Forlì IN Magazine - 3/2009

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00 Forlì Anno XII - N. 3 - LUGLIO 2009 Due ragazzi "Modello" Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli Ciclabile del Bidente Pedalando nella natura Ristorante Luciano Carta canta Forlivesi e... i giardini Siamo al verde

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Due bellissimi per la stagione più bella. “Forlì IN” saluta l’estate con due volti giovani: sono Benedetta Zoli, finalista lo scorso anno a Miss Italia, e Andrea Ghirelli, terzo classificato, sempre nel 2008, al concorso “Il più bello d’Italia“. Due ragazzi “modello” che hanno raggiunto traguardi importanti grazie al loro fascino e che, allo stesso tempo, si stanno dando da fare nelle loro attività quotidiane per trovare spazio in una società che sembra offrire sempre meno spazi alle generazioni più giovani. Il percorso ciclabile che fiancheggia il fiume Bidente è invece la proposta d’itinerario nel terriotorio per scoprire affascinanti aree verdi a due passi dalla città. Mentre il verde è il colore preferito dei tanti forlivesi appassionati di giardinaggio, che abbiamo incontrato in mezzo alle loro oasi di piante e fiori.

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Due ragazzi"Modello"Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli

Ciclabile del Bidente Pedalando nella natura

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La bella gioventù “sbarca” in coper-tina, come ormai consuetudine sul numero estivo della nostra rivista. È l’occasione per dare spazio a pro-tagonisti meno “istituzionali”, non per questo meno importanti e per scoprire una Forlì che sta crescen-do, bene, e che merita spazio.Sono ancora freschi d’inchiostro i commenti post-elettorali; dopo le settimane seguenti il ballottaggio, l’insediamento del consiglio comu-nale e la presentazione della nuova (in tutti i sensi) giunta di Roberto Balzani, la città vive l’estate come una provvidenziale fase di “defati-camento”. Al rientro dalle vacan-ze, mai come quest’anno, si dovrà cambiare marcia.Due giovani belli e brillanti come Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli ci

regalano un sorriso non di facciata e si fanno testimonial della parte più giovane della società che, in questo periodo, e specialmente in Italia, pare più schiacciata di altre dalla crisi: i giovani sono ormai una categoria da salvaguardare. Credia-mo che la nuova amministrazione penserà anche a loro, insieme alle svariate questioni urgenti da af-frontare.Se la crisi rischia di metterci in crisi anche psicologicamente, mai come ora si sente bisogno di “evadere”: sarà per questo che il turismo sem-bra soffrire meno di altri settori. Si viaggia in maniera più attenta, oculata, come spiegano alcuni tour operator locali: l’importante, co-munque, è partire.Per chi potrà ritagliarsi solo qual-

che ora durante la fine settimana, anche il nostro territorio sa regala-re opportunità di “scappare”. Ba-stano una bicicletta, buone gambe e un cappello per ripararsi dal sole, ed ecco, a due passi da Forlì, la na-tura. L’itinerario suggerito affianca il fiume Bidente lungo un percor-so sterrato, ancora non del tutto completato, che attraversa bei pa-norami tra pianura e prime colline. Dopo la fatica, come sempre, sarà meritata una sosta gastronomica. Questa volta il nostro consiglio è scendere a Cesenatico, in un locale di recente apertura, gestito da un esperto nel settore hotellerie e risto-razione.E per chi proprio non potrà per-mettersi il “viaggietto”, anche a casa si potrà regalare un angolo di paradiso, iniziando a “coltivare” una nuova passione: quella per il giardinaggio, che coinvolge tanti cittadini col pollice verde, i quali ci hanno dato qualche buon consi-glio per diventare piccoli botanici e fare vivere rigoglioso il proprio giardino, anche quando tornerà il freddo.Buone vacanze, e buona lettura!

Affascinati dall’ Estate

di Andrea Masotti

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Due ragazzi"Modello"Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli

Ciclabile del Bidente Pedalando nella natura

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Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.Redazione e amministrazione:Via Napoleone Bonaparte, 5047100 Forlìtel. 0543.798463fax 0543.774044

www.inmagazine.it

[email protected]

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

Direttore Responsabile:Andrea Masotti.

Redazione centrale: Giulia Bazzocchi,Andrea Biondi, Francesca Renzi.

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Emanuele Dall’Acqua

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli, Alberto Mantellini, Sara Ravaioli.

Ufficio commerciale: Gianluca Braga.

Collaboratori:Pier Antonio Bonvicini, Flavio Dell’Amore, Francesca Leoni, Francesca Miccoli, Matteo Ranucci, Giorgio Sabatini, Leda Santoro, Gianmaria Zanotti, Roberto Zoli.

Chiuso per la stampa il 21/7/2009

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

3 Editoriale|

6 Annotare| Brevi IN

12 Essere| Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli

18 Approfondire| Vacanze in tempo di crisi

24 Percorrere| Ciclabile del Bidente

28 Gustare| Ristorante Luciano

32 Incontrare| Forlivesi e... il giardino

36 Abitare| Il “solaio” tra antico e moderno

42 Navigare| Luca Del Zozzo

44 Migrare| Martina Pini

46 Ricordare| Premio Marino Capacci

48 Leggere| Novità in libreria

50 Scegliere| Shopping

Sommario

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Alla Frasca l’arte entra in cucina

Milano Marittima - Una piccola galleria d’arte: è La Frasca di

Gianfranco Bolognesi, appassionato ed esperto d’arte contemporanea. Gli ospiti del ristorante, oltre alla

cucina straordinaria, possono godere di una serie di opere in esposizione

temporanea (fino a metà settembre): pezzi unici di Pablo Echaurren, Ugo

Nespolo, Marco Nereo Rotelli. La nuova sede di Milano Marittima,

poi, per design degli interni, volumi, luci, colori, ombre, toni, valorizza ulteriormente le opere esposte. I quadri possono essere ammirati

anche senza l’obbligo di fermarsi al ristorante. www.lafrasca.it

Confcooperative spegne 60 candeline

Forlì - Cesena - Il 10 luglio ’49, 18 cooperative si associarono nell’Unione

Provinciale delle Cooperative e Mutue della Provincia di Forlì. Dopo 60 anni, Confcooperative festeggia il

compleanno “in piena forma”. La data è caduta a poca distanza dalla Giornata

Internazionale della Cooperazione, il 4 luglio scorso: da uno studio presentato, è emerso come “la

cooperativa sia un modello alternativo di impresa che invece di perseguire il

profitto, si concentra sulle persone, aggregando il loro potere di mercato,

al contempo conducendo le proprie attività in base a principi e valori

cooperativi”, rispondendo più efficacemente alla crisi. “In questi 12

anni alla guida di Confcooperative, abbiamo registrato la crescita più

consistente degli ultimi 20 anni - ha commentato il presidente Amedeo

Scozzoli. Il nostro movimento è stato capace di trovare un equilibrio tra le

diverse esigenze della cooperazione”. Ha ribadito il direttore, Pierlorenzo

Rossi: “il modello cooperativo esprime ciò di cui l’uomo ha veramente

bisogno, cioè lavoro e solidarietà.”

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Autori sotto la Torre

Tende al Mare

San Pietro in Vincoli - È stato l’atle-ta forlivese Fabio Scozzoli, campione italiano di nuoto nei 100 metri rana, e sponsorizzato proprio dall’istituto, a tagliare il nastro di una nuova filia-le della Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, a San Pietro in Vin-coli. Oltre ai vertici della banca, era presente il vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi.

Forlì - La nona edizione di “Autori sotto la Torre” prosegue fino a inizio agosto. Il 30 luglio, “Autori sotto la torre Focus”: Roger Abravanel conver-serà della sua pubblicazione Meritocra-zia. 4 proposte concrete per valorizzare il ta-lento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto (Garzanti, 2008) con Giancarlo Corzani, direttore Confesercenti, Ste-

fano Bernacci, segretario Federimpre-sa Confartigianato e Monica Fantini, direttore Legacoop. Il 6 agosto, alle 21.15 Vladimir Luxuria conclude la rassegna con Le favole non dette (Bom-piani, 2009). Previste letture dal vivo a cura dell’attore Massimiliano Bolcio-ni. In caso di maltempo dalla Piazzet-ta, si passa in Salone Comunale.

Cesenatico - I colori del cuore è il ti-tolo della XII edizione delle Tende al Mare, l’esposizione d’arte con-temporanea all’aperto che da oltre un decennio caratterizza l’estate di Cesentico. Le tende di quest’anno, visibili fino al 30 agosto sulla spiaggia libera davanti piazza Andrea Costa, entrano nel mondo della moda attra-verso il lavoro che Massimo Sansavini, accreditato interprete della pop-art italiana, ha realizzato per la maison Enrico Coveri, da sempre attivamente interessata all’arte contemporanea. Si tratta - secondo l’originale formula della rassegna - di 10 tende realizzate con gli elementi figurativi che Sansa-vini ha ideato per la collezione Pri-

mavera/Estate 2009 di Enrico Coveri, personalizzate con interventi di mano dell’artista, alle quali si aggiungono altrettante tende realizzate con stam-pe ispirate al tema della spiaggia, che provengono dall’archivio delle colle-zioni Coveri.

Annotare | Brevi IN

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La “voce nuova” di Castrocaro

Apofruit nuovo Stabilimento

Castrocaro Terme - Vittoria di Eduardo Lo Conte al ter-mine della diretta in cui non sono mancati momenti di pura emozione grazie a Lucio Dalla, presidente di giuria, alla 52° edizione del Festival. 9 i finalisti, selezionati tra oltre 200. Li ha accompagnati dal vivo Demo Morselli, a capo della sua Big Band. Il 24enne di Ariano Irpino (AV) ha conquistato il pubblico con un’intensa interpretazio-ne di “Un senso” di Vasco Rossi ricevendo il trofeo dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni.

Longiano - Lo scorso 16 maggio Apofruit Italia ha inau-gurato il più ampio stabilimento per la lavorazione di or-tofrutta biologica in Italia. L’intervento di ampliamento ed adeguamento, di 7 milioni di euro ne raddoppia le superfici, con un nuovo capannone, 24 celle frigorifere, linee ad alta tecnologia per la lavorazione del biologico e un’area di circa 1.000 mq dedicata a ritiro, stoccaggio e lavorazione della frutta fresca di IV gamma. Lo stabili-mento è dotato di impianto fotovoltaico della capacità di 300mila kw all’anno.

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Talento per la scarpa, IX edizione

San Mauro Pascoli - La tedesca Sarah Börtz ha ricevuto dal presidente

di Sammauroindustria Werther Colonna, lo scorso giugno, il premio

“Un talento per la scarpa” per il miglior bozzetto sul tema “Stile scarpe

e rock and roll. Moda e musica pop: influenze reciproche”. La vincitrice del premio, alla IX edizione, è attesa da un percorso formativo di 600 ore presso il

Cercal seguito da uno stage di sei mesi presso il calzaturificio Casadei.

Collezioni P/E 2010 Lial Sport

Milano Marittima - Nella cornice del Grand Hotel Gallia, si sono svolte

le sfilate moda mare Lialsport, con presentazioni delle collezioni primavera/estate 2010 dei marchi Fichissima, Master, Lial e Aikon.

Fichissima propone una collezione ispirata all’haute couture anni 60.

Le collezioni Master colgono il senso d’eleganza e libertà dell’uomo

contemporaneo, dinamico, viaggiatore, sportivo. Nuovo logo per Lial, lineare,

raffinato ed elegante, intrigante e prezioso, allo stesso tempo semplice.

Aikon col nuovo pay off di “Italian Concept Pool” vuole essere sempre

più protagonista, anche all’estero, del segmento piscina e dimensione

sportiva e agonistica del nuoto.

I Giovani di Confindustria visitano Softer

Monumento per Guelfo Zamboni

100 anni di filiale UniCredit

Forlì - Nell’ambito delle loro attività di autoformazione, i giovani di Con-findustria Forlì-Cesena hanno fatto visita alla Softer. Particolarmente sti-molante e avvincente è stato l’incon-tro con Italo Carfagnini, presidente dell’azienda che ha fondato nel 1980 all’età di 37 anni e che oggi è ai ver-tici internazionali nella produzione di leghe polimeriche, utilizzati pra-ticamente in tutti i settori industria-li, con una forte specializzazione in quelli auto, piccolo e grande elettro-domestico, edilizia, calzature e sport. L’azienda dispone di una rete mon-diale di distributori ed è presente con

2 società in America Latina (Brasile e Messico). A fine 2008, ha inaugurato a Forlì il nuovo Centro Ricerche, per promuovere l’innovazione tecnologi-ca nelle varie divisioni ed effettuare analisi indispensabili per la messa a punto di nuovi materiali.

Santa Sofia - Salvò 500 ebrei dalla fu-ria nazista durante la Seconda guerra mondiale. Al santasofiese Guelfo Zam-

boni è stato dedicato un monumento e presentato un documentario in suo onore. Lo scorso 28 giugno l’ex parco del Vallino, ora intitolato a Zamboni, si è arricchito di una nuova opera re-alizzata dalla santasofiese Giovanna Bellini: un grande cerchio in acciaio che racchiude un albero stilizzato, l’Albero dei Giusti, su cui si posano due colombe portatrici della pace tra i popoli. Alla Galleria Stoppioni è stato presentato il documentario a cura di Carlo Bresciani e Olicam Video.

Forlì - Si è tenuta lo scorso 24 giugno la cerimonia per il centenario della stori-ca filale di piazza Saffi, nata come Cre-dito Romagnolo nel 1909. Nel loggiato antistante la filiale è stata allestita per l’occasione una mostra fotografica che illustra i passaggi cruciali della storia della banca in città. Sono intervenuti

il Presidente di UniCredit Banca Aristi-de Canosani, il Direttore Commerciale Stefano Rossetti e anche Giampaolo Venturi, autore del volume Storia del Credito Romagnolo. La filiale inaugurò il 30 marzo 1909 come succursale diretta della sede di Faenza della Banca del Piccolo Credito Romagnolo.

8 | IN Magazine

Page 9: Forlì IN Magazine - 3/2009

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La creatività della ceramica

Cesena e Cesenatico - Inaugura il 10 luglio “Ivo Sassi. Ceramics”, mostra

che rappresenta la terza edizione della rassegna estiva che i due

comuni allestiscono per valorizzare i rispettivi centri urbani. Quest’anno

protagonista è un materiale particolare, la ceramica, con cui

l’artista faentino Ivo Sassi crea, unico nel panorama internazionale, grandi

e robuste opere da esterno realizzate attraverso “ricette” il cui segreto sta

nei procedimenti di cottura a terzo fuoco. Come ogni anno, due le sedi al chiuso (le gallerie comunali “Ex

Pescheria” a Cesena e “Leonardo Da Vinci” a Cesenatico) che ospitano le opere di dimensioni minori mentre

per gli allestimenti all’aperto si è scelto un filo conduttore: il verde, con

un ipotetico giardino di sculture nel Nuovo Giardino Pubblico di Cesena,

mentre a Cesenatico le opere di Sassi saranno installate nelle aiuole sui due lati di piazza Andrea Costa. La mostra

prosegue fino al 13 settembre.

Don Dario Ciani: 40 anni di sacerdozio

Sadurano - A servizio dell’uomo, dell’ultimo, del solo, Don Dario Ciani, da oltre 30 anni alla guida del Gruppo

Sadurano e da più di 20 cappellano alle Carceri di Forlì, ha festeggiato a inizio

luglio insieme alla Comunità e agli amici più cari 40 anni di sacerdozio,

con una Messa nella Parrocchia di Sadurano. “Non ho perso un giorno,

di questi 40 anni. Mi sono sempre coinvolto con tutto me stesso nelle situazioni della vita, proprio come chi è padre, lo è per sempre”, ha

commentato Don Dario.

Menabó ritira il Mediastars per Cipsi

La Giunta di Roberto Balzani

Milano - Serata di premiazione uffi-ciale, lo scorso 27 maggio, all’Audito-rium San Fedel, per la XIII edizione di Mediastars. E l’agenzia Menabò è tornata con l’importante riconosci-mento per il progetto a favore della onlus Cipsi e il microcredito. “Per le donne il microcredito può contare tanto”: questo il titolo dello spot vi-deo di comunicazione sociale, di 30”,

per fare conoscere questo strumento rivolto in particolare a investire sul lavoro delle donne.

Forlì - Nelle scorse settimane il pas-saggio di consegne della fascia tri-colore con Nadia Masini, quindi lo scorso 10 luglio, il neo sindaco Ro-berto Balzani ha presentato la nuo-va Giunta che governerà Forlì per i prossimi cinque anni. E la città, come ha dichiarato il Sindaco, “è un laboratorio nazionale, che segue le premesse indicate dal PD. Una giun-ta funzionale al progetto politico, al programma elettorale di portare anche nella nostra città una cultura civica europea.” Dieci gli assessori (due in meno della precedente), con parità di genere, per buona parte in-dipendenti. Giancarlo Biserna (IdV) è il vicesindaco. Questi, invece, gli assessori: Alberto Bellini, ingegnere

ricercatore all’Università di Modena-Reggio Emilia; Emanuela Briccolani, commercialista; Davide Drei, che van-ta un lungo impegno nel volontaria-to e nella cooperazione sociale; John Patrick Leech, primo assessore stra-niero della storia comunale, in città dal 2001, professore alla Scuola per Interpreti e Traduttori; Maria Malto-ni, funzionaria presso la CNA; Paolo Rava, architetto faentino esperto in edilizia ecocompatibile; la studentes-sa Valentina Ravaioli, la più giovane del gruppo; l’insegnante in pensione Gabriella Tronconi, con esperienze di lungo corso nell’associazionismo cattolico; l’avvocato Katia Zattoni, già consigliere di circoscrizione, che si occuperà di decentramento.

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Essere | Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli

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Giovani e bellissimi. Finalista a Salsomaggiore lo scorso anno lei, il 3° più bello d’Italia lui. Andrea Ghirelli e Benedetta Zoli raccontano i risultati raggiunti come modelli e nelle loro quotidiane attività, ma anche i loro sogni e le aspirazioni per il futuro.

Il mister e la Miss

testo Roberto Zolifoto Giorgio Sabatini

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Non so, come affermava Dosto-evskij , se veramente “la bellezza salverà il mondo” o, come sottoli-nea, in modo quasi irriverente, il noto aforisma di Jean Anouilh “la bellezza è una di quelle rare cose che non portano a dubitare di Dio”. Sono iperboli impegnative, sulle quali ognuno potrà dare va-lutazioni, da parte mia posso dire che considerazioni analoghe mi sono frullate in testa quando ho incontrato BenedettaZoli, finalista al concorso nazionale di “Miss Ita-lia” e AndreaGhirelli terzo classifi-cato al concorso nazionale “Il più bello d’Italia”. Si sono presentati assieme. L’appuntamento era al Circolo della Stampa di Forlì alle 12 e, cosa rara per i giovani, sono arrivati puntuali. Erano a bordo di uno “scuterone”, guidato da Bene-detta. Il tempo di togliere il casco e sono entrati sorridendo, riscuoten-do gli sguardi ammirati dei clienti al bar. Diciamo subito, per togliere ogni dubbio, che Benedetta, pur portando lo stesso cognome, non è parente di chi scrive, ma (anche qui un caso d’omonimia) figlia del noto giornalista Roberto Zoli, per anni capopagina al “Resto del Carlino” scomparso da alcuni anni. Doppia emozione, dunque, per il cronista, che si è trovato di fronte quella bimba che aveva visto praticamente nascere, orgoglio di un collega al quale era legato da sincero affetto e stima e che ora aveva occasione di intervistare come reginetta di bellezza. Super-fluo sottolineare i doni che madre natura ha elargito, a piene mani, sia a Benedetta, sia ad Andrea. I

numerosi titoli conquistati sulle passerelle di mezza Italia testimo-niano che il mito di Afrodite con-tinua, trovando, nei due giovani forlivesi, idonei rappresentanti. Il dialogo, a due voci, si è sviluppato in modo semplice e divertente, per l’innatasimpatiaemodestiadeiduegiovani. Benedetta, 22 anni, segno zodiacale Toro, presenta molte ca-ratteristiche tipiche del segno. Ha dimostrato, infatti, di essere per-sona molto forte e decisa, che sa affrontare con grande calma, al-meno esteriore, i momenti impor-tanti. È soprattutto persona leale, con innato il senso dell’amicizia. Lei stessa, infatti, ha segnalato alla redazione Andrea e a volerlo al suo fianco per una doppia intervi-sta. Bellezza,sì,maanchesoliditàmoraleechiarezzadiprospettive. Benedetta, già diplomata al Liceo Classico Linguistico, frequenta il terzo anno del corso di Laurea in Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Rimini. Solo22anni,magiàunalungamilitanzasullepas-serelle, se si pensa che il primoconcorsoèstatonel2002,a15anniaMirabilandia, come concorrente finalista di Miss Regina d’Europa. Un esordio che, purtroppo, fa il

paio con una vicenda dolorosa, la morte prematura del padre. “Papà non ha avuto occasione di vedermi sfilare, ma non ho dubbi, sarebbe stato gelosissimo”. Sottolinea, poi, un aspetto del suo carattere. Cre-de, senza farne un dogma, alla nu-merologia. “Alla finale di Miss Ita-lia su 224 numeri, tante eravamo come concorrenti, pescai il 9 che corrisponde alla data di nascita di mio padre. Ancora il numero 11, con cui vinsi una serata, è il mio numero fortunato e corrisponde al giorno di nascita di mio fratello. Così il 30 che è il giorno del mio compleanno”.

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Sorride Andrea e smonta tutto il “castello”. “Solo casualità - sottolinea - niente altro!” Forse è vero, sta di fatto, però, che le soddisfazioni più belle sono venute in coincidenza con numeri che a Benedetta portano bene. Una lunga se-rie di successi iniziati a marzo, a Rimini, quando ha vinto la fascia di Miss Rally della Stampa (già questo titolo le apriva le porte di Salsomaggiore), seguiti poi dal titolo di Miss Forlì, quindi Miss Romagna. Credenziali che le han-no permesso di partecipare di diritto alle quattro serate tv, ed entrare nel novero delle cento più belle. “Dopo Miss Italia - continua - ho un agente personale, Gianfranco Calamai, che segue i miei interessi nel cam-po della tv, spettacolo e moda. In quest’ultimo settore, che tra l’altro mi piace tantissimo, ho fatto anche alcune sfilate e se,infuturo,nontrovassialternativediprestigiomipiacerebbefarel’agentedimoda,perrestarenell’am-biente. Nel frattempo ho partecipato a numerosi casting a Milano e Roma e spero che alcuni di questi diano esito positivo. Molti mi chiedono perché sto studiando foto-grafia e se intendo sfruttare la laurea per la professione. Credo proprio di no. È un lavoro inadatto ad una donna soprattutto se intende avere famiglia.” Tutto farebbe sup-porre che Benedetta abbia ben chiaro il suo futuro e alla domanda “rinunceresti alla carriera per corrispondere a nuovi affetti familiari?”, la risposta è lapidaria: “a trent’an-ni avrò già due bambini”.Una ragazza che ragiona, con le idee chiare, che ama divertirsi, ma con moderazione, rifuggendo ogni forma di sballo. Benedetta parla di sé, dei suoi successi e della bellezza con distacco e senza enfasi, con una modestia che non suona falsa, ma consapevole che solo Venere è immortale e le rughe, prima o poi, arriveranno anche sul suo bel volto. Ma non sarà una tragedia, questo è certo.Atteggiamento accattivante, cordiale, con una leggera barba, perfettamente tenuta, capello nero mosso, ma non lungo, volto simpatico, con occhi scuri che si illuminano quando sorride, AndreaGhirelli,27anni,ègiuntoterzoallafinaledelconcorso“Ilpiùbellod’Italia”. Anche per lui tutto è iniziato come un gioco, iscritto, a sua insaputa, dagli amici a una selezione. Diplomato all’Istituto Profes-sionale “Ivo Oliveti”, iscritto a Scienza dell’Informazione a Cesena, quindi assunto come fotografo grafico, si è pre-so un anno sabbatico per valutare con attenzione quale potrà essere il suo futuro. Attualmente èimpegnatonel

A sinistra, una splendida immagine di Benedetta Zoli e, sotto, la stessa da bambina.

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mondodellamoda,ma,dapersonaequilibrata,hamantenutoilpropriolavoroinattesadisoluzionipositi-ve. “All’inizio pochi si sono accorti di me - esordisce - non avevo la bar-ba, capello corto, non ero abbron-zato, caratteristiche che sembra siano indispensabili nel mondo dello spettacolo. Poi una volta cre-ato questo mio look, sono diven-tato, improvvisamente, il ‘sosia’ di Sergio Muniz, vincitore dell’Isola dei Famosi, tanto da essere scam-biato per lui.” L’esperienza di An-drea, nel mondo della bellezza, è abbastanza recente. Ilsuoesordioinpasserellarisaleadueannifa, anche se il vero successo è datato 2008, quando ha cominciato a vin-cere alcune selezioni del concorso, fino al titolo di Mister Emilia Ro-magna. È stato questo il lasciapas-sare per giungere alla finale de “Il più bello d’Italia”, a Fermo, nelle Marche, dove si è classificato terzo, in un lotto di 150 concorrenti.“Mi piace sottolineare - ribadisce - che al di là della legittima soddisfa-zione, questo successo non mi ha cambiato e non ha inciso sulle miei

abitudini e frequentazioni. L’aspet-to esteriore, a mio parere, vale un 20%, ben altre sono le qualità che apprezzo. E non intendo cambia-re i miei principi. Sono fidanzato da nove anni con Alessandra, alla quale sono molto legato.” Galeotto fu il web, si potrebbe dire, perché Andrea e Alessandra, 17 anni lui, 16 lei, si sono conosciuti in chat e dal computer all’amore il passo è stato breve. Dopo due giorni già si frequentavano. Ma come reagisce la fidanzata di fronte agli sguardi ammirati e ammiccanti delle ra-gazze? “Non ci sono problemi. AnzièproprioAlessandrachemifadamanageremisegue, come un’ot-tima assistente. Non è gelosa, ma vuole vederci chiaro, d’altra parte è laureata in architettura e le cose non perfettamente ‘a piombo’ la infastidiscono. Anzi ne approfitto per dire che è in cerca di lavoro. Cinque anni di studio, mai fuo-ricorso, una buona media finale; vogliamo trovarle un’attività?” An-drea non ha agenti, ma collabora con agenzie di moda. “Questo non è il mio lavoro, io sono nato per

fare il fotografo grafico e l’attuale è un intermezzo simpatico, che mi ha portato anche ad essere il sosia di Muniz.”Interviene Benedetta che sottoli-nea “Noi ci ridiamo sopra, perché se lui è Muniz io sarei la sosia di Jessica Marie Alba, l’attrice ameri-cana”. In effetti la somiglianza con i due divi stranieri è, per entrambi, sorprendente. “Tra l’altro conosco Muniz personalmente - ribadi-sce Andrea - ci siamo incontrati a Faenza all’inaugurazione di un centro commerciale, dopo esserci scambiati alcune mail. Ovviamen-te mi sono presentato tirato a lu-stro e lui, neanche a farlo apposta, era vestito come me. Appena sono entrato nel centro tutte le ragaz-ze, lì ad attendere l’attore, si sono precipitate a chiedermi l’autografo pensando che fossi lui.”Estremamente concreto e consa-pevole, Andrea sa che la sua vita potrebbe cambiare. Gli piace lacarriera da fotomodello,ma po-trebbeessereanchesoltantoilso-gnodiunastagione. Nel frattempo, da serio professionista, si sta pre-parando in palestra per le ultime “rifiniture” (non è, comunque, un ‘palestrato’) visto che dovrà affron-tare, a breve, un nuovo concorso, “Mister Australian Gold” a Milano Marittima.Terminata la conversazione, disin-volti come erano arrivati, Benedet-ta e Andrea salutano e salgono in moto, lasciando nel cronista la sen-sazione, quasi una certezza, di aver incontrato due bravi ragazzi a cui, di tutto cuore, augurare un futuro di grandi soddisfazioni. IN

Un sorridente Andrea Ghirelli, a sinistra. A fianco, in posa da bambino, già fa intravedere il promettente futuro da modello.

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Isole Baleari, Grecia, capitali europee o, più semplicemente, l’Italia. Vecchie e nuove mete per le ferie: anche in tempi di crisi, i forlivesi non sembrano rinunciare alle vacanze estive, magari scegliendo di volare verso una delle nuove mete raggiungibili dall’aeroporto Ridolfi. Come ci confermano anche alcuni tour operator locali.

testo Francesca Leoni - foto Giorgio Sabatini

L’importante è Partire

Sole e caldo fanno scattare auto-maticamente la voglia di vacanze. E, come ogni anno, sono molti quelli che ricorrono ad agenzie per prenotare il meritato periodo delle ferie. E,seèverochelacrisinonrovineràlavacanzadegliita-liani,cosidiceunindaginediAdoc,lastessacosasipuòdireancheperiforlivesi. Certamente il modo di vivere la vacanza cambia a secon-da degli anni, delle mode e di altri fattori, come quello economico, ma la voglia di partire non manca. Quest’anno, come d’altronde negli ultimi anni, l’aeroporto Ridolfi ha giocato un ruolo chiave nella scelta delle destinazioni da parte dei for-livesi. Il nuovo volo per Olbia, ad esempio, ha fatto crescere del 25%

il numero dei passeggeri diretti verso la Sardegna. Cosi come si mantiene costante la scelta dei voli verso la Sicilia, anche questa col-legata dal nostro aeroporto. Oltre alla comodità del volo, le agenzie cittadine si sono fornite di pacchet-ti convenienti, visto che una delle sfide di quest’anno è anche quella di contrastare la crisi. Ma come recita il detto, non c’è due senza tre, e per completare la proposta isole, Lampedusa rappresenta la terza opzione.Infatti, come spiega AlbertoRossidi ViaggiFortuna, nei mesi di giu-gno e luglio con 280 euro si riesce ad acquistare una vacanza di una settimana in appartamento a Lam-pedusa. “E dopo un periodo in cui

i forlivesi hanno puntato sul fai da te - interviene GianlucaRamilli - ora iniziano a rivolgersi di nuovo alle agenzie. Questo perche i nostri pacchetti e le nostre offerte si sono dimostrate più convenienti.”Rimanendo sull’argomento isole, le altre destinazioni preferite dai forlivesi sono le Baleari, Ibiza, Maiorca, Minorca e Formentera, quest’ultima molto gettonata visto che negli ultimi anni molti forlivesi lì hanno aperto attività. La Grecia tira sempre moltissimo, anche se quest’anno la tendenza è di spo-starsi dalle solite Mikonos e San-torini verso Ios, alla ricerca di un mare “diverso”.Le capitali europee sono un’altra scelta molto ambita, soprattutto

Approfondire | Vacanze in tempo di crisi

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Berlino, Praga, Amsterdam, Pa-rigi, Barcellona e Londra. Anche qui la comodità del volo dal Ridolfi incoraggia la scelta. “Molti forlive-si hanno case al mare - continua Ramilli - e quindi preferisconoandareversocittàeuropeepiutto-stochemuoversiversolocalitàdi

mare. Quest’anno si sono verificati molti casi in cui il pacchetto inclu-deva anche la macchina in affitto. In questo modo si può abbinare città ed entroterra. In una settima-na, si passano 4 giorni in città e i restanti ad esplorare il territorio circostante.”

A completare il bouquet di offer-te voli, 3 voli settimanali per Mo-sca. “Molti hanno approfittato di questo volo per visitare la capitale russa abbinandola anche alla visita di San Pietroburgo”, spiega FrancoRusticali, presidente Seaf. “Molti voli in partenza da Forlì sono pret-tamente estivi e seguono la tenden-za dei passeggeri; se ci accorgiamo che una tratta non funziona, siamo abbastanza elastici per spostarci verso altre destinazioni.”“Certamente la crisi si è fatta sen-tire, soprattutto per quella che vie-ne considerata la fascia intermedia (dai 1200 ai 1700 euro, ndr); il nu-mero di prenotazioni di vacanze ad alto livello, dai 2500 euro in più, non ha invece sofferto di ‘tagli’ - conclude Gianluca Ramilli.Si tende a stare via 1o2settimane,spostandosisoprattuttoneimesidi

In apertura, aereo in atterraggio al Ridolfi, in volo sopra il nuovo tratto di tangenziale. A sinistra, Alberto Rossi di Viaggi Fortuna; sotto, Gianluca Ramilli.

Arrivi e presenze: luci e ombre

Forlì si sta proponendo, ogni anno di più, capace di offrire al turista qualcosa da scoprire. Aeroporto, museo e mostre ed eventi mirati portano la città a lanciarsi sul mercato turistico. Nei primi quattro mesi del 2009 sono stati registrati 23.021 arrivi da altre parti d’Italia; nel 2008 la cifra si aggirava attorno alle 22mila unità: +4,47%. Per quanto riguarda le presenze, la percentuale sale addirittura al 5,18%, 47.457 rispetto a 47.117 del 2008. Ma se gli italiani mostrano rinnovato interesse, arrivi e presenze dei cittadini stranieri sono decisamente in calo. I motivi, secondo Evangelista Castrucci, vice sindaco uscente e assessore al turismo, sono dovuti sostanzialmente alla questione Ryanair. Nei primi mesi dell’anno infatti, l’abbandono della compagnia dal Ridolfi ha privato l’aeroporto di una serie di voli verso l’Europa: lo scorso anno gli arrivi di cittadini stranieri avevano raggiunto una cifra pari a 5.322, mentre sono 3737 (-29,78%) quest’anno. Le presenze straniere in città seguono la stessa tendenza, arrivando al -22, 47%. Facendo le somme, risulta negativo il totale: -2,19% in arrivi, -0,21% di presenze. Con Wind Jet, attiva da aprile, questi numeri dovrebbero salire. Secondo Franco Rusticali, presidente Seaf, anche la crisi economica globale ha determinato un calo del 15-20% dei viaggiatori, toccando non solo la nostra città, ma anche il resto d’Europa.

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giugno,luglioe, considerando le condizioni climatiche degli ultimi anni, ancheasettembre. Anche qui si riscontrano, vantaggi visto che in quei mesi le offerte e i pacchetti sono infatti più convenienti. “Per i viaggi extraeuropei - riprende Al-berto Rossi - l’Egitto è ancora il più quotato, proponendo, quest’anno, oltre alle solite Marsa Allam e Sharm El Sheik, anche Masra Ma-trouh, dotata di un mare straordi-nario.” Anche per i viaggi di nozze la tendenza è quella di scegliere “mete da sogno” come Australia, Polinesia o Madagascar. In questo caso la durata del viaggio può sali-re fino a tre settimane o un mese. In questo caso, l’agenzia offre agli sposi, che in questo periodo sono tanti, l’opportunità di includere il viaggio nella lista nozze, facendo sì che in questo modo gli amici possano pagare quote a loro di-screzione. Le capitali nordiche e il Mediterraneo sono invece più richieste per chi decide la crocie-ra marittima. A optare per questo tipo di vacanze sono soprattutto le famiglie visto che molti pacchetti includono la gratuità per i figli fino ai 18 anni. Ma non possiamo dimenticare la nostra riviera, meta di molti for-livesi. LidodiSavioeLidodiClas-sesonoancoralepreferite, per la convenienza dei prezzi e la qualità

dei servizi, anche se quest’anno la crisi ha fatto registrare un calo del 10% sia negli affitti che nelle vendite in queste località, come afferma BenitoBarbiero, titolare

dell’omonima agenzia immobilia-re. I prezzi quest’anno si aggirano, per la vendita delle case, attorno ai 180-200 mila euro. E gli affitti, per un mese, attorno ai 2000 euro. IN

Come ogni anno nei mesi estivi è “d’obbligo” la sosta in agenzia per scegliere la meta della vacanza estiva.

Canova: bilanci e prospettive

È certamente il complesso del San Domenico a giocare un ruolo chiave nella promozione turistica della città di Forlì. Le sue mostre, soprattutto quella del Canova, attirano visitatori che spesso si fermano anche per conoscere il centro o altre parti della città. Secondo i dati divulgati dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, i numeri della mostra hanno battuto ogni record con oltre 130mila visitatori. Di questi, 41,8% provengono dalla provincia di Forlì-Cesena, 20.4% da altre della regione e 37% dal resto d’Italia. Solo lo 0,8% proviene dall’estero. Altri dati interessanti riguardano la provenienza dei visitatori da fuori regione: 8% Lombardia, 5,6% Marche, 5,1% Toscana. Le donne battono gli uomini con il 59% delle presenze, mentre i 45-65 enni sono stati frequentatori più assidui (38,8%).Fare sistema, è questa la parola vincente per promuovere il territorio: sono nati per questo una serie di pacchetti turistici per abbinare alla mostra le bellezze del territorio, stimolando i visitatori a fermarsi qualche giorno. “Un pacchetto molto venduto - dice Raffaella Zaccheroni, responsabile Marketing di Forlì Arte Turismo e Congressi - abbinava la mostra alle terme di Castrocaro o Fratta.” Il kit Canova è stato un altro strumento fondamentale nella promozione della città e comprendeva l’entrata alla mostra ed una serie di sconti nei ristoranti ed esercizi convenzionati del centro. Non ultimo, sempre per fare sistema, una convenzione coi principali musei della zona, visitabili a prezzo ridotto, mostrando il biglietto al San Domenico. Certo, molto si gioca sull’aeroporto e sul marchio di Forlì Città d’Arte, creando pacchetti che riescano ad abbinare anche enogastronomia e bellezze naturali. “Olandesi e Belgi, per esempio - continua Zaccheroni - hanno apprezzato il pacchetto che unisce mostra e parco delle Foreste Casentinesi.” Insomma, forse, la prossima volta che si andrà all’estero, non ci si sentirà più dire: “Forlì? Where is it?”

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Una passeggiata in mountain-bike nella campagna tra Forlì e Meldola, percorrendo la ciclabile sterrata che segue gli argini del fiume Ronco. Immersi nel verde, tra profumi, colori e sfumature di un paesaggio da riscoprire, a due passi dalla città.

testo Matteo Ranucci - foto Giorgio Sabatini

Pedalando nella Natura

L’acqua scorre lenta e silenziosa, nascosta da un corridoio naturale fitto di salici, pioppi, arbusti. Due aironi sorvolano il bosco: vivono qui da alcuni anni. I rumori di cit-tà e strada in pochi minuti sembra-no lontani anche se la via Emilia e la provinciale del Bidente distano in certi tratti meno di cento metri. S’incontrano laghi, meandri, poz-ze d’acqua. Il sentiero è accenna-to su un terreno argilloso, secco, duro, non regolare che diviene di fango nei periodi umidi. Forlì è vi-cina. Parallela alla più conosciuta ciclabile del Montone che collega il Parco Franco Agosto a Castrocaro Terme, esisteun’altratracciaperledueruoteaduepassidalcentrocit-tà:quellachecorresull’arginedelfiumeBidente. Meno frequentato e senza dubbio meno agevole, il sen-tiero proietta, in poche pedalate, in un ambiente naturale, divenuto oasi protetta e Sito di Importanza

Comunitaria col nome di MeandridelFiumeRonco. Sono in previsio-ne lavori pubblici e un progetto per creare una vera e propria pista ciclabile che seguirà il corso d’ac-qua finoalPontedeiVeneziani, a Meldola. Per esplorare questo trat-to di fiume, occorre accontentarsi di una traccia, talvolta ricoperta da erba alta, talvolta un po’ scon-nessa ma percorribile utilizzan-do una bicicletta da fuoristrada. L’attacco del sentiero è vicino alla via Emilia. Si scende verso l’area verde Ronco Lido e si prende a si-nistra l’argine del fiume. La pista continua rettilinea e soprelevata rispetto al corso d’acqua, che dista qualche decina di metri. Si prose-gue per l’unica traccia in mezzo ad un canneto e poi sul confine di un campo di cereali. Il Ronco-Bidente scorre regolare a sinistra e quasi non si vede, ricoperto da alberi e da un intricato intreccio

Percorrere | Ciclabile del Bidente

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di arbusti: tra questi ultimi, bian-cospino, sanguinello, rose, vitalba, edera. Dopo un paio di chilometri il fondo muta e diventa più agevo-le. Si supera un cancello a destra e si raggiunge l’areadeilaghi: il più grande è quello della Foma. Sono specchid’acqua formatidall’atti-vitàestrattivadiunavecchiacavadighiaiaedall’acquaprovenientedallafaldachehacolmatoilterrenosvuotato. Cessata l’attività i bacini sono rimasti e hanno contribuito a creare un habitat naturale in cui l’acqua gioca un ruolo fondamen-tale. Qui vivono numerosi anfibi come la raganella italiana, il rospo smeraldino, il raro tritone crestato e rettili quali la biscia dal collare e la testuggine palustre, scoperta in questa area solo nel 2002. Il fondo rimane agevole fino al margine dei prati verdi e ben tagliati del campodagolf. Si pedala vicino al “green” e all’agriturismo; sicosteggiaun’al-trolagoartificialepostoall’internodellastrutturasportivafinoaden-trarenelboscodiMagliano. Pioppi, salici, le specie dominanti si alter-nano a olmo campestre, ontano

nero, acero campestre. Lo stradel-lo in primavera è ricoperto da una coltre bianca di piumini che na-scondono il fondo di terra. L’unica difficoltà, non incontrando salite o dislivelli, è la presenza di un fon-do irregolare e talvolta scomodo.

Non bisogna dimenticare ogni tan-to di fermarsi, ascoltare e alzare lo sguardo. Sono numerose le specie di uccelli che nidificano sulle spon-de del fiume: martin pescatore, ta-rabusino e la rarissima bigia pado-vana sono quelli più importanti. Le sponde erose del Ronco sono poi l’habitat per colonie di altri due volatili, topino e gruccione, che scavano i loro nidi sui rivali ri-pidi e friabili. S’incontrano pozze d’acqua temporanee, piccoli stagni di un paesaggio che varia in cui la natura, nonostante la presenza dell’uomo nelle aree circostan-ti, sembra proliferare rigogliosa, adattandosi talvolta in modo sor-prendente ai cambiamenti della pressione antropica. Èunveroepropriocorridoioecolo-

In apertura e a fianco, due tratti del percorso ciclistico che segue il fiume Ronco.

Bosco di Farrazzano

Delle selve che ricoprono la fascia su terreni calcio carenti, già descritti dal naturalista forlivese Pietro Zangheri il Bosco di Farazzano è, per superficie, quello più modesto, scampato al taglio raso per lungimiranza dei proprietari (famiglia Mazzoni di Forlì, da cui il nome anche di “Bosco Mazzoni”). Si presenta oggi come un querceto costituito da vecchi polloni di cerro sovrastanti un denso sottobosco a prevalenza di pungitopo. Degna di nota la diffusione della bella Scilla autunnale e del Colchico che impreziosiscono le radure nei mesi di settembre-ottobre. Il soprassuolo forestale si colloca su un antico terrazzo fluviale ai margini di quello che doveva essere il preesistente alveo del Ronco-Bidente. La flora del bosco è costituita da un’ottantina di specie e fino agli anni ‘80 sopravvivevano anche Cisti ed Eriche. In primavera l’Anemone dei boschi tinge di bianco le zone più fresche del querceto e numerosi funghi fanno bella mostra nei vari periodi dell’anno. Farazzano è luogo ideale per attività didattiche. Questo biotopo relitto meriterebbe, al pari del Bosco di Scardavilla e della Selva di Ladino, una severa protezione e interventi volti alla sua riqualificazione tra cui il reinserimento delle specie erbacee ed arbustive di pregio (già presenti, ma estinte), il recupero della compagine arborea degradata e sicuramente l’ampliamento della sua superficie. (Giancarlo Tedaldi, direttore Museo di Ecologia di Meldola)Come raggiungere il Bosco: Dall’itinerario descritto raggiungere via Maglianella, proseguire su via Canapona e poi su via Bidente (direzione Meldola) e svoltare a destra nella sterrata via Farazzano. In corrispondenza di Villa Mazzoni si svolta a sinistra e si costeggia il fosso in direzione via Monda. Si vede da subito la sagoma scura del querceto. L’alternativa è raggiungere Farazzano da via Monda e prendere la stretta sterrata dal lato opposto di via la Scagna, proseguendo circa 500 metri.

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gicochecollegaleareemenopopo-latedell’altoAppenninoedelParcoNazionaleallapianura. Le specie animali che vi trovano rifugio sono innumerevoli e singo-lari per questa fascia di territorio. Si giunge ad un laghetto recintato. L’acqua in primavera quasi non si vede, ricoperta da migliaia di piu-mini bianchi, che cadono dai piop-pi. Sembra uno specchio d’acqua completamente ricoperto da una coltre di neve. Si svolta a sinistra poco prima e si attraversa un cor-so d’acqua. Il Bidente ora scorre più lontano. Si prosegue su una sterrata ampia tenendo la destra e ignorando la strada che prose-gue in proprietà privata, verso una delle tante cave che estraggono ghiaia dal terreno. Dopo un breve tratto in leggera salita, si prosegue a sinistra. In breve si giunge in via Selbagnone. Si svolta a sinistra. La strada è ora asfaltata ma poco trafficata. Si sfiora il Mulino Neri, emblema di un’area sempre stata ricca di mulini. Quello della citta-

dina di Selbagnone ha origini anti-chissime e ha lavorato fino al 1957. La natura s’intreccia con la storia, poco conosciuta, di questo terri-torio. A destra si vede la maesto-savillaPaolucci-Merlini, costruita verso la metà del ’700, dai marche-si da cui prende il nome. Disposta su tre pieni, lafacciataèabbellitadaunascalinatadoppia. Gli interni sono decorati con stucchi. Il parco è ornato da piante secolari quali tassi, magnolie, sequoie e piante esotiche. Si prosegue: la strada è poco trafficata e attraversa una campagna tranquilla. Si svolta a sinistra in via Nuove Fondine. Si continua sulla strada vecchia, pas-sando un primo sottopasso e poi un secondo. Rimanendo su via Fondine, si raggiunge la via Emilia appena fuori Forlimpopoli. Si svol-ta a sinistra e si pedala per circa cinquecento metri lungo la strada principale facendo attenzione al traffico. Giunti ad un bivio con un cippo in ferro, si prende via della Croce a sinistra. Si lascia la gran-de via di comunicazione e si rag-giunge l’argine del fiume. A destra s’incontra il sentiero, poco visibile, che corre parallelo al fiume. Si ar-riva nei pressi del Parco di Gallia-no e si tiene di nuovo lo sterrata a sinistra. Questo è un tratto meno interessante dal punto di vista na-

turalistico. Non ci sono indicazioni e occorre prestare attenzione: la traccia prosegue affiancata al fiu-me ma s’incontrano deviazioni, senza uscita, che finiscono sulle sue rive. Si prosegue sulla riva op-posta di quella percorsa all’andata per circa due chilometri. Raggiun-to il ponte si sale sulla via Emilia utilizzando una stretta scala. Ec-coci a poche decine di metri dalla frazione Ronco, alle porte di Forlì, dove l’itinerario è iniziato. IN

A destra, la scalinata doppia della facciata della villa Paolucci-Merlini.

Sotto, un tratto del percorso che attraversa il Golf Club a Magliano.

Info sul percorso

Partenza e arrivo: Via Emilia, frazione Ronco.

Lunghezza: 16 kmDifficoltà: facile

Periodo consigliato: marzo-giugno e settembre-novembre

Punti acqua: Ronco Lido, Selbagnone

Cosa vedere: Meandri del fiume Ronco, Villa Paolucci-Merlini, Bosco

di Farazzano.Internet: www.collineforlivesi.it;

digilander.libero.it/imeandri;www.comune.meldola.fo.it/

areenaturali/museo.html.

Tel. 0543.62027 IN Magazine | 29

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Gustare | Ristorante Luciano

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Cambia la sede ma non il menù che ha reso celebre il locale. Verrete allora a Cesenatico al Ristorante Luciano, nuova destinazione della gastronomia di mare, per aprire un’altra stagione della tavola, non soltanto estiva. Quindi, saporose paste fatte in casa e poi invitanti astici, aragoste, rombi e pesce azzurro. Senza dimenticare le crudità del pescato. E per chiudere in gloria, le golose torte della casa.

testo Pier Antonio Bonvicini foto Gianmaria Zanotti

Carta Canta

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Quand’ero più giovane, era una consuetudine pranzare a Cesena-tico nelle feste comandate. Allora c’erano i cuochi, quelli che oggi chiamiamo chef. Il paesaggio toc-cava l’anima, il pesce azzurro il palato. Ora raggiungo raramente la città, ma quando capito ritrovo l’atmosfera dei tempi andati. Arri-varequisignificarendereomaggioaVittorioBoldrinieGiorgioSapo-retti,duecolossidiquestarinoma-taristorazione,chepartedagliuo-minidelmare,sapendobenecheilorosaperisonostatiunaereditàpertutti. Quindi non è un caso se quest’anno un cesenaticense sia giunto secondo al concorso per il miglior cuoco di bordo dei pesche-recci italiani, alla Fiera Internazio-nale del pesce di Ancona. Perciò, se rimarrete in zona, il RistoranteLuciano alimenterà (se l’avete) il vostro entusiasmo per il mare. È in via Mazzini 33 (mai di lunedì e di martedì a pranzo), quasi di fronte al Teatro Comunale, dove un tem-po c’era l’Hotel Savini. Ad aprirlo

ci ha pensato il romagnolo Ernesto Rossi, noto ristoratore del luogo, uno di quelli che quando parla di cucina sa di cosa parla. In realtà, per Rossi, si tratta di un cambio di sede. Dall’Hotel e Risto-rante Pino, che ha diretto con altri soci per una ventina d’anni, a que-sta nuova destinazione, poco di-stante dalla precedente. Ma è negli anni Sessanta che Rossi, detto Lu-ciano, muove i primi passi nell’ho-

tellerie e cosi è in più alberghi della riviera, e poi anche in Abruzzo. Seguono altre iniziative a Madon-na di Campiglio, l’apertura di un ristorante nella zona e “Pino”, sul finire degli anni Ottanta. Quellaristorazioneclassica,tradizionale,legataalmare,laritroviamoanchenellanuovasede,elegante,curataerisalenteall’Ottocento,incuicisisenteaproprioagio.Purestavoltailportocanaleèvicinomaèvicina

In apertura, Ernesto Rossi con la moglie Maria Celina e le due figlie

Monica e Samuela. A fianco, la sala più grande del Ristorante.

La ricetta: tagliolini al ragù bianco di pesce

Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di tagliolini fatti in casa, 1 carota, 1 zucchina, 4 canocchie sgusciate (crude), 8 mazzancolle sgusciate (crude), 4 frutti di capesante, 4 seppioline, 4 calamari, 1 spicchio d’aglio, 1 spicchio di scalogno, sale, pepe e olio extra vergine q.b.

Preparazione: pulire e lavare la carota e la zucchina, tagliarle a fiammifero, sbollentarle in acqua per 3 minuti e successivamente scolarle. Pulire il pesce, tagliarlo a pezzi non troppo grossi. Quindi, fare soffriggere aglio e scalogno tritato in olio extra vergine di oliva, mettere nel soffritto il pesce, in questo ordine: seppioline, calamari, capesante, canocchie e mazzancolle. Successivamente, aggiungere del fumetto di pesce e le verdure. Fare insaporire il tutto per 5 minuti circa a fuoco lento. Cuocere a parte in acqua salata i tagliolini, scolarli al dente e versarli nella padella col sugo di pesce e le verdure.Saltare finché il tutto sia bene amalgamato, aggiungere un filo d’olio extra vergine di oliva e un pizzico di prezzemolo.

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anchel’abitazionestoricadelpoe-taMarinoMoretti,dicuiricorreiltrentennaledellamorte.Ecco allora “Luciano”. Superato l’ingresso, il grande acquario con astici e aragoste e poi l’invitante banco del bar. Quindi, l’angolo in cui prepara pizze e fornarine il si-ciliano Pietro Crispino e l’ampia sala di tono classico, rallegrata da opere d’arte alle pareti, con lam-pade marinare e luci incastonate al soffitto rivestito in legno. Ai tavoli, rotondi e quadrati, giusta apparecchiatura, fiori freschi e su alcuni anche i candelabri. Inoltre, piacevoli mobili in arte povera e un armadio climatizzato per i vini bianchi. Dopo la sala, una salet-ta anticipata da tende di tono e alla fine un giardino interno, più contemporaneo, per l’estate. A go-vernare gli interni, oltre al patron (che indirizza anche la cucina), le due figlie Monica e Samuela e talvolta la moglie Maria Celina. Ai fornelli, apprezzati cuochi prove-nienti dalla Puglia e dall’Emilia.

Così Maurizio Andreula si occupa dei primi, Odino Bergamini della griglia e Nunzio Barile di antipasti, secondi e pasticceria.Tra i piatti in carta, accompagnati da pane fatto in casa e fornarina, zuppetta di frutti di mare, mazzan-colle al sale grosso di Cervia, razza al vapore, capesante brasate con insalata belga. Al primo, spaghetti agli scampi, tagliolini alle canoc-chie, monfettini in brodo di seppia e cannellini, tortelli al branzino. Al secondo, crudità del pescato, rombo al profumo di porcini, cala-maretti fritti, triglie ai ferri. E per chi non ama il mare, cappelletti in brodo, risotto al radicchio tre-vigiano, filetto alla griglia ed altro ancora. Quanto alla pizza, ben 46 proposte. Tra queste, quella alla calabrese, al salmone affumicato e alla veneziana. Per terminare, frut-ti di bosco, gelato alla crema, crepes suzette e torte della casa. Ma ci sono pure zuppa inglese e torta mimosa della Pasticceria Ro-magna di Cesena. Ricca carta dei vini, dominata dai bianchi, con oltre 130 etichette regionali. E se-lezionate bollicine italiane e fran-cesi. Consistente anche l’offerta dei distillati con una cinquantina d’etichette. Menù degustazione a 40 euro, bevande escluse, e al ve-nerdì sera anche una cena a base di pesce azzurro a 21,50 euro (tut-to compreso). Altrimenti la carta, con un ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Ogni giorno l’atto del cibarsi muta la natura in cultura: si può dar torto a Michel Pollan dopo aver mangiato qui? www.ristoranteluciano.it IN

Culinaria News:

Soprattutto il mareIn via Faentina 273, vicino Ravenna, all’Osteria del Pescatore, specialità di pesce (anche al cartoccio) e piatti romagnoli in un rustico casolare. L’esperienza dello chef-patron e le sue origini pugliesi aggiungono valore al menù. Che comincia con squisiti pani fatti in casa. Vini di qualità, cortesia e conto corretto. Chiuso lunedì sera e martedì. www.osteriadelpescatore.com

Tradizione e panoramaIl Molo 22 ora è un’Osteria sul Mare. Accoglienza e panorama già valgono il viaggio. Ma anche la cucina, a prezzi contenuti, è una garanzia. Quindi, crudità, marinati della tradizione, preparazioni al tegame, al testo e alla griglia. Ma anche piatti di terra. Paste casalinghe e buona selezione di carni, salumi e formaggi. Zuppa inglese, ciambella alla ricotta con crema vaniglia al profumo di Strega e altre golosità per terminare. A Rimini, nuova Darsena, Via Ortigara, 78/80. www.molo22.it

Novità in libreriaRoberto Raisi, agente di commercio di origini ferraresi e scopritore di nuove tavole e buoni vini, ha scritto Scusi, mi porta il conto? Guida semiseria delle trattorie dell’Emilia Romagna. Ci si può fidare del suo palato e di questa appassionata ricerca, scoprendo destinazioni meno note completate dalla storia dei luoghi. Tinarelli, pagg. 195, euro 13,00.

Per chi non si accontentaSul porto canale di Cesenatico, in Corso Garibaldi, c’è l’Officina del Gusto, gran bel negozio di prodotti enogastronomici di qualità. Ricca selezione di paste artigianali, salumi, formaggi, confetture, oli, vini, aceti, distillati. Chiuso lunedì. www.officinadelgustocesenatico.com

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Incontrare | Forlivesi e... il giardino

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Uno spazio verde tutto per se stessi, curato e decorato nei dettagli. Come fare per averlo? Ce lo raccontano alcuni forlivesi, accomunati tutti dalla stessa passione: il giardinaggio.

testo Leda Santoro - foto Giorgio Sabatini

Siamo al Verde

Difficile trovare qualcuno più esperto di GoffredoSbara-gliaquando si parla di giardini. E il suo non è un mestie-re, ma una passione vissuta con l’anima. Costruttore dei grattacielo di Cesenatico e Milano Marittima e del Center Gross di Rimini (solo per citare alcune creazioni) fin da quando era bambino Goffredo coltiva, è il caso di dirlo, un amore profondo per il giardinaggio. “Più che una passione è una vera e propria cultura - precisa, affiancato dalla moglie, dal suo terrazzo immerso nel verde. In Italia è un mondo poco esplorato, mentre lepianteandrebberocuratequasiconunritoreligiosoperritrovareilloropro-fondovaloremorale.” La sua cultura spazia dalle riviste a centinaia di volumi che nel corso degli anni ha raccol-to in una vastissima enciclopedia. “Lemiepiantesonostatetuttescelteerazionalmentedistribuite” racconta con orgoglio. Ecco due antiche magnolie, altissime e ben “pettinate”, il Rhododendrum, l’Ibiscus, il Ginkgo biloba, il giardino acquatico con ninfee fiorite, felci e una selezione di rarissime altre specie. “Le piante vanno curate come meritano - conclude saggiamente. Ma non bisogna mai dimenticare che al centro del giardino c’è l’uomo.”Anche un terrazzo può essere il luogo ideale per far na-scere un giardino. “Costruire una terrazza fiorita è stata una scelta pensata e fortemente voluta per portare la natura in casa”, racconta RobertoDeVito, noto specialista in odontoiatria. Unterrazzochestrizzal’occhioall’archi-tetturabensposataall’esplosionedivegetazione. “Abbia-mo portato vasche, prima in legno poi per alleggerirle abbiamo scelto la resina, per creare una sorta di sipa-rio formato da quinte verdi e fiorite. Grazie all’ausilio e all’estro della titolare di ‘VerdeMarina’ abbiamo scelto paratie di metallo che riprendono il motivo ornamentale

Castrocaro Terme

viale Marconi, 7 • 0543.767305 Ba

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delle vasche e creano un’atmosfe-ra pulita e raffinata. Della parte verde, poi, si occupa mia moglie Laura. La cura delle piante regala sempre piacevoli sensazioni, è un momento di sfogo che permettedirilassarsientrandoincontattoconlanostrapartepiùprofonda”.Nella sua casa forlivese GastonePartisani nasconde un piccolo angolo di paradiso. Qui con la moglie Cristina trascorre le ore più serene, nel verde di un gran-de giardino pensile, che è stato curato dagli architetti Ilaria Zoli e Gianluca Tronconi. L’insieme è un mix di colori e profumi. Lasceltadellavegetazioneèricadutasupianteautoctone: “Ci sono cor-bezzoli, due lecci molto alti e una meravigliosa quercia da sughero

- racconta il proprietario. Abbia-mo scelto volontariamente piante della nostra terra e tradizione, che però crescono rigogliose anche in ambiente domestico”. E quando si accede a questo piccolo paradiso nascosto tra le case dove la natura mostra la sua vera essenza, ad ac-cogliere il visitatore c’è la purezza di una bellissima rosa rampicante bianca.Un’esplosione di colori e profumi diversi. È così il giardino di Ga-brieleGimelli, unrosetonelcuorediForlì. “Quella per il giardino è una passione nata da tempo, un amore per il gusto estetico che re-gala un angolo fiorito ben tenuto e ordinato” racconta. La varietà spazia tra diverse tipologie di rose esistenti per un viaggio intorno al

In apertura, Goffredo Sbaraglia insieme alla moglie Egle. Qui a fianco, dall’alto, Roberto De Vito, Gastone e Cristina Partisani, Gabriele e Donatella Gimelli, Vittorio e Loretta Crotali. Nell’altra pagina, Serena Alberani.

Il decalogo del giardiniere

Alcuni consigli utili per non commettere errori grossolani e ottenere buoni risultati dal proprio giardino (si ringrazia la famiglia Vittori, che si prende cura anche degli ultimi quattro giardini che abbiamo trattato).1 - Mettere a dimora piante e alberature pensando al loro aspetto “adulto”, rispettando le distanze giuste dalle abitazioni e tra le piante stesse evitando potature inutili e dannose.2 - Non eccedere nell’utilizzo di impianti di irrigazione: utilizzarli “goccia a goccia”, calando gradualmente le frequenze nell’arco dei primi due anni dalla messa a dimora, fino a renderle di “soccorso” per i periodi più siccitosi.3 - Scegliere il periodo primaverile di ripresa vegetativa per le potature.4 - Per trattamenti antiparassitari preferire prodotti “sistemici” a lunga persistenza e bassissima tossicità per gli insetti utili.5 - Contro i funghi che colpiscono le rose intervenire sempre in prevenzione, da marzo, con prodotti a bassissima tossicità per l’uomo, come ossicloruro di rame e zolfo bagnabile, irrorando le foglie sino all’autunno, subito dopo la pioggia.6 - Non irrorare mai le foglie quando si annaffia e porre attenzione affinché l’impianto irriguo non lo faccia per voi.7 - Evitare i tagli del prato troppo bassi (meno di 3 cm), soprattutto in estate.8 – Per il prato, preferire miscugli di erbe di Festuca arundinacea capace di sopportare meglio le nostre condizioni climatiche.9 -Per non incorrere in errori o multe, consultare e rispettare il Regolamento del verde della città di Forlì (www.comune.forli.fc.it), che governa gli interventi in ambito pubblico e privato in città10 – Amare il verde di cui ci si prende cura .

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mondo restando fermi. “Le ho scelte di tanti colori diversi per creare uneffettoarcobalenocheamo; rose antiche, poi rose inglesi, francesi e ovviamente le italiane”. Gabriele e la moglie Donatella trascorrono molto del loro tempo tra i petali di questo prato multicromatico che, nei momenti di massima fioritura, inebria col suo profumo dolce e pungente.Dalla città agli spazi aperti. Una lunga strada bianca fian-cheggiata da cipressi e immersa tra le colline di Bertinoro conduce al giardino di VittorioCrotali. Qui, tra i vigneti e gli ulivi, il bancario e la moglie Loretta curano con pas-sione un angolo verde fatto di piante aromatiche, salvia, rosmarino, santolina, bosso e tante rose. “Abbiamo co-struito questo giardino con sudore - racconta - per questo siamo affezionati ad ogni singola specie. Sedersi tra il profumo delle piante e dominare con lo sguardo la Ro-magna è meraviglioso”. La Romagna qui si respira anche nella scelta delle piante: “Il giardino è immerso nel sole, per questo ci siamo orientati su un tipo di vegetazione che qui potesse vivere al meglio, piuttosto che basarsi su un puro gusto estetico. Senza dimenticare il tempo e la cura, per ottenere buoni risultati. E le nostre piante, sane e rigogliose, ringraziano.” Quello di SerenaAlberani è una sorta di giardino segreto. E dall’atmosfera selvaggia. “Siamo nel centro storico - esordisce l’imprenditrice agricola e impegnata nel ‘Circo-lo del buon governo’. Per non snaturare l’essenza dell’edi-ficio e delle antichissime mura che fanno da cornice la scelta è inevitabilmente ricaduta su piante semplici, che ben si sposassero con l’atmosfera del passato.” È venuto naturale, così, dare spazio al classicoconnubiotraantichepietreerose, legate, per Serena, ai ricordi d’infanzia. “Mi riportano col pensiero a quando ero piccola, alle ore passate insieme a mia nonna che le curava. Ma guai a toccare anche il mio verde e le piantine aromatiche, non posso farne a meno per il mio hobby, creare fantasiose composizioni floreali e per la mia passione, la cucina.” IN

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La casa dell’architetto forlivese Daniela Orioli è una soffitta sapientemente ristrutturata, dove antico e moderno si fondono dando luogo ad un’atmosfera di grande fascino e suggestiva alchimia.

testo Leda Santoro - foto Giorgio Sabatini

Dimora in Evoluzione

Abitare | Il “solaio” tra antico e moderno

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Non tutte le case raccontano la storia di chi le vive. Questa sì. Siamo nel cuore di Forlì, ospiti dell’architetto DanielaOrioli. Appena varcata la soglia, la sensazione è quella di un luogo in continua evoluzione: l’abilitàdellamanodell’architettoèintimamentemiscelataaitantiricordiescorcidelpassato. Come di una persona, della casa va colto lo spirito giorno dopo giorno, per non snaturarne l’essenza. “Non ho fatto un vero trasloco - racconta la proprietaria - ho cominciato a portare tutti i miei oggetti a poco a poco, fino a creare il volto che la casa ha oggi. Sono intimamente convinta che si possa riprodurre così uno stile antico in un linguaggio moderno.” L’apparta-mento è stato completamente ristrutturato nel 2004, eraunanticosolaiocheèstatocome“tagliato”induepercre-areundoppiovolume. A saltare agli occhi è il gioco della prospettiva, luci e volumi sono sapientemente studiati per creare delle quinte, scansioni capaci di delineare una sorta di fluida scenografia. Poi ecco il grande salotto, un living dove pezzi d’arredo antico recuperati si miscelano a tocchi d’artigianato locale e a classici del design. Il lampa-dario Flos di Castiglioni, dalla linea anni ’50 e dal fascino intramontabile ne è un esempio. Sulla parete di sinistra colpisce lo sguardo una cornice dorata che racchiude un enorme specchio. E come tutto, in questa casa racconta una storia suggestiva. “Ho recuperato la cornice in un magazzino di stoccaggio materiale. Ma non c’era uno specchio, c’era il volto baffuto di un sultano mediorienta-le. Era un regalo che il monarca aveva fatto a un consorzio

A sinistra, la padrona di casa, l’architetto Daniela Orioli nel salone. Sopra, il “tavolo delle chiacchiere”.

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AllA ricercA dell’eccellenzA

c o n v e n i e n z a e q u a l i t à a l s e r v i z i o d e l t u o b e n e s s e r e

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di imprese, tra cui quella di mio padre”, racconta con un sorriso. A fare da contraltare ecco un vezzo originale: una parete rosso porpo-ra intenso su cui trova spazio, quasi come una porta aperta all’infinito, una grande cornice che funge da

nicchia. All’interno una miniatura e poche parole suggestive: “Ben-tel rion”, anima del vento, l’antico nome di Pantelleria. Nelgrandesalottocontinuailmixantico-mo-derno; il vecchio tavolo da gioco rimesso a nuovo, Daniela lo chia-

ma il “tavolo da chiacchiere”, poi la cassettiera appartenuta a una tipo-grafia, il grammofono trovato da un rigattiere, le sedie, le superleg-gere di Giò Ponti ristrutturate e, appesi ai muri, gli sprazzi di colo-re dal gusto contemporaneo sono dati dai quadri dell’artista forlivese Cinzia Ferrera. Ancora Forlì nella scala dell’azienda Rintal, che porta al soppalco. Unospazioloungedivi-delascaladallazonanotte. Qui, in un soggiorno molto privato, il ma-trimonio senza soluzione di conti-nuità tra delicatezza e geometrie dà un esito di incredibile respiro.

Sulla parete un affresco rinvenuto durante i lavori di ristrutturazio-ne guarda gli oggetti portati dalla proprietaria, l’Aquilotto del ’62, “un ricordo di famiglia”, un sacco da box in cuoio e un manichino trasformato in ballerina. “Questo

è un regalo a cui sono molto af-fezionata”, racconta. Oltrepassata la cabina armadio, sogno di ogni donna, si arriva alla pura essenzia-lità delle camera da letto. Da qui il terrazzo si affaccia su una corte interna circondata dai tetti del cen-tro storico. “Il mio spirito è rivolto al presente, al design - racconta la giovane architetto - ma sono for-temente attratta dall’antico, dai vicoli stretti dove si percepisce la presenza di chi qui ha vissuto pri-ma di noi e ha lasciato una trac-cia che racconta una storia. Basta poco per saperle cogliere…” IN

Una camera da letto “essenziale”

Se nel resto della casa domina la vivacità, nella camera da letto regna la purezza. La scelta della

linearità qui è voluta, per non sovraccaricare un ambiente già strutturalmente molto alto. La stanza declina la gamma delle

tonalità chiare e fluttua nell’aria aprendosi al terrazzo. Il letto è semplice e lineare, ma strizza

l’occhio al puro romanticismo di un baldacchino. Basta poco, poi, per essere originali: il comodino si è creato naturalmente, man mano

che le riviste di arredamento si accumulavano.

Da sinistra, la camera da letto e la stanza lounge tra la scala e la zona notte.

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Rinnovati gli organismi di CNA Forlì- Cesena, presidente provinciale è l’imprenditore Enzo Cortesi,

direttore Franco NapolitanoSono il 30% le imprenditrici presenti nella presidenza

Il 18 giugno si è svolta l’assemblea elettiva della CNA di Forlì-Cesena che ha eletto presidente l’imprenditore Enzo Cortesi di Forlì e i vicepresidenti: Enzo Bardi, Forlì; Sanzio Bissoni, Cesena; Catia Guerrini, Sarsina; Fabio Mandelli, Longiano; Paola Sansoni Forlì, Lorenzo Zanotti, Forlì. La presidenza è stata rinnovata per la maggioranza dei suoi componenti e vede al suo interno il 30% di imprenditrici. Il nuovo direttore è Franco Napolitano.

Enzo Cortesi, 60 anni, vive a Forlì, è sposato, ha un figlio ed una figlia impegnati in azienda. E’ presidente del cda della CC Holding, società controllante del gruppo della CCLG spa. Cortesi avvia l’attività nel 1978 nel settore dell’impiantistica, assieme all’altro socio fondatore Liano Casadei; presto l’azienda diventa leader locale nelle forniture per la nautica da diporto. Nel 2002 l’attività si amplia a domotica ed energie rinnovabili. Nel 2004 costituisce con altri 3 soci la CCLG, che allarga il mercato in ambito nazionale ed internazionale; acquisisce altre società nell’ambito dell’automazione e delle tecnologie per l’eolico. Nel 2008 entra in una società, in Africa, per la coltivazione di un arbusto da cui trarre biocarburante.

Informazione pubblicitaria

CNA ha rinnovato recentemente i propri diri-genti, ma è anche cambiato lo scenario eco-nomico, cosa ne pensa presidente? Cortesi: “la crisi che ha investito anche le azien-de del nostro territorio, lascerà una traccia pro-fonda, perché il modello di sviluppo del mondo industrializzato è in grande difficoltà. L’attenzione all’ ambiente, oggi si sta rivelando condizione im-prescindibile da cui ripartire. I temi del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, sono ormai al primo posto nell’agenda mondiale degli inter-venti da realizzare, anche per far ripartire l’eco-nomia. Perciò una organizzazione come la nostra deve aiutare le imprese ad essere flessibili, ope-rando in rete, per rispondere alle sollecitazioni del mercato.” D.Può farci alcuni esempi? Cortesi:” la green economy, dove sono coinvol-ti costruzioni, impiantistica, ma anche pezzi del manifatturiero. L’enogastronomia e l’artigianato artistico di qualità legati al turismo , l’abbiamo visto anche nella nostra realtà con le iniziative promosse da CNA Turismo e Commercio. Un al-tro aspetto fondamentale è la capacità di creare reti nel campo dell’innovazione e della ricerca. Le esperienze con l’università, ci hanno convinto che per consentire anche alle piccole imprese di acce-dere alle applicazioni pratiche della ricerca uni-versitaria, occorre partire dal monitoraggio delle esigenze. Così è più facile costruire percorsi che possano coinvolgere più aziende, magari dello stesso settore o della stessa filiera produttiva. E’ una grande sfida, ma come CNA siamo convinti che sia la strada da percorrere per il futuro. “

Direttore, abbiamo parlato di economia e imprese, ma in che modo la struttura CNA si dovrà adeguare alla nuove sfide ed al nuovo quadro congiunturale? Napolitano: “per quanto riguarda gli aspetti di carattere più interno ed organizzativo, credo che

la nostra grande forza sia la capacità di fare si-stema. CNA è una organizzazione fondata su tre mission tra loro interconnesse: quella associativa della difesa degli interessi, quella dei servizi, e la creazione di opportunità economiche. Quest’ulti-mo è senza dubbio l’ambito sul quale si è molto incentrata la nostra attività negli ultimi anni, con la creazione di strutture specifiche, quali la task -force per la progettazione , CNA Innovazione, ecc. E’ una tipologia di attività che si presta molto alla realizzazione di strategie collaborative tra le CNA anche in ambito interprovinciale. “Ci sono programmi in fase di realizzazione? Napolitano: “abbiamo già avviato percorsi di verifica su formazione e servizi innovativi, con le associazioni provinciali di Rimini, Ravenna e Fer-rara, per realizzare “alleanze “ operative che ci consentano di essere mettere in campo economie di scala, ma anche di essere più efficaci e di dare un livello di risposta più adeguato in tutti i territo-ri. Lo sviluppo per noi è imprescindibile, per avere le risorse necessarie a rendere qualitativamente sempre più efficace nostra attività. Oltre che nell’ambito dei sistemi CNA, però, dob-biamo essere sempre più aperti, in grado di intera-gire con altri settori ed altri comparti. Oggi, infatti, se non si ragiona in un’ottica di filiera , è pratica-mente impossibile collocarsi sul mercato in modo competitivo, perciò anche i sistemi di imprese de-vono saper collaborare tra loro per contribuire ad uno sviluppo del territorio che coniughi qualità economica e coesione sociale.

Franco Napolitano, 46 anni, vive a Forlì, ha una figlia ed opera in CNA dal 1989. Nel corso della sua attività professionale ha ricoperto numerosi incarichi: responsabile sede CNA Bidente, responsabile comunale di Forlì e dal 2004, responsabile provinciale dell’area economico-sindacale della CNA Forlì-Cesena. Rappresenta CNA in vari consigli di amministrazione, tra cui quelli di Multifor , Società per l’Affitto e CISE , Azienda speciale CCIAA.

www.cnafc.it

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Rinnovati gli organismi di CNA Forlì- Cesena, presidente provinciale è l’imprenditore Enzo Cortesi,

direttore Franco NapolitanoSono il 30% le imprenditrici presenti nella presidenza

Il 18 giugno si è svolta l’assemblea elettiva della CNA di Forlì-Cesena che ha eletto presidente l’imprenditore Enzo Cortesi di Forlì e i vicepresidenti: Enzo Bardi, Forlì; Sanzio Bissoni, Cesena; Catia Guerrini, Sarsina; Fabio Mandelli, Longiano; Paola Sansoni Forlì, Lorenzo Zanotti, Forlì. La presidenza è stata rinnovata per la maggioranza dei suoi componenti e vede al suo interno il 30% di imprenditrici. Il nuovo direttore è Franco Napolitano.

Enzo Cortesi, 60 anni, vive a Forlì, è sposato, ha un figlio ed una figlia impegnati in azienda. E’ presidente del cda della CC Holding, società controllante del gruppo della CCLG spa. Cortesi avvia l’attività nel 1978 nel settore dell’impiantistica, assieme all’altro socio fondatore Liano Casadei; presto l’azienda diventa leader locale nelle forniture per la nautica da diporto. Nel 2002 l’attività si amplia a domotica ed energie rinnovabili. Nel 2004 costituisce con altri 3 soci la CCLG, che allarga il mercato in ambito nazionale ed internazionale; acquisisce altre società nell’ambito dell’automazione e delle tecnologie per l’eolico. Nel 2008 entra in una società, in Africa, per la coltivazione di un arbusto da cui trarre biocarburante.

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CNA ha rinnovato recentemente i propri diri-genti, ma è anche cambiato lo scenario eco-nomico, cosa ne pensa presidente? Cortesi: “la crisi che ha investito anche le azien-de del nostro territorio, lascerà una traccia pro-fonda, perché il modello di sviluppo del mondo industrializzato è in grande difficoltà. L’attenzione all’ ambiente, oggi si sta rivelando condizione im-prescindibile da cui ripartire. I temi del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, sono ormai al primo posto nell’agenda mondiale degli inter-venti da realizzare, anche per far ripartire l’eco-nomia. Perciò una organizzazione come la nostra deve aiutare le imprese ad essere flessibili, ope-rando in rete, per rispondere alle sollecitazioni del mercato.” D.Può farci alcuni esempi? Cortesi:” la green economy, dove sono coinvol-ti costruzioni, impiantistica, ma anche pezzi del manifatturiero. L’enogastronomia e l’artigianato artistico di qualità legati al turismo , l’abbiamo visto anche nella nostra realtà con le iniziative promosse da CNA Turismo e Commercio. Un al-tro aspetto fondamentale è la capacità di creare reti nel campo dell’innovazione e della ricerca. Le esperienze con l’università, ci hanno convinto che per consentire anche alle piccole imprese di acce-dere alle applicazioni pratiche della ricerca uni-versitaria, occorre partire dal monitoraggio delle esigenze. Così è più facile costruire percorsi che possano coinvolgere più aziende, magari dello stesso settore o della stessa filiera produttiva. E’ una grande sfida, ma come CNA siamo convinti che sia la strada da percorrere per il futuro. “

Direttore, abbiamo parlato di economia e imprese, ma in che modo la struttura CNA si dovrà adeguare alla nuove sfide ed al nuovo quadro congiunturale? Napolitano: “per quanto riguarda gli aspetti di carattere più interno ed organizzativo, credo che

la nostra grande forza sia la capacità di fare si-stema. CNA è una organizzazione fondata su tre mission tra loro interconnesse: quella associativa della difesa degli interessi, quella dei servizi, e la creazione di opportunità economiche. Quest’ulti-mo è senza dubbio l’ambito sul quale si è molto incentrata la nostra attività negli ultimi anni, con la creazione di strutture specifiche, quali la task -force per la progettazione , CNA Innovazione, ecc. E’ una tipologia di attività che si presta molto alla realizzazione di strategie collaborative tra le CNA anche in ambito interprovinciale. “Ci sono programmi in fase di realizzazione? Napolitano: “abbiamo già avviato percorsi di verifica su formazione e servizi innovativi, con le associazioni provinciali di Rimini, Ravenna e Fer-rara, per realizzare “alleanze “ operative che ci consentano di essere mettere in campo economie di scala, ma anche di essere più efficaci e di dare un livello di risposta più adeguato in tutti i territo-ri. Lo sviluppo per noi è imprescindibile, per avere le risorse necessarie a rendere qualitativamente sempre più efficace nostra attività. Oltre che nell’ambito dei sistemi CNA, però, dob-biamo essere sempre più aperti, in grado di intera-gire con altri settori ed altri comparti. Oggi, infatti, se non si ragiona in un’ottica di filiera , è pratica-mente impossibile collocarsi sul mercato in modo competitivo, perciò anche i sistemi di imprese de-vono saper collaborare tra loro per contribuire ad uno sviluppo del territorio che coniughi qualità economica e coesione sociale.

Franco Napolitano, 46 anni, vive a Forlì, ha una figlia ed opera in CNA dal 1989. Nel corso della sua attività professionale ha ricoperto numerosi incarichi: responsabile sede CNA Bidente, responsabile comunale di Forlì e dal 2004, responsabile provinciale dell’area economico-sindacale della CNA Forlì-Cesena. Rappresenta CNA in vari consigli di amministrazione, tra cui quelli di Multifor , Società per l’Affitto e CISE , Azienda speciale CCIAA.

www.cnafc.it

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“A noi piacciono quei luoghi dove il vento è grigio e il cielo soffia forte, nella moltitudine della solitudine varchiamo le soglie dell’infinito.” Parole dal sapore esistenziale, ver-gate da Simone Bianchetti, veli-sta cervese scomparso sei anni fa. Un amico e molto di più per LucaDelZozzo, skipper forlivese classe 1962. Ingegnere sulla carta d’iden-tità, velista nell’animo, sul finire dell’estate l’imprenditore cresciu-to all’ombra di Saffi affronterà latraversatadell’Atlanticoinsolita-ria. L’apice di una carriera iniziata quarant’anni fa. La fiaba prende avvio a fine anni ’60. Allora il bagliore della magia si riflette negli occhi sognanti di un bambino di 7 anni: “Mio padre partì in barca assieme a un ami-co alla volta della Croazia - ricor-da Luca. Vissi quella regata lungo l’Adriatico come un atto eroico. Una scoperta e uno stupore ricove-rati per anni in una parte del mio inconscio.” Emozioni a lungo so-pite, nonostante l’acquisto di una piccola barca, le prime esperienze da velista autodidatta, poi, duran-te il periodo accademico, regate e crociere con gli amici. Passano gli anni e il primo piccolo natante la-scia il posto a un’imbarcazione più grande, accanto agli amici c’è la fi-glia adolescente, i ricordi infantili galleggiano in acque rese contra-rie dalle regole che disciplinano la routine quotidiana. Sarà tutta-

via necessario un secondo giro di boa perché Del Zozzo acquisisca una consapevolezza, una presa di coscienza coincisa con la morte di Simone. “Da un lato ho provato lo sgomento per la scomparsa di una persona abituata a prendere la vita a morsi. Dall’altro uno scuotimen-to forte, un richiamo alla precarie-tà dell’esistenza, alla responsabi-lità del vivere, al fatto che spesso la vita non concede una seconda occasione.” La miccia è accesa, Luca riscopre quel germoglio nascosto per anni nei meandri della sua parte bambi-na. Si trova così catapultato in un universo dal sapore salmastro. Da qui alla MiniTransat il passo è più breve di quanto possa sembrare. Il13settembrel’agognatapartenzadaLaRochelle:adattenderel’in-gegnere35giornidi navigazionedavivere in trinceacontrosonnoefame. “Mi alimenterò con buste monopasto riscaldate e spero di riuscire a dormire 15 minuti ogni ora in modo da non perdere mai la lucidità.” Durante la navigazione Luca diverrà tutt’uno con la bar-ca. In mare sarà il momento del confronto: con se stesso, l’oceano, il vento. L’occasione per fare un bilancio, scavare nell’intimo men-tre aumenta la percezione del ru-more dell’imbarcazione percossa dall’onda. Un frangente irripeti-bile in cui crescere. E ritrovarsi. Buon vento! IN

testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini

Sfida all’ Oceano

La Mini Transat

Alla traversata atlantica su imbarcazioni di 6,5 metri, si

accede attraverso un percorso di qualificazione lungo e probante. 84

gli equipaggi ammessi alla partenza di La Rochelle. Prima tappa

Madeira dopo 1200 miglia dove è già prevista una scrematura: “le

condizioni meteorologiche del Golfo di Guascogna faranno selezione” -

chiosa Del Zozzo. Quindi altre 3.200 miglia verso Salvador de Bahia.

Momento cruciale l’ingresso nel “pozzo nero” dove si scontrano i

venti provenienti dai due emisferi. Un gorgo da girone dantesco con un

tasso di umidità del 100% e “eolo” a 30/40 nodi. 100/150 miglia con

condizioni variabili, dalla bonaccia a scrosci di pioggia, a cascata.

Navigare | Luca Del Zozzo

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Quando la definiva “terremoto”, il nonno non sapeva cosa il futuro avrebbe riservato a quella nipoti-na. Se lo avesse immaginato, avreb-be potuto osare di più l’affettuoso progenitore, e prendere in prestito il titolo di un successo cinemato-grafico, “il mio piccolo genio”. E non per una tracimazione d’affet-to ma per lungimirante realismo. Lei è la ventottenne MartinaPini,corniolesedinascitaecittadinadelmondo per vocazione, ennesimo cervello strappato alla città di San Mercuriale e al suo territorio.Una giovane di talento, ma anche di straordinaria apertura men-tale, intraprendente e volitiva, come dimostra lo stupefacente curriculum. Dopo il diploma al Li-ceo Scientifico si laurea con lode all’Università Cattolica di Milano in Lingue e Letterature straniere, con una tesi in Antropologia ispa-no-americana. Ma poiché i galloni si conquistano sul campo, lo studio s’intreccia a numerosi soggiorni di formazione all’estero: il primo in Francia ad appena 13 anni, quin-di in Inghilterra e Irlanda, poi in Norvegia con la borsa di studio di Intercultura, infine in Namibia per uno stage al consolato. “Nonostan-te l’apprendimento delle lingue sia sicuramente una delle mie passioni (ne parla correttamente sei, ndr), coltivo un amore ancora più gran-de: la musica.” Dopo aver consegui-to un master in Giornalismo e Cri-tica Musicale, Martina s’iscrive alla laurea specialistica in Radiofonia e Linguaggi dei Media a Siena. Desi-derosa di mettersi nuovamente in

gioco e fare l’ennesima esperienza oltreconfine, effettua un colloquio presso la casa discografica berline-se indipendente !K7, una delle più note agli amanti della musica elet-tronica. PochesettimanepiùtardiègiàsottolaportadiBrandeburgocomestagista.“Dopo 6 mesi di praticantato mi è stato offerto un contratto da assi-stente al licensing, il dipartimento che si occupa delle licenze musicali e delle royalties, dei contratti e dei contatti con gli artisti e con le altre case discografiche.” Due anni più tardi il passaggio alla Fox Mobile Distribution, azienda leader nel settore discografico con ben 750 dipendenti. ConBerlinoèamoreaprimavista: “Una città viva, co-smopolita, estremamente civile e ricchissima di cultura. Nonostante la dimensione metropolitana vihotrovatoglistessivaloriconiqualisonocresciutaaCorniolo: sempli-cità, rispetto, amore per la natu-ra, bambini, anziani e la diversità in generale. Chiaramente sento

la mancanza della famiglia, delle amiche, delle lunghe maratone a tavola, contrarie alla solerzia teu-tonica.”La nostalgia si tinge di colori dol-ci. “Non posso dimenticare la vista dei monti che circondano la casa dei miei genitori, lo sguardo che si perde nel verde, dove la primavera ha un profumo intenso e inebrian-te, come da nessun’altra parte ho sentito. Se è vero che home is where the heart is, un pezzo grande del mio cuore è sicuramente lì.”Tra una giro in bicicletta, un libro, un concerto e la ricerca degli ama-ti vinili di cui è collezionista, Mar-tina trova il tempo di proiettarsi nel futuro. “Conseguirò la laurea specialistica, poi potrò pensare alle idee che aspettano solo di esse-re realizzate. Masoprattuttosperodinonfermarmimai, vorrei che la mia crescita personale e lavorativa non subisse arresto. Vorrei conti-nuare a essere felice e soddisfatta di quello che faccio e della mia vita.” IN

testo Francesca Miccoli

Successo in Trasferta

Migrare | Martina Pini

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stimolazione, con il risultato di averne quasi dimenticato il modo di utilizzo.Tuttavia proprio la realizzazione e l’uso d’attrezzature speciali consentono a

chiunque di esercitare con facilità tale struttura muscolare e ottenere un risultato più completo e stabile nel tempo.

La scelta del dottor Wolff è ricaduta su Fisiology Center in primo luogo per la grande esperienza acquisita nel settore da alcuni suoi professionisti, che

operano in maniera sinergica attraverso un approccio multidisciplinare. Nella fase terapeutica, pianificata ad personam, intervengono infatti in momenti diversi

differenti figure professionali quali medico, terapista, osteopata, posturologo, ecc.; in secondo luogo, a incidere è stata la tecnologia della nuova struttura,

in particolare il laboratorio di analisi della postura e del movimento, che permette di raccogliere dati oggettivi sui risultati.

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Fisiology Center: l’eccellenza in Italia per la cura del mal di schienaLa struttura di Forlì è stata scelta come centro di riferimento dal dottor Wolff, ideatore di attrezzature specifiche per trattare questi sintomi

Il Fisiology Center di Forli è stato scelto come struttura italiana di riferimento dal dottor Wolff, ideatore di attrezzature specifiche, uniche al mondo, finalizzate alla cura del mal di schiena. Se i trattamenti tradizionali (terapia antalgica, terapia manuale, lavoro in acqua, terapia osteopatica posturale, ecc.) continuano a rivestire un ruolo di primo piano nella cura di tale diffusa patologia, i recenti risultati della ricerca sviluppata a livello internazionale hanno evidenziato la fondamentale importanza della riattivazione del sistema muscolare di sicurezza della colonna vertebrale, a lungo decondizionato, attraverso un “training per la stabilizzazione segmentaria”.Un’attività non semplice da praticare, sia per il tipo d’esercizio, sia per l’interessamento di una muscolatura che il nostro corpo impiega poco e solo attraverso una specifica

informazione pubblicitaria

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Davanti ad un pubblico numeroso e partecipe si è svolta il 12 giugno scorso, al Circolo della Stampa di Forlì-Cesena la premiazione del terzoConcorsoLetterarioMarinoCapacci. Un premio che ricorda un personaggio, Marino Capacci, che ha dedicato la propria vita al mon-do dei libri, di cui era cultore per vocazione e libraio di professione.La sessione del 2009 ha avuto il conforto di una partecipazione da parte di nove Istituti d’Istru-zione secondaria della provincia di Forlì-Cesena, con la presenta-zionedioltre140opere. I premi più prestigiosi sono stati messi in palio dalla famiglia Capacci per le due sessioni di Poesie e Racconti (500 euro cadauno) che sono state vinte da due ragazzi forlivesi. Con il testo “Riflessioni” nella sezione Racconti il primo premio è sta-to vinto da LucaBaldacci che ha presentato una narrazione molto personale, introspettiva, giudicata dalla giuria “elegante” e dall’accu-rato lessico. Nella sezione Poesie

primo premio alla forlivese ElenaBriganti che nella sua Poesia “Not-te dei cristalli” è riuscita a ricreare ed evocare l’evento tragico della Shoah, spruzzandolo di versi fre-schi ed accattivanti.Un momento particolarmente im-portante della manifestazione è stata l’assegnazione del premioMe-nabóEditore. Sin dal nascere del Concorso, l’azienda di comunica-zione forlivese ha voluto incentiva-re i giovani scrittori, invitandoli a curare particolarmente lo stile e il contenuto dell’opera. In questa edi-zione il riconoscimento è andato al forlivese SamueleConficoni, con una poesia dal titolo “Dolce Pen-sare”. La commissione giudicante ha individuato nei versi di Samuele un forte senso dell’attuale, un ver-so delicato e venato dall’emozione della speranza. Toccante la conse-gna del PremioEnricoZavallloni, in ricordo del giornalista de “il Resto Del Carlino”, scomparso tre anni fa. Ha vinto MarcoBiondi, studente che vive nel comprensorio cese-

nate e che ha proposto i singolari versi di “Poeti: gente da uccidere”, una specie di sfida di un giovane cantore al mondo odierno, sordo alla musica dei sentimenti. Un rico-noscimento speciale per un lavoro collettivo, vissuto tra poesia ed in-formatica, è stato assegnato a una seconda classe dell’Itis Marconi di Forlì. Presente alla manifestazione la presidentessa del concorso, Li-viana Zanetti, l’assessore Gabriele Zelli e diversi insegnanti. IN

testo Flavio Dell’Amore - foto Giorgio Sabatini

Giovani scrittori Crescono

“Dolce Pensare” di Samuele Conficoni

Dolce pensare.Dove finisce il tuo cuore?Nessuno ora riesce a sentirmiposso vivere ancora per poco?E tutto intorno girae noi vorremmo stare fermiad osservare i cambiamenti. Dolce pensare.Scrivere soltanto per gioco.dove è il posto che tanto cercaviin cui forse puoi vivere meglio?Ma sopravvivere è banaleQui conta solo faticareed osservare i cambiamenti. Dolce pensare.Che c’è una storia qui in mezzo.Soprelevatache passa attorno a tutti noie lega me, e lega tee lega ogni Dnae regola tutti i cambiamenti. Dolce pensare.Che non c’è spazio per cambiarema tutto il mondo sta girando. Cerchi me? Cercami!Per trascorrere i mesi che mancanoed osservare i cambiamenti.

Ricordare | Premio Marino Capacci

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Nel quinto centenario della morte, la sua figura è al centro di nume-rosi studi e racconti storici libera-mente ispirati alla sua biografia. Tra le opere più interessanti e ori-ginali si segnala quella del giorna-lista-psichiatra forlivese PierluigiMoressa. Le 103 pagine di Cateri-naSforza.Ilmisterodellabellez-za (Foschi) vanno ad arricchire la collana “Biografie del Mistero”, e in queste lo scrittore traccia un ritratto insolito della leonessa di Romagna. Astuta e spregiudicata, avvenente e carismatica, la moglie di Giovanni de’ Medici è ancora oggi considerata una delle donne più note e ammirate del suo tem-po.Marco Dente da Ravenna fu uno dei più importanti incisori del XVI secolo. La sua importanza deriva dalla qualità tecnica ed estetica dei bulini realizzati, in particolare per Raffaello. Le Raccolte Pian-

castelli conservano nella sezione iconografica un prezioso nucleo di stampe. Il volume di Antonel-laImolesiPozzi, MarcoDente.Unincisore ravennate nel segno diRaffaello.LestampedellaRaccol-taPiancastelli (Longo) si propone di far luce sulla misteriosa figura dell’abile intagliatore, il cui corpus raccoglie circa quaranta incisioni, trenta conservate a Forlì.“Gli passiamo accanto con in-differenza, a volte nemmeno ci accorgiamo di loro, altre, siamo infastiditi dalla loro inquietante presenza, dall’odore che emana-no, dal sudiciume che impregna i loro abiti e persino dal fatto che esistono. Li chiamiamo vagabondi, barboni, senzatetto, homeless, clo-chard, quasi volessimo celare a noi stessi che sicuramente, un tempo, ognuno di loro - l’«esercito degli invisibili» - possedeva un nome e un cognome e, soprattutto, una di-

gnità. Ma chi sono gli homeless?”. È da questo interrogativo che Lia-naFadda, autrice cesenate, è parti-ta per realizzare Ibinaridellavita, libro inchiesta edito da Buca 18. Venti i volti che Fadda ha incontra-to calandosi per sei mesi nel mon-do dei senzatetto. Un’esperienza forte e coraggiosa da cui è nato un volume dove per una volta gli ulti-mi diventano i primi.L’obiezione di coscienza e la bio-etica. Un tema attuale in Italia soprattutto da quando, sospesa la leva obbligatoria, le nuove fron-tiere dell’obiezione riguardano soprattutto il campo della bio-etica nei suoi molteplici settori (aborto, eutanasia, testamento biologico, procreazione assistita, ricombinazioni genetiche). Anche l’accentuarsi del pluralismo etnico e culturale introduce nella società numerose istanze che reclamano un loro “diritto alla differenza”. Di questo si è occupato il longianeseVincenzoTurchi, docente di Diritto ecclesiastico all’Università del Sa-lento (Lecce), nel suo ultimo libro InuovivoltidiAntigone.Obiezionidi coscienzanell’esperienzagiu-ridicacontemporanea, edito dal-la Dupress di Bologna. Nel testo emerge il punto cruciale di ogni forma d’obiezione di coscienza: la determinazione, cioè, del limite fin dove l’ordinamento può o deve ampliare la sfera delle libertà ri-conosciute preservando un nucleo essenziale di valori e di solidarietà comuni. IN

testo Barbara Baronio e Francesca Miccoli

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