Il Comitato x Milano Zona Corvetto incontra i cittadini...

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Valentina Bertoli, Luca Cecchelli, Franco Cecconi, Silvia Pusceddu, Antonio Zaopo. Ade- rente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura: 16.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XVI, numero 132, gennaio 2012 ® ® S i sono svolti presso il Polo Ferrara fra novem- bre e dicembre scorsi due interessanti convegni pubblici promossi dal Comi- tato x Milano Zona Corvetto su due temi particolarmente d’attualità per la nostra zona. Ad entrambi ha partecipato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Lucia De Cesaris, che ha fatto il punto sulle tematiche in discussio- ne: la riqualificazione dello scalo Romana (incontro del 26 novembre) e l’ingresso in città della strada Paullese (in- contro del 17 dicembre). LA RIQUALIFICAZIONE DELLO SCALO ROMANA Su questo tema, riportiamo in sintesi la posizione espressa dall’assessore. “Il progetto dello scalo ferro- viario (di questo come degli altri scali) era stato inserito al- l’interno del PGT dalla pas- sata amministrazione: un pro- getto molto ambizioso e in- vadente per le volumetrie che vi erano assegnate. Abbiamo esaminato le osservazioni dei cittadini, anche se non tutte sono accoglibili, se vogliamo salvare l’adozione del Piano. Noi vogliamo ripartire dal- l’accordo di programma del 2007 fra Comune, Provincia, Regione e Ferrovie, perché lì ci sono una serie di spazi di intervento da parte dell’am- ministrazione pubblica; infat- ti nel caso degli scali ferro- viari non c’è il progetto di un privato che richiede di riqua- lificare un’area, ma c’è un progetto anche con natura pri- vata, ricordiamo infatti che RFI, le ferrovie, sono priva- te, ma svolgono una funzione pubblica. C’è la possibilità di un accor- do; c’è uno spazio dell’am- ministrazione comunale per intervenire sugli indici e per trattare su alcuni interventi, ad esempio quelli per mitiga- re l’impatto acustico, che so- no molto costosi peraltro. Gli interventi che verranno fatti dovranno tener conto delle esigenze della città, quindi nell’accordo di pro- gramma dovremo inserire un giusto equilibrio fra il verde, la residenza sociale, i servizi e gli altri interventi edifica- tori previsti. RFI è un interlocutore fra i più duri, quello che si è più ir- rigidito di fronte alle nostre proposte: stiamo sollecitan- dolo a tornare al tavolo e prendere una decisione. Dopo la chiusura dell’accor- do di programma, ci dovrà es- sere qualcuno che compra, uno sviluppatore che, all’in- terno dei limiti fissati nel- l’accordo, ci farà la sua pro- G li articoli sul Passante, pubblicati nei numeri scorsi, hanno sollecita- to da parte dei lettori altre do- mande che, confermando l’in- teresse per l’argomento, ci spingono a completare l’in- formazione. Ci è stato chiesto se e come la stazione Porta Romana faccia parte del sistema Passante. No, la stazione di Porta Ro- mana non fa ancora parte del segmento Passante ma è una stazione della S9, linea subur- bana viola che è gestita da Tre- nord S.r.l., costituita da Treni- talia e Ferrovie Nord Milano. Il 12 giugno 2011 è entrata in servizio la nuova tratta della S9 San Cristoforo-Albairate Vermezzo. Quindi possiamo andare da Seregno ad Albai- rate-Vermezzo e viceversa sa- lendo e scendendo appunto dalla stazione di Porta Roma- na. Ora con la S9 è possibile rag- giungere la M2 a Romolo, la I l 14 gennaio si inaugura uf- ficialmente la casa di ac- coglienza di Monluè dopo i restauri che hanno interessa- to la struttura per oltre un an- no. L’Associazione Centesi- mus Annus che gestiva il com- plesso ha passato la mano, pur continuando la collaborazione e l’impegno che non sono mai mancati negli scorsi anni, a Farsi Prossimo, da tempo im- pegnata nell’aiutare concreta- mente chi si trova in difficoltà, che fa parte con altre coope- rative del consorzio fondato nel 1998 dalla Caritas Am- brosiana. Come detto, gestirà la struttura di Monluè che col recente rifacimento sarà in gra- do di ospitare 91 persone. Fi- no a due anni fa, infatti, Mon- luè ne ospitava stabilmente 34, una parte delle quali in con- venzione con il Comune, e du- rante l’emergenza freddo ac- coglieva ogni notte 60 perso- ne; oggi gli spazi a disposi- zione sono cresciuti raggiun- gendo una capienza di 91 per- sone con la creazione di 24 ca- mere che si sono aggiunte a quelle esistenti; è stata poi am- pliata la cucina, gli infissi so- ATHOS segue a pag. 5 NUOVI STILI DI VITA NEL 2012 Il Comitato x Milano Zona Corvetto incontra i cittadini e l’assessore all’Urbanistica Nelle pagine interne: Ritorna GIALLOQUATTRO pag. 4 Il cimitero di Porta Vittoria pag. 5 Intervista a Massimiliano Narducci pag. 7 Il Museo dei Cappuccini pag. 10 Eventi culturali pag. 11-12 Ancora a proposito del Passante Il centro di accoglienza di Monluè riapre tutto nuovo segue a pag. 3 segue a pag. 3

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.itVideoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio,Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Valentina Bertoli, Luca Cecchelli, Franco Cecconi, Silvia Pusceddu, Antonio Zaopo. Ade-rente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura: 16.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XVI, numero 132, gennaio 2012

® ®

Si sono svolti presso ilPolo Ferrara fra novem-bre e dicembre scorsi

due interessanti convegnipubblici promossi dal Comi-tato x Milano Zona Corvettosu due temi particolarmented’attualità per la nostra zona.Ad entrambi ha partecipatol’assessore all’Urbanistica delComune di Milano, Lucia DeCesaris, che ha fatto il punto

sulle tematiche in discussio-ne: la riqualificazione delloscalo Romana (incontro del26 novembre) e l’ingresso incittà della strada Paullese (in-contro del 17 dicembre).

LA RIQUALIFICAZIONEDELLO SCALO ROMANA

Su questo tema, riportiamo insintesi la posizione espressadall’assessore.“Il progetto dello scalo ferro-viario (di questo come deglialtri scali) era stato inserito al-

l’interno del PGT dalla pas-sata amministrazione: un pro-getto molto ambizioso e in-vadente per le volumetrie chevi erano assegnate. Abbiamoesaminato le osservazioni deicittadini, anche se non tuttesono accoglibili, se vogliamosalvare l’adozione del Piano.Noi vogliamo ripartire dal-l’accordo di programma del2007 fra Comune, Provincia,

Regione e Ferrovie, perché lìci sono una serie di spazi diintervento da parte dell’am-ministrazione pubblica; infat-ti nel caso degli scali ferro-viari non c’è il progetto di unprivato che richiede di riqua-lificare un’area, ma c’è unprogetto anche con natura pri-vata, ricordiamo infatti cheRFI, le ferrovie, sono priva-te, ma svolgono una funzionepubblica.C’è la possibilità di un accor-do; c’è uno spazio dell’am-ministrazione comunale per

intervenire sugli indici e pertrattare su alcuni interventi,ad esempio quelli per mitiga-re l’impatto acustico, che so-no molto costosi peraltro. Gli interventi che verrannofatti dovranno tener contodelle esigenze della città,quindi nell’accordo di pro-gramma dovremo inserire ungiusto equilibrio fra il verde,la residenza sociale, i servizi

e gli altri interventi edifica-tori previsti.RFI è un interlocutore fra ipiù duri, quello che si è più ir-rigidito di fronte alle nostreproposte: stiamo sollecitan-dolo a tornare al tavolo eprendere una decisione.Dopo la chiusura dell’accor-do di programma, ci dovrà es-sere qualcuno che compra,uno sviluppatore che, all’in-terno dei limiti fissati nel-l’accordo, ci farà la sua pro-

Gli articoli sul Passante,pubblicati nei numeriscorsi, hanno sollecita-

to da parte dei lettori altre do-mande che, confermando l’in-teresse per l’argomento, cispingono a completare l’in-formazione.Ci è stato chiesto se e come lastazione Porta Romana facciaparte del sistema Passante.No, la stazione di Porta Ro-mana non fa ancora parte delsegmento Passante ma è unastazione della S9, linea subur-bana viola che è gestita da Tre-nord S.r.l., costituita da Treni-talia e Ferrovie Nord Milano.Il 12 giugno 2011 è entrata inservizio la nuova tratta dellaS9 San Cristoforo-AlbairateVermezzo. Quindi possiamoandare da Seregno ad Albai-rate-Vermezzo e viceversa sa-lendo e scendendo appuntodalla stazione di Porta Roma-na.Ora con la S9 è possibile rag-giungere la M2 a Romolo, la

Il 14 gennaio si inaugura uf-ficialmente la casa di ac-coglienza di Monluè dopo

i restauri che hanno interessa-to la struttura per oltre un an-no. L’Associazione Centesi-mus Annus che gestiva il com-plesso ha passato la mano, purcontinuando la collaborazionee l’impegno che non sono maimancati negli scorsi anni, aFarsi Prossimo, da tempo im-

pegnata nell’aiutare concreta-mente chi si trova in difficoltà,che fa parte con altre coope-rative del consorzio fondatonel 1998 dalla Caritas Am-brosiana. Come detto, gestiràla struttura di Monluè che colrecente rifacimento sarà in gra-do di ospitare 91 persone. Fi-no a due anni fa, infatti, Mon-luè ne ospitava stabilmente 34,una parte delle quali in con-

venzione con il Comune, e du-rante l’emergenza freddo ac-coglieva ogni notte 60 perso-ne; oggi gli spazi a disposi-zione sono cresciuti raggiun-gendo una capienza di 91 per-sone con la creazione di 24 ca-mere che si sono aggiunte aquelle esistenti; è stata poi am-pliata la cucina, gli infissi so-

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NUOVI STILI DI VITA NEL 2012Il Comitato x Milano Zona Corvetto

incontra i cittadini e l’assessore all’Urbanistica

Nellepagineinterne:

Ritorna GIALLOQUATTRO

pag. 4

Il cimitero di Porta Vittoria

pag. 5

Intervista a Massimiliano Narducci

pag. 7

Il Museo dei Cappuccini

pag. 10

Eventi culturalipag. 11-12

Ancora a proposito del Passante

Il centro di accoglienza di Monluè riapre tutto nuovo

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WOW Spazio FumettoViale Campania 12 – tel 02 49524744 [email protected] - www.museowow.it

Si chiude il Dylan Dog Horror Festa con unevento che per tre giorni, dal 13 al 15, darà lapossibilità agli appassionati di questo fumettodi assistere a tre film dedicati all’orrore. Que-sta la scaletta degli eventi:

venerdì 13 gennaio ore 21.00

The night of the living dead (1968) di George A.Romero (lingua inglese sottotitolato in italiano)Girato interamente in bianco e nero

sabato 14 gennaio ore 16.00

Incontro con Stefano Marzorati (ufficio stam-pa Bonelli e organizzatore dell'Horror Fest ori-ginale) e Giovanni Gualdoni (sceneggiatore ecuratore Dylan Dog).

domenica 15 gennaio ore 16.00

Saw 7 – Il capitolo finale (2010), di KevinGreutert

Evento di chiusura della mostra Dylan Dog, 25anni nell'incubo.Pacchetto film+mostra con visita guidata: 10Euro.

OMAGGIO A GABER Omaggio alla creatività e al talento di GiorgioGaber a WOW Spazio Fumetto. Una mostra euna rappresentazione teatrale vogliono ricor-dare l’artista milanese raccontandone l’arte eil mito attraverso le tavole tratte dal libro “G&GGaber a fumetti” pubblicato da ReNoir. Assie-me alle illustrazioni di questo volume altre ta-vole inedite di alcune delle matite più cono-sciute nel mondo degli illustratori. Inediti chesaranno accompagnati dalle illustrazioni che laBonelli Editore ha tratto dal numero 223 diDylan Dog dove l’investigatore dell’incubo èprotagonista di una storia ispirata al monolo-go di Gaber “Il grigio” che fu sia rappresenta-to in scena sia portato su disco nel 1989.G&G è un opera a fumetti dedicata al cantau-tore e alla sua poetica; si potrebbero dire unviaggio nella sua mente e nel suo pensieroascoltando i suoi dischi, partecipando ai suoispettacoli e guardando ai suoi personaggi. I dueautori, Davide Barzi e Sergio Gerasi, hannoguardato a Gaber raccontandolo, il primo, at-traverso la sua discografia, riportando, il se-condo, sulla carta la sua gestualità ed espres-sività, rendendolo, anche con un mezzo espres-sivo fermo, vivo e dinamico.L’omaggio a Gaber prosegue anche il 27 e 28gennaio attraverso la rappresentazione teatra-le “G&G omaggio a Gaber” del duo LorenzoBartolini (cantattore) e Lorenzo Gasperoni (chi-tarrista) che formano il duo Formazione Mini-ma. Gaber è affrontato sotto una luce diversa,nuova attraverso disegni realizzati durante unsuo concerto. Dove le immagini commentano lesue parole e dove le melodie creano nuove im-magini. Diversi i brani in scaletta per il piace-re del pubblico di riascoltare alcune delle suemigliori interpretazioni.

Sergio Biagini

Mostra “G&G – Gaber a fumetti”

12 gennaio-5 febbraio

Ingresso libero, dal martedì al venerdì: dalle15.00 alle 19.00Sabato e domenica: dalle 15.00 alle 20.00

Spettacolo “G&G – Omaggio a Gaber”

Venerdì 27 e sabato 28 gennaio ore 21.00

Ingresso: 10 euro. Si consiglia la prenotazione

LA CASA DI VETROvia Luisa Sanfelice 3 – Tel. 02 54079796

giovedì 19 gennaio 18.30-20.30

la Associazione DONNESENZAGUSCIO pro-pone un incontro su:UN ALTRO MODO DI GOVERNARE LE AZIENDE:PRATICHE DI CAMBIAMENTOOggi nel management ci sono donne che inquesti ruoli hanno manifestato una visione di-versa e un atteggiamento orientato al cambia-mento, da cui discendono una diversa conce-zione del potere, dell’azienda e delle regole delsuo funzionamento. Portano con sé consape-volezze che orientano il loro agire. Hanno co-sì sviluppato pratiche innovative, mostrandoche le loro idee non sono impossibili da attua-re: sono state realizzate, e con beneficio per chilavora e per l'azienda. Proponiamo di parlarne partendo da alcuni no-di che toccano specificamente le donne: l'or-ganizzazione del lavoro, innanzitutto, ma nonsolo. E' possibile modificare la rigidità insensatadell'organizzazione attuale? Trovare soluzionia bisogni immediati, ma che agiscano sul cam-biamento della cultura aziendale? Dare valoreall'identità intera delle donne, nella maternitàe nel lavoro al tempo stesso? Aprire l'accessoai posti qualificati? E non dovervi rinunciareper una scelta di vita completa?

Ne parliamo con:ANNA DEAMBROSIS, Direttore Tutela dellapersona e Risparmio, Reale Mutua, TorinoPATRIZIA DI PIETRO, HR Manager, Gene-ral Electric Finance, MilanoPINA GRIMALDI, Direttore Organizzazionee Sistemi, Centro Direzionale Fatebenefratel-li, RomaALESSANDRA RIZZI, Chief Operations Of-ficer, Randstat Italia, Milano

Associazione LA PROMENADE SANTA GIULIA

25 gennaio ore 20.45

presso la sala Assemblee dell’Associazione,via F. Melotti 5Conferenza dibattito La partecipazione politica e il decentramento

amministrativo tra crisi e speranza di rin-

novamento

Presiede: Silvio Restelli, presidente dell’As-sociazione La Promenade Intervengono:Giancarlo Rovati, docente ordinario di socio-logia generale all’Università Cattolica di Mi-

lano Daniela Benelli, assessore al Decentramentodel Comune di MilanoLoredana Bigatti, presidente del Consiglio diZona 4Filippo Totino, già consigliere comunale

CONSULTA PERIFERIE MILANO

Sabato 28 gennaio ore 10-12.30

Sala del Grechetto Biblioteca SormaniVia Francesco Sforza 74° convegno delle realtà culturali “periferiche”MILANO, LA CULTURA, LE PERIFERIE

Presenta: Walter CherubiniInterviene: Stefano Boeri, assessore alla cultu-ra del Comune di MilanoCoordina: Angelo Mantovani

Graffiti d’autore

Nel numero di novembre scorso, intitolato “Lastreet art colora il Corvetto” vi avevamo pre-sentato il lavoro del writer olandese Zedz sulcavalcavia Corvetto: stile geometrico, stilizza-zione di profili di paesaggio urbano.Ora, a poche centinaia di metri di distanza, inviale Puglie, ai civici 21 e 23, vediamo che lesaracinesche di ben otto vetrine sono “rifiori-te”, dopo la chiusura delle attività ospitate in

quegli spazi, per opera di altri due writer.L’effetto per chi le vede dal cavalcavia pas-sando a piedi o sui mezzi pubblici è veramen-te piacevole e ci siamo incuriositi per cono-scere il nome degli autori di queste classicheopere di street art. Si tratta di due giovani già ben inseriti e conun ottimo curriculum.Il primo è FLYCAT (http://www.flycatarte.com),un esponente internazionale della “Street Art”,prima generazione di artisti POP in Italia, vi-ve e lavora tra Milano e Los Angeles ed ha vin-to importanti premi. Oltre alle innumerevolipersonali e attività, nel 2004 ha realizzato unagiacca da lui dipinta per Francesco Facchinet-ti per la sua partecipazione al Festival di San-remo e recentemente ha inciso un album dal ti-tolo "Our Sign".Il secondo è DUTYGORN (http://www.duty-gorn.com); nato a Milano nel 1980 inizia la suacarriera artistica a soli 14 anni. I suoi graffitisono caratterizzati dal figurativo; noti i suoivolti femminili, ha dipinto in Italia ma anchea Amsterdam, Zurigo e Barcellona, ha espostoa Milano, New York, Vienna e Bratislava.L’obiettivo della proprietà è stato di re-illumi-nare un luogo dal passato di piccolo commer-cio per individuare nuove forme più qualifica-te di utilizzo degli spazi: dai Loft alle galleried’arte, come pure le residenze d’artista. Neigraffiti è stato scelto il tema floreale per ar-monizzarsi col contesto molto verde, grazie alParco Alessandrini e non solo.

2 gennaio 2012

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no termici, l’impianto elettrico rifatto, aumentati le docce e ibagni assieme ad altre opere che hanno reso maggiore il conforta chi alloggerà nella struttura. Pannelli solari posti sul tetto con-tribuiranno a rendere meno gravosi i costi energetici. Anche lafacciata della vecchia scuola elementare “Paolo e Larissa Pi-ni” è stata rifatta, come pure la parte antistante. Tutto questograzie ai finanziamenti statali, all’intervento della Caritas edai fondi messi a disposizione da diverse aziende.La ex scuola è comunque già “abitata” da luglio del 2011 quan-do un gruppo di ivoriani e nord africani, scappati dalla Libiadurante la guerra civile, sono stati sistemati a Monluè in attesache sia definito illoro status giuridi-co che consentiràdi ottenere un per-messo di soggior-no o nella peggio-re delle ipotesi diessere rimpatriatinel Paese di origi-ne.La struttura diven-terà così la casa diuomini, italiani estranieri, in emer-genza, di personeinviate dagli assi-stenti sociali o dalComune, e apriràle porte a chi hanecessità tempora-nee di alloggio e,fenomeno semprepiù in crescendo,di italiani in diffi-coltà. Infine saran-no a disposizioneuna serie di servizicome un educato-re, l’assistenza medica, legale e sociale.Centesimus Annus non lascerà, e con i suoi volontari, tra i qua-li è doveroso citare Fabrizio Belletti il cui contributo in questianni è stato ammirevole, proseguirà ad aiutare gli “abitanti”della struttura di Monluè. Tramite QUATTRO l’associazionevuol fare una richiesta per aiutare queste persone: se qualcunoha delle biciclette funzionanti da donare, se qualche ciclista dizona ne ha da regalare, li contatti. Serviranno per permettereagli ospiti di raggiungere più facilmente il centro di accoglienzalontano da ogni mezzo pubblico di trasporto.

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esiste proprio la biglietteria oi distributori automatici non

sempre funzionano. Alla sta-zione Romana, ad esempio,

c’è solo lamacchinettaobliteratriceed è anchenascosta….Permettete-ci una con-siderazione:il sistemadei traspor-ti milanesi(metropoli-tane, treniregionali,passante) èmeglio diq u a n t omolti uten-ti pensano,ma l’infor-m a z i o n eistituzio-nale nonne ha sa-

puto pubblicizzare al megliol’eccellenza, a cui si aggiungeil tipico “criticismo” italiano.Certo tutto il sistema è in di-venire e probabilmente non sa-rà mai veramente finito, dopoil collegamento con il Forla-nini, le nuove linee metropo-litane, i tunnel ecc…, si do-vranno prevedere collegamenticon le province, con gli altriaeroporti della regione e cosìvia…A dimostrazione che il siste-ma di trasporti è in continuodivenire, vi informiamo chel’11 novembre è entrata infunzione la S13 che collegaStradella a Milano, senzacambio a Pavia, inserendosinel “nostro” passante a Ro-goredo, usufruendo quindi ditutti i collegamenti che dalleotto fermate urbane del pas-sante si irradiano nel territo-rio lombardo, come abbiamospiegato negli articoli prece-denti.Grazie ai continui aggiorna-menti, dovremo forse fare unarubrica fissa….

Francesco Tosi

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Ancora a proposito del Passante

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Disputa linguistica davanti al-la macchinetta del caffè: il ca-po afferma che il plurale dicurriculum sia curricula, Ma-gri ribatte che le parole stra-niere non hanno plurale, si di-ce “i fan” e non “i fans”, per-ciò curriculum rimane tal qua-le. Visto che quelli intornohanno l’aria di non sapereneanche di cosa stianoparlando, Magri ti sta-na dal tuo bugigattoloper una consulenza.Tu sentenzi che il lati-no non è una linguastraniera, e che perciòsi dice “i curricula”,un po’ per contrariarloe un po’ perché ne seiabbastanza convinto.In quel momento com-pare la tua vice, Bar-bara Bellani, occhiverdi e capelli neri, lacamicetta bianca e ilcachemire azzurro e ijeans firmatissimi e ilgiaccone blu, bella co-me in giro non se nevedono, viso semprecorrucciato, sguardo dismeraldo freddo; cac-ciatrice. Quando cat-tura manca poco che simetta in posa con unpiede sopra la selvag-gina abbattuta, alla He-mingway. La preda dioggi è un ometto ma-gro e malrasato, i po-chi capelli bianchi e giallastridi raro shampoo raccolti in unatreccia striminzita che gli arri-va oltre il collo, addosso unablusa con due vistose pezze aigomiti. Te lo porta davanti conla fierezza di chi crede di ave-re acciuffato Jack lo Squarta-tore. «Al supermercato non nepossono più, le ramanzine nongli bastano, lui continua a ru-bare» dice; ed elenca: «Untrancio di prosciutto, un paccodi candele, un pacco di crac-

ker, tre botti-glie di al-col…Valorequindici euroe venticinquec e n t e s i m i .Che ci faràcon tutto quel-l’alcol vai acapire.» Lo

guardi. «Non ha né gas e néluce, ci accende un fornello»spieghi, perché lo hai ricono-sciuto (vedi “Pesi e misure”).Anche lui riconosce te. «Co-me sta il mio gattino?» do-manda con poca voce incerta.«Caso mai il mio gattino; co-munque sta benissimo» ri-spondi guardandogli la treccia.

Lui se la tocca e alza le spalle.«Economia» spiega. Non puoinon pensare al ministro dellacultura del da poco defunto go-verno che, non essendo parla-mentare, andava dal conforte-vole parrucchiere della Came-ra facendosi prestare il tesseri-no da una del suo partito, chenon sai come fosse fatta, ma seil parrucchiere la confondevacol ministro doveva essere diquelle che, costretto con lespalle al muro, piuttosto ti fa-

resti il muro. «Mi sa che fini-sci a San Vittore» gli dici. Luialza ancora le spalle. «Furtoper necessità, e poi ho passatoi settanta, e agli zingari che fre-gano cento volte più di me mi-ca ci fanno niente.» Sarà per-ché è stato lui a salvare la vitadi Nick raccogliendolo malri-dotto dalla strada e portando-selo a casa, ma ti è simpatico.La Bellani invece lo fissa conastio. E’ manichea, di qua ilbene della Luce e di là il maledelle Tenebre; solo che quan-do il male appartiene ai livellisociali alti lei si confonde, na-ta troppo bene e troppo fasci-stella per capire che fra la gen-te perbene c’è un pieno di gen-

te permale. «Non hai la pen-sione sociale?» domandi.«Provi a mangiarci lei con lapensione sociale, e a pagarcil’affitto e tutto quanto. Io hoscaricato per cinquant’anni al-l’ortomercato, senza bollini, eci ho rimediato anche due er-nie, e l’ospedale e le operazio-ni sono a gratis, ma mangiareuno deve mangiare, e menomale che c’è la Caritas» dicetirando su con il naso. Guardila Bellani: niente, lo mette-

rebbe sulla sedia elettrica lì do-ve vi trovate, ti sembra già disentire puzzo di bruciato. So-spiri. Lui è un ladro e tu sei unpoliziotto e dovresti averci fat-to il callo, ma davanti a gentecosì il callo non te lo fai mai,resta il dubbio. Magari rube-rebbe anche se avesse diecivolte la pensione che ha, macome si fa a saperlo. Evade-rebbe il fisco, porterebbe i sol-di all’estero, corromperebbetutti i farabutti corruttibili cheinfestano le istituzioni; ma in-tanto a mezzogiorno mangiaalla Caritas e la sera si arran-gia con quel che ha rubacchia-to. Pensi ai ristoranti di Ca-mera e Senato, dove, al prez-

zo di una pizza egiziana diestrema periferia, le vacche sa-cre fino alla scorsa estate sba-favano dall’antipasto all’am-mazzacaffè, e passi per quellidi destra, che se avessero certesensibilità non sarebbero di de-stra, ma i paladini del popoloe delle masse lavoratrici e de-gli studenti e dei precari e deidisoccupati, cioè i nobili cuo-ri della sinistra, come doveva-no sentirsi sborsando cotantesomme; e questo valeva fino

alla scorsa legislatura anche esoprattutto per quelli dell’e-strema momentaneamente spa-riti dallo squallido panoramaparlamentare, talmente presidalla purezza ideologica e dal-la manutenzione di falce e mar-tello da non rendersi conto, unavolta a tavola, di comportarsida pezzenti parassiti e accatto-ni al pari degli altri, a spese diquel popolo che avrebbero do-vuto tutelare. Intanto hai da-vanti un altro campione diumanità in miseria, che ti diceche ruba perché altrimenti nonmangerebbe, e non sai cosapensare. Datemi due metri dipusher sub-sahariano, datemiuna faccia da cazzotti di stu-

pratore nordafricano,datemi un rapinatore invilla dell’est, datemiuno scippatore di Ro-lex partenopeo, invo-chi con la mente ideo-logicamente affaticata.I poveracci io non livoglio, mi mettono incrisi anche se delin-quono, pensi, e guardiancora la Bellani, cheha gli smeraldi degliocchi rabbuiati dal dis-appunto, perché la fa-scistella nata bene, chepassa il tempo liberofra arti marziali e poli-gono di tiro, cioè quan-to di più diverso ci puòessere da te, riesce aleggerti nel pensiero.S’è messa al computer,scrive. L’ometto lascruta. «Quella mi stafacendo nero. Bella ecattiva» mormora am-miccando. Lei alza losguardo e lo inceneri-sce con un’occhiata,stai a vedere che ag-

giunge oltraggio a pubblico uf-ficiale. Il mondo cammina pertornare sempre nello stessopunto, con la differenza che aogni giro perde qualche pas-seggero e ne carica qualche al-tro, così si ha l’impressione checambi qualcosa, quando inve-ce non cambia niente. Quellodi Arcore che racconta barzel-lette ha perso la cadrega, e ilpensiero che anche l’altro, ilpadano che si esprime a per-nacchie e dito medio alzato,

non sia più ministro della Re-pubblica ti fa sembrare menovolgare il pianeta. In teoria sa-rebbe impossibile fare peggio,ma i molteplici e verbosi ca-liffati della sinistra, in previ-sione di una prossima proba-bile vittoria elettorale, stannogià preparandosi a buttarla inrissa, e affilano le scimitarreper farsi rancorosamente a pez-zi, come potrebbe testimonia-re Romano Prodi che l’ha pro-vata due volte sulla propria pel-le. Fossi quello delle barzel-lette non disferesti le valigie eti terresti pronto alla resurre-zione, con simili avversari nonsi perde mai davvero. La Bel-lani ha finito di scrivere, stam-pa. Bontà sua dopo ti concedeil foglio, leggi e ti auguri che ilsostituto procuratore di turnosia di umore buono e manicalarga. «Dev’essere cresciuto,il mio gattino» dice l’ArsenioLupin di via Polesine. «Seichili tondi» lo informi con unafierezza di padre che esibisce iprogressi ponderali del proprioneonato. «In tempo di guerrala gente li mangiava, mi sa chel’ho dovuto mangiare anch’io,da bambino, povere bestie. Lafame che c’era! Oddio, ancheadesso, se non ti arrangi…» di-ce lui come volesse ricondurreil tutto al perché si trova nel tuoantro, e nelle sue ultime paro-le c’è una certa fierezza. LaBellani lo guarda orripilata difronte a tanta apologia crimi-nale, lei che è cresciuta nellaRoma degli intrallazzi, in unambiente dove si doveva in-trallazzare parecchio con quelsuo padre pezzo grosso al mi-nistero. Esce. L’ometto tiguarda. «Gran bella tusa, macristosanto se è cattiva, a mo-menti mi staccava un braccio.Povero il suo moroso, se ce l’-ha» dice. Appunto, pensi tu.

Giovanni Chiara

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posta. Nel frattempo ci sonoproblemi di messa in sicurez-za dell’area che comunquevanno risolti”.

LA STRADA PAULLESE

Sul tema del prolungamentodella strada Paullese in città,vi è stata una documentata in-troduzione di Stefano Gior-getti del Comitato x Milano– Corvetto (dalla cui presen-tazione in power point traia-mo l’immagine) che si èespresso negativamente ri-spetto ai lotti 3 e 5 che do-vrebbero arrivare uno in sca-valco della ferrovia sul vialePuglie, l’altro in sotterraneain via Bacchiglione. Su QUATTRO ne avevamofatto una descrizione alquan-to dettagliata sul nr 83 che po-tete trovare in Archivio nel si-to www.quattronet.it. All’incontro erano anche pre-senti i sindaci di Paullo e Spi-no d’Adda, i cui comuni so-no interessati al progetto via-rio, oltre che alla possibilitàdi prolungamento della linea3 della metropolitana.L’assessore De Cesaris, an-che se il tema non era stretta-mente di competenza del suoassessorato, ha comunqueespresso l’orientamento del-l’amministrazione comunale,precisando che il tema dei tra-sporti e della mobilità è sicu-

ramente un tema di interessemetropolitano. Ha comunque escluso cheora sia possibile affrontareinvestimenti della portata diquelli auspicati, ovvero ilprolungamento della metro-politana.Tutti i problemi di viabilitàverranno poi affrontati nellaprossima stesura del PUM(Piano Urbano di Mobilità).In particolare, però, la posi-zione sulla Paullese si può ri-assumere semplicemente co-sì: è in fase di completamen-to il sottopasso Sulmona-Var-savia (cosiddetto lotto 4); illotto 1 che ha completato l’a-nello a Rogoredo è da tempoterminato, ma è utilizzabilesono in uscita, il lotto 2, chedeve passare sotto il “grandeparco” di Santa Giulia eduscire verso Merezzate, è fi-nanziato ma bloccato dal se-questro dell’area a seguitodelle indagini della magistra-tura sulle bonifiche; e i tem-pi non saranno brevi.Stante questa situazione, nonha senso finanziare il lottosuccessivo finchè non verràrealizzato quello precedente,per cui comunque saranno ne-cessari alcuni anni.Tutto rinviato al PUM, dun-que, per capire i nuovi orien-tamenti sulla viabilità. Avremo sicuramente occa-sione di riparlarne.

Stefania Aleni

Il Comitato x Milano Zona Corvettoincontra i cittadini

e l’assessore all’UrbanisticaNelle nostre “esplora-zioni” alla ricerca dinotizie storiche sulla

nostra zona, ci siamo imbattu-ti nel volume di C. Tedeschi“Origini e vicende dei cimite-ri di Milano e del serviziomortuario”, Ed. Agnelli 1899e abbiamo trovato la storia delcimitero di Porta Tosa (oraPorta Vittoria) che vogliamoraccontare anche ai nostri let-tori.Infatti, dove oggi sorge la chie-sa di Santa Maria del Suffra-gio fino al 1896 era in funzio-ne un cimitero, detto del Fop-ponino, per supportare la man-canza di spazi nei camposantimilanesi che non potevano es-sere ampliati oltre gli spazi oc-cupati. Nel 1822 fu istituitauna commissione che puravendo preso in considerazio-ne l’ampliamento di quelli diporta Romana e Vercellina de-cise di costruirne uno nuovoindividuando dapprima unospazio nei pressi della Sena-vra poi un’area a ridosso dellaRivoltana tra l’allora Porta To-sa e Porta Romana. Fu solo inseguito alla scoperta di un ter-reno dove la falda acquiferaera più profonda (anche allo-ra esisteva il problema in zo-na 4 della falda acquifera) chefu deciso di stanzia-re la somma di100.000 lire per lacostruzione del cimi-tero sui fondi dellecascine Regaglia,Naviglietto e Marco-na sulla riva sinistradella roggia Borgo-gnone o Navigliettoche ancora oggi scor-re sotto Corso 22Marzo. L’area inquestione fu acqui-stata per 48mila lirecirca ed occupava84,20 pertiche pari a55mila metri quadri.Di forma quadrata,aveva il lato sud trapiazza del Suffragioe l’attuale via Bron-zetti, il lato nord trale vie Marcona e Ar-chimede. Quello adest partiva pressap-poco tra le vie Bronzetti e Po-ma. Infine il lato a ponente se-gnava il confine con l’area do-ve poi sarebbe sorta la chiesadi Santa Maria Nascente o del

Suffragio.L’acquisto da parte del Comu-ne delle aeree di proprietà diPietro Carcano e del ragionierFerdinando Zucchetti fu sigla-to tra il febbraio e il luglio del1826 ma già l’anno prima era

stata bandita l’asta per l’ap-palto delle opere, vinta dal-l’imprenditore Pietro Feltramicon un’offerta di 44.310 lireche comprendeva anche la ma-

nutenzione del camposanto pernove anni. La direzione tecni-ca fu affidata all’ingegneremunicipale Carlo Righetto.Verso la fine del 1826 fu com-pletato il muro di cinta, l’in-gresso e il ponte che permet-

teva di scavalcare il Na-viglietto. Il 28 ottobre1826 il cimitero Foppo-nino fu consacrato dalparroco di Calvairate edal primo gennaio 1827iniziarono le inumazio-ni.All’interno dell’area ci-miteriale vi era però uncasotto abbandonato edutilizzato per riporre gliattrezzi che era motivo,così si legge, di “disdo-ro” e ritenuto poco de-coroso dalla direzionedell’Ospedale Maggioreche in quel camposantomandava i suoi morti.Furono allora progetta-ti due casotti sulla fac-ciata principale del ci-mitero dove avrebberotrovato posto i locali perle attrezzature e l’acco-glienza dei defunti. Il

casotto ormai fatiscente fu ab-battuto nel 1841, quando fueseguita la riquadratura del ci-mitero con vialetti che si in-tersecavano in sostituzione

dell’originario sentiero chepassava accanto al muro dicinta. Durante la sua esistenza ilFopponino fu oggetto di nu-merosi interventi manutentivicome il rifacimento dei serra-menti, il rimettere in ordine ilocali occupati dalle truppe au-striache durante i moti del feb-braio 1853, sistemare le lapi-di che erano infisse lungo ilmuro interno. Nel 1846 fu ap-prontato anche un locale perle autopsie secondo gli ultimiprogressi nel campo dell’ana-tomopatologia.Una curiosità riguarda le lapi-di affisse sui muri del cimitero.Se ne citano due nel libro di V.Forcella “Iscrizioni delle chie-se e altri edifici di Milano” del1889. La prima riguarda unacerta Maria Bernardi una di-ciassettenne morta il 17 apri-le 1848 a seguito delle feriteriportate durante gli scontri afuoco delle Cinque Giornate.La seconda invece ricorda lanipote di Alessandro Manzo-ni, Cristina D’Azeglio, figliadella primogenita dell’autoredei Promessi Sposi e di Mas-simo D’Azeglio, defunta a po-chi giorni dalla nascita e inu-mata il 16 marzo del 1832 nelcimitero di Porta Tosa, ricor-data in un capitolo del capola-voro letterario del nonno.L’uso di questo cimitero, dal1848 detto di Porta Vittoria,restò attivo fino al 30 giugnodel 1896, quando si pose ter-mine alle inumazioni. Il 31 ot-tobre dello stesso anno fu con-sacrata la chiesa del Suffragio.Le sorprese e le curiosità chesi scoprono andando a cerca-re nella storia di Milano e del-la nostra zona non si fermanoqui: proprio di fronte a questocimitero, e un resto era anco-ra visibile ai primi del 900 pri-ma dell’edificazione del mer-cato ortofrutticolo, si trovavaun fortino austriaco. Ma questa è un’altra storia,non perdete il prossimo nu-mero di QUATTRO.

Sergio Biagini

Pubblichiamo le riproduzionidella facciata e della piantadel cimitero tratte dallo stes-so volume, per gentile conces-sione della Civica RaccoltaBertarelli.

Il cimitero di Porta Vittoria

segue da pag. 1

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Ferruccio Gattuso, classe 1967, gior-nalista, è autore, insieme al collegaFrancesco G. Lugli del giallo “Il

Codice Beatles”, ispirato alla famosa leg-genda del mondo del rock secondo la qua-le Paul McCartney, il bassista del cele-berrimo quartetto di Liverpool, sarebbemorto in un misterioso incidente d’autoin una notte di dicembre del 1966, e quin-di rimpiazzato da un sosia. Un ringrazia-mento particolare al nostro fedele e at-tento lettore, Pietro Virgilio, che ha resopossibile questa intervista.

Come è nata l’idea di scrivere questo

romanzo?

«Da una passione e in un certo sensodalla crisi (da giornalista freelance ave-vo molto tempo libero!). Una sera deiprimi mesi del 2009 mi sono incontra-to col mio collega Francesco G. Lugli,che conosco dai tempi in cui lavora-vamo insieme per la rivista “DVDWorld”, fin dal 1999. Quella sera difronte ad una pizza, in un locale suinavigli, parlando, abbiamo comincia-to a fantasticare sulla possibilità dimettere insieme un romanzo a partiredalla nota leggenda sulla morte diPaul McCartney. La fonte principalee l’ispirazione è stata “Shout” di Phi-lip Norman, romanzo del 1981, nelquale per la prima volta viene trattata laleggenda della morte di McCartney. Comeavrai capito, sono grande fan dei Beatles(dal 1980, quando a seguito della mortedi John Lennon cominciai ad appassio-narmi al gruppo e alla musica in genere)».

Si tratta di un romanzo scritto a quat-

tro mani. Come vi siete ripartiti il la-

voro di composizione e quanto tempo

vi ha impegnato?

«A febbraio 2009 avevamo già steso, inun paio di pomeriggi, il primo canovac-cio in 10 capitoli. Dopo un periodo di sta-si fino ad aprile abbiamo poi cominciatoa lavorare separatamente a diverse sezio-ni e nel giro di sei mesi, ad ottobre 2009,

era tutto pronto. Francesco ha la passioneper i racconti noir e horror, per cui lui siè dedicato soprattutto alla tecnica dellanarrazione, impegnandosi a conferire agliepisodi quelle sfumature propriamentenoir, gialle (il romanzo vuole essere ungiallo) e di thrilling; io, dal canto mio, daesperto di storia dei Beatles, mi sono in-teressato invece alla fisionomia psicolo-

gica dei personaggi oltreché a visionarela correttezza dei riferimenti nella trama– cosa era o non era possibile che succe-desse o cosa fosse verosimile che dicesseun personaggio alla luce dei rapporti tra iBeatles, ma sempre nel rispetto delle tec-niche di Francesco – con un occhio ancheall’armonizzazione della trama nel teatro

degli eventi della storia del Novecento– altra mia grande passione».

Tu sei un giornalista di arte e spet-

tacolo e questo è stato il tuo primo

romanzo. Come è stato misurarti con

questo tipo di scrittura?

«Sicuramente ho dovuto misurarmi conuno stile differente. Il giornalismo e lastesura degli articoli, seppur di arte espettacolo, ti impone una scrittura “quied ora”, sei limitato dall’obbiettivo del-l’informazione e da questo deriva un ti-po di scrittura prevalentemente argo-mentativa. Il romanzo invece, anche ilgiallo, prevede una scrittura ad ampio re-spiro e ti permette di esprimerti meglioperfino nei dettagli. Superato il primo im-patto, sono poi riuscito ad entrare in sin-tonia con questo stile e mi è piaciuto mol-to».

Stai dicendo che questo romanzo se-

gnerà l’inizio di altre composizioni?

«Dico che mi sono divertito e mi è pia-ciuto. Non nascondo che se le vendite sa-ranno buone – sebbene sia chiaro che que-sto progetto è nato per passione e non perscopi di lucro – potrei pensare di metter-mi alla stesura di un altro romanzo (ma-gari proprio un sequel o un prequel del“Codice Beatles”, chissà), ma sempre incollaborazione con Francesco».

Luca Cecchelli

IL CODICE BEATLESIntervista a Ferruccio Gattuso

6 gennaio 2012

La Lega Italiana Sclerosi Sistemica Onlus, la cui se-de si trova in via Mecenate 6, è nata ufficialmen-te nel gennaio del 2010 grazie alla volontà dei pa-

zienti stessi e dei loro cari. Abbiamo incontrato la presi-dentessa Manuela Aloise che ci ha detto: «Chi ha cono-sciuto la Sclerosi Sistemica Progressiva non può rima-nerne indifferente». In particolare questa Associazione«tratta della sola Sclerosi Sistemica Progressiva, pato-logia cronica ed invalidante; come scelta etica la nostraassociazione non ha alcuna finalità medica, non pro-muove la ricerca e non ha costituito un comitato scien-tifico. Si propone di essere guida utile e valido supportoai pazienti e famigliari». La presidentessa denuncia una quasi completa ignoran-za da parte dei cittadini nei confronti di questa malattiache conosce «solo chi l’ha vissuta in prima o in terzapersona». Purtroppo questo tipo di patologia è semprepiù diffuso, ma quanto ne sappiamo realmente? Quantoci lasciamo spaventare da un nome? L'Associazione of-fre la possibilità di conoscere ed insieme affrontare la

lotta contro la Sclerosi. Gli scopi della Lega Italiana Scle-rosi Sistemica -anzi, la missione per la presidentessa- so-no quelli di «informare, sensibilizzare ed educare». LaLega è una libera associazione di volontari, che, senzascopo di lucro «sposano e supportano la causa della scle-rosi sistemica. Tale scelta è dettata dalla necessità di “fa-

re rete” su tutto il territorio italiano, non escludendo laprovincia ed i centri ospedalieri. L’essere associazioneindipendente ci consente di dare la parola ad ogni medi-co e docente a garanzia della pluralità d’informazioneall’opinione pubblica». Nel corso del 2011 l'Associa-zione si è impegnata in due importanti campagne di sen-sibilizzazione, una in particolare rivolta alla nostra cit-tà. I volontari offrono ai cittadini una linea telefonica de-dicata di prima accoglienza (numero verde gratuito) che

fornisce informazioni, sostegno e condivisione. Inoltreogni lunedì è attivo uno sportello informativo e, previa ri-chiesta dei pazienti, un gruppo di ascolto guidato da unopsicologo. Questo non è un posto freddo come spesso può risultareun ospedale, ma un luogo accogliente creato dai pazien-ti stessi e dai loro parenti. «Sicuramente in ognuno dinoi alberga la paura dell’ignoto di qualcosa che destabi-lizza, porta dolore ed incertezze. Non esiste mai un mo-do di comunicare una malattia, quale che sia, a maggiorragione una malattia ‘cronica ed invalidante», qui infat-ti lo scopo è quello di far sì che non dilaghi l'ignoranza,ma che una conoscenza approfondita e il sorriso di per-sone care aiutino ad affrontare la guerra alla malattia.

Sara Capardoni

www.sclerosistemica.info Questo il sito web multifun-zionale che fornisce informazioni sulla malattia, i cen-tri di cura in Italia, l’attività associativa, ed una sezionededicata alle testimonianze.

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Il finocchio (Foeniculum vulgare) è una pianta eccezionale checresce spontanea nell'area mediterranea, nell'Africa settentrio-nale e nell'Asia occidentale. Una pianta di cui non si dovreb-be buttare via proprio nulla. Tale e quale al maiale. Se la guai-na bianca e carnosa (quello che chiamiamo in senso lato fi-nocchio) nella varietà dolce è utilizzata come verdura, i semidel tipo selvatico vengono usati per dar sapore ad alimenti sa-lati, ma anche dolci o ad-dirittura per la prepara-zione di liquori saporiticome la sambuca in Ita-lia, il pastis in Francia el’anis in Spagna. E nonè finita. Le piccole fogliesono usate in cucina perguarnire il pesce o inzuppe e stufati, mentre laradice viene bollita edusata come verdura o co-me prodotto medicinaleche favorisce la dige-stione. Infine dal finoc-chio si ottiene anche unolio che ha un effetto an-tibatterico. Ed ecco spie-gata la tesi iniziale. E’ tanto famoso il finoc-chio che ne derivano al-cuni detti popolari che usiamo, nel bene o nel male, ancora og-gi. Per esempio, spulciando su internet, e dunque da prenderecon le pinze, emerge come il detto “lasciarsi infinocchiare” nonha affatto allusioni omofobe quanto invece si riferisce al fattoche secoli addietro gli osti davano da mangiare ai loro clientispicchi di finocchio (che contiene sostanze che alterano il gu-sto) quando volevano vendere del vino di cattiva qualità. Daqui è nata la parola infinocchiare. Al contrario il termine "fi-nocchio", utilizzato oggi per denotare spregiativamente un uo-mo omosessuale, sembra venisse usato nel Medioevo, quandola Santa Inquisizione metteva al rogo i presunti colpevoli distregoneria o omosessualità. Alle fiamme s’aggiungeva una fa-scina di finocchio selvatico, che si riteneva avesse il potere dipurificare le carni impure. Di qui, l’antico detto popolare: "Og-gi si brucia il finocchio”. Che allegria! Per fortuna, forse, ades-so il finocchio è tornato ad essere quella gustosa verdura cheognuno di noi mangia.

Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

Del finocchio non si butta via niente

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talento di un vero campionenon è cosa che capita tutti igiorni, ma la nostra Zona si stadistinguendo sempre più an-che per l’impegno nel valoriz-zare lo sport di qualità. In que-st’ottica si pone l’evento, pa-trocinato dal Consiglio di Zo-na, che il Tennis Club Libertasha organizzato con l’ausilio delpresidente della commissionesport, Angelo Misani: un’esi-bizione di Massimiliano Nar-ducci, campione d’Ita-lia agli Assoluti di Ca-gliari nel 1988 ed exTop 100 della classifi-ca ATP, con un lusin-ghiero 77esimo postoin classifica dopo lavittoria nel torneo diFirenze (sconfisseClaudio Panatta in fi-nale 3-6, 6-1, 6-4, ndr).La storia di Narduccis’intreccia con la no-stra Zona grazie adAdriano Luzi, suomentore negli anni d’o-ro e oggi responsabiledel Tennis Corvetto, edi Matteo Luzi, suo at-tuale manager e idea-tore della manifesta-zione. Vederlo giocareè ancora oggi uno spet-tacolo per come pa-droneggia il campo,pur muovendosi un decimo ri-spetto a quando era in attivitànel circuito professionistico;però il braccio, quando è sup-portato da talento vero –com’èil suo caso- sa quello che de-ve fare in automatico, soprat-tutto quando la mente che locomanda è quella di un grin-toso purosangue, che non cistarebbe a perdere neanche abriscola. Oggi Massimiliano Narducciè un carismatico ultraquaran-tenne, che dirige il centro spor-tivo della città in cui vive,Imola, e si mette generosa-mente a disposizione per aiu-tare i giovani a migliorare oper iniziative benefiche meri-torie, come ha fatto recente-mente mobilitandosi in favore

dei terremotati d’Abruzzo. In-tervistandolo, abbiamo sco-perto che non ha perso il gu-sto per la battuta pungente emai banale, da funanbolo chefa “ace” anche col microfono.

Massimiliano Narducci,complimenti: il rischio inquesto genere di eventi èquello di fare la figura diBuffalo Bill nel circo, invecelei ha nobilitato l’esibizionealternando consigli a colpivincenti strepitosi.La ringrazio. Tre ore di segui-

to sul sintetico non sono unoscherzo, ma il clima era posi-tivo e i ragazzi che si sono suc-ceduti sul campo avevano per-sonalità. Mi sono divertito esono contento se sono riusci-to a far divertire chi c’era.

Ha rivisto vecchi amici e tut-to è andato al meglio, un bel-lo spot per il tennis.Verissimo. Devo molto alla fa-miglia Luzi, per come mi hasempre incoraggiato e fattocrescere quando giocavo. Tut-ti mi hanno fatto una gran fe-sta, ma senza mettermi pres-sione, forse perché sono ungiocatore del passato e non hoda dimostrare niente; però mipiace poter dare consigli e aiu-tare chi se lo merita.

Da grande farà l’allenatoredi tennis?Attualmente gestisco il centrotennis Tozzona (www.toz-zonatennispark.it), coordinan-do la scuola tennis giovanile eoccupandomi in prima perso-na del torneo pro. Allenare atempo pieno è molto impe-gnativo.

Se avesse potuto portare unamico del suo periodo, chiavrebbe invitato?Sono rimasto in buoni rappor-ti con tutti, soprattutto con il

gruppo Davis, ma con Omar(Camporese, ndr) e Paolo (Ca-nè, ndr) c’era un feeling spe-ciale; infatti ci sentiamo spes-so ancora oggi. Certo Omarnell’esibizione contro Bobana La Grande Sfida era un po’appesantito, ma il braccio èsempre magico.

Il diritto anomalo di Cam-porese oggi sarebbe ancoraefficace?Francamente io non sono con-vinto che il tennis moderno siamigliore, anzi. I materiali so-no più sviluppati, ma i talentisono pochi. Federer è il mi-glior giocatore di tutti i tempi,ma ha trovato pochi avversaridi livello a sbarrargli la strada:Nadal, prima, e Djokovic ora.

Il resto è poca roba.

Anche a livello italiano?Non me ne vogliano gli inte-ressati ma tra Seppi-Fognini eCamporese-Canè, io scelgo an-cora Camporese e Cané.

E tra Pennetta-Schiavone eCecchin-Golarsa o Garrone-Reggi?Pennetta-Schiavone. Il movi-mento femminile è migliora-to, ma anche perché avevamolto più margine di crescita.E ancora ce n’è. Spero che la

Schiavone non s’of-fenda: io mi sonocommosso a vederlavincere il RolandGarros e arrivare infinale quest’anno,ma il fatto stesso checi sia riuscita col ti-po di fisico e di gio-co che ha lei mi fapensare un pochetti-no. La Schiavone èuna numero 1 dentro,uno spettacolo digiocatrice, ma Sere-na e Venus Williamsquando stanno benehanno una marcia inpiù di tutte le altre.

Pochi talenti in gi-ro, dunque?Nel tennis femmini-le emergono ancorale agoniste, quelle

tenniste che giocano “da uo-mo” tra virgolette. Anche laVinci gioca da uomo, col suorovescio in back. Nel tennisfemminile basta solo questospesso. Tra gli uomini, pensoche Nadal sia stato sopravva-lutato: lui fa grandi recuperi,colpi straordinari, ma appenaè arrivato un giocatore che glifaceva il rovescio lungolinea(Djokovic, ndr) lui ci ha per-so sempre. Djokovic è un ta-lento vero.

Dice che Nadal la spunte-rebbe con un Wilander o unAgassi?Il punto è questo. Agassi gio-cava dentro il campo, tirandocolpi incredibili; Becker o Ed-berg sull’erba erano inarriva-

bili; Sampras era mostruosoper la facilità di braccio concui colpiva… Nadal, col gio-co che ha, non può trionfare aWimbledon: vuol dire che sipicchia tanto, ma la qualità èun’altra cosa. Borg era unico,il livello attuale, secondo me,non è il migliore della storia.

Se potesse puntare un eurosu un giovane italiano, chisceglierebbe?Sinceramente non vedo nes-suno: il tennis italiano è troppo

indietro a livello maschile. Eanche i top non sono giocato-ri forti, da primi 20 del mon-do per capirci, né carismaticio simpatici, da gossip. Fogni-ni mi dicono sia un po’ muso-ne. Seppi è un buon giocatore,ma fuori dall’Italia chi lo ri-conosce?

Alberto Tufano

TENNIS CLUB LIBERTASVia Fabio Massimo, 1Telefono 02-55213466www.tclibertas.it

Massimiliano Narducci alla Libertas: tra divertimento e nostalgia il tennis ringraziaE il campione ne ha per tutti: “Nadal? Sopravvalutato. Seppi? Fuori dall’Italia è sconosciuto. Fognini? Musone. La Schiavone? Ha vinto Roland Garros perché non c’erano le Williams”

Mens sana in corpore sano

Da sinistra: Adriano Luzi, Angelo Misani, Massimiliano Narducci, Matteo Luzi

La segnalazione di una residente di via Cadolini 34 eramolto accorata: “Vorrei segnalare la condizione di degra-do in cui versa il piazzale in fondo a via Cadolini, via G.Verne al confine con la ferrovia, dal punto di vista dellasicurezza e dell'igiene pubblica. Se prima il piazzale ve-niva utilizzato come discarica "solo" per mobili, materas-si, pneumatici ecc… da alcuni mesi si aggiungono sacchidi rifiuti organici e la zona si sta infestando di topi. Il piaz-zale di Via Verne è buio e appartato. Ogni mattina la spaz-zatura aumenta perché viene scaricata notte tempo. Unmese fa ho costretto alcuni "cortesi" concittadini a rimet-tere sul furgone tutto quello che avevano scaricato e hofornito alla polizia la targa del mezzo in questione. Ma so-li non possiamo farcela, abbiamo bisogno che il Consi-glio di Zona 4 ci aiuti a bonificare la Zona sollecitandoanche la Ferrovia ad occuparsi della manutenzione dellaparte di competenza. Potrebbe essere utile illuminare me-glio la zona, per esempio”. E ad “illustrazione” della si-tuazione allegava numerose fotografie, molto eloquenti. La buona notizia è che a pochi giorni dalla segnalazionefatta dal Consiglio di Zona ad AMSA, una squadra di AM-SA ha eseguito un’accurata pulizia del piazzale, aspor-tando tutti gli scarichi abusivi e ripristinando buone con-dizioni igieniche. E in più l’impegno a tenere la situazio-ne sotto controllo.

C’ERA, NON C’È PIÙ

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8 gennaio 2012

Abbiamo pensato che, per avvicinarci ai nostri lettori e ai nuovi pro-tagonisti delle prossime pagine, sarebbe stato opportuno “metterci lafaccia”. Trovate le nostre presentazioni e quella generica del blognella pagina Chi siamo, utile anche per individuare il taglio della no-stra pagina mensile che, essendo parte di un giornale di zona, segueuna linea editoriale precisa.Ma la grande novità consiste nella Bacheca dei naufraghi, il veroluogo di scambio e confronto del blog!Noi “isolani” siamo sempre alla ricerca di nuove storie da racconta-re, quindi se avete suggerimenti per i temi delle prossime pagine, sesiete giovani emergenti in campo letterario o culturale, se avete decisodi intraprendere una strada particolare e avete voglia di farvi cono-scere nonché di dare consigli ad altri giovani, questo è il posto chefa per voi!Di mese in mese vi troverete annunci cui rispondere e notizie sullazona, come ad esempio eventi culturali che, per le tempistiche dellaredazione, non trovano spazio nel giornale.

Il blog vi permetterà inoltre di riguardare tutte le splendide illustrazionidi Silvia Pusceddu che hanno accompagnato le pagine di questo anno.

L’isola di QUATTROA cura della Redazione giovani – Per raccontare la vostra storia giovane: [email protected] – Ci trovate sul blog http://isoladiquattro.wordpress.com

INCONTRIAMOCI SULL’ISOLA (CHE C’È)

I nuovi, importantissimi,approdi

Stranieri e carcerazioneSegnaliamo con piacere l’a-pertura, in zona, di uno spor-tello di assistenza ed informa-zione, presso la Parrocchia diSan Eugenio in via del Tur-chino 9, per iniziativa e cura-to da Sandro Sessa, il diretto-re della Scuola popolare. Al-lo sportello possono rivolger-si parenti, amici e famigliaridi detenuti per ottenere aiutoe supporto operativo. L’idea di questo sportello na-sce dai problemi vissuti daglistranieri detenuti cui vengonoconcesse misure alternative al-la detenzione, in relazione an-che alla loro posizione di re-golarità o meno. Esiste infat-ti una notevole differenza nel-la concessione dei benefici pe-nitenziari tra il detenuto stra-niero che gode di una posi-zione di regolarità e il dete-nuto straniero che risulta clan-destino o irregolare e quindimanca di qualsiasi elementodi supporto, necessario per ot-tenere il beneficio. A parità dipena, statisticamente si può di-mostrare che l'accesso ai be-nefici delle misure alternativealla pena detentiva è fruito, neifatti, in ragione diretta del gra-do di risorse economiche, cul-

turali e sociali godute dal con-dannato. Si può dimostrareche, salvo pochissime ecce-zioni, lo straniero immigratocon scarsa conoscenza dellanostra lingua, senza un lavo-ro stabile ecc. non riesce inpratica a godere di misure al-ternative in fase esecutiva, an-che se astrattamente si trovanelle condizioni legali per go-derne.A questo proposito, pubbli-chiamo una vicenda racconta-ta da un amico della ScuolaPopolare, Franco Cecconi, unmagistrato in pensione chesvolge un’importante e meri-toria azione di volontariatopresso il carcere di San Vitto-re.

Antonio Zaopo

Un’evasione impossibileA San Vittore mi ha contatta-

to una detenuta straniera re-sidente in zona 4, incensura-ta, che era stata arrestata perspaccio a cui successivamen-te erano stati concessi gli ar-resti domiciliari. Alla fine delprocesso era stata però rico-nosciuta innocente con ordinedi scarcerazione. In realtà lascarcerazione non era stataeseguita perché, durante gli ar-resti domiciliari, la signora siera allontanata per un breveperiodo dalla sua abitazione,con conseguente successivacondanna per il reato di eva-sione.La situazione era paradossa-le: infatti il reato di evasioneera avvenuto durante una de-tenzione preventiva che deveessere ritenuta ingiustificataperché comminata a personasuccessivamente assolta daltribunale, ciò che costituivaanche titolo per una richiestadei danni.Questo caso oltre che signifi-cativo nella sua assurdità, cidà l’occasione per alcune con-

siderazioni sulla situazione deidetenuti stranieri nelle carceriitaliane che si trovano ad af-frontare delle difficoltà chenon riguardano i cittadini ita-liani e che costituiscono dellevere e proprie ‘pene aggiunti-ve’.- Nella fase di esecuzione del-la pena in genere il difensoreha esaurito il mandato e l’im-putato rimane senza assisten-za. Gli extracomunitari nonhanno in genere una difesa le-gale effettiva e non sanno dipoter richiedere il gratuito pa-trocinio.- Nel caso degli immigrati lasituazione è particolarmentegrave per la difficoltà della lin-gua in un settore come quellogiudiziario di particolare com-plessità.- A causa di una evidenteemarginazione sociale e cul-turale la domanda di tutela èparticolarmente pressante nonavendo l’interessato riferi-menti esterni idonei a suppor-tarlo.

- Nella maggioranza dei casiil detenuto non ha l’appoggiodella famiglia né ha conna-zionali residenti in Italia, do-ve ad esempio possa essereaccolto per una detenzione do-miciliare.- Il contatto con le famiglie èdifficile anche nel caso di co-municazioni telefoniche chevengono autorizzate in orarispecifici spesso corrispon-denti, nei paesi di destinazio-ne, a ore notturne che rendo-no complicata e inopportunaspecie nel caso di bambini, latelefonata.Queste difficoltà ed altre chesi possono presentare, richie-dono un pronto intervento disensibilizzazione e di infor-mazione che sono necessarinella delicata fase della ese-cuzione della pena in cui i rap-porti umani e famigliari assu-mono una particolare rilevan-za e le comunicazioni tra car-cere e tribunale sono carenti,anche perché il detenuto, so-prattutto straniero, si trova in

un ambiente del tutto estraneoche rende difficili le iniziati-ve ed è in genere assistito daavvocati d’ufficio che in quan-to non pagati, non offrono unadifesa effettiva.Nel caso citato all’inizio, ladetenuta ha potuto ottenere intempi sufficientemente rapidiun decreto di detenzione do-miciliare, grazie all’interven-to dei volontari dello Sportel-lo Giuridico.

Franco Cecconi

Sportello solidarietàDedicato a persone sot-toposte a provvedimentida parte della autoritàgiudiziaria e alle loro fa-miglie.

Dove: via del Turchino 9 (ingresso oratorio)

Quando:martedì e venerdì dalle 10 alle 13

Per appuntamento telefo-nare allo 02 55192510(Parrocchia Sant’Euge-nio)

Chiunque desiderasse informazioni sulla scuola popolare, le iniziative ai 4 angoli del mondo, dare suggerimenti o interagire con quan-to scritto nella rubrica, può farlo scrivendo all’indirizzo: [email protected]

Il cammino è semplice: nessuna stella da se-

guire, ma solo un pc su cui digitare http://iso-

ladiquattro.wordpress.com. Approderete co-

sì sul rinnovato blog dell’Isola di Quattro!

Dopo l’anno di assenza, gli “isolani” sono

tornati e il blog si è riempito di contenuti e

novità. Potrete trovare tutte le pagine del-

l’Isola, comodamente classificate secondo

nuove e aggiornate categorie…ma non solo!

Per rispecchiare la nuova rotta di naviga-

zione intrapresa da ormai un anno, il blog si

è rinnovato nei contenuti e nelle funzioni.

Avviso ai navigantiRitorna attiva, dopo un letargo considerevole, la mail della redazio-ne giovani. Anche questo può essere un modo per inviarci materialee segnalazioni, per contattarci e parlare con noi.

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9gennaio 2012

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P erché riteniamo fondamentale aiu-tare chi è ammalato, disabile, an-ziano, solo… Questo il concetto

che anima Unitalsi, l’associazione che sioccupa di accompagnare i malati nei san-tuari internazionali ed italiani e non solo,presente a Milano con diverse sezioni unadelle quali appena al di là dei confini dizona 4 in viale Majno. Ci accompagna ascoprirla Rosanna Favulli, che dell’asso-ciazione Milano Sud Ovest è parte attiva,raccontandoci le iniziative e le finalità.

Come è nata questa associazione?

“La nostra associazione, a livello nazio-nale, è nata prevalentemente per accom-pagnare i diversamente abili e questo è ilnostro principale impegno. Accompa-gniamo a Lourdes i malati e li seguiamopasso per passo durante la loro perma-nenza, fornendo loro assistenza, spiritua-le in primo luogo, ma anche a livello del-le necessità quotidiane. La nostra sotto-sezione di Milano Sud Ovest nasce comegruppo aziendale quando tempo fa alcu-ne aziende, come la Falck, crearono al pro-prio interno un gruppo di volontariato equesto andò avanti per un po’ di tempo,con molta disponibilità da parte delle di-rezioni. Purtroppo il mondo cambia e so-no cambiate anche le aziende e questa at-tività si interruppe. Abbiamo allora pen-sato a quello che ci stava intorno, a chisoffre quotidianamente e abbiamo decisodi proseguire entrando nel territorio, con-tinuando nella nostra opera, prendendocontatto con le parrocchie. Oggi c’è mol-ta necessità sul territorio”.I viaggi che vengono fatti a Lourdes, maanche in altri santuari mariani, ci ha dettoRosanna; per le persone sono un momen-to particolare e spesso costituiscono la lo-ro vacanza e sono attesi quale occasioneper stare assieme, trascorrere momenti digioia: pur rimanendo un viaggio di spe-

ranza e fede. L’attività di Unitalsi, comeaccennato prima, non si ferma all’accom-pagnamento nei pellegrinaggi, si ramifi-ca nella zona di competenza attraverso al-tre iniziative come l’assistenza ai ricove-rati negli istituti o negli ospedali o a chiha bisogno di un supporto a casa. I vo-lontari di Unitalsi vanno dove è necessa-rio: al Policlinico o alla Mangiagalli e al-la De Marchi quando i pazienti sono ibambini ai quali portare un sorriso, un’o-ra di compagnia per far sentire meno pe-sante il distacco dai genitori. All’internodi Unitalsi vi è la “Compagnia dei colo-ri” formata da persone che vestite daclown vanno a fare animazione all’interno

degli ospedali pediatrici. Da segnalare an-che le case famiglia, i soggiorni estivi edinvernali, progetti di servizio civile; du-rante il terremoto in Abruzzo l’associa-zione ha avuto la gestione di un campotende e altre attività dove la finalità è ilportare conforto e aiuto al malato.

Come avvengono i vostri viaggi?

“Accompagniamo queste persone in tre-no principalmente, ma a volte anche in ae-reo, e ad ogni viaggio ci sono circa 300malati assistiti da altrettante persone vo-

lontarie. Senza contare l’assistenza chetroviamo in luogo. Il nostro è un percor-so di quattro giorni, ovviamente ben de-finito spiritualmente, ma che ha anche mo-menti di svago o festa. Facciamo ancheun percorso storico-religioso che riper-corre i luoghi dove ha vissuto suor Ber-nadette, accompagnati da momenti di pre-ghiera e riflessione”.Un dato che ci ha stupiti è quello relativoalle persone che ogni anno arrivano aLourdes: 60 milioni con provenienze datutto il mondo, e tutto avviene organizza-to in maniera perfetta considerando laquantità di persone. Come il riuscire a co-ordinare 12mila persone che il mercoledìe la domenica riempiono la basilica sot-terranea di Lourdes.

Hai mai assistito a qualche cosa di in-

spiegabile?

“Il miracolo non è solo alzarsi e cammi-nare. Il miracolo è la persona che cambia.Quello che colpisce è come cambianoquelli che apparentemente sono normaliperché si accorgono della serenità e dellagioia di chi soffre e capiscono di avere ri-cevuto dalla vita tanto e fino al giorno pri-ma si lamentavano per la cosa più stupi-da pensando che fosse la cosa più bruttadel mondo”.Lo scorso dicembre Unitalsi ha festeggiatoi suoi novant’anni di attività con una ce-rimonia nel Duomo di Milano celebran-do la reliquia di Bernadette. Novanta an-ni al servizio di chi soffre, di chi ha biso-gno, di chi spera. Di chi crede.

Sergio Biagini

UNITALSI viale Majno 40 –tel 02 29408985

martedì e giovedì 14-18.30

www.unitalsilombardia.it

[email protected]

LA ZONA 4 SECONDO SAMANTHA

22. PIAZZA 5 GIORNATEAssociazione Unitalsi,

novant’anni di solidarietàCiao a tutti sono sempre io,barbaramente estromessa dalnumero di novembre perchéquesti della redazione sonoinvidiosi del mio successo.Dunque, Piazza 5 Giornateè una piazza, e qua non cipiove, a meno che non simetta a piovere davvero e al-lora diventa un altro discor-so, e se qual-cuno aggiun-ge “piovegoverno la-d r o ” … A hsì, nientepolitica per-ché sonopiccola ec-cetera: duescatole. Co-munque, sonosicura che tutti sanno dov’è‘sta piazza, ma che nessunoha mai guardato con atten-zione il monumento che c’èin mezzo, tranne mio nonnoLuiss bonanima, che quan-do ci passava davanti dice-va un “ciumbia la Eva” chevoleva dire che certe cose glipiacevano un fracco. Il Giu-seppe Grandi (1843-1894),che di mestiere faceva loscultore, ci ha lavorato sodoquattordici anni, ma neanchel’ha visto inaugurato perchéè morto prima, poco più checinquantenne, forse per viadegli accidenti che gli ha ti-rato il leone, che era un leo-ne vero fatto venire da Am-burgo con domatore al se-guito, e, siccome era di buoncarattere, il Grandi gli face-va i dispetti per aizzarlo per-ché doveva sembrare feroce,ma quello macché, infattinella statua sembra ammo-sciato di brutto. Sono inve-

ce pimpanti e tordellose lecinque sventolone mezze nu-de (ecco il perché del “cium-bia la Eva” di nonno Luiss)che, una per giornata, do-vrebbero simboleggiarequello che è successo, e tut-to sommato anche l’aquila,che il Grandi aveva fatto ve-nire in carne e penne da Bu-

dapest e sta lì ad annunciarela vittoria, se la cavicchia.Sul basamento ci sono i no-mi dei caduti delle CinqueGiornate, e a contarli vienefuori che sono stati 391, masiccome non mi sembra giu-sto liquidare così una pagi-na di storia tanto importan-te, vi prometto che nel nu-mero di marzo, se non miavranno cacciata prima, senon mi censureranno, se ilgoverno non metterà una tas-sa su chi scrive di cose sto-riche, ha dieci anni, è bion-da con gli occhi azzurri…in-somma non tasseranno me,be’, ci tornerò sopra. Ah sia-mo nel 2012 e non è più il150° dell’Unità d’Italia? Eun bel “chi se ne importa”non vogliamo mettercelo?Perciò, salvo calamità di va-ria natura, alla prossima.

Samantha

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C’erano proprio tutti:gli storici Amici diCasAmica Onlus, i

volontari, i “sciurdutur” e, na-turalmente, gli ospiti dellequattro strutture d’accoglien-za. Un “simpaticamente mo-vimentato” incontro natalizio,un brindisi collettivo con lebollicine offerte da alcune ca-se vinicole, ma, soprattutto,colmo di speranza e di vogliadi vivere! Un mercatino bene-fico con ogni bendidio dove,dalla candela dorata, alla bor-settina da sera, al panettone,tutto è stato donato dalle tan-te aziende che ogni anno of-frono i loro prodotti in segnodi amicizia e solidarietà.Presso la quarta struttura di viaS. Achilleo 4, CasAmica havoluto festeggiare così l’arri-vo del Natale, proprio in que-sto nuovo Spazio di acco-glienza dedicato ai bimbi ma-lati oncologici, qui a Milanocon i genitori per le appro-priate cure e terapie.L’associazione CasAmica On-lus gestisce infatti quattrostrutture d’accoglienza per tut-te quelle persone, di ogni etàe provenienza, giunte da lon-tano perché bisognose di curesoprattutto oncologiche pres-so i grandi ospedali milanesi.Sono persone che, per loro dif-ficoltà socio economiche, nonpotrebbero permettersi un sog-giorno prolungato lontano dacasa. Qui vengono accolte eseguite nelle loro esigenze da-gli operatori e dai volontari. I“numeri” spiegano da soli que-sta realtà milanese: 4 struttu-

re d’accoglienza, oltre 100 po-sti letto disponibili, 365 giornil’anno di apertura delle Case,più di 3mila le persone accol-te ogni anno, oltre 25mila ipernottamenti offerti ogni an-no, 60 i volontari, 7.500 le oredi amicizia, vicinanza, ac-compagnamento, ascolto de-dicati agli ospiti ed all’asso-ciazione ogni anno.Un 2011 molto intenso e po-sitivo per l’operato di CasA-mica, che ha visto non solo l’i-naugurazione della quarta Ca-sa d’accoglienza, ma, anche,il novembre scorso, un even-

to straordinario, dedicato allaraccolta fondi: 600 persone al-l’East End Studios (ex Capro-ni di via Mecenate), una cenarealizzata da un gruppo di chefche si sono prestati gratuita-mente per l’occasione, un’a-sta benefica ed una lotteria,personaggi dello spettacolo.Ora possono essere completa-te altre 12 stanze per i più pic-coli. Ora ci si rimette al lavo-ro per fare di CasAmica On-lus un punto di riferimentospeciale per chi non debbafronteggiare altri disagi soloperché malato.

Il Natale di CasAmica OnlusUn brindisi di amicizia e solidarietà tutti insieme con il cuore

10 novembre 2011

Negli scorsi articoli ab-biamo percorso tutta lavia Goldoni dalla peri-

feria in direzione del centrocittà; l'ultima traversa che ab-biamo incrociato sul nostrocammino è stata la via Kramer,una breve strada che congiun-ge via Nino Bi-xio a corso Con-cordia; ebbene, inquesto brevespezzone di via sitrova un impor-tante museo, dirilevanza nazio-nale. Si tratta del Mu-seo dei Beni Cul-turali Cappuccini(o, più semplice-mente, Museodei Cappuccini diMilano) ed è sta-to aperto nel2001 allo scopodi far conosceremeglio la realtàdell'Ordine reli-gioso che, pre-sente in Lombar-dia fin dal XVIsecolo, ha saputofarsi apprezzaredalla popolazio-ne per il suo quo-tidiano serviziotra la gente. I Cappuccini infatti giunsero aMilano nel 1535 e presero di-mora presso la cappella Duca-le di San Giovanni alla Vedra oalla Vipera, ove si trova l'at-tuale via Vepra, parallela a viaMoisé Loria. Nel 1542 abban-donarono questo luogo per ilconvento di San Vittore al-l'Olmo, e nel 1591 aprirono

quello dell'Immacolata Con-cezione, il famoso convento diPorta Orientale de "I Promes-si Sposi". In questi due luoghi visserol'osservanza del Santo Vange-lo, prodigandosi, nei momentipiù tragici, per il servizio, an-

che materiale (ad esempio lapeste descritta dal Manzoni),del popolo milanese. Il convento di S. Vittore fusoppresso nel 1805, quello del-la Concezione il 26 aprile1810. Sito in via Kramer 5, ed aper-to tutti i pomeriggi tranne il lu-nedì, il Museo presenta il pen-

siero e l'attività dei Cappucci-ni, l'ambito culturale e religio-so nel quale hanno operato, in-serito in ampi percorsi dellatradizione e della storia di Mi-lano. Il metodo utilizzato alterna l'e-sposizione permanente, com-

posta da opere pro-venienti sia dall'ar-chivio dell'Ordinesia da alcune dellenumerose fraternitàsituate in Lombar-dia, con esposizionitemporanee, alloscopo di conserva-re, studiare e diffon-dere storia, arte ecultura, con lo spiri-to che da semprepervade l'attività deiFrati Minori Cap-puccini di Lombar-dia, che intende "re-stituire" le opered'arte che, per di-verse ragioni, sonopatrimonio dell'Or-dine dei Frati Mino-ri Cappuccini, attra-verso il Museo af-finché tutti ne pos-sano godere. E perquesto l'ingresso è,e sarà, sempre gra-tuito. Il Museo ècomposto da cinque

sezioni, che approfondiremoqui di seguito: "Le origini","Frati Cappuccini", "SpazioManzoniano", "Iconografia sa-cra" e "Donazioni". La prima sezione, "Le origi-ni", nella quale sono espostidipinti raffiguranti san Fran-cesco, comprende un signifi-cativo numero di opere. Ciò si

spiega con il fatto che egli èpunto di riferimento impre-scindibile per i Frati MinoriCappuccini. Infatti essi si co-stituirono nel 1525 come ordi-ne riformato all'interno del mo-vimento francescano, proprioper vivere nel modo più au-tentico possibile secondo l'e-sempio di San Francesco d'As-sisi. La seconda sezione, "FratiCappuccini", ripercorre la vi-ta dell'ordine nato con la bol-la papale "Religionis zelus",emanata da Cle-mente VII il 3 lu-glio 1528. La terza sezione,"Spazio Manzo-niano", fa riferi-mento a quei per-sonaggi che, de-scritti nei "Pro-messi Sposi", cihanno donato lapercezione dellaMilano del Sei-cento; fra questi,numerosi cap-puccini come adesempio Fra' Cri-stoforo, ed altri:molti veri, tutticomunque vero-simili perchè ba-sati su testimo-nianze dell'epoca;dopotutto permolti il romanzo manzonianoè stata la fonte privilegiata perla conoscenza di quel periododella nostra storia. Per tal mo-tivo in questa sezione sonoospitate anche alcune oleogra-fie ottocentesche che ne illu-strano alcuni brani, un'incisio-ne che restituisce un'immagi-

ne assai rara del Convento diPorta Orientale, la preziosaformella della Madonna che sivenerava all'interno del Laz-zaretto. La quarta sezione, "Iconogra-fia sacra" contiene opere cheesprimono i temi cardine dellaspiritualità francescano-cap-puccina, ossia l'Amore per Ge-sù incarnato e per l'umiltà diDio, l'Amore per Gesù croci-fisso, l'Amore per la Madre diDio, la Carità. Ecco perchè so-no qui ospitate opere che han-

no rispettivamente per sogget-to la Natività e le iconografieche ne derivano, come l'Ado-razione dei pastori e dei Ma-gi; la preziosa Via Crucis inci-sa da Giandomenico Tiepolotra il 1748 e il 1749, prove-niente dal convento dei cap-puccini di Lovere; opere di

iconografia mariana; le tele delpittore Antonio Cifrondi "Darda mangiare agli affamati" e"Dar da bere agli assetati", uni-tamente a molte altre opere,naturalmente. La quinta sezione infine, de-nominata "Donazioni", ospitaproprio una selezione delleopere pervenute ai Frati Cap-puccini di Lombardia nel cor-so della storia dell'Ordine, inparticolare negli ultimi centoanni. Si tratta di dipinti e scul-ture dal soggetto sacro o di ca-

rattere profano con un unicoelemento che le unisce, che èanche il filo conduttore che vaseguito nell'avvicinarsi a taliopere: la possibilità di abituarsia ricercare il Bello anche at-traverso ciò che di bello dal-l'uomo è stato realizzato lun-go i secoli.

Il Museo dei CappucciniA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo di Riccardo Tammaro - Fotografie: Museo dei Cappuccini Milano

Nella nostra zona si trova un piccolo la-boratorio, crocevia di progetti sul ter-ritorio e spunti creativi per bambini e

adulti: si chiama Concreta. Prende il nome siadalla materia che, modellata dalla sua fonda-trice Giulia Degli Alberti, si trasforma in arti-gianato artistico, sia dall’intenzione di creareun reale punto d’incontro dove conoscere leiniziative dell’asso-ciazione Arte e Me-moria del Territorio,attiva dal 1997.Qualcuno ha già avu-to modo di conoscer-li lo scorso ottobre aCascina Cuccagna inoccasione della mo-stra “Leonardo daVinci e la risaia: chiu-se d’acqua tra Pie-monte e Lombardia”;ma nel curriculumdell’associazione tro-viamo molti altri eventi che oltrepassano i con-fini della zona 4, come la recente mostra “SA-LE… la voglia d’arte” svoltasi lo scorso agostoall’interno della miniera di salgemma di Pe-tralia Soprana, grazie alla collaborazione di die-ci scultori, e numerose attività di educazioneambientale. Nella sede inoltre, trova spazio un progetto chevuole accompagnare i più giovani alla risco-perta delle forme della natura accantonando perqualche ora il rigore delle geometrie urbane. Bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni, in piccoligruppi costituiti da un massimo di 5/7 elementi,verranno guidati senza forzature (non indosse-ranno grembiuli neanche durante la lavorazio-ne della creta per abbattere le diffidenze) lun-go un percorso strutturato in 7 incontri di 2 oreciascuno con cadenza approssimativamente bi-settimanale. Questo percorso chiamato “le piante e le loroforme” ha esordito lo scorso novembre. Inizialmente i partecipanti vengono invitati atrasporre su carta con i mezzi che già cono-scono la loro personale visione della natura,per poi proseguire con una osservazione atten-

ta dei movimenti e delle sagome del mondo ve-getale al fine di aggiungerle al proprio baga-glio di conoscenze e poterle riprodurre conmaggiore consapevolezza. A questo scopo ven-gono utilizzate diverse tecniche (copia dal ve-ro, frottage, collage) fino ad arrivare alla la-vorazione dell’argilla. A fine gennaio partirà un nuovo ciclo di in-

contri; il costo perogni iscritto è di 10euro l’ora inclusi imateriali di consumo(sono invece esclusele cotture dei manu-fatti in creta che pos-sono essere effettua-te presso la fornacedi via Hayech).In cantiere ci sonoanche l’atelier di di-segno libero (da feb-braio), il laboratoriodi giardinaggio, i la-

boratori estivi in diverse sedi e i percorsi nelParco Sud che coinvolgeranno anche i genito-ri, oltre alle collaborazioni con le scuole ma-terne, elementari e medie. Sono previsti infine i corsi di ceramica per adul-ti che vedranno l’intervento del maestro di tor-nio Guido Garbarino; in quest’ultimo caso sa-rà necessario raggiungere un numero minimodi partecipanti: le persone interessate sono in-vitate a contattare direttamente gli organizza-tori.Oltre a quelli già elencati sono tanti gli spuntiche presto daranno vita a nuove iniziative: unprogetto in continua evoluzione, come la cre-ta che prende forma sotto le mani dell’artista.Per conoscere il programma dei prossimi even-ti e gli orari di apertura del negozio è possibi-le contattare direttamente l’associazione.

Silvia Pusceddu

LABORATORIO CONCRETA Via Presolana 5 tel.02 2828419 e-mail [email protected]

Nuovi spazi creativi: il Laboratorio Concreta

Domenica 22 gennaio ore 14.30 Corso di Visotonic® Auto-lifting muscolare del viso

Sono aperte le iscrizioni al secondo quadrimestre dei nostri corsi

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11novembre 2011

TEATRO OSCARvia Lattanzio 58– 02 36503740

[email protected]

domenica 15 gennaio ore 10.45I bambini sono invitati in teatro per la letturadi una fiaba e per momenti di gioco e condi-visione con gli attori. Ingresso gratuito

Sabato 21 gennaio ore 16.00

NON RIESCO A DORMIRE!regia di Gabriella Folettoper bambini dai 5 anni - Ingresso 7 €, accom-pagnatori gratuito

TEATRO LA SCALA DELLA VITA

Per l’Associazione Il Sipario dei BambiniVia Piolti de’ Bianchi 47

02 63633353 / 3338832030

Domenica 15 gennaio ore 16.00

FIERRITOR E LA PORTA NELL’ARIACompagnia La Scala della VitaPer bambini dai 5 ai 10 anni - Ingresso 7 euro

Domenica 22 gennaio ore 16.00

PRIMI VOLI IN AFRICA. La nuova avventura di Tina la rondine pittrice.Associazione ArtEventualeTeatroUn altro appuntamento con la rondine pittriceTina che quest’anno va in Africa e ci raccon-ta la sua avventura con canzoni, filastrocchea tema e tanti tanti colori. Per bambini dai 3ai 8 anni - Ingresso 7 euro

Domenica 29 gennaio dalle 16.00 alle 18.00

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIECompagnia LeMatPer bambini dai 4 ai 9 anni - Ingresso 7 euro

Sabato 21 gennaio dalle 16.00 alle 18.00

I LABORATORI DEI CINQUE SENSI: il profumo dei sogniA cura di Stefano Bernini e Irene De LucaSpettacolo interattivo e rielaborazione dellospettacolo per rendere consapevole il bambi-ni dell’unicità di ognuno dei cinque sensi. Inincontro scopriremo l’olfatto attraverso la ri-elaborazione la messa in gioco della favola diCappuccetto Rosso. Per bambini da 4 a 8 an-ni - Ingresso 12 euro

Da fine gennaio/inizio febbraio al sabatomattina dalle 10.30 alle 12.00

LABORATORIO TEATRALE PER RAGAZZIdi Stefano Bernini e Irene De LucaCorso quadrimestrale che si propone comemomento di crescita per stimolare la creativi-tà corporea in stretto contatto con la parola.Fine corso: metà maggio - Per bambini dagli8 ai 12 anni

IL TEATRODI GIANNI E COSETTA COLLA

Teatro della 14° - via Oglio 18Tel 02 55211300 - www.teatrocolla.org

Fino a domenica 22 gennaio

ROBIN HOOD E LA FORESTA DI SHERWOOD Di Stefania Mannacio Colla e Luca Passeri

Da sabato 28 gennaio a domenica 5 feb-braio

LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIEdi Lewis Carroll

Età consigliata: dai 3 ai 10 anni - sabati e do-meniche ore 16.30 - scolastiche nei giorni fe-riali ore 10

COMPAGNIA TEATRALE SENTICHESTORIA

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23 - www.sentichestoria.it

tel. 347 9704557

Domenica 15 gennaio ore 11.00

FOLLETTO A CHI?Laboratorio Creativo LaboriamociSù a curadi M.Cristina Ceresa età: 3-10 anni - Ingresso € 5,00

domenica 15 gennaio ore 16.30

CABARET FATA MATAscritto e diretto da M. Cristina Ceresa età: 4-10 anni - Ingresso 5 € bambini/8 €adulti

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14

Tel 02 59995206 - 02 59995251

Sabato 14 gennaio

ore 16.00

IN TUTTI I SENSIIn collaborazione conMUBADa 4 anni – durata 90minuti

Sabato 21 gennaio ore 16.00

IL MIO AMICO DRUGOlibero adattamento teatrale del romanzo “Ab-baiare stanca”di Daniel PennacDa 3 a 10 anni – durata 60 minuti

Sabato 28 gennaio ore 16.00

GIOCOLIERI SI DIVENTAUn pomeriggio per fare circo insiemeDa 6 a 9 anni - durata 70 minuti.

Posto unico € 10

TEATRO DELFINOVia Dalmazia 11

Domenica 22 gennaio ore 15.30

spettacolo per i bimbi

I PUFFI

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63

tel 02 55181377 – 02 55181362

CARCANO BAMBINISabato 14 gennaio ore 15.30 e 20.30

Domenica 15 gennaio ore 15.30

PIERINO E IL LUPOdi Sergej Prokofiev, con il Balletto di Mila-

no diretto da Carlo Pesta

ORCHESTRA DA CAMERA MILANO CLASSICA

Palazzina Liberty, Largo Marinai d’Italia -Tel 02 28510173 – [email protected]

Sono 20 ormai le stagioni che hanno visto pro-tagonista l’Orchestra da camera alla PalazzinaLiberty, divenuta, grazie al sostegno del Co-mune di Milano, sede stabile della formazio-ne.Una stagione, quella programmata per il 2012(con un anticipo lo scorso mese di novembre),che tiene conto della doppia anima di MilanoClassica, capace di spaziare entro i marginitracciati dai suoi repertori d’elezione: il Ba-rocco e il Preclassicismo da un lato, il Nove-cento storico dall’altro.Ancor più evidente che in passato la volontàdi declinare insieme musica e parola, intesa intutte le sue accezioni: retorica, poetica, lette-raria; ma anche musica e cinema, in occasionedi un appuntamento dedicato a quattro film mu-ti con accompagnamento musicale dal vivo,durante il quale la formazione sarà diretta daldirettore artistico Gianluca Capuano.Molti i concerti organizzati in collaborazionecon diversi enti di produzione musicale: il Cen-tro Culturale Rosetum, la Bach-Woche, il Con-servatorio di Piacenza, I Musici di Santa Pela-gia, il Dipartimento di Storia delle Arti, dellaMusica e dello Spettacolo dell’Università de-gli Studi di Milano, l’Officina della Musica diMilano.Come sempre, troverete mensilmente la pro-grammazione su QUATTRO.

Domenica 15 gennaio ore 11.00Lunedì 16 gennaio ore 20.30

IL SUONAR PARLANTE: LA VIOLA DA GAMBALorenzo Cavasanti flauto dirittoVittorio Ghielmi viola da gamba

e direzioneMusiche di: G.Ph Telemann, J.F. Rebel, J.G. Graun, A. VivaldiOrchestra da camera Milano Classica

Domenica 22 gennaio ore 11.00

NOVECENTO A CONFRONTO Trio AlbatrosMusiche di: Nino Rota, Bohuslav Martinu,

Alessandro Solbiati, Bohuslav Martinu, Rocco Abate

Domenica 29 gennaio ore 11.00 Un musical nel giorno della memoria, per ri-cordare Edith Stein, in collaborazione con ilCentro Culturale RosetumA PIEDI SCALZI Oratorio in otto quadri sulla vita di EdithSteinMusica di Alessandro Nidi - Testo di Giam-piero PizzolAlessandro Nidi pianoforte e direzioneOrchestra da camera Milano Classica

Domenica 5 febbraio ore 11.00

GIANTSMusiche di: Carlo Gesualdo, Johann Seba-stian BachLuca Pianca liutoMargret Koell arpa tripla

Associazione Musicale Internazionale

L. V. BEETHOVENTeatro Arca, Corso 22 Marzo 23

Venerdì 20 gennaio ore 20.45

KALEIDO TRIOTito CICCARESE flauto Raffaele BERTOLINI clarinetto bassoGianni FASSETTA fisarmonica

ingresso 8 euro/5 euro (sotto 25/sopra 65)

CENTRO CULTURALE INSIEMEVia dei Cinquecento 1a

Sabato 14 gennaio ore 20.45

UN PALCO ALL’OPERA - IL BALLETTO

CLASSICO

GISELLEdi Adolphe Charles AdamUn classico del balletto romanticoRiduzione filmica e commento di G. Guarda-magna

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23

e mail: [email protected]

Domenica 29 gennaio ore 15.15

“Quellidellarca” presentanoGRAN VARIETA’

OFFICINA DELLA MUSICA DI MILANO

Via Ciceri Visconti 8/a - Tel. 349 3685996

Domenica 15 gennaio ore 19

ConcertoCANCIONES, SEGUIDILLAS Y BOLERASmusiche di Garcia, Sabaté, Girò, Granados,Albeniz, De FallaNicolas Lartaun, baritonoKatarzyna Preisner, pianoforte

Martedì 17 gennaio ore 20.45

in collaborazione con “I Giovedì musicali”AFORISMI MA NON TROPPOSuite di dediche ad ascoltatori vagamente

tipologizzati

musiche di Massimo Di GesuDanilo Faravelli, relatoreSabrina Allera, flautoMichele Naglieri, clarinettoAndrea Favalessa, violoncello

Entrata libera (con colletta facoltativa)

ZOE OLISTIC STUDIO Via Maestri Campionesi 26

Tel. 02 39440752 / 348 5171778 www.zoeolistic.it

Conferenze mensili sul tema:IL CAMMINO VERSO IL BENESSERE.PERCORRIAMOLO INSIEME!19 gennaio ore 21

FIORI DI BACH. COSA SONO, COME FUN-ZIONANO, COME CI SOSTENGONO.Relatrice: Susanna Valeria - Naturopata, Fioridi Bach, Aroma TerapeutaPrenotazione obbligatoria

NUOVA LIBRERIA SCALDAPENSIERI

Via Don Bosco, ang. Via Breno Tel 02 56816807

fino al 31 gennaio

FLUCTUATMostra fotografica di IVANO BOSELLI

GALLERIA D’ARTE FAMIGLIA MARGINI

Via Simone d’Orsenigo 6 - Tel 02 55199449

Fino al 21 gennaio

Mostra di ALESSIO RAVAIOLI

I PAESAGGI DELL’ANIMAa cura di Massimiliano BisazzaOrario: da lunedì a sabato ore 10.00-19.00

PPEERR II BBAAMMBBIINNII

Coristi cercasiIl coro polifonico di S. Maria del Suffragioricerca nuovi coristi per poter crescere nelnumero e nel repertorio musicale.L’impegno essenziale che si richiede preve-de: la partecipazione alla prova settimanaleche si tiene il mercoledì dalle 21 alle 23; lapartecipazione cantata alla messa della do-menica alle 11.30 e possibilmente a pochealtre occasioni extra-domenicali.Viene data anche la possibilità, ai coristi chelo richiedano, di partecipare ad una alfabe-tizzazione musicale e vocale collettiva te-nuta dal direttore del coro, due volte al me-se.Per contatti e ulteriori informazioni, rivol-gersi al direttore del coro via mail: [email protected] o al tel 338 7694181

MMUUSSIICCAA EEVVEENNTTII GGRRAATTUUIITTII

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12 gennaio 2012

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Biglietteria: 02 36503740

e-mail: [email protected]

dal 18 al 22 gennaio

FEMMES di Christian RullierTraduzione Alessandra FerrariRegia Mamadou Dioume

dal 25 al 29 gennaio Progetto DonneTeatroDirittiDAL VIVOmeditazioni e versi sotto le stelledi Roberta De Monticelli

Orario spettacoli: mar-sab ore 21.00; dom ore 17.00

TEATRO LA SCALA DELLA VITA

Via Piolti de’ Bianchi 47Tel 02 63633353 - 3338832030

Venerdì 13 e sabato 14 gennaio ore 20.30

DIATRIBA D’AMORECONTRO UOMO SEDUTODal testo di Gabriel Garcìa Marquez Con Wilma Minuti - regia di Stefano BerniniIngresso: 12-10 euro

Venerdì 27 ore 20.30 e sabato 28 gennaioore 10.00 su prenotazione

RUDOLF HESS, COMANDANTE AD AUSCHWITZDi e con Stefano Bernini. Vocalist Roxy Bel-lantuonoIngresso: 12-10 euro

Da fine gennaio-inizio febbraio. Tutti imartedì dalle 19.15 alle 21.00

LABORATORIO DI TEATRO SENSORIALECondotto dall’attore e regista Stefano BerniniCorso rivolto a tutti coloro che desideranoavvicinarsi al mondo del teatro attraverso unlavoro sui 5 sensi attraverso il quale l’attorearriva a permeare di verità tanto le emozionidel suo animo, quanto le sensazioni del suocorpo. Per tutte le informazioni contattare ilteatro o consultare il sito internet.

POLITEATROViale Lucania 18 – www.ilpoliteatro.org

Sabato 14 gennaio ore 21.00La Compagnia Teatrale “Gatto in Tasca” pre-sentaLA MOGLIE DI CHI? commedia brillante in due atti tratta da “Outof Order” di Ray Cooney

ROMANTICISMI IN MUSICARecitals pianistici e cameristici

Direzione artistica: Angelo e Giovanni Man-tovaniRealizzazione: IL CLAVICEMBALO VERDE

30 gennaio ore 21.00

BARTELLONI PIANO DUOpianoforte a 4 mani & presentazione CD(Nell’ambito della rassegna SoundTrack2012)

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14

Biglietteria tel. 02 59995206www.teatrofrancoparenti.it

Fino al 5 febbraio

Piccoli cult della grande letteratura russa

KARENINA – prove aperte di infelicitàdi Emanuele Trevi e Sonia Bergamasco conSonia BergamascoRegia Giuseppe Bertolucci

Orari: martedì (no 31 gennaio)-giovedì- ve-nerdì- sabato ore 20.45; mercoledì ore 18.30;domenica 15 gennaio ore 16.45 – a seguireUN TRENO CHIAMATO KARÉNINA, con-versazione con Fausto Malcovati, IsabellaBossi Fedrigotti, Rosa Matteucci e SalvatoreNatoliDomenica 22 gennaio ore 11.30: Brunch fi-

losofico sul conflitto legge/desiderioconduce Matteo Bonazzi La replica dellospettacolo avrà inizio alle ore 15.00

12-29 gennaio

IL MEMORIOSOStorie di uomini giusti dai libri di Gabriele Nis-

sim Il Tribunale del Bene e La Bontà insensataRegia di Paola Bigatto con MassimilianoSpezianiOrari: martedì-mercoledì-giovedì-venerdì ore20.30; sabato ore 19.45; domenica ore 16.00

16-22 gennaio

THOM PAINDi Will Eno - con Elio Germano

17-22 gennaio

JOB o LA TORTURA DEGLI AMICIdi Fabrice Hadjadj - con Roberto Trifirò eAndrea Maria Carabellie con la cantante lirica Dina Perekodko

24-28 gennaio

SUL CONCETTO DI VOLTO NEL FIGLIO DI DIOideazione e regia di Romeo Castellucci

SPAZIO TERTULLIANOVia Tertulliano 70 – tel 02 49472369

www.spaziotertulliano.it

10-22 gennaio

LA DODICESIMA NOTTEVersione di Davide Carnevali

Orari: da martedì a sabato ore 21 domenica ore 16

25 gennaio – 5 febbraio

TITO ANDRONICOtratto da “Titus Andronicus” di William Sha-kespeare

Orari: da mercoledì a sabato ore 21 – dome-nica ore 16

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

Sabato 14 gennaio ore 20.45

Compagnia Latte Nero

NOBILI E SERVIdi Carlo Dones - Regia di Silvia Mercoli

Sabato 28 gennaio ore 20.45

CASA NOVA!Commedia brillante liberamente tratta da “Lacasa nova” di Carlo GoldoniRegia di Alberto Monti

Sabato 4 febbraio ore 20.45

Compagnia Delle Muse

L’ULTIMO DEGLI AMANTI FOCOSIdi Neil Simon - Regia di Luciano Sperzaga

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23 – e mail:[email protected]

Sabato 21 gennaio ore 20.45

“Le Maskere” presentano

FIORE DI CACTUS di Barillet-Grédy, diretto da Nadia Brunoingresso 8 euro / 5 euro (sotto 25/sopra 65)

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63

tel 02 55181377 – 02 55181362

Dal 18 al 21 gennaio

ARIEcon Lella Costa - regia di Giorgio Gallione

Dal 31 gennaio al 5 febbraio

ANTIGONE OVVERO UNA STRATEGIA DEL RITOInterpreti principali: Elena Bucci e MarcoSgrossoOrari: feriali ore 20.30 – domenica ore 15.30– lunedì riposo

TIEFFE TEATRO MILANOvia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592538

10-29 gennaio

OTELLOda William Shakespeare - regia di MassimoNavone

CINEMA TEATRO DELFINOVia Dalmazia 11

CINEMACAFFE’Vuoi divertirti? Vuoi riflettere? Vuoi socializ-zare? Questo Ciclo è per te!!!Tutti i lunedì alle ore 20.45. Prima di ogniproiezione verranno offerti caffè e assaggi didolceIngresso € 5.00

16 gennaio:

CARNAGE di Roman Polanski. 23 gennaio:

TERRAFERMA di Emanuele Crialese30 gennaio:

TOMBOY di Céline Sciamma6 febbraio:

IL CUORE GRANDE DELLE RAGAZZE di Pupi Avati

CINEFORUM OSCARA cura del Centro Culturale ARBORVia Lattanzio 58 – tel 02 55194340

Di lunedì, due spettacoli: ore 15.15 e ore21.00Biglietto singolo: 5 euro

16 gennaio:

WALL STREET di Oliver Stone23 gennaio:

VENTO DI PRIMAVERA di Rose Bosch30 gennaio:

IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI di Juan Josè

Campanella6 febbraio:

TUTTI PER UNO di Romain Goupil

SSPPEETTTTAACCOOLLII

GALLERIA BIANCA MARIA RIZZI & MATTHIAS RITTER

via Cadolini 27 – tel. 02 58314940 – 347 3100295Fino al 10 febbraioIO ED ESSO….ERGO SUMOpere di Daniele Pignatelli e Kinki TexasA cura di Fortunato D’Amicomar-ven 14.3 -19.00, sab su appuntamento