FOGLIE n.02/2015

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AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 2 • 1 Febbraio 2015 R Insolvenza Alitalia fa chiudere tarallificio ad Alberobello? I padroni del cibo – 10 signori controllano il 70% dei piatti del pianeta Gal Seb: incontro sulle nuove soluzioni offerte dal Psr 2014-2020 AGROALIMENTARE AGRICOLTURA mentre in italia il governo discute ancora su chi deve pagare l’imu, in Francia annunciano 550 mln di € per il settore ortofrutticolo: stavolta vincono loro golDen GOAL

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 2 • 1 Febbraio 2015

R

Insolvenza Alitalia fa chiuderetarallificio ad Alberobello?I padroni del cibo – 10 signoricontrollano il 70% dei piatti del pianeta

Gal Seb: incontro sulle nuove soluzioniofferte dal Psr 2014-2020AGROALIMENTARE

AGRIcOLTuRA

mentre in italia il governo discute ancora su chi deve pagare l’imu,in Francia annunciano 550 mln di € per il settore ortofrutticolo:

stavolta vincono loro

golDenGOAL

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N°13 - 15 luglio 2014

Via Piave, 114 - 76011 - Bisceglie - BT - Tel/Fax 080 392 51 83 - e-mail: [email protected]

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o Studio Finagri offre un servizio di consulenza altamente specializzata nel mondo della finanza agevolata ed all’assistenza alle aziende agricole, individuando la migliore soluzione

per le necessità finanziarie dell’impresa, già costituita o da costituire, occupandosi di tutti gli aspetti necessari all’istituzione delle pratiche necessarie per l’ottenimento dei finanziamenti o dei contributi a fondo perduto, nelle varie forme ed intervenendo in tutte le necessità di servizi delle aziende agricole e delle industrie agroalimentari. Lo Studio Finagri, mette le aziende in primo piano, individuando con un certo anticipo le agevolazione, i contributi e le relative aperture dei bandi, esaminando i dati raccolti nei precedenti colloqui (anche telefonici) con i clienti, approntando quanto necessario: •Studidifattibilitàeconomico-finanziari•Assistenzatecnicaeconsulenza•Istruttoriadell’Entepreposto

INOSTRISERVIZINELL’AMBITODELLACONTABILITÀCon l’introduzione della condizionalità nel regime di pagamento unico, le aziende agricole hanno avvertito la necessità di adeguarsi alle “nuove condizioni” dettate dalla regolamentazione. Del resto, questi adeguamenti sono stati resi necessari anche dall’incombenza di un dibattimento dei pagamenti diretti per errate procedure nell’ambito del regime di condizionalità.La Finagri srl, attenta ad offrire servizi che corrispondessero alle normative cogenti per il settore agricolo, ha aggiornato il proprio staff di esperti per rispondere con professionalità alle nuove esigenze del settore. Si è formata, così, fin dal 2005, una equipe di

professionisti, a valenza multidisciplinare, per poter far fronte alle esigenze della condizionalità offrendo ed operando ad alto livello nei seguenti segmenti di servizi al mondo agricolo:• Gestione delle normative ambientali (habitat, Natura 2000, uccelli selvatici, siti SIC/ZPS, aree naturali protette, parchi);• Valutazione di incidenza ambientale per aree protette;• Gestione delle normative per la protezione delle acque dagli inquinamenti comprese le procedure per le autorizzazioni a pozzi arte artesiani ecc; • Implementazione delle norme per l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura;• Gestione delle aree vulnerabili ai nitrati;• Organizzazione e gestione di corsi per il conseguimento del patentino per l’acquisto ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari;• Assistenza per la normativa sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi;• Organizzazione di corsi e gestione delle tematiche relative alla sicurezza alimentare;• Assistenza per tutta la tematica relativa alla salute ed al benessere degli animali per le aziende zootecniche;• Implementazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità;• Tutta l’assistenza per l’implementazione delle norme relative alle buone condizioni agronomiche ed ambientali.

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Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini,

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Nica Ruospo, Pasquale Lorusso, Gianni Colaianni,

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Francia, per ortofruttaarrivano gli aiuti statali1 FebbrAIO 2015 - n. 2 - AnnO 10

QuIndIcInAle dIAgrIcOlturA

AgrOAlImentAreturIsmO rurAle

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iuti per il settore or-tofrutta ed incentivi a consumare patate - Il ministro dell’agricol-

tura francese Stephane Le Foll , ha annunciato che nei prossimi mesi il settore ortofrutticolo andrà a bene-ficiare di aiuti complessivi per 550 milioni di euro. “Che miniera d’oro! “ il primo commento che viene in mente ma ad un esame più atten-to, 31 milio-ni saranno d e s t i n a t i a “sgravi di tesore-ria”, con 8 milioni di euro per la gestione degli inte-ressi del pre-stito da una parte, e dall’altra 23 milioni di euro di sgravi fiscali sui salari. Il resto, la differenza tra 31 mi-lioni e 550 milioni, corrisponde a esenzioni di spese sul lavoro occa-sionale, dispositivi “CICE” e “Patto di responsabilità”. Comunque impegni importanti mentre in Italia il Gover-no sta ancora decidendo a chi e come far pagare l’Imu. Inoltre sempre i nostri cugini d’Oltralpe attraverso il CNIPT, Comitato Nazionale Interpro-fessionale delle Patate che raggrup-pa gli operatori di tutta la filiera pa-taticola francese, hanno ideato una nuova campagna di comunicazione

per promuovere il consumo di patate fresche.La campagna che è iniziata a febbraio ha l’obiettivo di sviluppare i consu-mi di questo prodotto, uno dei più importanti del settore agricolo fran-cese pesando per oltre 117.150 et-tari di coltivazioni e una produzione annuale di 5,2 milioni di tonnellate,

destinate ai comparti del fre-sco e dell’industria di

trasformazione. In particolare, la

nuova campa-gna rassicu-

ra i consu-matori sul fatto che ad ogni tipologia di pata-ta corri-

sponda uno s p e c i f i c o

uso culina-rio. Per fare ciò

CNIPT ha realizzato spot televisivi nei qua-

li vengono promosse tre grandi famiglie di patate sulla base del loro utilizzo: bollite, al forno o purè, fritte. Gli spot, da 10, 20 e 40 secondi, sono attualmente trasmessi sui principali canali televisivi francesi e, parallela-mente, il Comitato Interprofessiona-le sta svolgendo attività dirette nei punti di vendita. La differenza con le difficoltà estreme con le quali com-battono ogni giorno i produttori di patate italiani ed il nulla che è stato fatto per agevolarli è anche in questo caso evidente.

Mondo Frutta

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SOMMARIO

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N°12 - 1 luglio 2014

8 il caso del Tarallificio dei Trulli Approda a Montecitorio 9 si Torna a pelare paTaTe Consumi -21% verdure pronte12 eccelsa All’insegna della bella e buona cucina14 indusTria alimenTare Ecco chi sono i padroni del cibo22 franToio d’orazio Sugli scaffali di Harrods l’olio d’oliva i fraTelli lapieTra a Berlino Nel gotha dei produttori di pomodoro25 consulTazione sull’eTicheTTaTura A tutela del cibo ‘Made in Italy’

28 re-sTarT up La ripartenza delle imprese pugliesi

AGROALIMENTARE

LAvORO

10 TerriTorio e produzioni regionali Il marketing per la valorizzazione13 paTenTino fiTosaniTario addio Subentra il certificato di abilitazione17 imu agricola, esenzione ToTale Cdm fissa nuovi criteri altimetrici coldireTTi puglia: Imu, Governo mantiene impegni20 gal sud esT Barese: Nuove opportunità per l’agricoltura23 conToTerzisTi e fiscaliTà Giornata di formazione su legge stabilità

AGRIcOLTuRA

18 focara e dieTa mediTerranea A Novoli con il progetto Leadermed26 giro d’iTalia 2015 Le maglie delle classifiche individuali27 all’expo di milano I prodotti pugliesi in vetrina 1° fesTival della comunicazione Alla Fiera del Levante

5 arrivano gli aiuTi sTaTali In Francia, per l’ortofrutta

EvENTI

MONdO FRuTTA

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P regiudicare il futuro della propria impresa, se non fallire, a causa di credi-ti non incassati sembra

essere il nuovo assurdo destino de-gli imprenditori italiani. È il caso del “Tarallificio dei Trulli” della fami-glia Recchia di Alberobello (Bari) che, dopo aver sottoscritto un contrat-to di fornitura di pacchetti di taralli da 25 grammi sui voli nazionali, interna-zionali ed intercontinentali di Alitalia, ora vanta crediti verso la compa-gnia di bandiera guidata da Mon-tezemolo per oltre 100.000 euro. A nulla sembra esser valsa la tentata contrattazione tra l’impresa agroa-limentare pugliese ed i relativi uffici competenti della Società Aerea Italia-na. Nonostante la reiterata richiesta dei pagamenti delle fatture già scadu-te, gli sconti sugli importi e la richie-sta di “autorizzazione scritta per la cessione del credito”, Alitalia conti-nua a non fornire alcun riscontro. E così la “Tarallificio Recchia S.r.l.”, con i fornitori alla porta, rischia addirittura di dover bloccare la produzione. Una vicenda che ora approda a Monte-citorio, grazie all’interessamento del deputato pugliese Giuseppe L’Abba-te, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura.“Abbiamo portato all’attenzione del ministro delle Infrastrutture e dei Tra-sporti Maurizio Lupi, con il collega De Lorenzis (M5S), il caso del Tarallificio

8 www.foglie.tv

L’impresa, ex fornitrice di Alitalia da cui vanta crediti, rischia lo stop della produzione

Alberobello: il caso del tarallificio dei trulli approda a montecitorio

dei Trulli di Alberobello, chiedendo al dicastero un intervento rapido per evi-tare ripercussioni sui dipendenti, sulla produzione ed i relativi fornitori della società agroalimentare – dichiara il deputato 5 Stelle L’Abbate – Il perdu-rante stato di crisi che colpisce l’econo-mia nazionale, ed in particolar modo il sud Italia, rende già difficoltoso fare impresa. Se poi si è costretti a chiudere perché un colosso come Alitalia cerca di farsi fare da banca dai fornitori, pas-siamo dall’assurdo alla beffa. È scan-daloso che Alitalia, dopo esser stata salvata con 300 milioni di debito ponte dal Governo Berlusconi, ora faccia mo-rire le piccole imprese. La compagnia di bandiera deve essere salvata con i soldi pubblici, e quindi di tutti i contribuenti compresa la Tarallificio Recchia S.r.l., mentre ai suoi fornitori deve venire ne-

gato il pagamento di merce di cui Ali-talia ha già usufruito? E pensare che, già nel 2008, la mancata vendita della compagnia di bandiera ad Air France-Klm costò alle casse pubbliche 4 mi-liardi di euro. Ora, imperterrita, vuol continuare a godere di soldi altrui? Il nuovo corso di Alitalia Sai dimostri di voler cambiare radicalmente registro”. Dal primo gennaio scorso, infatti, Ali-talia è stata completamente inglo-bata nella “Alitalia-Società Aerea Italiana”, con nuova gestione e nuo-vi azionisti, fondata con Etihad Ai-rways e che vede alla presidenza, ora, Luca Cordero di Montezemolo.

Agroalimentare

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9N°2 - 1 febbrAio 2015

l a spesa degli italiani in ortaggi pronto uso, rea-dy to cook, come spinaci, cicoria, broccoletti, già

puliti, lavati tagliati e pronti da cuo-cere si è ridotta del 21 per cento nel 2014. E’ quanto emerge da una inda-gine Coldiretti sul cambiamento delle abitudini degli italiani per effetto del-la crisi, sulla base dei dati Ismea rela-tivi ai primi nove mesi. Una tendenza che - sottolinea la Coldiretti - riguarda anche le insalate pronte, cosiddette di IV gamma, con una contrazione del-la spesa del 13 per cento. Si tratta di una netta inversione di tendenza in un settore che è stato in forte crescita nei dieci anni precedenti con una spe-sa circa 700 milioni di euro per una quantità di oltre 90 milioni di chili all’anno, tanto che è stato necessario regolamentare la vendita per legge. I prodotti più acquistati sono le insala-te, le carote e i pomodorini da utilizza-re in casa o fuori, ma cominciano an-che a diffondersi le vaschette di frutta già tagliata e sbucciata pronta senza doversi “sporcare le mani” e da gusta-re come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. Il ritorno degli italiani a pulire e a pre-parare direttamente le verdure è stato favorito dalle esigenze di risparmio ma a preoccupare è anche il fatto che il calo degli acquisti anche in questo segmento spinge al ribasso i consumi di ortofrutta egli italiani che nel 2014 si sono fermati a 130,6 chili a persona, equivalenti a non piu’ di 360 grammi al giorno, ben al di sotto del limite di 400 grammi consigliato dall’Organiz-zazione mondiale della sanità (OMS). Secondo analisi della Coldiretti gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi . Si tratta degli effetti della spirale reces-siva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e

Cominciano a diffondersi vaschetta di frutta “già pronta”

consumi: si torna a pelare patate, -21% verdure pronte

di Nica Ruospo

che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente piu’ importante della dieta estiva degli italiani, in un Pae-se come l’Italia che è leader europeo nella produzione. Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia solo il 18,4 per cento della popolazio-ne ha consumato quotidianamente al-meno quattro porzioni tra frutta, ver-dura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protet-tiva, prevalentemente di tipo antiossi-dante. Il calo è ancora piu’ preoccu-pante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35 per cento mentre quelli che la man-giano una volta al giorno sono passati al 35 per cento nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento).

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www.foglie.tv10

g rande partecipazione ed interesse ha suscita-to il seminario tenutosi lo scorso giovedì due

gennaio, presso l’ex Facoltà di Agra-ria di Bari. Sul tema “Il marketing per la valorizzazione del territorio e del-le produzioni regionali: opportunità per i giovani laureati” si sono espressi esperti e rappresentanti del settore, docenti universitari, rappresentanti delle aziende agricole, enti locali, col-diretti e cooperative. Accomunati dall’ idea di valorizzare i prodotti tipici pugliesi come strumento di promo-zione del territorio stesso. La Puglia, regione la cui economia è trainata da aziende nel settore food, risente tut-tavia di una certa trascuratezza nei confronti dell’immagine dei propri prodotti alimentari. D’altronde per

Seminario tenutosi presso l’ex facoltà di Agraria di Bari

Il marketing per la valorizzazione del territorio e delle produzioni regionali

di Francesca CicorellaResponsabile ufficio stampa associazione AsTeAA - [email protected]

Agricoltura

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N°1 - 1 gennAio 2015 11

promuovere un prodotto alimentare è fondamentale rassicurare il consuma-tore sulla provenienza delle materie prime e sul gusto prestando attenzio-ne alle qualità nutrizionistiche e salu-tari degli stessi nonchè alle tecnologie di produzione e trasformazione. Tale finalità persegue il marchio “Made in Puglia” riconoscimento di qualità, ma anche di origine e di filiera volto ad informare il consumatore sulle pro-duzioni agricole locali arginando la concorrenza sleale di prodotti prove-nineti da altre aree d’europa. Esempio lampante è quello riportato dal dott. Donato Fanelli, durante il convegno, sulla cipolla rossa di Acquaviva ri-conosciuta e apprezzata anche oltre i confini regionali. L’attenzione alla qualità merita d’altro canto rigorosi controlli lungo tutta la filiera e una politica di comunicazione efficace per dare alle attività agricole ma anche ai giovani laureati, nuove opportunità di lavoro e crescita nonostante la crisi.Il seminario, organizzato dall’associa-zione AsTeAA, ha riscontrato notevole risonanza anche sui social network poichè “Questo è un seminario nato dal basso, ovvero dall’esigenza di

studenti, laureati e laureandi dell’ex facoltà di Agraria di Bari, di creare un punto di collegamento tra l’Università e le aziende che operano nel settore agroalimentare” dichiara il presiden-te dell’associazione, Gianmarco Luca-relli. “Siamo una comunità di studenti che si sono aggregati per fornire in-formazioni e servizi integrati, a costi ridotti stilando un programma di se-

minari di approfondimento e incontri tecnico-scientifici (tra i quali rientra anche questo). Dunque l’obbiettivo fi-nale del nostro progetto è quello di va-lorizzare le risorse umane, creare rete e puntare alla diversificazione profes-sionale che possa garantire e fornire agli associati maggiori possibilità di affermarsi nel mondo del lavoro”.

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12 www.foglie.tv

T appa anche in Puglia per #ascuoalaconmar-co: il tour gastronomico di Marco Bianchi che

mira a promuovere tra le varie re-gioni d’Italia la cosiddetta cucina fun-zionale. “Il cuoco della salute” è stato ospite il 23-24 gennaio all’Istituto Eccelsa (Accademia di Cucina che ha sede ad Alberobello). Una full immer-sion con il divulgatore e consulente scientifico della Fondazione Umber-to Veronesi, anche blogger, autore di diversi libri di cucina e volto noto della TV in programmi gastronomici. Nella due giorni pugliese “il cuoco per vocazione”, come ama autodefinirsi il giovanissimo Marco, ha approfondi-to aspetti e temi legati a una sana e corretta alimentazione. Quella carat-terizzata da frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Almeno tre portate al giorno, si è ricordato, devono essere a base di cibi integrali, vanno evitati pasta e pane con farine raffinate, da preferire invece quelli con grano in-tero o fibre. Idem per il riso , ottimo quello grezzo o il venere. Sono da evi-tare le bevande zuccherate, i dolci, i cibi in scatola e gli alimenti ricchi di grassi saturi (di origine animale come il burro, ma anche vegetali come olio di palma e olio di cocco). “Cucinare - ha premesso Marco – vuol dire pren-dersi cura di se e dei propri commen-sali, quindi è necessario cucinare con il meglio che abbiamo a disposizione in natura, combinando il tutto con estre-mo gusto”. E con l’entusiasmo e l’em-patia di sempre, ha dato dimostrazio-ne “pratica” ai fornelli coinvolgendo tutti i partecipanti. Nel suo week end in Puglia, Marco ha proposto i piatti del menù “ io mi muovo” pensato per chi ama il movimento e vuole mante-nersi in forma con una alimentazione a base di proteine vegetali. Quattro i piatti preparati e degustati ad Eccelsa: insalata di spinaci e seitan in salsa Tzatziki vegana; bis di riso venere con salmone norvegese/ tofu ai fun-ghi e gomasio; burger al salmone con salsa alla pizzaiola; muffin alle

carote e nocciole. La giornata di saba-to è stata poi allietata , a sorpresa, dal comico barese Pinuccio, che con la sua

pungente ironia ha reso più divertenti le già versatili lezioni di Marco Bianchi.

Una due giorni all’insegna della bella e buona cucina

Il “cuoco della salute” ospite di eccelsadi Paola Dileo

Agroalimentare

Marco Bianchi e Pinuccio ad Eccelsa

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13N°22 - 15 DiCembre 2014

l eggi più restrittive in ambito fitosanitario: dal 26 novembre 2014 il vecchio “patentino” per

l’acquisto di presidi sanitari, oggi pro-dotti fitosanitari tossici, molto tossici e nocivi, è stato sostituito dal nuovo certificato di abilitazione all’acquisto dei medesimi. Quali le novità premi-nenti? Ai sensi del decreto legislativo n.150 del 14 agosto 2014 e del decre-to 22 gennaio 2014 le recenti dispo-sizioni interesseranno tutti i prodotti fitosanitari e coadiuvanti per uso pro-fessionale, indipendentemente dalla loro classificazione. Eccezion fatta per i vecchi patentini in corso di validi-tà (la cui durata è di 5 anni) che po-tranno essere utilizzati sino alla loro scadenza naturale. Sempre nell’ottica di ridurre i rischi legati all’impiego di prodotti fitosanitari, a partire dal 26

Subentra il certificato di abilitazione con le novità

Patentino fitosanitario addiodi Paola Dileo

novembre 2015 , gli utilizzatori do-vranno frequentare i corsi tenuti dal-le Regioni e dalle Province Autonome, nonché superare positivamente l’esa-me finale, dopo aver dimostrato di fre-quentare almeno il 75% delle lezioni della durata di 20 ore. La frequenza non è obbligatoria per i candidati in possesso di diploma d’istruzione su-periore di durata quinquennale o di laurea anche triennale in discipline agrarie e forestali, biologiche, natura-li, veterinarie, ambientali, chimiche, farmaceutiche e mediche, per i quali è previsto solo il supermento dell’esa-me finale. Per il rinnovo è sufficiente l’attestazione di frequenza ai corsi specifici di aggiornamento di 12 ore o partecipare a seminari e incontri di valore equivalente a 12 crediti forma-tivi. Per i vecchi patentini in corso di validità , alla loro scadenza naturale,

Agricoltura

saranno rinnovati secondo le moda-lità previste dalla nuova normativa. Il nuovo certificato di abilitazione all’ac-quisto e all’utilizzo di prodotti fitosa-nitari continua ad essere rilasciato dalla Provincia a persone maggioren-ni. È personale , ha durata di 5 anni e deve riportare i dati anagrafici, la foto dell’intestatario, la data di rilascio e quella di scadenza (ha durata sempre di 5 anni).

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www.foglie.tv

tanno seduti intorno alla tavola del mondo e con-trollano da soli più del 70 per cento dei piatti

del pianeta. Sono i 10 signori dell’in-dustria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equiva-lente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multi-nazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più nu-merosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. “I 500 marchi riconducibili ai dieci si-gnori della tavola — spiega Roberto

Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai con-sumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le po-litiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri”. A rendere chiaro il quadro c’è il paradosso del ricco Epulone, il pro-tagonista della parabola evangelica. Mentre sono 900 milioni le persone che soffrono la fame (dati Onu settem-bre 2014) e che vivono sotto la tavola del banchetto sperando nelle briciole, sono 1,4 miliardi gli uomini e le donne che nel mondo hanno il problema del sovrappeso. “Sono due prodotti del-lo stesso sistema — osserva Barbieri — perché l’80 per cento di coloro che non riescono a sfamarsi vivono nelle campagne e lavorano per produrre

cibo”. Oxfam è un’organizzazione che si propone di aiutare le popolazioni povere del mondo cercando di rende-re virtuosi, con campagne e raccolte di firme, i comportamenti delle mul-tinazionali del cibo. Il sistema è quello di fare pressione sull’immagine dei gruppi alimentari in Occidente per spingerli a migliorare le politiche so-ciali nei paesi produttori. È accaduto con Nestlé, Mondelez e Mars per quel che riguarda i diritti delle donne che lavorano nelle piantagioni di cacao. Si chiede che accada con Coca Cola e Pepsi per evitare il fenomeno del land grabbing, l’esproprio forzoso delle terre dove si coltiva la canna da zuc-chero. “Già oggi — spiega Oxfam — sono coltivati a zucchero 31 milioni di ettari di terra, l’equivalente della superficie dell’Italia”.

S

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Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta.Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente”

Industria alimentare,ecco chi sono i padroni del cibo

Agroalimentare

Il grafico Oxfam: la mappa delle multinazionali del settore alimentare

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15N°2 - 1 febbrAio 2015

La tendenza alla concentrazione dei marchi è in atto da tempo e riguarda praticamente tutti i settori alimenta-ri. Ci sono eccezioni quasi inevitabili come il latte e il vino. Stiamo natural-mente parlando di grandi multina-zionali. Ma se nel settore vinicolo il blocco alla creazione di grandi gruppi è dovuto a un legame strettissimo con il territorio (ogni collina è una diversa cantina sociale), nella birra non è più così da tempo: i tre principali mar-chi mondiali, i belgi di In Bev (Artois, Beck’s e la brasiliana Anctartica), i su-dafricani di SAB Miller e gli olandesi di Heineken controllano da soli il 60 per cento del fatturato mondiale e raccolgono l’80 per cento degli utili. Analoga concentrazione sta per avve-nire nel settore del caffè. “L’esempio della birra — spiega Antonio Baraval-le, ad di Lavazza — dimostra che nei settori dell’alimentare la concentra-zione delle proprietà fa aumentare i profitti”. Dunque c’è da immaginare che nei prossimi anni i dieci signori che governano le tavole del mondo si ridurranno ancora? “Penso che ci sia un limite. Fondersi ancora di più non sarà facile. Mi sembra più probabile che ciascuno di quei dieci gruppi as-sorba nel tempo altri gruppi minori”.Anche se, a ben guardare la composi-zione della tavolata, non tutti i signori del cibo hanno la stessa consistenza. Provando a metterli in fila per fattura-to, la Nestlé è di gran lunga più grande (90,3 miliardi) della seconda classifi-cata, la Pepsicola (66,5 miliardi). No-nostante il suo valore iconico, come si dice oggi, la Coca Cola è ben distaccata dalla storica rivale ed è ferma a 44 mi-liardi di fatturato, scavalcata da Uni-lever (60) e Mondelez (55). A fondo classifica la Kellogg’s con 13 miliardi di dollari di ricavi annui. Con queste marcate differenze tra i dieci primi in classifica c’è, in teoria, ancora spazio, per i matrimoni. “Ma può anche acca-dere — spiega Baravalle — che uno dei grandi gruppi decida di liberarsi di un marchio perché non lo conside-ra abbastanza globale”. È quel che è successo, ad esempio, con la scelta di Mondelez di cedere i suoi marchi del caffè. Ed è quel che è accaduto negli anni scorsi a Findus, un tempo di Ne-stlé e Unilever e oggi in maggioranza detenuta da un fondo di investimento.

Findus continua ad essere un ottimo marchio ma il suo difetto, secondo le valutazioni delle multinazionali, è quello di essere forte solo su alcuni mercati. Un’altra tendenza è quel-la di rilevare un marchio alimentare locale perché faccia da veicolo alla penetrazione di un grande gruppo in un mercato. Se Unilever, per esempio, deciderà un giorno di acquistare un marchio locale in un paese asiatico, lo farà soprattutto per mettere piede in quel mercato e poterlo affiancare dopo poco tempo con uno dei suoi brand globali.Dopo altri decenni di fusioni e con-centrazioni, ci troveremo un giorno a consegnare ad un unico grande fratel-lo le chiavi della dispensa del mondo? Quello di un pianeta in cui una sola grande multinazionale controllerà tutti i marchi alimentari è certamente uno scenario da incubo. Ma come tut-ti i processi di concentrazione, anche quello del cibo crea inevitabilmente i suoi anticorpi. Succede in politica, dove contemporaneamente alle unio-ni tra stati nascono i movimenti sepa-

ratisti e territoriali; accade, in modo assai più virtuoso, nell’alimentare con il sorgere dei prodotti chilometro zero, i presidi territoriali, i sistemi di produzione artigianale. Chi decide di resistere alla tentazione di vendere l’azienda alle multinazionali è inevi-tabilmente portato a valorizzare il suo brand mettendo in evidenza il legame con il territorio.L’Italia è certamente uno dei Paesi del mondo dove il rischio della concen-trazione dei produttori di alimenti è meno forte. Un po’ per il particolari-smo che caratterizza la nostra econo-mia asfittica. Un paese dominato dal modello per molti aspetti negativo della piccola e media impresa, che nel settore del cibo potrebbe trasforma-re il difetto in virtù. Lo dimostra uno studio condotto dall’agenzia Next con un questionario rivolto alle aziende alimentari italiane. L’elenco di quel-le principali dice che siamo ben al di sotto del livello dei colossi mondiali. L’unica che si avvicina per fatturato è la Ferrero, con 8,1 miliardi di euro di ricavi annui, circa 10 miliardi di dol-

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lari, poco meno dei 13 miliardi della Kellogg’s. Le altre sono molto più in-dietro. La Barilla fattura 3,5 miliardi di euro ed è limitata dal fatto di avere come business un prodotto molto con-notato localmente come la pasta. Si contano sulle dita di una mano le altre italiane sopra il miliardo di fatturato: il gruppo Cremonini (3,5), Parmalat (1,4), Amadori (1,3), Lavazza (1), Con-serve Italia (1). Immediatamente sot-to il livello del miliardo ci sono Acqua San Benedetto, Galbani e Granarolo.È evidente che gli 11 signori del cibo italiano sono molto meno potenti dei commensali della tavolata mondiale. Ci si chiede se i re dell’alimentare, in Italia e nel mondo, hanno politiche comuni, accordi segreti, si mettono d’accordo per decidere che cosa man-geremo nei prossimi trent’anni. L’idea di una Trilateral del cibo, di un super-governo occulto delle nostre cucine, è forse fantasiosa: «Credo anch’io che messa così possa essere un esercizio di fantasia premette Baravalle — ma sarei un ingenuo ad escludere che sul-le grandi questioni di politica alimen-tare i grandi gruppi non esercitino, com’è legittimo, le loro pressioni sui politici ». Certo, la discussione delle normative comunitarie sulla etichet-

oPPoRtuNItà PeR I gIovANITerritorio e produzioni regionali

NutRIRe IL MeDIteRRANeoVerso la Legacy di Expo Milano

Il workshop che il CIHEAM di Bari, in collabo-razione con il Politecnico di Milano, ha orga-nizzato a Roma il 26 Gennaio presso il Mini-stero degli Affari Esteri e delle Cooperazione Internazionale. All’incontro hanno partecipato i rappresentati di istituzioni e organizzazioni italiane, internazionali e mediterranee.

ll Gal Sud Est Barese ha organizzato nel Pa-lazzo della Cultura di Noicattaro un incontro dedicato alle “Nuove opportunità per l’impresa agricola”: al centro dell’attenzione le nuove soluzioni offerte dal Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020.

è stato questo il tema dell’incontro organiz-zato da Alim Project e Progetto Agraria e Fo-restale presso l’aula magna dell’ex facoltà di agraria a Bari. Rappresentanti delle Istituzioni, dell’imprenditoria, della ricerca e dell’ associa-zionismo si sono confrontati con i numerosi studenti presenti.

gAL SuD-EST BArESE Soluzioni offerte dal PSr 2014/2020

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WWW.FOGLIE.TVL’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

tatura risente ed ha inevitabilmente risentito dei desiderata dei signori del cibo. Ogni particolare in più o in meno da aggiungere sul foglio infor-mativo per i consumatori si porta dietro miliardi di investimenti. Il caso più clamoroso è scoppiato di recente e riguarda gli oli utilizzati: finora è suf-ficiente scrivere che si tratta generica-

mente di “oli vegetali”. Ma se domani i produttori fossero costretti a spe-cificare quali sono quegli oli, quanti avrebbero il coraggio di scrivere che utilizzano l’olio di palma, decisamen-te più scadente di quello di oliva? Ogni tanto sedersi intorno a un tavolo e de-cidere strategie comuni può essere utile. Anche per i signori del cibo.

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l governo, con un consiglio dei Ministri straordinario, ha risol-to il problema dell’Imu agricola montana, fissando nuovi criteri

altimetrici per il pagamento con esen-zione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655 comu-ni. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verse-ranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015. Lo spiega il ministero dell’Agri-coltura in una nota. La soluzione deri-va dall’incontro, svolto stamattina, tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Il governo doveva decidere se prorogare l’esen-zione, essendo la scadenza del paga-mento fissata per lunedì 26 gennaio. «Abbiamo lavorato per una soluzione definitiva e strutturale della vicenda Imu sui terreni montani - ha dichiara-to il ministro Maurizio Martina - con il decreto di oggi abbiamo risolto i pro-blemi amministrativi sopravvenuti». Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge contenente misure ur-genti in materia di esenzione Imu che

uò certamente ti-rare un sospiro di sollievo il Garga-no, il territorio fe-

rito dalla calamità naturale di gravi-ta inusitata, per l’esito positivo del Consiglio dei Ministri straordinario sull’Imu agricola montana che, con il lavoro del Ministro per le Politi-che Agricole Maurizio Martina e su proposta del premier Matteo Renzi, ha fissato nuovi criteri per il pa-gamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655. Siamo soddisfatti perché di fatto sono stati mantenu-ti gli impegni assunti a rivedere an-che per il 2014 i criteri individuati

Cdm fissa nuovi criteri altimetrici

Imu agricola, esenzione totale in 3.456 comuni

coldiretti Puglia:“Imu, governo mantiene impegni”

Agricoltura

va a ridefinire i parametri precedente-mente fissati, ampliandone la platea. Il testo prevede che a decorrere dall’an-no in corso, 2015, l’esenzione dall’im-

per la delimitazione dei terreni agricoli con l’esenzione per tutti nei comuni montani e a favore dei coltivatori diretti e degli imprendi-tori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, in quelli parzialmente montani”. E’ il commento del Presi-dente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia delle decisioni del Consiglio dei Ministri sull’Imu.

posta municipale propria (Imu) si applica: - ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comu-ni classificati come totalmente mon-tani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; - ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’artico-lo 1 del decreto legislativo del 29 mar-zo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classifica-ti come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni ita-liani predisposto dall’Istat. Tali criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014. Per l’anno 2014 non è comun-que dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finan-ze, di concerto con i Ministri delle Po-litiche Agricole Alimentari e Forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri so-pra elencati. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzio-ne, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015.

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OVOLI - “Quanta emo-zione nella dieta medi-terranea: è molto più di semplice alimento e pro-

muovere la sua conoscenza consente di far conoscere l’origine dei prodotti, le produzioni agricole ed il territorio della Puglia, che custodisce e rinnova questa tradizione. Da questo punto di vista, il Festival della dieta mediter-ranea di Novoli, in accoppiata con la Focara, è stato un successo”. Carmelo Greco, direttore del Gruppo di azione locale (Gal) Alto Salento, capofila del progetto Leadermed, chiude così la tre giorni salentina durante i giorni del tradizionale e monumentale falò dedicato a Sant’Antonio. Dal 15 al 17 gennaio, il modello nutrizionale fatto di regole e di abitudini tramandate dalla sana alimentazione italiana è stato protagonista, proprio grazie Le-adermed, il progetto di cooperazione transnazionale che coinvolge 16 Gal pugliesi e alcuni paesi del bacino del Mediterraneo. “È stata tantissima la gente a passeggio tra gli stand eno-gastronomici delle aziende coinvolte nel Festival - ha aggiunto Greco - Ed in tanti hanno partecipato con entu-siasmo ai laboratori ed ai concorsi enogastronomici che hanno messo insieme chef, giornalisti, alunni e stu-denti, turisti e operatori locali, nello sperimentare con le proprie mani ri-cette e tecniche tradizionali che dan-no origine allo stile alimentare medi-

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Chiusa la rassegna del progetto Leadermed con addetti ai lavori e pubblico

Focara e dieta mediterranea a novoli

terraneo. Insomma ò ha concluso - è andata benissimo e questa esperienza di stare assieme, fare aggregazione e massa critica continueremo sempre a valorizzarla”. Il prossimo passo – è emerso dal Festival – sarà di portare Leadermed ad Expo 2015, l’Esposizio-ne universale che l’Italia ospiterà a Mi-lano dal primo maggio al 31 ottobre. Il progetto di cooperazione transnazio-nale saluta intanto la cittadina salen-tina e la grande tenda allestita nella piazzetta dedicata a Tito Schipa, che ha accolto il Salone dell’agroalimenta-re Cupagri con gli spazi espositivi, la-boratori, convegni e seminari: in par-ticolare il concorso di cucina “Penne al dente” con prodotti rigorosamente a chilometro zero, il convegno “Dieta

Mediterranea e sviluppo territoriale: identità, stile di vita, cultura e soste-nibilità tra tradizione e innovazione”, i laboratori del gusto, rivolti a bambi-ni ed adulti, sul consumo alimentare consapevole, con la scelta di alimenti e bevande di qualità, oltre alla degu-stazione di olio e di vino, ed il con-fronto tra paste lievitate e lieviti. Pro-tagonisti del Festival e della tradizione alimentare sono stati l’olio d’oliva, i cereali (pasta, pane e riso in partico-lare), i legumi, la frutta, gli ortaggi ed i prodotti animali come carne, latte, uova, pesce e formaggi, accompagnati da vino o infusi, oltre che i mestieri e le attività tradizionali collegati alla pe-sca, all’agricoltura ed all’artigianato.

Eventi

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#sxxxxxxtiledi Paola Dileo

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Agroalimentare

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OICATTARO - Grande affluenza di pubblico e addetti ai lavori si è registrata in occasione

del convegno sulle “Nuove opportu-nità per l’agricoltura” che si è tenuto a Noicattaro lo scorso 21 gennaio, a conferma che l’argomento è partico-larmente sentito in un territorio come quello del sud est barese a prevalente vocazione agricola.Dopo i saluti del Sindaco, Giuseppe Sozio, che ha espresso soddisfazione nell’ospitare l’appuntamento parti-colarmente significativo per il suo comune, sono intervenuti Angela Mi-leto, vice presidente del GAL, che da nojana ha voluto evidenziare l’impe-gno del GAL per il territorio, in par-ticolare verso un asset economico di capitale importanza come quello agri-colo e Pasquale Redavid, presidente del GAL, che ha ribadito l’importan-za dell’aggregazione come fattore decisivo per rilanciare un territorio così ricco di potenzialità. Vincenzo Rutigliano, direttore della testata online Tablegrapes.it, che ha mode-rato l’incontro, ha quindi focalizzato l’argomento girando la questione agli esperti relatori della serata. La domanda che pone il territorio è stata espressa da Luigi Dipinto, in-tervenuto come imprenditore locale che ha evidenziato le difficoltà che i coltivatori incontrano, in particolare a sud. La scarsa coesione tra agricoltori non consente di fronteggiare i mercati esteri e la GDO con sufficiente forza di penetrazione a causa del forte condi-zionamento del prezzo da parte del mercato. Condizionamento favorito dalla scarsa capacità contrattuale dei singoli produttoriLa risposta, in termini di esempio, non di soluzione, è arrivata dall’intervento di Luca Antonio Granata tutto im-prontato sul valore dell’aggregazione, anche e soprattutto in termini econo-mici, direttore generale del Consor-zio Melinda, che presentando alcuni numeri ha tratteggiato la nascita e lo sviluppo di uno dei più importanti

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Al convegno del Gal Sud Est Barese a Noicattaro

le nuove opportunità per l’agricoltura

Agricoltura

consorzi italiani di produttori agri-coli. Per il Consorzio Melinda si parla di 3850 soci conferitori, 16 coopera-

tive, 6680 ettari coltivati a melo, per un totale di 230 milioni di euro di fatturato nell’annata 2013/14, nume-

Pierpaolo Pallara tra i relatori del Convegno

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Luca Antonio Granata tra i relatori del Convegno

ri che per una forza aggregativa nata soltanto nel 1989 sono sorprendenti. Alcuni concetti chiave descritti dal DG di Melinda sono legati al superamen-to della concorrenza tra piccoli-medi produttori, alla sostenibilità delle coltivazioni che non impoveriscono il territorio, ma ne sono diventati il va-lore aggiunto anche in termini turisti-ci e la gestione unitaria e trasparente di tutta la filiera. La presentazione dei grafici del fatturato e della produzio-ne, entrambi mediamente in crescita dal 1989, sono stati un’efficace “fatto” a conferma di quanto magistralmente raccontato. Anche l’Unione Europea con il nuovo programma di sviluppo rurale 2014 - 2020 sostiene le aggre-gazioni stabili di agricoltori, come ha evidenziato nel suo intervento tecni-co Pierpaolo Pallara – Responsabi-le della sede regionale dell’INEA. La spinta a creare delle organizzazioni stabili non viene più solo dal mercato ma anche dall’Europa, infatti il nuovo PSR sostiene oltre ai piani integrati di filiera, anche l’integrazione orizzon-tale. “La Regione sta già operando in

questo senso, sono al vaglio infatti i bandi che partiranno non appena ar-riverà l’approvazione del PSR verosi-milmente verso maggio”, ha afferma-

to Pallara, ad ulteriore conferma del fatto che l’obiettivo degli investimenti delle politiche locali verterà sull’ag-gregazione nel settore agricolo.

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ugli scaffali dei Magazzini Harrods (Londra) l’olio extravergine d’oliva del Frantoio Oleario D’Ora-

zio di Conversano (Bari). Una bella soddisfazione per Francesco D’Ora-zio, oggi alla guida di un’azienda stori-ca da sempre orientata alla valorizza-zione del territorio con una politica di innovazione che affonda le radici nelle tradizioni più autentiche della Puglia. Seguendo questa idea il Frantoio D’O-razio è riuscito ad imporsi sul mercato internazionale creando una rete econo-mica d’eccellenza. “Abbiamo puntato sulla qualità del pro-dotto e sulla sua immagine - ha spiega-to Francesco D’Orazio - la risposta del mercato è stata immediata. Grazie al lavoro dello studio di comunicazione Roberto Lepore abbiamo concepito una linea di packaging di immediata suggestione e corrispondenza tra na-ming, immagine e gusto: Medittera-nea Collection. Mediterranea Collection è il risultato di una appassionata ricerca sulle palette

ONOPOLI - Per il secondo anno con-secutivo l’azienda agricola dei fratelli

Vincenzo e Pasquale Lapietra viene selezionata tra i migliori produttori mondiali i pomodoro per parteci-pare al Tomato Inspiration Evet di Berlino, all’interno di Fruit Logistica 2015. I 100 produttori di pomodori più innovativi al mondo si sono ri-uniti giovedì 5 febbraio a Berlino, è un think tank per stimolare e stabi-lire contatti tra gli operatori più si-gnificativi con l’obiettivo di elevare

sempre più il livello qualitativo dei prodotti.“Questa seconda convocazione - spiega Vincenzo Lapietra - è una ulteriore conferma della bontà del lavoro che facciamo che, cosa che ci fa enormemente piacere, ci vie-ne riconosciuta da tanti colleghi a livello internazionale con cui siamo venuti in contatto”. A Berlino quindi, fianco a fianco con i big del settore, l’azienda monopolitana ha proposto il proprio modello di gestione alta-mente tecnologico ma anche attento a valorizzare l’apporto umano nella

produzione. “Confrontarsi con gli altri operatori - dice Pasquale La-pietra - è uno stimo sempre nuovo e sempre più forte a migliorarsi e cre-scere, non dimenticando mai i nostri obiettivi di qualità e di sostenibilità”. I due fratelli che hanno insediato l’a-zienda in contrada Stomazzelli dan-do un forte impulso alla coltivazione in fuori suolo di pomodori e cetrioli, sono stati inoltre selezionati per il titolo di miglior produttore dell’an-no (Tomato Inspiration Award), vin-to nell’edizione scorsa dall’azienda canadese Windset Farms.

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Concorso internazionale “Le Forme dell’Olio”

sugli scaffali di Harrods l’olioextravergine d’oliva del Frantoio d’Orazio

Per il secondo anno consecutivo

I fratelli lapietra a berlinonel gotha dei produttori di pomodoro

di colori e armonie delle forme delle tradizionali ceramiche pugliesi, che ha consentito la realizzazione di preziosi packaging di design, capaci di evocare atmosfere ed immagini tipiche di Puglia.”Proprio questa collezione ha premiato due volte il Frantoio D’Orazio. Ha at-tirato l’attenzione dei magazzini Har-rods tanto da garantire alle belle e par-

ticolari bottiglie di olio extravergine d’oliva un posto sugli scaffali del noto magazzino londinese. Nonché il rico-noscimento per “Originalità Grafica” ottenuto partecipando alla seconda edizione del concorso internazionale di packaging e innovazione “Le Forme dell’olio” ideato e organizzato da Olio Officina, rivista specializzata di settore.

Agroalimentare

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al primo gennaio, con la nuova legge di stabilità, sono cambiate le regole su lavoro e fisco. Alcu-

ne buone notizie, come la riduzione dei contributi per i nuovi assunti e la deducibilità dell’Irap, altre meno posi-tive, come l’aumento dell’aliquota per i lavoratori autonomi, ad altre ancora che attendono chiarimenti, come lo split payment.Per approfondire tali novità, le orga-nizzazioni provinciali dei Contoterzi-sti Uncai hanno partecipato presso la sede di Apimai Ravenna a una giorna-ta di studio con il fiscalista Gian Paolo Tosoni, editorialista de Il Sole 24Ore ed esperto in Questioni Fiscali del Set-tore Agricolo.Numerose le novità che le associazioni dei contoterzisti hanno fatto proprie per fornire una consulenza precisa e puntuale a tutti i soci su temi fiscali.Tra gli aspetti più rilevanti, ha pun-tualizzato Fabrizio Canesi, presiden-te del Collegio dei Revisori dei Conti Uncai, c’è “la riduzione del’Irap, gra-zie all’integrale deducibilità del costo sostenuto in riferimento ai lavoratori a tempo indeterminato”. Per far ripar-

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tire le assunzioni si aggiunge, inoltre, un altro strumento utile alle aziende visto che “assumendo una persona di-soccupata da sei mesi che non abbia mai lavorato presso di lei, l’azienda usufruisce dell’abbattimento dei

costi dei contributi fino a 8060 euro all’anno per tre anni, in pratica un azzeramento. Nel Cremonese grazie a questo strumento alcune aziende agromeccaniche hanno già assunto nuovo personale oppure lo stanno per fare. Crediamo che in marzo, con l’inizio della nuova campagna, si regi-streranno diverse nuove assunzioni a tempo indeterminato”.Meno chiara e positiva per tutto il comparto primario sembra invece essere il sistema dello split payment (scissione dei pagamenti) con il quale la Pubblica amministrazione verse-rà direttamente allo Stato l’Iva per le forniture dei privati. “Con il provve-dimento – spiega Canesi – i fornitori della Pubblica amministrazione rice-veranno le somme loro spettanti al netto dell’Iva. Per esempio, i conto-terzisti non riceveranno più l’iva per la manutenzione di strade e territorio, mentre le aziende agricole non la ri-scuoteranno per le forniture di ener-gia di impianti a biogas. In pratica, con lo split payment non sarà più possibi-le, acquistando macchinari, compen-sare con il credito d’Iva dovuto dalla pubblica amministrazione”.

Agricoltura

Giornata di formazione su legge stabilità: assunzioni più facili e nodo split payment”

contoterzisti e Fiscalità

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AgricolturaIl rxxxxxx015

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re firme eccellenti in Pu-glia a sostegno della con-sultazione pubblica on line tra i cittadini sull’eti-

chettatura dei prodotti agroalimentari.L’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardo-ni, il Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e il Se-gretario regionale del PD Puglia, Michele Emiliano, hanno sposato la causa della tutela del ‘Made in Italy’, lanciata dal Ministero delle Politiche Agricole e fortemente sostenuta da Coldiretti.I consumatori possono esprime-re il proprio punto di vista, rispon-dendo ad un questionario on line (http://93.51.221.52/consultazio-ne4622889111448.aspx) composto di 11 domande sull’importanza dell’o-rigine e della tracciabilità dei cibi. I risultati saranno utilizzati come sup-porto e rafforzamento delle scelte na-

zionali che l’Italia farà sul tema dell’e-tichettatura, che verranno presentate a Bruxelles, in attuazione del nuovo Regolamento sull’etichettatura.“E’ dirimente il tema dell’obbligato-rietà dell’etichettatura dei prodotti agroalimentari - commenta il Presi-dente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - che informi sulla provenien-za geografica, sulla qualità e salubrità degli stessi. Abbiamo bisogno di uno strumento forte di protezione dei no-stri prodotti, nonché di garanzia per i consumatori, che avranno quanto meno l’opportunità di fare scelte di consumo consapevoli, potendone pre-miare la qualità. La Puglia, leader nel settore agroalimentare su numerose filiere, è una delle aree che può trarre maggiori benefici dall’etichettatura obbligatoria degli alimenti, poiché le sue produzioni potranno essere ga-rantite, certificate e tutelate”.“Stiamo coinvolgendo la società civile

– aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – e i prin-cipali stakeholder che possono far crescere il sentiment e la sensibilità dell’opinione pubblica verso i temi della qualità, della rintracciabilità del cibo e della sicurezza alimentare. Anche l’Istituto Alberghiero Perot-ti di Bari avrà la prossima settimana un click day. Tutti gli studenti rispon-deranno al questionario e diranno la loro sul tema dell’etichettatura”. L’iniziativa fa parte delle misure di ‘Campolibero’ della Legge Competiti-vità e ha l’obiettivo di coinvolgere la collettività su una questione decisiva come la trasparenza delle informazio-ni sugli alimenti. Un ulteriore effet-to della consultazione è allinearsi ai principi generali dell’Unione europea, dove la condivisione dei contenuti delle decisioni pubbliche costituisce da tempo una prassi consolidata.

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In Puglia Il mondo politico si mobilita a tutela del cibo ‘Made in Italy’

consultazione pubblica sull’etichettaturadi Nicola trisolini

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Agroalimentare

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SPresentate anche le quattro maglie delle classifiche individuali

cristina chiabotto madrina del giro d’Italia 2015

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ono state presentate nel contesto di Pitti Uomo all’interno dello spazio GazzaLook Lounge, nello

splendido scenario della Fortezza da Basso a Firenze, la Madrina del Giro d’Italia 2015 e le quattro maglie che contraddistinguono i leader delle clas-sifiche individuali della “Corsa Rosa”.Quest’anno le maglie saranno dise-gnate dalla casa italiana Lebole (per decenni sinonimo di abito da uomo, di eleganza e Italian Style e ancora oggi protagonista sul mercato nazionale e internazionale) e confezionate da San-tini Maglificio Sportivo, che nel 2015 festeggia il 50° anniversario di attività.Il Giro d’Italia è uno degli eventi spor-tivi italiani più seguiti in Italia e nel mondo. Sul percorso sono state stima-te 11,2 milioni di persone durante le tre settimane, di cui 2,4 milioni nell’a-rea di partenza, 2,3 milioni all’arrivo e 6,5 milioni sul percorso. Per quanto riguarda la copertura audiovisiva, 18 milioni di persone seguono quotidia-namente la gara e i programmi cor-relati in 171 paesi del mondo, di cui 162 in diretta. Lo scorso anno oltre 4000 testate in tutto il mondo han-no coperto mediaticamente la “Cor-sa Rosa”. La nuova madrina del Giro, Cristina Chiabotto, showgirl e pre-sentatrice italiana, ha espresso tutto il suo entusiasmo per questa nuova

Eventi

avventura: <<Ho avuto la possibilità di avvicinarmi al Giro d’Italia, lo scor-so anno, e ho scoperto che vive grazie anche a un senso profondo che solo lo sport può regalare. Sono felicissima di essere la madrina di quest’anno e di poter pedalare insieme a tutti i grandi del ciclismo e a tutti voi. Vorrei citare un grandissimo campione come Mar-co Pantani, che ho sempre ammirato: “Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo”>>.Le maglie del Giro d’Italia 2015 saranno:• MAGLIA ROSA BALOCCO, leader della Classifica Generale• MAGLIA AZZURRA BANCA MEDIOLANUM, leader della Classifica del Gran Premio della Montagna• MAGLIA ROSSA

ALGIDA, leader della Classifica a Punti• MAGLIA BIANCA EUROSPIN, leader della Classifica dei GiovaniAlla presentazione sono intervenu-ti: Alberto Balocco, Amministratore Delegato di Balocco; Luca Lisoni, Re-sponsabile Comunicazione e Marke-ting Clienti di Banca Mediolanum; Luca Landucci, Direttore Vendite Out of Home Ice Cream and Frozen Food Unilever; Luca Burgazzoli, Direttore Marketing di Eurospin.Gli ospiti hanno svelato le rispettive maglie assieme ai creatori delle stes-se, ovvero Monica Santini, Ammini-stratore Delegato di Santini Maglificio Sportivo e Anna Lebole, Marketing Manager e Comunicazione di Lebole.

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prodotti pugliesi in bella mo-stra all’Expo di Milano. Fervono i preparativi in vista dell’Expo e Confartigianato Imprese Puglia

ha inteso sostenere le aziende locali, riservando loro uno spazio all’interno dell’«Italian Makers Village». Si tratta di un vero e proprio «fuori salone», realizzato per consentire alle migliori imprese manifatturiere di farsi cono-scere al mondo intero.Ecco alcuni numeri: 1.800 metri qua-dri, 800 imprese italiane, 27 Paesi stranieri, 12 delegazioni commerciali, 10 temporary shop, 5 aree dedicate allo street food. Confartigianato ha creato nel cuore di Milano un’area in-teramente dedicata alla maestria ita-liana, al made in Italy e all’artigianalità che contraddistingue i prodotti locali.«Ogni settimana vedrà alternarsi una diversa regione italiana con le proprie imprese e dall’11 al 15 giugno saranno le aziende pugliesi ad occupare con i propri sapori ma anche le proprie pro-

osa fa un ufficio stam-pa? Comunica o infor-ma? I giornali rischia-no di diventare gli uffici

stampa degli editori o delle conces-sionarie di pubblicità? Ha vita breve una notizia sui social, o aspettiamo che sia confermata dalla stampa e dalla televisione? È vero che diven-terà tutto all-virtual, o il cartaceo af-fiancherà il digitale come il libro sta sopravvivendo all’e-book?Per sciogliere più di un dubbio, met-tere a confronto operatori e pub-blico, e soprattutto offrire nuove prospettive, il Consiglio Regionale della Puglia e il Co.Re.Com Puglia organizzano il primo Festival della Comunicazione e dell’Informa-zione, in programma il 20 e 21 feb-braio nello Spazio 10 della Fiera del Levante che proseguirà dal 26

al 29 maggio a Lecce. Il Festival è or-ganizzato in partnership con l’Ordi-ne dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa di Puglia, l’Universi-tà degli Studi Aldo Moro di Bari e la Fiera del Levante.Saranno due giorni ricchi di incon-tri e seminari con giornalisti, co-municatori, esperti di marketing, professori universitari e specialisti dei social, con laboratori didattici e momenti dedicati alla formazio-ne, desk espositivi e speciali Ro-adShow dove aziende editoriali, agenzie di comunicazione e uffici stampa illustreranno le loro attività e metteranno a confronto le specifi-che esperienze . All’interno dei vari momenti saranno illustrate le best practices della comunicazione d’im-presa e del ruolo che riveste l’infor-mazione nella “fabbrica della noti-

zia”, che passando dal web spesso diventa terreno minato per gli stessi operatori. Il Festival della Comunicazione e dell’Informazione fornirà le basi per riorganizzare, suggerire le linee gui-da e dare concretezza alle esigenze di privati e di enti pubblici, con la finalità di illustrare l’importanza di una buona comunicazione come servizio essenziale rivolto ai cittadi-ni, considerati non solo come “clien-ti” ma soprattutto come “attori” dei processi di comunicazione.Il festival della Comunicazione pro-seguirà il suo percorso con una se-conda tappa nuovamente a Bari ed a Lecce dal 26 al 29 maggio.Per maggiori informazioni si può contattare la segreteria organizza-tiva del Festival - e-mail: [email protected].

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duzioni di arte, moda, design e fashion, gli spazi espositivi allestiti da Con-fartigianato», fa sapere Francesco Sgherza, presidente di Confartigia-nato Imprese Puglia. «Non solo espo-sizione, ma soprattutto vendita diretta ai visitatori ed aree appositamente studiate per incontrare e mostrare ai compratori di tutto il mondo la qualità artigiana pugliese del food, della moda e dell’arte. L’obiettivo – sottolinea il

All’interno dell “Italian Makers Village”

I prodotti pugliesi in vetrina all’expo di milano

In programma alla Fiera del Levante il 20 e il 21 febbraio

1° Festival della comunicazione e dell’Informazione in Puglia

presidente – è quello di rilanciare e di-vulgare i significati e i valori culturali che l’artigianato e le nostre piccole im-prese sanno esprimere ed in questo la Puglia ha certamente molto da dire».Le aziende pugliesi, dunque, avranno la possibilità di presentarsi al mondo intero nel picco assoluto di visitato-ri stimato per quel periodo, a prezzi accessibili e con più format apposita-mente strutturati.L’intera iniziativa, che figura nel palin-sesto ufficiale di Expo in città, è sup-portata dalla partnership ufficiale di Alta Qualità e di Radio Italia ed ospi-terà eventi musicali, djset, laboratori del gusto, show cooking, percorsi gui-dati e tanto altro.Un’opportunità da non perdere per le imprese pugliesi di proporre i propri prodotti, valida per aziende agroali-mentari, della moda, dei complementi d’arredo, del design e della creatività che vogliano mostrare al mondo inte-ro la propria “arte”.

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i è tenuto lo scorso 23 gennaio, presso l’Hotel Parco dei Principi di Bari, il workshop formativo

“Re-Start Up, il coraggio della pau-ra”, organizzato dalla società di con-sulenza aziendale Plus X e dall’agen-zia di marketing e comunicazione LM Communication. Destinato alle azien-de e ai professionisti del territorio pugliese, l’incontro ha approfondito i trend del 2015 ed esplorato le pro-spettive di crescita attraverso la voce di autorevoli opinion leader.«Re-Start Up ci insegna che occorre partire dalla consapevolezza dei pro-pri errori per imparare a giocare con le regole del mercato» -ha spiegato uno degli organizzatori Francesco Tosto salutando la platea- «Dobbia-mo innamorarci ogni giorno di ciò che

facciamo, senza permettere alle diffi-coltà di oscurarci». È da questa primo importante incoraggiamento che gli imprenditori coinvolti, oltre 150 pro-venienti da ogni parte della Puglia, hanno avvertito la spinta a guardare con fiducia verso il futuro per vincere la sfida contro la crisi imperante.Una visione strategica di lungo ter-mine è, infatti, secondo Pasquale jr Natuzzi (Strategic Marketing Ma-nager del noto marchio pugliese) il vero segreto del successo, l’arma che -combinata con la giusta dose di inno-vazione- aiuta ad acquisire «costanza e solidità nel quotidiano». Sull’impor-tanza della cooperazione per affron-tare le difficoltà ha riflettuto Michele Antuofermo in qualità di consigliere Federfarma Bari. Mentre circa 200 nuove farmacie sono in procinto di

avviare la propria attività, la gestione interna va implementandosi, diver-sificando ruoli e servizi. Ecco, dun-que, competenze da affinare, clienti da soddisfare, talenti da valorizzare. Può forse il nostro Paese permetter-si di ignorare le sue eccellenze? Più che una domanda, una provocazione. Quella lanciata dal Presidente Fede-ralberghi Puglia Francesco Caizzi, convinto della necessità di «ripartire dal turismo, ancora bloccato da nor-me eccessive». Le opportunità offerte dal turismo digitale aprono ampi oriz-zonti sulla promozione del territorio, lo stesso territorio la cui valorizzazio-ne per il rappresentante di Fruman srl Gaetano Frulli “è fondamentale”.

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Da “re-Start Up” suggerimenti utili per affrontare il 2015

la ripartenza delle imprese pugliesi: valorizzare i talenti

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