FOGLIE n.13/2015

32
N° 13 • 15 LUGLIO 2015 R Il futuro? In mano ai satelliti Aumentare la vita commerciale dei fioroni pugliesi, si può? Embargo russo, necessaria una mediazione AGRICOLTURA AGROALIMENTARE Formaggio senza latte, l’ennesimo attacco delle lobbies europee contro il Made in Italy C’è ChI dICe NO! AGrICOLtUrA • AGrOALIMeNtAre • tUrIsMO rUrALe

description

AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

Transcript of FOGLIE n.13/2015

Page 1: FOGLIE n.13/2015

N° 13 • 15 LUGLIO 2015

R

Il futuro? In mano ai satellitiAumentare la vita commerciale dei fioroni pugliesi, si può?

Embargo russo, necessaria una mediazione

agrICOLTUra

agrOaLIMENTarE

Formaggio senza latte, l’ennesimo attaccodelle lobbies europee contro il Made in Italy

C’è ChI dICe NO!

AGrICOLtUrA • AGrOALIMeNtAre • tUrIsMO rUrALe

Page 2: FOGLIE n.13/2015
Page 3: FOGLIE n.13/2015
Page 4: FOGLIE n.13/2015
Page 5: FOGLIE n.13/2015

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini,

Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelo Marazia, Nica Ruospo,

Rino Pavone, Maria Fortino

Pubblicità G.Ed.A

Rino [email protected]

380 6328672

StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

[email protected]

347 9040264

15 luglio 2015 - n. 13 - Anno 10

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

la verità sul formaggio senza latte

che l’ue vuole imporre all’italiaal 11 aprile del 1974 con la legge n. 138, l’Italia ha de-ciso di vietare l’utilizzo di polvere di latte per produrre

formaggi, yogurt e latte alimentare ai caseifici situati sul territorio nazio-nale. Questa misura ha lo scopo di tener alta la qualità delle produzio-ni casearie italiane salvaguardando le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità dei prodotti italiani mediante la qualità delle materie prime. Una scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero ca-searia italiana che riscuote un apprez-zamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015. E’ di questi giorni la notizia che la Commissione europea vorreb-be imporre all’Italia la produzione di formaggio senza latte. Ma davvero in Europa sono diventati matti? O è la solita bufala per terrorizzare i consu-matori e magari farli rinunciare ai pro-dotti caseari? Il formaggio senza latte non si può produrre (ovviamente), ma il formaggio senza latte fresco sì.La Commissione europea ha inviato una lettera di diffida all’Italia minac-ciando l’apertura di una procedura d’infrazione se il Governo non rivedrà la legge n. 138 dell’11 aprile 1974 che prevede per i produttori italiani il di-

D

Editoriale

vieto di utilizzo, detenzione e vendita di latte in polvere e latte ricostituito per la produzione di prodotti caseari come formaggio, yogurt e latte ali-mentare. La Commissione europea, dunque, vuole imporre la produzione e la vendita di formaggio di bassa qualità che, al posto del latte fresco, utilizzi il latte in polvere.Questa minaccia è già realtà. Il for-maggio prodotto con latte disidratato si trova già nei supermercati italiani, poiché la sua commercializzazione non può di fatto essere vietata, ma può essere vietata solo la sua produ-zione su suolo italiano: esso, dunque, viene prodotto all’estero. Oggi, per essere sicuro che non si tratti di for-maggi di questo tipo, l’unica arma a disposizione del consumatore attento è quella di verificare dall’etichetta che sia prodotto in Italia. Con questa inge-renza la Commissione europea favori-rebbe i produttori “furbetti” quelli cioè che non vorrebbero utilizzare prodotti di qualità mentre quelli onesti rischie-rebbero di uscire dal mercato, perché i loro costi di produzione sarebbero notevolmente più elevati degli altri. Inoltre, oltre a danneggiare i produt-tori, verrebbero discriminati anche i consumatori perché si abbasserebbe la qualità dei prodotti in vendita. Altro che libero commercio (che fra l’altro c’è già), questo è l’ennesimo attacco al Made in Italy.

Page 6: FOGLIE n.13/2015

N ella coltivazione del mais la possibile presen-za di micotossine non deve più essere affron-

tata con una logica di emergenza, ma come un fattore la cui gestione deve essere compresa nei normali protocolli di produzione.Bayer CropScience ha il piacere di comunicare che il Ministero, con i suoi esperti, ha concesso l’autoriz-zazione all’utilizzo straordinario di Prosaro e Proline Star controFusa-rium su mais al dosaggio di 1L/ha.Prosaro è l’unico prodotto ad avere efficacia contro le fusariosi della spiga e ad avere dunque Fusarium in etichetta, la principale causa di contaminazione da micotossine quali Don e Fumonisine; l’unicità di Prosaro è il motivo principale dell’autorizzazione ottenuta.Il prodotto sarà utilizzabile dal 24 giugno al 22 ottobre 2015.Prosaro può essere applicato da levata a fine fioritura e per sfrut-tarne il pieno potenziale va appli-cato tra l’emissione delle sete ed il loro cambio di coloreProsaro è l’unico fungicida autoriz-zato contro funghi della spiga.

SCOPrI DI PIù COnSULtAnDO LA PAGInA DI PrOSArO A - http://www.cropscience.bayer.it/it-It/Prodotti/Fungicidi/Prosaro.aspx

SCOPrI DI PIù COnSULtAnDO LA PAGInA DI PrOLInE StAr A - http://www.cropscience.bayer.it/Prodotti/Fungicidi/Proline-Star.aspx

rEsa E qualItà pEr Il tuo maIs

ProsAro

LE CArAttErIStIChE:· L’ efficacia su Fusarium è un valido supporto per contenere Fumonisine e Don· Disinfetta le foglie, entra rapidamente nei tessuti e vi persiste· Ottimizza e migliora la fisiologia della pianta riducendo anche lo stress· Migliora le produzioni del 9-10%

COME APPLICArE PrOSArO?· 1L/ha insieme all’insetticida· Volumi d’acqua 400L/ha per sfruttare al meglio il suo potenziale· Adeguare la velocità di avanzamento ai volumi di applicazione

Page 7: FOGLIE n.13/2015

SOMMarIO

5

28

14

16

24

8 GIù LE MAnI DAI FOrMAGGI PUGLIESI tutti contro la polvere di latte

9 ACLI tErrA Il Made in Italy non si tocca10 EMBArGO rUSSO Mediazione sulla crisi ucraina14 FIOrOnI PUGLIESI Le sperimentazioni dell’Università di Foggia26 BIrrE ArtIGIAnALI Le proposte per rilanciare la crescita

16 CAMErA DI COMMErCIO DI BArI Giovani innovatori in campo

22 ArIF Campagna Antincendio boschivo 2015

24 EUrOMOnItOr IntErnAtIOnAL Lo studio di calorie da cibo e soft drink25 ASSOCIAzIOnE nEDA La collaborazione con Foglie30 COnSUMO DI SALE In ItALIA Quanto basta per una sana nutrizione?

agrOaLIMENTarE

EvENTIaMBIENTE

aLIMENTaZIONE

11 ACQUEDOttO PUGLIESE E CIhEAM Sostenibilità delle risorse naturali13 EXPO Il futuro dell’’agricoltura in mano ai satelliti28 ACQUA E AGrICOLtUrA In AFrICA Come produrre di più con meno

agrICOLTUra

18 InnOVAtIVE DIStrIBUtIOn Vineaway19 InnOVAtIVE DIStrIBUtIOn O.L..I.OO PrOCESS InnOVAtIOn Skyline20 PrOCESS InnOVAtIOn Saluti e Bachi21 PrOCESS InnOVAtIOn Santacandida

5 FOrMAGGI La verità sul formaggio senza latte

prOgETTO fOODINg

EDITOrIaLE

Page 8: FOGLIE n.13/2015

g iù le mani dal ‘canestrato’ pugliese, dal cacioricotta, dalla mozzarella e dalla burrata, dal ‘pallone di Gra-

vina’, dal caciocavallo podolico dauno, solo alcuni dei 18 formaggi tradizionali e DOP di Puglia che rischiano di scom-parire per colpa di “‘quelli che chiedono all’Ue di produrre formaggio con la pol-vere di latte – tuona il Presidente di Col-diretti Puglia, Gianni Cantele – che sono, poi, gli stessi che sottopagano il latte alla stalla. non permetteremo che venga de-pauperato un intero settore e continue-remo la nostra battaglia a difesa delle produzioni lattiero-casearie ‘vere’ e non costruite in laboratorio. In Puglia a fron-te dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiun-gono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utiliz-zati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, ‘manipolati’ e trasformati in prodotti lattiero-caseari ‘Made in Puglia’”.Si sono mossi dalla Murgia barese e ta-rantina e dei mondi dauni gli allevatori pugliesi che hanno partecipato con casa-ri e consumatori, su Piazza Montecitorio,

FORMAGGI DOP - Canestrato pugliese

8 www.foglie.tv

polvere di latte: ne basta un chilo per fare 15 mozzarelle

giu’ le mAni dAi FormAggi Pugliesi

alla manifestazione di Coldiretti a difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt sen-za latte che danneggia e inganna i con-sumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti nefasti sul piano economico,, occupazionale ed ambientale.“Una caratteristica distintiva e straordina-ria della produzione lattiero-casearia pu-gliese – incalza Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - è la sicurezza alimentare e la qualità che esprime. Le nostre stalle sono le più controllate al mondo (in me-dia un controllo, diretto o in autocontrollo, settimanale) e offrono un latte dalle ele-vate caratteristiche nutrizionali. Per quan-to riguarda la qualità, è da rilevare come oltre il 45% delle nostre produzioni serve a realizzare i migliori formaggi del mondo la cui qualità e distintività e strettamente legata alla produzione di latte dei nostri territori. Per questo stiamo organizzando una intera giornata ad EXPO a Milano de-

dicata alle produzioni lattiero-casearie pugliesi il 23 luglio prossimo”.Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro è pos-sibile produrre 10 litri di latte, 15 mozza-relle o 64 vasetti di yogurt, “e tutto con lo stesso identico sapore perché‚ viene a mancare quella distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi territori”.Il via libera alla polvere di latte signi-ficherebbe aumentare la dipendenza dall’estero con la chiusura delle stalle, la perdita di posti di lavoro e l’abbando-no delle montagne dove il formaggio si fa con il latte vero. Per ogni centomila quintali di latte in polvere importato in più scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati solo in agricoltura, secondo una analisi della Coldiretti. Ma c’è anche un costo ambientale, perché il processo di trasformazione del latte in polvere in quello fresco comporta, per la re-idrata-zione, un elevato consumo di acqua.

ELENCO PRODOTTI PUGLIA RICONOSCIUTITRADIZIONALI DAL MIPAAF

agroalimentare

Page 9: FOGLIE n.13/2015

N on è accettabile l’idea di screditare la qualità del Made in Italy in virtù della tutela del principio di libe-

ra circolazione delle merci» è quanto dichiarato dal Presidente nazionale di Acli terra, Michele zannini, in merito alla decisione dell’Unione Europea di avviare una procedura di infrazione verso la legge Italiana che vieta ai ca-seifici l’utilizzo di latte in polvere per produrre formaggi e yogurt.«Una priorità della nostra Associazio-ne - continua zannini - è proprio quel-la di proteggere la qualità e la tipicità di tutti i prodotti, in particolare quelli del comparto caseario, che rappresen-tano un’eccellenza nel Mondo. Con la direzione che l’Unione Europea intende imporre al Paese, i produtto-ri e gli allevatori, che già versano in condizioni di enormi difficoltà, verreb-bero ulteriormente penalizzati a cau-sa della concorrenza che deriverebbe dall’importazione di latte in polvere

Contro la decisione dell’unione Europea

Acli terra: il made in italy non si tocca

9N°12 - 1 LUgLIO 2015

dalle produzioni estere.Sarebbe una scelta in controtendenza con il bisogno urgente di migliora-re sempre più la qualità dei prodot-ti agricoli, attraverso la sostenibilità delle produzioni e la salvaguardia dell’ecosistema. In questo senso, il marchio alimentare italiano è un pun-to di forza assoluto, da riproporre e da proteggere, adottando politiche ade-guate che antepongano la tutela della qualità delle nostre produzioni e del-le condizioni di vita dei lavoratori del comparto zootecnico.»

prImo wEEk Enddel Festival dell’agricoltura multifunzionale

Il Gal sEBinaugura il nuovo ufficio IAT a Noicàttaro

Il GAL sud est barese taglia un altro importante traguardo nella sua intensa attività di promo-zione del territorio: grazie ai fondi della Misura 313 del PSL del GAL Sud Est Barese per l’in-centivazione di attività turistiche, è stato inau-gurato il primo IAT nel centro di Noicattaro, in un’area appositamente predisposta dal GAL.

Abbiamo intervistato Marco Acerbi, direttore ufficio eventi di FederUnacoma che ci ha con-fermato che l’esposizione biennale delle mac-chine e delle tecnologie per le filiere agricole “Agrilevante” è già in piena fase organizzativa per l’edizione 2015.

E’ partito l’evento “C’è una Festa in Masseria IA IA OH”, il festival dell’Agricoltura Multifun-zionale composto da tre weekend ideato e or-ganizzato dal Gruppo di azione locale Sud est barese, in programma nel mese di luglio nei comuni di Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro e Rutiglia-no.

aGrIlEvantE “in pista” l’edizione 2015

Guardail video

Guardail video

Guardail video

www.FoGlIE.tv l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

Page 10: FOGLIE n.13/2015

www.foglie.tv10

p

EmBarGo russo

montecitorio cHiede Al goVerno di mediAre sullA crisi ucrAinAroprio mentre il Consi-glio dell’Unione europea decide di prolungare an-cora, sino al 31 gennaio

2016, le sanzioni economiche nei confronti della Russia, a Montecito-rio inizia la discussione generale sulle mozioni riguardanti la crisi ucraina. Una situazione che si pro-trae da almeno un anno e che sta comportando la cancellazione di oltre 31 miliardi di euro (su un to-tale di 52 miliardi) di importazioni agroalimentari russe di carne, pol-lo, pesce, latte, uova, frutta e verdu-re dall’Unione europea.Appare ovvio che la russia abbia risposto all’assedio europeo e sta-tunitense con la stessa moneta ma se gli Stati Uniti non hanno molto da perdere nella guerra commer-ciale con Mosca, sono molti i Paesi europei, in primis l’Italia, ad accu-

sare pesantissime ripercussioni. Il perdurare della crisi ucraina ri-schia, peraltro, di determinare reci-proche ulteriori e più gravi misure sanzionatorie e restrizioni, a tutto danneggiamento dell’agricoltura e delle produzioni agroalimentari della Puglia.L’Italia, infatti, è il secondo partner commerciale della russia in Eu-ropa dopo la Germania e il quar-to a livello mondiale. Secondo dati Istat ed Eurostat, nel 2013, le esportazioni italiane nella Federa-zione russa hanno raggiunto il loro massimo storico con 10,8 miliardi di euro. Con il crollo delle esporta-zioni verso Mosca, dunque, le mi-sure di sostegno decise ad agosto 2014 dalla Commissione europea, pari a 125 milioni di euro, risultano del tutto insufficienti per risarcire i danni che subiscono i produttori

di frutta, ortaggi e prodotti agrico-li deperibili a causa dell’embargo russo. Un effetto potenziale com-plessivo che per l’Unione europea ammonta ad una perdita di produ-zione annuale di 6,7 miliardi di dol-lari.Tra le misure eccezionali da mettere in campo che alcune forze politiche ed associazioni stanno “monitoran-do” vi è l’eventuale acquisto dei pro-dotti rifiutati, promuovendone l’uti-lizzo in mercati alternativi, anche al fine di garantire i servizi di ristora-zione espletati nelle mense degli enti pubblici o per la fornitura ai servizi riservati ai bisognosi. Ma anche misure di sostegno aggiunti-ve rispetto a quelle previste dell’Ue con eventuale differimento, inoltre, di alcune scadenze tributarie e so-stegno creditizio delle imprese più esposte.

agroalimentare

Page 11: FOGLIE n.13/2015

11

L ’Amministratore Unico di Acquedotto Pugliese S.p.A, nicola Costantino, e il Segretario Generale

del Ciheam (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei/Istituto Agronomico Mediterraneo), Cosimo Lacirignola, si sono ritrovati presso la sede dell’AQP a Bari, per si-glare un protocollo d’intesa, rivolto a promuovere collaborazioni in attività di formazione, ricerca e sviluppo nei propri settori d’interesse.L’accordo prevede, in particolare, che l’Acquedotto, per il tramite di AQP Water Academy, centro aziendale di eccellenza per la formazione, e Ciheam Bari diano corso a proposte progettuali a livello nazionale e in-ternazionale, impegnandosi nello sviluppo di forme di collaborazione in partnership, mediante l’adesione congiunta a Programmi Europei e di cooperazione internazionale. Tra i punti qualificanti del protocollo, l’organizzazione di eventi istituziona-

li di diffusione della cultura scienti-fico-tecnologica ed imprenditoriale a livello locale e internazionale, con la disponibilità da parte di AQP spa e Ciheam Bari all’utilizzo delle rispetti-ve strutture per lo svolgimento delle attività previste da entrambe o da una sola delle due parti.La convenzione avrà dura triennale e potrà essere rinnovata sulla base di un accordo scritto tra i contraenti.Per tutti i percorsi progettuali e le attività avviate, AQP e Ciheam Bari s’impegnano a reperire, ognuno se-condo le proprie possibilità, i finan-ziamenti necessari.Le premesse dell’accordo siglato sono da ricercare in una duplice di-rezione. Da una parte, l’orientamen-to di Acquedotto Pugliese a favorire la formazione e la crescita tecnico-professionale dei propri collaborato-ri, realizzando apposite convenzioni con Università, Politecnici e centri di eccellenza, in vista di programmi di ricerca e sviluppo, in partnership

con enti pubblici e privati. Dall’altra, l’indirizzo di Ciheam Bari ad amplia-re la ricerca scientifica applicata alla progettazione d’interventi in parte-nariato sul territorio, nell’ambito di programmi di cooperazione inter-nazionale, nei settori della gestione del suolo e delle risorse idriche, della protezione delle colture ortofrutti-cole mediterranee, dell’agricoltura biologica e dell’alimentazione soste-nibile.L’intesa sottoscritta dall’Amministra-tore Unico di AQP, nicola Costantino, e dal Segretario Generale di Ciheam, Cosimo Lacirignola, rappresenta il naturale epilogo di un consolidato rapporto di collaborazione tra isti-tuzioni accomunate dalla vocazio-ne a promuovere ricerca, sviluppo e innovazione nella direzione di un utilizzo sempre più proficuo e consa-pevole delle principali risorse natu-rali -dall’acqua alla terra- nel rispetto delle esigenze dei cittadini e delle ragioni dell’ambiente.

Acquedotto Pugliese e ciheam:“uno sviluppo sostenibile delle risorse naturali”

agricoltura

N° 13 - 15 LUgLIO 2015

Page 12: FOGLIE n.13/2015
Page 13: FOGLIE n.13/2015

13N° 13 - 15 LUgLIO 2015

a

se ne e’ discusso a Expo

il Futuro dell’AgricolturA e dell’Ambiente? in mAno Ai sAtelliti

Expo il generale Charles Frank Bol-den (amministratore nASA) e Luca Par-

mitano (astronauta ASI) hanno posto l’attenzione su come le informazioni fornite dai satelliti stiano già cambiando il modo di produrre cibo e gestire le risorse naturali.“Grazie ai satelliti conosciamo sempre meglio la situazione glo-bale: evoluzione del clima, crescita delle coltivazioni, disboscamen-to delle foreste, salute dell’aria e degli oceani e sfruttamento delle falde acquifere - ha spiegato Bol-den, nominato da Barack Obama amministratore nASA nel 2009 - Queste informazioni sono a di-sposizione di tutti. Gli agricoltori di qualsiasi parte del mondo pos-sono quindi capire quale coltura è meglio piantare in un determi-nato periodo”. Da canto suo, l’a-stronauta siciliano Luca Parmita-no ha sottolineato l’importanza di sviluppare una coscienza globale. “Quando mi trovavo in missione all’esterno della Stazione spaziale internazionale ho avuto modo di assistere al sorgere del sole: un’e-splosione improvvisa di luce che mi ha rivelato la meraviglia del-la terra, un’esperienza che mi ha lasciato senza fiato e mi ha fatto capire che questo Pianeta non è nostro, ma è nelle nostre mani!”.Presenti in platea Stefania Gian-nini (Ministro dell’Istruzione, Università e ricerca) e il team di CrOPP, gli studenti della Sapienza vincitori dell’International Space Apps Challenge, concorso interna-zionale della nASA per le migliori app che utilizzano informazioni conquistate dalle missioni spazia-li. CrOPP (Colture risks Obser-vation and Prevention Platform) è un’applicazione semplice e user-

friendly, progettata per aiutare gli agricoltori nel monitoraggio dei propri raccolti. Il sistema raccoglie dati su differenti livelli e fornisce all’utente informazioni pratiche su possibili rischi e minacce alle coltivazioni. Il monitoraggio dei terreni agrico-li offerto dall’innovativa App in-clude anche sensori locali per mi-surazioni a breve distanza, mentre immagini ottiche e radar, ottenute con i satelliti, sono sfruttate per studiare l’evoluzione di fenomeni potenzialmente rischiosi a livello macroscopico. L’applicazione non si limita unicamente a valutare i rischi atmosferici ma anche quelli derivanti da insetti e parassiti del-le colture. Un insieme di sensori in grado di misurare temperatura,

piogge, umidità del terreno e ve-rificare la presenza di eventuali insetti è unito a un attuatore in grado di allontanare i parassiti.Il tutto assemblato in un apparec-chio low-cost ed eco-sostenibile chiamato DMC, capace di inviare i segnali ad un centro raccolta dati, facilmente consultabile da una App per smartphone e da un sito web. Sempre a Expo, nel cluster dedicato a “Cereali e tuberi” è sta-to presentato un esempio di uti-lizzo dei satelliti. Finmeccanica e telespazio hanno mostrato in un video le possibilità che offre la tecnologia spaziale nello sviluppo eco-sostenibile dell’agroalimen-tare, con un volo virtuale grazie a immagini satellitari ottiche e ra-dar elaborate da e-GEOS.

agricoltura

Page 14: FOGLIE n.13/2015

14

N nell’ambito della valoriz-zazione dei prodotti orto-frutticoli tipici, da alcuni anni l’Unità di ricerca in

tecnologie Post raccolta dell’Univer-sità di Foggia conduce una sperimen-tazione sull’estensione della vita com-merciale dei fioroni pugliesi.Una prelibatezza che però è caratte-rizzata da una brevissima vita com-merciale, che ne rende molto pro-blematica la disponibilità su mercati lontani dai luoghi di produzione. L’U-nità di ricerca sta lavorando quindi alla messa a punto di idonee strategie per la fase post raccolta.Con questo obiettivo è in corso una collaborazione con l’azienda De Chiri-co Prodotti tipici Pugliesi di Molfetta, che rappresenta una delle realtà più attive nella commercializzazione di questa tipologia di prodotto.L’azienda De Chirico effettua una pri-

ma lavorazione sui fioroni ritirati di-rettamente da produttori locali e li confeziona a seconda delle richieste. Ad oggi confezionano due tipi di fio-roni, il tauro e il Petrelli. Il primo si conserva in cella anche fino a 10 giorni e può essere confezionato anche alcuni giorni dopo la raccolta senza problemi per la distribuzione; Il tauro risponde bene alla conser-vazione nelle celle frigorifere sia dei magazzini sia dei camion. Al contrario il Petrelli già dopo due ore dalla rac-colta cambia il suo colore, pertanto si tratta di un fiorone dalle caratteristi-che organolettiche superiori al tauro ma purtroppo la sua elevata deperi-bilità ne limita la distribuzione, che al momento avviene solo a livello locale. Il Petrelli va raccolto e consu-mato subito e quindi non è richiesto dal mercato per problemi di logisti-ca, in quanto se non viene consuma-

to nell’arco di due giorni deve essere buttato via, il che implica aumento di costi e di sprechi. Per queste ragioni, il lavoro di post raccolta che si sta con-ducendo con l’Università di Foggia ed in particolar modo con il Prof. Colelli ha l’obiettivo di estendere la shelf-life del Petrelli a 4-5 giorni almeno, in modo tale da consentirne la distribu-zione anche su mercati esteri. Sui risultati di questa attività speri-mentale si basa pure la collabora-zione che il Prof. Giancarlo Colelli ha avviato con l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari nell’ambito di un Progetto di sviluppo rurale localizzato nell’area di Marsa Mathrouh, in Egitto, che prevede fra l’altro la valorizzazio-ne dell’abbondante e pregiata produ-zione locale di fichi, come una delle strategie per aumentare i redditi degli operatori agricoli di quell’area.

Le sperimentazioni dell’Università di Foggia

Aumentare la vita commerciale dei fioroni pugliesi, si può?

A sinistra, il fiorone di var. Domenico Tauro. A destra: la cv. Petrelli.

agroalimentare

www.foglie.tv

Page 15: FOGLIE n.13/2015
Page 16: FOGLIE n.13/2015

p

a

UtIGnAnO - La Camera di Commercio di Bari ha organizzato, in collabo-razione con il Ciheam-

Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (Ciheam Bari) l’evento “Giovani innovatori in campo. I prototipi del Medab in vetrina” che ha avuto luo-go presso l’Ex macello comunale di Putignano. Per la prima volta, i gio-vani innovatori del Medab (Incuba-tore Mediterraneo per la Creazione e il Cambiamento di Impresa del Ciheam Bari) hanno presentato ad imprenditori, esperti ed investitori i prototipi di prodotto/servizio della propria idea innovativa nel settore agroalimentare, risultato del percor-so di accompagnamento che hanno svolto all’interno del Medab a parti-re da Febbraio 2015 con l’obiettivo di realizzare, a partire dalla propria idea innovativa, un’impresa. Da feb-braio a maggio i giovani innovatori hanno frequentato il Medab per un laboratorio di conoscenza condivisa

insieme ad esperti e coach specia-lizzati, finalizzato ad individuare e mettere in pratica le strategie da in-traprendere per lo sviluppo dell’idea innovativa per renderla realmente appetibile per il mercato. Le imprese locali hanno risposto positivamente ad un loro coinvolgimento all’interno del percorso di accompagnamento con l’obiettivo di rafforzare il colle-gamento tra il mondo imprendito-riale e il mondo dell’innovazione: numerose imprese hanno,infatti, contribuito allo sviluppo dell’idea innovativa, diventando mentori dei giovani del Medab e avviando con loro collaborazioni su diversi livel-li. Con l’evento del 2 luglio i giovani startupper hanno potuto confrontar-si con aziende, esperti del settore e rappresentanti di enti potenzialmen-te interessati per valutare insieme le opportunità di diffusione sui mercati dei propri prototipi. Un momento di scambio fondamentale per affina-re il modello di business, anche in

virtù della possibilità di utilizzare gli stessi per la valorizzazione dei prodotti tipici e degli itinerari turi-stici che sarebbe possibile attivare in sinergia con le realtà locali per uno sviluppo armonico e tout court del sistema innovativo e produttivo locale, oltre che della possibilità di creare collegamenti con potenziali investitori. La serata ha previsto an-che la promozione di alcuni prodotti tipici pugliesi selezionati nell’ambito del progetto Fooding sulla base delle loro proprietà nutritive e si è conclu-sa con una degustazione degli stessi prodotti preparati dallo chef rosario Didonna

mici di “Foglie”, il 7 luglio 2015 i proprietari degli uliveti interessati dai provvedimenti di espian-

to hanno ricevuto notifica delle opera-zioni tra le 4.00 e le 6.00 del mattino, senza il minimo preavviso neanche durante le ore immediatamente pre-cedenti all’azione. Fin dalle prime luci dell’alba le Forze dell’Ordine ed il Cor-po Forestale dello Stato hanno bloc-cato tutte le vie d’accesso ai terreni interessati dalle operazioni. Da quanto riferito dai proprietari e confermato ad alcuni presenti dal Vice Questore, l’esecuzione dei provvedimenti non sarebbe basata su di un nuovo piano emergenziale (che infatti ancora non risulta esserci), ma sul vecchio piano

e sul recente Decreto Ministeriale. Le operazioni di espianto e distruzione delle piante, nonché disinfezione del terreno, si protraevano per tutta la giornata fino al tardo pomeriggio, re-gistrando l’abbattimento di 47 alberi tra cui diversi ulivi secolari; di questi 18 abbattuti presso il presidio “Oria resiste”. nella zona non erano presenti piante sintomatiche e dunque con se-gni ascrivibili a CO.DI.rO. Alla luce di quanto sopra esposto, il Popolo degli Ulivi denuncia la degenerazione fasci-sta della strategia commissariale, che, forte dello stato di emergenza, aggira la democrazia e smorza con massicci interventi militari le legittime prote-ste dei cittadini, calpestando lo Stato di Diritto. L’occupazione militare del

territorio ha messo fuori gioco ogni possibilità di resistenza dei cittadi-ni pugliesi, annichilendo il dissenso democratico ed impedendo qualsiasi forma di dialogo con le Istituzioni. Le modalità e i tempi di intervento rivela-no chiaramente il volto violento dello Stato che rinnega la sua funzione di rappresentanza. Il Popolo degli Ulivi vedendo ancora una volta lesi i princi-pi di partecipazione, informazione e le basilari regole di convivenza civile ga-rantite dalla Costituzione, agirà in tutti i modi possibili per ripristinare lo stato di diritto violato dai suoi stessi rappre-sentati, per arginare la folle strategia distruttiva e la deriva antidemocratica che Governo e regione Puglia conti-nuano a perseguire”.

un evento organizzato dalla Camera di Commercio di Bari

giovani innovatori in campo: i prototipi del medab in vetrina

riceviamo e pubblichiamo dal “popolo degli ulivi”

“lo stato italiano espianta illegalmente 47 alberi d’ulivo a oria”

Eventi

16 www.foglie.tv

Page 17: FOGLIE n.13/2015
Page 18: FOGLIE n.13/2015

www.foglie.tv

Page 19: FOGLIE n.13/2015

N°12 - 1 LUgLIO 2015

Page 20: FOGLIE n.13/2015
Page 21: FOGLIE n.13/2015

Continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valo-rizzazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Programma Interreg Grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.

Page 22: FOGLIE n.13/2015

www.foglie.tv24

è cominciata lo scorso 15 giugno e termi-nerà il 15 settem-bre prossimo, salvo

eventuali estensioni in rap-porto alle condizioni me-teo-ambientali, la campagna antincendio boschivo 2015, coincidente con il periodo di massima pericolosità per l’in-sorgere di incendi boschivi. Contestualmente è entrata in piena attività la SOUP (sala operativa unificata perma-nente), il servizio di Protezio-ne Civile che coordina e ge-stisce sul territorio regionale le attività di estinzione degli incendi boschivi. La SOUP si avvale del supporto attivo del Corpo forestale dello Sta-to, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, dell’Agenzia regionale per le Attività Ir-rigue e Forestali, delle orga-nizzazioni di Volontariato, re-golarmente iscritte all’elenco regionale, gli Enti locali o Funzionali. La Soup, dopo la segnalazio-ne, classifica il livello di pe-ricolosità di un incendio per poi attivare la catena di co-mando e controllo. Le classi di pericolo sono analizzate secondo codici predefiniti. Codice Bianco: incendio inesi-stente, falso allarme. Codice Verde: Principio di in-cendio che interessa una su-perficie limitate ed è giudi-cato in sede di accertamento risolvibile dalla prima squa-dra intervenuta, oppure in-cendio radente di vegetazio-ne erbacea non suscettibile a espandersi.Codice Giallo: incendio di in-colti, sterpaglia, stoppie con possibilità di espandersi a aree contigue, infrastrutture civili, abitazioni, viabilità.Codice Arancione: incendi di

Entrata in piena attività la sala operativa unificata permanentecominciata la campagna Antincendio boschivo 2015

pascoli, macchia mediterra-nea, bosco, sottobosco. Codice Rosso: incendi i bosco o di macchia mediterranea, soprattutto se costituititi da specie forestali a elevata in-fiammabilità (conifere, rim-boschimenti) in condizioni di vento forte e temperatura ele-vata ovvero di incendi di ogni genere che coinvolgano di-rettamente l’incolumità delle persone, delle infrastrutture civili o delle abitazioni per i quali si debba ricorrere a pro-cedure di evacuazione.In rapporto al livello di peri-colosità si attuano varie pro-cedure di lotta attiva: Livello 0: non si attiva alcuna

procedura in quanto si tratta di incendio inesistente o fal-so allarme. Livello 1: Impiego limitato di squadre e mezzi, si tratta di un principio di incendio o di piccole dimensioni.Livello 2: Incendio di medie dimensioni affrontato con l’’intervento coordinato delle Forze Operative a terra. Livello 3: Incendio di dimen-sioni significative con mi-naccia per il bosco e/o per l’incolumità delle persone con pericolo per edifici, infra-strutture e reti di trasporto, tali da richiedere l’allerta-mento di mezzi aerei e richie-sta di disattivazione delle li-

ambiente

Page 23: FOGLIE n.13/2015

nee elettriche.Livello 4: Incendio di elevate dimensioni e gravità con mi-naccia diretta per l’incolumi-tà delle persone con pericolo per edifici, reti di trasporto, infrastrutture in genere; pre-vede l’intervento immediato di mezzi aerei di estinzione e attivazione di tutte le pro-cedure per la disattivazione delle linee elettriche e altri servizi a rischio.Le strutture preposte alle at-tività di Anti Incendio Boschi-vo (AIB) del Corpo Forestale dello Stato su territorio re-gionale sono: 11 per le pro-vince di Bari e Bat, 3 per la provincia di Brindisi, 15 per la provincia di Foggia, 4 per la provincia di Lecce; 7 per la provincia di taranto;Il Coordinamento Territoria-le per l’Ambiente (CTA) – aree protette può contare su Co-mandi di Stazione a:

Alta Murgia: Altamura, Andria, Gravina in Puglia, ruvo di Pu-glia, Monte Sant’Angelo: Ca-gnano Varano, Peschici, Mon-te Sant’Angelo, San Marco in Lamis, Sannicandro Gargani-co, Umbra, Vieste.Uffici Territoriali per la Biodi-versità (UTB):Martina Franca: Martina Fran-ca, Galeone, Marina di Ginosa, San Cataldo,Umbra: Foresta Umbra, Lesi-na, Margherita di Savoia, Um-bra.Vigili del Fuoco (VVFF)Potenziamento con 11 squa-dre AIB in aggiunta a quelle ordinariamente in servizio presso ogni struttura VV.FF. (3 per Bari-Bat; 2 per Br; 2 per Fg, 2 per Le, 2 per ta).Si aggiungono altre Strutture probabili all’attività di spe-gnimento: 6 per Bari-Bat; 3 per Br; 7 per Fg; 5 per Le; 5 per ta.

Previsto il convenzionamento con 140 Associazioni di Vo-lontariato distribuite su tutto il territorio regionale.L’ Agenzia Regionale per le At-tività Irrigue e Forestali (ARIF) organizza sul territorio regio-nale le unità di avvistamento, pattugliamento e pronto in-tervento così suddivise: Fog-gia: 36 presidi; Brindisi: 6; Lecce: 10;Bari - Bat: 19; taranto: 12. Inoltre sono a disposizione 61 dotazioni AIB comunali e 2 di amministrazioni provinciali. A queste si aggiungono le do-tazioni e i mezzi in possesso di aree naturali protette esi-stenti su territorio regionale.Infine esiste un Bollettino re-gionale di previsione incendi boschivi pubblicato quotidia-namente sul sito www.prote-zionecivile.puglia.it corrispon-dente al link “rischio incendi”.

Page 24: FOGLIE n.13/2015

www.foglie.tv24

a l fine di fornire stru-menti utili per il contrasto a sovrap-peso e obesità, Euro-

monitor International ha diffuso i risultati di una importante ricerca sulla nutrizione che ha coinvolto ben 54 diversi Paesi sparsi in tutto il mondo.L’obiettivo di questo studio è l’introduzione del “Passport Nutrition”, uno strumento in grado di offrire una panorami-ca dettagliata circa l’apporto calorico di quello che mangia-mo, al fine di poter interveni-re positivamente per la tutela della salute pubblica. Euromo-nitor International ha preso in esame le calorie introdotte quotidianamente nei vari paesi, oltre alle percentuali derivanti da zuccheri e grassi.In questo modo è possibile sta-bilire, per ogni persona, una

lo studio di Euromonitor Internationalcalorie da cibo confezionato e soft drink: nel mondo il consumo medio

procapite e’ di 765

serie di valori giornalieri con-frontabili poi a livello locale, regionale e nazionale e stilare quindi una media.Passport nutrition è inoltre un ottimo strumento per identi-ficare quali sono gli alimenti confezionati e i soft drink, nei differenti paesi, che più contri-buiscono all’apporto di calorie. Informazioni importantissi-me che potrebbero condurre a drastici cambiamenti nella dieta alimentare del futuro prossimo in tutto il mondo. Lo studio di Euromonitor forni-sce inoltre una panoramica più completa circa le azioni intra-prese a livello istituzionale e privato per porre un freno alle cause di sovrappeso e obesità. Si potrebbero infatti introdur-re tassazioni maggiori su tut-ti quegli alimenti considerati “cibo spazzatura” in modo da

disincentivarne il consumo. Viceversa, si potrebbero intro-durre sussidi economici per gli agricoltori, per aiutarli a coltivare cibo sano che, oltre a migliorare l’introito calorico delle persone possa, nel lungo termine, contribuire a contene-re la spesa sanitaria.Poter cambiare il modo di mangiare e di concepire il cibo fin da ora, potrebbe portare a enormi rivoluzioni positive nei prossimi anni.Una media preoccupanteComplessivamente nel mondo viene consumata una media di 765 calorie al giorno per persona tra cibo confezionato e soft drink. Anche se questa cifra potrebbe sembrare con-tenuta (la razione giornaliera complessiva di calorie alimen-tari raccomandata per gli adul-ti è di circa 2.000 calorie pro-

alimentazione

Page 25: FOGLIE n.13/2015

C omincerà a breve sul nostro portale web televisivo “Foglie.tv” la collaborazione

con neda (acronimo di nutri-zione ed eduzione alimentare). Cosa è neda? E’ un gruppo di appassionati di alimentazione in contatto con professionisti di vari settori (biologi, medici, educatori, filo-sofi, psicologi, agronomi, econo-misti, ecc…) per studiare ed ap-profondire le conoscenze legate all’alimentazione, intesa da vari punti di vista, fondando sempre tutto sulla Medicina dell’Evi-

denza e sul Metodo Scientifico di Analisi.neda ha la prerogativa di pro-muovere il benessere bio-psi-co-eco-sociale attraverso l’im-pegno ed il coinvolgimento di tutte le persone vicine a neda e puntando in particolare a 3 aspetti:1)cura dell’aggiornamento con-tinuo;2)rispetto per l’uomo e per la natura;3)crescita culturale, personale ed umana.Organi di diffusione della cultu-ra e delle proposte di neda sono:

– la newsletter settimanale ne-danews–il sito web:www.nedanutrizione.it–pagina facebook nedanutrizio-ne:https://www.facebook.com/ne-danutrizioneIl nutrizionista di neda è il dott. Giuseppe Marzulli, attualmen-te titolare degli ambulatori nu-trizionali presso rehamedica di Conversano (centro medico convenzionato) e consulente nutrizionista presso il San raf-faele-Cittadella della Carità di taranto.

la collaborazione con nedanutrizione ed educazione alimentare, la nuova rubrica su Foglie.tv

capite al giorno), si deve tener presente che si tratta invece di una media preoccupante.Mentre, infatti, in India e in Cina si parla solo di 150 calo-rie/giorno derivanti da prodot-ti confezionati e bibite, cioè di una percentuale molto bassa ri-spetto all’introito calorico com-plessivo, la media registrata nel Nord America è di ben 1.500 ca-lorie/giorno!Il Messico è, sotto questo profi-lo, un esempio da tener presen-te nella lotta al cibo calorico: a fronte del vistoso aumento di casi di diabete nella popo-lazione ha infatti recentemen-te introdotto una tassa volta a

inibire il consumo di junk food. In questo Paese, in cui il consu-mo di calorie non fa altro che crescere, l’utilizzo eccessivo del pane bianco rappresenta per esempio un vero problema.Oltre al pane bianco, un altro problema è rappresentato dai soft drink che contengono zuc-chero. Per non parlare dell’e-levata quantità di zucchero contenuta nei prodotti confe-zionati, nei prodotti di pastic-ceria, nelle torte e negli snack. Paesi come Messico, Francia, Stati Uniti d’America sono pronti ad aumentare le imposte su tali categorie di prodotti al fine di limitarne la vendita.

Si deve comunque considerare che la semplice introduzione di tasse sui prodotti poco sa-lutari non sempre rappresenta una soluzione: in Danimarca, ad esempio, l’introduzione di una tassa sui grassi saturi di fatto non è riuscita a migliorare le cose, in quanto è rimasta inat-tuata. Se si continuerà su questa stra-da senza fare nulla, nei prossi-mi anni il consumo di calorie assunte quotidianamente con-tinuerà a salire. tra il 2014 e il 2019 si prevede un incremento di oltre 90 calorie al giorno in più per persona.

25N° 13 - 15 LUgLIO 2015

Page 26: FOGLIE n.13/2015

www.foglie.tv

I l mondo della birra artigianale rappresenta oggi in Italia una re-altà produttiva molto dinamica ad alto livello qualitativo, che negli

ultimi anni sta crescendo al ritmo del 20% annuo e conta oltre 800 microbir-rifici, un fatturato complessivo di 120 milioni di euro ed un volume di export superiore al 10%. Un settore che potreb-be rappresentare uno dei volani per la ripresa economica italiana ma soprat-tutto una chance per i giovani data l’e-tà media dei titolari di queste attività, che oscilla tra i 30 ed i 35 anni. Il Go-verno, però, vista la crescita del mercato ha optato per un progressivo aumento delle accise che ha raggiunto il 30% i cui effetti sugli operatori della filiera (agricoltori, produttori sia di grandi di-mensioni sia microbirrifici, esercenti di bar e ristoranti, imprese di distribuzio-ne e servizi) sono stati denunciati dallo studio appena realizzato dall’istituto di ricerca “Format research” e commis-sionato da Confagricoltura, Assobirra, Confimprese e Fipe. Secondo lo studio, a causa dell’effetto accise, un’azienda su due non è riuscita ad assorbire gli au-menti ed il 43% non ci riuscirà nel 2015, mentre il 44% dei produttori di birra si dichiara pronto ad assumere se le accise tornassero ai livelli pre-aumenti. Le tas-se rallentano anche il fenomeno di cre-scita dei microbirrifici (dal +20-25% ad appena un +4%) mentre, secondo Asso-birra, con accise più basse si potrebbero generare dai 3.000 agli 11.000 nuovi

le proposte per rilanciare la crescita

il mondo delle birre ArtigiAnAli in soFFerenZA

posti di lavoro.Per cambiare questo trend negativo sono allo studio in Commissione Agri-coltura alla Camera una serie di opzioni per prevedere agevolazioni finanziarie o fiscali per favorire la nascita di maltifici artigianali e per introdurre misure a so-stegno dell’intera filiera. Tra le proposte di natura fiscale la pos-sibilità di ridurre l’aliquota ordinaria per i piccoli birrifici sotto i 200.000 etto-litri l’anno, come già fatto da 20 Paesi dell’UE su 28; di introdurre l’accerta-mento dell’accisa al momento del con-fezionamento e non sul mosto, evitando così sia di non considerare gli inevitabili cali di produzione e sia di obbligare le imprese ad anticipare la tassazione di

molti giorni e, infine, di aggiornare le ta-belle delle aliquote IVA che, ancora oggi, generano confusione. Per il rilancio del-la filiera allo studio anche il sostegno ai programmi sperimentali indirizzati alla reintroduzione della coltivazione del luppolo in Italia, l’istituzione di un tavolo di concertazione per classificare le “colture minori” per dotarle di difesa fitosanitaria adeguata, l’abilitazione di almeno un laboratorio al rilascio del certificato per la commercializzazione del luppolo, come previsto dalla norma-tiva europea nonché, infine, chiarimenti sulla situazione delle eventuali “quo-te di produzione” da rispettare e degli eventuali aiuti comunitari alla produzio-ne del luppolo.

26

agroalimentare

Page 27: FOGLIE n.13/2015
Page 28: FOGLIE n.13/2015

S istemi disegnati per fami-glie, cooperative, villaggi, che sfruttano le pendenze naturali dei terreni, la sem-

plice forza di gravità e l’energia solare per irrigare e fertilizzare i campi pos-sono essere la base su cui costruire lo sviluppo rurale anche in condizioni di risorse scarse.La diffusione di tecnologie efficienti, economiche e sostenibili passa sem-pre di più per iniziative che vedono il settore privato agire in collabora-zione con le istituzioni pubbliche, gli enti non profit, le grandi agenzie per lo sviluppo e i donatori nazionali e in-ternazionali.Di questi temi hanno discusso al Par-co tecnologico di Lodi, in un evento collaterale ad Expo, i delegati Expo di 16 Padiglioni africani e i partner privati e di ricerca del progetto lo-digiano DemoField Agriculture of tomorrow. Le delegazioni africane da Expo provengono dai seguenti Paesi: Ghana, Gabon, Repubblica Democrati-ca del Congo, Ruanda, Angola, Eritrea, Tanzania, Senegal, Zimbabwe, Camerun, Burundi, Sierra Leone, Uganda, Costa d’Avorio, Togo, Isole Comore. “Al centro del progetto sta l’impiego di tecnologie e innovazioni pensate per migliorare le produzioni agro-ali-mentari nei più diversi contesti agro-

nomici – ha spiegato Gianluca Caren-zo, Direttore del Parco tecnologico di Lodi - L’EXPO è un’occasione unica per confrontare i diversi sistemi produt-tivi e creare condizioni e legami per collaborazioni future”. Durante la visita al campo dimostrati-vo sono stati approfonditi il funziona-mento e le caratteristiche di impianti per l’irrigazione a goccia su piccola scala azionati da sistemi di pompag-gio solare. Si è parlato delle potenzia-lità di questi sistemi per aumentare le rese ottimizzando l’utilizzo di acqua e nutrienti partendo da un’analisi delle caratteristiche di suolo e clima.“Siamo molto interessati a queste

nuove tecnologie per l’agricoltura – ha detto Dgibril Sarr del Ministero del Commercio del Senegal – e stiamo sviluppando un progetto trilaterale con Italia, Israele e Senegal per l’ir-rigazione moderna di 70 villaggi. Il nostro Paese ha diversi fiumi, ma non le tecnologie per utilizzare l’acqua in agricoltura”.Progetti simili sono allo studio in altri Paesi, come ha riferito Sugar Chagon-da, Delegato Expo dello zimbabwe: “Il Governo sta lanciando un piano per la meccanizzazione dell’agricoltura e per la redistribuzione della terra ai contadini. Stiamo costruendo dighe e siamo interessati a tutti i sistemi di

AcQuA e AgricolturA in AFricA: come Produrre di PiÙ con menole nuove tecnologie per lo sviluppo sostenibile

28 www.foglie.tv

agricoltura

Page 29: FOGLIE n.13/2015

Ha fatto tappa a Bari il the Color run, l’evento internazionale che uni-sce sport e divertimento

con colori, musica, allegria e… Dreher Limone radler zero, la rinfrescante proposta zero alcol di Dreher per l’e-state, mix tra birra analcolica e succo di limone.Lo scorso 11 luglio migliaia di color runner hanno marciato per le strade del capoluogo pugliese all’insegna del puro divertimento: un vero e pro-prio arcobaleno umano simbolo di be-nessere, armonia e spensieratezza.I color runner hanno potuto scattarsi

divertentissime foto da postare su Fa-cebook e Instagram grazie allo specia-le Corner Selfie scegliendo, come rac-contato nella nuova campagna Dreher, il loro momento di godimento tra: the Calcettors, gli irriducibili della parti-tella infrasettimanale tra amici, the Stravacchers, coloro che tornati stan-chi dal lavoro si tuffano sul divano, the Grigliers, gli eletti dei barbecue. E poi ancora: the Faidaters, gli infallibili del bricolage e the Sdraiers, le indo-mite della tintarella in spiaggia. An-cora the Aperitivers, the Palestrers, the Sabatopizzers, the Mipiacers e the Polliceverders.

tHe color run: l’eVento bAreselo scorso 11 luglio

29N° 13 - 15 LUgLIO 2015

irrigazione che ci sono stati presentati al Demo Field del Parco tecnologico. Il 31 agosto faremo un workshop al clu-ster cereali in Expo dove speriamo di incontrare aziende e esperti italiani”.“Come pioniere e leader globale nell’irrigazione a goccia, Netafim com-prende le sfide che i piccoli coltivato-ri in Africa affrontano in situazioni di scarsità d’acqua o altre problematiche inerenti all’irrigazione” - ha detto Dan-ny Ariel, Commercial Project Manager Africa di Netafim - Per questo motivo abbiamo sviluppato il Family Drip Sy-stem™ (FDS™), una soluzione dedica-ta all’ agricoltura di piccola scala che rappresenta un sistema completo di ir-rigazione a goccia che, non richieden-do elettricità o altre fonti energetiche, ha di fatto rivoluzionato l’agricoltura per numerosi agricoltori con piccoli appezzamenti. Sfruttando decenni di competenza, esperienza e buone pra-

tiche di Netafim nell’irrigazione, l’FDS massimizza le rese con risorse limita-te, consentendo ai piccoli agricoltori di aumentare la produttività e di pas-sare dall’agricoltura di sussistenza a quella commerciale su piccola scala.”Sono stati poi affrontati alcuni dei principali colli di bottiglia che frenano lo sviluppo delle produzioni alimenta-ri nell’Africa sub-sahariana. “Se in Eu-ropa, nord America e Oceania la quota maggiore di spreco di cibo avviene all’atto del consumo, nell’Africa Sub-Sahariana il problema riguarda la fase di produzione e post raccolta, ed è qui che è necessario compiere un salto di qualità – continua Carenzo”.“La piccola dimensione dell’azienda non è un problema in sé – afferma Francesco Scrano di Syngenta Italia – ma i piccoli produttori hanno bisogno di supporto per aumentare produttivi-tà, profittabilità e sostenibilità e con-

tribuire alla sicurezza alimentare del pianeta”. In Africa oggi questa situa-zione riguarda 150 milioni di piccoli produttori, in Asia 600 milioni.Una delle parole chiave del conve-gno è stata l’efficienza, intesa come quantità di risorse utilizzate per unità di raccolto. Partendo dalla produttivi-tà dei suoli, si è parlato di efficienza energetica, idrica, dell’uso di pestici-di e di fertilizzanti nelle applicazioni agricole. Sono state poi discusse le problematiche principali delle filiere alimentari, partendo dal ruolo degli intermediari che acquistano a volte fino al 90% delle produzioni dei con-tadini e trattengono per loro la gran parte del valore economico. L’innova-re, e l’accesso all’innovazione in agri-coltura, faranno la differenza, in par-ticolare in Africa, tra sviluppo e mera sussistenza.

Page 30: FOGLIE n.13/2015

QuAnto e QuAle sAle consumAre Per unA sAnA nutriZione?Uno studio scientifico sul consumo di sale in Italia

Il sale non va demonizzato, non solo perché è una componente importante della dieta mediterra-nea, ma perché l’apporto di sodio

è insostituibile per il corpo umano. Un consumo eccesivo di sodio, tuttavia, è nocivo, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità richiede una riduzione del consumo di sale del 30% nei prossimi anni. Questo è emerso da uno studio sul sale presentato dalla nutrizionista Maria Letizia Petroni, in occasione del lancio sul mercato di un nuovo sale ma-rino che contiene il 50% in meno di so-dio. Le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) del 2013 specificano che gli adulti dovrebbero consumare non oltre 2000 mg di sodio, pari a 5 g di sale al giorno, e che entro il 2025 in Europa il sale quotidianamente consumato va ridotto del 30%. In Ita-lia il consumo medio di sale è 10,8 g tra gli uomini e di 8,4 g tra le donne, una quantità dunque superiore al fab-bisogno consigliato dall’OMS. “Vi sono solide evidenze che un eccessivo ap-porto di sodio, in particolare di cloruro di sodio, si associ con un aumento del

rischio cardiovascolare – ha dichiarato Maria Letizia Petroni, Medico nutrizio-nista Clinico, Professore Associato set-tore Endocrinologia, nefrologia, Scien-ze dell’Alimentazione e del Benessere - Questo aumentato rischio è dovuto a vari fattori, il maggiore dei quali è quel-lo dello sviluppo di ipertensione arte-riosa. Anche se questo vale soprattutto per quel 40% della popolazione che è sensibile al sale per predisposizione genetica”. Va sottolineato che il sodio è indispensabile per il corpo umano e che il fabbisogno minimo fisiologico è di 500 mg al giorno. Il corpo umano con-tiene circa 90 grammi di sodio, un mi-nerale che gioca un ruolo fondamentale in diversi processi fisiologici. Il comune sale da cucina è costituito per il 99% ed oltre da cloruro di sodio (sodio 39%) e contiene solo quantità minime di ma-gnesio, potassio e calcio. Al contrario il sale innovativo “Essenziale”, prodotto da Gemma di Mare (Compagnia Italiana Sali) contiene il 50% di sodio in meno rispetto al sale comune e percentua-li significative di magnesio, potassio e calcio. “Un sale naturale a basso tenore

in sodio e di gusto gradevole, che si pre-sta a tutti gli usi in cucina, rappresenta una vera e propria rivoluzione in cam-po nutrizionale – ha osservato Petroni – sia per la normale nutrizione uma-na che per la nutrizione clinica, cioè l’utilizzo in pazienti con ipertensione, cardiopatie, nefropatie lievi-moderate, osteoporosi e calcoli renali”. Dunque sarebbe profondamente errata una de-monizzazione del sale, che invece va consumato in base alla quantità, ma anche alla qualità, come ha specificato Bruno Franceschini, Direttore Generale di Compagnia Italiana Sali CIS: “Fino al 1974, quando era distribuito dal Mono-polio dello Stato, il sale era percepito dai consumatori come una commodity da acquistare in tabaccheria, in scatole di cartone. Oggi in negozio possiamo scegliere tra diverse qualità di sale in differenti formati per soddisfare ogni esigenza dei consumatori. noi di Com-pagnia Italiana Sali abbiamo impiegato quattro anni di ricerche per arrivare ad un sale marino naturale con il 50% in meno di sodio e che mantenesse intatti gusto e sapidità”.

30 www.foglie.tv

alimentazione

Page 31: FOGLIE n.13/2015
Page 32: FOGLIE n.13/2015