Detergo Febbraio 2012 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

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Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria. DETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini. Tutte le news sulla lavanderia industriale italiana, produttori di macchina, detergenti, attrezzature le trovi sul portale detergo.eu – The industrial laundry and dry cleaning

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E, finalmente,DETERGO è online

CONFARTIGIANATOInternet e social network entrano di prepotenza nel mondo delle lavanderie

SPECIALI• Il trattamento degliabiti da lavoro• Prodotti per smacchiatura

GERMANIACertificato di igieneper la biancheria inalberghi e ristoranti

TECNOLOGIEProdotti chimici in tutta sicurezza

2/2012

FEBBRAIO 2012 Numero 2

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S o l l i e v o :continuiamo a stamparla

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I nuovi piumoni

non si possono

lavare a fa

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On line - GRATISVorrei ricevere in forma gratuita per l’anno 2012 la Rivista Detergo in formato elettronico al seguente indirizzo:

E-mail ………………………………………………………………………..............

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INFORMAZIONE COMMERCIALE 39 Lavasecco 1ora - Il business si realizza!

Come si fa?PICCOLA GUIDA DEL PULITINTORE

40 Tintura-apparecchiature-comportamento fibre-solidità del colore 4a parte

43 DIFETTI44 “Se non Sai Domanda” 46 Museo dell’etichetta

CONFARTIGIANATO 47 Internet e social network entrano di prepotenza

nel mondo delle lavanderie. Ma siamo pronti?48 Le nuove norme per gli adempimenti INPS 48 Valutazione del rischio stress lavoro correlato: le

semplificazioni per le micro e piccole imprese49 Anche il Piemonte lavora per la legge regionale49 Le pulitintolavanderie piemontesi in Umbria per

aggiornarsi50 Grande successo per il meeting degli operatori

delle tintolavanderie organizzato da Confartigianato Imperia

51 Continua l’azione formativa di ANIL Confartigianato - Riuniti a Catanzaro gli imprenditori calabresi del settore

52 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI

54 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE7 Finalmente, on-line!

TECNOLOGIE 11 Il trattamento degli abiti da lavoro (2a PARTE)12 Usare i prodotti chimici con sicurezza14 Manuale del pulitintore -

L’evoluzione della professione: gestione e tecnica: l’aspirazione nello stiro INFORMAZIONE COMMERCIALE

17 Dalla F.lli Rosa, finalmente la macchina che lava i materassiNORMATIVE

18 Sicurezza e igiene - due tematiche chiave Nato in Germania il certificato di igiene per la biancheria alberghiera e dell’industria della ristorazione ASSOSISTEMA

20 L’Expo 2015 chiama le imprese italianeSPECIALI

22 Il trattamento degli abiti da lavoro26 Prodotti per smacchiatura nelle lavanderie a secco

GESTIONE30 Assistenza in sicurezza: un problema di serietà

ASSOSECCO 33 Parliamone tra noi: “Occhio alla spesa” … ed

altro34 Schede perizie38 Calendario incontri di formazione -

Inverno – primavera 2012

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FEBBRAIO 2012 Numero 2

SOMMARIO

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20

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Quando il mercatodiventa battaglia,

sosteniamo gli uomini in trincea

In momenti come questo venditori, rivenditori,agenti, laboratori sono gli “uomini in trincea” del nostro mercato, quelli che devono quotidianamente combattere un’agguerrita concorrenza su un campo reso difficile dallacrisi e pieno di insidie.Per sostenere la loro battaglia, DETERGOoffre oggi (a partire dal numero di marzo2012) annunci a basso costo di 1/8 di pagina,aprendo così la possibilità anche a piccoleaziende di farsi conoscere e promuoversi

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Dopo tanti anni di insistenze e non ricordo più quanti “businessplan” presentati, finalmente Detergo ha un suo sito. Da oggi,digitando www.detergo.eu ciascuno di voi potrà entrare nel sitodella nostra rivista e sfogliare l’ultimo numero e qualchenumero precedente. Non potrà ancora (ma spero che potrà pre-sto) “postare” i propri commenti, che sarebbero per noi unprezioso contatto col mondo degli operatori.Come scrive su questo numero la Presidente diConfartigianato, Letizia Baccichet, perfino in Italia siamofinalmente entrati nell’era digitale. Nel resto del mondo occi-dentale c’erano arrivati già da un pezzo; e perfino in moltipaesi cosiddetti del terzo mondo, le più importanti rivoluzioni anche politi-che sono nate dal “tamtam” dei giovani su social network come Facebook e Twitter.Tornando, nel nostro piccolo, a questa rivista, il vantaggio dell’essere sul Web è prima ditutto una questione di tempi: la rivista on-line esce un bel 15 giorni prima della rivista sucarta; saltando a piè pari i tempi di stampa, postalizzazione e distribuzione. Quindi, chisceglie di leggerla davanti al computer o ad un tablet potrà ricevere informazioni primadegli altri. Il secondo vantaggio è ecologico; anche se qualcuno vorrà stampare alcuniarticoli c’è sempre un bel risparmio di carta (il che vuol dire di alberi) e di trasporti (inqualche caso bicicletta, ma più spesso camioncini e/o motorini).C’è poi un terzo vantaggio: sul Web la rivista è leggibile in ogni angolo del mondo: nel-l’improbabile caso che in qualche lontano paese un lavandaio (per esempio) lappone -che però passa abitualmente le sue vacanze in Italia - desideri essere informato su quantosi fa sul nostro suolo di innovativo e straordinario per lavare e stirare, ecco che può,senza nessuna fatica o costo di abbonamenti.Salvo, naturalmente, sui numeri “internazionali” per i quali lo stesso lappone o suo cugi-no basta che mastichino un po’ di inglese.Per finire, a consolazione di quanti ancora si sentono unpo’ estranei di fronte al computer, continueremo a spedi-re, come sempre, la rivista in carta stampata, che puòessere raccolta, conservata e amorevolmente sfogliata inogni dove.

Diego ZambelliDD7

DETERGO FEBBRAIO 2012

DDE D I T O R I A L E

Finalmente, on-line!

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te la presenza dell’utilizzatore in qua-lunque condizione di luce diurna e delleluci dei fari dei veicoli nell’oscurità.Sono previste le seguenti caratteristi-che:• colore• cretrorifettenza• caree minime di materiale visibile in

metri quadri• disposizione dei materiali costituenti

Secondo l’articolo 74 del decreto legi-slativo 81/08 ecco la definizione di undispositivo è di protezione individuale:per dispositivo di protezione individuale(D.P.I.) si intende qualsiasi attrezzaturadestinata ad essere indossata e tenutadal lavoratore allo scopo di proteggersicontro uno o più rischi presenti nell’atti-vità lavorativa, suscettibili di minacciarela sicurezza alla salute durante il lavoro,nonché ogni complemento o accessoriodestinato a tale scopo.In particolare, i dispositivi da noi tratta-ti servono ad essere individuati neimomenti di scarsa luce o illuminazionenotturna per evitare di essere colpiti è

Nello scorso numero avevamo esamina-to (anche con un po’ di pedanteria) idiversi capi in dotazione al personaledell’unità ospedaliera di Cesena.La descrizione dei prodotti poteva edoveva essere, per i nostri fini, piùcompleta: oltre all’aspetto estetico efunzionale avremmo voluto anche qual-che notizia su tessuti e filati che li com-pongono. Ma è evidente che alla relatri-ce interessa sopra ogni altra cosa chepulizie e riconsegna degli indumentiavvengano secondo le più accettatenorme.Ripartiamo quindi dalle premesse giuri-diche che stanno alla base di questolavoro: secondo il decreto legislativo81/2008 è obbligo del datore di lavoroche i capi ad alta visibilità, che rientra-no nella categoria D.P.I., vengano man-tenuti nella desiderata efficienza.Una circolare del ministero del lavoro,la N. 34/99, ribadisce i concetti espressidalla sentenza di cassazione sottoli-neando che è il datore di lavoro chedeve provvedere alla manutenzione eche deve preventivamente assicurarsiche l’impresa scelta per lo svolgimentodi tale attività abbia i requisiti tecnicinecessari, in considerazione del fattoche un’errata pulizia dei D.P.I. e delvestiario potrebbe pregiudicarne l’effi-cienza.Inoltre, il nuovo codice della stradaobbliga tutti i lavoratori esposti al traffi-co veicolare all’uso di D.P.I. ad alta visi-bilità.Ma cos’è un indumento ad alta visibi-lità? Secondo le norme UNI EN 471 gliindumenti ad alta visibilità devonoessere in grado di segnalare visivamen-DD8

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TecnologieIl trattamento degliabiti da lavoro

Convegno “La gestione del servizio di lavanolo nelle struttureSanitarie e Socio-Sanitarie Milano 29 novembre 2011 Organizzato da Istituto Internazionale di Ricerca

Sistemi e metodologie per il lavaggio delle divise, deidispositivi di protezione individuale e collettiva

2a parteTratto dalla relazione di Patrizia Pieraccini, Direzione Medica di Presidio - Azienda U.S.L. di Cesena

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da veicoli di passaggio.Articolo 75: obbligo d’usoI D.P.I. devono essere impiegati quandoi rischi non possono essere evitati osufficientemente ridotti da misure tecni-che di prevenzione, da mezzi di prote-zione collettiva, da misure metodi pro-cedimenti di riorganizzazione del lavoro. Articolo 76: requisiti del D. P. I.I dispositivi di protezione individualedevono essere conformi alle norme dicui al decreto legislativo 4 dicembre1992 numero 475 (attuazione delladirettiva 89/686/CEE in materia di rav-vicinamento delle legislazioni degli Statimembri relative dispositivi di protezioneindividuale, le sue successive modifiche.Articolo 76 decreto legislativo 81/08:caratteristiche dei D.P.I.1. Devono essere adeguati ai rischi da

prevenire ed alla loro entità senzacomportare di per sé un rischioaggiuntivo.

2. Devono essere convinti alle esigenzeergonomiche o di salute del lavorato-re.

3. Devono essere adattabili all’utilizza-tore secondo le sue necessità.

4. Devono essere in possesso dei requi-siti essenziali intrinseci di sicurezza,ossia conforme alle norme.

Alle norme sopraccitate va aggiunta lacertificazione CE. Certificazioni CE èl’atto con il quale un organismo di con-trollo autorizzato a testa che un model-lo di DPI è realizzato in conformità aquanto previsto dall’articolo 7 decretolegislativo 475/92.Ma veniamo ora a definire gli obblighidel datore di lavoro in base a quantodettato dall’articolo 77: analisi e valuta-zione dei rischi che non possono essereevitati con altri mezzi.Individuazione delle caratteristiche deiD.P.I. necessarie affinché questi sianoadeguati:1. Valutazione, sulla base delle informa-

zioni e delle norme d’uso fornite dalfabbricante delle caratteristiche deiD.P.I. disponibili.

2. Individuazione delle condizioni d’usodei D.P.I. in funzione di:

a ) frequenza dell’esposizione al

rischiob) entità del rischioc) caratteristica del luogo dilavorod) prestazioni dedicate

3. Mantenerne l’efficienza e assicurarnele condizioni di igiene, mediante lamanutenzione, le riparazioni e lesostituzioni necessarie, su indicazionifornite dal fabbricante.

4. Provvedere a che siano utilizzati sol-tanto per gli usi previsti.

5. Fornire le istruzioni comprensibili peri lavoratori.

D’altro canto l’articolo 78, immediata-mente seguente, puntualizza gli obbli-ghi dei lavoratori:• Provvedano alla cura dei capi messi a

loro disposizione.• Non vi apportino modifiche di propria

iniziativa.• Al termine dell’utilizzo seguano le pro-

cedure aziendali in materia di riconse-gna.

• Segnalino immediatamente al datoredi lavoro o al dirigente o al prepostoqualsiasi difetto un inconvenientedessi rilevato nei D.P.I. Messi a lorodisposizione.

E veniamo ora alle normative cheriguardano la lavanderia e cioè: ilricondizionamento degli indumenti adalta visibilità.Tale ricondizionamento deve essereeseguito secondo le indicazioni del pro-duttore al fine di mantenere caratteri-stiche di conformità come dispositivo diprotezione individuale alla norma diriferimento UNI EN 471/2008, che defi-nisce i requisiti del capo, non prescin-dendo dalle esigenze di sanificazione edisinfezione dei capi stessi.Nei processi di ricondizionamento cosasi deve mantenere?• Solidità del colore.• Assenza di variazione dimensionale

nel materiale fornito.• Resistenza alla penetrazione dell’ac-

qua.• Requisiti foto medici e fisici per il

materiale riflettente e per quello aprestazioni combinate.

In definitiva per essere in ottemperanzadella norma EN471/2008, bisogna: • Verificare ad ogni lavaggio la perma-

nenza del colore.• Verificare, sempre ad ogni lavaggio, la

intensità della retroriflettenza.• Verificare inoltre l’esistenza di aree

minime di materiale visibile (in metriquadri) in conformità a quanto pre-scritto dei produttori.

• Verificare infine che la disposizionedei materiali sia conforme a quantoprescritto dei produttori.

In definitiva, chi esegue il trattamentodi pulizia e sanificazione è responsabiledelle caratteristiche colorimetriche e di DD9

DETERGO FEBBRAIO 2012

Tecnologie

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zati negli ospedali non sono D.P.I. Peresempio, non lo sono:1. Gli indumenti da lavoro ordinari.2. Le divise da lavoro non specificata-

mente destinate a proteggere sicu-rezza assoluta del lavoratore.

3. Gli indumenti utilizzati per il rispettodi norme igieniche per la collettività.

Il miglioramento dell’ambiente dilavoroIl miglioramento dell’ambiente di lavoropassa attraverso un sistema di appaltipubblici per adeguarsi al mandato dellacommissione europea. L’obiettivo di talemandato è quello di adeguare, entro il2010, il 50% delle nuove gare al rispet-to dei criteri ambientali minimi, comeda COM (2008) 400 e ripreso dal PAN(piano d’azione nazionale).Tutto ciò dà origine alla seguente nor-mativa:• Il regolamento (CE) n.1907/2006 del

Parlamento europeo e del Consigliodel 18 dicembre 2006, concernente laregistrazione, la valutazione, l’autoriz-zazione e la restrizione delle sostanzechimiche (REACH) che istituisce un’a-genzia europea per le sostanze chimi-che.

• Il regolamento (CE) N.834/2007 delconsiglio del 28 giugno 2007 relativola produzione biologica e all’etichetta-tura di tali prodotti.

• Il regolamento (CE) n.889/2008 dellacommissione europea del 5 settembre2008 recante modalità di applicazionedel regolamento (CE) n.834/2007 delconsiglio relativo la produzione biolo-gica e all’etichettatura dei prodottibiologici, per quanto riguarda la pro-duzione biologica, l’etichettatura e icontrolli.

Sono inoltre definiti dei criteri ambien-tali minimi:• Elenco qualità e quantità dei pesticidi.• Elenco dei coloranti classificati come

sensibilizzati/allergenici, cancerogeni,

riflettenza, così come certificata dalproduttore.Gli indumenti vengono in ogni caso con-trollati su ogni singola proprietà protet-tiva ad ogni trattamento.Nell’immagine seguente si vede il per-corso dei dispositivi di protezione indivi-duale dall’accettazione e cernita finoalla restituzione cliente dopo i tratta-menti e i controlli prescritti.

Le verifiche• Verifica del colore e della luminescen-

za

Il controllo della rispondenza alla normaviene effettuato con uno strumento chesi chiama spetrofotometro, che consen-te di verificare i requisiti prestazionalidel tessuto non fluorescente (in terminidi cromaticità e luminescenza) in questitre colori: rosso, arancio e giallo.• Verifica della retroriflettenzaPer determinare il coefficiente ricco diintensità luminosa delle bande vieneutilizzato uno strumento chiamatoretroriflettometro.La maggior parte degli indumenti utiliz-DD10

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Tecnologie

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mutanti o tossici per la produzione.• Quantità massima di pentaclorofenolo

e tetraslorofenoli ed altri.

Tutti questi criteri devono essere docu-mentati con scheda tecnica o relazionidi prova da parte di un ente riconosciu-to.Fin qui lo stato dell’arte; ma il futuro ciriserva grandi novità nel campo dell’ab-bigliamento tecnico: i cosiddetti ”smarttextiles”. Infatti sono allo studio tessutiche inglobano nel loro trama sensori ingrado di monitorare quotidianamente ein continuo tutti i parametri vitali.

Questi sistemi potranno controllare: imovimenti dei pazienti, atti respiratori,pulsazioni cardiache, ossigenazione,ecocardiogramma, pH, temperatura, laquantità di sudore messo ecceteraeccetera.

È ovvio che la manutenzione di taliabiti, che non possiamo più definiresolo da lavoro ma “salutistici”,comporterà non pochi problemi e larealizzazione di linee per la puliziae ricondizionamento estremamenteavanzate. Ma questo, per fortuna, èsolo futuro.

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Tecnologie

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ACQUA OSSIGENATAConsiste in acqua con ossigenolibero. Si trova normalmente conconcentrazione del 3% usata comeantisettico. Si può anche trovare inconcentrazioni del 6%. Alla concen-trazione del 6% si possono creareirritazioni e sensazioni di pruritoalla pelle. Quando l’acqua ossigena-ta viene a contatto con ammoniacaavviene una rapida ossidazione conrilascio di ossigeno.

Non vi sono problemi quando silavora con concentrazioni del 3%,ma maggiori concentrazioni creanodei rischi. Un’acqua ossigenata adalte concentrazioni può anche inde-bolire i tessuti.Tutte le azioni ottenute dai prodottichimici vengono esaltate dalla tem-peratura. Un incremento di 5° Craddoppia l’effetto chimico. ACIDO ACETICOUn acido acetico al 5% non è altroche il normale aceto da tavola.

Nella smacchiatura si usa una con-centrazione al 28%. Ad una con-centrazione superiore al 28% l’aci-do acetico scioglie l’acetato ed iltriacetato. Diventa anche caustico epericoloso da maneggiare. Quando

Molti pulitori di abiti sanno benecome usare il Percloro, ma nonconoscono i pericoli che può pre-sentare l’uso degli altri prodotti chi-mici.

Occorre anche notare che sebbenealcuni prodotti non si trovino nell’e-lenco dei prodotti pericolosi o noci-vi, questo non significa che essi nondebbano venire impiegati semprecon le giuste precauzioni.Qualunque prodotto chimico se nonusato correttamente può diventarepericoloso. Anche un prodotto sicu-ro, se usato in combinazione conaltri prodotti, può diventare nocivo.DD12

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Usare i prodotti chimici con sicurezza

Tecnologie

Le lavanderie o pulitintolavanderie possono definirsi anchecome depositi di una grande varietà di prodotti chimici. Vi sitrovano detergenti, smacchiatori, solventi, additivi, rinforzato-ri di lavaggio, ecc. ecc. Nessuno di questi prodotti è innocuoquando viene maneggiato, inalato o, peggio, ingerito e vapertanto usato con prudenza. indispensabile che tutti gliutilizzatori di questi prodotti siano a conoscenza delle lorocaratteristiche e che pertanto ne conoscano l’uso più appro-priato. In ogni lavanderia o pulitintolavanderia devono trovar-si le Schede di sicurezza dei vari prodotti usati e il lavatoreo pulitore accorto dovrebbe obbligare i dipendenti a leggerequeste schede, collocandole poi in posti facilmente accessibilie noti a tutti. L’articolo indica i pericoli che può presentarel’uso di alcuni prodotti chimici diffusi nelle lavanderie e neconsiglia l’uso più appropriato.

Enrico Hachen

Anche se un pro-dotto chimicousato nelle lavan-derie o puliturenon è elencato frai prodotti pericolo-si questo nonsignifica che nondebba venire usatocon prudenza ecognizione

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l’acido acetico viene a contatto conl’ammoniaca si produce una rapidaneutralizzazione. Un acido aceticodebole può venire usato per neutra-lizzare un viraggio di colore causatoda un alcale, ma non deve mai ve -nire mescolato con un alcale.SMACCHIATORE PER RUGGINE(ACIDO IDROFLUORIDRICO)L’acido idrofluoridrico è l’acido piùforte usato sulla Tavola smacchiatri-ce. Viene generalmente diluito dalfornitore, ma è sempre un prodottopericoloso per la sua natura. Se questo smacchiatore penetrasotto le unghie può provocare seriebruciature. Chi ha sperimentatoquesto tipo di bruciature sa chesono dolorose e che guariscono solodopo lungo tempo.Chi usa questo prodotto sa che es -so non è facile da eliminare dai tes-suti. Anche dopo un lungo lavaggiocon la pistola l’area deve venire ne -utralizzata. Un facile sistema èquello di usare una formulazioneproteica. Il debole alcale ed il lubri-ficante presenti nella formulazioneriescono ad eliminare i residui acidi.Questo acido non dovrebbe venireusato su vetro, metalli ed ornamen-ti. Provare sempre prima di usarlo.AMMONIACA AL 26%Questo è un alcale molto usato pereliminare macchie proteiche e spor-co in genere.

Se questa ammoniaca è contenutain una bottiglia chiusa, e questanon viene aperta con precauzione,può crearsi una rapida evaporazio-ne, pericolosa per gli occhi ed ilnaso. È raccomandabile diluire laconcentrazione dal 26% al 13%mescolandola con acqua 1 a 1.L’ammoniaca può intaccare i colorisu lana, seta, e su colori vividi e

brillanti. Fare proveprima di usarla.ACETATO DI AMILEÈ un solvente moltousato per rimuoverevernici, lacca perunghie, e prodotticollanti. È facilmenteinfiammabile e nondeve essere tenuto inbottiglie vicino a cal-daie, stufe o a perso-ne che fumano. Nondeve venire usato sutessuti con stampe in superficie.SMACCHIATORI PER VERNICIQuesti contengono solventi edalcool, e vengono sovente usati controppa abbondanza. Dovrebberovenire impiegati solo su macchie“secche”. Quando viene usato nellapresmacchiatura, possono crearsiseri problemi. Quando viene usatoin quantità eccessive, si inspiratroppo solvente e lascia forte odorenella macchina lavatrice a secco. La natura acida di questi prodottipuò anche influire sul distillatorefavorendone la corrosione. Quandoquesti smacchiatori per vernici ven-gono usati con acqua, si generadell’alcool che può intaccare i coloridei tessuti.Gli smacchiatori per vernici non do -vrebbero venire usati nella pre-smacchiatura prima del lavaggio adacqua. Infatti, così si manda il sol-vente nelle acque di scarico.CANDEGGIANTI AL CLOROSi tratta della “candeggina” moltousata in casa. Per l’uso come can-deggiante domestico, essa si trovaalla concentrazione del 6%. Può essere un candeggiante moltoenergico a queste concentrazioni.Quando viene usato nel lavaggio adacqua o nella smacchiatura occorrediluirlo a circa l’1%. Questa concen-trazione si ottiene mescolando cin-que parti di acqua con una di can-deggiante. Usare quindi il candeg-giante nelle quantità suggerite dalfabbricante. Il candeggiante al clorodiventa molto attivo se mescolatocon un acido. Se mescolato conammoniaca si dissocia ed emettevapori di cloro. Per togliere le ulti-me tracce di cloro dopo il lavaggioad acqua, usare un acido nelrisciacquo il che accelera la rimozio-ne del cloro. DD13

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Questo tipo di aspiratore offre unvalore di vuoto più elevato rispettoal modello singolo. Il vuoto dipendeda tre fattori: il numero di giranti, ildiametro delle giranti e la velocitàdi rotazione. La portata d’aria èlegata ovviamente alla prevalenzama dipende anche dallo spessoredelle giranti.Per quanto concerne il “vuoto”generato dagli aspiratori, quelloofferto dagli aspiratori singoli nonpuò essere molto elevato; è comun-que generalmente sufficiente inquanto esso deve attraversare leimbottiture dei piani aspiranti edoggi il mercato offre delle imbotti-ture molto porose che non creanoostacoli al passaggio dell’aria.

ATTREZZATURE DI UNA LAVANDERIA

L’ASPIRAZIONE NELLO STIRO Tutti gli apparecchi destinati allastiratura in una lavanderia a secconecessitano di aspirazione, sia perasciugare che per fissare i capi. Gliaspiratori possono essere singoli,cioè installati uno su ogni macchi-na, oppure centralizzati.Quando l’impianto della stiratura ècomposto da pochi elementi puòessere preferibile optare per la scel-ta dell’aspiratore singolo per ognimacchina.Quando si tratta invece di impianticomposti da numerosi punti stiro èconsigliabile orientarsi verso unaspiratore centralizzato con relativocircuito di tubazioni che raggiungo-no tutte le macchine.Quali sono le principali differenzefra i due sistemi?

POTERE ASPIRANTEL’aspiratore centralizzato è normal-mente composto da un asse verti-cale od orizzontale su cui è montatoun certo numero di giranti, ciascunadelle quali genera un certo vuoto.DD14

DETERGO FEBBRAIO 2012

Manuale del pulitintoreL’evoluzione della professione: gestione e tecnica (2)

Tecnologie

Introduzione Certi di fare una cosa gradita ai nostri lettori, titolari diuna tintolavanderia, iniziamo con il nuovo anno la pub-blicazione dei punti più rilevanti del “Manuale del puli-tintore”, preparato ed edito da Asso secco. Si tratta di un testo fondamentale per la conduzione diuna lavanderia a secco, che permette di approfondiremoltissime questioni riguardanti il funzionamento e lamanutenzione dei macchinari e le tecniche di lavaggio estiratura, uno strumento davvero prezioso per tutti, senon altro per un confronto. Il manuale è disponibile, peralcune copie, facendone richiesta ad Assosecco (e-mail:[email protected] - www.assosecco.com) adun prezzo assolutamente abbordabile.

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A questo proposito ci permettiamodi ricordare la necessità di sosti-tuire periodicamente le imbotti-ture dei piani di stiro: essi infatticol tempo tendono ad otturarsi siaper impurità solide ma soprattuttoper il trasferimento di alcunesostanze (appretti od altro) dagliindumenti alle imbottiture durantela stiratura. Un’asciugatura noncompleta del capo fa perdere l’ef-fetto del finissaggio, lo affloscia etoglie l’impressione del capo benstirato.I valori del “vuoto” prodotto dagliaspiratori (il vuoto è ovviamente lacausa che provoca il passaggio del-l’aria attraverso il tessuto degliindumenti sia per togliere l’umiditàdopo la vaporizzazione sia pertenerli bloccati sul piano della pres-sa prima della stiratura) dipendonodal modello della macchina.Nel caso di aspiratori singoli instal-lati su ogni macchina esso puòvariare dai 250 ai 500 mm di colon-na d’acqua in funzione soprattutto

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del numero di giranti.Nei modelli centralizzati il vuotodeve essere sicuramente maggioreperché esso deve compensare leperdite di carico causate dal siste-ma di tubazioni di aspirazione checollegano le macchine. Occorredistinguere fra gli aspiratori centra-lizzati ad asse verticale da quelli adasse orizzontale. La prevalenza,ovvero il vuoto, può variare da 500fino a 1.500 mm (e oltre) di colon-na d’acqua. Ricordiamo per incisoche misurare il valore del vuoto,anche se non si possiede uno stru-

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mento detto Vacuometro, è abba-stanza facile: è sufficiente munirsidi un lungo tubetto di plastica tra-sparente, piegarlo ad U ed introdur-vi una certa quantità di acqua.Il livello dell’acqua nei due rami ènaturalmente uguale. Se avvicinia-mo un’estremità del tubo alla boccad’aspirazione della macchina rilevia-mo che i livelli si modificano.Basta misurare la differenza d’altez-za dei livelli per rilevare il valore delvuoto in quel punto.

RUMORE Normalmente gli aspiratori singolisono poco rumorosi. Il rumore pro-viene sempre dalla bocca di uscita;nel caso il soffio dell’aria fossemolto fastidioso si può incanalarloverso l’esterno.Anche gli aspiratori verticali a piùgiranti sono silenziosi. Gli aspiratoriorizzontali a più giranti sono gene-ralmente collegati ad un serbatoiodove si può accumulare la condensadel vapore aspirato. Questi modelligirano a velocità elevate e pertanto

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possono essere più rumorosi rispet-to ai precedenti.

PRONTEZZA DI ASPIRAZIONEGli aspiratori centralizzati offronoindubbiamente un’immediatezza edefficacia di aspirazione maggiorerispetto ai singoli, sia perchédispongono di un vuoto notevol-mente più elevato, sia perché l’im-pianto delle tubazioni di aspirazioneagisce anch’esso come polmone divuoto.Esistono punti stiro con aspiratorisingoli che si mettono in moto uni-camente quando si preme il pedaledi aspirazione. Ovviamente ciò è unaltro fattore che riduce la prontezzadell’aspirazione.Concludendo si può dire che gliaspiratori singoli sono consigliabiliin caso di lavanderie a secco aventigeneralmente un lavoro tranquillo,non affannoso.Nel caso di lavanderie più importan-ti dove il tempo è molto preziososarebbe opportuno optare per imodelli centralizzati che danno lapossibilità di un’asportazione moltopiù rapida e definitiva dell’umiditàcontenuta negli abiti.

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Nasce da un’azienda con una fortissimatradizione di qualità e da un team dilavoro tutto italiano un’assoluta novitànel mondo della lavanderia: la lavama-terassi, frutto della collaborazione tra:• Fratelli Rosa come produttore e ga -

ranzia di affidabilità;• la famiglia Scarafiotti (Alberto, Ales -

sandro, Angelo), detentrice del bre-vetto internazionale a marchio A3S,forte di una competenza nella lavan-deria industriale da tre generazioni;

• ITRADE, la società di consulenza com-merciale che sviluppa marketing e re -te vendite per un pool di aziende lea-der nel settore, oltre che per gli im -pianti di lavaggio dei materassi all’e-stero e, dal 2012, anche nel mercatoitaliano.

Questo geniale sistema di lavaggio vedeil cesto della lavatrice suddiviso in set-tori concentrici, per l’assoluta garanziadi un’azione meccanica controllata suimaterassi, ma anche su cuscini, coper-te, uniformi, tende e su tutti quegli arti-coli che necessitano di un lavaggio afondo, ma con azione delicata. Il lavag-gio utilizza un bagno d’acqua moltobasso e ha, di conseguenza, consumi dicirca 40% inferiori ad una lavatrice tra-dizionale di equivalente capacità. Ilnumero di materassi lavati in un turnodi 8 ore può arrivare anche a 70 unitàcon un incredibile periodo di ammorta-mento del macchinario in soli 18 mesi.

Presentato ad EXPOdetergo nel 2010, ilsistema di lavaggio per materassi hasubito riscontrato un enorme successo.Dopo un’ulteriore esposizione al Clean2011 di Las Vegas, uno dei mercati piùesigenti come la Germania ha datofiducia a questo innovativo sistema di“green technology” e, dopo accuratitest di lavaggio effettuati presso lalavanderia LIM di Caselle (TO), dovesono installate le prime macchine attivegià da agosto 2010, due importantilavanderie tedesche hanno confermatoil loro acquisto per due impianti com-pleti (lava centrifuga+essiccatore).

Questi ultimi saranno consegnati nellaprossima primavera e andranno adaggiungersi all’altro impianto già attivoin Svizzera dal 2011.

50 anni di storia, know how tutto italia-no, macchinari per lavanderia solidi eaffidabili: questo è Fratelli Rosa, azien-da milanese che attraversa in questoperiodo una fase importante di cambiogenerazionale al vertice. Arrivata a na -turale scadenza, la precedente srl è sta -ta rinnovata e affidata a Rino Rosa, 45anni, figlio di Luigi, uno dei fondatori.Il processo di rinnovamento generaledell’immagine in atto passa attraverso ilrestyiling della gamma tradizionale dilava centrifughe, essiccatori industrialied impianti completi a tunnel, e puntasu una continua ricerca e sviluppo, conl’introduzione di sistemi innovativi inesclusiva mondiale. Il nuovo sito web, cosi come la revisio-ne completa della documentazione e laristrutturazione interna aziendale, testi-moniano la volontà della Fratelli Rosa diessere leader adeguati per un mercatosempre più esigente in termini di pro-dotto e servizio. Nella prossima edizione del TEXCARE,a maggio 2012, Fratelli Rosa sarà pre-sente presso lo stand ITRADE con unalavatrice per materassi modello DOL -PHIN DE TYPE (specifica per l’esigenzedel mercato tedesco), per dare un’anco-ra maggiore visibilità a questo innovati-vo sistema di lavaggio ma, soprattutto,a rendere la Fratelli Rosa nuovamenteprotagonista nel mondo della lavanderiaindustriale. DD17

DETERGO FEBBRAIO 2012

Informazione commercialeDalla Fratelli Rosa, finalmente la macchinache lava i materassi

Il problema di un perfetto lavaggio dei materassi e di moltissimicapi delicati, garantendone l’assoluta integrità, è finalmente risolto

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ne) o B (inattivazione dei virus)sino ad oggi erano contemplati solodalle normative sanitarie, ad esem-pio quelle per la biancheria prove-niente da ospedali e istituti di rico-vero. Le lavanderie certificate hanno inpassato utilizzato spesso gli stessiprocessi di lavaggio disinfettanti perla biancheria proveniente dagli al -berghi e dal settore della ristorazio-ne. Oggi le lavanderie sono in gradodi fornire alla propria clientela unadocumentazione, sotto forma di uncertificato supplementare, in gradodi comprovare questo servizio ag -giuntivo di sicurezza igienica.Per garantire un adeguato livello disicurezza igienica per i consumatorie gli utilizzatori, il Dr. Klaus-DieterZastrow, responsabile dell’istituto diigiene e di medicina ambientalepresso la clinica Vivantes a Berlino,raccomanda di disinfettare tutti itessili provenienti dal settore alber-ghiero: “I patogeni particolarmentevirulenti, quali quelli della SARS,EHEC o i norovirus, continuano apresentarsi. Sono in aumento anchele infezioni fungine della pelle e,come misura preventiva e per im -pedire ai patogeni di trasmettersitramite i tessuti, è fondamentaledare la massima priorità all’igienetessile sia nell’industria alberghierache in quella della ristorazione, nonda ultimo per il bene di chi si avva-

Di recente si è osservato come gliorganismi, i batteri, i virus e i ger -mi possono talvolta risultare moltopericolosi per le persone anchenella società odierna, così come èavvenuto nel caso dell’EHEC, il vi -rus dell’emorragia da E. Coli ed altripatogeni analoghi. La protezionepiù efficace da questi patogeni èquella di prendere tutte le precau-zioni igieniche necessarie. Questo fattore è di particolareimportanza nell’industria alberghie-ra e della ristorazione, dove lamaggiore mobilità e la crescentemovimentazione delle merci com-portano tutta una serie di rischi intermini di pulizia e igiene. Oggi, grazie ad un nuovo certificatodi igiene per la biancheria dell’indu-stria alberghiera e della ristorazio-ne, le lavanderie industriali certifi-cate con il marchio di certificazionedi qualità RAL 992/2 e 992/3 per iservizi tessili professionali possonodimostrare alla propria clientela chela biancheria a loro affidata è sotto-posta a processo disinfettante per-durante, garantendo così il più ele-vato livello di sicurezza igienica. I processi di lavaggio con disinfet-tanti che si avvalgono di agentiantibatterici e di procedure testatee riconosciute dall’istituto RobertKoch e dalle proprietà ben definitedi efficacia A (soppressione dei bat-teri, dei funghi e delle spore fungi-DD18

DETERGO FEBBRAIO 2012

Sicurezza e igiene – due tematiche chiave

Nato in Germania ilcertificato di igieneper la biancheriaalberghiera e dell’industria dellaristorazione

NORMATIVA

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le di questi servizi”. Il programma“Hotelcheck Hygiene” è già statoimplementato e rappresenta un si -stema per monitorare e manteneregli standard qualitativi della pulizianella gestione alberghiera e fornisceuna valutazione indipendente dellapulizia e dell’igiene in questo setto-re. Questo programma consente ilcontrollo della pulizia e dell’igienenelle aree principali di un albergo(camere da letto, sale da pranzo,strutture ricreative quali palestre esaune), sia separatamente o nelloro complesso. Il marchio di qualità “HotelcheckHygiene” è conferito dalla Hotel Hy -giene Test Association (l’associazio-ne per il controllo dell’igiene alber-ghiera), a condizione che l’albergorisulti conforme ai regolamenti sti-pulati. Oltre ai controlli a cadenzaregolare in loco da parte di ispettoriindipendenti, la conformità ai rego-lamenti è monitorata tramite con-trolli interni regolari effettuati daglialberghi stessi. Questa procedura èstata recentemente ampliata cosìda includere un rapido test per ibatteri, recentemente messo a pun -to dall’Istituto Hohenstein per esa-minare la contaminazione microbio-logica dell’acqua delle superfici. Conuna procedura molto rapida, il kit diprova è in grado di evidenziare se

la contaminazione batterica presen-te negli impianti idrici degli alber-ghi, degli impianti di lavorazionealimentare, degli esercizi di ristora-zione e delle strutture sanitarie elavanderie industriali supera un li -vello critico prestabilito, e, in talcaso dovranno essere immediata-mente adottate delle contromisure.Il test è di rapida esecuzione ed èsufficientemente facile per poteressere eseguito anche dai nonesperti. Uno strumento aggiuntivo,che sarà reso disponibile a partiredai primi mesi del 2012, forniràinformazioni direttamente ai clientidel ristorante; si tratta di un “baro-metro” del controllo igienico degliesercizi di ristorazione, il cosiddetto“semaforo dell’igiene”. I clienti delristorante sapranno, ancora primadi entrare nel locale, quali sono isuoi livelli igienici e di pulizia nellamanipolazione del cibo. I risultati diquesto tipo di controllo possono es -sere inclusi all’interno della pro-gramma “Hotelcheck Hygiene”.Il nuovo certificato di igiene per labiancheria alberghiera e del settoredella ristorazione permetterà aglialbergatori, ai proprietari di risto-ranti e delle lavanderie commercialidi pubblicizzare direttamente allapropria clientela l’impegno assuntoper garantire il loro benessere.

Via libera al semaforo dell’igiene

In occasione di un incontro speciale tenutosi a maggio 2011, il Ministero per la Protezione deiConsumatori in Germania ha deciso di introdurre un barometro del controllo igienico per il settoredella ristorazione. Questa iniziativa permetterà alla clientela di conoscere, ancora prima di entra-re nel locale, quali sono i suoi livelli qualitativi igienici e di pulizia. Per farlo si utilizzerà una stri-scia colorata che riporta i colori dei semafori stradali, con una freccia che indica la valutazione rice-vuta dal ristorante in questione in occasione dell’ultima ispezione sulla sua igiene alimentare.“Verde” indica degli standard igienici particolarmente elevati, “giallo” indica invece che il livelloigienico del locale necessita qualche miglioramento mentre il colore “rosso” evidenzia uno standardigienico inadeguato. Questo segnale dovrebbe proteggere i consumatori in futuro poiché è in gradodi evidenziare gli standard igienici del locale, le modalità di manipolazione del cibo e l’implemen-tazione o meno di ispezioni interne. Il Ministero per la Protezione dei Consumatori in Germaniaauspica che i primi cartelli con l’indicazione dei colori del semaforo potranno essere appesi all’in-terno delle vetrine dei ristoranti già a partire dal 2012. Nel frattempo, il governo federale tedescodovrà elaborare un quadro legislativo per regolamentare e standardizzare questo sistema di segna-lazione; si dovranno inoltre stabilire i principi normativi per l’introduzione del sistema semaforicoin tutto il territorio. In una fase successiva, i panettieri, i macellai, i rivenditori di prodotti alimen-tari, delle mense e dei mercati rionali settimanali saranno gradualmente incorporati nel sistema.Per quelle imprese non a diretto contatto con la clientela, la valutazione potrà essere resa dispo-nibile su Internet, dove la clientela potrà scaricarla autonomamente.

Dr. Klaus-Dieter Zastrow

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vo chiede da anni e che sono deter-minanti per la competitività delleimprese. Tutto ciò non solo durante i seimesi di durata dell’evento (l’Expo siterrà a Milano dal 1° maggio al 31ottobre 2015), ma anche nei quat-tro anni di preparazione dello stes-so. L’Expo potrà sviluppare molte delleinnumerevoli attrattività del Siste -ma Italia. Esso fungerà anche daimpulso alle nuove tecnologie eco-compatibili, che possono dare uncontributo concreto alla promozionedell’innovazione e al miglioramentodei processi produttivi, incoraggian-do lo sviluppo di prodotti sostenibili,ed alle tecnologie che contribuiran-no a dare risposte sostenibili ai fab-bisogni alimentari di una popolazio-ne mondiale in rapida crescita at -traverso l’aumento della produtti-vità agricola e alimentare. Il compito del mondo produttivo ècostruire l’Expo B2B volando altocon idee, progetti e realizzazioniche mirano, oltre che a creare, cen-tri di attrattiva per gli operatori, atrasformarsi in un eredità perma-nente per il Paese. Assosistema,che ha partecipato all’incontro“Expo incontra le imprese” svolto inConfindustria il 25 gennaio scorso,sta seguendo con grande attenzionele opportunità che possono risultaredi interesse per le imprese associa-te. Tra i principali settori che bene-ficeranno di importanti ritorni intermini di business c’è sicuramenteil turismo: infatti, considerato ilflusso di visitatori, si stima una do -manda di circa 185.000 posti let -to/giorno. Tale attrattività va considerata an -che in un’ottica di filiera con riguar-do all’incremento della domanda diprodotti e servizi connessi alla ricet-tività turistica. L’Italia è la primadestinazione turistica nei desideridei viaggiatori internazionali, perricchezza di patrimonio e varietà disuggestioni artistiche, culturali,

Venti milioni di visitatori stimati,una ventina di miliardi di investi-menti diretti e indiretti, 60.000 po -sti di lavoro in tutti i settori che be -neficeranno della manifestazione,dal turismo alle imprese dei servizi,dal commercio all’edilizia, dal mani-fatturiero ai beni culturali. Queste le cifre dell’Expo 2015.Soprattutto nella congiuntura attua-le, l’Expo assume una valenza stra-tegica, quale generatore di crescitaeconomica e occupazionale e un ac -celeratore per la realizzazione di in -frastrutture che il sistema produtti-

DD20DETERGO FEBBRAIO 2012

L’Expo 2015 chiamale imprese italianeASSOSISTEMA

L’Expo 2015, quale opportunità di crescita e disviluppo. Un’occasione per le imprese italianedi cooperazione e di partnership per crearebusiness, recuperare competitività in nuovimercati e Paesi, incrementare l’occupazione,attrarre investimenti ed esportare la culturaitaliana nel mondo. Il progetto è stato illustra-to il 25 gennaio scorso, in Confindustria, du -rante l’incontro, cui ha partecipato Asso si -stema: Expo incontra le imprese

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paesaggistiche, eno-gastronomiche.Ma secondo la World Tourism Or -ganisation è solo la quinta metaturistica nel mondo in termini diarrivi internazionali. L’Expo potrebbe, in questo senso,instaurare un concorso positivo dieventi affinché l’Italia diventi pro-gressivamente la meta turistica pereccellenza del turismo internaziona-le in maniera stabile e duratura. Il turismo – già oggi grande contri-butore (12%) del PIL nazionale –può in prospettiva rappresentare unsettore di vertice assoluto per lacreazione di lavoro e di ricchezzanel nostro paese, con spazi di cre-scita di fatto preclusi a molti altrisettori maturi. Il settore sta attraversando rapidi eprofondi mutamenti, in particolarein termini di distribuzione, motiva-zioni, bisogni e modalità di sceltada parte del cliente finale: tutto ciòrichiede formule, piattaforme e retinuove, sempre più interrelate. Con l’occasione di Expo 2015, sipotrà condurre il sistema turisticoitaliano a colmare o almeno limitaregli attuali deficit competitivi e potercontare – anche post evento - suinfrastrutture, progettualità e go -vernance in grado di mantenere lariconquistata leadership, come neglianni ‘60 e ‘70. Progettare e investire per il turismoinoltre – con una visione di insiememirata sulla qualità, l’attrattività ela sostenibilità di una destinazione -coincide totalmente con il migliora-mento della qualità della vita dei

cittadini residenti. Il sistema turistico alimenta, inol-tre, e viene alimentato dagli altrisistemi del Paese. Fondamentalisaranno quindi le infrastrutture dicollegamento, indispensabili per so -stenere il flusso dei visitatori e ren-dere fruibili le innumerevoli offertedisponibili su tutto il territorio. Vi è, infatti, la possibilità di parteci-pare attivamente alle gare pubbli-che, attraverso l’espletamento delleprocedure previste dalla normativavigente in materia di appalti dellaPubblica Amministrazione, per gliaffidamenti di contratti per lavori,servizi e prodotti in qualità di forni-tori di Expo 2015 S.p.a. La costruzione e la gestione del sitoespositivo richiederà, infatti, nume-rose opere e prodotti e servizisostenibili di eccellenza, dallagestione integrata dell’energia aisistemi di mobilità, ai materiali dicostruzione alla logistica, fino aisistemi e ai dispositivi di sicurezza.

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IMESA

ABITI DA LAVORO: COME GESTIRE IL NUOVO BUSI-NESS DELLA LAVANDERIA INDUSTRIALE? Anche in Italia si sta espandendo il mercato del “noleggioabiti da lavoro”; non siamo sicuramente ancora ai livellidel Nord Europa, ma questa è un’occasione che le lavan-derie industriali non si possono assolutamente far sfuggi-re. Quando l’abito da lavoro funge da Dispositivo di Pro -tezione Individuale di categoria superiore alla prima lalavanderia non si può limitare al tradizionale trattamento,ma si deve spingere verso servizi aggiuntivi come, adesempio, la riconsegna dei diversi articoli ricomposti perpersona inseriti negli armadietti personali all’interno deglispogliatoi; una richiesta che ricorre molto spesso è latracciatura del percorso del capo nelle diverse fasi di rac-colta, lavaggio, ricomposizione, riconsegna, nonché laregistrazione del numero lavaggi per utente e/o per capo,nel caso in cui questo debba essere sottoposto a unnumero massimi di lavaggi. Tanto più au menta il volumed’affari, tanto più diventa necessario per la lavanderiadotarsi di sistemi moderni che permettano di riconoscereil proprietario del capo in modo preciso, veloce, inequivo-cabile. Le nuove tecnologie lasciano da parte la tradizionali eti-chette nominative e i codici a barre per favorire la radio-frequenza. I vecchi sistemi, infatti, richiedono che l’ope-ratore cerchi manualmente l’etichetta identificativa delproprietario per leggerne il nome (in caso di etichettenominative) o il codice a barre, operazione, questa, cherichiede tempo e, come la saggezza popolare ci ha inse-gnato, “il tempo è denaro”; l’impiego di sistemi a radio-frequenza permette di evitare queste noiose operazioni edi riconoscere istantaneamente il capo e i trattamenti acui sottoporlo. Uno dei più completi sistemi di marcatura e tracciabi-lità del capo presenti sul mercato è sicuramente IRIS di

IMESA; questo sistema prevede l’applicazione ad ogniuniforme di un TAG, cioè un dispositivo passivo che emet-te radiofrequenze quando sollecitato da un’antenna.Questo TAG funge da “etichetta” e raccoglie tutte le infor-mazioni necessarie quali nome della struttura, nome delproprietario, taglia, tipo di materiale, programma dilavaggio, numero dell’armadietto in cui riporre il capo afine processo. Appoggiando il capo su un’antenna queste

informazioni vengono agevolmente visualizzate sulloschermo del computer. Grazie all’applicazione di questodispositivo è possibile, inoltre, registrare l’entrata inlavanderia dei capi, così come la loro riconsegna: all’in-gresso in lavanderia i capi sporchi saranno passati sopraun’antenna e il gestionale della lavanderia provvederà aregistrarne l’ingresso, indicando anche il programma dilavaggio a cui sottoporli. Alla fine del processo di lavan-deria, sempre con l’ausilio di un’antenna, sarà possibileprovvedere alla “ricomposizione” dei capi, ovvero allasuddivisione dei capi per utente. Appoggiando ogni caposull’antenna del tavolo per la ricomposizione, il computer

In altri Paesi d’Europa (per esempio, nella solita Germania) gli abiti da lavoro sono al

primo posto nei trattamenti delle lavanderie industriali. Tanto che, nella prossima

Texcare, è prevista per questi capi addirittura una sfilata di moda. È possibile che, nel

nuovo clima di legalità e coerenza che si vive oggi in Italia, le aziende si convincano

ad affidare a una manutenzione più professionale almeno i capi che sarebbero

obbligate a fare per legge, i D.P.I.? Forse è il momento, per le lavanderie, di prepararsi

ad una caccia di nuove opportunità di crescita. E, per i confezionisti italiani,

di surclassare chiunque proprio nel fattore moda. Su questo numero di Febbraio,

DETERGO ha messo a disposizione uno spazio a tutte le aziende che forniscono

macchine, prodotti e servizi per chi vuole avventurarsi in questo segmento ancora

capace di una grossa crescita, e, naturalmente, per chi già vi opera.

S p e c i a l eIL TRATTAMENTO DEGLI

ABITI DA LAVORO

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evidenzierà il nome del proprietario e accenderà il led del-l’armadio corrispondente alla casella assegnata a questoutente. Completata la ricomposizione l’armadio può esse-re svuotato in ordine di struttura, di reparto ed anche inbase all’ordine di riconsegna. Il sistema IRIS si completacon un palmare portatile che consente la registrazionedella corretta riconsegna dei capi: l’operatore dovràappoggiare il terminale al transponder dell’armadietto esuccessivamente ad uno dei capi del pacchetto da ricon-segnare all’utente: in caso di non corrispondenza dell’as-segnatario dell’armadietto e del proprietario dei capi, ilpalmare evidenzierà l’errore, in caso contrario registreràl’avvenuta riconsegna, la data, l’ora e il nome dell’opera-tore che l’ha effettuata. Il gestionale della lavanderia,inoltre, permette di stampare e consegnare alla strutturareport periodici sul numero degli abiti da lavoro lavati esui servizi prestati.IRIS di IMESA permette, quindi, una gestione precisa epuntuale dalla lavanderia evitando errori che potrebberoportare a inutili quanto spiacevoli perdite di tempo.

PONY

Abiti da lavoro: stiraturaGià apprezzata da oltre 50 anni sul mercato delle macchi-ne per la tinto-lavanderia, la ditta PONY si propone comepartner ideale nel settore dello stiro industriale, con un’am-pia scelta di prodotti di qualità superiore e sicura affidabi-lità idonei per la stiratura dei capi da lavoro.Le presse della SERIE LAV offrono un ottimo rapportoqualità/prezzo e sono disponibili in molte versioni, condifferenti forme del piano da stiro, per offrire la giustasoluzione alle più svariate esigenze, nel caso specifico perlo stiro di indumenti da lavoro: divise, camici, pantaloni,etc. Piano con forma UNIVERSALEParticolarmente idoneo per le realtà produttive medio/pic-cole, ove si renda necessaria una macchina veloce e ver-satile.Piano con forma UNIVERSALE / PANTALONEIdeale quando il numero di pantaloni da trattare è piutto-sto elevato. Consente di passare velocemente il bacinosulla punta del piano e di stirare in rapida successione lagamba del pantalone in una sola battuta dall’altezza delcavallo, senza compromettere il bacino già stirato, otte-nendo una qualità di stiratura molto soddisfacente contempi di produzione molto ridotti. Investendo su un’unica

attrezzatura, tutti gli altri capi si possono agevolmente sti-rare con la punta universale arrotondata.Piano con forma RETTANGOLARE o SCALFATOPiano adatto allo stiro dei camici da lavoro o delle ampiesuperfici piane. Viene prodotta anche nella versione conpiano inferiore riscaldato elettricamente ed ASPIRANTE,per velocizzare il posizionamento del capo e l’asciugaturadei tessuti.Piano con forma CORPO CAMICIAConsente di stirare in quattro battute la camicia partendoda una metà davanti e facendo ruotare il capo per stirareil dietro in due battute, terminando con la seconda metàdavanti. Anche le due maniche possono essere stirate suquesta pressa, il polsino potrà essere rifinito su una Colloe Polsi o con il ferro.Piano con forma FUNGOAdatto per lo stiro del bacino e per ritocchi su tutti i capi,grazie alla sua forma arrotondata e alle ridotte dimensio-ni della superficie di appoggio.Piani con forma COLLO & POLSIPer lo stiro dei collo e polsi delle camicie, solitamente inabbinamento alla pressa corpo camicia o al manichino sti-racamicie.Su questi modelli di Presse i piani superiori sono realizza-ti con acciaio speciale nichelato. La discesa del pianosuperiore è azionata tramite due pulsanti o a pedale, cono senza telaio di protezione. Su tutti i modelli è previstala possibilità di temporizzare la chiusura del piano supe-riore. Anche il gruppo ferro da stiro è previsto come dota-zione a richiesta.

Una buona fetta dei capi che entrano quotidianamentenella lavanderia industriale è rappresentata da divise,intese come giacca, pantalone e camicia. Diventa quindiindispensabile dotarsi di macchinari specifici per lo stiro diquesti capi.I TAVOLI DA STIRO vengono utilizzati per le rifiniture eper tutti i capi che richiedono la tradizionale ed accuratastiratura con il ferro. Il piano da stiro può essere del tipoStandard o Maxi. Possono essere equipaggiati con formaper stirare le maniche ed accessori per la smacchiatura.Nella gamma PONY è possibile trovare svariate tipologiedi tavoli secondo le esigenze.Per la stiratura di camici, casacche, giacche da cuoco,camicie ma anche di giacche e capi spalla in genere, ilmanichino 404 è la soluzione ideale.Tramite un semplice commutatore la macchina si predi-

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spone per la stiratura di capi umidi, come ad esempiocamici lavati ad acqua e centrifugati, oppure per la stira-tura di giacche in tessuto delle divise alberghiere etc. L’installazione tipo specifica per la stiratura delle camicieè rappresentata da un manichino 405 e da una pressa percollo e polsi CCP. La versione avanzata 405 EVO è dota-ta di sistema pressaspalle, pinze maniche con pressa-fes-sino e nuova scheda di controllo PLC. Grazie a questesoluzioni innovative, applicate ad una macchina già alta-mente performante, si possono ottenere risultati invidia-bili sia in termini di qualità di stiratura sia in termini diproduttività.Per grossi volumi di lavoro la soluzione proposta da Ponyè lo stiracamicie Angel con sistema a pressatura, checoniuga prestazioni altamente professionali con unaestrema facilità d’uso.

Grazie a comandi semplici ed intuitivi, tutti gli stiracami-cie PONY possono essere utilizzati da operatori pocoesperti, con ridotti costi di manodopera, mentre le carat-teristiche costruttive all’avanguardia e l’alta qualità dellafinitura ottenuta eliminano la necessità di ritocchi, mante-nendo inoltre la qualità del lavoro sempre costante. Conun solo addetto, e dopo un addestramento minimo,sarà possibile stirare oltre 40/50 pezzi/ora a secondadella macchina utilizzata. Per le giacche delle divise è interessante anche la propo-sta di un manichino tensionato in grado di “ridare forma”ai capi spalla lavati ad acqua. Parliamo in questo caso delmanichino mod. FORMLUS, pneumatico con tensiona-mento verticale e laterale. Il busto si posiziona automati-camente, con un sistema di fotocellule che leggono lataglia dell’indumento. L’ottima qualità di stiratura ègarantita grazie al vapore surriscaldato (quantità, duratae temperatura del vapore erogato sono regolabili) e ad unpotente flusso di aria calda con una temperatura a65°(regolabile) per un veloce e completo asciugamento.La versione FORMPLUS-S con castello girevole, è dotatadi pinze per il bloccaggio degli spacchi ed i cicli di lavorosono gestiti tramite una scheda PLC.Per i pantaloni PONY dispone di una gamma ampia ediversificata, tra cui il topper Mod. MPT-D.Stirapantaloni con tensione pneumatica del bacino e dellegambe. Adatto per lo stiro di tutti i pantaloni, anche conelastico in vita, grazie ad un dispositivo manuale di bloc-co bacino, che regola la messa in tensione ad una deter-

minata taglia, evitando l’eccessivo tensionamento. A richiesta può essere fornito con un surriscaldatore delvapore fino a 300° e con fotocellula che rileva la fine delpantalone e comanda automaticamente la chiusura dellepinze gambe e la conseguente partenza del ciclo di lavo-ro. La macchina consente un grado di finitura che non richie-de ulteriori ritocchi, salvo il fissaggio delle pieghe per ipantaloni di taglio classico, come le divise alberghiere.MPT-DTPManichino stirapantaloni pneumatico per la stiratura ditute, viene fornito con supporto capo spalla e dispositivoper tensionamento con carrello tendigambe, per la messain tensione di tute fino a 165 cm. di altezza e di pinzemaniche pneumatiche.Concludiamo rammentando che presso la nostra sede èpossibile prendere visione e provare i nostri macchinari eche la nostra rete di vendita e assistenza, capillarmentediffusa sul territorio, è sempre disponibile per consulenzein loco, con serietà e competenza.

RENZACCI

Gli oltre 45 anni di esperienza della Renzacci Spa nel set-tore delle tecnologie del lavaggio industriale hanno porta-to l’azienda ad avere moltissimi clienti che si occupano diquesto interessantissimo settore negli oltre 108 paesi nelmondo in cui essa è attualmente presente. La grandissima esperienza e le particolari richieste prove-nienti da clienti che in paesi anche enormemente differen-ti tra loro per clima, cultura, reddito e tradizioni di lavag-gio utilizzano indumenti di lavoro caratterizzati da tessu-ti, tipologie di confezionamento, tipi di macchie etc.. dia-metralmente opposti tra di loro, hanno portato laRenzacci Spa a sviluppare negli anni una gamma di mac-chinari estremamente vasta e completa sia nel lavaggio asecco che in quello ad acqua per dare un variegato ven-taglio di possibilità al professionista del lavaggio indu-striale per svolgere al meglio questo tipo di trattamenti.Nel settore del lavaggio a secco il trattamento degli indu-menti da lavoro viene reso facile, economico e di altaqualità dalla nuova serie di macchine PLANET INDUSTRIA,che permette di dare libero sfogo a tutte le esigenze dilavaggio, trattamento e disinfezione che sono estrema-mente importanti sia per togliere alcune tra le macchiepiù difficili provenienti da settori particolari come quellaindustriale e della sanità, sia per pulire e purificare inmodo rapido e con bassi consumi di energia, acqua e pro-dotti chimici il solvente utilizzato per effettuare il tratta-mento degli indumenti di lavoro. Questa serie si distingue per la sua capacità di lavare coni più alti rapporti di bagno oggi utilizzati nel settore deltrattamento degli indumenti da lavoro, assicurando altempo stesso una capacità ed un rendimento di distillazio-ne e filtrazione senza eguali; caratteristiche queste che gliconsentono di svolgere un lavoro di altissima qualitàanche quando è utilizzata a ciclo continuo nell’industria.Questa serie di macchine inoltre è l’unica al mondo dota-ta dell’ultra preciso sistema “Personal cleaning”, il meto-do che anche grazie all’ausilio del nuovo sistema gestio-nale Computerizzato Renzacci, (dotato tra l’altro delcomodissimo sistema di dialogo a distanza “Internet com-munication On-line” di ultima generazione), consente diottimizzare tutti i parametri di lavaggio, asciugatu-ra, filtrazione, distillatore e controllo del funziona-mento della macchina stessa in funzione delle esi-genze del singolo cliente.C’è da segnalare inoltre che molti clienti che trattanoalcuni tipi di abiti da lavoro si stanno rivolgendo oggi alsettore delle macchine che utilizzano nuovi solventi

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naturali alternativi anche a base di idrocarburo.Sotto l’aspetto strettamente legato ai risultati di lavaggio,l’esperienza ha confermato la grande flessibilità di impie-go di questo solvente, dato questo che è stato ancora piùaccentuato dalle recenti tendenze legato al modo di com-binare fibre e tessuti di colori e natura diverse, molte voteproprio per rispondere a prescrizioni imposte dalle nuovelegislazioni in materia di sicurezza sul lavoro.L’idrocarburo si è dimostrato essere in questi casi anche ilmezzo di lavaggio più efficace e meno costoso in terminidi spesa per Kg. di capo trattato, considerando sopratut-to i costi dei detergenti, trattamento acque ed energiaelettrica.Da un punto di vista qualitativo possiamo affermare poiche vengono ripristinate le caratteristiche più pregiate delmateriale trattato come elasticità, morbidezza, colore edimensioni che vengono preservate inoltre nel tempo enon solo per uno o due lavaggi.La sua bassa aggressività consente poi di essere partico-larmente rispettosi nei confronti delle fibre delicate pro-teggendone la naturale morbidezza ed i colori, evitandocosì fastidiosi fenomeni di scolorimento parziale o totaledei capi.Questa bassa aggressività non significa però riduzione odeclassamento del suo potere lavante, che invece proprioper la sua affinità molecolare è profondo ed efficace.Questi ottimi risultati in termini di lavaggio sono legatianche ad un minor costo di esercizio, testimoniato adesempio dalla notevole riduzione del consumo d’acqua,aspetto molto importante ormai per moltissimi paesi e perl’Italia in particolare.Altro grande risparmio si consegue nella fase di asciuga-mento e nei tempi di stiratura che risultano molto più con-tenuti. Non bisogna poi trascurare i costi legati all’impattoambientale sia in termini di salute dell’operatore che ditrattamenti e smaltimenti dei residui di lavaggio.Questo solvente infatti viene classificato come prodottonon tossico, ha una bassa solubilità nell’acqua e ancheper questo motivo non c’è necessità di sottoporre leacque di processo a particolari trattamenti prima di esse-re scaricate nella rete fognaria.A questo proposito vale anche ricordare che le macchinesu cui abbiamo ottenuto i risultati descritti sono a circui-to chiuso e dry to dry.Questo in altri termini significa assenza di emissioni versol’ambiente esterno, sia in forma liquida che gassosa e

quindi l’operatore non manipola mai abiti da lavoro anco-ra bagnati od umidi.Ultimo ma non certo per importanza è l’interessan-tissimo capitolo legato alle innovative tecniche dilavaggio degli abiti da lavoro rese possibili dallanuova serie di macchine HS (super centrifuganti)ed LX E- Speed (a centrifuga maggiorata) per illavaggio ad acqua presentate dalla Renzacci a livel-lo mondiale.Questa serie di macchinari si distingue per il nuovo siste-ma computerizzato Renzacci AQUATRON™ che permettedi regolare in modo semplice ed estremamente preciso letemperature di lavaggio, i livelli di bagno, i tempi di pausae rotazione del cesto per permettere all’operatore di otti-mizzare il proprio servizio in base al tipo di abito da lavo-ro e quindi al tipo di cliente, offrendo così una flessibilitàoperativa estrema che consentono di utilizzare la macchi-na a beneficio di un ventaglio estremamente ampio di uti-lizzatori.Il sistema computerizzato di introduzione multipla diadditivi Multisoap™ consente poi di dosare in modo accu-rato i più vari prodotti igienizzanti, pulenti ed ammorbi-denti per offrendo così la possibilità di effettuare in modoprofondo e senza sprechi una azione pulente e disinfet-tante su abiti da lavoro con particolare carica batterica.Completa alcune delle caratteristiche più importanti diquesta nuova serie il sistema di bilanciamento elettronicodel carico guidato da computer, il quale consente di otti-mizzare la stabilità della macchina in funzione della quan-tità e del tipo di abiti da lavoro trattati.Questo sistema è molto importante sopratutto in presen-za di abiti da lavoro tecnici o particolarmente pesanti, iquali necessitano di un trattamento specifico secondo iltipo di sporco da cui sono interessati.Questa gamma è estremamente ampia e disponibile inuna ricca serie di modelli sia supercentrifuganti che a cen-trifuga ottimizzata che partono dagli 8 kg. fino a raggiun-gere i 120 Kg. di capacità.

Queste molteplici e personalizzate alternative contraddi-stinguono ancora un volta la Renzacci Spa per flessibilitàed innovazione, che anche nel settore del lavaggio degliabiti da lavoro raggiunge prestazioni di sicuro interesse erisultati al servizio dell’igiene e della sicurezza nell’am-biente in cui centinaia di migliaia di persone svolgono ognigiorno in tutto il mondo attività produttive e di responsa-bilità.

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FIMAS

Fimas propone nella sua gamma di produzione due solu-zioni per affrontare e risolvere il problema della smacchia-tura dei capi lavati e da stirare:• Tavoli per smacchiare Serie 162• Cabine di smacchiatura Serie 163

FIMAS 162 – SMACCHIATRICE ELETTROPNEUMATI-CALe smacchiatrici della serie 162 sono un complementonecessario ed ideale per la lavanderia che deve risolvere ilproblema dei capi macchiati.

Poiché la normale tipologia delle macchie sui capi trattatiin lavanderia si riferisce a macchie inorga ni che/grasse, chevengono eliminata dal lavaggio a secco, ed a macchieorganiche/magre, che devono essere rimosse meccanica-mente, sono previste 2 versioni di macchina, entrambi cono senza compressore, per un totale quindi di 4 modelli:• SMACCHIATURA A FREDDO - modelli 162.01 -162.03,

completi di due pistole nebulizzatici con utilizzo di sol-vente e/o acqua distillata ed asciugatura con pistola adaria;

• SMACCHIATURA A FREDDO + A CALDO - modelli 162.02–162.04 - completi di pistole nebulizzatici erogatrici disolvente e/o acqua distillata e di pistola aria/vapore,senza utilizzo di prodotti chimici, per smacchiare a caldoed asciugare immediatamente.

L’aspirazione è comandata a pedale ed è possibile aspira-re e smacchiare sia sul piano di lavoro che sul braccetto. Il piano di lavoro ed il braccetto sono realizzati in acciaioinox e di serie sono previsti 2 contenitori di prodotti e/oacqua distillata, collegati alle apposite pistole erogatrici.Su richiesta tutti i modelli possono essere equipaggiati dilampada e di dispositivo aspirante ecologico a carboniattivi.

FIMAS 163 – CABINE DI SMACCHIATURA E/O PRE-SMACCHIATURAQueste cabine si presentano compatte, ergonomiche e difacile utilizzo.La struttura del vano e del piano di lavoro è totalmente inacciaio inox, come pure i due bracci smacchianti a movi-mento singolo e indipendente posti all’interno della cabi-na. Le cabine sono regolabili in altezza e di serie sono prov-viste di aspiratore con comandi a pedale e valvola devia-zione aspirazione, che permette di aspirare dal piano dilavoro o dai due bracci smacchianti.Il vano di lavoro è illuminato e prevede una presa elettri-ca.

Le macchie sono nello stesso tempo la maledizione e la fortuna dei pulitintori.

La fortuna perché, essendo generalmente più visibili dello sporco diffuso, son quello che

più spesso spinge a portare un capo in tintoria, contribuendo così alla crescita del fattura-

to. Ma anche la maledizione, perché poi, quelle macchie, bisogna farle sparire.

Difficile, soprattutto se la macchia è vecchia e se non si sa di cosa sia

(e il cliente non se lo ricorda quasi mai!).

In ogni caso, l’industria ha preparato una serie di macchine e prodotti chimici per pre- e

post smacchiatura, in grado di rimuovere o almeno a minimizzare ogni tipo di macchia.

Su questo numero, DETERGO mette a disposizione dei produttori uno spazio per informare

il settore su novità, anticipazioni e conferme su sistemi e prodotti

per rimuovere o evitare le macchie.

S p e c i a l ePRODOTTI PER

SMACCHIATURA

Smacchiatrice Fimas serie 162 con compressore

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L’equipaggiamento standard comprende: serbatoio sapo-ne a pressione da lt. 9, con dispositivo di sicurezza -pistola nebulizzatrice con erogatore in acc.inox - pistolaspazzolatrice - dispositivo smacchiatura a freddo comple-to di 2 pistole nebulizzatici, 2 serbatoi prodotti e pistolaasciugatrice.A richiesta viene fornito il gruppo smacchiatura a vapore,con o senza caldaietta a caricamento acqua automaticoed il filtro in acc. inox a carboni attivi per depurare l’aria.Con compressore o senza, da allacciare ad aria compres-sa, questa cabina viene prodotta in due versioni, perrisolvere, laddove esiste, il problema degli spazi e degliingombri: • Modello 163.01 con piano di lavoro da mm 900 x 500• Modello 163.02 con piano di lavoro da mm 1200 x 500Sia nella Serie 162 che nella Serie 163, i piani di lavorosono asportabili con facilità, senza necessità di utilizzareutensili, per permettere la pulizia delle superfici e l’aspor-tazione dei prodotti residui utilizzati.Le nostre smacchiatrici e cabine di smacchiatura sonoconcepite e costruite unicamente con materiali di qualità-made in Italy- per garantire l’affidabilità e la soliditàdella produzione Fimas.Questi modelli e tutti quelli prodotti da FIMAS sono dispo-nibili per test di utilizzo presso la nostra Show Room nelloStabilimento di Vigevano (Pv).

PONY

LA SMACCHIATURA PROFESSIONALELa professionalità di un operatore della puli-tinto-lavan-deria è, senza ombra di dubbio, strettamente associataalla sua competenza nel riconoscere e trattare le varietipologie di macchie o lo sporco diffuso presenti sui capiportati in lavanderia. La rapidissima evoluzione delle tecnologie ha inoltre resodisponibili nuovi tessuti utilizzati ormai su larga scala nelcampo della moda, che sempre più spesso rappresentanoun ulteriore problema per gli operatori del settore.Oltre alla diretta esperienza, molte sono le opportunitàofferte da corsi ed incontri formativi organizzati in colla-borazione con i produttori di prodotti chimici per sviluppa-re e migliorare le tecniche di smacchiatura. Tutto questo impegno può essere vanificato se gli stru-menti utilizzati non si rivelano altrettanto professionali econsoni all’ottenimento del miglior risultato.

PONY offre anche per la smacchiatura una gamma dimacchine in grado di soddisfare le più svariate esigenze:• SPOTMASTERÈ la soluzione ideale per migliorare la qualità del lavaggioa secco. Compatta e funzionale, racchiude in uno spazioridotto la cabina di presmacchiatura e le forme per lasmacchiatura finale.È realizzata in acciaio inox di prima qualità e risponde aimoderni requisiti di tutela ambientale, grazie al potenteaspiratore ed al filtro a carboni attivi. Dispone di lampadaper illuminare l’area di lavoro e viene proposta nelleseguenti versioni:SPOTMASTER 3 per la PRE e POST smacchiatura.SPOTMASTER 4 per la PRE smacchiatura.SPOTMASTER 5 cabina con forme inox da equipaggiaresecondo necessità.La dotazione di PRE smacchiatura prevede un serbatoio apressione per saponi da 5 lt. completo di una pistola aspruzzo con ugello regolabile per una diffusione omoge-nea del prodotto oppure per concentrare il prodotto diret-tamente sulla parte da trattare. La dotazione di POST smacchiatura prevede due formeInox (grande e piccola) aspiranti, indipendenti e girevoli,una pistola smacchiante a freddo con relativo serbatoio esostegno ed una pistola asciugatrice ad aria.

Tutte le operazioni vengono svolte all’interno della cabinaaspirata e ben illuminata.La particolare conformazione della stessa consente unapulizia rapida ed accurata; altrettanto rapida ed agevolela sostituzione periodica dei filtri a carboni attivi.

• JOLLYSmacchiatrice PROFESSIONALE per il trattamento AFREDDO di ogni tipologia di macchia, con un grande pianodi lavoro ed un braccio per smacchiatura maniche inacciaio INOX. Di serie viene dotata di due pistole smac-chianti con relativi serbatoio per prodotti con circuiti indi-pendenti e di pistola asciugatrice ad aria, serpentina diraffreddamento e filtro aria. Può essere equipaggiata con

aspiratore incorporato oppure predisposta per aspiratorecentralizzato. Sempre a richiesta può incorporare il com-pressore d’aria, un gruppo per la smacchiatura a vaporeoppure un’ulteriore pistola prodotti.Il tavolo smacchiante JOLLY può essere dotato di una

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Cabina di smacchiatura Fimas serie 163

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cappa aspirante con filtro a carboni attivi oppure per con-vogliazione all’esterno del locale.• JOLLY- SSmacchiatrice professionale per la smacchiatura ACALDO, indicata sia per il negozio lavasecco sia per l’in-dustria della confezione, per il trattamento delle macchiederivate dai passaggi di lavorazione.Piano grande e braccio per smacchiatura maniche inacciaio INOX. Il vapore è disponibile in tre forme distinte:asciutto, umido e miscela vapore-acqua.L’aspirazione è particolarmente concentrata sulla puntadel tavolo e del braccetto ed usata in abbinamento algetto di aria riscaldata garantisce un rapido asciugamen-to senza lasciare aloni. La smacchiatrice può essere pre-disposta per collegamento ad aspiratore centralizzatooppure con aspiratore incorporato. È possibile inoltreaggiungere la dotazione per la smacchiatura a freddo.

• MR. KLEENMinismacchiatrice portatile di minimo ingombro, per nonrinunciare ad una attrezzatura professionale anche neglispazi angusti o per un utilizzo saltuario. La smacchiatrice è provvista di una pistola per prodotticon relativo serbatoio, di una pistola asciugatrice e diaspiratore con comando a pedale.

A richiesta può essere equipaggiata con una secondapistola prodotti e con carrello mobile di supporto.Come ogni prodotto PONY, i tavoli smacchianti e le cabi-ne di smacchiatura sono realizzati con materiali e compo-nenti di prima scelta per garantire i migliori risultati e lasalubrità del posto di lavoro a maggior tutela degli opera-tori e dell’ambiente.Per informazioni e approfondimenti circa l’utilizzo dellenostre smacchiatrici potete contattare il nostro UfficioCommerciale o la nostra rete di vendita.

SILC

La SILC aderendo alle richieste da più parti arrivate sullaesigenza di affiancare alle ormai tradizionali macchine Silcper la smacchiatura a freddo e caldo (vedi i modelli S/F,S/FC, S/EX e S/MSF) ha messo in produzione definitiva-mente, da molti anni, il modello S/PSE, una nuovissi-ma per la pre-smacchiatura ecologica, progettata perle lavanderie di nuova generazione, “wet cleaning” e tra-dizionali.

Si tratta di una cabina di pre-smacchiatura completamen-te in acciaio inox AISI 304. Il vano utile di lavoro è di cm112x72x50 è illuminato e con aspirazione filtrata a carbo-ni attivi. L’aspirazione entra in funzione in modo automa-tico con l’utilizzo della macchina. La nuova cabina di smacchiatura della Silc è fornita nellaversione base con una innovativa pompa a pistone inacciaio inox per i saponi. Questa pompa assicura unapressione d’esercizio di 35 bar sulla pistola nebulizzatrice,pressione che garantisce una perfetta penetrazione delprodotto nelle fibre senza danni. La macchina è dotata diun braccio orientabile con forma smacchiante in acciaioinox con aspirazione che interviene solo durante l’uso. Questa macchina nella versione base è utilizzata per lapre - smacchiatura prima cioè di mettere i capi nella lava-trice a secco. Si tratta di eliminare molte macchie, utiliz-zando il sapone liquido, normalmente in commercio, peril prelavaggio e facilitare così la rimozione di molte mac-chie. Con l’utilizzo della pistola in dotazione per saponi ela pressione della pompa speciale le fibre dei capi nonsaranno danneggiate ed il risultato della pulizia dopo illavaggio è sicuramente ottimo.Su richiesta questo modello può essere completato diaccessori per effettuare la smacchiatura dopo il lavaggio,per le piccole macchie che restano e si vedono durante lastiratura. Quindi si offre con la stessa apparecchiatura le

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possibilità offerta con la tradizionale macchina smacchia-trice a freddo e a caldo S/F.Ecco quindi disponibile, su richiesta, tutto il gruppo per lasmacchiatura a freddo con le due pistole e relativi serba-toi più la pistola, aria vapore, per la smacchiatura a caldo.Con questo allestimento si ha un impianto estremamenteprofessionale e completo per un utilizzo sia per la presmacchiatura, prima del lavaggio, che per la smacchiatu-ra dopo il lavaggio dei capi.Evidentemente, per una macchina così allestita, il clientedeve avere la disponibilità di un compressore per l’ariacompressa, un gruppo con motore da 2 hp e 200 litri diaria aspirata per minuto, come quello della smacchiatriciS/F o dell’accessorio fornito sulle presse Silc. Per venire incontro alla esigenza di avere il vapore sullamacchina, senza collegamenti particolari (se non c’è lapossibilità di allacciare da una fonte di vapore), vieneofferta la disponibilità tra gli accessori di un piccolo gene-ratore di vapore (di 1500 watt) per l’alimentazione dellapistola aria-vapore.

TREVIL

Macchine per la smacchiatura

Cabina di Smacchiatura Spotty Jet Spotty Jet rende accessibile ad un prezzo contenuto tuttele funzioni di una cabina con qualità Trevil. In un ingombro di soli 110x65 cm Spotty Jet racchiude lefunzioni di pre-trattamento e smacchiatura indispensabilinon solo per il lavasecco ma anche per chi lava in wet-cleaning.Tutti gli elementi della cabina che entrano in contatto condetergenti e solventi sono realizzati in acciaio inossidabi-le. A differenza di molti prodotti simili in commercio, SpottyJet è dotata di braccio smacchiante aspirante che ruotacompletamente all’esterno della cabina, così da lasciarel’intero spazio interno libero per lavorare. Il piano misura 100x50cm ed è interamente sotto cappaaspirante e illuminato, per un utilizzo sicuro e confortevo-le. Il modello di serie include un gruppo di smacchiatura afreddo composto da: pistola a trascinamento e serbatoio,pistola meccanica nebulizzatrice con serbatoio in pressio-ne da 5 litri e pistola asciugatrice. Per la smacchiatura a caldo è disponibile un comodo grup-

po caldaia estraibile con pistola aria/vapore. Un filtro ecologico a carboni attivi abbatte i fumi dei sol-venti.Cabina di Smacchiatura Super SpottyLa soluzione globale ed ecologica per ogni problema dipre-trattamento e smacchiatura. Ideale per il processowetcleaning perché permette la rimozione delle macchinegrasse in tutta sicurezza e comfort per l’operatore.La dotazione di serie e le prestazioni di questa cabinasono decisamente superiori alla media:• Vano di lavoro di grandi dimensioni interamente in ac ciaio

inossidabile, completamente aspirante ed illuminato.• Due forme di smacchiatura in acciaio inossidabile, una

grande e una piccola.• Due aspiratori distinti: uno per la cabina, l’altro per le

forme di smacchiatura per garantire la massima effica-cia di rimozione dei prodotti dal tessuto. Entrambi gliaspiratori sono dotati di separazione dei liquidi.

• Forme di smacchiatura che ruotano completamentefuori dalla cabina, lasciando a disposizione tutto lo spa-zio interno per appoggiare i capi da smacchiare.

• Una pistola smacchiante a trascinamento con relativoserbatoio

• Un gruppo di presmacchiatura con pistola nebulizzatricee pistola a spazzola e rispettivi serbatoi in pressione da5 litri.

Una ricca serie di accessori permette poi di completare lacabina per tutte le esigenze. È possibile aggiungere un secondo gruppo di smacchiatu-ra a freddo e un gruppo per la smacchiatura a caldo costi-tuito da pistola aria vapore e caldaia incorporata.

Tavoli di smacchiaturaMini Spotty è un completo tavolo di smacchiatura, inte-ramente realizzato in acciaio inossidabile, con robuste gri-glie di aspirazione sul tavolo e sul braccio di smacchiatu-ra. La versione base comprende un potente aspiratoredotato di separatore liquidi, due pistole smacchianti conrelativi serbatoi, una pistola asciugatrice meccanica e unaforma smacchiante aspirante in acciaio inossidabile. Iltavolo può essere completato con un kit per la smacchia-tura a caldo con pistola aria e vapore. Per chi ha esigenze di contenimento dello spazio, o prefe-risce una soluzione portatile, è disponibile Micro Spotty,il tavolino di smacchiatura portatile e compatto, apposita-mente studiato per l’eliminazione di piccole macchie.Dotato di un efficace aspiratore con comando a pedale,pistola smacchiante e pistola asciugatrice di serie. Arichiesta, con seconda pistola smacchiante. Può essereappoggiato su un qualsiasi tavolo, oppure sull’appositocarrellino con rotelle.

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La cabina Spotty Jet di Trevil: efficace, compatta e accessibile

Alcuni esempi di tavoli smacchianti della linea Spotty di Trevil

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ca, la più soggetta a “mortalità in -fantile” (ovvero: in questo delicatosegmento, gli elementi difettosi mo -strano le loro inadeguatezze nel gi -ro di pochi mesi; una volta passatoquesto periodo hanno una vita euna funzionalità praticamente illimi-tata). Le parti meccaniche, invece,sono più soggette alla normaleusura, già prevista in una manuten-zione programmata ben fatta (nel-l’auto: i famosi “tagliandi”).Ed ecco che assistenza e garanzia sisaldano in vantaggiosi contratti dimanutenzione programmata, checonsentono all’utente il massimorisparmio sia prolungando la vita diquanto ha acquistato, sia evitandoinutili “fermo macchina”.Non sempre l’assistenza program-mata risolve ogni problema; esisto-no comunque casi nei quali l’impre-visto gioca la sua parte. Ed ecco nascere il bisogno di un’as-sistenza “straordinaria”.

In molti casi basta una semplicetelefonata all’azienda fornitrice; apatto, però che quest’ultima mettaun tecnico ed una linea telefonica adisposizione di chi chiama; il cherappresenta, per l’azienda, un costo. Molte aziende del settore hanno do -tato le proprie macchine di disposi-tivi di autodiagnosi, che sono ingrado di monitorare il funzionamen-

Assistenza e garanzie: un pro-blema di serietàI costruttori italiani aderenti all’As -sofornitori (Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili)come per l’anno passato hannoconfermato la linea sui due comple-menti indispensabili per i prodottiche offrono al mercato: assistenzae garanzia.

Il prodotto industriale si è fattosempre più complesso; ne è buonesempio l’automobile, ormai tal-mente ricca di elettronica ed acces-sori da non poter essere riparatasenza un’adeguata preparazione ericambi originali. Questo ha, in uncerto senso, decretato la fine delcosiddetto meccanico generico afavore di officine ad alta specializ-zazione, con meccanici costante-mente aggiornati e dotati di prepa-razione specifica su un dato mar-chio e tutta la strumentazione ne -cessaria ad un lavoro inappuntabile.Come ogni cliente ben sa, perché losubisce lui stesso, oggi la tendenzaè un gioco al risparmio su qualsiasicosa, gioco al quale, purtroppo,molti si prestano a scapito dellaqualità. Ed il pubblico ha imparatovelocemente che era meglio pagareun’ora di lavoro ad uno specialistaper un lavoro ben fatto che 10 oread un praticone di buona volontà,per un lavoro raffazzonato.Nel settore lavanderie queste duefigure sono comunque coesistenti, ela differenza di costi orari rende an -cora possibile, per taluni clienti, l’il-lusione di un risparmio.Le domande che l’Assofornitori si èposta sono state quindi: come ga -rantire un effettivo risparmio ai pro-pri clienti?Innanzi tutto con la garanzia: un’a-zienda seria deve garantire i propriprodotti per un periodo adeguato;in particolare per la parte elettroni-

GestioneAssistenza in sicurezza

L’industria italiana delsettore sostiene la pro-pria immagine di altatecnologia, offrendo unservizio migliore

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N. 1/2012TARIFFE PER LE PRESTAZIONITECNICHE ALLA CLIENTELA

Rilevazione delle condizionieffettivamente praticate nel-l’anno 2012

Tali importi si riferiscono a trefigure professionali relative al set-tore:

“A” – tecnico – montatore –elettricista

“B” – tecnico specializzato –collaudatore – capo can-tiere

“C” – software – programma-tore – laureato tecnico

to delle macchine, rilevando a di -stanza guasti meccanici ed addirit-tura intervenendo per ripristinare lafunzionalità dell’elettronica. Questoconsente di inviare un tecnico giàedotto del problema e, se necessa-rio, munito dei pezzi di ricambiooccorrenti, risparmiando sia sulle oreimpiegate, sia sul fermo macchina.Un’assistenza siffatta rappresentasicuramente un vantaggio per l’u-tente, ma anche una spesa nonindifferente; al costo orario di untecnico, ai vari livelli di specializza-zione, occorre sommare i costi diviaggio e trasferta, ma soprattutto icosti di aggiornamento, che richie-dono periodicamente appositi corsi,pagati sia al tecnico in formazioneche ai docenti che formano.D’altra parte è questo l’unico siste-ma per offrire un’assistenza dove iproblemi siano già stati affrontati amonte e non soggetti a sperimenta-zioni sul cliente, dove il tecnico non“ci prova”, ma sa quel che deve fa -re e quello che non si può fare.Consci sia dell’immagine di alta tec-nologia che va sostenuta per l’indu-stria italiana, sia del vantaggio com-petitivo che un’assistenza di questogenere offre alla propria clientela, icostruttori italiani si sono pertantoriuniti per confrontarsi e determina-re sia le condizioni di ga ranzia, sia iPREZZI MINIMI, sulla base dei loro

A proposito delle prestazioni, siprecisa quanto segue:

1) il rimborso spese è a caricodiretto del cliente, salvo diffe-renti accordi contrattuali.L’alloggio dovrà essere adegua-to alla località dove ha sede l’a-zienda del cliente. La categoriadell’hotel non dovrà essere infe-riore alle 3 stelle.

2) le spese di andata/ritorno diviaggio e trasporto bagagli sonoa carico del committente; per itrasferimenti in auto sono appli-cate le tariffe ACI

3) gli importi sono al netto di impo-ste e tasse e le spese relative alpersonale ausiliario, gli aiuti, gliattrezzi e i materiali occorrentiper le prestazioni, sono semprea carico del cliente.

Gestione

costi vivi, per una se ria assistenza.Sarà poi responsabilità di ogni sin-gola azienda praticare estensioni digaranzia, costi maggiori o superioriper ogni singolo intervento tecnico,a seconda del rapporto in atto con ipropri clienti; ma le tabelle e lecondizioni che seguono rappresen-tano un corretto punto d’orienta-mento.

TARIFFE PER LE PRESTAZIONI TECNICHE ALLA CLIENTELARilevazione delle condizioni effettivamente praticate nell’anno 2012

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dà diritto alla richiesta di risarci-mento danni di alcun genere.La garanzia consiste nella sostitu-zione delle parti eventualmentedifettose per accertate cause difabbricazione.Laddove intervenga un intermedia-rio commerciale le parti richieste ingaranzia saranno inviate all’inter-mediario secondo le condizioni difornitura del produttore.Dovrà essere data comunicazionedella richiesta di sostituzione dipez zi in garanzia fornendo i datiidentificativi del macchinario od im -pianto a cui appartengono i pezzioggetto della richiesta, eventual-mente con la compilazione del for-mulario sotto riportato a titoloesemplificativo.I pezzi sostituiti verranno comun-que fatturati e l’emissione di nota diaccredito (accoglimento della richie-sta di garanzia) avverrà solo se ipezzi difettosi verranno restituiti in“porto franco” entro 30 gg. dalladata della segnalazione.Le spese di trasporto e mano d’operaper la sostituzione del pezzo (perquesto costo verrà utilizzata la Ta -bella mano d’opera degli “AssociatiAssofornitori) sono a carico del clien-te.La Garanzia non si applica alleapparecchiature che siano statedan neggiate per:• negligenza• errato collegamento• installazione inadatta• mancata osservanza delle istru-

zioni di montaggio• impiego errato del bene• ordinaria manutenzione• eventi catastrofici (che solitamen-

te sono inseriti nella Polizza in -cendi dell’Azienda).

Inoltre la garanzia non verrà ri -conosciuta qualora:• le manutenzioni vengano eseguite

da personale non autorizzato dallaazienda fornitrice

• siano state utilizzate parti di ri -cambio non originali (salvo auto-rizzazione scritta da parte delven ditore).

La garanzia non verrà ricono-sciuta su:• parti soggette ad usura (es. mol-

lettoni, cuscinetti, guarnizioni,ecc.)

• parti elettriche ed elettroniche.

N. 1/2012

CONDIZIONI DI GARANZIA

La garanzia ha la durata di 12 (do -dici) mesi a partire dalla data dellafattura o, in alternativa, previo ac -cordo tra le parti, dal collaudo dellamacchina, se effettuata entro e nonoltre i 90 gg. dalla consegna.A discrezione di ogni singolo pro-duttore, la durata temporale dellagaranzia può essere a seconda deltipo di apparecchiature od impiantofornito:• convertita in numero di cicli, che

può variare a seconda del tipo diapparecchiature fornito;

• 2.000 ore di lavoro dell’impiantoper un massimo di 12 (dodici)mesi

Riparazioni o sostituzioni effettuatedurante i 12 (dodici) mesi successi-vi alla data della fattura di acquistoper le apparecchiature o del collau-do del bene, non prolungano la du -rata del periodo di garanzia.Il riconoscimento della garanzia non

Allegato: Tariffe per le prestazioni Tecniche alla clientela n: 1/2012

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PARLIAMONETRA NOI

Da anni Assosecco è ospite fissa delle trasmissioni RAI che hanno come argomento il nostrosettore, molti ricorderanno le battaglie con Lubrano prima, con Marrazzo poi, quando parevache la nostra categoria rappresentasse il top del cattivo servizio al Consumatore.Sono passati gli anni e, a furia di combattere e di portare incontrovertibili argomenti a nostrofavore, il clima è cambiato: le ultime trasmissioni condotte da Di Pietro ci vedono comeesperti (e lo siamo!) della manutenzione tessile e si svolgono in un clima di pacifica collabo-razione.Questo è accaduto anche in occasione dell’ultima trasmissione sulla nostra attività, doveAssosecco è stata egregiamente rappresentata dal Vicepresidente Gabriella Platè.Ma, come sempre, sperare nella precisione delle informazioni giornalistiche è un pio deside-rio. Sorvolando sul fatto che Gabriella veniva presentata come “Vice Direttore di Assosecco” tuttoera stato, con largo anticipo, preparato per evidenziare le sostanziali differenze tra la lavande-ria professionale ed i self service e far notare la differenza che esiste tra l’affidare il proprioguardaroba ad un professionista, che è responsabile del risultato, e noleggiare lavatrici edessiccatoi dove la responsabilità di tutto ciò che può accadere è del Consumatore.Visto come è stata stravolta la trasmissione penso che pochi Consumatori l’abbiano capito.Abbiamo poi visto la rappresentante delle Casalinghe che ha snocciolato una serie di ricette dilavaggio e di smacchiatura, a Suo parere infallibili. Notevole quella per eliminare l’odore disudore vecchio dai capi da ginnastica, che non funziona assolutamente. Tant’è, sappiamo come vanno queste cose e continuiamo a sperare che la nostra partecipazio-ne serva a mantenere l’informazione entro limiti quasi accettabili.Mi scuso per la qualità delle foto pubblicate: sono prese dal televisore, averle dalla Rai èquasi impossibile.In altre parti di questo numero di Detergo abbiamo pubblicato i moduli, lievemente modificatirispetto ai precedenti, per la richiesta di analisi tecniche e per l’ eventuale intervento dellacopertura assicurativa, questo dovrebbe evitare le frequenti richieste di invio moduli dallasegreteria associativa.Va da sé che converrà fotocopiare quelli ora pubblicati!

Cesare Locati

“Occhio alla spesa”… ed altro

ASSOSECCO

DD33DETERGO FEBBRAIO 2012

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DD38DETERGO FEBBRAIO 2012

ASSOSECCO

Riportiamo di seguito il calendario incontri di formazione organizzato da Assosecco:

per informazioni

Segreteria ASSOSECCO fax. 02.7750424

e-mail: [email protected]

11 marzo a Porcia(Pordenone)

“Lavanderia Azzurra”

1° aprile a Imperia “Imperia Pelli”

22 aprile a Sala Bolognese (Bologna)

“Union spa”

Calendario incontri di formazioneInverno - primavera 2012

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Il business si realizza!Come si fa?Nel corso degli anni Lavasecco 1 Ora srl ha avuto il piacere di es -sere nominato importatore esclusivo per l’Italia della ditta“Sankosha” leader mondiale per la fabbricazione di attrezzatureper lo stiro in particolare con il sistema a pressione e imbustatricisemiautomatiche e automatiche, la classe, l’affidabilità e la qualitàdello stiro di questa casa produttrice è rinomata e privilegiata intutto il mondo e utilizzata dai clienti più esigenti.Sankosha in America (patria della camicia) ha aperto per alcunisuoi clienti laboratori che effettuano solo lavaggio e stiratura cami-cie, da 3600 a 6000 al giorno, e ha posizionato in molti stati delNord Europa molte macchine doppie e quadruple a carosello. Ma anche in Italia oramai lavorano decine di robot stiracamiciecomplete della pressa collo-polsi con l’esclusivo e registrato siste-ma di tensione del collo a “V”.Sankosha come dicevamo, è il primo produttore al mondo di stira-camicie con ausilio di pressatura, da ben oltre venti anni ha forni-to le proprie attrezzature senza pari. L’esperienza, l’ingegneristicarinomata nel mondo e la proverbiale qualità di lavoro giapponesedanno a queste attrezzature una vera marcia in più.Molti si sono impegnati a riprodurre queste attrezzature ma noncon gli stessi risultati.Immaginate che le prime attrezzature stiracamicie da noi commer-cializzate in Italia risalgono all’anno 2000 e saremo soddisfatti dipresentarvi i nostri clienti che potranno garantirvi di non avere maifatto un intervento tecnico alle loro attrezzature Sankosha.Lavasecco 1 Ora srl dal 1999 ha iniziato anche l’importazione delmarchio “Catinet” casa leader per la fabbricazione delle attrezza-ture per la pulizia dei tappeti limitandosi al nord Italia ma ben pre-

sto abbiamo raggiunto l’accordo con la nostra casa costruttrice diBarcellona (Spagna) per diventare l’importatore esclusivo per tuttal’Italia e dalla fiera Detergo del 2010, verificati i buoni risultati otte-nuti, abbiamo ottenuto da Catinet anche la possibilità di vendere innazioni confinanti con l’Italia, come Svizzera, Austria, Slovenia eanche Grecia.Catinet ha dimostrato nel corso degli anni di essere sempre moltoattenta al mercato e ai suoi fabbisogni.

CONTINUARE/MIGLIORARE/CRESCERE È POSSIBILE!!!!!!!

Nel prossimo numero offriremo una panoramica su come sipossa incrementare il proprio business lavando TAPPETI

Informazione commerciale

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Piccola guida del Pulitintore26a puntataA cura di Ing. Vittorio Cianci direttore di LART

Tintura-apparecchiature-comporta-mento fibre-solidità del colore 4a parte

Solidità del colore

Per solidità del colore di un tessuto tinto si intende la resistenza del coloreai diversi fattori di alterazione ai quali il tessuto a maglia o i teli o capisono sottoposti durante l’uso e la manutenzione.

• solidità al lavaggio ad acqua• solidità all’acqua• solidità all’acqua di acquedotto• solidità al perborato• solidità allo sfregamento a umido • solidità allo sfregamento a secco• solidità alla goccia d’acqua

• solidità al lavaggio a secco• solidità allo sfregamento con solvente• solidità alla luce• solidità al sudore acido e basico• solidità al gas fading• solidità all’acqua di mare• solidità all’acqua di piscina

La solidità del colore o resistenza del colore ai vari trattamenti è una gran-dezza misurabile perfettamente come ogni altra grandezza fisica conmetodi di misura unificati. Le normative di riferimento indicano esattamen-te come effettuare le prove, l’apparecchiatura, i reagenti da utilizzare, laprocedura, l’unità di misura e la valutazione dei risultati.I risultati delle prove si esprimono con due valori:• indice di degrado che rappresenta la scoloritura del provino di tessuto

dopo il trattamento al quale è stato sottoposto; • indice di scarica che esprime la scarica di colore dal tessuto sui testimoni

bianchi.I due indici ci dicono il comportamento del tessuto durante la prova semacchierà altri prodotti e se scolorirà.

Norme di riferimento per le prove di solidità

Prova Normativa

Solidità al lavaggio ad acqua ISO 105-C06Solidità all’acqua ISO 105-E01Solidità all’acqua di acquedottoSolidità al perborato M&S C10Solidità allo sfregamento a secco ISO 105-X12Solidità allo sfregamento ad umido ISO 105-X12Solidità alla goccia d’acqua ISO 105-E07

Prova Normativa

Solidità al lavaggio a secco ISO 105-X05Solidità allo sfregamento con solvente ISO 105-D02Solidità alla luce ISO 105-B02Solidità al sudore acido e basico ISO 105-E04Solidità al gas fading ISO 105-G01Solidità all’acqua di mare ISO 105-E02Solidità all’acqua di piscina ISO 105-E03

Numerosi sono i fattori di alterazione �� numerose sono le solidità del coloreprincipali

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Procedimento

Un campione di tessuto da testare, con applicato due tessuti non tinti(testimoni), sono sottoposti all’azione del fattore di alterazione che si desi-dera studiare. Come testimoni sono utilizzati due campioni di tessuto, unodella stessa composizione del materiale esaminato, l’altro costituito da unastriscia di tessuto composta da sei fibre (lana – acrilico – poliestere –nylon – cotone – acetato).Per la solidità alla luce e la solidità alla goccia d’acqua si valuta unicamen-te il degrado del campione e non la scarica sul testimone. Per la soliditàallo sfregamento si valuta solamente la scarica.Per tutte le altre solidità, escluso lo sfregamento, la luce, la goccia d’ac-qua, il campione da esaminare viene posto tra i due testimoni bianchi ecuciti lungo i lati per formare la provetta composta. Per la solidità allaluce il campione montato su un supporto viene ricoperto parzialmente inmodo che una parte venga esposta alla luce artificiale o naturale e l’altrametà sia protetta. La provetta composta viene sottoposta al trattamentoprevisto per ogni tipo di solidità secondo normativa.

Valutazione dell’indice di degrado

La valutazione della degradazione è basata sulla grandezza del contrastovisuale esistente tra il tessuto allo stato iniziale ed il tessuto dopo prova.Questo contrasto è confrontato visivamente con quelli prestabiliti dalle cin-que coppie di strisce di colore neutro costituenti la scala dei grigi; ognicoppia della scala è caratterizzata da un numero che va da 5 (nessun con-trasto) a 1 (massimo contrasto). Come indice del degrado della provettaesaminata si indica il numero della coppia del campione della scala deigrigi che mostri un contrasto visuale equivalente a quello osservato tra ilcampione originale e quello della prova. Se il contrasto si trova tra duenumeri si attribuisce al campione un valore intermedio. L’indice 1 vieneattribuito quando c’è la massima differenza tra la provetta sottoposta allaprova e l’originale.

Valutazione dell’indice di scarica

La scarica di colore sui testimoni avviene per assorbimento di colore dalbagno di prova e per trasferimento diretto del colore alle provette di tes-suto. Non si valuta la colorazione del bagno di prova: la valutazione dellascarica è basata sulla grandezza del contrasto visuale esistente tra il cam-pione bianco e il testimone dopo la prova. Questo contrasto viene confron-tato con quello presentato dalle cinque coppie di strisce costituenti la scaladei bianchi (diversa da quella precedentemente utilizzata per la degrada-zione). Ogni coppia della scala è caratterizzata da un numero che va da 1(forte contrasto rappresentato da una zona bianca e una zona grigioscuro) a 5 (nessun contrasto rappresentato da due strisce grigio scureuguali); si attribuisce un indice distinto per ciascun tessuto testimone didiversa natura (ricordo che nella striscia multifibre vi sono sei tessutidiversi).Per le solidità al lavaggio ad acqua, all’acqua, al lavaggio a secco, al sudo-re, all’acqua di mare, si indica sia l’indice di solidità per la degradazionedella provetta sia lo scarico su ciascun testimone sottoposto alla prova. Perla solidità all’acqua di piscina si giudica solo il degrado.

DD41DETERGO FEBBRAIO 2012

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NORMATIVE UNI-EN-ISO dicono come si devono eseguire le analisi.I risultati delle prove si esprimono con due valori:- indice di degrado: quanto cambia di colore il campione di tessuto dopo

la prova - indice di scarica: scarica di colore dal tessuto di prova sui testimoni

bianchi.Il campione da testare (12 x 4 cm) viene cucito tra i testimoni

Strumenti per dare il giudizio Per tutte le solidità esclusa la luce l’unità di misura è un numero che va:

da 1 pessimo a 5 ottimo

Indice di degrado 1 2 3 4 5

Indice di scarica 1 2 3 4 5

peggiore migliore

Scala dei bianchi

Serve per valutare l’indice di scarica; eseguita la prova si ha un contrastotra il testimone originale e il testimone dopo prova: si ricerca nella scala ilcontrasto corrispondente.

Scala dei grigi

Serve per valutare l’indice di degrado; eseguita la prova si ha un contrastotra l’originale e il campione testato: si ricerca nella scala il contrasto corri-spondente.DD42

DETERGO FEBBRAIO 2012

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Sbiaditure nelle zone maggiormente sottoposte a sfregamento durante l’in-dosso (bordi delle maniche, patte delle tasche, collo ecc...)

Il tessuto è resinato e scrive. Nelle zone sottoposte a sfregamento (quellesbiadite) la resina si accumula e dà luogo al difetto, come risulta dalle fotoseguenti:

zona normale zona sbiadita

DIFETTI

DD43DETERGO FEBBRAIO 2012

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RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DIGENNAIO

“SE NON SAI DOMANDA”DETERGO ha avviato una nuova rubrica “SE NON SAI DOMANDA” dove l’Ing. Cianci e il suo Staff dicollaboratori saranno a vostra disposizione per rispondere a tutte le domande che invierete via e-mailagli indirizzi indicati

SE NON SAI DOMANDA

(Risposte chiare a problemi complessi) • Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità,

alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali e alle problematichedi manutenzione, alla chimica tessile del lavaggio

• Domande riguardanti le controversie• Informazioni generali e altre informazioni • Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

I quesiti vanno inviati [email protected] a e-mail: [email protected]

Le domande più interessanti sarannopubblicate con relativa risposta

DD44DETERGO FEBBRAIO 2012

Dove si trovano i nonilfeneoli e nonilfenoli etossilati eloro tossicità

Tali prodotti sono sostanze che si trovano soprattutto in Cina nella lavora-zione industriale in quanto tensioattivi non ionici aventi ottime prestazionicome detergenti, emulsionanti e disperdenti. Sono anche utilizzati nelleformulazioni di molti ausiliari per la tintura, il lavaggio e il finissaggio. I residui liquidi delle lavorazioni finiscono tramite le acque di scarico neifiumi e nel mare creando grossi problemi per gli organismi acquatici adesempio “la femminilizzazione dei pesci”.A causa della loro ittitossicità sono stati inseriti all’interno del regolamentoeuropeo “REACH” il quale impone la non immissione in commercio disostanze o miscele il cui contenuto di nonilfenolo NP o nonilfenoli etossilatiNPE superi lo 0,1% Sebbene la restrizione dovrebbe corrispondere ad unaproibizione totale dell’utilizzazione di tale sostanza, la soglia non è fissataallo 0% nel diritto consuetudinario poiché ciò ostacolerebbe l’efficacia deicontrolli e dell’attuazione, a causa dell’esposizione ambientale o di unacontaminazione a un livello minimo. Il valore limite di restrizione dell’im-piego di una sostanza in un preparato è fissato allo 0,1%. Tale soglia nonha alcun rapporto con la tossicità della sostanza, ed è di natura puramenteamministrativa. Non essendovi alcun motivo di abbandonare il diritto con-suetudinario, la soglia dello 0,1% valida per il NP deve essere utilizzataanche per il NPE.

In Italia i gli alchilfenoli (NPE) e gli ottilfenoli etossilati (OPE) sono statisostituiti dagli alcoletossilati non nocivi anche se più costosi e meno effica-ci, non nocivi e totalmente biodegradabili.

Eventuali novità per l’etichettatura di composizione

È stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Unione Europea del 18 otto-bre 2011 il regolamento UE 1007/2001 relativo alla denominazione dellefibre tessili e della etichettatura di composizione fibrosa dei prodotti tessiliche si applicherà a decorrere dall’8 maggio 2012.

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Si differenzia dalle precedenti norme solo neiseguenti punti:

• La presenza di parti non tessili di origine ani-male nei prodotti tessili è indicata con la frase“contiene parti non tessili di origine animale

• Il presente regolamento non si applica:

� a prodotti tessili dati in lavorazione alavoranti a domicilio o a imprese indi-pendenti che lavorano a partire damateriali forniti loro senza dar luogoa cessioni a titolo oneroso

� a prodotti tessili confezionati sumisura da sarti operanti in qualità dilavoratori autonomi

• Nell’elenco delle 48 fibre la parola kashmirviene sostituita da cashmere

• Le fibre non ancora elencate nell’allegato pos-sono essere designate con i termini “altrefibre” preceduti o seguiti dalla loro percentualein peso

• La denominazione altre fibre si usa per indica-re l’insieme delle fibre che collettivamente rag-giungono il 15%, ciascuna delle quali non rag-giunga il 5% in peso della composizione delprodotto. Nel caso si voglia specificare il pesodi una delle fibre presenti in misura inferiore al5% si deve indicare anche la composizionedelle altre fibre.

In un numero successivo daremo una visio-ne completa della legge.

DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DIGENNAIO

• Perché alcune fibre si caricano di elettri-cità statica e come si può ovviare al difet-to?

• Che cosa sono gli enzimi e loro utilizzonel lavaggio?

Page 46: Detergo Febbraio 2012 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

LART LABORATORIO ANALISI E RICERCA TESSILE41012 Carpi (MO) - Via Vasco Da Gama, 2 - Tel. 059/645279 - Fax 059/621856

e-mail: [email protected] http://www.lartessile.it - Skype lartsrlDD46DETERGO FEBBRAIO 2012

MUSEO DELLE ETICHETTE

TUTTI I SIMBOLI SONO BARRATI COMPRESO IL LAVAGGIO A SECCO ED È SCRITTO IN INGLESE “LAVARE SOLO A SECCO”

Appello alle associazioni di categoria (CNA - CONFARTIGIANATO -ASSOSECCO) e alle associazioni dei consumatori che si diano dafare per combattere ed evitare la proliferazione di etichette dimanutenzione e composizione fuori norma. Segnaleremo di volta in volta le più strane e attendiamo di ricevereanche le vostre segnalazioni per la loro pubblicazione.

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Internet e socialnetwork entranodi prepotenza nel mondo dellelavanderie. Ma siamo pronti?

di Letizia BaccichetPresidente nazionale ANILConfartigianato

DD47DETERGO FEBBRAIO 2012

Da diversi mesi una nota azienda di tele-comunicazioni ha avviato una massicciacampagna pubblicitaria ad episodi am -bientati nella tintoria ‘Na lavada e nasciugada’. Una serie di spot che hanno colpito nonsolo per la verve comica dei protagonisti,ma anche per la scelta della location.Una azienda di lavanderia a secco cheviene presa a simbolo della necessità econvenienza di una impresa ad avere uncollegamento internet efficiente ed ungestione computerizzata del servizio.Un segnale importante. Anzi, una indica-zione di indirizzo per tutti noi che ci con-ferma come sia giunta l’ora di interessar-ci seriamente delle nuove tecnologie,internet e soprattutto i Social Network(come utenti e categoria) e Social MediaMarketing come imprenditori.Facebook, Twitter, Badoo, FriendFeed,LinkedIn, sono tra i più noti strumenti dicondivisione oggi sulla piazza e ci offra-no la straordinaria possibilità di parlare(nel bene e nel male) del nostro mestiere,delle iniziative sindacali ma anche dellenostre scelte aziendali. E questo è vitaleper il nostro futuro, perché permette diaumentare la conoscenza, la trasparenzae la lealtà nei confronti dei colleghi, maanche dei nostri clienti.Non possiamo sottovalutare infatti che

anche nel nostro Paese oramai semprepiù imprenditori catalogano i media so -ciali come “un nuovo ed efficace metodoper parlare ai clienti e coinvolgerli nellescelte di marketing”.Quindi spazio a Facebook, Twitter e alnuovo nato Google+: solo con l’utilizzocontinuo e appassionato di questi stru-menti le nostre imprese saranno capaci diattrarre più clienti - soprattutto i più gio-vani - e quindi più fatturato. Sono ferma-mente convinta che anche il mercato del -la manutenzione dei capi, quanto prima,pianterà le tende (e le bancarelle) anchesui Social Network.È bene quindi affilare le armi e conosce-re il più possibile questi strumenti ancheper evitare di incorrere in errori od abusi.È il caso recente di un gruppo di colleghisu facebook che è stato utilizzato daqualche “esterno” per denigrare l’operadell’ANIL Confartigianato ed interferirenei rapporti tra dirigenti. Un tentativomiseramente fallito per l’inconsistenzadelle accuse e le opportunità di controlloche sottostanno a questi programmi, mache fa intuire che le innovazioni vannogovernate e non subite e, soprattutto,sfrattate nelle loro potenzialità usandolecorrettamente. Attenti amici di Facebooka non parlare per altri, perché la poliziapostale vigila, e come se vigila!

Page 48: Detergo Febbraio 2012 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

Le nuove norme per gliadempimenti INPS

Valutazione del rischio stress lavoro correlato: le semplificazioniper le micro e piccole imprese

Dal 1 aprile 2012 i servizi INPS sarannodisponibili solo in via telematica.Tra un mese o poco più tutte le domande diservizio che i semplici cittadini o gli impren-

A cura dell’Ufficio Ambiente e Sicurezza sul Lavoro di Confartigianato Imprese

Come è noto, l’obbligo di effettuare la valutazione del rischioda stress lavoro correlato ha preso avvio il 31 dicembre 2010,per effetto dell’art. 8, comma 12, del D.L. 31 maggio 2010, n.78, convertito in Legge 30 luglio 2010, n. 122.Ma cos’è lo stress lavoro correlato? Si tratta, secondo una defi-nizione europea, di una “condizione che può essere accompa-gnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica osociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non sisentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettativeriposte in loro”; si ha cioè stress da lavoro quando il lavoratorenon si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorativedel datore di lavoro. Tuttavia, si badi bene, non tutte le manife-stazioni di stress sul lavoro possono essere considerate comestress lavoro-correlato, avendo appunto spesso un’origine“extra lavorativa”.Le indicazioni operative per rendere conto di tale obbligo, san-cito anche dal Testo Unico per la Salute e la Sicurezza sulLavoro, sono state elaborate da un apposito Comitato tecnicotripartito, composto da rappresentanti dei Sindacati dei lavora-tori, delle Associazioni datoriali e delle Istituzioni – in senoalla Commissione consultiva permanente per la sicurezza sullavoro presso il Ministero del Lavoro. In analogia con altrisistemi di valutazione del rischio (agenti fisici, chimici, rumo-re, vibrazioni eccetera) le indicazioni operative stabiliscono diprocedere nella valutazione di rischio stress da lavoro in una“procedura a step” o per passi successivi.Il primo, obbligatorio per tutte le imprese, consiste nell’esamedi elementi oggettivi recuperabili da dati in possesso del datoredi lavoro (assenteismo, infortuni, turnover, sanzioni, carichi dilavoro, lamentele formalizzate eccetera). Se da questo esame (che non obbliga, quindi, a procedere alunghe e complesse indagini psicologiche coinvolgenti i singo-li lavoratori) non si evidenziano agenti o fenomeni da stress da

Notizie Sindacali

ditori dovranno o vorranno presentareall’INPS dovranno essere inoltrate unicamen-te utilizzando il sistema telematico, diretta-mente o tramite gli intermediari dell’Istituto.

lavoro, la procedura si conclude con la registrazione di taleevidenza nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).Questa situazione si realizzerà – presumibilmente – nella gran-de maggioranza delle piccole e piccolissime imprese.Se invece i dati oggettivi mostrano la sussistenza di fenomeniin astratto riconducibili a stress lavoro correlato, il datore dilavoro è tenuto a procedere dapprima a prendere misure corret-tive per ovviare a ciò: formazione, interventi organizzativi, tec-nici, procedurali. Se tali misure si rivelano inefficaci si passa allo step 2: la valu-tazione approfondita attraverso dati soggettivi, coinvolgendopersonalmente (singolarmente e/o collettivamente, anche tra-mite campioni rappresentativi) i lavoratori in forza in azienda.Si ricorda che per le micro imprese (sino a 5 dipendenti) taleeventuale secondo step può alternativamente essere realizzato,su decisione del datore di lavoro, attraverso il coinvolgimentodiretto dei lavoratori nell’ambito di apposite riunioni. Al termine del secondo passo, individuati gli elementi checonnotano il rischio stress, il datore di lavoro deve individuarele misure necessarie a che il rischio in questione venga elimi-nato o ridotto al minimo possibile, formalizzandole nelDocumento di Valutazione dei Rischi aziendali (il cosiddettoDVR).Si ricorda che la mancata valutazione del rischio stress (al paridi tutti gli altri rischi inerenti all’attività svolta) e la conse-guente inadeguatezza del DVR fa esporre il datore di lavoro apesanti sanzioni pecuniarie e persino penali.Le imprese aderenti al Sistema associativo Confartigianatopossono beneficiare, ad ogni modo, dell’assistenza degli esper-ti in materia prevenzionistica che, presso le sedi territoriali emandamentali, erogano anche il servizio di valutazione delrischio stress, guidandole negli adempimenti previsti dal TestoUnico per la Salute e la Sicurezza sul lavoro, anche nelle ipo-tesi di applicazione delle procedure semplificate per le microimprese di cui sopra s’è detto.

Page 49: Detergo Febbraio 2012 - News - Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a Secco

Confartigianato Imprese Piemonte con AnnaOliva, Presidente del settore pulitintolavande-rie nell’ambito di FederModa ConfartigianatoPiemonte, insieme alle altre OOAA piemon-tesi, ha portato avanti, dalla metà del 2011presso Regione Piemonte, Settore Forma -zione Professionale, la discussione volta adefinire lo standard formativo relativo alresponsabile tecnico delle pulitintolavanderie,alla luce dell’avvenuta approvazione dellostandard nazionale. Com’è noto la figura del responsabile tecni-co, per chi vuole aprire una attività di

Il Gruppo Regionale PulitintolavanderieConfartigianato Piemonte ha partecipato aduna giornata formativa organizzata dallaConfartigianato Lombardia con la cooparteci-pazione della Italsec, presso la sede dellasocietà Renzacci, a Città di Castello.

La giornata formativa era dedicata alla pre-sentazione di una macchina da lavaggio asecco di ultima generazione.

“Sicuramente un’ottima esperienza - ha com-mentato Anna Oliva, Presidente della Cate -goria delle Pulisecco di ConfartigianatoPiemonte - per poter conoscere queste nuovetecnologie che ci portano sempre più avantinel nostro ambito lavorativo dando la possi-bilità ai nostri clienti di ricevere servizi sem-pre più di alta qualità”.

DD49DETERGO FEBBRAIO 2012

Anche il Piemonte lavoraper la legge regionale

Le pulitintolavanderiepiemontesi in Umbriaper aggiornarsi

Notizie dal Territorio

Pulitintolavanderia, è prevista dalla Legge22.02.2006 n. 84. Il Piemonte è stata peraltro la prima regionea creare uno standard territoriale.Confartigianato Piemonte ha altresì fornitoun attento parere circostanziato alla RegionePiemonte per enucleare i titoli di studio -totalmente o parzialmente - esimenti dallapartecipazione al corso formativo per respon-sabili tecnici. Per la primavera prossima è atteso il provve-dimento regionale che stabilirà tempi e modidi osservanza della nuova disciplina.

Da destra:Ing. Gabrio RenzacciAnna OlivaMarco Niccolini (General Sales Manager)

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merosi all’invito della Confartigianato Impe -ria dimostrando che la categoria è attiva evitale nel ponente ligure come anche in tuttoil territorio nazionale. I partecipanti infatti sono arrivati oltre chedalla Liguria anche dalle Regioni limitrofe, ehanno apprezzato l’iniziativa e l’impegno diConfartigianato auspicando per il futuro l’or-ganizzazione di nuovi eventi dedicati. La Confartigianato Imperia, che si è mostrataattenta alla tutela e alla formazione deglioperatori, continuerà ad impegnarsi per forni-re il supporto necessario alle tintolavanderie. L’evento, come sottolineato dal PresidenteConfartigianato Imperia della Categoria, Ro berto Bellanova, è finalizzato ad una piùampia conoscenza dei sistemi e dei prodottinel settore, ma vuole anche essere un mo -mento di informazione sulle metodologie ditrattamento dei capi e sulle nuove fibre tessi-li.DD50

DETERGO FEBBRAIO 2012

La due giorni organizzata dall’associazioneprovinciale si è conclusa con un interessanteseminario formativo

Si è svolto nei giorni 21 e 22 gennaio scorsiil primo meeting organizzato da Confarti gia -nato Imperia interamente dedicato al settoretintolavanderie. L’incontro era aperto a tutti gli interessati edera completamente gratuito.La prima delle due giornate è stata dedicataalle dimostrazioni dei sistemi lavorativi eoperativi con la possibilità di effettuare provepratiche utilizzando prodotti, macchinari emetodologie all’avanguardia.Nella giornata successiva, nella suggestivacornice della Sala dell’Orologio, in CorsoMatuzia a Sanremo, si è tenuto il seminariocon interventi che hanno affrontato il temadei diritti e doveri del titolare di lavanderiaed i metodi di risoluzione delle controversie.Affrontate anche le tematiche, approfonditeanche queste dai relatori, legate alle nuovefibre tessili e alla comunicazione. Presi in esame anche i risvolti legali legati aun mestiere impegnativo, quello del pulitinto-re, che richiede professionalità, aggiornamen-to continuo ed esperienza.Un incontro, quindi, dedicato ad un mestiereantico che, grazie al progresso tecnologico,ha subito forti cambiamenti pur rimanendolegato all’aspetto più importante di qualsiasimestiere: la professionalità. Proprio la professionalità dell’operatore èstata oggetto con i presenti in platea del di -battito previsto dai lavori seminariali. Gli operatori del settore hanno risposto nu -

Notizie dal Territorio

Grande successo per ilmeeting degli operatoridelle tintolavanderieorganizzato daConfartigianato Imperia

Platea da sinistra:Roberto Bellanova PresidenteConfartigianato Lavanderie Imperia,Angelo Aiello Rsponsabile CategorieConfartigianato Imperia

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Riuniti a Catanzaro gli imprendito-ri calabresi del settore

Grande l’affluenza dei titolari di lavan-deria e dei loro collaboratori all’incon-tro che si è svolto presso la sede diConfartigianato Calabria lo scorso 4dicembre. Nel corso dell’incontro, cui ha presoparte in rappresentanza di ANILConfartigianato Nazionale, Vito CaronePresidente Regionale di Confartigia -nato Puglia Lavanderie, si è discussodel quadro normativo di riferimento,con particolare interesse alla Legge84/2006, e delle corrette modalità dierogazione del servizio alla luce delle

Continua l’azione formativa di ANIL Confartigianato

Notizie dal Territorio

problematiche che presenta la manu-tenzione dei nuovi tessuti oggi in com-mercio.I partecipanti hanno apprezzato l’inizia-tiva, che rappresenta solo l’avvio di unpercorso formativo più ampio de stinatoalle lavanderie, e che si pone l’obietti-vo, ambizioso, di dare vita ad una atti-va categoria delle pulitintolavanderie diConfartigianato Calabria, perché questapossa rappresentare al meglio le istan-ze provenienti dal territorio.A breve Confartigianato Calabria orga-nizzerà un nuovo incontro nel qualediscutere più da vicino le problematichedella categoria nonché individuare iltema del prossimo momento formativo.

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Elenco iscritti all’Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili

MACCHINARIMACHINERY

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

ELECTROLUX PROFESSIONAL S.p.a.Viale Treviso, 1533170 PORDENONE PNFIRBIMATIC S.p.a.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.a.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLILSA S.p.a.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.a.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via C. Pavese, 1/3 20090 OPERA MILAVASTIR S.r.l.Contrada Motta87040 CASTROLIBERO CSMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZMONTANARI S.r.l. ENGINEERING CONSTRUCTIONVia Emilia Ovest, 1123 41100 MODENA MOPAZZI S.r.l.Contrada Vallecupa64010 COLONNELLA TEPIZZARDI S.r.l.Via Nino Bixio, 3/5 20036 MEDA MIRATIONAL S.r.l. AGA BrandVia Catagnina, 1054100 MASSA MSREALSTAR S.r.l.Via Filippo Turati, 5 40010 SALA BOLOGNESE BORENZACCI S.p.a.Via Morandi, 13 06012 CITTÀ DI CASTELLO PGSKEMA S.r.l.Via Clelia, 16 41049 SASSUOLO MO

THERMINDUS S.r.l.Via Gino Capponi, 2650121 FIRENZE FIUNION S.p.a.Via Labriola, 4 d40010 SALA BOLOGNESE BOZETOLINK S.r.l.Piazza Leopoldo, 11 50134 FIRENZE FI

Distributori/Distributors

LAVATEC LT ITALIA S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CRSETEL S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CR

MACCHINARI PER LO STIRO

IRONING EQUIPMENT

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

BARBANTI CARLO S.n.c.Via di Mezzo, 78 San Giacomo Roncole 41037 MIRANDOLA MODUE EFFE S.p.a.Via John Lennon, 10 - Loc. Cadriano 40057 GRANAROLO DELL'EMILIA BOFIMAS S.r.l.Corso Genova, 25227029 Vigevano PVGHIDINI BENVENUTO S.r.l.Via Leone Tolstoj, 24 20098 SAN GIULIANO MILANESE MIPONY S.p.a.Via Giuseppe Di Vittorio, 8 20065 INZAGO MISIL FIM S.r.l. marchio SILCVia Campania, 19 60035 JESI ANTREVIL S.r.l.Via Nicolò Copernico, 1 20060 POZZO D'ADDA MI

Distributori/Distributors

LAVASECCO 1 ORA-CATINET/Sankosha S.r.l.Via Roma, 10810070 CAFASSE TO

DETERGENTI, SOLVENTI, MATERIE AUSILIARIE,

ECC.DETERGENTS, SOLVENTS,

AUXILIARIES, ECC.

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies andsubsidiaries of foreign

manufacturers

ALBERTI ANGELO PRODOTTI CHIMICIVia I° Maggio, 22/24 40064 OZZANO DELL'EMILIA BOBIAR AUSILIARI BIOCHIMICI S.r.l.Via Francia, 7/9 20030 SENAGO MICHT ITALIA S.r.l.Via Luigi Settembrini, 920020 LAINATE MICHRISTEYNS ITALIAVia F.lli di Dio, 220063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIDIM S.R.L. Detergenti Ind. MilanoVia Guglielmo Marconi, 1520051 LIMBIATE MIECOLABVia Paracelso, 6 - Centro Dir. Colleoni20864 AGRATE BRIANZA MBFALVO S.a.s. Via del Progresso, 12 00065 Fiano Romano RMMONTEGA S.r.l.Via Larga, 647843 Misano Adriatico RNRARO S.r.l.Via 1° Maggio, 1475100 MATERA MTTENSIOCHIMICA INDUSTRIALE S.p.a.Via Giuseppe Di Vittorio, 38 25125 BRESCIA BS

Distributori/Distributors

A.P.LAV. di LucidiContrada San Pietro, 12 63010 MASSIGNANO AP

Members to the Textile Care Suppliers’ Association

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DDDETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini

Direttore responsabile: Diego ZambelliComitato di redazione: Roberto Colombo, Laura Lepri, Cesare Locati, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Pino Pisacane, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Felice Mapelli, Gabriella Platè, Giovanni SalvatiSegretario Generale: Ugo SalaSegretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 Tel 02 39314120 • Fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] grafico e impaginazione: STRIKE • Milanoe-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO - IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.

Tiratura: 10.000 copieLa pubblicità non supera il 50% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della RivistaAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa al ROC N. 18402Distribuzione: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC (Filiale di MILANO)

MANUFATTI TESSILITEXTILE PRODUCTS

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

CORITEX S.n.c.Via Cà Volpari, 2524024 GANDINO BGEMMEBIESSE S.p.a.Piazza Industria, 7/8 15033 CASALE MONFERRATO ALGASTALDI & C. S.p.a. Industria TessileVia Roma, 10 22046 MERONE COLAMPERTI CARLO TESSITURA E FIGLIO S.p.a.Via della Tecnica, 8 23875 OSNAGO LCMASA S.p.a. INDUSTRIE TESSILIVia Mestre 37 - LOC. BOLLADELLO21050 CAIRATE VANOBILTEX S.r.l. - GRUPPO TESSILE LGVIA I° MAGGIO, 39/4125038 ROVATO BS

PAROTEX S.r.l.Via Massari Marzoli, 17 21052 BUSTO ARSIZIO VATELERIE GLORIA S.n.c.Viale Carlo Maria Maggi, 25Loc. Peregallo - 20855 LESMO MBTESSIL TORRE S.r.l. Via Giuseppe Verdi, 34 20020 DAIRAGO MI

Distributori/Distributors

CROTEX ITALIA S.r.l.Via U. Mariotti Z.I. Agostino 51100 PISTOIA PT

ACCESSORIACCESSORIES

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

Manufactoring companies and subsidiaries of foreign

manufacturers

A 13 S.r.l.Via Venini, 5720127 MILANOABG SYSTEMS S.r.l.Via Milano, 720084 LACCHIARELLA MIALVI S.r.l.Strada Statale 230, 49 13030 CARESANABLOT VCNUOVA FOLATI S.r.l.Via dell'Archeologia, 2 - Z.I. Prato Corte 00065 FIANO ROMANO RM

Distributori/Distributors

LAUNDRY SUPPLIES S.r.lVia Sangallo, 31 - Zona Sambuco50020 TAVARNELLE VAL DI PESA FISCAL S.r.lViale Rimembranze, 93 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI

LEGGE PRIVACY - TUTELA DEI DATI PERSONALIINFORMATIVA AI LETTORIRendiamo noto agli abbonati e ai lettori di Detergo che i dati utilizzati per la spe-dizione della rivista fanno parte dell’archivio elettronico della Deterservice srl,con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158 Milano.I dati vengono trattati ed utilizzati nel rispetto delle norme stabilite dal D.Lgs.196/2003 sulla tutela dei dati personali a mezzo strumenti cartacei o elettronici.In particolare questi dati (consistenti essenzialmente in nome e indirizzo) vengo-no utilizzati per la spedizione della rivista e di materiale a stampa connesso conl’attività editoriale della Deterservice srl.Ciascun lettore può richiedere in qualsiasi momento, a mezzo posta o fax, disapere quali suoi dati sono in archivio, richiederne la modifica, la rettifica oanche la cancellazione. I dati non sono ceduti e diffusi a terzi né utilizzati perscopi diversi da quelli sopra citati.

FAC-SIMILE DI RICHIESTA DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL CODICE DELLA PRIVACY

Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160� di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;� di modificare i dati come sopra specificati;� di cancellare nell’archivio i suoi dati

FIRMA .............................................................................

www.assofornitori.com

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AMERICAN DRYER CORP. 1a di COPERTINA

CATINET 39EXPO CLEANING SUD 11FALVO S.A.S. 45ILSA S.P.A. 15IMESA S.P.A. 4a di COPERTINA

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INDICE DEGLI INSERZIONISTI/ADVERTISERS’ DIRECTORY

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