FOGLIE n.22/2015

32
N° 22 • 15 DICEMBRE 2015 R Un’invenzione neozelandese rivoluzionerà la gestione delle gelate? Nuove norme su uso pesticidi Enogastronomia è X Factor per l’Italia Russia annuncia autarchia alimentare AGRICOLTURA AGROALIMENTARE OlIO ExtRavERgINE D’OlIva: IN PuglIa la CElEBRazIONE DElla gIORNata NazIONalE E glI ultIMI sCaNDalI lEgatI all’agRO PIRatERIa lE DuE FaCCE DElla MEDaglIa ! agRICOltuRa • agROalIMENtaRE • tuRIsMO RuRalE Bue Feste e Seno 2016!

description

AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

Transcript of FOGLIE n.22/2015

N° 22 • 15 DICEMBRE 2015

R

Un’invenzione neozelandese rivoluzionerà la gestione delle gelate?

Nuove norme su uso pesticidi

Enogastronomia è X Factor per l’Italia

Russia annuncia autarchia alimentare

agrICOLTUra

agrOaLImenTare

OlIO ExtRavERgINE D’OlIva: IN PuglIa la CElEBRazIONE DElla gIORNata NazIONalE E glI ultIMI sCaNDalI lEgatI all’agRO PIRatERIa

lE DuE FaCCE DElla MEDaglIa !

agRICOltuRa • agROalIMENtaRE • tuRIsMO RuRalE

Buone Feste e Sereno 2016!

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

Rino Pavone, Maria Fortino

Pubblicità G.Ed.A

Rino [email protected]

380 6328672

StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

[email protected]

347 9040264

15 dicembre 2015 - n. 22 - Anno 10

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

inFrAZione ue su XYlellA: le regole deVono VAlere Per tutti

a procedura di infrazio-ne dell’Unione Europea avverso l’Italia per le

presunte inadempienze pugliesi era nell’aria da settimane. A questo pun-to domandiamo alla Commissione europea quale risarcimento dovreb-be chiedere la Puglia per il danno subito proprio a causa dell’immobi-lismo e dei gravissimi e inaccettabili ritardi della Commissione Europea nell’affrontare l’emergenza xylella con delle frontiere colabrodo, tanto che ancora ad aprile 2015 è arriva-ta a Parigi una pianta di caffè con laxylella fastidiosa proveniente dal Sudamerica attraverso l’Olanda”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia della messa in mora dell’I-talia, prima fase della procedura d’infrazione ai Trattati Ue, per non aver adempiuto agli obblighi del piano di eradicazione della xylella. “Per colpa dei ritardi accumulati ne-gli ultimi due anni gli ettari olive-tati danneggiati dalla malattia sono passati bruscamente dal 3% al 10% del patrimonio salentino – continua Cantele - e la distruzione di almeno 300mila piantine, come da prescri-zione del Piano per l’emergenza, non può passare sotto silenzio. Per non parlare dei ritardi comunitari nell’individuare misure di sostegno a olivicoltori, cooperative, vivaisti, frantoi”.L’origine e la traiettoria del batterio che sta distruggendo gli ulivi pu-gliesi sono scientificamente provati: è stato introdotto nel Salento dal Costarica attraverso le rotte com-merciali di Rotterdam. Non sono

L

editoriale

state attuate efficaci misure di raf-forzamento dei controlli alle fron-tiere e l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta di-struggendo gli ulivi salentini, come ad esempio il sud America e un do-veroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto. Per-tanto, dall’Olanda possono entrare piante infette, come quelle di caffè che sono state ritrovate nei vivai lombardi. La Puglia sta subendo un sistema di regole europee che facili-ta le importazioni di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garan-zie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazio-ni. L’aggravante è che i flussi com-merciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai, ma non ha risolto il problema alla fonte, ovve-ro realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa.

SOmmarIO

5

8

1120

2224

16 fIERA dEL LAvANTE Tra le 100 eccellenze italiane20 POmOdORO focus sulla Capitanata22 CLEmENTINE La stagione entra nel vivo kIwI Aumenta la produzione

26 PROdOTTI fITOSANITARI Obbligo di certificazione27 fITOPATIE vEgETALI Sul web il più grnade data base SPORTELLO AgRICOLO Apre a Rutigliano

14 ALImENTAzIONE Per i malati di Parkinson18 ACqUISTITALIA.IT Per lo sviluppo del made in italy19 RUSSIA Annuncia autarchia alimentare

24 RISORSE NATURALI Il cambiamento climatico avanza

11 RAPPORTO CENSIS Enogastronomia è X factor per l’Italia12 I gIARdINI dI POmONA Il più grande conservatorio botanico RAdICI 2016 L’enogastronomia del Sud

ambIenTe

agrOaLImenTare

8 COLdIRETTI giornata Nazionale dell’ Olio10 gESTIONE gELATE Un’invenzione neozelandese ad aria calda OLIvICOLTURA PUgLIESE Ennesimo caso di agro pirateria13 PROgETTI dI COOPERAzIONE Spreco nel dL missioni16 ECONOmIA SOSTENIbILE donne d’africa e del Sud

agrICOLTUra

5 XyLELLA Ue: le regole devono valere per tutti

edITOrIaLe

P er la prima volta è entrata in azione la rivoluzionaria mac-china della verità con una dimostrazione pubblica per

scoprire la reale identità dell’olio di oliva e smascherare le frodi. Una giornata de-dicata a far conoscere le caratteristiche e le qualità dell’extravergine di oliva per accompagnare le scelte dei consumatori e combattere gli inganni, nell’anno della riscossa del made in Italy che fa registrare su tutto il territorio nazionale qualità da record.L’Italia è invasa da olio di oliva tunisino con le importazioni dal Paese africano che sono aumentate del 734 per cento nel 2015, pari ad oltre otto volte le quantità rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata a Bari alla Giorna-ta nazionale dell’extravergine italiano, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi. quest’anno - sottolinea la Coldiret-ti - si sono registrati sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo Spagna che perde terreno anche a favore della grecia che aumenta del 517 per cento le spedizioni verso l’Italia nello

stesso periodo. Il risultato è che nel 2015 l’Italia si conferma il principale importa-tore mondiale di olio di oliva nonostante l’andamento positivo della produzione nazionale. Una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente dopo il via libe-ra annunciato dalla Commissione Europea all’aumento del contingente di importa-zione agevolato di olio d’oliva dal paese africano verso l’Unione europea fino al 2017, aggiungendo ben 35mila tonnellate all’anno alle attuali circa 57mila tonnel-late senza dazio già previsti dall’accordo di associazione Ue-Tunisia”. Sotto accusa - sostiene la Coldiretti - è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicare per legge l’origine in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamen-to comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è però quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunita-ri” obbligatorie per legge nelle etichette

dell’olio di oliva. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimen-to per poter scegliere consapevolmente. Preoccupazioni anche sul fronte dei consumi perché gli italiani hanno tagliato del 25 per cento negli ultimi 10 anni gli acquisti di olio di oliva e i consumi a persona sono scesi a 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. “A pesare sono tra l’altro i recenti scandali sulle truffe dell’olio che hanno aumentato la diffidenza come pure la diffusione di prodotti di importazione di bassa qualità che disorientano i consumatori” ha affer-mato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che si tratta di “una situazione intollerabile in Paese come l’Italia che è l’unico al mondo a contare su 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall’U-nione Europea”. I 250 milioni di ulivi diffusi su tutta la penisola, di cui un terzo nella sola Puglia, proprio quest’anno hanno garantito una produzione da record dal punto di vista qualitativo grazie ad una stagione carat-terizzata da condizioni climatiche preva-lentemente favorevoli e dalla sostanziale

8 www.foglie.tv

A bAri lA giornAtA nAZionAle dell’eXtrAVergine itAliAnoCONSUMI: COLDIRETTI, ITALIA INVASA DA OLIO TUNISINO, +734% NEL 2015

agricoltura

Un frantoio mobile su Piazza dl Ferrarese che ha estratto pregiato ‘olio extravergine alla spina’ per la Giornata Nazionale dell’Extravergine Italiano. L’iniziativa è della Coldiretti che in piena raccolta delle olive di fronte ai recenti scandali ha voluto dedicare al prodotto simbolo della dieta mediterranea uno speciale “Open day” per svelarne tutti i segreti, proprio a Bari in Puglia dove si produce poco meno della metà dell’extravergine italiano.

n° 20 - 15 nOVembre 2015

assenza di problemi fitosanitari rilevanti. Il fatturato dell’olio d’oliva sale al valore re-cord di 3 miliardi di euro realizzati per oltre la metà grazie alle esportazioni. “L’aumento costante del consumo di olio di oliva che nel mondo ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni apre grandi op-portunità che il made in Italy deve saper cogliere” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel precisare che “per farlo deve puntare sull’identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recu-perare credibilità anche all’estero”.Per questo è stato siglato un accordo di va-lidità triennale a partire dalla campagna di commercializzazione 2015-2016 e sancisce l’impegno dei produttori a garantire speci-fiche qualità ed organolettiche del prodotto, tracciato, in linea con i parametri comunitari certificati da laboratori accreditati ma anche il pagamento di 40 centesimi di euro al chilo in più rispetto ai prezzi di mercato, rileva-ti sulla Borsa merci di Bari, per partite di oli extravergine di oliva qualitativamente supe-riori e con un’acidità massima di 0,4%. Nello specifico vengono definite le caratteristi-che dell’olio extra vergine di oliva, standard di qualità elevati, sicurezza alimentare, modalità e tempi di consegna di uno stock

di 10mila tonnellate di prodotto che dovrà essere consegnato entro marzo 2016 con scadenza ogni prima settimana del mese e quantitativi variabili tra mille e le tre mila tonnellate a partire dalla firma dell’intesa. A garanzia nell’accordo si stabiliscono al-tresì i termini di prelievi e campionamen-ti per analisi; le procedure per dirimere le controversie e i tempi di pagamento.Ad aiutare i produttori impegnati nella lotta alla contraffazione arriva invece l’innovazio-ne tecnologica come quella realizzata dal gruppo di ricerca del laboratorio di Chimica Generale ed Inorganica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambien-tali, Università del Salento, guidato dal Prof. Francesco Paolo Fanizzi, che si occupa di caratterizzazione di oli extravergine di oliva (blend e monovarietali), mediante tecniche avanzate di indagine come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) ad alto campo, in combinazione con l’anali-si statistica multivariata. Utilizzando sia la cultivar che la provenienza geografica come discriminante, è stato possibile otte-nere buoni risultati sia per oli caratterizzati fenotipicamente che per oli prodotti con l’utilizzo di micromolitore e corredati da un accurato esame del genotipo.

www.foglie.tv

I

e

n tutto il mondo, le gelate che potrebbero compromettere i raccolti si combattono spesso con sistemi complicati, ma que-

sto potrebbe cambiare molto presto a seguito di una recente invenzione neozelandese. Per combattere le rigide gelate della primavera australe, infatti, nei frutteti di kiwi e ciliegie della South Island, in Nuova zelanda, sono in fase di speri-mentazione due enormi ventilatori ad aria calda.I ventilatori sono alti cinque metri e soffiano aria calda come un phon per capelli gigante. Con il nome di Heat Ranger, la macchina è una delle due attualmente in fase di test a Otago e North Canterbury. Il designer, bruce koller, coltivava ribes nero ma sono bastate due gravi gelate per spazzare via tutto il suo raccolto e obbligarlo a vendere l’attività.

nnesimo caso di agropi-rateria con ingenti danni economici e d’immagine per l’olivicoltura italiana

e pugliese. questa volta nel mirino dei NAf (Nucleo Antifrode forestale) sono finiti alcuni oleifici delle provin-ce di bari e brindisi. I controlli , come riportano organi di stampa, hanno in-teressato il gruppo Marseglia di mo-nopoli, il gruppo Locorriere di grumo Appula e la Pantaleo SPA di fasano. L’indagine coordinata dalla ddA (dire-zione Distrettuale Antimafia) di Bari, ha svelato una maxi truffa: la stima è di più di 7milioni di tonnellate di olio extravergine d’oliva falsamen-te etichettato come 100% italiano, in realtà un blend di oli provenien-ti da paesi extra comunitari , da Si-ria, marocco, Tunisia. L’olio taroccato e spacciato per solo prodotto italiano , era destinato al mercato interno e all’estero, in particolare Stati Uniti e giappone. Al momento sei risultano

gli indagati per frode in commercio e contraffazione d’indicazione d’origi-ne. La prova del nove che ha permes-so ai forestali di inchiodare gli inda-gati e di stabilire l’origine geografica dei lotti sequestrati, è quella del dNA, metodo innovativo di accertamento della varietà di estrazione dell’olio. La cosiddetta analisi molecolare validata dall’Università di Perugia e dal CNR Umbro nell’ambito di un progetto scientifico promosso da UNAPROL e cofinanziato dal Ministero delle Poli-tiche Agricole Alimentari e forestali. Una tecnica risultata molto efficace per il controllo dell’origine nel caso di oli tagliati , in genere costituiti per 95% da oli di varietà coltivate in Pa-esi non comunitari. Un punto fermo nel sistema di tracciabilità dell’olio d’oliva, o almeno fino a quando non si provvederà alla sostituzione delle varietà straniere con quelle più diffu-samente coltivate in Italia. Un rischio possibile se si considera che il nostro

è il Paese più colpito dalla contraf-fazione alimentare, non di rado come in questa indagine , con la complicità di imprenditori italiani senza scrupo-li. Intanto la Regione Puglia e la CIA brindisi si costituiranno parte civile nell’eventuale processo che scaturirà dall’inchiesta in corso.

un’invenzione neozelandese rivoluzionerà la gestione delle gelate?

olivicoltura pugliese: ennesimo caso di agro pirateria

Due enormi ventilatori ad aria calda

Coinvolte tre aziende fra barese e brindisino

di Paolo DILEO

10

agricoltura

11

I l record storico delle esportazioni ali-mentari made in Italy conferma che “il vero “X factor” sta in una rinnovata ibridazione di settori e competenze

tradizionali che produce un nuovo stile italia-no con il successo della gastronomia italiana che ha agganciato lo sviluppo della filiera agroalimentare, legandola anche al turismo, alle bellezze paesaggistiche e culturali del Paese, grazie anche al volano delle piatta-forme digitali. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese dal quale emer-ge il protagonismo dell’agroalimentare nella ripresa del Paese. L’export agroalimentare è cresciuto di 8 punti percentuali quasi il dop-pio dell’aumento fatto registrare dal made in Italy nel suo insieme nei primi 9 mesi del 2015 per raggiungere a fine anno – stima la Coldiretti – il record storico di 36 miliardi di euro. ma la tendenza positiva si registra an-che a livello nazionale dove le città cambia-no il look con un vero boom registrato di take

away (+37%), ma anche di ristoranti (15,5%), bar (+10%) e gelaterie-pasticcerie (+8%) regi-strato dal Censis. Con piu’ di quattro pizzaioli su dieci si tratta di una opportunità di inte-grazione anche per gli stranieri che vengono dall’estero dove la domanda di cibo made in Italy passa anche attraverso internet. Un risultato sostenuto dal fatto che l’Italia è l’unico Paese che puo’ vantare 275 prodotti a denominazione di origine (dop/Igp) supe-riori a quelle registrate dalla francia oltre a 4886 prodotti tradizionali censiti dalle re-gioni, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extraco-munitari (7,5%). L’Italia è anche il Paese con le regole produttive piu’ rigorose nelle carat-teristiche dei prodotti alimentari, dal divieto di produrre pasta con grano tenero a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi

enogastronomia è “X Factor italiaSecondo Coldiretti su rapporto Censis

n° 22 - 15 dICembre 2015

fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino che non valgono in altri Paesi dell’U-nione Europea. E sul territorio nazionale operano oltre 21mila agriturismi e c’è anche il maggior numero di agricoltori biologici a livello europeo (49.070) con una superficie coltivata, salita a quasi 1,4 milioni di ettari (+5%). Il modello produttivo dell’agricoltura italiana è campione anche nella produzio-ne di valore aggiunto. Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è – sottolinea la Coldiretti – più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e germania, e il 70% in più dei cu-gini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti per cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 (elaborazione su dati Commissione Europea). Un percorso reso possibile – conclude la Col-diretti – dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana dove una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche le attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campa-gna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade e la cura del paesaggio o la produzione di ener-gie rinnovabili.

agroalimentare

www.foglie.tv12

cAlendArio 2016 Per “i giArdini di PomonA”

le guide di rAdici 2016, il VAdemecum dell’enogAstronomiA del sud

Il più grande conservatorio botanico di Puglia

109 i ristoranti, 91 le pizzerie e 72 i vini premiati recensiti

I

C

l giardino dell’Eden ha coordinate terrestri. In valle d’Itria, all’incro-cio fra i borghi bianchi di calce di Cisternino e Locorotondo, dimora

la Signora dei giardini e dei frutteti. Alla dea Pomona è dedicato il conservatorio botanico dove la biodiversità gemma nelle mille - letteralmente - varietà di alberi da frutto antichi provenienti da tutto il mondo, molte delle quali salva-te dall’estinzione. fra queste circa 350 fichi fra afgani, bosniaci, francesi, porto-ghesi, albanesi, israeliani e naturalmen-te pugliesi che stanno in pacifica convi-venza fra loro: si tratta della collezione più importante d’Europa per qualità e varietà. Nell’epicentro fertile dei giardi-

ni di Pomona si trova invece il cachi di Nagasaki, figlio di una piantina scampa-ta alla bomba ritrovata fra le macerie e piantato nel mezzo di un labirinto di lavande che si accendono d’estate: a significare il percorso tortuoso, ma an-che carico di colore e di profumo, che porta alla pace. Il compito è quello di trasmettere queste varietà, selezionate nel corso dei millenni dagli agricoltori,alle generazioni future. A partire dai semi, da cui la vita comincia. Per tutto ciò è nata l’iniziativa di realizzare un calendario per “i giardini di Ponoma” affinchè tali bellezze possano accom-pagnare più gente possibile nel corso del 2016.

entonove i ristoranti, 91 le pizzerie e 72 i vini premia-ti recensiti. Sono questi i numeri pro-

tagonisti nelle tre guide 2016 di Radici, gli strumenti per orientarsi tra i tanti ed eccellenti ristoranti e pizzerie della Puglia insieme alle sue eccellenze eno-logiche: Radici Wines, Radici Restau-rants e Radici Pizzerias.Le guide sono state presentate presso il Convivium Sancti Nicolai in Piazza Cattedrale.Radici Wines, giunta alla sua vII edi-zione, offre il panorama dettagliato

dell’affermata realtà del vino da vitigno autoctono del sud Italia attraverso foto e brevi racconti dei 72 vini vincitori di Radici del Sud 2015, il Salone del vino meridionale che negli anni ha saputo conquistare popolarità nel nostro pae-se e all’estero. mentre la XIv edizione di Radici Restaurants (con 109 ristoranti recensiti di Puglia e dintorni) e la vI di Radici Pizzerias (con 91 pizzerie di Pu-glia recensite) racchiudono le nuove realtà della ristorazione pugliese. Ra-dici, in questo nuovo appuntamento, darà avvio al progetto che coinvolgerà le affermate realtà della ristorazione

pugliese nell’offerta di una cucina so-stenibile per offrire un servizio utile a chi ha la necessità di seguire una particolare dieta che tenga conto di intolleranze senza rinunciare ai piaceri della tavola. In collaborazione con me-dici nutrizionisti, gli chef che rendono onore alla gastronomia locale, appron-teranno menù presto disponibili sulla tavola dei loro ristoranti capaci di an-dare incontro a chi pone alla base del proprio benessere un determinato re-gime alimentare e a chi ha bisogno di tenere d’occhio la portata calorica della propria dieta..

agroalimentare

n° 22 - 15 dICembre 2015 13

sPreco nel dl missioni cHe FinAnZiA Progetti sosPesi dAllo iAm di bAriLa denuncia del Movimento Cinque Stelle

U n aspetto riscontrato nel decreto missioni e ritenuto positivo anche dalle oppo-sizioni è il finanziamento

dei progetti di cooperazione. Il comma 1 dell’art. 8 del decreto legge autorizza, infatti, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 30 settembre 2015, la spesa di 38.500.000 di euro per iniziative di cooperazione volte a migliorare le con-dizioni di vita della popolazione e dei rifugiati e a sostenere la ricostruzione civile in favore di un già lungo elenco di Paesi, tra cui la Siria.E proprio nel Paese mediorientale e nei territori limitrofi, nella relazione il-lustrativa si legge che si continuerà a

sostenere, e quindi a finanziare, l’azio-ne svolta dall’Istituto agronomico del mediterraneo di bari (IAmb) per inter-venti complementari e sinergici a quelli promossi nell’ambito della piattaforma tematica “Agricoltura e sicurezza ali-mentare” (working group on Economic Recovery and development del group of friends of the Syrian People-gfSP), di cui l’Italia è capofila.“Tuttavia, mi risulta, anche per stessa ammissione dei dirigenti dello IAm di bari, che questo progetto è in realtà attualmente interrotto, a causa del-le ostilità in atto in Siria. – dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi, componente m5S Commissione Affa-

ri Esteri di montecitorio – A chi sono quindi destinati questi soldi? dopo i 333.000 euro inseriti nello scorso de-creto missioni per la traduzione di manuali di manutenzione di due mez-zi regalati dall’Italia a gibuti, ora è la volta di finanziamenti per progetti di cooperazione fantasma. Per questo chiediamo di fare chiarezza: da un lato la Camera ha approvato un mio ordi-ne del giorno per interrompere questa elargizione, impegnando il governo a valutare l’opportunità di sospendere lo stanziamento di questi fondi, dall’al-tro – continua il deputato pugliese 5 Stelle – con i colleghi Spadoni e L’Ab-bate ho presentato una interrogazione

parlamentare per chiedere al ministro gentiloni di illustrare i passi avanti fatti sinora dallo Iamb nei progetti di cooperazione internazionale in Siria. Infine, siamo riusciti a far approvare un emendamento alla conversione in leg-ge del decreto missioni, che obbliga ad una rendicontazione semestrale online dell’avanzamento dei progetti. Ogni volta emerge qualcosa di poco chiaro con il rifinanziamento delle missioni – conclude Scagliusi (m5S) – Con risorse economiche che potrebbero essere uti-lizzate sicuramente più sapientemente e, per davvero, a sicurezza dei cittadini italiani, soprattutto in questo periodo di forte allerta terrorismo”.

agricoltura

14 www.foglie.tv

I n occasione della giornata Na-zionale della malattia del 28 novembre scorso, l’Unità di Nutri-zione, il Centro Parkinson-ICP di

milano, diretto dal Prof. gianni Pezzoli, ha presentato i dati preliminari dello studio sulle abitudini alimentari dei malati di Parkinson al fine di fornire cor-rette indicazioni nutrizionali ai pazienti in terapia farmacologica con levodopa. In Italia si contano circa 120 mila ma-lati di Parkinson, che è quindi la malat-tia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer. Le indagini alimentari sulla popolazione Parkinson, soprattutto ita-liana, sono ancora poche e riguardano piccoli campioni. Lo scopo del nuovo studio è quello di descrivere le abitu-dini alimentari e lo stile di vita di un ampio campione di pazienti Parkinson italiani, confrontato con i controlli su persone sane associate per sesso, età e provenienza geografica. Lo studio del Centro Parkinson di mi-lano, ha analizzato 600 pazienti Parkin-son, provenienti da diverse Regioni ita-liane, confrontato con 600 controlli di persone sane. Il software dell’OgP con-tiene anamnesi alimentari di migliaia di medici e dietisti, i cui dati vengono ana-lizzati ed elaborati (http://www.educa-zionenutrizionale.granapadano.it/). Sono state effettuate, inoltre, le misu-razioni antropometriche e elaborate le

analisi dei dati in funzione della durata di malattia, del dosaggio assunto di “Le-vodopa” (il farmaco principale nel trat-tamento della malattia) e della presen-za di sintomi secondari come la stipsi. dallo studio è emerso che i pazienti hanno un’assunzione di calorie signi-ficativamente maggiore (di circa 400 kcal) rispetto ai controlli sulle persone sane, nonostante abbiano minore peso, minore Indice di massa corporea (26,1 kg\m2 rispetto 28,5 kg\m2) e uno sti-le di vita più sedentario. vi è inoltre un assunzione significativamente maggio-re di tutti i macronutrienti (ad esempio, per le proteine, 1,2 g/kg di peso vs 1 g/kg di peso) e i micronutrienti, ad ecce-zione di vitamina b12, calcio e vitamina d. L’assunzione di proteine correla signi-ficativamente con un aumentato fabbi-sogno di Levodopa (0,38 mg/kg di peso corporeo), indipendentemente dalla du-rata di malattia. Nei pazienti Parkinson si osserva una prevalenza di stipsi del 47% rispetto al 7% dei controlli sulle persone sane e un’idratazione inferiore rispetto ai controlli. quindi i malati di Parkinson bevono meno acqua anche se introducono più fibra, 31,8 g rispetto 29,9 g. Anche la presenza di stipsi corre-la significativamente con un aumentato fabbisogno di Levodopa. “La dieta a controllato apporto protei-co e la regolarizzazione dell’alvo sono

due punti chiave nell’ottimizzazione del trattamento con Levodopa – ha di-chiarato la dott.ssa michela barichella, responsabile UOS di dietetica e Nutri-zione Clinica del Centro Parkinson di milano - E’ infatti la prima volta che si trova una correlazione tra quantità di farmaco utilizzata, stipsi e le proteine introdotte. bisogna consigliare di non superare 0,8g di proteine/kg peso ide-ale e di bere 2 litri di acqua al giorno. questi obiettivi diventano un punto cardine nel trattamento dietologico della patologia”.

PArKinson: nuoVo studio su come migliorAre l’AlimentAZione dei PAZienti120mila malati in Italia

LE 10 REGOLE PER I PAZIENTI CON MALATTIA DI PARKINSON IN TERAPIA CON LEVODOPA 1) Assumere la Levodopa a stomaco vuoto, almeno 30 minuti prima del pasto2) Spostare le proteine (carne, pesce, formaggio, affettati, legumi, uova) nel pasto serale3) Assumere un pranzo vegetariano composto da primo piatto asciutto e verdura4) I legumi sono una fonte proteica da assumere alla sera5) Pasti piccoli e frequenti, facilitano lo svuotamento dello stomaco6) Preferire spuntini freschi e morbidi per evitare la disfagia7) Bere tanta acqua durante il giorno, almeno 2 litri, possibilmente ricca di calcio8) Pesarsi regolarmente una volta a settimana9) Fare fisioterapia quotidiana10) Camminare ed esporsi al sole almeno 20 minuti al giorno

agroalimentare

Il mancato raggiungimento di un adeguato numero di ore di freddo comporta germogliamento e fioritura irregolari con effetti diretti sulla produzione. bLUPRINS® è un concime organo-minerale a base di azoto, polisaccaridi e calcio, appositamente studiato per indurre il risveglio dalla dormienza di ciliegio, actinidia e uva da tavola.

bLUPRINS® simula l’azione del freddo e stimola quindi il risveglio delle gemme dalla dormienza stimolando i naturali meccanismi fisiologici della pianta, perciò:

Uniforma lo sviluppo dei germogliUniforma la fioritura e migliora l’allegagione

Incrementa il numero di frutti e grappoli

ora è possibile con bluprins®RISVEGLIARE E NUTRIRE LE GEMME?

15n° 22 - 15 dICembre 2015

16 www.foglie.tv

P

L

rotagoniste silenziose, le donne africane costi-tuiscono il 70 per cento della forza agricola del

continente; producono l’80 per cento delle derrate alimentari e ne ge-stiscono la vendita. Nonostante ciò, l’obiettivo di raggiungere ugua-li diritti tra uo-mini e donne appare ancora molto lontano. Il convegno Donne d’Africa e del Sud, organizzato dal CIHEAm di bari nel-la sede della Camera di Commercio di bari, ha avuto lo scopo di raccon-tare l’impegno delle donne africa-ne, soprattutto delle zone rurali, nel processo di crescita economica di molti Paesi del Sud del mondo.All’incontro hanno partecipato Alessandro Ambrosi, Presidente della Camera di Commercio bari, France-sca Bottalico, Assessore del Comune di bari al wELfARE (Solidarietà So-ciale, Accoglienza, Integrazione, Pari Opportunità ed Emergenza Abitati-va), Cosimo Lacirignola, Segretario

generale del CIHEAm, Marco Clau-dio Vozzi, ministro Plenipotenziario della direzione generale per i Paesi dell’Africa sub-sahariana del mini-stero degli Affari Esteri e della Co-operazione Internazionale, Claudia Beretta, donne d’Africa, Grazia Tucci, imprenditrice agricola, Patrizia del Giudice, Presidente della Piccola In-dustria di Confindustria Bari e BAT, Rosanna Quagliariello, Responsabile Ufficio Relazioni Esterne CIHEAM bari, Dulce Gomes, Chargé d’Affai-res dell’Ambasciata Angolana a Roma, Awes Abukar Awes, Secondo Segretario dell’Ambasciata Somala a Roma. Il dibattito e gli interventi sono stati animati dalla giornalista Neliana Tersigni. Si è dunque parlato di imprendi-toria femminile e di artigianato, delle difficoltà che ogni giorno in-contrano le donne, soprattutto nel-le aree rurali, in termini di accesso alle risorse produttive, ai mercati e ai servizi e di come lo sviluppo di

iniziative progettuali di coopera-zione internazionale, di formazione e la creazione di piccole e medie imprese o di cooperative femminili possano, in molti casi, avere delle rica-dute dirette su intere comunità rurali e sull’economia di un Paese.Nella sala della conferenza è sta-ta inoltre allestita una mostra dei prodotti artigia-nali provenienti da cooperative di donne africane (in particolare dello Swaziland).

a fiera del Levante è, nel sistema Paese, tra le prime cento eccellenze italiane. Lo attesta, ap-

punto, il premio ”Le 100 eccellenze italiane” che il suo presidente, Ugo Patroni Griffi ha ricevuto a Monte-citorio. Un riconoscimento che var-rà alla fiera del Levante anche l’in-serimento nel prestigioso volume edito da Riccardo dell’Anna Editore e che ospita le realtà più rilevanti in Italia. «E’ per me motivo di grande soddi-sfazione – dice Patroni Griffi –per-ché significa che l’impegno profuso, a volte anche caparbiamente, dal consiglio di amministrazione, gene-rale, dai revisori dei conti, dai sinda-cati e dai dipendenti ha dato i suoi

frutti. Questo significa che, al di là degli slogan, “insieme si può”.»La fiera del Levante, la cui Caravella ha attraversato per anni venti di bu-fera, finalmente può contare su un segno più. Rispetto all’anno scorso, solo per fare un esempio, i ricavi della 79° edizione della Campiona-ria sono aumentati del 2,14% (3,4 milioni di euro). Il 2014 si è chiuso con un utile di 3,5 milioni di euro ed il mol è passato da -1.352.952 del 2013 a -187.239 del 2014 e, fi-nalmente, a +300.413 del 2015 con una previsione di +808.268 per il 2016. La fiera del Levante, dunque, si ri-prende alla grande il suo ruolo sul-lo scacchiere internazionale grazie anche all’incremento di manifesta-

zioni che, tra consolidate e nuove, saranno 31 entro dicembre ed agli eventi, congressi e convegni, in sen-sibile aumento: 185 entro fine anno. Ad oggi, inoltre, ci sono già una ventina tra fiere e convegni in corso di contrattualizzazione per il 2016, oltre alla Campionaria in program-ma dal 10 al 18 settembre. Infine, quando e se la privatizza-zione della gestione sarà andata a regime, la fiera del Levante potrà contare su altre venti manifesta-zioni specializzate e al consumo che la fiera di bologna portereb-be in portfolio. Si andrebbe così a posizionare, nel mondo delle fiere internazionali, come il terzo polo fieristico italiano accanto a quello veneto e lombardo.

donne d’AFricA e del sud

la Fiera del levante premiata tra le 100 eccellenze italiane

Risorse di sviluppo ed economia sostenibile

Nel 2016 ancora una ventina di eventi in corso di contrattualizzazione

agricoltura

www.foglie.tv

S

a

i chiama Acquistitalia.it, il nuovo portale web per lo svi-luppo del made in Italy all’e-stero, nato con l’aspirazione

a diventare il marketplace di riferimento per le aziende italiane che vogliono farsi conoscere sui mercati internazionali. Il progetto, nato da un’idea di Sergio Pas-sariello, Presidente d’Imprese del Sud è aperto a tutte le aziende e professionisti italiani mettendo a disposizione degli utenti, diversi strumenti web per facilita-re il primo scambio d’informazione fino alla negoziazione finale di un offerta.La piattaforma, così come tutti i conte-nuti pubblicati, è totalmente in inglese e l’iscrizione è riservata esclusivamen-te a fornitori italiani. Ogni utente può decidere, all’atto dell’iscrizione, l’area di appartenenza, sia se trattasi di libe-ro professionista oppure di azienda, ed iniziare immediatamente a pubblicare i propri annunci che saranno indicizzati sui motori di ricerca e sui social network, unicamente fuori dai confini nazionali.

L’utente può condividere i propri annunci con i vari strumenti social e definire un prezzo per il suo servizio/prodotto, ter-minando anche l’eventuale vendita tra-mite gli strumenti online paypal.Ho voluto creare un ambiente virtuale interamente dedicato al made in Italy che abbia quale mercato di riferimento esclusivamente quello internazionale – dichiara Sergio Passariello, Presidente Imprese del Sud. Il progetto – prosegue Passariello - è in fase di startup e fino al 31 dicembre 2015 sarà completa-mente gratuito consentendo a tutti gli iscritti di poter pubblicare i propri an-nunci in modo illimitato per la durata di tre mesi. Uno dei limiti delle aziende italiane – afferma Passariello - che ho potuto riscontrare confrontandomi diret-tamente con diversi buyer internazionali, incontrati durante l’ultimo Commonwe-alth business forum di malta, è proprio l’insufficienza della prima informazione quasi assente nei motori di ricerca web internazionali dedicati al commercio

all’ingrosso.molti sono i website di annunci presenti in rete – assicura Passariello - ma a oggi non è presente un portale web specia-lizzato che possa adeguatamente aiuta-re, finanche il piccolo artigiano italiano a internazionalizzare il proprio business.I prossimi passi – conclude Passariello – saranno orientati allo sviluppo di un’area telematica interna di negoziazione dedi-cata ai buyer internazionali, che potran-no con la nostra assistenza, individuare il miglior fornitore, lanciando online una vera e propria asta informatica e conclu-dere l’affare”.

poco più di un anno dalla prima tappa del festival della pizza pugliese, si è svolta lo scorso 1 di-

cembre la finale regionale di una ma-nifestazione che ha visto confrontarsi le eccellenze pugliesi nel settore. La serata finale si è svolta nella pizzeria Marabù a gioia del Colle, dotata di ben due forni a legna. Si sono confrontati tutti i vinci-tori (ex aequo compresi) delle 9 tappe

disputate, giovani talenti e affermati pro-fessionisti. Tutti hanno proposto il me-glio del loro repertorio attenendosi alle regole del concorso che erano: utilizzo di prodotti pugliesi, diametro della pizza di 33 cm, qualità e tecnica dell’impasto, gusto e cottura, valutazione artistica e immagine, mani-polazione della pizza.Un format, ideato e realizzato dal presi-dente dell’associazione “Talento inedito”

michele Pezzolla, che si è rivelato un’ot-tima occasione di scambio di saperi ed esperienze fra protagonisti di un settore che, non a caso, ha risentito poco della crisi, quello della pizza. E quella pugliese con le sue peculiarità, i suoi sapori, i suoi profumi mediterranei ha conquistato non solo i palati pugliesi. Un’eccellenza insomma che questo festival ha messo in evidenza.

18

nasce acquistitalia.it, per lo sviluppo del made in italy nel mondo

FestiVAl PiZZA Pugliese, FinAle regionAle

Una nuova piattaforma web

A GIOIA DEL COLLE

agroalimentare

n° 20 - 15 nOVembre 2015

L a Russia va verso l’autar-chia alimentare. E “sarà in grado di provvedere au-tonomamente a se stessa

con prodotti alimentari entro il 2020, ma sono necessari ulteriori finanzia-menti”, afferma il ministro dell’agri-coltura russo Alexander Tkachev. Il presidente russo vladimir Putin ha detto che il mercato russo dovrebbe essere pienamente indipendente per quanto riguarda i prodotti alimentari importati entro il 2020. “questa è una occasione storica per la Russia. Abbia-mo speso decine di miliardi di dollari per acquistare prodotti provenienti dall’estero. Possiamo coltivare tutto qui nel nostro paese ad eccezione di agrumi, fichi, banane, e poco altro. verdure, frutti di bosco, anche ostri-che e cozze, questi sono tutti prodotti che si possono trovare lungo la costa del mar Nero in Crimea. Anche carne

e latticini sono di ottima qualità”, ha detto ai giornalisti Tkachev. Un’o-perazione che non si può fare in un anno “ma cinque potrebbero essere adeguati”. “Avremo bisogno di trova-re ulteriori finanziamenti nel bilancio dello Stato”, ha aggiunto Tkachev. Per quanto riguarda l’embargo relativo ai prodotti provenienti dalla Turchia Il ministero dell’Agricoltura russo non intende per ora ampliare l’elen-co dei prodotti alimentari turchi che saranno vietati per l’importazione nel mese di gennaio. “Il ministero dell’A-gricoltura russo non ha in program-ma di espandere la lista dei prodotti alimentari provenienti dalla Turchia in embargo “, dichiarano da mosca. In particolare, l’ elenco dei prodotti ali-mentari vietati a partire da gennaio 2016 comprende sale, chiodi di garo-fano , frutta, verdura , e gran parte dei prodotti di pollo e tacchino.

19

Putin: “mai più prodotti importati, nel giro di 5 anni indipendenti” Russia annuncia autarchia alimentare

20 www.foglie.tv

I l 40 percento del pomodoro italia-no viene proprio dalla Capitanata. La provincia di foggia è leader nel comparto con 3.500 produttori di

pomodoro che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.v. (Produzione Lorda vendibile) di quasi 175.000.000 euro. dati ragguarde-voli se confrontati al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita. E’ evidente, dunque, il danno arrecato al settore dalle 82.000 tonnellate di con-centrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse “italiane”. Nono-stante sia entrato in vigore il 15 giugno 2006 il decreto ministeriale relativo all’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine della passata di pomodoro, continua ad essere perpetrato un pe-ricoloso inganno per i consumatori sul mercato globale dove il concentrato di pomodoro cinese fa concorrenza sleale

al vero made in Italy”. E’ il Presidente di Coldiretti Puglia, gianni Cantele, a ricor-dare i numeri della produzione in Puglia di pomodoro da industria.Le esportazioni di conserve di pomo-doro italiane hanno fatto registrare un aumento record del 20% delle vendite in valore negli Stati Uniti che nel 2015 sono il primo Paese di destinazione della pummarola made in Italy fuori dall’U-nione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’Assemblea di Anicav, l’Associazione nazionale industrie delle conserve vege-tali. All’estero - ha sottolineato la Coldi-retti - si registra un andamento positivo per le conserve di pomodoro nazionali con un aumento medio a livello mon-diale delle esportazioni del 6 per cento nei primi otto mesi del 2015 rispetto all’anno precedente. “E’ il risultato della spinta della ripresa economica, del tasso di cambio favorevole e dell’effetto pro-pulsivo di Expo” sottolinea il Presidente

dAllA solA cAPitAnAtA il 40% dellA PummArolA itAliAnABOOM DEL 20% DELL’EXPORT PER USA

Nazionale della Coldiretti, Roberto mon-calvo, nel ricordare che anche la first lady michelle Obama nella sua visita in Italia ha affermato che con “un pacco di pasta, pomodoro e basilico in trenta minuti si realizza un pasto delizioso”. Il pomodoro italiano - ha precisato moncalvo - ha tut-te le caratteristiche per cogliere le nuove tendenze dei consumi a livello interna-zionale che premiano l’identità de made in Italy e le proprietà salutistiche della dieta mediterranea di cui è un compo-nente fondamentale. Per non sperperare il patrimonio di credibilità conquistato - ha continuato moncalvo - occorre lavo-rare su legalità e trasparenza con l’esten-sione a tutti i derivati, dal concentrato ai sughi pronti, dell’obbligo di indicare la provenienza del pomodoro, già in vigore in Italia per le passate. Una esigenza - ha sostenuto moncalvo - di fronte all’au-mento del 567 per cento nei primi otto mesi delle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina che è diventa-to il primo fornitore. Senza dimenticare - ha continuato moncalvo - la necessità di superare le barriere doganali ancora presenti in alcuni importanti Paesi come

agricoltura

n° 21 - 1 dICembre 2015 21

gli Stati Uniti dove a limitare la competi-tività sulle conserve di pomodoro italiane sono i pesanti dazi che sono ancor piu’ inaccettabili alla luce dell’avvio del nego-ziato sul libero scambio (TTIP).“dobbiamo fare in modo – aggiunge il di-rettore di Coldiretti Puglia, Angelo Corset-ti - che la legge nazionale sia realmente rispettata per garantire al contempo un giusto reddito ai nostri imprenditori agri-coli e sicurezza alimentare ai cittadini consumatori. Le Istituzioni locali devono contribuire a rendere operativa la legge. Per questo la Coldiretti Puglia chiede da anni che nelle mense scolastiche e degli ospedali sia previsto l’obbligo di utiliz-zare esclusivamente passata di pomo-doro italiana e prioritariamente prodotti agroalimentari rigorosamente locali”. Il provvedimento stabilisce, infatti, che sulle etichette venga obbligatoriamente indicata “la zona di coltivazione del po-modoro fresco utilizzato” e completa la precedente normativa che prevede che la vera passata made in Italy debba essere ottenuta solo direttamente da pomodoro

fresco con l’eventuale aggiunta di spezie, erbe, piante aromatiche e sale, ma con una presenza di bucce e semi non supe-riore al 4% del prodotto finito.Secondo l’analisi della Coldiretti le con-serve di pomodoro sono una delle pun-te dell’agro-alimentare italiano, con una fortissima propensione all’export, visto che circa il 60% dei derivati è destinato ai mercati internazionali. La produzione to-tale Italia nel 2015 - rileva la Coldiretti - è stata stimata in 5,2 milioni di tonnellate di pomodoro fresco con un aumento del 7% rispetto al 2014 che generano un fat-turato di 3 miliardi di euro in un sistema che dà lavoro a 8 mila produttori agricoli e 10 mila addetti nella parte industriale che vede impegnate 110 industrie e 54 Organizzazioni dei Produttori. Il pomodo-ro - conclude la Coldiretti- è il condimen-to maggiormente acquistato dagli italiani che ne consumano circa 35 chili a testa all’anno a casa, al ristorante o in pizzeria. Ad essere preferiti, sono stati nell’ordine le passate, le polpe o il pomodoro a pezzi, i pelati e i concentrati.

www.foglie.tv22

n elle sue prime settima-ne, la commercializza-zione delle clementine italiane è apparsa un

po’ in difficoltà, con prezzi bassi denunciati da più parti. Uno dei problemi principali è stato che nella zona di Corigliano e di Sibari, in Calabria, la pioggia ha porta-to qualche difficoltà, con un pro-dotto instabile e diffuse fitopatie, mentre nella zona di Rosarno, il prodotto ha sofferto danni per via della caduta di cenere vulcanica dall’Etna. questo ha portato i commercian-ti a svendere le prime clementine a prezzi bassissimi, pur di disfarsi del prodotto. questa merce facil-mente deteriorabile, immessa sul mercato in fretta, non ha aiuta-to i prezzi delle altre clementine, come per esempio quelle nostre pugliesi di massafra e Palagiano, o provenienti dall’arco ionico, dove quei problemi non si sono avuti ma , paradossalmente, le conse-guenze si. A complicare ulterior-mente le cose, il calendario di ma-turazione, che vede le clementine

calabre maturare e arrivare sul mercato prima di quelle pugliesi, con un anticipo di almeno 15 gior-ni. In questo quadro non con-fortante, una soluzione viene dalla differenziazione dei mercati. Infatti le clementine calabresi vanno soprattutto verso i merca-ti di smistamento, specie verso i paesi dell’Est Europa mentre il prodotto pugliese viene richiesto soprattutto da mercati come la francia e la germania, dove ap-prezzano la maggiore qualità e dove, soprattutto, non hanno pro-blemi di prezzi. Più che sui prezzi, con 40 euro/cent al chilo pagati ai produttori e circa 70 in uscita dai nostri magazzini, i produttori pu-gliesi pagano dazio alle vendite scarse, con la francia che sta ac-quistando al “piccolo trotto”. Per le clementine della Puglia , comun-que, il grosso della stagione di commercializzazione inizierà in-torno alla fine dell’anno sino a fine gennaio e allora bisognerà fare i conti con la Spagna, che in quel periodo arriva sul mercato italiano con le proprie tardive.

clementine: lA stAgione entrA nel ViVo Per i nostri produttori mercati di sbocco principali sono la Francia e la Germania

Aumenta la produzione mondiale di kiwiDeterminante il recupero del Cile

L e previsioni di produ-zione mondiale per la stagione del kiwi 2015/16 sono in note-

vole aumento. due gli elementi principali per tale rilancio: 1) il recupero produttivo del Cile, che nel 2014 era stato colpito da una pesante gelata primaverile;2) l’aumento delle superfici colti-vate e la conseguente entrata in produzione di molti ettari messi in coltivazione contemporanea-mente o successivamente all’e-stirpazione degli impianti colpiti dalla batteriosi.

agricoltura

23n° 21 - 1 dICembre 2015

www.foglie.tv24

“mobilitiamoci, il cambiamento climatico avanza”: l’invito delle associazioni ambientaliste

A Monopoli il prof. Boero spiega gli effetti di un uso distorto delle risorse naturali

di Paola DILEO

I l nostro grande scatto per il clima continua: lo slogan imperante nella campa-gna di sensibilizzazione e

mobilitazione in vista del nuovo summit parigino sul clima . In pri-ma linea le associazioni Natural-mente, Terre d’Egnazia, Salviamo il paesaggio,Difendiamo i territori, Arci Monopoli, Presidio del libro Mono-poli Altra Polis, Mondopolitani, Stop TTIP Puglia, No Petrolio, Brigate Poeti Rivoluzionari. Un grande fer-mento per responsabilizzare go-verni e singoli cittadini a scelte più rispettose dell’ambiente in genera-le. In attesa che i negoziati parigini di questi giorni producano strate-gie comuni per l’abbattimento del-le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e lo sfruttamento di

energie alternative ai combusti-bili fossili, a monopoli si tenta di mantenere alta l’attenzione sul cambiamento climatico con inizia-tive tematiche, come l’incontro del 5 dicembre con uno dei massimi esperti di biologia marina e ocea-nografia, Ferdinando Boero, unico scienziato italiano nel gotha della comunità scientifica internazionale (anche ordinario all’Università del Salento, membro del CNR e autore di oltre 200 pubblicazioni scienti-fiche). In premessa Boero ha ricor-dato le funzioni vitali del carbonio per l’intero ecosistema:”Tutto quel-lo che mangiamo , la chimica orga-nica è a base di carbonio. Oltre al nostro metabolismo anche le pian-te sequestrano anidride carbonica che si trasforma in carbone vivo

, le foreste appunto, o in carbone fossile che si forma in millenni nel sottosuolo insieme a petrolio e gas”. ma l’uomo nella sua lunga esistenza ha iniziato prima a ta-gliare le foreste per bruciarle e poi una volta esaurito il carbone vivo ha attinto a quello fossile, conti-nuando a bruciare e a surriscaldare il pianeta. Certamente le politiche globali e locali non aiutano ad in-vertire questa tendenza:”Nel de-creto Sblocca Italia , ha informato boero, il nostro governo ha di fatto autorizzato altre estrazioni petro-lifere, ignaro forse dei disastri am-bientali in florida, di fukushima, o Chernobyl”. Un riferimento è an-dato anche a Trisaia, località della vicina basilicata dove le scorie ra-dioattive stanno corrodendo i ba-rili in cui erano state stipate. “ma il fronte scientifico su queste pro-blematiche è diviso – ha lamentato – la Società Italiana di fisica dice che non abbiamo prove circa la responsabilità decisiva dell’uomo nel cambiamento climatico. Servi-

ambiente

25n° 21 - 15 dICembre 2015

rebbero almeno altri 3 pianeti dove sperimentare e ciò non è possibile”. Anche la Puglia a suo dire avrebbe fatto negli ultimi anni scelte sensa-te, investendo in energie rinnovabi-li, ma non ha ridotto il consumo di carbone. “dobbiamo uscire dall’era della combustione se vogliamo sal-vare l’ecosistema e respirare un’aria salubre - ha suggerito. - A Cerano per esempio, c’è il più grosso pro-duttore di CO2 e particolati alta-mente inquinanti , pericolosi per la salute umana. In economia tutto ha un costo, se cresce il capitale eco-nomico diminuisce quello naturale”. In tal senso un cenno è andato agli anni 50 , quando il governo decise di investire nel Sud del Paese con le industrie di stato, a Taranto con l’Italsider, a brindisi, Cerano, con il Petrolchimico:”ci fu un progresso economico iniziale ma a distanza di anni i tarantini e i brindisini hanno

iniziato ad ammalarsi di tumori e i capitali naturali a degradarsi – si pensi al valore ambientale del mar grande e del mar Piccolo ormai in-taccato -. E oggi a distanza di 60 anni si stima quanto costerebbe ri-portare tutto all’origine, sicuramen-te molto di più di quanto si sia rica-vato, anche in termini di perdita di vite umane”. Urge una conversione ecologica a più livelli. Non a caso Papa francesco ha dedicato all’eco-logia un’intera enciclica, diretta a cristiani e non , dove si evidenzia un uso distorto del capitale umano e naturale. “Papa francesco - ha con-tinuato il cattedratico – ha chiesto a gran voce che s’insegni ecologia nelle scuole perché i bambini han-no una voglia innata di conoscere il mondo della natura e di imparare da essa. Così come ha sollevato il problema della crescita demografi-ca nei paesi in via di sviluppo”, “Non

possiamo riprodurci come conigli”- ha commentato il pontefice - . La soluzione? Occorre uscire dallo sta-to di barbarie attraverso la scien-za e la cultura. “diversamente ci penserà la natura, perché incapace di assicurare risorse per la soprav-vivenza di tutti. d’altra parte se gli stili di vita di questi popoli numeri-camente importanti fossero uguali ai nostri, il pianeta non reggereb-be; occorre invertire la rotta, non possiamo affrontare il surriscalda-mento con un aumento del fabbi-sogno energetico, per esempio, con i condizionatori”. A Cerano intanto, si continua a bruciare carbone e in India e in Cina dove si deloca-lizza perché non ci sono regole di salvaguardia, lo smog ha raggiunto record storici: è notizia di queste ore che a Pechino i livelli di inqui-namento sono 38 volte superiori a quelli europei.

www.foglie.tv22

LA COLTIVAzIONE DEL PEPERONEin successione a fragola nel metapontino

MECh@GRIjOBSle nuove professioni della meccanizzazione agricola

Unacma, in collaborazione con FederUna-coma, ha organizzato una serie di eventi durante Agrilevante 2015 nell’ambito dell’iniziativa “Mech@grijobs, le nuove professioni della meccanizzazione agrico-la: orientamento e opportunità per giovani studenti che stanno per inserirsi nel mon-do del lavoro.

Nella splendida cornice di Villa Morisco a S. Spirito, l’associazione CiboAcculturarsi in col-laborazione con l’Accademia dei Georgofili se-zione Sud Est, hanno organizzato un incontro dedicato agli usi e costumi alimentari ai tempi dell’imperatore romano Augusto.

Giornata dimostrativa dedicata alla coltura protetta a ciclo estivo autunnale del peperone nel metapontino in successione alla fragola organizzata da BayerCropscience / Nunhems a Scanzano Jonico presso l’az. agricola “Lucana Frutta”.

ASSOCIAzIONE CIBOACCULTURARSIA pranzo con Augusto

Guardail video

Guardail video

Guardail video

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

I l decreto legislativo 14 ago-sto 2012, n. 150, in attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per

l’azione comunitaria ai fini dell’u-tilizzo sostenibile dei pesticidi, ha introdotto, come noto, prescrizioni per la vendita, l’acquisto e l’utilizzo di prodotti fitosanitari e dei relativi coadiuvanti, innovando, quindi, le disposizioni dettate al riguardo dal decreto del Presidente della Repub-blica 23 aprile 2001, n. 290. Ciò po-sto, in relazione alla concreta attua-zione delle suddette prescrizioni, a decorrere dal 26 novembre 2015, si rende necessario fornire i seguen-ti chiarimenti. L’art. 9 del suddetto d.lgs introduce l’obbligo del “Certi-ficato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo” per tutti coloro che, nel corso di un’attività professionale nel’ambito del settore agricolo o in altri settori affini, utilizzano e-o ac-quistano per l’impiego diretto, per sé o per conto terzi, i prodotti fito-sanitari e i loro coadiuvanti. Il pre-detto certificato è rilasciato dalle regioni e dalle province autonome, individuate come Autorità compe-tenti per l’attuazione del sistema di formazione e certificazione rivolto

agli utilizzatori professionali, non-ché a rivenditori e consulenti; sono, comunque, salve fino alla loro sca-denza le preesistenti “abilitazioni all’acquisto” , rilasciate dalle stesse Autorità ai sensi del d.P.R. n. 290- 2001. L’articolo 10, oltre a preve-dere la presenza, al momento della vendita, di una persona titolare o dipendente, in possesso del relativo certificato di abilitazione, ha dispo-sto, altresì, in capo al distributore l’obbligo di verificare la validità del certificato di abilitazione esibito dall’utilizzatore professionale ac-quirente. L’art. 25, comma 1, del ci-tato d.P.R. 290- 2001, non abrogato dal d.lgs. 150 – 2012, dispone che i prodotti fitosanitari e loro coadiu-vanti, qualora classificati “molto tos-sici, tossici o nocivi”, possono essere venduti “per l’impiego diretto, per sé o per conto terzi” solo a coloro che siano muniti dell’apposita “autorizza-zione all’acquisto” ; da ciò si desume, a contrario, che da tale prescrizione, restano esclusi i prodotti non clas-sificati “molto tossici, tossici o noci-vi”, orientamenti , questo che trova sostegno nel combinato disposto del suddetto art. 25 comma 1, con il citato art. 9 del d.lgs 150 – 2012

che, come riferito, ha disposto l’ob-bligo, a decorrere dal 26 novembre 2015, del certificato di abilitazione per l’utilizzatore professionale, esclu-dendo in tal modo da tale ambito i prodotti destinati all’utilizzo non professionale che, comunque, ai sensi dell’art. 10 comma 4 del dlgs. 150 – 2012, saranno individuati con il decreto del ministero della salute, d’intesa con il ministero delle Politi-che Agricole, alimentari e forestali e con il ministero dell’ambiente e del-la tutela del territorio e del mare, il cui iter è in fase di definizione. Per quanto concerne, infine, i prodotti autorizzati esclusivamente per la protezione delle piante ornamentali e dei fiori da balcone, da apparta-mento e da giardino domestico, noti come PPO, continua a trovare appli-cazione la previsione di cui all’art. 28 del d.P.R. n. 290 – 2001.

Ministero della Salute – Direzione Gene-rale per l’igiene e la sicurezza degli ali-menti e la nutrizione – Uff. VII ex DGSAN – Prodotti fitosanitari - Il Direttore Gene-rale Giuseppe Ruocco

26 www.foglie.tv

obbligo di certiFicAZione Per utiliZZAtore ProFessionAle di Prodotti FitosAnitAriPer quelli classificati come molto tossici, tossici e nocivi

agricoltura

27n° 22 - 15 dICembre 2015

sul web il piu’ grande database per immagini delle fitopatie vegetali

Apre a rutigliano lo sportello agricolo

50mila foto; si spera servano per creare app di diagnosi sugli smartphone

Nel Mercato coperto ogni lunedì e giovedì pomeriggio

d

S

ati della fao indicano che le fitopatie riduco-no la produttività delle piante anche del 40%;

ogni anno. Per combatterle, la tec-nologia si è evoluta e non poco, ma a oggi risulta che il migliore e più diffuso metodo per individuare e dia-gnosticare una malattia delle piante sia l’occhio umano, quale risultato di migliaia di anni di evoluzione. La cosa è un bene se l’agricoltore vive in una zona facilmente accessibile da esperti in fitopatologie; un po’ meno vicever-sa se ci si trova in un’area isolata.Altro dato su cui riflettere: entro il 2019 saranno in circolazione qual-cosa come 5 miliardi di smartphone, con le relative fotocamere, evolutesi molto in termini di risoluzione e niti-dezza. Per individuare le fitopatie gli scienziati della Penn State (l’Univer-sità della Pennsylvania, Stati Uniti) e dell’EPfL, l’Istituto federale di Tec-

nologia di Losanna (Svizzera) hanno pensato di coniugare il ruolo che ha l’ispezione visiva con la diffusione delle fotocamere dei cellulari più evoluti. Per questo hanno reso libe-ramente accessibile e utilizzabile, da chiunque, un tesoro di oltre 50mila fotografie di piante malate tutte ca-talogate per pianta e malattia. In sostanza, è come se avessero tolto il copyright su decine di migliaia di foto d’autore.La speranza degli scienziati è che questa mole di immagini finisca nelle mani di sviluppatori e specialisti nel-la machine-learning, programmatori cioè in grado di scrivere programmi “pensanti”; nel caso specifico, in grado di sviluppare programmi e app che, installati sullo smartphone, permet-tano automaticamente di diagnosti-care la malattia di una pianta sem-plicemente scattando una fotografia alle foglie, ai frutti o al tronco malato..

u iniziativa dell’ Assesso-re comunale all’ Agricol-tura Pinuccio valenzano, in collaborazione con l’

Associazione Regionale dei Tecnici in Agricoltura (Arptra), è stato attivato a Rutigliano lo Sportello Agricolo, teso allo svolgimento di attività di chiari-mento ed indirizzo sulle diverse te-matiche del mondo agricolo, al fine di permettere a tutti gli operatori agri-coli locali di disporre di una qualifi-cata rete di informazione ed orienta-mento che favorisca la competitività aziendale e lo sviluppo integrato del territorio. Nello specifico, i tecnici dell’ Arptra forniranno chiarimenti, indirizzi e divulgazione per tutte le normative e tematiche inerenti la sicurezza in agricoltura, la gestione dei rifiuti e l’agricoltura sostenibile, con partico-lare riferimento alla promozione del ritorno sotto forma di compost nel-

le campagne di Rutigliano dei rifiuti umidi prodotti dai cittadini e ricavati dalla raccolta differenziata. Oltre all’informazione puntuale sui dati agrometeorologici, del rischio peronospora e di altri patogeni, anche attraverso sistema di comunicazione in tempo reale tramite sms sull’uso corretto e sostenibile dei fitofarmaci e a quant’altro possa servire per una «buona pratica agricola», l’Arptra pro-seguirà il progetto «Mitigation» fina-lizzato alla gestione sostenibile dei vigneti urbanizzati all’interno dell’a-rea cittadina, al fine di evitare l’espo-sizione dei cittadini agli agrofarmaci più impattanti. Lo Sportello Agricolo è a disposizione dei produttori agri-coli nel mercato Coperto di via dante il Lunedì e il giovedì dalle ore 16,00 alle ore 19,30. È assicurata in ogni caso una flessibi-lità oraria in funzione delle stagioni.

28

29n° 20 - 15 nOVembre 2015