BergamoUp N° 1 settembre 2009

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STORIA DI COPERTINA: Massimiliano Ferrari LA CITTA’ Franco Tentorio: il neosindaco RISTORANTE AND MORE: Vita Caffè Hosteria EVENTS, CHI C’ERA: Benvenuto BergamoUp; Agoli cubani al Calle de la Industria; 3° Rally della solidarietà; Spinning per tutti; Moscato di Scanzo, una festa di sapori; La Fondazione Emilia Bosis; Bobadilla festeggia il tuo segno. MENSILE DI ECONOMIA, COSTUME E SOCIETÀ - ANNO 1 - N°1 - 2009 WWW.BERGAMOUP.IT SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N°46) ART. 1 COMMA 1. DCB BRESCIA €. 2,50 €. 1,50 1 MENSILE BERGAMASCO PUBBLIZETA

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Mensile di economia, costume e società

Transcript of BergamoUp N° 1 settembre 2009

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STORIA DI COPERTINA:

MassimilianoFerrariLA CITTA’

Franco Tentorio:il neosindacoRISTORANTE AND MORE:

Vita Caffè HosteriaEVENTS, CHI C’ERA:

Benvenuto BergamoUp;

Agoli cubani al Calle de la Industria;

3° Rally della solidarietà;

Spinning per tutti;

Moscato di Scanzo, una festa di sapori;

La Fondazione Emilia Bosis;

Bobadilla festeggia il tuo segno.

M E N S I L E D I E C O N O M I A , C O S T U M E E S O C I E T À - A N N O 1 - N ° 1 - 2 0 0 9

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BERGAMO2009giugno

«E’ meglio essere ottimisti

ed avere torto

che essere pessimisti

ed avere ragione»

A. Einstein

www.bergamoup.it

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09/2009

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3

Grazie Per L’accoglienza, Continuiamo Insieme Questo Splendido Viaggio!

Non è davvero facile trovare le parole per esprime-

re le emozioni che hanno accompagnato la prima

“avventura” di Bergamo Up, quello che abbiamo

voluto chiamare il numero zero e che ha avuto il

compito di inaugurare un cammino che speriamo

possa essere lungo e ricco di cose da scoprire. Il

nostro mensile è stato accolto con grande simpatia

ed interesse, uno sguardo carico di attenzione e di

considerazione che ha confermato che è possibile

inserire nel panorama bergamasco una nuova voce

curiosa e credibile che punta, insieme a tutti voi, a

costruire qualcosa di positivo e di valido per l’intera

nostra provincia. In questo senso, più di tutte le pur

interessanti cose che si potrebbero dire in questo

momento, l’aspetto che si pone di gran lunga al

centro dell’attenzione è proprio questo. L’elemento

che può fare la differenza e che quindi può regala-

re la fortuna desiderata a Bergamo Up siete pro-

prio voi che vi apprestate a leggere queste pagine.

Da parte nostra, editore da una parte e redazione

dall’altra, possiamo dedicare a questa esperienza

che ci sta coinvolgendo in modo così profondo tutta

la nostra competenza, le nostre sensazioni, l’entu-

siasmo e (almeno si spera) la capacità necessaria

per descrivere e raccontare quello che accade in-

torno a noi. Ingredienti importanti e per certi versi

irrinunciabili, che però non riescono a “fiorire” a

dovere senza la linfa che dà vita all’intero ingra-

naggio. Un elemento essenziale che siete proprio

voi, lettori, che avete il compito determinante di

far vivere e di rendere incisivo questo nostro gior-

nale, offrendogli al tempo stesso la credibilità e la

profondità che lo possono rendere uno strumento

importante per la vita della comunità bergamasca.

E’ con questa convinzione che, dopo l’accoglienza

davvero eccezionale che è stata generosamente ri-

servata al numero che ha preceduto l’estate, Ber-

gamo Up si presenta con questo atteso numero uno

per entrare nel vivo del suo cammino. Una presenta-

zione, ci teniamo a ribadirlo, che si basa soprattutto

su due “colonne” fondamentali. In effetti tutti noi,

che lavoriamo “da questa parte” del mensile, siamo

decisi a dare il meglio delle nostre risorse e a curare

questa “creatura” che sta muovendo i suoi primi pas-

si proprio come fosse un figlio, tanto amato quanto

desiderato, che dev’essere aiutato a crescere. Nello

stesso tempo, però, il nostro impegno e la nostra

volontà non sono sufficienti per “costruire” il gran-

de progetto che è iniziato con la nascita di Bergamo

Up. Occorre quell’elemento che è molto di più della

classica ciliegina sulla torta e rappresenta il “collan-

te” che tiene in piedi l’intero edificio. Un ingrediente,

tanto per tornare all’esempio di prima, che solo voi

lettori potete dare, accogliendo con interesse e bene-

volenza questo nostro mensile, lasciandovi coinvolge-

re da questo nostro cammino e, proprio per questo,

inviandoci le vostre segnalazioni, i vostri consigli, le

vostre idee. In una parola siete proprio voi che po-

tete e dovete far crescere Bergamo Up, rendendolo

sempre più a immagine e misura di questa nostra

vasta e splendida provincia. Un vero e proprio fiore

all’occhiello da coltivare tutti insieme e che, proprio

attraverso questa cura comune, può raggiungere il

massimo del suo splendore. In tempi come questi

portare avanti un progetto come quello che ha con-

dotto alla nascita di questo mensile non è affatto fa-

cile, ma alla base c’è la convinzione (e forte) che un

territorio come quello bergamasco merita di essere

posto sotto la luce dei riflettori, per essere valorizza-

to a dovere e accompagnato nel cammino di crescita

ulteriore nel quale tutti noi crediamo fermamente.

Bergamo Up è nato anche e soprattutto per questo.

Spetta a ciascuno di voi trasformare questa felice in-

tuizione in una realtà preziosa, concreta e… duratura!

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09/2009

Contents

LA CITÀ, TRA UNIVERSITÀ, MOBILITÀ ED EXPO

Franco Tentorio: il neosindacoDI LAURA GENERALI

18

RISTORANTE AND MORE...

Vita Cafè HosteriaDI LAURA GENERALI

24

OTTAVA EDIZIONE DEL FESTIVAL

Festival del Cinema e d’ArteDI LAURA GENERALI

30

MOLTO PIU’ DI UN’AUTO

FIAT 500DI LAURA GENERALI

34

DAL 1945 UNA TRADIZIONE CHE CONTINUA

Dottor Stefano MeraviniDI LAURA GENERALI

38

SPECIALE MUSICA

Michael JacksonDI CRISTIAN STANZINI

44

LA FILOSOFIA DEL VIAGGIARE

Friends and travelDI LAURA GENERALI

52

OFFSHORE PIGNOLO 53 RACING TEAM

Massimiliano FerrariDI LAURA GENERALI

10

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5

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6

DINTORNI

Moscato di ScanzoDI LAURA GENERALI

72

FAMIGLIA

Comunicazione Genitori & FigliDI ANTONIO RUSSO

78

STORIA

La Stele di RosettaDI EDWARD BATTISTI

82

ECONOMIA

Lezioni di business planDI EMANUELE LUMINI

86

FINANZA

Consulente FinanziarioDI ROBERTO CAPPIELLO

90

DIETRO LE QUINTE

Dans les coulisses de Bergamo UPDI MARYLINE JM-W

94

SOCIETA’

Salottino VirtualeDI MARYLINE JM-W

98

VIGNETTE

Parola alla SatiraDI MARYLINE JM-W

100

BELLEZZE DI CASA NOSTRA

Miss Italia Rosangela BessiDI LAURA GENERALI

60

IL PERSONAGGIO

Giovanni BarzagoDI LAURA GENERALI

64

GIOVANI ARTISTI

Matteo MottariMINO MOTTARI

66

BENESSERE

Il Sesto ElementoDI LAURA GENERALI

68

CURIOSITA’

Parola alla BirraDI MARYLINE JM-W

102

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7

EVENTI

Angoli cubani al Calle de la Industria122

EVENTI

3° Rally della solidarietà128

EVENTI

Spinning per tutti132

EVENTI

Strabergamo, la Bergamo che corre136

EVENTI

Moscato di Scanzo, una festa di sapori142

EVENTI

La Fondazione Emilia Bosis148

EVENTI

Bobadilla festeggia il tuo segno154

OROSCOPO

Segno del mese: Vergine158

CAMERA OSCURA

Parola alla FotografiaDI MARYLINE JM-W

104

OPINIONI

Parola alla CriticaDI MARYLINE JM-W

106

CUCINA

Un tavolo per dueDI MARYLINE JM-W

108

EVENTI

Benvenuto BergamoUp112

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9

Editore Pubblizeta DI EMANUELE ZARCONEVIA BRUNO BUOZZI, 5/A - 25125 BRESCIA [email protected]

Direttore GeneraleMichele [email protected]

Direttore ResponsabileLuca [email protected]

RedazioneLaura GeneraliMaryline MilesiAmministrazioneClaudia [email protected]

ArtPubblizeta [email protected]

ImpaginazioneStefano MarcoliniAlessandro Di [email protected]

Pubbliche RelazioniMassimiliano De Stefano

Progetto Grafico originaleRaineri DesignSegreteriaClaudia [email protected]

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Photographer

Matteo MottariMatteo DeiuriHanno collaborato:Luca Marinoni, Antonio Russo,Emanuele Lumini, Ro-berto Cappiello, Matteo Deiuri, Mario Omboni, Aurelio Bergomi, Vip International S.r.l., Luca Carrara, Nino Mottari, Barbara Epis, Raineri Design, Cristian Stanzini, Barbara Barlottini, Maurizio Zanetti, Renato Sala.

BERGAMOUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONELOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO N° 16/2009 DEL 18 MAGGIO 2009.

BMADV CONCESSIONARIAPUBBLICITÀ E ABBONAMENTI: T: 035 23 66 61 - F: 035 23 66 61WWW.BMADV.IT

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BERGAMOUP MAGAZINE TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUB-BLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI SENZA AUTORIZ-ZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION

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La velocità è sempre stata nelle sue vene. Le

prime moto in regalo le ha avute il giorno della

sua nascita da parte di suo nonno. A sei anni

sfreccia sui circuiti di motocross. A nove è già

campione regionale di minicross e a quattor-

dici campione italiano di enduro. È un’infan-

zia precoce quella di Massimiliano Ferrari, già

proiettato nel mondo dei motori fin dalla più

tenera età, complice un padre da sempre pro-

prietario di barche ed auto molto veloci. Dopo

le moto, arriva la passione per le auto e a di-

ciotto anni Max inizia la carriera automobili-

stica, fino ad arrivare al suo debutto nel Team

Ufficiale Ferrari, dove si avvia la sua carriera

da vero professionista. Dal 1999 al 2002, Max

è pilota dei Campionati Italiano ed Europeo di

Gran Turismo con la Ferrari GTC che ha guida-

to con l’amico e copilota Arturo Merzario.

Ma il vero scopo di Max è quello di raggiungere

l’offshore. Il grande sogno inizia a realizzar-

si nel 2003, quando, insieme a Tullio Abbate,

Ferrari debutta nel campionato del mondo di

Offshore P1: da quell’anno Massimiliano ini-

zia a conoscere un mondo nuovo, “il più bel

mondo delle gare sportive”. L’anno successivo

partono i lavori per creare un team tutto suo.

Per uno che a 10 anni guidava già la barca del

padre che faceva i 65 nodi, una squadra sua

era solo il passo successivo da fare. Nel 2004

inizia quindi il suo progetto personale e due

anni dopo Massimiliano è a Miami per acqui-

stare la sua prima barca: completamente in

carbonio, con una lunghezza di 40 piedi per

3500 chilogrammi, 2000 cavalli e una velocità

OFFSHORE PIGNOLO 53 RACING TEAM

MassimilianoFerrari

Velocità e motori nel sanguedi Laura Generali

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11

che sfiora i 135 nodi all’ora, ossia l’equivalen-

te di circa 250 km/orari. Da questo momento

nasce la “Pignolo 53”, azienda di Massimiliano

Ferrari creata per gestire le sue attività sporti-

ve. Nel 2007 Max coinvolge il pluridato Guido

Cappellini a dividere con lui la guida del nuovo

Offshore Skater 399. Insieme a Guido affronta

anche la prima gara dei Mondiali 2008 a San

Benedetto del Tronto, gara di buon auspicio

per una stagione ai vertici.

Oggi Massimiliano è proprietario e pilota del

53 RACING TEAM che, durante la stagione

2008 nel Campionato Mondiale Powerboat P1

si è classificato al quarto posto, mentre nel

campionato IPS si è aggiudicato il secondo

gradino del podio, dimostrando la sua passio-

ne, le capacità del Team e la voglia di vincere.

Il team di Massimiliamo Ferrari conta oggi de-

cine di persone specializzate tra meccanici,

direttore sportivo, grafici, piloti, ecc.

Durante la stagione mondiale, a fianco del pi-

lota bergamasco, c’è il pilota pluriiridato Gui-

do Cappellini, nove volte Campione del Mondo

di Formula 1 Inshore. In seguito, Max Ferrari è

stato affiancato dall’amico e copilota France-

sco Redaelli.

I successi conseguiti a Marsiglia, Malta, Ham-

mamet, Nettuno, Vigo e Portimão hanno per-

messo al Team esordiente di raggiungere i ver-

tici della classifica. L’imbarcazione utilizzata

dal Team nella stagione Powerboat P1 2008

è un 40 piedi del cantiere americano Douglas

Marine Corp, produttore degli scafi Skater Po-

werboats.

Ma cos’è esattamente l’Offshore?

L’ offshore nasce per divertimento, una sfida

tra giovani ricchi di Miami che, sui loro grandi

motoscafi d’altura, si divertono in gare di ve-

locità. Ben presto questo divertimento inizia a

diventare un vero e proprio sport in grado di

regalare grandi emozioni. In Europa arriva agli

inizi degli anni ‘60 e lo Yacht Club Squadron

di Cowes, in Inghilterra, uno dei più esclusivi

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al mondo, organizza la prima gara nel Vecchio

Continente. Agli inizi, e per i primi trent’anni,

è un mondo dominato da barche di serie e poi

via via sempre più corsaiole, ma col passare

degli anni nasce il desiderio di andare sempre

più veloci e irrompono sulla scena catamarani

in carbonio o in materiale sempre più sofisti-

cati. Quindi non più gare d’altura, ma sottoco-

sta, dove le acque sono più calme e quindi più

adatte a queste imbarcazioni.

Oggi esistono, ai massimi livelli, due tipi di

competizioni: l’Endurance P1 World Cham-

pionship, quello delle corse d’altura, il vecchio

offshore, con i tradizionali monocarena e l’ F.1

Powerboat World Championship quello dei ca-

tamarani che molto assomigliano a navicelle

spaziali piuttosto che ad imbarcazioni a mo-

tore.

L’offshore è uno sport estremo in tutti i sensi,

sia per la preparazione psicofisica che richiede

ai piloti sia per l’avanzata tecnologia dei mezzi

impiegati e richiede grande professionalità e

notevoli risorse finanziarie.

Chi lo pratica ai massimi livelli, come Massi-

miliano Ferrari, deve avere un mezzo in con-

dizioni perfette, visto che in gara si viaggia

ad una velocità di circa 260 chilometri l’ora a

pelo d’acqua. Le “barche” sono costruite con

materiali estremamente leggeri; alcune parti

sono realizzate in uno speciale materiale an-

tiurto, ricavato dall’esperienza dei caccia ae-

ronautici. È d’obbligo non sbagliare, il pilota

deve mantenere sempre una concentrazione

assoluta e costante, perché ad ogni piccolo er-

rore si può perdere il controllo della barca con

conseguenze disastrose.

Massimiliano Ferrarivelocità e motori nel sangue

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14

Il Team di Ferrari è ben preparato a gestire

questi missili che sfrecciano sull’acqua; oltre

a Max e Guido Cappellini, coopilota, ci sono

il Principe Emanuele Filiberto di Savoia e l’at-

tore bergamasco Giorgio Pasotti, che corrono

in Endurance. Oggi Max gareggia con Marco

Pennesi, classe 1960 e un passato nel mondo

della motocross. Il suo esordio nella motonau-

tica sportiva risale al 2001 quando partecipa

al Campionato Mondiale Powerboat P1 nella

Categoria Super Sport, classificandosi al 2°

posto; nel 2004 si laurea Campione Mondiale

e negli anni successivi vince numerose impor-

tanti competizioni, tra le quali l’ultima edizio-

ne del Giro del Lario, una delle più antiche e

impegnative competizioni motonautiche.

E nonostante l’evoluzione tecnica di questi

bolidi che aumentano di anno in anno la sicu-

rezza del team a bordo, non mancano certo i

rischi. Max Ferrari lo sa bene, soprattutto dopo

il brutto incidente che lo ha visto protagonista

lo scorso maggio: durante le prove del Gran

premio di Malta, prima tappa del mondiale

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Powerboat P1 2009 di motonautica, Max si è

ribaltato a 200 chilometri orari.

Durante una virata, infatti, la barca si è impun-

tata e si è rovesciata, compiendo un giro com-

pleto su se stessa. Max ha perso conoscenza,

ma è uscito illeso dallo spaventoso incidente

in motoscafo. Insieme a lui, il compagno di

squadra Marco Pennesi, 48 anni, di San Bene-

detto del Tronto, che ha riportato traumi ma

non si è ferito in modo grave.

Ma questa avventura da brivi non ha certo

smorzato l’entusiamo e la voglia di Max per

la velocità e l’avventura: il 18 ottobre, infatti,

vedremo in pista a Monza il campione orobico,

alla guida della Ferrari 430 per il Campionato

Italiano GT, mentre a novembre lo ritroveremo

sull’acqua in Florida, a Key West, per il Cam-

pionato americano di Offshore, l’evento moto-

nautico più importante a livello mondiale.

E il futuro di Max lo vede anche coinvolto in

un grande evento di solidarietà: l’atleta berga-

masco sta infatti collaborando con il tour ope-

rator ‘Friends and travels’ di via Pignolo, 114

in Città alta, per organizzare la spedizione di

una squadra al Mototaxi Junket, evento a sco-

po benefico che propone ai suoi concorrenti

di percorrere in due settimane – a partire dal

24 ottobre – circa 4000 chilometri, dal Perù al

Paraguay. Il tutto a bordo di un pittoresco mo-

totaxi: una sorta di motocicletta a tre ruote di

125 cc di cilindrata, sormontata da un tettuc-

cio in plastica, che dovrà portare l’equipaggio

– composto da due persone – a destinazione.

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Massimiliano Ferrarivelocità e motori nel sangue

Lo scopo del viaggio è una raccolta fondi a fa-

vore del Cesvi, l’organizzazione umanitaria

indipendente per la cooperazione e lo svilup-

po, fondata a Bergamo nel 1985 e che oggi,

con i suoi progetti, è presente praticamente

in quasi tutto il mondo. I proventi raccolti an-

dranno a sostenere il lavoro dell’organizzazio-

ne orobica in Sud America, territorio dove il

Cesvi sta portando avanti una serie di progetti

per lo sviluppo delle zone più povere.

Page 19: BergamoUp N° 1 settembre 2009

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Un’Azienda che presta cont i-nua at tenzione al l ’evoluzioni del mercato of frendo al c l i-ente un servizio a 360°, s ia per l ’abitazione che per la tua azienda, compreso r is-trut turazioni murar ie.un team per lo svi luppo di un proget to d’ interni, che t iene conto del le vostre esigenze, e propone un prodot to che garant isce un s icuro impat to emozionale per dar v ita al la casa dei propri sogni.Un’azienda dinamica, mod-erna che sta al passo coi tempi ma senza tralasc iare i l gusto e la comodità.

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Page 20: BergamoUp N° 1 settembre 2009

18

Vincitore della tornata elettorale è stato Franco

Tentorio, Pdl, che al primo turno ha ottenuto

con grande successo la nomina di primo cit-

tadino. A distanza di qualche mese dalla sua

nomina l’abbiamo incontrato per capire come

è cambiata la sua vita, quali scelte ha già fatto

per la città e quali (molte) dovrà ancora fare nei

prossimi 57 mesi che lo vedranno in carica.

“Sicuramente dal 7 giugno la mia vita è cam-

biata molto – commenta Franco Tentorio –.

Questa nuova carica è un impegno di lavoro

e politico che mi occupa l’intera giornata, ma

che faccio molto volentieri e con tanta passio-

ne”. Il neo sindaco bergamasco, commerciali-

sta di professione, ma impegnato da sempre in

politica ha già avviato una forte collaborazio-

ne con gli altri componenti della sua squadra:

“Sto avendo dei rapporti di collaborazione mol-

to produttivi con tutti gli assessori. Inoltre, ho

riscontrato che le squadre del Pdl, Lega e Lista

civica in Consiglio comunale sono diligenti e ci

aiutano molto a sostenere le nostre tesi di fron-

te all’opposizione. Quindi direi che si tratta di

un esordio positivo e soddisfacente”.

E il primo punto toccato dal team Tentorio è

stato quello della mobilità, piste ciclabili e ztl

in particolare.

“Sì, ma nessun punto deve arrivare prima de-

gli altri: tutti gli assessori devono muoversi in

base alle proprie competenze, ognuno ha do-

vuto conoscere la macchina amministrativa, i

problemi ad essa legati, i propri collaboratori.

Proprio a tale scopo abbiamo fatto una serie

di incontri con tutti gli assessori e i dirigenti,

incontri che mi hanno confermato i principali

problemi della città, tutti di mia conoscenza.

La mobilità è stato un tema che abbiamo trat-

tato, da programma: nel nostro programma

elettorale, infatti, si esprimeva una certa per-

plessità sulle ztl, misure che fanno defluire il

traffico da una zona, ma lo scaricano su un’al-

tra, rendendo alcuni felici e molti infelici”.

E le zone 30?

Franco Tentorio: il neosindaco

LA CITTà, TRA UNIVERSITà, MOBILITà ED ExPO

Il 7 giugno scorso si sono concluse le elezioni amministrative a Bergamo che hanno decretato il nuovo sindaco della città orobica.

di Laura Generali

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Franco Tentorio: il neosindaco

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Franco Tentorio:il Neosindaco

“Le zone 30 sono una scelta che merita atten-

zione e condivisione tutte le volte che è ben fat-

ta. È doveroso rivedere quelle esistenti per valu-

tare se possono essere migliorate o cambiate”.

E infine le piste ciclabili della discordia, ovvero

i percorsi di via Papa Giovanni xxIII e di viale

Giulio Cesare, che sono stati smantellati.

“Lasciatelo dire a un appassionato ciclista che

l’anno scorso ha percorso 4mila chilometri in

bici – da sportivo e cittadino – e che usa la bici

più di tutti coloro che criticano le mie scelte:

queste due piste ciclabili – che sono anche gli

unici esempi attualmente esistenti in città – non

sono adatte ai ciclisti. Più che un percorso per

bici sembrano un percorso ad ostacoli: invito

a guardare quanti sono i ciclisti che percorro-

no quelle vie e usano le piste. In generale, ab-

biamo sempre condiviso la scelta dei percorsi

ciclabili, ma ce ne sono alcuni oggettivamente

sbagliati, soprattutto quelli sui marciapiedi. In

sintesi, sistemare alcuni esempi di piste uscite

male mi sembra doveroso, visto che si tratta di

un punto del programma elettorale a cui noi

non possiamo venire meno”.

A proposito di mobilità, si aprono scenari in-

teressanti anche a Bergamo grazie all’Expo. A

fine luglio Comune, Provincia e Regione erano

seduti attorno al Tavolo Bergamo Expo 2015

per discutere di importanti iniziative che ri-

guarderanno direttamente la nostra città.

“A fine luglio – commenta il sindaco – abbiamo

avuto con grande soddisfazione l’impegno del

bergamasco Marcello Raimondi, sottosegreta-

rio alla Presidenza della Regione Lombardia

che, presiedendo a questo tavolo, si è subito

impegnato perché a Bergamo l’Expo 2015

possa da un lato consentire la realizzazione

di almeno una grande infrastruttura e dall’al-

tro essere uno strumento importante per la

nostra economia; non dimentichiamo, infatti,

che il tema scelto per l’esposizione universale

del 2015 è il nutrimento dle pianeta: da qui

l’importanza per la nostra città e, soprattutto,

per la provincia”.

La grande opera cui si accenava prima è il pro-

lungamento ferroviario che dalla stazione di

Bergamo dovrebbe arrivare fino all’aeroporto

di Orio al Serio.

“La presenza di Raimondi al tavolo delle trat-

tative ci dà una grande forza e noi saremo dav-

vero felici di lavorare con lui in vista della re-

alizzazione del prolungamento ferroviario fino

ad Orio. Oggi possiamo dire con grande soddi-

sfazione che Bergamo è finalmente seduta al

tavolo dell’Expo”.

Importante risorsa per il nostro territorio è an-

che l’Università orobica, soprattutto dopo che

la classifica redatta dal Ministero dell’Istruzio-

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21

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ne sugli atenei virtuosi la posiziona al quarto

posto in Italia.

“Sono stato felicissimo – sottolinea Tentorio –

di poter fare i complimenti a nome della città

al Rettore Alberto Castoldi per il risultato otte-

nuto. Ho avuto la prova dell’ottima qualità del

nostro ateneo anche dal punto di vista perso-

nale, dato che i miei due figli si sono laureati

in Economia proprio all’Università di Berga-

mo. Il merito di tutto ciò è di Castoldi, dei suoi

professori e degli studenti che si impegnano

nel loro percorso. I dieci anni del suo retto-

rato hanno portato l’Università di Bergamo

all’avanguardia nel nostro Paese. Al Ministrio

Gelmini va invece il merito di aver formalizzato

questa classifica in modo da distribuire le ri-

sorse in base al merito e non a pioggia”.

Il rettorato di Castoldi volge però al termine,

dopo dieci anni. Che rapporto avrà il neo sin-

daco con il neo Rettore?

“La richiesta che Castoldi ha sempre fatto è

quella che il Comune e la Provincia siano più

vicini all’Università. Partendo da questi presup-

posti, noi saremo ben felici di collaborare con

l’ateneo in base alle richieste del nuovo rettore

e, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, affrontare

un percorso insieme. In particolare, con Ca-

stoldi abbiamo individuato alcuni temi che se

saranno condivisi dal suo successore potran-

no essere campo comune di impegno. Uno di

questi è il recupero del cortile di Sant’Agosti-

no, attuale sede della Facoltà di Scieze della

Formazione, un intervento comunale che può

rappresentare la messa a disposizione di nuovi

spazi per l’Università”.

Per i più giovani, invece, sono in arrivo in Lom-

bardia giri di vite sulla movida notturna, in

particolare per l’uso di alcol vietato ai minori

di 16 anni. Anche Bergamo seguirà l’esempio

di Milano?

“Una premessa è doverosa: noi bergamaschi

non giovanissimi dobbiamo dare disponibili-

tà a qualche momento di silenzio in meno e

a qualche manifestazione in più: se vogliamo

una città viva, una città che sia anche in grado

di contrastare con la sua vita e le sue luci la mi-

crocriminalità dobbiamo consentire ai giovani

di viverla. In compenso possiamo organizzare

qualche festa per gli anziani così posso andare

anch’io – commenta ridendo il sindaco –. Se

ciò non avviene, i giovani sono portati ad anda-

re fuori città e Bergamo resta morta come poi

lamentano tutti i cittadini. Quindi il principio

generale è questo: rivitalizzare i quartieri con

manifestazioni aperte anche ai giovani, far fun-

zionare meglio il Polaresco, regolamentare il

Pacì Paciana impedendo che diventi un luogo

di privilegio. Riguardo alle sanzioni per l’uso di

alcol da parte di minori di 16 anni, l’assessore

Invernizzi, incaricato alla sicurezza, studierà

Franco Tentorio:il Neosindaco

Page 25: BergamoUp N° 1 settembre 2009

23

le ordinanze fatte in città simili alla no-

stra per vedere se e come possono essere

applicate anche a Bergamo. Senza esage-

rare – aggiunge Tentorio – perché sarebbe

sbagliatissimo fare ordinanze che poi non

verrebbero rispettate. Non vogliamo riem-

pire la città di ordinanze: se la vogliamo

un po’ più viva dobbiamo insegnare ai ra-

gazzi il giusto comportamento da tenere.

La deterrenza deve venire più dall’educa-

zione familiare, scolastica e – perché no?

– anche del Comune piuttosto che dalle

sanzioni. Il primo approccio deve essere

quindi costruttivo ed educativo. Almeno

così ho fatto con i miei figli”.

Cosa ha in serbo per il futuro, sindaco?

“Per il futuro dovremo sicuramente af-

frontare il discorso stadio per vedere se

e dove è fattibile. La collocazione di un

nuovo stadio era prevista dal program-

ma elettorale, quindi valuteremo le pro-

poste più concrete e meno invasive. Poi

sicuramente dovremo mettere in campo

qualche grande opera pubblica in tema di

mobilità perché il traffico fuori e dentro la

città ne soffre, approfondire la questione

degli accessi in città alta, senza la torre

esterna preventivata dalla precedente

Amministrazione”.

Page 26: BergamoUp N° 1 settembre 2009

24

Luca Carrara, titolare di Vita Cafè Hosteria

Page 27: BergamoUp N° 1 settembre 2009

25

Una dolce sorpresa attende i vacanzieri che,

soddisfatti dei loro soggiorni, rientrano in città

non senza un velo di tristezza per l’estate or-

mai terminata. Da settembre infatti, insieme

alle calde serate estive, i turisti di ritorno non

dovranno lasciarsi alle spalle anche il piacere

di una cena, romantica o in compagnia, in un

locale esclusivo e senza spendere un’esagera-

zione. La sorpresa è proposta da Vita Cafè Ho-

steria, bar & restaurant di via Borgo Palazzo,

che da questo mese stupisce i suoi clienti con

formule esclusive ed estremamente vantaggio-

se per una serata particolare. Atmosfera calda

e accogliente, ambiente raffinato ed elegante,

ma allo stesso tempo semplice e confortevole,

Vita Cafè Hosteria è il luogo ideale per pranzi

e cene, ma anche per colazioni, aperitivi e coc-

ktail da gustare dopo cena.

La formula bar & restaurant permette infatti

di divertirsi in questo locale dalla mattina fino

a notte inoltrata, quando la Vita Cafè Hosteria

si trasforma in un lounge bar perfetto per chi

vuole passare una serata circondato da un am-

biente giovane e dinamico, ricco di fascino.

Vita Cafè Hosteria,

ristorante and more...di Laura Generali

Page 28: BergamoUp N° 1 settembre 2009

26

Luca Carrara, proprietario di Vita Cafè Hoste-

ria insieme a Gigi Popolino, ci spiega quali sa-

ranno le novità che aspettano i clienti a partire

da questo settembre.

“La sorpresa del nostro locale è una sorta di

ritorno alle origini. La Vita Cafè Hosteria era

infatti nata con una filosofia particolare: pro-

ponevamo un menu completo a cena ad un

costo fisso molto basso, inferiore certamente

alla media dei locali di Bergamo. Ora abbiamo

pensato di riprendere questa formula e pro-

porre un menù completo ad un prezzo davvero

imbattibile. La cena a menù fisso sarà compo-

sta da un piccolo antipasto misto, un primo e

un secondo rispettivamente a scelta tra cinque

piatti, un dolce, vino, acqua, caffè e coperto

inclusi. Il tutto per soli 25 euro, dal lunedì al

sabato”.

Un costo davvero accessibile, con un ottimo

rapporto qualità/prezzo. Come mai questa

scelta?

“L’ambiente sofisticato non deve ingannare

il cliente: al Vita Cafè Hosteria si può cenare

spendendo poco e passando una serata dav-

vero piacevole in compagnia o in coppia. La

nostra decisione vuole essere un aiuto ai nostri

clienti, data la difficile situazione economica

che sta colpendo un po’ tutti. Con questa for-

mula il cliente sa che può cenare nel nostro

locale, godersi un ottimo pasto in un ambiente

giovane e moderno e spendere poco. Sono so-

prattutto i gruppi di amici o le giovani coppie

che vengono per una piacevole cena da noi e

proprio a loro vogliamo rivolgerci con questa

interessante iniziativa”.

Che cosa potranno gustare i clienti della Vita

Cafè Hosteria?

“Il menù è molto ricco e i clienti potranno sce-

gliere tra diversi piatti. Il nostro locale, inoltre,

vuole puntare sulla genuinità: prodotti nostra-

ni, di altissima qualità, pasta fatta in casa e

piatti tipici. Prossimamente inaugureremo an-

che serate dedicate a temi particolari, come la

serata dei piatti regionali o la cena dedicata al

tartufo, iniziativa che abbiamo già sperimenta-

to nella scorsa stagione con grande successo.

Il menù che proporremo potrà però avere delle

varianti a seconda della scelta del cliente: la-

sceremo infatti fuori lista alcuni piatti partico-

lari come il branzino o il filetto che il cliente

potrà decidere di inserire, sempre ad un costo

accessibile. Inoltre, per chi non volesse un pa-

sto completo, dall’antipasto al dolce, può sce-

gliere meno portate, partendo da un prezzo di

20 euro”.

Vita Cafè Hosteria,

Page 29: BergamoUp N° 1 settembre 2009

27

Page 30: BergamoUp N° 1 settembre 2009

28

le pubbliche relazioni con Pietro nel 1994, 15

anni fa, in un locale che all’epoca si chiamava

Free Way. Dopo una relazione finita male, ho

deciso di buttarmi in questa avventura e mi

sono subito appassionato. Insieme a Pietro

abbiamo inaugurato il Vibe nel 1995 e, l’esta-

te successiva, il Lux, l’ex Meeting in Maresana,

dove abbiamo fatto una stagione estiva clamo-

rosa: 3mila persone il venerdì e 4mila il sabato

venivano nel nostro locale. Poi abbiamo iniziato

a collaborare con altri locali. È una dedizione

che continua da quindici anni e che ha segnato

una parte fondamentale della mia vita”.

Consideri le pubbliche relazioni il tuo primo

lavoro?

“Per molti anni lo sono state: dal 1999 al

2007. Ben nove anni in cui mi sono dedicato

esclusivamente a quello. Ma non lo considero

un lavoro; per me si trattava e si tratta tutt’ora

di un divertimento. Mi piace molto relazionar-

mi con le persone, soprattutto con quelle che

ben mi sopportano, dato il mio carattere par-

ticolare. Tra queste senza dubbio c’è Elena, la

mia fidanzata, che è sempre stata anche un

grande sostegno per me, incoraggiandomi in

tutte le iniziative che prendevo e continuo a

prendere”.

L’iniziativa di Luca e Gigi vuole essere un

modo concreto per fronteggiare questa crisi

ormai tristemente nota a tutti e di cui chiun-

que sembra aver sentito l’effetto. “La crisi, o

la subisci o la cavalchi. Noi abbiamo deciso

di cavalcarla” è il motto di Luca Carrara che

oltre alle novità di settembre è allo stesso

tempo alla continua ricerca di spunti per mi-

gliorare il suo locale. Cosa proponete?

“In questi mesi estivi abbiamo puntato anche

sull’aspetto esterno del locale, modificato ri-

spetto al passato. Se prima infatti avevamo

aggiunto dei divani, ora abbiamo preferito dei

tavolini, che lasciano più spazio alla gente. E

poi abbiamo proseguito con un restyling del

nostro dehors, unico nel suo genere e perfetto

per la Vita Cafè Hosteria, inserita in una zona

di Bergamo che ben permette la presenza di

uno spazio esterno al locale e che attira i gio-

vani nottambuli”.

Luca Carrara vuole quindi puntare anche a la-

sciare un segno nella vita notturna orobica,

offrendo un punto di ritrovo perfetto per gio-

vani in cerca di divertimento. Ma come nasce

questa passione per la movida serale?

“Devo molto a Pietro Cabrini, colui che mi ha

introdotto in questo mondo. A lui, il mio men-

tore e mio migliore amico, rivolgo un grazie

speciale. Ho iniziato a lavorare nel settore del-

Vita Cafè Hosteria,

Page 31: BergamoUp N° 1 settembre 2009

29

Ed ora che dal 2007 hai aperto la Vita Cafè

Hosteria?

“Ora che ho aperto il ristorante non ritengo

nessuno dei due la mia prima occupazione,

ma solo degli hobby. Il mio lavoro non è mai

stato spinto dalla smania di guadagnare, ma

dall’interesse per queste professioni: per la

night life, nata a 24 anni e per i ristoranti, da

sempre”.

Data questa forte propensione per la movida

bergamasca, hai altri progetti per il futuro?

“A settembre inaugureremo Setai, un nuovo

locale a Orio al Serio. Creeremo il locale di

tendenza della stagione bergamasca, con, in

particolare, la serata del venerdì dedicata a un

pubblico adulto e modaiolo. E sempre per la

stagione autunnale ormai alle porte inaugu-

reremo anche l’Oro Nero, a Nembro, una di-

scoteca facilissima da raggiungere grazie alla

recente superstrada che lo collega a Berga-

mo. Queste sono le due chicche dei prossimi

mesi, ma non voglio anticipare troppo. Sono

anch’esse una sorpresa”.

Page 32: BergamoUp N° 1 settembre 2009

30

Una rassegna ricca di ospiti e di eventi quel-

la che ha caratterizzato anche quest’anno il

Festival del Cinema d’arte, a Bergamo dal 17

al 25 luglio scorsi. Piena di sorprese la serata

inaugurale del Festival, che ha visto protago-

nisti tre grandi personaggi, a cominciare dal

presidente di giuria del Festival per il secondo

anno consecutivo, Vittorio Sgarbi, fino a Mario

Donizetti e Valentina Cortese, Premio alla Car-

riera dell’edizione 2009 del Festival. Il primo,

grande esperto ed estimatore d’arte, un criti-

co in grado di cogliere in pochi istanti le sfu-

mature anche più nascoste di un’opera d’arte

e di trasmettere con la sua dialettica e la sua

passione ciò che si cela dietro un capolavoro.

Il secondo uno dei più importanti pittori di

Festival Internazionale del Cinema d’Arte

OTTAVA EDIZIONE DEL FESTIVAL

Bergamo, celebrato in tutto il mondo e famoso

per i vizi capitali da lui dipinti nonché per i

numerosi ritratti realizzati a noti personaggi.

E infine lei, diva per eccellenza, icona di uno

stile e un’eleganza di altri tempi, sofisticata in-

terprete del cinema internazionale che ha por-

tato l’Italia oltre Oceano: Valentina Cortese.

Una serata, quella del 17 luglio, in cui l’Arte

e il Cinema hanno raggiunto l’apice estremo

della loro rappresentazione con la proiezione

del film “Effetto notte” di François Truffaut,

del quale la Cortese è protagonista. La serata

è stata un trionfo all’insegna del Premio alla

Carriera a questa elegante interprete del cine-

ma internazionale, che ha ricevuto dalle mani

di Vittorio Sgarbi e di Mario Donizetti il rico-

noscimento.

Non mancano le parole di compiacimento del

Presidente di giuria Vittorio Sgarbi, ospite

d’onore della serata, che ci racconta le sue im-

pressioni sulla città e su questo Festival.

“Bergamo è una città magnifica, – commenta

Vittorio Sgarbi – un luogo che ho visitato molte

volte e che mi ha sempre colpito. Oggi, in par-

ticolare, l’ho visitata facendo una lunga pas-

seggiata che costeggiava le mura, un percorso

diverso dal solito che ho voluto fare prima che

la luce calasse. Qui Bergamo mi ha mostra-

to una bellezza teatrale cinematografica che

di Laura Generali

Page 33: BergamoUp N° 1 settembre 2009

31

sembra propizia a un Festival del cinema d’ar-

te. Mi è sembrato più che mai giusto, in que-

sta splendida cornice, collocare un Festival del

cinema d’arte”.

Lei ha sempre amato la città orobica.

“Questa è una città monumentale splendida,

molto bella, pulita ordinata. E non perdo oc-

casione per venire a visitarla. Ora, poi, con la

ristrutturazione dell’Accademia Carrara, sono

sicuro che Bergamo diventerà ancora più attra-

ente, per i turisti e per i suoi stessi cittadini”.

Che tipo di fruitori seguirà i film di questa

rassegna?

“Si tratta di film che presuppongono un pub-

Page 34: BergamoUp N° 1 settembre 2009

32

blico sofisticato e che abbia almeno tre gusti:

il gusto per l’arte, per il cinema e per una frui-

zione non popolare. Non credo che da un Festi-

val come questo vangano fuori film per le mas-

se, però potrebbe capitare che qualche film di

grande qualità passi dalla fruizione di un’élite

a qualla di un pubblico più ampio.

Quale deve essere quindi l’obiettivo del Festi-

val del cinema d’arte?

“La missione di questo evento deve essere si-

curamente quella di riconoscere e dare una va-

lutazione ad alcuni film. Da questo presuppo-

sto esprimo il mio augurio a queste produzioni

cinematografiche, perché abbiano una grande

fortuna”.

E il Presidente di giuria scherza anche sul

suo ruolo.

“Non mi sento molto considerato come Presi-

dente del Festival – ci racconta ridendo –. Forse

sono solo un presidente onorario. Per esempio,

ho fatto una segnalazione per questa serata a

scatola chiusa, ma mi è stato detto ‘vedremo

cosa ne pensa la giuria’; non ho molto potere!

Però sono un presidente molto disponibile”.

E sul piano tecnico, le piace guardare film?

“Sul piano tecnico ho un problema – continua

scherzosamente Sgarbi –: tendo ad addormen-

tarmi quando cominciano i film e quindi il mio

giudiuzio è come un giudizio dato in sogno.

Questo dipende da uno stato di spossatezza

ormai inevitabile, dovuto alla mia età, come è

inevitabile per ognuno. Dovrebbero portarmi

i film e poi darmi delle gomitate per tenermi

sveglio”.

Scherza?

“No, davvero. Pensi che una volta un grande

regista italiano mi ha chiesto di vedere un suo

film perché era intgeressato a un mio com-

mento tecnico. La produzione era molto bella,

ma anche molto statica. Il regista mi teneva

d’occhio mentre io guardavo il film e quindi

non potevo assolutamente permettermi di ad-

Page 35: BergamoUp N° 1 settembre 2009

33

dormentarmi, perchè lui aveva il suo sguardo

minaccioso su di me. Ho passato la serata a

guardare il film e a guardare il registava che

mi osservava per vedere se facevo attenzione

al film. Alla fine l’ho visto tutto! In sintesi, ci

vorrebbe qualcuno che presidia il Presidente

– continua a scherzare il critico d’arte –. Solo

con questi acorgimenti posso assumere anche

la funzione di presidente sul piano tecnico”.

La serata inaugurale è proseguita poi sul palco

della Sala Curò del Museo di Scienze Natura-

li “E. Caffi” in Piazza Cittadella, allestita per

l’occasione tra i ricordi e le risposte della Cor-

tese alle incalzanti domandi del Presidente di

giuria. Un video amarcord dei suoi più grandi

successi l’ha introdotta tra applausi scroscianti.

In un susseguirsi di citazioni e racconti di

aneddoti, Valentina Cortese ha ripercorso la

sua carriera artistica, ricordando i grandi at-

tori e registi con i quali ha lavorato. Da Delon

a Orson Welles, da Fellini a Truffaut. Curiosi

gli episodi narrati come quando Fellini, non

avendo preparato i copioni, le disse di recitare

con i numeri, oppure come quando alla ceri-

monia degli Oscar del 1974 con il miglior film

“Effetto notte” Ingrid Bergman vincitrice come

migliore attrice disse “Questo Oscar non mi

appartiene, appartiene a Valentina Cortese!” –

e proseguì – “Valentina alzati!....Forgive me!”.

Valentina Cortese ha poi parlato della straor-

dinaria esperienza che l’ha legata a François

Truffaut, definendola gratificante. Un perso-

naggio di una dolcezza infinita con il quale ha

avuto il piacere di condividere grandi emozioni.

Page 36: BergamoUp N° 1 settembre 2009

34

Fiat 500 non è solo un’auto, ma sinoni-

mo di tante cose: italianità, design, li-

bertà, gioventù, amore, lavoro, futuro.

Porta con sé un patrimonio immenso fatto

di valori, idee, emozioni, ma anche memorie

Fiat 500, molto più di

un’autodi Laura Generali

Page 37: BergamoUp N° 1 settembre 2009

35

Page 38: BergamoUp N° 1 settembre 2009

36

e nostalgie che si legano a questa vettura.

Nata dalla casa torinese nel 1936, la Fiat 500,

affettuosamente chiamata cinquino, è oggi

senza dubbio fra le auto italiane più famose al

modno: un vero e proprio mito del made in Italy.

Page 39: BergamoUp N° 1 settembre 2009

37

Page 40: BergamoUp N° 1 settembre 2009

38

Quando si dice un mestiere

tramandato di padre in figlio.

O meglio in figli, dato che nella

famiglia Meravini sono ben tre

gli eredi a continuare la pro-

fessione del padre dentista.

“Il papà è nato in Dalmazia,

Dottor Stefano Meravini

DAL 1945 UNA TRADIZIONE CHE CONTINUA

Croazia, quando ancora la

Dalmazia era italiana – ci

spiega Stefano Meravini, che

a Bergamo porta avanti lo stu-

dio dentistico di famiglia – ed

è arrivato in Italia insieme ad

altri profughi. Qui, nel 1945,

ha iniziato la sua carrie-

ra e ha aperto il suo stu-

dio”. I figli hanno segui-

to le orme paterne: oltre

al dottor Stefano Mera-

vini, anche i due fratel-

li operano nello stesso

campo e, per continuare

la tradizione di famiglia,

attualmente anche il fi-

glio di Stefano Meravini

sta studiando odonto-

iatria. Ma forse dei tre

Stefano è quello che più

ha voluto tener fede alla

tradizione paterna: lau-

reato nell’84, Stefano

Meravini è sempre rima-

sto nello studio di via

Scotti, 20 a Bergamo, lo

stesso aperto dal padre

decenni prima. Oggi lo

studio si è ampliato, lo

staff è cresciuto e le apparec-

chiature sono moderne, ma è

rimasta l’atmosfera familiare.

Grazie agli altri tre speciali-

sti che lavorano con Stefano

– Livia Brolis, Sara Bugatti

e Nicola Contenti – lo studio

Meravini si è specializzato in

diversi campi. Completano

lo staff quattro collaboratori

tra igienista e personale di

segreteria e amministrativo.

Lo studio non è monotema-

tico, ma altamente specia-

lizzato: “Dissento un po’ dal

professionista che si occupa

di tutto – commenta il dot-

tore – perché una persona

sola non può essere un bravo

esperto di ortodonzia, im-

pianti, ecc. Nel mio studio

ho puntato su una squadra di

più persone, ognuna di esse

specializzata nel proprio

campo per offrire al clien-

te un servizio a 360 gradi”.

Con l’arrivo del padre a Ber-

gamo nel 1945, i Meravini

muovono i primi passi in un

campo, quello medico-denti-

di Laura Generali

Page 41: BergamoUp N° 1 settembre 2009

39

stico, che sarà poi il leit-mo-

tif di tutta una vita. Ma non

c’è solo Bergamo negli oriz-

zonti della famiglia: i fratelli

di Stefano, nel corso degli

anni, si sono infatti spostati

per aprire altri studi a Pa-

lazzolo sull’Oglio e Pontida.

Con l’attività del padre, lo

studio di via Scotti si è spe-

cializzato nel servizio di pro-

tesi sociali per l’ex Inam che

serviva tutta l’Asl locale di

allora, occupandosi per anni

delle protesi mobili per pa-

zienti anziani. Questa tradi-

zione continua ancora oggi,

anche grazie alla convenzio-

ne tra Ministero della Salute

e Landi, l’associazione nazio-

nale dentisti italiani; la con-

Page 42: BergamoUp N° 1 settembre 2009

event40

venzione offre la possibilità

di creare protesi di tipo so-

ciale, con prezzi calmeriati

per anziani che rientrano in

una fascia di reddito bassa.

“Avendo a disposizione un la-

boratorio odontotecnico che

appartiene a uno dei miei

fratelli – continua Stefano –

possiamo continuare a for-

nire questo servizio, proprio

come faceva mio padre. Inol-

tre, alla continuità abbiamo

aggiunto l’innovazione, so-

prattutto con l’implantologia.

È anche per questo motivo

che ho puntato ad avere nel

mio studio più collaboratori e

personale specializzato: per

dare un’impronta più speciali-

stica nell’ambito dentistico”.

La lunga esperienza sul cam-

po ha permesso al dottor

Meravini di fare un bilancio

dei cambiamenti in atto nel-

la sua clientela: “Sicuramen-

te, oggi c’è più attenzione e

più cura per se stessi e per

l’igiene dentale. Un esem-

pio su tutti: nel campo delle

protesi mobili – la classica

dentiera – le richieste sono

molto calate: fino a quindici

anni fa, facevamo parecchie

protesi mobili, anche fino a

15-20 al mese. Oggi ne fac-

ciamo molte meno, arrivando

a 5-6 al mese. Questo signifi-

ca che le persone sono molto

più attente alla propria salu-

te dentale, si curano prima,

c’è molta più prevenzione, e

quindi non arrivano a dover

decidere per una protesi.

Inoltre, un ruolo importan-

te viene giocato anche dalle

campagne di prevenzione dif-

fuse dai mass media e dalla

Landi che ad ottobre propo-

ne il mese della prevenzione

coinvolgendo tutti i dentisti

associati. Decisiva, al fine

di una maggior cura di sé, è

stata poi in questi anni l’evo-

luzione dell’implantologia.

Page 43: BergamoUp N° 1 settembre 2009

41

Page 44: BergamoUp N° 1 settembre 2009

42

BMADV

grafica, comunicazione, pubblicità

Page 45: BergamoUp N° 1 settembre 2009

43

w w w. b m a dv. i tvia casalino 5/h - t. 035 236661 - bergamo

La pubblicità emoziona,innamora, seduce.Suscita emozioni.

Un chilo di pubblicità può contenere 999 grammi di

razionalità, ma brillerà e si distinguerà per il suo

grammo di follia.

Page 46: BergamoUp N° 1 settembre 2009

44

chiedete in ogni paese del mondo dal bambino

di 5 anni al caro nonnino ottantenne,siano essi

ricchi o poveri, passando per ogni etnia possi-

bile ma alla domanda chi era michael Jackson

vi arriverà sempre la stessa risposta:

si lo conosco !!

un’artista di fama mondiale di indiscusso ta-

lento che viene definito dai più come “the king

of pop”,ovvero il re del pop.

chi sia questo controverso personaggio e’ or-

mai stato più volte spiegato e ricordato dai

vari tabloid americani e di tutto il mondo e le

sue immense doti di showman sono ormai en-

trate nella vita quotidiana di tutti i giorni;ha

venduto più dischi di chiunque altro artista sul

pianeta,rivoluzionato il concetto di danza sfi-

dando le leggi della fisica con i suoi passi e le

sue coreografie,ma michael Jackson e’ davve-

ro “solo” questo?

parlo al presente perché basta accendere la te-

levisione o comprarsi il primo giornale di gos-

sip che capita tra le mani per rendersi conto

che lui è ancora li, sulla bocca di tutti, pronti

nel bene o nel male a parlare ancora di lui, lui

che ormai se n’è andato;

proprio in questi giorni sta avendo luogo una

vera e propria corsa al potere tra parenti e le-

gali per accaparrarsi la sua eredità perché, se

è vero che si parla tanto di michael, si par-

la ancora di più dei suoi soldi,a volte come

Michael Jacksonil mito che visse tra realtà e leggenda

speciale musica

di cristian stanzini

Page 47: BergamoUp N° 1 settembre 2009

45

debiti,a volte come immensi patrimoni,tra i

quali spiccano i suoi figli,il sacro graal per pa-

renti e aspiranti tutori legali che ogni giorno si

aggiungono alla lista dei “volontari”;

sicuramente non serve una calcolatrice né un

genio in economia per capire che i “debiti”

che sono là, in grassetto nei titoli dei maggiori

tg italiani scritti da giornalisti che fanno del-

la penna la loro arma o la loro virtù, saranno

colmati sicuramente nei prossimi mesi dalle

vendite pazzesche dei suoi dischi che stanno

di nuovo andando a ruba in tutto il mondo, né

serve ricordare che mJ detiene ancora il cata-

logo dei diritti dei beatles, quotato molto più

del valore dei debiti che stanno dando in questi

giorni alla sua dipartita, ma comunque questa

precisazione mi sembra doveroso farla, perché

si sta pur sempre parlando di una persona che

non c’e’ più oltre al fatto che quest’argomento

scottante sembra essere quasi più interessan-

te della sua vita;

quindi,se non i debiti ,cosa ci ha lasciato?

Dubbi: tanti ancora per le persone che, nono-

stante aver assistito alla suo verdetto che lo

ha dichiarato innocente per tutti e 10 i capi di

accusa nella causa che lo ha visto protagoni-

sta con accuse di molestie sessuali a minori

e somministrazione di alcolici nel suo ranch

di neverland, ancora vedono in lui il “mostro

divora bambini” come e’ stato dipinto in que-

Page 48: BergamoUp N° 1 settembre 2009

46

sti ultimi anni dalla stampa,nonostante la sua

innocenza proclamata con il processo reality

trasmesso in mondovisone nel 2005 ;

ricordi bizzarri: dagli innumerevoli interventi

di chirurgia plastica fatti al volto, al fatto che

vivesse in una camera iperbarica, non dimen-

ticandosi mai del fatto che si parli ancora oggi

della sua pelle sbiancata e di tante altre noti-

zie buttate qua e la per condire un piatto molto

“gonfio e colorato”,che però non e’ mai andato

giù a chi lo doveva mangiare,il diretto interes-

sato e i suoi amati fan,milioni di persone che

erano in grado di soffo-

cargli la voce dall’emo-

zione e di bloccargli le

parole per strappargli un

emozionato “i love you

all” e che piangeranno la

sua morte per tantissi-

mo tempo ancora;

già, perché se non altro

michael era una persona

sensibile,un bimbo mai

cresciuto che si era im-

medesimato così bene

in quel peter pan che lui

stesso mitizzava,tanto

da crearsi intorno a se un

mondo fantastico,fatto

di giostre e animali per

distrarsi dalla realtà,cosi

cruda e amara che non gli e’ mai piaciuta;

quel suo neverland, era una sorta di castel-

lo da favola dove poteva essere se stesso e

dedicarsi a quello che più amava fare,con la

semplicità e l’innocenza di un bambino mai

cresciuto,che però sapeva bene cosa voleva

dire avere un’infanzia difficile,con un padre-

padrone che lo mise a 5 anni insieme ai fra-

telli a disposizione del pubblico per colmare i

suoi sogni di gloria mancati con la carriera da

solista,solo accennata,fino all’arrivo della gal-

lina dalle uova d’oro chiamata Jackson 5 che

non si risparmiava di tanto in tanto di tenere

a bada con qualche bella “prova di forza” fatta

di pugni e violenze, per dimostrare ai figli chi

comandava……

Questa violenza michael l’ha subita

tutta,soffocata e incanalata dentro di se e ci e’

cresciuto,fragile come un ramoscello pronto a

spezzarsi,ogni volta che i fratelli lo deridevano

per il suo naso buffo;

cose normali che succedono in ogni fami-

glia quelle dei fratelli,ma cose importanti

nella vita di michael,che ne hanno segnato il

cammino,per sempre.

invece di giocare con gli altri bambini della

sua età lui provava 8 ore al giorno,invece di

familiarizzare a scuola ,veniva rinchiuso in

una salettina con un’insegnante privata per

studiare,perché non poteva andarsene a spas-

so come le altre persone visto che a 9 anni era

Michael Jackson

Page 49: BergamoUp N° 1 settembre 2009

47

già una celebrità …

Da questa storia però, si può capire come na-

sca il carattere schivo del cantante e la sua

ossessione per ridurre quell’”orribile” naso

che era stato nei suoi ricordi il motivo per

distrarre i fratelli dal lavoro che, concedendo-

si un momento di pausa nel prendere in giro

scherzosamente il fratello, provocavano anche

le ire del padre,pronto a salvaguardare il suo

portafoglio e il suo futuro con ogni mezzo ….

michael era troppo importante per il “gran-

de” Joe Jackson per privarsene,ma quando il

figlio fu grande abbastanza da capire di po-

ter camminare con le sue gambe si mise in

proprio,iniziando a scrivere a passi di moon-

walker le prime pagine di quel capolavoro arti-

stico che e’ diventata poi la sua vita;

arrivarono quindi i soldi,quelli veri,fatti di tanti

zeri come pochi ne hanno visti,tanto da ren-

derlo negli anni ’80 uno tra le persone più ric-

che al mondo;

e se e’ vero che la ricchezza può colmare ogni

lacuna non e’ stato invece cosi per michael;

abiti sfarzeschi,shopping da favola,lo stesso

ranch di neverland,non bastavano per riempire

la sua solitudine e le poche volte che lo si vede

in pubblico felice e’ quando teneva in braccio

un bambino e messa una mano nel portafogli

e l’altra sul cuore si e’ dedicato anima e corpo

a cose come la stesura di “we are the world”,la

Page 50: BergamoUp N° 1 settembre 2009

48

fondazione “heal the world foundation” e altre

opere benefiche a sfondo umanitario.

cantando “noi siamo il mondo” e “guarisci il

mondo”,ha messo a disposizione un tesoro

economico come nessun altro artista ha fat-

to per aiutare le persone del terzo mondo e

quanti più bambini riuscisse a strappare dalla

fame,lui che criticavano di essere un nero che

non aveva mai voluto accettare il suo colore di

pelle;

io non so sinceramente dove stesse la verità,se

era vero che soffrisse di vitiligine o lupus o en-

trambe le cose,certo e’ che le fotografie che

circolano nella rete del periodo in cui era anco-

ra scuro, qualche dubbio sulla salute della sua

pelle lo mettono anche a chi non ama la sua

musica,ma dopotutto,nell’ultima edizione del

grande fratello,l’italia intera non ha apprezza-

to la “maggiorata” proprio perché figlia della

chirurgia estetica?

posso capire che un paio di seni ingranditi

artificialmente sia più interessante di un naso

Michael Jackson

Page 51: BergamoUp N° 1 settembre 2009

49

Page 52: BergamoUp N° 1 settembre 2009

50

da uomo rifatto,ma definire michael Jack-

son come il più grande artista del pianeta e’

riduttivo,proprio perché il mondo ,o perlo-

meno parte di esso,non ha ancora capito chi

fosse davvero l’uomo che stava dietro a quel-

la maschera di pelle più volte ritoccata e se

e’ vero che solo pochi intimi hanno avuto il

piacere di conoscerlo veramente o perlome-

no di avvicinarlo,e’ anche vero che le notizie

più strampalate che si sono viste o lette sul

suo conto,soprattutto riguardanti la sua vita

privata,non hanno mai avuto una smentita

ufficiale quando si sono rivelate delle bufale

colossali,o comunque queste smentite non

sono state date con lo stesso peso e impe-

gno da parte dei mass media di quando lo si

accusava,ad esempio, di essere un pedofilo.

il 25 giugno 2009 cala il sipario sull’esperien-

za di vita terrena di michael,ma il segno che ha

lasciato nei cuori di milioni di persone lo por-

terà a realizzare il suo sogno proibito,vivere

per sempre:

michael ci e’ riuscito,vivrà nell’anima di chi lo

ha amato davvero ... e per favore non chiama-

telo Jacko,non gli e’ mai piaciuto quel sopran-

nome che gli ha dato la stampa;

lui e’ Jackson.

«se vieni al mondo sapendo di essere amato

e lo lasci sapendo la stessa cosa, allora tutto

ciò che nel frattempo è accaduto sarà valso la

pena.»

michael Jackson.

Michael Jackson

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51

Page 54: BergamoUp N° 1 settembre 2009

52

tre appassionati viaggiatori decidono di unire

esperienze, conoscenze, emozioni e professio-

nalità per diventare un punto di riferimento

per chi – come loro – ha nel dna la voglia di

scoprire nuovi orizzonti. nasce, infatti, dalla

visione di mario berra, valentina raho e mike

raho la “friends and travels”, un connubio tra

forte passione e una grande esperienza diretta

nella sfera del turismo.

per gli amanti delle mete da sogno e dei sog-

giorni particolari, studiati appositamente per

il cliente e che tendono a discostarsi dai tragit-

ti tradizionali, la friends and travels è il posto

giusto. non ci sono offerte strillate in vetrina o

scaffali colmi di pratiche di viaggi una identica

all’altra: ad accogliervi all’interno dell’agenzia

un comodo divano dove discutere con i tre soci

e i loro collaboratori dell’itinerario dei vostri

sogni. e, al vostro servizio, avrete tutta l’espe-

rienza e la professionalità di chi conosce bene

Friendsand travels

la filosofia Del viaggiare

di laura generali

Page 55: BergamoUp N° 1 settembre 2009

53

i luoghi che vi consiglia, poiché frutto di una

analisi approfondita sul campo. “il nostro ap-

proccio vuole mettere al centro la persona – ci

racconta mario berra, uno dei tre soci di frien-

ds and travels –. per noi è fondamentale avere

la massima cura del cliente: conoscerlo per-

sonalmente, sapere che cosa gli piace e cosa

vuole. e, successivamente, proporgli le nostre

soluzioni: particolari, studiate nei minimi det-

tagli e personalizzate. soluzioni che abbiamo

testato personalmente nella maggior parte dei

casi e che, quindi, conosciamo a fondo”. nulla

è lasciato al caso nell’organizzazione di frien-

ds and travels e ogni richiesta del viaggiatore

viene esaudita da un team altamente qualifi-

cato, che opera con la massima professiona-

lità e flessibilità. basti pensare, infatti, che la

friends and travels offre anche una consulenza

esclusiva, raggiungendo il cliente direttamen-

te a casa, per discutere con lui le proposte di

viaggio. la disponibilità, poi, avviene tramite

un affiancamento del cliente a 360 gradi: il

viaggiatore viene accompagnato passo dopo

passo nella scelta del suo percorso e, qualora

ve ne fosse l’esigenza, anche durante la va-

canza i soci di friends and travels sono sem-

pre pronti a fornire la loro assistenza.

Page 56: BergamoUp N° 1 settembre 2009

54

grazie all’esperienza nel mondo dei viaggi e

alle conoscenze nel campo della comunica-

zione, il team di friends and travels debutta

con friendsandtravels.com, il magazine on line

dedicato a viaggi e lifestyle. “abbiamo scel-

to di proporre il nostro magazine nel mondo

del web, anziché in quello cartaceo per diver-

si motivi – ci spiega mario berra–. crediamo

fortemente che la rete sia il futuro per la sua

interattività, per il fatto di essere ecologica-

mente sostenibile, ma soprattutto perché non

risponde ai vincoli logistici per la diffusione a

cui è soggetta, invece, la stampa su carta. il

nostro magazine on line potrà essere letto con

un solo clic da internauti collegati da tutto il

mondo”.

friendsandtravels.com interpreta la filosofia

che accomuna i tre soci: una forte passione

per il viaggio e l’interesse per la persona. “il

viaggiatore sarà al centro – anticipa valentina

raho –, questa sarà la nostra linea editoriale.

il nostro magazine parlerà del viaggio, legato

alla persona che lo fa: ci saranno, quindi, in-

terviste a viaggiatori noti o a persone che del

viaggio fanno il loro lavoro, che racconteranno

le loro esperienze e dispenseranno consigli.

Daremo, poi, anche spazio ai nostri clienti in

modo privilegiato: attraverso una community,

potranno pubblicare le foto delle loro vacanze

e dei posti che hanno visitato. il tutto in modo

save the Date: 24 settembre, Debutta frienDsanDtravel.com

Page 57: BergamoUp N° 1 settembre 2009

55

reale, senza ritocchi o rifiniture patinate che

spesso ingannano i turisti”.

la pubblicazione così ideata si posiziona a

metà tra il puro oggettivismo e il soggettivi-

smo senza limiti che spesso caratterizzano i

periodici dedicati al turismo.

“friendsandtravels.com sarà il virtuale punto

di partenza e di arrivo dei viaggiatori – mette

in luce valeria barizza, direttore editoriale del

magazine – uno spazio di incontro e confronto

tra chi, per vari motivi, ha la valigia sempre

pronta: dai professionisti, agli amanti delle

mete esotiche, dalle mamme che portano con

sè bimbi piccoli, a chi sceglie di non lasciare

il cane a casa ma preferisce portarlo sempre

con sè. friendsandtravels.com è una sorta di

vademecum, di diario di bordo, raccoglie an-

notazioni di viaggio, consigli, idee, stimoli dal

mondo”.

e per un gruppo di viaggiatori così atipici e

Page 58: BergamoUp N° 1 settembre 2009

56

nello stesso tempo così appassionati ed esper-

ti, quale migliore occasione del lancio del ma-

gazine on line per parlare anche della loro ul-

tima, particolare iniziativa: durante la serata

di presentazione della nuova testata, sarà pre-

sentato il mototaxi Junket, spedizione a scopo

benefico a cui la friends and travels prenderà

parte il prossimo ottobre. la singolare inizia-

tiva coinvolgerà squadre di due partecipanti

ciascuna, provenienti da tutto il mondo che – a

bordo di un mototaxi a tre ruote di 125 cc di

cilindrata, sormontato da un tettuccio in pla-

stica – percorreranno in due settimane circa

4000 chilometri, dal perù al paraguay. Durante

la traversata il magazine sarà il punto di con-

tatto con i lettori che, attraverso una rubrica

fissa, potranno essere aggiornati sui luoghi e

sui retroscena dell’avventura, grazie ai repor-

tage che verranno fatti quotidianamente.

scopo del viaggio in sud america sarà la rac-

colta fondi da destinare a “operation smile,

fondazione costituita da volontari medici, in-

fermieri e paramedici che realizzano missioni

umanitarie in 51 paesi del mondo per correg-

gere con interventi di chirurgia plastica rico-

struttiva gravi malformazioni facciali.

e, per aiutare la raccolta fondi, la serata di lan-

cio del magazine prevede un’asta benefica, nel

corso di un aperitivo.

l’evento inaugurale – su inviti – si terrà giovedì

24 settembre a partire dalle 18.30 in poi nella

sede della friends and travels, in via pignolo

114 a bergamo. friends and travels ringrazia

filippo e marcello, titolari dell’hemingway

café di via piccini 4 a bergamo, e tutto il loro

staff. l’hemingway sarà sponsor-partner della

serata e della partecipazione di friends and

travels al mototaxi Junket.

Page 59: BergamoUp N° 1 settembre 2009

57

per maggiori informazioni:

via pignolo 114 – bergamo

tel 035 4284039

[email protected]

…esistono pochi luoghi dove si avverte l’emozione di una scoperta...

Friends and travels da sogno

lasciatevi affascinare da due delle mete da so-

gno che la friends and travels vi propone: re-

ethi rah , maldive e saint roch, courchevel.

reethi rah, Maldive

caratterizzato da uno stile ed un’eleganza che

va oltre le migliore aspettative, reethi rah è

divenuto di diritto uno dei resort più raffinati

e lussuosi dell’oceano indiano. ubicato su una

delle più grandi isole dell’atollo di male nord,

a soli 35 km dall’aeroporto e raggiungibile in

circa 40 minuti da malè con un trasferimento

in Yacht privato, permette ai suoi ospiti di go-

dere, nella massima privacy, di momenti ma-

gici in un ambiente semplicemente fantastico

dove i colori diventano protagonisti, con il tur-

chese del mare che si fonde con il bianco delle

spiagge e il verde dell’interno dell’isola.

saint roch, courchevel

l’ultima frontiera dell’escllusività si trova a

courchevel. un hotel che vi porta fuori dai

confini del mondo: una meta riservata a po-

chi, selezionati ospiti... solo cinque camere,

19 suites, un appartamento da 400 metri qua-

drati e uno chalet da 500 metri quadrati che

si affacciano su bellecôte. completo di spa,

piscina, sauna, bagno turco e un ristorante ga-

stronomico.

Page 60: BergamoUp N° 1 settembre 2009

58

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59

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60

nata a romano di lombardia nel 1972, ro-

sangela bessi balza all’onore delle cronache

quando, appena maggiorenne, vince il titolo di

miss italia. per rosangela il mondo della moda

e della televisione diventa da quel momento un

impegno costante: dopo un anno di lavoro con

la miri – patrocinante del concorso di bellez-

za nazionale – la miss orobica inizia a lavorare

nel campo della moda, suo reale interesse. la

sua immagine viene utilizzata per campagne

pubblicitarie di costumi da bagno, redazionali

di moda e pubblicità televisive, ma rosangela

bessi è presente anche sulle passerelle di mi-

lano, piazza di spagna e l’alta moda romana

e tokyo.

nei seguenti dodici anni gli impegni della no-

stra miss si susseguono tra video clip musicali,

fiction rai e trasmissioni rai e mediaset dove

rosangela viene invitata come ospite. l’ultima

in ordine di tempo è la tramissione “il miglio-

re” condotta da mike bongiorno, nel 2006.

rosangela inizia da quell’anno una collabora-

zione come autrice televisiva con la endemol

per i programmi ‘chi vuol essere milionario’ e

‘50-50’, collaborazione che prosegue tutt’ora.

attualmente, rosangela bessi collabora con

mino mottari, amministratore unico della vip

international, presenziando anche agli eventi

da lui egregiamente gestiti a bergamo.

la collaborazione della miss con mottari e la

vip international parte da un marchio impor-

tante e prestigioso della nostra provincia: ro-

berta. rosangela bessi inizia a posare come

fotomodella e a sfilare in passerella per quella

casa di lingerie che tanto rese famosi i lati b

di rosa fumetto prima e di michelle hunziker

poi.

ma rosangela lascia un segno della sua pre-

senza e della sua bellezza soprattutto agli

eventi organizzati da mino mottari, ammini-

stratore della vip international, che la invita a

inaugurazioni e serate mondane come ospite

d’onore o madrina degli eventi a bergamo.

nel 2003 rosangela partecipa per la vip inter-

national, come madrina della serata, all’inau-

gurazione dello smart centre della mercedes di

bergamo e nello stesso anno, insieme ad altre

due miss italia – gloria zanin e tania zamparo

– rosangela, sempre su invito di mino mottari

della vip international, è presente alla serata

di premiazione e di consegna delle targhe ai

dirigenti della phass spa presso la discoteca

bobadilla di Dalmine. la serata, presentata da

fabrizia carminati, dà particolare risalto alle

collezioni della lingerie triumph e della pellic-

ceria pagano.

l’anno successivo rosangela bessi è la ma-

Rosangela Bessibellezze Di casa nostra

Miss italia

Page 63: BergamoUp N° 1 settembre 2009

61

drina per altri due eventi organizzati da mino

mottari, amministratore della vip internatio-

nal: l’inaugurazione di leroy merlin al maresa-

na resort e della discoteca anghelus, sempre

in territorio orobico.

Qualche anno dopo la miss italia bergamasca,

invitata dalla vip international, è la madrina

della prima edizione di bergamo moda, evento

tenuto nella splendida cornice di villa moroni,

a bergamo.

recentemente, rosangela bessi, sempre invi-

tata dalla vip international di mino mottari,

Page 64: BergamoUp N° 1 settembre 2009

62

è stata ospite d’eccezione al premio agazzi,

concorso internazionale di pittura,acquerello

e grafica. alla serata hanno partecipato: fio-

rella pierobon, il prefetto di bergamo camil-

lo andreana, l’ex presidente della provincia

valerio bettoni, il deputato leghista giacomo

stucchi, il presidente dell’agazzi ars silvano

ravasio, l’allora presidente del consiglio re-

gionale ettore albertoni e giovanni barzago,

grande appassionato di arte, insieme a molti

altri ospiti.

a documentare le serate della vip internatio-

nal di mino mottari con i suoi scatti è matteo

mottari, fotografo ufficiale degli eventi.

Page 65: BergamoUp N° 1 settembre 2009

63

Page 66: BergamoUp N° 1 settembre 2009

64

precisiamo che la lettera del presidente del consi-glio è su carta istituziona-le e non politica

abbiamo ospitato la prima opera di animal-

art in occasione dell’evento di presentazione

della ns rivista oggi dopo aver visto i comu-

nicati stampa siamo tornati ad intervistare il

direttore giovanni barzago, professionista da

sempre amante dell’arte, che in questi mesi,

ha assistito l’artista guido visentini e la sua

compagna silvana bracchi nella realizzazione

della linea gold.

il cavallo a grandezza naturale in ecoplastica è

stato migliorato nella combinazione dei colori

e nelle forme, con l’obiettivo di renderlo più

“vivo”.

ha ottenuto così il consenso della croce rossa

italiana e di unicef per i prossimi eventi con

aste di beneficenza.

proprio di ieri l’accoglimento delle opere nella

biennale di firenze il prossimo dicembre.

in brescia durante il festival di franciacorta

le opere saranno le protagoniste del vin art di

tenuta ambrosini.

ma soprattutto si è iniziato il percorso artistico

che permette al maestro visentini di raggiun-

gere livelli artistici ancora più elevati.

con il cavallo my life, esposto nella galleria

arte contemporanea di milano, si è stupita la

signora nicoletta mantovani che ha autoriz-

zato la realizzazione di un cavallo rivestito da

500 foto del grande luciano pavarotti.

opera che sarà premio al festival della com-

media il 27 novembre in montecarlo, con la

presenza del principe alberto.

Giovanni Barzagoprofessionista da sempre amante dell’arte

Page 67: BergamoUp N° 1 settembre 2009

65

Da settembre nei giardini del casinò monega-

sco si possono ammirare gli 8 pavarotti lyfe

in argento.

il critico d’arte andrea Di pre da settembre in-

serirà le opere nel suo programma di cultura

in onda ogni giorno su sky.

il maicol soyer presidente del bal de paris, ha

chiesto 20 cavalli per asta di beneficenza du-

rante la cena del ballo.

sotheby milano apprezzando le opere si è già

offerta gratuitamente di gestire le relative aste

benefiche.

e’ in corso la realizzazione del cavallo dedica-

to a giuseppe garibaldi in occasione del bi-

centenario.

apprezzamenti politici dalla famiglia berlusco-

ni, ministro giulio tremonti e umberto bossi.

onorevole michele Darchangelo presidente del

www.ilmeda.org con l’aiuto della diplomatica

hanane moussaid sabrina ha organizzato a

roma hilton cena con gli ambasciatori del me-

dioriente.

il Dr. fratto, gallery manager, si sta occupando

della presentazione nel mondo professionale

dell’arte.

siamo felici di sottolineare che l’animal-arte è

mossa anche dall’obbiettivo di riportare l’arte

alla natura, nelle forme e nei materiali, rinun-

ciando a profitti per la sola beneficenza.

Page 68: BergamoUp N° 1 settembre 2009

66

c’è un filo diretto che lega bergamo con mia-

mi, un filo fatto di scatti fotografici, creatività

e passione. un lungo filo che matteo mottari,

giovane artista ventisettenne di bergamo, ha

iniziato a tessere pochi anni fa con l’obiettivo

di dare forma a un sogno: fermare le emozioni,

le sensazioni e le immagini di un istante e ren-

derle infinite, così come solo la fotografia rie-

sce a fare. ora quel sogno è diventato realtà.

nel suo nuovissimo studio fotografico di ber-

gamo, dotato delle migliori attrezzature, si re-

spira l’entusiasmo, la voglia di fare che hanno

guidato matteo da bergamo alla florida e di

nuovo a casa, perché su quella rotta il giovane

ha maturato la sua ferma volontà di affermarsi

come fotografo e fare della fotografia la sua

vita.

È iniziato tutto negli anni dell’università: una

volta terminati gli studi all’istituto superiore e

assolto il servizio militare nel corpo degli al-

pini, matteo decide di iscriversi alla facoltà di

comunicazione d’impresa. ben presto però si

rende conto che quella non è la sua strada,

si avvicina al mondo della fotografia e assa-

pora l’amore per quest’arte. senza pensarci

due volte matteo parte per gli stati uniti, de-

stinazione miami, la città che forse più di altre

rappresenta il suo senso di libertà, la sua vo-

glia di comunicare e conoscere il mondo. Qui

viene a contatto con alcuni fotografi di fama

mondiale, con la loro tecnica, i loro linguaggi

e con le emozioni che ciascuno scatto riesce a

trasmettere.

terminata la parentesi americana, matteo ri-

torna a bergamo e non perde neanche un se-

condo. spinto dall’onda di quell’esperienza, si

iscrive alla più prestigiosa accademia fotogra-

fica, supera brillantemente i vari corsi e ini-

zia così il percorso verso la professione vera

e propria.

oggi mottari ha un proprio studio fotografico

e un portfolio già ricco e denso di lavori: colla-

bora con una serie di giornali, riviste, effettua

cataloghi per aziende, servizi fotografici a ma-

trimoni, serate d’intrattenimento e nei locali; è

il fotografo ufficiale della vip international, so-

cietà leader nel campo della moda e della pub-

blicità che lavora con personaggi dello spetta-

colo, della televisione, del cinema e dell’alta

moda. collabora inoltre con i più prestigiosi

studi fotografici milanesi che diventano per

lui la scuola ideale per appendere le miglio-

ri tecniche della fotografia, perché a suo dire

“nella professione bisogna sempre migliorarsi

Matteo Mottari Giovane artista ventisettenne di Bergamo

Page 69: BergamoUp N° 1 settembre 2009

67

ufficio via corti

studio fotografico via canovine

24126 bergamo

tel. 035.314567 338.6168301

www.matteomottari.it

seguendo con umiltà chi ha saputo dare tanto

a quest’arte e chi continua a rendere ogni foto-

grafia una vera e propria opera d’arte”.

ed è forse grazie a questa umiltà, unita alla

determinazione, ad un certo carisma e ad una

vivace intraprendenza che matteo ha già rag-

giunto un traguardo importante: è stato infatti

invitato per la prossima primavera ad un con-

corso mondiale di fotografia che si terrà negli

stati uniti, precisamente a miami, la città da

cui la sua storia professionale è iniziata.

Page 70: BergamoUp N° 1 settembre 2009

68

l’ayurveda si occupa da tutti i punti di vista

del benessere dell’uomo, nel suo aspetto fisi-

co, psichico e spirituale; il suo scopo è quello

di aiutare i malati a curarsi e le persone sane

a mantenere il proprio benessere e preveni-

re le malattie. essa conta cinque elementi

essenziali: aria, acqua, fuoco, terra, etere.

secondo l’ayurveda, questi cinque elementi,

combinati in porzioni diverse, creano tre do-

sha, energie vitali di cui è pervaso il nostro

corpo e che determinano tramite il loro stato

di equilibrio o squilibrio lo stato di benessere

o malattia dell’individuo. mariana Drinceanu,

con il suo centro estetico, ha deciso di essere

il sesto elemento per completare la cinquina

dell’ayurveda. nel suo centro – chiamato ap-

punto per questo il sesto elemento – mariana

ci spiega cos’è l’ayurveda: “l’ayurveda è la

scienza della longevità che permette di godere

di una salute positiva, di mantenere una bel-

lezza naturale. la tradizione ayurvedica pren-

de in considerazione l’individuo non soltanto

da un punto di vista fisico, ma anche spirituale

ed emotivo. Questa disciplina ci insegna che la

salute consiste in un gioco di equilibri tra tre

energie: vata, pitta e Kapha. Queste tre fonti

energetiche sono responsabili di tutte le forme

di materia. lo scopo dell’ayurveda è riuscire a

mantenere un equilibrio nell’individuo per ga-

rantirgli una crescita nei tre ambiti emotivo,

Il Sesto ElementoBenessere Per Il Corpo e La Mente

il centro estetico

di laura generali

Page 71: BergamoUp N° 1 settembre 2009

69

fisico e spirituale”.

nel centro il sesto elemento, sono diversi i

trattamenti tra cui il cliente può scegliere.

ogni massaggio è importante perché esso può

influire positivamente sul nostro stato di salu-

te. la vita moderna, infatti, è caratterizzata da

stress e tensioni profonde che influenzano il

nostro benessere. l’arte del massaggio è quin-

di indispensabile per combattere ansia e ten-

sioni. attraverso la pelle, infatti, il massaggio

agisce sull’organismo, riattiva la circolazione

e il dialogo corpo-mente, donando beneficio al

metabolismo. uno dei trattamenti dagli effetti

molto positivi che si possono fare al sesto ele-

mento è il bagno di vapore, dove il connubbio

tra calore e vapore è in grado di regalare effetti

benefici come una profonda pulizia della pelle

e un effetto tonificante; allo stesso tempo il

bagno di vapore riduce lo stress e consente

al metabolismo di liberarsi delle scorie. asso-

ciando al bagno di vapore alla cromoterapia, si

può poi ottenere un bagno di colore che influi-

sce positivamente sull’organismo. ogni colore

ha infatti la sua proprietà specifica e sprigiona

energia: così, per esempio, i colori caldi dona-

no gioia di vivere, mentre quelli freddi aiutano

la distensione e la meditazione.

se volete riempire il bisogno di contatto uma-

Page 72: BergamoUp N° 1 settembre 2009

70

no che spesso viene perduto con un massag-

gio fatto di gesti dolci e semplici, ma efficaci,

il massaggio californiano è quello che fa per

voi. con un ritmo lento che segue quello del

respiro, il californiano è indicato per chi sof-

fre di ansia e paure o deve rimediare ai danni

dello stress.

per chi è alla ricerca di un momento di totale

rigenerazione e di puro rilassamento, la linea

Dreaming spa è perfetta: Delizia per i sensi è

una coccola per il corpo e leggerezza per lo

spirito. consiste in trattamenti di puro piacere

sensoriale inspirati alla polinesia per conce-

dersi una piacevole pausa; un nuovo, mera-

viglioso trattamento corpo per un benessere

completo, ad azione esfoliante, energizzante e

riequilibrante. la tradizione “ naturalista” poli-

nesiana Dreamingspa attinge ai principi attivi

dell’ olio di tamanu, ritenuto un dono sacro

degli dei e dalle moltiplici proprietà benefi-

che, dell’estratto di noni, l’albero della vita in

grado di crescere anche sulla roccia lavica e

utilizzato da oltre 2000 anni per i suoi innume-

revoli impieghi, e del monoi di tahiti, simbolo

di bellezza e purezza, che nella lingua maohi

significa “olio miracoloso”.

il trattamento ayurvedico garshan, effettua-

to con prodotti bio-ecologici di lakshmi, ha

un’azione drenante e

disintossicante che

combatte gli inesteti-

smi della pelle, come

la pelle a buccia d’arancia che provoca gonfiori

e ritenzione idrica. già con i primi trattamenti

si ottengono straordinari effetti benefici, elimi-

nando le tossine, raggiungendo un piacevole

senso di leggerezza, eliminando i centimetri di

troppo e rendendo la pelle più elastica. ogni

seduta dura 1 ora e 40 minuti e avviene trami-

te un massaggio con guanti di seta; poi si pro-

cedere con l’applicazione degli olii preziosi e

con un massaggio fatto di movimenti di aper-

ture e scarico-drenanti. segue l’applicazione

del fango, elemento ricco di estratti vegetali

come centella, rusco edera e ippocastano im-

preziosito dai sali del mar morto dal grande

potere osmotico, drenante ed idratante. suc-

cessivamente si passa a un bagno vapore per

20 minuti e alla cromoterapia.

il sesto elemento - via provinciale, 2 - 24040 lallio (bg)tel. 035 201434 - ampio parcheggio

Page 73: BergamoUp N° 1 settembre 2009

71

Page 74: BergamoUp N° 1 settembre 2009

72

Dall’11 al 13 settembre scorso si è aperta per

il quarto anno consecutivo la festa del mosca-

to di scanzo e dei sapori scanzesi. l’evento

vuole essere una festa in onore di un prodot-

to eccellente, conosciuto in tutta italia e non

solo per la sua qualità: il moscato di scanzo.

Quest’anno, poi, la festa è quanto mai giusti-

ficata, visto che al prodotto in questione – gia

D.o.c. – è stata assegnata la Denominazione

di origine controllata e garantita. con questo

riconoscimento, il famoso vino di scanzoro-

sciate va a far parte delle 42 D.o.c.g. italiane,

diventando la quinta in lombardia.

ma in cosa consiste esattamente questa due

Moscato di Scanzo

giorni dedicata al moscato di scanzo? “si tratta

di una vetrina importante per tutte le aziende

aderenti del territorio – commenta massimilia-

no alborghetti, sindaco di scanzorosciate –; in

queste giornate di festa scanzorosciate propo-

ne con orgoglio il suo prodotto di punta con, a

corollario, tutti gli altri prodotti del territorio

scanzorosciatese. ormai è un appuntamento

molto atteso, l’anno scorso abbiamo avuto

più di 9000 visitatori”. non solo vino, quindi

ma anche atelier dell’uva, spettacoli ad opera

di artisti di strada e una camminata lungo gli

itinerari della strada del moscato di scanzo e

dei sapori scanzesi per scoprire e degustare i

di laura generali

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73

Page 76: BergamoUp N° 1 settembre 2009

74

prodotti di questa zona.

e, visto il successo delle edizioni precedenti, la

manifestazione si è riproposta con entusiasmo

anche quest’anno, portando con sé un’impor-

tante novità che riguarda la sede della festa:

“Quest’anno abbiamo

proposto la festa nel borgo storico di rosciate,

continua alborghetti. Questo per accompagna-

re alla promozione del moscato e dei prodot-

ti scanzesi anche il rilancio dei nostri centri

storici, che meritano attenzione e tutela”. e

il sindaco manifesta anche una soddisfazione

particolare per la Denominazione di origine

controllata e garantita ottenuta dal prodotto

proprio nel 2009: “la D.o.c.g. è motivo d’or-

goglio e di soddisfazione per noi. come per la

ferrari a maranello, anche per il moscato di

scanzo è necessario avere una comunità che

promuova iniziative e abbia a cuore il proprio

prodotto di punta. non è un caso che alla fe-

sta del moscato arrivino moltissime persone

anche da fuori provincia; questo sta a dimo-

strare che l’eccellenza del vino è riconosciuta

e, come tale, è motivo d’orgoglio per tutti gli

abitanti di scanzorosciate”.

per conoscere la zona e il suo vino la festa del

moscato è un’ottima occasione, ma certamen-

te visitare i luoghi di nascita e di produzione di

questo nettare vi aiuterà a capire meglio come

Moscato di Scanzo

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75

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76

l’impegno e la tenacia dei produttori riescano

a creare un vino così speciale. “a scanzoro-

sciate, lungo la collina che va da scanzo fino

alle coste di gavarno, vi sono scorci e luoghi

che non hanno nulla da invidiare ai migliori

paesaggi toscani, commenta il sindaco. chi

passeggia sulle nostre colline scopre una vera

e propria culla del vino esposta a sud, dove

filari di vite e boschi si intrecciano in panorami

molto belli”.

per sostenere il pregiato moscato di scanzo

esiste anche un’associazione, la strada del

moscato di scanzo e dei sapori scanzesi che

agisce per tutelare e far conoscere le eccellen-

ze di questa zona. il sindaco alborghetti ne è

il presidente e ci spiega che “la festa del mo-

scato di scanzo e dei sapori scanzesi è il cuore

dell’attività dell’associazione. ma la promozio-

ne non si esaurisce con la festa: altre iniziative

sono quelle dedicate alla cartellonistica e alla

promozione turistica di scanzorosciate

attraverso internet e non solo. il comune si

propone, attraverso questa associazione, di

sostenere e aiutare i produttori vitivinicoli nel

difficile compito della promozione commercia-

le. e credo proprio che la direzione intrapresa

sia quella giusta”.

Moscato di Scanzo

Page 79: BergamoUp N° 1 settembre 2009

77

Page 80: BergamoUp N° 1 settembre 2009

78

nella comunicazione familiare il dialogo,

l’ascolto, l’attenzione sono gli elementi fon-

damentali per la crescita, lo sviluppo e la

maturità dei figli. per instaurare una comuni-

cazione efficace è importante partire da una

dimensione di ascolto, prestando attenzione

alle emozioni e alle opinioni che i figli possono

esprimere.

e’ una norma di comunicazione che va costru-

ita quotidianamente, con pazienza e attenzio-

ne, cominciando dai primi scambi verbali e

non verbali.

Quando i bambini sono piccoli, sono impor-

tanti la funzione e la norma della comunica-

zione - numero di scambi, varietà di segnali,

ricchezza del linguaggio - per aiutarli a svilup-

pare il linguaggio, le competenze comunicati-

ve e l’intelligenza.

e’ fondamentale prendere seriamente quello

che dice il bambino, che ha bisogno di essere

ascoltato attentamente e non superficialmente.

l’essere sempre interrotto o criticato non gli

permette di acquisire sicurezza nei suoi stessi

pensieri e di sviluppare un buon livello di au-

tostima, ma anche, dargli sempre ragione, la-

sciarlo parlare continuamente quando ha biso-

gno di essere contenuto, non gli permettere di

sviluppare un proprio senso critico e la capacità

di interpretare in modo obiettivo ed equilibrato

un evento, una situazione, un argomento, ecc.

ComunicazioneGenitori & Figli

il sostegno maggiore è dato dall’essere ascol-

tato fino in fondo, dal sentirsi compreso, ap-

poggiato e contenuto e dalla possibilità di

confrontarsi con l’adulto quando questi ha

un’opinione diversa dalla sua.

un aspetto fondamentale della comunicazio-

ne in famiglia è l’apertura al dialogo, infatti,

è possibile uno sviluppo più armonico e sere-

no se c’è maggiore confidenza con i genito-

ri e se si creano situazioni in cui è possibile

per ognuno raccontare le proprie esperienze,

quanto accade durante la giornata; i bambini,

i ragazzi sono emotivamente più equilibrati e

socialmente maturi.

una fase dello sviluppo che mette a dura pro-

va la comunicazione fra genitori e figli sono la

fase adolescenziale. lo stato di conflitto tra i

bisogni di autonomia e di protezione dell’ado-

lescente si esprime all’interno della famiglia

attraverso nuove e diverse forme di comunica-

zione sia verbali come silenzi,aggressività ver-

bale, aumento dei conflitti, provocazioni, che

non verbali come modo di vestire e di atteg-

giarsi, rapporto con il cibo, norma di gestire

gli spazi personali.

la fase dell’adolescenza caratterizzata da

comportamenti che vanno dalla solitudine

all’irrequietezza, dal rifiuto delle regole fami-

liari (fino allora accettate) al rifiuto scolasti-

co, dalle nuove richieste ed esigenze che si

di antonio russo

Page 81: BergamoUp N° 1 settembre 2009

79

ComunicazioneGenitori & Figli

riferiscono al desiderio di avere il motorino,

di andare in discoteca, di non avere orari da

rispettare, comporta delle irregolarità di con-

dotta nella situazione familiare, che rischiano

di compromettere in modo notevole la comu-

nicazione all’interno della famiglia.

le domande più frequenti che i genitori pongo-

no agli operatori riguardo alle situazioni diffici-

li che stanno vivendo sono:

• non riusciamo più a capire cosa vuole

• non riusciamo più a farci ascoltare

• cosa possiamo fare?

• come dobbiamo comportarci?

• come può aiutarci un esperto?

• si può risolvere il problema?

• dove abbiamo sbagliato perchè si rivolta

così contro di noi?

• perchè si comporta così?

• è colpa nostra?

• perchè i miei figli sono così diversi tra loro

quando ci siamo comportati con entrambi

allo stesso modo?

• perchè è così svogliato, testardo, irascibile,

taciturno?

• riusciremo di nuovo ad aver un rapporto se

reno con lui/lei?

• la situazione si può aggravare?

• come sarà da adulto?

la comunicazione fra genitori e figli può, quin-

di, diventare difficile, i genitori possono sen-

tirsi insicuri, poco informati, e i figli possono

sentirsi incompresi, non ascoltati, e non trova-

re argomenti da condividere con i genitori.

per i genitori è importante essere flessibili e

cambiare le norme comunicative adottate:

mantenere il rapporto maturato con il figlio

dall’infanzia rischia, infatti, di portare incom-

prensioni e continue ed esasperate richieste

e provocazioni da parte del ragazzo, con il ri-

schio di compromettere il dialogo e di rompe-

re i rapporti.

una comunicazione funzionale, posta a un li-

Page 82: BergamoUp N° 1 settembre 2009

event80

vello condiviso permette al genitore di cono-

scere ciò che i figli sanno, i loro punti di vista,

per questo motivo l’ascolto dovrebbe essere

empatico e non giudicante, questo permette

di capire le reali richieste dei figli rispetto alle

loro conoscenze dell’ambiente circostante e ri-

spetto al sostegno che inconsciamente richie-

dono ai genitori riguardo alle loro scelte e ai

loro comportamenti.

anche nelle decisioni da prendere e nella de-

finizione delle regole è importante cercare di

mantenere un atteggiamento di negoziazione.

l’atteggiamento più efficace, in base all’età,

potrebbe essere quello di stabilire degli orien-

tamenti, dopo averli discussi, con i figli, cer-

cando di arrivare a delle regole il più possibile

condivise, senza imposizioni troppo rigide.

nella famiglia, il dialogo e il confronto rappre-

sentano, un mezzo per

creare senso di fiducia,

affetto e senso di ap-

partenenza.

parlare ai figli in modo

da tenere aperti i ca-

nali di comunicazione

permette di superare i

disaccordi.

mettersi in una posizio-

ne di ascolto può mo-

dificare molto ciò che

si vuole dire e anche il

modo di dirlo.

in questo caso l’interven-

to psicologico propone

percorsi di approfondi-

mento e miglioramento

degli stili educativi e

della comunicazione in

famiglia attraverso un

coinvolgimento attivo e

concreto.

partendo dalle situa-

zioni di difficoltà quo-

tidiana si possono in-

dividuare dei percorsi

per facilitare la comu-

nicazione nel rapporto educativo con i figli,

entrare in empatia con loro, acquisire abilità

nell’ascolto e nella riformulazione dei messag-

gi, saper esprimere i sentimenti, negoziare le

regole, la disciplina, educare alla gestione dei

conflitti.

favorire la comunicazione, l’espressione e il

confronto sulle diverse reazioni emotive (amo-

re, rabbia, insofferenza,tenerezza, frustrazio-

ne, affetto, passione, attaccamento, avversio-

ne, indifferenza, solidarietà, ostilità, ecc.) dei

singoli membri della famiglia, permette di

individuare e verificare norme alternative di

comportamento così da ampliare il repertorio

espressivo verso canali più adatti e funzionali.

vuoi saperne di più scrivi a: [email protected]

Page 83: BergamoUp N° 1 settembre 2009

81

your magazine

anche online

www.bergamoup.it

Page 84: BergamoUp N° 1 settembre 2009

82

Forse il masso più famoso del mondo. La stele

di Rosetta (Rosetta Stone British Museum No.

24) fu scoperta casualmente presso i residui

del tempio di Bolbitina dedicato al dio Tem

costruito probabilmente ai tempi del regno di

Nektanebus I nel 378 a.c. nelle vicinanze di

Rashid o Rosetta nel Delta Occidentale. Fu un

tal M. Broussard o Brouchard un ingegnere in

forza alle truppe francesi ed addetto ai lavori

di fortificazione di Fort de Rachid che si chia-

mava già allora Fort St. Julien, il primo nome

a cui venne attribuito il ritrovamento della ste-

le avvenuto il 15 Luglio del 1799.

In realtà non furono ne Brouchard e tanto-

meno Dhautpoul capo delle truppe del genio

francesi, ma un soldato che temiamo rimarrà

sconosciuto per sempre, a rinvenirla durante i

lavori di ristrutturazione.

Ma in sostanza a parte la paternità della sco-

perta, che in fondo ai fini della nostra storia

conta ben poco, è da sottolineare come si capì

di fatto la sua importanza venendo subito mo-

strata al Gen. Manou che decise di portarla

ad Alessandia affrettandosi a considerarla suo

bottino personale.

Che ci facevano i Francesi in Egitto?

Napoleone Bonaparte aveva pensato che per

aprirsi la strada per le Indie e quindi ai suoi

allettanti mercati, era necessario avere il pre-

dominio su tutto il Mare Mediterraneo rigoro-

samente in mani britanniche e per far questo

organizzò una imponente spedizione che partì

da Tolone il 17 Maggio del 1798 con una flotta

di 328 navi ed una forza di 25 - 30000 uomini.

Conscio delle notevoli conoscenze storiche che

si potevano attingere da tutto il mondo medio

orientale, associò alla spedizione anche 175

tra scienziati, disegnatori, storici che avevano

il compito di studiare e catalogare tutto quan-

to di utile fosse venuto alla luce nel corso della

campagna militare.

Va da se che le truppe non vedessero di buon

occhio il fatto di dover proteggere gente poco

incline alle faccende di guerra ed il grido di

“Somari e studiosi al centro!” nello schiera-

mento del famoso quadrilatero napoleonico

eccheggiava spesso nelle assolate lande de-

sertiche.

Le cose belliche non andarono per niente bene

e la sconfitta navale ad Abukir ad opera di Ho-

ratio Nelson segnò di fatto l’ inizio della fine,

con conflitto chiusosi piuttosto in fretta con il

trattato di resa firmato ad Alessandria.

I Francesi dovettero abbandonare i sogni di

gloria, ma venne loro concesso il diritto di pro-

seguire gli studi in terra egizia, il che ovvia-

mente non dispiaceva agli Inglesi.

Complesse le vicissitudini che portarono la

stele a Londra. Sembra infatti che Manou non

avesse alcuna voglia di separarsi dal “suo”

masso e di consegnarlo nonostante gli accor-

di del Capitolo XVI del Trattato di Capitolazio-

ne. Fu una lettera di fuoco del Gen. Inglese

Hutchinson, che rischiava di creare un vero

incidente diplomatico ad indurre Manou a miti

consigli ed a privarsi della stele senza troppi

complimenti. Il masso di basalto nero fu così

impachettato ed issato a bordo della fregata

“Egyptienne” sequestrata ai francesi in Ales-

sandria, raggiungendo la Gran Bretagna nel

La Stele di Rosettadi Edward Battisti

Page 85: BergamoUp N° 1 settembre 2009

83

porto di Portsmouth nel Febbraio del 1802.

Non fu portata subito al British Museum, ma

rimase per qualche tempo nei saloni della So-

cietà delle Antichità sempre in Londra, prima

di raggiungere la sua sede definitiva dove an-

cor oggi possiamo ammirarla.

E’ costituita da una lastra di granito scuro det-

ta basalto di origine vulcanica dal peso di circa

760 kg e dalle dimensioni irregolari di 114 x

72 cm.

L’iscrizione consta di tre grafie, nessuna delle

quali completa.

14 linee in geroglifico in alto, 32 in demotico

centrali e 54 in greco alla base.

Trattasi inoltre di un iscrizione bilingue e non

trilingue essendo in realtà geroglifico e demo-

tico due varianti di una medesima lingua:l’

Egizio Antico.

Il “Demotico” (una delle lingue più difficili al

mondo da decifrare) rappresenta una variante

dello “Ieratico” o sacerdotale termine greco in-

vero piuttosto inesatto, detto anche geroglifico

Edward Battisti

Medico Chirurgo Speciali-

sta in chirurgia plastica Bo-

ard Director Associazione

Europea di Chirurgia Este-

tica.

Si dedica da anni al rin-

giovanimento facciale con

l’utilizzo di luci artificiali.

Studioso di Egittologia

(www.egittologia.net) ha te-

nuto numerose relazioni e

conferenze sul tema.

Docente e Collaboratore

della Società Egiziana di

Chirurgia Plastica.

Page 86: BergamoUp N° 1 settembre 2009

84

corsivo, ma con una fondamentale differenza.

Mentre nello ieratico si può mantenere una

corrispondenza unitaria con il segno geroglifi-

co pur nelle varianti delle grafie, ovvero quella

dei testi ufficiali o ieratico onciale e quella dei

più rapidi trattati commerciali o ieratico corsi-

vo propriamente detto, nel Demotico o scrit-

tura popolare termine anche questo di origine

greca, la connessione si perde totalmente ed

è difficile ricondurre i segni demotici all’ origi-

nale geroglifico.

Si pensò che fosse stata scritta inizialmente in

Greco, venendo pertanto Demotico e Gerogli-

fico considerate due traduzioni, in realtà studi

più approfonditi hanno ormai accertato che fu

invece inizialmente scritta in Demotico, perché

si è visto che ne il geroglifico ne il greco rap-

presentino l’ esatto significato di molte frasi

e pensamenti dell’ articolato testo demotico,

quasi fossero sintetizzati.

Sebbene sia considerato un vero caposaldo nel

risolvere l’ enigma della traduzione dei Gero-

glifici, è giusto dire che senza le iscrizioni in

Greco e Geroglifico rinvenute alla base dell’

obelisco di File, probabilmente la sola stele di

Rosetta non sarebbe bastata, ma è indubbio

che proprio dalla scoperta del masso si die-

de il via alla vera e propria Egittologia intesa

come scienza e all’ impulso definitivo per risol-

vere il secolare enigma.

Ma di che parla insomma la nostra stele?

Le iscrizioni ci raccontano dei ringraziamenti

del potente clero sacerdotale riunitosi a Menfi,

nel nono anno del Regno di Tolomeo V Epifane

(27 marzo196 a.c.), ove viene commemorata

l’ incoronazione del Re avvenuta ufficialmente

solo all’ ottavo anno del suo regno.

Tolomeo V Epifane era figlio di Arsinoe III la

regina tolemaica di cui abbiamo parlato a pro-

posito della Vittoria Alata di Brescia in un pre-

cedente numero.

Nel testo si ringrazia inoltre il Re per alcuni

privilegi concessi a sacerdoti e soldati, per

avere costruito dei canali per permettere alle

acque reflue dell’ inondazione del Nilo di ren-

dere più fertili le terre dando benefici alla clas-

se contadina, di avere abbassato le tasse, di

avere ristrutturato ed arricchito i templi e lo si

ringraziava di avere partecipato direttamente

a tutti le cerimonie del Giubileo.

Altresì il compleanno ed il giorno dell’incoro-

nazione dovevano essere celebrati in pompa

magna e si stabiliva che nei primi cinque gior-

ni del mese di Thoth, dovesse ogni anno essere

organizzata una festa in onore del Re.

Le fasi che portarono alla decifrazione di tutto

il testo geroglifico costituiscono sicuramente

una delle più straordinarie tappe della cono-

scenza umana.

Ma chi fu il primo a decifrare i geroglifici? Fu

davvero solo Champollion a fornirne la chiave

di lettura? Chi erano De Sacy, Akerblad,Young,?

Si copiavano segretamente o erano davvero all’

oscuro l’uno degli studi degli altri? Chi era Kir-

cher, solo un ciarlatano o un fine osservatore?

E sapete che nella piramide di Cheope esiste

una lunga iscrizione in geroglifico falsa? Argo-

menti veramente complessi che cercheremo di

sviscerare nella prossima puntata.

Non perdetela!

Page 87: BergamoUp N° 1 settembre 2009

85

I piatti nascono dalla ricerca di

ricette della tradizione romana

cucinati con passione e diverti-

mento, per fare in modo che il

cibo non sia solo nutrimento ma

sazi anche lo spirito.

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Page 88: BergamoUp N° 1 settembre 2009

86

Lezioni di business planSta diventando uno strumento di moda per affrontare la crisi, attrarre investitori e relazionarsi con potenziali partners.t

COS’E’ UN BUSINESS PLAN?

Il business plan consiste in una spiegazione

scritta del modello di business dell’impresa.

E’ la carta d’identità dell’azienda, attraverso

la quale si mettono per iscritto tutte le compo-

nenti di un piano imprenditoriale: dall’analisi

di mercato al progetto finanziario, dal marke-

ting alla gestione delle risorse umane.

Non si tratta di una semplice descrizione

dell’attività che si intende avviare, né di un pro-

memoria sulle principali spese da sostenere.

E’ uno strumento che assolve due funzioni fon-

damentali. La prima è quella di svolgere all’in-

terno dell’azienda un ruolo informativo e di

indirizzo nei processi di decisione in modo da

non perdere mai di vista quali sono gli obiettivi

dell’azienda e di controllarne l’andamento.

La seconda consiste nella capacità di convin-

cere gli operatori economici circa la credibilità

del business per ottenere i fondi necessari per

l’avvio delle operazioni.

Redigere un buon business plan non è un’ope-

razione agevole, non esistono regole o formule

vincenti da seguire, occorre focalizzare l’atten-

zione su determinati fattori considerati critici.

QUALI SONO LE INFORMAZIONI CHE CARAT-

TERIZZANO UN BUON “BUSINESS PLAN”?

Gli aspetti sui quali porre maggior attenzione

sono quattro:

• Le persone;

• L’opportunità;

• Il contesto;

• Rischi e vantaggi.

Quando si visiona un business plan gioca un

ruolo fondamentale la sezione dei profili pro-

fessionali.

Non stupisce il fatto che

molti investitori preferi-

scano manager i cui nomi

siano già noti. E’ meglio

dar credito a persone

con esperienza compro-

vata che a principianti, in

quanto si privilegia finan-

ziare le persone rispetto

alle idee.

Quando il team è compo-

sto da persone con un cer-

to “Know how” esistono

già le garanzie sufficienti

di Emanuele Lumini

Page 89: BergamoUp N° 1 settembre 2009

87

per la credibilità di un certo progetto.

Può essere utile indicare se i manager abbiano

già lavorato insieme in precedenza.

Coloro che si accingono a scrivere un business

plan dovrebbero tenere in mente questa am-

monizione mentre stendono il loro progetto.

Per quanto riguarda l’opportunità una doman-

da fondamentale da porsi è se il

mercato totale del nuovo prodotto/

servizio è vasto, è in rapida cresci-

ta o entrambi i casi.

Gli investitori abili cercheranno di

scoprire i mercati virtualmente in

forte crescita quando sono ancora

all’inizio del loro sviluppo, nei qua-

li il costo di produzione è basso,

e comunque dove i consumatori

sono disposti ad elargire denaro.

Non è così semplice nella realtà

individuare tali nicchie.

Più volte la storia recente ha dato prova che,

buttarsi in nuove iniziative imprenditoriali ac-

cecati dall’entusiasmo e senza fare buoni stu-

di di marketing ha portato molte aziende a

fallimenti.

Una volta assicuratisi che tali mercati siano

allettanti occorrerà indicare rigorosamente nel

business plan questa opportunità. Se ciò non

è verificabile bisognerà giustificare come l’im-

presa riuscirà ad ottenere profitto in modo tale

da convincere i potenziali finanziatori.

Una volta analizzato il mercato di riferimen-

to occorrerà esporre dettagliatamente come

si produrrà e lancerà il prodotto/servizio sul

mercato.

Una chiave per il successo è che il prodotto sia

economicamente abbordabile per il consuma-

tore. Si possono avere anche idee geniali, ma

se la realizzazione comporta oneri elevati, il

rischio di insuccesso è probabile. In ogni caso

non è semplice sapere quale sarà la risposta

dei consumatori. Il mercato è incostante ed

imprevedibile. Quanto la gente sarà disposta a

spendere per un determinato prodotto? Anche

a questa domanda occorrerebbe trovare una

risposta.

E’ necessario creare un modello aziendale pro-

spettico che tenga in considerazione i tempi di

rientro del cash flow. E’ importante per i finan-

ziatori capire quando l’impresa acquisterà le

risorse, quando le pagherà, quanto tempo pas-

serà prima che il cliente effettui i pagamenti,

quanto capitale immobilizzato sarà necessario

per produrre profitto.

L’impresa dovrà spiegare come ampliare la

sua gamma di prodotti/servizi, come amplia-

re la clientela e l’area geografica per esempio

attraverso canali virtuali.

Un altro tema da trattare è quello della con-

correnza. Bisogna studiarla, capire quali sono

i punti di forza e quali le debolezze, come re-

agirà all’ingresso di una nuova impresa, come

neutralizzarla e batterla magari attraverso al-

leanze strategiche.

Tutte le opportunità hanno prospettive allet-

tanti ma anche svantaggi. Il buon business

plan non nasconde questi ultimi. Il fatto di

analizzare anche queste problematiche rende

il progetto stilato dall’impresa più aderente

alla realtà e gode di maggior credibilità. Signi-

Page 90: BergamoUp N° 1 settembre 2009

88

fica che il team imprenditoriale ha analizzato

bene il mercato e questo non può che essere

un punto a favore.

Conoscere il contesto economico nel quale si

opera è indispensabile perché è prioritario per

capire come può aiutare o impedire l’attività

di business. Che leggi ci sono? Che politiche

fiscali sono presenti? In alcuni casi i cambia-

menti di qualche fattore contestuale creano o

distruggono il business. Per questo motivo il

progetto aziendale deve indicare quali saranno

i rimedi da attuare in caso di contesto sfavo-

revole .

Se il management è in grado di influire sul

contesto in maniera favorevole grazie ad ap-

poggi politici sarebbe utile indicarlo.

Un buon business plan descrive le persone, le

opportunità e contesti come fattori dinamici.

Tutti questi elementi muteranno nel tempo

ma l’importante è cercare di prevedere i rischi

e trovare soluzioni pratiche a tali problemi.

Naturalmente effettuare “ fotografie” di even-

ti futuri rappresenta una sfida, che un buon

progetto aziendale cercherà di vincere ma il

rischio non si può azzerare. Chi si porrà queste

domande, a volte scomode, soprattutto quan-

do si è in cerca di un finanziamento, avrà mag-

gior credibilità.

Un ulteriore aspetto da curare è il canale di

“Way out” .

Significa il meccanismo attraverso il quale si

programma e disciplina contrattualmente il

proprio disinvestimento (“dismissal”). Quando

dei professionisti investono preferiscono com-

pagnie che offrano un’ampia gamma di opzio-

ni di “uscita”.

La quotazione in borsa di alcune aziende crea

delle difficoltà in quanto renderle pubbliche

significa rivelare informazioni che potrebbero

danneggiare la loro posizione nei confronti

della concorrenza, anche se spesso i finanzia-

tori chiedono se l’impresa si quoterà proprio

per la facilità del disinvestimento.

Lo scopo finale del business plan è fare un ac-

cordo. E’ molto importante scegliere il partner

giusto. Un investitore esperto saprà stare vici-

no alla società e la aiuterà a risolvere i proble-

mi. Non si farà prendere dal panico rifiutando-

si di elargire denaro. Un accordo non dovrebbe

essere statico, un documento fatto una volta

per tutte che stabilisca la

disponibilità di una som-

ma di denaro. Il trucco è

trattare l’impresa come

una serie di esperimenti.

Per ogni esperimento ver-

rà creato un prototipo di

cui si verificherà l’attuabi-

lità e le risorse necessarie

per la realizzazione.

Ultimo consiglio è quello

di salvaguardare le infor-

mazioni contenute nel

business plan, facendo

firmare ai lettori del pia-

no un apposito accordo

di confidenzialità. Dimen-

ticarsi di questa piccola

clausola può voler dire

regalare ad altri un’idea

d’oro.

*Partner: www.studiolumini.it

Page 91: BergamoUp N° 1 settembre 2009

89

Page 92: BergamoUp N° 1 settembre 2009

90

Consulente Finanziario Indipendente Fee Onlydi Roberto Cappiello

IL dIFFICILE EQUILIBRIO FRA

PAURA/AvIdITà E RAZIONALITà

Molte scelte degli investitori, purtroppo, sono

dettate da una qualche variante del sentimen-

to di paura o di avidità. Danni enormi vengo-

no costantemente compiuti dal “desiderio di

recuperare le perdite” che rappresenta una

combinazione dei due sentimenti. La maggio-

ranza dei media che si occupa di finanza fa di

tutto per alimentare questo modo di concepire

i mercati, specialmente quelli azionari e la c.d.

“industria del risparmio gestito” sfrutta que-

sta situazione proponendo prodotti che solle-

ticano questi sentimenti (“capitale garantito”,

“double-win”, ecc.). La scelta degli investimen-

ti finanziari non avviene quasi mai all’interno

di una strategia complessiva che tenga conto

delle caratteristiche dell’investitore e dell’inter-

no portafoglio finanziario. Solitamente, quan-

do si rende disponibile nuova liquidità, si parte

alla caccia dell’investimento “migliore”. Qual

è il miglior titolo in questo momento? Qual è

il miglior prodotto in questo momento? Senza

comprendere che il “migliore” non esiste! Ma

tutto il mondo che circonda gli investitori fa

capire l’esatto opposto...

La maggioranza degli investitori rimane intrap-

polato in questa situazione che genera costan-

temente perdite rilevanti. Come uscirne? La

scelta sicuramente sbagliata è quella di nega-

re e frustrare questi sentimenti che sono cer-

tamente innati negli esseri umani. La via della

razionalità assoluta, nel campo della finanza,

è doppiamente sbagliata. In primo luogo per-

ché la materia stessa di cui stiamo trattando è

tutto fuorché razionale. Come scriveva Keynes:

essere razionali in un contesto nel quale tutto

intorno a te non è razionale è la scelta meno

razionale che si possa compiere. Affidarci alle

metodologie di asset allocation tradizionali

proposte dalla maggior parte delle istituzioni

finanziarie (media/varianza, “frontiera effi-

ciente” e tutto quel teatrino dell’assurdo che

ancora viene proposto agli investitori come

“consulenza finanziaria”) fornisce l’illusione di

avere fatto scelte razionali, ma espone a de-

lusioni ancora più cogenti perché avvenute a

seguito di un lavoro che sembrava essere “lo

stato dell’arte della finanza”. Per la maggior

parte degli investitori, specialmente quelli con

portafogli finanziari non enormi (diciamo sot-

to il mezzo milione di euro tanto per capirci),

la strada più sensata per uscire dalla trappola

della paura/avidità è quella della pianificazio-

ne finanziaria e quindi la definizione precisa

degli obiettivi di vita collegati ad esigenze fi-

nanziarie. La paura e l’avidità si combattono

molto meglio quando non si ragiona in termini

di percentuale di rendimento, ma in termini

di “quanti soldi servono per...” far studiare i

Page 93: BergamoUp N° 1 settembre 2009

91

Consulente Finanziario Indipendente Fee Only

figli, andare in pensione, acquistare la casa,

ecc. Inquadrato nel contesto di una più ampia

pianificazione, il portafoglio finanziario acqui-

sisce finalmente la funzione che deve avere:

uno strumento per raggiungere degli obiettivi.

Il denaro è (o dovrebbe essere) un mezzo, non

un fine! Gli investitori potrebbero fare da soli

un abbozzo di pianificazione finanziaria inve-

stendo un bel po’ di tempo nello studio del-

la materia, ma certamente la nascita di una

classe di professionisti in grado di fare questo

genere di consulenza costituirebbe un enorme

vantaggio non solo al singolo investitore ma

all’intera società. Se la pratica della pianifica-

zione finanziaria fosse correttamente diffusa

presso la maggior parte degli investitori, i be-

nefici in termini di ottimizzazione delle risorse

economiche per la società sarebbero enormi.

Purtroppo siamo ancora molto (ma molto!) di-

stanti da questa concezione. Le stesse norme

giuridiche concepiscono la consulenza finan-

ziaria come quell’attività volta a “fornire racco-

mandazioni, adeguate al singolo cliente, a ven-

dere, acquistare o detenere specifici strumenti

finanziari”. Un recentissimo studio pubblicato

sul sito della Consob (Quaderni di Finanza n.

64 – Luglio 2009 - “Le scelte di portafoglio de-

gli investitori retail e il ruolo dei servizi di con-

sulenza finanziaria”) propone un quadro della

consulenza finanziaria in Italia aberrante, a

nostro modesto modo di vedere. Nello studio

si afferma che “quasi i 2/3 delle famiglie di-

chiara di avere un consulente finanziario ma

è possibile stimare che solo il 20% circa delle

famiglie riceve effettivamente servizi di consu-

lenza”. La situazione, purtroppo, è molto più

drammatica. La percentuale di famiglie che

ricevono un servizio vero di consulenza finan-

ziaria è da prefisso telefonico: lo zero virgola

qualcosa, altro che 20%. Circa il 20% riceve

proposte di vendita di prodotti finanziari, ven-

dita che può essere abbinata o meno a forme

Page 94: BergamoUp N° 1 settembre 2009

92 SN ADVERTISING di Nadia Scotti - SHOW ROOM in via S. Bernardino, 42/A Bergamo - Tel. 035.2815394 - www.snpubblicita.it

di consulenza strumentale.

A pagina 11 dello studio, al paragrafo “La

diffusione dei servizi di consulenza fra gli in-

vestitori retail”, lo studio si avvale di una ri-

cerca condotta dalla società GfK Eurisko su

un campione rappresentativo di 2.500 fami-

glie italiane. Il campione è stato suddiviso in

4 categorie classificate sinteticamente come:

“nessuna consulenza”, “consulenza passiva”,

“consulenza generica” e “consulenza attiva”.

Nella categoria “consulenza attiva”, la ricerca

ripresa dallo studio della Consob vi fa rientra-

re le famiglie che dichiarano di avere ricevu-

to almeno una proposta di acquisto relativa

a specifici strumenti o prodotti finanziari dal

consulente di fiducia nei 12 mesi precedenti

l’intervista. Questa situazione, definita come

“consulenza attiva”, costituisce – secondo lo

studio Consob - probabilmente la proxy più vi-

cina al servizio di consulenza in senso stretto

come definito e disciplinato dalla MiFID, per

quanto non si abbiano informazioni circa il fat-

to che le raccomandazioni o le proposte siano

state presentate come adatte al profilo della

famiglia.

Ma come? Fare una proposta di acquisto di

strumenti finanziari in 12 mesi rappresente-

rebbe una buona approssimazione del servizio

di consulenza finanziaria? Ma stiamo scher-

zando?

Purtroppo, no. Non stiamo affatto scherzando

e questa è la situazione reale in cui viviamo.

Non resta che auspicare che presto possa dif-

fondersi una vera e propria classe di liberi pro-

fessionisti che propongano reali attività di con-

sulenza finanziaria e non vendite di prodotti

finanziari abbinate a consulenza strumentale.

Studio Cappiello, Via fratelli Lechi 13

25121 Brescia - Tel/Fax 0305030934.

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Il dott. Cappiello è delegato Aduc per Brescia

Page 95: BergamoUp N° 1 settembre 2009

93SN ADVERTISING di Nadia Scotti - SHOW ROOM in via S. Bernardino, 42/A Bergamo - Tel. 035.2815394 - www.snpubblicita.it

Page 96: BergamoUp N° 1 settembre 2009

94

Appena addentrata dietro le quinte, ho avuto il

piacere di incontrare Michele Oggioni, il diret-

tore generale3, che si è gentilmente offerto di

accompagnarmi nella nuova sede della rivista

in via Casalino.

Quella sera sull’agenda scrissi: “Ormai manca

solo la targa fuori; i muri sono stati fraîchement

peints4 e i mobili montati con ben un giorno

di anticipo. I colori caldi e sobri, e l’ambiente

luminoso rendono gli uffici accoglienti benché

ancora spogli. Solo l’eco persiste, nell’attesa

che Alessandro Di Miceli prenda posto per oc-

cuparsi della grafica, che i due Matteo riem-

piano lo spazio con i loro scatti, e che l’uraga-

no Max continui a comunicare.”.

Era il 9 giugno mancavano ancora tre giorni

al D Day così abbiamo approfittato di un mo-

mento di tregua tra due impegni per raccon-

1Alto, snello e dalla criniera corvina, con i suoi modi disinvolti e scherzosi, Max è un vero uragano che vola da una meta all’al-tra con la sua Smart e risponde e/o passa una decina di telefonate in meno di mezz’ora.2Dietro le quinte di Bergamo up (preferisco la versione francese - che è la mia lingua madre - solo perché “tra le quinte” mi sembra meno carico di promesse da mercanti: leggete signore e signori che vi sveleremmo i segreti di...) 3Sembra molto pacato a fianco a Max. Discreto per natura, o per necessità, Michele mi odierà per queste parole spese su di lui, ma son côté intègre lo spingerà a rispettare la libertà d’espressione ne sono sicura. 4Appena stati tinteggiati.

tarci. Quando ho saputo che l’idea di esporta-

re Brescia UP - rivista nata due anni fa con una

tiratura di 15.000 copie mensili - è nata all’in-

domani di San Valentino, a me, inguaribile ro-

mantica, è subito sembrato di buon auspicio.

Avrei voluto saperne di più del numero zero,

ma nulla è trapelato; era una sorpresa! Ab-

biamo dunque parlato dei contenuti, dell’ob-

Dans les coulisses de Bergamo UP .

“Non vi siete mai chiesti cosa ci fosse dietro una finestra? Per me è un’ossessione. Ogni volta che la

fretta non guida i miei passi, i miei occhi scrutano i palazzi alla ricerca di qualche attimo di vita. Adoro

quando questi rettangoli trasparenti, grandi e piccini, diventano palcoscenici sui quali appaiono attori di

una dimensione - il presente - che è anche mia, ma di cui, fino a qualche secondo prima, non sospettavo

neanche l’esistenza; o protagonisti divenuti familiari per averli osservati più volte, ma la cui realtà mi

sfugge.” Così iniziavo il mio primo libro un paio di anni fa, quindi capirete perché dopo aver cono-

sciuto Massimiliano De Stefano1 al vernissage della mostra di Antonella Massa non ho resistito al

suo invito a partecipare alla serata di presentazione del mensile Bergamo UP.

Ma siccome da cosa nasce cosa, ancor prima del fatidico 12 giugno, ci siamo ritrovati nel suo

ufficio a parlare di un’eventuale collaborazione per creare uno spazio nel quale sarei stata libera

di passeggiare sul “palcoscenico” della quotidianità, alla scoperta di “attori” protagonisti o no.

Come tutti m’intrigano gli scheletri negli armadi e le scoperte spettacolari, ma non solo. Anzi,

l’essenza dietro l’apparenza, l’uomo dietro il personaggio... insomma la dimensione “normale”

delle persone, quella appunto dietro le quinte, ecco cosa mi affascina veramente.

Detto questo la prima tappa in questa nuova avventura non poteva essere che una passeggiata...

2

di Maryline JM-W

Maryline JM-W

Page 97: BergamoUp N° 1 settembre 2009

95

biettivo di diventare un’opportunità per valo-

rizzare le aziende locali di qualità, le iniziative

e la gente che con il suo operato contribuisce

a rendere Bergamo e la Bergamasca speciale.

Ho sorriso pensando che avevamo qualcosa in

comune: l’attaccamento a questa terra. Altro

buon auspicio. Non fraintendetemi, non sono

superstiziosa, bensì fermamente convinta che

esistano dei segni esteriori della strada da per-

correre e una vocina interiore che, se sappia-

mo ascoltarla, ci sussurra dove cercarli.

Detto l’essenziale5, ci siamo messi d’accordo

per i giorni a venire; dalle bozze del grafico ai

gadget che sarebbero stati distribuiti il giorno

del grande lancio, volevo vedere tutto.

Quando finalmente arrivò le jour J6, nella piaz-

za cittadina delle grandi occasioni, alle 19 un

venticello fresco accoglieva gli ospiti. Amici

venuti da Brescia, da Bergamo e dei dintorni,

soci, artisti e donne che sfoggiavano vestitini

leggeri per il piacere degli occhi; c’erano tutti.

Lenta per natura, amo prendere possesso con

gli occhi del luogo, dell’atmosfera, prima di

andare verso le persone. Così mi sedetti in

un angolo e lasciai il mio sguardo perdersi in

mani che vigilavano all’ingresso mentre altre si

stringevano. Mani che animavano la serata con

5Il resto passa a pelle. Michele è di poche parole ma emana una piacevole sensazione di forza tranquilla. Tuttavia non lasciatevi ingannare, tranquillo non vuol dire inattivo, anzi. Infatti un suo progetto d’inchiesta sulle truffe delle banche a danno dei clienti dimostra uno spirito combattivo que j’adore.6Chissà se in italiano quel famoso D day, o jour J - che si riferisce al grande giorno, il 6 giugno 1944, quando gli alleati sbarca-rono in Normandia durante la seconda guerra mondiale - viene tradotto in giorno G? Devo chiedere perché non ho mai sentito quest’espressione.

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96

un sottofondo musicale e altre che parlavano,

mangiavano o bevevano.

Poi mi persi tra la folla per andare incontro a

chi conoscevo e a chi avrei conosciuto quella

sera. E di nuovo mi isolai per gustarmi altre

mani. Mani in dolce attesa, mani che svelaro-

no la neonata rivista, altre che la sfioravano e

mani che tagliarono le torte mentre le mani

dei due Matteo immortalavano la serata.

Dopo più di quattro ore e mezza di festa, quan-

do ancora si sciabolavano bottiglie di spuman-

te, mentre altri provavano la Fiat 500 Watt, mi

congedai. Je suis plus coq que hibou7.

L’indomani mi sedetti comodamente sul di-

vano e percorsi il numero pilota di Bergamo

UP. Come in tutte le vere riviste trovai repor-

tage, interviste su protagonisti della finanza,

del commercio e dello spettacolo insieme a,

purtroppo, tanta “anima del commercio”, ma

questo è inevitabile, anzi è addirittura buon

segno. Tuttavia, benché simile è vero a quello

che si trova sul mercato, mi colpì l’originalità,

la ricerca della grafica e la scelta del bianco e

nero... come per illustrare la filosofia della ri-

vista svelata ai lettori in queste parole dell’edi-

toriale: “Pur senza aver particolari mezzi a no-

stra disposizione, [siamo] animati soprattutto

da grande voglia di fare [...].”

Così sospirai, e chiusi la nuova testata conten-

ta di avere accettato questa collaborazione.

Consapevole che solo il confronto apre gli oriz-

zonti, i giorni che seguirono mi rivolsi ad amici

e conoscenti per sapere la loro opinione, per

ricevere suggerimenti. “Bergamo avrebbe bi-

sogno di una rivista che non fosse schierata,

che non avesse per obiettivo semplicemente

l’autoincensamento di pochi”, mi risposero

all’unisono. Quindi sottoposi queste parole e

il progetto del salottino UP a Michele e a Max.

Ed è con piacere che li sentii confermarmi la

loro intenzione di fare di Bergamo UP una rivi-

sta che promuoverà la cultura e il dibattito.

Quindi, come si dice dalle mie parti,

à bon entendeur, salut8.

7Sono più gallo che gufo. Ossia sono più operativa al mattino che la sera.8A buon intenditore, arrivederci (poche parole). Nata nel XVII secolo quest’espressione è un invito alle perso-ne che hanno colto il senso delle parole dette di agire e reagire. In questo caso è anche un invito a scrivermi, se ave-te delle quinte da svelare. Quindi vi lascio il mio indirizzo e-mail: [email protected]. E, per i più curiosi, le quin-te di chi vi scrive le trovate sul blog del mio libro che si diverte a raccontarmi: http://milemary.blogspot.com/.

Page 99: BergamoUp N° 1 settembre 2009

97

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Salottinovirtuale

Sofà e poltrone ricoperti di un caldo cuoio in-

vecchiato. Un odore di libri vecchi e di qualche

prelibatezza che cuoce in cucina. La luce sof-

fusa di poche candele.

E voci di uomini e di donne perse in piacevoli

conversazioni, con i rumori delle carrozze sui

ciottoli in lontananza...

Chi non ha letto o sentito parlare di

quei salotti culturali più o

meno prestigiosi.

Personalmente

ho sempre so-

gnato di sedermi

un po’ in dispar-

te in uno di essi e di

restar lì ad ascoltare pensieri

ed opinioni che si confrontavano.

Devo dire tuttavia che più che le coffee-house

- nate in Inghilterra verso il ‘600 dove le clas-

si più abbienti discutevano di problemi attinenti

allo stato e alla situazione politica dell’epoca -,

m’intrigano les Salons nati il secolo dopo in

Francia sull’onda delle teorie dell’illuminismo.

Non per mero sciovinismo come qualcuno di

voi sta già pensando, ma perché vi si discuteva

di scienza, letteratura e politica, favorendo lo

sviluppo culturale e la nascita di una critica

sociale, del libero pensiero.

Sospiro. Qualcuno dice che sono solo una so-

gnatrice. Può darsi.

Ma quando Michele ha espresso il desiderio

di dare a questa rivista un taglio diverso, mi

sono detta: “Ora o mai più”. Così, ho chiesto

1Per commenti e suggerimenti vi lascio il mio indirizzo e-mail: [email protected].

pareri e consigli ad amici e sconosciuti, e con

mille idee in testa sono tornata da chi a questo

punto aveva il potere di realizzare il mio sogno.

Ed eccoci qui.

Il salottino virtuale vuol essere un appuntamen-

to mensile con habitués e ospiti occasionali, in

cui ognuno di loro avrà il suo spazio. L’obiet-

tivo oggi come allora è di creare un’occasione

di confronto e di scambio sugli argomenti più

vari e disparati possibili. Dalla scienza, all’arte

passando per la finanza o la natura e i piaceri

della gola, nulla e nessuno è escluso. Mi rendo

conto che la virtualità dell’incontro differirà nel

tempo commenti e reazioni eventuali1 , ma, se

non sbaglio, si dice che l’attesa aumenti il de-

siderio, quindi...

Prima di lasciare la pa-

rola a nomi illustri,

meno illustri e

non ancora illu-

stri della nostra

terra (mia per

adozione), vor-

rei ringraziare di

cuore ognuno di

loro per averci conces-

so la loro fiducia, accettando

con entusiasmo il nostro invito a questo pri-

missimo salottino virtuale.

Sporte

Natura

Architetturae

Satira

Fotografiae

Critica sociale

Arte e

Filosofia

Poesiae

Letteratura

Economiae

Società

Teatroe

Cinema

di Maryline JM-W

Page 101: BergamoUp N° 1 settembre 2009

99

Salottinovirtuale

Sporte

Natura

Architetturae

Satira

Fotografiae

Critica sociale

Arte e

Filosofia

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100

“Se una moneta tu mi dai e se una moneta io ti dò, con una moneta per ciascuno resteremo. Ma

se un’idea tu mi dai e se un’idea io ti do con due idee per ciascuno resteremo!”

Anonimo

1 Vignettista, Vilfred Moneta, ha collaborato satiricamente per il blog di Beppe Grillo, e per lui ha inoltre realizzato lo storico simbolo del primo V-DAY.Insieme allo scienziato Stefano Montanari ha realizzato “Il Futuro Bruciato” (come ci stanno incenerendo il pianeta e la sa-lute) per le Edizioni Creativa. Senza dimenticare diverse collaborazioni con periodici e quotidiani nazionali, e alcune mostre satiriche. http://www.monetalbum.splinder.com/

Parola alla Satiradi Vilfred Moneta1

Page 103: BergamoUp N° 1 settembre 2009

101

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102

di Enrico Lovera1

Per qualcuno l’arrivo dell’autunno vuol dire

Oktoberfest… parola che evoca immediata-

mente l’immagine di enormi boccali di birra,

canti e abiti folkloristici bavaresi, abbondanti

mangiate e giri, giri… di giostra, reali e/o “vir-

tuali”.

Ma che cos’è questa festa? Da dove nasce?

L’Oktoberfest per antonomasia, quella di Mo-

naco di Baviera, ha origine storiche ben do-

cumentate. Correva l’anno 1810, il mese di

ottobre per l’appunto, il giorno 12 per essere

precisi, quando Sua Altezza il Principe erede

al trono Ludwig I di Baviera prese in sposa la

Principessa Therese di Sachsen-Hildburghau-

sen e festeggiò le nozze con una grande ce-

rimonia che si svolse sull’enorme prato detto

“Wiese” alle porte della città di Monaco. Alla

festa, che durò 5 giorni, furono invitati tutti gli

abitanti della città e il clou dei festeggiamenti

1Esperto degustatore ha tenuto vari corsi di degustazione in Italia (e anche dalle nostre parti, nel 2008 era a Lallio) e all’este-ro, ed è l’autore della storia della birra per la Guida alle birre d’Italia 2009 ed. Slow Food Editore

Parola alla Birra

fu una spettacolare corsa di cavalli. E la birra?

Naturalmente si presume che sia stata consu-

mata abbondantemente durante i festeggia-

menti! Dato il successo popolare, negli anni

successivi la celebrazione fu replicata ed arric-

chita, aggiungendo via via altre attrazioni:

inizialmente una gioiosa festa agricola (1811),

poi semplici giostre ed altalene (1818), quindi

tendoni, sempre più grandi, dove consumare

la birra tipica di Monaco.

Quest’anno si svolgerà la 176° edizione

dell’Oktoberfest, diventata man mano la festa

pubblica più grande del mondo, con circa 6 mi-

lioni di visitatori (inclusi i bambini) ed un con-

sumo di altrettanti milioni di litri di birra. Solo

6 birrifici, tutti operanti nella municipalità d

Monaco, possono servire le loro birre durante

la festa, ognuno nel rispettivo padiglione, det-

to “Bierzelte”: Löwenbräu, Hofbräu, Paulaner,

Page 105: BergamoUp N° 1 settembre 2009

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Spaten, Hacker-Pschorr e Augustiner. A parti-

re dal 1950, alle 12:00 in punto del giorno di

inaugurazione, la festa ha inizio con l’apertura

della prima botte di birra, al grido di: “O’zapft

is!” che significa in bavarese: “È stappata!”. E

poi si va avanti per 2 settimane…

Ma che birra si beve all’Oktoberfest? Tutti i

birrifici, pur nel loro “stile” di casa, servono

la stessa tipologia denominata “märzen”. Si

tratta di una birra a bassa fermentazione, di

colore oro carico fino all’ambrato con tenore

alcolico tra 5,5 e 6 %; il gusto è tipicamente

dolce, di malto leggermente tostato.

Perché il nome “märzen” per una birra be-

vuta a “oktober”? Quando il freddo artificiale

non era ancora stato inventato (grazie a Carl

Von Linde nel 1871), la produzione di birra,

in area centro europea, veniva tradizionalmen-

te interrotta tra aprile e settembre, giacché le

alte temperature estive non consentivano una

fermentazione controllata: nel mese di marzo

(märz in tedesco) si produceva l’ultima birra

della stagione, più forte di quelle normali in

quanto doveva conservarsi fino a fine settem-

bre; a inizio ottobre le vecchie scorte potevano

essere finite e la nuova produzione ricomincia-

va regolarmente. Questo pare essere il vero

motivo storico di tante “feste della birra” ce-

lebrate tra fine settembre e inizio ottobre in

ambito germanico e non solo, non legate certo

al lieto evento di Ludwig e Therese.

Per chi non vuole immergersi nella festosa

bolgia di Monaco, si consiglia di degustare le

seguenti birre bergamasche ispirate, in modo

più o meno stretto, allo stile tradizionale delle

birre bavaresi: la Francy prodotta a Ponte San

Pietro da Maspy, le birre del birrificio Mai Visto

di Sedrina oppure le ELAV di Pagazzano.

Prosit!

Page 106: BergamoUp N° 1 settembre 2009

104

Parola alla Fotografiadi Maurizio Buscarino1

… C’è un forte odore di zolfo. Il sentiero è se-

gnato da luci di wood che ci permettono di

vedere in maniera intuitiva e di percepire le di-

stanze. Ognuno dei presenti vede gli altri solo

in quel modo tipico e spettrale dell’ultra violet-

to fosforescente degli occhi e dei panni bianchi

che riflettono la luce nera del wood, facendo

tutto il resto ancora più nero. [...]

Mi rendo conto solo adesso che Laura si è

spogliata e ha davvero intenzione di entrare

nell’acqua.

Intorno alle vasche ci sono molte persone, che

guardano chi si immerge lentamente e tutto è

pacificamente surreale. Sulle acque nere gal-

leggiano lettere luminescenti di parole della

Bibbia e del Vangelo: parlano del Battesimo

e, però, forse per l’odore un po’ infernale di

zolfo, si inclinano verso un rito pagano.

Tento di scattare qualche immagine appog-

giando la macchina, aprendo l’otturatore per

trenta secondi o un minuto, un tempo che

equivale all’eternità. So bene che con questo

tempo di esposizione, tutto ciò che è fermo

lascerà una traccia sui sali d’argento della pel-

licola, ma tutto ciò che si muove, che transita,

non potrà permanere: non si vedrà, non esiste-

1 Nato a Bergamo il 7 Maggio 1944. Dal 1973 percorre come fotografo il “territorio” del teatro, da quello europeo a quello americano e orientale. La sua opera è un imponente lavoro sul teatro contemporaneo e, allo stesso tempo, una tenace e singo-lare rappresentazione della sua visione del mondo. Fra i suoi ultimi libri: “La giornata libera di un fotografo” ed. Titivillus, dal quale è tratto questo brano; “Kantor”, Leonardo Arte, Milano, 2001 e “Il teatro segreto”, Leonardo Arte, Milano, 2002.

rà nella fotografia.

Questo fatto deve avere una relazione con quel

principio di indeterminazione di Heisemberg

per cui un corpuscolo, ma anche un corpo, se

osservato come corpo non rivela la sua natura

ondulatoria, il suo movimento, la sua vitalità;

invece, se guardato nel movimento come onda,

come raggio di luce, non manifesta più la sua

natura corpuscolare, quella che comunemente

chiamiamo natura fisica. Se osserviamo la ma-

teria non vediamo l’energia che la esprime, e

viceversa. Questo principio, formulato

negli anni venti a proposito dello studio del

comportamento di certi elettroni sparati con-

tro uno schermo

fosforescente - che oggi si chiama televisione -

ha aperto dovunque e a catena crepe profonde

sulla possibilità di arrivare a una conoscenza

definitiva e certa della realtà, e non solo nella

scienza, generando, o forse già esprimendo,

quello che conosciamo come il relativismo del-

la cultura contemporanea, ma

anche del nostro modo di sentirci al mondo. Si

è scoperto che il processo conoscitivo modifi-

ca la realtà che vuol conoscere: si è scoperta

la categoria dell’incertezza.

Page 107: BergamoUp N° 1 settembre 2009

105

Non si può più considerare il mondo esterno

come indipendente dall’individuo che lo esplo-

ra e lo attraversa.

Il gesto della fotografia, un atto conoscitivo che

nasce un secolo prima, nelle ultime propaggini

dell’alchimia, è ancora un tentativo di afferrare

la realtà per trattenerla: per cogliere l’imma-

gine della farfalla, la fotografia deve bloccarla

nel suo movimento, ma, per quanto lo faccia

delicatamente, la ucciderà. La fotografia agi-

sce attraverso la categoria del certo: isola i

punti, i corpuscoli del movimento, dell’onda

vitale, trattenendoli ma mostrandone la morte

interna. Con la fotografia l’uomo ha creduto,

per un momento, di aver conquistato un elisir

di certezza e, invece, scopre che dentro la re-

altà, afferrandola, c’è un annuncio di morte e

di separazione.

Poi il cinema, con un inganno, un trucco, è tor-

nato più tardi a riunire e ricomporre i punti

separati dell’onda, mostrandoli uno di seguito

all’altro, ricostituendo la sintassi del movimen-

to e della vitalità, rimettendo in moto la per-

cezione del reale attraverso l’illusione, luogo

della categoria dell’ovvio e anche della favola.

Femminea, Laura si bagna lentamente e si

appoggia al ciglio della piscina, Stefano sta

seduto all’asciutto accanto a lei. Ho spiegato

che devono stare fermi fermi, come dei sassi.

Mentre armeggio per inquadrarli, un giovanot-

to stanziale che sta dall’altro lato della vasca

vuol tentare l’approccio con Laura, la fanciulla

che si immerge.

Lo stanziale si rivolge a me, con un fare un po’

sbruffone, e mi fa: - Che ddici, fotografo, me

butto su Laura? Poi me mandi la foto! -.

Nell’inquadratura c’è anche lui. Gli vedo solo i

denti, gli occhi bianchi e il brillio di una croce

sul petto, ho un momento di esitazione ma,

crudele, gli dico: - Buttate! -.

E mentre lo stanziale lentamente fa l’alligato-

re verso Laura, io faccio partire l’otturatore. Il

tempo è partito, comincio a contare, Laura e

Stefano immobili mi guardano, il corpo scuro

del giovanotto che avanza nell’acqua è l’indica-

tore ondulatorio ma invisibile della progressio-

ne del tempo. Arrivato, emerge come un fauno

scuro davanti a Laura; lei immobile continua a

fissarmi, mentre io fisso lei; lui la guarda,

si gira verso di me e poi ancora verso Laura,

molte volte, mentre io sto sempre fisso col dito

sull’otturatore, perché il tempo si compia. Pen-

so abbia avuto un vago sentore di follia perché,

inquieto, dice qualcosa che non capisco, si im-

merge e va via.

Page 108: BergamoUp N° 1 settembre 2009

106

Parola alla Criticadi Marco Nodari1

Premetto che sono nato a Bergamo e che ho

sempre amato questa città nonostante alcune

mie esperienze mi abbiano portato a pormi

dei perché rimasti senza risposta.

Da quando la Lituania è diventata una secon-

da patria in cui trascorro metà della mia vita

quello che più mi meraviglia è che la Mia Città

è famosa nel mondo, grazie ad alcuni Berga-

maschi, ma sembra che nessuno lo sappia! Un

giorno mi trovavo a Vilnius e su un giornale

locale, a caratteri cubitali, leggo Truffaldino da

Bergamo - spettacolo teatrale. Incredulo di tro-

vare Arlecchino, nota maschera bergamasca,

così lontano da casa, ho voluto andare a vede-

re la rappresentazione. Con grande meraviglia

non sono riuscito a trovare posto nonostante la

compagnia si esibisse per ben due settimane

intere.

Pensando ad uno sbaglio sono andato a con-

trollare di persona; rimasi scioccato nel vedere

la ressa che vi era per entrare.

Da allora dentro di me un pensiero malinconi-

co permane: nessuno è profeta nella propria

terra, soprattutto a Bergamo,ma Perché?

Ho trovato veramente tanti Bergamaschi famo-

si nei paesi dell’Est, ma pochi di loro ricono-

sciuti nella città dove sono nati. E purtroppo è

così ovunque. All’indomani della perdita del re

della pop mi viene in mente un altro esempio.

Quanti fra noi sanno che Michael Jackson ave-

va commissionato dei calzini per la sua pros-

1Consulente per lo sviluppo dei rapporti economici e culturali tra l’Italia e la Lituania presso il consolato lituano di Milano ele aziende.

sima tournée al calzificio Bresciani di Spirano?

Pochi penso, anzi pochissimi.

Perché? Perché lo star system conosce il calzifi-

cio Bresciani e noi no?

Perché le istituzioni non valorizzano i Grandi

del costume, dell’architettura, dell’ingegneria,

della meccanica, della tessitura, della musica

o altri che fanno della nostra terra una terra

ricca e apprezzata da tanti nel mondo... ma

non dalla propria gente?

Ogni giorno, anche per il lavoro che svolgo, mi

chiedo perché Bergamo non si apre di più al

turismo culturale internazionale, specialmente

con i Paesi dell’Est. Ci sono stati diversi tenta-

tivi da parte di varie associazioni, invano. Per

darvi un esempio, quando in occasione del-

la settimana della Lituania sono arrivati due

ambasciatori della cultura Europea, nessuna

carica istituzionale, anche se preventivamente

avvisata, li ha accolti. Perché?

Con il presidente dell’associazione Eventi

d’arte di Sant’Omobono, Antonio Sanfilippo, li

abbiamo portati a visitare Bergamo e la Valle

Imagna. Sono rimasti piacevolmente colpiti.

Erano sinceramente curiosi di vedere i luoghi

natii di diversi personaggi che conoscevano,

ma che per la maggior parte sono

sconosciuti ai Bergamaschi. E di nuovo questa

domanda piena di rammarico, perché?

?

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Un tavolo per dueRistorante A Modo1

Il posto è carino, poco oltre l’Hotel San Mar-

co sulla strada che porta in città alta. Diversi

tavoli all’aperto, in un’area non affollata e con

il rumore del traffico non troppo vicino. Anche

l’interno è grazioso, con cucina a vista, colo-

ri caldi, e arredamento funzionale ma non di

bassa lega. Qua e là, dei pennuti in ferro bat-

tuto hanno sostituito dei porcellini argentati,

che per la verità preferivo.

Il servizio è da lodare, gentile più che sempli-

cemente cortese. L’attenzione ed il buonumo-

re del personale fanno partire bene la serata.

Ci provano a guastarla, naturalmente, le zan-

zare: così son fatte le donne, che lei chiede

dell’Autan. Mi oppongo, in silenzio, alla richie-

sta, preannusando l’orrendo aroma chimico

che ammazzerà ogni profumo e sapore, ma

per fortuna il molesto ingrediente non c’è. Lei

se ne duole, io son contento: forse ciò dipende

anche dal fatto che le zanzare preferiscono le

APPASSIONATO DI CUCINA, MEMBRO DI UN’IMPORTANTE ACCADEMIA GASTRONOMICA, QUAN-

DO PASSA PER BERGAMO, CERCA UN BUON LOCALE PER PASSARE UNA SERATA CON LEI.

Ricordiamoci di

prenotare la prossima

volta, così mangiamo

in terrazza. Ti dirò, non mi

dispiace neanche

mangiare davanti alla

cucina a vista...

1Viale Vittorio Emanuele, 19 – Bergamo. Tel.: +39 035 210295

donne, vuoi che abbiano buon gusto, vuoi che

trovino più spazio d’atterraggio disponibile.

Bene, cominciamo: il menu è chiaro e presenta

piatti apparentemente saporiti, moderatamen-

te creativi. C’è un piccolo inciampo sul vino,

arrivando il cameriere senza lista a proporre

qualche banalità, tipo “fermo o mosso”, e an-

cora “Chardonnay o Pinot Grigio”. Ecco final-

mente la lista: potrebbe essere più pienotta

ma, senza cercare stranezze, un Greco di Tufo

di buon livello ad un prezzo ragionevole lo si

trova.

Ordiniamo tagliolini al nero di seppia con

scampi, e intanto arriva un gradito, impre-

visto, piattino con una sorta di panzanella,

che spezza l’attesa. Non male anche la cesta

pane/grissini/focaccine, che in molti ristoranti

grida vendetta.

Il locale all’interno non è rumoroso, si può

chiacchierare in santa pace, all’esterno i tavoli

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sono un po’ più pigiati. Ecco dunque i tagliolini,

dopo un’attesa non esagerata. Qualifichiamoli

così: delicati, che è come dire gradevoli ma di

poca personalità. Il nero di seppia è incorpo-

rato nella pasta, che sarà più coreografico ma

in quanto a sapore, niente a che vedere con

un sugo espresso. Di secondo ordiniamo una

tartare di manzo, ed degli involtini di salmone

e melanzane. Discreta la prima, anche se riten-

go sia sempre buona norma accompagnarla

con un’insalatina, che non c’è, e consultare il

cliente sul condimento al di là del rituale “con

l’uovo o senza ?”. Buono, croccante, saporito

i secondi, che dà un po’ di vivacità ad un pro-

dotto, il salmone appunto, a forte rischio di

piattezza.

Dessert: una cosetta con nome strano in cui

c’entra la pesca per me, e un po’ di frutta ri-

mediata dopo articolata discussione per lei

(avete mai visto una donna a cena riuscire a

ordinare “solo” qualcosa che c’è nel menu ?).

Potabili ed innocue entrambe.

Poi, il conto, che quando come in questo caso

arriva dopo una cena piacevole ma non entu-

siasmante può far la differenza: 60 € procapi-

te, nessuno scandalo ma un po’ tanto per una

serata di buon livello ma senza acuti.

Tirando le somme: in altre circostanze il menu

ci aveva soddisfatti di più, ma la disponibilità

del personale, e la sensazione che comunque

si tratti di un locale complessivamente di uno

standard sempre accurato e professionale ci

spingeranno comunque a ritornare. Una pota-

tina al conto (molto più contenuto, come ovvio,

a pranzo), in sintonia con la concorrenza più

illuminata, non guasterebbe, di questi tempi.

Mr. Pink

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EVENTI:LA DOLCE VITA

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EVENTI:LA DOLCE VITA

event

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12 giugno 2009: si festeg-gia l’inizio di un’avventura. È l’avventura di BergamoUp, il nostro nuovo mensile che, lo scorso giugno ha festeg-giato il suo primo numero. La pubblicazione nasce da BresciaUp, edito dalla Pub-blizeta di Emanuele Zarcone e già una realtà affermata sul territorio bresciano da oltre

Benvenuto BergamoUp

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due anni. Il 12 giugno tutto lo staff dei due mensili era riu-nito al Caffè Colleoni di Ber-gamo per dare il benvenuto al nuovo nato: dall’editore Emanuele Zarcone, al gene-ral manager Michele Oggioni, al direttore responsabile del-le due testate Luca Marino-ni fino a tutto lo staff che ha reso possibile il numero zero: giornalisti, fotografi, grafici ol-tre a una serie di amici e col-leghi che hanno contribuito in modo detrerminante alla rea-lizzazione di BergamoUp. La

Benvenuto BergamoUp

EVENTI:LA DOLCE VITA

BERGAMASCA

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EVENTI:LA DOLCE VITA

BERGAMASCA

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serata si è svolta tra brindisi e spettacolo, tra torte giganti ed artisti in piena attività. E tutti ovviamente hanno porta-to con sé il primo numero di BergamoUp, la prima tappa di una grande avventura.

Benvenuto BergamoUp

EVENTI:LA DOLCE VITA

BERGAMASCA

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EVENTI:LA DOLCE VITA

BERGAMASCA

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Benvenuto BergamoUp

EVENTI:LA DOLCE VITA

BERGAMASCA

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BERGAMASCA

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Benvenuto BergamoUp

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event122

Da Cuba a Londra, con

una tappa a Brescia.

L’artista habanera Ma-

gali de La Cruz è stata

ospite lo scorso 11 lu-

glio del Cigar club Cal-

le de la Industria 520

di Iseo (BS). L’artista,

scappata da Cuba die-

ci anni fa e trasferitasi

Angoli cubani al Calle de la Industria 520

a Londra, è scrittrice

di racconti e poesie,

oltre che grande cono-

scitrice di sigari Avana.

La serata al Calle de la

Industria è stata l’oc-

casione per presentare

il suo libro di poesie e

naturalmente per gu-

stare ottimi sigari.

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event124

EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

Angoli cubani al Calle de la Industria 520

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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event126

Angoli cubani al Calle de la Industria 520

D�� 1962Via A Vivaldi, 12 • 24040 Calvenzano (BG) Italy

Tel. 0363 86146 • Fax 0363 [email protected] • www.cigarstime.it

Il clima migliore per i vostri sigari

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Knotty

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3° Rally della solidarietà18 luglio 2009

FEDERATO A.S.I. dal 1997

Erano in tutto 62 gli equipaggi su auto d’epo-

ca che il luglio scorso hanno caratterizzato la

2^ edizione del rally della Solidarietà, mani-

festazione sportivo-solidale partita dalla sede

della Moda Mobil di torre de’ roveri, azienda

leader nell’arredamento della casa e dell’uffi-

cio. La Moda Mobil è stata sponsor della ma-

nifestazione e ha prestato il proprio piazzale

per il rinfresco e le premiazioni. I proventi della

EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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3° Rally della solidarietà

EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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manifestazione sono stati devoluti in benefi-

cienza a vari enti: alla Fondazione Bartolomea

Spada - Casa di riposo di Schilpario, alla casa

di riposo di nembro e alla Croce Bianca. La

corsa, dopo un percorso tra val Camonica,

val di Scalve e val Seriana, è arrivata a nem-

bro, nel piazzale dell’azienda Moda d’Inter-

ni, della stessa famiglia della Moda Mobil.

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

Un evento aperto a tutti, soprattutto agli ap-

passionati delle due ruote con un buon fiato.

Quella organizzata alla palestra iClub San Mar-

co il 10 settembre scorso era una vera e pro-

pria maratona di spinning: dalle ore 20, cin-

quanta amanti della bicicletta hanno pedalato

per un’ora e mezza incitati da due istruttori.

non solo sport, però. Dopo la fatica infatti,

l’iClub, con i proventi raccolti dalla maratona,

ha invitato gli sportivi ai giardini e offerto un

meritato aperitivo.

Spinning per tutti: la maratona di Bergamo

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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Spinning per tutti: la maratona di Bergamo

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Strabergamo, la Bergamo che corre

Si è svolta domenica 13 settembre la 33ª edizio-

ne della Strabergamo, organizzata dall’Unione

Sportiva olimpia-Agnelli in collaborazione con

l’Azzurro Events. La camminata si è sviluppata

su tre percorsi di 5, 9 e 17 chilometri, e ha

visto anche quest’anno una partecipazione re-

cord da parte del pubblico: circa 8.000 perso-

ne si sono date appuntamento sul Sentierone

per una marcia all’insegna dell’amicizia e del

divertimento.

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

Strabergamo, la Bergamo che corre

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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Per il quarto anno consecutivo si è svolta a

Scanzorosciate la Festa del Moscato di Scan-

zo, diventato proprio nel 2009 prodotto con

Denominazione di origine Controllata e ga-

rantita. Dall’11 al 13 settembre scorso si è

aperto l’atteso appuntamento che ha attirato

nel comune orobico migliaia di persone con la

passione per i sapori scanzesi. Le due giorna-

te sono state infatti una festa all’insegna del

vino, prodotto di punta di Scanzorosciate, ma

non solo: atelier dell’uva, spettacoli ad opera

Moscato di Scanzo, una festa di sapori

EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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di artisti di strada e una camminata lungo gli

itinerari della strada del Moscato di Scanzo

e dei sapori scanzesi sono state le tappe es-

senziali per scoprire e degustare i prodotti di

questa zona.

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Moscato di Scanzo, una festa di sapori

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event148

La Fondazione Emilia Bosis è

una istituzione senza scopo

di lucro che si occupa di psi-

chiatria. tale problematica,

sempre più diffusa special-

mente nel settore giovanile,

ha spesso relegato ai margini

della società le persone che

soffrono di disagio psichico

mentale, stigmatizzandone

il ruolo sociale. obiettivo pri-

La Fondazione Emilia Bosis

mario della Fondazione, che

svolge la propria mission sia a

livello locale che nazionale, è

il reinserimento sociale e pro-

fessionale dei pazienti.

numerosi sono i progetti ria-

bilitativi realizzati dalla Fonda-

zione, dalle iniziative culturali

ai momenti ludico-ricreativi,

dai progetti prettamente tera-

peutico sanitari a quelli socio-

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event150

pedagogici, dai progetti arti-

stici a iniziative di solidarietà

ed aiuti umanitari internazio-

nali, per arrivare infine ad una

serie di attività territoriali di

incontri conviviali e feste di

alto profilo ludico.

Per l’occasione, si è conclusa

nel mese di luglio 2009 la 5°

edizione di “Cascina germo-

glio in festa”, a verdello, sede

di una struttura psichiatrica

della Fondazione.

A tale festa, hanno contribuito

EvEntI:LA DoLCE vItA BErgAMASCA

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EvEntI:LA DoLCE vItA BErgAMASCA

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event152

i pazienti, i loro familiari, il vo-

lontariato e l’èquipe pluripro-

fessionale della Fondazione;

numerose le iniziative svolte,

dalle sfilate equestri a spetta-

coli teatrali, da gare cinofile a

performances artistiche, dalla

buona cucina direttamente

alla tavola di alcuni prodot-

ti biologici coltivati nell’area

agricola della Fondazione.

numerosissimo il pubblico e

le autorità presenti, dai Sin-

daci locali agli Amministratori

pubblici, fino a S.E. il vesco-

vo di Bergamo che ha aperto

ufficilamente la tre giorni di

festa.

La filosofia che da sempre

contraddistingue l’operato

della Fondazione è la lotta alla

stigmatizzazione della malat-

tia mentale, al fine di ridare

piena dignità e cittadinanza ai

pazienti psichiatrici

il Presidente

Pier giacomo Lucchini

La Fondazione Emilia Bosis

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event154

L’appuntamento è per ogni

primo martedì del mese e la

festa è dedicata allo zodiaco: è

la Festa del Segno, evento fis-

so del Bobadilla Feeling Club

che da oltre vent’anni riempie

di stelle la notte del locale di

Dalmine. L’8 settembre la sta-

gione del Bobadilla è ripartita

in gran stile con la festa dedi-

cata ai nati del mese in cor-

so. Agevolazioni ed estrazioni

premi sono solo alcune delle

iniziative della serata che ha

offerto come sempre ottima

musica dal vivo fino alle 22,30

e dj set fino all’1,30.

Bobadilla festeggia il tuo segno

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Bobadilla festeggia il tuo segno

EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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EvEntI:LA DoLCE vItA

BErgAMASCA

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Il pianeta dominante è Mercurio, l’elemento è la

terra è la qualità è mutevole.

Il segno della vergine e’ uno dei piu’ seri e at-

tendibili dello Zodiaco. Il suo elemento, la terra,

lo spinge a ricercare risultati concreti in tutte le

sue attivita’. Il pianeta dominante, Mercurio, gli

dona un’intelligenza particolare. La vergine ama

portare a termine i propri compiti nella maniera

piu’ precisa e affidabile possibile.

E’ attentissima ai particolari. Questa caratteri-

stica porta qualcuno a ritenere che il suo carat-

tere sia puntiglioso e troppo critico. In realta’, la

vergine e’ fermamente convinta che il rispetto di

regole e prassi sia indispensabile per il benesse-

re di tutti, non solo del proprio. Le critiche che, a

volte, muove verso amici, parenti e, soprattutto,

verso il partner sono dovute al fortissimo senso

di responsabilita’, a cui la vergine non riesce a

rinunciare.

ogni azione, ogni movimento della vergine deve

essere da questa ben pesato. raramente agisce

d’istinto. Le sue capacita’ analitiche la portano a

Segno Zodiacale:Vergine

rappresentanti importanti di questo segno sono:

J. W. goethe, Ingrid Bergman, greta garbo, Bruce Springsteen,

Sofia Loren, Sean Connery, richard gere.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 23 Agosto e il 22 Settembre.

scegliere professioni in cui la fermezza e l’onesta’

intellettuale siano indispensabili. L’attivita’ medi-

ca le si addice particolarmente: i migliori dottori

appartengono a questo segno!

nelle corrispondenze fra segni e corpo umano,

alla vergine spetta la parte piu’ bassa dell’addo-

me, insieme con le sue funzioni digestive. Puo’

dunque soffrire di calcoli, di coliti e di stitichezza.

necessita di idratarsi piu’ degli altri segni e di ali-

mentarsi con una certa cura, possibilmente con

una sua dieta specifica.

negli affetti, la natura analitica della vergine,

spesso, non da’ risultati all’altezza degli altri

campi della sua esistenza. La vergine puo’ infatti

essere poco romantica, poiche’ vive il rapporto

amoroso in maniera cerebrale piu’ che passiona-

le. non ha la tendenza a tradire, a meno che non

possa ricavare particolari favori dalla persona

con cui avviene il tradimento. non soffre di par-

ticolare gelosia. Se, ciononostante, viene tradita,

la vergine assume un atteggiamento vendicativo

che fara’ pentire il fedifrago partner!

Colore da portare: il grigio, che tranquillizza.

Pietra Portafortuna: lo zaffiro.

Metallo: il mercurio.

Fiore: il giglio.

giorno favorevole: il mercoledì.

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Segno Zodiacale:Vergine

rappresentanti importanti di questo segno sono:

J. W. goethe, Ingrid Bergman, greta garbo, Bruce Springsteen,

Sofia Loren, Sean Connery, richard gere.

ARIETEnati tra il 21marzo e il 20aprile

Questo lunedì dovreste tentaredi pazientare un animo arietinoun po’ troppo in-soddisfatto,guardando il lato positivo dellecose.La Luna con-giunta a Marte non permette un umore ottimale.

TOROnati tra il 21aprile e il 20maggio

trascorrete la-giornata il piùpossibile nell’am-bientebancario perché ci saranno dei movimenti finan-ziari e l’econo-miapotrebbe avere delle evoluzionipositive.Proprio finanzia-riamente potretericavare molto,forse attraverso icontatti di lavoroche, ulteriormen-te, portano frutti.

GEMELLInati tra il 21maggio e il 21 giugno

Qualche accordopotrebbe essereforiero per lavostra carrieraanche se i ianetiin vergine po-trebbero portarequalche dubbiosul come proce-dere.Così, cercate di trascorrere la giornata senzafarvi venire dub-bio alcuno e met-tete a segnoi progetti. Al massimo chiedesupporto a unprofessionista.

CANCROnati tra il 22 giugno e il 22 luglio

oggi siete davve-ro coinvolti daivostri cari chereclamano lavostra attenzio-ne.Se è vostra ma-dre o sorella l’importante èche non ci sianodistanze o confi-ni. Così, potreb-be esserciuna qualche dia-triba ma saràcomunque dolceper il bene cheprovate per loro,la vostra amatafamiglia.

LEONEnati tra il 23luglio e il 22agosto

oggi potreteintravedere unulteriore possibi-lità di rivalsanel l ’ambiente.Questo inizio set-timana è un mo-mento valido per guardare oltrel’orizzonte dellavostra quotidia-nità. vi potresteritrovare alla sera con qualche certezza in piùse solo guardere-te al nuovo. Sorprese.

VERGINEnati tra il 23agosto e il 22settembre

Fate massima at-tenzione agli in-contri che farete oggi in particolar modo per chi è solo. Se riuscite,verso sera andate a qualche evento sociale perchédi certo avreteuna gran scia diammiratori e tradi esse un nuovoprobabile amore.I viaggi portanobene.

BILANCIAnati tra il 23settembre e il23 ottobre

oggi forse riusci-rete a vincere gliostacoli quotidia-ni se solo nont rascenderet enegli atteggia-menti.Mercurio nel se-gno potrebbeaiutare il dialogo ma Marte con-giunto alla Luna potrebbe anche farvi trascenderenella foga del dire ciò che pen-sate.Cercate una viadi mezzo.

SCORPIONEnati tra il 24ottobre e il 21 novembre

Luna e Martecongiunti nel se-gno del Cancrofanno trascorrerela giornata otti-mamente attra-verso buonerelazioni senti-mentali, con ungran trasporto.C’è più morbi-dezza e voi riu-scite a rilassarvi anche dentrol’alcova in cuidiventate perfe-zionisti dell’arteamatoria. Bene così.

SAGITTARIOnati tra il 22novembre e il 21 dicembre

Chiedete suppor-to ai vostri amicinel caso in cuiabbiate necessità di comprenderealcune parti delvostro carattereche ancora nonvi tornano. Qual-che possibile lie-ve miglioramento nella coppia.Lasciate stare letroppe parole,quindi, e pensate a migliorare e amigliorarvi.

CAPRICORNOnati tra il 22dicembre e il 20 gennaio

Un inizio di set-timana non pro-prio del tuttofavorevole conMarte e Lunain aspetto disso-nante.oggi potrebbe esserci qualche diatriba in più con una persona che voi reputate importante e che vi rende proprioper questo in-soddisfatti.Cercate di appia-nare le divergen-ze che sicura-mente sono solo caratteriali

ACQUARIOnati tra il 21gennaio e il 19febbraio

Questo lunedìsiete serenicome non mai.Questa giornata,con le Stelle chevi assistono è unottimo momentoper pensare confiducia al futuro.Il dialogo miglio-ranettamentene l l ’ambi ent ema con venereancora avversasappiate sempreessere menoegocentrici.

PESCInati tra il 20febbraio e il 20 marzo

oggi è bene rivol-gere ancora lavostra attenzionealla dolcezza deisentimenti piùveri. Forse unapersona vicinoa voi potrebbeavere necessitàdella vostra vici-nanza.Lasciatevi tra-sportare dai buoni intenti so-prattutto se si tratta di bambini o anziani. generosità

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event160

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STORIA DI COPERTINA:

MassimilianoFerrariLA CITTA’

Franco Tentorio:il neosindacoRISTORANTE AND MORE:

Vita Caffè HosteriaEVENTS, CHI C’ERA:

Benvenuto BergamoUp;

Agoli cubani al Calle de la Industria;

3° Rally della solidarietà;

Spinning per tutti;

Moscato di Scanzo, una festa di sapori;

La Fondazione Emilia Bosis;

Bobadilla festeggia il tuo segno.

M E N S I L E D I E C O N O M I A , C O S T U M E E S O C I E T À - A N N O 1 - N ° 1 - 2 0 0 9

W W W . B E R G A M O U P . I T

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