Uno sguardo dal ponte - QUATTRONET2 · Un gruppo di genitori dà vita al Progetto Manara La voce...

12
Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Marie-Claire Delamichelle, Federica Giordani, Maddalena Masera, William Porzio, Edoardo Puglisi, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Lorenzo Baio, Sabrina De Luca, Tommaso Deotto, Maria Di Franco Salimbeni, Mario Lacchini, Serghei Lazzaretti, Simone Paloni, Giovanna Rivela. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO. Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno X, numero 71, gennaio 2006 Centrale del Latte in mostra pag. 6 Progetto Manara pag. 2 Accadde a dicembre pag. 9 Rossetti: l’Ambrogino della zona 4 pag. 4 I luoghi di culto a Morsenchio pag. 10 Architetture sperimentali in via Friuli e via Lattuada pag. 5 Gli spettacoli in zona pag. 11 Nelle pagine interne: Per la vostra pubblicità in zona contate su... Tel 02 45485050 - fax 02 45485051 E mail: [email protected] www.quattronet.it Richiedeteci un preventivo Uno sguardo dal ponte I l 19 dicembre scorso nel- la Commissione Tra- sporti e Mobilità del Consiglio di Zona 4 si è te- nuta una accesa e partecipa- ta discussione sul potenzia- mento del servizio ferro- viario suburbano. Erano presenti l’Ing. Ezio Facchin, Direttore del Programma di Investimenti di RFI, l’Ing. Roberto Stefani, Direttore Settore Strade, Parcheggi e Segnaletica del Comune di Milano e molti cittadini, sia della Zona 4, sia delle Zone 5 e 6 anch’esse interessate dal progetto. La seduta di Commissione aveva come scopo quello di esporre lo stato del progetto per il raddoppio della tratta ferroviaria Milano-Mortara, e in particolare delle trasfor- mazioni ipotizzate per l’am- pio scalo di Porta Romana. L’Ing. Facchin ha spiegato per sommi capi il progetto strategico delle Ferrovie del- lo Stato, avviato in concerto con la Regione Lombardia e l’Amministrazione Comuna- le di Milano, che comporta il raddoppio della linea Mila- no-Mortara, con conseguen- te intensificazione del traffi- co (da poco più di 20 treni al giorno a 180 treni, al massi- mo della capacità della li- nea). Inoltre ha delineato quelle che saranno le tra- sformazioni della parte sub- urbana di tale tratta, quella che parte dalla Stazione FS San Cristoforo, all’altezza di Piazza Tirana, e raggiunge lo scalo di Porta Romana: 1) ci saranno due nuove fer- mate, Romolo e Tibaldi; 2) sarà creata una nuova stazio- ne Porta Romana più spostata in direzione San Cristoforo, S olo due parole di saluto ai nostri lettori e di au- gurio di felice 2006. Noi di QUATTRO entriamo nel decimo anno di pubblica- zione della testata, un tra- guardo che sicuramente all’i- nizio non ipotizzavamo: a dir la verità non ipotizzavamo niente, siamo partiti pensando di andare avanti finchè riusci- vamo. E, dal 1997, siamo riu- sciti ad arrivare al 2006, anzi abbiamo raddoppiato con TRE, che ha iniziato ad usci- re da alcuni mesi in zona 3. Abbiamo arricchito la reda- zione con nuovi collaborato- ri, giovani e bravi, abbiamo lanciato una nuova iniziativa culturale, un Premio Teatrale Letterario, in collaborazione col Teatro Oscar, continuiamo la collaborazione con altre realtà culturali della zona, il CRAL del Comune di Milano e i gruppi artistici. Il nostro giornale è uno stru- mento di informazione e cul- tura al servizio del territorio e vuole continuare ad uscire, contando sia sulle nostre for- ze sia sul contributo di idee e collaborazione di quanti sono interessati al nostro progetto. Senza dimenticare che senza la pubblicità del commercio locale, non possiamo sostene- re i costi di stampa e distribu- zione….. quindi chi ci può da- re una mano per la pubblicità, è il benvenuto! Buon anno, dunque, a chi scri- ve e a chi legge. Stefania Aleni Un felice 2006 (o almeno sereno) N ei primi numeri di QUATTRO del 2005 avevamo illustrato in dettaglio il contenuto dei pro- getti preliminari dei tre Con- tratti di quartiere che interes- sano la nostra zona: Mazzini, Molise-Calvairate e Ponte Lambro. In tutti questi mesi trascorsi, molti passi avanti sono stati compiuti: si è svi- luppato il confronto, anche aspro, fra i vari soggetti inte- ressati ai Contratti, Comune e Aler da un lato e associazio- ni, comitati, sindacati inquili- ni, dall’altra, con un ruolo molto attivo del Consiglio di Zona 4 e della sua Commis- sione Edilizia che ha esteso le sue competenze proprio per seguire al meglio tutta la par- tita dei Contratti di Quartiere. A fine settembre sono stati Contratti di quartiere: i progetti definitivi del Quartiere Mazzini segue a pag. 4 I box tengono banco T engono sempre banco nelle discussioni cittadine i parcheggi sotterranei per residenti o a rotazione. Pre- valente in questa fase appare la posizione di chi non li vuole (per lo meno non sotto casa propria), anche se mol- te localizzazioni non hanno presentato assolutamente pro- blemi, e i box costruiti a prezzi convenzionati non riman- gono sicuramente invenduti. Infatti, la domanda è certa- mente alta e liberare lo spazio in superficie per riqualifi- carlo è sicuramente meglio che girare per mezz’ora a cer- care parcheggio e magari piantare la macchina sul mar- ciapiede e sotto gli alberi, che sicuramente non apprezza- no i gas di scarico. E’ giusto però chiedere che le cose vengano fatte con crite- rio e le situazioni vengano valutate caso per caso, cercando soluzioni accettabili ai problemi che possono sorgere. E stiamo pensando al progetto di box sotterranei in via Ve- nosa, che ha suscitato una opposizione molto forte da par- te dei residenti, con raccolta di 1700 firme, presidi, dis- cussioni animate in Consiglio di Zona 4 e una delibera del Consiglio stesso contraria al progetto. Il caso di via Veno- sa è emblematico anche per un altro aspetto: nel Piano Ur- bano Parcheggi del 2004 che metteva a bando questa lo- calizzazione si indicava un numero minimo di box sotter- ranei da costruire (200) ed è questo il numero su cui il Con- siglio di Zona 4 ragionava quando aveva proposto la via Venosa come localizzazione adatta per la costruzione di box sotterranei in una area sicuramente congestionata e con un alto fabbisogno di posti auto. Potenziamento del servizio ferroviario suburbano: quali sviluppi per lo Scalo Romana segue a pag. 3 segue a pag. 3 Foto di Simone Paloni

Transcript of Uno sguardo dal ponte - QUATTRONET2 · Un gruppo di genitori dà vita al Progetto Manara La voce...

  • Editore:Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected] internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni.Amministrazione:Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Marie-Claire Delamichelle, Federica Giordani, Maddalena Masera, William Porzio, Edoardo Puglisi, Vito Redaelli,Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Lorenzo Baio, Sabrina De Luca, Tommaso Deotto, Maria Di Franco Salimbeni, Mario Lacchini, Serghei Lazzaretti, Simone Paloni,Giovanna Rivela. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO.

    Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

    anno X, numero 71, gennaio 2006

    Centrale del Latte in mostra

    pag. 6

    Progetto Manara

    pag. 2

    Accadde a dicembre

    pag. 9

    Rossetti: l’Ambrogino della zona 4

    pag. 4

    I luoghi di culto a Morsenchio

    pag. 10

    Architetture sperimentali in via Friuli e via Lattuada

    pag. 5

    Gli spettacoli in zona

    pag. 11

    Nellepagineinterne:

    Per la vostra pubblicità in zona contate su...

    Tel 02 45485050 - fax 02 45485051E mail: [email protected]

    www.quattronet.it

    Richiedeteci un preventivo

    Uno sguardo dal ponte

    I l 19 dicembre scorso nel-la Commissione Tra-sporti e Mobilità delConsiglio di Zona 4 si è te-nuta una accesa e partecipa-ta discussione sul potenzia-mento del servizio ferro-viario suburbano. Eranopresenti l’Ing. Ezio Facchin,Direttore del Programma diInvestimenti di RFI, l’Ing.Roberto Stefani, DirettoreSettore Strade, Parcheggi eSegnaletica del Comune diMilano e molti cittadini, siadella Zona 4, sia delle Zone5 e 6 anch’esse interessatedal progetto. La seduta di Commissioneaveva come scopo quello diesporre lo stato del progettoper il raddoppio della trattaferroviaria Milano-Mortara,e in particolare delle trasfor-mazioni ipotizzate per l’am-pio scalo di Porta Romana.L’Ing. Facchin ha spiegato

    per sommi capi il progettostrategico delle Ferrovie del-lo Stato, avviato in concertocon la Regione Lombardia el’Amministrazione Comuna-le di Milano, che comporta ilraddoppio della linea Mila-no-Mortara, con conseguen-te intensificazione del traffi-co (da poco più di 20 treni algiorno a 180 treni, al massi-mo della capacità della li-nea). Inoltre ha delineatoquelle che saranno le tra-sformazioni della parte sub-urbana di tale tratta, quellache parte dalla Stazione FSSan Cristoforo, all’altezza diPiazza Tirana, e raggiunge loscalo di Porta Romana:1) ci saranno due nuove fer-mate, Romolo e Tibaldi;2) sarà creata una nuova stazio-ne Porta Romana più spostatain direzione San Cristoforo,

    Solo due parole di salutoai nostri lettori e di au-gurio di felice 2006.Noi di QUATTRO entriamonel decimo anno di pubblica-zione della testata, un tra-guardo che sicuramente all’i-nizio non ipotizzavamo: a dirla verità non ipotizzavamoniente, siamo partiti pensandodi andare avanti finchè riusci-vamo. E, dal 1997, siamo riu-sciti ad arrivare al 2006, anziabbiamo raddoppiato conTRE, che ha iniziato ad usci-re da alcuni mesi in zona 3.Abbiamo arricchito la reda-zione con nuovi collaborato-ri, giovani e bravi, abbiamolanciato una nuova iniziativaculturale, un Premio TeatraleLetterario, in collaborazionecol Teatro Oscar, continuiamo

    la collaborazione con altrerealtà culturali della zona, ilCRAL del Comune di Milanoe i gruppi artistici. Il nostro giornale è uno stru-mento di informazione e cul-tura al servizio del territorio evuole continuare ad uscire,contando sia sulle nostre for-ze sia sul contributo di idee ecollaborazione di quanti sonointeressati al nostro progetto.Senza dimenticare che senzala pubblicità del commerciolocale, non possiamo sostene-re i costi di stampa e distribu-zione….. quindi chi ci può da-re una mano per la pubblicità,è il benvenuto! Buon anno, dunque, a chi scri-ve e a chi legge.

    Stefania Aleni

    Un felice 2006(o almeno sereno)

    Nei primi numeri diQUATTRO del 2005avevamo illustrato indettaglio il contenuto dei pro-getti preliminari dei tre Con-tratti di quartiere che interes-sano la nostra zona: Mazzini,Molise-Calvairate e PonteLambro. In tutti questi mesitrascorsi, molti passi avantisono stati compiuti: si è svi-luppato il confronto, ancheaspro, fra i vari soggetti inte-

    ressati ai Contratti, Comune eAler da un lato e associazio-ni, comitati, sindacati inquili-ni, dall’altra, con un ruolomolto attivo del Consiglio diZona 4 e della sua Commis-sione Edilizia che ha esteso lesue competenze proprio perseguire al meglio tutta la par-tita dei Contratti di Quartiere. A fine settembre sono stati

    Contratti di quartiere: i progetti definitividel Quartiere Mazzini

    segue a pag. 4

    I box tengono banco

    Tengono sempre banco nelle discussioni cittadine iparcheggi sotterranei per residenti o a rotazione. Pre-valente in questa fase appare la posizione di chi nonli vuole (per lo meno non sotto casa propria), anche se mol-te localizzazioni non hanno presentato assolutamente pro-blemi, e i box costruiti a prezzi convenzionati non riman-gono sicuramente invenduti. Infatti, la domanda è certa-mente alta e liberare lo spazio in superficie per riqualifi-carlo è sicuramente meglio che girare per mezz’ora a cer-care parcheggio e magari piantare la macchina sul mar-ciapiede e sotto gli alberi, che sicuramente non apprezza-no i gas di scarico.E’ giusto però chiedere che le cose vengano fatte con crite-rio e le situazioni vengano valutate caso per caso, cercandosoluzioni accettabili ai problemi che possono sorgere.E stiamo pensando al progetto di box sotterranei in via Ve-nosa, che ha suscitato una opposizione molto forte da par-te dei residenti, con raccolta di 1700 firme, presidi, dis-cussioni animate in Consiglio di Zona 4 e una delibera delConsiglio stesso contraria al progetto. Il caso di via Veno-sa è emblematico anche per un altro aspetto: nel Piano Ur-bano Parcheggi del 2004 che metteva a bando questa lo-calizzazione si indicava un numero minimo di box sotter-ranei da costruire (200) ed è questo il numero su cui il Con-siglio di Zona 4 ragionava quando aveva proposto la viaVenosa come localizzazione adatta per la costruzione dibox sotterranei in una area sicuramente congestionata e conun alto fabbisogno di posti auto.

    Potenziamento del servizio ferroviario suburbano:

    quali sviluppi per lo Scalo Romana

    segue a pag. 3segue a pag. 3

    Foto di Simone Paloni

  • E’stata una bella riu-nione, quella del 21novembre. L’audi-torium della Manara quasi pie-no, come accade solo duranteassemblee particolarmentesentite.Al centro della sala, a fiancodel Presidente del Con-siglio d’Istituto, sonoseduti i professori dicui si percepisce unaleggera (e sana) ten-sione a sottolinearequanto sia alta la loromotivazione: è propriola compattezza del cor-po docenti, la loro de-terminazione nel di-fendere la scuola e illoro senso di responsa-bilità condivisa a rima-nere impresso.Nelle ultime file sonoseduti alcuni genitoridi alunni della scuola.Anche questo sostegnoinatteso, e per questo impor-tante, rafforza la sensazionedi una forte coesione internatra i diversi soggetti dell’isti-tuto. D’altra parte si capisce subito,

    dopo poche battute, che chi la-vora in questa scuola o ci man-da i figli sconta una serie dipregiudizi che raccontano diuna situazione di degrado e dianarchia.La realtà è un'altra. I ragazziche frequentano rappresenta-

    no un normale spaccato delnostro quartiere, i professorisono preparati e motivati, lastruttura bella e moderna: nonsarà la scuola migliore delmondo, ma non ha niente da

    invidiare alle altre scuole me-die milanesi.Il passato è un lontano ricor-do, molte cose funzionano ebene: dalla compresenza deiprofessori (che consente mo-menti di approfondimento e direcupero), al tempo prolunga-to a 34 ore. I programmi? Glistessi delle altre scuole…I

    professori? Quasi la totalità diruolo…E per i pochi altri?Supplenze annuali….Adesso tocca a noi genitori diquinta. Abbiamo l’opportuni-tà di dare la svolta decisiva, diri-immettere la Manara nel cir-cuito delle scuole “eleggibili”.

    Serghei Lazzaretti

    Forse erano in molti acrederlo, o semplice-mente facevano propriaun’opinione, quasi una certez-za, ampiamente diffusa nellazona: quella che la Scuola Me-dia Manara dovesse chiudere.Questa voce, insieme a tantealtre, come quella che ci bol-lava leader incontrastati del“bullismo” a Milano, è circo-lata per parecchi anni, e, non-ostante si sia rivelata del tutto

    infondata, ha sicuramente pro-dotto un risultato: il vistosocrollo delle iscrizioni alla no-stra scuola.Per noi insegnanti, che in que-sti anni abbiamo cercato dipresentare un’immagine piùconcreta della Media Manara,è quindi molto confortanteconstatare che da parte di mol-ti genitori del Comprensivo(quelli del Consiglio d’Istitu-to, della Associazione Genito-

    ri, come anche da parte dei ge-nitori ideatori del “ProgettoManara”) si sia sviluppato uninteresse nuovo verso il nostroIstituto, la voglia di confron-tarsi con noi, con il nostro la-voro, con l’intento, da moltiesplicitato, di salvaguardareuna risorsa pubblica di zonache in questi anni, a dispettodei numeri, ha continuato acercare di offrire un serviziodi qualità.Le occasioni di incontro sonostate diverse, e di alcune si ri-ferisce in questa pagina. Quel-

    lo che molti genitori hanno ap-prezzato è la coesione e lacompattezza attuale del corpodocenti. E proprio questo è unvalore che crediamo vada di-feso, evitando che un’ulterio-re perdita di classi riduca diconseguenza il numero degliinsegnanti stabili. Ci auguria-mo così che nel prossimo fu-turo il numero degli iscritti al-la Manara restituisca a questascuola la sua giusta dimensio-ne tra le altre realtà scolasti-che della zona quattro.

    Mario Lacchini

    2

    Articoli sportiviSpecializzati in basket e articoli NBA

    via Anzani 3 (ad. Corso XXII Marzo)tel 02 55190637 - 02 55016642

    www.allbasket.it - [email protected]

    al l -basket

    CORSI

    RAPIDI

    SULL’UTIL

    IZZO

    DEI PROGR

    AMMI

    E DEL PC

    Un gruppo di genitori dà vita al Progetto Manara

    La voce dei docenti

    S i chiama Progetto Ma-nara, l’iniziativa di ungruppo di genitori delComprensivo Morosini-Ma-nara che giustamente si chie-dono: ma perché lasciar mo-rire la media Manara che èqui a due passi dalla ele-mentare Morosini, e portarei bambini in altre scuole, piùlontane e scomode? Già,perché?

    Il nostro giornale, alcuni an-ni fa, aveva cercato di con-trastare una campagna asso-lutamente calunniosa controla scuola, ma il danno era sta-to fatto e le voci fantasiose so-no dure a morire…Ora, a distanza di cinque an-ni, è positivo che siano i ge-nitori del Consiglio di Istitu-to e dell’Associazione Geni-tori che prendono l’iniziativa,

    per cercare di far tornare lamedia Manara una scuolanormale, come in effetti è, conanche i vantaggi di un edifi-cio scolastico moderno, conampi spazi verdi, una bellissi-ma palestra, laboratori, audi-torium, e così via.Fra le iniziative organizzateper conoscere meglio la scuo-la, segnaliamo una riunioneserale il 21 novembre nel-

    l’auditorium della Manara,con genitori e docenti, la gior-nata aperta del 17 dicembre el’incontro del 10 gennaio.Diamo ora la parola (scrittain questa occasione) a un ge-nitore dell’Associazione geni-tori e a un docente della Me-dia per capire meglio le loroposizioni e contribuire con lo-ro al Progetto Manara.

    A sinistra: la riunionedel 21 novembre; da destra Prof. MarioLacchini; MaurizioBrioschi, Presidentedel Consiglio di Istitu-to; prof.ssa Luisa Bandi, vicepreside;prof.ssa Roberta Zanotti.

    La voce dei genitori

    • RINVIATA LA CHIUSURA DEL CONSULTORIO FAMILIARE DI VIA POMA

    La scadenza era il 31 dicembre scorso, ma il direttore ge-nerale dell'ASL dr. Mobilia ha concesso una deroga al con-sultorio familiare di via Poma per quanto riguarda l'ade-guamento ai nuovi criteri edilizi e di organizzazione deiconsultori stessi.La raccolta di più di 6.000 firme al mercato di via Calvi ela preoccupazione anche espressa dal Consiglio di Zona 4,hanno convinto il direttore generale a congelare l'adegua-mento del consultorio, dato che non è stata ancora trovatauna nuova sede; l’alternativa sarebbe stata lo smembra-mento del Servizio esistente in altri consultori.E' comunque una soluzione tampone dal momento che que-sto proroga non è all'infinito: urge dunque reperire nuovilocali idonei.

    • SCAMPATO PERICOLO PER IL WINTER VILLAGE

    Nell’area di viale Puglie/piazzale Cuoco ora c’è un Circoal posto del paventato Winter Village: le strutture che giàerano state parzialmente montate sono poi sparite, perchéla mozione urgente del Consiglio di Zona 4 e le protestedei residenti hanno avuto effetto. Tutto a posto, allora?Non si sa: le pressioni per allestire villaggi di divertimen-to, invernali o estivi che siano, sono forti, quindi i residentisono sempre all’erta. Pare che i titolari di questi “villag-gi” abbiano acquistato un’area in via Novara, dove peral-tro c’è già l’Aquafan, per realizzare le loro manifestazio-ni.Il Cirque du soleil, invece, ha preferito un’area ad Assagoper il nuovo spettacolo che sta portando in tournée in Eu-ropa: troppo cara l’area di viale Puglie!

    • LE PRIMARIE DELL’UNIONE IL 29 GENNAIO

    Primarie numero 2 per gli elettori dell’Unione di Milano:l’appuntamento è per il 29 gennaio per scegliere il candi-dato del centrosinistra alla carica di sindaco di Milano nel-le elezioni che si terranno a maggio.Quattro i candidati: Bruno Ferrante, Dario Fo, Milly Mo-ratti e Davide Corritore.Per i residenti della zona 4, i seggi saranno gli stessi dellapassata consultazione, con un potenziamento dei tavoli pervotare e la garanzia di sufficiente materiale elettorale, perdiminuire le code che si erano verificate ad ottobre (ancheperché la temperatura non sarà altrettanto clemente)

    • RIAPRE IL CAM MAZZINI

    Dopo alcuni anni di chiusura per lavori di ristrutturazionee lungaggini, ha riaperto il 20 dicembre scorso il CAMMazzini (ex-CTS) in via Mompiani 5. Soddisfatti gli uten-ti, soprattutto anziani, per il nuovo spazio aggregativo.

    • AUSONIA 1931

    L'Ausonia 1931 ha ottenuto le necessarie autorizzazioniedilizie per iniziare la costruzione del nuovo centro spor-tivo in via Varsavia al Parco Alessandrini. Le ruspe sonoal lavoro, anche sotto la neve, come testimonia l’immagi-ne. Entro marzo è prevista la completa realizzazione delcampo a 11 e del campo di calcetto, entrambi in fondo sin-tetico. Per giugno, invece, saranno completati i blocchispogliatoio e i relativi servizi. Un altro considerevole pas-so verso la completa realizzazione del parco.

    Brevi e brevissime

  • 3

    FORTvia Arconati, 1620135 MilanoTel. 02.55190671 e-mail: [email protected] LIBRACCIOACQUISTA E VENDE TESTI SCOLASTICI NUOVI E USATI CON DISPONIBILITÀ IMMEDIATA TUTTO L’ANNO.ACQUISTA E VENDE TESTI DI NARRATIVA, SAGGISTICA, MANUALISTICA, LIBRI D’ARTEED EDIZIONI BANCARIE, CON VALUTAZIONEE RITIRO A DOMICILIO PER GROSSI QUANTITATIVI ED INTERE BIBLIOTECHE. ACQUISTA E VENDECD NUOVI E USATI, DVD,VHS, VIDEOGIOCHI E LP.

    RIPRODUZIONE CHIAVI ASSORTITE

    SOSTITUZIONI BATTERIE OROLOGI

    AFFILATURE ACCURATE PROFESSIONALI

    ASSISTENZA E RICAMBI PENTOLE A PRESSIONE E ALTRO

    RIPARAZIONI IN GENERE

    PICCOLI ELETTRODOMESTICIELETTRICITAÕ E IDRAULICA

    CASALINGHI E MILLE ARTICOLI VARI

    CERRI: via Gressoney 12 — tel 02

    ridotta di dimensioni rispetto loscalo attuale;3) i binari subiranno un qua-druplicamento proprio all’al-tezza della nuova stazione diPorta Romana, accompagna-ti da altrettante banchine.Due binari andranno in dire-zione della Stazione FS diRogoredo, e altri due inveceverso la Stazione di Lambra-te;4) la struttura della vecchiaStazione di Porta Romana,verrà dichiarata monumentocomunale in quanto apparte-nente al patrimonio storicodella città. Per quanto ri-guarda l’area dello scalo ve-ro e proprio nei suoi com-plessivi 160.000 mq invece,non ci sono progetti ancora

    definiti. Parte dell’area po-trebbe essere destinata allacostruzione di edifici adibitia residenza, inframmezzatida aree verdi, giardini e aiuo-le, parte a spazi comuni perla cittadinanza; ma per il mo-mento manca ancora un ap-profondimento progettualesui singoli interventi;5) il cavalcaferrovia di Cor-so Lodi, molto probabilmen-te, non sarà demolito, comeipotizzato in un primo mo-mento, ma sarà invece man-tenuto. Le sue arcate lateralidovranno però essere “risa-gomate” per permettere l’e-lettrificazione di due deiquattro binari.Per tutte queste trasforma-zioni, comprese fra la Sta-zione di San Cristoforo e

    quella di Porta Romana, finoin realtà a Viale Puglie, hadetto sempre l’Ing. Facchin,saranno stanziati 45 milionidi euro, che dovranno ancheservire per gli interventi dimitigazione come ad esem-pio le famose barriere anti-rumore.A questo proposito, fra i pos-sibili interventi di mitigazio-ne, sono stati individuati: 1) barriere antirumore create“ad hoc” per garantire unimpatto estetico-visivopositivo e tali da attutire omeglio abbattere i rumoriderivanti dal passaggio deitreni;

    2) azioni sui “recettori” (ov-vero gli abitanti delle ca-se prospicienti la ferro-

    via). Nella pratica, se nondovessero bastare la suc-citate barriere, RFI si im-pegna a inserire nelle ca-se dei “recettori” doppi in-fissi e doppi vetri;

    3) le zone ai margini dellaferrovia dovrebbero esse-re bonificate, così comeanche le scarpate ferro-viarie; i muri divisori do-vrebbero essere migliora-ti e resi poco attraenti peri “cattivi frequentatori”;

    4) le stazioni dovrebbero es-sere “contestualizzate”,ovvero inserite nell’asset-to architettonico presentenella singola zona.

    I responsabili delle ferroviehanno spiegato però che ilcondizionale da loro usato èd’obbligo perchè solo dopo

    il Concorso di Progettazione,il cui bando verrà emanatoall’inizio del 2006, si potran-no avere risposte certe su ciòche verrà davvero eseguito insede d’opera.L’Ing. Stefani si è infine sof-fermato sui vantaggi in mo-bilità e traffico derivanti dalprogetto: riuscendo a inte-grare maggiormente ferrovia,mezzi di superficie e metro-politane sarà possibile spo-stare dall’auto al treno moltipendolari provenienti dalsud/ovest della Provincia diMilano. La parola poi è passata aiconsiglieri di zona e al pub-blico. Molti i quesiti sugli in-terventi di mitigazione pro-spettati dai tecnici: sono sta-

    ti espressi infatti non soloforti dubbi sulla validità del-le barriere antirumore perquei palazzi, costruiti proprioa ridosso della ferrovia, chehanno più di quattro piani,ma anche preoccupazioneper l’effetto delle vibrazionisulle fondamenta e le strut-ture delle case più vecchieche già risultano provate daltraffico attuale di treni e me-tropolitane. Infine alcuni rappresentantidei comitati sorti in zona 5 e6 hanno contestato il fatto dinon avere avuta alcuna co-municazione preventiva daparte del Comune di un pro-getto che li vede direttamen-te coinvolti.

    Lorenzo Baio

    La sorpresa è arrivata quandola società S.G.C. Italia ha pro-posto un progetto per 600 boxed è risultata automaticamen-te la vincitrice, dal momentoche su 100 punti a disposizio-ne della commissione aggiu-dicatrice, 50 sono per il nu-mero di posti auto offerti, 40per il prezzo e10 per la dura-ta dei lavori.Una situazioneimprevista perlo stesso Co-mune, che peròora, oltre acambiare crite-ri o comunquefissare un limi-te massimo peri prossimi ban-di, dovrà risol-vere il proble-ma di comeuscire da que-sta situazione(rispettare l’e-sito del bando,non far comun-que costruire600 box in viaVenosa, evitarericorsi al TAR degli altri con-correnti, nel momento in cuiviene cambiata la propostaoriginaria, e così via). Come dicevamo, anche ilConsiglio di Zona 4, al termi-ne di tre ore di animata dis-cussione, si è espresso nellaseduta del 1° dicembre scor-so. La delibera approvata amaggioranza invita il Sindaco(nella sua qualità di Commis-sario) “a sospendere il perfe-zionamento dell’assegnazioneprovvisoria dell’area di viaVenosa per la realizzazione

    del progetto proposto, prov-vedendo a valutare la sua lo-calizzazione in altre aree daindividuare all’interno dellostesso ambito”. L’opposizionedi centrosinistra si è astenutaperché era stato respinto unsuo emendamento che richie-deva di “revocare la delibera

    dell’assegnazione dell’area divia Venosa”. Restiamo in at-tesa di sviluppi.Diamo anche notizia degli esi-ti degli altri bandi del 2004che riguardano la costruzionedi box sotterranei in zona 4(precisiamo che le assegna-zioni alle imprese sono in viaprovvisoria e diventeranno de-finitive dopo la presentazionedel progetto definitivo).Via Avezzana/Boncompagni:150 box per un totale di 191posti auto su tre piani – prezzo

    medio convenzionato 6 15.958– durata dei lavori 284 giorni– impresa vincitrice PercasaScrl (su sei concorrenti)Via Mecenate/Salomone:100 box per un totale di 122posti auto su due piani – prez-zo medio convenzionato 617.950 – durata dei lavori 320

    giorni – impresa vincitriceSant’Ilario Scrl (su otto con-correnti)Via Montemartini: 99 postiauto su due piani – prezzo me-dio convenzionato 6 17.950 –durata dei lavori 335 giorni –impresa vincitrice Domoser-vice (unica concorrente)Via Ravenna: 180 posti auto(36 box singoli e 72 doppi) suquattropiani – prezzo medioconvenzionato 6 22.500 – du-rata dei lavori 390 giorni – im-presa vincitrice Quadrio Cur-zio (su due concorrenti).

    segue da pag. 1 Scalo Porta Romana segue da pag. 1 I box tengono banco

    La vecchia stazione dello Scalo Romana, ora idibita a locale

    L’ingresso del parcheggio di via Ciceri Visconti appena terminato,con la nuova sistemazione superficiale

    Via Venosa

  • 4

    via Ennio, 9 (cortile interno)tel-fax 02 54100479e mail: [email protected] martedì/sabato: 9-19

    laboratorio artigiano di cartonaggioSCATOLE, CASSETTIERE,

    SET PER SCRIVANIA,ALBUM PER FOTOGRAFIE, E ARTICOLI DA REGALO

    TANTE IDEE A PREZZO SCONTATO

    PER PROSSIMO TRASFERIMENTO

    Li vorrei lisci così….E’ un nuovo servizio, innovativo e (quasi) esclusivo, quel-lo che Roberto, titolare del negozio BIGUINE di via Ca-dore 30, ci illustra con ricchezza di dettagli e competenza.D’altronde a Milano sono solo 20 i parrucchieri che offro-

    no questo nuovo servizio, che partedopo lo svolgimento di un corso dispecializzazione ad hoc. Si trattadunque di un Lissage definitivo ul-tra cosmetico in grado di rendere icapelli lisci, lucidi, facili da pettina-re: un sogno per molte donne alleprese con capelli crespi e ribelli. Latecnologia è stata messa a punto daL’ORÉAL, si chiama X-TENSO Ce-ra thermic, ed è basata su una cremaa base di ceramide, oltre ad altri pro-dotti (pre e post-trattamento e fissa-tore) per rinforzare il capello, rico-struirlo in profondità, dare morbi-dezza ed elasticità. Per garantire la qualità del lavoro,viene prima fatto un test sul capello.Un lavoro sicuramente impegnativoche però garantisce un risultato du-revole, almeno sei mesi, durante iquali i capelli saranno sempre lisci,senza bisogno di alcuna “piega”.Ma se volete qualche spiegazione in

    più, vi conviene fare un salto da Biguine, via Cadore 30,dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 19 (o telefonare allo 0255010524).E così dopo aver accontentato le donne coi capelli lisci chevogliono i ricci con la “permanente”, adesso L’ORÉAL hatrovato il modo di accontentare le donne coi capelli ricciche li vogliono lisci in modo….permanente.

    via Cadore 30 - tel 02 55010524e 12,00

    lunedì - martedì - mercoledìpiega con shampoo specifico

    e prodotti fissativi compresi nel prezzo

    Rossetti: l’Ambrogino della zona quattro

    L’Ambrogino d’Oro,premio di prestigioper i milanesi, tra fi-schi e dissensi per la consegnaad Oriana Fallaci, è stato con-segnato anche ad uno di noi,uno della zona quattro. Gian-franco Rossetti, cantante liri-co del Teatro alla Scala perben 25 anni, ha ottenuto que-sto grande riconoscimento loscorso 7 dicembre al teatroDal Verme, gremito per l’oc-casione. I monaci di Chiaravalle hannosegnalato l’impegno nel so-ciale di questo uomo poliva-lente, quasi per ringraziarepersonalmente l’artista perl’aiuto dato nel corso degli ul-timi tredici anni. Una Bene-merenza guadagnata nel tem-po.Cantante prima di tutto, Ros-

    setti ha partecipato come soli-sta nei maggiori teatri italianie a tutte le tournée scaligere:circa 2500 sono infatti le rap-presentazioni che lo hanno vi-sto sul palco del Piermarini. Ha iniziato poi a collaborarecon il compianto francescano

    Fratel Ettore Boschini e hacontinuato nel tempo la suaopera sociale nell’Abbazia diChiaravalle, accompagnandogiovani studenti in qualità distorico del cristianesimo e delmonachesimo, due tra le suepiù grandi passioni. Le sue

    “lezioni” alla scoperta dei mi-steri e delle bellezze nascostedell’Abbazia (lo dice egli stes-so con giusta ragione) hannoun grande vanto: quello di nonannoiare. E a quanti ancoranon avessero perlustrato inlungo e in largo il monasteropiù visitato della Lombardia,lo consigliamo vivamente.Con un ciclo pittorico del ‘300davvero unico (si pensi solo alGiottino dedicato alla Madon-na), con statue spesso sottova-lutate, con la Tomba degliSforza, le Cappelle Gentilizie(giusto per fare qualche esem-pio) risulta un angolo di storiaa due passi dalla zona quattroche non può essere tenuto insordina. Ancora tanti compli-menti a Rossetti!

    Sabrina De Luca

    Contratti di quartiere: il Quartiere Mazzini

    presentati i progetti definitivi degli interventi,si sono insediati i Laboratori di Quartiere (frale cui attività vi sono l’informazione/l’ascol-to/la comunicazione, la progettazione parteci-pata di spazi comuni e spazi pubblici, la ride-finizione/adeguamento del progetto), si è co-stituito il Comitato per l’attuazione del Con-tratto di Quartiere. In questo numero di QUATTRO presentiamoil progetto definitivo dell’ALER al Mazzini eproseguiremo poi con gli altri due quartieri neiprossimi numeri. Ci occuperemo poi dei Pattilocali di sicurezza, una serie di azioni rivolteagli abitanti dei quartieri per trattare in modointegrato le molteplici problematiche che ren-dono spesso questi quartieri “a rischio”, in cuisono coinvolti molte realtà dell’associazioni-smo di zona.IL PROGETTO DEFINITIVO DEGLI INTERVENTIALER AL QUARTIERE MAZZINI

    Fra progetto preliminare e progetto esecutivodegli interventi nel Quartiere Mazzini vi sonostate delle modifiche, in particolare nel com-parto di piazza Gabrio Rosa 9 e 11, a seguitodella netta opposizione degli inquilini alla mo-bilità generalizzata.Qui diamo conto degli stabili interessati con idati definitivi in termini di alloggi ristrutturatia canone sociale e di nuovi alloggi (ottenuti colrecupero abitativo dei sottotetti) a canone mo-derato.Edifici di via Comacchio 4, scale A, B, C, D,E, F, G, H: sono interessati da risanamento con-servativo 104 alloggi + 18 sottotetti, per un to-tale utenti di 257. Ogni scala sarà dotata diascensore.Piazza Gabrio Rosa n° 9, scale A, B, F, e n°11, scale A, E: come dicevamo sopra, qui sonoavvenute le maggiori modifiche rispetto al pro-getto iniziale per venire incontro ad alcune esi-genze degli attuali residenti, in particolare lanecessità di mantenere alloggi di dimensioniampie per i nuclei più numerosi, l’esigenza dilimitare gli interventi all’interno degli alloggigià ristrutturati dagli inquilini, l’opportunità dispostare alcuni ascensori in modo che non ri-

    ducano la dimensione degli alloggi, la possibi-lità di mantenere i negozi al piede dell’edificio,senza trasferimento in altra sede neppure du-rante i lavori.Complessivamente quindi l’intervento realiz-

    za 75 unità abitative (con-tro le 83 previste inizial-mente) più 6 alloggi a ca-none moderato. Per gli al-loggi serviti da una sin-gola scala per piano, siprevede la doppia possi-bilità di mantenere i duealloggi attuali di grandidimensioni oppure di ot-tenerne tre, di cui unocentrale di 36 mq per unutente e altri due per 2-4utenti.Via dei Panigarola 1,scale A, B, C, D, E e viaMompiani 4, scala A:nell’edificio di via Mom-piani si verifica la situa-zione opposta di quellaappena descritta: ogniscala attualmente distri-buisce tre alloggi, unodei quali sottodimensio-

    nato rispetto alla normativa ALER (25 mq in-vece di 36 mq previsti per un utente); quindiper ogni piano verranno realizzati due allog-gi con una loro migliore abitabilità. Si avran-no quindi 40 alloggi più 9 nuove unità abita-

    tive recuperate nei sottotetti. L’edificio di viadei Panigarola, invece, prevede 28 apparta-menti + 4 nuove unità.Via dei Panigarola 2, scale A, B, C, D, E; viadei Panigarola 4, scale B, C, D e via Pompo-sa 8, scale A, B, C, D, E, F: questi edifici sonointeressati da interventi di manutenzione straor-dinaria con adeguamento impiantistico dei ser-vizi, messa a norma degli impianti elettrici egas metano, eliminazione delle barriere archi-tettoniche, facciate, sostituzione dei serramen-ti esterni, dall’inserimento di ascensori, da in-terventi più consistenti negli alloggi più degra-dati.Interessati complessivamente 152 alloggi a ca-none sociale, cui si aggiungono 49 nuove uni-tà abitative mediante interventi di recupero abi-tativo dei sottotetti e di nuova costruzione so-praelevando e riallineando le coperture di Pa-nigarola 4 e Pomposa 8.NON SOLO ALLOGGI

    Segnaliamo ancora, come elemento importan-te e qualificante, due progetti ALER di recu-pero spazi per servizi sociali e culturali. Il pri-mo è il recupero di spazi al piano interrato diun edificio fra via Pomposa e via Ravenna dadestinare a servizi sociali (disponibili circa 500mq di superficie). Si ipotizza un Laboratorio diterapia occupazionale, con tutti gli spazi e ser-vizi connessi.In superficie, la sistemazione delle aree ester-ne all’interno dei cortili, prevede zone verdi,aree gioco per i bambini, piccoli campi sporti-vi (pattinaggio e allenamento basket).Il secondo intervento è situato all’interno delcomparto di via Comacchio 4, ed è la realizza-zione del Museo del Broglio, l’ingegnere del-lo IACP che ha progettato numerosi quartieridi edilizia popolare negli anni ‘20-‘30, fra cuiil Mazzini e il Calvairate.Il Museo, di soli 150 mq, è formato da 5 pic-cole sale e da uno spazio più ampio per confe-renze: un riconoscimento sicuramente dovutoper la qualità architettonica delle sue realizza-zioni, che sicuramente non meritavano i de-cenni e decenni di incuria che li hanno fatti de-gradare.

    segue da pag. 1

    In alto: cortile interno di via Polesine con gli edifici già ristrutturati e utilizzati per la mobilità all’interno del quartiere

    A destra: un edificio di via Pomposa

    GIOCATTOLI GADGETS LIBRI SU

    ORDINAZIONETANTI BIGLIETTI

    AUGURALICANCELLERIA

    TIMBRI - TIPOGRAFIAFOTOCOPIE - FAX

    VIA SPARTACO 25Tel/fax 02 55185200Orario: 8.00-12.30

    15.30-19.30Chiuso il lunedì mattina

    Cartolibreriada StefaniaOcchiali, lenti

    a contatto, liquidiFoto in 24 hFototessere

    Lenti extrasottili progressive - bifocaliOcchiali per bambino,occhiali e mascheregraduate per sub

    Via Lomellina 11 20133 Milano

    Tel e fax 02 76118484

  • 5

    Architetture sperimentali in via Friuli e via Lattuadauesto mese torniamoad occuparci di un te-ma già affrontato:quello dello ‘stile ar-

    chitettonico’ degli edifici chela società contemporanea pro-duce. Parliamo degli edificicomuni, quelliche nasconoqua e là anchenella Zona 4 eche vanno acostituire unabuona partede l l ’o ffe r t aimmobiliarealla quale poi icittadini si ri-volgono.La domandache si pone èla seguente:perché l’archi-tettura con-t emporaneatende semprepiù spesso a ri-proporre inmodo acriticogli stili, i ma-teriali e le ca-ratteristichedegli edificidel secoloscorso e, più ingenerale, delpassato? Lacasa, si dirà, èsempre la casa: va bene, maquesto non vuol dire rinuncia-re alla sperimentazione di for-me innovative dell’abitare. E,si badi bene, non stiamo so-stenendo che gli edifici deb-bano essere costruiti in modoiper-fantascientifico o chissàcos’altro: semplicemente os-

    serviamo le tendenze in atto eregistriamo il continuo ripro-porsi degli stessi stili e tipi diarchitettura. Una ripresa delpassato che, nei casi migliori,recupera il dignitoso modellodell’edilizia neoclassica mila-

    nese ma che, nei casi peggio-ri, si ricollega vagamente adun’edilizia banale degli anni60/70 del ‘900 con l’’arricchi-mento’ di qualche colore e le-ziosità estetica in più. Sem-plici volumi edilizi, questi ul-timi, ovvero delle ‘scatole’ tri-dimensionali con dei buchi il

    cui solo scopo è quello di fareposto alle finestre e ai balco-ni/logge: un’edilizia, appunto(che è cosa ben diversa daun’architettura), senza alcunariflessione sui luoghi, sulla cit-tà e sul nostro tempo.

    Due casi incon t r o t e n -denza, tutta-via, sono sta-ti recente-mente co-struiti nellaZona 4 e vo-gliamo se-gnalarli ai let-tori. Si trattadi due edificiben differentitra loro mache rappre-sentano al-trettanti ten-tativi di speri-mentare nuo-vi linguaggi es o l u z i o n ispaziali: ilprimo si tro-va in viaFriuli, tra laStrada dellaCarità e corsoLodi, ed è unristorante cheè stato appe-na completa-

    to; il secondo in via Lattuada,tra via Botta e viale Montene-ro, ed è un fabbricato residen-ziale realizzato un paio di an-ni fa.Cominciamo da quello di viaFriuli: l’edificio è alto tre pia-ni fuori terra e occupa quelloche fino a qualche anno fa era

    un’officina di riparazione permoto che è stata poi demolita.Gli elementi caratteristici prin-cipali sono due: il primo è il di-segno del prospetto su strada,pulito e sobrio, con larghi ser-ramenti incorniciati da un’ele-gante rivestimento in pietra‘serena’ grigia. La strutturaportante dell’edificio è in fer-ro e concorre anch’essa a di-segnare il prospetto. Nelle oreserali, poi, le grandi superficivetrate si illuminano dall’in-terno e l’edificio mostra cosìuna seconda faccia, quella de-gli spazi interiori che si mo-strano all’esterno. La secondacaratteristica è osservabile seentriamo all’interno: è la se-zione dell’edificio che risultainteressante per il piano terraseminterrato e il sistema discale che danno accesso aglialtri piani. I materiali sono tec-nologici, forse anche troppo:vetro e ferro offrono una gran-de trasparenza spaziale finoanche alla cucina che si mostrainteramente ai visitatori.Il fabbricato residenziale di viaLattuada è più consistente edè di 7 piani fuori terra: anchein questo caso il prospetto èsobrio ed elegante aggiungen-do tuttavia, rispetto al casoprecedente, una maggiore ar-ticolazione spaziale. Interes-sa soprattutto la sequenza deipiani verticali sui diversi li-velli del prospetto su strada:quello corrispondente ai primicinque piani con le finestre al-ternate a logge, quello arretra-to del terrazzo e, infine, quel-lo dell’ultimo piano con deivolumi irregolari e delle am-

    pie finestre che portano luceagli spazi interni. Se provassi-mo ad immaginarci una sezio-ne dell’edificio, perpendicola-re alla strada, risulterebbe pos-sibile vedere le diverse tipolo-gie di alloggi che si alternano

    ai vari piani: i materiali sono,anche qui, semplici ed effica-ci nel definire l’attualità del-l’intervento.In definitiva, ci troviamo difronte a due casi interessanti:non si propongono, in rappor-to al contesto, in modo mime-tico ma allo stesso tempo non

    gridano in modo stridente laloro differenza e, inoltre, of-frono una spazialità, esternaed interna, innovativa e curio-sa. Architetti, promotori im-mobiliari e cittadini-acquiren-ti dovrebbero riflettere su ciò

    che oggi si può costruire ecomprare con intelligenza: tra100 anni, se non altro, i duecasi illustrati verranno ricor-dati come tentativi di speri-mentare nuovi modi di fare ar-chitettura coerenti con il no-stro tempo.

    Minimarket alimentare

    Accurato servizio

    a domicilio

    CRAIVia Friuli 75 - Tel 02 55184810

    Orario continuato dalle 8.30 alle 20.00

    PRODOTTI PER CAPELLIPROMOZIONE FINO AL 31 GENNAIO 2006

    SCONTI

    su oltre 100 articoli di prodotti per capelli e profumeria

    all’interno vasto assortimento dei migliori prodotti per la cura del capello e del corpo, trucco ed attrezzistica

    20%30% 40%

    50%

    DISTRIBUTORE APPARECCHI PROFESSIONALI ELCHIM asciugacapelli, piastre, ferri per acconciatori ed accessori ad altissimo livello qualitativo e con eccezionali caratteristiche.

    A MILANO

    VIA PISTRUCCI, 25 tel 02 54 56 912VIA PACINI, 35 tel 02 70600766

    PIAZZA FUSINA, 1 tel 02 70 107 916

    La spesa a casa,gratis

    La spesa a casa è per moltiuna necessità, non solamen-te quando è la “spesa gros-sa”. Spesso anche pochi chi-li di merce sono un problemaper molti anziani, che nonpossono certo permettersi dipagare ogni volta la conse-gna a domicilio. E’ pensan-do proprio a loro che il si-gnor Roberto, t i tolare delCRAI di via Friuli, ha sceltodi fare il servizio a domici-lio gratuito per qualunque ti-po di spesa, per gli over ses-santenni, come un serviziosociale ai suoi concittadiniche hanno difficoltà a por-tarsi da soli la spesa a casa.Ci sembra una buona idea dasegnalare e da estendere!

    QP A E S A G G I U R B A N I

    Edificio di via Friuli Edificio di via Lattuada

  • Parte a gennaio all’iper-coop di Piazza Lodi e alsupermercato coop diRogoredo la raccolta firmeper il progetto di legge di ini-ziativa popolare sulla libera-lizzazione della vendita deifarmaci senza obbligo di pre-scrizione e da banco nei su-permercati.Il progetto di legge, costituitoda 4 articoli, prevede dunque

    la possibilità di vendere alcu-ni farmaci, classificati comeSOP e OTC, (circa 1000, paria meno del 10% del volumecomplessivo di vendite) in unospazio ben definito e distintodagli altri reparti degli eserci-zi commerciali, con l’assi-stenza di un farmacista abili-tato ed iscritto all’Ordine.Questo a garanzia del clientee della sua salute.Il beneficio per i consumatoriè evidente: una riduzione sulprezzo dei farmaci dal 25 al50%, particolarmente signifi-cativa in tempi di contrazionedei consumi e di maggiori spe-

    se per la salute.Se è significativo che la pro-posta venga fatta proprio dal-la Coop, la più grande coope-rativa di consumatori, è altret-tanto interessante notare che ifarmacisti si oppongono e an-che il Ministro alla Sanità Sto-race non è d’accordo, limitan-dosi a sollecitare i farmacistia praticare uno sconto del 20%sui prodotti da banco. Il Comitato soci coop Rogo-redo-PiazzaLodi ha organiz-zato banchetti per la raccoltadelle firme, dove sarà anchedisponibile materiale infor-mativo.

    6

    Via Castelbarco. Siamoin zona 5 ma ciò di cuici occupiamo non hazona, fa parte della storia diMilano, di momenti di vita cit-tadina che non hanno confini.Parliamo della Centrale del

    Latte questo importante “mo-numento” storico milanese cheda sempre fa parte della città,che ne è diventato un simbo-lo. Lo spunto per parlarne ar-riva dalla mostra inaugurata adicembre al Museo dellaScienza e Tecnologia dove èripercorsa e rivisitata la storiadella Centrale in occasione dei75 anni dalla fondazione.

    Era il 1930 e fu deciso di do-tare la città di una struttura chefosse in grado di offrire ai mi-lanesi un prodotto di così lar-go consumo che rispondesse adeterminate regole di sicurez-za ed igiene. Fino ad allora le

    condizioni igieniche di rac-colta, trasporto e lavorazionelasciavano a desiderare. Lemalattie come la TBC aveva-no un alto grado di diffusionee il latte ne era uno dei veico-li maggiori. Con la pastoriz-zazione del latte le malattie daesso derivanti diminuirono inmaniera incredibile fino quasiad azzerarsi.

    Nel bellissimo libro che ac-compagna la mostra, l’autoreMattia Granata racconta, in-fatti, che, durante le sue ricer-che, ha scovato una denunciasanitaria dove si verbalizzavail ritrovamento di un pesce, vi-

    vo, in un conte-nitore (a queitempi spesso illatte era allunga-to con l’acquadelle rogge o delNaviglio), o delcalcolo fatto perd e t e rm i n a r equanto letame ocorpi estraneiogni anno i mi-lanesi di allorabevevano con illatte. Era logicointervenire perla salute dellapopolazione ecosì si fece: aiconfini dalla cit-tà, dove iniziavaquella campa-gna che ben pre-sto sarebbe stata

    fagocitata da Milano, entrò infunzione la Centrale del Latte.Torniamo alla mostra doveuna serie di reperti storici neracconta la vita e ne illustra lefasi di crescita e sviluppo. Ec-co quindi testimonianze del la-voro quotidiano dagli anni del-la fondazione fino ad oggi do-cumentato da foto e repertistorici come gli oggetti che

    erano usati per raccogliere econsegnare il latte. Carretti,contenitori dei menalatte, bot-tiglie di vetro dove il latte eraconfezionato prima dell’av-vento del tetrapak e della co-moda confezione sigillata cheogni gior-no racco-g l i a m odal ban-cone e ri-poniamonel sac-c h e t t odella spe-sa. Unavera epropria ri-voluzionenel “pac-k ag i ng”quella ap-portata dal cartone e per la mo-stra è stato ricreato, cento vol-te più grande, il celebre conte-nitore a forma di piramide chefu il primo ad essere introdot-to sul mercato.Altre testimonianze che con-tribuiscono a raccontare la sto-ria del latte sono portate dallapittura con l’esposizione di di-versi quadri che hanno atti-nenza con questo alimento,senza dimenticare la cartello-nistica e i manifesti pubblici-tari che hanno fatto la storiadella Centrale. Interessanteanche la parte dedicata al ci-nema con molte foto di scenedi film, alcuni famosissimi co-

    me “Boccaccio ’70” di Fellinio “Colazione da Tiffany” o da“Un americano a Roma” conun istrionico Sordi, dove il lat-te aveva un ruolo da protago-nista. E poi tante altre testi-monianze e reperti che ac-

    compagnanoil visitatorenella storiadella Centra-le in unamostra cheva vista egoduta, doveportare ibambini afar loro co-noscere que-

    sto importante alimento e su-scitare piacevoli ricordi a chi,in fila dietro all’insegnante, haavuto modo di visitare e toc-care con mano come si lavorain questa “istituzione” mila-nese.Un pezzo di Milano destinatoa sparire nel medio termine. Èinfatti previsto il suo traslocoa Pasturago di Vernate tra po-co più di un anno: ma la viaCastelbarco rimarrà sempreper i milanesi la via della Cen-trale del Latte anche se al suoposto ci sarà un’espansionedella vicina Bocconi.

    Sergio Biagini

    RICKYLA CARTOLERIA DI VIA MOROSINI 12

    (di fronte alle Elementari)

    ARTICOLI SCOLASTICI & GIOCATTOLISpecializzato in

    ACTION FIGURES - CARDS -LIBRI DI SPORT

    Cartoleria di Ferrari RiccardoVia Morosini 12 - Tel. 02 59901482

    60 metri di pulizia per la Vostra Auto

    dal lunedì al sabato: dalle 8.00 alle 12.30 dalle 14.00 alle 19.00domenica: dalle 8.00 alle 13.00

    SLAV Srl - Via Monte Ortigara 9 - tel 02 55195346

    Farmaci liberi e prezzi più bassi: un progetto di legge di iniziativa popolare

    L’Associazione Culturale eRicreativa L’IMPREVI-STO che ha sede in VialeLucania 18 organizza un ciclo diconferenze dal titolo PERCHÉPARLARE DI POSTURA E BE-NESSERE?Il perché è presto detto: perché, se-condo i relatori, docenti della As-sociazione Culturale Salute Olisti-ca, la postura è il risultato di tuttoil nostro vissuto e per questa ragio-ne una postura alterata, è espres-sione di un disequilibrio, di proble-mi, di malesseri che hanno segnatola nostra vita. Dunque, se miglio-riamo la nostra postura, miglioria-mo inevitabilmente la qualità dellanostra vita.

    Il primo dei cinque incontri (unoal mese a partire da gennaio) si ter-rà GIOVEDÌ 19 GENNAIO2006 alle 20.30 ed avrà per tema:"Migliorando la postura si riequi-librano le tensioni muscolari otte-nendo un generale benessere delcorpo.” Relatore: Prof. Daniele RaggiTutte le conferenze saranno tenu-te presso il Cinema Teatro di Via-le Lucania 16/18 (raggiungibilecon la - M3 gialla (fermata Cor-vetto) e i Bus 84-93-95). L’in-gresso è libero. [email protected] info: cell. 347-05.38.730

    Parlare di postura e benessere con l’associazione L’Imprevisto

    LA RACCOLTA DI FIRME SI TERRÀ

    PRESSO L’IPERCOOP DI PIAZZA LODI

    VENERDÌ 13 e 20 DALLE 16 ALLE 18

    SABATO 14 e 21 DALLE 16 ALLE 18

    “ALTRO TEMPO” per DIAPASON

    La Cooperativa Diapason apre una nuo-va sede in zona 4 proponendo progettiludici ed educativi per genitori e figli.Si tratta di corsi rivolti alle mamme e ai loropiccoli (1 giorno-5 anni), corsi di espressionecorporea e musicale per i bambini più gran-di(6-11anni) oltre naturalmente alla possibili-tà di organizzare feste di compleanno a tema.Il centro propone inoltre spazi di confronto esupporto –individuali e/o di gruppo- per ado-lescenti e adulti dove poter affrontare e dis-cutere serenamente, insieme ad esperti (psi-cologi e pedagogisti) i temi che riguardanola crescita,la scuola, il cambiamento, la se-parazione. Altro tempo ha l’ ambizione di divenire unospazio d’ incontro nel quale genitori e figlipossano ritrovarsi e scoprire un tempo per lo-ro, le loro problematiche, le loro risorse e illoro benessere. E’ altro tempo “perché fuo-ri dai ritmi frenetici della città ed è un tem-po “ad hoc” per ogni individuo che sia unbambino o che sia un adulto. E’ lo spazio do-ve poter ritrovare occasioni di incontro e dicontatto con se stessi e con gli altri per ac-cogliere, confrontare e condividere le proprieesperienze.• CHI SIAMO?

    La Cooperativa Sociale Diapason è attivada oltre 10 anni nella zona 4 di Milano conprogetti rivolti ai minori e alle loro famigliein convenzione con il Comune di Milano,Settore Servizi Sociali; in particolare si ri-chiamano: il progetto Mago di Az (rivolto abambini tra i 6 e i 10anni), il progetto Azi-mut (rivolto a preadolescenti tra gli 11 ed i14 anni), il progetto Overazimut (rivolto ad

    adolescenti tra i 14 ed i 18anni); il serviziodei percorsi educativi personalizzati (rivoltoad adolescenti e giovani tra i 14 e i 24 anni).La Cooperativa Diapason ha inoltre gestitodal 2000 al 2004 il Tempo per le famiglie diViale Ungheria in collaborazione con Asl eComune di Milano e dal 2004 ha avuto inconcessione ventennale dal Comune di Mi-lano la Cascina Cuccagna unitamente ad al-tre sei organizzazioni del privato sociale mi-lanese. Obiettivo trasversale ai diversi progetti èquello della prevenzione al disagio minorilee sostegno alla famiglia, obiettivo realizza-to sin ad oggi sempre in convenzione conl’Ente Locale; ora , per la prima volta, ci ri-volgiamo direttamente ad un “cliente” pri-vato col desiderio di mettere a disposizionele competenze maturate e con la possibilitàcomunque di poter offrire gratuità ove ne-cessario.Tutte le operatrici che tengono i corsi sonolaureate in Scienze dell’educazione, psicolo-gia e/o equipollenti e con una lunga espe-rienza nel settore socio educativo.

    Giovanna Rivela Sabato 21 gennaio 2006 vi sarà la festa diinaugurazione del centro “Altro tempo” conspettacoli di intrattenimento per i bambi-ni,giochi per i più grandicelli, la presenta-zione approfondita dei corsi e naturalmenteuna merenda per tutti .Dove?: in Via Ferrini 11 (traversa di VialeUmbria, parallela a viale Cirene) Quando?: dalle 15.00 alle 18.00, ingressogratuitoPer maggiori informazioni: dott.ssa Gio-vanna Rivela telefono 340 7038275

    LA MOSTRA

    L’esposizione è aperta fino al 29 gennaio 2006.Martedì-venerdì 9.30-17Sabato, domenica e festivi 9.30-18.30

    Ingresso 8 6, ridotto 6 6. Gruppi di 10 persone 6 6.Sono previste visite guidate per le scuole (3 6 apersona).

    Informazioni 0248555200-411 [email protected]

    Il libro, La Centrale del Latte a Milano,di Mattia Granata Edizione Skyraè in vendita a 45 6

    Centrale del Latte in mostra

  • 7

    Avolte chilometri e chi-lometri non servonoper poter godere ap-pieno di un soffio di cultura.A volte, infatti, basta girarel’angolo. Abbiamo presenzia-to per voi giovedì 15 dicem-bre all’inaugurazione dellapersonale di Salvador Presta,“Dal Madì all’arte della luce”,ospite allo Spazio Lattuada, invia Lattuada 2 a due passi daMedaglie d’Oro. Qualche dato biografico è in-dispensabile per capire di chistiamo parlando.Pittore, scultore, poeta, fonda-tore del Mo-vimento Ma-dì italiano,nonché delgruppo “Artedella Luce”,nasce in Italianel 1925, madopo due an-ni viene subi-to portato daigenitori inArgentina do-ve vi resta fi-no al 1965.Una vita de-dicata all’ar-te, una conti-nua evoluzio-ne. Dal “Co-struttivismo”al “Madì”,una correnteastratta, certo,ma decorati-va. Partecipain seguito alla “Nueva Mis-sion”. L’attività di Presta hapreso vie e sfumature diverse:quadri, forme sospese nell’a-ria, fasci luminosi e opere re-ligiose reinterpretate secondouna personale visione mistica.Una cosa però lo ha sempre di-stinto dalla massa: l’aver man-tenuto la sua individualità,senza farsi corrompere dallealtre tendenze.L’arte è pura armonia con l’u-niverso, e questo il Nostro losa bene. Le sue opere sonoforme libere, senza alcun tipodi vincolo. Per meglio capirela filosofia di questo pittoresui generis vengono in aiutole parole del critico Gillo Dor-

    fles che ha introdotto la mo-stra.“Opere che regalano energia,danno gioia, tendono all’infi-nito. L’atmosfera che le suecreazioni donano, ci fa rina-scere in modo universale: se-gni astratti, ma aderenti e in-carnati. I suoi quadri dannopace, ci ridonano quell’ epi-centro di cui abbiamo biso-gno. Quadri che sprigionanorisonanze musicali, armoni-che e al contempo leggerezza.Ci fa vedere l’invisibile. Sonoevocazioni poetiche, pezzettid’anima che senti dentro.”

    Presta noncerca la lu-ce, la trova eci lavoradentro. Conla sua pro-fonda sensi-bilità tra-sforma inmovimentola minimaluminositàatmosfericae in suonoogni ombra.Lavora contoni ricchi esonori, ac-cresce il pa-trimonio ar-tistico di vi-branti ric-c h e z z e .Ovunque lasua operatrova corri-

    spondenze comunicative.“Guarda il mondo con occhicaldi e lo pensa a freddo”. Sufondi bianchi applica “trame”bianche creando un sottilegioco di luci e ombre fino aformare una continua intera-zione con l’ambiente, poi unatempesta di dolci colori.Strutture che si sovrappongo-no a vibrazioni e sonorità.Sembra quasi un gioco di il-lusioni, per questo non si pos-sono leggere le sue opere controppo tecnicismo. Presta usatutte le forme possibili di li-bertà, le sperimenta, le rein-vesta, le fa sue.

    Sabrina De Luca

    Cartoleria

    MONTENEROLIBRI

    CANCELLERIAGIOCATTOLI

    ARTICOLI DA REGALOFORNITURE UFFICI

    TARGHE, TIMBRI, STAMPESERVIZIO FOTOCOPIE E FAX

    Via Bergamo, 2(angolo Viale Montenero)

    tel e fax 02 55184977

    Salvator Presta allo Spazio Lattuada

    Balconi di viaCadore

    Volano i colombi il cielo dei balconi.Sbattono l’impazienza dell’estatesalpare il marele tende dei caffè di maggio.Sotto, il brusio di gente ai tavoliniParla di partirecol desiderio già di ritornare.Si infrange contro le balaustre dei balconila corsa delle voci dei bambiniche oggi, è maggio,vogliono per la vita prendere il largo.Nel buio dei corridoi delle casesotto il cielo dei sospiri di ieri,stanco di una vita oltre la propria,i loro occhi nell’attesastaccano dal soffitto vecchi coloriche si lascian fare

    Gianni TavellaDalla raccolta di poesie “Vento della memoria” Edizioni “Acquachiara”La poesia di Gianni Tavella è come emessa dalla malin-conia delle piccole cose inosservate, dal sommesso tra-scorrere delle nostre vicende meno raggiunte dallo sguar-do e dall’orecchio. “Volumi di oscurità / sospesa in unsonno profondo”: non si può dire meglio quanto di noi va

    E’scaduto il 10 gennaio iltermine di presentazio-ne dei racconti e dellefilastrocche al concorso di narra-tiva per bambini e ragazzi Favo-lando 2006, promosso dalla no-stra Associazione e dal CRAL delComune di Milano, in collabora-zione con le Marionette di Gian-ni e Cosetta Colla. Il concorsoha anche ricevuto il patroci-nio della Provincia di Mila-no ed una ulteriore propo-sta di collaborazione daparte dell’Orchestra Sin-fonica Giuseppe Verdi. Ora la giuria si metteràal lavoro per scegliere iprimi due classificati perogni sezione, mentre un premiospeciale verrà assegnato da treclassi diverse dell’Istituto com-prensivo Morosini-Manara.Altre classi dell’Elementare Mu-gello saranno coinvolte nella il-lustrazione dei racconti vincitori,che verranno pubblicati a cura diQUATTRO come premio ai vin-citori e a quanti hanno collabora-to a questa seconda edizione diFavolando. Ai bambini che illustreranno i rac-

    conti, l’Orchestra Verdi offriràl’ingresso gratuito al concerto dimusica Le avventure di CapitanFracassa - Musiche di AntonioVivaldi - Attore Nicola Olivieri Direttore Ruben Jais, che si terràsabato 18 marzo all’Auditorium.Questo concerto fa parte del pro-getto “Crescendo in musica”, or-

    mai giunto al suo settimoanno, che si rivolge aglialunni delle scuole diogni ordine e grado conun programma diversifi-cato nell’ambito del reper-

    torio musicale di altis-simo livello dell’Or-chestra Sinfonica eCoro Sinfonico di

    Milano Giuseppe Verdi. (Ulterio-ri informazioni allo.02.83389.236- [email protected] - www.orchestrasin-fonica.milano.it)La premiazione di Favolando2006 è prevista per aprile e saràanche l’occasione per offrire aibambini della zona una letturascenica delle filastrocche e deiracconti vincitori a cura degli at-tori della Compagnia di Mario-nette di Gianni e Cosetta Colla.

    MacelleriaLUIGIBRUNELLITel 02 55194288

    MERCATO RIONALE DI VIALE UMBRIA

    le migliori carni italiane ed esterepollame

    accurato servizio a domicilioofferte speciali settimanali

    di vari tagli vasto assortimentodi pronti a cuocere

    Nuova iniziativa cultu-rale di QUATTRO: unPremio Teatrale Let-terario in collaborazione conil Teatro Oscar di via Lattan-zio. Non è la prima volta checi cimentiamo con il teatro,anzi, abbiamo noi stesso pro-dotto e rappresentato alcunilavori teatrali scritti da Gio-vanni Chiara.

    Ora ci cimentiamo con questoconcorso, dopo l’esperienzapositiva di Favolando, grazieanche alla collaborazione conuno dei teatri della nostra zo-na. Due le sezioni, Atto unicoe Commedia in due atti: i la-vori verranno letti e valutati dauna giuria formata da StefaniaAleni, Presidente Associazio-ne QUATTRO – giornalista;

    Ugo Basso, Docente di Storiadel Teatro - Presidente dellaGiuria; Giovanni Chiara,Scrittore; Massimo Navone,Direttore della Scuola d’artedrammatica Paolo Grassi diMilano; Mario Zucca, attoreteatrale.Il Premio prevede, per ogni se-zione, un’opera vincitrice edue segnalazioni, e consiste

    nella lettura scenica dell’ope-ra teatrale vincitrice presso ilTeatro Oscar, durante la ceri-monia di premiazione che av-verrà entro il 10 giugno 2006.Il bando completo si può tro-vare sul sito www.quattronet.ito www.teatrooscar.it Ringraziamo il pittore LuigiRegianini che ha creato per noiil logo del concorso.

  • Via Brembo 11. Un indi-rizzo da tenere a men-te per chi vuol gustarela cucina lombarda e milanese,“quando capita cuciniamo an-che il pesce” ci dice il proprie-tario, o per chi voglia, giovanicuriosi o brizzolati signori econsorti, riascoltare musiche diun tempo passato, le note deglianni ’50 che hanno costruito ilsuccesso di un cantante mila-nesissimo: Luciano Tajoli.Eccoci infatti alla Hostaria Ta-joli che da 30 anni “Luigi det-to il Tajolino”, come recita lascritta in vetrina, gestisce aiu-tato in cucina dalla moglie e insala dal figlio. Luigi Pittui, fie-ramente Martinitt, nato all’Ac-quabella dove risiede ancora,ma sardo da parte di padre, è atutti gli effetti milanese anchenell’accento, e ha da sempreavuto la passione per la musi-ca e per Luciano Tajoli, il can-tante degli anni 50 e 60 che eranato poco distante dallo scaloRomana, in via Oglio e dove al35 di via Brembo per diversianni fece il ciabattino.Luigi si appassiona alle suecanzoni, diventa un suo fan, leinserisce nel suo repertorioquando allieta feste o occasio-ni speciali con la bella voce chesi ritrova e che gli ha fatto vin-cere anche concorsi. Una pas-sione così radicata che 30 annifa quando decide di aprire unaHostaria la dedica al suo idoloe dove la musica la fa da pa-drona, riempiendo le notti e fa-cendosi largo tra la nebbia cheavvolge lo scalo ferroviario.

    Entrando nel locale si respiraancora l’atmosfera delle oste-rie di una volta e dove da tren-tanni il tempo sembra essersifermato: un vecchio bancone,il perlinato ai muri, l’arreda-mento anni ’50, con tanti og-getti lungo i muri e l’imman-cabile Teomondo Scrofalo allaparete. A tutto ciò si aggiungeil piccolo spazio esterno ched’estate diventa “bersò” con il

    glicine che scende dal tetto eche in inverno viene chiuso peraumentare lo spazio a disposi-zione. Che non è molto, il giu-sto per godersi in pochi quellaatmosfera che a Milano è ormaiimpossibile trovare o se c’è èartefatta e ricreata. La cliente-la? Operai, impiegati, qualchedirigente che a mezzogiorno af-follano i tavoli prima di ripren-dere a “laurà”. Ma se arrivi al-

    le quattro delpomeriggio unpiatto lo trovisempre: tanto lacucina chiudeda lì a una mez-zora.Un luogo, quel-lo che Luigi hacreato, che intempi non trop-po lontani è sta-to definito laBussola di PortaRomana e nonda una pennaqualsiasi ma daquella usata conmaestria da Ar-naldo Giulianimaestro dellaCronaca delCorriere impa-reggiabile e in-

    superabile giornalista di quelliche oggi non ce ne sono più.L’Hostaria del Tavolino era illuogo dove fare le ore piccoleera la norma, dove alle tre lacampanella della signora Da-niela era il segnale di levare letende ma che poi doveva esse-re risuonata per finalmente cac-ciare via gli avventori dopol’ennesimo cicchetto e l’enne-sima cantatina. Gente di ogniestrazione, anche signore im-pellicciate, si sono fermate amangiare qui e ad ascoltare lavoce di Luigi gorgheggiare lecanzoni che hanno reso celebreil Lucianone, il cui simpaticoviso campeggia all’ingressodell’Hostaria: le canzoni piùnote e conosciute che hanno re-so famoso Tajoli non solo inItalia ma anche all’estero, co-me in Giappone, dove era mol-to apprezzato.I tempi stavano cambiando, glianni si facevano sentire, la mièdel Luis era stufa di fare le orepiccole. Da qui la decisione dismettere e canticchiare soloquando c’era l’occasione,quando qualche amico o av-ventore riuscivano a far into-nare a Luigi ancora una volta“Mamma” o “Profumi e baloc-chi” e seguirlo nel canto, comescriveva Giuliani, “nel bene enel male, con voce buona e an-che stecche”. Ma la passione èpassione e a Luigi la voglia dicantare, di far ascoltare le can-zoni del suo idolo, con sconfi-namenti nel repertorio di Clau-dio Villa (i giovani cerchino ilnome sull’enciclopedia), non èmai andata in pensione e cosìpoco tempo fa se ne esce conuna idea.Riprendere a cantare ma solouna volta la settimana: il saba-to sera, l’unica della settimanache l’Hostaria è aperta. Oltre aprenotare il tavolo, indispensa-bile visto lo spazio esiguo, daora si può prenotare anchel’”ugola d’oro” del Luis che al-lieterà la serata rinverdendo isuoi successi e quelli del Lu-cianone Tajoli. Mentre dalla cucina arriva il re-pertorio culinario dell’HostariaTajoli: salame, polenta, trippa,bolliti, brasati e in queste fred-de serate di inverno, la regina:la succulenta “cassoeula”.Il tutto da gustare in allegria,come la musica di Luigi il Ta-jolino.

    Sergio Biagini

    8

    CORSI NUOTO BIMBI DAI 4 MESI AI 7 ANNI

    ACQUAGYM CENTERACQUAGYM GESTANTI

    JUDO BABY / KICK BOXINGSPINNING / SALA AEROBICA

    DOCCIA SCOZZESE / BAGNO TURCOIDROMASSAGGIO

    3 PISCINE DI ACQUA CALDA A 32°

    Aperto anche sabato e domenica

    V.le Lucania 27 - MilanoMM3 Corvetto - Bus 84-93-95-34

    www.accadueosuper.it - Tel. 02.55.230.786

    VETRAIO & CORNICIAIOSostituzione vetri di ogni tipo a domicilio

    Vetrate termoisolanti e antirumoreVetri per porte interne e finestreVetrine per negozi, specchi

    Cornici in ogni stile - moderne e anticheVia Arconati, 9 - ang. P.le Martini

    Tel/fax 02 54.10.00.35 - Cell. 338 72.46.028

    Cucina, musica e canzoni degli anni ‘50La citt ti avvolge, ti protegge, ti intossica, ti impone ritmi veloci, incalzanti

    Rende le giornate brevi,non d il tempo per viverle,brucia con impegno ore su ore

    La citt ti prende per mano,si fa scoprire piano pianoti conduce in luoghi che non conosci,posti impensati, remoti,che seducono con la loro avvenenzadi vita trascorsa,di storia antica,che la memoria ci restituiscenel respiro delle vecchie mura

    Non sempre la citt divora,ma la vita che pu diventare ostile

    La citt amica, aiuto,rifugio nelle sue ali che appaiono fragilima che in realt sono protettive

    La citt dominante, nei tuoi pensieri,su di lei si plasma parte della tua vita

    EÕ per lei che si fanno delle rinunce,per lei che si decide di rimanere

    I motivi sono tanti e tutti essenzialiproblemi di vita, sempre inscindibili

    EÕ lei, che si diffonde con rami importanti

    Hanno preso il tuo cuore e non puoi pi staccartila mente lo vorrebbe, e anche ci tenta,ma non pi possibile, fa parte di te

    La citt ha molti rivali,luoghi molto pi belli,pi vivibili, pi adatti alla vita dellÕuomo

    Ma il suo cuore si sente,in apparenza celatola sua voce ti chiamacon un suono suadenteoffrendoti quello che altre non hanno

    La citt la mia, il suo nome Milanoha origini antiche,la sua storia importante,ma non questo che prende, che affascina e incanta

    Comunque essa siaÉ.la citt mi appartiene

    Milano, novembre 2005Maria di Franco Salimbeni

    Ogni mattina corsi di Ginnastica Dolce. Yoga. Tai

    Milano, la mia città

    Rammendi invisibiliRiparazioni

    Via Tito Livio, 20 - 20137 Milanotel 02.55.18.58.39

    La Boutiquedel Rammendo

    igiene e profilassi

    conservativa e cosmesi odontoiatrica

    pedodonzia e ortodontia

    chirurgia e implantologia

    istologia

    protesi fissa e mobile

    riparazioni urgenti

    Via Luisa Sanfelice, 8 (P.za Martini)20137 Milano Tel 02 54.10.16.70

    Urgenza 339.4256335BUS: 66-90-91-92-93 TRAM 12

    MM3 CORVETTO E LODI TIBB - PASSANTE VITTORIA

    GENNAIO VISITA DI PREVENZIONE GRATUITA

    CENTRO ODONTOIATRICOSANFELICE

  • 9

    Accadde a dicembre

    L a Fondazione Prada fanuovamente breccianel panorama cultura-le della zona 4 e non solo.Il 6 dicembre scorso presso laprestigiosa e sempre meglioattrezzata sede di via Fogaz-zaro 36, Massimo Cacciari,Massimo Donà e GermanoCelant, rispettivamente do-centi di Estetica e Filosofiateoretica i primi due e diretto-re artistico della Fondazionel’ultimo, si sono confrontatisul tema del rapporto tra artee terrore, da cui ha preso il no-me l’incontro. Passare dall’analisi della sto-ria della filosofia, del puropensiero, all’intreccio tra que-st’ultima e la riflessione visi-va, la storia delle immagini,l’arte, questo uno degli obiet-tivi dell’incontro. Ospite del-la serata il giovane artistaamericano Tom Sachs che at-traverso le sue opere vuole far

    emergere il contrastante rap-porto tra l’imperialismo delconsumo e quello del terrore.La presentazione di alcunedelle opere di Sachs è statapreceduta da una interessanteintroduzione dei relatori: dal-la critica di Platone all’arte inquanto riproduzione imperfet-ta della realtà, alla definizionearistotelica di arte come qual-cosa di fortemente intercon-nesso alla paura e allo sgo-mento. Oggetto privilegiatodell’incontro è stato il percor-so dell’arte che diventa nonpiù capacità di rappresentareil bello, ma giunge con la fi-losofia di Hegel e la sua “mor-te dell’arte” a dover rappre-sentare invece la verità, anchenei suoi aspetti più devastantie crudeli. La conclusione diogni discussione che ruoti in-torno all’arte spesso finiscecon il dover in qualche misu-ra rispondere alla domanda so-

    cratica del “che cos’è” l’arte,e così la chiusura dell’incon-tro proposta dal prof. Donà hatentato di fornire una chiaveinterpretativa: possiamo in-tendere l’arte come il porsi informa, divenire oggetto, dellapura esistenza senza nessunafinalità utilitaristica, un’og-gettivazione del nostro sgo-mento, del nostro terrore da-vanti alla assoluta gratuità del-la vita. La Fondazione Prada conti-nuerà la sua collaborazionecon la facoltà di Filosofia del-l’Università Vita-Salute SanRaffaele e anche con il giova-ne Tom Sachs, e proporrà cer-tamente nuovi incontri a cuivale davvero la pena di parte-cipare. Per informazioni ci sipuò rivolgere all’ufficio stam-pa della Fondazione: [email protected] oppure alnumero 02 54670981.

    F. G.

    Ginnasticaper la

    (Lombalgie - Cervicalgie - Sciatalgie)

    Zanellotti Gynnic ClubVia G. Zanella, 60 - Milano

    Tel. 02 7383118www.ginnasticaperlaschiena.com

    Schiena

    Lo spettacolo teatrale"Nel fango del dio pal-lone", presentato al tea-tro Blu di Milano, interpreta-to da Alessandro Castelluc-ci, scritto e diretto da GiulioBaraldi, tratta il problema deldoping nello sport, in partico-lar modo nello sport del cal-cio, attraverso il racconto del-la vita di Carlo Petrini, ex cal-ciatore professionista, ora an-ziano e in gravi condizioni disalute.Petrini fu un grande calciato-re, giocò per molti anni in nu-merose squadre di serie A, ot-tenendo grandi vittorie. A me-no di 20 anni Petrini cominciòa provare l’effetto di sostanzedopanti illegali, poi negli an-ni ’70 fu mediatore ed artefi-ce di numerose partite trucca-te. Nel 1980, Petrini fu unodei pochi a pagare per tutti.Ora, scontate le sue colpe, Pe-trini racconta ciò che nel cal-cio si fa ma “NON SI DEVEDIRE” nel Best Seller “Nelfango del dio pallone”. È la storia di un precursore delcalcio di oggi dedicata a chiama il “vero” sport, e in par-ticolare ai ragazzi che comin-ciano ad avvicinarsi al mondodello sport.Lo spettacolo tende a sensibi-lizzare, in particolare i giova-

    ni, sui pericoli, per la salute,del doping; basta guardare leattuali condizioni di salute,pressoché drammatiche, diCarlo Petrini.Si tratta di uno spettacoloestremamente interessante eben interpretato, seppur, a mioparere, troppo perbenista, inquanto tende a presentare il

    calciatore come vittima e imedici sportivi e gli allenato-ri come i cattivi.Sarebbe forse più opportunofar presente l'errore di chi isti-ga all'uso di sostanze dopantie allo stesso tempo l'errore dichi, rendendosi conto di esse-re stato dopato, non si ribellae continua a lasciarsi avvele-nare.

    Forse troppo vittimismo daparte di Petrini, e troppa pocaobbiettività sulle colpe che, inparte, anche lui ha.Il teatro può essere indubbia-mente un grande strumento dicomunicazione, lo confermal'intensità di questo spettaco-lo, che, in ogni caso, trasmet-te molto di più rispetto ad unospettacolo televisivo, in quan-to ci si trova davanti ad un at-tore in carne ed ossa, con cuiè possibile dialogare e scam-biare opinioni alla fine dellarappresentazione.Il teatro è l'unica forma dispettacolo che consente unreale contatto umano dell'at-tore col pubblico e viceversa,una reale trasmissione di con-cetti ed emozioni che nessunoshow televisivo potrà mai da-re.Sicuramente il teatro invita al-la riflessione e all'ascolto del-la vicenda narrata, più di ognialtro mezzo di comunicazio-ne; questo perché lo spettaco-lo si svolge "in quel momen-to" e davanti agli occhi dellospettatore, senza "filtri" disorta tra attori e pubblico. Tommaso DeottoClasse 2 A - Liceo TecnicoSperimentazione Sportiva“Schiaparelli Gramsci”

    Il calcio a teatro

    Annuale incontro pre natalizio per un fol-to gruppo di ex-consiglieri di zona 4(quando le zone erano ancora 20) al ri-storante Golfo Paradiso di via Calvairate. Or-ganizzata da Velio Piccioni, attivissimo Presi-dente del Circolo culturale Il Dibattito, la ab-bondantissima cena (c’erano delle buone for-chette, che non hanno lasciato avanzi) ha vistointorno alla tavolata Marco Steiner, Giancarlo

    Rolla, GianMario Maggi, Mentore Giovanelli,Franco Brizzi, Stefania Aleni, Antonio Ferrari,Marco Bellinzona, Giovanni Trolli, GiampieroAlliori e Velio Piccioni: tutti ex di partiti chenon ci sono più ed ora variamente ricollocati po-liticamente, anche se non più in modo diretto.Una serata allegra, piena di ricordi e di storialocale, di che cosa facevamo ieri e facciamo og-gi, con uno sguardo al domani.

    Ex-consiglieri a convivio

    I l mese di dicembre è statoricco di feste, spettacoli,eventi natalizi, promossi ofinanziati dal Consiglio di Zo-na 4 e tutti aperti alla cittadi-nanza. Vogliamo fra questi ri-cordarne tre a cui abbiamomolto volentieri partecipatoperché promossi da gruppi ar-tistici o culturali che svolgonoun significativo ruolo di aggre-gazione e promozione cultura-le nella nostra zona.Domenica 18 dicembre, chiu-sura della mostra organizzatadal Centro Artistico Cultura-le Milanese nel suo saloneespositivo di viale Lucania:scambi di auguri, soddisfazio-ne per l’attività artistica del2005 e uno sguardo agli ap-puntamenti del 2006, che sipreannunciano già numerosi, acominciare dalla gita sociale aBrescia per visitare la mostra“Van Gogh-Gauguin-Millet”,

    che si è già svolta l’8 gennaiocon grande soddisfazione deipartecipanti.Il 21 dicembre è stata la voltadella mostra di Arte Sacra or-ganizzata dal Gruppo Artisti-co Forlanini Monluè: in Pa-lazzina Liberty oltre a visitarela mostra, abbiamo assistito alConcerto di Natale del Coro eQuintetto d’Archi e Oboe “SanNicolao della Flue”, diretto dalMaestro Mauro Montanari.Con un programma che spa-ziava dai canti gregoriani delXI secolo, ai negro spirituals,passando dalle classiche “Tuscendi dalle stelle” o “Astro delCiel”, abbiamo avuto modo diapprezzare la cultura musicale(ogni brano veniva presentatoe inquadrato nella storia dellamusica) e la bravura del Mae-stro Montanari, dei concertistie del coro, che ci siamo ripro-messi di “presentare” prossi-

    mamente ai nostri lettori con unarticolo apposito.Infine, il 22 dicembre, tradi-zionale spettacolo natalizio del-l’Accademia Anni verdi-Uni-versità della Terza età pressoil teatro Kolbe: prima del caba-ret in milanese, tango! con duebravissime coppie e scenogra-fia della docente di spagnolo.L’insegnante del corso “Le fran-çais del gourmets”, Basilia Li-brizzi, con la sua classe, invece,aveva preparato per l’occasioneun bel calendario con ricette dialta “cuisine”. Il PresidenteFranco Bozzi, nel presentare lospettacolo ha ricordato comequest’anno l’Accademia abbiaraggiunto il numero massimo diiscritti da quando esiste, ben350! E quindi per far funziona-re l’organizzazione dei corsi edelle attività culturali c’è biso-gno di collaborazione e di unaiuto da parte di tutti…….

    Un dicembre di feste

    “Cronaca di un disa-more”: dentro al ti-tolo del nuovo li-bro di Ivan Cotroneo, presen-tato il 15 Dicembre nello spa-zio di Calvin Klein in vialeUmbria 37, si ritrovano una in-finita serie di rimandi e insie-me di assolute novità. La sur-reale e meravigliosa presenzadi Fernanda Pivano ha permes-so a tutti di riuscire ad acco-starsi, in punta di piedi, ad unastoria magica, dolorosamentedolce, la cronaca della fine diun amore tra due ragazzi comene potremmo immaginare tan-ti. Si, due ragazzi, Maurizio eLuca, che attraverso il raccon-to di Cotroneo prendono vitadavanti a noi soprattutto comeattori dei loro pensieri. Dicevamo dei rimandi, uno sututti all’opera poetica di Cesa-re Pavese che con le sue “Poe-sie del disamore” ha toccato ilcuore di questo giovane scrit-tore già al suo secondo roman-

    zo. E poi la fortissima influen-za di Fulvio Maria Tondelli au-tore italiano che con il suo li-bro “Camere separate” è riu-scito ad affrontare uno dei te-mi più complessi dell’universoemotivo umano: l’abbandono. È proprio questo che l’autoredi “Cronaca di un disamore”vuole raccontarci: quell’abisso,quel “dolore senza rimedio”,come lui stesso lo definisce,che ci colpisce quando i nostrisemplici e grandi progetti dicondivisione di un amore “pertutta la vita”, svaniscono velo-cemente, si dissolvono senzaun reale motivo. Fulvio Panze-ri, presente anch’egli alla sera-ta, ha sottolineato la facilità concui si può cadere nel sentimen-talismo trattando tali argomen-ti,: non così per Cotroneo. Eglinon ha voluto raccontare la sto-ria di due persone, non le azio-ni, la vita di due innamoratioramai “disinnamorati”, ma havoluto regalarci un “romanzo

    di pensiero”, dove il lettore co-struisce con la mente lo sfondodi una storia, avendo a sua dis-posizione tutti i pensieri che af-follano la mente di chi vive unabbandono. Il lettore ha il com-pito di immaginare, creare e so-gnare tutto ciò che sta attornoalla storia, alla cronaca di unevento così “comune” ma cheè tanto terribile e particolareper chi lo vive. Davvero emozionante sentirela voce rotta dalla commozio-ne di chi ha letto alcuni passidel romanzo, emozionante co-me la semplicità dell’autore ecome la location davvero sug-gestiva e accogliente di CalvinKlein, che nel mezzo del terri-bile traffico del periodo pre-na-talizio, ha offerto un momentodi totale fuga dalla contingen-za, dalla verità che tutti cono-sciamo, dalla realtà a volte co-sì prima di emozione, quellavera.

    Calvin Klein presenta il nuovo libro di Ivan Cotroneo

    Rapporto fra arte e terrore alla Fondazione Prada

  • Fra i parrocchiani degliAngeli Custodi, in viaColletta, sono ancoramolti a ricordare di avere in-contrato in chiesa MarcelloCandia: c’è chi lo ricorda pre-sente alla celebrazione dellaprima messa della nuova par-rocchia, creata nel 1962, an-cora nel capannone della vec-chia tintoria industriale poi de-molita per fare spazio all’at-tuale edificio. E nella nuovachiesa è stata ora preparata latomba che accoglierà le spo-glie dell’industriale missiona-rio, ora Servo di Dio, primatappa del processo che si con-clude con il riconoscimentodell’essere fra i santi. E’ vero che nella visione cri-stiana la tomba, come i fune-rali, ha davvero poca impor-tanza: sono espressioni dimorte, per quanto comprensi-bili, mentre l’attenzione diCristo è protesa alla resurre-zione; in lui la morte è negatae la vita affermata. Tuttavia latomba per chi resta rappresen-ta un’occasione di ricordo af-fettuoso, un luogo di comu-nione fra i vivi e gli scompar-si amati e ammirati, di pre-ghiera e di speranza. In que-sta prospettiva è da leggere l’i-dea della traslazione della sal-ma di Marcello Candia, scom-parso nel 1983 e sepolto nelcimitero di Chiaravalle. Can-dia, residente in via LazzaroPapi, era noto in zona primacome titolare dell’industriache porta il suo nome, poi co-me creatore di un importanteospedale ai margini della fo-resta brasiliana e tuttora ha se-de nella nostra zona la fonda-

    zione a lui intestata che conti-nua a sostenere una serie diiniziative per poveri, anziani,bambini abbandonati, lebbro-si nel nord est brasiliano. La tomba, già terminata e vi-sibile, è opera dell’architettoRaffaele Selleri: costruita congli stessi materiali utilizzatiper la chiesa è perfettamenteinserita nella struttura dell’e-dificio. Occupa “uno spaziosufficientemente visibile e nelcontempo appartato che noninterferisce e non muta la ge-rarchia dei poli liturgici”, scri-ve il parroco Tarcisio Ferri: mipare proprio nello stile del dot-tor Candia, che ho avuto lafortuna di conoscere personal-mente. Desideroso di circon-darsi di bellezza e di offrirebellezza anche ai poveri, dis-creto sempre, anche se travol-gente nell’entusiasmo con cuiparlava di quello che stava fa-cendo, attento a non prenderemai il posto che non gli spet-ta: il centro è del Signore e deipoveri ai quali davvero ha de-dicato competenze, energie,danaro, conoscenze. Laico e romantico, Ugo Fo-scolo nel suo celebre carmededicato proprio ai sepolcri,scrive che “a egregie cose il

    forte animo accendon l’urnedei forti”: sentirsi vicini uomi-ni che hanno compiuto azioniimportanti stimola sentimentiprofondi e opere coraggiosefacendone percepire anche lafattibilità. Marcello Candia èun modello moderno di santi-tà, lontano da certi stereotipi:se la sua attività in Brasile re-sta la più estesa nel tempo ericca nel numero delle inizia-tive, bisogna anche ricordareche già a Milano, quando an-cora dirigeva la sua industria,era stato protagonista di sva-riate iniziative a favore di di-verse categorie di poveri a par-tire, nell’immediato dopo-guerra, dall’organizzazione del

    rientro dei reduci senza nulla espesso con problemi di salutefisica e mentale. Ma anche in Brasile l’impe-gno era, e continua a esserenell’opera della fondazioneCandia, nel costruire ospedaliefficienti e scientificamenteaggiornati, lebbrosari che ga-rantiscano oltre alle cure con-dizioni di vita umanamenteaccettabili; nel creare attivitàche possano offrire lavoro; neldiscutere con le autorità poli-tiche locali perché si occupi-no dei problemi del territorioe della gente e non solo di far-si proteggere dalla polizia. Perlui sempre motore di ogni pen-siero il Cristo di fronte al qua-le il mondo cambia volto, i va-lori si rovesciano, e al primoposto si affollano i poveri, ediventa più importante regala-re che tenere per sé. La tom-ba in chiesa vorrebbe suggeri-re gratitudine e ricordare tuttoquesto: la traslazione avrà luo-go appena saranno completa-te le pratiche relative.

    Ugo Basso

    10

    Centro Culturale Insieme - Via dei Cinquecento 1

    Sabato 21 gennaio ore 21.00Salone “Cristo Re”

    COSI’ E’ SE VI PARECompagnia Teatrale “Gli amici della prosa”

    MILANO DALLE ORIGINI AL DUCATOQuattro lezioni e un fascicolo

    per la storia della città

    L’associazione cultu-rale Terra Insubre hatenuto nello scorsonovembre presso la sede delConsiglio di zona Quattro unciclo di conferenze sulla sto-ria di Milano dalle origini cel-tiche al ducato dei Visconti epoi degli Sforza: ora, a curadella associazione e con il so-stegno dello stesso Consiglio,vede la luce un fascicolo checontiene i testi delle confe-renze arricchiti da altre infor-mazioni e approfondimenti.Studiare la storia, ricercare ediscutere è importante non so-lo per i giovani e la storia pur-troppo non ha nei piani di stu-dio delle nostre scuole la cen-tralità che le spetta: conosce-re da dove veniamo è essen-ziale per decidere dove anda-re. In particolare l’indagaresulla propria identità è unostrumento per la conoscenzadi sé e per la comprensionedell’identità altrui attraversoil confronto e il dialogo.Occorre attraverso una piùampia panoramica sul passatoaprire gli orizzonti sul presen-te e sul futuro, come auspicanella prefazione Paolo Bassi,presidente della commissionesicurezza, qualità della vita,eventi e identità culturali delConsiglio di zona. La storia èstata considerata fin dagli an-tichi maestra di vita, ma giàAntonio Gramsci ricordasconfortato che “la storia in-segna, ma non ha scolari”.Nella pagina introduttiva sul-l’Insubria viene individuato il

    territorio di questo nome nel-l’ampia zona che si estende trail Piemonte orientale, la Lom-bardia occidentale e il cantonTicino. Il fiume Ticino quindidivideva una regione omoge-nea nella popolazione e nonsegnava il confine tra Pie-monte e Lombardia. Questodimostra, per esempio, comei confini delle attuali regioniabbiano motivazioni storiche,in gran parte superate, e comepertanto sia discutibile pro-porre oggi una regionalizza-zione dell’Italia confermandoconfini storicamente superatiche la realtà odierne disegne-rebbe ben diversi. Il fascicolo che abbiamo fra lemani è ricco di informazioni,avvenimenti, personaggi –ma-gari noti per la toponomasti-ca, i nomi delle strade- suiquattro momenti considerati(l’età celtica, la dominazionelongobarda, il comune e il du-cato): informazioni talvoltaperfino eccessivamente detta-gliate, e osservazioni interes-santi anche sulla lingua, im-menso patrimonio di cui tuttidispongono e che pure rivelauna storia di sovrapposizionidi popoli e di stili di vita. Cor-reda ciascuna lezione una pic-cola bibliografia, forse nonsempre con le opere più si-gnificative e accessibili, macomunque stimolo a ulterioririflessioni. A lettura conclusa,parecchie curiosità avrannotrovato soddisfazione e molteoccasioni di ripensamento cisaranno offerte.

    U. B.

    MARCELLO CANDIA NELLA SUA CHIESAProssima la traslazione della salma nella parrocchia degli Angeli Custodi

    I luoghi di culto a Morsenchio: la storiaA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo di Riccardo Tammaro - fotografie di autori vari

    Lungo la via Bonfadi-ni, ancora ben conser-vato, sorge il borgo diMorsenchio. In esso fu sem-pre molto viva la devozioneMariana, come testimonianonumerose fonti. In questidue articoli percorreremo unexcursus storico ed artisticoche ci porterà dal 1200 al-l'attuale parrocchia della"Beata Vergine Addolorata inMorsenchio", situata tra lasuddetta via ed il viale Un-gheria. Già nel tredicesimo secolo lastoria ci informa di una chie-setta dedicata alla "Beatissi-ma Vergine Maria": una fon-te tramanda che il luogo diculto, "bianco e di buona fat-tura, è ben tenuto e abbellitoall'interno con pitture". Inquesta chiesetta si celebravala Messa, e nei giorni festivivi si teneva la catechesi; pa-re che il luogo fosse all'epo-ca molto frequentato; attor-no a questa area, inoltre, sitrovava un piccolo cimitero.Si tramanda poi che nel 1571vi si recò in visita pastoraleSan Carlo, Arcivescovo diMilano. La chiesetta era si-tuata nel borgo di Morsen-chino, proprio di fronte allacasa che oggi si trova in viaBonfadini al civico 89, e cheè lo stesso fabbricato dell'e-poca. Allora, vi si trovavauna fiorente osteria, dellaquale era proprietaria la fa-miglia Borromeo di Peschie-ra. Della chiesetta non si han-no più notizie dal 1750.

    Poco dopo, però, tra il 1770e il 1775, poco distante, nelperimetro della cascina Mor-senchio, e più precisamentein un suo angolo esterno,venne costruita una nuovachiesetta. Era una costruzio-ne lunga più di quattordicimetri e larga oltre sei. L'e-sterno era esteticamente mo-desto, ma l'interno, che ave-va un'unica navata con voltaa botte, era alquanto aggra-ziato. Alle pareti erano ap-pesi quadri che raffigurava-no i dodici apostoli, mentre,dietro l'altare, un grande di-pinto rappresentava la "Ma-donna Addolorata" con ilcuore trafitto da sette spade.Purtroppo questo edificio sa-cro, e con esso tutta la casci-

    na, venne abbattuto nel1960, per far posto anuovi capannoni dellaMontedison che si sta-va espandendo, nono-stante l'opposizione delprimo parroco dellanuova parrocchia, an-ch'essa dedicata all'Ad-dolorata, che stava inquegli anni prendendoforma. Nel 1953, in-fatti, il Piano Regolato-re prevedeva un fortesviluppo abitativo inquest'area, e conse-guentemente la Curiadi Milano fece erigereuna Cappella provviso-ria, la cui dedicazioneera stata mantenuta al-la "Beata Vergine Ad-

    dolorata". Questo edi-ficio, tuttora visibile,venne in seguito adi-bito a palestra, unavolta completata lachiesa definitiva; nelfrattempo, progettatadall'architetto GiòPonti, fu edificata an-che la casa parroc-chiale. Nel 1956 venne chia-mato a condurre ilcomplesso padre Mar-co Scandroglio, vica-rio oblato, ma il primoparroco della comuni-tà fu Don FerdinandoFrattino, che il 15 ago-sto 1956, designatoda l l 'A r c i v e s covoMontini, assunse il vi-

    cariato parrocchiale che di-venne definitivo nel 1960.La parrocchia neocostituitanel 1956 contava già 1417abitanti, per cui nella succi-tata cappella provvisoria iposti erano insufficienti; nel-la casa parrocchiale si svol-gevano anche le attività ora-toriane, seppur compressenegli esigui spazi. Questa ri-strettezza di risorse spinsedon Ferdinando a stringere itempi per la costruzione del-la chiesa parrocchiale (e neebbe ragione, se si pensa chenel 1962 la parrocchia avreb-be contato sedicimila resi-denti!). Ma come partì concretamen-te la costruzione della nuovachiesa? Innanzi tutto va ri-cordata la munificità della si-gnora Farina, vedova Cabas-si, che era la maggior pro-prietaria di questi terreniagricoli, che donò alla Curiaben diecimila metri quadri diterreno per costruire la nuo-va chiesa. Poi va ricordatoMonsignor Villa, architettodella Curia per le NuoveChiese, cui fu affidato il pro-getto. La chiesa venne con-cepita a forma di croce lati-na, a navata unica e con ledue braccia laterali molto ca-pienti; sul campanile, comesi può vedere tuttora, fu pro-gettata una croce slanciata edoriginale. Nel prossimo arti-colo esamineremo la storiadella parrocchia, dalla suacostruzione fino ai nostrigiorni, e la sua connotazione

  • 11

    Via Lattanzio 58/a - tel 02 89072444

    Teatro RagazziDomenica 29 gennaio ore 16.00

    Teatro Oscar e Compagnia Progetto Tea-tro presentano

    POLLICINOispirato al Pollicinodi Charles Perrault

    regia di Marco Ceso Bona

    Posto unico 7 6Abbonamento a 4 Spettacoli ragazzi 24 6

    Sabato 14 gennaio 2006 - ore 20.45Compagnia TEATRO NODO

    NOBLESSE E RINGHERA... ONA STORIA VERA

    di Alfredo BozzoliAdattamento al dialetto milanese della commedia brillante:

    "I PAPA' NASCONO NEGLI ARMADI" di Scarnicci e Tarabusi

    Sabato 28 gennaio 2006 - ore 20.45Compagnia LA BOTTEGA DELL'ARTE

    PICCOLA CITTA'

    di Thornton WilderRegia di Walter Campioni

    Prezzi: Intero 10 6– ridotto 8 6

    TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 – tel 02 5455615

    DODICESIMA RASSEGNA del TEATRO GIALLO

    dal 20 gennaio al 12 febbraio 2006

    LA SETTIMA VITTIMAdi Rino Silveri da Edgar Wallace

    Posto unico ridottoper residenti zona 4

    6 10.00

    TEATRO DELLA 14aVia Oglio 18 – 20121 MILANO

    Tel. 02.55211300 - e-mail: [email protected]: www.teatrodellaquattordicesima.it

    Il Teatro sotto Casa

    Gli spettacoli si terranno al Teatro Delfino, Via Dalmazia, 11(Quartiere Forlanini, vicinanze Piazza Ovidio) nelle seguenti date:Domenica 5 febbraio ore 16.00 In viaggio. Storie in valigiaSabato 11 febbraio ore 21.00 La bruttina stagionataVenerdì 3marzo ore 21.00 Apologia di SocrateSabato 1 aprile ore 21.00 Le ultime lune

    Prezzi spettacoli seraliIntero: biglietto 6 12.00; abbonamento ai tre spettacoli 6 24.00Ridotto (Consigli di Zona, parrocchie, coupon ViviMilano): biglietto 6 10.00; abbonamento 6 18.00Prezzi spettacolo pomeridiano per i bambiniIngresso gratuito con i coupon di ViviMilano Corriere della Sera

    Dopo il successo straordinario della pri-ma edizione, 10.000 spettatori coin-volti, ritorna l’iniziativa del TeatroFranco Parenti “Il Teatro sotto Casa”, a dimo-strazione di quanta voglia ha Milano di vivereil teatro di qualità anche fuori dal centro, in cia-scuna delle sue 9 Zone, confermando la natu-ra del Parenti di “teatro della città”, nel susse-guirsi di iniziative promosse per decentrare lasua attività in tutto il territorio milanese.Grazie al sostegno del Comune di Milano e agliAssessorati al Decentramento; della RegioneLombardia; del Corriere della Sera e di Vivi-Milano; grazie, inoltre, alla collaborazione en-tusiasta dei teatri parrocchiali e dei Consigli diZona, quest’anno verranno presentati tre suc-cessi per il pubblico serale: La bruttina sta-gionata, Le ultime lune, L’apologia di Socra-te; e uno spettacolo dedicato ai bambini: Inviaggio. Storie in valigia.

    Spettacolo culto per la risata liberatoria cheprovoca quando ci ritroviamo affettuosamentesmascherati nelle nostre goffaggini e insuc-cessi, La bruttina stagionata travolge e con-vince uomini e donne con l’autoironia del per-sonaggio, esaltata dalla regia di Franca Valeri.Gianrico Tedeschi commuove fino alle lacri-me con Le ultime lune di Furio Bordon, un te-sto italiano riconosciuto internazionalmente frai più belli scritti negli ultimi anni. Di libertà e arroganza del potere, di coscienzae giustizia, di noi e della nostra vita di tutti igiorni ci parla Carlo Rivolta che, con l’Apolo-gia di Socrate, riempie da anni i teatri soprat-tutto di giovani. “Un piccolo miracolo teatrale” è stato definitodalla stampa In v