Vulture Magazine, 6 novembre 2011

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 5 Novembre 2011 Rionero . Al Via Il "Progetto Genitori" Nelle Scuole Ripacandida. Nuovi Studi Sugli Affreschi Della Chiesa Di San Donato “Giustino Fortunato Senior (1777-1862). L’uomo E Il Politico” Montemilone. Festa Della Salsiccia E Dei Sapori Tipici Renzi come Rossi e Cabrini? Lolitismo. Corpi violati per una ricarica telefonica

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 5 Novembre 2011 Rionero . Al Via Il "Progetto Genitori" Nelle Scuole Ripacandida. Nuovi Studi Sugli Affreschi Della Chiesa Di San Donato “Giustino Fortunato Senior (1777-1862). L’uomo E Il Politico” Montemilone. Festa Della Salsiccia E Dei Sapori Tipici Renzi come Rossi e Cabrini? Lolitismo. Corpi violati per una ricarica telefonica

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AL VIA IL "PROGETTO GENITORI" NELLE SCUOLE DI RIONERO IN

VULTURE L'Assessorato alla P.I. del Comune di Rionero in Vulture nella persona dell'Assessore prof.ssa Paola D'Antonio, in collaborazione con il Consultorio Familiare di Rionero, la C.R.I. Comitato locale di Rionero in Vulture, e le scuole del territorio, organizza per l'anno scolastico 2011-2012 un corso di sensibilizzazione per genitori sulle problematiche adolescenziali. Tale progetto è inteso nell'ottica di un processo di promozione all'introduzione nelle scuole medie inferiori e superiori di un'attività di sensibilizzazione dei genitori sulla fase di adolescenza dei propri figli e permetterne una crescita serena mediante la dotazione di strumenti idonei alla risoluzione delle difficoltà in itinere. Il corso si svilupperà in 4 incontri, che si svolgeranno presso la sede del Consultorio Familiare di Rionero in via Rigillo (Distretto Sanitario) nei mesi di dicembre 2011 e gennaio 2012, responsabile operativa dott.ssa R. Leopardi. L' Obiettivo è aumentare la consapevolezza sulle problematiche adolescenziali favorendone la gestione. I Destinatari del progetto sono:

1 Genitori degli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutti i comuni della zona che ne fanno richiesta;

2 Insegnanti; 3 Operatori socio-sanitari;

4 Responsabili delle Associazioni alle quali aderiscono adolescenti.

Tale progetto rientra in una numeroso elenco di progetti che nascono in seguito alla richiesta esplicitamente effettuata da dirigenti scolastici e insegnanti agli operatori del consultorio familiare di Rionero e sono stati, pertanto, concordati tra gli stessi operatori scolastici e socio-sanitari, con supporto gestionale dell'Assessorato alla P.I. del Comune di Rionero in Vulture, e con il supporto della C.R.I. . LL’’AASSSSEESSSSOORREE AALLLLAA PP..II.. Prof.ssa Paola D’ANTONIO

RIPACANDIDA. 3 NOVEMBRE 2011. NUOVI STUDI SUGLI

AFFRESCHI CINQUECENTESCHI DELLA CHIESA DI SAN DONATO

GRAZIE ALL’AZIONE CONGIUNTA TRA L’UNIVERSITA’

“LA SAPIENZA” DI ROMA E L’ISTITUTO NAZIONALE DI

ASTROFISICA

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Ripacandida. Per due giorni (3 e 4 novembre) nel piccolo centro del Vulture, noto per gli splendidi affreschi cinquecenteschi della chiesa di San Donato,gemellato dal 2004 con la Basilica Superiore di Assisi, si è svolta una ricerca scientifica congiunta tra l’Università “la Sapienza” di Roma e l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Una ricerca che tende a mettere in luce i contenuti astronomici evidenti in alcuni affreschi, quelli raffiguranti la storia della Genesi, in special modo l’affresco che rappresenta una eclissi di luna. “Se questa ipotesi fosse vera sarebbe l’unico caso al mondo” ha riferito il dott. Ing.Vito Francesco Polcaro, dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Roma, presente a Ripacandida con l’equipe di studiosi. E’ stato proprio l’ingegnere Polcaro a promuovere questa ricerca scientifica, in quanto ha visitato la chiesa di Ripacandida alcuni anni fa, mentre era invitato ad un convegno scientifico su Federico II a Lagopesole.

Avvicinato durante questa ricerca dei suoi collaboratori ha detto: “le misure in corso svolte dal prof. Mario Piacentini e dalla

prof.ssa Anna Candida Felici tendono ad identificare tramite tecnologie avanzate, attraverso strumenti di analisi spetroscopica,la natura dei pigmenti utilizzati negli affreschi.

Questo permetterà di determinare la possibile presenza di pigmenti di natura organica che saranno poi utilizzati per una datazione assoluta degli affreschi con il metodo del carbonio 14. Con questi dati sarà possibile identificare le eclissi di luna che ha ispirato l’autore degli affreschi. E’ presente anche la signorina Jessica Bianchi, studentessa universitaria che frequenta la Facoltà’universitaria Scienze applicate ai Beni culturali e alla Diagnostica per la loro conservazione, prossima a sostenere una tesi sulla datazione assoluta sugli affreschi di San Donato di Ripacandida”. A ricevere questo gruppo scientifico è stato il presidente della pro-loco, Gerardo Cripezzi, il parroco di Ripacandida, don Francesco Distasi e padre Rocco Rizzo, originario di Ripacandida, dello Stato Vaticano. Gerardo Cripezzi, entusiasta di questa visita scientifica, ha sostenuto: “ancora una volta, dopo la ripresa Rai 1

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della messa in diretta, il nostro piccolo centro alla ribalta nazionale grazie all’arrivo di esperti scientifici da Roma che saranno in grado di stabilire la data esatta di questi affreschi. Ringrazio la parrocchia Santa Maria del Sepolcro per la preziosa collaborazione che sta dando alla pro-loco in questi ultimi tempi”. Lorenzo Zolfo Le foto riprendono il momento degli studi dell’equipe scientifica presente a Ripacandida ed una foto di gruppo. .

“GIUSTINO FORTUNATO SENIOR (1777-1862). L’UOMO E IL

POLITICO”

Nel 1911, per la ricorrenza del centenario dell’elevazione di Rionero a comune autonomo, lo storico Raffaele Ciasca, su sollecitazione di Giustino Fortunato Junior (1848-1932), scrisse l’interessante volume “Nel Primo centenario della elevazione di Rionero a comune autonomo (Stabilimento Tipografico Aldino- Firenze).

Nel 2011, ricorrenza del bicentenario dello storico evento, Leo Vitale ci offre l’importante volume “Giustino Fortunato Senior ( 1777-1862). L’uomo e il politico” ( Arti Grafiche Ottaviano- Atella). A futura memoria, il 1° gennaio 1912, una lapide è stata apposta sulla parete del Palazzo Fortunato, dettata dal sen. Guido Mazzoni, presidente dell’Accademia della Crusca, professore di letteratura italiana all’Università di Padova e poi di Firenze, critico letterario e storico, traduttore di testi greci e latini ed anche di opere poetiche.

Sempre a futura memoria, una lapide è stata apposta, sempre sulla stessa parete, il 4 maggio 2011. Non ci è noto il nome di chi l’abbia dettata, ma, certamente, si tratta un luminare della cultura, un illustre cattedratico di fronte al quale, noi umili studiosi dilettanti di storia patria, ci togliamo tanto di cappello.

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Nella prima lapide si inneggia a Giustino Fortunato Senior quale “patrocinatore”, regnando in Napoli Gioacchino Murat”, del conseguimento dell’autonomia comunale.

Con la seconda lapide “la Città di Rionero in Vulture, grata a quanti hanno operato per il suo bene, ispirata dai valori di libertà e democrazia, rinnova il legame con la sua gente per un futuro di prosperità, pace e solidarietà”. Sembra quasi una dimenticanza o, addirittura, un atto di ingratitudine nei confronti del maggiore dei Fortunato, Procuratore Generale nella Corte dei Conti e Referendario al Consiglio di Stato.

Di qui, l’opportunità di Leo Vitale di trattare specificatamente della figura di Giustino Fortunato Senior e del suo ruolo nella complessa vicenda del regno di Napoli nel periodo che va dalla dominio francese a quello borbonico.

In verità Leo Vitale, quale acuto e intelligente ricercatore, ridimensiona il merito del Fortunato nella determinazione di dare “anche” a Rionero l’autonomia amministrativa, rientrando questo riconoscimento in una più vasta operazione di riordinamento amministrativo del Regno di Napoli operata dai francesi dal 1806 con Giuseppe Bonaparte prima e Gioacchino Murat poi.

Tuttavia non si deve dimenticare che Giustino Fortunato senior è stato l’unico rionerese, almeno fino ad oggi (non poniamo limiti alla Provvidenza), a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio, fosse pure durante il Regno borbonico.

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Oltre ad uno spaccato molto interessante della realtà politica, sociale ed economica che ha investito l’Italia meridionale in quel periodo storico, Leo Vitale cala quegli eventi nella nostra regione e in particolare a Rionero in Vulture. E’ la cosiddetta “microstoria”, chiamiamola pure “ provinciale” e “paesana “ che, però, ci aiuta a capire chi eravamo e come eravamo.

Conoscenze ancor più dettagliate ci sono date dall’ottima prefazione dell’amico Franco Pietrafesa che resta il più attento e profondo conoscitore della storia rionerese.

Dopo la dotta, brillante relazione del prof. Marco Paolino e quanto detto così egregiamente dagli ottimi amici studiosi Antonio Macchia, Franco Pietrafesa con una lettera non presente per motivi di orfìdine fisico e Donato Pruonto, che mi hanno preceduto, io non devo aggiungere altro, anche perché le mie considerazioni

sul lavoro di Leo Vitale, sono riportate nella mia modesta presentazione del volume.

Come il Manzoni, volle linquisticamente sciacquere i suoi panni in Arno, così io e Leo Vitale, in compagnia dell’arch. Donato Rondinella, abbiamo voluto rinfrescare ed approfondire le nostre conoscenze sui Fortunato recandoci, quasi in pellegrinaggio, in quel di Sieti di Giffoni Sei Casali, luogo da cui, agli inizi del Settecento, i primi di quella famiglia approdarono alle pendici del nostro Vulture.

Pertanto, non mi resta che complimentarmi con l’amico Leo Vitale e ringraziarlo pubblicamente di vero cuore per il dono che ci ha fatto con questo pregevole lavoro, che resterà nella storia del nostro paese e che, mi auguro, possa essere di stimolo alle nuove generazioni per ulteriori ricerche, studi ed approfondimenti.

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Ora, permettetemi di testimoniare la mia più sincera gratitudine all’amico Leo Vitale con un modesto, ma ritengo significativo, omaggio. Stesso riconoscimento, per i loro indubbi meriti, va ai Fortunato, qui degnamenti rappresentati dalla nobildonna Marina Marinucci De Riguardati e dal figlio prof.Antonio Macchia, valente docente universitario.

MONTEMILONE. 5 E 6 NOVEMBRE 2011. FESTA DELLA SALSICCIA E DEI SAPORI TIPICI

DEL POSTO. MA ANCHE VALORIZZAZIONE DEL

PATRIMONIO CULTURALE E STORICO

Montemilone. Prenderà il via sabato 5 e si protrarrà per tutta la giornata di domenica 6 la festa della salsiccia e dei sapori di Montemilone. Non solo festa dei sapori, ma anche visite guidate,escursioni nel bosco alle fonti di acqua sorgiva ed alla chiesa della Madonna del bosco, che l’anno scorso a Roma ha ricevuto la benedizione della corona da Papa Benedetto XVI. Si potrà visitare anche la chiesa madre, dove sono custodite le spoglie di San Sabino. Ecco nel dettaglio il programma delle due giornate: Sabato 5 novembre:ore 18,30 apertura festa con intervento del Sindaco ed altre autorità; ore 19 apertura stand e sagra della salsiccia; ore 19,30 spettacolo di musica popolare con i Galea;ore 23 chiusura

stand. Domenica 6 novembre: ore 19 apertura stand; ore 19,30 sagra

della salsiccia;ore 20

spettacolo musicale con il gruppo Peccato Originale. Ore 23 chiusura festa. Durante le due giornate si esibiranno i

“Sarchiaponi” trampolieri-

mangiafuochi. Lorenzo Zolfo

La foto ritrae il manifesto della festa.

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Renzi come Rossi e Cabrini?

Chi viaggia intorno ai cinquant’anni ricorderà la bellissima affermazione della nazionale di calcio ai Mondiali di Argentina: era il 1978 e, in panchina, un indimenticabile Ct: Enzo Bearzot. Criticato come sempre accadeva, e pure alla vigilia di quel Mondiale, il compianto Ct portò con se dei giovani che erano una scommessa. E la sua temerarietà, quella scommessa, gliela fece vincere. I giovani talenti erano Paolo Rossi, Marco Tardelli, Antonio Cabrini, poco più che ventenni. La lungimiranza gli diede ragione, perché al Mondiale successivo quei ragazzi diventarono campioni del mondo. Se è vero che il calcio è un po’ una metafora della vita (come sentenziavano Sartre e Soriano), perché non “azzardare” il futuro su un giovane? Può accadere in politica, ma si può tentare anche in altri campi. Certo in politica appare ben più artificioso, magari rischioso giocandosi la partita su una collettività intera. Eppure, fuori dal coro di questi giorni convulsi dove i mercati a rischio dettano l’agenda del mondo, si può azzardare un “Cabrini” che giochi meglio di quanto si possa immaginare? Puntare su Matteo Renzi, che magari il proprio talento lo avrà già dimostrato affermandosi poco più che trentenne alla guida di una importante città come Firenze. E’ comunque il personaggio politico più discusso del momento, la cui partita se la gioca quotidianamente sui tavoli di una città particolarmente bella e difficile, un arduo

banco di prova come lo sono le amministrazioni civiche. E’ dunque un amministratore piuttosto che un politico che se ne sta a premere bottoni in un’aula del parlamento. Nel contempo fa specie la vetusta inclinazione dell’attuale management del suo partito (il PD) che insiste ad invocare le dimissioni del premier e “…poi si vedrà” . Lo ha di recente affermato Bersani. Ma che vuol dire questo? Cosa sarà mai questa previsione dell’incerto? Il poi si vedrà evoca piuttosto quel problematico film di Belloccio “Salto nel vuoto” (1980), laddove si consuma un dramma individuale e familiare; ma nel nostro contesto il salto nel vuoto diventa collettivo, di una nazione, di una economia imbarbarita di stoltezze dei pochi ai danni dei più. Di noi tutti insomma, coinvolti un una voragine di zeri che ci inghiotte e di cui non avremo mai la contezza. Per questo sarà meglio un nuovo Paolo Rossi, in un campo senza reti ma con la fiducia da recuperare? Armando Lostaglio

Lolitismo. Corpi violati per una ricarica telefonica

Lolitismo. Piccole donne che si prostituiscono per un telefonino E’ passato un anno dal famoso serviziodelle Iene, Italia1, che ha mostrato giovani adolescenti che si prostituiscono con compagni di scuola e conoscenti in cambio di ricariche di cellulari o per comprarsi la cintura di Gucci piuttosto che l'I-Phone. Dopo i riflettori delle Tv e dei giornali nazionali, abbiamo deciso di utilizzare le nostre lampade tascabili per fare un giro in Basilicata. Siamo stati dove abbiamo i nostri ganci: a Potenza e a Venosa.

Abbiamo capito che qualcuno deve fare molta più attenzione. E che i controlli

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delle forze dell’ordine devono concentrarsi soprattutto nei luoghi meno sospettabili. Anche se non è facile distinguere tra prostituzione e petting tra ragazzini. Ma andiamo per ordine.

Bastano dieci euro

C'è chi si prostituisce per comprarsi il telefonino di ultima generazione ma spesso basta una bella ricarica telefonica per avere un rapporto orale con una ragazzina, come abbiamo scoperto a Venosa. Lo fanno con ragazzi più grandi di loro. Anche con più ragazzi contemporaneamente. A volte bastano 5 o anche10 euro. E’ possibile agganciarle in un club qualsiasi, che si presenta al pubblico, anzi agli iscritti, con l’ingenuità del locale per il passatempo. Oppure basta conoscere il posto dove si fanno trovare. Magari dalle parti di discesa Capovalle, centro storico, o nella periferia est sempre a Venosa. La soglia del pudore è al di sotto della decenza. Tutto è normale. C’è chi si fa solo toccare in cambio di una ricarica telefonica di 5 euro. Chi tocca è gente più vecchia, diciamo intorno ai quaranta e anche ai cinquanta.

Dicono che sono fidanzati

Se arrivi all’improvviso nei posti delle lolite e scopri che qualcuno sta facendo sesso, è difficile stabilire se si tratta di prostituzione o di un gioco d’amore tra fidanzatini. I maschi di solito sono maggiorenni, alcuni anche trentenni, ma soprattutto 20enni. Tu fai delle domande e loro ti rispondono che ai fidanzati non è proibito fare sesso. Però lei, 14-15 anni, già fidanzata! Una che non sembra essere alle prime armi.

A Potenza vali se hai un vestito firmato

I genitori spesso hanno paura che queste ragazzine bevono oppure fumano o si drogano. Niente affatto. Si prostituiscono e magari fumano solo sigarette. Quando

lo fanno di sera, e magari ritardano a casa, si travestono da donne mature. Ma spesso fanno tardi a casa dopo aver finito la giornata a scuola. Aspettano nei dintorni, le riconosci perché sono solo loro, in due o magari in tre. Non capisci che ci fanno. I Pullman sono partiti, il portone è chiuso. Lanciano dei segnali e spesso c’è chi li raccoglie, uomini molto più grandi di loro, a bordo di auto che lasciano capire di soldi. IL pomeriggio è appannaggio delle studentesse pendolari. Ma è di sera che più facilmente si fanno trovare nei loro posti. Parco dell’Europa Unita, Poggio Tre Galli, è uno dei luoghi che ci hanno segnalato. Ma anche dalle parti del liceo classico, o in alcuni vicoli del centro storico. Ma perché lo fanno? “A Potenza vali se hai un vestito firmato” ci dice Antonella. E’ quasi una metafora. I locali, i bar, sono luoghi nei quali è possibile che qualche ragazzina, con la tecnica di una donna di alto bordo, riesce a rimorchiare l’uomo maturo che ha dei soldi o che può fare dei regali. Per carità, il fenomeno è molto limitato, ma esiste.

Una decina di scatti, 20 euro

“Vanno con gli adulti più spesso di quanto si possa immaginare” ci dice Antonio, un ragazzo di 19 anni che conosce bene il mondo potentino dei giovanissimi. “Lo fanno per sentirsi importanti, per snobbare quelli della loro età che definiscono moccolosi .” Sarà, ma gli altri ci raccontano che lo fanno per soldi. Ci sono delle cose che non si possono comprare con i soldi della paghetta. Non sempre è necessario fare sesso, ci sono uomini a caccia di fotografie. Basta una foto nuda, o farsi fotografare all’istante in pose erotiche, per avere in cambio anche 20 euro.

Chi sono queste ragazzine?

A Venosa, ci siamo trovati di fronte a storie di ignoranza. Ragazzine

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appartenenti a famiglie povere o che vivono un disagio economico, ma anche culturale. Sognano di vivere come le starlette della televisione. Si comportano da adulte, eppure hanno 15 o 16 anni. Fumano sigarette e bevono birra, con una disarmante normalità. Però non tutte sono così. Sembrerebbe che altre lolite non se la passano proprio male economicamente in famiglia. Sarebbero quelle che puntano a regali più costosi. Anche se, un nostro confidente, ci ha parlato di ragazzine che fanno sesso in cambio di un giro in macchina con finale di cena in un bel locale alla moda nei paraggi della città. A Potenza, oltre le pendolari, che ci sono sembrate ragazzine normalissime, le storie riguardano lolite di ogni ceto sociale. A prevalere sembra essere il desiderio di avere oggetti all’ultima moda, “di apparire ricche e famose”. Praticamente si vogliono permettere "il superfluo", beni di lusso o semplicemente per trasgredire, come altri farebbero con la cocaina.

I genitori cadono dalle nuvole, non sempre.

Esiste un dramma, un dramma che si consuma dentro le famiglie. E’ la commedia delle domande senza risposte. Delle paure senza coraggio. Ragazzine che hanno una borsa firmata, che si presentano a casa con un telefonino nuovo, o con un vestitino griffato. Ragazzine che non chiedono soldi per ricaricare il telefono o per uscire la sera in pizzeria. Queste ragazzine non destano alcun sospetto nei loro genitori? Spesso si. E allora scattano le domande, ma le risposte, seppure improbabili, bastano ad alleviare le paure. Si tratta di genitori che non vogliono andare a fondo, che hanno paura di scoprire una terribile verità. E sbagliano, perché la figlia si può ancora salvare. Altri genitori, come ci ha confermato una testimonianza, sanno che la ragazzina ha dei soldi la cui provenienza non è certa, ma fanno finta di niente, perché hanno bisogno di

mettere insieme il pranzo con la cena. Il nostro gancio di Potenza, ci racconta di un padre che ha pedinato la figlia per due settimane. Ha scoperto che andava in macchina con persone adulte. Quella sera l’ha picchiata a sangue. Bella risposta inutile per coprire le proprie responsabilità. http://basilicata24.it/

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