Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria GENNAIO 2010 Numero 1 Come trattare le macchie di sudore Al via il Progetto Q di ASSOSISTEMA Speciali • Lavanderie industriali: abiti da lavoro e DPI • Wet cleaning; macchinari, prodotti chimici ed ausiliari 1 • 2010 DETERSERVICE srl 20158 Milano - via Masina, 9 Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - (Filiale di Milano) Panoramica sul Candeggio nel lavaggio industriale

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Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria. DETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini. Tutte le news sulla lavanderia industriale italiana, produttori di macchina, detergenti, attrezzature le trovi sul portale detergo.eu.

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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria

GENNAIO 2010 Numero 1

Come trattare lemacchie di sudore

Al via il Progetto Qdi ASSOSISTEMA

Speciali• Lavanderie

industriali: abitida lavoro e DPI

• Wet cleaning;macchinari,prodotti chimicied ausiliari

1 • 2010

DETERSERVICE srl20158 Milano - via Masina, 9Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - (Filiale di Milano)

Panoramica sulCandeggio nellavaggio industriale

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non si possono

lavare a d

PER UNA INFORMAZIONECOMPLETAABBONATIA DETERGOIl mestiere del pulitintore è tutt’altro chefacile; nuove regole, nuove leggi, nuovitessuti e capi di provenienza ignota sonocontinuamente in agguato. C’è un solomodo per essere costantemente aggior-nati su quanto succede: non perdere nep-

pure un numero di Detergo. Obblighi, capidifettosi, nuovi sistemi e macchinari, corsid’aggiornamento, vita associativa: Deter -go ti racconta tutto, con chiarezza e tem-pestività. Abbonati a Detergo: costameno di un caffè alla settimana

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Chi desiderasse ricevere maggiori informazioni al riguardo, contatti ai seguenti numeri:

tel 02 39314120 - fax 02 [email protected]

la Redazione di

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ASSOSECCO42 Incontri formativi43 Parliamone tra noi: Essere imprenditori44 Non solo pulitintori: premi, e riconoscimenti per

gli imprenditori del nostro settoreCONFARTIGIANATO

47 La legge di settore è vicina ad essere operativa 48 Credito, nuovi strumenti a tutela dei consumatori49 Trattative per rinnovo CCNL Pulitintolavanderie50 Direttiva Servizi, soddisfazione di

Confartigianato per l’approvazione 52 10° Convegno Generale provinciale

aggiornamento pulitintolavanderie Arezzo 54 ESPERTO RISPONDE: L’uso del voucher nelle

pulitintolavanderie 56 ESPERTO RISPONDE: Autonomia contrattuale e

valore del capo in caso di danno da lavaggio58 STAMPA ESTERA

NOTIZIE DALLE AZIENDE61 Consorzio Toscana: biancheria protetta, al via il

progetto che la rende riconoscibile 62 Calendario 2010 RARO: Il Tempo

Nuovi tra noi63 Come fanno le altre lavanderie - Senza il pulito

acqua?64 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI66 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE7 Novità per il lavaggio industriale

PANORAMA FIERE8 Expo Detergo International 2010 - Visitare una

Fiera non è mai stato tanto facile e interessanteINFORMAZIONE COMMERCIALE

12 Falvo: scuola per lavanderiaTECNOLOGIE

14 Il Candeggio - Panoramica sui diversi procedimenti nel lavaggio industriale

20 Come trattare le macchie di sudoreINFORMAZIONE COMMERCIALE

19 Nasce Sadi Christeyns una nuova stella nel mercato delle pulizie professionaliGESTIONE

22 Budget per il 2010 per gli ABITI DA LAVORO da “moltiplicare”? Radiofrequenza HF!!ASSOSISTEMA

24 Alessandro Trapani al vertice di ASSOSISTEMA26 Al via il Progetto Q di ASSOSISTEMA

INFORMAZIONE COMMERCIALE28 IRON è la nuova realtà italiana che produce e

commercializza macchine per lavanderia industriale e professionaleSPECIALE

30 Lavanderie industriali: Abiti da lavoro e DPI34 Wet cleaning, prodotti chimici ed ausiliari

S O M M A R I O

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Multa eccezionale

per le lavanderie

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DDNovità per il lavaggio industriale

Mentre il secco fatica a mantenere le proprie posizioni – la crisicolpisce soprattutto quella classe media che ne è la principalecliente – nelle lavanderie industriali sembra si sia rivelato vin-cente il concetto di qualità. Ma, soprattutto ci si è resi conto dell’importanza di una comu-nicazione rivolta non tanto alla clientela primaria (alberghiristoranti, ecc.), quanto all’utilizzatore finale, che è il verobeneficiario del servizio.Certo, il cliente deve sapere che la biancheria lavata e stirata èanche igienicamente sicura, ma è un vantaggio in più cheoffre al “suo” cliente, che deve trovare maggior sicurezza nel fermarsi inquell’esercizio piuttosto che in altri.Della necessità di una vera campagna pubblicitaria, rivolta soprattutto al turismod’affari, avevamo parlato più volte sia su queste pagine sia con i presidenti di AUIL,a cominciare da Fabrizio Cocco, suggerendo varie ipotesi: campagne di P.R. su quoti-diani, piccoli gift e messaggi lasciati su cuscini e tovaglie.Siamo pertanto molto lieti che finalmente Assosistema si sia decisa a promuoverequesta superiore qualità che viene offerta, con un programma apposito, dapprimacoinvolgendo le stesse lavanderie, per poi fare partecipe il più vasto pubblico diclienti ed utenti finali.Questo programma viene illustrato con dovizia in un apposito comunicato diAssosistema, che pubblichiamo su questo numero.Sempre su questo numero pubblichiamo un comunicato del Consorzio LavanderieToscane, che vede l’adesione al “progetto Q” con, sembra, buoni risultati.E per il secco? Un’azione collettiva di promozione, tempo fa, è stata fatta da alcunelavanderie in zona Treviso, non sappiamo con quali risultati. Evidentemente le condi-zioni sono diverse, diverso il pubblico ed il servizio; quanto prima cercheremo disapere direttamente dalle lavanderie protagoniste quali esiti abbia avuto l’operazionee pubblicheremo l’intervista su un prossimo numero.Tuttavia, in un mercato altamente competitivo, la comunica-zione ci sembra ormai un elemento indispensabile per tutti:dai fornitori alle lavanderie industriali, a quelle a secco.

Diego Zambelli DD7DETERGO GENNAIO 2010

E D I T O R I A L E

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DD8DETERGO GENNAIO 2010

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P A N O R A M A F I E R E

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DD9DETERGO GENNAIO 2010

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Formule chimiche degli agenti dicandeggio e sbiancamento utilizzatinelle lavanderie industriali:• la candeggina (acqua di Javel o

ipoclorito di sodio): Na-O-CI;• l’acqua ossigenata (o perossido

d’idrogeno): H-O-O-H;• l’acido peracetico: CH3-C00H;• l’acido —ftalimmido perossiesa-

noico definito dall’acronimoP.A.P.:

Uno studio dei suddetti quattro pro-dotti per il candeggio è stato intra-preso a fini comparativi in terminidi detergenza, grado di bianco(potere sbiancante), usura dellabiancheria nonché qualità delleacque reflue.

Test di prova eseguiti nellelavanderie industrialiÈ stata eseguita una serie stan-dard di lavaggi industriali appro-priati per ciascun prodotto di can-deggio ed i risultati ottenuti dailavaggi sono in seguito stati verifi-cati sotto due profili diversi. Laprima verifica è stata effettuatafocalizzando lo studio sugli esitiottenuti con l’impiego di candeggi-na, acqua ossigenata e prodotti abase di acido peracetico ad altetemperature. La seconda ha riguar-dato i risultati dei lavaggi a bassetemperature utilizzando sostanze abase di acido peracetico e P.A.P,esattamente come raccomandatodalla prassi di settore per l’impiegodi queste sostanze. Si è constatatoche effettivamente l’acido peraceti-

Il trattamento di candeggio e disbian camento è una fase crucialedel lavaggio industriale. Per ottene-re risultati di candeggio di un can-dore impeccabile è necessario che iprodotti per il candeggio siano utiliz-zati in condizioni ottimali di dosag-gio/concentrazione, di temperaturae di rispetto del pH, … così da evita-re la potenziale degenerazione e ildeterioramento dei tessuti.

Inoltre, è utile ricordare i moltepliciprocedimenti di candeggio impiegatidalle lavanderie industriali, tra i qualiil più tradizionale è quello che utiliz-za come detersivo la candeggina(nota come acqua di Javel o ipoclori-to di sodio). L’utilizzo di quest’ultimaè sistematicamente abbinato allaneutralizzazione con idrogenosolfatodi sodio. Questo procedimento impli-ca una fase del processo assoluta-mente e totalmente distinta dopo lasterilizzazione mediante clorazione(il candeggio). Tale trattamentorichiede un maggior apporto d’acquae di prodotti chimici.Un secondo procedimento, moltodiffuso, utilizza dell’acqua ossigena-ta durante la fase di lavaggio. Taletrattamento prevede temperature dilavaggio superiori o pari a 60°C perottimizzare i risultati.Un terzo e quarto procedimento dilavaggio prevedono l’uso di sostan-ze che riscuotono sempre più suc-cesso nell’ambito di questo settoredi attività. Si tratta di prodotti a ba -se di acido peracetico (limite massi-mo di temperatura 70°C) per il pri -mo e a base di acido Â-ftalimmidoperossiesanoico (P.A.P.) per il se -condo (limite massimo di tempera-tura 60°C). Tali prodotti consentono un notevo-le risparmio d’energia. DD14

DETERGO GENNAIO 2010

Il Candeggio Panoramica sui diver -si procedimenti nellavaggio industriale

Tecnologie

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co offre un margine abbastanzaampio per la gradazione della tem-peratura dell’acqua.I test di prova sui risultati ottenutinel corso dei lavaggi sono statieffettuati con l’utilizzo di una stri-scia di tessuto imbrattata di molte-plici tipi di macchie e sporcizia oltread una striscia di tessuto per laverifica dell’usura: tali strisce sonostate inserite durante ciascuna seriedi lavaggi industriali. Sono statiinoltre effettuati prelievi dell’acquadi scarico, sempre per ciascunaserie di lavaggi industriali ad altetemperature e sottoposti ad analisidi tipo chimico e di rilevamento del-l’eco-tossicità.

Risultati dei lavaggi industrialiad alte temperature (70-80°C)

Potere detergente osservatosulla striscia di tessutoSui depositi di sporcizia grigiastra siè osservata la miglior efficacia deltrattamento “sbiancante” o di can-deggio eseguito con acqua ossige-nata. Tuttavia, anche lo stesso pro-cedimento eseguito con candegginao con soluzioni a base di acidoperacetico fornisce risultati analo-ghi. Tale tipologia di macchie esporco è, in effetti, molto sensibileall’azione meccanica ed alla tempe-ratura dell’acqua di lavaggio.Se si confrontano i procedimenti dilavaggio in relazione ai diversi pro-dotti per candeggiare, la fase dilavaggio è a 70°C nei casi di solu-zioni a base di acido peracetico e a80°C per gli altri due tipi di tratta-menti di candeggio/sbiancamento.

Inoltre, la fase di lavaggio a 80°Ccon acqua ossigenata ha una duratasuperiore rispetto al lavaggio concandeggina (rispettivamente 12 e 8minuti).Il candeggio/sbiancamento effettua-

to con la soluzione di acido perace-tico tendenzialmente ottiene risulta-ti meno soddisfacenti in termini dipotere detergente o di rimozionedello sporco amidaceo.Per lo sporco di tipo proteico e ossi-dante sottoposto ai test di prova, ilrisultato rimane in genere similesenza sostanziali variazioni tra iprodotti testati. D’altra parte siosserva una tendenza positiva,anche se pur lieve, del poteresbiancante nel corso del procedi-mento con acqua ossigenata; ilpotere sbiancante odetergente concandeggina appareal contrario menoefficace sulle mac-chie di vino masuperiore su quelledi caffè.

Usura chimica(GP – Grado di polimerizzazio-ne)L’usura chimica è dovuta all’azionedegli ossidanti sulla componentecellulosa del cotone.Il GP della striscia di verifica usura(non lavata) e quindi allo status ori-ginale nuovo, è pari a 1.763.Considerando i dosaggi impiegatinel corso dei suddetti test di prova,i lavaggi sbiancanti con candegginatendono ad essere chimicamentepiù aggressivi sul tessuto rispettoagli altri metodi di candeggio.Tuttavia, i risultati restano soddisfa-centi qualunque sia il prodottosbiancante utilizzato. Man manoche si procede con i lavaggi, dimi-nuisce l’usura chimica osservabile

sulle strisce di verifica dell’usurautilizzate durante il procedimentocon la soluzione di acido peracetico(temperatura di lavaggio a 70°Canziché a 80°C come per gli altritrattamenti sbiancanti). DD15

DETERGO GENNAIO 2010

Tecnologie

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industriale (ballast SBL 2004), lagradazione di bianco ottenuta è ri -sultata molto soddisfacente qualun-que sia il prodotto sbiancante usa -to. Non si riscontra alcuna differen-za significativa. Se si considera inoltre l’effetto otti-co azzurrante e il coefficiente diriflettenza delle lunghezze d’ondeemesse, i campioncini di tessutosono resi doppiamente candidi (perla presenza di coloranti dall’effettoottico azzurrante nel detersivo uti-lizzato dal comparto lavanderieindustriali).

Calcolo del tenore (%) in ceneri Questa verifica permette di control-lare il livello d’incrostazione nel tes-suto dei sali minerali potenzialmen-te presenti nei detersivi utilizzati enell’acqua; per limitare questo fe -no meno si utilizza in primo luogodell’acqua addolcita. I risultati otte-nuti nel corso dei test non mostra-no incrostazioni minerali nel tessutoanche dopo 25 procedimenti di la -vaggio industriale ed indipendente-mente dal tipo di trattamento sbian -cante effettuato. Il calcolo ottenutodelle percentuali delle ceneri si col-loca effettivamente tra lo 0,05% elo 0,15% (di molto inferioreall’1%).

Analisi fisico-chimiche e di eco-tossicità Alcune analisi fisico-chimiche sonostate effettuate sui campioni prele-vati durante ciascuna serie di lavag-gi industriali, tra le quali la misura-zione del pH (il potenziale d’idroge-no) a temperatura ambiente, larichiesta biologica di ossigeno, larichiesta chimica di ossigeno, lesostanze in sospensione, l’indicedell’azoto Kjeldahl (NK: azoto orga-nico e azoto ammonico) e l’indicetotale di fosforo (fosforo organico efosforo minerale). I risultati delleanalisi dello studio non hanno ripor-tato differenze sostanziali tra i pro-cedimenti impiegati. In materia di sostanze inquinanti, gliindici CE (50) trascorse 24 ore dalleanalisi risultano inferiori all’1%.Ciò significa quindi che l’insiemede gli scarichi o residui analizzati,passando da un prodotto testatoall’altro, rivelano un fattore di eco-tossicità elevato.

Resistenza dinamometrica(daN)Il livello delle resistenze dinamome-triche confermano i risultati dell’u-sura chimica. Ciò è normale in talesituazione ove effettivamente sottol’aspetto chimico, una striscia utiliz-zata dovrebbe presentare una con-seguente resistenza meccanica; ri -sultato che si presenta quando il GP(grado di polimerizzazione) è infe-riore a 800. Non è tuttavia questa

la situazione dei test diprova in questione poichéi GP ottenuti superanotut ti il valore di 1500 gra -di. Si ritiene che le resi-stenze dinamometrichedo po una serie di 25 trat-tamenti di pulizia non do -vrebbero indebolirsi escen dere al di sotto del25% dei valori d’origine.

I valori critici sono pertanto iseguenti:• per il test dinamometrico a secco:

68,5 daN (ovvero il 91,3 ridottodel 25%)

• per il test dinamometrico adacqua: 72,9 daN (ovvero il 97,2ridotto del 25%)

I valori delle resistenze dinamome-triche, ottenuti attraverso i vari pro-cedimenti sbiancanti testati, nonraggiungono i suddetti valori critici.Si sono quindi ottenuti risultati ap -prezzabili. D’altronde, le differenze dei risultatiraggiunti tra le diverse metodologiesbiancanti utilizzate sono marginalie ne confermano così la validità.

Gradazione di bianco con osenza raggi UV (Ultravioletti)La gradazione di bianco ottenuta èmisurata secondo la normativa NF T73.601 (fotometro impiegato: Elre -pho 2000). In particolare modo, lagradazione di bianco (senza UV) è ilrisultato dell’azione dei diversi pro-dotti sbiancanti utilizzati (candeggi-na, acqua ossigenata e formulazionicon acido peracetico) oltre all’effet-to detergente o smacchiante deri-vante dal trattamento (o azione)mec canico intervenuto, dai detersiviimpiegati, dalla temperatura di la -vaggio e dalla durata dello stesso.Con l’utilizzo delle strisce di tessutoper la verifica della rimozione dellosporco utilizzate in ciascun lavaggioDD16

DETERGO GENNAIO 2010

Tecnologie

Page 17: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

Analisi delle strisce di verifica dell’usura dopo la serie di 25 lavaggiindustriali (senza asciugatura intermedia)

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Lavaggi industriali a bassa tem-peratura (40°C)

Detergenza con l’utilizzo dellestrisce di tessuto per la verificadella rimozione dello sporcoRispetto ad un trattamento sbian-cante (o di candeggio) a base diacido peracetico (programma di la -vaggio a 40°C), i risultati ottenuticon l’uso di acido Â-ftalimmido pe -rossiesanoico (P.A.P) sono migliorispecialmente per lo sporco di tipoproteico, amidaceo e ossidante. Per lo sporco da pigmenti i risultatitra le due tipologie di procedimentodi sbiancamento testate, rimangonocomparabili. Modificando unicamente il parame-tro dei “detersivi o prodotti sbian-canti” durante il programma di la -vaggio, la serie di lavaggi delle la -van derie industriali effettuati a bas -se temperature danno risultati sod-disfacenti e simili in merito all’usuradella biancheria ed al grado di bian-co ottenuto.

Analisi fisico-chimiche e di eco-tossicità Non è stata riscontrata alcuna diffe-renza significativa per quanto riguar -da i parametri fisico-chimici abitualitra i due processi di sbiancamento(programma di lavaggio a 40°C). Le analisi di eco-tossicità mostranoanch’esse, in tale contesto, dei va -lori estremamente elevati, espressiallo stesso modo in Equitox/m3.

DD18DETERGO GENNAIO 2010

Conclusioni

Tra i diversi prodotti sbiancanti, iprocedimenti differiscono in funzio-ne delle richieste e raccomandazioniriportate sugli stessi prodotti utiliz-zati (durata di contatto con i pro-dotti chimici, durata del ciclo di ro -tazione del lavaggio, temperaturadell’acqua di lavaggio, …ecc.).Malgrado ciò, lo studio intrapresoha il merito di mostrare i livelli diperformance offerti dai principaliprodotti sbiancanti ad alta e bassatemperatura a seconda del caso:• lo sporco pigmentato e ossidabile

si elimina meglio a caldo; è ilcaso dei procedimenti sbiancanticon acqua ossigenata ove l’azionemeccanica, ad una temperatura di80°C, agisce più a lungo che nelcaso degli altri lavaggi eseguitidal comparto delle lavanderieindustriali;

• a bassa temperatura (40°C), ilP.A.P fornisce risultati migliori intermini di detergenza rispetto alprocedimento sbiancante a basedi acido peracetico (sempre nelcaso di lavaggio a 40°C), partico-larmente sullo sporco soggetto adossidazione;

• qualunque sia il procedimento dilavaggio utilizzato (temperatura dilavaggio o detersivo sbiancantetestato), dopo 25 passaggi, leanalisi delle strisce di verifica del-l’usura forniscono risultati moltosoddisfacenti.

Spetta quindi agli operatori delle la -vanderie industriali che si dedicano atale processo di sbiancamento o can-deggio, di operare una scelta, tenen-do conto di tutti gli altri criteri e fat-tori di valutazione -- specialmentequelli economici -- correlati ai proce-dimenti stessi, al tipo o alla prove-nienza della biancheria da lavare o,non da ultimo, all’aspetto degli scari-chi delle lavatrici industriali.

Tecnologie

Autore: CTTN

Page 19: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

DD19DETERGO GENNAIO 2010

Christeyns Italia, annuncia lanascita di Sadi Christeyns srlazienda orientata alla produzio-ne ed alla distribuzione di pro-dotti e servizi per il mercato del -la detergenza professionale chenasce dall’acquisizione da partedi Christeyns Italia srl di unaquota significativa di Sadi Che -mi cal srl con sede a Luragod’Erba e da anni presente nelmercato della pulizia professio-nale.

Sadi Chemical è un’azienda chenasce nel 1995 e che si attestanel 2009, tra le prime 10 azien-de italiane nel settore, imponen-dosi per la qualità dei prodotti eservizi, oltre che per la versati-lità ed immediatezza nella soddi-sfazione delle esigenze dei clien-ti.

Sadi Christeyns proseguirà nel-l’ottimo lavoro fino a qui condot-to da Sadi Chemical con l’obiet-tivo di incrementarne la quota dimercato attraverso la propostadi prodotti e servizi sempre piùinnovativi ed orientati alla mas-sima qualità nella pulizia e sani-ficazione degli ambienti, dellesuperfici, delle stoviglie e deites suti.

L’unione delle due forze, eviden-ziata dal nome delle società, po -ne la nuova Sadi Christeyns inuna posizione di interesse inter-nazionale, la sinergia che nasce,

infatti, con le aziende Christeynspresenti oggi in Europa, darà lacertezza di uno sviluppo sosteni-bile e costante anche fuori daiconfini nazionali.

Christeyns con questa operazio-ne continua con la strategia dicompletamento dell’offerta nelsettore della pulizia e sanifica-zione professionale ed industria-le, entrando anche nel settoredefinito Institutional e cioè Casedi Riposo, Cliniche, Imprese diPulizia, Alberghi, Mense, Ri sto -ranti e Distributori specializzati.

Christeyns Italia LaundryTechnology continuerà edaccrescerà la propria presenzanel mercato Lavanderie In -dustriali potenziandone l’orga-nizzazione sia commerciale chedi servizio, ponendo il massimodell’attenzione ai trend semprepiù pressanti di risparmio ener-getico e nella diminuzione deiconsumi di acqua e nella formu-lazione di prodotti ecologici,mentre Sadi Christeyns, in per-fetta sintonia porterà i principiqualificanti del gruppo quali lapartnership, la correttezza neirapporti ed il mantenimentodelle promesse oltre ad unagamma completa di prodotti diqualità ed a marchio ecolabel,ed apparecchiature supportateda un servizio superiore.

Due aziende un unico obiettivo

Informazione commerciale

Nasce Sadi Christeynsuna nuova stella nelmercato delle pulizieprofessionali

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magliette, è bene controllare le sot-toascelle. Può anche darsi tuttaviache malgrado la vostra attenzionenon appaiano macchie di sudore inquanto se queste sono molto re -centi sono praticamente invisibili.Esse invece diventano evidenti in -vecchiando, oppure in presenza dielevate temperature (come potreb-be essere con la temperatura diasciugatura del lavaggio a secco).Se la persona al ricevimento rilevala presenza di macchie di sudoredeve inviare il capo alla smacchia-tura e non al lavaggio a secco. Le macchie di sudore possono,infatti, facilmente venire rimosse setrattate prima del lavaggio. Sesiete increduli provate a smacchiareuna solo sottoascella di un capolasciando l’altro non trattato, enoterete come, dopo aver lavato asecco il capo, sia decisamente piùdifficile allontanare la macchia nontrattata prima. Voi impiegherestepochi secondi per togliere la mac-chia durante la presmacchiatura,ma vedreste quanto più lungasarebbe la smacchiatura dopolavaggio. Il fatto che la presmac-chiatura aiuta ad evitare gli alonirende evidente il vantaggio di essa.Come è composto il sudore? È fatto dal 99% di acqua, mentre ilresto è composto da vari sali, ureae sostanze grasse. Questo 1% è laparte più difficile da togliere e poi-ché l’acqua è il maggior componen-te del sudore, il lavaggio a secconon riuscirebbe a togliere facilmen-te queste macchie se non venisseaggiunta dell’umidità.

LA SMACCHIATURASe la macchia è fresca lo smac-chiatore la toglie facilmente conl’aggiunta di un po’ di agente umi-dificante come potrebbe essere undetergente sintetico neutro, elavando poi bene con un getto divapore della pistola.

Vi sarà probabilmente capitato disen tire da un cliente un reclamo diquesto genere: “Quando vi ho por-tato questo capo non apparivanoqueste macchie che ora si vedonosotto le ascelle. Siete stati voi acrearle”.Molte persone non ammettono disudare e pertanto sono riluttanti acredere che sia il loro corpo la cau -sa di macchie sotto le ascelle.Piuttosto che discutere con il clientesulla causa delle macchie cercate ditoglierle prima che il cliente leveda. Il cliente è sempre convintoche il rimuovere le macchie è uncompito specifico del pulitore, ed haragione. Il riconsegnare al clienteun capo lavato ma che porta ancoramacchie di sudore può causare laperdita del cliente.Un corretto processo di smacchiatu-ra dovrebbe cominciare già al rice-vimento, dove l’incaricato dovreb-be ispezionare il capo possibilmentein presenza del cliente. Quando siricevono capi sportivi, giacchette oDD20

DETERGO GENNAIO 2010

Come trattare lemacchie di sudoreTecnologie

Il sudore è una caratteristica sopratutto estiva e dellezone calde. Oltre a problemi estetici il sudore puòcrearne anche di tipo olfattivo poco piacevoli. Per ilpulitore di abiti il trattare le macchie di sudore non èsempre un compito semplice. Sovente esse sono evi-denti, ma talvolta sono invisibili. Le persone addette alricevimento do vrebbero controllare con maggioreattenzione i capi che potrebbero essere più soggetti adepositi di sudore. Anche l’età di queste macchie èmolto importante per quanto riguarda il loro allonta-namento. Norman Oehlke, che è stato per anni inse-gnante di smacchiatura all’IFI nordamericano (Inter -na tional Fabricare Institute) ha ora pubblicato unbreve articolo sulla rivista “Ame rican Drycleaner” ri -guardante i trattamenti possibili per allontanare lemacchie di sudore. Lo proponiamo ai nostri lettori.

E.H.

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Macchie vecchie possono richiede-re un prodotto smacchiatore perproteine oppure ammoniaca tampo-nando, e lavando poi a fondo con lapistola a vapore. Se necessario que-sta procedura può venire ripetuta.Dopo che una macchia di sudore èrimasta per molto tempo su uncapo, essa inizia a fissarsi. La sola esposizione all’aria atmosfe-rica provoca una notevole ossida-zione dei componenti della macchiarendendone difficoltosa la rimozio-ne. Un ingiallimento indica che lamacchia è invecchiata ed ossidata eche richiede più tempo e prodottiper il suo trattamento.Nel caso di un invecchiamentomolto prolungato, solo un can-deggiante può offrire una comple-ta rimozione. Un candeggiante ossi-dante è una buona scelta. Basta usare acqua ossigenata al3% su capi di seta o lana. È un trattamento piuttosto lentoche può anche richiedere alcuniminuti per l’allontanamento dellamacchia. Per capi fatti con altrefibre potete provare con piccolequantità di candeggiante al cloro.Occorre bagnare bene con vapo-re le macchie prima di trattarle concandeggianti, in modo da eliminaretutti gli eventuali prodotti chimicipresenti.Se voi usate acqua ossigenata do -vete appendere i capi per 10-15minuti per lasciar “lavorare” il pro-dotto. Se così facendo la macchianon venisse rimossa completamen-te, aggiungete più candeggiante ecercate di riscaldare la parte spruz-zando da lontano del vapore per ac -celerare l’azione. Un contatto pro-lungato con acqua ossigenata riescequasi sempre ad allontanare macchiedi sudore anche se molto vecchie.Un sudore fresco è acido per suanatura ma tende a diventare alcali-no con il tempo. Queste macchie vengono sovente efacilmente lasciate sui capi per mol -to tempo prima che il pulitore abbiala possibilità di trattarle. Come risultato potrebbero crearsidelle variazioni di colore a causadell’acidità o dell’alcalinità.Alcuni mutamenti di colore quale adesempio, un acetato blu che vira alrosso, possono essere provocati daun lungo contatto con il sudore.

Tecnologie

DD21DETERGO GENNAIO 2010

Voi potreste correggere questi vi -raggi, se la macchia è fresca, vapo-rizzando a lungo con la pistola, ag -giungendo poi uno smacchiatoreper proteine oppure ammoniaca, ela vando poi con vapore.Un contatto prolungato con l’aciditàdel sudore può provocare facilmen-te un viraggio del colore.Voi potete rilevare viraggi di colorialcalini nelle fodere delle giacche.Questo accade quando il clientemet te nell’armadio un capo conmac chie di sudore senza averlotrattato; il cliente scopre questiinconvenienti quando estrae i capial momento del cambio stagionale. Per trattare un capo con colori alca-lini alterati basta vaporizzare ab -bondantemente con la pistola, ag -giungere poi dell’acido acetico al28% oppure uno smacchiatore pertannino, e quindi lavare nuovamen-te con la pistola a vapore.Alcuni colori sono molto sensibili edelicati e vengono sottoposti facil-mente a viraggi a causa di agentiacidi o alcalini. In questo caso unosmacchiatore generico può essereefficace.Talvolta le macchie di sudore for-mano un evidente bordo chiaro disale attorno alla macchia: questisali sono igroscopici, ovvero tendo-no ad assorbire umidità dall’atmo-sfera. Ciò li tiene umidi producendoquesti bordi chiari. Se voi non eliminate questi sali, lamacchia riapparirebbe: occorreun’abbondante quantità di acquaper sciogliere questi sali e quindilavare con la pistola.Il lavaggio a secco ha poca efficacianel rimuovere i sali – un tratta-mento ripetuto con vapore è ilsistema più opportuno per eliminar-li. Anche gli acidi, gli alcali ed i can-deggianti non sono adatti per scio-gliere le macchie di sale, ed essevanno tolte per evitare che riap-paiano, e ciò avverrebbe se il clien-te portasse a casa il capo e lo met-tesse in un armadio per moltotempo.Quando il cliente indosserà nuova-mente il capo, non dategli la possi-bilità di reclamare a causa del suosudore. Cercate di eliminare sem-pre a fondo ogni macchia di sudoreper evitare di poter perdere uncliente.

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DD22DETERGO GENNAIO 2010

cioè di poter leggere contempora-neamente più capi. Questo NONsignifica ancora poter “contare” ilcontenuto di un camion ma quellodi un sacco intero di sporco iningresso assolutamente sì. Vuoldire anche poter preparare le usci-te sia manualmente che con mac-chinari di ricomposizione potendoge stire tutta la biancheria dellostesso dipendente con una solaoperazione;

b) il consolidamento delle TECNI-CHE DI APPLICAZIONE DEITRANSPONDER alla biancheriarende tutto molto più semplice.Ormai molti confezionisti dannocome servizio aggiuntivo l’ingloba-mento del chip già in fase di pro-duzione, ma anche l’uso di termo-presse, bustine, ecc. consente un“fai da te” facile e soprattutto si -curo nei risultati;

c) la progressiva discesa del prezzodei transponder aiuta sicuramentemolto a scegliere questo tipo ditecnologia e sconsiglia grossi inve-stimenti basati sul barcode.

PERCHÈ ABBANDONARE IL BAR-CODE (anche poco alla volta..)? … semplicemente perché la produtti-vità operativa si moltiplica come mini-mo per 4 volte (col tempo di una let-tura manuale di un barcode si leggo-no almeno quattro transponder) … e poi perché si può leggere labiancheria senza intervento umano(come leggere automaticamente unsacco di biancheria identificata con ibarcode?) COME ABBANDONARE IL BARCO-DE (solo se necessario)? … in modo assolutamente indolore,passando gradualmente ad RFId HFdopo un periodo di gestione mistachip/barcode, lasso di tempo la cuilunghezza può ovviamente variare infunzione del numero dei capi. GESTIONE CONTEMPORANEA DIBARCODE E TRANSPONDER?

Perché sono passati almeno 15 annidal nostro primo impianto RFId LF(attenzione, a quei tempi esistevasolo RFId in bassa frequenza, che éun po’ la “mamma” di quella at tualee con la quale si poteva leggere unsolo capo alla volta). Già in quell’impianto, avevamo po -tuto disporre di un sofisticato siste-ma di SORTING AUTOMATICO persuddividere la biancheria per Cli en -te/Dipendente ed articolo e di 5 li needi PIEGATURA guidata. Il transpon-der posto sull’appendino ed associatoa quello applicato alla biancheria(tuta, gilet, pantalone, ecc..) guidaval’impostazione automatica del pro-gramma di piegatura (mentre cellulefotoelettriche verificavano che labiancheria non fosse caduta). Il tuttosi concludeva con il confezionamentodella biancheria e stampa di etichettecon nome e co gnome del dipenden-te, data consegna, numero capi. IN COSA CONSISTE L’ORMAICONSOLIDATO (E SICURO) CAM-BIAMENTO? Come ricordato ed a differenza di altriservizi di Lavanderia (biancheria pia -na, abbigliamento privato de gli ospitidelle Case di Cura, Centra li di Steriliz -zazione, ecc.), l’uso di RFId nel cicloproduttivo degli abiti da lavoro NONcostituisce più una novità. Può dun-que usufruire dei macchinari e degliaccorgimenti già testati da tanti annima anche delle NOVITÀ e cioè: a) l’avvento di HF (alta frequenza)

ha aggiunto la possibilità di potertrattare la biancheria “in massa”

Budget per il 2010 per gli ABITIDA LAVORO da “moltiplicare”?La soluzione può essereRadiofrequenza HF!! (provare per credere)

Gestione

Dedichiamo agli ABITI DA LAVORO la 1a puntata 2010 delnostro “angolo mensile” riservato alla situazione tecnologicae gestionale nelle Lavanderie Industriali sull’uso della iden-tificazione della biancheria mediante RFId HF (identificazio-ne con Radio Frequenza (alta) multi-lettura, cioè, in parolepovere, la possibilità di leggere più capi per volta ancheall’interno di sacchi). Perché?

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Perché no? Nel caso si abbiano giàclienti gestiti con barcode e si pre-senti l’occasione, con un nuovo clien-te magari prestigioso, di “provare” lanuova tecnologia (forse anche percontrastare la concorrenza che vor-rebbe soffiarcelo proprio con RFId..),può essere una soluzione (nonnecessariamente transitoria !!) COME OTTIMIZZARE E VELOCIZ-ZARE IL CICLO DI PRODUZIONECON RFId HF Gestire gli abiti da lavoro identificaticon transponder HF multi-read (siabiancheria nominativa che “generica”per taglia) significa “semplificare dimolto” il processo produttivo. La lettura dello sporco provenientedai clienti la potremo fare ancoranei sacchi, grazie ad una anten natunnel; alle postazioni del controlloqualità, semplicemente appoggiandola biancheria ad una antenna datavolo, potremo verificare la neces-sità di rilavaggi e/o rammendi: lasuddivisione in uscita, per dipenden-te e/o per reparto, potremo effet-

Gestione

tuarla mediante ricompositiori dicapi appesi oppure piegati, maanche manualmente “via software”gestendo i tradizionali alveoli in legnoo il pianale di un tavolo diviso inriquadri come se fossero le caselle diun cruciverba ciascuna assegnata adun utente utilizzatore. A fronte di tutto ciò, sarà poi possibi-le tracciare successivamente ognisingolo capo ed individuarne l’ultimaubicazione, i lavaggi subiti, la rota-zione e l’intera storia a partire dallasua immatricolazione. Senza retorica, anche in questo casoRFId HF può aiutarci a ridurre i costimigliorando il servizio ed ottimizzan-do le risorse (provare per credere..). E ALLORA? Per il budget 2010 …nessun problema? Vogliamo stare al passo coi tempi,riducendo i costi, ottimizzando il ser-vizio ed adottando una tecnologiaormai sicura ed “amica” (senza fre-gature)? La strada (che moltihanno già scelto) è una sola:RFId HF multi-lettura!!

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sociate, l’As semblea Privata deiSoci, svoltasi mercoledì 16 di -cembre 2009, lo ha eletto - al -l’una nimità e per acclamazione -alla carica di Presidente.

Per il dottor Trapani si tratta diuna prosecuzione dell’impegno alservizio dell’Associazione: negliultimi cinque anni, infatti, avevaricoperto l’incarico di Tesoriereprima in AUIL e, successivamen-te, in ASSOSISTEMA.Nato cinquantatre anni fa a LaMad dalena (SS), nel 1979 Ales -sandro Trapani si è laureato conlode in Chimica e Tecnologie Far -maceutiche. Al termine degli stu -di, si è occupato di ricerca e di -dattica presso la cattedra di Mi -crobiologia nella Facoltà di Far -macia dell’Università di Ca gliari.

Sarà il dottor Alessandro Trapani,Direttore Generale della DemiS.p.A., a guidare ASSOSISTEMAnel triennio 2010/2012: alla pre-senza di quasi il 70% delle As -

DD24DETERGO GENNAIO 2010

Scelta unanime in Assemblea Privata dei Soci

AlessandroTrapani al verticedi ASSOSISTEMA

ASSOSISTEMA

Il dottor Alessandro Trapani, presidenteASSOSISTEMA per il triennio 2010/2012

Il neoletto presidente Trapani, appena eletto, tra il segretario generale

Ferri e il past president Genesini

Page 25: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

Successivamente, ha frequenta-to corsi su materie di bi lancio econ trollo di gestione presso laSDA Bocconi e la Scuo la di Mana -gement della LUISS.Da oltre vent’anni, è impegnatonel settore industriale integratodei servizi tessili e medici affini. Come detto, attualmente ricoprela carica di Direttore Generaledella Demi S.p.A. di Assemini(CA), dopo esserne stato Res -pon sabile Com merciale e Am -ministratore Delegato.

Con l’Assemblea di metà dicem-bre, ASSOSISTEMA ha definiti-vamente completato il quadrodegli adempimenti previsti dalnuovo Statuto dell’Associazione,approvato il 16 giugno 2009.Infatti, prima dell’elezione delnuo vo Presidente, l’Assembleaaveva votato anche i componen-ti del Con siglio Direttivo per ilbiennio 2010/2011. La differenza nella durata deidue mandati, tra Presidente eConsiglio di ASSOSISTEMA, èlegata al rispetto delle NormeTransitorie dello Statuto, validesoltanto per queste prime ele-zioni.È stato proprio il nuovo Consi -glio Direttivo, appena entratonella pienezza dei suoi poteri, ariunirsi per ascoltare la relazione

svolta dalla Commissione di De -signazione del Presidente. La designazione del dottor Tra -pani e il suo programma di atti-vità sono stati approvati all’una-nimità e, quindi, portati all’esa-me dell’Assemblea che, comeanticipato, ha acclamato l’elezio-ne del nuovo Presidente.

Trapani succede a Maurizio Ge -ne sini, che ha guidato l’Asso cia -zione dal febbraio 2005 al di -cem bre 2009. Proprio il Pre si -dente uscente Genesini, in aper-tura di giornata, aveva svolto lasua relazione di fine mandato,ripercorrendone le tappe princi-pali ed elencando gli obiettiviraggiunti nel corso del quin-quennio in cui ha guidato l’Asso -ciazione.

A Genesini, il neoeletto Preside -n te Trapani ha consegnato unatarga in riconoscimento “del la -voro svolto, con passione e ge -nerosità, per lo sviluppo e lacrescita dell’Associazione”. In conclusione dei lavori, l’As -sem blea ha approvato all’unani-mità pure la proposta del Pre -sidente Trapani di nominare Ma u rizio Genesini consigliere avita di ASSOSISTEMA.

E. M.

DD25DETERGO GENNAIO 2010

Stretta di mano tra il neoletto presidenteTrapani e il past president Genesini, subitodopo la consegna della targa a quest’ultimo

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getto Q con uno spazio di notevolerilievo che ha proposto un messag-gio netto e preciso, supportato dauna grafica raffinata che, peraltro, èstata realizzata con l’ausilio di foto-grafi professionisti ed esperti creati-vi pubblicitari. I testi non lasciavanospazio a dubbi: da un lato il claim“Se sei in viaggio scegli la ga -ranzia del marchio Q”, dall’altrola declinazione pubblicitaria vera epropria “Il marchio Q garantisce cheil processo di ricondizionamentodel la biancheria degli Alberghi eRistoranti ha rispettato i requisiti diabbattimento delle cariche microbi-che, attraverso test qualitativi alta-mente rigorosi. Il marchio Q è la garanzia di sicu-rezza igienica certificata dalle indu-strie di lavanderia aderenti adASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA”.

A seguire - fin da gennaio 2010 -altre uscite pubblicitarie presente-ranno il marchio Q su riviste di set-tore e, nuovamente, sui quotidianinazionali. Parallelamente al lanciodell’iniziativa, ASSOSISTEMA haprogettato e messo on line unanuo va sezione nel proprio sito isti-tuzionale, interamente dedicata alProgetto, all’interno della quale ina vigatori potranno trovare ogni in -formazione utile e il calendario delpiano stampa promozionale.

Ha preso il via ufficialmente, il 14dicembre scorso, il “Progetto Q” diASSOSISTEMA.Si tratta di un’iniziativa di marke-ting e comunicazione volta al posi-zionamento della sicurezza igienicadei dispositivi tessili processati dalleindustrie di servizi operanti nel set-tore turistico e alberghiero. Il Progetto, che durerà per sei me -si, punta a essere - già durante lafase pilota di sperimentazione -sup porto operativo per quelle im -pre se associate che hanno credutonella validità e nell’applicazione vo -lontaria della Norma UNI EN14065:2004, conseguendo la certi-ficazione per offrire una garanzia inpiù ai propri clienti.

Dunque, a soli sei mesi dalla suapresentazione in Assemblea, il Pro -getto Q è decollato e le prime cifrestanno a testimoniare il valore e illivello dell’iniziativa stessa.Sedici industrie di lavanderia ade-renti - collocate in sette Regioni:Val le d’Aosta, Piemonte, Lombardia,Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna- che serviranno oltre 200 tra hotel,ristoranti e stabilimenti termali.

Il Progetto sarà fortemente soste-nuto sulla stampa, con un piano dico municazione che prevede, nellafase pilota, 20 uscite tra editoriaspecializzata (mensili e bimestrali)e quotidiani nazionali, per raggiun-gere tra i 2,5 e i 3,7 milioni di let-tori. Circa un milione in più, quindi,dei clienti serviti ogni giorno dalleindustrie di lavanderia.

Un primo assaggio si è avuto mar-tedì 22 dicembre, con l’uscita del-l’inserzione pubblicitaria su “Il Sole24 ORE”. Dalle pagine del principalequotidiano economico nazionale,ASSOSISTEMA ha lanciato il Pro -DD26

DETERGO GENNAIO 2010

Sono 16 le aziende aderenti alla fase pilota

Al via il Progetto Qdi ASSOSISTEMA

ASSOSISTEMA

Il “Progetto Q” in cifre

Il “Progetto Q” - così come at -tual mente strutturato - prevedeuna fase pilota di lancio e va -lu tazione. La durata di questa fase è statafissata in sei mesi, al fine dico prire almeno due picchi sta-gionali: quello invernale2009/2010 e quello primaveri-le - pasquale 2010.Anche per questo motivo, ilnu mero delle imprese coinvol-te è limitato a 16.

Durata della fase pilota:dal 14 dicembre 2009, per seimesiIndustrie di lavanderia ade-renti:16 industrieRegioni interessate:Valle d’Aosta, Piemonte,Lombardia, Veneto, Toscana,Lazio e SardegnaStrutture aderenti:211 alberghi e ristorantiLettere informative perclienti:35.000 pezziLettere menù per ristoranti:5.000 pezziEspositori in plexi per hotel:6.000 pezzi Vetrofanie per hotel e risto-ranti:1.600 pezzi Campagna stampa:22 uscite, su editoria specializ-zata (mensili e bimestrali) e suquotidiani nazionaliContatti stampa stimati:tra 2,5 e 3,7 milioni di lettori

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La vera frontiera del Progetto Q,però, sarà costituita dalle strutturealberghiere e della ristorazione pre-senti sul territorio. Strutture cheso no state scelte con accuratezzadagli Associati, al fine di garantiremassima visibilità e attenzione all’i-niziativa. Contatti fidelizzati, con gliimprenditori del turismo e dellaristorazione più attenti al valoredella sicurezza igienica, sono statiindividuati e selezionati per dare ilsupporto migliore, anche in terminiqualitativi, al Progetto Q. Per questo motivo, la durata dellafase pilota di lancio e valutazione èstata fissata in sei mesi, per coprirealmeno due picchi stagionali: quelloinvernale 2009/2010 e quello pri-maverile e pasquale del 2010.

Negli alberghi e ristoranti aderentiall’iniziativa saranno posizionati ma -teriali promozionali che spiegheran-no la filosofia del Progetto Q e lera gioni che hanno portato alla suacreazione. Messaggi incisivi, in italiano e ingle-

se, per il momento, con sentirannoal cliente dell’hotel e del ristorantedi essere informato con chiarezzasulla pulizia dei tessili in uso nellastruttura in cui lui si troverà. Anche in questo caso, l’impegnodel l’Associazione è ai massimi livelli,per garantire la più ampia coperturapossibile: 35.000 lettere informati-ve per clienti degli hotel, 5.000 let-tere da inserire nei menù dei risto-ranti, 6.000 espositori bi facciali inplexiglas per i banchi re ception e1.600 vetrofanie per hotel e risto-ranti.

Nelle intenzioni di ASSOSISTEMA, la“Q” dovrà presto imporsi quale sim-bolo sinonimo di qualità e garanziadi protezione per tutti coloro che ol -tre al comfort desiderano la sicurez-za igienica. Una sicurezza che, come noto, vaol tre ciò che l’occhio umano può ve -dere, “oltre il pulito” nel senso tec-nico del termine.

E. M.

Se sei in viaggio

del marchio Qscegli la garanzia

Il marchio Q garantisce che il processo diricondizionamento della biancheria degliAlberghi e Ristoranti ha rispettato i requisiti diabbattimento delle cariche microbiche,attraverso test qualitativi altamente rigorosi.Il marchio Q è la garanzia di sicurezza igienicacertificata dalle industrie di lavanderia aderenti adASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA.

www.assosistema.it

Progetto Q® - 210x147 D

ETETERGO

.pdf 1

19/01/10 10:27

Page 28: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

fiche avvalendosi dei più moder-ni ed innovativi processi di rea-lizzazione oggi a disposizione nelsettore dell’industria e che ga -rantiscono alla IRON di immette-re sul mercato dei macchinarialtamente affidabili.

Il principio ispiratore di IRON, tro -va fondamento in soluzioni uni chee personalizzate rivolte al l’esigen -za e alla soddisfazione dei bisognidi ogni singolo cliente.

IRON dispone di uno staff com-merciale altamente professionalee capace di assistere il clientenella pianificazione e nella rea-lizzazione di soluzioni efficientied economiche sia per la lavan-deria industriale che per quellaprofessionale con la ricca gam -ma di prodotti:

Piegatrice per capi medi e grandi, SILVER

Gamma industriale compostada: introduttore a banco aspiran-te universale modello MERCURY,mangano a conca multi rullo conriscaldamento a vapore e gasmodello TITANIUM, piegatriceper capi medi e grandi modelloSILVER, piegatrici per capi inspugna modello LITIO, piegatriciper capi piccoli modello NICKEL.

IRON è la nuova realtà italianache produce e commercializzamacchine per lavanderia indu-striale e professionale.

Fondata da Claudio Casciari,pren de corpo un’azienda, masoprattutto l’idea e la passionecreativa di un imprenditore e unuomo fatto d’impegno e intra-prendenza con grande spiritod’innovazione che lo ha ca rat te -rizzato in questi 25 anni di atti-vità nel settore dove ha costrui-to inizialmente il successo e lano torietà nei più importanti equalificati mercati.

Casciari, forte ed in possesso delknow-how sviluppato negli anni,ha dato seguito al processo disviluppo del prodotto portandosignificative innovazioni tecnichesui macchinari tanto da renderlial massimo della funzionalità e,mettendo a punto così la propriagamma di prodotti.

Il successo di IRON sul mercatoè dovuto, oltre alla qualità delprodotto, anche alla completagamma di macchinari che sicontraddistinguono per la massi-ma semplicità di utilizzo da par -te dell’operatore e di una facilemanutenzione.

IRON oltre alla propria sedecom merciale di Carbonera (TV)ed alla sede produttiva di AscoliPiceno, ha a sua disposizionealtri impianti satelliti i quali sioccupano di fabbricazioni speci-DD28

DETERGO GENNAIO 2010

IRON è la nuova realtàitaliana che produce ecommercializza macchineper lavanderia industrialee professionale

Informazione commerciale

Page 29: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

Gamma professionale compo-sta da: stiratrice asciugantecompatta con sistema di piega-tura longitudinale e trasversaleincorporata modello PLATINUM,stiratrice asciugante murale opassante modello GOLD, stira-trice asciugante murale o pas-sante con sistema di piegaturalongitudinale incorporata model-lo GOLD FOLD. Tutti i modellisono disponibili con alimentazio-ne a gas, vapore ed elettrica.

Stiratrice con piegatrice incorporata, PLATINUM

IRON si avvale inoltre di un qua-lificato servizio tecnico operativo

su tutto il territorio nazionale eper questo offre differenti for-mule di ASSISTENZA PROGRAM-MATA e GARANZIA PROLUNGA-TA, assicurando al cliente instal-lazione e formazione in loco.

IRON è una azienda in continuaevoluzione e punta costante-mente allo sviluppo, alla ricercae all’innovazione dei progetti ori-ginali dei macchinari per lavan-derie industriali e professionalicercando di migliorali al massi-mo e rendendoli sempre più fun-zionali.

Iron sarà presente alla fierainternazionale “EXPODETERGO”che si terrà a Milano dal 15 al18 ottobre 2010, con uno standdi circa 200 mq, dove sarà lietadi presentare agli operatori delsettore i suoi nuovi prodotti.

www.iron-lt.com

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ter.it

evolut ion technology

Introduttori a banco aspiranteMangani a conca multirullo

Piegatrici per capi medi e grandiPiegatrici per capi piccoli

Piegatrici per capi in spugnaStiratrici con piegatrice incorporata

IRON s.r.l. - Via T. Salsa n. 20 - 31030 Carbonera (TV)Tel. +39 0422 398861 - Fax + 39 0422 699877 - [email protected]

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30DETERGO GENNAIO 2010DD

Il trattamento degli abiti da lavoro è una specializzazione che richiede diverse capacità

tecnologiche ed organizzative. Perché oltre a trattamenti specifici per ogni tipologia di abito, occorre tener conto delle

differenti misure, alle volte di recapitare gli abitigiusti reparto per reparto, sempre tenendo

conto delle esigenze degli utilizzatori. Su questo numero, diamo uno spazio alle

aziende che producono per questo settore, perpoter illustrare le novità, le caratteristiche

vincenti, ed i modelli organizzativi a disposizione delle lavanderie che operano

o intendono operare in questo campo.

Lavanderie industriali:

Speciale abiti da lavoro

e DPI

Page 31: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

CHRISTEYNS ITALIA

X-Tend Technology: nuovi sviluppi nel tratta-mento degli abiti da lavoro

Christeyns Italia, in stretta collaborazione con ilnostro centro ricerche di Gent in Belgio, ha svilup-pato un nuovo sistema per il lavaggio a bassatemperatura degli abiti da lavoro, adatto per tuttii tipi di tessuti, sia bianchi che colorati.Il sistema si basa su tre principi:• l’uso di un candeggiante disinfettante speciale,

denominato X-Tend, a base di peracidi partico-larmente formulati che sviluppano capacità can-deggianti e disinfettanti a temperature inferioriall’acido peracetico e acqua ossigenata;

• la presenza di detergenti enzimatici;• l’uso di una miscela speciale di tensioattivi for-

mulata per l’applicazione a basse temperature.Il sistema di lavaggio permette di ottenere ottimirisultati sia in lavacentrifuga che in lavacontinua,sia in termini di pulito, che di igiene. L’applicazione tipo prevede un prelavaggio dove,oltre ad un detergente enzimatico può esseredosato un rinforzante alcalino, specie per abiti dalavoro molto sporchi, ad una temperatura massi-ma di 35°C. A seguire, nel lavaggio principaleviene dosato il prodotto X-Tend e la temperatura èinnalzata fino ad un massimo di 50-55°C; in que-sta fase è fondamentale il controllo del pH che nondeve superare il valore di 9,5. La bassa temperatura favorisce l’azione enzimati-ca che, non venendo disattivata da temperaturetroppo elevate o pH estremi, ha tutto il tempo persvolgere appieno la propria funzione. Lavorando in questo modo è facilmente compren-sibile come si possano ottenere vantaggi rilevanti,sia dal punto di vista del contenimento del dannochimico, che del risparmio energetico; il tessutoverrà preservato nella sua vita in uso grazie ad unpH di lavaggio molto più basso e dalla possibilitàdi evitare l’uso di ipoclorito di sodio sulla quasitotalità di macchie, grazie ad un maggiore potereossido-riduttivo del peracido rispetto ad una nor-male acqua ossigenata; il potenziale ossidante ènettamente maggiore anche rispetto all’acidoperacetico.Dal punto di vista energetico, è palese che poterlavorare a 50-55°C al posto dei classici 80-85°Cdetermina un risparmio di vapore e quindi di com-bustibile facilmente quantificabile.Relativamente alla necessità di disinfettare labiancheria, il sistema X-Tend è in grado di garan-tire l’abbattimento della carica batterica, in lineacon quanto richiesto dalle normative attualmentein vigore, ed in particolare la normativa UNI ENI14065 (RABC).Tutto ciò per la lavanderia significa che, mante-nendo l’opportunità di servire clienti particolar-mente difficili, come l’industria alimentare o il far-maceutico, sarà comunque possibile farlo con

costi di produzione contenuti, grazie al risparmioenergetico realizzato e grazie ad un minore costoper l’acquisto degli abiti da lavoro.Christeyns, da sempre sinonimo di alta professio-nalità e di sistemi di lavaggio all’avanguardia, conil sistema X-Tend aggiunge un altro tassello versol’obiettivo di un lavaggio sempre più rispettosodell’ambiente e delle risorse naturali.

PONY

Abiti da lavoro: stiraturaGià apprezzata da oltre 50 anni sul mercato dellemacchine per la tinto-lavanderia, la PONY si pro-pone come partner ideale nel settore dello stiroindustriale, con un’ampia scelta di prodotti di qua-lità superiore e sicura affidabilità.Per la finitura dei capi da lavoro, PONY proponeun’ampia gamma di presse da stiro, con una lineaspecificamente studiata per il comparto dellalavanderia industriale.Le presse SERIE LAV offrono un ottimo rapporto

31DETERGO GENNAIO 2010DD

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costo/prestazioni e sono disponibili in molte ver-sioni, con differenti forme di piano da stiro, peroffrire la giusta soluzione alle più svariate esigen-ze, nel caso specifico per lo stiro di indumenti dalavoro: divise, camici, tute, etc. Piano con forma UNIVERSALEParticolarmente idonea per le realtà produttivemedio/piccole, ove si renda necessaria una mac-china veloce e versatile.Piano con forma UNIVERSALE / PANTALONEIdeale quando il numero di pantaloni da trattare èpiuttosto elevato. Consente di passare veloce-mente il bacino sulla punta del piano e di stirare inrapida successione la gamba del pantalone in unasola battuta dall’altezza del cavallo, senza com-promettere il bacino già stirato, ottenendo unaqualità di stiratura molto soddisfacente con tempidi produzione molto ridotti, investendo su un’uni-ca attrezzatura. Tutti gli altri capi si possono age-volmente stirare con la punta universale arroton-data.Piano con forma RETTANGOLAREPiano adatto allo stiro dei camici da lavoro o delleampie superfici piane. Viene prodotta anche nellaversione con piano inferiore riscaldato elettrica-mente ed ASPIRANTE, per velocizzare il posiziona-mento del capo e l’asciugatura dei tessuti.Piano con forma CORPO CAMICIAConsente di stirare in quattro battute la camiciapartendo da una metà davanti e facendo ruotare ilcapo per stirare il dietro in due battute, terminan-do con la seconda metà davanti. Anche le duemaniche possono essere stirate su questa pressa,il polsino potrà essere rifinito su una Collo e Polsio con il ferro.Piano con forma FUNGOAdatto per lo stiro del bacino e per ritocchi su tuttii capi, grazie alla sua forma arrotondata e alleridotte dimensioni del piano di appoggio.Piani con forma COLLO & POLSIPer lo stiro dei collo e polsi delle camicie, solita-mente in abbinamento alla pressa corpo camicia oal manichino stiracamicie.Su questi modelli di Presse i piani superiori sonorealizzati con acciaio speciale nichelato. Entrambii piani sono riscaldati a vapore. La discesa del

piano superiore è azionata tramite due pulsanti oa pedale, con o senza telaio di protezione.Tutti i modelli possono essere dotati di generatoreelettrico incorporato; la versione Collo & Polsi puòdisporre di una caldaia in grado di alimentareanche il manichino stiracamicie. Su tutti i modelli è prevista la possibilità di tempo-rizzare la chiusura del piano superiore. Anche ilgruppo ferro da stiro è previsto come dotazione arichiesta. Focalizziamo ora l’attenzione su altre attrezzatureinteressanti per il comparto stiro della lavanderiaindustriale, quali:Tavoli da stiroCon piani universali aspiranti, completo di caldaiaincorporata per funzionare in modo autonomo,può essere dotato a richiesta di forma per stirarele maniche. Viene utilizzato per le rifiniture e pertutti i capi che richiedono la tradizionale ed accu-rata stiratura con il ferro. Il piano da stiro puòessere del tipo Standard o Maxi.404Manichino universale per la stiratura di camici,casacche, giacche cuoco, camicie e capi spalla ingenere. Tramite un semplice commutatore la mac-china si predispone per la stiratura di capi umidi,come ad esempio camici lavati ad acqua e centri-fugati, oppure per la stiratura di giacche delle divi-se alberghiere. Il manichino può essere completo di caldaia oppu-re da collegare a fonte di vapore centrale o ali-mentato tramite una caldaia inserita nella presseCollo e Polsi complementare.MPT-DStirapantaloni con tensione pneumatica del bacinoe del carrello tendigambe. Adatto per lo stiro ditutti i pantaloni, anche con elastico in vita, graziead un dispositivo manuale di blocco bacino, cheregola la messa in tensione ad una determinatataglia, evitando l’eccessivo tensionamento. Arichiesta può essere fornito con un surriscaldatoredel vapore fino a 300° e con fotocellula che rilevala fine del pantalone e comanda automaticamentela chiusura delle pinze gambe e la conseguentepartenza del ciclo di lavoro. La macchina consente un grado di finitura che nonrichiede ulteriori ritocchi, salvo il fissaggio dellepieghe per i pantaloni di taglio classico, come ledivise alberghiere.MPT-DTPManichino stirapantaloni pneumatico per la stira-tura di tute, viene fornito con supporto capo spal-la e dispositivo per tensionamento con carrellotendigambe, per la messa in tensione di tute finoa 165 cm. di altezza e di pinze maniche pneuma-tiche.Concludiamo rammentando che presso la nostrasede è possibile prendere visione e provare i nostrimacchinari e che la nostra capillare rete di vendi-ta e assistenza è sempre disponibile per consulen-ze in loco con serietà e competenza.

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Page 33: Detergo Gennaio 2010 - Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria

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Quante volte, appena acquistato un prodotto o un servizio, cisiamo accorti che ce n’era un altro che rispondeva meglio allenostre esigenze? E quante volte siamo diventati pazzi per tro-vare qualcosa che assolutamente ci serve? Oggi, tutte le pos-

sibilità di trovare e confrontare modelli, prestazioni e prezzisono lì, su internet, a portata del vostro mouse. Le più qualifi-

cate aziende del settore, riunite nell’Associazione FornitoriLavanderie, hanno un Sito: www.assofornitori.com.

E su quel sito, addirittura un motore di ricerca: la “Guida alCompratore”. Tutto quel che dovete fare è digitare

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BIAR AUSILIARI BIOCHIMICI

Innovazioni e perfezionamenti nell’ambitodel wet-cleaning, sia nelle macchine che neiprodotti chimici

Fin dagli esordi del wet-cleaning, BIAR AUSILIARIBIOCHIMICI ha interpretato, con successo, unruolo di azienda innovatrice nel proporre questonuovo sistema di lavaggio sia per i manufatti intessuto che per quelli in pelle. Ha infatti ideato immediatamente una propriainterpretazione del sistema cui ha dato il nome diIBW cioè Idro Bio Wash. Oggi come allora il sistema si avvale di una seriedi differenti prodotti secondo il differente uso e laloro differente destinazione. Al fine di un positivoapproccio al sistema, occorre ricordare, ancora nelpresente che per un gestore di lavanderia, quello

che differenzia profondamente il tradizionalelavaggio a secco dal wet-cleaning non sono solo ledifferenti macchine, i differenti programmi, il dif-ferente liquido in cui sono immersi i manufatti, idifferenti prodotti chimici ausiliari di lavaggio, mala necessaria profonda conoscenza dei materiali edella composizione di quello che si deve lavare. La scelta di un metodo di lavaggio piuttosto cheun altro non può prescindere dalla conoscenza deimateriali delle confezioni e dalla loro aggregazio-ne nelle distinte parti che compongono in genereun manufatto. Occorre infatti saper valutare benei pro ed i contro del lavaggio a secco e del wet-cleaning, quindi fare la scelta più appropriata perogni differente confezione. Nel wet-cleaning non sitratta, a nostro parere, di delusione del sistema odi eccessiva aspettativa, si tratta di mancato stu-dio e conoscenza profonda dei materiali che sidevono lavare, i quali, tra l’altro si evolvono in

34DETERGO GENNAIO 2010DD

Dopo i primi, grandi successi, la corsa del wet cleaning si era po’ rallentata.Sicuramente, tra le cause, troviamo qualche delusione, dovuta a troppe

aspettative; problemi di poca dimestichezza con questo metodo, prodotti chimici non corretti o correttamente usati.

Ma le Case produttrici sono corse ai ripari, perfezionando i sistemi esistenti, proponendo diverse novità,

ed, alcuni, sacrificando tempo e denaro per fare scuola. Sforzi che hanno prodotto lusinghieri risultati: sono sempre di più

le lavanderie che si sono accostate a questo metodo. Su questo numero, Detergo ha dato spazio per comunicare

metodi e novità, soluzioni innovative e possibilità di informarsi/formarsi in questa metodologia di lavaggio.

Oggetto dei redazionali che seguono saranno lavatrici, essiccatoi, sistemi, prodotti chimici ed ausiliari, scuole di formazione che intervengono

nei processi di wet cleaning.

Speciale

WET CLEANING

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continuazione ad una velocità nettamente supe-riore a quella delle nuove tecnologie in uso nellelavanderie. I nuovi materiali si comporteranno inmodo differente se vengono a contatto con i sol-venti organici o con il solvente acqua e la sceltadovrà cadere sul sistema più adatto e sui pro-grammi più adatti per quella composizione e perquel tipo di manufatto. Per il resto, sia le aziendecostruttrici di macchine per il wet-cleaning siaquelle costruttrici degli indispensabili essiccatoi,hanno messo oggi a disposizione dei tecnici dilavanderia macchine perfezionate nel tempo ingrado di soddisfare le esigenze delle lavanderiecon degli ottimi risultati di lavaggio.Le aziende di prodotti chimici poi, sono indubbia-mente il motore nella ricerca e sviluppo e nellapromozione del wet-cleaning, in quanto general-mente sono proprio le aziende dei prodotti ausilia-ri chimici che, non solo studiano e propongononuovi metodi e prodotti ma possiedono i tecnici ingrado di portare a termine dei lavaggi wet-clea-ning utilizzando nuovi programmi in modo ottima-le. È quest’ultima, la presenza dei tecnici in azien-da, una questione fondamentale per il trasferi-mento alle lavanderie di tutte quelle nozioni indi-spensabili per ottenere grandi risultati di qualitàdel lavaggio preservando le caratteristiche delleconfezioni. BIAR AUSILIARI BIOCHIMICI si può vantare neglianni di possedere una squadra in grado di fornireutili indicazioni e LA MESSA A PUNTO MIRATACLIENTE PER CLIENTE DEI NUOVI METODI DILAVAGGIO WET – CLEANING.L’assistenza tecnica e l’uso dei nuovi prodotti peril lavaggio wet-cleaning hanno consentito a BIARAUSILIARI BIOCHIMICI, ancora una volta, diessere leader nel settore con risultati sotto gliocchi di tutti. Quindi il suggerimento finale è quel-lo di riavvicinarsi al wet-cleaning con umiltà macontemporaneamente con la consapevolezza deirisultati raggiungibili con questo sistema di lavag-gio. Consultare al riguardo i tecnici di BIAR AUSI-LIARI BIOCHIMICI è un ulteriore suggerimento inquanto essi avranno sempre una soluzione dimetodo, un programma specifico, dei nuovi pro-dotti selezionati e specifici per le esigenze dei dif-ferenti clienti.

IMESA

Imesa punta sul Wet Cleaning

Ancora oggi su alcune etichette di abiti pregiativiene riportata l’indicazione “Non lavare inacqua”: la paura è che le fibre più delicate si rovi-nino e che i nostri capi più preziosi finiscano nelcassonetto dei rifiuti. Ma questi timori sono anco-ra veri? Il lavaggio a secco è davvero l’unica alter-nativa? Come fare con gli odori che il lavaggio asecco non elimina?La tecnologia Wet Cleaning dà, finalmente, una

risposta a tutte queste domande e, soprattutto,sfata un vecchio mito: non è vero che lavare inacqua rovini i tessuti, l’importante è sottoporli adun trattamento professionale con attrezzatureadeguate.Nel lavaggio le variabili che entrano in gioco sonotre: l’azione meccanica, la temperatura e i deter-genti utilizzati. Per evitare che le fibre si rovinino,i capi delicati non possono essere sottoposti adun’intensa forza meccanica e la temperatura dilavaggio non deve superare quella indicata sull’e-tichetta e, soprattutto, deve essere raggiunta inmodo graduale. I detergenti giocano un ruoloimportantissimo bilanciando la riduzione dell’azio-ne meccanica e della forza termica con una mag-giore, seppur delicata, forza chimica.Una volta lavato, il capo deve anche essere asciu-gato: questa operazione è importantissima; il pro-gramma di stiratura, infatti, deve rispettare ilgrado di umidità residua richiesta dal tipo di tes-suto. Asciugare troppo un capo potrebbe provoca-re fibre spezzate, infeltrimento e restringimentodel capo. Ultimo, ma non meno importante, il finissaggio,che permette di restituire al cliente capi profuma-ti e belli tanto quanto lo erano appena acquistati. IMESA da oltre 40 anni studia l’evoluzione delmercato della lavanderia per proporre soluzioni dialtissima qualità, impegnandosi nella ricerca e svi-luppo ed applicando le tecnologie più moderne.Dall’esperienza del leader italiano nella lavanderiaè nato VENICE SYSTEM. Un prodotto che hariscosso molto successo non solo in Italia e inEuropa, ma anche oltreoceano. Da qualche annonegli Stati Uniti esistono politiche governative cheagevolano la sostituzione degli impianti a seccocon i più ecologici impianti wet cleaning, che usan-do acqua e detergenti biodegradabili hanno unimpatto ambientale praticamente nullo. È dellafine dell’anno scorso la notizia secondo la quale ilcentro per lo sviluppo del New Jersey stia organiz-zando alcuni seminari sui vantaggi del lavaggio

35DETERGO GENNAIO 2010DD

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delicato con acqua. IMESA USA sta partecipandoattivamente a questo progetto non solo impe-gnandosi nell’organizzazione di corsi, ma ancheoffrendo sconti fino al 30% a tutte le lavaseccoche saranno accreditate nel programma. Perché tanto interesse nella tecnologia WetCleaning? Quali sono i principali vantaggi di que-sto sistema rispetto al più tradizionale trattamen-to a secco?I vantaggi di questo nuovo sistema sono moltepli-ci in termini di soddisfazione del cliente, di rispar-mio, di impatto ambientale. Il trattamento a secco è utile nel caso di macchiegrasse, ma non riesce ad eliminare le macchiemagre come polvere, sudore, rossetto, biro, urina,frutta, … il lavaggio con acqua permette di tratta-re qualsiasi tipo di macchia assicurando un abitofresco e profumato. Rispetto ad un impianto di lavasecco, un impiantoWet Cleaning ha costi di start up più bassi, mino-ri costi di gestione e minori costi per lo smaltimen-to dei rifiuti. Non meno importante è l’aspetto “ecologico” diquesto nuovo sistema che usa detergenti biode-gradabili e non tossici.IMESA VENICE SYSTEM è composto da attrezzatu-re moderne che assicurano al lavandaio la massi-ma qualità e tranquillità; un aspetto da non sotto-valutare visto che i capi trattati dalle lavanderiesono spesso delicati e di valore. La lavatrice modello ICM è disponibile in un’ampiagamma ed è dotata di un microprocessore parti-colarmente flessibile che permette di controllareogni particolare del processo di lavaggio: il nume-ro di giri del cesto, i tempi di ammollo, la tempe-ratura, il dosaggio dei detergenti, … ogni program-ma può essere etichettato con un nome per esse-re, così, facilmente selezionabile al momentoopportuno. Particolari accorgimenti, permettono alcesto della lavatrice di compiere un movimentomolto dolce chiamato “effetto culla” che permettedi lavare i capi con la massima delicatezza. Crearee/o modificare i programmi della lavatrice è sem-plicissimo: lo si può fare tranquillamente dallatastiera del microprocessore, tramite PC, colle-gando un notebook alla lavatrice, oppure scari-cando i programmi sulla lavatrice da remoto utiliz-zando il sistema GSM. Queste lavatrici, infatti,sono tutte dotate di un sistema di assistenza daremoto che permette al tecnico di interagire con lamacchina senza doversi recare in lavanderia (unnotevole risparmio di tempo e denaro anche per illavandaio). L’essiccatoio modello ICD è dotato di un sistema dirilevamento dell’umidità residua molto preciso. Il microprocessore è semplice da usare e dotato diun ampio schermo sul quale è possibile monitora-re l’andamento della temperatura e dell’umiditàresidua. I programmi di asciugatura sono creatitenendo conto delle caratteristiche dei diversi tes-suti e sono facilmente modificabili per adattarsi

senza alcuna difficoltà alle diverse necessità dellalavanderia. Oltre a gestire la temperatura, iltempo e l’umidità residua, l’essiccatoio serie ICDpermette anche di gestire la velocità di rotazionedel cesto.Il lavandaio professionista ha, così, sotto control-lo tutti i parametri necessari per assicurarsi unrisultato di qualità evitando spiacevoli sorprese. Un asse da stiro soffiante e aspirante, un manichi-no per i capospalla e un topper per i pantalonicompletano il sistema. Grazie a IMESA VENICE SYSTEM e alla professio-nalità del lavandaio, i nostri capi più preziosi sonofreschi puliti e al sicuro da ogni danno.

ITALCLEAN

Oggi l’importanza di arrivare sul mercato con unsistema che garantisca un’ottima qualità di lavag-gio è determinante, su questo sistema molteaziende si giocheranno il loro futuro produttivo ecommerciale.A questo fine é imprescindibile l’uso di macchina-ri qualitativamente molto avanzati, che possanoraggiungere alte velocità di centrifuga (1000 giri),che abbiano un inverter in grado di gestire e gui-dare le variazioni di velocità a seconda del tessu-to lavato e che, soprattutto, abbiano un computerveramente programmabile al 100%, cioè che per-metta di sfruttare completamente le caratteristi-che e le potenzialità della macchina. Per mettere a punto questo processo di lavaggio éperò da tenere in massima considerazione che nonpossono essere slegati tra di loro la funzionalitàdel macchinario e la capacità di distaccare lo spor-co del prodotto chimico, ma tutti e due debbonoagire in sinergismo per finalizzare lo scopo. Per questo come Italclean abbiamo stretto unaspeciale collaborazione con alcuni tra i più qualifi-cati produttori di saponi e adiuvanti chimici perquesto tipo di lavaggio (Alberti Angelo e ATCV –Alfatecnochimica), il che ci permette di verificaresul campo e in tempo reale tutte le innovazioni ei miglioramenti che vengono apportati, perché leprove in laboratorio non renderanno mai comequelle in lavanderia.Come Italclean abbiamo quindi valutato attenta-mente l’aspetto strettamente meccanico riveden-

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do la forma e le dimensioni dei fori e del cesto. Inoltre abbiamo perfezionato la gestione del con-trollo delle velocità, ma qui stiamo ormai a livelliottimi, grazie al computer e all’inverter di ultimagenerazione che utilizziamo da diversi anni.É così nata la nuova serie di macchine lavatriciad alta velocità av con capacità dai 10 fino ai 60 kg.I produttori di detergenti dal canto loro hannomesso a punto dei prodotti in grado di distaccarelo sporco e le macchie nel minor tempo possibileed a basse temperature al fine di non stressaretroppo le fibre per non rovinare i capi.Poi in maniera coordinata grazie a numeroseprove é stato messo a punto il processo di lavora-zione che comprende diverse fasi e cioè:A) lavaggio;B) primo risciacquo;C) secondo ed ultimo risciacquo. In queste fasi é stato necessario studiare insiemei tempi di lavaggio e la velocità di movimento delcesto comprese le varie pause ed eventuali movi-menti a culla, centrifughe e scarico dell’acqua. E inoltre determinare le quantità di detergenti esaponi ed ausiliari vari da utilizzare. É da sottolineare infine che con solo un lavaggio edue risciacqui siamo riusciti ad ottenere un enor-me risparmio d’acqua rispetto alla concorrenza;D) asciugatura;E) stiro;L’asciugatura é un altro momento fondamentale inquanto anche qui é fondamentale avere uno stru-mento all’avanguardia, cioè un essiccatore con unpreciso controllo dell’umidità e con un computerflessibile riguardo a tempi e temperature, perchéogni tessuto ha il suo differente programma.E anche qui naturalmente é imprescindibile l’usodell’inverter.Anche in questo caso abbiamo recentementeintrodotto una nuova serie di prodotti, ancora piùevoluta che abbiamo chiamato s ed sq (essicca-toio a circuito chiuso) con una gamma completis-sima che va dagli 8 ai 120 kg

I problemi da affrontare e risolvere sono questi, ecome Italclean stiamo da diversi anni lavorando suquesti punti con risultati davvero soddisfacenti.Il resto sono spesso discorsi inconcludenti. Per offrire un servizio davvero professionale diwetcleaning bisogna lavorare molto perché noné assolutamente più sufficiente offrire la macchinaslegata dal prodotto chimico o viceversa comealcuni semplicisticamente continuano a fare rovi-nando il concetto del wetcleaning e creando unafama negativa su un sistema che invece ha mol-tissime potenzialità e versatilità.

PONY

Inizialmente accolta con scetticismo, la tecnica dellavaggio “WET CLEANING” si è ritagliata negli ulti-mi anni una buona fetta di mercato, venendo con-siderata un efficace complemento al lavaggio asecco, oppure, come sempre più spesso accade,come soluzione alternativa ed innovativa. Infatti offre il vantaggio di una profonda pulizia,ridonando ai capi morbidezza e freschezza ed èvista con favore per una maggior tutela ambienta-le. I macchinari ed i prodotti per il sistema WETCLEANING si sono evoluti, soprattutto negli ultimitempi, rendendo possibile il trattamento di qual-siasi capo di abbigliamento, anche se confeziona-to con tessuti delicati come seta e lana e questofavorisce sicuramente la maggior diffusione diquesta tecnica.Indubbiamente la stiratura dei capi lavati in acquarichiede un approccio diverso, in quanto gli stessidevono essere “rimessi in forma” con una azionedi tensionamento nello stesso tempo delicata edecisa.PONY ha messo a punto alcuni macchinari oppor-tunamente sviluppati per ottenere, nel minortempo e con la massima qualità, i migliori risulta-ti per lo stiro sia dei capi spalla sia dei pantalonitrattati con il Wet Cleaning.La gamma offre soluzioni mirate rispetto ai volumi

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di lavoro, rapportate anche alla tipologia di capi datrattare, ad esempio:FORMPLUSManichino pneumatico con tensionamento vertica-le e laterale, adatto per lo stiro di tutti i capi spal-la. Garantisce un’alta qualità di stiratura grazieallo speciale tensionamento del capo, al vaporesurriscaldato (quantità, durata e temperatura delvapore erogato sono regolabili) e ad un potenteflusso di aria calda (regolabile) per un veloce ecompleto asciugamento dei capi.Il busto si posiziona automaticamente, con unsistema di fotocellule che leggono la taglia dell’in-dumento. È disponibile una versione con castellofisso ed una con castello girevole. I cicli di lavoro sono gestiti tramite una schedaPLC oppure in modalità semi-automatica o total-mente manuale.Può essere corredato da un ferro vaporizzante peruna perfetta rifinitura dei capi. Il Manichino è dacollegare a fonte esterna di vapore.In alternativa al manichino sopra descritto, è pos-sibile optare per una versione con un costo piùcontenuto e che può comunque soddisfare le esi-genze di un’attività in fase iniziale e con modestamole di lavoro:MG con CASTELLO Modello WETGrazie allo speciale castello senza sacco si ottieneil tensionamento del capo, investito direttamentedal flusso di vapore e dall’aria, generata da unventilatore potenziato. Il castello è girevole conpossibilità di regolazione delle spalle e con specia-li pinze tendimaniche. I cicli sono gestiti tramite microprocessore con 10programmi.Anche questo manichino può essere dotato diGruppo Ferro per le finiture ed è prodotto sia inversione autonoma (Mod. MGC) sia da collegarea vapore.Il discorso si amplia quando, oltre al trattamentoWet Cleaning dei capi di abbigliamento si desiderioffrire un servizio di lavaggio e stiro delle camicie.

In questo caso PONY propone, come ideale solu-zione, un manichino ibrido per lo stiro combinatodi camicie o camici e capi spalla in genere:404Manichino estremamente funzionale e versatile,grazie ad accorgimenti tecnici evoluti, garantisceottimi risultati e una elevata produttività. Tramiteun semplice commutatore, il manichino si predi-spone automaticamente per la stiratura dellecamicie o dei camici oppure per i capi spalla, sialavati in acqua sia lavati a secco. I cicli sono gestiti tramite microprocessore, conpossibilità di regolare la vaporizzazione, la misce-la vapore/aria o la soffiata di aria calda in funzio-ne del grado di umidità residua o dei tessuti.Possibilità di lavorare con cicli manuali.Accanto ai manichini è opportuno prevedere alme-no un banco da stiro, sul quale si andrà a perfe-zionare la qualità della finitura o, nel caso dei pan-taloni, a fissare le pieghe. PONY ha selezionato ilbanco da stiro aspirante e soffiante:

SILVER SGrazie al tavolo Maxi è ideale per lo stiro del pan-talone: potendo posizionare il bacino sulla partepiù larga e l’intera gamba sull’ampia superficie delbanco, è possibile effettuare le due pieghe senzaspostare il capo, riducendo i tempi di stiratura.Il soffiaggio consente di stirare il bacino su uncuscino d’aria in modo rapido e impeccabile, senzalasciare lucidi sulle tasche e sulle cuciture, anchesui tessuti scuri.Lo stiro soffiato permette naturalmente di ritocca-re velocemente giacche, cappotti e altro, senzacompromettere la qualità delle fodere. Il banco da stiro può essere fornito con caldaiaincorporata, oppure da collegare a fonte esternadi vapore. Come tutti i banchi da stiro Pony, puòessere equipaggiato con accessori per stiro mani-ca e/o per la smacchiatura.Quando la mole di lavoro lo richieda, per aumen-tare la produzione dei pantaloni, può essere utiliz-

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zato un manichino per la sgrossatura del bacino el’impostazione delle pieghe, prima della finiturasul banco da stiro.MPT-DManichino stirapantaloni con tensione pneumaticadel bacino e del carrello tendigambe. Adatto per lostiro di tutti i pantaloni: classici o casual. A richie-sta può essere fornito con fotocellula che rileva lafine del pantalone e comanda automaticamente lachiusura delle pinze gambe e la conseguente par-tenza del ciclo di lavoro. A richiesta è disponibilecon carrello pinze speciale per il bloccaggio delpantalone con pinze esterne, oppure interne nelcaso di tessuti delicati come i velluti.La PONY produce inoltre una serie di caldaie elet-triche per l’alimentazione delle macchine da stiro,con potenze modulabili per generare dai 13 ai 180kg/h di vapore, senza necessità di locale caldaia oconduttore patentato. I generatori della serieGOLIATH sono costruiti secondo le normative PED,con materiali di prima qualità per garantire dura-ta e affidabilità. Il serbatoio di recupero delle con-dense consente di pre-riscaldare l’acqua di ali-mentazione con un rispamio energetico.Nonostante le sofisticate tecniche di lavaggio, percompletare la dotazione di un moderno negozio dilavanderia non può mancare una postazione dismacchiatura come la SPOTMASTER 3, ideata perla Pre e Post smacchiatura. Campatta e funziona-le, racchiude in uno spazio ridotto la cabina di pre-smacchiatura e la dotazione per la smacchiaturafinale. La superficie di lavoro risulta ben illumina-ta e di facile pulizia. I filtri a carboni attivi sonofacilmente sostituibili. È realizzata in acciaio inoxdi prima qualità e risponde ai moderni requisiti ditutela del luogo di lavoro e ambientale. Riteniamo che PONY abbia così messo a disposi-zione degli operatori una selezione di macchinarialtamente professionali, per le più svariate esi-genze, con investimenti contenuti, per le piccole egrandi realtà produttive. Per chiarimenti e ulterio-ri informazioni il nostro staff commerciale e lanostra rete di vendita sono sempre a disposizione.

RENZACCI

Negli ultimi anni, quello che ormai in moltissimeparti del mondo viene quasi unanimemente defini-to come lavaggio WET CLEANING, è senza dubbiostato al centro dei riflettori per l’oscillazione chepotremmo definire “quasi pendolare” tra ENTU-SIASMI e DELUSIONI riguardo soprattutto a qualitipi di indumenti potessero essere trattati o menocon questa tecnica.Le analisi delle numerosissime esperienze e deirelativi dati affluiti al centro studi internaziona-le sui metodi e le tecniche di lavaggio dellaRenzacci S.p.a., hanno AMPIAMENTE DIMO-STRATO che ad un primo momento caratterizzatoda trionfalistici annunci sulla possibilità di trattare“tutto e tutti” con il wet cleaning, forse incoraggia-

ti a volte anche troppo incautamente da chi nonama troppo le macchine ed il lavaggio a secco, siè passati con il tempo ad una più matura edattenta valutazione delle potenzialità di que-sto tipo di trattamenti.Queste chiare conclusioni offrono oggi al ”wetcleaning” la possibilità di mettere in luce uno deisuoi aspetti più positivi, che è quello di dimostra-re che nel settore del trattamento e manutenzio-ne dei capi tessili c’era bisogno di nuove tecnichedi trattamento in acqua, capaci di completare edintegrare quelle del lavaggio a secco, per rispon-dere alle attuali esigenze poste dalle evoluzionitecniche dei tessuti; della moda e del mercato.Ecco perché dunque il professionista della pulitin-tolavanderia non può prescindere dall’offrire unservizio estremamente ampio che non può nonavvalersi sia di una macchina di lavaggio a seccodi ultima generazione sia di una macchina indu-striale ad acqua dotata di una flessibilità ed unaproduttività tali da poter eseguire le più disparatetecniche di lavaggio, tra le quali quelle di wet clea-ning occupano un posto di primaria importanza.La RENZACCI S.P.A., unico fabbricante mondia-le a curare personalmente al suo interno lo studio,la ricerca, la progettazione e la produzione sia dimacchine lavasecco sia di macchine lavatrici adacqua per il wet cleaning (completata da unavastissima gamma di essiccatori e di calandreautoasciuganti), fedele già da molto tempo allalinea sopra esposta e per seguire le attuali ten-denze in atto nella composizione e nelle caratteri-stiche dei capi tessili, ha ormai da molti anniorientato i suoi investimenti verso la produzione dimacchinari estremamente innovativi, che coniu-gano i suoi oltre 45 anni di presenza nel settoredel lavaggio in acqua con le novità nelle tecnichedi trattamento delle fibre.Proprio grazie a questa continua opera di innova-zione ed aggiornamento la Renzacci è in gradooggi di offrire una avanzata ed innovativa serie dimacchine ad acqua per i professionisti del lavag-

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gio con le tecniche di WET CLEANING, che spaziada 11 a 120 Kg. di cap., capace di fornire non soloelevate prestazioni di lavaggio ma anche rispar-mio di tempo, acqua ed energia.La serie di macchine lavatrici ad acqua RENZACCIWET CLEANING, le quali sono state pensate erealizzate per lavorare in modo ottimale contutte le principali e migliori marche di pro-dotti chimici oggi esistenti sul mercato, pre-sentano numerosissimi aspetti innovativi da sotto-lineare e per ragioni di sinteticità ci sembra impor-tante attirare l’attenzione su alcuni tra quelli prin-cipali:• La superiorità tecnologica del nuovo program-

matore elettronico ECOMPUTER®, con presso-ché infinite possibilità di impostare a piacere ilnumero di giri in fase di lavaggio e di centrifugamediante la semplice digitazione dei numeri cor-rispondenti nella tastiera del computer e diregolare qualsiasi tempo di pausa e di senso dirotazione del cesto.

• Il nuovo sistema contalitri a misurazione bilan-ciata, per regolare con estrema precisione ilivelli di bagno per trattare i capi e tessuti piùdelicati, personalizzando i livelli in funzione delcapo lavato.

• L’innovativo sistema di regolazione e moni-toraggio continuo delle temperature “ECO-MIX®”, per avere nella botte di lavaggio semprela temperatura desiderata per il trattamento deicapi, offrendo così un contributo importantissi-mo per evitare azioni di danneggiamento e/ocaduta di qualità nei risultati di lavaggio; consensibile riduzione degli sprechi e consumi dienergia.

• Le pratiche ed ultraprecise pompe dosatricisaponi, per somministrare i prodotti chimicinecessari nelle esatte quantità e tempi richiestidall’operatore.

• L’innovativa e superiore tecnica di progettazionea sistema inclinato “SENSOR RAIL®”, che confe-risce ancora più stabilità e permette risparmi di

energia e tempo per eseguire l’intero ciclo. • Il rivoluzionario sistema antivibrazione a doppie

sospensioni attive a bilanciamento di carico con-vergente.

• L’ampio oblò di carico extra large, per caricareanche voluminosi capi come grandi coperte, piu-moni matrimoniali, coperture sfoderabili di diva-ni e tendaggi in genere.

• Il notevole risparmio nei costi e nei tempi di sti-ratura, grazie all’ampissimo volume e diametroutile di funzionamento del cesto, che offre lapossibilità ai capi di disporsi ed aprirsi in manie-ra ottimale.

È importante inoltre sottolineare che la RenzacciS.p.A. è l’unica azienda a poter proporre oggi alivello mondiale una serie di essiccatori particolar-mente efficaci e specifici per l’esecuzione delletecniche di WET CLEANING.Stiamo parlando della quarta serie dell’avanzatagamma di essiccatori a circuito chiuso con totalerecupero del flusso d’aria RENZACCI “RZ”, chegrazie tra l’altro anche al nuovo sistema di asciu-gamento a diffusione totale d’aria con flusso adoppio vortice incrociato, propone un asciuga-mento progressivo e delicato riducendo al massi-mo lo stress termico sui capi, lo sbiadimento deicolori e la perdita della naturale morbidezza dellefibre.Queste caratteristiche, insieme all’avanzatosistema di controllo dell’umidità residua deicapi, rendono questa serie particolarmenteapprezzata anche nell’asciugamento della maglie-ria e dei capi tessili di particolare pregio e delica-tezza.Se a questo si aggiungono il grande risparmio neicosti offerto dallo speciale circuito ad alto rendi-mento energetico e il fatto di non necessitare dicappe e sistemi di aspirazione e scarico esterni, sipuò facilmente comprendere il perché questo tipodi essiccatore rappresenta oggi lo strumento idea-le per il professionista del WET CLEANING.Degne di particolare attenzione inoltre sonole nuove serie di macchinari che innovano epersonalizzano le tecniche di lavaggio inacqua, superando anche i tradizionali lavaggi wetcleaning con le nuove tecniche di PERSONALCLEANING.Esse infatti PERMETTONO DI AVERE DUE MACCHI-NARI IN UNO:• Una efficiente lavatrice ad acqua per eseguire

una vasta gamma di trattamenti con i capi piùdelicati e con le più moderne tecniche di PERSO-NAL CLEANING.

• Un essiccatore ad altissimo rendimento con unospeciale sistema di recupero del flusso d’aria, conconseguente diminuzione dei costi di energia.

Ed è anche per questi motivi questa ottimale com-binazione di lavatrici ad acqua ed essiccatori pereseguire le tecniche di WET CLEANING sta riscuo-tendo un così grande successo nei 108 paesi nelmondo in cui la Renzacci Spa è oggi presente.

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SILC

Futura – nuove proposte da stiro della Silcper i sistemi wet cleaning

Negli ultimi anni si è sperimentato nelle lavande-rie un rapido e importante sviluppo dei sistemi dilavaggio ad acqua, chiamati WET CLEANING.Questo tipo di lavaggio venne sviluppato origina-riamente per il trattamento di quei capi, principal-mente in tessuti sintetici, che non potevano esse-re trattati a secco. I progressi tecnologici degliultimi tempi, sia in quanto a macchinari che a pro-dotti pulenti, permettono oggi di trattare ad acquaanche quei capi più delicati (per esempio in seta olana) che fino a poco tempo fa potevano esserelavati solo a secco.La SILC propone una gamma di attrezzature –SERIE FUTURA – specificamente destinati allastiratura dei capi trattati con i sistemi di lavaggioWet Cleaning. Questi speciali modelli sono ingrado di assicurare a tutte quelle lavanderie chedecidono di adottare il Wet Cleaning uno stiro otti-male e professionale e quindi un elemento fonda-mentale per il successo della propria attività.Può sembrare superfluo, infatti, sottolineare comela qualità della stiratura di un capo, influenzi for-temente il giudizio di un cliente relativamente alservizio di una lavanderia. La prima cosa che saltaall’occhio del cliente al momento di ritirare uncapo in lavanderia è proprio come è stato stirato epiegato. Inoltre, il cliente spesso si aspetta che ilcapo sembri il più possibile “come nuovo”. Entrambi questi risultati possono essere assicura-ti solo da macchine da stiro professionali, di altaqualità e soprattutto specificamente progettateper i sistemi Wet Cleaning. Il lavaggio ad acqua,infatti, pur garantendo risultati ottimali dal puntodi vista igienico e di pulizia, ha lo svantaggio di“stressare” molto i capi lavati i quali necessitanodi uno stiro particolarmente importante.Grazie alla sua ormai quarantennale esperienza ealla sua consolidata qualità produttiva, la SILCrappresenta la soluzione ottimale per quellelavanderie che adottano il sistema di lavaggio adacqua Wet Cleaning. Con la serie di macchine dastiro FUTURA, la SILC offre alle lavanderie unagamma completa di modelli con caratteristichespecifiche per la stiratura dei capi lavati ad acqua(utilizzo di aria surriscaldata, potente ventilazionee soprattutto speciali tensionamenti). Questimodelli inoltre, rappresentano il top in quanto ainnovazione tecnologica e ricerca qualitativa,essendo quasi tutti completamente automatizzatie dotati di microprocessore SIEMENS .La gammadi prodotti FUTURA include i seguenti modelli:• Mod. S/MTA-E – Macchina combinata manichi-

no/topper con caldaia incorporata e micropro-cessore SIEMENS (disponibile anche nella ver-sione per allaccio a fonte di vapore centralemod. S/MTV-E)

• Mod. S/MSG – Manichino speciale per giacchee cappotti con microprocessore SIEMENS

• Mod. S/MSP – Pressa verticale per lo stiro deipantaloni classici con la piega con microproces-sore SIEMENS

• Mod. S/ASF-B – Tavolo da stiro a freddo aspi-rante e soffiante con forma piano universale(disponibile anche con forma speciale del pianoper pantaloni mod. S/ASF-BP)

• Mod. S/TP1-TE – Topper singolo automaticoper pantaloni con microprocessore SIEMENS

Alle lavanderie che adottano sistemi di lavaggioWet Cleaning la SILC suggerisce tre distinte pro-poste in base alle loro capacità produttive giorna-liere (da un minimo di 400-500 capi al giorno adun massimo di più di 1000 capi al giorno).

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Avrà luogo presso la

TINTOLAVANDERIA IMPERIA PELLIVIA NAZIONALE 373

18100 IMPERIA

21 Febbraio 2010

una giornata di studio dedicata alle problematiche dei nuovi tessu-ti, con particolare riferimento agli specifici trattamenti utilizza-bili.In quella occasione si parlerà anche della gestione delle controver-sie con la Clientela, particolarmente alla luce delle disposizionidi Legge. La giornata sarà supportata dalla Chimica Sud.

P R O S S I M I I N C O N T R I

LAVARIVAMARIANO COMENSE

14 Marzo 2010Wet-cleaning Idrocarburi

28 Marzo 2010 incontro a Firenze

con modalità e temi che verranno comunicati in seguito.

Incontri formativiASSOSECCO

Per informazioni e prenotazioni contattare laSegreteria Assosecco al n. 02 7750447

o scrivere [email protected]

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PARLIAMONETRA NOI

Qual’è il problema?Basta aprire una partita IVA, sapere (più o meno) che attività si vuole svolgere, ed il gioco èfatto: siamo “Imprenditori!”Questo, per molti Italiani, non necessariamente pulitintori, è stato l’inizio. E per moltissimi è stato l’inizio di carriere di successo ed anche di risultati di rinomanza mon-diale, due nomi per tutti: Borghi, il fondatore della Ignis elettrodomestici ed, eclatante,Valentino. Nel nostro campo le possibilità sono più limitate ma anche noi abbiamo esempi di Colleghiche, iniziando senza particolari competenze specifiche, hanno raggiunto posizioni di primopiano non solo in campo locale ma anche nazionale.Non mi sembra giusto fare il nome di qualcuno di questi Colleghi, li conosciamo tutti, maperché molti altri, partiti alla stesso modo, non hanno raggiunto grandi risultati o, addirittura,hanno fallito?Sicuramente vi possono essere sequenze più o meno fortunate, certo non tutti operano con lostesso impegno e determinazione, ma vi è qualcos’altro: essere imprenditori non significa (onon solo) conoscere od imparare il lavoro che svolgi ma significa, anche e soprattutto, gestirela propria attività acquisendo e gestendo conoscenze più ampie e generalizzate rispetto allatecnica di produzione.Parlando anni fa con un collega che, partendo da pulitintore alle prime armi, aveva poi creatouna industria di lavanderia, mi sono sentito dire che certamente Pirelli non sapeva costruire unpneumatico.Pensiamoci: ci basta saper lavare, stirare, smacchiare per essere Imprenditori “di successo”?Serve allora qualcosa in più?Conoscere l’importanza delle strategie di vendita, la gestione dei soldi, delle banche, delleassicurazioni, dei fornitori, creare una immagine accattivante, riuscire a far collaborare almeglio i dipendenti, rendere soddisfatti i clienti: sono tutte capacità che devono essere patri-monio comune di qualsiasi imprenditore a qualsiasi livello ed in qualsiasi campo operi.Naturalmente molto dipende dagli obiettivi che ci si pone.Ci si può accontentare di condurre, bene, un negozio con un giro di affari limitato ed appa-gante provvedendo alla gestione di tutti i giorni con un servizio congruo ai corrispettivi richie-sti?È una scelta rispettabilissima, ma con quali prospettive future?In un mondo in continua evoluzione, dove vediamo affacciarsi concorrenti di tutte le razze, sipuò giocare in difesa?Specialmente i più giovani, possono giocare in difesa?Già vediamo vicino a noi quello che avviene nel mestiere dei parrucchieri, sia da uomo che dadonna, che vengono messi in gravi difficoltà dalla concorrenza cinese: aperti trecentocinquan-ta giorni all’anno per dodici ore al giorno, con un servizio a prezzi ridicoli e, apparentemente,accettabile.Come andrà a finire?Quando vedo affollati i corsi di smacchiatura e di stiro e vedo trascurati quelli di marketing,contabilità, lingue o informatica mi chiedo se riesco a trasmettere veramente la necessità, peril nostro settore, di una conduzione di impresa sempre più “manageriale”.Ne parleremo ancora.Per ora: Felice 2010!

Cesare Locati

Essereimprenditori

ASSOSECCO

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per il successo anche in settori pro-priamente commerciali, come lavendita di pellicce e di capi di abbi-gliamento. Proprio a lei si deve l’organizzazio-ne di piccole ma seguitissime sfilatedi moda che rappresentano un’oc-casione di mondanità per i clienti edun utile strumento promozionaleper il laboratorio ed il ne gozio.Di recente Gisella Ceriello ha ri -cevuto anche il “San Biagino d’o ro”da parte della 5° circoscrizione diMon za (quartiere San Biagio) per irisultati aziendali conseguiti.Anche la Vice Presidente di As so -sec co, Gabriella Platè, nel 2006ha ottenuto il Premio Eu ropeo“Donna Terziario” nel cor so di unamanifestazione che ha coinvoltopolitici nazionali e lo ca li e rappre-sentanti del mondo imprenditorialee sociale.Nelle motivazioni del premio si leg -ge “Platè è arrivata a risultati im -portanti, impostando il lavoro inmodo innovativo e super efficientee riuscendo ad anticipare le richie-ste della clientela più esi gente eselezionata di Milano”.Gabriella Platè è diventata per i col-leghi un punto di riferimento tantoda essere contattata co stantementeper suggerimenti e consigli in casodi danno ai capi di abbigliamentotrattati o per confrontare operazionidi manutenzione.Quale Vice Presidente dell’Asso cia -zione Italiana Puliture a secco eTintorie coadiuva la presidenza ed èuno dei motori trainanti dei corsi diformazione che vengono realizzati afavore del settore per fornire ai pu -litintori nozioni tecniche e provepratiche di la vaggio, smacchiatura,DD44

DETERGO GENNAIO 2010

Alcuni affermano che le onorificenzesono obsolete, passate di moda, unmodo arcaico di considerare il con-cetto di “merito”.Ebbene noi siamo dell’avviso che leonorificenze non migliorano la per-sonalità, ma possono contribuire alriconoscimento di quanto “creato”nel corso della vita professionale esociale di un in di viduo. In alcuni casi sono semplici te -stimonianze (a volte poco credibili),in altre sono veri elogi per aversvolto l’attività con passione e dedi-zione.È questo il caso dei nostri protago-nisti, anche se operano in un cam -po, ancora oggi, considerato damolti “inferiore” (lavandai) mentre,in realtà, svolgono un lavoro di altarilevanza sociale! Oltre ad essere nostri Associati, so -no persone che stimiamo e dellequali conosciamo l’abnegazione e laserietà con le quali vivono in questasocietà sempre più complessa edarticolata.Cominciamo dall’informazione piùrecente che ci è pervenuta: AnnaMaria Silvestri, contitolare della“Lavanderia La Pari gi na” è stata in -signita dell’onorificenza di Cava lie redel lavoro del la Repubblica per ma -no del Prefetto di La Spezia, il 14mar zo 2009.Nel 2008 è stata la volta di Gi sellaCeriello della lavanderia “La Candor”di Monza che ha ri cevuto il PremioEuropeo “Donna Terziario” per esse-re riuscita ad evolvere come donnae come manager in un’attività fati-cosa e stimolante. L’iter di Ceriello, fatto di intuito,esperienza, determinazione ed en -tusiasmo ha creato i presupposti

NON SOLO PULITINTORI:PREMI, ONORIFICENZE ERICONOSCIMENTI PERGLI IMPRENDITORI DELNOSTRO SETTORE

ASSOSECCO

Notizie

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stiratura, marketing, rapporti con laclientela, gestione aziendale, ecc. Un significativo riconoscimento ètoccato anche alla giovane, mastraordinariamente attiva LauraBravi della “Lavanderia Europa”,premiata dalla Camera di Com mer -cio locale tra le prime cinque donneimprenditrici della provincia di Ma -cerata.Laura Bravi, oltre ad essere unama nager di successo, sta dimo-strando grande interesse nei con-fronti di Assosecco e dei suoi organidirettivi. È facile presagire un futuro ricco disoddisfazioni e di risultati in corag -gianti per questa “figlia d’arte” delsettore.Finora abbiamo parlato solo di don -ne: ciò significa che il “gentil sesso”è ben rappresentato nu mericamentenel settore della manutenzione tessi-le, ma soprattutto che esistono realisituazioni di eccellenza nell’imprendi-torialità femminile che si sta svilup-

pando con autorevolezza.Abbiamo volutamente lasciato perultimo il nostro Presidente, CesareLocati, da anni guida e riconosciutoprotagonista di As sosecco: a lui èstata conferita la prestigiosa onorifi-cenza di Ca valiere dell’Ordine almerito del la Repubblica Italiana.Con questa breve e, senza dubbio,lacunosa elencazione delle onorifi-cenze che sono andate agli opera-tori del settore, si è voluto ribadirecon orgoglio il valore delle donne edegli uomini che lavorano nel setto-re e che spesso, senza troppe sod-disfazioni economiche e personali,svolgono una funzione sociale nobi-lissima ed utile.Persone che si impegnano, ri schia -no, stimolano, trovano so luzioniinnovative alla gestione dell’attività,contribuiscono a dare uno sboccoprofessionale a migliaia di dipen-denti che, a loro volta, possono im -parare un me stiere ed aprire unanuova attività. Insomma, stiamo parlando di unarealtà non statica, anzi in perenneevoluzione per adeguarsi ai miglio-ramenti della tecnologia ed alle nor-mative sempre più restrittive erigorose.

Probabilmente altri Associati hannoricevuto premi ed onorificenze:informate la Segreteria di Asso sec -co (corso Venezia 47/49 - 20121Milano - e-mail: [email protected]), inviate docu-mentazione e fotografie, saremolieti di pubblicare sulla rivista questisplendidi esempi di buona e sanaimprenditoria italiana. DD45

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In considerazione della necessità chehanno le imprese di avere continua eprecisa informazione utile per la loroattività, e della necessità di ANILConfartigianato di raggiungere diret-tamente le imprese associate per dareinformazione della attività politico-sindacale svolta dalla Confederazio -ne, si è individuata nella rivistaDETERGO un organo di stampa ido-neo a fornire alla categoria tali infor-mazioni.

PulitintolavanderieAccordo con rivista“DETERGO”

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DETERGO

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legge e, con alcune modificheriguardanti in particolare la du -rata dei corsi per la qualificazio-ne tecnico - professionale, inpratica il tanto osteggiato Respon -sabile tecnico, si da l’avvio allasua attuazione.Siamo quasi giunti alla fine delpercorso che detta i principi fon-damentali per lo svolgimentoprofessionale di questa attività,senza limitare la libertà d’impre-sa e di esercizio delle professio-ni, come molti paventavano, enel rispetto della tutela dellaconcorrenza del mercato. La norma, invece, fa si che chideciderà di aprire un’attività ditintolavanderia lo dovrà fare conla conoscenza e la competenzache devono essere richieste achi ha nella gestione dell’attivitàresponsabilità legate alla tuteladell’ambiente e dei lavoratori ol -tre che a quelle richieste per lafornitura di un buon servizio alcliente; responsabilità che nelca so della lavanderia sono varie,complesse e sempre diverseperché legate alle nuove fibreche continuamente vengono im -messe sul mercato e alle diversee sempre più complesse tecni-che di lavorazioni dei prodottitessili.Ora, augurandoci che il 17 portibene almeno in questa occasio-ne, non ci resta che attendere iltermine dell’iter del provvedi-mento per la sua applicazione.

Ci sono voluti cinque lustri pervedere l’emanazione di una nor -ma che regolamentasse l’attivitàdelle tintolavanderie.E dopo questi venticinque annioccorsi per l’introduzione delladisciplina dell’attività professio-nale di tintolavanderia, tanto at -tesa dalla categoria, qualcuno siè fatto venire dei gran mal dipancia perché teme di veder inqualche modo limitato il suorag gio d’azione.La norma invece, stiamo parlan-do della legge 22 febbraio 2006,n. 84, era attesa dalla categoriaproprio perché si sente la neces-sità di mettere ordine in un set-tore dove le imprese sane e re -golari vengono da troppo tempomesse in difficoltà dalla concor-renza sleale attuata da operatoriirregolari.Ho di proposito citato la data diemanazione della legge, il 22febbraio 2006, perché ci sonovoluti quasi altri quattro anniper far sì che la norma vedessel’approvazione della parte delregime autorizzatorio per l’avvioe l’esercizio dell’attività di tinto-lavanderia.Pochi giorni fa, lo scorso 17 di -cembre, infatti, il Consiglio deiMinistri ha approvato lo schemadi decreto legislativo di attuazio-ne della Direttiva 2006/123/CE,la cosiddetta Direttiva Servizi.Ebbene nel decreto si prende inconsiderazione anche la nostra

La legge di settoreè vicina ad essereoperativa

di Letizia BaccichetPresidente Nazionale ANILConfartigianato

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DD48DETERGO GENNAIO 2010

98% delle imprese italiane, che danno lavoroal 59,3% degli addetti, realizzano il 43,9%del valore aggiunto e il 39,4% degli investi-menti”. A poco più di un anno dall’annuncio,il Governo Berlusconi ha dato via libera, pri -mo in Europa, a una direttiva che recepiscelo Small Business Act, il pacchetto di inizia-tive e proposte di azioni politiche da attuare alivello europeo e negli Stati membri per valo-rizzare 23 milioni di piccole e medie impreseeuropee.Confartigianato è stata tra i primi e più fortisostenitori dello Small Business Act.Tra i punti più innovativi della direttiva, spie-ga il Segretario Generale di ConfartigianatoCesare Fumagalli, “trovano spazio alcunedelle proposte formulate dalla Confede razio -ne, fra queste l’istituzione di un’Agenzia perle micro e piccole imprese con il compito dirielaborare proposte finalizzate a favorire losviluppo delle aziende con meno di 50 dipen-denti e la predisposizione di una legge an -nuale sulla micro e piccola impresa”, il raf -forzamento del Fondo di garanzia e la crea-zione di nuovi strumenti finanziari per il cre-dito e la capitalizzazione delle piccole impre-se. Sulla rapida attuazione degli aspetti legatial credito, in particolare, ha insistito il Pre -sidente di Con fartigianato Giorgio Guerrini:“Ci aspettiamo – ha dichiarato - che i princi-pi contenuti nella direttiva siano rapidamenteapplicati, a cominciare dalla Legge Finan zia -ria nella quale sollecitiamo l’intervento di pa -trimonializzazione dei Confidi”.

Si chiama Arbitro Bancario Finanziario edavrà il compito di risolvere i contenziositra cittadini, imprenditori, banche e inter-mediari finanziari.Introdotto dalla riforma della tutela delrisparmio, ha l’obiettivo di tutelare i dirittidei clienti.Da oggi, cittadini e imprenditori hanno unnuovo strumento di tutela nelle controversiecon banche e istituti finanziari: è l’Arbitrobancario finanziario, istituito dalla Bancad’Italia per ottenere una decisione imparzialein modo semplice, rapido e poco costoso sucontroversie tra gli istituti bancari ed i clienti.Introdotto dalla legge sulla tutela del rispar-mio, l’arbitro valuterà i contenziosi su opera-zioni e servizi bancari e finanziari, sui dirittie gli obblighi delle due parti e sulla corre-sponsione di somme di denaro inferiori ai100mila euro. Non potrà pronunciarsi, invece, sulle contro-versie nate prima del gennaio 2007 e su quel-le relative a servizi e attività di investimento. Per chiedere l’intervento dell’arbitro bancariofinanziario, che opererà in tre collegi arbitra-li, quelli di Milano, Roma e Napoli, i cittadi-ni e gli imprenditori dovranno recarsi pressouna qualsiasi filiale della Banca d’Italia pre-sentando il proprio ricorso.

Via libera del Consiglio dei Ministri all’ado-zione della direttiva “Small Business Act”Guerrini: “L’Italia primo Paese nella Ueche pensa alle piccole imprese”Chiusura per il primo ‘lotto di lavori’ di unadelle grandi opere che artigiani e piccoleimprese attendono da più tempo: la costru-zione della “corsia preferenziale” per consen-tire alle PMI di superare i rallentamenti e iblocchi imposti dall’eccesso di burocrazia eda un sistema di regole che prescinde dallarealtà del tessuto produttivo italiano.Il Governo inaugura una nuova stagione al -l’insegna del “Pensare anzitutto al piccolo”,vale a dire – sono parole del presidente diConfartigianato Giorgio Guerrini - “porre alcentro dell’iniziativa e dell’azione politica edelle strategie di sviluppo del Paese4.223.639 micro e piccole aziende, pari al

Notizie confederali

Credito, nuovi strumentia tutela dei consumatori

Giorgio Guerrini Cesare Fumagalli

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Il rinnovo contrattuale che partirà il pros-simo mese di gennaio, vedrà l’applica-zione del nuovo modello contrattualedel l’artigianato, definito con gli accordiinterconfederali del 21 novembre 2008 edel 23 luglio 2009.

In base al nuovo modello contrattuale,sottoscritto da tutte le Confederazioniartigiane con Cisl e Uil (come è noto, laCgil non ha sottoscritto gli accordi), ladurata dei contratti passa da quattro a treanni. Il contratto collettivo nazionale dilavoro, scaduto il 31 dicembre 2008,verrà dunque rinnovato per il triennio2010-2012.

Il 2009, che è da considerarsi un anno ditransizione, è stato contrattualmente co -perto con gli incrementi retributivi sotto-scritti con Cisl e Uil il 15 dicembre 2009e decorrenti dal 1° gennaio 2010 e dal-l’una tantum definita nell’accordo del 23luglio 2009.

La nuova tornata contrattuale verrà av -viata con la partecipazione al tavolo delleFederazioni di categoria di Cgil, Cisl eUil, che hanno presentato piattaforme se -parate, anche se la Cgil non ha sottoscrit-to gli accordi sulla riforma del modellocontrattuale.

DD49DETERGO GENNAIO 2010

Notizie sindacali

Ripartono le trattativeper il rinnovo del CCNLPulitintolavanderie

Dott. Fabio AntonilliDirezione Politiche Sindacali

Ovviamente, il rinnovo verrà sottoscrittosulla base delle nuove regole.

Il contratto collettivo del settore dellePulitintolavanderie, diventerà parte inte-grante di in un unico contratto collettivodi area che riguarderà l’intero settoreTes sile-Moda artigiano, conservandopie namente le proprie specificità.

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vittoria conquistata nella definizione di quel-la che il Ministro Ronchi ha definito come“una vera e propria rivoluzione verso un mer-cato unico dei servizi”. Grazie all’azioneconfederale, è stato allontanato lo spettro del-l’abbassamento dei requisiti per l’accesso al -la professione nei settori acconciatura, esteti-ca, tintolavanderia e alimentare. Le novità per artigiani ed imprenditori nonsono finite, però. La Direttiva Servizi, infatti,prevede numerose iniziative volte a semplifi-care le procedure per l’autorizzazione all’av-vio dell’impresa, a cominciare dalla defini-zione della DIA con avvio immediato comeregola generale per chi vuole intraprendereun’attività nel campo dei servizi.Ecco le modifiche relative alla legge per l’at-tività di lavanderia apportate dallo schema diDecreto.

Attività di tintolavanderia

1. L’esercizio dell’attività professionale ditintolavanderia di cui alla legge 22 feb-braio 2006, n.84, è soggetta a dichiarazio-ne di inizio di attività da presentare allosportello unico per le attività produttivedel comune competente per territorio, aisensi dell’articolo 19, comma 2, primoperiodo, della legge 7 agosto 1990, n. 241.

La Direttiva Servizi approvata in via prelimi-nare dal Consiglio dei Ministri accoglie mol -te delle modifiche proposte da Confartigia -nato Imprese. La parola, ora, passa alla Con -ferenza Stato-Regioni e alle competenti com-missioni di Camera e Senato, chiamate adesprimere il proprio parere sulla traduzioneitaliana della direttiva europea sulla liberaliz-zazione e la semplificazione del mercato deiservizi. Tre, in particolare, gli scenari legatiall’artigianato modificati dalla Direttiva. A cominciare dal risultato più importanteportato a casa da Confartigianato ovvero lasalvaguardia dell’esistenza e della partecipa-zione degli imprenditori alle Commissioniprovinciali e regionali dell’artigianato. Le prime versioni del decreto, infatti, preve-devano l’esclusione “degli organi collegiali”dal novero delle strutture abilitate al rilasciodelle autorizzazioni per l’attività di servizi. In altre parole, la morte delle CPA. Forte del ruolo propositivo e consultivo svol-to dalle commissioni, però, Confartigianatoha fatto pressione affinché la partecipazionedegli artigiani alle decisioni delle CPA e del -le CRA rientrasse tra le eccezioni ammessedalla Direttiva Servizi, salvandone, di fatto,la missione originaria. Un successo che Confartigianato ha potutofesteggiare insieme alla seconda importanteDD50

DETERGO GENNAIO 2010

Notizie sindacali

Direttiva Servizi,soddisfazione diConfartigianato perl’approvazione

La norma, varata lo scorso 17 dicembre, pre-vede importanti novità in termini di sempli-ficazione, autorizzazione e accesso alla pro-fessione. Come cambia la legge per le lavan-derie.

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2. La lettera a) del comma 2 dell’articolo 2della legge 22 febbraio 2006, n. 84, èsostituita dalla seguente: a) frequenza dicorsi di qualificazione tecnico-professiona-le della durata di almeno 450 ore comples-sive da svolgersi nell’arco di un anno; (laprecedente formulazione prevedeva la fre-quenza dei corsi era prevista per almeno1.200 ore in un periodo di 2 anni).

3. All’articolo 2, comma 4, della legge 22febbraio 2006, n. 84, le parole: “previadeterminazione dei criteri generali in sededi Conferenza permanente per i rapportitra lo Stato, le regioni e le province auto-nome di Trento e di Bolzano” sono sop-presse. (la presente formulazione attribui-sce a ciascuna Regione la decisione inmateria di identificazione dei diplomi qua-lificanti ed i contenuti dei corsi formativi,individuando nelle Associazioni di catego-ria il referente).

4. L’articolo 3, comma 3, e l’articolo 6 dellalegge 22 febbraio 2006, n. 84, sono abro-gati.(Stabilendo la nuova formulazioneall’art. 1 che l’attività professionale di tin-

tolavanderia è soggetta a dichiarazione diinizio di attività da presentare allo sportel-lo unico per le attività produttive delcomune competente per territorio, si èresa necessaria l’abrogazione del comma3 dell’articolo 3, rendendo quindi unifor-me sul territorio la disciplina del regimeautorizzativo; come necessario si è resal’abrogazione dell’art. 6 che prevedeva ilperiodo transitorio nel corso del qualealle imprese operanti al momento dell’en-trata in vigore della norma era consentitomaturare il requisito previsto dall’art. 2per l’esercizio dell’attività).

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Dopo il saluto dell'Amm. Delegato dellaRen zacci S.p.a., Ing. Gabrio Renzacci, i lavo-ri sono proseguiti con l’intervento dell’Ing.Vittorio Cianci del Laboratorio di Analisi eRicerca Tessile (LART) di Carpi, che ha af -frontato i problemi legati al contenzioso ealle responsabilità del pulitintore su cometrat tare le nuove fibre ed i nuovi tessuti. Il Dott. Marco Niccolini ha nella sua relazio-ne trattato del futuro delle tecnologie e tecni-che di lavaggio a secco e ad acqua sulla basedelle nuove normative.Numerosi ed interessanti gli interventi deipartecipanti con richieste di approfondimentodei vari temi trattati.Nella seconda parte della giornata si sono te -nute le prove pratiche di lavaggio ed i parte-cipanti hanno potuto vedere all’opera mac-chinari innovativi che utilizzano solventi eco-logici a base di idrocarburi con particolareattenzione al trattamento delle nuove combi-nazioni di tessuti e materiali innovativi pre-senti in molti capi che il mondo della modasta immettendo sul mercato, nonché macchi-nari innovativi per il lavaggio ad acqua conl’applicazione delle nuove tecniche di perso-nal cleaning.

Lo scorso 21 novembre si è tenuto, presso ilCentro internazionale di formazione Renzac -ci, un Convegno sulle tecnologie e tecnicheper il lavaggio a secco e ad acqua, dedicatoalle lavanderie di Arezzo.Organizzato dalla Renzacci S.p.A in collabo-razione con Confartigianato Imprese Arezzoe CNA Arezzo.Nel corso dell’incontro, nei qualificatissimiinterventi dei relatori, sono state affrontate lenumerose novità normative che hanno inte-ressato il settore nei molteplici aspetti dell’at-tività di tintolavanderia. L’evento convegnistico è nato dall’esigenzadi dare agli operatori del settore informazionisulle novità riguardanti sia le tecniche e leme todologie di lavaggio sia le normative disettore.

DD52DETERGO GENNAIO 2010

10° Convegno Generaleprovinciale aggiornamentopulitintolavanderie Arezzo

Formazione - Notizie dal Territorio

“Normative di settore e nuove tecniche di lavaggio:Il futuro delle pulitintolavanderie”

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SIL FIM Srl Sede operativa: Via Campania, 19 - 60035 Jesi (AN) Italy - Sede legale: Via Fontedamo, 26 - 60035 JESI (An)Tel.: +39 0731 21801 - Fax: +39 0731 200355 - e-mail: [email protected] - www.silcspa.it

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Si tratta con tutta evidenza di un importante novità voluta dalMinistro del Lavoro Sacconi e fortemente sollecitata dallaConfartigianato per far avvicinare al nostro settore (in qual-siasi settore contrattuale) il maggior numero di giovani e diex lavoratori, subordinati o autonomi, e per consentire a chiha il rapporto di lavoro sospeso o cessato per crisi, di ottene-re una fonte di reddito ulteriore all’assegno/bonifico di disoc-cupazione/cassaintegrazione/mobilità riconosciuto dall’Inpsche già percepiscono. In sostanza il Ministro del Lavoro ha individuato nel requisi-to soggettivo (essere studente; essere pensionato, essere per-cettore di soldi dall’Inps perché si è perso il lavoro o si è so -spesi in cig/cigs in deroga) l’elemento dell’occasionalità che

Dall’entrata in vigore della legge 33/2009 - (11.4.09) è possi-bile utilizzare il lavoro occasionale ed accessorio (i c.d. vou-cher/quello usati nel 2008 per la vendemmia) anche nelleaziende artigiane e/o in qualsiasi altro attore produttivo.Con i voucher potranno lavorare per le nostre aziende solo leseguenti tipologie di lavoratori entro i seguenti limiti massimidi compenso:

Se non Sai Domanda(Risposte chiare a problemicomplessi)

Spettabile redazione Detergo,ho letto con molto interesse l’articolo riportato a pagina 52 della rivista relativo alla con-venzione firmata il 22.6.2009 da Confartigianato marca trevigiana per incentivare l’usodi voucher verso giovani studenti. Mi farebbe piacere avere ulteriori notizie rispetto a questo nuovo sistema di retribuzionein particolare relativamente al settore delle lavanderie.GrazieCarlo Zanin titolare della Bottega del Pulito a Torre di Mosto (VE)

L’ESPERTO RISPONDE

L’uso del voucher nellepulitintolavanderie

(1) N.B. ferie estive dal 1.6. al 30.9.; ferie natalizie dal 1.12. al 10.1.

Non si possono usare lavoratori a “voucher” per svolgere pre-stazioni a favore di terzi come nel caso dell’appalto d’opera odi servizi, della subfornitura, del distacco, della somministra-zione ecc. Quindi le nostre ditte che vogliono un lavoratore a voucherde vono essere le dirette beneficiarie della prestazione lavora-tiva richiesta, in sostanza viene escluso il settore edile e can-tieristico in genere dall’applicazione di questa novità.Ulteriori caratteristiche del lavoro occasionale ed accessorio oc.d. Voucher:1. è previsto dalla Legge Biagi (art.70 d.lgs.276/2003 come

novellato l.33/2009)2. non è previsto per legge un contratto scritto d’assunzione;

caratterizza il tipo di apporto lavorativo che queste categoriedi soggetti possono rendere alle imprese in genere, artigianecomprese. Il voucher va escluso laddove la prestazione convenuta nonsia riconducibile a più idonee tipologie contrattuali tipiche dilavoro subordinato o autonomo, come espressamente ammo-nisce la circolare Inps del 9.7.2009 n.88.

Risponde Stefano Garibbo Area Lavoro e Contrattuale Confartigianato Marca Trevigiana

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il compenso non viene gestito con buste paghe; il datoredi lavoro non è sostituto d’imposta; Confartigianato d’in-tesa con la Provincia di Treviso ha previsto però una sortadi lettera d’assunzione c.d. Patto d’Avvio disponibile sca-ricabile dal sito www.confartigianatomarcatrevigiana.itsezione lavoro e contrattuale, link voucher;

3. sotto il profilo della sicurezza vanno giustamente gestiticome ogni altro lavoratore (informazio-ne/formazione/addestramento compreso/visite mediche sepreviste) chiedendo tale servizio ai nostri uffici sicurezzamandamentali;

4. ove siano previsti patentini o altre esami d’accesso la pre-stazione sotto forma di voucher resta subordinata a taliprerequisiti da dimostrare/ottenere (es. patenti di guida,guida muletto, ecc.)

5. possono utilizzare lavoratori accessori anche ditte chenon hanno nessun dipendente

6. non si devono fare comunicazioni obbligatorie al colloca-mento, salvo denuncia nominativa c.d. DNA all’INAIL

7. gli importi lordi scontano solo una trattenuta del 25%(di cui 13% all’Inps per la futura pensione nella gestio-ne separata; 7% all’Inail per copertura infortuni l’itine-re compreso; 5% al concessionario per il servizio) quin-di ad esempio su un voucher di 10 euro lordi (che è ilcosto totale/lordo del committente/ditta) al lavoratoreaccessorio vanno 7,5 euro netti

8. non esiste un valore orario minimo/massimo (quindi amero titolo esemplificativo per una singola giornata di

lavoro si possono dare ad uno studente anche 5.000 eurolordi o per contrario per l’intera durata delle vacanzeinvernali 1 solo voucher; il tutto dipende solo dall’accor-do liberamente preso tra committente e lavoratore acces-sorio, non esiste nessuna previsione nei ccnl/ccrl aTreviso insieme alle altre associazioni datoriali, allaProvincia, alla Cisl abbiamo ravvisato in 5 euro netti ilvalore orario minimo; il momento del pagamen-to/consegna dei voucher al lavoratore è liberamente sceltodalle parti si può pagare a giornata, a mese, a trimestre,alla fine del periodo massimo convenuto, ecc.; i voucher ilavoratori li trasforma in euro incassandoli presso qual-siasi ufficio postale

9. i compensi percepiti dal lavoratore sono esenti anchefiscalmente, che quindi non dovranno essere dichiaratil’anno successivo all’erario; non aumentano il redditofiscalmente rilevabile ai fini della tassazione fiscale delcittadino; VANTAGGIO FISCALE PER IL LAVORA-TORE ACCESSORIO A VOUCHER

10. i voucher sono di tipo cartaceo o telematico (inps card/tipobancomat); di fatto è quello cartaceo il più semplice dareperire ed usare sempre tramite il proprio ufficio paghemandamentale

11. lavorare a voucher consente la non opponibilità alla dittadella violazione per lavoro in nero, scongiurando in talmodo la maxi sanzione che può superare anche i 6.000 €per una singola giornata fuori regola (fonte art. 3, comma3 del D.L. n. 12/2002)

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indennizzo spropositato per il danno su -bito pari al valore complessivo del diva-no nuovo (arredamento che invece avevadiversi anni); il secondo quello di chia-mare in giudizio la ditta di lavasecco cheaveva materialmente pulito i copri divanie non quella alla quale aveva consegnatola merce.Pertanto il giudice, in sentenza, ha con-dannato il cliente a risarcire le due puli-secco e l’assicurazione coinvolte per unimporto che, con le imposte, supera i10mila euro. La sua condotta è infatti stata giudicata“contraria al dovere di lealtà e probitàdelle parti e dei loro difensori richiestadall’art. 88 c.p.c. assodata la consapevo-lezza da parte dell’attore del valore as -so lutamente trascurabile dei beni conse-gnati alla pulisecco, rendendo incom-prensibile come abbia potuto rifiutare laragionevole proposta del liquidatore del -la compagnia assicurativa a transazione…” ed inoltre che il contratto d’operasi era concluso tra il cliente e la primalavasecco pertanto “neppure nell’even-tualità fosse stata menzionata quale pos-sibile effettiva esecutrice dell’incarico, laseconda lavasecco può essere considera-ta parte dell’accordo intervenuto tra clien-te e lavasecco”. Questa condanna, esemplare soprattuttosotto l’aspetto pecuniario, suggerisce al -cune norme di comportamento sia per

La sentenza n°40 del 2009 della sezionedistaccata di Conegliano del Tribunale diTreviso è tra quelle che vanno messe inbella vista in bacheca perché sancisce inun sol colpo due principi che da tempo leaziende di lavasecco e le loro organizza-zioni di rappresentanza andavano soste-nendo: l’autonomia contrattuale e l’im-portanza del valore del capo in caso didanno da lavaggio.Ma veniamo ai fatti.Un cliente si è rivolto alla lavanderia difiducia per la manutenzione di alcuni co -pri divani. La titolare del negozio ha rite-nuto opportuno far eseguire il lavaggioad una azienda terza della quale si avvaleabitualmente per lavori di una certa con-sistenza ed importanza.Alla consegna dei capi, il proprietario hariscontrato una eccessiva perdita di colo-re che di fatto rendeva inutilizzabile latappezzeria in quanto non si abbinava piùcon il resto del divano. Sin qui nulla daeccepire, un errore di lavaggio può anchesuccedere e, proprio per queste evenien-ze, l’azienda di pulisecco che aveva difatto lavato i copri divani aveva da annistipulato una polizza di assicurazione perrisarcire gli eventuali danni. Compagniadi assicurazione che, in fase extragiudi-ziale aveva offerto al proprietario dei co -pri divani 200 euro di indennizzo.A questo punto il cliente ha commessodue errori. Primo quello di chiedere unDD56

DETERGO GENNAIO 2010

Se non Sai Domanda(Risposte chiare a problemicomplessi) Una sentenza del Tribunale di Treviso sancisce due principi fondamenta-

li per le lavasecco: l’autonomia contrattuale e l’importanza del valore delcapo in caso di danno da lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

Autonomia contrattualee valore del capo in casodi danno da lavaggio

Risponde Luca Bandiera, consulente legale studio legale Bandiera - Ottoni (TV)

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i titolari di lavanderie che per i lo roclienti.1. Fare attenzione al valore reale del

capo (avvalendosi eventualmente ditabelle di deprezzamento come quellepubblicate da Confartigianato ANIL);

2. se la lavasecco ritiene di aver com-messo un errore, cercare di raggiunge-re un accordo extragiudiziale tramiteuna offerta equa di indennizzo (megliose attraverso una compagnia assicura-tiva);

3. se l’offerta di indennizzo è equa è con-veniente per il cliente accettare l’ac-cordo extragiudiziale;

4. evitare di fare richieste di risarcimentoesose e non giustificate;

5. attenersi a comportamenti corretti age-vola l’eventuale difesa in tribunale;

6. tenere a mente che il contratto d’operasi stipula tra il cliente e l'azienda chericeve il capo - alla quale verrà corri-sposto il prezzo stabilito per la presta-zione -. Eventuali interventi di terzinon devono interessare il cliente, ma ilsoggetto a cui è stato commissionato illavoro.

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FRANCIA

ENTRETIENMAGAZINE

06/2009

Pag. 4L’Organizzazione francese5-a sec, come è noto,con trolla sotto forma difranchising parecchie cen-tinaia di negozi di lavag-gio a secco in tutto ilmon do, stabilendo un’u-niformità di installazione edi conduzione. Ha recen-temente deciso di intro-durre l’impiego di sacchisotto vuoto per i piumo-ni. Questi ultimi creanosolitamente un grandeingombro che ostacola ilnormale lavoro di una

lavanderia. Essi servonoper praticità interna e aiclienti non viene addebita-to alcun importo extra. Si è rilevato come l’usodei sacchi sotto vuoto ri -duca di circa il 60% l’in-gombro dei piumoni inuna normale lavanderia.

Pag.12Nelle grandi lavanderieindustriali di biancheria iltunnel di lavaggio è ora-mai diventato un elemen-to essenziale. La costruzione dei tunnelè oggi relativamente simi-le fra i vari modelli, essen-do destinati al lavaggio dibiancheria abbastanzastandard. Sarebbe peròutile poter disporre anchedi tipi di tunnel modificatirispetto a quelli oggi mag-giormente diffusi. Ad esempio mancano deimodelli più corti e menocostosi adatti a trattarequantità più modeste dimateriale, oppure di tipispeciali con possibilità ditrattamenti disinfettantiparticolari e dotati di cir-cuiti diversi per uso ospe-daliero, oppure anche ditunnel con potere lavantepotenziato destinati allavaggio di indumenti adalto carico inquinante,quali potrebbero essereindumenti di lavoro prove-nienti da stabilimenti conlavorazioni particolari.Un’altra esigenza si è ma -nifestata nel campo dei

tunnel, cioè una modula-rità per rendere più flessi-bili i cicli di lavoro e adat-tarli facilmente a diversitipi di materiali da lavare.In questo articolo vengo-no anche passati in rasse-gna i vari tipi di tunnel dilavaggio oggi disponibilisul mercato specificando-ne le caratteristiche, lepotenzialità, i consumi egli ingombri.

Pag. 21Una lavanderia self-servi-ce con riscaldamentosolare. Nei pressi diAvignone è oggi funzio-nante una lavanderia agettone un po’ particolarein quanto il riscaldamentodell’acqua per le lavatriciè ottenuto a mezzo digrossi pannelli solariinstallati sul tetto dell’edi-ficio.

Un serbatoio da 1500 litriraccoglie l’acqua riscalda-ta dal sole ad una tempe-ratura media di 35 – 45gradi. Si prevede di aumentareancora in futuro la superfi-cie dei pannelli solari.Sono stati installati anchedei generatori di acquacalda “di soccorso” persoddisfare i bisogni diacqua calda in ogni caso.

D A L L A S T A M P A

Ricordiamoche lo scopo della rubrica è

quello di segnalare succintamente alcuni articoli apparsi su Riviste straniere

del settore, articoli che possono avere qualcheinteresse per gli amici lettori.

Qualora qualcuno desiderasse approfondire un argomento è possibile richiedere

gli articoli alla redazione: [email protected]

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Il lato più importante diquesta realizzazione risie-de nel contributo del 50%sulle spese dei pannelliconcesso dagli enti regio-nali.

09/2009

Pag. 4Le condizioni di sicurezzain molte lavanderie self-ser-vice in Francia sono piutto-sto preoccupanti; inoltre inmolti casi i macchinari so -no di vecchia data. Si è verificato recente-mente in una lavanderiaun grave inconveniente:un bambino è stato affer-rato per un braccio daltamburo di una lavatricein funzione, non essendoevidentemente intervenutoil dispositivo di bloccodel lo sportello di carica. Si prevede pertanto inFran cia una capillare cam-pagna di ispezione in que -ste lavanderie per con trol -lare il grado di si curezzadegli impianti. L’unico gros-so problema a questa lode-vole iniziativa è la mancan-za di personale idoneo adeseguire i controlli.

10/2009

Pag. 4La nota casa tedescaBöwe Cleaning era statarilevata anni or sono dallacasa cinese Sail Star. La Böwe Cleaning è stataora ceduta dalla Sail Starall’imprenditore tedescoFrank Ziermann, il quale ègià stato per oltre trent’an-ni distributore dei prodottiBöwe. Ziermann ha inoltrerilevato anche le filiali

Böwe Cleaning in Spagna,Gran Bretagna e Cina.

Pag. 10Lavare la biancheriasenz’acqua e senza ener-gia non sarà mai possibi-le, ma lavare senza vapo-re e con bassi consumienergetici è già un fattoreale. Il principio della la -vanderia senza vapore èquello di evitare l’installa-zione della grossa caldaiacentralizzata, affiancandoinvece a ogni tunnel unsemplice generatore diac qua calda. Questo

sistema è valido ancheper le lavacentrifughe.Il primo grande vantaggiodel nuovo sistema è quellodi sopprimere tutto l’im-pianto di tubazioni, valvole,riduttori di pressione, localeapposito, ecc. richiesto dauna caldaia centralizzata. È anche importante rileva-re come i costi energeticivengano in tale modo for-temente ridotti. Non è più necessario unpersonale specializzatoper la conduzione ed ilcontrollo della caldaia.Un progresso supplemen-tare nella riduzione deiconsumi energetici è lacreazione della cosiddetta“lavanderia verde”, dove èmolto avanzato il riciclodelle acque e anche ilrecupero del calore prove-niente dalle emissioni deimangani. In questi ultimi ilriscaldamento a vaporetende ad essere sostituitoda quello a gas diretto.

USA

NATIONALCLOTHESLINE

08/2009

Pag. 44L’articolista prende inesame la stiratura allapressa, la cui efficienzadipende fortemente dallostato delle imbottiture, edi riflesso dall’effetto del-l’aspirazione.Taluni operatori sostitui-scono troppo raramentele imbottiture così che l’a-sportazione del vapore daicapi mediante l’aspirazio-ne non è completa, e itessuti rimangono umidicon ovvie conseguenzenegative sui capi dariconsegnare ai clienti. Peruna buona presentazionedegli indumenti lavati èindispensabile crearesempre un deciso effettoaspirante, sia come inten-sità di flusso di aria attra-verso i capi, sia come suf-ficiente durata dell’aspira-zione. Pertanto occorreevitare che le imbottiturediventino rigide (con pos-sibili rotture dei bottoni) esoprattutto poco porose acausa di appretti lasciatidai capi, così da ostacola-re il passaggio dell’aria. Nell’articolo viene ricorda-to il noto trucco per valu-tare l’effetto aspirante sulpiano inferiore della pres-sa: coprire il piano con ungiornale e premere il

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pedale dell’aspirazione,cercare poi di strappare ilgiornale tirandolo sulbordo: se è impossibile odifficile toglierlo, ciò signi-fica che l’aspirazione èsufficiente.

09/2009

Pag. 1Viene illustrato un latopoco noto ma interessan-te dell’attività del pulitinto-re, quello del restauro epulitura degli abiti vecchi

dei musei, dei costumi euniformi giacenti nei teatriper le rappresentazioni,dei vestiti particolari usatiin cerimonie storiche, e ingenerale di abiti confezio-nati con tessuti e foggeparticolari, e che soprat-tutto soffrono per la loroetà. Inoltre in molte fami-glie sono conservati indu-menti vecchi che possonoavere significati storici odi particolare affetto. In ogni caso il lungo pas-sare del tempo non giovacerto ai tessuti ed anchealle guarnizioni. Può pertanto avvenire chequesti abiti preziosi ne -cessitino di un restauro,inclusa la loro pulizia, eche per questo siano affi-dati ad un pulitore esper-to. È un’attività che richiedegrande esperienza edanche grande pazienza.Un ex lavatore americanodi indumenti, che haavuto una madre che già

si interessava della manu-tenzione di abiti vecchi estorici, si è accordato conuna grossa lavanderia diabiti ed ha creato in essaun laboratorio specializza-to nel recupero e pulizia diarticoli preziosi del tempopassato. La sua fama si èestesa e gli vengono por-tati non solo capi di ve -stiario ma anche vecchietende, vecchi pizzi, piccolitappeti e soprattutto vec-chi abiti da sposa.Quando un capo di taletipo viene consegnato,l’esperto ha un lungo col-loquio iniziale col clienteche gli deve riferire sullevicende storiche del capo.Quindi egli esamina lapossibilità o meno di trat-tarlo ed allora può comu-nicare al cliente un pre-ventivo di massima per ilrestauro. Un trattamentocompleto può richiederemolto tempo, anche setti-mane. Naturalmente si tratta diun mestiere altamentespecializzato, difficile etalvolta anche fonte diproblemi. In ogni caso èsempre altamente remu-nerativo. Può essere uno spuntoper un nostro lettoreaudace ed innovativo.

Pag. 10Potrà sembrare stranoche in un’America delNord molto avanzata tec-nologicamente esistanoancora lavanderie cheusano il Percloro in mac-chine di tipo “transfer”,cioè dove il lavaggio e lacentrifugazione avvengo-no in una macchina, men-tre i capi lavati e umidi disolvente vengono trasferitia mano in un essiccatoio,con ovvio forte inquina-mento ambientale.

Infatti, una lavanderia ditale tipo nel Minnesota,che lavorava ancora con ilsistema transfer col Per -cloro, è stata ora obbliga-ta dalle autorità locali asostituire le due macchinecon una lavatrice, semprea Percloro, ma delle ulti-me generazioni.

Da un’indagine effettuatanel 2006 risulta che fino asolo tre anni fa funziona-vano negli USA ancoracirca 200 impianti transfera Percloro, i quali offriva-no l’evidente vantaggio diraddoppiare la potenzialitàdella lavatrice, ma cheerano veramente nociviper gli operatori e perl’ambiente.

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Sono due le lavanderie industriali delConsorzio toscano che aderiscono all’i-niziativa promossa da Assosistema, laChi.Ma Florence Spa di Scarperia e laLavanderia Donati di Bagni di Lucca

Biancheria pulita e protetta, al via il pro-getto che vede aderire anche il ConsorzioLavande rie Toscane e che dà una garan-zia in più agli utenti di alberghi e risto-ranti.

È infatti partito il progetto pilota “Proget-to Q”, che ha lo scopo principale diinformare gli addetti ai lavori (alberghi,ristoranti, terme ed altre strutture simili)e i clienti finali (ospiti), che le lavanderieindustriali, oltre ad utilizzare mezzi, at -trezzature e processi che assicurano chela biancheria sia pulita, adottano un siste-ma di controllo della Bioconta minazione(certificati Risk Analysis Biocon ta mi na -tion Control System) secondo lo standardeuropeo UNI EN 14065, il quale assicurail contenimento ed la diminuzione del ri -schio dal punto di vista microbiologico. Ciò comporta quindi che i capi utilizzatinon solo sono puliti, ma sono anche igie-nicamente sicuri.

A questo progetto partecipano le aziendeiscritte all’associazione nazionale di ca -tegoria, Assosistema, e che sono certifi-cate UNI EN 14065. Fra queste, la Chi.Ma Florence Spa diScarperia (Fi) e la Lavanderia Donati diBagni di Lucca (Lu), aziende socie delConsorzio Lavanderie Toscane.

Per divulgare questa conoscenza e per farcrescere la consapevolezza tra gli utenti egli addetti ai lavori, sono stati studiati deigadget (cartoncini, lettere, adesivi) chedovranno es sere posizionati nelle came-re, sui tavoli, alle reception ecc. Le lavanderie che aderiscono sarannoinvece soggette ad una possibile sorve-glianza per verificare la corretta applica-zione del protocollo.

La “Q” (marchio brevettato) sarà quindisinonimo di Qualità e garanzia di prote-zione per tutti coloro che oltre al comfortdesiderano la sicurezza. “Il Progetto “Q” – afferma Pietro Chirico,consigliere del Consorzio LavanderieTosca ne e titolare della lavanderiaChi.Ma Floren ce – è un ulteriore passoavanti per garantire agli utenti il massi-mo della qualità e dell’igiene dei nostriservizi. È inoltre un nuovo strumento per distin-guere le nostre lavanderie, che operanonel rispetto dei lavoratori e dell’ambien-te, dalla concorrenza sleale. Siamo molto soddisfatti che siano bendue le lavanderie del nostro Con sorzio adaderire al progetto di Assosistema”.

Biancheria protetta,al via il progetto chela rende riconoscibile

Notiziedalleaziende

Si chiama “Progetto Q”, è stato ideato dall’associa-zione nazionale di categoria Assosistema, ed ha loscopo principale di informare gli utenti di ristoranti ealberghi che la biancheria di cui usufruiscono è igie-nizzata secondo lo standard europeo (UNI EN 14065)

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Il calendario rappresenta per la Raro dasempre un modo per “rincontrare” o sem-plicemente lasciare un ricordo che duri12 mesi a tutti i suoi “stakeholders” (por-tatori di interesse). Così si rinnova l’ap-puntamento del Calendario di Raro per il2010 ed il tema scelto quest’anno è il“Tempo” inteso come la dimensione nellaquale si concepisce e si misura il trascor-rere degli eventi. Tutti gli eventi possono essere descritti inun tempo che può essere passato, pre-sente o futuro. La complessità del concet-to è da sempre oggetto di studi e riflessio-ni filosofiche e scientifiche da parte del-l’uomo. Nel linguaggio di tutti i giornispesso si usa il tempo anche come misu-ratore di distanze, per indicare la duratadi un percorso (come ad esempio: “mez -z’ora d’automobile”, “un giorno di viag-gio”, “10 minuti di cammino”). Il tempoha diverse sfaccettature e diversi modi didire: il tempo è prezioso, c’è un tempo

Calendario 2010 RARO:Il Tempo

Notiziedalle

aziende

per tutto, il tempo per la crescita, il ciclodi vita di un prodotto o di una persona,ma il tempo è tiranno, c’è il time tomarket (tempo per lanciare il prodotto sulmercato). time out, ecc… C’è chi perdetempo o lo fa perdere, chi non ha tempoper nulla, chi prende tempo ecc. Tutti queste affermazioni hanno un comundenominatore che segna e scandisce lanostra esistenza il famigerato “TEMPO”. Per la rappresentazione di questo tema,la RARO si è affidata all’estro creativodel grafico Mauro Bubbico che, attraver-so 12 tavole illustrate, ha rievocato l’im-portante ruolo del tempo nella vita diognuno di noi, all’interno di un’azienda,all’interno di una famiglia, partendo dallacreazione del mondo, realizzando unexcursus storico sui principali avvenimentifino ad arrivare ai giorni nostri. Con questo calendario vogliamo augura-re a tutti i lettori Buone Feste e che possa-no trascorrere il loro tempo in serenità egioia.

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Nuovitranoi

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Elenco iscritti all’Associazione Fornitori Aziende Manutenzione dei Tessili

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI comprende i fabbricanti dimacchinari, attrezzature ed accessori per il lavaggio adacqua e a secco, per la stiratura ed il finissaggio; i produt-tori di detergenti, solventi, materie ausiliarie; i produttoridi manufatti tessili.Con il progredire della società ed il maggior rilievo postoalle tematiche legate all’igiene, alla pulizia, alla salvaguar-dia ambientale ed al risparmio energetico, il compartodella manutenzione dei tessili ha acquisito un’importanzaed un significato pregnante, soprattutto nei confronti diun’opinione pubblica che ha rivalutato e finalmente com-preso la funzione socialmente utile svolta dal comparto.

S c o p i

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI si propone in modo specificodi:• riunire per la trattazione delle questioni di comune inte-

resse tutti coloro che esercitano le attività legate allamanutenzione dei tessili;

• stimolare la solidarietà e la collaborazione degli impren-ditori del settore nel contesto di una libera e competitivasocietà in evoluzione;

• promuovere e sostenere ogni iniziativa atta a favorire ilmiglior esercizio dell’attività delle imprese associate;

• difendere i legittimi interessi dei soci in tutte le questionidi ordine economico, giuridico e sindacale;

• collaborare per le questioni di interesse generale, tantocon le autorità, quanto con eventuali altre Associazioniproponentesi scopi identici o similari ai propri;

• diffondere anche con corsi professionali, studi, consulen-ze, ricerche, mostre, esposizioni, pubblicazioni, opere didivulgazione e con ogni mezzo utile la conoscenza, losviluppo, il progresso, la discussione delle attività pro-prie del settore merceologico per il miglioramento delprodotto e la riduzione dei costi anche nell’interessedella clientela;

• attivare contatti con Enti, Ministeri ed Istituzioni.

Vi segnaliamo i nominativi, suddivisi per settori merceologi-ci, delle aziende fornitrici che hanno aderito all'Associa zio -ne secondo quanto previsto dallo Statuto.

Mentre ringraziamo le aziende che già lo hanno fatto, con-fidiamo nell’adesione di numerose altre.

MACCHINARIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

ELECTROLUX PROFESSIONAL SPAViale Treviso, 1533170 PORDENONE PNFIRBIMATIC S.p.a.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.a.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLILSA S.p.a.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.a.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVIRON S.r.l.Via Tommaso Salsa, 2031030 CARBONERA TVITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via C. Pavese, 1/3 20090 OPERA MIJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COLAVASTIR S.R.L.Contrada Motta87040 CASTROLIBERO CSMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZMONTANARI S.r.l. ENGINEERING CONSTRUCTIONVia Emilia Ovest, 1123-a 41100 MODENA MOPAZZI S.r.l.Contrada Vallecupa64010 COLONNELLA TEPIZZARDI S.r.l.Via Nino Bixio, 3/5 20036 MEDA MIRATIONAL S.r.l. marchio AGAVia Catagnina, 1054100 MASSA MS

REALSTAR S.r.l.Via Filippo Turati, 5 40010 SALA BOLOGNESE BORENZACCI S.p.a.Via Morandi, 13 06012 CITTA' DI CASTELLO PGSETRICEFRADUE S.r.l.Zona Industriale Villa Lempa 64010 CIVITELLA DEL TRONTO TESKEMA S.r.l.Via Clelia, 16 41049 SASSUOLO MOTHERMINDUS S.r.l.Via Gino Capponi, 2650121 FIRENZE FIUNION S.p.a.Via Labriola, 4 d40010 SALA BOLOGNESE BOVACUUM PUMPVia Olgiate Molgora, 12/A23883 BEVERATE DI BRIVIO LCZETOLINK S.r.l.Piazza Leopoldo, 11 50134 FIRENZE FI

Distributori

I.T.A.G.Div. Lavanderie Ind. S.p.a.Via Dodiciville, 9 a 39100 BOLZANO BZLAUNDRY S.a.s. DI Franco Tarchiani & C.Via Sangallo, 31 50020 SAMBUCA - TAVARNELLE VAL DI PESA FILOGIK SOLUTION S.r.l.Via Appia sud 58, - Km.56,600 04012 CISTERNA DI LATINA LTSETEL S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CR

MACCHINARI PER LO STIRO

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

BARBANTI CARLO S.n.c.Via di Mezzo, 78 San Giacomo Roncole 41037 MIRANDOLA MODUE EFFE & C. S.r.l.Via John Lennon, 10 40057 CADRIANO BOFIMAS S.r.l.Corso Genova, 25227029 Vigevano PVGHIDINI BENVENUTO S.r.l.Via Leone Tolstoj, 24 20098 SAN GIULIANO MILANESE MIPONY S.p.a.Via G. di Vittorio, 8 20065 INZAGO MISIL FIM S.r.l. - SILCVia Campania, 19 - P.O. BOX 62 60035 JESI ANTREVIL S.r.l.Via Nicolò Copernico, 1 20060 POZZO D'ADDA MI

Distributori

LAVASECCO 1 ORA-CATINET/Sankosha S.r.l.Via Roma, 10810070 CAFASSE TO

DETERGENTI, SOLVENTI, MATERIE AUSILIARIE, ECC.

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

ALBERTI ANGELO PRODOTTI CHIMICIVia 1° Maggio, 22/24 40064 OZZANO DELL'EMILIA BOBIAR AUSILIARI BIOCHIMICI S.r.l.Via Francia, 7/9 20030 SENAGO MICHT ITALIA S.r.l.Via Luigi Settembrini, 920020 LAINATE MICHRISTEYNS ITALIAVia F.lli di Dio, 220063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIDIM S.R.L. Detergenti Ind. MilanoVia Guglielmo Marconi, 1920051 LIMBIATE MI

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DDDETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini

Direttore responsabile: Diego ZambelliComitato di direzione: Beniamino Chiodini, Cesare Locati, Horst Löffler, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Emanuele Mùrino, Pino Pisacane, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Ugo Sala, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Fabio Antonilli, Letizia Baccichet, Luca Bandiera, Stefano Garibbo, Enrico Hachen, Giulio Cesare Locati, Emanuele MurinoSegretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 tel 02 39314120 • fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] grafico e impaginazione: Strike • Via F.lli Rizzardi, 10 • 20151 Milanotel 02 36508778 • fax 02 36508401 • e-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 18.000 copieAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa al ROC N. 18402Distribuzione: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC (Filiale di MILANO)

Membro di:International TextileCare Press Club

LEGGE PRIVACY - TUTELA DEI DATI PERSONALIINFORMATIVA AI LETTORIRendiamo noto agli abbonati e ai lettori di Detergo che i dati utilizzati per la spe-dizione della rivista fanno parte dell’archivio elettronico della Deterservice srl,con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158 Milano.I dati vengono trattati ed utilizzati nel rispetto delle norme stabilite dal D.Lgs.196/2003 sulla tutela dei dati personali a mezzo strumenti cartacei o elettronici.In particolare questi dati (consistenti essenzialmente in nome e indirizzo) vengo-no utilizzati per la spedizione della rivista e di materiale a stampa connesso conl’attività editoriale della Deterservice srl.Ciascun lettore può richiedere in qualsiasi momento, a mezzo posta o fax, disapere quali suoi dati sono in archivio, richiederne la modifica, la rettifica oanche la cancellazione. I dati non sono ceduti e diffusi a terzi né utilizzati perscopi diversi da quelli sopra citati.

ECOLABVia Paracelso, 6 20041 AGRATE BRIANZA MIFALVO S.a.s. Via del Progresso, 12 00065 Fiano Romano RMG.B.M. ELETTROCHIMICA S.r.l.Via Fiumicino San Mauro, 120/130 47039 SAVIGNANO SUL RUBICONE FOMONTEGA S.r.l.Via Larga, 6647843 Misano Adriatico RNRARO S.r.l.Via 1° Maggio, 1475100 MATERA MTTENSIOCHIMICA IND. S.p.a.Via Giuseppe di Vittorio, 3825125 BRESCIA BS

Distributori

A.P.LAV. di LucidiContrada San Pietro, 86 63010 MASSIGNANO AP

MANUFATTI TESSILIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

CORITEX S.n.c.Via Ca' Volpari, 2524024 GANDINO BgEMMEBIESSE S.p.a.Piazza Industria, 7/8 15033 CASALE MONFERRATO AL

GASTALDI & C. S.p.a. Industria TessileVia Roma, 10 22046 MERONE COLAMPERTI CARLO TESSITURA E FIGLIO S.p.a.Via della Tecnica, 8 23875 OSNAGO LCMASA S.p.a. INDUSTRIE TESSILIVia Mestre, 37 21050 BOLLADELLO DI CAIRATE VAMILLIKEN NAPERYVia Sempione, 177 28046 MEINA NONOBILTEX S.R.L. - GRUPPO TESSILE LGVIA 1° Maggio, 39/4125038 ROVATO BSPAROTEX S.r.l.Via Massari Marzoli, 17 21052 BUSTO ARSIZIO VAPEREGO S.p.a.Via Milano, 23 24034 CISANO BERGAMASCO BGTELERIE GLORIA S.n.cViale C.M. Maggi, 25 20050 PEREGALLO - LESMO MITESSIL TORRE S.r.l.Via Giuseppe Verdi, 34 20020 DAIRAGO MI

Distributori

CROTEX ITALIA S.r.l.Via U. Mariotti Z.I. Agostino 51100 PISTOIA PT

ACCESSORIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

A 13 S.r.l.Via Venini, 5720127 MILANOALVI S.r.l.Strada Statale, 230, 49 13030 CARESANABLOT VCNUOVA FOLATI S.r.l.Via dell'Archeologia, 2 - Z.I. Prato Corte 00065 FIANO ROMANO RM

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LAUNDRY SUPPLIES S.r.l.Via Sangallo, 31 50020 SAMBUCA - TAVARNELLE VAL DI PESA FISCAL S.r.l.Viale Rimembranze, 93 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI

FAC-SIMILE DI RICHIESTA DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL CODICE DELLA PRIVACY

Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160❐ di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;❐ di modificare i dati come sopra specificati;❐ di cancellare nell’archivio i suoi dati

FIRMA .............................................................................

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DATAMARS 23ECOLAB 2a

di copertina

EMMEBIESSE S.P.A. 3adi copertina

EXPO DETERGO 4adi copertina

FALVO S.A.S. 1adi copertina

IRON S.R.L. 21LAVASTIR S.R.L. 51MAXI-PRESS 17MASA INDUSTRIA TESSILE S.P.A. 3RASSEGNE S.P.A. 4a

di copertina

RENZACCI S.P.A. 55SILC S.P.A. 53SOFTWARE AND TECHNOLOGYFOR LAUNDRY DI GAVONI MASSIMO 23

I N D I C E D E G L I I N S E R Z I O N I S T I

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EXPOdetergoI N T E R N A T I O N A LE

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16ª Mostra internazionale specializzata delle attrezzature, servizi, prodotti e accessori per lavannderia, stireria e pulizia dei tessili e affini in genere

16th Specialized international Exhibition of equipment, services, products and accessories for laundry, iironing, cleaning of textiles and allied products

EXPO Detergo S.r.l. Società Unipersonale - Società soggetta a direzione e coordinamentodi ASSOCIAZIONI FORNITORI AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI

Via Angelo Masina, 9 - 20158 Milano, ItalyTel. +39 02.3931.4120 - Fax +39 [email protected]

RASSEGNE S.p.A. Direzione e Coordinamento di Fiera Milano S.p.A. Socio Unico

Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano, ItalyTel. +39 02.4997.6228 - Fax +39 [email protected] - www.rassegne.it

www.expodetergo.comf ieramilano

15-18 Ottobre/October 2010