FOGLIE n.12/2015

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N° 12 • 1 LUGLIO 2015 R Puglia, Assessore all’Agricoltura cercasi Gal Sud Est Barese, il Festival dell’Agricoltura Multifunzionale Olio EVO”IGP Puglia” presentato il disciplinare per il riconoscimento comunitario AGRICOLTURA MONDO GAL AGROALIMENTARE Sostituite dalle commissioni uniche di filiera: Bari, Foggia e Altamura le “pugliesi” interessate ADDIO ALLE BORSE MERCI AGRICOLtURA • AGROALIMENtARE • tURISMO RURALE

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 12 • 1 LUGLIO 2015

R

Puglia, Assessore all’Agricoltura cercasi

Gal Sud Est Barese, il Festival dell’Agricoltura Multifunzionale

Olio EVO”IGP Puglia” presentato ildisciplinare per il riconoscimento comunitario

agrICOLTUra

MONDO gaL

agrOaLIMENTarE

Sostituite dalle commissioni uniche di filiera: Bari, Foggia e Altamura le “pugliesi” interessate

ADDIO ALLE BORSE MERCI

AGRICOLtURA • AGROALIMENtARE • tURISMO RURALE

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1 luglio 2015 - n. 12 - Anno 10

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

Puglia, Assessore all’Agricoltura cercasin Puglia si complica il toto as-sessore all’agricoltura all’indo-mani dell’esito del voto per le elezioni regionali, a causa della

legge sulle quote rosa e della man-cata rielezione dell’assessore uscen-te Nardoni. Lo statuto della regione Puglia obbliga infatti alle quote rosa la giunta (che dovrà nominare alme-no due donne nella squadra del neo presidente Michele Emiliano) ma gli eletti della coalizione di centro sini-stra sono tutti uomini. Pertanto, i due scranni assessorili ri-servati alle signore dovranno essere necessariamente assegnati a dei tec-nici. Il che apre le porte proprio al nome di un tecnico donna, visti gli spinosi capitoli da affrontare. Anche perché una situazione siffatta im-pedisce il ripescaggio dell’assessore all’Agricoltura uscente Fabrizio Nar-doni, che non è riuscito ad essere rieletto nel collegio di Taranto nella lista di sinistra d’ispirazione vendo-liana.Ecco cosa troverà sulla scrivania il nuovo assessore all’Agricoltura in Pu-glia: Capitolo Xylella fastidiosa - Giu-seppe Silletti, commissario di Governo all’emergenza Xylella, è al lavoro per elaborare il nuovo Piano, che tenga conto delle prescrizioni di Bruxelles: eradicazione delle piante infette solo nella fascia di sicurezza nel Nord Sa-lento e nei focolai anche delle pian-te sane nel raggio dei 100 metri da quelle infette. Mentre la giunta Ven-dola ha varato un massiccio pacchet-to di misure, per due milioni di euro, per attrezzare un Parco agricolo in Salento, dove sperimentare la lotta permanente e la convivenza con il batterio.Intanto, in Puglia, negli ultimi gior-ni di campagna elettorale era scop-

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Editoriale

piata la bagarre sul Psr 2014 2020: da Bruxelles, a pochi giorni dalle elezioni, sono arrivate ben 650 os-servazioni, ben trecento in più della media nazionale dei Psr italiani. Che al momento sbarrano il passo a uno strumento finanziario da un miliardo e 637 milioni. Infine altra matassa non facile da sbrogliare sarà quella del Psr 2007/2013, sul quale, secon-do Rete rurale nazionale, a fine aprile la Puglia deve ancora spendere ben 303,5 milioni di euro, pari a 176,5 mi-lioni di euro di fondi Feasr, il 19% del totale assegnato alla Regione, che ri-schiano di tornare a Bruxelles. Anche in questo caso c’è l’incognita tempo: mancano appena sei mesi per impe-gnare, spendere e rendicontare tutto alla Commissione.

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SOMMarIO

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14 MArChIATo FrESCo Nuovo brand e nuova linea di prodotti

A MILANo I frutti di bosco sull’apecar18 oLIo Evo “IGP Puglia” presentato il disciplinare24 IGP PuGLIA A Monopoli comitato promotore29 NuTrIrE IL PIANETA l’utilizzo degli scarti

26 CoNCorSo FoToGrAFICo obiettivo orecchiette

13 GAL Sud EST BArESE Il Festival dell’ Agricoltura Multifunzionale28 GAL dEI TruLLI E dI BArSENTo Progetto di Cooperazione “Cross Border” CorTo CIrCuITo dEI CoNTAdINI Al Festival del Libro Impossibile

agrOaLIMENTarE

EvENTI

MONDO gaL

8 uNA STorIA d’ ALTrI TEMPI La morte di dino Abbascià ALBICoCChE Forte concorrenza dalla Spagna9 LA NASCITA dELLE CuN Le commissione uniche di filiera10 dL AGrICoLTurA Approvato alla Camera10 dL AGrICoLTurA Approvato alla Camera

agrICOLTUra

20 Food dESIGN Food on demand ProCESS INNovATIoN Luna e Papaveri21 INNovATIvE dISTrIBuTIoN Eaternet22 MIGLIorA Consegne porta a porta km. 023 MArkETPLACE AGroALIMENTArE kong Food

5 PuGLIA Assessore all’ Agricoltura cercasi

prOgETTO fOODINg

EDITOrIaLE

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A 25 anni l’ingresso in Confcommercio, poi la Spa tra quattro fratelli, con decine di dipendenti, un magazzino all’ingrosso e un negozio in Porta Nuova. Nel tempo l’azienda si è specializzata nella fornitura a catering, hotel, ristoranti, mense e bar. «E’ una grave perdita per il commercio milanese e di tutta Italia», ha spiegato Carlo Sangalli, presidente di Confcom-mercio. «ha rappresentato la storia di quella Milano capace di accogliere e coinvolgere un’imprenditorialità che si distingue per intraprendenza e nel sa-persi costantemente innovare». Sangalli ha ricordato in particolare che Abbascià può essere considerato colui che ha “sco-perto” e diffuso la frutta esotica a Milano. Attivo nella solidarietà, ha fondato una

scuola in kenya. «Si è spento oggi un grande uomo di cui siamo sempre andati fieri», commenta il Presidente della Bat e Sindaco di Bisceglie Francesco Spina, “un figlio della nostra comunità che ha sempre rappresentato in maniera straor-dinaria tutte le migliori qualità del popo-lo biscegliese».

è morto a Milano Dino Abbascià, titolare dei negozi di frutta a marchio Fratelli Abbascià. Classe 1942, era arrivato a

Milano nel 1955 e aveva cominciato la sua attività come garzone in un negozio di ortofrutta. Nel corso degli anni era ri-uscito a costruire un vero e proprio im-pero che oggi distribuisce i suoi prodotti in circa trecento tra ristoranti, trattorie e supermercati. Consigliere di Confcom-mercio, membro della consulta del pre-sidente di Confcommercio, presidente nazionale di Fida (Federazione italiana del dettaglio alimentare), presidente del sindacato milanese dettaglianti ortofrut-ticoli, presidente dell’associazione dei pugliesi a Milano. Nato a Bisceglie, era il “numero uno” dei venditori ortofrutticoli di Milano. Nel 1955, quando aveva 13 anni, partì da solo in treno per raggiun-gere a Milano il fratello maggiore dona-to, che lavorava come elettrauto. Iniziò come garzone in un negozio di fruttiven-dolo in via Pacini, a Lambrate, facendo le consegne in bicicletta e dormendo nello sgabuzzino, come ha raccontato lui stes-so più volte parlando della sua storia. Ad un certo punto cominciò anche a vendere gelati alla sera all’ex cinema Pacini e poi andò a fare il garzone in un altro frutti-vendolo, in viale Tunisia. A 18 anni, con i fratelli (nel frattempo ne era arrivato a Milano anche un altro), prese in affitto la licenza di fruttivendolo per due negozi, in via Montebello e in viale Coni Zugna. Fu l’inizio dell’avventura imprenditoriale.

Stagione 2015 per le albicocche fra luci ed ombre. In Italia le regioni più impor-tanti per la produzione sono l’Emilia-romagna, la Campania e la Basilicata che rappresentano ognuna circa il 25% della produzione nazionale. La stima produttiva della campagna albicocche 2015 vede per l’Italia un dato medio prossimo al -7% rispetto all’anno pre-

cedente, anche se è il risultato di una situazione molto diversificata tra le va-rie regioni. Nel Metapontino si risente molto della concorrenza spagnola: in più quest’anno il problema non è tan-to sulla commercializzazione ma sulla mancanza di prodotto. Fra le nuove va-rietà si stanno imponendo sul mercato Carmingo e Pricia.

un sincero e caloroso saluto di cor-doglio a dino Abbascià da parte di uno dei nostri editori, donato Fanelli, “ad una persona che ha creduto mol-to in me nel percorso all’interno di ConfCommercio e con il quale ho con-diviso gli ideali di crescita e svilup-po del settore dell’agroalimentare e dell’ortofrutta”.

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La morte di Dino Abbascià

una storia d’altri tempi

Albicocche: forte concorrenza della spagna Nel Metapontino problemi di mancanza di prodotto

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LA FINE ALLE “REGIE” DELLE BORSE MERCI

lA nAscitA delle cun, commissioni unicHe di FilierAstituite le Commissioni uni-che di filiera per l’intero com-parto agroalimentare. Traspa-renza, imparzialità e stop alle

distorsioni ed ai conflitti d’inte-resse. In Puglia, interessate le borse di Altamura, Bari e Foggia: nel decreto 51, che si appresta ad approvare in Aula a Montecitorio, è stato approvato un articolo ag-giuntivo nella sua conversione in legge, frutto di un emendamento del Movimento 5 Stelle. L’articolo prevede l’istituzione di Commissio-ni Uniche Nazionali (CUN) per la determinazione delle quotazioni di prezzo per le filiere maggior-mente rappresentative del siste-ma agricolo-alimentare. In Puglia dovrebbero essere interessate dalla riforma le borse di Bari (dove oggi sono quotati grano duro e tenero, orzo, avena, ceci, lenticchie, piselli proteici, favino, lupino, mandor-le, ortaggi, frutta e fiori) e Foggia (grano duro e tenero, orzo, avena, ceci, favino, piselli proteici, fieno, uva da vino, olive da tavola e da oleificazione, mandorle, ortaggi, frutta, bestiame da allevamen-

to ovvero suini, ovini e caprini, bestiame da macello, pelli, uova, latte alla stalla di vacca, bufala, pecora e capra, pollame e conigli, lana) ed il borsino dei cereali di Al-tamura (BA).“Finalmente si supera una legisla-zione vetusta – commenta il M5S – Basti pensare che le borse merci sono regolamentate da un regio decreto del 1913. Al contempo, viene accolto anche ciò previsto dalla normativa Antitrust. La stes-sa autorità, peraltro, ha più volte invitato lo Stato italiano a supe-rare il meccanismo delle borse merci ed evolvere verso le CuN. Questa è una battaglia che abbia-mo sposato dall’inizio della legi-slatura e che siamo soddisfatti di aver vinto”.Adesso, ovviamente, la palla passa al il Governo, chiamato a redigere un regolamento per la creazione delle CUN che rispetti i principi di trasparenza e ostacoli il conflitto di interessi. Solo attraverso un re-golamento oggettivo, basato su parametri economici imparziali, si potranno evitare le distorsioni del

mercato a cui si assiste oggi, dove la formazione dei prezzi alla pro-duzione, basata ancora su rego-lamenti che riposano su logiche di decentramento delle contrat-tazioni (borse merci locali), non è più compatibile con i principi della concorrenza. “Per questo alle CuN deve essere affidato il compito di formulare indicazioni di prezzi sulla base di indici sintetici oggettivi sui fon-damentali di mercato (import, ex-port, produzione, andamento dei consumi) – fa sapere il M5S – al fine di rendere più chiaro il mec-canismo di definizione dei prezzi alla produzione, introducendo un maggiore grado di concorrenzia-lità nelle contrattazioni e un an-coraggio ad indicatori di mercato oggettivi. Solo in questo modo si riuscirà ad eliminare la divarica-zione tra prezzo all’origine, prezzi all’ingrosso e prezzi al consumo, dando vita ad una contrattazione reale sulla fissazione del valore economico dei prodotti”.

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ECCO COSA PREVEDE

dl AgricolturA APProVAto in ViA deFinitiVA AllA cAmerApprovato in via de-finitiva alla Came-ra il dl Agricoltura, il testo deputato

a riordinare e armonizzare l’intero comparto con l’obiettivo di rilan-ciare i settori rendendoli maggior-mente competitivi. un provvedi-mento che ha trovato il placet di tutti i gruppi politici. Il testo, che ora passerà al Senato, interviene in particolare a favore delle filiere del latte e dell’olio, e contiene misure per l’accesso al fondo di solidarie-tà nazionale per le imprese agrico-le che hanno subito danni a causa delle piogge alluvionali 2014 e del-le infezioni di organismi nocivi ai vegetali, come la Xylella fastidiosa. COSA PREVEDE IL DECRETOCon il decreto si interviene sul set-tore lattiero dopo la fine delle quote latte, consentendo la rateizzazione delle multe per l’ultima campagna in 3 anni e senza interessi, amplian-do le possibilità di compensazione tra produttori, puntando sull’orga-nizzazione interprofessionale e in-tervenendo sui contratti con novità rilevanti come la durata minima di

12 mesi e l’indicazione obbligatoria del prezzo di vendita, che può esse-re fisso o legato a fattori determi-nati. Per l’olio, settore che nella sua parte agricola vale circa un miliardo e mezzo di euro, si dà avvio al Pia-no olivicolo nazionale con una do-tazione che, con gli emendamenti approvati, sale a 32 milioni di euro, che si sommano alle risorse dei Psr delle regioni interessate. L’obiettivo è arrivare a una crescita del 25% della produzione italiana nei pros-simi anni toccando quota 650mila tonnellate. Allo stesso tempo sale a 21 milioni di euro lo stanziamento previsto per il fondo di solidarietà nazionale che per la prima volta viene utilizzato per un’emergenza fitosanitaria come la Xylella fasti-diosa. vengono destinati anche 2,25 milioni di euro al fondo di solidarie-tà nazionale per la pesca, per inter-venti risarcitori nel settore. di se-guito le principali novità introdotte con gli emendamenti: SETTORE LATTE: NOVITA’ SULLA RA-TEIZZAZIONE E COMPENSAZIONE• Il pagamento delle quote latte in tre rate senza interessi è ammesso

anche con una fideiussione assicu-rativa, non solo bancaria.• Per l’ultima campagna di produ-zione del latte con il regime delle quote è ammessa la compensazio-ne, sempre entro il limite del 6%, a favore delle aziende che hanno superato la propria quota, con in-troduzione di tre fasce: 12-30%, 30-50%, oltre 50%, in ordine di priorità.OLIO: 32 MILIONI DI EURO PER IL PIANO OLIVICOLO NAZIONALE• Incremento della dotazione del fondo per il settore olivicolo che sale a 32 milioni di euro con spe-cifiche voci per la determinazione della spesa: aumento della produ-zione nazionale, investimenti in ri-cerca, sostegno all’aggregazione e all’innovazione.• Tra le finalità del fondo vengono inserite la certificazione e la lotta alla contraffazione.ORGANIZZAZIONI INTEPROFESSIO-NALI• La soglia necessaria a costituire un’organizzazione interprofessio-nale del latte viene elevata dal 20% al 25% di imprese rappresentate nel settore.

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• Per settori diversi da quello lattie-ro-caseario la soglia sale dal 35 al 40% di rappresentatività.• Si prevede che nella predisposi-zione di contratti-tipo per la ces-sione del latte si debba rispettare quanto previsto dall’articolo 62 del decreto-legge n. 1 del 2012 e dalle sue disposizioni attuative.· Vengono previste sanzioni fino al 10% del valore dei contratti in caso di violazione dei contratti-tipo este-si erga omnes.• Per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un’in-tesa tra Mipaaf e Conferenza Stato regioni21 MILIONI DI EURO PER FONDO DI SOLIDARIETÀ PER IMPRESE AGRICO-LE• Viene aumentata la dotazione complessiva del fondo di solidarietà nazionale per le imprese colpite da eventi alluvionali, nonché infezioni di organismi nocivi ai vegetali, con priorità per i danni legati alla dif-fusione della Xylella fastidiosa, del

cinipide del castagno e della flave-scenza dorata negli anni 2013, 2014 e 2015: oltre agli 11 milioni previsti per la Xylella, vengono stanziati ul-teriori 10 milioni di euro per il 2016 per gli altri interventi. Si arriva così a 21 milioni di euro di dotazione.• L’accesso al Fondo viene esteso anche alle avversità atmosferiche caratterizzate da vento forte e ai danni alle scorte di materie prime causati da eventi eccezionali nell’ul-timo triennio.OLTRE 2 MILIONI DI EURO PER IL FONDO SOLIDARIETA’ PER LA PESCA• Viene finanziato il Fondo di Soli-darietà nazionale Pesca con 2,25 milioni di euro per sostenere le im-prese del settore colpite da avver-sità atmosferiche eccezionali dal 2012 all’entrata in vigore della leg-ge di conversione.• RIFORMA SIAN – L’Agea provve-de alla gestione e allo sviluppo del SIAN direttamente o con affidamen-to a terzi mediante l’espletamento di una procedura ad evidenza pub-

blica, salvaguardando i livelli occu-pazionali esistenti di SIAN.COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI PER LE FILIERE AGROALIMENTARIÈ prevista, infine, l’istituzione del-le Commissioni uniche nazionali (CUN) per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agrico-lo e alimentare, al fine di garantire la trasparenza nelle relazioni con-trattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi.

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Laboratori didattici, escursioni e degustazioni in masseria

il FestiVAl dell’AgricolturA multiFunzionAleettere in rete le aziende agricole multifunzionali con le loro attività e la

loro offerta didattica, ricettiva e di produzione di tipicità enoga-stronomiche, rafforzando ulterior-mente l’offerta turistica e l’azione di promozione e valorizzazione dei territori rurali e dei prodotti. Nasce con questa idea “ C’è una Festa in Masseria Ia Ia oh” , il fe-stival composto da tre week end ideato e organizzato dal Gruppo Azione Locale Sud Est Barese , in programma nel mese di luglio nei comuni di Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro e rutigliano. undici aziende agricole multifun-zionali del territorio hanno orga-nizzato una miriade di laboratori didattici, escursioni, degustazioni, spettacoli gastronomici ed esibi-zioni musicali che puntano i ri-flettori sulla tipicità, autenticità e genuinità di un territorio ricco di storia, tradizione e bontà. Il Fe-stival, patrocinato dalla rete del-le Masserie didattiche di Puglia e dal consorzio Taste&Tour in Mas-seria, si inserisce nel progetto di cooperazione transnazionale Crid “rete transnazionale della ruralità solidale, del turismo locale soste-nibile , della multifunzionalità, de-gli itinerari culturali e ambientali: Cross Border for rural identities development”. Il Gal Seb promuo-ve l’attività turistica del sud est barese puntando sulla sua iden-tità rurale e sociale e sulla tutela ambientale del territorio. Attra-verso il Festival dell’agricoltura multifunzionale , il Gal Seb in-tende esaltare la diversificazione dell’economia rurale, ossia la ca-pacità degli imprenditori agricoli di fornire, oltre ai beni alimentari, alcuni servizi secondari utili alla

collettività: agriturismi, masserie didattiche e fattorie sociali. L’i-tinerario del festival ci condurrà presso le eccellenze rurale del sud est barese con attività dedica-te alla famiglia: divertenti labora-tori didattici, piacevoli escursioni nelle campagne e gustosi pranzi e cene, tutte rigorosamente a km 0. dal laboratorio di pane, friselline e focacce di grano arso ai labora-tori di lavorazione artigianale di pietra, legno e pittura con colori vegetali passando per giri a caval-lo o in carrozza, le passeggiate, gli animali da fattoria, le antiche ricette della nostra tradizione contadina. Sempre nel mese di

luglio il Gal Sud Est Barese inau-gura i tre centri IAT (informazione e accoglienza turistica) nei comuni di Noicattaro (3 luglio), Casamas-sima (10 luglio) e Acquaviva delle Fonti (16 luglio) creati attraverso la mis. 313 az. 2 “incentivazione di attività turistiche” di concerto con l’agenzia regionale per il turismo “Puglia Promozione”. Il festival è inoltre abbinato a “NaturalMete nel sud est barese” un progetto nato con l’obiettivo di promuovere gli oltre 200 km di itinerari ciclo-turistici che attraversano campa-gne e centri storici dei 6 comuni, valorizzando paesaggi, enogastro-nomia, arte e cultura.

MondogaL

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A lanciarli e’ la pugliese Viva Frutta con il sito www.marchiatofresco.it

marchiato Fresco: nuova linea di prodotti che unisce tradizione e innovazione

v iva Frutta - società coope-rativa di rutigliano (Bari) specializzata nella produ-zione di frutta e verdura

attraverso la lotta integrata – ha lan-ciato la sua nuova linea di prodotti e il nuovo brand “Marchiato Fresco” per il mercato degli snack, in cui la frutta sta sempre più prendendo spazio. dopo accurate indagini di mercato e con la collaborazione di un’azienda del terri-torio - la Laprag di rutigliano, già im-pegnata nel settore della Iv gamma di frutta - nasce questa innovativa linea di prodotti, in cui si incrociano da un lato la tradizione di imprenditori agricoli della viva Frutta (consolidati nella pro-duzione e commercializzazione di or-tofrutta, tra cui spiccano uva da tavola e ciliegie) e dall’altro l’innovazione sia dal punto di vista di prodotto, appun-to frutta di Iv gamma, sia di processo commerciale in quanto la nuova linea di prodotti e il brand saranno veicolati attraverso il canale del normal trade grazie alla partnership con la Zero-

quattro, azienda di logistica collegata a Granarolo.donato Fanelli, responsabile commer-ciale della viva Frutta, dichiara: “Que-sto nuovo progetto va nella direzione che la nostra cooperativa si è prefissata ormai da qualche anno: fare dell’inno-vazione e del marketing due leve im-portanti di sviluppo che, insieme alla qualità rigorosa delle nostre produzio-ni, possono rendere una realtà fatta di imprenditori agricoli pugliesi un pun-to di incontro per fare sinergia. Quello che ci vuole sia tra operatori del set-tore sia all’interno della filiera”. “Penso - continua Fanelli - che il caso Cipolla rossa di Acquaviva sia stato di esempio e quindi anche con gli snack di frutta vogliamo dare un segnale che questo settore è vivo. Lo facciamo insieme a partner come Zeroquattro che lavora per gruppi importanti come Granarolo e iniziando un percorso nuovo per noi: il normal trade. Penso possa valere il motto a me caro: piccolo è bello solo se messo nelle condizioni di crescere!”.

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A Milano

i frutti di bosco salgono sull’apecar

r ispetto a qualche anno fa, i punti vendi-ta di frutta e verdura si sono praticamente

rivoluzionati. Accanto ai tradizio-nali rivenditori al dettaglio sono nate tante nuove possibilità d’ac-quisto: su Internet, click&pay, su prenotazione; tutto per risponde-re alle esigenze di un consuma-tore sempre più mobile e interat-tivo. Seguendo questa evoluzione, oggi il negozio si fa... mobile, sul-le due e tre ruote, in bicicletta o in apecar: è l’iniziativa della star-

tup milanese StraBerry, vincitri-ce a novembre dell’oscar Green della Coldiretti. I punti vendita gireranno per le vie di Milano, seguendo itinerari prestabiliti; un percorso che sarà possibile se-guire sul sito dell’azienda: da una schermata, selezionando l’ora in cui si vogliono comprare fragole e frutti di bosco prodotti dall’a-zienda, compariranno tutte le vie attraversate dall’apecar Straberry e i punti in cui si fermerà. una pratica funzione permette anche di individuare su mappa il punto vendita.

agroalimentare

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L’ eccellenza in campo di Basf

ProVAto dAgli Agricoltori el 2014, oltre 40 maidicolto-ri del nord Italia hanno ap-prezzato Retengo® New sui propri campi di Mais.

Il racconto di ogni singola esperienza è ora disponibile e consultabile online online, sul sito della divisione Crop Pro-tection di BASF Italia, la nuova sezione dal titolo Provato dagli Agricoltori.Si tratta di un progetto ambizioso, che permette di condividere i dati, frutto dell’impiego delle nostre soluzioni in campo. La sezione del sito dedicata a questa iniziativa è strutturata in modo da fornire tanto il dettaglio di ogni singola prova, quanto una panoramica colturale della stagione 2014. Inoltre, l’attuale si-

stema di navigazione web permette all’u-tente di affinare la ricerca per tipologia di progetto, regione e città. In particolare, sono riportati i risultati ottenuti da oltre 40 maidicoltori del nord Italia in conse-guenza dell’impiego di retengo New sia su mais da trinciato, che da granella. Per raggiungere questo importante traguar-do, durante la stagione i colleghi BASF sul territorio si sono assicurati che ogni agricoltore tenesse un diario di Campo, in cui riflettere i momenti salienti, e che fotografasse e commentasse i risultati ot-tenuti. Tutti i trial sono stati pubblicati, in-dipendentemente dal risultato ottenuto.oggi, quindi, i diversi rappresentanti della filiera cerealicola possono navigare sul

web e apprezzare, attraverso gli occhi de-gli agricoltori, i benefici che le soluzioni BASF, correttamente impiegate, possono apportare.“Permettere alla dinamica comunità digi-tale di fruire dei dati generati da Provato dagli Agricoltori rappresenta un tangibile esempio di apertura al dialogo, coerente con la nostra strategia farmer focused.” afferma Angelo Stradiotti, Sales Manager Crop Protection BASF Italia.Lanciato a livello europeo, il progetto vede la partecipazione di diversi Paesi oltre all’Italia come, ad esempio, russia e Polonia e sta vivendo una fase di attiva implementazione anche in questa annata agricola.

IL GAL DEI TRuLLI E DI BARSENTOpresente alla VI edizione di Cultivar

VIVAI GIANNOCCAROXV edizione della Mostra Pomologica

Sabato 20 giugno presso i Vivai Giannoccaro si è tenuta la classica giornata di frutticoltura e mostra pomologica, appuntamento irrinun-ciabile per addetti ai lavori e semplici appas-sionati alla ricerca di nuove varietà adatte alla produzione coniugata con la vendita.

Una festosa ondata di winelovers nelle 47 aziende vitivinicole d’eccellenza partecipanti, dalla Daunia al Salento, hanno fatto della XXIII edizione di Cantine Aperte in Puglia una del-le annate da incorniciare. La grande festa del vino, organizzata dal Movimento Turismo del Vino Puglia in collaborazione, con la Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo Rurale e in partnership con Vinitaly International.

Presso Masseria Mangiato, a Martina Franca è andata in scena la VI edizione di Cultivar, il grande evento della Valle d’itria, dedicato quest’anno ai vini e ai vitigni autoctoni. Ad affiancare la mostra mercato, tutti i giorni, tantissime attività in programma, tra le quali laboratori di degustazione, angolo parlante e coking show..

CANTINE APERTE 2015grande festa del vino in Puglia

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WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

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S torico momento per la Pu-glia che sui delicati temi della tutela e della promo-zione dell’olio extravergine

di oliva è riuscita a mettere insieme 5 unioni nazionali e le associazioni di produttori e trasformatori maggior-mente rappresentative per un progetto comune e ambizioso, il marchio comuni-tario I.G.P PuGLIA, che dovrà divenire il ‘brand’ dell’Evo pugliese.La filiera olivicolo - olearia della Puglia, territorio vocato all’olivicoltura per ec-cellenza, grazie alle numerose varietà coltivate da nord a sud su un’estensione di circa 400 km, produce a livello nazio-nale circa il 50% di olio Evo (fonte Sian - MIPAAF). Nel corso dell’evento, a cui ha partecipato vincenzo Carrozzino del Mi-nistero delle Politiche Agricole Alimen-tari e Forestali, il Comitato Promotore della Indicazione Geografica Protetta ‘Puglia’ per l’olio extravergine, composta dalle unioni Nazionali uNAProL, CNo, uNAPoL, uNASCo e AIPo, dalle oP e as-sociazioni di produttori e frantoiani ade-renti Associazione Frantoiani di Puglia, Associazione di Produttori Pugliaolive, oliveti Terra di Bari, Coopolio Salen-to, olivicoltori di Puglia, Ajprol Taranto, AproBioPuglia e C.I.Bi. Consorzio Italia-no per il Biologico, ha presentato il di-sciplinare di produzione. dal Gargano al Salento, da secoli, il bacino di produzio-ne della Puglia ha enormi potenzialità, a volte inespresse, soprattutto per una

scarsa consapevolezza culturale delle qualità intrinseche del prodotto e degli operatori agricoli che tendono a limitar-si solo alla fase produttiva tralasciando le fasi della filiera a più elevato valore aggiunto.“La campagna olivicola appena tra-scorsa – ha spiegato Pantaleo Piccinno, Coordinatore del Comitato Promotore - considerata a livello nazionale come un “annus terribilis”, per la presenza del-la mosca olearia e di altri parassiti letali che hanno falcidiato la produzione na-zionale, ha comunque messo in ulterio-re evidenza l’importanza della regione Puglia, unica a presentare quantitativi di prodotto italiano utile per i mercati, evidenziano la strategicità e la centra-lità di questo comparto per la Puglia e l’assoluta necessità di operare un suo sviluppo di natura sia qualitativa che quantitativa”.“Non sono mancate in Puglia azioni speculative – continua Piccinno - perpe-trate da grossi frantoi e aziende olearie del centro nord (Toscana, umbria, Gar-da, Abruzzo e Marche) che hanno con-dizionato il mercato delle olive da olio, evidenziando così l’estrema debolezza del sistema pugliese. La storica carenza di programmazione e di un vero siste-ma di filiera ha riproposto all’attenzio-ne dell’opinione pubblica un paradosso tutto pugliese: forti nella produzione, deboli nel mercato…quest’assioma, per nulla decifrabile e comprensibile, la dice

Il Comitato Promotore presenta il disciplinare per il riconoscimento comunitario

olio eVo “igP PugliA”

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lunga sulla complessità del sistema pro-duttivo vittima di un mercato sempre più in mano ad avventurieri e speculatori. E’ doveroso precisare che quando si specula bisogna essere in due: chi compra e chi vende…pertanto i nostri operatori pur di avere un riscontro economico immedia-to sono costretti a disfarsi di un prodotto d’eccellenza che nessuna altra regione

italiana può vantare per quantità e quali-tà. E’ evidente che la politica agricola na-zionale deve chiarire se quella “olivicola” è una filiera strategica e dare risposte su un sistema di controlli che, oltre ad es-sere caratterizzato da sanzioni minime e inefficaci, non riesce a coprire nemmeno il 10% circa delle frodi totali. E’ opinione diffusa che estendere i controlli alla trac-

ciabilità significa ledere gli interessi del-le lobby e delle multinazionali che grazie alle ormai note operazioni di “chirurgia chimica” riescono a mantenere le loro quote di mercato disattendendo tutte le regole e le norme comunitarie in vigore. Queste situazioni hanno reso l’olio d’oliva uno dei prodotti più coinvolti nell’univer-so delle frodi alimentari”.

LA I.G.P. PuGLIA ALL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA IN PILLOLERESTA IN PUGLIA IL VALORE AGGIUNTO DELLA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

L’Indicazione Geografica Protetta “Puglia” è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive prodotte solo da oliveti im-piantati nel territorio regionale ed ottenuto da impianti di trasformazione, stoccaggio e confezionamento ricadenti all’interno del territorio della regione Puglia.

PAROLA D’ORDINE: CURA DELLE PIANTE E DELLE OLIVE

La fertilizzazione, l’irrigazione e la difesa fitosanitaria debbono effettuarsi nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata approvati della regione Puglia. E’ d’obbligo la raccolta delle olive direttamente dalla pianta, sia essa realizzata manualmente, per il tramite di ausili meccanici di agevolazione (pettini vibranti, sferzatori, abbacchiatori, brucatori) o con scuotitori, mentre è vietata la raccolta delle olive cadute naturalmente sul terreno e quella sulle reti permanenti. I processi di trasformazione consentiti per la produzione dell’olio extravergine d’oliva di cui all’Art. 1 sono esclusivamente di tipo meccanico, realizzati in impianti con sistema di estrazione in continuo per centrifugazione o pressione, dove non si registra alcun trattamento diverso dal lavaggio, dal condizio-namento termico delle paste e gramolatura, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione.

CONSUMATORI GARANTITI

ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output, tracciabilità e rintracciabilità del prodotto attraverso l’iscrizione delle superfici olivetate, dei produttori, dei frantoiani e dei confezionatori. All’atto dell’immissio-ne al consumo l’olio extravergine d’oliva ad Indicazione Geografica Protetta “Puglia” deve rispondere a specifiche caratteristiche organolettiche, di colore, olfatto/gustative e chimico-fisiche.

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Continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valo-rizzazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Programma Interreg Grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.

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L ’IGP Puglia come stru-mento di valorizza-zione territoriale da affiancare alle DOP

nella commercializzazione dell’olio di qualità puglie-se. È emerso nell’incontro del 10 giugno a Monopoli presso la sede ACAAM, promosso da Mimmo Lavacca dell’Ass. Terra-Sud . Occasione proficua di in-formazione e sensibilizzazione sulle concrete opportunità di rilancio di un settore , quello olivicolo pugliese, che sconta risultati commerciali non in linea alle produzioni che rap-presentano il 61% di quelle complessive nazionali, per evi-denti difetti di comunicazione o divisioni interne.”Siamo una regione ricca di ulivi, molti an-che di interesse monumentale, produciamo tanto olio, abbia-mo tante attrattive turistiche, ma a tutto ciò non riconoscia-mo il giusto valore” – l’amara riflessione del dott. Massimo Occhinegro, agronomo, export manager alla Pantaleo SPA di Fasano - e già fautore del Co-mitato IGP Puglia nel 2003 -. “Solo in Puglia – continua – ab-biamo 5 doP, tante, con disci-plinari inapplicabili. risultato? La nostra regione che rappre-senta la forza della Italia oli-vicola e olearia, non fronteg-gia il mercato come dovrebbe, mentre la Toscana che detiene solo piccole quote della pro-duzione nazionale, è riusci-ta a diffondere una maggiore cultura dell’olio sia nel nostro Paese che all’estero, invece le nostre doP latitano ovunque”. Toscana che gode di un prima-to commerciale sia per l’olio convenzionale che per il tipico. Non solo, le doP pugliesi non raggiungono e per quantità e per valore l’IGP toscano, per cui molti nostri produttori cedono

Obiettivo? un blend di alta qualità delle produzioni olivicole regionali di BariigP Puglia: a monopoli incontro del neo comitato promotore

le olive, piuttosto che trasfor-marle in olio. “di qui l’idea – prosegue occhinegro – di cre-are un marchio ombrello che serva da attrattore turistico nelle esportazioni , affinché le remunerazioni giungano dalla vendita, dal mercato e non dai fondi comunitari. un’IGP non in antitesi alle doP territoriali , ma che funga da trascinamento del brand Puglia”. Sugli aspetti più squisitamente agronomi-ci, il prof. Salvatore Camposeo dell’università di Bari, ha evi-denziato la necessità di defi-nire a priori il tipo di olio da produrre con l’indicazione d’o-rigine e poi costruirvi il siste-ma. “un approccio corretto che può valere anche in agricoltura e in agronomia – ha specifica-to, adducendo che la Puglia è suddivisa come è noto in due sub regioni ai fini olivicoli , che vanno dal Gargano a Bari e da

Bari a Leuca. “Quindi – ha pun-tualizzato – uno dei quesiti da porsi subito è come mettere insieme, sotto un unico mar-chio, per esempio gli oli da Parenzana con quelli da Cima di Mola o quelli da Coratina con quelli da Cellina di Nardò. Perché far convergere carat-teristiche chimiche, sensoriali, geografiche, geologiche non è un’operazione semplice”. Solu-zione che potrebbe risiedere secondo il prof. Camposeo ne-gli stessi tempi di raccolta “un modo per ridurre le differenze fra le varie cultivar, dopo aver naturalmente istruito gli olivi-coltori e perfezionato i franto-iani”. L’approccio da destinare all’IGP Puglia, suggerisce , non deve essere di tipo ideologico ma pratico “perché senza colti-vazione non c’è salute, non c’è reddito e tantomeno paesag-gio. dobbiamo chiederci che

di Paola Dileo

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tipo di olio certificare e a qua-le consumatore rivolgerci. Io suggerirei un olio che piaccia al gusto, che faccia bene alla salute, all’ambiente e a chi lo produce e lo commercializza. Quindi una sostenibilità agro-nomica insieme a quella ecolo-gica ed economica.” Non esclu-de però che ancora tanto c’è da fare per le tecniche colturali, perché il livello di conoscenza degli olivicoltori pugliesi non è assolutamente alto. “L’IGP Puglia potrebbe anche esse-re lo strumento per nobilitare ulteriormente il nostro olio da un punto di vista della qualità, frutto delle migliori tecniche agronomiche, estrattive, d’im-bottigliamento e di vendita. Solo cosi, potremo competere con altri oli su scala globale e senza disdegnare il mercato interno”. In chiusura la parola è andata all’oleologo dott. Luigi Caricato, giunto da Milano per portare il suo contributo al pro-getto IGP Puglia. “In Italia - ha

esordito – abbiamo circa 270 attestazioni di origine tra doP e IGP . Siamo i primi in Europa a vantare un paniere assortito . Quanto all’olio abbiamo diverse centinaia di cultivar censite ma appena 50 sono in commercio. Gioiamo solo dei numeri che sono poi pesantemente nega-tivi, perché evidentemente c’è stata nel tempo una lauta elar-gizione di denaro a cui non è seguito altro”. Esibire tante doP e IGP, commenta Caricato, può servire a poco se non c’è un substrato culturale “noi puglie-si siamo impreparati e indivi-dualisti; la nostra agricoltura è in mano a burocrati, per questo non viene riconosciuto a chi la-vora con sacrifici il giusto valo-re. dobbiamo quindi spogliare l’olio dall’ideologia e dall’ap-prossimazione se vogliamo accrescere i nostri ricavi. Poi, sull’IGP, è necessario fare un buon disciplinare di produzio-ne e non correre il rischio della banalizzazione.

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O biettivo orecchiette, uno scatto per raccontare il prodotto principe della Puglia, famoso in tutto il

mondo e coglierne l’essenza, descriven-do in immagini il legame tra il prodotto e il territorio. L’iniziativa è la sfida lan-ciata dal grande appuntamento enoga-stronomico pugliese “orecchiette nelle gnostre” che si terrà il 3 e 4 agosto a Noci (Bari), città dell’enogastronomia.Il contest fotografico dovrà contenere come soggetto l’orecchietta. Per poter partecipare, bisognerà iscriversi e in-viare la propria fotografia sul sitowww.orecchiette.org entrando nell’area de-dicata http://www.orecchiettenellegno-stre.it/caricamento-foto.html.Sarà una giura tecnica di alto livello, composta 5 importanti fotografi di fama nazionale, dino Frittoli, Flavio&Frank, Silvio Bursomanno e Antonio Zanata, a decretare le dieci foto finaliste. Gli scatti saranno stampati su un supporto di cm 100x100 per poi essere esposti durante “orecchiette nelle gnostre” (3-4 agosto 2015) nel chiostro delle Clarisse, cuore del centro storico di Noci (Ba). Importante il coinvolgimento del pub-blico che lunedì 3 agosto potrà votare la foto più bella attraverso l’apposita app di orecchiette nelle gnostre. Il vincitore finale verrà decretato tenendo conto del voto del pubblico (50%) e del voto della

Il contest fotografico - 3 e 4 agosto a Noci (Bari)

obiettivo orecchiette, uno scatto per raccontare

giuria (50%) e riceverà un premio di 300 euro.Le foto dovranno pervenire non oltre il 23 luglio e per scaricare il regolamento http://www.orecchiettenellegnostre.it/altro/item/21-regolamento-concorso-fotografico-obiettivo-orecchiette.htmlorecchiette nelle gnostre è patrocinato dal comune di Noci, dall’assessorato alle risorse Agricole della regione Puglia, da

Expo Padiglione Italia, da Ais e promos-sa e organizzata da Indde – industria di idee, che dopo quattro anni di esperien-za maturata nella città di Grottaglie (Ta-ranto), ha colto questa nuova sfida come un’importante occasione di crescita per una futura proiezione oltre i confini na-zionali dell’evento. Per avere maggiori informazioni: www.orecchiette.org; tel. 099/5668560.

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Eventi

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Putignano presso “orto Parrocchia San domeni-co”, in occasione dell’e-vento “Corteo Storico di

San Giovanni - alla scoperta delle nostra tradizioni alimentari e culturali” (a cura associazione PortaBarsento) il Gal Terra dei Trulli e di Barsento ha presentato il progetto di cooperazione “Cross Border” (mis. 421 psr 2007-2013). Tema cardine del progetto Cross Bor-der è la creazione di un modello mul-tifunzionale del territorio che interessi tematiche sociali, culturali, paesaggi-stico/ambientali ed economiche tale da creare un’azione di sistema orizzontale che riporti benefici economici trasver-sali ai territori interessati ed agli attori interessati.In particolare, si intende avvicinare tematiche e realtà socio-educative e socio-assistenziali ad eventi della tra-dizione locale culturale rurale, nonché alle produzioni tipiche agricole del ter-ritorio. Nello specifico, nell’ambito della

i è concluso con la sospen-sione estiva delle attività scolastiche il progetto di cooperazione del GAL sud

est barese “CorTo CIrCuITo dEI CoN-TADINI”, finalizzato all’informazione e alla sensibilizzazione degli alunni delle scuole primarie del sud est barese sui temi della sana alimentazione, per il consumo di prodotti stagionali e a km. 0, alla valorizzazione della dieta me-diterranea. Il progetto prende il nome dalla finalità di provocare il “corto cir-cuito” della filiera lunga nella catena di distribuzione alimentare, incoraggian-do la vendita diretta dal produttore al consumatore a garanzia della qualità degli alimenti, della freschezza, del-la stagionalità e della genuinità degli stessi.

un team di tre nutrizionisti, nei mesi di aprile, maggio e giugno, ha idealmen-te percorso il tacco d’Italia con i 1625 alunni di Iv elementare delle 17 scuole primarie del sud est barese, alla sco-perta dei prodotti tipici di ciascun terri-torio, favorendo la conoscenza di frutta e verdura, delle proprietà nutrizionali e dei periodi di raccolta, illustrando le varie filiere, dal grano al pane, dal lat-te ai formaggi, e esaminando le ricette tradizionali di preparazione dei prodot-ti tipici.Tre supporti didattici hanno accompa-gnato i bambini durante l’interessante viaggio alla scoperta di alcune del-le bontà gastronomiche della Puglia, nonché delle bellezze artistiche: il libro “Slurp&Gnam”, il fumetto “il viaggio di Corto Circuito” e il video game “EcoWor-

riors” (sussidi scaricabili gratuitamente dal sito web www.galseb.it).I tre sussidi saranno presentati durante la prossima edizione del festival lette-rario “Il libro possibile” a Polignano a mare dove sarà allestito un “Mercatino dei contadini” con i prodotti primari e trasformati di filiera corta e con il pre-sidio di un nutrizionista, a disposizione degli avventori che vorranno cogliere l’occasione per approfondire le temati-che legate alla sana alimentazione.Il progetto di cooperazione interterri-toriale CorTo CIrCuITo dEI CoNTAdI-NI è stato attuato dal Gal Sud est ba-rese, in qualità di partner, nell’ambito della Misura 421 PSr regione Puglia 2007/2013 ed è stato dedicato “ai bam-bini di oggi, maestri della sana alimen-tazione di domani”.

ricostruzione medievale, alcuni giovani diversamente abili parteciperanno a la-boratori di antichi giochi popolari tradi-zionali.Si intende così dimostrare che le attivi-tà agricole e le antiche feste, oltre alla funzione culturale e produttiva di beni alimentari, possono sicuramente svol-gere un ruolo di promozione di una va-sta gamma di servizi. Infatti, il modello agricolo familiare, che ha storicamente caratterizzato l’agricoltura del nostro territorio ha da sempre svolto un fon-damentale ruolo nell’organizzazione sociale delle comunità rurali, facendosi carico anche dei bisogni di soggetti de-boli e vulnerabili.La peculiarità è quella di riscoprire il ruolo sociale dell’attività agricola e delle feste rurali, riconoscendo le im-prese agricole come fornitrici di servizi socio-sanitari e di integrazione sociale, oltre che turistico- ricreativa. L’obiettivo è quello di valorizzare e rendere rico-noscibile la multifunzionalità dell’agri-

coltura legata non esclusivamente alla funzione “didattico- educativa” ma an-che a quella terapeutica e culturale. Si propone il contatto con la natura come vero e proprio strumento di supporto a percorsi terapeutico- riabilitativi o per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale, nonché si proporranno le tra-dizioni rurali come momento da vive-re direttamente da turisti/escursionisti alla ricerca di esperienze autentiche. Inoltre, la cooperazione transnazionale del progetto Cross Border consente un effettivo scambio di buone pratiche, in cui i territori italiani si fanno portatori di conoscenze in merito ai processi orga-nizzativo- gestionali verso quelle zone dei Balcani che mostrano in questo senso il loro punto debole. viceversa i territori dei Balcani inseriti nel progetto hanno conservato intatti valori e tradi-zioni legati alla ruralità, che i territori Italiani a causa di un processo accele-rato di modernizzazione, hanno perso di vista.

Presentazione del progetto di cooperazione “cross Border” a Putignano

“corto circuito dei contadini” dopo la scuola va al mare

A cura del Gal Terra dei Trulli e di Barsento

Appuntamento a Polignano per il Festival del Libro possibile

di Maria Fortino

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MondogaL

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Nella giornata della pre-sentazione della Carta di Milano ad Expo 2015, si sono accesi i riflettori sul

“frutto” del recupero degli scarti orga-nici: il compost, un fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni.Ad illustrare i numeri del settore e i vantaggi ambientali di questa buo-na pratica è il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, che ha scelto il 5 Giu-gno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, per inaugurare il proprio calendario di eventi presso l’Esposizione universale. È stata dunque presentata ad Expo la Carta di Milano, il documento che im-pegna cittadini, imprese e istituzioni ad assumere precise responsabilità per combattere la denutrizione, la malnu-trizione e lo spreco.Accanto al tema dello spreco esiste an-che il tema del recupero degli eventuali scarti alimentari. Attraverso una buo-na raccolta e un idoneo trattamento dell’umido si ottiene il compost, un fer-tilizzante naturale che, oltre a restituire sostanza organica ricca di nutrienti alla terra, gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni.Lo sa bene il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, che ha scelto il 5 Giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, per presentare i dati del settore e illustrare i vantaggi ambientali di questa buona pratica, nella cornice della Fattoria Glo-bale 2.0, il Padiglione dell’Associazione Mondiale degli Agronomi.I numeri del compost in ItaliaNel corso dell’evento dal titolo “Com-

post in Italia: dati e marchio di quali-tà” sono stati quantificati i numeri del mercato del compost in Italia. Attraver-so 240 impianti di compostaggio e 43 di digestione anaerobica operativi nel nostro Paese si ottengono1.033.500 tonnellate/anno di compost (dato Ispra 2013) di cui 266.300 t/a di Ammendan-te Compostato verde e 767.200 t/a di Ammendante Compostato Misto. Nel primo caso, con l’Ammendante Com-postato verde, questo materiale può essere utilizzato nel florovivaismo per sostituire le torbe d’importazione, nel secondo caso, l’Ammendante Compo-stato Misto, usato in agricoltura di pie-no campo in sostituzione di concimi minerali, concimi organici e letami.Nutriente per la terraCome per tutti gli ammendanti, l’im-piego del compost ha la funzione di migliorare la qualità del suolo, consen-tendo di conservarne nel lungo perio-do la fertilità, il suo stato strutturale, la capacità di assorbire e rilasciare acqua e di trattenere gli elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile da par-te della pianta, promuovendo tutte le attività biologiche del suolo. Insomma, un’azione ecologica oltre che agrono-mica. L’utilizzo del compost, inoltre, permette di evitare l’impiego di altri prodotti, a volte importati dall’estero, con vantaggi anche in termini economi-ci: si stima un minor costo complessivo per l’approvvigionamento di torbe e concimi minerali di circa 25-30 milioni di €.Contenimento delle emissioniNel corso dell’appuntamento ad Expo, il CIC ha poi messo in luce i vantag-

gi ambientali derivanti dalla raccolta dell’umido e dal compostaggio nel nostro Paese. “Al netto degli sprechi alimentari, che dovrebbero diminuire soprattutto nelle filiere alimentari, rac-cogliere l’umido e trasformarlo in com-post permette di risparmiare 1.1 Mt di CO2 equivalente/anno rispetto all’invio in discarica” ha evidenziato Massimo Centemero, direttore del CIC. “Nell’ipo-tesi di un target europeo di un dimez-zamento delle emissioni al 2030 si tradurrebbe per l’Italia una riduzione di 95 Mt Co2 eq in sedici anni a un ritmo di circa 6 Mt in meno ogni anno. Il con-tributo della raccolta e del trattamento dell’organico è quindi molto significati-vo (18%) in termini emissioni evitate”.

nutrire il Pianeta con quello che scartaI dati sul mercato del compost in Italia

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