Detergo Aprile 2011 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria SPECIALI Lavaggio piumoni Lavanderie industriali: Risparmio di acqua ed energia Abbigliamento tessile per una maggior qualità del nostro lavoro Una tinto lavandaia … col tigre nel motore 4 / 2011 APRILE 2011 Numero 4

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Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria. DETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini. Tutte le news sulla lavanderia industriale italiana, produttori di macchina, detergenti, attrezzature le trovi sul portale detergo.eu – The industrial laundry and dry cleaning

Transcript of Detergo Aprile 2011 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria

SPECIALILavaggiopiumoniLavanderieindustriali:Risparmio diacqua edenergiaAbbigliamentotessile per unamaggior qualitàdel nostro lavoro

Una tinto lavandaia … col tigre nelmotore

4 / 2011

APRILE 2011 Numero 4

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ASSOSECCO44 Opportunità per gli Associati 45 Parliamone tra noi: Facciamo chiarezza

PERSONAGGI46 Una tinto lavandaia … col tigre nel motore

INFORMAZIONE COMMERCIALE49 Nuovi tra noi: FALVO Con l’acqua si lava meglio

PICCOLA GUIDA DEL PULITINTORE50 Trattamenti chimici: mercerizzo e sodatura

Trattamenti di finissaggio e nobilitazione Finissaggi meccanici a secco

53 DIFETTO: Bastonature e sbiaditure dei tessuti rigidie resinati

54 “Se non sai domanda” 56 Museo delle etichette

CONFARTIGIANATO59 Alle soglie di un nuovo shock energetico - Gli

aumenti alimentati dalla speculazione rischiano di scaricarsi sulla nostra categoria già in grande difficoltà

60 Speciale 150° Unità d’Italia64 ELENCO ISCRITTI ASSOFORNITORI66 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE7 I vasi comunicanti

TECNOLOGIE8 In che modo l’abbigliamento incide sulla qualità

del nostro lavoro10 Se un colore “spande”

INFORMAZIONE COMMERCIALE13 CHT ITALIA - BEICLEAN 2004 prodotto concentrato

liquido completo GESTIONE

14 Ottimizzazione per i trasporti - La competitività si acquista strada facendo

18 Assistenza in sicurezzaNUOVI TRA NOI

21 Lavasecco 1 ora - Poco spazio, gran lavoroINFORMAZIONE COMMERCIALE

22 Falvo: Acqua, percloro e risparmio energeticoAMBIENTE

24 L’onda “Green” per lo sviluppo EcosostenibileASSOSISTEMA

27 ASSOSISTEMA: “riduzione dell’IVA, destagionalizzazione dei flussi, misure fiscali a sostegno della filiera breve del tessile”INFORMAZIONE COMMERCIALE

28 Silc - LO STIRO DELLE CAMICIE e non solo….SPECIALI

30 Lavaggio piumoni38 Lavanderie Industriali: Risparmio di acqua ed

energia

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APRILE 2011 Numero 4

S O MM A R I O

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Ci sono bambini che la verdura non la mangiano perché sono nati in Paesi dove spesso si va a dormire a stomaco vuoto, si vive nelle baracche e si muore per un banale morbillo. Dove si lavora anziché imparare a leggere e scrivere. Eppure basta poco per cambiare le cose. Dipende anche da te.Qui da noi, con 82 centesimi ci compri a mala pena un chilo di patate. Ma in Africa, in Asia e America Latina, con il sostegno a distanza e 82 centesimi al giorno garantisci cibo, acqua potabile, istruzione e assistenza sanitaria a un bambino e alla sua comunità. Diritti, prima ancora che condizioni necessarie per vivere.

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E D I T O R I A L E

Almeno 20 anni fa, una mia amica olandese, che viveva e lavorava inItalia, mi disse: “Voi italiani siete pazzi: spendete per il guardaroba unmucchio di soldi, molti di più di noi olandesi, che siamo più ricchi”.Ed è vero: è proprio grazie a questa “mania dell’apparire” che in Italiail lavaggio a secco si è sviluppato più che altrove, in Europa, che tova-glie e tovaglioli in tessuto hanno resistito all’offensiva delle “tova-gliette all’americana”, che sono ormai diventate di carta.Rimasta senza lavoro, la mia amica è tornata in Olanda. Dove ha tro-vato un sussidio di disoccupazione decente, ha avuto una bellissimabambina e le hanno dato un appartamento a “prezzo politico” inun’isola di fronte ad Amsterdam, in una casa che è stata pubblicatasulle maggiori riviste d’architettura del mondo. Capito cosa ci face-vano, coi soldi, gli olandesi? Magari non indossano abiti “firmati”, però… quando seinei guai, lo Stato c’è.Il problema è che, anche qui in Italia, la gente ormai si veste come gli olandesi. Basta entrare inuna banca: sono pochi, ormai che indossano l’abito “formale”, con giacca e cravatta. O entrare in una pizzeria: le tovagliette di carta sono quasi d’obbligo. E non per scelta; perché ci sono sempre meno soldi, tranne che per pochi, che diventano semprepiù ricchi.Secondo un rapporto della Banca d’Italia, oltre un quarto delle famiglie italiane (il 26,3%) campacon poco più di 12.000 € all’anno. Circa la stessa quantità di famiglie (il 26,1%) supera i 40.000€ l’anno. L’altro quasi 50% sta in mezzo, tra 20 e 35.000 all’anno. I tagli alle spese socialiaumentano questa differenza tra ricchi e poveri, tra giovani e maturi, tra chi ha potuto acquistareuna casa e chi è ancora in ballo con affitti e mutui.Tremonti sostiene, ed in gran parte ha ragione, che la colpa è della globalizzazione. Produzione elavoro sono andati nei Paesi più bisognosi, più disposti a lavorare per pochi soldi: come nei vasicomunicanti, i mercati comunicanti tendono a livellarsi. Ed il nostro è destinato a veder diminui-re, anziché aumentare, il proprio benessere.L’unica soluzione è attuare lo stesso processo all’interno del Paese: ridistribuire la ricchezza.Questo aumenterebbe la domanda interna, (tra cui, anche quella del nostro settore): una classemedia robusta, con guadagni compresi tra 30 e 40.000 € all’anno per famiglia tornerebbe a porta-re i capi in lavanderia e a preferire ristoranti con tovaglia. Maggior domanda interna vuol dire piùoccupazione; e anche questo aumenterebbe il reddito delle famiglie. E permetterebbe alle aziende (anche nel nostro settore) di investire ininnovazione e ricerca. Lo stesso ciclo virtuoso che Roosewelt impose all’America dopo il crol-lo del ’29 con il New Deal.

Diego Zambelli DD7DETERGO APRILE 2011

Innanzitutto, dovevano svolgere uncompito impegnativo che richiedevamolta concentrazione all’interno diuna “Stressbox” appositamente svi-luppata. I volontari indossavano abbiglia-mento per camere sterili di variotipo, come si indossa oggigiornonelle industrie farmaceutiche e deisemiconduttori.Al termine della fase di stress, si èproceduto alla valutazione delleprestazioni mentali dei volontari uti-lizzando un nuovo software di veri-fica progettato presso l’HohensteinInstitut basato sui requisiti deglistandard internazionali inerenti gliaspetti psicologici del posto di lavo-ro. I ricercatori hanno valutato sial’attenzione indivisa che le capacitàmultitasking dei volontari.I risultati dell’indagine Hohensteinconfermano che, a parità di condi-zioni ambientali, le prestazioni deivolontari che indossano abbiglia-mento riutilizzabile di elevataqualità sono migliori di quelledei colleghi che indossano abbi-gliamento monouso caratteriz-zato da minore traspirabilità,dato riscontrabile sia nella rapiditàdelle loro reazioni che nel tasso dierrore. “I risultati sono inequivocabili eanche molto interessanti”, ha di -chiarato il Prof. Dirk Höfer, Capodell’Istituto di Igiene e Biotecno lo -gia presso l’Hohenstein Institut e haaggiunto: “Stiamo lavorando datempo non solo all’ottimizzazione

In occidente, molte professioni ri -chiedono oggi un elevato grado diconcentrazione, particolarmentequando il posto di lavoro rendenecessario indossare abbigliamentospeciale o addirittura dispositivi diprotezione individuale. Se grande attenzione è stata dedi-cata alla protezione fisica delle per-sone e dei prodotti, in passato nonè stato condotto alcuno studio sulpotenziale impatto dell’abbigliamen-to sulle prestazioni mentali deidipendenti e sulla loro produttività.Oggi, i ricercatori dell’HohensteinInstitut di Bönnigheim hanno stu-diato questa importante tematicanell’ambito di un progetto di ricer-ca. In collaborazione con DASTEXReinraumzubehör GmbH in Mug -gensturm, azienda presso la qualeè stato avviato un progetto pilota,gli studiosi hanno verificato la capa-cità di alcuni volontari di concen-trarsi per lunghi periodi all’internodelle camere sterili.

Tecnologie

Alcuni ricercatorihanno dimostratocome l’abbigliamentoincide sulle prestazionimentali

In che modol’abbigliamentoincide sulla qualità delnostro lavoro

dei prodotti, ma anche alla risolu-zione dei problemi occupazionali edell’impatto dell’abbigliamento sullepersone, focalizzandoci sull’effettoche le tenute complete da lavoroproducono sulle prestazioni lavorati-ve”. Oltre ai compiti tipici delle ca -mere sterili, altri esempi di attivitàche richiedono grande concentrazio-ne sul luogo di lavoro comprendonol’esercizio per diverse ore di abilitàmeccaniche fini, ad esempio, misce-lare in modo preciso farmaci che-mioterapici in condizioni sterili ocontrollare il traffico aereo. In questi casi non si tratta solo diavere una velocità di reazione rapi-da, ma anche e soprattutto di mini-

mizzare il più possibile il tasso dierrore. Ora i ricercatori sono ingrado di misurare tale tasso dierrore in relazione alle diverse con-dizioni di lavoro e all’abbigliamentoindossato.

In futuro, il nuovo sistema di con-trollo aiuterà le persone a scegliereo a adeguare l’abbigliamento speci-fico per ottenere le prestazionimentali e i risultati di lavoro richie-sti. Ciò significa che la nuova proce-dura potrà offrire vantaggi anche aiproduttori di indumenti per il setto-re sanitario, le forze armate o leforze di protezione civile (polizia,vigili del fuoco).

DD9DETERGO APRILE 2011

Tecnologie

Test delle prestazioni mentali: il tasso dierrore era significativamente inferiore neisoggetti che indossavano abbigliamentoper camere sterili riutilizzabile rispetto aisoggetti che indossavano abbigliamentomonouso. Inoltre, la loro velocità di rea-zione era più rapida. Bild: © astoria -Fotolia.com

Volontari all’interno della Stressbox indossano indumenti monousoImmagine: Hohenstein Institut

poi mascherando uno dei due colorisi rileva che la migrazione non esi-ste, si tratta cioè di una falsaimpressione.

PROBLEMI DI MIGRAZIONE DICOLOREColori poco solidi possono spandersisui colori vicini dello stesso tessutoe questo si definisce una migrazio-ne di colore. Il colore può peròanche passare da un tessuto ad unaltro e questo è chiamato un trasfe-rimento di colore. Generalmente iltessuto che ha ceduto il colore nonmostra però una significativa perdi-ta di colore.La migrazione di colore può giàmanifestarsi durante l’uso del capoa causa della sudorazione o dicaduta sul capo di sostanze “forti”che intaccano il colorante.Le migrazioni di colore possonoperò avvenire anche in lavande-ria durante operazioni di lavag-gio ad acqua, o con solventi odurante la smacchiatura. È bene controllare i capi “delicati” alricevimento verificando soprattuttole sottoascelle, i polsini, i colli e lecinture.

SMACCHIATURAQuando si smacchia è consigliabile

MIGRAZIONI DI COLORE: REALI OD APPARENTI?

I coloranti impiegati nella tinturadei tessuti sia stampati che tinti infilo sono definiti solidi se durantel’uso ed i trattamenti dei capi essinon “migrano”.

Se invece tendono ad espandersi,cioè a sbordare, si tratta di coloran-ti poco solidi. La solidità di un colorante è deter-minata dall’affinità delle fibre deltessuto verso il colorante nei pro-cessi di tintura durante i quali ilcolorante viene assorbito ed incor-porato nelle fibre stesse. Se questa affinità non è determina-ta o decisa il colorante può poi infuturo migrare ed in questo caso ilcolorante è definito poco solido.Il fenomeno della migrazione puòmanifestarsi su quasi tutti i tessutifra cui la seta, la lana, il cotone, ilrayon, il poliestere e il rayon.

MIGRAZIONI IMMAGINARIESui tessuti bianchi aventi disegni,bordi od ornamenti si può avere tal-volta una impressione immaginaria,non reale, di migrazioni di colore. È questa un’illusione ottica dovutaal modo in cui gli occhi percepisco-no i colori. Il falso effetto ottico dimigrazione di colore si può notaresoprattutto su tessuti in bianconero ed è chiamato “la Rete diHerrmann”. Si può rilevare il feno-meno osservando bene il tessuto eDD10

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Se un colore“spande”Tecnologie

Uno degli inconvenientipiù antipatici per unpulitore è quello diincontrare un capoavente una tinta chespande, che cioèevade dai suoi limiticontaminando la zonavicina. Questo fenome-no può innanzituttoessere già avvenuto suun capo che gli vieneconsegnato, ed è per-tanto consigliabile veri-ficare al banco i capinelle zone più delicate(sottoascelle, polsini,colli).Esso può però sorgeredurante le operazionidi lavaggio ad acqua oa solvente, oppure dismacchiatura.Talvolta però questemigrazioni sono soloapparenti, sono cioèdovute a false impres-sioni ricevute dai nostriocchi, e ciò è più pro-babile sui capi bianchicon disegni in nero. Il noto tecnologo DanEisen ha pubblicato aquesto proposito unarticolo sul periodicoNational Clothesline enoi lo riproponiamo ainostri lettori.

Trad. Enrico Hachen

mettere un pezzo di stoffa bianca ochiara sotto la zona da smacchiare.In questo modo si può controllarespruzzando una zona nascosta se icoloranti sono solidi o meno.Quando si smacchiano capi “sospet-ti” occorre usare la pistola a vaporecon molta prudenza, lavorando lazona nascosta lasciando sempre ilpezzo di stoffa bianca sotto il tessu-to. Asciugare poi rapidamente conl’aria calda.Non mettere mai il capo nella lava-trice a secco quando esso è ancora

umido.Non usare additivi contenenti acquain quanto essi possono facilitare lemigrazioni di colore.

LAVAGGIO A SECCOAlcuni capi con coloranti poco solidipossono subire migrazioni di coloredurante il lavaggio a secco. Se non è stata aggiunta acquadurante il bagno, il problema dellaeventuale migrazione può essererisolto rilavando il capo una o piùvolte. Non cercare di eliminare il proble-ma bagnando con solvente solo lazona “inquinata”. Per eliminare lamigrazione è necessaria un’agita-zione del capo durante un nuovolavaggio.

WETCLEANINGLa migrazione di colore può avveni-re sovente nel lavaggio ad acqua,anche su capi che richiedono pocaagitazione. Capi i cui colori spando-no possono venire trattati con un

Tecnologie

cetto bagnato di solvente.Per quanto riguarda la resistenza allavaggio ad acqua è sufficientespruzzare vapore sul tessuto postosopra uno straccetto bianco o chia-ro.

In generale se un colorante è pocosolido per quanto riguarda il lavag-gio con solvente, esso è sicuroverso il lavaggio ad acqua e vice-versa.

nuovo bagno con una agitazione piùrilevante. Questa operazione puòrichiedere più bagni.

CORREZIONE CON SMACCHIATURACasi di migrazione che non possonovenire corretti rilavando il capo siacon solvente che con acqua posso-no esigere un trattamento di smac-chiatura. Il prodotto più indicato inquesto caso è il solfato di titanio. Usare questo smacchiatore con pru-denza impiegando un piccolo batuf -folo di cotone idrofilo (usando adesempio un bastoncino per la puli-zia delle orecchie).

Potrebbe essere opportuno applica-re della vaselina attorno alla partetrattata per evitare la migrazionedello smacchiatore.

CORREZIONE A BAGNOCerte migrazioni di colore possonorichiedere un candeggio a bagno. Il prodotto più consigliabile è il sol-fato di titanio. Verificare prima chequesto candeggiante agisca solo sulcolorante migrato e non sul colo-rante di base. Se nella prova risultache esso agisce anche sul colorantedi base, è necessario diluire il can-deggiante e lasciarlo sulla zona perpochi secondi e quindi lavare imme-diatamente.

COLORANTI ROSSII coloranti rossi sono noti comefacili migratori e deve perciò venireverificata la loro solidità. Essa può venire facilmente control-lata per il lavaggio a secco toccandouna parte nascosta con uno strac-DD12

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Tecnologie

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Non ci sono dubbi che questi sianotempi difficili. Recentemente, l’eco-nomia ha subito dei cambiamentidrastici. Quest’anno il prezzo delcarburante ha raggiunto livelli re -cord e anche il costo di altri prodot-ti è salito vertiginosamente. Il bombardamento mediatico sui da -ti economici non dà tregua; la crisiattuale sembra essere una delle te -matiche che più ci preoccupa. Alla luce di queste preoccupazioni, iconsumatori stanno spendendo me -no. Ciò significa che le aziende chesvolgono attività di consegna/spedi-zione devono fare i calcoli con unminore volume d’affari e spese digestione più alte. Cosa si può fareper superare questo momento diffi-cile? Far gravare l’incremento deiprezzi sui clienti, rischiando cosìpotenzialmente di perderli? Oppureesiste una strategia migliore, adesempio tagliare i costi aumentandocosì la redditività ed ottenendo unvantaggio in termini di competiti-vità? Gestire con successo un servizio diconsegna implica varie difficoltà,quali assicurarsi sempre la soddi-

sfazione del cliente, incrementare laproduttività dell’autista e delle ri -sorse e mantenere solida la crescitadel fatturato. Sia che consegniateun prodotto o forniate un servizio,molti dei problemi che affrontatequotidianamente possono essererisolti con la giusta tecnologia.Consideriamo ora tre di questesfide e vediamo in che modo la tec-nologia può aiutare.

La fluttuazione dei prezzi delcarburanteI prezzi dei carburanti, già saliti allestelle, sono nuovamente in crescita.Inoltre il pensiero di tutti è rivoltoal momento in cui arriverà un ulte-riore rialzo. Soprattutto negli ultimianni, il prezzo del carburante haavuto un grosso peso sulle attività

Ottimizzazione per i trasportiLa competitività si acquista stradafacendo

Gestione

I profitti sono minac-ciati su molti fronti,potete permettervi dinon trarre il massimovantaggio dalle vostreattività di presa e con-segna a domicilio?

DD14DETERGO APRILE 2011

Localizzare le consegne Vi siete mai trovati nella situazionein cui un cliente ha chiamato chie-dendo notizie di una consegna?Probabilmente avete dovuto sottrar-re del tempo prezioso, che avrestevolentieri dedicato ai molti impegnidella giornata, per effettuare delletelefonate e poter rispondere allarichiesta. Il non essere in grado di localizzaresubito la posizione dei vostri mezzie degli autisti può ave re un impattonegativo sulla vostra attività, sot-traendo tempo e risorse e riducen-do al contempo il livello di soddisfa-zione del cliente. L’impossibilità di contattare gli auti-sti ed i veicoli in caso di cambia-menti dovuti alle condizioni dellestrade oppure ad ordini pervenutiall’ultimo minuto, può causare per-dite di tempo e denaro oltre a pro-vocare frustrazione alle personecoinvolte.La tecnologia del localizzatore GPSin tempo reale consente di conosce-re in ogni momento la posizionedella consegna in oggetto e di met-tere fine alla perdita di tempo pre-zioso, specialmente nel caso diun’emergenza di servizio oppure diuna consegna difficile. Localizzare i veicoli in tempo reale,rapidamente e con facilità, è possi-bile grazie all’uso di un cellulare conGPS integrato connesso ad un soft -

delle aziende, quindi come ci si puòpreparare ad affrontare nuovamen-te questo problema? Il rapporto dell’Associazione Ame -ricana Autotrasportatori sull’impattodell’aumento dei prezzi della benzi-na sulle piccole imprese americane,rileva che per gran parte dell’indu-stria dei trasporti, la spesa digestione relativa al carburante èseconda in ordine di grandezzadopo la manodopera. Le piccole emedie imprese sono particolarmen-te vulnerabili agli aumenti di carbu-rante rapidi e consistenti.Una delle prime azioni da conside-rare per tagliare le spese è limitarei costi di trasporto. Si tratta di unconcetto semplice, ridurre il consu-mo di carburante percorrendo menochilometri, fattore che a sua voltapuò portare a ridurre la presenza diautocarri in strada. Questo consen-tirà di massimizzare la vostra capa-cità di consegnare di più, utilizzan-do meno risorse. Tuttavia, per ridurre i chilometripercorsi è necessario programmareopportunamente il lavoro degli auti-sti scegliendo dei percorsi ideali. Ciò significa aumentare la quantitàdi prodotti caricata sui veicoli emassimizzare le fermate lungo ognipercorso. La tecnologia, in forma di software,è in grado di ottimizzare il percorsoeliminando dalla pianificazione dellostesso ogni approssimazione lascia-ta al caso, vale a dire evitare dipercorrere dei chilometri in più,incrementando così la produttività.Definite e fissate le vostre priorità (itempi di consegna o le fermate piùcritiche) e lasciate che il software sioccupi del resto. Sviluppate delle eccezioni e createun sistema di allerta e notificaquando si verificano degli eccessi divelocità o altre infrazioni.Raccogliere informazioni relative adogni fermata e ad ogni percorso viconsentirà di utilizzare tali informa-zioni per migliorare i vostri percorsi.Con l’implementazione di questicambiamenti noterete dei risparmisignificativi in termini di tempo econsiderevoli riduzioni delle spesedi carburante. Inoltre queste misurevi prepareranno, in futuro, ad af -frontare imprevedibili variazioni deiprezzi.

Gestione

DD15DETERGO APRILE 2011

utilizza dei veicoli per effettuaredelle consegne o dei servizi eviden-zia delle carenze relative al percor-so; si riscontrano chilometri percor-si in eccesso, tempi di servizioimprecisi, capacità dei veicoli nonsfruttata adeguatamente, oppureaspettative non consone dei clientio degli autisti.

Molti manager sanno quanto debbaessere lungo un percorso o quantodebba durare una fermata per unrifornimento, ma pochi fra loro rie-scono ad applicare la teoria allapratica. Questa mancanza di preci-sione equivale a perdere l’opportu-nità di trarre ulteriore profitto dalpercorso. L’apportare le relative modifichesignificherebbe aggiungere 1 o 2fermate ad ogni percorso. La possi-bilità di aggiungere due fermate adun percorso di 10, vi porta a svilup-pare la vostra attività del 20%, evi-tando così di investire economica-mente per l’acquisto di un nuovoveicolo oppure impiegare un autistain più! Monitorare il percorso deiveicoli può aiutare ad evitare deichilometri inutili, eliminare i tempimorti, oltre a risparmiare sul costodel carburante. Differenziate i livelli di servizio edassicuratevi di garantire ai clienti ilrispetto dei tempi di consegna.Questa modalità operativa darà lorofiducia e certezza di ricevere rispo-ste adeguate ai rispettivi bisogni.

ware con applicazione per la localiz-zazione. Alcuni sistemi GPS offronola funzione playback, tramite laquale è possibile conservare i datiarchiviati per tutto il tempo neces-sario. Questa opzione offre agli utilizzatorila facoltà di rivedere i dettagli ditutti i percorsi nel momento cheritengono più opportuno. Nel corsodella giornata, la possibilità di loca-lizzare i movimenti in tempo realeconsente di aggiornare ogni 6secondi la posizione del veico -lo/autista. Inoltre è possibile confi-gurare delle notifiche di allerta spe-ciali sulla base di ciò che ritenetepiù importante, come ad esempiovelocità eccessiva, tempi lunghi diinattività, oppure pause fuori pro-gramma.

Far crescere la vostra attivitàCome è possibile sviluppare lavostra attività rimanendo competiti-vi ed utilizzando solo le risorse giàesistenti? Acquisire nuovi clienti epoterli servire con i metodi tradizio-nali comporta il ricorso a notevoliinvestimenti per l’acquisto di unnuovo veicolo. Ma questa ulteriorespesa è veramente il modo miglioredi soddisfare le loro esigenze?

Il beneficio supera in convenienzal’importo investito? Essere competi-tivi è arduo in un’economia in diffi-coltà, quando i margini sono sottilicome il filo di una lama. In queste circostanze alcune impre-se registrano una crescita fiorente,altre invece falliscono. Cosa vidistingue dagli altri: la politica deiprezzi, un servizio clienti superioreoppure l’affidabilità? Come potete essere sicuri di riusci-re a fare quello sforzo in più e svi-luppare la vostra azienda senzacosti aggiuntivi?La maggior parte delle aziende che

Gestione

DD16DETERGO APRILE 2011

È cruciale che i clienti possano con-tare su di voi per avere la garanziadella consegna nei tempi e modipattuiti. Questa fiducia vi permet-terà di avere la meglio sulla concor-renza.Le applicazioni tecnologiche checonsentono la pianificazione delpercorso grazie al localizzatore GPSpossono fornire all’azienda datiaccurati sulle inefficienze.Raccogliete queste informazioni edusatele per migliorare la program-mazione futura confrontando il pro-gramma già preparato con i risultatiattuali.

Cercate una soluzione flessibile chevi consenta di ripartire gli ordini agliautisti sulla base delle vostre prio-rità: costi e località. In questo modo potrete dare corsoprontamente a disposizioni d’emer-genza. Con questi dati siete in gra do diidentificare l’andamento operativo,vedere quanto tempo è ne cessarioad ogni fermata, calcolare quantevolte non avete considerato deitempi morti e valutare altre impre-cisioni relative all’ubicazione delcliente e ai tempi di consegna.Identificarle e correggerle aiuterà amigliorare il livello generale di effi-

Gestione

cienza, dandovi la capacità di avereuna maggiore resa dalle risorse dicui disponete.

Migliore servizio; costi inferioriÈ un argomento di cui vale la penaparlare? Percorsi, pianificazione delterritorio e tecnologia GPS rappre-sentano degli strumenti preziosigrazie ai quali le imprese che svol-gono la propria attività su stradapossono risparmiare denaro, tempoe risorse. Riducendo i chilometri percorsi, lespese operative, il tem po trascorsonel localizzare gli autisti e nel con-tattare i clienti po trete incrementa-re i profitti, mi glio rare il grado disoddisfazione ed ot tenere dei van-taggi competitivi. Questa tecnologia può darvi acces-so agli strumenti di cui avete biso-gno per ottenere il massimo dallavostra impresa. Morale della favola?

Perderete meno tempo, meno de -naro ed utilizzerete meno risorseincrementando il vostro livello diservizio clienti. Ecco il mio concetto della “stradaper migliorare la competitività”.

D.Z.

DD18DETERGO APRILE 2011

ca, la più soggetta a “mortalitàinfantile” (ovvero: in questo delica-to segmento, gli elementi difettosimostrano le loro inadeguatezze nelgiro di pochi mesi; una volta passa-to questo periodo hanno una vita euna funzionalità praticamente illimi-tata). Le parti meccaniche, invece,sono più soggette alla normaleusura, già prevista in una manuten-zione programmata ben fatta (nel-l’auto: i famosi “tagliandi”).Ed ecco che assistenza e garanzia sisaldano in vantaggiosi contratti dimanutenzione programmata, checonsentono all’utente il massimorisparmio sia prolungando la vita diquanto ha acquistato, sia evitandoinutili “fermo macchina”.Non sempre l’assistenza program-mata risolve ogni problema; esisto-no comunque casi nei quali l’impre-visto gioca la sua parte. Ed ecconascere il bisogno di un’assistenza“straordinaria”. In molti casi basta

una semplice telefonata all’aziendafornitrice; a patto, però che que-st’ultima metta un tecnico ed unalinea telefonica a disposizione di chichiama; il che rappresenta, per l’a-zienda, un costo. Molte aziende del settore hanno do -tato le proprie macchine di disposi-tivi di autodiagnosi, che sono in

Assistenza e garanzie: un pro-blema di serietàI costruttori italiani aderenti all’As -sofornitori (Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili)come per l’anno passato hannoconfermato la linea sui due comple-menti indispensabili per i prodottiche offrono al mercato: assistenzae garanzia.

Il prodotto industriale si è fattosempre più complesso; ne è buonesempio l’automobile, ormai tal-mente ricca di elettronica ed acces-sori da non poter essere riparatasenza un’adeguata preparazione ericambi originali. Questo ha, in uncerto senso, decretato la fine delcosiddetto meccanico generico afavore di officine ad alta specializ-zazione, con meccanici costante-mente aggiornati e dotati di prepa-razione specifica su un dato mar-chio e tutta la strumentazione ne -cessaria ad un lavoro inappuntabile.Come ogni cliente ben sa, perché losubisce lui stesso, oggi la tendenzaè un gioco al risparmio su qualsiasicosa, gioco al quale, purtroppo,molti si prestano a scapito dellaqualità. Ed il pubblico ha imparatovelocemente che era meglio pagareun’ora di lavoro ad uno specialistaper un lavoro ben fatto che 10 oread un praticone di buona volontà,per un lavoro raffazzonato.Nel settore lavanderie queste duefigure sono comunque coesistenti, ela differenza di costi orari rende an -cora possibile, per taluni clienti, l’il-lusione di un risparmio.Le domande che l’Assofornitori si èposta sono state quindi: come ga -rantire un effettivo risparmio ai pro-pri clienti?Innanzi tutto con la garanzia: un’a-zienda seria deve garantire i propriprodotti per un periodo adeguato;in particolare per la parte elettroni-

GestioneAssistenza in sicurezza

L’industria italiana delsettore sostiene la pro-pria immagine di altatecnologia, offrendo unservizio migliore

N. 1/2011

TARIFFE PER LE PRESTAZIONITECNICHE ALLA CLIENTELA

Rilevazione delle condizionieffettivamente praticate nel-l’anno 2011

Tali importi si riferiscono a trefigure professionali relative al set-tore:

“A” – tecnico – montatore –elettricista

“B” – tecnico specializzato –collaudatore – capo can-tiere

“C” – software – programma-tore – laureato tecnico

grado di monitorare il funzionamen-to delle macchine, rilevando a di -stanza guasti meccanici ed addirit-tura intervenendo per ripristinare lafunzionalità dell’elettronica. Questoconsente di inviare un tecnico giàedotto del problema e, se necessa-rio, munito dei pezzi di ricambiooccorrenti, risparmiando sia sulle oreimpiegate, sia sul fermo macchina.Un’assistenza siffatta rappresentasicuramente un vantaggio per l’u-tente, ma anche una spesa nonindifferente; al costo orario di untecnico, ai vari livelli di specializza-zione, occorre sommare i costi diviaggio e trasferta, ma soprattutto icosti di aggiornamento, che richie-dono periodicamente appositi corsi,pagati sia al tecnico in formazioneche ai docenti che formano.D’altra parte è questo l’unico siste-ma per offrire un’assistenza dove iproblemi siano già stati affrontati amonte e non soggetti a sperimenta-zioni sul cliente, dove il tecnico non“ci prova”, ma sa quel che deve fa -re e quello che non si può fare.Consci sia dell’immagine di alta tec-nologia che va sostenuta per l’indu-stria italiana, sia del vantaggiocompetitivo che un’assistenza diquesto genere offre alla propriaclientela, i costruttori italiani si sonopertanto riuniti per confrontarsi edeterminare sia le condizioni di ga -ranzia, sia i PREZZI MINIMI, sulla

A proposito delle prestazioni, siprecisa quanto segue:

1) il rimborso spese è a caricodiretto del cliente, salvo diffe-renti accordi contrattuali.L’alloggio dovrà essere adegua-to alla località dove ha sede l’a-zienda del cliente. La categoriadell’hotel non dovrà essere infe-riore alle 3 stelle.

2) le spese di andata/ritorno diviaggio e trasporto bagagli sonoa carico del committente; per itrasferimenti in auto sono appli-cate le tariffe ACI

3) gli importi sono al netto di impo-ste e tasse e le spese relative alpersonale ausiliario, gli aiuti, gliattrezzi e i materiali occorrentiper le prestazioni, sono semprea carico del cliente.

Gestione

base dei loro costi vivi, per una se -ria assistenza.Sarà poi responsabilità di ogni sin-gola azienda praticare estensioni digaranzia, costi maggiori o superioriper ogni singolo intervento tecnico,a seconda del rapporto in atto con ipropri clienti; ma le tabelle e lecondizioni che seguono rappresen-tano un corretto punto d’orienta-mento.

mento danni di alcun genere.La garanzia consiste nella sostitu-zione delle parti eventualmentedifettose per accertate cause difabbricazione.Laddove intervenga un intermedia-rio commerciale le parti richieste ingaranzia saranno inviate all’inter-mediario secondo le condizioni difornitura del produttore.Dovrà essere data comunicazionedella richiesta di sostituzione dipez zi in garanzia fornendo i datiidentificativi del macchinario od im -pianto a cui appartengono i pezzioggetto della richiesta, eventual-mente con la compilazione del for-mulario sotto riportato a titoloesemplificativo.I pezzi sostituiti verranno comun-que fatturati e l’emissione di nota diaccredito (accoglimento della richie-sta di garanzia) avverrà solo se ipezzi difettosi verranno restituiti in“porto franco” entro 30 gg. dalladata della segnalazione.Le spese di trasporto e mano d’ope-ra per la sostituzione del pezzo (perquesto costo verrà utilizzata la Ta -bella mano d’opera degli “AssociatiAssofornitori – Fornitori LavanderieIndustriali”) sono a carico del clien-te.La Garanzia non si applica alleapparecchiature che siano statedan neggiate per:• negligenza• errato collegamento• installazione inadatta• mancata osservanza delle istru-

zioni di montaggio• impiego errato del bene• ordinaria manutenzione• eventi catastrofici (che solitamen-

te sono inseriti nella Polizza in -cendi dell’Azienda).

Inoltre la garanzia non verrà ri -conosciuta qualora:• le manutenzioni vengano eseguite

da personale non autorizzato dallaazienda fornitrice

• siano state utilizzate parti di ri -cambio non originali (salvo auto-rizzazione scritta da parte delven ditore).

La garanzia non verrà ricono-sciuta su:• parti soggette ad usura (es. mol-

lettoni, cuscinetti, guarnizioni,ecc.)

• parti elettriche ed elettroniche.

N. 1/2011

CONDIZIONI DI GARANZIA

La garanzia ha la durata di 12 (do -dici) mesi a partire dalla data dellafattura o, in alternativa, previo ac -cordo tra le parti, dal collaudo dellamacchina, se effettuata entro e nonoltre i 90 gg. dalla consegna.A discrezione di ogni singolo pro-duttore, la durata temporale dellagaranzia può essere a seconda deltipo di apparecchiature od impiantofornito:• convertita in numero di cicli, che

può variare a seconda del tipo diapparecchiature fornito;

• 2.000 ore di lavoro dell’impiantoper un massimo di 12 (dodici)mesi

Riparazioni o sostituzioni effettuatedurante i 12 (dodici) mesi successi-vi alla data della fattura di acquistoper le apparecchiature o del collau-do del bene, non prolungano la du -rata del periodo di garanzia.Il riconoscimento della garanzia nonda diritto alla richiesta di risarci-

Poco spazio, gran lavoro

Il laboratorio “Acquachiara” ha pre-sentato un’innovazione nel lavaggiotappeti

Il tappeto è un capo che costantementeaumenta la propria presenza in lavanderiae crea una buona fidelizzazione del cliente.Piccoli e medi laboratori hanno quindi rea-lizzato la necessità di offrire alla propriaclientela il servizio migliorando qualità etempi di consegna; ed hanno trovato nellanuova lava tappeti “Macleca Total” unasoluzione ottimale ad un prezzo conve-niente.Tanto è vero che tutti i laboratori chehanno adottato questa macchina per lava-re i tappeti hanno potuto constatare che,senza nessuno sforzo, la loro clientela èaumentata, sia per i tappeti, sia “trasci-nando” altri capi.Ecco perché anche “Acquachiara” di Maz -zitelli Maurizio, laboratorio di Corbetta(MI) ha scelto la nuova “Macleca Total”,acquistandola dall’importatore ufficiale“Lavasecco 1 Ora”, che ha fornito ancheun corso d’addestramento al suo utilizzopresso la propria sede di Cafasse (TO).Sia il Mazzitelli che il suo socio Fabio Pe -trungaro sono rimasti molto soddisfatti del

loro nuovo impianto, sia per la qualità deirisultati, sia per l’economia di spazio checonsente. Infatti questa macchina ha unabase di soli m 3,80 x 1,40 ed un’altezza dim 1,80; in questi spazi ridotti offre le la -vorazioni prima affidate a tre macchinediverse: battitura del tappeto, lavaggio erisciacquo e centrifugazione/asciugatura,con una centrifuga capace di 1.300 giriche non consente sbavature di colore eche asporta una quantità impressionantedi acqua, tanto che passando una manosopra il tappeto non si avvertono tracce diumidità. Quindi i tempi per una completaasciugatura ne risultano estremamenteridotti. Ed un’ulteriore “plus” di questamacchina è la capacità di ottenere frangemolto più belle e bianche.Il genuino interesse di “Acquachiara” nellaricerca di tecnologie innovative, la suavoglia di rinnovarsi e di investire per mi -gliorare ha portato al proprio interno ilservizio di lavaggio tappeti, che, graziealla “Macleca Total” ha consentito di mi -gliorare il servizio offerto.Acquachiara ha già ospitato presso la pro-pria sede di Corbetta (MI) molti clienti perdimostrare la qualità del proprio lavaggiodei tappeti e ci ha comunicato con grandesoddisfazione gli ottimi risultati che staottenendo, con ottime prospettive di ulte-riori miglioramenti in futuro.

Nuovitra noi

Informazione commerciale

degli scarti di produzione. Nel casodelle lavanderie industriali, il modopiù semplice per determinare l’im-pronta di carbonio consiste nel cal-colare il Btu1 (kW) per libbra2 lavo-rata. Tale dato è rilevato dal pro-gramma della Laundry ESP® (Laun -dry Environmental Steward ship Pro -gram) se siete uno dei partecipanti,in caso contrario vi suggeriamo dipartecipare. Il programma ESP èstato realizzato per migliorare l’im-patto sull’ambiente del settore dellelavanderie. Seguendo tale programma il com-parto delle lavanderie industriali haintrapreso il percorso verso l’auto-regolamentazione, evitando l’inter-vento diretto delle disposizionidell’EPA3 (Ente statunitense per laprotezione dell’Ambiente).Il livello di Btu dipende da svariatifattori. Per il funzionamento degliimpianti si usano i gas naturali ol’energia elettrica o una combina-zione di entrambi. La tabella alla pagina seguente illu-stra la quantità in lb. di CO2 e COemessa per miliardi di Btu per laproduzione di energia elettrica.Negli USA, più del 50% dell’energiaelettrica è ancora generata daimpianti alimentati a carbone.

Una Guida per le lavanderieindustriali per capire la politicaambientale ed i passi da intra-prendere.

• Cosa significa “impronta dicarbonio”?

Per calcolare l’”impronta di carbo-nio” è necessario considerare l’e-nergia complessiva utilizzata nellafase di fabbricazione di un prodottoo nella prestazione di un serviziooltre a tener conto dell’incidenzaDD24

DETERGO APRILE 2011

L’onda “Green”per lo sviluppoEcosostenibile

Ambiente

Rivista Textile Rental

Tutte le imprese stanno diventando “Green”. Marchi eloghi “Green” spuntano ovunque. I prodotti chimici, lacarta, le forniture e servizi che arrivano alla vostrasocietà ed ai vostri clienti riportano il timbro di certifi-cazione “Green”. Ma non è proprio sempre così e alloraperché tutto questo battage?Le imprese stanno cercando di ridurre le proprie “car-bon footprint” (“tracce di carbonio”), l’ultimo terminein voga che ha invaso i mercati. Si tratta delle quantitàdi anidride carbonica e monossido di carbonio emessenell’atmosfera nel corso della fabbricazione di un pro-dotto o nella prestazione di un servizio. Le società cheapplicano una politica aziendale di riduzione delle “car-bon footprint” si rivolgono a enti non-profit di certifica-zione come il Green Seal Inc. e possono ottenere la cer-tificazione “Green”. Le spese e l’impegno per un minorimpatto ambientale permettono loro di essere autoriz-zate ad esporre l’etichetta “green” sui propri prodotti.Nelle imprese di grandi dimensioni si comincia a sentireparlare di “sustainability” (sviluppo sostenibile), unaltro termine all’ordine del giorno. Le multinazionali ele grandi industrie, in un contesto globale sempre piùsensibile alla protezione ambientale, hanno creato divi-sioni che si dedicano esclusivamente al miglioramentodello sviluppo “sostenibile” a lungo termine dei propriprocessi produttivi e di quelli dei loro venditori.

di Mark Lewis

Lasciate che lavori per voi

In ogni caso, utilizzando il Btu pro-dotto dai vostri impianti potretefacilmente determinare l’impattoambientale delle emissioni di carbo-nio della vostra attività. Le emissio-ni di anidride carbonica sono in as -soluto i principali gas serra ritenutiresponsabili del riscaldamento glo-bale.

Cosa può fare allora una lavan-deria industriale?Le lavanderie industriali, utilizzandoenormi quantità d’acqua e di ener-gia, generano notevoli emissioni diCO2 e non sembra quindi che possa-no trasformarsi in imprese “green”.Giusto? Sbagliato.In base ad uno studio effettuato dalTRSA, l’Associazione per il NoleggioTessile, i fatti dimostrano il contra-rio. Se si confrontano i metodi di lavag-gio ordinari con quelli impiegati dalsettore delle lavanderie industriali,questi ultimi risultano l’alternativapiù pulita e rispettosa dell’ambien-te, in altre parole decisamente l’op-zione più “green”. I risultati ottenutisono assolutamente convincenti ehanno fatto registrare più del 30%di riduzione d’emissioni di carboniooltre al 50% in meno di utilizzod’acqua.Tutto sembra indicare che nel mon -do la gente stia seriamente comin-ciando a proteggere l’ambiente; ri -conosce il proprio impatto ambien-tale negativo ed è interessata aporvi rimedio seguendo l’onda“green”. Cosa devono fare gli operatori delsettore delle lavanderie industrialiper guadagnarsi ascolto ed atten-zione?La miglior mossa per iniziare avalorizzare il proprio impegno in

campo ecologico è la conoscenzadei dati disponibili. I risultati sonospesso così straordinari che le pro-spettive future non possono certonon destare interesse. Tuttavia, èmolto importante evitare insidie otranelli. Secondo quanto espostorecentemente al Convegno Annualedella Commissione Mista del TRSA,è prevista a breve l’uscita di una“guida” normativa revisionata perl’aggiornamento delle posizioni dellaFederal Trade Commission sul feno-meno marketing dell’operato“Green”. Per ogni richiesta di certifi-cazione avanzata occorre fornire leprove di convalida e i necessaridocumenti di riferimento. Non fatevicomunque intimorire e continuatepure a godervi tutti i benefici che ilsettore sta già facendo.

Uniformi professionali e servizidi fornitura I concorrenti del settore sono lesocietà di vendita diretta che forni-scono uniformi o divise professionalida lavare a casa ed anche i fornitoridi prodotti usa e getta. Le alternati-ve fornite da questi concorrenti nonsono in grado di dimostrare l’impie-go di procedure ecologicamentepulite e quindi non sono opzioni“green”.

Vendite dirette e lavaggio casa-lingoIl lavaggio casalingo di uniformi odivise professionali comporta l’e-missione di molte sostanze chimi-che nell’ambiente, impiega quasi ildoppio di acqua e rilascia il 30% inpiù di gas serra. Utilizzate questirisultati nel materiale di supportoalle vostre campagne di marketing.Fornite tutte le istruzioni alla vostraéquipe di vendita includendo le sud- DD25

DETERGO APRILE 2011

Livelli di emissioni prodotte da Combustibile FossileInput di Energia - Lb./mld di Btu

Inquinanti Gas Naturale Petrolio CarboneAnidride Carbonica (CO2) 117.000 164.000 208.000Monossido di carbonio (CO) 40 33 208Ossido d’azoto (NOX) 92 448 457Diossido di zolfo 1 1.122 2.591Emissioni di particolati 7 84 2.744Mercurio 0,000 0,007 0,016

Fonte: EIA4 (Ente Valutazione Impatto Ambientale) – Gas Naturale: Problematiche e Tendenze di mercato 1998

quello casalingo. Il risparmio d’ac-qua rappresenterebbe da solo oltre100.000 galloni all’anno.Sfruttando questo tipo d’informazio-ni potete aiutare società di grandidimensioni a raggiungere i loroobiettivi di trasformarsi in impresepiù pulite e più “green”. Io stesso,autore del presente articolo, duran-te i miei viaggi ho potuto verificarenegli ultimi sei mesi, le seguentisituazioni e circostanze:1. Alle scuole partecipanti all’inizia-

tiva delle “Healthy Schools” sonostati concessi dei finanziamentiper l’uso di tappetini industrialisottoposti a lavaggio professio-nale per ridurre il livello dellesostanze contaminanti introdottea scuola.

2. Un intero distretto scolastico cheutilizza lavatrici normali per lava-re i propri strofinacci si è resoconto, grazie ad un’iniziativa“green”, dell’enorme spreco dienergia ed acqua e sta cercandoun servizio di noleggio.

3. Un grande cliente nel settoredelle divise professionali è inte-ressato al nostro piano di svilup-po “sostenibile” e vorrebbe lanostra assistenza per gestire illoro programma.

4. Un grande centro ricreativo,dopo una riunione mirata all’ado-zione di iniziative “pulite egreen”, ha incominciato ad elimi-nare l’uso di tazzine “usa egetta” da parte degli impiegati.Utilizzavano ancora panni imbe-vuti “usa e getta” per la puliziadei tavoli e delle cucine.

Le iniziative all’insegna del “Pulito”e del “Green” in senso lato, nonsono destinate a scomparire …. e ilsettore delle lavanderie industrialipuò insegnare molto grazie alla suaesperienza. Imparate a metterla a frutto per farcrescere il vostro business. Un augurio di buone vendite!

Riferimenti: *Studio 2008 del TRSA, Risultatidello Studio 2008 della LaundryESP.**Natural Gas.ORG.Note:1) Nei paesi anglosassoni la quantità di calo-

re in un combustibile è misurata in“British Thermal Unit” Btu/(lb · °F) = akcal/(kg · K).Btu equivale ai kW dei paesi europei.

2) Libbra = lb (1 lb = 0,453592 kg.) 3) EPA: US Environmental Protection Agency 4) EIA: Environmental Impact Assessment

dette informazioni nelle presenta-zioni. Il TRSA presenterà a breveseminari via Internet e DVD perfornire assistenza ed istruzione. Se una società può ridurre la sua“impronta di carbonio” utilizzando lelavanderie industriali anziché fareun acquisto e utilizzare il lavaggiocasalingo, fornisce un beneficioambientale globale del quale siparla raramente. Questo tipo dipolitica ambientale è avvalorata daifatti e non servono certificazioni. Un numero sempre maggiore diimprese di grandi dimensioni stacercando di ridurre la propria “im -pronta di carbonio”. Dimostrateglicome si può fare e compreranno ivostri servizi.Se, per esempio, partecipate al pro-gramma della Laundry ESP dovrestegià conoscere il vostro Btu per illavaggio di 1 lb. di biancheria. La media registrata dal programmasulla base di tutti i partecipanti è di2.575 Btu/lb. Utilizzando questamedia potete calcolare una base di100 capi e determinare il livello diriduzione delle emissioni inquinantidei vostri potenziali clienti.

Di conseguenza, al potenziale clien-te con 100 impiegati che non vuoleacquistare le divise potete proporrequanto segue: “Lei potrebbe ridurrela sua carbon footprint aziendalecon 13.000 lb. in meno di CO2all’anno oltre al risparmio di mi -gliaia di galloni (1 gallone=4,54 l.)d’acqua semplicemente scegliendoun lavaggio industriale al posto diDD26

DETERGO APRILE 2011

Lavatrice domestica: Btu/lb. 4.168*Lavanderia industriale: Btu/lb. (ESP) 2.575

Btu ridotto per lb.: 1.593

Peso camicia standard a maniche corte + pantalone (VF volume di filtrazione) 1.517 lb.100 capi 5 gg. a settimana x 500 art.Libbre: = 758,5

Btu per libbre ridotte per settimana 1.208.291 Btu/sett.Su base annua: 62.831.106 Btu/anno

CO2 rilasciata per Btu per energia generata da carbone 0,000208 lb/Btu carbone**Su base annua, Btu: 62.831.106 Btu/anno

Riduzione in libbre di emissioni CO2 13.069

Ambiente

Nonostante la timida ripresa della produ-zione, l’attuale congiuntura economicanon smette di produrre i suoi effetti trale aziende del Sistema Industriale Inte -grato di beni e Servizi Tessili e MediciAffini i cui prodotti e servizi sono comu-nemente rivolti a grandi committenzecome ospedali, comunità, alberghi, risto-ranti, caserme, scuole, industrie farma-ceutiche, chimiche, tessili, etc.Ad avviso di ASSOSISTEMA,l’Associazione di categoria che le rap-presenta in seno a Confindustria, sononecessari interventi che possano inver-tire la tendenza, garantire l’occupazionee rilanciare gli investimenti.Da oltre due anni, fa rilevarel’Associazione, si registra una forte con-trazione dei mercati che, unita ai verti-ginosi aumenti dei prezzi dei principalifattori di produzione, sta mettendo adura prova la stabilità delle industrieche forniscono beni e servizi tessili emedici affini a hotel, ristoranti, ospeda-li, cliniche private e case di cura.L’aumento del 140% della quotazionedel cotone, materia prima fondamentaleper le imprese del comparto, bastereb-be da solo a spiegare la preoccupazionedegli imprenditori. A tale andamento,che non ha precedenti e ha sfondatotutti record storici, negli ultimi 26 mesisi sono aggiunti gli aumenti del gasolio(+60%) e dell’olio combustibile(+110%). Questi valori, sommati all’in-cremento del costo del lavoro (+6%) ealla sofferenza dei mercati economici efinanziari, hanno determinato una per-dita secca che oggi, grazie alla distribu-zione sul mercato di prodotti mediati davalori di magazzino, si attesta intorno al20% ma che - una volta esaurite lescorte - è destinata a crescere nei pros-simi mesi fino a toccare punte del 30%con una riduzione secca di 1/3 del mar-

In una nota ufficiale, il Presidente Alessandro Trapani, ha illu-strato la ricetta dell’Associazione per fronteggiare la contra-zione dei mercati e la crescita inarrestabile delle quotazionidei principali fattori di produzione (soltanto il cotone, più140% in due anni).

ASSOSISTEMA

ASSOSISTEMA: “riduzionedell’IVA, destagionalizzazionedei flussi, misure fiscali asostegno della filiera brevedel tessile”

gine operativo lordo che le aziende inquesti anni hanno destinato all’innova-zione tecnologica, alla qualificazione deiprocessi e all’incremento di occupazio-ne.Assosistema propone di iniziare dallariduzione dell’IVA sui servizi di sanifica-zione e sterilizzazione del tessile, dalladestagionalizzazione dei flussi turistici,dall’individuazione di misure fiscali disostegno alla filiera breve del tessile.Ad avviso del dottor Alessandro Trapa -ni, Presidente dell’Associazione, “si trat-ta di interventi non più rinviabili a tute-la delle imprese e di un intero compartoche, tradizionalmente, costituisce patri-monio industriale e professionale del -l’Italia”. Considerato, tra l’altro, che ilsistema del credito non è più disposto afinanziarie il mercato delle imprese pri-vate, la perdita di liquidità non risultapertanto compensata da misure finan-ziarie alternative accessibili.

Il settore rappresenta, in termini difiliera e di rintracciabilità dei prodotti,un valore aggiunto dal punto di vistaeconomico, ambientale, occupazionale edella salute dei cittadini. “Rinunciare alla valorizzazione del com-parto significherebbe - fa notare ilPresidente Trapani - rinunciare a unafiliera industriale che garantisce la for-nitura di prodotti sanificati e sterilizzati,prevalentemente di origine italiana esottoposti a una serie di controlli cheassicurano la sicurezza igienica alla col-lettività in generale”.Appare quindi di tutta evidenza quantosia urgente individuare soluzioni al pro-blema affinché 600 imprese e 35.000lavoratori non vedano compromessol’importante lavoro svolto finora, senzaconsiderare gli effetti che il fenomenoprodurrebbe sull’indotto. DD27

DETERGO APRILE 2011

DD28DETERGO APRILE 2011

vogliono proporre un nuovo serviziodella camicia (e non solo) in orariprestabiliti, proporre cioè questo“servizio camicie e non solo…” tuttele mattine (ad esempio dalle 8 alle10 con una presenza del titolare odi un operatore). Una proposta inpiù ed un’entrata in più, per un ser-vizio che sicuramente, chi utilizza lalavanderia a gettone, non potrà cheapprezzare. È facile poi rendersiconto immediatamente come que-sta speciale unità sia veramenteuna proposta vincente anche per lelavanderie tradizionali che desideri-no ampliare il loro servizio allacamiceria. Questa nuova macchinacon la sigla S/MSA – COMBI è unamacchina autonoma, cioè con unaunica caldaia (solo 7,5 kw) perprodurre vapore che va a serviresia un ma nichino per stirare lecamicie che il ferro di un tavolo dastiro aspirante e soffiante. Nonserve l’aria compressa. Sul bancocentrale è posta la pressa manualeper stirare rapidamente e con altaqualità i colli ed i polsi della camicia. Questa dotazione completa di mac-chine dedicate alle camicie e nonsolo, ci permette di garantire unostiro completo e finale, per una ne -cessità giornaliera sino a 20-30camicie, in meno di due ore. Quindi un ridotto impegno persona-le (o di manodopera) nella lavande-ria a gettone, con il tempo restan-te, nella lavanderia tradizionale, dadedicare agli altri servizi.

Una proposta ed una risposta chiaraad una esigenza di risparmio ener-getico arriva con il nuovo prodottopresentato dalla SILC in occasionedella recente EXPO DETERGO che siè tenuta a Milano nel mese di otto-bre 2010.Con questo prodotto la Silc entracon forza nel campo “al serviziodello stiro delle camicie”.Infatti per le lavanderie, questoservizio, diventa sempre più l’esi-genza primaria da affrontare se sivuole garantire il successo dellapropria attività.Naturalmente questa esigenza diservizio si presenta anche per gliutenti della “lavanderia a gettone”.Come fare per stirare le nostrecamicie e non solo le camicie?Dobbiamo stirare una giacca, unpullover e non abbiamo nessunoche ci può dare una mano. Ecco quindi ancora una nuova inno-vativa e particolarmente efficaceproposta della Silc. È stata proget-tata e realizzata una macchina“multifunzione”, una macchina dastiro combinata per i vari servizi distiratura, una macchina che risolvein modo definitivo l’esigenza di unservizio oggi assente nella “lavan-deria a gettone” e nelle piccolelavanderie in genere. Una propostaimportante tenendo conto soprat-tutto dell’esigenza di considerare unconcreto risparmio energetico.Questa proposta potrà essere moltoutile alle lavanderie a gettone che

LO STIRO DELLECAMICIE e non solo….

Informazione commerciale

SIL FIM S.r.l.

Sede operativa: Via Campania, 19 • 60035 JESI (Ancona) ItalySede legale: Via Fontedarno, 26 • 60035 JESI (AN)Tel. +39 0731 21801 • Fax +39 0731 200355E-mail: [email protected] • http://www.silcspa.it

IMESA

QUANDO IL PIUMONE VA IN VACANZA

Finalmente arriva la primavera, le temperature sialzano e il piumone che ci ha tenuto caldo pertutto l’inverno può essere riposto nell’armadio.Prima di “andare in vacanza” il piumone ha biso-gno di essere lavato ed asciugato, IMESA offre lasoluzione appropriata grazie a TANDEM. In menodi un metro quadro, infatti, è possibile lavare edasciugare i piumoni dei propri clienti affidandosiad attrezzature professionali che permettono dicontrollare ogni dettaglio del processo. La lavatrice supercentrifugante di cui è dotatoTANDEM sfrutta il nuovo computer IM8, il sistemadi controllo più innovativo presente oggi sul mer-cato della lavanderia. I diversi tessuti e i diversitipi di imbottitura richiedono programmi diversi:IM8 non solo permette di memorizzare fino a 200diversi programmi di lavaggio, grazie alla funzioneEasyProg consente al pulitintore di comporli da sérispondendo a poche semplici domande, nominar-li e salvarli per riutilizzarli al momento opportuno.In questo modo ogni tessuto, ogni imbottitura,ogni combinazione tessuto – imbottitura possonocontare su un programma “ad hoc”. Grazie alle pompe peristaltiche il detergente piùopportuno viene dosato in modo preciso almomento corretto, assicurando risultati di altissi-ma qualità e riducendo enormemente lo spreco didetergente. Trattandosi di materiale imbottito, il piumone è

spesso difficile da distribuire correttamente duran-te la centrifuga, il che può comportare l’interruzio-ne del programma a causa dello sbilanciamentodel cesto; grazie al sistema di bilanciamento PBS,unico sul mercato, la lavatrice IMESA assicura ilcompletamento del programma anche nelle condi-zioni più critiche! TANDEM è dotato di un essiccatoio coibentato adalta efficienza. Il microprocessore IM7 permette di modificare,nominare, memorizzare 30 diversi programmi diasciugatura che possono differire per tempo diasciugatura, temperatura, velocità di rotazione delcesto, permanenza dell’aria calda all’interno del

SpecialeLAVAGGIO PIUMONICon l’arrivo della primavera e del caldo vengono man mano“archiviati” i capi che ci hanno difeso dal freddo; ecco quindi che le lavanderie di ogni tipo sono sommerse da ingombranti

piumini e piumoni. Il nome di questi capi viene dall’imbottitura, originariamente in piume d’oca, oggi in ogni tipo di materiale sintetico.

Ed è questa la maggiore difficoltà che incontrano i pulitintori; per ogni tipo di imbottitura ed ogni tessuto di contenimento occorre individuare il lavaggio adatto,

il corretto processo di asciugatura. Molto richiesto è poi il confezionamento sottovuoto, che riduce gli spazi necessari

negli armadi e preserva i capi da insetti e microrganismi,Su questo numero, Detergo riporta novità, tecnologie consolidate e “sempreverdi” offerti dai fabbricanti di macchine, prodotti chimici e attrezzature per il lavaggio,

asciugatura e conservazione di piumoni e piumini

30DETERGO APRILE 2011DD

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Un nuovo tocco alla tua lavanderia!

Molti i vantaggi!Sistema i teleassistenza via GSM:d riduzione dei tempi e dei costi di manodopera

Computer IM8 dotato di Touch screen: l’interazionecon la lavatrice è enormemente facilitata dall’uso di Icone.

Presa USB sul fronte macchina: facile trasferimentodati dal computer alla lavatrice e da una lavatrice all’altra.

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cesto. L’essiccatoio IMESA è dotato di tutto ilnecessario per assicurare un processo di asciuga-turaaccurato e sicuro, evitando danni ai capi.L’inversione di rotazione del cesto permette di evi-tare il solito effetto palla che secca eccessivamen-te la biancheria all’esterno lasciando invece umidol’interno: invertendo il senso di rotazione del cestoa intervalli regolari, infatti, la biancheria vienerimescolata assicurando così un’asciugaturauniforme anche nel caso di capi voluminosi comei piumini. Il controllo della velocità di rotazionepermette di far “cadere” la biancheria nella posi-zione più corretta garantendo una buona asciuga-tura del capo e, inoltre, il controllo della velocità diaspirazione, permette di modulare la permanenzadell’aria calda all’interno del cesto ottimizzando losfruttamento del calore. TANDEM permette al pulitintore di offrire alla pro-pria clientela un servizio accurato, altamente pro-fessionale e di qualità sfruttando appieno attrez-zature moderne ed innovative. Grazie a TANDEM tutto il processo di lavaggio edasciugatura è controllato da sistemi all’avanguar-dia che riducono enormemente il rischio di rovina-re i capi. Profumato, pulito ed asciutto il piumone è prontoper essere riconsegnato al cliente!

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La macchina lavasecco con nuovo sistema avanza-to introduce nel ciclo di lavoro fattori tecnologiciinnovativi che permettono di LAVARE TUTTOsenza problemi di asciugatura o infeltrimen-to e di:

1) RIDURRE SENSIBILMENTE LE EMISSIONIDI SOLVENTE (MENO 40%) e quindi, il con-sumo di percloroetilene.

2) RIDURRE LA PRODUZIONE DI RIFIUTISPECIALI DI DISTILLAZIONE (FINO AMENO 30%) oltre che migliorare la qualitàdella detergenza, con implicazioni migliorative,anche dal punto di vista igienico e della salutedei lavoratori addetti.

3) RIDURRE FINO A -30% IL CONSUMO DI

ACQUA necessaria alla condensazione dei fumidi distillazione e soprattutto RIDURRE ILCONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA (MENO25%).

Vediamo ora di mettere in relazione i risulta-ti sopraindicati con i fattori innovativi che lideterminano:

1) la RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI SOL-VENTE NELL’AMBIENTE circostante è dovuta a3 fattori determinanti:a) Il programma di lavaggio “unico”, utilizza sol-

vente sempre puro e distillato (e non filtratocome avveniva precedentemente!), che evapo-ra con maggior facilità dagli abiti durante lafase di asciugatura. Il precedente sistema dilavaggio con filtrazione del solvente implicaval’uso di solvente + soluto (grasso), il qualeimpediva una corretta asciugatura dei capi,impedendo la piena evaporazione del solvente.

b) Il sistema di controllo dell’essicazione (dry con-troll – step by step) degli abiti durante la fasedi asciugatura, gestito da computer Frisby.Questo sistema di nuova concezione, supera inaffidabilità e precisione tutti i sistemi finoraapplicati da costruttori di macchine lavasecco,in quanto non si accontenta di misurare il flus-so di solvente estratto o recuperato dagli abiti(e solo in una determinata fase del ciclo diasciugatura), ma durante tutto il ciclo di asciu-gatura misura l’accumulo di solvente estrattodai capi ad intervalli di 60”, dando tempo aicapi imbottiti (giacconi, giacche con spallottiecc.) di rilasciare il solvente assorbito in lavag-gio. Il risultato è che i cicli di asciugatura sonoproporzionali per durata alla qualità e alla tipo-logia degli abiti lavati. I capi lavati risultanosempre ben asciugati e non dissipano solventenell’ambiente di lavoro durante le successivefasi (stazionamento e stiro).

c) La presenza integrata nella macchina del filtroaria a carboni attivi (Optional) rigenerabili tra-

32DETERGO APRILE 2011DD

mite aria calda e condensazione con gruppo fri-gorifero (sistema terziario di abbattimento) cheè la massima misura di adeguamento a quantoprevisto nel D.P.R. 44 del 2004 e dal regola-mento applicativo Regione Lombardia in fatto diemissioni in ambiente.

2) LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DIRIFIUTI SPECIALI DI DISTILLAZIONE è ladiretta conseguenza dell’uso del programma dilavaggio “UNICO” (punto “a” paragrafo 1) il qualeutilizza solo solvente puro distillato senza filtrazio-ne; quindi senza filtrare non si hanno le polveri fil-tranti (decalite e celite) nei rifiuti speciali cherisultano quantitativamente inferiori.

3) La distillazione simultanea a livello basso ecostante del solvente usato nel lavaggio “unico”permette l’utilizzo dei fumi di distillazione (120°C)i quali convogliati in uno scambiatore (2° pompadi calore ovvero recupero di calore, fumi, distilla-zione) forniscono all’aria il calore necessario perl’asciugatura dei capi. Questa energia (calore) erain precedenza fornita da resistenze elettriche(P=4,5kW). I fumi parzialmente raffreddati,entrano in un secondo scambiatore situato nelserbatoio del solvente sporco da distillare, preri-scaldandolo a circa 70°C. Le dirette conseguenzedella dissipazione quasi totale del calore dei fumidi distillazione, nel circuito d’aria d’asciugaturaprima e nel preriscaldamento del solvente sporcoda distillare poi, sono la DIMINUZIONE DELCONSUMO DI ACQUA (MENO 30%) necessariaper raffreddare i fumi da 120°C a 25°C e soprat-tutto la RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ENER-GIA ELETTRICA (MENO 25%). È importante ricordare che un buon contribu-to al risparmio energetico è dato anche dal,DRY CONTROLL, controllo d’asciugamento ilquale permette di asciugare i capi solo per iltempo sufficiente e necessario evitando gliattuali sprechi.

RARO

Le novità Raro per piumoni e coperte

Lavare piumoni, coperte e trapunte, soprattuttoquando sono macchiate è un problema che atta-naglia ogni anno tutte le famiglie al cambio di sta-gione. È prassi comune portare nelle tintolavande-rie o laboratori specializzati le coperte, le trapun-te e quant’altro per il trattamento di pulizia. La necessità degli operatori professionali è quelladi garantire un risultato di lavaggio eccellente, intempi brevi, riportando ad una situazione quasiiniziale lo stato di morbidezza e pulizia dei manu-fatti imbottiti.

I passi corretti per un buon lavaggioLa prima cosa da fare è identificare l’imbottiturase naturale (piume) o sintetica. Dopodichè si deci-de il tipo di lavaggio se a secco o ad acqua. È con-sigliabile lavare ad acqua i capi con imbottiturasintetica in quanto la stessa, lavata a secco,potrebbe perdere elasticità e le piume potrebberosubire rotture o sbriciolamenti dello scheletro cor-neo. Ideale sarebbe utilizzare per tutto il processouna macchina che implementi un sistema wet-cleaning. Oltre al tipo di lavaggio è indispensabilel’uso di detersivi con particolari caratteristiche pergarantire al professionista facilità e sicurezza nellavaggio con un risultato ottimale. Utilizzaredetersivi ad elevato potere detergente imbibentee disperdente dello sporco, per evitare la ridepo-sizione dello sporco e il trasferimento dei colorinon solidi, quindi la formazione di macchie di colo-re. In questo modo è possibile effettuare lavaggidi capi con colori diversi e poco solidi, senza sepa-rarli, rendendoli brillanti. Il detersivo inoltredovrebbe contenere speciali componenti chehanno la caratteristica di rigonfiare i materiali diqualsiasi tipo utilizzati per l’imbottitura (piumed’oca, lana, acrilici, poliestere, misti, ecc.) inmodo da restituire ai capi lavati la morbidezza ini-ziale. Lo sporco presente su piumini e coperte ègeneralmente di tipo proteico o organico, quindiper questa tipologia di sporco è possibile utilizza-

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re detersivi enzimatici che eliminano lo sporco e lemacchie senza effettuare il prelavaggio con note-vole riduzione di costi, di tempo ed energia.Inoltre questi detersivi hanno delle proprietà dilubricità delle fibre tessili che riducono significati-vamente il pericolo di infeltrimento e restringi-mento dovuto a eventuali errori di lavaggio ed evi-tano l’erosione delle fibre di cotone e la degrada-zione delle fibre di lana e seta. Poiché i capi sonomolto delicati, è fondamentale applicare tutti gliaccorgimenti necessari, tempi, temperatura, azio-ne meccanica, centrifuga, livelli di acqua che siconsiderano nel metodo Wet Cleaning. Se si ha lanecessità di smacchiare consigliamo Look Spot,che agisce efficacemente in macchina contro mac-chie di erba, vino, the, caffè, frutta, rossetto,subito dopo il lavaggio nel 1° risciacquo a 40°C,effettuando anche un’azione sanificante. È impor-tante risciacquare abbondantemente ed accurata-mente a freddo fino a quando l’acqua risulta per-fettamente ed accuratamente limpida evitando laformazione di aloni sul tessuto. Si consiglia di evi-tare di centrifugare le imbottiture sintetiche, ma -gari appendendo il capo all’ombra e all’aria, scuo-tendolo e muovendolo spesso per ridistribuirel’imbottitura e ridare la forma originale. Nel casodi centrifuga, si consiglia l’asciugatura nell’essic-catoio a 50°C - 60°C. Evitare la stiratura per nonmodificare il volume dell’imbottitura; se indispen-sabile stirare con ferro tiepido a vapore. La conservazioneRiporre i capi in sacchi di plastica specifici per gliindumenti imbottiti (microforati o per il sottovuo-to). Il capo pulito può essere conservato o inun’apposita custodia microforata per ripararlodalla polvere permettendo però il naturale passag-gio dell’aria o in alternativa con il confezionamen-to sottovuoto che riduce gli spazi destinati allaconservazione dei capi, li protegge dall’attacco diinsetti e muffe, mantenendo inalterato il livello diigiene.Le novità Raro per coperte e piumoniL’offerta di RARO, da sempre attenta ai bisognidelle tintolavanderie e alle esigenze degli utentifinali, è riassunta nei seguenti prodotti: PIUMA-

TIC, DAMOX LIQUIDO, LOOK ECCELLENTE,LOOK SPOT. PIUMATIC è un detersivo in polvere specifico peril lavaggio di indumenti e manufatti imbottiti (piu-moni, trapunte, cuscini, giubbini a vento, giacchee tute trapuntate). Viene utilizzato sia nel lavag-gio in macchina che a mano con dosaggi minimi diprodotto. DAMOX LIQUIDO è un prodotto specifico enzi-matico che facilita la rimozione dello sporco di tipoproteico, organico e pigmentato, fortemente imbi-bente, penetra rapidamente nelle fibre sciogliendolo sporco più ostinato anche a basse temperature.La sua azione immediata e profonda sullo sporcolo rende un prodotto eccezionale in particolare suicapi colorati e sintetici. DAMOX LIQUIDO dona almanufatto trattato una particolare morbidezzasenza la minima aggiunta di ammorbidente nelrisciacquo finale.LOOK ECCELLENTE è la soluzione per gli opera-tori professionali che vogliono utilizzare un solodetergente specifico per il wet cleaning. È un pro-dotto che di solito è impiegato per la pulitura diindumenti delicati che normalmente vengonolavati a secco. Look Eccellente garantisce ancheottimi risultati di igiene e pulizia sui manufattiimbottiti. LOOK SPOT è un additivo sbiancante, smacchian-te, con azione sanificante per il trattamento dicoperte, piumoni, indumenti bianchi e colorati,anche particolarmente delicati e biancheria.Ridona ai manufatti imbottiti il bianco e i colori ori-ginari senza causare usura. I nostri clienti riscontrano una grande efficacia deinostri prodotti e un’alta qualità del risultato connotevoli benefici in termini di immagine per le loroattività nonché praticità, economicità e versatilità.

PONY

Il trattamento di piumoni e coperte viene spessodemandato, dalle tinto-lavanderie medio/piccole,ad aziende specializzate che effettuano processisu larga scala a prezzi contenuti.Negli ultimi tempi però, questo servizio viene riva-lutato, soprattutto con la sempre più ampia diffu-sione del lavaggio ad acqua, “modernamente”rivisitato con la tecnica del Wet Cleaning, conrisultati veramente soddisfacenti sia dal punto divista professionale che remunerativo.Si presenta quindi la necessità di integrare ancheil reparto stiro con macchinari adeguati a questocomparto.La Pony offre, nella propria gamma, attrezzatureidonee per lo stiro di coperte e piumoni, ma ancheper tutta la biancheria piana, i tendaggi ecc., concosti alla portata dei medio/piccoli laboratori.I banchi della serie SUPERPLATINE sono dispo-nibili con piani di due dimensioni: 120 x 70 cm e160 x 85. Entrambe le versioni possono essereaspiranti oppure aspiranti/soffianti: il soffiag-

34DETERGO APRILE 2011DD

gio garantisce risultati brillanti perché l’ariacalda in soffiata facilita l’asciugatura resti-tuendo ai piumini e alle coperte di lana mor-bidezza e sofficità. Il piano da stiro è riscaldatoelettricamente e un generatore di vapore incorpo-rato nella carrozzeria alimenta il ferro da stiro. Per collegamento a fonte centrale di vapore lamacchina viene predisposta con gruppo separato-re di condensa e ferro vaporizzante.Il banco può anche essere equipaggiato con varieforme: stiramaniche, bacino o piccola forma uni-versale, per ottenere una postazione da stiro ver-satile e compatta, che può essere così impiegataappieno nel reparto stiro, anche per i capi divestiario.

Il banco aspirante Superplatine TE è equipaggia-ta con due potenti aspiratori a funzionamentoindipendente. È possibile la regolazione in altezza,con pedaliera regolabile. A richiesta viene fornitacompleta di sacche di raccolta e supporto per ferroda stiro sospeso e scorrevole con traversa regola-bile. Il GFV, gruppo ferro in dotazione, preleva ilvapore da un piccolo generatore affiancato oppu-re da caldaia centrale.Il piano rettangolare, infine, è disponibile anchenella serie CLASSIC R, con regolazione manuale MACCHINE DA STIRO INDUSTRIALI

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la precisione in una parola

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in altezza, aspiratore incorporato e riscaldamentoelettrico del piano da stiro. In questo caso non èprevista la possibilità del generatore incorporatoma il banco può essere corredato di ferro da stirovaporizzante da collegare a fonte esterna.PONY offre la soluzione giusta per ogni esigenza,con le garanzie di qualità e affidabilità che il mar-chio rappresenta.

RENZACCI

Nell’arco degli ultimi anni la Renzacci Spa ha dedi-cato sempre maggior attenzione all’importantissi-mo segmento di mercato riguardante il trattamen-to di capi quali ad esempio piumoni, piumini, co -perte etc., che per la loro particolare connotazio-ne di voluminosità e coefficiente di assorbimentodi acqua e prodotti chimici necessitano di macchi-nari in grado di ottimizzare al meglio sia il lorolavaggio che il loro asciugamento.Ed è proprio anche sulla base di queste esigenzeche la RENZACCI ha costruito il successo delle trenuove linee di macchinari attualmente proposte suscala mondiale, facendo delle innovative serie HS”a supercentrifuga e cesto sospeso; la nuovissimaserie LX E-Speed con centrifuga maggiorata “extraspin” e l’insuperata gamma “LX“ a carrozzeria construttura monoblocco rinforzata e centrifuga otti-mizzata, tre importantissimi punti di riferimentodell’industria del lavaggio.Queste tre serie infatti, disponibili in una vastissi-ma e ricchissima gamma di modelli e versioni chespaziano dai 10 Kg. (utilissimi per campionature opiccoli lotti per trattamenti personalizzati a secon-da del cliente) ai 120 Kg. di capacità, coniugano almeglio i tradizionali punti di eccellenza della pro-duzione Renzacci sopra richiamati con l’innovazio-ne tecnologica ed elettronica che consentono dieffettuare le famose tecniche di “personal clea-ning” che solo una macchina Renzacci può offrireoggi.Queste esclusive serie di macchinari sono dotatedi moltissimi vantaggi in più rispetto alla mediadelle macchine oggi presenti sul mercato, tra iquali vogliamo qui ricordare:• La superiorità tecnologica del nuovo program-

matore elettronico con pressochè infinite possi-bilità di impostare a piacere il numero di giri infase di lavaggio e di centrifuga e di regolarequalsiasi tempo di pausa e di senso di rotazionedel cesto.

• una velocità di centrifuga potenziata ed unfattore g tra i più elevanti nel mercato, agaranzia di una grande produttività e di un sen-sibile abbattimento nei costi di energia, deitempi di asciugatura e di stiratura.

• L’innovativo sistema di regolazione e moni-toraggio continuo delle temperature “ECO-MIX®”, per avere nella botte di lavaggio semprela temperatura desiderata per il trattamento deicapi, offrendo così un contributo importantissi-

mo per evitare azioni di danneggiamento e/ocaduta di qualità nei risultati di lavaggio; consensibile riduzione degli sprechi e consumi dienergia.

• L’innovativo cesto con sistema “AQUAWAVE” perun’azione pulente ottimale e personalizzata infunzione del capo trattato.

• Le pratiche ed ultraprecise pompe dosatricisaponi, per somministrare i prodotti chimici ne -cessari nelle esatte quantità e tempi richiestidall’operatore.

• L’ampio oblò di carico extra large, per caricareanche voluminosi capi come grandi coperte, piu-moni matrimoniali, coperture sfoderabili di diva-ni e tendaggi in genere. Questo ampio oblò dicarico unito ad un cesto a diametro maggioratoed alettatura ottimizzata consente di eseguire inmodo straordinario sia i trattamenti sui capi piùdelicati sia efficaci lavori di campionatura e/ofollatura dei capi.

• L’ Inverter elettronico a software avanzatoper avere ancora più stabilità, minori vibrazio-ni ed una maggiore estrazione dell’acquadagli indumenti.

• Il notevole risparmio nei costi e nei tempi di sti-ratura, grazie all’ampissimo volume e diametroutile di funzionamento del cesto, che offre lapossibilità ai capi di disporsi ed aprirsi in manie-ra ottimale.

Nel versante degli asciugatori invece la RenzacciSpa ha lanciato con successo due nuovissime lineedi macchinari in grado di assicurare altissime pre-stazioni con una ampissima tipologia di capi edindumenti:

• SERIE R Plus , con modelli dagli 8 ai 122 Kg. di

36DETERGO APRILE 2011DD

capacità di carico che coprono in modo ottimaletutti i tipi di esigenze, a partire dalla lavanderiaself- service fino ad arrivare alla grande indu-stria.

• SERIE RZ Plus A CIRCUITO CHIUSO E RECUPE-RO INTEGRALE DEL FLUSSO D’ARIA, un BRE-VETTO ESCLUSIVO RENZACCI che ha amplia-to notevolmente le possibilità di installazione edutilizzo con bassissimi costi di gestione degliessiccatori anche là dove prima era impensabile.

Questo recupero e ricircolo continuo del flussod’aria non solo aumenta l’efficienza di asciuga-mento della macchina, ma riduce drasticamente iconsumi di calore e quindi di energia a tutto van-taggio della redditività del cliente.Questo sistema a circuito chiuso permette oggi dirisolvere il grosso problema di tutti quei clienti chea causa della mancanza di autorizzazioni da partedel condominio e/o del proprietario dei localioppure perché il locale non consente lo scaricoall’esterno non potevano installare gli essiccatori,o che pur avendo tali autorizzazioni erano costret-ti a sostenere alti costi per la realizzazione di taliimpianti.

CHRISTEYNS

Risparmio energeticoIl perdurare della situazione di crisi economica checi attanaglia da ormai diversi anni, e le attualisituazioni critiche in alcuni principali nostri fornito-ri di petrolio e gas, spingono sempre di più laricerca verso lo sviluppo di metodiche di lavoro edi sistemi che permettano il maggiore risparmioenergetico possibile.Da questo punto di vista CHRISTEYNS ha svilup-pato una serie di apparecchiature e metodiche dilavaggio che permettono alle lavanderie di utiliz-zare tutto il calore prodotto nella centrale termica,senza disperderne una grande quantità, comeavveniva fino a poco tempo fa ed avviene tutt’orain certe realtà.CHRISTEYNS È PRONTA con i suoi scambiatoridi calore Heat-X Rotor, Heat-X Energo, Heat-X Air,Steam-X, Steam-X Vent, fino ad arrivare al con-cetto assolutamente innovativo della lavanderiaZero-Steam.La situazione di consumo energetico delle lavan-derie “antiche” prevede un consumo di calore dipiù di 1,8 KW/kg di biancheria lavata, suddiviso incirca 0,6 KW/kg durante il lavaggio ed il rimanen-te durante l’essiccazione e lo stiro.Con gli scambiatori di calore CHRISTEYNS, Heat-XRotor ed Heat-X Energo, sarà possibile abbatterenella zona di lavaggio tale valore fino a circa 0,4KW/kg e se abbinato al sistema di lavaggio Sano -xy, anche fino a 0,2 KW/kg.

Heat-X Rotor ed Heat-X Energo sfruttano il calorecontenuto nelle acque di scarico per riscaldare leacque pulite di alimento, realizzando non solo un

considerevole risparmio di energia, ma anche mi -gliorando le condizioni delle acque di scarico cheavranno temperature più basse e più adatte aitrattamenti di depurazione.Se poi a questi scambiatori di calore si abbinaanche lo speciale sistema di lavaggio Sanoxy rea-lizzato anche un considerevole risparmio nel con-sumo di acqua.Per migliorare ancora la possibilità di risparmiareenergia, sarà possibile installare anche lo scam-biatore di calore per il recupero del calore flash,sia su grandi generatori, che su piccole utenze;parliamo di Steam-X e di Steam-X Vent che sfrut-tano la rievaporazione delle condense ad altapressione per generare vapore a bassa pressione,da usarsi per il riscaldamento dei bagni di lavag-gio, sia in lavacontinua che in lavacentrifuga.CHRISTEYNS non si dimentica neppure della zonadell’essiccazione e dello stiro della biancheria;tutti i fumi, molto caldi, in uscita dalle apparec-

38DETERGO APRILE 2011DD

SpecialeLavanderie industriali:

RISPARMIO DI ACQUA ED ENERGIAIn questi tempi difficili, che le recenti crisi nordafricane rendono ancora più difficili,

risparmiare è ancora di più un imperativo categorico. E ben lo sanno le lavanderie industriali, dove fabbricanti e produttori di detersivi

fanno a gara ad offrire sistemi e prodotti che consentono di effettuare importanti risparmi su elementi essenziali quali energia e acqua.

Su questo numero, Detergo ha offerto uno spazio alle aziende che si occupano di risparmio energetico e nell’utilizzo di acqua, perché possano segnalare

i più recenti sistemi e prodotti disponibili sul mercato.

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chiature di stiro ed essiccazione potranno essereconvogliati in uno speciale scambiatore aria-acqua, denominato Steam-X Air, dove questi prov-vederanno a riscaldare le acque di alimento dellemacchine lavatrici.

Con questi scambiatori di calore il consumo dienergia nella zona di lavaggio saranno diminuiti,fino a valori di 0,1 - 0,2 KW/kg di biancheria lava-ta.Ma la maggior parte del calore e quindi dell’ener-gia consumata da una lavanderia industriale èdopo la zona del lavaggio; circa 1,2 - 1,5 KW/kgdi biancheria trattata.È qui che entra in scena il concetto di lavanderiaZero-Steam che ci permetterà di diminuire l’ener-gia prodotta fino a valori di 0,8 KW/kg nella zonastiro/essiccazione, mentre nella zona del lavaggionon si andrà oltre il valore di 0,05 - 0,1 KW/kg.

Non sarà più necessario usare grandi generatori divapore, con tutti gli adempimenti burocratici delcaso (patente fuochista, ispezioni periodiche,ecc.), ne tantomeno sarà necessario preoccuparsidelle acque di alimento e del loro condizionamen-to: sarà solo necessario dotarsi di un’opportunapiccola caldaia gas che produrrà acqua surriscal-data la quale scambierà calore con l’acqua deibagni di lavaggio. Anche gli essiccatori ed i man-gani saranno fatti funzionare a gas oppure trami-te olio diatermico, con un rendimento notevol-mente superiore rispetto ad un funzionamento avapore.Ecco quindi che la lavanderia “moderna”, quellapiù sensibile al risparmio energetico, avrà un van-taggio rispetto a quella più “antica”: un risparmionel consumo di combustibile che potrà arrivareben oltre il 50% dell’attuale consumo.Qualsiasi lavanderia potrà tranquillamente calco-lare il risparmio monetario che realizzerà, sce-gliendo come proprio “partner” CHRISTEYNS.

RARO

Raro per la depurazione ed il riutilizzo delle acque

Da sempre il simbolo della ricchezza è stato l’oro;negli ultimi anni la ricchezza è conosciuta anchecome “oro nero” il petrolio, ma ultimamente peròvi è un altro tipo di ricchezza che molti vorrebbe-ro avere ed è “l’oro blu”, l’acqua. Sembra unassurdo parlare di acqua come ricchezza quando ilnostro pianeta ne è in gran parte ricoperto, eppu-re le Nazioni che si trovano senza questa risorsavitale sono la maggioranza. In Italia, non si èmanifestata una reale scarsità ma è giunto ilmomento di sensibilizzare all’uso corretto dell’ac-qua chi la utilizza professionalmente.Gli operatori di lavanderie sono costretti ad utiliz-zare, nel loro processo produttivo, questa impor-tante risorsa, l’acqua. Hanno posto da sempre laloro principale attenzione agli aspetti qualitativi edeconomici. Oggi invece tengono in considerazione,anche l’aspetto ambientale. L’acqua essendo una risorsa esauribile imponeuna coscienza ecologica nel suo utilizzo e quindi èfondamentale adottare tutti quei comportamenti oprocedure atti a ridurre o eliminare gli sprechi edove fosse possibile riutilizzarla attraverso i variprocessi di produzione o di depurazione.

L’impegno della filieraPer migliorare questo processo produttivo finaliz-zandolo all’eliminazione di sprechi e al riutilizzodelle risorse, sarebbe auspicabile l’impegno ed ilcoinvolgimento di tutti i soggetti che operano nellafiliera come progettisti di macchine e impianti didepurazione, produttori di macchine ed impianti,produttori di detergenti ed operatori professionali.I produttori di impianti devono realizzare macchi-ne e sistemi che riducano la quantità di acqua daimpiegare per Kg di biancheria in relazione al ciclodi lavaggio, al tipo di biancheria ed allo sporco.

Relativamente agli impianti ed ai sistemi per iltrattamento ed il recupero delle acque reflue dilavaggio, è necessario progettare un circolo vir-tuoso che permetta il recupero totale ed il riutiliz-zo dell’acqua delle diverse fasi di lavaggio, depu-randole e rimettendole in circolo.Per i produttori di detergenti l’impegno sta nelpensare cicli di lavaggio sempre più brevi a bassatemperatura con il minor consumo di acqua oltrea bassi dosaggi di prodotti. I prodotti devono essere strutturati in modo mo -dulare, rendendo possibile la realizzazione di pro-cessi di lavaggio flessibili. I detergenti devono essere adatti al maggior nu -mero di tipologie di tessuti, sporco e macchie. Nella ricerca delle materie prime vanno preferitequelle altamente biodegradabili ed esenti da fosfo-ro, favorendo i saponi naturali ai tensioattivi conl’obiettivo di garantire risultati di lavaggio eccel-lenti, riduzione dei costi di depurazione delle ac -que reflue, e zero danni per l’ambiente. Nell’individuazione dei prodotti e cicli da utilizzareal fine di ottenere il più basso impatto ambientalee quindi una “facilità depurativa” è necessario cal-colare a priori la composizione chimica delle acquereflue di lavaggio valutando in anticipo l’impattoprodotto. Il metodo previsionale servirà per avereuno standard di riferimento per il refluo prodottoe soprattutto valutare se compatibile con il siste-ma depurativo utilizzato, pesando il meno possibi-le sui costi. Nel caso invece non ci fosse un siste-ma di depurazione delle acque reflue, la sceltadell’operatore va indirizzata verso quei fornitori didetergenti che offrono prodotti tali da produrreacque di scarico a bassissimo impatto ambientale.Con il sistema Benchmark Washing System diRARO, l’azienda fissa un metodo e degli standarddi riferimento a cui rapportarsi per garantire un’al-ta qualità di risultati nel lavaggio e sanificazionedei tessuti nel settore professional. Raro attraver-so prodotti, tecnologie del lavaggio, sistemi didosaggio, gestione delle risorse, consulenza e for-mazione racchiude in Benchmark Washing Sy -stem quattro punti chiave Efficienza, Sem pli -cità, Innovazione e Eco-sostenibilità. Quindi, ad esempio, per le acque reflue di attivitàproduttive oltre al rispetto della normativa vigen-te sarebbe auspicabile “guardare oltre”, imple-mentando una politica ambientale che miri almiglioramento continuo delle performance relativeall’impatto magari fissando i parametri al di sottodel 10% rispetto a quanto fissato dalla legge emonitorando i risultati con il Benchmark Wa -shing System di RARO.Poiché l’acqua è una risorsa molto preziosa e scar-sa, si deve usare con saggezza e con cautela.Quindi l’invito che rivolgiamo come RARO è quellodi sviluppare un atteggiamento ed una sensibilitàambientale attraverso l’attuazione di nuove proce-dure concrete, preservando questa risorsa neltempo e garantendoci un sicuro utilizzo nel futuro.

ECOLAB

Ridurre sui costi di acqua ed energia: NOI ABBIAMO LE PROVEGli attenti lettori della rivista DETERGO penseran-no che sia ormai diventata una moda parlare dirisparmi di acqua ed energia. Magari gli stessi let-tori penseranno che certe affermazioni hanno ilsolo obiettivo di catturare l’attenzione, ma nonhanno concrete fondamenta.Ecolab, ha presentato più volte i propri sistemi perottenere significativi risparmi: • PERformance BASIS, basato sull’applicazione di

processi di lavaggio a bassa temperatura, con ilparziale riutilizzo delle acque di pressa, e l’appli-cazione del prodotto candeggiante a base di acidoperacetico concentrato OXYBRITE PERformance.

• PERformance PLUS, basato sul sistemaBASIS, con l’aggiunta di particolari apparecchia-ture per ottimizzare ulteriormente i consumienergetici e quindi massimizzare i risparmi.

• PERformance ULTIMATE, l’ultima frontiera: ilsistema che permette di lavorare senza l’utilizzodi vapore.

In molti, da queste stesse pagine, hanno prospet-tato teorici vantaggi, molte volte davvero interes-santi e particolarmente attraenti; Ecolab, cosìcome in passato con lo scambiatore di caloreENERGY OPTIMISER, anche questa volta hadato seguito alle parole con FATTI CONCRETI.In Europa sono ad oggi operativi circa 200 siste-mi PERfermance, tra BASIS e PLUS, e 13lavanderie SENZA VAPORE.In Italia sono stati installati 3 nuovi sistemiPERformance PLUS caratterizzati dall’utilizzo diinnovative apparecchiature quali:• ECOSTEAM: rievaporizzatore in grado di tra-

sformare le condense provenienti da manganinuovamente in vapore a bassa pressione da uti-lizzarsi direttamente nelle macchine o in appo-site vasche di accumulo acqua per riscaldare lastessa.

• VENT OPTIMISER: scambiatore di calore stu-diato appositamente per recuperare i fumi inuscita dalla vasca di accumulo acqua per le cal-daie.

L’applicazione combinata di tali apparecchiature

40DETERGO APRILE 2011DD

ECOSTEAM

(ECOSTEAM, VENT OPTIMISER e ENERGYOPTIMISER) unitamente all’utilizzo di una vascadi accumulo dell’acqua da utilizzare in lavaconti-nua, ha permesso di ottenere RISPARMI REALIvariabili da un minimo dell’8% ad un massimodel 21% sul consumo energetico totale dellalavanderia. Tali risultati sono realizzabili grazie all’applicazionedi processi di lavaggio con temperature massimedi 65°C ed utilizzando acqua di risciacquo aduna temperatura di circa 45-50°C.

A tutto ciò va aggiunto che il risciacquo caldomigliora la rimozione di sporco e sali dalla bian-cheria e riduce l’umidità residua della biancheriastessa riducendo quindi anche i consumi energeti-ci in fase di essiccazione.Infine, l’impostazione di processi a bassa tempe-ratura garantisce un minor danneggiamento dellabiancheria per effetto della minor aggressione ter-mica ed anche chimica.Sicuramente ci sarebbero molte altre cose da dire,e non mancheremo di farlo in prossime occasioni;tuttavia riteniamo che toccare con mano possaessere più interessante.Per questo invitiamo tutti a contattare i nostri spe-cialisti per approfondire, organizzare visite pressositi industriali in Italia e/o in Europa e realizzareprogetti concreti.

RENZACCI

La grande tradizione della Renzacci Spa nellaricerca e sviluppo di nuove soluzioni al servizio delrisparmio nell’utilizzo dell’acqua e nell’ab-battimento dei consumi di energia all’internodelle lavanderie industriali trova oggi un concretoe tangibile riscontro in tutta l’ampia gamma dimodelli che l’azienda mette a disposizione del pro-fessionista del lavaggio.Sono più di 57 infatti i modelli che gli operatori del

settore del lavaggio ad acqua possono scegliereall’interno della vastissima gamma della WASH -ING DIVISION RENZACCI, modelli che nelcorso dei tantissimi anni di attività al servizio diquesto settore hanno fornito soluzioni, innovazio-ni tecnologiche e risposte in termini di personaliz-zazione delle tecniche di trattamento e nobilitazio-ne dei capi e dei tessuti tali da contribuire alla cre-scita e allo sviluppo di una delle parti più impor-tanti dell’intera industria del lavaggio.Ed è proprio sulla base di questo successo e diquesta importante tradizione che la RENZACCI hacostruito il successo delle tre nuove linee di mac-chinari attualmente proposte su scala mondiale,facendo delle innovative serie “HS” a supercentri-fuga e cesto sospeso; la nuovissima serie LX E-Speed con centrifuga maggiorata “extra spin” el’insuperata gamma “LX“ a carrozzeria con strut-tura monoblocco rinforzata e centrifuga ottimizza-ta, tre importantissimi punti di riferimento dell’in-dustria del lavaggio.Queste tre serie infatti, disponibili in una vastissi-ma e ricchissima gamma di modelli e versioni chespaziano dai 10 Kg. (utilissimi per campionature opiccoli lotti per trattamenti personalizzati a secon-da del cliente) ai 120 Kg. di capacità, coniugano almeglio i tradizionali punti di eccellenza della pro-duzione Renzacci sopra richiamati con l’innovazio-ne tecnologica ed elettronica che consentono dieffettuare le famose tecniche di “personal clea-ning” che solo una macchina Renzacci puo’ offrireoggi.Ma c’è una ulteriore notevole innovazioneche sta riscuotendo un grandissimo successo intermini di interesse e di vendita nei 108 paesi incui oggi la Renzacci è presente proprio per la suainsuperata capacità di offrire enormi rispar-mi di acqua e di energia: stiamo parlando del-

50°

45°C – Temperatura reale dell’acqua di risciacquo

42DETERGO APRILE 2011DD

l’esclusivo sistema “HS ECOCARE” pensato e rea-lizzato con numerosi dispositivi che abbattononotevolmente anche molti altri costi di gestionedella lavanderia industriale.Tra i tanti vale la pena in questo ambito di ricor-dare i più importanti:• L’originale sistema di recupero “Superstorage”

Water reclaiming system, di capacità moltoampia e dotato di un sistema a scorrimento rapi-do estremamente affidabile per velocizzare almassimo i tempi di ricircolo acqua e del suoinvio nella botte di lavaggio.

• La possibilità di contare su di un sistema checonsente di risparmiare fino al 40% nei consumid’acqua e del 15% nei consumi di energia, per-mettendo così di abbattere in modo significativoi vostri costi di esercizio.

• Maggiore risparmio di spazio.• Maggiore stabilità macchina e minori vibrazioni.• L’innovativo cesto con sistema “AQUAWAVE”, per

un’azione pulente ottimale e personalizzata infunzione del capo trattato.

DD44DETERGO APRILE 2011

ASSOSECCO

Con questa nuova iniziativa Assosecco eConfcommercio offrono agli associati lapossibilità di attivare una carta di creditoa condizioni molto particolari sia comedisponibilità di credito che di costo an -

nuale che può, facilmente, essere azzera-to.Per tutte le informazioni necessarie e perla richiesta della carta contattare la segre-teria associativa.

Opportunità per gliAssociati

DD45DETERGO APRILE 2011

PARLIAMONETRA NOI

Capita, a volte, di dare per scontate cose che poi, verificando, non lo sono.Purtroppo a me capita spesso, e poi ci rimango male e mi chiedo se non sono capacedi spiegarmi.Faccio qualche esempio.Come i Lettori sanno, Assosecco organizza incontri formativi, convegni o qualsiasialtra attività, a volte anche di pressante attualità, e la partecipazione dei Pulitintori èsempre molto sostenuta. Talvolta mi capita di parlare, per altri motivi, con qualche Associato che non hoincontrato ad una di questa manifestazioni e spesso, se chiedo il motivo dell’assenza,dopo le motivazioni più varie che hanno impedito di partecipare, mi sento dire: “miscusi, prometto che alla prossima occasione sarò presente”.Qualcosa di simile mi accade se, facendo una perizia, mi meraviglio che la lavanderianon sia assicurata (né con la nostra convenzione, né con altre polizze) e mi rendoconto che la risposta che ottengo contiene quasi delle scuse, nei confronti miei e diAssosecco, per questa mancanza.I due esempi sopra riportati illustrano una medesima posizione: quasi un senso dicolpa, che non capisco assolutamente.È evidente che non mi sono mai spiegato abbastanza.Tutto quello che fa Assosecco, ed, indirettamente, quello che faccio io ed il ConsiglioDirettivo, viene fatto solo ed esclusivamente in favore degli Associati: i convegni, leriunioni, la convenzione assicurativa e tutte le altre iniziative in tanti campi, sonodoverose attività istituzionali il cui solo scopo sta nel miglioramento della imprendi-torialità degli Associati e, diciamolo, in parte anche dei non associati, ma che perAssosecco comportano solo impegno e fatica, posso dire di più, ad esempio. La con-venzione assicurativa ha, per noi, una gestione in pura perdita, in quanto dalla Carigenon c’è alcun ritorno economico e tutto il lavoro di segreteria è a carico nostro.Per cui, coloro che non partecipano alle manifestazioni o non usufruiscono di tutte lepossibilità che Assosecco offre, non si devono scusare: la segreteria, il consiglio, ilpresidente non ci perdono nulla, tranne, forse, la soddisfazione di vedere il risultatodella loro impegno.Loro perdono un’occasione di crescita.Qualcosa di simile mi accade quando, chiacchierando con un Collega, faccio osserva-re che quella promozione di cui stiamo parlando, comporta si un aumento di lavoroma, a certi prezzi, potrebbe deprimere il guadagno finale.Io, personalmente, non ci rimetto nulla, i problemi possono essere per il nostro setto-re, se continuiamo a fare concorrenza solo sul prezzo, ed il problema può essere delCollega, se pensa che il lavoro, poniamo, di sua figlia, che stira quaranta camicie inun’ora, debba costargli meno di quello di una dipendente: come si fa ad avere unreale guadagno in quel modo?Buon lavoro!

Cesare Locati

Facciamochiarezza

ASSOSECCO

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Ed ecco i risultati di un’intervistavia e-mail:Detergo – Come è iniziata la suaattività lavorativa?Daniela Perigè - La mia storia lavo-rativa inizia all’età di 14 anni comecommessa in un negozio di tessutie in sei anni di attività ho imparatoa conoscere tutte le stoffe che piùvenivano utilizzate all’epoca. All’età di 20 anni questo lavoro ini-ziò ad andarmi stretto: non soppor-tavo più di essere alle dipendenzedi qualcuno, volevo realizzarmi inqualcosa di diverso.

Detergo – Ed ha pensato a unalavanderia…Daniela Perigè - Una lavanderia delpaese, aperta da poco più di dueanni, decise di vendere e io convin-si mio padre ad acquistarla. Da lì,accompagnata da mia sorella edalla sua esperienza, iniziò la miaavventura. Mi innamorai subito delmio nuovo lavoro: mi appassionava

Ho conosciuto la Signora DanielaPerigè assolutamente per caso, na -vigando su Facebook; a un certopunto mi sono ritrovato con l’imma-gine della titolare della LavanderiaDaniela tra le “persone che potresticonoscere” e per curiosità, l’ho con-tattata.

Ed ho scoperto una donna ricca diiniziativa, innamorata del propriolavoro, competente e preparata.Da quel momento, sono entrato nel“giro” di conoscenze della Signora,che mi ha fatto partecipe delle ini-ziative a favore della sua lavande-ria: offerta piumoni, offerta camiciee così via.Tale ricchezza di iniziative e l’utiliz-zo indiscriminato di Internet mi haincuriosito: ho voluto pertanto ap -profondire la conoscenza, anche se,abitando io a Milano ed essendo lalavanderia situata nelle Marche, dif-ficilmente potrò essere un suocliente.

Una tinto lavandaia… col tigre nelmotore

Personaggi

lavare i capi (a quei tempi quasiesclusivamente a secco), i pochiclienti apprezzavano il mio impegnoe ciò mi spingeva sempre di più amigliorare ed allargare le mie cono-scenze.

Detergo - Ci dice quali sono state letappe fondamentali della sua atti-vità?Daniela Perigè - Dopo quattro annimi sono trasferita dal centro delpaese in una via secondaria, in unlocale di proprietà di mio marito. La scelta si rivelò strategica per lapresenza del parcheggio lungo lastrada e per le dimensioni del localeche col tempo abbiamo ampliato.Da circa dodici anni anche mia ni -pote è entrata a far parte dell’atti-vità, è un’ottima collaboratrice, ègiovane e soprattutto ha voglia difare.

Detergo – Come è attrezzata la sualavanderia?Daniela Perigè - Ho sempre ritenuto

importante essere aggiornata siacon i macchinari che con le tecnolo-gie: ricordo il primo nastro traspor-tatore, il registratore di cassa (pri -mi anni ’90) poi sostituito con il

Personaggi

COMPRAR BENE ... COL MOUSE

CONVIENE

www.assofornitori.comm

DD48DETERGO APRILE 2011

computer. La lavanderia ha in dota-zione una macchina lavasecco, unamacchina wetcleaning con essicca-toio, 2 assi da stiro e una macchinasmacchiatrice rinnovata da poco.A cadenze quasi decennali abbiamorinnovato e aggiornato l’immaginedel negozio aggiungendo qualcheelemento in più come la macchinasottovuoto che sta riscuotendomolto successo, i saponi alla spinache sono molto apprezzati cosìcome il servizio di impermeabilizza-zione per i capi di abbigliamentosportivo.

Detergo – E come è arrivata ainternet?Daniela Perigè - Ogni macchina oaccessorio presente in lavanderiava sfruttato al massimo e cosìabbiamo pensato che il computernon può essere utilizzato solo per lemarcature dei capi, il resoconto afine giornata, il collegamento alSistri per la gestione dei rifiuti, macostituisce anche un ottimo mezzodi comunicazione, economico e piùvicino ai clienti, così con l’aiuto dimia figlia (che si sta affacciandotimidamente a questo mondo) ognigiorno sperimentiamo ogni idea checi viene in mente.

Abbiamo aperto da poco una paginadedicata alla lavanderia su Face book,che possiamo utilizzare per pubbli-cizzare i nuovi prodotti e servizi,per cercare nuovi potenziali clienti,per comunicare in maniera rapida

con la fascia più giovane dei nostriclienti abituali.

Detergo – qualche progetto per ilfuturo?Daniela Perigè. - In questi ultimianni, in cui la crisi sembra nonavere fine, stiamo lavorando ad unprogetto comune insieme ad altrecolleghe, ma per scaramanzia pre-ferisco non anticipare nulla. Sarà nostra premura pubblicizzarloalla sua completa realizzazione.

Augurando la miglior fortuna allaSignora Daniela Perigè, invito tutti,ma più che altro i clienti che abita-no in zona, a visitare su Facebook ilsito della lavanderia Daniela; vi sitrovano le sue offerte, consigli perla manutenzione dei capi, servizidavvero particolari.

Una gran voglia di fare sorretta dauna notevole creatività. l’indirizzoè:http://www.facebook.com/pages/Lavanderia-Daniela/123914644345221

Per chi volesse visitarla, l’indirizzoè: Via Matteotti 25 - 62010 Passodi Treia.

Personaggi

Nuovitranoi

Informazione commerciale

DD50DETERGO APRILE 2011

Piccola guida del Pulitintore17a

puntataA cura di Ing. Vittorio Cianci direttore di LART

I finissaggi utilizzati per render il tessuto di cotone e lino dimensionalmen-te stabile ai trattamenti ad umido si distinguono in meccanici e chimici

ramatura mercerizzoMeccanici chimici

sanforizzo sodatura

Nel precedente numero abbiamo trattato dei finissaggii meccanici: ramatu-ra e sanforizzo. In questo numero trattiamo dei trattamenti chimici aventilo stesso scopo: mercerizzo e sodatura. La mercerizzazione è un importante trattamento eseguito sui tessuti dicotone e di lino che ha diverse finalità tra le quali quelle che interessano laprestazione finale del prodotto nella manutenzione sono:• dare maggiore stabilità dimensionale in larghezza ai tessuti e quindi ai

capi confezionati;• mantenere la brillantezza originale dei colori. Si tratta di un finissaggio chimico e non meccanico come nei casi di rama-tura e sanforizzo, ovvero le fibre subiscono per via chimica una trasforma-zione strutturale.Il procedimento consiste nel far passare in continuo il tessuto attraversoun bagno di soda caustica in soluzione al 15/20% mentre contemporanea-mente esso viene teso in direzione longitudinale grazie a coppie di cilindrirotanti a velocità diverse; un lavaggio successivo elimina i residui di sodacaustica.La mercerizzazione fa si che la fibra di cotone appiattita e dotata di convo-luzioni attorno al proprio asse si rigonfi fino ad assumere una forma ton-deggiante mentre si accorcia; grazie a tale modificazione chimica la fibradiventa più lucida e tale lucentezza si mantiene anche dopo numerosilavaggi.

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Trattamenti chimici: mercerizzo e sodatura

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Nel processo di mercerizzazione la concentrazione di soda caustica è di ca.270-300 g/l (corrispondenti a 28-30 Bé “gradi baumè”). Concentrazioniinferiori di soda riducono l’effetto di stabilità dimensionale e di lucentezza;al di sotto dei 70-115 g/l (pari a 10-15 Bé) il mercerizzo non provocaalcun effetto.È necessario distinguere il “mercerizzo” (bagno del tessuto sotto tensionein una soluzione di soda caustica a 30 Bé) dalla sodatura; per sodatura siintende un procedimento di foulardaggio (immersione in vasca) con sodacaustica a 145-190 g/l (18-22 Bé) dei tessuti senza tensione cui seguonodei lavaggi; agli effetti della manutenzione la sodatura non comporta alcunvantaggio di miglioramento della stabilità dimensionale ma conferisce uni-camente lucentezza permanente ai tessuti.Se poi il capo originale con colori brillanti e lucidi perde queste proprietà diaspetto con il primo o secondo lavaggio, significa che il tessuto con cui èstato confezionato il capo non ha subito alcun trattamento di mercerizzo,nè di sodatura bensì una semplice lucidatura; il trattamento di lucidaturanon modifica o migliora la stabilità dimensionale ma conferisce al tessutoun aspetto più lucido, solo temporaneo fino al primo lavaggio.

Per comprendere il comportamento dei capi durante la manutenzione èopportuno conoscere tutti quei trattamenti, in aggiunta a quelli già consi-derati nei mesi precedenti “ramatura, sanforizzo, mercerizzo, sodatura”eseguiti sui tessuti per vari scopi che modificano sostanzialmente le pro-prietà delle fibre e che possono creare inconvenienti nella manutenzione. Con la parola finissaggio o nobilitazione si intende l’insieme delle operazio-ni che si applicano ai tessuti o capi greggi o tinti allo scopo di migliorare lamano, l’aspetto, le proprietà e le possibili applicazioni o di conferire nuoveproprietà.

Trattamenti di finissaggio e nobilitazione parte prima

mercerizzo Sodatura LucidaturaStabilità dimensionale Si No noLucentezza Si permanente Si permanente Si temporanea

TESSUTO

- Calandratura- Lucidatura- Goffratura- Garzatura- Cimatura- Bruciapelo

CAPO

- Garzatura

TESSUTO

- calandratura- sanforizzazione- ramatura- decatissaggio- lavaggio acqua- lavaggio a secco

CAPO

- bagno di rientro- follatura- lavaggio a secco o acqua- infeltrimento- enzimi- estrazione pelo

TESSUTO E CAPO

- resinatura- spalmatura- ammorbidente- antipiega- antifiamma- impermeabile- antisporco- antimuffa- sodatura- antimuffa- plasma- antibatterico- enzimi- mercerizzo

FINISSAGGI MECCANICI FINISSAGGI CHIMICI

a secco a umido

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Garzatura

Lo scopo della garzatura è quello di estrarre del pelo dal tessuto in mododa realizzare una determinata peluria sulla superficie del tessuto su unlato o su entrambi i lati. Con tale trattamento si modifica la mano (piùmorbida e calda) e il potere coibente (tiene più caldo a causa dell’ariaintrappolata tra le fibre).La superficie pelosa è ottenuta estraendo le estremità delle fibre dai filimediante l’azione di strappo esercitata da aghi metallici piegati a uncinomontati sulle guarnizioni di cilindri rotanti. Questi cilindri sono montati suun grande cilindro detto tamburo che serve per l’avanzamento del tessuto.Regolando la tensione del tessuto e le velocità dei cilindri garzatori e deltamburo si possono ottenere vari effetti.Il tessuto viene fatto passare su un grande cilindro ruotante nel senso diavanzamento del tessuto; attorno al cilindro ruotano piccoli cilindri munitidi guarnizioni metalliche ruotanti attorno al proprio asse in senso contra-

rio. Per aumentare l’effetto di garzatura adogni cilindro garzatore con punte metallicherivolte verso il senso di avanzamento deltesso (cilindri-pelo) si alterna un cilindro gar-zatore con punte rivolte in senso contrario(cilindro contropelo).Il tessuto subisce più passaggi come quelloindicato (3 o 4) in quanto l’operazione di gar-zatura deve essere progressiva per non dan-neggiare il tessuto.Tale operazione serve a dare al tessuto unaspetto peloso e vellutato. L’effetto di garza-tura sarà tanto migliore quanto più fitto euniforme è il pelo; di fondamentale importan-za è pertanto la finezza della fibra; più fine è

la fibra, tanto più fitto sarà il pelo: in effetti i risultati migliori si ottengonocon le microfibre (fibre con finezza <10 micron o < 1 den).La garzatura può essere effettuata a secco, a umido o a bagnato.

Regolando la tensione del tessuto e le velocità dei cilindri garzatori e deltamburo si possono ottenere vari effetti.L’eccessiva sollecitazione meccanica può danneggiare il tessuto: sononecessari diversi passaggi graduali in serie per estrarre delicatamente ilpelo.I difetti che si possono originare nel lavaggio sono:• bioccolatura del pelo nel lavaggio ad acqua. Per evitare tale

difetto è necessario fare una successiva operazione alla garzatu-ra detta cimatura per portare i peli tutti alla stessa altezza

• cedimenti del tessuto a causa di una garzatura eseguita in modoanomalo (estrazione violenta delle fibre).

Finissaggi meccanici a secco

DD53DETERGO APRILE 2011

Bastonature e sbiaditure dei tessuti rigidi e resinati

Numerosi capi in commercio, in particolare giacconi, giubbetti, piuminiecc., presentano dopo un modesto tempo di indosso segni e striaturechiare particolarmente evidenti nelle zone di piegatura del braccio, lungo ibordi e nelle zone spessorate. Poiché il difetto si evidenzia dopo il lavaggiola responsabilità dello stesso viene attribuita alla lavanderia.

Prevenzione

• per i capi resinati, spalmati, lucidi ecc. controllare attentamente i bordi ele zone di piegatura delle maniche: la presenza di sbiaditure lungo ibordi, sul collo ecc. e segni tipo zampe di gallina nella zona del gomitodeve essere segnalata al cliente;

• sfregare leggermente sul capo con l’unghia e verificare se nella zona disfregamento il capo segna e si sbiadisce, facendolo notare al cliente;

• dichiarazione di man leva.

DIFETTI

DD54DETERGO APRILE 2011

“SE NON SAI DOMANDA”A partire dal mese di giugno Detergo ha avviato una nuova rubrica “SE NON SAI DOMANDA“ dovel’Ing Cianci e il suo Staff di collaboratori saranno a vostra disposizione per rispondere a tutte ledomande che invierete via e-mail agli indirizzi indicati.

SE NON SAI DOMANDA

(Risposte chiare a problemi complessi) • Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità,

alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali e alle problematichedi manutenzione, alla chimica tessile del lavaggio

• Domande riguardanti le controversie• Informazioni generali e altre informazioni • Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

I quesiti vanno inviati [email protected] ae-mail: [email protected]

Le domande più interessanti sarannopubblicate con relativa risposta

RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DIFEBBRAIO

Cosa si intende per pH?

Ing. CianciIl pH è il simbolo usato in chimica per esprimere il grado di acidità o basi-cità delle soluzioni.Il termine pH (potential of Hydrogen) viene definito:

pH= -log10 H+ in soluzione neutra a 25°C

Ossia il cologaritmo della concentrazione degli ioni H+

Nell’acqua una molecola su diversi milioni è dissociata secondo la reazione:

H2O � H+ + OH-

Il numero di ioni H+ è uguale al numero di ioni OH- e nell’acqua distillata

la concentrazione degli ioni H+ è 1 x10-7 moli/lit. come quella degli ioni

OH-

Per non riportare la concentrazione nella soluzione degli ioni H+ con unapotenza con esponente negativo è stato introdotto il concetto di pH defini-to come

- log10 H+

Se il numero degli ioni H+ è uguale al numero di ioni OH-, come nel casodi acqua pura, il valore del pH è

pH = -log10 ( 1x10-7) = 7

Si prende come pH l’esponente della potenza cambiata di segno.Con il pH 7 la soluzione è neutra non né acida né basica in quanto la con-centrazione degli ioni H+ è uguale a quella degli ioni OH- Il pH delle soluzioni va da 0 a 14, anche se potrebbe assumere valori al difuori di tale intervallo nel caso di acidi e basi molto concentrate.Una soluzione è acida se il pH è inferiore a 7 e basica se il pH è maggioredi 7.

DD55DETERGO APRILE 2011

Quali sono i colori critici alla luce?

Ing. CianciColori sensibili alla luce: tutti quelli che hanno subito un candeggio otticoprima della tintura per ottenere nella tintura colori brillanti e i colori fluore-scenti.

Perché giacconi bianchi lavati ad acqua virano verso l’azzurro overso il rosa ?

Ing. CianciL’ottico è sempre nuanzato con un colore (vedi ad esempio le perline bludel Dash) che viene assorbito di norma prevalentemente dalla fibra dinylon. Tutti i saponi commerciali utilizzati per lavare contengono sbiancanti ottici,a meno che non sia espressamente vietato. Sul capo non è mai applicataalcuna etichetta di divieto.Se il tessuto di colore chiaro o medio non presenta l’ottico, non si possonousare saponi contenenti l’ottico, altrimenti cambia la tonalità del colore.Se invece il tessuto è sbiancato otticamente è normale che il lavaggio o inormali fattori di alterazione cui il capo è stato sottoposto durante la suavita provochino un degrado dell’azzurrante ottico. L’ottico ha una bassasolidità del colore al lavaggio e alla luce L’ottico è sempre nuanzato con uncolore: degradando l’ottico (a causa della sua bassa solidità) il colore origi-nale vira in generale verso il colore di nuance dell’ottico (assume unatonalità rosa, azzurra o grigia).

DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DI MARZO

• Cosa è il dimetilfumarato?

• Come si tingono i jeans e perché macchiano allo sfregamento?

• Perché spesso i colori non sono solidi al lavaggio?

• La gente sa cosa vuol dire lavare a secco e perché si parla di lavaggio asecco in alternativa al lavaggio in acqua?

Parte espostaalla luce Colore

originale

DD56DETERGO APRILE 2011

Tutti i simboli, escluso il lavaggio asecco, sono vietati e nulla si dice dellavaggio a secco

Tutti i simboli sono vietati compreso illavaggio a secco

L’azienda si è dimenticata di informarequali sono i competenti del settore

MUSEO DELLE ETICHETTE

Ci appelliamo a tutte le Associazioni di settore perché operino acombattere e scongiurare la proliferazione di etichette di manuten-zione e composizione fuori norma.Segnaleremo di volta in volta le più fuorvianti e invitiamo tutti asegnalare e farci pervenire i peggiori esempi, in modo da consen-tircene la pubblicazione

DD57DETERGO APRILE 2011

Lavare esclusivamente a seccofacendo asciugare il capo all’ariaappeso ad un attaccapanni

Etichetta inviata da “LavanderiaSilvestro”Nella manutenzione è possibile ilsolo lavaggio a secco viene esclusal’asciugatura in tumbler e viene vie-tata anche l’asciugatura del capoappeso.Come pensa il produttore di asciu-gare il capo?

Non si possono usare simboliabbreviati nell’etichetta, ma leparole debbono essere scritte peresteso e in italiano

11% SUS a cosa si riferisce?

90/10 piumino cosa significa?

90% piuma 10% piumino oppure

90% piumino 10% piuma

LART LABORATORIO ANALISI E RICERCA TESSILE41012 Carpi (MO) - Via Vasco Da Gama, 2 - Tel. 059/645279 - Fax 059/621856

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DD58DETERGO APRILE 2011

In considerazione della necessità chehanno le imprese di avere continua eprecisa informazione utile per la loroattività, e della necessità di ANILConfartigianato di raggiungere diret-tamente le imprese associate per dareinformazione della attività politico-sindacale svolta dalla Confederazio -ne, si è individuata nella rivistaDETERGO un organo di stampa ido-neo a fornire alla categoria tali infor-mazioni.

È quindi, già da diversi numeri, chesulla rivista appaiono notizie confede-rali, ma dallo scorso numero questepagine sono maggiormente visibiliperché immediatamente individuabilidalla cornice blu e dal logo Confarti -gianato.

Per beneficiare delle condizioni pre-viste dall’accordo, si ricorda che èsufficiente effettuare il pagamento didetto importo o tramite conto corren-te postale o tramite bonifico bancario,come sotto riportato, indicando nellacausale l’Associazione Confartigia -na to di appartenenza

Intestato a: Deterservice Srl

Via Angelo Masina 920158 Milano

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Nel caso decideste di abbonarvi, perpoter emettere regolare fattura, Vichiediamo gentilmente:

• bonifico bancario: trasmetternecopia via fax alla Segreteria, conindicato indirizzo a cui inviare laRivista e n. partita IVA;

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è quindi possibile sottoscrivere l’abbonamento al costo ridotto di € 25,00

DD59DETERGO APRILE 2011

Gli effetti dei giochi di mercati, naziona-le e internazionali, energetici e le diffi-coltà di approvvigionamento del greg-gio, conseguenti al conflitto in Libia e aldisastro in Giappone, si stanno scari-cando pesantemente sul versante deiprezzi dell’energia. Il caro greggio, legato anche alla crisilibica che ha già spinto la benzina aimassimi, si teme non tarderà a riper-cuotersi anche sulle bollette della luce edel gas. Già per aprile gli esperti tariffaridi Nomisma Energia stimano infatti unrincaro del 2% per il metano e dell’0,8%per l’elettricità. Un aumento che, se saràconfermato dall’Authority per l’energianel consueto aggiornamento trimestraleatteso a fine marzo, si tradurrebbe in unaggravio di quasi 25 euro su base annuadella spesa di ogni famiglia (+21,2 europer il gas, +3,2 euro per la luce) figura-tevi cosa ci toccherà pagare a noiimprenditori “energivori”.Lo shock energetico in atto è per giuntapiù grave di quelli del passato 1973-74(Yom Kippur), 1979-80 (guerra Iran-Iraq), 1990 (Guerra del golfo) e 2003(invasione dell’Iraq). Riguarda infattinon solo e non tanto il petrolio, maanche il gas naturale che arriva dallaLibia e dall’Algeria, direttamente e indi-rettamente attraverso Tunisia e Maroc -co, e via nave dall’Egitto e, soprattutto,si lega ad un ripensamento sul nuclearedi incerta durata e su base mondiale.Uno scenario preoccupante soprattuttose si considera quanto difficile sarà perle nostre imprese compensare unaumento dei costi diretti con un pariadeguamento delle nostre tariffe. A fronte di una crisi crescente dei con-sumi delle famiglie pochi saranno infatti

in grado di riallineare in misura integra-le il listino prezzi e ci vedremo costrettiuna volta ancora a farci carico degliaumenti. Che fare allora? Una “ricetta” ci sareb-be: la piena attuazione del federalismofiscale. Nel caso dell’energia elettrica per leimprese ad esempio, le stime di Euro -stat indicano un’incidenza degli oneri etasse non recuperabili per un’impresapari al 16,4% del prezzo finale, il valo-re più alto in Europa. Anche in valoreassoluto, il ‘‘fiscowattora’’ che paghia-mo è il più alto rispetto ai competitoreuropei. Ed è proprio il federalismofiscale che offre un’opportunità di ridu-zione del carico fiscale per le piccoleimprese: lo schema di decreto legislati-vo in materia di fiscalità regionale ecosti standard della sanità approvatodal Consiglio dei Ministri, all’art. 14,sopprime, a decorrere dall’anno 2012,l’addizionale provinciale all’accisa sull’e-nergia elettrica, demandando ad undecreto del ministro dell’Economia edelle Finanze la rideterminazione del-l’accisa sull’energia elettrica. Il Governoha quindi la possibilità di ridurre con-cretamente la pressione fiscale a caricodella piccole imprese. Il margine di manovra appare consi-stente. Il riequilibrio potrebbe determi-nare, per una piccola impresa con con-sumi inferiori ai 200.000 kWh, (un limi-te che comprende tutte le nostre lavan-derie) risparmi di imposta fino al 66%,contribuendo al ripristino di eque condi-zioni concorrenziali con le altre imprese. Restiamo in trepidante attesa quindi,nella speranza che il futuro ci riserviqualche sorpresa positiva.

Alle soglie di un nuovoshock energeticoGli aumenti alimentatidalla speculazionerischiano di scaricarsisulla nostra categoriagià in grande difficoltà

di Letizia BaccichetPresidente nazionale ANIL Confartigianato

DD60DETERGO APRILE 2011

Dalla proclamazione dell’Unità delRegno d’Italia – 17 marzo 1861,data simbolica scelta a memoriadell’insurrezione antiaustriaca diVenezia del 1848 - ad oggi, la po -polazione italiana è più che raddop-piata: tra il 1861 e il 2011 si passada 26.328.000 a 60.340.328 diresidenti, con un tasso di crescitamedio annuo dello 0,6%. I primi cinquant’anni di Stato Uni -tario segnano il tasso di crescitademografica più robusto: tra il 1861e il 1911, infatti, la popolazionesale al ritmo dello 0,7% all’anno.

Nel 1881 le famiglie sono 6.360.000:oggi sono quasi quadruplicate, arri-vando a 24.905.042.Tuttavia, la dimensione media dellefamiglie si è quasi dimezzata, pas-sando da 4,5 componenti per fami-glia a 2,4.Alla fine del XIX secolo (1899-

1902), la speranza di vita alla na -scita è di 42,6 anni per i maschi edi 43,0 anni per le femmine, conuna media per l’intera popolazionedi 42,8 anni. Oggi, la vita mediaraggiunge i 78,7 anni, con un incre-mento di 35,9 anni. L’Italia ha una lunga consuetudinedi alta propensione al contenziosolegale e di tribunali intasati: nel1881, i procedimenti civili di cogni-zione sopravvenuti in primo gradosono 1.567.857; oggi, sono389.541 I ricorsi in appello sono37.210 nel 1881, 26.038 oggi.Negli anni post-unitari si registrano5,3 procedimenti civili per 100 abi-tanti, quasi otto volte lo 0,7 regi-strato ai giorni nostri.Oggi sono invece cresciuti gli attinotarili: nell’ultimo decennio delXIX secolo (1891-1900) venivanostipulati 1.068.378 atti notarili.Oggi sono 4.920.222.

Ad inizio del XX secolo (1901-1910), la produzione lorda di ener-gia elettrica è di 752 GWh. Oggi la produzione di energia elet-tricità è 400 volte tanto, ed am -monta a 292.641 GWh. Il consumodi gas naturale era di 317 milioni dimetri cubi, mentre oggi è 260 voltetanto, arrivando a toccare gli82.981 milioni di metri cubi.Nel 1861 la popolazione attiva (chenelle statistiche comprende anchele persone in cerca di prima occu-pazione) è pari al 59,0%. I due terzi (69,1%) della popolazio-ne attiva sono impegnati in Agri col -tura, un sesto (18,1%) nell’Indu -stria (Manifatturiero e Costruzioni),mentre le attività dei Servizi sonolimitate, assorbendo solo il 12,2%

Speciale 150°Unità d’Italia

Ufficio studi Confartigianato 17 marzo 2011

L’artigianato, le imprese, l’occupazione e il madein United ItalyLa finanza pubblica e la lunga corsa del debitopubblico, nato il 10 luglio 1861L’Italia Unita ha 150 anni: alcuni numeri di cam-biamenti economici e sociali

Popolazione in Italia dal 1861 al 2010migliaia - tasso di crescita medio annuo nei cinquant’anni precedenti

anno popolazione tasso crescita annuo

1861 26.328

1911 36.921 0,7

1961 50.624 0,6

2010 60.340 0,4

Elaborazione Ufficio StudiConfartigianato su dati Istat

DD61DETERGO APRILE 2011

della popolazione attiva. Oggi la scala si è invertita ed i Ser -vizi pesano per il 67,5%, il Mani -fatturiero e Costruzioni per il 28,5%,mentre l’Agricoltura è diventato ilsettore economico residuale, con il4,0% degli occupati.I dati del primo Censimento gene-rale dell’Italia Unita, alla data del31 dicembre 1861, pubblicati dallaDirezione Statistica del Regno d’I -talia nel 1864, misurano una consi-stenza della “‘Popolazione artigiana”di 3.072.245. La ancora scarsa pre-senza di una struttura organizzatadi impresa e la prevalenza di mer-cati locali, determinano una presen-za pervasiva delle attività artigiane:gli artigiani sono infatti il 14,2%delle popolazione, una incidenzaquasi tripla rispetto a quella odier-na.L’incidenza degli artigiani è più ele-vata nelle Province napoletane(che comprendevano Abruzzo, Mo -lise, Campania, Basilicata, Pu -glia e Calabria), dove troviamo17,4 artigiani ogni100 abitanti, se -guite dalla Sicilia, con il 16,2%.Mostrano una incidenza di popola-zione artigiana superiore alla medianazionale la Lombardia, con il14,8%, e la Toscana, con il 14,3%. La più alta incidenza di artigianisulla popolazione si registra nelMezzogiorno, con il 16,4%, segui-to dal Centro, con il 13,1%, e dalNord, con il 12,1%. Oggi, la graduatoria dei territori perincidenza dell’artigianato si modificacon una maggiore incidenza al Cen -tro (8,1%), seguito dal Nord(6,9%), mentre l‘incidenza crolla al3,6% nel Mezzogiorno. Il Censimento del 1861 fornisce‘per comodo degli studiosi’ la distri-buzione degli artigiani delle princi-pali categorie di arti e mestieri percompartimento, da cui si può desu-mere, sulla base del relativo indicedi specializzazione - calcolato comerapporto tra l’incidenza del mestiereartigiano della circoscrizione rispet-to al totale del mestiere del Regnoe l’incidenza della popolazione arti-giana della circoscrizione sulla po -polazione artigiana del Regno, mol-tiplicato per 100 – alcune vocazionidei territori in queste principali pro-fessioni artigiane. Il Piemonte e Liguria presentauna elevata specializzazione per i

Sarti (indice di specializzazione paria 179), Fabbri ferrai (161), Mu -ratori (156) e Falegnami (154).In Lombardia si riscontra una ele-vata specializzazione per Sellai,Bastai (indice di specializzazionepari a 191) e Falegnami (141).Anche a Parma e Piacenza lamaggiore specializzazione la riscon-triamo per Sellai e Bastai (indicedi specializzazione pari a 171). A Modena, Parma e Reggio altaspecializzazione per Muratori (indi-ce pari a 163), Falegnami (159) eSarti (151). Nelle Marche la più alta specializ-zazione è quella dei Calzolai e cia-battini (indice pari a 124). In Umbria alta specializzazione perFabbri Ferrai (183), Sellai, Bastai(171) e Calzolai e ciabattini (162).In Toscana troviamo significativespecializzazione nei Carradori,fabbricanti di carrozze (indicepari a 137) e Fornai e prestinai(129). Un specializzazione, seppur menomarcata, la riscontriamo nelle Pro -vince napoletane per gli Arma -iuoli (indice pari a 110). In Siciliamarcata specializzazione per Car -radori, fabbricanti di carrozze(indice pari a 147) e Fornai, pre-stinai (137). La Sardegna presen-ta una marcata specializzazione innumerosi mestieri artigiani:Carradori, fabbricanti di carroz-ze (indice pari a 345), Sellai eBastai (254), Fabbri ferrai (251)Muratori (248), Falegnami (198).Un sistema di offerta poco articola-to, con una rarefatta presenza diartigianato e di piccola impresa eduna elevata componente di PIL de -

terminata dalla Pubblica Amministrazione, sem-bra essere tra i fattori determinanti l’aumentatodivario Nord - Sud. Nel 1871, si rilevavano, inmedia nazionale, 4 dipendenti pubblici - al nettodegli occupati nella Difesa - ogni 100 artigiani, edil Mezzogiorno mostra un valore in linea con lamedia. Sempre in media nazionale, oggi troviamo 69dipendenti pubblici ogni 100 artigiani, ma nelMezzogiorno il rapporto è doppio, con 149 dipen-denti della burocrazia statale e locale ogni 100artigiani. Nello stesso arco di tempo, dal 1871 aoggi, sulla base della ricostruzione delle seriestoriche del PIL da parte di Daniele e Malanima(2007), il PIL per abitante del Mezzogiorno passada un livello in linea con il Centro Nord (1,01)allo 0,57 del 2008. Un modello di sviluppo mag-giormente orientato all’artigianato e alla piccolaimpresa, e con una maggiore efficienza dellaPubblica Amministrazione, potrebbe contribuire aridurre il divario secolare del PIL pro capite.

Gli opificiGrazie ad una lunga tradizione dell’artigianato diproduzione, oggi l’Italia è il secondo paese mani-fatturiero in Europa. In 132 anni, il sistema diofferta si è evoluto e le imprese di produzione sisono moltiplicate per 50: dai 9.200 opifici del1876 alle 473.100 imprese del 2008. Nello stessoperiodo, gli addetti dell’industria manifatturierapiù che decuplicano, passando da 381.100 del1876 ai 4.697.000 addetti del 2008. L’evoluzionetecnologica dei processi di produzione e la diffe-rente distribuzione dell’energia ha reso più snelloil sistema produttivo manifatturiero: dai 41,6addetti medi per impresa del 1876 si passa a 9,6nel 2008. Nel 1876 più dei tre quarti dell’occupazione ma -nifatturiera si trova al Nord, mentre Centro eMezzogiorno presentano quote di occupazioneattorno al 10%. Oggi risulta maggiore la quota dioccupati nel Centro (+8 punti) e nel Mezzo gior -no (+4 punti). Nel 1876 la produzione era fortemente polarizza-ta: la regione con la maggior occupazione mani-fatturiera era la Lombardia, con 161.320 addettipari al 42,2% del totale, seguita dal Piemonte,con 75.435 addetti pari al 19,7%. In queste due regioni si concentravano quasi idue terzi (62,0%) del sistema di offerta manifat-turiera post unitaria. Oggi il sistema di offerta manifatturiero, in termi-ni di occupati, risulta meno polarizzato: hannoinfatti ridotto sensibilmente le quote di occupa-zione la Lombardia (nel 2008 -17 punti rispettoil 1876), il Piemonte (-9 punti) e la Campania(-3 punti). All’opposto, alcune regioni hanno vistocrescere sensibilmente la quota di occupazionemanifatturiera sul totale nazionale: in particolarel’Emilia Romagna (nel 2008 +8 punti rispetto il1876), il Lazio (+4 punti), il Veneto e la Puglia(+3 punti).

Made in United ItalyNel 1861 le importazioni ammontano a 898 milio-ni di lire, pari al 10,8% del PIL; oggi sono pari al23,6% del PIL. Nello stesso anno, le esportazioniammontano a 650 milioni di lire, pari al 7,8% delPIL; oggi l’export è pari al 21,8% del PIL. Nel 1861 il grado di apertura dell’economia italia-na, misurato dalla somma di import ed export inpercentuale del PIL, è pari al 18,6%; negli annidel boom industriale, all’inizio del XX secolo, ilgrado di apertura sale al 28,0%, cresce ulterior-mente nel boom economico del secondo dopo-guerra (44,1%) ed arriva, ai giorni nostri, al45,3% del PIL. Nei primi anni del XX secolo, la sola quota diexport sul PIL è salita all’11,7%, ha raggiunto ivalori massimi nel secondo dopoguerra (30,1%negli anni Sessanta) ed è oggi pari al 21,8% delPIL. Nel 1861 esportavamo 23.000 quintali di formag-gio: oggi ne esportiamo 5.481.000 di quintali. Dopo l’Unità d’Italia esportavamo 60.000 paia discarpe: oggi ne collochiamo sui mercati interna-zionali 219.122.000. Esportavamo 288 ettolitri di Vini e vermouth:oggi vendiamo all’estero 19.827.600 ettolitri divino.

La finanza pubblica e la lunga corsa deldebito pubblicoOggi l’Italia è il paese europeo, dopo la Grecia,con il più elevato rapporto tra debito e PIL, conuna incidenza pari al 119% che equivale, in valo-re assoluto, ad un debito di 1.879.926 milionidi euro (a gennaio 2011). Nel periodo della crisi,tra il 2007 e il 2010, il debito pubblico italiano ècresciuto di 241.111 milioni, con una crescita neltriennio ad una velocità di 2.584 euro alsecondo. A inizio 2011 si registra un indebita-mento di 31.155 euro per cittadino, neonaticompresi. Anche l’enorme debito pubblico italianocompie 150 anni: nasce, infatti, il 10 luglio 1861,con la legge 94 di quell’anno che istituisce il GranLibro del Debito Pubblico, con il quale si procedead una unificazione dei debiti degli singoli Statiche erano confluiti nel nuovo Regno d’Italia. Nella storia dell’Italia Unita sono individuabilialcune fasi distinte degli andamenti della finanzapubblica e conseguentemente del debito pubbli-co. Una prima fase - che va dall’Unità d’Italia allaPrima Guerra Mondiale - registra una bassapresenza dello Stato in economia: in media laspesa pubblica è pari al 11,1% del PIL. In questa fase post-unitaria il peso delle entratefiscali sul PIL è del 9,9%. Soprattutto nell’ultimoquarto del secolo, il debito pubblico si mostra increscita ed ha una incidenza media sul PIL del95%, con un picco nel 1897, quando raggiunge ilmassimo relativo del 120%. La seconda fase della finanza pubblica italiana vadallo scoppio della Grande Guerra fino

all’avvento del fascismo. Tra il 1915 e il 1924,le esigenze del Paese in guerra determinano unaesplosione della spesa pubblica che, in media nelperiodo, arriva al 23,9% del PIL. Minore è la cre-scita della tassazione, con un valore medio delleentrate del 12,4% del PIL. Ne consegue un incre-mento del deficit e del debito che in media è parial 110% del PIL. La terza fase della finanza pubblica dello Statounitario oscilla tra l’instaurazione del fascismoe l’avvento della Repubblica. Tra il 1925 e il1947 la spesa pubblica incide per il 18,4% delPIL, con una vistosa accelerazione, a partire dal1934, determinata dalle esigenza della prepara-zione della campagna di Etiopia del 1935-36 edella successiva entrata nella Seconda guerramondiale. Le entrate fiscali rimangono basse,all’11,8% del PIL. In media il rapporto tra debitoe PIL si asseta all’82%. La quarta fase della finanza pubblica va dallanascita della Repubblica al 1980. La spesapubblica cresce e in media arriva al 31,3% delPIL, mentre le entrate fiscali arrivano al 26,2%del PIL. Le condizioni di avanzo di bilancio e laforte crescita di quegli anni garantiscono fino al1970 un contenimento del debito che, in media,è pari al 37% del PIL. Le prime, forti tensioni suldebito si registrano negli anni Settanta, con unrapporto debito/PIL che sale di 29 punti. La quin-ta fase, dal 1981 al 2001, anno che precede lacircolazione della moneta unica europea, registraun boom della spesa pubblica che, in media, rag-giunge il 51,1% del PIL. La corsa della spesaviene seguita dall’aumento della pressione fisca-le, con le entrate che mediamente rappresentanoil 42,8% del PIL. In questo periodo, la curva deldebito pubblico cambia di angolazione ed il rap-porto debito/ PIL balza, in media, al 101%. In condizioni di debito crescente si innesca la spi-rale della crescita della spesa per interessi, feno-meno accentuato dall’elevato livello dei tassi diinteresse reali. Questa fase si suddivide in duesottoperiodi: nel primo, che termina nel 1994, ilrapporto debito/PIL raggiunge il massimo relativodel 114%, mentre nel periodo successivo si regi-stra un progressiva riduzione. L’ultima fase, tra il2001 e i giorni nostri, registra il persistere del -le tensioni sulla finanza pubblica, in un decenniodi bassa crescita che termina con la Grande Crisidel 2008-2009. In questo periodo sale la spesa,con una spinta verso l’alto della pressione fiscale.Sale il deficit di bilancio ed il debito pubblico,dopo una iniziale flessione, balza in avanti e rag-giunge nel 2010 i massimi relativi del 118% delPIL.

I Governi post-unitari ed il debito pubblicoNel corso dei 150 anni di storia unitaria si sonosucceduti 125 governi. I governi italiani, quindi,registrano una vita media breve, pari a 440 gior-ni. Se poi escludiamo la lunga parentesi del ven-tennio fascista, la durata media dei Governi post-

unitari risulta di 382 giorni. In epoca repubblica-na, la durata media dei governi è di 399 giorni(all’incirca 1 anno ed 1 mese), ma se consideria-mo i governi della cosiddetta ‘Prima Repubblica’,quelli nati prima del 1992, la loro durata mediascende sotto all’anno, con 354 giorni per ciascunesecutivo. I governi della Seconda Repubblicadiventano decisamente più stabili, con una duratamedia quasi doppia che arriva a 608 giorni. Esperienze di governo brevi si accompagnano aduna maggiore difficoltà nel mantenere il rigore dibilancio: gli esecutivi hanno poco tempo perdisporre le necessarie politiche di aggiustamentodel bilancio pubblico e sono maggiormente condi-zionati dagli automatismi di spesa e dagli effettiinerziali determinati dalle decisioni prese daigoverni precedenti. Abbiamo calcolato - per puro esercizio di scuola -la velocità di crescita del debito pubblico nellevarie legislature ed abbiamo associato a ciascunesecutivo la variazione media annua. Il Governoche registra la maggior velocità di crescita deldebito pubblico è il Cairoli III, in carica da fine1879 a metà 1881, con una crescita media annuadi 17 punti del rapporto debito/PIL. Segue ilgoverno di unità nazionale guidato da Boselliche, da metà 1916 alla sconfitta di Caporettodell’autunno del 1917, fa fronte ad un incremen-to del debito di 14 punti di PIL; viene poi ilGoverno Minghetti II che dall’estate del 1873alla primavera del 1876 registra una salita delrapporto debito/PIL di 10 punti all’anno. Anche ilMinghetti I, in carica dalla primavera del 1863all’autunno del 1864, registra una salita del debi-to di 9 punti di PIL. Con l’esecutivo Salandra II,governo che ha gestito l’entrata dell’Italia nellaGrande Guerra, il debito/PIL sale di 8 punti. In epoca repubblicana tre esecutivi registranouna crescita media annua di 7 punti del rapportodebito/PIL: il Governo Andreotti VII, in caricatra aprile del 1991 e aprile del 1992, il GovernoAndreotti III, in carica dall’estate del 1976 almarzo del 1978 ed il Governo Spadolini I, incarica dall’estate del 1981 all’estate del 1982. Durante il governo Ciampi, tra la primavera del1993 e quella del 1994, si registra una crescita di6 punti del rapporto debito/PIL. Durante tre governi, infine, si assiste ad una cre-scita del rapporto debito/PIL di 5 punti: il gover-no Depretis IV, in carica dal 1881 al 1883, ilgoverno Crispi I, in carica dall’estate del 1887alla primavera del 1889 ed il Governo di Rudinì,in carica dal febbraio 1891 al maggio 1892.

Tratto dall’ Elaborazione FlashUfficio Studi Confartigianato Imprese Via S. Giovanni in Laterano, 152 - 00184 Roma -Tel. 06 70374271www.confartigianato.it sezione ‘Ricerche e Studi’email: [email protected]

Elenco iscritti all’Associazione Fornitori Aziende Manutenzione dei Tessili

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI comprende i fabbricanti dimacchinari, attrezzature ed accessori per il lavaggio adacqua e a secco, per la stiratura ed il finissaggio; i produt-tori di detergenti, solventi, materie ausiliarie; i produttoridi manufatti tessili.Con il progredire della società ed il maggior rilievo postoalle tematiche legate all’igiene, alla pulizia, alla salvaguar-dia ambientale ed al risparmio energetico, il compartodella manutenzione dei tessili ha acquisito un’importanzaed un significato pregnante, soprattutto nei confronti diun’opinione pubblica che ha rivalutato e finalmente com-preso la funzione socialmente utile svolta dal comparto.

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI si propone in modo specificodi:• riunire per la trattazione delle questioni di comune inte-

resse tutti coloro che esercitano le attività legate allamanutenzione dei tessili;

• stimolare la solidarietà e la collaborazione degli impren-ditori del settore nel contesto di una libera e competitivasocietà in evoluzione;

• promuovere e sostenere ogni iniziativa atta a favorire ilmiglior esercizio dell’attività delle imprese associate;

• difendere i legittimi interessi dei soci in tutte le questionidi ordine economico, giuridico e sindacale;

• collaborare per le questioni di interesse generale, tantocon le autorità, quanto con eventuali altre Associazioniproponentesi scopi identici o similari ai propri;

• diffondere anche con corsi professionali, studi, consulen-ze, ricerche, mostre, esposizioni, pubblicazioni, opere didivulgazione e con ogni mezzo utile la conoscenza, losviluppo, il progresso, la discussione delle attività pro-prie del settore merceologico per il miglioramento delprodotto e la riduzione dei costi anche nell’interessedella clientela;

• attivare contatti con Enti, Ministeri ed Istituzioni.

Vi segnaliamo i nominativi, suddivisi per settori merceologi-ci, delle aziende fornitrici che hanno aderito all'Associa zio -ne secondo quanto previsto dallo Statuto.

Mentre ringraziamo le aziende che già lo hanno fatto, con-fidiamo nell’adesione di numerose altre.

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DETERGO APRILE 2011

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Direttore responsabile: Diego ZambelliComitato di direzione: Cesare Locati, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Emanuele Mùrino, Pino Pisacane, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Ugo Sala, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Letizia Baccichet, Vittorio Cianci, Enrico Hachen, Mark Lewis,Cesare Locati, Emanuele Mùrino, Daniela Perigè Segretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 Tel 02 39314120 • Fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] grafico e impaginazione: Strike • Via F.lli Rizzardi, 10 • 20151 Milanotel 02 36508778 • e-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 10.000 copieAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa al ROC N. 18402Distribuzione: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC (Filiale di MILANO)

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Il tempo è il giudice più severo per garantire la qualità di un prodotto. Lo sappiamo bene noi della Masa che, per la produzione della nostra tovaglieria e dei nostri coordinati per camera e bagno, utilizziamo solo filati altamente selezionati. Inoltre, gli elevati standard tecnologici di produzione - e il costante controllo qualitativo su tutte le fasi di confezionamento - ci consentono di ottenere un prodotto finito che unisce a un design moderno ed esclusivo carratteristiche di resistenza e di durata senza paragoni. Solo in questo modo possiamo essere sicuri che i nostri prodotti, anche dopo ripetuti lavaggi industriali, mantengano inalterata la loro qualità e la loro bellezza originali.

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