Monografia di perfezionamento Specializzanda: Stefania De ... · struzione o correzione del Piano....

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Facoltà di Architettura e società Dipartimento di Architettura e studi urbani Via Bonardi, 3 20133 Milano Corso di perfezionamento in Sistemi informativi e governo integrato del territorio VIII ciclo 2014/2015 Direzione (prof. Pier Luigi Paolillo, [email protected] ) Segreteria didattica (dott.ssa Costanza Mangione, [email protected] ) Monografia di perfezionamento Specializzanda: Stefania De Melgazzi, matr.10056616 Relatore: prof. Massimo Rossati Monografia finale di Laboratorio Progettazione di un Sistema informativo di monitoraggio P.G.T.: osservazione dell'anda- mento delle dinamiche urbane e ambientali - caso studio del Comune di Bussero (Mi)

Transcript of Monografia di perfezionamento Specializzanda: Stefania De ... · struzione o correzione del Piano....

Facoltà di Architettura e società Dipartimento di Architettura e studi urbani

Via Bonardi, 3 20133 Milano

Corso di perfezionamento in Sistemi informativi e governo integrato del territorio

VIII ciclo 2014/2015 Direzione (prof. Pier Luigi Paolillo, [email protected])

Segreteria didattica (dott.ssa Costanza Mangione, [email protected]) Monografia di perfezionamento

Specializzanda: Stefania De Melgazzi, matr.10056616 Relatore: prof. Massimo Rossati

Monografia finale di Laboratorio Progettazione di un Sistema informativo di monitoraggio P.G.T.: osservazione dell'anda-

mento delle dinamiche urbane e ambientali - caso studio del Comune di Bussero (Mi)

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Indice Introduzione

Schema metodologico pag. 04 Relazioni tra Vas e il processo di monitoraggio del Piano di governo del territorio pag. 04 Ricognizione dei dati della Valutazione ambientale. Integrazione dei dati necessari al Sistema in-

formativo di monitoraggio pag. 05

1. Monitoraggio del Piano di governo del territorio pag. 06 2. Obiettivo della monografia pag. 06 3. Definizione di un Sistema informativo territoriale e di un Sistema informativo integrato pag. 07 4. Adempimenti normativi pag. 07 5. Utilità del Sistema informativo di monitoraggio del Piano di governo del territorio pag. 08

Parte I Il quadro normativo

Schema delle fonti di riferimento, successione temporale, recepimento e cogenza degli obbiettivi pag. 09 1. Il quadro di riferimento del diritto Europeo pag. 10 1.1. Convenzione di Aarhus, 1998 pag. 10 1.2. Convenzione europea del Paesaggio 2000

(paesaggio ... chiave del benessere individuale e sociale - salvaguardia, gestione e pianificazione) pag. 10

1.3. Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 (Monitoraggio art. 10 - valutare gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani)

pag. 11

1.4. Direttiva 2007/02/CE del 14 marzo 2007, Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Co-munità europea (Inspire) - Set indicatori territoriali e interoperabilità dei dati

pag. 11

2. Il quadro di riferimento normativo Nazionale pag. 11 2.1. Legge 8 agosto 1985, n. 341 (Galasso) pag. 11 2.2. Legge 16 marzo 2001, n.108, (accesso alle informazioni di carattere ambientale) pag. 11 2.3. D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, (codice dei beni culturali e del paesaggio - Urbani) pag. 11 2.4. D.Lgs. 03 aprile 2006, n. 152, modificato dal D. Lgs 16 gennaio 2008, n.4

(norme in materia ambientale - principio di sviluppo sostenibile, contenuti della Valutazione am-bientale strategica e fattori descrittivi di valutazione. Recepisce la Direttiva 2001/42/CE)

pag. 11

2.5. Decreto Dirigente Territorio e Urbanistica, n. 12520 del 10 novembre 2006 (finalità del Sistema informativo territoriale integrato)

pag. 12

2.6. Proposta Legge quadro 25 gennaio 2015, C. 2039 Governo, Commissioni riunite VIII e XIII (valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo del suolo)

pag. 12

3. Il quadro di riferimento normativo Regionale pag. 12 3.1. Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12, modificato con la L.r. 28 novembre 2014 n. 31

(sistema di indicatori di qualità ... valutazione degli atti di governo del territorio in chiave di so-stenibilità ambientale ... modalità di consultazione e monitoraggio, l'utilizzazione del SIT.)

pag. 12

3.2. D.c.r. 13 marzo 2007, n. VIII/351 e L.r. 11 marzo 2005, n. 12 (indirizzi normativi di progettazione di uno schema metodologico di monitoraggio, scelta del si-stema di indicatori di qualità)

pag. 13

Schema degli adempimenti normativi in regione Lombardia pag. 14

2

Parte II Il sistema informativo di monitoraggio del PGT

1. Schema di costruzione di un Sistema informativo territoriale pag. 15 1.1. Studio di fattibilità pag. 15 1.2. Raccolta dei dati e analisi dei requisiti pag. 15 1.3. Progetto della banca dati unica pag. 15 2. Sistema informativo di monitoraggio: fini e obbiettivi pag. 16 3. Attuazione del progetto pag. 17 3.1. Componenti descrittive del territorio pag. 17 3.2. Banche dati e uffici da coordinare nel progetto del Sistema informativo di monitoraggio pag. 17 4. Caso studio, progettazione del Sit integrato per il monitoraggio del Piano di governo del

territorio ex art. 4 della Lr. 12/2005: il decreto consiglio regionale 11 marzo 2007 n. 351 pag. 18

4.1. Fattibilità del progetto inviato all'Amministrazione comunale pag. 18 4.2. Raccolta e analisi dei dati e dei requisiti pag. 18 4.2.1. Qualità dei dati raccolti e prime criticità riscontrate pag. 18 4.2.2. Strumenti software e formazione del personale pag. 19 4.3. Fase ricognitiva dei dati necessari alla progettazione della banca dati unica del Sistema informa-

tivo pag. 19

4.3.1. Uffici potenzialmente interessati pag. 19 4.3.2. Elenco delle banche dati rese disponibili pag. 20 4.3.3. Livello di trattabilità dei dati raccolti e considerazioni di merito pag. 20 4.3.4. Proposta di integrazione nelle procedure di raccolta dei dati con un protocollo finalizzato alla

futura costruzione della banca dati unica pag. 22

Parte III Piano di governo del territorio e Set di indicatori previsti dalla Valutazione ambientale strategica

1. Obbiettivi del Documento di Piano stimati nel Rapporto ambientale pag. 25 1.1. Interventi sulla viabilità pag. 25 1.2. Interventi di riqualificazione del tessuto urbano (pubblico e privato - residenziale e produttivo) pag. 25 1.3. Interventi di valorizzazione ambientale pag. 25 2. Set di indicatori previsti dalla Valutazione ambientale strategica pag. 26 2.1. Set preliminari di indicatori previsti dal Rapporto ambientale pag. 26 2.2. Banche dati dei Set di indicatori previsti e metodologie di aggiornamento. Qualche analisi critica pag. 26 2.2.1. Le banche dati dei Set di indicatori preliminari non sono disponibili pag. 26 2.2.2. Le metodologie di aggiornamento previste dei Set preliminari di indicatori non sono efficienti pag. 27 3. Esemplificazione della costruzione di alcune banche dati dei Set di indicatori previsti dal

Rapporto ambientale, rielaborando gli strati informativi disponibili in formato shape del DBT e del Documento di piano pubblicato

pag. 27

3.1. Banche dati disponibili pag. 27 3.2. Progettazione e costruzione delle banche dati degli indicatori provinciali pag. 28 3.2.1. I1 - riuso del territorio urbanizzato pag. 28 3.2.2. I3 - dotazione di aree verdi piantumate pag. 29 3.2.3. I4 - frammentazione degli insediamenti produttivi pag. 31

3

3.2.4. I5 - accessibilità alle stazioni ferroviarie e/o metropolitane pag. 33 4. Definizione di alcuni indicatori per valutare la sostenibilità del Piano integrati in fase di

monitoraggio pag. 34

4.1. Bilancio gravitazionale pag. 34 4.2. Indicatore di consumo del suolo pag. 36 4.3. Coefficiente di forma - Compattezza urbana e morfologia perimetrale pag. 37 4.4. Consumo di suolo agricolo Pag. 39

Parte IV

Stima dei valori paesaggistici del piano

1. Indicatori sintetici probanti pag. 41 1.1. Componenti caratterizzanti dei paesaggi di Bussero pag. 41 1.2. Costruzione della matrice di conoscenza dell'intensità dei vincoli pag. 41 1.2.1. Indice di Intensità vincolistica (Valore) pag. 43 1.2.2. Indice di intensità dell'alterazione antropica (Disvalore) pag. 43 1.2.3. Indice di integrità strutturale dei sistemi paesaggistici (Rischi) pag. 43 2. Conclusioni pag. 43 Riferimenti bibliografici pag. 45

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Introduzione Schema metodologico - Relazioni tra Valutazione ambientale strategica e Processo di Monitoraggio del Piano di governo del territorio.

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E PIANO APPROVATO ricognizione dei dati e/o delle banche dati

Aspetti conoscitivi del contesto ambientale

Analisi del contesto ambientale di riferimento (1)

Ambientali Socio-economici Simbolici

Indicazione delle misure di riduzione, mitiga-zione e compensazione degli effetti negativi

Individuazione di un Set di indicatori per il monitoraggio dell'attuazione del Piano e dei suoi effetti sull'ambiente (5)

Carta della sensibilità dei paesaggi (2)

Valutazione degli effetti previsti a seguito Azioni di Piano e della sensibili-tà dei paesaggi (4)

Modello di valutazione degli effetti delle azioni di Piano

Valori Pressioni Precarietà - Rischi

Definizione degli obbiettivi gene-rali, specifici e azioni di Piano (3)

Verifica dell'attuazione delle misure e loro efficacia

Indirizzi per la costruzione dell'attività di monitoraggio

Monitoraggio attraverso il Set di indicatori proposti ed interventi correttivi (5')

ATTIVITA' DI MONITORAGGIO stimoli, rilievi e indirizzi

Costruzione del contesto ambientale di riferimento in ambiente Gis (1')

Carta della sensibilità dei paesaggi Rilievo e storicizzazione delle trasformazioni Elementi decisori per l'aggiornamento del piano (2')

Report - Grado di raggiun-gimento degli obbiettivi (3')

Rilievo degli effetti connessi all'attuazione del Piano (4')

Interventi correttivi del Piano Elementi per l'aggiornamento del piano

Dati trattati in ambiente Gis

5 Schema metodologico - Ricognizione dei dati della Valutazione ambientale. Integrazione dei dati necessari al Sistema informativo di monitoraggio.

FASE RICOGNITIVA

Conclusioni del Rapporto Ambientale.

TRATTAMENTO DEI DATI in ambiente GIS

Valutazione degli effetti individuati per gli Ambiti di Trasformazione previsti dal P.G.T.

Rapporto ambientale - Modello DPSIR Dati non spazializzati - riferiti al contesto generale - non aggiornati

Determinanti Agricoltura Industria Trasporti

Pressioni Emissioni atmosferiche Produzione rifiuti Scarichi industriali in corpi idrici Scarichi inquinanti in corpi idrici

Stato e tendenze Qualità aria Qualità acqua Qualità suolo Biodiversità

Sono sufficienti? Sono insufficienti, Devono essere integrati?

VAS e D.d.P. Dati e Banche dati

COSTRUZIONE di una Banca dati preliminare

FASE CONOSCITIVA

Positiva, negativa, nessun effetto rilevabile

Ambientali - Dusaf, PTCP, PTR, Sociali - ISTAT, anagrafe, IUC, Economiche - CAAM, ISTAT,

Indicatori proposti e riferimenti normativi

Quali sono le azioni previste per miglio-rare l'ambiente e controllare gli effetti si-gnificativi

Le analisi proposte nel R.A. sono imme-diatamente utilizzabili nel processo di monitoraggio in ambiente GIS?

Sono sufficienti? Sono insufficienti? Devono essere aggiornati, integrati?

Aggiornamento dati COMUNALI Progetti pubblici, servizi Progetti privati

I dati devono essere spazializzati in ambiente GIS

Sono confrontabili le unità di misura Sono costruite in ambiente GIS? Devono essere normalizzate

Indicatori proposti e riferimenti normativi

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1. Monitoraggio del Piano di governo del territorio Il Documento di Piano "definisce meccanismi gestionali e un sistema di monitoraggio che permetta di dare una priorità e un ordine di attuazione agli interventi previsti per gli ambiti di trasformazione e agli interventi infra-strutturali, anche in base alle risorse economiche realmente disponibili", come riportato nella legge regionale n. 12/2005, all'art. 8 comma 2 lettera g bis). A seguito dell'approvazione e pubblicazione del Piano di governo del territorio, il Rapporto ambientale prevede che si attui il Sistema di monitoraggio del piano stesso. La finalità del monitoraggio, ai sensi dell'art. 4.1 della l..r. n. 12/2005, è di valutare la sostenibilità degli effetti rilevanti sull'ambiente dovuti all'attuazione degli obbiettivi di piano ed alla conseguente produzione periodica di un report di documentazione delle variazioni rilevate. Il Report è quindi il documento conclusivo di ogni ciclo di monitoraggio; contiene le informazioni e le conside-razioni sviluppate in forma discorsiva, basate sulla quantificazione di uno o più set di indicatori. Gli indicatori sono parametri che servono ad analizzare le trasformazioni del contesto ambientale, a rappresen-tare una data realtà, a evidenziare relazioni esistenti tra gli elementi che caratterizzano i paesaggi di uno specifi-co contesto e a stabilire quali dati devono essere raccolti. Sono efficaci se confrontati:

- in ambito spaziale con i valori di un contesto territoriale (provinciale o sovracomunale), - in ambito temporale con i valori di uno stesso ambito territoriale in momenti diversi, per verificare i cam-

biamenti di stato, e misurare la performance del piano rispetto a livelli di soglia o riferimento. Gli indicatori servono anche all’autovalutazione dello strumento urbanistico e forniscono elementi utili alla co-struzione o correzione del Piano. 2. Obiettivo della monografia Non molte Amministrazioni Comunali hanno attuato il monitoraggio del proprio Piano di governo del territorio e, generalmente, i dati utilizzati per la costruzione degli indicatori sono riferiti al contesto comunale o provincia-le ma non sono georeferenziati. Inoltre il Database Topografico1 è spesso utilizzato solo come cartografia di sfondo degli elaborati di pianificazione. In queste condizioni il monitoraggio del Piano di governo del territorio non può essere uno strumento efficacie a valutare la sostenibilità degli effetti rilevanti sull'ambiente dovuti all'attuazione degli obbiettivi di piano, diventando un adempimento burocratico fine a sé stesso. L'utilizzo di software Gis consente la georeferenziazione ed il trattamento statistico dei dati per tipologia e fre-quenza, permettendo, attraverso un set di indicatori di qualità l'indagine degli elementi caratteristici di un de-terminato contesto ambientale, in scala di maggior dettaglio rispetto a quella comunale. Inoltre, la semplificazione della realtà in una matrice discreta, articolata in celle (simile a una rete adagiata sul territorio), dà la possibilità di riunire in ogni cella le informazioni descrittive di quella porzione di realtà in nu-mero finito. L'obiettivo della monografia è la progettazione di un Sistema informativo di monitoraggio dei Piani di governo del territorio che, basandosi sull'utilizzo di un software Gis, permette di trasformare l'adempimento normativo in un'occasione per migliorare la gestione dei dati esistenti e delle risorse territoriali, consentendo all'Ammini-strazione comunale di:

a. costruire una serie di elementi conoscitivi utili nella fase di aggiornamento del piano, b. progettare le modalità di scelta e le procedure di raccolta dati, c. scegliere un set di indicatori territoriali descrittivi del contesto, le cui conclusioni sono riportate nei report

periodici, 1 Aggiornamento della Carta Tecnica Regionale del 1994, voluto dalla regione Lombardia in coerenza con gli obbiettivi della Direttiva Inspire

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d. valutare il grado di efficacia degli obbiettivi di piano e la loro tempestiva correzione, e. valutare la riduzione del consumo di suolo e la riqualificazione del suolo degradato2, f. dare priorità e ordine all’attuazione degli interventi previsti, compresi quelli infrastrutturali, g. verificare periodicamente il corretto dimensionamento del piano rispetto ai fabbisogni dei cittadini, h. registrare nuovi bisogni non rilevati in precedenza, i. informare i cittadini sugli obbiettivi di sostenibilità ambientale raggiunti dal piano.

3. Definizione di un Sistema informativo territoriale e di un Sistema informativo territoriale integrato Un Sistema informativo territoriale è sistema strutturato per mettere in relazione informazioni riferite al territo-rio con la loro forma geometrica e la relativa collocazione geografica. Un S.I.T.I. (Sistema informativo territoriale integrato) è: un SIT strutturato in maniera tale da poter scambiare dati territoriali “propri” con analoghi di altri enti “integrando” al suo interno le banche dati degli stessi (si-stema aperto). 3

Fig. 1 - Elementi di un Sistema informativo territoriale

4. Adempimenti normativi Il Decreto Dirigente Territorio e Urbanistica, n. 12520 del 10 novembre 2006, individua le disposizioni relative alla costruzione del Sistema informativo integrato territoriale a livello nazionale. L'uso e la costruzione del Sistema informativo territoriale per le attività di conoscenza del territorio e di valuta-zione ambientale dei piani è promosso dall'art. 3 e dall'art. 4 della l.r. n. 12/2005 e dal Programma strategico per il Sistema informativo territoriale integrato, della regione Lombardia (periodo 2013 - 2018). In particolare:

- l'art 3 promuove la condivisione della conoscenza, dei progetti di trasformazione e di pianificazione degli Enti locali e la consegna dei dati, elaborati nei formati standard del Sit, necessari ad implementare la banca dati territoriale regionale dell'Infrastruttura informativa territoriale,

- l'art. 4 afferma che l'attività di valutazione delle trasformazioni ambientali deve essere condotta utilizzan-do i dati conoscitivi del Sit, confermando che la complessità della realtà e delle relazioni tra le diverse componenti ambientali rende necessario il trattamento del dato attraverso una metodologia rigorosa e og-gettiva di semplificazione della realtà, al fine di ottenere una migliore conoscenza dei fenomeni caratteri-stici di un territorio.

La regione Lombardia, attraverso l'incentivazione alla costruzione del Database Topografico, ha fornito agli Enti locali uno strumento di conoscenza dei dati geografici territoriali di base che potrebbero essere efficace-mente elaborati in termini interpretativi e statistici, per permettere la visualizzazione, descrizione e/o interpreta-zione di fenomeni complessi relativi ad ogni territorio.

2 Nuove disposizioni della L.r. n. 12/2005 modificata dalla L.r. n. 31 del 28 novembre 2014. 3 Lezioni del corso di Perfezionamento

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5. Utilità del Sistema informativo di monitoraggio del Piano di governo del territorio Oltre alle motivazioni individuate negli obblighi normativi, il Sistema informativo di monitoraggio ha la capa-cità di unire ed elaborare dati di diversa provenienza (SITI e comunali) e tipologia (geometrici e testuali), gene-ralmente già esistenti negli archivi e nelle banche dati comunali, opportunamente riorganizzati e normalizzati. La progettazione di un Sistema Informativo di monitoraggio si articola in un complesso di persone, software, hardware, dati e procedure e comporta, per un'Amministrazione:

- l' impiego di tempo e risorse - lo sforzo di riorganizzazione dei settori, delle procedure di raccolta e archiviazione dei dati, - la necessità di valutare l'idoneità dei software utilizzati o la loro integrazione, - la formazione del proprio personale.

Perché un Amministrazione comunale dovrebbe quindi privilegiare la costruzione di un Sistema Informativo di monitoraggio? L'opportunità maggiore risiede nella possibilità di supportare le decisioni di gestione e pianificazione del pro-prio territorio, attraverso scelte consapevoli, orientate dai risultati delle modellizzazioni di scenari che simulano la realtà e le sue trasformazioni. Ad esempio il processo di monitoraggio potrebbe rilevare e valutare la necessità di individuare "doti volumetri-che" ancora realizzabili sul territorio, e/o altri fenomeni, nell’interesse della città.4 E' importante però sottolinea-re che la disponibilità di dati di qualità, il loro ciclico aggiornamento e archiviazione dei risultati, sono l'elemen-to indispensabile senza il quale i migliori strumenti di analisi non possono operare.

4 Bruno Pizzolante, «Perché privilegiare la costruzione di Sit»

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PARTE I - Il quadro normativo Schema delle fonti di riferimento. Successione temporale. Recepimento e cogenza degli obbiettivi.

Direttiva 2007/02/CE del 14 marzo 2007 (Inspire) Definisce i caratteri generali di uniformità dell'infrastrut-tura per l'informazione terri-toriale nella Comunità euro-pea.

INQUADRAMENTO NORMATIVO

EUROPEO

D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, (Norme in materia ambientale) recepimento della Dir. 2001/42/CE V.A.S. (Titolo II) e il Monito-raggio (Titolo II, art. 18) per assicurare il controllo degli impatti significativi sull'am-biente.

Convenzione sul Paesaggio (2000) I paesaggi sono la chiave del benessere individuale e so-ciale, da salvaguardare, ge-stire e pianificare per le ge-nerazioni future.

D.c.r. 13 marzo 2007 n.351, Indirizzi generali per la valutazione dei piani e programmi (art. 4, l.r. 12/2005) art. 2.0 Definizioni lett.o, " monitoraggio - attività di controllo degli effetti ambientali significativi do-vuti all'attuazione dei piani e programmi,"

Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 Valutazione ambientale stra-tegica e il Monitoraggio de-gli effetti della pianificazio-ne sull'ambiente (art.10)

Legge n. 431 del 8 agosto 1985, (Galasso) Obbligo per le Regioni di re-digere il Piano Paesaggistico. Nella conversione in legge, supera il concetto di beni di particolare interesse (Legge 1089/1939), a favore del con-cetto di salvaguardia di grandi categorie ambientali.

NAZIONALE REGIONALE

D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004, (Urbani) "Codice dei beni culturali e del paesaggio" Passa a grandi categorie di be-ni paesaggistici. Amplia il concetto di bene individuo.

L.r. n. 12 del 11 marzo 2005 e s.m.i. Valutazione ambientale stra-tegica e il Monitoraggio, uso del Sit (art. 4)

Piano Territoriale Paesisti-co Regionale è vigente nel 2001.

Convenzione di Aarhus, 1998, Danimarca

Legge quadro C. 2039 Go-verno del 25 gennaio 2015 Contenimento del consumo di suolo agricolo, riuso e ri-generazione urbana.

L.r. n. 31 del 2014

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1. Il quadro di riferimento del diritto Europeo L'Unione europea5 ha assunto tra i propri obbiettivi quello di contrastare i cambiamenti climatici migliorando la qualità dell'ambiente. La successione cronologica ed i contenuti degli atti giuridici dell'Unione europea evidenziano il ruolo sempre più articolato e rilevante assegnato ai paesaggi e l'introduzione dei primi strumenti utili a valutare e misurare, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, le pressioni alla trasformazione dei processi antropici6. Non meno importanti, rispetto agli strumenti di conoscenza del territorio, sono i mezzi utilizzati per raggiungere detti obbiettivi. Infatti, solo attraverso la possibilità di diffusione e di accesso ai dati sullo stato dell'ambiente i cittadini possono esercitare, in modo consapevole, il proprio diritto a partecipare ai processi decisionali in mate-ria ambientale.

a. Il processo di Valutazione ambientale precede la fase decisionale della pianificazione, il Rapporto ambien-tale e il successivo processo di Monitoraggio rispondono all'obbiettivo di valutare e misurare le pressioni alla trasformazione alle quali i paesaggi possono essere sottoposti.

b. La costruzione di Sistemi Informativi nel governo integrato del territorio e l'aggiornamento dei dati raccolti rispondono all'obbiettivo di rendere disponibili le informazioni raccolte (banche dati in ambiente GIS7), conferendo obbiettività al dato e all'analisi condotta in forza della trasparenza e della possibilità di ripercor-rere la metodologia utilizzata, introducendo il concetto di interoperabilità del dato8.

La legge quadro nazionale, C. 2039 sul Contenimento del consumo di suolo agricolo e riuso e rigenerazione urbana, recepisce l'obbiettivo europeo di ridurre a zero il consumo di suolo al 2050. I nuovi obbiettivi dovranno essere stimati anche durante il processo di Valutazione ambientale strategica e di monitoraggio. 1.1. Convenzione di Aarhus, 1998, Danimarca La Convenzione di Aarhus riprende i principi della Dichiarazione di Stoccolma sull'ambiente umano (1972) e della Dichiarazione di Rio de Janeiro. L'accesso alle informazioni sullo stato dell'ambiente è indispensabile per esercitare il diritto "... di vivere in un ambiente atto ad assicurare... " la salute ed il benessere, la sua tutela e mi-glioramento, nell'interessere delle generazioni future. "... per poter affermare tale diritto e adempiere a tale obbligo, i cittadini devono avere accesso alle informazio-ni, essere ammessi a partecipare ai processi decisionali e avere accesso alla giustizia in materia ambientale." 1.2. Convenzione europea sul Paesaggio, 2000 La Comunità europea riconosce nei paesaggi "... la chiave del benessere individuale e sociale". La loro salva-guardia, gestione e "...pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo." Rispetto al concetto nazionale di bene individuo (L. n. 1089/1939), le disposizioni europee riguardano "... sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana sia i paesaggi degra-dati.", quindi la valutazione delle pressioni che si esercitano sul territorio deve essere applicata a ogni paesag-gio, riconoscendone le peculiarità (art. 2). I due momenti di 'gestione dei paesaggi' e di 'pianificazione dei paesaggi' sono cruciali nelle rispettive fasi de-cisionali. Nella gestione dei paesaggi " ... le azioni volte, in una prospettiva di sviluppo sostenibile9," devono

5 Denominazione entrata in vigore il 1° dicembre 2009 con il Trattato di Lisbona, sostituendo il termine di Comunità euro-pea fino al allora utilizzato. 6 Paolillo P.L., 2000 , «Sistemi informativi e costruzione del piano», Maggioli, Repubblica San Marino. 7 Geographic Information System - acronimo dei software progettati per ricevere, archiviare, elaborare, analizzare e gestire dati georeferenziati e alfanumerici. 8 "interoperabilità": la possibilità per i set di dati territoriali di essere combinati, e per i servizi di interagire, senza interven-ti manuali ripetitivi, in modo che il risultato sia coerente e che il valore aggiunto dei set di dati e dei servizi ad essi relativi sia potenziato, Direttiva 2007/02/CE, del 14 marzo 2007, articolo 3, punto 7). 9 "L'umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè far si che esso soddisfi i bisogni dell'attuale genera-zione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro." (Rapporto Brundtland, 1987).

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garantire "... il governo del paesaggio al fine di orientare e di armonizzare le sue trasformazioni provocate dai processi di sviluppo sociali, economici ed ambientali", nella pianificazione dei paesaggi devono essere previste "...le azioni... volte alla valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi." 1.3. Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 (Monitoraggio, art. 10 - valutare gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani) La Direttiva introduce la Valutazione ambientale10 dei piani con il compito di conoscere e confrontare le pres-sioni di trasformazione e il valore delle "risorse finite" dei territori da salvaguardare. Il Rapporto Ambientale11 è lo strumento che descrive e valuta gli effetti significativi che l'attuazione del piano potrebbe avere sull'ambiente, e indaga le ragionevoli alternative. Per gli Stati membro, il Monitoraggio ha il compito di controllare "...gli effetti ambientali significativi dell'at-tuazione dei piani e programmi, al fine, tra l'altro, di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che ritengono opportune." (art. 10). 1.4. Direttiva 2007/02/CE del 14 marzo 2007. Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità euro-pea (Inspire) - Set indicatori territoriali e interoperabilità dei dati La Direttiva definisce i caratteri generali di uniformità e armonizzazione che i dati territoriali devono possedere per essere accessibili e condivisi da tutti gli Stati membro. 2. Il quadro di riferimento normativo Nazionale 2.1. Legge 8 agosto 1985, n. 341 (Galasso) La legge anticipa la Convenzione sul Paesaggio, supera il concetto di bene o area particolare da tutelare e defi-nisce le grandi categorie di paesaggi da sottoporre a tutela. Le regioni hanno l'obbligo di redigere il Piano Pae-saggistico, ma la lungimiranza legislativa non si ripete per le successive Direttive europee, che sono state rece-pite con ritardo. 2.2. Legge 16 marzo 2001, n.108, (accesso alle informazioni di carattere ambientale) La legge recepisce la necessità di garantire l'accesso alle informazioni di carattere ambientale. (Convenzione di Aarhus, 1998), ma l'obbiettivo ancora oggi non è completamente raggiunto. 2.3. D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, (codice dei beni culturali e del paesaggio- Urbani) Il decreto recepisce i contenuti della Convenzione europea sul paesaggio e individua grandi categorie di beni paesaggistici sottoposte a tutela, ampliando il concetto da bene individuo a categoria di pae-saggio. 2.4. D.Lgs. 03 aprile 2006, n. 152, modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 (Norme in materia ambientale - principio di sviluppo sostenibile, contenuti della Valutazione ambientale strategica e fattori descrittivi di valuta-zione. Recepisce la Direttiva 2001/42/CE)

10 "valutazione ambientale" s'intende l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione a norma degli articoli 4 e 9, Direttiva 2001/42/CE, 27 giugno 2001, art. 2 - Definizioni, let. a). 11 "rapporto ambientale" s'intende la parte della documentazione del piano o del programma contenente le informazioni prescritte all'articolo e nell'allegato I, Direttiva 2001/42/CE, 27 giugno 2001, art. 2 - Definizioni, let. b).

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Il decreto introduce il 'principio di sviluppo sostenibile', riferendosi a "ecosistemi naturali" e "aspetti ambienta-li" dei quali salvaguardare il corretto funzionamento ed evoluzione. Il territorio mantiene la storica distinzione tra ciò che è urbano e ciò che è 'naturale'. Il valore intrinseco di racconto delle trasformazioni che contraddistin-gue ogni tipo di paesaggio fatica ancora ad essere riconosciuto. Inoltre, il decreto individua le procedure di redazione e i contenuti della Valutazione ambientale strategica, ed elenca i fattori per i quali descrivere e valutare, "... in modo appropriato, per ciascun caso particolare e secon-do le disposizioni del presente decreto gli impatti indiretti e diretti dei seguenti fattori: 1) l'uomo, la fauna e la flora; 2) il suolo, l'acqua, l'aria e il clima; 3) i beni materiali ed il patrimonio culturale; 4) l'interazione tra i fattori di cui sopra." Sono recepiti il diritto di accesso alle informazioni e di partecipazione (Legge nazionale n. 108/2001) e gli indirizzi e obbiettivi del monitoraggio (Direttiva 2001/42/CE). 2.5. Decreto Dirigente Territorio e Urbanistica, 10 novembre 2006, n. 12520 (finalità del Sistema informativo territoriale integrato) Il decreto definisce le finalità del Sistema informativo territoriale integrato ("sistema aperto" per scambiare con altri enti le proprie banche dati). 2.6. Proposta Legge quadro 25 gennaio 2015, C. 2039 Governo, Commissioni riunite VIII e XIII (valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo) La legislazione nazionale attraverso le Commissioni riunite, VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e XIII (Agricoltura), ha proposto una Legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo e di riuso e rigenerazione urbana che si propone di recepire l'obbiettivo europeo di ridur-re a zero entro il 2050 il consumo di suolo agricolo per usi antropici. 3. Il quadro di riferimento normativo Regionale La Regione Lombardia, ai sensi della L. 341/1985 (Galasso), approva nel 2001 il Piano Territoriale Paesistico Regionale. Nel 2010, ai sensi dell'art. 19 della L.r. 12/2005, approva il Piano Territoriale Regionale e in appli-cazione della legislazione nazionale (D. Lgs. 42/2004, art. 143), aggiorna il Piano Paesaggistico Regionale. La L.r. n. 12/2005 all'art. 412 anticipa la normativa nazionale, sottoponendo a Valutazione ambientale strategica gli strumenti di pianificazione del territorio (Direttiva 2001/42/CE).+ Le numerose modifiche ed integrazioni che l'articolo 4 ha subito nel corso degli anni testimoniano la difficoltà di attuare quanto in esso contenuto. L'art 513, sostituito e integrato dalla L.r. n. 4 del 2008 e dalla recente L.r. n. 31 del 2014, evidenzia la difficoltà di attuare il processo di monitoraggio mancando una base condivisa di banche dati. I dati necessari a valutare le pressioni trasformative subite dai paesaggi e per orientare le strategie di riduzione del consumo di suolo e di ri-qualificazione del suolo degradato non sono ancora disponibili in modo diffuso a livello locale. La normativa individua nel monitoraggio uno degli strumenti per la costruzione di queste informazioni. 3.1. Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12, modificata con la L.r. 28 novembre 2014 n. 31 (sistema di indicatori di qualità ... valutazione degli atti di governo del territorio in chiave di sostenibilità am-bientale ... modalità di consultazione e monitoraggio, l'utilizzazione del SIT.) L'art. 3 rende obbligatorio l'uso e l'aggiornamento, da parte degli enti territoriali, del Sistema informativo inte-grato territoriale, e prevede: a) la diffusione, l'aggiornamento e l'accesso alle banche dati territoriali della Lom-

12 Modificato dalle L.r. n.12 del 2006, L.r. n. 5 del 2 febbraio 2010, L.r. n. 3 del 2011, L.r. n. 4 del 2012, L.r. n. 31 del 2014, L.r. n. 2 del 2015, Modificato con D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, 13 Recante "Osservatorio permanente della programmazione territoriale".

13

bardia e la possibilità di conoscere lo stato dell'ambiente; b) la possibilità per gli enti territoriali e i cittadini di esercitare il diritto a partecipare ai processi decisionali in materia ambientale. L'art. 4 e il D.C.R. n. 351/200714 forniscono gli indirizzi generali per la redazione della Valutazione ambientale e del monitoraggio dei piani e dei progetti necessari a valutare e misurare gli effetti ambientali significativi do-vuti alla loro attuazione. In particolare la Definizione di monitoraggio, lettera o) della Delibera di consiglio regionale, recita che il moni-toraggio è una " attività di controllo degli effetti ambientali significativi dovuti all'attuazione dei piani e pro-grammi, al fine di fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti sull'ambiente delle azioni messe in campo dal piano o programma consentendo di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed es-sere in grado di adottare le misure correttive che si ritengono opportune." Nel 2014 la L.r. n. 12/2005 è modificata dalla L.r. n. 31 del 28 novembre 201415. L'art. 4 individua tra gli adempimenti disciplinari un Sistema di indicatori di qualità che "... La Giunta regiona-le provvede" a definire per permettere " la valutazione degli atti di governo del territorio in chiave di sostenibi-lità ambientale e assicurando in ogni caso la modalità di consultazione e monitoraggio, nonché l'utilizzazione del SIT." 3.2. D.c.r. del 13 marzo 2007, n. VIII/351 e L.r. del 11 marzo 2005, n. 12 (indirizzi normativi di progettazione di uno schema metodologico di monitoraggio e scelta del sistema di indi-catori di qualità) Il D.c.r. del 13 marzo 2007, n. VIII/351 è chiamato a dare attuazione alla l.r. 11 marzo 2005 n. 12 definendo:

- le finalità, l'ambito di applicazione (Allegato A), - le fasi metodologiche procedurali della Valutazione ambientale (Allegato I, informazioni contenute nel

Rapporto Ambientale), - la costruzione del portale lombardo del Sistema informativo della valutazione ambientale di piani e pro-

grammi. Rispettivamente l'Allegato A elenca in modo non esaustivo gli ambiti di applicazione della valutazione ambien-tale, l'Allegato I fornisce l'elenco delle informazioni che il Rapporto ambientale deve contenere e l'Allegato II individua i criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi sull'ambiente di cui all'art. 3 della diret-tiva 2001/42/CE. La L.r. n. 12/2005 recentemente modificata dalla L.r. n. 31/2014, individua tra gli indirizzi del processo di mo-nitoraggio:

- la necessità di definire un Sistema di indicatori di qualità, per descrivere i caratteri del contesto ambientale da considerare in fase di monitoraggio;

- la necessità di assicurare la modalità di consultazione e monitoraggio; - la necessità di utilizzare il Sistema informativo territoriale,

rispondendo agli indirizzi nazionali e comunitari di interoperabilità del dato, di condivisione e aggiornamento delle banche dati, finalizzate alla conoscenza dello stato dell'ambiente. Operativamente, soprattutto alla scala della pianificazione locale, le banche dati sono molto carenti, di conse-guenza l'intero processo di valutazione e monitoraggio dei piani non dispone dei dati necessari alla stima della sostenibilità ambientale. In attesa della definizione del sistema di indicatori di qualità da parte della Giunta regionale, la progettazione dello schema metodologico per il monitoraggio e la scelta degli indicatori può fare riferimento ai casi di pianifi-

14D.C.R. 13 marzo 2007 n. 351, Indirizzi generali per la valutazione dei piani e programmi. 15 Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato.

14

cazione territoriale che hanno costruito l'intero strumento di pianificazione urbanistica16 e la Valutazione am-bientale17 attraverso metodi e tecniche per il trattamento dei dati ambientali, ai sensi della normativa regionale. Schema degli adempimenti normativi in regione Lombardia

16 Paolillo P.L., 2000, ibidem. 17 Paolillo P.L., 2013, «La tecnica paesaggistica. Stimare il valore dei paesaggi nel piano», Maggioli, Repubblica San Ma-rino.

Costruzione Sistema informativo integrato territoriale

Regione Provincia Città metropolitana Comunità montana Comune

Realizzare e aggiornare basi geografiche e carto-grafiche congruenti.

Enti territoriali

art. 3.1 (a) Strumenti per il coordinamento e l’integrazione delle informazioni. (Direttiva Inspire)

Finalità attuative L.r. n. 12 del 2005

banche dati

art. 4.1 (b) Valutazione ambientale dei piani. (Direttiva 2001/42/CE)

Valutazione della sosteni-bilità ambientale degli atti di governo del territorio

Modalità di consultazione e monitoraggio, l’utilizzo del SIT.

Costruzione Sistema informati-vo di monitoraggio del PGT

Cogenze legislative

Costruzione Sistema informativo comunale - PGT supportato da decisioni consapevoli

Dati alfanumerici e cartografici

SIMON - Sistema informativo di monitoraggio PGT, applicativo web per orientare gli Enti locali L.r. 28 novembre 2014 n. 31

Set di indicatori di qualità Definiti dalla Giunta regionale

15

PARTE II - Sistema informativo di monitoraggio del PGT 1. Schema di costruzione di un Sistema informativo territoriale18 Si tratta di costruire un'organizzazione concettuale, logica e fisica della banca dati unica necessaria allo scopo che ci si prefigge. In questo caso lo scopo è il monitoraggio periodico degli effetti significativi rilevanti sull'ambiente, connessi all'attuazione delle previsioni del Piano di governo del territorio. La progettazione prevede una preventiva ricognizione dei dati esistenti, debitamente messi in relazione per co-struire la banca dati unica necessaria alle elaborazioni in ambiente Gis. I risultati delle consultazioni saranno ri-portati nei report periodici di monitoraggio. La consultazione può quindi trasformarsi in un momento di rifles-sione "stanze di pensiero" per gestire e progettare le trasformazioni del contesto analizzato. I passi procedurali per la progettazione del Sit dovranno essere ciclicamente ripetuti. La progettazione si sviluppa in tre fasi principali: 1.1. Studio di fattibilità Lo studio di fattibilità si propone di:

a. valutare gli aspetti economici (costi di costruzione), i vincoli esistenti (strumenti disponibili e normativi); b. stabilire le priorità di costruzione dei diversi elementi che compongono la banca dati rispetto alle finalità

del Sit; c. limitare la scelta delle componenti ai soli dati indispensabili e necessari rispetto a quelli descrittivi e/o fa-

coltativi; d. definire le esigenze alle quali il Sistema informativo territoriale deve rispondere; e. esaminare i dati esistenti o reperibili; f. individuare i modi di raccolta dei dati non esistenti ma necessari.

1.2. Raccolta dei dati e analisi dei requisiti Per progettare la raccolta dei dati e le procedure che devono essere effettuate è necessario conoscere le finalità del Sistema informativo territoriale. Inoltre, è utile coinvolgere i futuri utenti del Sit e confrontare il progetto con altri Sit esistenti che hanno finalità simili. Il confronto serve a:

a. trarre stimoli di buone pratiche progettuali e gestionali; b. recuperare notizie sui limiti di accesso e possibilità di consultazione di banche dati che contengono dati

sensibili; c. analizzare i requisiti minimi dell'hardware e del software per il buon trattamento dei dati.

1.3. Progetto della banca dati unica Punti principali sono:

a. progettazione concettuale della realtà attraverso il modello Entità - Relazione; b. progettazione logica dello schema concettuale Entità - Relazione nel modello della base dati che sarà ef-

fettivamente presente nel software gestito in ambito Gis (ipotizzato ArcMap); c. progettazione fisica delle banche dati; d. implementazione materiale dei dati raccolti e/o disponibili nel modello relazionale (precedente punto b.) e. controllo e certificazione della qualità delle banche dati. Eliminazione dei dati errati o ridondanti (cancella-

zione delle colonne inutili), verifica del corretto collegamento. La fase di cancellazione degli errori si chiama "normalizzazione".

18 Paolillo P.L., 2000, ibidem.

16

2. Sistema informativo di monitoraggio: fini e obbiettivi Perché creare un Sistema informativo di monitoraggio? Per adempiere alle prescrizioni normative regionali, nazionali e comunitarie precedentemente descritte e soprattutto per supportare le decisioni di gestione e pianifi-cazione, attraverso scelte consapevoli. Per costruire la banca dati unica di un Sistema Informativo di Monitoraggio è fondamentale conoscere le carat-teristiche del territorio per disporre dei dati necessari a decidere come operare e quali azioni proporre al fine di conservare o migliorare le peculiarità rilevate nei paesaggi naturali, rurali, urbani e periurbani analizzati. Quale metodo può essere utilizzato per conoscere i paesaggi gestiti da un Ente locale? Come possono essere indagati? Parlare di paesaggi19 e non di paesaggio presuppone la consapevolezza che ciò che percepiamo, principalmente attraverso il senso della vista ma non solo, è la somma di tutto quanto nel tempo ha trasformato un luogo e che le relazioni che continuano a trasformarlo sono molto complesse. E' questa complessità, questa stratificazione di eventi, di usi diversi, di significati, che deve essere compresa, analizzata e descritta per conoscere i paesaggi e per poter decidere come intervenire in modo sostenibile. In questo processo monitorare come le scelte operate e gli effetti attesi, una volta attuati, trasformino concreta-mente i paesaggi diventa la chiave di una valutazione critica degli obbiettivi e azioni di Piano. Il processo di apprendimento richiede di verificare quali risultati sono stati ottenuti, comprenderne le ragioni, archiviare l'e-sperienza acquisita che potrà essere utilizzata in un caso analogo, adottando le eventuali misure correttive. In sintesi imparare dagli errori.

Fini e obbiettivi Risorse e criticità esistenti

Progetto e potenzialità

Scopo della costruzione del Sit

Finalità del progetto

Il Monitoraggio degli effetti previsti sul territorio a seguito delle scelte strategiche del Piano di governo del terri-torio valuta i progressi ottenuti nel raggiungimento degli obbiettivi di sostenibilità ambientale previsti dal Piano (art. 4, L.r. 12/2005).

19 Paolillo P.L., Venturi Feriolo M., 2015, «Relazioni di Paesaggio», Mimesis Materiali di architettura e di urbanistica, Se-sto San Giovanni

SIT finalizzato al monitoraggio

Condivisione dei dati in possesso dell'Amministrazione comunale Coordinamento e standardizzazione delle procedure di raccolta e archiviazione dei dati Utilizzo efficiente dei dati già prodotti dai settori

Conoscenza del territorio Valutazione ciclica delle trasformazioni Capacità decisionale supportata dal dato

Costruzione di una banca dati unica e integrata che consenta la consultazione e gestione dei dati di monitoraggio Strumento di lavoro in evoluzione

mancata condivisione dei dati tra i settori modalità non standardizzata di raccolta del dato utilizzo e messa a disposizione del dato non efficiente tra settori diversi ridondanza nella raccolta e archiviazione del dato

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Le banche dati prodotte nel processo di Monitoraggio del P.G.T., costantemente aggiornate, permettono di evi-denziare eventuali problematiche non previste dal Piano e costituiscono un bagaglio di informazioni territoriali dalle quali partire per studiare e proporre nuove soluzioni per migliorare la sostenibilità del piano e la gestione del territorio e del patrimonio comunale. 3. Attuazione del progetto Il primo passo della progettazione di un Sistema informativo di monitoraggio del Piano è la raccolta dei dati conoscitivi del territorio e delle banche dati già disponibili, e la progettazione di quelle che mancano. 3.1. Componenti descrittive del territorio Ai sensi del D.c.r. 13 marzo 2007 n. VIII/351 (Allegato I), i caratteri da indagare dei paesaggi urbani, agricoli e naturali sono:

a. suolo b. fattori socio economici c. emissioni e qualità dell'aria d. fattori naturali e. acque f. beni storico architettonici g. fattori culturali simbolico - testimoniali.

3.2. Banche dati e uffici da coordinare nel progetto del Sistema informativo di monitoraggio I dati necessari alla costruzione della Banca dati comunale sono in parte già disponibili negli archivi comunali. Per procedere alla loro raccolta si devono individuare gli uffici da coinvolgere e i dati utili alle finalità del pro-getto. Il set di indicatori potrà essere costruito sulla base dei dati disponibili o recuperabili.

Tabella 1 - Uffici interessati e banche dati disponibili da verificare per il trattamento in ambiente Gis La figura n. 2 rappresenta un esempio delle sinergie che legano gli uffici coinvolti nella costruzione di un Si-stema informativo. La figura del Sit Master garantisce l'aggiornamento, la conservazione e il miglioramento della qualità dei dati prodotti.

Uffici interessati Dati e banche dati disponibili da verificare Informazioni archiviate - Tecnico Database Topografico

PGT e Norme di attuazione Sportello unico per l'edilizia privata Stradario vettoriale più civici

Informazioni sul territorio Dimensionamento dei servizi, del fabbi-sogno volumetrico esistente e previsto e vincoli esistenti Trasformazioni del tessuto residenziale esistente Informazioni sul territorio

- Catasto Fogli catastali Proprietà pubbliche - Tributi Dati TARI (utenze non domestiche) Superfici lorde di pavimento e tipologia

di attività commerciale - Anagrafe Anagrafe Struttura e trend di crescita della popola-

zione residente - Suap Sportello unico attività produttive Trasformazioni delle attività commerciali

e pubblici esercizi - Lavori pubblici Manutenzioni e progetti

Verde pubblico Manutenzioni e progetti attuati o previsti Archivio del verde pubblico

- Servizi sociali Servizi previsti per la popolazione Bisogni rilevati e servizi prestati - Ufficio ecologia Smaltimento rifiuti Tipologia e quantità di rifiuti

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Fig. 2 - Estratto dal materiale didattico messo a disposizione nel corso di Perfezionamento 4. Caso studio progettazione del Sit integrato per il monitoraggio del Piano di governo del territorio ex art. 4 della Lr. 12/2005: il decreto consiglio regionale 11 marzo 2007 n. 351

Il monitoraggio si propone di osservare l'andamento delle dinamiche urbane e ambientali, e confrontarle con i risultati del Rapporto Ambientale, sintetizzati nella matrice di valutazione della sostenibilità ambientale del pia-no, relativi agli effetti sull'ambiente previsti per gli Ambiti di Trasformazione e agli obbiettivi di riqualificazio-ne del contesto ambientale di Bussero. Per verificare la possibilità di progettare il Sistema informativo di monitoraggio del caso studio sono stati veri-ficati alcuni dei passi procedurali descritti nello schema di costruzione del punto 1. 4.1. Fattibilità del progetto inviato all'Amministrazione comunale La fattibilità è stata verificata in funzione del progetto inviato all'Amministrazione che ha valutato i costi e i vincoli esistenti, in termini di tempo, per il coordinamento dei settori interessati, la ricerca e la consegna dei dati concordati, e in termini di vincoli strumentali e normativi per la messa a disposizione degli stessi. La Giunta Comunale ha deliberato la sostenibilità dell'impegno dei settori coinvolti a fronte del risultato atteso e dalle prescrizioni di legge. Il responsabile del settore tecnico, utilizzatore finale del progetto, è stato incaricato di coordinare la raccolta dei dati del proprio settore e degli altri settori coinvolti. 4.2. Raccolta e analisi dei dati e dei requisiti Il settore maggiormente coinvolto nella fase di progettazione e analisi dei dati è il settore tecnico, che potrà es-sere il fruitore privilegiato del Sistema informativo di monitoraggio. Con il responsabile del settore è stato definito un primo elenco di dati, già presenti negli archivi comunali, ne-cessari alla costruzione della banca dati unica per il monitoraggio. Sono state quindi avanzate le richieste di rac-colta e messa a disposizione dei dati anche agli altri settori interessati, per verificare operativamente le risorse e le criticità esistenti. 4.2.1. Qualità dei dati raccolti e prime criticità riscontrate Le principali criticità riscontrate confermano le casistiche già elencate al precedente punto 2:

19

- i dati prodotti dai diversi settori non sono condivisi, con conseguenti ridondanze, difformità informati-ve e trasferimenti non efficienti dei dati (estrapolati di volta in volta dai settori singoli),

- le modalità di archiviazione dei dati non sono standardizzate. Ogni settore utilizza un diverso sistema di archiviazione dei dati,

- le banche dati territoriali già a disposizione dell'Amministrazione non sono utilizzate (ad esempio il Database topografico).

Inoltre si rileva: - la mancanza di alcune banche dati (es. lo stradario), - la necessità di modificare alcuni sistemi di raccolta, - la necessità di standardizzare le procedure.

La raccolta e l'archiviazione dei dati delle pratiche edilizie private è solo su supporto cartaceo.

4.2.2. Strumenti software e formazione del personale A seguito dell'invio all'Amministrazione dello schema di progetto del Sistema informativo di monitoraggio, con il responsabile del settore Tecnico è stata valutata la possibilità di integrare la banca dati unica del Sistema in-formativo in momenti successivi anche per finalità diverse dal monitoraggio. Gli attuali limiti degli strumenti informatici, la mancanza di software Gis (open source o con licenza) in dota-zione al settore tecnico e la necessità di costruire e normalizzare le banche dati esistenti, rendono necessario rinviare la costruzione del Sistema informativo, concentrandosi sulla progettazione parziale della banca dati u-nica, prevedendo il suo aggiornamento per la sua successiva consultazione. Scartata la possibilità di acquisizione dei software Gis con licenza, in quanto le risorse economiche disponibili non lo permettono, ed in considerazione dell'interesse mostrato dal settore tecnico, le alternative possibili resta-no l'utilizzo di software Gis open source, prevedendo un periodo di formazione del personale dell'ufficio tecni-co ed il temporaneo ricorso a professionisti esterni. La formazione del personale dovrebbe prevedere:

- la spiegazione della struttura della banca dati unica, - la spiegazione delle procedure di raccolta dei dati nelle tabelle excel o access esistenti aggiungendo per

ognuna il campo chiave (es. Cod_via) che potrà legare il dato alfanumerico al dato geometrico georeferen-ziato in ambiente Gis,

- la spiegazione delle principali procedure di query per la consultazione della banca dati. Il professionista incaricato dovrebbe affiancare il personale e/o occuparsi della fase di ricostruzione e aggior-namento periodico delle banche dati in ambiente Gis. 4.3. Fase ricognitiva dei dati necessari alla progettazione della banca dati unica del Sistema informativo Con il responsabile del settore tecnico è stata quindi concordata la possibilità di progettare e costruire alcune delle banche dati che confluiranno nella banca dati unica del Sistema informativo. Per attuare il progetto è stata fatta una ricognizione delle banche dati esistenti e degli uffici potenzialmente inte-ressati. Si riporta quindi l'elenco dei dati territoriali resi disponibili dal settore tecnico e dai settori demografico e tributi, una prima valutazione della trattabilità delle banche dati e delle criticità riscontrate. Infine si propone di integrare le attuali procedure di raccolta dei dati introducendo per tutti i settori alcuni campi propedeutici alla costruzione del campo chiave rispetto al quale potranno essere spazializzate le informazioni in ambiente Gis. 4.3.1. Uffici potenzialmente interessati Uffici interessati fonti di raccolta dei dati esistenti e tipo di informazioni che potrebbero confluire nella banca dati unica.

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Uffici potenzialmente interessati Comune di Bussero Dati potenzialmente disponibili

1. Ufficio Tecnico a. Urbanistica Caratteristiche ambientali del contesto da moni-torare. Dimensionamento servizi e fabbisogno volume-trico esistente e previsto. Vincoli esistenti

b. Edilizia privata Trasformazioni del tessuto residenziale

c. Ambiente

2. Opere pubbliche Lavori pubblici Manutenzione e progetti pubblici attuati

3. Amministrativo Demografici Anagrafe

4. Finanziario a. Tributi TARI (utenze non domestiche)

b. Economato Patrimonio residenziale pubblico

5. Sociale Servizi sociali Archivio dei servizi prestati

6.SUAP (servizio associato co-mune di Bussero e Gorgonzola)

Attività produttive Trasformazioni attività commerciali e pubblici esercizi

Tabella 2 - Fonti e dati potenzialmente disponibili

4.3.2. Elenco delle banche dati rese disponibili Gli uffici comunali hanno reso disponibili i seguenti dati:

a. Data base topografico (shape) b. Piano di governo del territorio (vettoriale) c. Valutazione ambientale strategica (testuale) d. Componente geologica (shape) e. Reticolo idrografico minore (shape) f. Opere pubbliche e private (supporto cartaceo e/o excel) g. Banca dati anagrafe e tributi (excel)

Ad integrazione delle banche dati conoscitive del territorio del Piano territoriale di coordinamento provinciale e del Piano territoriale regionale, recepiti dal Documento di piano, il responsabile del settore tecnico è stato in-formato della possibilità integrare la banca dati unica per il monitoraggio, utilizzando i dati conoscitivi che la regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali tramite l'applicativo web SIMON. Per la maggior par-te i dati si riferiscono all'uso del suolo (Dusaf 2.1) e possono essere modificati dai comuni con dati più precisi, più corretti o più aggiornati, contestuali al momento dell’approvazione del PGT.

4.3.3. Livello di trattabilità dei dati raccolti e considerazioni di merito La ricognizione dei dati raccolti e sintetizzati nella tabella 1 evidenzia che le banche dati immediatamente di-sponibili ai fini del monitoraggio sono:

- il Database Topografico, - gli strati informativi del Documento di Piano, della componente geologica e della Rete ecologica previsti

dall'art. 3 della L.r. n. 12/2005, pubblicati sul portale PGTWEB della regione Lombardia, con sistema di ri-ferimento WGS84 UTM Zona 32N.

Fonte Dato raccolto Formato

al 2015.05 Livello di trattabilità

Utilizzo in ambiente Gis

Ufficio Tecnico

a. Urbanistica DBT shapefile Medio-Alto Immediato, (rilevati alcuni strati informativi con dati incompleti)

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Documento di Pia-no

shapefile Alto Immediato

PGT Piano di governo del territorio

Dwg

Medio-basso Previa normalizzazione, conver-sione in shape e digitalizzazione dei dati testuali in .dbf

Valutazione am-bientale

Microsoft Word

Basso Previa costruzione degli indicatori in .shp e .dbf

Studio Geologico e Reticolo idrico

shapefile Alto Immediato

Studi di settore del PGT

Microsoft Word

Basso Previa costruzione in .shp e .dbf

tabelle del PGT Excel Medio Trasformazione in dbf

Relazioni Microsoft Word

Basso Digitalizzazione e trasformazione in dbf

b. Edilizia Pratiche edilizie Registro cartaceo

Basso Digitalizzazione e trasformazione in dbf

Opere pubbliche

a. Lavori pubblici Determine G.C. Excel Medio Trasformazione in dbf

Amministrativo

a. Demografico Excel Medio-alto Trasformazione in dbf

Finanziario

a.Tributi Excel Medio Trasformazione in dbf

Tabella 3 - Fonti, dati raccolti e trattabilità in ambiente Gis La ricognizione degli strati informativi del Database Topografico ha rilevato alcune imprecisioni nella compila-zione degli strati informativi, in particolare:

a. il file P030104.dbf, numeri civici e lo strato informativo T030101.dbf, toponimo stradale non sono com-pleti se confrontati con il campo INDIRIZZI del database comunale Anagrafe e un toponimo è errato,

b. il file A02010.shp, edifici, unità volumetrica riporta valori errati nel campo UN_VOL_AV, c. i files A010104.shp, L010107.shp, P010108.shp della Rete stradale non sono completi se confrontati con il

campo INDIRIZZI del database comunale Anagrafe.

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La ricognizione delle altre banche dati ha rilevato che: a. il Piano di governo del territorio non è stato elaborato secondo la Direttiva Inspire :

- le tavole in formato .dwg non sempre sono georeferenziate, - gli elementi geometrici non sono autoconsistenti e non contengono informazioni alfanumeriche. I layer

in prevalenza sono stati classificati rispetto alla descrizione riportata nella legenda della tavola, b. i dati dei settori comunali demografico, del settore tributi devono essere normalizzati, in particolare:

- la banca data Anagrafe, prima di essere rielaborata e trasformata in dbf , deve correggere e uniformare i testi dei toponimi esistenti e aggiungere i campi TIPO, TOPONIMO, NUM_CIV, BARRATO, SCA-LA e TP_ID* (codice via), normalizzati rispetto allo strato informativo T030101.dbf del DBT,

- la banca dati del settore tributi deve essere rielaborata costruendo i campi TIPO, TOPONIMO, NUM_CIV, BARRATO, SCALA e TP_ID* (codice via) e normalizzata rispetto allo strato informati-vo T030101.dbf del DBT,

c. i dati degli altri settori devono essere digitalizzati e/o normalizzati almeno in formato excel aggiungendo ai campi esistenti i campi TIPO, TOPONIMO, NUM_CIV, BARRATO, SCALA e TP_ID* (codice via), campo chiave per la georeferenziazione.

Il monitoraggio del Piano può quindi utilizzare le banche dati immediatamente disponibili del Database Topo-grafico e i file del Piano consegnati per la pubblicazione alla regione Lombardia e disponibili sul portale Pgtweb. 4.3.4. Proposta di integrazione nelle procedure di raccolta dei dati con un protocollo finalizzato alla futura co-struzione della banca dati unica Volendo normalizzare i dati di tutti i settori comunali, perché sia possibile trattarli in ambiente Gis, si propone di integrare le procedure di raccolta attuali come segue:

a. la raccolta di tutti i dati deve essere effettuata in formato excel o acces, senza variare i contenuti delle in-formazioni raccolte e le procedure di sicurezza ora adottate. Il risultato atteso è che i dati attualmente di-sponibili solo in formato cartaceo saranno digitalizzati,

b. i fogli di calcolo excel o acces dovranno essere integrati da alcuni campi estesi a tutte le banche dati comu-nali. La loro compilazione è indispensabile alla successiva costruzione del campo chiave di spazializzazio-ne delle informazioni tabellari sul Database Topografico comunale.

I campi previsti sono: TIPO TP_STR_NOM NUM_CIV BARRATO SCALA COD_VIA via, viale, ecc. ALESSANDRO MANZONI 12 A 1 codice via Testo, 10 Testo, 150 Testo, 5 Testo, 10 Testo, 10 Testo, 12

L'altro elemento fondamentale per spazializzare sul territorio i dati alfanumerici delle banche dati comunali è a costruzione della banca dati Stradario digitale lineare e puntuale. Infatti, attraverso le procedure di join tabellare del campo chiave indirizzo (COD_INDIR) dei cittadini o delle attività, posso georiferire la localizzazione sul territorio di ogni cittadino e di ogni attività. Il campo chiave delle banche dati tabellari sarà composto dalla con-catenazione dei campi previsti nella procedura di raccolta dati: "TIPO & TP_STR_NOM & NUM_CIV & BARRATO & SCALA" collegato con un join tabellare al corrispondente campo chiave dello Stradario. In questo modo ottengo una corrispondenza biunivoca tra punto spazializzato geometricamente sul territorio e informazioni alfanumeriche, stabilizzata esportando il risultato del join nella matrice Anagrafe_2015. Dopo aver progettato lo stradario digitale e aver spazializzato la matrice Anagrafe_2015 mediante un join tabel-lare rispetto al campo chiave è esemplificata la consultazione della matrice Anagrafe_2015 sul Viale Europa.

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Fig. 3 - Estratto della costruzione dello stradario digitalizzato e dell'anagrafe georeferenziata Per completare correttamente la georeferenziazione dei dati della matrice Anagrafe_2015, il punto spazializza-to sullo stradario deve essere spostato sull'edificio corrispondente. Lo stradario digitalizzato è indispensabile per spazializzare la popolazione e quindi valutarne i bisogni e le pres-sioni esercitate sul territorio. Per il territorio di Bussero è stata fatta una verifica per stabilire quali criticità si potevano incontrare nella sua costruzione. Utilizzando gli shape lineari del grafo stradale (L010107), puntuali del giunto stradale (P010108), degli accessi con l'attributo numeri civici (P030104) e del dbase toponimo stradale (T030101) del DBT come dato iniziale, mediante il comando join tabellare incremento le banche dati con il campo chiave COD_VIA e creo uno shape lineare che contiene i campi previsti per costruire lo stradario digitale. Le verifiche fatte per Bussero hanno evidenziato l'attribuzione di alcuni tratti della viabilità ai comuni limitrofi, quindi gli elementi dello shape lineare sono stati tagliati con il comando clip rispetto al confine comunale, sono stati cancellati i tratti stradali del sistema rurale, privi di codice via, Sono stati corretti i campi COD_VIA, TP_STR_NOM, TP_STR_COD, TP_STR_NOM, TP_STR_LOC e COD_ISTAT dei sedimi stradali compre-si nel territorio di Bussero.

Fig. 4 - Estratto della Table dello stradario digitalizzato La verifica della possibilità di collegare con join tabellare il campo indirizzo dell'Anagrafe con il campo indirizzo dello shape tabellare T030104, ha rilevato alcune criticità. Il confronto del campo TP_STR_NOM dello shape puntuale con i toponimi della banca dati demografici evi-denzia la mancanza di alcuni tratti stradali. Anche il campo NUM_CIV dello shape tabellare non è completo.

24

Dopo aver effettuato le necessarie correzioni sui tratti stradali, completato e georeferenziato i numeri civici e i numerosi Barrati mancanti si potrà collegare con un join tabellare il campo chiave indirizzo (COD_INDIR) il dbase Anagrafe allo stradario.

Fig. 5 - Estratto dell'elenco a confronto degli elementi lineari del grafo stradale e del toponimo Anagrafe

25

Parte III Piano di governo del territorio e Set di indicatori previsti dalla Valutazione ambientale strategica

1. Obbiettivi del Documento di Piano stimati nel Rapporto ambientale Gli obbiettivi generali e specifici del Documento di piano valutati dal Rapporto ambientale vengono sintetizzati nei seguenti punti: 1.1. Interventi sulla viabilità Gli interventi relativi alla viabilità si propongono di:

a. ridurre il traffico di attraversamento, b. incentivare l'uso dei mezzi pubblici e della stazione della linea metropolita MM2, c. completare e realizzare le piste ciclopedonali previste e incentivarne l'utilizzo, d. valorizzare il ruolo di porta della città della Stazione della MM2 attraverso:

- la possibile dislocazione di attività strategiche, - il ruolo di luogo di interscambio del trasporto pubblico (ferro – gomma), - il ruolo di caposaldo della rete della mobilità lenta e i il previsto il collegamento ciclabile del centro cit-

tadino con la Strada Padana superiore a sud.

1.2. Interventi di riqualificazione del tessuto urbano (pubblico e privato - residenziale e produttivo) Gli interventi di riqualificazione del tessuto urbano si propongono di:

a. realizzare delle attrezzature mancanti dei servizi pubblici e privati, b. indirizzi di sviluppo previsti per il settore residenziale e produttivo:

- recuperare il patrimonio edilizio esistente, - riqualificare gli insediamenti attraversati dalle linee dell'alta tensione in occasione dell'attuazione degli

Ambiti di trasformazione interessati dalla loro presenza, c. recuperare e valorizzare il patrimonio storico esistente, costruito e non, storico e più recente, edilizio ed ur-

bano, a salvaguardia dell’identità storico – culturale della comunità locale: patrimonio tipologico, morfolo-gico, culturale e urbanistico,

d. criteri ed indirizzi previsti per gli interventi negli Ambiti di trasformazione e negli Ambiti di riqualificazio-ne nel tessuto urbano: - urbanizzazioni primarie e secondarie funzionali al progetto (Standards qualitativi), - norme specifiche per regolamentare e favorire la bioedilizia, - contenimento dell’urbanizzato, da ricompattare, - introduzione di elementi naturalistici negli insediamenti per unificarli in un’immagine verde, - riduzione dell'inquinamento elettromagnetico prevedendo l'interramento o lo spostando di alcuni elet-

trodotti esistenti. 1.3. Interventi di valorizzazione ambientale Gli interventi relativi alla valorizzazione ambientale si propongono di:

a. valorizzare gli spazi verdi esistenti e di progetto, pubblici e privati, e risanare l’arredo e il decoro urbano, b. acquisire il Parco del Molgora come di polmone verde, conservando le attività agricole per le generazioni

future, c. acquisire le aree verdi pubbliche del tessuto urbano come corridoio di fruizione ecologica e di connessione

tra le aree agricole ad ovest, e le aree del Plis del Molgora a est, d. realizzare in compensazione un corridoio ecologico di connessione tra gli ambiti tutelati del Naviglio Mar-

tesana a sud, e il territorio agricolo a nord – ovest e. conservare la connessione tra le aree del Plis a nord - ovest e le aree agricole ad ovest del territorio comu-

nale.

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Rispetto a questi obbiettivi il Rapporto ambientale valuta nullo o basso l'impatto delle corrispondenti azioni di Piano confrontato con i criteri di compatibilità ambientale previsti nel D.c.r. n. 351 del 2007. Le verifiche di so-stenibilità per alcune azioni specifiche sono però rinviate ad ulteriori approfondimenti da condurre in sede di at-tuazione del Piano attuativo. In sede progettuale dovranno essere affrontati e risolti i temi solo evidenziati dal Rapporto ambientale. (es. accesso e sosta del sistema viabilità, regimazione e smaltimento delle acque meteori-che, contenimento dei consumi energetici, emissioni in atmosfera e impatto acustico). Ogni Piano attuativo dovrà valutare in sede di progettazione la sostenibilità dei temi specifici i cui effetti sono rimasti incerti. Le maggiori incertezze riportate nella matrice di valutazione delle azioni di Piano riguardano:

- per il 45% delle azioni il mantenimento della qualità del suolo e sottosuolo, e il contenimento delle emis-sioni in atmosfera,

- per il 55% delle azioni il contenimento dell'inquinamento acustico. Tutti gli effetti relativi agli interventi di valorizzazione del sistema ambientale sono valutati positivi o nulli.

2. Set di indicatori previsti dalla Valutazione ambientale strategica II Rapporto ambientale dichiara che i set di indicatori proposti sono solo preliminari e sollecita la loro integra-zione in fase di monitoraggio. 2.1. Set preliminari di indicatori previsti dal Rapporto ambientale I Set preliminari di indicatori proposti dal Rapporto ambientale si dividono in tre gruppi:

a. il primo riporta gli indirizzi e gli indicatori descrittivi tratti dalle schede del Rapporto di sostenibilità del progetto Ecosistema Metropolitano elaborati per singolo comune,

b. il secondo riprende gli indicatori istituzionali del PTCP di Milano del 2003. In particolare, gli indicatori di sostenibilità di cui all'art. 86 delle Norme di attuazione del PTCP, vigente alla data di approvazione del Piano,

c. il terzo è un Set di indicatori prestazionali introdotto ... per misurare il grado di efficacia degli obbiettivi del piano o il loro stato di attuazione. L'elenco ...di indicatori deriva dall'esame del Piano, in funzione de-gli indirizzi strategici espressi.

2.2. Banche dati dei Set di indicatori previsti e metodologie di aggiornamento. Qualche analisi critica Il Rapporto ambientale rinvia al monitoraggio:

a. la scelta degli indicatori definitivi e la costruzione delle relative banche dati, b. l'onere di progettare e predisporre la banca dati unica, c. le procedure di raccolta e archiviazione dei dati, d. l'acquisizione degli strumenti informatici per la gestione del Sistema informativo di monitoraggio del Pia-

no, e. la formazione del personale comunale per la consultazione dei dati che confluiranno nei rapporti periodici

che, con frequenza indicativamente triennale, dovrà essere pubblicato sul sito comunale. 2.2.1. Le banche dati dei Set di indicatori preliminari non sono disponibili In via sperimentale il Rapporto ambientale individua nel secondo e nel terzo Set gli indicatori di riferimento ri-tenuti pertinenti a caratterizzare l’efficacia nel tempo di ciascuna azione del Documento di piano. Gli indicatori provinciali e gli indicatori prestazionali assumono il ruolo di indicatori di risposta agli indicatori di stato e pressioni definiti per le azioni di Piano.

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Ciò nonostante il Rapporto ambientale non prevede per nessuno dei tre Set di indicatori la costruzione delle ri-spettive banche dati. Quindi perché sia possibile mettere in atto la sperimentazione del processo di monitorag-gio indicata dal Rapporto ambientale, questa deve essere preceduta dalla costruzione di tutti gli strumenti neces-sari alla sua attuazione. Infatti le informazioni riferite agli indicatori preliminari non sono georiferite, e quindi non possono fornire nessuna indicazione di dettaglio per descrivere in che modo gli effetti delle azoni del Piano si manifestano sul territorio, in quali parti e con quale intensità. Gli indicatori del PTCP sono:

- Indicatore I1 - riuso del territorio urbanizzato, - Indicatore I2 - permeabilità dei suoli urbani, - Indicatore I3 - dotazione di aree verdi piantumate, - Indicatore I4 - frammentazione degli insediamenti produttivi, - Indicatore I5 - accessibilità alle stazioni ferroviarie e/o metropolitane, - Indicatore I6 - dotazione di piste ciclo-pedonali, - Indicatore I7 - connettività ambientale

2.2.2. Le metodologie di aggiornamento previste dei Set preliminari di indicatori non sono efficienti L'aggiornamento dei tre Set di indicatori preliminari non georeferenziati può solo quantificare e riportare nelle schede la variazione percentuale dei parametri riferiti all'intero ambito comunale:

a. il primo Set di indicatori potrebbe riportare i dati delle nuove schede del Rapporto di sostenibilità del pro-getto Ecosistema Metropolitano compilando per ogni parametro le variazioni percentuali rilevate,

b. il secondo ed il terzo Set di indicatori, dopo aver interrogato o ridisegnato in ambiente Cad gli elementi ge-ometrici necessari, potrebbe anch'esso riportare nel Report la compilazione delle variazioni percentuali ri-levate per i singoli parametri rispetto all'intero territorio.

Si conferma che il monitoraggio attuato senza la preliminare progettazione, costruzione e georeferenziazione delle banche dati evidenzia numerose criticità sia nella qualità, sia nell'utilizzo delle informazioni raccolte. Ap-plicando lo stesso metodo utilizzato nella fase di valutazione ambientale i risultati sugli effetti di trasformazione del contesto di Bussero non potrebbero aggiungere nuove informazioni rispetto a quelle già elaborate. 3. Esemplificazione della costruzione di alcune banche dati dei Set di indicatori previsti dal Rapporto ambientale, rielaborando gli strati informativi disponibili in formato shape del DBT e del Documento di piano pubblicato La ricognizione dei dati e delle banche dati comunali, oltre alle difficoltà documentate, ha evidenziato la possi-bilità di costruire alcuni indicatori territoriali utilizzando il DBT e i file del Documento di piano pubblicati sul portale del Pgtweb regionale. 3.1. Banche dati disponibili Le banche dati immediatamente disponibili, per una parziale ricostruzione degli indicatori proposti dal Rappor-to Ambientale, sono il Database Topografico e i dati del Documento di piano pubblicati sul portale PGTWEB della regione Lombardia, entrambe georiferite rispetto al sistema di riferimento WGS 1984 UTM Zona 32N. La rielaborazione dei livelli informativi del Database Topografico comunale e degli shape del Documento di Piano pubblicato è utilizzata per progettare alcuni degli indicatori preliminari previsti. In particolare gli indicatori descrittivi di elementi geometrici territoriali e i dati alfanumerici georeferenziati, po-tranno essere implementati conservando tutte le informazioni delle diverse soglie temporali di inserimento dei nuovi dati, e potranno anche essere combinate e arricchite in futuro con nuovi campi di informazioni e con altre banche secondo i principi di interoperabilità ai sensi alla Direttiva 2007/02/CE.

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3.2. Progettazione e costruzione di alcune banche dati degli indicatori preliminari Si procede alla progettazione e costruzione degli indicatori preliminari. 3.2.1. Indicatore I1 - riuso del territorio urbanizzato Utilizzando lo shape amb_tras del Documento di piano è possibile progettare la banca dati dell'indicatore pro-vinciale che esprime il rapporto percentuale tra:

.

.∗ 100

Il nuovo shape si chiama IND_I1. Rispetto allo shape originale conserva l'identificativo di ogni Ambito di trasformazione, la sigla dell'Ambito di trasformazione contenuta nel Piano, le note e il codice Istat del comune. Tre sono i campi aggiunti: due esplicitano i dati geometrici delle superfici georiferite in metri quadrati e nel ter-zo campo con il comando field calculator si scrive il rapporto percentuale della formula dell'indicatore I1. Schema logico Entità - Relazione

Specifiche di contenuto del nuovo shape poligonale IND_1 AMB_TRAS Identificativo di ogni Ambito di trasformazione previsto dal piano NOM_AMB Sigla di ogni Ambito di trasformazione previsto dal piano NOTE Denominazione dell'Ambito di trasformazione COD_ISTAT Codice identificativo del comune SUP_RIG Sup. territoriale in mq delle aree di rigenerazione urbana previste dal piano SUP_F3 Sup. territoriale in mq delle aree di valore naturalistico valorizzate e non trasformate SUP_TOT Sup. territoriale in mq degli Ambiti di trasformazione previsti dal piano I1 Rapporto tra (SUP_RIG/SUP_TOT)*100 Proprietà dei campi aggiunti Nome del campo Tipo Lunghezza SUP_RIG Double 12,2 SUP_F3 Double 12,2 SUP_TOT Double 12,2 I1 Double 6,2 Progettazione fisica

Fig. 6 - Estratto della Table dell'Indicatore I1

amb_tras sup. totale AT

sup. di rigenera-zione urbanaIND_1 superficie geometrie

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L'interrogazione del campo I1 con il comando Statistic permette di conoscere la somma delle percentuali delle aree di rigenerazione urbana rispetto alla totalità delle previsioni di Piano, pari al 41,42% richiesta dall'indicato-re provinciale. L'estratto della visualizzazione dello shape IND_I1 individua gli Ambiti di trasformazione che prevedono una rigenerazione del tessuto urbano rispetto agli Ambiti di trasformazione in aree libere dove non sono ancora state attuale le previsioni del PRG previgente. La consultazione della Table permette di valutare le superfici interes-sate e le percentuali di rigenerazione urbana previste dal Piano.

Fig. 7 - Estratto della visualizzazione dello shape IND_I1 3.2.2. Indicatore I3 - dotazione di aree verdi piantumate Il Database Topografico e la mappa Corridoi del Documento di piano contengono alcuni dati per la progetta-zione dell'indicatore provinciale che esprime il rapporto tra :

. ,

.∗ 100

Il nuovo shape si chiama IND_I3 In questo sono quattro le entità necessarie a costruire la nuova banca dati. Lo shape poligonale della superficie comunale è stato elaborato convertendo lo shape lineare comune pubblica-to sul portale regionale. L'interrogazione degli strati informativi del DBT conferma che non ci sono boschi esi-stenti nel territorio comunale ad eccezione di una piccola area di fascia riparia lungo il torrente Molgora. Lo shape lineare filari alberati viene trasformato in shape poligonale, ipotizzando con il comando buffer una pro-fondità dei filari di 5 metri. Dallo shape corridoi vengono selezionati e esportati i record delle nuove aree a bo-sco previste dal Piano. Con un join spaziale implemento la banca dati del file superfici arborate poligonale Schema logico Entità - Relazione

COMUNE

superficie

CORRIOI

A060102

L060402 Filari arbustivi

Filari (profondità 5 mt)

IND_3

Superfici arborate

Sup. riparie Sup. filari Sup. boschi previsti Sup. comune

superficie

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Specifiche di contenuto dello shape poligonale Superfici arborate Id Identificativo di ogni superficie boscata, arborea e arbustiva ISTAT Codice identificativo del comune FIL_ARB_TY Enumerato tipo di filare, siepe (conservando i dati del file L060402) FOR_PC_TY Enumerato tipo di formazione arborea (conservando i dati del file A060102) STATO Esistente o di progetto (1, 0) SUP_ARB Superficie in mq di ogni area boscata, arborea e arbustiva ST_COM Superficie territoriale in mq del comune I3_supA_St Rapporto tra (SUP_ARB/ST_COM)*100 Proprietà dei nuovi campi aggiunti Nome del campo Tipo Lunghezza STATO Short 4 SUP_ARB Double 12,2 ST_COM Double 12,2 I3_supA_St Double 6,2 Progettazione fisica

Fig. 8 - Estratto della Table dello shape Superfici arborate Con il comando summarize sul campo STATO e somma del campo SUP_ARB esporto i dbase che contengo-no le informazioni della somma delle superfici arborate comunali esistenti e di progetto. Eseguo i join tabellari con il campo chiave FID_j_OID con lo shape poligonale COMUNE, esporto lo shape IND_3 che contiene tut-te le informazioni necessarie per compilare con il comando field calculator il campo I3_SupA_St della percen-tuale richiesta dall'indicatore provinciale.

Fig. 9 - Estratto della Table dello shape IND_I3

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La visualizzazione dello stralcio dello shape Superfici arborate permette di fare alcune considerazioni di merito. Il territorio di Bussero appartiene all'Unità di paesaggio dell'Alta pianura irrigua ed è privo di aree arborate ad eccezione di una piccola fascia riparia e dei filari arbustivi caratteristici di questi contesti agricoli. L'obbiettivo raccomandato dal PTCP di piantumare l'8% della superficie comunale, non tiene conto del carattere agricolo comunale e va quindi valutato unitamente ad altri indicatori, per supportare con i dati acquisiti le decisioni co-munali. Ad esempio lo shape P060403 del DBT rileva un notevole patrimonio arboreo di 4.177 alberi concentrati per lo più nei giardini pubblici e privati, nei viali e nelle aree verdi pubbliche del tessuto urbano, non inseriti nel calco-lo, come non è stata calcolata una eventuale piantumazione delle aree di esondazione del torrente Molgora.

Fig. 10 - Estratto della visualizzazione dello shape IND_I3

3.2.3. Indicatore I4 - frammentazione degli insediamenti produttivi Utilizzando lo shape amb_urb del Documento di piano è possibile progettare la banca dati dell'indicatore pro-vinciale che esprime il rapporto percentuale tra:

.∗ 100

Il nuovo shape si chiama IND_I4. Per costruire l'indicatore eseguo un select by attribute dei records degli ambiti produttivi esistenti e previsti, e-sporto i dati dalle entità amb_urb (ambiti urbanizzati) e amb_tras (ambiti di trasformazione) del Documento di piano pubblicato. Creo un nuovo shape lineare dei fronti produttivi adiacenti alle aree agricole in metri. Degli shape originali conservo la sigla dell'ambitoe il codice Istat comunale. Vengono aggiunti i campi identificativi dell'indirizzo, un campo per raccogliere i dati qualitativi degli ambiti e il campo superficie che esplicita le geometrie degli ambiti. Il campo perimetro è vuoto. Facendo un join spaziale rispetto allo shape lineare perimetro implemento la banca dati con i perimetri adiacenti alle aree agricole in me-tri. Aggiungo il campo I4_P_SupP e con il comando field calculator imposto il rapporto percentuale della for-mula definita dal Piano territoriale di coordinamento provinciale per l'indicatore I4.

amb_urb IND_4 geometrie

amb_tras

ambiti produttivi esistenti

ambiti produttivi previsti

perimetro ambiti produttivi adiacenti alle aree agricole Perimetro ambiti

Sup. ambiti prod.

Perimetro ambiti

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Lo shape dell'Indicatore I4 ha associato il seguente database informativo: Specifiche di contenuto dello shape poligonale IND_4 COD_ISTAT Codice identificativo del comune ID_PROD Identificativo di ogni area produttive esistente e prevista dal piano AMB_NOME Sigla del tipo di tessuto urbano o dell'Ambito di trasformazione previsto AMB_TY Classificazione ambito esistente 0, previsto dal piano 1 TIPO_VIA Via, Viale, Piazza ecc. TP_STR_NOM Toponimo NUM_CIV Numero civico BARRATO Barrato CARENZE Carenze segnalate e Criticità ambientali PER_PROD Perimetro (mt) adiacente a aree non urbanizzate aree produttive esistenti e previste dal piano SUP_ PROD Superficie territoriale in mq delle aree produttive esistenti e previste dal piano I4_P_SupP Rapporto tra (PER_PROD /SUP_PROD)*100 Proprietà dei nuovi campi aggiunti Nome del campo Tipo Lunghezza AMB_TY Short AMB_NOME Testo 50 TIPO_VIA Testo 10 TP_STR_NOM Testo 150 NUM_CIV Testo 5 BARRATO Testo 10 CARENZE Text 50 PER_PROD Double 12,2 SUP_ PROD Double 12,2 I4_P_SupP Double 6,2 Progettazione fisica

Fig. 11 - Estratto della Table dello shape IND_I4 Le informazioni georeferenziate permettono di evidenziare la frammentazione di alcuni insediamenti produttivi non rilevabile valutando il risultato dell'indicatore applicato all'intero territorio comunale che risulta inferiore al valore raccomandato ≤ 2%. I campi vuoti dell'indirizzo potranno essere implementati con i dati con il dbase T0300104 che contiene i topo-nimi delle strade avendo fatto prima un join con le geometrie lineari spazializzate del grafo stradale del DBT.

33

Fig. 12 - Estratto della Table dello shape IND_I4 3.2.4. Indicatore I5 - Accessibilità alle stazioni ferroviarie e/o metropolitane Questo indicatore permette di valutare la dotazione di parcheggi di interscambio in funzione del numero di spo-stamenti su ferro con origine nel comune di Bussero e quelli dei comuni confinanti senza stazione. Ampliando la consultazione ai flussi con origine e destinazione nel comune anche agli altri mezzi di trasporto può essere fatta una prima stima del tipo di spostamento prevalente (privato o pubblico) della destinazione e della popola-zione gravitante sul territorio comunale.

. ′

. . . . .∗ 100

I dati relativi alla dotazione di parcheggi sono contenuti nello shape poligonale ser_com del Documento di pia-no. Il dato delle numero di spostamenti su "ferro" con origine nel Comune e per i comuni confinanti sono de-sunti dal file matrix_pendo2001.cvs del 14° Censimento generale della popolazione (21 ottobre 2001). Dallo shape A020102 del DBT con il comando select by attributes seleziono ed esporto l'edificio Stazione (e-numerato EDIFIC_USO 02060301) nel nuovo file A020102Stazione. Utilizzando il comando select by location sui record del file ser_com rispetto al file A020102Stazione trovo gli elementi localizzati in un raggio di 250 mt dalla sorgente, applicando poi select by attributes sulla selezione corrente, seleziono solo i parcheggi e le piazze con parcheggio, esporto quindi i record nel nuovo file ser_com_par250. Applicando il comando sta-tistic al campo superfici ottengo la somma dei metri quadri di parcheggio di interscambio (11.168,75 mq). Ag-giungo al file ser_com_par250 il campo N_postAuto, ipotizzo in 30 mq la superficie utile per ogni parcheggio (25 + 15 mq di spazio di manovra). Il numero di posti auto totale è di 371. Selezionando dalla matrice matrix_pendo2001 i comuni limitrofi senza stazione, il comune di Bussero e sele-zionando solo gli spostamenti del campo 8 uguali a 3 (metropoitana) ottengo che 2498 residenti dei comuni limi-trofi più 1273 residenti utilizzano la stazione di Bussero per un totale di 3771 individui.

Fig. 13 - Spostamenti in metropolitana dei comuni limitrofi privi di stazione

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Fig. 14 - Georeferenziazione dei parcheggi di interscambio dell'indicatore IND_I5 Il rapporto dell'indicatore I5 è di 9,54% prossimo al valore raccomandato dal PTCP pari al 10%. 4. Definizione di alcuni indicatori per valutare la sostenibilità del Piano integrati in fase di monitoraggio La rielaborazione in ambiente Gis di altre banche dati, rese disponibili dal portale del Sistema informativo terri-toriale integrato della regione Lombardia e dal portale Istat regionale, viene utilizzata per progettare e integrare nuovi indicatori utili a valutare i temi delle azioni di Piano risultati incerti ed a monitorare la compattezza urba-na e morfologia perimetrale ed il consumo di suolo agricolo. 4.1. Bilancio gravitazionale Partendo dalla matrix_pendo2001 è possibile descrivere la domanda di mobilità esistente dell'intero comune di Bussero, integrando l'indicatore I5 previsto nel Rapporto ambientale. File utilizzati:

- Comuni_01 (shapefile “Comuni_01_poly”) poligoni dei comuni italiani - Matrix_pendo2001 (cvs“matrix_pendo2001”) trasformarto in .dbf - Confine_comunale_Bussero (shapefile “CONFINE_poly”)

Selezionando nella tabella matrix_pendo2001, il campo 1 (provincia origine) e campo 2 (comune origine). e il campo 5 (provincia destinazione) e il campo (comune destinazione) con il comando Select by attributes trovo rispettivamente quanti utenti hanno origine o destinazione nel comune di Bussero. Esporto i due dbase con i re-cord selezionati per origine e destinazione. Devo ora attribuire le coordinate XY ai record dei diversi comuni, per fare ciò converto in punti, con il comando convert polygon to point di ET Geowizard, lo shape poligonale Comuni_01 e lo chiamo PT_comuni_01. Aggiungo alle tabelle due dbase il campo Cod_J che individua il co-dice di ogni comune mediante la concatenazione del CAMPO5/ CAMPO6 per i record con origine Bussero e CAMPO1/ CAMPO12 per i record con destinazione Bussero e gli zeri necessari a uniformare i dati rispetto al campo chiave COD_PRO dello shape PT_comuni_01. Posso ora fare il Join tabellare tra i due dbase Busse-ro_uscita e Bussero_entrata rispetto al campo chiave COD_PRO_j_Cod_J. Ora i due dbase contengono le co-ordinate XY dei comuni di riferimento. Utilizzando il comando Display XY data visualizzo i punti georeferen-ziati nello spazio. Esporto le due tabelle con i punti visualizzati per stabilizzare gli shape facendo un summarize

35

su CAMPO11 in modo da conoscere il numero della popolazione che si sposta con origine o destinazione nel territori di Bussero. Posso ora effettuare il calcolo delle popolazione che esce dal territorio e la popolazione che entra ogni giorno nel territorio comunale per valutare se è necessario prevedere dei servizi appositi. Posso anche rappresentare graficamente quali sono le destinazioni prevalenti con la funzione Spider tool. Dalla tabella Bilancio gravitazionale rilevo che ogni giorno da Bussero escono 3796 residenti, mentre entrano in Bussero 910 persone. Escludendo gli spostamenti interni di 1517 persone. Il bilancio è negativo (910 - 3796) e non sembra necessario prevedere servizi a parcheggio supplementari. Altre indagini potrebbero riguardare il tipo di mezzo impiegato per gli spostamenti (bicicletta, auto, mezzo pubblico). Il bilancio gravitazionale evidenzia anche le destinazioni prevalenti degli spostamenti. I due spostamenti giorna-lieri più rilevanti sono: da Cernusco sul Naviglio 98 persone, verso Milano 1595 persone.

Fig. 15 - Estratto della Table dello shape bilancio gravitazionale I due estratti descrivono il flusso di popolazione con origine in Bussero e il flusso di popolazione con destina-zione Bussero

Fig. 16 - Estratto della visualizzazione dei flusso di individui con origine in Bussero

36

Fig. 17 - Estratto della visualizzazione dei flusso di individui con destinazione Bussero 4.2. Indicatore di consumo del suolo L'indicatore Indice del consumo di suolo (ICS) del Piano territoriale di coordinamento provinciale, introdotte dal Rapporto ambientale valuta la sostenibilità del suolo trasformato in funzione del rapporto percentuale:

∗ 100

L'analisi dei dati elaborati dalla banca dati Dusaf4 evidenzia solo che l'insediamento urbano di Bussero nel 2012 aveva consumato meno suolo agricolo rispetto ai comuni contermini, con un ICS pari a 29,84%, ma non fornisce altre informazioni utili alla programmazione e gestione del territorio comunale. Infatti non ho nessuna informazione della compattezza o frammentazione del suolo urbanizzato.

Fig. 18 - Indice di consumo di suolo (ICS) - confronto con gli insediamenti urbani contermini a Bussero

Legenda

Comuni_CF_Dusaf4

ICS

29,84

29,85 - 31,00

31,01 - 31,61

31,62 - 39,82

39,83 - 52,27

37

Fig. 19 - CF e indice dI consumo di suolo (ICS) - confronto rispetto agli insediamenti urbani contermini 4.3. Coefficiente di forma - Compattezza urbana e morfologia perimetrale La modalità analitica del coefficiente di forma valuta la forma perimetrale degli insediamenti urbanizzati. Il va-lore ideale del coefficiente è pari a 1 nel caso di massima compattezza, che corrisponde alla forma di un cerchio con area uguale a quella dell'insediamento indagato, mentre è uguale a zero nel caso di massima dispersione. In termini matematici il calcolo si esprime con la seguente formula: / ², dove CF è il coefficiente di frammentazione perimetrale; P è il perimetro del centro urbanizzato; e Pc è il perimetro del cerchio ideale aven-te una superficie pari al centro urbanizzato considerato; A è la superficie del centro urbanizzato considerato.

2 ∗ ∗ .

Il Coefficiente di forma pari a 0,33 indica per Bussero una morfologia insediativa abbastanza frastagliata, molto al di sotto dell'1 teorizzato, anche se lo stato di fatto è tra i migliori rispetto ai comuni contermini. Osservando il territorio si può notare che l'insediamento urbano più distante dal centro è localizzato nella parte nord-ovest del territorio, lungo la via Monza. I rischi ed i disvalori, che l'Amministrazione potrebbe affrontare nella gestione del territorio comunale, sono: a) la maggiore distanza dai centri; b) l'elevata interferenza con i contorni agricoli o naturali; c) gli elevati costi sociali, economici ed ambientali.

Fig. 20 - Carta della compattezza urbana - confronto con gli insediamenti urbani contermini (Dusaf4) Ripetendo l'analisi utilizzando lo shape del Documento di piano che identifica la geometria georeferenziata de-gli insediamenti urbani, si possono notare le differenze dovute alla scala di maggior dettaglio e dell'aggiorna-mento dei dati rispetto alla banca dati Dusaf4

Legenda

Comuni_CF_Dusaf4

CF - Indice compattezza urbana 2012

0,22

0,23

0,24 - 0,26

0,27 - 0,29

0,30 - 0,33

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Fig. 21 - Coefficiente di forma (CF) e indice dI consumo di suolo (ICS) - insediamenti urbani Bussero L'indice di compattezza urbana di Bussero alla data del 31/12/2013 pari a 0,28 sembra indicare un'incremento della frammentazione degli insediamenti, ma il confronto con la figura 2 evidenzia che le trasformazioni sono state fatte all'interno del tessuto urbano. Quindi il dato è dovuto al maggior dettaglio con cui è stato individuato il tessuto urbano. L'indice ICS rileva infatti un aumento di uso del suolo per la trasformazione delle aree non urbane interne al perimetro urbano.

Fig. 22 - Carta della compattezza urbana (CF) dei comuni e overlay delle aree agricole di Bussero rilevate dal Piano nel 2014

Fig. 23 - Coefficiente di forma (CF) e indice dI consumo di suolo (ICS) - insediamenti urbani Bussero

Legenda

Insediamenti urbani

Comune_CF_Pgt_15040

0,28

Legenda

Comune_ICS_Pgt_15040

35,55

Insediamenti urbani

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4.4. Consumo di suolo agricolo Partendo dalle banche dati, uso del suolo Gai 1954, comuni, e dbase crcs dei consumi di suolo agricolo dal 1954 al 2009 del Dusaf è stato valutato rispetto al territorio di Bussero e dei comuni contermini quali hanno manifestato il maggior consumo si suolo per l’ampliamento del tessuto urbano ovvero quali comuni hanno vi-sto perdere la maggior quantità di area agricola. La verifica viene fatta per le soglie storiche desunte dalle ban-che dati Dusaf del 1954, 1999, 2007 e 2009. L'ultimo aggiornamento viene fatto rispetto alle banche dati del Pi-ano di governo del territorio del 2014.

Fig. 24 - Ettari e percentuali di consumo del suolo agricolo per soglie storiche.

Fig. 25 - Consumo di suolo agricolo tra il 1954 e il 2007 Pur essendo il secondo comuni con il più basso consumo di suolo agricolo, in questo periodo è pari a 26,06%, circa un quarto del territorio comunale.

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Fig. 26 - Consumo di suolo agricolo tra il 2007 e il 2009 Bussero conserva nel periodo 2007 -2009 un trend di basso consumo di suolo agricolo rispetto ai comuni limitrofi. I consumi maggiori sono localizzati nei comuni a ovest, nord - ovest e a sud del territori odi Bussero, che risentono una maggiore pressione alla trasformazione.

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Parte IV - Stima dei valori paesaggistici del piano 1. Indicatori sintetici probanti Riportando le nozioni acquisite nel corso di specializzazione, i Set di indicatori sintetici probanti per la costru-zione di una matrice dell'informazione mediante l'analisi di modelli valutativi della geostatistica multivariata, potevano essere:

- insularizzazione degli spazi inedificati, (rischi) - valori morfologici strutturali, (valore) - aspetti percettivi del paesaggio, possibili compromissioni (disvalore) - permanenza dell'impianto urbano, valore - cogenza vincolistica, valore - integrità dell'uso del suolo. 20 valore

Gli stessi indicatori in fase di monitoraggio sarebbero stati sottoposti ad aggiornamento e considerando le tra-sformazioni avvenute avrebbero espresso i nuovi giudizi di sostenibilità e di performance del piano. Per stimare il valore dei paesaggi di un piano, il contesto viene scomposto nelle sue componenti principali, semplificando la realtà, per valutare nel finito le interazioni e le tendenze alla trasformazione.21 Volendo ripercorrere una parte del modello valutativo basato sulla costruzione di indicatori di Valo-ri/Disvalori/Rischi proposto nella bibliografia consultata22, è necessario:

- raccogliere e trattare i dati conoscitivi di ogni tematica - suddividere il territorio in Unità di Indagine (UdI) sulle quali costruire la matrice di conoscenza della realtà

indagata, - costruire e stimare i fattori descrittori dell'intensità dei valori, disvalori e rischi degli indicatori tematici - eseguire l'analisi multidimensionale preliminare delle componenti principali e conclusiva non gerarchica

utilizzando il software Addawin - Costruire la carta della sensibilità del paesaggio utilizzando il software Gis.

1.1. Componenti caratterizzanti dei paesaggi di Bussero Nel caso studio le tavole dei vincoli e dei beni paesaggistici sono state utilizzate dal piano per conoscere nel continuo gli elementi caratterizzanti il territorio, suddivisi in: paesaggi agrari / naturali

a. paesaggio agricolo, b. nuclei rurali al servizio dell'agricoltura, c. paesaggio di valore naturalistico, d. idrografia - reticolo irriguo naturale (torrente Molgora, canali di irrigazione e verde ripariale) e reticolo

irriguo artificiale (canale Martesana), paesaggi degli insediamenti urbani

e. nuclei storici e loro evoluzione, f. sistema residenziale, produttivo, dei servizi, g. sistema infrastrutturale della mobilità e della mobilità lenta.

1.2. Costruzione della matrice di conoscenza dell'intensità dei vincoli Per il comune di Bussero è stata costruita la matrice di conoscenza dell'intensità dei vincoli che raccoglie alcuni dati trattati delle tavole conoscitive del piano.

20 Paolillo P.l., 2013, «La tecnica paesaggistica. Stimare il valore dei paesaggi nel piano», Maggioli, San Marino, pp. 72-73.

21 Paolillo P.l., 2013, pp. 80 e seguenti. 22 Paolillo P.L., Venturi Ferriolo M., 2015, «Relazioni di paesaggio. Tessere trame per rigenerare i luoghi», Mimesis, Sesto San Giovanni, pp. 99 - 112 .

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La Matrice identifica le unità di indagine in: a. geometrie continue e georeferenziate sul territorio in ambito Gis, b. geometrie discrete che suddividono il territorio in -esime celle di passo 10 metri,

e stima un indice parziale che valuta la stabilità del paesaggio attraverso l'effetto cumulativo di tutti i fattori di vincolo in cinque gradi di giudizio: Molto basso, Basso, Medio, Medio alto, Alto.

Fig. 27 - Matrice di raccolta dei dati, suddivisione in unità di indagine del territori e stima di intensità dei vincoli Utilizzando un software Gis ottengo per ogni singolo vincolo degli indicatori parziali di intensità, che rivelano per ogni cella la presenza o l'assenza del vincolo. Interrogando la singola cella con il comando identify, la fine-stra mi restituisce un carotaggio delle informazioni relative alla quantità ed alla tipologia di vincoli presenti.

Fig. 28 - Interrogazione della -esima cella della Matrice di stima di intensità dei vincoli Vengono di seguito elencate le variabili della matrice conoscitiva dei vincoli che potrebbero essere assunte per concorrere a costruire gli indicatori parziali necessari a costruire alcuni degli indicatori di sintesi per il territorio di Bussero e che dovrebbero essere poi trattati mediante l'analisi geostatistica utilizzando il software Addawin.

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Per ridurre il numero di variabili originali è necessario verificare se esistono delle correlazioni tra le variabili. L'analisi fattoriale delle componenti principali consente di sostituire e ridurre le variabili reali con nuove varia-bili, derivate dalla combinazione delle prime, in numero inferiore con perdita minima di informazioni. Sottopo-nendo poi ad analisi non gerarchica i cluster ottengo un numero limitato di gruppi che condividono le stesse ca-ratteristiche (isospazi) che devono essere interpretati e spazializzati in ambiente Gis per costruire la carta tema-tica della sensibilità paesaggistica. Le variabili delle componenti di stima degli indicatori che dovrebbero essere sottoposte a trattamento geostati-stico multivariato per costruire sono: 1.2.1. Indice di intensità vincolistica (Valore) L'indice misura la stabilità paesaggistico - ambientale garantita dalla disciplina dei vincoli vigenti, con le se-guenti variabili:

- la zona irrigua e fascia di rispetto del reticolo idrico minore rispettivamente di 5 e 10 mt, - le aree agricole strategiche, - le fasce riparie lungo il torrente Molgora, - i territori compresi nella fascia di rispetto di 150 mt dal torrente Molgora, - (SIBA), - gli ambiti di rilevanza naturalistica (Plis del Molgora), - la fascia di 500 mt di rispetto del canale della Martesana,

1.2.2. Indice di intensità dell'alterazione antropica, (Disvalore) L'indice misura gli elementi d'instabilità generatori d'alterazione, degrado, trasformazione antropica sul pae-saggio

- territori interessati dalle linee dell'Alta tensione e dalle fasce di Distanza di prima approssimazione, 1.2.3. Indice di integrità strutturale dei sistemi paesaggistici, (Rischi) L'indice misura gli effetti indotti sulla frammentazione territoriale dalle infrastrutture lineari di trasporto e dalle espansioni dispersive delle interferenze antropiche sulla funzionalità e sensibilità, generando elevati livelli di decontestualizzazione e compromissione delle risorse paesaggistiche

- forma perimetrale degli insediamenti urbanizzati - azienda a rischio di incidente rilevante. 2. Conclusioni Il piano del caso studio è migliorabile perché nella sua elaborazione non ha tenuto conto della necessità di pro-gettare e costruire le banche dati per attuare il monitoraggio. La georeferenziazione delle informazioni mediante l'utilizzo di un software Gis si conferma indispensabile per evitare la ripetizione delle procedure conoscitive e valutative del contesto territoriale analizzato. Nel corso della monografia sono state evidenziate le difficoltà incontrate nel progettare un Sistema di monito-raggio in mancanza dei necessari strumenti informatici e delle corrette procedura di raccolta e archiviazione dei dati e delle banche dati, soprattutto nel caso in cui il piano non sia stato elaborato secondo quanto previsto nella Direttiva Inspire. Nel caso studio con le due banche dati disponibili in formato shape (DBT e file pubblicati del Documento di Piano):

- è stato possibile costruire le banche dati degli indicatori solo previsti dal Rapporto ambientale, - è stato verificato se e con quali criticità è possibile costruire lo stradario digitale per spazializzare i dati ta-

bellari disponibili nelle banche dati comunali esistenti, - è stata valutata la necessità di estendere a tutti gli uffici interessati dal progetto di monitoraggio, l'integra-

zione nelle banche dati dei campi utili alla costruzione del campo chiave per spazializzare sullo shape dello stradario i record demografici, delle attività commerciali, delle pratiche edilizie pubbliche e private.

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Per ora gli indicatori provinciali elaborati in ambienta Gis riescono a fornire solo qualche orientamento rispetto agli obbiettivi provinciali. In ogni caso sono state georeferenziate sul territorio alcune tematiche del contesto di Bussero che potrebbero essere approfondite in futuro. Le potenzialità metodologiche dell'analisi multivariata degli indicatori di valore, pressione e rischi, finalizzati al giudizio delle trasformazioni del territorio previste dal piano, apprese durante il corso di specializzazione, sono state studiate a titolo esemplificativo nella progettazione di due nuove banche dati da elaborare in ambiente Gis. Rispetto al tema affrontato, il corso dimostrato l'importanza di costruire le valutazioni dei piani ai sensi della di-rettiva Inspire e quanto può incidere negativamente nell'economia della pianificazione e gestione del territorio ignorare questa prescrizione normativa nel processo di Valutazione ambientale strategica prima e di monitorag-gio del piano poi. Non solo per la necessità di ripetere le analisi conoscitive già effettuate, ma soprattutto per la difficoltà di disporre delle banche dati originarie e aggiornate rispetto alle quali sono stati espressi i giudizi posi-tivi o negativi di sostenibilità delle scelte operate dal piano in fase di monitoraggio. Processo comune a molti al-tri settori, non ultimo quello della ricerca scientifica, dove viene riconosciuto da tempo il compito insostituibile del monitoraggio per verificare il trend che le scelte operate seguono rispetto agli obbiettivi teorizzati.

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Riferimenti bibliografici AAVV, 2014, X Rapporto ISPRA. Qualità dell’ambiente urbano, ISPRA S/A 52/14, Roma, www.isprambiente.gov.it AAVV, 2014, X Rapporto ISPRA. Focus su Le città e la sfida dei cambiamenti climatici, ISPRA S/A 52/14, Roma, www.isprambiente.gov.it Paolillo P.L., 2010, «Sistemi informativi e costruzione del piano. Metodi e tecniche di trattamento per i dati ambientali», Maggioli, Rimini Paolillo P.L., 2013, «La tecnica paesaggistica. Stimare il valore dei paesaggi nel piano», Maggioli, Dogana (Repubblica di San Marino) Salvato Anna, «La costruzione e l'esercizio del monitoraggio ambientale alla scala comunale: un'ipotesi di protocollo», presentazione tesi di laurea A.A. 2012-13 Paolillo P.L., Venturi Ferriolo M., 2015, «Relazioni di paesaggio. Tessere trame per rigenerare i luoghi», Mi-mesis, Sesto San Giovanni Paolillo P.L., Venturi Ferriolo M., 2015, «Nella città. Alcune questioni del progetto urbano», Mimesis, Sesto San Giovanni Appunti delle lezioni del corso di Perfezionamento