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Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a secco The Industrial Laundry and Dry-Cleaning Magazine APRILE 2012 Numero 4 PAG 17 COVER STORY Tecnowash fa il giro del mondo con i suoi essiccatoi “made in Usa” Diego Zambelli lascia la direzione di DETERGO e passa il testimone a Stefano Ferrio 4/2012 Personaggio del mese Daniele Balbi Dall’America via Tecnowash Storia di un successo viaggio nel laboratorio che restituisce pulito ogni tipo di accessorio Scopri gli speciali di questo mese sulla pulizia dei piumoni e sul risparmio energetico Cover story pag 8 Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a secco The Industrial Laundry and Dry-Cleaning Magazine

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R i v i s t a d i L a v a n d e r i a I n d u s t r i a l e e P u l i t u r a a s e c c oT h e I n d u s t r i a l L a u n d r y a n d D r y - C l e a n i n g M a g a z i n e

APRILE 2012 Numero 4

PAG 17

COVER STORY Tecnowash fa ilgiro del mondocon i suoi essiccatoi“made in Usa”Diego Zambellilascia la direzionedi DETERGO epassa il testimonea Stefano Ferrio

4/2012

Personaggio del mese

Daniele Balbi

Dall’America via Tecnowash

Storia di un successoviaggio nel laboratorioche restituisce pulitoogni tipo di accessorio

Scopri gli speciali diquesto mese sulla pulizia dei piumoni e sul risparmio energetico

Coverstory pag 8

R i v i s t a d i L a v a n d e r i a I n d u s t r i a l e e P u l i t u r a a s e c c oT h e I n d u s t r i a l L a u n d r y a n d D r y - C l e a n i n g M a g a z i n e

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INFORMAZIONE COMMERCIALE43 Expo cleaning sud

IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO44 Un laboratorio specializzato negli accessori

INFORMAZIONE COMMERCIALE46 Riduzione dei consumi, Pony dimostra che è

obiettivo raggiungibileASSOSECCO

47 La voce dei Consiglieri Evviva, abbiamo bloccato il settore! – 2a Parte

48 Incontro lavanderia AzzurraINFORMAZIONE COMMERCIALE

50 La tecnologia RFID nell’identificazione del capo: aprire la lavanderia a nuove frontiere!PICCOLA GUIDA DEL PULITINTORE

52 Solidità del colore 6a parte54 Difetti: distacco degli accessori “pietre”55 “Se non Sai Domanda” -

CONFARTIGIANATO 57 Ma a noi piace la Legge della Regione Marche58 Il Fisco cerca la mediazione/Accordo tra imprese,

banche e governo59 Decreto “liberalizzazioni”60 “La qualità del servizio, la soddisfazione del

cliente e l’organizzazione delle attività nelle pulitintolavanderie”/Dall’Assemblea dei Giovani imprenditori di Confartigianato le sfide per scrivere il futuro del Paese

62 Noleggio a breve termine di autovetture64 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI

AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI66 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE6 Un saluto... in pessima compagnia7 La bellezza di Detergo, rivista utile e “viva”

AZIENDE DI SUCCESSO8 Technowash supera la crisi e con gli essicatoi ADC

raccoglie la sfida di un mercato che non ha più confiniTECNOLOGIE

12 Quando e come presmacchiare14 Il piumino composizione-caratteristiche-sistemi di

lavaggioINFORMAZIONE COMMERCIALE

17 CHT ITALIA presenta BEISOFT SH NEWGESTIONE

18 Capitale circolante e lavanderie Sottocapitalizzazione dell’azienda lavanderia Ragioni storiche ASSOSISTEMA

20 Servizi innovativi, il ruolo delle politiche regionali e industrialiINFORMAZIONE COMMERCIALE

22 Dreamydress vi offre le cabine u-Door, per un perfetto inventario della biancheria inviata in lavanderiaINFORMAZIONE COMMERCIALE

24 Quando l’imprenditore ha la vista lungaSPECIALI

26 Lavaggio piumoni34 Lavanderie industriali: risparmio acqua ed energia

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APRILE 2012 Numero 4

SOMMARIO

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Cari lettori, e, dopo 12 anni che vi sorbite questi editoriali, posso anche dirlo,cari amici; è un periodo fatto così. Ha lasciato Berlusconi, è stato dimissiona-to Fede, ha fatto un passo indietro anche Bossi. Così per non essere da meno, questo è l'ultimo editoriale che scrivo per que-sta rivista. (In che compagnia!)Da questo numero c'è un nuovo direttore della rivista DETERGO, un solidoprofessionista con anni di esperienza come giornalista e scrittore.Non è stato facile per me scrivere questo editoriale: antipatico e inutile cometutti gli addii. Quello che mi consola è che probabilmente adesso imparerònuovamente a passare davanti a una lavanderia senza sbirciare dentro pervedere che macchine usano; andrò a dormire negli alberghi senza doman-darmi chi ha lavato le lenzuola; insomma, col tempo spero di guarire dalterribile "morbus fullonis*" che affligge chiunque sia inserito in questo settore.Né credo che sarò riconosciuto da qualcuno: la foto che siete abituati a vedere su questa rivista è di 12 annie 10 chili fa; avevo ancora i capelli sale e pepe riuscivo a stare dentro un doppiopetto che adesso posso por-tare solo come giacca a un petto.In questi 12 anni ho fatto del mio meglio per darvi una rivista utile, ma non noiosa; sfortunatamente nonsono riuscito a evitare tanti insulsi redazionali e tanta soporifera pubblicità di cui purtroppo la rivista èinfarcita.Ho coinvolto tecnici di valore, come Vittorio Cianci, ho aperto la rivista a tutte le Associazioni di settore, hocreato per voi calendari, supplementi, concorsi; ho collaborato alla crescita di Expo Detergo, sono riuscito,dopo soli 10 anni di insistenze, a far aprire un sito per DETERGO; ricordate quante volte non l’ho annun-ciato, invano? Ho proposto la nuova copertina, basata sul "personaggio del mese" che spero non diventi unastucchevole passerella di vanità, ma parli ogni volta di qualche vostro collega che ha davvero compiutoqualcosa di eccezionale, degli esempi ai quali tutta la categoria possa ispirarsi.Per il resto, mi mancherà il contatto con una categoria di persone che ho imparato ad apprezzare: vitali,intelligenti, appassionate del proprio lavoro e, spesso, divertenti. Ma… chissà cosa ci prepara il futuro?

Diego Zambelli

*fullo nell’antichità era l’uomo che pigiava i panni coi piedi nell’urina, per lavarli

DDE D I T O R I A L E

Un saluto... in pessima compagnia

DD6DETERGO APRILE 2012

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Sono onorato e felice di assumere la direzione del mensile DETERGO, ricevendo il testimone da un collega come Diego Zambelli, da ammirare per la professionalità e la creatività messe sempre nel proprio lavoro.Onorato dal fatto di poter mettere a disposizione la mia esperienza di giornalista professionista al servizio di un’associazione di imprenditori così importante, numerosa e variamente articolata. Una comunità dove il grande coesiste con il piccolo, e dove tutti concorro-no, con i loro sacrifici e i loro investimenti, al benessere di un mondo quoti-dianamente bisognoso di biancheria pulita, e perciò di quelle macchine e diquei prodotti che garantiscono il moto perpetuo delle lavanderie.Felice perché la “pulilampo” all’angolo della strada faceva parte, già quan-do ero piccolo, di quel periodico giro di negozi e botteghe che garantivabenessere e indispensabili servizi alla mia famiglia, molto “media”, nonchémolto “italiana”. Quest’ultimo particolare, dovuto al fatto che, a causa di matrimonivari, in casa si parlavano quasi tutti i nostri dialetti, riaffiora negli ultimi tempi con continuità. Un po’ per la dimestichezza che ho iniziato ad avere con “DETERGO”, e il suo gruppo così ricco e prezio-so di collaboratori sparsi per tutta la penisola. Un po’ per i segnali in arrivo da un mondo circostante che,come noto, è anche mediatico, basato sulle immagini e i loro messaggi.Come non negare, ad esempio, un formidabile valore di “attualità” alla lavanderia scelta da Aldo, Giovannie Giacomo come location dei loro ultimi spot pubblicitari? Al di là delle gag e degli slogan, risulta di fondamentale importanza un ambiente dove milioni di telespettatori, in un momento di terribile crisi eco-nomica, riconoscono il valore di un indispensabile punto fermo della loro comunità. Verità che moltiplica in modo esponenziale la sua forza se, accanto al comparto dei negozi “a secco” noti atutti, consideriamo il meno visibile, quanto necessario “motore” garantito alla società dalle lavanderie indu-striali. Ovvero le grandi imprese, a cui migliaia di ospedali, case di riposo, alberghi, ristoranti, strutturepubbliche e private affidano un servizio senza il quale non potrebbero nemmeno esistere. È un composito mondo di cui si è accorto anche Jovanotti, che nel videoclip di “Ora”, condivide le emo-zioni di questa sua bellissima canzone con vari personaggi, presi direttamente dalla vita di tutti i giorni.Ben quattro “frame” del video sono girati in una lavanderia, di gran lunga l’ambiente che alla fine risultapiù caratterizzante dell’intera ballata. Tanto che, a un certo punto, toccata al cuore dalla radiosa leggerezzadella canzone, una stiratrice inizia ad alzare le braccia al cielo e a saltellare felice come Jovanotti. Diventando così “testimonial” di quella stessa Speranza a cui partecipa anche una rivista così viva e utilecome DETERGO.

Stefano Ferrio

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DDE D I T O R I A L E

La bellezza di Detergo, rivista utile e “viva”

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Una grande fiera mondiale come Tex ca -re, in programma dal 5 al 9 maggio aFrancoforte, rappresenta per Tecnowash ei suoi essiccatoi “americani” l’emozionedi un salto dal trampolino.

Dove la pista su cui planare in modo vin-cente è un mercato globale del bianco edel secco soggetto a continue, e a volteradicali, trasformazioni.Una situazione che dipende anche dallacrisi economica in pieno corso, costrin-gendo i molteplici soggetti coinvolti a do -tarsi degli “sci” giusti, possibilmente resi-stenti e adattabili a qualsiasi tipo di fon -do, in modo da spiccare lunghi balzi, eatterrare solidamente in piedi.DD8

DETERGO APRILE 2012

Personaggio del meseDaniele Balbi

“Figlio d’arte” dice di se stesso Daniele Balbi, 38 anni, marketing manager della Tecnowash. Non solo perché il padre Vittorio mise a suo tempo in piedi questa azienda di Cesano Boscone, divenuta leader nell’importazione di essiccatoi e macchine per il lavaggio dei tessuti, ma anche perché a Milano, dalle parti di via Marghera, sua madre Adriana gestiva una piccola lavanderia automatica.“Così sono davvero cresciuto fra cestoni pieni di biancheria e cataloghi di lavatrici industriali” racconta Daniele Balbi, spiegando comenegli anni ’90 questo lungo apprendistato sia sfociato in un tirocinio di sei mesi nella sede americana della Girbau, l’azienda spagnola di cui Tecnowash aveva all’epoca l’esclusiva per l’Italia. Dopodiché è seguito l’inserimento nell’impresa di famiglia assieme al fratelloGuido, con una formazione che è spaziata fra i più diversi ambiti: dal tecnico, al commerciale, alla gestione del magazzino. Nel 2008, come titolare di una propria ditta individuale, Daniele Balbi ha iniziato una fiorente attività commerciale anche nel settoredegli asciugamani elettrici del marchio americano Xlerator.

di Stefano Ferrio

Technowash superaessiccatoi ADC

di un mercato cheLa bella storia di un’impresa famigliare dal

partnership internazionali con aziende

Aziendedi successo

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la crisi e con gliraccoglie la sfida non ha più confinidebutto a una Fiera Campionaria alleinteressate a condividere l’obbiettivo qualità

DD9DETERGO APRILE 2012

Aziendedi successo

L’immagine del trampolino la suggeriscelo stesso Daniele Balbi, marketing mana-ger che, assieme al padre Vittorio, presi-dente della Tecnowash, e al fratello Gui -do, responsabile dell’amministrazione,regge le sorti di questa azienda milanesedi Cesano Boscone, leader nella distribu-zione di essiccatoi rotativi ADC. Ed è un’immagine che risulta perfetta percome dà conto di una dimensione adre-nalinica di rischio oggi inevitabile perchiunque voglia cimentarsi con un merca-to quanto mai dinamico, articolato, sog-getto agli influssi di un’infinità di varianti.Figurarsi se poi, come nel caso di Tecno -wash, dalla conoscenza di questa com-plessità discende una predisposizione acompetere nei più diversi comparti dove iprocessi di pulizia svolgono un ruolo fon-damentale: dalle lavanderie alle navi, da -gli ospedali agli hotel, dai centri sportivialle caserme, dalle scuole materne allecarceri.Decisivo risulta possedere nel dna azien-dale determinate conoscenze, un passatoin cui riconoscere i perché di cambiamen-ti e innovazioni che hanno fatto la storiadel settore. Daniele Balbi cita in tal sensol’esempio delle fiere: “Tecnowash nascesul finire degli anni ’70 quando mio pa -dre decide di mettersi in proprio sullabase delle esperienze maturate facendo ilcommerciale di un colosso scandinavocome Wascator, gruppo Electrolux.All’epoca il ruolo esercitato dalla famosaFiera Campionaria di Milano era quellodi uno sterminato supermarket, dove era -no esposte vere e proprie novità, che nes-suno aveva visto prima in internet o in un

qualche canale televisivo. Qualcosa dimolto lontano da una realtà attuale comeTexcare, dove tutti sanno già tutto di tutti,e vince chi capitalizza meglio una pro-pria visione globale del mercato”.“Tornando ad allora, è durante la Cam -piona ria del 1980 - continua Balbi - cheavviene l’incontro fondamentale con Gir -bau, marchio proveniente da un Paesecome la Spagna, in quel periodo appenaaffacciatasi alla ribalta europea dopo lafine della dittatura franchista.

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DD10DETERGO APRILE 2012

Una partnership durata per trent’anni congrande successo, nostro e di Girbau, finoalla nascita di Girbau Italia, che nel 2010ci ha costretto a cambiare completamenterotta”.Sono mutamenti a cui Tecnowash si dimo-stra per fortuna e, ancor prima, “per me -rito”, pronta. In particolare da quando,nel 1999, ancora una volta con una fre-netica corsa, ma stavolta fatta davvero a180 all’ora, inizia la propria fecondarelazione con American Dryer Corpora -tion, potenza mondiale degli essiccatoi,nota anche come ADC. “Una volta appre-so che l’azienda americana è rimasta pri -va di un agente italiano - ricorda DanieleBalbi - ci precipitiamo in macchina all’ae-roporto di Venezia, dove i manager diADC stanno imbarcandosi per rientrarenegli Stati Uniti. Riusciamo a incontrarliprima del de collo, il tempo necessarioper porre le basi di un’intesa che duratuttora, consentendoci non solo di agirenella stretta attualità, ma anche di pro-grammare quel ‘futuro’ divenuto oggiquasi un optional in un’economia dram-maticamente priva di orizzonti, di fattoridi sviluppo”.Ed è proprio sul domani che si gioca inmodo decisivo e qualificante la partita diTecno wash. Ciò è favorito non solo dallaqualità indiscussa del marchio ADC, maanche dalla gamma universale dei pro-dotti distribuiti da Tecnowash, essiccatoi

la cui portata spazia dai dodici chili del -la piccola lavanderia ai due quintali epassa della grande struttura industriale.Una copertura totale dalla quale derivaquella capacità di penetrazione nei mer-cati su cui Tecnowash punta le propriestrategie espansive. “Fondamentale - spie-ga Balbi - è attivare un volume di affaricosì ingente, da farci ottenere i prezzipiù vantaggiosi da parte delle case ma -dri, in modo da attutire in modo significa-tivo, per noi e per i produttori, i contrac-colpi negativi dei pagamenti tardivi checaratterizzano un periodo recessivo comequesto”.“Si comprende dunque che la nostra par-tecipazione a eventi importanti, e apertial mon do intero, come Texcare - precisa ilmarketing manager dell’azienda milanese- è finalizzata a creare partnership consoggetti interessati a esportare in Paesiemergenti, come ad esempio quelli dell’e-st europeo, prodotti di cui siamo conces-sionari, a cominciare dalla linea AD. In questo modo contiamo di arrivare en -tro il 2013 agli stessi livelli di vendita ot -tenuti quando lavoravamo con Girbau:per il solo mercato italiano 150 macchi-ne, il doppio per quello europeo”. È una prospettiva di sviluppo fondata inbuona parte sulla specificità della produ-zione ADC, a sua volta tarata in mododecisivo su future, e virtuose, trasforma-zioni del mercato. La “virtù” a cui si fa

Aziendedi successo

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riferimento non è slogan, ma priorità per-seguita dall’azienda americana sul ver-sante dell’ambiente. Ne dà testimonianza l’attuale linea diprodotti ADC Solaris, realizzati fino auna portata di 35 chili, e la cui eco-com-patibilità significa in termini concreti unrisparmio di consumi del 30% rispetto al -la produzione tradizionale della casaamericana. Ma Solaris va vista anchecome tappa intermedia in direzione diquella linea EcoDry destinata a sostituirlaintegralmente entro pochi mesi, basando-si su filtri ancora più capienti e su mate-riali ancora più resistenti degli attuali, inmodo da abbinare i vantaggi ecologicidi Solaris alle alte prestazioni della lineaAD classica. Ciò comporta anche stan-dard di eccellenza applicati a EcoDry,come i pulsanti di emergenza e l’inox

adottato sia per i frontali che per i cesti,in modo da ottenere una produzione lea-der nel comparto specifico del “wet clea-ning”, dove le procedure di lavaggio so -no finalizzate a una delicatezza indispen-sabile per determinati capi. Guardare al futuro significa inoltre investi-re in prodotti di nicchia che abbinano al tasofisticazione tecnologica e pratici vantag-gi di impiego, come gli essiccatoi ADC,della li nea Cabinet, cabine-armadio idea-te per capi che, a causa dei loro materia-li e delle loro finiture, soffrono le tradizio-

nali modalità di asciugatura; è il casodelle tute dei vigili del fuoco, e delle divi-se utilizzate dal personale del ProntoSoccorso. Analoghe considerazioni valgo-no per la linea Hepa, ovvero sistemi di fil-traggio ad alta tecnologia applicati adambienti come le camere sterili degli ospe-dali.L’importante è, secondo Tecnowash, trarretutte le conseguenze possibili da un mer-cato globale che ha abbattuto confini sto-rici, e introdotto nuovi modelli di relazio-ne e sviluppo. Lo si comprende dal bellis-simo sito che i creativi marchigiani diPuntidivista studio hanno realizzato perl’azienda milanese, attivando tutte quellepotenzialità di comunicazione con even-tuali clienti e partner ancora una volta daricondurre alle specificità più virtuose diun presente non solo difficile.

“Fino a pochi anni fa - conclude DanieleBalbi - era impensabile ipotizzare strate-gie di ingresso in mercati come la Scan -dinavia, caratterizzati da produzioni diavanguardia in tutto il comparto degliessiccatoi e delle macchine per lavande-ria. Oggi invece si può pensarlo concre-tamente, magari sulla base di intese conmarchi di lavatrici interessati a espander-si a loro volta nel nord Europa”.Sfidare finnici e svedesi sul loro terreno,notoriamente nevoso. È più che mai unaquestione di “trampolino”.

Aziendedi successo

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TECNOWASH S.R.L.Via Privata Alzaia Trieste 320090 Cesano Boscone (MI)Tel +39 02 4470408 Fax +39 02 4470404e-mail: tecnowash @tecnowash.comwww.tecnowash.com

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denim e kaki sono in genere moltosporchi e richiedono sovente la pre-smacchiaturaQuando il cliente porta un capo esegnala una macchia, chi riceve de -ve marcare il capo e portarlo diret-tamente allo smacchiatore per lapresmacchiatura.

ISPEZIONEQuando si esaminano i capi per unaeventuale presmacchiatura, occorrecontrollare le zone dei capi che so -no più facilmente soggette a mac-chiarsi. Ad esempio nelle giaccheoccorre controllare i risvolti, il collo,i polsi ed i sottoascella. Sul retro delle giacche si formanoraramente delle macchie.Sui capi da donna verificare sempreil collo i sottoascella ed il frontale.

PRESMACCHIATURA AD UMIDOMacchie tanniche: esse includonomacchie di origine vegetale qualicaffè, the, medicinali, bevande,frutta, cola, tabacco, erba, profu-mo, liquori ecc.Le macchie tanniche dovrebberosempre venire presmacchiate inquanto la temperatura della fase diasciugatura del lavaggio tende adossidare e fissare queste macchie.I modi per rimuovere una macchiatannica rimangono gli stessi usatiper le formulazioni tanniche. Dopo la presmacchiatura è moltoimportante che tutti i prodotti chi-mici usati vengano lavati dai tessutiin quanto il successivo lavaggio consolventi non li rimuoverebbe.Per togliere gli aloni occorre usaredegli agenti livellatori anziché tam-ponare Macchie proteiche. Esse sono tipi-camente macchie corporee quali su -dore, sangue, urina, latte, uova,gelato, vomito,cacao, latte, mar-mellate, carne.Usare il normale metodo proteicoapplicando anche un agente livella-

Come è noto la presmacchiatura èl’operazione di trattamento dellemacchie prima del lavaggio del ca -po in acqua o solventeQuali e quanti capi è bene presmac-chiare è una questione piuttostocontroversa secondo la persona concui parlate. Alcuni pulitori sostengo-no che la presmacchiatura deve es -sere eseguita su determinati capiben selezionatiLa risposta ovvia è che essa dipen-de dal tipo di abiti, dalle macchie edallo sporco, tenendo comunquepresente che eseguire la presmac-chiatura fa risparmiare tempo inogni caso.Gli indumenti scuri non necessitanoin genere di presmacchiatura, do -vrebbero venire lavati subito. Le eventuali macchie rimaste pos-sono poi venire allontanate con lapistola a vapore. Alcune macchiesui capi scuri risultano più evidentidopo il lavaggio.Vi sono capi che richiedono eviden-temente la presmacchiatura, ed èimportante presmacchiarli non soloper risparmiare tempo ma per evi-tare che la temperatura dell’asciu-gatura dopo il lavaggio possa ossi-dare e fissare le macchie.I capi di seta, quelli delicati e fragilie gli abiti da sposa devono venirepresmacchiati in quanto si cerca neilimiti del possibile di evitare il la -vaggio ed anche un eventuale rila-vaggio.Gli impermeabili, i capi di cotone,

Quando e come presmacchiareTecnologie

La smacchiatura dei capi prima del loro lavaggio è un’opera-zione talvolta incerta in quanto può anche creare inconve-nienti. Se il cliente al momento della consegna al banco infor-ma sulla natura esatta di alcune macchie, il trattare questeultime prima di lavare il capo ad acqua o con solventi puòvenire deciso con una certa tranquillità. Se invece è il pulitoreche deve decidere di presmacchiare o meno occorre una certaprudenza nell’affrontare questa operazione.

Elaborato da E. Hachen

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tore per risparmiare tempo. Dopo aver rimosso le macchie pro-teiche usando un alcali, l’area devevenire accuratamente lavata usandoanche un acido.Macchie solubili in solvente. Tutte queste macchie quali vernici,rossetti, grasso, inchiostro, lucidoper unghie devono venire presmac-chiate. Uno smacchiatore per verni-ci di tipo oleoso e l’acetato di amilesono molto efficaci nella presmac-chiatura di queste macchie.Per togliere poi questi prodotti pre-smacchiatori non lavare con la pi -stola ad acqua e non usare nemme-no un lavaggio ad acqua anche per-ché si violerebbero le norme antin-quinamento. Cercare di lavare a secco questi ca -pi immediatamente dopo la pre-smacchiatura per evitare che l’umi-dità dell’aria possa attivare e reagi-re con lo smacchiatore per verniciprovocando perdite di colore.Sporco generico. Evitare di usareuno smacchiatore per vernici inquanto un uso eccessivo può creareproblemi di odore nel solvente.Per togliere le macchie di sporcoqualsiasi smacchiatore a spruzzopuò essere efficace e può ancheagire come livellatore.Sporco molto pesante. Usare unosmacchiatore a spruzzo miscelatocon un solvente volatile. Esso puòperò tendere a scolorire alcuni tes-suti di seta, rayon ed acetatoOggi si trovano in commercio spe-ciali prodotti per la presmacchiaturadella seta, i quali possono anchevenire impiegati quali agenti livella-tori.

DETERGENTI PER LAVAGGIO A SECCOAlcuni additivi detergenti per il la -vaggio a secco possono venireimpiegati anche come presmacchia-tori come pure quali agenti livella-tori. Essi non possono però veniremescolati con Percloro in quanto siviolerebbero le norme antinquina-mento.Non usare prodotti presmacchiatoriche non siano poi compatibili colvostro sistema di lavaggio con sol-venti.Ad esempio alcuni detergenti daaggiungere al bagno sono per natu-ra cationici e non possono venire

mescolati con detergenti anioniciper lavaggio a carico.

LAVAGGIO CON ACQUA DIINDUMENTI LAVABILI A SECCO(Wetcleaning)Anche gli indumenti che sono clas-sificati per il Wetcleaning possonorichiedere una presmacchiatura.Essa è naturalmente rivolta verso lemacchie solubili in solvente inquanto quelle solubili con acquaverrebbero poi eliminate col succes-sivo lavaggio.Non usare mai smacchiatori pervernici o detergenti per lavaggio asecco nella presmacchiatura di capidestinati al lavaggio ad acqua.Macchie solubili in solvente.Usare un detergente per lavaggio adac qua, non-ionico, destinato ad eli-minare il grasso, olio, rossetto, ecc.Macchie proteiche e tanniche.Usare il normale processo per que-ste macchie, ma non sono necessa-ri agenti livellatoriSporco pesante. Usare un deter-gente per wetcleaning miscelatocon acqua. La più efficace miscelaper questo sporco è un detergenteper lavaggio ad acqua più un lubri-ficante miscelati con acqua.Per rendere ancora più efficacequesta miscela può venire mescola-ta con un alcali quale può esserel’ammoniaca.I detergenti per wetcleaning posso-no essere ionici oppure anionici. La loro miscela può però esseretroppo aggressiva per la seta e pertessuti con colori brillanti e vividiQuando usate detergenti per wet-cleaning quali agenti per presmac-chiatura fate attenzione che essisiano compatibili con il sistema cheusate. Ad esempio un detergenteanionico per wetcleaning non puòvenire miscelato con un detergentecationico quale quelli usati general-mente per il wetcleaning della seta.Essi reagirebbero fra di loro cau-sando aloni.

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DD14DETERGO APRILE 2012

isola rispetto all’esterno, e nellostesso tempo lascia traspirare dal-l’interno. È una caratteristica, que-st’ultima, che consente di assorbirel’umidità corporea prodotta durantela notte, mettendo chi dorme nellecondizioni di svegliarsi fresco, ripo-sato e senza sudore.La “piumetta”, invece, è una piumapiccola e soffice, composta da uno

stelo detto calamo, dal quale si di -ramano ordinatamente le “barbe”conferendo al capo resistenza edelasticità. Il miglior mix di composi-zione, potremmo dire, è compostodal 90% di fiocco e dal 10% di piu-metta, a parte casi di materiali an -cora più pregiati.Fiocchi e piumette vengono inseritinelle feritoie create attraverso lecuciture longitudinali del sacco,nonché sparati ad aria compressa inquantità variabile, a seconda delpeso e dei punti di calore che si vo -gliono ottenere.In un secondo momento, verrannoapposte cuciture trasversali perchiudere i quadri, la cui misura, inprodotti di qualità, non dovrebbesuperare i 25 centimetri quadrati inmodo da evitare eccessive concen-trazioni di materia.La qualità del fiocco, oltre, natural-mente che dalla provenienza fisiolo-gica (la razza dell’animale utilizzatoper ottenerlo) è morfologicamente

Il piumino è la tradizionale copertu-ra da letto in uso nei Paesi dell’arcoalpino e del nord Europa.Oggi è apprezzato e utilizzato intutto il mondo, perché anallergico,e gradevole al contatto in virtù del -la sua leggerezza. Si fa inoltre ap -prezzare perché, come vedremo,piumini di qualità garantiscono unriposo al caldo, consentendo nellostesso tempo di risparmiare energia.Una prima, fondamentale differenzada sottolineare, è senza dubbioquella tra piumino e trapunta.Il primo è un sacco di cotone, dettoanche “intima”, trapuntato a quadrie imbottito di fiocco. La seconda, sidistingue per le coperture pregiate,in seta, cachemire misti, cotoni da -mascati spesso in tono con l’arreda-mento circostante, tappezzeria edrappeggi.La funzionalità non cambia, il mate-riale all’interno nemmeno, ma, co -me vedremo, sarà ovviamente di -verso il modo di “trattarli”.

I RIEMPITIVIIl piumino viene riempito di “fioc-co”. Quest’ultimo è un batuffolomolto morbido e leggero, formatoda innumerevoli, soffici barbe.Il fiocco, di provenienza animale, hala capacità di trattenere l’aria al suointerno. I fiocchi di un piumino crea-no così una sorta di “abbraccio” che

Il piumino: composizione,caratteristiche,sistemi di lavaggio

Tecnologie

di Andrea Genevois

Andrea Genevois, nato a Roma il 31 luglio 1965, consegue il diploma dilaurea in Economia e commercio presso l’Università degli studi di Roma LaSapienza. Partecipa ad un “master” in management presso l’universitàLuiss. Dal 1984 collabora come agente con l’Industria Tessile Gastaldi, nel2000 ne diventa il responsabile commerciale per il centro sud e responsa-bile della formazione professionale dei nuovi agenti. Dimissionario allafine del 2008 da marzo 2009 collabora con successo e soddisfazione conla Totex s.r.l. come responsabile commerciale e dello studio di prodotti otti-mali per l’uso in lavanderia.

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definita dalla dimensione del fioccostesso.Un fiocco più grande conferiscemaggiore volume e, pertanto, mag-giore leggerezza. L’unità di misura èdetta “filling power” o potere diriempimento. Il Filling Power indicail rapporto peso-volume del fioccoed è misurato in pollici cubici, detti“cuin”. Più i singoli fiocchi sonograndi, e meno, ovviamente, neoccorreranno per ottenere il volu-me, il peso, e il coefficiente caloricodesiderato.Tutte queste notizie, in un capo diqualità, sono segnalate sulle eti-chette, una riportante il marchio CEe l’altra esplicativa delle caratteri-stiche tecniche Ovvero, seguendol’ordine in cui sono indicate: 1) punti di calore2) misura del capo 3) peso imbottitura4) filling power.Il fiocco più pregiato è sicuramentequello proveniente dall’edredoneselvatico islandese.

L’approvvigionamento viene fatto amano, direttamente nelle tane deglianimali, che cambiano il pelo aseconda delle stagioni; la produzio-ne ammonta a pochissime migliaiadi chili annui, e questo giustifical’altissimo costo di questo capo, chesupera abbondantemente i 10milaeuro. I riempitivi più usati sonocomunque quelli di oca madre bian-ca siberiana, selezionata a mano.Meno pregiato il fiocco di oca madrebianca polacca.Vanno segnalati altri tipi di riempiti-vi naturali, come la seta, decisa-mente di qualità, leggera e caldissi-ma. Bisogna però ricordare le carat-teristiche della seta stessa che ten -

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fili di ordito e le inserzioni di trama,un reticolato più fitto, che rendesuperflua la spalmatura.Difficilmente vengono usati filati ascoppio in finitura, sia per il costodi questi ultimi, sia perché questistessi filati mantengono un certotipo di elasticità non particolarmen-te apprezzabile.

SISTEMI DI LAVAGGIOPer quanto riguarda la piuma, vienepreferito un lavaggio ad acqua contemperature non superiori a 60gradi, seguito da asciugatura incentrifuga ed essiccazione ad aspi-razione modulare. È un sistemapreferito al cosiddetto lavaggio asecco, con l’uso di tetracloroetilenee aspirazione a 65 gradi.Per il poliestere non si segnalanoparticolari accortezze, mentre per letrapunte dipende dai materiali dicontenimento usati. Pertanto consi-glio vivamente di leggere con atten-zione le etichette apposte.

CONSIDERAZIONI FINALIIl piumino ha avuto negli ultimianni una crescita e uno sviluppoenorme, tanto da poter dire che dif-ficilmente manca nelle case euro-pee.Per motivi di comfort, ma anche dipraticità, è più semplice conservarlorispetto alla lana, ed è praticamenteeterno. Anche nell’uso industriale(vale a dire il noleggio aglialberghi) il piumino sta prendendosempre più piede.Nei trattamenti in batteria e a cicliridotti, con lavaggi in continua estrizzatura in pressa, essiccazione siottiene a 80/85 gradi.

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de a disciogliersi nel bagno alcalino,rendendo impraticabile il lavaggioad acqua. C’è poi il fiocco di piumad’anatra che, rispetto a quello del-l’oca, non perde del tutto, malgradoi trattamenti sterilizzanti praticati inautoclave, il suo odore originale.Grandissimo sviluppo hanno avutoultimamente le fibre sintetiche acausa del loro basso costo, in gene-re poliesteri, cioè materie plasticheottenute dalla sintesi per condensa-zione di un alcool e di un acido. Ilpoliestere è un ottimo isolante, matrattiene il freddo all’esterno quantoil calore all’interno, senza la minimatraspirazione; di conseguenza risul-ta meno confortevole. Il fatto poiche questi materiali non siano sog-getti a stress chimico-fisici di uncerto tipo (tensiometria, temperatu-ra, eccetera) fa sì che siano ottenu-ti da temperature di estrusione re -lativamente basse, utilizzando so -vente materiali di recupero. Ciò giu-stifica un costo molto basso: a voltenei mercati è possibile trovarli a20/25 euro, che è circa il prezzo dellavaggio di fine stagione, tant’è,che spesso vengono lasciati in tin-toria e mai più ritirati, perché allostesso prezzo è possibile comprarneuno nuovo, magari con colori piùsgargianti.

L’INTIMAIl sacco comunemente definito “inti-ma” è sempre di cotone, spessouna tela a 200 fili, quindi una 40/40resinata in finissaggio per evitarefuoriuscite di materiale.Possono essere usati cotoni ancorapiù pregiati impiegando armature araso che consentono, attraverso i

Colgo inoltre l’occasione per ringrazia-re la Daunenstep, azienda che da oltreun secolo, dal 1907 per la precisione,è una delle aziende più apprezzate almondo per l’assemblaggio e la commer-cializzazione della piuma d’oca.

Ringrazio in particolare la dottoressaMaria Martus, responsabile delle vendi-te, e il mio caro amico Ernesto Gozzi,direttore commerciale, che sta portandol’azienda ai massimi storici di crescita.Da lui ho imparato quanto che so inmateria.

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interpretazione dei flussi di cassa,fondendo elementi operativi (rima-nenze, fornitori, etc), con elementipropriamente finanziari (cassa,sconto debiti verso banche, etc.), edando luogo a una più modernadefinizione che utilizza due macro-voci dello Stato Patrimoniale.Ovvero:

ATTIVO CORRENTE1. crediti versoi clienti2. magazzino prodotti finiti, in lavo-

razione e materie prime3. anticipi ai fornitori.

PASSIVO CORRENTE1. debiti vostri fornitori2. debiti vostri dipendenti per salari

da corrispondere, escluso TFR3. debiti tributari di natura ricorren-

te, IVA, INPS etc.

Nell’analisi dei flussi di cassa assu-me importanza il change in workingcapital, in quanto determina l’assor-bimento o il rilascio di risorse finan-ziarie.Tramite le analisi di bilancio cer-chiamo di comprendere la gestioneeconomica, finanziaria e patrimo-niale attraverso lo studio del bilan-cio di esercizio, sia da un punto divista statico, cioè di analisi per indi-ci, che da un punto di vista dinami-co, cioè di analisi per flussi. Il controllo del working capital di -venta, in sintesi, un elemento criti-co del governo di crescita dell’a-zienda.E la lavanderia industriale come sipone in questo contesto?Credo sia a tal fine necessario darequalche breve cenno relativo allanascita ed allo sviluppo di questeaziende. Il concetto di lavanderia,nella moderna accezione e termino-logia, cioè di ricondizionamento

Anzitutto mi sembra doveroso fareuna premessa: definire l’accezionedi capitale circolante nelle modernedefinizioni dei sistemi gestionali.Il capitale circolante o di esercizio,che definiamo per comodità “CC”, ècostituito dalle entrate e dalle usci-te monetarie che si sviluppanoimmediatamente con la nascita e lacrescita dell’azienda.Pertanto giungiamo a una primadefinizione:

CREDITI verso CLIENTI+

SCORTE+

CAUZIONI=

CAPITALE CIRCOLANTE, o capitale operativo, o working capital.

Possiamo dunque arguire che il CCsia “l’ammontare delle risorse checompongono e finanziano l’attivitàoperativa di un’azienda”. È un indi-catore utilizzato allo scopo di verifi-care l’equilibrio finanziario dell’im-presa nel breve termine, essendoormai superata la definizione di CCcome “differenza algebrica” traattività e passività correnti. Questanuova definizione include invecevoci non pertinenti per una corretta

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Capitale circolantee lavanderieSottocapitalizzazione dell’azienda lavanderia Ragioni storiche

Gestione

di Andrea Genevois

Andrea Genevois, nato a Roma il 31 luglio 1965, consegue ildiploma di laurea in Economia e commercio presso l’Univer -sità degli studi di Roma La Sapienza. Partecipa ad un“master” in management presso l’università Luiss. Dal 1984collabora co me agente con l’Industria Tessile Gastaldi, nel2000 ne diventa il responsabile commerciale per il centrosud e responsabile della formazione professionale dei nuoviagenti. Dimissionario alla fine del 2008 da marzo 2009 colla-bora con successo e soddisfazione con la Totex s.r.l. comeresponsabile commerciale e dello studio di prodotti ottimaliper l’uso in la vanderia.

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della biancheria piana, nasce nel-l’immediato dopoguerra, nelle sueespressioni più arcaiche, per avereuna crescita esponenziale, di svilup-po, anche nelle tipologie di servizio,fino alla fine del millennio. Negli anni 70 si sviluppa il concettodi noleggio, e anche l’apparato le -gislativo comincia a recepire il si -stema, con le prime indicazioni intema di sicurezza sul lavoro per ar -rivare allo sbocco rappresentatodalla 626.Nel tessile ciò corrisponde a unapiccola rivoluzione industriale con ilpassaggio dei telai a navetta aimoderni sulzer, stoeble, vamatex,dotati di 2400 arpini e capaci di 200battute, finissaggi in continuo, tin-ture indantrene. Soluzioni chehanno portato il “Made in Italy” alpari delle più importanti griffesdella moda e abbigliamento, e iltessile industriale ai vertici mondialiin termini di qualità ed apprezzabi-lità del prodotto stesso in mercatidifficili, quanto appetibili comequello statunitense.La crescita è stata enorme quantorepentina, cosicché le lavanderiesono cresciute prima di numero epoi di dimensioni, saturando la do -manda.Basti pensare che alla fine deglianni 80 la copertura delle strutturedi ricezione a noleggio non arrivavaal 35% del numero totale dellestrutture stesse.Nel 1997 feci, per conto di un’azien-da, un’indagine di mercato, dallaquale risultò che il 68% degli alber-ghi della riviera romagnola, era pro-prietaria della biancheria in uso.Pensate ai margini di crescita delfenomeno noleggio, pur frenato daun alto indice di stagionalità, peraltrosempre maggiormente compressa.In questa situazione, fino ad arriva-re alla fine degli anni 90, i marginidelle tessiture erano altissimi, conconseguente aumento degli utili. Nel momento di grandi investimen-ti, da parte delle lavanderie, inbiancheria, assistiamo a una dilata-zione del credito erogato, da partedelle aziende tessili verso le lavan-derie. I pagamenti slittano a 12ricevute, in qualche caso 18, pernon parlare dei leasings, senzapatto di riacquisto a 36 mesi. Le lavanderie hanno, in sintesi,usufruito di molteplici benefici fi -

nanziari, che però sono stati consi-derati come acquisiti ed a tempoindeterminato. Il tutto non è statosupportato da una pari crescita ditutto l’indotto, anzi, gli aumentidel cotone sodo e le speculazionisulle materie prime affini, (poliam-midi, lino, etc) oltre alla crisi dellebanche mondiali, con conseguentecompressione del credito erogabileche sta portando tanti Paesi a unclima di vera e propria recessione,hanno decisamente aggravato lasituazione.Oggi le aziende italiane devono esse-re competitive con il Far East, conconseguente necessità di abbattere itempi di “ritorno” dei capitali investiti.Sinceramente ritengo difficile imma-ginare come si possa, in strettissimitermini temporali, tornare a formedi pagamento nei sei-otto mesi.Ne deriva una crisi profonda ditutta la “filiera” della lavanderiaindustriale, che comprende, oltreall’industria tessile, i marchi deiprodotti di detergenza, i finissaggi,le confezioni, ma anche i produttoridi macchine, perché oggi, per poteraccedere a un leasing, è necessariosoddisfare una serie di obblighi dif-ficili senza il supporto di garanziepersonali.Quella di lavanderia, in conclusione,è un’imprenditoria giovane, laquale, per una serie di ragioni che agrandi linee abbiamo cercato diestrapolare, oggi si trova a essereeccessivamente sottocapitalizzata.Il rischio, come già detto, è quellodi rimettere in discussione tuttol’indotto, per cui qualcosa devecambiare nel sistema, in caso con-trario cambierà il sistema stesso,con entrata di gruppi esteri, conassociazione di imprese e quant’al-tro il panorama legislativo-ammini-strativo possa offrire come opportu-nità. La non gradevole prospettiva èquella di arrivare a una gestione del“privato” simile al modello del set-tore sanitario, quindi a un oligopolioche subappalterà i lavori.Per cui diventa sempre più auspica-bile, anzi, necessario, un segnaleforte, che determini un’inversione ditendenza. Lascio agli esperti di As -sosistema o a eventuali, quantoimprobabili, apparati alternativi, lostudio delle soluzioni, garantendo,nel mio piccolo, il massimo del sup-porto e contributo.

DD19DETERGO APRILE 2012

Gestione

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dulate per meglio utilizzare le capa-cità di trasformazione dell’innova-zione dei servizi? Come favorire laristrutturazione delle industrie esi-stenti e la creazione di struttureindustriali e di servizi realmentecompetitive a livello internazionale,in grado di creare ricchezza e raf -forzare la posizione competitivadelle imprese europee nella catenadel valore globale?

L’incontro ha fornito una panorami-ca sulle priorità di innovazione, par-tendo dai risultati del Rapporto pro-dotto dall’Expert Panel on ServiceInnovation in the Eu, a cui la Com -missione europea ha assegnato ilcompito di fornire indicazioni sucome promuovere l’innovazione nelsettore dei servizi con impatto sullepolitiche industriali.

“Il rilancio economico impone azionimirate all’aumento della competiti-vità delle imprese di tutti i settoriproduttivi, attraverso l’adozione diun approccio sistemico che coniughiil ricorso alla tecnologia con la valo-

L’attuale crisi economico-finanziariaha messo in discussione la capacitàdegli attuali modelli di sviluppo dirilanciare la competitività delleregioni europee caratterizzate dauna struttura produttiva a bassocontenuto tecnologico.

Occorre pertanto puntare sullacapacità di trasformazione dell’inno-vazione dei servizi per rendere leindustrie competitive a livello inter-nazionale.

Di questa opportunità si è discussoa Roma durante il recente convegno“Come le politiche industriali diinnovazione dei servizi possonocontribuire allo sviluppo sostenibiledelle Regioni: un’opportunità per ibeni culturali e il turismo”, organiz-zato da Confindustria Servizi Inno -vativi e Tecnologici, UnIndustria e laDirezione Generale Imprese e Indu -stria della Commissione Europea.

Queste le questioni al centro deldibattito: come le politiche regionalie industriali possono essere rimo-

ASSOSISTEMA

Si è tenuto il 19 marzo scorso a Roma il convegno “Come lepolitiche industriali di innovazione dei servizi possono contri-buire allo sviluppo sostenibile delle Regioni: un’opportunità peri beni culturali e il turismo”, cui ha partecipato Assosistema.Organizzato da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici,UnIndustria e la Direzione Generale Imprese e Industria dellaCommissione Europea, il convegno ha avuto come relatori:Aurelio Regina, Presidente UnIndustria; Ennio Lucarelli,Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici;Claudio De Vincenti, Sottosegretario allo Sviluppo Economico;Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio; AntonioTajani,Vice-Presidente della Commissione Europea; DavideGiacalone, Presidente dell’Agenzia per la diffusione delleTecnologie per l’Innovazione.

Servizi innovativi, il ruolo delle politiche regionali e industriali

DD20DETERGO APRILE 2012

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rizzazione del potenziale di innova-zione proprio dei Servizi ad elevatocontenuto di conoscenza. Una sfidaambiziosa per settori chiave, quali ilTurismo e la Cultura che, puntandosul ruolo di moltiplicatore del terzia-rio innovativo, possono contribuirein maniera significativa alla crescitae al benessere del nostro territorio”,ha esordito Aurelio Regina, presi-dente UnIndustria.

“Il Governo sa bene che se vuolerimettere in moto la crescita e lacompetitività del Paese deve punta-re sull’innovazione dei servizi, unsettore che vale il 70% circa del PILe che ha ampi margini di migliora-mento - ha affermato il presidentedi Confindustria Servizi Innovativi eTecnologici (s.i.), Ennio Lucarelli -la sfida tutta italiana sarà recupera-re spazi e concorrere come SistemaPaese con una strategia unitaria econdivisa che parta dall’Europa earrivi alle Regioni.

Solo così facendo il settore dei ser-vizi potrà recuperare la sua capa-cità di crescita a due cifre, che dal2007 ad oggi ha subìto una bruscabattuta d’arresto.

Con il PIL italiano oscillante intornoallo zero, il settore ha perso la suacapacità di crescita a due cifre, cheaveva confermato ancora dal 2000al 2007. Dal 2008 al 2010 gli occupati, perla gran parte con consistente occu-pazione qualificata di giovani lau-reati, che sono la vera fonte di ric-chezza del settore knowledge inten-

sive, sono diminuiti dell’1,6%; nel2011 si è verificata un’ulterioreflessione del 1,5% (dati ISTAT, raf-fronto tra terzo trimestre 2011 e il2010). Tuttavia, anche in questoquadro negativo, si nota una cresci-ta di nuovi servizi delle NetworkedEconomies, basati su connettività eInternet del futuro: nuovi businessmodels resi possibili da contenutidigitali, social CRM (Customer Rela -tionship Management), pubblicità emarketing digitale, commercio B2Ce B2B; dai nuovi modelli di serviziconnected life alle persone, alleimprese e alla PA; nuove forme difruizione dei beni culturali e delleattrazioni turistiche che mettono alcentro il cittadino/utente; la cosid-detta “user driven innovation”.

L’intervento del Presidente della Re -gione Lazio, Renata Polverini, si èconcentrato sui progetti realizzatinell’ambito del Distretto Tecnologicoper i beni e le attività Culturali(DTC). Nato da un Accordo di Pro -gramma Quadro (APQ) sottoscrittoda Regione Lazio, MIUR, MiSE eMiBAC, il distretto è gestito da Fi -las, società regionale dedicata alsostegno dei processi di sviluppo einnovazione del tessuto imprendito-riale del territorio. Attraverso l’im-piego di tecnologie innovative, ilDTC punta a rilanciare tutte le filie-re del comparto dei Beni Culturali edell’economia turistica ad esso col-legata.

Sono stati realizzati 6 allestimenti,uno per ogni provincia e uno per ilComune di Roma.Il Vice Presidente della Commis sioneeuropea, responsabile per l’Industriae l’imprenditoria, Anto nio Tajani haconcluso: “Per rispondere all’emer-genza crescita, l’Euro pa deve punta-re con convinzione sull’innovazionee sul know-how industriale, con-centrando le risorse sulla ricerca esui cluster tecnologici.“

Lavorare per rafforzare la leader-ship europea nella “Terza rivoluzio-ne industriale” - ha detto ancoraTajani - e sfruttare le opportunitàchiave quali le tecnologie abilitantifondamentali, l’efficienza delle risor-se, il turismo, le industrie creative elo spazio”. DD21

DETERGO APRILE 2012

ASSOSISTEMA

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sportata in carrelli metallici, questi“rolls” contengono diverse centinaidi pezzi sia quando trasportano losporco che il pulito. Il carrello con i pezzi sporchi è re -cuperato da un trasportatore e con-segnato in lavanderia. Una voltaconcluso il ciclo di lavaggio i pezzivengono impilati e rimessi a boxtecnico (in attesa di nuova destina-zione) oppure trattati dal personaleaddetto alla spedizione se messi dinuovo a disposizione del cliente. In un processo tradizionale di ritiroe consegna della biancheria, nessuncontrollo affidabile e preciso vieneeffettuato quando viene ritirato ilmateriale sporco o al momento del -la riconsegna del prodotto pulitoaumentando così il rischio di conflit-to per mancanze e ritardi di conse-gna tra la lavanderia ed il cliente.

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DETERGO APRILE 2012

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Grazie alla tecnologia RFID UHF èora possibile identificare in manieraefficace e rapida l’insieme degli arti-coli contenuti nel carrello metallico.Per questa applicazione Tagsys hacostruito una cabina di controlloRFID, chiamata u-Door che garanti-sce in qualche secondo l’identifica-zione di tutto il contenuto del Rollsia per l’entrata dello sporco chenell’uscita del pulito dalla lavanderia.

Come funzionaL’operaio della lavanderia spinge ilroll all’interno della cabina. Chiusala porta della stessa, l’operaio daordine di lettura tramite un pulsan-te. Ogni articolo, precedentementeequipaggiato di una etichetta RFIDLinTrack, è così identificato e regi-strato nel sistema di gestione dellalavanderia. Una luce verde si accen-de per indicare la fine del controlloe la porta opposta a quella di entra-ta si apre per permettere all’operaiodi spingere fuori il carrello e di in -trodurne un altro.

La lettura dura dai cinque ai diecisecondi e questo processo permettequindi un inventario preciso ed affi-dabile di tutti i prodotti che entranoed escono dalla lavanderia senzamanipolazioni e senza dover modifi-care le procedure esistenti per iltrattamento e la distribuzione dellabiancheria. È evidente che l’utilizzo della tecno-logia RFID permette di ridurre lemanipolazioni della biancheria con-taminata grazie all’identificazione adistanza tramite la radio frequenzacontribuendo così a limitare la dis-seminazione di batteri.

Le principali caratteristichedelle cabine u-Door sono:• una grande facilità nel conteggio

della biancheria direttamente neirolls

• un tasso elevatissimo di affidabi-lità di lettura degli articoli conte-nuti esclusivamente nel roll

• semplicità di utilizzo• altissima resistenza di utilizzo

anche in ambienti di lavoro difficili• rapidità di trattamento della lettu-

ra degli articoli (qualche secondo)• protezioni di sicurezza interne ed

esterne • dimensioni esterne con porte

aperte e protezioni (larghezza xlunghezza x altezza) 1210 x 2600x 2100 mm

• dimensioni interne (larghezza xlunghezza x altezza) 950 x 1250x 2040 mm.

La cabina u-Door completa l’offertadei prodotti UHF presentati daDreamydress®:• LinTrack, una etichetta RFID in

tessuto che si integra discreta-mente e facilmente nei prodottitessili, si può cucire, termo-incol-lare oppure inserirla in un orlo oin una taschina di tessuto.

• I lettori (scanner) fissi o portabiliper identificare, programmare,smistare e gestire gli articoli muni-ti di etichette RFID

Dreamydress® è un marchio registrato della S.I.R.,

Società Italiana di Radiofrequenza.Visitate il sito Dreamydress DD23

DETERGO APRILE 2012

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Qualità e serietà sono invece i mar-chi distintivi di Fabio Tortonesi, im -prenditore che svolge la propria at -tività a Tortona, in provincia diAlessandria. Andarlo a trovare si -gnifica conoscere la virtuosa realtàdelle Lavanderie Tortonesi, capan-none di mille metri quadrati doverisaltano l’efficienza di un’aziendafamiliare sostenuta da motivati di -pendenti, nonché il valore aggiuntogarantito dall’estrema pulizia degliambienti, e dall’utilizzazione diun’impiantistica d’avanguardia. In una situazione logistica così feli-ce lo sguardo cade naturalmente sumeraviglie tecnologiche come ilnuovo impianto destinato al lavag-gio dei tappeti, dotato di tuttele attrezzature necessarie della“Catinet”, e fornito dall’importato-re esclusivo “Lavasecco 1 Ora Srl”.In realtà Fabio Tortonesi ha sceltotutte le attrezzature fondamentaliper la propria attività rivolgendosi aCatinet. Ciò vale ad esempio perMacleca Total, macchina unica almondo per essere interamente co -struita in acciaio inox, e per garan-tire il ciclo battitappeto/la vaggio,risciacquo e centrifuga a 1500 rpm.Oltre a Macleca Total, è stato instal-lato il forno per l’asciugatura trami-te deumidificazione e il particolaretavolo per la spazzolatura finale(che ravviva e aspira il pelo), némancano l’arrotolamento e il confe-zionamento del tappeto sempredella Catinet. È una realtà già vista in molti altrilaboratori, serviti in tutta Italia daLavasecco 1 Ora di Cafasse (Torino)

Finalmente cominciano a essere nu -merosi gli imprenditori che nel set-tore della lavanderia e della pulituraanalizzano in concreto la situazione.Una presa di coscienza da cui di -scende una specializzazione semprepiù elevata e articolata di servizi,resa possibile da nuove attrezzaturee strumenti di lavoro. Il risultato è una migliore qualitàche, negli esempi più qualificanti,significa tempi più rapidi, minoricosti e migliori guadagni. Come si sostiene da sempre, è diestrema importanza creare nel ter-ritorio una rete di laboratori ben at -trezzati, ai quali la specifica cliente-la delle lavanderie possa consegna-re serenamente i propri capi sapen-do con precisione luoghi, tempi emetodi di lavorazione. Solo così, con la conoscenza direttadi chi compie un servizio così pre-zioso, si evita di consegnare i propribeni a più o meno anonimi interme-diari, che agiscono spesso per con -to di aziende scarsamente affidabili.Succede infatti che, in cambio di unpromesso risparmio, si rinuncia arequisiti come qualità e serietà, conla conseguenza che in troppi casiquel risparmio si rivela un inganno,a causa di un servizio reso in modoapprossimativo, parziale, a voltedannoso.DD24

DETERGO APRILE 2012

Quando l’imprenditoreha la vista lunga

Informazione commerciale

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con il sistema Macleca Total, con laparticolarità che questo di Tortona èil primo in assoluto a essere dotatodi tutte le attrezzature Catinet. Catinet è d’altra parte nota comeazienda leader indiscussa nel setto-re pulizia del tappeto, specializzazio-ne a cui si applica da oltre vent’annicon costante ricerca e senso dell’in-novazione. Una “mission” svoltamantenendo un rapporto quali -tà/prezzo che consente un rapidoaumento di lavoro grazie alla qua-lità fornita, nonché una rapida fasedi ammortamento economico delleattrezzature acquistate. D’altronde gli oltre mille laboratoriinstallati con attrezzature Catinet inEuropa, Paesi dell’Est, Paesi Bassi,Russia, Medio Oriente e Africa nontestimoniano solo l’esperienza di chiha una tradizione di lavaggio deitappeti di oltre cinquant’anni. Ciò rimanda anche a una strutturaingegneristica di eccellenza, e a unostaff all’avanguardia, in grado digarantire alla clientela i frutti di una

costante ricerca tecnologica. Ecco perché Fabio Tortonesi confer-ma che l’azienda “Lavasecco 1 Ora”garantisce assistenza ai massimilivelli, integrata da un fondamentaleservizio di addestramento dimostra-tivo, fornito da personale internoaltamente qualificato, al servizio dichiunque acquista le attrezzatureimportate in esclusiva dall’azienda. Alla fine possiamo solo augurarciche tanti altri imprenditori del set-tore lavanderia seguano un esem-pio illuminato come questo di FabioTortonesi.

LP 690 E V2La soluzione per lo

Stiraggio Professionaledi Colletti e Polsini

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ARTMECC

L’IMBUSTATRICE ARTMECC, DOVE IL PIUMONE èA SUO AGIO

La presente macchina è stata da noi progettata e rea-lizzata con l’intento di ridurre gli ingombri in fase distoccaggio.La macchina mediante pressatura riduce notevolmentele dimensioni del piumone, cosa molto interessante siaper l’operatore che deve immagazzinare il prodotto fini-to prima della consegna, sia per il cliente finale chedeve riporre il piumone nell’armadio.La macchina usa buste preconfezionate da spessore 95micron, con una veloce pressatura del piumone, neriduce le dimensioni senza danneggiarlo.

Il settore ha risposto molto bene a questo nuovo pro-dotto, tanto che la macchina IP01 ha avuto e sta aven-do ottimi risultati di vendita sia nel mercato italiano cheestero.Trattasi di un nuovo prodotto ARTMECC e, come tale, èottimo sia per qualità che per prezzo.

FIMAS

I manichini Fimas 379.10 nati per lo stiro dei piu-mini e dei vestiti di pelle

Marchio leader a livello mondiale nel settore della lavan-deria, sempre alla ricerca di nuove soluzioni di stiroall’avanguardia, Fimas offre una vasta gamma di mac-chinari da stiro di ottima qualità, prodotti interamente

In tempi di crisi vanno notoriamente fortissimo i manuali disopravvivenza, nonché, usando una luce più positiva, tutte quelle guide e quei patrimoni di sapere grazie a cui, in attesa di tempi migliori, viene valorizzato al massimo ciò che intanto si ha, e si può continuare a usare. Come per l’appunto piumoni e coperte, che in primavera ognifamiglia affida alla lavanderia di fiducia come beni preziosissimi,su cui contare anche per la prossima stagione fredda. Nasce da qui la consapevolezza che muove le aziende a fornire il mercato di strumenti e prodotti finalizzati a trattamenti sempre più specifici e affidabili di un comparto così fondamentale dei nostri guardaroba. Ce ne rendiamo compiutamente conto nelle pagine di questo speciale.

S P E C I A L EL a v a g g i o

P i u m o n i

Imbustatrice pneumatica per piumoni mod. IP01

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in Italia e di alta flessibilità quali cabine vaporizzanti(con o senza porte), manichini per ogni tipo di capo,tavoli aspiranti, vaporizzanti e soffianti (con formeintercambiabili) smacchiatrici, presse, toppers, manga-ni e calandre, per poter soddisfare le più svariate neces-sità di stiratura.Modello314.00 manichino multifunzioneManichino automatico multifunzione, per la stiratura digiacche, giubbotti, e capi in spalla in genere. Provvistodi un programmatore elettronico, questa macchina per-mette di programmare e controllare i tempi e le diffe-renti funzioni per ogni singola fase di lavoro. Il manichino è regolabile in altezza, ed è possibile, aseconda dei capi da stirare, escludere il bloccaggio dellepale, sia laterali che frontale o posteriore.Un motore veramente potente – 3 Hp di potenza –garantisce una uniforme ed efficace azione di tensiona-mento e di soffiaggio. Parlando di capispalla, questomanichino, opportunamente accessoriato, è particolar-mente indicato per capi in pelle e per capi in tessutopesante o rigido, come giacconi, piumini, giubbotti injeans e simili.Naturalmente è possibile regolare e ridurre la potenzadel soffiaggio e del tensionamento per la stiratura dicapi normali o particolarmente delicati.La macchina è provvista di una grande batteria di sur-riscaldamento di assoluta importanza, perché permettedi surriscaldare sia il vapore, durante l’erogazione, e sial’aria del soffiaggio, in modo da asciugare perfettamen-te il tessuto per un risultato finale impeccabile.

Il manichino multifunzione SERIE314 è una macchinamolto versatile ed ergonomica, con un’alta produttivitàe con il grande vantaggio di poter essere utilizzata perstirare qualsiasi tipo di capospalla: questo fa si che,essendo una macchina importante nell’economia dellalavanderia, venga utilizzata al 100%,senza tempi morti,con la garanzia di aver effettuato un investimento real-mente produttivo ed ammortizzabile in tempi brevi.

manichino modello 314 versione 00

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Modello 379.10 manichino girevole Il modello FIMAS 379 è il manichino ideale per la finitu-ra di tutti i capispalla da uomo, da donna e da bambi-no, sia lavati a secco che lavati ad acqua.La versione 379.10 è stata progettata ed elaborata inparticolare per stirare ed asciugare capispalla quali piu-mini di ogni tipo e capi in pelle.Le caratteristiche principali di questo modello sono:- motore ventilatore maggiorato- batteria di riscaldamento potenziata- regolazione automatica dell’altezza- bloccaggio e tensionamento del capo- bloccaggio laterale, su richiesta, con estensione della

manica- cicli di stiratura automatici, semiautomatici e manualiQueste funzioni e caratteristiche garantiscono una qua-lità di asciugatura e stiratura molto alta per i diversicapi spalla da trattare: polo, T-shirt, giacche, giubbotti,abiti da donna, impermeabili e soprabiti ed ogni altrotipo di capo lungo (grazie alla sua notevole estensionein altezza, può essere utilizzato anche per l’asciugaturae stiratura di abiti da sposa o di altri indumenti partico-larmente lunghi)Il potente flusso di aria calda, in combinazione con latensionatura ed i vari bloccaggi, fanno si che il capovenga totalmente asciugato. Con il capo saldamentebloccato e leggermente in tensione, prima sotto l’effet-to del soffiaggio di aria calda e successivamente con unsoffiaqggio potente ed uniforme, tutte le grinze e lestropicciature vengono eliminate e si ottiene così unastiratura finale perfetta.Questo modello, come anche per gli altri manichiniFimas, non necessita di personale qualificato per poteressere utilizzato al meglio con ottimi risultati: una voltapiazzato il capo nel modo corretto, il ciclo automaticosvolge tutte le operazioni, controllate elettricamente,dalla ricerca della giusta altezza, sia verso l’alto cheverso il basso, alla sequenza e durata delle varie fasi distiratura.Una rotazione a 180 gradi permette inoltre di controlla-re il capo, sia durante la stiratura che a fine ciclo pereventuali ritocchi possibili, attivando le funzioni manua-li di vaporizzazione e/o soffiaggio.Il gruppo bloccaggio fianchi è dotato di serie di una cop-pia di pinze posizionate nella parte posteriore, regolabi-li in estensione ed eventualmente rimovibili se non

necessarie, che si rivelano molto utili ed efficaci per ilbloccaggio degli spacchi laterali.Questi modelli e tutti quelli prodotti da FIMAS sonodisponibili per test di utilizzo presso la nostra ShowRoom nello Stabilimento di Vigevano (Pavia).

FALVO

L’eccellenza di un’impresa non può mai prescinderedalla Conoscenza.Prendiamo ad esempio un’azienda leader nelle lavatricie nei prodotti per il pulito come Falvo.Quando i processi del pulito riguardano capi notoria-mente singolari e importanti come le trapunte e i piu-moni, occorre il più aggiornato e articolato dei “knowhow” per adottare tutte le soluzioni relative alle piùvarie situazioni ed esigenze.Un patrimonio di esperienze sul campo che ha portatoFalvo a produrre una meraviglia tecnologica comeAquabella, unica lavatrice ad acqua che lava e asciugaindifferentemente biancheria e vestiario, compresecoperte in lana, tendaggi, trapunte e abiti da sposa.

Ciò è possibile in quanto Aquabella risparmia acqua edenergia basando il proprio lavoro esclusivamente su unastrumentazione di serie che include:• Computer programmabile.• Pompe per il dosaggio di detergenti e “finish”• Contalitri per misurare l’esatta quantità di acqua• Sistema automatico a basso consumo energetico. 1,2

kW per scaldare rapidamente l’acqua di lavaggio• Sistema di lavaggio NO DIP, senza immersione• Grande risparmio idrico, con appena 3 litri per kg di

tessuto nella fase di lavaggio• Super Centrifugante. Ma anche nei prodotti di lavaggio Falvo mette in campouna storia aziendale e soluzioni tecnologiche che sibasano sull’indispensabile conoscenza in profondità dipresupposti come i seguenti:• lo sporco delle trapunte cambia con il tipo di manufat-

to tessile.• sulle trapunte confezionate a indumento si riscontra-

no le tipologie dello sporco tipiche degli abiti, conzone particolarmente “colpite” come collo e polsini, emacchie generate prevalentemente da inchiostri,fango, erba, sangue, etc…

• sulle trapunte confezionate a coperta lo sporco consi-

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Lavatrice AcquabellaLava e asciuga a basso consumoenergetico, solo 3,5 kw/h per chilo

manichino modello 379 versione 10

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ste soprattutto in accumulo di polvere, accompagnatoda altre macchie “classiche”, provocate in questoambito da urina, caffè, cibo, penna, etc…

Di conseguenza Falvo ha lanciato apposite soluzioni perle due principali tecniche di lavaggio1) Nel lavaggio a secco le macchine funzionano e non

danneggiano trapunte e piumoni solo se vengonoadottati necessari accorgimenti come la presmac-chiatura. A tale scopo Falvo ha lanciato un prodottodi riconosciuta eccellenza come Spray-Sec, presmac-chiante spray già pronto per il lavaggio a secco, efinalizzato in particolare all’eliminazione del famoso“sporco magro”, rappresentato da sudore, urina,rigature nere nelle maniche. Nel lavaggio a seccosemplice Falvo offre il valore aggiunto di “Soffice &Profumato” (150 gr per trapunta matrimoniale), am -morbidente antistatico e deodorizzante ideale pergarantire un miglior effetto di pulizia, ridurre l’elettri-cità statica e deodorizzare le trapunte. Per il doppiobagno a secco, necessario in presenza di uno sporcopiù consistente e aggressivo, la soluzione Falvo sichiama “Sapolina”, che deterge neutralizzando i cat-tivi odori.

2) Nel lavaggio ad acqua, procedimento che Falvo rac-comanda come ideale per trapunte e piumoni, dipen-de dal programma di lavaggio. Nel programma a 1bagno, della durata di 8 minuti, per trapunte colora-te e imbottite i prodotti Falvo sono Speedy Wash,“ricondizionante antinfeltrente a effetto balsamo”, eIdrobianco, attivatore di pulito che smacchia senzadanneggiare i colori. Nel programma di lavaggio a 3bagni, della durata complessiva di 26 minuti (20 peril lavaggio, 2 per il risciacquo, 4 per il finish), Falvogarantisce la qualità di eccellenza di SaponeSgrassatore, che lava e sgrassa agendo con delica-tezza su colori e fibre, Nitor, che smacchia ed elimi-na il giallo aumentando l’effetto dei detergenti, eSoft Piuma, districante ammorbidente per piumed’oca.

IMESA

Tandem la soluzione Imesa per lavare i piumoni inmeno di un metro quadrato

Finalmente arriva la primavera, le temperature si alza-no e il piumone che ci ha tenuto caldo per tutto l’inver-no può essere riposto nell’armadio. Prima di “andare invacanza” il piumone ha bisogno di essere lavato edasciugato, IMESA offre la soluzione appropriata grazie aTANDEM. In meno di un metro quadro, infatti, è possi-bile lavare ed asciugare i piumoni dei propri clienti affi-dandosi ad attrezzature professionali che permettono di

Soffice piumaAmmorbidente e districante che riduce i tempi di asciugamento

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controllare ogni dettaglio del processo. La lavatrice supercentrifugante di cui è dotato TANDEMsfrutta il nuovo computer IM8, il sistema di controllo piùinnovativo presente oggi sul mercato della lavanderia. I diversi tessuti e i diversi tipi di imbottitura richiedonoprogrammi diversi: IM8 non solo permette di memoriz-zare fino a 200 diversi programmi di lavaggio, graziealla funzione EasyProg consente al pulitintore di com-porli da sé rispondendo a poche semplici domande,nominarli e salvarli per riutilizzarli al momento opportu-no. In questo modo ogni tessuto, ogni imbottitura, ognicombinazione tessuto – imbottitura possono contare suun programma “ad hoc”. Grazie alle pompe peristalticheil detergente più “ad hoc” viene dosato in modo precisoal momento corretto, assicurando risultati di altissimaqualità e riducendo enormemente lo spreco di deter-gente. Trattandosi di materiale imbottito, il piumone èspesso difficile da distribuire correttamente durante la

centrifuga, il che può comportare l’interruzione del pro-gramma a causa dello sbilanciamento del cesto; grazieal sistema di bilanciamento PBS, unico sul mercato, lalavatrice IMESA assicura il completamento del program-ma anche nelle condizioni più critiche! TANDEM è dotato di un essiccatoio coibentato ad altaefficienza. Il microprocessore IM7 permette di modifica-re, nominare, memorizzare 30 diversi programmi diasciugatura che possono differire per tempo di asciuga-tura, temperatura, velocità di rotazione del cesto, per-

manenza dell’aria calda all’interno del cesto.L’essiccatoio IMESA è dotato di tutto il necessario perassicurare un processo di asciugatura accurato e sicuro,evitando danni ai capi. L’inversione di rotazione delcesto permette di evitare il solito effetto palla che seccaeccessivamente la biancheria all’esterno lasciando inve-ce umido l’interno: invertendo il senso di rotazione delcesto a intervalli regolari, infatti, la biancheria vienerimescolata assicurando così un’asciugatura uniformeanche nel caso di capi voluminosi come i piumini. Il con-trollo della velocità di rotazione permette di far “cade-re” la biancheria nella posizione più corretta garanten-do una buona asciugatura del capo e, inoltre, il control-lo della velocità di aspirazione, permette di modulare lapermanenza dell’aria calda all’interno del cesto ottimiz-zando lo sfruttamento del calore. TANDEM permette al pulitintore di offrire alla propriaclientela un servizio accurato, altamente professionale edi qualità sfruttando appieno attrezzature moderne edinnovative. Grazie a TANDEM tutto il processo di lavag-gio ed asciugatura è controllato da sistemi all’avanguar-dia che riducono enormemente il rischio di rovinare icapi. Profumato, pulito ed asciutto il piumone è prontoper essere riconsegnato al cliente!

PONY

Con i macchinari della Pony si stirano coperte epiumoni in tutte le lavanderie

Il trattamento di piumoni e coperte viene spessodemandato, dalle tinto-lavanderie medio/piccole, adaziende specializzate che effettuano processi su largascala a prezzi contenuti.Negli ultimi tempi però, questo servizio viene rivaluta-to, soprattutto con la sempre più ampia diffusione dellavaggio ad acqua, “modernamente” rivisitato con latecnica del Wet Cleaning, con risultati veramente soddi-sfacenti sia dal punto di vista professionale che remu-nerativo.

Si presenta quindi la necessità di integrare anche il re -parto stiro con macchinari adeguati a questo comparto.La Pony offre, nella propria gamma, attrezzature idoneeper lo stiro di coperte e piumoni, ma anche per tutta labiancheria piana, i tendaggi e simili., con costi alla por-tata dei medio/piccoli laboratori.

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I banchi della serie SUPERPLATINE sono disponibilicon piani di due dimensioni: 120 x 70 cm e 160 x 85.Entrambe le versioni possono essere aspiranti oppureaspiranti/soffianti: il soffiaggio garantisce risul-tati brillanti perché l’aria calda in soffiata facilital’asciugatura restituendo ai piumini e alle copertedi lana morbidezza e sofficità. Il piano da stiro èriscaldato elettricamente e un generatore di vaporeincorporato nella carrozzeria alimenta il ferro da stiro.Per collegamento a fonte centrale di vapore la macchi-na viene predisposta con gruppo separatore di conden-sa e ferro vaporizzante.Il banco può anche essere equipaggiato con varieforme: stiramaniche, bacino o piccola forma universale,per ottenere una postazione da stiro versatile e compat-ta, che può essere così impiegata appieno nel repartostiro, anche per i capi di vestiario.

Il banco aspirante Superplatine TE è equipaggiato condue potenti aspiratori a funzionamento indipendente.È possibile la regolazione in altezza, con pedaliera rego-labile. A richiesta viene fornita completa di sacche diraccolta e supporto per ferro da stiro sospeso e scorre-vole con traversa regolabile. Il GFV, gruppo ferro indotazione, preleva il vapore da un piccolo generatoreaffiancato oppure da caldaia centrale.Il piano rettangolare, infine, è disponibile anche nellaserie CLASSIC R, con regolazione manuale in altezza,aspiratore incorporato e riscaldamento elettrico delpiano da stiro. In questo caso non è prevista la possibi-lità del generatore incorporato ma il banco può esserecorredato di ferro da stiro vaporizzante da collegare afonte esterna.PONY offre la soluzione giusta per ogni esigenza, con legaranzie di qualità e affidabilità che il marchio rappre-senta.

RARO

LE NOVIT RARO PER PIUMONI E COPERTE

Lavare piumoni, coperte e trapunte, soprattutto quandosono macchiate è un problema che attanaglia ogni annotutte le famiglie al cambio di stagione. È prassi comuneportare nelle tintolavanderie o laboratori specializzati lecoperte le trapunte e quant’altro per il trattamento dipulizia. La necessità degli operatori professionali è quel-la di garantire un risultato di lavaggio eccellente, intempi brevi, riportando ad una situazione quasi inizialelo stato di morbidezza e pulizia dei manufatti imbottiti.

I passi corretti per un buon lavaggioLa prima cosa da fare è identificare l’imbottitura senaturale (piume) o sintetica. Dopodiché si decide il tipodi lavaggio se a secco o ad acqua. È consigliabile lava-re ad acqua i capi con imbottitura sintetica in quanto lastessa, lavata a secco, potrebbe perdere l’elasticità e lepiume potrebbero subire rotture o sbriciolamenti delloscheletro corneo. Ideale sarebbe utilizzare per tutto ilprocesso una macchina che implementi un sistema wet-cleaning. Oltre al tipo di lavaggio è indispensabile l’usodi detersivi con particolari caratteristiche per garantireal professionista facilità e sicurezza nel lavaggio con unrisultato ottimale. Utilizzare detersivi ad elevato poteredetergente imbibente e disperdente dello sporco, perevitare la rideposizione dello sporco e il trasferimentodei colori non solidi, quindi la formazione di macchie dicolore. In questo modo è possibile effettuare lavaggi dicapi con colori diversi e poco solidi, senza separarli,rendendoli brillanti. Il detersivo inoltre dovrebbe conte-nere speciali componenti che hanno la caratteristica dirigonfiare i materiali di qualsiasi tipo utilizzati per l’im-bottitura (piume d’oca, lana, acrilici, poliestere, misti,ecc.) in modo da restituire ai capi lavati la morbidezzainiziale. Lo sporco presente su piumini e coperte ègeneralmente di tipo proteico o organico, quindi perquesta tipologia di sporco è possibile utilizzare detersi-vi enzimatici che eliminano lo sporco e le macchie senzaeffettuare il prelavaggio con notevole riduzione di costidi tempo ed energia. Inoltre questi detersivi hanno delleproprietà di lubricità delle fibre tessili che riduconosignificativamente il pericolo di infeltrimento e restringi-mento dovuto a eventuali errori di lavaggio ed evitanol’erosione delle fibre di cotone e la degradazione dellefibre di lana e seta. Poiché i capi sono molto delicati, èfondamentale applicare tutti gli accorgimenti necessari,tempi, temperatura, azione meccanica, centrifuga, livel-li di acqua che si considerano nel metodo Wet Cleaning.Se si ha la necessità di smacchiare consigliamo LookSpot, che agisce efficacemente in macchina contromacchie di erba, vino, the, caffè, frutta, rossetto, subi-to dopo il lavaggio nel 1° risciacquo a 40°C, effettuan-do anche un’azione sanificante. È importante risciac-quare abbondantemente ed accuratamente a freddofino a quando l’acqua risulta perfettamente ed accura-tamente limpida evitando la formazione di aloni sul tes-suto. Si consiglia di evitare di centrifugare le imbottitu-re sintetiche, magari appendendo il capo all’ombra e

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all’aria scuotendolo e muovendolo spesso per ridistri-buire l’imbottitura e ridare la forma originale. Nel casodi centrifuga, si consiglia l’asciugatura nell’essiccatoio a50°C - 60°C. Evitare la stiratura per non modificare ilvolume dell’imbottitura; se indispensabile stirare conferro tiepido a vapore.

La conservazioneRiporre i capi in sacchi di plastica specifici per gli indu-menti imbottiti (microforati o per il sottovuoto). Il capopulito può essere conservato o in un’apposita custodiamicroforata per ripararlo dalla polvere permettendoperò il naturale passaggio dell’aria o in alternativa conil confezionamento sottovuoto che riduce gli spazi desti-nati alla conservazione dei capi, li protegge dall’attaccodi insetti e muffe, mantenendo inalterato il livello diigiene.

Le novità Raro per coperte e piumoniL’offerta di RARO, da sempre attenta ai bisogni delle tin-tolavanderie e alle esigenze degli utenti finali, è riassun-ta nei seguenti prodotti: PIUMATIC, DAMOX LIQUI-DO, LOOK ECCELLENTE, LOOK SPOT. PIUMATIC è un detersivo in polvere specifico per illavaggio di indumenti e manufatti imbottiti (piumoni,trapunte, cuscini, giubbini a vento, giacche e tute tra-puntate). Viene utilizzato sia nel lavaggio in macchinache a mano con dosaggi minimi di prodotto. DAMOX LIQUIDO è un prodotto specifico enzimaticoche facilita la rimozione dello sporco di tipo proteico,organico e pigmentato, fortemente imbibente, penetrarapidamente nelle fibre sciogliendo lo sporco più ostina-to anche a basse temperature. La sua azione immedia-ta e profonda sullo sporco lo rende un prodotto eccezio-nale in particolare sui capi colorati e sintetici. DAMOXLIQUIDO dona al manufatto trattato una particolaremorbidezza senza la minima aggiunta di ammorbidentenel risciacquo finale.LOOK ECCELLENTE è la soluzione per gli operatoriprofessionali che vogliono utilizzare un solo detergentespecifico per il wet cleaning. È un prodotto che di solitoè impiegato per la pulitura di indumenti delicati che nor-malmente vengono lavati a secco. Look Eccellentegarantisce anche ottimi risultati di igiene e pulizia suimanufatti imbottiti. LOOK SPOT è un additivo sbiancante, smacchiante,

con azione sanificante per il trattamento di coperte, piu-moni, indumenti bianchi e colorati, anche particolar-mente delicati e biancheria. Ridona ai manufatti imbot-titi il bianco e i colori originari senza causare usura.

I nostri clienti riscontrano una grande efficacia deinostri prodotti e un’alta qualità del risultato con notevo-li benefici in termini di immagine per le loro attività non-ché praticità, economicità e versatilità.

RENZACCI

Renzacci, tre linee di macchinari per la perfettapulizia di piumoni e coperte

Nell’arco degli ultimi anni la Renzacci Spa ha dedicatosempre maggior attenzione all’importantissimo seg-mento di mercato riguardante il trattamento di capiquali ad esempio piumoni, piumini, coperte e simili.Sono capi che, per la loro particolare connotazione divoluminosità, e per il coefficiente di assorbimento diacqua e prodotti chimici, necessitano di macchinari ingrado di ottimizzare al meglio sia il loro lavaggio che illoro asciugamento.

Ed è proprio anche sulla base di queste esigenze che laRENZACCI ha costruito il successo delle tre nuove lineedi macchinari attualmente proposte su scala mondiale.Si tratta:• Delle innovative serie “HS” a supercentrifuga e cesto

sospeso• Della nuovissima serie LX E-Speed con centrifuga

maggiorata “extra spin” • Dell’insuperata gamma “LX“ a carrozzeria con struttu-

ra monoblocco rinforzata e centrifuga ottimizzata.Il risultato è dato da tre importantissimi punti di riferi-mento dell’industria del lavaggioQueste tre serie infatti, disponibili in una vastissima ericchissima gamma di modelli e versioni che spazianodai 10 Kg. (utilissimi per campionature o piccoli lotti pertrattamenti personalizzati a seconda del cliente) ai 120Kg. di capacità, coniugano al meglio i tradizionali puntidi eccellenza della produzione Renzacci sopra richiama-ti con l’innovazione tecnologica ed elettronica più avan-zata. Un mix che consente di effettuare le famose tec-niche di “personal cleaning” che solo una macchinaRenzacci può offrire oggi.

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Queste esclusive serie di macchinari sono dotate di mol-tissimi vantaggi in più rispetto alla media delle macchi-ne oggi presenti sul mercato. Tra questi vantaggi,vogliamo ricordare:• La superiorità tecnologica del nuovo program-

matore elettronico con pressoché infinite possibilitàdi impostare a piacere il numero di giri in fase dilavaggio e di centrifuga, e di regolare qualsiasi tempodi pausa e di senso di rotazione del cesto.

• una velocità di centrifuga potenziata ed un fat-tore g tra i più elevanti nel mercato, a garanzia diuna grande produttività e di un sensibile abbattimen-to nei costi di energia, dei tempi di asciugatura e distiratura.

• L’innovativo sistema di regolazione e monito-raggio continuo delle temperature “ECO-MIX®”,ideato per avere nella botte di lavaggio sempre latemperatura desiderata per il trattamento dei capi,offrendo così un contributo importantissimo per evi-tare azioni di danneggiamento e/o caduta di qualitànei risultati di lavaggio; con sensibile riduzione deglisprechi e consumi di energia.

• L’innovativo cesto con sistema “AQUAWAVE”per un’azione pulente ottimale e personalizzata infunzione del capo trattato.

• Le pratiche ed ultraprecise pompe dosatrici saponi, persomministrare i prodotti chimici necessari nelle esatte quan-tità e tempi richiesti dall’operatore.

• L’ampio oblò di carico extra large, per caricareanche voluminosi capi come grandi coperte, piumonimatrimoniali, coperture sfoderabili di divani e tendag-gi in genere. Questo ampio oblò di carico unito ad uncesto a diametro maggiorato ed alettatura ottimizza-ta consente di eseguire in modo straordinario sia itrattamenti sui capi più delicati sia efficaci lavori dicampionatura e/o follatura dei capi

• L’Inverter elettronico a software avanzato peravere ancora più stabilità, minori vibrazioni e unamaggiore estrazione dell’acqua dagli indumenti.

• Il notevole risparmio nei costi e nei tempi di sti-ratura, grazie all’ampissimo volume e diametro utiledi funzionamento del cesto, che offre la possibilità aicapi di disporsi ed aprirsi in maniera ottimale.

Sul versante degli asciugatori invece la Renzacci Spa halanciato con successo due nuovissime linee di macchi-nari in grado di assicurare altissime prestazioni con unaampissima tipologia di capi ed indumenti:� SERIE R Plus, con modelli dagli 8 ai 122 Kg. di capa-

cità di carico che coprono in modo ottimale tutti i tipidi esigenze, a partire dalla lavanderia self- servicefino ad arrivare alla grande industria.

� SERIE RZ Plus A CIRCUITO CHIUSO E RECUPE-RO INTEGRALE DEL FLUSSO D’ARIA, un BRE-VETTO ESCLUSIVO RENZACCI che ha ampliatonotevolmente le possibilità di installazione ed utilizzocon bassissimi costi di gestione degli essiccatorianche là dove prima era impensabile.

Questo recupero e ricircolo continuo del flusso d’arianon solo aumenta l’efficienza di asciugamento dellamacchina, ma riduce drasticamente i consumi di caloree quindi di energia a tutto vantaggio della redditività delcliente.Questo sistema a circuito chiuso permette oggi di risol-vere il grosso problema di tutti quei clienti che, a causadella mancanza di autorizzazioni da parte del condomi-nio e/o del proprietario dei locali, oppure perché il loca-le non consente lo scarico all’esterno, non potevanoinstallare gli essiccatori.A questo stesso sistema a circuito chiuso sono infineinteressati quanti, pur avendo tali autorizzazioni, eranocostretti a sostenere alti costi per la realizzazione di taliimpianti.

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CHRISTEYNS

Christeyns salva e utilizza il calore prodotto dallelavanderie

Il perdurare della situazione di crisi economica che ciattanaglia da ormai diversi anni, e le attuali situazionicritiche in alcuni principali nostri fornitori di petrolio egas, spingono sempre di più la ricerca verso lo sviluppodi metodiche di lavoro e di sistemi che permettano ilmaggiore risparmio energetico possibile.Da questo punto di vista CHRISTEYNS ha sviluppatouna serie di apparecchiature e metodiche di lavaggioche permettono alle lavanderie di utilizzare tutto il calo-re prodotto nella centrale termica, senza disperderneuna grande quantità, come avveniva fino a poco tempofa e avviene tutt’ora in certe realtà.CHRISTEYNS è pronta con i suoi scambiatori di caloreHeat-X Rotor, Heat-X Energo, Heat-X Air, Steam-X,Steam-X Vent, fino ad arrivare al concetto assolutamen-te innovativo della lavanderia Zero-Steam.Anche l’acqua inizia ad essere un valore aggiuntoimportante; Christeyns è presente anche su questo ver-sante con i sistemi Sanoxy e Sanoxy Max. La situazione di consumo energetico delle lavanderie“antiche” prevede un consumo di calore di più di 1,8KW/kg di biancheria lavata, suddiviso in circa 0,6KW/kg durante il lavaggio ed il rimanente durante l’es-siccazione e lo stiro.

Con gli scambiatori di calore CHRISTEYNS, Heat-X Rotored Heat-X Energo, sarà possibile abbattere nella zona dilavaggio tale valore fino a circa 0,4 KW/kg e se abbina-to al sistema di lavaggio Sanoxy o Sanoxy Max anchefino a 0,2 kW/kg o meno.Heat-X Rotor ed Heat-X Energo sfruttano il calore con-tenuto nelle acque di scarico per riscaldare le acquepulite di alimento, realizzando non solo un considerevo-le risparmio di energia, ma anche migliorando le condi-

zioni delle acque di scarico che avranno temperature piùbasse e più adatte ai trattamenti di depurazione.Se poi a questi scambiatori di calore si abbina anche lospeciale sistema di lavaggio Sanoxy verrà realizzatoanche un considerevole risparmio nel consumo diacqua; ma è con il concetto Sanoxy Max che si realizzala migliore economia; se con il sistema Sanoxy è possi-bile lavare con un consumo di acqua d 4,5 litri ogni chi-logrammo di biancheria, ad una temperatura di circa70°C–75°C, con l’implementazione a Sanoxy Max sipotrà arrivare al limite di 2 litri per chilogrammo di bian-cheria e con il prodotto Sanoxy Liquid si potranno otte-nere ottimi risultati di lavaggio tra 50 °C e 65 °C.Sanoxy Max prevede l’uso di uno scambiatore di caloreper riscaldare l’acqua pulita tramite le acque reflue edun filtro per eliminare le impurità più grossolane dall’ac-qua di scarico; questa acqua potrà essere recuperatacome prelavaggio in qualsiasi lavacentrifuga; SanoxyMax riduce il consumo energetico a valori tra 0 e 0,15KW/kg biancheria.

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Non esiste futuro dei singoli slegato dal futuro di tutti.È una Verità di sempre, ma affiorata con particolare vigore e drammaticità

nei primi decenni di questo nuovo millennio. In particolare per quanto riguarda l’Ambiente, ormai inteso come bene irrinunciabile dell’intera comunità.

Punto fermo di un domani che, se dell’Ambiente non si ha cura, rischia semplicemente di non esistere più.

Lo speciale di DETERGO dedicato alle imprese che investono in risparmio energetico, dimostraquanto questa presa di coscienza appartenga ormai, e per fortuna, a buona parte di noi.

SS PP EE CC II AA LL EE

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Per migliorare ancora la possibilità di risparmiare ener-gia, sarà possibile installare anche lo scambiatore dicalore per il recupero del calore flash, sia su grandigeneratori, che su piccole utenze; parliamo di Steam-Xe di Steam-x Vent che sfruttano la rievaporazione dellecondense ad alta pressione per generare vapore a bassapressione, da usarsi per il riscaldamento dei bagni dilavaggio, sia in lavacontinua che in lavacentrifuga.CHRISTEYNS non si dimentica neppure della zona del-l’essiccazione e dello stiro della biancheria; tutti i fumi,molto caldi, in uscita dalle apparecchiature di stiro edessiccazione potranno essere convogliati in uno specia-le scambiatore aria-acqua, denominato Steam-X Air,dove questi provvederanno a riscaldare le acque di ali-mento delle macchine lavatrici.Con questi scambiatori di calore il consumo di energianella zona di lavaggio saranno diminuiti, fino a valori di0,1 - 0,2 KW/kg di biancheria lavata.

Ma la maggior parte del calore e quindi dell’energia con-sumata da una lavanderia industriale è dopo la zona dellavaggio; circa 1,2 - 1,5 KW/kg di biancheria trattata.E’ qui che entra in scena il concetto di lavanderia Zero-Steam che ci permetterà di diminuire l’energia prodottafino a valori di 0,8 KW/kg nella zona stiro/essiccazione,mentre nella zona del lavaggio non si andrà oltre il valo-re di 0,05 - 0,1 KW/kg.Non sarà più necessario usare grandi generatori divapore, con tutti gli adempimenti burocratici del caso(patente fuochista, ispezioni periodiche, ecc.), ne tanto-meno sarà necessario preoccuparsi delle acque di ali-mento e del loro condizionamento: sarà solo necessariodotarsi di un’opportuna piccola caldaia gas che produrràacqua surriscaldata la quale scambierà calore con l’ac-qua dei bagni di lavaggio. Anche gli essiccatori ed imangani saranno fatti funzionare a gas oppure tramiteolio diatermico, con un rendimento notevolmente supe-riore rispetto ad un funzionamento a vapore.Ecco quindi che la lavanderia “moderna”, quella più sen-sibile al risparmio energetico, avrà un vantaggio rispet-to a quella più “antica”: un risparmio nel consumo dicombustibile che potrà arrivare ben oltre il 50%dell’attuale consumo.Qualsiasi lavanderia potrà tranquillamente calcolare ilrisparmio monetario che realizzerà, scegliendo comeproprio “partner” CHRISTEYNS.

FALVO

RISPARMIO ENERGETICOLavaggio delle lenzuola, camicie e biancheria inti-ma a bassa temperatura.

Le lavanderie possono risparmiare ingenti quantità dienergia riducendo le temperature di lavaggio da 90 a 60o meglio a 40°C.Freddo Super è un innovativo detersivo per len-zuola a base di sodio percarbonato che inizia l’azionelavante già a 20°C. Il sodio percarbonato oltre a migliorare l’effetto di bian-co ed il pulito in generale, è il componente base per ipresidi medici chirurgici ad azione antibatterica.Oltre al sodio percarbonato, la base lavante di FreddoSuper è il sodio carbonato in associazione sinergica contensioattivi non ionici altamente e facilmente biodegra-dabili in accordo con la più recente normativa Europea(CE) n. 648/2004.

FIMAS

I tavoli Fimas restano caldi e fanno risparmiareenergia

Oggi giorno le aziende costruttrici puntano buona partedelle proprie energie su nuove innovazioni e tecniche distiro sempre più avanzate. Un aspetto molto importan-te però e su cui gli operatori del settore sono semprepiù sensibili e attenti, è quello del risparmio energetico.Fimas è attenta a queste esigenze cercando di legareuna sempre maggiore innovazione ai propri macchinariad un miglior utilizzo e risparmio di energia.I tavoli Fimas serie 173 e 307 con forma univer sa -le/maxi riscaldata con camera a vapore, e dotati di

Tavolo vaporizzante serie 173

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nuove caldaie, naturalmente in linea con le normativeP.E.D., innanzitutto garantiscono la massima autonomiadi vapore sia per il piano da stiro che per gli accessori,quali elettroferri e pistole vaporizzanti, ma soprattutto,con il sistema del riscaldamento del piano a vapore,fanno sì che il piano da lavoro sia sempre molto caldoconsentendo quindi notevole risparmio energetico inquanto non si necessita del riscaldamento elettrico.Sulla serie dei manichini Fimas è montato un surriscal-datore a vapore, apparecchio necessario per “scaldare ilvapore” e portarlo al giusto grado di umidità.Tale scelta è stata dettata proprio per avere una ridu-zione del consumo elettrico.Applicando tale dispositivo, anziché quello elettrico, ilsurriscaldatore a vapore si autoalimenta utilizzando ilvapore stesso generato dalla caldaia senza quindi ri -chiedere ulteriori kw che sarebbero necessari per taleoperazione – un surriscaldatore elettrico impegna circa2/3 kw -.Gli operatori che volessero maggiori informazioni e rag-guagli o che desiderassero provare e testare di personai nostri macchinari, possono contattarci direttamente e,previo appuntamento, saremo lieti di ospitarli nellanostra Sede di Vigevano (Pavia)

F.LA.I.

Conversare di risparmio energetico con Giuseppe Volpi -celli, amministratore unico di F.LA.I. è un autentico pia-cere intellettuale, che deriva dalla passione scientifica edalla profonda perizia accumulata da questo perito chi-mico industriale nei quasi trent’anni trascorsi alla guidadell’azienda napoletana, specializzatasi in forniture diaccessori e macchine per lavanderie industriali.- Signor Volpicelli, esiste uno slogan in grado di

sintetizzare la posizione d’avanguardia conse-guita da F.LA.I. nell’ambito dell’energia pulita?

“Ozono, chi era costui?...- Si avverte dell’ironia.“Non può essere diversamente, considerando lo scetti-cismo che ancora condiziona il mercato italiano nei con-fronti dell’ozono, il gas su cui noi di F.LA.I. abbiamoinvestito con successo”.- In che modo?“Brevettando, quattro anni fa, uno specifico Sistema

di trattamento di biancheria alberghiera, da noi battez-zato Ozolav1, frutto del lavoro mio e di mio figlio Pa -squale Volpicelli”.- Con quali risultati?“Talmente positivi che dovrebbero convincere quantiinvece si spaventano sentendo la parola ozono, proba-bilmente legata ai buchi dell’ozono e ai pericoli relativia un uso sbagliato di questo gas. In effetti va utilizzatocon specifici e semplici accorgimenti, da noi sempreadottati”.- Come possiamo rassicurarli?“Dimostrando loro quali prestazioni ottiene, e qualirisparmi garantisce Ozolav1 all’unica lavanderia indu-striale che per ora lo usa. Prestazioni rese possibili dal-l’utilizzazione dello specifico brevetto rilasciato dalMinistero dello sviluppo economico”.- A questo punto meglio spiegare in dettaglio le

caratteristiche del sistema.“Il punto di partenza è dato dal formidabile potere ossi-dante dell’ozono, secondo solo al fluoro per quantoriguarda questa caratteristica”.- A contatto con la biancheria sporca ciò cosa

significa?“Che, detto in modo spiccio ma chiaro, l’ozono si arran-gia da solo. Grazie alla sua capacità di ossidazione,

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Stiracamicie serie 389

Manichino multifunzione serie 317

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sbianca le macchie ed elimina i pigmenti senza aggredi-re e impoverire la cellulosa del cotone. Risultato che siottiene impiegando un quinto dell’acqua necessaria inuna normale lavanderia. Acqua che è pure fredda,senza bisogno di riscaldarla”.- Con quali vantaggi pratici?“Innanzitutto che il lavaggio avviene senza uso di deter-sivo, senza produzione di vapore, e senza bisogno didepurare acque reflue”.- Tradotto in numeri?“In una lavanderia che tratta quaranta quintali al gior-no di biancheria alberghiera si risparmiano circa ottomi-la/diecimila euro al mese in combustibile, detersivi,acqua e energia elettrica con impatto ambientale pari azero. Oltre a tutto il resto…”.- Ovvero?“Dato che l’ozono non intacca la cellulosa dei capi dibiancheria, questi avranno mediamente una vita piùlunga. In una lavanderia che si giova della tecnologia diOzolav1 nel giro di un anno si sostituisce il 10% deicapi, contro il 20% usuale da fornire a un albergo”.

GIRBAU

Con GIRBAU il risparmio idrico ed energetico garantito per ogni tipo di lavanderia, indipenden-temente dalle sue dimensioni

Da sempre il rispetto dell’ambiente è stato uno dei prin-cipi della filosofia aziendale di Girbau. L’attenzione diGirbau al risparmio d’acqua e di energia non nasce oggiper il momento contingente di generale attenzione perl’ambiente, bensì è una scelta fatta molto tempo prima.Lo dimostrano le certificazioni ambientali ISO-14001 edEMAS ottenute molti anni fa.Tuttavia, gli ultimi progressi tecnologici compiuti dall’a-zienda rispondono al raggiungimento di due grandiobiettivi: il risparmio energetico da una parte e la mag-gior redditività per l’attività del cliente dall’altra.Girbau ha sempre perseguito la strategia di svilupparesoluzioni per lavanderie di ogni tipo e dimensione. Lavasta gamma di macchinari Girbau ci consente di darerisposta alle diverse fasi del ciclo di lavanderia e a tuttele esigenze di produttività.AsciugaturaLa Divisione Commerciale di Girbau, specializzata inpiccole e medie lavanderie, ha lanciato di recente lanuova gamma di essiccatori ECODRYER, con capacitàvariabili dai 10 fino ai 33 kg.Il sistema “Transflow” (mix di flusso d’aria radiale e

assiale) facilita la penetrazione dell’aria calda nei capi,sfruttando al massimo il calore. La tecnologia “HeatCapture” con sportello a doppio vetro e doppi pannellilaterali riduce al massimo la dispersione del calore. Inquesto modo, oltre a sfruttare meglio l’energia, si ottie-ne un ambiente di lavoro gradevole, riducendo il caloredovuto alla dissipazione termica.In ultimo, le asciugatrici ECODRYER sono dotate di unpannello di controllo intuitivo che consente di regolare iprogrammi secondo le specifiche esigenze di carico, evi-tando di asciugare in eccesso i capi ed ottimizzando l’e-nergia consumata.La Divisione Industriale di Girbau ha da poco presenta-to il nuovo essiccatoio ST-1300, con capacità di 60 kgdi biancheria. Consente risparmi di energia fino al 30%,con cicli di asciugatura di 13 minuti.Il sistema “Spirotilt” facilita il carico e lo scarico del-l’essiccatoio, che può funzionare sincronizzato ad unalinea con lavacontinua Girbau oppure in maniera auto-noma.LavaggioLe lavatrici della Serie 6 di Girbau sono note per l’affi-dabilità e la durata nel tempo ma soprattutto per la lorocapacità di risparmio idrico-energetico.La loro progettazione è basata sull’ottimizzazione ditutti i parametri che influiscono sul lavaggio: tempo,temperatura, prodotti chimici, acqua ed azione mecca-nica. La gamma Girbau permette di scegliere tra capa-cità da 8 a 110 kg.Il controllo con microprocessore INTELI ed il softwaredi programmazione computerizzata IMTx consentonodi regolare ogni parametro ed ogni fase dei programmidi lavaggio, adattandoli ad ogni specifica esigenza.Infine, il sistema “Just-in-Load” consente di regolareautomaticamente i consumi d’acqua e di detergenti inproporzione al reale carico di biancheria inserita in lava-trice, ottimizzando il consumo delle risorse. StiraturaGirbau ha presentato i nuovi mangani murali PB/PBPcon rulli con diametri da 325 e 510 mm e piani di stira-tura con larghezze utili da 1540 mm a 3165 mm. Questimodelli consentono un ingombro minimo in lavanderia.Inoltre, l’entrata e l’uscita dei capi dalla parte frontaleconsente di installare il mangano a ridosso della parete.Mediante l’opzione “Autospeed” la velocità di stiraturasi adatta automaticamente al grado di umidità dei capi,garantendo così un risparmio energetico ed una miglio-re produttività. La versione PBP piega la biancheria longitudinalmente eautomaticamente, pertanto non è necessario specifica-re nell’introduzione la lunghezza del capo.

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L’adozione del gas da parte di Jensen CleanTech per-mette inoltre:La massima efficienza degli essiccatoi Jensen SenkingDT60 – 240 a Gas garantita dal controllo a infrarossi edallo scambiatore di calore RecoCross, con risparmi finoal 35% durante il processo di asciugatura completa.L’ulteriore risparmio energetico in fase di asciugaturaottenuto utilizzando la pressa ad alta pressione JensenSenking SEP 50-90 HP/SHD (51 bar/57 bar), con unrisparmio del 20%.

I vantaggi garantiti dal mangano con riscaldamento agas integrato Jensen Jenroll EXPG, dotati di conche fles-sibili riscaldate a olio fino a 230°C, tramite un bruciato-re a gas integrato con scambiatore di calore. A differen-za dei mangani a vapore dotati di conche flessibili chepossono raggiungere una temperatura massima di190°C a 12 bar.Il mangano Jenroll EXPG consente inoltre di risparmia-re spazio, poiché la capacità di un Jenroll EXPG a 2 rulliè equivalente a quella di un mangano a vapore a 3 rulli

JENSEN GROUP

Jensen Group ha fatto una scelta importante. Quelladella lavanderia senza vapore.Jensen ha infatti a cuore la priorità della sostenibilitàambientale, a cui si ispira la strategia energetica delgruppo. Da qui nasce Jensen CleanTech. CleanTech è un termine utilizzato per descrivere prodot-ti o servizi basati sulla conoscenza, in grado di miglio-rare le prestazioni, la produttività o l’efficienza, riducen-do nel contempo i costi, gli oneri produttivi, il consumodi energia, la produzione di rifiuti o l’inquinamento.

Jensen mira a durare nel tempo, consolidando l’eccel-lenza della propria leadership nel comparto mondialedelle macchine per lavanderia.Ma Jensen lavora anche nella consapevolezza che, algiorno d’oggi, non esiste un “proprio futuro” slegato dalFuturo di Tutti, non esiste “prodotto” privo di rapporticon l’Ambiente in cui esso viene progettato e realizzato.Di conseguenza i risultati che Jensen CleanTech si pre-

figge come parti fondamentali di un unico Obbiettivoconsistono in:• Maggiore efficienza dell’energia termica.• Aumento della produttività.• Riduzione del consumo di energia primaria e di acqua.In concreto, ciò significa da parte di Jensen sviluppo diapparecchiature che garantiscono elevata produttivitàriducendo i consumi di energia e acqua. E quindi:• Impiego di macchine autonome, riscaldate diretta-

mente a gas.• Integrazione dei sistemi di recupero dell’energia e

dell’acqua nelle macchine Jensen.La soluzione si chiama gas. Ovvero un sistema di riscal-damento CleanTech che garantisce:• Maggiore efficienza termica.• Maggiore produttività.• Ridotte emissioni di CO2• Disponibilità diretta di energia, senza perdite.• Nessuna produzione di vapore.Sì gas, no vapore.

Due esempi dei vantaggi di una scelta del genere:

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Esempio 1 / Trattamento di biancheria piana, 3000 kg/hCONSUMO DI ENERGIA TERMICA - LAVANDERIA A VAPORE JENSEN CLEANTECHProcesso di lavaggio (lavacontinua) 0,3 kW/kg 0,2 kWh/kgProcesso di asciugatura completa (50% spugne) 0,6 kWh/kg* 0,3 Wh/kg**Processo di finissaggio (50% pezzi piccoli/grandi da 0,5 kWh/kg) 0,5 kWh/kg 0,5 kWh/kgEfficienza termica: 62%*** 97%Disponibilità: 95% 95%Consumo di energia primaria: 1,4 kWh/kg 0,6 kWh/kgRisparmio sui costi dell’energia: -57%Risparmio con 2000 ore di funzionamento l’anno: - 181,000 euro***** Umidità residua: 45%** Umidità residua: 35%*** L’efficienza termica della caldaia a vapore e del sistema di tubazioni per il vapore è calcolata come segue:• 82% efficienza della caldaia a vapore (vedere il rapporto „Action Energy“ di Carbon Trust UK 2003)• -20% di perdite (trattamento dell’acqua, spurgo, vapore e tubazioni per la condensa)**** Prezzo dell’energia stimato per il calcolo: 0,04 euro/kWh

Esempio 2 / Trattamento di abiti da lavoro 800 kg/hCONSUMO DI ENERGIA TERMICA - LAVANDERIA A VAPORE JENSEN CLEANTECHProcesso di lavaggio (lavacontinual) 0,3 kW/kg 0,2 kWh/kgProcesso di pre-asciugatura 0,3 kWh/kg* 0,2 kWh/kg*Processo di finissaggio 0,4 kWh/kg** 0,3 kWh/kg**Efficienza termica: 62%*** 97%Disponibilità: 95% 95%Consumo di energia primaria: 1,6 kWh/kg 0,9 kWh/kgRisparmio sui costi dell’energia: -44%Risparmio con 2000 ore di funzionamento l’anno: -44,000 euro***** Pre-asciugatura dal 40% al 20% di umidità residua** Umidità residua: 20%*** L’efficienza termica della caldaia a vapore e del sistema di tubazioni per il vapore è calcolata come segue:• 82% efficienza della caldaia a vapore (vedere il rapporto „Action Energy“ di Carbon Trust UK 2003)• -20% di perdite (trattamento dell’acqua, spurgo, vapore e tubazioni per la condensa)**** Prezzo dell’energia stimato per il calcolo: 0,04 euro/kWh

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con conche tradizionali.Il tunnel di finissaggio Jensen Omega Pro riscaldato agas ottimizza il consumo energetico (Risparmio di ener-gia fino al 25%) in ciascuna zona di asciugatura perchédotato di bruciatore comandato in modo da riscaldarel’aria in circolo, con possibilità di impostare singolar-mente i parametri relativi a temperatura, aria fresca earia di scarico.Recupero di energia tramite il trasferimento di aria dallezone di asciugatura e di uscita alla zona di ingresso, peril pre-riscaldamento degli abiti in entrata. Lo scarico diaria calda satura è ridotto al minimo. L’aria satura vienescaricata nel punto con il grado più elevato di saturazio-ne dopo la prima zona di asciugatura.

MONTEGA

Il risparmio energetico e di acqua sono, in lavanderia,temi legati tra loro in modo molto stretto. Si pensi allaquantità di energia, sia essa proveniente da fonti termi-che o elettriche, da impiegare per riscaldare differentimasse d’acqua. L’obiettivo del produttore di specialità chimiche è quin-di offrire prodotti che siano in grado di offrire ottimeperformances in minori quantità d’acqua e a tempera-ture sempre più basse. Montega srl è impegnata dadiversi anni su questi fronti. La maturazione del know-how su risparmio d’acqua ed energia è avvenuta nel dif-ficile settore dei trattamenti tessili industriali, dove piùsentita era l’esigenza di ottenere consistenti risparmisulle enormi quantità d’acqua impiegata nei processi. Lo stesso dicasi per le temperature operative coinvolte

nei vari cicli di lavaggio. Forte di un solido background nel campo enzimatico,Montega srl è riuscita nel 2011 a proporre una interalinea di prodotti enzimatici per la sbozzima (rimozionedegli appretti), Stone Wash e decolorazione, tutti ingrado di lavorare a 30 °C. I prodotti, rappresentatirispettivamente da Desize 30/80, Stone New RLGMax ed Eco Gray, hanno rappresentato un importan-tissimo risultato, ma non hanno determinato quello cheavremmo potuto considerare un punto d’arrivo. Anzi,questa è stata la base sulla quale è nato un prodottoenzimatico per Biopolishing, denominato EnzimaxDye, compatibile con bagni di tintura. Ciò significa che,oltre alle bassissime temperature d’esercizio, il ciclo ditintura può essere condotto nel medesimo bagno deltrattamento enzimatico, senza necessità di scaricare ereintegrare acqua. In definitiva, oltre al tempo ed all’e-nergia si risparmiano notevolissime quantità d’acqua.

La conoscenza sviluppata nell’area tessile è quindi statatrasferita al mondo delle lavanderie, siano esse piccoleche industriali. Le conseguenze si sono riflesse su pro-dotti già esistenti, ma hanno anche determinato lanascita di nuovi prodotti. Tra i primi citiamo i detersiviin polvere F1, F2 e Top Level 1, che hanno adottatonuovi cessori di ossigeno in grado di lavorare a tempe-rature più basse (30 °C contro i precedenti 60°C) e inpresenza di minori quantità d’acqua. Tra i nuovi prodot-ti va sottolineato soprattutto il prodotto Monblanc,smacchiatore a base di ossigeno in grado di fornireeccellenti performances in limitate quantità d’acqua egià a partire da 30°C. Tutti i principali detergenti forni-ti allo stato liquido, inoltre, si sono giovati di nuovi ceppienzimatici e di nuovi tensioattivi, tutti orientati allamassimizzazione dei risultati a basse temperature e inpresenza di limitate quantità d’acqua.

RENZACCI

57 modelli Renzacci per abbattere i consumi

La grande tradizione della Renzacci Spa nella ricerca esviluppo di nuove soluzioni al servizio del risparmionell’utilizzo dell’acqua e nell’abbattimento deiconsumi di energia all’interno delle lavanderie indu-striali trova oggi un concreto e tangibile riscontro intutta l’ampia gamma di modelli che l’azienda mette adisposizione del professionista del lavaggio.Sono più di 57 infatti i modelli che gli operatori del set-tore del lavaggio ad acqua possono scegliere all’internodella vastissima gamma della WASHING DIVISIONRENZACCI, modelli che nel corso dei tantissimi anni diattività al servizio di questo settore hanno fornito solu-

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zioni, innovazioni tecnologiche e risposte in termini dipersonalizzazione delle tecniche di trattamento e nobi-litazione dei capi e dei tessuti tali da contribuire alla cre-scita e allo sviluppo di una delle parti più importanti del-l’intera industria del lavaggio.

Ed è proprio sulla base di questo successo e di questaimportante tradizione che la RENZACCI ha costruito ilsuccesso delle tre nuove linee di macchinari attualmen-te proposte su scala mondiale, facendo delle innovativeserie “HS” a supercentrifuga e cesto sospeso; la nuovis-sima serie LX E-Speed con centrifuga maggiorata “extraspin” e l’insuperata gamma “LX“ a carrozzeria con strut-tura monoblocco rinforzata e centrifuga ottimizzata, treimportantissimi punti di riferimento dell’industria dellavaggio.Queste tre serie infatti, disponibili in una vastissima ericchissima gamma di modelli e versioni che spazianodai 10 Kg. (utilissimi per campionature o piccoli lotti pertrattamenti personalizzati a seconda del cliente) ai 120Kg. di capacità, coniugano al meglio i tradizionali puntidi eccellenza della produzione Renzacci sopra richiama-ti con l’innovazione tecnologica ed elettronica che con-sentono di effettuare le famose tecniche di “personal

cleaning” che solo una macchina Renzacci può offrireoggi.Ma c’ una ulteriore notevole innovazione che stariscuotendo un grandissimo successo in termini di inte-resse e di vendita nei 108 paesi in cui oggi la Renzacciè presente proprio per la sua insuperata capacità dioffrire enormi risparmi di acqua e di energia: stia-mo parlando dell’esclusivo sistema “HS ECOCARE” pen-sato e realizzato con numerosi dispositivi che abbatto-no notevolmente anche molti altri costi di gestione dellalavanderia industriale.Tra i tanti vale la pena in questo ambito di ricordare ipiù importanti:- l’originale sistema di recupero “Superstorage” Water

reclaiming system, di capacità molto ampia e dotatodi un sistema a scorrimento rapido estremamente affi-dabile per velocizzare al massimo i tempi di ricircoloacqua e del suo invio nella botte di lavaggio;

- la possibilità di contare su di un sistema che consente dirisparmiare fino al 40% nei consumi d’acqua e del 15%nei consumi di energia, permettendo così di abbattere inmodo significativo i vostri costi di esercizio;

- maggiore risparmio di spazio;- maggiore stabilità macchina e minori vibrazioni;- l’innovativo cesto con sistema “AQUAWAVE”, per un’a-

zione pulente ottimale e personalizzata in funzione delcapo trattato.

NUOVA FOLATI

Risparmio energetico per Nuova Folati: ottimizza-zione alla ricerca della competitività

Il vapore è la fonte di energia principale della lavande-ria industriale: lo si usa per lavare, asciugare, stirare,impacchettare, sterilizzare. Tutta l’attività produttivadella lavanderia gira intorno al ciclo del vapore.Eppure, come alla Nuova Folati si sa molto bene graziealla ricca esperienza maturata nel settore, spesso gliimpianti all’interno delle lavanderie sono curati in

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“Scaricatori di condensa tradizionali (foto 1) e scaricatori di condensa Nuova Folati (foto2) ripresi con una “termocamera” ovvero un’apparecchiatura che evidenzia la tempera-tura degli oggetti in scala cromatica.”

Foto 1

Foto 2

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maniera marginale, monito-rati solo saltuariamente osolo all’emergere di un pro-blema. Spesso non si riesce a“quantificare” quale sia ilcosto del vapore, che è di persé etereo, trasparente e ino-dore. Ma, cedendo calore edenergia durante un ciclolavorativo, il vapore tornalentamente a essere acqua.Quell’acqua deve essere eli-minata dal circuito, altrimen-ti finirebbe per frenare lacorsa del vapore ancora vivo.A questo compito assolvonogli scaricatori di condensa.Congegni di diversa natura,vengono installati in puntiprecisi dell’impianto al fine dieliminare quel vapore che ètornato acqua: la condensa. Esistono scaricatori di con-densa di diversi modelli: ter-modinamici, termostatici, asecchiello rovesciato. Quasi tutti sfruttano principifisici che prevedono che“qualcosa” si apra per drena-re, ovvero eliminare dall’im-pianto, la condensa accumu-lata. È incredibile, ma èenorme il tipo di risparmioenergetico (e quindi econo-mico) che può nascere pre-stando la giusta attenzione aquesti dispositivi. Il correttofunzionamento di uno scari-catore di condensa assicural’ideale cammino dell’energiaprincipale, che muove l’atti-vità della lavanderia indu-striale.La ricerca porta oggi unanovità che rispetto a tuttoquanto abbiamo detto soprarappresenta una vera e pro-pria rivoluzione: lo scaricato-re di condensa ad orifiziocalibrato della Nuova Folati. In cosa consiste la “genialità” di questo dispositivo?Sono diverse le risposte a questa domanda:1) questo scaricatore di condensa non ha parti mobili

che si incastrano e questo perché fondando il suofunzionamento su un principio fisico diverso rispettoa tutti gli altri, ha una forma nuova che gli consentedi essere realizzato in un blocco unico di acciaio inox;

2) esso fonda il suo funzionamento sulla capacità di cal-colare con esattezza la quantità di condensa che inogni determinato punto l’impianto produce e crearequindi, sfruttando un principio fisico, quell’orifiziocalibrato che consente il costante drenaggio dellalinea;

3) in virtù di quanto ai due punti precedenti, lo scarica-tore ad orifizio calibrato della Nuova Folati, ha unaGARANZIA DI 10 ANNI (ben oltre i due entro i qualii produttori di altri scaricatori raccomandano la sosti-tuzione completa!!!);

4) questo scaricatore, in virtù di quanto segnalato alpunto due, non potrà MAI, proprio per la sua natura,lasciar andar via vapore….

Lo scaricatore ad orifizio calibrato Nuova Folati, è idea-le per l’impiego in lavanderia perché risponde perfetta-mente alle necessità tipiche dell’impianto (e della lavan-deria stessa): • non richiede manutenzione, • ha una lunghissima durata, • scongiura ogni rischio di perdite di vapore asintomati-

che.Vogliamo portar qui l’esperienza maturata con la SER-VIZI OSPEDALIERI relativamente alla conversione dellostabilimento di Porto Garibaldi. Qui è stato effettuato unmonitoraggio continuo e puntuale dei dati, sotto ilcostante controllo di un’organizzazione tecnica compe-tente e specificamente preparata, la IMAT S.r.l. diRoma.

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Linea Termica

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w.nuovafolati.it

00065 Fiano Romano (RM) - Via dell’Archeologia, 2 - Zona Industriale Prato della Corte Tel. 0765 456006 - Fax 0765 456010 - [email protected]

L’ATTENZIONE AL RISPARMIO ENERGETICO

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Il risultato stato stupefacente: il risparmio cal-colato sui consumi kg/vapore stato pari al9,44% a favore degli scaricatori GEM.È stata quindi disposta la conversione dell’intero stabi-limento di Porto Garibaldi, ben consapevoli che il rispar-mio del 9,44% testimoniato, era solo uno dei vantaggiche si va a sommare alla quasi nulla manutenzione cherichiedono, alla garanzia di 10 anni e alla possibilità dicalibrare al meglio un determinato scaricatore in funzio-ne della realtà dell’impianto e delle abitudini produttive.Questo ultimo punto è infatti un ulteriore vantaggio adisposizione dell’utente: essendo questo scaricatorerealizzato “su misura” rispetto all’impianto nel qualeviene installato, anzi, a quel preciso punto dell’impian-to nel quale viene installato, la sua calibrazione puòessere infinitesimale, arrivando a ottimizzare al massi-mo consumi e prestazioni.La Nuova Folati supporta completamente la lavanderianell’effettuare il monitoraggio della lavanderia, il rilievodelle condizioni esistenti, l’eventuale miglioramento dialcuni punti dell’impianto, il rilievo delle effettive neces-sità di vapore, la calibrazione “su misura” degli scarica-tori necessari, l’installazione, il collaudo e la messa infunzione, il rilievo successivo dei funzionamenti con l’e-ventuale sostituzione per ulteriore miglioria di scarica-tori la cui calibrazione diversa possa migliorare ulterior-mente le perfomance.

TREVIL

Il futuro delle imprese? Un campo di battaglia dove sivince puntando in modo virtuoso su un’affascinantealchimia di più e di meno. Più fatturato, d’accordo, maa patto di coniugarlo con minori sprechi, a cominciareda quelli energetici. Una formula che acquista peso par-ticolare in questo 2012, anno internazionale dell’energiasostenibile per tutti.Una parabola che, più delle dichiarazioni di mille addet-ti ai lavori della politica e dei media, diventa di assolu-ta trasparenza nel semplice racconto narrato dall’inter-no di una fabbrica. Per bocca di chi sa guidarla concoraggio e misura – altro mix oggi indispensabile – frale infinite insidie di un’attualità così avara e difficile.È il caso della Trevil, che in trent’anni di storia ha acqui-sito una posizione di leadership indiscussa fra i produt-tori mondiali di sistemi di stiratura professionale. Inquesto mese di maggio, a Francoforte, l’azienda milane-se affronta il prestigioso appuntamento di una fieracome Texcare presentando la novità di una caldaia idea-ta per ottenere meno consumi. Un prodotto progettatonel segno del risparmio energetico e di una miglioresostenibilità ambientale. Ce ne parla l’ingegnere Corin -na Mapelli, direttrice marketing di Trevil.- Ingegner Mapelli, quale obbiettivo vi siete pre-fissati in Trevil con questa nuova caldaia?“Di intervenire in tutte le fasi di standby, di pausa, quan-do cioè le macchine di una stireria restano in funzionepur non essendoci la massima richiesta di vapore”.- Cosa succede, dunque?“Che questo generatore di vapore regola la propriapotenza elettrica in tempo reale, variandola a secondadel vapore richiesto”.- Facciamo un esempio?“Dunque, ipotizziamo un impianto che, a pieno regime,consuma 30 kilowatt all’ora. Se l’addetta allo stiro dellecamicie smonta perché ha finito il suo turno, e restanoaltre due persone a lavorare, il sistema inserito in que-sto generatore spegne automaticamente le resistenze

collegate allo stiro delle camicie, che in quel momentonon serve tenere accese. Per cui, finché la stiratrice nonriprenderà il suo posto, consumerà in ipotesi 23 e non30 kilowatt all’ora”.- Quale ricaduta contate di avere sul mercato conquesto nuovo generatore?“Gradualmente positiva. Sappiamo benissimo che lacrisi agisce come deterrente formidabile sulla disponibi-lità alla spesa da parte di tanti nostri clienti. I quali,anche di fronte all’innovazione sono costretti a frenareanche se magari non vorrebbero. Purtroppo le banchenon agevolano il credito nemmeno se l’azienda lo utiliz-zerebbe per un risparmio energetico che è benesserecollettivo”.- Che fare, dunque?“Da parte della Trevil l’obbiettivo è di raggiungere subi-to quella nicchia significativa di aziende che attualmen-te sono in grado di investire sull’avanzamento tecnolo-gico. Sperando che, con il passare della crisi, si adegui-no poi anche le altre”.- Ma quale convenienza pratica può agire concre-tamente da stimolo, oltre al fattore sostenibilità?“Una minore spesa in bollette della luce. In Italia l’elet-tricità ha costi molto elevati, e noi della Trevil lo sappia-mo molto bene proponendo prodotti come la caldaiaGeyser, dotata di un dispositivo di fondamentale utilitàcome l’economizzatore”.- Qual il suo pregio?“Consiste nel recupero delle condense che si formanodurante il processo di formazione del calore. Questecondense hanno immagazzinato calore che un appositoscambiatore utilizza per riscaldare la nuova acqua fred-da in arrivo. In tal modo si consuma nello stesso tempomeno acqua, fino al 50%, e meno corrente, fino a unmeno 5% che, per quanto riguarda l’energia elettrica, èsignificativo”.- Con quali effetti economici sull’impresa?“Una caldaia Geyser richiede un investimento che incinque anni si ripaga da solo grazie al risparmio energe-tico ottenuto”.- In che modo Trevil guarda concretamente alfuturo?“Operando con i propri prodotti e le proprie soluzioni indirezione di una sostenibilità che è a vantaggio di tutti.Oggi evitare gli sprechi è la migliore garanzia di avereun domani”.

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Generatori di vapore elettrici Geyser

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Asso Fiere Sicilia, ente organizzato-re, specializzato in fiere di Settore,ritiene che tale iniziativa ricopriràuna valenza propulsiva per gli ope-ratori economici dei rispettivi com-parti nonché, per il pubblico di visi-tatori specializzati e competenti.

Expo Cleaning Sud non è solo un’oc-casione di business ma diventa sog-getto attivo nel favorire un confrontofra imprese, istituzioni e operatori.

L’ingresso è gratuito ed è riservatoesclusivamente agli operatori delSettore o a quanti in possesso dibiglietto di invito, rilasciato dall’a-zienda espositrice o dalla segreteriaorganizzativa.

Per ricevere tutte le anticipazioni, Vi invitiamo a registrare la Vostramail sul sito della fiera, alla vocenewsletter.La Manifestazione fieristica si svol-gerà presso il Centro FieristicoLe Ciminiere di Catania, Pad. F1.

Vi aspettiamo...

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EXPO CLEANING SUDSalone specializzato per il Settore professionaledell’Igiene e del Pulito

Informazione commerciale

www.expocleaningsud.it“Ci trovate su Facebook!”

Massimo PennisiPresidente Expo Cleaning Sud

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sette, guanti e perfino paralumi; tutto ciòche la normale tintoria rinuncia a pulire”.

Detergo: “ma come le è venuta in mentequest’idea?”“Probabilmente perché, non essendosempre stato lavandaio, ho la mente piùaperta e pronta all’innovazione. Io nascocome geometra, e ho fatto qualcheesame di ingegneria all’università mante-nendomi agli studi con un’attività diagente nel settore alimentare. Per setteanni ho venduto Danone, e anche lì (pro-babilmente è la mia natura) ho semprecercato di “capire” il prodotto che ven-devo; infatti so tutto sullo yogurt: comesi fa, quanto latte ci vuole, e così via.Poi ho conosciuto un lavandaio, proprie-tario di un grosso laboratorio. All’inizio ho praticamente continuato afare il rappresentante: giravo per lelavanderie e ritiravo i capi da lavorare inlaboratorio.Però continuavo ad essere un curioso:cercavo di capire i trattamenti, le diversetecniche di lavaggio, i problemi della sti-ratura. E mi sono appassionato a questolavoro: ho cominciato a documentarmi, astudiare seriamente la chimica dei deter-sivi, e tutto quanto poteva contribuire aduna formazione professionale d’eccel-lenza.Anche perché ho capito il valore che hasul mercato la qualità del lavoro: hoconosciuto moltissimi lavandai, alcunidei quali davvero eccellenti e mi sonoreso conto che solo quelli davvero braviriuscivano a non sentire la crisi che haportato alla chiusura di tante lavanderie.Ancora oggi, nonostante la recessione, ilmercato è disposto a pagare qualcosa inpiù per avere la qualità. E se ormai sugliabiti si tende a risparmiare, sugli acces-sori si è ancora disposti a spendere unpo’ di più: scarpe, borse, borsette nonhanno subito la sorte del “usa e getta”,

Il laboratorio DBG Service è in un belcapannone giallo che si apre su unastrada stretta. Per questo motivo l’in-gresso è piuttosto difficoltoso; in com-penso il parcheggio è facile ed ampio.

Mi accoglie il signor Gerardo Delli Bovi,un bel quarantenne dall’accento inequi-vocabilmente campano e dal sorrisoaccattivante.Entriamo insieme nel capannone dove,in uno spazio davvero grande sono alli-neate una serie di macchine a secco ead acqua ed una quantità notevole diceste e capi appesi.

Solo che in questo laboratorio i capi nonsono abiti, ma borse e scarpe. Il labora-torio, infatti, ha questa inusuale specia-lizzazione: lava e restituisce a nuova vitaogni tipo di accessorio, d’abbigliamentoe anche no.“Qui laviamo scarpe, stivali, borse, bor-DD44

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Un laboratorio specializzato negli accessori

Il segreto delmio successo

Fuori dallamischia

di Diego Zambelli

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ma si sono confermati simboli di un’ele-ganza a cui è difficile rinunciare.E mentre, nella manutenzione dei capi,la tecnologia è ormai arrivata nelle fami-glie, rendendo sempre più facile e sicurol’uso della lavatrice domestica, nessunoè in grado di restituire agli antichi splen-dori un paio di scarpe scamosciate, glistivali che piacevano tanto, la borsa ècostata un occhio della testa.In tutto l’abbigliamento stiamo assisten-do a un cambiamento che non lasceràpiù nulla come prima; e questo cambia-mento non va combattuto, bisognaseguirlo, adeguarsi per cavalcarlomeglio. Non so chi lo diceva, ma da ognicrisi nascono delle opportunità. Quellache ho scelto io è quella di pulire gliaccessori.Da tre anni ho aperto questo laboratorio;agli inizi è stato difficile conquistare lafiducia delle lavanderie: molte o non cre-devano che fosse possibile rigenerarescarpe e borsette o rifiutavano l’ideastessa, dicendo: “non siamo mica calzo-lai!”Mi sono conquistato la loro fiducia solograzie alla mia competenza: dopo pocoche parlavo con loro, si rendevano contoche conoscevo tutti i segreti del lavag-gio, spesso anche meglio di loro. E sonoriuscito a convincerli a provare. “Guardi, le faccio vedere”

Mi porta davanti un banchetto dovesono esposti alcuni “prodotti finiti”, conla loro protezione di cellophane; se vole-va stupire, c’è riuscito: rimango a boccaaperta di fronte a quella parata di scar-pe, borsette e guanti assolutamente

come nuovi. Scommetto che neppurequando sono usciti dalle loro confezionierano così belli.“Ho dovuto penare non poco per rag-giungere questi risultati e devo ringrazia-re la Italsec, e personalmente il signorBeghetto per l’assistenza e lo sviluppodelle macchine idrocarburi. Devo poi rin-graziare la Ecolab per un prodotto igie-nizzante, l’Ozonit che elimina la caricabatterica, che è poi quella che conferi-sce i cattivi odori.Il resto è ricerca personale, che ha por-tato alla scoperta di spugne particolari ingrado di assorbire solvente e consentirecosì la perfetta riuscita di questi capi.La gente pensa che questo lavoro lofacciamo a mano; invece pensiamo diraggiungere presto i 250/300 pezzi algiorno.

Abbiamo messo un cartello su moltevetrine di lavanderia che pubblicizzaquesta nuova attività; e per le tintorie èun ottimo affare: non solo riescono adavere un piccolo ricarico in più, mavedono anche crescere la propria clien-tela, perché molti iniziano portando lescarpe o la borsetta e presto conferisco-no a quella lavanderia tutto quello chehanno da lavare.” DD45

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Riduzione dei consumi,Pony dimostra che èobiettivo raggiungibile

La riduzione del consumo ener-getico è un’esigenza prioritarianella gestione di qualsiasi atti-vità, ma è anche doverosa, dalpunto di vista civico ed ecolo-gico.

La PONY, azienda mo derna esensibile alle esigenze di mer-cato ed alle problematicheambientali, pone da sempreparticolare attenzione nellaricerca di soluzioni innovativesotto questo aspetto.

Fin dall’esordio nei lontani an -ni 60, l’intuizione di inserirepiccoli generatori all’internodelle macchine da stiro PONY,ha consentito di evitare disper-sivi impianti di distribuzionedel vapore nella maggior partedei negozi di tinto-lavanderia,ma anche nei grossi laboratoriche tendono ad integrare lelinee stiro con postazioni auto-nome da utilizzare nelle fasiintermedie o nei momenti dicalo produttivo, quando il cen-tralizzato non è più conveniente.

Oggi PONY offre la possibilitàdi optare per caldaie con diffe-renti volumi e potenze in -stallati, per soddisfare le esi-genze più diversificate.

Abbiamo quindi tavoli da stiro, manichini,stiracamicie, cabine da stiro e presse con cal-daie da 5, 9 o 20 lt. Su alcuni modelli è pos-sibile selezionare la potenza attiva, in mododa aderire senza sprechi alle necessità delmomento.

Prossimamente saranno disponibili i nuovitopper stirapantaloni dotati di generatore in -corporato, oppure con possibilità di far ritor-nare le condense direttamente nella caldaiaesterna che lo alimenta.

È importante evidenziare che nel corso deglianni le caratteristiche costruttive delle nostre

macchine e la scelta dei vari componenti so -no sempre state improntate ad un risparmioenergetico. Dallo spessore delle coibentazio-ni, alle resistenze in acciaio, dai motori diultima generazione, all’impiantistica elettricae pneumatica e al recupero delle condensemediante pompe che lavorano fino a 80°, ab -biamo sperimentato e adottato soluzioni in -telligenti ed innovative.

Per le alimentazioni esterne, PONY disponedi una linea completa di caldaie elettriche acontrollo elettronico, con una gamma di po -tenze molto ampia e modulabile.Si parte da una potenza di 3,3 kW per i pic-coli generatori, fino ad impegni più sostenutiper i generatori della serie Goliath.

I generatori della serie Goliath si possonodotare di serbatoio per il recupero delle con-dense e pre-riscaldamento dell’acqua di ali-mentazione, con conseguente risparmio sullebollette.

Informazione commerciale

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Già nel 2009 a Macerata soprattutto, così come inprovincia, si faceva un gran parlare del “danno”economico provocato dalle lavanderie self- servi-ce. Dico questo con la speranza che il lettore col -ga una vena ironica nelle mie parole, in quanto idiscorsi che ho avuto modo di ascoltare nelle piùsvariate riunioni di categoria, vertevano tutti intor-no alla demonizzazione di questo tipo di lavande-ria, essendo ormai esaurito l’argomento dell’entra-ta dell’Euro, quale altra causa di tracollo e sicuramorte delle attività della maggior parte dei colle-ghi delle zone vicine.Anche in questa occasione le domande che misono posta sono state molteplici e, per reazioneempatica mi sono messa nei panni degli operatoridi autolavaggio, ad esempio, che hanno anche lorosubito l’avvento degli autolavaggi automatici.Forse perché sono di un’altra categoria posso nonavere fatto caso, ma non mi risulta che abbianofatto un gran parlare dell’accaduto. Chi voleva rimanere al passo con i tempi si èattrezzato di conseguenza; chi ha voluto mantene-re l’artigianalità del servizio, ha colto l’occasioneper proporre una pulizia davvero impeccabile, contanto di cere alla carrozzeria, accurata pulizia del -le tappezzerie e degli interni tutti, facendosi perciòben pagare (alcuni anche fino a 150,00€) senzadistinzione tra Cinquecento e Ferrari, anche per-ché per il proprietario la propria auto è sempreuna Ferrari!Ciò che colgo in questo paragone è semmai unaoccasione che naturalmente il passaggio dal vec-chio al nuovo viene offerta a tutti noi. Considerateanche il fatto che la lavanderia self-service hafatto la sua prima comparsa in Italia negli scanti-nati dei grandi palazzoni di periferia delle grandicittà, che ospitavano centinaia di condomini nelperiodo delle grandi fabbriche, soprattutto delnord, che facevano da attrattiva per un posto dilavoro nel dopoguerra, rappresentando quindi lapossibilità di riscatto dalla nera miseria in cui eraversato fino ad allora il destino di migliaia di Ita -liani. Partendo dal presupposto che la storia è ci -clica, come ho sentito affermare da qualche esi-mio studioso del comportamento umano, analizza-re il passato per capire il presente è un esercizioche sarebbe utile a tutti noi.L’altro nodo che fa tanto discutere è la questionedell’operatore e, di conseguenza, l’emissione deldocumento fiscale a seguito della prestazione ac -cessoria al lavaggio self-service, come ad esempiola stiratura. Richiamando il contenuto del mio pre-cedente articolo, la responsabilità di tanto abusivi-smo, quando c’è, è da ricercare in primis nella Re -gione, che trascorsi 6 anni dalla Legge di Rego -lamentazione dell’Attività di Pulitintolavanderia(legge 84 del 2006) a tutt’oggi è ancora ben lonta-

na dall’organizzare i corsi di formazione; in se -condi negli organismi preposti al controllo fiscalee nello specifico: Guardia di Finanza, Ufficiodelle Entrate e, siccome riguarda l’ambito comu-nale, Vigili Urbani che quasi nessuno sa, mahanno anche competenze in materia tributaria.Quando in un settore si evidenzia un buco legisla-tivo o istituzionale (gap) è del tutto fisiologico chegli operatori in base alla loro buona o cattiva fede,cerchino di provvedere a loro stessi. Secondo voi la soluzione va ricercata nello spararea zero sulla categoria? O addirittura nel farci guer-ra tra di noi? Provate a guardare la cosa come la vedo io: ilmercato, nel nostro caso rappresentato dagli utentidella lavanderia, è come una grande torta con nu -merosi spicchi; ogni spicchio rappresenta unasezione con all’interno raggruppate le esigenze diuna categoria di fruitori dei nostri servizi. Ognunodi noi, chiamato a rispondere a queste esigenze, inun regime di libertà di mercato quale ci sforziamodi rispettare in Italia, ha la possibilità di soddisfaredette necessità, scegliendo la fetta o le fette che èin grado di servire. Questa modalità di concepireil mercato, inteso come concetto puro, è stato stu-diato dal mondo degli economisti proprio per ilraggiungimento della qualità, in quanto il consu-matore di volta in volta effettua la sua scelta conl’obbiettivo di trovare sempre più soddisfazione e,dal lato del produttore vi è la sprone ad offrire alconsumatore un prodotto sempre più competitivo,pena l’uscita dal mercato.Concludendo, il messaggio che vorrei trasmettereè che il mondo va veloce e chi non va altrettantoveloce viene tagliato fuori; altri sono destinati arincorrerlo e l’imprenditore, invece, anticipa lenuove tendenze. Quanti non hanno intraprenden-za, dinamicità e capacità di modificarsi in funzio-ne del mercato non riescono a soddisfare ciò che ilcliente domanda. Pensate che la soluzione stia nelfermare il mercato? Anche Don Chisciotte si osti-nava a lottare contro i mulini a vento, ma non hacerto avuto la meglio. Concentriamoci su cosa può interessare il cliente,sulle sue esigenze e sulle sue aspettative.Rinnoviamo la nostra immagine e se è vero chesiamo dei professionisti, non ci faremo certo inti-midire da chi entra oggi in modo estremamentemarginale nel settore. Anticipiamo i bisogni deiconsumatori e creiamo il business nel soddisfarli.Se poi il vero problema è la mancanza di argo-menti, beh allora è meglio lasciare spazio a chi neha. Buon lavoro a tutti!

Laura Bravi Consigliere Assosecco

ASSOSECCOLa voce dei ConsiglieriEvviva, abbiamo bloccato il settore

Parte Seconda

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tazione, risparmio di tempo, suddivisionedelle fasi lavorative il cui procedere non siadi disturbo (esempio vapori dovuti allo stiroecc.) ad ottenere lo standard voluto e correla-to a quanto dovrà corrispondere il cliente.La signora Luvisotto, assieme al marito, halavorato e condiviso preoccupazioni, sogni esperanze per creare l’ambiente giusto per lapropria attività.Io penso che ci siano diversi tipi di imprendi-tori: imprenditori che hanno una visuale del-l’insieme, imprenditori per caso, ecc.. ecc. I Luvisotto appartengono alla prima classemenzionata.La parte successiva la dedico agli sponsor,che hanno affiancato Assosecco in questagiornata.L’essere a conoscenza di macchinari conopzioni nuove per migliorare il nostro lavoro,diminuire le nostre fatiche aumentando laproduttività e diminuendo i consumi, è unascelta obbligata per ogni imprenditore.Questo è valido anche per la scelta dei pro-dotti che ci supportano durante le fasi lavora-tive: dobbiamo sapere scegliere ciò che vabene per noi in termini di qualità, e quindisapere “leggere” i composti, valutare la resacome quantitativo (molte volte può esseretroppo diluito) e quindi se costa un po’ di piùutilizzandone meno possiamo alla fine rispar-miare, e attenzione anche alla maneggevolez-za delle confezioni.Il poter vedere tutto ciò durante questi incon-tri ci da la possibilità di conoscere, e il cono-scere ci permette di fare delle scelte migliorisenza dovere acquistare la prima cosa che civiene proposta per poi scoprire che magarinon ne siamo soddisfatti.Gli sponsor inoltre possono farsi conosceremeglio come aziende e come persone (titola-ri, dirigenti, venditori, tecnici) il che non èmale, perché dobbiamo anche sapere sceglie-re l’azienda che ci segue, che in caso di pro-blemi ci affianca nel risolverli, che ci sappiaconsigliare: solo con una collaborazionestretta otterremo i migliori risultati.I tempi sono durissimi e la correttezza è unpregio !!!!Una cosa da ricordare comunque: lo sforzodelle aziende produttrici, sia che ci ospitino oche ci seguano nelle varie zone dell’Italia per

Gabriella PlatèVicepresidente AssoseccoDomenica 11 Marzo si è tenuto un incontroformativo a Porcia, presso LAVASECCOAZ ZURRA.Il titolare sig. Norino Luvisotto, nostro colle-ga e associato, ci ha ospitato presso la suastruttura sita in una zona industriale.Il servizio è rivolto soprattutto al privato e,quindi, grande coraggio per una scelta decen-trata che permette comunque di avere grandispazi a disposizione per utilizzare diversimacchinari, possibilità di diversificare il pro-prio lavoro ed essere competitivi rimanendosempre aggiornati tecnologicamente.Il tutto è recente (in precedenza l’attività erasituata in centro città), le ampie vetrate per-mettono alla luce naturale di rischiarare lastruttura, e, al bisogno, una volta aperte fungo-no da camino aspirando il calore all’esterno.La gestione degli spazi (che ai più può appa-rire semplice) è curata nei minimi particolarial fine di ottenere una praticità di movimen-

La voce dei ConsiglieriIncontro lavanderia Azzurra Pordenone11 marzo 2012

ASSOSECCO

Quando si dice “vitalità associativa”. Se ne è avuto prova in quest’incontro che Assosecco ha organizzato loscorso 11 marzo a Porcia, giovandosi nel modo migliore della dispo-nibilità offerta da un associato della zona, il signor Norino Luvisotto.Nella sua Lavasecco Azzurra la giornata festiva (era domenica) nonha impedito che si ritrovassero in molti per aggiornarsi e confrontarsinel modo più costruttivo su vari temi che interessano il nostro settore. Ne danno esauriente testimonianza i seguenti due interventi.

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aderire a queste giornate.Grazie pertanto a Imesa, Pony e Surf chimica!

Riccardo RipamontiConsigliere AssoseccoL’incontro si è svolto in un bel capannone dicirca 660 metri quadrati con una altezza diben 8 metri, la sensazione di spazio nonmancava proprio, e l’ospitalità dei proprieta-ri, i Signori Luvisotto, è stata ottima, cortesie disponibili dall’inizio alla fine.Tra gli sponsor Imesa presentava una mac-china per il lavaggio ad acqua con il cestodell’essiccatoio posizionato sopra la lavatri-ce, ottima soluzione per ridurre la minimo gliingombri, efficace anche la gestione tuttaelettronica del macchinario quindi con lapossibilità di configurare e programmare tuttii parametri del lavaggio dal movimento cestoalla velocità della centrifuga a livelli acquaalla quantità di saponi da immettere automa-ticamente nella macchina, un’altra novitàpresentata su questa macchina è la connessio-ne GSM che permette di far comunicare lamacchina con l’assistenza, nel caso in cui ilsistema computerizzato rilevi degli errori. La cosa però più interessante sono stati i cipa radio frequenza RFID presentati sempre daImesa per il riconoscimento dei capi, sonodei piccoli bottoni intascati in una etichettagrandi quanto una unghia da cucire su qua-lunque capo, questi bottoni permettono, tra-mite un sensore, di riconoscere il capo senzaprenderlo neanche in mano o trovarne il car-tellino. Questo ha veramente dei vantagginotevoli per quanto riguarda la gestione deicapi, infatti si può fare una anagrafica delcapo inserendo più informazioni possibilidello stesso, questo ci permetterà poi di avereuno storico del capo stesso quanto volte èstato lavato che problemi ha avuto e gestiresoprattutto il ricevimento e la consegna senzaavere problemi di smarrimento. Con un an -tenna eventualmente possiamo riconoscerloovunque esso sia all’interno della lavanderia.L’unica controindicazione è il prezzo che nonè adeguato per piccoli volumi e l’impatto conla clientela che forse sarà restia ad avere unaltro cip da portarsi addosso. La ditta Ponyha presentato la sua più recente produzioneper lo stiro delle camicie, delle giacche e deipantaloni, ottime soluzioni per velocizzare lo

stiro con una buona qualità soprattutto tenen-do presente che non si devono avere dellecompetenze specifiche, basta poco per impa-rare, cosa molto positiva queste attrezzaturesi potevano toccare con mano e provarle perrendersi conto della facilità di utilizzo e dellaqualità di finitura dei capi lavorati.Il Segretario generale di Assosecco, d.ssaEmilia Pecorara ha aggiornato gli ospiti in -tervenuti sul Sistri, che avrà ancora per que-sto anno delle proroghe dato che il sistemanon funziona ancora, un collega giustamentesi lamentava della quota versata e che nonsarà forse rimborsata, ma Assosecco si stabattendo per avere il rimborso, del resto sem-pre più improbabile. Possiamo inoltre parlare di Surfchimica,azienda di fornitura di prodotti detergenti eausiliari per il secco e l’acqua che ha presen-tato i suoi prodotti in confezioni comode dasmaltire, la tanica del percloretilene può es -sere fatta asciugare in macchina e poi esseresmaltita nella plastica senza problemi.Abbiamo potuto testare un apprettante percamicie molto efficace che rende la camiciacon un ottima mano abbastanza rigida e conla fibra bella piena dando un risultato visivoe tattile molto buono . Ringrazio la vice pre-sidente, Gabriella Platè che, oltre ad un inte-ressante intervento sul problema delle lavan-derie self service, ha contribuito alla gestionedei tempi, anche se Imesa si è presa più tem -po del previsto.Comunque la giornata è stata certamente po -sitiva e le persone con cui ho parlato sonostate soddisfatte. E questo è ciò che conta.

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prietario della lavanderia e dei suoicollaboratori; raccogliere e catalo-gare questi dati in modo ordinatopermette di riutilizzarli in qualsiasimomento per gestire al megliocampagne promozionali.

IMESA, raccolte le diverse esigenzedella lavanderia, ha sviluppato, incollaborazione con DATAMARS, unnuovo prodotto: IRIS.

Basandosi sull’identificazione delcapo tramite RFID, grazie a IRIS, èoggi possibile:� Abbinare il capo al legittimo pro-

prietario� Registrare informazioni relative al

tipo di lavaggio a cui sottoporre ilcapo

� Registrare quando il capo è statoconsegnato alla lavanderia

� Registrare informazioni descrittivedel capo stesso compresi even-tuali danni già presenti

� Registrare a quali e a quanti trat-tamenti è stato sottoposto ognisingolo capo.

La registrazione del capo è davverosemplice: appoggiando il capo suun’antenna da tavolo, il computerlegge il codice dell’RFID e chiede dicompilare una maschera con le in -formazioni necessarie:� Nome del cliente� Tipo di abito

Il primo problema che una lavande-ria si trova a gestire consiste nell’i-dentificare correttamente il proprie-tario del capo, evitando così errorinella riconsegna e brutte figure.Solitamente gli abiti sono identifica-ti da etichette nominative applicateal capo in modi diversi: con graffet-te, etichette termocollanti, e altro dianalogo. Questi sistemi sono sicura-mente efficaci, poiché consentonola corretta identificazione del capo,ma sono poco pratici perché le eti-chettecostringono l’operatore dellalavanderia a cercarle per leggere ilnome del proprietario e, soprattut-to, contengono solo l’informazionerelativa a nome e cognome dellapersona.

Un altro aspetto da considerare èrelativo allo storico delle informazionirelative alla clientela e ai capi di cia-scun cliente: quali sono, oggi, glistrumenti in mano alla lavanderia percapire quali sono i clienti più affezio-nati? Quali sono le loro abitudinilegate alla lavanderia? Che capi por-tano principalmente in lavanderia?Molte volte queste informazionisono legate alla memoria del pro-DD50

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La tecnologia RFIDnell’identificazionedel capo: aprire lalavanderia a nuovefrontiere!

Informazione commerciale

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� Principali indicazioni di lavaggio� Eventuali note� Data per il quale ci si è impegnati

alla riconsegna. Una volta registrato il capo, è pos-sibile stampare una ricevuta daconsegnare al cliente. Gli RFIDapplicati agli abiti non richiedonoparticolari accorgimenti per l’appli-cazione al capo (è sufficienti fissarlicon un moscone) e, soprattutto,resistono a tutti i trattamenti nellalavanderia ad acqua.Quando il capo è pronto per essereimbustato, è sufficiente appoggiarlodi nuovo sull’antenna che indicheràdove riporlo e registrerà la posizio-ne; all’arrivo del cliente, sarà suffi-ciente digitare nome e cognomesulla tastiera e il computer indi-cherà dove si trova l’abito. Applicando un’antenna al nastrotrasportatore, il sistema stessomette in moto il dispositivo di ricon-segna fermandosi sul capo corretto. Gli RFID utilizzati da IMESA sonodispositivi passivi, ovvero emettonosegnali in radiofrequenza soloquando sollecitati da un’antenna, esono riutilizzabili, al contrario dellatradizione etichetta. I vantaggi del-l’identificazione dei capo tramitechip sono numerosi:� L’etichetta non stinge, evitando

macchie di inchiostro sui capi;� Il capo viene immediatamente

assegnato al proprietario almomento dell’accettazione: ilrischio di scambio capi fra clientiè quindi azzerato;

� Eventuali imperfezioni del capopossono essere annotate subito,con il cliente presente: si evitanocontestazioni successive legate acause indipendenti dalla lavande-ria;

� Le abitudini “di lavanderia” deiclienti abituali sono memorizzateall’interno di un database: si pos-sono attuare azioni promozionali.

� Al cliente può essere consegnatauna stampa con la lista dei trat-tamenti subiti dal proprio capo:un’immagine di trasparenza eprofessionalità che poche lavan-deria possono dare!

L’applicazione della tecnologia RFIDalla lavanderia permette, a costiridotti, di fare quel salto di qualitànel servizio, necessario ad aumen-tare la percezione di professionalitànel cliente della lavanderia. Nonsolo, l’utilizzo di questa tecnologia,unito all’impiego in lavanderia diun gestionale dedicato, facilita l’or-ganizzazione del lavoro. IRIS by IMESA è la soluzione idealeper la tua lavanderia!

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I vantaggi di IRIS by IMESA:� Riconoscimento istantaneo del proprietario del capo;� Tracciatura del capo dal momento della raccolta fino alla sua riconsegna;� Ricomposizione automatica dei capi;� Stampa di report da consegnare al cliente.

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28a puntata

Tintura-apparecchiature-comporta-mento fibre-solidità del colore 6a parte

Solidità del colore

Per valutare i risultati delle prove di solidità alla luce artificiale le provettesono esposte alla luce artificiale. La valutazione della degradazione è basa-ta sulla grandezza del contrasto visuale esistente tra tessuto tal quale pro-tetto ed il tessuto esposto alla luce artificiale. Questo contrasto viene con-frontato visivamente con quello presentato da 8 strisce di tessuto standard(scala dei blu) sottoposte contemporaneamente, per metà coperte, allaprova; ognuna di esse è numerata da 1 (minima solidità) a 8 (massimasolidità). Come indice di solidità della provetta di tessuto esaminato siindica il numero del campione della scala dei blu che dà un contrasto simi-le (parte scoperta e parte protetta). Se il contrasto si trova tra due numerisi attribuisce al campione un valore intermedio. L’indice 1 viene attribuitoquando c’è la massima differenza tra parte scoperta e parte protetta.L’indice 8 viene attribuito quando non c’è nessuna differenza tra parte sco-perta e parte protetta.

Per la solidità del colore alla luce L’unità di misura è un numero che va da 1, pessimo, a 8, ottimo,

Indice di degrado 1 2 3 4 5 6 7 8

Piccola guida del PulitintoreA cura di Ing. Vittorio Cianci direttore di LART

Si prende il campione, si copre a metà e lo siespone alla luce di un apparecchio che ripro-duce la luce solare per 10-30 ore

campione

Esposizione per 10 ore per tessutiabbigliamento ove è considerato comevalore buono il degrado 4

Esposizione per 30 ore per tessuti par-ticolari dove è considerato come valo-re buono il degrado 6

Dopo la prova la parte esposta allaluce cambia di colore e si ha un contrasto tra parte protetta e la parteespostaSi ricerca nella scala dei blu il contrasto uguale e si assegna il valore numerico corrispondente da 1 pessimo a 8 ottimo

Indice di degrado 2

SCALA DEI BLU

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Capo degradato di colore per esposizionealla luce durante l’indosso.

Prova di laboratorio con testimone cheevidenzia la bassa solidità del colore allaluce.

Colori sensibili alla luce: tutti quelli che hanno subito un candeggio otticoprima della tintura per ottenere nella tintura colori brillanti.

Molto sensibili alla luce sono inoltre i colori fluorescenti e le nuove tinturea freddo.

Solidità del colore al sudore (acido e basico)

Determinazione della solidità del colore sui tessili di qualsiasi natura e intutte le loro fasi di trasformazione all’azione del sudore del corpo umano. Nella foto successiva è rappresentato un tessuto stampato a pois coninsufficiente solidità del colore al sudore; nel caso specifico, oltre alla sca-rica sulla striscia multifibre è stata misurata anche la scarica sul fondo deltessuto bianco.

Si utilizza la stessa strumentazione per la soliditàall’acqua. Si bagnano con sudore acido e con sudore basico leprovette cucite costituite dal campione da valutaree dai testimoni bianchi e si lascia la provetta sottoun peso di 5 kg per quattro ore a 37°C in appositoforno.

Testimone primadella prova

Testimone dopola prova

Esempi di solidità: testimoni dopo prova

tal quale lav. ad acqua lav. a secco sudore acido sudore basico all’acqua

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Distacco degli accessori “pietre” applicati a ricamo suun nastro

Il cliente lamenta dopo il lavaggio il distacco delle applicazioni (perle, cri-stalli, ecc.) ricamate su tessuto tipo cravattino, come in figura.

Le applicazioni si sono distaccate perla rottura del filo di ricamo. Tale filopassa all’interno delle applicazioniattraverso dei fori a spigoli taglienti,come risulta dalle foto seguenti.

Gli spigoli taglienti dei fori attraversoi quali passa il filato hanno provoca-to la rottura del filo e il distaccodegli accessori. È il peso rilevante degli accessoriche ha provocato la rottura del filodi ricamo per abrasione sugli spigolitaglienti dei fori.

Prevenzione

• controllare la presenza delle appli-cazioni

• verificare il loro peso rispetto altessuto su cui sono applicati

• verificare se sono applicate mediante ricamo. In tal caso il filo di ricamopassa attraverso dei fori presenti sulle applicazioni

• verificare se i bordi dei fori sono a spigoli vivi • in tal caso cercare di fissare e ricoprire la parte con le applicazioni e fare

dichiarazione di man leva.

DIFETTI

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RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DI FEBBRAIO

“SE NON SAI DOMANDA”DETERGO ha avviato una rubrica “SE NON SAI DOMANDA” dove l’Ing. Cianci e il suo Staff di collabo-ratori saranno a vostra disposizione per rispondere a tutte le domande che invierete via e-mail agliindirizzi indicati

SE NON SAI DOMANDA

(Risposte chiare a problemi complessi) • Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità,

alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali e alle problematichedi manutenzione, alla chimica tessile del lavaggio

• Domande riguardanti le controversie• Informazioni generali e altre informazioni • Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

I quesiti vanno inviati [email protected] a e-mail: [email protected]

Le domande più interessanti sarannopubblicate con relativa risposta

Che differenza c’ tra pilling e snagging

Un tessuto a maglia o a navetta può essere realizzato impiegando deifilati o dei fili.La differenza tra filo e filato è rappresentata in figura ove si evince cheil filato è realizzato con molte fibre di una certa lunghezza variabile da40 a 120 cm a seconda della fibra e del tipo di filatura, mentre il filo èrealizzato unendo tra loro filamenti continui di lunghezza illimitata.Quando un tessuto è realizzato con un filato, lo sfregamento di indos-so e di lavaggio, provoca la fuoriuscita delle fibre dal filato (le fibresono corte e facilmente fuoriescono dalla struttura del filato).

Per pilling si intende la formazione di peluria e pallottoline di fibre chesi manifestano con l’uso e la manutenzione e che danno al capo unaspetto invecchiato “di cosa già vecchia” e normalmente rifiutato dalcliente e interessano solo i tessuti realizzati con filati; con l’agitazionemeccanica provocata dal lavaggio e dall’indosso una parte di fibremigra sulla superficie del tessuto, successivamente tali fibre tendonoad allungarsi e ad aggrovigliarsi fino a formare delle palline (pills) chevia-via si ingrossano e rimangono legate al fondo della maglia da altrefibre; se quest’ultime sono fragili, si spezzano e le palline già formate-

si, cadono, altrimenti esse si ingrossano sempre più. Per snagging si intende la resistenza di un tessuto, realizzato con fili continui o in mista filo e filatoalle sollecitazioni di sfregamento durante l’indosso che danno luogo ad una modifica dell’aspetto deltessuto per:• formazione di gruppi di fibre o di fili che fuoriescono dal tessuto• distorsione dell’intreccio• formazione di fili tiratiLo snagging è un fenomeno diverso dal pilling anche se provocato da azioni di sfregamento.

Nei tessuti da filo continuo, le sollecitazioni di sfregamento contro superfici piane o di tessuto controtessuto o contro superfici non perfettamente lisce, non possono provocare la fuoriuscita di fibre dalsubstrato tessile e la conseguente formazione di peluria o pilling, ma possono provocare la rotturadei singoli filamenti costituenti il filo che tendono ad arrotolarsi dando l’impressione o di pills o dipeluria oltre alla formazione di possibili fili tirati.

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In quanti modi si posso candeggiare i capi in cotonecon cerniera metallica; può il candeggio lacerare il tes-suto di supporto della cerniera Particolare attenzione deve essere prestata quando si devono candeggiarecapi con cerniera metallica; il metallo si comporta come catalizzatore nellareazione tra cotone e prodotto chimico e talvolta si verifica la rottura elacerazione della cerniera lungo la zona di cucitura.Riportiamo un esempio effettuando prove di trazione laterale (test 6–BS3084) della cerniera su capo tinto in capo senza candeggio e tintura concoloranti diretti previo candeggio. Prove eseguite1. Tintura con coloranti diretti senza candeggio preliminare2. Candeggio con ipoclorito di sodio

20 cc di ipoclorito di sodio al 13% di cloro attivoDetergente 1 g/l0,5 g/l soda caustica al 30% (ambiente alcalino)30 minuti a 30°CSuccessiva neutralizzazione con 2 g/l di bisolfito sodico a 50°C per 10minutiRapporto bagno 1/20

3. Candeggio alcalino-ossidanteSoda caustica 5 g/l (al 30% 0 36 gradi baumé)Acqua ossigenata 5 g/l a 130 volumiDetergente 1 g/l40 minuti al bolloRapporto bagno 1/20

4. Candeggio alcalino-ossidante + successiva tintura con coloranti diretti

I risultati sono i seguenti:

Il simbolo > significa la rottura del nastro delle cuciture primadella apertura della catena

DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DI MARZO

• Quanto la diffusione delle macchine idrocarburi in Italia e inquali regioni?

• Cosa la tintura a freddo e come ci dobbiamo regolare con illavaggio?

• Come si comporta la seta al lavaggio ad acqua? • Se vi un etichetta applicata al capo che dice “rimuovere gli

accessori prima di lavare”, come ci si deve comportare e qualisono le responsabilità della lavanderia in caso di danno?

LART LABORATORIO ANALISI E RICERCA TESSILE41012 Carpi (MO) - Via Vasco Da Gama, 2 - Tel. 059/645279 - Fax 059/621856

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di Letizia BaccichetPresidente nazionale ANILConfartigianato

Mi presento, sono Letizia Baccichet,di mestiere faccio l’imprenditrice, e nella fattispeciesono una “pulitintora”. Per passione faccio la diri-gente di una Associazione datoriale, cioè una di quel-le Associazioni che difendono, per missione, gli inte-ressi degli imprenditori. Nella fattispecie sono laPresidente dell’Asso ciazione nazionale di mestieredelle pulitintolavanderie di Confartigianato Imprese;tanto per la cronaca Confartigianato è la più grandeAs so ciazione di rappresentanza delle piccole e me dieimprese e dell’artigianato.Tutto questo vi sembrerà strano detto da me perché ènoto ai lettori di questa rivista cui mi ri volgo ormaida anni, ma necessario. Necessario per rispondere achi si stupisce che, come Pre sidente dell’ANIL Con -fartigianato, io sia soddisfatta nel vedere che dopoanni di battaglie finalmente le richieste della catego-ria trovino accoglimento. E si, perché vede egregiod.re Nicolino Falvo, quando noi rappresentanti dicategoria, parlo per la mia, ma il sistema è valido pertutti i settori che Confartigianato rappresenta, avan-ziamo richieste, proposte o sollecitiamo emanazionidi nuove norme o modifiche di altre o abrogazioni dialtre ancora, lo facciamo esclusivamente perché sonola risposta alle istanze che ci pervengono dalla base,cioè dagli imprenditori del settore. Non a caso quin-di abbiamo, io personalmente ed il mio Consiglio,seguito l’iter, molto laborioso, della legge 84/2006 enon a caso ab-biamo salutato con favore la leggedella Regione Marche di attuazione della L.84/06, econ altrettanto favore saluteremo tutte le altre chestanno man mano seguendo. Perché vede, esimiod.re Falvo, è proprio quello che gli operatori di que-sta categoria da anni ci chiedevano, stanchi di vede-re che per l’incapacità di qualcuno che in mancanzadi regole, avendo a disposizione una sommetta chegli consentiva di comperare qualche macchinario, emolte volte non avendo neppure la sommetta, maindebitandosi sino al collo, approcciavano un lavoro,che altri gli avevano spacciato per “facile”, e combi-nando tutti i guai che poteva combinare chi nonconosce il mestiere, faceva accomunare tutta la cate-goria alla sua incapacità. Detto in maniera meno con-torta: per colpa di pochi incapaci siamo passati tuttiper dei “rovina vestiti”.E con questo credo di aver risposto al perché civogliono le regole.Non entro in merito di valutazioni che attengono lacapacità di rilanciare l’economia del nostro Paesepassando attraverso le liberalizzazioni del numerodelle licenze taxi, vorrei però ricordarle che per gui-dare un taxi, oltre la necessaria patente di guida chenon è la normale patente B che ha la maggioranza dinoi, ci vogliono precisi requisiti previsti da una leggenazionale, e che per dimostrarne il possesso, secon-do il recepimento che le Regioni hanno fatto dellalegge nazionale, vengo istituiti corsi e sostenutoesami: un po’ come per il Responsabile Tecnico dilavanderia o sbaglio? E poi forse mi sfugge qualchecosa o è vero che non è previsto per legge alcun

numero chiuso per l’attività di lavanderia?Esattamente come accade per le attività di parruc-chiere e di estetista. Ma cosa c’entrano ora le attivitàdi estetista e parrucchiere mi chiederà lei? C’entrano,e si c’entrano perché da sempre per aprire una diqueste attività è necessario aver frequentato un corsodi tre anni o poter dimostrare di aver lavorato in qua-lità di dipendente per non ricordo quanti anni, esatta-mente come il Responsabile tecnico di lavanderia,anzi il Responsabile Tecnico deve fare solo 450 oredi corso!! Anche chi ripara autovetture, i meccanici, è sottopo-sto al possesso dei requisiti previsti dalla legge disettore per gli autoriparatori così come gli impianti-sti (elettricisti, ascensoristi, idraulici, ecc.). Chi loavrebbe detto che per fare l’idraulico ci voglionorequisiti tecnico professionali quali una laurea tecni-ca (Ingegneria, Archi tettura, Fisica), oppure diplomao qualifica di scuola secondaria del secondo ciclo+1anno continuativo alle dirette dipendenze di unaimpresa del settore (anche come familiare collabora-tore o socio) oppure titolo o attestato di qualifica pro-fessionale rilasciati da istituti regionali, o riconosciu-ti dalla regione+2 anni consecutivi alle dirette dipen-denze di una impresa del settore (anche come fami-liare collaboratore o socio), oppure prestazione lavo-rativa svolta alle dirette dipendenze di una impresadel settore, nel medesimo ramo di attività dell’impre-sa stessa, per un periodo non inferiore a tre anni,escluso quello computato ai fini dell’apprendistato,in qualità di operaio installatore con la qualifica dispecializzato nelle attività di installazione, di amplia-mento e di manutenzione degli impianti. Per gli altriimpiantisti è pure più impegnativo perché gli annilavorativi richiesti sono in numero maggiore in tuttii casi su elencati. Meglio, molto meglio va al Re -sponsabile Tecnico di lavanderia non crede? E ora non mi venga a dire che il lavoro di lavanderiaè meno impegnativo (verso la clientela) di quello diidraulico o parrucchiere!In ogni caso la invito, egregio d.re Falvo, a megliorileggere quanto previsto dalla normativa, così evi-terà di porre tutte le domande che si è posto sullaapplicazione: c’è tutto, non si preoccupi, e non sipreoccupi neppure per effetti depressivi sul mercatodelle lavanderie: quelli bravi (i pulitintori) continue-ranno a lavorare ed i nuovi che si affacceranno a que-sto mercato saranno certamente meno sprovveduti edimpreparati e quindi in condizione di restare sul mer-cato e vorranno certo rinnovare il loro parco attrez-zature secondo le esigenze della loro clientela e delservizio che vorranno offrire.Per concludere le dico che una cosa sola tra le tanteda lei dette mi trova d’accordo: ”È giusto che chivuole intraprendere il mestiere di pulitore d’abiti ebiancheria debba essere istruito, ma per farlo èopportuno istituire Corsi di qualificazione che sianoseri e alla portata di tutti” ed è per questo che ci sonoa vigilare le Associazioni di categoria come quellache mi onoro di presiedere, l’ANIL Confartigianato.

Ma a noi piace la Leggedella Regione Marche

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Il Fisco cerca la mediazioneMediazione obbligata per le liti minori

Notizie Sindacali

Accordo tra imprese, banche e governo: al via la nuovamoratoria dei debiti delle pmi

Il 15 febbraio scorso Confartigianato avevalanciato l’allarme sulla grave situazione dellepiccole imprese, soffocate da restrizioni delcredito e dai ritardi di pagamento della Pub -blica Amministrazione. Dopo appena due set-timane l’appello di Confartigianato ha trova-to una prima risposta. Il 28 febbraio, infatti,il Presidente Guerrini, in rappresentanza di

Rete Imprese Italia ha firmato con gli istituti di credito un’intesa che congela ratee mutui degli imprenditori

ReTE Imprese Italia, ha firmato con l’As -sociazione delle banche italiane e altre 10Organizzazioni imprenditoriali, l’accordodenominato ‘Nuove misure per il credito alleimprese’. L’intesa, siglata anche dal MinistroCorrado Passera e dal Viceministro dell’Eco -nomia e Finanze Vincenzo Grilli, è dedicataalle piccole e medie imprese e contiene inter-

A partire dal prossimo 1° aprile, per richiesteda parte del “fisco” per importi fino a 20.000euro è obbligatorio per il contribuente, primadi intraprendere la strada del contenzioso,presentare apposita istanza di mediazione al -l’Agenzia delle Entrate.Per gli atti notificati da questa data in poi,infatti, entra in vigore l’istituto della media-zione tributaria che, in caso di accordo, pre-vede anche una riduzione al 40% delle san-zioni previste. La mediazione tributaria, a differenza deglialtri istituti deflativi (riduttivi dei costi) delcontenzioso ha carattere generale e obbliga-torio. Vale a dire generale, in quanto opera in rela-zione a tutti gli atti impugnabili emessi dal -l’Agenzia delle Entrate, compreso il rifiutotacito alla restituzione di tributi; obbligatorio,in quanto il contribuente che intende proporrericorso è tenuto a presentare preventivamentel’istanza di mediazione, pena l’inammissibilità

del ricorso stesso, mentre l’Ufficio è tenuto aesaminare l’istanza e a esprimersi al riguardo. La nuova disciplina della mediazione preve-de, quindi, che il ricorso davanti alle Com -missioni tributarie sia obbligatoriamente pre-ceduto dalla proposizione, da parte del con-tribuente, di un reclamo circostanziato al -l’Agenzia delle Entrate. L’istanza, che puòcontenere oltre all’eventuale proposta dimediazione anche una richiesta di sospensio-ne dell’atto impugnato, deve essere presenta-ta entro 60 giorni dalla notifica dell’avvisod’accertamento o altro atto impugnabile allaDirezione Provinciale o Regionale che lo haemesso. Nel caso in cui la mediazione si concludapositivamente, viene sottoscritto un accordoin base al quale le sanzioni vengono ridotteal 40%. Ciò sia nell’ipotesi di una ridetermi-nazione della pretesa, sia nel caso in cuivenga confermato integralmente il tributocontestato.

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La legge detta disposizioni urgenti per laconcorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture ela competitività, è il cosiddetto “decreto libe-ralizzazioni”. Vi riportiamo gli articoli più significatividella nuova normativa per quanto attiene ilrapporto con gli istituti di credito.

� Articolo 27-bis - Nullità delle commissionibancarie

Vengono considerate nulle le clausole banca-rie che prevedono commissioni a favore dellebanche a fronte della concessione di linee dicredito, della loro messa a disposizione, delloro mantenimento in essere, del loro utilizzoanche nel caso di sconfinamenti in assenza diaffidamento ovvero oltre il limite del fido(questo articolo va letto insieme alla modifi-ca stabilita dal decreto legge 29/2012).

� Articolo 27-ter - Ipoteche Vengono semplificate le procedure per estin-guere le ipoteche a garanzia dei mutui.L’ipoteca si estingue automaticamente anchein caso di mancato rinnovo entro 20 anni dal-l’iscrizione.

� Articolo 27-quinques - Contratti di finan-ziamento

Sono abbreviati i termini utili al perfezionamen-to della surrogazione del mutuo ed è innalzatol’importo del danno risarcibile in caso di ritardo.

Decreto “liberalizzazioni”

venti su più fronti. Innanzitutto viene conge-lata per 12 mesi la quota capitale delle rate dimutuo ed è sospesa per 6 mesi o 1 anno laquota capitale dei canoni di leasing immobi-liare e mobiliare. Sarà anche allungata la du -rata dei mutui e spostate fino a 270 giorni lescadenze del credito a breve termine per esi-genze di cassa. Le banche, poi, si impegnano

a concedere fondi proporzionali all’aumentodi patrimonio realizzato dall’impresa. Nei prossimi due mesi gli istituti di creditointendono anche definire nuovi accordi perincoraggiare gli investimenti delle aziende, eper valorizzare il ruolo dei Confidi e deifondi pubblici di garanzia. “Rete Imprese Ita -lia - sottolinea il Presidente Guerrini - ha da -to un giudizio positivo all’accordo. Però bisogna fare di più: devono fare di piùle banche, deve fare di più il Governo. Noi chiediamo alle banche di aprire i rubinet-ti del credito e di fornire risorse a chi ha vo -glia di investire. Soltanto così potremo ag -ganciare la ripresa e consentiremo al sistemaeconomico composto in gran parte da piccoleimprese e medie imprese di sviluppare lapropria attività”.

� Articolo 28 - Assicurazioni su mutui e cre-dito al consumo

Se il rilascio di un mutuo o di un prestito èsubordinato alla stipula di una polizza, èobbligatorio da parte delle banche sottoporreal cliente due preventivi di due gruppi nonriconducibili a quello erogante, lasciandolibertà di scelta.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale la Legge, 24 marzo 2012, n. 27

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A Firenze, il 23 e 24 marzo, si è svolta l’Assemblea dei GiovaniImprenditori di Confartigianato. Due giorni di confronto atutto campo sui temi più caldi dell’attualità economica conproposte e provocazioni per rilanciare la crescita puntando

La priorità delle imprese in questo momento è la ricerca distrumenti innovativi per meglio rispondere al mercato che sipresenta con sempre nuove esigenze, ma sulla cui tenuta pun-tano le aziende anche in vista della tanto auspicata ripresa. Il corso consentirà di rafforzare gli stili di comunicazione, at -traverso l’analisi delle diverse tipologie di clienti e l’apprendi-mento delle tecniche per riconoscerle.Il corso dovrebbe quindi consentire di poter apprendere le tec-niche comunicative che consentiranno di migliorare il rappor-to con la propria clientela. L’altro ambito formativo che il Consiglio ha deciso di metterea disposizione delle imprese riguarderà l’“Organizzazioneaziendale nelle pulitintorie e la gestione degli eventuali fa -miliari e dei dipendenti coinvolti”. Durante questo corso verranno forniti ai partecipanti nozioni difacile apprendimento per migliorare l’organizzazione interna ela gestione delle persone coinvolte nell’attività a vario titolo.

Dall’Assemblea dei Giovani imprenditoridi Confartigianato le sfide per scrivere ilfuturo del Paese

Il Consiglio della categoria Pulitintolavanderie della Confar ti -gianato Marca Trevigiana, ha deciso di promuovere un corsodi formazione dedicato alla valorizzazione del servizio chele lavanderie offrono ai loro clienti.La decisione all’indomani dell’assemblea degli operatori dellacategoria. Nel corso dei lavori assembleari è emersa, infatti, con forza lanecessità di definire con urgenza strategie innovative per darerisposte soddisfacenti alle molteplici richieste di una clientelasempre più esigente. È stata rilevata l’esigenza per gli imprenditori di testare la ge -stione della propria impresa per individuare quali aspetti dellavoro siano già punti di forza, ancorché ulteriormente poten-ziabili, e quali, invece, completamente ritarate.Il tema del corso di formazione deciso dal Consiglio, e cheattualmente stanno seguendo 19 imprese, è “La qualità delservizio, la soddisfazione del cliente e l’organizzazione delleattività nelle pulitintolavanderie”. La scelta per il responsabiledel corso è caduta sul consulente aziendale Diego ZandonellaCallegher.Nel corso e in ciò che saprà dare sono riposte le aspettativedel Consiglio che ritiene la disamina del servizio offerto allaclientela, in tutti i settori ma in modo particolare in quellodelle pulitintolavanderie, essenziale per una buona conduzioneaziendale, in quanto il servizio non solo è elemento di qualità,ma è un fattore strategico per potersi mantenere competitivi,anzi è un fattore di primaria importanza.

Notizie dal Territorio

“La qualità del servizio, lasoddisfazione del cliente el’organizzazione delle attivitànelle pulitintolavanderie”

sulle nuove generazioni. Per rispondere alle sollecitazioni deigiovani imprenditori, sul palco dell’Assemblea sono saliti imassimi esponenti del Governo, i ‘numeri uno’ della politica ei rappresentanti delle forze sociali

ANIL Marca Trevigiana aggiorna i suoi operatori con specifici corsi di formazione

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I Giovani imprenditori di Confartigianato non si danno pervinti, non si arrendono alla crisi. Vogliono riprendersi il futurodella loro azienda e contribuire a costruire il futuro del Paese.Lo hanno detto chiaro e forte a Firenze, in due giornate diconfronto serrato con i vertici del Governo, con i rappresen-tanti del Parlamento e con gli esponenti delle forze sociali edeconomiche. All’appuntamento annuale dell’Assemblea, i gio-vani “capitani d’azienda” sono arrivati come sempre numerosie hanno fatto sentire la voce delle centinaia di migliaia di lorocolleghi che in tutta Italia vogliono essere liberi di fare impre-sa, vogliono abbattere i tanti ostacoli all’iniziativa economica.La crisi, misurata dall’Osservatorio sull’Imprenditoria giova-nile, realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato, si è fattasentire con un calo del numero degli imprenditori under 40.Eppure, una campagna d’ascolto presentata all’Assemblea,dice che i giovani continuano a sperare in un futuro migliore.A patto che si creino le condizioni per lo sviluppo. ‘Non chie-diamo aiuti. Semplicemente - ha sottolineato il PresidenteColombo - vogliamo poter dedicare le nostre energie a svilup-pare le nostre aziende’. La lista delle cose da fare è lunga:meno burocrazia, meno fisco, più credito, più formazione. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini le ha snoc-ciolate alla tavola rotonda con i ‘numeri uno’ della politicaitaliana, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, il vicesegre-tario del Partito democratico Enrico Letta, il Segretario delPopolo della Libertà Angelino Alfano. Il Presidente Guerriniha chiesto di recuperare il rapporto con l’economia reale. Alle preoccupazioni del Presidente Guerrini e del Presidente

Colombo, ha risposto il Ministro dello Sviluppo EconomicoCorrado Passera, che dal palco dell’Assemblea dei GiovaniImprenditori ha ricordato gli impegni dell’Esecutivo a soste-gno delle imprese e ha annunciato l’avvio di un tavolo opera-tivo per rilanciare l’artigianato attraverso lo strumento dellenuove tecnologie. L’Assemblea dei Giovani Imprenditori, si èsvolta nei momenti cruciali in cui il Governo era impegnato avarare la riforma del mercato del lavoro e ad esaminare ladelega per la riforma fiscale. Proprio questi temi sono statiprotagonisti con due tavole rotonde. ‘La pressione fiscale - hasottolineato il Segretario generale di Confartigianato CesareFumagalli ad un confronto con il Sottosegretario dell’Econo-mia e Finanze Gianfranco Polillo - è troppo alta e sta schiac-ciando gli imprenditori”. E sul fronte del lavoro, il Vicepresi-dente di Confartigianato Giorgio Merletti e il Segretario gene-rale aggiunto della Cisl Giorgio Santini si sono confrontatisulle nuove sfide per imprenditori e sindacati aperte dalla ri -forma del mercato del lavoro.

Casini, Letta, Alfano e Vignali

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LA TARIFFA INCLUDE

• Chilometraggio illimitato

• CDW Riduzione di responsabilità anni. In caso di danni alla vettura noleggiata è prevista unapenalità risarcitoria

• TP Riduzione responsabilità furto. Riduce la responsabilità del cliente in caso di furto totalee/o parziale del veicolo ad un valore pari a quello espresso nella tabella suindicata

• PAI Copertura conducente e trasportati

• Fuori orario sino a 2 ore

L’offerta Budget - Confartigianato è riservata alle imprese associate ed ai loro collaboratori efamigliari. Tramite la convenzione è possibile noleggiare a breve termine, a partire da unadurata minima di 24 ore, autovetture con un’anzianità media di 8/12 mesi nelle diverse classi(dalla Fiat Panda al Citroen Jumpy). Le tariffe per le autovetture, in esclusiva perConfartigianato, partono da un minimo giornaliero di 27,90 Euro più IVA (con chilometraggioillimitato) per la FIAT Panda.

Condizioni:• per poter usufruire delle tariffe in Convenzione gli interessati, ogni volta che effettueranno

una prenotazione, dovranno dimostrare (tessera o lettera su carta intestata dell’Associazione)di far parte del Sistema Confartigianato, indicando al contempo il codice cliente J 448600dove è inserita la tariffa Confartigianato;

• al momento del ritiro della vettura dovrà essere esibita la carta di credito che sarà poi utiliz-zata per pagare il corrispettivo del servizio acquistato. Per alcuni gruppi vettura è richiestauna carta di credito aggiuntiva.

DD62DETERGO APRILE 2012

Convenzione budget-Confartigianato imprese

Notizie Confederali

Noleggio a breve termine di autovetture

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Quando il mercatodiventa battaglia,

sosteniamo gli uomini in trincea

In momenti come questo venditori, rivenditori,agenti, laboratori sono gli “uomini in trincea” del nostro mercato, quelli che devono quotidianamente combattere un’agguerrita concorrenza su un campo reso difficile dallacrisi e pieno di insidie.Per sostenere la loro battaglia, DETERGOoffre oggi (a partire dal numero di marzo2012) annunci a basso costo di 1/8 di pagina,aprendo così la possibilità anche a piccoleaziende di farsi conoscere e promuoversi

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Elenco iscritti all’Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili

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ELECTROLUX PROFESSIONAL S.p.a.Viale Treviso, 1533170 PORDENONE PNFIRBIMATIC S.p.a.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.a.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLIGOL BOILER S.R.L.Viale Sant'Eufemia, 34/3625135 BRESCIA BSILSA S.p.a.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.a.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via C. Pavese, 1/3 20090 OPERA MILAVASTIR S.r.l.Contrada Motta87040 CASTROLIBERO CSMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZMONTANARI S.r.l. ENGINEERING CONSTRUCTIONVia Emilia Ovest, 1123 41100 MODENA MOPAZZI S.r.l.Contrada Vallecupa64010 COLONNELLA TEPIZZARDI S.r.l.Via Nino Bixio, 3/5 20036 MEDA MIRATIONAL S.r.l. AGA BrandVia Catagnina, 1054100 MASSA MSREALSTAR S.r.l.Via Filippo Turati, 5 40010 SALA BOLOGNESE BO

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DDDETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini

Direttore responsabile: Stefano FerrioComitato di redazione: Roberto Colombo, Laura Lepri, Cesare Locati, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Pino Pisacane, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Felice Mapelli, Gabriella Platè, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Letizia Baccichet, Daniele Balbi, Gerardo Delle Bovi, Ernesto Gozzi, Vittorio Cianci, Andrea Genevois, Enrico Hachen, Cesare Locati, Laura Lepri, Maria MartusSegretario Generale: Ugo SalaSegretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 Tel 02 39314120 • Fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] - www.detergo.euProgetto grafico e impaginazione: STRIKE • Milanoe-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO - IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 10.000 copieLa pubblicità non supera il 50% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della RivistaAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa ROC N. 18402Distribuzione: Poste Italiane s.p.a.

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Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160� di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;� di modificare i dati come sopra specificati;� di cancellare nell’archivio i suoi dati

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