Detergo Giugno 2011 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria S PECIALI Pelli e tappeti Lavanderie industriali: lavatrici e lavacontinue S PECIALI USE&REUSE: Convegno di ASSOSISTEMA Sostenibilità nella manutenzione del tessile SPECIALE I laboratori d'Italia 6 / 2011 GIUGNO 2011 Numero 6 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP ROSERIO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI

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Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria. DETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini. Tutte le news sulla lavanderia industriale italiana, produttori di macchina, detergenti, attrezzature le trovi sul portale detergo.eu – The industrial laundry and dry cleaning

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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria

S P E C I A L I•Pelli

e tappeti •Lavanderie

industriali:lavatrici elavacontinue

S P E C I A L I

USE&REUSE:Convegno diASSOSISTEMA

Sostenibilitànella manutenzionedel tessile

SPECIALEI laboratorid'Italia

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GIUGNO 2011 Numero 6

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ASSOSECCO44 Dai Consiglieri - Seminario di aggiornamento45 Parliamone tra noi46 Controversie legali

INFORMAZIONE COMMERCIALE48 SILC alla prossima ITMA 2011

PICCOLA GUIDA DEL PULITINTORE50 Trattamenti di finissaggio e nobilitazione 3a parte 52 Difetti 53 Museo dell’etichetta 54 Se non sai domanda 56 Qualità dei capi Made in Italy

CONFARTIGIANATO57 Il Ministero dello Sviluppo Economico conferma la

piena applicabilità della legge n° 84/200658 Legge 84/2006: avevamo ragione noi60 SISTRI - Così il rinvio dell’entrata in vigore61 Lavanderie a gettone: ora incontriamo i Comuni

FORMAZIONE62 Centinaia di operatori del settore per parlare di

credito, coaching e formazione 64 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI

AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI66 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE7 Assosistema: l’orgoglio di una classe dirigente

illuminataTECNOLOGIE

8 Manuale dei trattamenti di confezione, pulizia e manutenzione dei manufatti in pelle INFORMAZIONE COMMERCIALE

12 Trattamento dello sporco e delle macchieTECNOLOGIE

14 Il tappeto vola sempre, ma un po’ più in basso INFORMAZIONE COMMERCIALE

17 Il lavaggio del tappeto continua la sua crescita MARKETING

18 Il “Business” Tappeti: come affrontarlo al meglio 20 Elenco laboratori c/terzi

SPECIALI22 Pelli e tappeti 28 Lavanderie Industriali: lavatrici e lavacontinue

INFORMAZIONE COMMERCIALE32 IRIS Identificare il capo non è mai stato così

sempliceASSOSISTEMA

34 USE&REUSEMERCATO

41 Dimostrazione di sostenibilità nel settore della manutenzione professionale dei capiINFORMAZIONE COMMERCIALE

42 LA TECNICA: al fianco del cliente con qualità e competenza

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DDAssosistema: l’orgoglio di una classe dirigente illuminata

E D I T O R I A L E

Se questo Paese è fermo da un ventennio, non si può dare la colpa soloal Governo: la classe industriale, che ha voluto e sostenuto questogoverno per accorgersi dopo vent’anni “di esser stata lasciata sola” areggere il confronto col resto d’Europa, senza più la possibilità diricorrere alla svalutazione, non è certo esente da colpe. Se i nostri(pochi) laureati non trovano un lavoro decente e decentemente pagatoè anche perché le nostre piccole aziende hanno già riservato i postimigliori ai “figli di….” e non richiedono preparazione o competenza,ma semplice “praticaccia” e talvolta neppure quella; un esempio clas-sico è nella gestione della comunicazione. È stato quindi con vera gioia che ho seguito il discorso conclusivodell’Ing. Alessandro Trapani alla recente manifestazione diAssosistema “Use and Reuse”, tenuta a Roma il 19 maggio. Nel suo discorso, Trapaniha rivendicato i successi di una “vera” classe dirigente, che ha ottenuto brillanti risultati in termi-ni di fatturato, occupazione (con particolare riferimento a quella femminile), ecologia, risparmioenergetico. Interessando in queste scelte illuminate i sindacati (proprio come ha fatto laGermania) e godendo quindi di pace sociale e del coinvolgimento dei lavoratori nel raggiungi-mento degli obiettivi. Investendo sulla qualità e non lasciandosi coinvolgere in un mercato al ribasso, garantendo ai pro-pri clienti un livello di igiene mai raggiunto prima, dotandosi degli strumenti per un attentorisparmio di acqua ed energia.Prendendo le distanze da quanti hanno applaudito i dirigenti Thiessen, e manifestando l’orgogliodi un’industria che, pur dotata di macchinari decisamente pericolosi (tanto che sul mangano èstato addirittura girato un film dell’orrore), da decenni non vede infortuni sul lavoro. E, per finire, dando una risposta ai famigerati manifesti su giudici e BR; invitando i presenti acommemorare il magistrato Vittorio Occorso, ucciso da estremisti, il cui figlio, Eugenio Occorso,era presente in qualità di moderatore della manifestazione.Un discorso davvero illuminato che prende gli spunti da dati economici per sconfinare nell’impe-gno civile e sociale.

Congratulazioni, Assosistema!

Diego Zambelli DD7DETERGO GIUGNO 2011

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Lo scopo della pulitura di un capo inpelle è di fare modo di restituirlo al cli -ente in condizioni più vicine possibile aquelle che aveva al momento dell’acqui-sto. Nella maggior parte dei casi ciònon è possibile, perché ben pochi puli-tori hanno avuto l’occasione di vedere ilcapo alle condizioni originarie. Per di più, i danni causati dall’uso e dalsudiciume, insieme alle magagne occul-te che possono saltar fuori, rendonoimpossibile qualsiasi perfezione. È però possibile, ad un pulitore attrez-zato ed esperto, rendere al cliente uncapo accettabile. Naturalmente, il clien-te deve essere realistico nelle sue esi-genze, senza aspettarsi miracoli.

EsameNessun capo può essere esattamenteuguale ad un altro. Mentre nel caso silavori con tessuti si possono avere pro-dotti uniformi per quanto riguarda il co -lore, il peso, la struttura e il comporta-mento, nel caso della pelle la cosa èdiversa. Si tratta, infatti, di una sostan-za naturale, modificata dall’uomo inmodo da ottenere un prodotto piano daun qualcosa che originariamente ha laforma cilindrica. Di conseguenza, ognipelle è diversa dall’altra e i capi d’abbi-gliamento, così come gli accessori, ri -chiedono un esame prima della pulituraa secco.Tra le cose che si devono prendere inconsiderazione, durante l’esame, alcunesono ovvie, come ad esempio: il tipo dipelle, il colore o la sfumatura, lo statodella superficie, gli effetti particolari, ilnumero dei bottoni, il grado di sporco,il numero e il tipo di macchie, così co -me necessaria anche un’attenta valuta-zione dei danni fisici, degli orli staccati,degli strappi e di ogni altro difetto.È anche opportuno procedere ad un’ac-curata misurazione, al fine di controlla-re, durante la rifinizione, la forma e ledimensioni corrette. La misurazione ti -

La pulitura, la rifinitura e la stiratura deicapi in pelle richiedono tempo e notevo-le abilità da parte del pulitore. La mag-gior parte degli indumenti di pelle chearrivano per la pulitura sono molto usatie sporchi. Gran parte del sudiciume è divecchia data, poiché molti consumatoriritengono che i capi in pelle vadano pu -liti solo dopo essere stati portati per uncerto tempo. Dopo un così lungo perio-do di tempo, una grande quantità di su -diciume risulta migrata profondamenteall’interno della struttura della pelle,grazie anche all’azione meccanica e allenumerose flessioni subite dal cuoiodurante l’uso.

Tutto ciò dà origine non solo ad un ge -nerale radicato insudiciamento, maanche a specifiche zone sporche inmodo eccessivo. La maggiore parte deiproprietari di capi in pelle, così comeanche alcuni venditori e alcuni pulitori,considera la pelle simile ai tessuti e cre -de, erroneamente, che i metodi di puli-tura e stiratura siano simili; per questopensano che siano simili anche i proble-mi che si possono presentare. Bisognaconoscere la natura e le proprietà delcuoio, particolarmente di quello per ab -bigliamento, nonché le problematichedella produzione. Un capo in pelle non può essere consi-derato simile ad uno in stoffa e quindinon può venire manipolato e pulito nel -la stessa semplice maniera.DD8

DETERGO GIUGNO 2011

Manuale dei trattamentidi confezione, pulizia e manutenzione deimanufatti in pelle

Tecnologie

Tratto dal libro“Manuale dei tratta-menti di confezione,pulizia e manutenzionedei manufatti in pelle”.Si ringrazia la SocietàBiar S.r.l. AusiliariChimici, per averceneconcesso la pubblica-zione

di Giovanni Gola

Accettazioni e trattamenti preliminari, prima della pulitura a secco

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pica riguarda la lunghezza totale, lalunghezza delle maniche, della cintola ecosì via.Altri esami comprendono dati meno ov -vi e che richiedono un occhio esercitatoed una buona conoscenza di ciò cheavviene durante le varie lavorazioni. In generale, l’esame può essere suddi-viso in tre sezioni:1) Una valutazione generale dell’indu-

mento stesso, del suo stile e dellesue condizioni generali.

2) Osservazioni dei difetti concernenti lapelle e la sua lavorazione. Il cuoio èuna sostanza naturale che mostra idanni o i difetti presenti nel suo sta -to naturale. Questi comprendono iltessuto cicatriziale dovuto a parassitio a punture di insetti, ad iniezioni oa ferite; la flaccidità o il rilassamentodella struttura dermica di certe zone,dipendenti dal modo in cui l’animaleha vissuto o è stato allevato; varia-zioni di spessore (peso), presenza diparti grasse e differenze dell’intrecciofibroso (specialmente negli spaccati)dovute alle differenze di strutturadella pelle. I danni causati dalla la -vorazione possono comprendere itagli (difetti di scortico), macchie e

differenze di colore e/o scarsa pene-trazione del colorante, macchie dimetalli (soprattutto ferro), fiore scre-polato, zone usurate. Non si devonoanche dimenticare i problemi chesorgono nella confezione. È impor-tante osservare i danni causati dal-l’ago usato nella cucitura, le cuciturestrette, i bordi incollati e l’accoppia-mento inadeguato dei pannelli; perquanto riguarda il colore, lo spesso-re, la struttura, la mano e la flessibi-lità.

3) Difetti attribuibili all’uso, al sudiciu-me e alla luce, e tutti effetti chimicie fisici che possono diventare evi-denti dopo la pulitura a secco. Moltidifetti vengono messi in evidenzadall’uso e/o dal sudiciume. Si devonoosservare attentamente gli effetti diingiallimento del vello, di perdita delpelino di scamosciatura, di sbiadi-mento del colore originario, di allen-tamento delle cuciture o delle pezzeaggiunte (toppe, tasche, ecc.) e disbiadimento o usura delle controfo-dere o delle parti in tessuto. Quandola pelle viene immersa in solventi siha spesso rilassamento e diventanopiù evidenti le venosità, le rughe, il

Tecnologie

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esempio la lunghezza totale e quelladelle maniche.

Penetrazione del coloreSi controlli su un taglio del bordo. Se il colore è superficiale, la pulituraper abrasione può mostrare un pelino dicolore diverso da quello originario dellapelle. Anche il rovescio dei bordi e degliorli può mostrare un colore diverso. Ci si assicuri che il cliente non si aspettimiracoli. Soprattutto se il capo è relati-vamente nuovo.

Classificazione e precondizionatura.Il grado di classificazione da effettuarsidipende da vari fattori:❐ tipo del cuoio e degli accessori;❐ colore del cuoio;❐ requisiti della pelle;❐ grado di sporco presente.A seconda dei vari metodi di tintura delcuoio vi può essere, soprattutto sulloscamosciato, un eccesso di perdita dicolorante, che viene rapidamente aspor-tato dal solvente di pulitura, senza chesi abbia una significativa variazione dicolore dell’indumento. Questi capi, insieme a quelli che real-mente subiscono variazione di coloreper perdita di colorante, normalmentevengono lavorati da soli o insieme adaltri capi dello stesso colore.Molti articoli di pelle scamosciata, du -rante la pulitura perdono sempre piccolequantità di colorante, per cui è impor-tante suddividerli per gruppi di colore,per evitare trasferimenti visibili di colore.Gli indumenti vengono suddivisi nelleseguenti classi: Bianco, pastello, brunochiaro, medio e scuro, scuro compresoil nero: i rossi, i blu e i verdi intensa-mente colorati vengono classificati aparte.Gli “shearling” vengono puliti in genereseparatamente dagli scamosciati. I capi in pelle a pieno fiore vengono disolito puliti con gli articoli scamosciatidel corrispondente gruppo di colore.I capi in pelle devono sempre venireclassificati separatamente dai capi intessuto. Pochi capi in pelle sono ade-guatamente condizionati quando vengo-no portati a pulire; occorre perciòlasciarli appesi almeno un’ora prima diiniziare qualsiasi trattamento. I capi umidi o bagnati devono esserelasciati asciugare all’aria completamen-te, prima della lavorazione.

fiore a “buccia d’arancia” e i variraggrinzimenti. Diventano anchemolto evidenti le differenze di colore,di struttura e di rifinizione, ma nonc’è dubbio che un accurato esame daparte di persone esperte, prima dellapulitura, può prevedere le conse-guenze del trattamento, da comuni-care al cliente. Si prenda accuratanota dei vari dettagli del capo e, sepossibile, si prelevi un piccolo cam-pione di pelle da qualche parte inter-na nascosta, per avere presente ilcolore originario. Per ogni indumentoè necessario compilare una semplicema esauriente lista degli esami effet-tuati.

Lista base dei controlli da effettuare almomento dell’accettazione di un capoda pulire a secco.

Generali❐ annotare se a pieno fiore, nappato o

scamosciato;❐ annotare il colore della superficie;❐ segnare se stampato, lucidato o lami-

nato.

Difetti superficiali❐ segnare le zone sottili, i fori, i tagli e

le sporgenze attorno alle asole;❐ segnare le cicatrici e gli altri difetti

superficiali;❐ segnare le variazioni nella lunghezza

del pelino e la sua eccessiva lanosità;❐ segnare i pannelli che mostrano ru -

ghe o eccessivo allentamento.

Sudiciume❐ segnare le zone eccessivamente spor-

che e le singole macchie.

Variazione di colore❐ segnare le variazioni di colore tra i

pannelli;❐ segnare le variazioni di colore dovute

allo sbiadimento, facendo il confron-to, ad esempio, con il rovescio delcolletto.

Si controlli qualsiasi parte molle deirisvolti e delle guarnizioni.

Solidità dei colorantiSi sfreghi la superficie di una zonainterna e nascosta con un panno inumi-dito col solvente che si vuole impiegare.Un notevole trasferimento di colore in -dica che l’indumento dovrà venire ritin-to dopo la pulitura a secco. Si prendaun piccolo ritaglio da un orlo e lo siconservi come campione per la ritintu-ra. Si noti qualsiasi variazione di coloredopo che la parte sfregata è asciugata:servirà per valutare la regolazione delcolore dopo la pulitura a secco. Si controlli se il disegno dell’indumentopermette la ritintura.Si controllino le misure lineari, ad

Tecnologie

DD10DETERGO GIUGNO 2011

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L’uso dei cuoi, cioè delle pelli conciateoriginate da animali di allevamento,appartiene a molti tipi di manufatti.Tra i più comuni, caratterizzati cioè dauna produzione di “massa”, l’utilizzazio-ne nelle calzature, nelle pelletterie, nel-l’arredamento e nell’abbigliamento. Ipellami utilizzati al riguardo sono moltodiversi tra loro ed in particolare le pellidestinate all’abbigliamento possiedonocaratteristiche loro proprie.Generalmente per gli articoli conciatidestinati all’abbigliamento si usano pellidi animali piccoli, nella maggior parte dinatura ovina, vengono comunque utiliz-zati dei conciati provenienti anche dacaprini o da ovini (vitellini in particola-re). Le differenti proprietà merceologi-che vengono in genere definite con ter-minologie che esprimono sensazionisoggettive come “mano”, morbidezza,pienezza, rotondità, ecc. Ogni tipo dimanufatto in pelle, dalla calzatura, allapelletteria, all’arredamento, all’abbiglia-mento stesso viene sottoposto durantel’uso a delle sollecitazioni cui anche pel-lami ad uso abbigliamento devono sot-tostare. In più, nel caso dell’abbiglia-mento, i pellami sono soggetti ad unaulteriore sollecitazione (il trattamento dimanutenzione a secco) cui per esempioaltri tipi di pellami per altri manufattinon devono soggiacere.Si tratta di una prova molto severa incui si sommano interventi aggressivi lostato di salute de cuoi (ricordiamo pel-lami conciati) come ad esempio l’usura,lo sporco e la luce, preesistenti all’azio-ne dei solventi, la temperatura, l’azionemeccanica ecc.E’ quindi giustificabile che una confezio-ne in pelle sottoposta a trattamenti dilavaggio e pulizia a secco possa presen-tare talvolta degli inconvenienti, tantopiù accentuati quanto più a lungo ilcapo è stato sottoposto a normale“logorio d’uso”.Considerato quanto sopra detto è anzisorprendente il risultato che quasi sem-pre i laboratori specializzati riescono adottenere rendendo nuovamente utilizza-bili capi ridotti in pessime condizioni.Come accennato all’inizio i pellami pos-siedono caratteristiche soggettive mer-ceologiche che non sempre, o perdemerito (a volte occulto) della pelle oper via del trattamento non riescono adessere restituite. In questi casi nasce lacontestazione da parte di chi si vederestituire un capo in condizioni degra-date, in misura maggiore o minore,comunque non nelle stesse condizioni in

cui era al momento dell’acquisto.In quanto con l’uso sempre, anche sel’utilizzatore non se ne rende conto,qualcosa è cambiato nel e sul manufat-to, in maniera impercettibile e visibilead un occhio esperto, in misura mag-giore o minore, comunquereale.Talvolta le contestazioni sonogiustificate, ma più spessonon lo sono in quanto è ovvioche un manufatto sottopostoalla pulizia a secco, nuovonon potrà mai più tornare.Un trattamento di pulizia ese-guito a “regola d’arte” da unlaboratorio specializzato puòrestituire un capo nellemigliori condizioni, compatibil-mente alla qualità dei pellamied ai danni fisici, chimici ochimico-fisici, che l’uso ed ilconseguente logorio d’usohanno prodotto.La conceria all’origine d’altra parte, purcon tutte le capacità e nuove conoscen-ze tecnologiche, con l’uso dei prodottimigliori non può evitare che alcunidifetti naturali dei pellami dopo il tratta-mento di lavaggio a secco vengano evi-denziati.Infatti alcuni inconvenienti sono inevita-bili e connessi al processo stesso dipulitura a secco anche se condotto aregola d’arte.Per esempio è bene consigliare ilmomento cui sottoporre il manufatto allavaggio, che non deve essere un capocompletamente lurido e nemmeno acapo appena indossato. DD11

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I difetti causati o messi in evidenza dai trattamenti di manutenzione

Tecnologie

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Informazione commerciale

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professionisti del tappeto non ce nesiano più di 30-40. Poi, è ovvio, ci puòessere il singolo pulitintore che si av -ventura a lavare in proprio un tappetodi piccole dimensioni, ma senza unacompetenza specifica c’è sempre il ri -schio di un lavoro mal fatto o addirittu-ra di danni al prodotto.

❐ Le problematiche dei tappetiI tappeti sono fabbricati da almeno2500 anni e molti di quelli che adorna-no i pavimenti (e, in qualche caso, lepareti) delle nostre case possono essereconsiderati veri e propri oggetti d’anti-quariato. Alcuni sono consumati datempo e passaggio, altri sono stati at -taccati da muffe ed altri agenti biologi-ci, altri sono stati riparati con materialidiversi dall’originale. Mi è capitato divedere un tappeto rovinato dal tratta-mento di lavaggio perché fatto all’origi-

Un business trascurato“Le lavanderie italiane non sfruttano ilmercato potenziale che i tappeti offro-no. Un tappeto va lavato ogni due annicirca, altrimenti la polvere che va adannidarsi nella trama comincia a rovina-re il punto dove viene annodato.

Ma molti clienti tornano dal venditore adomandare dove si possa far lavare,perché le tintolavanderie non fornisconoquesto servizio. Oppure non dicono dipoterlo fornire, il che, agli effetti delrisultato, è lo stesso. Eppure questo lavoro offre un ottimoreddito, anche se ci si limita a far lava-re il tappeto da uno specialista”.

Il lavaggio professionaleLavare un tappeto, soprattutto di pre-gio, non è cosa che si improvvisa. In Italia ci sono circa 350 laboratori “diservizio” o terzisti, che lavano per contodelle tintolavanderie capi in pelle, pellic-ce, piumoni e tappeti, ma ci risulta chealcuni di questi affidano i tappeti a la -boratori ancora più specializzati; in defi-nitiva possiamo ipotizzare che di veriDD14

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Intervista ai fratelli Ben Jehuda, titolari della ITOR

Il tappeto vola sempre, ma un po’più in basso

Tecnologie

Si tratta comunque di un mercato enormeper le lavanderie, dove la domandasupera l’offerta

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ne da filati di diversa provenienza ecolorazione: si era decolorato… a stri-scie. Ovvero, alcune parti si eranodecolorate, ed altre no: l’ignoto artigia-no che l’aveva tessuto aveva usato duetipi di filato, apparentemente uguali,ma colorati con procedimenti diversi; eci sembra di vederlo, alla fine di unamatassa di lana, andarne a prendereun’altra senza far caso da quale scaffaleo mucchio la prendesse. E questo puòessere avvenuto 200 anni fa come ieri,perché i tappeti fatti a mano, prove-nienti da Paesi terzi, vengono in molticasi ancora oggi lavorati con gli stessiprocedimenti e gli stessi telai. Le mate-rie prime sono anche molto diverse datappeto a tappeto: la massima partedei tappeti orientali è in lana, ma ve nesono anche in seta ed altri filati; neitappeti moderni ci sono spesso fibreartificiali, più o meno miscelate a quel-le naturali; e vengono in molti casi uti-lizzate resine o gomma per il dorso.Alcuni tappeti, poi – e solitamente i piùpreziosi – hanno subito nel tempo dan-neggiamenti di vario tipo: si sono con-sumati, o sono in parte stati attaccatida muffe o altro, si sono decoloratisotto l’azione delle luce solare… le pro-blematiche possono essere moltissime edi varia natura, e, nei tempi di una ca -tena di montaggio, bisogna decidere iltrattamento più adatto.

❐ Macchina o mano?Un Centro tappeti in Puglia mi racconta-va che, nonostante siano addiritturarappresentanti di una nota marca dimacchine per pulire i tappeti, granparte del loro lavoro rimane manuale:la presmacchiatura, per esempio, cheviene eseguita subito dopo la battiturameccanica; il fissaggio del colore, chesegue una fase “segreta” che chiamano

pressurizzazione, per eliminare ognipossibile residuo di polvere; la stessafase di lavaggio, che è eseguita a mac-china, richiede per un lavoro ottimalel’intervento di un operatore che sceglie idetergenti, il tipo di spazzole, la pres-sione e velocità delle stesse. Infine, dopo lavaggio e asciugatura,ancora la rigenerazione del vello e lasmacchiatura delle frange vengono fattea mano, con spazzole e prodotti adatti.Descriveremo più avanti i principali tipidi macchine presenti sul mercato; qui cilimiteremo a parlare di altre attivitàdove l’occhio e la mano esperta dell’uo-mo è insostituibile. Per esempio, la fasedi controllo seguita, se tutto va bene,dalla confezione e decodifica del codicea barre, che mettono il tappeto nellasituazione ottimale per la consegna.Ma non sempre tutto va bene: moltospesso c’è da controllare e stringere inodi allentati da processo di lavaggio,quando non vi è necessità di vere eproprie riparazioni, che vengono esegui-te da esperti artigiani, con i metodi ed imateriali che sono stati usati all’origine.Se l’opera dell’uomo, soprattutto nellefasi di verifica e controllo, è insostituibi-le, ormai la massima parte del lavoro –quella più pesante – è assolta dallamacchina.

Alcuni consigli su come trattare i tappeti di pregio

Tecnologie

Albert Zabichi, persia-no di nascita, discendeda una famiglia checommercia in tappeti etessuti di pregio da tregenerazioni.Personalmente, è inquesta attività da oltre40 anni ed è attual-mente titolare dellaMondial Tappeti diMilano

Poche cose “arredano” quanto un beltappeto, capace di dare calore, colore,eleganza all’intero ambiente. Dove lapavimentazione non è bellissima, è me -glio mettere moquette e tappeti, macon un bel pavimento, se si impone lascelta tra tappeto o moquette, perso-nalmente non avrei dubbi. A un costo dipoco superiore, il tappeto presenta di -versi vantaggi: non deve, come la mo -quette, coprire interamente il pavimen-to, specie se questo è in materiali pre-giati; già con l’occupazione del 30,massimo 50%, svolge ottimamente lasua funzione decorativa. E questo porta

di Albert Zabichi

i conti a suo vantaggio. Poi, è più facileda mantenere pulito, può essere tra-sportato e lavato a fondo. Perfino even-tuali riparazioni non sono un problema:

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gianale, sempre fatto in pura lana e conquelle impercettibili, minime imperfezio-ni che lo rendono unico, dobbiamo pri -ma di tutto stabilire in quale ambienteandrà. Se per esempio, andrà nella halldi un albergo o nella zona ingresso diun ristorante, la scelta cade inevitabil-mente su tappeti robusti, con annoda-ture a doppio nodo e filati in lana diuna certa consistenza, quasi sempred’origine persiana; per esempio un Ta -bris, un Isfham o un Moud Mashad.Sono meno pregiati, forse, dei tappeti anodo più fitto, ma l’aspetto è comunquemagnifico e la compattezza delle fibreforma un vello piacevole al tatto. Se invece la destinazione è in casa o inuna camera d’albergo (dove comunquec’è quasi sempre una moquette, ed iltappeto ha funzioni puramente decora-tive) possiamo scegliere tappeti più finie delicati, come molti cinesi o indiani,anche in seta.

Piccoli accorgimenti per una grandedurataCome tutte le cose naturali, il tappetorichiede qualche attenzione, se si vuoleprolungarne la durata in condizioni otti-mali. Soprattutto se è in un luogo dipassaggio, o battuto dal sole, sarà beneogni tanto spostarlo quanto basta perevitare che la zona più esposta siasempre la stessa. Spesso bastano pic-coli spostamenti per allungarne la vitaanche del doppio; e – provare per cre-dere! – se fatti con accortezza, peresempio girandolo di 180°, nessuno sene accorgerà.Ovvio che è meglio evitare di disporlinei luoghi più “calpestati” o pericolosied un altro accorgimento è quello dievitare di disporvi sopra delle piante,anche se in vasi assolutamente imper-meabili. È praticamente impossibile bagnare lepiante senza versare neppure qualchegoccia d’acqua, pericolosa culla di muffeed altri funghi. Anche se sul tappeto viene versata ac -cidentalmente dell’acqua, bisogna asciu-garlo subito, eventualmente aiutandosicon un phon.

chi ve l’ha venduto, se è un buon com-merciante, è in grado di darvi tutta l’as-sistenza che desiderate, per anni edanni.Il tappeto di pregio è un elemento didistinzione e indice di classe; ma so -prattutto in ambienti dove è sottopostoa un utilizzo “intensivo” (per esempio inalberghi e locali pubblici) è esposto apericoli di maltrattamento più alti dellamedia.

Tappeti in funzione del calpestioEcco quindi che si presentano diversiproblemi, primo fra tutti quello dellascelta.

Per i tappeti moderni, il problema èrelativo: è facile trovare manufatti natiapposta per l’heavy duty, resi moltoresistenti da una sapiente miscela difibre sintetiche e naturali. Più difficile è trovare la bellezza e lafantasia che una tradizione più che mil-lenaria ha sviluppato per i tappetiorientali. Esistono delle ottime imitazioni, ma l’o-spite dall’occhio esercitato ve de subitola differenza tra un tappeto tradizionale,annodato a mano, ed un tappeto pro-dotto dalle macchine. Se vogliamo un autentico tappeto arti-

Tecnologie

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Il “LABORATORIO SMG SERVICE” diMatteo Spataro - Via Einstein 8 - Sere gno(MI), ha deciso di incrementare la suacapacità lavorativa attrezzando il propriolaboratorio con la nuova lavatappeti Ma -cleca Total by Catinet fornitagli dall’im-portatore LAVASECCO 1 ORA SRL diCafasse (TO), unitamente ad uno stagedi circa una settimana sul lavaggio deltappeto e l’uso corretto della macchinapresso la sua sede di Cafasse.Il laboratorio del Sig. Matteo Spataro giàtrattava i tappeti, supportato in parte daun suo fornitore.In quel modo, il Sig. Spataro non potevaesprimersi al meglio come qualità e comeservizio ed ha deciso l’acquisto dellanuova “Macleca Total” by Catinet, un’at-trezzatura indispensabile a piccoli emedi laboratori o a gruppi di lavan-derie associate, che non solo risolvebrillantemente il lavaggio dei tappeti, maconsente anche di aumentare in modomolto significativo sia il numero dei tap-peti che il numero dei propri clienti, vistoche il tappeto crea anche fidelizzazione.

Il Sig. Spataro ci ha già confermato chesono aumentati anche gli articoli comepiumoni – giacche piuma – pelli ecc. ecc.nel proprio laboratorio di Seregno. In modo particolare è orgoglioso dellaqualità offerta dalla “Macleca Total”. Macleca Total by Catinet commercializza-ta dall’importatore Lavasecco 1 Ora Srl èun’attrezzatura unica e assolutamentevalida per aumentare il benessere nellenostre aziende e togliendo fatica e dipen-denza da altri ed aggiungervi maggiorvalore.In una sola attrezzatura con dimensioniridotte (larghezza m 3,70 profondità m1,40 altezza m 1,80) sono concentratetre lavorazioni: battitura con aspirazione- lavaggio e risciacquo - centrifuga a1300 giri min. Eccone le caratteristiche; produttività dicirca 50 tappeti giorno - qualità eccezio-nale - frange bianche - costruita intera-mente in acciaio inox - risparmio energe-tico - risparmio acqua.È rimasto ben poco da dire; a buon inten-ditore ……………….

Il lavaggio del tappetocontinua la sua crescita

Informazione commerciale

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MarketingAnche chi ha poca o nulla esperienzapuò affrontare questo redditizio merca-to, traendone interessanti utili con pocafatica.Il primo passo è trovare un buon labo-ratorio specializzato: su queste pagi-ne ve ne proponiamo alcuni.È molto importante che il laboratorionon solo offra garanzie di qualità nel la -vaggio, ma sia anche affidabile per pun-tualità e precisione nelle consegne.

Prima di scegliere un laboratorio, è be -ne visitarne due o tre, verificando pro-cessi di lavoro, servizi ausiliari – comeriparazioni e finissaggi - e smistamentodelle merci.È importante farsi spiegare le principaliproblematiche nell’accettazione: più“bravi” sarete voi a distinguere i proble-mi posti dal tappeto che vi affida il cli -ente, più facile sarà il lavoro per tuttied eviterete che un tappeto irrimedia-bilmente macchiato o rovinato facciadei giri a vuoto. In ogni caso, se alcuni problemi non so -no risolvibili o comportano un costofuori dall’ordinario, il buon laboratorio viavvisa, prima di procedere, in mo doche abbiate l’autorizzazione del cliente.Può sempre succedere, anche ai piùpreparati, di rovinare un tappeto; verifi-cate che il vostro laboratorio sia assicu-rato; potrà evitare noie e contestazioniin seguito.

In ogni caso, il laboratorio dovrebbeoffrirvi un piccolo corso sui tappeti e laloro manutenzione, prima di cominciare.

Fate pubblicità; sono soldi cheritornano, moltiplicati

I vostri clienti non possono certo in -dovinare che trattate tappeti; dovetefarglielo sapere, e ricordarglielo in con-tinuazione.La vostra vetrina è il mezzo principaleper farlo: un autoadesivo sulla vetrinaviene visto da tutti i vostri clienti e daifrequentatori di altre lavanderie checasualmente passano davanti al vostroesercizio. Chissà, potrebbe portarvinuova clientela anche per i capi d’abbi-gliamento.Una scritta è meglio che niente, maun’immagine vale mille parole: la fotodi un bel tappeto aumenta l’efficaciadell’adesivo.Se offrite servizi accessori, come picco-le riparazioni o autentici restauri, ditelosulla vostra pubblicità. Può essere lo stimolo determinante adaffidare a voi il tappeto.Soprattutto all’inizio di questo nuovoservizio, stampate dei volantini e fa telidistribuire nelle casella della po sta dellavostra zona. Un’offerta promozionale,come uno sconto, aumenterà di moltola resa della pubblicità e contribuirà afarvi conoscere nella vo stra zona – nondimenticate di citare i vostri abitualiservizi – ma attenzione: date un termi-ne all’offerta, o vi troverete richieste disconti anche do po 10 anni.Anche qui, il vostro laboratorio puòaiutarvi, sia con materiale pubblicitario,sia con preziosi consigli.

Il “Business” Tappeti: come affrontarlo al meglio

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TOSCANA

VENETO

UMBRIA

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FALVO

È noto che le pelli scamosciate sono impregnate deigrassi di concia che conferiscono vivacità di colore eduna mano morbida e vellutata.È altrettanto noto che il lavaggio a secco scioglie i gras-si di concia delle pelli, le decolora e le inaridisce.

ACQUA RENNAlava le renne con acqua, elimina lo sporco senza scio-gliere i grassi di concia, evita la distillazione del solven-te, lo smaltimento dei rifiuti e la riconcia per nebulizza-zione.

ACQUA RENNAè la tecnologia vincente per lavare le pelli scamosciate.

I tappeti possono essere lavati a secco o ad acqua.Per il lavaggio ad acqua il detergente consigliato èNONSTINGO che, oltre a lavare, evita la migrazionedei colori più scuri verso quelli chiari.

Per il lavaggio a secco si consiglia il detersivo DETERSOFT TAPPETI.

SpecialePelli e tappeti

In periodi duri, come quello che stiamo vivendo, molti pulitintori cercano disperatamente nuove fonti di reddito, ed una può essere appunto un servizio di puliture per pelli e tappeti. Alcuni avventurandosi in questo “terreno minato”

in proprio, sfruttando magari un’esperienza specifica acquisita in un laboratorio;altri più semplicemente affidandosi a laboratori.

In ogni caso, produttori di macchine e di ausiliari chimici hanno fatto molto per rendere questo lavoro più facile e leggero, garantendo qualità e risultati.

In queste pagine DETERGO dedica a questi imprenditori uno spazio per parlare dei propri prodotti e innovazioni,

rivolgendosi a piccoli e grandi laboratori e, in alcuni casi, a semplici negozi.

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FIMAS

Manichino capospalla serie Fimas 314Il modello Fimas 314.00 è un manichino automaticomultifunzione per la stiratura di giacche, giubbotti, capiin pelle e capispalla in genere. Provvisto di un program-matore elettronico questa macchina permette di pro-grammare e controllare i tempi e le differenti funzioniper ogni singola fase di lavoro.Il manichino è regolabile in altezza ed è possibile aseconda dei capi da stirare escludere il bloccaggio dellepale, sia laterali che frontale o posteriore.Un motore davvero potente –3hp di potenza- garantisceuna uniforme ed efficiente azione di tensionamento e disoffiaggio. Parlando di capispalla questo manichino, op -portunamente accessoriato, è particolarmente indicatoper i capi in pelle e per capi in tessuto pesante o rigido,giacconi, giubbotti in jeans, ecc.-

Naturalmente è possibile regolare e ridurre la potenzadel soffiaggio e del tensionamento per la stiratura dicapi normali o particolarmente delicati. La macchina èprovvista di una grande batteria di surriscaldamento, diassoluta importanza, perché permette di surriscaldaresia il vapore, durante l’erogazione, e sia l’aria del sof-fiaggio, in modo da asciugare perfettamente il tessutoper un risultato impeccabile.Il manichino multifunzione SERIE 314 è una macchinamolto versatile ed ergonomica con un’alta produttività econ il grande vantaggio di poter essere utilizzata per sti-rare qualsiasi tipo di capispalla: questo fa si che, essen-do una macchina importante nell’economia della lavan-deria, venga utilizzata al 100%, senza tempi morti, conla garanzia di aver effettuato un investimento realmen-te produttivo ed ammortizzabile in tempi brevi.Manichino capospalla serie Fimas 379Il modello Fimas 379 è il manichino ideale per la finitu-ra di tutti i capispalla da uomo, donna e bambino.La versione 379.10 è stata progettata ed elaborata inparticolare per la stiratura di capispalla in pelle.Queste le caratteristiche principali del nuovo manichino:• regolazione automatica dell’altezza• bloccaggio e tensionamento del capo• bloccaggio laterale – su richiesta - con estensione

delle maniche

• cicli di stiratura automatici, semiautomatici e manuali• motore ventilatore maggiorato• batteria di riscaldamento potenziata.Queste funzioni garantiscono una qualità di stiraturamolto alta per i diversi capispalla da trattare: polo, T-shirt, giacche, giubbotti, abiti da donna, impermeabili esoprabiti e ogni altro tipo di capo lungo.Per quanto riguarda i capi in pelle, la combinazione dellatensionatura e dei vari bloccaggi, unitamente al poten-te flusso di aria calda fa si che il capo venga rigeneratoa fondo, restituendo al materiale elasticità e freschezza.Appositi programmi permettono di impostare la stiratu-ra con tempi e modalità specifiche per i differenti capi edifferenti tessuti.La vaporizzazione, effettuata sul capo saldamente bloc-cato e leggermente in tensione, permette di eliminaretutte le grinze e le stropicciature, dopo di che, grazieall’azione sempre del vapore, unito al soffiaggio di ariacalda ed infine con un soffiaggio potente ed uniforme, siottiene una stiratura finale perfetta.Anche questo modello non necessita di personale quali-ficato per poter essere utilizzato al meglio con ottimirisultati: una volta piazzato il capo nel modo corretto, ilciclo automatico svolge tutte le operazioni, controllateelettronicamente, dalla ricerca della giusta altezza, siaverso l’alto che verso il basso, alla sequenza e duratadelle varie fasi di stiratura.Una rotazione a 180 gradi permette inoltre di controlla-re il capo, sia durante la stiratura che a fine ciclo, pereventuali ritocchi possibili, attivando le funzioni manua-li di vaporizzazione e/o soffiaggio.Il gruppo bloccaggio fianchi è dotato, di serie, di unacoppia di pinze, posizionate nella parte posteriore, re -golabili in estensione ed eventualmente rimovibili senon necessarie, che si rivelano molto utili ed efficaci peril bloccaggio degli spacchi laterali.Come optional inoltre può essere fornita una nuova cop-pia di pinze avvolgenti, applicabili agli estensori latera-li, che consentono un ulteriore bloccaggio del capo du -rante la trazione ed il soffiaggio, in modo di avere tuttele parti del capo perfettamente in tensione: molto effi-cace per i capi in pelle.Grazie alla sua notevole estensione in altezza, il modelloFIMAS 379 può essere utilizzato anche per la stiratura diabiti da sposa o di altri indumenti particolarmente lunghi.Tutti gli operatori possono visionare le nostre apparec-chiature da stiro ed effettuare personalmente test di sti-ratura nella Show Room del nostro Stabilimento diVigevano (Pv).

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LAVASECCO 1 ORA

IL CONTINUO TRAINO DEL TAPPETO

L’attuale crisi che ha colpito tutti i settori ha portatoanche nel nostro settore la chiusura di molte unità rie-quilibrando l’eccessivo numero di lavanderie presenti inItalia, avvicinandosi sempre di più alle medie degli altristati europei.Tutto questo, se per alcuni è stato un problema, ad altrista consentendo un nuovo vento che ispira nuova orga-nizzazione e miglioramento nonché ampliamento deiservizi offerti alla propria clientela. Cosa da non sotto-valutare è l’indipendenza sulle lavorazioni effettuatedirettamente senza dover ricorrere a fornitori che nonriescono a modificare la propria qualità e il proprio ser-vizio anche come rapidità nella riconsegna, tutto ciòporta anche ad un valore aggiunto che viene a restarein azienda e che consente l’ampliamento della propriaclientela e del fatturato.Oramai molti laboratori e gruppi di lavanderie consor-ziati hanno deciso di munirsi delle attrezzature per lapulizia del tappeto proprio per quanto detto in prece-denza.Tutti coloro che hanno acquistato le attrezzature Catinetper la pulizia del tappeto fornita dall’importatore“Lavasecco 1 Ora Srl” che fornisce anche, presso la suasede di Cafasse (TO), corsi per la pulizia del tappeto el’uso corretto delle attrezzature, sono rimasti entusiastie hanno tutti confermato l’aumento del numero dei pro-pri clienti e l’aumento di fatturato che consente adognuno il giusto ammortamento delle attrezzature.La linea Catinet importata da “Lavasecco 1 Ora Srl” consede in Cafasse (TO) è costruita interamente in acciaioinox e offre una qualità di costruzione e di risultato fina-le di pulizia dei tappeti eccezionale, anche riguardo alrapporto qualità/prezzo non ha eguali. Sono attrezzatu-re a bassissimo onere di manutenzione e che rispettanorisparmio energetico e consumano circa il 40% in menodi acqua. La loro costruzione è stata sempre curata dal-l’ingegnere Ramon, il quale ha un’esperienza che risalea circa cinquant’anni fa in quanto la sua famiglia dasempre a Barcellona (Spagna) si è interessata di puliziadei tappeti.Catinet, nel mondo è l’azienda in assoluto più accredi-tata nella fabbricazione di qualità delle attrezzature peril lavaggio dei tappeti, da sempre artigiani o altre azien-de hanno tentato di copiare o addirittura eguagliare laqualità della costruzione e l’efficienza del lavaggio diCatinet, ma dobbiamo dire con scarsissimi risultati.Offriamo da macchine compatte come Macleca Total eCatinet Total che offrono nella stessa macchina compat-ta ben tre macchine assemblate ovvero: battitappeto –centrifuga e lavaggio con risciacquo che possono lavareda tappeti di larghezza massima da mt. 2,50 a mt.3,20, a macchine separate come battitappeto – centri-fughe – treni lavaggio che possono soddisfare fino atappeti larghezza massima mt. 4,00/4,40, tavoli per lapettinatura, l’aspirazione, l’arrotolamento e la confezio-ne da mt. 3,00 a mt. 4,00 con optional per la misura-zione automatica dei metri quadrati del tappeto, forniper l’asciugatura a deumidificazione oppure tramite cal-daie (questi ultimi su misura) da mt. 10,00 a mt. 20,00corredati di catena automatica per il trasporto del tap-peto e ascensori automatici che permettono la salita ela discesa del tappeto in automatico in caso di posizio-namento del forno, in altezza e tutte le soluzioni perl’accurata lavorazione del tappeto.

Insomma pensiamo di non esprimerci male dicendo cheCatinet importata da “Lavasecco 1 Ora Srl” è l’unicaazienda in grado di mettere nelle migliori condizioni peril lavaggio dei tappeti qualsiasi tipo di azienda dal pic-colo e medio laboratorio al più grande, dalla piccolacatena di negozi a gruppi di negozi associati, da piccolia grandi importatori o rivenditori di tappeti, garantendoad ognuno un miglioramento corposo e ben visibile delproprio lavoro, un'eccezionale soddisfazione per il risul-tato qualitativo e la riscossione dei complimenti dellapropria clientela.A tale proposito invitiamo gli interessati a visionare eprovare le attrezzature presso la sede di Lavasecco 1Ora Srl in Cafasse (TO).

PONY

Come tutti i capi, anche quelli confezionati in pelle,dopo un trattamento di pulitura e rigenerazione hannobisogno di essere stirati.Pony propone una selezione di macchinari particolar-mente indicati per questo utilizzo.La pressa pneumatica denominata P3 è una pressa stu-diata appositamente per la finitura delle pelli. Le ridot-te dimensioni del piano (cm 32 x 70 x 25) permettono

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di pressare agevolmente le varie parti dei capi. Il pianosuperiore è rivestito in teflon, riscaldato elettricamente,con regolazione digitale della temperatura da 80 a250°C. Il piano inferiore, imbottito e rivestito in telaspeciale, non è riscaldato. La macchina viene fornitapredisposta per collegamento elettrico e ad aria com-pressa. Anche la pressa della serie BRAVA, mod. BP/UL, è ido-nea per la stiratura delle pelli. Il piano è di forma universale (cm 119 x 36 x 22) conpiano superiore in acciaio inox, riscaldato a vapore enon vaporizzante. Il piano inferiore è imbottito e aspi-rante. La BP/UL è prodotta in versione autonoma oppu-re per collegamento a fonti esterne di vapore, aspirato-re e aria compressa.Su queste presse è possibile richiedere il temporizzato-re per la chiusura dei piani, che permette di mantenerecostanti le fasi di stiratura, rendendo omogeneo l’aspet-to del capo trattato.Nella gamma dei manichini troviamo il mod. MG, conventilatore potenziato, ideale per la stiratura di giacchee cappotti in pelle, predisposto per il collegamento afonte esterna di vapore. I cicli di stiratura sono control-lati tramite un microprocessore con 10 programmimemorizzabili. Il castello girevole facilita le operazionidi posizionamento del capo e di controllo della stiraturasui tutti i lati.Più performante, il manichino Formplus con tensioneverticale rappresenta il top della gamma per la stiratu-ra di capi in pelle. L’alta qualità di stiratura è garantitadallo speciale tensionamento del capo e dal potenteflusso di aria calda. Il posizionamento del castello avvie-ne in modo automatico, grazie ad una fotocellula. I cicli sono regolabili e memorizzabili tramite sistemacomputerizzato. È predisposto per collegamento a fontedi vapore. Viene prodotto in due versioni:

FORMPLUS/SDotato di serie di sistema PLC per la gestione persona-lizzata dei cicli, con 10 programmi memorizzabili.Castello girevole a 270 gradi e pinze pneumatiche late-rali e posteriore per fermare gli spacchi.FORMPLUSCon scheda elettronica per il controllo dei cicli di stira-tura, con 10 programmi memorizzabili. Disponibile nellaversione con castello fisso, oppure con castello girevolea 270 gradi.

Per entrambi, a richiesta è disponibile il Gruppo ferro dastiro vaporizzante, riscaldato a vapore (All-Steam) per iritocchi.Per quanto riguarda i trattamenti di smacchiatura nellanostra produzione annoveriamo la tavola smacchianteJOLLY, corredata di pistole e relativi serbatoi per prodot-ti smacchianti e per l’asciugatura. Per le operazioni di ingrasso e verniciatura di pelli erenne vengono montate specifiche pistole per distribui-re uniformemente i prodotti.Adeguata alle più severe normative, la cabina di smac-chiatura ecologica SPOTMASTER è dotata di un gruppodi filtri a carboni attivi, di serbatoio a pressione per pro-dotti, di pistole a spruzzo ed a spazzola. La cabina dismacchiatura è totalmente in acciaio inox e dispone diilluminazione interna. Il potente aspiratore è previstoper il funzionamento continuo o attivato tramite peda-le.Per maggiori informazioni Vi invitiamo a contattare ilnostro Ufficio Commerciale o la nostra rete di vendite eassistenza.

RENZACCI

MACCHINE PER TRATTAMENTO DI CAPI IN PELLEL’analisi del miglior trattamento a cui sottoporre i tipi dicapo in oggetto merita una particolare attenzione poi-ché nell’ambito dei 108 paesi nel mondo in cui la REN-ZACCI è presente abbiamo potuto seguire con interes-se nel corso degli anni clienti che hanno trattato pelli,pellicce e tappeti utilizzando tanto i nostri macchinariche impiegano percloroetilene come quelli che lavanoad acqua o con solvente ad idrocarburo.

Le innumerevoli esperienze vissute ci hanno fatto capi-re che se si vuole dare un giudizio equilibrato sull’argo-mento è necessario innanzitutto chiarire che nondeve essere in discussione se è possibile riuscireo non riuscire a trattare un capo in pelle con unapiuttosto che con l’altra tecnica, MA PIUTTOSTOQUALE SIA LA TECNICA E LE TECNOLOGIE CHE CON-SENTANO DI FARLO NEL MODO PIÙ SICURO, SEMPLI-CE, CHE DIA RISULTATI DI ALTA QUALITÀ E CHE SIA ILPIÙ ECONOMICO PER IL PROFESSIONISTA DEL LAVAG-GIO (questi sono i veri fattori che interessano gliimprenditori del nostro settore!!).

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E sulla base di questo giusto modo di procedere è inne-gabile che allo stato attuale delle cose, gli innumerevo-li tests che abbiamo condotto tenendo conto degli obiet-tivi sopra indicati ci hanno fatto propendere decisamen-te per i solventi a base di idrocarburo, noti anche sottoil nome di K.W.L.Sotto l’aspetto strettamente legato ai risultati di lavag-gio su pelli e pellicce, le prove effettuate hanno confer-mato la grande flessibilità di impiego di questo solven-te, utilizzabile con ottimi risultati a partire dalle pelligrezze per arrivare ai capi finiti; per continuare con pel-licce di visone, scamosciati, montoni rovesciati, renneetc...È importante sottolineare che con questo solvente, adifferenza di quanto accade utilizzando altre alternative,si ottengono ragguardevoli risultati con capi misti inpelle (es.: capi in pelle con colli o altre parti in lana, capicon materiali diversi accoppiati con colle o tipi di confe-zionamento ad alto rischio di solubilità o deformazione)ed altri tessuti in similpelle che con altri metodi alza-no notevolmente il rischio di rovinare il capo e/oaumentano in modo esponenziale i costi legati allavaggio ed alla stiratura.Da un punto di vista qualitativo possiamo affermare poiche vengono esaltate le caratteristiche più pregiate delmateriale trattato come elasticità, morbidezza, lucen-tezza, colore e dimensioni.Tutte queste caratteristiche vengono preservate neltempo e non solo per uno o due lavaggi.La sua bassa aggressività inoltre consente di essereparticolarmente rispettosi delle fibre delicate proteg-gendone la naturale morbidezza ed i colori.Si evitano così fastidiosi fenomeni di scolorimento par-ziale o totale dei capi.Questa bassa aggressività non significa però ridu-zione o declassamento del suo potere lavante, cheinvece proprio per la sua affinità molecolare èprofondo ed efficace.Questi ottimi risultati in termini di lavaggio sonolegati ad un minor costo di esercizio rispetto adaltre alternative attualmente proposte, special-mente se prendiamo in esame l’intero ciclo dipulizia del singolo capo dall’inizio fino alla sua sti-ratura.Per non parlare poi del consumo d’acqua, aspettomolto importante ormai per moltissimi paesi e per

l’Italia in particolare.Altro grande risparmio si consegue nella fase di asciu-gamento e sopratutto nei tempi di stiratura che risulta-no molto più contenuti e ridotti. Non bisogna poi trascurare quei costi che solo inapparenza non sono monetari, vale a dire quellilegati all’impatto ambientale, data la sua bassasolubilità nell’acqua, la sua biodegradabilità ed ilfatto di non produrre né effetto serra né riduzio-ne della fascia dell’ozono.Degni di particolare nota sono inoltre i grandi vantaggisia in termini di salute dell’operatore che di trattamentie smaltimenti dei residui di lavaggio, dato che questosolvente viene classificato come prodotto non tossico esi pone senza dubbio come il più ecologico tra i solven-ti attualmente disponibili nel mercato.È noto infatti che un professionista esperto e responsa-bile non può scordarsi che anche trattamenti e smalti-menti hanno un costo che l’ambiente non può pagare.E questo è particolarmente importante nel caso dei sol-venti a base di idrocarburo, utilizzati dalla RENZACCISPA in macchine di ultima generazione che si contrad-distinguono per la loro capacità di dare risultati di altis-sima qualità privilegiando al tempo stesso semplicità,economicità d’uso e grande rispetto per la salvaguardiadell’ambiente e della salute dell’operatore.Questo in altri termini significa anche assenza di emis-sioni verso l’ambiente esterno, sia in forma liquida chegassosa e quindi l’operatore non manipola mai capi inpelle ancora bagnati od umidi.

Riteniamo quindi in conclusione che specialmente inquesti momenti così importanti per l’economia delnostro settore sia arrivato finalmente il tempo di segui-re la realtà dei fatti e dell’esperienza piuttosto che quel-lo sempre più costoso e pericoloso delle “fantasiose chi-mere”.

TREVIL

Attrezzature per il trattamento e lo stiro di capi inpelle e pelliccia.Trevil propone diversi prodotti idonei alla manutenzionedella pelle e, con un’esperienza trentennale nei settoridella cura del tessile e della confezione, può offrire solu-zioni personalizzate ai manutentori specializzati.Il manichino Treviform nella versione “per pelle” è idea-le dopo la concia in bottale: permette di tendere il capoe tenerlo chiuso anche se sono stati staccati i bottoni,permette di gonfiarlo e ruotarlo di 360° per procederecon la spazzolatura su tutti i lati, stirando allo stessotempo le fodere dall’interno senza schiacciarle.

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Ferro Trevitron a controllo digitale della temperatura per la stiratura delle fodere

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Il particolare software di controllo sviluppato da Trevilpermette di mantenere il capo in tensione mentre ilventilatore lo gonfia per tutto il tempo necessario edeffettuare il trattamento. Il controllo elettronico rendemolto precisa la regolazione del soffiaggio.Per la stiratura della pelle è possibile inoltre impiegareuna pressa Trevilpres per pelli con piano superiore luci-do e termostatato, per un controllo accurato della tem-peratura che non danneggi il materiale naturale.Per la cura di piccoli particolari in pelliccia come colli ebordure, Trevil dispone di speciali caldaie a vapore conpistola. Questo tipo di prodotto è particolarmente utilein lavasecco, prima della riconsegna al cliente, per rav-

vivare il pelo nel caso si fosse schiacciato, come spessoaccade se il capo ha subito molte manipolazioni o èrimasto appeso a lungo. Per il lavandaio che si volesse cimentare con questaoperazione raccomandiamo cautela: prima di vaporizza-re una pelliccia è sempre consigliabile avere ricevutoun’adeguata formazione su come effettuare l’operazio-ne senza danneggiare il capo.Più in generale, per la stiratura delle pellicce, sarà pos-sibile utilizzare uno dei tavoli Trevil con ferro elettrova-pore, eventualmente a controllo digitale della tempera-tura, per stirare le fodere interne e prevaporizzare ilpelo prima dello stiro a rullo.

Il manichino Treviform “per pelli”

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GIRBAU

LAVACONTINUA TBS-50 GIRBAU: LA PIÙ VERSA-TILE SUL MERCATOLa lavacontinua TBS-50 di Girbau è composta da uninsieme di cesti che formano un sistema monoblocco. Icesti sono uniti mediante un sistema brevettato, privodi saldature.I bagni di lavaggio sono separati da due giunti EPDM dilunga durata.Ognuno dei moduli, con una capacità di 50 kg di bian-cheria, è formato da cesto interno e cesto esterno. In tal modo, tutti i moduli sono uguali e non esistonomoduli costituiti solo da cesto interno, pertanto la con-figurabilità della lavacontinua è massima: possibilità diimmissione ed estrazione acqua in tutte le camere, pos-sibilità di riscaldamento in ogni camera, etc. Questacaratteristica la rende estremamente versatile, in gradodi adattarsi alle specifiche esigenze di ciascun cliente.

VANTAGGI DEL SISTEMA MODULAREIl sistema a moduli separati garantisce in particolaredue importanti vantaggi:1. EFFICACE AZIONE MECCANICA: le 7 pale di sbattimen-

to in ogni cesto ed il trasferimento dall’alto della bian-cheria mediante cucchiaio danno un’ineguagliabile

azione meccanica ed un processo di lavaggio efficace;2. MAGGIORE IGIENICITA’: la separazione dei bagni ed

il trasferimento della biancheria con un cucchiaiorende minima la contaminazione tra bagni successivi.

SISTEMA DI LAVAGGIO INTEGRATO GIRBAUGirbau offre una gamma completa di prodotti per la rea-lizzazione di un impianto di lavaggio integrato: con-veyor di carico, lavacontinua da 5 a 12 camere, pressaestrattrice, traslatore/elevatore, essiccatoi passanti consistema brevettato SPIROTILT, sistema informatico dicontrollo e gestione di tutto il processo.Tutte le apparecchiature sono prodotte nelle fabbricheGirbau, con massima garanzia di qualità ed affidabilità.

SpecialeLavatrici e lavacontinue

Lavatrici e lavacontinue sono l’elemento centrale di ogni lavanderia, piccola o grande che sia; dal loro funzionamento dipende la qualità del pulito,

i costi di acqua ed energia, la produttività dell’impianto. Queste macchine sono usate per lavare (soprattutto biancheria piana),

ma anche per essere noleggiate (lavanderie self service) ed alcune versioni anche per l’abbattimento della flora batterica,

per il trattamento estetico di jeans ed altre funzioni. Su questo numero, DETERGO dedica uno spazio ai produttori di queste macchine,

per illustrare novità e certezze della loro produzione.

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SERVIZIO TECNICO REMOTOAl fine di prestare un servizio sempre più efficiente edefficace ai propri clienti, GIRBAU ha messo a punto ilnuovo SUPPORTO REMOTO GIRBAU: una soluzione checonsente al servizio tecnico di collegarsi mediante unaconnessione ADSL ad una qualsiasi apparecchiaturadell‘impianto di lavaggio (lavacontinua, pressa, essicca-toio, conveyor, etc.) per conoscere o risolvere eventua-li anomalie senza doversi recare sul posto.Mediante questa connessione si riduce il tempo di dia-gnosi e soluzione di eventuali anomalie.

IMESA

LA LAVATRICE INTELLIGENTE

La regina indiscussa della lavanderia è, senza alcundubbio, la lavatrice, cioè la macchina intorno alla qualegira tutto il processo della lavanderia.Le lavatrici moderne sono tutti performanti, funzionanocon fattori G elevati e sono equipaggiate con le ultimetecnologie relative a meccanica ed elettronica; è ovvio,quindi, che chiunque si trovi a dover scegliere la mac-china ideale per la propria lavanderia incontri serie dif-ficoltà nel capire quale sia la più adatta alle proprie esi-genze. Quale è la funzione principale della lavatrice? La rispo-sta è alquanto ovvia: lavare. Sì, ma questa operazionenon è poi così semplice visto che i capi sono diversi erichiedono trattamenti particolari al tipo di tessuto, alcolore, al tipo di sporco, alla loro destinazione d’uso. Lalavatrice ideale, a questo punto, diventa quella che per-mette alla lavanderia di trattare con sicurezza qualsiasicapo.

Grazie ad IM8, il nuovo computer IMESA di serie sututte le lavatrici, è possibile creare programmi di lavag-gio Ad Hoc per ogni indumento. IM8, infatti, permettedi creare, nominare e memorizzare, nella versione stan-dard, fino a 200 diversi programmi di lavaggio e, sefosse necessario, la memoria può essere espansa, comein un qualsiasi PC. Scorrere una lunga lista di program-mi, però, è indubbiamente noioso e richiede, ovviamen-te, tempo, è per questo motivo che IM8 ha previsto unalista preferiti: 10 programmi con avvio rapido di cui 5sono selezionati dall’utente, 5 sono selezionati dallamacchina sulla base di quelli più utilizzati. Poiché la lavatrice è il cuore della lavanderia, non ci sipuò permettere un fermo macchina prolungato; grazieal sistema di teleassistenza da remoto via GSM, la lava-

trice è costantemente in contatto con il server IMESAper comunicare qualsiasi imprevisto. Non appena ilcomputer rileva un’anomalia, invia un segnale al servi-zio di assistenza tecnica IMESA, il quale immediatamen-te rimbalza l’informazione, insieme ad un diagrammaper l’identificazione e la soluzione del guasto, al centrodi assistenza tecnica assegnato alla macchina. Graziealla comunicazione via GSM, il CAT di riferimento puòprocedere alla diagnosi del guasto da remoto, interro-gando la macchina, per individuare subito la causa delproblema e, se necessario, recarsi presso la lavanderiacon il pezzo di ricambio necessario. I vantaggi di questosistema sono innumerevoli e si traducono soprattuttonella rapidità di intervento che, a sua volta, determinauna riduzione dei costi di assistenza e, soprattutto, lasicurezza di evitare lunghi fermi macchina e quindi costiaggiuntivi per la lavanderia.

Un altro tema di particolare importanza è il risparmio intermini di acqua, energia, detergente. La nuova lavatri-ce IMESA serie LM è stata concepita per ridurre al mini-mo i consumi di acqua: la valvola di scarico è postasubito sotto la vasca sul fronte della lavatrice, in mododa evitare che venga sprecata acqua per riempire ancheil tubo di scarico, inoltre, la macchina è stata studiataper poter lavorare a mezzo carico. Quando non c’è bian-cheria sufficiente per completare il carico della lavatriceè possibile selezionare uno dei programmi creati per ilmezzo carico risparmiando così sia sui livelli d’acquautilizzati che sul carico detergente. Quando viene crea-to un programma per il mezzo carico dalla funzioneEASY PROG, infatti, il computer automaticamente ridu-ce i livelli dell’acqua e il dosaggio automatico del deter-gente. IM8 comunica con le pompe detergente collegate allamacchina, in questo modo il dosaggio del detergenteviene fissato una sola volta al momento della creazionedel programma evitando così imprecisioni o un consu-mo eccessivo di detergente che si traduce, poi, non soloin costi di consumo maggiori, ma anche in risultati dilavaggio non ottimali. Il computer IM8 è dotato di touch screen, sul qualeappaiono tutte le istruzioni necessarie alla selezione edavvio del programma. Anche se il computer usa icone diimmediata comprensione, il software è stato tradotto inpiù di dieci lingue per rendere facile l’interrazione con lalavatrice a tutti. Fra le lingue disponibili, oltre ovvia-mente all’Italiano, ci sono le classiche lingue internazio-nali (francese, inglese, tedesco, spagnolo) ma ancherusso, croato, ungherese, olandese, polacco, arabo, … emolte altre possono essere implementate. IMESA ha lavorato per fornire ai propri clienti un verorisparmio, cioè una macchina affidabile e moderna, chefacilmente risponde a tutte le esigenze della lavanderia.

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KANNAGIESSER

Kannegiesser ha di recente introdotto una nuova gam -ma di lavacentrifughe ottimizzate, la serie Favorit Plus.Le dimensioni delle nuove macchine iniziano con 30 kgper la macchina più piccola fino a 270 kg per la macchi-na più grande. Questa nuova serie comprende alcuniimportanti miglioramenti che permettono un incremen-to del rendimento ed una riduzione dei consumi di ener-gia, quindi i costi di esercizio sono più bassi.

Con il software ottimizzato e la nuova tecnologia diestrazione dell’acqua i consumi di quest’ultima possonoessere ridotti a 8-10 litri per kg di biancheria lavatainvece degli attuali 15-25 litri in funzione degli articolitrattati. Il sistema di pesatura integrato permette l’a-dattamento dei consumi di energia, acqua e prodottichimici al rispettivo peso del carico in lavorazione; inol-tre il tempo di lavaggio totale può essere ridotto ridu-cendo il numero dei cicli di risciacquo con conseguenteaumento della produttività.Le ottimizzazioni dell’ergonomia includono una modificadel layout costruttivo dello sportello interno e l’ingran-dimento dell’apertura dello stesso.La nuova serie offre anche la possibilità di acquisizionedi tutti i dati di esercizio per scopi di valutazione e con-trollo insieme al numero dei lotti effettivamente trattaticome è per esempio necessario in caso di disinfezionetermica di materiale ospedaliero.Le lavacentrifughe “open pocket” della serie Futura so -no disponibili con capacità da 110 kg fino a 260 kg epossono essere caricate anche mediante un sistema dicaricamento a sacchi. Per un processo automatico con produttività molto altaKannegiesser offre la lavacentrifuga PowerSwing dispo-nibile in due dimensioni: la PSW 180 e la PSW 300.Basata su un principio costruttivo completamente nuo -vo, tutta la meccanica composta da tamburo interno edesterno può essere ruotata. Grazie a questo concettocostruttivo la PSW 300 è per esempio in grado di pro-cessare fino a 400 kg di tappeti in nylon oppure fino a300 kg di abiti da lavoro in tessuto misto poliestere-cotone con un solo ciclo. Il caricamento avviene mediante nastro di carico oppu-re tramite un sistema di caricamento a sacchi per ridur-re le operazioni manuali al minimo.

Per quanto riguarda le lavacontinue a ciclo continuoKannegiesser propone la serie PowerTrans, lanciata nel2000. Da allora la PowerTrans è diventata un successoa livello mondiale con circa 700 installazioni in tutto ilmondo, garantendo massima flessibilità e qualità dilavaggio eccellente in combinazione con un trattamentodelicato dei tessuti e questo insieme a livelli di consumoridotti al minimo.

La PowerTrans può essere costruita per ogni fabbisognolavorativo specifico - come macchina classica con tra-sferimento del carico dal basso oppure nell’esecuzionecon trasferimento del carico dall’alto e movimento dilavaggio rotativo della serie PowerTrans Rotaflex. Tutti i modelli sono disponibili nelle capacità da 36 a 100kg con diametri tamburo generosamente dimensionati,rapporti di carico molto vantaggiosi, bagni statici e pa -reti tamburo diritte come nelle lavacentrifughe. La PowerTrans offre quindi la massima flessibilità per farfronte alle alte esigenze poste alla tecnologia del lavag-gio in continuo sviluppo. Una fra le caratteristiche più innovative della Po -werTrans è il sistema del Dry-Transfer: dopo il lavaggioprincipale il carico non viene trasportato nella zona dirisciacquo insieme al bagno non assorbito dalla bian-cheria, ma il bagno viene scaricato nell’ultima cameradel lavaggio principale. I carichi di tutti i tipi di tessutovengono quindi trasportati in modo sicuro nella zona dirisciacquo senza il bagno libero di lavaggio. Grazie a questa tecnica, la quantità richiesta di acquafresca nel risciacquo è considerevolmente diminuita.La nuova serie PowerTransJET con pressa e/o centrifu-ga integrata è nel frattempo stata installata in più di 50lavanderie in diverse nazioni dalla sua introduzione. Il sistema di estrazione JET comprende l’estrazione delbagno libero e del bagno assorbito dalla biancheriaprima del risciacquo con monitoraggio sistematico deiprocessi. Nel caso degli indumenti da lavoro per esem-pio il consumo di acqua si abbassa a meno di cinque litriper kg di biancheria con dei risultati di risciacquo moltosoddisfacenti. Dopo il ciclo di estrazione preliminare,solo il bagno assorbito rimanente deve essere risciac-quato. Come accade ad una spugna quasi asciutta i tes-suti pressati e/o centrifugati assorbono rapidamentel’acqua di risciacquo, con conseguenti ottimi risultati dirisciacquo, tempi ciclo estremamente brevi e il riutilizzodella massima quantità possibile dell’acqua calda dilavaggio per il prossimo ciclo di lavaggio.

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RENZACCI

Parlare della tradizione della RENZACCI SPA nel settoredel lavaggio ad acqua significa ripercorrere oltre 45 annidi studio, ricerca e fabbricazione di macchinari non soloper il settore pulitintolavanderie ma anche per quelloimportantissimo dell’industria per trattamenti di LAVAG-GIO, FOLLATURA, STONE WASHING & JEANS TREAT-MENTS, TINTURA IN CAPO ED IN PEZZA.Sono più di 57 infatti i modelli che gli operatori del set-tore del lavaggio ad acqua possono scegliere all’internodella vastissima gamma della WASHING DIVISIONRENZACCI, dato che nel corso dei tantissimi anni diattività al servizio di questo settore l’azienda ha fornitosoluzioni, innovazioni tecnologiche e risposte in terminidi personalizzazione delle tecniche di trattamento enobilitazione dei capi e dei tessuti tali da contribuire allacrescita e allo sviluppo di una delle parti più importantidell’intera industria del lavaggio.LA LORO STRAORDINARIA ROBUSTEZZA, GLI IN -CREDIBILI SPESSORI DEGLI ACCIAI INOX IMPIE-GATI, le insuperabili prestazioni in termini di qualità dilavaggio, follatura e tintura fornite dal particolare pro-getto del cesto, hanno accompagnato la crescita ed ilsuccesso di migliaia di proprietari di lavanderie indu-striali nei 108 paesi in cui la Renzacci è oggi presente.

Ed è proprio sulla base di questo successo e di questaimportante tradizione che la RENZACCI ha costruito il suc-cesso delle tre nuove linee di macchinari attualmente pro-poste su scala mondiale, facendo delle innovative serie“HS” a supercentrifuga e cesto sospeso; la nuovissimaserie LX E-Speed con centrifuga maggiorata “extra spin”e l’insuperata gamma “LX“ a carrozzeria con strutturamonoblocco rinforzata e centrifuga ottimizzata, tre impor-tantissimi punti di riferimento dell’industria del lavaggio.Queste tre serie infatti, disponibili in una vastissima ericchissima gamma di modelli e versioni che spaziano dai9 Kg (utilissimi per campionature o piccoli lotti per trat-tamenti personalizzati a seconda del cliente) ai 120 Kgdi capacità, coniugano al meglio i tradizionali punti dieccellenza della produzione Renzacci sopra richiamaticon l’innovazione tecnologica ed elettronica che consen-tono di effettuare le famose tecniche di “personal clea-ning” che solo una macchina Renzacci può offrire oggi.Il risultato di questi importanti investimenti in ricerca esviluppo si concretizza nelle serie di macchinari estre-mamente facili da utilizzare dotate di moltissimi vantag-gi in più rispetto alla media delle macchine oggi presen-ti sul mercato, tra le quali vogliamo qui ricordare:

• La superiorità tecnologica del nuovo programmatoreelettronico ECOMPUTER®, con pressoché infinite possi-bilità di impostare a piacere il numero di giri in fase dilavaggio e di centrifuga e di regolare qualsiasi tempo dipausa e di senso di rotazione del cesto.• UNA VELOCITÀ DI CENTRIFUGA POTENZIATA EDUN FATTORE G TRA I PIU’ ELEVANTI NEL MERCA-TO, a garanzia di una grande produttività e di unsensibile abbattimento nei costi di energia, deitempi di asciugatura e di stiratura.• L’innovativo cesto con sistema “AQUAWAVE” per un’a-zione pulente ottimale e personalizzata in funzione delcapo trattato.• Il nuovo sistema contalitri a misurazione bilanciata,per regolare con estrema precisione i livelli di bagno pertrattare i capi e tessuti più delicati, personalizzando i li -velli in funzione del capo lavato.• L’innovativo sistema di regolazione e monitorag-gio continuo delle temperature “ECO-MIX®”, peravere nella botte di lavaggio sempre la temperatura desi-derata per il trattamento dei capi, offrendo così un con-tributo importantissimo per evitare azioni di danneggia-mento e/o caduta di qualità nei risultati di lavaggio consensibile riduzione degli sprechi e consumi di energia.• Le pratiche ed ultraprecise pompe dosatrici saponi,per somministrare i prodotti chimici necessari nelleesatte quantità e tempi richiesti dall’operatore.• L’innovativa e superiore tecnica di progettazione asistema inclinato “SENSOR RAIL®”, che conferisce an -cora più stabilità e permette risparmi di energia e tem -po per eseguire l’intero ciclo.• Il rivoluzionario sistema antivibrazione a doppie so -spensioni attive a bilanciamento di carico convergenteincorporato in tutte le macchine della serie HS. • L’ampio oblò di carico extra large, per caricare anchevoluminosi capi come grandi coperte, piumoni matrimo-niali, coperture sfoderabili di divani e tendaggi in genere. Questo ampio oblò di carico unito ad un cesto a diametromaggiorato ed alettatura ottimizzata consente di eseguirein modo straordinario sia i trattamenti sui capi più delica-ti sia efficaci lavori di campionatura e/o follatura dei capi• L’inverter elettronico a software avanzato perave re ancora più stabilità, minori vibrazioni ed unamaggiore estrazione dell’acqua dagli indumentigrazie anche alla migliore e più uniforme distribuzionedei capi all’interno del cesto.• Il notevole risparmio nei costi e nei tempi di stiratura,grazie all’ampissimo volume e diametro utile di funzio-namento del cesto, che offre la possibilità ai capi di di -sporsi ed aprirsi in maniera ottimale.

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DD32DETERGO GIUGNO 2011

Informazione commerciale

Il sistema più pratico,economico e attualeper l’identificazione deicapi è un prodottoImesa (IRIS=ImesaRadio IdentificationSystem):, è sul mercatoda quest’anno ed èstato recentementepresentato a Verona,nell’ambito del PTEExpo, la fiera dedicataalla terza età.

Il sistema permette,con poche semplicimosse, di identificare ilcapo in modo univoco,evitando errori di riconsegna.

strarne l’uscita oppure un’anten-na da tavolo collegata ad uncomputer per gestire i flussi deicapi in entrata ed in uscita dallalavanderia.

• Degli RFID, simili a piccoli botto-ni, che incapsulati in piccolebustine di tessuto servono a“marcare” il capo in modo univo-co. Ogni RFID è identificato daun numero di serie che è abbina-to al nome del cliente e cheviene letto dal terminale, tramiteavvicinamento al RFID, o dall’an-tenna da tavolo che comunicacon un computer.

Come funziona il sistema?

Il funzionamento del sistema è par-ticolarmente semplice:

• Al momento del ricevimento, alcapo viene applicato un RFID ilcui numero di serie è abbinatoad un cliente. Questo significache ad ogni capo può essereassociato un solo cliente, mentread un cliente possono essere as -sociati più capi.

• La biancheria entrata in lavande-ria rimane tracciata per tutto ilprocesso, dal momento dell’ac-cettazione fino al momento incui viene riconsegnata al legitti-mo proprietario.

• Quando pronta, la biancheria vie -ne riposta su uno scompartimen-to dell’armadio guardaroba, o delcarrello, e la posizione viene regi-strata al computer/terminale. Almomento della riconsegna è suffi-ciente digitare il nome del clientee la spia luminosa (o le spie lumi-

Cos’è IRIS?

IRIS è un sistema completo compo-sto da:

• Un armadio guardaroba, o uncarrello, dotato di spie di segna-lazione per indicare l’ubicazionedei capi quando viene richiamatoil nome del proprietario. L’armadio è componibile per benadattarsi allo spazio disponibilenella lavanderia. Ogni posizioneè segnalata da un RFID perma-nente e da una spia luminosache permettono di abbinare ilcapo di ogni singolo cliente aduna posizione precisa.Il carrello di riconsegna bianche-ria è dotato di 5 ripiani, ognunocon 3 scompartimenti e può fun-gere, oltre che da carrello, ancheda guardaroba.

• Un terminale portatile per la re -gistrazione dei capi in entrata,della loro ubicazione e per regi-

IRISIdentificare il caponon è mai statocosì semplice

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marcatura tradizionale, ma rendemolto più veloce le operazioni diidentificazione e riconsegna.

A chi serve il sistema IRIS?

IRIS trova applicazione in diversisettori:

• In lavanderia, evita errori odimenticanze, sopperisce alladistrazione dei clienti che perdo-no lo scontrino, rende tutto piùveloce e preciso.

• Nell’albergo, consente di segui-re il lavaggio della biancheria euna precisa riconsegna nellecamere cui è destinata, controllail numero di lavaggi usura aiutanella gestione del magazzino.

• In stireria, velocizza e rendepiù precisa la riconsegna deicapi.

• Nella casa di riposo, evitaerrori o scambi nella riconsegna.Consente di monitorare i proces-si di lavaggio e di contare i capisenza aprire il sacchetto; offread ogni utente un report com-pleto sul servizio lavanderia.

nose) si accenderà in corrispon-denza del capo (o dei capi) da ri -consegnare.

• Una volta riconsegnato il capo,sarà sufficiente stampare la rice-vuta di riconsegna, il terminale,infatti, può essere collegato di -rettamente ad una stampante.

Quali sono i vantaggi nell’usare IRIS?

• Costi ridotti: Gli RFID possonoessere utilizzati più volte ed ognu-no di loro costa meno di un caffè.

• Precisione assoluta: il sistemapermette di identificare in modounivoco il capo associandolo allegittimo proprietario, si riduce,quindi, enormemente il marginedi errore nella riconsegna.

• Praticità e velocità d’esecu-zione: applicare il RFID al caporichiede lo stesso tempo della

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Continuando con la sua relazione, ilPresidente Trapani, ha portato l’atten-zione delle Istituzioni presenti su ciòche avviene a monte del processo indu-striale, spiegando che “in ragione degliobiettivi di efficienza e di efficacia dellapropria mission, le industrie del settoresottopongono a preliminare collaudotecnico i prodotti scelti e ne verificanole caratteristiche “in grado di garantirnel’inalterabilità e la resistenza ai processimeccanici, termici, chimici e biologici”.Veri laboratori di ricerca, ha continuatoTrapani, all’interno dei quali, di concertocon i produttori del tessile, le imprese“studiano le soluzioni migliori affinché itessuti rispondano positivamente ai teste possano essere scelti in funzione dellaloro destinazione d’uso”.

Di qui il tema del Convegno, la compa-razione da un punto di vista di impattoambientale tra prodotti tessili e monou-so. Analisi dalla quale è emerso in mo doinconfutabile che il tessuto tessile riuti-lizzabile è vincente lungo tutto il suopercorso di vita: - 53% riscaldamentoglobale (gas a effetto serra); - 30%impoverimento strato di ozono; - 45%ossidazione fotochimica (smog); - 28%acidificazione del terreno; - 95% eutro-fizzazione delle acque.A tali importanti risultati – ha continuatoil Presidente Trapani – si associ il risulta-to del lavoro svolto da gran parte delleaziende associate che ha lavorato in tuttiquesti anni sul perfezionamento del rap-porto di equilibrio fra agenti chimici,meccanici, termici e impatto ambientale,raggiungendo risultati più che soddisfa-centi in termini di riduzione dei consumi:-30% di energia e -60% di acqua.

Vantaggi ambientali che possono essereulteriormente enfatizzati soprattuttocon politiche di sensibilizzazione all’uti-lizzo del prodotto tessile riutilizzabile alposto del prodotto monouso, soprattut-to nei mercati di sbocco dove in terminidi volumi generano un danno economi-co, sociale e ambientale il cui costo nonè immediatamente percepibile.Si pensi ai volumi di carta nei ristorantie negli alberghi e al Tessuto Non Tessu -to utilizzato nelle sale operatorie in cui

Ottimo successo di contenuti e pubblicoper il Convegno “USE&REUSE” organiz-zato da ASSOSISTEMA e svolto giovedì19 maggio a Roma, presso l’Auditorium“Parco della Musica”.Attraverso esso, l’Associazione ha intesosensibilizzare e coinvolgere l’opinionepubblica e la classe politica sull’utilizzodei prodotti tessili riutilizzabili nei mer-cati alberghiero, della ristorazione e sa -nitario.

I lavori si sono aperti con la relazionedel Presidente ASSOSISTEMA, dottorAlessandro Trapani, che ha subito postoin rilievo alcuni argomenti al centro del -la filosofia dell’Associazione: tra essi, laconsapevolezza “che l’impresa è com-petitiva solo quando è culturalmenteprotesa alla ricerca continua del mi -glioramento della qualità e dell’efficien-za, quando è in grado di remunerare ilproprio rischio d’impresa e quando èconsapevole che il corretto confrontocon il mercato è la base valoriale su cuisi intreccia e si sviluppa il rapporto soli-daristico con i propri competitors”.Valori che sono quotidianamente minac-ciati da “fenomeni distorsivi della con-correnza”. E sono le imprese più virtuose, ha af -fermato il Presidente dell’Associazione,a veder compromesso il proprio lavoroin presenza di situazioni critiche di mer-cato “in cui il prezzo è l’unico elementoche fa la differenza”. Politiche concor-renziali di corto respiro che mortificanoil valore aggiunto dell’impiego di pro-cessi tecnologicamente avanzati, di per-sonale fidelizzato e della garanzia dellasicurezza igienica dei prodotti tessili dilargo consumo e met te a repentaglio unsistema economico, occupazionale eindustriale solido con prospettive di svi-luppo funzionali alla crescita del Pro dot -to Interno Lordo del nostro Paese e del -le nostre famiglie.Percorsi ancora fortemente in salitaconsiderato che, ancora oggi, i valoridella sicurezza igienica e della qualitàdei prodotti restano un plus garantitodalle Associate e non ancora una re -sponsabilità civile dei committenti, “sia -no essi albergatori, ristoratori, operatorisanitari”.DD34

DETERGO GIUGNO 2011

USE&REUSEDa ASSOSISTEMA elementi scientifici sulla comparazione del ciclo di vita tra TTR e monouso

di Patrizia Ferri, Segretario Generaleed Emanuele Mùrino, Relazioni Esterne

Il Presidente Assosistema, Dott. Alessandro Trapani

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l’uso elevato e quotidiano si traduce inimportanti volumi da smaltire con ac -corgimenti particolari, considerata lasua caratteristica di “rifiuto ospedaliero”e quindi “speciale”.Il Presidente Trapani ha concluso la suarelazione evidenziando che resta tutta-via da risolvere il problema del disposi-tivo tessile a fine vita che oggi vieneprevalentemente recuperato sottoformadi pezzame e impiegato nell’industriametalmeccanica o dei servizi automobi-listici. Da un punto di vista ambientale– ha precisato il dottor Trapani - l’idealesarebbe trasformarlo in materia primasecondaria (prodotto riciclato) per poteressere come tale impiegato ad esempionei settori automobilistico, dell’arreda-mento, della nautica, ecc. Dai residuitessili si ottengono inoltre anche pan-nelli isolanti e altri prodotti simili.Oltre ai benefici ambientali, si creereb-be a valle del processo una vera e pro-pria economia indotta basata su nuoviprocessi industriali di trasformazione,nuove occupazioni, nuove tecnologie enuove specializzazioni. Un completamento della filiera in gradodi generare ricchezza e offrire lavoronelle sue più svariate forme.

L’illustrazione della ricerca “Life CycleAssessment”, realizzata da AmbienteItalia, sulla comparazione del ciclo di vi -ta tra TTR e monouso, in ambito sanita-rio, alberghiero e della ristorazione, èstata affidata all’ingegner Romeo Pava -nello, autore dello studio.Innanzitutto, Pavanello ha esposto lametodologia seguita e gli standard diriferimento adottati. Quindi, è entrato nel vivo della ricerca eha comparato, per il settore “turismo”, idue cicli di vita del tovagliato riutilizza-bile e di quello monouso. Dalla produzione delle materie prime(cotone e legno, rispettivamente) al fi -ne vita, con il riciclaggio per il riutilizza-bile e lo smaltimento per il monouso.Lo studio ha evidenziato il minore im -patto ambientale del tovagliato in coto-ne: minor consumo di energia non rin-novabile per numero di cicli di lavaggio,minore emissione di gas a effetto serrae minor consumo di risorse (non rinno-vabili e rinnovabili).Discorso analogo per il settore “sanita-rio”. Attraverso il confronto di camicichirurgici riutilizzabili e monouso, te -nendo anche conto delle differenti tipo-logie di composizione degli stessi, èemerso che due tipologie di camici riuti-lizzabili – il 100% poliestere con rifini-tura in fluorocarbonio e il laminato dipoliestere e poliuretano/Gore-Tex – pre-sentano un migliore profilo d’impattoambientale rispetto a quelli monouso.Il dottor Massimo Lepri, della Segreteria

Tecnica del Ministro dell’Ambiente e del -la Tutela del Territorio e del Mare, haespresso l’apprezzamento per lo studioLCA e - ponendone in rilievo la bontà -lo ha inserito, a pieno merito, nel per-corso avviato dal Ministero fin dal 2004.Un percorso che mira al “conseguimen-to di un obiettivo ambientale complessi-vo” per raggiungere il quale occorre te -ner conto dei differenti elementi checompongono i rifiuti. Ritenendo che laricerca presentata da ASSOSISTEMA di -mostri come si possano “coniugare be -nefici ambientali con benefici economi-ci”, ha concluso ricordando quanto il“minore impatto ambientale di oggi siaun investimento per il futuro”.

La dottoressa Patrizia Ferri, SegretarioGenerale di ASSOSISTEMA, ha quindidato lettura dell’intervento inviato dal-l’onorevole Cristiana Muscardini, VicePresidente della Commissione per ilCommercio internazionale del Parla -mento europeo, trattenuta a Bruxellesda impegni istituzionali.Nella relazione, ha riconosciuto al setto-re tessile “un’importanza rilevante tra lescelte di policy making all’interno delleIstituzioni europee”. Peraltro, propriol’onorevole Muscardini è stata relatricesul Regolamento per la denominazionedi origine dei prodotti. La sicurezza deiprodotti che entrano in UE, ha spiegato,è “fondamentale per raggiungere gliobiettivi d’igiene, rispetto delle risorseenergetiche e risparmio d’acqua”. Se è importante stabilire standard tec-nici e normativi, ha posto in rilievo l’o-norevole Muscardini, essi “restano co -munque insufficienti se non si garanti-sce che tali standard vengano rispettatia livello globale”. Ecco perché l’onorevo-le ha apertamente assicurato la propriadisponibilità a collaborare con ASSOSI-STEMA “per trasformare in progetto po -litico concreto quanto è stato pubblicatodalla Gazzetta dell’UE sul tema Trasfor -mazione e prospettive del settore deiservizi tessili in Europa”.

Il Presidente di Federconsumatori - Ro -sario Trefiletti, alla sua terza partecipa-zione ai Convegni organizzati dall’As so -ciazione - ha ricordato all’uditorio l’im-portanza del settore rappresentato da DD35

DETERGO GIUGNO 2011

Veduta panoramica del Teatro Studio,all’Auditorium Parco della Musica di Roma,sede di svolgimento del Convegno

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to e ancora può svolgere a supportodella categoria.

È stata quindi la volta del professor Mi -chele Tiraboschi, Direttore del CentroStudi “Marco Biagi” e Consigliere Giuri -dico del Ministro Sacconi. Nel ricordareche le aziende della sanificazione deltessile e dello strumentario chirurgicosono state incluse - uniche in Italia, as -sieme a quelle dell’edilizia - nella fasepilota prevista dall’art. 27 del DecretoLegislativo n. 81/2008, il docente haposto in evidenza come proprio il Si ste -ma di Qualificazione sia uno strumentodi tutela delle aziende, contro “la con-correnza sleale e i fenomeni di dum-ping”. Gli operatori non in regola conquanto prescritto dal Decreto, ha spie-gato Tiraboschi, “non potranno più par-tecipare ad appalti pubblici” con conse-guenze implicite pure su quelli privati.Anche il professor Tiraboschi ha ricono-sciuto alle imprese ASSOSISTEMA lacapacità di aver raggiunto traguardi dirilievo, in autonomia e senza l’aiuto del -la politica, citando ad esempio gli inve-stimenti in tecnologie moderne e rispet-tose dell’ambiente e la valorizzazionedelle risorse umane, portata a compi-mento in sintonia con i Sindacati. In conclusione, ha spronato le aziendea cogliere le opportunità offerte loro dalGoverno poiché, ha concluso, occorre“costruire oggi l’impresa del futuro”.

La chiusura dei lavori è stata riservataal Presidente Trapani che, dopo averringraziato gli sponsor dell’iniziativa, hacoinvolto la numerosa platea in due ap -plausi, autentici toccanti momenti pertutti i presenti. Il primo è stato riserva-to alle vittime del terrorismo.Una scelta che ha preso spunto dallapresenza di Eugenio Occorsio, comegiornalista moderatore del Convegno,figlio del giudice ucciso dalle BR, sottola sua abitazione, il 10 luglio 1976. Il secondo, in onore di tutti i caduti sullavoro da parte di un settore che, harammentato il dottor Trapani, non an -novera alcun incidente mortale nellasua storia recente.

Riprendendo molti degli spunti emersinel corso dei lavori, il numero uno del -l’Associazione ha posto in luce il livellodi eccellenza raggiunto dalle impreseassociate, maggiore “anche rispetto adaltri settori industriali più blasonati”. I dati sul rispetto dell’ambiente, sullariduzione dei consumi, la “serietà econcretezza delle nostre relazioni indu-striali”, ha affermato con orgoglio il Pre -sidente, testimoniano che “noi facciamoun mestiere virtuoso”. Ha ricordato idati sull’occupazione nel settore e lastabilità dei rapporti con i dipendenti.

ASSOSISTEMA e dei messaggi lanciatinel corso del tempo dall’Associazione.Da un lato, Trefiletti ha posto in luce laposizione di Federconsumatori, da sem-pre contraria alla “filosofia dell’usa egetta”; dall’altro, ha espresso perples-sità sulla recente stesura del Codice delTurismo, redatto dal Ministero senzaaver consultato gli operatori del settore.

A seguire, gli interventi dei segretaridelle tre OO.SS. di categoria FEMCACISL, FILCTEM CGIL e UILTA UIL.A prendere la parola per primo, è statoSergio Spiller, segretario generale ag -giunto della FEMCA CISL. Nella sua re -lazione, la testimonianza sull’evoluzionematurata dalle imprese Associate, untempo semplici lavanderie industrialidove lavorare era considerato “un im -piego di serie B”. Oggi, ha rilevato Spil -ler, l’occupazione a tempo indetermina-to superiore al 90% dimostra che non ècosì. Sul tema del Convegno, ha ricono-sciuto quanto l’argomento sia il tangibi-le segnale dell’interessedell’Associazione “verso la responsabi-lità sociale”. Un settore che è prossimoad un turnover occupazionale importan-te e per cui la programmazione di poli-tiche adeguate oggi è la garanzia distabilità anche per il futuro.

Giampaolo Mati, segretario nazionaledella FILCTEM CGIL, ha subito sgom-brato il campo da possibili equivoci af -fermando che “la qualità costa” ma hapure aggiunto che “essa è un patrimo-nio per tutti”. Un’equazione che testi-monia la sensibilità del Sindacato sultema scelto da ASSOSISTEMA per ilConvegno. Una sensibilità che Mati hadimostrato anche verso la valorizzazio-ne delle competenze professionali riser-vata agli addetti del sistema industrialeintegrato di beni e servizi tessili affini:“È nel nostro CCNL, ha ricordato, ed èun elemento al quale teniamo molto”.Ancora Mati ha evidenziato l’importanzadi sinergie intersettoriali dove il settoreindustriale dei servizi tessili può giocareun ruolo strategico.

La rosa degli interventi riservati ai rap-presentanti delle tre OO.SS. di catego-ria si è chiusa con quello di PasqualeRossetti, segretario generale dellaUILTA UIL. Dopo aver ravvisato nellastrada indicata da ASSOSISTEMA, sullabase dei risultati emersi nello studioLCA, “un’opportunità di crescita per l’in-tero settore”, Rossetti ha elogiato l’As -sociazione per l’impegno dimostrato sui“valori ambientali ed energetici” che, hariconosciuto, per il loro rilievo, dovreb-bero risiedere invece nell’agenda delGoverno. Ha poi ricordato il ruolo fon-damentale che l’Ente Bilaterale ha svol-

Il professor Michele Tiraboschi, Direttoredel Centro Studi “Marco Biagi” eConsigliere Giuridico del Ministro Sacconi,durante il suo intervento

DD36DETERGO GIUGNO 2011

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Ed ha aggiunto, laddove ve ne fosse bi -sogno, il valore etico delle attività svol-te dalle Associate: dalla manutenzionee condizionamento dei DPI - veri stru-menti di protezione per la vita del lavo-ratore - alla fornitura agli ospedali diprodotti tessili di qualità paragonabile aquelli offerti dall’ospitalità alberghiera,fino alla riduzione delle infezioni crocia-te in sale operatoria, possibile grazie al -le tecniche di sanificazione e sterilizza-zione impiegate.Elementi oggettivi che hanno consentitoal Presidente Trapani di chiudere il Con -vegno dichiarandosi “orgoglioso di svol-gere il proprio lavoro”.

categoria può sostenere di aver concre-tamente contribuito alla stabilità delPaese.

Un ruolo strategico gioca in questo con-testo ASSOSISTEMA. Il dialogo quoti-diano con le imprese, il confronto con ilsindacato, con le istituzioni, con gli or -gani amministrativi, con le componentiassociative imprenditoriali, con il mondouniversitario e della ricerca, sono tuttifattori fondamentali di partecipazioneattiva e di raccordo con la vita politica esociale del sistema Italia.Una rete consolidata, in cui ASSOSI-STEMA pone al centro tutte le imprese -grandi, medie e piccole - che si ricono-scono nel Sistema Industriale Integratodi beni e Servizi Tessili e Medici Affini.

DD37DETERGO GIUGNO 2011

Applausi per il Presidente Assosistema, Alessandro Trapani, al termine della sua relazione

Le industrie di sanificazione del tessilesono il principale mercato di sbocco deiprodotti tessili riutilizzabili distribuiti sugrande scala.

Il fatturato complessivo del settore è di4200 milioni di euro (2009) e il 20% inmedia è destinato all’acquisto di bian-cheria piana da letto, da tavola, dabagno, abiti da lavoro, ecc. Un primo indotto di 840 milioni di euroche tradotto in occupazione significacirca 10.000 lavoratori oltre ai 35.000diretti e stabili già garantiti dalla cate-goria, di cui il 65% donne.I prodotti e le attività delle industrie disanificazione del tessile sono destinatialle grandi comunità alberghiere, dellaristorazione, dell’assistenza socio-assi-stenziale, ospedaliera, dell’industria ali-mentare, farmaceutica, ecc. Sono, infatti, circa 2.000.000 le perso-ne che quotidianamente usufruiscono ditali prodotti e servizi.

Considerate le loro caratteristiche orga-nizzative e produttive, le industrie delsettore insistono tutte sul territorio,producendo, così, lavoro localizzato chevale a dire occupazione sul territorio,prodotto interno lordo, potere d’acqui-sto e consumi delle famiglie. E tuttocon capitale proprio. Con investimentidiretti degli imprenditori che credonofermamente nei valori della crescita so -lidaristica e della stabilità economica efinanziaria delle proprie imprese. Levestrategiche per lo sviluppo e la proiezio-ne delle proprie imprese nel futuro.Fatti e non parole, quindi, che in un pe -riodo di forte crisi come quello che dapoco il nostro Paese si è lasciato allespalle, non è poco. Con orgoglio la

5 punti di filiera Le proposte di ASSOSISTEMA al Governo

La dott.ssa Ferri legge l’intervento dell’On. Muscardini

di Patrizia Ferri, Segretario Generale

Il tavolo dei relatori, al ConvegnoUSE&REUSE

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del settore fra i servizi alle persone nonconsentendo alcuna mappatura istituzio-nale penalizza la categoria nelle varieiniziative di agevolazione finanziaria, diinnovazione, di ricerca, di statistica, ecc.Tutela dell’ambiente e sicurezza igienicadovrebbero rappresentare una prioritàper questo settore industriale favorendola diffusione di standard tecnici già indi-viduati a livello europeo (ISO 14000,EN 14065, ecc.) che tra l’altro contri-buirebbero a regolamentare il mercatoe a diffondere buone pratiche di contra-sto alla concorrenza sleale.4) Alle Regioni, di riprendere quantonon fatto a livello nazionale con il cosid-detto Codice del Turismo in cui il pre-requisito della sicurezza igienica, ai finidell’attribuzione agli alberghi delle stel-lette, è un optional. In tal senso, la ca-tegoria si offre per la realizzazione dicampagne di comunicazione, informa-zione e formazione degli operatori e deicittadini sul tema della sicurezza igieni-ca dei prodotti tessili riutilizzabili.5) Al Ministero del Lavoro di conti-nuare nel buon cammino intrapreso conl’individuazione del nostro settore fraquelli pilota da cui partire, per la defini-zione di un sistema di qualificazionedelle imprese basato sulla dimostrazio-ne da parte delle imprese stesse di pos-sedere requisiti di idoneità tecnico-pro-fessionale tanto per l’accesso a pubbliciappalti, quanto per l’accesso agli appaltifra privati, fondati sull’adozione di stan-dard contrattuali ed organizzativi ade-guati e di qualità sulla genuinità deicontratti di lavoro e degli appalti utiliz-zati.Proprio come già fatto il 5 maggio2011, con l’approvazione dello schemadi Decreto del Presidente della Repub -blica per la qualificazione delle impreseoperanti in ambienti sospetti di inquina-mento o confinati.

Un faro, a cui le imprese possono rap-portarsi con fiducia diventando essestesse parte attiva nella progettualitàdinamica, nelle soluzioni ai problemi,nel sostegno alle loro istanze e alla visi-bilità delle loro performance virtuose.

ASSOSISTEMA, in occasione diUSE&REUSE, l’evento di sensibilizzazio-ne all’utilizzo dei tessili riutilizzabili hariassunto in 5 punti, le proposte dellafiliera al Governo:1) Al Ministero dell’Ambiente l’indivi-duazione di misure di disincentivazioneall’utilizzo della carta nella filiera turisti-co-ricettiva e del TNT nelle strutture sa -nitarie ed ospedaliere nonché la promo-zione di concerto con i Ministeri interes-sati la definizione di un accordo di pro-gramma intersettoriale per l’attuazionedi specifici piani industriali volti al riciclodel materiale tessile a fine vita.2) Al Ministero delle Infrastrutturel’istituzione di un tavolo di lavoro speci-fico per la categoria attraverso il qualein collaborazione con la Conferenza del -le Regioni e delle Province Autonomedefinire un sistema di rating delle im -prese che incentivi l’innovazione, la tra-sparenza degli appalti e la loro compati-bilità ambientale. 3) All’Onorevole Muscardini, VicePresidente della Commissione per ilCommercio Internazionale del Parla -mento Europeo, di lavorare insieme af -finché il percorso individuato dal Comi -tato Economico e Sociale Europeo possatrasformarsi in un progetto concreto.Sarebbe importante iniziare da una de -finizione del settore che ne permettauna più chiara identificazione nel siste-ma NACE del Codice Eurostat per segui-re meglio gli andamenti economici, gliinvestimenti, le innovazioni, l’occupazio-ne e le qualifiche professionali. A tale riguardo, la classificazione ATECO

Realizzata da Ambiente Italia, gruppoleader nelle attività di ricerca, analisi,pianificazione e progettazione ambien-tale, la ricerca ha messo in luce le di -verse prestazioni ambientali nei settoridella ricezione turistica (tovagliato)e della sanità ospedaliera (camici),legati all’utilizzo di prodotti monouso ri -

spetto a prodotti riutilizzabili, attraversoun metodo di valutazione oggettivo escientificamente riconosciuto (LCA -analisi del ciclo di vita) che, in confor-mità alle prescrizioni della norma inter-nazionale ISO 14040, quantifica le ri -sorse consumate (di materia e di ener-gia) e le emissioni (in aria, acqua eDD38

DETERGO GIUGNO 2011

LIFE CYCLE ASSESSMENT tra prodotti tessili riutilizzabili e monouso nei settori del Turismo e della Sanità

di Daniela Passione, Relazioni Istituzionali La ricerca ha evidenziato netti vantaggi ambientali del tessuto tes-sile riutilizzabile rispetto ai prodotti monouso in carta e in TNT

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DD39DETERGO GIUGNO 2011

ASSOSISTEMA e la qualificazione delle imprese

suolo) di un prodotto durante l’interociclo di vita.Nel Settore del Turismo emerge cheil tovagliato riutilizzabile rispetto a quel-lo monouso garantisce il risparmionell’intero ciclo di vita del:• 50% di risorse non rinnovabili, senza

contenuto energetico (materiali);• 30% di risorse non rinnovabili, con

contenuto energetico (combustibili);• 53% di risorse rinnovabili, senza con-

tenuto energetico (consumo d’acqua);• 94% di risorse rinnovabili, con conte-

nuto energetico.E ha un minore impatto sull’ambien-te del:• - 53% di riscaldamento globale (gas a

effetto serra);• - 30% di impoverimento dello strato

di ozono;• - 45% di ossidazione fotochimica

(smog);• - 28% di acidificazione del terreno;• - 95% di eutrofizzazione delle acque.

Sul fronte dei rifiuti, lo studio ha rileva-to che il prodotto tessile ricicla il65% dei rifiuti non pericolosi men-tre il prodotto cartaceo ne ricicla solo il22%.Per completare l’analisi ambientale sonostati condotti alcuni test microbiologi-ci e chimici sui tovagliati riutilizzabili emonouso per confrontare i livelli di con-taminazione connessi alla fase d’uso everificare la garanzia di sicurezza perl’utilizzatore finale.Di particolare rilevanza il dato relativoal contenuto di formaldeide che pre-senta una media dei valori di circa 6volte superiore nei prodotti monouso(24 mg/Kg) rispetto a quelli riutilizzabili(4 mg/Kg).In estrema sintesi, la ricerca ha conclu-so che il tessile riutilizzabile evidenzia

un profilo a minore impatto ambientalerispetto al monouso sia in funzione delnumero dei cicli della fase d’uso e siadella grammatura del prodotto monou-so. Infine, variando le assunzioni chedefiniscono gli input e gli output di rife-rimento, si ricava un profilo ambien-tale sensibilmente migliore rispettoa quello monouso anche quando loscenario delineato è il peggiore peril prodotto tessile riutilizzabile.

L’analisi si è spinta ad individuare imiglioramenti realizzabili nel ciclo divita del prodotto tessile riutilizzabile:• realizzare un minor consumo energe-tico a parità di efficienza produttiva (es.audit);• favorire l’utilizzo di fonti rinnovabilirispetto a quelle fossili (es. pannellifotovoltaici);• ottimizzare la fase di distribuzione;• sostituire con il tovagliato in mischiaintima se esso dimostra una maggioredurabilità nei cicli di lavaggio.

Nel Settore della Sanità, dove l’unitàfunzionale scelta è il camice chirurgico,si può affermare che i camici riutiliz-zabili hanno un minor impattoambientale rispetto ai camici inmonouso.In particolare, la durata effettiva deiprodotti medicali e il loro smaltimentofinale sono risultati pari a 75 cicli ope-rativi. Confrontando i camici riutilizzabilicon quelli monouso emerge che esisto-no due tipologie di camici riutilizzabili (il100% poliestere con rifinitura in fluoro-carbonio e il laminato di poliestere epoliuretano/Gore-Tex) con un miglioreprofilo ambientale rispetto a quellimonouso. Il successo del camice in100% poliestere risiede essenzialmentenel minor peso dello stesso.

di Carmen Amato, Relazioni Industriali

Centrale fra le politiche di ASSOSISTE-MA è la qualificazione delle impresedi cui all’art. 27 del d.lgs. n. 81/08che, proprio a partire dalla salute e si -curezza sui luoghi di lavoro, traccia unpercorso normativo finalizzato ad innal-zare il livello qualitativo aziendale comeleva strategica nell’interlocuzione gior-naliera con i committenti pubblici e pri-vati.Attraverso la dimostrazione del posses-so di specifici requisiti le imprese po -

Il settore della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico pilota la sperimentazione del nuovo modello normativo

tranno essere qualificate idonee ai finidell’effettiva tutela della salute e sicu-rezza dei lavoratori e, quindi, concorre-re sul mercato in maniera leale.

Ma in cosa consistono tali requisiti?Anche qui, è lo stesso legislatore – sta-volta esplicitamente al comma 1 del-l’art. 27 del d.lgs. n. 81/08 nella versio-ne modificata dal d.lgs. n. 106/09 – afornirli.Egli, infatti, sancisce espressamente

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che il sistema di qualificazione in esamedeve basarsi su: 1) specifiche esperien-ze, competenze e conoscenze acquisiteanche attraverso percorsi formativi mi -rati; 2) svolgimento delle attività di cuiall’art. 21, comma 2, del medesimod.lgs. n. 81/08, così come modificatocon d.lgs. n. 106/09, ovverosia effet-tuazione della sorveglianza sanitaria epartecipazione a corsi di formazionespecifici in materia di salute e sicurezzaincentrati sui rischi propri delle attivitàsvolte, pure per i componenti di impre-se familiari; 3) applicazione di determi-nati standard contrattuali ed organizza-tivi nell’impiego di manodopera, anchein relazione ad appalti ed a tipologie dilavoro flessibile, che dovranno esserecertificati ai sensi del titolo VIII, Capo I,del d.lgs. n. 276/03.Ora le aziende in possesso dei requisitiappena sopra descritti, stante il dispo-sto di cui al comma 2 dell’art. 27 deld.lgs. n. 81/08 nella versione ultima dicui al d.lgs. n. 106/09, avranno titoloa concorrere alle gare per l’aggiudi-cazione di appalti e subappalti pub-blici e privati, nonché ad accedere afinanziamenti, agevolazioni e contributia carico della finanza pubblica.

Tutto quanto fin qui detto ha iniziato aprendere forma di recente con unoschema di Regolamento per la qualifica-zione delle imprese operanti in ambientisospetti di inquinamento o confinatiesaminato, nella seduta del 5 maggio2011, dal Consiglio dei Ministri.Senza voler entrare nel dettaglio tecni-co del disegno, che si sofferma specifi-catamente sui criteri e le procedure diqualificazione richieste a chiunque in -tenda svolgere lavori in ambienti confi-nati, è doveroso segnalare il messaggioche passa attraverso di esso e che siidentifica con una sicura volontà gover-nativa di dare attuazione alla letteradell’art. 27 del d.lgs. n. 81/08 così co -me modificato dal d.lgs. n. 106/09.Giunti a questo punto potrebbe risulta-re, invece, poco chiaro il titolo stesso

del presente scritto con cui si mette inrelazione il sistema di qualificazionedelle imprese con l’Associazione del Si -stema Industriale Integrato di beni eServizi Tessili e Medici Affini.Non solo la relazione c’è ma anche sta-volta è rinvenibile nello stesso testodell’art. 27, comma 1, del d.lgs. n.81/08, nella versione ultima di cui ald.lgs. n. 106/09.Ed in effetti, al secondo rigo del primocomma dell’art. 27 del d.lgs. n. 81/08,così come modificato dal d.lgs. n.106/09, si parla esplicitamente del “set-tore della sanificazione del tessile e del -lo strumentario chirurgico” come uno diquelli “pilota” da cui partire, appunto,con la sperimentazione del sistema diqualificazione.

Sebbene consapevoli delle responsabi-lità che inevitabilmente una siffattascelta implica, vi è la convinzione di es -sere sulla “strada maestra” per un mi -glioramento tangibile delle condizioni dimercato sulle quali anche e soprattuttole nuove generazioni andranno ad ope-rare. Allo stesso Convegno“USE&REUSE” del 19 maggio 2011 èemerso fortemente il desiderio di met-tersi in gioco sulla “partita” della qualifi-cazione da parte di tutte le impreseaderenti ad Assosistema.

Un ottimo punto di partenza si direbbeal quale non possono che seguire im -portanti risultati premianti la tenacia edil “coraggio” mostrato dalla categoria.

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Fino ad oggi, quando si parlava di so -stenibilità, il settore della manutenzioneprofessionale dei capi d’abbigliamento edel tessile è sempre stato sulla difensi-va. È pensiero comune che le aziendedei servizi del comparto tessile, le la -vanderie e le tintorie industriali inquini-no l’ambiente, di conseguenza, nei mer-cati in cui sono presenti, l’immagineche giunge agli occhi dell’opinione pub-blica non è affatto positiva. Tuttavia, èpossibile invertire questa tendenza. Le organizzazioni commerciali olandesiFTN (servizi per il tessile/lavanderie) eNETEX (tintorie) hanno commissionatodegli studi di riferimento sulla sostenibi-lità, che hanno dimostrato come l’utiliz-zo dei sistemi di pulitintoria professio-nali, condotti secondo le migliori prati-che oggi adottate, siano tre volte supe-riori in termini di tutela dell’ambienterispetto al lavaggio domestico. Un chiaro messaggio rivolto ai mercati,corredato da un ampio e completo pro-gramma di comunicazione, che sarà an -nunciato dal CINET a Las Vegas in oc -casione di CLEAN 2011.

Le pratiche adottate oggi dalle aziendeche operano nel settore della manuten-zione professionale dei capi d’abbiglia-mento e del tessile sono estremamenteavanzate rispetto a 10 - 20 anni fa. Le aziende artigianali e obsolete, inve-stendo in macchinari moderni, si sonotrasformate in imprese in linea con l’o-rientamento dettato dal mercato, dotatedi tecnologia e competenza di ultimagenerazione, in grado di garantire lemigliori prestazioni possibili in terminisostenibilità ambientale e nel rispettodegli standard più elevati nell’ambitodell’igiene e della qualità dei prodotti.Inoltre, i nuovi sistemi di lavorazionesono stati progettati per assicurare imassimi livelli di sicurezza delle condi-zioni di lavoro sulla base di procedureoperative pragmatiche, che possonoessere facilmente garantite e certificate.

NETEX ha commissionato uno studio diriferimento dal quale è emerso che lapulizia professionale dei capi di abbi-gliamento con percloroetilene, idrocar-buri, polisilossano D5 e wet-cleaningrisulta in media due volte più eco-com-patibile rispetto ai sistemi di lavanderiadomestica. Nei prossimi anni si attendeun significativo miglioramento per viadell’introduzione di un numero superio-

re di sistemi di wet-cleaning, nuovi sol-venti biodegradabili e impianti di riciclopiù avanzati. Le aziende che operanonel settore della manutenzione dei capidi abbigliamento e del tessile sono cer-tificate e controllate ogni anno.

La FTN ha commissionato contestual-mente due studi sulla lavanderia indu-striale e quelle interne professionali(OPL) confrontando la pulizia di unifor-mi da lavoro a livello domestico. I suddetti studi hanno rivelato che lalavanderia industriale è tre volte piùeco-compatibile degli elettrodomestici dicasa. Le lavanderie OPL hanno registra-to un miglioramento di 2,4 volte in ter-mini di professionalità delle operazionidi pulizia. Per gli studi sono stati utiliz-zati indumenti da lavoro in base ai re -quisiti igienici previsti dal loro utilizzo.

Tutti e tre gli studi hanno dimostratoche le aziende che operano nel settoredella manutenzione professionale deicapi d’abbigliamento e del tessile inconformità agli standard attuali, posso-no essere orgogliose delle loro presta-zioni e offrire al mercato le migliorisoluzioni in termini di eco-sostenibilità.I migliori standard sono contenuti nelledirettive della Lavorazione Sostenibiledelle Lavanderie e delle migliori prati-che di E-Dryclean per le operazioni dipulizia con solventi professionali e dipulitintoria, rese disponibili in un nume-ro crescente di paesi.

Oggi la manutenzione professionale deicapi d’abbigliamento e del tessile offrele migliori soluzioni sostenibili e lo pos-siamo dimostrare!

Tecnologie

Dimostrazione di sostenibilità nel setto-re della manutenzione professionale deicapi d’abbigliamento e del tessile

Per ulteriori informazioni:Comité INternational de L’Entretiendu TextilePeter N.M. WennekesP.O. Box 10NL-4060 GA OphemertTel. +31 (0)344 65 04 30Fax +31 (0)344 65 26 65www.cinet-online.net DD41

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americana permetterà a “la Tecnicasnc” di garantire il supporto e l’assi-stenza a tutte le lavanderie interessatesia all’acquisto di nuovi macchinariMilnor che di tutte le parti di ricambiodegli stessi. Oltre alla qualità di lavag-gio storicamente garantita dal sistemameccanico che ha sempre caratterizzatoi tunnel Milnor, da quest’anno l’aziendacon sede a New Orleans ha brevettanouna nuova ed innovativa tecnologia dilavaggio denominata PulseFlowTecnology. Questo accordo raggiuntocon la Pellerin Milnor dimostra ancorauna volta la bontà e la qualità del lavo-ro svolto da ”La Tecnica snc” che negliultimi anni si è conquistata un ruolo diprimo piano nel mercato delle macchineper lavanderie industriali in Italia. L’attività principale dell’azienda è statafino ad oggi quella della rigenerazioneal nuovo di macchinari usati oltre chel’assistenza qualificata su ogni tipologiadi macchinario che ha permesso a “LaTecnica snc” di accrescere il proprioportafoglio clienti che annovera siagrandi gruppi integrati così come lavan-derie private di ogni dimensione. Negliultimi anni inoltre “la Tecnica snc” hasviluppato le proprie competenze tecni-che per progettare e produrre macchineche sono diventate il vero e propriofiore all’occhiello della ditta. È il casodella piegatrice di piccoli capi “Kilvelelettric”, brevetto registrato da “LaTecnica snc”. La “Kilvel elettric” è infattila prima piegatovaglioli elettrica intera-mente prodotta in Italia rivoluzionandoil principio tradizionale grazie alla elimi-nazione totale della movimentazionepneumatica delle palette di piegatura.Caratteristiche principali della “Kilvelelettric” sono la silenziosità, la velocitàe la precisione di impilatura dei pezzi.Per i clienti più esigenti “La Tecnica snc”ha realizzato anche la ”Kilvel elettricvariant” che permette di piegare tipolo-gie diverse di articoli (tovaglioli, federe,asciugamani, bidet, etc) modificando lalarghezza e la lunghezza delle pieghe inmaniera semplice e precisa grazie alpannello di controllo a touch screen.

Il 2011 è decisamente l’an-no de “La Tecnica snc”.L’azienda della famigliaMoricci, protagonista daoltre 35 anni nella vendita,costruzione e riqualificazio-ne di macchine e impiantiper lavanderie industrialinegli ultimi mesi si è impo-sta all’attenzione di tutti gliaddetti al settore per lemolte novità proposte sulmercato. Grazie all’amplia-

mento del proprio settore di mercato“La Tecnica snc” è infatti oggi in gradodi offrire ai suoi clienti anche l’installa-zione “chiavi in mano” di tutta lavande-ria completa. Altro punto di forza dell’a-zienda è sicuramente l’ampia e variadisponibilità di pezzi di ricambio tenutia magazzino presso la sede centrale diPonte Buggianese (PT) e del nuovo sta-bilimento di Preganziol (TV). Inoltre,grazie alla collaborazione esclusiva con imigliori specialisti del settore, “LaTecnica snc” è in grado di fornire ilnecessario e tempestivo servizio di assi-stenza tecnica post vendita in tutto ilPaese, sia per quanto riguarda le mac-chine di propria costruzione che pertutte le altre macchine di mercato.La famiglia Moricci, con i suoi collabora-tori che da anni costituiscono il valoreaggiunto della stessa, è pronta dunquea portare l’azienda ai massimi livelli delpanorama italiano e internazionale.“Tutto si può fare ma dobbiamo farlo almeglio”, questo è lo slogan che accom-pagna l’esperienza e l’attività quotidia-na de “La Tecnica snc”, una realtà cheda oltre trentacinque anni affianca gliimprenditori del mondo delle lavanderieindustriali condividendo con loro passio-ne e progetti improntati sulla qualità.

IMPORTANTE COLLABORAZIONEINTERNAZIONALE TRA LA TECNICASNC E LA PELLERIN MILNORche dallo scorso 15 marzo è diventata

ufficialmente rivenditrice del marchioPellerin Milnor per il mercato italiano.L’accordo formalizzato con l’azienda

LA TECNICA: al fianco del clientecon qualità e competenza

Informazione commerciale

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LA TECNICAMANCA!!

particolare introduttori apinze, banchi aspiranti, piega-trici per biancheria piana diogni dimensione e configura-zione, contropiegatori auto-centranti, piegaspugne, piega-trici per piccoli capi (tovaglioli,federe asciugamani, bidet, t-shirt) con movimento elettricobrevettato “La Tecnica” eanche macchine speciali, crea-te e personalizzate su richie-sta del cliente. La costruzionedi questa linea di macchine è affidataall’esperienza, alla competenza, allacapacità progettuale e alla collaudataprofessionalità dei collaboratori in forzaal gruppo di lavoro dello stabilimento diPreganziol che garantiscono il massimodella qualità e la garanzia del migliorfunzionamento. Queste macchine verranno tuttecostruite presso la nuova unità produtti-va di Preganziol (TV) , dove sarà possi-bile presenziare alle fasi di costruzione,ai collaudi e da dove partiranno lesquadre di tecnici e i ricambi per even-tuali interventi di assistenza post vendi-ta, sia di macchine di costruzione “LaTecnica” che per qualsiasi altro tipo dimacchina.

LA “T TECNICA SRL” NUOVA PRO-TAGONISTA NEL SETTORE DELL’IN-TRODUZIONE E DELLA PIEGA

Il 2011 è un anno di “svolta” per LaTecnica anche grazie alla concretizzazio-ne del più importante progetto azienda-le del settore. Con la creazione di unanuova azienda denominata “La TTecnica srl”, con sede nel cuore delVeneto. Con “La T Tecnica srl”, societàal 100% della famiglia Moricci, è statacreata una realtà operativa importantee da tempo attesa dal mondo dellelavanderie industriali. Grazie all’ingressoin azienda dei più importanti professio-nisti della costruzione di macchine perlavanderia industriale, personale qualifi-cato con esperienza trentennale nel set-tore dell’introduzione e della piega,La Tecnica oggi è in grado di proporreai propri clienti la linea completa dilavaggio, introduzione e piegatura.Grazie a queste nuove e preziose risor-se umane e alla volontà di riproporreun prodotto totalmente italiano, costrui-to per incontrare le specifiche esigenzedel mercato italiano con la qualità chelo contraddistingue, “La Tecnica” è orain grado di fornire la gamma completadi macchine per la linea di stiro ed in

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ASSOSECCO

Domenica 10 aprile 2011, presso il Centro Con -ferenze dell’EUROSTARS ROMA CONGRESSin Roma, si è tenuto il Seminario di Aggiorna -mento: “Lavanderie: un lavoro per professionistiattenti” organizzato dalla ditta Rampi.Con lo scopo di fornire informazioni tecniche eaffrontare tematiche pratiche e quotidiane, quali lacriticità dei tessuti o le problematiche legate all’i-ter lavorativo la Rampi ha voluto mettere in risal-to, non già l’aspetto commerciale dell’aziendabensì la propria funzione quale operatore del set-tore in grado di fare crescere le aziende di lavan-deria e di crescere assieme a loro in un clima ditotale collaborazione.Ad aprire la mattinata è stata la Dott.ssa FrancescaRampi Ungar, consigliere dell’azienda che, por-tando anche i saluti del papà che non è potuto in -tervenire, ha rapidamente introdotto la societàRampi, attiva da 60 anni. Mentre la Dott.ssa Ram -pi presentava i relatori che sarebbero intervenutiper svolgere le diverse tematiche, un video mo -strava l’intera azienda Rampi nel quotidiano, finoad arrivare alle immagini relative alla Fiera Expo -detergo 2010 a Milano con l’animazione degli at -tori del Teatro Magro.Il primo intervento è stato svolto dalla Sig.ra Le -tizia Baccichet che ha relazionato sul significatodi piccola e media impresa (PMI), del suo ruolosociale e le difficoltà oggettive che si trova ad af -frontare e la non rappresentanza della nostra cate-goria ai tavoli politici, aspetti questi che delineanooggettive difficoltà alla conduzione delle nostreimprese, piccole o grandi esse siano.Dal dibattito che ne è seguito, lasciando da partela visione macroscopica emersa fino a questopunto, la platea ha denunciato, in modo molto cor-diale, ma indubbiamente deciso, la lacunosa e avolte totale assenza di voce degli associati all’in-terno dei distaccamenti regionali della Confarti -gianato, in merito alle problematiche da discutereche quotidianamente chi si “sporca” le mani sitrova ad affrontare. Tra queste, la sempre crescente conflittualità tralavanderie e clientela al verificarsi del danno cau-sato dalle etichettature errate apposte sui capi e ildiscutibile aiuto che ci viene dagli Sportelli diConciliazione, presenti presso le nostre C.C.I.A.A.,i quali, come dice la parola propongono di conci-liare, cioè assumersi la responsabilità del danno alposto delle case produttrici, reali autrici dei dan-neggiamenti a causa delle indicazioni inesatte cheesse scrivono in etichetta. Infatti, a testimonianzache il metodo non funziona, si riesce ad ottenereun risarcimento solo citando in causa dal Giudicedi Pace il produttore, diretto responsabile del dan -no, quando lo scopo del detto sportello sarebbequello di snellire l’iter della controversia evitandolunghe cause in tribunale. A seguire il Dott. Vanni Rossi, chimico del labora-torio Rampi, ci ha spiegato tecnicamente e in mo -

do chiaro come sono fatti i detergenti utilizzati peril lavaggio ad acqua, integrando la sua esposizio-ne con schematiche slides. Egli ci ha esposto lacomposizione dei detergenti e descritto la moleco-la del tensioattivo, ingrediente principale dei de -tersivi; ci ha elencato i principali additivi in ag -giunta ai tensioattivi, quali gli enzimi descrivendo-ne le caratteristiche salienti; ci ha sottolineato ladifferenza tra gli sbiancanti chimici da quelli otticie ci ha inoltre ricordato l’origine delle macchieper tenere sempre presente l’antidoto adatto a cia-scuna di esse. Quindi è stata la volta dell’Ing. tessile VittorioCianci che ci ha avvisato delle criticità dei capi diabbigliamento usciti dalle collezioni primave -ra/estate che ci troveremo a lavare nei prossimimesi. L’attenzione è caduta sulla capacità cheognuno di noi dovrebbe avere in accettazione inquanto la stragrande maggioranza dei danneggia-menti si annunciano già durante una attenta letturadelle etichette, mettendo in condizione il lavan-daio di avvisare preventivamente il cliente. Infatti, molti capi di abbigliamento sono addirittu-ra non lavabili, quindi è opportuno fare compren-dere al cliente quali sono gli impedimenti tecnicialla manutenzione e provvedere a fargli firmareuna liberatoria relativa alla nostra responsabilitàqualora il capo si deteriori a seguito della manu-tenzione. L’ultimo intervento è stato curato dal Sig. Natali,responsabile marketing della ditta Rampi, il qualeha esposto l’argomento qualità – risparmio nellefasi di lavorazione all’interno delle lavanderie.Nello sviluppare il concetto che se utilizziamo igiusti detergenti si evita di rilavare, riasciugare eristirare i capi, ottenendo un notevole risparmio ditempo, di personale e quindi di denaro, egli ha ti -rato giù un ipotetico conteggio, quale esemplifica-zione del concetto stesso, di quanto tempo impie-ghiamo nell’azionare una lavatrice ad acqua diKg. 18, quanto costa in energia elettrica e in deter-genti e che perdita ho se di quel carico devo ripas-sare una certa quantità di capi. Pertanto, egli hastabilito alcuni punti fondamentali, cioè: la pre-smacchiatura è onerosa, meglio evitarla con l’ausi-lio di prodotti appropriati; il personale è il costo inassoluto più alto nelle aziende di lavanderia, atten-zione a non omettere il valore del lavoro del titola-re stesso; i nostri margini di guadagno sono effet-tivamente molto ridotti, attenzione alla cattivaqualità che divora il guadagno, anche in termini diimmagine.È seguito un dibattito di approfondimento con ilpubblico riguardo le tematiche trattate. Per concludere: l’incontro organizzato che ho cer-cato di sintetizzare al meglio, è stato sicuramenteuno dei più interessati alla quale la sottoscritta hapartecipato in quanto si è differenziato dai “for-mat” ai quali ci hanno abituato altri incontri conchiari intenti pubblicitari.

Dai Consiglieri - Seminariodi aggiornamento

di Laura Bravi

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PARLIAMONETRA NOI

Mio nonno diceva che i soldi sono rotondi perché devono correre e mai comeoggi se i soldi corressero più velocemente le cose andrebbero meglio per tutti.

È vero, bisogna averli, ma si possono anche trovare e, se si usano per miglio-rare la situazione delle nostre imprese, i costi possono essere sopportabili.

Assosecco può mettere a disposizione degli associati una convenzione con unacooperativa di garanzia che riesce ad avere finanziamenti a tassi sopportabili,purchè …

Purché l’acquisto sia fatto oculatamente ed il fornitore sia affidabile.

Sono aspetti che dovrebbero essere sempre presenti in ogni occasione ma che,a volte, mancano.

In altra parte di questo numero di Detergo trovate la documentazione delladisavventura occorsa ad un nostro associato che si è lasciato abbagliare dalleparole e dalla “scenografia” di un abile venditore, e nel nostro settore sonosempre esistiti, e non hanno letto accuratamente tutte le clausole del contrattoe della garanzia.

Purtroppo succede che il venditore è un professionista della vendita mentrenoi, normalmente, siamo professionisti della manutenzione tessile ma non del-l’acquisto.

Questo succede soprattutto perché tutti noi frequentiamo i corsi e gli incontridove si parla di smacchiatura o di nuovi tessuti mentre gli incontri improntatisul marketing o la gestione vengono regolarmente snobbati.

Diciamo allora che è indispensabile investire nella nostra azienda, per miglio-rare le prestazioni, offrire nuovi servizi, acquisire nuova clientela ma la sceltadel fornitore deve essere la nostra prima preoccupazione: la Rivista, la Fiera,l’Associazione possono essere i primi punti di verifica della validità di ciò checi viene offerto, ma anche il contatto con Colleghi che hanno già avuto rap-porti con chi ci offre i suoi servigi e, soprattutto, la lettura accurata dei docu-menti che ci fanno firmare.

Se avete dubbi non chiedete al venditore ma sottoponeteli ad Assosecco, pri -ma di averli firmati; dopo, i nostri avvocati possono solo dirvi dove avetesbagliato!

Alla prossima.

Cesare Locati

Parliamone tra noiInvestire, comperare …ma … attenzione!

ASSOSECCO

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invece ritorna fuori al punto di inserimentosenza far scalare l’importo per il lavaggio.La YYYY ha proposto un eventuale adde-bito dei costi di riparazione, che però nonsi verificheranno, perché il pezzo sicuramen-te andrà sostituito come già accennato, el’acquisto del nuovo vogliono addebitarloalla nostra società.Infine dopo aver parlato con YYYY e dicen-do che non siamo disposti a pagare un pezzodanneggiato per cause naturali e in cosi brevetempo, e quindi di loro competenza per alme-no questi due anni di garanzia, vorremmosapere come comportarci in merito, dato chedal 20/04 ad oggi questo problema ci starecando un danno economico, e quindi Visaremmo grati in una risposta urgente.In allegato troverete la garanzia firmatadall’Amministratore.

Ringraziando anticipatamente porgiamo….

Spettabile Assosecco,come da telefonata intercorsa ieri mattina,siamo a richiedere assistenza legale riguardola nostra attività (lavanderia self-service).Il problema che stiamo riscontrando fa riferi-mento alla sostituzione di una gettoniera diuna delle nostre lavatrici automatiche: smon-tato il pezzo e spedito come accordato con ilpersonale della “YYYY” (azienda che ci hafornito e consegnato i macchinari a fine set-tembre 2010), la stessa sostiene che la casamadre produttrice (……), non ritiene la get-toniera in garanzia perché danneggiata dacorpi estranei, che secondo loro avrebbeinserito qualcuno (sono state fatte delle fotoprima e dopo lo smontaggio per provarnel’integrità).Premesso che il pezzo in considerazione vasostituito perché all’interno si è danneggiatoun gancetto che fa scorrere la moneta chedovrebbe finire nel cassettino di registro,

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Controversie legali: il caso illustrato in“Parliamone tra noi”

ASSOSECCO

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Spett. Lavanderia XXXX,in risposta alla richiesta di parere sotto-posta alla nostra attenzione, siamo asignificarVi quanto segue: • va preliminarmente osservato che in

tema di “Garanzia” il contratto, da Voisottoscritto con la ditta YYYY, discipli-na in modo alquanto dettagliato taleistituto.

Nello specifico, all’art. 3 delle“Condizioni Generali”, da Voi regolar-mente sottoscritte, nonchéall’Informativa ulteriormente consegna -taVi, sono contemplate tassative condi-zioni per poter esercitare e rivendicare ildiritto alla garanzia.In primo luogo, si noti come le spese dichiamata ed eventuali riconoscimenti delcosto al Km per gli spostamenti degliaddetti del centro assistenza debbano,comunque, essere da Voi sostenute.Inoltre, è specificato (a da Voi accettato,tramite la sottoscrizione) che “eventualiritardi [collegati al ritiro del macchinarioai fini della riparazione] non danno dirit-to al compratore al risarcimento di danniné a proroghe del diritto di garanzia”;dunque, stando all’applicazione di taleclausola, il danno da Voi subito a causadell’impossibilità di utilizzare la getto-niera malfunzionante, è assai difficilmen-te esigibile.Punto fondamentale da sottolineare è chele Clausole da Voi sottoscritte prevedono,purtroppo, che il costo della manodopera(dunque della riparazione/sostituzione)sarà a Voi addebitato nello specifico casodi danneggiamento (oltre a tutta unaserie di altri casi in cui la Garanzia nonsi applica, quali l’usura, atti vandalici,incapacità nell’uso del prodotto, etc.).A fronte di ciò, bisogna considerare la

difficoltà di dimostrare che (come inveceasserito dai Tecnici della Ditta venditri-ce) la rottura del bene non sia realmentedovuta all’inserimento di un corpo estra-neo. La dimostrabilità di ciò risulta essere, anostro avviso, ulteriormente complicatadal fatto che si sia in presenza di lavatriciautomatiche self-service, soggette indub-biamente ad un utilizzo spesso scorretto(ed in molti casi plausibilmente vandali-co) da parte dell’Utilizzatore finale.È doveroso rappresentarVi che sarà, inol-tre, assai difficile dirimere stragiudizial-mente una simile questione, tanto piùcon un contratto, da Voi accettato, cosìsfavorevole; si dovrebbe probabilmentearrivare ad incaricare un Perito di parteche chiarisca le cause della rottura delbene oggetto del contendere, con la con-seguente inutilizzazione del macchinarioper ulteriori settimane.Per concludere, si rileva che moltepliciclausole da Voi sottoscritte sono palese-mente vessatorie, ai sensi degli art. 1341e 1342 c.c.; tuttavia le medesime sonostate da Voi separatamente sottoscritteed accettate e, per inficiare una talecumulativa accettazione, si dovrebbe,anche in questo caso, rimettere la contro-versia al Foro competente (nel caso dequo, avendo Voi accettato la clausola n.13, si tratta del Foro di Zzzz). Si tengapresente, tra l’altro, che in tutto ciò nonvi è certezza del buon esito del giudizio,tenuto anche conto del fatto che non è aVoi applicabile la disciplina (maggior-mente incisiva) del Codice del Consumo,non essendo Voi consumatori, bensìimprenditori commerciali.Restando a disposizione per ogni even-tuale chiarimento, Vi porgiamo cordialisaluti.

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UFFICIO LEGALE di Assosecco Unione Confcommercio

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zione, supera ormai da diversi anni,l’80% della produzione totale.Uno dei principali mercati per lasocietà è sicuramente quello euro-peo. In questo ambito l’attività diesportazione della Silc riguarda sia ipaesi dell’Europa comunitaria che ipaesi dell’Europa orientale. Altri mercati importanti per la Silcsono i paesi della penisola arabica,Arabia Saudita, Emirati Arabi, Ku -wait e diversi paesi dell’oriente tra iquali si impongono l’Indonesia, ilVietnam. Molto forte inoltre è lapresenza in Cina, paese in cui sonoin funzione oltre 5000 presse dastiro Silc! Le macchine Silc sono sbarcate poianche nel nuovo mondo, sia nel -l’America del Nord sia nel Sud dovela Silc è presente da anni. A Cuba,per fare un solo esempio, tutti i mi -gliori alberghi stirano con macchineSilc. Da sempre molto ricettiva alle esi-genze del mercato, negli ultimi annila SILC ha progettato e realizzatouna nuova serie di macchine ad altatecnologia, che garantiscono grandeaffidabilità, alta produzione e sicuraqualità di finitura degli indumentitrattati. Queste macchine hannocaratteristiche tali da non renderenecessari stiratori professionisti, epermetteranno alle lavanderie diproporre “servizio, prezzo e qua-lità!” come carte vincenti della loroattività.

LE RAGIONI DI UNA SCELTA1) Esperienza – Oltre 40 anni di

esperienza nella produzione (ef -fettiva e completa) e commercia-lizzazione di macchine da stiro.Una presenza consolidata nei piùavanzati mercati mondiali.Un’attenzione costante alle evo-luzioni del mercato con prodottisempre all’avanguardia. Un con-trollo qualità integrale dalla sele-zione dei componenti al collaudofinale.

2) Gamma di prodotti – Con ben

Fondata nel 1968 dal Comm. WalterDarini, la SILC con sede a Jesi inVia Campania, costruisce macchineda stiro industriali destinate allalavanderia e all’industria dell’abbi-gliamento.La Silc, dopo i primi anni di attivitàconcentrati principalmente in Italia,ha velocemente allargato il suocampo di azione all’estero, ottenen-do da subito importanti successi.Oggi, le attrezzature da stiro dellaSilc vengono spedite in tutto il mon -do, in oltre 90 nazioni e l’esporta-

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LA SILC alla prossima ITMA 2011

Informazione commerciale

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oltre 50 modelli proposti la Silcpuò vantare una gamma di pro-dotti in grado di soddisfare tuttele necessità di stiro. Tavoli aspi-ranti, soffianti e vaporizzanti cone senza caldaia; manichini perlavanderia e per l’industria; top-per; presse pneumatiche e ma -nuali per lavanderia e l’industria;macchine per la smacchiatura acaldo e a freddo; tavoli da stiroa freddo.

3) Qualità dei prodotti – Le mac-chine da stiro della Silc possovantare un livello qualitativo edun grado di affidabilità tra i piùalti nel mercato. Inoltre i mac-chinari della Silc rappresentanosoluzioni specifiche e non adatta-te per i vari settori di utilizzo:lavanderie a secco, lavanderie adacqua, industria dell’abbiglia-mento, comunità.

4) Termini di consegna – La Silcpuò vantare con ragione tra leproprie caratteristiche gestionalitempi di consegna rapidi ed ilrispetto dei termini di consegnastabiliti.

5) Prezzi – La Silc è in grado dipresentare sul mercato prodottidi alta qualità e affidabilità aprezzi molto competitivi. Inoltreoffre una gamma di servizi pre epost vendita (quali una rete ca -pillare di consulenza, distribuzio-ne e assistenza tecnica) che ren-dono il rapporto qualità/prezzodei propri prodotti ancora piùcompetitivo.

MOSTRE E FIERE INTERNAZIONALI

Molto intensa è stata sin dall’iniziol’attività fieristica della società, conl’intento di allacciare rapporti connuovi clienti e distributori e raffor-zare le collaborazioni già esistenti.Durante i 40 anni di attività la Silcha presentato i propri prodotti intutte le maggiori fiere internaziona-li. Ha iniziato con la partecipazionealla prima fiera internazione dedica-ta al settore della lavanderia, laENTEX a Parigi nel 1980, per poiproseguire con TEXCARE a Franco -forte, ogni 4 anni a partire dal1984. Inoltre, continua è stata lapartecipazione a tutte le edizionidella fiera internazionale EXPODE-TERGO che si tiene a Milano daglianni 80 (ogni 4 anni).

L’ultima edizione è stata nel 2010. Anche fuori Europa la Silc è statapresente a mostre internazionali delsettore (negli Stati Uniti a Dallas eNew Orleans) nel Nord Africa ad Al -geri, Tunisi e Cairo e in Asia a Nuo -va Delhi Pechino e Shangai. Oltre alle fiere dedicate al settoredella lavanderia la SILC ha parteci-pato alle maggiori fiere internazio-nali del settore tessile e della con-fezione. La Silc è stata sempre pre-sente sia alla IMB di Colonia, che sitiene ogni 3 anni, sia alla ancora piùimportante ITMA, una manifestazio-ne che si svolge ogni 4 anno nellepiù grandi fiere di Europa (Mi lano,Parigi, Hannover, Birmin gham).

Proprio quest’anno, dal 22 al 29settembre 2011, la Silc parteciperàcon un importante stand alla nuovaedizione della fiera ITMA che si ter -rà a Barcellona in Spagna. Questaimportante manifestazione interna-zionale dedicata ai macchinari per ilsettore tessile è giunta alla sua 16aedizione, e può essere consideratasenza dubbio la più grande esposi-zione settoriale su scala mondiale.Si tiene ogni 4 anni ed è itinerante.I visitatori abituali della fiera ITMAsono circa 150.000. Si tratta di unamanifestazione dedicata principal-mente a operatori professionalialtamente qualificati e con poteridecisionali. Nessuna industria del settore tessi-le, può prescindere nella sua atti-vità di programmazione e investi-mento, dal visitare l’ITMA, la vetri-na mondiale del meccano-tessile.

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HALL 5 – Stand H5-A117

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Trattamenti di finissaggio e nobilitazione parte terza

Piccola guida del Pulitintore19a

puntataA cura di Ing. Vittorio Cianci direttore di LART

Per comprendere il comportamento dei capi durante la manutenzione èopportuno conoscere tutti quei trattamenti, in aggiunta a quelli già consi-derati nei mesi precedenti “ramatura, sanforizzo, mercerizzo, sodatura,garzatura, cimatura, smerigliatura” eseguiti sui tessuti per vari scopi chemodificano sostanzialmente le proprietà delle fibre e che potrebbero darluogo a difettosità durante l’uso e la manutenzione.

CalandraturaLa calandra permette di dare lucentezza e compattezza ai tessuti, effettidovuti alla pressione esercitata sulla merce dai cilindri fra cui questa èincorsata.La calandra è costituita da due cilindri premuti uno contro l’altro, con pres-sione e velocità regolabili. A seconda del materiale con cui sono fatti icilindri (rigidi o elastici), a seconda della geometria di superficie dei cilin-dri, a seconda della loro incisione di superficie si possono ottenere varieffetti.

Gli effetti che si possono ottenere a seconda del tipo dei cilindri e dellecondizioni di lavoro sono:• lucido per appiattimento della superficie e maggior riflessione della luce;• miglioramento della mano per ottenimento di una superficie liscia e mor-

bida e più piena; • gli effetti di lucido possono esser resi permanenti con l’impiego di fibre

termoplastiche quali il nylon o con l’applicazione di prodotti a base diresine (ad esempio effetto cinzato = effetto lucido speculare permanen-te). Si ottiene una superficie liscia e brillante quasi cerata;

• goffratura: consiste nell’incisione a caldo di un disegno sul tessutomediante una calandra particolare ove il cilindro rigido riscaldato presen-ta delle incisioni in rilievo;

• effetto moiré: si possono ottenere disegni lucenti ed ondulati, noti comemoiré, attraverso un processo che consiste nel goffrare il tessuto o pre-merlo con una superficie finemente solcata o ricoperta da rilievi sottilissi-mi. La lucentezza viene prodotta per effetto di diffrazione della luce.

Alcuni effetti prodotti dalla calandra non sono permanenti, quali laperdita della lucentezza e della mano. Altri effetti cinzatura, moirée goffratura possono essere permanenti o scomparire con il lavag-gio a seconda della composizione, della struttura del tessuto edelle condizioni di calandratura.

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Termofisso I tessuti a maglia in fibra poliestere, poliammide ed elastomeri, richiedonoun trattamento termico, normalmente effettuato prima della tintura, perfissare la fibra e conferire stabilità dimensionale al tessuto.La termofissazione dei tessuti a maglia sia in trama che in catena, vieneeffettuata unicamente su rameuse; tale macchina espleta sul tessuto duefunzioni complementari fra loro:• trattamento termico con aria calda• assestamento dimensionale del tessuto.Viene effettuato sul tessuto purgato alle seguenti temperature e tempi.

L’effetto del trattamento dura fino a quando il tessuto viene portato a unatemperatura inferiore a quella di termofissazione in aria calda o in bagnoad una temperatura inferiore a 80°C.Attenti pertanto a stare al di sotto di tali temperature nel lavaggioe stiro.

Cloraggio Trattamento che si esegue sulla lana (tops, filato, tessuto) con cloro, ipo-clorito, prodotti organici che sviluppano cloro e che ha lo scopo di diminui-re o annullare la tendenza a feltrare ed aumentare la capacità di fissare icoloranti. Il cloro provoca la limatura e riduzione delle scaglie per cui siriduce la tendenza all’infeltrimento.Si possono utilizzare per lo stesso scopo appositi enzimi detti proteasi,lipasi ecc. Solo se le lane sono state clorate è possibile il lavaggio ad acqua inlavatrice altrimenti per i capi in lana o prevalenza lana è possibileil solo lavaggio ad acqua a mano o il lavaggio a secco senza umi-dità.

Bruciapelo I tessuti a maglia di cotone, essendo composti di fili a fibra discontinua ecorta comportano la presenza di una certa pelosità legata al diagrammafibroso ed alle torsioni del filato.La pelosità toglie brillantezza al tessuto e conferisce al tessuto un aspettopeloso ed invecchiato.L’eliminazione della pelosità può essere effettuata con due diversi sistemi:• bruciapelo termico = trattamento con fiamma• bruciapelo chimico = trattamento con enzimi.Bruciapelo termicoil tessuto passa velocemente (un solo lato o entrambi) sopra la fiammacon una velocità da 50 a 100 m/min: i peli sporgenti vengono eliminati.Bruciapelo chimicoIl trattamento sostituisce quello termico, operando con un bagno di enzimiche aggrediscono superficialmente la fibra cellulosica, eliminando le fibrille.Esistono vari tipi di enzimi, quello più utilizzato è la “cellulasi” impiegatosu cotone e fibre cellulosiche.Al termine del trattamento con enzimi è necessaria la loro neutralizzazioneagendo sulla temperatura, altrimenti gli enzimi continuano nella loro azio-ne disgregatrice del tessuto.Dopo il trattamento del bruciapelo sia termico e soprattutto enzima-tico è importante verificare la resistenza del tessuto che può esserestata intaccata per anomalie di applicazione dell’enzima stesso odella eccessiva esposizione al calore.

FIBRE Temperatura °C TempoPoliestere 170-210 15-50 sec

Poliammide 170-210 15-50 secElastan 170-190 15-50 sec

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DIFETTIScarica di colore da parte di accessori colorati su fondobiancoIl nastro colorato da luogo a scariche di colore sulle parti bianche del capocomunque si lavi il capo ad acqua o a secco, come risulta dai testimoni diprova rappresentati in figura.

Prevenzione• Nel caso di colori a contrasto verificare la solidità del colore allo sfrega-

mento a secco e a umido con testimone bianco, effettuare una prova disolidità del colore al contatto a caldo con acqua e con solvente utilizzandoun testimone bianco, il solvente o l’acqua e un ferro da stiro.

• Attenti ai nastri colorati applicati in poliestere, viscosa ecc.• Farsi rilasciare dichiarazione di man leva.

Stramature su tessutoDurante il lavaggio i fili di ordito scorrono sui fili di trama dando luogo a“chiarelle” sul tessuto.

Prevenzione• Difficile da prevedere. • Nel caso avvenga il difetto controllare se il tessuto tende a stramare e se

le cuciture sono a pelo.• I tessuti a rischio sono quelli leggeri in lino, viscosa e seta.• Se si pensa che il tessuto sia a rischio prediligere il lavaggio a secco e, se

necessario il lavaggio ad acqua, non usare ammorbidenti.

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MUSEO DELLE ETICHETTE

Ci appelliamo a tutte le Associazioni di settore perché operino acombattere e scongiurare la proliferazione di etichette di manuten-zione e composizione fuori norma.Segnaleremo di volta in volta le più fuorvianti e invitiamo tutti asegnalare e farci pervenire i peggiori esempi, in modo da consen-tircene la pubblicazione

Non esporre il capo alla luce del sole

Non smacchiare in loco

Vietato il lavaggio ad acqua e consentitoil lavaggio ad acqua wet cleaning?

Simbolo del ferro rovesciato; forse significa stirare al rovescio?

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“SE NON SAI DOMANDA”Nella rubrica “SE NON SAI DOMANDA” l’Ing. Vittorio Cianci e il suo Staff di collaboratori saranno avostra disposizione per rispondere a tutte le domande che invierete via e-mail agli indirizzi indicati.

SE NON SAI DOMANDA

(Risposte chiare a problemi complessi) • Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità,

alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali e alle problematichedi manutenzione, alla chimica tessile del lavaggio

• Domande riguardanti le controversie• Informazioni generali e altre informazioni • Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

I quesiti vanno inviati [email protected] ae-mail: [email protected]

Le domande più interessanti sarannopubblicate con relativa risposta

RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DIAPRILE

Perché spesso i colori non sono solidi al lavaggio ad acqua?

Ing. Vittorio CianciLa tintura con coloranti è una reazione chimica tra la composizione chimicadelle fibre costituenti il tessuto (fibroina per la lana, cellulosa per il cotonee le fibre artificiali ecc.) e la composizione chimica del colorante. A secon-da della scelta del colorante la reazione chimica può essere debole o fortee quindi la solidità del colore al lavaggio ad acqua può essere buona oscadente. A conferma in tabella seguente la solidità del colore ai tratta-menti ad umido del cotone con solidità diversa a seconda del colorante:

A parte il colorante utilizzato la solidità del colore dipende da come è statacondotta l’operazione di tintura. La tintura consiste nell’applicare il coloreal tessuto in soluzione acquosa.La solidità del colore nel lavaggio a secco è sempre buona in quanto il sol-vente non solubilizza il colore. Il lavaggio a secco può dar luogo a scarichedi colore solo sui tessuti che contengono oli (nylon o poliestere o lana)(l’olio fa da veicolo al colorante) o che contengono resine (tessuti resinati)o colle (tessuti stampati o placcati o tinti old).

La plissettatura è permanente?

Ing. Vittorio CianciLa plissettatura consiste nell’applicare a caldo e sotto pressione delle pie-ghe permanenti al tessuto. Il tessuto viene piegato secondo un disegnoprefissato e pressato a caldo. Le uniche fibre che a caldo fondono sononylon e poliestere per cui se la temperatura della pressa raggiunge la tem-peratura di rammollimento la piega diventa permanente e non è eliminabi-

Classe tintoriale Solidità generali brillantezzaDiretti Scarse/medie mediaNaftolo Ottime OttimaReattivi Buone/ottime Ottima

Tino Ottime/eccellenti OttimaZolfo* ottime scarsa

*insufficienti solidità al cloro

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le con qualsiasi lavaggio. Se invece la fibra non ètermofusibile quale la lana, la seta ecc. è possibiledare a caldo una piega prefissata ma essa nonpotrà essere permanente: un qualsiasi lavaggio oesposizione all’umido provocherà la scomparsadella piega. Per dare a tali fibre una piega permanente ènecessario resinare il tessuto: la resina è termofusibile come il nylon o il poliestere e la piega gra-zie alla resina diventa permanente: è necessariofare attenzione alla manutenzione a secco chepotrebbe provocare la perdita della resina o l’in-giallimento del capo. È necessario altresì dare attenzione allo stiro chepuò provocare la fusione della resina.

Perché in generale le fodere sono scadenti?

Ing. Vittorio CianciLe fodere utilizzate nell’abbigliamento (capo spal-la, maniche, tasche, pantaloni) hanno contempo-raneamente ragioni d’essere funzionali ed esteti-che:

✱ funzionali:

• facilitare l’indosso e lo svestimento evitandosfregamenti ed ostacoli;

• protezione termica;• adeguare l’articolazione del capo al movimento

del corpo (senza fodera il capo cade male);• proteggere il tessuto del capo proteggendolo

dagli sfregamenti provocati dal movimento delcorpo.

✱ estetiche

• motivo di abbellimento e segno distintivo distile.

Purtroppo, si usa privilegiare l'aspetto estetico o ilbasso costo, anche a scapito delle prestazioni;così avviene spesso che le fodere macchiano, siabradono, si lacerano, si stramano ecc.

DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DI MAGGIO

• Che differenza c’è tra tintura old e tinturafade?

• Perché i colori neri sono quelli più proble-matici?

• Come si lavano le pelli?

• Perché i capi ingrigiscono nel lavaggio?

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Qualità dei capi Made in ItalyPrestazione e manutenzione dei capi

Durante un convegno tenutosi alla Confartigianato di Ancona sul temadella contraffazione, mi sono soffermato a parlare assieme a Vito Caroneed a Carlo Chionna sul tema della qualità dei capi durante l’uso e la manu-tenzione.Di seguito riporto il sunto del cordiale e informale colloquio.Carlo Chionna è un imprenditore del settore moda che si definisce come ilgladiatore e salvatore del “Made in Italy”, perché solo cosi facendo si puòtutelare e rispettare il consumatore, solo così si possono produrre capi dimoda che hanno buone e durature prestazioni funzionali e che non cree-ranno particolari problemi durante la manutenzione. Tale affermazione è suffragata dall’esperienza vissuta da Vito Carone sullamanutenzione dei capi e mai oggetto di reclami e dalle analisi di laborato-rio di LART sui tessuti utilizzati da Carlo Chionna.Il “Made in Italy” da anni riempie molte bocche. Purtroppo si è pensatosolo al design, ma ci si è dimenticati di salvaguardare il prodotto in sestesso. Il “Made in Italy” deve essere un marchio di fabbrica e non unmarchio di immagine. Non si possono prendere in giro i consumatori facendo loro pagare un pro-dotto molto caro quando si sa che è stato acquistato all’estero a bassoprezzo, le cui difettosità si evidenziano nell’uso e nella manutenzioneaddossando poi la colpa o a un uso non corretto da parte del consumatoreo a un errato lavaggio della lavanderia. Purtroppo questo succedesoprattutto nei prodotti di alta gamma.Continua e dilaga nelle aziende il brutto vizio di spingere il consumatoread acquistare capi nuovi in ogni stagione: tutti gli anni capi nuovi e si deveprodurre qualcosa di nuovo perché la gente la deve compare. Il mio amicoCarlo Chionna produce capi curati e belli che durano più a lungo nel tempoanche se costano un po’ di più: Carlo afferma e io condivido che “la qualitàsi ricorda, il prezzo no”. Per fare un esempio: una volta le polo Lacoste costavano molto, ma dura-vano nel tempo; oggi maglieria della stessa marca dura di meno e creaproblemi di rientro e solidità nel lavaggio, per cui è più conveniente com-prarle al mercato al prezzo più basso.

di Ing. Vittorio Cianci

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Smentendo quanti in questi ultimi annisi sono adoperati nel “vendere” la nonapplicabilità della legge n° 84 fintantoche le regioni non avessero istituito icorsi professionali per direttore tecnico,il Ministero dello Sviluppo Economicocon una propria nota ha dipanato ognidubbio. Viene infatti definitivamente ac -certato che non si possa impedire o fer-mare l’operatività delle disposizioni del -la legge n° 84 per il solo fatto che leregioni sono, per non dire inadempienti,lente nel determinare le modalità deicorsi e per individuare i titoli di studioper il riconoscimento dei requisiti chedevono essere posseduti dal direttoretecnico. In modo esplicito il Mini steroafferma che non può essere vanificato ocomunque rinviato a data indetermina-ta, l’obbligo di individuazione di un sog-getto responsabile degli aspetti tecnicidell’attività, in considerazione dei possi-bili rischi professionali presenti nell’atti-vità di tintolavanderia. Così come il Ministero ha affermato chela mancata attivazione da parte delleregioni dei corsi professionali non può enon deve costituire un ostacolo ingiusti-ficato all’apertura di nuove imprese delsettore. Quindi inutile l’apatia regionaleche sin qui ha guidato le regioni nel nonvoler affrontare il problema. Qualcuno non ha colto il segnale cheora non è più possibile non fare per la -sciare tutto come è, se chi deve farenon fa entra in funzione la cosiddettasussidiarità: se non lo fai tu che devifarlo, lo farà qualcun altro e comunquesi fa!Fermo restando che l’azione sindacaledella Confartigianato non si fermerà dicerto qui, ma proseguirà in tutte leRegioni al fine di vedere definitivamentecompiuto il percorso che detta i principifondamentali per lo svolgimento dellanostra professione, ci tengo a metterein guardia i colleghi dalla moltitudine disocietà e enti formativi che propongonosoluzioni semplicistiche e “miracolose”.Premesso che la formazione continua èda considerarsi, in qualsiasi forma emodo fatta, un arricchimento per coloroche vogliono fornire un servizio qualifi-cato al cliente e pertanto è semprepositivo frequentare i corsi messi a di -

sposizione da società ed associazioni,gli eventuali attestati non vanno confusicon l’accesso alla professione. Questo lo dico soprattutto a vantaggiod quanti sono in procinto o pensano diaprire una attività di lavanderia, perchénoi, “i vecchi” quelli che già esercitanoda anni, non devono fare nessun corsoo prendere alcun attestato. Lo stesso Ministero, infatti, ricorda letre modalità per poter essere nominatodirettore tecnico In primo luogo la nor-mativa attualmente vigente consentel’assunzione dell’incarico di responsabiletecnico, a quanti possono dimostrare ilpossesso di un’esperienza professionalespecifica maturata attraverso l’inseri-mento in azienda, cioè quanti hanno la -vorato in una lavanderia, 1, 2 o 3 anni,a seconda dei vari casi che la legge84/06 individua. In secondo luogo èpossibile che chi ha un attestato conse-guito in una regione lo faccia valere intutte le altre. Inoltre il Ministero afferma che chi vuo -le iniziare l’attività in regioni ove nonsia stata ancora adottata la disciplinadei corsi per direttori tecnici, può chie-dere comunque d'individuare tale figurain mo do provvisorio, preferibilmentesulla ba se del possesso di un titolo distudio, vale a dire il diploma di maturitàtecnica o professionale o di livello post-se condario superiore o universitario, inmaterie inerenti l’attività, fino a quandola normativa regionale non confermeràla sua idoneità o la sua inidoneità, maanche, preferibilmente sulla base delpossesso di un titolo di studio di cui so -pra, con l’impegno dell’interessato aconseguire entro un termine prefissatoil requisito professionale conseguito at -traverso la frequenza ai corsi quandoistituiti. Chi deve raccogliere la dichiarazionedell’indicazione del responsabile tecnicoed accertare i requisiti professionali? La circolare ministeriale si pronunciaanche su questo affermando che, poi-ché l’ente destinatario della segnalazio-ne certificata di inizio attività di Tintola -vanderia è l’amministrazione comunale,la stessa sarà responsabile dell’accerta-mento suddetto.Non manca proprio nulla!

Il Ministero dello SviluppoEconomico conferma la pienaapplicabilità della legge n° 84/2006 sulle Tintolavanderie

di Letizia BaccichetPresidente nazionale ANIL Confartigianato

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ria a gettone e poi svolgono, abusivamente, servizi distireria, ritiro e consegna o altri individuati appuntodalla legge di settore come quelli per il cui esercizio ènecessaria la nomina del Responsabile tecnico? Lo speriamo, ma questa è un’altra questione.Quello che è certo che la categoria si vedrà finalmentericonosciuta la sua professionalità e non ci potrà piùessere chi si improvvisa, senza nessuna conoscenzaspecifica, titolare di lavanderia.Ora chi vorrà operare nel settore dovrà conoscere lenorme a tutela dell’ambiente, dovrà saper riconoscere itessuti e sapere come trattarli e come trattare le macchiedi natura diversa e che richiedono diversi trattamenti aseconda dei tessuti ove sono presenti, ma non solo,dovrà anche sapere tante altre cose che sono necessarieper gestire a nel miglior modo possibile l’attività.Insomma finalmente, come dice la legge, la lavanderiasarà un’attività professionale e l’esercizio dell’attivitàprofessionale di tintolavanderia sarà ad esclusivo ap -pannaggio di chi ha requisiti professionali per gestirla. Per maggior chiarezza e tranquillità degli scettici, degliincreduli e dei pessimisti che non credevano che lalegge avrebbe mai avuto attuazione, e perché non cre-dano che stiamo barando, proponiamo di seguito iltesto della Risoluzione.

Risoluzione n. 31045 del 18.2.2011

Oggetto: D.Lgs. 26/3/2010 n. 59 - Art. 79 -Esercizio dell’attività di tintolavanderia. Nominadel Direttore Tecnico e requisiti professionali inassenza di normativa regionale.

Con nota (…) codesto Ufficio segnala di aver ricevuto,da impresa individuale, una SCIA ai sensi dell’art.19,co. 2 della L.241/1990 per l’esercizio dell’attività diuna nuova tintolavanderia da svolgere in forma arti-giana. Nella segnalazione risultava omessa l’indicazio-ne del direttore tecnico e dei requisiti da esso posse-duti. Codesto Ufficio ritiene che con l’intervento del

Era ormai da tempo che lo sostenevamo, che lo ripete-vamo in ogni occasione, in ogni incontro con la cate-goria, in ogni Con vegno.Confartigianato ANIL sembrava la sola a sostenere chela nor ma, quella legge così fortemente voluta dalla ca -tegoria, era pienamente applicabile.Ci chiedevamo anche perché fossimo i soli a sostenerloe perché tutti gli altri fossero di parere contrario. Ce losiamo chiesti tanto e così tante volte che quasi stava-mo per convincerci di essere in errore, ma per fortunanon abbiamo ceduto e siamo rimasti fermi nelle nostreconvinzioni.Così oggi possiamo dire con grande soddisfazione AVE-VAMO RAGIONE NOI.Ci spiace per tutti quelli, i tanti, si potrebbe dire itroppi, che hanno voluto sostenere sino ad ieri, chi losa perché, la tesi della non applicabilità della norma,ma per fortuna AVEVAMO RAGIONE NOI, ed ora nes-suno potrà più affermare il contrario.Oggi a dire che avevamo ragione è Il Ministero delloSviluppo economico che con nota a firma del dottoreGianfrancesco Vecchio, Direttore generale della Dire -zione Mercato, Concorrenza, Consumatore, Vigilanza eNormativa tecnica, ha quasi in maniera pedissequaconfermato quanto noi affermavamo e che cioè, conl’introduzione del D.Lgs 59/2010, che ha modificato inparte la legge 84/2006, diventava operante quantoprevisto per la nomina del Responsabile tecnico daparte di chi vuole gestire una attività di lavanderia.Vale ricordare che la norma prevedeva per ogni sedeoperativa di attività di lavanderia, e per tale la leggestessa individua elencandole tutte le attività normate,la nomina di un Responsabile Tecnico.Quindi è necessario che quanti vogliono aprire unanuova attività tra quelle normate dalla L. 84/2006indichino il Responsabile tecnico, ed è chiaro che leAmministrazioni comunali non potranno più concedereautorizzazioni per l’apertura di attività di lavanderia aquanti non nominino il Responsabile tecnico.Ricordiamo che il responsabile tecnico per essere taledeve essere in possesso di uno dei requisiti professio-nali previsti dalla legge 84/2006. Ma anche chi giàgestisce un’attività di lavanderia dovrà provvedere acomunicare il nominativo del proprio ResponsabileTecnico, ed i Comuni dovranno verificare che tutte leattività di lavanderia abbiano, in ogni sede dell’impre-sa, un Responsabile Tecnico: che non si risolva cosìanche il problema di quanti aprono attività di lavande-

Legge 84/2006 finalmente non c’è piùalcun dubbio sulla sua applicabilità:avevamo ragione noi

Notizie Sindacali

IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO CONFERMALA PIENA APPLICABILITÀ DELLA NORMA CON NOTA DELLADIREZIONE GENE RALE MERCATO, CONCORRENZA,CONSUMATORE, VIGILANZA E NORMATIVA TECNICA

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D.Lgs. 59/2010 non sia più possibile derogare al pos-sesso dei requisiti professionali per l’accesso all’attivitàdi una nuova tintolavanderia, in virtù, tra l’altro, delladisposizione contenuta nell’art. 84 dello stesso D.Lgs.(clausola di cedevolezza) in assenza di specifici prov-vedimenti regionali di disciplina, chiedendo in meritol’avviso di questa Direzione.Sul punto si osserva quanto segue:La L. 84/2006 prevede all’art 4 (Modalità di eserciziodell’attività) la presenza, presso ogni sede dell’impre-sa, di un responsabile tecnico in possesso dell’idoneitàprofessionale (art. 2 comma 2) comprovata dal pos-sesso di almeno uno dei seguenti requisiti:a) frequenza di corsi di qualificazione tecnico-profes-

sionale della durata di almeno 450 ore complessiveda svolgersi nell’arco di un anno;

b) attestato di qualifica in materia attinente l’attivitàconseguito ai sensi della legislazione vigente inmateria di formazione professionale, integrato daun periodo di inserimento della durata di almeno unanno presso imprese del settore, da effettuare nel-l’arco di tre anni dal conseguimento dell’attestato;

c) diploma di maturità tecnica o professionale o dilivello post-secondario superiore o universitario, inmaterie inerenti l’attività;

d) periodo di inserimento presso imprese del settorenon inferiore a 1, 2 o 3 anni a seconda dell’esisten-za di un pregresso rapporto di apprendistato o dellaposizione ricoperta nell’ambito dell’impresa.

La modifica apportata alla preesistente normativa pereffetto del D.Lgs. 59/210 oltre a ridurre in misura con-sistente la durata dei corsi di qualificazione tecnicoprofessionale di cui alla lettera a), opera una nettasemplificazione con riferimento al comma 4, nel preve-dere che le regioni stabiliscano i contenuti tecnico-cul-turali dei programmi e dei corsi e identifichino i diplo-mi inerenti l’attività senza una previa determinazionedei criteri generali in sede di conferenza Stato-Regioni,nell’intento di consentire a queste ultime un più rapidointervento attuativo.A fronte di ciò, anche alla luce della cd. “clausola dicedevolezza”, la scrivente non ritiene possa essere va -nificato, o comunque rinviato ad una data indetermi-nata ed interamente rimessa alla volontà di attuazioneamministrativa regionale, il principio - introdotto dallalegge n.84/2006 e confermato dal recente decreto le -gislativo di attuazione della direttiva “servizi” – dell’ob-bligo di individuazione di un soggetto responsabile de -gli aspetti tecnici dell’attività anche in relazione ai pos-sibili rischi professionali, pur ribadendo l’esigenza, inpassato affermata, di evitare che la mancata attivazio-ne da parte delle regioni dei corsi professionali finaliz-zati al conseguimento di uno dei possibili requisiti dicui alla norma, costituisca un ostacolo ingiustificatoall’apertura di nuove imprese del settore.La valenza di tale previsione normativa è infatti con-nessa non solo all’esigenza irrinunciabile di un’adegua-ta qualificazione tecnica di tale funzione, ma primaancora all’esigenza che i delicati aspetti tecnici e dirischi anche per la salute e per l’ambiente connessi atale attività siano oggetto, nell’organizzazione azienda-le, dell’attenzione che deriva dalla previsione di talespecifica funzione dedicata.Anzitutto, anche in mancanza di ulteriori interventiregionali di attuazione, la normativa attualmente vi -gente consente l’assunzione dell’incarico di responsa-bile tecnico in caso di possesso di un’esperienza pro-fessionale specifica maturata attraverso un periodo di

inserimento rispettivamente di 1, 2 o 3 anni ai sensidella citata lettera d).Inoltre, anche la mancata disciplina ed attuazione deicorsi di qualificazione da parte di una singola regione,non impedisce in assoluto l’utilizzo di tale Requisito,essendo comunque possibile utilizzare a tal fine la fre-quenza di un corso i cui contenuti siano stati già rico-nosciuti validi da una diversa regione, stante l’evidentevalenza nazionale di qualsiasi titolo di formazione pro-fessionale.In terzo luogo, si ritiene possibile il ricorso a soluzioniidonee a consentire l’applicazione della norma sullabase del generale principio secondo cui le norme privedi disposizioni attuative non possono essere per ciòprivate di ogni efficacia, ma devono comunque essereapplicate “per quanto possibile”. Appare ad esempiopossibile che le nuove imprese che avviino la loro atti-vità in regioni in cui non sia stata ancora adottataun’adeguata disciplina in materia, individuino comun-que un responsabile tecnico operante a titolo provviso-rio, preferibilmente sulla base del possesso di un titolodi studio (diploma di maturità tecnica o professionaleo di livello post-secondario superiore o universitario inmaterie inerenti l’attività - e l’inerenza del titolo distudio andrà valutata secondo criteri di responsabileragionevolezza in primis dallo stesso candidato all’in-carico), fintanto che l’intervenuta normativa regionaledi attuazione non consenta di confermare la sua ido-neità o, al contrario, non lo renda inidoneo, salva re -stando la possibilità per l’interessato di maturare nelfrattempo uno dei requisiti di cui alla lettera d) o diimpegnarsi a conseguire entro un termine prefissato ilrequisito di cui alla lettera a).Per quanto attiene al secondo punto sollevato da code-sto ufficio relativamente alla competenza in meritoall’accertamento dei requisiti professionali, sempre conriferimento al quadro normativo delineato dal D.lgs.59/2010, si ritiene che in virtù del disposto combinatodell’art. 79, comma 1 del predetto Decreto Legislativoe dell’art. 4-ter dell’art. 49 del decreto-legge n. 78/2010,convertito con modificazioni con l. 30 luglio 2010, n.122, in mancanza di specifica previsione normativache ne attribuisca ad altri enti la competenza (comenegli esempi relativi a diverse attività citati da codestoufficio), tale competenza resti demandata al Comune,destinatario sostanziale della SCIA, non derivando datale innovazione e semplificazione procedurale alcunamodifica relativamente all’assetto delle competenzeanteriormente vigenti.La presente nota è trasmessa anche alla regione com-petente affinché possa far conoscere al riguardo even-tuali ulteriori o diverse determinazioni.

Il Direttore Generale(Gianfrancesco Vecchio)

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1° settembre 2011 – per i produt-tori di rifiuti che abbiano più di 500dipendenti, nonché gli impianti dismaltimento, incenerimento, etc.(circa 5.000) e i trasportatori chesono autorizzati per trasporti annuisuperiori alle 3.000 tonnellate (circa10.000);

1° ottobre 2011 – per i produttoridi rifiuti che abbiano da 250 a 500dipendenti e “Comu-ni, Enti edImprese che gestiscono i rifiutiurbani della Regione Campania”;

1° novembre 2011 – per i produt-tori di rifiuti che abbiano da 50 a249 dipendenti;

1° dicembre 2011 – per i produt-tori di rifiuti che abbiano da 10 a 49dipendenti e i trasportatori che so -no autorizzati per trasporti annuifino a 3.000 tonnellate (circa10.000);

1° gennaio 2012 - per i produttoridi rifiuti pericolosi che abbiano finoa 10 dipendenti

L’accordo prevede inoltre proceduredi salvaguardia in caso di rallenta-menti del sistema ed una attenua-zione delle sanzioni nella prima fasedell’operatività del sistema.

A pochissimi giorni dall’entratain vigore del Sistri, le istanze di360mila imprese, rappresentatecon una lettera unitaria di ReteIprese Italia e Confindustria, so -no state recepite dal Ministrodell’Ambiente Stefania Presti gia -como.

Questo il commento del Presi-dente di Confartigianato, Gior -gio Guerrini, e Presidente di Re -

te Imprese Italia “L’accordo cheproroga l’entrata in vigore delSISTRI finalmente coglie le gravidifficoltà di funzionamento da tem -po denunciate dagli imprenditori edimostrate in occasione del clickday dell’11 maggio scorso”. Guerrini ha espresso soddisfazioneper l’intesa siglata tra le Organizza -zioni imprenditoriali e il Ministerodell’Ambiente.

Il nuovo sistema informatico di trac-ciabilità dei rifiuti per Guerrini, rap-presenta uno strumento positivo,ma sono indispensabili opportuniadeguamenti tecnici e semplificazio-ni operative per renderlo facilmenteutilizzabile dagli imprenditori.

Secondo l’intesa raggiunta, il Sistrientrerà in vigore con le seguentidate di operatività differenziate perdimensione aziendale e per quantitàdi rifiuti trasportati.DD60

DETERGO GIUGNO 2011

SISTRICosì il rinvio dell’entrata in vigorenell’accordo tra le organizzazionidelle imprese e il Ministerodell’Ambiente

Notizie Sindacali

Un accordo per rimodulare l’entrata in funzionedel Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti spe-ciali e pericolosi é stato raggiunto fra il Ministerodell’Ambiente, Rete Imprese Italia e le principaliorganizzazioni imprenditoriali

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nel caso ne sia sprovvista, anche i detergenti. Il meccanismo è simile a quello degli auto-lavaggi self-service: il cliente acquista il gettone per usufruire deimacchinari per il lavaggio della vettura. In molti casi, purtroppo, l’esercizio di tale attività sidiscosta dal modello sopra descritto: nelle lavanderieself-service, infatti, è spesso presente un addetto chefornisce assistenza alla clientela, proponendo servizi distireria, di ritiro e consegna capi presso il domicilio deiclienti, ed altri tipi di servizi che la legge 84/06 indivi-dua tra le fattispecie che norma: ciò rappresenta, oltreche una forma di concorrenza sleale per le aziende ditinto lavanderia, un esercizio abusivo di attività.Premesso che le scriventi Associazioni non solo nonhanno nulla da esporre contro all’esercizio regolaredell’attività da parte delle lavanderie self-service, maanzi, in molti casi ne rappresentano i legittimi interes-si, si ritiene che se queste ultime svolgono attività cheinvadono l’ambito di competenza delle tinto lavande-rie, offrendo servizi alla clientela che per legge posso-no essere offerti unicamente dalle tinto lavanderie, ènecessario chiedere di tutelare i legittimi interessi diquelle imprese che esercitano l’attività nel pienorispetto della normativa vigente.È opportuno qui ricordare che il mancato rispetto dellenorme in materia sanitaria specificamente previste perle tinto lavanderie, nonché la presenza di personale ela mancata comunicazione del responsabile tecnico,come previsto dalla legge n. 84/2006, configurano l’e-sercizio abusivo dell’attività di tinto lavanderia daparte delle lavanderie self-service.Ritenendo opportuno, anche nell’interesse del consu-matore, che le prerogative di professionalità richiesteper legge agli operatori del settore siano salvaguarda-te, e per contribuire all’individuazione di un indirizzocomune da inviare agli Enti Locali preposti al rilasciodelle autorizzazioni per l’apertura degli esercizi, non-ché agli interventi di controllo degli stessi, vorremmoavere l’opportunità di un incontro nel corso del qualesottoporre alla Sua attenzione, in maniera dettagliata,il fenomeno delle lavanderie self service che si stadiffondendo su tutto il territorio nazionale, con lecaratteristiche improprie su descritte.Nel ringraziarLa ancora per l’attenzione sin qui presta-taci e per quella che vorrà dimostrare alla nostrarichiesta d’incontro, nell’attesa di un cortese cenno diriscontro l’occasione è gradita per porgere distintisaluti.

Stanchi di vedere che i furbi continuano a fare i furbi,a tutto danno della categoria e non di rado anche deiclienti, Confartigianato ANIL, unitamente a CNATintolavanderie, ha deciso di chiedere un incontroall’On. Sergio Chiamparino, Presidente ANCI(Associazione Nazionale Comuni d’Italia). Così il pros-simo 13 giugno incontreranno il responsabile ANCI perle Attività produttive e il Commercio cui ribadirannotutte le preoccupazioni espresse nella lettera, che sipuò leggere di seguito, inviata per richiedere l’incon-tro.

“Onorevole Presidente,le Associazioni di categoria di Confartigianato e CNAdel settore delle tintolavanderie rappresentano sututto il territorio nazionale le imprese disciplinate dallalegge 22 febbraio 2006, n. 84, recante “Disciplina del-l’attività professionale di tintolavanderia”.Vorremmo in premessa ricordare che il settore versada anni in una preoccupante situazione di crisi: bastipensare che nel 2001 il numero delle aziende censiteera pari a 22.600, oggi se ne contano 14.488, talecontrazione è pari, in termini percentuali, ad un meno36% e ha dato inevitabilmente luogo ad una diminu-zione del numero degli addetti, passando da 45.200 acirca 30.000 unità. Si tenga, inoltre, presente che nelsettore la maestranza è per la quasi totalità femminile.Questi pochi ma significativi dati rappresentano untrend negativo che il prolungarsi della attuale crisieconomica rischia di aggravare ulteriormente.Per le ragioni sopra esposte, le imprese da noi rappre-sentate sono fortemente preoccupate e trattandosiprevalentemente di aziende di tipo familiare, la preoc-cupazione si estende a tutti i componenti delle famiglieche hanno investito in tale attività imprenditoriale.Purtroppo, già da molto tempo, altra fonte di preoccu-pazione per gli operatori del settore sono le lavanderie“self-service”, cui va subito detto non si applica lavigente normativa succitata; per operare questo tipodi lavanderia è tenuta solo all’obbligo di iscrizione alregistro delle imprese e all’ottenimento dell’autorizza-zione da parte del Comune in cui si esercita l’attività.La lavanderia “self-service”, che sta sempre più diffon-dendosi su tutto il territorio nazionale, è in pratica unasemplice attività di noleggio attrezzature: è uno spazioallestito con lavatrici ed essiccatoi utilizzati diretta-mente dalla clientela, acquistando appositi gettoni, e

Lavanderie a gettone: ora incontriamo i Comuni

Notizie Sindacali

SUL PROBLEMA DELLE LAVANDERIE A GETTONE CHESVOLGONO ATTIVITÀ DI LAVANDERIA TRADIZIONALE,CONFARTIGIANATO ANIL E CNA TINTOLAVANDERIECHIEDONO CHIAREZZA

Confartigianato ANILIl Presidente

(Letizia Baccichet)

CNA/TintolavanderieIl Presidente

(Giovanni Molinari)

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Il presidente Sgherza ha sottoli-neato la criticità del periodo vissutodagli imprenditori ormai da qualcheanno, lanciando un messaggio disperanza per una ripresa ormaiprossima ed evidenziando l’impor-tanza degli strumenti offerti daiConsorzi Fidi quale aiuto concretoper le imprese nel rapporto con gliIstituti di credito. Ha poi parlato di federalismo e delleiniziative per il comparto seguite daConfarti gia nato segnalando, in par-ticolare, la normativa che disciplinale autorizzazioni per gli scarichi deireflui e la legge professionale perl’avvio delle attività.Il responsabile dell’Ufficio cre-dito dott. Luca Gargano ha illu-strato ai presenti gli strumenti perl’accesso al credito agevolato e ibandi attivi della Regione Puglia. Ha inoltre evidenziato come, per farfronte a quello che ritengono ilmaggior ri schio che le aziende didimensione ridotte presentano ri -spetto alle grandi imprese, gli Isti -tuti di Cre dito richiedono garanziecollaterali per poter concedere lineedi credito. L’intervento di Confartigi -nato con i suoi Consorzi fidi si con-cretizza quindi in una garanzia pergli Isti tuti di Credito a favore alleimprese per permettere loro di ot -tenere condizioni che, singolarmen-te, difficilmente otterrebbero, quali:au mentare la capacità di creditodell’impresa, diminuire il costo delde naro migliorando il ra ting azien-dale.Il dott. Davide Tambone – PCCProfessional Certified Coach ICF– ha sinteticamente illustrato le tec-niche del coaching: il Coaching na -sce negli Stati Uniti in ambito spor-

Lo scorso 3 aprile più di centocin-quanta imprenditori del settore pu -litintolavanderie hanno partecipatoal Convegno organizzato dall’UPSAConfartigianato in collaborazionecon la Secco Service. A fare gli onori di casa il Presiden -te regionale di Confar tigianato –geom. Francesco Sgherza – e ilpresidente ANIL Puglia – VitoCarone.

3 aprile 2011 - Convegno presso l’hotel Majesty di Bari

Centinaia di operatoridel settore per parlare di credito,coaching e formazione

FORMAZIONE

Da sinistra Vito Carone, Francesco Sgherza

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tivo per l’ottimizzazione delle pre-stazioni atletiche successivamenteviene applicato in ambito aziendalecome metodo di miglioramento del -le performances delle persone. In poco tempo, una volta riscontra-ta la sua efficacia, il Coaching siestende rapidamente ad ogni cam -po di attività che richieda il rag-giungimento di obiettivi o un’incre-mento dei risultati. Gli imprenditori, attraverso le tecni-che del coaching, possono affronta-re meglio i cambiamenti e le diffi-coltà trasformandoli in momenti dicrescita professionale.L’ing. Vittorio Cianci – Direttoredel LART Laboratorio di Analisie Ricerca Tessile di Carpi – nelpresentare il suo “Prontuario per iltintolavandaio” ha evidenziato l’im-portanza della formazione qualeelemento imprescindibile per l’ac-crescimento professionale: solo at -traverso un’elevazione delle propriecompetenze l’imprenditore può ge -stire al meglio il rapporto con i cli -enti.Il presidente Carone ha poi coltol’occasione per richiamare ancorauna volta l’attenzione sui valori del -la cooperazione e condivisione degli

interessi e sul ruolo che Confarti -gianato ha svolto in questi anni.Il gruppo Confartigianato ANIL Bari,creato nel 2003 in questi otto anni,in linea con la politica della ANILnazionale, ha condotto numerosebattaglie, ma soprattutto ha contri-buito a far nascere una nuova con-sapevolezza negli imprenditori: lacoscienza di essere dei professioni-sti della filiera del comparto tessilee la necessità di essere in tanti perfar sentire la propria voce. DD63

DETERGO GIUGNO 2011

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Elenco iscritti all’Associazione Fornitori Aziende Manutenzione dei Tessili

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI comprende i fabbricanti dimacchinari, attrezzature ed accessori per il lavaggio adacqua e a secco, per la stiratura ed il finissaggio; i produt-tori di detergenti, solventi, materie ausiliarie; i produttoridi manufatti tessili.Con il progredire della società ed il maggior rilievo postoalle tematiche legate all’igiene, alla pulizia, alla salvaguar-dia ambientale ed al risparmio energetico, il compartodella manutenzione dei tessili ha acquisito un’importanzaed un significato pregnante, soprattutto nei confronti diun’opinione pubblica che ha rivalutato e finalmente com-preso la funzione socialmente utile svolta dal comparto.

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI si propone in modo specificodi:• riunire per la trattazione delle questioni di comune inte-

resse tutti coloro che esercitano le attività legate allamanutenzione dei tessili;

• stimolare la solidarietà e la collaborazione degli impren-ditori del settore nel contesto di una libera e competitivasocietà in evoluzione;

• promuovere e sostenere ogni iniziativa atta a favorire ilmiglior esercizio dell’attività delle imprese associate;

• difendere i legittimi interessi dei soci in tutte le questionidi ordine economico, giuridico e sindacale;

• collaborare per le questioni di interesse generale, tantocon le autorità, quanto con eventuali altre Associazioniproponentesi scopi identici o similari ai propri;

• diffondere anche con corsi professionali, studi, consulen-ze, ricerche, mostre, esposizioni, pubblicazioni, opere didivulgazione e con ogni mezzo utile la conoscenza, losviluppo, il progresso, la discussione delle attività pro-prie del settore merceologico per il miglioramento delprodotto e la riduzione dei costi anche nell’interessedella clientela;

• attivare contatti con Enti, Ministeri ed Istituzioni.

Vi segnaliamo i nominativi, suddivisi per settori merceologi-ci, delle aziende fornitrici che hanno aderito all'Associa zio -ne secondo quanto previsto dallo Statuto.

Mentre ringraziamo le aziende che già lo hanno fatto, con-fidiamo nell’adesione di numerose altre.

MACCHINARIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

ELECTROLUX PROFESSIONAL SPAViale Treviso, 1533170 PORDENONE PNFIRBIMATIC S.p.a.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.a.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLILSA S.p.a.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.a.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVIRON S.r.l.Via Piano Selva-Z.I.63040 MALTIGNANO APITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via C. Pavese, 1/3 20090 OPERA MILAVASTIR S.R.L.Contrada Motta87040 CASTROLIBERO CSMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZ

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DD64DETERGO GIUGNO 2011

S c o p i

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DDDETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini

Direttore responsabile: Diego ZambelliComitato di direzione: Cesare Locati, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Emanuele Mùrino, Pino Pisacane, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Ugo Sala, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Letizia Baccichet, Vittorio Cianci, Giovanni Gola, Cesare Locati, Emanuele Mùrino Segretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 Tel 02 39314120 • Fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] grafico e impaginazione: Strike • Via F.lli Rizzardi, 10 • 20151 Milanotel 02 36508778 • e-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 10.000 copieAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa - ROC N. 18402Distribuzione: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC (Filiale di MILANO)

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FAC-SIMILE DI RICHIESTA DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL CODICE DELLA PRIVACY

Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160❐ di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;❐ di modificare i dati come sopra specificati;❐ di cancellare nell’archivio i suoi dati

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CHRISTEYNS ITALIAVia F.lli di Dio, 220063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIDIM S.R.L. Detergenti Ind. MilanoVia Guglielmo Marconi, 1520051 LIMBIATE MIECOLABVia Paracelso, 6 - Centro Dir. Colleoni 20864 AGRATE BRIANZA MBFALVO S.a.s. Via del Progresso, 12 00065 Fiano Romano RMG.B.M. ELETTROCHIMICA S.r.l.Via Fiumicino San Mauro, 120/130 47039 SAVIGNANO SUL RUBICONE FOMONTEGA S.r.l.Via Larga, 6647843 Misano Adriatico RNRARO S.r.l.Via 1° Maggio, 1475100 MATERA MTTENSIOCHIMICA IND. S.p.a. Via Giuseppe Di Vittorio, 3825125 BRESCIA BS

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