Pustorino, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto...

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Francesco Pustorino, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Valentina Bertoli, Camilla Boca, Luca Cecchelli, Franco Lechner, Andrea Munafò, Sara Nuzzo, Gianni Pola, Alberto Tavazzi. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2013: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.500 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XVII, numero 144, marzo 2013 ® ® ATHOS Nelle pagine interne: Come il legno ritrova vita pag. 7 Professione educatore pag. 9 Cognome Nome: Cremona Raul pag. 3 Le bocce Carenini pag. 12 La donna che ha fatto perdere la testa a Robespierre pag. 4 La questua C on l’inaugurazione nel novembre scorso della sede rinnovata di via Decorati al Valor Civile 10, la zona 4 realizza un importante polo culturale che vede l’in- contro tra l’esperienza ormai consolidata del CEM (Centro di Educazione Musicale) e quella dei Civici Corsi di Jazz di Milano. I Civici Corsi di Jazz nacquero nel 1987 su iniziativa dell’As- sociazione Culturale Musica Oggi fondata da Franco Cerri, Enrico Intra e Maurizio Fran- co, con cui oggi abbiamo il piacere di parlare in occasione dell’apertura del nuovo jazz club “Quasi Capolinea”, inau- gurato il mese scorso in via Mecenate 76, come avevamo annunciato nel numero scorso. Completamente a digiuno in fatto di jazz, l’incontro con Enrico Intra e Maurizio Franco mi ha permesso non solo di comprendere l’attività dei cor- si civici, ma soprattutto di co- minciare ad apprezzare una re- altà musicale a me quasi sco- nosciuta. E dopo essere stata bonariamente “bacchettata” per aver definito il jazz una musica “un po’ d’élite”, cer- cherò di seguire il loro consi- glio: la musica non va ascol- tata in maniera “orizzontale”, ma “verticale”, in profondità. Insomma, conoscere per ap- prezzare. Come sono organizzate le at- tività dei Civici Corsi di Jazz? Maurizio Franco: «I Civici Corsi di Jazz fanno parte della Civica Scuola di Musica di Milano, ma costituiscono un dipartimento relativamente au- tonomo. Si articolano nella formula universitaria del bien- nio e del triennio e, a tal pro- posito, siamo in attesa del ri- conoscimento statale per il pa- reggiamento di questo titolo. La Scuola è in sé molto arti- colata: agli studenti viene of- ferto un insegnamento del lin- guaggio jazz a trecentosessan- ta gradi finalizzato ad un av- viamento professionale di al- tissimo livello. Una volta usci- ti dalla Scuola, i giovani intra- prendono importanti percorsi concertistici o si dedicano al- l’insegnamento». Enrico Intra: «Diversi can- tanti di successo ricercano la collaborazione dei nostri stu- denti. Il jazzista non solo co- nosce la musica, ma si distin- gue per la velocità e per l’ela- sticità di pensiero. Infatti, lo studio del jazz può costituire una difficoltà per coloro che provengono dalla musica clas- sica e che inizialmente si for- mano come semplici esecutori. Alla fine degli anni Ottanta, i Civici Corsi di Jazz nacquero come risposta ad un’esigenza sentita a Milano, ma in gene- rale in tutta Italia, relativa alla mancanza di scuole istituzio- nali di jazz. All’epoca, il Con- servatorio addirittura impediva ai giovani di suonare questo genere». Maurizio Franco: «Il valore aggiunto dei Civici Corsi di Jazz sta nella possibilità di fre- quentare, ancora da studenti, ambienti professionali e di esi- birsi pubblicamente. Un esem- pio importante è la manifesta- zione “Break in Jazz”, appun- tamento annuale presso Piazza Mercanti, in occasione della quale gli studenti hanno la possibilità di esibirsi in veri e propri concerti, presentando il repertorio preparato durante l’anno». Il jazz è un genere musicale accessibile a tutti e come ci si avvicina? Enrico Intra: «Assolutamen- Tanto jazz in Zona 4 Intervista a Enrico Intra e a Maurizio Franco E cco un intervento che i residenti dell’area limi- trofa all’incrocio Come- lico/Umbria/Ennio aspettava- no da anni, se non da decenni. Alla fine, ci siamo riusciti! Il nostro giornale molte volte ha sollevato il problema della pe- ricolosità dell’incrocio, racco- gliendo anche qualche centi- naio di firme e documentando i continui incidenti, il prece- dente Consiglio di zona aveva approvato alcune mozioni, il nuovo Consiglio di zona ha ri- preso la questione e in tutte le occasioni in cui era presente l’assessore Maran, i consiglieri di zona sollecitavano la solu- zione del problema. Pratica- mente l’abbiamo convinto per sfinimento! La soluzione è drastica: chiu- sura dell’incrocio, impossibi- lità dell’attraversamento ec- cetto che per il tram 16. Una soluzione peraltro che anticipa quella che verrà realizzata con la futura realizzazione della corsia preferenziale della 92. Non si sono verificate conse- guenze evidenti sulla viabilità: si forma un po’ di coda alla ro- tondina Umbria/Cirene e pro- babilmente si dovrà interveni- re sulla durata dei semafori; non vorremmo poi che addi- rittura aumentasse la velocità delle macchine e delle moto che rende veramente perico- loso l’attraversamento sulle strisce (la mia scelta di vita è aspettare che siano passate tut- te). Chiederemo in Zona di monitorare la situazione. Oh, meraviglia! Si chiude l’incrocio degli incidenti I l 27 febbraio con una bre- ve cerimonia, Stefania Ale- ni, fondatrice e direttore di QUATTRO, ha consegnato al- la dottoressa Carmen Longo- ni, direttrice della Biblioteca Calvairate, quattro volumi ri- legati che contengono tutti i numeri della nostra rivista, dal numero 1 del marzo 1997, an- cora in bianco e nero, sino al numero 141 del dicembre 2012. All’incontro hanno partecipato il dottor Fabrizio Ternelli, re- sponsabile delle attività pro- mozionali delle Biblioteche Rionali, e una rappresentanza dei redattori della rivista. Dopo la catalogazione dei vo- lumi, gli utenti della biblioteca potranno consultare tutti i nu- meri di QUATTRO, ripercor- rendo così anche la storia de- gli ultimi sedici anni del no- stro quartiere, grazie agli arti- coli, alle fotografie e alle vi- gnette che ne hanno tracciato negli anni i cambiamenti, le proposte e le promesse non sempre mantenute. Restiamo in attesa del quinto volume. F.T. Tutta la raccolta di QUATTRO è ora alla Biblioteca Calvairate segue a pag. 3 Da sinistra: Carmen Longoni, Simona Brambilla, Stefania Aleni, Fabrizio Ternelli, Francesco Tosi e Sergio Biagini

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.itVideoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, FrancescoPustorino, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Valentina Bertoli, Camilla Boca, Luca Cecchelli, Franco Lechner, Andrea Munafò, Sara Nuzzo, Gianni Pola, Alberto Tavazzi.Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2013: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.500 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XVII, numero 144, marzo 2013

® ®

ATHOS

Nellepagineinterne:

Come il legno ritrova vita

pag. 7

Professione educatore

pag. 9

Cognome Nome:Cremona Raul

pag. 3

Le bocce Carenini

pag. 12

La donna che hafatto perdere la testa a Robespierre

pag. 4

La questua

C on l’inaugurazione nelnovembre scorso dellasede rinnovata di via

Decorati al Valor Civile 10, lazona 4 realizza un importantepolo culturale che vede l’in-contro tra l’esperienza ormaiconsolidata del CEM (Centrodi Educazione Musicale) equella dei Civici Corsi di Jazzdi Milano.

I Civici Corsi di Jazz nacqueronel 1987 su iniziativa dell’As-sociazione Culturale MusicaOggi fondata da Franco Cerri,Enrico Intra e Maurizio Fran-co, con cui oggi abbiamo ilpiacere di parlare in occasionedell’apertura del nuovo jazzclub “Quasi Capolinea”, inau-gurato il mese scorso in viaMecenate 76, come avevamoannunciato nel numero scorso.Completamente a digiuno infatto di jazz, l’incontro conEnrico Intra e Maurizio Francomi ha permesso non solo dicomprendere l’attività dei cor-si civici, ma soprattutto di co-minciare ad apprezzare una re-altà musicale a me quasi sco-nosciuta. E dopo essere statabonariamente “bacchettata”

per aver definito il jazz unamusica “un po’ d’élite”, cer-cherò di seguire il loro consi-glio: la musica non va ascol-tata in maniera “orizzontale”,ma “verticale”, in profondità.Insomma, conoscere per ap-prezzare.

Come sono organizzate le at-tività dei Civici Corsi diJazz?Maurizio Franco: «I CiviciCorsi di Jazz fanno parte dellaCivica Scuola di Musica diMilano, ma costituiscono undipartimento relativamente au-tonomo. Si articolano nellaformula universitaria del bien-nio e del triennio e, a tal pro-posito, siamo in attesa del ri-conoscimento statale per il pa-reggiamento di questo titolo.La Scuola è in sé molto arti-colata: agli studenti viene of-ferto un insegnamento del lin-guaggio jazz a trecentosessan-ta gradi finalizzato ad un av-viamento professionale di al-tissimo livello. Una volta usci-ti dalla Scuola, i giovani intra-prendono importanti percorsiconcertistici o si dedicano al-l’insegnamento». Enrico Intra: «Diversi can-tanti di successo ricercano lacollaborazione dei nostri stu-denti. Il jazzista non solo co-nosce la musica, ma si distin-gue per la velocità e per l’ela-sticità di pensiero. Infatti, lostudio del jazz può costituireuna difficoltà per coloro cheprovengono dalla musica clas-sica e che inizialmente si for-

mano come semplici esecutori.Alla fine degli anni Ottanta, iCivici Corsi di Jazz nacquerocome risposta ad un’esigenzasentita a Milano, ma in gene-rale in tutta Italia, relativa allamancanza di scuole istituzio-nali di jazz. All’epoca, il Con-servatorio addirittura impedivaai giovani di suonare questogenere». Maurizio Franco: «Il valoreaggiunto dei Civici Corsi diJazz sta nella possibilità di fre-quentare, ancora da studenti,ambienti professionali e di esi-birsi pubblicamente. Un esem-pio importante è la manifesta-zione “Break in Jazz”, appun-tamento annuale presso Piazza

Mercanti, in occasione dellaquale gli studenti hanno lapossibilità di esibirsi in veri epropri concerti, presentando ilrepertorio preparato durantel’anno».

Il jazz è un genere musicaleaccessibile a tutti e come cisi avvicina?Enrico Intra: «Assolutamen-

Tanto jazz in Zona 4Intervista a Enrico Intra e a Maurizio Franco

Ecco un intervento che iresidenti dell’area limi-trofa all’incrocio Come-

lico/Umbria/Ennio aspettava-no da anni, se non da decenni.Alla fine, ci siamo riusciti! Ilnostro giornale molte volte hasollevato il problema della pe-ricolosità dell’incrocio, racco-gliendo anche qualche centi-

naio di firme e documentandoi continui incidenti, il prece-dente Consiglio di zona avevaapprovato alcune mozioni, ilnuovo Consiglio di zona ha ri-preso la questione e in tutte leoccasioni in cui era presentel’assessore Maran, i consiglieridi zona sollecitavano la solu-zione del problema. Pratica-

mente l’abbiamo convinto persfinimento!La soluzione è drastica: chiu-sura dell’incrocio, impossibi-lità dell’attraversamento ec-cetto che per il tram 16. Unasoluzione peraltro che anticipaquella che verrà realizzata conla futura realizzazione dellacorsia preferenziale della 92. Non si sono verificate conse-guenze evidenti sulla viabilità:si forma un po’ di coda alla ro-tondina Umbria/Cirene e pro-babilmente si dovrà interveni-re sulla durata dei semafori;non vorremmo poi che addi-rittura aumentasse la velocitàdelle macchine e delle motoche rende veramente perico-loso l’attraversamento sullestrisce (la mia scelta di vita èaspettare che siano passate tut-te). Chiederemo in Zona dimonitorare la situazione.

Oh, meraviglia! Si chiudel’incrocio degli incidenti

I l 27 febbraio con una bre-ve cerimonia, Stefania Ale-ni, fondatrice e direttore di

QUATTRO, ha consegnato al-la dottoressa Carmen Longo-ni, direttrice della BibliotecaCalvairate, quattro volumi ri-legati che contengono tutti inumeri della nostra rivista, dalnumero 1 del marzo 1997, an-cora in bianco e nero, sino alnumero 141 del dicembre2012. All’incontro hanno partecipato

il dottor Fabrizio Ternelli, re-sponsabile delle attività pro-mozionali delle BibliotecheRionali, e una rappresentanzadei redattori della rivista. Dopo la catalogazione dei vo-

lumi, gli utenti della bibliotecapotranno consultare tutti i nu-meri di QUATTRO, ripercor-rendo così anche la storia de-gli ultimi sedici anni del no-stro quartiere, grazie agli arti-coli, alle fotografie e alle vi-gnette che ne hanno tracciatonegli anni i cambiamenti, leproposte e le promesse nonsempre mantenute. Restiamo in attesa del quintovolume.

F.T.

Tutta la raccolta di QUATTROè ora alla Biblioteca Calvairate

segue a pag. 3

Da sinistra: Carmen Longoni, Simona Brambilla, Stefania Aleni, Fabrizio Ternelli, Francesco Tosie Sergio Biagini

2 marzo 2013

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Nuovo servizio per la conciliazionelavoro-famigliaIl Servizio Politiche Giovanili e di Genere della Provincia diMilano ha attivato uno Sportello on line sulle tematiche conci-liazione lavoro-famiglia. Hai domande o dubbi sui congedi parentali? Vuoi sapere qualisono i tuoi diritti in materia di maternità e paternità? Vuoi co-noscere le normative e le prassi previste dai contratti o i serviziterritoriali dedicati?Da oggi sul sito www.provincia.milano.it in Donne-Politiche digenere, cliccando su "Conciliazione Lavoro Famiglia - Dialogacon noi", sarà possibile richiedere via e-mail informazioni eorientamento specifico in materia di conciliazione. L'Associa-zione per la Famiglia, in stretta collaborazione con la Provinciadi Milano, mette a disposizione le sue esperte che entro 48 orerisponderanno alle domande.

Bene la rimozione delle auto-dormitorio

Soddisfazione da par-te del nostro lettoreche ci aveva segnala-to le automobili ab-bandonate in vialeMartini, utilizzate co-me dormitori: due diesse sono state ri-mosse! Ci ha scrittoringraziando QUAT-TRO “per aver ac-colto la nostra indi-gnazione ed avercosì agevolato l’ini-zio di una bonificanecessaria”; un rin-graziamento ancheper il Consiglio diZona 4 e la Presi-dente per avere ascoltato le denunce dei cittadininel corso della riunione della Consulta per la sicurezza svoltasiproprio in zona Corvetto.

Scoperti gli artisti della neve!

Ci scrive la mamma dei due ragazzi che hanno realizzato in nevel'opera all'aperto "Uomo con cane su panchina" nel parco deicani di via Sannio e che avevamo ricercato con la foto sul nostro

numero di gennaio. "Eccoli qua (in versione estiva). Sono loro"gli artisti del parco": Umberto e Clotilde Vacchelli, rispettiva-mente di 16 e 10 anni. Clotilde afferma di essere stata "la mente"dell'opera lasciando al fratello la "bassa manovalanza". Abitanoin zona. Umberto frequenta la terza liceo all'Einstein e Clotildela quinta elementare in Colletta. Hanno due cani e frequentanoassiduamente l'area cani (purtroppo adesso impraticabile dopole piogge di quest'inverno) del parco Marcello Candia. Stannoansiosamente aspettando un'altra nevicata per potersi cimentarenella realizzazione di nuove sculture”.

Apre in Cascina Cuccagna ALTROTEMPO - servizi alle famiglie

Sabato 23 marzo dalle 16.30 alle 19, in Cascina Cuccagna cisarà una festa d'inaugurazione e presentazione dei nuovi spazidi ALTROTEMPO, già presente da anni in via Ferrini. ALTROTEMPO è un servizio della Cooperativa Sociale Dia-pason ed è uno spazio che accoglie bambini da 0 a 6 anni, in-sieme a mamme, papà, nonni e tate e li affianca ad esperti edu-catori, propone progetti ludici ed educativi, oltre a spazi di con-fronto e di supporto.

Centro Nocetum

In occasione della festa della donna, l’8 marzo la bottega situataall’interno del centro resterà aperta per la vendita di alcuni pro-dotti. Si potranno acquistare olio di Argan dal Marocco, saponedalla Palestina, biscotti e marmellate biologici delle cascine delParco Sud, le marmellate dei frati di Chiaravalle, farine a kmzero, miele della Lombardia. Associazione Nocetum - Via San Dionigi 77 - www.nocetum.it

Un sacerdote di Sant’Andrea è stato nominato VescovoSabato 2 marzo scorso don Adelio Dell’Oro, già assistente del-l’oratorio della parrocchia di Sant’Andrea, è stato ordinato ve-scovo. La celebrazione, avvenuta nel Duomo di Milano, è statapresieduta dall’Arcivescovo cardinale Angelo Scola.Il sacerdote ambrosiano è stato chiamato a svolgere il compitodi amministratore apostolico nella diocesi di Atyrau, città delKazakhstan.Sede suffraganea dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana,l’amministrazione apostolica di Atyrau si trova nella parte oc-cidentale del Paese, vicino al Mar Caspio. Don Adelio Dell’Oroassumerà l’incarico il 24 aprile prossimo. Per lui sarà un ritorno nella Repubblica asiatica, ove ha vissutoa lungo: dal 1997 al 2007, infatti, nella città di Karaganda è statodirettore spirituale e insegnante di italiano del Seminario inter-diocesano, nonché docente di lingua e cultura italiana all’Uni-versità statale della città; poi, dal 2007 al 2009, è stato parrocodel villaggio di Vischniovka-Arshaly a 70 chilometri dalla ca-pitale Astana.

Bicinfesta di Primavera da via Dante a Rogoredo

Domenica 17 marzo in occasione della prima delle Domeni-cheaSpasso del 2013, Fiab Ciclobby invita a partecipare alla27° edizione di Bicinfesta di Primavera, per salutare l’arrivodella bella stagione e ribadire il ruolo che la bicicletta riveste inuna città che sappia guardare al futuro.Partirà da via Dante e terminerà, dopo due ore di passeggiata,al Centro Sportivo “Rogoredo '84”, dove si svolgerà la festaconclusiva, con estrazione di premi (viaggi e biciclette), ristoro,musica e ballo popolare.Ospite d’onore sarà Alessandra Faiella.Bicinfesta sarà preceduta da “Aspettando Bicinfesta… 8 giornicon Fiab Ciclobby”, con tanti appuntamenti per parlare di bicie dintorni.Ritrovo in via Dante dalle ore 9 Partenza ore 10.45Iscrizioni da sabato 9 marzo presso il gazebo Ciclobby in viaDante, ang.Cairoli.Il contributo è di 5 € per gli adulti, 3 € per i bambini, i gruppifamiliari e le associazioni FIAB di altre città. In regalo borsa-zainetto con utili gadget.

te! Come per tutte le arti, bi-sogna conoscere per apprezza-re. Il jazz riempie i grandi tea-tri, riempie le piazze, è un lin-guaggio universale che si in-segna in tutto il mondo, in con-tinua evoluzione ed espansio-ne. Potremmo definirlo comeuna lingua “onnivora”: è sin-tesi e rimpasta tutto in linguajazz». Maurizio Franco: «Non vi ènessun genere musicale oggipiù ricettivo e sensibile alle al-tre culture musicali del jazz.Tale operazione di assimilazio-ne e rielaborazione è del tuttonaturale anche perché, per suanatura, è già una sintesi di mu-sica europea e cultura africana.

Qual è il rapporto con la zo-na e quale il ruolo dei CiviciCorsi Jazz nel territorio?Maurizio Franco: «Ci siamoinseriti in una scuola già esi-stente e radicata nel territorio,per ora è stato un inserimentoprettamente “fisico”. La sededi via Decorati è un vero e pro-

prio polo di studio professio-nale, di scambio e di formazio-ne jazz. Disponiamo di una bi-blioteca molto fornita in ma-teria, cui anche studiosi e stu-denti del quartiere possono ac-cedere per motivi di studio do-cumentati. Inoltre, con l’aper-tura del “Quasi Capolinea”,inauguriamo una nuova stagio-ne di jazz in città e auspichia-mo vi sia partecipazione e in-teresse anche da parte dei re-sidenti della zona». Enrico Intra: «Il Quasi Capo-linea vuole ricordare lo storicoclub Il Capolinea, che un tem-po si trovava in prossimità delcapolinea del tram 19. Ogniquindici giorni, la serata delmercoledì, riporteremo il jazza Milano con appuntamentiimportanti. A questo propositoricordo che il 16 aprile, il Qua-si Capolinea ospiterà le sele-zioni live della VI edizionedello European Jazz Contest2013 promosso dal Saint LouisCollege of Music di Roma».

La presenza dei Civici Corsiin zona 4 e delle iniziative or-

ganizzate dall’AssociazioneCulturale Musica Oggi costi-tuisce un importante incentivoper scoprire - o riscoprire - lamusica jazz. E, come ricordaMaurizio Franco, la famigliadel jazz è una “famiglia allar-gata”, all’interno della qualetutti possono trovare spazio peri propri gusti. Per informazioni:http://www.associazionemusi-caoggi.it/http://www.fondazionemi-lano.eu/musica/pagine/civici-corsi-jazz

Valentina Bertoli

PROSSIMI APPUNTAMENTI AL QUASI CAPOLINEA:20 marzo, Swing band dei Ci-vici Corsi di Jazz diretta daPaolo Tomelleri3 aprile, Time Percussion di-retto da Tony Arco e con Mar-co Vaggi al contrabbassoIngresso: 8 euro con consuma-zione. Per informazioni e pre-notazioni: Academy Musica-baret 337-308555 [email protected]

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Non è difficile incontrare Raul Cremonain zona viale Umbria, in particolareadesso che anche “il luogo di lavoro” è

a due passi da casa propria, ovvero al Pala3 dipiazzale Cuoco. Noi lo incontriamo però in un noto locale dimusica jazz non lontano da piazza Martini: ilmago comico è in piena forma, senza un filo digrasso ed è accompagnato dalla moglie; dopocena ci fermiamo nella zona bar accolti dal di-rettore Emerson e ci facciamo raccontare unpo’ la sua vita, tutta “made in zona 4”.“Da ragazzino vivevo al Corvetto –ci racconta - e incontravo i mieiamici in piazza Gabrio Rosa, avolte raggiungevamo Chiara-valle in bicicletta. Crescendosi presentava la necessità diguadagnare qualche lira e al-cuni imboccarono la cattivastrada mentre io mi sentivosempre più attratto dal mondodella magia. Cominciavo adeseguire semplici trucchi difronte agli amici ed in seguitofui letteralmente affasci-nato da un famosomago comico fran-cese dal quale pre-si spunto per svi-luppare il perso-naggio che miha dato la no-torietà: ero ilprimo magocomico in Ita-lia! Comin-ciavo ad esi-birmi in festeprivate e sagredi paese mi-gliorando latecnica digiorno in gior-no, finché fuichiamato perun provino in una televisione privata e da quelgiorno ho acquistato sempre maggiore notorietà.Cominciai a sviluppare nuovi personaggi di-ventando un comico cabarettista protagonistadi trasmissioni televisive a diffusione naziona-le”. Poi l’incontro con Zelig.“Credo che ciò che abbiamo fatto a Zelig off ea Zelig Circus rimarrà nella memoria di molti”. Siamo assolutamente d’accordo. Rimaniamo

in zona, quali luoghi frequenta più spesso epiù volentieri?“Vivo non distante da viale Umbria da 28 annie amo camminare fino a piazza Corvetto osser-vando i grandi cambiamenti avvenuti e quindiritornare con calma verso casa. Come tanti an-ch'io mi svago al centro commerciale di piazzaleLodi e mi capita di essere riconosciuto dai fans,il che non mi dispiace. Purtroppo si aspettanodi trovare il mago e il comico, mentre nella vitaprivata sono una persona come tante. Uscitodal centro commerciale mi fermo alla Cascina

Cuccagna, un luogo veramente rilassantesoprattutto in primavera, si ha la sensa-

zione di essere in campagna. Un altroitinerario che amo fare è una passeg-

giata fino a viale Montenero conuna sosta al campo bocce di vialeLazio, atmosfera d'altri tempi. Nonmale poi prendere il sole in largoMarinai d'Italia e nella vicina viaCadore dove ho un'ampia scelta dibar e ristoranti”. E la sera, ha dei posti particolari

che ama frequentare?“Veramente non

esco spesso di se-ra, non sono piùi tempi gagliar-di del Corvet-to, - affermacon sguardomalinconico– comunquestasera sonoin questo lo-cale a sentirebuona musi-ca jazz”. In questi me-si poi, comeavrete vistoin televisio-ne, Raul èi m p e g n a t onello show

Zelig Circus in piazzale Cuoco: “Casa e bottega,- aggiunge sorridendo - in effetti potrei raggiun-gere il tendone Pala3 tranquillamente a piedi”.Qualche saluto particolare, per concludere?“Ci tengo a salutare i lettori di QUATTRO el'amico Memo di via Ortigara, ricordando a tuttiche c'è lo splendido tendone di Zelig Circus:.seguitemi dal vivo o in televisione, ciao a tuttida Raul!”

Franco Lechner

Cognome Nome: Cremona RaulTanto jazz in Zona 4Intervista a Enrico Intra e a Maurizio Franco

segue da pag. 1

4 marzo 2013

Nei precedenti articoli abbia-mo ricordato le funzioni cheha il sogno: LA FUNZIONECOMPENSATIVA, LA FUN-ZIONE INFORMATIVA, LAFUNZIONE PREMONITRI-CE, LA FUNZIONE TELEPA-TICA E LA FUNZIONE TE-LECINETICA. Ora parliamo delle ultime duefunzioni:

� La funzione iniziatica: so-no sogni che facciamo in par-ticolari momenti della nostra

vita, nelle diverse fasi della no-stra evoluzione. Jung dice: “L’anima è l’occhio cui è datodi contemplare la Luce” e du-rante la notte veniamo in con-tatto anche con la nostra ani-ma. Una donna, malata onco-logica, ha fatto questo sogno:“Ho sognato che eravamo tuttiin comitiva e io guardavo tantestanze di una casa che non co-noscevo. Mi soffermo davanti

ad una porta chiusa. Curiosa,la apro e vedo un Cristo alto,grande, sulla croce, prendevatutta la porta come spazio. Hodetto: Come è bello! Ho ri-chiuso la porta e sono anda-ta”. E ha commentato: “Misono sentita in pace, che bello,nel sogno ho visto Gesù”!� La funzione energetica: ilsogno ci mette in contatto conle forze universali attraverso

l’energia psichica di cui ognisimbolo del sogno è “una con-densazione”.Ecco il sogno fatto da un uomosettantenne, che al suo risve-glio ha ripensato a lungo allemeravigliose sensazioni lascia-tegli da quel sogno notturno.“Ho fatto uno strano sogno.Ero sulla terra e disponevo diuna piccola astronave fatta an-ch’essa di una energia simile

a quella del mio cor-po. Ho iniziato il viag-gio salendo veloce-mente oltre l’atmosferae poi ancora molto piùvelocemente. Poco do-po, guardandomi indietro, laterra non era più visibile e ilsole era un puntino luminosotra le stelle. Ho pensato a doveandare e, in un istante, mi sonoreso conto che la mia meta nonera qualcosa nello spazio, malo spazio stesso. Subito dopoquesta presa di coscienza, lo

spazio ha incominciato ad il-luminarsi. E’ diventato luce ecolori che danzavano accom-pagnati da una musica di soa-ve bellezza”. (Continua)

Camilla Boca,Psicologa clinica

[email protected]

Teresa Cabarrus, in realtà Gio-vanna Maria Ignazia TeresaCabarrus (1773-1835), era la

più bella donna di Parigi. Intelligentee colta, dopo aver divorziato dal mar-chese Devin De Fontenay cominciòa interessarsi alla politica, in un pe-riodo in cui la cosa implicava il ri-schio di finire per ogni nonnulla sulpatibolo. Erano tempi truci. La RivoluzioneFrancese, iniziata il 14 luglio 1789con la presa della Bastiglia, stava dan-do il peggio di sé. Le idee nobili chel’avevano ispirata dovevano confron-tarsi con i massacri pretesi dagli estre-mismi pubblici e dai regolamenti diconti privati, le onnipresenti coccardetricolori a ornare indifferentementecappelli e petti di patrioti e di assas-sini, spesso con la civetteria della fu-sciacca color “sangue di Foulon”, conriferimento al consigliere di Stato lin-ciato sulla pubblica via. I prigionieripolitici ammucchiati nelle carceri ve-nivano massacrati con scuri e coltelli,e l’amica della regina, principessa diLamballe, finì trascinata dalla propriacella sulla strada, denudata, più volteviolentata, squarciata nelle parti inti-me e decapitata, e la sua testa venneagitata sopra la punta di una picca da-vanti alla finestra della prigione diMaria Antonietta, costretta dai carce-rieri ad affacciarsi. Ogni strumentotornava buono per le stragi, in attesache entrasse in funzione l’ordigno si-nistro ed efficacissimo inventato dal

dottor Guillotin, la ghigliottina,che a partire dal 25 ottobre 1792avrebbe concluso migliaia diprocessi farsa.L’organo di governo rivoluzio-nario, la Convenzione, era in

quel periodo controllato dai girondini,che si contrapponevano ai giacobinidi Danton, Marat e Robespierre, e labella Teresa ne sostene-va la politica, che neltempo si era stemperatanella moderazione, am-messo che in quel con-testo il termine modera-zione avesse un signifi-cato.Nell’aprile 1793, però,la Convenzione venne difatto esautorata dal “Co-mitato di salute pubbli-ca” formato esclusiva-mente dai giacobini e,pochi giorni dopo l’ese-cuzione di Maria Anto-nietta (Luigi XVI erastato ghigliottinato agennaio), 22 deputati gi-rondini vennero messi amorte, dando inizio alperiodo soprannominato“Terrore”, come se quel-lo dei tre anni e mezzoprecedenti fosse statocosa da nulla.In un clima allucinato500.000 francesi subiro-no l’arresto, con il risul-tato che 10.000 moriro-no di stenti nelle carceri,12.000 finirono uccisi sommariamen-te e 30.000 conobbero la lama dellaghigliottina. Un massacro nel qualesi distinsero i vari Carrier a Nantes,

Fouché a Lione, Barras in Provenzae Tallien a Bordeaux, quest’ultimo indeciso conflitto di opportunità politicaalmeno fra le lenzuola, in quantoamante della bella Teresa, che vennearrestata come sostenitrice dei giron-dini. Tallien si affrettò a farla rila-sciare, ma di lì a poco, su ordine diRobespierre che già aveva epurato le

proprie file eliminando Danton e isuoi seguaci, Teresa venne nuova-mente imprigionata. Robespierre nonpoteva immaginare che quell’atto

avrebbe concorso in modo determi-nante a mettere fine al suo potere ealla sua vita.Maximilien Robespierre (1758-1794),avvocato di origini borghesi sopran-nominato “l’Incorruttibile” - cosa nonda poco nel marasma di intrallazza-tori, Danton in primis, che infestava-no le file della Rivoluzione - viveva

in un delirio dionnipotenza chegli aveva addirit-tura fatto inven-tare, in armoniacon le proprieesigenze di rigo-re, la religionedell’Ente Supre-mo con lo scopodi contrastarel’ateismo rivolu-zionario. Mentrel’opinione pub-blica ne rideva, leteste cadevano.Nella sola Parigitra aprile e luglio1794 il boia San-son e i suoi colle-ghi ne fecero ro-tolare 2100, equesta sarebbestata anche lasorte della testadi Teresa, se allavigilia del pro-cesso lei non fos-se riuscita a fararrivare a Tallienquesto messag-

gio: “Muoio perché appartengo a unvile.”Tallien, innamoratissimo della donna,fece forza al proprio carattere irreso-

luto e passò all’azione. Il 9 Termi-doro (26 luglio 1794), quando già Ro-bespierre preparava un bagno di san-gue a spese dei nuovi moderati so-prannominati “Indulgenti”, questi, ca-peggiati da Tallien e da Barras, gliimpedirono di parlare alla Conven-zione. «Presidente degli assassini, tidomando la parola!» continuò a gri-dare l’Incorruttibile all’indirizzo diCollot che presiedeva l’assemblea,mentre i presenti rumoreggiavano eTallien lo minacciava con un pugnale.Fu la fine. Il giorno successivo Ro-bespierre, dopo essersi fracassato lamascella con un colpo di pistola inun tentativo di suicidio, salì al pati-bolo con 93 seguaci.Ebbe così fine il Terrore. A Parigi lagente si riversò nelle strade inneg-giando a “Notre-Dame de Termidor”,cioè a lei, Teresa Cabarrus, ricono-sciuta non tanto come ispiratrice delcomplotto, ma sua causa scatenante.La bella Teresa diventerà moglie diTallien, per poi divorziare e avere re-lazioni con Barras e con il finanziereOuvrard, fino a sposare il principeChimay, il tutto mettendo al mondoun totale di 13 figli.Intanto i francesi, che avevano sca-tenato una rivoluzione contro la mo-narchia decapitando un re e una re-gina, in linea con la loro irrefrenabilesmania di grandeur si affidavano al-l’assolutismo di un arrivista corsoproclamatosi imperatore, per farsimacellare in suo nome sui campi dibattaglia di tutta Europa.Come dire che la Storia è pessimamaestra, e che c’è sempre in agguatoun Napoleone pronto a sfruttare lepecche dei suoi insegnamenti.

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Lo scorso 16 dicembre alcune delle realtà spor-tive più importanti della nostra Zona hanno of-ferto la loro disponibilità per far vivere unagiornata di sport gratuito a chi non li conosceva.L’iniziativa, promossa dal nostro Consiglio diZona, s’intitolava “La zona 4 regala una do-menica di sport” e si è sviluppata con discretosuccesso malgrado il freddo rigido di quei gior-ni. Tra le varie società aderenti, c’erano anche duepalestre specializzate nell’insegnamento di ArtiMarziali con una spiccataattenzione verso le proble-matiche sociali e i bambini:ASD Judo Club Rogoredoe ASD Scuola Arti Marzialidi corso Lodi, che fannouno splendido lavoro dieducazione allo sport, senzagodere della luce dei riflet-tori riservata a sport più po-polari e diffusi mediatica-mente. Abbiamo scelto, dunque, diprovare a dar eco alle lorovoci con un’intervista dop-pia, con domande condivi-se, per sapere qualcosa dipiù sulla loro passione co-mune per le disciplineorientali. Ci hanno rispostoStefano Ferrari, direttore tecnico del Judo ClubRogoredo, nonché ex allievo del maestro Giu-seppe Vismara, che ora dirige la scuola di corsoLodi; e Antonella Vismara, coordinatrice am-ministrativa della Scuola Arti Marziali suddet-ta.

Che cosa vi ha convinto ad aderire all’ini-ziativa LA ZONA 4 REGALA UNA DOME-NICA DI SPORT?Stefano Ferrari – Judo Club Rogoredo“Rogoredo è una realtà periferica e ci sono po-che risorse per far conoscere lo sport, a parteil calcio. L’iniziativa era un’ottima occasioneper avvicinare i giovani a uno sport estrema-mente formativo, ma poco conosciuto”.Antonella Vismara – Scuola Arti MarzialiCorso Lodi“Spesso collaboriamo con il Consiglio di Zona4, soprattutto quando si tratta di fare qualcosain favore della categorie più svantaggiate. Ab-biamo un forte DNA sociale e ci piace agevo-lare la diffusione dei nostri sport presso donne,anziani e bambini”.Quali discipline insegnate nella vostra pale-stra?Stefano Ferrari: “I nostri allievi possono pra-ticare Judo, Aikido e Yoga, per conoscere le po-tenzialità del loro corpo e imparare le tecnichebase della difesa personale. Per i più giovani,

però, facciamo anche divertenti corsi di Gin-nastica Ritmica”.Antonella Vismara: “Da noi si insegnano leprincipali Arti Marziali. In particolare, abbiamocorsi di Judo, Aikido, Qwan Ki Do, Tai ChiChuan, Ginnastica Dolce e difesa personale”.Da quale età si possono praticare gli sportche insegnate?Stefano Ferrari: “Abbiamo allievi che comin-ciano già a tre anni, con esercizi semplici dicoordinazione motoria sotto forma di gioco. E

poi abbiamo adolescenti eadulti”.Antonella Vismara: “La no-stra scuola è aperta a bambi-ni anche di 3 anni, che pos-sono divertirsi col GiocaJu-do, una forma di Judo speci-fico per farli rilassare e di-vertire. Mi piace sottolineareche, dei nostri quasi 250 tes-serati, 150 sono bambini”.Quanto costano i vostricorsi?Stefano Ferrari: “I nostriprezzi variano dai corsi perbambini, che costano 200 eu-ro per tutto l’anno scolastico(da settembre a giugno); aicorsi per adulti che, per lostesso periodo, costano 330

euro e sono a frequenza bisettimanale”.Antonella Vismara: “I corsi di Ginnastica Dol-ce costano solo 160 euro all’anno; mentre levarie Arti Marziali variano dai 300 euro per icorsi dei bambini, ai 470 per gli adulti. Lezionidue volte alla settima in giornate da concordaresecondo gli impegni”.In futuro pensate di aderire ad altre giornatedi promozione gratuite?Stefano Ferrari: “Certamente. Siamo soddi-sfatti delle adesioni ricavate con questa inizia-tiva e offriremo la nostra disponibilità a far co-noscere gratuitamente le arti marziali anche infuturo; sperando di raggiungere tanti altri bam-bini”.Antonella Vismara: “Credo di sì, perché ab-biamo a cuore le utenze più deboli, soprattuttogli aspiranti atleti già in Terza Età. Spesso por-tiamo le nostre proposte al Consiglio di Zona,per divulgare lo Yoga del mattino, il Tai-Chi ela Ginnastica Dolce specifica per anziani.

Alberto Tufano

ASD SCUOLA ARTI MARZIALICorso Lodi 74 - Telefono 02 55212488www.scuolartimarziali.it

ASD JUDO CLUB ROGOREDOVia Peralba 15 - Telefono 333 2653531www.judorogoredo.it

Judo e impegno sociale, per educare i bambini e temprare gli adulti

Intervista doppia per conoscere due protagonisti delle Arti Marziali in Zona 4

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Negli anni Settanta una canzo-ne di Sergio Endrigo iniziavacon “Per fare il legno ci vuole

un albero…” Cosa succede peròquando il legno, o meglio legname -perché legno è il termine per questomateriale quando viene usato per ilriscaldamento - arriva al termine dellasua vita? Come per tutti gli altri materiali deiquali ci siamo occupati nei precedentinumeri di QUATTRO, anche il legnorinasce. A differenza di plastica, ac-ciaio e carta che possono trasformarsi,la destinazione finale del legno da im-

ballaggio è una sola: pannelli di tru-ciolare per l’industria del mobile.Ce ne parla Monica Martinengo, areacomunicazione di Rilegno, l’associa-zione che: “Dal 1998 si occupa delrecupero e del riciclo dei rifiuti di im-ballaggio includendo in questo unlungo elenco di oggetti in legno. An-diamo dai pallet alle cassette per l'or-tofrutta, dalle gabbie alle bobine percavi, dai contenitori per vino alle sca-tole per formaggi. Il consorzio è co-stituito da oltre 2200 produttori chefanno legno o lo importano e da chisi occupa di riciclare il legno: una

ventina in tutta Italia dei quali 15 rap-presentano la totalità del fatturato an-nuale”.Come detto prima, il materiale rici-clato per il 95 per cento, ci confermala signora Martinengo, diventa pan-nello truciolare, quello che troviamonella maggior parte dei mobili cheabbiamo in casa. Il rimanente divienecompost, pannelli per isolamento, èmescolato al cemento nella bioedili-zia, o si trasforma in materia cellulo-sica nella produzione della carta. Allafine, la componente lignea che si tro-va nell’indifferenziato e ciò che resta

dell’imballaggio non più riutilizzabileviene trasformato in combustibileusato negli impianti di incenerimento.Lo stesso tipo di rifiuto è usato negliimpianti di combustione delle bio-masse per la produzione di energia ecalore. “Riutilizzare – precisa Monica Mar-tinengo – fa parte dell’attenzione dinon produrre troppo ed esasperare iconsumi, noi di Rilegno supportiamolo sviluppo ecosostenibile e ci impe-gniamo a sostenerlo”.

Come avviene nella pratica il ciclo

di trasformazione?“Nel momento in cui il legno arrivanelle piattaforme di riciclo, dopo es-sere stato collettato da chi si occupadi ritirare questo materiale (compresele aziende di raccolta rifiuti cittadine)è lavato, sminuzzato grossolanamentee ripulito da ferro e impurità evidenti.A questo punto viene inviato alle in-dustrie del riciclo dove avviene unaseconda pulitura e un’ulteriore smi-nuzzatura che lo riduce in forma dichip, somiglia infatti ad una patatina.Segue l’asciugatura per ridurre al mi-nimo l’umidità ed infine mescolatoad acqua e colla, in quantità “segre-te”, e trasformato nel cosiddetto ma-terasso ovvero un pannello con alcentro scaglie più grosse e nella partesuperiore e inferiore scaglie più finidi differenti densità. Tagliato a mi-sura viene infine fatto essiccareper essere pronto per l’utilizzo fi-nale nell’industria del mobile odelle costruzioni”.Un imballaggio però può essererecuperato ed è il caso dei palletche dopo controlli e riparazionisono rimessi in circolazione e que-sto può avvenire decine di voltefino a che quando, non piùriparabile, prendono la stra-da del riciclo.

Gli italiani: cattivi o vir-tuosi riciclatori?“La quantità di legnamericiclato in Italia va benoltre le normative europeeche imponevano un mini-mo del 35 per cento. Dal2006 abbiamo rag-giunto questo targete siamo attestati at-torno al 55/58 percento con un volu-me di un milione e800mila tonnellateper la maggior par-te derivante dallaindustria”.

Il legno non po-trebbe essere messoassieme alla carta,

visto che viene utilizzato anche perfare altra carta?“Non è un errore in teoria – rispondeMonica -. In pratica si tratta di unadifficoltà, di un ostacolo. Bisognaconsiderare che per triturare la cartaè necessaria una certa forza, per il le-gno bisogna applicarne una maggioree le macchine si romperebbero”.

A differenza deglialtri materialiche in certi casisono considera-ti rifiuti perico-losi perché usa-ti a contatto consostanze inqui-nanti o tossiche

o pericolose nel processo di riciclo,l’unico tipo di legno “rifiuto speciale”è la traversina ferroviaria che deve perforza essere smaltita in un inceneri-tore. Ciclicamente comunque anchesugli imballaggi vengono fatti con-trolli e analisi di qualità per accertarsiche non sia mandato al riciclo legno“pericoloso”.

Rilegno si occupa anche del riciclodei tappi?“Certamente. Abbiamo chiamato“Tappo a chi?” questa raccolta che ècomunicativamente interessante e di-vertente. Qualche anno fa abbiamotrovato e contribuito ad attivare comericiclatore autorizzato sul territoriouna cooperativa di categoria B cheoccupa persone svantaggiate. Si tratta della Artiemestieri di Bovesche ritira i tappi presso i gestori diigiene urbana in diverse città comeTorino e provincia, Verona, Asti, Ber-gamo per ora in maniera ridotta, sen-za dimenticare Cuneo, Broni e Stra-della. Questa è una raccolta pubblicache si contrappone a quella privatafatta da Amorin il più grosso produt-tore di tappi al mondo con sede in Ve-neto”.

Processo di riutilizzo del sugherodei tappi?“Prima di tutto dai tappi usati non siottengono tappi nuovi per motivi diigiene. Invece i tappi raccolti che han-no un volume pari a quello del legnoma con un peso nettamente inferiore,sono lavati, essiccati e triturati. Do-podiché vengono pressati e grazie alle

resine che li impregnano si com-pattano in forma di lastra per es-sere utilizzati nell’edilizia comepannelli isolanti o fonoassorben-ti”. Si chiude qui la nostra car-rellata sui materiali riciclabili.Nei prossimi numeri di QUAT-TRO ci occuperemo ancora dicome possono essere recuperabilie riutilizzabili o trasformati altrimateriali. Dalle batterie agli strac-ci e da…… Seguitici e lo scopri-rete.

Sergio Biagini

Come il legno ritrova vita

6 marzo 2013

Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

La rubrica di questo nu-mero voglio dedicarlaal nostro guardiano di

condominio. Un piccolo, macoraggioso pettirosso (Eritha-cus rubecula) che da qualcheanno (ammesso che sia sem-pre lui) ci accompagna nel pe-riodo invernale. Mi sembra as-solutamente meritevole di notae di apprezzamento il suo im-pegno a difendere il giardinocondominiale. Ogni mattina,mentre prendo la bici per an-dare a lavoro, si palesa senzapaura per controllare chi o checosa si stia muovendo nelgiardino senza il suo permes-so. Zampetta sul primo sellinoutile e ci osserva con sguardoindagatore e il suo petto rossoe fiero. Giusto per familiarizzare, noiumani l’abbiamo battezzatoRuby (da non fraintendere conla più celebre, ma meno can-dida Ruby rubacuori). Lui, ilpettirosso, non so come chia-ma noi. So solo che al vedercila mattina borbotta, o meglio,gorgheggia qualcosa. Compa-re all’improvviso e non si sadove dimora la notte, visto che

il nostro giardino non offregrandi ripari. Chissà. Ad ognibuon conto, vista la sua attivi-tà di controllo, noi abbiamodeciso di tenercelo buono, siamai che sia dissuasore per la-dri e affini in questi momentidi crisi. Così in segreto gli of-friamo qualche seme (pinoli obacche), qualche granaglia oanche briciole di pandoro, chein questo periodo di freddopossono ben essergli utili, an-che se in primavera ed estatela dieta è essenzialmente fattada invertebrati (insetti, ragni,vermi, ecc…). Vi dico questoperché, in casi analoghi, pos-siate fare lo stesso con i vostriospiti. Vi confesso che è vera-mente un piacere rivederlo,con la sua aria spavalda, annodopo anno. Quasi commoven-te. E’ un po’ come ritrovarsifra “amici” dopo un lungo pe-riodo di lontananza e ammettoche lo aspetto, a fine autunno,con un po’ di apprensione.Perciò, senza esagerare perchécomunque è un animale sel-vatico, trattatelo bene il vostroCavalier Pettirosso. Con mac-chia, ma senza paura.

Cavalier PettirossoUna nuova associazione si affaccianel panorama culturale della zona4: il Gruppo archeologico milane-

se che dai locali di via Bagutta si è trasfe-rito nella nuova sede di corso Lodi 8. Quiincontriamo il presidente Ettore Perin perfarci illustrare le attività e le iniziative chequesta associazione, che conta numerosisoci e volontari, offre all’appassionato diarcheologia.Il gruppo nasce nel 1970, ma si costituisceufficialmente come associazione nell’80,collabora con la sovrintendenza ai Beniculturali e fa riferimento ad essaquando vengono effettuate “scoper-te” durante le campagne di ricercanei campi soprattutto nella parte suddella Lombardia. “Nei campi ap-pena arati – esordisce Perin – per-ché offrono maggiori possibilitàdi ritrovamenti. L’erpice infatti,scavando per rivoltare la terraporta in superficie tante cose,molte inutili, ma spesso anchereperti di epoca”.Come procede la ricerca?“Individuata la zona, dopo averchiesto il permesso al proprie-tario del terreno, percorriamoil campo uno accanto all’al-tro, occhi fissi sul terreno perindividuare eventuali oggettiche sono affiorati. Adessostiamo battendo la zona dell’Oltrepo’,di Rivanazzano; prima eravamo in Lomel-lina o nel Lodigiano. Se troviamo mate-riale accentrato in un punto solo si “squa-dretta” la zona recintando il punto dove èstata fatta la scoperta”. E capita di trovare oggetti interessan-ti.“Sì, si va dai frammenti di anfore ad og-getti di ferro che poi cataloghiamo, avvi-sando la sovrintendenza se si tratta di re-perti di un certo valore”.E magari capita di trovare anche og-getti importanti.“In effetti alcuni anni fa ci siamo imbattutiin uno tesoretto. Durante una ricerca èspuntata fuori un’anfora con monete del-l’epoca romana di Claudio il Gotico (II/IIIsecolo d.C.) sotterrata chissà quanto tempoprima, magari per timore di furti, e poi di-

menticata, o magariperchéil pro-prietarioè manca-to senzal a s c i a r eindicazio-ni al ri-guardo. Inquel casoabbiamo su-bito chiama-to la sovrin-tendenza, as-sistita nel re-cupero del ma-teriale, avvi-sando anche icarabinieri chehanno provvedu-

to a piantonare l’area in quanto noi noneravamo attrezzati”.L’Associazione archeologica milanese hanel tempo organizzato diversi campi estividi ricerca di reperti storici a Tolfa, nellazona di Civitavecchia, che erano coordi-nati e gestiti da giovani universitari. At-tualmente questi campi estivi sono statisospesi, ma il lavoro svolto è stato argo-mento di articoli sul mensile, oggi on-line,Archeologia uomo e territorio.Un'altra attività dell’associazione è la ge-stione e manutenzione del museo PisaniDossi, esponente della Scapigliatura mi-lanese del XVIII secolo, sito nella villadel Pisani, dove sono esposti gli oggettirinvenuti durante le campagne di scaviche effettuò nei suoi terreni attorno a Cor-

betta; il museo, oltre ad esser visitabile suappuntamento, è aperto al pubblico in oc-casione di “Ville aperte”.Da segnalare infine che presso la sede sitengono molte conferenze a carattere ar-cheologico, mentre per i soci vengono or-ganizzati viaggi in Italia e all’estero pervisitare siti o fare itinerari di interesse sto-rico. Quest’anno, meta è la Germania allaricerca del limes ovvero del vallo, similea quello di Adriano in Inghilterra, costruitodai Romani, che ha nel tratto che collega-va Reno e Danubio la parte più interes-sante. Un’ultima domanda a Ettore Perin: Mi-lano e l’archeologia e cosa potreste farein zona 4?“Milano offre tantissime occasioni perparlare di archeologia. Ovvio che di cer-care non se ne parla vista la forte urbaniz-zazione. L’unica cosa che un gruppo disoci sta facendo è una ricerca in alcuni lo-culi sotto la basilica di San Vittore al Cor-po che sono stati riempiti di materiali nelcorso degli anni e che potrebbero peròcontenere reperti: visto che sono loculipotremmo trovare lapidi. Tra un paio dimesi il lavoro sarà terminato e vedremo irisultati. Per la zona 4 sarebbe interessantefare ricerche e studi sui monumenti. Neabbiamo parlato recentemente tra di noie stiamo elaborando alcune idee”.QUATTRO sarà ben lieto di parlarne.

Sergio Biagini

GRUPPO ARCHEOLOGICO MILANESECorso Lodi 8 – Tel. 02 33402028www.archeologico.it

A caccia di reperti

dr. PAOLA DALL’ORA

“Il T’ai Chi Ch’uan è una raffinata Arte delmovimento, lo stile interno più noto di KungFU: espressione cinese che significa “lavorofatto con destrezza e stile”. E’, innanzitutto,una ginnastica salutare che rafforza il corpo epotenzia l’energia vitale, ma anche una formadi arte marziale, sviluppa-tasi esclusivamente a scopidifensivi, e un tipo di me-ditazione in movimento:un’arte dell’invecchiarebene e della longevità .Ce lo descrive così la dot-toressa Paola Dall’Ora,medico specialista inPsichiatria, Psicoterapeuta,Cintura nera e istruttore avanzato di T’ai ChiCh’uan presso la Scuola Chang di Milano, checonduce un corso di T’ai Chi Ch’uan pressola sede di Namur, in via Spartaco 29, il giovedìmattina, dalle 10 alle 11, durante tutto l’anno. Una psicoterapeuta per insegnare il T’ai ChiChuan?“Il T’ai Chi Ch’uan lavora ai confini tra corpoe mente, fondandosi su di una concezione, di-

remmo oggi, psicosomatica che è già presentein questa disciplina millenaria che affonda lesue radici nella Medicina Cinese, a noi notaattraverso l’Agopuntura. Con quest’arte, ilcorpo impara a muoversi in modo fluido in ar-monia con la mente e con quelle energie sottiliche scorrono nel nostro corpo, il cui governogenera un senso profondo di tranquillità, po-

tenzia le difese immunitariee aumenta la creatività. IlT’ai Chi Ch’uan ha ancheun’ottima valenza curativa,specie per la mezza e tardaetà, a causa della sempremaggiore incidenza del-l’osteoporosi legata alla vitasedentaria della città: con isuoi movimenti lenti si sol-

lecitano proprio quelle cellule che produconoil tessuto osseo. Altri effetti benefici si hannosulla circolazione sanguigna, sull’equilibrio,sulla memoria e concentrazione, oltre a un va-lido aiuto a rilassarsi per allentare lo stress ac-cumulato nel quotidiano: praticabile ad ognietà, favorisce la fiducia nel proprio corpo at-traverso un legame tra respiro, pensiero e statod’animo”.

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8 marzo 2013

“A la mensa collettiva a gh’è el mangià che straccaSe va denter con la forza e se vègn foeura con la fiacca”

Questi i versi di una canzone in vogaattorno agli anni 50 quando ancora aMilano, pochi anni erano trascorsidalla fine della guerra, erano in fun-zione mense comunali per dare assi-stenza a famiglie e a quanti avevanoancora difficoltà nel procurarsi damangiare. La canzone prendeva in gi-ro questa istituzione, nella realtàestremamente utile per chi fati-cava a mettere insieme pranzo ecena.La creazione delle mense nascegià ai tempi della guerra quandoapprovvigionamento e produzio-ne sia a livello agricolo che zoo-tecnico erano diminuiti con l’ag-gravante delle scorte utilizzateper le forze armate e in parte in-viate in Germania quale mercedi scambio con materie prime ecombustibile. Dopo l’8 settem-bre 43, le condizioni si fanno an-cora più dure; la fame per molti,come operai e percettori di red-diti fissi, era una realtà, non po-tendo rivolgersi al purtroppo fio-rente mercato nero e con le tes-sere annonarie non sufficienti acoprire i bisogni delle famiglie.Fu così che l’Eca, oggi si direbbeattraverso “una controllata”, si ado-pera per la creazione a Milano di 16mense collettive e a questa iniziativasi affiancano un centinaio di ristorantidove si può accedere a prezzi con-

venzionati.A fine novembre 1947 inizia l’attivitàdi queste mense con l’apertura di unristorante in via Broletto e una mensain viale Majno. I prezzi erano moltobassi e con 180 lire al tavolo e 130 albancone si poteva consumare un pa-sto, che era gratuito per gli affiliatiEca. A queste strutture nel tempo sene aggiungono altre in diversi puntidella città e ovviamente non potevamancarne una in zona 4. È la Mensacollettiva del Comune N1 e si trovavain viale Montenero sopra quella che

un tempo veniva chiamata la “Mon-tagnetta” nel tratto che segna ancoraoggi il tracciato delle mura spagnole,tra viale Montenero e viale ReginaMargherita.

Nel vasto oceano di internet abbiamotrovato una foto di questa struttura,costruita in legno, ma un’altra ci èstata fornita da una nostra gentile let-trice ritratta assieme ad un’amica pro-prio sotto l’insegna “Mensa collettivaN 1 del Comune di Milano”. La si-gnora ci ha raccontato che erano nu-merose le persone che si servivano aquesta mensa, senza distinzione diceto: dal barbone che aveva perso tut-to, alle famiglie che si affidavanoall’opera benevola di questo ente.Non furono poche le difficoltà di ge-

stione di queste strutture, al pun-to che un ventilato aumento deicosti, duecento lire un pasto e30 lire la razione di vino, pron-tamente rientrò. Come si accedeva a queste men-se? L’ingresso era consentitodietro rilascio di un buono per-sonale e incedibile da partedell’ECA e diverso se si trattavadi persona disoccupata o assisti-to dell’ente. Per i primi era untesserino individuale, per gli altriil libretto di assistenza. Entrambidovevano essere vidimati, pre-vio accertamento della identitàdel richiedente, per avere dirittoalla refezione. Queste norme su-birono modifiche per eliminareil fenomeno molto crescente del-la vendita di detti buoni a prezzi“neri” da parte degli ospiti dei

dormitori notturni della zona (trattatisui numeri 140, 141, 142 di QUAT-TRO).Le mense operarono per molti anni,anche se spesso furono rilevate “cre-

pe” nella pulizia da parte dell’Ufficiosanitario, e significativo è il dato chevede, dal '49 al '51, la distribuzionedi 10000 pasti al giorno per un im-porto di oltre 360 milioni pari a 12milioni di euro attuali. Anche i risto-ranti popolari ebbero un incrementonotevole nello stesso periodo passan-do da 1,7 a 3,2 milioni di pasti distri-buiti e un milione e settecentomilarazioni di vino.Sempre restando in zona o sconfinan-do in zona 5 vi è notizia di una mensanella palestra di una scuola di via Sa-lasco, una mensa in via Calabiana/Bal-duccio da Pisa vicino al dormitorio diviale Ortles e l’apertura, il 2 ottobre1956, in uno stabile del Comune invia dei Cinquecento al 19 di un risto-rante, chiuso poco dopo ma rimessoin attività fino al settembre 1958.

Con il passare del tempo e il miglio-ramento del tenore di vita generale,questi ristoranti e mense vennerochiusi e anche le baracche che sovra-stavano i resti delle mura spagnole diviale Montenero smantellate. Termi-nava così un periodo tribolato dellastoria di Milano, ma nonostante tuttol’ironia non mancò ai milanesi. Qual-cuno, parafrasando un verso di Qua-simodo, descriveva così il menù:“Minestra, ed è subito pera”.

Sergio Biagini

Se qualche lettore ha testimonianzedirette o ricordi o testimonianze fo-tografiche di quanto abbiamo rac-contato ci contatti in redazione allo02 45477609, e pubblicheremo vo-lentieri i loro racconti.

La Circolare Esterna 90/91 ha per decenni “ali-mentato” le fabbriche che sorgevano in quellache un tempo era definita la cintura industrialealla periferia di Milano trasportandovi massedi lavoratori e rappresenta quindi uno spaccatodella storia della città in cui il lavoro è statoprotagonista di quegli anni, soprattutto nei pe-riodi della ricostruzione e del boom economico. Poi l’evoluzione sociale, l’espansione urbani-stica e non ultima la crisi economica e indu-striale ha fatto sì che questi insediamenti pro-duttivi oggi risultino quasi inesistenti, un’ar-cheologia sostituita a inizio secolo con realtàdi altra natura. La dismissione o il trasferimento delle storichefabbriche del Milanese ha modificato l’assettodei quartieri operai e attraverso i progetti e ipiani urbanistici posti in atto dalle varie am-ministrazioni hanno creato i presupposti peruna trasformazione funzionale di queste areecambiandone il volto a favore di strutture de-dicate all’arte, alla moda, al design, ai servizisociali, all’istruzione, alla residenza. Era il 28 ottobre 1933 quando l’Azienda Tran-viaria Milanese, costituitasi in “azienda spe-ciale” il 22 maggio 1931, inizia il servizio fi-loviario sulla linea 81 (Loreto-Dergano) con

tre esemplari di filobus: il n. 1 un Fiat 488/CGEa due assi, il n. 301 uno Stigler Ransomes a treassi, il n. 302 un Turrinelli a tre assi. Doposei mesi di sperimentazione la piccola flottasi arricchisce di altre dieci unità con ilmodello TIBB TS40 e alla linea 81 siaggiunge la linea 82. Come già si era verificato sul “ferro”anche per la “gomma” la trazione elet-trica avrà successo, vuoi anche per la ne-cessità di non essere troppo dipendenti dalpetrolio. Il 16 novembre 1936 inizia il servizio la lineaCE (Circolare Esterna) con un breve tratto dicirca 6 km, da via Jenner a piazzale Susa pas-sando per la Stazione Centrale. Ma l’obiettivodell’Azienda era quello di creare un anello lun-

go la dorsale periferica della città, una sorta di“tangenziale esterna”, che attraversasse le areeagricole sulle quali stavano rapidamente sor-gendo gli insediamenti industriali. Nella previsione che tale linea assumesse laconnotazione di “linea ad intenso traffico”, ov-vero trasporto di molti passeggeri in orari li-mitati, fu sperimentato il primo filobus snodatoa tre assi TIBB/OMS (n 501) lungo 14,36 m econ un carico utile di 180 passeggeri. Fino al1948 si aggiunsero ulteriori brevi tratti portandoil percorso iniziale a 14 km e nel 1949 la lineaassumerà la denominazione di CE1 e CE2 an-ticipando la denominazione definitiva di90/91 quando il 1 ottobre 1951 si comple-terà l’anello della Circolare. La lunghezza complessiva della linea (abifilare semplice) diventa di circa 22,5km, con successive piccole variazioni sultracciato operate per esigenze viabilistiche.Già negli anni 50 la linea collegava quasitutte le stazioni e gli scali merci ferroviaricontribuendo non poco a favorire la mobilitàdel panorama industriale. Il nostro viaggio inizia dal capolinea di vialeIsonzo e salendo su un filobus della linea 91immaginiamo di percorrere in senso antiorarioquella “cintura industriale” già citata all’inizioe vediamo come la memoria ci fa rivivere queidecenni. Tutte le fabbriche che incontreremosul percorso sono quelle ampiamente descrittee “raccontate” nel libro edito da QUATTRO“Storie industriali”, già noto ai nostri lettori.

ROMANA-CALVAIRATE-VITTORIA

TIBB (piazzale Lodi) settore elettromeccanicoe ferroviario. Nasce come Tecnomasio Italianoed è un’officina di ottica e meccanica di pre-cisione fondata nel 1863, in seguito uno deisoci (Ignazio Porro) si ritira e fonda nel 1865La Filotecnica. Si modifica la produzione e si

passa al settore elettromec-canico e la fusione con

la svizzera BrownBoveri fa nascerenel 1903 TIBB.Ripresasi dopo ibombardamenti

del 1943 prose-gue nell’attività fi-

no agli anni 80 quan-do inizia il trasferimento

delle attività fuori Milano completati nel 1992.La vasta area è completamente riutilizzata se-condo il Piano di Riqualificazione Urbana delComune con insediamenti residenziali, verdee centri commerciali.

Lagomarsino (vialeUmbria 36) macchineda calcolo meccani-che. Fondata nel1907, fu chiusa allafine degli anni 70.Nel 1980 l’area èfrazionata e assegna-ta ad attività commer-ciali e artigianali mino-ri.

La Voce del Padrone (via-le Umbria 37) dischi mu-

sicali in vinile. Creataa metà degli anni 20 ètrasferita a CaronnoPertusella nel 1967.Attualmente l’edificioè sede della Calvin

Klein.

Geloso (via Brenta 29) ap-parecchi per radioamatori, ra-

dio, TV, microfoni, registratori magnetici. Na-sce nel 1931 ma dopo la morte del proprietarionon riesce a contrastare la concorrenza giap-ponese e così nel 1972 cessa l’attività. L’edi-ficio oggi è sede di varie società.

Cappelli-Ferrania (via Friuli 31) lastre e pel-licole fotografiche. Nasce come Cappelli ai pri-mi del 900, nel 1932 è assorbita dalla Ferraniae inizia anche la produzione di macchine foto-

grafiche. Chiusa nel 1974, l’area rientra nelProgetto di Riqualificazione con insediamentiresidenziali, verde e una scuola materna.

Lesa (via Bergamo 21) apparecchi fonografici.Fondata nel 1929 e praticamente distrutta dai

bombardamenti del 1943 è ricostruita ripren-dendo l’attività. La concorrenza nel settore lefarà dichiarare fallimento nel 1971. Rilevatadalla Sei-mart Spa diTorino, chenel frattem-

po aveva in-cluso la Ma-

gnadyne, cessadefinitivamente l’attività nel 1984. Gli edificisono riqualificati divenendo sede del CentroPrada con la sua Fondazione.

Massoni & Moroni (via Bergamo 10) cinghiedi pelo di cammello e guarnizioni. Nasce nel1906 come sede principale e raggiunge il mas-simo della produzione durante i due conflitti

bellici. Nel 1953 inizia il declino ed è messain liquidazione. Tenterà di sopravvivere chie-dendo i danni di guerra ma nel 1967 chiuderàdefinitivamente. Demoliti completamente gliedifici sull’area si insedieranno residenze pri-vate.

Mivar (via Tommei 5/ via Strigelli 13) appa-recchi radio e TV. Fondata nel 1945 si ampliaper la forte domandadi apparecchi radio.Nel 1955 compare lamodulazione di fre-quenza e la ditta èpronta ad uscire connuovi modelli. Nel1960 aumenta la ri-chiesta di apparecchiTV e per farvi frontenel 1963 si trasferisce ad Abbiategrasso fron-teggiando la concorrenza nel settore. L’area èstata riconvertita a edilizia residenziale ed è se-de della Oviesse.

Il nostro viaggio si ferma qui per il momento. Ri-prenderemo il cammino nel prossimo numero.

Gianni Pola

La Mensa collettiva N 1 di viale Montenero

Fiat 656 Macchi n° 404R - 1950 - con rimorchio

La linea filoviaria 90/91: cerniera del tessuto industriale milanese (I)

9marzo 2013

L’isola di QUATTRO

Elisa, dalla laurea magistrale nel 2011 a coor-dinatrice del nuovo Centro Socio Educativo “IlMappamondo” di via Monte Velino, il primoservizio di zona accreditato dal Comune di Mi-lano, rivolto a persone con disabilità medio-grave.Qual è stato il tuo percorso formativo?“Al termine del Liceo Linguistico ho intrapresogli studi universitari presso l’Università Catto-lica, Facoltà di Scienze della Formazione, corsotriennale in Scienze dell’educazione. Durantel’ultimo anno di studio (2005), ho fatto un ti-rocinio di un anno presso l’Associazione LaNostra Comunità Onlus di via Zante, ente peril quale attualmente lavoro. Al termine del ti-rocinio mi è stata fatta una proposta lavorativa,inizialmente nell’ambito della scuola e succes-sivamente nei servizi educativi interni.“Terminata la laurea triennale, lavoravo già atempo pieno, ma ho deciso di continuare glistudi e mi sono iscritta alla laurea specialistica“Consulenza pedagogica della disabilità e della

marginalità”, per affinare le mie conoscenzenell’ambito specifico della disabilità”.Quali esperienze professionali hai avuto?“Ho lavorato unicamente nell’Associazione do-ve ho iniziato con il tirocinio, ma all’internoho operato in diversi servizi: educatore a scuola,che è un ruolo diverso da quello dell’insegnantedi sostegno; ho collaborato con la microcomu-nità Il Dirigibile di viale Ungheria, cioè un ap-partamento che ospita due adulti con disabilitàmentale; e con il Centro Socio Educativo IlMappamondo. Per quest’ultimo progetto ab-biamo aperto da poco la nuova sede in viaMonte Velino, la sede è stupenda, enorme, e asostenerci c’è anche la Fondazione DeAgostini;il Comune ci ha da poco accreditato, ora siamoun servizio pubblico, aperto al cittadino. Ma ifondi non sono mai abbastanza, infatti le fami-glie pagano una quota mensile”.Come hai vissuto il passaggio dallo studioteorico alla pratica in Associazione?“Il passaggio dagli studi al mondo del lavoronon è stato difficile, perché l’esperienza di ti-rocinio è stata veramente un momento forma-tivo e di orientamento; inoltre, svolgendola incontemporanea con gli studi ho potuto subito

toccare con mano le teorie studiate sui libri”.Che ruolo svolgi all’interno dell’Associazio-ne?“Ad oggi svolgo il ruolo di coordinatrice delCentro Socio Educativo Il Mappamondo, chesi occupa di adulti e minori con disabilità men-tale. Il coordinatore continua a svolgere attivitàeducative con gli utenti e in più ha il compitodi coordinare l’équipe educativa e prendersicura delle famiglie dei ragazzi e dei bambini”.Chi è l’educatore? Cosa fa?“L’educatore progetta, non lascia nulla al caso;i suoi interventi sono pensati, spesso in équipe,in progetti finalizzati al miglioramento dellaqualità di vita delle persone di cui si occupa.Lo strumento principe dell’educatore è la rela-zione attraverso cui lavora, per aumentare prin-cipalmente l’autonomia personale, sociale, ter-ritoriale e relazionale. Per allenare le autonomiel’educatore pensa a numerose attività, dalle piùclassiche come i laboratori di cucina e di curapersonale, alle più creative come attività teatrali,

musicali e sportive(clownerie, yoga,piscina...)”.Perché hai sceltoquesti studi uni-versitari? Pro-spettive?“La scelta di que-sta tipologia di stu-di universitari èstata frutto di alcu-ni incontri ed espe-rienze significativeavute nell’ambitodella marginalità,una forte esperien-za di volontariatopromossa dallamia professoressadi italiano e unapassione versol’altro tramandata-mi dal contesto fa-miliare, ma ci ten-

go a sottolineare che la professione dell’edu-catore non è solo passione per il prossimo, em-patia e generosità, richiede studio, competenza,metodologia e uno stile relazionale. Non è certouna professione remunerativa economicamente;è dal primo giorno di università che i professorici dicono “se avete scelto questa facoltà di certonon penserete di diventare ricchi, altrimentiavreste scelto Economia...”. “Oggi posso confermare le parole dei profes-sori, essere educatore non mi farà diventare ric-ca, ma l’incontro quotidiano con l’altro, la re-lazione di aiuto e le soddisfazioni arricchisconola mia persona e continuano ad alimentare l’en-tusiasmo per questa professione”.

Sara Nuzzo

«Se avete scelto questa facoltà di certo non penserete di diven-tare ricchi, altrimenti avreste scelto Economia …»: così, conqueste parole, i professori di Elisa, una giovane educatrice dizona, hanno sempre “incoraggiato” lei e suoi colleghi ad in-traprendere il percorso di studi in Scienze dell’Educazione.

Ebbene, oggi lei, così come Christian, educatore di Casa Mon-luè, il quale ha però una laurea in Giurisprudenza, che forse loavrebbe fatto guadagnare di più, non si sono fatti spaventareda queste parole. Il loro lavoro li ripaga, infatti, con qualcosadi più profondo: il rapporto che ogni giorno instaurano con le

persone. Questo mese l’Isola di Quattro ha deciso di raccontarvile storie di due ragazzi di zona che nonostante tutto mettono adisposizione la loro professionalità per dedicarsi agli altri. Buo-na lettura!

Si.Bra.

Christian lavora nell’ambito sociale da circadieci anni, dopo aver intrapreso un percorsoformativo e professionale atipico per un edu-catore. Laureato in Giurisprudenza, cominciaa fare il giornalista per “Il Giorno” e per alcunetestate dell’hinterland milanese, ma la volontàdi diventare un educatore lo accompagna dasempre.Qual è stato il tuo percorso formativo equando hai cominciato a fare l’educatore?“Potrei dirti chefaccio l’educatoreda sempre. Dopola laurea ho decisodi non iniziare pra-ticantati legali o ti-rocini, ma di dedi-carmi al sociale.La mia aspirazioneera quella di starea contatto con lepersone, ma alcontatto formale edistaccato, hosempre preferitoquello diretto edempatico. Dopol’esperienza comegiornalista, ho co-minciato a lavora-re per alcune coo-perative sociali.Ho iniziato dal-l’educativa di strada. Lavoravo nelle periferiee nell’Hinterland milanese con ragazzi che nonfrequentavano scuole o centri di formazione.Tra queste una delle esperienze più importantiè stata nei Centri Giovani della periferia di Mi-lano. Inoltre sono un musicista e in questi pro-getti educativi ho spesso usato la musica comestrumento per coinvolgere i ragazzi. Insegnandoloro i primi rudimenti di chitarra, basso e bat-teria, i giovani non imparavano soltanto a suo-nare, ma ad essere responsabili nell’attività ead avere rispetto per quello che utilizzavano.Non solo: la musica può essere anche un vei-colo interculturale e un potente mezzo di co-municazione anche con i giovani migranti econ i ragazzi della cosiddetta G2 – la secondagenerazione, ossia i figli delle famiglie immi-grate”. Quanto e come ha inciso il tuo percorso diformazione sul tuo lavoro attuale nell’ambitosociale?“La mia scelta originaria di laurearmi in Giu-risprudenza mi ha permesso di mettere in cam-po conoscenze e competenze che avevo acqui-sito, anche in quest’ambito. Ho lavorato percirca quattro anni con minorenni che avevanocommesso reati. In quel caso vi era la necessitàdi intrattenere rapporti con il carcere minorilee con gli assistenti sociali. A Casa Monluè la-

voro con profughi, migranti, rifugiati politici euomini che richiedono asilo politico. Il miobackground universitario mi ha consentito dicapire in modo agile e veloce il sistema dellaprotezione internazionale. Come sei arrivato a Casa Monluè e quali so-no state le prime attività?Sono arrivato a Casa Monluè nel luglio del2011. La cooperativa sociale “Farsi Prossimo”,per la quale lavoro ormai da dieci anni, mi ha

incaricato di seguire questo progetto che, dopola ristrutturazione dell’edificio, rinasceva dazero. Questa è stata per me anche un’occasioneper cominciare ad occuparmi di uomini adulti,in gran parte migranti, dopo anni di lavoro so-prattutto con adolescenti. Per quanto riguarda Casa Monluè, le attività diquesto primo anno e mezzo sono state princi-palmente orientate allo start up della struttura– il pensionato ospita lavoratori maggiorenniitaliani e stranieri – ma soprattutto all’acco-glienza dei profughi provenienti dai paesi dellaPrimavera Araba del 2011- Progetto EmergenzaNordafrica. Negli ultimi diciotto mesi abbiamoaccolto una cinquantina di uomini, accompa-gnandoli in un percorso di inserimento nellarealtà cittadina e lavorativa di Milano. Il nostrolavoro corre su due binari: sul piano praticoconsiste nell’aiutare gli ospiti della casa ad ot-tenere i documenti, a prepararsi per i colloquicon la commissione territoriale - che si occupadel riconoscimento della protezione internazio-nale - ad apprendere l’italiano e a sostenerli du-rante l’inserimento nel mercato del lavoro.L’impegno più rilevante è, però, a livello rela-zionale e consiste nella capacità di gestire i mo-menti di tensione e di frustrazione, data dalleaspettative deluse, che spesso accompagnanoi primi mesi di permanenza soprattutto degliuomini migranti”. Com’è il rapporto con la zona?“Uno degli obiettivi principali del nostro pro-getto è sicuramente quello di incrementare irapporti con il tessuto sociale della zona. In fu-turo vorremmo fare di Casa Monluè non soloun luogo di accoglienza, ma anche un punto diritrovo culturale per la zona 4, magari organiz-zando piccole mostre e concerti”.

Valentina Bertoli

Elisa, giovane educatrice di zona Christian, educatore di Casa Monluè

Professione educatore: pochi soldi …. ma tanta ricchezza

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10marzo 2013

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Il nostro Natale a NocetumA volte riprendere una festa di Na-tale è un’esperienza che oltrepassala semplice routine del lavoro. E’l’esperienza dei ragazzi che hannorealizzato il video “La nostra festadi Natale a Nocetum” (www.face-book.com/Milanoduepuntozero).Ecco la testimonianza di uno di loro,studente dell’ITSOS Albe Steiner diMilano.

Che cosa vuol dire fare ripresevideo? Che cosa c’è di bello nelmio futuro mestiere?Premetto: io sono uno studente dicomunicazioni cine-televisive, al-l’ITSOS Albe Steiner di Milano,quartiere Corvetto, e fare ripresevideo è nel DNA del corso di studiche ho scelto. Seconda premessa:stiamo lavorando ad un progetto, in-sieme alla Fondazione ACRA e allacomunità di Nocetum (col contri-buto di Fondazione Cariplo), che

prevede la realizzazione di una seriedi brevi filmati sugli stranieri a Mi-lano, in particolare al Corvetto. Cosìsabato 15 dicembre 2012 ho avutola possibilità di poter fare un’espe-rienza al di fuori dell’ambito dellasolita routine scolastica. Ma di più:un’esperienza fuori dall’ordinario.Almeno per me. E qui approfondi-sco e rispondo alle due domande cheaprono questo breve interventoscritto: che cosa lascia un’espe-rienza del mestiere che ho scelto divoler fare?

Siamo andati a Nocetum per le ri-prese alla festa organizzata dalla Co-munità per i bambini della zona.Nocetum ha un occhio particolareverso gli ultimi, quelli che sarannoprimi soltanto nel regno dei cieli.Cerca pertanto di far qualcosa perloro anche in questo regno terreno.E la festa era tutta per loro. All’ini-zio ho considerato l’esperienza diquesto lavoro, prevalentemente dalpunto di vista tecnico, poi quandosono arrivato alla festa, piano piano

mi sono lasciato coinvolgere dalpunto di vista umano e anche emo-tivo. Perché, lo confesso, mi sonocommosso: mi hanno commosso glisforzi messi in atto dalla comunitàdi Nocetum (ma anche di tutti i vo-lontari impegnati) per far trascorrereuna bella festa di Natale, allegra espensierata, a tutti quei bambini e ra-gazzi, che sono meno fortunati dime, almeno dal punto di vista eco-nomico.Una prima riflessione su ciò che hovisto è personale e investe chi mi èpiù vicino: gli amici e i coetanei. Horiflettuto su una differenza che di-venta evidente pensando a quanto cisi lamenta perché non si ha un tele-fonino di ultima generazione o l’ul-tima console di un video-gioco.Ecco, partecipare alla festa di Noce-tum aiuta a ridare il giusto valorealle cose, ad apprezzare ciò che siha. Come dire: la festa di Nocetum

ridisegna le prospettive dei nostrivalori.Sono stato poi colpito anche dalladiversità delle persone che parteci-pavano alla festa: differenze nonsolo di tipo etnico (vi erano bimbi eragazzi di ogni colore), ma ancheculturale e sociale. C’era comunquetra loro un denominatore comune: laspensieratezza, l’allegria, la vogliadi divertirsi e stare insieme e divoler passare alcune ore nello spiritodel Natale. Paradossalmente, onora-vano lo spirito del Natale anche co-loro che non festeggiano il Natale,come i musulmani, perché si vedeche al di là del Natale c’è qualcosadi più che unisce tutti gli uomini.Non so bene cosa sia, che nomeabbia, ma sicuramente una cosa cheunisce tutti gli uomini oltre le etnie,i generi e le diversità, esiste. E credoche attraverso l’obiettivo e il mirinodella telecamera, si possa cogliere emostrare a tutti. E questo potrebbeessere l’obiettivo di chi fa il me-stiere che voglio fare io.

Andrea Munafò

Progetto di Nucleo Sperimentale per i bambini della Zona 4

Fare musica insieme può veicolare valori quali la soli-darietà, la tolleranza, il rispetto? Può la pratica musicalemigliorare nei bambini la socializzazione e la comuni-catività? In breve, può la musica creare dei cittadini mi-gliori? La risposta è assolutamente positiva, secondo gliorganizzatori del Progetto “OrfeoSuoniamo Insieme!”, le cuiattività sono state presentatelo scorso 27 febbraio allaCommissione Cultura delConsiglio di Zona 4 delComune di Milano. La presentazione èstata condotta daMaria Majno, inrappresentanzadell’Associazio-ne Song Onlusche promuove ilprogetto. “Or-feo” è finalizza-to alla diffusio-ne della praticastrumentale e co-rale e si rivolge abimbe e bimbi dagli8 ai 10 anni –ma anche oltre– della Zona 4.La partecipa-zione è gratui-ta, così come lamessa a dispo-sizione deglistrumenti musica-li, grazie al sostegnodella Fondazione Pasquinelli.Le attività, a cadenza settimanale,sono avviate: dall’11 febbraio, all’Istituto Comprensivo“T. Grossi” di via Monte Velino, i bambini delle classiIII, IV e V imparano a cantare e a suonare. Presso la Par-rocchia S. Eugenio sono partiti il 23 febbraio i Laboratoriaperti a tutti, in cui si suona insieme come in una vera

orchestra. Partecipano circa 200 piccoli di 11 nazionalità,condotti da 4 insegnanti di musica, 11 docenti e 2 coor-dinatori.Già dopo questi primi incontri i bambini – e le maestre– sono entusiasti. Il 25 maggio si terrà la festa della scuola

T. Grossi, seguita il 7 giugno da unconcerto in un luogo centrale della

città. Non si tratta di un esperimento

isolato, ma di un modelloeducativo che sta ispiran-do analoghe esperienzecon “Nuclei” in 60 Paesi:il prototipo venezuelano

di “El Sistema”, fondato nel1975 dal Maestro JoséAntonio Abreu, coinvol-ge gratuitamente ognianno 350.000 bambini,ed è candidato al Pre-mio Nobel per la Pace. In Italia il “Sistema del-

le Orchestre e dei CoriGiovanili e Infantili” èattivo del 2011, promos-so da Federculture edalla Scuola di Musicadi Fiesole. Claudio Ab-bado e Abreu ne sonoPresidenti Onorari. Og-gi sono 7000 i giovanicoinvolti. In Lombardia

si contano 6 Nuclei (5 aMilano e uno a Varese), chehanno dato vita a “FuturOr-chestra” con gli elementipiù progrediti, e al “Coro

delle mani bianche” per i bam-bini con abilità speciali.Grazie alla sensibilità del Consiglio di Zona 4, “Orfeo”riceverà un piccolo ma significativo contributo, segnodella concreta attenzione dell’Amministrazione Comu-nale.

Ultimo tra i Paesi europei, il governoitaliano ha deciso da qualche anno diliberalizzare e regolamentare l’usodelle slot machine che era illegalema diffuso già da qualche tempo.A sette anni dal via libera concessodall’AAMS (Amministrazione Au-tonoma Monopoli di Stato), è tempodi bilanci.Ad una prima sommaria analisi tuttobene. Un tesoro trovato dallo Stato!Scavando sotto un sottile strato disabbia, però, affiorano le prime ma-gagne: la dipendenza da gioco d’az-zardo, l’impoverimento della popo-lazione, il deterioramento delle rela-zioni sociali familiari dei giocatoripatologici. Da qui la nascita di os-servatòri a carattere nazionale e lo-

cale e l’istituzione di numeri verdi eaffini per un supporto psicologico al-le “vittime” del gioco.Alcuni ragazzi di Pavia hanno apertosul web (www.senzaslot.it) il sito deibar senza slot e a sorpresa tre bar suidodici segnalati a Milano sono in zo-na 4, la nostra.Sono il Bottegas filiera minima invia Colletta all’angolo con via Friuli,l’Elite caffè in via Amatore Sciesaed il bar in piazza Imperatore Tito 1.Abbiamo intervistato Alfredo Furini,vice presidente di Bottegas che af-ferma: “Non le metteremo mai, nem-meno se fossimo sull’orlo del falli-mento!”Il Consiglio di zona 4 è tra quelle isti-tuzioni che discutono ormai da alcuni

mesi nella Commissione attività pro-duttive sul come tentare di arginareil fenomeno.(con i pochi mezzi legalia disposizione).In un’altra zona, il comitato di quar-tiere redige e consegna un attestatodi benemerenza ai gestori dei sud-detti bar ”virtuosi”.Come porsi di fronte a questa situa-zione socialmente pericolosa?Lo Stato, per arricchirsi, da un latosacrifica la “salute pubblica” dei cit-tadini e dall’altro spende milioni percurarli!Ci auguriamo che i prossimi governi,di qualsivoglia colore, nella loroagenda inseriscano la risoluzione diquesto problemone!

Wasabi

ORFEO SUONIAMO INSIEME!

Ti piace vincere facile... Ma a che prezzo!

C’è un progettoper piazza OvidioPiazza Ovidio è al momento una piazzasolo di nome, sembra una grande rotondamolto trafficata, con centrale termica ecentrale idrica bene in vista, dopo l’istal-lazione dei grossi cilindri per la depura-zione dell’acqua. Solo su un lato, quelloverso il quartiere Forlanini, c’è un giardi-netto, anche ben tenuto e sistemato nonmolti anni fa, ma non vi si vedono maibambini che giocano o anziani che si ri-posano, tenuti lontani da presenze nonsempre gradite.E’ da questa realtà e dal desiderio di ri-qualificare gli spazi di verde pubblico dipiazza Ovidio che è nato il progetto “Terranuova”, un intervento di public art, pro-gettazione partecipata e autocostruzione.Coinvolti finora la Caritas Ambrosiana, ilComitato di quartiere, la Comunità Rome Sinti, La Grangia di Monluè, l’IstitutoComprensivo San Francesco d’Assisi, ilquartiere delle Case Bianche, il quartiereForlanini, il quartiere Monluè, lo Spazioanziani di via Salomone, alcuni esercizicommerciali della piazza.Oltre alla riqualificazione sociale, il pro-getto si pone l’obiettivo di una riqualifi-cazione urbana, etica ed estetica dell’areain oggetto. Attraverso diverse fasi d’in-tervento si cerca di raggiungere un pro-gramma autogestito dagli utenti della piaz-za che tuteli e preservi questi spazi, di-ventando per tutti i cittadini risorsa sociale,di servizio, comunicazione e scambiocommerciale.Il primo intervento visibile a quanti si tro-vano a passare dalla piazza è partito a feb-

braio, si chiama “Ovidio marche” (Ovidioin marcia), e ridisegna lungo il perimetrodella Piazza un percorso che connette lerealtà che vivono intorno a questi luoghi,un modo di comunicare un possibile trac-ciato da seguire per riscoprire tutti gli spa-zi fruibili della Piazza, i locali dell’acque-dotto, le sopraelevate, i giardini, cammi-nare e perdersi per ridisegnarne possibiliconfini.Il prossimo intervento sarà l’autocostru-zione con alcuni abitanti, rifugiati politici,italiani e ragazzi rom, di due tavoli-scac-chiere. La struttura sarà realizzata e definitiva-mente messa a dimora entro il 30 aprile2013, dopo di che da maggio il program-ma degli eventi in piazza saranno gestiticome “partite a scacchi”: dibattiti, con-fronti, momenti culturali, sulle tematiched’interesse del progetto, in cui si cercheràdi coinvolgere le istituzioni, i tecnici com-petenti, le realtà associative sia laiche chereligiose e i cittadini, per un dialogo real-mente costruito e condiviso che possa con-

sentire un efficace intervento ed esito delprogetto.Questo progetto, che continueremo a se-guire anche con approfondimenti, vede co-me promotori l’Associazione culturale HC,l’Associazione Temporiuso.net, studentidella Facoltà di Architettura del Politecnicodi Milano e il Consiglio di Zona 4. Le immagini che pubblichiamo sono presedal sito del progetto, molto documentato eaggiornato per chi volesse approfondire lenostre prime informazioni (terrevaghe.blog-spot.it).

Processo al Gattoe alla Volpe

“In nome del popolo italiano la Corte con-danna alla pena di quattro mesi il signorGatto e la Volpe”. Così si sono conclusi itre processi che le quattro prime mediedella scuola Manara hanno condotto con-tro i personaggi della fiaba di Collodi. Conl’aiuto di un gruppo di veri avvocati, i ra-gazzi e ragazze hanno fatto i pm, il colle-gio dei difensori, la giuria, coadiuvata daprofessoresse presidenti del tribunale, chealla fine ha dato il giudizio finale. La de-nuncia di Pinocchio di rapina (delle mo-nete d’oro), tentato omicidio (impiccatoa una quercia e salvato da un corvo e dallafata turchina) e truffa (facendogli credereche seminando uno zecchino ne avrebberaccolti 500) ha portato sul banco degliimputati il Gatto e la Volpe che hanno ten-tato di difendersi ma sono stati incalzati

dalle argomentazioni dei difensori di Pi-nocchio, che ha detto “la verità, niente al-tro che la verità” avvalorato dal fatto cheil naso non si è allungato, che hanno fattocadere i due imputati in contraddizionisullo svolgimento dei fatti portandoli allasentenza finale. Ancora una volta la scuola

Manara ha dimostrato di saper trovarespunti molto interessanti nel percorso for-mativo dei suoi allievi, come in questo ca-so spiegando ai ragazzi in modo giocosoma serio come nella realtà si svolgono iprocessi e quali sono i ruoli dei vari “Az-zeccagarbugli”.

In arrivo le “Energiadi”

Ecco le Energiadi, una sfida tra le 9 zonedi Milano per la produzione di energia tra-mite bici elettriche. La zona che produrràpiù energia riceverà un finanziamento di10.000 euro per progetti da svolgersi nellescuole partecipanti. Il progetto è patroci-nato dal Comune e organizzato in colla-borazione con i consigli di zona.Le biciclette saranno installate dall’11 al17 marzo nella scuola secondaria di primogrado Tommaso Grossi - via Monte Velino2 - e nella scuola primaria Sottocorno -via Monte Piana 11.

Sabato 16 marzo è prevista la “pedalatadi zona”, aperta a genitori, amici, associazioni del quartiere.

Le Energiadi vivono di partecipazione edi energia sociale ed è proprio la capacitàdella scuola e del territorio di farsi sog-getto attivo che determinerà la zona vin-citrice: mi raccomando tutti a pedalare pervincere!

Dopo l’ottimo riscontro del primo ap-puntamento con “La campagna nutrela città” a cura di “Donne in Campo”,il prossimo 16 marzo dalle 9 alle 15in piazza del Suffragio si aprirannonuovamente le bancarelle di prodottialimentari di ogni tipo, provenientidai diversi territori della Lombardia.Formaggi, salumi, mieli, vini, prodottiortofrutticoli e piante per cucina e daornamento si presentano al pubblicomilanese.

Assistenza odontoiatrica domiciliareSi tratta di un progetto finanziato dal-la Fondazione Sala Clelia e Sala ElsaONLUS in collaborazione con

l’Azienda Ospedaliera L. Sacco e Re-gione Lombardia.L’assistenza odontoiatrica domiciliareè diretta a tutti i cittadini del Comunedi Milano a carico del Sistema Sanita-rio Regionale che, per motivi di salute,hanno gravi difficoltà a spostarsi dallapropria abitazione. La richiesta può essere inoltrata dal lu-nedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00direttamente all’Unità Operativa diOdontoiatria dell’Ospedale Luigi Sac-co: per via telefonica al numero 3341064816 - via fax al numero 0239042397 - scrivendo una e-mail [email protected] servizio, a cui si accede senza im-pegnativa del Medico di Base, si at-tiva su segnalazione diretta dei pa-zienti o familiari, del servizio Fragi-lità e Cure Domiciliari, di Associa-zioni di Volontariato o dei Servizi So-ciali.Le prestazioni fornite dal servizio so-no: visite, estrazioni, riparazioni, ri-basature, realizzazioni di protesi mo-bili.

Brevi da RogoredoDal 17 al 24 marzo presso lo SpazioSocioCulturale Coop di via Freikoelsi terrà la mostra “Rogoredo dalla pel-licola al digitale - 25 anni di immaginirogoredesi” a cura di Vittorio Bram-billa.Inaugurazione domenica 17 marzo al-le ore 18.00

Il teatro della ParrocchiaUn nuovo teatro si sta realizzandoall’oratorio della Parrocchia di Rogo-redo. Un lavoro imponente resosi ne-cessario per i problemi legati all’in-nalzamento della falda acquifera.Acqua che, nonostante le pompe sem-pre in funzione, pian piano ha conqui-stato tutto lo spazio teatrale rischiandopoi di danneggiare le fondamentadell’edificio parrocchiale.

L’intervento di manutenzione straor-dinaria realizzato con speciali mate-riali provenienti dagli Stati Uniti hapermesso di isolare lo spazio teatraledall’acqua di falda e di risanare com-pletamente il teatro e le fondamenta.Adesso sono ancora da realizzare tuttigli altri lavori per restituire alla chiesae al quartiere un teatro completamentenuovo.

Segnalazione ristorante MemoRiceviamo una segnalazione da partedi residenti dei condomini di via Cer-vignano 6 e 8 per il disturbo notturno,in tutti i giorni della settimana, cau-sato dall'eccessivo volume della mu-sica lì suonata. “Già da tempo e varievolte abbiamo contattato il direttoredel locale per fare (almeno) diminuireil suono degli strumenti e cantanti,ma invano. Come condominio abbia-mo segnalato questo disagio all'AR-

PA, in attesa di sviluppi”. Il ristorante MEMO, ex cinema Aba-dan, si sta effettivamente affermandocome un locale dove si suona dell’ot-timo jazz e ne parleremo nel prossimonumero. Dopodiché, conciliare buonamusica e disturbo al condominio, nondovrebbe essere impossibile.

11marzo 2013

Il prossimo numero di

esce il giorno10 aprile 2013

Sicilia-CiboBenessere-CulturaSoggiorni nella zona del Barocco si-ciliano alla ricerca di cultura, cibo, be-nessere psicofisico. Per migliorare learticolazioni e la muscolatura con lastimolazione microenergetica con l’uso

di spazzole e pennelli (Me-todo Assenza). I prossimi soggiorni so-no a Pasqua (29-30-31marzo – 1-2 aprile), adaprile dal 5 al 9: costo

Euro 450 per 4 notti piùcosto del volo.

Per informazioni e prenotazioni tel.0323 405536 - cell. 335 6164399 - [email protected] - www.assenzasrl.it.

La Curt del RebuscinLa Curt del Rebuscin o come comunemente detto “il 17”, dainizio 2013 non c’è più. Dopo anni di indecisioni e ritardi vari,alla fine del 2012 si è concluso l’abbattimento di questo carat-teristico, ma alquanto fatiscente edificio rogoredese. La “curtdel Rebuscin”, un tempo residenza popolare ai margini dellostabilimento Redaelli, è stato un edificio a suo modo importantein quanto probabilmente è stato il primo edificio non agricolocomparso su questo territorio dopo la stazione ferroviaria inau-gurata nel 1861. Non è chiaro come e quando sia nato e le unicheinformazioni certe ci dicono che nella cartina di Antonio Bossi“Pianta della città di Milano e i suoi contorni pel circuito di tre

e più miglia” datata 1852 il Rebuscin non compare mentre inquella IGM del 1888 l’edificio è presente. Esattamente un anno fa su QUATTRO ne abbiamo raccontatola storia, ormai conclusa.Giorno per giorno una impresa specializzata ne ha eliminato unpezzo alla volta utilizzando grossi e pesanti teloni per evitarelo spargimento di polveri. Terminato l’abbattimento sono poicominciati i trasporti di terra. Unici rimasti tra gli “abitanti” del Rebuscin sono i piccioni, che,con grande disagio degli abitanti, si sono trasferiti sul tetto esulle grondaie della palazzina di fronte di recente costruzione.Per il futuro tutto dipende da come si svilupperà il progettoSanta Giulia con i nuovi, se e quando arriveranno, proprietaridell’area. La sua destinazione al momento è la costruzione diuna residenza per portatori di handicap.

Alberto Tavazzi

Lavori in corso

Fine lavori

12marzo 2013

Legami di cura: interventi per i malati di Alzheimer

ALZHEIMER CAFÈ Gli incontri sono gratuiti e si svolgono presso la RSA Giu-seppe Gerosa Brichetto, via Mecenate 96; i prossimi incontri:mercoledì 13 e 27 marzo ore 15-17.

CONVERSANDO D’ALZHEIMER Incontri gratuiti presso la sede del Circolo Bentivoglio, invia Bellezza 16,. Martedì 19 marzo dalle 18.30 alle 20.30Vita quotidiana e attività col malatoLeonora Chiavari – terapista della riabilitazione cogniti-vaDurante l’incontro ci sarà tempo per un aperitivo insiemeofferto dall’A.I.M.A. Milano Onlus.

Per partecipare è necessario prenotarsi presso AIMA MI-LANO ONLUS tel. 02 83241385 (lunedì- venerdì dalle10alle 13.30) - www.aimamilano.org

Sabato 9 marzo GITA A MANTOVA

Programma:Partenza ore.7.00 davanti Ipercoop P.za Lodi di viale Umbria- ore 7.10 via Feltrinelli ang. via Rogoredo - Arrivo a Man-tova e visita guidata del centro storico con sosta finale perdegustazione del dolce tipico mantovano - Pranzo al Risto-rante “Masseria” – Nel pomeriggio visita guidata a PalazzoTe: Sala dei Cavalli, Amore e Psiche e sala dei Giganti.Rientro in serata.QUOTA DI PARTECIPAZIONE: soci coop atl € 52.00.La quota comprende: a/r bus – assicurazione – pranzo - gui-de – ticket. Prenotazioni e pagamento:Ufficio soci Ipercoop P.za Lodi, tel. 02 54045253

Ritrovo alle ore 17.45 con la guida davanti a Palazzo Reale– Piazza Duomo. Inizio visita guidata ore 18.Quota di partecipazione: soci coop atl € 15.00. La quotacomprende: ingresso, guida, microfonaggio. Pagamentopresso Ufficio Soci Ipercoop P.za Lodi, tel. 02 54045253

Nel 1926 la rete tranviaria fu “ri-formata” (in realtà sarebbe piùcorretto dire “rivoluzionata”)

abolendo il capolinea centrale di piaz-za del Duomo (meglio noto come “ca-rosello”), che era considerato fonte diproblemi al nascente traffico automo-bilistico. Le linee radiali vennero quin-di sostituite con linee dette a “V”, os-sia invece del modello centro-periferiavenne adottato il modello periferia-periferia con eventuale transito dalcentro; uno dei motivi era il fatto cheil biglietto allora era valevole per unacorsa singola, e per tale motivo i ca-pilinea vennero scelti abbastanza lon-tani (ma non troppo, onde scoraggiaretragitti molto lunghi a parità di prez-zo).Iniziando allora da sud-est vediamoquali modifiche portò questa innova-zione, che ebbe inizio il 29 novembre1926, nella zona da noi presa in con-siderazione.

La linea 20, che fino ad allora avevacongiunto piazza Cordusio con viaMontegani, transitando anche in rivaal Naviglio Grande (sull’allora viaLeonardo Da Vinci, oggi via AscanioSforza) e avendo il capolinea all’al-tezza di via De Sanctis, si ritrovò adunire piazzale Loreto e piazzale Cor-

vetto: dopo aver transitato per corsoBuenos Aires e per i bastioni (nellanostra zona da Porta Monforte a PortaRomana), il tram percorreva poi il cor-so XXVIII Ottobre e la Strada Provin-ciale Piacentina (oggi corso Lodi), co-steggiando l’ancora scoperto Redefos-si nell’ultimo tratto fino al capolinea

sito in piazzale Corvetto, con un per-corso che in zona sarebbe durato finoal 1984.La linea 22, che univa piazza Duomocon corso Lodi angolo viale Brenta,venne nel 1926 prolungata fino a piaz-za Bologna, salvo poi essere deviatanel 1927 giù per corso Lodi fino apiazzale Corvetto.Vale la pena di ricordare che all’epocapiazzale Corvetto era solo uno spiazzosito nel mezzo di un viale in progetto,il viale Lombardia, che avrebbe do-vuto congiungere piazza Rottole (oggiDurante) e Nosedo; ad ovest era an-cora visibile la cascina Gamboloita,che dava il nome al borgo, mentre asud di questa non era ancora stato co-struito il Quartiere Mazzini; a nord-est poche case si affacciavano sullavia Emilia, e a sud-est si apriva la va-sta campagna verso Chiaravalle.La linea 23, che conduceva da piazzaDuomo fino all’incrocio tra le vie Ber-

gamo e Cadore, venne prolungata dalnostro lato fino all’angolo tra via Co-melico e viale Umbria. I binari del ca-polinea sono ancora visibili: attual-mente le corse della linea 16 che ven-gono limitate li sfruttano per invertirela direzione di marcia. Nel verso op-posto, invece, giunto alla Crocetta, iltram percorreva corso Roma, via Car-lo Alberto (oggi Mazzini), via Cap-pellari e girava dietro al Duomo perprendere corso Vittorio Emanuele, indisvoltava all’altezza della chiesa di SanBabila in via (oggi corso) Monfortepercorrendo poi i boulevard che giàall’epoca portavano i nomi di corsoConcordia, corso Indipendenza e corsoPlebisiciti, fino ad avere il capolineain piazzale Susa; lo spiazzo era ancoraattraversato dalla ferrovia che, prove-nendo dalla Stazione Centrale, costeg-giava a nord-ovest la via Sidoli e sidiramava verso est in via delle Argon-ne e verso sud-est in via Dall’Ongaro.

Il trasporto pubblico locale in zona 4 - VIIA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo di Riccardo Tammaro

Qualche giorno fa cercando suE-bay alla voce articoli sporti-vi, ho trovato l’offerta di unaconfezione con certificato di 4bocce Carenini, che venivanocedute a 75 euro in quel di Cre-mona. C’era anche la motiva-zione della vendita:“per pro-blemi alla spalla”. Al di là dellacuriosità che mi ha suscitatol’annuncio e la condivisionedei problemi fisici dell’anoni-mo inserzionista, mi sono ri-cordato di essermi occupato,molti anni fa, delle bocce Ca-renini quando venivano prodot-te in via Botta al numero 8, nel-la bottega artigiana affacciatasul cortile che ora ospita stilisti,designer, studi grafici, ovattatescuole filosofiche orientali inperfetto Milan style,…primadella crisi.Una volta non era così e il cor-tile, come tutti quelli in zona,era il regno degli artigiani mi-lanesi di Porta Romana, sarti,elettricisti, mobilieri, stagnini,carbonari e costruttori di boc-ce.Milano e la zona 4 in partico-lare furono per anni ricchi diproduttori di bocce, anche mol-to competitivi tra di loro, chesi contendevano un mercatofiorente e producevano, vende-vano o distribuivano i loro pro-dotti in tutta Italia e qualcunoanche all’estero.Il gioco delle bocce era, allorae fino circa agli anni Settanta,molto popolare, come era po-polare chi lo praticava. Quasiogni trattoria, circolo, associa-zione aveva almeno due campia disposizione per partite cheerano sopratutto dispute ideo-logiche.Era anche un modo per consen-tire a signori in età di muoveregiunture un po’ arrugginite gra-zie ai movimenti regolari chemettevano in moto gambe,braccia, schiena e riflessi. Una

ginnastica dolce che miglioranon solo la circolazione ma an-che la concentrazione, megliodel pilates e del trekking. Giocoantichissimo di cui si sono tro-vate tracce di epoca neoliticain Turchia e allora erano pesan-tissime, in pietra, adatte allastruttura fisica dei nostri ante-nati: più corpo contundente esollevamento pesi che gioco disquadra, e poi a Roma, dove iRomani furono i primi a realiz-zarle in legno e a farle cono-scere alle popolazioni conqui-state in Gallia e in Britanniadove divenne gioco nazionale.Sino a quelle di oggi persona-lizzate e colorate, in materialesintetico, quasi indistruttibile.Ci facciamo raccontare la storiadelle bocce Carenini dai com-ponenti della famiglia Conte,che furono sino agli anni No-

vanta i titolari della ditta di fa-miglia.“L’attività inizia negli anniTrenta - ci dice la signora Sil-vana - da parte di mio zio En-nio Carenini, ed era una torne-ria del legno. La ditta con circa4/5 operai era ubicata in vialeUmbria 19 e nel dopoguerraper far fronte alle richieste delmercato, la ditta Carenini sti-pula un contratto di distribu-zione esclusiva per la rivenditadelle bocce Supermartel, af-fiancandole alla sua produzioneoriginale”.In seguito alla morte di EnnioCarenini nel 1961 e alle classi-che diatribe tra parenti che la-vorano insieme, il cognato Giu-seppe Bignami, che della dittaera il factotum, si trasferisce invia Botta 8 e inizia nel 1970l’attività della ditta Carenini di

Bignami Giuseppe. Attivitàprettamente artigianale comepossiamo vedere dalla fotogra-fia che ritrae Giuseppe Bigna-mi al tornio negli anni 70. Allebocce si aggiunge la produzio-ne delle basette in legno percoppe da competizione.“Io - ci dice Gianni Conte - ge-nero di Bignami, subentro neglianni 80 e da subito inizio la tra-sformazione della produzioneda pressofusione a fusione uni-ca che rende le bocce più scor-revoli e bilanciate, andando in-contro alle nuove esigenze delmercato”. Ancora oggi nel sitowww.bocceitaliaforum.net c’èun appassionato che ricorda:”tempo fa, negli anni 80, eranodi moda le Carenini, con pastatenerissima e molto elastica,perfette d’inverno e in situazio-ni di alta umidità. Sempreasciutte, non accumulavanosabbia lungo il percorso e nonsegnavano neanche la stradasui campi di terra”.Ma il mercato stava cambiandovelocemente: meno richieste,più produttori anche stranieri,costi elevati di produzione, me-no operai specializzati.Dopo circa cinque anni, GianniConte abbandona la produzionedelle bocce e delle basette,prende la licenza per la venditadi metalli preziosi e inizia unanuova avventura che lo porteràa costruire oggetti d’arredo, ba-stoni da collezione e da passeg-gio con impugnature in argentoe, grazie alla collaborazionecon designers di interni, corniciin alluminio stropicciato, sga-belli, specchiere. Sempre a ma-no, sempre artigianalmente.Negli anni Novanta ancora invia Botta e poi, per motivi dispazio, ma soprattutto di costid’affitto dei locali, nella zonadi Segrate. L’aumento dei costidi locazione, man mano che lezone della città si valorizzano,è uno dei motivi di chiusura deivecchi mestieri. Dalle bocce alle specchiere ilpasso non è stato breve ma lasoddisfazione di continuare acreare con le proprie mani èvalsa la pena ed è un esempiopositivo di riconversione dellapropria professionalità. Ci diceancora Gianni Conte: ”Essereartigiano è una condizione divita e non è tanto importantel’oggetto che realizzi, ma lapassione con cui lo fai”.

Francesco TosiUna miniatura del XII secolo

Zona Quattro e gli artigiani scomparsiLe bocce Carenini

Associazione Tempo Libero COMITATO SOCI DI ZONAMILANO ROGOREDO - P.ZZA LODI

Associazione Tempo Libero COMITATO SOCI DI ZONAMILANO ROGOREDO - P.ZZA LODI

Sabato 9 marzo 2013

MANTOVACentro storico e Palazzo Te

Il comitato soci P.za Lodi Rogoredo propone

Mercoledì 20 marzo 2013 h. 18

MOSTRAModigliani a Palazzo Reale

Tram in corsi Lodi direzione Corvetto

Giuseppe Bignami al tornio

13marzo 2013

Associazione Tempo Libero COMITATO SOCI DI ZONAMILANO ROGOREDO - P.ZZA LODI

CERDI KALA YOGA ASDVia Tito Livio 23, Milano - cell. 3394732767

Lunedì 25 marzo ore 19 – 20GONG THERAPYRIGENERAZIONE E RILASSAMENTO CON ILSACRO GONGCon Sangeet Kaur. Prezzo: soci 10 euro, non soci 13euro.

ASSOCIAZIONE CULTURALEIL MONDO NUOVO

Largo Porto di Classe 6 - www.ilmondo-nuovo.com

10 marzo 9.30-13.00 / 14.30-16.00AMARSI UN PO’….Seminario di aromaterapia e cromoterapia: come utiliz-zare colori ed essenze diverse per volersi bene nella vi-ta di ogni giorno. “il cibo amico”.

6 aprile 15.00-18.30IL CIBO AMICOSeminario di alimentazione naturale: alimentarci beneper vivere meglio, seguendo i principi dell’alimentazionenaturale.

I seminari sono gratuiti per i soci. Quota associativa an-nuale 15 €. Informazioni e iscrizione: [email protected]

METODO ASSENZA

Domenica 17 marzo – 14.30- 18presso “Riabilitazione Oggi” in via Lattanzio 15 MEETING “ METODO ASSENZA”Frequenza gratuita (altre date seminari a Milano 21 aprilee 12 maggio)Se hai un forte desiderio di cultura, di cibo, di benesserepsicofisico per migliorare le tue articolazioni e la tua mu-scolatura, la stimolazione microenergetica con l’uso dispazzole e pennelli fa per te.Questo metodo ti aiuta in modo sicuro e naturale aumen-tandoti l’energia vitale. Abbinato al saper cucinare e almangiar bene, porta alla normalizzazione e/o al miglio-ramento del peso corporeo, della pressione arteriosa, dellaglicemia, del colesterolo, aiuta ad evitare l’osteoporosie a far funzionare a lungo l’apparato osteoarticolare. Inol-tre serve a ridurre lo stress ossidativo ed a migliorare ilsistema immunitario. Relatore Antonia Assenza - FisioterapistaTel. 0323 405536 - cell. 335 6164399, [email protected] www.assenzasrl.it

WOW SPAZIO FUMETTOViale Campania 12 – tel. 02 49524744

A WOW SPAZIO FUMETTO un insieme di percorsi espo-sitivi tutti “rosa”, con momenti di incontro e di spettacoloper tutto il mese di marzo.

Orario: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e do-menica, ore 15.00-20.00.In collaborazione con il Consiglio di Zona 4 - Ingresso li-bero

da venerdì 8 a domenica 31 marzoIL SEGNO ROSAPercorsi espositivi tra satira, umorismo e fumetto

“Il segno rosa”: in mostra i lavori di sedici autrici, otto ita-liane e otto straniere, che con la leggerezza dell’umorismoo con l’incisività della satira, interpretano le sfaccettature ele problematiche relative all’uguaglianza di genere, al lavoro,alla famiglia, all’amore, alla violenza. Le autrici italiane inmostra: Giuliana Maldini, Pat Carra, Elena Terrin, Gra-zia Nidasio, Assunta Toti, Margherita Allegri, MarilenaNardi, Mariagrazia Quaranta.

“Come ti disegno la donna”: l’immagine della donna nellasocietà così come l’ha raccontata il Fumetto internazionale.

“Aspirina, rivista per donne di sesso femminile”: dalla rivistacartacea al web, area dedicata alla prima e unica rivista diumorismo femminile.

“DonnaMostra” - noi utopia delle donne di ieri, memoria delledonne di domani: 40 anni di lotte e conquiste delle donne(1965-2005)

INAUGURAZIONE: VENERDÌ 8 MARZO, alle ore 18.00

All’inaugurazione della mostra saranno presenti numeroseautrici, che incontreranno il pubblico e racconteranno il lorolavoro. Seguirà un concerto eseguito da due musiciste dell’Asso-ciazione “Ottava Nota”: Roberta d’Aragona (chitarrista,cantante e cantautrice) e Rossella Bellantuono (cantante,cantautrice e vocal coach).

LA COMUNICAZIONEE IL COMUNICATORE

Viaggio nella selva oscura dei messaggi inviati da chi ciama, da chi vorrebbe essere amato e, soprattutto, da chi cercadi convincerci a fare qualcosa.

Ciclo di 6 incontri presso la Biblioteca Calvairate di via Ci-ceri Visconti, organizzati e promossi da Associazione cul-turale QUATTRO e Comitato soci Coop Rogoredo-Piazza-Lodi.

Relatore: professor Giovanni Chiara

Il corso si propone di prendere in considerazione i messaggiche da più parte ci arrivano, svelarne le motivazioni, dimen-sionarne la portata e individuarne le implicazioni negative,prima fra tutte quella sconsolante che, dietro l’alluvione co-municativa, spesso si cela una profonda solitudine.

Mercoledì 13 marzo ore 17.30-19.001. Che cosa è la comunicazione2. La capacità di comunicare concetti astratti: simulazione

guidata 3. Il comunicatore4. I parametri comunicativi

Mercoledì 20 marzo ore 17.30-19.001. L’autorevolezza condizionante del comunicatore 2. La contestualizzazione e i comunicatori decontestualiz-

zati3. I mezzi comunicativi4. La risposta agli stimoli comunicativi5. Oggettivo e soggettivo nella comunicazione

Mercoledì 27 marzo ore 17.30-19.001. Percorso di Antropologia Culturale alla ricerca delle ori-

gini della comunicazione umana2. Comunicare con l’ignoto, dal rito alle religioni

Mercoledì 3 aprile ore 17.30-19.001. La goccia scava il sasso: metabolizzazione del luogo co-

mune2. Il messaggio pubblicitario3. Gli stereotipi che caratterizzano il messaggio pubblici-

tario4. L’evoluzione continua di messaggi e stereotipi generatori

di “mode”

Mercoledì 10 aprile ore 17.30-19.001. Realtà e finzione nel messaggio comunicativo2. Dai riti propiziatori primitivi alle celebrazioni religiose,

al teatro, al cinema, alla fiction, al reality: percorso fi-nalizzato della riproposizione della realtà

3. Quando il comunicatore bara

Mercoledì 17 aprile ore 17.30-19.001. La “giornata comunicativa”: full immersion nell’oceano

dei messaggi quotidiani con i comunicatori che la fannoda padroni

2. I rischi dei messaggi che creano modelli e li propongonoin modo indiscriminato

3. Conclusioni

ALTRI EVENTI

Associazione culturale

POMARIUMMEDIOLANENSISIL FRUTTETO DI MILANO

FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE, PICCOLO ALIMENTARI, PANE E LATTE FRESCO OGNI GIORNO,MOZZARELLE E PRODOTTI DI LATTE DI BUFALA E PRODOTTI TIPICI DEL SALENTO.

SERVIZIO A DOMICILIO GRATUITOFRULLATI FRESCHI, INSALATE, VERDURE E MINESTRONE PRONTI AL CONSUMO

DI: LORENZO TRUPIANO MILANO VIA SIGIERI 10 CELL. 339.4445468ORARIO DI ESERCIZIO: 8.00/13.10 15.30/20.00 MAIL: [email protected]

14marzo 2013

PACTA.DEI TEATRI TEATRO OSCAR

Via Lattanzio 58 – tel. 02 36503740

Fino al 17 marzo – prima assolutaL’ISOLA DEI RIFATTI Omaggio al Grand Guignol Regia di Virginio Liberti con Maria EugeniaD’Aquino, Riccardo Magherini, Annig Raimon-di, Carlo Decio

dal 20 al 22 marzo – prima assoluta TEODORAliberamente ispirato a Théodora di VictorienSardou – testo di Maddalena Mazzocut-Mis -Regia di Paolo Bignamini, con Paola Vincenzi

23 marzo 2013 ImprovvisoCanto - CORO POLIFONICO con la presenza sul palco di Ancore d’Aria, coropolifonico e laboratorio di sperimentazione vo-cale diretto da Oskar Boldre. La particolaritàdel gruppo è l’uso della voce come strumentoe l’affiancamento di un repertorio moderno conun lavoro sull’improvvisazione, ispirato dal la-voro di Bobby McFerrin sulle circle song.

Orari spettacoli: mart-sab ore 21- dom ore 17

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

www.teatrofrancoparenti.it

Fino al 24 marzo - Sala GrandeIL DON GIOVANNI ovvero l’amore è l’infinitoabbassato al livello dei barboncinidi e con Filippo Timi

5-24 marzo Sala TreProduzione Teatro Franco ParentiSANGUE IMPAZZITO “Le prime 24 ore da mitodi J.B.”di e con Omar Pedrini e Nicola Nocella

6-17 marzo Sala AcomeABERLINGUER I pensieri lunghi Testo e regia Giorgio Gallione, con EugenioAllegri

23-24 marzo Sala AcomeAProduzione TeatrodilinaL’AMORE IL VENTO E LA FINE DEL MONDOParole da Qoèlet, Cantico dei Cantici, Apoca-lisseRegia di Francesco Lagi

2- 7 aprile Sala AcomeAProduzione Bananas s.r.l.L’OTTIMISTA. Il Candido di Voltaire e la ri-cerca della felicità Scritto e interpretato da Leonardo Manera

3 -7 aprile Sala Grande SIAMOSOLONOI di Marco Andreoli con Michele Riondino eMaria Sole Mansutti

SPAZIO TERTULLIANOVia Tertulliano 68 - tel 02 49472369

www.spaziotertulliano.it

Dal 6 al 10 marzo (da mercoledì a sabato ore 21- domenica ore16.30)NOIR- UNA STORIA SBAGLIATAdi Federico Perrone interpretato da DavideLorenzo Palla- regia di Riccardo Mallus

Dal 13 al 24 marzo ROMEO E GIULIETTAUn attimo prima della felicità. Riscrittura ori-ginale dal “Romeo e Giulietta” di WilliamShakespeare. Con Vanessa Korn e StefanoCordella - regia di Fabrizio Visconti

Dal 28 al 29 marzoRICHIAMO PER FAGIANIRegia di Emmanuele Aita e Igor Chierici

CINEMA TEATRO DELFINOVia Dalmazia 11 tel 340 1030062

dal 12 al 17 marzo - ore 21.00 - domenicaore 15.30SHAKESPEARE A PEZZI di Omar NedjariCon: Enrico Ballardini, Filippo Barberis,Omar Nedjari, Silvia Pernarella, Emilio Za-netti e con Fabio Sarti.Biglietto intero 15€ - ridotto 10€. Per info eprenotazioni: 333 5730340 - [email protected]

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

www.teatrosilvestrianum.it

Sabato 9 marzo ore 20.45Compagnia LA MARMOTTAL’ARIA DEL CONTINENTEdi M. Martoglio - regia di F. Giuffrida

Sabato 23 marzo ore 20.45Compagnia AMICI DELLA PROSAGALANTUOMO PER TRANSAZIONEdi G. Giraud - regia di E. N. Battaglion

Sabato 6 aprile ore 20.45IL PRIGIONIERO DELLA SECONDA STRADAdi N. Simon - regia di M. Salvadego

TEATRO LA SCALA DELLA VITAVia Piolti de’ Bianchi 47

tel. 02 63633353/ 333 8832030www.teatrolascaladellavita.it

Venerdì 15 marzo ore 21.00MARCINELLE, 8 AGOSTO 1956. (QUANDO GLIEMIGRANTI ERAVAMO NOI...)Spettacolo di narrazione di Stefano Bernini -Ingresso 10,00 euro.

Domenica 24 marzo ore 19.00CONCERTI MUSICALIMusica d’Arpa presenta: “Duo vieuxtemps”concerto a cura di Cristina la Bruna e SimoneBarone. Ingresso 10,00 euro - [email protected]

ASSOCIAZIONE TEATRO2TEATRO ARCA Corso XXII Marzo 23

Sabato 9 marzo ore 21.00SINFONIA DEL DIAVOLORegia di Daniele Bentivegna, con EdoardoAmbrosioni, Elena Bertolesi, Silvia Boccato,Valentina Di Natale, Sara Inguscio, LorenzoValtorta. Orchestra degli Allievi della ScuolaCivica di Musica di Pieve Emanuele direttadal Maestro Vincenzo de Gaetano - ViolinoSolista: Francesca Crotti.

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63 - tel. 02 55181377

Da venerdì 8 a domenica 10 marzoBULLI E PUPELibretto di Abe Burrows - Musiche di FrankLoesser - Edizione italiana di Corrado Abbati

Da mercoledì 13 a domenica 24 marzoGlauco Mauri e Roberto Sturno presentanoDA KRAPP A SENZA PAROLERespiro – Improvviso dell’OhioAtto senza parole – L’ultimo nastro diKrappdi Samuel Beckett. Regia di Glauco Mauri

Giovedì 14 marzo ore 18.00proiezione del film documentario su SamuelBeckettSILENCE TO SILENCERegia di Seàn O’Mordha. Voce recitanteGlauco Mauri – Narratore Roberto Sturno – Ingresso libero

Martedì 26 marzo ore 15.30 - Mercoledì 27marzo ore 10.00L’AUTOBUS DI ROSADal racconto di Fabrizio Silei, adattamento eregia di Italo Dall’Orto

Da mercoledì 3 a domenica 14 aprileL’AFFARISTA - Mercadetdi Honoré de Balzac -regia di Antonio Calenda

TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

www.tieffeteatro.it

dal 7 al 13 marzoAGNES BROWNEliberamente ispirato ai romanzi di BrendanO’Carroll con Lucia Vasini e JashgawronskyBrothers

dal 21 al 23 marzoUNA CENA ARMENAdi Paola Ponti, con Danilo Nigrelli e RosaDiletta Rossi - regia di Danilo Nigrelli

MILANO CLASSICAPalazzina Liberty

Domenica 17 marzo ore 11.00Omaggio a Corelli nel 300° anniversario della morteOrchestra da Camera Milano ClassicaFederico Maria Sardelli direzione

Domenica 24 marzo ore 11.00I Quartetti di Mozart con fortepianoMusiche di Wolfgang Amadeus Mozart Analis Ojeda violinoAlice Bisanti violaPaolo Ballanti violoncelloValeria Montanari fortepianoBiglietto unico € 10.00

EAST END STUDIOS – STUDIO 90via Mecenate 90

dal 22 al 24 marzoITALIA BEER FESTIVALdedicato alla promozione della birra artigia-nale e di qualità. Degustazioni, laboratori,spettacoli musicali ed eventi dedicati al mon-do birrario artigianale italiano Mostra Mercato del vinile e del CD - VintageMarketplaceOrari: venerdì 22 marzo (17.00-02.00) - saba-to 23 marzo (12.00 - 02.00) - domenica 24marzo (12.00 - 24.00). Ingresso 8,00 euro.

IL TEATRO DI GIANNI E COSETTA COLLATeatro della 14° - via Oglio 18 - Tel 02 55211300

Fino al 27 marzoIL MAGO DI OZdi Frank Baum - adattamento e regia StefaniaMannacio Colla - scene e marionette ErnestoTavernari. Età consigliata: dai 3 ai 10 anni.Sabati e domeniche ore 16.30

TEATRO LA SCALA DELLA VITAVia Piolti de’ Bianchi 47 – 02 63633353

Domenica 10 marzo ore 16.30TERESA E IL BOSCO DEI CINQUE SENSICon Stefano Bernini e Micaela Buratti. Perbambini da 4 a 9 anni. Ingresso 7,00 euro.

Domenica 17 marzo ore 16.30Compagnia LeMat presenta:LA BAMBINA VESTITA DI MARETesto originale e interpretazione di MatteoCuratella, in scena con la ballerina MelissaMattiussi.Per bambini da 5 a 10 anni. Ingresso 7,00 euro.

Sabato 23 marzo dalle 15.30 alle 17.00LABORATORIO DEI CINQUE SENSI“Il teatro da gustare”, laboratorio su senso delgusto per bambini da 4 a 8 anni. Con StefanoBernini - ingresso 12,00 euro.

TEATRO OSCARvia Lattanzio 58 – 02 36503740

[email protected]

L’OSCAR PER TUTTI Domenica 17 marzo dalle 10.30 alle 11.30TUTTI SUL PALCODedicato ai più piccoli per scoprire i luoghisegreti del teatro, la sua magia e le infinitestorie che ne possono nascere. Età: dai 4 anni- ingresso gratuito - materiali forniti

Domenica 24 marzo ore 16.00Rassegna di Teatro Ragazzi IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNIdi e con Federica SassaroliL’avventuroso romanzo di Jules Verne raccon-tato in chiave ironica e divertente. Età consigliata dai 6 ai 12 anni. Biglietto intero10 € - ridotto 6 €. Al termine della rappresen-tazione merenda insieme.

SENTICHESTORIA - OHIBO’Via Benaco 1 - www.sentichestoria.it

tel. 347 9704557

Domenica 10 marzo ore 11.00 e ore 16.00CUCIO IL BOTTONEA cura della compagnia teatrale SentiCheSto-ria - Testo e regia di M.Cristina CeresaEtà consigliata: 3-10 anniContributo artistico (solo i bambini) € 10 contessera € 12 senza tessera

TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

www.tieffeteatro.it

domenica 10 marzo dalle 16.00 alle 18.00COMICHE E COCCOLELaboratorio condotto da Tiziana Catalano.Età consigliata dai 7 ai 10 anni e adulti

domenica 17 marzo dalle 16.00 alle 18.00IL MUSICAL BONSAI!Laboratorio condotto da Marianna Storelli.Età consigliata dagli 8 ai 12 anni

domenica 24 e lunedì 25 marzo ore 10.30IL MAGO DEI NUMERITratto dal romanzo di Hans Magnus Enzen-sberger. Età consigliata dai 9 ai 14 anni

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

www.teatrofrancoparenti.it

TEATRO RAGAZZIsabato 16 marzo ore 15.30PETER PAN una storia di pochi centimetri e piumedi Fabrizio Visconti, Rossella Rapisarda - re-gia di Fabrizio Visconti

sabato 23 marzo ore 16.00FESTA DI PRIMAVERALaboratorio creativo di giardinaggio con car-tapesta e materiali da ricicloRI-VERDI-AMOCI!Spettacolo di mimo e clown su musiche diW.Mozart e G.Verdi

LIBRERIA SCALDAPENSIERIVia Don Bosco dav n. 39 - Tel 02 56816807,

www.libreriascaldapensieri.it

Sabato 9 marzo ore 16.30CIPI’ Spettacolo Teatrale. Età: dai 3 anni. Costo 5,00 €

Sabato 16 marzo ore 16.30I MIAGGRADASpettacolo di animazione teatrale. Età: dai 4anni. Ingresso gratuito

Sabato 23 marzo ore 10.30GATTONANDO A PASQUA Letture animate e giochi di e con Barbara Ar-chetti. Età: dai 2 ai 4 anni

Sabato 23 marzo ore 16.30ORIGAMI IN COMPAGNIA Laboratorio di origami di e con Fumiko Ha-segawa. Costo 5,00 €

Domenica 24 marzo ore 17.00Corti di animazione d’autore per bambini acura dell’Ass. Sporchiamocilemani:Cinque Lionni, di Leo Lionni e Gianini GiulioAlla fine del mondo, di Kostantin BronzitDai 4 anni - ingresso gratuito.

Per tutti gli incontri è obbligatoria la pre-notazione e la tessera associativa di € 3,00

SPETTACOLI

PER I BAMBINI

15marzo 2013

CINEFORUM OSCARVia Lattanzio 58

Le proiezioni si tengono il lunedì pomeriggioalle ore 15.15 e la sera alle ore 21.0011 marzo: TUTTI I NOSTRI DESIDERIdi Philippe Lioret8 aprile: REALITYdi Matteo GarroneBiglietto singolo € 5,00I film saranno accompagnati da una schedaintroduttiva e i dibattiti saranno tenuti da Ro-sanna Barberis per la proiezione pomeridianae da Giancarlo Zappoli o da Andreina Sirenaper l’appuntamento serale.

CINECIRCOLO ACQUABELLAIngresso da via Cicognara 17 ang via Goldoni

Proiezioni il mercoledì e giovedì ore 20.45presso la Sala della Comunità di S. Croce30 spettacoli a 90 €, compresa l’iscrizione alCinecircolo. Info tel. 02 7383737 cell. 32815941266-7 marzo: MIRACOLO A LE HAVREdi Aki Kaurismaki13-14 marzo: LA TALPAdi Tomas Alfredson20-21 marzo: I COLORI DELLA PASSIONEdi Lech Majewski

AMICI DI INVIDEOCONSIGLIO DI ZONA 4

RASSEGNA DI FILM DI MAURIZIO NICHETTIAmici di Invideo, Associazione di cultura ci-nematografica, propone una rassegna di operedel regista milanese Maurizio Nichetti che siterranno in Biblioteca Calvairate alle ore 17.1515 marzo: VOLERE VOLARE12 aprile: STEFANO QUANTESTORIE10 maggio: LUNA E L’ALTRA

(Sarà presente Maurizio Nichetti)Vedere o rivedere questi film nella loro con-tinuità narrativa, ci confermerà il nostro re-gista come uno dei più creativi del panoramaitaliano, sempre diverso in ogni film pur re-stando fedele al suo stile e al suo mondo crea-tivo. Il testo integrale della intervista diQUATTRO a Maurizio Nichetti suwww.quattronet.it

BIBLIONOTECONSIGLIO DI ZONA 4

Venerdì 22 marzo ore 18.15In Biblioteca Calvairate, via Ciceri Visconti, 1VIAGGIO AL CENTRO DEL LIED: WINTERREISEDI F.SCHUBERTMirko Guadagnini, tenoreRuggero Laganà, pianoforteGuida all’ascolto a cura di Mirko Guadagnini

FRIGORIFERI MILANESIvia Piranesi 10

8 marzo ore 21.00La Mariée/La Sposadi Joël Curtz (Francia 2012, 40 min.), Anteprima milanese del primo film sul Viag-gio delle Spose di Pippa Bacca - Sala Carro-ponte, Frigoriferi Milanesi/Open Care.Dopo la visione del film, conversazione conil regista e altri ospiti. Ingresso libero suprenotazione. Per info e prenotazioni:[email protected], tel. 02 73983231

8 marzo ore 20.00-22.00 Senza timore di una gioia eccessiva. Lou An-dreas Salomé e la pratica femminile di unavita filosofica con Claudia Baracchi e Andrée Bella. Sededi Philo - via Piranesi 12 Per maggiori informazioni: www.frigoriferi-milanesi.it; www.scuolaphilo.it; [email protected]

14 marzo ore 19.00 Sala Carroponte - Frigoriferi Milanesi Milano, si gira!Presentazione del libro “Milano, si gira!” diMauro D’Avino, Lorenzo Rumori, SimonePasquali, Roberto Giani, Andrea Martinenghi. Interverranno Maurizio Nichetti, Luca Mo-linari e Maurizio Porro. Gli scorci ritrovatinel cinema milanese di ieri (fino al 1989) inun libro che analizza oltre 100 film cercandoi luoghi che più sono cambiati rispetto ad og-gi e proponendo un confronto fotografico im-mediato per poter capire quanto la città neglianni sia cambiata. Ingresso libero presentandol’invito scaricabile dal sito www.frigoriferi-milanesi.it

27 marzo dalle 18.30Serata dedicata a Dadamaino con Cena d’Ar-tista Sala Carroponte – Open Care / FrigoriferiMilanesi - La Cucina dei Frigoriferi Milanesi.Per info: [email protected], tel. 02 73981

Fino al 31 marzoIngresso libero, su appuntamento, chiamandoil 335 6206756.BURN YOUR HOUSE DOWNEsposizione personale di Thomas Raimondi.KALPANY Artspace Milano - via Piranesi12

COMITATO SOCI COOPCentro commerciale PiazzaLodi

16 marzo ore 17 primo piano del CentroCommercialeESIBIZIONE DEL CORO “SUONI E L’ANPI”A cura di: Comitato soci, Centro PiazzaLodie Ipercoop

CENTRO CULTURALE INSIEMEVia dei Cinquecento 1

Sabato 16 marzo ore 14.30davanti alla chiesaTRE BASILICHE ED UNA CAMMINA-TA…LA BASILICA DI S. SIMPLICIANOVisita guidata - Organizzazione ARTEMA

BIBLIOTECA ANTONIANUMCorso XXII Marzo 59/A

23 marzo ore 15.30 Incontri in bibliotecaELSA MORANTE, tra storia e immaginazioneRelatrice: professoressa Clara Monesi. Intro-duce Enrico Lotti, direttore di “AntonianumNotizie”

IACPISTITUTO DELL’APPROCCIOCENTRATO SULLA PERSONA

via Burlamacchi 11 tel 02 537220

I GIOVEDI DEI GENITORIGiovedì 14 marzo ore 20.45“Mamma, Papà, mi volete bene?” Una rifles-sione sul bisogno di essere amati dei nostrifigli e sulla nostra modalità di esprimere amo-re e affettoIntervento in parallelo per gruppi di genitoricon bambini nella fascia di età 0-5, nella fa-scia di età 6-11, nella fase adolescenziale.Condurranno la serata la dottossa Libertà In-zani, il Dott. Giuseppe Fichera e la dottoressaElena Maria Russo. E’ gradita l’iscrizione

GRUPPO ARCHEOLOGICO MILANESE

Corso Lodi 8/c - Tel. 02 796372

ConferenzeGiovedì 14 marzo ore 17.30La cripta dell’Annunciata presso l’OspedalemaggioreRelatore Paolo GalimbertiGiovedì 28 marzo ore 17.30Libri e lettori nel mondo romanoRelatore Christian Marini

LA CASA DI VETROvia Luisa Sanfelice 3 – tel 02 55019565

16 marzo ore 21LE PAROLE DI GIORGIO GABER

18 marzo ore 10-13CNA Milano Monza BrianzaARTIGIANI IMPRENDITORI PERSONEAtteggiamenti e motivazioni dopo sei annidi crisi economicaConfermare la partecipazione all’[email protected]

fino al 23 marzo (chiusura straordinaria il 9 marzo)HISTORY & PHOTOGRAPHY 2012 -20134 mostre raccontano la storia del mondo con-temporaneoWILD WEST 1861 – 1912: L’AMERICA DEIPIONIERIOrari: da lunedì a sabato dalle 11 alle 19.30

CASA DELLA POESIAPalazzina Liberty

Siovedì 14 marzo ore 21QUADRILATEROa cura di Giancarlo Majorino.Incontro con la poesia.Marco Santagata con Elena Salibra. Gian-carlo Majorino con Giovanni Gardella.Gli autori leggeranno alcuni loro testi.

OTTAVA NOTAVia Marco Bruto 24 – tel. 02 89658114

cell. 338 8576271

Domenica 10 marzo ARPE DIEMMusiche di G.F. Haendel, A.Vivaldi, P.I. Tchai-kovsky, E. Lecuona, G. Bizet. Arpe: Sara Bertucelli, Marta Facchera, DonataMattei, Federica Sainaghi. Ingresso: 10 €

Domenica 24 marzoEX LIGNO VOCESIl Consort di flauti dolci in Inghilterra fra XVIe XVII secolo. Musiche di: J. Taverner, A. Hol-borne, C. Woodcock, T.Pickforth, H. Ashton,J. Bassano. Flauti dolci: Stefano Bragetti, Josè ManuelFernandez, Mario Lacchini, Lorenzo Lio, At-sufumi Ujiie. Ingresso: 10 €

GRAND VISCONTI PALACEMGallery Collection, viale Isonzo 14

tel 02 540341

Fino al 31 marzo GLI “AZZURRI” DI APRILEPersonale d’arte del pittore chiarista GiovanniAprile, a cura della Fondazione Milano Po-licroma

GALLERIA RUBINvia Bonvesin de la Riva 5, tel. 0236561080

Fino al 27 marzo MAURIZIO CARRIERO. CAMMINO DI PER-FEZIONE Maurizio Carriero è un giovanissimo pittorecasertano che mantiene viva, attualizzandola,la grande tradizione del Seicento napoletano.Orario di apertura: martedì–sabato, 14.30-19.30 e su appuntamento

ZOE OLISTIC STUDIOVia Maestri Campionesi 26, tel. 02 39440752

[email protected]

21 marzo ore 21 – Conferenza suNon vedi bene? Forse puoi fare qualco-sa a riguardo.Il metodo Bates per educare la vistaRelatore Giorgio Ferrario, insegnante metodoBates

CINEFORUM

EVENTI GRATUITI

CIRCOLO CULTURALE “IL DIBATTITO”

E CENTRO SOCIO CULTURALE RICREATIVO

“IL TULIPANO”

DONNA È ARTECollettiva di pittura al femminle organiz-zata con la collaborazione del GruppoArtistico Mediolanum in occasione dellaFesta della donna che ricorre l'8 marzodi ogni anno per ricordare sia le conquistesociali, politiche ed economiche delledonne, sia le discriminazioni e le violenzedi cui esse sono ancora fatte oggetto inmolte parti del mondo.Verranno esposte opere realizzate dallepittrici che frequentano i corsi di BelleArti al Cral del Comune di Milano.La mostra resterà aperta dal 9 marzo al17 marzo.

L’inaugurazione avrà luogo il giorno9 marzo con inizio alle ore 15.30 circapresso i locali del Centro Tulipano, invia Pietro Calvi 31; durante la giornatadi apertura ci sarà un momento di musicaceltica, barocca e classica per flauto e cla-vicembalo (musiche di Benedetto Mar-cello, Vivaldi e Bach) a cura del “DUOAMARILLIS”, composto da Serenellade Luca e Claudia Riboni; seguirà rinfre-sco.All’inaugurazione della mostra sono statiinvitati vari rappresentanti di associazioni,tra cui il direttore dell’Associazione Cul-turale QUATTRO, Stefania Aleni, e ilpresidente della Fondazione Milano Po-licroma, Riccardo Tammaro. Ingresso li-bero.

16 marzo 2013