FOGLIE n.10/2015

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N° 10 • 1 GIUGNO 2015 R Enti di ricerca pugliesi passano da 7 a 3 Expo, la Puglia al primo cheese test Vincitori e Vinti Emiliano, agricoltura deve essere priorità AGRICOLTURA ZOOTECNIA PUGLIA REGIONALI 2015 Il mercato dell’Uva da Tavola, l’analisi e le prospettive per la campagna 2015 COSA CI ASPETTA? AGrICOlTUrA • AGrOAlImENTArE • TUrISmO rUrAlE

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 10 • 1 GIUGNO 2015

R

Enti di ricerca pugliesi passano da 7 a 3

Expo, la Puglia al primo cheese test

Vincitori e VintiEmiliano, agricoltura deve essere priorità

agrICOLTUra

ZOOTECNIa

PUgLIa rEgIONaLI 2015

Il mercato dell’Uva da Tavola, l’analisi e le prospettive per la campagna 2015

COSA CI ASPETTA?

AGrICOlTUrA • AGrOAlImENTArE • TUrISmO rUrAlE

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1 GIUGNO 2015 - N. 10 - ANNO 10

QUINdIcINAle dIAGrIcOltUrA

AGrOAlImeNtAretUrIsmO rUrAle

regionali Puglia: ora emiliano pensi alla nostra agricoltura

ittoria netta di Michele Emiliano (Pd) alle elezioni regionali Puglia 2015 così

come ampiamente previsto. Il neo presidente è risultato vincitore con oltre il 47% delle preferenze, stac-cando di quasi 30 punti il migliore dei suoi avversari, Antonella Laricchia del Movimento 5 Stelle, arrivata da-vanti a Francesco Schittulli (Oltre con Fitto, Movi-mento Schittulli e Fdi) dopo un in-terminabile testa a testa. Soltan-to 1.500 circa le preferenze di dif-ferenza tra i due candidati (18,40% e 18,31%). Poli Bortone (Fi-Noi con Salvini) si è fermata intorno al 14%. L’oncolo-go resta fuori dal consiglio regionale. Il M5S, con oltre il 16% dei voti di lista, è il secondo partito in Consiglio regionale dopo il Pd (quasi il 19%) I PIU’ VOTATI - Il più votato di Puglia è Sergio Blasi con un bottino di 15.094 voti. Scavalca di poco Marco Lacar-ra, (14.396 preferenze) Nella top ten dei più «amati» dai pugliesi, gli otto candidati che superano la soglia dei diecimila voti sono tutti assiepati nelle liste del Partito democratico. In ordine si tratta di Ernesto Abaterusso, Donato Pentassuglia, già eletto nella precedente consigliatura, assessore uscente alle Politiche della salute

dell’ultima giunta Vendola, che resta tra i banchi dell’assemblea eletti-va così come Mario Loizzo, anch’egli uscente (aveva coperto, nel primo mandato di Vendola il ruolo di asses-sore ai Trasporti) e Giovanni Giannini, altro volto del governo regionale, con delega ai Trasporti. Ultimi a supera-

re il muro dei 10.000 voti Fi-lippo Caracciolo eletto nella cir-coscrizione Bat e l’ex presidente del Consiglio co-munale di Fog-gia, Raffaele Pie-montese.GLI ESCLUSI - Nu-merosi i nomi eccellenti tra quanti non han-no avuto fortuna in questa torna-ta elettorale. Tra i tanti, spiccano più degli altri gli

ex assessori vendoliani. In particolare Loredana Capone, esclusa nonostante abbia collezionato 12mila preferenze e l’assessore uscente alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni. Anche il centrodestra miete le sue vittime. Nella lista di Forza Italia non riesco-no a ottenere sufficienti consensi il sindaco uscente di Altamura, Mario Antonio Stacca e Giovanni Coperti-no. Ma forse più di tutti fa clamore la sconfitta del presidente del Consiglio regionale uscente, Onofrio Introna. Tra le file del Movimento Schittulli bocciati i consiglieri uscenti Davide Bellomo e Domi Lanzilotta.

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Editoriale

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SOmmarIO

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N°12 - 1 luglio 2014

17 My NAME IS ITALy Il progetto di promozione FESTA NAZIONALE DELLE CILIEGIE A Conversano una tira l’ altra

24 hOME RESTAURANT ITALIA L’ associazione a tutela e difesa

23 PERMACULTURA Il corso di progettazione ASSOENOLOGI Il 70° congresso nazionale

28 LA PUGLIA AL PRIMO ChEESE TEST Tra falso e vero Made in Italy

8 UVA DA TAVOLA Innovare per ripartire10 IN SICILIA I primi in Europa a iniziare11 ExPORT In aumento l’uve senza semiagrOaLImENTarE

EVENTI

ZOOTECNIa

SPECIaLE UVa Da TaVOLa

12 ENTI DI RICERCA In Puglia passano da 7 a 315 PREMIO RODOLFO VALENTINO Assegnato alla Cia nell’ edizione 201516 PROGRAMMA SVILUPPO RURALE Le posizioni di M5S e Cia18 PENSIONI AGRICOLE Coltivatori con pensioni al minimo

29 FATTORIE DIDATTIChE Porte aperte in Basiliacata PALIO DEL DRAGO Il primo social reality lucano

agrICOLTUra

TUrISmO rUraLE20 NUTRISNACk+ Idee innovative in campo agroalimentare21 GIOVANI E FIChI Snack sano e genuino

5 PUGLIA: REGIONALI 2015 Emiliano: agricoltura deve essere priorità

PrOgETTO fOODINg

EDITOrIaLE

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L ’Italia produce 1.268 ton-nellate di uva da tavola su una superficie di circa35 mila ettari; il 70% viene

coltivata in Puglia. Con questi nu-meri il tricolore italiano si posizio-na come primo produttore europeo e tra i primi al mondo. L’uva da ta-vola italiana rappresenta punta di diamante dell’esportazione di frutta italiana nel mondo. I segnali dicono però che è in continua diminuzione a causa della scarsa redditività che essa produce, dovuta a crescenti co-sti di produzione e ad una forte com-petizione da parte di altri fornitori internazionali.

8 www.foglie.tv

Secondo Giacomo “Mimì” Patruno, una vita da viticoltore, coordinatore del Comitato uva da tavola di Orto-frutta Italia, “allo stato attuale delle cose le prospettive non sono rosee, visto il calo delle superfici coltivate e la contrazione dell’export. Per ave-re un’inversione di tendenza è im-portante che avvenga un processo di rinnovamento varietale e coltu-rale, affinchè si possa avere prodot-to più appetibile verso il mercato e costi di produzione più competitivi con quelli dei Paesi emergenti. Inol-tre sarà necessario legare la produ-zione al territorio e quindi mettere l’uva da tavola tra le eccellenze del

Speciale U va da T avola

Le prospettive per la camapagna 2015

Il mercato dell’uva da tavola, l’analisi

Il parere di Patruno, viticoltore da una vita

Uva da tavola, innovare per ripartire

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made in Italy e migliorarne la comu-nicazione”. “La nostra produzione è ancora molto legata a varietà di vecchia concezione – continua Patruno - e dobbiamo quindi investire in uve senza semi e fortemente richieste dal mercato per ritornare ad espor-tare seriamente. Ma bisogna anche caratterizzare il prodotto per riusci-re a creare valore aggiunto e farne percepire la qualità. Nel nostro Pae-se il 70% della produzione è ancora legata a varietà con semi e quella più commercializzata è ancora Ita-lia, costituita da Alberto Pirovano nel 1911. E’ evidente che c’è qualche cosa da cambiare.Inoltre con un nome così dobbia-mo migliorarne la comunicazione, se vogliamo far crescere i consumi e generare interesse. Noi come Or-tofrutta Italia abbiamo finalmente deciso di partire con un’attività di

promozione che avrà valenza per il mercato italiano. In questa iniziativa tutta la filiera si impegna sotto l’e-gida dell’Oi a comunicare e vendere i valori di questo prodotto straordi-nario”.

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m entre sui mercati italiani sono ancora presenti uve di origi-

ne sudafricana, peruviana, cilena che si vendono bene e a ottimi prezzi, a Mazzarrone, in provincia di Catania, sono state raccolte le prime partite di uva Victoria e Black Magic. “ Abbiamo la fortuna di partire in early season e siamo i primi a livello europeo a iniziare la sta-gione dell’uva – dichiara Lorenzo Bellassai dell’omonima azienda - dai primi di giugno, i volumi au-menteranno e punteremo anche sull’export verso l’Europa. Inoltre,

Speciale U va da T avola

Al via la raccolta delle varietà Victoria e Black Magic

In sicilia i primi in europa a iniziare con l’uva da tavola

tra un mese circa inizieremo con la commercializzazione dell’uva rossa Red Magic”. “ Rispetto alla passata stagio-ne si registra un ritardo di circa sette/dieci giorni, però le uve presentano una qualità ecce-zionale, soprattutto quelle nere; – continua Bellassai - lo scorso anno abbiamo superato le 5.000 tonnellate complessive; per il 2015 aspiriamo a raggiunge-re le 6.000. Al momento i Paesi europei che mostrano maggiore interesse per le nostre uve sono Germania, Paesi Bassi e Polonia. Dovremmo colmare così la man-canza del mercato russo, chiuso per via dell’embargo”.

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C i sono ancora mercati che pre-feriscono uve con

semi: Africa, Estremo Orien-te e Russia hanno registrato un aumento della domanda per le uve rosse nel 2014. Complessivamente però, a livello planetario, la do-manda di tali uve continua a diminuire. Fra le ultime notiziein tal senso quella che i produttori di uva da tavola sudafricani stanno convertendo i loro vigneti esclusivamente con nuove varietà senza semi.L’export delle uve apirene sudafricane è infatti più che

Africa, Estremo Oriente e Russia ancora legati a uve con semi

In aumento l’export di uve senza semi

raddoppiato negli ultimi 5 anni, mentre la domanda delle varietà con semi è ca-lata drasticamante. Nel det-taglio, in Sudafrica le espor-tazioni di uve nere seedless hanno raggiunto lo scorso anno i 4,82 milioni di box, volumi più che raddoppiati rispetto al 2010 quando si raggiunsero poco meno di 2 milioni di box.Il Sudafrica, attualmente è il più grande esportatore del continente africano di uva da tavola ed il decimo più grande produttore al mondo.

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Rimangono solo Foggia, Bari e Turi

Puglia: centri di ricerca in Agricoltura passano da 7 a 3

agricoltura

d annunciarlo, durante l’au-dizione in Commissione Agricoltura a Montecitorio lo scorso novembre, furono

il Commissario straordinario INEA (Isti-tuto Nazionale di Economia Agraria) Giovanni Cannata ed il Presidente del CRA (Consiglio della Ricerca e la spe-rimentazione in agricoltura) Giusep-pe Alonso. A sancirlo, definitivamente, giunge ora la relazione del responsa-bile dell’accorpamento, dottor Parlato, che ha dato vita al coacervo CREA, così come previsto dall’art. 32 della Legge di Stabilità 2015 fortemente voluta dal premier Renzi. In Puglia, i centri di ricer-ca passeranno da 7 a 3: chiusura per Lecce, Barletta ed una sede di Foggia, rimarranno in vita il VEN (viticoltura ed enologia) a Turi (BA), il RNC (gestione

delle risorse naturali e lo studio dei cambiamenti climatici) a Bari e il CCI (cerealicoltura e colture industriali) a Foggia. Ancor peggio per la Basilicata dove, dalle 4 sedi esistenti, ne rimarrà in piedi solamente una: ovvero il centro di ricerca per la zootecnica di Bella (PZ).Secondo il Movimento Cinque Stelle questo accorpamento “rischia di met-tere a repentaglio la ricerca pubblica in agricoltura. Lo dicemmo oltre otto mesi fa e del resto bastava ascoltare le pa-role di chi, come il commissario INEA Cannata, ha cercato di risanare un ente spolpato e fortemente indebitato o come il suo collega Alonso del CRA, il quale già allora ipotizzava uno scena-rio negativo per i ricercatori nel settore agroalimentare Ora che inizia a pren-dere forma il piano triennale richiesto

dal Ministro Martina al commissario Parlato, iniziano a delinearsi concreta-mente quei pericoli che paventavamo a novembre 2014”.Secondo la bozza di riordino degli enti i centri di ricerca saranno ridotti dagli originali 47 a 12.

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a Cia Confederazione Italia-na Agricoltori è tra le sedici eccellenze che quest’anno hanno ricevuto il Premio

Rodolfo Valentino Italian Excellence, il riconoscimento assegnato a coloro che “nei rispettivi campi – spiega la presi-dente della Fondazione Rodolfo Valen-tino che organizza l’evento, Anna Maria Galgano – si sono distinti per aver rag-giunto livelli di preminenza, portando onore e lustro al nostro Paese. Un pre-mio dedicato a quello che, ancora oggi, a distanza di un secolo, è considerato uno dei più grandi interpreti dell’allo-ra nascente settima arte, il cinemato-grafo”. Così, nell’edizione 2015, oltre a

rappresentanti di lustro del cinema, del giornalismo, dello sport, della moda e dello spettacolo (da Michele Riondino a Luca Barbareschi, da Giuliana Lojodice a Gigi Mastrangelo, da Emilio Solfrizzi a Francesca Neri, da Sebastiano Somma a Mariano Rigillo, dalla fiction Braccialet-ti Rossi a Carmen Russo, da Franco Sca-glia a yanina QWuinones & Neri Piliu a Carlo Capasa, da Silvia Fumarola e Ma-riella Milani), è stata premiata anche la Cia, con la seguente menzione speciale: “Per il poderoso contributo offerto alla tutela del Made in Italy agroalimentare ed enogastronomico in tutto il mondo, simbolo della nostra identità culturale e di un modo di produrre che coniuga

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Per il ruolo di promozione del “made in Italy”

Assegnato alla cia il Premio rodolfo Valentino Italian excellence 2015

agricoltura

sostenibilità e qualità, nel pieno spirito dei principi indicati da Expo 2015”.La cerimonia di premiazione si è tenuta durante la serata di gala al cineteatro Valentino di Castellaneta: a ritirare la statuetta per la Confederazione è stato il presidente nazionale “Siamo onora-ti di ricevere questo premio – sottoli-nea Scanavino – che dimostra ancora una volta come i nostri agricoltori non si limitano a produrre cibo sano e di qualità, ma contribuiscono in maniera determinante alla valorizzazione di un patrimonio di tradizioni e saperi, oltre che alla tutela del territorio e alla co-struzione del paesaggio, rendendo il made in Italy un valore riconosciuto in tutto il mondo”. Un riconoscimento che “vogliamo dedicare a Franco Catapano – aggiunge il presidente nazionale del-la Cia – un giovane dirigente pugliese della nostra Confederazione recente-mente scomparso e che ha dedicato la propria vita professionale allo sviluppo di progetti a sostegno del settore pri-mario e della sua affermazione come volano di crescita per l’economia del Paese”.Francesco Passeri e Vito Rubino, rispet-tivamente presidente e direttore pro-vinciale della Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, sono orgogliosi dell’assegnazione di questo premio da parte dell’academy della Fondazione Rodolfo Valentino.

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Dopo il pronunciamento di Bruxelles

Psr: le posizioni di movimento cinque stelle e cia

agricoltura

a Commissione europea ha sonoramente bocciato il PSR presentato dalla Pu-glia, richiedendo una serie

di modifiche e mettendo in evidenza l’approssimazione con cui è stato realiz-zato. La Puglia, caso più unico che raro

in Italia, nonostante possa contare su tre università pubbliche dove, in due di que-ste, sono presenti professori e ricercatori che si occupano di economia e politica agraria, non ha mai coinvolto il mondo scientifico ed accademico sia nelle atti-vità di analisi sia di redazione del piano.

I ritardi che ne conseguiranno saranno mostruosi, pari alla enorme entità dei fondi. Parliamo di oltre 1,6 miliardi di euro per i prossimi 7 anni!. In 72 pagine, Bruxelles compie ben 640 osservazioni e sottolinea numerose mancanze, anche grossolane”: questo il duro comunicato

del Movimento Cinque Stelle in merito al pronunciamento di Bruxelles sul Psr Puglia. Per i PSR 2014-2020, l’ammonta-re dei fondi a disposizione della Regione Puglia è pari a 1.637.881.000 euro di cui 990.918.000 forniti dal bilancio dell’U-nione europea e 646.963.000 dall’Italia (452.874.100 dallo Stato e 194.088.900 dal cofinanziamento regionale). Ben di-versa la posizione della Confederazione Italiana Agricoltura (Cia) che invitando

a “sottrarre l’agricoltura dalla polemica politica” sottolinea che “sul Psr tutte le Organizzazioni Professionali Agricole e le Organizzazioni Sindacali hanno lavorato molto seriamente e condiviso la bozza di Programma inviata a Bruxelles. Le osser-vazioni presentate sul Programma rap-presentano la normale attività del nego-ziato con i Servizi della Commissione per giungere rapidamente all’approvazione dei Programmi, cosa dimostrata dal fatto

che ad oggi sono giunti all’approvazione conclusiva solo tre piani su venti, presen-tati dalle Regioni Emilia-Romagna, Vene-to e Umbria. A nostro avviso è necessario proseguire rispondendo normalmente e nel merito alle osservazioni avanzate, per giungere, come ribadito dalla stessa nota della Commissione Europea, all’appro-vazione definitiva fra luglio e settembre 2015”.

DElEgAzIOnE DI IMPREnDITORI cInEsIAlla camera di commercio di Bari

”FRuTTA nEllE scuOlE”: FRuTTA DAyl’ appuntamento di Acquaviva

All’interno del programma europeo Frutta nel-le scuole, giunto alla sesta edizione, le scuole ospitano i frutta day, giornate particolari con-dotte da animatori specializzati che parlano ai bambini di educazione alimentare attraverso un percorso completo e multidisciplinare alla scoperta della frutta e dei suoi benefici.

Anche quest’anno parte la campagna 2015 della Cipolla Rossa di Acquaviva, abbiamo scoperto grazie al Consorzio Qualità Tipica Puglia che questo fantastico prodotto ha una storia, una tradizione e abbiamo documentato un vecchio metodo di lavorazione svolto con l’ausilio di un cavallo.

Nella sede della Camera di Commercio di Bari è stato firmato un accordo fra Unioncamere Puglia e i giovani imprenditori di Harbin. La rappresentativa delegazione di 10 giovani imprenditori cinesi è stata accompagnata alla Camera di Commercio di Bari da Gaetano Frulli, presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio Puglia.

lA cIPOllA ROssA DI AcquAVIVA Tra storia e innovazione

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Decima edizione della Festa delle ciliegie

A conversano: “una tira l’altra”

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è

pesso la difficoltà degli imprendi-tori impegnati nel settore dell’a-groalimentare è quella di investi-re e comunicare il proprio mar-

chio, spiega Simona Ruffino, titolare dell’a-genzia di marketing e comunicazione Colore Unico - Extra-ordinary Way; per questo la Ruffino lancia dalla Puglia un nuovo progetto di comunicazione e promozione: ‘My name is Italy’. “Il prodotto d’eccellenza - riprende - se non comunicato in maniera corretta diventa immobile nel mercato nazionale e interna-zionale, senza sfruttare il potenziale enorme che ha. Le aziende italiane, di qualsiasi settore esse siano, in questo momento hanno la ne-cessità di fare rete e noi, come agenzia che opera sul territorio nazionale, crediamo che vadano offerte delle modalità di comunica-zione innovative e che passino attraverso i ca-nali maggiormente consultati, ovvero i social network e i canali web, capaci di generare una comunicazione 2.0 efficace”. ‘My name is Italy’ vuole raccontare i processi di rintracciabilità, i metodi di produzione e le storie delle persone che stanno dietro alle aziende agroalimenta-ri: “lavorare - spiega la Ruffino - sulle storie e sulle persone, oltre che a sottolineare i pro-

ricca di vitamine, carotenoidi e polifenoli, che svolgono una for-te azione antiossidante, bloccan-do i processi attivati dai radicali

liberi, tra cui l’invecchiamento della pelle. Prive di grassi e scarse di sostanze proteiche, possono essere mangiate in quantità note-voli, meglio se a digiuno e come si dice, una tira l’altra. Stiamo parlando della ciliegia, un frutto goloso, succoso, ricco di sapore e co-lore. Una vera e propria risorsa per la nostra terra, da proteggere e salvaguardare. Dal 30 Maggio al 2 Giugno, a Conversano, si è svol-ta molto più di una semplice festa, ma una vera e propria fiera, che ha avuto come pro-tagonista questo meraviglioso frutto. Questa decima edizione è andata in scena dopo le devastanti calamità atmosferiche che hanno

colpito prima Turi e Sammichele, nel sud-est barese, e poi Marostica, nel vicentino, con danni ingenti sia per il frutto e per i suoi coltivatori. La cerimonia ufficiale di apertu-ra della rassegna si è tenuta alla presenza delle autorità e dei Sindaci dell’Associazione Nazionale delle Città delle Ciliegie. Non solo le ciliegie hanno caratterizzato questa edi-zione, ma prodotti tipici dell’enogastronomia, spazi istituzionali con la partecipazione delle città a vocazione cerasicola di altre regioni, esposizione di tecnologie per l’agricoltura, un mercato dedicato al biologico e mercatini artigianali. Ad arricchire le quattro giornate, inoltre, una serie di eventi: concerti, spettaco-li e animazione in diversi luoghi e masserie. Fondamentale, inoltre, come ha sottolineato il sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio,

è stato l’abbinamento con la tradizione stori-co-culturale della città dei conti: le aperture straordinarie fino a sera di chiese e monu-menti con itinerari e visite guidate. Non sono mancati, poi, momenti di confronto tecnico e politico. A conclusione di questa decima edi-zione, è stato assegnato il “Premio nazionale migliore ciliegia d’Italia 2015”, vinto dall’A-zienda Dell’Aera Vito di Turi.

my name is Italy: un progetto di promozione 2.0 per l’agroalimentare italiano

Testimonial sara’ Ilaria Moscato, per trent’anni volto storico della Raicessi produttivi e la filiera. Il prodotto italiano va raccontato in tutti i suoi processi, perché è dalla grande capacità produttiva della nostra terra, coniugata alla tecnologia d’avanguardia che il made in Italy trova la sua eccellenza”. In questo nuovo progetto di comunicazione e promozione testimonial, o per meglio dire la ‘voce narrante’, sarà uno dei volti storici del piccolo schermo italiano: Ilaria Moscato. “L’o-biettivo - racconta - è quello di creare un vero canale di comunicazione privilegiato per le aziende agroalimentari italiane, accendere la luce su un settore che è l’anima dell’Italia e che, spesso, rischia di non comunicare niente, perché non si hanno gli strumenti per farlo”.Il progetto ‘My name is Italy’ verrà tradotto in un portale web che, spiega la Moscato, “possa essere una vetrina internazionale, in modo da farlo diventare il canale web di punta per il settore”. Qui verranno raccontate le storie aziendali del made in Italy; e da qui ogni puntata verrà poi condivisa “attraverso un meccanismo virtuoso del social media mar-keting”. Non solo, perché sì la comunicazione web sta guadagnando sempre più importan-za, ma quella più ‘tradizionale’ non è ancora tramontata. “L’obiettivo numero due - dice la

Moscato - è quello, una volta raccolte le storie sufficienti per aver collaudato il format, di di-stribuirlo su un canale tv che sia generalista o no”. Per aderire al progetto ‘My name is Italy’ o chiedere informazioni aggiuntive è possibile inviare una mail a [email protected] con i propri dati. “Qualsiasi azienda - fanno sapere dalla Colore Unico - deciderà di aderire a ‘My name is Italy’ entro il 30 giugno 2015 avrà la possibilità di aderire al progetto a prezzo di costo”.

di loredana gRAssI

agroalimentare

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Papa Francesco: “una società che abbandona i giovani e gli anziani non ha futuro”

63mIlA cOltIVAtOrI cON PeNsIONI Al mINImO dI 480 eUrO Al mese

i è celebrato a Bovino, il 5° Borgo più Bello d’Ita-lia, il ‘PENSIONATO DAY’,

organizzato dall’Associazione re-gionale Pensionati Coldiretti del-la Puglia, in collaborazione con l’Associazione della Basilicata, una intera giornata che ha avuto come tema centrale la riflessione di Papa Francesco: “Una società che abbandona i giovani e gli an-ziani non ha futuro”.“In Puglia sono oltre 63 mila i coltivatori diretti con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono im-pegnati con grande entusiasmo e dedizione nel presidio territoriale delle aree rurali, dove sono spes-so il motore di iniziative ed espe-rienze culturali e di solidarietà”. E’ stato il Presidente di Coldiretti Pu-glia, Gianni Cantele, a denunciare

la disparità di trattamento verso i coltivatori in pensione rispetto ad altre categorie, a cui si aggiun-ge la carenza di servizi sociali che rende più complessa la vita degli anziani. “La maggioranza dei coltivatori diretti pensionati riceve meno della metà di mille euro - afferma il Presidente Nazio-nale di Federpensionati Coldiretti, il pugliese Antonio Mansueto – e da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acqui-sto delle pensioni più basse. Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficien-za. E’ evidente l’insostenibilità sociale dellaåsituazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disser-vizi e le insufficienze dell’inter-vento pubblico”. Il Presidente re-

gionale dei Pensionati Coldiretti, Angelo Marseglia, ha denunciato “i continui tagli apportati alla spesa sociale, il prelievo dell’IMU sulle abitazioni, la notevole ridu-zione del Fondo per la non auto-sufficienza e le addizionali IRPEF stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pub-blici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”.“Bisogna creare prospettive di futuro che coniughino l’esperien-za degli anziani alla grande vi-talità dei giovani coltivatori. Per questo in Puglia è necessaria una legge regionale che individui la fattoria sociale – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, An-gelo Corsetti - quale impresa eco-nomicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di

agricoltura

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attività agricole, zootecniche, fo-restali, florovivaistiche, di apicol-tura e di acquacoltura è svolta con etica di responsabilità verso la comunità e l'ambiente. Inoltre, la fattoria sociale svolge l'attivi-tà produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio di soggetti deboli, in collaborazio-ne con le Istituzioni pubbliche e con il Terzo Settore. L'agricol-tura sociale può rappresentare una delle risposte alla crisi eco-nomica è scelta di politiche e di azione partecipata, una risorsa del proprio territorio, uno degli strumenti di lotta alla crisi del settore agro-industriale, modello di impresa agricola diversificato e multifunzionale, capace di pro-muovere il benessere del conte-sto rurale e di generare benefici sia ai produttori che alla comu-nità locale. In diverse regioni,

come Toscana, Abruzzo, Liguria, Veneto è già una realtà consoli-data”. L'agri-sociale si caratterizza per essere a conduzione agricola, ad alto impiego di manodopera, di sperimentazione, versatile e perciò multifunzionale. “Si tratta, in molti casi, di esperienze che nascono autonomamente – spie-ga il Presidente di Coldiretti Fog-gia, Giuseppe De Filippo - dietro forti personali motivazioni eti-che, sociali, civili, di imprenditori che stanno portando avanti una funzione di interesse collettivo, in uno scenario in cui l’assenza di una normativa nazionale e regionale impedisce il loro rico-noscimento e conseguentemen-te causa la difficile misurazione quantitativa di queste realtà”. Per questo Coldiretti ha avviato una complessa fase di messa a siste-ma delle esperienze provinciali. “Dagli orti sociali alle iniziative a disposizione dei detenuti e dei

soggetti che vivono momenti di disagio economico e sociale – continua il Direttore di Coldi-retti Foggia, Michele Errico - sono solo alcune delle esperienze di grande spessore in cui i nostri imprenditori agricoli e agrituri-stici si stanno cimentando e che possono trovare nei coltivatori in pensione una risorsa irrinuncia-bile”.

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unxxxxxxx“slow”

“lxxxxxxxnodi Pxxxxxeo

continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valo-rizzazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Programma Interreg grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.

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laboratorio di Permacultura Mediterranea

Il cOrsO dI PrOGettAZIONe IN PermAcUltUrA

A castellaneta Marina

Il 70° congresso Nazionale Assoenologi

ono aperte le iscrizioni per il corso teorico di “progetta-zione in permacultura” che si terrà dal 28 giugno al 10

luglio 2015 presso la Masseria Antica dell’Alta Murgia di Altamura (Bari). Il terzo in Puglia, organizzato da Rha-mis kent, ingegnere meccanico consu-lente-progettista per interi sistemi ri-generativi basati sulla permacultura, e dal suo traduttore, l’agronomo pugliese Ignazio Schettini, presidente del Labo-ratorio di Permacultura Mediterranea - entrambi formatisi dal consulente in permacultura, progettista e insegnante Geoff Lawton, fondatore dell’Istituto di Ricerca sulla Permacultura (Permacul-ture Research Institute) in Australia -. Il corso, della durata di 72 ore, intende fornire gli strumenti per progettare, co-struire e coltivare ecosistemi produttivi. Saranno affrontati temi quali autosuffi-cienza, rispetto per l’ambiente e per gli altri, sistemi di vita sostenibili per una grande varietà di paesaggi e climi con particolare attenzione al Mediterraneo; saranno comprese le applicazioni di principi etici in permacultura centra-ti su produzione alimentare, design e

costruzione della casa, risparmio ener-getico, conservazione e generazione di energia, e verranno esplorate le strut-ture economiche alternative e le stra-tegie legali che sostengono soluzioni

permaculturali. Il corso, che è dedicato a chi desidera ritrovare se stesso entrando in contatto con la natura, si rivolge a: tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla vita in campagna e quelli che già ci abitano ma vogliono imparare a utilizzare le ri-

sorse al massimo per i propri benefici; a coloro interessati a sperimentare e stu-diare tecniche alternative di autosuffi-cienza insieme a persone affini; a chi si affaccia alla vita in comunità; a coloro che vogliono esplorare pratiche agri-cole che favoriscano l’auto-fertilità del suolo anche non avendo esperienza di nessun tipo di agricoltura; e a coloro che, pur avendo esperienza nella mo-derna agricoltura, da sempre la ritengo-no fallimentare e sono alla ricerca di un cambiamento. Alla fine del corso sarà rilasciato ai partecipanti un attestato riconosciuto a livello internazionale dal PRI (Perma-culture Research Institute) Australia.

ova yardinia Re-sort, struttura al-berghiera di Ca-stellaneta Marina,

ha ospitato il 70° Congresso nazionale di Assoenologi. Cir-ca 600 le persone convenute all’importante appuntamento che sono state accolte nelle quattro strutture Nova yar-dinia: Calané hotel & Confe-rence Centre, il Valentino Villa-ge, Alborea Eco Lodge Suites e kalidria Grand hotel & Thalasso Spa. “Conosce-re per capire, sapere per produrre e per vendere” è stata titolata l’edizione 2015 dell’evento che, dal secondo dopoguerra, scandisce regolarmente l’attività vitivini-

cola italiana facendo il punto sui temi più attuali. Anche quest’anno è stato pre-sente il conduttore di Porta a Porta, Bru-no Vespa che ha coordinato il talk show “La cucina mediterranea e i vini italiani” con la presenza di heinz Beck, chef stel-lato del ristorante “La Pergola” di Roma,

e di Davide Paolini, giornalista e conduttore radiofonico ita-liano di Radio24, noto anche come Il Gastronauta, che ha moderato il dibattito su “So-stenibilità a 360 gradi”. Duran-te la serata iniziale sono stati ospiti d’onore i tenori de “Il Volo”, vincitori del Festival di Sanremo 2015. Ai familiari dei congressisti è stata “dedica-

ta” una giornata con una visita guidata alle Grotte di Castellana, ai Trulli di Alberobello e alla Valle d’Itria, patri-monio dell’umanità dell’Unesco, e una a Matera, città dei sassi anch’essa patrimo-nio dell’Unesco.

Eventi

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L ‘Italia è un paese a for-te trazione familiare e dall’indiscutibile vocazio-ne enogastronomica, la

nascita e lo sviluppo del fenomeno dell’homeFood e dell’homeRestau-rant era scritto nel dna di una nazio-ne, siamo di fronte ad una sviluppo fisiologico di un fenomeno radicato in secoli di tradizioni. A tutela e a soste-gno di chi, in Italia, vuole accendere i fornelli di casa propria per condivide-re la gioia e la peculiarità che solo il nostro patrimonio enogastromico può regalare nasce homeRestaurantItalia, associazione senza fine di lucro che ha come scopo quello di contribuire ad un sano e trasparente sviluppo del settore homeFood in tutta Italia”, è quanto comunica in una nota Daniela Chiappetti, Presidente della neonata associazione che vanta già centinaia di iscritti in tutta Italia. “La voglia che hanno gli italiani di accendere e i fornelli e cucinare in casa propria è irrefrenabile e propria di ciascun italiano, è oggettivamente sbagliato considerare gli homeRestaurant dei competitor dei ristoranti e non è esat-to paragonarli a fenomeni di catering: siamo su un’altra dimensione”,spiega Daniela Chiappetti. “L’allarmismo di questi giorni - prosegue Chiappetti - è dovuto al fatto che si pensa che gli home Restaurant arrechino dan-no alle attività di ristorazione. Dietro il fenomeno dell’home Food non ci sono furberie per aggirare la legge e scavalcare le norme che regolano la ristorazione aperta al pubblico ma solo la voglia di diffondere le nostre tradizioni e le nostre specialità culi-narie. Siamo di fronte a fenomeni oc-casionali e sporadici che nulla vogliono togliere alla ristorazione tradizionale”. “E’ giusto che gli enti preposti diano delle linee guida per indirizzare que-sto fenomeno e al contempo tutelare il consumatore, saremo i primi a se-derci ad un tavolo per dare il nostro contributo, a spiegare la filosofia de-gli home Restaurant e ad indirizzare

Associazione a tutela e difesa degli Home Restaurant italiani

NAsce HOme restAUrANt ItAlIA

gli step necessari per regolamentare il settore ricordando che parliamo di una attività saltuaria e sporadica che si svolge in private abitazioni dove vengo-no utilizzati mattarelli e pentole delle nonne e delle mamme italiane. Siamo i primi a voler garantire gli utenti fi-nali e lavoreremo affinchè la genuina filosofia dell’HomeFood e dell’Home-Restaurant non venga inquinata. Per questo occorrono poche regole chiare e precise che al contempo agevolino e sostengano questo diffusissimo feno-meno”, prosegue Chiappetti. “Ogni homeRestaurant in Italia è uguale e diverso, figlio di un territorio

unico che racchiudono storie familiari che non si possono raccontare se non stando seduti nella stessa tavola, gli HomeRestaurant sono capaci di inter-cettare bisogni lì dove non ci sono, pen-so alle campagne più isolate che non hanno nemmeno un bar e dove nessuno aprirebbe un ristorante per soddisfare qualche saltuario avventore. Questo fe-nomeno è già diffuso e regolato negli altri paesi europei e non va demoniz-zato ma va incentivato e sostenuto perchè è una risorsa, sopratutto cul-turale, per il nostro paese”, conclude Daniela Chiappetti.

agroalimentare

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25N°6 - 1 APRilE 2015

B asf ha organizzato la visita della Piattaforma Cereali a Paglia di Ozzano dell’Emi-lia. Si tratta di un appun-

tamento storico che, da oltre 10 anni, raccoglie tecnici, influenzatori, agricol-tori e rivenditori del mondo cerealico-lo. Obiettivo: condividere con una pla-tea di esperti l’effetto delle soluzioni Basf dedicate a un’agricoltura concre-tamente sostenibile, in grado di massi-mizzare qualità e quantità del raccolto, nel rispetto di operatore e ambiente.La giornata in campo rappresenta, quindi, un’occasione unica per apprez-zare le strategie di difesa offerte da Basf. Dal conciante Systiva® a Comet® 250EC per difesa dalle malattie fogliari, fino a Caramba®, che previene la fusa-riosi della spiga. In campo anche i nuovi fungicidi Opera® New ed Osiris®, che andranno ad arricchire l’offerta dalla campagna 2016.Partecipare a questa visita in campo significa anche poter condividere con i tecnici presenti differenti percorsi agronomici: dalle pratiche di concima-zione alle diverse densità di semina delle varietà appartenenti alle socie-tà sementiere partner, valorizzandone l’alta genetica di base.

Nel corso della stagione oltre 1000 i visitatori di questi campi prova, ge-nerando un importante momento di scambio e confronto.“La Piattaforma Cereali a Paglia di Ozza-no offre una visione a 360° delle col-ture dell’Orzo e del Grano – commenta Stefano Fugazza, Crop Manager Cereali di Basf Italia – L’ esperienza decenna-le nei campi prova Cereali ci permette di presentare, anche quest’anno, espe-rienze basate su un’ampia gamma di

soluzioni sostenibili, che superano la tradizionale soglia della protezione in campo, sostenendo la redditività del cerealicoltore.”Eventi come questo permettono a Basf di ribadire il proprio impegno nel com-prendere le esigenze di chi produce cereali modulando il proprio portafo-glio di soluzioni in modo da gestire le sfide attuali e future della moderna agricoltura.

OlTRE 1000 VIsITATORI

BAsf, sOlUZIONI sOsteNIBIlI Per UNA cereAlIcOltUrA dI QUAlItà

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V alagro, gruppo leader nella produzione e com-mercializzazione di biosti-molanti e specialità nutri-

zionali, ha supportato attivamente – in qualità di main sponsor - la realizzazio-ne di #FoodPeople, la mostra progetta-ta dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, aperta al pubblico a partire dal 22 aprile 2015 e dedicata ai cambiamenti che hanno segnato il nostro modo di mangiare e alle prospettive future del sistema ali-mentare. In particolare, all’interno del percorso che illustra con un approccio interat-tivo le principali innovazioni scienti-fico-tecnologiche del settore agroali-mentare negli ultimi 150 anni, Valagro testimonierà, in un’isola tematica de-

In AgRIcOlTuRA A #FOODPEOPlE

VAlAGrO rAccONtA l’INNOVAZIONe

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27N°10 - 1 giugno 2015

dicata, l’origine e i benefici dei biosti-molanti, come mezzo efficace per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Nell’area “Sul campo”, il visitatore po-trà compiere un percorso alla scoperta delle principali variabili che influisco-no sulla produzione agricola. Nell’isola dedicata al tema del Nutrimento delle piante, una giovane ricercatrice in bio-logia marina sarà la protagonista di una video-installazione multimediale che racconterà la storia di Valagro e accompagnerà i visitatori alla scoperta dell’alga bruna Ascophyllum nodosum e delle sue straordinarie proprietà, che

sono alla base dell’efficacia dei biosti-molanti. “Abbiamo aderito con entusiasmo alla realizzazione di questa mostra, perché affronta con una straordinaria affinità di visione temi che ci stanno partico-larmente a cuore e animano la nostra attività - ha dichiarato Giuseppe Natale, CEO del Gruppo Valagro – Da sempre, infatti, Valagro si impegna nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative ed efficaci per la nutrizione e il benessere delle piante, migliorando la produtti-vità e la sostenibilità delle coltivazio-ni. I biostimolanti sono un elemento

indispensabile perché ottimizzano la produttività in agricoltura, che è ciò di cui il mondo ha oggi sempre più biso-gno: la sostenibilità ambientale unita alla certezza dei raccolti. Questo signi-fica utilizzare l’innovazione scientifica per ottenere raccolti più abbondanti e di migliore qualità, utilizzando meno risorse preziose e deperibili e meno mezzi tecnici. Temi che oggi diventano più che mai attuali e di grande rilevan-za per il futuro di tutti, perché stretta-mente connessi al bisogno primario di nutrirci e di nutrire il Pianeta, la sfida globale che condividiamo con Expo

2015”. I biostimolanti sono sempre più utilizzati nella produzione agricola a livello mondiale e possono contribuire in maniera efficace a vincere la sfida posta dall’aumento della richiesta di cibo da parte della popolazione mon-diale in continua crescita. Queste for-mulazioni, infatti, contengono sostan-ze e/o microrganismi che, applicate a piante o terreni, sono in grado di rego-lare e migliorare i processi fisiologici delle coltivazioni, rendendole quindi più efficienti: i biostimolanti sono in grado di migliorare l’efficienza del me-tabolismo delle piante per determina-re incrementi del raccolto e una sua migliore qualità; possono aumentare la tolleranza delle piante agli stress abiotici e la capacità di recupero dagli stessi; infine, sono in grado di facilita-re l’assimilazione, il passaggio e l’uso dei nutrienti. Alla base delle proprietà dei biostimolanti c’è l’Ascophyllum no-dosum, un’alga bruna unica al mondo, che cresce nelle aree intermareali dei freddi mari del nord in Norvegia, dove

l’ecosistema è ancora intatto e inconta-minato. Da oltre 75 anni Algea, l’unica azienda mondiale produttrice di ingre-dienti a base di alghe marine situata oltre il Circolo Polare Artico, oggi parte del Gruppo Valagro, raccoglie e trasfor-ma quest’alga che, per effetto dell’im-peto delle maree, dell’esposizione prolungata alla luce o al buio e delle rigide temperature, sviluppa natural-mente durante la sua crescita compo-nenti preziosissimi e biologicamente at-tivi come: alginati, fucoidani, polifenoli, fluorotannini, fibre, vitamine, minerali e antiossidanti. In tutte le fasi di lavorazione, dalla rac-colta in mare sino all’ottenimento del prodotto, Algea utilizza metodi soste-nibili, che consentono di preservare i preziosi componenti attivi e ottenere così prodotti di altissima qualità, for-temente innovativi e di grande valore aggiunto, impiegati oltre che in agri-coltura anche per la nutrizione umana, animale e per la cosmetica.

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S fida a singolar tenzone tra il ‘Fior di latte’ pugliese e la bufala campana, tra la burra-

ta barese e il Grana Padano, l’Asiago, il Provolone e il Pecorino e gli incredibili tarocchi. Successo di pubblico e critica per il primo ‘cheese test’ ad Expo 2015, organizzato dalla Coldiretti nell’ambito della Giornata Nazionale del Vero Latte Italiano. Maria Grazia Cucinotta ha per-so la testa per la ‘burrata pugliese’, pre-parata in diretta da Mariangela Netti, imprenditrice di Putignano, nota per la capacità di fare il ‘nodo’ alle mozzarelle. La festa che ha colorato di giallo l’Ex-po è stata l’occasione per parlare nuo-vamente dei fenomeni distorsivi che negli ultimi mesi hanno caratterizzato il mercato dei prodotti lattiero-caseari pugliesi. In Puglia la produzione è di 3.476.000 quintali di latte e l’import è pari a 1.563.339 quintali. L’import è co-stituito, prevalentemente, da prodotti semi-lavorati: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati e altro, utilizzati per produrre finte mozzarelle ‘Made in Pu-glia’. Caso emblematico è la ‘burrata di Andria’, il cui Disciplinare per il ricono-scimento comunitario dell’IGP (Indica-zione Geografica Protetta) non prevede alcuna indicazione dell’origine del lat-te. Al momento, infatti, il disciplinare caratterizza solo la qualità del prodotto (% di grasso, di proteine, carica batte-

rica, ecc…) che potrebbe, quindi, pro-venire da qualsiasi parte del mondo. E’ una occasione perduta per il territorio e per il latte locale, un’operazione di cui beneficiano esclusivamente artigiani e industriali che vendono prodotto fatto con latte importato dall’estero, gabban-do i consumatori e la sana imprendito-ria zootecnica pugliese.“I nostri allevamenti pagano un caro prezzo per queste evidenti anomalie di mercato. Infatti, il prezzo del latte alla stalla – spiega il Presidente di Col-diretti Puglia, Gianni Cantele - è diminu-ito nell’ultimo semestre del 19%, (si è passati da 44,5 cent /litro a 35,00 cent/litro) mentre il prezzo del latte fresco alta qualità al consumo, è stato per

tutto il 2014 sostanzialmente stabile con addirittura un leggero aumento, così anche per il latte UhT e la moz-zarella vaccina esposte sugli scaffali della distribuzione. Il prezzo del latte alla produzione in Puglia è ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno no-tevolmente appesantito il bilancio del-le aziende zootecniche regionali e, ad oggi, si può calcolare un costo medio di produzione del latte nell’intervallo tra i 41 e 43 Euro/quintale alla stalla. A ciò si aggiunge l’importazione di prodotti di dubbia qualità dall’estero a comple-tare il quadro”.

lA PUGlIA Al PrImO cHeese test Tra falso e vero Made in Italy

Zootecnia

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29N°10 - 1 giugno 2015

N ei giorni 22, 23 ed 24 mag-gio, le fattorie didattiche della Basilicata hanno

aperto gratuitamente le porte per mo-strare percorsi e laboratori in un evento distribuito su tutto il territorio lucano. Le “Fattorie Didattiche” sono una vera e propria rete di aziende agricole attrez-zate per accogliere scolaresche, gruppi, famiglie e tutti coloro che sono interes-sati a scoprire il mondo rurale della Ba-silicata: un tesoro di tradizioni, di storia, di valori culturali e di qualità della vita. Si tratta di una esperienza di scuola diffusa, immersa nella natura, protesa a favorire la conoscenza di sapori e saperi del nostro mondo rurale; uno strumento fondamentale per instaura-re un dialogo con ragazzi e famiglie, diffondendo l’amore per l’agricoltura e la conoscenza del territorio.L’evento è stato organizzato dall’Alsia ed è finanziato dal Dipartimento Agri-coltura della Regione Basilicata. 60 le Fattorie didattiche attualmente iscritte nell’elenco regionale della Basilicata, 38 delle quali direttamente protago-niste dell’edizione 2015 (14 nella Pro-vincia di Matera, 24 nella Provincia di

Potenza). La giornata di venerdì del 22 maggio è stata dedicata esclusiva-mente alle scuole, mentre le giornate di sabato 23 e domenica 24 sono sta-te aperte alle famiglie e ai gruppi or-ganizzati. I laboratori tra cui scegliere sono stati davvero tanti: da quelli sui formaggi, a quelli sulle piante officinali, sul grano e i suoi derivati, sul cavallo, sulla pecora, sul miele, piuttosto che sulle confetture, o gli antichi mestieri e i giochi. Una vera occasione per im-

mergersi nella campagna, recuperare tradizioni, riscoprire sapori genuini e assistere, grandi e bambini, ai processi produttivi del mondo rurale.Le famiglie e i gruppi hanno potuto prenotare la propria visita direttamen-te presso la Fattoria prescelta. Per ogni informazione sono stati utili da consul-tare il sito www.alsia.it e il portale dei Servizi di Sviluppo Agricolo all’indiriz-zo www.ssabasilicata.it

A Viggiano (Pz) dal 16 al 19 luglio

Il palio del drago,il primo social reality lucanoUn evento unico in Basilicata e mai proposto prima, che consentirà di far vivere i concorrenti per giorni interi lontani dalle insidie della tecnologia. Il Comune di Viggiano e l’associazio-ne culturale Stigliano Eventi presen-tano la prima edizione de “Il Palio del Drago”, da un’idea di Pietro Micucci. L’evento, che si terrà dal 16 al 19 lu-glio 2015 a Viggiano (PZ), darà l’op-portunità di vivere in un contesto to-talmente diverso da quello attuale: il medioevo! Un’esperienza sensoriale, emozionale da vivere secondo i tempi e i ritmi di una vita ormai lontana, che rivive nelle fantasie di grandi e picci-ni: i cavalieri, le armi, il drago, il bene, il male, componenti essenziali dell’e-

poca. Il Palio del Drago è il primo re-ality lucano a tema: 10 squadre, 60 concorrenti, oltre 20 giochi di abilità, agilità, forza, intelligenza. Quattro giorni immersi nel medioevo dove la tecnologia lascia spazio alla tecnica e alle abilità manuali. Lontani dalla mo-dernità, blindati, in un ambiente dove si esalterà il confronto, la sfida, lo spi-rito di appartenenza e di squadra, i partecipanti si sfideranno in vari gio-chi per la conquista del primato. Lo scenario è rappresentato dalla ripro-duzione di un accampamento medie-vale all’interno del quale i contenden-ti dovranno vivere senza la possibilità di contatti con il mondo esterno, né reale, né virtuale. Per questa ragione

sarà fatto divieto, ai partecipanti, di usare pc, tablet, cellulari, e ogni altro strumento o mezzo tecnologico. Tutti indosseranno costumi d’epoca me-dievale (fine 1400 inizi 1500) indica-ti dall’organizzazione. L’organizzazio-ne si occuperà, inoltre, di rispondere a ogni esigenza dei partecipanti: dai costumi all’acqua, ai cibi di epoca me-dievale. Ogni gruppo o squadra avrà, così, la possibilità di selezionare i propri rappresentanti ed effettuare allenamenti. Al termine delle quat-tro giornate, la squadra che avrà to-talizzato il punteggio più alto, deter-minato dalla somma dei punteggi di ogni giornata dei giochi, sarà procla-mata vincitrice del “Palio del drago”.

Porte aperte alle fattorie didatticheIn Basilicata

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