WIRPLUS Gennaio 2015

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WIRPLUS Rivista per i clienti della Banca WIR soc. cooperativa gennaio 2015 14 Il Blue Cocktail Bar mobile 4 Svizzera paese in via di sviluppo e da zero a cento in quattro secondi 9 Al passo e al trotto attraverso il Gottardo 24 80 anni Banca WIR – chi l’avrebbe mai detto?

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La rivista per i clienti della Banca WIR

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WIRPLUS Rivista per i clienti della Banca WIR soc. cooperativa gennaio 2015

14 Il Blue Cocktail Bar mobile

4 Svizzera paese in via di sviluppo e da zero a cento in quattro secondi

9 Al passo e al trotto attraverso il Gottardo

24 80 anni Banca WIR – chi l’avrebbe mai detto?

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LUWIRA 2015d a l 2 7 m a r z o a l 3 0 m a r z o 2 0 1 5P a d i g l i o n i f i e r i s t i c i A l l m e n d L u c e r n a

›Grande sFilata di Moda

›esposizione speciale

›doMenica, ore 11 aperitivo con accoMpaGnaMento

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www.luwira.ch

’ ore

ENTRATALIBERA

Aktenmappe - Aussenseite

Donnerstag, 19. Juli 2012 13:02:44

orari d aperturaVenerdì 27 marzo Sabato 28 marzo ore Domenica 29 marzo ore Lunedì 30 marzo ore

10 – 1910 – 17

11 – 20 10 – 20

usi e costuMi del carnevale« »

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DA «A» A «B»EDITORIALE

Per andare da A a B normalmente optiamo per la strada più veloce, più sicura e più breve e per il mezzo più efficiente. Ecco perché, quando c’è in ballo il denaro, scegliamo i vantaggi dell’Internet-Banking della Banca WIR soc. cooperativa. La pro-cedura di login CRONTOSign Swiss ci risparmia persino un pas-saggio: per ricevere il codice di sicurezza, infatti, non c’è nemme-no bisogno di un collegamento telefonico (pag. 28).

Le automobili elettriche sono veloci ed efficienti. E se funzionano a elettricità solare, sono anche ecologiche e sostenibili. Se è vero che il faggio è la Tesla dell’industria del legno e dell’economia forestale (pag. 4), allora la Banca WIR è la Tesla della finanza. La rete WIR punta sulla solidarietà tra le PMI svizzere, accorcia le distanze e favorisce un utilizzo parsimonioso delle riserve in CHF delle imprese (pag. 22).

La rete ha compiuto ottant’anni il 16 ottobre 2014 (pag. 24). Il libro «Faszination WIR» di Hervé Dubois fornisce numerose infor-mazioni interessanti sulla straordinaria storia della Banca WIR, volgendo altresì lo sguardo al presente e al futuro del nostro istituto e della rete WIR (pag. 8). Del resto non è un caso che gli editori dell’almanacco FUTURZWEI* abbiano dedicato una della loro 82 storie alla Banca WIR. Il modello imprenditoriale della cooperativa è quindi uno degli esempi da seguire per un «futuro più giusto e una società proiettata verso l’avvenire».

Secondo il Consiglio nazionale, gli interessi delle centrali idro-elettriche e dei parchi eolici assumono un peso pari a quello di uno dei beni più preziosi della Svizzera: il paesaggio e la natura perlopiù ancora intatti. E siamo disposti a chiudere un occhio se l’associazione regionale della Croce Blu di Turgovia-Sciaffu-sa continua a imperversare sulle strade con un vecchio minibus Volkswagen degli anni 70: il Blue Cocktail Bar, bar itinerante rigorosamente senza alcool, si sposta da A a B offrendo i suoi deliziosi cocktail analcolici, un asso nella manica che nessuna Tesla al mondo sarebbe in grado di sfoderare (pag. 14).

Le diligenze postale del Gottardo seguono gli itinerari più lenti e accidentati, ma certamente i più rispettosi dell’ambiente. L’obiet-tivo non è la destinazione finale, ma la strada che si percorre per raggiungerla: quella che 150 anni fa era l’unica modalità di tra-sporto adesso è una libera scelta che contrasta con chi preferisce invece sfrecciare in treno o in automobile attraverso il tunnel del Gottardo (pag. 9).

DANIEL FLURY

* Harald Welzer, Dana Giesecke e Luise Tremel (editori): FUTURZWEI Zukunfts-

almanach 2015/16. Geschichten vom guten Umgang mit der Welt. Fischer

Taschenbuch. Frankfurt am Main 2014. ISBN 978-3-596-03049-1.

LUWIRA 2015d a l 2 7 m a r z o a l 3 0 m a r z o 2 0 1 5P a d i g l i o n i f i e r i s t i c i A l l m e n d L u c e r n a

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ENTRATALIBERA

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Donnerstag, 19. Juli 2012 13:02:44

orari d aperturaVenerdì 27 marzo Sabato 28 marzo ore Domenica 29 marzo ore Lunedì 30 marzo ore

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SOMMARIO

PAGINA 9Se attraversare il tunnel del San Gottardo è monotono, valicare quest’imponente montagna servendosi del passo è un’esperienza senz’altro entusiasmante, soprattutto se fatta a bordo della diligenza postale, proprio come avveniva 150 anni fa.

PAGINE 4 E 8I colloqui autunnali della Banca WIR si sono svolti all’insegna della sostenibilità e del libro di Hervé Dubois «Faszination WIR – Resis-tent gegen Krisen, Spekulationen und Profitgier» (Fascino WIR – Resistente a crisi, speculazioni e avidità di profitto).

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SOMMARIO

PAGINA 24La Banca WIR: 80 anni il 16 ottobre 2014 e non sentirli. Leggete gli auguri formulati dal consigliere federale Johann Schneider-Ammann e alcuni aspetti storici legati al 16 ottobre.

4 SVIZZERA PAESE IN VIA DI SVILUPPO E DA ZERO A CENTO IN QUATTRO SECONDI

Colloqui autunnali 2014

8 144 PAGINE DI «FASCINO WIR»

9 AL PASSO E AL TROTTO ATTRAVERSO IL GOTTARDO

14 IL BLUE COCKTAIL BAR MOBILE

18 CENERENTOLA DIVENTA PRINCIPESSA Ristrutturazione della succursale di San Gallo

20 MERCATO DI NATALE WIR E ZONA BUSINESS 71a edizione della fiera WIR di Zurigo

22 DOVE IL SVANTAGGIO È UN VANTAGGIO Tavola rotonda alla fiera WIR di Zurigo

23 CERCASI: NUOVA FORMULA PER LA FIERA WIR DI BERNA

24 80 ANNI BANCA WIR 28 INTERNET-BANKING? – MA SICURO! 32 MUSIQUE EN FÊTE

34 PORRE DEI LIMITI E RICONOSCERLI

36 IL MERCATO IMMOBILIARE COME MERCATO DI PROVA Dott. Richard Schwertfeger

39 «AH, ALLORA LEI AIUTA SUA MOGLIE!» Rubrica di Willi Näf

40 CARTOON

4 1 APPUNTAMENTI

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Ai colloqui autunnali della Banca WIR presso il KKL di Lucerna hanno partecipato 530 finanziatori. I relatori e partecipanti alla tavola rotonda...

La maggior parte dei nostri antenati è vissuta nell’era dell’energia solare e per i nostri discendenti sarà lo stesso: accadrà al più tardi quando le riserve di petrolio si saranno definitivamente esaurite. Ne è convinto David Dyntar, docente presso l’Università di Lucerna e responsabile dei progetti Suncar presso il Politecnico federale di Zurigo ed esempio vivente di come sia possibile lasciarsi già oggi alle spalle il breve intermezzo dell’era del petrolio. Basta volerlo. L’utilizzo di petrolio e gas come combustibili non è una pratica sostenibile: le scorte non durano in eterno e l’atto di bruciare crea più problemi di quanti ne risolva. Bruciare un solo litro di petrolio, ad esempio, consuma ben 15 000 litri d’aria e rilascia nell’atmosfe-ra 2,5 kg di anidride carbonica. A titolo di paragone, se la Terra fosse una sfera del diametro di 1 m, l’atmosfera rappresenterebbe un fragile involucro di appena 1 mm di spessore. Il professor Dyn-tar, cifre impressionanti alla mano, ha dimostrato quanto sia irra-zionale soddisfare l’80% del fabbisogno energetico dell’umanità con fonti energetiche non rinnovabili quando il sole produce una quantità di energia 10 000 volte superiore a quella di cui abbiamo

bisogno. Solo in Svizzera ci sono 100 km2 di tetti su cui si potreb-bero montare degli impianti fotovoltaici. Dyntar ha tratto le conseguenze per sé: nella sua vita privata non utilizza più nemmeno una goccia di petrolio o di gas e si serve esclu-sivamente di energia geotermica e solare. Che la sua autovettura, un modello esclusivamente elettrico, passi in 4 secondi da 0 a 100 km orari è per lui una questione d’onore... In collaborazione con i suoi studenti il professor Dyntar ha inoltre realizzato per l’imprenditore edile Markus Affentranger il primo escavatore a energia solare del mondo (cfr. www.wir.ch/wirplus-it, numero di settembre 2014). «Nel frattempo sono arrivate altre sei ordinazioni», ha reso noto Dyntar.

Stuzzicadenti dalla CinaDyntar non è convinto del legno come materiale combustibile. È per questo che è d’accordo con Andres Klein, presidente dell’Asso-ciazione di economia forestale di Basilea Città e Basilea Campagna, su un punto essenziale: i bei faggi che popolano i boschi della Sviz-zera nordoccidentale meritano di meglio che essere bruciati nelle

SVIZZERA PAESE IN VIA DI SVILUPPO E DA ZERO A CENTO IN QUATTRO SECONDI COLLOQUI AUTUNNALI DELLA BANCA WIR SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ

Sostenibilità non è una nozione astratta e chi decide di seguire questo principio non deve rinunciare a nulla, al contrario, può persino trovare nuovi sbocchi. Il progetto «Bauen mit Buche» («Costruire con il faggio»), ispirato a un’iniziativa dell’Associazione di economia forestale di Basilea Città e Basilea Campagna, è ancora ai blocchi di partenza. Sempre più ambizioso il traguardo fissato da professore David Dyntar, dell’impresa Inspire AG.

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... (da sinistra a destra): David Dyntar, Andres Klein, Simone Riedel Riley, Rolf Stalder, Stefan Vögtli...

fornaci dell’Holzkraftwerk Basel! E non piace nemmeno la seconda destinazione d’uso più comune: dato che nel ramo dell’edilizia il legno di conifere è tutto, quello di latifoglie come il faggio viene inviato in Cina e in Corea del Sud dove viene lavorato e trasfor-mato in stuzzicadenti e mobili e poi esportato, ad esempio in Svizzera (cfr. www.wir.ch/wirplus-it, numero di aprile 2014).«Da noi manca questa catena del valore, ci comportiamo come un Paese del terzo mondo che sfrutta le risorse del suolo e poi le vende all’estero dove vengono lavorate e raffinate», ha affermato Klein sti-molando la riflessione. Il problema è legato a un fenomeno su cui Dyntar ha attirato l’attenzione: per coprire il nostro fabbisogno ener-getico, ogni anno lasciamo scappare dalla Svizzera niente meno che 17 miliardi di franchi. Ed è con queste divise che miliardari esteri si comprano i «filetti svizzeri», il Bürgenstock tanto per citarne uno.

La Tesla del legnoCon oltre il 50% di superficie boschiva, la Svizzera nordoccidenta-le è la regione che fa maggiormente le spese della scarsa domanda

Prof. Dr. David Dyntar sun-car.ch inspire.ethz.ch [email protected]

Dr. Andres Klein partnerimwald.ch laubeklein.ch [email protected]

Simone Riedel Riley fondo-per-le-tecnologie.ch [email protected]

Rolf Stalder rolfstalder.ch [email protected]

Stefan Vögtli rauricawald.ch [email protected]

Germann Wiggli bancawir.ch [email protected]

Oliver Willimann bancawir.ch [email protected]

Relatori e partecipanti alla tavola rotonda in occasione dei colloqui autunnali 2014

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... Germann Wiggli e Oliver Willimann.

interna di legno duro. Ci voleva un nuovo approccio, più sosteni-bile, per dare una mano a questa cenerentola dell’industria del legno e qualcosa è stato fatto: costruire con il faggio. Il progetto, avviato dall’Associazione di economia forestale di Basilea Città e Basilea Campagna e promosso dall’Ufficio federale dell’ambiente, vuole mettere a disposizione degli architetti elementi standardiz-zati per l’edilizia in legno di faggio che vadano ad affiancare i tradizionali calce e mattoni. Se lavorato come si deve, il faggio è due volte più resistente del pino. «Con il faggio si possono co-struire edifici più alti e più curati nei dettagli che con il pino. Il faggio è la Tesla del legno», ha assicurato Stefan Vögtli, respon-sabile del progetto «Bauen mit Buche» e membro del consiglio di amministrazione della Fagus Jura SA, creata lo scorso maggio. A partire dal 2018 la ditta produrrà annualmente, in due turni di lavoro al giorno, circa 20 000 m3 di legno di faggio per l’edilizia. Tra i fondatori dell’azienda, oltre alla Raurica Wald AG, alla ZürichHolz AG e alla Association jurassienne d’économie fores-tière, anche la Corbat Holding SA di Vendlincourt, nel Giura, spe-cializzata nella lavorazione sostenibile del legno e nei cui impian-ti verranno investiti i 24 milioni di franchi necessari per l’acquisto di un macchinario destinato alla fabbricazione di legno lamellare incollato.

Perché il faggio?A deporre a favore del faggio come materiale per l’edilizia non è solo il potenziale inutilizzato in Svizzera. Questa materia prima è sostenibile anche per altre ragioni:– il faggio ricresce;– attingere al legno di faggio come materiale da costruzione si-

gnifica contribuire alla manutenzione del patrimonio boschi-vo, anche come spazio ricreativo gratuito accessibile a tutti;

– brevità del trasporto;– le emissioni di anidride carbonica vengono immagazzinate

nelle costruzioni in legno attraverso le generazioni;– grazie agli elementi prefabbricati è possibile limitare il danno

ambientale causato dall’impatto dell’edilizia.

Di chi è l’idea?Perché si parla proprio della silvicoltura come parte integrante della sostenibilità? E qual è il ruolo della sostenibilità per le PMI in generale e per la Banca WIR in particolare? A rispondere sono Oliver Willimann, presidente del consiglio di amministrazione della Banca WIR soc. cooperativa, e Germann Wiggli, presidente del direttorio della Banca WIR e, in quanto membro del consiglio di amministrazione della Raurica Wald AG, anche grande fan del legno. Fu Hans Carl von Carlowitz, soprintendente alle miniere e responsabile, all’inizio del 18° secolo, dell’approvvigionamento di legname per le acciaierie dell’Erzgebirge, ad affermare che non era raccomandabile abbattere gli alberi per la fusione dei metalli. Ci voleva un approccio «sostenibile» nella gestione delle risorse forestali, scriveva von Carlowitz nel 1713 nella sua opera «Sylvi-cultura oeconomica». «In altre parole, un utilizzo che curi, preser-vi e assicuri il benessere», ha aggiunto Wiggli. Anche le PMI, spesso aziende a conduzione familiare, sono per vocazione orientate al mantenimento di certi valori che vengono trasmessi da una generazione all’altra e sono quindi strutturalmente vicine alla sostenibilità. Affinché pure il settore bancario diventi più so-stenibile sarebbe necessario attribuire un peso maggiore ai para-metri di successo non finanziari e alle aspettative sociali. Oliver Willimann ha sottolineato che le società cooperative come la Banca WIR, essendo fortemente ancorate all’economia locale, hanno un legame molto stretto con il nostro Paese. Nel caso del-la Banca WIR soc. cooperativa si aggiunge il fatto che, grazie al sistema WIR, «una parte importante del potere di acquisto rima-ne in Svizzera e la speculazione finanziaria perde terreno». Prin-cipale business network della Svizzera, il sistema WIR collega ben 45 000 PMI. «Le imprese aderenti che sposano il concetto di so-stenibilità registrano un migliore sfruttamento delle capacità, un incremento del fatturato e utili superiori.»

Attuazione coerenteL’elemento della sostenibilità economica fa per così dire parte del DNA della Banca WIR soc. cooperativa, che raddoppia i propri

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Sostenibilità: un percorso, nessun traguardoCom’è possibile rendere un’azienda sostenibile? Solo con coerenza e riflessione, afferma convinto Andres Klein. Ogni decisione deve tenere conto di criteri ecologici, economici e sociali, ponderandoli in modo da creare un mix equilibrato. «Dato che ciò che è valido oggi può non esserlo più domani, non c’è un punto d’arrivo; la sostenibilità è un percorso, non un traguardo», dice Klein. Le misure di sostenibilità sono più efficaci negli ambiti in cui un’impresa spende di più, ad es. per l’energia o i materiali di cui ha bisogno. Ma anche i dettagli hanno la loro importanza: chi agisce in modo sostenibile e dice di esserlo perde in credibilità se in occasione di un aperitivo offerto ai clienti usa solo stoviglie e posate di plastica. A mo’ di guida pratica, Klein ha steso un elenco di condizioni irrinunciabili per mettere in pratica con successo la sostenibilità in azienda, insieme alle azioni che invece «uccidono» la sostenibilità.

Condizioni – Dichiarazione d’intenti vincolante da parte dei dirigenti

(consiglio di amministrazione)– Obiettivi chiari (budget, label, norme, marchi)– Risorse di personale e finanziarie– Processo concettuale a livello operativo (il livello operativo è formato e motivato; deve potere e volere raggiungere gli obiettivi fissati)

Criteri «killer» – Decisioni basate sui costi – Attuazione incompleta (danno alla credibilità)

Vernissage letterario: Hervé Dubois ha letto alcuni brani tratti dal suo libro «Faszination WIR» e ha autografato alcune copie su richiesta dei presenti.

Dopo la parte ufficiale è stato dedicato am-pio spazio alla discussione con gli esperti.

sforzi per consentire alla sostenibilità di affermarsi nell’economia, nell’ecologia e nel sociale. È anche per questo che la Banca WIR paga elevati interessi creditori sui conti di risparmio, di libero pas-saggio e di previdenza, mentre invece chiede interessi minimi su prodotti come il credito d’investimento LIBOR WIR o il credito LIBOR WIR. Ciò è possibile perché, in quanto società cooperativa, la Banca WIR non persegue la massimizzazione degli utili, ma la loro ottimizzazione. Degli utili beneficiano da un lato i finanzia-tori, mentre dall’altro vengono avviati progetti su misura della clientela che si traducono in nuovi prodotti e servizi. Uno di que-sti prodotti è il credito VERDE per l’installazione di un impianto di riscaldamento che funziona con energie rinnovabili. La misura più recente nel campo dell’ecologia riguarda invece l’introduzione di un concetto di smaltimento dei rifiuti rispettoso dell’ambiente. Per quanto riguarda il sociale, accanto al costante sviluppo di una cultura aziendale, Wiggli ha evocato l’attività di sponsorizzazione della Banca WIR: «Il patrocinio degli Special Olympics Switzerland esprime la nostra assunzione di responsabilità sociale.»

La Confederazione promuove prodotti innovativiIn occasione dei colloqui autunnali si è tenuta anche una breve tavola rotonda a cui hanno preso parte Simone Riedel Riley del Fondo per le tecnologie della Confederazione e l’architetto basi-lese Rolf Stadler. Per Stadler le principali risorse sono il sole, la geotermia, i pellet e la terra. Nonostante il pericolo che un ecces-so di regolamentazione renda l’architettura noiosa, auspica nor-me comunali che obblighino a costruire edifici «gli uni più vicini agli altri, più fitti e più alti». Simone Riedel Riley, dal canto suo, ha presentato il Fondo per le tecnologie della Confederazione, che si porta garante di prestiti alle aziende svizzere i cui prodotti innovativi consentono una riduzione sostenibile delle emissioni di gas serra, promuovono le energie rin-novabili e salvaguardano le risorse naturali. «Con una garanzia della Confederazione alle spalle le aziende possono trovare più facilmente un partner di finanziamento o spuntare condizioni migliori», ha assi-curato Simone Riedel Riley. Anche se al momento dei colloqui autun-

nali il Fondo per le tecnologie aveva appena una settimana di vita, aveva già ricevuto sei richieste di garanzia. Per sapere se un prodotto della vostra azienda, o dell’azienda per cui lavorate, ha le credenziali per essere sostenuto basta effettuare il controllo preliminare: fondo-per-le-tecnologie.ch/controllo-preliminare

DANIEL FLURY

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✂………………………………………………………….............................……........………….…………......................…………………….............................…….......

TAGLIANDOVi prego di spedirmi ….... copia/e del libro «Faszination WIR» al prezzo di 20.–/copia all’indirizzo seguente:

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Pago in WIR. Addebitate l’importo corrispondente sul mio conto WIR no .....…….........................

Pago in CHF. Addebitate l’importo corrispondente sul mio

conto corrente no ………..................................… conto di risparmio no ………....................................

Pago in CHF dietro ricezione della fattura (consegna a pagamento avvenuto)

Inviare il tagliando a Banca WIR, Marketing, Auberg 1, 4002 Basilea. Oppure ordinare il libro compilando il modulo online sul sito www.bancawir.ch/libro o inviando un’e-mail a Nadja Maurer: [email protected] (indicando il numero di copie desiderate, l’indirizzo e il tipo di pagamento con relativo numero di conto).

144 PAGINE DI «FASCINO WIR»Sono passati 80 anni dalla fondazione della Banca WIR soc. cooperativa. Il libro «Faszination WIR – Resistent gegen Krisen, Spekulationen und Profitgier» («Il fascino WIR: resistente a crisi, speculazioni e avidità di profitto»), disponibile in tedesco, illustra alcuni degli aspetti più interessanti dell’avvincente storia di quest’azienda a partire dal crollo della borsa nel 1929, soffermandosi sulle opportunità che il futuro riserva alla moneta complementare WIR. Il volume, disponibile nelle librerie, può essere acquistato anche attraverso la Banca WIR a un prezzo speciale.

Il sistema WIR della Banca WIR promuove l’economia interna svizzera ed è unico al mondo sia per dimensioni che per soste-nibilità: avviato nel 1934 sotto forma di rete per un totale di 300 aderenti tra imprese e privati, raggruppa oggi ben 50 000 piccole e medie aziende che nel 2013 hanno registrato un fat-turato extra complessivo pari a 1,43 miliardi CHW. Nel suo li-bro Hervé Dubois illustra le tappe principali di questa storia di successo, mostrando gli ostacoli che la Banca WIR ha dovuto superare e spiegando l’utilità economica anche futura di una moneta complementare in una logica economica dominata dai temi della crescita e del profitto.

Hervé Dubois, nato a La Chaux-de-Fonds, è cresciuto a Zurigo. Dopo la maturità ha studiato economia e comunicazione presso la scuola universitaria professionale di San Gallo. Dubois ha lavorato nella regione di Basilea per 20 anni come redattore presso diversi quotidiani, all’agenzia di stampa svizzera e come giornalista radiofonico. Nel 1995 è passato alla Banca WIR soc. cooperativa, dove è stato responsabile della comunicazione fino al pensionamento, nel 2014. Attualmente Hervé Dubois vive nel Canton Vallese.

Faszination WIR – Resistent gegen Krisen, Spekulationen und Profitgier. 144 pagine, copertina rigida, struttura in lino goffrata

Il volume è disponibile in tutte le librerie (ISBN 978-3-03781-075-0) al prezzo di 34 CHF (prezzo indicativo).

Il libro può inoltre essere acquistato, fino a esaurimento delle scorte, presso la Banca WIR al prezzo speciale di 20 CHF o 20 CHW– compilando il modulo online alla pagina www.bancawir.ch/libro*– compilando il tagliando sottostante* e inviandolo per posta – inviando una mail (cfr. tagliando)*– presso le succursali e le agenzie della Banca WIR– in occasione di manifestazioni seguenti della Banca WIR (cf. pag. 41): • fiere WIR a Lucerna e Zurigo • colloqui autunnali al KKL di Lucerna (per i titolari di parti

ordinarie) • assemblea generale a Basilea (per i soci della cooperativa) • incontri Business WIR

* Non verranno addebitate spese di spedizione

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AL PASSO E AL TROTTO ATTRAVERSO IL GOTTARDO

È dal 1987 che la Historische Reisepost AG percorre la vecchia strada del Gottardo tra Andermatt e Airolo con i suoi tiri a cinque. Le diligenze postali, accuratamente riprodotte fin nei minimi dettagli, e i postiglioni e i conducenti in uniforme d’epoca ricordano i tempi in cui per andare da Basilea a Milano ci volevano ancora 50 ore.

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Otto i posti a sedere, ognuno con i suoi vantaggi e i suoi incon-venienti, a seconda delle condizioni atmosferiche e del paesaggio. Non c’è da meravigliarsi se nel 19° secolo i passeggeri delle dili-genze postali del Gottardo litigavano regolarmente su chi si sa-rebbe seduto davanti o dietro, su chi, in caso di pioggia e freddo, avrebbe avuto diritto a occupare un posto al calduccio sotto la capote e su chi, nelle giornate di sole, avrebbe invece goduto del privilegio di sedersi a cassetta, accanto al conducente che, se-condo le istruzioni di servizio del 1850, metteva fine alle dispute tra i viaggiatori cercando dapprima di usare tatto e imparzialità e poi, se necessario, intervenendo con la forza.

Un milione di passeggeri in 30 anniOggi postiglione e conducente non permettono più che l’am-biente si surriscaldi. «Ad ogni sosta i viaggiatori cambiano di po-sto», assicura il postiglione Andreas Glaser ai passeggeri, tra cui alcuni membri del Gruppo WIR di Zurigo. Glaser, che svolge prin-cipalmente il mestiere di fabbro a Binningen, durante l’estate fa parte della squadra della Historische Reisepost AG come vettu-rino. L’azienda, fondata nel 1987 da Rolf Albertin, dispone di due Landau Coupé minuziosamente riprodotti secondo il modello originale che percorrono la vecchia strada del Gottardo tra An-dermatt e Airolo. Un itinerario lungo il quale, tra il 1850 e il 1882,

la Posta elvetica aveva trasportato oltre un milione di passeggeri, in viaggio di lavoro o di piacere, fino a quando, il 1° giugno 1882, veniva inaugurata la ferrovia del Gottardo e la Posta si vedeva costretta ad abbandonare la linea del Gottardo ovvero quella mi-lanese che, partendo da Flüelen, passando per il Gottardo e attra-versando Airolo, Bellinzona, Lugano e Chiasso in 23 ore giungeva a Camerlata, dove dal 1850 un collegamento ferroviario traspor-tava i viaggiatori fino a Milano.

Ruote di gomma e freni a discoCome allora, anche oggi il tratto di cinque ore tra Andermatt e Airolo è senza dubbio il più spettacolare, non da ultimo grazie alla strada della Tremola che si inerpica a serpentina lungo il fianco meridionale del passo. Alcuni degli stretti tornanti sono stati mantenuti nel loro assetto originale, come nel lontano 1830, mentre invece il rivestimento naturale della strada è stato sostituito tra il 1937 e il 1941 con dell’acciottolato. Ad Ander-matt esiste ancora l’Hotel Restaurant 3 Könige & Post. Durante la sosta ai «Tre Re», nel 19° secolo venivano cambiati i cavalli men-tre ai viaggiatori, che da Lucerna erano arrivati con un battello a vapore a Flüelen verso le 8 ed erano saliti subito sulla diligenza, veniva servito il pranzo. Noi ci accontentiamo di un aperitivo mentre ascoltiamo le spiegazioni di Sigi Albertin, fratello del fon-

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Historische Reisepost AGInformazioni e prenotazione: Historische Reisepost AG Casella postale 113 6490 Andermatt [email protected] 041 888 00 05 www.gotthardpost.ch

Nel 2015 verranno proposte escursioni in diligenza attraverso il passo del Gottardo dal 21 giugno al 6 settembre

Partenza da Andermatt: 9.30 e 10.15 Arrivo a Airolo: 16.30 e 17.00 Durata: 5 ore Costo: 750 CHF a persona 10% di sconto prenotando un’intera diligenza (8 posti)

Quota di accettazione WIR: 30%

datore dell’impresa e vicedirettore della Historische Reisepost AG. Il discorso gira intorno alle due diligenze: entrambe riprodu-cono così bene l’ultima vettura postale del Gottardo, che dal 1898 staziona davanti al Landesmuseum di Zurigo, che la Posta Svizzera ha persino assegnato loro dei numeri di serie. Poche le concessioni fatte ai moderni standard di comodità e sicurezza: le tradizionali ruote di ferro sono state rimpiazzate da ruote di gomma e la vettura a pieno carico, per un totale di quasi 3 ton-nellate (solo la diligenza ne pesa 2), viene controllata con freni a disco. A trainarla quattro possenti Freiberg e un andaluso che nelle prossime ore dovranno affrontare un dislivello di 660 metri, da Andermatt (1447 m s.l.m.) all’Ospizio (2106 m s.l.m.).

Conducenti rilassatiCome vuole la tradizione, segnaliamo la partenza con l’apposita melodia del corno postale. Qualche problema per il postiglione? «Assolutamente no», afferma Andreas Glaser, «suono la tromba da anni e me la cavo molto bene anche con il corno.» Tra Andermatt e Hospental dietro ai tiri a cinque si forma una lunga coda di au-tomobili e motociclette. Verremo percepiti solo come un ostacolo alla circolazione o anche chi è motorizzato capirà di essere stato riportato indietro di 150 anni? La risposta ci arriva prima ancora della sosta al «Gotthard-Mätteli», dove vengono lavati e nutriti i

cavalli: naturalmente il nostro convoglio composto da due dili-genze e alcune automobili di accompagnamento viene superato ma, dove c’è la possibilità, le persone scendono dagli autobus,

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Evviva la PostaNel 1630 il servizio di messaggeri a piedi attraverso il Gottardo venne sostituito da messaggeri a cavallo. Messi alle strette dalla costruzione di altri passi, gli abitanti di Uri e Ticino finirono per mettersi d’accordo sulla realizzazione di una strada larga 7,5 metri che attraversava il Gottardo (cfr. riquadro «La guerra dei passi»). Dopo dieci anni di lavori, nel 1831, la prima carrozza solcava il valico, mentre dal 1842 le poste cantonali organizzavano un servizio di trasporto della corrispondenza giornaliero. Nel 1848 le poste venivano sottoposte alla nuova Costituzione federale adottata dalla Confederazione. Le diligenze postali dai colori giallo e nero cominciarono a essere utilizzate nel 1850. Nel 1875, anno da primato, ben 72 030 viaggiatori avevano attraversato il Gottardo utilizzando questo servizio. Di due anni prima è anche il famoso dipinto di Rudolf Koller «Die Gotthardpost». Il regalo delle ferrovie nordorientali ad Alfred Escher, che aveva intrapreso i lavori di scavo per la realizzazione di una galleria sotto il Gottardo, mostra la diligenza postale mentre si inerpica su per la strada della Tremola, trainata da due cavalli di timone color marrone e da tre cavalli bianchi in posizione anteriore preceduti da un vitellino. Pochi anni dopo la posta del Gottardo avrebbe toccato con mano le conseguenze della schiacciante vittoria del progresso della tecnica sull’idillico mondo alpino: nell’autunno del 1881 l’ultima diligenza postale attraversava infatti il passo del Gottardo e il 1° giugno del 1882 l’entrata in funzione del tunnel ferroviario mandava definitivamente in pensione questo servizio postale. L’evento ha ispirato la poesia, poi messa in musica, dal titolo «Ich bin vom Gotthard der letzte Postillion» (Lang/Schneeberger) e, nel 1941, il film «Der letzte Postillion vom St. Gotthard» di Edmund Heuberger. Con l’apertura della ferrovia del Gottardo non soltanto i posti-glioni persero il lavoro, ma scomparvero anche molte altre fonti di guadagno, il che si tradusse in un flusso emigratorio da Hospental e da altre località lungo la strada del Gottardo.

Il punto più alto dell’itinerario: l’ospizio.

dalle macchine o dalle moto, ci salutano con la mano ed estrag-gono le macchine fotografiche per immortalare questo tuffo nel passato. In genere chi sceglie di percorrere la strada che attraver-sa il Gottardo non va particolarmente di fretta e non si lascia spazientire dalla lentezza con cui procedono i tiri a cinque. Co-munque, ogni volta che ne abbiamo modo utilizziamo il tracciato originale, dove praticamente non ci sono macchine.

29 tornantiArrivati in cima al passo i cavalli hanno di nuovo diritto a una pausa mentre i passeggeri pranzano e visitano il museo del Gottardo. Davanti a noi si snodano i 29 tornanti della Tremola, un percorso di oltre un’ora che ci porterà ad Airolo e che richie-derà la massima concentrazione del vetturino e dei cinque caval-li. Il nostro arrivo ad Airolo viene segnalato dal postiglione con la melodia del corno postale. Il passaggio delle diligenze deve esse-re ancora un autentico evento: gli abitanti, infatti, si affacciano alle finestre e ci salutano con un cenno della mano. Ma 150 anni fa a destare l’attenzione non erano tanto i cavalli e le carrozze quanto i cappelli e gli abiti dei passeggeri perlopiù nobili e bene-stanti. Per noi oggi Airolo è il capolinea. Mentre consumiamo una tipica merenda ticinese presso una tavola calda vediamo come cavalli e diligenze vengono caricati su dei camion che, attraver-sando la galleria stradale del Gottardo, li riporteranno alle scude-rie della vecchia armeria di Andermatt.

Si riparte il 21 giugnoNel primo anno di esercizio della Historische Reisepost AG il passo del Gottardo è stato attraversato 13 volte, che sono diven-tate 123, tutto un record, nell’estate del 2010. Le bellezze natura-li che si offrono alla vista dei passeggeri e il ritmo tranquillo del viaggio giustificano il suo prezzo elevato, 750 CHF (quota di ac-cettazione WIR: 30%) per corsa a persona. Già nel 1850 il tragitto da Flüelen a Camerlata costava 24 franchi in «coupé» e 20 franchi

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Nel 1817 il governo federale e il Regno di Piemonte-Sardegna innescarono una vera e propria reazione a catena. Allarmati dai loro piani di costruire una strada carrozzabile da Coira attraverso il passo del San Bernardino fino ai confini del Canton Ticino, il Regno asburgico del Lombardo-Veneto e gli abitanti di Uri decisero di non restare con le mani in mano.

Dapprima Francesco I, imperatore d’Austria e re del Lombardo-Veneto, pagò la realizzazione di una strada attraverso il passo dello Spluga fino a Spluga. Il suo obiettivo era far sì che il traffico di merci tra Milano e le regioni settentrionali continuas-se a passare dallo Spluga e non attraverso il Piemonte, regno nemico, e il San Bernardino. La strada doveva essere tale da permettere di sostituire cavalli e animali da soma, allora utilizzati per il trasporto di carichi, con carrozze e diligenze più efficienti. La disputa si concluse alla pari: la costruzione di entrambe le strade iniziò nel 1818 e durò in tutti e due i casi cinque anni.

Alla fine, però, furono entrambi i regni a perdere. Gli abitanti di Uri, infatti, si resero presto conto che un terzo e quarto itinerario carrozzabile (il Brennero esisteva già dal 1772, il Sempione, grazie a Napoleone, dal 1805) avrebbero fatto troppa concorren-za al passo del Gottardo con le sue anguste mulattiere. Quello che ci voleva era una strada attraverso il Gottardo! Le trattative con il Ticino si rivelarono presto difficili: diventato cantone svizzero appena nel 1803, il Ticino era ancora occupato a

rimodernare le strade lasciate all’incuria che partivano da Chiasso per il traffico di merci. Nonostante tutto, prima che iniziassero i lavori di realizzazione delle strade dello Spluga e del San Bernardino, fu possibile riuscire a trovare i finanziamenti per la strada attraverso il Gottardo. Una volta stanziati 4 milioni di franchi da parte dei cantoni Ticino, Uri, Lucerna, Soletta e Basilea furono avviate a tappe le opere di costruzione tra Amsteg e Giornico. Nel 1830, dopo dieci anni di lavori, il tratto che porta al Gottardo diventava una strada carrozzabile di larghezza variabile tra 5,5 e 7,5 metri. Le due opere più importanti e impressionanti lungo il percorso sono il secondo ponte del diavolo nelle gole della Schöllenen (il primo era stato danneggiato e messo fuori uso nel 1799 durante gli scontri tra le truppe napoleoniche e quelle russe ai comandi del generale Aleksandr Suvorov) e le serpentine sul fianco sinistro della Valle Tremola.

I gestori delle locande, gli artigiani e i trasportisti lungo gli itinerari del San Bernardino e dello Spluga si rallegrarono dei maggiori guadagni per circa un paio d’anni, dopodiché, una volta ultimata la strada del Gottardo, il traffico e i profitti si spostaro-no altrove... Nel 1857 oltre 29 000 passeggeri si servirono della diligenza postale del Gottardo, contro le 19 117 persone che utilizzarono in totale i tre valichi del San Bernardino, dello Spluga e dello Julier. La situazione cambiò radicalmente per tutti con l’apertura del tunnel ferroviario del Gottardo nel 1882.

La guerra dei passi

Difficile per cavalli e postiglione: la strada della Tremola. Ad Airolo cavalli e diligenza vengono caricati sui camion.

in «intérieur», pari a rispettivamente un quarto e un quinto della paga di un conducente postale. Anche se il viaggio, lungo 50 ore, da Basilea a Milano veniva a costare circa 70 franchi, la strada del Gottardo non è mai stata fonte di guadagno per la Posta Svizzera. Ai circa 20 cavalli della Historische Reisepost AG non importa nulla delle cifre: dopo ogni viaggio si godono il tepore nel solarium di Andermatt e trascorrono le meritate ferie nel

Giura, fino al 21 giugno 2015 quando il Gottardo chiamerà di nuovo...

DANIEL FLURY

Bibliografia Andres Furger: Der Gotthard-Postwagen, Schweizerisches Landesmuseum, ISBN 3-908025-20-6 Melodie da corno da postiglionewww.post.ch/flash/Post/PostDoc/posthornmelodien_it.html

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IL BLUE COCKTAIL BAR MOBILEFreschi cocktail senza alcol proposti da un bar itinerante: è la formula del Blue Cocktail Bar. La promozione su tutto il territorio svizzero viene effettuata dall’associazione centrale della Croce Blu di Berna. Le associazioni regionali mettono in pratica l’iniziativa, a volte in modo originale, come ha fatto l’associazione regionale di Turgovia-Sciaffusa che tra l’altro partecipa al sistema WIR.

Le associazioni regionali (AR) della Croce Blu sono entità autono-me e godono di libertà di azione entro determinati limiti predefi-niti. Sono anche responsabili della loro situazione finanziaria. «Abbiamo delle spese fisse che sono necessarie per mantenere la nostra ampia offerta», sottolinea Roger Stieger, direttore dell’AR di Turgovia-Sciaffusa. Tra le voci di spesa più consistenti vi sono gli stipendi dei collaboratori e gli affitti dei locali. Alla fine dell’anno scorso il team della Croce Blu di Weinfelden ha dovuto traslocare in seguito alla disdetta del contratto di locazione. «Nella nuova sede paghiamo circa 1000 franchi di più al mese. Una differenza molto gravosa per noi», afferma Stieger, «è una continua lotta per far quadrare i conti».

Donazioni in WIR e in CHFRealizzare nuove idee è una delle occupazioni preferite di Stieger. Per questo l’AR di Turgovia-Sciaffusa è l’unica dell’intera organiz-zazione della Croce Blu ad essere una partecipante WIR, ormai da quasi dieci anni. «Accettiamo volentieri donazioni in WIR, oltre na-turalmente a quelle in CHF – come tutte le AR della Croce Blu», spiega Stieger. «Chi devolve una somma, in WIR o in CHF, può de-trarla interamente dal reddito imponibile» (vedi riquadro a pag.17). Stieger e il suo team inventano forme sempre nuove per reperire i fondi necessari, ad esempio mediante vendite speciali di Biberli e maggiolini di cioccolata. Un’offerta importante è denominata «Tutto per il tè». «Particolarmente apprezzate sono le confezioni

Il bar che viene da voi: il bus VW riadattato per l’occasione accoglie il Blue Cocktail Bar che serve bevande senza alcol.

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regalo personalizzate, ideali per amici o clienti», dice Stieger, spie-gando che «l’offerta di tè è uno dei motivi per cui abbiamo aderito al sistema WIR. Abbiamo preso parte varie volte alla fiera WIR di Zurigo». Gli introiti WIR vengono utilizzati, ad esempio, per il ma-teriale di cancelleria, la mobilia o i prodotti di pulizia. «Abbiamo una scorta di carta igienica, comprata con il 100% di WIR, che durerà ancora per molto tempo», racconta Stieger con un sorrisetto diver-tito. «Anche nel nostro ultimo progetto, il bus VW Blue Cocktail Bar, abbiamo potuto collocare in parte del denaro WIR», aggiunge.

Un bar veramente mobileBlue Cocktail Bar® (BCB) è un marchio protetto di proprietà della

Croce Blu Svizzera. Alla base di questa formula vi è la volontà di offrire valide alternative alle bevande alcoliche. I Blue Cocktail Bar vengono gestiti dalle AR della Croce Blu in tutta la Svizzera. Possono essere prenotati per eventi privati e pubblici e offrono un servizio completo dalla A alla Z; solo la location deve essere messa a disposizione dal cliente. «Paghiamo alla Croce Blu Svizzera un diritto di licenza molto modesto per l’uso del marchio», preci-sa Stieger.

Presso l’AR di Turgovia-Sciaffusa il Blue Cocktail Bar diventa (auto)mobile nel vero senso della parola. Qui si è voluto interpre-tare il concetto BCB in modo diverso ed estroso, allestendo il bar

Deborah Greuter e Doris Rüedi preparano i drink, il caposezione Roger Stieger guida il bus.

L’oldtimer è stato ristrutturato, equipaggiato di tutto punto e filmato da Google.

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in un vecchio bus VW T2, restaurato e riattato per l’occasione. L’oldtimer risale agli anni Settanta ed è già di per sé un’attrazione. Per renderlo idoneo alla circolazione su strada si è dovuto investire molto, senza contare il lavoro per trasformarlo in bar mobile.

Visita all’interno con GoogleL’operazione è pienamente riuscita e il risultato si può addirittura vedere da vicino: al sito www.blaueskreuz-tgsh.ch (> «bcb-mobil», VWT2) è possibile visitare virtualmente il bus-bar grazie alle riprese di Google.

«Da un lato vogliamo mostrare a quante più persone possibile che esistono alternative qualitativamente gradevoli, fresche e gustose alle bevande alcoliche e dall’altro raccogliere i fondi di cui abbiamo urgentemente bisogno», dichiara Stieger. Dato che molti dei collaboratori lavorano a titolo gratuito, questo servizio utile e simpatico può essere offerto a prezzi contenuti. Le spese non dipendono solo dal numero di invitati all’evento, ma anche dalla distanza del luogo e dall’assortimento proposto. «Se ci viene richiesta una vasta gamma di drink, i costi e il tempo di attesa per gli ospiti aumentano un po’ rispetto a una scelta relativamente ristretta di bevande.» Tutti i collaboratori del Blue Cocktail Bar hanno seguito un’apposita formazione come barman. «Proponia-mo ai giovani e a tutti gli interessati anche dei workshop e dei corsi sulle tecniche di miscelazione», spiega Stieger.

La libertà di dire no«Noi della Croce Blu non ci atteggiamo ad autorità dogmatiche che vietano il consumo di alcol», dice Stieger, «le bevande alcoli-che rientrano ormai tra i generi voluttuari della nostra società e molte persone ne fanno un uso intelligente. Combattiamo l’abuso di alcol e ci impegniamo a favore delle vittime di questi eccessi» (vedi riquadro a destra «Quando è troppo?»).

Per Stieger l’importante è opporsi alle convenzioni sociali sba-gliate. «C’è ancora chi pensa che per un vero brindisi occorrano assolutamente dei gradi alcolici: una convinzione che contrastia-mo fermamente. Nulla vieta di brindare con bevande analcoliche. Ognuno deve essere libero di bere quello che vuole», e aggiunge: «Ci sono molte ragioni per rinunciare temporaneamente o defini-tivamente al consumo di alcol, ad esempio in gravidanza o nel periodo dell’allattamento, in concomitanza con l’assunzione di farmaci oppure prima o durante la guida.»

In linea di principio, l’iniziativa del Blue Cocktail Bar nel bus VW promossa dall’AR di Turgovia-Sciaffusa è limitata al territorio regionale. Per prenotazioni basta chiamare il numero telefonico 071 622 40 46.

ROLAND SCHAUB

Deborah Greuter, Doris Rüedi (responsabile settore Blue Cocktail Bar nei cantoni Turgovia e Sciaffusa), il caposezione Roger Stieger e Sara Gscheidle, apprendista SIC, ce la mettono tutta.

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Partecipazione al sistema WIR dal 2005

Quota di accettazione WIR1,2 30% o più, secondo accordo 1 Solo AR TG-SH, ad es. per il (le donazioni all’AR TG-SH

Blue Cocktail Bar o per possono essere fatte sempre confezioni regalo 100% WIR)

Direttore AR TG-SH: Roger Stieger

Croce Blu – prevenzione e promozione della salute Associazione regionale TG-SH Amriswilerstrasse 50 Casella postale 56 Neustadt 17 8570 Weinfelden 8200 Sciaffusa

Tel. 071 622 40 46 Tel. 052 624 18 74 Fax 071 622 80 46 Fax 071 622 80 46

[email protected] www.blaueskreuz-tgsh.ch Indirizzo BCB nazionale: www.bluecocktailbar.ch

L’associazione regionale di Turgovia-Sciaffusa figura nell’elenco cantonale delle istituzioni con diritto di detrazione fiscale.

Conto WIR per donazioni della Croce Blu di Turgovia-Sciaffusa presso la Banca WIR (CB 8391), Basilea Conto WIR: 244601-37.0000 > IBAN: CH71 0839 1244 6013 7000 0

2 Tutte le AR della Croce Blu accettano donazioni in CHF. I dati delle singole AR sono riportati al sito (in tedesco e francese) www.blaueskreuz.ch > Organisation > Blaues Kreuz Regional.

CROCE BLU – associazione regionale di Turgovia-Sciaffusa

La linea di demarcazione tra uso e abuso di alcol è difficile da tracciare. Vi sono però delle regole di buon senso che possono aiutare a valutare i rischi.

Uomini: max 4 bicchieri standard* al giorno per max. 5 giorni alla settimana

Donne: max. 2 bicchieri standard* al giorno per max. 5 giorni alla settimana

Maggiori informazioni su www.blaueskreuz.ch

* Per bicchiere standard si intende 2,5 dl di birra, 1 dl di vino o 2 cl di liquore, che corrisponde alla quantità servita di solito nei ristoranti.

Fonte: Croce Blu Svizzera

Quando è troppo?

Il movimento della Croce Blu è nato nel 19o secolo. Oggi è presente con le sue organizzazioni in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Due croci ginevrine La Croce Rossa e la Croce Blu hanno alcuni punti in comune: entrambe hanno radici svizzere e sono state costituite a Ginevra nel 19o secolo, la prima nel 1863 su iniziativa di Henry Dunant, la seconda nel 1877 da Louis-Lucien Rochat e dai suoi amici. Poco dopo, Arnold Bovet fondò a Berna la prima associazione della Croce Blu della Svizzera tedesca. Oggi sia l’International Blue Cross che la Croce Blu Svizzera hanno la loro sede a Berna. Nel 19o secolo l’abuso di alcol rappresentava un grosso problema in tutte le società industrializzate dell’Europa. I due religiosi Louis-Lucien Rochat e Arnold Bovet erano costante-mente a contatto con famiglie che vivevano il dramma della

dipendenza da alcol di un loro caro. Decisero quindi di lottare contro questa piaga sociale. Scelsero la Croce Blu come denominazione e simbolo rifacendosi alla Croce Rossa.

La Croce Blu dispone sul territorio svizzero di una rete capillare di sezioni che offrono servizi di consulenza su tutto ciò che riguarda l’abuso di alcol e droghe, dalla prevenzione all’assistenza riabilitativa. La Croce Blu è un ente di pubblica utilità, apartitica e aconfessionale, che si ispira alle più moderne conoscenze specialistiche e ai canoni cristiani. La Croce Blu Svizzera sostiene, come organizzazione mantello a livello nazionale, le associazioni regionali. La Croce Blu Svizzera, che ha ottenuto il sigillo di qualità ZEWO, opera grazie a donazioni e lasciti testamentari.

Fonte: Croce Blu Svizzera – www.blaueskreuz.ch

LA CROCE BLU SVIZZERA

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CENERENTOLA DIVENTA PRINCIPESSARISTRUTTURAZIONE DELLA SUCCURSALE DI SAN GALLO

Nel 1984 l’allora responsabile della succursale Werner Mäder riuscì con grande maestria a trasformare un’autofficina con distributore di benzina nella postazione più orientale della Banca WIR. A quei tempi i locali alla Blumenbergplatz 7 erano perfettamente rispondenti ai bisogni contingenti, ma a distanza di trent’anni si è reso necessario adeguare gli ambienti alle nuove esigenze di clienti e collaboratori. Dopo cinque mesi di lavori, attorno alla colonna centrale decorata con motivi floreali LED è sorta una succursale che, per quanto riguarda funzionalità e sostenibilità, è tecnicamente all’avanguardia.

Quale elemento architettonico portante e quindi inamovibile, la colonna al centro dell’area sportelli della succursale di San Gallo poteva essere considerata un ostacolo alla suddivisione ottimale della superficie. Christian Gehri, Aarberg, che ha progettato la nuova succursale, ha però fatto di necessità virtù, affidando alla colonna un preciso messaggio: arricchita di diodi luminosi, essa

rischiara tutta l’area per il pubblico e mette in risalto idealmente l’apertura e la trasparenza che contraddistinguono la Banca WIR.Peraltro, la disposizione delle lampadine LED blu e bianche non è casuale: Gehri si è ispirato alla mezzaluna del logo della Banca WIR per creare un motivo floreale. «L’elemento decorativo è un’inter-pretazione in chiave moderna dei famosi ricami di San Gallo e

Il team di San Gallo da sinistra: Roman Hengartner, Rolf Klarer, Monika Kicic, Erika Delessert, Mitat Sejfedinov ed Edith Hotz.

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quindi un omaggio a un luogo a cui la Banca WIR è legata dal 1976 attraverso una succursale.»

Da Winterthur a San GalloLa sede di San Gallo aveva sostituito la vecchia succursale di Winterthur che era stata chiusa nel 1976 data la sua vicinanza a quella di Zurigo. Nell’aprile 2008 la postazione sino ad allora più orientale della Banca WIR ha ottenuto rinforzi con l’inaugura-zione dell’agenzia di Coira, dove Oliver Gawrisch e Michèle Geissbühler (da ottobre 2012) assistono i clienti dei Grigioni, dell’Oberland sangallese e del Canton Glarona.

«In pratica una nuova costruzione»In occasione della giornata delle porte aperte, il responsabile del-la succursale Roman Hengartner ha presentato ai clienti interes-sati la più moderna delle sette sedi della Banca WIR. «Coloro che avevano visto la precedente succursale sono rimasti sorpresi dal-la luminosità e spaziosità degli interni rese possibili dall’ingegno di architetti e artigiani», afferma Roman Hengartner. L’area spor-telli centrale è completata da una sala riunioni, dagli uffici del responsabile della succursale e dei consulenti alla clientela com-merciale e dalle toilette. Eric Zuber, responsabile della gestione immobiliare della Banca WIR e direttore dei lavori edili in loco, ha sottolineato che più di una ristrutturazione si è trattato pratica-mente di una nuova costruzione. «La succursale è stata comple-tamente svuotata, equipaggiata con le più moderne infrastruttu-re e tecniche domotiche e dotata di un nuovo isolamento termico.» La fase di costruzione di cinque mesi è stata preceduta da un periodo di pianificazione di un anno e mezzo. La comples-sità della ristrutturazione si rispecchia altresì nei costi di circa un milione di CHF/CHW.

2 : 0 per San GalloBruno Stiegeler, sostituto del presidente del direttorio e responsa-bile del settore supporto ai clienti, in occasione della giornata del-le porte aperte ha fatto riferimento alla vittoria del giorno prece-dente dell’FC San Gallo (2) contro l’FC Basilea (0) e ha espresso la certezza che le condizioni favorevoli della nuova succursale di San Gallo consentiranno di trasmettere settimanalmente alla sede principale della Banca WIR a Basilea una lunga serie di «vittorie». Benché al giorno d’oggi molte operazioni standard vengano sbri-

gate via Internet, in caso di richieste che esigono una consulenza approfondita molti clienti preferiscono ancora il contatto diretto con un consulente. «Nella nuova succursale di San Gallo abbiamo creato le premesse ideali per affiancare la nostra clientela in modo ancora più diretto nelle loro attività bancarie.»

DANIEL FLURY

La colonna decorata con un motivo floreale a lampadine LED, un’interpretazione in chiave moderna dei famosi ricami di San Gallo, funge da richiamo visivo nell’area sportelli.

Buffet in occasione della giornata delle porte aperte.

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Alla fiera WIR di Zurigo non poteva mancare un mercato di Natale.

MERCATO DI NATALE WIR E ZONA BUSINESS«RITORNO AL FUTURO» IN OCCASIONE DELLA 71a EDIZIONE DELLA FIERA WIR DI ZURIGO

Ben 220 stand, show dedicato a moda e tendenze, una zona business con settore per start-up e un mercato di Natale insolito, hanno offerto ai numerosi visitatori un’esperienza di shopping del tutto particolare. Anche la tavola rotonda «Erfolgreich mit WIR» (Avere successo con WIR) ha riscontrato grande interesse da parte del pubblico.

Il motto ufficioso della fiera era intitolato «Ritorno al futuro». Il «ritorno» fa riferimento al mercato di Natale WIR che ricorda il nome delle precedenti fiere: WIWA WIR-Weihnachstausstellung (fiera WIR di Natale). «Orientati al futuro» perché nella zona business c’era un settore innovatore per servizi e start-up.

Il motto ufficiale «Simsalabim» (parola magica paragonabile ad «abracadabra») ha origine in Oriente e quindi non poteva mancare una tenda beduina nel padiglione 5 con le tradizionali cerimonie del tè e danza del ventre per gli ospiti d’onore.

Oasi dell’agiatezzaIl relatore ospite Christoph Mörgeli ha illustrato perché la Svizzera

è diventata un’oasi di agiatezza. Il consigliere nazionale è del pa-rere che nel 1848 il nostro paese si sia dato una buona Costitu-zione federale, integrata dai diritti della democrazia diretta. Al centro figura il popolo e non il governo. Grazie al principio del-la sussidiarietà, i compiti possono essere distribuiti in modo ot-timale su Confederazione, cantoni e comuni. La politica di neu-tralità ha consentito alla Svizzera di non essere coinvolta nelle guerre. Il no allo Spazio economico europeo (SEE) ha avvantag-giato il ceto medio. Ma, purtroppo, si procede alacremente ad ostacolare i fattori vincenti, tra cui Mörgeli ha menzionato gli accordi quadro con l’UE o l’erosione del principio della neutralità. Ha inoltre esortato i presenti a combattere contro la burocratiz-zazione.

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Il motto della fiera: «Simsalabim». Tenda di beduini e danza del ventre.

La zona business con settore dedicato ai servizi e alle start-up.

Visitatori di fiere e «poltroni»Roland Hartmann, responsabile della fiera, ha sottolineato che al giorno d’oggi è possibile ordinare quasi tutto seduti comodamente in poltrona, ma viene a mancare l’esperienza della fiera. Andando in giro per una fiera è possibile captare momenti unici, intavolare di-scussioni interessanti con rivenditori esperti, ricevere qua e là pic-coli omaggi, farsi venire l’acquolina in bocca davanti a uno stand di fonduta e così via. In occasione di una fiera si ottiene una buona panoramica generale ed è ancora possibile parlare a tu per tu con un venditore. Chi è rimasto soddisfatto con un offerente può di-ventare un cliente fisso; questo è un «Customer Relationship Ma-nagement» proficuo, ovvero la cura vincente delle relazioni con i

clienti. Roland Hartmann ha spiegato che vi sono molti espositori professionisti che sanno esattamente come avvalersi dello stru-mento di marketing offerto da una fiera. Per questo motivo le fiere avranno luogo anche in futuro.

La più grande rete d’affariMyrta Zumstein, presidente del gruppo WIR di Zurigo, ha dichia-rato che la fiera WIR di Zurigo le sta particolarmente a cuore. Con la ditta Zumstein Insektengitter GmbH, lei e suo marito fan-no parte da anni degli espositori e quindi conoscono le loro esi-genze. Per sostenere la fiera WIR sono state lanciate ulteriori iniziative complementari: la nuova zona business con settore WIR dedicato alle start-up e la tavola rotonda «Avere successo

con WIR» (cfr. pag. 22). Una forte coesione nella rete WIR offre a tutti la possibilità di avere più successo negli affari.

Chi si riposa arrugginiscePer Oliver Williman, presidente del CdA WIR, le fiere WIR sono una parte integrante molto importante della rete WIR. Gli espositori hanno la possibilità di presentare le loro offerte a un pubblico che valica i confini della regione e quindi di accrescere il loro grado di notorietà, mettere alla prova la loro competitività, allacciare nuovi contatti e approfondire quelli esistenti. WIR dispone della più grande rete d’affari della Svizzera. Ma ciò non significa che ci si possa riposare sugli allori. «Il nostro obiettivo permanente deve

essere quello di curare la nostra rete, di ampliarla e aggiornarla costantemente», ha sottolineato Oliver Willimann poiché «chi si riposa arrugginisce». Un contributo significativo in merito è costi-tuito dalla zona business che offre ai partecipanti WIR una consu-lenza da parte di imprese di servizi dei settori più disparati. Di questi fanno parte ad esempio fiduciarie, avvocati, agenzie pubbli-citarie, tipografie, operatori di servizi Internet (provider) e così via. Il settore dedicato alle start-up è in linea con le esigenze e neces-sità di giovani imprenditori o di successori ai vertici aziendali. La Banca WIR non può e non deve fermarsi: è necessario mantenere gli elementi tradizionali vincenti ma, al contempo, è imperativo ottimizzare ulteriormente gli aspetti già positivi.

ROLAND SCHAUB

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Che cos’è WIR?La rete WIR, creata oltre ottant’anni fa in Svizzera, si basa sul principio della solidarietà: nell’effettuare un ordine o un acquisto le imprese aderenti al sistema tengono conto dei reciproci interessi e pagano una parte della fattura non in franchi svizzeri (CHF), ma in WIR (CHW). Questo denaro contabile – non esistono infatti né monete né banconote – circola solo all’interno della rete e non frutta interessi. Per questo non c’è incentivo al risparmio: i WIR vengono subito spesi, con un migliore sfruttamento delle capacità delle aziende affiliate e un incremento del loro fatturato. Guardate il video sull’argomento: www.wir.ch/video-it

Röbi Koller con i partecipanti alla tavola rotonda Walter Zahnd junior e Myrta Zumstein.

www.video123.ch/wir/v.1265

DOVE IL SVANTAGGIO È UN VANTAGGIOFIERA WIR DI ZURIGO: RÖBI KOLLER MODERA LA TAVOLA ROTONDA«ERFOLGREICH MIT WIR» (AVERE SUCCESSO CON WIR)

Circa 160 gli ospiti che hanno partecipato alla tavola rotonda «Erfolgreich mit WIR» moderata da Röbi Koller in occasione della fiera WIR di Zurigo. Sebbene abbia aderito alla rete WIR solo di recente, Koller è riuscito a tirar fuori magistralmente gli elementi principali che caratterizzano questa rete d’affari.

Non ci è voluto molto a capire che quelli che a prima vista sem-brano i punti deboli della rete WIR sono in realtà i suoi punti forti. Il sistema WIR limita la libertà? Sì e no: anche se i WIR possono circolare solo tra le PMI affiliate alla rete – con relazioni d’affari di lunga data e clienti fedeli come corollario positivo –, nessuno è obbligato a fare affari solo ed esclusivamente con partner WIR.Il sistema WIR è complicato? «Sono cresciuta con il sistema WIR, si può dire che l’ho succhiato con il latte», ha affermato Viola Vidor-Appetito (Miecar AG). Walter Zahnd junior (Nerinvest AG), il «peso massimo» dell’evento con un fatturato annuale di 2,5 milioni di CHW, ha raccomandato soprattutto ai giovani impren-ditori di «aderire al sistema, imparare lavorando e rivolgersi ai consulenti della Banca WIR per eventuali domande».Il sistema WIR costa troppo? «Siamo imprenditori, prezzo e pre-stazione devono corrispondere», hanno dichiarato all’unisono Willy Leutenegger (Swiss Photovoltaik GmbH) e Myrta Zumstein (Zumstein Insektengitter GmbH). La quota di accettazione WIR non lascia alcun margine di mano-vra? La quota minima obbligatoria del 30% in WIR sui primi 3000 franchi di un affare è modesta «e si può sempre accettare di più, in questo modo durante i periodi morti grazie alle offerte WIR evito che l’attività ristagni troppo», ha spiegato Olivier Anden-matten (Hotel-Restaurant & Spa Hannigalp).La rete WIR, le PMI e i loro collaboratori devono essere pronti ad aprirsi alla comunità in generale, come agli inizi del sistema WIR? Oliver Willimann, presidente del consiglio di amministrazione della Banca WIR, ha lasciato la domanda in sospeso, conferman-do però che molti sono attualmente gli aspetti da discutere. «Una rete efficace, infatti, si contraddistingue anche per la sua capacità di cambiare.»

DANIEL FLURY

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Nonostante gli echi positivi di espositori e clienti ...

... e quindi i suoi responsabili hanno deciso di fare una pausa nel 2015 per elaborare nuove idee.

... la fiera autunnale di Berna nella sua formula attuale ha fatto il suo corso ...

Saponi di La Belle Mousse.

CERCASI: NUOVA FORMULA PER LA FIERA WIR DI BERNA La 44a fiera WIR di Berna 2014 è stata l’ultima della serie. Una pausa nella conduzione della manifestazio-ne servirà per mettere a punto una nuova formula.

Con circa 80 espositori, la fiera WIR di Berna è la sorella minore delle fiere WIR di Zurigo e Lucerna, ma non per questo è parca di sorprese e scoperte. Nel 2014, ad esempio, il motto «Röstigraben» è riuscito nell’intento di attrarre espositori della Svizzera roman-da, tra cui Christophe Brésilley, il produttore di saponi di Gimel, che lavora con una sua ricetta speciale: totale assenza di conser-vanti e utilizzo di sole erbe, spezie o minerali della regione per la colorazione al fine di ottenere saponi al 100% naturali e bio- degradabili (labellemousse.ch). Pur non provenendo dalla Ro-mandia, altrettanto particolari sono le biciclette di Hofer Moto Bike, Schönbühl: forme e colori classici riportano alla memoria i bei vecchi tempi, ma incontrano i favori soprattutto dei giovani.

Gettare un pontePer quanto la fiera si sia svolta all’insegna del motto «Röstigraben», l’intento dei suoi responsabili, del direttore Yves Borel e di Markus Meier, presidente del Gruppo WIR di Berna, era ovviamente di getta-re un ponte verso la Svizzera romanda. Il timing non avrebbe potuto essere migliore, visto che quello stesso giorno a Friburgo veniva inaugurato lo spettacolare ponte della Poya sul Saane. Un elemento di collegamento tra le due regioni linguistiche, ha sottolineato an-che Oliver Willimann, presidente del Consiglio di amministrazione della Banca WIR: «Per il nostro enorme mercato WIR le frontiere cantonali e linguistiche non hanno assolutamente alcun significa-to!» In termini geografici i bernesi sono nella posizione ideale per mettere in atto una stretta collaborazione con la Romandia.

Cercasi: nuova formulaForse sarà l’elemento Svizzera romanda a conferire nuovo slancio alla fiera WIR di Berna. In ogni caso la formula «fiera autunnale Berna» ha ormai fatto il suo corso. Sono necessarie nuove idee. Yves Borel, responsabile della fiera, è molto aperto al riguardo: «Di sicuro nel 2015 non ci sarà una fiera WIR a Berna. E questo ci offre lo spazio di manovra necessario per mettere a punto una nuova formula.»

DANIEL FLURY

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80 ANNI BANCA WIR: CHI L’AVREBBE MAI DETTO?IL 16 OTTOBRE 2014 LA BANCA WIR SOC. COOPERATIVA HA SPENTO 80 CANDELINE

La redazione di WIRPLUS ha invitato alcune personalità del mondo della politica e dell’economia a scrivere una piccola riflessione sulla Banca WIR sotto forma di augurio. In rappresentanza delle tante risposte, riportiamo qui di seguito le parole formulate dal consigliere federale Johann Schneider-Ammann:

Chi ci avrebbe scommesso, 80 anni fa, che il sistema di compensazione WIR avrebbe continuato la propria storia di successo anche nel ventunesimo secolo? È però un dato di fatto che i responsabili del sistema WIR sono riusciti per otto decenni a promuovere una crescita controllata e resistente a crisi e abusi per questa cooperativa.

Come Banca WIR soc. cooperativa sostenete le nostre piccole e medie imprese. Le autorità e lo stato, dal canto loro, fanno tutto il possibile per offrire condizioni quadro favorevoli all’imprenditoria, specificamente anche a beneficio delle PMI. Il vostro e il nostro obiettivo è fornire un contributo allo sviluppo in Svizzera di un panorama delle PMI innovativo, efficiente e concorrenziale, domani non meno di oggi. Ed è in quest’ottica che vi auguro il meglio per il futuro.

Johann N. Schneider-AmmannConsigliere federale

Per leggere tutti gli auguri andate alla pagina www.wir.ch/congratulazioni

Una storia affascinanteDenigrata da più parti, oggetto di forte scetticismo, 80 anni fa la Banca WIR muoveva i primi incerti passi. A penalizzarla ulterior-mente, il fatto che in nessun altro paese esisteva una moneta complementare funzionante senza intoppi per un lungo periodo di tempo. La generazione dei fondatori ha dovuto quindi svilup-pare da sola i meccanismi e gli strumenti della neonata società cooperativa e non sempre ha trovato subito la soluzione giusta. Ed è proprio in concomitanza con l’ottantesimo anniversario del-la Banca WIR che Hervé Dubois, ex responsabile della comunica-zione della Banca WIR, ha deciso di raccontare il passato, il presen-te e il futuro della banca dal suo personalissimo punto di vista nel libro «Faszination WIR». Il volume è stato presentato l’8 no-vembre in occasione dei colloqui autunnali della Banca WIR (vedi pagine 4 e 8).

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Un dolcetto per i clientiDopo le grandi celebrazioni per la ricorrenza del settantacinquesimo anniversario nel 2009, nel 2014 la Banca WIR ha deciso di festeggiare più in sordina. A tutti i clienti che il 16 ottobre si sono recati in una succursale o in un’agenzia della Banca WIR è stato comunque offerto un delizioso brownie. Ecco alcune impressioni da Basilea, Berna, Lucerna, San Gallo e Zurigo.

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… decapitata

… deserte

… inaugurata

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A proposito...... il 16 ottobre 1934 non è una data significativa solo per la Banca WIR soc. cooperativa. Lo stesso giorno, in-fatti, iniziava la Lunga marcia dell’Armata rossa cinese, che sarebbe durata un anno e avrebbe segnato la progressiva ascesa di Mao Tse-tung verso la carica di presidente del Partito comunista.

Il 16 ottobre è una data importante anche in altri anni: lo stesso giorno...

... del 1793 l’imperatrice Maria Antonietta di Francia, condannata a morte il giorno prima, veniva decapitata sulla Place de la Concorde;

... del 1813 iniziava a Lipsia la famosa battaglia tra Napoleone e le forze alleate di Austria, Russia, Prussia e Svezia;

... del 1846 il dentista William Thomas Green Morton praticava per la prima volta pubblicamente a Boston un intervento chirur-gico in narcosi mediante l’inalazione di etere. Nasceva così l’ane-stesia;

... del 1855 al Politecnico di Zurigo si teneva la prima lezione che inaugurava di fatto la sua attività didattica;

... del 1906 Wilhelm Voigt, di mestiere calzolaio, travestito da ufficiale prussiano, faceva imprigionare il sindaco di Köpenick e si allontanava con parte del tesoro cittadino. Carl Zuckmayer si è ispirato a questa vicenda per il suo «Il Capitano di Köpenick» (1931);

... del 1919, dopo ben 44 anni di lavori, veniva finalmente consa-crata la basilica Sacré Cœur de Montmartre;

... del 1923 il britannico John Harwood depositava a Berna il bre-vetto per l’orologio automatico da polso che aveva inventato. Dal 1926 le aziende orologiere Fortis e Blancpain iniziavano a pro-durre il modello in serie;

... del 1925 le potenze vincitrici della prima guerra mondiale nor-malizzavano i rapporti con la Germania firmando gli accordi di Locarno;

IL 16 OTTOBRE …

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… deserte

E per voi, che significato speciale ha il 16 ottobre? Scriveteci a: [email protected] o Banca WIR «WIRPLUS» Auberg 1 4002 Basilea

... del 1946 dieci criminali di guerra nel secondo conflitto mon-diale, tra cui Joachim von Ribbentrop, Wilhelm Keitel e Alfred Jodl, venivano impiccati a seguito della sentenza pronunciata dal tribunale di Norimberga;

... del 1976 l’OPEC decideva di aumentare il prezzo del greggio del 70%, scatenando così la prima grande crisi petrolifera;

... del 1978 il Conclave riunito a Roma eleggeva al soglio pontifi-cio il cardinale polacco Karol Wojtyla. Giovanni Paolo II è stato il primo papa non italiano dal 1523;

... del 1979 si teneva la prima Giornata mondiale dell’alimenta-zione, che da allora si svolge ogni anno. Non dimentichiamo in-fatti che circa un miliardo di persone nel mondo soffre la fame. Il 16 ottobre è stato scelto perché coincide con la data della creazione della FAO (Food and Agriculture Organization), agenzia dell’ONU fondata nel 1945;

... del 1983 moriva il consigliere federale Willi Ritschard durante un’escursione sul Grenchenberg.

E last but not least…... il 16 ottobre 1957 nasceva nel cuore della

Polonia, Halina Studhalter (a sinistra), consulente clienti presso il servizio consulenza della Banca WIR a Basilea;

... il 16 ottobre 1958 veniva al mondo Roland Schaub, redattore di WIRPLUS dal 1989;

... il 16 ottobre 1995 iniziava a lavorare presso la sede centrale della Banca WIR a Basilea la nostra Elvira Urech, responsabile del team archiviazione, scannerizzazione e conservazione.

DANIEL FLURY

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INTERNET-BANKING DELLA BANCA WIR? – MA SICURO!L’Internet-Banking della Banca WIR è veloce, pratico e gratuito. E in termini di sicurezza?

L’Internet-Banking della Banca WIR vi fa risparmiare tempo e de-naro (cfr. riquadro «Con Internet-Banking è gratis»). Vi consente infatti di eseguire in qualunque momento, da ogni PC o laptop che disponga di un collegamento Internet, tutte le operazioni offerte dalla Banca WIR – in WIR, CHF e 9 valute estere. Tuttavia, l’Internet-Banking è interessante soltanto se è anche sicuro.

Matrix reloaded? La Banca WIR segue in permanenza gli sviluppi della tecnica ed effettua costantemente aggiornamenti di rilievo per la sicurezza. Per questo motivo nella Banca WIR si parla di «Matrix unloaded». Dato che il login tramite carta matrix (lista di controllo) non sod-disfa più gli attuali requisiti di sicurezza, questa procedura è stata soppressa alla fine del 2014.

Al momento la Banca WIR offre le seguenti procedure di login all’Internet-Banking: – mTAN >>> codice SMS direttamente sul vostro cellulare (fun-

ziona con ogni cellulare «tradizionale» con funzione SMS, non è necessario uno smartphone);

– oTAN >>> mosaico a colori CRONTOSign Swiss via app del vostro smartphone (funziona solo con smartphone).

mTAN/codice SMS offre tuttora un elevato standard di sicurez-za con il login tramite numero di contratto, password e mTAN (codice SMS che viene inviato sul cellulare al momento del login e deve quindi essere digitato al PC).

oTAN/CRONTOSign Swiss è la procedura di login più innovativa che offre una sicurezza molto elevata e vantaggi supplementari. – Il numero di cellulare non deve essere registrato presso la

Banca WIR.– Non è necessario alcun collegamento telefonico o con il cellu-

lare per ricevere il codice di sicurezza.– Riconoscimento veloce del mosaico a colori da immettere e

visualizzazione rapida e chiara del codice di sicurezza.– Con un’unica app installata è possibile amministrare fino a

otto contratti diversi (anche di altre banche che operano sulla piattaforma Finnova).

– Mediante CRONTOSign Swiss è possibile autorizzare al login altri aventi diritto di un contratto.

Entrambe le attuali procedure di login della Banca WIR offrono una conferma della transazione, un elemento di sicurezza sup-plementare.

Anche in veste di utenti dell’Internet-Banking della Banca WIR potete contribuire alla sicurezza: usate con cura la vostra pass-word e il vostro cellulare o smartphone. Non date informazioni in merito a terzi, soprattutto se la richiesta vi perviene via e-mail. La Banca WIR non chiede mai ai suoi clienti di divulgare dati confi-denziali come ad esempio la propria password.

Informazioni dettagliate sulla sicurezza nell’Internet-Banking (o e-banking) sono disponibili agli indirizzi www.ebas.ch e www.melani.admin.ch (cfr. pag. 31).

Come utilizzare CRONTOSign Swiss?Per poter utilizzare l’app di CRONTOSign Swiss, oltre a un contratto Internet-Banking in corso di validità, è necessario disporre di uno smartphone con il seguente sistema operativo:

– Android 2.2 o superiore (ad es. Samsung, LG, HTC); – iOS 4 o superiore (da Apple iPhone 3); – Windows Phone.

Inoltre, la banca deve aver attivato il passaggio a CRONTO-Sign Swiss per il vostro contratto.

Desiderate passare a CRONTOSign Swiss o informarvi più dettagliatamente?

Visitate il nostro sito web www.bancawir.ch o chiamateci al numero 0848 947 949. I nostri consulenti saranno lieti di aiutarvi.

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Con Internet-Banking è gratisEcco quanto potete risparmiare: • Estratti conto per posta ognuno CHF/CHW 1.–

(su richiesta, gli estratti conto mensili, trimestrali o annuali possono essere inviati per posta anche agli utenti dell’Internet-Banking, ma in tal caso sono a pagamento)

• Estratto conto dal … al … tramite il consulente ognuno CHF 4.–

• Ordini di bonifico – Non strutturati (per lettera) CHF 10.– – Con ordine di pagamento Rapido; per posizione CHF/CHW –.20

• Ordine di giro (OG) per clienti WIR Set a partire da 10, per ciascun giustificativo CHF –.50

Dopo aver avviato l’app di CRONTOSign Swiss sullo smartphone il mosaico a colori viene scannerizzato sullo schermo. Il codice di accesso visualizzato successivamente deve quindi essere digitato al PC.

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La vostra sicurezza nell’Internet-Banking è di grande importanza per noi. Con il passaggio a CRONTOSign Swiss siete protetti nel migliore dei modi.

EBAS!«eBanking – ma sicuro!» – qui sono disponibili informazioni prati-che in italiano, francese, tedesco o inglese per l’utilizzo sicuro di applicazioni e-banking. Questa piattaforma indipendente è stata creata dalla Scuola universitaria professionale di Lucerna – Econo-mia su incarico di diversi istituti finanziari svizzeri. Anche la Banca WIR sostiene quest’importante istituzione con la sua partnership.

Scuola universitaria professionale di Lucerna – EconomiaZentralstrasse 96002 Lucernawww.ebas.ch oppure www.ebankingabersicher.ch

Sul suddetto sito trovate ad esempio la seguente rubrica:5 operazioni per la sicurezza

1 – salvareQuanto sono preziosi i vostri dati? Effettuatene un backup perio-dico su supporti esterni oppure online. Verificate che i dati siano stati effettivamente salvati.

2 – proteggereQuali virus penetrano nel vostro computer, tablet o smartphone? Praticamente nessuno, se avete installato un programma anti-virus. Impostate il programma in modo tale che aggiorni auto-maticamente e regolarmente le proprie definizioni virus e rico-nosca le minacce più recenti.

3 – monitorareIl vostro computer e i vostri dispositivi mobili aprono molte porte invisibili su Internet. Installando un firewall queste porte si chiudono in modo affidabile. Oltre a questo, il firewall monitora automaticamente le attività eseguite in Internet lanciando l’al-larme in caso di problemi.

4 – prevenireChi potrebbe offrirvi una protezione migliore dei produttori di tutti i vostri programmi? Eseguite la manutenzione sui vostri programmi e app. Configurateli in modo da scaricare e installare automaticamente e regolarmente gli ultimi aggiornamenti. Così sarete al sicuro.

5 – fare attenzioneCome si mantiene un comportamento responsabile? Proteggendo il proprio computer con una password intelligente formata da una combinazione di cifre e lettere. Decidendo coscienziosamen-te dove e quando pubblicare i propri dati personali in Internet. E non credendo – con sana diffidenza – a tutto quello che si legge in Internet.

Per ogni operazione sono disponibili informazioni dettagliate e raccomandazioni.

I corsiSu questo sito è anche possibile iscriversi a seminari sul tema della sicurezza nell’e-banking.– Prima parte: proteggersi con le «5 operazioni per la sicurezza».

Imparate ad applicare le «5 operazioni per la sicurezza»!– Seconda parte: semplici regole per un e-banking sicuro. Impa-

rate a rendere sicuro il vostro e-banking con poche, semplici regole!

FAQSempre sullo stesso sito sono altresì disponibili le tanto amate FAQ (domande più frequenti). Ecco di seguito un esempio.

Quanto è sicuro l’e-banking in ferie?Essenzialmente si raccomanda di effettuare pagamenti tra-mite e-banking soltanto da computer affidabili, ossia compu-ter dotati di una protezione dai virus aggiornata e di un fire-wall, e in cui sono attivati gli aggiornamenti automatici. Inoltre bisogna essere certi che il computer non sia stato manipolato.

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I computer pubblici disponibili negli Internet Café non soddisfa-no queste esigenze e quindi non dovrebbero essere utilizzati per l’e-banking. Per i computer messi a disposizione dagli alberghi (per es. nella lobby) non c’è modo di sapere con certezza se il computer è affidabile o meno, e quindi può rappresentare un pericolo. Si consiglia di chiedere al personale dell’albergo come viene protetto il computer in questione. In ogni caso si consiglia di utilizzare un browser sicuro (avviato per esempio dalla chia-vetta USB). Al termine di una sessione di e-banking occorre pre-stare attenzione a effettuare il logout correttamente e a cancel-lare la cronologia e la cache del browser.

Se si ha con sé il proprio notebook valgono le regole di condotta seguenti:– prestare attenzione alla presenza della sigla https e dell’icona

a forma di lucchetto nella barra degli indirizzi;– verificare il certificato della banca;– prestare attenzione ad accedere attraverso una rete WLAN

crittografata (almeno WPA/WPA2).

Definizioni/GlossarioIn questa rubrica trovate le definizioni di numerosi concetti uti-lizzati nell’ambito della sicurezza dell’informazione.

ROLAND SCHAUB

Anche la «Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione» (MELANI) della Confederazione offre numerose informazioni e consigli utili nonché la possibilità di notificare casi osservati personalmente.

www.melani.admin.ch

– Informazioni sui rischi su Internet Informazioni su pericoli e misure vincolati all’impiego delle

moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ad es. Internet, e-banking).

– Rapporti di situazione I rapporti illustrano le principali tendenze ed evoluzioni sul

tema degli incidenti e degli avvenimenti in ambito di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).

– Modulo di notifica Il modulo di notifica vi offre la possibilità di annunciare gli

eventi che vi hanno colpito personalmente.

Un esempio in merito dal rapporto semestrale MELANI 2014/1 Finestre insolite durante le sessioni di e-banking Nel corso del primo semestre sono stati comunicati a MELANI numerosi casi di apertura di finestre di sondaggio durante le sessioni di e-banking. Questo sondaggio consisteva di semplici domande, come ad esempio sul sesso, sull’età e sulle preferen-ze. Successivamente si faceva credere all’utente di avere vinto un iPad o un iPhone. Il regalo desiderato poteva essere selezionato immediatamente cliccandoci sopra. Si veniva poi deviati su un sito Internet denominato «Bogabids», apparente-mente gestito da Flamingo Intervest, al quale appartiene anche la ditta «Ziinga». Ziinga è già stata citata in un caso analogo precedente (2012/2). Si tratterebbe in realtà di offerte apparen-temente gratuite, che comportano un canone di abbonamento. Nel testo scritto in caratteri piccoli si legge che il regalo può essere richiesto soltanto se si versa il contributo di adesione di almeno un mese. A seconda del tipo di abbonamento prescelto l’importo può raggiungere i 100 dollari. In nessun caso si è potuto accertare un nesso con l’e-banking e non si è neppure constatata una diffusione di malware attraverso questi siti.

MELANI e le finestre insolite

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MUSIQUE EN FÊTEIl 5 novembre si è svolto a La Chaux-de-Fonds il primo concerto della trilogia «Musique en fête» sponsorizzata della Banca WIR. L’interessante combinazione di due cori diversi fra loro, «Fri-Gospel Singers» e «La Villanelle», è stata molto apprezzata dal pubblico.

Jocelyne Crausaz-Murith. L’ensemble vocale «La Villanelle».

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Dopo i due primi appuntamenti del 5 novembre 2014 a La Chaux-de-Fonds e del 4 dicembre 2014 a Morges, il terzo e ultimo concerto si terrà il 22 gennaio 2015 a Châtel-Saint-Denis (FR), a nord di Montreux/Vevey (vendita biglietti: 021 804 10 70 – www.musiqueenfete.ch).

La serata si è aperta alle 19 con il saluto rivolto agli ospiti da parte di Antoine Berger e Olivier Gruaz della succursale di Losanna di Banca WIR e con un piccolo aperitivo di benvenuto.

Alle 20 è poi iniziato il concerto con l’ensemble vocale «La Vila-nelle» di Montagny-Cousset, fondato già nel 1956, che è stato diretto da Jocelyne Crausaz. I circa 30 coristi – quasi esclusiva-mente non professionisti – hanno incantato il pubblico con il loro canto solenne.

Circa 40 minuti più tardi è stato il turno dei circa 25 «Fri-Gospel Singers» di Friburgo diretti da Bonny B., che ha fondato il coro nel 2007 e che potrebbe intrattenere il pubblico anche da solo grazie alla sua voce soul e blues e al suo talento da showman. Questa seconda formazione ha entusiasmato il pubblico con brani blues, soul e gospel dal notevole impatto emotivo.

Al termine i due ensemble vocali si sono riuniti e hanno presen-tato diversi canti a canone che hanno «toccato l’anima» degli spettatori.

Il pubblico è stato invitato a partecipare e a cantare e ha poi ringraziato gli artisti con numerosi applausi e richieste di bis.

Alle 21.45 gli ospiti si sono infine potuti godere un ricco buffet VIP a base di prodotti regionali («Buffet VIP du terroir»).

ROLAND SCHAUB

«Fri-Gospel Singers».

Bonny B.

Dopo il concerto gli ospiti si sono dedicati al «networking» godendosi un aperitivo.

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Chi di voi non si è trovato almeno una volta a oltrepassare i propri limiti, constatando di essere arrivato a un punto oltre il quale era impossibile andare? Come si deve reagire quando si capisce di aver raggiunto la soglia di sopportazione?

PORRE DEI LIMITI E RICONOSCERLI

Sono molteplici gli ambiti in cui esistono dei limiti: nello sport, in campo professionale, nella vita privata. Si tratta di limiti non solo fisici, ma anche mentali.

Un giorno ha 24 ore ed è suddiviso in diverse fasi in cui si svolge un’attività, ci si nutre o ci si riposa. Il corpo, la mente e l’anima hanno bisogno di questa alternanza di momenti.

Tutela del lavoratore Normalmente un calciatore resiste in campo 90 minuti, al massi-mo 120 se sono necessari i tempi supplementari, che restano comunque un’eccezione. Non sarebbe assolutamente possibile

raddoppiare la durata della partita senza causare seri problemi di salute ai giocatori. Lo stesso vale, ad esempio, per una maratona o per una tappa ciclistica. Oltre alla distanza incidono tra l’altro i dislivelli di altitudine e la ripidità.

Anche i tempi lavorativi hanno dei limiti. A questo proposito la Legge sul lavoro sancisce una serie di norme a tutela dei lavora-tori, in particolare dei giovani e delle donne incinte.

Generalmente la protezione si estende a tutti i lavoratori. Ad esempio, l’orario di lavoro settimanale ammonta a un massimo di 45 ore (personale d’ufficio e addetti alla vendita, impiegati tecnici

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e di altro tipo, dipendenti di aziende industriali) o di 50 ore (nelle restanti aziende). Al contrario della maggior parte delle disposi-zioni contenute nella sezione del Codice delle obbligazioni dedi-cata al Diritto del lavoro, la Legge sul lavoro ha carattere vinco-lante appunto perché persegue uno scopo di tutela.

Porsi dei limitiNei primi esempi citati in precedenza i limiti sono imposti dall’esterno o dalla legge. Il criterio prioritario è la salute delle persone, sia nello sport agonistico che nell’attività professionale.

Accanto a queste direttive che provengono dal di fuori, l’indivi-duo ha il diritto e il dovere di porre a se stesso dei limiti, che sono del tutto soggettivi e dipendono dalla personale forma fisica e mentale.

Molti lavoratori si avvalgono della possibilità di adottare modelli flessibili dell’orario di lavoro, optando per un numero di ore set-timanali inferiore a 40 o per una settimana di soli 4 giorni.A volte il venerdì pomeriggio a partire dalle 14 è difficile trovare in ufficio l’interlocutore desiderato!

Anche nel settore della comunicazione vi sono dei limiti o delle soglie di tolleranza individuali. Alcuni possono recepire un mes-saggio senza reazioni, altri possono essere contrariati o addirit-tura offesi. Nella comunicazione entrano in gioco vari fattori, ad esempio l’età, il sesso, il livello culturale o la fede religiosa.

Riconoscere i propri limitiÈ importante che ognuno sappia individuare la linea di demarca-zione oltre la quale non deve andare. È necessario prendersi il tempo e riflettere su questo aspetto, per acquisire una consape-volezza dei propri limiti.

Questo deve avvenire in ogni ambito della vita: nei rapporti pri-vati, nella quotidianità lavorativa, e anche nello sport. Ci si può sforzare in determinate circostanze di dare ancora di più, supe-rando se stessi e i propri limiti, ma solo per un breve periodo.

Le situazioni illustrate qui di seguito rendono chiaro il concetto.

• Carlo Longhi*, un manager nel pieno degli anni, occupa da quasi dieci anni un posto di dirigente. Si è impegnato al massimo per raggiungere la posizione di managing director, lavorando in media 70 ore alla settimana, serate e weekend compresi. Lon-ghi si accorge di non avere più tempo per le cose che prima gli

facevano piacere. E ancora più grave, di non occuparsi più delle persone che gli stanno vicino. Anche quando trascorre qualche ora in famiglia o con gli amici, la sua mente è quasi sempre concentra-ta su problemi di lavoro. È diventato superficiale, calcolatore, in-sensibile e distaccato. Gli altri gli dicono che è cambiato. Il sorriso scompare poco a poco dal suo volto. Poi a un certo momento comprende da solo di aver oltrepassato i propri limiti e di non pro-vare più gioia nella vita. Prima di cadere in una profonda prostra-zione psichica e perdere quello che ha faticosamente raggiunto, Longhi riesce a imprimere una svolta alla propria esistenza.

• Stesso destino per l’imprenditore Alberto Giannelli*. Da anni svolge un’attività indipendente. Il suo strenuo impegno e le sue capacità innate gli hanno permesso di affermarsi sul mercato. Sperava che, una volta sistemati gli affari, avrebbe potuto go-dersi un po’ di tranquillità. Ma si trattava di un’illusione. Il carico di lavoro non diminuisce, anzi aumenta progressivamente. Giannelli comincia a chiedersi sempre più spesso se riuscirà a occuparsi di tutto. Nel tempo le sue energie sono state assorbi-te interamente dal lavoro al fronte, al punto da fargli trascurare la parte amministrativa. Una mancanza che ha conseguenze gravi: è infatti in forte ritardo con l’emissione delle fatture. A ciò si aggiunge il fatto che molti clienti non hanno regolato il loro debito che è rimasto scoperto senza che Giannelli inviasse solleciti o ingiunzioni. Il buco finanziario che viene a crearsi fi-nisce per impedirgli di pagare i propri fornitori. L’imprenditore arriva a un punto di non ritorno e deve ricorrere a terapie medi-che. Deve prendersi una lunga pausa per rimettersi in sesto, reintegrarsi nella vita sociale e ritornare al lavoro con regole ben stabilite. In questi casi il supporto della famiglia e degli amici si rivela prezioso.

ConclusioneLa vita moderna chiede molto a tutto noi, sia sul piano privato che professionale. Dobbiamo porci dei limiti e rispettarli. Per ca-pire di aver raggiunto la soglia di tolleranza dobbiamo essere onesti con noi stessi. Con il giusto approccio è possibile affron-tare meglio il ritmo frenetico degli impegni senza compromette-re i rapporti privati e professionali con le persone che ci circon-dano. Non si devono superare i propri limiti in permanenza.

MIRCO LOMBARDI

WWW.LOMBARDIPARTNERS.COM

* Tutti i nomi sono fittizi.

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IL MERCATO IMMOBILIARE COME MERCATO DI PROVASiamo molto più informati sul settore edile, sui contraccolpi congiunturali che ne influenzano l’andamento e sulle sue ripercussioni economiche che non sul mercato immobiliare, di gran lunga preponderante rispetto a quello delle costruzioni. Ciò non dipende soltanto dalle peculiarità di questo mercato, ma anche dalla carenza di riferimenti statistici.

Uno dei sostegni principali del mercato immobiliare è costituito dalle crescenti esigenze di comfort.

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Attualmente l’Ufficio federale di statistica a Neuchâtel cerca nuovi collaboratori per sviluppare un nuovo indice dei prezzi de-gli immobili entro il 2017. Sinora conoscevamo solo il numero dei trasferimenti di proprietà nei cantoni e i relativi prezzi documen-tati. Ora tutto ciò deve cambiare: in futuro il mercato immobilia-re e i suoi prezzi dovranno diventare trasparenti come gli altri segmenti di mercato già contemplati dalla statistica.

Peculiarità del mercato immobiliareIl mercato immobiliare è sicuramente uno dei maggiori segmenti di mercato della nostra economia. Si può partire dal presupposto che dei circa sei milioni di terreni edificati e iscritti nel registro fondiario del nostro Paese all’incirca il 5% è offerto in vendita ogni anno. Si tratterebbe quindi di almeno 300 000 possibili transazioni, di cui però gran parte non va a buon fine, il più delle volte nemmeno entro termini relativamente brevi come avviene in altri mercati dei beni. Finché un immobile messo in vendita trova un acquirente possono passare anni. Questo aspetto particolare del mercato im-mobiliare è comune solo a pochi altri segmenti di mercato, ad esempio quello imprenditoriale o delle opere d’arte.

Gli offerenti sul mercato immobiliare devono quindi essere in grado di pianificare su un orizzonte di lungo periodo se vogliono tutelarsi da perdite. I maggiori rischi di perdita si riscontrano nel caso di cosiddette vendite in danno, spesso nel contesto di falli-menti o successioni, in cui gli eredi vogliono il denaro il più pre-sto possibile. Dato che il terreno di per sé non è moltiplicabile, gli immobili sono fondamentalmente un bene sicuro, circostanza avvalorata dal fatto che il finanziamento di immobili tramite cre-dito ipotecario è una delle operazioni bancarie più sicure. Se un debitore è in difficoltà, di regola il creditore si occuperà di cerca-re direttamente un acquirente, evitando in ogni caso una vendita in danno che lo penalizzerebbe. Nel loro raggio d’azione regiona-le, le banche dispongono di una maggiore trasparenza per quan-to riguarda questo mercato e soprattutto di un più lungo respiro rispetto ad agenti e intermediari immobiliari indipendenti, ciò che naturalmente non esclude una collaborazione tra i due gruppi attivi professionalmente sul mercato.

Un mercato regionale fortemente frammentatoSono sorprendenti i dati disponibili su vendite e prezzi immobi-liari estrapolati dalla statistica dei trasferimenti di proprietà, so-prattutto in un raffronto di lungo periodo. Ad esempio tra il 1998

e il 2012 i prezzi delle case unifamiliari nel comune suburbano Grand-Saconnex di Ginevra sono aumentati di ben il 223% men-tre nel cantone di Glarona, dove la qualità della vita è di gran lunga migliore, appena del 15%. Si può solo concludere che il mercato immobiliare reagisce in modo sproporzionato agli squi-libri del potere economico, soprattutto se a una performance economica più debole si aggiungono pure collegamenti svantag-giosi, disoccupazione locale e redditi più bassi.

D’altra parte, rispetto al mercato edile, il mercato immobiliare reagisce probabilmente in modo ancora più significativo agli in-terventi dello Stato, in particolare con provvedimenti di pianifi-cazione territoriale. Tali misure fanno lievitare i prezzi dove si ri-scontra una forte domanda ma poco terreno edificabile, dato che gli immobili esistenti vengono avvantaggiati rispetto alle nuove costruzioni. In un certo qual modo a ostacolare le liberalizzazioni del diritto della costruzione, sono ad esempio gli aumenti della densità edificatoria, anch’essi a vantaggio delle nuove costruzio-ni rispetto agli immobili esistenti. Tuttavia, poiché in Svizzera si riscontra una forte tendenza a limitare le zone edificabili e quin-di a ridurre i terreni edificabili disponibili, si presume che in gene-rale vengano avvantaggiati gli immobili esistenti, a meno che non si tratti di costruzioni oggetto di risanamenti.

Aumenta la pressione politicaEsperti del mercato immobiliare come il prof. dott. Donato Scognamiglio (Università di Berna) individuano un notevole po-tenziale di insicurezza nel fatto che, benché le ripercussioni di normative più stringenti (ad es. maggiori vincoli per debitori ipo-tecari) dovrebbero di regola espletare ben presto il loro effetto, le decisioni di carattere politico-sociale restano diffuse. Ne conse-gue il crescente sostegno nella popolazione per ogni genere di iniziativa che apparentemente favorisca la tutela delle basi natu-rali della vita e prometta di lottare contro l’utilizzazione eccessi-va del suolo. A fronte della quota elevata di immobili del patri-monio nazionale svizzero, esiste il pericolo di forti oscillazioni del mercato immobiliare, di cui però al giorno d’oggi non parla anco-ra praticamente nessuno. Secondo il professor Scognamiglio lo scenario peggiore sarebbe costituito dalla concomitanza di scel-te politiche negative per il mercato immobiliare con il divampare di una nuova crisi economica. I recenti esempi di Spagna e Grecia testimoniano quanto una simile spirale negativa possa essere devastante e fulminea.

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«L’elettorato svizzero non vuole esperimenti a scapito del mercato immobiliare.»

Il mercato immobiliare svizzero non è un’oasi di tranquillitàL’odierno andamento del mercato dimostra che i tempi in cui si poteva diventare ricchi in poco tempo con la vendita di immobi-li fanno ormai parte del passato. L’aumento dei prezzi si limita praticamente al corridoio occidentale-orientale, con picchi nella grande agglomerazione di Zurigo e lungo le sponde del lago di Ginevra. Solo pochi chilometri più in là la situazione cambia completamente, ad esempio nel Vallese inferiore.

I segnali di crisi iniziano già a delinearsi nell’ambito delle abita-zioni secondarie, anche quelle gestite nelle località di villeggiatu-ra, che secondo l’iniziativa contro le abitazioni secondarie appro-vata dagli elettori, possono continuare a essere costruite perché troppo care. Inoltre mancano i fondi per le rinnovazioni necessa-rie delle abitazioni costruite rapidamente negli anni 60 e 70.

La crescente esigenza di comfort e l’immigrazione alimentano tuttora il mercato. Novant’anni fa una famiglia composta da quattro persone viveva su una superficie di 63 m2; oggi una cop-pia senza figli occupa mediamente 102 m2. Peraltro si dimentica spesso che l’attuale quota della superficie insediativa rispetto alla superficie complessiva della Svizzera è solo del 10%. Slogan come l’urbanizzazione sfrenata e l’utilizzazione eccessiva del suolo non trovano riscontro nella realtà. Sarebbe più appropriato dedicarsi maggiormente agli attuali progetti sull’imposizione fisca-le nei cantoni, che potrebbero avere effetti di contrazione molto più profondi sul mercato immobiliare, rispetto al contingenta-mento dell’immigrazione e, a lungo termine, al possibile aumento dei tassi d’interesse. I pericoli per l’economia derivanti da un mercato immobiliare in crisi sono pertanto molto più grandi del-le ripercussioni negative sull’edilizia.

CommentoChiara decisione dell’elettorato il 30 novembre 2014

L’ultima domenica di novembre i cittadini svizzeri sono stati chiama-ti alle urne per votare su tre iniziative che avrebbero influito tutte negativamente sul mercato immobiliare.

Con il no alla cosiddetta iniziativa «Salvate l’oro della Svizzera (iniziativa sull’oro)» viene ribadita l’ indipendenza della Banca na-zionale in materia di politica monetaria e dei tassi. Questa indi-pendenza è un requisito indispensabile per il funzionamento re-golare del mercato immobiliare.

Anche il rifiuto dell’ iniziativa per l’abolizione dell’ imposizione for-fettaria avrebbe inciso su un segmento non trascurabile del mer-cato immobiliare, che comprende le zone di montagna, il lago di Ginevra e il Ticino. L’imposizione degli stranieri senza attività lu-crativa in Svizzera secondo il dispendio rimane quindi possibile in quei cantoni che vogliono mantenere questo regime. Il sollievo dell’edilizia in queste regioni è stato palpabile.

Il no previsto all’ iniziativa Ecopop assicura la libertà di azione del-la Confederazione in materia di politica degli stranieri entro i limi-ti posti dall’esito della votazione del 9 febbraio 2014. Un’immigra-zione equilibrata in Svizzera è una delle premesse indispensabili per la domanda sul mercato immobiliare. Questa domanda sarebbe stata stroncata brutalmente dall’ iniziativa, con conse-guenze più che evidenti.

Il risultato della votazione del 30 novembre 2014 è indubbiamente un segnale. L’elettorato svizzero sembra intenzionato a tenere conto dei requisiti posti da un mercato immobiliare liberale ed efficiente, anche in occasione dei futuri testi in votazione. Lo si capirà ben presto dalle prossime votazioni in materia fiscale pre-viste in numerosi cantoni. Anche per la Confederazione si tratta di un segnale: le riforme delle imposte sugli immobili possono essere affrontate soltanto con avvedutezza e ponderando attentamen-te le conseguenze. Ad ogni modo dovranno superare l’ostacolo dei referendum popolari, che non si prospetta affatto semplice.

A fronte delle condizioni quadro immutate resta solo da sperare che lo sviluppo economico non penalizzi maggiormente il merca-to immobiliare. Se il livello dei tassi resterà invariato, dovremo prepararci a un periodo prolungato di prezzi costanti o legger-mente in calo.

DOTT. RICHARD SCHWERTFEGER

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«AH, ALLORA LEI AIUTA SUA MOGLIE!»

Mia moglie ed io lavoriamo a tempo pieno e abbiamo due figlie. Questo è terribile. Per tutti coloro che non sono coinvolti. Ad esempio, per la nuova parrucchiera che mi ha tagliato i capelli due settimane fa. Era in vena di chiacchierare. E così la voglia di con-versare è venuta anche a me: «Abbiamo due figlie e lavoriamo entrambi a tempo pieno, mia moglie fuori casa ed io da casa grazie alla mia attività indipendente. Pertanto sono casalingo e comun-que papà.» La parrucchiera: «Non faccia lo spaccone. Non si dia tante arie soltanto perché sa distinguere la lavastoviglie dal forno a microonde. E non si vanti di essere il papà modello solo perché ogni tanto bada alle sue figlie finché non torna sua moglie.»

Ammesso, non si è espressa esattamente in questi termini. Ma, con tono leggermente cattedratico e con sufficienza, è sbottata: «Ah, allora lei aiuta sua moglie!»

Naturalmente mi è immediatamente saltata la mosca al naso. «Cara signora parrucchiera: lei non ha la minima idea. Noi non stiriamo e puliamo, ma sono io quello che per l’80% si occupa del bucato e della spesa e che cucina sempre, e se questo lo chiama «aiutare» mi degrada a semplice aiutante elevando mia moglie a responsabile della casa. Lei è una giovane sprovveduta con una visione del mondo come quella della mia bisnonna appenzellese che allora era cattiva e oggi non c’è più.»

Ammesso, anch’io non ho usato proprio questi termini. Ma ho usato un vecchio trucco. Ho affermato con sfacciataggine: «In origine sono cuoco e ho un’affinità elettiva con i lavori di casa.» Immediatamente la compassione provata per mia moglie dop-piamente oberata si trasforma in pura invidia – si è procurata il proprio cuoco personale! Comunque, non mi sento affatto la co-scienza sporca. Innanzitutto perché tempo fa la nostra figlia più piccola ha detto a mia moglie: «Sai mamma, papà cucina meglio, ma ti voglio bene lo stesso.» E poi perché, guarda caso, la mia professione è proprio quella di cuoco.

D’altronde, volendo, posso facilmente triplicare la compassione suscitata dalle precarie condizioni di vita di mia moglie parlando della mia attività di «scrittore indipendente». «Poveretta!», si legge negli occhi di ogni donna, «a casa si ritrova con uno scribacchino disoccupato che la mattina scrive tre frasi, a mezzogiorno prepa-ra due uova strapazzate per le figlie, il pomeriggio cancella di nuovo le tre frasi e, la sera si aspetta di essere lodato per le uova

strapazzate, mentre lei si deve risistemare casa.» Oppure, come soleva dire una mia compagna di scuola: «Willi è a casa a far niente e lei deve andare a lavorare.»

Da 22 anni abbiamo il privilegio di poter dividere i ruoli e da 22 anni ci imbattiamo in uomini e donne di ogni età con la mentalità dei nostri nonni. Le donne in carriera sono ritenute, senza eccezioni, madri snaturate, le donne che esercitano una professione sog-gette a doppio carico lavorativo e gli uomini di casa sono consi-derati fannulloni buoni a nulla.

Ultimamente circola una cosiddetta «menzogna di conciliabilità» la quale afferma che la divisione dei ruoli non funziona affatto e che le «donne in carriera» non fanno altro che abbellire le cose per giustificare la loro carriera. Il libro dedicato a questo tema è intitolato «Die Alles-ist-möglich-Lüge» (La menzogna del «tutto è possibile»). È stato scritto da due donne, laureate, ciascuna con due figli. Presumibilmente hanno scritto con la mano sinistra e allattato con la destra. Chiaro, il titolo è corretto: non tutto è possibile. Ma spesso più possibile di quanto si creda. Dopotutto molte donne forti hanno al loro fianco uomini forti. E viceversa.

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