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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 - tel. 02 45477609 – 3381414800 - e-mail: [email protected] Sito internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Redazione: Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Stefano Bianco, Fabrizio Ternelli, Redazione di Scripta Restant. Tiratura 16.700 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della zona 4 Anno XXIII, numero 203, febbraio 2019 ATHOS E ra una fredda mattina d’inverno quel 29 gen- naio 1979 quando il magistrato Emilio Alessandri- ni, dopo aver accompagnato il figlio Marco nella scuola di via Colletta, venne assassinato alle 8.30 a colpi d’arma da fuoco nella sua Renault 5 da esponenti dell’organizzazione terrorista Prima Linea, all’an- golo tra viale Umbria e via Muratori, mentre si recava al lavoro presso il Palazzo di Giustizia. E lo scorso 29 gennaio, a 40 anni esatti da quel tragico evento, puntualmente alle 8.30 il Municipio 4, rappresentato dal Presidente Paolo Bassi e dalla vice presidente Laura Schiaffino, ha voluto sentita- mente ricordarlo. Presente an- che il Ministro Alberto Boni- soli quando due studentesse del liceo Einstein hanno ripor- tato per prime le fasi di un drammatico momento durante quella che sembrava essere una giornata qualunque nella vita del noto magistrato ma so- prattutto cittadino di zona. L’Assessore alla cultura Filip- po Del Corno, in rappresen- tanza del Comune di Milano, ha poi rievocato quel periodo storico quando «moltissimi al- tri magistrati insieme a espo- nenti delle forze dell’ordine, giornalisti, sindacalisti, pro- fessori e persino cittadini co- muni furono oggetto di violen- za, intimidazione e assassinio. Alessandrini, che ha messo a rischio la propria incolumità personale nella convinzione che non ci fosse alcuna possi- bile limitazione al rispetto del- le leggi, ha rappresentato il viatico migliore per continuare a costruire coscienziosamente un futuro di pace». Laura Schiaffino, rivolgendosi in particolare agli alunni di una classe della scuola Collet- ta, frequen- tata all’epo- ca dal figlio del magi- strato, ha ri- badito inve- ce l’impor- tanza della commemo- razione stes- sa per le nuove gene- razioni: «La partecipa- zione oggi in questo luogo da parte di mi- nori che non hanno vissu- to quegli an- ni è fonda- mentale per tramandare episodi che altrimenti ri- schiano di rimanere confinati so- lo nei libri di storia o nelle cronache. A loro vogliamo trasmettere l’amore per le istituzio- ni: tutti, adulti e bambini, siamo re- sponsabil- mente chia- mati a sal- vaguardare questo Pae- se». Anche Alessandra Galli, figlia del giudice Guido ucci- so da Prima Linea nel 1980 e oggi Consigliere Nazionale dell’Associazione italiana vit- time del terrorismo, rimarca il suo impegno a «sensibilizzare istituti e studenti, facendo co- noscere i fatti per preservare una testimonianza anche più intensa di quella di coloro che abbiano vissuto personalmente quelle vicende». Un pensiero va inevitabilmente anche al fi- glio e alla moglie di Alessan- drini, assenti per altre celebra- zioni contemporaneamente a Pescara, terra d’origine del magistrato. Oltre alla figura istituzionale Don Guido Nava della Parroc- chia degli Angeli Custodi ha tenuto a sottolineare anche l’aspetto umano di Alessandri- ni descrivendolo, prima che eroe, come «un membro della nostra comunità, una persona normale nonostante il suo ruo- lo. Il giorno prima di essere as- sassinato, domenica, era a messa come tanti abitanti del quartiere». E nel suo interven- to il magistrato Armando Spa- taro ricorda: «Quando arrivai a Milano nel 1976, Alessan- drini, nonostante la sua giova- nissima età, era già un punto di riferimento assoluto nella Procura della Repubblica, non solo professionalmente ma an- che sul piano umano. Si ado- però per farmi trovare un’abi- tazione in viale Montenero, nello stesso palazzo nel quale anche lui viveva. Rispetto a tanti colleghi che spesso si so- no orgogliosamente conside- rati “depositari del bene” Emi- lio era solito ricevere nel suo ufficio chiunque avesse biso- gno anche solo di sfogarsi e aveva sempre una buona pa- rola; ogni Natale portava champagne e panettone ai non vedenti negli uffici del centra- lino del Palazzo di Giustizia, per non parlare dell’amore e delle attenzioni nei confronti della sua famiglia». Legge in- fine una poesia scritta da un Alessandrini studente di liceo classico, che si chiude così: “Taci, taci anima mia, non tur- bare con il tuo dolore la pace del mondo”. Queste le ultime toc- canti parole alla folla che, in quel- la fredda ma più soleg- giata gior- nata d’in- verno di 40 anni dopo, si disperde a poco a poco nelle strade circostanti come allora, ma tiene forse an- cora più salda e viva la memo- ria di un uomo e concittadino straordinariamente normale. © Luca Cecchelli Taci Taci nell’ora serena, tutto è pace d’intorno. É l’ora proprio del sogno elude la verità delle cose. Taci anima mia la tua angoscia. Le stelle nel cielo tranquille irridono al dolore tuo vano. Il vento accarezza le foglie sussurra una dolce canzone. Le onde eterne del mare si stendono con stanco sciacquìo. Taci, taci anima mia, non turbare con il tuo dolore la pace del mondo. Emilio Alessandrini: viale Umbria angolo via Muratori, oggi come 40 anni fa S ta procedendo celermen- te la realizzazione del nuovo intervento edili- zio a Merezzate, accanto al quartiere Santa Giulia. Un pia- no nato ormai 10 anni fa per la costruzione di edifici di edi- lizia residenziale, a canone di locazione sociale, moderato e convenzionato e/o in godimen- to d’uso. Ci sono voluti più di cinque anni poi per arrivare alla firma della Convenzione attuativa del PII con il Comune di Mi- lano, dopodiché è subentrato il Fondo Immobiliare di Lom- bardia (fra cui vi sono nume- rose istituzioni che si occupa- no di housing sociale, fra cui la Regione Lombardia e Fon- dazione Cariplo), gestito da In- vestire SGR (vedi QUATTRO n. 179 di ottobre 2016). Un aggiornamento quindi è doveroso, approfittando della presenza della proprietà in una Commissione territorio del Municipio 4, appositamente convocata. La nuova proprietà ha appor- Merezzate in dirittura d’arrivo Il giudice Armando Spataro segue a pag. 3

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 - tel. 02 45477609 – 3381414800 - e-mail: [email protected] internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile:Stefania Aleni. Redazione: Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, AntonellaDamiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro, Alberto Tufano.Hanno collaborato a questo numero: Stefano Bianco, Fabrizio Ternelli, Redazione di Scripta Restant. Tiratura 16.700 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della zona 4

Anno XXIII, numero 203, febbraio 2019

ATHOS

Era una fredda mattinad’inverno quel 29 gen-naio 1979 quando il

magistrato Emilio Alessandri-ni, dopo aver accompagnato ilfiglio Marco nella scuola divia Colletta, venne assassinato

alle 8.30 a colpi d’arma dafuoco nella sua Renault 5 daesponenti dell’organizzazioneterrorista Prima Linea, all’an-golo tra viale Umbria e viaMuratori, mentre si recava allavoro presso il Palazzo diGiustizia. E lo scorso 29 gennaio, a 40anni esatti da quel tragicoevento, puntualmente alle 8.30il Municipio 4, rappresentatodal Presidente Paolo Bassi edalla vice presidente LauraSchiaffino, ha voluto sentita-mente ricordarlo. Presente an-che il Ministro Alberto Boni-soli quando due studentessedel liceo Einstein hanno ripor-tato per prime le fasi di undrammatico momento durantequella che sembrava essereuna giornata qualunque nellavita del noto magistrato ma so-prattutto cittadino di zona.L’Assessore alla cultura Filip-po Del Corno, in rappresen-tanza del Comune di Milano,ha poi rievocato quel periodostorico quando «moltissimi al-tri magistrati insieme a espo-nenti delle forze dell’ordine,giornalisti, sindacalisti, pro-fessori e persino cittadini co-muni furono oggetto di violen-za, intimidazione e assassinio.Alessandrini, che ha messo arischio la propria incolumitàpersonale nella convinzioneche non ci fosse alcuna possi-bile limitazione al rispetto del-

le leggi, ha rappresentato ilviatico migliore per continuarea costruire coscienziosamenteun futuro di pace». Laura Schiaffino, rivolgendosiin particolare agli alunni diuna classe della scuola Collet-

ta, frequen-tata all’epo-ca dal figliodel magi-strato, ha ri-badito inve-ce l’impor-tanza dellacommemo-razione stes-sa per lenuove gene-razioni: «Lapartecipa-zione oggiin questoluogo daparte di mi-nori che nonhanno vissu-to quegli an-ni è fonda-mentale pertramandareepisodi chealtrimenti ri-schiano dir i m a n e r econfinati so-lo nei libri

di storia o nelle cronache. Aloro vogliamo trasmetterel’amore perle istituzio-ni: tutti,adulti eb a m b i n i ,siamo re-sponsabil-mente chia-mati a sal-vaguardarequesto Pae-se». AncheAlessandraGalli, figliadel giudiceGuido ucci-so da Prima Linea nel 1980 eoggi Consigliere Nazionaledell’Associazione italiana vit-time del terrorismo, rimarca ilsuo impegno a «sensibilizzareistituti e studenti, facendo co-noscere i fatti per preservareuna testimonianza anche piùintensa di quella di coloro cheabbiano vissuto personalmentequelle vicende». Un pensierova inevitabilmente anche al fi-glio e alla moglie di Alessan-drini, assenti per altre celebra-zioni contemporaneamente aPescara, terra d’origine delmagistrato. Oltre alla figura istituzionaleDon Guido Nava della Parroc-chia degli Angeli Custodi hatenuto a sottolineare anchel’aspetto umano di Alessandri-ni descrivendolo, prima che

eroe, come «un membro dellanostra comunità, una personanormale nonostante il suo ruo-lo. Il giorno prima di essere as-sassinato, domenica, era amessa come tanti abitanti delquartiere». E nel suo interven-to il magistrato Armando Spa-taro ricorda: «Quando arrivaia Milano nel 1976, Alessan-drini, nonostante la sua giova-nissima età, era già un puntodi riferimento assoluto nellaProcura della Repubblica, nonsolo professionalmente ma an-che sul piano umano. Si ado-però per farmi trovare un’abi-tazione in viale Montenero,nello stesso palazzo nel qualeanche lui viveva. Rispetto atanti colleghi che spesso si so-no orgogliosamente conside-rati “depositari del bene” Emi-lio era solito ricevere nel suoufficio chiunque avesse biso-gno anche solo di sfogarsi eaveva sempre una buona pa-rola; ogni Natale portavachampagne e panettone ai nonvedenti negli uffici del centra-lino del Palazzo di Giustizia,per non parlare dell’amore edelle attenzioni nei confrontidella sua famiglia». Legge in-fine una poesia scritta da unAlessandrini studente di liceoclassico, che si chiude così:“Taci, taci anima mia, non tur-bare con il tuo dolore la pace

del mondo”.Queste leultime toc-canti parolealla follache, in quel-la fredda mapiù soleg-giata gior-nata d’in-verno di 40anni dopo,si disperde apoco a poconelle stradecircostanti

come allora, ma tiene forse an-cora più salda e viva la memo-ria di un uomo e concittadinostraordinariamente normale.

© Luca Cecchelli

TaciTaci nell’ora serena,tutto è pace d’intorno. É l’ora proprio del sognoelude la verità delle cose.Taci anima mia la tua angoscia.Le stelle nel cielo tranquilleirridono al dolore tuo vano. Il vento accarezza le fogliesussurra una dolce canzone.Le onde eterne del mare sistendono con stanco sciacquìo.Taci, taci anima mia,non turbare con il tuo dolorela pace del mondo.

Emilio Alessandrini: viale Umbria angolo via Muratori,

oggi come 40 anni fa

Sta procedendo celermen-te la realizzazione delnuovo intervento edili-

zio a Merezzate, accanto alquartiere Santa Giulia. Un pia-no nato ormai 10 anni fa perla costruzione di edifici di edi-lizia residenziale, a canone dilocazione sociale, moderato econvenzionato e/o in godimen-to d’uso.

Ci sono voluti più di cinqueanni poi per arrivare alla firmadella Convenzione attuativadel PII con il Comune di Mi-lano, dopodiché è subentratoil Fondo Immobiliare di Lom-bardia (fra cui vi sono nume-rose istituzioni che si occupa-no di housing sociale, fra cuila Regione Lombardia e Fon-dazione Cariplo), gestito da In-

vestire SGR (vedi QUATTROn. 179 di ottobre 2016).Un aggiornamento quindi èdoveroso, approfittando dellapresenza della proprietà in unaCommissione territorio delMunicipio 4, appositamenteconvocata.La nuova proprietà ha appor-

Merezzate in dirittura d’arrivo

Il giudice Armando Spataro

segue a pag. 3

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2 febbraio 2019

Gara di dattilografia, i vincitori (anzi le vincitrici!)Sono stati più di cento i partecipanti alla gara di dattilografia,dedicata al grande giornalista Indro Montanelli, svoltasi lo scorso26 gennaio presso il Centro commerciale PiazzaLodi a cura delMuseo della Macchina da scrivere, del Comitato soci coop e diQUATTRO. Una lettera di auguri per il successo dell’iniziativaè arrivato anche dall’ex sindaco Gabriele Albertini che custodiscela macchina da scrivere di Montanelli in una bacheca nel suostudio privato. In palio per il vincitore una portatile “Olivetti Lettera 32”.

Prima classificata la signora Tania Trasquier, vivacissima 83enne,che usando solo “due dita su dieci”, non ha commesso nessun errore;seconda e terza classificate: Mirella Del Puppo e Isabella Zanni.

Una bella collaborazioneCon la consegna di una coppa ad Anna Pepe, direttrice del CentroDiurno Disabili di via Anfossi, da parte del presidente della “Boc-ciofila Amicizia” del parco Formentano, ha preso vita una lode-vole iniziativa che prevede, per i ragazzi ospiti del Centro, l’usodel campo da bocce dalla prossima primavera. L’incontro, cheha anche permesso di vedere il nuovo centro finalmente attivatodallo scorso settembre dopo anni di vicissitudini, ha suggellatoun progetto attraverso il quale gli ospiti del Centro potranno, se-guiti da un responsabile della Bocciofila, apprendere le tecnichedi gioco e avere uno stimolo ulteriore nel loro percorso di recu-pero. Ai primi caldi i ragazzi e le ragazze del Centro, accompa-gnati dalle educatrici, si sfideranno sul campo. Prossimamentesu QUATTRO un’intervista alla direttrice per illustrare le attivitàche coinvolgono queste ragazze e ragazzi e fare il punto dellasituazione a sei mesi dalla inaugurazione del Centro.

Una memoria e una mente prontaSono appena partiti 10 incontri, che si svolgeranno il giovedìdalle 15 alle 16.30 presso il CAM nel Municipio 4 di via Oglio18, in cui si parlerà di memoria, ma non solo.Sappiamo come ognuno di noi desidera usare al meglio il ra-gionamento, avere più memoria, prestare maggiore attenzionee sfruttare a fondo la creatività. Questo desiderio è comune inquanto ne riconosciamo l’importanza e la necessità di mantenerleefficienti fino a tarda età. Ma niente paura: è ormai risaputo cheil cervello, se sottoposto a un adeguato addestramento e a uncorretto stile di vita ci permette di ripristinare e mantenere unamemoria efficiente e ogni altra attività cognitiva. Quindi l’an-tidoto alla vecchiaia e al probabile declino intellettivo è di ri-conoscere che il cervello ha una grande plasticità se viene sol-lecitato da una attenzione consapevole al vivere quotidiano. Manon solo. Alla base del corso vi sono esercizi, test e quiz diver-tenti. E i soggetti divenuti pigri mentalmente ritroveranno unaiuto concreto nella cosiddetta ginnastica mentale per contrastareeventuali problemi dovuti alla pigrizia e all’avanzare dell’età.Il corso è aperto a tutti e si parlerà anche dell’arte di ascoltaree come ricordare ciò che si legge se lo si ritiene necessario.

Docente: Alfredo Mariano Doddise-mail: [email protected]. 0241271953 cell. 3280919344CAM Giorgio Vincre tel. 0288458420

Apertura serale della OglioSaranno passati quasi 10 anni dalla chiusura serale di molte bi-blioteche rionali, quando erano scaduti i contratti con le coope-rative che tenevano aperto solo il servizio di restituzione librie libera lettura. In particolare nella nostra zona erano state chiuseentrambe le nostre biblioteche, Calvairate e Oglio, mentre nellealtre zone ne era rimasta aperta una. Da allora la richiesta alle diverse amministrazioni era stata una-nime da parte del Consiglio di zona e degli utenti, che avevanoraccolto centinaia di firme. Adesso la bella notizia da parte del-l’assessore alla Cultura del Comune di Milano che ha comunicatol’apertura, già a partire dallo scorso gennaio, della BibliotecaOglio (oltre a quella Lorenteggio) dal lunedì al venerdì comesala studio e lettura dalle 19 alle 23, per venire sempre più in-contro alle esigenze dei cittadini e incentivare la lettura e le oc-casioni di incontro intorno al libro.

Le moto con la tuta mimeticaLe moto nel corso delle guerre hanno sempre avuto un ruolo im-portante per la loro maneggevolezza, resistenza, facilità di per-correre tutte le strade. Le moto “vestite da soldati” saranno leprotagoniste della mostra che dal 15 al 17 febbraio a Novegrovedrà esposte le due ruote utilizzate durante i conflitti fin dallaPrima Guerra Mondiale. La prima Casa italiana fornitrice del Re-gio Esercito fu la Frera seguita a ruota dalla Della Ferrera e, non

potevano mancare, Gilera e Bianchi. Alla mostra sarà anche pre-sente quella che viene considerata la moto militare per eccellenza:l’Alce della Guzzi che venne giudicata positivamente anche dallemarche straniere che producevano lo stesso tipo di moto “con lestellette”, le americane Harley Davidson, Indian, ma anche i mo-delli usciti dalle fabbriche tedesche, francesi e belghe. Ospite d’onore la Vespa Bazooka, costruita in Francia su licenzaPiaggio, dotata di un cannone e TAP, acronimo di Truppe aereoparacadutate che fu utilizzata nella guerra d’Algeria.Appuntamento da non perdere per gli appassionati di moto ingenerale e per curiosare tra gli stand della 75esima mostra scam-bio che farà da corollario all’esposizione principe.

S.B.

Pietre d’inciampoSono state posate in zona 4 le sette pietre d’inciampo a memoriadei deportati che hanno perso la vita nei campi di concentramentonazisti. Importante la partecipazione di cittadini e dei parentidelle vittime, presenti anche alla cerimonia commemorativa svol-tasi il 31 gennaio scorso nella sala consiliare del Municipio 4.

Commemorazione di Alfredino WinterAnche quest’anno il Municipio 4 ha commemorato, venerdì 25gennaio, presso il cippo in piazzale Martini, Alfredino Winter,un bambino di 9 anni residente in via Sanfelice, deportato e uc-ciso ad Auschwitz nel giugno 1944. Alla cerimonia erano presentianche classi dell’istituto comprensivo Tommaso Grossi accom-pagnate dai loro insegnanti che hanno seguito con molta atten-zione gli interventi dei relatori.Per primi, esattamente 10 anni fa, avevamo fatto conoscere alquartiere tramite le pagine di QUATTRO (n. 102 del gennaio2009) la storia di questo bambino ebreo, grazie alla testimonianzadi Alfredo Grando, la cui famiglia abitava nello stessa casa deiWinter. Vi invitiamo ad andare a rileggere sul sito (www.quat-tronet2.it/archivi ) quella storia, veramente toccante.

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Da sinistra: il presidente Franco Annoni (seduto), ladirettrice del Centro, dottoressa Anna Pepe, e la signoraMaccarelli coordinatrice del centro. Dietro GiuseppeGagliardi e Stefano Scotti.

Un momento della posa della pietra intitolata a PieroSonnino in viale Cirene 5 alla presenza della figlia del signorSonnino

La cerimonia in sala consiliare

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breve uscirà l’avviso con i re-quisiti per tale locazione(www.redomilano.it ), per ilcui canone, comprensivo di unposto auto coperto, si parla di450/500 € al mese più le spesecondominiali, per un bilocale.All’interno dei 404 alloggi vene sono poi circa 70 di ediliziasociale che saranno distribuitisu tutto l’intervento ed avran-

no gli stessi standard qualita-tivi di tutti gli altri.Importante però per il quartie-re è la costruzione della scuolasecondaria di primo grado, ilcui completamento è anticipa-to a maggio prossimo per per-metterne il collaudo in tempoper l’apertura del prossimo an-no scolastico 2019/2020. La

scuola sarà dotata di 15 aulescolastiche (con possibile am-pliamento di altre 5), di unapalestra a norma CONI conaccesso autonomo, di areeesterne arredate a gioco e co-perte da wifi.Edifici privati e urbanizzazionistanno procedendo in contem-poranea, in modo da non tro-varsi nella spiacevole situazio-

ne di completare gli uni senzale altre. Fra i servizi che saranno apertial pubblico, ci sarà un bar, unsupermercato di medie dimen-sioni (a breve si saprà il gesto-re), tre spazi per il quartiereanch’essi in via di definizioneperché in attesa di proposte digestione. In convenzione era

anche previstoun asilo nidoconvenzionatocon il Comunedi Milano, mala scelta è orada confermaredopo aver veri-ficato i datianagrafici, spe-rando che ten-gano nel dovu-to conto l’au-mento di popo-lazione che lenuove edifica-zioni porteran-no a breve. Per la finedell’autunnoquindi i cantierisaranno con-clusi e già nelprimo trimestredel 2020 vedre-

mo i nuovi abitanti.Nell’incontro si è anche parlatodella Paullese, ma al momentomancano informazioni e detta-gli del progetto, per cui sarànecessaria una convocazionedella Commissione con i refe-renti dell’assessorato alla mo-bilità per potersi anche con-frontare su questo progetto.

S.A.

In via Pistrucci 25, in unasoleggiata mattinata inver-nale, incontriamo Sarah

Bocciardi, nel suo ‘Il giardinodi Sarah’, negozio dedicato al-le piante e ai fiori recisi: unmicrocosmo di quartiere e unluogo di incontro tra le perso-ne, ben oltre un esercizio com-merciale. Ci troviamo per farciraccontare la nascita dellaneonata associazione ‘LaScatola’, che dal 3 mag-gio 2018 ha iniziato a es-sere presente e operarein zona.Come nasce l’Associa-zione La Scatola?«L’Associazione nasce daun’amicizia e da un’idea.L’amicizia è quella che esisteda lungo tempo tra me e Cri-stina Di Canio, proprietariadella libreria ‘Il mio libro’in via Sannio 18, anche seè da tutti conosciuta come‘La scatola lilla’ per viadelle pareti colorate. L’idea, invece è quella di met-tere a fattor comune le nostrepassioni e i nostri lavori perportare il bello in tutta la zo-na». Come si traduce concreta-mente questa idea?«Creando occasioni di bellez-za, attraverso eventi letterari,musicali e naturalistici. Mo-menti di condivisione e vici-nanza, invitando le persone auscire dalle loro case, coinvol-gendole attivamente e favo-rendo il confronto e la cono-scenza reciproca, facendo rete.

Spesso accade che ciò che nonconosciamo ci fa paura e lapaura rischia di allontanarci edi guardare l’altro sempre consospetto, in ogni occasione. Seinvece ci sono momenti perpoter conoscere il vicinato,questo crea legami e permettedi vivere con maggior sicurez-

za e confidenza il quartiere». Quali eventi avete già realizzato?«Gli eventi sono stati all’in-segna della contaminazionetra le nostre passioni: presen-tazioni di libri nei cortili dellecase popolari, come quello or-ganizzato al Corvetto o nelmio stesso negozio di fiori;corsi di cura delle piante, dicreazione di corone o centro-tavola natalizi; spettacoli mu-sicali, come quelli al TNT divia Tito Livio di cui uno de-dicato a Springsteen e a Car-ver e l’altro con la performan-

ce e l’intervista a Omar Pe-drini in occasione della Mila-no Music Week. Proprio perquesto l’associazione si chia-ma ‘La Scatola’: è un conte-nitore dove mettere tutto ciòche di bello si possa realizza-re, una sorta di scrigno chepreserva, custodisce e alimen-ta bellezza». Quali le prossime iniziative

in programma?«Il mio sogno è quellodi realizzare corsi di ri-conoscimento dellepiante presenti nei cortili

delle case popolari e neiparchi della zona. In fondo,più conosciamo le piante checi circondano, più le amiamo,più le riconosciamo e più neaumenta la cura e l’attenzione.Continueremo a proporre pre-

sentazioni di libri nei cor-tili, ma anche in luoghiinusuali dove l’anima delluogo e del libro possanoinverarsi reciprocamente.

Inoltre, un corso di coro, unodi ceramica e non appenaavremo definito i dettagli, cipiacerebbe organizzare un ci-neforum nella sede del comi-tato inquilini Molise-Calvai-rate. Sono solo alcune delleidee in cantiere, ma speriamovivamente che altre ne arrivi-no dai residenti della zona».

Azzurra Sorbi

Per rimanere aggiornati sulle ini-ziative de La Scatola, visitate lapagina Facebook dell’Associazio-ne. Il sito sarà pronto a breve.

Associazione ‘La Scatola’Fiori e libri al servizio del bello e della comunità

Giardino delle Culture Dallo scorso ottobre l’associazione Giardinodelle Culture ha riconsegnato l’area di via Mo-rosini al Comune di Milano (ne avevamo par-lato su QUATTRO), e si rende quindi neces-sario procedere a una nuova assegnazione pernon lasciare lo spazio a comportamenti scorrettie privo di iniziative aggregative.Ad oggi non è stato ancora pubblicato alcunavviso pubblico, ma ci sono state manifesta-zione di interesse più o meno definite nei con-tenuti. La Giunta di Municipio 4 a fine gennaioha valutato positivamente una spontanea pro-posta di gestione dell’area fatta dall’associa-zione ARTάMICA, (in rappresentanza anchedi Rotary, Lions, comitato XXII Marzo e As-sociazione nazionale Carabinieri d’Italia). Ilprogetto denominato “Giardino delle CultureNew Order” propone diverse attività con l’aper-

tura al quartiere e alla cittadinanza.Pur potendo costituire un punto di partenza èperò necessario definire la procedura di asse-gnazione dell’area con la pubblicazione di unavviso pubblico, strumento indispensabile pergarantire la trasparenza della procedura adottatae la possibilità di partecipazione di altri poten-ziali soggetti interessati alla gestione dell’area.

Nuovi sportelli per i cittadiniIl Municipio 4 sta per emanare un bando pub-blico per la gestione di nuovi sportelli da aprirepresso il centro civico di via Oglio 18, senzaoneri per il Municipio e gratuitamente per i cit-tadini che accederanno agli sportelli. Le tema-tiche proposte riguardano: le problematiche pen-sionistiche, l’assistenza psicologica agli anziani

e alle famiglie, l’orientamento e il sostegno allapersona e la mediazione civile e commerciale.Gli sportelli si aggiungerebbero agli altri giàpresenti: Sportello Papà Separati, SportelloCAV Buzzi, Tributi, Condominio, OrientamentoLegale. Per info tel. 02 88458420

Nuova struttura per i senzatettoUna nuova struttura offerta come soluzione peri senzatetto apre in via Don Carlo San Martino,sopra il centro socio ricreativo culturale per an-ziani “Acquabella”, all’interno di uno spazioche era sede dei servizi sociali territoriali. Incollaborazione con i gestori, Cisom e Confe-derazione nazionale delle Misericordie d’Italia,il Comune metterà a disposizione 20 posti lettoin stanzette da quattro posti ciascuna, con ser-

vizio docce e uno spazio comune per i pasti.La sperimentazione, che durerà fino a fine mar-zo, prevede una interazione con il centro “Ac-quabella” per verificare se questo possa essereutile ai fini di un percorso di reinclusione.Se la sperimentazione andrà a buon fine, ver-ranno tenuti aperti questi importanti presidi 365giorni all’anno, mantenendo l’impegno di aiu-tare le persone in difficoltà.

Giardini di via NervesaA metà gennaio sono partiti i lavori di rifaci-mento della cancellata ai giardini di via Nervesaper poterla rialzare e impedirne lo scavalca-mento da parte di gruppi di ragazzi, molti ap-partenenti ai latinos, che negli ultimi anni ave-vano reso l’area off limits per i residenti. Nelprossimo numero maggiori informazioni e ag-giornamenti.

segue da pag. 1

Merezzate in dirittura d’arrivo

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L’imperatore Claudio(10 a.C. - 54 d.C.),succeduto al nefasto

Caligola trucidato dai pretoria-ni, con le donne non aveva for-tuna. Si sposò cinque volte, eun paio delle mogli, le ultimedue, ebbero di che avvelenarglil’esistenza: la prima, Messali-na, perché svergognata e tra-ditrice, la seconda invece av-velenandolo davvero, o alme-no ciò è quello che dicono glistorici romani, che con il poli-tically correct in odore di sim-patie repubblicane hanno fattomacerie degli imperatori capi-tati sotto l’attenzione dei loroaguzzi calami. Se Agrippinafece davvero ciò che si diceabbia fatto, il motivo fu il de-siderio di mettere sul trono ilfiglio Lucio Domizio Enobar-bo, divenuto poi Nerone Clau-dio Cesare Augusto Germani-co, insomma Nerone (37–68d.C.), frutto di uno dei due pre-cedenti matrimoni. Su Neroneè stato tramandato di tutto: chefosse un debosciato, che aves-se perseguitato con ferocia icristiani, che avesse incendiatoRoma per cantare accompa-

gnandosi con la ce-tra al cospettodell’immane falò.Certo è che aveval’uzzolo per la mu-sica e la pretesa diesibirsi in pubbli-co, come racconta-

no Svetonio e Tacito. Mangiata la foglia, le varie cittàdell’impero presero a organiz-zare gare canore per invitarlo efarlo vincere, così che lui aves-se un pretesto per indire trionfial confronto dei quali quelli at-tribuiti ai generali che avevanocostruito l’impero sembravanofesticciole parrocchiali. Sullesue attitudini sessuali Svetoniosi dilunga: “Oltre la corruzionedi fanciulli di buona famiglia egli adultèri con donne sposate,violò anche la vergine vestaleRubria. Per poco non sposòcon un matrimonio in tutta re-gola la sua liberta Atte […].Dopo aver fatti tagliare via itesticoli a Sporo, un fanciullo,tentò anche di trasformarlo indonna e, con la dote e il velocolor fiamma secondo il rito or-dinario dei matrimoni, se lo fe-ce condurre a palazzo con unseguito imponentissimo e se lotenne come moglie. […] QuestoSporo, con gli ornamenti propridelle imperatrici che avevanoricevuto il titolo di “Augusta”e trasportato in lettiga, egli ac-compagnò nei centri di mercatoe di raduno degli abitanti dei

singoli distretti della Grecia,poi, in Roma, continuando abaciarlo senza posa.” Quandopoi si decide di usare la chiavedella grevità tutto viene utiliz-zato, perciò ecco, sempre se-condo Svetonio, Nerone inca-pricciato anche della propria di-spotica madre.

Tacito invece ci ragguaglia sul-la sorte toccata ai due sventu-rati figli dell’imperatore Clau-dio e di Messalina, che chi perun verso, Britanno, e chi perl’altro, Ottavia, ebbero a che

fare con Nerone. Britanno, es-sendo discendente direttodell’ultimo imperatore, Clau-dio, avrebbe avuto titoli legit-timi per succedere al padre, co-sa cui Agrippina e Nerone po-sero rimedio avvelenandolo.Prima del veneficio, tuttavia,Nerone ci volle mettere del

proprio: “Molti scrittori di queitempi narrano che nei giorniprecedenti all’assassinio Ne-rone aveva violentato ripetuta-mente la fanciullezza di Britan-nico: sì che non può apparire

prematura né crudele la suamorte, anche se in mezzo allasantità della mensa, senza nep-pure la grazia d’un momentoper abbracciare le sorelle, sot-to gli occhi del nemico, fu pre-cipitosamente inflitta a que-st’ultimo rampollo dei Claudii,contaminato dalla violenzacarnale prima che dal veleno.”Ottavia invece, sposata per laragion di stato a Nerone, entròin competizione con una rivalepericolosa cui non bastava go-dere dei favori dell’imperatore,e mirava a succederle. “Vivevaa Roma Sabina Poppea. Essaebbe ogni pregio femminile,tranne l’onestà. La madre, cheaveva superato in bellezza tut-te le donne del suo tempo, leaveva dato rinomanza ed av-venenza insieme; i suoi mezzierano adeguati alla nobiltàdella schiatta, piacevole il par-lare, acuto l’ingegno; ostenta-va modestia, ma aveva abitu-dini licenziose.” La tresca con Poppea segnò lafine della povera Ottavia, chevenne dapprima esiliata e poiassassinata. Ma l’arrivista di-ventata al suo posto imperatri-ce non godette a lungo dellaposizione raggiunta, come rac-conta Tacito: “Dopo la fine de-gli spettacoli venne a mortePoppea, causa un’improvvisacollera del marito, dal qualeessa, gravida, fu colpita conun calcio. […] La morte di

Poppea, deplorata in pubblico,fu motivo di gioia a quanti ri-cordavano la spudoratezza ela ferocia di lei.”Altre vittime di Nerone furonoil suo maestro, il filosofo Se-neca, e la madre, la troppo in-combente Agrippina. Anche al-l’imperatore toccò una morteviolenta. Braccato dai seguacidi Galba le cui legioni si eranoribellate, non avendo il corag-gio di togliersi la vita si feceaiutare da uno schiavo. Che al-tro dire. Tutto è basato sulle te-stimonianze, peraltro moltodettagliate, di Svetonio, che eranato un anno dopo la morte diNerone, e di Tacito, che quan-do l’imperatore morì aveva tre-dici anni, ed è quindi probabileche i loro resoconti siano ilfrutto delle testimonianze dipersone che hanno vissuto quelperiodo. Quanto al fatto cheabbia fatto bruciare Roma c’èda dubitarne: la città contava,oltre a mirabili palazzi patrizi,una miriade di abituri di legno,cannicci e pelli, fra i quali gliincendi divampavano provo-cati da bracieri e lampade aolio con facilità, e non è perciòdetto che a uno squilibrato sen-za dubbio dalle attitudini cri-minali debba per forza essereattribuita ogni sciagura. Ma, sedavvero l’avesse fatto, dobbia-mo ammettere che sarebbe sta-to in linea con il personaggio.

Giovanni Chiara

63. UN GUAIO NON PIACERE AGLI STORICI CHE POI CI SCRIVONO SOPRA

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Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

ualche sera fa, nellanotte profonda, vengosvegliato da un rumo-

re indefinito. Un rumore com-patto, improvviso e secco.Quasi quello di uno sparo.Non che me ne intenda, mafaccio riferimento ai numerosifilm visti. Mi alzo spaventatoe, ancora mezzo addormenta-to, cerco l’origine del rumore.Giro nella stanza, ma davantia me non c’è nulla, fatto salvoun baccello di glicine che ave-vo appoggiato il giorno prima

sul tavolo. Non sarà mica…Ma certo. Solo dopo alcuniminuti mi accorgo con sorpre-sa che è stato proprio que-st’ultimo a esplodere e a man-dare chissà dove i suoi semi.Come il sottoscritto, probabil-mente, anche molti dei lettoridi QUATTRO forse non san-no che il glicine è una di quel-le piante (non la sola ovvia-mente) che spara i suoi semicon sonori schiocchi. Da quifinalmente la comprensionedella mia avventura notturna.

Avventura, ho scoperto dopoqualche giorno, condivisa conalcuni colleghi a cui avevo re-galato altri baccelli e che perquesto mi avranno sicuramen-te amato!Le strategie delle piante pervivere, riprodursi e dissemi-nare il proprio materiale ge-netico sono davvero sorpren-denti. Di alcune abbiamo avu-to modo di parlare, di altrenon ancora. In poche parole,le piante si servono di moltemodalità per “conquistare”

nuovi possibili spazi vitali, equelle che non utilizzano i fa-

vori del vento per far volare isemi o la collaborazione degli

animali per disperderli, li spa-rano lontano. Per riuscirci ba-sta la differenza di tensionetra il guscio esterno, che coltempo si secca e si irrigidiscee i semi interni, umidi e tur-gidi. Quando sono al puntogiusto di maturazione basta ilcalore del sole o il contattomeccanico per far aprire dicolpo l’involucro, lanciandoil contenuto anche a notevoledistanza. Dunque fate attenzione. Maniin alto o la pianta spara.

Attenzione: si sparano semi

Q

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febbraio 2019 5

Chi non ha mai collezionato car-toline scagli la prima pietra.Magari poche, magari solo da

piccoli. Pochi, invece, nella loro vita,hanno resistito alla tentazione di con-servare le cartoline ricevute o com-prate appositamente come ricordo edocumentazione dei luoghi visitati. Sorta di figurine più grandi e più ro-buste, le cartoline sono ormai in viadi estinzione ma hanno innegabil-mente segnato un’epoca nella comu-nicazione interpersonale e hanno fat-to parte della vita di tutti co-loro che oggi sono ormai inpensione.Un conto però è conservarneun paio di scatole in soffitta eun conto averne più di trenta-mila! È il caso del signor Ser-gio Ivano Renzi, abitante nel-la nostra zona, che dalla tene-ra età di 10 anni ha continuatoa raccogliere cartoline per ol-tre mezzo secolo. Perché? Eche cosa ne fa? La faccenda poteva essere in-teressante e quindi abbiamoinvitato il collezionista a rac-contarci i dettagli della suapassione.Così il signor Sergio si è pre-sentato puntualmente in redazione as-sieme a due amici (vi spiegheremopoi perché), portando con sé un po’di materiale esplicativo e tanta vogliadi raccontarci la sua attività.Innanzitutto la collezione: si tratta di

quasi 31.000 cartoline delle quali so-lo, si fa per dire, cinque-seimila re-lative a Paesi esteri; le altre rappre-sentano tutte le regioni italiane conparticolare riguardo alla Lombardiae a Milano. Cartoline illustrate e car-toline postali, in bianco e nero o a co-lori, fotografiche o rappresentantistampe e disegni d’epoca; un po’ ditutto, insomma, anche perché il si-gnor Sergio ha “rastrellato” anchecartoline di genitori, nonni e quan-t’altri, accumulando così immagini

che risalgono fino agli inizi del ‘900.Quasi tutte, tra l’altro, sono state re-golarmente spedite e debitamente af-francate, rappresentando così un’in-teressante documentazione storica,sociale, urbanistica e filatelica.

Quando, anni fa, il signor Sergio èandato finalmente in pensione ha po-tuto dedicare più tempo alle sue be-neamate cartoline riordinandole, ca-talogandole, inserendole in raccogli-tori e svolgendo anche qualche ricer-ca relativa a luoghi ed eventi rappre-sentati, ma parallelamente chieden-dosi anche come poteva valorizzareun simile patrimonio grafico.La prima occasione si è presentatanel 2013 quando, grazie a contatticon Francesco Sugamosto, un solerte

addetto del sistema biblioteca-rio milanese, le cartoline delsignor Sergio furono protago-niste di una mostra presso labiblioteca rionale di Baggio.Nel 2015, dopo una secondamostra come co-autore sullecartoline del Trentino, il nostrocollezionista pensò bene dicoinvolgere in nuove iniziativeanche alcuni amici di quartiere(ecco il perché della triade didinamici pensionati in redazio-ne). Dapprima Giorgio Bra-ghieri, che per hobby si dilettadi montaggio audiovisivi, colquale vennero realizzati dueDVD amatoriali (“Cartolinenel tempo” e “Milano 2.0”)

con sequenze di cartoline scelte cor-redate da un commento musicale. Poi– un’idea tira l’altra – viene coinvoltoanche Luciano Raimondi, appassio-nato di fotografia, che viene speditoa riprendere vie, piazze ed edifici del-

la Milano odierna dagli stessi puntidi vista delle cartoline d’epoca di Ser-gio. Risultato è un terzo DVD -“Milano Ieri ... Oggi” - forse il piùinteressante perché ci permette di co-gliere in una trentina di minuti di pro-iezione la portata delle trasformazioniurbanistiche subite dalla nostra cittànell’ultimo secolodella sua storia.Con un sottofon-do di canzoni (daO mia bela Mado-nina all’immanca-bile Porta Roma-na, dalla classicaMa mì interpretatada Ornella Vanoniall’Andava a Rogoredo di Jannacci)scorrono le cartoline della vecchiaMilano seguite a ruota dalle istanta-nee recenti scattate appositamente daLuciano. Le vecchie immagini ruo-tano, scorrono, si scompongono, la-sciando il posto alla versione odiernadi quella via, di quella piazza, diquella chiesa. A volte le dissolvenzesono forse un po’ “ardite” ma comun-que piacevoli da seguire: a una viaManzoni coi carretti si sostituisce lastessa via col traffico che conoscia-mo; all’Arco della Pace con qualchefiammante Balilla parcheggiata fa se-guito l’area odierna pedonalizzata;al naviglio scoperto in via Fatebene-fratelli fa da contrappunto la corsiapreferenziale dell’ATM; a un vialeLucania del 1930, quasi un viottolo

fra i campi, segue il vialone asfaltatodi oggi. E poi fra tanti luoghi carat-teristici troviamo via Marochetti per-corsa dai vecchi tram della linea 32.Oltre mezz’ora di ricordi e di testi-monianze storiche e urbanistiche at-traverso le cartoline (ora sì valoriz-zate) del signor Sergio: le immagini

di una Milanoscomparsa che sa-rebbe comunquesciocco dimenti-care. Non pervuota nostalgia oper improbabilirimpianti, ovvia-mente, ma perconsapevolezza

storica. Perché il problema casomainon è rimpiangere una Milano chenon c’è più ma chiedersi se ci piacedavvero la Milano di oggi. Ma questoè un altro discorso.

Francesco Pustorino

Il signor Sergio e i suoi amici sono sem-pre disponibili a presentare e proiettarei loro DVD presso scuole, associazionie circoli culturali a titolo puramentegratuito. Chi è interessato può contat-tare Sergio Ivano Renzi via [email protected] o telefo-nandogli al 348.3717498. In zona, unaprima mostra è in preparazione in pri-mavera presso la chiesetta sconsacratadi viale Lucania: avremo modo di ripar-larne quando avremo date e dettagli.

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La validità dei rapportiumani a volte si espri-me in momenti sempli-

ci, in luoghi che riflettono sto-rie personali di impegno e va-lori. Questo traspare dall’at-mosfera del Bar Tabacchi divia Muratori 11 e dalla suastoria che veniamo a conosce-re incontrando la signora TinaGiussani che ci racconta il

percorso della sua famiglia.Con modestia, nel raccontareci fa immaginare ed esserepartecipi dei tempi trascorsi,rivivendo gli incontri, i mo-menti di partecipazione, di co-noscenza della zona.Chi ha iniziato l’attività nel-la sua famiglia e come è pro-seguita?«Il primo è stato mio nonnopaterno Carlo, negli anni ‘20;abitava sopra il negozio cheera bar e rivendita di tabacchi.Allora era a due luci, con unavetrina su via Muratori e unasu via Vasari e una parte del-l’attuale spazio era la nostraabitazione, dove sono nata. Al-

la morte del nonno, nel 1948,mio padre Luigi lo ha rilevatoe ampliato, e con mia madrevi ha sempre lavorato. Rispettoai miei fratelli io ero la più in-teressata a continuare, era unlavoro che mi piaceva molto».Oggi siete quindi alla quartagenerazione?«Sì, con mio figlio Walter Bo-natti che ha iniziato giovane,

a 22 anni, affiancando me emio marito».Quali sono i suoi ricordi delquartiere?«Una volta qui era una fami-glia, era una zona popolare efamigliare, con tante ditte eabitazioni. Dove ora vi è un al-bergo c’era il dormitorio LuigiBuffoli, vicino a noi le societàPelikan, Burro San Giorgio,Locatelli Ossigeno e, dopo lavia Lattuada, molte officine.Molte persone venivano da noimagari portandosi la schiscet-ta. Avevamo il jukebox, il bi-liardo, il calcio balilla e ricor-do ad esempio i giovedì seradi “Lascia o raddoppia”, quan-

do quasi nessuno aveva la te-levisione in casa e tanti veni-vano da noi a vederla».Era una realtà vivace di per-sone e attività?«Certamente anche per la pre-senza di molti commerciantie artigiani, come il calzolaio,il macellaio, il fruttivendolo,il salumiere. Qui vicino inoltresi fermavano i pullman che

andavano a Cavenago d’Addae a Livraga. Il nostro bar eraun angolo di passaggio pertante persone».Sapere che nella nostra zonaci sono certi esempi di longe-vità ispira positività non solonel lavoro. All’esser accolticon cordialità, con saluti per-sonali, in un ambiente dove siassiste con un sorriso alle bat-tute scambiate fra chi vi si ri-trova e che portano anche allamente la canzone di Gino Pao-li “Quattro amici”, si aggiungela sensazione di esser in pre-senza di chi custodisce e saben tramandarne l’identità.

Antonella Damiani

La forza di una tradizionefamiliare nella Caffetteria L’utilizzo della cartape-

sta in Italia risale alCinquecento, ma è

l’Inghilterra il Paese dove que-sto materiale, dalla secondametà del Settecento, viene im-piegato al posto dello stuccoper decorare soffitti e muri, fi-no a essere materia prima perastucci, vassoi e persino mo-bili. E infine materia base perle figure dei vari Carnevali chetra un po’ allieterannomezzo mondo. Cosac’entra questapremessa conla zona 4?Chiacchie-rando con unconoscente,mi ha detto:“Sai che ilfiglio del ba-rista di via Laz-zaro Papi costruisce delle cu-riose e interessanti figure incartapesta?Detto e fatto, ed ecco davantial registratore Gianluca, 45 an-ni, coffee-maker per lavoro,disegnatore un tempo e poi“folgorato” dai pupazzi in car-tapesta.«A un certo punto della miavita – racconta davanti a uncaffè - volevo andare al di làdel disegno su carta, al di làdella bidimensionalità delle fi-gure e mi sono messo a ripro-durre i pupazzi dei cartoni ani-mati in cartapesta. Cose datoccare, cose tangibili». Vec-chi giornali, fil di ferro percreare una specie di intelaia-tura, acqua, colla, vinavil etanta fantasia. Alla fine appesial soffitto del bar ecco incom-bere Goldrake che pare volerscendere per colpire il cattivo

di turno, o Gatto Boy in tu-ta blu e mascherina, se nonon sarebbe un eroemascherato chesalva il mondo.Non solo: nel-la saletta in-terna ecco dinuovo Goldra-ke con tanto dialabarda (chiha avuto figli onipoti inquel l ’epocanon può scor-dare il grido che i piccoli fa-cevano risuonare: “Alabardaspaziale”!!! correndo per casa)che sovrasta gli avventori da-vanti a un cappuccio e briocheo leggendo la Gazzetta. Suun’altra parete, come se stesseuscendo dal muro, l’uomo Ra-

gno nel caratteristico gesto dilanciare la magica rete.Sono quindici anni che Gian-luca modella la carta come ba-se di partenza consolidandolacon acqua e colla, ap-plicando strisce dicarta passata in unabacinella di acqua ecolla, fino a otte-nere lo spessore

desiderato e soprattutto la for-ma che rispetta molto fedel-mente le proporzioni. Per rin-forzare ogni parte della “crea-zione” serve anche del carto-

ne. Quando il soggetto èterminato necessi-

ta di un certotempo perasciugareprima diessere di-pinto e data

una mano

di vernice tra-sparente per

renderlo lu-cido e lu-minoso.«Per farequel pan-

nello chevedi qui ho

impiegato seimesi per inserire lefacciate della casache fuoriescono

dal fondale e ri-produrre alla perfezione le fi-nestre con tanto di persiane.Per un personaggio comequelli che ho appeso al bar, civogliono un paio di mesi o treda quando stendo il primoprogetto». Progetto che parte

da un semplice schizzo e checon pazienza Gianluca trasfor-ma in personaggi dei cartoni. Non solo i fumetti sono fontedi ispirazione: personaggi di

fantasia di una ventina di cen-timetri di altezza sono dispostisulle mensole e scaffali del bare anche il contenitore delle bu-stine dello zucchero sul bancoè ovviamente di cartapesta.L’aver lavorato per un certoperiodo di tempo con Bozzettonei sette anni da “disegnatore”ha permesso a Gianluca di ac-quisire dimestichezza con lecaricature, ed ecco spiegaticartoni con facce note di moltipersonaggi soprattutto di Stri-scia la Notizia.Che cosa ne fai di questi per-sonaggi?

«Prima di tutto non sono tuttiqui perché in cantina ne hoancora altrettanti e sono lì

per ragioni di spazio (se duesignore non fossero sedute altavolino sopra la botola cheporta in cantina saremmo sce-si, ma mi è stata promessa una“visita”) e poi qualche voltasono stati utilizzati per festedi bambini, soprattutto il fon-dale. Oltre ad aver pensato an-che di fare una mostra, l’ideaè quella di mettere a disposi-zione questi oggetti per feste.Devo organizzarmi e prima opoi lo farò».Con il fiorire ogni anno dinuovi personaggi animati de-dicati ai bambini, potrebbedavvero diventare un business.Vedremo Frozen, Masha el’Orso, i Minions? Non met-tiamo limite alla fantasia. Aproposito di Fantasia: ma unbel Topolino apprendista stre-gone non vuoi farlo Gianluca?

©Sergio Biagini

Sabato 13 febbraio alle17, presso la bibliotecaCalvairate, si svolgerà

una conferenza sulla Milanosconosciuta della peste “man-zoniana”. Relatore d’eccezione sarà PierGiorgio Righetti, che è statodocente al Politecnico e hasvolto attività di ricerca in pre-stigiosi istituti internazionali,tra cui il Massachusetts Insti-tute of Technology. Attraverso indagini archivisti-che e innovative analisi chi-miche, condotte sui registrimortuari del lazzaretto, il pro-fessore è riuscito ad acquisire

elementi storici molto interes-santi, di cui parlerà nel corsodell’incontro.«Accompagnerò il pubbliconella Milano della peste de-scritta dal Manzoni nei ‘Pro-messi Sposi - dice il ricerca-tore -. Andremo a curiosarenei pochi resti del lazzarettodi Porta Orientale, poi nellaChiesa di San Carlo al Lazza-retto. Da lì ci sposteremo apalazzo Pathé-Felisari (ma co-sa c’entra un edificio del 1902col lazzaretto e la peste?).Non dimenticheremo la lapideche descrive il martirio diGian Giacomo Mora, presun-

to ‘untore’ brutalmente giusti-ziato dalle autorità nel 1630.Esploreremo anche i resti del-la sua casa, che si trova alCarrobbio. Mostrerò inoltre ivari ‘fopponi’ erroneamenteattribuiti ai morti di peste nel1630. Infine esamineremo al-cune pagine dei registri dimorte del lazzaretto, custoditiall’Archivio di Stato di viaSenato. Gli scritti sono facil-mente leggibili, ma contengo-no informazioni nascoste trale pieghe dei fogli che solotecniche di analisi avanzateriescono a decrittare».

Fabrizio Ternelli

La Milano sconosciuta della peste

La tabaccheria nel 1925

Eravamo quattro pupazzi al bar...

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febbraio 2019 7

La zona a sud dello Scalo Romana si arricchisce di unanuova presenza culturale: siamo in via Orobia 26, all’in-terno di un cortile dove sono presenti capannoni dismessi

e attività commerciali; l’edificio che abbiamo di fronte mantieneesternamente un aspetto un po’ decadente mentre gli spazi internisono stati adattati alle nuove esigenze espositive, pur mantenendoil loro aspetto originario. Il nuovo soggetto che sta ridando nuova vita a questo edificioè ICA Milano, Istituto Contemporaneo per le Arti, spazio noprofit dedicato alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricercae alla sperimentazione. Soci fondatori di ICA sono: Bruno Bolfo,Giancarlo Bonollo, Enea Righi, Alberto Salvadori (Direttore)e Luca Sassoli de Bianchi (Presidente), che condividono il sognodi produrre e sostenere la cultura contemporanea per la città eper il pubblico secondo i valori della condivisione, della parte-cipazione e della sostenibilità.

L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 24 gennaio con una espo-sizione collettiva dal titolo Apologia della storia – The Histo-rian’s Craft, ispirata a Apologie pour l’histoire ou Métier d’-histoiren, volume scritto nel 1944 dallo storico francese MarcBloch. Oltre al programma espositivo è previsto un intenso pro-gramma culturale con seminari e attività di divulgazione, pro-getti, appuntamenti con i libri, approfondimenti, proiezioni difilm, offerte formative e molto altro.Prossimamente andremo a intervistarli per conoscere meglioquesta nuova realtà molto promettente per l’ulteriore sviluppodell’area.

S.A.

La mostra è aperta nei giorni di giovedì/venerdì/sabato/domenica,dalle 12 alle 20

ICA Milano, nuovo polo per l’arte contemporanea

In una delle torri che in viaScheiwiller fanno angolocon via Bacchiglione trova

sede la casa-laboratorio delloscultore Lucio Oliveri, che sia-mo andati a conoscere di per-sona perché ci raccontasse lasua storia e ci introducesse allesue bellissime opere d’arte, unmondo costellato di figurefemminili che popolano tantoil suo immaginario quanto gliscaffali delle sue librerie e glispazi espositivi di molte galle-rie, in Italia come all’estero.Oliveri ha esposto e tuttoraespone in Francia, Belgio, Au-stria, Olanda e le sue opere so-no assai apprezzate sia dalpubblico che dalla critica, chegli ha tributato premi e ricono-scimenti, tuttavia il suo rappor-to con l’arte non è iniziato inmaniera pacifica, ma in circo-stanze dolorose a seguito dellaperdita del padre all’età di 19anni. All’epoca giovanissimo,scoprì quasi per caso la terra-cotta e la creta, che cominciò

a lavorare trovandoin questa forma ar-tistica un efficacestrumento diespressione dei pro-pri sentimenti e unvalido antidoto aldolore: a questo pe-riodo risale il bustodi suo padre, a tuttigli effetti la sua pri-ma opera.Il suo tirocinio arti-stico inizia peròmolto più tardi,quando per curiosi-tà decide negli anni’70 di accostarsi alCentro ArtisticoCulturale Milanese di viale Lu-cania, sotto la sapiente guidadel maestro Franco Zazzeri,che con queste parole Oliveriricorda con riconoscenza: «ilpiù importante insegnamentoche mi ha lasciato e che nonpotrò mai dimenticare è statoquello di cercare sempre unamia linea personale lungo cui

procedere per sviluppare unostile che possa essere subito ri-conoscibile da chiunque abbiadavanti a sé una mia opera».In effetti la cifra stilistica diOliveri, che nei suoi lavori pre-dilige la figura femminile coltanella sua quotidianità, è facil-mente identificabile perché ca-ratterizzata da una straordinarialeggerezza delle forme, neltempo sempre più semplificatein un continuo lavoro di ricercae sottrazione della materia.Le sue prime opere ritraevanodonne a mezzo busto o a figu-ra intera come le sue elegantidanzatrici piroettanti su di sé,degne eredi delle ballerine diDegas, sebbene l’artista nonami confronti con nessun au-tore e conservi una poetica deltutto personale. Negli anni ibusti sono diventati volti, ivolti maschere senza occhi oancora più semplicemente lab-bra, mentre la gestualità veni-va ridotta all’essenziale, ica-sticamente rappresentata o ad-dirittura solo evocata attraver-so lunghe mani affusolate, in-trecciate fra di loro o protese

verso l’osservatore, pronte aporgere un bacio o accostateal viso in atteggiamento pen-soso.Le figure di Oliveri sono ma-dri affettuose, sorelle amore-voli, compagne di vita, sonol’universo di affetti di cui l’ar-tista ha amato circondarsi ne-gli anni e che immancabil-mente ritornano, mai uguali,sempre diverse, avvolte da unvelo di mistero, così precarienel loro linearismo, eppure co-sì salde nella materia che lecompone. Il bronzo, lucido elevigato, accentua gli effettichiaroscurali dei corpi, reti-centi, mai ritrosi rispetto allospazio circostante, con cui in-staurano un rapporto inscindi-bile di pieni e vuoti, come unasorta di contrappunto musicalefatto di note e pause, mentrela profonda religiosità dell’ar-tista ammanta i soggetti di unacomponente spirituale, che in-vita a riconoscere nella mater-nità il miracolo della vita enella famiglia la realizzazionedel disegno divino.

Elena Gadeschi

Il lirismo scultoreo di Lucio Oliveri

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8 febbraio 2019

2021 . SOLUZIONE

2030. PAROLE CROCIATE A SCHEMA LIBERO (Riccardo Tammaro)

ENI4MISTICAA cura della Fondazione Milano Policroma

ORIZZONTALI1. La California messicana - Via traversa di corso Ple-

bisciti2. Il nome del violinista Ughi - Via che si dirama da

piazzale Cuoco3. Un rossiniano conte - Lo zio francese - Nome di nu-

merose frazioni austriache4. La punta più alta del Gran Sasso5. Tante erano le melarance di Gozzi - Località porto-

ghese di Braganza - Misura di superficie6. Iniziali del regista Oldoini - Un tipo di farfalla - Ini-

ziali di un Lucarelli giornalista7. Cantante e attrice statunitense - Altro nome della

calcolosi8. Ugo, attore di teatro - Una buona mano a poker

9. Condimento da tavola - Ricopre i vialetti dei parchiVERTICALI1. Divertimento, ricreazione2. Una associazione di albergatori (sigla) - Città dell'Iowa3. Scrisse "Dubliners" - L’insieme delle comodità della vita4. Lodi in auto5. Elementi costruttivi usati anche per i marciapiedi6. Via posta al termine di viale Argonne7. Via che si dirama da piazzale Martini8. Una piazza del Municipio 49. La penisola con la Spagna10. Simbolo chimico del neon - Una città piemontese11. Il nome della Staller - Uno dei sette peccati capitali12. Valle del Trentino - Due romani13. Cinema che si trovava in corso Lodi - Salerno in auto

Il 28 gennaio scorso una ditta specializzata, incaricata dalComune di Milano, ha operato la bonifica dall’amianto dellocale tecnico dismesso (ex cabina di servizio Snam) all’an-

golo tra via Pizzolpasso e via Monte Popera a Rogoredo. La prima fase dei lavori, consistente nella rimozione totale deltetto della struttura, è stata completata in giornata, con la con-testuale apposizione di una copertura provvisoria. Nel corsodelle operazioni di sgancio delle lastre orizzontali, ossia del-l’unica componente del manufatto contenente amianto, sonostate adottate tutte le consuete misure di sicurezza, compreso iltrattamento inertizzante dei materiali, poi avviati al luogo dismaltimento.È già prevista una seconda fase di intervento che riguarderà lademolizione completa dei muri e la rimozione del residuo delletubature presenti all’interno. Indicativamente, si svolgerà entrol’estate 2019.Il piano di bonifica dall’amianto era stato presentato ad ATS il14 novembre 2018 e il 10 dicembre 2018 gli uffici tecnici ave-vano svolto un sopralluogo, constatando la presenza del cantiereUnareti attiguo all’area di intervento. La tempistica d’interventoera stata quindi decisa di conseguenza, al fine di evitare una so-vrapposizione di cantieri nello stesso contesto e i conseguentidisagi per la circolazione.

Sono state molte le richieste di intervento avanzate nel tempodai residenti, allertati dalla presenza di questo tipo di coperturama, come riportato dall’assessore ai lavori pubblici del Comunedi Milano Gabriele Rabaiotti, in occasione di un incontro pub-blico svoltosi il 16 gennaio 2019 in Municipio 4 e ribadito inpiù occasioni dal presidente di Municipio 4 Paolo Bassi, il ma-nufatto, stando a quanto rilevato dagli uffici tecnici, non ha mairappresentato un pericolo contingente per la salute pubblica.Comunque, a fine preventivo, si è provveduto ad operare lacompleta rimozione della copertura, a cui seguirà, come indicato,l’abbattimento della restante struttura muraria.

Stefano Bianco

Lavori di bonifica dall’amianto a Rogoredo

Lo spunto per parlare di nuovo diquesto argomento ci viene offertodalle novità introdotte da AMSA

nella raccolta dei rifiuti porta a porta nellanostra zona a partire da questo mese. Gio-vedì 24 gennaio, presso il Consiglio diMunicipio 4, si è riunita la CommissioneTerritorio, Mobilità e Ambiente, con lapartecipazione di alcuni responsabili diAMSA, per analizzare la nuova sperimen-tazione e chiarire eventuali dubbi. In realtà le modifiche introdotte sono li-mitate e riguardano principalmente la ri-duzione a un solo ritiro settimanale per irifiuti indifferenziati. Tale scelta, che diprimo acchito può essere percepita comeuna nuova riduzione dei servizi, è statamotivata dalla dottoressa Simonini (re-sponsabile del Servizio Clienti di AMSA)e dal dottor Galbiati (responsabile dei ser-vizi di raccolta) sia con la necessità di ra-zionalizzare l’impiego di mezzi e perso-nale in un contesto in cui la frazione in-differenziata è ormai minoritaria rispettoa quella differenziata, sia con la volontàdi non ritirare in contemporanea i mate-riali “con sacco”, onde evitare confusioni,visto l’uso poco attento che gli utenti fan-no ancora dei sacchi bianchi, dei sacchigialli e – nonostante siano stati messi albando da tempo – dei vecchi sacchi neri.Nella fattispecie, nello stesso giorno sa-ranno ritirati plastica e metalli (sacco gial-lo) assieme alla carta (cassonetto bianco);in un altro giorno i rifiuti indifferenziati(sacco trasparente) e il vetro (cassonettoverde); la frazione organica (cassonettomarrone) sarà ritirata ancora due volte asettimana, negli stessi giorni degli altrimateriali. Tali modifiche, in realtà, interessano piùgli amministratori di condominio che icittadini, per i quali non cambia quasi nul-la, e le uniche perplessità emerse riguar-dano proprio il ritiro monosettimanaledell’indifferenziato che qualche disagiopotrebbe creare alle utenze domestiche inrealtà non condominiali.Ma una perplessità tira l’altra e l’avere a

disposizione tanti responsabili AMSA hainevitabilmente fatto scivolare il dibattitoanche su altre criticità relative ai serviziambientali nel nostro Municipio. Alle do-mande e ai dubbi dei consiglieri e di al-cuni cittadini presenti hanno risposto an-che il dottor Falanga (responsabile delcompartimento Zama) e il dottor D’Aver-sa (responsabile della comunicazione).Fra i problemi emersi spicca il crescentefenomeno dell’abbandono di rifiuti per ilquartiere, con l’uso improprio dei cestinistradali, una situazione alla quale AMSAha purtroppo risposto con una drastica ri-

duzione dei cestini stessi da vie e incroci.Una strategia forse comprensibile ma chenon migliora più di tanto il comportamen-to delle persone incivili, creando però di-sagio e irritazione (con le immaginabiliconseguenze) alle persone abitualmentecorrette! Il risultato è un continuo abban-dono di rifiuti a terra, arricchito dal flo-rilegio di sacchetti con deiezioni caninelasciati ovunque (situazione, quest’ultima,solo parzialmente attenuata dai nuovi ce-stini dedicati ai “quattrozampe”, cariniesteticamente ma decisamente insuffi-cienti).Anche sulla raccolta differenziata, co-munque, i problemi non mancano, giac-ché pare che – nonostante gli sforzi di co-municazione – molti cittadini non abbiano

ancora le idee chiare su materiali, metodie destino di quanto raccolto. C’è chi èprofeticamente convinto che differenziaresia la panacea a tutti i mali e che i mate-riali siano riciclati al 100%, mentre altri,per contro, credono ancora che “tanto poiviene buttato via tutto assieme”! Il risul-tato è un accavallarsi di comportamentiinutilmente maniacali nell’opera di “civiledifferenziazione” e di comportamentigrossolanamente menefreghisti che fini-scono per vanificare l’impegno di tutti. Eneppure controlli e multe sembrano otte-nere grandi risultati, visto l’elevato nu-mero di sanzioni comminate ai condomi-ni: si fa cassa, si esacerbano gli animi e,a fronte di qualche toppa messa nei ca-seggiati, si apre la falla dei sacchetti instrada! Certo, non esistono soluzioni ot-timali a problemi che non dovrebberoneppure esistere, ma qualche obbiettivariflessione andrebbe fatta.In condizioni normali, a una buona riu-scita della raccolta differenziata (che seben gestita può costituire davvero una ri-sorsa) dovrebbe corrispondere un calonella tassa-rifiuti per i cittadini. Insomma,un piccolo incentivo e un riconoscimentoper il sempre maggior impegno richiestoagli utenti. In Italia invece - salvo rare ec-cezioni – più aumenta la raccolta diffe-renziata e più aumentano le tasse e pococonsola constatare che a Milano, per lomeno, i servizi ambientali funzionano me-glio che in altre grandi città del Paese.Il discorso è lungo, lo spazio è tiranno ele riflessioni andrebbero ampliate, sfatan-do l’illusione che la raccolta differenziatasia sempre e comunque conveniente, ri-solutiva e senza controindicazioni. Tor-neremo sull’argomento, ma solo se gliEnti pubblici affronteranno il problemacon obbiettività e senza assecondare trop-po interessi di parte si potrà tentare di re-cuperare ciò che si è perso in consenso,collaborazione e civiltà da parte dei cit-tadini. Il dibattito deve continuare.

Francesco Pustorino

Rifiuti urbani e raccolta differenziataAggiornamenti di una storia infinita

Percorsi del gusto allascoperta di una correttanutrizione, show-coo-

king e laboratori didattici peravvicinare i più piccoli allacultura del riciclo e del riuso,approfondimenti sul mondodella gastronomia: continuanogli incontri di “Mercato ani-mato”, ricco calendario di at-tività pensate pervivacizzare l’of-ferta non solo diprodotti in alcunimercati copertidella città. In zona4, coinvolti il mer-cato di PonteLambro (via Parea 13) e quel-lo di Morsenchio (largo Guer-rieri Gonzaga 1). Un palinsesto di appuntamentiin svolgimento già da un paiodi mesi, fortemente voluto dal-l’amministrazione comunalecon l’apporto di numerosi entitra associazioni, onlus, coope-rative e fondazioni presceltitramite pubblico bando. Sempre meno luoghi di purocommercio, sempre più strut-ture polifunzionali di presidiosociale: questo lo spirito concui è stata presentata la fittaagenda di iniziative, nel segnodi una rigenerazione territo-riale quanto più possibile in-clusiva e aggregante.Venendo ai singoli progetti, seè vero che il cibo si sta facen-do sempre più smart, ora piùche mai occorre conoscerlo al

meglio, con un occhio alla sa-lute: per questo, a Morsenchioè già da qualche tempo attivoil presidio che Slow Food eFondazione Umberto Veronesihanno ideato per offrire con-sigli utili ai giovanissimi alun-ni delle scuole, assieme alleloro famiglie e a quanti fre-quentano il mercato, con la

partecipazione diretta dei ne-gozianti nelle vesti di amba-sciatori della cultura del man-giar sano. In sinergia con iGruppi Volontariato Vincen-ziano e il Laboratorio di Quar-tiere, eventi per bambini anchenel complesso di via Parea suitemi della sostenibilità am-bientale e alimentare, con larealizzazione di una compo-stiera per lo smaltimento deirifiuti organici. Su impulso di Milano Classi-ca e Campo Teatrale, tanti an-che i momenti di intratteni-mento musicale presso ilMercato Monserchio. Nelleprossime settimane, previstaper il 7 febbraio alle ore 16l’esibizione degli ottoni delWacky Brass Quintet, con unconcerto ispirato alle sonoritàdi Little Italy, mentre il gio-

vedì successivo, sempre allostesso orario, toccherà al trioda camera Quodlibet, con lacuriosa performance “Duecuori e una baguette”. Anco-ra, tra gli inviti del ciclo “Sa-lute al piacere” (gratuiti pertutti, info al 335 7435185,prenotazioni presso il CaffèMassimus), da segnalare il 9

febbraio la specia-le caccia al tesoroche porterà grandie piccini alla sco-perta del mercato,con tanto di degu-stazione e merendacollettiva (ritrovo

alle ore 15 presso la Cartole-ria Luisa), così come “Mettiuna passeggiata al mercato”,la camminata collettiva tra levie del quartiere organizzataper il 23 febbraio a partiredalle 10.30, con l’immanca-bile brindisi finale.Infine, grazie a docenti e al-lievi dell’Officina Grafica diSuper (la Scuola di Arte appli-cata del Castello Sforzesco),Mercato Animato è andatoconfigurandosi come un veroe proprio marchio, dalla pre-cisa identità visiva: un segnografico in continuo movimen-to, a rappresentare il dinami-smo di queste realtà, capacedi stimolare senso di apparte-nenza comunitaria. Per sentirsiun po’ in famiglia anche fuoridi casa.

Emiliano Rossi

Quel mercato è sempre più animato

Incontri, concerti e laboratori a Monserchio e a Ponte Lambro

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febbraio 2019 9

Adele ha 16 anni, ma ha già le idee chiare: fotografare lepiace tantissimo. Ha così deciso di “lanciarsi”, mostrarele proprie creazioni a un pubblico, partecipando al con-

corso fotografico indetto dallo Spaziokappa32 di via Kramer.Ha avuto successo, e ora ci parla della sua esperienza. È la provache, seppur molto giovani, tutti quanti noi possiamo fare dellenostre passioni qualcosa di bello e importante. Come e quando è nata la tua passione?«Ho iniziato a fotografare all’inizio del 2018: mio nonno mi haregalato la mia prima macchina fotografica, che uso ancora e acui sono particolarmente affezionata. Quando ero bambina miopadre, mia sorella ed io avevamo una piccola Sony a testa, e ioadoravo fotografare tutto ciò che mi circondava».

Perché ti piace così tanto?«Perché riesco a far parlare le mie foto, così che acquistinovalore e significato. Ed è bello pensare che ogni osservatorepossa interpretarle in modo diverso. In più è un’occasione peruscire, esplorare, conoscere nuove persone».

Hai dei fotografi di riferimento?«In realtà no, ma sfoglio tutti i libri di fotografia che trovo incasa. Comunque direi il mio amico Cesare, anche lui appassio-nato, che è stato molto importante per me!»

Quali sono i tuoi soggetti preferiti?«Tra i miei prediletti ci sono i bambini, per la loro spontaneità.Mi dedico soprattutto alla street photography: in giro per lacittà, ma anche a scuola, immortalo diversi luoghi e volti. Nonmi interessano invece i paesaggi, poiché non ne comprendo ilmessaggio».

Come reagisce la gente se si accorge di essere fotografata?«Dipende. A Milano, quando fotografo ad esempio dei bambini,i genitori non sono molto felici. Sono stata negli Stati Uniti, elì al contrario sono tutti più tranquilli, gli abitanti delle grandicittà sono abituati a essere fotografati. Di solito, però, se qualcunonon gradisce me lo fa capire, o scappa. Poi ci sono persone cheposano, si intromettono tra l’obbiettivo e i soggetti, e questonon mi piace per niente: fotografo per un dettaglio, un atteggia-mento che mi colpisce, non vedo perché cambiarlo».

Che posto avrà la fotografia nel tuo futuro?«Quando vado a teatro o ai concerti, ammiro i fotografi e miimmedesimo nel loro lavoro. Mi interessa davvero sapere i re-troscena, cosa c’è dietro alle foto sulle copertine. D’altra parte,so anche che è difficile entrare nel campo della fotografia. Ab-bandonare il mio hobby mi dispiacerebbe troppo, perciò credoche lo porterò avanti come tale: trovare degli impieghi occasio-nali sarebbe fantastico, ma non cerco un’occupazione di questotipo per tutta la vita».

Spiegaci in breve come funziona il concorso.«Devo anche questo a mio nonno, l’ha trovato lui. Ho mandatocinque foto allo spazio fotografico, e sono stata scelta! Mi sonosentita elettrizzata: qualsiasi persona, anche sconosciuta, avrebbepotuto vedere la mia foto e addirittura tenerla in casa, grazie alcatalogo dell’esposizione. In seguito ho saputo che, tra 120 can-didati, se n’erano qualificati 35, e io ero l’unica sotto i 20 anni.C’è stata una mostra e una votazione, grazie alla quale la miafoto è stata selezionata, insieme a quella di altre cinque persone.Ho inviato circa cinquanta scatti; saranno i responsabili a de-cretare il vincitore, che avrà diritto ad una mostra personale conuna trentina di foto».

Hai qualche consiglio per chi vuole iniziare a fotografare?«La cosa più importante secondo me non è un corso di foto-grafia (io mi sono iscritta solo ora), bensì avere una macchinafotografica e qualcuno che ti dia dei consigli. E soprattutto bi-sogna capire ciò che piace fotografare, è fondamentale trovareil proprio tema. Non abbiate paura di rompere la fotocamera:per me è ormai una parte del corpo, un terzo braccio; cerco diportarla ovunque, così se mi capita di notare dei bei soggettisono attrezzata!»

Giulia Costa

L’importante è un obbiettivo Salve, siamo la redazione del giornalino scolastico del liceo

scientifico statale A. Einstein, Scripta Restant. Siamo natinel lontano (e freddo) febbraio del 1997 e da allora molti

validi redattori si sono susseguiti fino a lasciare a noi, un por-tentoso nucleo di 6 persone, il patrimonio. Sembriamo in pochi,ma ad aiutarci a rimpolpare i nostri numeri ci sono numeroseapparizioni di studenti professori ed ex studenti. Siamo prontia scommettere che le dinamiche che si verificano nella nostraredazione siano le stesse che si possono osservare in una qua-lunque altra, con l’unica differenza che per riempire 32 pagineognuno dovrebbe produrre dai due ai sei articoli. Tendenzial-mente un numero si divide in quattro sezioni: attualità, scuola,svago (rubrica di calcio, dei film e i vari consigliati) e giochi.Vige la regola del “Chi propone scrive” rispettando lo statutodel nostro giornalino che prevede uno stato di apoliticità; no-nostante ciò non ci chiudiamo di fronte ad articoli che voglionosostenere una determinata opinione. A scuola siamo mediamenteapprezzati: abbiamo una tiratura di 350 copie. Il nostro stile,oltre ad essere particolarmente (auto)ironico, è anche arzigogo-latamente ampol-loso e leggermen-te iperbolico ma èuna delle ragioniper cui ci piacecosì tanto scrive-re e per cui sia-mo, alle volte,profondamentefraintesi. I ri-scontri che ab-biamo all’internodella scuola sonocontrastanti e divaria natura, an-che fra i profes-sori che spessonon sono inclinia farci entrare inclasse quandodobbiamo pren-dere le prenota-zioni. Infatti,onde evitare dipesare sullascuola in modocosì gravoso dal punto di vista economico e stabilire il tassod’interesse, abbiamo deciso di raccogliere i nominativi dellepersone desiderose di ottenere una copia personale alla modicacifra di 0,50 €/ un caffè/ una bottiglietta d’acqua. Numerose collaborazioni ci hanno aperti anche al mondo esterno.Siamo entrati in contatto con diverse realtà e redazioni da tuttaMilano e dintorni, sia con scuole che con giornali, ad esempioAdò. Per questo progetto siamo tenuti a leggere le loro indaginisul mondo adolescenziale e commentare con la nostra visionedei fatti. Ci proponiamo dunque di sfatare alcuni miti che per-sistono sulla figura dell’adolescente e riflettere sulla veridicitàdi alcuni stereotipi (e dobbiamo ammettere che alle volte hannoragione). Grazie ad uno di questi articoli controcanto siamo purestati citati in un articolo nella sezione Cultura del Corriere dellaSera.

La redazione di Scripta Restant

Èstata inaugurata lo scor-so 1 febbraio alla Ca-scina Cuccagna la mo-

stra “Voci dal fronte e daicampi di prigionia. La IIGuerra Mondiale in una mo-stra raccolta, narrata e condi-visa”. La mostra è stata realizzata acura di Cascina Cuccagna eAssociazione CooperativaCuccagna da Giuseppe Cor-betta, Alessandra Licheri, Ste-fania Ferrari e Paola Kerpan,e s’inserisce nel progetto Lesettimane della memoria, par-

tito lo scorso anno: un’inizia-tiva di public history che miraa recuperare e valorizzare lamemoria storica quale stru-mento di informazione e for-mazione, in particolare per legiovani generazioni. Alessandra Licheri di CascinaCuccagna racconta la genesidella mostra: «Lo scorso feb-braio, in concomitanza con lamostra “1935-1945: la guerrae l’altra resistenza. Il raccontodei nostri padri e dei nostrinonni” a cura di GiuseppeCorbetta, abbiamo avviato un

lavoro di raccolta di materialida archivi privati sul tema del-la Seconda Guerra Mondiale.Oggi siamo pronti a presentarequanto ci è pervenuto. Grazieal coinvolgimento dei cittadiniè stato possibile mettere in retedocumenti, lettere, diari, foto-grafie che altrimenti sarebberorimasti nascosti in qualchecassetto, persi con il passaredelle generazioni». Nel percorso espositivo che siarticola lungo tre aree temati-che - il fronte, i campi di pri-gionia e la resistenza partigia-na - troverete 200 fotografie,157 lettere, 100 pagine di diariche raccontano la storia di per-sone che hanno vissuto gli an-ni ‘40 del Novecento, dandouna testimonianza intima dellaguerra e della sua influenzasulla vita delle persone.L’esposizione, a ingresso libe-ro e gratuito è visitabile finoa domenica 10 febbraio dalmartedì al sabato dalle ore15.30 alle ore 19.30 e la do-menica dalle 11 alle 20, al pri-mo piano di Cascina Cucca-gna. Sabato 9 febbraio alle 21, si

terrà una performance dellaCompagnia Officina Teatraledi Mille&UnaVoce (donazione10 €) per dare vita alle letteree ai diari esposti nella mostra,con musiche originali scrittee interpretate da Pino Martini.

Tra i molti privilegi offerti dalla collaborazione con QUAT-TRO c’è anche quello di poter assistere ad anteprime dieventi milanesi di vario genere. In questo caso siamo stati

invitati alla prima proiezione riservata alla stampa della pellicola“Westwood. Punk. Icona. Attivista.” che sarà nelle sale a partiredal 20 febbraio, in piena settimana della moda a Milano. Di fatto è una sorta di docu-film, distribuito da Wanted Cinemae Feltrinelli Real Cinema, ideato e diretto da Lorna Tucker, re-gista londinese assai scapigliata, esperta di video musicali e di-venuta amica della stilista stessa. Le due personalità devono es-sere abbastanza simili e infattila vita e la carriera dell’anticon-formista Vivienne Westwoodvengono raccontate con traspor-to, attraverso una commistionedi materiale d’archivio e altroinedito, costituito da intervistealla stilista stessa, testimonianzedi amici e collaboratori, imma-gini di impegno civile in cui laWestwood si batte per i temi alei cari da sempre come la causaambientalista.Si parte dalle origini umili, unafamiglia della working class in-glese trasferitasi a Londra dallacampagna con Vivienne appenaadolescente. Vengono raccon-tate le iniziali difficoltà economiche, il primo matrimonio dagiovanissima che le avrebbe dato il primo figlio oltre al cognomeche tuttora porta con fierezza, l’incontro fondamentale con lostudente situazionista Malcom McLaren che sarebbe presto di-ventato il suo secondo marito e padre del suo secondo figlio.Con questi la Westwood apre nel 1971 una boutique in King’sRoad con capi davvero audaci, che spaziano dallo stile TeddyBoy a quello fetish fino ad arrivare al primo punk, veicolato dalgruppo storico dei Sex Pistols, dei quali il marito diviene im-presario e manager. Sempre seguendo il filone ribelle della de-vianza sociale, la Westwood propone la sua prima collezionenel 1981 con una linea dedicata ai pirati e da allora in poi si as-siste a un successo sempre crescente, al passaggio dall’ambienteunderground a quello mainstream, con i primi riconoscimentiufficiali di quel mondo che lei ha sempre osteggiato, fino ad ar-rivare ai giorni nostri con l’apertura dei nuovi flagship stores aParigi e New York e un posto d’onore accanto alle più grandigriffe mondiali della moda. Tutto questo è reso possibile dalsodalizio artistico e sentimentale con il suo ultimo marito, co-nosciuto nel 1992 come studente d’arte austriaco di 11 anni piùgiovane e mai più lasciato.L’interesse generato dal film è merito della straordinaria vitadella stilista con la sua debordante personalità e le sue diverseanime, sempre in bilico tra battaglie anti-sistema e potente donnadi successo. Come ci racconta la stessa regista, “durante le ri-prese di questo film, non c’era niente di più stimolante dellastoria di Vivienne. Il modo in cui ha condotto la sua esistenzadistricandosi in un labirinto di difficoltà finanziarie ed emotivefino ad emergere, grazie alla sua forza e alla sua determinazione,come la più grande fashion designer d’Inghilterra è una verafonte d’ispirazione. Per noi il messaggio più importante da tra-smettere con questo documentario è che se vuoi fare qualcosa,devi farlo e non mollare mai”.

Alberto Raimondi

Voci dal fronte e dai campi di prigionia:una mostra da non perdere

Vivienne Westwood:punk, icona, attivista

Scripta Restant, giornalinodell’Einstein, si presenta

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10 febbraio 2019

D’intesa con il Co-mando MilitareTerritoriale, la Di-

rezione Sanitaria delle ForzeArmate e la Croce Rossa Ita-liana, la Società Edison primae successivamente l’UfficioTramviario Municipale (dopoil 1° gennaio 1917), mettonoa disposizione i propri mezzipubblici per consentire il tra-sporto dei feriti dalle stazioniferroviarie agli ospedali mili-tari presenti in città. Per quelche ci riguarda, il Municipio4, che a quel tempo era rettoamministrativamente dal Man-damento III e da alcuni comu-ni dei Corpi Santi a sud-est traRogoredo e l’Ortica, registraun notevole afflusso di soldatiferiti verso Milano grazie allapresenza decentrata dello Sca-lo Merci ferroviario di PortaVittoria, destinato al MercatoOrtofrutticolo. I lavori di que-sta stazione, iniziati nel 1908,prevedevano oltre alla costru-zione del fabbricato uffici, an-che due grandi magazzini latofascio binari e del rilevato di110.000 metri cubi di terra,cui si devono aggiungere iraccordi con la nuova cinturaferroviaria in direzione con lestazioni di Rogoredo e diLambrate. Per lo scarico e lamovimentazione delle mercierano stati previsti una seriedi “binari morti” e qui vi ar-rivarono, a scaglioni, circa180.000 soldati provenienti di-rettamente dal fronte veneto,di cui 45.000 saranno succes-sivamente smistati nei diversi

ospedali del Regno con l’im-piego di 163 treni-ospedale.L’evolversi del conflitto, nonpiù una “guerra lampo” comeauspicavano le gerarchie mi-litari ma bensì una logorante“guerra di posizione” in trin-cea, provoca la rapida satura-zione dei presidi sanitari mi-litari. Per gestire questa enor-me e continua massa di feritiche proviene dal fronte, laGiunta milanese del sindacoEmilio Caldara, in affianca-mento ad alcune strutture pri-vate, decide di requisire tem-poraneamente alcuni edificicittadini per trasformarli inospedali d’emergenza, meglioclassificati come “Ospedalimilitari di Riserva”. Allo Sca-lo Merci di Porta Vittoria, perfronteggiare lo smaltimento diun numero sempre crescentedi persone, si aggiunge anchela stazione ferroviaria di PortaRomana. Si delinea quindi lasubitanea necessità di collega-re attraverso un’adeguata retedi trasporto speciale queste

stazioni ai presidi sanitari chenel frattempo crescevano dinumero, raggiungendo la cifradi 70 unità. I pochi veicoli automobilisticirimasti disponibili, in quantoil grosso era stato inviato alfronte, vengono utilizzati co-me bus-ambulanza e trasportomedicinali per raggiungere ipunti più decentrati grazie allaloro flessibilità di esercizio.Lo smistamento vero e propriodei feriti viene affidato invecealle vetture tramviarie. Si trat-tava in buona sostanza di po-sare e allacciare tratti di bina-rio in corrispondenza di lineegià esistenti attraverso le qualiraggiungere poi le strutture sa-nitarie individuate. Le vettureavrebbero quindi fatto la spolatra i “binari morti” delle citatestazioni, dove sostavano i con-vogli ferroviari con i feriti, egli ospedali. Nonostante la promessa al Co-mune di un contributo straor-dinario di 36.000 lire da partedel Genio Militare su mandato

del Ministero della Guerra,che non sarà onorata, la So-cietà Edison si attiva subitoper realizzare nel più brevetempo possibile i raccorditramviari necessari per rag-giungere con le vetture gliOspedali militari, quelli di“Riserva”, le strutture religiose(seminari, conventi), quellepubbliche (scuole), quelle pri-vate (banche, fabbriche, ville),che nel frattempo sono indivi-duate. Il progetto della posa disei diramazioni di lunghezzasignificativa, deliberato inGiunta il 6 luglio 1916, nonviene tuttavia completamenterealizzato per mancanza difondi (227.000 lire comples-sive) e pretestuosi litigi buro-cratici. Alla fine risultano di-rettamente collegate solo po-che realtà: l’Ospedale militareSant’Ambrogio, l’OspedaleFatebenefratelli e la scuola diviale Lombardia, mentre il PioAlbergo Trivulzio, il Semina-rio Maggiore sono raggiunticon adattamenti sulla rete. Pertutte le altre strutture sanitariesi fa affidamento alle “navet-te” dei pochi bus-ambulanzae ai mezzi ancora a disposi-zione della Croce Rossa Ita-liana. In base alle condizionidi salute del ferito e al livellodi gravità, le ambulanze si re-cano direttamente al presidiosanitario, o al più vicino capo-linea tramviario. La stazionedi Porta Vittoria era collegataalla esistente rete tramviariacon un brevissimo tronchinoallacciato alle rotaie del capo-

linea del 21, in piazza Emilia,linea che, dirigendosi in Cen-tro (piazza Duomo) verso Por-ta Vigentina, consentiva losmistamento a diversi presidisanitari. Nel Municipio 4 sono da an-noverare l’Istituto delle Man-

tellate di via Vasari 9, lo sta-bilimento Brioschi in ripartoGamboloita, l’Albergo popo-lare di via Colletta e la Scuoladi via Morosini. In particolarequesto plesso scolastico, tut-tora esistente e operativo (vediQUATTRO - numero 168 delsettembre 2015), è stato unodegli esempi di collaborazionetra istituzione civica e strutturamilitare, a cui si è unito il con-corso solidale di artigiani eimprenditori nel far fronte alleforniture logistiche necessarie.È stato pertanto possibile spe-cializzare il presidio sanitarioistituendo un reparto di Medi-cina Generale e di Chirurgia

“contumaciale”, ossia destina-to a ospitarvi i degenti che, inregime di quarantena per lasopravvenuta epidemia di co-lera e di tifo, erano trasferitidal Pio Albergo Trivulzio inaltre località così da fare spa-zio ad altre tipologie di infer-

mità. La scuola Morosini, chenel progetto iniziale del Co-mune doveva essere collegatacon un raccordo tramviario alcapolinea del 23 in via Berga-mo (poi prolungato) sostenen-do una spesa di circa 22.000lire, risulterà di fatto “alimen-tata” da ambulanze navetta, si-tuazione che rimarrà operativafino a dopo il cessare del con-flitto, nel 1919, quandol’Ospedale di Riserva saràsmantellato. Nella prossimapuntata vedremo in che modoerano svolti questo e altri ser-vizi speciali con i tram.

Gianni Pola

Il tram, la Grande Guerra e il Municipio 4/2

“Percorsi di legalità e contro ogni forma di violenza”:questo il titolo del ciclo di incontri organizzati dal CCInsieme presso il Teatro Cristo Re della Parrocchia

S. Michele e S. Rita in via dei Cinquecento 1, inaugurato loscorso gennaio con una serata incentrata sugli anni di piombo.Prossimo appuntamento in calendario venerdì 15 febbraio alleore 21 per un intervento sul tema della società del consumo, tranuove forme di dipendenza e spirali di aggressività, a cura diSilvano Petrosino. Il relatore è docente di Filosofia Morale eTeorie della Comunicazione presso la sede milanese dell’Uni-versità Cattolica.Da segnare in agenda anche le altre due iniziative, l’8 marzoore 21 con Ernesto Preziosi (“Violenza e Media”) e il 7 maggioore 21.30, con una riflessione sul bullismo a partire dall’espe-rienza di don Claudio Burgio. Il ciclo di incontri ha avuto il contributo della Fondazione CarloPerini e il patrocinio del Municipio 4. L’ingresso è libero e sietetutti invitati a partecipare.

Emiliano Rossi

Riflessioni sul contemporaneoal Centro Culturale Insieme

Una presentazione sin-tetica del volume “LaMetropolitana Mila-

nese-Evoluzione urbanisticae architettonica” di GiovanniLuca Minici l’abbiamo anti-cipata nel numero di dicembredi QUATTRO. Ora il libro èin uscita nelle librerie per lagioia di appassionati, profes-sionisti, studenti, o semplicilettori desiderosi di conoscerela storia della metropolitanamilanese, dalle origini ai gior-ni nostri. Nel volume trovia-mo la complessa evoluzione,i primi progetti, le alternativenon realizzate, il rapporto conlo sviluppo della città e un’at-tenta analisi degli aspetti ar-chitettonici delle linee metro-politane, compresi il PassanteFerroviario e la Linea 4 in co-struzione. Ampio spazio è de-dicato alla descrizione delleloro architetture pensate daFranco Albini, Franca Helgh,Marco Albini (che ha scrittoanche la prefazione), ArrigoArrighetti, Umberto Cappelli,Claudio Dini, Angelo Man-giarotti e della grafica di BobNoorda. Il volume è stato realizzatocon il contributo iconograficoe documentale di archivi pub-blici e privati (Albini, Noorda,Portaluppi, MM Spa, Metro4Spa, ATM Spa, Biblioteche eArchivi civici di Milano) econ il patrocinio della Fonda-zione Franco Albini e dell’As-sociazione Culturale QUAT-TRO. Le 254 pagine, ricca-mente illustrate con immaginia colori, molte inedite, e rife-rimenti documentali, si leggo-no “facilmente” anche per inon addetti ai lavori. Ma ve-diamo di capirne di più po-nendo qualche domanda di-rettamente all’autore, che èanche un collega della nostraredazione.

Giovanni, vista la completez-za dell’opera, come ti è venu-ta l’idea di scrivere un librosulla metropolitana milanese?«Tutto nasce da una passioneche ho da tempo immemoreper tutti i trasporti cosiddetti“su ferro”; in origine, generi-camente, erano i treni,poi i tram di Milano einfine le metropolitanedi tutto il mondo. Ver-so il secondo anno delcorso di laurea in ar-chitettura mi fu pro-posta una ricerca suun esempio di archi-tettura modernista aMilano e scelsi la Li-nea 1 di Franco Albi-ni. Feci una prima ri-cerca che poi diven-ne la tesi per la lau-rea triennale, con lostesso titolo del li-bro. Poi nel 2011scrissi la tesi per lalaurea specialisticafocalizzandomi sullaconservazione dellearchitetture delle Li-nee 1 e 2 progettateda Franco Albini.Infatti nel 2012 avevo avuto iprimi contatti con l’omonimaFondazione e Marco Albinidivenne il relatore. Dopo il2011 iniziò il lungo lavoro diricerca di un editore e di pre-parazione del volume». Pur se il contenuto è inevi-tabilmente specialistico, qua-li sono state le difficoltà af-frontate nella sua stesuraper renderlo di facile ap-proccio al pubblico?«Per convinzione personalepreferisco che tutti riescano acapire quello che voglio spie-gare. Con un termine molto invoga, si tratta della volontà di“divulgare”. Scritti troppo spe-cialistici finirebbero per essereriservati a pochi. Tra l’altro il

mio intento era di creare unapiccola enciclopedia sul tema,con una raccolta universale ditutti gli argomenti relativi aquesta infrastruttura urbana,ma per esigenze editoriali laproduzione intera è stata ne-cessariamente compattata. Misono però proposto di pubbli-

care le parti tagliate sul mioblog, come sorta di capitoliaggiuntivi».La passione per i trasporti ein particolare per la metro-politana, evidente nel tuoblog “metroricerche”, comesi accomuna con la tua atti-vità di architetto?«In realtà la mia attività pro-fessionale è completamente di-staccata dal mondo delle me-tropolitane. Anche se sul mioblog propongo sempre l’analisidi quelli che considero i mi-gliori progetti di architetturaper le metropolitane nel mon-do, non sono mai intervenutoin alcun progetto. In questoambito, mi muovo più come

storico e critico di architettura.Ho infatti curato una mostraper i 50 anni della Linea Rossae ancora oggi porto avanti levisite guidate sul tema pressola Fondazione Albini. Comun-que non nascondo che mi pia-cerebbe condividere le mie ri-cerche con team di colleghi

per la progettazionedi nuove metropoli-tane». Con quest’opera,oltre alla divulga-zione verso il gran-de pubblico, qualialtri obiettivi vor-resti raggiungere?«C’è un obiettivoche era anche quellodi base nella tesi spe-cialistica ed è il titoloscelto per le visiteguidate “La LineaRossa con nuovi oc-chi”. Vorrei che i mi-lanesi riescano a ca-pire a fondo la gran-dezza di quel progettoe il successo enormeche ebbe nel mondo,basti pensare al pavi-mento a bolli neri pro-gettato per la nostra

metropolitana e prodotto evenduto ancora oggi in tuttoil mondo. Mi piacerebbe chequesta riscoperta fosse il piùpossibile diffusa per tre moti-vi: preservare la nostra metro-politana da impropri interventidi restauro, dare un altro mo-tivo di orgoglio ai Milanesi, ecreare le basi perché Milanoriprenda a portare l’architet-tura nelle sue infrastrutture».Grazie Giovanni e buona let-tura a tutti.

Se non trovate il libro in libre-ria, contattate l’autore all’indi-rizzo [email protected].

G. P.

Tutta la storia della metropolitana milanese

Lo Scalo Merci della stazione ferroviaria di Porta Vittoria- 1911

Posa delle rotaie di raccordo all’Ospedale MilitareSant’Ambrogio in direzione via Carducci.

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febbraio 2019 11

PALAZZINA LIBERTYIN MUSICA

Largo Marinai d’Italia 1 - tel. 02 88462320

9 febbraio ore 18

MUSICA BESTIALE Musiche di Farina, Biber, Uccellini, WalterFabio Bonizzoni, clavicembalo e direzioneLa Risonanza - a cura di Associazione Hendel10 febbraio ore 18

DAL QUARTETTO ALL’ORCHESTRAMusiche di Puccini, Mozart, SchubertCristiano Gualco, violino di spalla e concertatoreOrchestra Milano Classica13 febbraio 2019 ore 20.30

Lezioni concerto ciclo “Non capisco! Son pro-fano!”EVOLUZIONE DELLA FORMA SONATA E FORMA CICLICAMusiche di Schumann e FranckYulia Berinskaya, violinoLuca Ciammarughi, pianoforteStefano Ligoratti, pianofortea cura di Luca Ciammarughi e Stefano Ligo-ratti, pianisti e divulgatori, con l’AssociazioneMusicale Classica Viva15 febbraio ore 21

LA SINFONIA RITROVATASinfonia n. 9 “La Grande”, SchubertRenato Rivolta, direttoreOrchestra Sinfonica Milano Classica e Orche-stra della Civica Scuola di Musica Claudio Ab-bado di Milano16 febbraio ore 21

Incontro con gli artisti“AMATO BENE”Musiche di Vivaldi, Debussy, RavelAnastasiya Petryshak, violinoLorenzo Meo, pianofortea cura di Milano Classica 17 febbraio ore 10.45

NON SOLO MELODRAMMAIntorno al Quintetto n.2 in si bemolle maggioreop.5 di Giovanni SgambatiConversazione-concerto con Le CameristeAmbrosianeLuca Schieppati, pianoforte e conversatore17 febbraio ore 16

Invito all’OperaMADAMA BUTTERFLYdi Giacomo PucciniRiduzione in forma scenica a cura di La Com-pagnia del BelCanto OnlusPrenotazioni e biglietteria: 333 2223570 - pre-vendita: ogni giovedì, ore 16 -18 presso CSRCTulipano, via Calvi 3118 febbraio ore 11.15

e 25 febbraio 2019 ore 10 ore 11.15

CASCA IL MONDOUna favola interattiva dove la storia la creanoi giovani spettatori con app e tablet...Musiche di Yuriko Mikami - I Solisti di MilanoClassica19 febbraio ore 9.30 e ore 11.00, 21 febbraio

ore 9.30 e ore 11.00 e 23 febbraio ore 15.30

I concerti animati de La Sala dei TantiIL CARNEVALE DEGLI ANIMALIUn viaggio oniricoMusiche di Saint-SaënsDiego Collino, direttoreMarcela Pavia, direzione artistica e trascrizioniGianni Coluzzi, regiaMarcella Bassanesi, testi, danzattricea cura di La Sala dei Tanti in collaborazionecon Civica Orchestra di Fiati di Milano21 febbraio ore 21

I QUARTETTI TRA CLASSICISMOE ROMANTICISMOMusiche di Mozart e Schumanncon il Quartetto Linz - a cura di Milano Clas-sica e Ass. Manifestare Opportunità23 febbraio ore 20.30

IL GIRO DEL MONDO CON I MANDOLINIAugusto Scibilia, direttoreOrchestra a Plettro Città di Milano - ingressolibero24 febbraio ore 18

VOCE ANTICAMusiche di Händel e VivaldiMarina De Liso, sopranoMarcello Scandelli, violoncello e concertatoreOrchestra Milano Classica

CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli - tel. 333 5730340

12 febbraio ore 21

EIGER – 16 AGOSTO 1962Liberamente tratto da “Due cordate per una pa-rete” di Giovanni Capra. Testo e regia di Emi-liano Cogliati. Saranno presenti in sala alcuniprotagonisti dell’impresa dell’epoca. Scontiper l’ingresso ai soci CAI.15-17 febbraio

COPPIA APERTA, QUASI SPALANCATAdi Dario Fo e Franca Rame, con Antonio Sali-nes e Francesca Bianco20-21 febbraio

NATALE IN CASA MARXdi Lorenzo Beccati, regia di Enzo Iacchetti1-3 marzo

PIANO MAN LIVE TOURSerata con Matthew Lee e un gruppo di musicisti

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - tel. 02 36522916

19 febbraio ore 21

RISATE DA OSCARSpettacolo di cabaret con Pablo Scarpelli, Edo-ardo Mirabella e Annamaria ChiaritoIngresso 10€

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

Fino al 10 febbraio

LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTEdi Koltès, adattamento e interpretazione diPierfrancesco FavinoFino al 29 marzo

BLUES DEI CENTO APPUNTIdi e con Giorgio Melazzi7-20 febbraio

QOHÉLET. Colui che prende la parolacon Elia Schilton, musicisti e danzatori12-17 febbraio

GIOCANDO CON ORLANDO - ASSOLOTracce, memorie, letture da Orlando Furiososecondo Marco Baliani - adattamento e regiadi Marco Baliani, con Stefano Accorsi12 febbraio-3 marzo

LA MONACA DI MONZAdi Giovanni Testori, regia di Valter Malosti19-24 febbraio

DELITTO/CASTIGOdiretto da e con Sergio Rubini, con Luigi LoCascio e un cast di attori19 febbraio

STAND UP COMEDY26 febbraio-3 marzo

L’UOMO SEMEda un’idea e con la regia di Sonia Bergamasco26 febbraio-3 marzo

IL CANTO DEL COCCODRILLOideato e diretto da Daniel Gol

5-10 marzo

STORIA DI UN OBLIOdi Laurent Mauvignier, regia di Roberto Andò5-10 marzo

IL BALLO DI IRÈNEL’incredibile storia di Irène Némirovsky -scritto e diretto da Andrea Murchio

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63

tel. 02 55181377

Fino al 10 febbraio

IL GABBIANOdi Cechov, regia di Marco Sciaccaluga11 febbraio ore 20.30

MISTERO ITALIA. I paesaggi dell’Italiacon Philippe Daverio13-17 febbraio

PLAY con il Kataklò Athletic Dance Theatre21 febbraio-3 marzo

LA ALLEGRE COMARI DI WINDSORdi Shakespeare, regia di Serena Sinigaglia25 febbraio ore 20.30

Lezioni di storia-romanzi nel tempoIl disfacimento dell’OccidenteA partire da “Tropico del Cancro” di Miller,con Emilio Gentile

TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE

Via della Braida 6 – tel. 02 5462155

11-14 febbraio

WEISS WEISS. STUDIO ELETTROSTATICO SU ROBERT WALSERdi e diretto da Marco Maria Linzi21-24 febbraio

DISASTRITratto da Daniil Charms - regia di Alessandra Aricò28 febbraio-3 marzo

L’AMMAZZATORERegia di Giuseppe Cutino

TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

8-10 febbraio

BEATITUDOdall’opera di Borges, con la Compagnia dellaFortezza, detenuti-attori del Carcere di Volterra12-17 febbraio

TEATRO DELUSIOcon i Familie Flöz26 febbraio-17 marzo

MISTERO BUFFOParti femminili di Franca Ramedi Dario Fo e Franco Rame, con Lucia Vasini

27 febbraio ore 20.30

Lezioni concerto ciclo “Non capisco! Son pro-fano!”LA SINFONIA: BEETHOVEN E SCHUBERTMusiche di Haydn, Beethoven, SchubertStefano Ligoratti, direttoreOrchestra Sinfonica ClassicaViva

OTTAVA NOTAVia Marco Bruto 24 - tel. 02 89658114

10 febbraio ore 18.30

PIANO YOUNGIngresso a offerta libera24 febbraio ore 21

RASSEGNA DI MUSICA CLASSICACinema Serenade bis - Arcadia Ensemble3 marzo ore 18.30

PIANO YOUNGIngresso a offerta libera

SPAZIO TERTULLIANOVia Tertulliano 68 - tel. 02 49472369

7-10 febbraio

NON SU QUESTA TERRAcon Salvatore Aronica e Rossella Guidotti14-17 febbraio

TEMPI MATURIregia di Emanuele Arrigazzi e Fabrizio Vi-sconti21-24 febbraio

NON è MAI TROPPO TARDI PER COMINCIAREA FUMAREdi Giulia Donelli, con Sara Bellodi

IL POLITEATROViale Lucania 18 – cell. 335 5376122

8 febbraio ore 21

aco bocina in concertoIn scena uno dei massimi maestri di mandolino

IL CIELO SOTTO MILANOPassante ferroviario di Porta Vittoria

cell. 340 4763017 / 338 9648850

8 febbraio ore 20.45

SIMPLONdi e con Stefano Beghi10 febbraio ore 16.30

ALL YOU NEED IS LIEBEConcerto-racconto a cura di Beniamino Bor-ciani, con la Dual Band14 febbraio ore 20.45

Pocket Theatre: Il teatro inglese fatto da attoriinglesiROMEO AND JULIET16 febbraio ore 20.45

Pocket Theatre: Il teatro inglese fatto da attori inglesiTHE IMPORTANCE OF BEING EARNESTdi Oscar Wilde22 febbraio ore 20.45

SBADABENGUn viaggio a cavallo tra musica e teatro, di econ Anselmo Luisi24 febbraio ore 20.45

BEETHOVEN: LA VITA IN UN QUADERNOConcerto-racconto a cura di Mario Borciani

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 – tel. 02 5455615

9 febbraio ore 21

LE REGOLE DELL’AMORE PERFETTOCommedia brillante di Gianluca Fiorentini, conla compagnia Cheproblemacé2 marzo ore 21

ONA MIEE PER FINTACommedia brillante in dialetto milanese diGiancarlo Dozzo, con la compagnia I Visconti

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Il prossimo numero di

esce il giorno

5 marzo 2019

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12 febbraio 2019

BIBLIOTECA OGLIOVia Oglio 18 – tel. 02 88462971

9 febbraio ore 15.30

CAPODANNO CINESEPer dare il benvenuto all’anno del Maiale, conbrani letti dalle bibliotecarie. Età consigliata:5-10 anni, richiesta la prenotazione.

OTTAVA NOTAVia Marco Bruto 24 - tel. 02 89658114

Rassegna per bambini Albero Magico9 febbraio ore 16.30

IL MANDALALaboratorio di tecnica a mosaico a cura di Arte& Affini, con Silvia Spagnoli. Ingresso (soloper bambini) €1024 febbraio ore 16.30

DANZE DI CARTASpettacolo di teatro-danza di e con Silvia Zer-beloni e Silvia Martinoli, ingresso €5

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - tel. 02 36522916

10 febbraio dalle 15.30 alle 18.30

CREATTORI (PER UN GIORNO)Laboratorio creativo per bambini dai 10 ai 12anni. Ingresso 15€, prenotazione obbligatoriaa [email protected] febbraio ore 16

STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTOCHE LE INSEGNÒ A VOLAREdi Elisa Carnelli e Federica Sassaroli, perbimbi dai 5 ai 10 anni.

CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli - tel. 333 5730340

Proiezione speciale10 febbraio ore 15,30

LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNIdi Lasse Hallström

PARCOLORATO DELLE MANI E DELLE IDEEVia Lomellina 62 – cell. 338 5412098

10 febbraio dalle 16 alle 18

RITRATTO CUBISTA PER FAMIGLIELaboratorio alla scoperta dell’arte dei cubisti,adatto a bambini dai 6 anni in su. 15€ adulti,10€ bambini.

16 e 17 febbraio ore 10-11.30 e 16.30-18

COCCOLE E COLORILaboratorio di arte e movimento, per genitorie bimbi dai 3 ai 6 anni. 25€ genitore+figlio

Per entrambi gli eventi, prenotazione obbliga-toria a [email protected]

TEATRO COLLATEATRO SILVESTRIANUM

Via Maffei 29 – tel. 02 55211300

16-24 febbraio

BIANCANEVEdei Fratelli Grimm - Recite il sabato e la do-menica pomeriggio

SPAZIO MELOTTIVia Melotti 4 - tel. 02 82870356

23 febbraio ore 16.30

GIOCHIAMO CON I DIRITTILaboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni, a curadi verdeFestival

PARCOLORATO DELLE MANI E DELLE IDEEVia Lomellina 62 - cell. 338 5412098

7 febbraio ore 21

PLAYBACK THEATRESpettacolo a cura di TeaTrame, ingresso a of-ferta libera

SHOWART EFFE LOUNGE CAFE

Via Bonvesin de la Riva ang. via Marcona

8 febbraio ore 19

CHIACCHIERE, PAROLE E POESIEIncontro con le artiste di Showart. Previsto ungioco di poesia di risonanza pitture-parole. In-gresso con consumazione €6, richiesta preno-tazione a [email protected]

LIBRERIA DI QUARTIEREViale Piceno 1 – tel. 02 45497966

10 febbraio ore 11

colazione con autoreTra caffè e brioche, incontro con Paolo Roversi,autore del thriller “Addicted”, edito da SEM.

WOW SPAZIO FUMETTOViale Campania 12 – tel. 02 49524744

Fino al 10 febbraio

JUNJI ITO. La spirale della mente, l’infernodella carneFino al 12 maggio

15 YEARS OF MAGIC WINX CLUBPer entrambe le mostre, ingresso dal martedì alvenerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 15-20. 14 febbraio ore 20.30

VALZER D’AMOREIn occasione di S. Valentino, speciale concertoa ingresso libero. Musiche di Brahms.

PARROCCHIAANGELI CUSTODI

Via Colletta 21 – tel. 02 55011625

Gli incontri si svolgono presso la sala DonPeppino10 febbraio ore 15

ARTE E MUSICAA cura di Luigi Leoni, architetto, e con la par-tecipazione del Coro Dalakopen diretto daMatteo Magistrali14 febbraio ore 15.30

FOLLIE PER L’OPERALuca Morelli presenta l’opera La Traviata diPER IL BALLOMatilde presenta il video del gruppo folklori-stico Renzo e Lucia e altri sorprendenti ballerini 28 febbraio ore 15.30

GIOVEDÌ GRASSOPomeriggio in allegria, con il cantastorie Raf-faele Nobile, musica, canti e chiacchiere

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

11 febbraio ore 11.30

Io non sono quel che sonoInfodrama su Otello e la complessità umanacon Jacopo Boschini, Massimo Gnocchi e Ste-fano Panzeri. Parte del progetto “Questo nostroamore”, volto alla promozione del rispetto disé e dell’altro nell’amore nell’età adolescen-ziale. Con il patrocinio del Municipio 4.

ZOE OLISTIC STUDIOVia Maestri Campionesi 26

tel. 02 39440752

14 e 22 febbraio ore 21

5G: IL FUTURO È GIÀ QUIConferenza a cura di Diego Rossi, geobiologoe naturopata. Si affronteranno i problemi legatiall’inquinamento e gli aspetti favorevoli e sfa-

vorevoli dell’introduzione della nuova tecno-logia 5G, con consigli pratici. Ingresso gratuitosu prenotazione.

ASSOCIAZIONE NESTOREpresso Società Umanitaria

via San Barnaba 48 – tel. 02 57968359

14, 22 e 26 febbraio dalle 10 alle 16

IO E GLI ALTRILaboratorio con l’obiettivo di migliorare ilmodo di affrontare i problemi e le emozioniche possono nascere nelle situazioni critiche edi riflettere sui nostri comportamenti più utiliper superare le situazioni difficili. Docenti:Giorgio Gorli e Maria Rosa Del Buono. 13, 20, 27 febbraio, 6 e 13 marzo dalle 10 alle 13

Scrittura di sé e passaggio al non lavoro Laboratorio che offre lo strumento delle prati-che autobiografiche come risorsa educativa peraffrontare il cambiamento. Docente: StefaniaFreddo.Per info e costi rivolgersi a: [email protected] oppure cell. 338 5724745

CC INSIEMEVia Dei Cinquecento 1/A – tel. 02 57409313

Sabato 9 febbraio ore 20.45

SULLYUn film di Clint Eastwood con Tom HanksDomenica 10 febbraio ore 16

In chiesa S. Michele Arcangelo e S. Rita

CONCERTO D’ORGANO con Andrea Tritto15 febbraio ore 21

LA SOCIETÀ DEL CONSUMONuove forme di dipendenza e di violenzaIncontro a cura di Silvano Petrosino. Ingressolibero.

SPAZIO MELOTTI/MILANO SEI L’ALTRO

Via Melotti 4 - tel. 02 82870356 - [email protected]

16 febbraio ore 10.30

MANGIO O NON MANGIOIncontro a cura di Associazione MEI25 febbraio ore 19

LA DANZA DELLE FATEConcerto di musiche rinascimentali per consortdi flauti dolci; a cura di Ottava Nota, con MarioLacchini, Aya Azegami, Ryoo Yagi, Piero Sac-coni, Ernesto De MariaTutti i lunedì dalle 17 alle 18

I POMERIGGI RITROVATILaboratorio d’arte a cura di La casa nel boscoin collina, prenotazione obbligatoriaTutti gli incontri sono a ingresso libero

BIBLIOTECA OGLIOVia Oglio 18 – tel. 02 88462971

22 febbraio ore 18

Incontro con l’autore

A Milano c’è. Cento e più curiosità ad usodegli ambrosiani autentici e/o di adozionePresente l’autore Bruno Pellegrino, alla sco-perta di un’opera divertente, per ritrovare lastoria e lo stile della milanesità.

CENTRO ANZIANI MOLISE CALVAIRATE

Viale Molise 17

22 febbraio ore 15.30

Penso che un sogno così…Viaggio musicale tra i classici internazionalidagli anni ‘40 in poi, con i New Frolls, per unpomeriggio in allegria da trascorrere tutti in-sieme. Ingresso libero

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63

tel. 02 55181377

24 febbraio ore 11

CENERENTOLARegia di Sandra Bertuzzi

TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

2 marzo ore 16

MARTINA TREMENDA NELLO SPAZIOE tu, hai mai visto l’Universo?Spettacolo di teatro e scienza, in collabora-zione con Istituto Nazionale di Astrofisica; perbambini e famiglie da 8 anni in su.3 marzo ore 10 e 11.30

VOLA FARFALLA GIALLASpettacolo sul tema della morte e della perdita.Segue laboratorio artistico.

CASCINA CUCCAGNAVia Muratori – tel. 02 83421007

Aperitivo condiviso alle ore 20; proiezioni aseguire (inizio ore 20.45)11 febbraio

SUFFRAGETTEdi Sarah Gavron18 febbraio

THE DANISH GIRLdi Tom Hooper25 febbraio

RACE: IL COLORE DELLA VITTORIAdi Stephen Hopkins

CINEFORUM OSCARVia Lattanzio 58 - tel. 02 36522916

Doppia proiezione giornaliera alle 15.15 e alle 21. 11 febbraio

THE SQUAREdi Ruben Ostlund18 febbraio

EASY-UN VIAGGIO FACILE FACILEdi Andrea Magnani25 febbraio

LA MÈLODIEdi Rachid Hami4 marzo

LA CASA SUL MAREdi Robert Guédiguian

Proiezione speciale, ciclo “Incontri sul nostrotempo”24 febbraio ore 16

HUMAN FLOWdi Ai Weiwei - Ingresso libero

CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli - tel. 333 5730340

Cinemacaffè: doppia proiezione ore 15.30 eore 20.4511 febbraio

TI PRESENTO SOFIAdi Guido Chiesa18 febbraio

TUTTI IN PIEDIdi Franck Dubosc25 febbraio

UN AFFARE DI FAMIGLIAdi Kore’da Hirokazu 4 marzo

THE CHILDREN ACT – IL VERDETTOdi Richard Eyre

BIBLIOTECA CALVAIRATEVia C. Visconti 1 – tel. 02 88465801

6 febbraio ore 17.30

INVITO AL BRIDGEPresentazione del gioco e di corsi gratuiti, in-gresso libero

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