Detergo Gennaio 2015

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Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a secco The Industrial Laundry and Dry-Cleaning Magazine INTERNATIONAL Lavanderie industriali superano la crisi Rental laundries weather the storm 1/2015 Occupazione Ripresa in lavanderia Employment Laundry sector growing again TENDENZE/TRENDS NORMATIVE/STANDARS PICCOLA GUIDA PULITINTORE WET & DRY CLEANER GUIDE Crollano incidenti sul lavoro Significant decline in workplace accidents L’uso sicuro di prodotti chimici pericolosi The safe use of hazardous chemical products Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a secco The Industrial Laundry and Dry-Cleaning Magazine Gennaio 2015 / Numero 1 January 2015 / Number 1

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Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco. The industrial laundry and dry cleaning magazine. Tutte le news sulla lavanderia industriale italiana, produttori di macchina, detergenti, attrezzature le trovi sul portale www.detergo.eu

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R iv i s t a d i L av a n d e r i a In du s t r i a l e e P u l i t u r a a s e ccoT h e In du s t r i a l L au n d r y a n d D r y - C l e a n i n g Ma g a z i n e

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Lavanderie industrialisuperano la crisiRental laundriesweather the storm

1/2015

Occupazione

Ripresa in lavanderia

Employment

Laundry sector growing againTENDENZE/TRENDS

NORMATIVE/STANDARS

PICCOLA GUIDA PULITINTOREWET & DRY CLEANER GUIDE

Crollano incidenti sul lavoroSignificant decline in workplace accidents

L’uso sicuro di prodotti chimici pericolosiThe safe use of hazardous chemical products

R iv i s t a d i L av a n d e r i a In du s t r i a l e e P u l i t u r a a s e ccoT h e In du s t r i a l L au n d r y a n d D r y - C l e a n i n g Ma g a z i n e

Gennaio 2015 / Numero 1January 2015 / Number 1

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40 Lavanderie industriali - La lavanderia del futuroIndustrial laundry - The laundry of the futureASSOSECCO

44 2015 Problemi vecchi e … “nuove” alternative45 Smacchiare: un’arte che si impara e si perfeziona46 Tagli alla spesa e meno tasse

NOTIZIE DALLE AZIENDE47 30 anni da leader nelle macchine per lo stiro

Così in Fimas si brinda al nuovo capannonePICCOLA GUIDA DEL PULITINTOREWET & DRY CLEANER GUIDE

48 L’uso sicuro di prodotti chimici pericolosiThe safe use of hazardous chemical productsCONFARTIGIANATO

55 Nel 2014 cala la pressione burocratica del fisco sulle imprese

56 Responsabile tecnico ed iscrizione all’albo Impreseartigiane: per restare artigiani la responsabilitàdeve essere in capo al titolare/socio

58 Bonus Occupazione Garanzia Giovani58 SISTRI59 Corso per responsabile tecnico di tintolavanderie

CNA TINTOLAVANDERIE60 Legge 84/2006: il punto dopo nove anni62 Jobs act63 Accesso ai fondi Europei

64 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILIMEMBERS TO THE TEXTILE CARE SUPPLIERS' ASSOCIATION

66 INDICE DEGLI INSERZIONISTIADVERTISERS' DIRECTORY

GENNAIO 2015 Numero 1 / JANUARY 2015 Number 1

SOMMARIO/CONTENTS

EDITORIALEDITORIALE

6 Laundries a ticket to a successful Expo 2015Le fortune di Expò 2015 passano anche in lavanderiaINCHIESTAINVESTIGATIVE REPORT

8 Vai in lavanderia, ragazzo!Get into Laundry, young man!SALES MANAGEMENT E TECNICHE DI VENDITASALES MANAGEMENT AND TECHNIQUES

12 Il nuovo cliente sarà conquistato dalla nostra Proposta di Valore Aggiunto 4a parteNew customers are won over by our value-added proposal Part 4ASSOSISTEMA

20 ASSOSISTEMA alla Chi-Ma di Scarperia con gli studenti del ChiniNORMATIVE

22 Tessile e abbigliamento, nel quinquennio 2009-2013 incidenti in calo di oltre un terzoRICERCHE DI MERCATO

24 Le lavanderie industriali resistono alla crisi IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSOTHE SECRET OF MY SUCCESS

26 LavAr, alta qualità in tempi da recordLavAr, top quality in record timeSPECIALISPECIAL

30 Wet Cleaning, macchine, prodotti chimici e ausiliariWet cleaning machinery, chemicals and related products

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Expo 2015 is slated to open in Milan on 1 May2015. That’s more or less “tomorrow” lookingat the calendar and considering how time flies.Expo 2015 has always been touted as a majorshowcase as well as a great opportunity andlately all the more so because of an irrefutablefact: with another 100 days to go before itsopening date, the Ministry of Agriculture hasconfirmed that 7.5 million tickets have alreadybeen sold. More than the inhabitants of Sicilyand Sardinia combined, and with over 24 mil-lion visitors expected during the 6-month event.One 1 in 2 Italians.For once our trumpet blowing, which usuallyheralds any event that has even the slightestmedia coverage, has been very appropriate. This is not simply because we are inclined tosupport any event which is able to drive a veri-table comeback of Italian-made products, butalso because we realize just how deeply impor-tant the wave of this “universal” success can befor us. For two reasons: our target market andthe theme of Expo 2015. Let’s begin with the related economic activities.The attendance figures and positive commentsrecently made about the 17th EXPOdetergoInternational in Milan show how the laundryindustry has survived the winds of the recessionin an exemplary way. However, the industry hasalso demonstrated how it can adapt to thechanging times. On the one hand by promoting

coin-ops, and on the other by displaying aninnovative approach in terms of its greater focuson the environment, efficient operating systemsand greater synergies with the textile industry. After this, Expo 2015 comes very naturally. It’s simply a matter of re-interpreting the“Feeding the Plant” theme which addresses themajor issues of feeding people, bringing up thepriority of “natural” when referring to health,restaurants and cafes, tourism, clothing, person-al care. In other words, the five major relatedindustries where 21st century laundries hold aplace with their increasingly wider productrange, spanning from customized handicrafts tolinen for hospitals, hotels, and restaurants.This explains our support, which is so deeplyintertwined with Expo’s success. Without being complacent and considering theupcoming six months very carefully. Where itwill be essential to embrace any opportunitythat can help develop and enhance these strongsynergies. If only because the Expo parable willend in October this year with another veryimportant exhibition -- Host -- dedicated to hos-pitality and tourism. A grand finale that thelaundry industry, and its representatives at insti-tutes and associations, cannot by any meansmiss out on. Thank goodness.

Stefano Ferrio

DDE D I T O R I A LLaundries a ticket toa successful Expo 2015

DD6DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

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DDE D I T O R I A L ELe fortune di Expò 2015passano anche in lavanderiaMilano, primo maggio 2015, inaugurazione diExpò 2015. Più o meno “domani”, guardando ilcalendario, e sapendo quanto volano i nostrigiorni.Una grande vetrina, nonché una grande occasio-ne per l’Italia, si dice da sempre, ma negli ultimigiorni con maggiore cognizione di causa, deriva-ta da un dato incontestabile: i sette milioni emezzo di biglietti che risultavano già venduti acento giorni dall’inaugurazione di Expò 2015,con conferma arrivata dal ministero dell’agricol-tura. Ciò significa più degli abitanti di Sicilia eSardegna messi assieme, con trend che orienta leprevisioni a un totale di oltre 24milioni di visita-tori, distribuiti in sei mesi di fiera. L’equivalentedi un italiano su due.Una volta tanto gli squilli di tromba, che dinorma annunciano un qualsiasi evento minima-mente mediatico, si rivelano appropriati. Se li riprendiamo, non è solo perché siamoinclini a sostenere qualsiasi evento in grado difar rinascere un “made in Italy” degno di questonome, ma anche perché avvertiamo quantoprofondamente ci coinvolge l’onda di questosuccesso “universale”. Non fosse altro che perdue fondamentali ragioni: il nostro settore diriferimento, e il tema scelto per Expò 2015.Partiamo dall’indotto economico con cui cimisuriamo. Gli afflussi e i consensi appena rac-colti a Milano dalla diciassettesima edizionedella fiera EXPOdetergo International dimostra-no come il settore della lavanderia abbia retto inmodo esemplare ai venti della crisi economica.Non solo, ma ha dato anche prova virtuosa diadattamento ai tempi, da una parte incentivando

lo sviluppo dei self ser-vice, e dall’altra facendosfoggio di grandi capa-cità innovative declinate

in maggiore attenzio-ne ad ambiente, effi-cienza di sistemi ope-rativi, crescenti siner-gie con il settore tes-sile.Passare da qui aExpò 2015 è dilapalissiana facilità.Basta rileggersi iltema “Nutrire ilpianeta” che, evo-cando i grandi temilegati all’alimentazione dell’umanità,chiama in causa una priorità del “naturale” a cuifare riferimento tramite la sanità, la ristorazione,l’accoglienza turistica, l’abbigliamento, i servizialla persona. Ovvero i cinque grandi indotti dove la lavande-ria del XXI secolo trova ragione d’essere trami-te una gamma produttiva sempre più vasta, nellaquale spaziare dall’artigianato a misura di clien-te al tessile della grande distribuzione destinataa ospedali, alberghi e ristoranti.Ce n’è abbastanza per spiegare questo nostrotifo, così radicalmente coinvolto nelle fortune diExpò 2015. Ma anche per non osare sedersi sugli allori, eguardare invece con estrema attenzione agliimminenti sei mesi della manifestazione. Con l’imperativo di cogliere qualsiasi opportu-nità utile a sviluppare ed esaltare sinergie cosìfeconde. Non fosse altro perché la parabola diExpò si concluderà, nel prossimo ottobre, conuna fiera di eccezionale importanza come Host,dedicata all’accoglienza e al turismo. Un gran finale a cui il mondo della lavanderia, edi chi la rappresenta in enti e associazioni, nonpotrà certo sottrarsi. Per fortuna.

di Stefano Ferrio

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Per il 2015 un’autorevole fonte scientificacome l’Isfol propone dati di crescita perun settore che, come confermano gliaddetti ai lavori in terpellati da DETERGO,si rivela sempre più vitale e multiforme. Nonché connesso alla valorizzazione di uncomparto tessile tuttora inteso, nel turi-smo e nella sanità, come asse portantedel Made in Italy. Tanto da attualizzare un classico sloganche nell’800 invogliava i giovani america-ni ad andare nel “West”.

“Vai in lavanderia, ragazzo!”.Esistessero ancora, in Italia come inAmerica, mitologici giornalisti allastregua di Horace Greeley, questosarebbe l’imperativo oggi gridato anove colonne sulle prime pagineeconomiche dei quotidiani. Un cubitale “Vai in lavanderia, ra -gazzo!”, titolato con la stessa enfasiusata nell’800 da Greeley per dif -fondere il suo tormentone “Go West,young man!”, quando la sua “mis-sion” era invogliare le nuove gene-razioni al grande viaggio nel sel-vaggio ovest, all’epoca ancora pri -vo di città e infrastrutture.DD8

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Vai in lavanderia,ragazzo! di/by Stefano Ferrio

Get into Laundry, young man!For 2015 the scientific authorityIsfol forecasts growth in a sectorwhich operators interviewed byDETERGO also confirm as beingincreasingly lively and diverse. It is also tied to the textiles sectorvalorization as an historical key-stone of Made in Italy in the hospi-tality and health sectors. In thisrespect, it has come to embo dy theclassic slogan that in the ‘800 incit-ed young Americans to “go West”.

“Get into laundry, young man!” Ifthere still were iconic journalists likeHorace Greeley in America and inItaly, today it would be the headlineof a nine column front page articlein the daily newspaper economysection. “Get into Laundry, youngman!”, a title in bold characters justas huge and emphatic as “Go West,young man!” used by Greely in the‘800 to fulfill his “mission” andencourage new generations to travellong and far to the wild west, backwhen that land had not cities orinfrastructures.Two centuries is a long time, butsince it did not lessen the impact ofsuch a great slogan, all we need todo is change the destination. Hencewashing and ironing machines canfittingly replace horses and saloons.As back then, it is important for “youngmen” to know where to go, and todaythat would be the world of laundryinstead of American Indian lands. Thisalso ranks among the professionswith the greatest market demand asof the beginning of 2015 accordingto the classification published by stu-denti.it, a very popular website. Inthe first place are in fact “laundryand cleaning service professionals”,

INCHIESTAINVESTIGATIVE

REPORT

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Due secoli non sono uno scherzoma, per quanto riguarda la forzad’urto di uno slogan così felice,basta solo cambiare la destinazionedel viaggio. Macchine lavatrici e stiratrici alposto dei cavalli e dei saloon, dun-que. L’importante è che gli “youngmen” sappiano dove andare, oggicome allora. In lavanderia piuttosto che all’assaltodei pellerossa. A rammentarlo è laclassifica su quelle che, secondo ilconsultatissimo sito studenti.it, sonole professioni più richieste dal mer-cato all’inizio del 2015. Al primoposto troneggia infatti un “addetti aiservizi di lavanderia e pulizia”quanto meno inequivocabile, segui-to, nell’ordine, da “addetti alla ven-dita all’ingrosso”, “addetti alla puli-zia degli edifici”, “fabbri e costrutto-ri di utensili”, per giungere, al postonumero 5, ai primi laureati dellagraduatoria, ovvero gli ingegneri.Nulla di improvvisato, nella top tenche, dal sesto al decimo posto,mette in fila personale turistico, av -vocati, educatori-formatori, infermierie assicuratori. Anzi, la fonte a cuistudenti.it fa riferimento risulta quan-to meno autorevole, trattandosi del -l’Isfol, istituto di ricerca che, facendocapo direttamente al ministero dellavoro, monitora costantemente do -manda e offerta nel mercato italia-no. E dall’Isfol giunge la confermadell’analista Maria Grazia Mereu:“È bene precisare che nelle nostrericerche consideriamo un settore dimercato dove la lavanderia coesistecon quello delle pulizie professionali. Ma, anche all’interno di questo con-testo, le indicazioni occupazionalirelative al 2015 risultano positive,considerando che parliamo di unaumento stimato in circa 500milaposti di lavoro. Anche per quantoriguarda il prossimo biennio 2016-2017 le stime si annunciano positi-ve, seppure a fronte di un calo nelsettore parallelo del tessile e dell’ab-bigliamento”.“Sono dati che ci fanno riflettere suvari temi, e anche con grande atten-zione” commenta Luciano Miotto,amministratore delegato di Imesa,azienda trevigiana che producemacchine per la lavanderia.“Innanzitutto occorre far giungere aigiovani un messaggio corretto circa DD9

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respectively followed by “wholesalemarket sales representatives”, “build-ings cleaning professionals”, “metalworkers and tool makers”, down tothe 5th place where we finally findthe first degreed workers in the clas-sification, engineers. Not surprisingly, the 6th through10th place in the top ten list areoccupied by tourism industry staff,lawyers, teachers-trainers, nursesand insurance workers. As a matterof fact studenti.it references a ratherauthoritative source of data, Isfol, theMinistry of Labor research institutewhich constantly monitors demandand offers in the Italian job market.Data that is confirmed by Isfol analystMaria Grazia Mereu: “We shouldpoint out that within the scope of ourresearch, laundry and professionalcleaning services are in the samemarket sector. But even within thiscontext, the employment indicatorsfor 2015 are positive, consideringthat we are talking about an estimat-ed increase of approx. 500 thou-sand jobs. Our estimates are alsopositive for the next two years,2016 through 2017, in spite of adrop in the parallel sector of textilesand clothing”. “This data should be food forthought on many topics, and quite

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il nostro settore e le sue attuali ten-denze – continua Miotto, che è an -che presidente della fiera EXPOde -tergo International, da poco svoltasia Milano. - Perché sbagliamo se ainostri ragazzi facciamo pensare chelavanderia oggi significa solo l’atti-vità del benemerito negozio al -l’angolo del proprio quartiere. Che per fortuna continua a esistere,ma all’interno di un indotto moltopiù ampio, dove l’obbiettivo si allar-ga alla produzione e manutenzionedi abbigliamento e per compartivitali come la sanità e il turismo”.“Nel momento in cui - concludeMiotto - da qui discende la convin-zione che lavanderia oggi significapromozione del Made in Italy neglialberghi, nei ristoranti e negli ospe-dali, dove si utilizzano determinatiprodotti tessili, potremo stare certiche il messaggio è giusto, nonché

destinato a promuovere davveronuove occasioni di lavoro comeimprenditori, artigiani e operatoridella lavanderia, sia ad acqua chea secco”.“Per noi sono dati attesi, ma anchemolto graditi, che confermano lavalidità di determinate nostre scelte– spiega Gabrio Renzacci, presi-dente della Renzacci, che a Città diCastello, in Umbria, produce mac-chine per il secco. - Mi riferiscoall’asse portante da sempre costitui-to dall’innovazione all’interno dellanostra azienda. Dove, non a caso,funziona un laboratorio permanentededicato all’innovazione rivolta asoddisfare un bisogno globale dipulizia, che oggi non possiamodisgiungere da un dato vitale come

carefully pondered” says LucianoMiotto, managing director of Imesa,a laundry machines manufacturingcompany headquartered in Trento.“First of all, we must send youngpeople the correct message aboutour sector and its current trends -continues Miotto, who is also presi-dent of the EXPOdetergo Interna -tional trade fair, held not too longago in Milan. – as it would bewrong for us to let our youngstersthink that being in the laundry sectorthese days only means taking careof the beloved shop on a street cor-ner of their neighborhood. A shop that fortunately continues toexist, but within a much larger sup-ply chain the scope of which hasgrown to encompass production andmaintenance of garments and keymarket sectors such healthcare andtourism”. “The moment they realize - Miottoconcludes - that today’s laundry busi-ness means promoting Made in Italyin hotels, restaurants and hospitalsthat use specific textile products, willprove that we sent the right mes-sage, one that is truly bound to cre-ate new work opportunities forentrepreneurs, craftsmen and opera-tors of both wet and dry cleaninglaundries”.“This data is something we lookedforward to and much appreciate interms of validating some of ourchoices - explains Gabrio Renzacci,president of Renzacci, a dry clean-ing machines manufacturing compa-ny headquartered in Città di Castel-lo, in the region of Umbria. - I amreferring to innovation, which hasalways been the backbone of ourcompany. It is not by chance thatwe have an in-house lab dedicatedto research and continuously devel-op innovative products capable ofsatisfying the need for overall clean-liness, which is now inseparablefrom vitally important aspects suchas the health of the environment inwhich we work and clean”. “In line with this belief - continuessales director Marco Nicolini -Renzacci has introduced to the mar-ket machines bearing the innovativeCleanBio’ mark, which stands forpriority and utmost care for theEnvironment”. On the other hand, real life showsDD10

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INCHIESTAINVESTIGATIVE

REPORT

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la salute dell’ambiente in cui si lavo-ra e si pulisce”. “Coerentemente conquesta convinzione, dalla Renzacci– continua il direttore commercialeMarco Nicolini – arrivano sul mer-cato macchine contrassegnate dalmarchio innovativo CleanBio’, chesignifica una prioritaria e qualifican-te attenzione per l’Ambiente”.D’altra parte, la realtà ci dimostrache se prendiamo un compartoimponente per strutture e fatturaticome quello delle lavanderie indu-striali, lo rileviamo caratterizzato daspinte innovative e virtuose sintomodella migliore “salute” in termini diidee e di investimenti. Tanto è veroche, guardando al nostro Paese, sirilevano centinaia di aziende con-nesse nel modo più virtuoso ed effi-ciente con settori chiave come lasanità, la ristorazione e l’accoglien-za turistica. Ciò è possibile operando interventifinalizzati a quella garanzia di salu-te ambientale oggi richiesta comeindispensabile sia dal mondo dellasanità che da quello del turismo. Ne consegue un futuro delle lavan-derie industriali sempre più caratte-rizzato da una parte da alti livelli diautomazione, grazie a cui rispar-miare energia e proteggerel’Ambiente, e dall’altra dal ruolochiave di figure professionali suffi-cientemente specializzate per potergestire a vari livelli processi produtti-vi altamente sofisticati, sia nellemacchine, che nei sistemi operativiche nella logistica (ciò equivale adomanda di ingegneri, chimici spe-cializzati, operatori ecologici, impre-se di trasporti). “In un momento economico ancoracosì incerto, questi forniti dall’Isfol eripresi da studenti.it, anche se davalutare con prudenza, risultano allafine dati confortanti - precisa Corin -na Mapelli, direttrice commercialedi Trevil, che nel Milanese producemacchine per lo stiro. - Fanno pen-sare a un indotto economico virtuo-so, dove la lavanderia si espande eoffre lavoro, stagionale o fisso, sianell’artigianato che in nuove eimportanti realtà come i centri com-merciali”.Tutte voci, quelle che abbiamoascoltato, fatte apposta per confer-mare lo slogan ideato per il 2015:“Vai in lavanderia, ragazzo!”. DD11

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that a sector with such impressivestructures and sales as that of indus-trial laundries is characterized bybouts of innovation and virtuosity,which indicate a better state of“health” in terms of ideas and invest-ments. As a matter of fact, in ourCountry hundreds of companies aretied in the best possible and mostefficient manner to key market sec-tors such as healthcare, food serviceand tourist accommodations. It ismade possible by actions targetedto ensure a healthy environment,which these days is an indispensa-ble requirement for both the health-care and the tourism sector.Therefore on one hand, the future ofindustrial laundries seems to be char-acterized by a high level of automa-tion that saves energy and protectsthe environment, and on the otherby specialized professionals at alllevels, who can suitably manage avariety of highly sophisticated pro-duction processes, machines, operat-ing systems and logistics (whichtranslates into demand for engineers,specialized chemists, waste man-agement, transport companies). “In this yet uncertain economic peri-od, the Isfol data published on stu-denti.it although it should beassessed in a conservative manner,in nonetheless comforting - saysCorinna Mapelli, sales director ofTrevil, an ironing equipment manu-facturing company in the Milanarea. - They lead us to believe in aneconomically viable supply chainwhere laundries can grow and offerseasonal or full time jobs both in tra-ditional shops and in new and larg-er structures such as shopping cen-ters”.All the voices we heard seem to befitand validate the slogan for 2015:“Get into Laundry, young man!”.

INCHIESTAINVESTIGATIVE

REPORT

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First of all we should recall thekey concept conveyed at the endof the last part, regarding whatidentifies our company as a VAP,the English acronym for “value-added proposal”. We are therefore referring to thatcompany identity all of us mustkeep in mind, and which arousesthe interest of third parties. At this point, VAP takes on a fun-damental role. The VAP is the element thatdefines the company’s “businessdrive”. Let’s trace its main lines: 1) Reliability2) Availability3) Belief4) Value5) ”Ad Hoc”, which is the ability

to customize (textiles, packa-ging materials)

6) Originality7) Relational skills8) Forms of payment.

Per prima cosa è importante riba-dire il concetto, molto importante,con cui si concludeva il numeroprecedente, su ciò che serve aidentificare la nostra azienda co -me PVU, acronimo inglese che staper “proposta di valore aggiunto”.Ci riferiamo quindi a quell’iden-tità aziendale che tutti dobbiamoavere in mente, e che desta l’inte-resse da parte di terzi. A questopunto diventa fondamentale il PVU. Il PVU è l’elemento che inquadral’azienda come “motore di busi-ness”. Tracciamone dunque lelinee principali:1) Affidabilità2) Disponibilità3) Convinzione4) Valore5) ”Ad Hoc”, cioè la capacità di

personalizzare (tessuti, confe-zioni, materiali)

6) Originalità7) Capacità relazionale8) Forme di pagamento.

Eccoci dunque a una nuova puntata di questo nostro viaggio attra-verso le moderne tecniche di vendita applicate alla lavanderia. In particolare, ci occuperemo stavolta della vendita, analizzando ladinamica del rapporto che si viene a instaurare con un ben precisointerlocutore “IL NUOVO CLIENTE”.

We have come to the next part of our journey through modern sales techniques and their application to the field of laundry. This time we will examine the sales dynamics involved in establishing a relationship with a very specific partner: “THE NEW CUSTOMER”.

SALES MANAGEMENT E

TECNICHE DI VENDITA

SALES MANAGEMENT AND TECHNIQUES

Il nuovo cliente sarà conquistatodalla nostra Proposta di Valore Aggiunto 4a parte

New customers are won over by our value-added proposal Part 4

A cura di Andrea Genevois (*)By Andrea Genevois (*)

Ma per farla percepire non basta avereil miglior prodotto, occorre anche

presentarlo e… presentarsi

Even the best product cannot convey it.You must know how to present the

product and... yourself

DD12DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

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Queste sono le caratteristiche chenoi dell’universo Totex riteniamoprioritarie in una nostra azienda.A tale fine, risulta di grande im -portanza sottolineare quelle parolechiave che ci distinguono, ci fannoricordare, ci danno la possibilità diessere realmente una proposta divalore aggiunto, PVU per l’appunto.Per realizzare questo, la strada danoi indicata è quella di una spe-cializzazione di sistema mirataalla “Progettazione e ingegneriatessile”, tesa cioè alla creazione diarticoli ad hoc per qualsiasi esi-genza con cui spaziare fra questicampi: lavanderia, lavabilità, du -rata, velocità di stiro, riassorti-mento di colori e materiali, pro -fonda conoscenza dei materiali edei macchinari e delle problemati-che conseguenti. È solo una com-petenza estesa a tutti questi campia farci considerare non solo unbuon fornitore, ma un vero e pro-prio partner business.Solamente ciò rende chiaro comeuna azienda debba, in qualchemodo, “personalizzarsi” al fine diessere ricordata. In tal senso ilnostro studio si concentrerà, inquesto numero, sul rapporto chesi viene ad instaurare tra vendito-re e Nuovo Cliente.

Punto di partenza è, ancora unavolta, la piramide rovesciata, qui afianco riproposta:

Chiarissime risultano in questoschema tutte le fasi che portano auna chiusura, che non necessaria-mente, sarà la firma sull’ordine,ma potrebbe essere la richiesta di

At Totex, these characteristics aredeemed to be a priority for everysingle company in our universe.To this effect, it is very importantto highlight the key words thatmake us stand out, be remem-bered, and give us the opportuni-ty to be an actual value-addingproposal, a true VAP. In order to achieve this, we rec-ommend undertaking the path ofsystem specialization gearedtowards “Textile design and engi-neering”, which means creatingad hoc articles for every needwithin the scope of the followingfields: laundry, washing, durabil-ity, ironing speed, restocking col-ors and materials, in-depthknowledge of materials, machin-ery and related issues. This alone clearly shows that acompany has to somehow “cus-tomize” itself in order to beremembered. To this effect, in this issue we willfocus on studying the relationshipthat forms between the supplierand a New Customer.

The starting point is once morethe inverted pyramid, shownbelow:

SALES MANAGEMENT E

TECNICHE DI VENDITA

SALES MANAGEMENT AND TECHNIQUES

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This drawing clearly shows allthe phases that lead to closing asale. This does not necessarilymean getting an order signed; itcould end up being a request forsamples, which is nonetheless atangible sign that the customer isseriously interested.Therefore, as we can see from theimage, all phases point towardsthe effort necessary to achieve thedesired result. The first and most difficult phaseis the approach. If the new cus-tomer agreed to meet with you,he already “bought into” youradvice; since somehow you wereable to convince him and arousehis curiosity, the conversationwill be pleasant, and neither par -ty will feel awkward giving orreceiving information. A rapport is established betweenthe partners based on compo-nents in perpetual motion:1) Attunement, meaning the abi-

lity to find what pleases us andmakes us feel part of the envi-ronment.

2) Commonality and sharing,meaning finding things youhave in common, which makeyou more compatible.

3) Connection, meaning the pivo-tal moment where the seller ispresent, prepared, focused,and with his cell phone off,because at that moment onlythe Customer exists.

Obviously we have an entireseries of advice to give and willaddress it soon, after highlightingwhat I’d call a “Black List ofTopics”. These, as inferred by thenegative color black, are thingswe should avoid talking about.Specifically: 1) Religion2) Politics3) Sexual orientation4) Sports (if not ascertained to be

una campionatura tecnica da in-tendere come segno tangibile diun reale interesse.Dunque, come vediamo nell’im-magine, tutte le fasi sono puntateallo sforzo necessario per ottenereil risultato voluto.La prima fase, nonché la più diffi-cile, è l’approccio. Il nuovo clienteche ha accettato di incontrarti, hagià comprato la tua consulenza, inqualche modo lo hai convinto eincuriosito, dunque la conversa-zione è piacevole, non si percepi-sce imbarazzo né dall’una né dal-l’altra parte nel dare e ricevere lacomunicazione.Si stabilisce tra gli interlocutori unlink relazionale, le cui componentisono un moto perpetuo di:1) Assonanza, cioè riuscire a tro-

vare le cose piacevoli che ti fan -no sentire parte dell’ambiente

2) Condivisione nella comunica-zione, quindi trovare cose incomune che ti rendano mag-giormente compatibile

3) Connessione, ovvero il momen-to focale nel quale il venditore èpresente, preparato, concentra-to, con cellulare rigorosamentespento, perché in quel momen-to esiste solo il Cliente.

Naturalmente abbiamo tutta unaserie di consigli, dei quali parlere-mo tra pochissimo, dopo aver evi-denziato quella che definirei una“Black List di Argomentazioni”,cioè cose delle quali, come si evincedal colore “black”, nero, inteso co-me negativo, è meglio evitare nellaconversazione. Ci riferiamo a: 1) La fede religiosa2) La politica3) Gli orientamenti sessuali4) Lo sport (quando si appura che

non interessa).Ben che vada (e quindi che ci sitrovi in accordo), sono comunqueargomenti che ci allontanano dalnostro obiettivo, la trattativa.

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Risultano infatti così “sentiti”, chegenerano uno status emozionale abanda larga, che distoglie comple-tamente dalla trattativa in ogget-to.Naturalmente, come si diceva inprecedenza, abbiamo anche unaserie di consigli da dare per perfe-zionare la difficile fase di approc-cio.1) Anzitutto, ancor prima di varca-

re la soglia dell’azienda, cercaredi visualizzare gli obbiettivi diuna trattativa di successo, met-tendo a fuoco cosa vogliamoottenere dal cliente che ciapprestiamo a visitare.

2) Presentarsi all’appuntamentocon qualche minuto di anticipo.Questo ci consentirà di osserva-re l’azienda e i suoi uffici e, diconseguenza, di trovare spuntiper migliorare l’approccio tra-mite foto, certificazioni, com-portamento della segreteria alricevimento, stile dell’azienda.

3) Essere già a conoscenza dellastoria del cliente, e della suaazienda. Ciò lo renderà orgo-glioso e ben disposto nei nostriconfronti, sempre facendoattenzione a non entrare tropponei particolari inerenti a unqualche “scheletro nell’arma-dio” (ognuno di noi ce l’ha).

Esistono, naturalmente anchedelle azioni da mettere in attodurante una trattativa, come adesempio:1) Avviare per primo la conversa-

zione e cercare di tenere il tonoe l’interesse per essa ben vivi

2) Cogliere nell’ambiente oggetti odati in grado di attivare dialogoreale e condiviso con il cliente.In tal senso, scegliere temi for-zati o improvvisati rischia disprecare il fattore umanoacquisito facendo naufragare latrattativa in corso.

3) Mantenere alto l’interesse verso

a common interest).Even if it goes well, (and youhappen to agree), these topicsnonetheless lead us off the trackof our main goal: the negotiation.These truly “heartfelt” topics arein fact bound to generate a highlyemotional state that completelydistracts us from the negotiationin question. Naturally, as stated before, we dohave a series of advice that willhelp you perfect the difficultapproach phase.1) First of all, even before cros-

sing the company’s threshold,try to visualize the objectives ofa successful negotiation; focuson what you wish to obtainfrom the customer you areabout to visit.

2) Arrive a few minutes early.This will allow you to take agood look at the company’soffice and consequently findways to improve your approa-ch by using the photos, certifi-cations, the receptionist’s beha-vior, and overall style of thecompany as clues.

3) Learn the history of the custo-mer and the company inadvance. This will make thecustomer feel proud and welldisposed towards you, althou-gh you should always be care-ful and avoid dwelling ondetails pertaining to “skele-tons in the closet” (everybodyhas one).

There are obviously certainactions to be undertaken duringthe negotiation, such as:1) Be the first to start the conver-

sation and try to maintain atone that keeps it interesting.

2) Notice and comment on com-pany data and nearby itemsthat may allow you to start anactual conversation and findcommon ground with the

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customer. In this regard, choo-sing of overtly forced orimprovised topics may put thenewly acquired human per-spective at risk, and wreck thenegotiation itself.

3) Show you are highly interestedin the customer at all times. Beinterested and not interesting.

4) If the customer does have anytypical expressions, rememberthem and put them to gooduse. This will establish a pointof contact, affinity, accord. Weshould nonetheless rememberthat all these actions fallwithin the scope of the Paretoprinciple, later systemized byGauss (Gauss’ curve), by which80% of the results obtainedderive from 20% of ouractions.

5) Avoid making price your firsttopic of discussion; this willsurely turn the entire conver-sation into a debate over thelowest market price instead offocusing on the business part-nership that will help thecustomer grow.

6) Always show you are highlyinterested in the customer,without presenting yourself asa know-it-all.

7) Be reassuring, understand anduse the customer’s communica-tion mechanisms so he clearlyperceives that you are liste-ning.

8) Steer away from bashing thecompetition. You and the com-pany are the only points ofreference that truly matter forthe purposes of negotiation;everything else is a distraction.

What did we learn from this?That 20% of our actions generate80% of the reactions, the stan-dard ratio of the so-called“Normal distribution law”.

il cliente. Essere interessati enon interessanti.

4) Captare se esistono espressionitipiche del cliente e, nel caso,farne buon uso. Quest’azionecrea punti di contatto, affinità,sintonia. Dobbiamo, comun-que, tenere presente che tuttequeste azioni rientrano in pienonella legge di Pareto, poi siste-matizzata da Gauss (curva diGauss), nella quale l’80% deirisultati ottenuti deriva dal20% delle nostre azioni.

5) Evitare di parlare di prezzocome prima argomentazione,altrimenti il nostro dialogo saràfinalizzato alla ricerca del prez-zo più basso offerto dal merca-to, allontanandoci, in mododefinitivo da quell’immagine dipartner business che vogliamoportare avanti per una venditache aiuti il cliente a crescere.

6) Mantenere alto l’interesseverso il cliente, senza mostrarsicome unico depositario dellaverità.

7) Essere rassicurante, recependoi meccanismi comunicativi delcliente, in modo da dare la niti-da impressione che lo si staseguendo.

8) Prendere le distanze quando siparla male della concorrenza,nella trattativa infatti gli uniciriferimenti siamo noi el’Azienda, tutto il resto cidisconnette dalla trattativa.

Cosa impariamo da questo? Che il 20% delle nostre azionigenera l‘80% delle reazioni, rap-porto che regola la cosiddetta“Legge di distribuzione normale”.

In realtà, spostato sulla clientela,potremmo dire che il 20% deinostri clienti genera l’80% delnostro fatturato. Entrando ancorapiù nel particolare, scopriremoche a quel 20% di clientela, che

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comunque genera 80% del fattu-rato, stiamo vendendo solo il 20%del suo fabbisogno. Di conseguen-za, ciò che andremo ad attuaresarà un’azione di riequilibrio all’in-terno della solvibilità finanziaria.Mi sembra ovvio che per ciò checoncerne le lavanderie industrialiil discorso è diverso per quantoriguarda la dotazione di bianche-ria, perché di solito ricopre “intoto” le esigenze del cliente.Sono convinto, però, che rappor-tato al fatturato di tutti i fornitoridi necessità giornaliera, da quellodel pane a quello di carne e pesce,allo smaltimento dei rifiuti etc,non ci allontaniamo granché daidati della curva di Gauss, la quale,come ripeto, è applicabile a qual-sivoglia meccanismo anche nellavita quotidiana.A questo punto, però, come accen-navo prima, torniamo alle azionida compiere, e in particolare a ciòche abbiamo definito “il colpod’occhio” che può generare sinto-nia e facilitare la comunicazione.Prendiamolo come un gioco. A talfine ecco delle immagini da visua-lizzare per tre, quattro secondi,per poi coprirle, mettendo a fuocoquello che ci è rimasto impresso:

Nella prima figura, (Contesto 2),dovremmo aver notato i bonsai, i

Katana (spada tipica da samurai)ben disposti sul tavolo, e la fotogra-fia del Fujiyama. Ciò ci porta a con-siderare che l’interlocutore cheabbiamo davanti sia un appassiona-to del Giappone e della sua cultura.

20% of the effort80% of the results

In reality, when applied to cus-tomers, we could say that 20% ofour customers generate 80% ofour invoiced sales. Further analy-sis would reveal that the same20% of customers that generate80% of our invoiced sales areonly buying 20% of what theytruly need. Consequently, we willneed to act on rebalancing finan-cial viability. It seems obvious to me that thestory differs with regard to thestock of industrial laundries, as itusually covers the customer’sneeds “in full”. I nonetheless firmly believe thatthe Gauss curve data cannot betoo far off even in relation to thesales invoiced by those who dealwith daily necessities, whether itbe bread, meat, fish, or trash dis-posal companies, and does applyto any process, including those ofour daily lives. Now, as indicated earlier on, wewill return to the actions to beundertaken, and in particular DD17

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what we defined as being the“first glance”, which can generatesyntony and facilitate communi-cation. Let’s approach it as a game. Look at these images for three orfour seconds, then cover themand focus on the impression theymade on us:In the first figure, Context 2, weshould have noticed the bonsai,the nice Katana (typical samuraisword) display on the table, andthe Fujiyama photo. This leads us to think we may befacing someone who is passionateabout Japan and its culture. At this point we may find that weshare the same passion, and iftruly interested, ask pertinentquestions. When done correctly, all of thiswill generate empathy, attune-ment, and a feeling of commonal-ity. In the next figure, Context 4, theelements are even more indica-tive of your client’s interests andpersonality. We are facing someone who isfond of the Naples soccer team,cinema (and Massimo Troisi inparticular), music (especiallyPrince), vintage car models, andrather minimalistic decor.Therefore, now, if all the phasesare abided by, we surely willhave created a relationship oftrust and agreement. The perfect finish to the approachphase effectively occurs when“The customer stops being defen-sive”. Now we can move to the nextphase, that of Inquiry.As highlighted before, the invert-ed pyramid phases which requirethe most effort are those ofapproach and inquiry. There is no ideal solution for aperfect approach, nor is it written

A questo punto potremmo trovar-ci a condividere la stessa passionee, se realmente interessati, a porredomande pertinenti. Tutto questogenererà, se fatto in maniera cor-retta, empatia, sintonia, sensazio-ne di avere cose in comune.Nella figura seguente, (Contesto4), gli elementi sono ancora mag-giori per indicarci gli interessi ela personalità dell’interlocutore.Abbiamo di fronte un tifoso delNapoli, appassionato di cinema (ein particolare di Massimo Troisi),di musica (soprattutto di Prince),

di modellini d’auto d’epoca, e diuna cultura d’arredo piuttostominimalista.Bene, a questo punto, se tutte lefasi sono state rispettate, avremodi certo creato un rapporto difiducia e di sintonia. La fine virtuosa della fase di ap -proccio consiste effettivamentenel “Termine della posizione di -

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* Andrea Genevois, born in Rome in1965, graduated from the Universitàdegli Studi La Sapienza in Rome, witha degree in Business and Economics.He took a master’s course in manage-ment at the Luiss University in Rome.In 1984 he became a sales agent forIndustria Tessile Gastaldi, where,between 2000 and 2008 he wasmade sales manager for Central-Southern Italy and head of professio-nal training for new sales personnel.In March of 2009 he began workingwith Totex srl as sales manager, aswell has head of research for opti-mum products for laundry use.

(*)* Andrea Genevois, nato a Romanel 1965, consegue il diploma di lau-rea in Economica e Commercio all’Uni-versità degli Studi di Roma La Sapien-za. Partecipa a un “master” in mana-gement all’università Luiss. Dal 1984 collabora come agente conl’Industria Tessile Gastaldi, dove, dal2000 al 2008 diventa il responsabilecommerciale per il centro sud e re-sponsabile della formazione professio-nale dei nuovi agenti. Da marzo 2009 collabora con la Totexsrl come responsabile commerciale,nonché addetto allo studio di prodottiottimali per l’uso in lavanderia.

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in any manual. In fact it solely depends on ourown level of attention to details,and therefore our ability to find“real points of contact”.

fensiva da parte del cliente”. A questo punto si cambia fase e sipassa all’Indagine.Nella piramide rovesciata, comegià sottolineato, le fasi di approc-cio e indagine sono quelle checomportano il maggiore sforzo.Non esiste la soluzione perfettadell’approccio perfetto, non èscritta sui manuali. Essa dipendesolo dal proprio grado di attenzio-ne verso i particolari, e quindidalla propria attitudine a trovare“reali punti di contatto”

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Chiari, ancora oggi unica proprie-taria dell’azienda, già svolgevatale servizio. È, quindi, una realtàben radicata sul territorio. La nostra filosofia aziendale èsempre stata quella di mettere adisposizione del mercato le pro-prie competenze, fondate sull’ag-giornamento continuo, sulla ricer-ca, sull’innovazione delle tecnolo-gie e dei prodotti, tutti valori ag -giunti che garantiscono il futuro diun’azienda. La sede della Chi-Ma,inoltre, è stata studiata e realizza-ta nei minimi dettagli, per essereuna struttura all’avanguardia chepone particolare attenzione al ri -spetto dell’ambiente. È proprioper questo motivo che le acque discarico sono trattate da un depu-ratore a fanghi attivi, con capacitàgiornaliera di 1400 m3”.Patrizia Ferri, Segretario Generaledi Assosistema, ha introdotto i la -vori con una presentazione sull’o-biettivo del PMI Day e sull’impe-gno dell’Associazione a favoredello sviluppo di un settore fonda-to sulla sana competizione e sulrispetto delle regole:“Assosistema è l’Associazioneche rappresenta le industrie cheoperano nel settore della sicurez-za sui luoghi di lavoro e dei dispo-sitivi tessili e medici. Le impreseassociate sono accomunate dallalotta contro ogni forma di abusivi-smo e di concorrenza sleale e As -sosistema è impegnata quotidia-namente nel contribuire allo svi-luppo di un settore di qualità e diefficienza. L’impresa non è infattiuna realtà isolata ma il punto d’in-contro e di scambio tra la produ-zione, il territorio e il lavoro. Ogni giorno, infatti, l’imprenditoregenera con il suo operato unequilibrio di relazioni, non solo

Un giorno in azienda per cono-scere e comprendere come nasceun’impresa, l’attività produttiva ela sua gestione. Dopo il successodella prima visita presso l’asso-ciata D.P.I. Srl a Roma, nell’ambi-to dell’iniziativa “PMI Day – Indu -striamoci” di Confindustria, Asso -sistema prosegue il ciclo di in -contri tra il mondo della scuola equello dell’impresa, questa voltanel territorio toscano.Martedì 16 dicembre 2014, l’As -so ciazione ha organizzato, infatti,una giornata di formazione perl’Istituto Superiore Chino Chini diBorgo San Lorenzo, in provinciadi Firenze, nel vicino stabilimentodell’azienda associata Chi-MaFlorence Spa. A dare il benvenuto agli studentidella classe 5AE Servizi per lamanutenzione e l’assistenza tec-nica e della classe 5BCU ServiziEnogastronomici e Ospitalità Al -berghiera, accompagnati dai pro-fessori Fabio Gucci e Paolo Bal -dini, è stato Pietro Chirico, Ammi -nistratore Delegato della Chi-Ma.“La nostra azienda è specializzatanel lavaggio e nel noleggio dellabiancheria per ristoranti, alberghi,case di riposo ed enti. La Chi-manasce nel 1959, ma trova le sueradici nel 1870 quando la famiglia

PMI Day – Industriamoci

di Laura Lepri

ASSOSISTEMA alla Chi-Ma di Scarperiacon gli studenti del Chini

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all’interno dell’azienda, ma ancheall’esterno con i fornitori, i clientie gli utilizzatori finali dei propriservizi. Perciò, iniziative comequeste, sono utili per conoscere,vedendolo da vicino, il funziona-mento di uno stabilimento produt-tivo soprattutto per voi ragazziche vi state avvicinando al diplo-ma di maturità e il prossimo annovi confronterete più direttamentecon il mondo del lavoro”.“A voi giovani rivolgo il mio incita-mento affinché, con grinta e de -terminazione, proseguiate nellastrada intrapresa dalle vecchiegenerazioni – ha proseguito MarioChiari, Presidente della Chi-Ma –il futuro è vostro e dovete crearlocon impegno e serietà, credendonei valori della legalità, che sonoalla base di ogni azienda.Abbiamo aderito con grande con-vinzione a questa giornata d’in-contro perché riteniamo di potervioffrire un esempio di gestioneaziendale che, anche e soprattut-to nei momenti difficili, è riuscita amantenere la propria solidità.Come, ad esempio, nel caso del-l’incendio dello scorso 31 marzo2014 che ha danneggiato partedel nostro stabilimento. Alla di -sperazione del primo momento, èsucceduta una straordinaria forzache ci siamo trasmessi a vicenda,dai dipendenti ai vertici e vicever-sa. Siamo usciti da quel disastrolavorando tutti insieme e ne sia -mo usciti tutti rinforzati. La stimae la fiducia che ci siamo guada-gnati negli anni con il nostro lavo-ro ci ha ripagato: in quel momen-to difficoltà abbiamo ricevuto lacollaborazione, non solo di tutti idipendenti ma anche dei fornitorie la solidarietà dei colleghi, leaziende associate che svolgonola nostra stessa attività”.Dopo queste presentazioni, lagiornata è proseguita nel cuoredello stabilimento. Accompagnati da Antonio Virgilio,Direttore della Produzione della Chi-Ma, i ragazzi hanno visitato tutti i re -parti e po tuto conoscere la strutturadell’azienda, il layout degli impianti, imeccanismi della lavorazione e delfunzionamento. Incuriositi e interessati,i ragazzi hanno fatto molte domandesul ciclo di produzione e sull’organiz-zazione del lavoro.

Ritornati in aula, i visitatori hannoascoltato la testimonianza di Mar -co Chiari, nipote di Mario e rap-presentante della terza generazio-ne della famiglia. Marco è ancheuno dei Giovani Imprenditori diAssosistema, gruppo nato a set-tembre 2014 e costituito dai figlidi imprenditori e dirigenti delleaziende associate e di età com-presa fra i 18 e i 40 anni. “Il mioruolo in azienda è ora quello diResponsabile della Logistica – haraccontato Marco Chiari – ma ilmio percorso è cominciato comemagazziniere perché è una regolada noi quella di sperimentaremansioni diverse perché è cosìche si conosce a fondo tutta l’at-tività ma anche perché è solo inquesto modo che possono emer-gere le peculiarità e le competen-ze di ognuno di noi. So che ilcompito che mi aspetta è impe-gnativo e difficile ma utilizzeròtutto il mio tempo a disposizioneper imparare il più possibile dachi mi ha preceduto e non delu-dere le loro aspettative”. La giornata si è conclusa con gliapplausi degli studenti e i ringra-ziamenti alla Chi-ma per l’ospita-lità e ad Assosistema per l’orga-nizzazione. “La nostra conoscen-za non finisce qui – ha conclusoPatrizia Ferri – abbiamo, infatti, incantiere altre iniziative e progettida realizzare. In particolare, conla sezione “Turismo”dell’Associazione cui appartienela Chi-Ma, e con il suo PresidenteCarlo Pestelli che ha partecipatoanche a questa visita, stiamo pre-parando una serie di attività d’in-teresse per il settore e stiamo an -che valutando delle partnershipcon Confindustria per partecipareall’Expo 2015. Vi terremo informa-ti e vi diamo appuntamento alprossimo evento”.

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mente specializzate di piccola emedia dimensione che operano indistretti industriali come quelli diComo (tessuti di seta), Biella, Pra-to e Vicenza (filati e tessuti di la-na), Castel Goffredo (calze dadonna), Carpi e Treviso (maglie-ria), Empoli (abbigliamento in pel-le) e Pesaro (jeans).L’85% delle malattie è al femminile.La classe di età più a rischio èquella intermedia 35-49 anni(1.153 casi), in cui gli infortunisono comunque in calo del 38%rispetto al 2009. Le parti del corpo più colpite so -no le mani (34,6%), la colonnavertebrale (8,6%) e la caviglia(7,6%), mentre circa la metà dellemorti vede coinvolta la parete to -racica. Per la natura della lesione, contu-sione (28,9%), ferita (24,5%) elussazione (22,9%) rappresentanocirca i tre quarti dei casi indenniz-zati. Alta è la percentuale (85%)delle malattie professionali inden-nizzate che hanno riguardato ledonne (142 casi), l’88% delle

Nel quinquennio 2009-2013 gliinfortuni avvenuti in occasione dilavoro nei comparti del tessile eabbigliamento indennizzati dal -l’Inail sono diminuiti del 36% (da3.896 a 2.488), mentre i casi mor-tali sono passati dai tre del 2009agli 11 del 2013, sette dei qualihanno riguardato le due lavoratricie i cinque lavoratori di nazionalitàcinese che hanno perso la vita nelrogo di un laboratorio di Pratoutilizzato anche come dormitorio.Lo scrive nel suo ultimo numerodel 2014 il periodico statisticoDati Inail, che ha dedicato un ap -profondimento all’andamento in -fortunistico in questo settore pro-duttivo, che nel nostro Paese dàlavoro a circa 272mila addetti, piùdel 60% dei quali sono donne, inoltre 60mila imprese.Al Nord due eventi su tre.Il rapporto tra gli infortuni gravi,che comportano inabilità perma-nente e morte, e il totale di quelliindennizzati risulta lievementemaggiore (6,3%) rispetto alla me -dia dell’intero comparto manifat-turiero (5,3%). Due eventi su tre(1.657 casi nel 2013) si sono veri-ficati al Nord, mentre il resto èsuddiviso tra Centro (22,7%) eMezzogiorno (10,8%), con oltre il62% degli infortuni concentrato insole tre regioni: Lombardia(34,2%), Toscana (16,5%) eVeneto (11,5%). Questa distribuzione territorialeriflette l’organizzazione della pro-duzione del comparto, gestitaprevalentemente da imprese alta-

NORMATIVE

Tessile e abbigliamento, nel quinquennio 2009-2013 incidenti in calo di oltre un terzo

L’andamento infortunistico di questo settore, che in Italiadà lavoro a circa 272mila addetti (più del 60% donne), alcentro dell’ultimo numero del periodico statistico Dati Inail,che ha dedicato un approfondimento anche ai rischitipici delle lavanderie industriali, tra cui spiccano idisturbi muscolo scheletrici.

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quali dovute al sovraccarico bio-meccanico dell’arto superiore(101 casi).

I pericoli della movimentazione manuale

Al comparto tessile e dell’abbi-gliamento, spiega Dati Inail, sonocollegate le lavanderie industrialiche, a differenza di quelle a sec-co, esercitano la propria attivitàper conto di comunità (ospedali,alberghi, ristoranti…) o imprese eusano occasionalmente i solventi.Tra i rischi tipici delle lavanderieindustriali spicca l’insorgenza didisturbi muscoloscheletrici dovuti,soprattutto, alla movimentazionemanuale di carichi, a postureincongrue e a movimenti ripetuti. Lo scarico della biancheria spor-ca, per esempio, implica il solle-vamento di sacchi, a loro voltacaricati su carrelli da spingere amano, e anche la riconsegna del -la biancheria pulita prevede l’usodi carrelli, cui segue il carico disacchi su furgoni. Molte mansioni, inoltre, costringo-no a stare in pie di per più di quat-tro ore, affaticando schiena egambe, mentre la stiratura con ilferro, ma anche con pressa omangano, costringe a posizioniscomode il collo, le spalle e lebraccia.

NORMATIVE

Le misure per prevenirli

Alcune misure per prevenire que-sto tipo di disturbi nelle lavande-rie industriali riguardano la movi-mentazione dei carrelli e dei sac-chi, che oltre il peso limite racco-mandato, pari a 25 chilogrammiper gli uomini e a 15 per le don -ne, andrebbe eseguita in coppia. L’ideale, però, è minimizzare iltrasporto manuale ricorrendo anastri trasportatori sopraelevati aiquali si agganciano i sacchi.Il sovraccarico biomeccanico diarti e dorso, inoltre, può esserecontrastato utilizzando pavimentiantiaffaticamento, indossandocalzature adatte, sospendendo iferri da stiro per alleggerirli e rior-ganizzando l’attività con il turno-ver del personale e adeguati tem-pi di recupero.

Fonte: INAIL - 12 gennaio 2015

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al settore “Lavanderie Industriali”nel periodo compreso fra il 2011e il 2013. Ne emerge un rapportoEBITDA/ven dite medio che è pas-sato, nell’ultimo biennio, dal21,64% del 2012 al 20,89% del2013. Si è mosso in controten-denza il “cluster” composto dalleaziende che presentano una red-ditività superiore alla media(aziende Top Performer), passatedal 26,23% del 2012 al 27,80%del 2013. Tra gli altri indicatori diredditività, sempre nel biennio2012-2013, il ROA medio passadal 3,17% al 2,78%, il ROEdal2,52% al 3,21%, il ROS dal4,32% al 3,77%, il ROI dal 5,95%al 4,96%.Migliora leggermente il rapportod’indebitamento medio di settore(Leverage), che passa dal 3,10%del 2012 al 2,98% del 2013; stes-so trend viene fatto registrare dalcluster delle aziende Top Perfor -mer, passate dal 3,87% del 2012al 3,61% del 2013. La durata media di riscossionedei crediti è peggiorata, passandodai 189 giorni di media del 2012ai 204 giorni del 2013. Tra gli indi-catori di sviluppo vi è da registra-re un calo del 6,0% dell’EBITDAmedio settoriale nel 2013, dopo lacrescita del 2,6% del 2012. In controtendenza le aziende TopPerformer (+11,8% nel 2013), do -po essere già cresciute del 3,6%nel 2012.La metodologia CSI (CompetitiveSectorial Indicator) di CompetitiveData analizza i bilanci riclassificatidelle principali aziende del setto-re; da queste viene estrapolato unsotto-campione di aziende conuna specializzazione nel settoresuperiore al 50%, sempre attive

Sostanziale tenuta nel mare grossodella crisi e migliorabile capacità dinavigazione nelle secche del post-crisi. A fornire questo quadro è lasocietà di ricerche di mercato Com -petitive Data (sede a Milano, in viaAurispa 7) analizzando i bilanci di179 aziende di capitali appartenenti

Ricerchedi mercato

Le lavanderie industrialiresistono alla crisiSoprattutto quelle conil reddito alto

Più luci che ombre secondo le analisi realizzate da Competitive Data sui bilanci di 179 aziende nell’arco del biennio 2011-2013. Minore indebitamento generale, anche se si rivelasempre più difficile farsi pagare

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nel periodo considerato, e confatturato significativo. Secondo la metodologia di Com -petitive Data sono aziende che,una volta aggregate, vanno a for-mare il bilancio-somma di settore.Dal bilancio-somma si estrae unulteriore sotto-campione di azien-de che, fondato su un rapportoEbitda/vendite superiore alla me -dia, va aggregato nel bilanciosomma aziende Top Perfomer,dopodiché si procede alla realiz-zazione dei ranking per 31 indica-tori (raggruppati nelle categorie“redditività”, “finanziari”, “gestio-ne corrente”, “produttività”, “svi-luppo”), attraverso i quali le azien-de possono confrontarsi rispettoa competitor, media settoriale,cluster conseguiti dai top-perfor-mer.É uno strumento utile per ottene-re un benchmarking di riferimentocon cui comparare i propri risulta-ti aziendali con quelli medi di set-tore e dei principali competitor,ma anche per individuare aziendeda acquisire. È nel contempo una base di par-tenza per realizzare analisi com-petitive più strutturate come ilcalcolo del potenziale di mercato,il dimensionamento dei canali divendita, l’individuazione di seg-menti e nicchie interessabili, il

calcolo delle quote di mercato, leprevisioni considerate dal breve almedio e al lungo termine.Competitive Data è una società diricerche e consulenza di marke-ting strategico, i cui servizi sup-portano le aziende nei processi dianalisi, valutazione, e scelta delledecisioni più efficaci e appropria-te per crescere. Ciò avviene di norma attraversoricerche quantitative, qualitative,analisi settoriali e competitive,costruzione di modelli previsionaliad hoc, costruzione di indicatorieconomici e finanziari. DD25

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Ricerchedi mercato

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Si può in un anno partire da zeroe diventare imprenditori di suc-cesso nella lavanderia? Anche inun periodo di crisi economica co -me questo? Bruciando le tappecon la sapienza e il coraggio cheportano ad avviare non una, maquattro fiorenti attività commer-ciali nel giro di pochi mesi, con ilrisultato di coniugare, nello stessoprogetto, tradizione artigiana estandard da centro commerciale?La risposta è sì, e la vicenda della“LavAr”di Arezzo è fatta appostaper dimostrarcelo.

Il segreto delmio successoThe secret ofmy success

LavAr, alta qualità in tempi da record

di/by Stefano Ferrio

Un anno è bastato perché questo nuovo mar-chio sfondasse ad Arezzo e fuori, trainato dairisultati di eccellenza di ben quattro lavande-rie. Ciò è possibile grazie a un’idea di impre-sa che coniuga la sapienza dei negozi tradi-zionali agli elevatissimi standard di qualitàoggi garantiti a chi, per lavare e stirare, inve-ste nelle macchine giuste

It only took a year for this new brand to ma -ke it big in Arezzo, propelled by the excel-lence of four laundries. This was made pos-sible by a business concept that combinesthe know-how of traditional laundries withthe extremely high quality standards achiev-able today by those who invest in the rightwashing and ironing machines.

Is it possible to start from zeroand become a successful laundryentrepreneur within one year?Blitz through the stops by sheerknow-how and courage to havenot one, but four flourishing busi-nesses within a few months withresults that effectively combinetraditional craftsmanship withmass-production standards into asingle project? The answer is yes, and the storyof “LavAr” in Arezzo is all weneed to prove it. Needless to say certain prerequi-sites and acumen are needed, butthose who think that money is theonly thing they need to succeedin business are dead wrong. We bring you the “LavAr” story asfurther proof that ideas, notmoney, are the primary factor forovercoming a crisis. The story which takes place in theregion of Tuscany, homeland oficonic “laundry traditions”, is farfrom unremarkable and althoughits end is yet to be written it isbound to be “happily ever after”.We cannot help but feel that inspite of its already brilliant results,this is only the beginning of aDD26

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LavAr, top quality in record time

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Ci vogliono dei presupposti, cimancherebbe altro, nonché degliaccorgimenti, però sbaglia chipensa che sia sufficiente un capi-tale da investire per riuscire nel-l’impresa.A ennesima dimostrazione che lacrisi si vince con le idee, primaancora che con i capitali, ecco avoi la storia intitolata “LavAr”,tutta ambientata in Toscana (re-gione non a caso di grandi “tradi-zioni lavandaie”), e, particolare dinon secondaria importanza, de-stinata a un lieto fine ancora tuttoda scrivere. Nel senso che, nono-stante gli splendidi risultati giàottenuti, la netta impressione è diessere appena all’inizio di unaparabola che si annuncia ricca diprospettive e possibilità.Per illuminarne i capitoli, risultafondamentale conversare conquello che è il suo principale ispi-ratore, ovvero il titolare MicheleCatalani. “Pensate che fino a dueanni fa io non ho mai lavorato nellalavanderia – racconta il giovaneimprenditore toscano – anche seun colpo d’occhio non superficialesul settore ho sempre potuto darlograzie alle tradizioni di famiglia,che si è ritagliata un ruolo da pro-tagonista nell’industria dell’abbi-gliamento, nella nostra terra tosca-na da sempre ricca di idee e dimarchi di fabbrica”.Grazie all’esperienza acquisitalavorando nella ditta di famiglia, ilgiovane Michele Catalani intuisce DD27

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parable rich in perspectives andpotential for development. To highlight its chapters, wespoke with its primary inspirationand proprietor, Michele Catalani.“Until two years ago I neverworked in the laundry business –says the young Tuscan entrepre-neur – although I always hadinsights of the sector thanks to

my family, which carved itself aleading role in the clothing indus-try of our beloved Tuscany, a landhistorically rich in ideas and trade-marks”.Thanks to the experience earnedby working at his family’s factory,the young Michele Catalani intu-itively understood that the word“clothing” had grown to encom-pass much more than it did acentury ago. It means not only top-notchcraftsmanship, but also a supplychain where laundries play a pri-mary role. This perception became a realitytwo years ago. “It happenedwhen I was asked whether or notI’d be interested to invest in alocal company. Specifically, they asked me if Iwould consider investing in laun-

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che la parola “abbigliamento” haampliato i suoi significati rispettoal secolo scorso. E non va intesasolo come artigianato, peraltro dielevato livello, ma anche comeindotto di servizi, dove un ruolo dirilievo è rivestito dalla lavanderia.Un’intuizione che ha modo diconcretarsi un paio di anni fa.“Succede quando vengo avvici-nato per sapere se è di mio inte-resse investire in un’azienda loca-le. In particolare mi chiedono sevoglio investire nelle lavanderie,aprendone alcune ex novo. Prima di aprirle, mi sono rivoltoalle sorelle Sorini, che lavorano inquesto settore da più di 20 anni,con l’intenzione di collaborare,dato che non avevo mai fattoquesto mestiere”.Una scommessa tentata a ragionveduta, spiega dunque Catalani, irisultati, infatti, non tardano a farsiapprezzare. Basta giusto un anno.Quello che trascorre dall’inaugu-razione della lavanderia “LavAr”,avvenuta nel dicembre del 2013,in contemporanea con l’acquisi-zione del glorioso negozio dellesorelle Sorini. Sono tredici mesi

dries and open a few new ones.Since I never tried this job, priorto opening them I contacted theSorini sisters, who have beenworking in this sector for over 20years, to see if they would collab-orate with me”. A bet made after careful consid-eration, says Catalani, whichquickly yielded remarkable results,in just one year. That is the spanof time that elapsed sinceDecember 2013, when the LavArlaundry opened at the same timethat the Sorini’s iconic shop waspurchased. Thirteen monthsmarked by two other importantinaugurations: that of a second“LavAr” laundry downtown, andof the laundry successfully estab-lished in the Esselunga of Gignoroshopping center in Florence. All of this proves that hardly morethan one year is all it takes tomake it big in the laundry sector.“But this result was achievedthrough very specific choices -Michele Catalani explains – start-ing with the use of high qualitymachines such as those by Miele,and form finishers by Trevil.

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segnati da altre due, importanti inaugura-zioni: quella di una se conda “LavAr” incentro città, e quella dell’esercizio avviatocon successo all’interno del centro com-merciale Esselunga del Gignoro, a Firen -ze.Ecco dunque dimostrato come un anno epoco più può tuttora bastare per farecentro nel settore lavanderia. “Ma è unrisultato che poggia su scelte precise –spiega Michele Catalani – a cominciaredalle macchine di qualità, come le lavatri-ci Miele e i manichini per lo stiro forniti daTrevil. A ciò bisogna aggiungere una defi-nizione molto curata dell’immagine, pernoi di “LavAr” indispensabile. Lo sa benissimo chi entra in ne gozi cherifulgono per il com fort e la pulizia, cosìindispensabili al giorno d’oggi, ma senzadimenticare, dove è possibile, le immaginidel le lavandaie che, ai bei tem pi, scende-vano in riva al fiume con i loro cesti dibiancheria”.Donne da cui “LavAr” ha voluto ereditareanche un impagabile senso dell’efficien-za. “Che – spiega Michele Catalani – sitraduce in alta qualità e tempi ridotti.Perché, al giorno d’oggi, il cliente cheentra in una lavanderia come la nostravuole giustamente essere ripagato dellasua scelta”.

Nonetheless, it has to beaccompanied by a care-fully defined image. For us at LavAr this isindispensable and a well-known fact by those whoenter shops that are strik-ingly comfortable andclean, while unfailinglyrecalling and honoring asmuch as possible thelegacy of those womenwho long ago walkeddown to the river withtheir baskets of laundry”.LavAr also inherited thosewomen’s priceless knackfor efficiency. “This translates into highquality and quick turn-around times - explainsMichele Catalani - thesedays, customers who walkin a laundry like oursrightfully expect to behappy with their choice”.

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W e t c l e a n i n gM A C C H I N E , P R O D O T T I

C H I M I C I E D A U S I L I A R I

Wet Cleaning, termine inglese con cui èuniversalmente noto il lavaggio adacqua, è ormai una diffusa realtà.

Magari, in molti esercizi, la ritroviamoaffiancata al lavaggio a secco.

Di certo funziona come unico sistema di lavaggio in molti altri, grazie ai progressi incessantemente compiuti

da macchine e chimica.Su questo numero, DETERGO

ha riservato uno spazio a tutti i produttori di un settore così innovativo.Lo scopo è quello di illustrare tutti gli

aspetti di lavatrici, essiccatoi, prodotti chimici e strumenti per lo stiro

oggi a disposizione degli operatori professionali.

W e t c l e a n i n gM A C H I N E R Y , C H E M I C A L SA N D R E L A T E D P R O D U C T S

Wet Cleaning, the universally-knownEnglish term for washing with water,

is now a widespread fact. In many placesperhaps, it comes with dry cleaning.

In many others, it is certainly the onlywashing system used, thanks to conti-

nuing progress in machinery and chemicals.

This issue of DETERGO has set aside aspace for all producers working in this

innovative area. The intent is to illustrateall the aspects of washing machines,dryers, chemical products and ironing

tools currently available to those workingin the trade.

SPECIALE

SPECIAL

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• • • • • FIMAS

Marchio leader a livello mondiale nel settore della lavanderia,Fimas offre una vasta gamma di macchinari da stiro di ottima qua-lità e di alta flessibilità per poter soddisfare le più svariate necessitàdi stiratura.Modello Fimas 379, manichino ideale per la finitura di tutti i capi-spalla da uomo, da donna e da bambino lavati ad acqua con ilsistema denominato wet cleaning.La versione 379.30 è stato progettato ed elaborato in particolareper stirare ed asciugare capi trattati appunto con questa nuova diffusa tipologia di lavaggio.Le caratteristiche principali di questo modello sono:• motore ventilatore maggiorato• batteria di riscaldamento potenziata• regolazione automatica dell’altezza• bloccaggio e tensionamento del capo• bloccaggio laterale, su richiesta, con estensione della manica• cicli di stiratura automatici, semiautomatici e manuali.Queste funzioni e caratteristiche garantiscono una qualità di asciu-gatura e stiratura molto alta per i diversi capi spalla da trattare:polo, t-shirt, giacche, giubbotti, abiti da donna, impermeabili esoprabiti ed ogni altro tipo di capo lungo (grazie alla sua notevoleestensione in altezza, può essere utilizzato anche per l’asciugaturae stiratura di abiti da sposa o di altri indumenti particolarmentelunghi). Il potente flusso di aria calda, in combinazione con la ten-sionatura ed i vari bloccaggi, fanno si che il capo venga totalmenteasciugato. Con il capo saldamente bloccato e leggermente in tensio-ne, prima sotto l’effetto del soffiaggio di aria calda e successiva-mente con un soffiaggio potente ed uniforme, tutte le grinze e lestropicciature vengono eliminate e si ottiene così una stiratura fina-le perfetta.Questo modello, come tutti gli altri manichini Fimas, non necessitadi personale qualificato per poter essere utilizzato al meglio conottimi risultati: una volta piazzato il capo nel modo corretto, il cicloautomatico svolge tutte le operazioni, controllate elettricamente,dalla ricerca della giusta altezza, sia verso l’alto che verso il basso,alla sequenza e durata delle varie fasi di stiratura.Una rotazione a 280 gradi permette inoltre di controllare il capo,sia durante la stiratura che a fine ciclo per eventuali ritocchi possibi-li, attivando le funzioni manuali di vaporizzazione e/o soffiaggio.Il gruppo bloccaggio fianchi è dotato di serie di una coppia di pinzeposizionate nella parte posteriore, regolabili in estensione ed even-tualmente rimovibili se non necessarie, che si rivelano molto utili edefficaci per il bloccaggio degli spacchi laterali.I tavoli aspiranti/soffianti sono, da qualche anno a questa parte,uno degli strumenti più utilizzati nelle lavanderie e stirerie per la

stiratura soffiata di tutti i capi trattati.Fimas propone nella propria gamma di tavoli aspiranti/soffianti laserie 104.Questa a serie prevede naturalmente tutte quelle caratteristichefondamentali che si richiedono ad un tavolo di alto livello:• differenti piani di lavoro, forma universale pantalone, oppure

universale standard, oppure rettangolare• la regolazione in altezza mediante un cilindro pneumatico• possibilità di stiratura a freddo o termoassistita: un termostato

permette infatti di regolare o escludere il riscaldamento elettricodel piano da stiro

• aspirazione e soffiaggio molto potenti che asciugano immediata-mente il capo durante la stiratura

• regolazione manuale e disgiunta sia del soffiaggio che dell’aspi-razione, per permettere di trattare in modo adeguato anche i capipiù delicati

• scarico dell’aria mediante camino alto• possibilità di ricevere uno o due bracci porta jeannette• possibilità di avere caldaia incorporata, automatica, con carico

mediante pompa, in grado di alimentare uno o più elettroferri• una ricca gamma di accessori.Il tavolo della serie 104 è una macchina robusta, elegante e perfor-mante, che viene proposta ad un prezzo assolutamente interessanteper un tavolo da stiro di queste prestazioni e con queste caratteristiche. Il tavolo da stiro serie 103 presenta le stesse caratteristiche struttu-rali e di funzionamento della serie 104, con l’esclusione della rego-lazione in altezza, in quanto questo modello viene fornito fisso, con

Modello serie 379 versione 30 manichino girevole potenziatoModel 379 version 30 rotating dummy powered

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una sensibile riduzione del prezzo d’acquisto. La serie 103 permet-te quindi di montare tutti gli accessori previsti per la serie 104, conla stessa tipologia di piani da stiro e naturalmente con la possibilitàdi avere o non avere la caldaia incorporata.Topper serie 375 molto semplice nella sua configurazione, ma effi-cace nel risultato finale, permette di stirare sia pantaloni che gonneasciutti o bagnati – sistema wet clearing -.Previsto con la scheda elettronica per il controllo e la gestione dellefunzioni di stiratura ha anche il controllo di serie delle pinze total-mente pneumatico, con un unico pedale a funzioni sequenziali, chesnellisce e facilita l’utilizzo della macchina. La struttura è stata potenziata in modo da sfruttare al meglio lapotenza del ventilatore, che potrà essere regolata pneumaticamente.La stazione stiropantaloni/gonne è fornita pneumatica e permettedi calzare il pantalone senza problemi di taglia, dalla piccola perbambino alla extra-large, con un posizionamento frenato e morbidotale da adattarsi automaticamente a qualsiasi misura. E’ fornitocompleto di dispositivo tendipantalone automatico: questo accesso-rio permette la tensione controllata e regolabile della gamba panta-lone, garantendo una stiratura uniforme e completa del capo.Un apposito dispositivo di bilanciatura fa sì che il tiraggio dellagamba venga bloccato quando il tessuto entra in tensione, evitandoquindi rischi di danneggiamento o strappi per i tessuti particolar-mente delicati o leggeri.Naturalmente è possibile alleggerire o aumentare questa bilanciatu-ra in funzione dei differenti capi da stirare.Nelle varie versioni, senza caldaia - da allacciare ad impianto cen-

tralizzato - o con caldaia - da 11 litri oppure da 20 litri, con poten-ze installate variabili, commisurate alle diverse esigenze - è unamacchina che permette una produzione oraria dai 35 ai 50 capi edoltre, in funzione delle varie tipologie degli indumenti da stirare edei relativi tessuti.I modelli sopra descritti e tutti quelli prodotti da Fimas sono dispo-nibili per test di utilizzo presso il nostro show room nello stabilimen-to di Vigevano.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••Worldwide leading brand in the field of laundry, Fimas offers awide range of finishing machinery of excellent quality and highflexibility to meet the different requests.Fimas model 379, ideal dummy for finishing all outerwear for men,women and children washed with the system called wet cleaning.The version 379.30 has been designed and developed especially forfinishing and drying items treated precisely with this new wide-spread type of washing.The main features of this model are:• powerful fan motor• powered heating battery• automatic height adjustment• garment locking and tensioning • locking side, on request, with the extension of the sleeve• automatic, semiautomatic and manual pressing cyclesThese functions and characteristics guarantee a very high quality ofdrying and finishing of the garments to be treated: polo, t-shirts,jackets, vests, dresses, raincoats and coats and any other type oflong garment (thanks to its remarkable extension in height it canalso be used for drying and finishing of wedding dresses or otherparticularly long clothes).The powerful stream of hot air, in combination with the tensioningand the various locks, make the garment totally dry. With the gar-ment firmly locked and slightly tensioned, first under the effect ofthe blowing of hot air and subsequently with a powerful and uni-form blowing, all kind of wrinkles are eliminated, with a perfectfinal finishing.This model, as well as the other Fimas dummies, does not requirequalified personnel to be best used with great results: once placedthe garment in the right position, the cycle automatically performsall operations, controlled electrically by the search for the rightheight, both upwards and downwards, to the sequence and durationof the various finishing phases. A rotation to 280 degrees allowsalso to control the garment, both during the finishing that at theend of cycle for any possible adjustment, by activating the manualfunctions of steaming and/or blowing. The side locking group is equipped (as standard) with a pair ofclamps, positioned in the rear, adjustable in extension and possibly

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Modello serie 375 topper per lo stiro di gonne e pantaloniModel 375 topper for finishing trousers and skirts

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removable if not necessary, that are very useful and effective forthe locking of the side vents.Vacuum/blowing tables are one of the most used machines nowa-days in the laundry and finishing plants to blow all the treated gar-ments.Fimas proposes in its range of vacuum/blowing tables series 104.This series provides all those features needed to be classified ashigh level table:• different working tops: trousers universal shape or standard uni-

versal or rectangular one.• the height adjustment by pneumatic cylinder• opportunity of cold or thermo finishing: a thermostat allows to

adjust or to exclude the electric heating of the shape• very powerful vacuum and blowing which dry immediately the

garment during the finishing• manual adjustment of blowing and vacuum with possibility to

adjust them separately, to allow the proper treatment of all gar-ments, even the most delicate

• air exhaust by high fire• adapted to be fit with one or two swing-arms• adapted to be built-in boiler, automatic with load by pump, able

to be connected with one or more electrically heated irons• a wide range of accessories.The table of series 104 is a strong machine, elegant and perform-ance, which is proposed at a price absolutely attractive consideringthe kind of table.The finishing table Fimas model 103 series has the same structuraland operative features than the series 104. With the exclusion ofheight adjustment as this model is provided fixed with a sensibiliereduction of the purchase price.Fimas series 103 allows to fit all accessories provided for 104series, with the same type of shapes and of course with the oppor-tunity to be or not to be built-in boiler table.Topper Fimas series 375 is very simple in its design, but effectivein the final result, allowing to finish skirts and pants both dry andwet - wet cleaning system. Provided with the electronic board forthe control and management of the finishing functions, it is sup-plied, as standard, with pneumatic control of the clamps, by a singlepedal with sequential functions, that simplifies and facilitates theuse of the machine. The structure has been enhanced so as to bestexploit the power of the fan, which can be adjusted pneumatically.The station for skirts/trousers finishing is supplied pneumatic andallows to position the trousers without problems of size, from smallfor child to extra-large, with a soft positioning automatically adapt-ed to any size. It is supplied with trousers’ tensioning device: thisaccessory allows a controlled and adjustable tension of leg trousers,ensuring a uniform and complete finishing of the garment.

A special balancing device allows to lock the leg tensioning whenthe fabric is too much tensioned, thus avoiding risks of damage ortearing for particularly delicate or light fabrics.Of course it is possible to lighten or increase this balancing functionin according with the different items to be finished.In different versions; without boiler, to be connected to central plantor with built-in boiler – 11 or 20 liters, with different installedpower , in according with individual needs - is a machine that allowsan hourly production from 35 to 50 pieces or more, always inaccording with the different types of garment and fabric to be fin-ished.All the above mentioned models and all those produced by Fimasare available for test by our show room in Vigevano factory.

• • • • • RENZACCI

Dopo molti anni dalla comparsa sui mercati mondiali del “wet clea-ring” è stato ormai chiarito senza dubbio che queste tecniche hannouna loro accertata validità qualora non vengano proposte come

“l’unico metodo alternativo di lavaggio” capace di sostituire sempree comunque anche il lavaggio a secco.Queste chiare conclusioni offrono oggi al ”wet cleaning” la possibi-lità di mettere in luce uno dei suoi aspetti più positivi, che è quellodi dimostrare che nel settore del trattamento e manutenzione deicapi tessili c’era bisogno di nuove tecniche di trattamento in acquacapaci di completare ed integrare quelle del lavaggio a secco perrispondere alle attuali esigenze poste dalle evoluzioni tecniche deitessuti, della moda e del mercato.

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Ecco perché dunque il professionista della pulitintolavanderia nonpuò prescindere dall’offrire un servizio estremamente ampio chenon può non avvalersi sia di una macchina di lavaggio a secco diultima generazione sia di una macchina industriale ad acqua dotatadi una flessibilità ed una produttività tali da poter eseguire le piùdisparate tecniche di lavaggio, tra le quali quelle di wet cleaningoccupano un posto di primaria importanza.La RENZACCI S.p.A., unico fabbricante mondiale a curare personal-mente al suo interno lo studio, la ricerca, la progettazione e la pro-duzione sia di macchine lavasecco sia di macchine lavatrici ad acquaper il wet cleaning (completata da una vastissima gamma di essic-catori e di calandre autoasciuganti), grazie alla sua continua operadi innovazione ed aggiornamento è in grado oggi di offrire unaavanzata ed innovativa serie di macchine ad acqua per i professio-nisti del lavaggio con le tecniche di WET CLEANING, che spazia da11 a 120 Kg di cap. (da 25 a 265 lbs), capace di fornire non soloelevate prestazioni di lavaggio ma anche risparmio di tempo, acquaed energia.È importante inoltre sottolineare che la Renzacci S.p.A. è l’unicaazienda a poter proporre oggi a livello mondiale una serie di essic-catori particolarmente efficaci e specifici per l’esecuzione delle tec-niche di WET CLEANING.Stiamo parlando dell’avanzata serie di essiccatori a circuito chiusocon totale recupero del flusso d’aria RENZACCI “RZ”, che grazie tral’altro anche al nuovo sistema di asciugamento a diffusione totaled’aria con flusso a doppio vortice incrociato, propone un asciuga-mento progressivo e delicato riducendo al massimo lo stress termicosui capi, lo sbiadimento dei colori e la perdita della naturale morbi-

dezza delle fibre.Queste caratteristiche, insieme all’avanzato sistema di controllo del-l’umidità residua dei capi, rendono questa serie particolarmenteapprezzata anche nell’asciugamento della maglieria e dei capi tessi-li di particolare pregio e delicatezza.Se a questo si aggiungono il grande risparmio nei costi offerto dallospeciale circuito ad alto rendimento energetico e il fatto di nonnecessitare di cappe e sistemi di aspirazione e scarico esterni, si puòfacilmente comprendere il perché questo tipo di essiccatore rappre-senta oggi lo strumento ideale per il professionista del WET CLEA-NING.Altro punto di sicuro interesse è la serie di macchine lavatrici adacqua RENZACCI WET CLEANING che, pensate e realizzate per lavo-rare in modo ottimale con tutte le principali e migliori marche diprodotti chimici oggi esistenti sul mercato, presentano numerosissi-mi aspetti innovativi che sintetizziamo in:• La superiorità tecnologica del nuovo programmatore elettronico

AQUATRON®, con pressoché infinite possibilità di impostare ilnumero di giri in fase di lavaggio e di centrifuga mediante lasemplice digitazione dei numeri corrispondenti nella tastiera delcomputer e di regolare qualsiasi tempo di pausa e di senso dirotazione del cesto.

• Il nuovo sistema contalitri a misurazione bilanciata, per regolarecon estrema precisione i livelli di bagno per trattare i capi e tessutipiù delicati, personalizzando i livelli in funzione del capo lavato.L’innovativo sistema di regolazione e monitoraggio continuo delletemperature “ECO-MIX®”.

• Le pratiche ed ultraprecise pompe dosatrici saponi, per sommini-strare i prodotti chimici necessari nelle esatte quantità e tempirichiesti dall’operatore.

• L’innovativa e superiore tecnica di progettazione a sistema incli-nato “SENSOR RAIL®”, che conferisce ancora più stabilità e per-mette risparmi di energia e tempo per eseguire l’intero ciclo

• Il rivoluzionario sistema antivibrazione a doppie sospensioni atti-ve a bilanciamento di carico convergente.

• L’ampio oblò di carico extra large, per caricare anche voluminosicapi come grandi coperte, piumoni matrimoniali, coperture sfode-rabili di divani e tendaggi in genere.

• Il notevole risparmio nei costi e nei tempi di stiratura, grazieall’ampissimo volume e diametro utile di funzionamento delcesto, che offre la possibilità ai capi di disporsi ed aprirsi inmaniera ottimale.

Ed è anche per questi motivi che l’ottimale combinazione di lavatriciad acqua ed essiccatori per WET CLEANING sta riscuotendo un cosìgrande successo nei 108 paesi nel mondo in cui la Renzacci Spa èoggi presente.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

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After many years of presence in the worldwide markets of the “wetcleaning” we can certainly and definitely conclude that these tech-niques can play a very important role in the cleaning industry onlyif they are not proposed as “the only alternative washing method”capable of always and anyhow replacing also the dry cleaning.There is no doubt that these clear conclusions are offering today to“wet cleaning” the very great occasion to emphasize one of its mostimportant points of strength, which is to demonstrate that in thetextile care industry there was a need for new techniques of watertreatments capable of completing and integrating those of the drycleaning to meet the current requirements set by the evolution ofthe fabrics, the fashion and the market.So that is why the professional of the laundry/dry cleaner’s todaycannot put aside offering an extremely wide service, which cannotdo without a dry cleaning machine of the latest generation, as wellas an industrial washing machine provided with a flexibility and aproductivity such to be capable of carrying out the most differentwash techniques, amongst which those of the wet cleaning hold aposition of primary importance. RENZACCI S.p.A., the only world-wide manufacturer to internally

take care of the study, research, design and production of drycleaning machines, as well as of washing machines for wet cleaning(completed by the largest range of dryers and self-drying calen-ders), thanks to its continuous work of innovating and updating, isnow in a position to offer an advanced and innovative range ofwashing machines for the professionals of washing by means of theWET CLEANING techniques, machines ranging from 11 to 120 kgload capacity (25 up to 265 Lb.), capable of not only a high wash-ing performance, but also of saving of time, water and energy. Moreover it is important to point out that Renzacci S.p.A. is theonly company to be able to propose today, world-wide, a range ofparticularly efficient dryers, specific for the WET CLEANING tech-niques.We are talking about the advanced range of RENZACCI “RZ” dryers,totally enclosed with total recovery of the air flow, which, thanks toamongst others also the new drying system with total diffusion ofthe air by means of a flow with double crossed vortex, is particular-ly efficient, assuring progressive and soft drying reducing to theutmost the thermal stress on the garments, the bleeding of thecolours and the loss of the natural softness of the fibres.

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These features, together with the advanced system to control theremaining humidity of the garments, make this range particularlypopular also for the drying of knitwear and the finest textile goods.If we add the high cost saving offered by the special circuit of highenergy output and the fact that no suction fans and exhausts out-side are necessary, one can easily understand the reason why thistype of dryers represents the ideal instrument for the professionalof the techniques of treatment of the textile goods and of WETCLEANING in particular.Another point of sure interest is the series of washing machinesRENZACCI WET CLEANING, which have been studied and realized tooptimally work with all main and first-class brands of chemicalproducts currently present on the market. They present many innovative aspects to be underlined and wewould like to draw your attention to some of the most importantones: • The technological superiority of the new electronic programmer

AQUATRON®, with almost infinite possibilities to set the r.p.m. inthe wash and extraction phases by simply dialling the correspon-ding numbers on the keyboard of the computer and to adjust anypause and rotation sense of the drum.

• The new litres-counting system with balanced measurement toadjust with extreme precision the bath levels to treat the mostdelicate garments and fabrics, personalising the levels based onthe garment to be washed.

• The innovative regulation and continuous temperature monitoringsystem “Ecomix®”.

• The practical and very precise soap dosing pumps to inject thenecessary chemicals with the exact quantities and times requiredby the operator.

• The innovative and superior design technique with the inclinedsystem “SENSOR RAIL®”, giving yet more stability and allowingto save energy and time to carry out the entire cycle.

• The revolutionary anti-vibration system with double, activesuspensions with load convergent balancing.

• The extra large loading door to load also bulky items such as bigblankets, double-bed quilts, sofa covers and curtains in general.

The remarkable saving of costs and ironing times, thanks to thevery large volume and usable diameter of the drum, which makesit possible for the garments to optimally arrange and open them-selves. And also for these reasons this optimal combination of washingmachines and dryers to carry out the WET CLEANING techniques ishaving a great success in the 108 countries all over the world,where Renzacci is present today.

• • • • • SILC

Oggigiorno la quantità di capi che richiedono un trattamento asecco è in costante diminuzione; al contrario, i nuovi sistemi dilavaggio con acqua denominati “WET CLEANING” stanno ottenendouna popolarità sempre maggiore. Per questa ragione le più moder-ne lavanderie stanno adottando questi nuovi sistemi di lavaggio congrande successo; i sistemi wet cleaning infatti garantiscono un’ele-vata qualità del lavaggio e un ridotto impatto ambientale grazieall’eliminazione dei tradizionali solventi chimici. Il sistema wet cleaning è un sistema di lavaggio sviluppato origina-riamente per rispondere alle esigenze di lavaggio di questi capi,principalmente in materiale sintetico, che non possono essere tratta-ti a secco. Durante gli ultimi anni questo sistema di lavaggio è statoprofondamente ottimizzato tanto che oggi è possibile trattare anchei capi più delicati, come quelli in seta o lana.

Molti sono i vantaggi immediati di chi decide di utilizzare questotipo di processo di lavaggio. Intanto con le macchine ad acqua e l’u-tilizzo di prodotti specifici biodegradabili si ottiene un dupliceobbiettivo: da un lato pulire perfettamente riconsegnando l’origina-lità dei colori ai singoli capi e dall’altro quello di rispettare l’am-biente e le sempre più severe norme internazionali in materia ditutela ambientale.Scegliere i giusti macchinari per il wet cleaning non è però sufficien-te. Un cliente che ritira i propri capi in lavanderia pretende chesembrino il più possibile “come nuovi”. Questo richiede non solo un buon lavaggio, ma anche una stiraturadi ottima qualità. Scegliere le giuste macchine da stiro diventa quin-

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di un aspetto cruciale per il successo di una lavanderia. Inoltre, icapi trattati con i sistemi wet cleaning richiedono una stiratura par-ticolare, che solo macchine da stiro professionali con specifichecaratteristiche possono garantire. Superando il trattamento in acqua, molti capi subiscono uno“stress” consistente, uno stress che solo una stiratura altrettantoprofessionale può eliminare.La Silc produce e propone macchine da stiro specifiche per i capitrattati ad acqua, mirate in base ai vari livelli indicativi di potenzia-lità produttive. La configurazione base prevede una lavacentrifugada 10 kg con relativo essiccatoio a cui affiancare una macchinacombinata modello S/MTA-E - R-EVOLUTION. Questa macchina dota-ta di caldaia e microprocessore è ideale per una pre-stiratura otti-male di pantaloni e capi spalla che vengono stirati con una forteventilazione ad aria surriscaldata. A questa macchina si consiglia diaffiancare due tavoli da stiro: un tavolo da stiro a freddo modelloS/ASF-B con forma universale per lo stiro dei capi spalla, degli abitida donna e delle camicie, e il nuovo modello regolabile in altezza,con piano aspirante e soffiante con forma maxi per lo stiro dei pan-taloni, modello S/AAR-S-DSH.Aumentando la produzione di lavaggio si consiglia di aumentare lapotenzialità dello stiro, aggiungendo macchine specifiche per i sin-goli capi come lo speciale manichino per giacche e cappotti modello

S/MSG e il topper modello S/TP1-TE per lo stiro del pantalone.Entrambe le macchine sono dotate di microprocessore con 10 pro-grammi di stiratura. Il massimo della potenzialità di stiro è raggiun-to installando la stirapantaloni per eccellenza della Silc, il modelloS/MSP che stira completamente il pantalone, compresa la piega.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••Nowadays the proportion of garments requiring drycleaning contin-ues to fall. At the contrary wetcleaning systems are gaining an evergreater popularity. For this reason the most modern and up-to-datelaundries have successfully adopted wetcleaning systems, obtaininga very high quality of washing and respecting the environment bythe elimination of traditional chemical products.The wetcleaning system is a modern washing process originallydeveloped to respond to the requirements of those garments, prin-cipally made of synthetic fabrics, which could not be drycleaned.During the last years this washing system has been deeply opti-mised and today it is possible to treat even the most delicate gar-ments, for example those made of wool or silk, with wetcleaningsystems. Many and immediate are the advantages guaranteed to laundriesby the use of wetcleaning process. The use of machines which washby means of water and of biodegradable products consents toobtain two important results. First, garments treated with watermaintain their colours intense and bright. Second, the productsused in wetcleaning systems respect the environment and complythe more and more severe normative of environmental safeguard.Choose good equipment and products for wetcleaning anyway, isnot enough. A customer who takes his clothes to laundries, wishesto collect them looking as far as possible “brand new”! This meansnot only a good wash, but also good finishing. Therefore chooseright finishing machines become a crucial phase in the planning ofa successful laundry.Moreover, the wetcleaned garments have particular finishingrequirements which can be satisfied only by machines with specificcharacteristics. In particular the garments treated with the wet-cleaning system undergo a strong stress and require a very profes-sional finishing.Silc manufactures and proposes to the market a specific range ofmachines for wetcleaning. According to productivity capacity of wet-cleaners, SILC offers specific group of machines covering all thewetcleaner’s finishing requirements.In the simplest configuration, the washing area includes one wash-ing machine with production of 10 kilos and one dryer. For this situ-ation SILC proposes as first thing, the combined form finisher/top-per mod. S/MTA-E R-EVOLUTION. This unit is suitable for the pre-fin-ishing of trousers and jackets by means of very strong and hot air. The machine is provided with built-in steam generator.

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The unit is completely automatic; it is provided with a microproces-sor with 10 finishing programmes. Alongside to S/MTA-E, SILC pro-poses to place two ironing tables: one cold ironing table mod.S/ASF-B with universal shape suitable for finishing of jackets, skirts,dresses and shirts, and the new ironing table with adjustable heightand vacuum and blowing Maxi board mod. S/AAR-S DSH for fin-ishing of trousers.Increasing the productivity of washing area, it is advisable toincrease also the potentiality of the finishing area, including morespecific machines. In particular, SILC suggest two models: the formfinisher mod. S/MSG is a special unit for finishing of jackets, coatsand overcoats of every size and fabrics; the topper mod. S/TP1-TEis suitable for finishing of every kind of trousers. Both the form fin-isher and the topper are provided with microprocessor with 10 fin-ishing programmes. The highest finishing productivity can be reachwith the special vertical press for pants mod. S/MSP. This unit finishes completely the pant, including the crease.

• • • • • UNION

Come tutti i settori anche nel campo della pulitura dei tessili lo svi-luppo di nuove tecnologie è importante per offrire prodotti in gradodi rispondere al meglio alle esigenze dei clienti. UNION svolge un lavoro continuo progettando nuovi sistemi di puli-tura, di recente ha presentato al salone internazionale EXPOdetergol’ultima innovazione nata dal reparto ricerca e sviluppo UNION, lagamma UNION CLOUD, un sistema di pulitura totalmente innovati-vo, sviluppato anche grazie all’utilizzo di tecnologie proprie dellacostruzione di macchine lavasecco.UNION CLOUD è una vera alternativa alla pulitura con solventi edal lavaggio in acqua wet cleaning. UNION CLOUD è un sistema dipulitura totalmente rivoluzionario, con il quale è possibile trattareogni genere di tessuti e materiali in modo totalmente ecologico esicuro.I capi sono trattati in un cesto all’interno del quale viene creato unambiente ad atmosfera controllata, a basso contenuto di ossigenoper evitare l’ossidazione del colori, che risultano brillanti; con unaparticolare tecnologia, una nuvola di vapore a bassa temperatura ea bassa pressione attraversa i tessuti per ottenere un trattamentodelicato sui colori ma efficace sui tessuti senza comprometterne innessun modo le fibre, che restano morbide e naturali. UNION CLOUD è un sistema semplice da usare; con un consumo disolo 5/6 litri d’acqua e vapore per ciclo di pulitura, che possonoessere scaricati come da una comune lavatrice ad acqua, oltre acirca 50 litri d’acqua richiesti dal raffreddamento del sistema,UNION CLOUD è veramente un sistema dai costi di esercizio partico-larmente contenuti.

UNION CLOUD è compatta, ha un ingombro ridotto e l’installazioneè molto semplice e rapida, non richiede una fase ad alta velocità dicentrifuga e quindi non è necessario fissarla al pavimento, per que-sto la macchina può essere semplicemente posizionata sui punti diappoggio di cui è dotata.I cicli di lavoro di UNION CLOUD sono brevi, possono essere com-presi tra i 30 e i 45 minuti in funzione del programma selezionatoe del risultato che si desidera ottenere.Al termine del ciclo i capi escono asciutti, pronti per essere semplice-mente appesi o per essere stirati; non è necessario disporre di mac-chine da stiro costose come per il lavaggio wet cleaning poiché lastiratura è semplice e veloce.Il sistema non ha praticamente nessun impatto ambientale poichéha consumi estremamente contenuti, non utilizza solventi e non hascarichi inquinanti o nocivi. I capi trattati con UNION CLOUD nonhanno cariche elettrostatiche, dunque non è più necessario perderetempo per togliere pelurie dovute a cariche elettrostatiche, velociz-zando i tempi di finitura.UNION CLOUD è anche indicata per essere integrata all’interno diun laboratorio per aumentarne la produzione in modo semplice edefficace.Il sistema UNION CLOUD è talmente rivoluzionario che invitiamo gliinteressati ad una visita per verificare di persona l’efficacia deirisultati.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••As in all fields, the development of new technologies is importanttoo in the field of textile cleaning, in order to be able to offer prod-ucts which can best meet market demands. UNION works continuously in this direction, designing new clean-ing systems and at the recent international EXPOdetergo exhibi-tion the latest innovation from its R&D was presented: the UNIONCLOUD range. It is a totally innovative cleaning system, developedthanks also to technologies coming from dry-cleaning manufac-turing. UNION CLOUD is a true alternative to cleaning with solvents andwet cleaning with water. UNION CLOUD is a revolutionary systemwhich is able to treat all kinds of fabrics and materials in a totallysafe and ecological way. Garments are treated inside the drum in a controlled atmosphereenvironment, with a low oxygen content thus avoiding oxidation,leaving colours brilliant. Through a unique system a low tempera-ture steam cloud penetrates the garments in order to obtain thedelicate yet effective treatment of colours, without compromisingthe fibres. UNION CLOUD is simple to use. Consuming only 5/6 litres of waterper cleaning cycle, which can be drained off like a regular washingmachine, plus approx. 50 litres of water required for cooling the

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system, UNION CLOUD is a system with particularly low runningcosts. UNION CLOUD is compact, with reduced dimensions and allows fastand simple installation. No high -speed spin is required and so themachine does not need to be bolted to the floor. It’s enough for it torest on the feet supplied with the machine. Cleaning cycles are short, between 30 and 45 minutes dependingon the programme selected and the results required. At the end of the cycle the garments come out dry, ready to behung up or ironed. No special expensive iron equipment is required,as with wet cleaning, and ironing is quick and easy. The system has practically no environmental impact as consumptionis low, it does not use solvents and there is no drainage of toxic orharmful substances. Garments cleaned with UNION CLOUD have noelectrostatic charge, and so no time is wasted removing fluff causedby static, making finishing time even shorter. UNION CLOUD is also suitable to be integrated into an existingwork set-up in order to increase production simply and effectively. The UNION CLOUD is so revolutionary that we are pleased to inviteanyone interested to come and test the results for themselves.

UNION S.p.A.40010 Sala Bolognese (Bologna) ITALY - Via Labriola 4/D - Tel.: (+39) 051.6814996 - Fax: (+39) 051.6814660 E-mail: [email protected] - Web page: www.uniondcm.com

THE FUTURE OF CLEANING� Compatibile con tutti i tessuti e materiali� Non usa solventi e non ha rifiuti tossici� Consumi contenuti e bassi costi di esercizio� Colori brillanti e stiratura facile a veloce� Assenza di pelurie da cariche elettrostatiche� Una tecnologia di pulitura amica dell’ambiente� Cicli rapidi, semplice da installare e da usare

� Compatible with all types of fabrics and materials� Does not use solvents, and does not produce toxic waste� Low consumption and low running costs� Brilliant colours and quick and easy ironing� No fluff from static charge� Eco-friendly cleaning technology� Short cycles, easy to install and use

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Lavanderie industrialiLA LAVANDERIA

DEL FUTURO(I più recenti sistemi di automazione)

Ambienti silenziosi e asettici, dove l’intervento dell’uomo, una volta scaricato lo sporco e caricato il pulito, si limita a semplici operazioni di sorveglianza.

Così, anche in reazione a una pesante crisi economica, progresso tecnologico e abbattimento dei costi del lavoro

hanno dato vita a nuovi modelli di “stabilimento”. A lavanderie dove tutto ruota attorno a sistemi di automazione sempre più potenti ed efficaci.

Come quelli di cui troverete notizia in questo speciale.

Industrial laundryTHE LAUNDRY

OF THE FUTURE(The latest automated systems)

Silent, clean spaces, where human intervention, once the soiled linens have been unloaded and the clean ones

loaded, is limited to simple monitoring operations.In response to a burdensome financial crisis, technological progress and cost containment

measures have brought new models for “plants” and laundrieswhere everything revolves around increasingly powerful

and effective automated systems.Like those you will read about in this special.

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SPECIALE

SPECIAL

• • • • • FIMAS

Fimas negli ultimi anni ha concentrato i propri sforzi sui quei mac-chinari che lavorando in modo automatico possono così ridurre i costidi mano d’opera mantenendo però invariato il livello di qualità.I macchinari che andiamo a presentare in questo numero di DETER-GO non solo offrono la possibilità di ridurre i propri costi in terminidi tempo e mano d’opera ma bensì fanno aumentare la qualità distiratura dei capi. Lo stiro pressato dell’unità rotante doppia model-lo 298, il modello 296, il tavolo specifico per tende automaticomodello 105 o lo stiro tensionato del manichino girevole 380,offrono eccellenti risultati in 1 / 11/2 minuto.Modello 298 unità automatica per lo stiro pressato di camicie (capiasciutti e capi centrifugati), con due manichini rotanti di 180° e sta-zione di pressatura con piastre calde e soffiaggio d’aria surriscalda-ta. Totalmente automatica, permette lo stiro contemporaneo di corpo,carré, spalle e maniche, sia lunghe che corte; è una macchina conuna tecnologia all’avanguardia in ogni sua funzione e con unapotenzialità produttiva notevole.Il macchinario è dotato tra le altre cose di piastre per lo stiro pres-sato del corpo camicia, del felsino e delle spalle, tutte riscaldate avapore.Dispositivi pneumatici per ripresa fianchi e trazione fondo camicia,sicurezza di rotazione con tappetino elettronico e barriere di prote-zione perimetrali e appoggia gamba anteriore. La consolle dicomando con programmatore touch screen (29 programmi - 5 lin-gue impostabili) è mobile e può essere messa nella migliore posi-zione dall’operatore.Modello 105 tavolo da stiro per tende con la funzione di tensiona-mento pilotato pneumaticamente. Questo tavolo, con forma vapo-rizzante di grandi dimensioni, è stato progettato per la stiratura ela rimessa in taglia di tendaggi in genere.Dopo il lavaggio i tendaggi possono facilmente essere stirati su que-sta grande superficie riscaldata a vapore e vengono naturalmenteasciugati tramite la funzione di aspirazione incorporata.Spesso la tenda dopo il lavaggio si riduce e si restringe: tramite Il

tensionamento pneumatico, con possibilità di regolazione anchemanuale, con questa macchina si ha la possibilità di riportare latenda alla sua lunghezza originaria.Modello Fimas 380 Manichino girevole vaporizzante e soffiante,previsto per la stiratura di pantaloni, gonne, giacche, giubbotti ecapispalla in genere.Questo modello è dotato di programmatore touch screen con ilquale è possibile impostare e memorizzare fino a 29 programmidiversi di stiratura, molto facile da utilizzare e con la possibilità diintervenire anche manualmente durante ed alla fine del ciclo dilavoro.Nelle varie versioni, senza caldaia - da allacciare ad impianto cen-tralizzato - o con caldaia - da 11 litri oppure da 20 litri, con poten-ze installate variabili, commisurate alle diverse esigenze - è unamacchina che permette una produzione oraria dai 50 ai 75 capi, infunzione delle varie tipologie degli indumenti da stirare e dei relati-vi tessuti.Con 2 stazioni di lavoro, azzera i tempi morti tra la stiratura di uncapo e l’altro, in quanto una stazione è sempre in funzione: essen-do queste stazioni intercambiabili, è possibile inoltre equipaggiarela macchina con 1 stiropantalone + 1 capospalla, oppure con rispet-tivamente 2 stiropantalone o 2 capospalla.Può includere inoltre, come optional, uno speciale manichino per iltensionamento del capospalla, riuscendo cosi a creare quella solu-

Tavolo per lo stiro delle tende con attrezzatura per riportare la tenda alla sua lunghezza originaleIroning table for curtains finishing equipped with device to bring the curtain to its original length

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zione che mancava nel mercato dello stiro ovvero la possibilità diavere, semplicemente ruotando la stazione di stiratura, due macchi-ne complementari in una.La stazione stiropantaloni/gonne è fornita, di serie, pneumatica epermette di calzare il pantalone senza problemi di taglia, dalla pic-cola per bambino alla extralarge, con un posizionamento frenato emorbido tale da adattarsi automaticamente a qualsiasi misura.Inoltre può essere fornita, a richiesta, la versione completa di dispo-sitivo tendipantalone automatico: questo accessorio permette la ten-sione controllata e regolabile della gamba pantalone, garantendo

una stiratura uniforme e completa del capo, senza rischi di danneg-giamento o strappi per i tessuti particolarmente delicati o leggeri.Modello 296 manichino per lo stiro pressato di camicie (capi asciuttie capi centrifugati) con stiro contemporaneo di corpo, carrè, spalle,maniche (lunghe e corte) e felsino. Totalmente automatico, con una tecnologia all’avanguardia in ognisua funzione e con una potenzialità produttiva notevole, (può infat-ti avere una resa effettiva di 50/55 camicie all’ora) il modello 296è però una macchina molto semplice nel suo utilizzo e molto versa-tile a fronte della varietà di camicie esistenti oggi. Questa versatilità e funzionalità totali sono possibili grazie al mani-chino totalmente aspirante, alle piastre da stiro con dimensioninotevoli, ai tensionatori laterali fianchi con regolazione della poten-za di tensionamento e, soprattutto, con regolazione dell’ampiezzadel tensionamento stesso.Inoltre il modello 296 prevede di serie la regolazione dell’altezzadelle maniche (anche durante il ciclo di stiratura) attraverso un solopratico joystick, programmatore, con menù disponibile in varie lin-gue, dotato di touch screen con possibilità di selezionare fino a 29cicli di stiratura e 5 lingue impostabili, porta di ingresso USB peraggiornare o caricare i programmi.Fimas ha puntato e sta puntando molto, senza nulla tralasciare peril resto della gamma, anche sul potenziamento dei manichini tensio-nanti con nuove versioni più potenti in grado di asciugare e stirareil capo appena uscito dal lavaggio, nuovi accessori per un perfezio-namento sempre più avanzato nello stiro e versioni totalmente elet-triche laddove un impianto vapore non è previsto o non è possibile.I modelli sopra descritti e tutti quelli prodotti da FIMAS sono dispo-nibili per test di utilizzo presso la nostra Show Room nelloStabilimento di Vigevano.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••Fimas lately has increased its effort towards all the automaticmachines that can reduce labour cost by achieving the same qualitylevel performances.The machines that we will present and introduce on this DETERGO

publishing edition, are not only based into saving labour cost, but toalso improve the final quality of the pressed garments.The automatic rotating unit model 298, model 296, specific auto-matic table for curtains model 105 and the dummy machine model380 with tensioning device are able to give you excellent result,allowing you to finish a garment in less than 1 minute.Fimas model 298.00, automatic unit for pressed finishing of shirts(dry and centrifuged garments), with two 180° rotating dummiesand a finishing station with hot plates and hot air blowing. Fullyautomatic, it allows to finish in the same cycle of work the body,the shoulders and the sleeves, long ones and short ones, it is amachine with a cutting-edge technology in all its functions and witha considerable production capacity. The machine is equipped with steam heated plates for the pressedironing of shirt body, of sleeve placket and of shoulders.Pneumatic devices for sides adjustment and shirt bottom traction,rotation of the dummies controlled by electronic carpet and securitybarrier with front support for leg.The electronic display console with touch-screen (29 different pro-grams – 5 languages set) is mobile and can be put in the best posi-tion by the operator.Fimas model 105 - ironing table for curtains with tensioning func-tion pneumatically controlled. This table, with very large steamingshape, it’s designed for finishing and re-size of curtains in general.After washing the curtains can be easily ironed on this great steam-heated surface and are naturally dried by built-in vacuum.The curtain often shrinks after washing and so, by the pneumatictensioning, this machine is able to bring the curtain to its originallength, even with the possibility of manual adjustment.Fimas model 380 - rotating steaming and blowing dummy, suitablefor finishing of trousers, skirts, jackets and coats.This machine model is equipped with an touch screen programmeron which you can memorize up to 29 different finishing programs,very easy to use either manually or automatically during or afterthe working cycle necessities.This model is available in the following version: with built-in steamgenerator (of 11 Kg. or 20 Kg. capacity).or without steam generator to be connected to a central steamplant.This machine model can reach a productivity of 50 to 75 finishedgarments in according to the different type of fabric and garmentsstructure that you need to press.With 2 working station this machine is optimal to eliminate anywaiting time during the cycle between one garment and another,with the advantage to equip the machine with different inter-changeable accessories such as 1 trouser finishing device + 1 jacketfinishing device or eventually 2 trouser finishing device + 2 jacketfinishing device.The jacket finishing system can be equipped a blocking device, thatthanks to an automatic recognizing positioning set up, allows you toposition the garments, and keep it in tension during the whole fin-ishing cycle, with optimal and economic consumption time.The pneumatic trouser finishing device is included and can be easilyadjusted to fit any waist size from baby trousers up to men extralarge size.It can be also supplied with an extra accessory on request such asthe trouser leg tensioning device that will guarantee you a safe andcontrolled trouser positioning without over streatchin the fabric

SPECIAL

Unità automatica per lo stiro pressato di camicie con due manichini rotanti di 180°Automatic unit for pressed finishing of shirts with two 180° rotating dummies

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(especially the most sensible and light ones), or risk to damage thetrouser shape.Another interesting feature on request, is the automatic rotatingsystem that will help the operator to work in a much more comfort-able way without wasting any time during the various garmentscycle finishing.Fimas model 296 – Automatic Dummy for pressed shirts.Machine suitable for wet garments or after water extractor- cen-trifuged process, with simultaneous body, yolk, shoulders, sleeve(long-short) and cuffs placket pressing.Fully automatic, with the latest technology in all its functions andwith a significant potential production (it may have an actual yieldof 50/55 shirts per hour) the model 296 is at the same time avery simple machine easy to use and very versatile for any varietyof shirts in existence today.This total versatility and functionality are possible thanks to thedummy completely vacuum, thanks to very large pressing plates,thanks to side to side tensioners with adjustable tension power and,above all, thanks to adjustable tension amplitude.In addition, the model 296 series provides height adjustment of thesleeve (even during the ironing phase) through only 1 handy joy-stick, touch screen controller, with the ability to change the workinglanguage, with the possibility to select up till 29 programs for dif-ferent pressing cycles, to enter a USB key to dowload programupdates.As final reminder, we like to invite you to visit and test ourmachines into our Factory and Show room location in Vigevano.

• • • • • ITALCLEAN

Come costruttori di macchinari il nostro obiettivo è sempre statoquello di facilitare il lavoro in lavanderia e ridurre i tempi in mododa aumentare la produttività.Infatti le nostre DRYTEC con il cesto sospeso con e senza distillosono oggi le macchine più richieste nei mercati d’avanguardia, enon solo per solvente idrocarbonio, ma anche per altri solventi sili-conici (come il Green Earth) o per l’ultimo arrivato K4, con i quali lenostre macchine hanno dato prova di una straordinaria efficienza.Questo si spiega con il fatto che le macchine ITALCLEAN con il cestosospeso riescono a concludere un ciclo di lavaggio in meno di 50minuti, mentre per quelle rigide siamo pochissimo sopra l’ora.La versione senza distillo è quella che ora in Europa occidentaleaccoglie il maggiore interesse, per la sua economicità, non solo sulcosto di acquisto ma anche grazie ai ridottissimi consumi di acquaed elettricità.Con alcuni solventi abbiamo anche eliminato la divisione di chiari escuri, le nostre macchine sono in grado di lavarli assieme senzasporcare gli indumenti più chiari. E’ questo è un enorme risparmiodi tempo per la lavanderia.Inoltre il nuovo computer progettato appositamente per ITALCLEANe studiato per meglio sfruttare le risorse dell’inverter e per svolgerecon facilità qualsiasi operazione richiesta dall’utilizzatore fornendo-gli in tempo reale tutte le informazioni utili sulla macchina e sulciclo in corso.Questo computer è anche disponibile sulle nostre macchine adacqua supercentrifuganti AV (da 9 a 60 kg di capacità). ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••As manufacturers of machinery our goal has always been to facili-tate the work in the laundry, and to reduce the time in order to

increase productivity’.In fact our DRYTEC soft mounted/hard mounted with and withoutdistillation are today the machines more demanded in the moredeveloped markets, and not only for hydrocarbon solvent, but alsofor other silicone solvents (such as the Green Earth) or for the lastarrived K4, with which our machines have proven to have anextraordinary efficiency.This is explained by the fact that the machines ITALCLEAN with thebasket suspended complete a cycle in less than 50 minutes, where-as for rigid ones we are very little over the hour.The version without distillation is now the most requested in theWestern Europe, thanks not only to its purchase cost, but alsothanks to the low consumption of solvent, water and electricity’.With some solvents we have also eliminated the sorting betweenlights and darks, our machines are able to clean them togetherwithout spots on the clothes more clear. And this is a huge timesaver for the Laundry.Moreover the new computer dedicated to ITALCLEAN and projectedin order to exploit the resources of the inverter (included in allmachines, both drycleaning and washing) and to easy any opera-tion needed by the drycleaner and to give him any useful informa-tion about the machine and the working cycle.This computer is also available on our high spin washer extractorsAV (from 9 to 60 kg capacity’).

• • • • • RENZACCI

Lo spirito innovativo della Renzacci nel settore del lavaggio adacqua è forte tanto quanto la sua lunga tradizione in questo setto-re, caratterizzata da più di 45 anni di esperienza e presenza nelsettore industria per trattamenti di non solo di LAVAGGIO, ma ancheper quelli di follatura, stone washing & jeans treatments, tintura incapo ed in pezza.Sono più di 59 infatti i modelli che gli operatori del settore dellavaggio ad acqua possono scegliere all’interno della vastissimagamma della WASHING DIVISION RENZACCI, modelli che nel corsodei tantissimi anni di attività al servizio di questo settore hanno for-nito soluzioni, innovazioni tecnologiche e risposte in termini di per-sonalizzazione delle tecniche di trattamento e nobilitazione dei capie dei tessuti tali da contribuire alla crescita e allo sviluppo di unadelle parti più importanti dell’intera industria del lavaggio.Ed è proprio sulla base di questo successo e di questa importantetradizione che la RENZACCI ha costruito il successo delle tre nuovelinee di macchinari attualmente proposte su scala mondiale, facen-

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do delle innovative serie “HS” a supercentrifuga e cesto sospeso; lanuovissima serie LX E-Speed con centrifuga maggiorata “extra spin”e l’insuperata gamma “LX“ a carrozzeria con struttura monobloccorinforzata e centrifuga ottimizzata, tre importantissimi punti di rife-rimento dell’industria del lavaggio.Queste tre serie infatti, disponibili in una vastissima e ricchissimagamma di modelli e versioni che spaziano dai 10 Kg. (utilissimi percampionature o piccoli lotti per trattamenti personalizzati a secondadel cliente) ai 120 Kg di capacità, coniugano al meglio i tradizionalipunti di eccellenza della produzione Renzacci sopra richiamati conl’innovazione tecnologica ed elettronica che consentono di effettuarele famose tecniche di “personal cleaning” che solo una macchinaRenzacci può offrire oggi.Ma c’è una ulteriore notevole innovazione che sta riscuotendo ungrandissimo successo in termini di interesse e di vendita nei 120paesi in cui oggi la Renzacci è presente proprio per la sua insupera-ta capacità di offrire enormi risparmi di acqua e di energia: Stiamoparlando dell’esclusivo sistema “HS ECOCARE” pensato e realizzatocon numerosi dispositivi che abbattono notevolmente anche moltialtri costi di gestione della lavanderia industriale.Tra i tanti vale la pena in questo ambito di ricordare i più importanti:• L’originale sistema di recupero “Superstorage” Water reclaiming

system, di capacità molto ampia e dotato di un sistema a scorri-mento rapido estremamente affidabile per velocizzare al massimoi tempi di ricircolo acqua e del suo invio nella botte di lavaggio.

• La possibilità di contare su di un sistema che consente di risparmi-are fino al 40% nei consumi d’acqua e del 15% nei consumi dienergia, permettendo così di abbattere in modo significativo ivostri costi di esercizio.

• Maggiore risparmio di spazio.• Maggiore stabilità macchina e minori vibrazioni.• L’innovativo cesto con sistema “AQUAWAVE”, per un’azione

pulente ottimale e personalizzata in funzione del capo trattato.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••The Renzacci’s innovation spirit in the washing machines field is cer-tainly as strong as its long tradition in this sector.This long tradition is characterized by more than 45 years of experi-ence and presence not only in the industrial laundry field, but alsoin those treatments related to milling, stone washing and bleaching,piece and cloth dyeing treatmentsIn fact, the operators in the washing-in-water sector can choose outof more than 59 models from the wide range of the RENZACCI

WASHING DIVISION, models that over many years of activity at theservice of this sector have provided solutions, technological innova-tions and responses in terms of customized techniques for treatingand finishing garments and fabrics such to contribute to the growthand the development of one of the most important parts of thewhole washing industry.And it is exactly based on this success and this important traditionthat RENZACCI has built the success of the three new lines ofmachinery at present offered worldwide, by making the innovativesoft-mounted, high spin “HS” series, the new LX E-Speed series withenhanced extraction “extra spin” and the always-at-the-top “LX“range with a reinforced mono-block structure and optimized extrac-tion, three most important points of reference in the washing indus-try.These three series in fact, available in the widest and richest rangeof models and versions from 10 kg (the most useful for samples orsmall batches for customized treatments depending on the cus-tomers) to 120 kg load capacities, best combine the above tradition-al points of excellence of the Renzacci production with the techno-logical and electronic innovations which make it possible to carryout the famous “personal cleaning” techniques that only a Renzaccimachine can offer nowadays.However, there is another remarkable innovation which is having agreat success with reference to interest and sales in the 120 coun-tries, in which Renzacci is present today, exactly because of itsunbeaten capability to offer the largest saving of water and energy:we are talking about the exclusive “HS ECOCARE” system, designedand implemented with a large number of devices so as to remark-ably reduce even many other high costs to run an industrial laun-dry.Among them it is worthwhile recalling the most important ones:• The original “Superstorage” water reclaiming system, featuring a

vast capacity and provided with an extremely reliable fast-flowingsystem in order to speed up to the maximum the time to circulatethe water and its delivery into the wash drum.

• The possibility to rely on a system so as to save up to 40% of thewater consumption and up to 15% of the energy consumption,thus enabling you to significantly reduce your operating costs.

• Major space saving.• Major machine stability and minor vibrations.• The innovative drum with the “AQUAWAVE” system, for an opti-

mal cleaning action, customized for the garment to be treated.

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2015 - Problemi vecchi e … “nuove” alternative

Ogni fine d’anno il nostro inconscioci fa credere e sperare che sia suffi-ciente che termini l’anno solare, per-ché abbiano fine anche i problemiche si sono trascinati per i mesi pre-cedenti.È uno strano meccanismo difensivoche utilizziamo per alleggerire lapressionecreatasi pertutte le pro-blematicheche abbiamodovutoaffrontare:tasse, affitti,contribuzioni, solvibilità, liquidità,bollette, cambiali, leasing, stipendi,investimenti, rotture di impianti,malattie e/o problematiche varie rela-tive ai dipendenti, scorrettezze daparte di colleghi o pseudo colleghi,ingiustizie legate al rapporto con ifornitori, problemi personali e fami-liari.Sicuramente ho tralasciato altre situa-zioni, ma credo che l’elenco sia suffi-cientemente completo per rendere l’i-dea di come moltissimi colleghi viva-no la condizione di imprenditore.Altro che depressione!! Ci troviamo avivere in un perenne stato d’appren-sione.Tuttavia, abbiamo scelto d’essereimprenditori e lo spirito che contrad-distingue questa categoria prevedeche attraverso un’analisi dei problemisi individuino delle soluzioni adegua-te, magari anticipando le mosse del

mercato e dei competitors.Dobbiamo ricordare che l’immobili-smo è la peggior scelta!Ma nel contempo dobbiamo saperindividuare mezzi tecnici e prodottidi qualità da inserire in azienda perraggiungere un’adeguata modernitànella nostra gestione aziendale ed

essere abbastanza dinamicie propositivi da “sfruttare”le risorse umane cheabbiamo a disposizione, inmodo che tali elementigiochino a nostro favore ediventino un patrimonioed un valore.

Altro tema da non sottovalutare èl’accrescimento costante delle cono-scenze e delle regole che caratterizza-no la nostra attività, perché unimprenditore “ignorante” (intendendoche non ha sufficiente padronanzadella materia che tratta), è un mana-ger dimezzato, in balia di personaggio situazioni che le possono arrecaredanno.Infine, una raccomandazione basilare… facciamo sempre del nostro me -glio e non indugiamo in inutili pia-gnistei.Come ha affermato il PresidenteGiorgio Napolitano nel discorso difine d’anno agli italiani … “ognunofaccia la sua parte”. Molto modestamente aggiungo io:solo dopo che ognuno avrà fatto lasua parte potrà lamentarsi.

Gabriella Platè

PARLIAMOANCHE DIQUESTO

ASSOSECCO

Page 45: Detergo Gennaio 2015

DD45DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

ASSOSECCO

Verbo dal significato interessante,oserei dire intrigante per noi pulitin-tori.La smacchiatura comprende l’interoprocesso relativo agli interventi chel’operatore deve effettuare su ognisingolo capo venga consegnato dalcliente al negozio di pulitintolavande-ria.La valutazione che viene effettuatadal professionista attraverso uno scru-poloso controllo della composizionedel tessuto, della modalità di lavaggioconsigliato, della presumibile tenutadel colore, della compatibilità degliaccessori, dell’usura del tessuto, dellaquantità e delle caratteristiche orga-nolettiche dello sporco (oltre alladurata di permanenza dello stesso sulcapo), dell’eventuale precedentemanutenzione per la stessa problema-tica con conseguenze che possonorendere evidenti scoloriture, strama-ture, perdita di consistenza del tessu-to, ecc.Dopo (SOLO?) tutto ciò si decide latipologia del lavaggio consapevoli,per esperienza e professionalità, deirisultati utilizzando acqua, percloro,idrocarburi, siliconici, ecc. ecc. Indubbiamente la meccanica, abbina-ta alla computerizzazione, ha permes-so di diversificare le fasi dei vari pro-cessi, molto più duttili e vicini allemolteplici esigenze che il mercatorichiede.Spesso ci si scorda, perché ci sembrascontato quanto anche la chimicapossa venire in nostro soccorso. Sulmercato è presente una moltitudine diprodotti adatti a smacchiare ogni tipo

di tessuto, primadi procedere conle varie tipolo-gie di lavaggio esenza interferirecon esse.A queste siaggiungono gliadditivi cherafforzano ilpotere pulente, isaponi studiatiper moltitudini di tessuti e colori, gliammorbidenti, gli amidi, le varie fra-granze, ecc. ecc. Detto tutto questo, se alla fine deivari processi di lavaggio persistonoancora più o meno evidenti macchie,ecco che la conoscenza e l’esperienzaaccumulata sul campo, la manualità,la capacità di valutare, il giudizioponderato che ci impedisce di andareoltre per semplice testardaggine(come spesso accade) fanno la diffe-renza tra noi e i colleghi antagonisti.Alcune volte, insomma, là dove per-siste il problema, ci dovremmoaccontentare di sfumare la macchia alfine di renderla meno evidente, oppu-re agire sui contorni ed all’interno inmodo certosino con strumenti la cuisuperficie sia minuscola, aiutati sem-pre dalla chimica, per schiarire lamacchia senza rischiare di farepasticci, saper dosare la pressione evalutare se può essere effettuato dellosfregamento. Ma dobbiamo anchericordarci che, per ottenere determi-nati risultati, dobbiamo avere ilcoraggio di chiedere un giusto com-penso al cliente.Si possono scrivere fiumi di parolesulla smacchiatura, ricordandoci chel’elemento umano è comunque l’arte-fice di qualsiasi risultato, positivo onegativo. Ne riparleremo durante i nostri corsidi aggiornamento professionale: pre-parate le domande ed i casi più inso-liti affinché il dialogo sia utile ad evi-tare “incidenti di percorso”.

Gabriella Platè

Smacchiare: un’arte chesi impara e si perfeziona

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Dopo le tante promesseche hanno costellato il2014, ci apprestiamo adaffrontare il nuovo annocon qualche perplessità. La realtà è sotto gli occhidi tutti: negli ultimi anni lapressione fiscale è cresciu-ta costantemente, soprattut-to a livello locale dove hacreato dei veri e propriingorghi fiscali. Così le tasse si pagano trevolte: prima come imposte,poi come burocrazia ed

infine come incertezza. Basti pensareal combinato Imu-Tasi-Tari che hadisorientato le famiglie e complicatola già difficile attività di gestionedelle imprese.Di riforme annunciate ne abbiamosentite molte, soprattutto in questiultimi 20 anni, ma oggi il quadrogenerale è deflattivo ed è urgenteabbandonare la prudenza ed avere ilcoraggio di fare scelte anche impopo-lari, ma necessarie per fare in modoche l’Italia riprenda a crescere.Il settore chiede alle Istituzioni dipartire con la semplificazione delsistema fiscale, che si può concretiz-zare in tre fasi: ridurre la pressionefiscale che oggi è ad un livelloincompatibile con qualsiasi prospetti-va di ripresa; rendere più semplici emeno numerosi gli adempimenti;migliorare i rapporti tra fisco e con-tribuenti, rendendoli più trasparenti.Se partiamo dal presupposto che lepiccole e medie imprese sono il fon-damento dell’economia nazionale èdoveroso che il sistema politico ita-liano presti attenzione alle istanze deisettori produttivi, mettendo le aziendenelle condizioni di lavorare, prospera-re e rivitalizzare l’intera società.Ci aspettiamo molto anche dalleriforme del mercato del lavoro, purconsapevoli che il provvedimentovarato dal governo, il tanto citato jobs

act, potrà essere valutato solo dopoche i principi contenuti nella leggedelega saranno tradotti in vere e pro-prie norme di legge con i decreti legi-slativi.In ogni caso, siamo certi che unabuona riforma del lavoro deve passareda tre punti imprescindibili: riduzionedel costo del lavoro, flessibilità ido-nea a rispondere alle diverse esigenzedelle imprese e cogliere così tutte leopportunità di assunzione, una seria econcreta semplificazione della buro-crazia.Le forze politiche e sociali devonorendersi conto che senza la crescitaprevista si mette a rischio la coesionesociale; le imprese riducono i consu-mi e le aziende sono al tracollo.Le banche, in questo frangente, pos-sono svolgere una funzione importan-te grazie al sostegno agli investimenti,senza i quali l’economia resta depres-sa e gli imprenditori non trovano lerisorse per rinnovarsi.Se l’industria della manutenzione tes-sile ha trovato nell’export un modoper mantenere performance adeguate,lo stesso non può affermare il com-parto delle pulitintolavanderie cherivolgendosi al consumatore finalerisente drammaticamente della sta-gnazione economica.Per questa ragione, oltre a manteneread un buon livello gli standard quali-tativi, il pulitintore chiede al mondoistituzionale tagli alla spesa, menotasse, riduzione della burocrazia chesta letteralmente uccidendo gli opera-tori, ormai più impegnati nel rincorre-re gli adempimenti piuttosto che nellagestione della tintoria.Le richieste sono chiare e formulatein modo preciso e sintetico: i pulitin-tori si aspettano risposte altrettantoesplicite e finalmente i segni di unconcreto intervento, non di sostegno,ma di sviluppo.

Emilia Pecorara

L’auspicio per i primimesi dell’anno: tagli allaspesa e meno tasse

DD46DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

ASSOSECCO

Le aziende del settore

“fanno quadrato” e presentano

ai politici le ricetteper superare

la crisi

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A Vigevano, provincia di Pavia, enon solo, si brinda al frescoampliamento dello stabilimentoFimas, azienda leader nella produ-zione di macchine per lo stiro, as-solutamente intenzionata a varca-re, nel prossimo 2016, il traguardodei trent’anni di storia nel modopiù vincente e costruttivo possibile.D’altra parte, è anche vero che diquesti tempi, dopo anni di crisipesante come quelli alle nostrespalle, un capannone nuovo signi-fica “salute” non solo per l’azien-da che si amplia in modo cosìconsistente, ma per l’economia ingenere, alla ricerca di “segni” re ali a cui ancorare una propria,concreta prospettiva di ripresa.È il caso dei nuovi 600 metri qua-drati di stabilimento con cui laFimas, dal 1986 grande realtàd’impresa della Bassa Lombarda,consente alle proprie linee produt-tive di adeguarsi alla crescentedomanda di forniture che la ri-guardano. Sviluppo in positivo ine-vitabile dopo il successo mondialeottenuto dal lancio di manichinicome il 298 “doppio rotante” perlo stiro pressato di camicie, la cuiproduzione, intensiva e crescente,ha bisogno di un’apposita linea,da affiancare a quelle da cui esco-no altri “top model” Fimas come iltavolo da stiro 105 o le presseideate per ogni attuale esigenzadello stiro.Non a caso il 298 è stato fra lesuperstar della fiera EXPOdetergoInternational dello scorso ottobre,al punto da far impennare ledomande di fornitura già all’indo-mani della manifestazione, comesempre visitata da addetti ai lavoridi tutto il mondo.Sono tutti segni che danno ragionedella politica di impresa a suo

tempo lanciata da Walter Cividini,fondatore e attuale amministratoredelegato di Fimas, affiancato dalfiglio Matteo alla direzione com-merciale dell’azienda. Questa realtà ha potuto infatti con-tare, oltre che sulle proprie forzeed energie, sull’esperienza e sul-l’innovazione tecnologica dellaMacpi Spa Pressing Division,azienda leader mondiale nellaproduzione di macchine da stiroper il settore confezione.Dalla collaborazione fra le dueaziende, consociate entrambe delGruppo Macpi, sono scaturiti soloprodotti di grande successo estre-mamente affidabili e versatili, non-ché fatti apposta per risponderealle richieste più disparate.Questo è stato sicuramente unodei punti chiave del successo dellaFimas che può essere considerataoggi un marchio leader del settorelavanderia, ideale sia per le picco-le realtà (lavanderie e stirerie) cheper le più grandi lavanderie indu-striali.Il nuovo capannone ne è la più con-creta, e vincente, dimostrazione.

Notiziedalle

aziende

30 anni da leader nellemacchine per lo stiroCosì in Fimas si brindaal nuovo capannone

DD47DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Page 48: Detergo Gennaio 2015

The safe use of hazardous

chemical products

Chemical products, without the useof which many human activitieswould be impossible, are exten-sively employed in both the profes-sional world and in daily life. We are all accustomed to usingdetergents, spot removers, bleach-ing/whitening agents, lime scaleremovers, glue, adhesives, paint,etc…Some chemicals - although com-monly found in the formulation ofcommercial products - can containa certain level of toxicity/hazardfor human beings and also for theenvironment; it is important to beaware of these characteristics inorder to use these products safely,while also safeguarding the healthof consumers.Where can we find informationabout the potential hazards of achemical product?Each potentially hazardous chemi-cal product must be labeled andspecify certain information aboutthe kind of hazard involved. In the mass of information provid-ed, the most immediate and easily-understood tool is the hazard pic-togram that must comply with aEuropean law known as the CLP(Chemical, Labeling and

L’uso sicuro di prodotti chimici

pericolosi

Le sostanze chimiche, senza lequali molte delle attività che l’uo-mo realizza sarebbero impossibili,sono largamente diffuse, sia nelmondo professionale che nellasemplice vita quotidiana. Tutti noiutilizziamo normalmente detersivi,smacchiatori, sbiancanti, anticalca-re, colle, adesivi, vernici…Alcune sostanze chimiche, purcomunemente inserite nelle formu-lazioni di prodotti commerciali,possono presentare un certo gradodi tossicità/nocività per l’uomo oanche per l’ambiente, ed è dove-roso conoscere tali caratteristicheper poter utilizzare il prodotto inmodo sicuro, proteggendo la salu-te dei consumatori.Dove poter ricavare le informazio-ni sulla eventuale pericolosità diun prodotto chimico?Ogni prodotto chimico che possie-da caratteristiche di pericolositàdeve recare una etichetta in cuisiano specificate alcune informa-zioni circa il tipo di pericolosità.Nel cumulo delle informazioni for-nite lo strumento senz’altro piùimmediato e facilmente individua-bile dall’utilizzatore è il pittogram-ma di pericolo, che deve essereconforme ad una legge europea

Piccola Guida del PulitintoreP G PA cura di ecochem s.r.l. e RITEX Centro Ricerche e Prove Tessili

By ecochem s.r.l. and RITEX Textiles Research and TestingWET & DRY CLEANER GUIDE

DD48DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

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DD49DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Packaging) Regulation. There are a total of 9 CLP pic-tograms in the shape of a red dia-mond on a white background;they replace the older, more famil-iar square hazard symbols on anorange background.

The CLP hazard pictogramsAll 9 pictograms that are part ofthe new CLP regulation are shownin the following table.

It is worth mentioning at least themeaning of those pictograms thatcan be found on the more com-monly-used chemical products.

CORROSIVEWhenever you use a chemical sub-stance with this pictogram, becareful because the substance iscorrosive and can cause severeburns to the skin and damage tothe eyes.

P G Pnota come Regolamento CLP(Chemical, Labeling andPackaging). I pittogrammi CLP pre-visti dal regolamento sono in totale9, a forma di diamante rosso consfondo bianco e vanno a sostituirei vecchi, e più noti, simboli di peri-colo quadrati con fondo arancio-ne.

I pittogrammi di pericolo CLPNella tabella seguente sono ripor-tati tutti i 9 pittogrammi previsti dalnuovo regolamento CLP.

Vale la pena soffermarsi almenosul significato di quei pittogrammiche più comunemente si possonoriscontrare sui prodotti chimici diuso comune.

PRODOTTO CORROSIVOOgni volta che si usa una sostan-za chimica con questo pittogram-ma, bisogna fare attenzione per-ché la sostanza è corrosiva e puòcausare gravi ustioni alla pelle edanni agli occhi.

Page 50: Detergo Gennaio 2015

The symbol indicates it maybe corrosive to metals.

Examples: drain cleaners,acetic acid, hydrochloric acid,ammonia

The old symbols may still be foundon products until June 2015

HEALTH HAZARD

This pictogram indicates asubstance with one or more ofthe following properties:

• It is harmful• Can irritate the skin• Cause serious skin and eye irri-

tation• May cause respiratory irritation• Has narcotic effects, causes

drowsiness or dizziness• is harmful to the ozone layer

Examples: detergents, toilet andbathroom cleaners, acetone, per-chloroethylene

The old symbols may still be foundon products until June 2015

SERIOUS HEALTH HAZARD

A substance or a mixture withthis pictogram can indicateone or more of the followingharmful effects:

• May cause cancer• May damage fertility or an

unborn child• Causes genetic defectsIs an irritant to the airways andmay cause allergies, asthma, orbreathing difficulties if inhaled.Causes toxic damage to someorgans.Hazardous if ingested: can cause

Il simbolo può indicare ancheun’azione corrosiva sui metalli.

Esempi: prodotti disgorganti,acido acetico, acido cloridrico,ammoniaca

Fino a giugno 2015 si potrebberotrovare in alternativa i vecchi sim-boli

PRODOTTO PERICOLOSO PER LA SALUTE

Questo pittogramma indicauna sostanza con una o piùdelle seguenti proprietà:• È nociva • Causa sensibilizzazione cutanea• Irrita pelle e occhi• Irrita le vie respiratorie• Ha effetti narcotici, provoca son-

nolenza o vertigini• È pericolosa per l’ozono

Esempi: detersivi, detergente perbagno, acetone, percloroetileneFino a giugno 2015 si potrebbetrovare in alternativa il vecchiosimbolo

PRODOTTO MOLTO PERICOLOSOPER LA SALUTE

Una sostanza o miscela conquesto pittogramma può indi-care uno o più dei seguentieffetti nocivi:• È cancerogena• Nuoce alla fertilità e al feto• Causa mutazioni del DNAÈ un sensibilizzante delle vie respi-ratorie e può causare allergia,asma o difficoltà respiratorie seinalato. È tossica per determinatiorgani.Comporta pericoli da aspirazione:può essere dannosa o anche letale

P G P

DD50DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Page 51: Detergo Gennaio 2015

P G Pse ingerita o introdotta all’internodelle vie respiratorie

Esempi: benzina, percloroetileneFino a giugno 2015 si potrebberotrovare in alternativa i vecchi sim-boli

PRODOTTO CON TOSSICITA’ ACUTA

In questo caso si ha a chefare con una sostanza chi-mica che ha una tossicitàacuta a contatto con lapelle, se inalata o ingerita,e che può anche essere letale.Esempi: pesticidi, biocidi, metanoloFino a giugno 2015 si potrebberotrovare in alternativa i vecchi sim-boli

PRODOTTO PERICOLOSO PER L’AMBIENTE

Questo pittogramma segnalauna sostanza pericolosa perl’ambiente e tossica per gliorganismi acquatici.Esempi: Pesticidi, biocidi,benzina, percloroetilene

Fino a giugno 2015 si potrebbetrovare in alternativa il vecchiosimbolo

Come utilizzare un prodotto chimi-co pericoloso?Nel caso di un utilizzatore dome-stico è sempre buona prassi dotar-si di guanti protettivi, per evitare ilcontatto del prodotto con la pelle,non utilizzare un eccesso di pro-dotto e non mescolare prodottidiversi. In aggiunta una buonaareazione del locale di utilizzoconsente di evitare l’inalazione

damage or be fatal if swallowedand enters airways

Examples: gasoline, perchloroethyleneThe old symbols may still be foundon products until June 2015

ACUTE TOXICITY

In this case, the product is high-ly toxic if it comes into contactwith the skin, is inhaled orswallowed, and can even befatal.

Examples: pesticides, biocides,methanolThe old symbols may still be foundon products until June 2015

HAZARDOUS TO THE ENVIRONMENT

This pictogram indicates asubstance that is hazardous tothe environment and toxic foraquatic life.Examples: Pesticides, bio-

cides, gasoline, perchloroethylene

The old symbols may still be foundon products until June 2015

How should hazardous chemicalproducts be used?For domestic users, it is always agood practice to wear protectivegloves, to avoid contact of theproduct with the skin, to not useexcessive amounts and to not mixor combine products. In addition,ventilate the room to avoid inhala-tion of fumes.For professional users (industry, DD51

DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

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P G Peccessiva di vapori.Se invece l’utilizzatore è di tipoprofessionale (industria, artigiani,formulatori,…) è obbligo confor-marsi alle disposizioni contenutedella Scheda Dati di Sicurezza(SDS) che, nel caso di un prodottopericoloso, deve essere semprefornita assieme al prodotto stesso. Nella SDS la pericolosità del pro-dotto è sempre riportata nellasezione 2 “identificazione deipericoli”: il tipo di pericolo vieneespresso sia con i pittogrammi CLPsia mediante le cosiddette frasi H;queste ultime sono vere e propriefrasi che specificano il tipo di peri-colo (ad esempio H351= Sospet-tato di provocare il cancro).In aggiunta vengono riportate lecosiddette frasi P “consigli di pru-denza” che indicano il tipo dicomportamento da attuare per unamanipolazione sicura del prodotto(ad esempio P302 + P352 in casodi contatto con la pelle: lavareabbondantemente con acqua).L’elenco di tutte le indicazioni dipericolo H e dei consigli di pru-denza P è contenuto nel già citatoregolamento CLP, cioè Reg.(UE) n.1272/2008.Infine le sezioni dalla 4 alla 8della scheda di sicurezza fornisco-no tutte le misure da adottare peril primo soccorso, l’incendio, lafuoriuscita accidentale, lo stoccag-gio sicuro, i dispositivi di protezio-ne individuale per la manipolazio-ne del prodotto. Da quanto esposto si può facilmen-te comprendere che, nel caso diun utilizzatore professionale di unprodotto classificato come perico-loso (ad esempio il percloroetile-ne), la scheda dati di sicurezza èuno strumento vitale, che consente

artisans, formulators,…) compli-ance with Safety Data Sheet (SDS)guidelines is mandatory; informa-tion about hazardous productsmust be provided along with theproduct itself.The dangers of hazardous prod-ucts are communicated in section2 of the SDS “Hazard(s) identifica-tion”: the kind of hazard is com-municated both through the use ofCLP pictograms and through so-called H phrases; these are phras-es that classify the kind of hazard(for example: H351= Suspected ofcausing cancer).In addition, P phrases “Precautio -nary statements” that indicate therecommended measures for safehandling of the product (for exam-ple: P302 + P352 in case of con-tact with the skin: wash with plentyof soap and water) are also com-municated. A list of all the H haz-ard indications and P precaution-ary measures is contained in theCLP regulation, that is: Reg. (EU)n. 1272/2008.Finally, sections 4 to 8 of the safe-ty data sheet provide all the meas-ures to be taken for first aid, fire-fighting, accidental release, han-dling and storage, and personalprotective equipment for safe han-dling of the product.From the foregoing, it is clear that,for professional users of productsclassified as hazardous (for exam-ple: perchloroethylene), the safetydata sheet is a crucial tool thatprovides correct communicationalong the supply chain of the haz-ards associated with chemical sub-stances, thus promoting their safeuse.It is only through being fully awareof the hazards surrounding the useDD52

DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Page 53: Detergo Gennaio 2015

LaboratorioCentro Ricerche e Prove TessiliVia Maglio di Sopra, 336073 Cornedo Vicentino VicenzaTel. 0445 446393Fax: 0445 459042e-mail: [email protected]

ecochem s.r.l.Via L. L. Zamenhof, 223600 VicenzaTel. 0444 911888Fax: 0444 911903e-mail: [email protected]

la corretta comunicazione lungo lacatena produttiva dei pericoli asso-ciati alla sostanza chimica e, diconseguenza, ne permette un suouso in sicurezza.Perché è solamente grazie allapiena consapevolezza del pericololegato al prodotto e delle misureda adottare per la gestione sicuradello stesso che è possibile garan-tire la massima tutela, non solodell’utilizzatore del prodotto maanche dell’ambiente nel quale taleprodotto viene immesso.

of a product and the measures to be taken to safely man-age it, that it is possible to ensure optimal safeguarding, not only of the product user but also of the environment into which the product is released.

Page 54: Detergo Gennaio 2015

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ba b o n a t i a

Page 55: Detergo Gennaio 2015

DD55DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Nel 2014 cala la pressione burocraticadel fisco sulle imprese. Ma la semplificazione è ancora lontana

Il 2014 segna una svolta nella sempli-ficazione fiscale: per la prima voltada 6 anni a questa parte, è decisamen-te rallentata la produzione di leggi aimpatto burocratico in materia tribu-taria.L’anno appena trascorso ha fatto regi-strare il calo più vistoso dal 2009,una diminuzione netta rispetto al pic -co registrato nel 2013.Un’inversione di tendenza, quindi,frutto anche di alcuni recenti provve-dimenti come il cosiddetto Decretosemplificazioni varato lo scorso no -vembre. Bene un po’ di luce in fondoa questo interminabile tunnel!Ma non illudiamoci che tutto sia r i -solto: nonostante questi segnali posi-tivi la burocrazia è sempre in agguatoe il monitoraggio dell’Ufficio studi diConfartigianato rivela infatti che il61% delle 703 norme fiscali emanatenegli ultimi 6 anni ha aumentato icosti burocratici a carico delle impre-se. In pratica il fisco si è complicatoalla velocità di 1 norma a settimana.Non male vero?Desolante panorama se si pensa chedal 2008 a oggi, per ogni norma chesemplifica ne vengono emanate altrequattro che complicano la gestione

degli adempimenti tributari. Il risultato di tutto questo legiferare èche gli imprenditori italiani sono tra ipiù penalizzati al mondo per la lun-ghezza dei tempi da dedicare al paga-mento delle tasse.Per districarsi nella giungla dei com-plicati meccanismi tributari impie-ghiamo il doppio del tempo rispettoalla media dei Paesi dell’Ocse.Siamo veramente ancora lontani daun fisco ‘a burocrazia zero’ per leimprese, la strada della semplificazio-ne è ancora lunga!Paghiamo troppo e in modo troppocomplicato. Bisogna diminuire la pressione fisca-le e tagliare la burocrazia in cui nes-suno riesce più a districarsi, nemme-no lo Stato.È ormai necessario prevedere un rior-dino complessivo del sistema tributa-rio all’insegna della riduzione delletasse e della semplificazione degliadempimenti per pagarle.La partita è decisiva: in ballo c’è l’o-biettivo di restituire fiducia e compe-titività ai nostri imprenditori.Speriamo che la luce che si intravve-de in fondo al tunnel non sia la fiam-ma esile di un cerino.

di Vito Carone Presidente CONFARTIGIANATO ANIL

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Responsabile tecnico ed iscrizione all’albo delle imprese artigiane: per restare artigiani la responsabilità deve essere in capo al titolare/socio

Notizie Sindacali

Recentemente, la Commissione Pro -vinciale per l’Artigianato di Veneziaha richiesto alla Commissione Regio -nale per l’Artigianato del Veneto unparere al fine di valutare se sia possi-bile riconoscere l’iscrizione all’Albodelle Imprese Artigiane ad una impre-sa di tintolavanderia laddove il re-sponsabile tecnico previsto dalla Leg -ge 22/02/2006, n. 84 relativa alla“Disciplina dell’attività professionaledi tintolavanderia” sia persona distin-ta dal titolare.

La C.R.A. del Veneto nella propriaseduta del 18 dicembre u.s. ha quindirichiamato l’articolo 4 comma 1 dellalegge citata, che prescrive l’obbligodi designare presso ogni sede dell’im-presa dove viene esercitata l’attivitàdi tintolavanderia ”nella persona deltitolare, di un socio partecipante allavoro, di un collaboratore familiare,di un dipendente o di un addetto del-l’impresa” almeno un responsabiletecnico in possesso dell’idoneità pro-fessionale, il quale svolga prevalente-mente e professionalmente la propriaattività nella sede indicata.Se pertanto è possibile indicare qualeresponsabile tecnico in ogni sede del-l’impresa ove viene svolta l’attività ditintolavanderia una qualsiasi dellepersone sopra menzionate, va altresìtenuta presente la specificità dellalegge 08/08/1985 n. 443 (legge qua-dro per l’artigianato), qualora l’atti-vità di tintolavanderia sia svolta sottoforma di impresa artigiana. In tal caso, va ricordato quanto previ-sto dall’art. 2 legge n. 443/1985, ilquale al comma 1 dispone che “èimprenditore artigiano colui che eser-cita personalmente, professionalmen-te e in qualità di titolare, l’impresaDD56

DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

di Avv. Andrea Galtarossa

Page 57: Detergo Gennaio 2015

Notizie Sindacali

artigiana, assumendone la piena re -sponsabilità con tutti gli oneri ed irischi inerenti alla sua direzione e ge -stione e svolgendo in misura preva-lente il proprio lavoro, anche manua-le, nel processo produttivo” e ancoraal comma 4° prevede che “l’impren-ditore artigiano, nell’esercizio di par-ticolari attività che richiedono unapeculiare preparazione ed implicanoresponsabilità a tutela e garanzia de -gli utenti, deve essere in possesso deirequisiti tecnico-professionali previstidalle leggi statali”.Tale ultima precisazione posta alladefinizione di imprenditore artigiano,implica necessariamente l’assunzionepersonale da parte di quest’ultimo diappositi requisiti di capacità profes-

sionale, laddove siano richiesti per losvolgimento di particolari attivitàeconomiche.

In considerazione di quanto sopra laC.R.A. del Veneto nella seduta del18/12/2014, ha pertanto ritenuto cheil requisito professionale per l’eserci-zio dell’attività di tintolavanderia, inquanto esplicitamente previsto da unalegge statale, debba essere possedutodal titolare dell’impresa o dal sociopartecipante al lavoro (qualora laforma giuridica dell’impresa rivestanatura societaria), al fine dell’iscri-zione della medesima impresaall’Albo delle Imprese Artigiane e delconseguente riconoscimento della suaqualifica artigiana.

Page 58: Detergo Gennaio 2015

DD58DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Notizie Sindacali

Il Ministero del Lavoro ha pubblicatosul proprio sito internet il DecretoDirettoriale n. 63 del 2 dicembre2014, con il quale viene modificata ladisciplina prevista dal precedente De-creto Direttoriale n 1709 dell’8 ago-sto u.s. relativamente al Bonus Occu-pazione previsto nell’ambito del Pia-no Garanzia Giovani.

Prorogata l’entrata in operatività delSISTRI grazie all’articolo 9 deldecreto legge n. 192/2014, “Mille-proroghe”, emanato dal Governo allafine del mese di Dicembre 2014: ilprovvedimento ha formalmente diffe-rito l’avvio del Sistema di tracciabi-lità dei rifiuti al 1° gennaio 2016.Questa proroga, fortemente voluta daConfartigianato, è stata accompagna-ta, inoltre, dal differimento dell’appa-rato sanzionatorio che è tuttaviaavvenuto, in via del tutto inedita, indue tempi. In altre parole, mentre le sanzioniconcernenti la mancata iscrizione edil mancato pagamento del contributoannuale per i soggetti tenuti secondola vigente normativa ad usare ilSISTRI (secondo quanto previsto dal-l’articolo 260-bis, commi 1 e 2, delTesto Unico Ambiente) entreranno invigore il prossimo 1° febbraio 2015,tutte le altre sanzioni (quelle riguar-danti il mancato o non corretto utiliz-

Notizie Sindacali

Bonus OccupazioneGaranzia Giovani

SISTRI

L’incentivo è ora ammissibile per leassunzioni effettuate dal 1° maggio2014 al 30 giugno 2017: in preceden-za la decorrenza dell’incentivo era il3 ottobre 2014.

Con apposita circolare l’INPS speci-ficherà le modalità operative per lafruizione dell’incentivo.

Ampliamento della platea dei datori di lavoro richiedenti

zo) diventeranno, invece, operativedal 1° gennaio 2016, cioè in conco-mitanza con l’avvio dell’operatività“definitiva” del SISTRI.Si tratta, in parole povere di una“doppia velocità” che non solo creadifficoltà alle imprese ed agli opera-tori che le assistono, ma contrasta colfatto che il SISTRI, consideratosuperato ed obsoleto dallo stessoMinistero dell’Ambiente, dovrà esse-re a breve sostituito da una “nuova”tracciabilità dei rifiuti pericolosi. In tale contesto pare singolare preve-dere l’obbligo di doversi iscrivere adun Sistema “morente” e persinodoverne corrispondere il relativo con-tributo. Per tutte queste ragioniConfartigianato si è attivata per otte-nere (in fase di conversione in leggedel decreto in questione) che tutte lesanzioni inerenti al SISTRI seguanol’avvio dell’operatività di quest’ulti-mo, venendo cioè anch’esse postici-pate al 1° gennaio 2016.

Prorogato l’avvio al 1° gennaio 2016 ma le sanzioni seguono uno schema a “due velocita”

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Notizie dal Territorio

Il Presidente della categoria Tinto la -vanderie della Confartigianato Trento,Andrea Maule, si è dichiarato estre-mamente soddisfatto per la decisionepresa dall’Ufficio Artigianato e dalDipartimento della Conoscenza dellaProvincia Autonoma di Trento di pro-muovere l’organizzazione di un corsodi formazione che consente ai sogget-ti interessati di acquisire le competen-ze tecniche per avviare o rilevareun’attività di tintolavanderia.“I corsi per la qualifica di responsabi-le tecnico di lavanderia - ha ricordatoil Presidente Maule - sono previsti

dalla legge 84/2006 e la loro attuazio-ne nella Provincia Autonoma diTrento è regolamentata dalla deliberadella Giunta Provinciale n. 1616 del22 settembre 2014.” La delibera era necessaria per decli-nare il percorso didattico al terminedel quale è previsto un esame. “Il corso verrà attivato qualora vengaraggiunto un numero congruo di ade-sioni - ha precisato Maule - che devo-no essere comunicate, senza alcunimpegno, agli uffici territoriali del -l’Associazione Artigiani Confarti gia -nato Trento.”

Parte a Trento il Corsoper responsabile tecnicodi tintolavanderie

Andrea Maule

In attuazione della legge 22 febbraio2006 n. 84 che disciplina l’attività ditintolavanderia la provincia Autono -ma di Trento con sua delibera n. 1616del 22 settembre 2014 ha omologatolo standard formativo per la qualifica-zione professionale del responsabiletecnico di tintolavanderia dando cosìl’opportunità a coloro che non possie-dono requisiti personali o professio-nali di ottenere l’abilitazione attraver-so un corso di formazione.Nei giorni scorsi l’Ufficio Artigianatodella Provincia ci ha comunicato ladisponibilità ad attivare il percorsoformativo previa verifica del numerodei potenziali soggetti interessati cheintendono acquisire la qualifica diresponsabile tecnico frequentando lospecifico corso di formazione.Qualora all’interno della vostraimpresa vi siano persone interessate atale opportunità (ad esempio dipen-

Comunicazione di Confartigianato Trento alle imprese di pulitintolavanderia

denti o collaboratori familiari) viinvitiamo a segnalarci i nominativiscrivendo una mail all’indirizzo [email protected] oppuretelefonando agli uffici territoriali diriferimento dell’Associazione Arti -giani Confartigianato Trento.Ricordiamo che la durata del corso èdi 450 ore di cui 100 di tirocinio(salvo eventuali crediti formativi chedevono essere riconosciuti dall’Entegestore) e prevede un esame finaleper l’acquisizione delle competenzetecnico-professionali richieste dallanorma. Ai partecipanti verrà inoltrerichiesta una quota di iscrizione alcorso che, indicativamente sarà pari a€ 500.00.Maggiori dettagli sull’iniziativa sonodisponibili sul sito dell’Associazionewww.artigiani.tn.it, o presso le sediterritoriali dell’Associazione, o te -lefonando al n. 0461.803800 DD59

DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

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mio avviso, sarebbe ampiamentepossibile fare.La carenza applicativa della legge84/2006 rischia di favorire quegliimprenditori che, sotto coperturadi lavanderie self service, pratica-no una concorrenza sleale, avvi -ando in realtà attività tradizionaliche le varie amministrazioni, dovele leggi regionali sono in vigore,non riescono a controllare e san-zionare come prevedono le normein vigore.

Cosi non si può continuare.La CNA si impegnerà al più pre-sto affinché sia possibile una rivi-sitazione della legge per poterlarendere più semplice e facilmenteoperativa.Auspico che su questo fronte sipossa trovare rapidamente unimpegno comune tra le varieassociazioni rappresentative delsettore.La CNA nei prossimi mesi faràsicuramente sentire la sua voce e,nel caso in cui ci trovassimo di

Una legge fortemente voluta dallacategoria in un lontano passatoma che ad oggi rischia di essere“lettera morta” anche e soprattut-to per la scarsa attenzione che leistituzioni, in primis le Regioni, lededicano.Le Regioni, che avrebbero dovutolegiferare entro due anni, e cioènel 2008, in osservanza della leg-ge 84/2006, non si sono minima-mente preoccupate di assolvere atale impegno e, solo dopo moltianni, su forti pressioni sindacali,la conferenza Stato-Regioni si de-cideva a svolgere il suo ruolo isti-tuzionale. Ma, anche in presenza del docu-mento della conferenza stato re -gioni sul profilo e gli standard for-mativi del responsabile tecnico, leregioni hanno continuato a latitaree solo poche, dopo molte pres-sioni, si sono decise a compiereun loro preciso dovere istituziona-le e con molto ritardo. Le altre, al momento, rimangonoancora ferme al palo.Vedi la seguente tabella sullo statodi attuazione della legge 84/2006,redatta in data novembre 2014.Nelle Regioni dove si è legiferato,i corsi di formazione per l’otteni-mento della qualifica di responsa-bile tecnico non riescono a decol-lare per una serie di difficoltà nelpercorso formativo che nessunoha voglia di semplificare e che, aDD60

DETERGO 2015 GENNAIO / JANUARY

Ma, anche in presenza del documento della conferenza stato-regioni sul profilo

e gli standard formativi del responsabile tecnico, le regioni hanno continuato a latitare e solo poche,dopo molte pressioni, si sono decise a compiere unloro preciso dovere istituzionale e con molto ritardo.

Le altre, al momento, rimangono ancora ferme al palo.

La legge 84/2006: il punto dopo nove anni

di Giovanni Molinari

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fronte ad apparati pubblici buro-cratici sordi e ciechi che sfuggo-no alle nostre legittime istanze,avremmo la prova provata che nelnostro Paese è inutile approvare

le leggi nazionali se queste non siapplicano dappertutto e, laddovesi applicano, non si esercita nes-sun controllo sulla loro reale edeffettiva applicazione. La categoria ha da sempre unaassoluta necessità: vuole lavorarecon professionalità, rispettandoquelle norme che sono state pen-sate fin dall’inizio per favorire losviluppo qualitativo delle nostreimprese e non già per bloccarlo acausa dell’apatia della pubblicaamministrazione.

Regione Dispositivo regionale NoteRegolamento o legge regionale

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Piemonte Dispositivo reg. Le x la formazione del responsabile tecnico

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Liguria No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Lombardia No (in itinere regolamento)

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Bolzano No (statuto speciale)

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Friuli Venezia Giulia No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Veneto Legge regionale

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Emilia Romagna Legge regionale

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Toscana Legge regionale

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Marche Legge regionale

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Umbria No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Lazio No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Campania No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Molise No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Abruzzo Dispositivo reg. Le x la formazione del responsabile tecnico

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Puglia Regolamento attuativo

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Basilicata No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Calabria No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Sicilia No

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Sardegna No

Stato d’attuazione della legge 84/2006

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maggiormente colpiti dalla recessione(costruzioni e impiantistica) a ritenere che ilJobs Act, da solo, non sarà sufficiente afare ripartire l’occupazione.

4. Per le piccole imprese la risoluzione deirapporti di lavoro non è un problema. Per leimprese intervistate l’articolo 18 non risultaessere il problema principale dell’attualenormativa sul lavoro. Nel complesso, circa il51% delle imprese dichiara di non avereavuto mai la necessità di licenziare i propridipendenti. Il dato che, però, deve esserevalorizzato è che per oltre una impresa sutre (34,5%) la risoluzione dei rapporti dilavoro è avvenuta in maniera consensuale.L’assenza di conflittualità aumenta nelleimprese più piccole nelle quali essa rappre-senta un autentico valore per i rapporti,spesso molto stretti, che legano i datori dilavoro ai dipendenti.

5. Il TFR in busta paga preoccupa soprattuttole imprese più grandi. Per il 23,5% delleimprese intervistate l’erogazione anticipatadel TFR non avrà alcun impatto sugli equili-bri finanziari aziendali. Il restante 76,5% deirispondenti ritiene, invece, che l’anticipo delTFR potrebbe originare problemi di liquiditàanche gravi. Le maggiori perplessità circaquesta norma, ideata per rilanciare i consu-mi, viene espressa comunque dalle impresedi dimensione maggiore per le quali l’eroga-zione anticipata dei TFR, risulta ovviamentepiù onerosa da sostenere.

SINTESI DEI RISULTATI

1. Piace il contratto a tutele crescenti: sempli-fica l’attuale ordinamento senza ridurre laflessibilità necessaria alle imprese. Per il53% delle imprese il contratto a tempoindeterminato a tutele crescenti rappresentauna necessaria semplificazione rispetto alnumero eccessivo di contratti oggi esistenti.Per il 22,5% delle imprese, il contratto atutele crescenti produrrà vantaggi anche intermini di maggiore flessibilità nella gestionedei rapporti di lavoro.

2. La decontribuzione favorirà l’adozione deicontratti a tempo indeterminato. La decon-tribuzione per le assunzioni con contratto atempo indeterminato a tutele crescentiviene valutata con favore dalle imprese. Peril 49,5% l’esonero dal versamento dei con-tributi sposterà la convenienza verso il con-tratto a tempo indeterminato.

3. Gli effetti della decontribuzione sull’occupa-zione appaiono incerti. La decontribuzioneappare la misura più idonea per rilanciarel’occupazione ma potrebbe essere ineffica-ce. Per un imprenditore su cinque l’esenzio-ne dal pagamento dei contributi INPSaumenterà sicuramente la domanda di lavo-ro. Tuttavia, secondo il 71,7% delle impre-se, è necessario che prima migliorino lecondizioni economiche dell’Italia. Non acaso sono le imprese operanti nei settori

Artigiani e piccole impresepromuovono il jobs act

Artigiani e piccole imprese promuovo il Jobs Act. È quanto emerge da un’indagine realizzatanei giorni scorsi dalla CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola eMedia Impresa, su 1630 imprese associate, per le quali il provvedimento ridurrà la segmenta-zione del mercato del lavoro e incentiverà la nuova occupazione a tempo indeterminato, senzaaumentare i costi per le piccole imprese sotto i 16 dipendenti. Questi i principali risultati.

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In occasione dell’avvicinarsi della possibilità d’accesso aifondi europei del settennio 2014-2020, di cui i primi bandia febbraio, la CNA punta a coinvolgere direttamente leimprese, le quali devono essere protagoniste, nel percorsodi ottenimento dei finanziamenti, sia attraverso la presen-tazione di proposte individuali sia attraverso la creazionedi una rete con altri partner europei. Si vogliono quindi for-nire informazioni alle piccole e medie aziende su tipi difinanziamento (se direttamente gestiti dalla Comunità eu -ropea o se gestiti indirettamente, a livello nazionale, regio-nale, locale) e su possibilità concrete e modalità di acces-so ai fondi, elaborando, insieme alle imprese, un progettospecifico, che risponda ai requisiti richiesti. Uno degli obiettivi CNA è dunque quello di creare sportelliterritoriali a disposizione delle imprese.Svolgendo una panoramica sui fondi europei a gestionediretta, CNA segnale che le difficoltà più grandi che gli ita-liani si trovano a dover fronteggiare riguardano il capitolo“progettazione”. Noi siamo portati a scrivere romanzi nelpresentare il progetto, che quindi risulta troppo discorsivo,quando serve, invece, essere schematici. Di solito, inol-tre, manteniamo un approccio generico e non ben docu-mentato; spesso, poi, i partner non sono scelti in base aduna coerenza progettuale, non sono forti, ma semplice-mente quelli che hanno aderito più velocemente, c’è dun-que una mancanza di selezione; infine, capita troppe volteche un’idea, seppur buona, diventi concreta e duri solofintanto che c’è il finanziamento e che poi, invece, muoiaquando si esaurisce. Queste alcune delle cause che hannodeterminato negli anni passati lo scarso tasso di successo(pari ad appena il 7 per cento) dei progetti italiani presen-tati all’Ue. Dall’uscita del bando, si hanno, a seconda deicasi, 30 o 60 o 90 giorni di tempo per presentare la do -manda. Attualmente, le priorità dell’Unione europea sono: crescitaintelligente (smart), da realizzarsi con le iniziative Unionedell’innovazione, Youth on the Move e un’Agenda europeaper il digitale; crescita sostenibile, sia ecologicamente siaimprenditorialmente, attraverso un’economia efficientesotto il profilo delle risorse e una globalizzazione politicaindustriale; crescita inclusiva, che coinvolga tutta la comu-nità, affinché ogni cittadino partecipi attivamente allo svi-luppo sociale, attraverso la modernizzazione del mercatodel lavoro e l’istituzione di una piattaforma europea controla povertà. L’Europa deve investire per creare livelli occu-pazionali elevati e sempre più competenti, concentrandosiallo stesso tempo sulla lotta alla povertà.

Accesso ai fondi europei

Prospetto sintetico dei fondi a gestione diretta

e indiretta dei Fondi UEFondi a gestione diretta program-mi tematici UE 2014-2020 rivoltialle imprese: • Cosme (Competitiveness of

Enterprises and Small andMedium sized Enterprises), pro-gramma per la competitivitàdelle imprese e delle PMI;

• Horizon 2020 (Orizzonte 2020),programma quadro di ricerca einnovazione;

• Life, programma per l’ambientee l’azione per il Clima;

• Cef (Connecting EuropeFacility), Meccanismo per colle-gare l’Europa – Infrastrutture,trasporti, energia, telecomunica-zioni e TIC;

• EaSI, programma per l’occupa-zione e l’innovazione sociale;

• Europa Creativa, programmaper le imprese nei settori cultu-rali e creativi.

Fondi UE 2014-2020 a gestioneindiretta:• fondi strutturali, le risorse finan-

ziate dal bilancio dell’Ue sonotrasferite agli Stati membri, inparticolare alle Regioni, chesulla base di Programmi opera-tivi (POR) ne dispongono l’utiliz-zo e l’assegnazione ai benefi-ciari finali;

• fondo di coesione, nuovoapproccio alla programmazione,che mira a garantire un impiegointegrato dei fondi.

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Elenco iscritti all’Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili

MACCHINARIMACHINERY

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

DALMON S.r.l.Via San Benedetto, 24 36016 THIENE VIELECTROLUX PROFESSIONAL S.p.A.Viale Treviso, 1533170 PORDENONE PNFIRBIMATIC S.p.A.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGIRBAU ITALIA S.r.l.Via delle Industrie, 29 e30020 MARCON VEGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.A.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLILSA S.p.A.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.A.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVINDEMAC S.r.l.Zona Ind.le Campolungo63100 ASCOLI PICENOITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via Cesare Pavese, 1/3 20090 OPERA MIMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZMONTANARI S.r.l. ENGINEERING CONSTRUCTIONVia Emilia Ovest, 1123 41100 MODENA MOPIZZARDI S.r.l.Via Nino Bixio, 3/5 20036 MEDA MIREALSTAR S.r.l.Via Filippo Turati, 5 40010 SALA BOLOGNESE BORENZACCI S.p.A.Via Morandi, 13 06012 CITTà DI CASTELLO PG

SKEMA S.r.l.Via Clelia, 16 41049 SASSUOLO MOTHERMINDUS S.r.l.Via Gino Capponi, 2650121 FIRENZE FIUNION S.p.A.Via Labriola, 4 d40010 SALA BOLOGNESE BOZETOLINK S.r.l.Piazza Leopoldo, 11 50134 FIRENZE FI

DistributoriDistributors

SETEL S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CR

MACCHINARI PER LO STIROIRONING EQUIPMENT

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

BARBANTI S.r.l.Via di Mezzo, 78 San Giacomo Roncole 41037 MIRANDOLA MODUE EFFE S.p.A.Via John Lennon, 10 - Loc. Cadriano 40057 GRANAROLO DELL'EMILIA BOFIMAS S.r.l.Corso Genova, 25227029 Vigevano PVGHIDINI BENVENUTO S.r.l.Via Leone Tolstoj, 24 20098 SAN GIULIANO MILANESE MIPONY S.p.A.Via Giuseppe Di Vittorio, 8 20065 INZAGO MISIL FIM S.r.l. marchio SILCVia Campania, 19 60035 JESI ANTREVIL S.r.l.Via Nicolò Copernico, 1 20060 POZZO D'ADDA MI

DistributoriDistributors

LAVASECCO 1 ORA-CATINET/SANKOSHA S.r.l.Via Roma, 10810070 CAFASSE TO

DETERGENTI, SOLVENTI, MATERIE AUSILIARIE, ECC.

DETERGENTS, SOLVENTS, AUXILIARIES, ETC.

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies andsubsidiaries of foreign

manufacturers

BIAR AUSILIARI BIOCHIMICI S.r.l.Via Francia, 7/9 20030 SENAGO MICHRISTEYNS ITALIAVia F.lli di Dio, 220063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MICLINERS S.r.l.Via Giuseppe Di Vittorio, 38 25125 BRESCIA BSDIM S.r.l. Detergenti Ind. MilanoVia Guglielmo Marconi, 1520812 LIMBIATE MBECOLABVia Paracelso, 6 - Centro Dir. Colleoni20864 AGRATE BRIANZA MBFALVO S.a.s. Via del Progresso, 12 00065 Fiano Romano RMRARO S.r.l.Via 1° Maggio, 1475100 MATERA MTSURFCHIMICA S.r.l.Via Milano, 6/620068 PESCHIERA BORROMEO MITINTOLAV S.r.l.Via Massimo D'Antona, 7 10028 TROFARELLO TO

MANUFATTI TESSILITEXTILE PRODUCTS

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies andsubsidiaries of foreign

manufacturers

CORITEX S.n.c.Via C� Volpari, 2524024 GANDINO BGEMMEBIESSE S.p.A.Piazza Industria, 7/8 15033 CASALE MONFERRATO ALGASTALDI & C. S.p.A. Industria TessileVia Roma, 10 22046 MERONE CO

Members to the Textile Care Suppliers’ Association

Page 65: Detergo Gennaio 2015

DDDETERGO Pubblicazione ufficiale di Associazione Fornitori Aziende Manutenzione dei Tessili

Direttore responsabile: Stefano FerrioComitato di redazione: Roberto Colombo, Laura Lepri, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Felice Mapelli, Gabriella Platè, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Vito Carone, Michele Catalani, Andrea Galtarossa, Andrea Genevois, Laura Lepri, Emilia Pecorara, Gabriella Platè, Direttore Generale: Ugo SalaSegretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità: DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via Angelo Masina, 9 Tel +39 02 39314120 • Fax +39 02 39315160 • e-mail: [email protected] - www.detergo.euProgetto grafico e impaginazione: STRIKE/Milano • e-mail: [email protected]: Presscolor • Milano

La riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 32,00 (anziché Euro 42,00) - (22 numeri) Euro 54,00 (anziché Euro 84,00)• Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50ON LINE - In formato elettronico verrà inviata in forma gratuita. Inviare e-mail con richiesta a: [email protected] versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo bonificoBANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO - IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 11.000 copieLa pubblicità non supera il 50% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della RivistaAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa ROC N. 18402Distribuzione: Poste Italiane s.p.a.

LAMPERTI CARLO TESSITURA E FIGLIO S.p.A.Via della Tecnica, 8 23875 OSNAGO LCMASA S.p.A. INDUSTRIE TESSILIVia Mestre, 37 - Loc. Bolladello21050 CAIRATE VANOBILTEX S.r.l. - GRUPPO TESSILE LGVIA I° MAGGIO, 39/4125038 ROVATO BSPAROTEX S.r.l.Via Massari Marzoli, 17 21052 BUSTO ARSIZIO VATELERIE GLORIA S.r.l.Viale Carlo Maria Maggi, 25Loc. Peregallo20855 LESMO MBTESSILTORRE S.r.l. Via Giuseppe Verdi, 34 20020 DAIRAGO MITESSITURA PEREGO S.r.l.Via Milano, 23/A24034 CISANO BERGAMASCO BG

DistributoriDistributors

CROTEX ITALIA S.r.l.Via U. Mariotti Z.I. Agostino 51100 PISTOIA PT

INFORMATICAINFORMATION TECHNOLOGY

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies andsubsidiaries of foreign

manufacturers

ABG SYSTEMS S.r.l.Via Milano, 720084 LACCHIARELLA MISINDATA S.p.A.Via Rovereto, 1720871 Vimercate MB

ACCESSORIACCESSORIES

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

A 13 S.r.l.Via Venini, 5720127 MILANO MIALVI S.r.l.Strada Statale 230, 49 13030 CARESANABLOT VCNUOVA FOLATI S.r.l.Via dell'Archeologia, 2 - Z.I. Prato Corte 00065 FIANO ROMANO RMSCAL S.r.lViale Rimembranze, 93 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI

LEGGE PRIVACY - TUTELA DEI DATI PERSONALIINFORMATIVA AI LETTORIRendiamo noto agli abbonati e ai lettori di Detergo che i dati utilizzati per la spe-dizione della rivista fanno parte dell’archivio elettronico della Deterservice srl,con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158 Milano.I dati vengono trattati ed utilizzati nel rispetto delle norme stabilite dal D.Lgs.196/2003 sulla tutela dei dati personali a mezzo strumenti cartacei o elettronici.In particolare questi dati (consistenti essenzialmente in nome e indirizzo) vengo-no utilizzati per la spedizione della rivista e di materiale a stampa connesso conl’attività editoriale della Deterservice srl.Ciascun lettore può richiedere in qualsiasi momento, a mezzo posta o fax, disapere quali suoi dati sono in archivio, richiederne la modifica, la rettifica oanche la cancellazione. I dati non sono ceduti e diffusi a terzi né utilizzati perscopi diversi da quelli sopra citati.

FAC-SIMILE DI RICHIESTA DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL CODICE DELLA PRIVACY

Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160❐ di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;❐ di modificare i dati come sopra specificati;❐ di cancellare nell’archivio i suoi dati

FIRMA .............................................................................

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Page 67: Detergo Gennaio 2015

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