Ducato nr. 9 / 2006

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il Ducato Distribuzione gratuita Spedizione in a.p. 45% art.2 comma 20/b legge 662/ 96 - Filiale di Urbino Un medico del pronto soccorso dell’ospedale di Urbino parla di due problemi: pochi dottori nel reparto e mancanza di radiologi, chirurghi e “trasfusionali” di notte e nel fine-settimana. Per le urgenze arrivano entro 40 minu- ti, ma secondo alcuni è un tem- po troppo lungo. Il nuovo diret- tore di zona, Argentieri, è pronto a discutere interventi condivisi. a pagina 4 La denuncia: “Pochi medici per le urgenze” Pronto soccorso Una notte ricca di iniziative quella di giovedì 25. Dai musei aperti si- no a tardi alle tradizione popolari in piazza, dalla musica dal vivo ai giochi per coinvolgere anche i più giovani. La notte bianca urbinate è stata organizzata dal comunenel- l’ambito del Meeting sulle politi- che giovanili. In agosto i negozian- ti replicheranno. a pagina 5 Nessun dorma: è il 25 maggio La rivincita di Montebello Notte Bianca Un milione di euro all'anno. Tanto paga l'università per l'affitto di aule, laboratori e uffi- ci. Sono venti gli immobili dati in locazione da privati e istituti religiosi, a un costo che dai pri- mi anni novanta a oggi è più che raddoppiato. Solo l'Arcidiocesi ricava dai locali dell'ex semina- rio, in piazza Rinascimento, più di 500mila euro. alle pagine 12 e 13 Vende i Collegi ma paga affitti milionari Università Nell’antico convento sulle colli- ne delle Cesane si coltivano ce- reali d’altri tempi e si produce la pasta con tecniche biologiche. Il marchio Alce Nero è definiti- vamente passato di mano, ma il fondatore della cooperativa ha progetti per il futuro ed è con- vinto che i consumatori e i dis- tributori di sempre gli rimarran- no fedeli. a pagina 7 Cibo biologico S abato 13 un centinaio di ex allievi della Scuola di giorna- lismo si sono incontrati in città per il tradizionale raduno annuale; è un appuntamento che da solo dà un'immagine della nostra Scuola. Tanti giorna- listi che da tutta Italia vengono qui, spesso affrontando viaggi lunghi e faticosi e comunque a loro spese, danno l'idea di un attaccamento alla città oltre che alla Scuola, di cui non conoscia- mo altri esempi. E' un incontro che chiude l'8° corso biennale, durante il quale per la prima volta la Scuola di giornalismo si è trovata di fronte a volontà politiche ostili che hanno rischiato di mettere in discussione la sua sopravviven- za. Ci si dice che l'incidente sarà superato, ma quello che ci preme qui, nel momento in cui ci pre- pariamo a emanare un nuovo bando per il 9° Corso, non è una richiesta di sostegno; è, invece, un tentativo di spiegare perché una Scuola di giornalismo come la nostra ha sempre voluto garantire la migliore formazione possibile a un costo compatibile con le risorse di qualunque fami- glia. Sono motivi semplici: il primo e il più importan- te è che conside- riamo la forma- zione di giornali- sti uno dei più importanti tra i servizi pubblici, tale da non poter essere riservato solo a chi dispone di redditi rile- vanti. Questa convinzione è alla base anche della nostra organizzazio- ne e del nostro programma. L'idea guida è che la democrazia dovrebbe coltivare al meglio il suo simbolo centrale: l'egua- glianza dei punti di partenza, il rispetto di tutti e di tutte le idee, il che significa met- tere tutti alla pari. Non è un pro- gramma total- mente applicabi- le, ma non può non essere una aspirazione costante. Soprattutto nell'esercizio del diritto costituzionale all'infor- mazione, che ai giornalisti è affi- dato. E se queste sono le basi della democrazia, non è difficile capire perché sia doveroso aprire le strade della professione gior- nalistica a chiunque ne abbia la vocazione. Come ogni anno, con il mese di maggio l'Ifg chiude i battenti, nella speranza di riaprirli a novembre senza aver dovuto rinunciare alla sua vocazione di scuola per tutti. Se sarà così, lo dovremo anche alla solidarietà che la città e il territorio di Urbino ci hanno dimostrato. Vogliamo però ricordare che, comunque vadano le cose, i tempi stanno cambiando. Se si vorrà garantire ancora la presenza qui di una scuola di giornalismo rispettosa dei criteri appena sopra riassunti, bisognerà attrezzarsi perché la risorse si trovino in parte più rile- vante all'interno di questa comu- nità. E non crediamo che debba essere troppo difficile. Speriamo che sia una buona estate per tutti, per la Scuola, per gli allievi che partono per gli stage, e per la città che così affet- tuosamente ci ospita. Servono risorse per garantire la corretta formazione dei giornalisti L’EDITORIALE Un’estate per decidere che Scuola sarà L'energia solare esplode, ma Urbino rimane al palo. In tutta Italia sono state presentate oltre 10 mila richieste di incentivi statali per il solare fotovoltaico, 166 nella nostra provincia e solo 4 a Urbino, superata da Urbania (10), Fermignano (14) e Sant'Agata Feltria (15). Eppure a Urbino il fotovoltaico è una realtà: sono attualmente attivi 9 impianti che garantiscono risparmi consistenti sulle bollette. Dal luglio 2005 l'incentivo è proporzionale all'energia pro- dotta: un nuovo sistema che garantisce un beneficio di 2 mila euro l'anno per un impianto medio e permette di rientrare dall'investimento iniziale (20 mila euro) in 10-12 anni. Pioggia e nebbia non ostacolano la produzione di energia fotovoltaica: il rendi- mento di un impianto a Urbino è in linea con quello registrato nella provincia. Tutti soddisfatti gli urbinati che hanno un impianto foto- voltaico, a casa o in azienda. Con un impianto da 3 kW, infatti, una famiglia arriva a coprire tutti i consumi di elet- tricità. Ma per costruire l'im- pianto bisogna faticare un po': oltre ai vincoli paesaggistici (difficile toccare il centro stori- co di Urbino), la burocrazia del Comune rallenta i tempi di realizzazione. Giardini nascosti, un tesoro dentro le Mura V iaggio nel centro storico alla scoperta dei giardini segreti della città antica. Da Porta Valbona a Porta Santa Lucia, lungo le traverse di via Saffi, un inedito itinerario tra piante rare, albe- ri secolari e palazzi nobiliari. alle pagine 8 e 9 alle pagine 2 e 3 Quindicinale - 20 maggio 2006 - Anno 16 - Numero 11 Internet: “Ducato on line” - www.uniurb.it/giornalismo Energia, il sole dimenticato Costi iniziali ammortizzati in 10 anni. I risparmi sulla bolletta elettrica In città sono poche le richieste di incentivo per impianti fotovoltaici

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A cura della redazione dell'istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino

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    Un medico del pronto soccorsodellospedale di Urbino parla didue problemi: pochi dottori nelreparto e mancanza di radiologi,chirurghi e trasfusionali dinotte e nel fine-settimana. Per leurgenze arrivano entro 40 minu-ti, ma secondo alcuni un tem-po troppo lungo. Il nuovo diret-tore di zona, Argentieri, prontoa discutere interventi condivisi.

    a pagina 4

    La denuncia:Pochi mediciper le urgenze

    Pronto soccorso

    Una notte ricca di iniziative quelladi gioved 25. Dai musei aperti si-no a tardi alle tradizione popolariin piazza, dalla musica dal vivo aigiochi per coinvolgere anche i pigiovani. La notte bianca urbinate stata organizzata dal comunenel-lambito del Meeting sulle politi-che giovanili. In agosto i negozian-ti replicheranno.

    a pagina 5

    Nessun dorma: il 25 maggio

    La rivincita di Montebello

    Notte Bianca

    Un milione di euro all'anno.Tanto paga l'universit per l'affitto di aule, laboratori e uffi-ci. Sono venti gli immobili datiin locazione da privati e istitutireligiosi, a un costo che dai pri-mi anni novanta a oggi pi cheraddoppiato. Solo l'Arcidiocesiricava dai locali dell'ex semina-rio, in piazza Rinascimento, pidi 500mila euro.

    alle pagine 12 e 13

    Vende i Collegima pagaaffitti milionari

    Universit

    Nellantico convento sulle colli-ne delle Cesane si coltivano ce-reali daltri tempi e si produce lapasta con tecniche biologiche. Il marchio Alce Nero definiti-vamente passato di mano, ma ilfondatore della cooperativa haprogetti per il futuro ed con-vinto che i consumatori e i dis-tributori di sempre gli rimarran-no fedeli.

    a pagina 7

    Cibo biologico

    Sabato 13 un centinaio di exallievi della Scuola di giorna-lismo si sono incontrati incitt per il tradizionale radunoannuale; un appuntamentoche da solo d un'immaginedella nostra Scuola. Tanti giorna-listi che da tutta Italia vengonoqui, spesso affrontando viaggilunghi e faticosi e comunque aloro spese, danno l'idea di unattaccamento alla citt oltre chealla Scuola, di cui non conoscia-mo altri esempi. E' un incontro che chiude l'8corso biennale, durante il qualeper la prima volta la Scuola digiornalismo si trovata di frontea volont politiche ostili chehanno rischiato di mettere indiscussione la sua sopravviven-za. Ci si dice che l'incidente sarsuperato, ma quello che ci premequi, nel momento in cui ci pre-pariamo a emanare un nuovobando per il 9 Corso, non unarichiesta di sostegno; , invece,un tentativo di spiegare perchuna Scuola di giornalismo come

    la nostra ha sempre volutogarantire la migliore formazionepossibile a un costo compatibilecon le risorse di qualunque fami-glia. Sono motivisemplici: il primoe il pi importan-te che conside-riamo la forma-zione di giornali-sti uno dei piimportanti tra iservizi pubblici,tale da non poteressere riservatosolo a chi dispone di redditi rile-vanti.Questa convinzione alla baseanche della nostra organizzazio-ne e del nostro programma.

    L'idea guida che la democraziadovrebbe coltivare al meglio ilsuo simbolo centrale: l'egua-glianza dei punti di partenza, il

    rispetto di tutti edi tutte le idee, ilche significa met-tere tutti alla pari.Non un pro-gramma total-mente applicabi-le, ma non punon essere unaa s p i r a z i o n ec o s t a n t e .

    Soprattutto nell'esercizio deldiritto costituzionale all'infor-mazione, che ai giornalisti affi-dato. E se queste sono le basidella democrazia, non difficile

    capire perch sia doveroso aprirele strade della professione gior-nalistica a chiunque ne abbia lavocazione.Come ogni anno, con il mese dimaggio l'Ifg chiude i battenti,nella speranza di riaprirli anovembre senza aver dovutorinunciare alla sua vocazione discuola per tutti. Se sar cos, lodovremo anche alla solidarietche la citt e il territorio di Urbinoci hanno dimostrato. Vogliamoper ricordare che, comunquevadano le cose, i tempi stannocambiando. Se si vorr garantireancora la presenza qui di unascuola di giornalismo rispettosadei criteri appena sopra riassunti,bisogner attrezzarsi perch larisorse si trovino in parte pi rile-vante all'interno di questa comu-nit. E non crediamo che debbaessere troppo difficile.Speriamo che sia una buonaestate per tutti, per la Scuola, pergli allievi che partono per glistage, e per la citt che cos affet-tuosamente ci ospita.

    Servono risorseper garantirela correttaformazione

    dei giornalisti

    LEDITORIALE

    Unestate per decidereche Scuola sar

    L'energia solare esplode, maUrbino rimane al palo. In tuttaItalia sono state presentateoltre 10 mila richieste diincentivi statali per il solarefotovoltaico, 166 nella nostraprovincia e solo 4 a Urbino,superata da Urbania (10),Fermignano (14) e Sant'AgataFeltria (15). Eppure a Urbino ilfotovoltaico una realt: sonoattualmente attivi 9 impiantiche garantiscono risparmiconsistenti sulle bollette.

    Dal luglio 2005 l'incentivo proporzionale all'energia pro-dotta: un nuovo sistema chegarantisce un beneficio di 2mila euro l'anno per unimpianto medio e permette dirientrare dall'investimentoiniziale (20 mila euro) in 10-12anni. Pioggia e nebbia nonostacolano la produzione dienergia fotovoltaica: il rendi-mento di un impianto aUrbino in linea con quelloregistrato nella provincia.

    Tutti soddisfatti gli urbinatiche hanno un impianto foto-voltaico, a casa o in azienda.Con un impianto da 3 kW,infatti, una famiglia arriva acoprire tutti i consumi di elet-tricit. Ma per costruire l'im-pianto bisogna faticare un po':oltre ai vincoli paesaggistici(difficile toccare il centro stori-co di Urbino), la burocrazia delComune rallenta i tempi direalizzazione.

    Giardini nascosti, un tesoro dentro le Mura

    Viaggio nel centro storico alla scoperta dei giardini segreti della citt antica. Da Porta Valbonaa Porta Santa Lucia, lungo le traverse di via Saffi, un inedito itinerario tra piante rare, albe-ri secolari e palazzi nobiliari. alle pagine 8 e 9

    alle pagine 2 e 3

    Quindicinale - 20 maggio 2006 - Anno 16 - Numero 11Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo

    Energia, il sole dimenticatoCosti iniziali ammortizzati in 10 anni. I risparmi sulla bolletta elettrica

    In citt sono poche le richieste di incentivo per impianti fotovoltaici

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    PRIMO PIANO

    Il sole regala energia, ma pochi la usanoSolo 4 richieste di incentivi statali per il fotovoltaico, contro le 166 della provincia. Si possono risparmiare fino a 2 mila euro lanno

    Necessario un forte investimentoiniziale: circa 20 mila euroDifficolt per chi vive in centro

    ALESSIO SGHERZA

    Con il sole, a Urbino,ci si abbronza sola-mente. . Eppure lanostra stella po-trebbe essere sfrut-tata per produrre

    energia elettrica, grazie ai pan-nelli fotovoltaici, a prezzi van-taggiosi, ottenendo un forte ri-sparmio sulla bolletta dell'E-nel e un incentivo sulla produ-zione effettiva di elettricit. Diche numeri stiamo parlando?Una cifra che pu arrivare a 2mila euro allanno. A Urbino, sono in pochi ad averpresentato domanda per otte-nere gli incentivi statali offertida un decretoministeriale delluglio 2005. Ur-bino ha presen-tato solo 4 ri-chieste, contro ilboom che statoregistrato a livel-lo nazionale, re-gionale e provin-ciale: oltre 10 mi-la domande pre-sentate in tuttaItalia, quasi 700nelle Marche e166 nella provin-cia. Non tutte le domande sonostate accettate (ricever l'in-centivo solo il 30%; la gradua-toria veniva stilata in base alladata di presentazione della ri-chiesta) ma fare il confronto suquelle presentate sufficientea dare l'idea: nel Montefeltro, laparte del leone la fa Sant'AgataFeltria (15 impianti ammessi),ma anche Urbania (con 10 do-mande, 4 ammesse) e Fermi-gnano (14 domande, tutte re-spinte) si sono dimostrate pi"solari" della citt ducale. Questo scarso interesse per ilfotovoltaico strano anche

    perch a Urbino non una tec-nologia sconosciuta: sono giin funzione 9 impianti e altri 5sono in attesa di approvazionedel comune; tutti impiantiprogettati dal 2001 al 2005,quando l'iniziativa del mini-stero dell'ambiente "10.000tetti fotovoltaici" garantiva, afondo perduto, fino al 75% delcosto dell'impianto.Ora il sistema cambiato: conil "Conto energia" (si veda lascheda) l'incentivo non perla costruzione dell'impianto,ma in base all'energia prodot-ta effettivamente. Un metodoche permette di ammortizzareil costo iniziale dei pannelli so-lari in minor tempo rispetto al

    c o n t r i b u t o afondo perduto,anche se co-stringe a un for-te investimentoiniziale. "Conquesto sistema -spiega France-sco Grianti, pro-fessore di fisicasperimentale al-la "Carlo Bo" ed i re t t o re d e lCentro sistemiaudiovisivi acu-stici ed elettro-

    magnetici (Csaae) della Soge-sta - l'investimento si ammor-tizza in massimo 12 anni. Con-siderando che ogni pannelloha una vita di 30 anni, si gua-dagna a costo zero nei 18 annisuccessivi". Facciamo due conti. Un im-pianto da un chilowatt (kW)produce, a Urbino, 1200 chilo-wattora (kWh) ogni anno.Questo significa che, per ognikW installato, si ottiene un in-centivo di circa 530 euro l'an-no e non si paga all'Enel la cor-rente autoprodotta, con un ri-sparmio sulla bolletta di 216

    euro. I costi, certo, sono alti.Ogni kW di impianto costa cir-ca 7 mila euro e l'investimentoiniziale pu essere oneroso:una famiglia media avrebbebisogno di impianti da 3-4 kW,con una spesa iniziale tra i 20 ei 30 mila euro e un risparmiocomplessivo annuale di 2100-2900 euro. Bisogna inoltre sgombrare ilcampo da equivoci: nebbia,pioggia e cielo coperto non so-no un problema per l'energiasolare fotovoltaica. Le rileva-zioni del Csaae alla Sogesta(dove c' installato un impian-

    to da 18 kW) indicano una pro-duzione in linea con i dati me-di della provincia: ci sonoquindi poche differenze fra lemarittime Pesaro e Fano, an-cor meno con comuni qualiUrbania e Fossombrone. "Perl'irradiazione solare - dice Gi-no Fiorucci, della SolarSystems di Cantiano - quelloche fa la differenza la longi-tudine: Milano diversa daRoma, ma fra Pesaro e Urbinonon ci sono grosse differenze:le condizioni meteo incidonominimamente". Quello che pu creare proble-

    mi in citt sono i vincoli am-bientali e paesaggistici. " dif-ficile - spiega l'ingegner Co-stantino Bernardini, dell'uffi-cio edilizia del Comune - chevenga approvato un progettonel centro storico. Fuori le mu-ra, problemi non ce ne dovreb-bero essere, a esclusione di zo-ne agricole tutelate come ilparco delle Cesane". Inutilecorrere per a fare domandaadesso: gli incentivi a disposi-zione per il 2006 sono stati gisuperati: o arriva un rifinan-ziamento dal nuovo governooppure si dovr aspettare.

    EuroIl costo di un impianto fotovoltaico da 3 kW dipotenza, la dimensioneadatta a una famiglia media

    20mila

    EuroIl beneficio medio annuo chesi ottiene con un impiantoda 3 kW. E la somma dirisparmio e incentivo statale

    2mila

    AnniIl tempo di ammortamentoper un impianto di piccoledimensioni, sotto i 20 kW.La stima del Csaae

    10-12

    AnniE la vita media dei pannellifotovoltaici certificati. Allafine dellammortamentoc un guadagno netto

    30

    Sopra, limpiantofotovoltaico alla SogestaA fianco, lo schemadi funzionamentodel Conto energia(fonte: Enea)Sotto, una cellafotovoltaica

    Pi si consuma, pi si guadagnaORIENTARSI NELLUNIVERSO DELLENERGIA SOLARE

    Bollette ridotteai minimi termini

    A Rancitella il primo impianto del 1991

    FRANCESCA PIATANESI

    Quando il sole ti du n a m a n o astracciare la bollet-ta della luce. I pochiche a Urbino hannosperimentato l'e-

    nergia solare possono davverodire di avere trovato un amico,ma soprattutto un risparmioassicurato.La signora Laura Damiani, sultetto della sua casa, a Canavac-cio, ha pannelli fotovoltaici perun totale di 2 kW. Lo scorso an-no, in dieci mesi, da gennaio aottobre, ha pagato all'Enel sol-tanto 100 euro. Il resto dell'e-nergia elettrica consumata l'-ha prodotta da sola. "Ho l'im-pianto - ha detto - dal 2003. Ingenerale pago la bolletta all'E-nel solo tre volte all'anno". Fi-no allo scorso luglio, quando stato introdotto il nuovo mec-canismo del conto energia, ilministero dell'Ambiente co-priva il 75% delle spese iniziali,quindi un im-pianto di circa15000 euro, allasignora costatosolo 4500 euro.Per l'installazio-ne si affidataalla ditta Lauri dicitt di Castello."Per fortuna sisono occupati ditutto loro - hacontinuato - al-trimenti non sose sarei andataavanti. Il comu-ne all'inizio mi ha ostacolatomolto. Ad esempio ho dovutospendere 500 euro in pi per ri-fare il disegno del tetto, chesembrava poco chiaro". Di unacosa si lamenta in particolareLaura Damiani, ovvero dei 30euro annui che deve all'Enelper l'installazione, la manu-tenzione e il servizio di letturadel contatore aggiuntivo, quel-lo che contabilizza l'energiaelettrica prodotta e scambiatacon la rete e la corrispondenteriduzione degli importi in bol-letta. Sostenitore convinto del foto-voltaico Stefano Scoglio, tito-lare dell'azienda di medicine

    naturali Nutratec, in via Sassoa Urbino. Per lui il fotovoltaico fondamentale sia a casa sia allavoro. "La mia una famigliache consuma molto e l'ultimoperiodo per me stato parti-colare quanto a consumi ener-getici. Facendo un po' di at-tenzione per credo di riusci-re a risparmiare anche il 100%della bolletta. Bisogna solo ri-cordarsi di spegnere la luce unpo pi spesso. In azienda, do-ve possiede un impianto di 12kW finora riesce a produrre dasolo il 60% dell'energia di cuiha bisogno, ma la posizionedei pannelli non ancora otti-male. Per settembre spera diriuscire ad alzarli fino a 10 me-tri, cos da poter sfruttare almeglio la luce del sole. Parlando di energia fotovol-taica non ci si pu dimentica-re di Urs Abderhalden. Svizze-ro, arrivato a Urbino nel '78,Urs abita con la sua famiglia

    vicino a Ranci-tella, dove pro-duce formaggio.Il primo pannel-lo fotovoltaicolo ha installatoquindici anni fa,dopo aver vissu-to per parecchiotempo con la so-la luce del lecandele. Oggi nepossiede due,uno da 3,3 kW euno da 700 watt."Sono del tutto

    autosufficiente, non devo pa-gare la bolletta, ma di certonon ho interesse a risparmia-re l'energia che produco. Per-ch dovrei regalarla all'Enel?Per me un azienda privata,fosse statale lo farei pi volen-tieri".Parla del mondo Urs, di Cher-nobyl e della fiducia che moltigoverni hanno nell'energianucleare. Da deciso sostenito-re del solare come fonte dienergia alternativa dice: "E'importante parlare del nu-cleare. C' ancora troppa gen-te che lo considera un modoper produrre energia senzaprovocare danni. Non cos.

    Soddisfanoi pannelli

    fotovoltaici Arriviamo a coprire

    tutti i consumi

    Nonostantepioggia

    e nebbiail rendimento

    ottenuto in linea conPesaro e Fano

    Conto energia. il sistema utilizzato per incentivare l'u-tilizzo di impianti fotovoltaici. Gli impianti vengono divisiin tre classi, in base alla potenza: meno di 20 kW, fra i20 kW e i 50 kW, oltre i 50 kW. L'incentivo erogabile ,rispettivamente, 0.445, 0.46 e 0.49 euro per ogni kWhprodotto. A questa cifra va aggiunto il risparmio dellacorrente autoconsumata (0.18 euro per kWh). C' peruna limitazione per gli impianti sotto i 20 kW: non siottiene alcun beneficio se si produce pi di quanto siconsuma. Esempio: se in un anno si producono 3600kWh ma se ne consumano 3000, la bolletta sar pari azero ma i 600 kWh che avanzano saranno 'regalati'all'Enel. Il consiglio quindi di dimensionare il proprioimpianto sulla base del consumo effettivo. Per gliimpianti oltre i 20 kWh invece, si ottiene un contributoanche sulla quota non consumata.

    Fotovoltaico. il sistema utilizzato per produrre energiaelettrica direttamente dalla radiazione solare, per mezzodell'effetto fotovoltaico. Fatto di silicio, un pannello da 1kW costa circa 7 mila euro. Diversi sono i pannelli solari,che accumulano energia in un fluido: normalmente forni-scono acqua calda e riscaldamento, ma possono produr-re energia se abbinati a una turbina termoelettrica. Prospettive. La produzione di energia elettrica fotovoltai-ca una frazione minima (0,0009%) dell'elettricit pro-dotta in Italia. In Europa, siamo al 4 posto per il fotovol-taico, quasi al livello di Spagna e Paesi Bassi, ma a undecimo dalla produzione della Germania. Un livello anco-ra largamente insufficiente: "Basterebbe trasformare inenergia - spiega il professor Francesco Grianti - lo 0,01%della radiazione solare che la Terra riflette ogni giornoper coprire il fabbisogno energetico mondiale".

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    Senza medici dalle 20 alle 8Radiologi, chirurghi e trasfusionali sono necessari in ospedale 24 ore su 24?

    La denuncia di un dottore del pronto soccorso: Nel fine settimana aspettiamo fino a 40 minuti per una tac

    notte quando un ra-gazzo cade con il mo-torino. Un passantevede la scena e chia-ma l'ambulanza. Lecondizioni sono gra-

    vi. Il giovane viene portato al-l'ospedale pi vicino, il SantaMaria della Misericordia. Ma ilpronto soccorso di Urbino abbastanza efficiente per darele cure necessarie in tempi bre-vi? No, sostiene chi lavora pro-prio in quel reparto. S, sosten-gono altri dottori.Secondo quanto riferito da unmedico del primo intervento,che chiede l'anonimato perchteme il licenziamento, ci sonodue grossi problemi: organicosottodimensionato al prontosoccorso e mancanza di dotto-ri in alcuni reparti nel week-end e di notte.La prima questione. Il perso-nale del reparto, sei medici piil primario, deve garantire ilservizio tutti i giorni 24 ore su24 per il pronto soccorso e los-servazione breve intensiva,dove un paziente va seguitopasso-passo. "Dovremmo es-sere almeno in due al mattino eal pomeriggio -spiega il dottore- ma di giorno c'u n m e d i c o emezzo". I turnidel mattino van-no dalle 8 alle 14per un dottore,dalle 9 alle 13 perun altro. Que-st'ultimo, a volteresta pure dalle15 alle 18, men-tre un altro lavo-ra dalle 14 alle20. Il servizio dinotte va dalle 20 alle 8. I contisono presto fatti: al pronto soc-corso c' solo un medico dalle 8alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18alle 8 del giorno seguente. "Incaso di malattia o di ferie - pro-segue il medico - ci sono grossiproblemi. Ci capita di fare dueturni consecutivi, due notti diseguito o tre notti in una setti-mana". In queste condizioni

    saranno efficienti?Il secondo problema pi de-licato e ci sono opinioni con-trastanti. Negli orari in cui al-cuni reparti sono sguarniti prevista la reperibilit e in ca-so di urgenze il medico ha l'ob-bligo di arrivare entro 40 mi-

    nuti. Troppi? Ilm e d i c o d e lpronto soccorsopensa di s. "Dinotte e dal saba-to pomeriggio alluned mattina -per esempio -mancano i ra-diologi, addettia fare ecografie,tac e radiografie.Questo inac-cettabile per unospedale di retecome il nostro".

    Qualche esempio: "Arrivanoanziani con sospetto ictusemorragico (rottura di un vasosanguigno) o ischemico (oc-clusione di un vaso). Il tratta-mento diverso per i due tipidi ictus, ma per capire di cosasi tratta serve una tac. Oppure,un paziente in coma non puaspettare per la tac". Conclu-sione: "Sono tanti 40 minuti di

    diologo reperibile". E ancora:"La prima cosa da fare quandoarriva un paziente stabilizza-re i parametri vitali. Nel frat-tempo si ha tutto il tempo didecidere cosa fare. Un radiolo-go in servizio servirebbe se cifossero tre traumi importanti anotte, ma ne ab-biamo uno a set-timana".Sulla stessa li-nea del medicodel pronto soc-corso un altrodottore dell'o-spedale di Urbi-no. Anche luichiede l'anoni-m a t o. " Se a lpronto soccorsodicono che 40m i n u t i s o n otroppi, ci voglio-no altri medici in servizio dinotte. Se si vuole crescere co-me ospedale di rete, allora c'bisogno di pi personale, re-cuperando risorse dagli ospe-dali di polo, magari chiudendoquelli di Cagli e Sassocorvaro".Secondo il coordinatore delleattivit cliniche della zona ter-ritoriale 2 di Urbino, Lucio Lu-chetta, "la prima priorit la

    attesa". Anche perch la primaora la pi importante.Il Ducato ha verificato per tut-ti i reparti citati la presenza inservizio e la reperibilit. I ra-diologi sono in ospedale dalle8 alle 23 dal luned al venerd edalle 8 alle 14 il sabato. I tecni-ci di radiologia ci sono dalle 8alle 23 in settimana e dalle 8 al-le 20 il sabato e la domenica. Idottori del trasfusionale, indi-spensabili per avere del san-gue in caso di emergenza, so-no solo reperibili dalle 19.30alle 7.30 dal luned al sabato ela domenica. I chirurghi, infi-ne, sono presenti dal luned alsabato dalle 8 alle 20. Arrivanosu chiamata di notte e la do-menica. Ci sono sempre, inve-ce, figure come anestesisti, gi-necologi e cardiologi. Il medi-co del pronto soccorso fa unaproposta: "Perch non toglierela reperibilit ai radiologi diCagli e Sassocorvaro e utilizza-re quei soldi per un radiologo aUrbino 24 ore su 24?".Non d'accordo Ettore Janno-ne, responsabile dell'unitoperativa di radiologia: "Ci so-no persone ricoverate a Cagli eSassocorvaro e se stanno maledi notte ci deve essere un ra-

    stabilizzazione dei valori vitalie i tempi della reperibilit sonopi che sufficienti per un ospe-dale come questo".Il direttore della zona 2 dell'A-sur, Cosimo Argentieri, in cari-ca solo dal 15 maggio, prontoa discutere: "Per ora sto facendo

    una ricognizionedella situazioneper verificare larisposta del no-stro servizio albisogno dell'u-tenza e prendoatto della funzio-nalit buona diquesto ospeda-le". Il suo ap-proccio quellodell'"audit clini-co": verifica delproblema e ag-giustamenti ne-

    cessari. "Non sono alieno - con-clude il neodirettore - da inter-venti condivisi con istituzioni epopolazione. Per aprire o chiu-dere strutture esistenti, co-munque, bisogna prima di tut-to pensare a evitare danni". Ar-gentieri disponibile ad aprireun tavolo tecnico. Al prontosoccorso sperano che cambiqualcosa.

    MARCO RATTI

    La propostaRecuperare

    fondidagli ospedali

    di polo:Sassocorvaro

    e Cagli

    Il nuovodirettoredi zona

    Disponibilea discutereinterventicondivisi

    Il neodirettore dellazona territoriale 2dellAsur,Cosimo Argentieri

  • 5CITT

    Commercianti:Il 19 agostosi replicaliniziativa

    PIER LUIGI CARA

    La vera notte bianca diUrbino non sarquella di giovedprossimo, ma quelladi sabato 19 agosto. la posizione dei com-

    mercianti che, pur aderendoall'iniziativa del Comune, pre-parano un evento analogo perl'estate. "Siamo gi molto avanti nel-l'organizzazione, - spiega Clau-dio Boni, un negoziante delcentro - la faremo coinciderecon le celebrazioni per la festadel Duca. Sar di sabato, cospotremo tirare sino a tardi sen-za il problema di dover tenereaperti i locali il giorno dopo".I commercianti preferiscono ladata estiva per coinvolgere i tu-risti, sperando di trattenere pertutto il fine settimana quelliche arrivano in citt per la ri-evocazione storica. Uno degliorganizzatori, Filippo Pretelli,auspica che "si cambi nome al-l'iniziativa del 25 maggio, cosil termine notte bianca rimarrdisponibile per il 19 agosto".Non manca una nota polemica:"Siamo stati avvisati con granderitardo, ancora non conoscia-mo il programma - dice Boni - equesto ci ha impedito di orga-nizzarci per contattare gruppiche si esibiscano all'aperto".L'adesione alla manifestazionedi maggio ha trovato comun-que l'accordo dei rappresen-tanti dei negozianti, anche sealcuni erano contrari. "Alcuniavevano paura che si creasseroproblemi di sicurezza, il giove-d per strada girano molte per-sone ubriache", spiega il gioiel-liere Paolo Foglietta. Per questomotivo i commercianti hannochiesto al comune di chiuderele strade alle macchine e so-prattutto di garantire la presen-za di carabinieri e polizia.C' anche chi si lamenta del-l'organizzazione: "E' un'ini-ziativa strutturata male - diceAlekos Prete - non si capisceperch alcuni negozi dovreb-bero rimanere aperti il giovednotte. una fatica poco reddi-tizia: non venderemo molto dipi e il giorno dopo sar davve-ro pesante lavorare".

    Nessun dorma, la Notte biancaSi comincia alle 21, tra musei, concerti e cinema allaperto

    Santini: Abbiamo messo insiemei temi tipici di una citt darte con eventi pensati per i giovani

    Il centro storico di Urbinoprotagonista di una not-te di maggio, con musei enegozi aperti, musica ecinema sotto le stelle. Laprima edizione della

    notte bianca di Urbino, in pro-gramma per gioved 25, puntasu una miscela di cultura espettacolo per coinvolgerepersone di tutte le et.La manifestazione, nata comecostola del "meeting sulle poli-tiche giovanili", che appuntomira a promuovere leggi per iragazzi, ha un carattere locale,infatti gli organizzatori sonotutti urbinati. "Abbiamo cerca-to di coniugare i temi tipici diuna citt d'arte con eventi chepossano coinvolgere i giova-ni", ha dichiarato l'assessoreAntonio Santini.Si comincia alle 20, con il cine-forum "on the road", durante ilquale si proietteranno film sul-la strada, da Easy Rider di Den-nis Hopper, a Fandango di Ke-vin Reynolds. Alle 21 gli artigia-ni mostreranno le loro creazio-ni in piazza delle Erbe, alle 21 e30 ci saranno le visite guidateagli oratori. Per gli amanti del-l'arte e della storia sar possi-bile visitare il palazzo ducale,in particolare i sotterranei e labiblioteca, dove guide vestitecon abiti da popolani rico-struiranno la vita quotidiananel rinascimento, dall'orga-nizzazione del palazzo a quelladei banchetti. Nel piano nobile del palazzo,nell'ambito del iniziativa "ilpubblico della poesia, la poe-sia in pubblico", ci saranno re-cital dedicati a "Poesia, sei sta-ta fatta tante volte /eppure nonsei mai stata imparata" di Pao-lo Volponi e al "Canto magna-nimo" di Umberto Piersanti. A seguire, nei sotterranei, unarappresentazione basata su"Patmos" di Pierpaolo Pasoli-ni, nel trentennale della suamorte. Largo anche ai giovanipoeti, che leggeranno i loroversi nell'esedra del teatro in-framezzati da brani musicali.Per chi di musica e musei neavesse abbastanza, l'associa-zione Iddu ha organizzato gio-chi di ruolo fantasy e una cac-

    cia al tesoro per le vie della cit-t. Sar presente anche il fol-klore marchigiano: dalle 22nella piazza delle Erbe ci sa-ranno danze popolari con mu-sica dal vivo, mentre un grup-po folk si muover per le vie delcentro.Chi volesse fare una pausa trauna visita alla casa di Raffaelloe una puntata al torneo discacchi, potr fermarsi neipub e nei locali del centro chehanno ottenuto per l'occasio-ne il permesso a fare musicadal vivo.Anche l'Africa trover spazio,con la proiezione di foto, fil-mati e documentari. Sarannoinoltre letti poesie e proverbicon il sottofondo di musicaafricana. Al collegio Raffaello sar pre-sentato il romanzo "Luna tra-versa" del giornalista RaiGiancarlo Trapanese, incen-trato su una crisi di coppia e idifficili rapporti con i figli. Adaccompagnare la lettura di al-cuni passi, la musica dell'ac-cademia del Fado."I costi dell'evento sono limi-tati - spiega Santini - non ab-biamo fatto la scelta di chia-mare grandi nomi, abbiamo

    preferito la sobriet. Anche laprovincia ha promesso chedar un suo contributo".I commercianti si sono lamen-tati del ritardo nella comuni-cazione del programma chenon gli ha consentito di orga-nizzare musica dal vivo. "Ci hanno informato del mee-ting da tempo - spiega Santini- abbiamo accettato un mese emezzo fa, ma ci son stati ritar-di dovuti a tempi tecnici e ve-rifiche. L'obiettivo era orga-nizzare una prima notte bian-ca. Di eventuali errori si fartesoro per la realizzazione del-l'edizione dell'anno prossi-mo".Intanto i negozianti prepara-no una notte bianca per il me-se di agosto, con lo scopo di at-tirare i turisti. "Il target che ab-biamo voluto raggiungere sta-volta sono i ragazzi, dice l'as-sessore. In agosto, quandosar organizzata una manife-stazione simile, l'obiettivo sa-ranno le famiglie e noi ci fare-mo carico anche di quell'ini-ziativa".L'assessore rassicura anchechi temeva che durante la not-te bianca potessero verificarsiviolenze o atti di vandalismo."Chiediamo un impegnostraordinario alle forze del-l'ordine per tenere la situazio-ne sotto controllo. comun-que pi sicura una citt pienadi persone piuttosto che unavuota".

    (p.l.c.)

    Come tutti gli italiani, anche gli urbinati non ri-escono a rinunciare all'acqua minerale. Ma lamaggior parte delle bottiglie vendute arriva dafuori, magari trasportate con grandi costi dallestero.Forse perch le acque del Montefeltro sono di cattivaqualit? "In realt le acque della nostra zona hannopochi rivali in Italia sia un punto di vista qualitativoche quantitativo", spiega l'idrogeologo Paolo Busdra-ghi, direttore dello studio geologico ambientale di Ur-bino. "Sono ottime per l'alimentazione umana, per-ch poco dure e anche pure da un punto di vista bat-teriologico, perch l'inquinamento dovuto perlo-pi a cause naturali". Eppure in citt c' chi si lamen-ta per il cattivo odore dell'acqua che esce dal rubinet-to : "Questo - spiega Busdraghi - un problema che sipu verificare d'estate quando si usa pi cloro per la

    potabilizzazione, ma non pericoloso per l'uomo". Alcontrario, secondo l'idrogeologo, la qualit delle ac-que locali talmente alta che si dovrebbe pensare aduna commercializzazione pi competitiva. "Mentrela quantit generale delle acque italiane sta dimi-nuendo, qui abbiamo delle acque con pochi ugualiche potrebbero essere commercializzate con succes-so. "I costi iniziali sarebbero certo alti, ma le ricadu-te potrebbero essere importanti. Penso alla Rocchet-ta, che pur essendo prodotta in una zona decentratacome il Montefeltro (Gualdo Tadino) si imposta sulmercato nazionale". Nonostante la prudenza che ilbusiness delle acque minerali impone, un investi-mento sulle acque potrebbe quindi essere fruttuosoper Urbino. La citt d'altronde stata fondata in epo-ca romana proprio grazie alle falde acquifere sotto lesue fondamenta, che permisero la costruzione deipozzi che ancora oggi popolano il centro storico.

    Acque del Montefeltro, buone da vendereLidrogeologo Paolo Busdraghi: Valide come quelle minerali

    A piazza della Repubblica sar attivo un centro informazionisulle iniziative

    Un ruscellodella vallatasottoRancitella

    CINEFORUMProiezione ininterrotta di film sul tema onthe road dalle 20 alle 5 al Torrione di via Matteotti

    MUSICAConcerto allaccademia di Raffaello per la pre-sentazione di Lunatraversa di GiancarloTrapanese alle 21.15

    RECITALLettura di poesiedi Volponi, Piersanti ePasolini dalle 22 alle 2a palazzo Ducale e dinuovi poeti allEsedra

    MUSEIVisite notturnea palazzo Ducale, aisuoi sotterranei e alla casa di Raffaellodalle 23 all1.30

    GIANLUIGI TORCHIANI

  • ilDucato

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    Cassintegrati, avanti tuttaPer la Cgil di Pesaro nei primi 3 mesi dellanno +1,5% di ore lontano dal lavoro

    Impennata vertiginosa per il tessile (+302%): dal maggio scorso infatti possono chiederla anche gli artigiani

    E nel Montefeltrola ottengono in 11

    FRANCESCO MAGNANI

    La nuova ondata dicassa integrazionenon ha fatto scontinemmeno nelMontefeltro. Secondoi dati dell'Inps, da

    gennaio a maggio 11 impresehanno ottenuto la cassa integra-zione ordinaria. Nel dettaglio sitratta di 3 aziende metalmecca-niche (una a Urbino, una aFermignano e una a Pergola), 3mobilifici (uno a Sant'Angelo inVado e 2 a Sassocorvaro) e 5 tes-sili (una a Frontone, una aSassocorvaro, una a Aqualagna,una a Urbania e una a Pergola). In tutto sono stati coinvolti 249lavoratori. Ma una precisazione immediatamente d'obbligo: leimprese chiedono la cigo setti-mana per settimana e quindipu capitare che nel conteggiocomplessivo, se un dipendente stato sospeso in momenti diffe-renti, sia calcolato pi volte. Inmedia - e questo dato fuori daogni equivoco - l'assenza dallavoro stata di 48 ore: pi diuna settimana lavorativa.Tuttavia i responsabili sindacalidi settore non vogliono dram-matizzare questi dati. "I primimesi dell'anno sono sempre ipi critici per le imprese chelavorano il legno, poi si riprendeil lavoro", sostiene AlessandroSguazza, responsabile dellaFillea-Cgil per Urbino. "Nelnostro territorio - prosegue - si fa sentire di meno perch la pro-duzione non significativarispetto ai distretti di Pesaro eFano. E poi ci sono alcune realtproduttive, come la Imab chesono state in grado di trasfor-marsi, investendo nella forma-zione e nella qualit dei prodot-ti. Quelle che invece hanno pun-tato solo sulla riduzione dei costisono destinate al declino, perchnon sapranno resistere alla con-correnza dei mercati internazio-

    nali".Pi disilluso ma non meno spe-ranzoso il segretario provincia-le della Filtea, Massimo Arsuini."Nel territorio di Urbino eFermignano il settore del tessile ai minimi termini. Negli ultimianni - osserva - la mano d'opera stata dimezzata, quindi adessola produzione non pu cheripartire, grazie anche all'aper-tura dei mercati". I primi anniduemila hanno rappresentato ilperiodo nero per l'industria del-l'abbigliamento. Ora le impresesembrano corse ai ripari. "Il set-tore - conclude Arsuini - ha subi-to una grande trasformazione.Oramai non si produce pi inserie. Si realizzano prototipi e sene fa un numero ridotto diesemplari. Solo in questo modosi pu sconfiggere la concorren-za di India e Cina, almeno finchnon saranno in grado di pene-trare anche nelle nicchie di mer-cato con capi di alta gamma".

    (f.m.)

    Hanno iniziato ilnuovo anno acasa, con unquinto dello sti-pendio in meno.Altro che anno

    nuovo, vita nuova: il 2005 eracominciato meglio per i lavora-tori delle industrie della nostraprovincia. Secondo un'analisidell'ufficio studi della Cgil,infatti, il numero delle ore dicassa integrazione concesse dagennaio a marzo del 2006 cre-sciuto dell'1,5%. Un dato cheinquieta il maggiore sindacatoitaliano soprattutto per quelloche nasconde. "Stiamo lasciando alle spalle ilperiodo pi difficile per lanostra industria - commentaDaniela Barbaresi, responsabiledell'ufficio studi - ma da unpaio d'anni assistiamo a unaumento della cassa integrazio-ne straordinaria, segno di unadifficolt strutturale che ancorapermane nel nostro sistemaproduttivo". La cigs (cassa integrazione gua-dagni straordinaria) concessainfatti alle imprese in gravecrisi, mentre quella ordinaria(cigo) per le crisi passeggere,dovute alle fluttuazioni dei mer-cati.Questa discrepanza tra i due tipidi sostegno ai lavoratori si fa pieclatante per le industrie metal-meccaniche che, per i primi tremesi del 2006, hanno chiesto il25,6% di ore di cassa integrazio-ne ordinaria in meno, ma alcontempo ne hanno ottenutequasi 17mila di straordinaria.Nei primi tre mesi del 2005erano zero. Nel settore del legnola Cigl registra una contrazionetanto dell'ordinaria (-47%)quanto della straordinaria (-9,8%); nelle produzioni tessili edell'abbigliamento i numeriparlano invece di una crisi nera:+302% nelle ore autorizzate dicasse integrazione. Se innegabile che questi datioffrano il quadro esatto deldramma di tanti lavoratorisospesi dal proprio impiego,resta da capire se da soli riesca-

    no a riflettere lo stato di salutedelle produzioni industriali.La prima osservazione da fare sulla cigo. "Spesso le imprese -spiega Alessandro Sguazza,della Fillea-Cgil - chiedono l'or-dinaria come rete di protezionepreventiva. Davanti a un crollodegli ordinativi chiedono unaiuto all'Inps, ma se improvvi-samente arriva una commessa,nessun lavoratore va in cassa".In secondo luogo, nel caso spe-cifico della moda, Governo,Regione Marche, imprese e sin-dacati hanno stretto un anno faun accordo che consente anchealle imprese artigiane di ricorre-re alla cassa integrazione straor-dinaria, in alternativa allasospensione dal lavoro e al sus-sidio di disoccupazione. Allaluce di questa intesa, l'impen-nata del 302% di ore di casseintegrazione per i lavoratori del

    tessile appare 'drogata'."Significa soltanto - commentaMassimo Arsuini, segretariodella Filtea - che quest'anno leimprese hanno chiesto la cassaintegrazione, mentre l'annoscorso utilizzavano il vecchiosistema". Come suggerisce laBarbaresi, un termometro veri-tiero delle produzioni, si hacombinando i dati della cig conquelli dell'export, elaborati direcente dal suo ufficio studi. Leindustrie meccaniche pesaresihanno goduto lanno scorso diuna crescita delle esportazionidel 4%. Al contrario negli ultimicinque anni le imprese del mobilehanno perso il 25% di quota dimercato estero. Il settore moda,infine, ha segnato nel 2005 un+13,9% nelle esportazioni. "Unacrescita - conclude Barbaresi - checompensa in parte le quote persenell'ultimo quinquennio".

    Sul numero de "IlDucato" del 7 aprilescorso, l'articolo dal tito-lo "Prestito d'onore aglistudenti" faceva riferi-mento ad un tasso diinteresse del 2,35 percento. Come ci segnalala Banca delle Marche, ildato corretto risulta,invece, del 5,301 percento.

    PRESTITO DONORE

  • 7ECONOMIA

    Cooperativa Alce Nero:il biologico rinunciaalla grande distribuzioneDopo un lungo contenzioso legale con gli ex soci, la propriet del marchio locale passataalla Lega Coop. Il fondatore di Alce Nero,Girolomoni, correr col nome di Montebello

    Un convento diroc-cato su una colli-na, due giovanisposi con il lorobambino di 5 mesie un'idea in testa:

    "fare le cose invece di dire aglialtri come farle".Non voleva abbandonare la suaterra, un tempo generosa, GinoGirolomoni, al tempo giovanissi-mo sindaco di Isola del Piano.Nasce cos all'inizio degli anni70 un progetto che nel tempo diventato realt. Oggi laCooperativa Alcenero il mag-giore produttore di cereali epasta biologica delle Marche e siappresta ad affrontare unanuova importante sfida. Il marchioAlcenero, il pi noto e conosciu-to marchio di alimenti biologicid'Italia, nato sulle colline delleCesane a pochi chilometri daitorricini, da settembre non avrpi niente a che fare con il con-vento di Montebello, il cuore delprogetto di Gino Girolomoni, l'i-deatore della cooperativaAlcenero. Il famoso marchio con il cavalli-no infatti passato sotto il con-trollo della lega delle cooperativedi Bologna e da settembre nem-meno un chicco del granoGraziella Ra, coltivato sulla colli-na di Montebello, verr lavoratoper produrre la pasta confezio-nata sotto quel marchio, AlceNero appunto.Il divorzio, esito sofferto di unavicenda legale mirata, secondo ilfondatore della cooperativa, adottenere il controllo del marchioda parte del socio emiliano concui Alce Nero era cresciuta, sareffettivo proprio da settembre e,da quel momento, di questapasta non ci sar pi traccia neisupermercati, ma solo nei picco-li negozi specializzati nel biologi-co. Una scommessa difficile, consi-derato che la sopravvivenza dellaazienda dovuta proprio allascelta opposta del '95. "Duenegozianti su dieci - raccontaGirolomoni - ancora mi biasima-no perch 11 anni fa ho cedutoalle richieste della grande distri-buzione che voleva vendere lamia pasta nei supermercati".Molti piccoli negozianti nonriuscirono a far fronte alla con-correnza. "Ma se non avessi fattocos, questo, seppur piccolo,pastificio non esisterebbe pi".I sequestri

    S, perch di problemi, la coope-rativa con il nome dello storicopellerossa che alla fine dell'800ha raccontato la devastazionecoloniale agli europei, ne haavuti per 15 anni. Prima per unalegge del '67 che vietava di pro-durre pasta integrale."Vincevamo sempre perch noinon la chiamavamo pasta, maIntegrale di Granoduro e non cipotevano direniente". Ma tribu-nali, cause e avvo-cati costano e peranni la cooperati-va stata in perdi-ta. Abbiamoripreso a fare utilinella secondamet degli anni'90. Quella leggeche si appoggiavasul presunto peri-colo per la salutedi fare pasta con la fibra integra-le rimasta in vigore fino al 1997e spesso abbiamo lavoratoanche per solo una settimana almese, rischiando continuamen-te di chiudere.Poi c'era la storia del biologico. Ilcapo d'accusa era violazione

    della norma contro la pubblicitingannevole. Non si poteva direai consumatori che la pasta erabiologica. Ma come fare a defini-re il biologico quando n in Italian a livello comunitario esistevauna definizione? "La legge arri-vata nel '92 - continuaGirolomoni - ma secondo mel'hanno fatta perch pensavano

    che noi del biolo-gico non sarem-mo stati in gradodi sopravvivere.Altrimenti per-ch approvarecontemporanea-mente la presen-za di OGM sulm e r c a t o ? "Comunque, allafine laC o o p e r a t i v aAlcenero anco-ra l e ora vaanche bene.

    L'aziendaSulla collina il pastificio usa soloacqua purissima, perch "pi inalto non c' nessuno a sporcar-la". Vicino al pastificio e al depo-sito il convento di Montebello.Qui Girolomoni ha il suo studio-lo, il "sancta sanctorum" dell'in-

    tero microcosmo dellaCooperativa. Qui studia, riflettee raccoglie la documentazioneche testimonia anni di incontricon intellettuali come Volponi, eBo. Poi una locanda per gli ospi-ti: tavoli per mangiare biologico"dall'antipasto al caff" e stanze,le antiche celle dei frati, dovealloggiare. Oggi la cooperativad lavoro a circa40 persone, traoperai, impiegatie commessi neinegozi. Il nero c'solo nel nomeperch qui nonesiste lavoroesentasse. Il 50%degli utili divisotra soci e lavora-tori in parti ugua-li. Il resto vienereinvestito nel-l ' a t t i v i t .Insomma coeren-za fino all'ultimo granello. L'80%del fatturato viene venduto perall'estero: Stati Uniti, Giappone,paesi europei. Perch risparmia-re energia, riciclare, dare vitanuova alla campagna e poi spre-care cos tante risorse e denaroper trasportare all'estero?

    Il biologico in Italia"Perch in Italia non c' ancorauna vera cultura del biologico.Qui non si riesce a vendereabbastanza. Se non esportassi, ilpastificio chiuderebbe". Quicomprare un pacco di pastaMontebello costa dal 20 al 30%in pi rispetto alle marche dipasta non biologica come

    Barilla e DeCecco. Negli StatiUniti i prezzisono addiritturau g u a l i .Girolomoni pun-terebbe sullemense e su unmodo innovativodi avvicinare ilpubblico al pro-duttore. Gruppidi acquisto soli-dale, bene, com-mercio equo,pure. "Ma ci

    vuole pi organizzazione e unintervento delle amministrazio-ni pi deciso. "Le mense pubbli-che per esempio dovrebbero sce-gliere non secondo la logica delminor prezzo, ma secondo quelladi prodotti e processi migliori,privilegiando quelli italiani".

    A Cartoceto lolio si spalma sul pane

    Tutto liscio come l'olio, si dicevauna volta. Ora invece l'olio sitaglia come un panetto diburro. Si perch oggi l'extraver-gine si potr comprare e consu-mare anche in panetti, pi omeno della stessa consistenza edello stesso aspetto di quellodel burro. Paolo Barzelli, pro-duttore d'olio di Cartoceto,attraverso un procedimentoche in parte tiene gelosamentesegreto, riuscito a far solidifi-care il frutto delle olive senzaintaccarne gusto, sapore e qua-lit organolettiche. Ed natoSolivoil, l'olio di oliva solido. S,ma quali sarebbero i vantaggi diconsumare l'olio tagliato col coltelloanzich versato dalla tradizionale bot-tiglia? "Ci guadagna la salute - diceorgogliosamente Barzelli - soprattuttose l'olio solido viene usato al posto di

    burro e margarine per cucinare e pre-parare pizze e dolci. Infatti questi gras-si di origine animale e vegetale, con-tengono grassi saturi, potenzialmentenocivi per la salute, l'olio di oliva no".

    Dentro dolci e ciambelle, come anchenell'impasto della tradizionale piadi-na, potrebbe essere usato allora l'oliodi oliva, che solidificato, assicura lostesso risultato di grassi animali e

    margarine. Per adesso ci ha pro-vato un solo chef, che addirittu-ra a Londra, propone con suc-cesso la piada romagnola in ver-sione dietetica al posto deipanini che a detta di Barzelli"riescono a digerire solo i fachi-ri". L'unico problema da risol-vere la distribuzione del nuovoprodotto, che influenza moltis-simo il prezzo al dettaglio.Infatti Barzelli per ora riesce adistribuire solo grandi quantita-tivi di prodotti, che non riesco-no a raggiungere la vendita aldettaglio: "Paradossalmente mi

    costa di meno spedire un bancale diolio solido a Londra, che distribuirlo aUrbino." Soliviol infatti deve esseretrasportato a -18 gradi, come i surgela-ti, e il costo per ora rimane proibitivo.

    Con un procedimento segreto lextravergine doliva diventa solido come il burro

    FRANCESCOBARDARO GRELLA

    Lolio extravergine di oliva,allo stato solido, spalmabile

    sul pane. Nella pagina di sinistra operai a lavoro in un cantiere

    LORENZO LUZI

    L80 per centodel fatturato

    arriva dallestero:Stati Uniti,Giappone,

    Europa

    La met dei profitti

    vienereinvestita,

    il resto divisotra soci

    e dipendenti

  • ilDucato

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    CULTURA

    I giardini segretidella citt antica

    Viaggio nel centro storico alla scoperta di piccoli e antichi Eden. Da Porta Valbona a Porta Santa Lucia, lungo via Saffi: ecco tutti quelli pi belli

    Tra piante rare e palazzi nobiliari, a caccia del paradiso del Duca

    In primavera a Urbino sisente un alone di mistero.Il profumo di fiori si span-de ovunque: nelle stradi-ne, nelle ripide piole, trale case che si reggono l'u-

    na sull'altra. Nascosti, segretiagli occhi indiscreti, piccoleporzioni di Eden vengono colti-vate con amore da secoli. Perscovarli bastano pochi indizi:un ramo di rosa rampicante chesi affaccia sulla strada, l'ombradelle palme o di alberi secolari.Sono giardini privati, soprav-vissuti al passare del tempo. Entrando da porta Valbona, siaffacciano dalle mura pini, ci-pressi e una quercia secolare: la casa dei Bardovagni, nellapiccola piazza san Giovanni. Leviti, un noce e una quercia, ab-battuta per far posto ai lavori diconsolidamento delle mura,hanno lasciato il posto a meli,peri, un albero di fico e un gelso.Cespugli di rose e peonie for-mano chiazze di colore nel pra-to verde. E poi c' un orto con pi-selli, fave e pomodori. Durantela guerra le sorelle Perugia, duemaestre ebree, furono nascostenella cantina e salvate dai Bar-dovagni. Scendendo si vedonoalcuni archi murati. "C' unpassaggio sotterraneo riempitodi terra - racconta la signora Va-lentina - che portava all'ester-no". Da qui si possono ammira-re da una parte il palazzo duca-le e il campanile del Duomo,dall'altra la Fortezza.Tornando su via Mazzini, nelcollegio femminile "Maria Im-macolata" il piccolo giardinopensile, dove i roseti e gli alberida frutto circondano una vascaper i pesci e un piccolo pozzo, anche un rifugio per le studen-tesse. Entrando in citt da por-

    ta santa Lucia, si calpesta senzasaperlo il monte dove una voltasi estendeva il giardino delleDelizie del duca Federico, oggidiviso in varie parti: da santaLucia a porta Lavagine, passan-do per i cortili della scuola ele-mentare Pascoli. In via Braman-te, Anna Maria Luminati apre ilportone del palazzo storico do-ve viveva il giardiniere e cuginodel Duca, Francesco Armellino.Mentre gatti, cani e tartarughepasseggiano in tranquillit trale piante e un pozzo del '500, uncespuglio di Ceanothus, unapianta color turchese, e un glici-ne secolare emanano un profu-mo inebriante.Da via del Fosso si raggiunge viasant'Andrea: nell'antico palaz-zo Rossi-De Pretis i giardini del-le famiglie Bajardi, Santucci edell'Istituto di filologia classicaconservano una parte del Giar-

    dino delle Delizie. AlessandroSantucci, presidente dell'Acca-demia Raffaello e proprietariodel palazzo, racconta: "Il giardi-no del Duca arrivava fino allescalette di Sant'Andrea". Ma viaBramante continua a nascon-dere dei segreti: chi direbbe chedietro case e negozi ci sono deigiardini? Eppure possibile ve-derli dal Belvedere di Piero del-la Francesca. Nel giardino dellasignora Carloni, tra fragoline,fiori d'arancio, rose e begonie,c' anche una lapide che segnala data 1739. Un'altra parte storica di Urbinoconserva dei giardini meravi-gliosi. Via santa Chiara sembraessere fatta solo di mattoni, mase si imbocca via san Girolamo possibile scorgere il verde die-tro quelle case. C' il giardinocinquecentesco della famigliaUbaldini, discendenti del Duca."Qui cresce un avellano, unapianta secolare molto rara, ma la veduta che importante".Luisa Ubaldini indica gli Ap-pennini marchigiani, "le gobbedel Catria, il tavolato del Petra-no e il monte Nerone". Dopo c'la casa dove visse Carlo Bo. Oggi possibile visitarne il giardinoattraverso l'emeroteca univer-sitaria. Proseguendo per viaSaffi, questa volta sulla destra,la piccola Stretta del Tasso na-sconde un altro giardino. Unavolta era un capannone di cam-pagna, adesso abitato da oltreun secolo dalla famiglia Tarchi-ni-Szwancar. Tra antiche anforee una gabbia per uccelli, si mi-metizza un moderno conteni-tore per il compostaggio. Rose,oleandri, ciliegio, magnolia, al-loro, palme e rampicante sovra-stano sedie e tavolini da giardi-no. E questi non sono gli unicigiardini, basta guardarsi in giroe se ne scoprir uno prima maivisto.

    "Nel verde di Urbino": uno degli ItinerariExtravaganti organizzatiper il 20 maggio dall'as-sociazione Il grandeAlbero. Le tappe del toursono: il giardino pensiledi S.Chiara, l'orto bota-nico, la casa del giardi-niere del Duca e il largoPiero della Francesca.

    IL GRANDE ALBERO

    Nel verde di Urbino:un itinerarioda scoprire

    Un programma permostrare la citt - ei suoi appunta-menti culturali - aituristi (e alla citta-dinanza). Urbino

    citt ideale, il sito Internet dell'as-sessorato alla cultura (www.urbi-noculturaturismo.it) presenta ilcalendario delle iniziative Urbino06: teatro, concerti, rassegne cine-matografiche, incontri enoga-stronomici, artistici e a tema le-gati al Montefeltro e al suo capo-luogo.Mostre.Continuano fino al 1 otto-bre 2006 i corsi di ceramica orga-nizzati da Kaus, il centro interna-zionale per l'incisione, nei labora-tori dell'Istituto superiore per leindustrie artistiche (Isia). I corsi sitengono nei giardini dell'ex mo-nastero rinascimentale di SantaChiara. Termina, invece, il 28maggio la mostra delle opere gra-fiche dei lirici spagnoli, inaugura-ta il 10 maggio scorso nelle sale delCastellare di palazzo ducale. A fi-ne estate (settembre-ottobre),nelle piazze del centro storico sa-r organizzata la mostra-mercatodei prodotti tipici agroalimentariUrbino, terr di biodiversit - vo-glie d'autunno. Dal 16 settembreal 18 ottobre, intanto, il Comuneorganizza Ars libraria, percorsitra arte ed editoria.Musica. Va avanti la stagione diconcerti 2006 I colori della musi-ca. Il prossimo appuntamento apalazzo ducale per il 27 maggio,con il recital del soprano Ann Tai-ganides. E' per sabato 8 luglio, in-vece, l'opera petite di GaetanoDonizetti, Rita. Il 15 luglio, Federi-co Mondelci e il suo quintettod'archi. A giugno, intanto, si inau-gura l'estate delle etichette indi-pendenti. A Sant'Angelo in Vado, il16 giugno si assegna il premio Me-tauro: il vincitore parteciper alfestival dell'etichetta di Urbino,Territorio musicale, che si terr il22 giugno alla fortezza Albornoz.Suoneranno anche Franklin De-lano, Viclarsen e Quintorigo. Il 7luglio, a Urbania, secondo festivaldella musica alternativa con Mar-ta sui tubi, Ginger Leigh, PatricePike. Dal 18 al 27 luglio, nel centro stori-co della citt, si svolger il 38esimofestival internazionale Urbinomusica antica. Dal 4 al 6 agosto,infine, Frequenze disturbate: de-cimo festival rock internazionaled'autore.Incontri.Il 9 e 10 giugno, in omag-gio al cantante Ivan Graziani, si as-segna il premio Pigro. Il 24 giugno,caccia al tesoro fra gli ambienti diGiancarlo De Carlo per l'iniziativaScopri De Carlo e svela Urbino. Dal 5 giugno al 3 luglio, un mese dipranzi e cene con piatti tipici rina-scimentali preparati dai maestrichef del Montefeltro. E' dell'11 lu-glio, invece, il primo dei cinqueappuntamenti alla scoperta deitesori delle confraternite, che ter-mineranno il 19 agosto. Il 19 e 20agosto, inoltre, si terr la festa delduca ed per il 2-3 settembre lacinquantunesima edizione dellafesta dell'aquilone. La stagione dirassegne e incontri e si conclude il30 settembre con la mostra deibanchetti degli artisti e artigianilocali. L'appuntamento si chiamaLaboratori in piazza.

    LUCA DOMENICHINI

    CONCITA MINUTOLA

    Da sinistra insenso orario:il giardino dellafamigliaCarloni;il parco diPalazzo RossiDe Pretis; il roseto delcollegio MariaImmacolata;larea verdedella famigliaTarchini-Szwarcar;il viale dellortodella famigliaBardovagni;la vista daPalazzoUbaldini.In basso a sini-stra le terracot-te della colle-zione MauriPoggi. In bassoun partecipan-te al palio deitrampoli diSchieti.

    In mostra a Urbania le terracotte di Mauri PoggiScaldaletti, scolapasta, un catinocon orlo estroflesso, oggetti che ri-portano all'epoca passata, al vec-chio mondo contadino. Oggetti ora inmostra in un evento che premia la mae-stranza degli artigiani ceramisti. Urba-nia, citt fulcro per la lavorazione dellemaioliche, ospita all'interno delle saledel Palazzo ducale, la collezione NadiaMauri Poggi: 800 terracotte del secoloscorso, provenienti da tutta Italia. Larassegna dal titolo "Ceramiche popola-ri" il risultato di pi di cinque anni distudi e restauri che hanno impegnatouna nutrita quipe di studiosi. E se orala collezione visibile fino a ottobre,l'intento del Museo quello di far di-ventare questo prezioso lascito, un de-

    posito permanente e consultabile ingrado di arricchire il patrimonio sto-rico e la tradizione della citt. Al progetto, costato quasi 30 mila eu-ro, hanno partecipato GiancarloBoiani, Elena Longo, MassimilianoCecconi oltre al direttore del MuseoCivico di Urbania, Feliciano Paoli. La col-lezione nasce grazie alla passione diNadia Maurri Poggi, commerciantefiorentina che durante i suoi viaggiper l'Italia acquista questi gioiellidell'artigianato nelle fiere o sul mer-cato antiquariale. La raccolta sa raccontare il panoramaceramico popolare di molte aree dalnord al sud della penisola. Importantiper numero e qualit sono i reperti pro-

    venienti da: Marche, Umbria, Toscana,Romagna e Lazio. La produzione mar-chigiana, ancora oggi attiva in vari luo-ghi della regione, da Ascoli Piceno a Pe-saro, da Fratterosa a Urbania, ha parti-colare rilievo in questa collezione. E' possibile stupirsi di fronte all'origi-

    nalit dei boccali trilobati con anse anastro, delle pigne con anse cuspidate,dei vasi e degli scaldini con manico apaniere. Cos queste terracotte sono undocumento importante per ricostruireusi, costumi e abitudini di vita della so-ciet preindustriale, una testimonian-za che riporta al tempo in cui nelle ca-se mancavano acqua corrente, gas edelettricit. (Fino al 30 ottobre)

    (a.ser.)

    A Schieti il nono Palio dei trampoliNona edizione del "Palio dei sampp"a Schieti. Il dieci e l'undici giugno icinque rioni del paese si contende-ranno il titolo di vincitore nella tradiziona-le corsa che attraversa il centro storico.Organizzata, come ogni anno, dal centroculturale Italo Mancini, la gara rispolveral'antica festa dei trampoli. Negli anni '50-'60 i trampoli venivano usati dai minatoriper attraversare il fiume Foglia e in estatediventavano strumenti di gioco per i ra-gazzi. Nacque cos il "Palio dei sampp",una corsa fino al castello medievale. OggiLago, Castello, Villa, Calcioppo, C Matteo,i cinque rioni organizzano l'evento e si sfi-dano come una volta. Al vincitore va untrofeo, a tutti i partecipanti una forma dicacio, il vecchio premio che spettava al pri-

    mo classificato. Il percorso si snoda anco-ra nella parte storica, tutto in salita, a mez-zo metro d'altezza, su semplici arnesi di le-gno.Sabato 11 ci saranno le prove e le qua-lificazioni, le botteghe artigiane ripropor-ranno gli antichi mestieri e attraverso ilpaese sfileranno moto Harley Davidson.Domenica 11 si aprir la gara preceduta daun convegno sulle miniere e la civilt con-tadina. Poi i rioni sfileranno assieme al-l'Ars, l'associazione rievocazioni storichedi Urbino Ducale. Animazioni e concerti,spettacolo con animali durante la giorna-ta ma anche degustazione di piatti tipicicome le tagliatelle al cinghiale. Nei labora-tori gli artigiani lavoreranno ceramica Ra-k u , f e r r o b a t t u t o e r a m e.

    (l.d.i.)

    Il calendarioperlestate

    Urbino 06

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    SPETTACOLI

    Calandria, si replicadopo 500 anni

    Ronconi riporta la commedia a Palazzo ducale

    Il 6 febbraio 1513 la prima rappresentazione nella sala del Trono

    Dopo quasi cin-quecento annil a Ca l a n d r i atorna a Urbinograzie a un pro-getto di Luca

    Ronconi. E il direttore artisticodel Teatro Piccolo di Milano ri-appare dopo 40 anni sul luogodel suo debutto. La Calandria, commedia incinque atti di Bernardo Dovizida Bibbiena, diplomatico alservizio dei Medici, poi cardi-nale, fu scritta nel 1513 e rap-presentata per la prima volta il6 febbraio dello stesso annonella sala del Trono di palazzoducale, durante i festeggia-menti per il Carnevale, setteanni dopo la fondazione del-l'universit.Ora una delle prime comme-die rinascimentali, scritta involgare, sar rappresentatanel cortile d'onore di palazzoducale, in occasione dei fe-steggiamenti per i 500 annidell'ateneo. Tre le date, 29 e 30giugno e primo luglio. La regia di Marco Rampoldi, assisten-te di Ronconi. La produzionenasce dalla collaborazione tral'universit degli Studi di Urbi-no e il Piccolo teatro di Milanoe in particolare la scuola di tea-tro dello stabile fondato daGiorgio Strehler, diretta daRonconi, spiega Gilberto San-tini, docente di storia del tea-tro e dello spettacolo alla Fa-colt di Lingue e Letteraturestraniere. Un progetto che co-involge l'Amat, l'associazionemarchigiana attivit teatralil'Ersu, la Soprintendenza per ibeni culturali di Urbino.L'Accademia delle Belle Arti

    collaborer alla preparazionedelle scene. La scuola di moda

    ai costumi, l'Isia alle foto discena, dice Santini. Potrannogodersi lo spettacolo, che ini-zier intorno alle otto di seraper sfruttare le ultime ore deltramonto, solo 200 spettatori.Urbino il luogo del debuttonon solo della Calandria madello stesso Ronconi. Nel 1966il regista, a 33 anni, vi allest lasua quarta regia, I Lunaticidi Middleton e Rowley, unpunto di svolta nella sua car-riera. I critici lo riconobberocome uno degli esponenti dipunta dell'avanguardia tea-trale italiana. Quaranta annidopo, Ronconi ricever la lau-rea ad honorem dalla Carlo Bo.Commedia degli equivoci, laCalandria la storia dei duegemelli, Lidio e Santilla, sepa-rati da piccoli che arrivano aRoma ognuno con un servo.Lidio ama Fulvia, moglie dellosciocco Calandro. Santilla vive

    travestita da uomo in casa delmercante Perillo che le ha de-stinato in sposa la figlia. La tra-ma si complica quando Calan-dro, si innamora di Lidio cheha visto entrare nella propriacasa travestito da donna. Lo spettacolo ancora in fasedi preparazione e il registaMarco Rampoldi, che conRonconi ha curato la cerimo-nia di apertura delle Olimpia-di invernali di Torino, ha ini-ziato a incontrare gli attori,tutti diplomati alla scuola diteatro di Ronconi."Visto che si terr in occasionedelle celebrazioni per il V cen-tenario e la laurea ad honorema Ronconi - dice Rampoldi - laCalandria deve recuperare lasua funzione, quella di eventonato per una festa".La compagnia formata dagiovani attori ma con molteesperienze alle spalle. "Alcuninon hanno l'et dei personag-gi che interpretano quindi de-vono scavare nelle loro carat-teristiche. Ci sar una grandeattenzione al linguaggio, all'i-taliano antico. Sar uno spet-tacolo rigoroso ma al tempostesso divertente".Nel cortile non ci sar una vi-sione puramente frontale del-la messinscena. "La disposi-zione del pubblico - aggiungeRampoldi - sar vicina a quel-la rinascimentale, su due lati,per una fruizione che abbrac-cia la scena. Ci sar un im-pianto con pedane a diversealtezze. Ci facciamo condurredall'architettura del palazzo,che per non solo una corni-ce. Ci sar interazione con illuogo ". Il 27 maggio a Milanoinizieranno le prime prove,poi, un paio di settimane pri-ma dello spettacolo, la com-pagnia si sposter a Urbino.

    LUISIDA DE IESO

    Un excursus nel-la storia dellam u s i c a c o noverture e me-lodie di Bach,B e e t h o v e n ,

    Strauss, fino ai pi contrem-poranei Gershwin e Morrico-ne. E il programma offerto dalGruppo Musicale d'Ateneoche gioved 25 maggio propo-ne al teatro Sanzio di Urbino,un concerto dal titolo "Prima edopo il 1506". E' suddivisa intre momenti la serata a cui par-tecipa anche il Gruppo Insie-me, un'associazione parauni-versitaria conosciuta per laqualit delle voci che arricchi-scono il coro. Si parte dalle ori-gini della musica: l'Epitaffio diScilo composto da Scilo figliodi Euterpe, risalente al I-II se-colo D.C. e accompagnato dalsalterio ad arco di Daniela Bat-tisti, diplomata in canto alConservatorio Rossini di Pesa-ro. Particolarmente suggesti-va la canzona tragica "Como larosa en la guerra", lirica cheappartiene al Cancionero Se-fard del 1500.Poi si esibisconoi 24 elementi del gruppo Musi-cale d'ateneo, guidato dallabacchetta di Giovanni Moroni,presidente dell'associazioneculturale. Fra le melodie pre-sentate: la Romanza per violi-no e pianoforte, opera 50 scrit-ta da Beethoven nel 1802 eSummertime di Gorge Gersh-

    win. Naturalmente non pumancare un omaggio a Wolf-gan Amadeus Mozart in ricor-do dei 250 anni dalla nascitadel compositore di Salisburgo.In programma allora il Concer-to per pianoforte e orchestraK467. L'ultima parte della serata uni-sce i due gruppi in un ensembledi musica e voci. Sul palcosce-nico del Sanzio, pi di cin-quanta elementi si esibisconoin canzoni contemporanee ac-cattivanti: in omaggio a Um-berto Garinei, il compositorescomparso nella sua casa ro-mana la scorsa settimana, la fa-mosa "Aggiungi un posto a ta-vola". Poi "One", tratta dal mu-sical "A chorus line" di HamlishKirkwood Dante, "Superstar",dell'opera rock Jesus Christ Su-perstar e "Il paese dei Baloc-chi" dal musical italiano "Pi-nocchio" dei Pooh.Quella delgruppo musicale d'Ateneo una tradizione nata nel 1998 eistituzionalizzata solo nel2002. Quest'anno sono impe-gnati 24 studenti dell'Universi-t di Urbino che provano conimpegno settimanale comeuna qualsiasi orchestra da ca-mera. Il "Gruppo Insieme",ospite della serata, nasce uffi-cialmente nel '96. Trenta ele-menti lavorano come cantanti,ballerini e attori in numerosi-spettacoli in giro per l'Italia. Lacompagnia devolve in benefi-cienza gli introiti di tutte le rap-presentazioni.

    ANNALISA SERPILLI

    Noi, marinai in cerca di libert e speranza

    Sono marinai anche loro. Lontani dalla terraferma, approdati su un'isola, hanno cambiatovita e ora inseguono un sogno, il pi grandeche possano avere: tornare alla realt di sempre, ri-trovare la libert.L'allegoria de "Il Marinaio", l'opera che FernandoPessoa scrisse in una sola notte nel 1913, calza apennello per lo spettacolo che il 15 giugno andr inscena nella Casa di reclusione di Fossombrone.Protagonisti 7 detenuti, fra i 28 e i 50 anni, che daanni sono rinchiusi nel carcere di massima sicu-rezza. Vivono proprio come marinai: per alcuni lasperanza quella di ritornare liberi, per altri, con-dannati all'ergastolo, il desiderio ritrovare una di-mensione.Tempo e sogno, temi che ricorrono frequentemen-te nello scritto di Pessoa e che meglio non potrebbeadattarsi a quest'iniziativa (promossa dalla facoltdi scienze motorie in collaborazione con la casa cir-condariale di Fossombrone) che per la prima voltaviene proposta nel carcere."Volevamo parlare della situazione in cui vivono idetenuti, ma senza cadere nel patetismo e nei soli-

    ti luoghi comuni -afferma Cristian della Chiara checon Ciro Limone ha curato il laboratorio teatrale -e perci abbiamo scelto un testo come questo in cuisi parla di speranza e di libert ".Da qui le linee guida del testo teatrale, un testo mol-to difficile, soprattutto per persone che all'inizioavevano difficolt a leggere e scrivere: il tempo in-teso come durata, speranza, prospettiva, il sognoconsiderato invece come evasione mentale.Una scelta condivisa anche dagli stessi detenutiche, oltre a recitar,e sono diventati anche autori:"Lo spettacolo stato riadattato, per questo abbia-mo inserito alcuni monologhi scritti proprio da lo-ro spiega Limone .Pensieri scritti con la lealt di chi consapevole del-la situazione in cui vive. "Molti sognano di parlarecon la loro anima, di confidare paure e incertezze.Tutti sono spaventati dal tempo che non passa mai"aggiunge della ChiaraIl laboratorio teatrale, nato come diversivo dallostare in cella, in un secondo tempo diventato per idetenuti un momento molto importante, di condi-visione e aggregazione."All'inizio eravamo un po' titubanti, avevamo pau-ra che il progetto non sarebbe andato in porto - in-terviene Elisa Delsignore, la responsabile organiz-

    zativa - mentre ora c' grande sintonia fra di noitanto che speriamo di continuare a lavorare insie-me anche il prossimo anno". "Il Marinaio" comunque qualcosa di pi di un

    semplice spettacolo e qui sta la novit: si tratta diuno studio scientifico che mira a valutare quantol'attivit teatrale possa essere efficace nel ridurre ildisagio psichico dei detenuti. Il laboratorio comefarmaco e terapia quindi."E' la prima volta - dice il professor Marco Rocchi,docente di statistica medica alla facolt di Scienzemotorie - che portiamo avanti un esperimento diquesto tipo. Vogliamo analizzare le patologie che sisviluppano all'interno del carcere e capire se atra-verso il teatro vi possa essere un miglioramento. Al-l'inizio del laboratorio avevamo distribuito deitest, ora ne rifaremo altri e analizzeremo i risultatiper arrivare a una conclusione."Per adesso per l'appuntamento un altro. Quellosul palco, il 15 giugno. Loro, i marinai, sono emo-zionatissimi, anzi terrorizzati, dicono gli insegnan-ti: "Sono molto bravi e preparati, nonostante que-sto si sentono molto insicuri perch non voglionofare brutta figura - conclude Limone - e poi li co-nosciamo e sappiamo che sono agitatissimi, anchese non lo confesseranno mai".

    A sinistrail regista

    LucaRonconi. A centro

    paginaIl mese

    della ven-demmia

    (1953),un dipinto

    di RenMaigritte.A destra,il gruppomusicaledateneo

    carte

    llone

    Notte bianca

    25 MAGGIOIn tutto il centro storico di UrbinoIn occasione del Meetinginternazionale delle politi-che giovanili, saranno orga-nizzate visite notturne ailuoghi e musei della citt,con concerti, rassegna cine-matografica e giochi.Il programma: dalle 20, alTorrione di via Matteotti,cineforum on the road.Dalle 21, al teatro Sanzio,concerto del gruppo musi-cale dateneo.Dalle 21, piazza delle Erbe,

    mestieri della tradizionedellarte. Dalle 21,15, alcollegio Raffaello, concertodellaccademia del Fadoper la presentazione diLuna Traversa di G.Trapanese. Dalle 21,30,visita guidata agli oratori.Dalle 22, concerto itineran-te dei gruppi musicali folk. Dalle 22, danze popolari emusica dal vivo (piazzettadelle Erbe). Dalle 22, reci-tal Poesia in pubblico epubblico della poesia apalazzo Ducale. Dalle 23,proiezione di foto, filmati edocumentari in via Valerio. Dalle 23, visite a palazzo

    Ducale e alla Casa diRaffaello. Dalle 24, concer-to, in piazza Rinascimento,dei Per presa visione. Dalle 24, giochi di ruolo iti-neranti. Dalle 2, letturapoesie e laboratorio discrittura poetica nellese-dra del teatro Sanzio.

    Mostre

    ETIOPIAUrbino, sala delManiscalcoFino al 21 maggioSguardo sul Corno dAfricaattraverso lobiettivo diviaggiatori e fotografi africa-

    ni. Una rassegnata organiz-zata dallassociazione diorfani di Debre Markos perraccogliere fondi a favoredi Berush Tesfa.

    TRADUZIONIUrbino, sala delConsigliareFino al 28 maggioRaccolta di incisioni e

    opere grafichecon frammentilirici di poetispagnoli tra-dotti da CarloBo in occasio-

    ne dei 500 anni delluniver-sit.

    Spettacoli

    IL BRUTTO ANATROCCOLOUrbino, teatro Sanzio20 maggio (ore 21)LIstituto comprensivoGiovanni Pascoli presenta lafavola di Hans ChristianAndersen: la storia del signorHans, un uomo che aspettala primavera per poter vederela sua vera immagine.

    TEATRO OLTREUrbino, teatro Sanzio23 maggio (ore 21)Under, il balletto di SashaWaltz & Guelts, spettacolo in

    due parti - la prima enigmati-ca e la seconda apparente-mente pi ironica - sulleforme possibili dei rapportitra individui.

    Cinema

    ANCHE LIBERO VA BENEUrbino, Nuova Lucedal 19 al 24 maggioFeriali: ore 21Festivi: ore 18-21

    Spaccato di vitatra le mura dicasa, ispirato alneorealismo. Unfilm che intrec-cia i temi del-

    linfanzia, delle problematichedi essere figli e della differen-za di sguardo tra generazioni.La storia ruota intorno allefigure di una madre assente edi un padre ossessivo. A farnele spese il giovanissimo figlio,Tommy. Opera prima di KimRossi Stuart alla regia.Italia, 2005Genere drammatico, di KimRossi Stuart con BarboraBobulova e K.R. Stuart.

    VOLVERUrbino, cinema Ducaledal 19 maggio al 2 giugnoFeriali: ore 20,30-22,30Festivi: ore 16,30-18,30

    20,30-22,30Raimunda una giovanemadre costretta a svolgerepi di un lavoro per sbarcare

    il lunario. Lasorella Sole,abbandonatadal marito, gesti-sce un negoziodi parrucchieri.

    Le due donne vengono asapere della morte dellamadre, ma soltanto Sole potrandare al funerale...Al ritorno, si trover di fronteun fantasma di sua conoscen-za che vorr regolare le que-stioni con le due donne.Spagna, 2005

    Genere drammatico, di PedroAlmodovar con Penelope Cruze Carmen Maura.

    TI VA DI BALLARE?Urbino, cinema Ducaledal 19 al 26 maggioFeriali: ore 20,30-22,30Festivi: ore 16,30-18,30

    20,30-22,30Ispirato a una sto-ria vera, un mae-stro di ballo inse-gna i passi a gio-vani ex carcerati.

    Usa, 2006Genere musical, di LizFriedlander, con AntonioBanderas e Rob Brown.

    Gruppo dAteneoin concerto

    Al Sanzio musiche di Bach e Mozart

    ILARIA IACOVIELLO

  • ilDucato

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    UNIVERSIT

    Non solo il prin-cipale grattacapodegli studenti.Anche l'universi-t deve preoccu-parsi di pagare

    l'affitto. Pi di un milione dieuro all'anno, il peso di que-sta voce nel bilancio della"Carlo Bo". Decine di palazzi dipropriet non bastano all'ate-neo per far funzionare la suagrande macchina. Col costantemoltiplicarsi deicorsi di laureama non degliiscritti le aule, ilaboratori e gliuffici scarseggia-no. Questo non un problemanuovo. Solo cheadesso il pesoeconomico degliimmobili che l'u-niversit costretta a pren-dere in affittocomincia a farsigravoso. In 10 anni questaspesa raddoppiata, passandodai 613 milioni di lire dei primianni '90 a pi di un milione dieuro. Tra le universit di fascia mediasolo Siena spende di pi inaffitti, ben 2 milioni e settecen-tomila euro. Altre, come Lecce,Verona e Venezia pagano inmedia 200mila euro all'anno.Le universit di Macerata ePerugia, come Urbino, toccanoquota un milione di euro. Tantisoldi, soprattutto per un enteche sta faticosamente cercandodi rimettere i conti a posto.Affidandosi, per fare cassa, a unrigoroso piano di risanamento

    che prevede tra le misure piurgenti la vendita dei collegi edei terreni inutilizzati. Eppureintere facolt sono in affitto.Solo per Farmacia, Lingue eScienze Politiche l'universitpaga ogni anno pi di cinque-centomila euro che finiscononelle casse dell'Arcidiocesi.Questi corsi di laurea da decen-ni sono ospitati nei locali del-l'ex seminario di PiazzaRinascimento. "Si tratta di unintroito rilevante per il bilanciodella Curia" dice GiorgioGiampieri che segue da vicinola gestione patrimoniale delladiocesi. Quanto importante

    Giampieri, per,non lo dice. L'universit, poi,versa altri 82milaeuro per l'Istitutodi ScienzeFilosofiche di viaBramante n 16 eper l'Istituto dilingue in viaOddi 21. Il primo di proprietdell'Ordine deifrati minori, ilsecondo dellesuore maestre

    pie Venerine. Dunque ognianno i religiosi guadagnanocirca seicentomila euro affit-tando immobili all'universit.Immobili che, secondo le dis-posizioni dell'ultimaFinanziaria, beneficiano dell'e-senzione dal pagamentodell'Ici, l'imposta comunalesugli immobili. Ma i locali degli enti religiosi dasoli non bastano a soddisfare lanecessit di spazi dell'ateneo,che per l'attivit didattica el'amministrazione ha bisognodi venti immobili, sparsi intutto il territorio comunale.L'Istituto di ricerca sull'attivitmotoria e quello di Chimica

    organica sfruttano i localicostruiti alcuni anni fa dall'im-prenditore Loris Rusciadelli alSasso. All'universit costanopi di centomila euro all'anno. Oltre a questi, tra i dieci immo-bili per i quali l'ateneo paga dipi ci sono anche quellidell'Istituto di moda e costume(costo: 46mila euro), di pro-priet della famiglia Testa, equelli della presidenza diScienze motorie, al primopiano di un condominio di viaOddi (costo: 41milaeuro).Anche l'ufficio Erasmus inaffitto: si trova in una bella villain via Pellipario, al costo di1500 euro al mese. La famigliaBernardini, proprietaria dellostabile, abita al piano di sopra epreferisce ospitare gli ufficiuniversitari piuttosto che imolesti studenti. Ci sarebbero alternative all'uti-lizzo di questi locali, risparmian-do cos una cifra consistente? Almomento no, perch quasi ognimetro quadro degli immobiliintestati all'universit nei regi-stri del Catasto sfruttato perl'attivit didattica: da PalazzoAlbani alla Sogesta.Eppure, secondo i vertici dellaCarlo Bo, questa situazionepotrebbe migliorare presto."Dalla vendita dei collegi e deiterreni - dice Giancarlo Ferrero,preside di Economia e Prorettorecon delega al bilancio - pensia-mo di ripianare il mutuo di 32milioni di euro, impiegato pergarantire liquidit all'ateneo inquesti anni di conti in rosso.Solo cos - continua Ferrero -potremmo chiedere in prestitoaltri soldi per realizzare i nostridue grandi progetti: l'amplia-mento della Sogesta e la siste-mazione dell'ex carcere".Operazioni che dovrebbero per-mettere all'Ateneo di risparmia-re sugli affitti.

    Un mensileonlinesullAteneo

    Spazio Zero

    Spazio Zero",il primog i o r n a l eo n l i n edell'Ateneo,sar pubbli-

    cizzato sulla rete dalla prossi-ma settimana. La testata, all'in-dirizzo www.uniurb.it/nume-rozero, stata realizzata da unaquindicina di studenti delcorso di laurea specialistica"Editoria, media e giornali-smo", all'interno di un labora-torio organizzato da GianniLucarini, giornalista di RadioRai, e Massimo Russo, vicedirettore del portale Kataweb. L'esperimento partito allafine del 2004 e finora sono statipubblicati quattro numerimonografici sulla statalizzazio-ne, sui finanziamenti per laricerca, sulle nuove laureetriennali e sull'e-learning, laformazione a distanza. Ogninumero corredato di intervi-ste audio e video a personaggisignificativi per l'ateneo e lacitt. I ragazzi hanno realizzatoda soli le pagine web e il mon-taggio delle interviste, utiliz-zando software disponibili suinternet."La pubblicizzazione sul web diSpazio Zero - afferma Lucarini -sar il primo banco di prova diquesto progetto, che potrebbediventare un importantemomento di confronto con lealtre universit italiane". Ilgiornale online di Urbino eragi in rete sul sito all'universit,ma come working project delcorso di laurea specialisticadella facolt di Sociologia. Daluned affronter il giudiziodegli internauti con l'obiettivodi diventare un punto di riferi-mento per studenti e addetti ailavori. "Spazio Zero - affermaLucarini - sar un aiuto in piper i giornalisti per compren-dere il mondo dell'universit ele sue problematiche". Il giornale online un labora-torio in crescita, che segue l'e-sperienza di delle prime radiouniversitarie e della tv di ate-neo (ancora in fase di speri-mentazione). "Per migliorarel'interattivit e collaborare conaltri atenei - annuncia Lucarini- aggiungeremo spazi di discus-sione e rubriche". Il prossimo passo affrontaretemi di attualit con una pub-blicazione mensile e creare unarete di collaborazione tra i piimportanti atenei nazionali einternazionali.

    DESY DADDARIO

    Sono ventigli immobili che privati e istituti religiosidanno

    in locazione

    La politica tra mass media e sondaggi Al via la II edizione del corso sugli effetti della comunicazione

    LAteneo vende, ma pagapi di un milione di affitti

    Farmacia, Scienze politiche e Lingue nei locali che prima ospitavano il seminario. Luniversit versa solo allArcidiocesi pi di 500mila euro allanno

    Dalla cessione dei collegi i soldi per realizzare nuove aule alla Sogesta e allex carcere

    Cosa sono i sondaggi e quali i loroeffetti, perch i leader dei partitiusano i media, quanto incide lacomunicazione nella politica. Temi dibat-tuti dagli esperti ma che possono diventareanche materia di insegnamento. Quellaappunto del corso "Media, sondaggi edemocrazia" organizzato daLaPolis, la scuola di formazione inComunicazione politica e opinio-ne pubblica dell'istituto diSociologia dell'universit diUrbino. Un corso unico in Italia,quest'anno alla seconda edizione,rivolto a tutti coloro che, studenti,professionisti od operatori del set-tore, volessero avere le idee pichiare sull'argomento. "Le ragioni di questa iniziativa -spiega il prof. Ilvo Diamanti, diret-tore del laboratorio - sono legateall'importanza che i media e i son-daggi hanno assunto per la comu-nicazione. Sono due aspetti chefanno parte di un settore rilevanteche quello del marketing politi-co". La politica si intreccia dunque con i mezzidi comunicazione e li utilizza per attuare leproprie strategie di marketing. "Da unaparte - continua Diamanti - ci sono i politi-ci che scelgono i media come l'arena in cuipresentarsi per ottenere consensi e dall'al-tra i media stessi fanno politica perch

    hanno il potere di influenzare il proprioelettorato di riferimento". Senza dimenticare che i sondaggi sonodiventati sempre pi importanti e sonousati sempre pi di continuo. "I sondaggisono una stima su cosa sta avvenendo -chiarisce il professore - per servono a chifa politica come strumento per condiziona-re". Le lezioni inizieranno il prossimo 26

    maggio e continueranno poi nel mese digiugno mentre si terr a settembre la ses-sione conclusiva. Si partecipa dietro iscri-zione ma il ciclo di incontri preceduto datre seminari introduttivi aperti al pubblico.Nei primi due, gi avvenuti, si discussodei sondaggi sbagliati del dopo-elezioni edi che cos' un giornale, prendendo spuntodai trent'anni di Repubblica. Nel terzo, in

    programma il prossimo 25 maggiosi discuter di televisione e politi-ca in tempi di campagna elettoralepermanente. Rispetto all'edizione dello scorsoanno il corso pi strutturato e sista configurando come una verascuola di formazione. "Gli incontridella prima edizione sono statiriflessioni pi aperte e libere - sot-tolinea Diamanti - quest'anno sitratta di un vero corso, che almenofinch ci sar io continuer anchein futuro". Sempre di livello nazionale invecei docenti chiamati a tenere lelezioni. Docenti che arrivano aUrbino perch questa una cittcon caratteristiche uniche,"un'Assisi laica dove si ci si pu

    fermare e discutere". "Se non fossi io achiamarli - conclude Diamanti - certo nonsi sposterebbero. Chi viene lo fa comunquecon piacere, anche se per poche ore, perchquesto un luogo in cui si immersi neltempo ma che permette di fermare iltempo".

    Ilvo Diamanti durante il primo seminariointroduttivo del corso, organizzato loscorso 4 maggio alluniversit di Urbino

    Nellinfografica, la cartina di Urbino con i sei edifici picostosi affittati dalluniversit. Eccone altri dalla lista delBilancio di previsione 2006: - Presidenza di Scienze motorie, via Oddi. Costo: 40mila

    euro allanno- Aula lezioni, via Budassi 13. Costo: 40mila euro- Scienze morfologiche, via Oddi 21. Costo: 29mila euro - Istologia e psicologia, via Oddi. Costo: 25mila euro- Depositi e uffici vari, loc. Sasso. Costo: 23mila euro - Istituto di filosofia, via Saffi 9. Costo: 23mila euro- Ufficio economato, via S. Andrea. Costo: 20mila euro- Ufficio erasmus, via Pellipario 9. Costo: 17mila euro - Laboratorio di Scienze chimiche, via della Stazione.Costo: 15mila euro

    I PI CARI

    LUCA DELLO IACOVOPAOLO RUSSO

    STEFANIA LA MALFA

    Istituto di ricerca sullAttivit motorialocalit Sasso

    Istituto di Scienze filosofichevia Bramante

    Facolt di Scienze e Farmaciapiazza Rinascimento

    Istituto e presidenza di Lingue e Semioticapiazza Rinascimento

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    Facolt di Scienze Politichepiazza Gherardi

    Scuola Moda e Costumevia Bramante

  • ilDucato

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    Tredici atenei in sella alle due ruote

    Secondo il Coni lItalia una grande palestraa cielo aperto. Parchi,giardini, spiaggia emontagna: ogniambiente vale per

    dare sfogo alla voglia di sport. AllIsef di Urbino da molti annisi organizzano seminari diapprofondimento sullattivitmotoria in ambiente naturale,un nuovo modo di vivere il ter-ritorio e imparare anche arispettarlo. Trekking, escursionismo, golf,aerobica: in due parole fitnessoutdoor, ginnastica allariaaperta che permette di vivere inmodo diverso la natura e risco-prirla. Ci sono parecchie attivitsportive - spiega il professorArio Federici, docente presso lafacolt di Scienze motorie diUrbino - che possono esserearticolate in ambienti naturalidiversi, specie in un paese fra-stagliato come lItalia e in unaregione cos completa come leMarche fatta di montagne, col-line e mare. E proprio nelle Marche, sullemontagne del Montefeltro aiconfini con la Toscana, nelparco del Sasso Simone eSimoncello e nellomonimariserva naturale, Federici haintenzione di realizzare i primiseminari allaperto dedicati -per ora - agli studenti del corsodi laurea in Scienze motorie.Senza escludere che in futuropotremmo creare escursioni egiornate di sport aperte a tutti. Intanto, dal 27 al 29 luglio sisvolger a Sestino - piccolocentro in provincia di Arezzo aiconfini con le Marche - il festi-val di documentari Citt delSole, tre giorni di attivit edeventi dedicati al cinema docu-mentaristico, in uno scenarioaffascinante tra natura e cultu-ra. Un primo modo per venire acontatto col territorio e svilup-pare il discorso dello sport alla-perto. Due giornate - spiega Federici- incentrate sulla rassegna cine-matografica, con la presenza difilm premiati da altri festival, eopere selezionate dalla trasmis-sione Geo & Geo della Rai. Inattesa di scoprire la natura delluogo dal vivo, attraverso escur-sioni e attivit motorie.

    (l.m.)

    Al via la prossima settimana il cicloraduno dei dipendenti universitari

    L a cyclette si spostaallaria aperta

    Fitness

    Si sfideranno tra salitee discese, sulle dueruote, a colpi di peda-li. Non sono atleti,non sono i professio-nisti del Giro dItalia,

    ma hanno nelsangue lamoreper la bicicletta eda 21 anni siritrovano tuttiinsieme per unadue giorni chemescola agoni-smo e amore perla natura.Smessi i pannida tecnici edocenti, i dipen-denti di trediciuniversit italia-ne indossanotute elasticizzate e caschetti,salgono in sella e danno vita adun raduno cicloturistico cheogni anno si sposta in diversecitt italiane.Questanno, in occasione deifesteggiamenti per il cinque-centenario delluniversit loca-

    le, sar proprio Urbino a ospi-tare la ventunesima edizione,sabato 27 e domenica 28. Firenze, Padova, Trieste,Milano, Venezia Ca Foscari eVenezia Iuav, Bologna, Pisa,Camerino, Chieti, CataniaReggio Calabria e, ovviamente,Urbino. Tredici atenei, tredici

    squadre per unadue giorni insella sulle collinedel Montefeltro. Si comincia il 27con il raduno inpiazza dellaRepubblica e laprima prova,quella a crono-metro. Una garaindividuale perl assegnazionedella medagliadoro su un cir-cuito cittadino di

    4 km: dalla piazza fino a portaS. Lucia, poi lospedale, la cir-convallazione, via Matteotti einfine il traguardo in piazzaRinascimento. Sulla carta sonofavorite le squadre numerose:pi atleti in pista, pi possibili-t di vincere. La squadra della

    Carlo Bo, con i suoi otto ele-menti, non ha i favori dei pro-nostici: Ma abbiamo lassonella manica, rivela FrancescoPalazzi, tecnico dellIstituto dichimica farmaceutica e unodegli organizzatori del radunodi questanno. Si tratta di undottorando in Scienze motorie,ma di pi nondiciamo per nonrovinare la sor-presa!.Domenica 27 lagara lascia ilposto alla peda-lata turistica:u n e s c u r s i o n en a t u r a l i s t i c alungo il territo-rio. I ciclistis c e n d e r a n n ofino a Calmazzoe da qui prose-guiranno versola Gola del Furlo. QuindiAcqualagna e le lunghe stradeverso Urbania prima di tornarea Urbino. Una vera arrampicatasulle discese pi impegnative,ma anche unaffascinante per-corso alla scoperta di un terri-torio che non si finisce mai di

    conoscere. In questa seconda gara a vin-cere non sar il migliore, ma ilgruppo pi numeroso. Sempredomenica premiazioni e pran-zo di gala allhotel Fontespino.Per noi si tratta soprattutto diun bel week end di divertimen-to - continua Palazzi - un modo

    per ritrovarci coni colleghi e daresfogo alla nostrapassione per ledue ruote. Enon ci sono solomaschietti - pre-cisa Palazzi - per-ch anche ledonne amanopedalare e ainostri raduninon mancanomai.Il raduno orga-nizzato dal

    C.r.d.u., il circolo ricreativodipendenti universitari, edallA.s.d Cicloducale, lasso-ciazione sportiva dilettanti cheorganizza anche la gran fondoStraducale, della quale il pros-simo 30 luglio si svolger ledi-zione 2006.

    La corsatorna

    a Urbino il 27e 28 maggio per celebrare

    i 500 annidella Carlo Bo

    Una gara a cronometroindividuale e un giroturistico

    sulle collinefeltresche

    A sinistra,unimmaginedelledizione di Firenze 2004 In alto,la squadra di Urbino

    LUCA MORICONI

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    SPORT

    GIANVITO LO VECCHIO

    Adesso nonmetterei lamano sulfuoco nem-meno per ilcampionato

    Pulcini. Risponde con una bat-tuta il direttore sportivodellUrbino, Dodo Stefani, maesprime bene lo stato danimodel mondo calcistico sullo scan-dalo intercettazioni. Non homai creduto ai complotti sugliarbitri: pensavo che al massimoci fosse sudditanza psicologicaverso i grandi club, in tutte lecategorie. Ma la gravit dellavicenda sta cambiando rapida-mente il modo di vedere linterosistema, anche per gli addetti ailavori. E, in effetti, le conse-guenze della rivoluzione in attocominciano a vedersi anchenelle serie minori. Alcuni sponsor cominciano atirarsi indietro, dice MassimoBaffioni, direttore sportivo dellaFermignanese. Il calcio era giin crisi di credibilit, ma questo un colpo durissimo. Non soloper gli appassionati: i piccoliimprenditori che sostengono iclub dei dilettanti si stannoallontanando da un mondo per-cepit sempre pi corrotto. Unaquestione seria per un sistemacon interessi economici menoforti, ma in cui sono riprodottiin scala ridotta gli stessi proble-mi del professionismo. Dagliarbitri condizionabili ai pro-curatori invadenti. Nelle categorie inferiori il livel-lo dei fischietti non eccellente- spiega Baffioni - e in alcunicasi evidente la sudditanzapsicologica verso le squadre piforti. Poca cosa rispetto alsistema Moggi-Pairetto, ma nel-

    lultimo campionato diEccellenza c stato un piccolocaso Fossombronese. Dopoalcune partite con un arbitrag-gio troppo favorevole alla squa-dra di Bikkembergs, alcuni club

    hanno fatto un esposto allaFigc. Ma in poco tempo lavicenda si esaurita.Sudditanza psicologica a parte,ci sono pressioni particolari?Arbitri chiusi nello spogliatoio

    da dirigenti infuriati? Be - diceStefani - tante volte ho visto legiacchette nere assediate datifosi inferociti a fine partita, un classico. Per ultimamentele cose vanno meglio.

    Laltra faccia del palloneI Giovanissimi dellUrbino sfidano il Fermignano

    Iragazzini sono ancora al lunapark accanto al campo,quando arriva il mister.Basta un colpo di clacson perrichiamarli: tutti prendono iborsoni e via nello spogliatoio.Poi inizia l'allenamen-to.Giocare, esercitarsi egiocare ancora: ecco lamia ricetta: spiegaCarmelo Chillemi, alle-natore dei giovanissimidellUrbino Calcio,classe 92 e 93. La suasquadra ha appena ini-ziato un torneo a livelloregionale. La primapartita lha vinta la set-timana scorsa: 4 a 1con lUrbania. Domanil'aspettano i ragazzidella Fermignanese, reduci daun pareggio con laltra squadradel girone, il Valcesano. Chi arri-ver primo andr a disputare lefinali a Ancona, con le vincitricidelle altre province. Questo il calcio puro, comedovrebbe essere - dice Chillemi

    - senza nessun interesse, soltan-to per il divertimento. La cosapi importante, per il mister,ma in genere per la societ, laspetto educativo: rispettodelle regole, dellarbitro, dellav-versario. I miei ragazzi non silamentano mai con larbitro -spiega lallenatore - non simula-

    no scorrettezze degli avversari enon esiste la cultura del fallotattico. Nellultimo torneo leammonizioni subite sono statesoltanto due: un record.E poi spirito di sacrificio, sensodi appartenenza al gruppo,altruismo, coraggio e fantasia.Luca, difensore centrale, il

    capitano della squadra:La maggior parte dinoi - racconta - abbia-mo cominciato a gioca-re insieme fin da picco-lissimi. Molti sonocompagni di scuola,amici anche fuori dalcampo. E per cementa-re la squadra non man-cano le uscite tuttiinsieme in pizzeria,magari per festeggiareuna vittoria.Un gruppo unito,insomma, e ospitale,

    tanto che chi scrive ha finito peressere invitato a giocare in una-michevole tra la s