FOGLIE n.18/2015

32
N° 18 • 15 OTTOBRE 2015 R • Incrementi rispetto al 2013 in termini di superficie e di numero di espositori • Operatori e delegazioni ufficiali da oltre 20 Nazioni • Punto di riferimento per l’Europa Meridionale, il Nordafrica, il Medioriente e i Balcani • Mech@griJOBS, le nuove professioni della meccanizzazione agricola ALL’ INTERNO NUMERI RECORD PER UNA FORMULA DI SUCCESSO SPECIALE AgRICOLTURA • AgROALIMENTARE • TURISMO RURALE

description

AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

Transcript of FOGLIE n.18/2015

Page 1: FOGLIE n.18/2015

N° 18 • 15 OTTOBRE 2015

R

• Incrementi rispetto al 2013 in termini di superficie e di numero di espositori

• Operatori e delegazioni ufficiali da oltre 20 Nazioni

• Punto di riferimento per l’Europa Meridionale, il Nordafrica, il Medioriente e i Balcani

• Mech@griJOBS, le nuove professioni della meccanizzazione agricola

all’ interno

NUMERI RECORD PERUNA FORMULA DI SUCCESSO

SPECIALE

AgRICOLTURA • AgROALIMENTARE • TURISMO RURALE

Page 2: FOGLIE n.18/2015
Page 3: FOGLIE n.18/2015
Page 4: FOGLIE n.18/2015
Page 5: FOGLIE n.18/2015

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

Rino Pavone, Maria Fortino

Pubblicità G.Ed.A

Rino [email protected]

380 6328672

StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

[email protected]

347 9040264

15 ottobre 2015 - n. 18 - Anno 10

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

Agrilevante: una formula di successo’esposizione di Agrilevante si conferma una “piattafor-ma” ideale per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’a-

groindustria mediterranea. La rasse-gna internazionale delle macchine e delle tecnologie per le filiere agricole e agroalimentari ha infatti raggiunto una dimensione espositiva e una ca-ratura internazionale che ne fanno il punto di riferimento per gli operatori dell’ Europa meridionale, dell’ area bal-canica, del Medioriente e dell’ Africa settentrionale e sub-sahariana.Massimo Goldo-ni ricorda i dati di un evento fieristi-co che risulta in costante crescita. Dall’ edizione 2009 – la prima che l’En-te Fieristico puglie-se ha condiviso con la federazione ita-liana dei costrut-tori di macchine agricole FederUna-coma, con il soste-gno della Regione Puglia – la rassegna ha visto crescere la superficie complessiva impegnata da 40 mila metri quadrati complessivi ai 54 mila raggiunti in questa edizione 2015, con un incremento pari al 35%; il numero degli espositori è passato dai 210 dell’edizione 2009 agli attuali 310, con un incremento del 47%; e il numero dei visitatori è raddoppiato, passando dai 25 mila del 2009 ai qua-si 50 mila dell’edizione 2013, facendo prevedere ulteriori progressi per l’edi-zione di quest’anno.“Ma è soprattutto la presenza di ope-ratori esteri e di delegazioni ufficiali da Paesi dell’area mediterranea l’ele-

l

editoriale

mento qualificante di questa rassegna – ha detto Massimo Goldoni - che offre tecnologie per ogni tipo di coltura me-diterranea e per ogni modello di agri-coltura”. “L’ edizione 2015 – ha aggiun-to Goldoni - consentirà di monitorare il mercato dell’area mediterranea, che rappresenta un formidabile bacino po-tenziale, ma che risulta da alcuni anni a questa parte fortemente condizionata dall’instabilità politica”.L’ evento fieristico costituisce, anche per gli operatori professionali, un momento imprescindibile per stabi-

lire relazioni e per conoscere dal vivo le innovazioni tec-nologiche. “Anche nell’era della comu-nicazione in rete e della realtà virtuale – dichiara l’ Asses-sore pugliese alle risorse agricole, Di Gioia – la fiera man-tiene un fascino ine-guagliabile proprio per l’ importanza che il fattore uma-

no ha nelle relazioni d’ affari”. “Il nostro obiettivo – ha concluso Di Gioia – è in-fatti inserire Agrilevante come elemen-to chiave nelle strategie di sviluppo dell’economia agricola della Regione”. Con queste caratteristiche la rassegna di Agrilevante si appresta a vivere un’e-dizione particolarmente importante e vivace, confermandosi non soltanto un evento promozionale e commerciale ma anche un momento di riflessio-ne culturale e politica. Nel calendario previsti incontri su temi dell’economia mediterranea, dei finanziamenti all’a-gricoltura, delle opportunità offerte dalle filiere bioenergetiche.

Page 6: FOGLIE n.18/2015
Page 7: FOGLIE n.18/2015

Sommario

5

8

16

23

26

1822 PUGLIA FooD FILM 2015 Il cinema incontra l’agroalimentare23 osCAR GREEN 2015 Vince la pugliese Federica Pascali I PERCoRsI DELL’ ACqUA Partita la campagna nelle scuole

16 MECH@GRIJoBs Le nuove professioni agricole 17 FRUIT & VEG sYsTEM La presentazione ad Agrilevante

20 FILIERA LATTE Prezzo fermo a 20 anni fa26 LE oI oRToFRUTTICoLE EURoPEE A confronto per coordinarsi28 AD ExPo 2015 quale è il vero Made in Italy?

18 GAL TERRA DEI TRULLI E DI BARsENTo La rete delle locande della murgia dei trulli GAL TERRE DEL PRIMITIVo Ad Expo 2015 ha vinto il gioco di squadra

25 TUTTo FooD Fruit Innovation si sposta e si unisce LE PRoMEssE DEL GoVERNo Imu agricola e Irap, cavalli di Troia

eVenti

aGroalimentare

monDo Gal

aGricoltura

8 AGRILEVANTE Numeri record 9 VETRINA PER IL MEDITERRANEo Delegazioni da oltre 20 Paesi10 FEDERUNACoMA Positivo il bilancio 201412 TRATToRI sTRETTI Vittoria parziale a Bruxelles14 RIVoLUzIoNE DIGITALE Cece-Cema summit

Speciale aGrileVante

5 AGRILEVANTE Una formula di successo

eDitoriale

Page 8: FOGLIE n.18/2015

l a richiesta di spazi espo-sitivi da parte di industrie costruttrici di macchine e attrezzature per le lavo-

razioni agricole e di tecnologie per l’agricoltura amatoriale e la cura del verde ha raggiunto una superfi-cie complessiva pari a 54 mila metri quadrati, con un incremento dell’8% rispetto all’edizione 2013; mentre il numero delle aziende partecipanti si è attestato a quota 310, che rap-presenta un incremento del 10% ri-spetto alla precedente edizione. Al di là del dato statistico, il successo di Agrilevante si misura soprattutto sulla qualità della rassegna in ter-mini di contenuto tecnico, e sulla sua importanza strategica per i Pa-esi del bacino mediterraneo. L’edi-zione 2015 prevede l’allestimento di una “Area Internazionalizzazione”, dedicata agli incontri “business-to-business” tra operatori economi-ci esteri e aziende espositrici, una struttura che accoglierà delegazioni da Paesi dell’Est Europa e dei Bal-cani (segnatamente Albania, Bosnia,

Bulgaria, Croazia, Romania, Russia, serbia, slovenia, Ucraina), da Paesi dell’Africa (Algeria, Angola, Con-go, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, sudafrica, Tunisia), e dall’Asia (Iran e Turchia). Alle atti-vità finalizzate ai contatti commer-ciali – organizzate da FederUnaco-ma grazie al contributo dell’Agenzia ICE – si aggiungeranno iniziative di contenuto politico, in parte realiz-zate in virtù della collaborazione con lo IAM di Bari, l’Istituto agrono-mico mediterraneo che ha un ruo-lo storico nella formazione e nella ricerca per l’agricoltura dei Paesi mediterranei, con la presenza di au-torità di Governo e Diplomatici di Paesi del Medioriente, e soprattut-to dell’Africa settentrionale e sub-sahariana, coinvolte con incontri informativi, dibattiti sulle strategie di sviluppo dell’economia primaria, visite guidate e con tour conosciti-vi per mettere a fuoco le soluzioni tecnologiche più adatte alle real-tà geografiche e sociali dei diversi territori. spazio anche quest’anno

8 www.foglie.tv

AgrilevAnte, numeri record Incrementi rispetto all’edizione precedente in termini di superficie e di numero di espositori

Specialeagrilevante

al settore dell’agricoltura multifun-zionale e delle attività amatoriali in ambito rurale, con il salone M.i.A. (Multifunzionalità in Agricoltura) organizzato da FederUnacoma, e con lo spazio “Vita in campagna”, gestito dalla omonima testata della casa editrice L’Informatore Agrario, che dopo la positiva esperienza della scorsa edizione sarà di nuovo in campo per catturare l’attenzione di una fascia di visitatori sempre più ampia, composta da operatori dell’agricoltura non professionale e da appassionati del verde e della attività all’aperto.

Page 9: FOGLIE n.18/2015

a grilevante consolida la sua dimensione interna-zionale e la sua leader-ship nell’area mediter-

ranea. La manifestazione organizzata da FederUnacoma insieme con l’Ente Fieristico barese – coinvolge enti lo-cali, organizzazioni professionali agri-cole, istituzioni universitarie ed enti di formazione come l’Istituto Agronomico Mediterraneo, e che ospita delegazio-ni di operatori professionali esteri. Dai Paesi dell’Europa mediterranea a quel-li dell’Africa settentrionale, dai Balcani sino al Medioriente e all’Africa subsa-hariana saranno oltre 20 le delegazio-ni ufficiali presenti, nel quadro di un programma di internazionalizzazione della rassegna fieristica sviluppato in collaborazione con l’ICE Agenzia e con l’Istituto Agronomico Mediterraneo. Un bacino molto esteso, quello me-diterraneo cui si rivolge Agrilevante, dove l’agricoltura costituisce il settore

AgrilevAnte punto di riferimento per l’europA meridionAle, il nordAfricA, il medioriente e i bAlcAni

9n° 18 - 15 ottobre 2015

Richiamerà operatori e delegazioni ufficiali da oltre 20 Paesi

trainante dell’economia, e dove la do-manda di tecnologie meccaniche sta tornando a crescere sia pure con le difficoltà rappresentate dall’instabilità politica che ancora si registra in alcuni Paesi del Medioriente e dell’Africa set-tentrionale. I dati sul commercio estero evidenziano una ripresa consistente delle esportazioni italiane verso Paesi quali Algeria e Tunisia, ma anche verso spagna, Portogallo e Grecia, mentre in crescita risultano anche le esportazioni in Iran e nell’area balcanica soprattutto in riferimento alle attrezzature agrico-le. Ruolo di rilievo avrà la Turchia, che con oltre 58 mila trattrici immatricola-te nel 2014 si è imposta come uno dei mercati più dinamici a livello mondiale.

Page 10: FOGLIE n.18/2015

www.foglie.tv

a mpiamente positivo il bi-lancio delle attività pre-sentato dal Presidente Massimo Goldoni:

“L’industria italiana delle macchine per l’agricoltura, la cura del verde e la relativa componentistica - ha spiegato Goldoni - ha sofferto nel 2014 la fles-sione generalizzata dei mercati mondia-li, ma la federazione ha saputo reagire sviluppando iniziative su tutti i mercati emergenti e intensificando l’attività in campo fieristico.sul fronte estero la federazione ha organizzato fiere collettive per i pro-pri costruttori - ha detto Goldoni - in Azerbaijan, Brasile, Cina, Corea, Giappo-ne, Marocco e Russia, mentre sul piano delle relazioni istituzionali sono stati presidiati gli eventi di settore in Ar-gentina, Iran ed India, e progetti di co-operazione sono stati avviati nell’Afri-ca sub-sahariana, in Estremo oriente, Etiopia, e Algeria”.L’impegno nelle attività fieristiche

Dopo aver ricordato l’edizione record di Eima International, svoltasi nel novem-bre scorso a Bologna con il miglior ri-sultato storico in termini di superficie impegnata (150 mila metri quadrati netti), di aziende espositrici (1.800), di visitatori (oltre 235 mila) e di delega-zioni estere (70 in rappresentanza di 45 Paesi), il presidente di FederUna-coma ha presentato la rosa delle altre attività espositive direttamente curate dalla federazione, in partnership con diversi enti fieristici. Oltre all’ Agrile-vante a Bari, ormai punto di riferimento per gli operatori dell’area mediterra-nea, Fieragricola di Verona, in forza di un nuovo accordo di collaborazione sti-pulato e Macfrut in pieno rilancio con il passaggio al quartiere fieristico di Rimini. Goldoni ha ricordato, infine, l’accordo stipulato con la Fiera di Sa-ragozza finalizzato a realizzare eventi congiunti in particolare nel continente africano, mentre, sono al vaglio inizia-tive in paesi del Centro e sud America

e dell’Estremo oriente.Uno sguardo sempre attento agli aspetti tecniciImportante anche l’attività realizzata in ambito tecnico con la partecipazio-ne alla stesura degli atti delegati della Mother Regulation, che riguarda i requi-siti tecnici per l’omologazione europea dei trattori, dei rimorchi e delle mac-chine trainate e con lo sviluppo dei si-stemi elettronici Isobus, dei sistemi ad alto voltaggio, dei sensori wireless e delle macchine ad alta automazione.

federunAcomA, il bilAncio 2014La federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura

Specialeagrilevante

10

Page 11: FOGLIE n.18/2015

11

l a Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura, costituita nel 2012 come prose-

guimento in forma federativa delle attività Unacoma (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole nata nel 1945), raggruppa, rappresentan-dole in Italia e all’estero, le associa-zioni dei costruttori italiani di mac-chine agricole operatrici (Assomao), di macchine agricole operatrici se-moventi (Assomase), di trattori (As-sotrattori), di componenti per i vari comparti rappresentati (Comacomp), di macchine per il giardinaggio (Co-magarden), di macchine movimento terra (Comamoter) e di motori per l’a-gricoltura (Unamot).La Federazione nasce con l’obietti-vo di riconoscere ai singoli gruppi merceologici che la compongono maggiore efficienza ed autonomia, favorendo politiche di aggregazione che razionalizzino attività e sistemi di servizi per le imprese, e consenti-

re l’aggregazione di ulteriori sogget-ti istituzionali, in rappresentanza di settori affini alla meccanizzazione e ad essa collegati, nella prospettiva di allargare il fronte di rappresentanza della Federazione e svolgere così un ruolo di sempre maggiore peso nelle sedi politiche e istituzionali.FederUnacoma aderisce alla Confin-dustria in Italia, al CEMA, all’EGMF e all’Euromot in Europa.Le attività FederUnacoma sono fina-lizzate a incentivare la meccanizza-zione delle attività agricola, ener-getica, di cura del verde pubblico e privato e del movimento terra, pro-muovere lo sviluppo e il rinnovamen-to tecnologico dei parchi meccanici di riferimento in Italia e all’estero e fornire agli associati supporti foca-lizzati, assistenza e servizi innova-tivi.Le aziende associate FederUnacoma realizzano l’80% della produzione nazionale dei comparti rappresenta-ti, con un export pari al 60%.

La federazione

Page 12: FOGLIE n.18/2015

è stata una vittoria parzia-le quella di martedì 15 settembre a Bruxelles in seguito alla votazio-

ne in Parlamento Europeo presso la Commissione Envi - Ambiente, sanità pubblica e sicurezza ali-mentare, dei tre emendamenti ri-guardanti l’applicazione ai trattori stretti della Fase IV di adeguamen-to al Regolamento sulle emissioni dei motori. Il Parlamento Europeo ha, infatti, approvato due dei tre emendamenti sostenuti in aula dalla relatrice incaricata Elisabet-

ta Gardini e voluti in particolare da Assotrattori - FederUnacoma.“L’accordo costituisce un impor-tante passo nella giusta direzione” hanno commentato CECE, CEMA e FEM in riferimento all’accordo rag-giunto sul dossier ENVI/8/01933 riguardante i livelli di emissione per le macchine mobili non stra-dali.Il primo emendamento approvato, impegna la Commissione Europea a effettuare ulteriori analisi prima di estendere il Regolamento dei motori per macchine mobili non-stradali ai trattori “stretti”.“In pratica viene riconosciuta la difficoltà oggettiva a collocare nei cofani di questi trattori i volumino-si dispositivi per il trattamento dei gas di scarico” si legge nel comuni-cato FederUnacoma.Il secondo emendamento approvato dispone che i trattori “stretti” attual-mente sul mercato siano riproget-tati ex-novo solamente all’entrata in vigore del nuovo Regolamento, evitando in questo modo di ap-portare alcune modifiche parziali imposte da una brevissima fase intermedia. Il terzo emendamento, che non ha raggiunto il quorum necessario, puntava ad un’ulteriore proroga nell’attuazione dei prov-vedimenti.

“Un risultato, quello ottenuto a Bruxelles, che dunque tiene in pi-sta la questione, lasciando margini per una soluzione normativa real-mente sostenibile per le industrie costruttrici”, scrive FederUnacoma aggiungendo che “il voto ricono-sce la specificità delle macchine agricole per vigneti e frutteti e apre la via per la definizione di una tempistica di attuazione del Regolamento sulle emissioni dei motori, maggiormente compatibi-le con i tempi di riprogettazione delle macchine da parte delle in-dustrie costruttrici”. L’iter prevede ora una fase di negoziazione finale tra i rappresentanti di Parlamento Europeo, Consiglio dell’Unione Eu-ropea e Commissione Europea che si concluderà presumibilmente a dicembre 2015 con l’approvazione finale del Regolamento dei motori per macchine mobili non-stradali.“Tre mesi ancora, dunque, per con-vincere il legislatore europeo in merito alle esigenze di carattere sia tecnico che industriale del-le aziende costruttrici di trattori “stretti”, e quindi per evitare il ri-schio di un danno irreversibile per questo comparto della meccanica” chiosa il comunicato della federa-zione dei costruttori.

www.foglie.tv12

trAttori stretti, vittoriA pArziAle A bruxellesRiconosciuta dal Parlamento europeo la specificità di queste macchine

Specialeagrilevante

Page 13: FOGLIE n.18/2015
Page 14: FOGLIE n.18/2015

14 www.foglie.tv

D ue giorni incentrata sul-la nuova generazione di macchine intelligenti a servizio dell’agricoltura

per un futuro semplificato, più sicuro e ambientalmente sostenibile. “Smart regulation for smart machines” è il claim sotto al quale il 23 e 24 settembre, a Bruxelles, le principali aziende costrut-trici di macchine per l’agricoltura e per il movimento terra, insieme ai decision-maker dell’Unione europea, hanno ri-unito tematiche di stringente attualità quali le modalità attraverso cui la rivo-luzione digitale in atto sta modificando il sistema agricolo.Il summit a cadenza biennale ha lo scopo di discutere, insieme a rappre-sentanti dell’Unione europea, dei cam-biamenti e delle opportunità interni al mondo dei macchinari agricoli e per le costruzioni e, naturalmente, a tutto il sistema che essi vanno ad alimentare.Le domande chiave proposte dal Committee of european construction equipment - Cece e dall’European agricul-tural machinery - Cema hanno indagato le nuove sfide da affrontare, la risposta che l’Unione europea intende dare al “mercato unico digitale” e la necessità di un percorso di adattamento del re-golamento comunitario ai nuovi oriz-zonti.Interrogativi che hanno trovato con-cretezza nella presentazione di un “Digit@l Manifesto” congiunto sotto-scritto dai presidenti di Cece e Cema - rispettivamente Eric Lepine e Richard Markwell, articolato in cinque aree pri-oritarie di indirizzo per le future azioni politiche.“sentiamo parlare ogni giorno di auto-mobili senza guidatore ma la verità è che in agricoltura disponiamo da anni di macchine capaci di fare questo: il comparto delle macchine agricole è uno dei maggiori produttori di veicoli a guida “autonoma” al mondo”, ha dichia-rato Markwell.“Per i nostri clienti, la digitalizzazione dei processi e delle operazioni, significa

maggiore comfort, maggiore sicurezza e minori costi. Per l’intera società - ha aggiunto Lepine -, significa sostenibilità e tutela ambientale”.Digit@l ManifestoLe tecnologie digitali trasformano i pro-cessi produttivi e la catena del valore interna al sistema agricolo attraverso un processo in pieno sviluppo, la cui aspettativa di crescita negli anni a ve-nire è molto alta. Ciò comporta ingenti sforzi di cambiamento per gli operatori del settore ma anche grandi opportu-nità che per essere colte e sfruttate, ri-chiedono un nuovo approccio politico e normativo da parte della Comunità europea.A sostegno della nascita di un quadro normativo intelligente e capace di ac-compagnare, sostenendolo, il futuro cammino di trasformazione attraverso la transazione digitale, sono state iden-tificate le cinque azioni prioritarie sotto

riportate sulle quali Cece e Cema attra-verso il Digit@l Manifesto chiamano l’Unione europea a focalizzarsi.1. Elaborazione di una “smart regulation for smart machine technology” ovvero un regolamento europeo intelligente per tec-nologie intelligenti.“L’attuale normativa europea - si leg-ge nel comunicato stampa diffuso dal Cema -, deve supportare lo sviluppo di-gitale senza diventare, seppur involon-tariamente, una barriera.Un esempio - prosegue il comunicato - sono i test virtuali, necessari nella fase di sviluppo di un prototipo, resi possibili dalle nuove tecnologie. Ciò di cui ab-biamo bisogno è un regolamento capa-ce di capire come, in confronto ai test convenzionali, questi siano più veloci e quindi capaci di soddisfare più rapi-damente le richieste del mercato, pur restando altrettanto sicuri ma meno costosi. Un regolamento che, quindi, ri-

A bruxelles lA rivoluzione digitAle del sistemA AgricoloCece-Cema Summit

Specialeagrilevante

Page 15: FOGLIE n.18/2015

conosca dove possibile, la loro valenza a tutti gli effetti.Ma non solo, attualmente il regolamen-to europeo non prevede la possibilità di movimentazione per una macchina operativa, senza la presenza in cabina di un conducente. Le nuove frontiere tecnologiche al contrario, portano ver-so lo sviluppo di mezzi “driverless” con notevoli vantaggi per l’operatore. Per questo, risulta necessario un aggiusta-mento della posizione europea”.2. Creazione di un Mercato unico digitale reale e affidabile.“La creazione di un cyberspazio af-fidabile e sicuro è indispensabile al raggiungimento di un approccio eu-ropeo armonizzato che conduca verso un elevato livello di interoperabilità e compatibilità dei sistemi digitali e del-le tecnologie. Per questo - sostengono i membri delle associazioni europee -l’approccio europeo deve essere volto a definire linee chiare e appropriate che

regolamentino, ad esempio, la proprie-tà, la gestione e l’utilizzo del flusso dei dati e che siano adatte alla presenza di piattaforme cloud”.3. Impiego degli strumenti e dei program-mi europei quali la Pac e il Piano europeo per gli investimenti, per incentivare gli in-vestimenti dei settori agricoltura ed edili-zia nella tecnologia digitale.“E’ necessario - fanno presente gli esper-ti riuniti a Bruxelles - destinare misure e meccanismi interni agli strumenti euro-pei che mettano a disposizione risorse volte ad incentivare gli investimenti nella tecnologia digitale”.4. Incremento e miglioramento della ban-da larga nelle aree rurali così da agevola-re e facilitare il flusso dei dati.“Condizione prioritaria e imprescindi-bile alla trasformazione digitale è la presenza di una banda larga capace di consentire le connessioni oggi in condi-zione di drammatico sottosviluppo nel-le molte aree rurali meno densamente

popolate dell’Unione europea. Garanti-re entro il 2020 sul territorio europeo una connessione con velocità minima di 30 Mb al secondo- proseguono da Bruxelles - è indispensabile per evitare la nascita di un “divario digitale” tra aree urbane e rurali”.5. Incoraggiamento e sostegno allo svi-luppo delle competenze digitali.Lo sviluppo di quanto disegnato fino ad ora porterà, sempre secondo quanto emerso al summit, alla crescente richie-sta di lavoratori altamente specializzati nei settori agricoltura e costruzioni.“soddisfare questa domanda - spie-gano - sarà decisivo per lo sviluppo, in entrambi i settori, di competitività, produttività e sostenibilità. Per questo e per colmare la prevedibile carenza di esperti Ict, serve andare verso il re-ciproco riconoscimento delle qualifiche ottenute all’interno degli stati membri facilitando, inoltre, i flussi tra gli stessi”.

Page 16: FOGLIE n.18/2015

16 www.foglie.tv

u nacma, in collaborazione con FederUnacoma, orga-nizzerà una serie di eventi nell’Area Demo presso il

proprio stand 45/46 Pad.18 durante Agrilevante 2015.

L’iniziativa è stata presentata come:

Mech@griJOBSLe nuove professioni della meccanizza-

zione agricolaOrientamento e Opportunità

per giovani studenti che stanno per in-serirsi nel mondo del lavoro

PROGRAMMA:

SPAZIO FORMAZIONE

Riservato nei giorni di giovedì 15, ve-nerdì 16 e sabato 17 ottobre 2015 con i seguenti orari (10.00-10.30), (11.30-12,30),

Nello spazio saranno sviluppati mo-duli demo di circa 45 minuti cadauno, condotti da UNACMA e da esperti del prestigioso Costruttore KUBoTA che illustreranno agli studenti le profes-sionalità richieste e le opportunità di lavoro nel settore della meccanizza-zione agricola.

- Professione Tecnico Commerciale 2.0 di Macchine Agricole: iniziativa in cui si spiega come diventare venditore professionale.

-Professione Tecnico/meccatronico di Macchine Agricole: iniziativa in cui si spiega come diventare specialista meccatronico

SPAZIO CERCO-OFFRO LAVORO

Una bacheca speciale sarà dedicata alle recenti offerte di lavoro nell’a-gro-meccanica da parte di Costruttori

- Dealer e aziende della filiera. Con-temporaneamente, nello stesso spazio, saranno ospitate le proposte (e i Cur-riculum Vitae) dei giovani in cerca di occupazione nello stesso settore.

SPAZIO TALK-SHOWNella giornata conclusiva di sabato 17 ottobre si svolgerà un talk show ripre-so da una importante rete televisiva sui temi della formazione, della situa-zione del mercato e sulle ultime novi-tà relative alla revisioneUnacma ha dedicato alcuni spazi alle iniziative dei partner.ConformGest illustrerà le novità relati-ve alla GARANzIA sICURA! sulle mac-chine agricole usate.Ateikon presenterà i propri sistemi ge-

stionali per concessionarie di macchi-ne agricole, gestione officine, noleggio, gestione ricambi, garanzie e analisi del territorio. UNIMA e CoNFAI, associa-zioni del contoterzismo, avranno vari appuntamenti con i contoterzisti del Centro-sud.

Progetto Mech@griJOBS

Alberto Cocchi, Consulente Meccaniz-zazione Agricola, Tel.3385333020email: [email protected]/o UNACMA Via spinoza, 28 - 00137 RoMA Tel. 0687420010 Fax [email protected] www.unacma.it FACEBooK, YoUTUBE, TWITTER

mech@griJobs, le nuove professioni dellA meccAnizzAzione AgricolA

Le iniziative di Unacma in collaborazione con FederUnacoma Specialeagrilevante

Page 17: FOGLIE n.18/2015

17n° 16 - 15 Settembre 2015

Un evento innovativo dedicato al mondo dell’ortofrutta

fruit&veg system, lA presentAzione Ad AgrilevAnte

F ruit&Veg system, si pone come un evento molto in-novativo dedicato al mondo dell’ortofrutta: realizzato da

una collaborazione tra Veronafiere e Agri-food Consulting, avrà luogo a Verona tra il 16 e il 18 Marzo del 2016. Fruit & Veg System verrà presentato ufficialmente a Bari sabato 17 ottobre alle h 11 all’interno di “Agrilevante”.Fruit&Veg system nasce dalla necessità di valorizzare il mondo Mediterraneo e tutte le eccellenze che lo caratterizzano, e di pro-muovere nel mondo un sistema culturale sostenibile, quello Mediterraneo, di cui il made in Italy è un ambasciatore prestigio-so nel mondo. L’intento degli organizzatori è quello di realizzare una piattaforma glo-bale B to B, in cui vengono sviluppati temi di grande importanza e attualità come qualità, biodiversità, sostenibilità, etica che rappresentano il cuore pulsante del siste-ma Mediterraneo. qualità, sviluppo e ricer-

ca sono i principi cardini attorno ai quali ruoterà l’evento, che darà ampio rilievo al suo interno anche al tema delle certifica-zioni con l’obiettivo di avviare un dibattito costruttivo tra gli operatori del settore, le istituzioni, i retailer e gli enti sulla neces-sità di creare modelli operativi che facili-tino l’apertura di nuovi mercati anche per le piccole e medie imprese. All’interno di Fruit&Veg system saranno rappresentate le filiere orticole e frutticole nel loro com-plesso e gli operatori nazionali potranno incontrare i rispettivi interlocutori interna-zionali per generare reali opportunità di business e confrontarsi a 360°. “Fruit&Veg system” si porrà inoltre come partner qualificato per le imprese che cre-dono in progetti di business innovativi, fon-dati sui valori del modello Mediterraneo, che rappresentino una chiave di accesso al mercato globale per una forma di svilup-po che non si basa solamente su quanti-tà, volumi e prezzi, ma che riporti al cen-

tro dell’attenzione la capacità di produrre qualità in tutti i segmenti della filiera in cui l’Italia occupa posizione di assoluto rilievo. La Regione Puglia, terra di grandi eccellen-ze e tradizioni, conosciuta nel mondo per la qualità dei prodotti della propria terra, è stata scelta come ideale trampolino di lan-cio della manifestazione condividendo gli stessi valori e la volontà di rendere attuabi-le una nuova forma di sviluppo per il mon-do ortofrutticolo e la sua filiera. Agrilevante 2015 vetrina dell’ Agricoltura Mediterranea non poteva che essere palcoscenico ideale per far partire e decollare questo percorso.

Page 18: FOGLIE n.18/2015

www.foglie.tv18

n asce la ‘Rete delle Locande della Murgia dei Trulli’. A pro-muoverla il Gruppo di Azione Locale (GAL) Terra dei Trulli e

di Barsento che ha messo assieme 25 ope-ratori della ristorazione, della ricettività, dell’agroalimentare e del turismo di Albe-robello, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Noci, Putignano, sammichele di Bari e Turi. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa dal presidente e dal responsabile della cooperazione del Gal, stefano Genco e Roberto Bianco, alla presenza di una nu-trita delegazione di operatori. “Cibo come cultura, appartenenza, acco-glienza, tipicità e territorio sono – ha spie-gato Genco - le parole chiave che ci han-no portato a completare questo percorso, previsto sin dalla programmazione iniziale del GAl, e concretizzatosi con la firma di un protocollo d’intesa. Il progetto preve-de l’attuazione di azioni di promozione territoriale, turistica e delle eccellenze eno-

gastronomiche grazie alle locande che da-ranno vita ad una rete di punti informativi sul territorio. Il Gal è così riuscito ad avviare un sistema territoriale integrato di qualità”. “È il territorio stesso ad averci chiesto questo progetto una volta emersa la con-sapevolezza che mancava – ha aggiunto Bianco - un ingrediente fondamentale nella promozione dei nostri Comuni: l’identità, il senso di appartenenza, l’essere ed apparire come un tutt’uno, soprattutto agli occhi dei turisti. oggi abbiamo servizi integrati, per-corsi con itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomici che coinvolgono tutto il territorio del GAL. Abbiamo una promozio-ne di ben 26 percorsi comunali ed interco-munali che passa, nelle sue forme cartacea e digitale, anche dalle locande”.Unanime, al termine della conferenza, l’auspicio che il GAL Terra dei Trulli e di Barsento possa continuare la sua attività di sviluppo del territorio e delle sue eccel-lenze rurali anche nei prossimi anni, con il

Programma di sviluppo Rurale (PsR) 2014-2020 della Regione Puglia La ‘Rete delle Locande della Murgia dei Trulli’ è inserita nel progetto di cooperazio-ne transnazionale ‘European Country Inn – Tourism Development in rural areas’, Asse IV – Misura 421 Programma di sviluppo rurale della Regione Puglia 2007 - 2013.

lA rete delle locAnde dellA murgiA dei trulliSottoscritto nella sede del Gal Terre dei Trulli e di Barsento il protocollo d’intesa

mondoGal

a bbiamo dimostrato che, facendo squadra, pos-siamo essere vincenti”. È questo il commento del

GAL Terre del Primitivo a conclusione del-la partecipazione ad Expo dei 25 Gruppi di Azione Locale pugliesi nell’ambito del progetto regionale di cooperazione inter-territoriale “Puglia rurale: la Puglia sposa il mondo”. Ai GAL pugliesi, infatti, è stato riservato il periodo dal 7 settembre al 4 ottobre, nel quale sono state numerosissime le ini-ziative, gli eventi, le occasioni di incontro in un programma fittissimo con appun-tamenti quotidiani. Tutto questo è stato possibile grazie alla sinergia tra Regione Puglia, Autorità di Gestione Regione Pu-glia, Responsabile Asse III e IV PsR Puglia 2007-2013, Responsabile Misura 421 con capofila il GAL Terre del Primitivo, presie-duto da Ernesto soloperto e diretto da

Rita Mazzolani, coordinatrice del progetto. Importante anche il supporto dell’Accade-mia Italiana della Vite e del Vino. Cooking show, degustazioni, testimonial, laboratori, musica e serate speciali: la Puglia ha di-mostrato- ancora una volta- di poter fare la differenza. Expo Milano si è caratteriz-zata soprattutto come attenzione specifi-ca al grande tema dell’alimentazione ed i 25 GAL pugliesi non si sono certo fatti cogliere impreparati, dal momento che hanno messo in luce l’importanza del mangiar sano, di uno stile di vista soste-nibile, dell’attenzione per la tradizione e l’ambiente circostante. In una parola: hanno valorizzato la Dieta Mediterranea, come valore e modello da trasmettere an-che alle giovani generazioni. I GAL coinvolti sono stati: Alto salento, Capo di santa Maria di Leuca, Colline Joni-che, Conca Barese, Daunia Rurale, Dauno-fantino, Fior d’olivi, Gargano, Isola salen-

to, Le città di Castel del Monte, Luoghi del Mito, Meridaunia, Murgia Più, Piana del Ta-voliere, Ponte Lama, serre salentine, sud Est Barese, Terra d’Arneo, Terra dei Messa-pi, Terra d’otranto, Terre del Primitivo (ca-pofila), Valle della Cupa, Valle d’Itria, Terra dei Trulli e di Barsento, Terre di Murgia.

“expo 2015: hA vinto il gioco di sQuAdrA”Il Gal Terre del Primitivo, capofila a Milano, traccia un bilancio della rassegna internazionale

Page 19: FOGLIE n.18/2015

19

Page 20: FOGLIE n.18/2015

20 www.foglie.tv

S ono inaccettabili le dinami-che secondo le quali un litro di latte alla stalla costa nel-la migliore delle ipotesi 38

centesimi e un litro di latte al consumo costa da euro 1,30 fino ad euro 1,60. Tutto ciò è consentito dalle norme comunitarie che permettono di importare e trasfor-mare prodotto proveniente da qualsiasi Paese estero, ma senza doverlo indicare in etichetta, ostacolando la programma-zione della produzione nazionale e im-pedendo di comunicare ai consumatori il vero contenuto dei prodotti che acquista-no. A differenza di quanto sta accadendo con le persone, per le merci il principio della libera circolazione è diventato per l’Europa un dogma da applicare senza limiti, incurante del dumping economico e sociale e dei rischi per la sicurezza ali-mentare. La vera e unica indicizzazione di cui il comparto zootecnico ha bisogno è quella di legare il prezzo del latte alla stalla italiana a quello del latte e dei formaggi che i consumatori acquistano nei negozi o nei supermercati.”. Così il vicepresidente di Coldiretti Puglia, Alfon-so Cavallo, ha aperto i lavori del ‘gruppo latte’ allargato, a cui hanno partecipato allevatori delle province di Bari e Taranto.

“La definizione di un parametro condivi-so – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - per l’indicizzazione del prezzo del latte è un passo avanti im-portante per ‘costruire’ un prezzo che sia sostenibile per gli allevatori e tenga con-to di costi di produzione e prezzo al con-sumo. Non intendiamo aspettare inermi la scomparsa dei nostri allevamenti, dei nostri lavoratori e del vero ‘made in Italy’, e il conseguente abbandono dei nostri territori. Non possiamo aspettare nuove pandemie come la Bse e l’aviaria per ot-tenere maggiore trasparenza e garanzia sui prodotti acquistati dai consumatori. sono necessarie regole di mercato tra-sparenti sulle produzioni lattiero-casea-rie, al fine di consentire agli anelli finora più penalizzati – gli allevatori e i consu-matori, di avere un’equa remunerazione, un giusto prezzo e la garanzia di quello che mangiano”.Rispetto al marchio “Prodotti di qualità Puglia” – sottolinea Coldiretti - nel regola-mento d’uso quando si parla degli accordi di filiera, si fa un generico riferimento alla sottoscrizione di “relazioni ed impegni re-ciproci” tra le imprese di trasformazione e produttori. Non vi è alcun riferimento al prezzo ed al valore del prodotto di

base. si chiede, viceversa, che venga raf-forzato il ruolo dell’impresa agricola in questo rapporto di filiera e sia previsto un prezzo del prodotto ancorato al costo di produzione e che non possa scendere sotto questa soglia, mentre possa seguire l’eventuale aumento di valore aggiunto che il prodotto finito al consumatore può ricevere dall’acquisizione del Marchio.Per questo Coldiretti Puglia chiede, pre-annunciando nuove iniziative pubbliche, alle istituzioni e alla politica:1. l’obbligo di etichettatura con indicazio-ne dell’origine su tutti i prodotti impor-tati dall’estero: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati e altri. se per legge ciò non fosse possibile, chiede allora l’obbli-go di etichettatura con indicazione dell’o-rigine su tutti i prodotti lattiero-caseari italiani formaggi, latte, mozzarella e altri;2. Lo sviluppo di procedure per acquisire i dati di monitoraggio dei consistenti flussi di entrata di latte e di prodotti caseari;3. L’intensificazione dei controlli sanitari e sulla qualità dei flussi di latte e dei pro-dotti caseari che arrivano dall’estero;4. L’applicazione immediata dei contenuti della Legge regionale 19 dicembre 2008 n. 38 “Norme per il sostegno al consumo dei prodotti agricoli regionali”.

lAtte: prezzo fermo A 20 Anni fA Cavallo: “Necessario riequilibrare i rapporti nella filiera”

agroalimentare

Page 21: FOGLIE n.18/2015
Page 22: FOGLIE n.18/2015

www.foglie.tv22

Q uando il cinema incontra l’a-groalimentare. succederà al Puglia Food Film 2015 che si terrà a Bari il 6, 7 e 8 otto-

bre. obiettivo della kermesse creare uno stretto legame tra il mondo dell’agroali-mentare e quello della cinematografia at-traverso l’abbinamento Cibo-Cinema: una tre giorni in cui film, ospiti ed eventi rac-contano le tematiche dell’agroalimentare: filiera, usi e costumi, ricerca e innovazione, creatività. Protagonisti della prima edizione del Pu-glia Food Film 2015, promosso dall’As-sociazione Culturale I Tipici di Puglia e dall’Associazione Futuri orizzonti, insieme al Gruppo di Azione Locale Conca Barese, con il contributo della Regione Puglia e della Camera di Commercio e la collabo-razione di slow Food Puglia e slow Food Condotta di Bari, film da tutto il mondo, cortometraggi e lungometraggi, docu-mentari e film d’animazione legati al tema del gusto, dell’arte culinaria e della produ-zione di cibo. Ad arricchire il festival labo-

ratori, mercatini, incontri e degustazioni. Il Puglia Food Film 2015 si svolgerà nelle prime due giornate a Bari, in una delle lo-cation più suggestive della città, il Fortino di sant’Antonio. Nelle giornate del 6 e 7 ottobre, scandite dai temi, rispettivamente, della Biodiver-sità della Puglia e del Buon Pescato Pu-gliese, il Puglia Food Film 2015 si svolgerà tra l’Auditorium del Gusto (la sala coperta del fortino, dove si terranno proiezioni e dibattiti dalle 18 alle 23) e la Piazza dei sapori, antistante la terrazza, in cui dalle 19 alle 24 si terranno momenti di degu-stazione, laboratori e seminari. In entram-be le giornate, prima e dopo il forum/dibattito, ci sarà spazio per la proiezione delle opere vincitrici del concorso Food Film Fest di Bergamo. L’8 ottobre il Puglia Food Film 2015 continuerà a Masseria Ruotolo con un laboratorio di slow Food e la degustazione di oli e vini prodotti dai ragazzi dell’IIss Caramia Gigante di Loco-rotondo e Alberobello in concomitanza con “Viva gli sposi: invito ad un banchetto

nunziale degli anni ‘30”, in cui si parlerà della cultura contadina e verrà inscenato un matrimonio pugliese degli anni Trenta intervallato dalla proiezione di scene trat-te da un film muto.Puglia Food Film vuole essere un’esposi-zione del territorio pugliese, una vetrina che attragga giovani, turisti ed operatori economici italiani e stranieri in ogni sta-gione dell’anno. L’evento identifica con il cibo in tutte le sue sfumature il suo tema centrale come fulcro di espressione cultu-rale e di sapere. storia e tradizioni antiche attraverso cine-produzioni provenienti da tutto il mondo per non dimenticare che siamo ciò che mangiamo.

GaL TERRa dEI TRULLI E dI BaRSENTORisultati raggiunti e nuove opportunità di crescita

SIPCaM ITaLIa PRESENTa BISMaRk La soluzione nel diserbo delle colture

A Foggia, presso l’ente di formazione pro-fessionale Formedil, Sipcam Italia ha pre-sentato le sue soluzioni nel diserbo dei le-gumi e degli ortaggi ed, in particolar modo, presentato il suo nuovo prodotto Bismark la giusta soluzione nel diserbo delle col-ture.

Tavola rotonda dal titolo “La masseria didat-tica, produrre ricchezza senza distruggere, di-fendendo i valori della terra” presso il salone dell’agroalimentare. La formazione e la ricerca nel settore dell’agricoltura multifunzionale e lo sviluppo rurale attraverso le masserie di-dattiche.

Agriturismi, masserie didattiche e sociali, atti-vità artigianali, commerciali e sociali, rete degli itinerari turistici e culturali, formazione degli addetti e informazione degli utenti. Sono solo alcuni dei risultati raggiunti con lo scorso Psr (2007-13) dal Gal Terra dei Trulli e di Barsento che ha organizzato un evento conclusivo.

SPECIaLE FIERa dEL LEvaNTEMasserie didattiche: la difesa dei valori della terra

Guardail video

Guardail video

Guardail video

WWW.FOGLIE.Tv l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

pugliA food film 2015Il cinema incontra l’agroalimentare

eventi

Page 23: FOGLIE n.18/2015

23n° 18 - 15 ottobre 2015

è la pugliese Federica Pascali la vincitrice di oscar Green 2015, il premio voluto e pro-mosso da Coldiretti Giovani

Impresa che premia le realtà imprenditoriali capaci di accogliere e rilanciare le sfide di un mercato innovativo ed in costante cam-biamento. Grandi sorprese dalla Puglia che come ogni anno ha testimoniato la voglia di fare impresa con genio e lungimiranza, affidandosi ai ‘cervelli non in fuga’ dei campi pugliesi.“Gli uliveti aziendali si stagliano nei feudi di Vernole, Melendugno, Castro e nella ma-rina di san Foca – ha raccontato Federica - tutti territori situati in Puglia, in provincia di Lecce, hanno un’estensione di circa 200 ettari di terreno con circa 13 mila alberi, di cui il 70% secolari e il 30% piante giovani. Grazie alle diverse caratteristiche dei terreni, riusciamo a coltivare diverse cultivar, quali Cellina di Nardò e ogliarola salentina, tipi-che del territorio salentino e produrre varie tipologie di olio. quale modo migliore per far assaggiare i prodotti aziendali in totale relax? Mentre si guarda un buon film. Per cui Federica ha sfruttato gli antichi locali azien-dali per rispolverare pellicole e poltrone e

ha inaugurato l’AGRICINEMA IRIs, un luogo di ritrovo per gli amanti del cinema che per tutta la durata del film gustano cibo a km0. Ingrediente principale dei nostri snack l’olio extravergine aziendale”. L’Esposizione Universale di Milano è stata in-vasa da giovani provenienti dalle campagne di tutte le regioni italiane e anche dall’estero per partecipare all’oscar Green, il premio alle imprese più innovative promosso dai giova-ni della Coldiretti #scommettosuitalia. “A crescere in futuro - ha spiegato il Diretto-re di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - sarà la domanda di livelli più elevati di profes-sionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodot-ti tipici e del vino alla trasformazione azien-dale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salu-mi, gelati e addirittura cosmetici. La doman-da di lavoratori – ha concluso Corsetti - si registra infatti per figure professionali tradi-zionali che vanno dal trattorista al tagliale-gna fino al potatore, ma anche per quelle

innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodot-ti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi”.Il premio oscar Green, che ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, offre l’opportunità di valorizzare la propria idea imprenditoriale e si rivolge a tutti gli imprenditori agricoli e agroalimentari, singo-li o associati operanti sul territorio nazionale e di qualsiasi età che, all’interno del proprio percorso imprenditoriale, abbiano sviluppa-to un’idea innovativa, in grado di testimonia-re il contributo offerto dall’agricoltura alla società in termini di valore, sicurezza, fiducia e qualità della vita.

lA pugliese federicA pAscAli vince l’oscAr green 2015CON L’aGRICINEMa NELLE CaMPaGNE dI vERNOLE (LE

è cominciata la campagna di informazione e formazione progettata e realizzata dall’A-RIF, che ha come protagonisti

alunni e docenti di tutti gli istituti agrari o tecnici con indirizzo agrario della Puglia. Con la campagna “A scuola nel bosco”, che si è svolta nei mesi di marzo e aprile scorsi si è puntata l’ attenzione sul patrimonio fo-restale pugliese, portando nei boschi alunni e docenti di più di venti istituti superiori pu-gliese. questa volta l’attenzione è rivolta al settore irriguo. L’ARIF gestisce circa 270 im-pianti sparsi nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari e Bat. Il primo appuntamento è stato con gli alunni e docenti dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Manduria. Hanno visitato

l’impianto irriguo del Tara, dove gli esperti dell’ARIF hanno spiegato le diverse fasi del funzionamento di un impianto, dall’emungi-mento dell’acqua dalla falda, alle vasche di accumulo, al torrino piezometrico, alla rete di distribuzione dell’acqua che poi giunge sino alle aziende agricole e zootecniche. Infine si sono spostati in un’azienda, sempre accom-pagnati da esperti dell’Arif , per vedere come viene trattata e utilizzata l’acqua. Dopo questo primo appuntamento ne è se-guito un altro a Frassanito, in provincia di Lecce, in uno degli impianti irrigui più mo-derni gestiti dall’ARIF, quindi è stata la volta del brindisino con l’Istituto Pantanelli-Mo-net. Prossimi appuntamenti ad Adelfia, Noci, Conversano, Triggiano, Terlizzi, Barletta. La

campagna “I percorsi dell’acqua” proseguirà sino a metà novembre circa. Ai docenti e agli studenti, in occasione delle visite degli impianti, vengono distribuiti depliant espli-cativi e un DVD realizzati dall’Ufficio stampa dell’ARIF.

“i percorsi dell’AcQuA” con le scuole di pugliAPartita la campagna

Page 24: FOGLIE n.18/2015

www.foglie.tv24

V elum Prime è il nuovo e ri-voluzionario nematocida/fungicida per le colture orticole frutto della ricerca

Bayer Cropscience; caratterizzato da pro-prietà uniche e da un meccanismo di azio-ne originale, Velum Prime offre ad ogni orticoltore efficacia, flessibilità, sostenibilità e praticità.E tutto questo in un unico prodotto!Modalità d’impiegoNumerose sono le colture orticole autoriz-zate sotto serra per il controllo contempo-raneo di nematodi galligeni e oidio.Velum Prime si applica via manichetta fo-rata a dosaggi molto limitati (0,375-0,625 L/ha): una prima applicazione poco dopo il trapianto da ripetersi dopo 15-30 giorni, in funzione del grado di infestazione dei nematodi.La forza di un prodotto rivoluzionarioL’azione di Velum Prime è diretta in primo luogo nei confronti delle larve mobili dei

nematodi presenti nel terreno. Ma non si ferma solo qui! Grazie alle proprietà siste-miche della sua componente attiva, infatti, Velum Prime riesce ad essere assorbito dalle radici e a penetrare nei tessuti ra-dicali raggiungendo anche i nematodi ivi insediati.Il prodotto viene poi ridistribuito anche alla parte verde della pianta raggiungen-do i tessuti fogliari e proteggendoli dall’at-tacco dei funghi appartenenti al gruppo degli oidi.Protezione e sostenibilitàLe caratteristiche rivoluzionarie di Velum Prime non sono legate unicamente alla protezione da nematodi e oidio in modo contemporaneo, ma risiedono anche nel suo profilo di sicurezza e di sostenibilità: il prodotto rispetta l’ambiente e gli orga-nismi non bersaglio ed ha una classifica-zione favorevole che facilita tutte le ope-razioni per l’operatore. L’impiego di Velum Prime nel controllo

dei nematodi offre vantaggi rivoluzionari:- Elevata efficacia contro i nematodi gal-ligeni- Controllo contemporaneo e duraturo dell’oidio- Facilità di impiego grazie a dosi molto basse- Profilo tossicologico e classificazione ambientale favorevole- Flessibilità di impiego e possibilità di integrazione con altri prodotti e tecniche agronomiche sostenibili.

e’ iniziAtA unA nuovA erA nellA difesA dAi nemAtodivelum Prime, il nuovo prodotto Bayer CropScience

Page 25: FOGLIE n.18/2015

25n° 18 - 15 ottobre 2015

agricoltura

F

l

ruit Innovation, la mostra professionale lanciata lo scorso maggio a Fiera Mila-no nell’ambito del “sistema”

Ipack-Ima, evento leader nelle tecnologie di processo e packaging, cambia caden-za e contesto. La prossima edizione avrà infatti luogo dall’8 all’11 maggio 2017 (e non come inizialmente previsto nel maggio del 2016) e avverrà nell’ambito

di Tuttofood, la grande manifestazione B2B di Fiera Milano dedicata all’alimen-tare. Gli organizzatori fanno sapere che “lo spostamento al 2017 garantirà a Fruit Innovation, il cui debutto è stato positivo, prospettive di crescita ancor più solide. Con l’inserimento in Tuttofood - un con-testo che per caratteristiche merceolo-giche e pubblico professionale si adatta perfettamente alla manifestazione - Fruit

Innovation godrà di un traino importante, data la posizione leader ormai conqui-stata dalla mostra del food”. questa la versione ufficiale ma dubitare è quanto-meno lecito considerando che la fiera era stata lanciata in pompa magna neanche un anno fa e che, dopo una sola edizio-ne, è già “costretta” a posticipare date ed unirsi ad altri contesti.

e promesse di eliminare l’Imu agricola e l’Irap ri-schiano di trasformarsi in un vero e proprio “cavallo

di troia” per l’intero settore. È la denun-cia dei deputati 5 stelle della Commis-sione Agricoltura della Camera che, in occasione dell’esame del Documento di Economia e Finanza (DEF), hanno rivolto sia al Governo sia al relatore del Partito Democratico una serie di domande sulle effettive coperture per la manovra. “Per rispondere nel linguaggio canzonatorio del premier Renzi, non siamo affatto ‘se-reni’ sulle ricadute che potrebbero avere sul comparto l’abolizione dell’Imu agri-cola e dell’Irap – spiega il deputato pu-gliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio

dove i 5 stelle hanno bocciato il DEF – Un Governo degno di questo nome non può semplicemente affermare che non ci saranno conseguenze per gli agricoltori, senza argomentare la sua dichiarazione con dati e numeri alla mano. quale atto di sconsiderata fede dovrebbe portarci a credere alle loro chiacchiere?! Il timore – continua L’Abbate (M5s) – è che l’aboli-zione delle due imposte si traduca, in re-altà, in altre misure più impattanti come il taglio agli incentivi per il gasolio o alle misure per favorire l’aggregazione delle aziende agricole. Nel caso il Governo sia a corto di idee e voglia andare oltre i soliti proclami, gli ricordiamo le nostre propo-ste – conclude il deputato 5 stelle - in-dividuare le risorse necessarie ad abolire l’Imu sui terreni al di fuori del comparto

agricolo estendendo ogni eventuale age-volazione anche alle imprese della pesca e dell’acquacoltura, sostenere il settore lattiero caseario e riordinare l’assistenza tecnica privilegiando, anche per ottenere maggiori risparmi di spesa, i sistemi di consulenza aziendale, sia nel settore zoo-tecnico che in quello agronomico”.

fruit innovAtion si spostA nel 2017 e si unisce A tuttofood

le promesse del governo su imu AgricolA e irAp solo un cAvAllo di troiA?

Lanciata appena lo scorso maggio

Il M5S denuncia la mancanza di chiarezza da parte della maggioranza Pd

Page 26: FOGLIE n.18/2015

i n un mondo sempre più globa-le, anche le organizzazioni in-terprofessionali ortofrutticole di ogni Paese hanno necessità di

un maggiore coordinamento tra loro per poter esporre in modo omogeneo le loro richieste in Europa e avere più forza nei confronti della Grande Di-stribuzione (Gdo), principale canale di vendita.si è parlato di questo, e della neces-sità di creare un coordinamento eu-ropeo, nel convegno organizzato da Ortofrutta Italia (oI) a Macfrut, “Il ruolo delle organizzazioni interprofessionali ortofrutticole nei rapporti di filiera e un possibile coordinamento europeo. Esperienze a confronto di spagna, Francia, Italia e Ungheria”. E’ stata la prima occasione in tutta Europa in cui sono state messe a confronto le attivi-tà, così diversificate, delle OI ortofrut-ticole riconosciute nei Paesi Membri dell’UE.

Presenti i rappresentanti di Hortyfru-ta, Interfel, ortofrutta Italia e FruitVeB; mancava la rumena Prodcom. secondo Nazario Battelli, presidente di ortofrut-ta Italia, è scoraggiante l’assenza e il di-sinteresse del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) sulla materia; nonché le inspiegabili lungaggini burocratiche riguardanti l’interprofessionale ortofrutticola ita-liana, “se si tiene conto - spiega sem-pre Battelli - che in Belgio è già nata una oI che deve chiedere il riconosci-mento rispetto al nuovo Regolamento 1308/13 e che, anche nei Paesi Bassi, sembra se ne torni a parlare”. “Con l’i-nizio di un nuovo mandato si rinnova l’impegno delle rappresentanze asso-ciate, si razionalizza la base sociale e si attendono le determinazioni per il riconoscimento e per le procedure di applicazione della nuova Legge. La consolidata tradizione dei rapporti fra i soci prevede di non costituire budget

operativi, né una struttura operativa, affidandosi solo all’attività statutaria dei membri del Consiglio di ammini-strazione e dei Comitati di prodotto”.“Tra le altre cose, il nostro ruolo nella filiera ortofrutticola - ha spiegato Bat-telli - prevede l’innovativa Promozione generica collettiva a budget zero, con l’obiettivo di valorizzare il prodotto e stimolarne il consumo nel periodo di maggiore potenziale qualitativo. Im-portanti diventano quindi il richiamo alla stagionalità, alla territorialità, alla migliore qualità organolettica e l’evi-denza istituzionale della provenienza del messaggio: l’organizzazione Inter-professionale, ovvero tutta la filiera, e il Mipaaf, cioè la Pubblica amministra-zione competente”. “serve - ha conclu-so Battelli - che i rappresentanti delle attività economiche legate all’ortofrut-ta decidano per un ruolo più efficace e strutturato dell’oI, come opportuni-tà di miglioramento per il settore; da

www.foglie.tv26

le oi ortofrutticole europee A confronto per un mAggiore coordinAmentoIn Germania ortofrutta in Gdo all’89%, Italia al 61%

agroalimentare

Page 27: FOGLIE n.18/2015

27n° 18 - 15 ottobre 2015

canto suo, il Mipaaf dovrebbe favorire una prospettiva organica degli stru-menti a disposizione della filiera del composito mondo ortofrutticolo che coniughi le prerogative nazionali del settore - strategia, programmazione, promozione, tra le altre - con le aree di-strettuali di alcuni prodotti; infine l’UE non dovrebbe penalizzare la diffusio-ne di strumenti nazionali e sperimen-tare soluzioni comuni in un mercato comune”.secondo Juan Colomina di Hortyfru-ta (Almeria) la Gdo ha una capacità sempre più forte di imporre le proprie condizioni alle imprese agricole e alle organizzazioni interprofessionali; non solo sui prezzi ma anche sugli imbal-laggi e sulle norme di qualità. Pratica-mente in Germania la vendita attraver-so la Grande distribuzione è all’89%, in Francia poco sotto. solo in Italia il dato si abbassa un po’ (61%).“Proprio per questo motivo - ha affer-mato Colomina - è necessario stabilire un contatto tra tutte le organizzazio-ni interprofessionali per collaborare e acquisire maggiore forza. La normativa europea in vigore garantisce a due im-portanti figure un grande potere di ne-goziazione produttori/distributori, tran-ne per il prezzo: le Associazioni delle organizzazioni di produttori (AoP) e le organizzazioni interprofessionali (oI). Questi sono definiti in contesti diversi:

le AoP possono essere sovranaziona-li, le oI sono limitate a ciascuno stato membro. Noi proponiamo di sviluppa-re AoP e oI plurinazionali e chiediamo una modifica alla normativa affinché sia riconosciuta una oI europea, dal momento che l’area di influenza del mercato è in Europa”.Bruno Dupont, presidente di Interfel (organizzazione interprofessionale francese) ha posto l’attenzione sulla creazione di un’associazione di coor-dinamento delle interprofessionali ortofrutticole a livello europeo, con una “voce unica”. Pur senza nessuna cessione di sovranità da parte delle organizzazioni socie di Interfel, l’intera filiera ha capito con il tempo che era molto più importante un’azione e un posizionamento del settore a livello nazionale. Tanto da gestire con relativa facilità una contribuzione “volontaria e obbligatoria” che - con prelievi millesi-mali agli operatori di tutta la filiera nei diversi passaggi - permette di avere un budget annuale di circa 10 milioni di euro con il quale fare tutta la promo-zione collettiva e investire su di una qualificata struttura.“L’interprofessione cambia con i tempi - ha dichiarato Dupont - Ma dai miei 40 anni di esperienza posso dire che è il consumatore finale colui che decide: le risposte che vengono date alle sue domande sono fondamentali”.

Nella sua relazione, oltre a una pre-sentazione della propria organizzazio-ne, György Csizmadia, vicepresidente di FruitVeB, ha sottolineato: “Attualmen-te esiste una sola organizzazione di produttori in Ungheria con associati internazionali. La domanda è: a livel-lo europeo possiamo e dobbiamo so-stenere il funzionamento dei gruppi e delle associazioni di produttori in diversi Stati membri al fine di creare long seasons e incontrare le richieste del mercato e dei consumatori?”. se-condo FruitVeB sarebbe una buona iniziativa creare e attuare campagne di marketing internazionali (europee). “Un buon esempio di quest’anno è la creazione della Fruit and Veg New-sletterdell’organizzazione 5-a-day. Do-vremmo anche pensare alla possibilità di un regolare scambio di esperienze a livello europeo, su base mensile. La comunicazione sul web non è sempre apprezzata, ma vale la pena pensare a un uso congiunto delle possibilità offerte da Internet nei settori del mar-keting, della gestione della qualità, e anche riguardo alla diffusione di pre-visioni di mercato e risultati di ricerca”.“Devono essere rafforzate le collabo-razioni interorganizzative - ha conclu-so Csizmadia - Per questo non sono sufficienti partecipazioni occasionali, trattative su prodotti e cultivar, orga-nizzazione di mostre e conferenze. E’ necessario creare anche una realtà ombrello comune a livello europeo, in cui possano essere lanciati progetti congiunti”.

Page 28: FOGLIE n.18/2015

i prodotti alimentari “Made in Italy” devono essere prodotti intera-mente in Italia, dal campo allo scaffale? O è possibile definire

prodotto italiano anche quello che uti-lizza materie prime estere? Del proble-ma si è parlato in Expo, nel padiglione “Cibus è Italia – Federalimentare” nel corso di una tavola rotonda (“Made in Italy o Italian Made? Idee e Sfide per il futuro Agroalimentare Italiano”), or-ganizzata dal periodico “GdoWeek” in collaborazione con Fiere di Parma. La questione, resa ancor più attuale dal cospicuo aumento dell’export alimen-tare italiano, è stata dibattuta da pro-duttori agricoli, industriali alimentari e catene distributive.Per Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti, i consumatori chiedono la massima trasparenza e tracciabilità: “senza giocare sulle parole, la consul-tazione pubblica promossa dal Mini-stero delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015 ha chiarito inequivocabilmente che il 96,5 per cento dei consumato-ri ritiene necessario che l’origine dei prodotti agricoli debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta,

QuAle e’ il vero food mAde in itAly?I contenuti della tavola rotonda tenutasi in Expo, al padiglione “Cibus è Italia – Federalimentare”

28 www.foglie.tv

dai formaggi ai salumi, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta fino al latte a lunga conservazione. In un dif-ficile momento di crisi bisogna porta-re sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e della verità per combat-tere la concorrenza sleale e rispondere alle reali esigenze dei consumatori”.La domanda crescente nel mondo di cibo Made in Italy indica che quanto già viene fatto da tempo, cioè qualificare con “Made in Italy” il know how trasfor-mativo dell’industria alimentare, debba essere riconosciuto senza ipocrisie. Lo ha sostenuto Roberto Brazzale, Pre-sidente del Gruppo Brazzale (azienda lattiero-casearia che produce oltre al formaggio Gran Moravia, burro, quat-tro prodotti DoP e sei diversi marchi): “Per riuscire a soddisfare la domanda complessiva di alimenti, composta dal-la somma dei consumi interni più la

agroalimentare

Page 29: FOGLIE n.18/2015

29n° 18 - 15 ottobre 2015

quota destinata all’export, l’Italia deve necessariamente importare materie pri-me da trasformare, ovvero prodotti finiti già trasformati all’estero. La questione fondamentale, perciò, diventa: vogliamo che questo cibo sia prodotto all’estero e poi venduto in Italia, oppure vogliamo sempre più intercettare questo flusso, diventando sempre più protagonisti nell’imponente fabbisogno di produ-zione e trasformazione di alimenti per soddisfare la domanda interna e quella di export, potenzialmente illimitata?”.In conclusione per Brazzale non c’è al-cuna contraddizione tra i concetti di Made in Italy e Italian Made: “sono as-solutamente complementari e sinergici, e non ha alcun senso considerarli l¹uno alternativo all’altro, anche perché l’uni-ca alternativa all’import è la decrescita. L’alternativa più plausibile all’ Italian Made, non è il Made in Italy ma il ‘forei-gners Made’”. Per migliorare la comunicazione ai con-sumatori sulla produzione dei prodotti alimentari italiani, la catena distributi-va “Consorzio Coralis” ha lanciato una

“super-etichetta”, “Etichètto” . Ne ha parlato il Presidente, Eleonora Graffione: “Etichètto è prima di tutto un program-ma etico, uno strumento per ridare tra-sparenza alle origini e alla lavorazione dei prodotti di cui ci nutriamo. Etichètto non sostituisce la marca del produttore, ma la integra, attestandone le qualità, i tracciati ed i percorsi. Non è una forma di marca privata del distributore, ma ca-somai si configura come una super label che fa della trasparenza e della garanzia etica i propri principali valori, esaltando, quando reali, le migliori caratteristiche dei produttori. E’ alleanza con tutte le parti: coltivatori, produttori, clienti”.Per il Gruppo Petti, che produce passate di pomodoro, polpe, pelati e via dicendo, il prodotto Made in Italy per potersi de-finire tale deve essere italiano dal cam-po allo scaffale, tanto che Petti ha affi-dato quote del Gruppo ai suoi produttori agricoli, come ha spiegato Pasquale Pet-ti, amministratore delegato: “Per il nostro progetto di marca utilizziamo solo po-modoro toscano lavorato a bassa tem-peratura; per questo abbiamo deciso di

far entrare al nostro interno, con quote societarie, la parte agricola del processo produttivo, ovvero l’Asport (Associazio-ne produttori ortofrutticoli toscani), per garantire ai consumatori finali oltre a qualità ed innovazione dei processi di trasformazione, anche la tracciabilità e la provenienza della materia prima. Utilizziamo solo pomodoro toscano la-vorato a bassa temperatura, secondo la migliore tradizione conserviera italiana”.Made in Italy o Italian Made, comunque sia prodotto il Made in Italy è importan-te che venga correttamente comunicato ai consumatori, ha sintetizzato alla fine della tavola rotonda il moderatore Cri-stina Lazzati, direttore del periodico Gdo-Week: “L’obiettivo deve essere la mas-sima trasparenza per il consumatore. Che sia Made in Italy o Italian Made il dichiarato deve corrispondere ai fatti è un impegno che le aziende del nostro Paese devono prendere per continuare ad esser credibili e per valorizzare l’Ita-lia che decidono di vendere”.

Page 30: FOGLIE n.18/2015
Page 31: FOGLIE n.18/2015
Page 32: FOGLIE n.18/2015