COPIA OMAGGIO Un punto per QUATTRO Sarà veramente...

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Editore:Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45477609 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Chiara Pracchi, Francesco Pustorino,Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XI, numero 88, settembre 2007 La città abbandonata pag. 6 Alla ricerca delle “Radio libere” di Zona 4 pag. 4 La vecchia strada per Chiaravalle/1 pag. 7 La Motomeccanica di via Oglio pag. 5 Gianni Tavella, un poeta pag. 8 Nelle pagine interne: Un punto per QUATTRO P iccola rivoluzione per QUATTRO: trasfe- riamo la sede dell’associazione, nonché se- de della redazione e vero e proprio luogo di lavoro, di qualche piano e ci portiamo a livello di strada. L’indirizzo è dunque lo stesso, viale Umbria 58, ma ora saremo “visibili”. Lo spazio dà su via Ennio, essendo l’edificio d’angolo, la terza vetrina prima del cancello di ferro. Non sia- mo ancora completamente operativi, ma è que- stione di giorni: sistemare qualche scaffalatura, portare giù il materiale sulla zona che in tutti questi anni di attività abbiamo accumulato, met- tere l’insegna, appendere qualche quadro…. Poi cercheremo di stare aperti il più possibile, compatibilmente con altri impegni e attività la- vorative: il mese prossimo saremo in grado di essere più precisi. Cambia anche il numero di telefono, prende- te nota: 02 45477609 La mail non cambia: [email protected] Noi tutti siamo molto contenti di avere questo spa- zio tutto nostro, nella speranza che possa anche di- ventare un punto per incontrare i nostri lettori, un punto al servizio della zona 4, la nostra preferita. LEGGERE CLASSICO—LEGGERE CONTEMPORANEO RIPRENDONO GLI INCONTRI ALLA BIBLIOTECA CALVAIRATE L’ interesse raccolto dagli incontri pro- mossi da QUATTRO la scorsa prima- vera induce a riproporre momenti let- terari anche per l’autunno: due brevi serie con argomenti molto diversi per LEGGERE CLAS- SICO e LEGGERE CONTEMPORANEO. La nostra idea è che letteratura non sia solo un campo specialistico riservato a critici e studio- si, ma sia anche un prezioso e piacevole stru- mento di conoscenza di sé attraverso le vicen- de degli altri, dei tempi e dei problemi. Se la grande letteratura del passato, quella che chiamiamo classica, è costituita da opere che la forza espressiva del linguaggio ha fatto sen- tire attuale attraversato i secoli parlandoci di quanto nell’uomo è costante, pur se impegna- to in circostanze e problemi diversi, la lettera- tura di oggi, scritta da chi condivide i nostri problemi, come noi legge il giornale e guarda la televisione, ci offre, con l’interesse del rac- conto, una visione complessa e articolata del nostro presente. LEGGERE CLASSICO è dedicato all’opera di Giovanni Boccaccio, il maggiore narratore del medioevo europeo. Ugo Basso mercoledì 26 settembre – ore 17.30: DECAMERON, la commedia umana Ugo Basso mercoledì 3 ottobre – ore 17.30: DECAMERON, danza dell’intelligenza, del- l’umorismo, del piacere LEGGERE CONTEMPORANEO è dedicato a due scrittori contemporanei di grande successo che narrano il mondo del Medio Oriente, teatro di grandi conflitti e profonde contraddizioni. Vanda Aleni mercoledì 17 ottobre – ore 17.30: Naghib Mafhuz, premio Nobel per la lettera- tura 1988, autore di NOTTI DELLE MILLE E UNA NOTTE Vanda Aleni mercoledì 24 ottobre – ore 17.30: Khaled Hosseini, autore di IL CACCIATORE DI AQUILONI Biblioteca Calvairate via Ciceri Visconti 1, ang. Piazzale Martini Mercoledì 26 settembre 3, 17, 24 ottobre 2007 Ore 17.30 - Ingresso libero Sarà veramente Cittadella della giustizia? N el 2002 era la Citta- della dello sport, adesso è la Cittadella della giustizia: quando c’è una grande area disponibile, si sprecano le idee , più o me- no avveniristiche, più o meno concretizzabili, per il suo uti- lizzo o riuso. E l’area di Porto di Mare, fra Corvetto e Rogoredo, ha tut- ti i requisiti per ospitare im- portanti funzioni pubbliche: è una grande area di circa 1.200.000 mq, è pubblica, in corso di acquisizione da par- te del Comune di Milano dal Consorzio Canale navigabile, è adiacente all’autostrada Mi- lano-Bologna, facilmente rag- giungibile da Linate, a 250 m dalla stazione FS e MM di Rogoredo, servita dalla Sta- zione MM Porto di Mare, è prossima a Santa Giulia e adiacente ai quartieri residen- ziali lungo Corso Lodi (ad es. il Quartiere Omero). Abbandonata velocemente la proposta della Cittadella del- lo sport (le Olimpiadi a Mila- no non sono all’ordine del giorno), si era già parlato del- la zona 4 per la Cittadella del- la giustizia nel 2004 (cfr. www.quattronet.it/archivio nr 56 aprile 2004). Un passo importante poi c’e- ra stato nel maggio 2006 con la firma di un “Protocollo di Intesa” fra il Comune di Mi- lano, la Regione Lombardia, il Ministero di Giustizia, il Ministero per i Beni e le At- tività Culturali e la Provincia di Milano, in cui si esprime- va l’obiettivo di risolvere gli annosi problemi di spazio del carcere di San Vittore e del G li scontri al Parco Galli del 23 giugno scorso fra residenti di via Salomone e gruppi di sudamericani che nei wee- kend lì si riuniscono la- sciavano presagire il peg- gio. Si temevano ulteriori tensioni e scontri e una si- tuazione difficile da gesti- re. Fortunatamente il Co- mitato di Quartiere Salo- mone si è subito attivato per trovare soluzioni ai pro- blemi che affliggono in particolar modo il quartie- re di edilizia Aler con le sue 485 famiglie. Una delle prime iniziative è stata quella di chiedere ad alcuni sudamericani fre- quentatori del Parco di ri- unirsi tra loro e di delegare una loro rappresentanza per un incontro con il Comita- to di Quartiere allo scopo di trovare il miglior modo di fruizione del Parco in un’ottica di civile convi- venza, integrazione e ri- spetto delle regole. L’incontro con i rappresen- tanti di circa 50 persone della Comunità Ecuadore- gna si è svolto sabato 7 lu- glio all’interno del Parco stesso. Entrambe le parti hanno condiviso la volontà di ci- vile convivenza ed il Co- mitato di Quartiere ha spie- gato la completa disponibi- lità all’accoglienza di qua- lunque comunità alla con- dizione che sia mantenuto il rispetto reciproco tra le persone e le regole dell’u- tilizzo del verde. A questo proposito sono state distribuite alcune co- pie del “Regolamento d’u- so del verde” del Comune di Milano Settore Parchi e Giardini fornito dalle Guar- die Ecologiche di Zona 4. I punti di maggior interes- se sono: divieto accensione di fuochi, pic-nic fuori dal- le aree attrezzate, lasciare rifiuti, danneggiare l’am- biente, emissioni di suoni che rechino disturbo, ven- dita di bevande ed altro senza la preventiva autoriz- zazione, soddisfare le natu- rali necessità umane al di fuori delle apposite struttu- re. I rappresentanti della Co- munità Ecuadoregna si so- no impegnati ad organiz- zarsi al loro interno per evi- tare qualunque comporta- mento sbagliato e, su loro proposta, forniranno un elenco di nomi e recapiti di persone come punto di ri- ferimento per continuare questo lavoro di dialogo, integrazione e condivisio- ne del Parco. Secondo il Comitato, però, segue a pag. 2 segue a pag. 3 AREA PER UFFICI GIUDIZIARI 175.000 mq AREA PER COMPLESSO CARCERARIO 220.000 mq AREE PER FUNZIONI URBANE 60.000 mq AREE VERDI, PEDONALI E SERVIZI 655.000 mq Prove riuscite di convivenza al Parco Galli

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45477609 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni.Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Chiara Pracchi, FrancescoPustorino, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XI, numero 88, settembre 2007

La cittàabbandonata

pag. 6

Alla ricercadelle “Radio libere”di Zona 4

pag. 4

La vecchia stradaper Chiaravalle/1

pag. 7

La Motomeccanicadi via Oglio

pag. 5

Gianni Tavella,un poeta

pag. 8

Nellepagineinterne:

Un punto per QUATTRO

Piccola rivoluzione per QUATTRO: trasfe-riamo la sede dell’associazione, nonché se-de della redazione e vero e proprio luogo

di lavoro, di qualche piano e ci portiamo a livellodi strada. L’indirizzo è dunque lo stesso, vialeUmbria 58, ma ora saremo “visibili”. Lo spaziodà su via Ennio, essendo l’edificio d’angolo, laterza vetrina prima del cancello di ferro. Non sia-mo ancora completamente operativi, ma è que-stione di giorni: sistemare qualche scaffalatura,portare giù il materiale sulla zona che in tuttiquesti anni di attività abbiamo accumulato, met-tere l’insegna, appendere qualche quadro….Poi cercheremo di stare aperti il più possibile,compatibilmente con altri impegni e attività la-vorative: il mese prossimo saremo in grado diessere più precisi.Cambia anche il numero di telefono, prende-te nota: 02 45477609La mail non cambia: [email protected] Noi tutti siamo molto contenti di avere questo spa-zio tutto nostro, nella speranza che possa anche di-ventare un punto per incontrare i nostri lettori, unpunto al servizio della zona 4, la nostra preferita.

LEGGERE CLASSICO—LEGGERE CONTEMPORANEORIPRENDONO GLI INCONTRI ALLA BIBLIOTECA CALVAIRATE

L’interesse raccolto dagli incontri pro-mossi da QUATTRO la scorsa prima-vera induce a riproporre momenti let-

terari anche per l’autunno: due brevi serie conargomenti molto diversi per LEGGERE CLAS-SICO e LEGGERE CONTEMPORANEO. La nostra idea è che letteratura non sia solo uncampo specialistico riservato a critici e studio-si, ma sia anche un prezioso e piacevole stru-mento di conoscenza di sé attraverso le vicen-de degli altri, dei tempi e dei problemi. Se la grande letteratura del passato, quella chechiamiamo classica, è costituita da opere chela forza espressiva del linguaggio ha fatto sen-tire attuale attraversato i secoli parlandoci diquanto nell’uomo è costante, pur se impegna-to in circostanze e problemi diversi, la lettera-tura di oggi, scritta da chi condivide i nostriproblemi, come noi legge il giornale e guardala televisione, ci offre, con l’interesse del rac-conto, una visione complessa e articolata delnostro presente.

LEGGERE CLASSICO è dedicato all’opera diGiovanni Boccaccio, il maggiore narratore delmedioevo europeo.Ugo Basso mercoledì 26 settembre – ore 17.30:DECAMERON, la commedia umanaUgo Basso mercoledì 3 ottobre – ore 17.30:DECAMERON, danza dell’intelligenza, del-l’umorismo, del piacere

LEGGERE CONTEMPORANEO è dedicato a duescrittori contemporanei di grande successo chenarrano il mondo del Medio Oriente, teatro digrandi conflitti e profonde contraddizioni.Vanda Aleni mercoledì 17 ottobre – ore 17.30:Naghib Mafhuz, premio Nobel per la lettera-tura 1988, autore di NOTTI DELLE MILLE EUNA NOTTE Vanda Aleni mercoledì 24 ottobre – ore 17.30:Khaled Hosseini, autore di IL CACCIATOREDI AQUILONI

Biblioteca Calvairatevia Ciceri Visconti 1, ang. Piazzale Martini

Mercoledì 26 settembre3, 17, 24 ottobre 2007

Ore 17.30 - Ingresso libero

Sarà veramente Cittadella della giustizia?

Nel 2002 era la Citta-della dello sport,adesso è la Cittadella

della giustizia: quando c’èuna grande area disponibile,si sprecano le idee , più o me-no avveniristiche, più o menoconcretizzabili, per il suo uti-lizzo o riuso. E l’area di Porto di Mare, fraCorvetto e Rogoredo, ha tut-ti i requisiti per ospitare im-portanti funzioni pubbliche: èuna grande area di circa1.200.000 mq, è pubblica, incorso di acquisizione da par-te del Comune di Milano dal

Consorzio Canale navigabile,è adiacente all’autostrada Mi-lano-Bologna, facilmente rag-giungibile da Linate, a 250 mdalla stazione FS e MM diRogoredo, servita dalla Sta-zione MM Porto di Mare, èprossima a Santa Giulia eadiacente ai quartieri residen-ziali lungo Corso Lodi (ad es.il Quartiere Omero).Abbandonata velocemente laproposta della Cittadella del-lo sport (le Olimpiadi a Mila-no non sono all’ordine delgiorno), si era già parlato del-la zona 4 per la Cittadella del-

la giustizia nel 2004 (cfr.www.quattronet.it/archivio nr56 aprile 2004).Un passo importante poi c’e-ra stato nel maggio 2006 conla firma di un “Protocollo diIntesa” fra il Comune di Mi-lano, la Regione Lombardia,il Ministero di Giustizia, ilMinistero per i Beni e le At-tività Culturali e la Provinciadi Milano, in cui si esprime-va l’obiettivo di risolvere gliannosi problemi di spazio delcarcere di San Vittore e del

Gli scontri al ParcoGalli del 23 giugnoscorso fra residenti

di via Salomone e gruppi disudamericani che nei wee-kend lì si riuniscono la-sciavano presagire il peg-gio. Si temevano ulterioritensioni e scontri e una si-tuazione difficile da gesti-re. Fortunatamente il Co-mitato di Quartiere Salo-mone si è subito attivatoper trovare soluzioni ai pro-blemi che affliggono inparticolar modo il quartie-re di edilizia Aler con le sue485 famiglie.Una delle prime iniziativeè stata quella di chiedere adalcuni sudamericani fre-quentatori del Parco di ri-unirsi tra loro e di delegareuna loro rappresentanza perun incontro con il Comita-to di Quartiere allo scopo ditrovare il miglior modo difruizione del Parco in

un’ottica di civile convi-venza, integrazione e ri-spetto delle regole. L’incontro con i rappresen-tanti di circa 50 personedella Comunità Ecuadore-gna si è svolto sabato 7 lu-glio all’interno del Parcostesso.Entrambe le parti hannocondiviso la volontà di ci-vile convivenza ed il Co-mitato di Quartiere ha spie-gato la completa disponibi-lità all’accoglienza di qua-lunque comunità alla con-dizione che sia mantenutoil rispetto reciproco tra lepersone e le regole dell’u-tilizzo del verde.A questo proposito sonostate distribuite alcune co-pie del “Regolamento d’u-so del verde” del Comunedi Milano Settore Parchi eGiardini fornito dalle Guar-die Ecologiche di Zona 4. I punti di maggior interes-

se sono: divieto accensionedi fuochi, pic-nic fuori dal-le aree attrezzate, lasciarerifiuti, danneggiare l’am-biente, emissioni di suoniche rechino disturbo, ven-dita di bevande ed altrosenza la preventiva autoriz-zazione, soddisfare le natu-rali necessità umane al difuori delle apposite struttu-re.I rappresentanti della Co-munità Ecuadoregna si so-no impegnati ad organiz-zarsi al loro interno per evi-tare qualunque comporta-mento sbagliato e, su loroproposta, forniranno unelenco di nomi e recapiti dipersone come punto di ri-ferimento per continuarequesto lavoro di dialogo,integrazione e condivisio-ne del Parco.Secondo il Comitato, però,

segue a pag. 2

segue a pag. 3

AREA PER UFFICI GIUDIZIARI175.000 mq

AREA PER COMPLESSO CARCERARIO220.000 mq

AREE PER FUNZIONI URBANE60.000 mq

AREE VERDI, PEDONALI E SERVIZI655.000 mq

Prove riuscite di convivenzaal Parco Galli

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Come eravamo

Nel mese di giugno avevamo segnalato l'iniziativa da par-te di un abitante di zona di organizzare una mostra fo-tografica sui cambiamenti della zona attorno a viale La-

zio tra gli anni ‘40 e ‘70 attraverso testimonianze fotografiche,racconti, ritagli di giornale. L'idea ci era piaciuta e d'accordocon l'organizzatore avevamo esteso a tutta la zona questa ricer-ca della memoria. Non avevamo però segnalato il numero tele-fonico al quale rivolgersi per la consegna del materiale. Lo fac-ciamo ora: signor Vittorio Negri 3495227200, dopo le 17.00, alquale fare riferimento per la consegna del materiale e la data discadenza. Inoltre, ogni venerdì tra le 17.30 e le 19 si può porta-re il materiale all'oratorio di via Maffei.

Fermate ATM pericolose

Ci scrivono: “Mi permetto di segnalare una situazione sul-la quale, credo, urge un intervento: alla fermata dei trame autobus di corso XXII Marzo angolo viale Mugello, da-

vanti alla farmacia, la piattaforma è molto stretta (circa 1,25 m),la strada per le auto pure. Ma a quella fermata molte personescendono e affollano la troppo stretta piattaforma, riversandosisulla sede stradale, stretta e con le macchine a filo. Inoltre chiscende dai mezzi in quel punto spesso è proteso per vedere searriva la filovia dell circonvallazione e ha fretta per cercare diraggiungere la fermata, muovendosi quindi con l'attenzione ri-volta altrove. Ci sono già stati incidenti gravi in quel punto, ènecessario provvedere per evitarne altri. Peraltro diverse fer-mate lungo corso XXII Marzo sono pericolose, in particolarequella in piazza 5 giornate andando in direzione centro.Altra cosa: si può immaginare qualche iniziativa per dissuade-re il continuo furto di biciclette? In questa zona, ancora abba-stanza residenziale e vicina al centro, molti, e soprattutto mol-te, usano la bicicletta come mezzo per raggiungere il lavoro, tra-sportare figli e pacchi, e non solo per diporto.”

Teresa Isenburg

Il problema delle fermate ATM di corso XXII Marzo è stato piùvolte sollevato anche in Consiglio di Zona: oltre a quelle cita-te dalla lettrice, anche le altre fermate presentano lo stesso pro-blema di pericolosità. Apparentemente il problema è stato ri-tenuto insolubile, ma vale la pena risollevarlo e non rinuncia-re a far trovare ad ATM e Comune una soluzione che metta insicurezza queste fermate.

Musica e Giovani:FATTI SENTIRE!Dal Consiglio di Zona 4

Il Consiglio di Zona 4 sta organizzando un evento dedicatoalle realtà musicali giovanili del territorio, offrendo loroun palco per potersi esprimere e farsi conoscere.

Fateci pervenire la vostra disponibilità e inviateci un Cd con lamusica che volete eseguire, entro e non oltre il 7 ottobre, pressola sede del Consiglio di Zona 4, Via Oglio 18, 20137 Milano. Se possibile, vi chiediamo di inserire nella vostra “scaletta” an-che un brano, originale o cover, che parli di Milano.Le Band potranno così essere invitate ad esibirsi il prossimo 20ottobre 2007, previa valutazione dei brani inviati, nell’ambitouna manifestazione musicale che si concluderà con un grandeconcerto dei TEKA-P, una delle più interessanti formazioni delpanorama folk-rock milanese.La partecipazione, per gli artisti e per il pubblico, è gratuita. Per informazioni. 02.884.58406 – e-mail. [email protected]

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Sono ancora aperte le iscrizioni per la Scuola CalcioChievo per i nati 1993-94-95-96-97-98-99-2000. I corsisono appena iniziati presso il Centro Sportivo in via Lom-

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Abbiamo parlato ampiamente nello scorso numero diQUATTRO di questa Associazione che, con la sua Am-bulanza per gli animali, difende e salva la vita degli ani-

mali, soprattutto cani e gatti, ma non solo.Qui vogliamo ricordare che sono necessari volontari e contri-buti per poter proseguire questa benemerita attività: potete ri-volgervi al telefono amico 348 4202950.

Palazzo di Giustizia at-traverso la realizzazio-ne di una nuova "Citta-della della Giustizia",per riunire in una unicalocalizzazione il nuovoTribunale di Milano,comprensivo di tutte leattività giudiziarie oradistribuite su tutto il ter-ritorio cittadino (Giudi-ci di Pace, Magistraturadel Lavoro, UfficialiGiudiziari, Tribunaledei Minori, Archivi, Uf-fici, TAR, ecc..), e ilnuovo carcere circon-dariale, in grado di of-frire spazi adeguati e at-tività di supporto ai de-tenuti, oltre che al per-sonale dell’amministra-zione penitenziaria.Infine, il 26 luglio 2007,la conferenza stampa alPalazzo della Regione dipresentazione della scel-ta localizzativa dellaCittadella, appunto aPorto di Mare, e dellefasi successive del pro-getto: entro il 2007 com-pletamento dell’Accor-do di Programma con laRegione Lombardia perla destinazione urbani-stica, entro il 2008 mes-sa a punto della proce-dura di realizzazione, nel 2009 inizioprime fasi dei lavori sull’area (ci sem-brano tutti tempi molto ottimistici).I costi di realizzazione del nuovo Polosono stimati intorno ai 600 milioni dieuro, che si prevede di sostenere dallariorganizzazione e riconversione fun-zionale del Tribunale e del Carcere di

San Vittore, oggi di proprietà dell’A-genzia del Demanio dello Stato. Alla conferenza stampa di luglio eraanche presente il Presidente della Cor-te d’Appello di Milano, GiuseppeGrecchi che ha dato parere positivo sul-la scelta dell’area e sui tempi di iniziolavori “per poter permettere a tutti di

svolgere le proprie funzioni in condi-zioni migliori”.Riservandoci di ritornare sull’argo-mento con degli approfondimenti, vipresentiamo qui alcune immagini diprogetto e relativi dati.

Stefania Aleni

Aree verdi nellegrandi città non cene sono molte, lo

sappiamo. Ma quelle cherestano e che rappresenta-no un vero patrimonio delverde per le zone di Mila-no sono spesso poco fre-quentate, forse per la man-canza di attrattive. Allora ecco un interessan-te progetto dell’Assesso-rato all’Arredo Decoro Ur-bano e Verde del Comunedi Milano che in collabo-razione con l’associazioneL’Orma presenta l’inizia-

tiva “Un parco in…Comu-ne” che si pone come am-bizioso obiettivo quello difar rivivere i parchi mila-nesi, con maggior atten-zione verso quelli periferi-ci. L’iniziativa ha già co-involto due parchi, quellodi Trenno e Montestella loscorso giugno (zona 7 e 8)e il Parco Nord l’8 e il 9settembre (zona 9). Ora è il nostro momentoperché il 29 e il 30 settem-bre sarà il parco Forlaniniad ospitare la festa. Ma di cosa si tratta esatta-

mente? I parchi divente-ranno dei nuovi luoghi diaggregazione e verrannodivisi in aree tematichechiamate “mondi” che sa-ranno animate dalle varieassociazioni attive sul ter-ritorio milanese: dalla cul-tura allo sport, dalla dan-za al teatro, dalla scuola allavoro.Durante il week end di fi-ne settembre si terranno legiornate di apertura ed i vi-sitatori troveranno ad ac-coglierli un maxi villaggiodi 5.000 mq che ospiterà

gli stand e i gazebo delleassociazioni aderenti. L’i-niziativa si estenderà poi aidieci giorni successivi constand, info point e con di-verse iniziative in prepara-zione. L’ingresso sarà davia Taverna, all’altezza delponte ciclo-pedonale suviale Forlanini.Al momento di andare instampa non è stato ancorapredisposto il programmacompleto, ma di una cosasiamo certi: noi ci sare-mo!!! QUATTRO, infatti,non poteva mancare al-l’appuntamento e sarà pre-sente con un suo stand perincontrare i suoi lettori edi visitatori. Per l’occasione, esporre-mo la mostra “Grand Ho-tel: il sogno rosa del do-poguerra” che consiste inpiù di 30 quadri che ripro-ducono le copertine diGrand Hotel degli anni1946-49: una vera chiccada non perdere!

Federica Giordani

Il Forlanini diventa un Parco in …Comune

segue da pag. 1 Sarà veramente Cittadella della giustizia?

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è comunque evidente che icittadini non possono ulte-riormente sostituirsi alle Isti-tuzioni nella prevenzione masoprattutto nella repressionedei comportamenti illeciti equindi la richiesta che vienefatta è che la Polizia Munici-pale, la Polizia Giudiziaria ele Guardie Ecologiche Vo-lontarie Urbane lavorino insinergia nella vigilanza delParco per prevenire ed edu-care prima di tutto, ma ancheintervenire e sanzionare leinfrazioni alle leggi allo sco-po di evitare ulteriori tensio-ni sociali nel quartiere.Dalla data dell’accordo tra ilComitato e i rappresentantidella Comunità Ecuadore-gna, i fine settimana sono tra-scorsi senza particolari pro-blemi e nel rispetto del Re-golamento d’uso del verde.Da fine giugno il parco oltreche dai residenti è frequen-tato il venerdì sera da ungruppo di sudamericani perla partita di calcio e sabatodalle ore 15.00 circa alle23.00 circa dalle famiglieche formano il Comitato

Ecuadoregno che ha anchetradotto in spagnolo il rego-lamento dei Parchi dandonediffusione e controllandonel’osservanza.In una lettera inviata a nu-merosi destinatari istituzio-nali, il Comitato di Quartie-re così scrive: “Poniamo al-la vostra attenzione che unparco pubblico, in quanto ta-le, è libero alla frequentazio-ne dei cittadini; non è nostrocompito, vegliare su chiun-que vi si fermi per evitarecomportamenti devianti dal-la legge come ad esempioubriachi molesti, con il ri-schio di altri incidenti e lacompromissione del lavoroeffettuato fino ad ora.Il vero problema sono le Isti-tuzioni che brillano per la lo-ro assenza e intempestività!Infatti raramente il venerdìsera, mai il sabato vediamoqualcuno in divisa, ma la do-menica quando il parco è de-serto vi è sempre la presenzadella Polizia, siamo arrivati aavere persino 10 poliziotti pertutto il pomeriggio e la sera apresidiare le panchine vuote.”

DOMENICA 16Per tutta la giornata a partire dalle ore 12 con la Messa al campo

5° FESTA DEGLI ORTI – PARCO ALESSADRINIMostra di pittura, scultura e premiazione agli ortisti

a cura dell’Associazione GREEM

❋❋❋

DOMENICA 16Per tutta la giornata

GRANDE FESTA DI VIA LOMELLINABancarelle ed animazioni lungo la Via Lomellina

❋❋❋

MARTEDI 18Ore 21.00 – Concerto di Musica Classica presso

la Chiesa di Viale Corsica, 68“PER NON DIMENTICARE”

In occasione del primo anniversario del crollo della palazzina di via Lomellina a cura dell’Associazione Emmaus

❋❋❋

SABATO 22dalle ore 14.30 alle ore 18.00 Piazza Ovidio ang. Via Toscolano

“MANIFESTAZIONE SCACCHISTICA IN PIAZZA”a cura del Circolo Scacchi Corsico

❋❋❋

LUNEDI-MARTEDI- MERCOLEDI 24/25/26“INVITO AL TENNIS CON LA ZONA 4”approccio al tennis per i ragazzi delle scuole elementari

dalle ore 15 alle ore 18 presso il Circolo Sporting Club Corvettodi Via Fabio Massimo 15

❋❋❋

DOMENICA 30dalle ore 9.00 per tutta la giornata – ore 17 premiazione“EXPO ARTE CORVETTO” 9° EDIZIONE

Esposizione di quadri e sculture lungo il parterre centrale di Corso Lodi –da Viale Brenta a P.le Corvetto

❋❋❋

DOMENICA 30Ore 21.00 – Polo Ferrara – Piazza Ferrara

“FESTA D’AUTUNNO”spettacolo di canzoni italiane e non, in collaborazione con i cantanti

Marcolino, Noris De Stefani e Giovanna diretti dal Maestro Ugo Marino

Impossibile annoiarsi a settembre

E’un settembre ricco di iniziative, quel-lo che abbiamo davanti: quelle che ri-portiamo a fianco sono state pro-

mosse o patrocinate dal Consiglio di zona 4,tutte gratuite ed aperte alla cittadinanza.Occasioni per incontrarsi, per fare cultura, perdivertirsi, ma anche per ricordare la tragedia divia Lomellina, nel primo anniversario del crol-lo della casa di via Lomellina 7.Troverete poi altre iniziative anche in altre pa-gine del giornale. Quello che è certo è che l’of-ferta in zona 4 è ampia, c’è solo l’imbarazzodella scelta!

Se ultimamente lo sport si è creatoqualche nemico è certamente acausa dei brutti episodi che hanno

segnato avvenimenti sportivi di granderilievo: dalla violenza negli stadi, in-spiegabile e senza giustificazione, al do-ping durante i grandi eventi per rag-giungere quello che non si può umana-mente ottenere, fino agli imbrogli e sot-terfugi di un mondo, quello del calcio,che ha lasciato a molti la delusione e ladisillusione verso ciò che si pensavagioioso e divertente. Quando sono i giovani a fare i primi pas-si nello sport quindi, è necessaria a mag-gior ragione una grande attenzione:competenza per chi insegna e consape-volezza dei genitori davanti al piccolopossibile “futuro campione”. Ecco chePsicosport Srl, che offre consulenza eFormazione per Sport e Management,organizza una serie di incontri nelle va-rie zone di Milano e arriverà nella no-stra zona il 1 di ottobre alle 21.00 pres-so la sala consigliare di via Oglio 18. Un incontro rivolto a genitori, allenato-ri e addetti ai lavori o a chi per pura pas-sione insegna sport ai ragazzi. I relatorisaranno Marisa Muzio, psicologa e do-cente universitaria e Sandro Gamba, CTdella Nazionale di basket.

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Genitori e figli nellosport: crescere insieme

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Sul finire degli anni ‘70 in Italia cifu un cambiamento nell’etere ra-diofonico. Le frequenze fino ad al-

lora monopolio della Rai o di enti go-vernativi furono utilizzate, pur conside-rate fuorilegge, da chi aveva capito che igiovani di allora, e non solo, volevanoqualcosa di diverso, desideravano ascol-tare “tutta” la musica, chiedevano di farsentire le proprie opinioni, diffondere leloro idee attraverso un mezzo come la ra-dio. I primi tentativi furono interrotti dal-l’intervento della forza pubblica (una ra-dio a Catania trasmise solo 27 ore nel1970) ma negli anni a seguire le emit-tenti, considerate clandestine o “radio pi-rata”, aumentarono al punto che la Cor-te Costituzionale sancì la libertà di emis-sione radiofonica privata. La conse-guenza immediata fu un proliferare di ra-dio in tutta Italia e ovviamente nella no-stra città: le cosiddette “radio libere”.Per ricordare un momento così impor-tante, alcuni mesi fa al Museo dellaScienza e della Tecnologia è stata inau-gurata la mostra “Trent’anni di libertàd’antenna” dedicata a questo fenomenoe con l’occasione è stata aperta la nuovasezione dedicata alle radio in una sala delprestigioso Museo milanese.La prima radio a Milano fu Radio Mila-no International (l’odierna Radio One oOne) seguita da molte altre che ai tem-pi non disponevano ancora di veri e pro-pri studi, ma spesso venivano attrezzatiscantinati, soffitte, negozi di radiotecni-ca, appartamenti dove si andava “in on-da” con mezzi di fortuna. Le apparec-chiature del tempo erano primordiali ri-spetto alla tecnologia odierna: vecchietrasmittenti militari, un’antenna in bili-co sui tetti, un giradischi, un registrato-re a nastro e poco altro per “farsi senti-re”, talvolta dividendosi le frequenze,

con palinsesti decisi giorno per giorno eprogrammazione musicale che dipende-va a volte dai prestiti dei dischi degliamici. Quelle meno fortunate chiusero,altre proseguirono il loro cammino af-fermandosi, evolvendosi, cambiando no-me, ma ormai il processo era innescatoe le radio libere entrarono a far parte del-la nostra vita. Prendendo spunto dalla mostra di cui sidiceva siamo andati alla ricerca delle ra-dio libere di Zona 4 scoprendo che nonerano poche quelle che trasmettevano. Viraccontiamo la loro storia attraverso avolte le scarne notizie trovate.Incominciamo con Radio Milano Cen-trale che iniziò a trasmettere in via Ma-meli al 10, poi in Corso Buenos Aires, eche dopo qualche tempo cedette le pro-prie frequenze a Radio Popolare, emit-tente a tutt’oggi attiva in un’altra zonadi Milano. Radio Studio Milano era situata in viaLazzaro Papi 15 e questo, purtroppo, èl’unico dato in nostro possesso. Nem-meno attraverso internet abbiamo trova-to altre notizie che la riguardassero. An-ch’essa una meteora che attraversò l’e-tere sopra Milano. Radio Derby operava da Corso Indi-pendenza 18 e principalmente si occu-pava di notizie sportive. Tentò anchel’avventura televisiva con Tele RadioDerby limitatamente all’area di Milanotrasmettendo solo il monoscopio e an-dando in onda solo la domenica pome-riggio. Avrebbe dovuto essere in segui-to, secondo un progetto dei nuovi pro-prietari, una radio dedicata alle musicheanni ‘30 e ‘40 ma a metà degli anni ‘80chiuse e le frequenze furono cedute a RaiRadio Uno.Digitando sui vari motori di ricerca “ra-dio libere milano” abbiamo scoperto unaRadio Milano Corvetto 78. Come mol-te delle radio di quei tempi ebbe vita bre-ve e si trasformò in Radio Freedom. Spa-rita anche questa nel corso degli annisenza lasciare traccia.Conosciuta ai tempi era Radio Strami-lano 102, una delle emittenti storiche diMilano che prese il nome dalla manife-stazione sportiva milanese e che davaampio spazio a commenti e servizi sullarealtà cittadina. Nata in via Roncaglia,dal 1980 trasmetteva da via Bacchiglio-ne al 21. Fu rilevata da SegnaleItalia po-co tempo dopo e poi da Radio Reporter.Non lontano da via Bacchiglione, in via-le Brenta al 6, operava Radio Funny.Nessuna notizia neanche per questa ra-dio magari come molte altre attiva perpoco o chiusa per mancanza di fondi, te-nendo conto che la pubblicità che pote-va sostenere i costi non aveva scopertoin pieno questo nuovo mezzo.Radio Kolbe non era una vera e propria

radio libera. Era stata creata ad uso deiparrocchiani della chiesa di viale Corsi-ca che ogni sera alle 19.15 potevano sin-tonizzarsi e ascoltare il Rosario e la San-ta Messa. Il raggio di ascolto era moltoristretto e la radio proseguì le emissionifino a dieci anni fa quando i costi buro-cratici di mantenimento in vita risulta-rono troppo elevati.Infine da ultima RDS che risultava esse-re una radio che trasmetteva da via Ca-vriana 5, mentre lì aveva sede la conces-sionaria di pubblicità di Radio Dimen-sione Suono che opera ancora a Roma.Pensavamo di aver trovato una radio at-tiva in zona, invece Radio Juke Box invia Cellini ha solo la sede legale: la ve-ra trasmittente è a Como e, risolti alcuniproblemi tecnici, arriverà anche a Mila-no a breve.“Il numero chiamato è inesistente”: co-sì risponde Telecom se si telefona a Ra-dio Musica Energy Time che secondoun motore di ricerca risultava operare davia Monte Palombino a Rogoredo.Qui finisce la nostra ricerca ma certoqualche altra radio libera ha operato inzona e se qualcuno dei nostri lettori nefosse a conoscenza o addirittura vi aves-se lavorato ci chiami (02 45477609 o 3333634480). Saremo lieti di fare quattrochiacchiere in modo da dare ai nostri let-tori testimonianze più dirette.Oggi 1200 radio libere (ma per la strut-tura odierna dovremmo chiamarle radiocommerciali) ci fanno compagnia e 37milioni di persone quotidianamenteascoltano la radio per avere notizie,ascoltare musica, dialogare.Un’ultima curiosità: un gruppo di ra-dioamatori milanesi, guidati da EugenioGnesutta, ingegnere e pioniere della ra-dio italiana, il 5 maggio 1925 attivò davia Santo Spirito un’emittente radio pi-rata col nome di copertura Posto Zero.Gnesutta per controllare la ricezione delsegnale invitò chi lo stava ascoltando abere in un bar: si presentarono in molti,ma quella che potrebbe essere conside-rata la prima radio libera di Milano fu su-bito rilevata dalla Rai di allora, l’URI.

Sergio Biagini

Sono iniziati da alcunimesi i lavori stradali inpiazza Cappelli-via

Anfossi-Monte Ortigara.Questi lavori rientrano negliinterventi di nuova viabilitàintorno all’area Vittoria, de-cisi più di due anni fa e danoi descritti nel dettaglio nellontano aprile 2005 (cfrwww.quattronet.it in Archi-vio), quando il progetto erastato presentato in Consigliodi Zona 4. Allora il pareredel Consiglio era stato nega-tivo, soprattutto perché sa-rebbero stati ridotti comples-sivamente gli stalli di sostaper le automobili. Perplessi-tà anche sul nuovo senso dimarcia dell’ultimo tratto divia Anfossi, perché l’alter-nativa di spostare il trafficoin uscita sulla Spartaco eMaestri Campionesi va a in-cidere pesantemente su viegià molto trafficate.Le motivazioni addotte dairesponsabili comunali eranosostanzialmente queste: il nu-mero dei veicoli in uscita nonè consistente, il senso di mar-cia di via Anfossi verso ilcentro risolve il problema deltragitto finale e del capolineadella 66 e della 45. Venivascartata l’idea di fare una cor-sia riservata per i bus in sen-so opposto alla viabilità au-tomobilistica per non toglie-re i posti auto. C’era anchestato uno studio sull’isolaambientale Libia-XXII Mar-zo che proponeva questa so-luzione per alleggerire il traf-fico soprattutto in corrispon-denza del complesso scola-stico Morosini-Bezzecca.Ora i lavori sono iniziati, co-me al solito nessun cartelloche illustri i lavori (troppocomplicato), nessuno chespieghi le scelte fatte.E così i cittadini si arrabbia-no: sicuramente il più arrab-biato è il signor FrancescoGinocchio, che ha scritto aQUATTRO e al sitowww.partecipaMI.it.Leggiamo: “Ma come si puòessere così dementi da cam-biare il senso di marcia nel-l'ultimo tratto di Via Anfos-si???? Ma avete visto checasino di traffico si è crea-

to??? Era bloccato persinocorso XXII Marzo. Chi è chepuò aver pensato una cosadel genere??? Invece di fardi tutto per smaltire il traffi-co in uscita della città e cer-care di liberare dal trafficouna delle zone più belle del-la città, ne hanno creato an-cora di più. Adesso ci sono,oltre che i caseggiati, anchei bellissimi giardini di LargoMarinai d'Italia completa-menti circondati da un fiumedi auto...e i BIMBI del parcoringraziano per quello chegli fanno respirare....senza contare che hannopure oscurato il semaforoall'incrocio tra Via Anfossi eVia Friuli così le mammecon i bambini e tutti gli altripedoni che devono attraver-sare rischiano la vita (comed'altronde già succede al-l'incrocio tra Via Friuli e ViaPerugino). Per non parlaredel fiume ininterrotto di au-to che in questo modo si ri-versa su Via Friuli...ma nonc'era un progetto per ren-derla strada locale ed eli-minare gran parte del traffi-co per dirottarlo su VialeUmbria??”.Poiché il signor Ginocchioha mandato anche mail diprotesta a vari enti comuna-li, ecco un aggiornamento:“Ieri, con mio grande stupo-re, sono stato contattato te-lefonicamente da un Avvoca-to del Comune di Milano chemi ha rassicurato che il cam-bio di senso di marcia è tem-poraneo e appena finiti i la-vori in P.zza Cappelli verràripristinato il senso in usci-ta da Milano. Forse (ma sispera di no) verrà conside-rata l'ipotesi di un doppiosenso di marcia. Questa ipo-tesi è al vaglio dell'assesso-re in funzione delle indica-zioni che gli verranno datedall'ATM per il percorso de-gli autobus”.Non essendo riusciti in que-sto numero di QUATTRO, ciimpegnano ad informarci an-che noi in dettaglio e a fareun aggiornamento il prossi-mo mese.

Stefania AleniUn microfono Lesa

Una tipica radiolina a transistor deglianni '70 (MIVAR)

Lavori viabilistici in via Anfossie dintorni: che succede?

Alla ricerca delle “radio libere” di Zona 4

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La Motomeccanica di via Oglio:qualità delle macchine e degli uomini

Nel 1910 l'ing. Giulio To-lotti, che aveva ideatouna piccola macchina

per arare il terreno azionata damotore a scoppio, si associòcon l'ing. Ugo Pavesi, come luiproveniente dall’industria au-tomobilistica, e insieme co-struirono la loro prima macchi-na con un motore di soli 5 CV.La “motoaratrice trivomere”diede inizio ad una lunga seriedi prodotti destinati a divenirefamosi nell’agricoltura e nell’e-quipaggiamento militare.Nel 1912 la società dei due in-gegneri divenne in accomandi-ta col nome di La Motoaratrice,iniziando la costruzione dellostabilimento in Via Oglio 18, aMilano, con graduali amplia-menti fino a 40.000 mq nel 1918(e qui rimarrà fino all'inizio del1959, per poi trasferirsi nel nuo-vo grande impianto sul prolun-gamento di Via Avezzana). Do-po aver creato una nuova mac-china a quattro ruote che diver-rà la rinomata trattrice italiana

della prima guerra mondiale, nel1914 la Società si trasformò inanonima e sviluppò la costru-zione di trattrici da guerra e dicarri rimorchio, ricevendo ordi-nazioni di 1.000 unità per le pri-me e di 5.000 per i secondi.Nel 1919 Tolotti si ritirò, la-sciando la società nelle mani diPavesi che la ricapitalizzò e lediede il nome con cui si affer-merà nei decenni seguenti: Mo-tomeccanica. Il continuo svi-luppo di innovativi sistemi ditrazione (le alette mobili sulleruote posteriori, le quattro ruo-te motrici uguali, il telaio sno-dato) portarono l’azienda a pro-durre sempre più efficienti trat-trici industriali e, nel 1931, asviluppare quello che si po-trebbe chiamare la “Topolino”dei trattori agricoli, un model-lo da 10 CV detto “Balilla”.L’ing. Pavesi si ritirò nel 1925,ma l’azienda continuò sotto laguida di altri tecnici di valore.La produzione di qualità ri-chiedeva l’impiego di numero-

si operai specializzati prove-nienti da tutta la città e ancheda fuori, creando così un am-biente di lavoro non comunesotto molti aspetti.Nonostante il valore dei suoiprodotti, alcuni dei quali furo-no fabbricati su licenza dallaFIAT, la Motomeccanica nonpoté sottrarsi alla crisi della fi-ne degli Anni Venti, passandoinfine all’IRI nel 1933.Il trattore “Balilla” aveva resopopolare la Motomeccanica intutto il vasto mondo agricoloitaliano, dunque il passaggiodell’azienda all’IRI non stupìnessuno, come quello dell’Al-fa Romeo e di altre aziende mi-lanesi. Proprio dell’Alfa la Mo-tomeccanica assunse alcunerappresentanze fin dal 1934,condividendo rete commercia-le e ritrovati tecnici. L’aziendasi concentrò sui trattori a dueruote motrici, studiando la ri-duzione dei consumi ed otte-nendo, per la qualità dei pro-dotti, l’approva-zione dell’Isti-

tuto Sperimentale di Meccani-ca Agraria annesso all’Univer-sità di Milano.Tra quelle maestranze di gran-de capacità professionale so-pravviveva un tenace senti-mento antifascista, importanteperché condiviso da lavoratoridella fabbrica residenti in zonediverse del Milanese. C’eranoquelli di Borgolombardo chefrequentavano i vecchi antifa-scisti ormai neutralizzati ma an-che gli operai lì residenti che la-voravano al TIBB, alla Grazio-li, alla Caproni; c’era-no quel-li delle case popolari del Cor-vetto costruite al tempo del sin-daco Caldara, il disegnatoreGuerino Scaroni e l’operaioZeno Baroni di Rogoredo. Ec’era Pietro Francini di Ni-guarda, che dal 1941 ospiteràclandestinamente il capo del“centro interno” del PCI, Um-berto Massola, l’ex operaio to-rinese che concepirà e realiz-zerà l’idea degli scioperi delmarzo 1943.La Motomeccanica di Via Oglioebbe perciò un ruolo particola-

re nell’organizzazione della Re-sistenza in questa parte di Mila-no, e i suoi lavoratori ne paga-rono un prezzo molto elevato.Alla caduta del fascismo, il 25luglio 1943, gli operai nomina-rono a dirigere la nuova com-missione interna il caporepartodel “macchinario pesante” Pie-tro (Rino) Bastanzetti, di Sa-ronno. Nella nuova ondata discioperi del marzo 1944, sottol’occupazione tedesca, Rino fuarrestato con gli altri membri delcomitato segreto d’agitazione edeportato al lager di Mauthau-sen. Vi morirà nel seguente me-se di giugno, dopo un inutiletentativo di aiutarlo da parte diAngelo Caserini, operaio dellaRedaelli di Rogoredo anch’eglideportato nelle stesse circostan-ze. Nel pomeriggio del 25 apri-le 1945, attorno alla Motomec-canica si sviluppò un duro com-battimento tra gli operai barri-cati in fabbrica e i Tedeschi cheda fuori sparavano con le mitra-gliatrici pesanti. Ma la fabbricarimase in mano agli operai.Nel 1946, la Motomeccanica

divenne una società per azionisempre nell’orbita dell’IRI, madovette subire le conseguenzeorganizzative ed occupazionalidi una politica industriale chetendeva a concentrare la pro-duzione meccanica per il mer-cato agricolo nelle mani del-l’industria privata. Ciò detteluogo ad un lungo periodo di ri-vendicazioni e lotte sindacalianche aspre fino alla fine degliAnni Cinquanta, di cui si parlòanche alla Camera dei Deputa-ti insieme all’analoga situazio-ne dell’Alfa Romeo.Sarà quest’ultima, infine, ad as-sorbire quanto rimaneva del ca-pitale umano e tecnologico diun’azienda con un lungo e va-lidissimo curriculum produtti-vo, operando però un semplice“salvataggio” dei destini uma-ni dei lavoratori. Il loro capita-le di conoscenze si disperse nel-le strutture di una ben diversaindustria automobilistica.La Motomeccanica fu messa inliquidazione nel 1966.

Pietro Solera

La motoaratrice trivomere “Pavesi & Tolotti” del 1910, la prima macchina di quella che di-venterà la Motomeccanica.

Dopo la Lesa e la Geloso, ecco la storia di un’altra importante fabbrica della zona Romana, la Motomeccanica di via Oglio,uno degli stabilimenti in cui nacque il moderno macchinario agricolo italiano, e non solo. Riprendiamo l’articolo dal mensileCooperazione & solidarietà, edito dalla Cooperativa Edificatrice di Rogoredo, che gentilmente ce ne ha permesso la riproduzione

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La città abbandonataOvvero: un’analisi sociologica dell’ex zona 13

uando vi chiedono seabitate in centro o inperiferia, voi cosa ri-

spondete? Certo, il centro è a pochi mi-nuti di distanza d’autobus,eppure certe scene che vivia-mo e vediamo ogni giornonon assomigliano alla realtàpatinata delle vie dello shop-ping. Allo stesso tempo pro-getti d’eccellenza come quel-li che stanno sorgendo in viaMecenate o a Rogoredo co-stituiscono a loro volta deinuovi “centri”, mentre il cuo-re della città, spogliato degliimpiegati che lo animano digiorno, non sembra certo unavitale capitale europea dopole 9 di sera.Che le cose stiano cambian-do? Che la dicotomia cen-tro/periferia non sia più uti-le per spiegarci la realtà? Per capire come sono muta-te le nostre città, quali logi-che le governano, da qualifratture sono percorse o, alcontrario, quali legature an-cora tengono, è uscito oraper il Mulino un interessan-tissimo studio condotto dal-l’equipe del Professor Mau-ro Magatti, Preside della fa-coltà di Sociologia della

Cattolica, in collaborazionecon la Caritas italiana, dal ti-tolo La città abbandonata.Dove sono e come cambia-no le periferie italiane. Alla presentazione del libro,avvenuta tempo fa al TeatroDelfino di via Dalmazia, ilprofessor Magatti, insiemecon Monsignor Nozza, DonRoberto Davanzo, e l’urba-nista Stefano Boeri hannospiegato le ragioni e gli in-tenti di questo studio.Quando questo lavoro eraincominciato, non si era an-cora avuta la rivolta nellebanlieu parigine- ha esordi-to Magatti- ma sempre più,anche da noi, le periferie sistanno trasformando in trap-pole dalle quali è sempre piùdifficile uscire per chi si sen-te abbandonato “dalla” cittàe “nella” città. Storicamente le periferie so-no sempre state il luogo deldisagio, ma almeno nella lo-ro omogeneità sociale e cul-turale erano in grado di for-nire un’identità, un senso diappartenenza. Oggi proprioquelle zone che avrebberobisogno di maggiori risorsee attenzioni, sono costrette asubire le conseguenze delle

globalizzazzione: centricommerciali che raddoppia-no per decisione della casamadre straniera; assi viariche vengono costruiti perchéla gente possa spostarsi piùvelocemente; comunità stra-niere che si insediano neiquartieri più disagiati per lalogica dei prezzi di mercato. Su tutto questo domina ilnuovo orientamento dellapolitica, che è quello di de-mandare la gestione del ter-ritorio e del sistema socialeall’iniziativa dei privati. Ma se la politica viene menoal suo ruolo di guida, il risul-tato è quello di una città deiprogetti, cattedrali nel deser-to che non dialogano con ilterritorio circostante, ma cheanzi lo frammentano in isoled’eccellenza e di degrado.Vediamo degli esempi con-creti: per Milano lo studio hapreso in considerazione l’exzona 13, una zona che a noipuò non sembrare così pro-blematica, specie se parago-nata con altri quartieri ana-lizzati nel libro (fra questi,Scampia a Napoli, Zen a Pa-lermo e Esquilino a Roma),ma che può tristemente van-tare un bel secondo posto fra

le zone più povere e disagia-te della città. Santa Giulia, inuovi studi della Rai, così co-me i numerosi progetti chestanno sor-gendo invia Me-c e n a t e ,dei qualiQ U A T -TRO ha giàampiamen-te parlato,sono il fruttodi decisionicommercialiprese altrove,che ricadonosemplicementesul territoriosenza arricchir-lo di possibilità.I teatri di posa, iluoghi di registrazione dellaRai resteranno reclusi agliabitanti, che si limiteranno aveder passare “celebrità” etecnici specializzati. Lo stesso dicasi per le gran-di strutture ricettive createnei capannoni della ex Ca-proni, che porteranno centi-naia di persone in transito,con tutte le conseguenze chene derivano per la viabilitàdella zona, senza mai farli

entrare in contatto con ilcontesto che li circonda. Si dirà che tutte queste attivi-

tà creano nuoveoccasioni di lavo-ro, ma proprioperché questinuovi progettisono improntatiall’eccellenza,ricorrono a per-sonale venutoda fuori, comeben hannoevidenziatole intervisteraccolte nel-lo studio.Santa Giu-lia, nuovacittà idea-

le dell’archi-tetto inglese Norman Foster,

rischia di diventare un riccofortino, all’interno di un con-testo degradato che sentirà co-me estraneo e tenderà adescludere. E in un periodo in cui la si-curezza va di così di moda,in cui si dichiara guerra aiwriters e tutte le altre formedi disagio simbolico, è im-portantissimo capire che nonc’è nulla come la sensazio-ne di esclusione che può sca-

tenare la violenza. Per il professor Boeri, il mo-dello da seguire è quello diQT8, l’unico quartiere a Mi-lano che è stato progettatotenendo conto delle diverserealtà sociali esistenti ed in-tegrandole in uno spazio co-mune. Ma per intraprenderequesta strada, occorre che lapolitica riprenda il suo ruo-lo di guida, e torni a pianifi-care una città capace dialo-gare al suo interno e aprirsiall’esterno, prima che la si-tuazione esploda come è av-venuto in Francia. E per farquesto, secondo il professorMagatti, abbiamo ancora so-lo una decina d’anni.

Per chi fosse interessato adapprofondire l’argomento,anche rispetto alle altre cittàprese in considerazione, ri-mandiamo a La città abban-donata: dove sono e comecambiano le periferie italia-ne, a cura di Mauro Magatti,Bologna, Il Mulino, 2007,528 pagine, 30 euro. Il volu-me contiene anche un Cd-rom con tutte le intervisterealizzate per lo studio.

Chiara Pracchi

LA CARITAS AMBROSIANA DI ROBERTO DAVANZO

Si è compiaciuto dellapresenza di QUAT-TRO al convegno “La

città abbandonata: dove so-no e come cambiano le pe-riferie italiane” -di cui Chia-ra Pracchi riferisce ampia-mente qui sopra- don Ro-berto Davanzo, quandol’abbiamo incontrato nelsuo studio di direttore dellaCaritas ambrosiana. È uncattivo segno l’assenza de-gli amministratori pubblicie della stampa nelle occa-sioni in cui qualificati ricer-catori, senza interessi priva-ti sul territorio, discutonostudi di ambiente con lagente che nell’ambiente vi-ve. Soltanto una paziente ri-cerca condivisa, sostenutada adeguati mezzi econo-mici, potrà avviare a solu-zione gli impellenti proble-mi della convivenza urbanamigliorando la qualità dellavita e la sicurezza per tutti,troppo spesso trattata esclu-sivamente come problemadi ordine pubblico.Roberto Davanzo, perito in-formatico diplomato all’i-stituto tecnico “Feltrinelli”,sacerdote con lunghe espe-rienze in parrocchia, co-adiutore per otto anni a San-ta Maria del Suffragio e par-roco in altra zona della cit-tà, per nove anni assistenteregionale del movimentoScout, nel 2004 viene chia-mato a dirigere la Caritasambrosiana. Gli parliamo alungo, convinti come lui,che i drammatici problemidelle metropoli moderne,che destano preoccupazionie registrano grandi soffe-renze, non possano essere

risolti con provvedimenti diemergenza ma con atten-zione per tutti, ricerca sullungo periodo, investimentinon speculativi e educazio-ne alla legalità, al rispetto ealla solidarietà. La Caritas ambrosiana, atti-va nella diocesi dal 1974,opera nel sociale attraversocentinaia di gruppi parroc-chiali, con un volontariatoqualificato che intervienenelle immediate urgenze disingoli e famiglie, con ali-menti, contributi alle spesedell’affitto, sostegno allascuola dei ragazzi e corsi diitaliano per straneri; ma of-fre anche attenzione allepersone più problematichee sole, attraverso i centri diascolto, pure disponibili sulterritorio presso le organiz-zazioni parrocchiali, consuggerimenti giuridici, con-sigli, indicazioni burocrati-che e anche con preziosoamichevole ascolto. Se que-sta è l’attività più conosciu-ta della Caritas, da cui ognigiorno traggono vantaggioin molti italiani e straniericon gravi problemi econo-mici e di inserimento, donDavanzo chiarisce con for-za che la prima finalità del-la Caritas resta l’educazio-ne di tutti a una visione di-versa dei rapporti fra le per-sone, con più fiducia e me-no timori, con più generosi-tà e meno sprechi e la solle-citazione a operare in co-erenza con i principi dellapartecipazione e della soli-darietà in ogni ambiente e aprovocare gli interventi dicompetenza da parte deglienti pubblici preposti ai di-

versi settori della vita citta-dina.È facile essere a conoscen-za di specifici interventi del-la Caritas o magari avere in-dirizzato qualcuno alla suarete, ma abbiamo chiesto adon Roberto quali siano nel-la nostra zona le realtà a cuiporgere maggiore attenzio-ne: ce ne ha indicate tre. Lapiù grave è il quartiere Cal-vairate Molise, i cui dram-mi sono già passati su que-ste pagine. È sconcertantecome il degrado e la soffe-renza siano cronicizzati nel-l’assenza di interventi pub-blici: uniche presenze il co-mitato inquilini, animatodalla combattiva determina-

zione di Franca Caffa, e ivolontari Caritas delle par-rocchie di Sant’Eugenio e,soprattutto, San Pio V. Nep-pure i contratti di quartiereche avrebbero dovuto rea-lizzare una concertazionepartecipata, né i promessi fi-nanziamenti regionali per lariqualificazione delle areeperiferiche hanno portatoaltro che promesse, mentrel’incremento dell’abusivi-smo e il crescente numerodi persone con disagio men-tale rendono sempre menoserena e sicura la vita deglianziani soli. Ci sono staticasi di anziani ammalati chehanno addirittura rifiutato ilricovero necessario, per il ti-

more di non ritrovarsi l’al-loggio al rientro dall’ospe-dale. Eppure, secondo donDavanzo, occorre provarciancora a impegnare le isti-tuzioni, perché comunque lesoluzioni ci possono essere. Diversa, e più positiva, la si-tuazione dell’ex zona 13,oggetto della ricerca pro-mossa dalla Caritas Italiana,illustrata nella relazione diChiara Pracchi: l’attivitàdell’unità pastorale, costi-tuita dalla diocesi e pro-mossa con convinzione dal-le diverse parrocchie, insie-me a studi condotti e porta-ti a termine, lascia intrave-dere speranze costruttive diun ambiente socialmentevario, ma nel quale anche leeccellenze edilizie sono, al-meno per qualche aspetto,rivolte all’ambiente, comenel caso del Centro cardio-logico Monzino, che purenon limita la sua attività al-la zona. Sembra quindi discorgere qualche possibili-tà di positiva integrazione.E, terzo, il problema delica-to degli insediamenti deirom, proprio in questi gior-ni smantellati con le ruspein via san Dionigi per ordi-nanza del sindaco. Don Ro-berto non ha esitazioni a ne-gare che questa sia la solu-zione: il problema va af-frontato con proposte nuoveche non ignorano la realtàcomplessa e difficile, mache devono avere come pro-spettiva l’integrazione, va-lorizzando una tendenzastanziale che va emergendoanche presso gli zingari eproponendo attività che liaffezionino al territorio. Gli

zingari godono di una catti-va fama, determinata dallaloro storia di persecuzioni,dal nomadismo, dall’esserestati additati come caproespiatorio: una antipatia chepare non cerchino neppuredi dissolvere con comporta-menti virtuosi. Tuttavia, sen-za un buonismo assolutorioe senza venir meno alla pre-tesa della legalità per tutti,occorre cercare soluzionicoraggiose e originali chenon possono essere comun-que affidate a singoli comu-ni. Il rischio grave, ancheper gli anni che ci attendo-no, è invece il contrapporrerealtà sociali radicalmentediverse senza studiare inte-grazioni generando, di fatto,contrapposizioni e ostilitàpotenzialmente violente. Sorprendente, nel colloquiocon il presidente della Cari-tas, che ha davvero espe-rienze di degrado e di soffe-renze difficili da immagina-re, è la fiducia positiva che iproblemi anche più arduipossano essere avviati a so-luzione ragionevole ed equi-librata: spesso non accadeper negligenze, rifiuto alla ri-cerca, indisponibilità a met-tersi in discussione o rivede-re preconcetti. Sono gli stes-si richiami, insieme all’invi-to a mantenere lo sguardonel volto di Dio rivelato daCristo –certo che non ci ar-riviamo, ma lo sguardo deveessere alto!-, che predica dalpulpito della parrocchia de-gli Angeli Custodi, presso laquale da alcuni anni don Ro-berto abita.

Ugo Basso

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La vecchia strada per Chiaravalle (parte I)A cura della Fondazione Milano Policroma - Testo di Riccardo Tammaro - Fotografie di autori vari

La strada che congiunge la Por-ta Romana all'abbazia di Chia-ravalle si perde nella notte dei

tempi. Come ho già detto in un mioarticolo in cui parlavo di Nosedo, es-sa esiste probabilmente almeno dalsesto secolo. Nel primo tratto essa coincide conl'odierno corso Lodi ma al Pilastro,sito dove oggi si trova la "Monta",cioè il cavalcavia sulla ferrovia, dalcorso (via Emilia) si dipartiva la stra-da per Chiaravalle, che è tuttora per-corribile nello stesso tragitto dei se-coli andati. Di essa ci occuperemo inquesti articoli. Iniziamo quindi dallavia don Bosco, ed iniziamo a percor-rerla partendo dal termine della stra-da senza uscita; si noterà che i numericivici partono infatti da qui, segnoche un tempo essa si distaccava dalcorso. Oggi per giungervi occorrepassare da piazza San Luigi, ma ri-cordo che quand'ero ragazzo, unatrentina di anni fa, era possibile pas-

sare attraverso le scale dell'ultimoportone, che aveva un'entrata in viadon Bosco e una in corso Lodi, al ci-vico 52, di fianco all'attuale birreria,da quel balcone di ringhiera tuttoravisibile. Purtroppo in seguito i pro-blemi di sicurezza indurranno i con-domini a chiudere il passaggio; noiperò partiamo idealmente da qui. Subito sulla destra notiamo un vuoto:vi si trovava una piccola casetta ad unpiano, recentemente demolita. A se-guire, sulla destra, il cortile dell'ora-torio di san Luigi, che precede la chie-sa, cui ho già dedicato un articolo tem-po addietro, per cui mi limito a ricor-dare che risale al 1896 e che fu pro-gettata dall'architetto Oreste Benedet-ti. Di fronte al cortile dell'oratorio sitrova un bucolico ambiente mantenu-tosi immutato nel tempo: è il circoloAcli, fondato circa sessant'anni fa, lacui bassa costruzione è preceduta dauno splendido pergolato, da cui a set-tembre viene raccolta l'uva.

La casa successiva invece, ornata difregi, si fa notare soprattutto per labella loggia centrale che però, curio-samente, non poggia sul portone, co-me capita di solito, in quanto esso èsituato all'estremità destra dell'edifi-cio; ne risulta un quadro insieme gra-zioso e asimmetrico. Superata la piazza proseguiamo inmezzo alle case di un quartiere cheha sempre mantenuto la sua essenzapopolare, e dove si parla ancora ildialetto milanese, come recita un car-tello sulla vetrina di un noto e stori-co cartolaio del borgo. Poco dopo, sulla sinistra, si trova unbar al cui interno fino a qualche an-no fa era presente una "quadrerialombarda": si trattava di una serie diquadri, accostati più per le loro di-mensioni che per i loro soggetti, inmodo da coprire completamente lepareti; una di queste si trova al Mu-seo di Milano, ed era un'abitudine deinobili lombardi del Settecento. Superato il bar, possiamo notare cheanche i recenti rifacimenti hanno ri-spettato la misura e lo stile delle ca-se precedenti, per cui la sensazionedi omogeneità continua ad essere av-vertita camminando tra le basse ca-sette, alcune delle quali dotate di giar-dinetto al piano terreno. Sulla sinistra, poco dopo, si trova unself-service con giardino, che ha da po-chi anni sostituito la storica trattoria"La Valletta", un locale dove si man-giava a prezzi contenuti un classico me-nu toscano di ottima qualità. Dopo lavia Breno, sulla destra si trova un am-pio condominio, che giunge fino all'in-crocio con viale Brenta, che vanta ungrande giardino interno e numerosi ac-cessi, in ognuno dei quali si trova unafontana con una scultura di fenicotte-ro, molto gradevole. Superato il sema-foro, la via cambia nome e diventa Bes-sarione. Il primo tratto è caratterizzato,

sulla sinistra, da una fila di basse co-struzioni, con giardino interno, risalentialla fine del diciannovesimo secolo,mantenutesi intatte o, in caso di ri-strutturazione, omogenee nello stile; danotare, al civico 5, la balconata postaall'ultimo piano, anche se non facile davedere a causa della copertura succes-siva. A seguire sulla sinistra è il piace-

vole spazio verde annesso alla piscinaMincio, mentre superato l'incrocio ciattende un'altra tratta affiancata da ca-se d'epoca, sempre più che dignitose,seppur non lussuose. A questo punto interrompiamo la no-stra passeggiata, che riprenderemonel prossimo articolo a partire da que-sto incrocio.Circolo Acli

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Gianni Tavella nasce aMilano nel 1937 e ini-zia a scrivere poesia

alla fine degli anni ‘70 otte-nendo importanti riconosci-menti in campo letterario. Hapubblicato libri e racconti e direcente la raccolta “Per nes-suno più che ci sia”. La suaispirazione nasce quasi esclu-sivamente (come lui stesso hariconosciuto) dal balcone del-la sua casa di via Anfossi o nelgirovagare per le vie di zona4, dove vive. Attento osserva-tore di quanto gli accade at-

torno trae da fatti, episodi,semplici spaccati di vita, lospunto per elaborare le suepoesie come questi due inedi-ti che QUATTRO ha il piace-re di presentare in anteprima:

Dal balcone

Due piccole nubi.Le spinge un ventoche non è il loro.Breve il volo.Le disfa lo sgomentodi quel cielo immenso.Tornano aria.

Alle Poste di via Comelico:vedova anziana

In fila allo sportello della postala tiene strettasotto le ascelleha tante rughela borsa in pelle.Dentro, la sua famiglianascite e morti.Le calze neredi un lutto eternoaspetta il suo turno.Piccoli passi avantiassieme agli altri.

Gianni Tavella

Gianni Tavella, un poetaCaro Gianni, ho “rubato” questa intervista perché volevo

fare una chiacchierata autentica, tra amici, sincera, ge-nuina fuori da ogni schema, parlare del più e del meno,

della tua poesia. È emerso il tuo modo di vedere la poesia, conle considerazioni che magari qualcuno non condividerà. Perdo-nami il sotterfugio per farti conoscere, mai ce ne fosse bisogno,ai lettori di QUATTRO. E adesso leggi.Quando nasci come poeta?“Una passione nata improvvisamente, come una folgorazione,alla fine degli anni 70, dopo un periodo di malattia lungo e disofferenza. E qui è nata una poesia che è stata la prima: mi è ar-rivata come una folgore già quasi scritta in testa. Si intitolava“Meteoriti della mente” dove descrivo questa situazione meta-fisica. Un momento di liberazione come se questi meteoriti, co-me ho chiamato i disturbi, fossero discesi sulla terra e finalmentesi riposassero. Ero guarito e ho proseguito a scrivere”.Prima di fare il poeta chi era Gianni Tavella?“Alla Maserati ero responsabile dell’ufficio stampa e pubblicherelazioni e in parte pubblicità. Prima ancora in banca ma era unlavoro che odiavo. Quando ho avuto questa che io chiamo fol-gorazione, nonostante il lavoro fosse impegnativo, avevo co-munque il tempo di prendere appunti”.Lo fai ancora adesso o devi chiuderti in te stesso e pensare aduna poesia?“No, non è questione di meditazione è un’idea fulminea che tiviene. È come se qualcosa ti dicesse qual è la situazione che stadietro. Ultimamente ho visto una famigliola che passeggiava eparlavano tra di loro con un linguaggio molto loro, attinente al-la loro vita di tutti i giorni. Un linguaggio in codice e lì mi è“saltata” una poesia che ho appuntato. In quella immagine c’e-ra come una verità della famiglia: la felicità o la serenità cheuna famiglia rappresenta per i suoi componenti. Da lì sono na-ti dei versi che sto sviluppando”.La poesia di oggi com’è?“La poesia di oggi è secondo me largamente fasulla. Molti poe-ti pensano di scrivere poesie ma in realtà fanno molta retorica,prevalentemente fanno della prosa non della poesia. Fanno os-servazioni, scrivono riflessioni: quella non è poesia. La poesia èattinente alla realtà in un modo assoluto perché individui nellarealtà che rotola davanti a te, dei momenti un po’ magici per cuivedi quello che c’è al di là della situazione reale. Vedi la veritàdietro la realtà. Secondo me questa è l’unica poesia possibile”.Quindi secondo te un domani la poesia non avrà fortuna?“La poesia se non cambia registro, pur essendo la poesia un frut-to della creatività, la forma che dovrebbe essere più libera, infondo è vittima anche lei delle istituzioni, dell’influenza dellapolitica. Sono riconosciuti leader della poesia individui che so-no sempre quelli”.Poeti di oggi?“La mia sarà una dichiarazione che potrebbe essere esagerata-mente estrema, ma non trovo tracce autentiche di poesia, salvoquelle di Franco Loi che ha una poesia dialettale ma è una poe-

sia universale. Il linguaggio non ha importanza siasi usi l’italiano sia si usi il dialetto. Un altro grandepoeta, morto recentemente, era Baldini un poeta dia-lettale romagnolo. Poi una poetessa morta relativa-mente giovane la Donato che viveva a Roma e inpoesia era buona”.Ada Merini?“Ha iniziato bene, sta finendo male. La Merini ha ilmerito di avere una capacità straordinaria di legge-re i propri lavori con passione interiore. Una partedel suo lavoro è notevole fino a quando la popolari-tà l’ha ridimensionata. Ha un grande senso di sé equando viene a mancare l’umiltà la poesia si solitoti sfugge”.E degli stranieri?“Degli stranieri dobbiamo fidarci delle traduzioni,un americano del quale ho letto qualcosa ed è ungrande. In Inghilterra c’è una poetessa di grandi ca-pacità espressive”.Pound?“È alterato dalle traduzioni però sicuramente tra-spare un valore eccezionale”.Il periodo migliore della poesia…“Dante Alighieri. Non aggiungo altri nomi perchésolo lui ha fatto una poesia talmente straordinaria.Nel ‘300 siamo al massimo e un po’ il Rinascimen-to, che ha investito di più nelle arti figurative, conLorenzo de’ Medici che ha fatto della poesia di uncerto valore. E poi non dimentichiamo un certo si-gnor Shakespeare”.Del Novecento chi salvi? Carducci, Pascoli…“Del Novecento Carducci bisognerebbe purtroppoeliminarlo da tutti i testi perché come si dice oggi èun trombone, e così, sempre per me, D’Annunzio. Sirifà all’immaginazione ma l’immaginazione non haniente a che fare con la poesia, la poesia ha a che fa-re con la realtà. D’Annunzio ha creato immagini ine-sistenti anche se in certi momenti di estrema since-rità con se stesso scrisse La pioggia nel pineto. Haavuto solo dei momenti felici. Pascoli invece è un poeta a tuttotondo: dell’Ottocento salverei Leopardi. Quasimodo non riescoad apprezzarlo completamente. Sotto sotto c’è molta retoricanonostante il Nobel. I Nobel vengono dati in Svezia dove l’ita-liano è poco conosciuta e gli autori vengono presentati dalle ca-se editrici che tendono a piazzarli”.Questo spiega Dario Fo.“Questo spiega Dario Fo. Dal punto di vista teatrale, dal puntodi vista recitativo è stato geniale. Non aveva niente a che farecon la letteratura. Un premio Nobel della letteratura a Dario Foè proprio… non ha senso. Rimane un fenomeno dal punto di vi-sta della recitazione”.Una poesia si legge col cuore o con la mente?“Col cuore. Come dice Franco Loi con l’intelligenza del cuoree quindi non con la passione languida del cuore ma riuscendo asintetizzare il cuore con la mente.”Cosa preferisci. Una poesia d’amore o una poesia triste?“Una poesia d’amore perché l’amore è un aspetto costruttivodella personalità, e quando due persone costruiscono un’altrarealtà rispetto a loro stessi ciò è di estrema positività. Se l’amoreè inteso in questo senso, se si realizza in questi termini, è equi-valente a una poesia di grandissima ispirazione. Quelle tristiquasi sempre hanno un sottofondo di tristezza e amarezza e que-sto è molto strano perché vengono fuori gli aspetti negativi, pes-simistici, dell’esistenza. E viene fuori un panorama che non ècerto confortante malgrado certi autori del 900 siano conside-rati dei grandi. Quelli del Novecento li ho letti tutti come ho let-to tutti i francesi: i maledetti. Non li condivido, non c’è un ver-so di Baudelaire o di Rimbaud che mi esalti particolarmente. Liho letti tutti proprio per sincerarmi di questo periodo conside-rato esaltante per la poesia. Il fatto che fossero chiamati male-detti la dice lunga. Si ispiravano alla disperazione dell’esisten-za: non è buona partenza per la poesia. Ti devi ispirare a quellache è la realtà dell’esistenza. Anche alle piccole cose, ai parti-colari che sono quelli che comunicano di più perché è inutileche voliamo verso l’alto, diciamo a far propri concetti elevatis-simi, astratti come l’esistenza. Facciamo la fine di Icaro. L’uo-mo si deve adeguare ai suoi limiti e le sue grandi capacità che

nascono dalla sua umiltà e porsi come osservatore delle cose.Le piccole cose ti possono parlare e dire la realtà in qualche ca-so e quindi tu per raccogliere la voce delle piccole cose ti devimettere all’altezza delle piccole cose, farti piccolissimo, quasiinosservato. Invece se ti spingi in alto ti sciogli nella concet-tualità, nella retorica perché non ci sono parole che possono rap-presentare certe realtà come il significato dell’esistenza, i suoiperché, le domande esistenziali. Ti devi accontentare, a voltenel piccolo trovi il grande”.La tua poesia più bella?“Quella che considero più riuscita è “Gli omini del ferro e delcarbone”. Un’immagine che ha a che fare con l’immediato do-poguerra e che rappresenta la sofferenza di questi piccoli uo-mini avvolti da teli di sacco, sui camion che traballano, uominicostretti a lavorare per tirare a campare in tempi di economia li-mitante per tutti. Esseri che si muovono prima dell’alba comese non volessero mai essere individuati.”Hai buttato via poesie?“Tante. Ho fatto un lavoro di scelta con l’aiuto di Loi”.Quanti libri hai scritto?“Tre finora. Che sono finiti alla biblioteca Sormani e che con-sidero una specie di riconoscimento. Come quello che mi vedecitato nell’antologia che Garzanti ha edito selezionando le poe-sie più significative degli ultimi trenta-quarant’anni”.Cosa bolle in pentola?“Da un paio d’anni mi trovo in una situazione di aridità mentremi sono messo a scrivere racconti incentrati sul dopoguerra chesono ospitati su Quattro un giornale che a mio parere ha una bel-la qualità e lo dico al di fuori del fatto che vi collaboro. Unaconsiderazione obiettiva. Un giornale di servizio ma dove ci so-no delle penne che ci sanno fare”.Torniamo alla poesia, chi butti dalla torre?“Carducci sicuramente uno dei primi da gettare, uno sfacelo na-zionale quel tipo di poesia, ma butterò anche me stesso”.Spero non butterai anche me dopo questa chiacchierata. CiaoGianni, con affetto.

Sergio BiaginiGianni Tavella con Franco Loi

Caro direttore, ho letto con interesse sulvostro giornale l’articolo sulla situa-zione un po’ disastrosa dell’edificio di

Suffragio 3. Tutto vero, lo dico per esperien-za. Se volete, sono disposto a fare due chiac-chiere con voi. E mail firmataDecidiamo di raggiungere questo lettore spe-ciale che coraggiosamente ha deciso di raccon-tarci l’altra metà di quel mondo che abbiamotentato di descrivere in un nostro precedente ar-ticolo dopo le numerose segnalazioni dei citta-dini residenti nella zona diPiazza S. Maria del Suffragio3. Lì si trova un grande palaz-zo ormai fatiscente che ospita,fra gli altri, extracomunitari insubaffitto (anche 15 per ogniappartamento) in condizioniigienico sanitarie e di sicurez-za assolutamente precarie. Ilpalazzo e il suo cortile internosono diventati centro di spac-cio per gli stupefacenti. Il no-me del nostro lettore non ap-parirà nel testo per ovvi moti-vi di sicurezza.Cosa ti ha spinto a decidere diraccontare la tua esperienza?Quello che ho letto nell’arti-colo è soltanto una parte del-la realtà, quella vista dagli oc-chi di chi la vive dall’esterno.Ma io tempo fa facevo uso disostanze stupefacenti, e quelposto l’ho frequentato, ho comprato droga inquel cortile.Cosa intendi con “una parte della realtà”? Checosa non sappiamo?Il fatto è che sono tutti impegnati a combatte-re gli spacciatori, a dire che il problema cen-trale è quello. Ma qualcuno si è chiesto comemai c’è un mercato così florido? La verità è chela domanda è altissima, non si immagina nem-meno quanti e quali tipi di persone arrivano inquella casa per chiedere di comprare droga.Operai, commercianti, imprenditori, infermie-ri, rappresentanti, all’incirca tutti tra i 30 e il50 anni, i ragazzini non vengono qui. Come funziona lo spaccio nei cortili del palazzo?

Attraverso il passaparola vieni a sapere di que-sto palazzo. I contatti con gli spacciatori av-vengono per telefono, si chiama al loro nume-ro di cellulare e si prende un appuntamento. Sal-gono negli appartamenti a procurarti quello checerchi. Tu non puoi certo salire con loro e ognivolta vanno in un appartamento diverso. Serveper depistare eventuali osservatori. Chi sono gli spacciatori?Uomini giovani, per lo più. Stranieri, del nordAfrica, Marocco, Algeria. Alcuni hanno anche

famiglia, figli, lavorano. Spac-ciano per guadagnare più infretta. Non hanno la cultura delsacrificio per ottenere qualco-sa in cambio, se c’è la possi-bilità di sfruttare la debolezzadell’altro lo fanno. Questa èormai la regola della nostra so-cietà: sfruttare, dare il minimoindispensabile. Non c’è la fe-licità di dare all’altro. E’ in-credibile vedere come si di-mostrano disponibili e ami-chevoli se vuoi comprare e co-me invece ti trattino male sehai deciso che non ti serve piùniente.Tu ora hai smesso però…Si, mi sono reso conto che lamia vita, non era più mia, chenon era più la mia testa a fun-zionare. La droga, e non fac-cio distinzione tra leggere o

pesanti perché non ha senso, ti fa essere qual-cun altro: tutto quello che fai e dici non è frut-to della tua persona. Se si vuole essere piena-mente se stessi, essendo amati dagli altri biso-gna avere il coraggio di accettarsi come si è,con le proprie insicurezze e debolezze.Cosa ti ha fatto decidere?Mi sono reso conto che ero drogato, l’ho am-messo: ho deciso che non volevo essere qual-cun altro. E poi soprattutto mi ha aiutato la pre-ghiera… Ora quando arrivo in Piazza S. Mariadel Suffragio invece di andare a sinistra nel pa-lazzone, giro e vado a destra dentro la chiesa.E quando ho finito di pregare sono veramentee solamente me stesso.

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CURIOSI PERRubrica a cura di Lorenzo Baio

Si fa presto a riconoscere l’ospite dioggi. I suoi colori richiamanosimpatia fra i tifosi del Milan erancore fra quelli dell’Inter, madel tifo penso possa importargliben poco. Oggi vi presentiamola curiosa “cimicetta rosso-nera”(Pyrrhocoris apterus L) che dapiccoli ciascuno di noi avrà osser-vato e magari temuto dopo i sugge-rimenti clinici dei genitori e dei pa-renti. Eppure, come spesso accade,neanche lei si nutre del sugoso sangue,ma della linfa vegetale delle piante che estraepungendone gli apparati fogliari. Questi emit-

teri appartengono ad una specie molto diffu-sa in Europa; nello stadio di adulto pos-sono raggiungere dai 10 ai 12 mm dilunghezza, si caratterizzano per il co-lore rosso di fondo e per avere unamacchia rotonda e nera nel mezzo e si

possono osservare in primavera edin estate alla base di platani, tigli,castagni e robinie, raccolti in nu-

merosi gruppi colorati. Dunque non so-no da temere, se li incontrate ai giar-

dini Marinai o in qualche altro par-co giochi, o nei vostri giardini pri-vati o mamme e papà, semplice-

mente non datene a mangiare ai vostri figli!

Nel clima arido e siccitoso delle nostre estati unadelle uniche piante senza gravi crisi è il bellis-simo oleandro (Nerium olenader). I suoi fiorigrandi e vistosi, a simmetria raggiata e di colo-re roseo o bianco nelle forme spontanee (le va-rietà coltivate sono a fiore doppio) rallegrano fi-no a fine settembre i nostri giardini e le aiuolepiù isolate e meno curate. Ma questa bella pre-senza bilancia un segreto misterioso e pericolo-

so: la sua tossicità interiore. Fatti storici rac-contano che alcuni soldati di Napoleone, duran-te la guerra di Spagna, abbiano usato come spie-di per la carne dei rami di oleandro. Otto di que-sti morirono per avere solo mangiato impruden-temente la carne contaminata dalle sostanze ve-lenose contenute nell’oleandro. La tossicità diquesta pianta era d’altronde già nota ai Greci chela utilizzavano come abortivo e da alcune tribùafricane per le loro frecce. Ma non bisogna spaventarsi, basta non farci stuz-zicadenti o metterlo a disposizione di bambinipiccoli col vizio di infilarsi in bocca tutto ciò cheha una consistenza solida!! E quando ve li go-drete, in alcuni giardini privati di via Fogazza-ro, via Morosini e via Friuli, ecc… abbiatene ri-spetto, non timore.

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ma un libro che ti è piaciuto, che vuoi condividere con altri) ene prendi un altro. Un’idea semplice e simpatica per fare cul-tura. E che ne dite di qualche intermezzo musicale?Vi aspettiamo dalle 18 alle 20.

Riapre il prossimo 26 settembre l’Atelier di via Pistrucci23, con i suoi corsi di pittura, svolti in un vero e proprio“Atelier des Artists” da una coppia di artisti, Ennio Caz-

zaniga (pittura) e Gianna Berettini (acquarello).Si dice che la pittura fa bene, il che è vero se si intende la pit-tura come creazione, invenzione che coinvolge l’IO dell’ese-cutore, non come copia di cartoline o di quadri celebri.Anche per questo approccio all’insegnamento, i corsi sono adat-ti anche ai più giovani che con la loro creatività possono crea-re un utile scambio di esperienza con i grandi.Quest’anno poi è stato aggiunto un corso sul “Cubismo e le sueproblematiche”.Gli orari di apertura dell’Atelier sono: martedì e giovedì dalle17.00 alle 19.00 – mercoledì dalle 10.00 alle 12.00. Per infor-mazioni: Centro culturale “L’Atelier” tel 02 8056923 – 3472440200

Nuovo appuntamento con la Festa della Cooperazione, promos-sa dagli Organismi Cooperativi di Rogoredo, che quest’anno of-fre un programma ancora più vario e ricco.

Iniziata domenica 9 settembre con la pedalata ecologica "III Memo-rial M. Ojan" e il pranzo dei pensionati, la festa prosegue con le se-guenti iniziative:sabato 15 settembreore 13.30, "A pesca con papà", VI edizione della gara per bambini ac-compagnatiore 17.30, premiazioni presso il Centro sportivo di Rogoredo, con rap-presentanti delle Amministrazioni comunale e Provinciale di Milano.domenica 16, Parco di Via Medeaore 10.30, "Risparmio energetico: tutela ambientale, teleriscalda-mento:e nuove tecnologie per la nuova Rogoredo", incontro conAEM/ASM ed espertiore 12.30, aperitivoore 13, pranzo socialeore 16, apre la balera. Nel Parco, animazioni ed attività varie per gran-di e piccini. Merenda.mercoledì 19ore 21, nel salone di Via Freikofel, serata a tema: "Rogoredo che verrà"venerdì 21ore 21, salone di Via Freikofel, Serata Danzante.domenica 23, Parco di Via Medeaore 10.30, gara di modellini automobilistici per ragazzi e bambini.ore13, polenta, funghi e altre specialitàore 16, apre la balera. Nel Parco, animazioni ed attività varie per gran-di e piccini. Merenda. Finali e premiazioni della gara di modellini.

Durerà due mesi,fino al 15 no-vembre, la Con-

sultazione Nazionalepromossa dalla Coalizio-ne “ItaliaEuropa – LI-BERI DA OGM” perchiedere alle istituzioniun modello agroalimen-tare di qualità, sicuro perla salute, rispettoso del-l’ambiente e del clima esoprattutto libero da organismi geneticamente modificati.La Coalizione riunisce per la prima volta le maggiori organiz-zazioni degli agricoltori, della moderna distribuzione, dell’ar-tigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, del-l’ambientalismo, della scienza, della cultura e della coopera-zione internazionale.La consultazione consiste in una e propria votazione, con tan-to di scheda simile ad una scheda elettorale, in cui si può espri-mere un voto “SI” o ”NO” alla domanda: “Vuoi che l’agroali-mentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello svilup-po, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile einnovativo, fondato sulla biodiversità, libero da OGM?”.Per garantire l’autenticità del voto, sulla scheda sono anche ri-chiesti i dati anagrafici e la firma.La consultazione ha carattere nazionale, ed ogni organizzazio-ne metterà in campo iniziative per raccogliere i voti.Nella nostra zona è possibile votare presso il supermercatocoop di via Rogoredo e l’ipercoop di Piazza Lodi, recando-si presso l’ufficio soci o ai banchetti che verranno allestitiin alcuni fine settimana da qui al 15 novembre. Coop, in-fatti, è una delle organizzazioni che aderisce a “ItaliaEuro-pa – LIBERI DA OGM” ed è impegnata a raccogliere i vo-ti dei propri soci e dei cittadini.Per chi vuole approfondire, un sito apposito, www.liberi-daogm.org, dà tutte le informazioni necessarie e la relativa do-cumentazione; nello stesso sito è anche possibile votare on line.

Dopo un vero e proprio “giro d’Italia” che, dal 2004 adoggi, l’ha portata in diverse regioni, arriva a Milano, al-l’interno degli spazi del cine-teatro L’Arca, la mostra

“IO DENTRO IL MONDO”, ideata e realizzata dalla Legadel Filo d’Oro, l’Associazione che da oltre 40 anni opera sututto il territorio nazionale per l’ assistenza, l’educazione, la ri-abilitazione, il recupero ed il reinserimento sociale delle per-sone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.L’iniziativa è un’opportunità per guardare alla disabilità in ma-niera costruttiva e non pietistica. Anche la diversità fisica puòessere un dono straordinario, una risorsa che ci aiuta a com-prendere meglio il valore della vita e le cose che davvero han-no valore nella vita. Raccontare la quotidianità di una personasordocieca è l’obiettivo di questa mostra: “IO dentro il mon-do” accompagna i visitatori attraverso quattro ambienti (casa,lavoro, scuola, tempo libero) che aiutano a “toccare con mano”alcuni aspetti concreti della realtà di persone che non possononé vedere, né sentire e, spesso, associano alle problematiche divista e udito, anche ulteriori disabilità. Immagini, video e ma-teriali informativi completano il percorso della mostra e per-mettono di imparare a guardare con occhi diversi al mondo del-la disabilità sensoriale. La mostra si inaugurerà venerdì 28 set-tembre, al termine di una mattinata di festa per i 20 anni di at-tività della sede territoriale milanese della Lega del Filo d’O-ro e resterà poi aperta al pubblico fino a venerdì 12 ottobre.

CINE-TEATRO L’ARCACorso XXII Marzo, 23/15

28 settembre – 12 ottobre 2007Lun-Sab: ore 10-13 / 15-19.30

Domenica: 15-19.30Ingresso libero

GALLERIA RUBINvia Bonvesin de la Riva 5

Stefan Hoenerloh22 settembre 2007 - 22 ottobre 2007

inaugurazione: venerdì 21 settembre ore 19.00

orari di apertura: da lunedì a sabato, 14.30 - 19.30 e su appuntamentoIn occasione della manifestazione START: apertura straordinaria neigiorni 22 e 23 settembre 2007 con il seguente orario: 12.00 - 21.00Info: tel. 0236561080 - email: [email protected]

Stefan Hoenerloh dipinge città immaginarie che non hanno ri-scontri nel reale e lo fa con grande abilità tecnica, descrivendoogni minimo dettaglio con una perizia degna degli antichi mae-stri. L’artista tedesco ci offre vedute di panorami cittadini, coninquadrature limitate a pochi edifici monumentali accostati unoall’altro, a sviluppo verticale. Le opere dell'artista conduconol'osservatore attraverso vicoli e strade nascoste introducendo-lo in uno spazio scenico fittizio, dai caratteri neutri e indeci-frabili per questo avvolti da un'aura di mistero. Le città imma-ginarie di Hoenerloh nascono da reminiscenze architettonicheche mescolano la maestosità delle rovine romane con gli anti-chi e austeri palazzi di una Germania sospesa nel tempo.L’artista vive e lavora a Berlino.

Centro culturaleZEROLOGICO

Via Anfossi 8 - Tel: 347 93 72 459www.zerologico.it - [email protected]

Fino al 15 settembre – orario 16.00-19.30

RI – KAIBAKHGradite un assaggio di Kaibakh?Esposizione di fotografie delle tre edizioni del FestivalEventi:venerdì 14 settembre h 21.30Proiezioni di cortometraggisabato 15settembreh 21.30Reading "Oro, alieni e edicole notturne"tre reporter raccontano le loro piccole avventure

dal 20 settembre al 13 ottobre

EVENTO ZERO/010mostra di pittura e scultura di Antonio Dell'Isola ….dal rosso al rosso….2^ Edizione - a cura di Matteo GalbiatiL’evento partecipa alla Giornata del contemporaneo del 6 ottobre

L’Antica Credenza di sant’Ambrogio di Milanoindice l’XI concorso di poesia e prosa dialet-tale lombarda: “… prima che vegna nòtt.”

Gli autori possono partecipare con tre poesie (ognunanon superiore a trenta versi) e/o con tre scritti in prosa(massimo quattro cartelle) redatti in qualsiasi dialetto diarea lombarda e del Canton Ticino.I lavori dovranno pervenire in quadruplice copia con tra-duzione in lingua italiana, essere inediti e non presenta-ti ad altro concorso. La partecipazione è gratuita. Sonoprevisti premi in danaro, coppe, medaglie e riconosci-menti. Le opere devono essere anonime e recare un mot-to, ripetuto su una busta chiusa contenente le generali-tà, l’indirizzo ed il numero telefonico dell’autore.I componimenti devono arrivare entro il 9 novembre 2007all’Antica Credenza di sant’Ambrogio Via Rivoli 4, 20121Milano a mezzo posta o consegnati a mano.Non si accetteranno opere trasmesse a mezzo plichi rac-comandati.La premiazione avverrà il 7 dicembre 2007 a partire dal-le ore 14 presso l’Auditorium del Civico Acquario in ViaGadio 2 a Milano.Per informazioni: tel e fax 02861587 - e-mail [email protected] - www.anticacredenzasantambro-giomilano.org

ASSOCIAZIONE LUISA BERARDIVia degli Etruschi 5 (interno cortile)

Sono aperte le iscrizioni per il corso di HATHA YOGA per si-gnore, che si svolgerà in sede il MARTEDI’ DALLE ORE 11.00ALLE 12.00 a partire da metà Ottobre. Per informazioni e ade-sioni telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00 al nu-mero 328 6241767. Posti limitati.

Un voto per essereliberi da OGM

Facciamo book-crossing! La Festa della Cooperazionea Rogoredo

Un Atelier per dipingere

PREMIO DI POESIA E PROSA 2007“… prima che vegna nòtt“

IO DENTRO IL MONDO INDIPENDENZA, ACCESSO, PARTECIPAZIONE

PER LE PERSONE SORDOCIECHE

Stefan Hoenerloh, Rue Abigail et Brittany Hensel, 2006, oliosu tela, 171 x 126 cm

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Da Philgood, in Maestri Campionesi 22, il secondo gio-vedì di ogni mese, si può fare Book-crossing: tu portiun libro (non proprio un libro di cui ti vuoi sbarazzare,

ma un libro che ti è piaciuto, che vuoi condividere con altri) ene prendi un altro. Un’idea semplice e simpatica per fare cul-tura. E che ne dite di qualche intermezzo musicale?Vi aspettiamo dalle 18 alle 20.

Riapre il prossimo 26 settembre l’Atelier di via Pistrucci23, con i suoi corsi di pittura, svolti in un vero e proprio“Atelier des Artists” da una coppia di artisti, Ennio Caz-

zaniga (pittura) e Gianna Berettini (acquarello).Si dice che la pittura fa bene, il che è vero se si intende la pit-tura come creazione, invenzione che coinvolge l’IO dell’ese-cutore, non come copia di cartoline o di quadri celebri.Anche per questo approccio all’insegnamento, i corsi sono adat-ti anche ai più giovani che con la loro creatività possono crea-re un utile scambio di esperienza con i grandi.Quest’anno poi è stato aggiunto un corso sul “Cubismo e le sueproblematiche”.Gli orari di apertura dell’Atelier sono: martedì e giovedì dalle17.00 alle 19.00 – mercoledì dalle 10.00 alle 12.00. Per infor-mazioni: Centro culturale “L’Atelier” tel 02 8056923 – 3472440200

Nuovo appuntamento con la Festa della Cooperazione, promos-sa dagli Organismi Cooperativi di Rogoredo, che quest’anno of-fre un programma ancora più vario e ricco.

Iniziata domenica 9 settembre con la pedalata ecologica "III Memo-rial M. Ojan" e il pranzo dei pensionati, la festa prosegue con le se-guenti iniziative:sabato 15 settembreore 13.30, "A pesca con papà", VI edizione della gara per bambini ac-compagnatiore 17.30, premiazioni presso il Centro sportivo di Rogoredo, con rap-presentanti delle Amministrazioni comunale e Provinciale di Milano.domenica 16, Parco di Via Medeaore 10.30, "Risparmio energetico: tutela ambientale, teleriscalda-mento:e nuove tecnologie per la nuova Rogoredo", incontro conAEM/ASM ed espertiore 12.30, aperitivoore 13, pranzo socialeore 16, apre la balera. Nel Parco, animazioni ed attività varie per gran-di e piccini. Merenda.mercoledì 19ore 21, nel salone di Via Freikofel, serata a tema: "Rogoredo che verrà"venerdì 21ore 21, salone di Via Freikofel, Serata Danzante.domenica 23, Parco di Via Medeaore 10.30, gara di modellini automobilistici per ragazzi e bambini.ore13, polenta, funghi e altre specialitàore 16, apre la balera. Nel Parco, animazioni ed attività varie per gran-di e piccini. Merenda. Finali e premiazioni della gara di modellini.

Durerà due mesi,fino al 15 no-vembre, la Con-

sultazione Nazionalepromossa dalla Coalizio-ne “ItaliaEuropa – LI-BERI DA OGM” perchiedere alle istituzioniun modello agroalimen-tare di qualità, sicuro perla salute, rispettoso del-l’ambiente e del clima esoprattutto libero da organismi geneticamente modificati.La Coalizione riunisce per la prima volta le maggiori organiz-zazioni degli agricoltori, della moderna distribuzione, dell’ar-tigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, del-l’ambientalismo, della scienza, della cultura e della coopera-zione internazionale.La consultazione consiste in una e propria votazione, con tan-to di scheda simile ad una scheda elettorale, in cui si può espri-mere un voto “SI” o ”NO” alla domanda: “Vuoi che l’agroali-mentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello svilup-po, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile einnovativo, fondato sulla biodiversità, libero da OGM?”.Per garantire l’autenticità del voto, sulla scheda sono anche ri-chiesti i dati anagrafici e la firma.La consultazione ha carattere nazionale, ed ogni organizzazio-ne metterà in campo iniziative per raccogliere i voti.Nella nostra zona è possibile votare presso il supermercatocoop di via Rogoredo e l’ipercoop di Piazza Lodi, recando-si presso l’ufficio soci o ai banchetti che verranno allestitiin alcuni fine settimana da qui al 15 novembre. Coop, in-fatti, è una delle organizzazioni che aderisce a “ItaliaEuro-pa – LIBERI DA OGM” ed è impegnata a raccogliere i vo-ti dei propri soci e dei cittadini.Per chi vuole approfondire, un sito apposito, www.liberi-daogm.org, dà tutte le informazioni necessarie e la relativa do-cumentazione; nello stesso sito è anche possibile votare on line.

Dopo un vero e proprio “giro d’Italia” che, dal 2004 adoggi, l’ha portata in diverse regioni, arriva a Milano, al-l’interno degli spazi del cine-teatro L’Arca, la mostra

“IO DENTRO IL MONDO”, ideata e realizzata dalla Legadel Filo d’Oro, l’Associazione che da oltre 40 anni opera sututto il territorio nazionale per l’ assistenza, l’educazione, la ri-abilitazione, il recupero ed il reinserimento sociale delle per-sone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.L’iniziativa è un’opportunità per guardare alla disabilità in ma-niera costruttiva e non pietistica. Anche la diversità fisica puòessere un dono straordinario, una risorsa che ci aiuta a com-prendere meglio il valore della vita e le cose che davvero han-no valore nella vita. Raccontare la quotidianità di una personasordocieca è l’obiettivo di questa mostra: “IO dentro il mon-do” accompagna i visitatori attraverso quattro ambienti (casa,lavoro, scuola, tempo libero) che aiutano a “toccare con mano”alcuni aspetti concreti della realtà di persone che non possononé vedere, né sentire e, spesso, associano alle problematiche divista e udito, anche ulteriori disabilità. Immagini, video e ma-teriali informativi completano il percorso della mostra e per-mettono di imparare a guardare con occhi diversi al mondo del-la disabilità sensoriale. La mostra si inaugurerà venerdì 28 set-tembre, al termine di una mattinata di festa per i 20 anni di at-tività della sede territoriale milanese della Lega del Filo d’O-ro e resterà poi aperta al pubblico fino a venerdì 12 ottobre.

CINE-TEATRO L’ARCACorso XXII Marzo, 23/15

28 settembre – 12 ottobre 2007Lun-Sab: ore 10-13 / 15-19.30

Domenica: 15-19.30Ingresso libero

GALLERIA RUBINvia Bonvesin de la Riva 5

Stefan Hoenerloh22 settembre 2007 - 22 ottobre 2007

inaugurazione: venerdì 21 settembre ore 19.00

orari di apertura: da lunedì a sabato, 14.30 - 19.30 e su appuntamentoIn occasione della manifestazione START: apertura straordinaria neigiorni 22 e 23 settembre 2007 con il seguente orario: 12.00 - 21.00Info: tel. 0236561080 - email: [email protected]

Stefan Hoenerloh dipinge città immaginarie che non hanno ri-scontri nel reale e lo fa con grande abilità tecnica, descrivendoogni minimo dettaglio con una perizia degna degli antichi mae-stri. L’artista tedesco ci offre vedute di panorami cittadini, coninquadrature limitate a pochi edifici monumentali accostati unoall’altro, a sviluppo verticale. Le opere dell'artista conduconol'osservatore attraverso vicoli e strade nascoste introducendo-lo in uno spazio scenico fittizio, dai caratteri neutri e indeci-frabili per questo avvolti da un'aura di mistero. Le città imma-ginarie di Hoenerloh nascono da reminiscenze architettonicheche mescolano la maestosità delle rovine romane con gli anti-chi e austeri palazzi di una Germania sospesa nel tempo.L’artista vive e lavora a Berlino.

Centro culturaleZEROLOGICO

Via Anfossi 8 - Tel: 347 93 72 459www.zerologico.it - [email protected]

Fino al 15 settembre – orario 16.00-19.30

RI – KAIBAKHGradite un assaggio di Kaibakh?Esposizione di fotografie delle tre edizioni del FestivalEventi:venerdì 14 settembre h 21.30Proiezioni di cortometraggisabato 15settembreh 21.30Reading "Oro, alieni e edicole notturne"tre reporter raccontano le loro piccole avventure

dal 20 settembre al 13 ottobre

EVENTO ZERO/010mostra di pittura e scultura di Antonio Dell'Isola ….dal rosso al rosso….2^ Edizione - a cura di Matteo GalbiatiL’evento partecipa alla Giornata del contemporaneo del 6 ottobre

L’Antica Credenza di sant’Ambrogio di Milanoindice l’XI concorso di poesia e prosa dialet-tale lombarda: “… prima che vegna nòtt.”

Gli autori possono partecipare con tre poesie (ognunanon superiore a trenta versi) e/o con tre scritti in prosa(massimo quattro cartelle) redatti in qualsiasi dialetto diarea lombarda e del Canton Ticino.I lavori dovranno pervenire in quadruplice copia con tra-duzione in lingua italiana, essere inediti e non presenta-ti ad altro concorso. La partecipazione è gratuita. Sonoprevisti premi in danaro, coppe, medaglie e riconosci-menti. Le opere devono essere anonime e recare un mot-to, ripetuto su una busta chiusa contenente le generali-tà, l’indirizzo ed il numero telefonico dell’autore.I componimenti devono arrivare entro il 9 novembre 2007all’Antica Credenza di sant’Ambrogio Via Rivoli 4, 20121Milano a mezzo posta o consegnati a mano.Non si accetteranno opere trasmesse a mezzo plichi rac-comandati.La premiazione avverrà il 7 dicembre 2007 a partire dal-le ore 14 presso l’Auditorium del Civico Acquario in ViaGadio 2 a Milano.Per informazioni: tel e fax 02861587 - e-mail [email protected] - www.anticacredenzasantambro-giomilano.org

ASSOCIAZIONE LUISA BERARDIVia degli Etruschi 5 (interno cortile)

Sono aperte le iscrizioni per il corso di HATHA YOGA per si-gnore, che si svolgerà in sede il MARTEDI’ DALLE ORE 11.00ALLE 12.00 a partire da metà Ottobre. Per informazioni e ade-sioni telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00 al nu-mero 328 6241767. Posti limitati.

Un voto per essereliberi da OGM

Facciamo book-crossing! La Festa della Cooperazionea Rogoredo

Un Atelier per dipingere

PREMIO DI POESIA E PROSA 2007“… prima che vegna nòtt“

IO DENTRO IL MONDO INDIPENDENZA, ACCESSO, PARTECIPAZIONE

PER LE PERSONE SORDOCIECHE

Stefan Hoenerloh, Rue Abigail et Brittany Hensel, 2006, oliosu tela, 171 x 126 cm

Il Centro Artistico Culturale Milanese,Associazione senza scopo di lucro con se-de in Viale Lucania 18, da quasi mezzo se-

colo svolge un'intensa attività a favore dellacultura e dell'arte nella città e nella Provinciadi Milano. Fondato nel lontano 12 giugno 1963da un gruppo di amici della periferia sud di Mi-lano (l'attuale Zona 4), è venuto sempre piùconsolidando la sua presenza nel territorio, age-volato in questo da Dirigenti lungimiranti e dal-la presenza tra le sue fila di artisti tra i più rap-presentativi della vita culturale milanese. Oltre che per l'importante funzione sociale, lasua attività è apprezzata per le mostre d'arte, leconferenze culturali, le visite a musei e cittàd'arte, le estemporanee di pittura "en plein air".Intensa è anche l'attività didattica con Corsi diPittura, Scultura e Ceramica. Per la stagione 200712008 i Corsi avranno ilseguente svolgimento:

Lunedì - Pittura a olio Martedì - Pittura ad acquerello Mercoledì - Scultura e CeramicaGiovedì - Pittura ad acquerello Venerdì - Atelier di Pittura (decoupage,

pittura su stoffa, su vetro, acritica)

Oggi, il Centro Artistico Culturale Milane-se è una fra le più importanti Associazioni ar-tistiche di Milano. Recentemente ha ricevutodall' Amministrazione Comunale di Milanoil prestigioso Ambrogino d'Oro 2006 qualericonoscimento alla meritoria opera svolta nelcampo dell'Arte. Sullo slancio di questo successo, nel mese di

aprile ha inaugurato, nel meraviglioso SaloneNapoleonico del Circolo della Stampa, la ter-za grande Mostra su Milano dal titolo "La Poe-sia dei Navigli Milanesi" che riprende il filo-ne inaugurato nel 2005 con "Angoli della vec-chia Milano" e proseguito nel 2006 con "Pa-lazzi, Cortili e Giardini di Milano". La Mostra era patrocinata dalla Presidenza delConsiglio Comunale di Milano, dal Consigliodi Zona 4, dalla Provincia di Milano e dal Cir-colo della Stampa che erano presenti ai massi-mi livelli alla cerimonia d'inaugurazione. Glielaborati di queste tre mostre verranno raccoltiin un unico Catalogo per fame un'opera prezio-sa e originale che verrà realizzata grazie al con-tributo del Comune e del Consiglio di Zona 4. Altre interessanti iniziative si sono svolte primadelle vacanze estive e tra queste ricordiamo:• la Mostra degli Allievi che ha presentato ol-tre 50 opere di Pittura, Scultura e Ceramica ese-guite dagli iscritti ai Corsi; • l'Estemporanea di Pittura a più mani cheha visto all'opera 40 artisti in una simpatica ga-ra di pittura "en plein air". E' stata un'iniziati-va molto apprezzata dai Soci e simpatizzantiche hanno partecipato a questa particolare "ker-messe" svoltasi il 17 giugno a Boffalora S/Ti-cino all'insegna dell'arte e del divertimento.

Per domenica 30 settembre 2007è in programma la

9° edizione della Mostra/Concorso“EXPO ARTE CORVETTO"

che segnerà la ripresa dell'attività dopo la pau-sa estiva. Come è ormai tradizione, sarà allestita nel Via-le centrale alberato di Corso Lodi, tra Piazza-le Corvetto e Viale Bacchiglione e durerà tut-ta la giornata (9-19). L'organizzazione è già al lavoro e promette unaRassegna di grande livello. Possono partecipa-re gli artisti di Milano e fuori Milano. Per iscri-versi alla Mostra telefonare al n° 02 57402966entro venerdì 28 Settembre.Ad ogni espositore verrà assegnato uno spaziodi 5 metri lineari ove potrà collocare le proprieattrezzature per l'esposizione. Le opere ver-ranno classificate in tre distinte Sezioni: Pittu-ra a olio, Pittura ad acquerello, altre Tecniche(Scultura, Ceramica, Grafica, ecc.). Un'appo-sita Giuria, composta da esperti d'arte, valute-rà le opere esposte e le più meritevoli verran-no premiate (con coppe e bonus in denaro) al-la presenza di personalità dell'arte e della cul-tura milanese. Come per le precedenti edizio-ni, l'iniziativa non mancherà di richiamare l'at-tenzione della Stampa e della TV. La Mostra si svolgerà con il Patrocinio dellaPresidenza del Consiglio Comunale di Milano,del Consiglio di Zona 4, della Provincia di Mi-lano e di Intesa-S.Paolo.

Inoltre, il Centro dispone di un ampio SALO-NE ESPOSITIVO attrezzato per mostre per-sonali e collettive anche di artisti esterni.

Per informazioni:02 57402966 oppure 02 5391552

www.centroartisticoculturalemilanese.it

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CENTRO ARTISTICOCULTURALE MILANESE

La sua attività non conosce sosta

via A. Maffei 29 - tel. 02 5455615www.teatrosilvestrianum.it - [email protected]

CAMPAGNA ABBONAMENTI2007-2008

Come prenotarePRESSO LA SEGRETERIA del Teatro dal lunedì al venerdì (ore 16.30-18.00) a partire da lu-nedì 17 settembre 2007TELEFONICAMENTE: potete lasciare un messaggio al numero 02 5455615 indicando chiara-mente il vostro nominativo e recapito telefonico. Sarete richiamati al più presto.INTERNET: è possibile prenotare l’abbonamento per la stagione ’07-’08 compilando l’apposi-to modulo nel sito www.teatrosilvestrianum.it (sezione abbonamenti) oppure inviando una mailall’indirizzo [email protected] precisando chiaramente il proprio nome, cognome, ilnumero di abbonamenti che si intendono sottoscrivere e la categoria (intero o ridotto).

STAGIONE TEATRALE 2007-20085° CONCORSO TEATRALE F.I.T.A.

I lavori segnati con ❋ partecipano al concorso

22 e 23 Settembre 2007 ore 21.00

ZITTO SA …. O NON TI TELEVOTOConosciuto dal pubblico televisivo come atto-re della V edizione di Amici, Andrea Dianettiporta a teatro il suo show dal titolo “Zitto sa… o non ti televoto” in cui ironizza sui realitye su tutto il mondo che ruota intorno ad essi,

dai provini al-le modalità diselezione, partendo proprio da Amici, il talent show che lo halanciato. Dopo tanta ‘realtà’, il ragazzo prodigio di Maria DeFilippi, dunque, sfida il palco con un monologo di cui è non so-lo interprete, ma anche autore e regista. Divertente e dissa-crante, con momenti poetici e musicali accompagnati dalle co-reografie del corpo di ballo Solo Arte, “Zitto sa … o non ti te-lefoto” è uno spettacolo completo in cui Dianetti dimostra diessere un artista a 360 gradi, confermando il suo talento di at-tore e intrattenendo il pubblico anche attraverso la danza e ilcanto. E’ uno spettacolo adatto ad un pubblico di tutte le età

Info e prevendite:[email protected]

cell. 347 3440888www.teatrooscar.it

21 Aprile 2007, Salone Napoleonico del Circolo della Stampa di Milano. Inaugurazione del-la Mostra "La Poesia dei Navigli Milanesi"

Sabato 20 ottobre ’07 – ore 20.45Compagnia dei GiovaniLA CAMERIERA BRILLANTEdi C. Goldoniregia Sandro Mariniello

Sabato 10 novembre ’07 – ore 20.45Compagnia G. T. Tempo❋ LA CENA DEI CRETINIdi Francis Weberregia di Simona Santamaria

Sabato 24 novembre ’07 – ore 20.45Compagnia Teatrale Il Pioppo❋ LE AVVENTURE DELLA VILLEGGIATURAdi C. Goldoniregia di Luciano Pasetti

Sabato 15 dicembre ’07 – ore 20.45Coro CAI/ANA di Cinisello B.CONCERTO DI NATALELe più belle canzoni delle nostre vallate

Sabato 12 gennaio ’08 – ore 20.45Compagnia Il Mosaico❋ MADRE TERESA IL MUSICALdi M. Pulicelli regia di Beppe Bianchi e Salvatore Poleo

Sabato 26 gennaio ’08 – ore 20.45Compagnia La TarumbaUNA DUMENEGA DE PAÜRAdi S. Fayadregia di Tony Sirto

Sabato 02 febbraio ’08 – ore 20.45Compagnia delle Muse❋ NORMALI PER FORZAdi C. Ferriregia di L. Sperzaga

Sabato 01 marzo ’08 – ore 20.45Compagnia Del PentagonoNUVOLEdi Roberto Rossetto

Sabato 08 marzo ’08 – ore 20.45Compagnia Percorsi Teatrali❋ LA VITA NON E’ UN FILM DI DORIS DAYdi Mino Belleiregia di Luigi Ferioli

Sabato 29 marzo ’08 – ore 20.45Gruppo Teatrale Martesana DueDONN E DANEE FAN DANA’Musical milaneseregia di M. Maratea e P. Cambiagli

Sabato 12 aprile ’08 – ore 20.45Compagnia Luci della Ribalta❋ DITEGLI SEMPRE DI SI’di Eduardo De Filipporegia di Mauro Tommasi

Sabato 19 aprile ’08SERATA DI GALAProgramma da definireINGRESSO LIBERO

POSTO NUMERATOIngresso singolo spettacolo comprensivo di prenotazione

INTERO 7 10,00 - RIDOTTO 7 8,00

ABBONAMENTO 11 SPETTACOLIPosto fisso prenotato per l’intera stagione

INTERO 7 70,00 - RIDOTTO 7 60,00

PREZZI

Riduzioni: ragazzi fino a 18 anni – adulti oltre i60 anni

ACCESSIBILITA’ AI DISABILI - PARCHEGGIO INTERNO GRATUITO NON CUSTODITO

Via Lattanzio 58 - Tel 02 55196754