BIMESTRALE DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEI GEOMETRI DI … · 2017. 7. 18. · metri sono precipitate...

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3/04 EDIT ORIALE Da Zara a Riccione, viaggi sull’Adriatico 4 Giorgio Maria de Grisogono A TTU ALITÀ Catasto ai Comuni: una storia senza fine 6 Angelo Benedetti RICORDO Addio, gigante buono. Ricordo di Gianfranco Rossi 11 Giuseppe Baudille INSER T O 13 CODICE PRIVACY E PROFESSIONISTI a cura di Maurizio Pellini Testo unico sulla privacy: obblighi per gli studi professionali 14 Giuseppe Mommo ARGOMENTI Radon, un nemico invisibile 21 Marco Nardini GIURISPRUDENZA Il giudice tributario boccia l’Ufficio del Territorio 24 VITA DI COLLEGIO - ALBO 28 LIBRI 29 NOTIZIE 31 3 3/04 SOMMARIO Editore Collegio Provinciale dei Geometri di Roma Presidente Giuseppe Baudille Vice Presidente Bernardino Romiti Segretario Carlo Belleudi Tesoriere Angelo Benedetti Consiglieri Antonella Antimi, Marco D’Alesio, Giorgio Maria de Grisogono, Luciano Felici, Gabriele Gabriel, Marco Nardini, Maurizio Pellini, Silvano Silvestri,Natale Venuto, Fausto Volponi,Vincenzo Zaccaria Redazione P.le VaI Fiorita,4/F 00144 Roma Tel.06 59.26.829 Fax 06 59.14.992 Direttore responsabile Giorgio Maria de Grisogono Comitato di Redazione Carlo Belleudi, Angelo Benedetti, Marco D’Alesio, Gabriele Gabriel, Maurizio Pellini Consulenza Editoriale Franca Aprosio Progetto grafico e impaginazione ARTEFATTO/ Manuela Sodani, Mauro Fanti Stampa Tipografia OGRARO Vicolo dei Tabacchi 1- Roma Tel 06 5818605 Pubblicità AGICOM srl 00060 Castelnuovo di Porto (Rm) Via Flaminia, 20 Tel.06 9078285 Fax 06 9079256 Autorizzazione del Tribunale Civile di Roma n. 131 dell’8 aprile 2004. Poste Italiane SpA. Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Roma ANNO I - Periodico bimestrale N. 3 settembre-ottobre 2004 Chiuso in tipografia il 19 ottobre 2004. Pubblicazione inviata agli iscritti al Collegio Provinciale dei Geometri di Roma, agli Enti ed Amministrazioni interessati. Gli articoli e le note firmate esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano il Collegio dei Geometri né la Redazione del periodico. BIMESTRALE DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEI GEOMETRI DI ROMA

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    EDITORIALE

    Da Zara a Riccione, viaggi sull’Adriatico 4Giorgio Maria de Grisogono

    ATTUALITÀ

    Catasto ai Comuni:una storia senza fine 6

    Angelo Benedetti

    RICORDOAddio, gigante buono.

    Ricordo di Gianfranco Rossi 11Giuseppe Baudille

    INSERTO 13

    CODICE PRIVACY E PROFESSIONISTI

    a cura di Maurizio Pellini

    Testo unico sulla privacy:obblighi per gli studi professionali 14

    Giuseppe Mommo

    ARGOMENTI

    Radon, un nemico invisibile 21Marco Nardini

    GIURISPRUDENZA

    Il giudice tributario boccial’Ufficio del Territorio 24

    VITA DI COLLEGIO - ALBO 28LIBRI 29

    NOTIZIE 31

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    3/04SOMMARIOEditoreCollegio Provinciale dei Geometri di RomaPresidenteGiuseppe Baudille Vice PresidenteBernardino RomitiSegretario Carlo BelleudiTesoriereAngelo BenedettiConsiglieriAntonella Antimi, Marco D’Alesio,Giorgio Maria de Grisogono,Luciano Felici, Gabriele Gabriel,Marco Nardini, Maurizio Pellini,Silvano Silvestri, Natale Venuto,Fausto Volponi,Vincenzo ZaccariaRedazioneP.le VaI Fiorita, 4/F 00144 RomaTel. 06 59.26.829 Fax 06 59.14.992Direttore responsabileGiorgio Maria de GrisogonoComitato di RedazioneCarlo Belleudi, Angelo Benedetti,Marco D’Alesio, Gabriele Gabriel,Maurizio PelliniConsulenza EditorialeFranca AprosioProgetto grafico eimpaginazioneARTEFATTO/Manuela Sodani, Mauro FantiStampaTipografia OGRAROVicolo dei Tabacchi 1- RomaTel 06 5818605Pubblicità AGICOM srl00060 Castelnuovo di Porto (Rm)Via Flaminia, 20Tel. 06 9078285 Fax 06 9079256

    Autorizzazione del Tribunale Civile di Roma n. 131 dell’8 aprile 2004.Poste Italiane SpA.Spedizione in abbonamentopostale 70% DCB RomaANNO I - Periodico bimestraleN. 3 settembre-ottobre 2004Chiuso in tipografia il 19 ottobre 2004.

    Pubblicazione inviata agli iscritti al Collegio Provinciale deiGeometri di Roma, agli Enti ed Amministrazioni interessati.Gli articoli e le note firmateesprimono solo l’opinionedell’autore e non impegnano il Collegio dei Geometri né laRedazione del periodico.

    BIMESTRALE DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEI GEOMETRI DI ROMA

  • D a tempo ormai,ogni anno più im-pellente, crescevain me il desideriodi un viaggio a Zara. “Zara la bella”, la città dei mieigenitori e dei loro avi; la cittàche, complice del mio conce-pimento, non mi ha potuto ve-der nascere, perché mammavolle rifugiarsi altrove, dove lebombe avevano cessato di ca-dere, mentre la sua, anzi la no-stra città, subiva ancora, conla vile distruzione delle calli edelle rive, il vano tentativo dicancellare, con le genti, la suaantichissima storia.Un viaggio della memoria, unanostalgica ricerca delle mie ra-dici. Un viaggio breve, anzi

    brevissimo, quanto più era tol-lerabile da chi, paziente, mi ac-compagnava pur senza altridesideri oltre quello di com-piacermi. Ma Zara è piccola,anzi piccola è quella parte an-tica della città che, protesa ver-so l’Adriatico e delimitata daquel che rimane degli alti ba-stioni, ostenta ancora al mon-do la sua pervicace, incrollabi-le, superba venezianità. Un fiore sulla tomba di fami-glia, un accesso al palac̆a općin-ski (palazzo comunale) per idifficili adempimenti buro-cratici connessi a quell’unicafunerea proprietà rimasta,una visita al lontano parentemai partito e poi, via a cammi-nare di giorno e di notte, perstrade, calli e bastioni, a respi-rare gli aspri odori del porto, amemorizzare ed immortalarepietre e campanili, e torri, etarghe, e stemmi.In ogni luogo ho ficcato nasoed occhi curiosi, dentro chie-se, conventi, case e cortili, soloper esaurire la mia febbrileansia di vedere e sentire quelloche credevo di conoscere at-traverso i nostalgici ricordidei miei genitori. Ovunque,aria di casa.Poi, proprio alla fine del mioperegrinare, in un campiello,

    la sorpresa: un ufficio indicatoda una targa fitta di incom-prensibili dure parole, ma do-ve, eloquente, capeggiava lascritta GEOMETAR; a pochipassi, sulla porta e sulle inse-gne, ho trovato subito la scon-tata certezza di essere di fron-te allo studio di un collega.Tutti sanno certamente chenella Croazia, repubblica ap-partenente alla ex Jugoslaviafino al 1995, il regime non con-sentiva lo svolgimento di libe-re iniziative ed attività e quin-di con piacere ho constatatoche, pur se dopo pochi annidall’avvento di una democra-zia dichiaratasi liberale, i geo-metri croati hanno trovato glispazi per affermare il loro no-me così simile al nostro.Ora, dopo il rientro e la ripresadelle usuali attività, un altroviaggio aspetta di essere com-piuto e nuovamente per me, inuna città affacciata sullo stes-so mare Adriatico.Riccione aspetta i geometriche per tre giorni esamineran-no una nuova proposta chepossa salvare la loro esistenzae la loro professionalità dopole riforme dei cicli scolastici edelle modalità di accesso alleprofessioni.Quello che fu il mio primo gri-

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    di Giorgio Maria de Grisogono

    editorialeDA ZARA A RICCIONE, VIAGGI SULL’ADRIATICO

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    do di allarme lanciato dalle pa-gine del periodico GEOLAZIOad agosto del 2001, si sta infat-ti puntualmente avverando: leiscrizioni agli istituti per geo-metri sono precipitate a livelliinfimi, le università hanno at-tivato con fatica e grande con-fusione corsi per le laureetriennali che aprono sbocchidi accesso a troppi albi profes-sionali, negli ordini già si dis-cute di nuovi livelli di compe-tenze professionali e di inges-sate specializzazioni per i lau-reati “iunior”, il governo an-nuncia essere ormai immi-nente la riforma delle profes-sioni e degli ordini e collegiprofessionali, litigando peròsu tempi e competenze tra uf-fici e ministeri.Allora, sia pur tardivamente,si abbozza una nuova propo-sta che, stravolgendo gli ina-scoltati documenti congres-suali di Napoli e Venezia, ster-za decisamente verso l’unifi-cazione dei collegi professio-nali dei periti industriali edagrari e di noi geometri. L’unione fa la forza è lo sloganed in effetti il destino di questetre categorie è molto simile econduce ineluttabilmente alprossimo esaurimento dellefigure professionali, con ri-

    svolti già preoccupanti anchesul fronte previdenziale.La proposta è sostenuta da unprogetto che appare, sia puredolorosamente, convincente esul quale si aspetta il contribu-to di tutti gli organismi di baseanche per porre le condizioniche mantengano gli spazi ope-rativi delle professioni tecni-che e che – a mio avviso – sonol’abolizione delle sezioni “B”degli ordini professionali conobbligo per i laureati triennalidi iscrizione a questo nuovo su-per-collegio, l’approvazionedel disegno di legge sulle com-petenze dei geometri e periti,che attende ancora di essere ti-rato fuori dal cassetto dove èstato infilato e, per finire, unariforma coerente delle profes-sioni e dei nostri ordinamenti. Certo, oltre a quello che si èperduto in termini numerici inquesti pochi anni, un altro pe-sante prezzo dovrà essere pa-gato con l’addio al nome di geo-metra o di perito e con la ricer-ca di un nuovo nome che pos-sa, con la stessa incisività, indi-viduare i nuovi professionisti. La parte più grande di questoprezzo la pagheremo noi e nonsolo perché siamo più nume-rosi, ma perché, già adesso,nel parlare comune della gen-

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    te, il perito – per scaramanziao per altro – viene normal-mente chiamato con il nostronome.Un fatto deve consolare: po-tranno chiamarci come vor-ranno o come saremo noi ingrado di volere o di accettare,ma dalla gente comune, daquella società che ci vede pro-tagonisti attivi, quella che sifida di noi e che non si fa in-cantare da sigle o denomina-zioni, noi saremo semprechiamati col nostro antico no-me di geometra.Se non sarà così, resta a chiscrive un’ultima possibilitàche comporta un difficile, ne-cessario e totale cambio dirotta: tornare definitivamentealla sua Zara, continuando afare il suo mestiere con la sem-plice inversione delle ultimedue lettere della qualificascritta, trent’anni addietro,sulla sua targa.

  • Ancora una proroga di due anni per iltrasferimento dellefunzioni catastali aiComuni. Determinantela pressione esercitatadalle associazioni cherappresentano gliinteressi dei proprietariimmobiliari:Confedilizia eConfagricoltura.

    È stato rinviato al 26 feb-braio 2006 il decentra-mento del Catasto aiComuni, una prorogadeterminata anche dall’oppo-sizione di Confedilizia e Con-fagricoltura preoccupate cheil nuovo corso avrebbe intro-dotto un “aumento indiscrimi-nato sia dell’Ici che dell’Irpef”sugli immobili.Da uno studio Anci-Cresme ve-niva quantificato in 365 milio-ni di euro l’incremento poten-ziale annuo di gettito derivanteda una gestione del Catasto daparte dei Comuni; importoquesto relativo al solo recupero

    dell’evasione e dell’elusione fi-scale e ciò grazie all’integrazio-ne fra le informazioni comuna-li e quelle catastali oltre che alriclassamento delle categorieA5 abolite per legge. Nessuninasprimento fiscale ma sol-tanto una necessaria operazio-ne di equità contributiva per lasalute dei bilanci locali.Pare utile ripercorrere breve-mente il percorso originariodel decentramento catastaleche comprende due elementicardine: da una parte, la revi-sione del meccanismo di misu-razione dell’imponibile immo-biliare, dall’altra il trasferimen-to delle funzioni ai Comuni.

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    Angelo Benedetti

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    È stato rinviato al26 febbraio 2006il decentramentodel Catasto aiComuni, unaprorogadeterminataanchedall’opposizionedi Confedilizia eConfagricoltura.

    Il legislatore hapreso atto che ilsistema catastonon era adeguatoalle modificazioniintervenute neitessuti ecostituiva unafonte disperequazione delprelievo fiscale.

    CATASTO AI COMUNI:UNA STORIA SENZA FINE

  • necessita, per una sua più pun-tuale definizione, di una am-pia sperimentazione sul cam-po che deve vedere i Comuniimpegnati sia quali coautoridella sperimentazione, appor-tandovi il loro patrimonio in-formativo e di conoscenza delterritorio, sia come osservatoridei risultati e della metodolo-gia per una valutazione delprocesso complessivo e del suorisultato finale, quali futuri ge-stori del nuovo sistema esti-male e delle sue dirette riper-cussioni sulla base imponibile.

    Decentramento delle funzioniParallelamente alla normativadi riforma del Catasto(D.Lgs.112 del 1998) in attua-zione delle previsioni dellac.d. legge Bassanini, con gliartt. 65, 66 e 67 veniva discipli-nata la ripartizione di funzio-ni, in materia catastale, traStato e Comuni.Sulla base della normativa, al-l’amministrazione statalecompetono le funzioni di indi-rizzo e coordinamento ed al-cune funzioni amministrativesostanziali quali la tenuta deiregistri immobiliari, l’esecu-zione delle formalità di tra-scrizione e annotazione delle

    Revisione degli estimiDopo circa sessant’anni dal-l’impianto dell’attuale Catastoe con l’aggravio della fiscalitàsugli immobili dei primi anniNovanta, il legislatore (art. 3,revisione degli estimi L.662/1997) prendeva atto che ilsistema catasto non era ade-guato alle modificazioni inter-venute nei tessuti e costituivauna fonte di sperequazionedel prelievo fiscale.Nella prima fase della revisio-ne (Dpr 138/1998) i Comunierano chiamati alla suddivi-sione del loro territorio in mi-crozone omogenee: nell’assol-vere all’adempimento di leggesi dotarono altresì di strumen-ti di conoscenza del proprioterritorio sotto il profilo eco-nomico-immobiliare che ren-deva trasparente il disallinea-mento tra la reale ricchezzaimmobiliare ed il relativo pre-lievo fiscale operato su basecatastale, come pure le asim-metrie e carenze informativeche affliggevano l’archivio im-mobiliare per eccellenza: ilCatasto.La riforma si è arenata sulledifficoltà tecnico-metodologi-che ed operative di un proces-so di trasformazione ampio ecomplesso. Il nuovo modello

    visure ipotecarie, mentre alleamministrazioni comunalivengono attribuite le funzionidi tenuta ed aggiornamentodegli atti catastali. Il quadro normativo in mate-ria di decentramento si com-pleta con il D.P.C.M. 19 dicem-bre 2000 “Individuazione dellerisorse finanziarie, umane,strumentali e organizzative datrasferire ai Comuni per l’eserci-zio delle funzioni conferite dalD.Lgs 31 marzo 1998, n. 112 inmateria di Catasto” e con ilD.P.C.M. 21 marzo 2001 “Crite-ri di ripartizione delle risorse in-dividuate per l’esercizio dellefunzioni conferite ai Comuni inmateria di Catasto”.Tutto ciò avviene in misuraparallela con il rinnovamentodella Carta Costituzionale do-ve, al Titolo Quinto, oltre alla“pariteticità” fra Comuni, Pro-vince, Città Metropolitane,Regioni e Stato (art. 114), siargomenta di “autonomia fi-nanziaria” degli Enti Locali(art. 119) e come, pertanto,l’autonomia finanziaria possaessere esercitata solo con ade-guate risorse e come gran par-

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    Il nuovo modellonecessita di unaampiasperimentazionesul campo con ilpieno impegnodei Comuni qualifuturi gestori delnuovo sistemaestimale.

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    prefigura una progressiva as-sunzione di attività e respon-sabilità da parte dei Comuni inmateria di catasto; ciò avverràpresumibilmente con tempi-stiche e modalità diverse nellesingole realtà locali e prefigu-ra, proprio in virtù dei principidi autonomia gestionale del-l’ente locale, assetti organizza-tivi e livelli di integrazione di-versi ed autonomamente de-terminabili da ciascun Comu-ne in relazione al proprio statoorganizzativo e di risorse.La revisione degli estimi, dicontro, è una operazione“straordinaria”, la profonda tra-sformazione di un sistema cheavverte la necessità, ormai im-prorogabile, di cambiare, mache, per l’assoluta dimensione

    del fenomeno, deve trovare unsostenibile equilibrio tra inno-vazione – miglioramento e ri-sorse (tecniche, informative,umane, economiche).Del resto, appare scarsamentesostenibile che le strutturetecnico-amministrative co-munali di nuova istituzione,deputate alla gestione delle at-tività catastali possano, senzaadeguato e determinante sup-porto, affrontare il complessoe massimo processo di revisio-ne ed attribuzione del valore adecine di milioni di immobili.Non bisogna dimenticare, perquesto e per altri temi che co-involgono il rapporto Comunied Agenzia del Territorio, che

    te di queste derivino dal pre-lievo fiscale. Le incongruenze della valo-rizzazione catastale degli im-mobili, rispetto alle risultanzedi fatto del mercato, finisconoper essere un limite insor-montabile all’autonomia poli-tica delle amministrazioni co-munali.

    Convergenza dei processi di riformaUna problematica che insorgenell’analisi dei modelli e nellecondizione di realizzazione èla circostanza che i medesimisoggetti (Agenzia del Territo-rio e Comuni) si trovano adinteragire sul medesimo tema(Catasto) rispetto a due di-stinti processi che hanno ca-ratteristiche di forte specifici-tà ed autonomia e nel contem-po hanno importanti fasi logi-che ed operative di intersezio-ne. Il decentramento dellefunzioni catastali appare ed è,pur nella sua estrema com-plessità e valenza, un proces-so di carattere “ordinario” che

    Il decentramentodelle funzionicatastaliprefigura unaprogressivaassunzione diresponsabilità daparte deiComuni.

    La Legge hafissato il principiodell’adeguatezzaorganizzativadellaamministrazionericevente agarantirel’esercizio dellefunzioni.

    Le incongruenzedellavalorizzazionecatastale degliimmobilifiniscono peressere un limiteinsormontabileall’autonomiapolitica delleamministrazionicomunali.

  • la Legge n. 59 del 1997 (art. 4,c. 3) nel determinare i principifondamentali per il trasferi-mento ai Comuni delle funzio-ni catastali, assieme ad effi-cienza ed economicità, coope-razione tra Stato ed Enti loca-li, autonomia organizzativa eregolamentare e responsabili-tà dei Comuni, ha fissato ilprincipio dell’adeguatezza ov-vero dell’idoneità organizzati-va dell’amministrazione rice-vente a garantire l’eserciziodelle funzioni.

    L’asseverazione del tecnicoCon il termine “asseverazione”si definisce l’effetto procedu-rale di una relazione a firma diun professionista abilitato allaprogettazione (geometra, in-gegnere, architetto, etc.), checonsente a chi deve compieredeterminate opere edilizie, nelrispetto delle prescrizioni le-gislative, di dare inizio ai lavo-ri mediante semplice denun-cia di inizio attività. Essa si in-serisce in quel particolare pro-cedimento che viene definitocon l’acronimo DIA.Il tecnico asseverante, che nonnecessariamente deve esserequello che ha redatto il proget-to e che, per tal modo, surrogala pubblica amministrazione,

    ultimati i lavori, è tenuto ademettere il c.d. certificato dicollaudo attestante la corri-spondenza dell’opera al pro-getto. Egli assume così la qua-lità di persona esercente un ser-vizio di pubblica necessità anorma degli artt. 359 e 481 delcodice penale.In caso di dichiarazioni nonveritiere l’asseverante rispon-de sotto il profilo penale e di-sciplinare, con l’obbligo perl’ente pubblico di segnalare alCollegio o all’Ordine di appar-tenenza le false attestazionidell’iscritto.All’uopo, non pare sprecato ri-cordare che il codice penaleelabora una netta distinzione

    fra il pubblico ufficiale (art.357), che esercita una funzio-ne pubblica; la persona incari-cata di un pubblico servizio(art. 358), che esercita un ser-vizio pubblico e la personaesercente un servizio di pubbli-ca necessità (art. 359) che, ob-bligatoriamente iscritto ad unalbo professionale, esercitaun’opera di cui il pubblico èobbligato a valersi (è il casodel professionista).

    Persona esercente un servizio di pubblica necessitàLa definizione di persona eser-cente un servizio di pubblicanecessità (di cui all’art. 359) èquella che codicisticamentecrea meno problemi, rispettoalla definizione delle altre duefigure lasciando perciò menomargine al dubbio. Brevemen-te occorre rammentare:a) che vi sono casi in cui anchetaluni professionisti privatipossono essere pubblici uffi-ciali (vedi l’avvocato quandoautentica la firma di un clien-te, il medico quando è ufficia-le sanitario; il geometra inqualità di C.T.U.; il teste da-vanti al giudice; il notaio quan-do redige un atto avente effi-cacia probatoria, etc.).

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    Il tecnicoasseverantesurroga lapubblicaamministrazione,ed assume laqualità di personaesercente unservizio dipubblica necessità.

    In caso didichiarazioni nonveritierel’asseveranterisponde sotto ilprofilo penale edisciplinare.

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    b) che vi è l’obbligo di avvalersidell’opera di uno di tali sog-getti ogni qualvolta la leggeimpone l’assistenza di un pro-fessionista nel compimento diun atto (es. l’asseverazione diuna DIA che altrimenti sareb-be nulla).c) che per distinguere il servi-zio di pubblica necessità dalpubblico servizio, occorre ri-cordare che il pubblico serviziopresuppone una concessioneamministrativa ad esercitareuna determinata attività disci-plinare da norme di dirittopubblico, mentre il servizio dipubblica necessità è dichiaratotale mediante un atto dellapubblica amministrazione.

    La falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessitàLa falsità ideologica in certi-ficati, a norma dell’art. 481c.p., è reato commesso dapersone esercenti un serviziodi pubblica necessità. Com-mette infatti tale delittochiunque, nell’esercizio diuna professione, o altro servi-zio di pubblica necessità atte-sta falsamente, in un certifica-to, fatti dei quali l’atto è desti-nato a provare la verità.

    La pena edittale è della reclu-sione fino ad un anno (con lapossibilità di applicazionedelle sanzioni sostitutive del-le pene detentive brevi previ-ste dagli artt. 53 e seguentidella legge 689/1981) o con lamulta da 51 euro a 516 euro.Pene che vengono applicatecongiuntamente se il fattofosse commesso a scopo di lu-cro. Il reato si consuma al mo-mento in cui si è firmato ilcertificato non veritiero, nonoccorrendo il rilascio né l’usodel medesimo.È ipotizzabile il concorso dicolpa di cui all’art. 485 (falsi-tà in scrittura privata), quan-do emerga chiaramente un fi-ne di procurare a sé o ad altriun vantaggio, con conseguen-te aggravamento della pena.Il soggetto attivo del reato,ancorché la norma dica“chiunque”, può essere solo esoltanto chi esercita legitti-mamente una professione oun altro servizio di pubblicanecessità, quindi un soggettoad ogni effetto privato, men-tre i certificati asseverati so-no del tutto scritture private enon atti pubblici. Il reato siprescrive in cinque anni.La proroga biennale del pas-

    saggio ai Comuni è contenutanel Decreto del Presidente delConsiglio dei Ministri del 22luglio 2004, pubblicato sullaGazzetta Ufficiale n. 222 del21 settembre 2004.

    La falsitàideologica incertificati è reatocommesso dapersone esercentiun servizio dipubblicanecessità.

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    Con queste parole qual-che giorno fa abbiamosalutato il collegaGianfranco Rossi che,dopo po-chi giorni dal manifestarsi di unmale, tanto repentino quantospietato,è deceduto.Non serve sicuramente ricor-dare che l’amico Gianfranco èstato per quasi trent’anni, finoallo scorso mandato,consiglieredel nostro Collegio e con que-sto incarico si era fatto apprez-zare come collega da tutta la ca-tegoria che a Lui faceva riferi-mento, avvalendosi della suaspecializzazione nel campo dellatermoidraulica, dell’impiantisti-ca e della prevenzione incendi.Gianfranco era un geometra ve-ramente fuori dal comune e nu-merosi sono i colleghi che ri-corderanno le sue doti di com-

    petenza,calma e pazienza con lequali si adoperava periodica-mente ad organizzare corsi diaggiornamento sulle sue mate-rie così specialistiche e molticolleghi devono proprio a que-ste sue capacità, l’inserimentodel proprio nominativo neglielenchi ministeriali degli espertinel settore.Pur avendo lasciato, esattamen-te due anni addietro, il suo po-sto in Consiglio,Gianfranco col-laborava ancora con il Collegioe con il suo Centro Studi e,pur-troppo, la sua improvvisa mortelascia momentaneamente in-compiuto l’ultimo sforzo orga-nizzativo per un nuovo momen-to di studio.Per anni aveva curato i rapportidel Collegio con il Tribunale diRoma facendo parte del Comi-

    tato per la tenuta degli elenchidei consulenti tecnici.A lungo siera fatto anche apprezzare qua-le membro delle commissioniper gli esami di Stato della no-stra professione.La sua prematura morte privadella sua presenza anche il Co-mitato dei Delegati della nostraCassa di Previdenza, consessonel quale era stato rieletto,qualche anno addietro,tra i rap-presentanti dei Collegi laziali.Fin qui ho commemorato l’ap-prezzato collega e professioni-sta. Per ricordare l’Amico e lapersona alla quale tutti voleva-mo bene,voglio riportare,dopoqueste righe, quanto ha scrittoe letto durante le onoranze fu-nebri il direttore di questo no-stro periodico che ancora unavolta ha manifestato le sue non

    comuni capacità nel saper met-tere a fuoco eventi,sentimenti estati d’animo e di rappresentar-li con una prosa semplice,ma digrande efficacia,anche in questetristissime circostanze.Non dimenticheremo mai lagrande commozione che ha per-vaso tutta la chiesa, ma noi inparticolare quando, subito dopola benedizione della salma,abbia-mo ascoltato quel perfetto ri-tratto verbale del Gianfrancouomo, marito fedele, padre sen-sibile ed amico genuino, che ilnostro “geopoeta” ha tratteggia-to, evidenziando le sue doti e lesue innocenti debolezze ed in-ventando a suo favore un misticocolloquio tra i geometri e Dioper una superflua “raccomanda-zione” di un posto in paradiso.

    Giuseppe Baudille

    ADDIO,GIGANTE BUONO

    Perdonaci Signore, sappiamo bene che non è consentito ai viventiaccompagnare le anime quando vengono al Tuo cospetto;siamo i colleghi di Gianfranco e lo accompagniamo solo per timore chenon ricordi quello che dovrà dirTi: sai bene che mal di testa aveva negliultimi giorni…Non entriamo, restiamo qui sull’uscio per ricordarTi quanto fosse mitequest’omone; ed era così grande proprio per contenerla tutta quellabontà che gli avevi donato.Ti ricordiamo ancora come amava tutto della vita, com’era serio nellavoro, impegnato e disponibile con i suoi colleghi e dedito alla nostraprofessione; quant’era orgoglioso della sua famiglia, come amavaRossana, quanto adorava i suoi figli e quanto ha lavorato per dare lorobenessere, esempi ed opportunità.E poi è allegro Signore, e la sua risata, trattenuta all’inizio e poi cosìsonora, incontenibile e contagiosa, porterà altra gioia in cielo.…Peccati? … Nessuno che noi si sappia!Anzi, no: … forse era un pochino goloso;…

    Più di un pochino, Signore?… Certo … si è vero! …Non potevi lasciare un dolcetto o una bustina dizucchero in giro …Ma cosa vuoi che siano Signore innocenti peccati di gola ora che ilmondo è impazzito e gli uomini vìolano il Tuo cielo per bombardare laterra e mozzano teste e fanno esplodere bambini e poi bestemmianole loro ragioni nel nome delle fedi religiose.Solo qualche dolcetto …e poi spesso eravamo noi a tentarlo perché cidivertiva quello sguardo da bimbo, acceso di lampi furtivi e gioiosi.Ecco … vedi … sorridi anche Tu Signore, e quindi lo hai già eletto;portalo con Te allora e fai preparare ali enormi per lui.Dai Gianfranco, entra.Stai tranquillo … no … non stiamo piangendo … è … è tutta questaluce abbagliante intorno a te.Vai e grazie per essere stato nostro collega e generoso amico.… Addio, gigante buono.

    (Giorgio Maria de Grisogono)

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    Sulla G.U. n. 174/2003 è stato pubblicato il decreto legislativo 30 giugno 2003 n.196“Codice in materia di protezione dei dati personali” entrato in vigore il 1° gennaio 2004.Il provvedimento, che ha abrogato la legge n. 675/1996, raccoglie in un testo unico tutte

    le prescrizioni e gli adempimenti posti a garanzia del legittimo trattamento dei datipersonali e prevede la tenuta obbligatoria di un Documento Programmatico sullaSicurezza, che è il documento fondamentale in materia di privacy, nel quale vanno

    indicate le misure minime di sicurezza adottate e da adottare a tutela del patrimonio deidati aziendali.Tale documento deve essere redatto secondo gli articoli 34 e 35 del

    Codice Privacy e deve contenere l’analisi dei rischi cui sono sottoposte le banche datiinformatiche (rischi di distruzione o perdita dei dati, di accesso non autorizzato, di

    trattamento non consentito o non conforme alle finalità di raccolta) e l’individuazionedelle misure tecniche idonee a prevenire tali rischi.Tra le misure di sicurezza

    obbligatorie previste figura anche la redazione del Documento Programmatico dellaSicurezza (DPS) che avrebbe dovuto essere redatto entro il 30 giugno 2004,

    ma che è stato prorogato di sei mesi con decreto legge, quindi al 31 dicembre 2004 e al 31 marzo 2005 per chi non possiede gli strumenti informatici

    idonei all’adozione delle misure minime.Lo studio pubblicato in questo inserto, a cura del dott. Giuseppe Mommo consulente

    del Centro Studi Geometri, pur senza la pretesa di essere esaustivo rispondeperfettamente all’esigenza di focalizzare, ordinare e commentare le più significative

    previsioni del nuovo codice in fatto di adempimenti sulla privacy, alla luce degli interventianche interpretativi del Garante.

    La scelta degli argomenti trattati risponde principalmente all’esigenza di informare, sottodiversi aspetti, il professionista che deve adeguare lo studio professionale.

    La disciplina si presenta complessa e soggetta a continue modifiche, di conseguenza sirinviano i lettori alla consultazione del sito dell’Autorità Garante www.garanteprivacy.itoppure del Collegio www.georoma.it o del Centro Studi www.centrostudigeometri.itper scaricare i testi di legge e la modulistica necessaria e per conoscere le eventuali

    modifiche e precisazioni dell’ultim’ora.

    a cura di Maurizio Pellini

    CODICE PRIVACY E PROFESSIONISTI

    I N S E R T O

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    RTO

    PremessaIl primo gennaio 2004 è en-trato in vigore il “codice inmateria di protezione dei datipersonali”, di cui al DecretoLegislativo n. 196, che erastato approvato il 30 giugno2003 e pubblicato nella G. U.29 luglio 2003, n. 174, S.O.Il suddetto codice, denomi-nato anche “Testo Unico sul-la Privacy”, assorbe ed inte-gra la precedente normativadettata dalla legge 675/96 co-me successivamente modifi-cata da leggi successive edintegrata dal DPR 318/1999.Le modifiche alla gestionedei dati sono rilevanti e i nuo-vi obblighi riguardano diver-si “titolari” (persone fisiche,persone giuridiche, pubblicaamministrazione e qualsiasialtro ente, associazione odorganismo) cui competonole decisioni sul trattamento.Va sottolineato il fatto che inbase al nuovo codice, la ge-stione del trattamento dei

    dati deve essere improntataal “principio di necessità”,sancito all’articolo 3 dove èprevisto che “I sistemi infor-mativi e i programmi infor-matici sono configurati ridu-cendo al minimo l’utilizzazio-ne di dati personali e di datiidentificativi, in modo daescluderne il trattamentoquando le finalità perseguitenei singoli casi possono esse-re realizzate mediante, rispet-tivamente, dati anonimi odopportune modalità che per-mettano di identificare l’inte-ressato solo in caso di neces-sità”. Gli adempimenti previstinon sono ovviamente gli stes-si per tutti coloro che raccol-gono dati, perché si differen-ziano in relazione alla diver-sa “tipologia” dei soggetti(obbligati) ma soprattuttoperché sulle misure da adot-tare vanno ad incidere sia lanatura dei dati che sono trat-tati, sia gli strumenti che so-no utilizzati per attuare taletrattamento.A proposito dei soggetti coin-volti o in diverso modo “vin-colati”, si possono conside-rare “effettivamente” esclusedal trattamento soltanto lepersone fisiche (privati) cheutilizzano dati identificativi(nome, cognome, indirizzo,telefono, e-mail) per soli finipersonali senza comunicareo cedere i dati in loro posses-so a terzi.

    Natura dei dati ed altre definizioniI dati personali possono es-sere suddivisi in tre grandicategorie che, in ordine cre-scente di rischiosità per laprivacy, sono costituite daiseguenti raggruppamenti:dati comuni, sensibili e giu-diziari.I dati comuni sono rappre-sentati da tutte quelle infor-mazioni che permettono diindividuare una persona fisi-ca o giuridica (società, ente,associazione ecc.), come adesempio il nome, il cognome,l’indirizzo, il numero di tele-fono, il numero della partitaIVA, il codice fiscale ecc.I dati sensibili, secondo ladefinizione che ne da il de-creto legislativo 196/2003,sono quei “dati personali ido-nei a rivelare l’origine razzialeed etnica, le convinzioni reli-giose, filosofiche o di altro ge-nere, le opinioni politiche, l’a-desione a partiti, sindacati,associazioni od organizzazio-ni a carattere religioso, filoso-fico, politico o sindacale, non-ché i dati personali idonei a ri-velare lo stato di salute e la vi-ta sessuale” (art. 4 lettera d).I dati giudiziari sono quei“dati personali idonei a rivela-re provvedimenti in materia dicasellario giudiziale, di ana-grafe delle sanzioni ammini-strative dipendenti da reato edei relativi carichi pendenti, ola qualità di imputato o di in-dagato ai sensi degli articoli

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    TESTO UNICOSULLA PRIVACY:OBBLIGHI PER GLI SUDI PROFESSIONALI

    di Giuseppe Mommo

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    60 e 61 del codice di procedurapenale” (art. 4 lettera e).Altre definizioni, il cui signi-ficato è bene ricordare, sonoquelle di titolare, responsa-bile e incaricato. Per titolare deve intendersi“la persona fisica, la personagiuridica, la pubblica ammi-nistrazione e qualsiasi altroente, associazione od organi-smo cui competono, ancheunitamente ad altro titolare,le decisioni in ordine alle fina-lità, alle modalità del tratta-mento di dati personali e aglistrumenti utilizzati, ivi com-preso il profilo della sicurez-za” (art. 4 lettera f).Per responsabile deve inten-dersi “la persona fisica, la per-sona giuridica, la pubblicaamministrazione e qualsiasialtro ente, associazione od or-ganismo preposti dal titolareal trattamento di dati perso-nali” (art. 4 lettera g).Per incaricati, devono in-tendersi “le persone fisicheautorizzate a compiere opera-

    zioni di trattamento dal tito-lare o dal responsabile” (art. 4lettera h).

    Soggetti cui fanno capo specifiche responsabilità Nell’ambito dell’attività pro-fessionale, il libero profes-sionista che esercita la pro-fessione individualmente de-ve essere considerato titolaredei trattamenti effettuati.Quando invece l’attività pro-fessionale venga esercitatatramite un’associazione pro-fessionale titolare dei tratta-menti dei dati sarà l’entitànel suo complesso.Si tratta di una espressioneabbastanza vaga, ma in que-sta maniera si è espresso il le-gislatore.Infatti, l’articolo 28 del codi-ce prevede che, quando iltrattamento è effettuato dauna persona giuridica, dauna pubblica amministra-zione o da un qualsiasi altroente, associazione od organi-smo, titolare del trattamento

    è l’entità nel suo complesso.Il titolare può designare, fa-coltativamente, uno o più re-sponsabili del trattamento.Ovviamente, scegliendoli trai soggetti che, per esperien-za, capacità ed affidabilità,forniscano idonea garanziadel pieno rispetto delle dispo-sizioni vigenti in materia. In tal caso, il titolare dovràimpartire al responsabile ap-posite istruzioni in merito altrattamento dei dati perso-nali e vigilare sulla loro os-servanza.Il titolare, anche tramite l’e-ventuale responsabile, deveprovvedere a designare gli in-caricati del trattamento deidati personali, individuandopuntualmente l’ambito deltrattamento consentito e im-partendo apposite istruzioniin merito alle modalità ditrattamento dei dati. All’interno degli studi profes-sionali potranno essere desi-gnati quali incaricati anchecollaboratori preposti aduna funzione (segretarie,praticanti ecc.).I titolari, anche tramite l’e-manazione di istruzioni ope-rative, la predisposizione diapposite procedure e l’effet-tuazione di verifiche periodi-che, devono controllare che iresponsabili e gli incaricatisvolgano le operazioni ditrattamento dei dati perso-nali in conformità e nel pie-no ed assoluto rispetto della

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    IL GARANTE AUTORIZZA I PROFESSIONISTI AL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI

    DEI PROPRI CLIENTI Con le autorizzazioni n. 4 e n. 7 del 2004, (pubblicate sulla G.U. n. 190 del14.08.2004 - Suppl.Ordinario n.141), il Garante ha autorizzato i tecnici liberi pro-fessionisti al trattamento dei dati sensibili e giudiziari dei propri clienti, esoneran-do in tal modo i singoli professionisti dall’onere di richiedere l’autorizzazione.Questi provvedimenti non modificano in alcun modo tutti gli altri obblighi dei pro-fessionisti (ad esempio: informativa, consenso,ecc.)

    www.georoma.it

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    normativa vigente, provve-dendo agli adempimenti dal-la stessa imposti e consen-tendo agli interessati l’eserci-zio dei diritti attribuiti dal-l’art. 7 del Codice.L’obbligo di vigilanza ricolle-ga al titolare la responsabili-tà del mancato rispetto dellemisure minime di sicurezzapreviste dal D.Lgs. 196/2003per assicurare il livello mini-mo di protezione dei datipersonali.

    Misure minime di sicurezza e documentoprogrammaticoPer quanto riguarda la natu-ra degli obblighi, il Garanteè intervenuto in data 22 mar-zo per dare risposta ad alcu-ni quesiti posti da Confindu-stria ed ha precisato che gliobblighi per garantire la si-curezza sono di due tipi: ilprimo, che si configura comeun dovere, consiste nel con-trollo e nella custodia dei da-ti personali soggetti a tratta-mento; il secondo prevedel’adozione di misure minimedi sicurezza per la salvaguar-dia dei dati. L’articolo 33 del D.Lgs.30.06.2003 n. 196, definiscele misure minime di sicurez-za come quelle misure “voltead assicurare un livello mini-mo di protezione dei dati per-sonali” ed il successivo arti-colo 34 introduce, tra le mi-sure minime, l’obbligo dellatenuta del documento pro-

    grammatico della sicurezza(DPS), descritto nel discipli-nare tecnico all. B.Si tratta, è inutile precisarlo,di aspetti molto discussi dellanuova disciplina soprattuttoper quanto riguarda l’indivi-duazione dei “soggetti passi-vi” effettivamente obbligatiad assicurare misure minimee quindi a redigere il docu-mento programmatico, nelquale devono essere descrittie analizzati tutti gli interven-ti e accorgimenti che verran-no effettuati in materia di sal-vaguardia della privacy.Una prima fase di lavoro pre-vede l’individuazione dei da-ti trattati nello svolgimentodell’attività, gli strumentiutilizzati e le aree del tratta-mento, gli incaricati; una se-conda fase riguarda l’esamedelle forme di protezione pertali dati da agenti esterni, er-rori umani, attacchi infor-matici, negligenze, ecc.Un problema che molti pro-fessionisti si pongono è quel-lo di “sapere con certezza” sel’adozione delle misure mini-me di sicurezza e quindi laredazione del documentoprogrammatico (sicuramen-te obbligatoria per dati sensi-bili o giudiziari) sia “obbliga-toria” anche per tutti coloroche trattano esclusivamentedati personali comuni.L’obbligo di tenuta del Docu-mento programmatico è pre-visto dall’art. 34 del decretolegislativo mentre il punto 19

    del disciplinare tecnico indi-vidua chi deve redigerlo, itempi ed il contenuto.L’esame del testo legislativonel dato letterale della nor-ma di riferimento, che va in-dividuata nell’articolo 19 deldisciplinare tecnico (allegatoB) del codice privacy, portaad escluderlo.Infatti, viene testualmentespecificato che entro il 31marzo di ogni anno, “il titola-re di un trattamento di datisensibili o di dati giudiziari re-dige anche attraverso il re-sponsabile, se designato, undocumento programmaticosulla sicurezza contenente ...” .Questa norma (cui l’articolo34 rinvia in quanto prevedeche le misure minime devo-no essere adottate “nei modiprevisti dal disciplinare tecni-co contenuto nell’allegato”)indica chiaramente che si èobbligati alla stesura del do-cumento solo in caso di trat-tamento di dati sensibili o didati giudiziari.Considerata la ratio che so-printende all’obbligo di redi-gere il DPS, è certamenteconsigliabile la sua stesuraanche nel caso in cui debba-no essere trattati “dati comu-ni” con strumenti elettronici.Relativamente ai soggetti ob-bligati alla redazione del Do-cumento, il Garante, in di-verse occasioni, ha suggeritoche, oltre ai titolari che trat-tano dati sensibili e giudizia-ri, anche i titolari di dati per-

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    sonali comuni predisponga-no il documento.Con il parere del 22 marzo, dicui sopra si è fatto cenno, ilGarante ha infatti precisatoche il DPS deve essere redat-to dai titolari di trattamentodati sensibili o giudiziari ef-fettuato con l’aiuto di stru-menti elettronici e che per-tanto non sono tenuti alla re-dazione del documento pro-grammatico coloro che, seb-bene trattino dati, non han-no a che fare con il tratta-mento di dati sensibili o giu-diziari. Tuttavia, fa osservare il Ga-rante, è “consigliabile”, an-che in assenza di un obbligospecifico, la predisposizionedi un documento costruitosecondo lo schema del DPS asupporto della predisposi-zione delle altre misure damettere in atto.Sta di fatto che il DPS do-vrebbe rappresentare per iltitolare (cui competono, an-che unitamente ad altro tito-lare, le decisioni in ordine al-le finalità, alle modalità deltrattamento di dati personalie agli strumenti utilizzati)una fotografia dell’azienda odello studio professionalesotto il profilo della privacy. La redazione del documen-to, in altre parole, dovrebbeaiutare i titolari ad indivi-duare i problemi e i rischiconnessi al trattamento deidati e ad avere una visioneesauriente del problema.

    Sotto l’aspetto “sanzionato-rio” si può dire che, nel casodi dati sensibili o giudiziarila stesura del DPS essendoimposta da una norma inde-rogabile, a tutela di un diritto(tutela della privacy altrui), èobbligatoria e l’omessa tenu-ta può essere sanzionata aisensi dell’articolo 169.Nel caso invece di dati comu-ni la redazione del DPS haper il titolare la preminentefunzione di rispondere a pre-cise norme di organizzazio-ne aziendale o professionale,oltre a quella di “tranquilliz-zare” clienti e fornitori inmerito alla tutela dei dati. I dati necessari per la compi-lazione del DPS, la cui illu-strazione è fatta sotto formadi tabelle, riguardano essen-zialmente i trattamenti effet-tuati, i dati classificati tra co-muni, sensibili e giudiziari,le figure aziendali destinateai trattamenti, l’analisi dei ri-schi e l’individuazione dellemisure di sicurezza adottateo da adottare, incluso il con-trollo periodico.Proprio l’analisi dei rischi èla parte più complessa di tut-to il documento, perché que-sta analisi prevede che il tito-lare metta in conto ogni even-to che potrebbe comportareuna perdita o distruzione deidati e stimare per ogni even-to la possibilità che ha di ve-rificarsi.Giova a questo punto ricor-dare che già il D.P.R. 318/1999

    faceva riferimento all’obbli-go di predisporre ed aggior-nare, con cadenza annuale,un documento programmati-co sulla sicurezza dei dati. Quindi, la stesura di un do-cumento sulla sicurezza nonè una novità assoluta in quan-to quest’obbligo era già im-posto a chiunque operasse iltrattamento di dati sensibilie giudiziari mediante elabo-ratori elettronici accessibiliin rete pubblica.Di conseguenza, gli studiprofessionali che trattavanodati sensibili e giudiziari me-diante computer connessiad internet, erano già sogget-ti all’obbligo della stesura diun documento sulla sicurez-za ai sensi dell’art. 6 del D.P.R.318/1999.Peraltro, la norma era statainterpretata nel senso cheanche un singolo computerconnesso ad internet, me-diante modem, dovesse esse-re considerato come accessi-bile mediante una rete di te-lecomunicazioni disponibilial pubblico.Oggi essendo venuta meno ladistinzione tra elaboratori inrete accessibili al pubblico, ono, l’obbligo è previsto pertutti gli elaboratori (sia sin-golo, che in rete) che trattinodati personali di natura sen-sibile o giudiziaria.Oltre all’estensione dell’ob-bligo, c’è pure una sostanzia-le novità consistente nell’im-posizione di un aggiorna-

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    mento annuale entro il 31marzo di ogni anno.Conclusivamente si può direche il nuovo codice privacyobbliga gli studi professiona-li, soprattutto quelli “tenuti”(che debbano o vogliano!) al-la attivazione dei requisitiminimi di sicurezza, ad unaserie di interventi sia orga-nizzativi che tecnici.

    Informativa sulla privacyNell’ambito dell’attività svol-ta dai professionisti, questi sitrovano a trattare i dati per-sonali dei propri clienti o diterzi per assolvere le finalitàcollegate alla corretta esecu-zione dell’incarico professio-nale ricevuto ovvero agli altriobblighi imposti dalla leggeprofessionale o dalle norma-tive vigenti.I dati personali oggetto deisuddetti trattamenti devonoin molti casi essere comuni-cati ad enti appartenenti allaPubblica Amministrazioneper gli specifici adempimen-ti imposti dalle normative vi-genti. È pur vero che in linea gene-rale questi dati non vengonomai diffusi ai fini dell’assolvi-mento dei compiti affidatidalla legge o dai clienti al pro-fessionista nell’ambito del-l’attività allo stesso riservata.Per cautelarsi il titolare dellostudio professionale, anchetramite il responsabile ovedesignato, dovrà provvederea rilasciare apposita infor-

    mativa, ai sensi dell’art. 13del codice, ai propri dipen-denti, collaboratori e ad ognialtro interessato (clienti, for-nitori ecc.), contenente:- le finalità e le modalità deltrattamento cui sono desti-nati i dati;- la natura obbligatoria o fa-coltativa del conferimentodei dati;- le conseguenze di un even-tuale rifiuto di rispondere;- i soggetti o le categorie disoggetti ai quali i dati perso-nali possono essere comuni-cati o che possono venirne aconoscenza in qualità di re-sponsabili o incaricati, el’ambito di diffusione dei da-ti medesimi;- i diritti di cui all’articolo 7;gli estremi identificativi deltitolare e, se designato, delresponsabile.Invero, il citato articolo 13contiene la locuzione “pre-viamente informati oralmen-te o per iscritto”.Per avere la prova che l’infor-mazione è stata fornita, è ne-cessario quindi che i liberiprofessionisti provvedano apredisporre idonee informa-tive per i dipendenti o colla-boratori utilizzati all’internodegli studi professionali edanche per i clienti.Per quanto riguarda la pri-vacy negli studi professiona-li, è stato pure osservato checaratteristica particolare èquella che vede il professio-nista coinvolto in doppia ve-

    ste: quella (eventuale) di da-tore di lavoro per i propri di-pendenti e di esercente laprofessione per il trattamen-to dei dati similari forniti daterzi (clienti, fornitori ecc.). Con riferimento alla acquisi-zione del consenso ed allanotifica al Garante il liberoprofessionista, a parte la ne-cessità di adottare idoneemisure organizzative e di si-curezza e di “informare” di-pendenti terzi interessati (fa-cendosi sottoscrivere e rila-sciando copia dell’informati-va), non è obbligato a procu-rarsi il consenso per eseguirei trattamenti di dati persona-li comuni necessari ad ese-guire gli incarichi ricevutinell’esercizio della professio-ne riservata, né tanto menoincombe sul professionistal’onere di notificare dettitrattamenti.L’esenzione dalla notifica deitrattamenti anzidetti è facil-mente rilevabile sia da quan-to disposto dal Garante conProvvedimento n. 1/2004 del31 marzo 2004 che da quantoulteriormente precisato con ichiarimenti resi in data 23aprile 2004.C’è pure da considerare checon l’entrata in vigore del Co-dice sono rimaste in vigore leautorizzazioni già rilasciatedal Garante per la protezionedei dati personali in materiadi trattamento dei dati sensi-bili nei rapporti di lavoro(autorizzazione 1/2002) e

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  • quelle in materia di tratta-mento dei dati sensibili daparte dei liberi professionisti(autorizzazione 4/2002).

    Scadenze inizialmente previsteIl 1° gennaio 2004 è la data incui è entrato in vigore il nuo-vo codice della privacy, condei termini stabiliti e dellescadenze previste per l’ade-guamento dei soggetti inte-ressati (Aziende, Enti, Studiprofessionali ecc.) agli obbli-ghi previsti.In primo luogo il codice avevastabilito la data del 31/12/2004(un anno dall’entrata in vigo-re) per l’adozione delle misu-re minime di sicurezza, nelcaso in cui venissero utilizza-ti strumenti elettronici per iltrattamento dei dati, risultan-ti non idonei all’applicazionedelle misure minime di sicu-rezza individuate dal discipli-nare tecnico.Tale proroga è stata però sub-ordinata alla giustificazionedelle obiettive ragioni per lequali sarebbe stato impossi-bile adottare le misure mini-me entro la data stabilita del30 giugno 2004.Infatti, prevede l’articolo 180che da un documento aventedata certa, redatto entro il31.12.2003, da conservarepresso la propria struttura,doveva risultare l’inidoneitàdegli strumenti per il tempe-stivo adeguamento dei siste-mi elettronici e l’applicazio-

    ne delle misure minime di si-curezza.In merito al documento dimaggiore importanza previ-sto dal nuovo codice che è ilDPS (descritto nel discipli-nare tecnico all. B) la scaden-za sembrava dovesse esserequella del 31 marzo, perchéentro tale data per il docu-mento è previsto l’aggiorna-to annuale, ma una letturacombinata del Codice dellaprivacy e del disciplinare tec-nico ha indotto un’altra in-terpretazione da parte delGarante in base alla quale lascadenza è stata opportuna-mente spostata al 30 giugno2004 per farla coincidere conquella prevista dall’articolo180 per l’attuazione delle mi-sure minime di sicurezza.

    Proroga scadenzeIl Consiglio dei Ministri indata 22 giugno 2004, con de-creto legge, ha prorogato disei mesi il termine per l’ade-guamento alle nuove misureminime di sicurezza e del do-cumento programmaticosulla sicurezza previste dalCodice della privacy.Le ragioni della proroga so-no spiegate nella relazione diaccompagnamento al decre-to e consistono nella partico-lare complessità e difficoltàdei nuovi adempimenti.L’articolo 3 del decreto leggedifferisce al 31 dicembre2004 il termine di cui all’arti-colo 180 comma 1 per gli

    adempimenti in scadenza il30 giugno e quindi l’attuazio-ne delle misure minime e laredazione del documentoprogrammatico.Il rinvio al 31 marzo 2005 deltermine per l’adempimentoall’obbligo dell’adozione del-le misure di sicurezza per chinon possiede gli strumentitecnici necessari per l’ade-guamento delle misure mini-me (art. 180, 3° comma codi-ce della privacy).Il decreto legge in discorsonon ha invece prorogato altritermini fissati dal Codice co-me quelli previsti dall’artico-lo 181 e tra questi ad esem-pio quello previsto dalla let-tera d) relativo alle comuni-cazioni al Garante per le cir-costanze previste dall’artico-lo 39 del Codice.

    SanzioniQuando le proroghe delle sca-denze saranno finite ed il nuo-vo codice sulla privacy potràdirsi pienamente applicabile,le sanzioni previste per chinon si adeguerà e quindi an-che per il titolare di uno stu-dio professionale che dovesseesercitare senza rispettare lenuove prescrizioni sulla pri-vacy saranno molto pesanti.In alcuni casi le inadempien-ze (più gravi) sono punitecon arresto o sanzione pecu-niaria, in altri con sanzionipecuniarie che sono comun-que molto onerose.Le sanzioni che più diretta-

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    mente possono interessare glistudi professionali in genere,salvo attività particolari, sonoquelle per l’omessa informati-va dei clienti e per la mancataadozione delle misure mini-me e redazione del documen-to programmatico.Circa il trattamento dei dati,come si è detto, i professio-nisti devono fornire l’infor-mativa ai clienti, pur senzaottenere il consenso, per i da-ti sensibili o giudiziari maanche per il trattamento deidati comuni.L’omessa o inidonea infor-mativa all’interessato previ-sta dall’articolo 13 del nuovocodice privacy “è punita conla sanzione amministrativadel pagamento di una sommada tremila euro a diciottomilaeuro o, nei casi di dati sensibi-li o giudiziari o di trattamentiche presentano rischi specificiai sensi dell’articolo 17 o, co-munque, di maggiore rilevan-za del pregiudizio per uno opiù interessati, da cinquemilaeuro a trentamila euro. Lasomma può essere aumentatasino al triplo quando risultainefficace in ragione delle con-dizioni economiche del con-travventore” (art. 161).Il mancato adempimento ri-guardante l’adozione dellemisure minime di sicurezzae la redazione del documen-to programmatico della sicu-rezza, obbligatorio per datisensibili o giudiziari è punito“con l’arresto sino a due anni

    o con l’ammenda da diecimilaeuro a cinquantamila euro”(art. 169).Nel caso di cessazione, perqualsiasi causa, di un tratta-mento, i dati possono essereceduti ad altro titolare, pur-ché destinati ad un tratta-mento in termini compatibi-li agli scopi per i quali i datisono raccolti.La cessione dei dati in viola-zione di quanto previsto e l’e-ventuale uso incompatibiledei dati ottenuti dalla cessio-ne “è punita con la sanzioneamministrativa del pagamen-to di una somma da cinque-mila euro a trentamila euro”(art. 162).Il pagamento di una sommada diecimila euro a sessanta-mila euro e con la sanzioneamministrativa accessoriadella pubblicazione dell’ordi-nanza-ingiunzione, per interoo per estratto, in uno o piùgiornali indicati nel provvedi-mento che la applica, è previ-sto dall’articolo 163 per laomessa o incompleta notifica-zione al Garante quando pre-vista ai sensi degli artt. 37 e 38. Il trattamento illecito dei da-ti, al fine di trarne per sé o peraltri profitto o di recare ad al-tri un danno, se dal fatto deri-va nocumento, è punito conla reclusione da sei a diciottomesi o, se il fatto consiste nel-la comunicazione o diffusio-ne, con la reclusione da sei aventiquattro mesi (art. 167).

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    CENTRO STUDIGEOMETRI.ATTIVO IL SERVIZIOQUESITI/PARERI

    Il Centro Studi Geometrifornisce un supporto tecnico-legale agli iscritti tramite ilservizio denominatoQUESITI/PARERI a cui si puòaccedere inviando il quesitotramite e-mail al seguenteindirizzo:[email protected] iscritti potranno formularequesiti legali su qualsiasiargomento inerente laprofessione e ricevere, in tempibrevi, un parere scritto sulproblema sollevato.Si precisa che i quesiti dovrannoessere posti in forma scritta epotranno avere ad oggettoanche una contesa purché nonriguardi questioni per le qualisia in corso un giudizio o uncontenzioso non definito, in cuile parti siano munite diassistenza legale. È importantericordare che le problematicheoggetto dei quesiti dovrannoessere esposte con ampiezza diparticolari affinché la rispostapossa essere esauriente etempestiva. Ove nella vicendaesposta siano coinvoltepersone, società o immobili perquestioni di riservatezzadovranno essere utilizzate lelettere A), B), C).

  • Quando raggiunge alteconcentrazioni neglispazi chiusi questo gasè dannoso per la salutedell’individuo. È quantomai urgentel’emanazione di unanormativa nazionale daapplicare all’esposizionedel radon nelleabitazioni, conprocedure dimisurazione che dianodati validi ed affidabili.Alle Regionil’individuazione dellezone a rischio.

    S econdo un’indaginepromossa dall’IstitutoSuperiore della Sanitàla concentrazione inItalia di radon risulta addirit-tura doppia rispetto a quellamondiale, con il record di ri-schio dell’alto Lazio, dellaLombardia e della Campania.Di contro la soglia di attenzio-ne e le modalità d’interventoappaiono decisamente piùbasse se messe a confrontocon quelle adottate da altriPaesi evoluti come il nostro.È bene ricordare che il radon,gas naturale radioattivo, ino-dore ed insapore, provieneprincipalmente dal terreno eattraverso fessure, anche seinvisibili, giunzioni e passaggidegli impianti, si propaga fa-

    cilmente nell’ambiente diffon-dendosi nell’aria.Negli spazi aperti viene diluitodalle correnti d’aria e raggiun-ge solo basse concentrazioni,ma in ambienti chiusi, comepossono essere quelli in cui silavora o si abita, accumulan-dosi raggiunge concentrazio-

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    A R G O M E N T I

    Marco Nardini

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    RADON, UN NEMICOINVISIBILE

    La concentrazionein Italia di radonrisulta doppiarispetto a quellamondiale, con ilrecord di rischiodell’alto Lazio,della Lombardia edella Campania.

  • ni pericolose per la salute del-l’individuo.La causa principale della con-centrazione di radon nelle abi-tazioni è che il gas emanatodai terreni si insinua nell’at-mosfera degli ambienti chiusiattraverso i pavimenti, in se-guito a flussi dovuti a pressio-ne o concentrazione; in quasitutti i Paesi, fatti salvi casi par-ticolari, l’incidenza dei mate-riali da costruzione è di solitominore, ma può contribuiread innalzare la concentrazio-ne stessa.Gli studi condotti negli ultimianni hanno messo in evidenzache la sorgente primaria di ra-don è costituita dal suolo sucui è ubicato l’edificio, inquanto la geologia del territo-rio è determinante nella for-mazione del gas, nella concen-trazione e nella sua migrazio-ne verso l’atmosfera.L’Organizzazione Mondiale

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    della Sanità considera il gasradon dannoso alla salute inquanto risulta essere la secon-da causa di cancro ai polmonidopo il fumo da sigarette.La grandezza presa come rife-rimento viene espressa in Bec-querel per metro cubo, ossia ilnumero di disintegrazioni nu-cleari in ogni secondo per ognimetro cubo di aria. In praticauna concentrazione di 500Bq/m3 vuol dire che vengonoemesse 500 radiazioni ogni se-condo in ogni m3 di aria.La Comunità Europea ha indi-cato, attraverso raccomanda-zione 90/143/EURATOM, i li-velli di riferimento di concen-trazione di gas radon nelleabitazioni esistenti in 400Bq/m3 ed in 200 Bq/m3 per lenuove abitazioni.In Italia manca una normativache stabilisca i limiti di con-centrazione di radon nelle abi-tazioni, mentre le disposizioniper quanto riguarda le esposi-zioni dovute alle sorgenti na-turali di radiazioni nei luoghidi lavoro fissano per il gas ra-don un livello di azione di 500Bq/m3. Per questo motivo ne-gli edifici che si costruirannodovranno essere adottate tuttele necessarie misure preventi-ve, basate su adeguate norme

    costruttive, che giustifichinol’adozione di un livello di pro-gettazione inferiore al livellodi riferimento.Si dovranno stabilire proce-dure per assicurare che le mi-surazioni di radon presente inambienti chiusi diano datiqualitativamente validi ed af-fidabili.Oggi la normativa di riferi-mento è il Decreto Legislativon. 241 del 26/05/2000 in attua-zione della direttiva 96/29/EU-RATOM in materia di prote-zione sanitaria della popola-zione e dei lavoratori contro irischi derivanti dalle radiazio-ni ionizzanti.Le disposizioni contenute neldecreto, come sopra accenna-to, non si applicano all’esposi-zione al radon nelle abitazionio al fondo naturale di radiazio-ni, ossia non si applicano né ai

    Il radon risultaessere la secondacausa di cancro aipolmoni dopo ilfumo.

    Il radon inambienti chiusiraggiungeconcentrazionipericolose per lasalutedell’individuo.

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    radionuclidi contenuti nell’or-ganismo umano, né alla radia-zione cosmica presente al livel-lo del suolo, né all’esposizionein superfici ai radionuclidi pre-senti nella crosta terreste nonperturbata.Il decreto invece individua lacorretta applicazione dellemisure di protezione in pre-senza di sorgenti di radiazioninaturali, che determinano unsignificativo aumento dell’e-sposizione dei lavoratori o dialtre persone, in particolariluoghi di lavoro quali: tunnel,sottovie, catacombe, grotte ecomunque tutti i luoghi sot-terranei. La norma stabilisce altresì gliobblighi dell’esercente e so-prattutto il monitoraggio deilivelli di azione fissati, tra iquali quello di 500 Bq/m3, su-perato il quale occorre inter-venire per affrontare il proble-ma, ad esempio con azioni di

    bonifica sull’edificio o sui si-stemi di ventilazione.Da notare che la normativaprevede i livelli di azioneespressi in termini di concen-trazione media annuale, inconsiderazione che la concen-trazione del radon è molto va-riabile sia in termini giornalie-ri che stagionali.Non a caso le misurazioni de-vono essere effettuate da orga-nismi riconosciuti e gli adem-pimenti successivi devono es-sere curati da un esperto qua-lificato iscritto negli elenchi dicui agli articoli 78 e 88 del D.Lgs. 17/03/95 n. 230.L’ultima disposizione conte-nuta nel decreto è che entro 5anni dalla data di entrata in vi-gore (1 gennaio 2001) le Re-

    gioni dovranno individuarequali zone geografiche pre-sentano caratteristiche tali darichiedere l’applicazione dellalegge anche per gli ambienti insuperficie.Alla luce dell’alto livello diconcentrazione di radon nellanostra Regione, emerso dallacitata indagine dell’IstitutoSuperiore della Sanità, è quan-to mai opportuno l’interventodella Regione Lazio per la so-luzione di un problema che ri-guarda la salute dell’indivi-duo.

    È quanto maiopportunol’intervento dellaRegione Lazio perla soluzione di unproblema cheriguarda la salutedell’individuo.

    In Italia mancauna normativache stabilisca ilimiti diconcentrazionedi radon nelleabitazioni,mentre neiluoghi di lavorodovranno essereadottate tutte lenecessariemisurepreventive.

  • Categorie speciali:obbligatoriaadeguatamotivazione nellarettifica delclassamentoproposto dallaparte.

    L’ importante pronun-cia della Commissio-ne tributaria provin-ciale di Roma prendele mosse da un provvedimentoadottato dall’Ufficio del Terri-torio di Roma, con il quale ve-niva rettificata la rendita di unimmobile di categoria D/8 pro-posta dalla Società ricorrentecon procedura Docfa senzafornire alcuna informazionecirca i diversi elementi estima-tivi considerati nella nuovavalutazione. È noto infatti che, nella deter-minazione della rendita dellecategorie speciali, occorreprocedere ad una vera e pro-pria stima del valore dell’im-mobile riferito ad un periodoeconomico stabilito, nella vi-

    gente normativa, al 1988/1989. In effetti, nella stessa procedu-ra Docfa vengono richiesti, siapure in una forma eccessiva-mente sintetica, una descri-zione della porzione dell’im-mobile, la determinazione del-la sua consistenza in terminidi superficie o di volume, il va-lore unitario riferito al perio-do economico imposto ed ilsaggio di fruttuosità.Nell’operare la rettifica l’Uffi-cio evidentemente agisce al-meno su uno di quei parame-tri e deve darne ragione perconsentire al contribuenteuna precisa e circostanziatadifesa in sede contenziosa.Le ragioni della produttivitàdell’Ufficio portavano invece,troppo spesso, a rettifiche deltutto empiriche, basate su

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    IL GIUDICE TRIBUTARIOBOCCIA L’UFFICIO DEL TERRITORIO

    Nelladeterminazionedella renditadelle categoriespeciali, occorreprocedere ad unavera e propriastima del valoredell’immobile.

    Nell’operare larettifica l’Ufficiodeve consentireal contribuenteuna precisa ecircostanziatadifesa in sedecontenziosa.

  • semplici applicazioni di per-centuali tonde di incrementoalla rendita proposta dal con-tribuente che, spesso, hannocondotto a risultati sperequatitra immobili simili per ubica-zione e caratteristiche pro-prie, comprendendo tra que-ste anche le particolarità eco-nomiche delle diverse attivitàche rientrano nell’ambito del-le categorie speciali.Con il ricorso esaminato dallaCommissione tributaria pro-vinciale di Roma si è volutoporre sotto la lente d’ingrandi-mento del diritto fiscale questaprocedura arrogante e superfi-ciale più che sommaria che sipone in stridente contrasto conle prescrizioni del D.M. 701/94.Nel procedimento è stato poisollevato un ulteriore motivopregiudiziale scaturito dallacircostanza che la costituzio-ne in giudizio dell’Ufficio eraassolutamente priva di con-trodeduzioni di merito perl’asserita “momentanea indi-sponibilità della documenta-zione” e quindi, a parere dellasocietà ricorrente, priva di ef-ficacia considerato che, solosuccessivamente a terminiampiamente scaduti, l’Ufficioreplicava argomentando suimotivi del ricorso.

    Su questo motivo, assoluta-mente assorbente ogni valuta-zione nel merito, la Commis-sione Tributaria Provinciale siè pronunciata, sorprendente-mente in maniera negativa,con una formula talmente su-perficiale (“…nel vigente con-testo normativo non è dato in-dividuare alcun consistenteelemento, sia esso testuale oanche soltanto interpretativo,capace di conferire alla doglian-za un supporto motivazionaledotato del necessario adeguatogrado di pertinenza…”) da farpensare di essere stata ispirata

    solamente dalla volontà di evi-tare di infliggere all’Ufficioconvenuto l’accollo delle spe-se di giudizio.Nel merito comunque la Com-missione tributaria si è riscat-tata, rilevando in maniera pun-tuale ed esaustiva tutti i vizi delprocedimento adottato dal-l’Ufficio del Territorio e quindia chi scrive ben poco restereb-be da dire, dopo aver riportatoletteralmente il motivo di ac-coglimento del ricorso:“… deve, infatti, rilevarsi che, afronte della denuncia di varia-zione dalla società prodotta indata ../../2000, l’ufficio proce-dente ha notificato la rettificadel classamento solo in data../../2001 (vale a dire ad oltre unanno di distanza), peraltro

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    Troppo spesso lerettifiche sonodel tuttoempiriche, ehanno condottoa risultatisperequati traimmobili simili.

    Si è voluto porresotto la lented’ingrandimentodel diritto fiscalequestaproceduraarrogante esuperficiale, instridentecontrasto con leprescrizioni delD.M. 701/94.

    Nel merito laCommissionetributaria harilevato tutti ivizi delprocedimentoadottatodall’Ufficio delTerritorio.

  • omettendo, in tale sede, di for-nire le prescritte indicazioni inordine ai diversi elementi presia base della adottata determi-nazione rettificativa e senza,comunque, offrire opportuniragguagli circa i differenziatiparametri di valutazione utiliz-zati e circa il corretto ricorso al-le dovute modalità di verificadelle caratteristiche tipologichee dimensionali dell’immobile(sopralluogo diretto).

    Le pur più diffuse informazionifornite in sede di costituzionedi giudizio, d’altronde, nonhanno adeguatamente colmatole predette lacune, quanto me-no in riferimento ai profili dipiù pregnante rilievo interes-santi la presente sede conten-ziosa.Conseguentemente deve rite-nersi che l’insieme delle carenzein precedenza descritte sorreggee giustifica sufficientemente la

    dedotta censura di carenza dimotivazione sotto i diversi pro-fili (di incompletezza, tardività,incongruità ed inesattezza) di-rettamente od indirettamentericonducibili alla denunciataviolazione delle differenziateprescrizioni contenute nel D.M.n° 701 del 1994 …”.

    G.d.G.

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    GEOPUNTO • LA RIVISTA DEI GEOMETRI.COLLABORA ANCHE TU!

    Nella presentazione del numero zero di GEOPUNTO il Presidente del Collegio teneva a precisare che “…il giornale è per i geometri, ma soprattutto è dei geometri e dovrà contribuire con l’aiuto e la collaborazione di tutti

    a diffondere la conoscenza della nostra figura professionale …”.Convinti dell’importanza dell’apporto delle esperienze professionali dei colleghi per rendere la rivista

    un mezzo sempre più utile all’interno della categoria e sempre più efficace all’esterno come proiezione d’immagine,si invitano i geometri di Roma e della Provincia a collaborare raccontando le loro esperienze

    o esprimendo le loro opinioni sul multiforme panorama professionale.Non è evidentemente necessario che le idee espresse dagli articolisti coincidano con quelle

    della Redazione e gli articoli firmati esprimono l’opinione dell’autore e non impegnano in alcun modo l’editore e la redazione del periodico.

    I testi dovranno essere inviati a:

    Redazione di GEOPUNTO – Piazzale Val Fiorita, 4/f – 00144 Roma

    su supporto informatico accompagnato da una copia cartacea,possibilmente corredati di immagini riferite all’argomento trattato.

    La loro lunghezza non dovrà superare le 5/6.000 battute spazi inclusi.I manoscritti e il materiale iconografico non verranno restituiti.

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    SEDUTA DICONSIGLIO DEL 2 AGOSTO 2004

    ALBO PROFESSIONALE

    NUOVE ISCRIZIONI:

    BOVIENZO ROBERTOsup. esame stato sess. 2003FONTE NUOVAVia Montecelio 21 – tel. 06/9056483

    COSIMELLI PAOLOsup. esame stato sess. 2000 – ROMA Via C. Cecchelli 5 – tel. 347/7553395

    GALLI EMILIANOsup. esame stato sess. 2003 – ROMAVia Gino Capponi 71 – tel. 06/78344096

    MINGOLI MASSIMILIANOsup. esame stato sess. 2002 – CIAMPINO Via Firenze 7/A – tel. 06/7963955

    VARZI FABRIZIOsup. esame stato sess. 2002 –MONTEROTONDOVia Pescara 2 – tel. 06/9066231

    CANCELLAZIONI PER DIMISSIONI:

    CARNEVALE CRISTIANOn° 8939 – POMEZIA

    FERRARI ALBERTOn° 5233 – ROMA

    CANCELLAZIONE PER DECESSO:

    DE CARO CARMELOn° 3765 – LADISPOLI

    GARGIULO FEDERICOn° 2311 – FIUMICINO

    CANCELLAZIONE PER TRASFERIMENTO:

    BELLUCCI GIOVANNIn° 4844 – al Collegio dell’Aquila

    SEDUTA DICONSIGLIO DEL 6 SETTEMBRE 2004

    ALBO PROFESSIONALE

    NUOVE ISCRIZIONI:

    BAIANI FABIOsup. esame stato sess. 2003 – ROMAVia Castelforte 48 – tel. 06/2186055

    BASSU DAVIDEsup. esame stato sess. 2003 – ROMA Via G. Fiorelli 79 – tel. 06/5651138

    CORSI MARCOsup. esame stato sess. 2000 – MARINOVia V. Bellini 3 – tel. 06/9384379

    EUSEPI RICCARDOsup. esame stato sess. 2000 – ROMA Via Castelbianco 8 – tel. 06/3070474

    MAINENTI EMILIOsup. esame stato sess. 1995 – ROMAVia G. Fondulo 62 – tel. 06/2751664

    OTTAVIANI DOMENICO CLAUDIOsup. esame stato sess. 2000 – MARINO L.go G. Oberdan 1 – tel. 06/9386369

    ISCRIZIONI DIPENDENTE AL 50%(trasformazioni iscritti dipendentipart-time):

    BERTONI GIAMPAOLO iscritto al n° 8436 – ROMA Via A. Zanetta 11 – tel. 06/51963821

    PELLEGRINI ALVAROiscritto al n° 7372 – ROMAVia Casimiro Teja 24 – tel. 06/41733367

    CANCELLAZIONI PER DIMISSIONI:

    POMPEI MASSIMILIANOn° 8362 – ROMA

    ROSCIOLI GIAN CARLOn° 2228 – ROMA

    SCATTOLIN NAZZARENOn° 7035 – ROMA

    CANCELLAZIONE PER TRASFERIMENTO:

    CANZANELLA ROBERTOn° 8079 – al Collegio di Viterbo

    AVVIO TRASFERIMENTOD’UFFICIO:

    COCCIONI SANDROn° 6619 – al Collegio di Bologna

    SEDUTA DICONSIGLIO DEL 27 SETTEMBRE 2004

    ALBO PROFESSIONALE

    NUOVA ISCRIZIONE:

    CASTELLI MANLIOprecedentemente iscritto al n° 3872ARDEAVia Tevere 66 – tel. 06/91010129

    CANCELLAZIONI PER DECESSO:

    ANGIOLARI LIVIOn° 3728 – CARBOGNANO

    PACE LUIGIn° 6224 – ROMA

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    Giuseppe Gisotti,Francesco ZarlengaGEOLOGIAAMBIENTALE.PRINCIPI E METODIDario Flaccovio Editore,[email protected]

    Il volume sicontraddistingue per lacapacità di unire all’elevatorigore scientifico dellatrattazione teorica, la giustamaniera di affrontare inmodo pratico le diverseproblematiche, con esempiconcreti di applicazionedelle metodologie di voltain volta proposte. Latrattazione viene affrontatain sei differenti capitoli, perconsentire un’analisiequilibrata e sistematicadelle singoleproblematiche: 1)Introduzione.Approccio aiconcetti di base di svilupposostenibile e geologiaambientale; 2) Risorsegeologiche. Situazione dellerisorse idriche,energetiche, minerarie, delpaesaggio geologico(geositi) e dello spaziosotterraneo; 3) Impattodello sviluppo.Individuazione dell’uomocome agente geologico edegli effetti delle attivitàestrattive e diinquinamento; 4) Rifiuti.Confinamento dei rifiutiurbani, industriali e

    radioattivi. Ladesertificazione e ladinamica fluviale. 5)Pericolosità geologica.Valutazione dei rischigeologici: terremoti, attivitàvulcaniche, rischiidrogeologici. 6)Formazione ed educazione.Il ruolo delle scienze dellaterra nella pianificazioneterritoriale e nello svilupposostenibile.

    Massimo MarianiCONSOLIDAMENTODELLE STRUTTURELIGNEE CON L’ACCIAIODEI tipografia del genio civile, 2004 Euro 49,00

    Il Manuale raccoglie unaapprofondita e ampiacasistica di soluzionitecniche per ilconsolidamento ed ilrinforzo delle strutturedissestate utilizzandomateriali antichi, quantofondamentali, come il legnoe il ferro. L’analisi e ladescrizione delle attualitecniche di intervento èsupportata, oltre che dallavarietà dei casi proposti, daindirizzi di modellazione edi calcolo. Il risultato finalesi traduce in unostrumento operativo e, allostesso tempo, conoscitivoutile al progettista perindividuare la soluzione piùidonea in rapporto al

    valore dell’opera e nelrispetto della struttura dilegno da consolidare.Il volume è articolato indue parti: la prima dicarattere introduttivo sisofferma sulle tecniche dicostruzione e dilavorazione del legno e deimetalli dall’antichità ainostri giorni, la secondaaffronta le Tecniche diconsolidamento dellestrutture dissestate(risanamento degli appoggidelle travi - interventolocale su travi soggette atrazione, a flessione e taglio- risanamento di capriatecon funi o barre di acciaio -travi rinforzate con funi diacciaio presollecitate -rinforzo di volte in cameracanna - connettori diacciaio per il rinforzo deisolai - puntellatura sospesaper il sostegno e per ilsollevamento dellestrutture da consolidare –appoggi).Completano il volume unabibliografia, le referenzeiconografiche e un CDRom che raccoglie eorganizza un’ampia casisticadi particolari costruttivi esoluzioni tecnologiche daconsultare ed utilizzarecome supporto allaprogettazione Per l’utilizzodel CD Rom è necessariopossedere uno dei seguentisistemi operativi:Windows9x/Windows ME/ WindowsNT/Windows2000/Windows XP Oltre alpacchetto Office97/Office2000/Office XP.

    Leonardo MiconiQUALIFICAZIONE,PROGETTAZIONE E BANDI DI GARAMaster Edizioni, Roma

    Il tema della qualificazione,cioè del nuovo sistema diverifica della idoneità delle

    imprese a partecipare allegare d’appalto dei lavoripubblici è statoampiamente trattato damolti commentatori sottoil profilo dei procedimentiprevisti e dalle regoledettate specialmente dalregolamento del 2000.Il sottotitolo “elaborazionie commenti sulle regoledettate dalla legge quadro edal regolamento sulsistema di qualificazioneper gli esecutori di lavoripubblici” definisce ilcontenuto del volume chesembra rientrare nel filonecitato, ma la prefazione delPresidente dell’Autorità deiLavori Pubblici, FrancescoGarri, coglie la prospettivain cui si muove lo studioritenendola “... diversa e dirilevante interesse inquanto collega, anzitutto, laqualificazione alla rilevantefase della progettazione. leosservazioni svolte di fannoallora pregnanti per laricaduta corretta che essehanno e per le novitàdell’esame così condotto,Correlati, ma illustrati conautonome prospettazioniche rivestono non minorinteresse sono i rapportitra qualificazione e bandi digara...”.

    Antonio Cirafisi,Salvatore Lombardo

    LA DIREZIONE DEI LAVORI E LANUOVA PRATICAAMMINISTRATIVA ECONTABILENELLA ESECUZIONEDELLE OPEREPUBBLICHE Dario Flaccovio EditoreTerza edizione 2004,pp. 830, Euro 55,00

    A quasi due anni dallapubblicazione della primaedizione di questo testo, alcomplesso normativo che

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    disciplina la materia deilavori pubblici sono stateapportate sostanzialimodifiche che, insieme allenovità proprie del settoredell’ingegneria, hannoindotto gli autori a rivederealcune parti dell’opera. Inultimo, la legge 2 agosto2002, n. 166, ha modificatoquasi tutti gli articoli dellalegge 11 febbraio 1994, n.109, aggiungendovi altresìl’art. 38-bis.Le novità più rilevanti chehanno interessato l’ambitodell’esecuzione dell’operapubblica, disciplinato dallacitata legge n. 109/1994, siritrovano nei suoi seguentiarticoli:• art. 4 - Autorità per lavigilanza sui lavori pubblici• art. 17 - Effettuazionedelle attività diprogettazione, direzione deilavori e accessorie• art. 19 - Sistemi direalizzazione dei lavoripubblici• art. 30 - Garanzie ecoperture assicurative• art. 31-bis - Normeacceleratorie in materia dicontenziosoAltre modifiche hannointeressato la materiarelativa ai collaudi.Oltre a tenere contodell’evoluzione delladisciplina così come dettoin precedenza, particolareattenzione è stata rivolta airecenti atti diinterpretazione e indirizzoemanati dall’Autorità per lavigilanza sui lavori pubblici eda altri Organi.Durante la revisione degliargomenti, si è avvertita lanecessità di riorganizzare ivari capitoli in mododiverso e più flessibile, perconsentire unaconsultazione più razionalee accelerare le operazioni diricerca di argomentispecifici; nella successionedei vari capitoli si è

    mantenuta la precedenteimpostazione che li vuoleancorati al naturaleprocedere delle fasi diesecuzione dell’opera, magli stessi sono riuniti inparti, secondo criteri legatialla loro omogeneità.Anche il CD cheaccompagna questa opera èstato adeguato neicontenuti, sia introducendole nuove norme, cheintegrandolo con i filenecessari ad effettuare lecomunicazioniall’Osservatorio, facilitandocosì le operazioni diinstallazione del necessariosoftware. Infine per quantoattiene agli aspetti piùpratici, l’ampia modulistica èorganizzata secondo unindice ipertestuale – cheriflette sostanzialmentel’organizzazione del testo –e può essere adattata allespecifiche esigenzemediante un comuneelaboratore di testi.

    V. NunziataTEORIA E PRATICADELLE STRUTTURE IN C.A. – 2Solai - Scale - Travi Pilastri - Fondazioni Dario Flaccovio editore,Palermo 2004, pp. 344,Euro 33,00

    Questa pubblicazionerappresenta la naturale

    continuazione di Teoria epratica delle strutture incemento armato - 1. Latecnica e la statica, e fariferimento ad alcunielementi tipici degli edificiin c.a.. Il metodo propostoè quello agli stati limite, inosservanza della normaeuropea Eurocodice 2(EC2) nonchédell’Ordinanza 3274.Il volume analizza:• solai: a soletta piena;prefabbricati; gettati inopera; con travetti in c.a.;con blocchi dialleggerimento (pignatte)gettati in opera; elementisecondari quali: fori,ribassamenti, sbalzolaterale, sbalzo d’angolo• scale: alcune tipologie edelementi tecnologici(particolare attenzione su:scale con travi a ginocchioe gradini a sbalzo; scale asoletta rampante)• travi: analisi tecnologicae statica di travi aspessore e travi emergenti• pilastri: analisitecnologica e statica;introduzionedell’instabilità• fondazioni: aspettogeotecnico-meccanico deiterreni; aspetto tecnico-statico; mezzi di indagine;principali fondazionidirette.In linea con il primovolume della collana, alfine di risolvere i problemipratici e di puntualizzare edi ampliare i concettiteorici esposti sono statiinseriti nella trattazionenumerosi esercizi attinentianche alla pratica dicantiere, utile riferimentoper la progettazione “aregola d’arte” di alcunielementi strutturali incemento armato.

  • IL NUOVO CNG

    Il geom. Piero Panunzi èstato riconfermato allaPresidenza del ConsiglioNazionale Geometri.Il Consiglio, insediatosi il 6 ottobre scorso, per iltriennio 2004/2007 è così composto:

    Presidente:geom. Piero Panunzi(Collegio di Roma)

    Vice Presidente:geom.Guido Moschella(Collegio di Salerno)

    Consigliere Segretario:geom. Fiorenzo Guaralda(Collegio di Varese)

    Consigliere Amministrativo:geom. Bruno Curletto(Collegio di Asti)

    Consiglieri:geom.Antonio Benvenuti(Collegio di Pisa)geom.Adriano Biraghi(Collegio di Milano)geom. Giovanni Cavaliere(Collegio di Taranto)geom. Bruno Razza(Collegio di Gorizia)geom. Enrico Rispoli(Collegio di Chieti)geom. Ruben Sagredin(Collegio di Rovigo)geom. Maurizio Savoncelli(Collegio di La Spezia)

    BIENNALE DI VENEZIA“METAMORPH”

    La nona edizione dellaMostra Internazionale diArchitettura (2004) dellaBiennale di Venezia“Metamorph” èpalesemente dedicata altema delle metamorfosi evuole esprimere letrasformazioni culturali,tecnologiche e critiche cheper parecchie decadi nel

    passato sono state cosìprofonde da segnare unimportante passaggionell’evoluzionedell’architetturadall’identità postbellica alsuo potenziale presente efuturo.La Mostra è insvolgimento a Venezia,Giardini di Castello -Arsenale (Corderie-Artiglierie) fino al 7novembre 2004.

    Notizie della mostra nel sito:http://www.labiennale.org/

    SICUREZZA 2004

    La mostra internazionalededicata alla sicurezza eall’automazione degliedifici, si svolgerà dal 17 al20 novembre neipadiglioni del Portello diFiera Milano.Oltre ai consolidatisettori della security,dell’antincendio e delledifese fisiche, nell’ambitodella rassegna avranno unruolo significativocomparti quali lahomevolution-domotica,la building automation, iservizi di vigilanza, lasicurezza dei dati, i servizidi intelligence, il facilitymanagement. Particolareattenzione sarà dedicataall’energia sicura.Un’altra novità diSICUREZZA 2004 saràl’area Dimostra in Mostra.Questo spazio verràdedicato, ad esempio, aprove di resistenza diporte, vetri blindati ecasseforti.L’attività convegnisticasarà caratterizzata dadiversi eventi tra i quali ilForum sulla sicurezzadenominato Innovazioneper un mondo più sicuro,che inaugurerà la mostra.

    La giornata di venerdì 19novembre, chiamataProgettistinfiera, saràparticolarmente dedicataai professionisti.La dodicesima edizione diSICUREZZA si svolgerà incontemporanea con LIFT,la rassegna specializzatanella movimentazione enella componentistica perascensori.

    Ulteriori informazioni:www.fieramilanotech.it

    LAVORO AUTONOMOOCCASIONALE

    Con la Circolare n. 103del 6.7.2004 l’INPS hafornito alcuni chiarimentisulle prescrizioni dellaLegge n. 326 del 24novembre 2003 cheriguardano la posizionecontributiva dei lavoratoriautonomi occasionali.L’innovazione piùsignificativa è che questilavoratori, a partire dal 1gennaio 2004, devonoessere iscritti allaGestione separata se illoro reddito (calcolato dal1 gennaio al 31 dicembre)supera la soglia dei 3.000euro.Mentre entro il tetto dei3.000 euro tutto restacome prima, se tale cifraviene superata scattal’obbligo dell’iscrizione(legge 335/1995) e, soloalla parte di redditoeccedente, vengonoapplicate le medesimealiquote previste nel 2004per i collaboratoricoordinati e continuativi:10% per i soggetti iscrittiad altra forma diprevidenza obbligatoria otitolari di pensioneindiretta; 15% per i titolaridi pensione diretta;17,80% per i lavoratori

    privi di altra tutelaobbligatoria.Rispetto ai collaboratoricoordinati e continuativiesiste una differenzasostanziale: in base aquanto specificato dallaCircolare n. 9 del 22gennaio 2004 (inriferimento all’articolo2222 del Codice Civile) lanatura “occasionale”qualifica la particolaretipologia di lavoratore chesvolge le mansioni per cuiè stato contattato, intotale autonomia e senzaalcun coordinamento conil committente.Resta al lavoratoreautonomo occasionalel’obbligo di informare icommittenti dell’eventualesuperamento del limite di5.000 euro, sia che essoavvenga in concomitanzacon l’inizio di un nuovorapporto di lavoro, sia chesi verifichi mentre sonogià in corso uno o piùrapporti di lavoro. Daparte sua il committenteha il diritto di conoscerela situazione contributivadel lavoratore.

    PRIMO CONGRESSOAR.TEC.

    L’AR.TEC., l’Associazioneper la promozione deirapporti tra architettura etecniche dell’edilizia, staorganizzando il PrimoCongresso Annuale daltitolo:“Intersezioni emutazioni nei rapporti traarchitettura e tecnica”,che si svolgerà a Roma dal2 al 4 dicembre 2004.Il congresso intendeoffrire agli operatori delsettore un’occasione diriflessione ampia earticolata sulle modalitàcon le quali si esprime ilrapporto tra architettura

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  • e tecnica e sulle relativeimplicazioni culturali edoperative; una riflessionefondata su ricerche,esperienze dirette sulcampo, risultati disperimentazioniprogettuali e costruttive,da esprimere in terminicritici generali

    La tematica della“intersezione” si riferisceai complessi rapporti chelegano tra loro le ricercheche si occupano ditecnologia in terminiprogettuali e costruttivinell’ambito dell’ingegneriae dell’architettura, nonchéai collegamenti di taliricerche con aree culturalie operative confinanti (lestrutture, l’energetica e gliimpianti, la tecnologia deimateriali, la composizionearchitettonica, ecc.),aprendosi alle interazionicon il mondo dellaproduzione industriale,dell’imprenditoria edile,delle professioni.I saperi tipici delle variearee sono da intendere siain senso strettamentescientifico (la ricerca) cheoperativo (la formazione,l’esercizio dellaprofessione). Si trattaquindi di indagarel’insieme dei collegamentiche interconnettono i varicampi disciplinari e, nellostesso tempo, le aree disovrapposizione tracontenuti specifici, cosìcome si sono venutistoricamentedeterminando, avendocome termine diconfronto la realtà attualedella ricerca interna edesterna all’università,l’attività di formazionedegli operatori comunqueimpegnati nel processoedilizio, così comel’attività professionaleeffettivamente esercitata.

    AMIANTO: NUOVOREGOLAMENTO

    Con il Decreto n.248/2004, pubblicato sullaG.U. n. 234 del 5 ottobre2004, il MinisteroAmbiente ha fissato nuoveregole per il recupero diprodotti contenentiamianto. Gli Allegati aldecreto contengono idisciplinari tecnici cheprescrivono le procedureda adottare per iltrasporto dei rifiuticontenenti amianto edettano le regole per illoro trattamento etrasferimento in discarica.I disciplinari individuanodue tipologie di intervento:trattamenti che, riducendoil rilascio di fibre senzamodificare la strutturadell’amianto omodificandola in modoparziale, comportano iltrasferimento in discaricadei rifiuti e trattamenti cheinvece consentono diriutilizzare come materiaprima gli RCA, grazie a unamodifica completa dellastruttura cristallochimicadell’amianto.

    CORSO ISES ITALIA

    Si terrà a Roma, dal 22 al24 novembre 2004, ilCorso di formazione su“Finanziamenti e contributiper le energie rinnovabili”.Il corso, rivolto a dirigentio tecnici diamministrazioni pubbliche,energy manager,imprenditori, progettisti,consulenti energetici, vuoleoffrire una panoramicacompleta sulle diverseopportunità difinanziamento con lezionimonografiche sui seguentitemi:- contributi della Comunità

    Europea (analisi deiprogrammi in corso edi quelli previsti inbreve)

    - contributi nazionali (in particolare: l’esamedei recenti DLsull’efficienzaenergetica chemodificano quello del24/04/2001, gas edenergia elettrica, equello derivante dalrecepimento dellaDirettiva europea77/2001)

    - finanziamenti locali(erogati dalle Regioni,dalle Provincia e daiComuni)

    - strumenti difinanziamento (ad esempio BancaVerde o Banca Etica).

    Informazioni:ISES ITALIATel 06.77073610-11Fax [email protected]

    RUN - RASSEGNAURBANISTICANAZIONALE

    RUN, quinta Rassegnaurbanistica nazionale è inprogramma a Veneziadal 10 al 20 novembre2004. L’iniziativa èpromossa l’INU, Istitutonazionale di urbanistica.Si tratta di una grandeesposizione degli Entiche a diverso titolooperano sul territorio.Intorno a questa l’Inuorganizza numeroseoccasioni di dibattitoculturale, anche incollaborazione con gliEnti stessi.

    Informazioni:www.inu.it

    ECOMONDO

    L’ottava edizione della Fierainternazionale del recuperodi materia ed energia edello sviluppo sostenibile siterrà a Rimini dal 3 al 6novembre 2004, vetrina ditecnologie, strumentazioniscientifiche, progettidimostrativi e realtàindustriali affermate enuove.La manifestazione hal’obiettivo di governare lacomplessità ambientale perrendere i processi e leattività sostenibili,attraverso norme,tecnologie, procedure dicontrollo semplici maefficaci, valorizzare lerisorse naturali, il riciclo deirifiuti e il recupero dimateriali ed energia.Queste le linee di sviluppodell’edizione 2004:- Ampia esposizione di

    prodotti finiti da recuperodi uso comune (RI-PRODOTTI);

    - Mobilità sostenibile:Carburanti e veicoliecologici,Tecnologiedell’informazione,Strumenti per lapianificazione dellamobilità, Politiche estrumenti innovativi sullamobilità;

    - Rischi e Sicurezza intesasia come prevenzione egestione dei Grandi Rischinaturali e industriali, siacome qualità degliambienti interni;

    - Istituzioni In mostra: iprogetti, le politiche, ipiani di intervento dicomuni, province, regionied enti.

    Informazioni:http://www.ecomondo.com/

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