I LAVORI CHE VERRANNO E’ - quattronet2.it · S orprendenti queste due foto: scattate...

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S orprendenti queste due foto: scattate inconsape- volmente dallo stesso punto per riprendere la co- struzione, nel 1936, e la rico- struzione, nel 2006, del salo- ne teatrale del complesso Ce- sare Battisti, allora, e del Tea- tro Franco Parenti, ora. Ma ancora più sorprendente scoprire che i lavori di oggi so- no fatti dalla stessa Società Cooperativa Lavoranti Mura- tori, che ha ormai raggiunto i 120 anni di attività, e che in un volume celebrativo di 70 anni di lavori, riporta anche la foto che qui pubblichiamo. La rinascita del Franco Paren- ti si nutre anche di queste emozioni. Nostro servizio a pagina 4 Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Francesco Pustorino,Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Valeria Andreoli, Tiziano Collinetti, Gigi Taverna. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XI, numero 81, gennaio 2007 Dieci agenti speciali pag. 9 Botteghe storiche in Zona 4 pag. 4 L’antico borgo di Castagnedo pag. 10 10 anni di QUATTRO pag. 5-8 Spettacoli in zona pag. 11 Nelle pagine interne: E’ sempre molto inte- ressante la lettura del piano triennale delle opere pubbliche del Co- mune di Milano, se non altro perchè si vengono a cono- scere con un certo anticipo i lavori previsti, e i loro costi. I tempi invece…. Vi sono la- vori pubblici del precedente piano triennale che non sono ancora iniziati, pur essendo fra le priorità: pensiamo alla nuova sede del CSE in via Anfossi 25, di cui abbiamo parlato anche recentemente perché si stava arrivando al- le fasi finali dell’iter ammi- nistrativo, ma i lavori non so- no ancora iniziati. Per consolarci, possiamo di- re che l’essere all’interno del piano triennale(l’ultimo ap- pena approvato copre il pe- riodo 2007-2009) garantisce (abbastanza) che l’opera ver- rà fatta. Siamo andati a consultare quindi il piano delle opere pubbliche che riguardano in particolare la nostra zona, li- mitandoci per adesso a pre- sentare l’elenco annuale del 2007, e aggiungendo, ove disponibile, qualche detta- glio dei progetti preliminari approvati. Non compaiono da questo elenco tutti i lavo- ri e gli interventi che inte- ressano tutte le zone di Mi- lano (ad esempio le manu- tenzioni o gli adeguamenti degli impianti degli edifici e strutture di proprietà comu- nale). Un’ultima nota: di alcuni di questi interventi ci occupere- mo sicuramente in seguito con maggiori dettagli, anche “su ordinazione”, ovvero se qual- che lettore ci segnalerà il suo interesse a “saperne di più”. 1936—2006: la rinascita del Salone di via Pier Lombardo I LAVORI CHE VERRANNO segue a pag. 3 E ravamo in tanti la sera del 23 dicembre alla “Luminata” organizza- ta dal Comitato di solidarietà di via Lomellina 7/9 e dal Consiglio di Zona 4. Lo sce- nario fin dall’inizio appariva surreale. La palazzina, squar- ciata dallo scoppio, veniva il- luminata da fari che cambia- vano continuamente colore quasi indicassero/sottolineas- sero un grido, una richiesta, un bisogno di risposte da parte delle istituzioni… Il traffico è stato bloccato sul- le vie interessate e i negozi hanno sospeso la loro attività. Prima dell’avvio del corteo, il coro Kolbe ha intonato lo struggente canto “Signore del- le cime”, e dopo una breve in- troduzione fatta da Alessandro Cozzi, in cui spiegava il per- ché di questa manifestazione, il corteo si è mosso percor- rendo circa 500 metri in mez- zo alla strada per portarsi al teatro Kolbe, dove abbiamo fatto tutti assieme memoria di quanto accaduto. Durante il percorso abbiamo raccolto la testimonianza di un abitante della palazzina crollata che di- ceva così: “Strana la vita. Hai una famiglia, un tetto sulla te- sta, l’auto per muoverti: certo, non si fa una gran vita, ma c’è sentimento, solidarietà, vi so- no i bambini intorno, qualche anziano un po’ bizzarro, chiac- chiere, saluti, ora un fiocco ro- sazzurro, ora il portone para- to a lutto: la vita, insomma. Poi, un lunedì di fine estate, un brutto, maledetto lunedì, la tua vita cambia. Addirittura a qualcuno viene strappata via. Ti capita una di quelle cose che hai sempre pensato possa accadere soltanto ad altri; sia- mo tanti, milioni e milioni, possibile che succeda proprio a me, che mi salti il cuore in gola per lo spavento del botto, che voli giù in ciabatte, con il boccone della cena appena in- goiato che mi volti a guardare e veda un gran polverone e poi … non vedo più la mia casa, ma soltanto quel che mi resta, un corpo sventrato, con ossa, vene e organi oscenamente in vista. Un incubo che ancora non mi lascia, ma che, con il passare dei giorni, un poco si attenua: sento palpabile intorno a me la solidarietà della gente. Ve- do sorgere comitati, le istitu- zioni (pur con qualche diffi- coltà e ritardo) si muovono, sento, soprattutto, il desiderio delle persone comuni di dare una mano: talvolta in modo un po’ disordinato, e allora m’ir- rito, altre volte con vero tra- sporto e un senso di sincera vicinanza, e allora mi com- muovo. Guarda, anche questa sera, che è l’antivigilia di na- tale, questa Luminata. Ci so- no più di mille persone con un lumino in mano e io ci ho vo- luto scorgere, in quei lumini, tante piccole luci d’umana so- lidarietà e di speranza.” All’interno del teatro, brevi in- terventi dei rappresentanti del- le Istituzioni, la visione di un inedito documentario, prepa- rato da Stefania Cavallaro giornalista di Studio Aperto di Italia 1, in cui venivano ripro- posti i primi drammatici mo- menti e i primi soccorsi dopo lo scoppio, la lettura del Sal- mo proposto e commentato da Padre Pio (uno dei primi soc- corritori e Parroco del quar- tiere). Nella seconda parte, momen- ti musicali offerti dai Kolbini, dalla Mediolanum Jazz Ma- chine, dal corso musicale del- la scuola media Ascoli e dalla grande soprano Rossella Lam- po, e l’estrazione dei premi of- ferti con grande generosità dai commercianti di zona e sem- plici cittadini. La serata si concludeva con l’impegno di ripetere ogni an- no questo momento di memo- ria e solidarietà, finchè non sarà riconsegnata la casa alle famiglie che l’hanno persa. Le ultime informazioni sullo stato delle cose dicono che ad oggi 2 gennaio 2007 i nostri concittadini sono ancora ospi- tati in alberghi e in case di amici. La burocrazia è una be- stia difficile da vincere. Ci è stato detto che dovranno anticipare per ogni locazione da 800 a 1000 euro, quale an- ticipo di 6 mesi di affitto e spe- se di allacciamenti… Ci viene spontanea una domanda: E’ questo il modo di venire in- contro a chi ha già altre preoc- cupazioni e… Suvvia signori amministrato- ri abbiate un lampo di creati- vità solidale, trovate il giusto modo per evitare queste tri- stissime figure… Gigi Taverna Tiziano Collinetti L’elenco completo dei numeri estratti nella lotteria a favore del Comitato di via Lomellina si può trovare sul sito del no- stro giornale www.quattronet.it I premi sono ritirabili presso il colorificio Tucci in via Lo- mellina 9 previa anticipazio- ne telefonica al 339 8926220. Salone del Gruppo Cesare Battisti in via Vasari, 1936 Teatro Franco Parenti - Salone (di via) Pier Lombardo, 2006 LUMINATA 1000 lumi di speranza Vendite e finanziamenti immobiliari via Anfossi 8 – 20135 Milano tel 02.5519.6027 r.a. e-mail: [email protected] Vendite e finanziamenti immobiliari via Anfossi 8 – 20135 Milano tel 02.5519.6027 r.a. e-mail: [email protected]

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Sorprendenti queste duefoto: scattate inconsape-volmente dallo stesso

punto per riprendere la co-struzione, nel 1936, e la rico-struzione, nel 2006, del salo-ne teatrale del complesso Ce-sare Battisti, allora, e del Tea-

tro Franco Parenti, ora.Ma ancora più sorprendentescoprire che i lavori di oggi so-no fatti dalla stessa SocietàCooperativa Lavoranti Mura-tori, che ha ormai raggiunto i120 anni di attività, e che in unvolume celebrativo di 70 anni

di lavori, riporta anche la fotoche qui pubblichiamo. La rinascita del Franco Paren-ti si nutre anche di questeemozioni.

Nostro servizio a pagina 4

Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni.Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Francesco Pustorino, VitoRedaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Valeria Andreoli, Tiziano Collinetti, Gigi Taverna. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona diMilano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XI, numero 81, gennaio 2007

Dieci agentispeciali

pag. 9

Botteghe storiche in Zona 4

pag. 4

L’antico borgo di Castagnedo

pag. 10

10 anni di QUATTRO

pag. 5-8

Spettacoli in zona

pag. 11

Nellepagineinterne:

E’sempre molto inte-ressante la letturadel piano triennale

delle opere pubbliche del Co-mune di Milano, se non altroperchè si vengono a cono-scere con un certo anticipo ilavori previsti, e i loro costi.I tempi invece…. Vi sono la-vori pubblici del precedentepiano triennale che non sonoancora iniziati, pur essendofra le priorità: pensiamo allanuova sede del CSE in viaAnfossi 25, di cui abbiamoparlato anche recentementeperché si stava arrivando al-le fasi finali dell’iter ammi-

nistrativo, ma i lavori non so-no ancora iniziati.Per consolarci, possiamo di-re che l’essere all’interno delpiano triennale(l’ultimo ap-pena approvato copre il pe-riodo 2007-2009) garantisce(abbastanza) che l’opera ver-rà fatta.Siamo andati a consultarequindi il piano delle operepubbliche che riguardano inparticolare la nostra zona, li-mitandoci per adesso a pre-sentare l’elenco annuale del2007, e aggiungendo, ovedisponibile, qualche detta-glio dei progetti preliminari

approvati. Non compaionoda questo elenco tutti i lavo-ri e gli interventi che inte-ressano tutte le zone di Mi-lano (ad esempio le manu-tenzioni o gli adeguamentidegli impianti degli edifici estrutture di proprietà comu-nale).Un’ultima nota: di alcuni diquesti interventi ci occupere-mo sicuramente in seguito conmaggiori dettagli, anche “suordinazione”, ovvero se qual-che lettore ci segnalerà il suointeresse a “saperne di più”.

1936—2006: la rinascita del Salone di via Pier Lombardo

I LAVORI CHE VERRANNO

segue a pag. 3

E ravamo in tanti la seradel 23 dicembre alla“Luminata” organizza-

ta dal Comitato di solidarietàdi via Lomellina 7/9 e dalConsiglio di Zona 4. Lo sce-nario fin dall’inizio apparivasurreale. La palazzina, squar-ciata dallo scoppio, veniva il-luminata da fari che cambia-vano continuamente colorequasi indicassero/sottolineas-sero un grido, una richiesta, unbisogno di risposte da partedelle istituzioni… Il traffico è stato bloccato sul-le vie interessate e i negozihanno sospeso la loro attività.Prima dell’avvio del corteo, ilcoro Kolbe ha intonato lostruggente canto “Signore del-

le cime”, e dopo una breve in-troduzione fatta da AlessandroCozzi, in cui spiegava il per-ché di questa manifestazione,il corteo si è mosso percor-rendo circa 500 metri in mez-zo alla strada per portarsi alteatro Kolbe, dove abbiamofatto tutti assieme memoria diquanto accaduto. Durante ilpercorso abbiamo raccolto latestimonianza di un abitantedella palazzina crollata che di-ceva così: “Strana la vita. Haiuna famiglia, un tetto sulla te-sta, l’auto per muoverti: certo,non si fa una gran vita, ma c’èsentimento, solidarietà, vi so-no i bambini intorno, qualcheanziano un po’bizzarro, chiac-chiere, saluti, ora un fiocco ro-sazzurro, ora il portone para-to a lutto: la vita, insomma.Poi, un lunedì di fine estate, un

brutto, maledetto lunedì, la tuavita cambia. Addirittura aqualcuno viene strappata via.Ti capita una di quelle coseche hai sempre pensato possaaccadere soltanto ad altri; sia-mo tanti, milioni e milioni,possibile che succeda proprioa me, che mi salti il cuore ingola per lo spavento del botto,che voli giù in ciabatte, con ilboccone della cena appena in-goiato che mi volti a guardaree veda un gran polverone e poi… non vedo più la mia casa,ma soltanto quel che mi resta,un corpo sventrato, con ossa,vene e organi oscenamente invista.Un incubo che ancora non milascia, ma che, con il passare

dei giorni, un poco si attenua:sento palpabile intorno a mela solidarietà della gente. Ve-do sorgere comitati, le istitu-zioni (pur con qualche diffi-coltà e ritardo) si muovono,sento, soprattutto, il desideriodelle persone comuni di dareuna mano: talvolta in modo unpo’ disordinato, e allora m’ir-rito, altre volte con vero tra-sporto e un senso di sinceravicinanza, e allora mi com-muovo. Guarda, anche questasera, che è l’antivigilia di na-tale, questa Luminata. Ci so-no più di mille persone con unlumino in mano e io ci ho vo-luto scorgere, in quei lumini,tante piccole luci d’umana so-lidarietà e di speranza.”All’interno del teatro, brevi in-terventi dei rappresentanti del-le Istituzioni, la visione di un

inedito documentario, prepa-rato da Stefania Cavallarogiornalista di Studio Aperto diItalia 1, in cui venivano ripro-posti i primi drammatici mo-menti e i primi soccorsi dopolo scoppio, la lettura del Sal-mo proposto e commentato daPadre Pio (uno dei primi soc-corritori e Parroco del quar-tiere).Nella seconda parte, momen-ti musicali offerti dai Kolbini,dalla Mediolanum Jazz Ma-chine, dal corso musicale del-la scuola media Ascoli e dallagrande soprano Rossella Lam-po, e l’estrazione dei premi of-ferti con grande generosità daicommercianti di zona e sem-plici cittadini. La serata si concludeva conl’impegno di ripetere ogni an-no questo momento di memo-ria e solidarietà, finchè nonsarà riconsegnata la casa allefamiglie che l’hanno persa.

Le ultime informazioni sullostato delle cose dicono che adoggi 2 gennaio 2007 i nostriconcittadini sono ancora ospi-tati in alberghi e in case diamici. La burocrazia è una be-stia difficile da vincere.Ci è stato detto che dovrannoanticipare per ogni locazioneda 800 a 1000 euro, quale an-ticipo di 6 mesi di affitto e spe-se di allacciamenti… Ci vienespontanea una domanda: E’questo il modo di venire in-contro a chi ha già altre preoc-cupazioni e…Suvvia signori amministrato-ri abbiate un lampo di creati-vità solidale, trovate il giustomodo per evitare queste tri-stissime figure…

Gigi Taverna Tiziano Collinetti

L’elenco completo dei numeriestratti nella lotteria a favoredel Comitato di via Lomellinasi può trovare sul sito del no-stro giornale www.quattronet.it I premi sono ritirabili pressoil colorificio Tucci in via Lo-mellina 9 previa anticipazio-ne telefonica al 339 8926220.

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È proprio lei la protagonista del nostro articolo,per rendere omaggio al piccolo segreto che tan-te persone forse si vergognano di portare, o me-glio calzare……. E’ proprio così e vi spieghiamoil perché.

La protesi è unicaOgni protesi corrisponde ad una bocca, inimi-tabile e inadeguabile alla bocca di qualcun al-tro; essa è unica, per costruirla non esistono deipreformati ma bisogna prendere delle impron-te e realizzarla nelle sue fasi, scegliendo assie-me al paziente la forma dei denti, il colore edaltri dettagli che solo un lavoro artigianale puògarantire.

Stabilizzare la tenutaMolto è cambiato dai primi modelli (addiritturain legno), meno estetici e più “ ingombranti”. Og-gi le protesi sono sempre più confortevoli e bel-le: non accontentatevi dunque di un “sorriso”qualunque, potete avere di più. Con nuove tec-niche, ora le protesi si possono stabilizzare gra-zie all’inserimento di mini impianti; staranno co-sì al loro posto senza l’uso della pasta! Il tutto indue sedute se si ha già una protesi, qualcuna inpiù se si fa nuova……

Sempre più belleSi possono costruire delle protesi ad alta resaestetica, adatte in particolare a giovani pazienticon patologie per le quali viene sconsigliato unlavoro fisso, o a persone con importanti proble-mi parodontali (piorrea): in questi casi si utiliz-zano vari materiali, persino denti in porcellanapersonalizzati per i pazienti più esigenti.

L’importanza dei controlliAttenzione però, una volta terminato il lavoro èimportante eseguire gli opportuni controlli pe-riodici per mantenere la protesi in perfette con-dizioni.

Ecco alcune caratteristiche fondamentali di unaprotesi:- deve essere stabile; masticando da un lato nonsi deve sollevare dall’altro- deve avere una buona tenuta, cioè essere ade-rente alla gengiva senza l’uso di prodotti adesivi- deve consentire una buona masticazione; vie-ne proprio progettata e realizzata per questo pri-mo scopo funzionale- deve permettere una buona fonetica, ovverola possibilità di parlare senza difficoltà, e per-mettere di esibire un bel sorriso- non deve basculare, altrimenti il rischio è la rot-tura, né comprimere troppo alcuni punti- i denti non devono essere troppo consumati,altrimenti masticando si sovraccaricano le artico-lazioni

La ribasatura rinnova la vostra protesiSe la vostra protesi presenta uno o più di questiproblemi, ha bisogno di un controllo. Spesso è daribasare, cioè va rimodellata la parte in resina a con-tatto con la gengiva, che per svariati motivi - adesempio un dimagrimento - non aderisce più bene.Ciò non solo permette di rinnovarla, ma di pre-venire molti problemi, tra cui possibili fratture. Inquesto caso, sarebbe opportuno avere una pro-tesi di scorta per sopperire all’emergenza, ma senon l’avete…. niente paura, nella maggior partedei casi si ripara……

Il nostro Centro sarà lieto di illustrarvi gratuita-mente per tutto il mese di gennaio le tecnichepiù adatte per risolvere il vostro caso; grazie allaboratorio interno eseguiamo direttamente leprotesi garantendo qualità e tempibrevi anche in caso di riparazioni.

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Sono terminati i lavori diristrutturazione che hannointeressato il seminterratodel CRAL del Comune diMilano di via Bezzecca,dove sono state ricavatedue sale. La prima, mol-to ampia, è dedicata alleattività motorie con corsi,organizzati dal gruppo diballo, riservati sia ai socisia ai privati. La sala è sta-ta concessa, per eseguirele prove, all’Orchestra aplettro Città di Milanoche, socia del circolo di via Bezzecca, tutti gli an-ni vi tiene due concerti, uno estivo e uno natalizio. La seconda sala potrà invece accogliere mani-festazioni cinefile o proiezioni di fotografie daparte del Circolo fotografico milanese, che quiorganizza diverse attività, o essere adibita a sa-la conferenze con un supporto mediatico di pri-m’ordine. Un ottimo lavoro, che ha visto im-

pegnati economica-mente i soci con ovvia-mente la supervisione ele relative autorizzazio-ni da parte del Comuneche ha concesso in af-fitto i locali di via Bez-zecca a questo impe-gnatissimo Cral, sem-pre in pista nel propor-re ai propri associatimomenti di aggrega-zione e di divertimentoche ora potranno esse-re incrementati con la

disponibilità di queste due nuove sale.Due curiosità che abbiamo saputo parlando conl’attivissimo presidente, Gaspare Grassa. La pa-lazzina, negli anni 50, era la mensa del vicino Or-tomercato ed aveva anche alcune camere; in unadi queste, dove ora ci sono gli uffici di segreteria,è nato Gualtiero Marchesi.

S.B.

CRAL di via Bezzecca: nuovo look

La sala conferenze/proiezioni realizzata nelseminterrato

Biblioteca Oglio: temporanea chiusuraResterà chiusa fino al 17 febbraio 2007 (meglio specificare l’an-no) la Biblioteca Oglio, per opere di manutenzione e rinnovoscaffali. Certo che ce n’è sempre una….

In zona 4 la sede milanese del RiformistaHa trovato sede in zona 4 la redazione milanese del quotidianoIl Riformista: in via Mameli 48, ospiti del CIR (Centro di Ini-ziativa Riformista), lavoreranno Marco Alfieri e Jacopo Ton-delli, i giovani e bravi redattori fissi di “Ambrogio”, l’appunta-mento di due pagine del venerdì dedicato alla nostra città. Ol-tre a loro, vi sarà una serie di collaboratori che a vario titolo sa-ranno chiamati a dare contributi, fornire spunti e idee intorno aigrandi temi cittadini.

Premio Francesco Orlando per gli alunni delle scuole primarie di zonaSu proposta della Commissione Educazione, il Consiglio di Zo-na 4 ha promosso nelle scuole primarie della zona il 1° PremioFrancesco Orlando, concorso di racconti brevi, filastrocche,disegni, intitolato alla memoria di Francesco Orlando, il bam-bino di 7 anni rimasto vittima del crollo di via Lomellina. E’prevista la pubblicazione di un libretto con i migliori lavori, damettere in vendita durante le feste di fine anno delle scuole perraccogliere fondi a sostegno del Comitato di via Lomellina. Gliattestati di partecipazione ai bambini partecipanti e i premi perle scuole verranno consegnati durante una apposita manifesta-zione che si terrà entro la fine dell’anno scolastico presso il Tea-tro della 14°..

Una storia, anzi dueA volte parlando con una persona si scoprono fatti avvenuti inzona di cui non se ne conosceva l’esistenza, e così è stato perun amico, che da un conoscente è venuto a sapere di un episo-dio accaduto in piazza Grandi durante la guerra.Abbiamo contattato la persona in questione per saperne di piùe questi invece di raccontarci “la” storia ce ne ha raccontate due.Ecco la prima.

In piazza Grandi unpartigiano, verso la fi-ne della II guerra mon-diale, per sfuggire allacattura da parte dei fa-scisti si mise a correrecercando di guadagna-re Corso XXII Marzoin direzione dei Treponti. Uno degli inse-guitori armò il mitra e,mentre cercava di rag-giungerlo, fece partireuna raffica. Il partigia-no fu colpito a morte efino a non molti annifa c’era una targa inmemoria. In più, unapallottola “vagante”fece un’altra “vitti-ma”: la statua che stadavanti alla fontana.La pallottola terminò la sua traiettoria colpendo esattamente l’o-mone poco più in alto del cuore e verso la spalla.Siamo andati a controllare ed effettivamente il foro di entrata ti-pico di un’arma da fuoco c’è e la pallottola deve ancora essereall’interno. Se passate di là, andate a vedere.L’altra storia invece è sempre riferita alla II guerra, e semprecon Piazza Grandi protagonista. Forse molti non sanno che sot-to la fontana, nel terrapieno che si alza sul Corso XXII Marzo,c’è un rifugio antiaereo e che nei paraggi era attiva una posta-zione antiaerea a difesa di Milano e soprattutto di “Pippo”, unbombardiere americano (il Republic P 47 Thunderbolt famosoper incursioni solitarie sia notturne che diurne per mitraglia-mento di strade e ferrovie n.d.r.) che di sovente lasciava caderequalche bomba.Ebbene un giorno “Pippo” mentre sorvolava la zona fu colpitodalla contraerea e cadde, forse l’unico in tutta la guerra. La sto-ria curiosa non sta nel fatto che “Pippo” era stato abbattuto manel fatto che lo zio della persona che ci ha raccontato i fatti, at-tirato da quanto accaduto, uscì sul balcone e con sua grande sor-presa si trovò tra i vasi dei fiori uno stivale da aviatore ameri-cano. Lo raccolse e rimase a dir poco allibito nel vedere che alsuo interno c’era infilato il piede di qualcuno che era sull’ae-reo! Stivale e piede finirono nella spazzatura.

Sergio Biagini

Assemblea dei genitori alla ManaraAnche quest’anno siamo stati invitati all’assemblea dei genito-ri del comprensivo Morosini-Manara, convocata dal Consigliodi Istituto, per una prima presentazione della scuola media ai

genitori di quarta e di quinta. E così il 12 dicembre nell’anfi-teatro della Manara, genitori ed insegnanti si sono ritrovati perproseguire insieme nell’obiettivo di ridare slancio alla scuola.Obiettivo già in parte centrato con le due classi prime attuali, eche giustamente si vuole ripetere, se non migliorare. Come avevamo scritto a settembre, per ospitare i bambini del-la Corridoni in un’ala dell’edificio della Morosini, già da que-st’anno le quarte e quinte elementari si trovano nell’edificio del-la Manara: una convivenza molto tranquilla, senza barriere, cheanzi favorisce i lavori di continuità fra elementare e media. Presente all’incontro anche la presidente della Commissioneeducazione del Consiglio di Zona 4, Antonella Di Troia, ex al-lieva della Manara, che ha anche rivisto il suo prof. di musica:nel suo intervento, oltre a raccontare la sua esperienza positivanella scuola, ha sottolineato l’importanza della “scuola di quar-tiere”, quella vicina a casa, vicina ai tuoi amici e ai luoghi chefrequenti di più.

emilio&beatriceSempre attiva, l’Associazione Genitori della Morosini-Mana-ra ha pubblicato in dicembre il nuovo numero del giornalinoemilio&Beatrice, ormai al nono anno di vita. Una pubblica-zione per informare tutti i genitori di quanto succede nelle duesedi e per dare spazio agli alunni delle varie classi con i loroscritti, impressioni sulle prime settimane di scuola o commen-ti su una gita, e poi poesie, immagini…Fra le novità, segnaliamo la giornata di scuola aperta che si ètenuta sabato16 dicembre, sia in Morosini che in Manara, congrande affluenza di genitori e bambini, venuti a presentare o aconoscere le scuole, in previsione delle iscrizioni alla prima ele-mentare e alla prima media (usiamo ancora la vecchia termino-logia, che ci è più familiare).Aperti i laboratori, in mostra i lavori degli alunni, spettacolo mu-sicale alla Manara sotto la guida del bravissimo professore dimusica Mario Lacchini: una mattinata intensa e coinvolgente.

SI FA PRESTO A DIRE PROTESI …..detta più comunemente dentiera…..

SETTORE ATTUAZIONE MOBILITA’ TRASPORTI

VARIAZIONE PERCORSO LINEA FILOVIARIA 93 SU VIALOMELLINA – CARBONERA. Costo 465.000 euro, lavori nelsecondo trimestre 2008.

LINEA TRANVIARIA 16: ADEGUAMENTO DELLE FER-MATE AL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHI-TETTONICHE. 5.703.000 euro di lavori.

LINEE TRANVIARIE 12 E 27: ADEGUAMENTO DELLEFERMATE AL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE AR-CHITETTONICHE. Quasi 9 milioni di euro.

INTEGRAZIONE FINANZIAMENTO DEL PASSANTE FER-ROVIARIO, 4.510.000 euro.

SETTORE ATTUAZIONE POLITICHE AMBIENTALI

CONSOLIDAMENTO TOMBINATURA CAVO BORGO-GNONE LUNGO CORSO XXII MARZO TRA VIA CALVI EPIAZZA GRANDI, 2.900.000 euro

SETTORE TECNICO ARREDO URBANO VERDE

RIQUALIFICAZIONE SISTEMA AMBIENTALE COMPRE-SO TRA LE VIE GONZALES NERVESA E LONGANESI:GIARDINO, VIABILITA' PARCHEGGIO. Costo dell’inter-vento 4.385.000 euro, lavori a partire da fine 2007.

AMPLIAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL PARCOFORLANINI - LOTTO B. Più di 16 milioni di euro per questogrosso intervento che durerà 2 anni, a partire da fine 2007.

RIQUALIFICAZIONE DEL VERDE DELL'ASSE VIARIO

CONCORDIA - RISORGIMENTO - INDIPENDENZA - DA-TEO. 1° e 2° LOTTO. In totale 3 milioni di euro.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA FONTANAIN LARGO MARINAI D'ITALIA. Molte le opere che verran-no realizzate per ripristinare il funzionamento della fontana: dalrifacimento del fondo vasca a quello dell’impianto idraulico edelettrico, dalla sistemazione del percorso pedonale metallico al-la pulizia generale di tutte le superfici. 700.000 euro il costodei lavori, previsti per fine 2007.

SETTORE TECNICO CASA E DEMANIO

VIA FELTRINELLI, 16 BONIFICA AMIANTO COPERTURA,FACCIATE ECC. Quasi 5 milioni di euro e tre anni di lavori

VIA BEZZECCA, 4 - MANUTENZIONE STRAORDINARIACON RINFORZO SOLAI. Poco più di un milione di euro e unanno di lavori.

SETTORE TECNICO CULTURA E BENI COMUNALI DIVERSI

PIAZZA FERRARA - COSTRUZIONE DI UN EDIFICIO PO-LIFUNZIONALE DA ADIBIRE A MERCATO COMUNALE,RESIDENZA UNIVERSITARIA E SPAZI PER ATTIVITÀPUBBLICHE NELL'AMBITO DEL PROGETTO DEL PRO-GRAMMA NAZIONALE "CONTRATTI DI QUARTIERE II".LOTTO MERCATO COMUNALE COPERTO. Presenteremoi dettagli del progetto nel prossimo numero di QUATTRO.

PALAZZINA LIBERTY – INTERVENTI DI ADEGUAMEN-TO NORMATIVO E FUNZIONALE: si realizzeranno opere ri-guardanti l’eliminazione delle barriere architettoniche, la ma-nutenzione dello stabile e il miglioramento dell’acustica (con-trosoffitti fonoassorbenti, nuovi tendaggi, rivestimento delle par-ti metalliche dei palchetti). Importo previsto 522.750 euro, la-vori eseguiti a cavallo del 2008-2009.

SETTORE TECNICO INFRASTRUTTURE

INTERVENTI DI MANUTENZIONE PER LA RAZIONA-LIZZAZIONE DELLA SOSTA IN VIA FRIULI. Costo di2.900.000 euro e un anno di lavori.

PENETRAZIONE S.S. N.415 "PAULLESE" - LOTTO 2. 16milioni di euro e 3 anni di lavori da fine 2007 (molto teorico).

PISTA CICLABILE DI COMPLETAMENTO CENTRO-FOR-LANINI: VIA MARESCALCHI E VIA CORELLI.

SETTORE TECNICO SCUOLE E STRUTTURE SOCIALI

COMPLESSO SCOLASTICO VIA MOROSINI, 11/13 - RI-ORDINO GENERALE ED ADEGUAMENTO DELL'EDIFI-CIO PER LA FORMAZIONE DI UNA SCUOLA MATERNASTATALE. 10.850.000 euro per i lavori, progettati per il 2008.

PALAZZINA "EX CHIMICI" MONTECITY-ROGOREDO -RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLA PA-LAZZINA "EX CHIMICI" PER LA REALIZZAZIONE DIUNA SCUOLA PRIMARIA: la palazzina nel progetto resi-denziale di Montecity-Rogoredo viene trasferita a Comune chel’ha destinata alla realizzazione di una scuola primaria. Gli in-terventi previsti sono finalizzati dunque al recupero della pa-lazzina e alla sua ristrutturazione ai fini del cambio d’uso dellastessa da uffici a scuola. Costo dell’intervento 2.800.000 euroe tempi di realizzazione a partire dal secondo trimestre 2008.

MATERNA DI VIA MONTE POPERA - COSTRUZIONE DIUNA NUOVA SCUOLA MATERNA DI N. 5 SEZIONI: l’in-tervento propone la realizzazione di un nuovo edificio per lascuola materna da edificare in un’area adiacente al nuovo PIIMontecity-Rogoredo per accogliere 125 bambini, con una su-perficie coperta di circa 900 metri quadri. L’importo totale del-l’intervento è di 2.600.00 euro e l’inizio lavori è previsto per ilsecondo trimestre 2008.

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U n altro angolo degradato del-la nostra zona se ne va: sitratta della parte terminale

dell’isolato che dà su piazza Bonomellied è delimitato dalle vie Mincio e Romilli(siamo al confine delle zone 4 e 5). L’e-dificio preesistente risaliva ai primi de-cenni del 1900 ed era un lavatoio comu-nale: è stato demolito un paio di anni fa’,dopo essere rimasto inutilizzato per unventennio. Ora è prevista la costruzione di un nuovofabbricato con l’affaccio su piazza Bo-nomelli, destinato in parte a residenza, inparte a servizi sociali ed in piccola partead uso commerciale. Al primo e al secondo piano dell’edificioverranno realizzati e ceduti al Settore Ser-vizi Sociali per Adulti del Comune di Mi-

lano mini alloggi per anziani che avran-no un ingresso indipendente rispetto allaresidenza, in modo che le due funzioni

possano essere au-tonome. I par-cheggi pertinen-ziali verranno rea-lizzati all’internodell’area ai pianiinterrati. L’altezza massimadell’edificio saràdi 24 metri, comel’edificio adiacen-te su via Romili, e,secondo le pre-

scrizioni urbanistiche, il numero di abi-tanti massimi insediabili dovrà essere in-feriore a 60.

Si riempie il vuoto su PiazzaBonomelli

L e festività natalizie non hanno ral-lentato i lavori di ristrutturazionedel teatro Franco Parenti, che an-

zi proseguono febbrilmente in vista dellaprossima stagione 2007/2008.La sede storica del teatro, al centro di uncomplesso immobiliare compreso tra levie Pier Lombardo, Vasari e Franco Pa-renti, è stata quasi totalmente sventrataper ridisegnare gli spazi occupati dallaplatea, dal palcoscenico e dal foyer, e peringlobare i nuovi ambienti recentementeacquisiti sul lato di via Vasari, dove tro-veranno posto camerini e uffici.Lo spettacolare progetto di ristrutturazio-ne, firmato dall’architetto Michele DeLucchi con la direzione artistica di AndréeRuth Shammah e dello scenografo GianMaurizio Fercioni, investe in particolarela Sala Grande e prevede un complesso si-stema di pedane mobili e carrelli sul qua-le poggerà l’ampia platea, che conserveràtuttavia il familiare aspetto di gradinatauniformemente digradante dal fondo del-la sala fino al palcoscenico. All’occorren-za, però, vale a dire per realizzare produ-zioni particolari o eventi speciali, le peda-ne corrispondenti alla metà inferiore del-la gradinata potranno venire abbassate allivello del palcoscenico, per costituire, in-sieme a quest’ultimo e al foyer, un unicogrande spazio di quasi 1.000 metri qua-

drati. Proprio per accentuare questa conti-nuità degli spazi e delle loro destinazioni,il pavimento del foyer e quello della pla-tea saranno realizzati in abete naturale,cioè il legno tipico dei palcoscenici. “L’a-bete naturale è un’essenza ideale per il tea-tro, perché è estremamente elastico: vi sipuò piantare un chiodo e poi toglierlo, e illegno si chiuderà intorno al buco”, ci spie-ga Antonella Massari, della FondazionePier Lombardo, che ci accompagna in unvero e proprio sopralluogo. Il progetto, inoltre, ha finalmente trovatola soluzione a un antico problema strut-turale del teatro Franco Parenti: l’assen-za di altezza sul palcoscenico, nonché diadeguati camerini. “Il nostro teatro nonha graticcia, cioè soffitto sul palcosceni-co, dove trovano posto corde e argani permovimentare i fondali ai cambi di scena”,racconta Massari. Dopo gli interventi, in-vece, il palco potrà contare su un ampiospazio sottostante, raggiungibile tramitedue scale simmetriche a doppia rampa,mentre gli attori avranno a disposizioneveri e propri camerini con un accesso se-parato: sembrerà incredibile, ma nel vec-chio teatro gli attori dovevano entrare in-sieme al pubblico, ed erano costretti acambiarsi in un angusto stanzino senza fi-nestre né bagni.Oltre a una nuova veste per la Sala Gran-

de, è in corso di realizzazione un ulterio-re spazio teatrale, la Sala Colonne, sul la-to opposto della Sala Pirelli. “Avevamo adisposizione due ampi saloni rettangola-ri, l’uno sopra l’altro, entrambi caratte-rizzati da un gradevole giro di colonne:abbiamo abbattuto il pavimento e ne è na-to un teatro all’italiana, con palcoscenicoa doppia altezza, balconata e boccascena,che conterrà 180 spettatori contro i circa120 della Sala Pirelli”, spiega Massari. LaPirelli, giudicata meno adatta a ospitarespettacoli teatrali, sarà destinata a canteendove fermarsi a mangiare, oppure a in-contri con gli attori, o ancora a concertidi musica jazz.La conclusione dei lavori nella strutturacentrale è prevista per la primavera/esta-te del 2007, e quindi ampiamente in anti-cipo in vista del prossimo cartellone. Pergli inquilini dell’edificio che circonda ilteatro si avvicina quindi la fine di un pe-riodo di fastidi, tra fracasso di trapani epolvere di cemento. “Gli inquilini sonostati fantastici - dice Massari - sopportan-do stoicamente e donandoci la loro totalecollaborazione: ci tengo davvero a rin-graziarli pubblicamente”. E noi li ringra-ziamo con loro: perché anche la loro pa-zienza è un importante contributo alla ri-nascita di uno dei grandi teatri milanesi.

Valeria Andreoli

Rinasce il Teatro Franco Parenti

D opo gli at-testati dibeneme-

renza dell’Ambro-gino d’oro conse-gnati a cinque as-sociazioni del no-stro territorio, dueesercizi di Zona 4hanno avuto un at-testato particolareda parte dell’Am-ministrazione co-munale. Si trattadella consegna del-la targa di Bottegastorica fatta ai tito-lari di due attivitàcommerciali che daoltre 50 anni opera-no in zona.La prima, in via Ci-ceri Visconti, è laGioielleria Sessache alzò la saraci-nesca nel novembre del 1955 ed oggi è gestita da Fabrizio eRossana che, raccolto il testimone dal padre, hanno prosegui-to nella conduzione del negozio consolidando la propria clien-tela, nonostante la posizione non proprio centrale, grazie allaqualità ma soprattutto al modo di servire il cliente che, e quista il valore aggiunto, deve uscire dal negozio soddisfatto del-l’acquisto, ma soprattutto consapevole di essere stato trattatocome un vecchio amico.Il secondo esercizio che si può fregiare di questa ambita targa èla veramente storica trattoria-bottiglieria San Marco, nota a Mi-lano, e anche all’estero, come trattoria Masuelli che dal 1921,quando i genitori del titolare si trasferirono a Milano dal Pie-monte, ha le sue vetrine e le sue sale su viale Umbria. La trat-toria, dove molti degli arredi sono ancora quelli originali, è co-

nosciuta perp r o p o r r epiatti dellat r a d i z i o n el o m b a r d o -piemontesecon l’unicaeccezione del“ b e r t a g n i -no”, un parti-colare tipo dim e r l u z z o ,che è il clas-sico piattodel venerdì.Complimen-ti ad entram-bi, che vannoad aggiun-gersi agli al-tri esercizistorici di zo-na, per il ri-conoscimen-to ottenuto.

Altri riconoscimentiin Zona 4

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Per i 7 fondatori della Associa-zione e del giornale e per i mol-ti collaboratori che negli annisi sono aggiunti, un bel risul-tato, raggiunto con molto lavo-ro e molto affetto per la nostrazona. Siamo contenti di offrireun giornale di qualità, utilestrumento per i cittadini dellazona 4 - che sappiamo essereparticolarmente affezionati adessa - per conoscere meglio lasua storia, il suo futuro, le suerealtà associative e culturali, isuoi personaggi, famosi e non. Festeggiamo questi 10 annipubblicando le prime pagine ditutti i numeri usciti finora e rin-graziando pubblicamentequanti ci hanno aiutato a rag-giungere questo traguardo pernoi così importante.

Stefania Aleni

1997-2007: 10 anni di QUATTRO, 80 numeri

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aprile 1997

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marzo1998

maggio1998

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di una squadra di calcio (nemanca uno) ma la squadra del-l’Unità cinofila della PoliziaLocale di Milano che opera sulterritorio e il cui intervento èspesso richiesto in Lombardiae anche in tutta Italia. Il cen-tro, che ha base nel Parco For-lanini dove ci troviamo con ilresponsabile, signor DanieleMazzini, ha iniziato la sua at-tività il 3 ottobre del 2000 equi gli amici quattro zampe,tra ordini ma anche coccole,sono addestrati per compiti dipolizia, nella ricerca di perso-ne o per individuare i nascon-digli dove vengono occultatele sostanze stupefacenti. Prima di iniziare a visitare ilcentro che ospita attualmente10 cani, due antidroga, 8 di po-lizia e di questi due anche concompiti di ricerca, ho l’oppor-tunità di assistere alle prove,oltre alle visite mediche, cheannualmente ogni cane devefare per essere dichiarato ido-neo. Con gli anni anche loroaccusano fatiche e acciacchi equando la soglia di attenzionee di rendimento non rientra incerti parametri è messo a ri-poso, “congedato”. E di nor-ma rimane con il proprio ad-destratore con il quale si è in-staurato un tale rapporto chedividerli farebbe male ad en-trambi.La prima prova è quella di ub-bidienza, rispondere cioè sen-za esitazione ad ogni comandogli viene impartito, mentre nel-la seconda viene simulato unattacco contro un potenzialemalintenzionato. In questo ca-so “l’attore” è il signor Mazzi-ni, il cui braccio, ben protettoda una struttura in kevlar, vie-ne bloccato dalla ferma presadelle mandibole del cane. Laforza esercitata è minima, il ca-ne è addestrato a non raggiun-gere mai l’estremo se non incasi eccezionali, ma se consi-deriamo che la pressione è at-torno ai 230 chili per centime-tro quadro, una presa data conforza provocherebbe un istan-taneo blocco dei centri nervo-

si del braccio causando un’im-mediata perdita di sensi. Comedice il signor Mazzini: “Nonarriviamo mai all’estremo, èsufficiente il “sorriso a 42 den-ti” di un cane per tranquilliz-zare un malintenzionato”.Eccomi quindi a visitare gli“alloggi” dei cani con accan-to la loro cucina e… bagnodove vengono sottoposti atoeletta. A proposito di cuci-na, i cani mangiano, sempretutti assieme, solo ed esclusi-vamente cibo secco, e non lostesso tipo per tutti, anche perpraticità in previsione delletrasferte. Su di una lavagna ledosi per ognuno di questi bel-lissimi animali comprese lepastiglie per rinforzare il cal-cio nei denti, le stesse che sidanno ai bambini. E un po’ ineffetti lo sono, perché si la-sciano coccolare e accarezza-re con la coda che pare un ter-gicristallo durante un ac-quazzone.All’interno di un’altra costru-zione è situato il centro di co-mando con i monitor di sorve-glianza del perimetro del cen-tro e l’infermeria per interventidi primo soccorso e dove unavecchia bilancia che si usavaal mercato ortofrutticolo per lasua forma consente di fare se-dere il cane e controllarne ilpeso con facilità. Un cane diquesto tipo arriva a 36 chili, unpo’ meno quelli antidroga. Un centro molto efficiente,

ben organizzato e soprattuttosempre all’erta. Tutti i giornidell’anno questi poliziotti sen-za divisa sono pronti assiemeai loro affezionati istruttori apartire dove ci sia bisogno. Icani che vivono qui, si dicevaall’inizio, hanno tre compiti:il primo è di polizia ovvero so-no preposti alla sicurezza, inmetropolitana ad esempio o diservizio durante cortei e ma-

nifestazioni, poi c’è il cane daricerca di tracce in superficie,diverso da quello addestratoper ritrovare le persone sottomacerie o valanghe, utilizza-to per rintracciare persone infuga, persone che si sono per-se o addirittura rapite. La ter-za ed ultima specializzazione

è quella del cane antidroga, unvero e proprio fenomeno cheho visto all’opera e che hasvolto il suo dovere a pieni vo-ti. Era, infatti, una delle ulti-me prove di Champ prima diessere dichiarato “abile e ar-ruolato” e con lui Daniela, lasua istruttrice, giunti ormai altermine del loro addestramen-to prima di entrare in servizioa Bergamo.Questi cani sono particolar-mente allenati, grazie anche acerte loro caratteristiche gio-vanili, a riconoscere diversi ti-pi di stupefacenti, marijuana,eroina, coca e vengono utiliz-zati “in operazioni di ricercadi sostanze nelle auto o du-rante perquisizioni (di recenteuno di questi cani ha trovatocinque chili e mezzo di eroi-na), o controlli in parchi pub-blici o insediamenti – ci spie-ga Mazzini -. Sono particolar-mente efficienti e sono richie-sti da tutte le forze dell’ordi-ne. Sono cani determinanti edinsostituibili”. Una piccola parentesi: è falsala leggenda metropolitana chei cani antidroga possono di-

ventare dipendenti da questesostanze. Non vengono mai acontatto con la sostanza pura.La prova alla quale ho assisti-to è consistita nel nasconderein un’auto, di quelle che si tro-vano al deposito Molise, duepacchetti con la sostanza stu-pefacente. Champ, accompa-

gnato dalla sua istruttrice Da-niela, è stato fatto avvicinare adiverse macchine ma il suo na-so lo portava sempre vicino aduna che ha continuato a fiuta-re abbaiando. Aperto il portel-lone il cane ha iniziato a ra-spare contro una fiancata in-terna. Il suo fiuto aveva fattocentro. Ma non era finita: inun’altra parte dell’auto era na-scosto un altro pacchetto didroga. Non ci è voluto moltoa Champ ad individuarlo ra-spando e abbaiando per ri-chiamare l’attenzione. La pro-va era superata brillantementeanche da parte da parte dellasua istruttrice.La piacevole mattinata è arri-vata al termine, giusto il tem-po di porre alcune domande alsignor Mazzini:Quanto costa un cane?“Un cane prima di essere in-trodotto ai corsi, per le quali-tà che richiediamo, per la se-lettività genetica, costa fino a4000 euro. Un cane abilitato,al termine di un corso rag-giunge un costo di 50.000”.Per quanto riguarda l’adde-stramento di un cane e del suoistruttore, ci racconta Mazzi-ni, il tempo varia secondo laspecializzazione: sono neces-

sari nove mesi per un cane an-tidroga mentre quelli prepostiall’ordine pubblico richiedonoun corso di un anno. Un meseviene utilizzato solo ed esclu-sivamente per l’affiatamento,in modo che s’instauri un rap-porto tra uomo e cane che al-la fine porta a lavorare per da-re i risultati migliori.Quanto tempo un cane resta inattività?“La carriera di un cane di me-dia è attorno ai nove anni, ec-cezionalmente può arrivare adieci”.Hanno un grado questi animali?“I cani non hanno un grado masolo una matricola e uno sti-pendio di 4,5 euro al giornoche include vitto, veterinario,medicine, spese vive del cani-le. Un costo non eccessivo perl’amministrazione. Chiedonopochissimo mentre dannomoltissimo”.Un’ultima precisazione di Da-niele Mazzini: “Siamo al ser-vizio del cittadino e non ci dis-piace esserlo, lo facciamo congrande entusiasmo e con pas-sione”.Si sente una grande sinceritàin queste parole.

Sergio Biagini

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M i è capitato in pas-sato di accennarequalcosa a proposi-

to di questo antico borgo, dicui si sono quasi perse le trac-ce, ma in questo articolo vor-rei approfondire quanto è no-to dell'unico edificio che ne ri-mane, la chiesetta di Sant'An-na (anche se, purtroppo, versain condizioni quasi disperate).Premesso che il nome provie-ne evidentemente da un boscodi castagni, osserviamo che al-la fine del diciannovesimo se-colo il borgo compariva anco-ra nei registri della parrocchiadi Santa Maria di Calvairate,ma il nome era stato storpiatoin Castenedo, divenendo cosìomonimo di una frazione pres-so Voghera. La località apparteneva già neldodicesimo secolo alle mona-che di Santa Margherita, il cuimonastero femminile sorgevanel centro della città nei pres-si dell'omonima via tuttora esi-stente; tutto ciò è testimoniatoda numerosi documenti relati-vi ad acquisti, permute e ri-vendicazioni di diritti del mo-nastero a Castagnedo. Verso la fine del tredicesimosecolo la località ospitava an-che una comunità di monacheUmiliate, dedite alla lavorazio-ne della lana, caratteristica del-l'intero ordine; esse vi eresse-ro una chiesina dedicata a San-ta Maria, come loro tradizione. Le monache però ebbero rap-porti piuttosto tesi con le mo-nache di Santa Margherita,non si sa se per ragioni d'ac-que (all'epoca, ma anche oggi,risorsa indispensabile), perconfini della proprietà o perdiritti di accesso. Fatto sta che

nella seconda metà del quat-tordicesimo secolo, e più pre-cisamente nel 1385, esse pre-ferirono aggregarsi al mona-stero di Santa Maria della Vit-toria. Poco dopo però, cessati i con-trasti con le monache di SantaMargherita, le Umiliate tenta-rono di far marcia indietro di-cendo che lo scorporo avve-nuto nel 1385 era da ritenersiillegale in quanto il vicario ge-nerale dell'Arcivescovo avevadecretato l'aggregazione allaVittoria quando era ormai de-

caduto dalla carica. Tutto venne risolto poco tem-po dopo, quando il Vescovo diPiacenza, delegato dal PapaUrbano VI, sanzionò la fusio-ne dei due monasteri, acquie-tando così di fatto le acque, inquanto a quel punto tutto il po-dere di Castagnedo diventòproprietà del monastero diSanta Margherita, come risul-ta da un documento steso perordine di Margherita Visconti,figlia di Bernabò e badessa diSanta Margherita. Tornato il fondo alle prece-

denti monache, esso rimase lo-ro proprietà fino alla soppres-sione dei monasteri, ordinatadall'imperatore d'Austria Giu-seppe II verso la fine del Set-tecento. Nel frattempo la chie-setta di Santa Maria avevacambiato il nome in Sant'An-na di Castagnedo. Unico residuo della cascina, lachiesetta fu sottoposta a vin-colo in quanto conteneva af-freschi di notevole pregio: leTre Marie, dipinte sopra un al-tro affresco, ed altri, tra cuiuna immagine miracolosa diSan Carlo, che il 24 giugno del1601 avrebbe risanato unadonna paralitica da nove anni.Due altri affreschi quattrocen-teschi vennero poi staccati madanneggiati da vandali, e sonoora di proprietà di un privato.Il vincolo è stato tolto, ma perfortuna la chiesetta, pur ridot-ta a un rudere, è stata rispar-miata. Nella memoria di alcuni mila-nesi della zona è ancora vivoil ricordo di quando gli abitantidella cascina Boffalora, es-sendo lontani dalla parrocchiadi Calvairate, nei giorni festi-vi andavano alla chiesetta perpartecipare alla Santa Messa.Ed erano i parrocchiani di al-lora che, con carro e cavallo,andavano a prendere il sacer-dote della chiesa di Santa Ma-ria del Suffragio, lo portavanoalla chiesina, poi pranzavanotutti insieme ed infine lo ri-portavano in sede. Concludo questo breve excur-sus con una poesia scritta dal-la nota artista Graziella Gra-nata, che ringrazio per aver-mela fatta avere tramite il co-mune amico Velio Piccioni.

Castagnedo, antico borgo ormai (quasi) scomparsoA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo di Riccardo Tammaro - fotografie di autori vari

L ’indifferenzaCiao, me voeuri presentà:de mi quasi nissun sa!“Son Anna al Castagnee”E chi disaran: “Ma chi l'è?”Sont la gesètta sgangheradache a l'INPS son poggiada.Gh’hoo on passaa, ona stòriache se perd in la memoria.Mi vosi, ma nissun par sentìanca se tanta gent passa de chi!Omm, dònn, malaa e vègg:l'è come on “peregrinagg”,per la pension de “sopravivenza”,ma per mi ghè domà indifferenza!Nissun se dègna a fa 'na sòstae pensà che mi son dispostaa dag anca ona mansìen giovin o anzian...M'han dii che “Gesa di Lusèrt”nòtt e dì gh’è semper avèrt:la mia porta però hann cementànissun se “sògna” de vegnì a pregà!Son mi che preghi: “fee on quai còssse no i mè quadrèi finissen in del fòss...”Fòss? Quèst l’è bèll:gh'è pù nanca quèll!

Graziella Granata

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CENTRO CULTURALE

INSIEMEVia dei Cinquecento 1

Sabato 27 gennaio 2007 ore 21.00Salone Cristo Re

UN PALCO…..ALL’OPERAGIUSEPPE VERDI: IL RIGOLETTO

Commenta e conduce Giancarlo Guardamagna

Ingresso libero

TEATRO FRANCOPARENTI

sede temporanea di via Tertullianotel. 02 599944.1 - fax 02 5455929

www.teatrofrancoparenti.com

Dal 22 al 28 gennaio 2007 YOSS'L RAKOVER SI RIVOLGE A DIO

di Zvi Kolitz con Gioele Dix

In ‘sto Milan doe tutt l’è de premura,doe l’è forest perfina el to visin,de parlà in dialètt nessun se curaperché a capil semm in pocch Menegin.

La lingua meneghina è ormai confinata fra gliomm de gran coltura // che hann fa del dialèttletteratura: nella nostra città è ormai raro sen-tire parlare dialetto nei negozi o in tram e for-se anche nelle case dove i ragazzi neppure piùlo capiscono e i nonni per farsi capire devonotradurre. Riconsideravo tutto questo leggendole poesie di Cesare Bisone, imprenditore nellanostra zona, titolare di una piccola azienda pro-duttrice di apparecchi elettrici e autore di testidialettali. La raccolta, pubblicata alla fine del2006 con il titolo L’ultim milanes, è introdottada una prefazione di Siro Brondoni, nome no-to nella cultura milanese e negli anni addietrofra i protagonisti della politica locale, che hapresentato il volume nello scorso dicembre alcircolo ambrosiano “Alessandro Volta”.

Il gusto del dialetto, che in altre località e re-gioni italiane è ancora lingua popolare comu-nemente parlata, non rinnega la vocazione in-ternazionale di Milano, non ignora la capacitàdi attrazione che da molti decenni ha richiamatoin città persone con provenienze eterogenee,ma riconosce all’espressione locale uno smal-to, un’efficacia comunicativa che non sempreoffre la lingua nazionale. Nei versi di Bisone siritrovano situazioni e personaggi caratteristicidella nostra memoria milanese senza nessunaesterofobia, semmai con una scherzosa e pro-vocatoria proposta di integrazione: Son mingacontra l’Islam, ben intes, // ne contra el so pre-gà, ne al Ramadam, // pur ch’el Corano el siain milanes.

Purtroppo nemmeno io riesco a esprimermi inmodo efficace nel dialetto della città: pure do-po la lettura di queste poesie –per cui però nonho avuto necessità di ricorrere alla traduzionea fronte- mi ritrovo sulle labbra qualche frasemeneghina, proprio perché resta l’impressionedella chiacchierata e siccome da molti anni ap-prezzo la simpatia e la comunicativa di CesareBisone leggo questi testi sentendo la sua voce,che racconta, ricorda, commenta e mi trovo co-involto. Accanto ai temi più tradizionali, emer-gono riflessioni politiche che chiamano per no-me Andreotti, Bossi e Berlusconi, e discutonoil presente: i partiti, maggioranza e opposizio-ne, il femminismo, la crisi della famiglia. La gent la voeur lavorà sempre men orper podè corr, sempre pussée in pressa,denanz al so divin televisordoe i leader fan bla-bla e la fan fessa,dopo veden di film senza decenza,dove per coltura gh’è la violenza.

Tornante fra le decine di testi il tema del tem-po che passa: oltre la nostalgia della giovinez-za Bisone riconosce qualche vantaggio dell’e-tà matura e perfino la morte è sentita come fu-turo da accettare con serenità tanto che quellaattuale, sopra gli ottanta, è definita, un po’iro-nicamente, “Bella età”: son propri contenton,ma rièssi no a capì // se son foera de testa orimbambì. Ma nella realistica consapevolezzache i ricordi ormai sono più delle speranze sen-tiamo il compiacimento orgoglioso per esseresopravvissuto ai medici che non gli avevanopronosticato una vita lunga: m’è vegnù in mentmè nonno, che el diseva: // Chi beve el vin elscampa pussé del dottor che ghe l’ha // proibì!

Ugo Basso

A PORTA ROMANA “L’ULTIM MILANES”Poesie dialettali di Cesare Bisone

P resentata in anteprima alla stampa afine novembre presso la PalazzinaLiberty, parte il 28 gennaio la XV

stagione concertistica dell’Orchestra da Ca-mera Milano Classica, che prevede 17 con-certi fino a giugno e una serie di spettacoliper gli alunni delle scuole, il Progetto scuo-le”, che si tengono di mattina e coinvolgo-no ogni anno oltre diecimila ragazzi in unoriginale programma di ascolto guidato.Come sottolineato dal direttore artistico,Mario Carbotta, la stagione ricalca tipolo-gie consolidate negli anni: punta cioè sullavarietà dei programmi, sull’originalità del-le proposte studiate attraverso combinazio-ni-associazioni di autori o di stili prove-nienti da ambienti geografici diversi, sustrumenti solisti inconsueti (il mandolino oil flauto di pan) o impegnati in repertori nontradizionali. Un concerto celebrativo è dedicato ad Ales-sandro Rolla, musicista pavese, ‘maestro’di Paganini, e ad Ignace Pleyel, eclettico au-tore francese, in occasione del loro due-centocinquantesimo anniversario della na-scita.Visto il riscontro positivo dello scorso an-no, anche per questa stagione verrà allesti-ta una mostra di quadri in concomitanza conogni concerto. Curatori dell’iniziativa Ga-briella Ricci e Luigi Regianini. A Regianini, Maestro del Surrealismo, l’o-nore di aprire la nuova stagione: il 28 e il29 gennaio si potranno ammirare una deci-

na di sue nuove opere. A seguire, il 4 e 5 febbraio, le opere di Er-vallo Giovanelli.

Come di consueto i concerti si tengono ladomenica mattina alle ore 10.30 e il lunedìseguente alle 20.30 (da maggio solo la do-menica mattina) presso la Palazzina Libertydi Largo Marinai d’Italia. Per informazioni e abbonamenti tel 02 28510173

via Andrea Maffei 29tel 02 5455615

e-mail: [email protected]

Sabato 13 gennaio 2007 - ore 20.45La Compagnia SAN MARCO

presentaHELLO DOLLY

Commedia musicale in due tempiDalla commedia di Thornton Wilder

"La sensale di matrimoni”

Sabato 27 gennaio 2007 - ore 20.45La Compagnia AMICI DELLA PROSA

presentaCOSÌ È, SE VI PAREdi Luigi Pirandello

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ORARIO DI APERTURA

MATTINO POMERIGGIO

LUNEDI’ CHIUSO 15.30 – 19.30

da MARTEDI’ a VENERDI’ 8.00 – 12.30 15.30 – 19.30

SABATO 9.00 – 12.30 15.30 – 19.30

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L’Orchestra Milano Classica – foto di Marco Bottani

XV stagione di Milano Classica alla Palazzina Liberty

CINEFORUM NUOVO TEATRO OSCAR

Via Lattanzio 58/a tel 02 55196754

Lunedì 15 gennaio ore 21Anche libero va benedi Kim Rossi Stuart

Lunedì 22 gennaio ore 21Broken flowersdi Jim Jarmusch

Lunedì 29 gennaio ore 21Inside man di Spike Lee

Ingresso: 5,00 euro

Le Marionette di Gianni e Cosetta CollaPresso il Teatro della 14° - via Oglio 18 - tel 02 55211300

Da venerdì 12 gennaio a domenica 28 gennaio

LE AVVENTURE DI PINOCCHIOScolastiche ore 10.00

Sabato e domenica ore 15.30 – riposo 15 e 22 gennaio

I CONCERTI DI MILANO CLASSICAPalazzina Liberty – Largo Marinai d’Italia

Domenica 28 gennaio ore 10.30Lunedì 29 gennaio ore 20.30

Musiche di E. Schulhoff, F. J. Haydn,W. A. Mozart,

DirettoreMassimiliano Caldi

Orchestra da Camera Milano Classica

Espone Luigi Regianini

Domenica 4 febbraio ore 10.30Lunedì 5 febbraio ore 20.30

Musiche di A. Vivaldi, A. Corelli, W. Boyce,

W. De FeschVioloncello solo e concertatore

Marcello ScandelliOrchestra da Camera Milano Classica

Espone Ervallo Giovanelli

Luigi Regianini - Ore 17,10 – olio su tela