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a direzione dell’Orientamento, di cui è responsabile Fabrizia Biggio, è al lavoro sul bando PON rivolto alle regioni dell’Obiet- tivo 1. Il nuovo progetto di ateneo, che inten- de ripetere il successo del triennio precedente, parte da una prospettiva di consolidamento del- le più efficaci esperienze passate (presentazioni nelle scuole, test d’ingresso, tutorati d’accoglienza e di orientamento, assistenza ai neolaureati, ti- rocini etc.), ma vuole sperimentare altre modalità di intervento, soprattutto nell’autovalutazione in ingresso e nella co- struzione di “percor- si integrati” tra la scuola e l’università, con un’attenzione speciale per le disci- pline scientifiche. Il bando ministeriale consente un limitato raggio d’azione: esclude infatti qua- lunque attività di- dattica, anche solo di recupero o di sostegno. Il nostro ateneo in- tende perciò mettere in campo un’ulteriore se- rie di iniziative, volte a migliorare la possibilità di successo nelle carriere universitarie. L’intro- duzione del sistema del “debito formativo” nel- la scuola ha infatti dato il via ad una spirale per- versa, che può risolversi in una forte riduzione delle possibilità di scelta dopo il conseguimen- to del diploma. Le materie in cui si ottengono i voti peggiori vengono in genere abbandona- te, diventano binari morti, inducono all’am- putazione di facoltà intellettive e cognitive: per capirne la gravità, basta riflettere sul fatto che una sua applicazione avrebbe portato ad esclu- dere Verdi dallo studio della musica, ed Einstein dallo studio della matematica! Per cause a vol- te assolutamente contingenti ed accidentali (lo ue date cardine: il 18 ottobre e il 21 no- vembre. L’università di Cagliari cambia marcia e lo fa con due direttive emanate dal ret- tore. Dopo la Governance e la nomina dei pro- rettori dello scorso giugno, Pasquale Mistretta ha formulato in due passaggi le Linee guida per la programmazione 2006/2008 e il Progetto di budgeting. In breve, nel giro di un mese sono stati introdotti “atti che possono consentire agli organi colle- giali, anche nelle fasi di concertazione con i sinda- cati e con gli studenti, ai dipartimenti e alle facoltà di potersi esprimere sulle li- nee di indirizzo per gli an- ni 2006-08. Ma anche precisa il rettore - per ri- spondere a quanto chiesto dal ministero”. Da un la- to, un’ottemperanza con- creta alle indicazioni del Miur. Dall’altro, l’avvio di una politica di decentra- mento con la definizione delle voci di bilancio che possono far parte della provvista di budget da as- segnare. “Si tratta di aspet- ti delicati. Direi che il pri- mo ha carattere giuridico statutario. E parlo della misura in cui facoltà e aree possono coesistere senza creare una frammentazione delle risorse. Dovremo essere meticolosi e chiari sul come si possano rag- giungere le linee strategiche. Un esempio, professore? Potrei parlare dell’alta formazione. Ma anche di uno sforzo congiunto per ridurre al minimo tutte le di- seconomie che si sono manifestate dopo la riforma del “3 +2” e della laurea magistrale. Intanto la riforma cambia pelle. Noi interveniamo proprio per evitare che l’adegua- mento della riforma - che da gennaio va portata avan- ti con la formula della Y - non crei ulteriori disagi per i tempi di resa, e quindi accresca l’incidenza dei fuori corso. Inoltre, pensiamo possa produrre anche risparmi sui contratti, le supplenze eccetera. A questo proposito, quali sono i dati nazionali? Da una stima del ministero si evince che siamo ben posizionati col rapporto docenti/studenti. E sotto questo fronte dobbiamo valutare l’opportunità di azzerare supplenze e contratti cercando di rimo- dulare ovunque il parco docenti e ricercatori. Un nodo o qualcosa di più? Un aspetto importante perché sostiene un diverso mo- do di proporci nella docenza. Il che ci consente di avere una ulteriore valuta- anno sei numero trentuno bimestrale dell’università degli studi di Cagliari novembre 2005 D Linee programmatiche e budgeting: l’università cambia marcia Semaforo verde per le coordinate della programmazione 2006/2008. “Più efficienza, collegialità e concretezza” spiega il rettore Pasquale Mistretta SEGUE A PAGINA DUE L SEGUE A PAGINA DUE Percorsi integrati tra scuola e ateneo Parla il prorettore Patrizia Mureddu Dante Gatteschi Harald Weinrich A PAGINA QUATTRO Il Senato accademico di lunedì 28 novembre ha espresso un voto politico po- sitivo sulla istituzione della facoltà di Architettura che dovrà essere formaliz- zato nella prossima seduta, sentito il parere del Consiglio d'amministrazione. Relativamente alla proposta di istituzione delle facoltà di Psicologia e di Bio- logia, il Senato, su proposta del rettore, ha richiesto un supplemento di istrut- toria volto a consentire un confronto più diretto tra i proponenti della facoltà di Biologia e quelle di Medicina e Farmacia, e tra i proponenti della facoltà di Psicologia e di Medicina e Lettere. Per- tanto il pronunciamento del Consiglio su queste ultime è rinviato ad altra data. Orsola Macis le nuove facoltà Architettura al via. Prosegue il dibattito per Psicologia e Biologia Patrizia Mureddu Laureati honoris causa CINQUANTA CANDELINE PER ECONOMIA Cagliari. Rettorato, foto di gruppo in aula magna dei presidi delle facoltà di Economia. Alla cerimonia per il cinquantenario della facoltà guidata da Rober- to Malavasi, oltre al rettore, ha preso parte anche Alberto Guenzi, presidente della Conferenza nazionale dei presidi di Economia e Scienze statistiche

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Page 1: anno sei numero trentuno novembre 2005 bimestrale dell ... · di intervento, soprattutto nell’autovalutazione in ingresso e nella co-struzione di “percor-si integrati” tra la

a direzione dell’Orientamento, di cui èresponsabile Fabrizia Biggio, è al lavoro

sul bando PON rivolto alle regioni dell’Obiet-tivo 1. Il nuovo progetto di ateneo, che inten-de ripetere il successo del triennio precedente,parte da una prospettiva di consolidamento del-le più efficaci esperienze passate (presentazioninelle scuole, test d’ingresso, tutorati d’accoglienzae di orientamento, assistenza ai neolaureati, ti-rocini etc.), ma vuole sperimentare altre modalitàdi intervento, soprattutto nell’autovalutazione

in ingresso e nella co-struzione di “percor-si integrati” tra lascuola e l’università,con un’attenzionespeciale per le disci-pline scientifiche. Ilbando ministerialeconsente un limitatoraggio d’azione:esclude infatti qua-lunque attività di-dattica, anche solo

di recupero o di sostegno. Il nostro ateneo in-tende perciò mettere in campo un’ulteriore se-rie di iniziative, volte a migliorare la possibilitàdi successo nelle carriere universitarie. L’intro-duzione del sistema del “debito formativo” nel-la scuola ha infatti dato il via ad una spirale per-versa, che può risolversi in una forte riduzionedelle possibilità di scelta dopo il conseguimen-to del diploma. Le materie in cui si ottengonoi voti peggiori vengono in genere abbandona-te, diventano binari morti, inducono all’am-putazione di facoltà intellettive e cognitive: percapirne la gravità, basta riflettere sul fatto cheuna sua applicazione avrebbe portato ad esclu-dere Verdi dallo studio della musica, ed Einsteindallo studio della matematica! Per cause a vol-te assolutamente contingenti ed accidentali (lo

ue date cardine: il 18 ottobre e il 21 no-vembre. L’università di Cagliari cambia

marcia e lo fa con due direttive emanate dal ret-tore. Dopo la Governance e la nomina dei pro-rettori dello scorso giugno, Pasquale Mistrettaha formulato in due passaggi le Linee guida perla programmazione 2006/2008 e il Progetto dibudgeting. In breve, nelgiro di un mese sono statiintrodotti “atti che possonoconsentire agli organi colle-giali, anche nelle fasi diconcertazione con i sinda-cati e con gli studenti, aidipartimenti e alle facoltàdi potersi esprimere sulle li-nee di indirizzo per gli an-ni 2006-08. Ma anche –precisa il rettore - per ri-spondere a quanto chiestodal ministero”. Da un la-to, un’ottemperanza con-creta alle indicazioni delMiur. Dall’altro, l’avvio diuna politica di decentra-mento con la definizionedelle voci di bilancio chepossono far parte dellaprovvista di budget da as-segnare. “Si tratta di aspet-ti delicati. Direi che il pri-mo ha carattere giuridico statutario. E parlo dellamisura in cui facoltà e aree possono coesistere senzacreare una frammentazione delle risorse. Dovremoessere meticolosi e chiari sul come si possano rag-giungere le linee strategiche.Un esempio, professore?Potrei parlare dell’alta formazione. Ma anche di unosforzo congiunto per ridurre al minimo tutte le di-seconomie che si sono manifestate dopo la riformadel “3 +2” e della laurea magistrale.

Intanto la riforma cambia pelle.Noi interveniamo proprio per evitare che l’adegua-mento della riforma - che da gennaio va portata avan-ti con la formula della Y - non crei ulteriori disagiper i tempi di resa, e quindi accresca l’incidenza deifuori corso. Inoltre, pensiamo possa produrre ancherisparmi sui contratti, le supplenze eccetera.

A questo proposito, quali sono i dati nazionali?Da una stima del ministero si evince che siamo benposizionati col rapporto docenti/studenti. E sottoquesto fronte dobbiamo valutare l’opportunità diazzerare supplenze e contratti cercando di rimo-dulare ovunque il parco docenti e ricercatori.Un nodo o qualcosa di più?Un aspetto importante perché sostiene un diverso mo-do di proporci nella docenza. Il che ci consente diavere una ulteriore valuta-

anno sei numero trentuno

bimestrale dell’università degli studi di Cagliari

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Linee programmatiche e budgeting:l’università cambia marcia

Semaforo verde per le coordinate della programmazione 2006/2008.“Più efficienza, collegialità e concretezza” spiega il rettore Pasquale Mistretta

SEGUE A PAGINA DUE

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SEGUE A PAGINA DUE

Percorsi integratitra scuola e ateneo

Parla il prorettore Patrizia Mureddu

Dante Gatteschi

Harald Weinrich A PAGINA QUATTRO

Il Senato accademico di lunedì 28 novembre ha espresso un voto politico po-sitivo sulla istituzione della facoltà di Architettura che dovrà essere formaliz-zato nella prossima seduta, sentito il parere del Consiglio d'amministrazione.Relativamente alla proposta di istituzione delle facoltà di Psicologia e di Bio-logia, il Senato, su proposta del rettore, ha richiesto un supplemento di istrut-

toria volto a consentire un confronto più diretto tra i proponenti della facoltà di Biologia e quelledi Medicina e Farmacia, e tra i proponenti della facoltà di Psicologia e di Medicina e Lettere. Per-tanto il pronunciamento del Consiglio su queste ultime è rinviato ad altra data. Orsola Macis

l e n u o v e f a c o l t à

Architettura al via. Prosegue il dibattito per Psicologia e Biologia

Patrizia Mureddu

Laureati honoris causa

CINQUANTA CANDELINE PER ECONOMIA

Cagliari. Rettorato, foto di gruppo in aula magna dei presidi delle facoltà diEconomia. Alla cerimonia per il cinquantenario della facoltà guidata da Rober-to Malavasi, oltre al rettore, ha preso parte anche Alberto Guenzi, presidentedella Conferenza nazionale dei presidi di Economia e Scienze statistiche

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In ricordodi Karol Woytila

Numero 31novembre 20052

zione positiva da parte del Miur nelFondo di riequilibrio.Quali sono le misure del Fondo?Per due terzi premia la produzione di-dattica, ovvero studenti attivi e laureati“pesati”, misurati rispetto al costo del-la formazione nelle diverse facoltà. In-fine, il Fondo prevede un terzo delle ri-sorse per la ricerca scientifica.La ricerca, quali sono gli imput?Sulla ricerca va fatto un ragionamentodiverso. Noi abbiamo acquisito una se-rie di risultati di Eccellenza. Ma si trat-ta di piccoli numeri localizzati in strut-ture dipartimentali con ricercatori av-vezzi a queste esperienze. Figure chesi portano dietro una massa critica ed

una esperienza di scuola consolidatae di alto livello. Oltre a questi inter-preti, si deve lavorare a fondo su altriambiti disciplinari e sui giovani cheabbiamo assunto in questi anni.Quali sono i numeri?Nel 2005 abbiamo assunto 90 ricer-catori e circa altrettanti l’anno prece-dente. Ma il quadro globale positivoevidenzia anche casi di crisi. I ricer-catori spesso non hanno un ufficio, unpc, una scrivania e, talvolta, neancheun minimo fondo finanziario.Professore, qual è l’altra faccia del-la medaglia? Per l’università l’arruolamento digiovani è decisivo. Ma anche in que-

sto ambito vanno evitatisprechi e furbizie. Ed è im-portante cassare gli egoismisul mantenimento delle ri-sorse: un minimo di ritor-no per l’ateneo, specie dal-le strutture più dotate, de-ve esserci. Cosa lascia presagire il bi-lancio?Il bilancio non consentegrandi operazioni, manella politica di budget chesi vuol portare avanti hanno rilievola questione del personale, dei ricer-catori, dei dottori e degli assegnistidi ricerca, dei contratti e delle do-

tazioni di ricerca.Ma in concreto cosa accade?Potrà esserci una diversa let-tura da parte di ogni facoltà edipartimento sulle attività diricerca da privilegiare. E lapesatura delle voci sarà decisi-va. In questa fase si può dareun senso compiuto al decen-tramento e alla politica che ildecentramento può svolgereper quanto riguarda le risorseassegnate.Qual è il bilancio dalla mo-

difica di Statuto dello scor-so luglio?La modifica è un impegno cheho assunto in maniera molto for-te rispetto a chi ha creduto almio progetto. Anche la nominadei prorettori è un preciso im-pegno con me stesso e con i col-leghi per muoverci rapidi e al-l’unisono. E c’è una terza fase:una scommessa di confronto con-tinuo con studenti, presidi, di-rettori di dipartimento e opi-nione pubblica. Come si vince?Le scommesse si vincono se sihanno idee capaci di produrre

valutazioni critiche e dibattito politi-co e sociale.Professor Mistretta come immagi-na l’ateneo tra cinque anni?Nel 2010 l’università di Cagliari do-vrà essere nella città e della città, del-la Sardegna e nella Sardegna. Se cosìnon fosse vorrebbe dire che i giovaniche non hanno saputo partecipare ap-pieno alla purtroppo lentissima tra-sformazione della cultura sarda e del-le iniziative intellettuali connesse.Nel 2010 ci sarà una compiuta eavanzata realtà urbanistica ed edili-zia tanto da poter prevedere un numerodi strutture adeguate alle esigenze eun’attività legata al miglioramento deiservizi, del verde e dei parcheggi.

svolgimento incompleto di un pro-gramma nella scuola dell’obbligo, ilrapporto difficile con un insegnan-te, una fase di crisi adolescenziale),possono determinarsi dei percorsiobbligati, non sempre giustificatidalle attitudini personali. Il tenta-tivo estremo di riappropriarsi delproprio futuro nell’ultimo mo-mento utile, quello della scelta del-la facoltà, può diventare velleitarioed essere destinato al fallimento. So-lo un’efficace interazione tra l’uni-versità e la Scuola superiore può per-mettere un miglioramento di tale si-tuazione. Il rapidissimo progresso re-gistrato negli ultimi anni in tutti i

campi del sapere, l’introduzionemassiccia di tecnologie avanzate,hanno creato un generale scolla-mento tra le competenze oggettodell’insegnamento scolastico e gliobiettivi della formazione universi-taria. Ciò può avere come conse-guenza una diffusa disaffezione al-lo studio, visto riduttivamente co-me acquisizione di nozioni di cuinon si percepisce più la funzione neiprocessi di comprensione e trasfor-mazione della realtà. Spetta in que-sto quadro all’università fornire glistrumenti necessari per riannodarei fili interrotti, permettendo ancheai più giovani di ‘affacciarsi’ al mon-

do della ricerca. La via potrebbe es-sere quella di introdurre all’univer-sità i ragazzi delle scuole, in percorsistudiati in collaborazione con i lo-ro docenti, ovvero di portare l’uni-versità nelle scuole, con seminari in-tegrati nei programmi scolastici. So-lo sollecitando la curiosità e l’inte-resse per il mondo della conoscen-za, dando uno scopo definito alla fa-tica dell’apprendere, si potrà contaredi condurre lo studente, tutto inte-ro, senza forzate amputazioni, allascelta della facoltà universitaria chevuol dire, alla scelta del proprio fu-turo. Patrizia Mureddu

prorettore alla Didattica

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA percorsi integrati

Una figura che ha segnato in-delebilmente il XX secolo” Pa-

squale Mistretta ricorda così Gio-vanni Paolo II. Sono trascorsi vent’an-ni dalla visita pastorale di Karol Woy-tila in Sardegna. Un viaggio scandi-to da numerosi incontri: coi detenutidel carcere di Buoncammino. Coi la-voratori della miniera di Montepo-ni, a Iglesias. Coi pazienti dell’ospe-dale Brotzu di Cagliari. Col mondodella cultura, durante la visita all’u-niversità di Sassari. Ma soprattutto,un viaggio in cui il Papa incontrò lagente e i giovani della Sardegna. Leimmagini di quei momenti e le pa-role pronunciate dal Papa durantequegli incontri sono rimaste impres-se nella memoria e nel cuore dei sar-di. A pochi mesi dalla scomparsa diGiovanni Paolo II, l’Archidiocesi, ilComune e l’uni-versità di Ca-gliari hannovoluto ricor-darne la figura,ripercorrendoi momentipiù toccan-ti della suoviaggio apostolico in Sardegna. Nelcorso dell’iniziativa, ospitata da unaffollato Teatro lirico, un video mul-timediale curato da Mons. Tonio Ta-gliaferri (direttore del settimanale cat-tolico “NuovOrientamenti”) ha mo-strato le immagini più suggestive del-le tre giornate – 18, 19 e 20 ottobre1985 – in cui il Papa visitò l’isola.L’Arcivescovo di Cagliari GiuseppeMani, ha ricordato le parole con lequali Giovanni Paolo II lo chiamò,nel 2003, a svolgere la sua opera pa-storale in Sardegna, “terra luminosae bellissima”. Orazio Petrosillo, va-ticanista de Il Messaggero, ha esami-nato uno dei tratti salienti del pon-tificato di Woytila: i viaggi apostoli-ci. 146 in Italia e 104 nel resto delmondo, in 27 anni. Nessun Papa,prima di lui, aveva viaggiato tanto.Giovanni Paolo II, che volle esserepellegrino nel mondo per portare ilmessaggio di Cristo a tutti i popoli,il viaggio è anche metafora dell’esi-stenza umana, da concepire e viverecome cammino spirituale. La seratasi è conclusa con la relazione del car-dinale Achille Silvestrini (già prefet-to della Congregazione per le Chie-se orientali), che ha descritto il ruo-lo di Giovanni Paolo II come “pro-feta di pace”. Anna Cotza

Una toccante cerimoniaper i vent’anni della visita

del Papa a Cagliari

In ricordodi Karol Woytila

il rettore e le linee programmatiche 2006/2008

Cagliari. Luglio 2005: l’insediamento dei prorettori

Cagliari. Gennaio 2001: il presidente della banca Cis, GiorgioMazzella, e il presidente di Tiscali, Renato Soru, firmano con ilrettore il protocollo per la laurea in Informatica “a distanza”nelle sedi staccate di Sorgono e Ilbono

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Monserrato. Il ministro Letizia Moratti, nella foto con il rettoree il prefetto Efisio Orrù, in visita alla Cittadella (ottobre 2001)

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Internazionalizzazione. È un tema sul quale speriamo e crediamo di poter essere insintonia con la Regione Sardegna. Ci piacerebbe spingesse con fondi propri pur la-sciandoci risorse per fare anche altre cose fondamentali. E qui devo toccare un tastocontrastato e spesso polemico: le tasse degli studenti. Vengo spesso accusato di dema-gogia perché porto avanti una politica delle tasse assolutamente unica in Italia sottoil profilo del gettito. Taluni vorrebbero un adeguamento del 50 per cento. Tutto èpossibile a condizione che si sappia che si vuol creare una politica diversa per l’ac-cesso e per i numeri chiusi. Tasse e mission. Se la mission dell’ateneo, dopo l’alta formazione e la ricerca scien-tifica, è di guardare all’entroterra della Sardegna perché possa proiettarsi oltre il Tir-reno e l’Europa, la Regione deve porsi il problema delle tasse. E se è consapevoli divoler modificare i livelli delle tasse, e quindi della formazione e di accesso all’uni-versità, non può rimanere la finestra. E non può portare avanti solo una politica diaree di Eccellenza mettendosi il fiore all’occhiello. Il contributo della Regione, sia chia-ro, rimane importante e va consolidato un rapporto, specie per alcune linee strategi-che, molto forte. Università Diffusa. Sul territorio abbiamo buttato delle esche molto forti, con ini-ziative mirate ed entusiasmo. Ora si vogliono fare i conti sui risultati: sono il primoa dire che forse sono stati tutti al di sotto degli obiettivi perché il territorio non harisposto come ci si aspettava. E senza virtuosismo produttivo in questi casi si fallisce.La sanità. Abbiamo un policlinico costruito con risorse universitarie. Ma la sanitàuniversitaria non può essere gestita solo con i fondi della sanità pubblica, per capir-ci con i Drg. Bisogna che su ricerca, formazione, titoli, specializzazioni e opportu-nità che mettiamo in gioco la Regione Sardegna colga questa risorsa e questo patri-monio. Occorrono risorse diversificate che consentano alla facoltà di medicina e al-l’ateneo di potersi muovere in piena concorrenza con il resto d’Europa.

Numero 31novembre 2005 3

anno in corso potrà esserericordato come un anno

importante per la struttura am-ministrativa dell’ateneo. Nell’arcodi pochi mesi sono stati immessiin ruolo 15 dirigenti; hanno ces-sato di vivere le 13 aree dirigen-ziali e sono state attivate 15 nuo-ve direzioni con spostamenti logi-stici e di competenze; sono statirinnovati tutti gli incarichi al per-sonale di categoria D ed EP, dopole progressioni verticali attuatenel 2002; sono state valutate leposizioni di responsabilità rispon-dendo ad un adempimento previ-sto nel contratto nazionale delcomparto del 9 ago-sto 2000. Natural-mente una talequantità di cambia-menti avrebbe potu-to mettere in discus-sione l’efficienza ge-nerale dell’ammini-strazione, ma, purcon qualche intoppoinnegabile, l’ateneoha mantenuto glistandard di efficienzaprecedenti in molti settori e hamigliorato le performance in al-tri. Tutto questo è avvenuto no-nostante la situazione delle risorseumane sia sempre più deficitaria enon sia stato sufficiente, per miti-garla, l’ingresso nell’amministra-zione di 58 unità a tempo inde-terminato, alcune totalmentenuove, altre finalmente stabilizza-te dopo anni di lavoro precario.Le cose fatte nell’anno 2005 nonpossono rappresentare, però, ilpunto d’arrivo in quanto la “Ri-modulazione della relazione delrettore sul bilancio 2005 con pre-messe di programmazione trien-nale 2006/2008” e le “Linee gui-da per la programmazione2006/2008” emanate dal rettorein questi ultimi mesi impongonoalla Direzione amministrativa ealla dirigenza ulteriori cambia-menti nell’agire quotidiano perconseguire gli obiettivi strategiciposti all’ateneo. In questo senso idocumenti citati hanno riempitol’agenda della Direzione ammini-strativa per il prossimo futuro. In-nanzitutto si rende assolutamenteprioritario impostare il sistema divalutazione della dirigenza e la di-visione del bilancio per budget,che possono consentire all’ammi-

nistrazione di misurare davvero lostandard delle proprie attività emonitorarle nel corso del tempo.A questo proposito la Direzioneamministrativa ha avviato delleconsultazioni con il Nucleo di va-lutazione, cui è affidata la valida-zione del metodo. Allo stato at-tuale ci si sta orientando per unavalutazione dei dirigenti per l’an-no 2005 basata su una doppiascheda, la prima sugli obiettivi, laseconda sui comportamenti,mentre per il 2006 la valutazionedovrebbe tenere conto anche deibudget assegnati col bilancio pre-ventivo. In secondo luogo è ne-

cessario, in accordocon la direzione perlo sviluppo delle ri-sorse umane, asse-gnare in via definiti-va gli incarichi alpersonale tecnico -amministrativo, conmodifiche rispettoalle assegnazioni del2005 quando le so-luzioni provvisorieattuate in questo ul-

timo scorcio dell’anno non si sia-no dimostrate all’altezza delle at-tese. È in corso, perciò, la rivisita-zione della “mappatura” che saràpresentata dalla Direzione ammi-nistrativa agli organi politici e,poi, ai sindacati e agli organi ac-cademici. Infine occorre ridistri-buire il personale nelle strutture,perché la carenza di risorse hamesso in evidenza che le logicheche hanno portato alle assegna-zioni attuali sono ormai superatee devono essere riviste da un pro-getto complessivo, sufficiente-mente validato dal punto di vistascientifico, per sconfiggere le ren-dite di potere presenti, ancorchéantistoriche. Questo sarà il temadominante del 2006 e penso chedovrà essere presentato all’atten-zione di tutto l’ateneo alla finedella primavera quando il mo-mento topico, l’elezione del retto-re, sarà giunto alla sua conclusio-ne. Naturalmente perché tuttequeste cose si possano fare è ne-cessaria la piena collaborazionefra i dirigenti, perché non si pos-sono preparare percorsi di cam-biamento se i protagonisti dellacorsa battono strade proprie enon condivise da tutti.

*direttore amministrativo ateneo

Fabrizio Cherchi

L’

2005, anno della svoltaProgrammazione e nuove direzioni per una maggiore efficienza

di Fabrizio Cherchi*

alle elezioni universitarie al nuovo asse di Medicina, dagli spazi in ate-neo per gli studenti alle biblioteche aperte anche la notte. Un dibattito

quasi a 360 gradi tra il rettore Pasquale Mistretta e i rappresentati degli stu-denti, ha preceduto di dieci giorni la chiamata alle urne dei circa 35 mila stu-denti per l’elezione dei loro rappresentati negli organi centrali dell’università (cda,senato accademico e senato allargato, cus, facoltà e corsi di laurea). Un confronto,nella sala anfiteatro di via Ospedale, nel centro orientamento, che ha sancitoancora una volta il rapporto di collaborazione tra il rettore e gli studenti. «Nonho mai visto un coinvolgimento del genere in vista delle elezioni, segno che gli stu-denti stanno vivendo l’università», ha esordito Mistretta nel dibattere con i rap-presentanti. «Posizioneremo seggi in ogni facoltà e corso, anche in quelli meno fre-quentati. Dunque chi non voterà non lo avrà voluto fare, magari per pigrizia men-tale». Sulla partecipazione sono intervenuti Matteo Murgia, rappresentante al-l’Ersu, e Gianluigi Piras, presidente del Consiglio degli studenti. «C’è troppadidattica – ha detto Murgia – e questo va a discapito delle attività politiche o as-sociative. Ci dovrebbero essere delle iniziative rivolte agli studenti per promuoverela partecipazione alle associazioni e ai gruppi studenteschi». «Il problema – ha evi-denziato Piras – è il distacco tra rappresentati e studenti, causato dai pochi spazi edalla scarsa informazione che circola nelle facoltà. Inoltre si dovrebbero finanziarealcune iniziative e far arrivare un certificato elettorale a casa dello studente». Il ret-tore ha replicato che i costi «di un certificato sarebbero troppo elevati, e che sullemanifestazioni l’ateneo ha dato il suo contributo». Il discorso è poi finito sugli spa-zi universitari agli studenti: «Pochi e a volte chiusi», ha attaccato Antonella Zed-da. «Abbiamo proposto più volte – ha aggiunto Giuseppe Frau, membro del cda,- di tenere aperte le biblioteche anche la sera, a vantaggio di molti studenti». An-che in questo caso sono i costi a bloccare iniziative del genere: «Abbiamo diffi-coltà economiche per effettuare il decentramento delle biblioteche e delle segreterie –ha risposto Mistretta – inoltre attualmente abbiamo in corso d’essere 345 contrat-ti di collaborazione. Senza toccare le tasse agli studenti, cosa che mi consigliano da

diverse parti, non possiamo in-tervenire». Sul futuro del nuovoasse della cittadella universitaria,Giuseppe Frau ha chiesto cosas’intenda fare. «Sarà utilizzata daMedicina per permettere alla fa-coltà di essere spostata tutta, al-meno per le attività didattiche, aMonserrato».

*giornalista Unione SardaCagliari. Una fase del dibattito (coordinato dal giornalistaClaudio Cugusi) tra il rettore e i rappresentanti degli studenti

D

L A M I S S I O N D I P A S Q U A L E M I S T R E T TA

Tasse universitarie, sanità e territorio:un rapporto più forte con la Regione

Incontro-dibattito tra il rettore e gli studentidi Matteo Vercelli*

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insigne filologo Harald Weinrich, 78 an-ni, considerato tra i più grandi eredi del-

la tradizione tedesca di studi romanzi, professo-re emerito all’università di Monaco e al Collègede France, ha ricevuto la laurea honoris causa inLingue e letterature moderne euroamericane dal-la facoltà di Lingue e letterature straniere. Allacerimonia, svoltasi nell’aula magna dell’univer-sità, hanno presenziato oltre al rettore PasqualeMistretta, la preside della facoltà di Lingue e let-terature straniere Ines Loi Corvetto. Nella sualaudatio Franca Ortu ha tracciato il profilo del-lo studioso e messo a fuoco le tappe più impor-tanti dell’intensa carriera di Weinrich, cercandodi creare un filo rosso comune agli ambiti di ri-cerca così diversi, eppure così intessuti fra loro,di cui lo studioso Weinrich si è occupato. Na-sce a Wismar nel 1927; studia Germanistica, La-tino e Filosofia a Münster Tolosa e Madrid. AMünster studia anche Romanistica divenendo al-lievo di Heinrich Lausberg, professore ordinariodi filologia romanza negli anni ’50 in quell’ate-neo. Professore ordinario dal 1959, ha ricoper-to diverse cattedre, a Kiel, Colonia, Bielefeld e

Monaco, dove ha fondato l’InstitutDeutsch als Fremdsprache (Tedesco perstranieri). Tra le varie sedi dove ha svol-to la sua attività, il Wissenschaftskol-leg a Berlino, le università del Michi-gan e di Princeton; ha inoltre avuto latitolarità della cattedra di Galileo Ga-lilei alla Scuola normale di Pisa e quel-la di Lingue e letterature romanze al

Collège de France dopoil suo collocamento a ri-poso nel 1992. Sue ope-re, ormai diventate deiclassici, per le quali vie-ne ricordato dal pubbli-co italiano, sono: Me-tafora e menzogna: la se-renità dell’arte Bologna: IlMulino 1976; Tempus. Lefunzioni dei tempi nel te-sto Bologna: Il Mulino1978; Lingua e linguag-gio nei testi. Prefazione diCesare Segre Milano: Fel-trinelli 1988; Vie dellacultura linguistica Bologna: Il Mulino 1989; Le-te. Arte e critica dell’oblio. Bologna: Il Mulino1999. Nella sua tesi discussa a Cagliari Quantelingue per l’Europa? Weinrich, partendo da alcuneriflessioni di politica linguistica europea, ha fat-to notare che se in Europa sono circa 50 le lin-gue parlate, questa cifra rappresenta comunqueun centesimo delle lingue del mondo. Tra que-

ste 50 lingue, la posizione dell’italiano, tra le lin-gue degli attuali 25 stati membri, è piuttosto de-bole. Alla luce di queste considerazioni prelimi-nari, come si colloca la lingua sarda nel quadroeuropeo? Un valore da tutelare è, secondo lui,quello della diversità. Nelle varietà della linguasarda è infatti possibile, anzi è raccomandabile,vedere una vera e propria ricchezza culturale, cheva sfruttata così come si sfruttano le altre ricchezze

e risorse della nostra re-gione. Puntando su que-sto valore è possibile sco-prire l’identità della Sar-degna proprio attraversola sua diversità. Uno sta-tuto della lingua sardache volesse annullare ta-le diversità indebolirebbeanche la posizione ap-punto già debole dell’i-taliano. Un’unione italo-sarda (o sardo-italiana) vaquindi vista proprio alservizio della stessa cul-tura linguistica europea.

A chiusura della sua lezione, Weinrich ha rivol-to a tutti l’augurio, affinché in tutte le pianifi-cazioni a favore della lingua sarda sia presente unacerta dose “ludica” – fu Wittgenstein a deno-minare l’atto comunicativo Sprachspiel, gioco lin-guistico appunto – si assuma, come dire, un at-teggiamento di serenità; tutto questo potrebbesolo aiutare a far bella figura in Europa.

o scorso settembre nell’aula magna del ret-torato è stata conferita la laurea speciali-

stica honoris causa in Scienza dei materiali a Dan-te Gatteschi. Laureato in Chimica nel 1969, Gat-teschi è dal 1980 professore or-dinario di Chimica generale edinorganica all’università di Fi-renze. In questa universitàGatteschi ha sviluppato unaprestigiosa carriera scientifica,che si è tradotta in diverse cen-tinaia di pubblicazioni, tra lequali diversi libri. Spaziandodallo studio dei composti dicoordinazione, allo sviluppodella Spettroscopia di risonan-za paramagnetica elettronica, Gatteschi è ap-prodato al Magnetismo molecolare, che si occupadella progettazione e sintesi di materiali mole-colari magnetici. Questa enorme attività è statacontrassegnata dal conferimento di importantipremi (premio Nasini, premio delle Risonanze

magnetiche, premio Bruker), l’ultimo dei qua-li, l’Agilent technologies europhysics prize, è ilpiù prestigioso premio europeo per la fisica del-lo stato solido. Grazie alla competenza ricono-

sciutagli in questo campo, è sta-to nominato coordinatore deiNetworks europei sui materia-li e nanomateriali magneticimolecolari. Oltre allebenemerenze scienti-fiche, Gatteschi haavuto il merito di da-re un contributo de-cisivo allo sviluppodella Scienza dei ma-teriali in Italia. È sta-

to infatti direttore sin dalla sua fonda-zione del Consorzio di chimica dei ma-teriali, l’attuale Consorzio interuniver-sitario nazionale di scienza e tecnologia dei ma-teriali (INSTM). È stato grazie all’azione di que-sti consorzi che la Scienza dei materiali si è svi-

luppata come disciplina autonoma e che sono sor-ti in Italia i primi corsi universitari e alcuni dot-torati in Scienza dei materiali. Gatteschi ha avu-

to modo di interagire e colla-borare con l’università di Ca-gliari nella duplice veste di ma-nager della ricerca e di scien-ziato. Da un lato il nostro ate-neo è stato tra le sette uni-versità fondatrici del consor-zio INSTM, dall’altro da que-sti contatti è nata una inten-sa collaborazione scientifica trail gruppo del professor Gat-

teschi ed il gruppo di Chimica dei materiali deldipartimento di Scienze chimiche di Cagliari.

*ordinario Chimica generale ed inorganica

Numero 31novembre 20054

Cagliari. Il rettore consegna al neo laureato lapergamena e la medaglia dell’ateneo

Dante Gatteschi e il professor Marongiu

L

Cagliari. L’atto conclusivo della cerimonia che si è tenuta in rettorato.Pasquale Mistretta insignisce Harald Weinrich

Gatteschi, genio della chimicaTra le ricerche dell’ordinario di Firenze, il magnetismo molecolare e la spettroscopia

di Giaime Marongiu*

L’

Weinrich, maestro della filologia“Il sardo? Nella vostra lingua si vede una vera e propria ricchezza culturale che va sfruttata per scoprire l’identità della vostra terra”

lauree honoris causa

Page 5: anno sei numero trentuno novembre 2005 bimestrale dell ... · di intervento, soprattutto nell’autovalutazione in ingresso e nella co-struzione di “percor-si integrati” tra la

Numero 31novembre 2005 5

l quinto Convegno nazionaledel Consorzio interuniversita-

rio sulla scienza e tecnologia dei ma-teriali si è svolto nel villaggio Calase-rena di Geremeas. Il consorzio nato nel1992 per iniziativa di alcune univer-sità italiane, e tra queste l’università diCagliari, aggrega competenze e capa-cità dei gruppi delle diverse sedi persvolgere ricerche che sempre piùrichiedono grandi investimenti inrisorse umane e materiali; ad es-so aderiscono 43 università ita-liane. La volontarietà della sceltadi aggregazione è stata uno deimotivi che hanno rapidamente ac-creditato INSTM a livello nazionaleed internazionale. Attualmente essocoordina 3 networks di eccellenza nelFP6 ed è coinvolto in diverse azioniMarie Curie, Progetti integrati, STRP,CRAFT, ecc. A livello nazionale INSTM

ha dato un significativo contributo alPNR 2001-2006 e coordina e parteci-pa a diversi progetti FIRB e FISR. Inol-tre ha finanziato diversi progetti di ri-

cerca innovativa nella Scienza dei ma-teriali, PRISMA, e l’attività formativacon borse di studio di dottorato e po-st-dottorato ed una scuola annualeaperta ai giovani ricercatori. L’orga-nizzazione del quinto convegno è sta-ta affidata all’unità di ricerca dell’u-niversità di Cagliari alla quale afferi-scono ricercatori dei dipartimenti di

Scienze chimiche, di Chimica inor-ganica e analitica e di Ingegneria chi-mica e materiali. Essi svolgono la lo-ro attività sia nella ricerca di base cheapplicata nei diversi settori dellascienza e tecnologia dei materiali, i cuirisultati sono stati presentati al con-vegno in numerosi poster. Il convegnoera articolato in sessioni poster e con-

ferenze plenarie. Queste ultime sonostate affidate a studiosi italiani e stra-nieri leader nei diversi settori. Hannoriscosso successo le due tavole roton-de: “Ricerca industriale e trasferimentotecnologico: la richiesta dell’industriae l’offerta degli enti di ricerca” e “Laricerca europea”. Al convegno hannopartecipato circa duecento ricercato-ri delle diverse sedi. Numerosa la pre-senza dei giovani, diversi dei quali han-no goduto di un contributo finanzia-rio. La partecipazione degli assegnisti,borsisti e dottorandi della nostra uni-versità, che svolgono attività nella se-zione locale, è stata numerosa, graziead un contributo della Fondazione delBanco di Sardegna. Alla organizzazionedel convegno, il cui comitato locale eracostituito dai professori Giaime Ma-rongiu (presidente), Paola Deplano eGiorgio Paschina, hanno contribui-to diversi altri ricercatori. Il bilancioscientifico è stato considerato alta-mente positivo.

*ordinario Chimica-fisica

l progetto Point to Point na-sce grazie alla collaborazione

tra assessorato al Turismo della re-gione Sardegna, università di Cagliari(corso di laurea in Operatore cultu-rale per il turismo), università di Sas-sari (corso di laurea in Economia egestione dei servizi turistici), Tirre-nia e Saremar. L’iniziativa, svoltasi neimesi di agosto e settembre 2005, hafornito informazioni e accoglienza abordo delle navi passeggeri che ope-rano collegamenti marittimi da e perla Sardegna, nonché rilevato dati sta-tistici sui flussi turistici. Attività in-novative considerati il luogo e la mo-dalità operativa, che ha consentitoagli studenti di maturare le ore di ti-rocinio formativo. Propedeutico al-la buona riuscita del progetto è sta-to il corso di formazione tenutosi aCagliari dai docenti di entrambi gliatenei. Importante ma impegnativa,per il buon esito del progetto Pointto Point, è stata la decisione di inse-rire lo stagista a bordo delle navi.Con compiti di informazione turi-stica, diversi da quelli prettamentetecnici spettanti all’equipaggio. L’i-niziativa è risultata di alto gradi-mento ai passeggeri fondamental-mente per due motivi: in primo luo-go perché la promozione turistica

portata avanti con metodi di questotipo è sicuramente una novità per ilcontesto sardo, in secondo luogo per-ché utile, se non necessaria, per unterritorio interessato da forti flussi tu-ristici nazionali ed internazionali. Leinformazioni richieste dai turisti so-no state molteplici: dalle quelle suviabilità, mezzi di trasporto pubbli-ci e privati e relativi orari e tariffe,ricettività alberghiera,sino a quelle su attivitàsportive praticabili neiluoghi di villeggiatura,senza ovviamenteescludere i campi del-l’ambiente e della na-tura, dell’archeologia edell’arte, delle tradi-zioni popolari e dellagastronomia. Uno deipunti chiave del pro-getto Point to Pointconsisteva nella rac-colta di dati statistici sul turismo inSardegna attraverso la sommini-strazione di un questionario ai pas-seggeri delle navi. Formulato dal-l’università di Sassari in italiano, in-glese e tedesco, si articolava in 21 do-mande suddivise in quattro gruppi(A, B, C, D) che prevedevano il ri-levamento dei dati dell’intervistato

e delle impressioni sulla vacanza inSardegna, la valutazione dei servizie dell’accoglienza e i motivi di un’e-ventuale prossima visita. Gli esiti ri-sultano complessivamente positivi,nonostante un consistente numerodi turisti abbia lamentato l’eccessi-va lunghezza del questionario ma so-prattutto, in particolare per alcunetratte, si sia risentito dell’assenza del

modulo in linguafrancese e in linguaspagnola. Sarebbeperciò opportuno, alfine di ottenere unmigliore risultato ri-guardo al coinvolgi-mento degli intervi-stati e ad un più at-tendibile esito deidati statistici, ridur-re il numero delledomande secondouna formulazione

più chiara ed immediata ma, so-prattutto, somministrare gli stessi inun arco di tempo più ampio e de-cisamente più “caldo”, perlomenodalla metà di giugno sino all’interomese di agosto, avendo riscontratouna bassa affluenza di turisti sulle na-vi nel mese di settembre.

Simone Deidda, Diego Nieddu

Point to Point, un valido tirocinio per gli studenti Sinergia fra assessorato regionale al Turismo e le università di Cagliari e Sassari

L’arrivedercidi Laura Garau

di Corrado Zoppi*

I

I

Grandi investimenti per grandi ricercheA convegno il Consorzio interuniversitario su Scienza e tecnologia dei materiali

di Guido Piccaluga*

isibilmente commossa, circon-data da colleghi e amici, con le

congratulazioni del rettore: Laura Ga-rau ha salutato la facoltà di Ingegne-ria con una cerimonia toccante. La do-cente, collaboratrice anche del pro-fessor Mistretta, ha conseguito la lau-rea in Economia e Commercio, indi-rizzo sociologico, presso l’università de-gli studi di Cagliari nel 1972. Ha col-laborato a partire dall’anno accademico1976-77 fino al 2003-2004 al corsodi Urbanistica, curando gli aspetti eco-nomici e sociali con particolare riferi-mento agli indicatoti sociali, agliaspetti statistici e demografici ed ai pro-blemi relativi ai servizi pubblici. Ri-cercatrice confermata per il settorescientifico-disciplinare ICAR 20 nellafacoltà d’Ingegneria, sezione di Urba-nistica dei DIT dal febbraio 2001. Dal1995 al 1997 è stata incaricata del cor-so di “Economia ed estimo ambien-tale” per il diploma universitario in In-gegneria dell’ambiente e territorio e dal1998 è stata incaricatadel corso “Economiadell’Ambiente”, per ilcorso di studi in In-gegneria per l’am-biente e territo-rio - indirizzopianificazioneterritoriale. Du-rante l’insegna-mento delle di-scipline suddette ha approfondito le te-matiche relative all’economia del-l’ambiente come disciplina innovati-va che tenta di mediare la logica delmercato con le esigenze della soprav-vivenza delle risorse naturali conside-rate come la base produttiva econo-mica, indispensabili alla sopravviven-za di tutti gli organismi viventi. Il col-legamento tra l’economia dell’am-biente e le discipline urbanistiche è ol-tremodo indispensabile al fine diorientare i futuri ingegneri verso unavisione più attuale e comprensiva del-le problematiche ambientali al fine diaiutarli a pianificare il territorio in ma-niera più rispettosa e sostenibile. Lau-ra Garau ha pubblicato “Un’area mi-neraria di transizione in Sardegna”Roma, 1977; “I servizi pubblici peruna politica di ridistribuzione del red-dito e di interazione sociale” Caglia-ri, 1979; “Coordinamento degli in-terventi e istanze politiche - sintesi diun dibattito comprensoriale” Milano,1980; “Aspetti legislativi, sociali ed eco-nomici dell’edilizia residenziale pub-blica” Cagliari, 1989.

*associato Ingegneria del territorio

Laura Garau

V

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Numero 31novembre 20056

Impegno comunedi Crui, Aica e Ci-ni per la diffusio-ne delle compe-tenze informatiche

nelle università italiane. L’EUCIP4U

è un progetto biennale nato da unacollaborazione tra AICA e Fonda-zione CRUI, con la partecipazionedel CINI (Consorzio interuniversi-tario nazionale per l’Informatica),con l’obiettivo di contribuire adiffondere a livello universitario lacultura delle certificazioni profes-sionali, in particolare della certifi-

cazione EUCIP (European certifica-tion of IT professionals). Con que-sto progetto la Fondazione CRUI

prosegue la sua missione, iniziatacon i progetti Campus e Campu-sOne, volta a promuovere e conso-lidare la diffusione della cultura, del-le competenze e conoscenze infor-matiche “certificate” nelle universitàItaliane. Queste azioni hanno por-tato negli ultimi anni all’introdu-zione negli Atenei Italiani della cer-tificazione ECDL (European com-puter driving licence) e del proget-to IT4PS (Information technologies

for problem solving). Il progetto EU-CIP4U prevede il diretto coinvolgi-mento del mondo delle professio-ni informatiche europee al fine dicreare un raccordo più stretto tra ilmondo del lavoro e quello accade-mico che deve formare giovanipronti a operare in un ambito pro-fessionale in continua evoluzione. Ilprogetto EUCIP4U è rivolto princi-palmente agli studenti universitariiscritti a corsi di studio di imposta-zione scientifico-tecnologica, conparticolare riferimento alle scienzee alle tecnologie dell’informazione.

CRUI e informatica: una nuova culturaper le certificazioni professionali

i è svolta a fine ottobre, nel-l’auditorium di San Domeni-

co, alla presenza dei rettori dei dueatenei sardi e delle autorità, l’inau-gurazione dell’anno accademico2005/2006 nella sedeuniversitaria di Orista-no. Il clima disteso del-la cerimonia ha lasciatospazio a momenti di ri-flessione e valutazione,ma è stata anche un’oc-casione gratificante pergli 88 ragazzi neolau-reati, che hanno ricevu-to in premio le ma-schere della “Sartiglia”.A circa dieci anni dallasua istituzione, la sede diOristano vanta l’attiva-zione di 5 corsi univer-sitari di primo livello e di un corsomagistrale, 898 iscritti (di cui 123matricole), 100 docenti e un totaledi 191 laureati. Il bilancio fatto dai

due rettori è stato senz’altro positi-vo, per la sintonia raggiunta con glienti coinvolti e per l’attività svoltadal Consorzio Uno, ma è stataespressa anche viva preoccupazione

per il futuro, soprattutto alla luce del-la recente riforma Moratti. Gravi dif-ficoltà sono legate anche al gap diistruzione tra la scuola e l’università.

Nonostante ciò, il rettore Mistrettaha rivolto un messaggio positivo aglistudenti, chiamati a “impegnarsi re-sponsabilmente per laurearsi entro ilnumero di anni stabilito dai corsi, con

la certezza di poter fare ri-ferimento a un sistemauniversitario sempre piùorientato a raggiungerel’eccellenza nella forma-zione e nella ricerca scien-tifica”. Il rettore ha, inol-tre, ribadito l’esigenza diavere uno sguardo sem-pre attento verso il ter-ritorio, anche per raffor-zare il collegamento conle diverse realtà produt-tive. “Le imprese creanosviluppo – ha concluso –e, con loro, bisogna co-

struire progetti di sviluppo”.

*vice direttore direzioneRelazioni territorio, innovazione e sviluppo

(responsabile Università diffusa)

Hotel Baia di Nora ha ospita-to in ottobre il convegno in-

ternazionale “L’evoluzione dei bilancid’esercizio e l’introduzione di principicontabili internazionali”. Organizzatodal dipartimento di Ricerche aziendalidiretto da Giovanni Melis, l’evento harappresentato l’occasione per conoscerelo stato dell’arte e i possibili scenari fu-turi generati dal processo di standar-dizzazione intrapreso dall’Unione eu-ropea nella redazione dei bilanci d’e-sercizio. L’adozione dei principi con-tabili internazionali (Ias - Ifrs) richie-sta alle società quotate in borsa e laprossima estensione anche alle impresenon quotate, stanno provocando unarivoluzione nella tecnica della rendi-contazione annuale, con rilevanti im-plicazioni sul modo con cui la co-munità scientifica da un lato e la pras-si aziendale dall’altro, hanno da sem-pre interpretato e redatto i bilanci. Du-rante i lavori sono state presentate lericerche del gruppo Ias dell’Accademiaitaliana di economia aziendale (Aidea).Tra i relatori presenti, David Alexan-der (docente a Birmingham) che haapprofondito il criterio del “Fair va-lue” (valore equo) destinato a sop-piantare le tradizionali valutazioni alcosto storico e Flavio Dezzani (docentedell’università di Torino), che si è con-centrato sui riflessi tributari derivan-ti dall’applicazione dei nuovi princi-pi contabili internazionali, nonché pro-fessor Melis che ha analizzato i prin-cipi di prudenza e della competenzaeconomica alla luce del nuovo quadrodi riferimento. La sessione pomeri-diana è stata dedicata ai riflessi del-l’applicazione dei principi contabili in-ternazionali nel settore delle impresedi piccola e media dimensione e nelsettore della pubblica amministrazio-ne con il contributo di studiosi spe-cializzati.

*dipartimento Ricerche aziendali

SL’

Ha preso il via la fase di pubblicizzazione e informazio-ne del progetto Itaca – Intervento di trasferimento di abi-lità e competenze ambientali – con lo scopo di pro-muovere l’intervento formativo e sensibilizzare sulla tu-tela del paesaggio gli enti pubblici e privatidirettamente o indirettamente interessati alprogetto. Il piano pubblicitario prevede l’u-tilizzo di più canali informativi: inserzioni su quotidia-ni a diffusione locale, interviste televisive, affissione dimanifesti nelle sedi degli enti coinvolti e in altri puntistrategici. Informazioni sulle iniziative saranno pubbli-cate anche sulle pagine web dei soggetti promotori, insiti istituzionali, nonché sul sito del progetto www.ita-

casardegna.it, dove saranno reperibili tutte le news di ag-giornamento sullo stato di avanzamento del progetto.Contemporaneamente gli “agenti di sviluppo”, giovanicollaboratori delle università di Cagliari e Sassari, stan-no contattando e incontrando le amministrazioni dei 377comuni sardi interessati, col compito di presentare l’i-

niziativa e raccogliere le iscrizioni dei parte-cipanti ai corsi. Questa prima fase si concludeil 5 dicembre al Centro congressi “Ala Bir-

di” con il seminario di informazione sulle attività del pro-getto, con gli interventi di esponenti del mondo politi-co sardo, di esperti di formazione e di altri “addetti ailavori”. Durante l’incontro verrà reso noto il calendariosulla formazione prevista per il 2006.

Stefania Zedda (progetto “Itaca” – università di Cagliari)

Oristano, inaugurato l’anno accademicoOttantotto neo laureati premiati con le maschere della Sartiglia. La sede della città

di Eleonora compie dieci anni. Un cammino proficuo con gli enti localidi Graziella Pili*

Oristano. Da sin. il rettore Pasquale Mistretta; l’assessore regionale alla Pub-blica istruzione, Elisabetta Pilia; il sindaco di Oristano, Antonio Barberio; l’as-sessore alla cultura della provincia di Oristano, Cristiano Carrus; il rettore del-l’università di Sassari, Alessandro Maida

Bilanci e principicontabili internazionali

Vibrazioni trasmesse all’interocorpo nel caso di conduttori di

macchine di cantiere” è il titolo dellatesi sperimentale (relatore il profes-sor Giorgio Massacci) del neo inge-gnere Alessio Contini. Una tesi – rea-lizzata in collaborazione con la Con-tarp (Consulenza tecnica accerta-mento rischi e prevenzione), dell’Inaildi Cagliari - che è valsa all’autore nonsolo il 110 e lode ma anche la borsadi studio del concorso nazionale ban-dito dal Miur e dall’Inail.

EEnnttii ppuubbbblliiccii ee ttuutteellaa ddeell ppaaeessaaggggiioo

Ingegneria: borsa Miur-Inailper Alessio Contini

di Valentina Sechi*

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Numero 31novembre 2005 7

Lo scorso settembre si è te-nuto a Cagliari, nei localidelle facoltà di Scienze del-la formazione e Lettere e fi-

losofia, il Congresso nazionale AIP delle sezio-ni di Psicologia sperimentale, Psicologia dellosviluppo e Psicologia clinica. L’organiz-zazione è stata curata dai docenti MauroMeleddu, Marinella Parisi ed OrnellaManca Uccheddu, del dipartimento diPsicologia del nostro ateneo. Il congres-so ha visto la partecipazione di un eleva-to numero di studiosi, provenienti dall’I-talia e dall’estero, a testimonianza del-l’interesse che la ricerca psicologica suscitain ambito accademico e professionale.L’Associazione italiana di Psicologia (AIP) ha, in-fatti, lo scopo di promuovere l’attività di ricer-ca in campo nazionale e internazionale e di fa-vorire forme di collaborazione e coordinamen-to tra gli psicologi che operano nelle università,nei centri di ricerca e nelle realtà sociali e pro-duttive. A tal fine l’AIP, mediante la istituzio-ne di premi, borse, corsi e scuole estive di per-fezionamento, incoraggia la formazione dei gio-vani studiosi e lo sviluppo delle attività di ri-cerca in psicologia. Notevole è stata la parteci-pazione dei giovani dottorandi e ricercatori. Lasezione di Psicologia sperimentale ha registra-to la presenza di 300 studiosi, 22 sessioni, 3 sim-posi, 236 contributi, di cui 97 posters. Duran-te il congresso della sezione sono stati attribu-ti nove premi destinati ai giovani, al fine di ri-conoscere le migliori ricerche e incentivare la par-tecipazione ai congressi. Ampie le tematiche af-frontate, che spaziano dall’attenzione alla in-telligenza artificiale, dalla memoria alle emozioni,dalla personalità alla neuropsicologia, dalle tec-niche di brain imaging agli strumenti di misu-ra e analisi dei dati, dalla ergonomia allo sport,dai sistemi d’azione alla comunicazione. Lo stu-dio dei processi di base, protrattosi per tre gior-ni, ha poi ceduto il testimone allo studio dellosviluppo del funzionamento psichico, nel cor-so di un simposio in comune dedicato allo sporte il movimento umano nel ciclo di vita. La se-zione di Psicologia dello sviluppo ha registrato

la presenza di 400 iscritti e si è articolata in 14sessioni tematiche, in 18 simposi, in una con-ferenza metodologica, destinata prevalente-mente ai giovani ricercatori, e in una lectio ma-gistralis. Le tematiche affrontate nel corso deilavori si sono imperniate sugli aspetti centrali

della Psicologia dello sviluppo,spaziando dalla costruzione deiprimi legami d’attaccamento ealle sue ripercussioni nel cor-so dello sviluppo, allo studiodei processi di costruzionedelle competenze cognitive,comunicative e sociali, all’ap-

prendimento nei contesti sco-lastici, ai fattori di rischio e al-

lo sviluppo atipico. Particolarmente interesse hadestato la lectio magistralis, tenuta da Maria Le-gerstee della York di Toronto, che ha analizza-to la capacità dei bambini di rappresentarsi i part-ner come soggetti psicologici, capacità fonda-mentale per l’acquisizione delle abilità comu-nicative e sociali. La sezione di psicologia cli-nica, di cui fanno parte studiosi dell’area clini-ca e dell’area psicodinamica si è articolata in ses-sioni interattive a poster e in un numero limi-tato di simposi, che si sono configurati comespazi di riflessione teorica sui temi affrontati nel-le sessioni a poster. Le principali aree tematichehanno interessato la valutazione in psicologia cli-nica, l’intervento psicologico, la prevenzione ela psicopatologia. All’interno di tali aree, sonostate illustrate e discusse le più importanti pro-blematiche riguardanti gli strumenti, le tecni-che, gli obiettivi della diagnosi psicologica, lepratiche cliniche e la verifica dei risultati degliinterventi di psicoterapia, di counseling e di sup-porto. Si è dibattuto sul difficile dialogo tra cli-nica e ricerca, dialogo delicato e complesso, maanche necessario e coerente con il compito diuno studioso di affrontare la complessità del rea-le. L’auspicio degli organizzatori è che quantodibattuto durante il convegno AIP Cagliari 2005possa rappresentare uno stimolo per nuove ri-cerche e per la diffusione di una cultura scien-tifica nell’ambito della psicologia.

*associato Psicometria

Intelligenza artificiale e memoria delle emozioniConvegno AIP Cagliari 2005: una cultura scientifica della psicologia

di Marco Guicciardi*

mpliare e consolidare le collaborazioni col mondo produttivo è una dellepriorità dell’ateneo. Il dialogo con le imprese, infatti, favorisce ricadute po-

sitive sulla realtà economica e occupazionale del territorio regionale ed è un ele-mento di dinamismo per lo stesso mondo accademico. In questa logica si inquadraanche la recente sottoscrizione di un protocollo di intesa con Tiscali Italia, lea-der internazionale delle nuove tecnologie info-telematiche. Il documento, sigla-to dal rettore Pasquale Mistretta e dal presidente di Tiscali, Sergio Cellini, pre-vede una collaborazione su iniziative di comune interesse. Gli ambiti del protocollo spaziano dallaricerca scientifica all’e-learning, dai tirocini formativi ai bandi europei, nazionali e regionali. La par-tecipazione alle singole iniziative sarà disciplinata da apposite convenzioni. Accanto alla progetta-zione di nuove attività, entro la fine dell’anno si procederà alla rilevazione di tutte le iniziative inatto. Il documento è su http://csia.unica.it/dirinnova/settore2/documenti.htm (a.c.)

È stato presentato il libro Sentir emeditar – edizioni Aracne – che col-laboratori e amici del nostro ateneo,ma anche di università della peni-sola e francesi, hanno offerto a Ele-na Sala Di Felice, decana della fa-coltà di Lingue e letterature stra-

niere. Nell’aula magna di via Università, il rettore,che non ha mancato di dedicare, nel volume, unaffettuoso saluto alla collega, ha aperto l’incontrocon parole di calorosa stima. La preside della facoltà,Ines Loi Corvetto ha messo in rilievo l’importan-za dell’evento, occasione per un pubblico ricono-scimento dell’assiduo ed entusiasta lavoro svolto dal-la docente nella sua lunga carriera. I professori Da-niela Goldin e Vitilio Masiello, delle università diPadova e di Bari, sono entrati nello specifico del te-sto, un tomo di 527 pagine. Daniela Goldin ha pri-vilegiato alcune sezioni maggiormente connesse aipropri ambiti di interesse (musica, spettacolo, lin-guistica e storia della lingua italiana); Vitilio Ma-siello ha illustrato in modo sistematico i singoli sag-gi disposti in progressione cronologica, ma rag-gruppati in base ai prevalenti campi di interventodella festeggiata. Pur nella diversità dei percorsi dilettura, entrambi i relatori hanno convenuto su dueaspetti rilevanti della silloge: la “somiglianza” del-la miscellanea con la dedicataria e la “novità” scien-tifica degli studi. La prima caratteristica rilevata èstata molto apprezzata dai curatori, Francesco Cot-ticelli, Roberto Puggioni e chi scrive, i quali, puravendo lasciato agli amici la libera scelta del sog-getto da trattare, in sede di organizzazione del vo-lume già avevano constatato la sostanziale unità delcorpus raccolto, connessa appunto alla personalitàscientifica della studiosa. Il riconoscimento di talepregio, spesso assente in miscellanee di questo ge-nere, ha costituito per loro una piacevole sorpresae un premio per il lavoro svolto. Per merito, ov-viamente, dei singoli ricercatori– e qui passiamo alsecondo aspetto – gli articoli sono stati lodati perl’evidente impegno da loro profuso nella stesura deisaggi: analisi di scrittori e di generi drammatici emelodrammatici, fra Barocco e Romanticismo; ese-gesi stilistiche e strutturali; indagini di forme let-terarie intrecciate ai diversi ambiti artistici (pittu-ra, scultura, musica, spettacolo) sono state valuta-te degli autentici “contributi” nei vari ambiti di-sciplinari. L’incontro, sempre festoso quando si trat-ta di accompagnare un libro nel “mondo”, lo è sta-to particolarmente in questo caso, rituale, ma in sen-so positivo, come ha sottolineato Vitilio Masiello:ovvero è stato un momento in cui l’istituzione hatributato una giusta lode alle qualità scientifiche,didattiche e umane di una sua autorevole rappre-sentante, e nel contempo ciascuno di noi ha ri-percorso una frazione, più o meno ampia, del pro-prio cammino, nel ricordo di altri “maestri”, parecchidei quali scomparsi, eppure vivissimi nell’eredità diinsegnamenti da trasmettere alle nuove generazio-ni. Momento di commosso bilancio per la festeg-giata, che ha ringraziato tutti per l’iniziativa, dal ret-tore, alla preside, ai presentatori del volume, dai cu-ratori, ai colleghi, infine alla propria famiglia e atutti i presenti. *ordinario Letteratura italiana

Sergio Cellini, presidente e AD di Tiscali Italia

Ricerca scientifica, e-learning e tirociniSiglato un protocollo di intesa tra l’università di Cagliari e la società Tiscali

A

Sentir e meditar, omaggioa Elena Sala Di Felice

Sentir e meditar, omaggioa Elena Sala Di Felice

di Laura Sannia*

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Numero 31novembre 20058

Le Giornate cardio-logiche in Sardegna2005, attualmenteorganizzate dal di-

partimento di Scienze cardiovasco-lari e neurologiche del nostro ate-neo, nascono nel ‘99, quando anco-ra in Italia non era codificato l’ob-bligo, per tutti i medici, di frequen-tare corsi di aggiornamento e di ot-tenere i crediti formativi. Già da al-lora era avvertita l’esigenza didiffondere informazioni aggiornatee verificate in tema di diagnosi e cu-ra delle malattie cardiovascolari. L’i-dea di fondo delle Giornate cardio-logiche è quella di tradurre le evi-denze scientifiche in norme di com-portamento pratico, utili per l’atti-vità professionale rivolta ai pazienticardiopatici. Data l’integrazionedelle malattie cardiovascolari con lepatologie del metabolismo e di altriapparati, l’iniziativa è anche un’oc-casione di confronto con specialistidi altre discipline, quali neurologi,diabetologi e pneumologi. Que-st’anno, è intervenuto, tra gli altri, ilprofessor Vito Campese, illustre ne-frologo, direttore della Divisione diNefrologia/Ipertensione dell’USC diLos Angeles. Accanto a lui, nume-rosi esperti di livello nazionale e in-ternazionale si sono alternati al ta-volo dei relatori. Da Cagliari: PaoloAltieri, Marco Baroni, Paolo Bono-mo, Angelo Cherchi, Rosa CristinaCoppola, Carlo Lai, Giorgio Locci,Bruno Loi, Ettore Manconi, Giam-benedetto Melis, Luigi Meloni,

Giuseppe Mercuro, Enrico Onnis,Antonello Pani, Anna Paoletti,Raimondo Pirisi, Maurizio Porcu,Franco Sau. Da Roma: MassimoFini, Francesco Pelliccia, GiuseppeRichichi, Giuseppe Rosano, Gen-naro Sardella, Maurizio Volterrani.Da Milano: Flavio Airoldi, GuidoGrassi, Stefano Omboni. Da Pado-

va: Domenico Corrado. Da Pisa:Carlo Marini, Agostino Virdis. DaSassari: Antonello Ganau, Pierser-gio Saba. Da Bologna: Vittorio Co-sta, Claudio Rappezzi. Da L’Aqui-la: Claudio Ferri, Maria Penco. DaFirenze: Simone Mininni. Da Li-vorno: Cristina Pasquini. Da Paler-mo: Marisa Monsignore. Da Ge-nova: Roberto Pontremoli. Da Na-poli: Vincenzo di Marzo. La prossi-ma edizione delle Giornate cardio-logiche in Sardegna si terrà dal 5 al7 ottobre 2006. Anna Cotza

Professor Mercuro, come valuta la situazione della facoltà di Medi-cina? Quali i punti di forza e gli eventuali spazi di miglioramento? Devo dire che lavorando nel Policlinico di Monserrato, all’interno di uncampus universitario destinato a svilupparsi e con la possibilità futura diprimeggiare in campo formativo e scientifico, l’aspettativa per il futuro pre-vale sulle carenze attuali. Queste sono rappresentate dai reparti e dai ser-vizi ancora mancanti che limitano la nostra operatività, così come la pos-sibilità degli studenti di concentrare le loro attività in un unico sito. Del

resto, la mancanza di servizi e infrastrutture intorno al Policlini-co rende al momento impossibile la simbiosi tra studente e ospeda-le universitario. Ma, ripeto, una grossa speranza è alimentata dal-le nuove realizzazioni, come la spina didattica e i nuovi repartiche vediamo svilupparsi intorno a noi. Per Repubblica e il Censis, nel 2005 la facoltà di Medicina diCagliari è agli ultimi posti in classifica, 28ª su 30 atenei cen-siti. Eppure, i punteggi relativi ai rapporti internazionali e al-la ricerca sono elevati, mentre alla produttività, alla didatticae al profilo dei docenti sono assegnati “voti” piuttosto bassi.Cosa pensa delle classifiche? Contestare i numeri o i metodi statistici con cui sono realizzate leinchieste è fatica ardua, che non aiuta a capire. Meglio prendere

atto dei dati Censis 2005 e considerarli uno stimolo ad andare oltre. Edallora, si può riconoscere che la didattica in Medicina si dimostra, alme-no in parte, desueta o poco efficace. Come docenti dobbiamo riconsidera-re la centralità dello studente e dei suoi interessi culturali alla luce delleattuali conoscenze scientifiche. Inoltre, dobbiamo rivedere le modalità del-la didattica che, nella preparazione di un tecnico della sanità, devono pri-vilegiare l’aspetto pratico e professionalizzante delle materie insegnate. Qual è il suo giudizio sui test di ammissione a Medicina? Si possono avere idee personali su come valutare cultura, carattere ed at-titudine di un candidato ad un’attività impegnativa come la professionemedica. Comunque, non c’è dubbio che i questionari utilizzati rappre-sentano un metodo obiettivo e garantistico. Questa tecnica di valutazio-ne è ancora poco diffusa nella nostra cultura, nel mondo della scuola e dellavoro. È anche possibile che essa sia particolarmente estranea ai nostri gio-vani. Per questo motivo, come ogni altra forma espressiva, la tecnica deiquiz deve essere insegnata ed esercitata, per non rappresentare un elementodi sperequazione. (a.c.)

L ’ I N T E R V I S TA

Un cuore per amicoDal dipartimento del professor Mercuro le indicazioni per prevenire le malattie cardiovascolari

Giuseppe Mercuro è direttore del dipartimento diScienze cardiovascolari e neurologiche dell’univer-sità di Cagliari e ha presieduto le “Giornate cardio-logiche in Sardegna 2005”

aula magna della Cittadella di Monserrato ha ospitato l’incontro congli studenti su “Il farmaco quale esempio di collaborazione pubblico pri-

vato: nuove frontiere, realtà e prospettive occupazionali” promosso dal diparti-mento di Biologia sperimentale in collaborazione con la Società italiana di far-macologia (SIF) e l’Associazione delle imprese del farmaco (Farmindustria).L’iniziativa è un esempio di sinergia tra università e industria, necessaria perla crescita economica e sociale del Paese, per la qualificazione delle attività for-mative e per ottenere risultati nella ricerca e nell’innovazione tecnologica. LaSIF e Farmindustria intendono sviluppare le scienze del farmaco anche con laformazione dei ricercatori e la divulgazione delle conoscenze farmaceutiche.La manifestazione voleva informare sulle opportunità e le prospettive occu-pazionali che il settore farmaceutico offre agli studenti delle discipline scien-tifiche, nonché sulla conoscenza delle competenze scientifiche e tecnologichenelle scienze farmacologiche che la nostra università e il Parco scientifico e tec-nologico della Sardegna (Polaris) offrono agli studenti interessati a lavorare nel-la realtà farmaceutica. All’incontro hanno partecipato circa 400 studenti deicorsi di Biologia, Medicina, Farmacia e Psicologia, docenti universitari ed esper-ti del settore farmaceutico industriale. Dopo la presentazione di Giovanni Big-gio (presidente SIF), i saluti del rettore Mistretta, del preside di Scienze Ro-berto Crnjar e di Sergio Liberatore (vice presidente Farmindustria), la scri-

vente ha illustrato le tecnologie della neuropsico-farmacologia ed il collega Walter Fratta ha spie-gato i modelli comportamentali utilizzati in neu-ropsicofarmacologia per valutare gli effetti e l’ef-ficacia dei farmaci. Gli esperti hanno presentatol’organizzazione di un’industria farmaceutica e leopportunità professionali (Enrico Bosone, Dompè),descritto la ricerca e la sperimentazione clinica (Marco Scatigna, Eli Lilly) esottolineato la valenza sociale ed economica del settore (Donatella Crippa,Schering). L’incontro è proseguito con Giuliano Murgia e Francesco Marcheschi(presidente e direttore generale del Consorzio 21) che hanno presentato l’at-tività di Polaris, una realtà nata per rafforzare l’innovazione tecnologica e mi-gliorare la competitività delle imprese sarde, che svolge attività formative scien-tifico - tecnologiche rilevanti, oltre che progetti e attività nelle università, neicentri di ricerca e negli enti locali. Di seguito gli interventi di Luca Pani, pre-sidente di Neuroscienze PharmaNess, un’impresa di Polaris che opera nellebiotecnologie farmaceutiche per disegnare, sintetizzare e valutare molecole emodelli innovativi in farmacologia, e di Giancarlo Tonon, Ad della Bio-Ker,un’impresa di Polaris che svolge ricerca nelle proteine ricombinanti terapeu-tiche e nei vaccini a DNA. *straordinario Farmacologia cellulare e molecolare

Giovanni Biggio

L’

Le opzioni occupative della farmacologia di Alessandra Concas*

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Numero 31novembre 2005 9

l T Hotel di Cagliari ha ospitato in ottobreil II congresso internazionale “La Neonato-

logia nell’area mediterranea, visto il ruolo naturaledi Cagliari e della Sardegna, capitale e crocevia delMediterraneo” organizzato dalla sezione di Patolo-gia neonatale del dipartimento di Scienze pedia-triche e medicina clinica del nostro ateneo con ilpatrocinio delle società scientifiche di Neonatolo-gia, Pediatria, Biochimica clinica e Medicina pe-rinatale. Hanno partecipato oltre 350 persone e 100relatori. In contemporanea si sono svolti il XIV con-gresso internazionale di Nefrologia neonatale (incollaborazione con il professor Cataldi della Cat-tolica di Roma), il XV convegno regionale di Epi-demiologia perinatale (presieduto dal professorChiappe), il II corso di Ecografia cerebrale neo-natale (coordinatrici le dotto-resse Marcialis, Marinelli, Pin-tus) e il II convegno Neona-tologico-infermieristico (pre-sieduto da Denis Pisano). Gliatti dei lavori sono stati pub-blicati sul Medical and surgi-cal pediatrics. All’apertura so-no intervenuti il rettore Pa-squale Mistretta, il preside diMedicina Gavino Faa, il sin-daco di Cagliari Emilio Floris, il presidente del-l’Ordine dei medici di Cagliari Raimondo Ibba,il pediatra e consigliere regionale Aniello Macciotta.Tra i relatori, professor Chevalier dell’ateneo sta-tunitense di Charlottesville, considerato massimaautorità del settore, ha presentato due lectio magi-stralis su “L’insufficienza renale acuta in Neonato-logia” e su “Le uropatie ostruttive”. Professor Si-meoni di Marsiglia ha illustrato le malattie dell’a-dulto che traggono origine nel periodo feto-neo-natale. Samy Ali, presidente della Società egizia-na di cure neonatali e pediatriche, ha parlato del-la patologia polmonare cronica. Professor Cao, conla lectio magistralis “La genetica e le malattie renali”,ha prospettato sviluppi futuri sull’assistenza a que-sta patologia. La lectio magistralis del presidente del-la Società italiana neonatologia Rondini, su “L’al-ba dell’io: il neonatologo e i limiti di sopravvivenza”,ha affrontato il tema del neonato di peso molto bas-so (<1500 g) ed in particolare quello di peso estre-mamente basso (<1000 g). Una sessione di lavoriha riguardato la nutrizione e l’insostituibilità dellatte materno. Un’altra era focalizzata sulle infezioniperinatali, sia virali che batteriche e sulle vaccina-zioni. Si è discusso dei nuovi orientamenti in Neo-natologia, con riguardo alle sordità genetiche edacquisite. Di interesse le problematiche sulla ge-

stione del neonato tra ospedale e territorio, e in pri-mis la comunicazione tra medici, infermieri e ge-nitori. Erano presenti i direttori delle pediatrie ca-gliaritane Corrias, De Virgiliis, Pintor, Galanel-lo, oltre al professor Silvetti e al presidente dellaSocietà italiana di Biochimica Deiana. Presente an-che il pediatra e giornalista Italo Farnetani (Cor-riere della Sera, Oggi, Insieme, Treccani). Tra i par-tecipanti anche le ostetriche Paoletti, Meloni e Ib-ba. Numerosi i colleghi moderatori, relatori o di-scussant sardi: Campisi, Crisponi, Ottonello, Tar-ghetta, Pusceddu, Masnata, Loche, Mascia, Me-reu, Pelosi, Pibiri, Scarpa, Zanda, Murtas (Ori-stano), Bellu (Olbia), Lepori (Nuoro), Bandiera(Carbonia), Piga (Sassari). Corale la presenza deimedici della Terapia intensiva neonatale di Cagliari:

Rosatelli, Puddu, Antonucci,Palmas, Reali, Testa, Zurrida,Ruggeri e Atzei, oltre alle ci-tate tre ecografiste. Ospiti an-che il bioetico Pisu, il medicolegale De Stefano, l’avvocatoscaligero Tregnaghi e gli in-fermieri Pisano, Zicchi, Capra,Piroddi, Casula. A margine deilavori sono stati assegnati ai ri-cercatori tre premi da 500 eu-

ro ai migliori poster presentati. Il primo per il mi-gliore poster straniero, donato dal Lions interna-tional Cagliari host e consegnato dal presidente Gi-rolamo Campisi, è stato vinto da un giovane ri-cercatore dell’università di Tirana. Il secondo, of-ferto dal Gruppo normanno di nefrologia neona-tale e pediatrica per il migliore lavoro nefrourolo-gico, è stato attribuito ad una studiosa dell’universitàcanadese di Sherbrooke e consegnato dal presidentedel gruppo Salvatore Vendemmia. Il terzo, al mi-glior poster italiano, offerto dall’associazione Ai-sernui, ha visto un ex equo tra giovani medici diTorino e Verona. In chiusura, Vassilios Fanos (unitàoperativa di Pediatria, Azienda ospedaliera di Ve-rona) ha ricordato “l’indimenticabile figura di Fran-co Chiappe, creatore e direttore per molti anni dellaTerapia intensiva neonatale di Cagliari”, e ha rin-graziato “l’associazione omonima per il suo concretoe fattivo aiuto al reparto”. Inoltre, ha annunciato“la donazione all’università di Cagliari di una co-stosa termoculla da trasporto di ultima generazionecon ventilatore incorporato, utile per i trasporti neo-natali in specie quelli aerei da parte de I Grandi Viag-gi, in collaborazione con la Giacomo Bertocchi Elet-tromedicali e l’associazione Svegliarino-ScidachizziOnlus di genitori di bambini ricoverati ed ex rico-verati in terapia intensiva neonatale”.

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Neonatologia nell’area MediterraneaA gonfie vele il II congresso internazionale curato dal professor Fanos

l Crs4 ha presentato a Polaris, il Parco tec-nologico della Sardegna, un sistema di sup-

porto alle decisioni per la gestione delle risorseidriche sotterranee. In particolare, è stata mo-strata in tempo reale una simulazione di utiliz-zo dello strumento Datacrossing al caso di Por-toscuso. L’area in esame presenta un grave in-quinamento dovuto all’attuale attività industrialee alle pregresse attività minerarie. Aria, suolo eacqua sotterranea sono fortemente contamina-te dalla presenza di metalli pesanti. La finalitàdel Datacrossing è la valutazione dell'impatto am-bientale dovuto a rischi naturali e alla presenzadi sostanze contaminanti nei bacini idrogeolo-gici. Il sistema può riprodurre le caratteristicheidrodinamiche del bacino, identificare la posi-zione di una sorgente di inquinamento attraversol'interpretazione di misurazioni effettuate in lo-co, stimare i tempi e le modalità degli inquina-menti, aiutare i gestori a pianificare la migliorerete di monitoraggio, individuare gli utenti im-pattati dai fenomeni di contaminazione degli ac-quiferi, suppor-tare le decisioniriguardo allemisure di inter-vento. Il sistemaDatacrossing siappoggia a unarete Data-GRID,ossia su un’in-sieme di risorsee servizi geograficamente distribuiti e condivisiche dialogano tra loro. La tecnologia impiega-ta è SRB (Storage resource broker) sviluppata dalSan Diego Supercomputer center, leader inter-nazionale nello sviluppo di tecnologie GRID.Questa tecnologia è impiegata in centri inter-nazionali come la Nasa o l’Epa (Ente europeoper la protezione ambientale). Lo strumento pre-sentato è utilizzabile tramite un’interfaccia web(http://datcrossing.crs4.it) che permette all’u-tente di inserire rilevazioni o monitoraggi sul-l’area e valutarne lo stato ambientale. Un’im-portante novità è l’integrazione di dati, model-li e competenze, tramite tecnologie informati-che di nuova generazione, che rendono accessi-bili e disponibili le conoscenze presenti nel ter-ritorio regionale. Datacrossing è il primo labo-ratorio ambientale in Sardegna per la gestionedel territorio, dove sperimentare idee e soluzio-ni innovative. Greca Meloni

Marketing e comunicazione del Crs4

Schema della rete e dei flussi di dati

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Il Datacrossing del Crs4Un’infrastruttura telematicaa salvaguardia dell’ambiente

Cagliari. Clinica “Macciotta”, l’avveniristica sala regiadel reparto di Puericultura

EEmmaannuuee llaa BBaacccchh iidddduu ss ii aagggg iiuudd ii ccaa ii ll ““PPrreemmiioo CCaabb ii tt zzaa””nche quest’anno è stato assegnato il “Pre-mio di laurea” dedicato alla memoria di An-

tonio Cabitza, già direttore della Clinica ortope-dica dell’università di Cagliari, e fondatore, nel1947, dell’Ospedale Marino, scomparso a Fu-cecchio il 31 maggio 2000. Il premio, istituito dal-la famiglia del professore, è giunto alla sua terzaedizione ed è andato quest’anno ad Emanuela Bac-

chiddu, laureatasi con il massimo dei voti in Me-dicina e chirurgia discutendo, con il professor Mas-similiano Salvi una tesi dal titolo “Il trattamentomini-invasivo della capsulite adesiva della spalla me-diante distensione articolare e mobilizzazione in nar-cosi. Studio retrospettivo su 21 casi”. La tesi è sta-ta giudicata la migliore tra quelle pervenute, dauna commissione formata dai professori Claudio

Velluti e Francesco Ledda. Lo stesso Velluti, di-rettore della sezione di Clinica ortopedica del di-partimento di Scienze chirurgiche e trapianti d’or-gano, ha consegnato il “Premio di laurea” alla dot-toressa Bacchiddu nel corso del 26° Congresso del-la Nuova società sarda di ortopedia e traumato-logia tenutosi ad Alghero lo scorso ottobre.

Piergiorgio Pagella

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La riforma non modifica lostato giuridico dei docenti

Paola Devoto (ricercatrice Neuroscienze) La riforma Moratti èuna non-riforma.Prima di tutto, lo sta-to giuridico dei do-centi non viene mo-

dificato. Buona parte dell’articolo unicoche compone la legge è riservato alle lineeguida per i decreti delegati che regolerannoi futuri concorsi, ripresentando come nuo-vo un modello già applicato negli anni ‘80e abbandonato perché fortemente mano-vrabile. Il resto è per lo più un insiemedi norme che è arduo definire riforma, ri-sultato dalla necessità del ministro di sban-dierare un risultato a tutti i costi, senzapestare troppi piedi. La “grande novità”è l’esaurimento, a partire dal 2013, deiricercatori. Trovo questo punto partico-larmente ambiguo: se il ricercatore èinutile, perché continuare ad assumer-ne fino al 2013? Se, come sottolineatoanche dalla Conferenza dei rettori, è unruolo utile, perché eliminarlo? Così siincrementa la confusione dei ruoli. Poi,dubito molto che i docenti attualmente inruolo opteranno per il nuovo regime, cheprevede maggiori oneri didattici senza al-cun incremento stipendiale. Sinceramen-te, in questa legge non vedo alcun van-taggio. Nella più ottimistica delle ipote-si, la riforma non avrà alcun impatto. Nel-la peggiore, e più verosimile, la precariz-zazione esasperata allontanerà i cervellipiù brillanti dall’università. Questo fe-nomeno è già in atto, e la nuova legge nonfa niente per contrastarlo, anzi aggiungeuna ulteriore figura di precario alle tan-te già esistenti. Il processo di “liceizza-zione” dell’università, in seguito al-l’applicazione di questa legge, diverràirreversibile.

Il futuro è improntatoal precariatoAndrea Falqui(ricercatore Chimica-Fisica) Il ministro Moratti

afferma che la cosiddetta riforma uni-versitaria costituisce un passo avanti ver-so la modernizzazione del sistema ac-cademico italiano. Al contrario, essa siconfigura come un provvedimento di-sorganico e dannoso, scritto in manieraconfusa e pasticciata. Anziché incide-re sugli annosi problemi dell’accademiaitaliana (poca trasparenza nei mecca-nismi di selezione e controllo, perduranteincapacità di attivare scambi reali di ri-cercatori e docenti con gli altri paesi, mo-destissimo finanziamento della ricerca)la legge si limita in primis a modifica-re alcuni meccanismi concorsuali, sen-za intaccare prerogative e compiti di pro-fessori ordinari ed associati. È invece pa-lese la volontà di ridurre sempre più gliatenei pubblici a meri produttori di di-dattica, attraverso un triplice meccani-smo: la grave mortificazione del ruolo delricercatore, la poco invitante prospetti-va di future carriere improntate ad unprecariato lungo e malpagato, il con-temporaneo pesante ritiro dello Stato dalfinanziamento della ricerca universita-ria. La riforma Moratti, legge a costozero, delinea così università sempre piùisolate dal contesto internazionale eimpoverite culturalmente, col proba-bile effetto di un’ulteriore scadimentodella qualità della didattica. La leggerealizza quindi l’esatto contrario diquanto richiesto dalla parte più sensibiledel mondo accademico nazionale, chenon è stata minimamente ascoltata mainfine beffata con un provvedimento perla cui approvazione è stato fatto ricor-so a forzature inusuali dei meccanismiparlamentari, forzature che hanno soffo-cato quell’indispensabile dibattito cheavrebbe dovuto precederne il varo.

Non sono chiare le prero-gative dei nuovi docenti

Marco Guicciardi(associato Psicometria)Il testo approvatoalla Camera recadiversi elementi dinovità, unitamentead una legittima-

zione dell’esistente. Il portato della rifor-

ma potrà essere meglio compreso non ap-pena saranno varati i decreti attuativi,che dovranno disciplinare alcuni suoipunti nevralgici, come ad esempio, inmerito ai concorsi le articolazioni tra li-vello nazionale (idoneità) e locale (va-lutazione comparativa). Una volta im-messi in ruolo, non è chiaro quali pre-rogative avranno i nuovi docenti, an-che in relazione a coloro che hanno scel-to di non optare per il nuovo regime, li-mitandosi la legge a definire più i do-veri dei diritti. I possibili vantaggi del-la riforma derivano dalla maggioreapertura dell’università verso forme dicollaborazione con altre realtà socia-li e produttive (convenzioni e con-tratti). Gli svantaggi potranno deri-vare dalla difficoltà di governare que-sti cambiamenti, minando i presup-posti stessi che legittimano l’esistenzadell’università, sede della formazionee della trasmissione critica del sapere, checoniuga in modo organico ricerca e di-dattica, garantendone la completa li-bertà (art. 1 della legge di riforma). Èdifficile avanzare delle previsioni in me-rito al possibile impatto della riformanel medio-lungo periodo, dal momen-to che le innovazioni maggiori introdottedalla normativa (es. straordinari in con-venzione, contratti di ricerca) potrebberoinnescare nuovi processi di sviluppo (es.canale parallelo di reclutamento) e quin-di modificare obiettivi e pratiche con-solidate o, viceversa, rafforzare l’im-permeabilità della istituzione versoogni forma di cambiamento, tramitel’immissione di risorse esterne, tali danon poter incidere sostanzialmente su-gli equilibri interni del sistema.

Un groviglio di normeconfuse e contraddittorie

Emanuela Marrocu(ricercatrice Economia politica) La legge di riformadell’università, de-finita rivoluziona-ria dai suoi propo-nenti, si è rivelata

un groviglio di norme confuse e con-traddittorie. Il giudizio è nettamente ne-gativo sia nel metodo - non è mai statoavviato un vero dialogo con le istituzioniuniversitarie - sia nel merito. Le nuove

disposizioni sembrano destinate a nonincidere su nessun aspetto fondamenta-le dell’università italiana e sono del tut-to inadeguate ad un rilancio che non puòessere affrontato senza sostanziali inve-stimenti. Ma proprio la non-azioneavrà conseguenze gravissime. Tutti gliaspetti dello stato giuridico dei pro-fessori (sistemi di incentivi, differen-ziazione dei rapporti di lavoro) sonosubordinati alle disponibilità di bi-lancio. Anche la irrinunciabile valuta-zione delle attività di ricerca e didatti-ca è sparita dalla legge di riforma pertransitare forse in quella finanziaria. Maè sul versante del reclutamento che lariforma diventa veramente surreale. Nel-le intenzioni si voleva un ritorno al con-corso nazionale, ma le nuove norme pre-vedono contemporaneamente un concorsonazionale e locale, secondo macchino-sissime procedure di dubbia applicabi-lità. E mentre viene riproposto l’uso de-precabile dei concorsi riservati, non siprevede nessun meccanismo che facilitil’accesso dei giovani alla carriera uni-versitaria. Il Governo rinuncia in mo-do pretestuoso a riformare i concorsi diaccesso alla carriera universitaria, i piùimportanti perché determinano chi en-tra o chi resta fuori per sempre dal si-stema universitario, incidendo in mododeterminante sulla qualità complessivadel corpo docente. È facile prevedere chei costi della non-riforma saranno ele-vatissimi, soprattutto per università pe-riferiche come la nostra, da una par-te chiamata ad essere un attore essen-ziale per lo sviluppo dell’Isola, dal-l’altra costretta ad offrire servizi sem-pre più limitati e a veder diminuireulteriormente il rapporto docenti/stu-denti, già tra i più bassi in Europa.

Il concorso rischia di promuovere ope legis

Gianfranco Nieddu(ordinario Storiadella lingua greca)Nelle nuove disposi-zioni la figura at-tuale del ricercatoreè sostituita a parti-re dal 2013 da

quella del contrattista a termine, sconcompiti di ricerca e di didattica “in-tegrativa”. In questo

Riforma Moratti, la parola ai prof

In modo compatto il mondo del-l’Industria si mostra fortemente

preoccupato per i tagli previsti dalla Fi-nanziaria per il sistema universitario”.Ha dichiarato Piero Tosi, presidentedella CRUI. “L’appello odierno del vicepresidente di Confindustria, GianfeliceRocca, unito alle dichiarazioni rese ieridal presidente dei Giovani imprendito-ri di Confindustria, Matteo Colaninno,in occasione del Premio nazionale In-novazione, ribadisce la gravità di scelteche rischiano di compromettere definiti-

vamente lo sviluppo del paese. Il testo ap-provato oggi dal Senato penalizza infat-ti profondamente il sistema universita-rio diminuendo il Fondo di finanzia-mento ordinario, imponendo il versa-mento allo Stato degli importi accanto-nati in seguito al decreto taglia-spese del2002, lasciando a carico dei bilanci de-gli atenei gli oneri derivanti dagli ade-guamenti stipendiali fissati dal Governoper il personale docente e tecnico-ammi-nistrativo, riducendo ulteriormente il fon-do per l’edilizia universitaria. Comple-

tamente ignorato risulta poi il ruolo del-l’università come motore di crescita e anel-lo insostituibile della filiera di ricerca, in-novazione e sviluppo. La legge infatti, ol-tre a negare agli atenei i finanziamentinecessari per il mantenimento dei fondiper la ricerca, mantiene l’IRAP all’8,50%senza alcuna riduzione dell’imponibile,in particolare di quello delle spese per laricerca”. “È per questo – ha concluso To-si - che il sistema accademico, forte del-l’appoggio del mondo imprenditoriale,reclama con urgenza un segnale serio e

convinto da parte dello Stato che pun-ti sulla meritocrazia, attraverso un si-stema di valutazione indipendente, esancisca definitivamente, gia nei pros-simi passaggi della finanziaria, l’im-portanza dell’università per il rilanciocompetitivo del paese”.

Piero Tosi

CONTINUA

Tosi: la Finanziaria affossa l’UniversitàI dubbi del presidente della conferenza dei rettori

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modo gli anni di precaria-to aumentano in maniera, credo, dif-ficilmente sopportabile, sommandosiquelli del contratto a quelli del dotto-rato e/o a quelli dell’assegno di studio.Il rischio molto concreto è quello diuna ‘fuga’ ancora più massiccia deipiù dotati verso impieghi e rappor-ti di lavoro meglio retribuiti. Certol’università non deve essere intesa co-me il luogo in cui senza verifiche se-rie possano continuare ad operare per-sone non meritevoli e poco motivate,ma la ‘precarizzazione’ di questa pri-ma fascia di docenza, che ha nel tem-po contribuito meritoriamente ad as-sicurare l’attività didattica, appare unerrore grave. Per quanto riguarda il se-condo punto, è vero che l’attuale si-stema, nell’applicazione concreta, hafinito in alcuni casi per premiare ta-lora eccessivamente il ‘fattore locale’, male ‘promozioni’ hanno corrisposto nel-la maggior parte dei casi a valutazio-ni condivise dall’insieme della comu-nità scientifica. Un aspetto assaipreoccupante del nuovo sistema di re-clutamento è la previsione di concor-si riservati a specifiche categorie con uncerta anzianità di servizio. Forte è ilrischio che il concorso riservato possadi fatto tradursi in una promozione opelegis, a scapito delle aspettative e pro-spettive dei più giovani. Suscitano per-plessità anche i vari incrementi previ-sti del numero dei possibili idonei ri-spetto al “fabbisogno” indicato dalleuniversità. Grave è inoltre, fra l’al-tro, che possano essere chiamati a ri-coprire posti di professore anche sog-getti dotati genericamente di una“elevata qualificazione scientifica eprofessionale”, non verificata in al-cun concorso. Inaccettabile è comun-que in generale il metodo con cui è sta-ta portata avanti ed approvata la rifor-ma. Ho sentito più volte il ministro di-chiarare di aver intrapreso “percorsi diconoscenza”(!) prima di arrivare allaformulazione del testo di riforma, manon mi risulta che il nostro ateneo siastato inserito in tali percorsi. Un van-taggio della riforma si potrebbe rico-noscere, sul versante della didattica,dall’incremento previsto del numero dilezioni richieste (120), anche se già uncospicuo numero di docenti si è sob-barcato in questi anni un carico di-dattico non inferiore. Singolare è peròche nella logica ‘aziendale’ che ispirala riforma a ciò non corrisponda unaqualche integrazione delle retribuzio-ni. In futuro, poi, la riforma potreb-be avere altre implicazioni: il proble-ma più grave che affligge la ricerca inItalia è la mancanza di adeguati fi-nanziamenti e la nuova normativa(tassativamente senza oneri per le fi-nanze pubbliche) non fa che aggra-varlo. Sono indotto a pensare che la cre-scita degli stanziamenti sia assorbitada nuove voci di spesa, fra le quali ilsostegno crescente ad università non sta-

tali, specie quelle di ultima genera-zione, non sempre di accertata validità.

Una riforma a fini propagandistici

Riccardo Scateni(associato Informaticagrafica) La “riforma Mo-ratti” dello statogiuridico della do-cenza universitariaè un clamoroso

esempio di occasione perduta. Tuttal’eco che, ad arte, si è voluta creare in-torno ad essa ha solo fini di propa-ganda: anche l’università è stata rifor-mata da questo governo che ha fatto piùriforme di tutti quelli che l’hanno pre-ceduto! Cosa avrebbe dovuto affronta-re una vera riforma della materia? Lanecessità pratica più urgente è l’adat-tamento della gestione del corpo docentealla riforma dei cicli: il numero e lavarietà degli insegnamenti è tale che ilvecchio schema di un professore per ma-teria è miseramente crollato. La facoltàdi Scienze della nostra università im-partisce annualmente circa 700 in-segnamenti e dispone di poco menodi 140 professori e circa 80 ricerca-tori! L’introduzione della terza fasciadella docenza sarebbe stato sicuramenteun primo passo verso la soluzione delproblema, non si è voluto misteriosa-mente fare e nessuno sa perché. L’altronodo che non si è voluto sciogliere ri-guarda il sistema di valutazione delladidattica e della ricerca universitaria,tramite la promozione di un reale con-trollo sulla produttività di ogni singo-lo docente e degli atenei nel loro com-plesso, vincolante per gli avanzamen-ti di carriera e la destinazione dei fon-di di ricerca. In prospettiva si può tran-quillamente affermare che questa pseu-do-riforma non cambia niente e lascial’andamento dell’università alla buo-na volontà di coloro che vivono al suointerno giorno dopo giorno: l’unica spe-ranza è avere al più presto la vera rifor-ma dell’università!

Un progetto che non incide sui problemi reali

Alessandro Spano(ricercatore Econo-mia delle aziende) Non credo che lanuova normativaincida sui reali pro-blemi dell’universitàitaliana. In molti

hanno parlato di questa riforma comedi un’occasione perduta. I due nodi prin-cipali, a mio parere, sono la valutazio-ne dell’attività svolta e le risorse. La va-lutazione non viene e non verrà fattain modo efficace, almeno non nel bre-ve periodo; quel poco che viene fatto in-cide molto marginalmente se non pernulla sulla carriera di docenti e ricer-catori. La qualità della didattica e del-

la ricerca non ricevono la giusta at-tenzione. Per quanto concerne le ri-sorse, i fatti parlano da soli, l’uni-versità ha bisogno di più finanzia-menti, basti considerare le condizio-ni fisiche nelle quali spesso si è costrettiad operare. Ovviamente, questo deveaccompagnarsi alla capacità di utiliz-zare le risorse al meglio. Per docenti ericercatori, non vedo alcun vantaggio,solo svantaggi, in modo particolare percoloro che entreranno all’università neiprossimi anni. Infatti, poiché non si in-cide su valutazione e risorse, mi pare dif-ficile che la riforma possa fornire l’im-pulso per un processo di miglioramen-to. Nel medio-lungo periodo, a mio av-viso si rischia di aumentare il grado diprecarietà all’interno dell’università. Ilproblema del precariato non è nuovo nelmondo accademico, ma quanto previ-sto dalla riforma rischia di renderlo an-cora più forte. L’università ha molte col-pe, quale quella di essere stata trop-po spesso chiusa in se stessa e di nonaver compreso in quale direzione lasocietà e l’economia si stessero muo-vendo. Volendo essere ottimistici, si puòsperare che questa riforma stimoli le for-ze migliori dell’università italiana a rea-gire ed a mostrare che al suo interno visono grandi talenti e le capacità per in-vertire questa tendenza.

Il ministro Moratti nonprevede fondi adeguati

Antonio Trudu(associato Storia della musica) Il mio giudizio sul-la riforma universi-taria appena appro-vata è del tutto ne-gativo. Ciò almeno

per una considerazione oggettiva: qual-siasi legge che intenda rilanciare l’u-niversità pubblica e non affossarla persempre deve prevedere consistenti ri-sorse finanziarie aggiuntive, rispettoa quelle che sono disponibili attual-mente. In teoria rinunciare alla attualeterza fascia docente, i ricercatori, po-trebbe anche essere positivo, ma ciòavrebbe senso soltanto se il numero com-plessivo dei docenti si mantenesse inal-terato (anzi, dovrebbe essere incremen-tato, viste le nuove esigenze derivate dal-la introduzione delle lauree triennali).Ma per far ciò servirebbe non poco de-naro, mentre la riforma Moratti nonprevede un aumento degli stanziamen-ti. Io non vedo vantaggi possibili, masolo svantaggi, da tutti i punti di vista.Che vantaggi potrebbero derivare, in-fatti, dall’aumento della precarizza-zione? Che vantaggi potrebbero derivareda concorsi che non tengono conto del-la differenza esistente fra il reclutamentodi nuovi docenti e l’avanzamento di car-riera di quelli già in servizio? L’impattodella riforma nel medio-lungo perio-do sarà devastante e vedrà il defini-tivo ridimensionamento dell’univer-

sità pubblica a vantaggio di quella pri-vata. Ipotizzare le conseguenze di que-sta riforma sul sistema della ricerca, in-fine, non è difficile. A causa della pre-carizzazione del rapporto di lavoro e del-la irrisoria disponibilità di fondi (percontro è proprio di questi giorni la no-tizia di cospicui finanziamenti per isti-tuti privati riconducibili a Pera e Tre-monti) i migliori ricercatori rinunce-ranno alla carriera nell’università pub-blica, emigrando o scegliendo di lavo-rare in quelle istituzioni private che an-che oggi non risentono della restrizionedei fondi destinati alla ricerca.

Una modifica alle riformeZecchino e Berlinguer

Giorgio Usai(associato Tecnologiedei materiali)Innanzitutto, riten-go che gli interven-ti di legge del mini-stro Moratti non ab-biano la dignità di

una riforma, limitandosi ad introdur-re modifiche a leggi di precedenti go-verni, come quelle di Zecchino e Ber-linguer; ben altro sarebbe stato necessarioper rimediare ai gravi danni introdot-ti da quei due ministri. Ciò detto, noncondivido minimamente la filosofiadegli interventi della Moratti, che con-sidera la nostra università come un’a-zienda in dissesto da risanare e noncome una realtà complessa, ricca difermenti creativi, ribollente di idee eprogetti. Mi sento perplesso ed anche of-feso se penso che un “rimedio” per otte-nere concorsi più severi possa essere quel-lo di commissari stranieri: una umi-liazione per il mondo accademico, unaprova ulteriore del provincialismo deinostri governanti. Tuttavia è indubbioche un intervento sul meccanismo deiconcorsi è ormai indifferibile: abban-donata la grottesca formula del concorsolocale, è bene ritornare al concorso na-zionale, che perlomeno dovrebbe ga-rantire un confronto più vasto tra scuo-le e personalità e nel quale è certo piùdifficile stabilire complicità, ricatti escambi. Non concordo con la soppressionedella figura del ricercatore come primogradino della carriera della docenza, apatto però che la persona sia costante-mente spronata a produrre e a produr-re bene e che non sia possibile un “par-cheggio” per individui che esercitano lapropria “bottega” professionale con unpiede nell’università come … ricercatori!Per valutare l’impatto della legge bi-sognerà attendere almeno cinque an-ni, ma sono convinto che le decine dimigliaia dei nostri colleghi – docen-ti e ricercatori - potranno di certo ri-vitalizzare l’università ed anche la so-cietà italiana,a dispetto di tutte leriforme, o presunte tali.

Interventi raccoltida Anna Cotza e Cristina Aresu

riforma Moratti, la parola ai prof

SEGUE

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Recupero e conservazionedell’architettura modernaA gennaio prende il via il master universi-tario di secondo livello diretto dal profes-sor Antonello Sanna. Di durata annuale,con 60 crediti formativi, ha per obiettivoil Recupero e la Conservazione dell’Archi-tettura Moderna. Un tema di crescente in-

teresse, con forti ricadute sul piano economico, in termini direstauro e rifunzionalizzazione di un patrimonio diffuso e sog-getto a fenomeni di degrado. Il master ha 1500 ore, di cui:400 ore di lezioni frontali, 250 ore di stage e laboratori.

University Box, la grandefesta delle matricole

uida una delle direzioni calde dell’ateneo. Edè noto per un pragmatismo spartano e con-

creto. Antonio Pillai è l’uomo di macchina dell’e-dilizia. Braccio armato della filosofia operativa delrettore, l’ingegnere fa il punto sull’imponente mo-le di interventi e realizzazioni strutturali dedicateall’intera popolazione universitaria. “Alla luce del pro-gramma messo a punto dal rettore, l’enorme fronte chefa capo alla facoltà di Ingegneria e alla via Is Ma-glias, dopo diversi anni di stop, è a buon punto. In-tanto, è in dirittura d’arrivo la nuova aula magnadella facoltà. Avrà 350 posti, sarà molto confortevo-le sia perché dotata di tecnologie avanzate sia perchéconcepita con tecniche costruttive innovative.E poi?Stiamo realizzando la sopraelevazione del bienniodi Matematica. Metteremo a disposizione degli stu-denti un’altra aula da 120 posti, informatizzata ead alto tasso tecnologico. E stiamo aprendo un’altrapalazzina logistica per aule, studi e parcheggi in viaIs Maglias. E nella stessa zona partiranno altri duefabbricati di cui uno sarà torre-clone di quello di In-gegneria elettronica. L’altro sarà una palazzina a schie-ra da adibire ad aule, uffici e studi. Il tutto nascein un’ottica di sviluppo dell’area che si riallaccia an-che alle iniziative di Coimpresa su Tuvixeddu. In che modo?Da qualche anno l’impresa ci permette di far par-cheggiare le auto degli studenti. E in futuro l’uni-versità potrà disporre, nell’ambito di un accordoquadro siglato a fine ottobre, di cubature utili siaad Ingegneria sia ad altre facoltà.C’è un problema parcheggi?No, i progetti sono coerenti con il nuovo Puc di Ca-gliari. Sono previsti sia parcheggi esterni sia allog-giati negli stabili.Ingegnere, qual è il futuro di viale Fra Ignazio?Il rettore sta completando l’acquisizione con il co-mune di altri spazi adiacenti l’ex Istituto dei po-veri, che abbiamo già acquisito e rimesso a posto.È in programma un’utilizzazione di locali per se-greterie studenti, studi e uffici per le facoltà del po-lo giuridico-economico. E procedono una serie diinterventi infrastrutturali su impianti, adeguamentinormativi e altro. E vorrei ricordare anche gli im-portanti lavori eseguiti nel complesso Maurizianoe a Palazzo Cugia. Passiamo a Sa Duchessa.Stiamo riflettendo sulla migliore soluzione: occor-rono spazi da adibire a segreterie studenti. E ci so-no varie ipotesi: a breve risponderemo alle esigen-ze delle facoltà.

Cosa cambia al Cus?Si sta realizzando il raddoppio delle segreterie con unapiccola sopraelevazione. Il tutto consentirà una mag-giore fruibilità della segreteria e degli spazi sociali.Infine, c’è la Cittadella di Monserrato.Nel campus stiamo concludendo la “spina” di Me-dicina. Le prime consegne sono per il primo seme-stre 2006 e consentiranno il trasferimento da Ca-gliari del gruppo tuttora nell’ex clinica medica Are-su. Si libera così la palazzina adibita a Medicinadel lavoro che sarà ristrutturata per ospitare variuffici del rettorato. In breve, un’accelerata a tutto campo.Sì, nell’ex clinica Aresu abbiamo aperto sei can-tieri con la creazione di aule, uffici, studi e labo-ratori che hanno permesso l’approdo di aree e va-ri dipartimenti, ad esempio quelli dei professori Raf-faele Paci e Italo Meloni. Ora siamo al lavoro suilocali dell’ex Medicina nucleare e della Radiolo-gia. Lì sono destinati altri uffici del rettorato.

Torniamo a Monserrato.In Cittadella sta partendo il cosiddetto blocco Q:sarà un edificio per la nascente Azienda mista. Eabbiamo un’area su cui sorgerà una palazzina - l’exblocco R del progetto originario - che si pone comecolletto di raccordo tra il Policlinico e il campus.Ed entro sei mesi si chiude il terzo asse didatticodella Fisica: aule, servizi di biblioteca, depositi ealtro. Inoltre, daremo respiro all’area prospicienteall’asse con una sistemazione a verde degli spazi ester-ni, attrezzati e a disposizione degli studenti.

a manifestazione University Box si è tenu-ta dal 17 al 21 ottobre scorso. Mi sembra

che il risultato sia più che positivo – i commentidella stampa sono favorevoli – vi sono stati poi duepassaggi tv altrettanto positivi sulla festa conclu-siva. L’unica critica – peraltro basata su cattiva infor-mazione – è giunta da alcuni SMS (anonimi) pub-blicati da un quotidiano. L’esperienza fatta portaad alcune considerazioni. La prima riguarda le mo-dalità di comunicazione; per la prima volta l’ate-neo ha utilizzato il sistema SMS per dare infor-mazioni in tempo reale agli studenti. Sono statiinviati due messaggi in date diverse, che (abbia-mo verificato) gli studenti hanno ulteriormente fat-to girare fra loro. Purtroppo non tutti gli studentidel primo anno sono stati avvisati, anche perchéal 18 ottobre risultavano caricati in procedura sol-tanto i numeri cellulari di 2.585 matricole a fron-te di circa 5.500 nuovi iscritti. Questa circostan-za mostra come il successo delle nuove modalitàdi comunicazione sia strettamente legato a un cor-retto funzionamento di tutta la macchina ammi-nistrativa e in particolare delle segreterie studentiche devono caricare e fornire tutti i dati necessa-ri. Una seconda considerazione riguarda la festa fi-nale delle matricole in discoteca. In realtà nessu-no di noi ci credeva fino in fondo; la partecipa-zione massiccia degli studenti ha dimostrato inveceche quando si va sul loro terreno il contatto e la

comunicazione è possibile. E di questo dovremmofare tesoro. Una terza considerazione riguarda glisponsor. Al di là dei gadget e regali vari offerti aglistudenti, è stato interessante verificare la possibi-lità di avviare un discorso costruttivo con aziendeleader (Microsoft, Tim, Wilkinson ecc) che si so-no già dichiarate disponibili ad incontri con i lau-reandi e all’offerta di opportunità di tirocinio nel-le loro aziende. Per quanto riguarda infine i nu-meri della manifestazione, sono stati distribuiti al-le matricole 5.161 zainetti. I partecipanti alla se-rata conclusiva (esclusi i professori e dirigenti) so-no stati 980. La manifestazione è stata curata dal-la dottoressa Roberta Lotti in collaborazione con

i 10 tutor di facoltà(attualmente senzacontratto). Le spese so-no state interamentesopportate dagli spon-sor. L’ateneo ha offer-to 6.000 quaderni.

*direttore Orientamento e occupazione

Numero 31novembre 200512

Cagliari. Una sala della direzione Orientamento e occupazione

LG

Edilizia, avanti tuttaI programmi e le realizzazioni curate dalla direzione guidata da Antonio Pillai

46 anni, cagliaritano si è laurea-to in Ingegneria nel nostro ateneo.Nel ’93 ha vinto il concorso e hapreso possesso di una delle areestrategiche nonché seguite fin nei

dettagli dal rettore: l’edilizia. Dallo scorso ottobreè dirigente incaricato (dopo circa tre anni di reg-genza) della direzione Opere pubbliche e infra-strutture. L’ingegner Pillai ha un traguardo: “Por-tare a buon fine gli obiettivi previsti e proseguire nellavoro come si è fatto nei primi anni ’90. Allora, conmolta responsabile incoscienza abbiamo dato forza al-la grande visione del rettore che ci ha consentito diresuscitare dal coma il campus di Monserrato”. La di-rezione conta su 25 addetti dislocati tra Cagliari eMonserrato. “Rinforzi? Con l’evoluzione delle nor-me sarebbe gradito l’aiuto di qualche figura con for-ti competenze amministrative e giuridiche”.

A N T O N I O P I L L A I

University Box, la grandefesta delle matricole

di Fabrizia Biggio*

Gli schiavi dellanew economy

Giorgio Melis, di-rettore editoriale delGiornale di Sarde-gna, Luigi Cogodi eGraziano Milia, pre-

sidente della provincia di Cagliari,hanno presentato il volume delgiornalista Claudio Cugusi dedica-to agli operatori dei call center.

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Numero 31novembre 2005 13

in dalla sua nascita il CCB(Centro conservazione bio-

diversità) del dipartimento di Scien-ze botaniche ha avuto come prin-cipale obiettivo lo studio e la con-servazione della biodiversità ve-getale in Sardegna, sia “in si-tu” cioè negli habitat naturali,che “ex situ” attraverso la crea-zione della Banca del Germo-plasma (BG-SAR). A questicompiti principali, se ne sonoaggiunti nel tempo altri nonmeno importanti quali la di-vulgazione scientifica e l’edu-cazione ambientale, con variprogetti tra i quali merita d’es-sere ricordato Virtual Orto(http://www.ccb-sardegna.it/vir-tual/virtualorto.html), viaggio vir-tuale all’interno dell’Orto botani-co di Cagliari. In questo duplicecontesto di studio e divulgazione alpubblico si inserisce il ProgettoGennargentu, facente parte di unapiù ampia iniziativa nazionale, co-finanziata nel 2004 con fondiPRIN-CO.FIN. e coordinata dall’u-niveristà di Trieste (professor Ni-mis). Il CCB è inserito nell’unitàoperativa per il sud Italia e le iso-le, guidata dall’università di Cata-nia, che ha come obiettivo la rea-lizzazione delle seguenti flore loca-li: Aspromonte, Etna, Madonie eGennargentu. Il progetto ha di re-cente concluso la prima fase di at-tuazione, con la creazione di unabase dati floristica collegata ad unarchivio fotografico. Attualmente sistanno ultimando le chiavi dicoto-miche interattive, necessarie allaconsultazione in rete, che permet-teranno agli appassionati di bota-nica di determinare in modo sem-plice e con buona approssimazio-ne le specie viste o fotografate du-rante escursioni in quelle zone. Gliutenti, al termine della ricerca at-traverso le chiavi, troveranno unao più schede con le descrizioni del-le specie (ad esempio specie moltosimili tra loro ed eventuali sotto-specie) e una galleria fotografica chene illustri sia i dettagli che la visioned’insieme. Il sistema che ha pro-dotto questo strumento interattivosi chiama FRIDA (acronimo diFRiendly IDentificAtion), pac-chetto di software interamente ori-

ginale, scritto in linguaggio PL/SQL,che gira su un motore Oracle. Ilsoftware comprende una serie di in-terfacce grafiche in standard HTML3.2, accessibili in rete tramite un

qualsiasi web browser. Creato daStefano Martellos e brevettatodall’università di Trieste, FRIDA è or-ganizzato su due livelli e ciò per-mette a ciascun collaboratore di ge-stire il proprio sottoinsieme di da-ti, sia esso la gestione di un archi-vio fotografico o la creazione degliordini gerarchici di generi o fami-glie. Questa caratteristica ne per-mette l’utilizzo in programmi di ri-cerca che coinvolgano più centri evari specialisti. Il sistema è in gra-do di generare sia chiavi “classiche”– che seguono la gerarchia tasso-nomica – sia chiavi svincolate dal-la sistematica, basate sulle combi-nazioni di più caratteri come av-viene per le flore locali del nostroprogetto. Con questo sistema l’u-niversità di Trieste ha realizzato va-rie flore locali consultabili sul sitohttp://dbiodbs.univ.trieste.it/dryades/tools/tools.html, tra que-ste citiamo la flora del Monte Va-lerio (Ts), di Ampezzo-Sauris (Ud)e dei Magredi di Vivaro (Pn). In fu-turo si conta di estendere la base da-ti del Gennargentu a tutta la Sar-degna nell’ambito di un progettofinalizzato alla realizzazione di unaflora d’Italia interattiva assieme aglistessi partners. Lo scopo, oltre chestrettamente scientifico, è sia di-vulgativo che di educazione al ri-spetto della natura; far conoscere aun pubblico più ampio possibile lebellezze e le peculiarità naturalisti-che della Sardegna può contribui-re infatti alla loro salvaguardia econservazione.

*Centro conservazione biodiversità

F

Progetto Gennargentu, una floravirtuale a portata di tutti

di Gianluigi Bacchetta e Giovanni Mandis*livello internazionale e co-munitario è considerato prio-

ritario lo sfruttamento sostenibiledelle risorse della pesca; in partico-lare, una delle problematiche prio-ritarie individuate dalla EU è lo stu-dio dello stato degli stock mediter-ranei di gamberi rossi di profondità.Sia il gambero rosso, Aristaeo-morpha foliacea,che il gambero vio-la, Aristeus anten-natus, sono specieimportantissime,oggetto di pescamirata dello stra-scico di profondità,e rappresentano unraro caso di pesca“monospecifica”nel contesto medi-terraneo, almenodal punto di vistaeconomico. Il loro sfruttamento in-tensivo nel bacino mediterraneo oc-cidentale è cominciato alla fine de-gli anni ‘50, grazie alla possibilità dicongelare il pescato direttamente abordo e all’introduzione degli an-tiossidanti quali conservanti del pe-scato. Oggi, la maggior partedegli stocks tradizionali haraggiunto un completo sfrut-tamento, e anche i pochistocks di recente sfruttamen-to (localizzati nel Mediterra-neo orientale: mar Ionio Gre-co, mar Egeo e Mediterraneosud-orientale) hanno comin-ciato a dare segni di sofferen-za. Il progetto internazionaleREDS, finanziato dalla EU

(Project ref FISH/2004/03-32) ha tra i suoi principaliobiettivi di aggiornare le conoscenzesulla biologia, le dinamiche di po-polazione e lo stato di sfruttamen-to delle due specie di gamberi ros-si mediterranei. Il dipartimento diBiologia animale ed ecologia del no-stro ateneo, e il professor Cau inqualità di responsabile scientifico,coordina questo progetto che vedecoinvolte oltre all’Italia, altri cinquecentri di ricerca: la Grecia (Helle-

nic Centre For Marine Research) eMalta (Malta Centre for FisheriesSciences). Il progetto REDS preve-de la creazione di una rete medi-terranea di scienziati della pesca chepredisporranno e lavoreranno, se-condo un protocollo comune, allacostruzione di un database comu-ne sui gamberi rossi del mediterra-

neo centro-meridio-nale, che raccoglierài risultati di 11 an-ni di campagne spe-rimentali (dal 1994al 2004) effettuatenelle acque sarde,italiane, spagnole,francesi, albanesi,croate, slovene, mal-tesi, greche e ma-rocchine; alla defi-nizione dello “sta-tus” delle risorse nel-

le acque mediterranee, con parti-colare attenzione alle rese com-merciali; alla descrizione dei cam-biamenti temporali delle due spe-cie in abbondanza, distribuzione, ta-glia, batimetria, etc. Questi cam-biamenti potranno essere correlati

ai cambiamenti delle condizioni cli-matiche e idrologiche registrati direcente nelle acque mediterranee. Illavoro coordinato di centri di ricercain diverse aree del bacino mediter-raneo rappresenta un’importanteopportunità che permetterà di af-frontare in modo sinergico i pro-blemi correlati alla gestione di que-ste importantissime risorse della pe-sca: i gamberi rossi di profondità.

Il Gennargentu visto dal versante di Villagrande

A

Comunicazione pubblica è una rivista trimestrale che, non è difficile dedur-lo, si occupa delle problematiche della comunicazione della Pubblica Ammi-nistrazione. Fondata nel 1992, è curata dall’Associazione Italiana della Co-municazione Pubblica e Istituzionale, aderente alla Federazione Europea del-

le Associazioni di Comunicazione Pubblica. Il numero estivo della rivista pre-senta un resoconto dettagliato dell’assemblea nazionale del 2005 dell’associa-zione, durante la quale il segretario generale Alessandro Rovinetti nella suarelazione ha rivendicato la specificità del ruolo dei comunicatori pubblici, sol-lecitando le istituzioni universitarie a tenerne conto in misura maggiore. Ro-vinetti auspica una rielaborazione in tal senso dei curricula universitari, e in-siste sulla necessità che l’associazione stabilisca legami più stretti con i neo-laureati e gli studenti delle facoltà di Scienze della comunicazione. (i.s.)

IIll ddiibbaattttiittoo nneellllaa PPAALa globalità della comunicazione pubblicaLA

RIV I STA

Mediterraneo, regno del gambero rossoIl dipartimento di Biologia animale diretto da Angelo Cau,

guida un progetto che coinvolge cinque centri di ricerca europei

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SSvviilluuppppoo llooccaallee,, ppoolliittiicchhee ddeell llaavvoorroo ee ooccccuuppaazziioonneeModelli ed esperienze di sviluppo locale, rapporti con le poli-

tiche del lavoro e con l’occupazione. La rivista Il Periodico di infor-mazione e dibattito per i servizi per l’impiego, nell’ultimo numero, af-

fronta questi temi attraverso dati, analisi e riflessioni sul governo terri-toriale, i diversi approcci nel processo di progettazione e ge-stione dei PIT nelle regioni dell’Obiettivo 1, gli elementi di de-bolezza e l’impatto occupazionale. Partenariato, partecipazionee approccio territoriale sono i cardini della programmazione ne-goziata che deve individuare obiettivi e interventi strategici perdefinire percorsi di sviluppo locale. La complessità che caratteriz-za questi processi è determinata, per un verso dall’esigenza di crea-re un’estesa condivisione intorno ad obiettivi e strategie di svilup-po, e per l’altro dalla necessità di valorizzare le esperienze maturate.La gestione di una tale complessità richiede ai sistemi locali sia la pre-senza ed il potenziamento di competenze forti, caratterizzate non solo daconoscenze tecniche ma soprattutto dalla capacità di leggere i bisogni delterritorio e di trovare soluzioni innovative, sia il sistematico confronto trai diversi attori a vario titolo coinvolti nel processo. In questo quadro di ri-

ferimento, i Progetti integrati rappresentano, pur fra limiti e difficoltà, un’op-portunità di partecipazione diretta alle politiche di sviluppo, un veicolo diinnovazione istituzionale ed amministrativa, un percorso per la valorizza-

zione dei territori e delle competenze in essi presenti. Si tratta di unprimo livello d’indagine, ancora in fase di svolgimento, che permetteperò una prima riflessione panoramica. In fase di implementazio-ne e di attuazione dei PIT, emerge la compresenza di approcci difondo diversi, caratterizzati da un ruolo più o meno forte dell’enteregionale o da un maggiore decentramento in ordine alla sceltadei contenuti economici della programmazione ed alla territo-rializzazione dei PIT. Quanto ai contenuti progettuali, l’anali-si mette in evidenza una preminenza di progetti destinati al fi-

nanziamento delle opere pubbliche e delle infrastrutture, rispet-to al sostegno delle iniziative dei privati e dei progetti formativi. Sul temadel lavoro, emerge come gli effetti occupazionali siano spesso legati alla com-posizione delle partnership coinvolte nella progettazione dei PIT e dal gra-do di decentramento decisionale ed una scarsa attenzione alle dinamicheevolutive del mercato del lavoro. Donatella Carta

Numero 31novembre 200514

Nella giornata con-clusiva del Compa,Rita Borsellino, so-rella del magistratoPaolo, vittima dellamafia, ha incontra-

to gli studenti delle superiori. Ha ri-percorso la storia di Palermo e del-la Sicilia partendo dall’uccisione nel1983 per mano di Cosa Nostra diRocco Chinnici, capo Ufficio istru-zione di Palermo, passando per il la-voro del pool antimafia di Antoni-no Caponnetto prima e di Falconee Borsellino poi, fino ai nostri gior-ni. “Col pool antimafia prendono cor-po le prime lotte contro le cosche e siperseguono i capi mafiosi(Riina, arrestato nel ’93dopo 25 anni di latitanza,e Provenzano, tuttora al-la macchia) facendo cade-re quell’alone di intocca-bilità che li ha sempre ac-compagnati”. Poi la Bor-sellino ricorda il 19 luglio1992 in via d’Amelio,quando pochi mesi dopo la stragedi Capaci in cui erano stati uccisiGiovanni Falcone, la moglie Fran-cesca Morvillo e tre agenti di poli-zia, Antonio Montinaro, Vito Schi-fani, Rocco Di Cillo, ci fu un altroattentato. Le vittime sono l’altro ma-gistrato eccellente del pool, PaoloBorsellino, e la sua scorta. La de-flagrazione è tanto forte che ven-gono distrutti 174 appartamenti. Lareazione della Borsellino è quella discappare, ma i figli la convinconoa restare, non solo a Palermo, ma an-che in via d’Amelio, dove risiede tut-tora. Da quel momento si rompo-no i gusci affettivi e materiali e il ca-poluogo siciliano si guarda intorno,

grida e assume le proprie responsa-bilità. Con le lenzuola bianche ap-pese alle finestre, vi sono i primi va-giti di ribellione. Il dolore è forte,ma lei si sente “abbracciata e protettadalla mia città” e appena due mesidopo la strage, parla ai bambini del-la scuola del quartiere. “Ho sempreparlato di mio fratello come di unapersona normale. Non era il pool an-timafia che aveva fatto un passo avan-ti ma tutti i cittadini che ne aveva-no fatto uno indietro”. E precisa che“la memoria è importante, ma al-trettanto importante è che non restiun ricordo. È necessario attualizza-re quello che è successo perché diven-

ti memoria”. I ragazzi diallora, ora trentenni, con“Addio pizzo” si mettonoin discussione e scuotonola realtà palermitana.“Chi paga il pizzo è unpopolo senza dignità” e“Chiedi al tuo commer-ciante se paga il pizzo” so-no alcuni slogan di sen-

sibilizzazione. Sono circa 5000 i ne-gozi palermitani che espongono lavetrofania che certifica il “non pa-gamento” del pizzo. Rita Borsellinocollabora anche con la “Carovanaantimafia”, un progetto itinerantenato nel ‘94. Ed è vero che il tem-po cambia le cose. Lo dimostra l’e-pisodio del potenziale killer del ma-gistrato di Caltanissetta OttavioSferlazza. Un commerciante in-censurato, ridotto sul lastrico dalracket e poi reclutato dalla mafia perpreparare l’attentato. “Il suo rigur-gito di coscienza - ha concluso RitaBorsellino - è un gesto di coraggio edi grande speranza per tutta la Sici-lia”. Stefano Cocumelli

Un COMPA senza frontiereRita Borsellino ha chiuso il XII Salone della comunicazione

La testata vincitrice dell'edizione 2005 del pre-mio Cento alla stampa locale è LA CASANA editada Banca Carige di Genova. Il secondo premio èandato a LA PROVINCIA IN CASA edita dalla pro-vincia di Milano, mentre la terza classificata è larivista LA PROVINCIA 137 VOLTE FRIULI, edita dal-la provincia di Udine. I giornali sono stati pre-miati da Andrea Melloni, vice-sindaco di Cen-

to, Giorgio Tonelli, capo redattore di RAI 3 Emilia Romagna e Claudio San-tini, consigliere dell'Ordine dei giornalisti. (s.c.)

PREMIO CENTO

Ha chiuso con un bilancio positivo la XII edi-zione del Compa, il Salone europeo della co-municazione pubblica, dei servizi al cittadino ealle imprese tenutosi a novembre nei 22.000 mqdi superficie espositiva della Fiera di Bologna.Il successo è tutto nei numeri: 300 espositori,145 convegni, 9 incontri nazionali, 721 relato-ri, 550 giornalisti, 28.100 visitatori, 9 eventi spe-ciali, 21 laboratori di comunicazione pubblica,che hanno richiamato gli addetti ai lavori, e nonsolo, grazie alla qualità degli espositori e al li-vello scientifico dei convegni. L’edizione 2005,inaugurata alla presenza di Mario Baccini, mi-nistro per la Funzione pubblica, e di Lucio Stan-ca, ministro per l’Innovazione e le tecnologie,aveva come temi l’Europa, l’innovazione, la for-mazione, la partecipazione e la semplificazione.Temi tutti in linea con le grandi trasformazio-ni che il Paese sta vivendo segnate dal riconoscimento di nuovi dirit-ti di cittadinanza, da processi di integrazione culturale e istituziona-le. Alessandro Rovinetti, segretario generale di Comunicazione pub-blica ha commentato la tre giorni del Salone: “In un anno, per moltiversi difficile e complesso per la comunicazione pubblica, Compa ha ri-cevuto una risposta, in termini di quantità e qualità al di sopra di ogniprevisione. Questo ci riempie di soddisfazione e ci conferma che la ma-nifestazione è e rimane la più qualificata e riconosciuta rassegna della Pub-blica amministrazione che sta cambiando. Il merito di questo successo vaa tutti coloro che, veri e propri pionieri spesso soli nell’impegno e nella fa-tica di innovare, hanno presentato il volto nuovo delle loro amministra-zioni, ai relatori che hanno affrontato questioni importanti per il futurodel nostro Paese e dell’Europa, agli ospiti stranieri, agli studenti e ai do-centi delle facoltà di Scienze della comunicazione, alle migliaia di visi-tatori. Tutti hanno testimoniato la voglia di esserci, l’impegno e l’entu-siasmo che da sempre accompagna questo evento”. (s.c.)

I NUMERI

LAR IV I STA

Bologna. “Ragazzi, i cor-si all’estero, come Era-smus, non possono man-care dai vostri cur-ricula”. Al Compa c’è sta-ta anche l’esortazionedel giornalista Piero Ba-daloni, agli studenti degliatenei di Bologna, Mode-na e Reggio EmiliaRita Borsellino

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Numero 31novembre 2005 15

Nanni Loy a dieci anni dalla scomparsaCelebrato il grande cineasta sardo. Parla Giancarlo Nonnoi

on la proiezione di un documentario in pri-ma visione regionale, il ricordo di esperti del

cinema e le testimonianze affettuose di celebri col-leghi, l’Ersu e la regione Sardegna hanno celebra-to lo scorso ottobre il decennale della scomparsa diNanni Loy, il grande cineasta sardo,ricordato soprattutto per le gag del-lo “Specchio segreto”, ma anche au-tore di film memorabili quali “De-tenuto in attesa di giudizio”, “Mimanda Picone” e “Le quattro giornatedi Napoli” che gli valse una nomina-tion all’Oscar. L’iniziativa è stataospitata nel teatro dell’Ersu dedica-ta al regista, arricchita per l’occasio-ne da gigantografie, tra le altre, di Da-niela Zedda. Ai saluti delle autorità,tra cui il presidente dell’Ersu ChristianSolinas, il rettore Pasquale Mistrettae l’assessore regionale alla Pubblicaistruzione Elisabetta Pilia, è seguitoil racconto. Quello del film documentario “Nan-ni Loy. Regista per caso” diretto da Carmen Gior-dano e Stefano Porru, dove il profilo del regista edel Loy privato è affidato alle mogli, ai figli, ai col-leghi. Ma anche quello del giornalista Rai Enrico

Magrelli e dagli amici Mario Monicelli, Citto Ma-selli e Alessandro Haber, presenti in collegamen-to telefonico. E ancora dall’attore cagliaritano Gae-tano Marino che ha letto brani tratti da saggi edinterviste. I lavori sono stati coordinati da Gian-

carlo Nonnoi, docente di Storia del-la filosofia e componente del CdA del-l’Ersu, al quale abbiamo rivolto alcu-ne domande.Professor Nonnoi, perché questainiziativa?Innanzitutto perché Nanni Loy è statoun cineasta dalla filmografia quantita-tivamente non ricchissima ma di valo-re indiscutibile. Poi perché penso che Ca-gliari abbia un debito nei confronti diquesto suo cittadino, un bell’esempio dicagliaritanità che ha saputo esprimersial di fuori del suo contesto facendosi por-tatore di valori universali. Infine per-ché fu un maestro di arte cinematogra-

fica ma soprattutto, un modello di vita professionale.Come si esprimeva questo modello?Loy faceva parte della seconda generazione del cine-ma impegnato socialmente. Era interessato a rappre-sentare l’Italia così come era, ma allo stesso tempo fu

l’ultimo dei neorealisti e un precursore della comme-dia all’italiana. I suoi titoli sono permeati da una qua-lità basata sulla lentezza di una carriera che si costruisceinnanzitutto sul lavoro artigianale e sul lavoro comecreazione collettiva dove, contro ogni forma di divi-smo, conta l’apporto di tutti i professionisti. E anco-ra sui valori della democrazia, primo fra tutti quel-lo della solidarietà. Un Nanni Loy filosofo dunque?Io penso di sì. In questo senso vorrei citare una fraseche ben esprime la sua filosofia: “A me interessa fa-re dei film attraverso i quali si denunci la carenzadi certi valori della società italiana di oggi; la ca-renza di valori come la solidarietà, la comprensio-ne, lo spirito di sacrificio, l’altruismo, quei valoriche si possono definire civici o anche nazionali nelsenso di una mutua comprensione e di una stret-ta unione spirituale fra i membri di una stessa so-cietà nazionale”. Cristina Aresu

Nanni Loy ritratto da Daniela Zedda

C

Cagliari. Da sin. Pasquale Mistretta, Giancarlo Nonnoi, Christian Soli-nas (presidente Ersu) e Elisabetta Pilia (assessore regionale Cultura)

l lavoro che l’ingegner Fancello da alle stam-pe è il risultato di un’attività di ricerca che

si è sviluppata per oltre dieci anni all’interno del di-partimento di Ingegneria del territorio del nostroateneo. Tale attività si inquadra nella più ampia te-matica dello studio delle relazioni fra territorio e tra-sporti (modelli di emissione) e si è in particolarerivolta all’analisi delle previsioni di mobilità gene-rate dalle attività commerciali del settore agroali-mentare. Lo studio dello stretto rapporto fra le at-tività dell’uomo e la mobilità da esse generata è untema che in Italia è stato per lungo tempo trascu-rato; in particolare per ciò che concerne la messa apunto di strumenti per la pratica dell’ingegneria che,anche in forma di manuale, potessero essere di au-silio alle attività più strettamente di pertinenza de-gli ingegneri civili in generale, e dei trasporti e deltraffico in particolare, che operano nelle pubblicheamministrazioni e nelle attività di libera professio-ne. In Italia, se per un verso, in questo settore dilavoro,sono venuti a mancare contributi significa-tivi da parte delle università, e ciò anche a causa deltenue legame che per lunghi anni ha caratterizza-to il suo rapporto con le amministrazioni pubbli-

che, per l’altro, a differenza di ciò che è stato il con-tributo delle associazioni e degli istituti degli inge-gneri dei trasporti in altri Paesi, non si è registratauna analoga sollecitazione proveniente dal campodelle professioni. Il lavoro dell’ingegner Fancello col-ma la lacuna esistente nel nostro Paese, almeno perquanto concerne il settore agroalimentare della di-stribuzione al dettaglio, poiché proprio in forma dimanuale mette a disposizione, di chi, a vario tito-lo, opera nel settore, gli strumenti di previsione deltraffico indotto dagli esercizi commerciali al varia-re di una serie di parametri. Parametri che, a dif-ferenza delle esperienze citate degli altri paesi, nonriguardano soltanto le caratteristiche tecnico-fun-zionali dell’esercizio in fase di progettazione, ma an-che la dimensione urbana, le caratteristiche dei po-tenziali consumatori, la presenza, la dimensione ela distanza di altri esercizi potenzialmente concor-renti, valutate su quattro diverse regioni italiane.Questo aspetto di misurare gli effetti attesi sul traf-fico da interventi di nuove realizzazioni, o di tra-sformazione degli esercizi commerciali esistenti, at-traverso anche le aspettative ed il comportamentodei consumatori, insieme alla possibilità di preve-

dere il potenziale traffico indotto in funzione del-l’assetto complessivo delle attività commerciali spe-cifiche del contesto urbano in studio, è ciò che ca-ratterizza questo nuovo “manuale” italiano. Esso te-stimonia anche della necessità del costante appor-to della ricerca ai fini della messa a punto di solu-tori sempre più efficienti e soprattutto dell’esigen-za di mantenere costantemente aggiornate le ban-che dati sulle quali tali solutori si alimentano e chedovranno periodicamente essere aggiornate.

*straordinario Progettazione sistemi trasporto

Ingegnere trasportista, è dotto-re di ricerca in Tecnica ed eco-nomia dei trasporti. Attual-mente è assegnista di ricerca nel-la facoltà di Ingegneria dell’u-niversità di Cagliari, dove col-labora attivamente con la cat-tedra di “Progettazione dei si-

stemi di trasporto”. Ha inoltre insegnato nel-l’università argentina di Rosario. Svolge costanteattività di ricerca nel settore delle relazioni fraterritorio e trasporti, della sicurezza e della mo-vimentazione delle merci ed è autore di oltre 30pubblicazioni a stampa in riviste e convegni na-zionali ed internazionali.

G I A N F R A N C O F A N C E L L O

I

Un saggio sulle relazioni fra territorio e trasportidi Paolo Fadda*

All’auditorium dell’azienda Brotzu Gianfranco Zola si è unito ai bambinidelle scuole della provincia per promuovere le attenzioni agli sheguè:20.000 piccoli sfortunati abitanti del Congo che si trovano senza dimora.

L’Unicef è da tempo impegnata in un progetto specifico per cancellarequesta vergogna e se ne fa carico accettando dei progetti di aiuto concreti.Un progetto in tal senso è stato quello portato avanti in partnership conNovo Nordisk (azienda farmaceutica) e con il patrocinio della SIEDP (So-cietà italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica). Il progettochiamato “Un tetto per gli sheguè” ha coinvolto di oltre 2000 bambinidiabetici, organizzato in 67 centri di diabetologia pediatrica in Italia, e hafruttato la composizione di 220 disegni. L’iniziativa, con al fianco i burat-tini di Mauro Sarzi, è stata curata dall’Unicef della provincia di Cagliari.

UUnniicceeff,, llaa ccoonnvveennzziioonnee ssuuii ddiirriittttiiddeellll’’iinnffaannzziiaa ccoommppiiee 1166 aannnnii

Gianfranco Zola, nominato ambasciatore,al fianco dei bambini diabetici che aiutano gli “sheguè”

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l Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità ha organizza-to il seminario “Accessibilità al territorio e accessibilità all’informazione nel

mercato del turismo”. I lavori sono stati ospitati dall’Autorità portuale di Cagliarie dall’hotel “I lecci” di Villanovaforru, con il contributo del master in Economiadel turismo della Bocconi e del Consorzio Sa Corona Arrubia. Il co-mitato scientifico, composto da Paolo Fadda (Cirem), Antonio Gra-nara (presidente Autorità portuale di Cagliari), Giuseppe Loy Pud-du (università Bocconi), Giovanni Pusceddu (già presidente storicoConsorzio Sa Corona Arrubia), voleva, partendo dall’assunto che conlo sviluppo diffuso di un sistema integrato di trasporto si tende adattenuare gli effetti negativi del periferismo geografico e dell’insula-rità, proporre un metodo per confezionare prodotti turistici in lineacon le vocazioni delle risorse naturali ed antropiche della Sardegna.Infatti, il ruolo dei trasporti e della co-municazione nel predisporre e gestirel’offerta turistica merita una riflessio-ne. Questo è fondamentale dove ini-ziative mirate contribuiscono allo svi-luppo di aree altrimenti difficilmenteintegrabili nei tradizionali circuiti del-le vacanze. Nell’isola, in particolare, perintegrare le aree costiere a quelle interneper lo sviluppo di un turismo totale,iniziano a emergere prodotti e servizituristici, distinti da flessibilità, seg-mentazione per utenza, integrazione trasversale fra offerta, con le qua-li il trasporto e la comunicazione diventano il fattore determinante.Tutto questo ha fatto da corollario ai temi trattati: “Trend e scenarinel mercato del turismo”, “Sviluppo crocieristico nel porto di Cagliari”,“Le low cost e la promozione del prodotto turistico locale”, “Ospi-talità e trasporti nel progetto di un prodotto turistico: il caso dellaSardegna”, “I dati del mercato turistico sardo: criticità irrisolte e pro-poste per il futuro”, “Marketing del territorio e promozione dei pro-dotti e servizi turistici”, “Imprenditore turistico”, “Il progetto del pro-dotto turistico”, “Un esempio di progettazione integrata nell’area del-la Gallura”, “La politica del turismo per uno sviluppo sostenibile”. Ilseminario è stato aperto dai saluti di Emilio Floris (sindaco di Ca-gliari), Luisanna Depau (assessore al Turismo della regione Sardegna)e Pasquale Mistretta (rettore del nostro ateneo). Sono intervenuti co-me relatori: Magda Antonioli Corigliano (direttore master in Eco-nomia del turismo della Bocconi), Stefano Usai (Crenos), AndreaGorini (vice presidente nazionale CTS), Valeria Mangiarotti (re-sponsabile Marketing Autorità portuale di Cagliari), Antonio Mun-dula (presidente provinciale Federalberghi di Cagliari), GianfrancoFancello (Cirem), Alessandro Merici (presidente Consorzio Sa Co-rona Arrubia), Francesco Muntoni (sindaco di Aggius). (s.c.)

Numero 31novembre 200516

Direttore editoriale Pasquale MistrettaDirettore responsabile Mario Frongia

Segreteria di redazione: Stefano Cocumelli. Redazione: Donatella Carta, Sabrina Mereu, Anna Cotza, Cristina Aresu, Stefania Pinna, Ignazio Sanna.Hanno collaborato: Paolo Bullita, Fabrizio Cherchi, Franco Meloni, Giampaolo Orgiana, EfisioCotza, Donatella Tore, Elisabetta Tuveri, Andrea Simoncini, Rosa Carboni, Matteo Vercelli, Or-sola Macis, Valentina Sechi, Graziella Pili, Stefania Zedda, Simone Deidda, Diego Nieddu, An-nalisa Bonfiglio, Piergiorgio Pagella, Fabrizia Biggio, Greca Meloni, Alessandra Concas. Foto: archivio UnicaNews, archivio Sigma, Daniela Zedda, Enrico Locci, Mario Rosas.La foto del municipio di Cagliari, nel riquadro in prima, è tratta dalla pubblicazione dell’Unicefdi Cagliari in occasione del XVI anniversario della convenzione sui diritti dell’infanzia.Impaginazione grafica: Alessandro Agus.

Stampa: Sigma Schede SardaTiratura 3500 copie - Chiuso in tipografia il 5 dicembre 2005.

UnicaNews n. 31, novembre 2005 - Registrazione Tribunale di Cagliari n. 464-27/10/83Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c L. 662/96 filiale di Cagliari

Redazione: rettorato, via Università 40, 09124 Cagliaritel. 0706752211 - 0706756486, fax 070669425

E-mail: [email protected] - [email protected] web: http://csia.unica.it/unicanews

Turismo, territorio e comunicazioneUn convegno curato dal Cirem con l’università Bocconi

Magda Antonioli Corigliano. “Investite sulmarketing e sulle linee low cost. Al Nord Italiala più frequente immagine turistica della Sar-degna è il Chia Laguna e la Costa Smeralda.Ma ci sono enormi potenzialità che possono ri-spondere al turismo nazionale e internaziona-

le e non sono conosciute”.Alessandro Merici e Giovanni Puxeddu.“Il nuraghe di Barumini, Corona Arru-bia e parco Geominerario devono marcia-re assieme. Solo uniti si va avanti”.Giuseppe Loy Puddu. “Bisogna smet-terla di adagiarsi su rendite di posizio-ne. Le previsioni internazionali parla-no di boom per il turismo tra il 2010 eil 2020: significa posti di lavoro e nuo-va crescita economica”.

Antonio Granara. “Abbiamo aggiudicato l’o-pera per il terminal croceristico. Si tratta dilavori per oltre tre milioni di euro. Una Sta-zione dedicata all’accoglienza e alla cura deivisitatori”.

Paolo Fadda (nella foto a la-to). “Al turismo regionalemanca la pianificazione at-tiva e l’armonizzazione. Oc-corrono proposte mirate contarget ben precisi e soprattut-to, con la possibilità di veri-

ficare carenze e/o punti di forza con il coin-volgimento di tutti i soggetti”.Andrea Gorini. “Dobbiamo chiarirci le ideee pianificare l’offerta: va capito a chi venderela Sardegna e in quali periodi”. Gianfranco Fancello. “Il turismo è fonte di red-dito e volano per lo sviluppo economico: l’areadella Gallura è un classico esempio di proget-tazione integrata che può essere presa a model-lo per altri siti isolani”.

Olbia. Liscia di Vacca

Il nuraghe di Barumini (Cagliari)

L’università di Cagliari,con la sponsorizzazionedi TIM, organizza un

Convegno per il 14 dicembre dal ti-tolo “Il Wireless verso il 4G ed altrimisteri”. I lavori sono rivolti agli stu-denti di Ingegneria ed Informatica,che potranno avere mezzo creditoformativo. Al convegno, curato dalprofessor Gianni Fenu, hanno aderi-to il Rettore Pasquale Mistretta, il Pre-sidente della Regione Renato Soru el’assessore all’Urbanistica di CagliariGiovanni Maria Campus. Al Con-vegno sono invitati i Deputati e i Se-natori Sardi, circa 60 Sindaci isolani.

I

HANNO DETTO

a Comunità europea, nel-l’ambito del VI Programma

quadro, ha approvato il finanzia-mento di Proetex, un progetto in-tegrato di ricerca dedicato allo svi-luppo di indumenti funzionalizzatiper il monitoraggio dei parametri fi-siologici ed ambientali di chi lavo-ra in condizioni di emergenza (vigilidel fuoco, ope-ratori della pro-tezione civile,etc.). Il progetto,il cui budget è dipoco superiorea 12 milioni dieuro, compren-de 23 gruppi intutta Europa (tracui una decinadi industrie tes-sili e biomedicali dei maggiori di-stretti europei), sarà coordinato dal-la sottoscritta e partirà all’inizio del2006. La partecipazione nasce dai re-centi risultati ottenuti, nel diparti-mento di Ingegneria elettrica ed elet-tronica, dal mio gruppo di ricercanell’elettronica dei semiconduttoriorganici. La possibilità di realizzarecon tale tecnologia dei sensori fles-sibili, consente di applicare questi di-spositivi su tutte le superfici, comecarta, tessuti, tridimensionali. Nel ca-so dei tessuti, in particolare, è pos-sibile pensare alla realizzazione di una“seconda pelle” che, adattata al sog-getto che la indossa, può rilevarneparametri di interesse, come la com-posizione chimica della superficiedella pelle e i movimenti. Nell’am-bito del Proetex, questa ed altre tec-nologie affini sviluppate dagli altripartner del progetto, saranno adat-tate alla produzione di indumentiche possano servire a monitorare adistanza lo stato di salute così comele caratteristiche dell’ambiente in cuil’operatore si trova, permettendo untempestivo intervento in caso di pe-ricolo. Oltre al campo specifico, que-sti stessi sviluppi potranno avere ri-cadute anche in settori affini, comela telemedicina e gli sport estremi.Al progetto partecipano infatti an-che industrie sportive e biomedica-li europee interessate allo sviluppodei cosiddetti e-textiles.

*associato Dispositivi elettronici

Annalisa Bonfiglio

L

Le Tlc del terzo millennio

Indumenti figli dell’elettronica

Il dipartimento di Ingegneriaelettrica prende parte

ad un progetto europeo da 12 milioni di euro

di Annalisa Bonfiglio*