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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Francesco Pustorino,Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Roberta Pecchi, Riccardo Pelliconi, Luigi Regianini,Alberto Tavazzi, Rosanna Tortorelli. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XI, numero 84, aprile 2007 C he sia dell’esistenza della loro scuo- la, il corso serale del Liceo Artistico Brera di via Hajech, che vogliono par- lare gli studenti? E parlarne con il linguag- gio che padroneggiano meglio, quello del- l’arte, per far conoscere anche all’e- sterno quello che hanno im- parato nella loro scuola che, temono, for- se non acco- glierà più nuo- vi studenti. Le iscrizioni alla prima sono po- che? Forse, ma ci si può iscrivere fi- no a settembre e, soprattutto, bisogna farsi conoscere, “promuoversi”, per- ché la scuola è valida e risponde ad una do- manda che sicuramen- te c’è e che cerca solo una risposta. Per gli studenti in corso, allora, questa mostra è particolarmente im- portante e per realizzarla si sono impegnati tantissimo: oltre ai loro lavori, didattici e in- dividuali (più di 200!), saranno in mostra tre bronzi famosi, appositamente imprestati da privati, di Giacomo Manzù, Medardo Rosso ed Alberto Giacometti. Nell’incontro che abbia- mo avuto con Eleonora, Vega, Martina alle prese con l’organizzazione della mostra, ci hanno mostrato due “trofei”: due messaggi scritti di loro pugno da Da- rio Fo e dalla poe- tessa Alda Merini. Scrive Dario Fo: “La scuola serale è una civile tradi- zione di antica origine. Can- cellarla è un at- to di bassa ci- viltà”. Più pregnante il mes- saggio di Alda Merini, molto apprezzato dalle ragazze che ci hanno chiesto di pubblicarlo per farlo conoscere ai nostri lettori. Eccolo: “Fra le tante vergogne di Milano, ormai chi le enumera più, anche la chiusura del Liceo Artistico Serale di Brera. Avevo cominciato con la difesa strenua del io piccolo solaio ma ho capito che sono state demolite altre cose anche più importanti. E vengono accantonati i giovani come se fossero carta stracia. Chis- sà se questi giovani un giorno diventeranno libri, libri da leggere, libri di torture e di ese- cuzioni, libri che faranno pensare che l’Ita- lia non è tutta verde ma è quasi tutta cemen- to e che per amore di questo cemento si sfo- derano delle sciabole che tagliano la testa al- la verità.” CONTINUITÀ DELL’ESISTENZA Dal 12 al 19 aprile presso Spazio Laboratorio Ha- jech – via Hajech 27 La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni esclu- so festivi dalle 15.30 alle 22.00 – sabato 14.30- 17.00. Inaugurazione giovedì 12 aprile ore 18.30 Continuità dell’esistenza Speciale Mercati generali pag. 6-7 La pagina dei creativi pag. 3 Gli Champs Elysèes della zona 4: Corso Plebisciti pag. 9 I riesami non finiscono mai pag. 5 Arte e cultura in zona pag. 10-11 Nelle pagine interne: 18-23 aprile: non perdetevi la settimana del design È passato poco più di un mese dalla nuova apertura di una delle discoteche più frequentate e conosciute della Milano not- turna. Il 26 gennaio era infatti la data d’inaugurazione del nuovo Rolling Stone, locale storico di Corso XXII Mar- zo, e tempio del rock che ha ospitato nel corso degli anni star di fama mondiale quali Iron Maiden, Duran Duran, Nick Cave e Lou Reed. Sor- ta nel 1981 e passata nel 1990 sotto una seconda ge- stione, la discoteca è tornata nelle mani del fondatore ori- ginario, Enrico Rovelli, ex manager di Patty Pravo e di Vasco Rossi. Tra le novità ipertecnologiche dell’audio, delle luci e del laser show proposte dal locale, vi è an- che quella che risponde ad una esigenza esclusivamente pratica e che spesso ha sco- raggiato i giovani clienti in- tenzionati a trascorrere una serata al ritmo di rock, oltre al fatto che crea moltissimo Per la vostra pubblicità in zona contate su... Tel 02 45485050 - fax 02 45485051 E mail: [email protected] www.quattronet.it Richiedeteci un preventivo segue a pag. 5 E’ in arrivo la settimana del Salone interna- zionale del mobile, presso il polo fieristico di Rho Pero, ma soprattutto è in arrivo il Fuorisalone, quella serie di eventi minori sparsi in tutta la città in grado di avvicinare il design ad un pubblico vasto e vario. Centinaia le location che ospi- tano giovani designer o affer- mate aziende, ed è una vera fe- sta andare in giro per negozi o ampi showroom o piccoli spa- zi espositivi riconoscibili dal banner di Interni (il mensile di design), scoprendo gli oggetti più belli o più sorprendenti o più particolari prodotti da crea- tivi di tutto il mondo. Anche la zona 4 sarà coinvolta in questa frenetica settimana: rispetto ad alcuni anni fa sono diminuite le location da visita- re, altre zone hanno attirato un gran numero d’eventi, pensia- mo alla Zona Tortona o alla Bo- visa, o a Lambrate, tuttavia an- che restando nella nostra zona 4, ce n’è da trotterellare! L’elenco completo del Fuori- salone esce abbastanza a ridos- so della settimana del design, per cui non siamo in grado di darvi tutte le informazioni: in- cominciamo quindi con le ini- ziative di cui ci è pervenuta fi- nora comunicazione; basterà poi andare ad una di esse e lì troverete tutto il calendario. L’elenco è a pagina 8. 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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni.Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Francesco Pustorino, VitoRedaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Roberta Pecchi, Riccardo Pelliconi, Luigi Regianini, Alberto Tavazzi, Rosanna Tortorelli. Aderente alCoordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XI, numero 84, aprile 2007

C he sia dell’esistenza della loro scuo-la, il corso serale del Liceo ArtisticoBrera di via Hajech, che vogliono par-

lare gli studenti? E parlarne con il linguag-gio che padroneggiano meglio, quello del-l’arte, per far conoscere anche all’e-sterno quello che hanno im-parato nella loroscuola che,temono, for-se non acco-glierà più nuo-vi studenti. Leiscrizioni allaprima sono po-che? Forse, ma cisi può iscrivere fi-no a settembre e,soprattutto, bisognafarsi conoscere,“promuoversi”, per-ché la scuola è validae risponde ad una do-manda che sicuramen-te c’è e che cerca solouna risposta.Per gli studenti in corso,allora, questa mostra è particolarmente im-portante e per realizzarla si sono impegnatitantissimo: oltre ai loro lavori, didattici e in-

dividuali (più di 200!), saranno in mostra trebronzi famosi, appositamente imprestati daprivati, di Giacomo Manzù, Medardo Rosso

ed Alberto Giacometti.Nell’incontro che abbia-mo avuto con Eleonora,Vega, Martina alle presecon l’organizzazionedella mostra, ci hannomostrato due “trofei”:due messaggi scrittidi loro pugno da Da-rio Fo e dalla poe-tessa Alda Merini.Scrive Dario Fo:“La scuola seraleè una civile tradi-zione di anticaorigine. Can-cellarla è un at-to di bassa ci-viltà”. Più

pregnante il mes-saggio di Alda Merini, molto

apprezzato dalle ragazze che ci hannochiesto di pubblicarlo per farlo conoscere ainostri lettori. Eccolo:“Fra le tante vergogne di Milano, ormai chile enumera più, anche la chiusura del LiceoArtistico Serale di Brera. Avevo cominciatocon la difesa strenua del io piccolo solaio maho capito che sono state demolite altre coseanche più importanti. E vengono accantonatii giovani come se fossero carta stracia. Chis-sà se questi giovani un giorno diventerannolibri, libri da leggere, libri di torture e di ese-cuzioni, libri che faranno pensare che l’Ita-lia non è tutta verde ma è quasi tutta cemen-to e che per amore di questo cemento si sfo-derano delle sciabole che tagliano la testa al-la verità.”

CONTINUITÀ DELL’ESISTENZADal 12 al 19 aprile presso Spazio Laboratorio Ha-jech – via Hajech 27La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni esclu-so festivi dalle 15.30 alle 22.00 – sabato 14.30-17.00. Inaugurazione giovedì 12 aprile ore 18.30

Continuità dell’esistenza

Speciale Mercati generali

pag. 6-7

La pagina dei creativi

pag. 3

Gli Champs Elysèesdella zona 4:Corso Plebisciti

pag. 9

I riesami non finiscono mai

pag. 5

Arte e cultura in zona

pag. 10-11

Nellepagineinterne:

18-23 aprile: non perdetevi la settimana del design

È passato poco più diun mese dalla nuovaapertura di una delle

discoteche più frequentate econosciute della Milano not-turna. Il 26 gennaio era infattila data d’inaugurazione delnuovo Rolling Stone, localestorico di Corso XXII Mar-zo, e tempio del rock che haospitato nel corso degli anni

star di fama mondiale qualiIron Maiden, Duran Duran,Nick Cave e Lou Reed. Sor-ta nel 1981 e passata nel1990 sotto una seconda ge-stione, la discoteca è tornatanelle mani del fondatore ori-ginario, Enrico Rovelli, exmanager di Patty Pravo e diVasco Rossi. Tra le novitàipertecnologiche dell’audio,

delle luci e del laser showproposte dal locale, vi è an-che quella che risponde aduna esigenza esclusivamentepratica e che spesso ha sco-raggiato i giovani clienti in-tenzionati a trascorrere unaserata al ritmo di rock, oltreal fatto che crea moltissimo

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segue a pag. 5

E’in arrivo la settimanadel Salone interna-zionale del mobile,

presso il polo fieristico di RhoPero, ma soprattutto è in arrivoil Fuorisalone, quella serie dieventi minori sparsi in tutta lacittà in grado di avvicinare ildesign ad un pubblico vasto evario.Centinaia le location che ospi-tano giovani designer o affer-mate aziende, ed è una vera fe-sta andare in giro per negozi o

ampi showroom o piccoli spa-zi espositivi riconoscibili dalbanner di Interni (il mensile didesign), scoprendo gli oggettipiù belli o più sorprendenti opiù particolari prodotti da crea-tivi di tutto il mondo.Anche la zona 4 sarà coinvoltain questa frenetica settimana:rispetto ad alcuni anni fa sonodiminuite le location da visita-re, altre zone hanno attirato ungran numero d’eventi, pensia-mo alla Zona Tortona o alla Bo-

visa, o a Lambrate, tuttavia an-che restando nella nostra zona4, ce n’è da trotterellare!L’elenco completo del Fuori-salone esce abbastanza a ridos-so della settimana del design,per cui non siamo in grado didarvi tutte le informazioni: in-cominciamo quindi con le ini-ziative di cui ci è pervenuta fi-nora comunicazione; basteràpoi andare ad una di esse e lìtroverete tutto il calendario. L’elenco è a pagina 8.

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Restaurato il Signurun È sempre mancantedella benedicentemano destra, ma ilSignurun, l’enormestatua simbolo dellavia San Dionigi, èstato rimesso a nuo-vo. Può far discutereil colore, lo stessodella facciata dellacasa restaurata, sipuò non essere d’ac-cordo sul fatto che icapelli e la barba delCristo sono stati di-pinti di marrone co-me la croce ma restail fatto che la statuain cemento che“chiude” un piccolobalcone è finalmen-te visibile. Vista inuna giornata di sole,

e la foto rende giustizia, è piacevole. Come è piacevole il fattoche sia stata recuperata la casa che fino a poco tempo fa era ri-coperta da impalcature e che correva il rischio di crollare. Diceil proverbio: “Visto che abbiamo fatto 30 facciamo anche 31”:a quando il recupero della mano?

Tai Chi al Parco Alessandriniper tutti!Da domenica 18 marzo ha preso il via un'iniziativa del CentroOlistico Il velo di Maya aperta a tutti i cittadini della zona. Tut-te le domeniche al Parco Alessandrini di Piazzale Cuoco dalleore 10.30 alle 12 circa si ritroverà un gruppo di praticanti di TaiChi Chuan per poter divulgare la conoscenza di questa pratica. Chiunque può partecipare senza alcun impegno e seguire l'ese-cuzione della "Forma" guidata da Insegnanti e praticanti dellascuola della famiglia Yang ITCCA Milano.

Maestoso dentro, ma fuori?Abito in Corso Lodi all’altezza di Piazzale Lodi. Qualche tem-po fa Vittorio Sgarbi ha avuto modo criticare in modo molto de-ciso, come è sua abitudine, e con ragione, la sistemazione "lu-minosa" del Corso. Tutto giusto ma non vorrei che un proble-ma di tipo estetico facesse passare in secondo piano orrori benpiù visibili. Il Corso da molti anni è in attesa di una sistema-zione che dovrebbe essere fatta quando (quando?) si porrà ma-no al sovrappasso della linea Milano Mortara, ma convincere iproprietari del cinema Maestoso a provvedere finalmente a unamanutenzione dello stabile dovrebbe rientrare nel normale rap-porto tra cittadini e municipalità. Ovviamente non si tratta solodi un problema estetico ma di grave disattenzione civica: lo sta-bile si sta letteralmente disfacendo e dai vari pertugi si vedonouscire topi che attraversano correndo la piazza, come se non ba-stassero quelli che fuoriescono dalla massicciata delle FF.SS.Siamo solo in attesa di una tragedia annunziata. E non oso pen-sare cosa c'è all'interno oltre agli spettatori. Che si può fare?

Francesco Tosi

Bocciatori al copertoSono iniziati i lavori per la copertura dei campi da bocce di Lar-go Marinai d’Italia. Qualche tempo fa sono stati espiantati trealberi e ricollocati nello spiazzo di fronte alla bocciofila, seguitidalle panchine che, messe in disparte, verranno ricollocate at-torno ai campi lungo i cui bordi si è fatto spazio per le struttu-re portanti della copertura. Per almeno 40 giorni quindi gli ap-passionati bocciofili non potranno “lavorare”. Ecco però che,saltati fuori tavoli e sedie, sono iniziati appassionanti incontridi carte fino all’ultima scopa. Da metà aprile, ma si spera ancheprima, terminati i lavori si potrà riprendere a giocare e se il so-

le batte non ha importanza. La copertura riparerà i giocatoripronti a calpestare il rettangolo di gioco anche quando piove.Intanto i soci stanno pensando di illuminare il tutto. Altrimentii tornei serali non si possono organizzare. Mogli dei bocciofilisiete avvisate: non vedrete i vostri mariti neanche alla sera.

Nuovi posteggi per le bicicletteFermate della metropolitana, ospedali, università, sedi di servi-zi zonali e consigli di zona sono i punti nei quali viene incre-mentato il numero delle rastrelliere destinate al parcheggio ”si-curo” delle biciclette. L’iniziativa prevede il potenziamento di54 località già servite e l’individuazione di 16 nuove che sonoil frutto dell’impegno dei vari Consigli di zona anche su sug-gerimenti giunti dai cittadini che hanno segnalato i luoghi do-ve era necessario un aumento della disponibilità o il posiziona-mento ex novo. La messa in opera è già in atto e se ne prevedela fine entro breve tempo. Per quanto riguarda la zona 4 sonointeressate le vie Ungheria, Piranesi, Mincio, Cassinis, Foldi,XXII Marzo, Montenero e Trani.Questa lodevole iniziativa fa parte del più ampio discorso ini-ziato qualche tempo fa dal Comune in collaborazione con di-verse associazioni di cicloamatori, in particolare Ciclobby, sultema dei percorsi ciclabili. Al progetto di incentivare l’uso del-la bicicletta, per il quale sono state destinate risorse finanziarie,sta lavorando un gruppo di tecnici del Comune e rappresentan-ti delle associazioni. Progetto che per la Zona 4 interessa il per-corso ciclabile che si estenderà sulle direttrici Lodi-Argonne eMedaglie d’Oro-Lodi-Chiaravalle, due degli assi radiali perife-ria-centro che intersecheranno i percorsi circolari cittadini, an-dando così a collegare tutte e nove le zone, e il cui sviluppo nel-la sua definitiva realizzazione avrà una lunghezza di 120 chilo-metri, contro gli odierni settanta.

I topi volanoÈ quello che accade invia Bonvesin de la Rivadove da qualche temposul marciapiedi si alli-neano i cadaveri di to-polini che piombano giùdalle finestre della casadi fronte alla chiesa. Unfenomeno che è statonotato da molti che vi-vono lì intorno e chenon è sporadico. Non

passa giorno infatti che i topini stecchiti si mescolino alle cic-che di sigarette e alle cartacce. Non osiamo pensare quale pos-sa essere il livello igienico dei locali. L’Asl è a conoscenza diquesto?

Lombroso music…. il rovescio della medagliaNel numero di marzo 2007 di “QUATTRO” si parla dell’”As-sociazione culturale “Ritmando e Suonando”, circolo non solopoco noto nel quartiere ma sconosciuto come associazione an-che a chi abita nello stabile.Noi sappiamo, nostro malgrado, che ci sono delle “sale prova”che vengono affittate. La musica è espressione di arte, poco ar-tistiche sono però le performance dei “musici” al di fuori dellesalette. Il misterioso dottor Bruno a noi è fin troppo noto, infat-ti è da oltre 10 anni che “combattiamo” per poter riposare al-meno una notte in santa pace.Tutte le notti nello stabile vi è gente che entra, scende nelle sa-lette, sale in cortile a telefonare, fumare, parlare, urlare, bere,se qualcuno si azzarda a far notare che di notte la gente dormeviene insultato senza mezzi termini.La mattina in cortile si trovano cicche di sigarette, bottiglie, avolte anche escrementi di cani, i cani accompagnano i musici,ma, dopo ore, ovviamente hanno delle necessità e i ragazzi li la-sciano liberi in cortile.Non parliamo poi delle citofonate che ognuno di noi ha ricevu-to e riceve a qualsiasi ora della notte.Continuiamo poi parlando delle moto che vengono parcheggia-te in cortile, noi le lasciamo in strada o in garage.Che dire ……. l’esasperazione ha raggiunto i massimi limiti!

Alcuni abitanti di via Lombroso 20

Cerchiamo Famiglie interessate a crescere un “figlio” in più per un annoAprire la propria casa per aprire le porte al mondo. Costruire lapace ogni giorno. Dare nuova vita alle abitudini della propriafamiglia. Sono solo parole? No, possono diventare un’esperienza vera,

ospitando per un anno nella vostra casa uno studente straniero. È questa la scommessa di Intercultura, l’associazione non pro-fit che opera per la costruzione della pace attraverso il dialogotra le culture realizzando scambi di studenti nel mondo. Inter-cultura dà alle famiglie italiane la possibilità di accogliere nel-la propria casa, offrendo vitto e alloggio, uno dei 650 studenti(dai 16 ai 18 anni) di 50 nazioni diverse che hanno già fatto do-manda per venire in Italia e frequentare un anno di scuola su-periore nel nostro Paese. Non serve una stanza in più: basta tanta voglia di mettersi ingioco. Non importa se non si hanno altri figli della stessa età: un mo-tivo in più per accoglierne uno. Non è necessario conoscere la lingua dello studente ospitato: iragazzi scelgono di venire nel nostro Paese anche e proprio perimparare l'italiano.Insomma... non ci sono ostacoli che possano impedirci di ag-giungere un posto a tavola!L’esperienza ci dice che le famiglie che hanno dato la loro dis-ponibilità a ospitare uno studente straniero hanno creato con lui(o lei) legami forti, duraturi, che sono andati oltre il periodo diconvivenza in Italia. Come aderire ai programmi Intercultura? Le Famiglie interessate possono incontrare i volontari dell’As-sociazione, che operano anche in Zona 4, ed ottenere tutte le in-formazioni necessarie.Per un primo contatto potete scrivere a [email protected] oppure chiamare lo 02-36535773.Sul nostro sito www.intercultura.it sono disponibili tutti i det-tagli sull’iniziativa ed i racconti di chi ha già partecipato al pro-gramma.

Rosanna Tortorelli

ASSOCIAZIONE SPORTIVA"ASCOLI": un altro anno al servizio del quartiere

Anche nell'anno sportivo 2006/2007l'Associazione Sportiva "ASCOLI", cheha sede presso la scuola Ascoli di via DeAndreis 10, ha realizzato numerose atti-vità: Corsi sportivi di varie discipline perle diverse età, dai 4 anni ai nonni sempreattivi, corsi educativi (psicomotricità,ginnastica formativa, avviamento poli-sportivo) e per adulti.

Oltre alle palestre di via De Andreis è stata utilizzata per la pri-ma volta la palestra presso l’ITC “Gramsci” di largo Sereni 1.Non solo corsi, però, ma una ricca serie di iniziative sportive ericreative: tornei, la “Festa di Carnevale”, esibizioni e saggi.L’utenza ha manifestato piena soddisfazione, in virtù della qua-lità dei servizi offerti dall'Associazione e per la funzionale or-ganizzazione.Ricordiamo che l'Associazione Sportiva "Ascoli" da 29 anni rac-coglie l’adesione di soci appartenenti ad una ampia fascia d’e-tà e di ceto sociale molto vario, anche perché i contenuti costidi frequenza ai corsi consentono a chiunque di potervi aderire.La speranza è quindi di poter continuare il suo percorso, a fian-co dell’Istituzione scolastica da cui è nata e nell’interesse di unquartiere dal quale trae la propria vitalità.

Novità dal Liceo Einstein Nell’uovo di Pasqua di quest’anno gli studenti e i genitori delLiceo Einstein si troveranno questa novità: dall’anno prossi-mo, anche l’insegnamento dell’educazione fisica sarà imparti-to per classi intere. Finora le lezioni venivano svolte persquadre o maschili o femminili ad eccezione delle classiquinte. Insormontabili esigenze di orario hanno orientato ilCollegio docenti a prendere questa decisione.Peccato che prima non siano stati interpellati gli studenti e lefamiglie.Si è persa ancora una volta una occasione per un confrontodemocratico con i diretti interessati.In bocca al lupo specialmente ai docenti della materia.

Marco Pizzini

Festa di compleanno per Johanna

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D ove sarà via Serlio? Misembra che sia lì dietrocorso Lodi, ma devo

controllare sulla cartina della Zo-na 4, prima di fare strada inuti-le. Ecco, bisogna girare sulla si-nistra in via Sacconi, all’altezzadel civico 111, e poi dopo pochimetri ancora sulla sinistra. Siamo arrivati a vedere “…il ne-gozio che non c’era…”, come di-ce lo slogan di Asterman e comeci confermano Umberto e Moni-ca, i due titolari che ci accompa-gnano nella nostra visita guida-ta al grande spazio “votato al bel-lo, alla creatività ed alla soddi-sfazione personale”, per usare leparole di Umberto, che ha por-tato in questo nuovo negozio-la-boratorio una lunga tradizione difamiglia nel campo della deco-razione di porcellane.Qui siamo infatti nel regno del-la porcellana, quella bianca dadecorare e quella già finementedecorata: piatti, vasi, oggettisti-ca varia. Qui non solo si acqui-sta la porcellana ma la si può de-corare nel laboratorio annessocon l’assistenza di un esperto, odopo aver seguito uno dei corsiideati da Martina che metteran-no l’”allievo” in grado di pro-durre una piastrella ed un piattodecorativo, subito dopo aver im-

parato le tecniche di base. E poisi può salire di livello….Due forni completano l’operadell’apprendista o dell’espertodecoratore in grado di realizza-re creazioni personalizzate per iclienti.Monica attira poi la nostra atten-zione su un altro settore, quellodella bigiotteria: pur se il prodot-to finale è ben diverso da un og-getto di porcellana, anche qui lacreatività gioca un ruolo fonda-mentale unitamente alle capacitàmanuali, e nascono bijoux per tut-te le occasioni, per tutte le esi-genze, per tutti i gusti. Anche inquesto caso, si trova la bigiotteriagià pronta, oppure si crea in la-boratorio o si trova tutto il neces-sario per realizzarsela a casa: fili,ganci, perline, pietre, un assorti-mento variopinto che continua adarricchirsi di nuovi prodotti.Dopo aver finito il nostro giro fragli scaffali del negozio, nel la-boratorio, nel magazzino, sem-pre circondati da cose belle, pos-siamo però dire che adesso “ilnegozio c’è!!!”, dove poter darespazio alla fantasia e alla propriagioia di fare. In ogni caso, se vo-lete un oggetto artistico, c’è sem-pre qualcuno che lo potrà realiz-zare per voi….

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M aestri Campionesi 22, negozio a una vetrina: fi-no a un anno fa c’era l’insegna di un fabbro, unabella insegna in ferro battuto. Nel mio immagi-

nario il fabbro era quello dei libri delle scuole elementari diquaranta anni fa oppure il fabbro sovietico e sicuramenteproletario: evidentemente da allora i fabbri si sono evolutiin artigiani creativi! Nell’ultimo an-no, ripassando, noto dei cambiamen-ti: un coloratissimo mosaico sul mar-ciapiede attira la mia attenzione, ades-so non c’è più solo il fabbro e c’èEdildesign, una impresa edile. Ri-passo ancora nei giorni scorsi e doun’occhiata meno fuggevole, non-ostante l’impalcatura sulla facciatadell’edificio nasconda un po’anche ilnegozio. E vedo, nell’ordine, ma-gliette con scritte e disegni di vario ti-po, collane, cornici, un grande quadroa mosaico, sedia in ferro battuto (ope-ra del fabbro, immagino) e, una vol-ta dentro, perché questa volta entro, evengo accolta da due baldi quaran-tenni, tanti oggetti artistici, un gran-de lampadario in rame, stampe di fo-tografie delle scie lasciate da un ae-reo, ed altro ancora. Difficile capireil ramo merceologico, e capire che co-sa lega tutti quegli oggetti, e capireperché un artigiano edile può vincere il secondo premio diun concorso di cortometraggio e vuole fare una sceneggia-tura. Ma un po’ alla volta, con l’aiuto di Philippe e David,i due titolari, e guardandomi anche il cortometraggio (a uncerto punto fra i personaggi vedo anche Antonella, la miaparrucchiera), capisco quasi tutto e riassumo per i lettori.Philippe (italo-francese, con due nomi e due cognomi, unoper ogni nazionalità) e David sono i titolari della impresa

edile Edildesign, che si occupa di progettazione, ristruttu-razioni e illuminotecnica. Molti dei loro operai sono stra-nieri e dall’esperienza lavorativa con loro, con le loro di-versità linguistiche e culturali, è nato nel 2005 il cortome-traggio “Una casa fatta col cuore”, presentato al concorsointernazionale per “cortometraggi sulle imprese da oscar”

promosso dalla Regione Toscana edalla Provincia di Arezzo per pro-muovere la responsabilità sociale del-le imprese. Ma Philippe e David so-no anche dei creativi, David fa i mo-saici e si occupa della parte grafica adesempio, Philippe costruisce oggetti,lampade, fa magliette, crea messaggi(rientra nella categoria di quelli chepensano positivo). Infatti, sulla porta d’ingresso un gran-de logo vi accoglie con la scritta “philgood”. L’impresa, poi, ha un’altra ambizio-ne: far diventare il negozio uno spa-zio per il quartiere, come sta acca-dendo quasi per caso. La vicina difronte che crea collane e le espone, lasignora che crea vasi, o cornici e quile mette in mostra o magari le vienea realizzare direttamente in loco, so-no alcuni esempi di come questo spa-zio possa aprirsi ai creativi, tali sem-

plicemente per passione, e bravura. Nella stessa logica rientra l’iniziativa “crea il tuo tavolino”:loro ti mettono a disposizione lo spazio e le tessere di mo-saico e tu crei. Le idee abbondano, così come le creazioni; le potenzialitàsono quasi illimitate. E sicuramente Philippe e David ci ri-serveranno molte altre sorprese: li terremo d’occhio.

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Berettini ed Ennio Cazzaniga, qual-cosa di più e di diverso da una scuo-la di pittura: si può iniziare a fre-quentarlo in qualsiasi periodo del-l’anno, perché gli allievi, molti an-che giovanissimi, sono seguiti sin-golarmente per imparare ad espri-mersi con la loro sensibilità, par-

tendo da zero o avendo già un pro-prio stile.E in questo spazio, così colorato eun po’ caotico, mentre si dipingesi dimenticano gli affanni e la fre-nesia delle nostre giornate.L’Atelier si trova in via Pistrucci 23ed è aperto mercoledì dalle 10 alle12, martedì e giovedì dalle 17 alle19: per informazioni telefonare al-lo 02 8056923 o al 347 2440200.

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S e non fosse nel frattempo trascorso qua-si un millennio dalla sua dipartita chemise fine all’arte somma che esprime-

va, e perché no anche a quella sua mania fan-ciullesca di tracciare a mano libera cerchi diimpressionante precisione lasciando a boccaaperta gli uomini del suo tempo, che si dan-navano l’anima per emularlo, oggi potremmodire con una certa convinzione che la circon-ferenza di questa piazza sia da attribuire a lui,al suo operare infaticabile di passaggio nellanostra città negli anni Trenta o giù di lì.Non esiste infatti a Milano una piazza tantoperfetta sotto questo “profilo” seppure con tut-ti gli inconvenienti anche che questa sua per-fezione ha comportato e comporta. La leg-genda del quartiere infatti vuole che quando aMilano nella stagione invernale esisteva an-cora il fenomeno nebbia (oggi quasi definiti-vamente scomparso per via del surriscalda-mento dell’atmosferache non ha risparmiatonaturalmente il micro-clima della piazza),quasi ogni notte alme-no un autista che la per-correva avesse le suebelle gatte da pelare.Vuoi per la visibilitàpraticamente nulla masoprattutto per quellaperfetta circolarità, eraquasi inevitabile perde-re l’orientamento e nonriuscire ad imboccare inaturali sbocchi rappre-sentati da una parte davia Cadore e dall’altrada via Tiraboschi. Ilmalcapitato di turno inuno stato d’animo vici-no al panico, finiva peraccumulare chilometrisu chilometri in un gi-rotondo estenuante,senza fine e sino all’ultimo goccio di benzina.All’alba alcuni di questi poveretti venivano re-cuperati e rianimati dagli abitanti della zonache li trovavano seduti sul ciglio del giardi-netto centrale, gli occhi allucinati e le mani neicapelli.Beati quei milanesi, e non erano pochi, checonsideravano la nebbia una vera e propria ri-sorsa. A quei tempi appariva pulita, candida edopo cena era frequente la vista di personeche, petto in fuori nell’atto della inspirazione,se la ingoiavano per riempirsene il più possi-bile i polmoni. A loro dire traevano da questapratica notevoli benefici a favore delle vie re-spiratorie, non inferiori a quelli che avrebbe-ro potuto ottenere con un soggiorno alle Ter-me di Tabiano. In realtà invece quella nebbiaapparentemente purissima conteneva in quan-tità non indifferente i residui fossili della com-bustione del carbone che veniva allora utiliz-

zato per il riscaldamento delle case.Ma a chi deve piazzale Libia questa sua ar-moniosità che la rende unica a Milano? Sem-bra che a volerla così come l’ammiriamo og-gi, sia stato addirittura Mussolini che in fattodi arredo urbano dimostrò sempre di avere par-ticolare attitudine (si fosse fermato a svilup-pare questo suo talento…).La ragione di tanto interesse del sopraccitatoper la realizzazione di questa piazza era in ve-rità giustificato dal fatto che ci avrebbe di lì apoco abitato Claretta Petacci la cui sontuosavilla sarebbe stata in seguito rasa al suolo daibombardieri americani. Siamo ancora in mol-ti a ricordare il fumante deserto di macerie cheaveva preso il posto della affascinante imma-gine di quella residenza Liberty. Presagio diuna fine altrettanto angosciosa di una pur-troppo ben nota presunzione storica di una par-te della nostra popolazione.

Certo c’è da dire anche, tornando ai giorni no-stri, che il carattere residenziale e di conse-guenza un po’ asettico che contraddistinguepiazzale Libia non rende questo luogo parti-colarmente “affabile”, senza che ne abbianoresponsabilità alcuna i suoi abitanti natural-mente. Fa eccezione a questa sua “rarefazio-ne” solo quel baracchino di gelati e bibite si-tuato ai suoi bordi: ha il sapore di ultima spiag-gia e finisce per essere involontariamente l’u-nico “centro sociale” del contesto raccoglien-do attorno a sé abitanti di viale Lazio e din-torni insofferenti alla solitudine e sensibili(d’estate) al gusto fragrante dell’anguria.Poco “affabile” in particolare per noi di Cor-so XXII Marzo, via Sciesa eccetera che vi-viamo la vitalità (ma anche i disagi) di unarealtà multietnica e socialmente diversificata(uomini di un tempo, col grembiule infarina-to per l’attività nei forni dei panifici o recanti

comunque le tracce del mestiere che fanno siimbattono con le silhouette delle indossatricio dei VIP della moda) dando vita ad una sur-reale sovrapposizione di tempi tra loro lonta-ni. Noi di questa area, anche non volendo, ciconosciamo invece (almeno a vista) un po’ tut-ti e avvertiamo un certo disagio quando ci ca-pita di sederci sulle sue panchine il più dellevolte deserte, raramente un vicino col qualecondividere un solo sguardo seppure di profi-lo o un’espressione del volto qualsiasi che ri-veli almeno la comune appartenenza al “terri-torio”.Un’altra conseguenza della perfetta circola-rità di questa piazza era (e parliamo degli an-ni ‘50/’60) l’arrivo sul suo anello ogni serasubito dopo gli orari di chiusura degli ufficio delle fabbriche, di appassionati della bici-cletta che, dismesse le tute o liberatisi di ca-micie e cravatte, lo percorrevano per un’ora

circa a tutta velocità. Pie-gati sul manubrio con lesmorfie degli sprinters dirazza come se si trattassedi un circuito vero e pro-prio e ci si giocasse il re-cord dell’ora appunto. Nonsi conoscevano tra di loroma arrivavano da tutti ipunti della città semprenello stesso momento co-me se si fossero dati ap-puntamento. Un appunta-mento sottinteso, sospesonell’aria di primavera diMilano. In quell’ora da lo-ro esclusivamente frequen-tata, il silenzio della piaz-za (erano veramente pochele auto che transitavano inquegli anni per le vie diMilano) era rotto unica-mente dal sibilo dei Palmerche nei momenti di più al-ta velocità diventava acu-

tissimo, quasi insopportabile. Si inseguiva-no l’un l’altro riconoscendosi solo a “cop-pia” per il colori del posteriore (sempre quel-lo) del concorrente che precedeva ognuno diloro. Mai visti scendere dalle rispettive bi-ciclette per salutarsi o presentarsi. Così co-me erano venuti, a un certo punto (cioè al-l’ora del desinare) sparivano e nel giro diqualche minuto non ne rimaneva traccia al-cuna. Un miraggio nel deserto, un’appari-zione (e successiva sparizione) alla quale ri-uscivano ad assistere poche persone tanto il“fenomeno” era improvviso ed aveva in sé,nel suo svolgimento, la stessa velocità diquei raggi cromati delle ruote e la durata in-calcolabile di un sogno. Il sogno di diventa-re un giorno campioni veri, liberandosi dal-l’oppressione di un lavoro incolore e da tra-guardi senza gloria per nessuno.

Gianni Tavella

U n laboratorio di filosofia non ve lo im-maginate generalmente in un Lice arti-stico, invece al Liceo Brera di via Ha-

jech è una realtà da un paio d’anni. Merito del-la prof.ssa Isabella D’Isola che ha saputo coin-volgere molti studenti di tutte le classi del trien-nio in questi incontri pomeridiani che hanno af-frontato temi e rapporti interdisciplinari fra filo-sofia, arte, bioetica, letteratura, psicoanalisi.Uno dei progetti realizzati in quest’anno scola-stico si intitola “Arte e memoria. Omaggio allaShoah”, ed ha visto la realizzazione di una mo-stra con pitture e sculture dei ragazzi e la realiz-zazione di un video che mischia poesie e imma-gini del viaggio che una ventina di studenti haeffettuato ad Auschwitz dal 27 al 31 gennaioscorso. La mostra è stata allestita nell’ampio Spa-zio Hajech all’interno della scuola, recentemen-te ristrutturata, dove era possibile anche vedereil filmato, a cura di Alessia Del Puppo, NicoleBacchiega, Domenico Laterza e Andrea Cirillo,autore ed esecutore al pianoforte della bella mu-sica originale di sottofondo.Non ci resta che fare molti complimenti ai ra-gazzi, alla professoressa D’Isola e a tutti quantihanno permesso una iniziativa così importante esignificativa per gli studenti.

Arte e memoria in mostra all’Hajech

Da sinistra: Irene, Nicole, Eleonora e Domenico

Piazzale Libia

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F a passi avanti il pro-getto di realizzazio-ne dei box sotterra-

nei in via Maffei, area ab-bandonata da più di ven-t’anni, di cui ci eravamooccupati in più di una oc-casione, con una storia dicontenziosi e lungagginiburocratiche che ora final-mente vedono una fine. In-fatti, dopo il passaggio inConsiglio di zona 4, il 4aprile si è tenuta presso gliuffici del Comune di Mila-no la prevista Conferenzaintersettoriale che ha esa-minato le osservazioni ed ipareri dei settori interes-sati. Gli uffici del Comune,in collaborazione con i pro-gettisti, sono ora in gradodi predisporre tutto il ma-teriale occorrente per la sti-pula della Convenzionecon la cooperativa costrut-trice e contestualmente al-la firma sarà rilasciato ilpermesso di costruire.I dati tecnici del parcheg-gio si possono così sinte-tizzare: 4 piani sotterraneicon 216 box singoli e 161doppi, per complessivi 538posti auto. L’accesso al

parcheggio avviene trami-te rampa carrabile circola-re a doppio senso su viaMaffei. Durata dei lavori:un anno, a partire dallaconcessione edilizia. Iprezzi convenzionati van-no da 21.900 a 31.300 eu-ro per i box singoli, da27.800 a 45.900 euro per ibox doppi (la differenza di-pende dal piano e dalla ti-pologia dei box doppi, conauto affiancate o in linea).Chi volesse ulteriori infor-mazioni e dettagli tecnicipuò rivolgersi a PERCA-SA COOPERATIVA EDI-LIZIA - Via Ippodromo 14– 20151 Milano tel 0233400758 o visitare il sitowww.latorrazza.coop. Quello che a noi interessamaggiormente, però, è lasistemazione superficiale,presentata in Consiglio dizona dal progettista arch.Gianni Negri.Sull’area sovrastante saràrealizzato un giardino pub-blico, recintato, piantuma-to, con una grande area at-trezzata per il gioco deibimbi. Il giardino sarà at-traversato da percorsi pe-

donali e avrà zone di sostacon panchine a listelli di le-gno tipo Milano.Inoltre, come riportato nel-la delibera di parere positi-vo approvata dalla mag-gioranza dei consiglieri dizona, “è emersa la concre-ta possibilità che, dopo larealizzazione dei lavori disistemazione superficiale,rimangano, dall’ammonta-re complessivo degli oneridi urbanizzazione, delle ri-sorse economiche che de-vono essere utilizzate perlavori di sistemazione stra-dale/arredo urbano nell’a-rea di influenza del par-cheggio pertinenziale.”Per questa ragione, il Con-siglio di zona 4 “chiede diconoscere, al termine deilavori, l’ammontare rima-sto e di concordare obbli-gatoriamente con il Consi-glio di Zona la sua desti-nazione.”Lasciamo al “render” chepubblichiamo, il compitodi farci immaginare laprossima realizzazione delgiardino (per il confronto,invitiamo a fare un giro invia Maffei).

E d arrivò infine il pronunciamento dellaCommissione tecnica del riesame sui26 parcheggi sotterranei per residenti,

di cui cinque in zona 4, ovvero Cipro, Frapol-li, Libia, Monte Velino e Venosa. Come giàampiamente riportato sulla stampa cittadina, diLibia e Venosa, la Commissione “suggerisce dinon realizzare il parcheggio”, mentre per le al-tre tre localizzazioni “non si individuano dellecriticità ostative alla prosecuzione dei proce-dimenti per la loro realizzazione”, almeno co-sì recita l’informativa dell’assessore TrasportiMobilità e Ambiente, Edoardo Croci alla Giun-ta Comunale.Dallo stesso documento, riportiamo più in det-taglio le risultanze del riesame.Per il parcheggio di piazzale Libia, questi i mo-tivi:“1. il fabbisogno di sosta dei residenti risultain gran parte rientrato per la nuova regola-mentazione della sosta che permette alla granparte dei residenti di poter sostare lungo la via-bilità di zona”2. la prossima realizzazione di un parcheggiosotterraneo in via Maffei (stesso ambito terri-toriale ma con aree di pertinenza comunque di-verse).E’ tutto.Per Venosa, i motivi sono:“1. sono presenti 56 alberature che andrebbe-ro rimosse;2. presenza della Roggia Gerenzana di pro-prietà privata;3.il fabbisogno individuato non è localizzato

nella via ma riferito, prevalentemente, ad altreporzioni dell’ambito di riferimento.”Inoltre, per Venosa, “la direzione Centrale Tra-sporti Mobilità e Ambiente effettuerà un ap-profondimento delle citate criticità, al fine del-l’adozione degli atti conseguenti, nonché veri-ficherà ove risulti necessario/opportuno, la pos-sibilità di trovare con gli operatori interessatiuna soluzione diversa rispetto alla attuale.”Se queste sono le motivazioni “contro”, da par-te del Consiglio di Zona 4 si chiede “di forni-re la documentazione riportante le motivazio-ni che hanno indotto la commissione tecnica arendere parere favorevole alla realizzazione dei17 parcheggi ammessi, e in particolare a quel-li di Via Cipro e di Via Frapolli, ammessi non-ostante il giudizio critico espresso dal Consi-glio.” Nella mozione urgente approvata loscorso 22 marzo, inoltre, accogliendo le criti-che e le preoccupazioni espresse dal comitatodei residenti, si “invita la commissione tecni-ca di riesame, gli uffici del la Direzione Cen-trale Mobilità Trasporti e Ambiente, l’Asses-sore competente e la Giunta a prendere in con-siderazione l’opportunità di rivalutare l’inte-resse pubblico e ricollocare il progetto di viaFrapolli.”Anche relativamente al parcheggio previsto invia Cipro, il Consiglio di Zona 4 “ribadisce dinon aver mai potuto esaminare alcun progettoa riguardo e pertanto chiede agli uffici comu-nali competenti di riesaminare il progetto al fi-ne di recepire le considerazioni e preoccupa-zioni presentate dai cittadini.”

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disagio ai residenti: il par-cheggio. Sostare in corsoXXII Marzo o in viale Cor-sica è praticamente impossi-bile. La fortuna aiuta, ma nonsempre, soltanto coloro chesi azzardano a cercare un po-sto in Piazza Giuseppe Gran-di o si addentrano intorno aLargo Marinai d’Italia. Perevitarsi lo stress dell’introva-bile posto auto molto megliorecarsi al Rolling con l’auto-bus, anche se il tal caso si ri-schia lo stupro se sei donna,la rapina o il pestaggio se seiuomo. Il problema pare ri-solto con l’arrivo di una con-venzione stipulata dal localecon un parcheggio a cui siappoggia anche il Brico Cen-ter di viale Corsica. Si trattainfatti del parking coperto divia Terenzio funzionante tut-ti i giorni 24 ore su 24. Deci-do nel pomeriggio di recarmidirettamente sul posto per da-re un’occhiata al nuovo par-cheggio e alle tariffe propo-ste. Prima tappa: la discote-ca Rolling Stone. L’entrataprincipale è aperta e sulla so-glia un ragazzo dello staff tie-ne a bada i curiosi. Accantocampeggia lo slogan di sicu-ro impatto “Rolling Stone R-Evolution, tutto nuovo tran-ne il nome”. All’ingresso viè anche un piccolo cartelloche indica l’esistenza di unparcheggio 400 metri più

avanti sulla sinistra. In man-canza di frecce di riferimen-to chiedo al ragazzo se i 400metri li devo percorrere ver-so Largo Marinai o versoPiazza Grandi. Mi guarda in-credulo e mi risponde che pertrovare il parcheggio devo di-rigermi verso Linate e poi gi-rare a destra. Gli faccio nota-re che sul cartello c’è scrittoa sinistra. Mi guarda ancorapiù incredulo e mi ribadisceche devo tenere la destra. Miinformo anche sul costo e miviene detto che il servizio diposto auto non si paga allacassa ma bensì direttamenteal parcheggio. Parto a piedialla ricerca del fantomaticoparcheggio grazie al quale fi-nalmente potrò godermi laserata al Rolling senza pen-sare alla mia auto. SuperoPiazza Grandi camminandosu marciapiede di destra, ar-rivo all’incrocio di vialeCampania. Ancora non ci so-no indicazioni. Sono costret-ta a chiedere ai passanti perscoprire che l’unico par-cheggio della zona abbastan-za grande è quello del BricoCenter di viale Corsica. Saràforse quello? Giungo al Bri-co, mi pare di aver percorsopiù di 400 metri e ancoranessuna segnalazione delparcoauto da 650 posti delRolling Stone. Ma la cosa ec-cezionale è che ho attraver-

sato la strada perché il centrocommerciale è sulla sinistra.Forse dovevo credere al car-tello e non al ragazzo dellostaff… Finalmente scorgo laP blu che indica l’entrata invia Terenzio. Chiedo ancorama nessuno sa dirmi se sitratta del parcheggio conven-zionato con il locale. Non miresta che entrare e domanda-re al personale di servizio. Ilgentilissimo signore che ge-stisce i posti auto mi riferisceche questo è il parcheggio inquestione ma che l’ammini-strazione del locale non haancora formalmente firmatonessuna convenzione. Perciònon ci sono ancora tariffespeciali per i clienti della di-scoteca né tanto meno age-volazioni. E quanto si paga?Come ogni cliente si paga latariffa ordinaria: 10 euro per24 ore. Tornando a casa leg-go sulla pagina web del lo-cale che il parcheggio costa3 euro ed è valido dalle 22.00alle 06.00. Rimango un po’perplessa in merito alla con-venzione “fantasma”, in me-rito al fatto che non so comesi faccia a dimostrare di es-sere Rolling-clienti, in meri-to al mio chilometro da per-correre per assicurare la scor-ta all’auto. Forse questa seraascolterò musica rock a casamia.

Chiara Orlandi

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Anni fa il termine piorrea descriveva la progres-siva perdita dei denti; le gengive producevanosostanze da infiammazione, i denti si muoveva-no e alla fine inesorabile arrivava la dentiera.Un tempo si pensava che la malattia fosse in-guaribile,oggi si parla di PARODONTOPATIA dacui si può guarire.Che cos’è una parodontite? È l’infiammazione del parodonto (tutto quel chesta intorno al dente), dovuta generalmente aduna scorretta igiene orale; se questo stato per-siste, l’infiammazione cronica che ne conseguecauserà il distacco delle gengive dai denti, dan-do origine alla formazione delle “tasche paro-dontali” che a loro volta determineranno dan-ni all’osso alveolare riducendolo di altezza.A questo punto i denti cominceranno a vacilla-re, e se non si interviene adeguatamente, si an-drà incontro alla loro perdita.Esistono diversi tipi di parodontite, vi sono leforme batteriche, quelle ulcerative, quelle ag-gressive ecc…Per tale motivo bisogna affidarsial professionista parodontologo che saprà in-dicare dopo un’attenta valutazione le cure mi-gliori e più all’avanguardia mirate alla conserva-zione degli elementi dentali.Durante la visita sarà molto importante stabilire adesempio se le tasche parodontali sono a “riposo”o in “attività” per quanto riguarda la flora batteri-ca contenuta in esse; verrà quindi eseguito un“sondaggio” con appositi strumenti per valutarnela profondità ed i batteri presenti in esse.A questo punto si passerà alla terapia che saràchirurgica per la rimozione di tartaro e placcasottogengivali, verrà fatta quindi una bonificadi tutta la bocca e se necessario verrà prescrit-ta una terapia antibiotica di sostegno.

Al lavoro del professionista eseguito in studio sideve affiancare una forte motivazione del pa-ziente il quale deve essere consapevole che ilbuon esito delle cure dipende anche da lui, inquanto dovrà fare i “compiti a casa” eseguendole istruzioni ricevute riguardo all’igiene orale ese necessario dovrà modificare il suo stile divita. Ad esempio dovrà abolire il fumo di si-garetta, dovrà imparare ad usare oltre lospazzolino anche il filo interdentale e dovràrivedere anche la sua alimentazione dandopreferenza a una dieta ricca di frutta e ver-dura e povera di zuccheri. Importantissimisaranno i controlli scadenziali per rimuoverel’eventuale placca riformatasi: solo con la to-tale collaborazione del paziente (prima e do-po la cura) si otterranno buoni risultati.

Importanti studi sulla parodontologia hannoevidenziato l’ipotesi che i batteri presenti sul-la superficie radicolare possono rompere labarriera esistente intorno ai denti, entrare nelcircolo ematico e colonizzare organi anche di-stanti dalla bocca; in effetti batteri tipici del-la malattia parodontale sono stati trovati al-l’interno di ascessi sia celebrali sia polmona-ri. Risulta quindi ancor più importante, so-prattutto per alcuni pazienti con patologie ti-po il diabete o malattie cardiovascolari, assi-curare una situazione di “sterilità orale”.

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P A E S A G G I U R B A N I

D ifficile capire veramente la situazio-ne dei Mercati generali, i motivi ve-ri dei problemi che comunque esi-

stono, le ragioni vere per cui non si affronta-no decisamente e non si cerca di risolverli.QUATTRO ogni tanto cerca di capire, adesempio intervistando i Presidenti diSO.GE.M.I. o sentendo gli operatori (a que-sto proposito vi rimandiamo agli articoli ap-parsi nel nr 70 del dicembre 2005 ed al nr 75del maggio 2006, disponibili sul sitowww.quattronet.it nella sezione Archivio).Poi cambia la Giunta comunale, cambia ilPresidente e si ricomincia da capo. Dopo laparentesi della presidenza di un manager, ildr. Lombardi, la Giunta Moratti è tornata al-la cattiva abitudine delle nomine politiche epartitiche per collocare i propri uomini, pra-tica questa che non ha mai fatto bene aSO.GE.M.I. e ad una gestione efficiente deimercati.Lo scenario pensato dalla precedente Ammi-nistrazione era: delocalizzazione dei merca-ti nel lungo periodo (7-10 anni) con la rea-lizzazione di una nuova struttura mercataleall’avanguardia in un posizione non troppolontana dalla città e ben collocata rispetto al-la rete dei trasporti; per l’immediato ed il bre-ve periodo, invece, “occorre lavorare tutti igiorni per migliorare il quotidiano”, ci avevadetto il dr. Lombardi nell’intervista.Ora, che cosa cambia? Per rispondere ci at-teniamo alla relazione presentata dal sinda-co Moratti in Consiglio comunale a febbraio.Ecco le strategie della società: “Attuare unariorganizzazione della logistica e delle mo-dalità di sosta nel Mercato Ortofrutticolo. Ottimizzare l'utilizzo delle aree disponibilicon la contestuale introduzione di nuove mer-ceologie di prodotti complementari a quelle

attualmente presenti. In queste aree il Co-mune intende realizzare la Città del Gusto -In collegamento alla "Scuola Superiore delGusto e della Salute" che sarà realizzata in-sieme a Milano Ristorazione.Avviare una fattiva collaborazione fra glioperatori e l'Ente gestore al fine di un mi-glioramento dei servizi resi nei Mercati. Realizzare investimenti idonei di ammoder-namento delle strutture dei mercati.Incrementare il livello qualitativo dei prodotticommercializzati e quello della sicurezza ali-mentare con interventi adeguati e l'eroga-zione di servizi qualificati. Incrementare il livello di sicurezza mediantel'introduzione di un nuovo sistema di con-trollo degli accessi. Ricercare ogni opportunità per valorizzare eincrementare attività commerciali svolte da-gli operatori nei mercati, ad esempio, favo-rendo lo sviluppo delle attività di esporta-zione svolte dai grossisti. Una volta completata la ristrutturazione e ri-qualificazione dell’area, sarà possibile in-crementare ulteriormente il suo valore ”so-ciale” con la possibilità di apertura al pub-blico.”Tutto qui. E la nota ancora più dolente è che l’esercizioeconomico 2005 (l’ultimo disponibile) si èchiuso con una perdita di 5.257 migliaia dieuro. Qualcosa che non quadra allora c’è. Intanto le riflessioni a proposito del futurodell’area per capire come questa possa esse-re funzionale ad una riqualificazione ampiadella Zona 4 e della città proseguono, cometestimoniano le esercitazioni progettuali svol-te in un corso universitario di Urbanistica alPolitecnico di Milano che qui vi presentiamo.

Stefania Aleni

Ortomercato e Mercati generali:tanti problemi, poche soluzioni

N el passato, Quattro si è occupato più vol-te dei Mercati Generali di Via Lombroso:discutendo, da un lato, dei vantaggi e dei

problemi che una così grande infrastruttura collo-cata in città pone oggi; e indagando, dall’altro, co-sa potrà accadere nel futuro qualora i Mercati ve-nissero - in parte o in toto – delocalizzati in un am-bito urbano meno centrale.Da un punto di vista generale, questo interesse aiproblemi della città dell’oggi e del domani ha dasempre rappresentato anche il centro della nostraattività di ricerca universitaria al Politecnico di Mi-lano. E, per quanto riguarda nello specifico i Mer-cati Generali, tale ambito è stato scelto quale temadi esercitazione progettuale nel Corso di urbani-stica di quest’anno (primo semestre 2006-2007,docente: prof. Giorgio Goggi, collaboratori: Ro-berto Fusari, Veronica Indelicato, Massimo Nova-ti e Vito Redaelli). L’ipotesi didattica posta agli stu-denti era semplice, per quanto non di immediatapraticabilità concreta nella realtà: ragionare in unoscenario di dismissione delle funzioni mercatali at-tuali e valutare, dal punto di vista del disegno ur-bano, le possibilità di trasformazione qualitativadell’area in relazione alla città. E, inoltre, ragio-nare su quanto mancasse alla città di Milano (intermini di attività, funzioni o servizi) e utilizzarequesti spazi per proporne l’eventuale localizza-zione, perché fosse correttamente collocata rispet-to al generale contesto urbanistico e di accessibi-lità.Un’occasione didattica assai rilevante, ovvero of-frire agli studenti di architettura la possibilità ditoccare con mano alcune questioni metodologichefondamentali per costruire un nuovo pezzo di cit-tà di così ampia dimensione. Un ambito, quello deiMercati, caratterizzato peraltro da una accessibili-tà di trasporto pubblico elevatissima (Passante fer-roviario, Cintura, etc.) e da significativi processidi trasformazione urbana in atto (Biblioteca BEIC,Progetto Vittoria, etc.): quindi a maggior ragioneinteressante per sperimentare le interazioni tra oc-casioni di sviluppo della città e delle reti dei tra-sporti. Arriviamo dunque al presente inserto speciale. Unavolta concluso il Corso al Politecnico, infatti, l’in-vito di Quattro a pubblicare una selezione dei pro-getti svolti dagli studenti ci è parsa una buona oc-casione per documentare il lavoro svolto: per ra-gioni di spazio ne abbiamo scelti solo tre, anche semolti altri sarebbero stati meritevoli, e abbiamochiesto ai rispettivi gruppi di studenti un breve te-sto per descrivere gli obiettivi salienti della loroipotesi progettuale. Si tratta di disegni urbani diversi tra loro, con scel-te funzionali e spaziali che descrivono strade per-corribili alternative: alcuni - come il gruppo Setti,Soldati, Solera, Totaro, Valtorta, Zambon - hanno

puntato su una struttura urbana compatta e regola-re, con un grande boulevard che collega il ParcoAlessandrini alle aree a nord di Via Lombroso econ un sistema articolato di spazi aperti in dire-zione est-ovest verso la stazione del Passante el’ambito della BEIC. Altri - come Motta, Pieri, Pe-rego, Redaelli, Reggiori - hanno proposto impor-tanti funzioni culturali e di informazione vicino alPassante e alla BEIC, ipotizzando poi la conser-vazione del sedime morfologico di una parte del-le strutture dell’ortomercato lungo la via Varsavia.Altri ancora - come il gruppo di Savoldini, Silva,Sina - hanno sperimentato un impianto urbanisti-co meno rigido, mediando con grande libertà spa-zi verdi aperti e spazi costruiti. Diversi approccipossibili al progetto dell’area, dunque, che proprionella loro diversità testimoniano altrettante meto-dologie e sensibilità progettuali. Ai rispettivi testi ed elaborati grafici lasciamo ilcompito di “autorappresentare” pregi e difetti diuna ricerca didattica durata solo 6 mesi e che havisto studenti del secondo anno di studio impe-gnarsi su un tema così difficile. Interessa qui, a con-clusione di questo scritto introduttivo, sottolinea-re brevemente alcune “scoperte” emerse durante illavoro: ne segnaliamo tre, ripromettendoci di es-sere più esaustivi in altre occasioni. In primo luogo l’opportunità di introdurre dellemodifiche al tracciato della nuova linea metropo-litana 4, in fase di progettazione da parte del Co-mune di Milano e oggi prevista lungo Corso Indi-pendenza/Argonne per poi biforcarsi verso l’aero-porto di Linate e su Via Mecenate. L’ipotesi di-dattica di un recupero importante alla città dei Mer-cati generali ha, infatti, fin da subito posto la ne-cessità di modificare il tracciato della MM4 pen-sando a una nuova fermata dedicata per servire piùdirettamente il quartiere, magari con un inter-scambio diretto con la Cintura ferroviaria. Que-st’ultima, che fino ad oggi ha rappresentato un osta-colo ai quartieri della Zona 4, si trasformerebbequindi in importante opportunità di sviluppo.Certamente si è posta poi la questione che il nuo-vo intervento debba dialogare, dal punto di vistafunzionale e morfologico, con l’auspicato proget-to della BEIC nell’ex-scalo Vittoria: un obiettivoricercabile in modi e forme diversi, ma con il tra-guardo comune di considerare la biblioteca solocome l’inizio di un nuovo polo urbano attrattivoper la città e per la Lombardia, servito dal Passan-te ferroviario. Vi è stata infine la necessità di integrare nell’ar-chitettura della città del nuovo progetto il traccia-to del prolungamento della strada Paullese, lungol’attuale via Varsavia: un lavoro “di fino”, da com-piere nei modi più opportuni come i diversi lavoridegli studenti testimoniano, attento al disegno del-le reti stradali così come alle forme della città.

La trasformazione dei Mercati Generali, una sperimentazione a fini didattici

di Vito Redaelli

Setti Giulia, Soldati Elena, Solera Roberta,Totaro Giulia,Valtorta Lara, Zambon Giulia Il progetto è incentrato sull’ideazione e valorizzazione diuno spazio pubblico urbano, struttu-rato sulla base di dueorganismi tra loro connessi:- sistema di piazze che generano un percorso collegandonodi ad elevata accessibilità (ferrovia-passante-MM4), sulquale si inseriscono funzioni prevalentemente terziarie.- “boulevard”/viale alberato, in direzione nord-sud, checrea uno stretto legame tra le aree verdi esistenti e inprogetto.Il progetto è inoltre arricchito dalla ricollocazione eampliamento del Centro cardiologico Monzino e dallapresenza di un quartiere residenziale con relativi servizi.

GRUPPO 1

Motta Paolo, Pieri Chiara, Perego Martino, Redaelli Elisabetta, Reggiori GiovannaIl progetto organizza le funzioni urbane a partire da un nuovo disegno degli spazi verdi il cuiobiettivo è ricercare una forte continuità tra il Parco Alessandrini, a sud, e l’ambito dellaBiblioteca, a nord, fino al Parco Marinai d’Italia. In particolare, un grande parco lineare lungo ladirettrice est-ovest, posto sopra al Passante ferroviario, definisce una chiara continuità spazialetra l’ambito della BEIC e il nuovo intervento: una nuova funzione museale, tra Viale Molise eLombroso, punta ad un rafforzamento del polo culturale in questa parte di città. Le altre funzioni(terziario, residenza, servizi e attività sportive a servizio del quartiere ma non solo) definiscono ibordi del disegno degli spazi verdi.

Savoldini Claudio, Silva Andrea, Sina MauroIl progetto insiste sull’area dei mercati generali secondo alcune semplici linee guida. I servizi diauditorium, terziario, spazio mostre, residenza, svago e sport si distribuiscono da nord a sud secondo lamaggiore o minore accessibilità e tranquillità. Un secondo importante aspetto è il decentramento dellaviabilità principale e l’interramento di questa nella zona congressi e un potenziamento del trasportopubblico di superficie. La volontà di rendere il tessuto edificato permeabile al verde si attua andando agenerare una fascia di residenze a semi-corte che prospettano su un parco costellato di impianti sportivie ricreativi. Infine un elemento importante è il centro di esposizione artigianale che vuole porsi comepunto focale di interesse anche per tutti i cittadini della zona preesistente.

GRUPPO 2

GRU

PPO

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L a moglie di Salvatore,proprietario del barConca d’oro -ma se si

fosse chiamato Lavanda ga-strica non sarebbe stato mil-lantato credito- era alta pocopiù di un metro e cinquanta elarga altrettanto. Dato che ilgenerosissimo girovita ugua-gliava il resto, da un punto divista geometrico la si sareb-be potuta definire un cilindroequilatero fatto donna. Sal-vatore, vero maschio latinodalle cui ascelle provenivanozaffate tramortenti, vuoi perattitudine propria e vuoi percontrasto rispetto a quello chesi trovava in casa provava ungagliardo trasporto verso ledonne, e vedere entrare nelbaretto un bocconcino bion-do e scattante come Mary fuper lui l’avvenimento di unagiornata altrimenti priva distimoli. Mary di quel baraveva orrore, sia per gli odo-ri di rancido archeologico chepermeavano i dieci metri qua-dri scarsi, sia perché quelloera il quartier generale diLuiss e di Renato, cioè di duepersone che meglio sarebbestato tenere fuori della porta-ta di qualsiasi bevanda alco-lica bevuta lontana dal con-trollo domestico. In effettiquella sera, per avvisare chela cena era pronta, Mary ave-va mandato in avanscopertaSammy, ma Sammy, non-ostante le idee leghiste, ave-va un debole per Cheng, ba-rista giallo che lavorava in ne-ro, ed era anch’essa finita sul-la lista dei dispersi. Ciò alculmine di una giornata il cuipezzo forte era stata la noti-zia, data in sordina, che i si-

gnori onorevoli avevano pen-sato bene di onorare la pro-pria onorabilità aumentando-si lo stipendio di oltre mille-cento euro mensili, che era népiù e né meno la cifra cheMary portava a casa dopoavere quotidianamente stra-maledetto gli uteri fecondinell’asilo nel quale lavoravacome maestra. Quella che ir-ruppe nel bar fu perciò unaMary maldisposta nei con-fronti dell’intero universo, sa-telliti artificiali compresi.“Devo andare a Chi l’ha vi-sto? per farvi venire a man-giare?” strillò stizzita, e, tru-cidando tutto ciò che di ani-mato aveva intorno con i pro-pri azzurrissimi occhi, ac-chiappò la figlia che cercavadi svignarsela nel retro. “Quatutti fanno quello che voglio-no, come i nostri onorevoli, enon parlo dei sudditi slin-guazzanti di Berlusconi, cheva be’, ma la sinistra, cacchio,la sinistra! Io dico Bertinotti,e quello lì, Diliberto, e quel-l’altro che fa il ministro del-l’ambiente all’insaputa del-l’ambiente, che non sa nean-che di avercelo, un ministro,Pecoraro Scannio…Scan-no…Scanio, come cacchio sichiama…be’ quello lì. ED’Alema, e quel bel tomo diMussi che vuol fare la scis-sione…tutti, tutti quanti, cri-stosanto! Fassino, porcamucca, Fassino!” urlò ergen-dosi nel suo metro e sassan-tuno con una veemenza chela faceva smisurata. “Io noncapilci una mazza di niente”bisbigliò Cheng, la bocca pie-na di un quarto di sfilatinoavanzato da un cliente e in-

gurgitato a dispetto delle trac-ce di gengive sanguinanti benvisibili sul pane. “Ma cheminchia vuoi capirci tu?” gliribatté Salvatore, che avevacapito la stessa identica cosa.Mary intanto, recuperata la fi-glia che cercava di infilarsisotto l’unico tavolino, dovegià c’erano le gambe di Luisse di Renato, continuava astrillare, il petto seconda mi-sura, qualitativamente prege-volissimo, fremente di sde-gno: “Cioè, sinistra coglio-nazza, io che ti voto devo peramor tuo dire che Sofri è ungrande intellettuale persegui-tato dal potere, e che Cala-bresi è morto di vecchiaia,anzi no è vivo e sta nascostoper tenere in galera Sofri, edevo dire che le bombe lemettono sempre i fascisti, eche gli anarchici, quando libeccano a metterle, in realtàsono fascisti travestiti, e cheLuxuria è uno statista e lohanno mandato in parlamen-to per il suo valore di politi-co, e che cento e passa sotto-segretari sono il minimo perfar funzionare il governo, eche la gente non vive se nonsi mettono pacs e dico, e cheil Vaticano interferisce per-ché, in un paese dove cani eporci possono dire tutto quel-lo che vogliono, il Vaticanonon deve fare il Vaticano e de-ve tacere…e che l’immigra-zione è una ricchezza e gliimmigrati sono tutti buoni,belli e laureati, e che quandofanno i delinquenti è colpadella nostra società che non livuole integrare, e che lo spi-nello non fa male, e che l’in-dulto è una legge meraviglio-

sa perché i detenuti bisognarecuperarli, e che i brigatistirossi sono tutti in giro perchè,ergastolo o non ergastolo, mi-ca in un paese civile uno puoitenerlo in galera tutta la vita,e che bisogna essere pacifistiperché le guerre le fanno gliamericani che sono dei maia-li, e che quando le faceva laRussia era per la causa del so-cialismo! Pure un dittatorelogorroico come Fidel Castroci siamo dovuti santificare,noi della sinistra, o cacchio!Perciò, sinistra delle mie pal-le, io…” e le mancò il fiato,s’appoggiò al tavolino dalquale Luiss e Renato si eranoben guardati dal muoversi.“Bella signola avele palle?”domandò allarmato Cheng.Salvatore gli assestò una bot-ta sulla nuca di quelle cheusava per spacciare le lepriquando andava a cacciare difrodo con i lacci, e si affrettòa versare in un bicchierozzotanta grappa che avrebbe tra-nato due alpini. “Tenga si-gnora, le farà bene, beva di unfiato” disse premuroso, men-tre aggiungeva quella grappa,debitamente enfatizzata, al

conto di Luiss. Mary, comespesso avviene ai figli di ge-nitori ad alta gradazione al-colica, era astemia. Vide ilbicchere, vide il liquido tra-sparente e mandò giù in tresorsate lunghe, come nullafosse. Luiss la guardò com-piaciuto. “E’ figlia d’arte”disse sfriggendo di orgogliopaterno. Mary ritrovò fiato eveemenza. “Perciò quelli…!Cacchio! Sinistra dei mieistivali! Cossutta, eh? E i sin-dacalisti rossi, buoni per i cal-li anche loro? E Napolitano,perché almeno lui che è ilpresidente non dice che au-mentarsi lo stipendio di mil-lecento e passa euro è unoschifo, è una vergogna, è unoschiaffo per la gente che la-vora e per i pensionati, e cheè una di quelle robe che biso-gnerebbe lasciar fare alla de-stra per dopo sputtanarla nel-le piazze, e invece loro, di na-scosto come i ladri, cristo-santo! Ma io gliele auguro, atutti quanti, ah se gliele au-guro: emorroidi, calde bru-cianti, fumanti, sanguinolen-te, col prolasso grosso comeun’anguria!” strillò, lei che

prima di trovare posto all’a-silo aveva lavorato in un cen-tro dove trattavano appunto leemorroidi, e s’era fatta unacircostanziata idea dei pati-menti che fossero capaci didare. “Cosa essele emolloi-di?” si informò Cheng, che citeneva ad apprendere semprenuovi vocaboli. “Le emor-roidi sono che quando…Ma avoi cinesi non so se vengono,senza culo come siete” iniziòa spiegare Salvatore. “Ades-so in marcia a casa, subito”ringhiò Mary rivolta ai propriintimiditi affetti familiari. Esiccome Sammy faceva resi-stenza, le assestò un ceffonedi quelli che avrebbe dato aognuno degli onorevoli ches’erano aumentati lo stipen-dio. “Allora, le emorroidi so-no che quando…” insistetteSalvatore, dopo essersi sof-fiato il naso nello straccio concui Cheng usualmente asciu-gava i bicchieri, puliva il ban-cone e, ma di nascosto perchéin un locale pubblico bisognabadare all’igiene, si spolvera-va le scarpe.

Giovanni Chiara

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Il paesaggio di tutti. Trasformazioni urbane spettacolari

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Guidati dai due corvi di Odino, Hugin e Mu-nin ci immergiamo nel mito scandinavo, lafiaba e la leggenda tra il ferro ed il legno,attraverso un percorso di installazioni, ar-chitetture, sculture e abiti.

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Tobias RehbergerON OTTO

19 aprile (inaugurazione ore 18) - Giugnoda martedì a domenica, ore 10-20

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La Fondazione Prada inaugura giovedì 19aprile, nello spazio di via Fogazzaro 36, lamostra personale dedicata a Tobias Reh-berger, tra i più noti artisti tedeschi con-temporanei. Per questa occasione l’artista presenterà“On Otto” appositamente realizzato per laFondazione Prada, costituito dalla realizza-zione di un film e da un’installazione ar-chitettonica Al film partecipano Kim Basinger, WillemDafoe, Emmy Rossum, Justin Henry, DannyDeVito, ripresi nella platea di un cinema de-serto. Gli attori assumono così il ruolo dispettatori, mentre i visitatori dell’installa-zione divengono le star del grande schermo.La musica è di Ennio Morricone.

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La pubblicità è “aggressiva”, non certo per la presenza di un tran-quillissimo bassotto, ma perché è diffusa in modo massiccio sul terri-torio. Chiediamo dettagli al direttore dell’ipercoop di Piazza Lodi, En-rico Terzi, che ci illustra i motivi della campagna pubblicitaria. “Siamo partiti il 16 marzo, con questo riposizionamento dei prezzidi 4936 prodotti. Attenzione, non si tratta di una offerta speciale enon c’è una scadenza temporale.”Che cosa si intende per riposizionamento? “Per quei prodotti noioffriamo il miglior rapporto qualità prezzo su Milano, riposizionan-do, appunto, i prezzi ai livelli più bassi.”Di che prodotti si tratta? “Si tratta di prodotti alimentari di uso quoti-diano, sia freschi che in scatola, il settore che noi chiamiamo grocery.”In un settore molto competitivo, sicuramente si tratta di una opera-zione molto ambiziosa…..“Il vantaggio maggiore è per il consumatore, e la risposta che c’è sta-ta in queste due prime settimane lo testimonia.”E’ aperta la caccia al bassotto….

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Condotto dalla Dott. Loredana De MichelisGli esercizi permettono di esercitare tutti i muscolifacciali, riducendo l'invecchiamento fisiologico del

viso e modulando anche il tono dell'umore.

N egli ultimi due arti-coli ci siamo occupa-ti dell'ampio viale,

paragonabile ad un boulevardd'oltralpe, che conduce dapiazza Tricolore alla chiesadei Santi Nereo ed Achilleo,esaminando il tratto relativo acorso Concordia e corso Indi-pendenza. Ci eravamo pertanto lasciatisugli angoli di piazzale Dateoche, come avevo rilevato, so-no occupati da interessantiedifici, uno dei quali interes-sa anche il corso Plebisciti, neicivici 1 e 3, e giunge fino allaprima strada sulla sinistra, lavia Francesco Nullo, lungo laquale l'edificio prosegue. Procedendo verso l'esterno, illato destro è occupato dalle ar-moniose palazzine del Brefo-trofio (da notare al secondocancello le due palme site ailati); vale la pena allora di os-servare in dettaglio il lato si-nistro (cioè il lato nord). Se il civico 7 è un eleganteedificio con portone modernoin ferro battuto, il civico 9 puòvantare uno sfarzoso portoneed una facciata ricca di fregi.Inoltre nell'androne si trova unelegante cancello in ferro bat-tuto e sopra le porte lateralidell'ingresso è visibile un fre-gio. Il palazzo prosegue poilungo la via Ceradini, fino al-l'incrocio di quest'ultima conla via Goldoni, preceduto daun giardino alberato.

Proseguendo sul lato sinistrosi trova un gruppo di palazzilegati da una certa omogenei-tà; in particolare, dopo il civi-co 11, che vanta un doppio in-gresso e timpani alle finestredel primo piano, nonchè un

bellissimo androne affrescatocon motivi floreali e chiuso dauna vetrata policroma con fe-stoni, i civici dal 13 al 19 so-no eleganti palazzi alternati adarchi monumentali. Il civico 13, ad esempio, è in-trodotto da un enorme arco;sullo sfondo è visibile un pa-lazzo in costruzione (il cui"predecessore", se ricordo be-ne, ospitava un'officina). A se-

guire, il civico 15 è un palaz-zo con timpani alle finestredel primo piano, dotato di unandrone affrescato chiuso dauna vetrata policroma, mentreil civico 17 è un arco, gemel-lo del precedente, che prece-

de una corte sul cui sfondo sitrova una elegante palazzinacon timpani sulla facciata co-lor verde. Il civico 19 infine è un palaz-zo con timpani alle finestredel primo piano che ricalca ilpalazzo al civico 15; nell'an-drone però, invece degli af-freschi e della vetrata policro-ma, si trova un prezioso can-cello in ferro battuto.

Il lato fino a piazzale Susa èchiuso da un moderno edifi-cio degli anni '70 del ventesi-mo secolo, che ospita alcuni

supermercati. Possiamo ora passare a consi-derare il lato destro (torniamoindietro un centinaio di metri,ma così abbiamo potuto os-

servare l'omogeneità di stiledegli ultimi palazzi). Ripartiamo dal civico 8, unpalazzo ornato da un fregio

floreale che corre lungo il pri-mo piano, dotato di un gra-zioso portone sormontato an-ch'esso da un fregio. A segui-re il civico 10 è un edificio in

stile littorio con una grandebalconata dotata di nicchie eretta da supporti monumenta-li di grosse dimensioni. Il civico 12 è invece un digni-toso edificio tardo-liberty, for-se stile Art-déco, in cui al pri-mo piano è disposta per tuttala larghezza della facciata unagreca a disegno geometrico;in questo edificio visse, e mo-rì novantenne il 18 settembre1999, il Senatore Leo Valiani. Dopo l'incrocio con via Com-pagnoni si trova un edificiomoderno (risalente agli anni'50 del ventesimo secolo), cheospita una importante aziendadi telecomunicazioni. Superato questo edificio ci at-tende un finale veramente dialto livello: il civico 18 infat-ti è una splendida villetta, conun rigoglioso giardino ricco dipiante di molti generi diversi,visibile dal cancello prospi-ciente il corso; la proprietàgiunge fino all'angolo con viaTurroni, da cui è possibile ve-dere come adiacenti ad essasiano altre eleganti villette congiardino, per un effetto vera-mente bucolico; da notare,nell'edificio al civico 18, i ve-tri policromi apposti alle fine-stre. Siamo così giunti in piazzaleSusa, ed al termine di questapuntata del nostro viaggio lun-go gli Champs-Élysèes dellazona 4, viaggio che comple-teremo sul prossimo numero.

Gli Champs-Élysèes della Zona 4 (3: Corso Plebisciti)A cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

“I l bolometro è uno strumento usato permisurare la radiazione elettromagne-tica totale, comprensiva cioè di tutte

le lunghezze d’onda”. Fin qui un dizionarioscientifico.Invece un gruppo di ragazzi del Liceo Einstein,guidati dalla professoressa Moretti e con il va-lido aiuto del dottor Cenadelli del Centro di Fi-sica di Brera, hanno voluto sperimentare dalvivo le caratteristiche di questo particolare stru-mento, partendo dal prototipo che vedete nel-la foto. Un percorso cominciato all’inizio dell’annoscolastico che si è sviluppato strada facendo at-traverso la progettazione, incontri, aiuti da par-te di professori esperti, e che alla fine ha otte-nuto ottimi risultati e piena soddisfazione an-che da parte degli stessi ragazzi.Questa iniziativa prende spunto dal progetto“Percorso lauree scientifiche” che tende ad av-vicinare gli studenti a discipline scientificheche spesso sono tralasciate nel percorso uni-versitario dopo gli studi superiori.Prima di proseguire chiediamo alla profes-soressa Moretti: a cosa serve il bolometro?“Il principio dal quale si parte è quello di uncorpo nero che assorbe tutte le radiazioni. Il

bolometro in particolare è un piccolo bolo, olamina, di rame molto puro, ma si può fare an-che in alluminio, ricoperto di nerofumo, nel no-stro caso è stata usata vernice nera, inserito inun contenitore completamente isolante e bian-co in modo che rifletta, che viene puntato ver-so il Sole. Collegato ad un termometro digita-le, viene dapprima raffreddato e poi indirizza-to sul Sole. In pratica si tratta di registrare ladifferenza fra la temperatura iniziale e quellaraggiunta con l’assorbimento dell’energia so-lare. Abbiamo registrato per un certo tempo eottenuto la curva della costante solare. Costantesolare che è stata registrata con altri apparec-chi ben più sofisticati e fuori anche dall’atmo-sfera terrestre, ma che speriamo quando ter-minerà questo esperimento di aver trovato conbuona approssimazione. Sarà inoltre possibilefare delle valutazioni di quanto è inferiore, diquanto l’inquinamento influisce sulla disper-sione o vedere come varia la rilevazione conun cielo coperto”.Rilevazioni – ci ha raccontato la professoressaMoretti – che possono essere effettuate tutti igiorni alla stessa ora o per un certo periodo del-l’anno o anche per tutto l’anno, per vedere co-me cambiano le misure facendole in diversi

momenti, tenendo anche presente la semplici-tà dello strumento assemblato dai ragazzi del-la 5° in confronto ad apparecchi più sofistica-ti. Certi bolometri prima dell’utilizzo sono por-tati a temperature vicine allo zero assoluto maqui siamo a livelli professionalmente elevati.Altri sono dotati di optional come una termo-coppia per misurazioni più esatte o di un ven-tilatore. Però i risultati del bolometro “fatto incasa” dagli studenti dell’Einstein si possonoconsiderare per ora soddisfacenti. Chi ha partecipato a questo progetto e qua-le è stato l’interesse?“La mia quinta, e devo dire che i ragazzi sonostati interessati, determinati e pieni di entusia-smo sia di portare a termine le sperimentazio-ni iniziate con il loro bolometro, sia di parte-cipare all’esperienza delle Canarie che ci ha vi-sti ospiti del TNG, il Telescopio Nazionale Ga-lileo”.Il lavoro non termina qui. La professoressa Mo-retti continuerà questa esperienza anche il pros-simo anno con sperimentazioni anche più im-pegnative, visti i risultati di quest’anno. Se neriparlerà a settembre all’apertura del nuovo an-no scolastico.

Sergio Biagini

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All’Einstein si punta al Sole

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“Farsi carico” alla Elementare Martinengo

I l 24 marzo presso la scuola elementare di via Martinengosi è svolta una importante iniziativa culturale. La manife-stazione, dal titolo molto simbolico di Farsi carico, consi-

steva in una mostra ed un convegno sui temi dell’educazioneambientale e dello sviluppo sostenibile, il tutto organizzato dal-la Direzione Didattica delle scuole Martinengo-Puglie-MontePiana in collaborazione con il Consiglio di Zona 4 e dall’asso-ciazione ambientalista GREEM.Da alcuni anni, la Direzione Didattica Pezzani organizza im-portanti progetti di educazione ambientale in collaborazionecon le maggiori organizzazioni ambientaliste (WWF, Legam-biente, ecc) e con gli enti locali (Comune di Milano).Farsi carico, è stata l’occasione per “dare visibilità a questo in-tenso lavoro ed aprire uno spazio di riflessione su temi che in-teressano il vivere quotidiano ed il futuro delle nuove genera-zioni”.Una giornata decisamente interessante che si è aperta con unconvegno a cui hanno partecipato molti relatori, moderati dal-la dottoressa Condito, Dirigente della scuola. Gli intervenutihanno discusso sui vari temi proposti in modo alquanto appro-fondito. Il primo ad intervenire è stato il dottor Silvagna, con-sulente psicopedagogico della scuola che ha voluto offrire unaserie di “suggestioni” da sviluppare nel dibattito. Sono poi in-tervenuti, la dottoressa Di Troia, Presidente della Commissio-ne Educazione del Consiglio di Zona 4, i rappresentanti diWWF, Legambiente, Italia Nostra, del Ministero dell’Educa-zione, delle Guardie Ecologiche e dell’Unicef. Il Convegno siè chiuso con un intervento molto coinvolgente sulla “poesia delverde” di Fiorenza Mariotti, curatrice da molti anni del pro-getto Verdi Armonie.Al termine del Convegno si è potuta visitare la mostra che rag-gruppava i molti materiali raccolti nel corso degli anni nel-l’ambito dei progetti ambientali ed esposti in spazi espositivi atema: Aula Giardini, Aula Riciclaggio, spazi riguardanti i Pro-getti di Progettazione Partecipata e il concorso fotografico “Fo-tografa la tua zona”, Aula Orti.Molto curato l’allestimento, realizzato dal gruppo di lavoro del-le insegnanti referenti per l’educazione ambientale in collabo-razione con Laura Viviani, professionista del settore e mammadi una bambina della scuola.Una bella iniziativa, che ha visto una grande partecipazione diinsegnanti e genitori. All’esterno della scuola poi, tutti gli in-tervenuti hanno trovato gli stand dei comitati genitori che han-no organizzato l’aperitivo, la vendita di fiori, di prodotti equoe solidali e libri di giardinaggio oltre agli stand informativi diLegambiente e della Casa dell’Energia.

Alberto Tavazzi

Musica e pittura: il GAFMalla Palazzina Liberty

P ieno successo delle due iniziative organizzate dal Grup-po Artistico Forlanini Monluè il 28 e 30 marzo pressola Palazzina Liberty con il contributo del Consiglio di

Zona 4. Oltre alla esposizione della mostra collettiva di pittu-ra sul tema della Aeronautica, il 28 si è tenuto un applauditis-simo concerto della Fanfara della 1° Regione Aerea, diretto dalM° Albano Petrucci, Maresciallo Orchestrale e direttore stabi-le della Fanfara dal 1997. La Fanfara è composta da 32 ele-menti, Sergenti e Avieri Capo in servizio permanente effettivo,in ferma quadriennale e annuale, tutti diplomati al Conserva-torio e provenienti da tutta Italia.Il concerto ha proposto, fra le altre, musiche di Verdi, Morri-cone, Beatles, concludendosi con la Marcia di Ordinanza A.M.e l’Inno nazionale.Altrettanto apprezzato il concerto per oboe, flauto ed arpa de-gli ottimi musicisti Luciano Nizzoli (flauto), Franco Tangari(oboe) e Laura Sofia Caramellino (arpa): il programma ha com-preso numerosi pezzi di musica classica ma anche musiche diGershwin e Lehár.Grande la soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori,che già stanno pensando alla prossima edizione….

Foto di Riccardo Pelliconi

Il bel canto e la bella musicaalla Accademia Lirica Italiana

E’diventata operativa da un mese la nuova sede del-l’Accademia Lirica Italiana, in via Bonfadini 40, alprimo piano di un nuovo edificio di mattoni rossi.

Una sede molto bella che comprende una sala per rappresen-tazioni/spettacoli/registrazioni e numerose salette per l’inse-gnamento individuale e collettivo. Infatti l’Accademia orga-nizza corsi di Canto lirico, Drammaturgia musicale, Arte sce-nica (con il Maestro Antonello Madau Diaz), strumenti.Promotore dell’Accademia il Maestro Pier Miranda Ferraro,uno dei più grandi tenori ed interpreti di Otello del mondo, chedopo una lunghissima carriera si sta ora dedicando alla pro-mozione ed alla diffusione del “bel canto” e del melodrammaitaliano.I primi risultati già si vedono (e si sentono): sabato 31 marzoabbiamo assistito al primo Concerto Lirico Vocale, con il Ba-ritono Kim Seung Tae, la Soprano Jang Feng e il Tenore PakJae Hwa, accompagnati al piano dalla prof.ssa Lee Kyong-Min(nella foto insieme al Maestro Ferraro).Un caso che siano tutti orientali? Come ci spiega il MaestroMadau, Ferraro è molto conosciuto e apprezzato in Oriente edha tenuto molte Masterclass di canto in Cina e Corea, quindi iprimi studenti provengono da quelle comunità.Non solo corsi, però: sta nascendo anche l’associazione cultu-rale “Amici dell’Accademia Lirica Italiana”, che ha già in pro-gramma un fitto calendario di iniziative.Domenica 22 aprile si terrà una Conferenza su “Tosca” di Puc-cini, con esemplificazioni musicali e filmati; il successivo sa-bato 28 aprile alle 21 si terrà un Concerto di canto, con arie li-riche al pianoforte.Gli appassionati, e quelli che potrebbero diventarlo, sono av-visati…

S.A.A.L.I. Accademia Lirica ItalianaVia Bonfadini 40 – Autobus 45-66Tel 02 32960339 – www.accademialiricaitaliana.it

sabato 21 aprile ore 20.45domenica 22 aprile ore 17.00Teatro Kolbe -Via Kolbe 5

Mosè, una grande storia d’amoreMusiche originali di Pascal Obispo

Testi di Michele D’Amico e Tiziano CollinettiRegia: Alessandra Boscolo

Gruppo: i KolbiniIngresso: euro 8,00 – ridotto euro 5,00 (bambini inferiori a 10 anni)

Dolci incontriAncora alcuni posti per il 2° corso sui dolci condotto dal prof.Francesco Pustorino.I tre incontri si terranno presso la sala del Comitato soci coopPiazzaLodi dalle 17 alle 19 delle giornate di giovedì 12-19-26aprile. Per l’iscrizione rivolgetevi all’Ufficio soci dell’iper-coop di Piazza Lodi

Trionfo della “Tito Livio” alleOlimpiadi della danza 2007!

D omenica 25 marzo ha avuto luogo al Palalido la 3° edi-zione delle Olimpiadi della danza per la scuola, orga-nizzate dal primo ballerino e coreografo di origine al-

banese Enkel Zhuti, con il patrocinio dell’assessorato allo Sportdel Comune di Milano. Dopo il meritato 2° posto dell’annoscorso il valoroso “corpo di ballo” della Media Tito Livio divia Einstein ha vinto sbaragliando la concorrenza di circa altri15 Istituti presenti.A esibirsi insieme sul palco ragazzi di tutte le classi della scuo-la, italiani, albanesi, rumeni, ucraini, ecuadoregni, peruviani,di cultura Rom, di Santo Domingo, filippini, di origine cine-se…..insommai ragzzi della nostra scuola, simile a molte altredi Milano.E se la danza riesce a far battere allo stesso ritmo piedi e cuo-ri diversi, allora è proprio un felice modello di integrazione!Grazie quindi Alessandra, Alessia, Amira, Ana maria, Brian,Camilla, Chiara, Christian, Daniela A., Daniela C., Denise, Do-menico, Emily, Erika, Federica, Giulia, Ilaria, Israel, Juana, La-viza, Loredana, Manuela, Martina, Miria, Nadia, Nicole, Raf-faele, Susanna, Valentina, Valeria e arrivederci alla finale na-zionale di maggio a Verona.

Roberta PecchiDocente S.M.S. Tito Livio

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I CONCERTI DI MILANO CLASSICA

Palazzina Liberty – Largo Marinai d’Italia

✶✶✶DOMENICA 22 APRILE ORE 10.30

LUNEDÌ 23 APRILE ORE 20.30

Musiche di V. Bellini, J.N. Kummel,L. Van Beethoven

Tromba Nello SalzaDirettore Doron SalomonEspone Wanda Bianchino

✶✶✶DOMENICA 29 APRILE ORE 10.30

LUNEDÌ 30 APRILE ORE 20.30

Musiche di W.A. Mozart, A. Rolla, I. PleyelViolino Franco MezzenaDirettore Massimiliano CaldiEspone Davide Parenti

ALLA CASA DELLA POESIAPalazzina Liberty, Largo Marinai d’Italia

martedì 17 aprile ore 18OSSERVATORIOCiclo di incontri tra le riviste di poesia A cura di Gabriela Fantato - Secondo incon-tro: "Hebenon" e "La Mosca di Milano"

giovedì 19 aprile ore 18VE LA DO IO, CARINI, L’ELEGANZAGiosuè Carducci e la poesia contemporaneaA cura di Tomaso KemenyOre 21POESIA E TEATRO, FONDAMENTI DI UNA STORIAA cura di Roberto Mussapi

martedì 24 aprile ore 18INIZIO DEL CICLO DEDICATO ALLE ORGANIZZAZIONI DI POESIA A MILANOA cura di Adam VaccaioOre 21PRESENTAZIONE DELL'ULTIMO QUADERNO DI POESIAA cura di Franco Buffoni e altri, con letturedei poeti lì inseriti

giovedì 26 aprile ore 21PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO E CD MUSICA-PAROLE DI IDA TRAVI A cura di Vivian Lamarque e Michele Coviello

Ingresso libero

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23

Lunedi 16 aprile 2007 - ore 19.00ANCKE LE OCKE VOLANOprimi passi di passione poeticaOspiti d’onore: Xena _upani_ attrice e Per-sefone Zub_i_ attriceIngresso libero

CENTRO ARTISTICO CULTURALE MILANESE

21 aprile-13 maggiopresso il Circolo della Stampa – Palazzo Ser-belloni, Corso Venezia 16MOSTRA DI PITTURALa poesia dei Navigli Milanesi Tutto il fascino di un mondo quasi scomparsoInaugurazione sabato 21 aprile ore 17 nel Salone Napoleonico di Palazzo Serbelloni

CENTRO CULTURALE INSIEMEVia dei Cinquecento 1a - Salone Cristi Re

Sabato 21 aprile ore 21.00UN PALCO ALL’OPERAAIDAdi Giuseppe VerdiRiduzione filmica e commento di GiancarloGuardamagnaIngresso libero

TEATRO DELFINO via Dalmazia 11

Giovedì 3 maggio ore 21.00DUE PIANOFORTI AL DELFINODue pianoforti gran coda si allungano, testacoda, sulla scena e, da Bach a Piazzolla pas-sando per Rachmaninovv, Poulenc e Milhaudevocano atmosfere le più diverseI pianisti, Ghidotti Fabio e SpaccarotellaMarcello, sono Maestri collaboratori delTeatro alla Scala ed abili improvvisatori. Ri-usciranno ad improvvisarci sognatori peruna sera?Ingresso: euro 8 intero - euro 5 ridotto ( sottoi 18 anni e sopra i 60)

CIRCOLO ARCI BELLEZZA

Via Bellezza 16a

Domenica 6 maggio ore 21.00RASSEGNA DI MUSICA CORALE PER EMERGENCYPartecipano il coro senior del Cai, diretto dalM.Sharf, il coro madrigalista “Accorarci” di-retto dal M. Zanoni e il coro gospel “TheSweeter Swatter” diretto dal M. Accatino Parteciperà inoltre l’Ensemble HarmoniaMundi composto da Giorgio Versiglia/fagot-to, Edoardo Caffi/flauto, Gian Luca Sanna/cla-vicembalo, Nicola Zanoni/oboe.Promosso da Arci Bellezza e Arci Pessina diChiaravalle

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RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE ALLA QUATTORDICESIMA

via Oglio 18 – Tel. 02 468260 oppure 339.1622405

sabato 14 aprile ore 20.45Compagnia teatrale Scaenici QUEI DE LA CLASS DE FERR

PREZZI: Intero 10 euro; Ridotto (under 18-over 60) 8 euro

via A. Maffei 29 - tel. 02 5455615

L’ Associazione Internazionale Lirico Con-certisticapresenta TURANDOTPrenotazioni e prevendita: Studio Farinellaviale Piceno 44 - tel. 02-70125176 dal lunedìal venerdì ore 9.00 - 13.00biglietti: intero euro 18.00, ridotto euro 16.00(fino a 20 anni e oltre 65)promozione per la lirica: per gruppi di tre per-sone 1 biglietto è gratuitoi posti sono numerati si consiglia di prenotare

IL TEATRO SOTTO CASA 2007TEATRO DELFINO

Sabato 14 aprile ore 21.00SMEMORANDOLa ballata del tempo ritrovatocon Gianrico TedeschiPremio Carlo Porta 2005 e Ambrogino D’oroper la straordinaria interpretazione e per l’in-tera carrierae con Sveva Tedeschi e Gianfranco Candiaregia di Gianni Fenzi

Prenotazioni e acquisto biglietti con carta dicreditoTelefono 02 599944221 Biglietti singoli spettacolieuro 12.00 - euro 10,00 (riduzione per chi ac-quista il biglietto presso le parrocchie)

Martedì e sabato ore 19.30 - Mercoledì, gio-vedì e venerdì ore 20.30 - Domenica ore16.00ANGELINAscritto e diretto da Dario D’Ambrosi con Dario D’Ambrosi, Gianna Coletti e Cele-ste Moratti

Ogni lunedì ore 21.30DEMOCOMICAIl palcoscenico del Teatro Franco Parenti ospi-ta in seconda serata uno spettacolo di cabaretin collaborazione con gli artisti dell’Associa-zione Culturale Laboratorio Scaldasole. Durata 2 ore circa- Prezzo biglietti: posto uni-co euro 6.00

LE MARIONETTE DI GIANNI E COSETTA COLLATeatro della 14° - via Oglio 18 - tel 02 55211300

Da giovedì 12 a domenica 22 aprileGELSOMINO NEL PAESE DEI BUGIARDIdi Gianni Rodari

Scolastiche ore 10.00Sabato e domenica ore 15.30

Da sabato 28 aprile a domenica 13 maggioLO SCIMMIOTTINO COLOR DI ROSAdi Carlo Collodi

Scolastiche ore 10.00Sabato e domenica ore 15.30 – riposo 30aprile e 1 maggio

TEATRO DEL BATTITOvia Tommei 3 - Tel 02 55 191 837 - 338 443 57 56

15/22/29 aprile 6/12/13/19/20/26/27 maggio ore 20.45OGNI GIORNO. OGNI MOMENTO20 MAGGIO ’99: LE BR UCCIDONO MASSIMO D’ANTONAcon Giulia Bacchetta - Musiche originali Car-lo BoccadoroDrammaturgia e regia Marco Filatori

Ingresso euro 8 + 2 di tessera. Prenotazioneobbligatoria.

Lo spettacolo nasce da alcuni incontri/inter-viste di Marco Filatori con Olga D’Antona,vedova del giuslavorista e attualmente depu-tata DS e dalla lettura del libro che lei stessaha scritto con Sergio Zavoli “Così raro cosìperduto”

TEATRO LA SCALA DELLA VITA

Via Piolti de' Bianchi, 47 Tel. 02 63633353 – 338 3968400

12-13-14-19-20-21 aprile ore 21.00NON DICIAMOLO AL CARLOKermesse a cura della Bocciofila Voltaire, cheprende vita dal Musicomedians Lab di FlavioOreglio

26-27-28 aprile 3-4-5-10-11-12 maggio ore 21.00LA VENDITRICE DI SOGNICommedia brillante in due atti di Gennaro Ce-ci – con Federika Brivio, Alan Mauro Vai, Lau-ra Petrucci, Pegas Ekamba. Regia di RobertoBrivio

Prezzo del biglietto: Intero euro 15,00 – ridottieuro 12,00 – gruppi euro 10,00

TEATRALIA – SPETTACOLI-OFFICINA17 e 24 aprile ore 21.00Vittorio Alfieri e le tragedie(da confermare)

Stagione Teatrale per Bambini e Ragazzi

15 aprile ore 16.00IL PENNELLO MAGICOCompagnia Théâtre du Contage – per bambi-ni dai 5 ai 10 anni

22 aprile ore 16FIABA con i bambini in scenaa cura del Nuovo Teatrino del Gatto

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sede temporanea di via Tertullianotel. 02 599944.1 - fax 02 5455929

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