Estate in città - QUATTRONET2 · Ci occupiamo innanzitutto di scuole Primarie e Secondarie di...

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Fran- cesco Pustorino, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Sergio Anastasìa, Claudio De Biaggi, Valentina Bertoli, Camilla Boca, Maria Teresa de Angelis, Giuseppina Gul- lì, Luca Percetti, Margherita Rossaro, Alessandro Sarcinelli, Antonio Zaopo, Marcia Zegarra Urquizo. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.000 copie COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XVI, numero 137, giugno-luglio 2012 ® ® Prima i Consigli di Istituto delle singole scuole, poi il Consiglio di zona 4 hanno espresso parere sfavorevole al- la “Proposta di riordino e fun- zionalizzazione del dimensio- namento delle autonomie sco- lastiche di Milano riguardante le scuole della Zona 4. Cerchiamo di spiegare in pa- role semplici di che cosa si tratta, tralasciando quindi al- cuni riferimenti normativi, an- che per informare i “non ad- detti ai lavori”. Ci occupiamo innanzitutto di scuole Primarie e Secondarie di primo grado (ex Elementa- ri e Medie, per intenderci), di competenza del Comune, che da luglio 2011 non possono esistere separatamente ma de- vono essere accorpate in Isti- tuti comprensivi e, per acqui- sire l’autonomia scolastica, devono essere costituiti dal al- meno 1000 studenti. Una no- ta della “Direzione Generale per il personale scolastico” del MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca) dichia- ra che tale limite dimensiona- le possa venire “assunto come media regionale di riferimen- to”. Da qui la necessità di ri- vedere a livello locale il pia- no di accorpamento delle scuole, il cosiddetto “dimen- sionamento”. L’Amministrazione comuna- le di Milano ha quindi formu- lato una proposta di riordino delle autonomie basata sui cri- teri della verticalizzazione (gli Istituti comprensivi), dei flus- si degli studenti e della terri- torialità. Per le scuole della Zona 4, la situazione prospet- tata sarebbe la seguente: Autonomia 13, formata dalle scuole di via MONTE PIA- NA, MONTE POPERA, MONDOLFO, GUERRIERI GONZAGA, SORDELLO, UCELLI DI NEMI, per un to- tale di 1223 alunni; Autonomia 14, formata dalle scuole di via DE ANDREIS, MEZZOFANTI, DALMA- ZIA, DECORATI AL VALOR CIVILE, MELERI, viale CORSICA82, per un totale di 1212 alunni; Autonomia 15, formata dalle scuole di viale MUGELLO, via CIPRO, MOROSINI, BEZZECCA, per un totale di 1271 alunni. Rispetto ai 6 Istituti compren- sivi coinvolti, c’è stato un ve- ro e proprio dimezzamento, e quindi un raddoppio di nume- ro di alunni! Non vengono coinvolte, per- ché già con un alto numero di alunni, le altre autonomie: Autonomia 15, che fa capo alla Tommaso Grossi di via Monte Velino con 909 alunni; Autonomia 16, che compren- de anche la scuola di via Ra- venna, con 1000 alunni Autonomia 17, che fa capo alla Renzo Pezzani di via Mar- tinengo con 1086 alunni. I documenti dei Consigli di Istituto interessati dal Piano sono stati tutti molto critici e hanno ampiamente motivato il loro parere contrario: si va dal peggioramento della ge- stione organizzativa e del rap- porto con le famiglie, all’im- poverimento della qualità (dif- ficile infatti svolgere una ne- cessaria azione di prevenzio- ne del disagio, essere attenti ai bisogni del singolo, evitare gli abbandoni, accogliere e in- tegrare gli alunni stranieri e sostenere bambini/e e ragaz- zi/e con difficoltà di appren- dimento), dalle esigenze e condizioni geografiche, so- cioeconomiche e di “storia” del territorio che non verreb- bero più rispettate, alla distri- buzione degli edifici scolasti- ci su un territorio scarsamen- te collegato con i mezzi pub- blici (il caso delle scuole di Rogoredo e Ponte Lambro). Gli stessi dirigenti scolastici, poi, hanno riportato i pareri espressi dai Consigli di Istitu- to in una Commissione edu- cazione appositamente con- vocata dal presidente Luigi Costanzo. Infine, è stato vota- to all’unanimità dal Consiglio di Zona 4 un documento mol- to articolato che esprime “pa- rere negativo” e chiede al- l’Amministrazione un ulterio- re momento di confronto. S.A. Nel numero di novembre scorso, avevamo dato gli aggiorna- menti sui lavori a Porta Vittoria, ripresi definitivamente dopo il lungo fermo. Un nuovo incontro a fine aprile in Consiglio di Zona 4 con il progettista di Porta Vittoria S.p.A, architetto Nonis, il direttore di settore dell’assessorato all’Urbanistica, architetto Zinna e l’architetto Iero del Comune di Milano, ha fornito ulteriori aggiornamenti ed ha avuto come sbocco un do- cumento del Consiglio di Zona 4, approvato il 7 giugno. Lo ha redatto la presidente della Commissione Territorio, Simo- netta D’Amico, e ad esso facciamo riferimento per aggiornare i nostri lettori, in particolare sui lavori di urbanizzazione. Per quanto riguarda la viabilità, l’apertura del prolungamento di via Cervignano è previsto entro febbraio 2013, mentre la ri- attivazione della viabilità di via Cena: si avrà entro marzo- aprile 2013. I lavori di sistemazione per la prevista area a verde compresa tra le residenze “Giardini Vittoria” ed il parcheggio provvisorio verranno avviati a partire da gennaio 2013 con apertura al pub- blico a novembre 2013. Più ravvicinati i tempi per la sistemazione provvisoria a verde fruibile dell’area BEIC, fra viale Umbria e via Monte Ortiga- ra (luglio novembre 2012); ricordiamo che tale scelta è stata presa in attesa di una decisione definitiva sulla BEIC (anche i se i tempi di crisi non sono favorevoli). Anche l’area del prolungamento di via Cervignano all’angolo con via Monte Ortigara sarà sistemata a verde fruibile fra set- tembre 2012 e marzo 2013. Alcuni lotti di terreno dovranno essere bonificati e per questo è stato presentato a maggio un progetto di bonifica che deve essere approvato dal Settore Bonifiche del Comune di Milano. Per quanto riguarda la realizzazione del Centro sportivo al di là del viale Molise, viene confermata la conclusione dei lavo- ri entro il 2015. Nella delibera approvata dal Consiglio di Zona 4, in merito a tutti questi punti vengono fatte una serie di richieste all’asses- sorato all’Urbanistica ed ai Settori competenti, affinché ven- gano rispettate le tempistiche di realizzazione degli interventi, venga informato e coinvolto il Consiglio nelle ulteriori fasi del progetto (progetto più definito del Centro sportivo, conven- zione per la sua gestione), venga presa in considerazione la pro- posta di trasformare (del tutto o in parte) i parcheggi ad uso pubblico in parcheggi per residenti. S.A. ATHOS Nelle pagine interne: Quando in piazza del Suffragio… pag. 5 AAA lavoratori estivi cercasi pag. 9 Puffare con la femmina sbagliata pag. 4 Il Biliardo sportivo pag. 6 Vi aggiorniamo su Porta Vittoria Mercoledì 6 giugno la Commissione Mobilità ed Ambiente di zona 4 è sta- ta convocata “all’aperto” per prendere visione di persona dei problemi che hanno spinto i residenti di via San Dionigi a scende- re in piazza il 15 maggio dopo una serie di lettere, telefonate ed e-mail che non avevano dato alcun ri- sultato. Il quartiere, per la sua ubi- cazione, è di confine tra le zone 4 e 5 e alle sue spal- le si estende il Parco Sud dai molti problemi; questo probabilmente non aiuta ad accelerare gli interven- ti. Ed è proprio in questa ot- tica che si è organizzato l’incontro alla presenza anche del presidente del- la Commissione Ambien- te di Zona5, del Commis- sario Aggiunto del Co- mando di Polizia Locale di Zona 5 e degli abitanti del quartiere. Il gruppo si è incontrato in via San Dionigi all’altez- za dei numeri civici 48/60, Riunione commissione ambiente di Zona 4 “en plein air” Estate in città Bastioni: viale Caldara pag. 10 Il prossimo numero di esce il giorno 11 settembre 2012 Il nuovo dimensionamento scolastico non piace alle scuole e al Consiglio di Zona Gli orti abusivi segue a pag. 3

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.itVideoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari.Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Fran-cesco Pustorino, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Sergio Anastasìa, Claudio De Biaggi, Valentina Bertoli, Camilla Boca, Maria Teresa de Angelis, Giuseppina Gul-lì, Luca Percetti, Margherita Rossaro, Alessandro Sarcinelli, Antonio Zaopo, Marcia Zegarra Urquizo. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.000 copie COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XVI, numero 137, giugno-luglio 2012

® ®

Prima i Consigli di Istitutodelle singole scuole, poi ilConsiglio di zona 4 hannoespresso parere sfavorevole al-la “Proposta di riordino e fun-zionalizzazione del dimensio-namento delle autonomie sco-lastiche di Milano riguardantele scuole della Zona 4.Cerchiamo di spiegare in pa-role semplici di che cosa sitratta, tralasciando quindi al-cuni riferimenti normativi, an-che per informare i “non ad-detti ai lavori”.Ci occupiamo innanzitutto discuole Primarie e Secondariedi primo grado (ex Elementa-ri e Medie, per intenderci), dicompetenza del Comune, cheda luglio 2011 non possonoesistere separatamente ma de-vono essere accorpate in Isti-

tuti comprensivi e, per acqui-sire l’autonomia scolastica,devono essere costituiti dal al-meno 1000 studenti. Una no-ta della “Direzione Generaleper il personale scolastico” delMIUR (Ministero Istruzione,Università e Ricerca) dichia-ra che tale limite dimensiona-le possa venire “assunto comemedia regionale di riferimen-to”. Da qui la necessità di ri-vedere a livello locale il pia-no di accorpamento dellescuole, il cosiddetto “dimen-sionamento”.L’Amministrazione comuna-le di Milano ha quindi formu-lato una proposta di riordinodelle autonomie basata sui cri-teri della verticalizzazione (gliIstituti comprensivi), dei flus-si degli studenti e della terri-

torialità. Per le scuole dellaZona 4, la situazione prospet-tata sarebbe la seguente:Autonomia 13, formata dallescuole di via MONTE PIA-NA, MONTE POPERA,MONDOLFO, GUERRIERIGONZAGA, SORDELLO,UCELLI DI NEMI, per un to-tale di 1223 alunni;Autonomia 14, formata dallescuole di via DE ANDREIS,MEZZOFANTI, DALMA-ZIA, DECORATI AL VALORCIVILE, MELERI, vialeCORSICA82, per un totale di1212 alunni;Autonomia 15, formata dallescuole di viale MUGELLO,via CIPRO, MOROSINI,BEZZECCA, per un totale di1271 alunni.Rispetto ai 6 Istituti compren-sivi coinvolti, c’è stato un ve-ro e proprio dimezzamento, equindi un raddoppio di nume-ro di alunni!Non vengono coinvolte, per-ché già con un alto numero dialunni, le altre autonomie:Autonomia 15, che fa capoalla Tommaso Grossi di viaMonte Velino con 909 alunni;Autonomia 16, che compren-de anche la scuola di via Ra-venna, con 1000 alunniAutonomia 17, che fa capoalla Renzo Pezzani di via Mar-tinengo con 1086 alunni.I documenti dei Consigli di

Istituto interessati dal Pianosono stati tutti molto critici ehanno ampiamente motivatoil loro parere contrario: si vadal peggioramento della ge-stione organizzativa e del rap-porto con le famiglie, all’im-poverimento della qualità (dif-ficile infatti svolgere una ne-cessaria azione di prevenzio-ne del disagio, essere attentiai bisogni del singolo, evitaregli abbandoni, accogliere e in-tegrare gli alunni stranieri esostenere bambini/e e ragaz-zi/e con difficoltà di appren-dimento), dalle esigenze econdizioni geografiche, so-cioeconomiche e di “storia”del territorio che non verreb-bero più rispettate, alla distri-buzione degli edifici scolasti-ci su un territorio scarsamen-te collegato con i mezzi pub-blici (il caso delle scuole diRogoredo e Ponte Lambro).Gli stessi dirigenti scolastici,poi, hanno riportato i pareriespressi dai Consigli di Istitu-to in una Commissione edu-cazione appositamente con-vocata dal presidente LuigiCostanzo. Infine, è stato vota-to all’unanimità dal Consigliodi Zona 4 un documento mol-to articolato che esprime “pa-rere negativo” e chiede al-l’Amministrazione un ulterio-re momento di confronto.

S.A.

Nel numero di novembre scorso, avevamo dato gli aggiorna-menti sui lavori a Porta Vittoria, ripresi definitivamente dopoil lungo fermo. Un nuovo incontro a fine aprile in Consigliodi Zona 4 con il progettista di Porta Vittoria S.p.A, architettoNonis, il direttore di settore dell’assessorato all’Urbanistica,architetto Zinna e l’architetto Iero del Comune di Milano, hafornito ulteriori aggiornamenti ed ha avuto come sbocco un do-cumento del Consiglio di Zona 4, approvato il 7 giugno. Loha redatto la presidente della Commissione Territorio, Simo-netta D’Amico, e ad esso facciamo riferimento per aggiornarei nostri lettori, in particolare sui lavori di urbanizzazione.Per quanto riguarda la viabilità, l’apertura del prolungamento divia Cervignano è previsto entro febbraio 2013, mentre la ri-attivazione della viabilità di via Cena: si avrà entro marzo-aprile 2013.

I lavori di sistemazione per la prevista area a verde compresa trale residenze “Giardini Vittoria” ed il parcheggio provvisorioverranno avviati a partire da gennaio 2013 con apertura al pub-blico a novembre 2013.Più ravvicinati i tempi per la sistemazione provvisoria a verdefruibile dell’area BEIC, fra viale Umbria e via Monte Ortiga-ra (luglio novembre 2012); ricordiamo che tale scelta è statapresa in attesa di una decisione definitiva sulla BEIC (anche ise i tempi di crisi non sono favorevoli).Anche l’area del prolungamento di via Cervignano all’angolocon via Monte Ortigara sarà sistemata a verde fruibile fra set-tembre 2012 e marzo 2013.Alcuni lotti di terreno dovranno essere bonificati e per questoè stato presentato a maggio un progetto di bonifica che deveessere approvato dal Settore Bonifiche del Comune di Milano.Per quanto riguarda la realizzazione del Centro sportivo al dilà del viale Molise, viene confermata la conclusione dei lavo-ri entro il 2015.Nella delibera approvata dal Consiglio di Zona 4, in merito atutti questi punti vengono fatte una serie di richieste all’asses-sorato all’Urbanistica ed ai Settori competenti, affinché ven-gano rispettate le tempistiche di realizzazione degli interventi,venga informato e coinvolto il Consiglio nelle ulteriori fasi delprogetto (progetto più definito del Centro sportivo, conven-zione per la sua gestione), venga presa in considerazione la pro-posta di trasformare (del tutto o in parte) i parcheggi ad usopubblico in parcheggi per residenti.

S.A.

ATHOS

Nellepagineinterne:

Quando in piazza del Suffragio…

pag. 5

AAA lavoratoriestivi cercasi

pag. 9

Puffare con la femmina sbagliata

pag. 4

Il Biliardo sportivo

pag. 6

Vi aggiorniamo su Porta Vittoria Mercoledì 6 giugno la

Commissione Mobilità edAmbiente di zona 4 è sta-ta convocata “all’aperto”per prendere visione dipersona dei problemi chehanno spinto i residenti divia San Dionigi a scende-re in piazza il 15 maggio

dopo una serie di lettere,telefonate ed e-mail chenon avevano dato alcun ri-sultato.Il quartiere, per la sua ubi-cazione, è di confine tra lezone 4 e 5 e alle sue spal-le si estende il Parco Suddai molti problemi; questo

probabilmente non aiutaad accelerare gli interven-ti.Ed è proprio in questa ot-tica che si è organizzatol’incontro alla presenzaanche del presidente del-la Commissione Ambien-te di Zona5, del Commis-

sario Aggiunto del Co-mando di Polizia Localedi Zona 5 e degli abitantidel quartiere.Il gruppo si è incontrato invia San Dionigi all’altez-za dei numeri civici 48/60,

Riunione commissione ambientedi Zona 4 “en plein air” Estate in città

Bastioni: viale Caldara

pag. 10

Il prossimo numero di

esce il giorno11 settembre

2012

Il nuovo dimensionamento scolastico non piace alle scuole e al Consiglio di Zona

Gli orti abusivi

segue a pag. 3

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La ciclabile si muove!Da qualche giorno la grande aiuola di PiazzaleLodi è stata tagliata in due da un sentiero di ce-mento e transennata, con qualche sconcerto daparte dei cani di zona e dei loro proprietari.Lavori iniziati e, per il momento, fermati.Il tratto fa parte del percorso ciclabile piazzaMedaglie d’Oro,corso Lodi, piazzale Corvetto,viale Omero,via San Dionigi, Chiaravalle: il

sogno di generazioni di abitanti della zona 4!Sono 4,6 chilometri protetti in piste bidirezio-nali con lotto monodirezionale in corso Lodi,in cui si dovrebbe usufruire dello spartitrafficoe che probabilmente obbligherà a rivedere i par-cheggi centrali.Il tutto dovrebbe essere pronto in autunno. Trat-tandosi di lavori stradali, il condizionale è d’ob-bligo.

F.Tosi

Alzheimer Café alla RSA di via Mecenate L’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer(A.I.M.A.) Milano Onlus, con il sostegno delConsiglio di Zona 4 e la collaborazione dellaRSA Gerosa Brichetto, ha dato avvio al pro-getto “Alzheimer Café” rivolto ai cittadini ma-lati di Alzheimer e ai loro famigliari.L’Alzheimer Café è un intervento che A.I.M.A.Milano Onlus ha pensato con il fine di pro-muovere una nuova cultura sulla Malattia diAlzheimer. Nell’ottica del nostro progetto, laMalattia di Alzheimer diventa l’occasione/op-portunità per promuovere incontri e momentiricreativi e di convivialità rivolti al malato e aisuoi familiari.

Durante gli appuntamenti dell’Alzheimer Ca-fè vengono proposte attività volte a favorire larelazione tra familiare e malato, che si trovanoimpegnati in attività divertenti e fuori dalla rou-tine quotidiana. Ogni incontro prevede un’attività ricreativa spe-cifica: canto e ascolto musica, pittura, prepara-zione “albo della memoria” con foto dei ricor-di di famiglia e loro condivisione, tombola, gio-co delle carte. Il momento della convivialità ècaratterizzato dall’organizzazione e fruizionedi una merenda in compagnia, generosamenteofferta da Milano Ristorazione.Gli incontri si svolgono in una accogliente sa-la messa a disposizione della RSA Gerosa Bri-chetto in via Mecenate 96, ogni quindici gior-ni dalle 15 alle 17.Gli incontri sono di martedì e proseguono conil seguente calendario: 19 giugno, 3 luglio, 4 e18 settembre, 2-10-30 ottobre, 13 e 27 novem-bre, 11 dicembre.La partecipazione è gratuita: è necessario peròprenotarsi, telefonando al numero dell’AIMAMilano Onlus: 02 83241385 (dal lunedì al ve-nerdì dalle 10 alle 13), indirizzo e-mail [email protected], sito internet www.aimami-lano.org.

Staff AIMA Milano Onlus

Una importante donazione di libri di storia localeDurante una riunione della Commissione cul-tura del Consiglio di Zona 4, è stato informatoil Consiglio di una importante donazione li-braria. Infatti, vista la loro disponibilità ho chie-sto agli eredi (Adelina, Daniele e Davide) deldottor Giuseppe Gerosa Brichetto, medico estudioso di storia locale, autore di numerosi li-bri (circa 50) sul territorio Milanese - da PortaTosa a Melegnano passando per Linate, Pe-schiera Borromeo, Mediglia, Paullo, Melegna-no ecc.- di regalare al Consiglio di Zona 4 al-cune copie dei libri che ha scritto, da destina-re alle Biblioteche Comunali della Zona 4, la“Calvairate” e la “Oglio”. Si tratta di libri che parlano degli Umiliati e diSan Carlo Borromeo, della Senavra, di PortaTosa, della Città Aviatoria di Taliedo e di que-sta parte del territorio Milanese che si spingefino a Calvairate, Morsenchio, Ponte Lambro,Monluè, Lambrate e l’Ortica ecc., nonché di

alcuni libri di carattere storico-militare, aven-do il dottor Gerosa combattuto nella battagliadi Montelungo con l’esercito di LiberazioneNazionale al fianco degli alleati anglo-ameri-cani.Un patrimonio librario che merita di essere co-nosciuto, e che ora è a disposizione di studen-ti, ricercatori e appassionati di storia.

Claudio De Biaggi

Ecco alcuni dei libri disponibili: Cinquant’anni fa. Dal Castello di Linate allaCittà aviatoria, Melegnano, 1983.Fuori di Porta Tosa. Studio sulle terre delLambro nell’età medievale. Melegnano 1973La chiesa di Linate, gli Umiliati e altre storiedi un tempo. Milano 1961.Di qua dal Lambro. Passeggiata storica alleporte di Milano, Milano 1992.Istituzioni amministrative locali – Relazioneal Convegno della Associazione fra i cultori distoria locale dell’antica Diocesi di Milano pro-mosso dalla Biblioteca Ambrosiana (29 set-tembre 1984), Melegnano, 1992.L’Osteria di Linate ed altri racconti, Mele-gnano, 1982.La Senavra in altri tempi, in "Parrocchia del-la Senavra", Numero unico, Milano, 1964.Storia della Senavra, Milano, 1966.La Senavra, i Gesuiti e l’ospedale dei pazzi,Milano, 1966.

Conclusa la 10° stagionedel MosaikoLa 10ª stagione culturale dell'Associazione MO-SAIKO si sta chiudendo con la messa su inter-net di una selezione del meglio degli ultimi dueeventi organizzati. Infatti c'è stata una grande richiesta da parte diquanti non hanno potuto essere presenti, ma nehanno sentito parlare..... I due eventi sono stati: “Cori in Coro”, seratain cui 10 cori hanno presentato il meglio dellaloro programmazione e hanno concluso la ma-

nifestazione eseguendo insieme l'Ave Verum diMozart e O Signore dal tetto natio di Verdi. Per dovere di cronaca citiamo i gruppi canoriche hanno preso parte a questa seconda edi-zione: il coro Kolbe diretto da Tiziano Colli-netti, i KOLBINI guidati da Alessandra Bo-scolo, l'unità pastorale Forlanini diretta da Gian-ni Lucarelli, la Schola cantorum di San Nico-lao de la Flue con i maestri Franco Tangheri eMarco Bertola, la corale polifonica Città studidiretta da Andrea Gambetti, il gruppo Out ofTime 10 Simone Hopez, il gruppo (più nume-roso) proveniente dalle parrocchie di San PioV e di Sant'Eugenio diretto da Diego Saltarel-la, il coro Ileana Lucini con il maestro GiovanniMoretti e da ultimo il gruppo Flying Voices gui-dati da Riccardo Scarf.Il secondo evento è stato "In fondo all'anima",spettacolo presentato sotto forma di recital in

cui le canzoni e le poesie proposte venivano so-stenute dalla proiezione di immagini fortementesignificative. Attraverso le parole e la musicad'autore, alcuni cantanti e attori dell'associa-zione Mosaiko hanno raccontato e cantato l'A-more nelle diverse esperienze di vita.Prezioso il contributo di Francesco Trabucco,Simone Milani, Giulia e Giovanni Collinetti,Giorgio Gobbi e Paola Colli.La stagione si chiuderà con la presentazionedell'elaborazione della storia di Pinocchio, diCollodi, presentato in forma musicale: sono ga-rantiti 20 minuti di totale divertimento!Per trovare un'ampia sintesi delle manifestazio-ne, andate all'indirizzo Internet: www.mosaiko.org.Buona visione.

Campo rom abusivo di via GattoC’è preoccupazione fra i residenti del quartie-re Forlanini per i reiterati furti negli apparta-menti e per il progressivo degrado del quartie-re dovuto alla presenza del campo Rom abusi-vo di via Alfonso Gatto: qui infatti si sono si-stemati molti nuclei di persone provenienti dalcampo abusivo dietro via Varsavia, nei pressidell’Ortomercato, andato distrutto in due in-cendi a distanza ravvicinata.Ora quell’area, interessata anche dai lavori del-la Paullese, è presidiata dalla Polizia Locale e ivecchi occupanti che non avevano voluto ac-cettare di andare presso un campo della Prote-zione civile si erano trasferiti appunto in viaGatto-via Cavriana, aggiungendosi ad altri romgià presenti. L’assessore Granelli, in rispostaad una lettera del consigliere comunale MarcoCormio, ha informato anche il Consiglio di Zo-na 4 della situazione: il 15 maggio scorso la Po-lizia locale ha provveduto a denunciare all’au-torità giudiziaria 30 capifamiglia per “viola-zione di sigilli, occupazione abusiva e danneg-giamento di area sottoposta a sequestro giudi-ziario” (quella di via Cavriana 19). Inoltre l’assessore informa che è stato “attiva-to un servizio straordinario di presenza di per-sonale e pattuglie della Polizia Locale per sco-raggiare, prevenire e reprimere attività illegalie di microcriminalità”.Contemporaneamente i residenti si stanno or-ganizzando in Comitato e hanno organizzatoun raduno presso il condominio di viale Enri-co Forlanini 1, che si è tenuto l’11 giugno (conQUATTRO però in tipografia).

Un premio alla redazione on line della Francesco d’AssisiL’associazioneAlboscuole hapremiato perla nona voltale più brave100 redazioniscolastiche ita-liane on line.Fra queste,quest’anno èstato premiatol’Istituto com-prensivo Fran-cesco d’Assisidi via Dalma-zia, i cui “gio-vani reporter” hanno potuto partecipare allapremiazione avvenuta a Chianciano Terme.

2 giugno-luglio 2012

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e a piedi, scambiandosi con-siderazioni, opinioni e qual-che accusa, ha effettuato unavisita che ha consentito dichiarire i motivi della prote-sta.Innanzitutto il comprensorioè inserito in un polmone verde(di proprietà del Comune edella MM) di grande interes-se, ricco com’è di vegetazio-ne naturale e di piante da frut-to spontanee, e meriterebbe diessere valorizzato, come gliabitanti propongono, allesten-do un piccolo parco con re-cinto per i cani, ad esempio.”La presenza giornaliera di

persone e di animali aiutereb-be, come è già avvenuto in al-tri casi, a normalizzare le pre-senze ed evitare l’insedia-mento di abitanti fissi abusi-vi” come ci dice un abitantedi zona. Ma prima di ogni al-tra cosa bisogna mettere in si-curezza e ripulire il verde dal-le discariche abusive che mo-strano pericolosamente la pre-senza di amianto; coprire unafogna a cielo aperto che appe-

sta l’aria e annulla l’effettoclorofilla degli alberi; trasfor-mare gli orti “abusivi”, che sisono probabilmente trasfor-mati nel tempo in “casette”per nomadi stanziali, in ortiveri.“Sarebbe bello se questa zonafosse attrezzata dal Comune,come avviene in altre partidella città, per coltivare pic-coli appezzamenti di terra.“Ciandrei volentieri a fare la miaspesa a kilometro zero percomprare fragole, fagiolini edinsalata!” ci conferma una si-gnora che si affaccia su viaSan Dionigi. La passeggiata finisce dopoun’ora con scambio di pro-

messe, precisazioni, speranzee dubbi ma con la certezza chealmeno un passo in avanti èstato fatto. Se non altro lascarpinata informale nel ver-de ha permesso di guardarsi infaccia: che le istituzioni si stia-no avvicinando di più ai citta-dini? Sarà cura di QUATTROseguire gli sviluppi della vi-cenda.

Francesco Tosi

Riunione commissione ambiente di Zona 4 “en plein air”

Premetto - giusto per evitare frain-tendimenti - che da buon naturali-sta sono ovviamente favorevole al-

la raccolta differenziata: consente il re-cupero di materiali riutilizzabili, riduce ilconferimento di rifiuti in discariche o for-ni inceneritori e induce il cittadino a unamaggiore attenzione nella gestione deipropri rifiuti, responsabilizzandolo. Ciòdetto, però, ci sarebbero non poche pre-cisazioni e alcune criticheda fare relativamentealle modalità disvolgimento di taleoperazione. Poichéanche a Milano stan-no piovendo sui citta-dini nuovi “diktat”,obblighi e probabili co-sti, vediamo di rifletteresu alcuni punti dellaquestione.Innanzitutto dovrem-mo sfatare l’idea cheattuare la raccolta dif-ferenziata possa risol-vere il problema dei ri-fiuti. Riciclare non è “gra-tis” (anche riciclare ha un co-sto); riciclare consuma energia (esenza adeguati accorgimenti potrebbe an-che inquinare); riciclando, talvolta, si ot-tengono prodotti che non hanno mercato(quindi inutili). In compenso riciclare cimette a posto la coscienza, illudendoci diaver fatto tutto il nostro dovere, mentredovremmo prodigarci soprat-tutto per produrre menorifiuti, consumando dimeno e prediligendo pro-dotti con meno scarti (an-che a costo di mettere incrisi le industrie degli im-ballaggi, dell’usa-e-gettae dello smaltimento ri-fiuti).Inoltre, anche se mi ren-do conto che non è facileindurre gli italiani – tra-dizionalmente indiscipli-nati e riottosi – ad agireall’unisono e nel modomigliore, dubito che au-mentare oneri, tasse e mul-te sia il modo migliore perottenere consenso e colla-

borazione. Sacchetti trasparenti (le scor-te di quelli neri buttiamole, tanto paghia-mo noi), controlli più stretti e mul-te e probabili aumenti di unaTARSU già piuttosto pe-sante, sono tutti fattori chedanno da pensare. Rendiamoci conto che nonin tutte le realtà e situazionié possibile un controllo così

capillare (e, oserei dire,maniacale) come si

vorrebbe: per esem-pio, nella miascuola di circa1800 studenti,preside e com-messi sono già in

fibrillazione! Qualcu-no obbietterà che all’e-stero e in molti comuni vir-tuosi ci riescono. Può darsi, ma èanche vero che in altri comuni ilcomportamento virtuoso dei cit-tadini viene premiato, in generecon una riduzione del balzello suirifiuti; qui invece si pro-

filano nuovi aumenti(per l’estensione del ser-

vizio e l’aumento dei mezzi)indipendentemente da unaanalisi approfondita sul rap-porto costi/benefici. E’ ovvioche i costi tecnici devono es-sere ammortizzati, ma il timo-re è che la logica sia del tipo

“riciclare è bello e giu-sto, quindi l’AM-SA può spenderee spandere comele pare, tanto poii costi si scarica-no sui cittadini”.E infatti eccoche si profila al-l’orizzonte anchelo spettro della rac-colta differenziata del-l’umido presso tutte le abita-zioni! Orbene, Milano ciaveva già provato e se l’i-dea era stata abbandonata,limitando la raccolta inambiti mirati (mercati,

mense, ristoranti) un motivoc’era! Come dimostrato già da

tempo, la raccolta dell’umido in una gran-de metropoli non riesce ad essere real-

mente efficiente: è matemati-camente impossibile che

un milione o due diabitanti agiscano inmodo ottimale e ilcompost che si pro-duce è in genere discarsa qualità, diffi-

cilmente commercializ-zabile e utile al massimoper ricoprire discariche.Nell’umido, per esempio,gli scarti di origine ani-male sono ammessi, maper un buon compost sa-rebbe meglio che ce nefossero pochi; inoltre è

difficile che non vi finisca-no ossa, grassi e olii, bustine

del tè, carta stagnola, ecc. In com-penso, fra raccolta, trasferimento (attual-mente nella Bergamasca), compostaggio,stoccaggio e distribuzione i costi lievita-

no e – manco a dirlo – verrannoaccollati ai cittadini. Ec-co perché qualche dubbiosull’estensione della rac-colta dell’umido è più chelecito, anche se per ungiudizio obbiettivo sareb-bero necessari più dati(per esempio sul rappor-to costi/benefici e sullareale sostenibilità dell’o-perazione).Speriamo ci siano ancora

spazi di confronto, per-ché i cittadini comin-ciano ad essere un po’stufi di passare la vitaa “ottemperare ad ob-blighi” e a “pagaretasse e multe”: forsela vita dovrebbe esse-

re qualcosa di più e dimeglio! Comunque, anche

per chiarire tanti aspetti e tanti dub-bi sulla raccolta differenziata, dal prossi-mo autunno affronteremo su QUATTROil problema con una serie di articoli de-dicati ai diversi prodotti riciclabili e al lo-ro destino. “Reciclemos”, ma “con jui-cio”!

Francesco Pustorino

Raccolta differenziata sì, ma …..

Vista della discarica con presenza di amianto

segue da pag. 1

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Giovanna è ancora inmaternità, e viene invisita con in braccio il

frutto dei propri travagli peresibirlo a colleghi e superiori.E’ una ragazza dalla figura ele-gante, che porta bene l’unifor-me. Peccato il viso triste, lavoce triste e le caviglie tristi.«Ammosciante» la definisceStiaccini, che in fatto di don-ne ama la sintesi con risvoltopecoreccio. Il bambino di-venta irresistibile punto di at-trazione, e attira davanti allamacchinetta del caffè, cioè da-vanti all’uscio del tuo bugi-gattolo, mezza Questura. Lacomponente femminile sfrigo-la di partecipazione, in un con-certato di “Piccolo, tenero, pa-ciocco, pastrugno, bellissimo,patato, ciccio-piccio e pucci-pucci”. Capisci che per aprir-ti la strada e rinchiuderti neltuo antro dovresti farti presta-re sfollagente e lacrimogenidal Reparto Mobile. Il bimboha un’aria gioviale, ti viene ildubbio che a Giovanna lo ab-biano scambiato in culla, esorride a tutti. Allunga ancheuna manotta paffuta da omo-geneizzato iperproteico versoi mustacchi del capo, che staevidenziando le potenzialitàdel nonno che sarebbe stato seavesse avuto figli. Poi vede te.Vi guardate. Vi fissate. Allo-ra si blocca, smette di sorride-re, contrae il viso come stesseper esplodere in lacrime, eadesso sì che somiglia alla ma-dre, allora niente scambio inculla. «Ma cosa gli fai, Gual-tieri!» sbotta una che nem-meno ricordi chi sia, biondic-cia di brutta tintura, minuta edal fare isterico. «Lo spaven-ti, povero cucciolo!» rinforzaun’altra, e chi ha disegnato leuniformi e ideato quegli orri-di pantaloni doveva ritenereche le poliziotte avessero tut-te disastrose gambe da tener

nascoste, cosìquelle chehanno bellegambe comelei sembrache le tenga-no infilatedentro duesacchi. Edecco che arri-va la voce an-

che troppo nota e napoletanis-sima di Betty, che mette il ve-leno in ogni sillaba che devedirti, neanche fossi stato tu apiantare lei e non viceversa:«A quello i piccirilli mica glipiacciono» sentenzia. «Di-pende da come vengono cuci-nati e conditi» ribatti. Nelladisapprovazione generale ca-pisci che ti conviene togliertidi mezzo. Ciavarella e la Bel-lani stannoper uscire,meta un’auto-mobile ab-b a n d o n a t acon le portie-re spalancatein Via Bonfa-dini. Ti ag-greghi. Conla Bellani nonstai mai tran-quillo, l’haiin squadra daun anno e an-cora non ti fi-di, ti aspettiche da unmomento al-l’altro combi-ni qualcheguaio di quel-li grossi. Acasa ha le re-gistrazioni ditutte le punta-te di “Relichunter”, doveuna sventolo-na multietni-ca dà sfoggiodi ogni possibilità delle artimarziali radendo al suolo l’os-satura e l’autostima di chiun-que abbia la disgrazia di attra-versarle la strada; ma il peggiosono le registrazioni delle pun-tate di “Adventure Inc.”, per-ché la bellissima protagonistafemminile, che le somiglia pa-recchio procurandole perciòun perverso processo di im-medesimazione, mena tal qua-

le quella di “Relic hunter”, conl’aggravante di estrarre la pi-stola per ogni nonnulla e dipremere il grilletto come re-spirasse. Inoltre, siccome fralei e Fara, che l’aveva pizzi-cata in effusioni intime conStiaccini (vedi “Amore calibro9x21 in Via Ardigò”), c’è an-cora gelo, sei costretto a man-darla in giro soltanto con il po-vero ragazzo Ciavarella, che ètimido e del tutto rimbambitoda quella sua bellezza crimi-nalmente eccessiva per unadonna sola, e che perciò, conla scusa di esserle parecchioinferiore di grado, neanche osafiatare qualsiasi cosa lei deci-da di fare. Finora è andata be-ne, ma non è detto che debbadurare. Siete in Via Attilio Re-golo e la radio gracchia: scip-

po con ferito in Piazza Ovidio,cioè a duecento metri da dovevi trovate. Neanche il tempodi mettere sul tetto il lampeg-giante e azionare la sirena chesiete arrivati. La gente cir-conda una poveretta sdraiata esbigottita e sanguinante, don-na anziana da bottino di pochieuro, e indica il dedalo di viedietro il supermercato. Eranoin due e ci si sono infilati, stra-

nieri, camicia verde oliva unoe blusa nocciola l’altro. Lascisul posto Ciavarella e stai permetterti al volante, ma già citrovi la Bellani, e sai comeguida, troppi film americani etroppe scemenze immaginifi-che su squadre poliziesche te-levisive nostrane ed estere inquei fantastici occhi smeraldoe oro. Parte tal quale fosse inuna fiction, e si infila nel de-dalo a sirena spenta e sguardorapace. Due curve e li vedete,nordafricani, camicia verdeoliva e giubbotto nocciola.Lei si comporta come non fos-si tu il capo, anzi come se tunon ci fossi. Arriva a tre pas-si, frena, spalanca la portiera esi catapulta fuori. Se la trova-no addosso. Senti che grida“Polizia di Stato!”. Quello

con il giubbotto nocciola nep-pure la guarda, scatta avanti eincenerirebbe Bolt. L’altro staper seguirlo, ma ha la Bellania un palmo, e si è reso contoche è una donna, anzi, dal suopunto di vista è “solo” unadonna. Stai scendendo perraggiungerli quando quello siferma di colpo e allunga unbraccio con l’evidente inten-zione di assestarle una mana-

ta sul petto. Non può saperecon chi ha a che fare, e che nonc’è niente di peggio che darea una esperta di arti marzialiun intero braccio da afferrare.E’ detto e fatto. Lei lo ag-guanta, lo rigira, gli appioppauna testata, lo torce, lo atterra,lo rivolta bocconi, con unamanata sulla nuca gli mandasull’asfalto la faccia e la resi-dua voglia di fare resistenza, iltutto mentre tu ancora non haichiuso la portiera. Lo tiene in-chiodato fra le ginocchia, in unbaleno lo ammanetta mani die-tro la schiena. Quello ha il fa-re di uno che ne ha viste tan-te, ma una cosa del genere an-cora gli mancava. Lei lo tirain piedi e se lo mette davanti,il pugno sinistro stretto intor-no al bavero del giubbotto e

quello destro aincombergli fragli occhi e il na-so pesto. L’hairaggiunta, e iltutto è avvenutonell’esatto tem-po che hai im-piegato per farloil più veloce-mente possibile.Pensi con com-piaciuto racca-priccio che quel-la ragazza po-trebbe ucciderein cinque secon-di. Ti guarda.«Perché non hairincorso l’al-tro?» ti doman-da con durezza.Quando siete so-li vi date del“tu”, e siete bra-vi a tener nasco-sto il resto. «Ticoprivo» rispon-di. Lei fa unasmorfia e dà unastrizzata all’am-

manettato. Lo spinge verso laportiera spalancata e gli calcasenza complimenti la testa frale spalle per farlo entrare. Glisiedi vicino. Il naso gli san-guina. Cavi di tasca un fazzo-letto di carta e fai per pulirlo,lui scosta la testa con fastidiorabbioso e ti guarda con furiaantropofaga. Dietro le vostrespalle la sirena dice che è ar-rivata l’ambulanza per l’an-

ziana scippata, che poverettasembrava davvero conciatamale. «Torniamo a prendereCiavarella» dici alla Bellani, elei fa un’inversione da cac-ciarti il respiro sotto la suoladelle scarpe. Il fermato tira sucol naso e ingoia, lo guardifreddamente. E’ passato iltempo del pensare asettico,quando per te i delinquentierano gli strumenti essenzialie sporchi del tuo lavoro, e litrattavi con distacco. Adesso,sarà l’età o saranno i tre mesid’ospedale rimediati per volerrisolvere la tua depressione fa-cendo l’eroe (vedi “Non ab-biamo più ore di luce”), sem-pre più spesso ti senti pruderele mani, e per un poliziottoquesto è male. Lui ricambia iltuo sguardo, potesse ti taglie-rebbe la gola. «La signora ègrave, ha picchiato la testa» di-ce Ciavarella salendo a bordo.Poi, dal sedile anteriore, lan-cia un’occhiata all’ammanet-tato, che continua a perderesangue dal naso. «Cosa è suc-cesso?» domanda ingenua-mente. «E’ successo che hapuffato con la femmina sba-gliata» rispondi tu, e ti spiaceche la Bellani, che è rimastaalla guida, ha acceso la sirenae dà l’impressione di sentirsisul circuito di Monza, nongliene abbia date dieci voltetante. Sarà per la prossimavolta.

Giovanni Chiara

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L a scuola propone pergli studenti progettisempre più interes-

santi e stimolanti. E’ il casodell’associazione Cinema-scuola che attua media-edu-cation nei nostri istituti, dal-le elementari alle superiori.Simone Spolidori, presiden-te dell’associazione, con se-de in zona 4, spiega che unpacchetto di percorsi creati-vi, in ambito audiovisivo, ci-nema, TV, passando per In-ternet, tende a coinvolgere iragazzi in attività al di fuoridei programmi curriculari,offrendo loro opportunità dicrescita e di formazione cul-turale. I corsi, continua Spo-lidori, sono tenuti da opera-tori, professionisti del setto-re (registi, montatori, sce-neggiatori, docenti di storiadel cinema, ecc…) che han-no altresì competenze a li-vello educativo.In concreto il progetto con-siste nella realizzazione di uncortometraggio in una classespecifica o in un gruppo in-terclasse che la scuola formaad hoc. Il percorso riguardauna prima parte teorica in cuisi spiegano le basi del lin-guaggio cinematografico(come funziona un set, checosa è un’inquadratura dimacchina, la produzione diun film, ecc…), poi si passaalla scrittura della sceneg-giatura, elaborata dai ragaz-zi sotto la guida dell’opera-trice e dell’insegnante di let-tere.Gli aderenti vengono rag-gruppati in una troupe (almassimo 15 elementi) e adogni discente è assegnato unruolo, anche se è preferibile,per stimolare la creativitàdell’adolescente, che il ra-gazzo stesso scelga chi o co-sa interpretare, nonché l’ar-gomento da trattare. In casocontrario è la scuola che sug-gerisce idee e casi da tratta-re. Chiara Tognoli, operatri-ce e docente nei corsi in que-stione, ha seguito quest’an-no due laboratori di fotogra-fia il cui tema è rivolto al“quartiere“.E’ la terza media della scuo-la “ Tito Livio “ di via Mon-te Velino che, iniziato questo

progetto nel 2011, ha conti-nuato nel 2012, allestendouna mostra fotografica emultimediale dove si può ve-dere la ricostruzione virtua-le della zona.Il secondo laboratorio, adopera degli allievi della scuo-la media “Martinengo“, è uncortometraggio sul generethriller, dedicato ai piccolimartiri di Gorla (durante laSeconda guerra mondiale quivenne bombardata una scuo-la). Il cortometraggio è statoeffettuato da un gruppo di in-terclasse di prima media cheha scelto il soggetto, lavo-rando con impegno di pome-riggio e per un paio di ore al-la settimana.I corsi sono annuali, la fre-quenza settimanale: le storieda raccontare sono, in gene-re, molto brevi, come adesempio lo spot di un minu-to dello scorso anno che havinto, per altro, anche un pre-mio (“Sotto 18 film festival2011“).L’obiettivo che l’associazio-ne si propone e persegue è dieducare, abituare i giovani adiversi tipi di linguaggio, au-diovisivo essenzialmente, adusufruire, inoltre, di stru-menti per affrontare in modocritico, autonomo, personaledei prodotti innovativi vici-ni ai loro interessi.La risposta degli studenti ineffetti è stata positiva; gli in-terventi come le adesioni di-mostrano che i giovani han-no bisogno di stimoli atti acogliere e sviluppare aspettidella personalità adolescen-ziale, nonché a divertirsi im-parando (utilizzo di micro-foni, telecamere, luci e quan-t’altro).E’ da ricordare infine chel’associazione Cinemascuo-la si occupa anche della pro-duzione di lavori audiovisi-vi al di fuori dei percorsi sco-lastici, ad esempio brevi cor-tometraggi per l’associazio-ne “Donatori di sangue“ oelaborazione di promi pereventi culturali. Per saperne di più: www.cinemascuola.info e www.eticall.com.

Giuseppina Gullì

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Quando in piazza del Suffragio …A nche in questo nume-

ro offriamo ai nostrilettori un’ulteriore cu-

riosità della Zona 4. Forsenon tutti sanno che agli inizidel secolo scorso l’attualepiazza del Suffragio fu adibi-ta ad area per il gioco del pal-lone. Non il pallone che oggidivide calcisticamente i mila-nesi ma quello che va sotto ilnome di pallone elastico chesi pratica nel cosiddetto sferi-sterio. Il campo da gioco èstato rappresentato in un qua-dro dipinto nel 1905 da Rug-gero Focardi, fiorentino di na-scita e morto nei pressi di Li-vorno nel 1934, legato allatradizione pittorica toscanadell’800 soprattutto allo stiledel grande maestro TelemacoSignorini. Non è dato saperecosa spinse il Focardi a Mila-no, ma di questo viaggio re-sta il quadro, del quale pub-blichiamo una foto per con-cessione della casa d’aste So-theby’s che l’ha messo all’in-canto un paio di anni fa e cheè stato venduto per una cifraoltre i 20mila euro.Il luogo, come detto prima èpiazza Santa Maria del Suf-fragio e Giuoco del Pallone iltitolo dell’opera. Opera cherappresenta uno sferisteriocon le tribune per il pubblicoe il muro utilizzato in questaattività per far rimbalzare lapalla nel campo avversario. Ilmuro, dove nel quadro è visi-

bile la scritta sferisterio, sipuò posizionare dove oggi viè la struttura inutilizzata delmercato rionale (del qualeaspettiamo una sua riqualifi-cazione n.d.r.) mentre lungoquella che è via Foldi ci sonole tribune (i “popolari” contutta probabilità) mentre sul

lato prospiciente il corsoXXII Marzo vi è una tribunariccamente addobbata e chepotremmo paragonare alla tri-buna d’onore dello stadio. Lestrutture sembrano fisse e nonmesse lì per l’occasione co-me si può notare dall’accura-ta fattura della tettoia sulladestra del quadro. Molto par-ticolareggiati i personaggi se-duti sugli spalti dove uominicon in testa il panama siedo-no accanto a signore che

sfoggiano eleganti cappellinialla moda. I personaggi di ri-lievo o facoltosi del tempo in-vece siedono in quella che sipuò definire la tribuna d’ono-re. Dalla prospettiva il pitto-re era posizionato verso la viaMorosini e osservando beneil dipinto si nota come la chie-

sa non sia ancora completata:manca, infatti, della copertu-ra in marmo della facciata chevenne terminata dall’ingegnerSpirito Chiappetta solo nel1927, mentre campanile e cu-pola paiono essere quelli de-finitivi. Siamo agli inizi del20 secolo e sul lato destro del-la facciata si scorge il murodel cimitero che era stato dapoco trasferito in quello Mag-giore. Sul fianco, e forse par-te integrante della chiesa, una

casa, probabilmente l’abita-zione del parroco.Il dipinto, oltre alla gradevo-lezza dei segni pittorici e al-la particolareggiata defini-zione dei personaggi e il par-ticolare gioco di luce che ani-ma lo sfondo, è se vogliamouna fotografia di uno dei tan-ti cambiamenti urbanistici esociali di Milano alla fine del18 secolo.Sullo sfondo, a destra, qual-che albero e poche case, for-se ancora qualche cascina. Dilì a poco l’evoluzione di Mi-lano avrebbe trasformato no-tevolmente la zona attorno al-la chiesa del Suffragio che darurale, com’era ancora aitempi, avrebbe subito una tra-sformazione urbanistica im-portante con la sovrapposi-zione al “Foppone” (il vec-chio cimitero vedi Quattro n.133) di nuovi edifici e l’a-pertura delle vie Mameli eBronzetti.Non siamo riusciti a sapere fi-no a che anno la struttura siarimasta attiva ma con il fer-mento edilizio di quei tempie la fame di case per una Mi-lano in espansione non cre-diamo sia durata molto. Gra-zie alla bravura pittorica diRuggero Focardi è stata tra-mandata ai posteri e ai letto-ri di QUATTRO uno spacca-to curioso della nostra zona.

Sergio Biagini

Il Comitato soci coop PiazzaLodi-Rogoredo proponeuna GITA AL MARE per il 30 giugno con visita gui-data alla Tessitura Seteria Cordani a Zoagli (Genova).Il programma dettagliato è disponibile presso l’ufficiosoci di IpercoopQuota di partecipazione € 50.00.

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6 giugno-luglio 2012

Gli appassionati di bi-liardo si segnalano iposti migliori col pas-

saparola, ma per tutti gli altripuò essere complicato riusci-re a trovare una sala da bi-liardo che abbini qualità nel-la manutenzione dei tavoli eun ambiente accogliente. Pro-babilmente questo accade an-che al Player’s Club, localeubicato alla fine di una ram-pa di discesa all’interno del-lo spazio commerciale ABCvia Fantoli 7 (dove prima c’e-rano gli uffici Telecom,ndr). Una sala biliardonon facile da trovare,eppure conosciutissi-ma per l’attività agoni-stica FIBIS, acronimodi Federazione Italiana BI-liardo Sportivo, a sua voltalegata al CONI. Vi si orga-nizzano tornei amatoriali, conin palio al massimo una be-vuta e uno sfottò; ma anchetornei ufficiali, con serissimiarbitri federali in divisa, per-sino valevoli come selezionialle finali nazionali di SaintVincent. I quattro biliardi del Player’sClub sono mantenuti con re-golarità, per soddisfare i rigi-di dettami imposti dalla fede-razione e, soprattutto, gli esi-genti frequentatori abituali, chedesiderano poter dare sfogo al-la loro passione in un ambien-te ieraticamente silenzioso equalitativamente perfetto. Co-loro che pensano alla sala dabiliardo come a un posto fu-moso e frequentato solo da tra-sgressivi giocatori incalliti do-

vranno ricredersi: il BiliardoSportivo è uno sport a tutti glieffetti, e i luoghi deputati alsuo esercizio rispettano tuttele normative europee vigenti;compreso il divieto assoluto difumo e di schiamazzi che pos-sano disturbare la concentra-zione degli altri giocatori. Di tutto questo abbiamo par-lato con i coniugi Reinotti,Giada e Paolo, giovani gesto-ri del Player’s Club ed essistessi praticanti di questosport, e con Sebastiano Cutro-

na, arbitro federale spesso pre-sente alle manifestazioni spor-tive organizzate nella Zona 4;e non solo.Signori Reinotti, cosa vi haspinto a dedicarvi a unosport di nicchia come il Bi-liardo Sportivo?Una grande passione, fonda-mentalmente. Entrambi amia-mo la convivialità ludica, e in-fatti nel nostro club è possibi-le anche bersi un caffè e man-giarsi un panino come in unnormale bar; ed entrambi sia-mo appassionati del biliardo,come gioco e sport, ma anchecome disciplina per migliora-re la propria concentrazione eautocontrollo.Quanto costa un’ora di af-fitto dei tavoli del vostroclub?Le tariffe variano a secondadella fascia di orario e dall’u-

so che si fa del tavolo. Nelleore pomeridiane si pagano 7,90 euro a ora; mentre la serala quota è 8, 30 euro l’ora; mase si usa il tavolo da solo, perproprio allenamento personale,o se ne fa un uso professiona-le, per impartire lezioni, laquota può essere concordatadiversamente.Quando organizzate gare nelvostro club, è presente anchepubblico pagante?No. Può esservi pubblico, an-che 80-90 persone, ma non pa-

gano. Solitamente si tratta diamici dei giocatori che com-petono oppure di altri gioca-tori eliminati, che vogliono as-sistere allo sviluppo del tor-neo. L’unica regola da rispet-tare è il silenzio e, natural-mente, il divieto di fumo nellasala dove si gioca.Quali sono i campioni chehanno condizionato la vostrapassione?In assoluto, Gustavo Zito,campione del mondo italo ar-gentino, che fino a poco tempofa impartiva lezioni al ClubMilano (locale storico, orachiuso, di Via Tito Livio –ndr); ma anche Mannone, cheadesso ha aperto un suo cluba Cusago, e Angelo Belloc-chio. Signor Cutrona, com’è la di-visa di un arbitro federale dibiliardo sportivo?

Ci vestiamo da pinguini (ride,ndr): camicia bianca, pantalo-ne nero, scarpe nere.Cosa l’ha spinta a diventarearbitro di questo sport?Sicuramente, come per i co-niugi Reinotti, una grande pas-sione. Non c’è alcun guadagnonel dirigere questo tipo dicompetizioni, solo un simbo-lico rimborso spese di circa 35Euro per l’intera giornata digare, che non copre neanche icosti reali; ma chi ama questogioco fa volentieri i sacrifici

che servono peressere abilitati alruolo: corso basee stage periodicidi aggiornamentoregolamentare.

Qual è l’infrazione più dif-fusa tra i giocatori di biliar-do?Si cerca spesso di deconcen-trare il proprio avversario, ma-gari muovendosi al momentodel tiro ed entrando nel suocampo visivo per disturbarnel’esecuzione: piccole cose, mache possono dare fastidio emagari determinare l’esito fi-nale della partita. In generale,però, i giocatori si conosconoe sono amici, quindi non suc-cede frequentemente di doverintervenire e sanzionare conuna penalità, per fortuna.

Alberto Tufano

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Il Biliardo Sportivo, per svilupparela concentrazione giocando

IL TESORO NASCOSTO

“Capire i sogni cambia la vita”

Nuovi spazi per la Casa dei Bambini

Per comprendere i nostrisogni dobbiamo capire isimboli attraverso i qua-

li i sogni si manifestano e que-sto può avvenire se prendiamonota dei sogni che maggior-mente attirano la nostra atten-zione. Un lettore è preoccupa-to per un sogno che dice “ri-corrente” negli ultimi tempi.Sogna di andare alla stazionedi Verona per prendere il tre-no, ma non arriva in tempo ese lo vede partire sotto il naso.Dopo alcune settimane sognadi dover prendere il treno, maquesta volta lo vede passarelontano che attraversa le col-line e poi scompare.

Il mese scorso ha sognato chedoveva partire, stata dirigen-dosi verso il treno, ma per ter-ra c’era del ghiaccio che ren-deva difficile l’ultimo tratto.Così anche questa volta il tre-no se ne è andato…La comprensione di questo ri-petuto messaggio è semplice.Anche nella vita si dice: “Haiperso il treno, hai perso quel-l’opportunità”! Il sogno “ri-corrente” sembra richiamarela persona alla riflessione diqualche cosa che l’interessatosi lascia sfuggire o rimanda,ma che invece è importanteper la sua crescita interiore.

Camilla Boca

Il 12 giugno sono stateinaugurate le ultime nuo-ve 4 stanze del secondo

piano della struttura realizza-ta da CasAmica per l’acco-glienza dei fa-miliari dei ma-lati lontani dacasa. Per l’oc-casione si è te-nuto un mo-mento specialepresso la Basili-ca dei SS. Nereo e Achilleocon il Cardinale Dionigi Tet-tamanzi che ha offerto una ri-flessione sul valore dell’acco-glienza e della solidarietà peraffrontare nella speranza ilpercorso della malattia. E’ sta-

to inoltre presentato il libro“La vita è bella!”, testimo-nianza del percorso umano espirituale di una giovanissimaospite della struttura.

Il volume, appe-na pubblicato, èstato curato dal-la dottoressaPaola Bignardi,pedagogista, pri-ma donna nellastoria a guidare

l'Azione Cattolica Italiana dicui è stata presidente per duemandati.Al termine dell’incontro è sta-to possibile visitare la Casa deiBambini ed i suoi nuovissimispazi.

Mens sana in corpore sano

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7giugno-luglio 2012

“Papà al centro!” è un progettodell'Associazione Culturale diPromozione Sociale PE.A.CE.

- PERIFERIE AL CENTRO di Milano.Rivolto principalmente ai PADRI e ai lo-ro “piccoli” nell'ambito dei “progetti persostenere, incentivare e sviluppare politi-che per la famiglia e la conciliazione” ecofinanziato da Regione Lombardia, ilProgetto è stato presentato ad ottobre 2011ed è operativo a partire da aprile e per do-dici mesi. Le iniziative sono state rese pos-sibili grazie alla collaborazione di diver-se realtà private e pubbliche della città, inparticolare: ASL Milano - DipartimentoASSI Servizio Famiglia; Consiglio di Zo-na 4; Settore Servizi all'Infanzia Polo n.9U.E. n.25 – Comune di Milano ed altreIstituzioni.Perché un progetto rivolto esclusivamen-te ai papà? La risposta a questa domandace la dà Massimo Zerbeloni, Coordinato-re del Progetto, Sociologo, educatore e,come gli piace ripetere spesso, anche pa-pà: “Sì, perché essere papà significa sta-re emotivamente nelle relazioni che la pa-ternità comporta, dentro e fuori le muradomestiche, con un proprio “istinto pa-terno innato”, una naturale capacità d'“at-

taccamento” e accudimento, che sono pre-rogative non solo materne”.Prendersi spazi, superare la tradizionaleidentificazione del capofamiglia con il pro-prio lavoro/successo professionale è la na-turale frontiera di profonde modifiche eco-nomiche, sociali ed istituzionali che han-no interessato sempre più la famiglia. Ave-re un tempo per poter stare assieme, chenon sia residuale, imposto o circoscritto amomenti quando si è tutti stanchi, sia bim-bi che genitori.Da aprile, si sono svolti tre incontri nelledue diverse sedi: il Centro Altrotempo invia Ferrini ed il Nido “Il Sicomoro”, a Ro-goredo. A partire dalle aspettative e daiperché dei papà coinvolti (una ventina intutto), si è proceduto a creare momenti digioco e di "stare", dedicati a se stessi edal proprio figlio/figlia. Un’ora di acco-glienza e gioco/laboratorio insieme (pa-sta di sale, collages, ecc.), con la facilita-zione delle educatrici; poi tre quarti d'o-ra/un’ora di de-briefing in un clima col-loquiale, bevendo assieme un caffè. Con-versazioni dalle quali sono emersi modellidiversi di paternità, tutti egualmente vali-di e tutti caratterizzati da un reale coin-volgimento emotivo nei compiti di cura.

Attraverso il gioco è possibile scoprirsimolto più capaci del previsto e, soprattut-to, venire a contatto con ciò che per l'al-tra metà del cielo rischia di non essere maiabbastanza e comunque mai veramenteben fatto! Incomprensioni e criticità chefanno parte naturale del conflitto di gene-re, ma che spesso rischiano di minare l’au-tostima e l’investimento in relazioni po-tenzialmente assai gratificanti, ma al con-tempo anche faticose, come lo sono tuttele relazioni affettive. L’intento è nei pros-simi mesi di continuare le conversazioni,attivando percorsi progettuali sull’“auto-biografia” e la corporeità, mutuando stru-menti dal teatro e dalla drammatizzazio-ne. Vi è l’intenzione anche di sfruttare lepotenzialità del blog già esistente(www.papalcentro.blogspot.com), atti-vando al suo interno un forum e stanze didiscussione su vari argomenti "paterni".In tal senso, si è già avviata una collabo-razione col portale www.paternitaoggi.it. Vi terremo aggiornati sui prossimi incon-tri legati al progetto.

Sergio Anastasiapsicologo e psicoterapeuta

([email protected])

Pensare per tre

Che strano. In questi giorni, spulciando per altri motivi il sito delComune di Milano, ho scoperto un servizio tanto nascosto quan-to interessante: il Rivivaio. Ma cos’è? Incuriosito ho fatto unachiamata a chi gestisce questo servizio per avere qualche in-formazione aggiuntiva. In pratica, alcune Guardie EcologicheVolontarie (GEV) gestiscono dall’inizio del 2012 due punti diraccolta di piante che i privati, per vari motivi (traslochi, vi-cissitudini varie, cambiamenti nei giardini, ecc…), devono ab-bandonare. In orari definiti ognuno può portare erbe, piccolialberi e arbusti che vengono accolti e mantenuti, in attesa chearrivi a prelevarle un’altra persona che invece è alla ricerca diqualche “compagno verde”. Questo vero e proprio esperimen-to di “sensibilità” cit-tadina è, a mio avviso,assolutamente da valo-rizzare per abbattere lospreco di piante cheavviene ad ogni cam-bio di stagione. Ricor-diamoci infatti chestiamo parlando esseriviventi e non di cose.E se è possibile cam-biarle senza condan-narle, è un grande pas-so avanti.Riporto un bella fraseche troverete sul sito(www.comune.mila-no.it – rivivaio) che co-glie bene il senso del-l’iniziativa: “Immette-re nel verde cittadinoqueste creature silenziose, sopravvissute a chi se ne è preso cu-ra e proprio grazie a loro, significa arricchire il nostro ambientefisico e interiore. Insieme alla memoria, ogni nuova fioriturapuò far sbocciare quel senso di premura e dedizione così pre-zioso per una città moderna che voglia ritrovare una dimen-sione umana e che costituisce la vera linfa della convivenza.Un dono da ammirare, coltivare e al quale fare spazio per unanuova crescita che riguardi tutti.”

Dove è possibile lasciare le piante:Guardie Ecologiche Volontarie- Sede Gruppo 3 (Via Van Gogh, 10 - interno Parco Lambro) -Orari: mercoledì ore 15.00-17.00; venerdì ore 10.00-12.00- Sede Gruppo 8 (Via Giorgi, 31 - Parco di Trenno)- Orari: gio-vedì ore 15.00-18.00; sabato ore 9.00-12.00. Per ulteriori informazioni: Christian Giana - tel. 02.884.64456

Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

L’ospizio dei fiori: il Rivivaio

Per quanto la natura ci abbia dotato di due dentizioni, ladecidua e la permanente, quest’ultima per cause diversequali infezioni, trascuratezza, traumi, malformazioni, ecc…nell’arco degli anni può venire compromessa anche a talpunto da dover arrivare all’edentulismo, ovvero la perdi-ta totale di tutti gli elementi dentali. La sostituzione di questi denti, per poter ritornare ad ave-re la funzionalità e il sorriso, si può risolvere principal-mente in tre modi:

PROTESI TOTALE MOBILEPROTESI TOTALE ANCORATA

PROTESI TOTALE FISSA

Quest’ultima necessita dell’inserimento di 4/6 impianti en-dossei nel mascellare o mandibolare in modo simmetricosui quali viene costruita una protesi in oro ceramica, ocon altri materiali rigidi, che viene poi fissata agli impian-ti. Il paziente non la deve più rimuovere.

La PROTESI TOTALE MOBILE è la sostituzione di tutti i den-ti persi con una protesi che si adagia sulla gengiva e conun effetto di aderenza ne mantiene la posizione.

La PROTESI TOTALE ANCORATA è l’evoluzione della pre-cedente rivolta a pazienti più informati e più esigenti. Per-

mette, con l’inserimento di 2/3/4 impianti, a seconda delcaso e della possibilità, di bloccare e stabilizzare con de-gli attacchi la protesi, con i benefici di avere sempre unaprotesi stabile in qualunque momento, perfettamente fer-ma, più leggera, senza palato, meno fastidiosa, perchél’appoggio sulla gengiva è più ridotto e dà la possibilitàdi gustare maggiormente i sapori in quanto le papille gu-stative rimangono più esposte. Ha inoltre il vantaggio di essere sempre ben detergibilein quanto è facilmente rimovibile e non ha bisogno di pa-sta adesiva. E’ meno costosa della fissa, ha dei costi di manutenzioneridotti e in caso di rottura accidentale o modifiche puòessere sistemata in tempi rapidi.

L’ultimissima generazione della protesi mobile porta allaricerca di materiali sempre più innovativi. E’ nata per que-sto la PROTESI IN NYLON, materiale elastico, morbido epiù flessibile che permette una calzabilità più delicatamantenendo un appoggio gengivale più piacevole, me-glio tollerato nell’arco della giornata; può essere semprestabilizzata con l’ausilio di impianti endossei in una solaseduta.

E’ ovvio che i pazienti non sono tutti uguali e le protesivanno progettate e costruite per ogni singola bocca do-po un’attenta valutazione e diagnosi del caso.

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Come tutte le cose belleanche questa è già rac-chiusa nell’ampolla dei

ricordi, lasciando una tracciaindelebile del suo passaggio,nelle attrici e nel pubblico. Co-me possiamo essere certi diquesto? Semplice. Abbiamoparlato con loro, ascoltato conleggerezza d’animo, per potergodere al meglio tutte le loroemozioni, cercare di trasmet-terle a voi lettori, trascrivendole frasi più toccanti. Gli attori:Giovanni: “facevo girare legambe come non so co-sa…!!!!!.”Virginia: “sul palco c’era grancaldo(l’emozione?), e nei ca-merini un gran freddo, io ho

ballato al meglio, ora ho ungran raffreddore, ma sono mol-to contenta”Ada:”mia figlia mi ha emozio-nata perché mi ha detto che nonpensava fossi così brava!” “ionon ho avuto neanche il tempodi pensare, solo di esibirmi e di-vertirmi”MariaTeresa: “che emozionequando Alvise e Alex mi hannofatto i complimenti!!!!”Luciana: “mercoledì al mercatomi salutavano tutti , sono famo-sa! Mio marito è un po’ stancodi tutta questa mia notorietà”In platea si mormorava:

Vanda: “mi sono proprio diver-tita!”Giovannino: “dall’inizio alla fi-ne un gran divertimento, chedispiacere che il mio amico nonsia potuto venire, c’era ancheun gran bel buffet!!!!”Adriana: “per essere lì, ho sal-tato la mia riabilitazione, ho fat-to benissimo, perché il gruppo“barcollo ma non mollo” è sta-to davvero bravo!”Sono tante le persone che si so-no emozionate e sorprese nelvedere degli over 80 con que-sta carica!Ora il gruppo “barcollo ma non

mollo” vorrebbe ripresentare lasua opera teatrale, e nell’attesadi essere scritturati per una nuo-va uscita, vi augurano che pos-siate prenderli come esempio equindi non fermarsi mai difronte alle prime difficoltà. Ci sembra dovuto un ringrazia-mento a Don Giorgio della PioV, che ci ha dato la possibilitàdi usare una delle sale più bel-le della parrocchia per il buffet,la Banca IPIBI che ci ha aiuta-to nel pagamento dell’affitto delteatro, un grazie di cuore aQUATTRO che ha fatto “gira-re la voce” e ai custodi socialiche possono dire di avercelafatta. E’ stato un vero succes-so! Grazie.

Monica F.

Il dopo chicchirichì

Direttore sanitario Dr. Saad

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8 giugno-luglio 2012

Scuola ed integrazione

Giugno è un mese di bilanci per la scuola. Lo è anche per laScuola Popolare Calvairate, che ha chiuso il 9 giugno i corsi diItaliano e di preparazione all’esame di terza media.Sono stati più di cento gli allievi che, quest’anno, hanno fre-quentato i tre corsi di Italiano per stranieri organizzati dallascuola, due di base e il terzo avanzato, mentre una ventina distudenti hanno seguito per cinque giorni la settimana i corsimultidisciplinari di preparazione all’esame per conseguire il di-ploma di terza media. Seguiti da un corpo docente, formato da tutti volontari, che hasuperato le venti unità.Numeri importanti che dimostrano come sia sentito da parte de-gli immigrati nella nostra zona la necessità di imparare la lin-gua italiana intesa come condizione necessaria per intrapren-dere il lungo percorso del processo di integrazione. Integrazio-ne che non vuole essere solo economica, la ricerca di un lavo-ro spesso impossibile da soddisfare nei paesi di origine, ma vuo-le essere anche culturale, come pre-requisito per superare ladivisione tra “noi” e “loro” e per iniziare la costruzionedi una vera società multiculturale, così come ci im-pongono le regole della globalizzazione. Una società multiculturale che non potrà essere la som-matoria delle varie culture esistenti, condita con ele-menti di tolleranza reciproca, ma una prassi nuova einteramente plurale, che si applica consciamente a se stessi eagli altri, necessaria per evitare ghettizzazioni e nuove apar-theid. Un processo che ci deve vedere tutti impegnati. Noi della scuola popolare cerchiamo di farlo dedicando partedel nostro tempo e delle nostre risorse economiche ad insegna-re l’elemento base necessario al buon inserimento: la cono-scenza della lingua italiana. Lo facciamo e continueremo a far-lo, nonostante la completa indifferenza della politica locale cheavrebbe il dovere di porsi come elemento propulsivo e favo-rente di una maggior integrazione dei cittadini residenti. La scuola aiuta, come dimostra la bella storia di Margarita chequi pubblichiamo e che ci auspichiamo possa essere seguita daun numero sempre maggiore di immigrati nel nostro quartiere.

Antonio Zaopo

A scuola per imparare l’italiano

Dal cinese all’africano, al salvadoregno, per chiunque arrivi inItalia una delle regole che non possono mancare per inserirsi inquesto Paese è imparare a leggere e a scrivere l’italiano. E persaper fare tutto ciò perfettamente ci vogliono tanti anni di stu-dio. Per fortuna che in varie città italiane ci sono le scuole po-polari o centri di studio, che danno la possibilità di seguire cor-si gratuiti di lingua italiana o la possibilità di finire gli studi conlo scopo di sostenere delle prove scritte per poi ottenere il di-ploma di terza media. Per migliorare il mio italiano e finire i miei studi ho frequenta-

to una di queste strutture: la scuola popolare Calvairate di Mi-lano; qui gli insegnanti lavorano gratis cioè sono tutti volonta-ri, aiutano a studiare sia italiani che stranieri, dal mio punto divista è una piccola struttura ma dà tanto per chi la frequenta.Grazie al loro entusiasmo e alla mia volontà nel frequentare lascuola serale dopo 8 ore di lavoro, so-no riuscita nel 2004 a conseguire ilmio attestato di terza media. Con-seguita la licenza media, mi so-no scritta all’Istituto “L.V. Ber-tarelli” di Milano; qui per 5 an-ni ho frequentato ancora il sera-le, certamente lavorare di gior-no e studiare di sera non è datutti, ci vuole molta volontà.Dalla voglia di studiare l’ita-liano sono passata a conosce-re e a studiare la letteratura ita-liana da Ugo Foscolo,G i a c o m o

Leopardi, a Alessandro Manzoni, grandi poeti e scrittori chefanno parte della cultura italiana, tutti personaggi nuovi perme; la scuola mi ha arricchito tanto e ho imparato ad apprez-zarla piano piano. Dopo tanti sacrifici nel 2010 mi sono diplo-mata, ma purtroppo in ambito lavorativo non è cambiato nien-te. Ma sono contenta lo stesso, ho un titolo di studio, meglio diniente! Certamente il mio italiano non è perfetto ma è miglioratotanto.

Margarita

Festa della scuola popolare

Venerdì 22 giugno dalle ore 19, si terrà la tradizionale festa difine anno della scuola popolare Calvairate.La festa è organizzata per festeggiare gli studenti della scuolache hanno conseguito nel corrente anno scolastico il diplomadi terza media superando il relativo esame.Saranno inoltre distribuiti diplomi ed attestati di partecipazio-ne a coloro che hanno frequentato con profitto i vari corsi diItaliano di base organizzati dalla Scuola Popolare.I festeggiamenti si terranno presso i locali della parrocchia diSant Eugenio, in via del Turchino 9 dove è prevista una cenacon pietanze e bevande provenienti dai quattro angoli del mon-do. La partecipazione è aperta a tutti coloro che vogliono par-tecipare, portando come contributo cibi o bevande tipiche delproprio paese di origine.

Ultimissima...

Bambini, gioite! Una nuova area giochi è in costruzione in Lar-go Marinai d’Italia (e sembra proprio bellissima). Certo che aimiei tempi, non avevamo dei giochi così belli…….

Il Centro Psico Sociale di Zona 4 in viale Puglie 33 ha deciso,dal marzo 2011, di rivolgere uno sguardo attento al contattocon la natura occupandosi di uno spazio, offertogli dal Consi-glio di Zona 4, lasciato incolto, trasformandolo in un orto incui operatori, pazienti, tirocinanti e volontari si cimentano nel-la coltivazione di piante e ortaggi di diverso genere. Lo spa-zio è situato in prossimità del Parco Alessandrini vicino all’a-rea orti/Cascina Colombè. Il gruppo di pazienti coinvolti nella cura dell’orto è compostoda 6 persone e tra loro c’è una vera esperta, laureata in agra-ria, che si occupa di coordinare i lavori. Da quest’anno l’area dacoltivare è stata ampliata – circa 60 mq - grazie al duro lavorodi Marcello, Mirko e Primo e il gruppo si sta adoperando peruna più ordinata e sistematica organizzazione dello spazio (unapasserella in mattoni, ecc.). Anche l’azienda che ha in appalto la manutenzione del verdedel Comune di Milano collabora alla tenuta di tutto lo spazioattraverso una maggiore presenza nel taglio dell’erba così co-me AMSA ha provveduto a posizionare tre cestini portarifiuti ead assicurare una maggiore presenza.

A fine marzo si è provveduto a concimare il terreno e a pian-tare i primi ortaggi: aglio e cipolle.Questo giovanissimo progetto è stato intitolato “EVER-GREEN” e i suoi principali obiettivi sono l’attivazione di pro-cessi d’integrazione e inclusione, l’apprendimento di tecnichedi ortocultura, occasioni di svago e divertimento ed opportu-nità di socializzazione. Il responsabile del progetto è il Co-Responsabile delle AttivitàRiabilitative della U.O.P. n. 55 dott. Carlo Scovino. Attual-mente ad occuparsi del progetto sono l’Infermiere professio-nale Nicola Allocca e la tirocinante del Corso di Laurea di Edu-cazione Professionale Chiara Bernardinello. I momenti dedi-cati a questa attività sono il mercoledì e il venerdì pomeriggio.Gli ortaggi raccolti vengono distribuiti tra coloro che si occu-pano della cura dell’orto o ad operatori e amici del CPS. Nel-la bella stagione verranno organizzate delle grigliate, utiliz-zando i prodotti dell’orto. La prima è in calendario martedì 19giugno.Per sostenere il progetto vengono organizzate iniziative comeil recente Recital di arie e canzoni famose che ha avuto luogoal Teatro l’Arca in corso XXII Marzo. Il tenore Mirko Provinisi è esibito deliziando gli spettatori con maestria.Inoltre è in corso un intenso lavoro di rete con altre associa-zioni e Servizi, oltre al Comitato orti e all’associazione GREEM,per instaurare rapporti di collaborazione e di scambio. Sonoinoltre in corso contatti con l’associazione Il Giardino degliAromi e alcune associazioni che si occupano di agricoltura bio-dinamica . Tra i servizi con i quali stiamo costruendo una col-laborazione più fattiva citiamo il Centro Diurno Disabili (CDD)del Comune di Milano (lo scorso 3 aprile abbiamo condivisoproprio nello spazio di Cascina Colombè un tè in compagnia).L’azienda A.STHIL di Cambiago ci ha donato una motozappae un tagliaerba. Anche quest’anno il CPS ha intenzione di partecipare all’ini-ziativa di Legambiente “Puliamo il mondo” che si svolgerà ilprossimo settembre.

Chiara BernardinelloCarlo Scovino

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Orario: dalle 9.00 alle 13.00 (orario soggetto a modifichein base ad esigenze lavorative particolari)Costo: 60 euro a settimana. Per informazioni e prenotazio-ni: Irene 340 5577938, Alberto: 348 8710867. Segreteriateatro: 02 6363.3353; mail teatro: [email protected]

Quelli del CPS coltivano…Progetti!

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Page 9: Estate in città - QUATTRONET2 · Ci occupiamo innanzitutto di scuole Primarie e Secondarie di primo grado (ex Elementa-ri e Medie, per intenderci), di competenza del Comune, che

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Sempre all’erta, per la salute dei bagnanti

Valentina ha 20 anni, è al primo anno di Infer-mieristica alla Statale di Milano e la sua gran-de passione è il nuoto. Ha fatto agonismo per10 anni, poi un infortunio al ginocchio l’ha in-dotta a smettere.L’idea di fare la bagnina ti è venuta dall’a-more per il nuoto?Sì, non avevo più stimoli per gareggiare e sen-za un obbiettivo non riesci più ad andare avan-ti. Così ho deciso di fare il corso per diventarebagnina.Come è strutturato il corso?Per due mesi ho fatto lezioni pratiche una vol-ta alla settimana e lezioni teoriche due volte al-la settimana. Mi hanno insegnato come com-portarsi con una persona in difficoltà in acqua:è un modo di nuotare completamente diverso,assomiglia alla pallanuoto. Abbiamo fatto del-le simulazioni di salvataggio e delle prove di

massaggio cardiaco. Una volta sostenuto l’e-same ho preso il brevetto.In cosa consiste il tuo lavoro?In piscina il compito principale è prevenire. Bi-sogna stare sempre sulla postazione, sempre at-tenti e informare i clienti dei vari rischi. Ov-viamente è importante avere un occhio di ri-guardo nei confronti dei bambini. Poi, a secondadella metratura della piscina, si lavora con al-tri bagnini. In una piscina olimpica bisogna es-sere almeno in tre.Hai intenzione di lavorare tutta l’estate?Sì, adesso sto mandando il mio c.v. in tutte lepiscine della zona. Se mi prendono, lavoro an-che tutto agosto. La paga è molto variabile: nel-le piscine comunali è di 5 euro all’ora, in quel-le private invece può arrivare anche fino a 500euro alla settimana. Il lavoro del bagnino è du-ro. I turni sono di 8 ore e non puoi assoluta-mente entrare in acqua. Ma a me piace e vor-rei che diventasse un lavoro fisso anche per ilperiodo invernale.

Alessandro Sarcinelli

L’esperienza al Libraccio

Monica ha 22 anni ed è laureata in Comuni-

cazione e Psicologia. Ora è iscritta al corso dilaurea specialistica in Psicologia dei proces-si sociali, decisionali e dei comportamenti eco-nomici.Ha lavorato al Libraccio di via Arconati qual-che estate fa. Perché un lavoro estivo?Quando ho finito il liceo ho pensato che sa-rebbe stato interessante provare a fare qual-cosa di nuovo e mettere da parte anche un po’di soldi. Come l’hai trovato?In realtà è nato tutto un po’ per caso. Sapevo,da voci di corridoio, che solitamente al Li-braccio assumono ragazzi giovani durante ilperiodo estivo e di inizio autunno per riuscirea gestire la grande quantità di gente che af-folla i negozi durante l’inizio dell’anno sco-lastico. Così un giorno, intorno a luglio, hodeciso di provare a lasciare il CV e dopo qual-che tempo mi hanno telefonato!

Quanto tempo ti occupava?Il Libraccio occupa tantissimo tempo. Fisica-mente è un lavoro molto stancante, soprattut-to nei primi quindici giorni di settembre. Pe-rò è molto stimolante, ti misuri con il contat-to con il pubblico e nella gestione delle atti-vità. Poi si è tutti ragazzi, tutti giovani. Ci si di-verte, si ride, si scherza.Avevi un contratto?Sì, avevo un contratto di lavoro occasionale.Eravamo assunti a tempo determinato comecommessi. La retribuzione è giusta per il tipodi lavoro che si fa, non si è certamente sfrut-tati!Come hai impiegato quei soldi?Principalmente per le uscite serali e le miespese personali. Era bello poter essere indi-pendente dalla famiglia e sapere di spenderequalcosa che mi ero guadagnata con le mieforze!

Irene De Luca

Un lavoro fresco

Andi, 24 anni, fin dalle superiori ha fatto espe-rienza presso una delle gelaterie più buone diMilano.Hai già lavorato come gelataio? Per quan-to tempo?Ho fatto questo lavoro per tre anni ogni esta-te, ovvero nei mesi di giugno, luglio e agosto,

e ogni tanto mi chiamano anche durante l'an-no nei week-end. Non è un lavoro difficile,ma comunque ci metti un po' a imparare e aprendere dimestichezza… almeno una setti-mana. Non puoi intraprenderlo per sole duesettimane o un mese, le gelaterie cercano per-sone che diano piena disponibilità per il pe-riodo estivo, che non abbiano problemi a ri-nunciare a qualcosa. A che cosa ti è stato chiesto di rinunciare?Impegnarti durante l'estate è una scelta chefai. Certo non è divertente lavorare il pome-riggio e la sera quando gli altri vanno in va-canza o durante i week-end, mentre gli altrisi riposano o vanno al mare la domenica. Hocomunque le mie due settimane di ferie adagosto. Perché lo fai quindi?Diciamo che non lavoro per pagarmi le va-canze. Sono disposto a rinunciare a parte del-la mia estate per guadagnare i soldi che miaiutino durante il corso dell'anno a dedicarepiù tempo allo studio (frequento giurispru-denza) e a pagare le mie spese in modo indi-pendente.Quindi durante il resto dell'anno studi?Quando ho iniziato andavo ancora al liceo,anche adesso durante l'anno studio e ogni tan-to lavoro nei week-end. Come hai trovato questo lavoro?Sono stato fortunato perché la gelateria è sot-to casa, quindi per me è comodissimo e que-sta è una garanzia anche per chi mi assume.

Sara Capardoni

Gente, feste e ancora gente

Margherita Colombo, classe ’85, dentista. Du-rante gli anni universitari ha deciso di optareper una vacanza alternativa e andare a fare l’a-nimatrice, durante la stagione estiva, per unodei tanti tour operator italiani.Qual era il tuo ruolo all’interno del villag-gio?Ero un’istruttrice di tiro con l’arco. La miagiornata iniziava alle 8, aprivo il poligono einsegnavo ai bambini fino a mezzogiorno. Ri-aprivo dalle quattro alle sette, orario in cuic’erano le lezioni agli adulti e i tiri liberi. Tut-tavia avevo anche altre mansioni: accogliere iclienti all’arrivo e partecipare alle varie atti-vità organizzate dal villaggio, come i giochi

della pausa pranzo, gli spettacoli e la discote-ca serale. Tra una cosa e l’altra, ero in ballodalle otto all’una di notte.Come hai trovato questo lavoro?Essendo andata spesso in vacanza in villag-gio, e piacendomi molto, ho pensato potesseessere un’esperienza divertente. Così mi so-no informata e ho inviato un curriculum. Do-po di che ho fatto il colloquio, che compren-deva anche una prova di lingua straniera, do-ve ho comunicato il mio periodo di disponi-bilità. Ho poi dovuto fare uno stage di una set-timana in uno dei villaggi dell’agenzia, dalprezzo di circa 150 euro. Infine sono stata con-tattata per andare in Calabria per i mesi di ago-sto e settembre.

E dal punto di vista contrattuale?Era un Co.co.co. (i contratti a progetto di al-lora, ndr). Lo stipendio era di circa 350 euroal mese, più vitto e alloggio. Era pagato an-che il viaggio, ma in treno; così ho preferitoandare in aereo a mie spese, per accorciare itempi.È un’esperienza che consiglieresti?Sì, credo sia un’esperienza molto interessan-te, formativa e divertente, almeno se limitataa brevi periodi. Di sicuro è un lavoro estivomolto stimolante.

Luca Percetti

L’isola di Quattro vi augura buonevacanze… e buon lavoro, ovunque voisarete nei prossimi mesi!

Torneremo a settembre, con nuove sto-rie e nuovi contenuti che racconte-ranno il mondo dei giovani tra pro-fessioni, hobbies, passioni e studi…Volete essere tra i prossimi protago-nisti delle nostre pagine? Non esitatea contattarci per raccontarci la vostrastoria: [email protected] Oppure sul blog: http://isoladiquat-tro.wordpress.com, nella sezione: Ba-checa dei naufraghi.Arrivederci a settembre

La redazione Giovani

L’isola di QUATTROA cura della Redazione giovani – Per raccontare la vostra storia giovane: [email protected] – Ci trovate sul blog http://isoladiquattro.wordpress.com

«Ritorna l'estate, meno male! Non c'era più legna da brucia-re, non c'era più voglia di restare rinchiusi in casa a studia-re. La scuola è finita e così è festa anche di lunedì» … recitauna celebre canzone di E. Bennato. Ma cosa fanno i giovani durante l’estate, quando gli esami fi-

niscono e il caldo asfissia?Gelatai, animatori, maestre nei centri estivi, bagnini, pet sit-ter… quante le attività che proprio nei “mesi afosi” vedonoincrementare le richieste dei propri servizi. L’esercito dei la-voratori estivi richiama nelle sua fila molti giovani in cerca di

esperienze da inserire nel curriculum… e di qualche soldinoin più. Ecco una piccola rassegna dei lavori che i giovani dizona hanno sperimentato o andranno a svolgere nei prossimimesi.

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Uno spettacolo di anticipazione!Presentata la prossima stagione del Carcano

Il vociare della sala gremita,nonostante siano “solo” le 17del pomeriggio, accompagnala proiezione delle foto di vol-ti noti, artisti che negli annihanno calcato il palcoscenicodi uno dei teatri più antichi diMilano.Immagini cariche di passione enostalgia… Nell’attesa, il tea-tro evoca e veramente si fatempio, mentre in sottofondorisuonano le parole di Veroni-ca di Jannacci: “al Carcano inpé”.La folla è appunto riunita perla presentazione della stagio-ne 2012-13 del Teatro Carca-no.È venuta per vedere i volti che,a partire dal 20 settembre, ani-meranno lo storico palcosce-nico di Corso di Porta Roma-na 65. E, a dire il vero, la di-rezione e gli artisti regalanouno spettacolo di presentazio-ne! L’attore Sebastiano LoMonaco incanta i presenti rac-contando i propri esordi di ar-tista alle prese con un EdipoRe dall’accento marcatamen-te siculo, la direttrice teatrale,la super in forma Marina Bon-figli, regala una fulminantepoesia di Gioachino Belli…

Il cartellone prevede spettaco-li di grande spessore, dalleTroiane di Euripide (quasi2400 anni di rappresentazio-ni!) a Shakespeare, dall’adat-tamento teatrale di La Versio-ne di Barney, con il grande

Antonio Salines, ai testi diBeckett, che riporteranno sulpalco del teatro Glauco Mauri.E poi ancora Questa sera sirecita a soggetto di Pirandel-lo, La tela del ragno dellaChristie e Mi voleva Strehler,lo spettacolo culto di Mauri-

zio Micheli, giunto ormai a su-perare le 1000 repliche…La stagione teatrale è tutta dascoprire, ogni proposta na-sconde un valore particolaredato dalla messa in scena, dal-la composizione della compa-

gnia teatrale e da tutti gli ele-menti che concorrono allacreazione dello spettacolo. Lanuova produzione della sta-gione, in scena dal 16 gennaio2013, sarà La coscienza di Ze-no, nell’adattamento firmatoda Tullio Kezich e recitata dal-

l’applauditissimo GiuseppePambieri. Proseguirà l’origi-nale collaborazione con Pac-ta . dei Teatri per gli appun-tamenti del “Teatr0inMatema-tica”, accompagnati dagli ape-ritivi matematici del lunedì. Il già citato Lo Monaco saràin scena con Non è vero, maci credo, di Peppino de Filip-po, con una nuovissima ver-sione dell’Iliade e con losplendido monologo dal fortevalore sociale Per non mori-re di mafia.In ultimo segnaliamo un clas-sico del Carcano, Il piccoloprincipe, con Italo Dall’Orto,artista che è stato in grado dimettere in scena la miglioreversione dell’opera, a dettadella casa editrice francese chene detiene i diritti. Tra l’altro,a breve questi diritti scadran-no e ovunque appariranno ver-sioni parallele dello spettacolo:bisogna cogliere al volo l’oc-casione di portare i bambini avedere l’originale messa inscena di Dall’Orto… e, conquesta scusa, godersi uno deiracconti che più sanno parlarea tutte le generazioni.

Francesca Barocco

LA ZONA 4 SECONDO SAMANTHA

26.VIA CESARE LOMBROSOCiao a tutti, continuo a essere io, anche se sono preoccupata dibrutto perché mi sa che la pacchia sia finita, cioè sono finite leelementari e da settembre passerò alle medie, e brrr, già mi cihanno portato in visita, ho visto le facce dei professori e misono detta se tanto ti dà tanto… Così mi è venuto in mente ilLombroso. Allora, questo Cesare Lombroso (1835-1909), chein realtà si chiamava Marco Ezechia, e passi per il Marco, mal’Ezechia fa capire perché uno poi si cambia nome, di me-stiere faceva lo psichiatra el’antropologo, e per lavorobazzicava carceri e manico-mi, così si è fatto l’idea cheesiste un rapporto fra l’a-spetto della persona e le suedegenerazioni morali e cri-minali, e ha messo il tuttonero su bianco. Per il Lom-broso i delinquenti si potevanodividere in istintivi, occasionali, infermi di mente e abitudi-nari, cioè dimmi che faccia hai e ti dirò chi sei. Ora, stando sul-la cronaca, uno guarda un telegiornale, vede le facce dei fa-rabutti di turno e tira le somme anche se l’aritmetica non è ilsuo forte. D’accordo che per gli scienziati di adesso il Lombroso avevatorto marcio, ma se si dice che l’occhio è lo specchio dell’a-nima ci sarà un motivo, e poi, capperus, certe facce guarda-tele bene, in America dicono “comprereste un’automobile dauno che ha una faccia così?” Politica? No che non la sto but-tando in politica, siete voi qua della redazione che ci avete ilchiodo fisso e vedete politica dappertutto, io dicevo per dire;però, adesso che mi ci fate pensare, certe facce di certa genteche sta in certi posti, quando invece dovrebbe stare in quelli chebazzicava il Lombroso, e non sto parlando dei manicomi madi quegli altri…ho capito, uffa, è finito lo spazio. Vabbe’, al-la prossima, e allora sarò la vostra non più elementare Sa-mantha. Brrr che strizza che ho!

Samantha

Bastioni: viale CaldaraA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

Con questo articolo ter-miniamo il breve trattodi Bastioni che stiamo

percorrendo, e che lambisce lanostra zona. Siamo giunti al-l’incrocio con via Lamarmo-ra, ed è da qui che inizia il via-le Caldara; come ho detto nel-lo scorso articolo, il tratto inquestione era in precedenzauna parte del lungo viale de-dicato alla Regina Margheritanei tardi anni ’20 del XX se-colo (inizialmente detto Ba-stioni di Porta Romana), e so-lo negli anni’50 del XX seco-

lo venne dedicato a EmilioCaldara, che fu il primo sin-daco socialista della città, incarica dal 1914 al 1920.Iniziamo allora la nostra pas-seggiata e ribadiamo che inquesti viali si trovano palazzimolto eleganti e funzionali, mache noi ci concentreremo solo

su quelli che possiedono par-ticolari architettonici di rilie-vo. Osserviamo subito che an-che in questo tratto di Bastio-ni non esiste uno spartitraffi-co centrale percorribile dai pe-doni; però ci sono due ampimarciapiedi con varie e grade-voli alberature, per cui li per-correremo nel nostro giro. Partiamo allora dall’incrociotra il viale Caldara e la via La-marmora, ove sorge una gra-ziosa palazzina dotata di duebow-windows semi-ottagona-li (anziché semi-esagonali, co-

me è più comune), e per rea-lizzare questo essi sono statiposti a fronte l’uno dell’altroin una rientranza della faccia-ta.Di fronte, i palazzi all’angolocon il prolungamento di viaBergamo fanno ancora riferi-mento a viale Regina Marghe-

rita, mentre il viale Caldarainizia con la casa posta di fron-te a via Lamarmora, il civico46. Dopo un paio di edifici re-sidenziali, è purtroppo sparitada pochissimo una coppia dicasette rurali a un piano conorto e giardino, sostituita dauna coppia di ennesimi palaz-zoni (ancora in costruzione);oltretutto la presenza delle ca-sette formava, fintanto che so-no state tenute attive, un an-golo verde ora totalmentescomparso. A fianco però re-siste una elegante palazzina,con cornici alle finestre e fac-ciata policroma, preceduta dauna rigogliosa vegetazione ar-borea.Su entrambi i lati si susseguo-no poi edifici residenziali divari decenni del XX secolo,mediamente risalenti agli an-ni dopo la Seconda guerramondiale, pur con qualche ec-cezione, tra cui il civico 43, unelegante palazzo dotato di nu-merosi spunti d’interesse. Ilcolpo d’occhio generale, oltrea far notare le finestre riqua-drate con cornici, mette in ri-salto la colonna centrale, po-sta sopra il portone, in cui sisusseguono, andando dal bas-so verso l’alto, un elegante bal-cone al primo piano, un note-vole bow-window dotato disolette scolpite (secondo e ter-zo piano) che fa da loggia, sucui si appoggia un balconcinocon colonne (quarto piano) chea sua volta regge un balconci-no con piante rampicanti(quinto piano).

Proseguendo, sulla sinistra sigiunge, poco dopo , ad un giar-dinetto ricavato nelle muraspagnole dei Bastioni (unesempio simile l’abbiamo in-contrato in viale Regina Mar-gherita), su cui si affaccia il ci-vico 20, dove ha vissuto perdiverso tempo lo showmanGiorgio Guidi (in arte JohnnyDorelli). Di fronte al giardi-netto, alcune gradevoli cased’epoca conducono all’incro-cio con la antica Strada della

Braida: la casa sull’angolo hale pareti affrescate con motivifloreali alternati a fregi oriz-zontali e una loggia sui cui bal-coni si trovano dei festoni di-pinti; a seguire, sempre sulladestra, troviamo alcuni ele-ganti palazzi d’epoca, sulle cuifacciate si trovano timpani elunette.Infine, prima di concludere lanostra passeggiata, giunti or-mai all’angolo con piazza Me-daglie d’Oro, ancora due pa-

lazzi si fanno notare. Sulla si-nistra, infatti, si trova un edi-ficio tardo-liberty, il cui ulti-mo piano ospita una splendi-da loggia con colonnine alter-nate a decorazioni pittoriche:il resto della facciata è ricco difregi ed eleganti balconi, e ilportone (che dà sulla piazza)è sormontato da due statue diputti. Sulla destra invece si tro-va il settecentesco palazzo chesi affaccia su corso di PortaRomana, preceduto da una pa-lazzina a due piani coeva; trai due edifici si apre un cortilesovrastato da un terrazzo do-tato di notevole balaustra. Termina qui la nostra passeg-giata e, di più, termina qui ilnostro giro “ai confini della zo-na 4”, in cui abbiamo scopertoche, a pochi passi dalla zonain cui viviamo, ci sono spuntiinteressanti dal punto di vistastorico, ambientale, architet-tonico ed artistico.Con questo articolo terminaanche questa serie di “istan-tanee” sulla nostra zona, concui ho cercato di dimostrareche spesso le cose belle sonoattorno a noi, e che fare i tu-risti nella propria città (me-glio ancora, nella propria zo-na) può rivelare sorprese gra-devoli. Se la salute mi sorreg-gerà, tornerò dopo le vacanzecon una nuova serie di artico-li sempre legata alla nostra zo-na, ma in ogni caso voglio finda ora ringraziare tutti voi chemi avete letto, seguito e, qual-che volta, accompagnato sullestrade della nostra città.

Palazzo all'angolo con corso di Porta Romana

Palazzo all'angolo con Strada della Braida

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11giugno-luglio 2012

Diritti dei bambini della scuola Bezzecca, diritti dei bambini di tutto il mondoDiritto di giocare, diritto di stare con il papà, diritto di mangia-re i cioccolatini, diritto di creare, diritto di dormire con la ninnananna, diritto di andare in monopattino, diritto alla pace, dirittodi mangiare le caramelle, diritto di avere un cane, diritto di sta-re nella natura… Questi alcuni dei diritti che i bambini dai tre aisei anni della Scuola dell’Infanzia Bezzecca hanno disegnatoper la festa di quest’anno, tenutasi lo scorso 23 maggio.La Convenzione ONU sui diritti dei dell’infanzia e dell’adole-scenza del 1989 enuncia per la prima volta che i diritti fonda-mentali devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini ele bambine del mondo; essi sono raggruppati in quattro catego-

rie: non discriminazione, superiore interesse del bambino, di-ritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo e ascolto delleopinioni del minore.Nel 2011 ricorreva il ventennale della ratifica della Conven-zione da parte dell’Italia e le educatrici hanno coraggiosamen-te proposto come tema del corrente anno scolastico i diritti deibambini; hanno ‘lavorato’ con i bambini proponendo temi, par-lando con loro, facendo loro disegnare desideri, paure ed emo-zioni sui diritti. Durante l’anno, noi genitori abbiamo potuto ve-dere come un tema apparentemente così difficile sia stato af-frontato dai nostri figli con curiosità e molta creatività.Il 15,9% dei bambini (0-17 anni) vive in una condizione di po-vertà relativa. Non si sta parlando di un paese in via di sviluppo,ma dell’Italia secondo la situazione fotografata dal Rapporto UNI-CEF del 2012 “Figli delle città”. Il 13,3% dei bambini italiani vi-ve in una condizione di deprivazione materiale, in altre parolenon ha accesso a beni e servizi ritenuti ‘normali’, come mangia-re almeno tre pasti al giorno, avere libri e giochi, un posto tran-quillo con spazio e luce a sufficienza per svolgere i compiti.Ecco che noi genitori abbiamo proposto, insieme alle educatri-ci, di far disegnare a tutti i bambini della scuola un diritto e di ap-pendere i disegni nel giardino della scuola; anche una nota il-lustratrice di libri per bambini, mamma della scuola, ha regala-to 10 tavole sui diritti dei bambini. Alla fine della partecipata egioiosa festa abbiamo lanciato dei palloncini colorati con scrit-ti i diritti che i bambini della scuola Bezzecca hanno voluto in-viare ad altri bambini nel mondo.

Margherita Rossaro

La scuola di via Polesine intitolata a Marcello CandiaPer salutare l’anno scolastico, venerdì 8 giugno la scuola pri-maria di via Polesine si è vestita di colori proponendo, tramitei docenti e il comitato genitori, un vero e proprio happening mu-sicale per regalare alle famiglie e agli alunni un tempo disteso digioia e serenità. Una "FESTA DEI COLORI" perché molte sono le sfumature del-la nostra realtà scolastica, etnie, religioni, stato sociale … , tantequanti i pastelli che i bambini ogni giorno adoperano. La scuola

scommette sulla possibilità di convivere insieme in armonia ac-cogliendo le diversità come ricchezza e come incentivo al mi-glioramento di tutti e ciascuno. Una scuola di molti colori, dun-que, che sceglie la musica e l'arte per parlarci delle sfumaturedelle "identità plurali" e della ricchezza dell'incontro tra culture.Per questo, sono stati organizzati laboratori di arte e danza,clownerie e tanta musica da vivo! Dai ritmi travolgenti dellapizzica salentina a quelli del centro Africa, dalle melodie delMaghreb a quelle Brasile. All'iniziativa hanno partecipato treassociazioni culturali che si occupano di culture di tradizioneorale e multiculturalità: Mestre Baixinho con l'Accademia Ca-poeira de Angola, Modou Gueye delle Maschere Nere e CantoAntico Movimenti. Durante la festa è stata, poi, inaugurata dalla Presidente di Zo-na 4 e dal Presidente dell’Associazione Marcello Candia, la tar-ga con il nuovo nome della scuola dedicata, appunto, a que-st’ultimo.

Scuol & TeatroUn palco in zona 4Riprendendo una interessante iniziativa degli scorsi anni, laCommissione Educazione del Consiglio di Zona 4 ha riproposto“Un Palco in zona 4”, un coordinamento di tutti gli spettacoliteatrali prodotti dagli studenti delle scuole primarie e seconda-rie che hanno aderito al progetto. Un impegno profuso daglistudenti e dai docenti cha ha portato all’allestimento di spetta-coli di grande qualità. Dal 19 al 30 maggio, si sono susseguiti al Teatro della Quattor-dicesima o presso l’auditorium delle singole scuole questi spet-tacoli:Invito al cielo, a cura dell’équipe di Progetto dell’Istituto Ver-ri, di cui ospitiamo la recensione che ci hanno inviato;Ad alta voce, lettura di testi narrativi, spettacolo realizzatodalla Primaria Renzo Pezzani e dalla Secondaria di primo gra-do Martinengo. Si è poi svolto il 5 giugno presso il Verri la fi-nale interscolastica del concorso di lettura espressiva “ADALTA VOCE fra le scuole Martinengo, Ascoli e la MediaGramsci di Lodi Vecchio; The cat of the year, realizzato dalle classi 5A, 5B e 5C dellaPrimaria Tommaso Grossi;Saggio sul movimento e sull’espressività, che ha coinvolto la1C e 1F della AscoliGrease e Sister Act 2, due musical recitati e cantati dagli alun-ni della 5C e 5° della Primaria Renzo Pezzani;Giochiamo…..soli no!, con le classi 1D e 3B del plesso di viaColletta;La Gita, pièce messa in scena dal gruppo teatrale del Liceoscientifico Einstein.

Invito al cieloQuest’anno, come negli anni passati, l’Istituto “Pietro Verri” divia Lattanzio, grazie anche al finanziamento della “Fondazio-ne Cariplo” e al suo progetto LAIV (Laboratorio delle Arti In-terpretative dal Vivo), ha allestito un laboratorio teatrale apertoa tutti gli studenti dell’Istituto.Il gruppo teatrale formato da diciassette studenti e diretto dallaregista Daniela Monico ha presentato il 19 maggio al Teatro del-la Quattordicesima “Invito al cielo” dell’autrice Letizia Buoso.opera inedita, scelta tra quelle proposte dalla rete “Connections”del teatro Litta, che promuove l’attività teatrale nelle scuole.“Invito al cielo” é scritto a partire da un'esperienza vera fatta inun Centro di Aggregazione Giovanile dell'hinterland milanese.Lo scorso inverno è accaduto l'evento, da cui parte il testo: un ra-gazzo, ingaggiando una stupida gara con i vigili urbani, subisceun grave incidente ed entra in coma: il testo registra le emozio-ni dei suoi compagni. “Che cosa succede quando si cresce e siscoprono abilità del corpo, attraverso lo sport, lo studio, la ri-cerca sonora? Che cosa succede quando si vive e si sente, si in-segue un sogno? Quando lo si insegue da soli e quando lo siraggiunge con i propri amici. Quando i suoni e il corpo ci per-mettono di sviluppare nuove conoscenze e ci sostengono neicambiamenti. Quando gli adulti restano nell'orizzonte visibile,

ma è da adolescenti che cerchiamo le azioni e le soluzioni che cifanno sentire vivi. ”Invito al cielo” è un lavoro sui sogni (e sugli incubi) e su doveci porta sognare, quando la vita ci mette alla prova. E' un testoper lavorare sulla commozione e sulla delicatezza, sulla tenutadelle relazioni umane. E' lontano dalla risata da cabaret, ma èl'offerta di una possibilità di sorridere e di ridere di se stessi edegli adulti, con grazia”.La doppia rappresentazione, alle 11 e alle 19 è stata accolta conmolto entusiasmo da professori, studenti, genitori e personaledella scuola. Allo spettacolo serale erano presenti: il PresideMaifredi, numerosi professori, parenti ed amici dei componen-ti del gruppo teatrale.

Maria Teresa de Angelis

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12 giugno-luglio 2012

FRIGORIFERI MILANESIVia Piranesi 10/12

Appuntamenti di Frigodiffusione, la nuovaprogrammazione artistico-culturale dei Fri-goriferi Milanesi - luogo di incontro e discambio dedicato all’arte e alla cultura - cheprevede sperimentazioni espressive su diversitemi attraverso spettacoli, concerti, mostre,presentazioni e incontri aperti a tutti.

21 giugno ore 21Proiezione del film “IL MIO DOMANI” con Claudia Gerinisarà presente la regista Marina Spada e Ro-mano Madera. Parte del film è stato giratopresso i Frigoriferi Milanesi. Ingresso libero su prenotazione fino a esau-rimento posti: [email protected] –tel. 02 73981

28 giugno ore 21GREENFREEZE: FRIGORIFERI E GAS A EFFETTO SERRAconferenza a cura di Greenpeace, relatore: Ja-nos Mate

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Conferenze mensili sul tema: Il camminoverso il benessere. Percorriamolo insieme!Giovedì 21 giugno ore 21.00IL POTERE DEL PERDONORelatrice Ferroglia Giuliana (Insegnante di

Promosso dall’Associazione Evento Segreto Seconda edizione del FESTIVAL SEGRETO29 e 30 giugno, dalle 21, presso il Teatrodella XIV in via Oglio 18. Il Festival Segreto mette a confronto i mi-gliori lavori, corali ed individuali, delle scuo-le di Teatro di Milano.

La Zona promuove culturaLa Commissione Cultura del Consiglio di Zo-na 4 ha promosso o patrocinato una serie dieventi che si terranno in zona nel periodo esti-vo, con partecipazione aperta ai cittadini egratuita.

In collaborazione con l’Associazione Musi-cale Officina della MusicaNOTE IN CORTILEil 23 giugno all’interno dei cortili di PiazzaInsubria 1 e il 7 luglio all’interno dei corti-li di via del Turchino 18Inizio del concerto ore 19 e conclusione pre-vista ore 20.15.Entrambi i concerti prevedono gruppi musi-cali acustici che suoneranno repertori classi-ci, capaci di essere goduti anche da personeche hanno poca esperienza d’ascolto in que-st’ambito musicale.

In collaborazione con l’Associazione Arti &Corti29 giugno ore 21 presso il porticato della Ca-scina Colombè all’interno del parco Ales-sandriniLA MUSICA PER METROPOLI IN MOVIMENTOnell’ambito della rassegna di musica Jazz “Ilritmo delle città”.Interpreti: le batterie di Tony Arco, Max Ma-lavasi ed Alessandro Lombardo

In collaborazione con l’Associazione Me-moria DiffusaRassegna estiva dal titolo: WOW CHE ESTATE! Venerdì 29 giugno, 6, 13, 20 luglio dalle ore21.30 alle ore 23.00.presso il giardino pubblico adiacente l’edi-ficio del Museo Wow –Spazio Fumetto di via-le Campania 12, in collaborazione anche conWOW.Memoria diffusa propone 4 serate in cui mu-siche dal vivo accompagneranno come va-riazioni sul tema un montaggio di proiezio-ni vintage dedicate alla città provenienti dal-l'archivio Storie Digitali. I musicisti che siesibiranno spazieranno dai generi Jazz swing,Jazz manouche, Blues, Folk e Brani della cul-tura dialettale milanese.

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ASSOCIAZIONE LA GRANGIA DI MONLUÈ

20 giugno ore 21Interno dell’abbazia di San Lorenzo in MonluèSpettacolo teatrale: CHICCHI DI SABBIALo spettacolo teatrale scritto e diretto da un consi-gliere dell’Associazione, il dottor Maurizio Brusot-ti, vede gli ospiti de La Grangia mettersi in gioco co-me narratori di se stessi, raccontando in prima per-sona le paure, le aspirazioni, i pericoli e gli stenti chehanno vissuto nei viaggi interminabili verso l’Italia.

FIABE NEI PARCHIPromosso dalla commissione Aggregazioni Sociali,Tempo Libero del C.d.Z. 4, tre spettacoli di anima-zione teatrale con la partecipazione attiva dei bam-bini/e e dei genitori. A cura della Compagnia Tea-trale Ditta Gioco Fiaba.

Sabato 23 giugno ore 16.30PARCO ALESSANDRINI Sabato 30 giugno ore 16.30PARCO GALLI Sabato 7 luglio ore 16.30PIAZZALE GABRIO ROSA

TEATRI

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Biglietteria: 02 36503740

e-mail: [email protected]

dal 13 al 30 giugnoL’AMICA DELLE MOGLI di Luigi Pirandello - Regia di Annig RaimondiChiude la stagione del 2012, l’analisi spietata di ungruppo di borghesi dietro cui si intravedeuno scenario devastante.