DANTHEA Magazine n°6/1

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ADDETTO ALLA CENTRALE ELETTRICA, ELETTROTECNICO SANITARIO SOLARE, GEOTERMICA, EOLICA Rivista n. 6/2009

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Rivista dei corsi DIRITTO DOVERE ISTRUZIONE E FORMAZIONE

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ADDETTO ALLA CENTRALE ELETTRICA, ELETTROTECNICO SANITARIO

SOLARE, GEOTERMICA, EOLICA

Rivista n. 6/2009

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Giovani, con i giovani e per i giovani.

Questo potrebbe essere il motto della nostra organizzazione, l’agenzia formativa D.ANTHEA.

Una learning organization snella, flessibile, all’avanguardia, tesa alla sperimentazione continua, ma non per questo priva di quell’indispensabile mix di saperi, conoscenze, know how, coerenza, serietà che costituiscono il nostro punto di forza: la professionalità.

Per noi l’innovazione significa avere la spinta al miglioramento, mentre la creatività è l’entusiasmo a misurarci con méte sempre più alte.

Quindi nuovo e creativo non “tanto per”, ma “per” …

…per offrire un servizio, a carattere pubblico, efficiente e di qualità,

…per garantire il diritto alla formazione per tutti, soprattutto per coloro che hanno meno privilegi e, per tal motivo, più necessità,

…per avviare un percorso, lo Staff insieme ai nostri allievi e allieve, fatto di conoscenze, di competenze, di abilità e di capacità, ma soprattutto di legalità, di impegno civile, di rispetto delle regole, di sostenibilità ambientale, di società pari, di rispetto delle differenze.

Un sincero e grande ringraziamento a chi dirige questa nostra piccola orchestra, giovane tra i giovani e per i giovani, con una bacchetta ferma e sempre stimolante, ma pronta ad essere posata per abbracciare con umanità.

Il Presidente

Antonio Ruggeri

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Che fare, ora? In un’Italia che sembra non cedere il posto ai Giovani?

Molti di loro costretti a lasciare i propri affetti, interessi, amici, luoghi per tentare di trovare in altre aree del Paese o all’estero, un lavoro, alcune volte un “qualsiasi” lavoro.

Ce ne dobbiamo veramente andare tutti, ragazzi? dobbiamo seguirvi, anche noi,non più giovanissimi?

Dobbiamo seguire voi, figli nostri e figli di tutti e tutte noi, in un espatrio collettivo e di massa?

Come se non fosse già devastante la costante “partenza dei migliori…fuga dei cervelli” dal nostro bellissimo Paese, l’Italia ?

Certo, è cosa dura vivere in una società che non premia il merito, che non testimonia i valori, e non quelli “eroici”, rari, a volte nemmeno quelli “quotidiani”: buon senso, onestà, solidarietà, osservanza delle regole di civile convivenza.

Quei valori che, invece, dovrebbero essere nel DNA del Popolo Italiano, che ha conquistato la democrazia e la libertà. Valori che sembrano, oggi, offuscati o assenti.

Il malessere di un’intera generazione annichilita - come ha scritto incisivamente Umberto Galimberti “il rischio che i giovani abbiano in casa un ospite inquietante, che si chiama nichilismo... non ci sono valori...nulla ha più valore” - è evidente, da anni, troppi.

Lettera aperta!Ai giovani, ai nostri allievi!

Professore: Lei ha una qualche ambizione? Studente: Ma... Non…Professore… Professore: E Allora vada via... Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuole fare, il chirurgo?

Studente: Non lo so, non ho ancora deciso... Professore: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi... Vada in America, se ha le

possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere:un posto bello

e inutile, destinato a morire. Studente: Cioè, secondo lei tra poco ci sarà una apocalisse? Professore: E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire.. Invece qui rimane

tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via...

Studente: E lei, allora, professore, perché rimane? Professore: Come perché?!? Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere !

Dialogo da il film “La meglio gioventù”, 2003, diretto da Marco Tullio Giordana.

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Ma in questi anni trascorsi con voi abbiamo imparato – insieme – che si può, anzi si deve, cambiare il volto a questo ospite inquietante.

Abbiamo provato, insieme, ad imparare a tracciare il ritmo del vostro futuro, il vostro.

Poi, alla melodia ci penserete voi da adulti, ognuno scriverà e canterà la propria.

Abbiamo sperimentato, insieme, che nella vita c’è sempre una variabile, c’è sempre un’opportunità, per tutti.

Quella che il famoso SOGNO, individuale e poi collettivo, possa rompere gli schemi delle aride statistiche, dei realismi del virtuosismo del pensiero dominante e dell’inossidabile cinismo delle “caste” arroccate in un potere immobile e miope.

Non abbiamo raccontato o venduto la SPERANZA e il FUTURO come generi più popolari e propagandati alla bisogna.

Abbiamo, insieme a voi, saputo individuarli, riconoscerli, amarli e proteggerli, perché sono valori genetici, costitutivi e costituzionali della Storia e dell’Umanità.

Giovani ! Datevi una mossa … se non volete andare via dalla vostra terra e dal vostro cuore, poiché la scoperta di nuovi orizzonti e di altre possibilità dovrebbe essere una SCELTA e non una necessità o una via obbligata. Allora, armatevi di impegno e di coraggio. Trovate la vostra strada, fatevi spazio, non elemosinate un vostro diritto, il LAVORO, ma preparatevi al massimo delle vostre possibilità per legittimamente e responsabilmente lottare per ottenerlo o per crearlo. Ma, per fare ciò è necessario tanto, sono indispensabili tre cose: grinta, fatica e volontà.

Tanta grinta per imparare a dare un valore assoluto alla vostra LIBERTA’, quella del PENSIERO autonomo e originale, e dell’AGIRE coerente, etico ed incorruttibile.

Tanta fatica per rafforzate in voi la convinzione che la CONOSCENZA, la CONSAPEVOLEZZA e l’ALLEANZA agiscono in modo esponenziale, non si sommano semmai si moltiplicano.

Tanta volontà per credere in se’, per non abbattersi ai primi ostacoli, per sapersi rialzare dopo le cadute, per operare costantemente come agenti ri-generanti, per voi stessi e per la società. Una ri-generazione pari a quella determinata dalle cellule staminali, primitive e non specializzate ma dotate della singolare capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo, che possono potenzialmente rivoluzionare, permettendo di riparare specifici tessuti o di riprodurre organi.

Una ri-generazione auspicabile quando i tessuti sono malati, degenerati o in decomposizione. Come parte della nostra società, ma non tutta, per fortuna.

e… continuate a sognare e a desiderare anche l'impossibile. A volte, capita di ottenerlo. Se poi non ci si riesce, c'è sempre l'orgoglio di dire "ho guardato in alto e l’orizzonte lontano!”. E, vi assicuro che da lì si gode un panorama meraviglioso ed inestimabile, che 'nessuno' vi potrà mai togliere. In bocca al lupo, a voi giovani! (e anche a noi che non abbiamo ancora smesso di esserlo…)

La Direttrice Scientifica

Silvia Nascetti

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Il 24/giugno/2009 si è tenuto a Lecce il 2° evento “Fiera degli Obblighi formativi in Puglia”, manifestazione patrocinata dalla Regione Puglia e che ha visto coinvolti 27 agenzie formative titolari di percorsi triennali di istruzione e formazione, comunemente indicati con l’espressione “obbligo formativo”.

Un “Obbligo”... Sì! In primis il nostro! Quello di saper far emergere le competenze ed il talento nascosto in ogni allievo. Obiettivo raggiunto splendidamente da tutto lo staff della D.Anthea sia di Modugno (BA) che di Scorrano (LE): la direzione, il coordinamento, le funzioni strategiche, i nostri tutor, i formatori, il personale amministrativo e tecnico.

E così l’evento regionale ha saputo mettere in mostra tutta la bravura, le skills tecnico-professionali, tutto il talento dei nostri giovani alunni attraverso una vetrina che ha saputo dare colore alle loro idee e ai loro prodotti nella piazza Sant’Oronzo, perfetta cornice di arte, storia e cultura.

“Formativo” anche! In quanto ha permesso di stimolare e formare i nostri giovani, i nostri futuri cittadini – con l’impegno e la passione professionale che da sempre ci accompagna – a quella consapevolezza verso la cultura che rende veramente liberi, all’etica personale e professionale, all’entusiasmo di fare gruppo e dello stare insieme.

Una strategia vincente! Il team working, il cooperative learning, o più semplicemente “il lavoro comune” li ha portati, in quella piazza, come protagonisti di un coro variopinto. Quello stesso coro che è riuscito a cantare di come il “disagio” si potesse trasformare – se compreso, accolto, ben supportato – in opportunità per sé stessi e per gli altri; quel coro che è riuscito ad intonare all’unisono le speranze di volersi dare un’altra occasione, la voglia del riscatto, il modo di farsi finalmente sentire.

E la musica c’era sì, in quell’agorà di migliaia di palloncini colorati che sono stati lanciati simbolicamente tutti insieme a testimoniare di come si possa e si debba sempre “guardare in alto”. Ma non solo la musica della cover band Negramaro che ha inondato la piazza con le note di “Meraviglioso”; bensì soprattutto quella musica delle voci emozionate dei nostri allievi che si sono esibiti sul palco per mostrare gli output prodotti nei corsi, per presentare le figure professionali in uscita, per parlare dei manufatti e dei materiali realizzati durante i laboratori didattici.

E così “Puglia Giovani, dal Gargano al Salento formazione al 100%”, uno slogan ideato dai nostri stessi allievi (percorso in “Promoter turistico” della D.Anthea) e premiato attraverso un concorso di idee promosso l’anno precedente tra tutti gli allievi dei corsi regionali, ha unito in quel coro, in quella piazza con circa 1.000 ragazzi pugliesi, in quella giornata di festa “creativa” (l’iniziativa è infatti stata inserita nell’agenda degli eventi dell’Anno Europeo 2009 della Creatività e Innovazione, European Year of Creativity and Innovation – EYCI) la volontà ed il piacere di ritrovarsi tutti, dal Gargano al Salento appunto, in quell’impegno condiviso di voler costruire una Puglia di giovani, bravi, competenti, consapevoli, professionali, etici talenti. Un impegno comune che ha voluto anche dare visibilità a situazioni di disagio, promuovere una società che garantisca le pari opportunità, sostenere la solidarietà tra le giovani generazioni. Obiettivi che già anticipano il nuovo anno europeo 2010 contro l’esclusione sociale. La Direttrice Area didattica

Gina Lilia Delfina Pesce

Obbligo Formativo ? !Si’…il nostro!!

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D.ANTHEA MAGAZINE

Filastrocca impertinente, chi sta zitto non dice niente; chi sta fermo non cammina; chi va lontano non s’avvicina; chi si siede non sta ritto; chi va storto non va dritto; e chi non parte, in verità, in nessun posto arriverà. (Gianni Rodari)

Il futuro è qualcosa che ciascuno raggiunge alla velocità di sessanta minuti l’ora, qualunque cosa faccia, chiunque sia. (Staples Lewis)

Non si deve mai permettere agli atti commessi in passato di legarci con un rimorso o rimpianto: ma passar oltre subito e plasmare il futuro. (Rosamond Lehmann)

E’ proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia. (Daniel Pennac)

Esistono due modi di indicare il cammino a chi lo cerca, di dare indicazioni a un viaggiatore; così esistono anche due modi di guidare moralmente l’uomo che cerchi la verità. Un modo consiste nell’indicargli gli oggetti che dovrà incontrare sul suo cammino: egli quindi si muoverà seguendo questi oggetti. Il secondo modo consiste nel dare all’uomo solo la direzione indicata dalla bussola che egli porta con sé, sulla quale segue sempre una stessa immutabile direzione e quindi anche ogni deviazione da essa. (Lev Tolstoj)

Tenete le mani aperte, tutta la sabbia del deserto passerà nelle vostre mani. Chiudete le mani, non otterrete che qualche granello di sabbia. (Dogen)

Il futuro si costruisce un giorno alla volta. (Dean Acheson)

Pochi giorni fa, in una scuola elementare, domandai ai bambini quali erano i loro sogni per il futuro. Ha risposto subito Massimo: “diventare miliardario!”. Sogno, condiviso dagli altri bambini, che ci fa riflettere. Oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell’emergere con tutti i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre l’educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra. (Mario Lodi)

Un raggio!

di sole!

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Un professionista!

“verde”!

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Valentina Longo!

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La salute del pianeta è diventata una notizia che ogni giorno di più interessa il nostro vivere quotidiano. L’aria che respiriamo diventa meno pulita, le malattie da inquinamento aumentano in modo esponenziale e il clima subisce talmente tante vessazioni che le stagioni vengono assorbite l’una con l’altra, diminuite o allungate, deformate come non si era mai visto prima Non si sa per quanto ancora saremo in grado di maltrattare in questo modo il pianeta. Certo, si sa che questo: il tempo per intervenire stringe. Se non ci saranno dei provvedimenti responsabili i danni saranno catastrofici e distruttivi per tutti.

L’ADDETTO/A ALLA CENTRALE ELETTRICA SOLARE, GEOTERMICA, EOLICA è quindi un esperto/a in energia alternativa, meglio conosciuta come “CLEAN ENERGY” ovvero energia pulita e che, oltre ad occuparsi dell’installazione, della posa in opera di impianti fotovoltaici, solari, termici ed elettrici in generale, del loro corretto funzionamento e della manutenzione degli stessi, contribuisce anche a sensibilizzare imprese ed aziende sul corretto utilizzo e consumo di energie RINNOVABILI nel territorio.

È lo “SPECIALISTA” delle energie dolci, ovvero di quelle energie che si ottengono con processi di trasformazione che operano nel rispetto dell’ambiente e che sfruttano fonti rinnovabili come il vento, il sole, l’acqua, le biomasse. Tutte le attività umane, i trasporti, il riscaldamento hanno un impatto inevitabile sull’ambiente e, tra i tanti, il più grave è il surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, meglio conosciuto come “EFFETTO SERRA”.

A causa dell’inquinamento e del relativo degrado ambientale, il nostro pianeta è arrivato al limite della sopportabilità. Anche per questo, l’obiettivo primo che l’addetto/a alla centrale si prefigge è quello di dare il contributo massimo alla causa dell’eco-sostenibilità, per far sì che i giovani di domani, respirino un’aria migliore della nostra e che si viva in un pianeta dove sia ancora possibile stare a contatto con la natura e con i suoi meravigliosi elementi.

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Sono le 8,00…! Anche se un po’ storditi siamo tutti pronti per affrontare una nuova giornata di scuola, vabbé… tanto alle 10,30 c’è la pausa e prenderemo un caffè! Oggi la nostra direttrice ci ha comunicato che, il 4 giugno, parteciperemo alla Fiera dell’obbligo a Lecce. Noi tutti contenti della notizia gridiamo, che bello! Andremo a Lecce! Siamo anche un po preoccupati su cosa preparare. Così iniziamo a proporre al nostro professore le nostre idee, gli elaborati. Chi propone un plastico, chi invece un pannello solare, chi addirittura un pannello fotovoltaico. Bene… deciso! Un plastico! Un plastico che rappresenta una città pulita. Infatti iniziamo a costruire delle casette. C’era chi costruiva, chi incollava, chi dipingeva con i colori a tempera… c’era un gran baccano! Tra queste casette creiamo dei collegamenti elettrici e facciamo in modo che in queste casette, tramite un interruttore generale, si accendano le luci… che impresa con quei fili elettrici e quelle lampadine! Si fulminavano ogni due secondi! Iniziamo a creare il circuito, colleghiamo i fili, bianco, rosso, verde, marrone, giallo… e la “messa a terra”? Ah! Sì è quella! C’è quasi una competizione tra chi fa meglio e subito. Rimane un filo… e questo dove va ora? Nel frattempo un altro gruppo decide, dopo tante soluzioni, di costruire anche un plastico che rappresenta lo stadio “San Nicola” di Bari. E che stadio! ...e poi, che bella occasione sarebbe stata portare lo stadio a Lecce! Montiamo i pannelli solari, li proviamo… evviva, funzionano! Giochiamo ad accendere e spegnere le luci dell’aula per vedere come si illuminano i lampioni dello stadio con i pannelli solari… UAO! Qui l’impresa era ancora più difficile perché, oltre al prato, alle porte e ai palloni, dovevano creare le varie curve dello stadio. Anche qui c’era chi colorava, chi ritagliava pezzi di giornale, chi nel frattempo si dilettava a canticchiare i ritornelli dei tifosi baresi: SIAMO NOI, SIAMO NOI, I PIÚ FORTI E I PIÚ CAPACI SIAMO NOI, oppure: BARI ALÉ, BARI ALÉ, FORZA GRANDE BARI ALÉ!!! Quanto ridere quel giorno, se ancora oggi ci pensiamo, avvertiamo le stesse emozioni. Questa è stata solo una delle tante giornate scolastiche, tante altre sono state divertenti, altre, ancora un po’ meno. Ma noi alunni siamo diventati come tanti fratelli e sorelle, un po’ birichini, un po’ tranquilli. Ecco una nostra “NORMALE, DIVERTENTE, CREATIVA” giornata di aula… Una come tante, una come tutte quelle che ci ricorderemo tra professori di scuola che ogni tanto facciamo arrabbiare, tra esperti della D.Anthea che ci insegnano a costruire un sacco di cose come (pannelli solari, pale eoliche, plastici urbani), con la tutor che ci segue con tanto affetto, con lo staff della D.Anthea sempre vicino a noi. Grazie, per queste normali, belle giornate di aula.

una giornata!come tante altre!

Gli allievi e le allieve del corso!

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al PARCO Nazionale d’Abruzzo!

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Respirare la natura a !Pescasseroli!

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Gli allievi e le allieve del corso!

Finalmente è arrivato l’11 aprile 2008; ci vengono a prendere i ragazzi di Scorrano, ci salutiamo tutti pronti per partire, bene si parte! Eravamo pronti per partire, eufonici, felici, entusiasti di trascorrere questa gita tutti insieme. Verso la metà del viaggio nonostante la stanchezza, continuavamo a fare baccano: chi dormiva, chi mangiava, chi cantava, e poi “COM’ È STRAORDINARIA LA VITA” è quella che cantavamo tutto il giorno. Passavano le ore e non facevamo altro che chiedere ai tutor “SIAMO ARRIVATI?” e loro continuamente ci dicevano: ”Sì ragazzi un po’ di pazienza stiamo arrivando!”. All’improvviso il pullman si ferma e i tutor esclamano: ”preparate i documenti, i vostri zaini e mettetevi in fila, SIAMO ARRIVATI FINALMENTE!” Scendemmo dal pullman curiosi e iniziammo a renderci conto di come fosse Pescasseroli. Una volta entrati nell’albergo iniziammo ad organizzarci per come avremmo dormito, prendemmo le nostre chiavi e via su per le stanze. Scendemmo tutti per la cena... e con la fame che avevamo!!! “CHE BUONE LE LASAGNE”!! Ancor’oggi la ricordiamo e poi la carne, le patatine fritte, HMMM CHE BONTÀ!!! Finita la cena salimmo in camera, non per dormire ma per prepararci perché avevamo organizzato una serata in discoteca… E CHE SERATA! Nonostante la stanchezza del viaggio, quella fu l’occasione per sbizzarrirci, per conoscere meglio i nostri compagni leccesi, ballare, scherzare insieme e scattarci foto e quanto ridere per quelle foto! E fu così che arrivarono le ore 5.00 del mattino e salimmo su per dormire… DORMIRE? Continuammo a ridere, scherzare, giocare, fare battute per oltre due ore perché arrivarono le 7.00 e la sveglia squillò. Dovevamo affrontare un’ intera giornata di escursione ma noi avevamo a dir poco sonno, eravamo a pezzi. Infatti al mattino partimmo per conoscere le bellezze di Pescasseroli. La prima tappa fu il Parco Nazionale d’Abruzzo… CHE MERAVIGLIA !!! Non avevamo mai visto un scenario simile, vedere quei cavalli liberi, che correvano in quelle distese di prato, ci ricordava le fiabe che ci raccontavano da piccoli e l’acqua di quei ruscelli com’era fredda!!! In quel prato ci siamo rotolati, divertiti, rincorsi come dei bambini e poi, è stato proprio quello il luogo che abbiamo immortalato nelle nostre fotografie; ma sì, che dire, è stata proprio UNA BELLA GIORNATA. E poi, cammina cammina, si fece tardi e rientrammo in hotel per gustare le bontà culinarie dell’Abruzzo e riposarci per ricominciare una nuova serata di divertimento in discoteca. La tappa successiva è stata lo zoo di Pescasseroli, QUANTI ANIMALI...!! Gli orsi, i lupi, i gufi e le lontre… CHE EMOZIONE!!!! Non avevamo mai visto tanti animali da così vicino! Quel giorno fu il più bello di tutti perché poi in serata un ragazzo del corso di Lecce portò la consolle, infatti, quella serata ballammo tutti insieme: noi ragazzi, i tutor e anche la nostra direttrice la Dottoressa Silvia Nascetti. Che serata da ricordare e poi, che ridere!!!!. Tutti stanchi a tarda ora andammo a letto, ma non perché lo volevamo, solo per riposarci perché il giorno seguente saremmo ritornati a casa. Il ritorno nel pullman fu altrettanto divertente, eravamo contenti, MA QUANTE LACRIME!!!! È inutile, gli addii sono sempre tristi…!

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HERE WE

ARE!

VE LI PRESENTIAMO!

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Gaetano ANCONA Nato il 3 marzo 1992, residente a Bari

Vito IUSCO Nato il 17 settembre 1989, residente a Modugno (Ba)

Massimo DE NICOLÒ Nato il 30 settembre 1990, residente a Bitritto (Ba)

Simone CARCHEDI Nato il 29 ottobre 1992, residente a Bari

È un ragazzo pacifico, sensibile e socievole, disponibile e attento ai problemi degli altri. È riservato, attento e con un’elevata capacità di ascolto. Sa usare pienamente le tecnologie informatiche e multimediali.

L’allegria, la vivacità e la prontezza sono le caratteristiche principali di Simone. È un ragazzo molto sveglio con ottime capacità relazionali e ottima attitudine alla comunicazione interpersonale. Molto attento ai problemi ambientali, rappresenta anche l’aspetto “ecologico” della professione.

La dolcezza e l’umiltà sono doti che fanno di Massimo un ragazzo che si distingue dagli altri. È sempre disponibile, preciso e anche molto deciso… sa bene quello che vuole! La determinazione ed il senso di responsabilità sono il suo punto forte.

Un ragazzo di poche parole ma molto profondo. È sempre disponibile, non puntuale ma con tanta voglia di scherzare. È comunque un professionista flessibile e orientato al team work.

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Marco MOSCA Nato il 24 dicembre 1992, residente a Modugno (Ba)

Pasquale LOSACCO Nato il 25 ottobre 1991, residente a Modugno (Ba)

Maria Grazia LAFORGIA Nata il 2 aprile 1992, residente a Bari

La “Pink Lady” (dal nome della squadra calcistica in cui milita) è una giocatrice di successo e, come nello sport che pratica, è sempre pronta a segnare nella rete della vita goal importanti. Ha sempre raggiunto gli obiettivi prefissati. Ha una buona predisposizione alla manualità.

La dolcezza e l’umiltà sono doti che lo contraddistinguono. Si relaziona agli altri in modo amabile e gentile. Nel tempo libero gioca a calcio, sport per il quale coltiva ambizioni e sogni… in bocca al lupo anche per il lavoro! Gli imprenditori che lo hanno accolto in stage hanno dato un ottimo giudizio sulla sua professionalità.

Marco è un adolescente vivace, socievole, simpatico e con uno spirito di intraprendenza spiccato. La prontezza… è il suo valore aggiunto. Si considera un grande lavoratore.

Vito SANTORO Nato il 3 settembre 1991, residente a Modugno (Ba)

L’educazione, lo spirito di iniziativa e il grande senso del dovere, fanno di Vito un ragazzo capace di riflettere, ascoltare e relazionarsi agli altri. Ha un’ottima predisposizione al lavoro in team ed è sempre disponibile. Ottima la preparazione professionale, l’acquisizione delle competenze e l’abilità lavorativa.

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Shahvand SOHEIL Nato il 3 ottobre 1991, residente a Bitetto (Ba)

Giancarlo SAPONIERI Nato il 23 ottobre 1991, residente a Modugno (Ba)

Creativo e tecnologico: sono queste le doti di Giancarlo. La puntualità e la precisione sono i suoi valori aggiunti. Dimostra sempre curiosità e interesse per il mondo scientifico e tecnologico, soprattutto per le nuove applicazioni elettroniche.

Saverio è un ragazzo che, a differenza di tanti suoi coetanei, riesce a raggiungere le mete prestabilite superando con coraggio e determinazione gli ostacoli che incontra e non si arrende facilmente. È sempre disponibile e anche un po’ testardo. Ma il suo carattere volitivo ha avuto sempre un positivo impatto su docenti, formatori, imprenditori che lo hanno ospitato in azienda.

Marianna STALLONE Nata il 15 marzo 1990, residente a Modugno (Ba)

Marianna è una ragazza molto volenterosa, disponibile, capace, è la classica ragazza “in gamba”. Non dice mai di no… Studiosa e preparata è riuscita ad affermarsi in un settore a prevalenza maschile dimostrando anche capacità manuali nell’applicazione delle nuove tecnologie elettriche ed elettroniche. La sua capacità artistica è il suo valore aggiunto.

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Domenica VOLPE Nata il 29 settembre 1991, residente a Bari

Damiana VOLPE Nata il 15 ottobre 1990, residente a Bari

Giuseppe VALERIO Nato il 10 gennaio 1991, residente a Modugno (Ba)

Giuseppe è un ragazzo dinamico, creativo con un’ ottima predisposizione a qualsiasi tipo di lavoro. Si relaziona agli altri sempre con educazione ed è sempre molto preciso e puntuale. Ha sempre raggiunto gli obiettivi prefissati dal corso e dalla fase di stage in aziende. È sempre alla ricerca di nuove applicazioni e modalità tecniche innovative. Ha ottima capacità di apprendimento e di applicazione pratica.

La prontezza, l’umorismo, lo spirito di iniziativa e la spontaneità sono gli elementi distintivi di Damiana. Una ragazza sempre allegra e vivace con tanta voglia di socializzare e confrontarsi. Il suo essere diretta e spontanea le ha sempre facilitato i rapporti con gli altri.

Domenica, Nica per gli amici, è una ragazza molto astuta e attenta, dimostra curiosità e interesse per il mondo e l’ambiente circostante. Presenta un’ottima capacità di apprendimento e… potrebbe essere una valente professionista!

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La scuola secondaria di secondo grado è in attesa ansiosa di una riforma annunciata come imminente, e sempre rinviata: ogni governo propone la sua idea ma una riforma elaborata da una maggioranza governativa, senza una condivisione più ampia, espone la stessa alla precarietà e alla debolezza. La legittima diversità di visioni politiche e sociali, quindi di scelte, a proposito delle risposte da dare ai bisogni primari di sviluppo del paese e della società civile, dovrebbe essere superata con uno sforzo di condivisione di finalità generali che costituiscano le cornici ordinamentali e normative del sistema formativo. Le bozze di riforma conosciute, pur ampiamente condivisibili, introducono una drastica riduzione degli indirizzi, per cui sarebbe auspicabile, nelle regioni e nelle province, una riconfigurazione locale dell’offerta formativa, sulla base dei bisogni e delle vocazioni territoriali. La riforma della scuola, dovendo garantire l'applicazione del dettato costituzionale, può solo scaturire da un ampio confronto e da un condiviso impegno di tutti i soggetti coinvolti, diretti operatori della scuola e utenti, famiglie e portatori di interessi. Ed allora, se è vero che, in via di principio, una riforma è indispensabile per incidere sul futuro economico, sociale e civile del nostro paese, tuttavia la sua attuazione, quando si stanno dibattendo ancora alcuni temi cruciali, rischia di mancare una preziosa occasione, in nome di una contingente esigenza di risparmio finanziario, ottenendo solo di indebolire l’impegno per la ricerca e la formazione di un paese che non riesce a progettare il futuro delle nuove generazioni. Una riforma che vuole davvero dare una formazione adeguata alle nuove generazioni deve prima di tutto fare i conti con un grande problema di natura culturale presente soprattutto nel nostro Paese: un modello di scuola costruito sulla gerarchia dei saperi, per costruire una società che riproduce sé stessa. L'impianto gentiliano della scuola secondaria di secondo grado, che dal 1925 ancora oggi sopravvive, si basa sulla superiorità del sapere umanistico su quello scientifico, del pensiero sull'azione, delle attività intellettuali su quelle pratiche, e, per passare anche alle metodologie didattiche prevalentemente utilizzate, dell'approccio deduttivo rispetto a quello induttivo. Tale visione nasce dalla teoria aristotelica della gerarchia delle scienze, che vedeva al livello più alto la metafisica (episteme), al livello intermedio le scienze pratiche (praxis) e al livello più basso l'operatività (poiesis). Tale concezione, ripresa dall'idealismo, all'inizio del secolo scorso, ha condizionato il nostro modo di vedere la formazione fino ad oggi. Sono state infatti erroneamente considerate scuole di serie A i licei classici e scientifici, in quanto vengono studiate discipline prevalentemente umanistiche (anche nel liceo scientifico il monte ore delle discipline scientifiche è piuttosto ridotto), scuole di serie B gli istituti tecnici, in cui il sapere si coniuga al saper fare e la didattica laboratoriale per la prima volta si è affacciata nelle aule scolastiche, e scuole di serie C, gli istituti professionali e la formazione professionale regionale, dove, in realtà, gli studenti vengono messi in condizione di confrontarsi

Un Laboratorio per la !Costruzione del Futuro!

Eleonora Matteo, dirigente scolastico ITIS “Panetti”, Bari!

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con il mondo produttivo esterno alla scuola, sia attraverso la presenza di esperti all’interno delle aule, sia attraverso la realizzazione di stage in azienda. Non si capisce, invece, perché si debbano ancora considerare alcune discipline più formative ed alcune conoscenze più significative di altre: una versione di latino o di greco non favorisce la costruzione del pensiero astratto più di una flow-chart di un programma di informatica e conoscere Euripide è altrettanto indispensabile, oggi, che conoscere cosa sono e come funzionano le reti neuronali. Uno studente di terza media, posto di fronte alla scelta della scuola superiore, è fortemente disorientato! Anche lo studente più consapevole a 14 anni può essere impreparato ad una scelta definitiva. In assenza di un biennio unitario, che possa consentire facili passaggi da un indirizzo ad un altro, un primo approccio di scelta è condizionato dalla propensione allo studio: gli studenti studiosi vengono indirizzati ai licei, i ragazzi meno studiosi agli istituti tecnici ed i ragazzi con difficoltà verso i professionali (come se in un istituto tecnico o professionale non vi siano da studiare italiano o matematica o altre discipline teoriche). Non sono le attitudini di ciascuno ad essere valorizzate ed opportunamente indirizzate ma, a causa di una visione dicotomica della cultura, anche la società condiziona le scelte degli studenti e, soprattutto, delle famiglie. Eppure tale visione gerarchica della cultura scientifica e tecnica, rispetto alla cultura umanistica, è stata largamente superata. Tra le scienze fisiche della vita, e quelle socio-economiche, non vi sono gerarchie, ma complementarietà. Non vi è supremazia del pensiero sull'azione e l'intelligenza non è solo legata alla capacità di astrazione e concettualizzazione. Gardner definisce le intelligenze multiple, che siano naturalistiche o spaziali, linguistiche o logico-matematiche o, infine, pratiche, una risorsa per l'individuo e per la società. Sulla base di tali considerazioni il prof. De Toni, Presidente della Commissione Ministeriale per la riorganizzazione dell'istruzione tecnica e professionale, nel documento prodotto al termine dei lavori, affermava che “se i licei sono le scuole classiche, ovvero scuole che privilegiano studi teorici e fortemente orientati alla tradizione ed al sapere consolidato, allora gli istituti tecnici e professionali sono le SCUOLE DELL'INNOVAZIONE, ovvero scuole che privilegiano studi tecnici e applicativi fortemente orientati al futuro: la nuova matrice culturale su cui fondare una effettiva equivalenza con gli altri percorsi di studio”. L'idea portante deve essere quella di creare, intorno all'istruzione tecnica ed alla istruzione e formazione professionale, una innovativa idea di scuola che, partendo dalle buone pratiche realizzate sin dall'entrata a regime delle sperimentazioni negli anni '90, abbia l'ambizione di realizzare un LABORATORIO PER COSTRUIRE IL FUTURO. Il riconoscimento della valenza di un umanesimo tecnologico deve portare una rivoluzione copernicana del fare scuola: non più solo saperi trasmessi dal docente, portatore della verità, ma competenze raggiunte attraverso una didattica laboratoriale che, dalla “scoperta insieme”, dal lavoro di gruppo, dalla didattica per progetti, fa rinascere la motivazione degli studenti e costruisce una nuova relazione educativa docente-discente. Il grande cambiamento sta nel fatto che si supera la tradizionale separazione delle discipline, essendo le competenze per natura basate su conoscenze interdisciplinari. Sono dunque necessari grande flessibilità di spazi e tempi per l'apprendimento, forte creatività e progettualità degli insegnanti, nuova osmosi tra scuola e stakeolders esterni.

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