FOGLIE n.11/2015

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N° 11 • 15 GIUGNO 2015 R La “Guerra delle Ciliegie”: il “blob” delle ultime due settimane Speciale Melone e Anguria: produzione, import -export e prezzi Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica: le nuove potenze economiche nel “mirino” di Eurispes Expo, la spesa virtuale tra i mille marchi del food Made in Italy AGRICOLTURA ECONOMIA AGROALIMENTARE Di prodotto a causa del maltempo, di vendita per colpa dei prezzi bassi DOPPIO CRACK AGrIcOltUrA • AGrOAlImeNtAre • tUrIsmO rUrAle

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 11 • 15 GIUGNO 2015

R

La “Guerra delle Ciliegie”: il “blob” delle ultime due settimaneSpeciale Melone e Anguria: produzione, import -export e prezzi

Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica:le nuove potenze economiche nel “mirino” di Eurispes

Expo, la spesa virtuale tra i mille marchi del food Made in Italy

agrICOLTUra

ECONOMIa

agrOaLIMENTarE

Di prodotto a causa del maltempo,di vendita per colpa dei prezzi bassi

DOPPIOCRACK

AGrIcOltUrA • AGrOAlImeNtAre • tUrIsmO rUrAle

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15 GIUGNO 2015 - N. 11 - ANNO 10

QUINdIcINAle dIAGrIcOltUrA

AGrOAlImeNtAretUrIsmO rUrAle

la Guerra delle ciliegiesplode la polemica fra produttori di ciliegie ed aziende che l’ «oro rosso»

lo esportano. I primi contestano che dopo un’annata di lavoro il prodot-to sia venduto anche a 40 centesimi al chilo. Un prezzo insostenibile per sopportare le spese della manodopera e le tasse. I secondi replicano sostenendo che quest’anno c’è sovrapprodu-zione e che la ciliegia ha avuto diffi-coltà di ma-turazione e sviluppo. Quin-di, la qualità ne risente e, di conse-guenza, i prezzi. Cronache della “Guerra delle Ciliegie” 2015 , una delle più forti degli ultimi tempi. L’epicentro della protesta è il trian-golo Sammichele, Turi e Conversano. Tuttavia, l’intero sud est barese, da Gioia ed Acquaviva sino a Polignano è in difficoltà. Quali possono essere i rimedi per far si che non si verifichino più mo-menti del genere? Ecco il “blob” del-le ultime due settimane. Qualcuno sussurra la parola “consorzio” ma il cooperativismo con le cantine socia-li e quelle olivicole è fallito in questi paesi per cattiva gestione: proposta bocciata con perdite. Il problema vero, secondo altri, è che al frutti-vendolo di Milano o Torino un kg di ciliegie non si acquista a meno di 5 o 6 €. Una vergogna secondo il no-stro lettore genovese Enzo Mascia che ci scrive : “Dove vivo io le ciliege

nei supermercati o banchi del mer-cato costano da 6 € al kg in poi. Non sempre si evidenzia l’origine,ma non essendo un cibo per la sopravviven-za come il pane e simili, le lascio sui banchi in attesa che marciscano alla faccia di chi vuole sempre e comun-

que fare l’affare del secolo!”. Se il produttore mi porta

una ciliegia ferrovia di 30 millimetri di

diametro gliela pago anche 3 euro al chilo – dichiara invece Nicola Giulia-no dell’azienda

Giuliano Puglia-Fruit – pensate

che nei giorni scor-si l’ipermercato mi

ha pagato 95 centesimi a cestino le ciliegie mentre nel

2014 era 1,80 e questo perché c’è sovraproduzione mondiale». L’im-portanza della “pezzatura” è sottoli-neata anche dall’importante polo di Vignola da dove sottolineano come tale questione sia diventata il vero ago della bilancia della riuscita o meno di una campagna. Infine e, come spesso accade, buon ultima la politica: secondo il confermato con-sigliere regionale Nino Marmo «La depressione dei prezzi delle ciliegie è causata soprattutto da un eccesso di produzione. In questi anni, si sono moltiplicati i produttori: chi ave-va un fazzoletto di terra ha deciso, ovunque, di coltivarlo a ciliegi e ciò è avvenuto senza programmazione e senza una regia in grado di indi-rizzare coloro che avevano intenzio-ne di avviare un’attività agricola di questo tipo”.

E

Editoriale

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SOMMarIO

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N°12 - 1 luglio 2014

19 CULTIVAr 2015 Il festival della biodiversità

27 CIbUS è ITALIA 1000 marchi del Food Made in Italy28 ESPorTAzIoNI AGroALIMENTArI Speculazione commerciale

23 oLIo DI FAMIGLIA 2015 Vince il primo premio “Don Pippo”24 MoSTrA PoMoLoGICAI Presso i Vivai Giannocaro rADICI DEL SUD Presentatioltre 400 vini

28 EUrISPES Il laboratorio dei brICS

8 CILIEGIE Si rischia il doppio crack

12 MELoNE E ANGUrIA Produzione, import-export e prezzi

agrOaLIMENTarE

EvENTI

ECONOMIa

SpECIaLE CraCK CILIEgIE

SpECIaLE MELONI & aNgUrIE

15 UNACMA Lettera al Ministro Poletti17 AGrICoLTUrA IN rEGIoNE Un bene o un male?18 bAYEr CroPSCIENCE YouFarm Web Competion22 ANVE Xylella e altri patogeni: cosa fare?

agrICOLTUra

20 LE MAMME DEL borGo Innovative distribution21 KMArKETzEro La tua spesa a casa

5 LA GUErrA DELLE CILIEGIE Esplode la polemica fra i produttori

prOgETTO fOOdINg

EdITOrIaLE

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r affiche di vento, ac-quazzoni e gran-dinate non danno tregua alle ciliegie

pugliesi. “In provincia di bari - denuncia il presidente del-la Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - si segnalano danni sia alla produzione di ciliegia bigarreau, la varietà più pre-coce, sia a quelle appena in produzione o in procinto di entrarci come Georgia e Fer-rovia”. In particolare è tra i comuni di Turi e Sammichele che si sono verificati i danni maggiori con una coltre di ghiaccio su molti terreni e parecchi frutti “ammaccati”. Si sono registrate in queste ulti-me settimane forti raffiche di vento e campi allagati anche in provincia di Foggia.“I continui sbalzi termici - de-nuncia il direttore di Coldi-

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retti Puglia, Angelo Corsetti - non giovano certamente al settore agricolo. Gli impren-ditori si trovano ad affrontare

fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano ec-cezionali ondate di maltem-po a caldo fuori stagione”.

Speciale C rack C iliegio

Di prodotto a causa del maltempo, di vendita per colpa dei prezzi bassi

ciliegie, si rischia il doppio crack

Campi allagati anche in provincia di Foggia

Puglia: il maltempo colpisce le ciliegie dituri e sammichele

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“In un momento già caldo, non è il caso di mettere altra benzina sul fuoco”. Così Giacomo Suglia presi-dente Apeo, l’associazione puglie-se esportatori ortofrutticoli, com-menta la notizia secondo la quale i cerasicoltori di Conversano e di Turi, in provincia di bari, a causa dei prezzi bassissimi, minacciano di non raccogliere più le loro cilie-gie, lasciando inattivi migliaia di operai agricoli. “Se i prezzi delle ciliegie non sono soddisfacenti -

spiega Suglia - non dipende né dai produttori, né dai sindaci né dalle organizzazioni. Il vero problema è che quest’anno le nostre ciliegie sono di pezzatura medio-piccola mentre la Grande distribuzione organizzata vuole il calibro 24+ per le vaschette da 500 grammi o il 26+ per la vendita alla rinfusa in cassette da 2, 3 o 5 chili”.“Come se non bastasse, l’abbon-dante produzione pugliese è parti-ta in ritardo di circa 15 giorni e ha

finito per sovrapporsi con l’offerta di Vignola, della Spagna e, più di recente, anche del Trentino”.“Insomma - conclude Suglia - non è nemmeno un problema di con-sumi, perché la richiesta c’è. Se qualche organizzazione è più bra-va di noi e trova mercati in grado di assorbire le nostre piccole pez-zature ben venga ma, per il bene di tutto il sistema, evitiamo di far degenerare la situazione”.

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Primi listini per le ciliegie Ferrovia sui mercati all’ingrosso di Roma e Torino

sud-est barese: la protesta per i prezzi bassi

L’ esportatore fa il punto su una stagione difficile

Apeo: “Il motivo dei prezzi bassi? ciliegie pugliesi piccole e in ritardo”

produttori di ciliegie di Con-versano minacciano di non raccogliere più i loro frutti e di

lasciare a casa migliaia di braccianti impegnati nella raccolta: il proble-ma riguarda i prezzi bassissimi delle ciliegie Ferrovia e il rifiuto di acqui-

sto delle ciliegie Giorgia da parte dei commercianti. Le associazioni di categoria chie-dono l’intervento immediato delle autorità (sindaco, presidente di re-gione, prefetto) per risolvere il pro-blema. In mancanza - si legge - non

saranno in grado di garantire l’ordi-ne pubblico, messo a rischio dalle forme di protesta eclatanti che si intendono intraprendere.E anche a Turi la situazione non sembra migliore: 1,5 euro per la Fer-rovia di pezzatura abbastanza gros-

sa e buon colore; 0,50-0,70 euro per il calibro piccolo. La Puglia è la prima regione italiana produttrice di ciliegie con una media di 52.000 tonnellate l’anno, un’area complessiva di 17.000 ettari - che rappresenta il 39% del totale na-zionale - e una presenza di 8.500 aziende. Cuore della produzione ce-rasicola è proprio il Sud-Est barese, con un giro d’affari solo nell’export di 20 milioni di euro, dove Conversano

spicca con oltre 3.000 ettari coltivati a ciliegio.Il Centro per la valorizzazione del-la cerasicoltura di Conversano per-severa nella richiesta al Ministero dell’Agricoltura e allo stesso ministro Maurizio Martina, per l’avvio di un tavolo nazionale per la cerasicoltura e il riconoscimento formale del com-parto agroalimentare tra i più identi-tari della produzione nazionale. La situazione all’ingrosso

Sulla piazza di Torino le ciliegie Fer-rovia di calibro 26-28, I categoria e alla rinfusa hanno fatto la loro com-parsa nei listini in data 5 giugno 2015, con un prezzo prevalente di 4,15 euro: rispetto alla stessa data del 2013 si registra un calo di 0,55 euro. Con un giorno di anticipo ri-spetto a Torino, sulla piazza di Roma troviamo invece il prodotto con una quotazione prevalente di 6 euro.

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L e chiamano “oro rosso di Puglia” ed anche a vederle sembrano

degli autentici gioielli: grandi, rosse, lucenti, consistenti, sapo-rite. Sono le Ferrovia, le ciliegie italiane più apprezzate ed espor-tate nel mondo. Un sesto della produzione nazionale è realiz-zata a Turi, dove la coltivazione cerasicola (non solo Ferrovia, an-che Georgia, bigarreau ed altre) occupa una superficie di oltre 3700 ettari, con una produzione media annuale di 100mila quin-tali. Ai primi di giugno, il paese ha celebrato la solita festa delle ciliegie durante la quale c’è stata la richiesta di riconoscere alla Ferrovia il marchio di De-nominazione d’origine protetta (Dop). Le ragioni dei produttori

L’appello lanciato dal sindaco di Turi Coppi

ciliegie: una dop per salvaguardare la “Ferrovia”

Insegnare alle giovani generazioni il loro valore nutritivo ed economico

Filiera corta: Il Gal Ponte lama torna a scuola con le ciliegie

sono state illustrate dal sindaco Domenico Coppi, nella conferen-za stampa di presentazione della XXV Sagra della Ciliegia di Turi. “Sono maturi i tempi – ha fatto presente Coppi – perché la re-gione, con l’Assessorato all’agri-coltura e l’Amministrazione loca-le posano ottenere dalle autorità nazionali la Dop per la ciliegia pugliese e per i nostri territo-ri cerasicoli da primato, la stes-sa Turi, naturalmente, ma anche Conversano e bisceglie. Merita il riconoscimento, perché è un frut-to di grande qualità e la denomi-nazione protetta potrà diventare lo strumento per mettere i nostri agricoltori al riparo da annate come l’attuale, in cui l’andamen-to climatico ha depresso i prezzi”.

Speciale C rack C iliegio

p romuovere i prodotti tipi-ci e incoraggiare il consu-mo delle produzioni a km 0 sono stati gli scopi della

visita dello staff del GAL Ponte Lama presso la scuola San Giovanni bosco di bisceglie nei giorni scorsi.Nell’ ambito del progetto di cooperazio-ne “Corto circuito dei contadini”, di cui il GAL Ponte Lama è partner, e su invito del dott. Visaggio, sono state distribuite ciliegie e materiale informativo sui pro-dotti tipici, ed in particolare sul nostro “oro rosso”, presso tutte le classi del III circolo didattico di bisceglie. Grazie al contributo delle maestre Giovanna Pa-pagni, Maria Capurso e Anna rosati, che in questo periodo hanno realizzato una serie di attività didattiche volte all’in-centivazione di abitudini alimentari più

salubri e alla conoscenza più appro-fondita del nostro territorio e di nostri prodotti locali, c’è stata una visita alla classe V E del plesso Angela Di bari. In questa occasione lo staff del GAL Pon-te Lama ha portato il dolce frutto come “merenda sana” e ha cercato di fare un po’ il punto su quello che i ragazzi han-no appreso durante questo percorso di educazione alimentare.

Dopo una breve introduzione sul no-stro Gruppo di azione locale, i bambi-ni erano impazienti di raccontare ciò che avevano imparato o di parlare di esperienze personali. Per l’ agenzia di sviluppo locale è importante che nelle giovani generazioni sia chiaro il valore nutritivo ed economico di questo frutto che da sempre ha segnato la storia di bisceglie e Trani.

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Speciale M eloni & a ngurie

Produzione, import-export e prezzi

melone e anguria: l’analisi

N el 2013 si sono prodotte nel mondo circa 29,5 milioni di tonnellate di meloni, di cui ben 17 deriverebbero dalla

Cina. Stando quindi ai dati FAo ed esclu-dendo il colosso cinese, i top 6 produt-tori di melone al mondo sono: Turchia (1,7 milioni di tons), Iran (1,5 milioni di tons), Egitto,India, USA (circa 1 milione di tons) e Spagna (0,85 milioni di tons). Turchia, USA e Spagna hanno registrato un lieve calo di produzione negli ultimi anni; discorso opposto per Iran, Egitto e India. Questi 6 paesi insieme rappresen-tano solamente il 24% della produzione totale lasciando alla Cina la leadership incontrastata. Stando ai dati FAo, l’Italia ricopre solamente un ruolo marginale nella produzione mondiale di melone, non rientrando nei primi 10 paesi pro-duttori.

Nel 2013 si sono prodotte nel mondo cir-ca 109 milioni di tonnellate di angurie, principalmente concentrate in Asia (91 milioni di tons). I primi paesi produttori escludendo nuovamente la Cina, sono l’I-ran con 4 milioni di tons, la Turchia con 3,9 milioni di tons e a seguire il brasi-le, l’Egitto e gli USA. Sempre stando ai dati FAo, l’Italia si trova al 25° posto nel contesto internazionale di produzione. In Europa ricopre invece il 5° posto dopo Spagna, Ucraina, Grecia e romania.

Secondo i dati Istat, in Italia si pro-ducono circa 587.500 tonnellate di meloni su una superficie di 25.028 ettari, composti da 3.274 in serra e i restanti 21.755 in campo aper-to. Negli ultimi anni, le superfici e le produzioni stanno subendo un fenomeno di erosione, fatta ecce-zione per l’annata 2014 dove si è registrato un aumento degli etta-ri coltivati. Le superfici investite a

meloni a campo aperto, compresi tunnel di medie e piccole dimen-sioni, sono l’87% del totale, con il restante 13% sotto serra. Le pro-duzioni di meloni in Italia sono concentrate principalmente in Si-cilia che detiene circa il 37% delle superfici investite totali. Seguono la Lombardia, in aumento rispetto agli anni passati, la Campania, la Puglia e infine il Lazio.

Produzione mondiale di melone: Cina regina incontrastata, Italia fuori dalla top 10

Produziuone italiana di meloniin leggero calo

Produzione mondiale di anguria: Italia quinta in Europa

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Nel 2014, in Italia si sono prodotte 476.000 tonnellate di angurie su 11.424 ettari, di cui il 17% in serra. La concentrazione di produzione a livello regionale non è così elevato come nei meloni; le prime 3 regio-ni in termine di ettari investiti sono la Puglia (16%), il Lazio (15%) e la Campania (12%), seguono l’Emilia-romagna e la Lombardia.

Produzione Italiana di angurie: Puglia, Lazio e Campania al top

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Speciale M eloni & a ngurie

Secondo l’Istat, durante gli anni di crisi, l’Italia ha mantenuto stabile le proprie importazioni di melo-ni che sono fluttuate sulla media delle 32.000 tonnellate per poi chiudere al 2014 con un prezzo di 0,90 € al kg. Negli ultimi 7 anni, invece, le esportazioni hanno in-trapreso un altro ritmo: si è passati

da circa 20.000 tons del 2008 alle 30.400 del 2014. L’aumento delle esportazioni in quantità non è sta-to però compensato dal prezzo che è caduto dai circa 86 centesimi del 2010 ai 70 centesimi del 2014. La bilancia commerciale a volume sta vivendo quindi un trend positivo; da -10.600 tonnellate di differen-

za tra l’export e l’import del 2008, a -4.300 del 2014. Per quanto ri-guarda il valore, i prezzi in espor-tazione hanno azzerano tutto il recupero formato dall’aumento delle esportazioni in volume; la differenza tra export e import è infatti favorevole per quest’ultimo di circa 10 milioni di €.

L’Italia nel 2014, secondo i dati Istat, ha importato 36.582 tonnellate di angurie per un valore di16,2 milio-ni di €. Il trend di importazioni negli ultimi 7 anni è rimasto pressoché costante. Come per il melone, l’ex-port dell’anguria ha registrato forti incrementi; nel 2008 si esportavano 113.000 tonnellate mentre nel 2014 ben 170.000 tons con un prezzo al kg di 31 centesimi. La bilancia com-merciale, sia a valore che a volume, sta quindi segnando trend positivi.

Import-Export melone: trend ok, anche se il segno è ancora negativo

Import-Export anguria:ottima bilancia commerciale

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Dagli incidenti sul lavoro a una nuova certificazione: note e proposte

Unacma scrive al ministro Polettiagricoltura

a seguito della preoccupante lista degli infortuni mortali che fin troppo di frequen-te si verificano nel settore

agricolo Unacma decide di scrivere al ministro Poletti che in audizione alla Commissione sicurezza del Senato ha sottolineato la necessità di stimolare e fare crescere la «cultura della preven-zione e l’informazione». Unacma condi-vide pienamente e senza riserve le sue affermazioni ma aggiunge che per sua diretta esperienza, la difficoltà nel pra-ticare il percorso di adeguamento, non è da attribuire al solo aspetto econo-mico, ma anche e primariamente alla

conoscenza e competenza necessaria per applicare correttamente le norme vigenti, rese ancora più problematiche dalle diverse valutazioni e interpreta-zioni della loro corretta applicazione, degli stessi organi di vigilanza. Per questo Unacma si è impegnata da al-cuni anni nel progettare e realizzare un’azione di «formazione e informa-zione» che aggregasse gli organi di sorveglianza del mercato, gli organi di vigilanza del territorio e gli addetti nel settore della commercializzazione e riparazione delle macchine agricole, al fine di uniformare l’interpretazione e le modalità di applicazione delle norme

comunitarie e nazionali esistenti non-ché accrescerne la conoscenza diretta a favore di questi ultimi. Il progetto Unacma roc è indirizzato a rivenditori e riparatori di macchine agricole, per la silvicoltura, l’allevamento, la manu-tenzione del verde e il giardinaggio, e ha l’obiettivo di realizzare una diffusa rete di officine, su tutto il territorio nazionale, che dimostri di possedere le adeguate conoscenze, competenze e capacità richieste e necessarie per erogare un «servizio di consulenza sul-la sicurezza e relative prestazioni» da affiancare al normale servizio di assi-stenza tecnica e di riparazione”.

Il responsabile della sicurezza di Unacma, Unione nazionale commercianti macchine agricole, Rodolfo Catarzi, ha scritto una lettera al ministro

del lavoro Giuliano Poletti per richiamare l’attenzione sulla cultura della prevenzione degli infortuni e l’informazione in agricoltura. Chiede il

riconoscimento del progetto Unacma Roc, per la certificazione di qualità delle conoscenze e competenze, e un confronto diretto sull’abilitazione

alla guida e revisione delle macchine agricole. Di seguito il testo inviato in copia a “Foglie” dal segretario generale di Unacma Gianni di Nardo:

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Riceviamo e pubblichiamo da Domenico RAGNO:

“Non gradita in regione diffusione delle osservazioni della commissione europea al Psr Puglia 2014-20”

ari amici di “Foglie”, vi disturbo per due motivi .Il primo è legato alla mia diffusione delle osservazio-

ni della Commissione europea al PSr Puglia 2014-2020, che ha suscitato un vespaio imprevedibile. Non prevedibile perché si tratta di atti pubblici, la cui pubblicazione è un atto dovuto, come avviene normalmente nelle altre re-gioni italiane. Spero che si sia trattato solo di un episodio e che il partenariato sia economico che sociale ( perché nel sistema Puglia l’agricoltura e l’agroali-mentare nel suo complesso è impor-tante più che altrove ) sappia farsi va-lere.L’invio del documento mi è costato an-che una lettera indignata del dott. Pa-gliardini, Autorità di gestione del PSr Puglia, preoccupatissimo della cosa. Alla quale ho risposto qualche giorno dopo. Vi allego le missive, che non ho diffuso prima per non alimentare ulte-riori strumentalizzazioni, che ci sono pure state. Magari avrei guadagnato

qualche voto , ma ritengo che la corret-tezza personale e istituzionale venga prima di tutto e ho deciso di diffonder-le a urne chiuse, per evitare un utilizzo poco corretto delle stesse.Per completezza di informazione, va detto che Alleanza Cooperative Italiane Puglia e la CIA Puglia hanno preso posi-zione sulla vicenda con due comunicati stampa, che potrete trovare in rete.Sull’intera vicenda che dire! E’ sicura-mente vero, anzi ovvio, che osserva-zioni, anche più numerose, fanno parte della normale dialettica tra Uffici della Commissione e regioni nella predispo-sizione degli atti programmatori, come è stato affermato dalla Presidenza della regione e dallo stesso Pagliardini. Ma è la loro qualità e “ peso “ a determinarne l’entità. E penso che quelle in questione siano sicuramente pesanti; altrimenti il Direttore generale della DG Agri di bru-xelles ( dove viene valutata e centelli-nata ogni singola virgola ) non avrebbe usato l’aggettivo “ gravi “ , riferito alle questioni sollevate dal documento;

non mi risulta che tale terminologia sia frequente. Quindi, o la Commissione scrive a sproposito o la regione ritiene ordinaria amministrazione ricevere gra-vi osservazioni da bruxelles riguardo la programmazione dei fondi comunitari. Se è così …….. contenta lei!A margine di ciò, c’è la richiesta di prov-vedimenti nei miei confronti al Presi-dente dell’ordine di bari. Francamente non so di cosa potrei essere accusato, forse si tratta solo di un semplice ten-tativo di intimidazione. Ma come dice-va Totò a Fabrizi nel celebre “ Guardie e ladri “ , io non mi intimido…….! Ma il silenzio dell’ordine mi è pesato. Non una lettera , una telefonata, un SMS, non dico per appoggiarmi ma almeno per sapere cosa intenda fare. Conosco oronzo Milillo da oltre 20 anni e ho sempre avuto un rapporto corretto e cordiale con lui, sia quando lavoravo alla regione che in seguito. L’ho anche sostenuto in passato. E devo ammettere che mi sarei aspettato di più da lui; io qualcosa avrei fatto o detto. Che si sia

riceviamo e...

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intimidito lui al posto mio ? Spero solo che non sia d’accordo con l’AdG!!!Il secondo motivo riguarda il lavoro fu-turo: è infatti mia intenzione continuare a seguire in maniera stabile l’evolversi della politica agricola regionale, pre-scindendo dai risultati elettorali. Nell’ul-timo periodo con imprenditori, tecnici, esportatori e ricercatori del settore agricolo si è creato un gruppo di lavoro con intenti e obiettivi comuni che vuole

supportare con idee e proposte l’opera-to della nuova Giunta in agricoltura. Per fare meglio che in passato e cercando di risolvere i gravi problemi che afflig-gono il mondo agricolo, per dare all’a-groalimentare pugliese il posto che gli compete, anche sfruttando in maniera ottimale le risorse disponibili. Senza sovrapporsi a nessuno, ma affiancan-do in maniera propositiva l’ esistente, convinti che da un dibattito dal basso

che tenga in adeguata considerazione le varie esigenze della filiera, da quelle produttive a quelle ambientali, possa-no venire spunti, idee e ipotesi di solu-zione dei diversi problemi che affliggo-no il sistema agroalimentare regionale. Pensiamo di avere competenze tecnico-scientifiche, amministrative e operative sufficienti per svolgere tale ruolo, a cui siete invitati a partecipare.

Domenico Ragno

d ai costruttori che costellavano la scorsa legislatura si passa agli imprenditori agricoli: ad essere molto forte stavolta è

infatti il mondo agricolo, non cosa da poco visto che la regione ha in mano le leve della Pac che nei prossimi 7 anni erogherà aiuti per 1,3 miliardi: 5 dei nuovi consiglie-ri hanno partecipazioni in questo settore e saranno chiamati a votare provvedimenti in cui potrebbero avere qualche interesse. A partire proprio da un esponente di mag-

gioranza, la new entry salentina Ernesto Abaterusso del Pd, che risulta proprietario di una società agricola e possiede parecchi ettari di uliveti oltre ad essere presidente del porto turistico di Fiumicino e del Ma-rina di Portisco, porto vip della Gallura. Il big del settore è però Gianni Stea, neo consigliere Ncd, titolare di una società di import-export ad Adelfia (intestata a una fiduciaria) che fattura 3 milioni di euro l’an-no, e proprietario terriero tra Adelfia, Bari, Casamassima e Sannicandro. Ha interessi

simili anche il collega di partito Giannicola De Leonardis, socio di tre aziende agricole del Foggiano e sindaco in altre due, pro-prietario di 31 immobili (appartamenti e uffici) tra Trani, Campitello Matese e Foggia e di un centinaio di ettari di suoli coltivabili tra Foggia, Castelluccio e Ascoli Satriano.Ci sono poi i grillini. Quattro dei sette nuovi consiglieri sono imprenditori: Cristian Ca-sili è socio di una azienda che si occupa di giardini a Nardò, Marco Galante è proprie-tario di una società agricola di Ginosa.

Il dopo elezioni regionali

Agricoltura molto presente in regione: un bene o un male?(da “La Gazzetta del Mezzogiorno” )

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B ayer CropScience lancia YouFarm International, la prima web video compe-tition per gli agricoltori.

L’azienda vuole fare in modo che agri-coltori e appassionati di agricoltura abbiano la possibilità di aumentare la consapevolezza e la comprensione del pubblico sulla moderna agricoltura. “La maggior parte delle persone ha un’immagine incompleta sull’agricol-tura moderna e sulle origini del cibo che consuma. Il diffuso ideale romanti-co dell’agricoltura tradizionale è molto lontano dalla realtà e dalle sfide delle aziende agricole contemporanee”, ha detto Liam Condon, Amministratore Delegato di bayer CropScience .“Qui, si inserisce YouFarm che fornisce agli agricoltori una piattaforma globale per far sentire la propria voce e per dare un volto e una personalità all’agricoltura moderna . Allo stesso tempo, il pubbli-co può rendersi conto delle sfide che il settore deve affrontare e delle tecni-che di coltivazione di tutto il mondo, grazie al coinvolgimento diretto nella selezione del video vincente e all’inte-razione con i suoi partecipanti .” Il concorso video “YouFarm” avrà un nuovo motto ogni anno. Quello di quest’anno, “Farm n’Family”, dà credito alle aziende familiari di tutto il mondo.

Esse sono la spina dorsale del setto-re agricolo e rappresentano quasi il 90% dei 570 milioni di aziende agri-cole internazionali. bayer CropScience ha lavorato assiduamente con questi agricoltori per sviluppare e attuare tecniche agricole innovative e quindi per garantire “food safety” e “food se-curity”. I partecipanti potranno caricare bre-vi video tramite il sito web YouFarm (www.youfarm.international) oppure spedirli tramite posta convenzionale, nel caso in cui non dovessero avere l’ accesso a Internet. Una giuria di esperti internazionali del settore agricolo e dei media de-creterà il video vincitore in una rosa che comprende i primi dieci video se-lezionati tramite votazione online da parte del pubblico. Il video vincitore sarà premiato con un viaggio alla sco-perta dell’agricoltura di un continente “Farming Around the Continent Tour”. Il vincitore, accompagnato da un’altra persona, avrà la possibilità di acquisire nuove conoscenze visitando aziende e luoghi del patrimonio agricolo dell’A-sia-Pacifico. Ai partecipanti che si collocheranno dalla seconda alla ventesima posizio-ne in classifica saranno assegnati pre-mi materiali. I partecipanti potranno

caricare i propri video fino al 15 giu-gno 2015. La votazione online si svol-gerà fino al 1 Luglio 2015. Chiunque potrà votare i propri video preferiti direttamente dal sito YouFarm o con-dividendoli sui social media . I video vincitori saranno presentati nel corso del Youth Ag Summit in Australia, dal 24 al 28 agosto 2015. Per ulteriori in-formazioni: www.cropscience.bayer.it .

IN PALIO UN vIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’AGRICOLTURA DELL’ASIA-PACIFICO

BAyer crOPscIeNce lANcIA yOUFArm INterNAtIONAl, lA PrImA weB cOmPetItION

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19N°11 - 15 giugNo 2015

S i è svolto da sabato 30 Maggio a martedì 2 Giu-gno Cultivar, il Festival della biodiversità, orga-

nizzato dall’associazione culturale Cultivar Eventi e del Gruppo di Azione Locale della Valle d’Itria, in collabo-razione con il CrSFA di Locorotondo, Centro di ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura. La ma-nifestazione ha accolto curiosi e tu-risti, anche quest’anno, dopo il suc-cesso della scorsa edizione, presso la suggestiva cornice della Masseria Mangiato, nel cuore della Valle d’Itria. L’appuntamento, per questa sesta edi-zione, ha previsto un focus sui vitigni autoctoni di Puglia, infatti, un ricco programma di eventi ha puntano ad esaltare il valore di 20 vitigni autoc-toni di Puglia come l’ottavianello, il Minutolo, il Moscatello selvatico e il Susumariello, recuperati grazie al lavoro dell’istituto basile Caramia e visibili tra i trulli della mostra merca-to. Protagonisti della rassegna, però, sono stati anche il capocollo di Mar-tina Franca, il pomodoro Fiaschetto coltivato nella riserva di Torre Gua-ceto, la birra artigianale, la canapa

Riscoprire le origini ripartendo dalla terra e dai suoi frutti

cultivar 2015, il festival della biodiversità

gourmet e gli artigiani della pietra e del ferro provenienti da tutta la Pu-glia. Una quattro giorni di iniziative a contatto con produttori, artigiani e chef, caratterizzate da degustazioni di vini e prodotti biologici, un angolo parlante, laboratori del gusto, labora-tori tematici, cultivar for kids, cooking show, incontri con esperti, spettacoli e animazioni. Nicola Corrente, presidente di Culti-var Eventi e organizzatore del festi-val ha affermato: “In passato, per anni la Puglia ha contribuito al successo dei grandi vini del Piemonte, della Toscana, del Veneto e della Francia.

Adesso finalmente siamo in grado di produrre in casa nostra ottimi vini grazie alle recenti politiche regiona-li e al contributo dei Gal che gesti-scono i fondi europei. Cultivar esiste proprio per sensibilizzare e promuo-vere i frutti della nostra terra, sapori e profumi che ricordano l’importanza della biodiversità, ma offrono anche importanti opportunità economiche per l’enogastronomia pugliese”. Cultivar, manifestazione unica nel suo genere per la molteplicità di attività che racchiude, ha quindi rappresenta-to, una vetrina per dare visibilità alle realtà produttive del territorio.

agroalimentare

di Loredana GRASSI

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Unxxxxxxx“slow”

“lxxxxxxxnodi Pxxxxxeo

Continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valoriz-zazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Pro-gramma Interreg Grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.

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p er il settimo anno conse-cutivo “La giornata del vi-vaismo mediterraneo” sce-

glie Monopoli e immancabilmente la sede aziendale dei Vivai Capitanio in contrada Conchia, contestualmente all’ apertura del giardino botanico in situ per la “V mostra mercato di pian-te”. Una tappa obbligata nei giorni 31maggio e 1-2 giugno per gli ope-ratori, gli appassionati di giardinag-gio e non solo, giacché ogni anno l’evento diventa eccezionale vetrina per mostre d’arte, degustazioni, corsi, workshop e laboratori creativi, attiran-do flotte di visitatori – stimate oltre 3000 presenze - . La VII giornata del vivaismo mediterraneo non poteva trascurare ovviamente, il tema “xylel-la fastidiosa” patogeno che dram-maticamente sta incidendo sulle aziende vivaistiche oltre che su quelle olivicole e turistiche. Per l’occasione l’ANVE (Associazione Nazionale Vivai-sti Esportatori) ha illustrato alcuni dati che rivelano una realtà fiorente in continua ascesa: conta 20.000 aziende e 100.000 addetti, la superficie inte-ressata in termini di superficie agrico-la utilizzata , corrisponde al 30% della superficie florovivaistica europea, pa-norama che conferisce al nostro Paese un peso dominante. E questo a fronte di investimenti continui in ricerca va-rietale, di prodotto, nella logistica, nel miglioramento dei processi produttivi anche attraverso protocolli di certi-ficazione come le ISO 9000 – 14000, MPS - ECAS. Nonostante questi sforzi le imprese si trovano però sole a lot-tare contro logiche burocratiche sem-pre più complesse, barriere doganali, normative fitosanitarie non uniformi e reti infrastrutturali ancora inade-guate. Poi, come per i prodotti agroali-mentari italiani anche per le piante si registra una vera e propria invasione di prodotti stranieri con ripercussioni economiche sul nostro settore e rischi di diffusione di patogeni da quarante-na, come nel caso della xylella fasti-

La posizione dell’ ANvE nella ” vII giornata del vivaismo mediterraneo”

Xylella e altri patogeni: cosa fare?diosa e del complesso di disseccamen-to rapido dell’olivo che ha interessato gli uliveti salentini. Di qui l’invito dei dirigenti ANVE a fare squadra: unio-ne e condivisione d’intenti in cui ha sempre creduto Stefano Capitanio, grande imprenditore appassionato di vivaismo, tanto da prodigarsi nella costituzione della prima e unica as-sociazione nazionale dei rappresen-tanti delle aziende vivaiste , nonché padre e maestro di Leonardo Capitanio - attuale vicepresidente ANVE -. Sem-pre in merito alla questione xylella notizie incoraggianti sono giunte via etere dall’ europarlamentare , nonché membro della Commissione Agricol-tura Nicola Caputo. ”Come evidenzia-to dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) – ha premesso – l’abbattimento delle piante infette può non essere sufficiente a contra-stare la malattia, ma è necessario ren-dere assolutamente prioritarie le ini-ziative di prevenzione incentrate sulle importazioni e potenziare gli sforzi di ricerca per identificare con certezza gli agenti patogeni causa di malattie.” riconosce quindi all’UE un approccio

di Paola Dileo

agricoltura

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M

Dei coniugi siciliani Ciurcina

Olio di Famiglia 2015: vince il primo premio “don Pippo”

oNoPoLI - In un’atmosfe-ra che profuma d’antico, evocativa della tradizione agricola monopolitana,

quella della Masseria Lama dei Taveri delle sorelle Barnaba , lo scorso 5 mag-gio si è tenuta la festa di fine concorso “Olio di famiglia 2015”giunto alla IV edi-zione . Ad aggiudicarsi il primo premio quest’anno è stato Don Pippo , un olio extra siciliano precisamente di buccheri (Siracusa), nell’immediato etichetta-to come “olio coniugale” perché frutto del lavoro appassionato di una coppia, Angelo Ciurcina e Silvana Cutrale. Il loro campione si è subito imposto all’atten-zione dei giudicanti per caratteristiche

chimiche -fisiche e sensoriali: acidità, perossidi e valori spettrofotometrici molto bassi, un patrimonio di polifenoli molto buono e un fruttato verde inten-so, con sentori di pomodoro verde, car-ciofo, sensazioni organolettiche molto strutturate. Attestazioni di merito sono andate anche ad alcune produzioni pu-gliesi che nonostante presentassero valori chimico/ fisici non eccellenti per l’annata sfavorevole, hanno mantenu-to le caratteristiche organolettiche. Tra queste le famiglie di Introno Giuseppe di Corato, avv. Pierfelice Annese di Mo-nopoli, Alemagna di Locorotondo. Per la menzione “Giovane produttore” ha ritirato il premio Martino Cardone dell’

Az. Agricola Grassi (Monopoli). Noi di Foglie riconosciamo un grande merito ai fautori del Concorso olio di Famiglia, in particolare a Mimmo Lavacca dell’ Ass. Terrasud e al dott. Giorgio Cardone di Chemiservice per l’azione di valorizzazio-ne degli “olivicoltori dilettanti” che oltre a rappresentare un segmento rilevante nel settore olivicolo nazionale , svolgo-no una nobile funzione di salvaguardia e manutenzione del territorio nonché di tutela di saperi e tradizioni . Chapeau ai nostri facilitatori dello scambio inter-personale e di buone pratiche per la felice intuizione

Paola Dileo

tardivo al problema”probabilmente perché le procedure di controllo sul-le importazioni, istituite dalla direttiva 29 del 2000 si basano su sistemi reat-tivi e non preventivi, quindi non in gra-do di fornire la sufficiente protezione dai parassiti”. La tracciabilità di pian-te sensibili d’importazione è il tema chiave su cui si sta lavorando a livello europeo sull’esempio dell’approccio preventivo già riservato all’importa-zione di carni animali. “La revisione – spiega dovrebbe prevedere la crea-zione di passaporti fitosanitari obbli-gatori per gli ulivi e l’istituzione di un elenco di paesi e prodotti considerati sicuri a livello fitosanitario”. Intanto il commissario straordinario Giusep-pe Silletti intervenuto al convegno ha

assicurato che anche il secondo piano, in fase di studio in vista del nuovo de-creto ministeriale, sarà rispettoso della norma che recepisce le misure comu-nitarie “saranno presi contatti con i rappresentanti vivaisti per minimiz-zare i danni al settore. Il nuovo piano sarà soggetto ad approvazione, previa istruttoria di un comitato di monito-raggio con rappresentanti del mondo scientifico, del ministero, della Regione e della Protezione Civile”. Al convegno, moderato dal giornalista TG5 Giusep-pe De Filippi, sono intervenuti tra gli altri Gianfranco De Felici dell’Agenzia delle Dogane , il prof. Vito Nicola Sa-vino ordinario di virologia all’Universi-tà degli Studi di bari, il dott. Vincenzo Fucili esperto in estimo, il dott. France-

sco Vendola coordinatore del Distretto Florovivaistico Pugliese e il presidente ANVE Marco Cappellini. Nella giorna-ta si sono poi assegnati due premi di laurea in ricordo di Stefano Capitanio. Meritevoli due studenti che nelle loro tesi hanno affrontato aspetti relativi al vivaismo mediterraneo ornamentale. Si tratta del dott. Francesco Sarteschi dell’Università di Pisa e del dott. Vin-cenzo Margani dell’Università di Cata-nia. A fine giornata l’ANVE si è impe-gnata con gli associati a consegnare un’interrogazione al Parlamento Euro-peo al fine di chiarire alcuni aspetti re-lativi alle ultime disposizioni UE – pre-se in data 18 maggio - per impedire l’introduzione e la diffusione a livello comunitario di xylella fastidiosa.

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S

L

AMMICHELE DI bArI Sabato 20 giugno pres-so i Vivai Giannocca-ro si terrà la classica

giornata di frutticoltura e mo-stra pomologica, appuntamen-to irrinunciabile per addetti ai lavori e semplici appassiona-ti alla ricerca di nuove varietà adatte alla produzione coniu-gata con la vendita. Quest’an-no si celebra la XV edizione: il grande assortimento varietale (oltre 300 varietà di fruttiferi e 40 di olivo), l’esperienza, la competenza e la tradizione che contraddistinguono l’offerta dei Vivai Giannoccaro, fanno di quest’appuntamento un “must” per chi vuole saperne di più su albicocco, pesco, susino, netta-rine, percoco, ciliegio per una gamma di prodotti e varietà ca-paci di “coprire” al meglio l’inte-ro arco produttivo.

’orgoglio dei vitigni autoctoni del Mezzo-giorno è stato il pro-

tagonista assoluto di radici del Sud, il festival che cele-bra e premia le eccellenze del Sud Italia e che quest’anno ha festeggiato i dieci anni di vita. In Puglia, precisamen-te a bari, tante cantine della Puglia, basilicata, Campania, Calabria e Sicilia hanno par-tecipato all’unico evento de-dicato esclusivamente ai vini del Sud.La manifestazione ha rap-presentato un’importan-te occasione per le aziende produttrici per confrontarsi con wine buyer, autorevoli

firme della stampa nazionale e internazionale (provenienti dalla Svizzera, Austria, Irlan-da, Svezia, Danimarca, Gran bretagna, olanda, USA, Cina e da Hong Kong) professionisti del settore attenti alle novità, enocultori e consumatori.oltre 400 etichette sono sta-te valutate da due differen-ti giurie, la prima composta da esperti internazionali e la seconda da esperti italiani, che hanno avuto il compito di identificare i vini più rap-presentativi per ogni singolo vitigno, con i primi tre gior-ni della manifestazione che sono stati dedicati al wine-tasting .

Presso i vivai Giannoccaro a Sammichele di Bari

la XV edizione della giornata di frutticoltura e mostra pomologica

L’ evento che celebra e premia le eccellenze del sud Italia

radici del sud: oltre 400 i vini del mezzogiorno presentati

Eventi

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L ’ EUrISPES è sempre sta-to molto attento a non sottovalutare i profondi cambiamenti geo-politici

e geo-economici che stanno avvenendo sulla scena mondiale, per il loro riflesso che essi hanno sulla realtà italiana ed europea. Da qui la decisione di promuo-vere la costituzione di un “Laboratorio sui brICS”, un Think Tank di esperti alta-mente qualificati che operano in modo autonomo, sulla base di un approccio multidisciplinare e sistemico nell’ana-lisi dei problemi secondo la tradizione scientifica dell’Istituto, in collegamento con altri organismi internazionali spe-cializzati. Il gruppo di lavoro ha carat-tere aperto ad ulteriori, qualificate col-laborazioni, a quanti hanno interesse ad intensificare scambi di idee e informa-zioni, ad avviare ricerche in questo am-bito che costituisce per tutti una note-vole sfida culturale, economica, sociale, “politica”.I BRICS, cioè il coordinamento degli Sta-ti Brasile, Cina, Russia, India, Sud Africa, costituiscono ormai da tempo una realtà complessa che ha una grande influenza sul sistema di relazioni dell’Italia e delle sue politiche di sviluppo, sia diretta che indiretta: diretta, riguardo ai rapporti e agli scambi bilaterali con i singoli Stati membri appartenenti a tale coordina-mento; indiretta, sulle aree di maggior interesse e intervento degli operatori pubblici e privati italiani; un esempio, in questo senso, è dato dalla crescente pe-netrazione dei brICS nel Mediterraneo, un’area di interesse primario dell’Italia. In termini concreti, il coordinamento dei brICS, da un lato, esercita un peso crescente sulle politiche di sicurezza, relazioni esterne, di sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’ Unione Euro-pea; dall’altro, offre delle importanti op-portunità di crescita e di progresso.Secondo stime comuni e condivise, nel 2050 i BRICS, insieme ad alcuni paesi emergenti come Indonesia, Messico e Tur-chia, avranno un peso economico superio-re a quello dell’insieme dei paesi del G7 (Stati Uniti, Giappone, Canada, Regno Uni-

Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica

Avviato da eurispes il laboratorio sui BrIcs

to, Germania, Francia e Italia); in termi-ni di prodotto interno lordo si prevede che la Cina diventerà la prima economia mondiale entro il 2020 e che l’India po-trebbe diventare, entro il 2050, l’econo-mia che cresce più velocemente. Ulte-riori elementi destinati a incidere sugli equilibri mondiali, connessi all’evoluzio-ne dei brICS, riguardano, ad esempio, i processi demografici, le condizioni della povertà e delle disuguaglianze sociali. Di fronte a questi nuovi processi evolu-tivi che stanno disegnando un sistema mondiale multipolare, nelle sedi inter-nazionali - tra cui il recente summit G20 svoltosi nel 2014 in Australia - si cerca di costruire un nuovo sistema di gover-nance inclusivo, basato in particolare su programmi e azioni comuni di sviluppo sostenibile ed equilibrato. L’Italia è mol-to attiva in questo contesto.Nel corso degli ultimi anni i brICS han-no precisato sempre meglio la loro posi-

zione nell’ambito dello sviluppo globale come è testimoniato dalle strategie de-lineate nelle dichiarazioni finali appro-vate nei vertici annuali e nella iniziativa avviata nel 2014 di creare una banca di Sviluppo (brICS New Development bank) e un Fondo di riserva per fron-teggiare le emergenze (CrA – Contin-gent reserve Arrangement). Queste ini-ziative saranno ulteriormente precisate nel prossimo vertice in programma nel mese di luglio 2015 a Ufa, in russia. Da segnalare che anche il Parlamento Europeo, in una relazione del 2012, ha avviato da tempo in ambito UE una ap-profondita riflessione sul ruolo crescen-te dei brICS sulla scena mondiale. L’iniziativa di EUrISPES intende dare un contributo sia alla migliore com-prensione di questi complessi processi di cambiamento, sia al rafforzamento delle iniziative che l’Italia promuove a livello internazionale.

ECONOMIa

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I visitatori di Expo2015 pos-sono acquistare i migliori prodotti dell’industria ali-mentare italiana e farseli

comodamente recapitare nell’ho-tel in cui alloggiano, oppure nel-le proprie abitazioni, in Italia o in qualsiasi Paese del mondo. Nel padiglione “Cibus è Italia - Fede-ralimentare” è possibile scegliere tra i 1.000 marchi del food made in Italy esposti (formaggi, salumi, riso, pasta, dolci, olio, pomodo-ro, caffè, etc.) e tramite il servizio CIbUS EXPo SHoP farli recapi-tare dove si preferisce. Al primo piano del padiglione è attivo un Service Point DHL Express dove è possibile comporre su tablet il proprio carrello virtuale della spe-sa, pagare con carta di credito e segnalare l’indirizzo dove conse-

NEL PADIGLIONE “CIBUS E’ ITALIA”

lA sPesA VIrtUAle trA I 1.000 mArcHI del FOOd mAde IN ItAlygnare la spesa (con l’aiuto di un team di esperti personale DHL). Allo stesso modo la spesa virtuale può essere effettuata avvicinando il proprio smartphone ai codici Qr che accompagnano l’esposizione di prodotti, foto e filmati. Infine, sarà possibile acquistare i prodotti anche tramite il sito e-commerce: shop.cibusexpo2015.it. “Cibus è Italia” si è affidato a DHL Express per l’efficienza del servizio, la ca-pillarità del network logistico in oltre 220 Paesi del mondo, per il monitoraggio proattivo su ogni singola spedizione effettuato e per le spedizioni a temperatu-ra controllata che, grazie ad un packaging speciale, sono in grado di mantenere al massimo le ca-ratteristiche organolettiche della merce inviata.

agroalimentare

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L a prima fu l’Algeria che, ad inizio anno, vietò l’impor-tazione di barbatelle, le

talee della vite, dalla Puglia, poi fu la volta della Francia che pose l’embar-go di ben 102 specie vegetali tra cui ulivo, vite, fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso e nume-rose piante ornamentali. I territori pu-gliesi colpiti dal disseccamento rapido dell’olivo, oltre a dover fronteggiare l’e-mergenza Xylella, si sono ritrovati con innumerevoli sbocchi d’esportazione chiusi, da un giorno all’altro, per i timori degli altri Stati. Sino a configurarsi, per commercianti e produttori, una vera e propria “guerra commerciale”. Nono-stante la Commissione europea abbia definito come “legittime” ed “in linea con la legislazione Ue” le misure adot-tate dalla Francia, non mancano com-portamenti che travalicano quello che, per la scienza, è il reale e potenziale

impatto del batterio Xylella. è stato lo stesso Presidente del CNo (Consorzio nazionale degli olivicoltori), Gennaro Sicolo, ad inviare una nota qualche settimana fa al ministero della Salute, dell’Agricoltura ed alla Presidenza del

Consiglio perché una cooperativa ade-rente al Consorzio ha ricevuto richieste da clienti giapponesi di avere rassicu-razioni circa l’assenza del batterio nel-le partite di olio extravergine di oliva esportate in quel Paese.

le esPOrtAZIONI AGrOAlImeNtArI VIttIme dellA sPecUlAZIONe cOmmercIAle

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EPIk SL: FAI LA MOSSA vINCENTE Nuovo prodotto Sipcam Italia

DUPONT PER IL POMODOROunico prodotto registrato su Orobanche

DuPont ha incontrato tecnici ed operatori della filiera del pomodoro da industria per presenta-re l’unico prodotto registrato su Orobanche e per un approfondimento tecnico sul portfolio DuPont. Il seminario “Soluzioni DuPont per il controllo di Orobanche, lepidotteri e perono-spora del pomodoro da industria” si è svolto a Foggia, presso Ricevimenti Casa Freda.

Il 5 giugno nell’ambito dell’inclusione sociale in agricoltura, è stato organizzato un’impor-tante evento dal centro servizi per l’autismo “Amici di Nico” e dal GAL “Terra dei Trulli e di Barsento” con la collaborazione dell’ASL Bari: THE CHERRY’S FEAST la festa della ciliegia..

Sipcam Italia ha presentato il suo nuovo pro-dotto Epik Sl primo insetticida autorizzato contro Drosophila suzukii su vite da vino e da tavola e ciliegio. Lo ha fatto con un tour di lancio nei cinema italiani per un agricoltore protagonista in campo ed un lieto fine per la produzione e la vendita.

“ThE ChERRy’S FEAST” L’inclusione sociale in agricoltura

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WWW.FOGLIE.Tv l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

Tra produttori e commercianti crescono i timori di una “guerra strumentale” dei Paesi importatoriagroalimentare

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