BergamoUp n. 28 giugno 2012

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Mensile di arte, cultura, moda e societa

Transcript of BergamoUp n. 28 giugno 2012

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Bisogna sempregiocareonestamentequandosi hanno le cartevincenti.

Oscar Wilde

� 30 euro per la durata di 10 mesi.

Abbonamento BergamoUp

Il t rattamento dei d ati personali che la r iguardano v iene s volto nell’ambito della banca dati e lettronica d i BM A DV e nel r ispetto d

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Il trattamento dei dati personali che la riguardano viene svolto nell’ambito della banca dati elettronica di Editrice Bergamoup e nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla tutela dei dati, di cui le garantiamo la massima riservatezza, è effettuato al fine di aggiornarla su inizia-tive e offerte di Editrice Bergamoup srl. I suoi dati non verranno comunoicati o diffusi a terzi e per esse lei potrà richiedere in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione. Se non desidera ricevere comunicazioni da Editrice Bergamoup, lo segni barrando l’apposita casella a lato. q

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EditoreEditrice bergamoup srl

Direttore Generalemichele oggioni

Direttore Responsabilevaleria barizza

Direttore Editorialestefano salvi

RedazioneStefania Barcella - Greta Nicoletti - LAura santoroDavide comotti - Paola bianchi cassinaleonardo facco - pamela zonca

Segretaria di redazioneAlessia Paganelli

Responsabile grafica e impaginazioneFernando migliaccio

Progetto graficopaolo vallara.com

StampaQuippe.it

Fotografimatteo mottari.

Hanno collaborato:Stefano D’Aste, vip international.

Crediti fotografici:Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire e reperirli. È ovviamente a piena disposizione per l’assolvi-mentodi quanto occorre nei loro confronti.

© COPYRIGHT BergamoUp Magazine:Testi e immagini della presente pubblicazione non possono essere riprodotti con mezzi grafici, meccanici, elettronici o dogitali senza autorizzazione firmata da editrice Bergamoup srl.Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

BERGAMOUP,Periodico mensile di informazione locale;Iscrizione presso il Tribunale di Bergamo n. 16/2009 del Maggio 2009

Editrice BERGAMOUP srl - Concessionaria pubblicitàSede legale e operativa: P.zza Mons. Chiodi, 30 - 24049 Verdello (Bg)Cod. Fisc. e P.Iva: 03806600163

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Dalmine (Bg)

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L’Editoriale |di michele oggioni

Cari lettori, come sempre nella vita, le cose non scorrono lisce come l’olio. È tutto molto difficile con tanti intoppi, però si deve avere la forza di sorvolare e andare avanti. È quello che è ac-caduto a noi di “Bergamo up”, che nel mese di Aprile abbiamo subito un furto nella nostra redazione.Questo brutto episodio ci ha recato diversi danni, il più impor-tante e grave è quello dei nostri computer, contenenti tutto il nostro prezioso materiale.... (tre anni di archivio compreso il backup).Questo è uno dei motivi per cui siamo usciti in ritardo il mese scorso.

Un altro problema è stato un breve cambio di editore che in poco tempo pensava di rivoluzionare la rivista, sostituire le ru-briche e dare un’altra impronta che non ci apparteneva.

E come se non bastasse, sempre in questi mesi, una buona parte di tutto il nostro staff ci ha lasciato e solo ora capisco il perché... Con furbizia e bugie hanno lavorato per l’uscita di una nuova rivista portando una buona parte dei contenuti di “Bergamoup” su quest’altro mensile. Hanno sfruttato il nome di “Bergamoup” per farsi conoscere, ed ora a testa alta pubblicano le medesime rubriche altrove. Ovviamente questa cosa mi ha deluso e tradito profondamente.

Il nostro mensile è nato per i lettori bergamaschi, tenuti a sapere quello che ci circonda nel bene e nel male, ed è su questo punto che vogliamo destinare le nostre energie e professionalità. “Ber-gamo up” vuole continuare ad essere un periodico di spessore e libero di scrivere tutto! Insieme a Stefano Salvi, il nuovo diret-tore editoriale, e Valeria Barizza direttore responsabile e tutto il nostro team, vi promettiamo di ritornare nelle vostre case e aziende a pieno regime più brillanti... di prima.

Barcollo ma non mollo...

6in copertina bergamoup: PHI Informatica

sommario 06/12

STORIA DI COPERTINApag.

10 PHI InformaticaRisparmio e sostenibilità energeticain 3 “C”

BERGAMOUP MODELpag.

53 Francesca BellavitaBella giovane e ....intelligente

CAVALIERI E NOBILTA’pag.

34 Templaria VeosfestTre giorni a Seborga

IN CASO DI VIAGGIpag.

66 Innamorarsi di ParigiLa più visitata e forse la più romantica

ARTE CULINARIApag.

14 Cascina BolsaStoria di una vita

SPECIALE MODApag.

56 Il bracciale Tiffany low-costUn must di stagione made in Italy

AMERICAN BARpag.

36 Nazionale CafèIl Caffè “up” per eccellenza

L’INDIPENDENZApag.

72 L’AntipoliticoMonti... meglio che indossa l’elmetto

IN CANTINApag.

18 Azienda BiavaIl Moscato di Scanzo e non solo...

DALLA VOSTRA PARTEpag.

59 Multati in “Odore di santità”Andavano a Messa parcheggiandosul Sentierone

ATTUALITA’pag.

40 “Oltre” per vivere beneInnamorarsi e capire le emozioni

TOP SPEEDpag.

76 Mazda CX-5Frenata, abitacolo e controlli elettronici

SALUTE NEL PIATTOpag.

22 Molino S. GiuseppeA Soncino, Borgo dei Sapori

SI SALVI CHI PUO’pag.

60 Percassi“Genio o farneticante”

Hi-Fipag.

44 Sound GalleryTutta la potenza dell’HI-FI

A PASSEGGIO PER LA CITTA’pag.

84 TWIZY, BE FUNArriva il due posti elettrica

SPETTACOLOpag.

28 Glam EntertainmentProfessionalità nel fascino dello spettacolo

IN VIAGGIO CON PAMELApag.

64 “Conero” perla dell’AdriaticoBellezze incontaminate fra l’azzurrodel mare e il “Rosso Conero” D.O.C.

SALUTE E BENESSEREpag.

48 Mens sana in corpore sanoCon la dieta Tisanoreica

EVENTpag.

92 Lazzaro FornoniPennellate e stile unico da far invidiaa gli impressionisti-moderni

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94 Caffè del BorgoAperitivi a suon di musica

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• Redazione BergamoUp P.le Mons. Chiodi, 30 - Verdello (Bg)

tel. 035.236661

• OtticaGionchilie via S. Alessandro, 26/a - Bergamo tel. 035.319380

• LeIris-Americabar via Vittorio Emanuele II, 12 - Bergamo tel. 035.217037

• GalleriaMarelia viaGuglielmoD’Alzano,2/b-Bergamo 035.0603115

• Treco-calzature viaGiuseppeGaribaldi,4/d-Bergamo tel. 035.233787

• CocaClub via Madonna della Neve, 35 - Bergamo tel.035.0346077

• TecnoDomo viaGiovanniPascoli,2/a-Seriate(Bg) tel.035.4921473

• Trattoria da Silvia viaRoma,16-Gorle(Bg)

• LucchiniCasa c.soEuropa,38-Scanzorosciate(Bg) tel. 035.6570027

Entrate, chiedete e vi sarà dato

Oltre alla normale distribuzione, per rispondere alla richiesta dei nostri lettori,abbiamo deciso di mettere il mensile piu dinamico della città gratuitamente a disposizione di tutti presso i seguenti bergamoup point :Se vuoi diventare BergamoUp point chiama in redazione, saremo lieti di accontenarti

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10storia di copertina

di Stefania Barcella photo Matteo Mottari

n’azienda che nasce dall’esperienza decennale di un gruppo di professionisti che operano da anni nel settore informatico nella provincia di Berga-mo e della Lombardia. Phi è informatica e oltre:

l’attenzione è al presente, lo staff è all’avanguardia per fronteggiare nel modo migliore la situazione di crisi attua-le, l’obiettivo principale è il risparmio.

Come? Semplice, lasciandosi guidare dalle tre “C”: solu-zioni nell’ottica del risparmio da parte del cliente e della sostenibilità energetica.

Carta: eliminiamo carta proponendo al cliente la soluzio-ne Archibox (Servizio di Archiviazione Elettronica Docu-mentale, Gestione e Conservazione Sostitutiva dei docu-menti), venduta in modalità servizio a partire da € 150,00 al mese. Comprende i server e il software, il backup dei dati. La copia dei dati viene effettuata ad almeno 150KM dall’ufficio del cliente con la garanzia di ripristino dei dati entro 72 ore, il valore del dato è fondamentale nelle azien-de! A noi piace definirla la “Cassaforte dei tuoi dati”, il tuo articolo che scriverai se conservato in Archibox con-serverebbe tutte le versioni che salvi, e se tu avessi ristretto l’accesso al tuo articolo, nessuno in nessun modo lo po-trebbe leggere. Utilizza un sistema di crittografia brevetta-to a livello europeo a 4096 bit.

L’azienda troverà sempre le informazioni che cerca, in bre-ve tempo, e non si dovrà preoccupare del backup dei dati e della conservazione. Nel caso poi scelga di passare alla conservazione sostitutiva potrà distruggere tutti i docu-menti contabili e nel caso di controlli consegnerà un DVD contenente tutti i dati agli organismi di controllo. Rispar-miando tempo e probabilmente riducendo enormemente i tempi di presenza di controlli in azienda.

L’integrazione del prodotto con Gestionale Open, pro-dotto gestionale che installiamo da anni, li rende la scelta ideale per la piccola e media impresa.

Risparmio e sostenibilità energeticain 3 “C”

Phi informatica

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Cartucce: eliminiamo scarti per la stampa con un costo al di sotto della media, la nostra partnership è con Xerox! Un nuovo modo di pensare all’inchiostro: l’inchiostro solido è il risultato di una innovativa e rinomata tecnologia di stampa a colori offerta solo da Xerox. Facile da utilizzare, consente di ottenere una qualità di stampa a colori eccel-lente. Inoltre si ha fino al 90% in meno di rifiuti di stampa rispetto alle stampanti laser a colori di tipo analogo. Il solo fatto che non è necessario smaltire i rifiuti da stam-pante Laser porta un grosso risparmio, che unito alla modalità costo pagina All-inclusive, pezzi di ricambio e assistenza compresi, aumenterà ancora di più il possibile risparmio.Consumi: riduciamo il consumo energetico con Google Apps. Google sta creando un web migliore per l’ambiente. Unico data center certificato per il risparmio energetico: l’impatto ambientale di un business utilizzando Gmail è fino a 80 volte più piccolo della media.

Phi - Informatica S.r.l.Via Carnovali, 84 - 24126 BergamoTel. +39.035.0299277 Fax.+ [email protected] www.phi.it

Grazie alla riduzione dei server in azienda i risparmi sa-ranno evidenti nel breve periodo. Un server consuma cir-ca € 400,00 di energia in un anno considerando anche i costi di condizionamento. Il risparmio sarà ancora più evi-dente considerando l’annullamento dei costi di acquisto, manutenzione, backup dei dati, ecc…I risparmio medio calcolato per ogni utente è di circa € 300,00 annuali (dati Google), che per un azienda di 15 di-pendenti e in tre anni significa € 13.500,00!!!È stato inoltre creato il sito www.itsostenibile.it dove verranno pubblicate notizie relative alla sostenibilità e all’ufficio green.Non è un caso che Phi informatica fosse presente col suo stand al Festival dell’Ambiente, tenutosi a Bergamo l’1-2-3 giugno. Non poteva certo mancare l’azienda leader nel settore dell’informatica ecologica: l’informatica è respon-sabile del 2% delle emissioni globali; l’informatica ecologi-ca mira a ridurre il restante 98%. Carta, Cartucce, Consu-mi… questa la strada della sostenibilità!

12storia di copertina

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di Stefania Barcella photo Matteo Mottari

a storia di una persona “contro”. Dino Sartirani espansivo, ma esigente. Protagonista a 360°. Dopo aver girato il mondo e aver avuto l’onore

di collaborare con grandi professionisti della ristorazione moderna all’apertura di ristoranti italiani con forte in-fluenza mediterranea ha avuto l’opportunità di incontrare la signora Adriana Gadda che, intuendo le sue potenziali-tà e la sua grande capacità professionale ha deciso di coin-volgerlo in un progetto nuovo, in Italia e più precisamente a Verdello in provincia di Bergamo.«In una vecchia cascina ristrutturata, dove si respira anco-ra la natura pur essendo vicinissimi alla città – racconta Dino –ho concepito per Adriana la Trattoria della Cascina Bolsa.Non un ristorante classico, ma una trattoria… come al mare… come in campagna. Un locale informale dove i profumi, i rumori ma soprat-

Trattoria della Cascina Bolsa

Quando la ristorazione vuol dire profumi, sapori, rumoriStoria di una vita

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tutto gli umori sono veri, dove il cibo si presenta da solo con la freschezza dei prodotti più buoni che il mercato ci offre giornalmente.Pomodorini, mentuccia, basilico, origano, maggiorana, timo e olio extra vergine di oliva diventano il giusto ac-compagnamento al pesce rigorosamente freschissimo (da noi il “pesce di oggi” è veramente di oggi) e alla carne da me personalmente selezionata».Alla Trattoria della Cascina Bolsa il pasticcio di mais è la polenta, il pesce veloce del mar Baltico è il baccalà e non la supercazzola brematurata.«Non ci piace prendere in giro nessuno, siamo semplice-mente noi stessi – commenta Dino col cuore in mano – prendere o lasciare.La garanzia di 40 anni di esperienza nel settore e un otti-mo rapporto qualità/prezzo sono le carte che giochiamo con i nostri clienti, coccolati a pranzo e cena 7 giorni su 7, sia che vengano a mangiare per pranzi e cene di lavoro, sia per assaggiare il menù turistico a 18 euro o per togliersi qualche sfizio come le lumache trifolate, il crudo di frutti di mare, il percorso di mare o anche solo per fare una cantatina davanti a un bicchiere del nostro prosecco. Sem-pre, in ogni caso, i nostri ospiti sono l’anima pulsante del nostro locale».

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TRATTORIA DELLA CASCINA BOLSAVIA CASCINA BOLSA , VERDELLO (BG) TEL 035 4820344

Dino ama il suo lavoro in modo viscerale grazie agli in-segnamenti della madre Serena (grande mamma e grande cuoca, ci tiene a sottolineare) e della nonna Angelina.«Mentre Adriana ripensa ai brasati e agli stufati di mam-ma Adelaide, io ricordo con nostalgia le domeniche della mia infanzia: il profumo della polenta e del coniglio ar-rosto, il calore quasi spirituale delle caldarroste cotte sul camino nelle serate autunnali circondato da tutta la mia chiassosa e numerosa famiglia.Noi, ora, nel rispetto di quei tempi meravigliosi e delle tradizioni dei nostri nonni selezioniamo e cuciniamo solo i migliori prodotti del nostro territorio con la speranza di poter suscitare anche nei nostri ospiti le stesse emozioni che abbiamo provato noi».

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passione per la qualitàAzienda Agricola Biava:

di Stefania Barcella photo Matteo Mottari

Azienda - Sorge sulla collina del monte Bastia a Scanzorosciate nella tradizionale culla del Mo-scato di Scanzo. Le vecchie più vigne producono

uva eccezionale che dà vita a vini unici.Biava è il talento messo a frutto. Un’azienda piccolissima che punta all’eccellenza. Poche bottiglie trattate come figli.Le stesse tecniche tradizionali e genuine per mantenere l’identità del Moscato, ma con un occhio puntato verso il futuro alla ricerca di un costante miglioramento.

La Famiglia - Manuele Biava è oggi titolare e l’unico che di fatto lavora in campagna e segue personalmente tutte

le fasi di lavorazione e produzione dei vini. Una passione coltivata fin da piccolo grazie al nonno. “La passione per le vigne - racconta Manuele - mi ha spinto già da ragazzo a scegliere la scuola agraria nel mio percorso di formazio-ne. Nel mio lavoro sono aiutato dall’enologo Roberto Ra-velli e appoggiato dalla famiglia: il fratello Diego, il papà Silvio, la mamma Carmen, la moglie Adeana e l’amico Marco. Nei periodi più impegnativi dell’anno sono tutti disponibili a dare una mano felici di collaborare.”

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Azienda Agricola Biava:

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2020

L’azienda Biava fa parte anche di una famiglia più grande, quella del “Consorzio Tutela Moscato di Scanzo” che si propone di diffondere l’immagine e garantire la qualità di un prodotto unico come il Moscato di Scanzo.È grazie a questo lavoro che il mese scorso per fino le Poste Italiane si sono accorte della bontà del Moscato di Scanzo dedicandogli un francobollo.

I Prodotti - A tutte le tipologie di vini dell’Azienda è rico-nosciuto un alto livello di qualità. L’importante clientela comprende la più bella ristorazione italiana e internazio-nale: ristoranti stellati di Monaco, Zurigo, Londra e Parigi da anni scelgono Biava per le loro tavole.Il Moscato di Scanzo è indubbiamente il fiore all’occhiel-lo dell’azienda. È impossibile elencare gli innumerevoli premi ricevuti da questo vino fuoriclasse. Basti dire che Manuele Biava è stato invitato ad un importante conve-gno svoltosi lo scorso 19 maggio all’Hotel Westing Palace di Milano per parlare del futuro nel mercato durante la giornata nazionale della cultura del vino.

L’Eccellenza - In recenti interviste perfino Gerry Scotti alla domanda “Quale vino sceglieresti per far colpo su una bella donna?” ha indicato il Moscato di Scanzo Biava e sceglie lo stesso vino includendolo tra le trenta bottiglie che non possono assolutamente mancare nella sua cantina personale.

AZIENDA AGRICOLA BIAVA MANUELE Via Monte Bastia, 7 - 24020 Scanzorosciate (BG)

www.aziendabiava.it

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di Greta Nicoletti photo Matteo Mottari

A poco più di trenta chilometri da Bergamo si trova uno dei Borghi più belli díItalia. Parliamo di Soncino, un piccolo e suggestivo borgo me-

dievale in provincia di Cremona, noto ai più per il suo imponente castello. Da un paio d’anni ciò un motivo in più per concedersi una scappatella godereccia merito del-la felice intuizione di tre socie che, innamorate del luogo e della cucina, hanno pensato bene di ristrutturare una vecchia segheria abbandonata di proprietà della famiglia Meroni dando vita al Ristorante Molino San Giuseppe (conservando anche il nome storico dal 1228). Le artefici di tanta grazia sono le sorelle Francesca e Rosa Stilo, di Fornovo San Giovanni, e Barbara Merletti, di Caravaggio. Tre ragazze , trentenni, che tre anni fa si sono imbarcate in questa avventura, ristrutturando questo splendido posto ai piedi del castello. “La nostra fortuna - mi spiega France-sca - è stata la cura con cui il geometra Maurizio Bergonzi di Soncino ha seguito i lavori, l’attenzione con cui il dot-tor Giambattista Moro ha seguito le varie pratiche legali e la gentilezza con cui il sindaco Francesco Pedretti ci ha accolto a Soncino. Siamo partite da zero, sulle spalle solo qualche esperienza stagionale e tanta, tanta passione per il buon cibo e l’accoglienza di qualità. Ci sembrava un so-gno”. Un sogno che è divenuto realtà l’8 dicembre del 2010 e che da allora è decollato sempre pi˘ fino a raggiungere il traguardo attuale che si concretizza con una positiva ri-

A Soncino c’è un vero

il ristorante Molino San GiuseppeBorgo dei SaporiMetti uno dei Borghi più belli d’Italia, metti tre donne con il piglio per gli affari e l’amore per la buona cucina, metti una location mozzafiato: il risultato è il Borgo dei Sapori. Il ristorante è meta ideale per una gita “fuori porta” e ha delle caratteristiche davvero “fuori dal comune”

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sposta da parte dei clienti e la soddisfazione generale delle proprietarie. Il ristorante, arredato con sapienza e in stile provenzale, è molto luminoso. Si divide tra la sala centrale e le due ali laterali soppalcate e il giardino esterno che in estate rende al meglio con i fiori e la splendida vista sul castello. In tutto sono una settantina i posti a sedere, una trentina quelli all’esterno. » il luogo ideale per una cena romantica, un banchetto o un piccolo matrimonio e delle cene d’affari. Il locale resta aperto tutte le sere, tranne il lunedì e la domenica a pranzo. In occasione di gite e per grandi gruppi di persone il servizio a pranzo è su pre-notazione. L’impatto visivo è assicurato, il resto lo fanno l’accoglienza impeccabile,la riservatezza,la discrezione e l’attenzione nel servizio importante l’offerta enogastrono-mica di qualità.Un menu da leccarsi le dita . A rendere possibile ogni gior-no il miracolo del gusto al Molino San Giuseppe è un gio-vane chef trevigliese, Nicola Rozzoni, che ha lavorato al fianco di Vito Mollica a Praga e a Firenze c/o Fourseason Hotel, per Pierino Penati a Viganò Brianza, al Colleoni dell’Angelo in Città Alta (BG) e ha fatto esperienza da Carlo Cracco a Milano e ad Erbusco da Gualtiero Mar-

chesi. La cucina di Rozzoni è riassunta in una carta sem-plice, con pochi piatti che variano ogni 40/50 giorni a se-conda della stagionalità e della disponibilità della materie prime. Ad esempio, tutto il mese di aprile sarà dominato dai sapori e dai prodotti della primavera, dagli asparagi al riso, dalle uova alle verdurine, dall’agnello alla pasta fatta in casa. Citiamo ad esempio il “Trionfo di stagione alla Cantarelli” come antipasto, che questo mese è a base di asparagi e uova di quaglia. Oppure i “Paccheri di Gragna-no alla carbonara” e ancora l’Agnello da latte proposto in tre diverse cotture (anche eseguite a bassa temperatura). Non si possono non citare i piatti forti della casa, ovve-ro i salumi del Molino San Giuseppe (prosciutto cotto di Mangalica, soppressata, crudo 24-30 mesi, salame no-strano, assaggi di crostini con salsiccia cruda realizzata da Silvio Rozzoni di Treviglio). E ancora, da non perdere la Fiorentina di manzetta prussiana, servita su pietra ollare da tagliare direttamente in tavola. A solleticare il palato ciò anche la degustazione di formaggi di capra forniti da La Via Lattea di Brignano Gera d’Adda.

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La scelta delle materie prime è stata ed è sempre ri-gorosa, lo chef e le proprietarie provano direttamente i prodotti e selezionano quelli che meglio rispecchia-no la filosofia del ristorante. L’ultima parola spetta al cliente, che ne resta soddisfatto. Oltre a salumi e for-maggi tipici locali, anche la scelta del riso Carnaroli o di altre materie prime è orientata alla qualità, che poi alla fine fa la differenza nel piatto.

Un’alchimia vincente Ad accogliere il cliente è il sorriso di Francesca che vi metterà a proprio agio come se foste a casa vostra. La direzione della sala è affidata alla precisione e riserva-tezza di Rosa. La cantina e la carta dei vini (composta da una cinquantina di etichette) è affidata a Barbara sotto l’attenta supervisione di Walter Galeotti some-lier ventennale, membro del Seminario Veronelli e collaboratore con l’azienda Scarpitti Distribuzione di Milano.È stata fatta la precisa scelta di tenere solo vini ita-liani e di piccole cantine emergenti o sconosciute in-sieme ad alcuni immancabili Champagne. Il rapporto qualità-prezzo è buono anche per questo motivo. La squadra di cucina è affiatata e l’entusiasmo delle tre socie è davvero tangibile. un piacere vedere che, anche in tempi di crisi, ciò chi non perde il sorriso e riesce a trasmettere la passione per il proprio lavoro.

Molino San Giuseppe 1228Borgo dei SaporiVia Borgo Sotto, 4 – 26029 Soncino (Cr) - Tel e Fax 0374 83060 [email protected] – www.molinosangiuseppe.itAperto tutte le sere, domenica a pranzo, chiuso il lunedi.A pranzo aperto su prenotazione per gruppi

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Professionalità e serietà nel fascino dello spettacolo

eventi e spettacoli

di Stefania Barcella

U nico punto di riferimento in Bergamo per chi

vuole entrare nel mondo dello spettacolo, inteso

nel senso più ampio del termine: Glam Enter-

tainment è un’agenzia di eventi, moda, pubblicità, tele-

visione, cinema, make up, fotografia, immagine, comuni-

cazione, management, casting e musica. Il “glam” della

location è il primo passo per entrare nel magico mondo di

tutto ciò che è “entertainment”…

Nata da un’idea di Giacomo Ferrari (ex calciatore dell’Al-

binoLeffe, Alzano e Modena) in collaborazione col noto

fotografo Giorgio Sorti, Glam Entertainment nasce in

una Bergamo molto scoperta su questo tipo di situazioni.

Non è un caso, infatti, che ragazze e ragazzi arrivino nella

nostra City da tutto il nord Italia per fare book e casting

affidandosi al team dei professionisti Glam.

GlamEntertainment

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30eventi e spettacoli

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STAFF and collaborators:Giacomo Ferrari - g.m./public relations Massimiliano Aresi - artistic direction/comm.Giorgio Sorti - photographerDamiano Petrelli - managementLuisa Scivales - stylistLaura Masini - make up artistAndrea Rotondella - photographerSimona Camisa - laboratory theatre Ignazio Peragine - press office

Bergamo - Via Frà Celestino, 9 [email protected]. 035 1990 6013

Ricerca e Selezione, Head-hunting, Consulenza Organizzativa, Formazione e Coaching sono le aree di competenza di una delle realtà berga-masche più affermate nell’ambito delle Risorse Umane: SIRIUM.

Sirium opera dal 1987 in Italia e dal 2000 a livello in-ternazionale grazie al network Sirium International.

L’evento sarà l’occasione di fare business network, apprendendo divertendosi!

Via Camozzi, 130 - 24121 Bergamo - tel 035.217168 - fax 035.240452 - 340/6821084 - [email protected] - www.sirium.it

In occasione dei suoi primi 25 anni Sirium ha pensato di invitare amici e aziende clienti ad un innovativo per-corso formativo che si sviluppa lungo tre giornate a tema: L’Individuo (28 marzo), L’Individuo nel Team (20 giu-gno) e l’Azienda Sistema (24 ottobre)

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Successivamente ai due eventi, il primo presso il Castello degli Angeli a Carobbio degli Angeli pubblicato da Bg up nell’Ottobre 2011 ed il se-condo presso l’Hotel de Paris a Montecarlo pubblicato da Bg Up nel Dicembre 2011, siamo stati invitati, da S.A.S. il Principe Reggente alla “tre giorni” di Seborga.Domenica, 22 Aprile, ore 18.00: il Segretario Generale del V.E.O.S.P.S.S., Fra Riccardo Bonsi, dava inizio al “Cerchio di Spade” e tutti i Cavalieri del Tempio urlavano “Non Nobis Domine, Non Nobis, Sed Nomini Tuo Da Gloriam!”. Con questo grido si chiudeva ufficialmente TEMPLARIA VEOSFEST, ma nasceva una nuova era dei Cavalieri Templari.Dall’apertura della manifestazione, venerdì 20 Aprile, alla sua chiusura, ab-biamo assistito a tre giornate in cui abbiamo potuto comprendere appieno il messaggio dei Cavalieri del Tempio del Terzo Millennio.Tre giorni in cui si sono susseguiti eventi eccezionali, da quelli ludici (l’esi-bizione straordinaria dell’orchestra occitana “Lou Janavel” e del gruppo di ballo “La Malinteisa”, le straordinarie battaglie di spade dell’Ordine por-toghese Gladius Templi, dell’Ordine della Fenice di Sant’Egidio di Monca-lieri (TO) e dell’Ordine di Sigerico di Chignolo Po (PV), a quelli culturali .Venerdì, abbiamo potuto assistere ad una carrellata degli interventi dei NON-EROI (così amano essere definiti) della Protezione Civile: magi-stralmente guidati dal Disaster Manager Dino De Pasquale, questi uomini, veri e propri Angeli del soccorso, ci hanno emozionato e ci hanno fatto comprendere che i Cavalieri Bianchi sono attivi più che mai nel soccorso al prossimo. Sabato è stata la grande giornata delle consacrazioni: numerosi i Postulanti ed i neo-Cavalieri investiti durante una Cerimonia toccante.Degna di nota e’ stata la partecipazione di una delegazione dell’ordine della Corona di Ferro nell’ottica di collaborazione sempre più stretta, al fine di consolidare varie Epoche Cavalleresche, rappresentata da :S.A.S. il Principe Massimiliano Molini di Chauvigny, riconfermato Ca-valiere con l’ammissione nel V.E.O.S.P.S.S.S.E. Il Cavaliere dott. Leopoldo Rizzi Conte di Pulaski - S.E. Il Cavaliere Paolo Bracci Conte di Pontedera - S.E. Marco Barbetti Conte di Aqui-lea - S.E. Giorgio Gensini Conte di Montecarlo - S.E. Stefano Ferreti Cavaliere - S.E. Pasquale Bosco Cavaliere Luogotenente Generale della Piazza di Cispadania Est.

di Mino Mottari photo Matteo Mottari

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Domenica, infine, il cerchio di spade, un monito per il mondo intero: i Cavalieri Templari sono tornati.Ma quali sono le origini di questi cavalieri del terzo millennio e qual’è la loro storia?La storia del Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri (V.E.O.S.P.S.S.) affonda le sue radici in epoche antichissime. Le sue origini risalgono all’epoca dei Sag-giga (meglio conosciuti come Sumeri) e degli Egizi. L’Ordine, da sempre viene definito yeoshuita, ossia fedele alla parola di Gesù Cristo. Fedele ad un Cristianesimo puro, privo di sovrastrutture religiose e po-litiche, l’Ordine inizia il suo cammino moderno in un monastero nell’ Antica Abbazia di Orval, sita nelle Ardenne, nel 1070. Questi monaci appartengono al gruppo di cristiani denominati Apostolini o Apostoliti, devoti di Giovanni Evangelista. Nel 1099 Godfrey de Bouillon (Gof-fredo di Buglione), apostolita, fonda i Chevaliers du Rocher de Sion (Cavalieri del Monte Sion). Nel 1108, in Palestina, alcuni Cavalieri di Sion, capitanati da Hugues de Champagne, decidono di mutare il nome dell’Ordine in Chevaliers du Temple de Jerusalem (Cavalieri del Tempio di Gerusalemme). Dieci anni più tardi, nel 1118 in Castrum Sancti Sepulchri (conosciuto come Seborga), alla presenza del Principe Abate Edoard e dell’ Abate Bernard de Clairvaux (San Bernardo di Chiaravalle), otto Cavalieri del Tempio di Gerusa-lemme mutano il nome dell’Ordine in Paupera Militia Christi e viene nominato Gran Maestro Hugues de Payns. Nasce così l’Ordine più famoso del Mondo che proseguirà ininterrottamente la sua storia sino al 1314. Il 18 marzo 1314 Jacques de Molay, Gran Maestro dell’Ordine, viene arso sul rogo - sull’Isola dei Giudei situata sulla Senna a Parigi - per ordine di Filippo IV detto il Bello Re di Francia e per accondiscendenza di Papa Clemente V. Dopo la morte di Jacques de Molay i Cavalieri superstiti si riuniscono e trasferiscono la sede generale dell’Ordine da Parigi a Cabardés sur l’Aude, sempre in Francia. Vengono fondate diverse Confraternite, dette dei Ca-valieri Bianchi, che, pur controllate dalla sede generale di Cabardés sur l’Aude, agiscono come strutture indipendenti. Nel 1365 il Gran Maestro della Paupera Militia Christi, l’Abate aragonese Pon-ce Lance, letto anche Principe Abate di Seborga, cambia il nome dell’Ordine in Venerabilis Ordo Sancti Sepulchri (V.O.S.S.). Nel 1611 l’Abate Cesario da San Paolo, già Gran Priore dell’Ordine, viene eletto Principe di Seborga e, sempre nello stesso anno, muta il nome dell’Ordine in Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri (V.E.O.S.P.S.S.), denominazione che sussiste tutt’oggi. Nel 2000 il Fra Giorgio Carbone, diventato nel 1999 Gran Priore, riforma l’Or-dine. Utilizza come simbolo la rossa croce patente ottagona - detta comunemen-te Croce templare - posata su campo bianco. Nel 2010 l’Ordine, adeguandosi alle nuove normative in fatto di associazioni-smo, è registrato presso il Tribunale con atto notarile con la dichiarazione di legittimo discendente della Paupera Militia Christi con la denominazione ag-giunta di Antico Ordine dei Cavalieri Bianchi di Seborga.

Templaria Veosfest Seborga - 20, 21, 22 Aprile A.D. 2012

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di Stefania Barcella photo Matteo Mottari

uando le cose vecchie sanno di buono. Quando ad essere buono è un Caffè con la “C” maiusco-la. Quando la caffetteria che ha fatto la storia di

Bergamo torna al nome originale ridando alla città il suo punto di riferimento. Il Nazionale, 3 tonnellate di caffè Illy all’anno, le buone brioches di “alta pasticceria”. Cu-

cina espressa per il pranzo e per l’aperitivo con pizza fatta e cotta al momento. Aperto dalle 7 alle 21 da domenica a giovedì e dalle 7 all’1 il venerdì e sabato. Da settembre in arrivo grandi novità: sarà possibile il “pranzo d’asporto” a mezzogiorno e, soprattutto, arriverà l’attesissimo brunch domenicale dalle 11 alle 15 con tutta la qualità della cucina

per eccellenzaIl Nazionale “Up”

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italiana.Vi aspettiamo sul Sentierone, di fronte al teatro Doniz-zetti. Il Nazionale sarà anche la location scelta per festeg-giare insieme a voi, il 21 giugno, il 3° compleanno di Ber-gamoUp!

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NAZIONALE CAFE’VIA SENTIERONE 37 - 24122 BERGAMO - tel. 035.4284646

www.nazionalecafe.com - [email protected]

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di Stefania Barcella photo Matteo Mottari

ei anni fa nasceva a Bergamo una rivista unica nel suo genere: “Oltre” rivista di naturopatia. Da settembre raggiungerà ogni più piccolo paese

d’Italia e sarà distribuita gratuitamente presso erboriste-rie, centri benessere e termali. La dottoressa Lucia Viola, famosa naturopata nonché fondatrice del magazine, aveva ed ha un unico obiettivo: divulgare i principi fondamen-tali di varie metodologie naturali per ottenere il benessere psicofisico e, al tempo stesso, intraprendere un valido per-corso di prevenzione delle malattie psicosomatiche.Tanta gente oggi si ammala per le troppe medicine, la na-tura può venirci incontro. Ansia, colite, cefalea, dermatite, insonnia… le pillole non possono risolvere quei mali che hanno origine dall’indebolimento della nostra parte più emotiva. Ci lasciamo guidare dall’esperta per capirne di più…«La rivista “Oltre” è il punto di arrivo di un lungo percor-so iniziato venti anni fa, ovvero quando mi sono avvicina-ta alle discipline olistiche e ho studiato e approfondito la Medicina Psicosomatica. A questo sono seguiti corsi e ma-ster presso RIZA l’Istituto di Medicina Psicosomatica di Milano e la collaborazione con il Dottor Raffaele Morelli, notissimo psicoterapeuta. Il nome “Oltre” e il simbolo del gabbiano infatti rappresentano il desiderio di andare oltre quello che è l’aspetto esteriore, le apparenze e compren-dere che “allestire l’involucro è inutile, se mente e cuore non volano leggeri”».

Innamorarsi e capire le emozioni

“Oltre” per vivere bene

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Di cosa si occupa la naturopatia? «Il concetto che sta alla base della medicina naturale è quel-lo che uomo e natura costituiscono un’unità inscindibile. Non si tratta di rimedi “fai da te” che spesso procurano più danni che benefici. La medicina naturale merita di esse-re affrontata con la dovuta preparazione per valorizzarne le potenzialità e i principali contenuti. Il naturopata non prescrive terapie farmacologiche, non diagnostica e cura malattie, presta attenzione a sintomi e malesseri dell’in-dividuo, aiutandolo a comprendere il messaggio emotivo e relazionale nascosto nei disagi, per cogliere quella parte più profonda che vuole e reclama attenzione; individua ed, eventualmente, interviene sulle cause che sono all’ori-gine del “malessere”: emozioni, stile di vita e i traumi che stanno a monte dello stato di sofferenza. La solitudine, un tradimento, un abbandono, un insuccesso professio-nale o, semplicemente, lo stress possono generare traumi che prosciugano l’energia vitale, alterando l’equilibrio endocrino, con il conseguente abbassamento delle difese immunitarie. Medicina convenzionale e ricerca farmaco-logica vantano un reale progresso per la cura di svariate patologie ma l’uso eccessivo e indiscriminato di farmaci

non permette di riconoscere le malattie psicosomatiche provocando, inoltre, malattie iatrogene (il farmaco non sempre guarisce e addirittura provoca ulteriori disturbi)».

Quale ruolo giocano le emozioni?«La medicina psicosomatica parte dalle nostre emozioni, se riuscissimo a decodificarle potremmo di conseguenza capire eventuali nostri disturbi ed intervenire per elimi-narli. Qualunque sintomo è importante per gestire ciò che non va. Il dramma sta nel non riconoscere qual è il proble-ma. Gli specialisti di Medicina Psicosomatica confermano che il “grido di aiuto” della mente si concretizza in una malattia fisica, ovvero una lesione somatica, che simbo-leggia un’altra sofferenza, quella emozionale. A seconda dell’organo che si ammala, possiamo avere una serie di in-dicazioni sul tipo di disarmonia che si è creata.Il nostro cervello è come l’intestino: non dà problemi se regolarmente scarichiamo tossine. Allo stesso modo, i conflitti interiori, i pensieri vanno fatti fluire. Nella vita di tutti i giorni abbiamo aspettative eccessive, siamo il ri-sultato di condizionamenti. La natura ci suggerisce come vivere, dobbiamo accettare ciò che è fisiologico. Come ri

Dottor Raffaele MorelliDirettore di Riza - Istituto di Medicina Psicosomatica di Milano.

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corda il Dottor Morelli: «Non c’è nulla da cambiare in noi, una rosa non tenterà mai di diventare garofano». Il punto non è se sia meglio ricorrere a psicofarmaci, oppure optare per un rimedio naturale, quanto imparare con un approccio, davvero alternativo, ad accogliere anche aspetti della nostra quotidianità che non ci soddisfano. La felicità non si può dosare con il bilancino del farmacista e, per as-surdo, sentirsi chiedere: “Preferisce la pastiglia da 2,5 mg per un’euforia immediata o da 1mg a rilascio continuato nel tempo? Le ricordo che tra le controindicazioni c’è il rischio di suicidio, cioè garanzia di felicità… eterna”. La cura migliore, per essere sempre in forma e non sentirci soli, è avere speranza, serenità e semplice gioia di vivere, rimedi naturali che le case farmaceutiche non riusciranno mai a sintetizzare in una pillola.

Qual è il segreto per “vivere bene”?«Nuovi stili di vita. Star bene è qualcosa di più che “non essere malato”. La salute è uno stato di equilibrio che va ricercato e difeso giorno dopo giorno. Non ha senso pren-dere dei farmaci per correggere abitudini scorrette. Man-giare troppo e male, ad esempio, per poi deglutire pillole per abbassare il colesterolo e i trigliceridi. L’adozione di un regime alimentare equilibrato e naturale rappresenta il modo migliore per salvaguardare la nostra salute. Se voles-simo perdere peso? Ricordiamoci piuttosto di non esage-rare nelle quantità: molto spesso abbiamo fame… di amore. Innamoratevi sempre. Del vostro partner, di un obiettivo, di un progetto. Innamoratevi e resterete giovani».

“Oltre” rivista di Naturopatia è una pubblicazione all’in-terno della quale vengono trattati argomenti riguar-danti salute, medicina psicosomatica, rimedi naturali, alimentazione e tecniche per il mantenimento del benes-sere psicofisico. Le rubriche all’interno della rivista sono curate da naturopati professionisti, medici, psico-terapeuti e operatori del benessere, al fine di divulgare un “Progetto per la difesa della Salute”. “Oltre” propone anche interessanti servizi su Arte, viag-gi e interviste a personaggi della cultura, dello spetta-colo e dello sport, non trascurando di dare informazio-ni utili per nuovi stili di vita.

www.rivistaoltre.com Info: 338 27 15 381

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Dott. Nicola CataniaLaurea in Medicina e Chirurgia nel 1970 presso l’Univer-sità di Bologna. Specializzazione in Ginecologia nel 1975 presso l’Università di Padova.

Formazione in Chirurgia Estetica a Parigi.Numerosi stages in Francia, Spagna, Argentina, Brasile, USA, Messico.Da 41 anni pratica tutta la chirurgia estetica.

1. Presso: ambulatorio privatoVia E.Fermi N.12/F manerbio (Brescia)Telefono: 0309938829Cellulare: 3356368487Email [email protected]

2. Presso: Studio personale Via Roma N.50/I Credaro (Bergamo)Telefono: 035/935426 - Fax: 035935721Cellulare: 335/6368487Email [email protected]

chirurgia estetica

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Sound Gallery dell’Hi-Fi

di Stefania Barcella photo Matteo Mottari

L a nuova primavera del buon vecchio giradischi rispolvera il fascino dell’analogico attirando appassionati di sempre e nuovi adepti. Prodotti

di qualità che si rivolgono a una clientela non necessaria-mente ricca, ma sicuramente appassionata. Giorgio Pavia, da sempre appassionato di Hi-Fi, nel 2007 decide di iniziare una nuova avventura acquistando uno dei negozi storici di Bergamo al civico 11 di via Suardi. Ce n’è per tutte le tasche al Sound Gallery: bastano 100

euro oggi per un giradischi usato. Si stampano ancora di-schi veri e propri che nulla hanno da invidiare ai moderni mp3. Oggi si può entrare nel mondo dell’analogico pur non avendo nulla e arrivare a costruire una discoteca. L’Hi-Fi, inoltre, ben si presta anche a tutta l’utenza più evoluta di smartphone e internet, aumentandone espo-nenzialmente la potenza.Altro servizio molto richiesto è la videoproiezione, che grazie all’HD permette oggi di ricreare il cinema in casa

tutta la potenza

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Sound Gallery - Bergamo - Via Suardi, 11www.soundgallerybergamo.com - giorgio@ soundgallerybergamo.com

con lo stesso investimento di una buona tv. Sound Gallery offre non solo gli impianti migliori, ma anche la progetta-zione per inserirli in qualsiasi situazione d’arredo.L’assistenza multimarca, infine, porta a nuova vita prodot-ti vintage degli anni d’oro dell’Hi-Fi che hanno ancora un alto valore qualitativo e musicale, oltre che commerciale.

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48storia di copertina

a Tisanoreica è un programma di dimagrimento personalizzato che si basa su prodotti a bassissima quantità di carboidrati che consentono di seguire una dieta normoproteica, ma ipoglucidica e a equi-

librato tenore di vitamine e Sali minerali. In questo modo, si continua a nutrire la massa muscolare lasciando che il corpo utilizzi le riserve in eccesso, ovvero la massa grassa, per ricavarne l’energia necessaria.Così il nostro corpo non sentirà una carenza e le forme si manterranno toniche e morbide dove occorre.

Fin dall’inizio si stabiliscono tempi e obiettivi. Si elabora il Protocollo Tisanoreica, un programma personalizzato nel rispetto delle caratteristiche individuali, da seguire per un massimo di 40 giorni.

Mens sana in corpore sanocon la dieta Tisanoreica

di Greta Nicoletti

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“Dobbiamo pensare a un cibo diverso, a un cibo migliore, per il bene nostro e dei nostri figli”.

Gianluca Mech

Le novità dell’estate:integratori Erbomech e test Genomech

Il Genomech-Test è un dispositivo medico che analizza alcuni geni-chiave che sono coinvolti in fattori di rischio molto co-muni per la salute, e per i quali vi è una gran quantità di fon-ti scientifiche accreditate. Questo test valuta le varie aree cruciali per un programma di benessere a lungo termine: metabolismo della vitamina B e riduzione dei livelli di Omoci-steina; antiossidanti e stress ossidativo; detossificazione; buona salute delle ossa; glicemia e sensibilità all’insulina.

La linea Erbomech include una gamma di integratori alimen-tari di altissimo livello fitoterapico. Questi integratori, usati in sinergia coi protocolli Tisanoreica-Decottopia-Co-smech offrono performance elevate. Erbomech si differen-zia per le straordinarie qualità funzionali e la possibilità di inserimento come integratore alimentare in tutti gli ineste-tismi trattati in istituto.

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Incontrare Gianluca Mecha Bergamo

Il prossimo giugno “mister Tisanoreica” in persona, ov-

vero Gianluca Mech, promuoverà il suo libro “Non sono

a dieta, sono in Tisanoreica” proprio presso “inCentro

Benessere” a Bergamo. Gli interessati possono contat-

tare il centro per conoscere la data esatta dell’even-

to, dove sarà possibile avere la propria copia autogra-

fata del libro e incontrare il signor Mech!

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BergamoUp Model

di Matteo Mottari

FrancescaBellavita

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Nome: FrancescaCognome: BellavitaProfessione: Fashion designerHobby: leggere e montagne russePassioni: Fuochi d’artificio, caramelle e scarpeAltezza: 1,73metà: 27 Taglia: 38/40Segno zodiacale: torowww.francescabellavita.com

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Un continuo susseguirsi di colori, dai più accesi e fluorescenti ai più tenui e romantici, per l’anima rock e quella sognatrice. Capita spesso di sentir dire: “Il sorriso è il miglior accessorio di una donna”. Una regola che non vale per le collezioni moda della primavera - estate 2012. Ce n’è per tutti i gusti, si passa dalla palette cromatica del rosa confetto, giallo canarino, verde menta, azzurro cielo a pennellate di giallo fluorescente, rosa shocking, verde lime, arancio neon, il cosiddetto “color block”. Ed ecco che borse, cinture, scarpe e gioielli si colorano come fossero ar-cobaleni o intense luci da discoteca, per le donne che, si sa, amano cambiare e stupirsi, sentendosi un giorno un po’ Cindy Lauper e un altro Barbie da sogno. Gli abbinamenti variano a seconda del gusto del momento. Uno dei look più amati dalle fashion – addicted è senza dubbio il color pastello mischiato alle tinte fluo, come l’arancio neon e il giallo fluorescente. Ma per un’aria tutta femminile si opta per delle tonalità pastello abbinate al pizzo chiaro; se, invece, si vuol conservare il tocco classico, allora il colore pastello è ultra glam accostato al blu o al nero, per essere sicure di non sbagliare mai.Basta un solo strategico accessorio per arricchire e trasformare un ordinario outfit da giorno o da sera, magari optando per una cartella dai colori sgargianti o per una borsa con manico, da portare al braccio come una star del cinema internazionale. La scelta va dalla “satchel bag”, famosa per le tonalità fluo, alle Pomikaki Bag, le ormai ce-lebri e divertenti imitazioni della Birkin di Hermès, disponibili nelle più delicate sfumature pastello, come il grigio perla, carta da zucchero e rosa bouquet. Così non servirà molto per sentirsi come Kate Moss o Jessica Alba in una piacevole giornata di primavera o una caldissima sera d’estate: basterà imitare i loro accessori, ma in versione low cost, croce e delizia delle appassionate di moda.

Ops!Il bracciale Tiffany low costUn must di stagione Made in Italy, colorato, economicoe che fa l’occhiolino al più costoso modello d’oltreoceano.

Speciale moda

di Laura Santoro

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ACCESSORI P/E 2012, TRA NEON E PASTELLI

na semplice telefonata tra amici, a volte, può trasformarsi in un’avventura carica di piacevoli sorprese.

E’ nel 2010, infatti, che prende forma il progetto Ops!, gra-zie al debutto di una colorata collezione di orologi, insie-me al lancio del sito www. Opsobjects.com.Soltanto un anno dopo, ecco che il must di casa Ops! fa capolino tra le più gettonate vetrine delle maggiori città italiane: un bracciale con catena in silicone ed un grande pendente a forma di cuore, la cui incisione riporta la scrit-ta “lovely designed in Italy”.

Le carte in regola per conquistare il portafoglio delle più accanite amanti del low – cost ci sono tutte: bastano soli 36 euro per accaparrarsi il must della stagione primavera – estate, in ben 10 colorazioni differenti, come l’azzurro, il

bianco, il rosa, il lilla, il grigio, il fucsia, il nero, il caramel-lo, il viola perla e il blue.

Ma il vero punto di forza del bijoux più trendy del mo-mento è tutto racchiuso nella famosa chiusura a T, quella che, soltanto chiudendo gli occhi, farebbe pensare imme-diatamente a uno degli oggetti del desiderio femminile, da sempre: il celebre bracciale di Tiffany&Co.

Si tratta della casa gioielliera più famosa al mondo, nata nel 1837 a New York e divenuta la sede del design in Ame-rica. Fondata da Charles Lewis Tiffany e John B. Young nel distretto di Manhattan, inizialmente vendeva una gran varietà di articoli, tra cui quelli di cancelleria. Successiva-mente, mutò in Tiffany&Co. quando John Young divenne socio di Charles Lewis Tiffany.

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Dal 1837, i capolavori di Tiffany&Co. hanno dettato lo stile e celebrato le più grandi storie d’amore del mondo, grazie alle collezioni celebri, designer leggendari e gioielli spettacolari. In realtà, il vero punto di forza della casa appartiene ai fa-mosi diamanti, quelli annoverati tra le pietre più belle del globo. E’ il “Tiffany Setting” a far davvero battere il cuore, essendo l’anello di diamanti più luminoso mai creato, il dono di fidanzamento per antonomasia, racchiuso nella magica “Blu Box”, quella scatolina color azzurro tanto amata da tutte le donne del pianeta.

Ops! strizza l’occhio alla casa di gioielli statunitense, con tanti vantaggi per le fashion – addicted, grazie ai prezzi de-cisamente più abbordabili e alle colorazioni più glamour.Le proposte non finiscono qui, perché al bracciale è pos-sibile abbinare tono su tono la più recente creazione di Ops!: la collana ancora in resina anallergica, che si regola in lunghezza grazie alla fortunata chiusura a T, con l’im-mancabile pendente a cuore ed il simbolo Ops! in acciaio. Stessa vasta gamma di colori, alla gustosa cifra di 48 euro.Il low – cost fa rima, soprattutto, con fashion – bloggers, un esercito di appassionate ed intenditrici delle ultime tendenze modaiole, sempre più spesso invitate a presen-ziare agli eventi dei vari marchi italiani ed internazionali.

Ops! non fa eccezione: da poche settimane, infatti, tre blogger nostrane sono state ospiti presso il mar-

chio in Campania, dove tra gli spettacolari scorci moz-zafiato di Capri hanno potuto toccar con mano la nuova collezione estiva di bracciali e collane, ma anche di orologi e anelli, tutti rigorosamente in silicone. Tra gli accessori Ops!Love, infatti, si fanno spazio i brac-ciali con cuore nella versione fluo, croce e delizia della stagione estiva, nonché must irrinunciabile delle fashion - victim. Per le nuove sfumature fluo, si va dal giallo lime, al verde acido, passando per il rosa shocking, senza dimen-ticare l’arancio acceso, l’azzurro, il verde e il viola.

Oltre a colorare i bracciali e le collane dell’originale azien-da, il fluo ha invaso ogni angolo del guardaroba delle sho-paholic, un vero e proprio lasciapassare per essere al passo con le tendenze della prossima estate 2012.

Pennellate di rosa, giallo, verde - rigorosamente in versio-ne shocking – sembrano spopolare su camicie, gonne, tee – shirt, ma, soprattutto, su scarpe e borse. E non esitano a “macchiare” anche le tonalità più discrete, come quelle pastello.

58Speciale moda

Le protagoniste delle accoppiate vincenti, tra fluo e pa-stello, sono le catene low – cost, da Zara a Bershka, da Pull&Bear a Stradivarius, fino ad arrivare al mitico colos-so svedese, HM, che non ha risparmiato neppure la col-lezione intimo donna, colorando di giallo e fucsia neon anche mutandine e reggiseni.

Volendo, invece, fare uno zoom sugli accessori più deside-rati e adorati dalle blogger, allora basterà fare una veloce ricerca tra le collezioni di brand d’oltreoceano, come gli statunitensi Doloris Petunia e Dannijo, una sorta di guru dei bijoux più colorati e in, anche tra le più famose celebri-ties internazionali. I bracciali Ops!Love, tuttavia, reggono bene la sfida con le proposte che vengono dagli Stati Uniti, ma anche con i marchi nostrani, con un boom di vendite tra giovani e non.Trovarli è semplice, i famosi bracciali in silicone con cuore gigante sono disponibili - oltre che sullo store online, in-sieme alle collane, anelli ed orologi – anche nelle migliori gioiellerie delle principali città italiane, come Roma, Mi-lano, Torino, Genova, Firenze e tante altre, senza dimen-ticare i negozi più cool di abbigliamento giovanile, esperti negli oggetti must di tendenza.

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Multati, anche se in“odore di Santità”

di Paola Bianchi Cassina

tri cittadini, disturbati nella loro passeggiata dall’invasione di spazi destinati a quella e non certo ad un parcheggio abusivo??Sono stati proprio questi cittadini, che probabilmente ascolta-no la Messa comunque, nella stessa S. Bartolomeo o altrove, a richiedere l’intervento della Polizia Locale. Considero inoltre quantomeno fuori posto il pacato riferimento, quasi ricattato-

rio e minatorio della portavoce dei multati:..”poi non lamentiamoci se c’è un calo di presenze (in chiesa)”. Complimenti, si dimostra davvero un senso di cristianità eccellente ed una fede cristal-lina se si va ad ascoltare la Santa Messa soltanto se possiamo parcheggiare davanti alla Chiesa! In-somma, carissimi fedeli, rigorosi cattolici prati-canti, il parcheggio di Piazza della Libertà si trova a soli 100 metri dalla Vostra Chiesa preferita, la prossima volta parcheggiate lì e, con maggior spi-rito cristiano accompagnato da un ritrovato senso di educazione civica, forti di essere cittadini dalla parte della ragione, ascoltate tranquilli la Vostra Santa Messa, certi che non ci sarà alcun odioso fogliettino bianco e giallo ad aspettarVi sulla Vo-

stra automobile! P.S. Siamo in attesa che la stessa solerzia di-mostrata dai Vigili Urbani per le automobili parcheggiate sul Sentierone sia applicata anche per quei cittadini che parcheg-giano inopinatamente e...continuamente le loro autovetture, specialmente nelle ore serali, in Piazza Pontida e nell’ultima parte di via XX Settembre dove tutti ma proprio tutti sanno che lì è vietato sostare.

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dalla vostra parte

Sono nata a Bergamo il 23 marzo 1956, risiedo in Città Alta di cui conosco le molteplici problematiche.-Mi sono laureata in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano nel 1980 e, dal 1984, dopo aver svolto la necessaria pratica legale, esercito la professione di Avvocato in campo prevalentemente civile.- Seguo in particolare le problematiche dei consumatori tramite l’associazione “Unione Bergamasca Consumatori” e ciò mi consente di essere quotidianamente in contatto con realtà e situazioni che cerco di risolvere soprattutto con il buon senso e in maniera concreta.- Da oltre 4 anni, ricopro la carica di Giudice di I° Istanza per la Regione Lombardia nell’ambito della Giustizia Sportiva della Federazione Italiana Golf.- Bergamo, 29 maggio 2012

Andavano a Messa parcheggiando sul Sentierone

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aledizione, ho preso la multa!Quante volte ci è capitato, perfettamente consa-pevoli di essere dalla parte del torto, di inveire contro tutto e tutti trovando l’odioso fogliettino

bianco e giallo graziosamente appoggiato sul nostro parabrez-za! Chi non ha pensato, più o meno in quest’ordine, che:i vigili urbani potrebbero fare ben altro… gli au-siliari del traffico, non potrebbero dare multe se non in casi particolari e invece… il Comune vuole arricchirsi alle spalle dei poveri cittadini… Io stes-sa, nell’ambito della mia professione e a tutela dei miei Consumatori, ho più volte promosso ricorsi avanti al Giudice di Pace e, quasi sempre, con successo. Perché è vero che a volte fioccano multe quantomeno discutibili: in prima persona, mi sono trovata l’odioso fogliettino bianco-giallocon 90 euro di multa da pagare, avendo parcheg-giato sulle strisce pedonali. In realtà, le strisce pe-donali erano state lievemente invase per non più di 30 cm, fotografie alla mano, dalla mia ruota anteriore sinistra. Ecco quindi motivato il mio ri-corso al Giudice di Pace, che ha correttamente ridotto l’entità della sanzione da 90 euro richiesti ai 39 euro effettivamente dovuti per divieto di sosta (che c’era, e lo sapevo benissimo!) Dobbiamo però riconoscere con la dovuta obiettività che, molto spesso, abbiamo torto. Da onesti cittadini e consuma-tori, dobbiamo convenire che tante multe ce le meritiamo e non sono giustificabili gli appelli al “buon senso”. Mi riferi-sco all’incresciosa polemica (vedasi “L’Eco di Bergamo” del 3 maggio scorso alla pagina 21) fatta con il Comando della Polizia Locale da un gruppo di cittadini che, recandosi ad ascoltare la Santa Messa nella Chiesa di San Bartolomeo, si sono FINALMENTE trovatila multa per divieto di sosta.-Cosa significa appellarsi al “buon senso” dei Vigili perché, in fondo, “siamo andati a Messa”? Ha forse senso ritenere che, la circostanza di recarsi a Messa, possa giustificare un comporta-mento, parcheggiare sul Sentierone, che procura fastidio ad al-

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Genio o farneticante?Dal rilancio di San Pellegrino al nuovo stadio passando per Doni

Percassidi Stefano Salvi

Si salvi chi può

Terme San PellegrinoAccordo programmatico tra Regione, Provincia, Comune di San Pel-legrino e Antonio Percassi per il rilancio di San Pellegrino:

Con soldi di Percassi1. Anticipazione di 16 milioni di euro al Comune di San Pellegrino

e Regione Lombardia per la realizzazione delle nuove terme al posto dell’ex stabilimento Sanpellegrinese -

2. La vecchia sede delle terme sarà trasformata in galleria commer-ciale con uffici -

3. Nella zona delle terme verranno edificati due alberghi a 5 stelle al costo di 40milioni di euro

4. Ristrutturazione del Grand Hotel che diventerà un albergo a 4

stelle con 140 camere, centro congressi,...

5 . Si provvederà alla riattivazione dell’ex hotel Vetta, le aree vicine e l’ex hotel Paradiso.

Con soldi pubblici:1. Al posto dell’ex stabilimento Sanpellegrinese, verranno realizza-

te le nuove terme -

2. Si provvederà al recupero complessivo del casinò e la costruzio-ne del nuovo teatro.

3. Verrà riattivata la funicolare.

4. Verrà ampliata la scuola alberghiera.

NON FATTO

NON FATTO

NON FATTO

NON FATTO

NON FATTO

NON FATTO

Ad oggi è stato fatto il sopralzodella scuola alberghiera

Il teatro è stato sistematoal 30% mentre il casinò al 95%

Sono state realizzate soltanto la stradaper la località Vetta e predispostele infra-strutture nell’area dell’ex hotel Paradiso

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Per mettere il lettore nella migliore condizione di poter rispondere alla domanda contenuta nel titolo di codesto articolo pubblichiamo di seguito le dichiarazioni che An-tonio Percassi ha rilasciato negli incontri pubblici e rac-colte dalla stampa locale.Percassi su L’Eco di Bergamo del 26 novembre 2006:“stiamo pensando alla grande, anzi alla grandissima. Sarà un progetto fantastico. Siamo all’opera da tempo e nella stesura dei progetti, nei contatti con le istituzione e nelle operazioni di marketing e il via libera rappresenta una tap-pa fondamentale nella strada del rilancio di San Pellegrino e della Valle Brembana.Percassi su L’ Eco di Bergamo 31 gennaio 2007:1. Faremo le terme più belle del mondo. 2. Dal 2009 si potranno trovare strutture di altissimo

livello,3. hotel 5 stelle, 4. una galleria per lo shopping, 5. un prodotto di lusso capace di diventare punto d’at-

trazione su scala mondiale in una locazione mon-diale.

6. Il Grand Hotel sarà la struttura ricettiva di più alto livello, dotata di un’altra spa termale privata,

7. negozi e appartamenti daranno vita ad una struttu-ra immobiliare di altissimo livello.”

Genio o farneticante?Percassi su L’ Eco di Bergamo del 22 giugno 2007:“porteremo il mondo a San Pellegrino. Secondo me è la sfida del secolo per la bergamasca, una nuova rivoluzio-ne. Per il Grand Hotel stiamo pensando ad un albergo a 7 stelle, come il Burj Al Arab di Dubai: sarebbe il secondo al mondo”.Genio o farneticante?A luglio del 2007 c’è la prima variazione sull’accordo di programma: i primi soldi della Regione non vengono de-stinati come d’accordo di programma del gennaio 2007 per la ristrutturazione delle terme, bensì per opere secon-darie di infrastrutturazione stradale zona Vetta, che dove-vano invece essere fatti come ultimo intervento. A dicem-bre del 2007 vengono appaltati dai 5 ai 6 milioni e vince la gara la Betonville S.p.a i lavori iniziano a marzo del 2008. Per spendere questi 5-6milioni si è fatto alla svelta sia per destinarli che per spenderli, una zona marginale del paese, nulla che riguardi il rilancio turistico di S. Pellegrino.Percassi su L’Eco di Bergamo de 8 luglio 2008:“a me piace la bellezza a 7 stelle e anche più se possibile. San Pellegrino può diventare un distretto dell’industria turistica, un progetto che può fare scuola”.Martedì 9 giugno 2009: “conferita la laurea honoris causa in ingegneria ad Anto-nio Percassi” con le seguenti motivazioni: “..anche per il progetto di rivalorizzazione urbana di S. Pellegrino ter-me”.Mentre il Consiglio di facoltà di ingegneria ha osserva-

to: “l’intervento congiunto tra la salvaguardia degli edifici storici di alto valore architettonico e la riconversione delle aree industriali dismesse, permetterà il rilancio di questa storica località. Un nuovo centro termale, nuove strutture alberghiere e commerciali, nuove residenze di alto pregio, il restauro del casinò e del teatro permetteranno a San Pellegrino di tornare ad essere una destinazione ambita a scala internazionale”.Ma quale tutela degli edifici storici e di alto valore archi-tettonico se viene abbattuta la villa Beaux della seconda metà dell’ottocento? Senza considerare che nell’accordo le vecchie terme venivano trasformate in area commerciale. Inoltre a Percassi viene assegnata la laurea ad honorem per un progetto (Dominique Perrault) che lo stesso Percassi nel 2011 accantonerà perché, a suo dire, poco funzionale. Percassi su L’Eco di Bergamo de 11 marzo 2010: “andiamo avanti, stiamo lavorando alla grande. Tutto procede in modo sempre più importante con ulteriori fondi messi a disposizione da uno straordinario Formi-goni”.Ma come?...Nel 2007 non aveva dichiarato che: “dal 2009 si potranno trovare strutture di altissimo livello,...ecc.”Genio o farneticante?Gruppo Percassi su L’Eco di Bergamo del 12 giugno 2011: “Accantonato il progetto Perrault: era poco funzionale. Il progetto è cambiato ma la qualità architettonica re-sterà altissima. I disegni affidati a Kengo Kuma e De8”.Falso in quanto in data 17 agosto dello stesso anno viene protocollato presso il Comune di San Pellegrino un pro-getto a firma dell’architetto Marco Piantelli. Che fine ha fatto Kengo Kuma?Genio o farneticante?Gruppo Percassi su L’Eco di Bergamo del 19 gennaio 2012: “Le nuove Terme di San Pellegrino saranno tra le più grandi d’Europa”..... Ma come? Il 22 giugno del 2007 non aveva dichiarato:“porteremo il mondo a S. Pellegrino....” Adesso Percassi si è già ridimensionato, non più “il mondo a San Pellegri-no”, nemmeno le terme più grandi d’Europa, ma solo “tra le terme più grandi d’Europa”.Considerando che sono di 3.700metri quadri (non di 4.000 come da lui dichiarati), come faranno ad essere tra le più grandi d’Europa? Forse saranno a malapena le più grandi della Valle Brembana.Genio o farneticante?Che dire: dal 1° aprile (!!) 2006 ad oggi, ne è passata di acqua sotto i ponti, compreso tanti progetti e tantissime parole alle quali non ha fatto seguito alcun fatto concreto.Dopo sei anni di tutto quanto sopra promesso, non esiste praticamente ancora nulla se non il gran vuoto prodotto dalla demolizione del vecchio stabilimento di imbottiglia-mento che fa di quell’area il “Ground Zero” Sanpellegri-nese, oltre alla chiusura delle vecchie terme che allora era-no ancora in funzione.

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Dai proclami del 2005-2006 in cui Percassi dichiarava che San Pellegrino sarebbe diventata la prima stazione termale al mondo con alberghi a 5-7 stelle e le terme più belle del mondo, arriviamo ad oggi in cui udite udite Percassi pre-senta una variante al piano di recupero in cui da 2 alberghi si passa ad 1 alberghetto di 35 camere (pensione Maria compresa) e guarda caso trasformazione della volumetria da ricettivo-alberghiero a residenziale-commerciale. Il perché di tutta questa operazione? Il perché di tutti questi proclami? Il perché di tutte queste promesse di-sattese? I proclami hanno senz’altro agevolato il cambio di destinazione d’uso di area industriale dismessa in area residenziale-commerciale di esclusiva proprietà del Grup-po Percassi area che compera a 11milioni di euro e potrà edificare per 135mila metri cubi, cioè cementifica tutto arrivando ad altezze dai 24 ai 26 metri. I 135mila metri cubi che il Comune di San Pellegrino ha garantito a Per-

cassi potrebbero essere lottizzati e venduti alle migliori condizioni di mercato non solo, il Gruppo Percassi può addirittura progettare il tutto e vendere il progetto a terzi e andarsene senza tirar fuori 1 centesimo per la realizza-zione dei 135mila metri cubi e tanti saluti, ivi compresi i 5 monumenti che dalla San Pellegrino S.p.a passano al Gruppo Percassi con atto di cessione societaria nel 2007 e che sono:1-porticato della fonte 19012-sala bibita 19013-parco della fonte4-antiche terme 19015-albergo terme Milano e che potrà vendere ai prezzi che gli saranno più conve-nienti.Genio o farneticante?

Il “Ground Zero” della Val Brembana

Si salvi chi può

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Soldi: Da accordo programmatico del 2010:

Pubblico Percassiprogrammati e 59 Milioni programmati e 149 Milioni:

e 7 M Casinò con teatro arrivati e 3,7M Acquisto terreni e 11 M

e 1,5 M Ampliamento già spesi Spese tecniche e 4 M

istituto alberghiero e infrastrutturazioni

e16 M Centro termale e 0 Lavori di demolizione, bonifiche, scavi e

palificazioni e 3,5 M

e 3 M Facciata Grand Hotel arrivati e 1,5M

e 18,5 M Sistemazione strutturale

Grand Hotel e 0

e 4,5 M Ripristino funicolare e 0

e 5,5 M Infrastrutture già spesi

e 3,5 M Opere di urbanizzazione già spesi

Tot. e 15,7Milioni Tot. e 18,5Milioni

su 59Milioni su 149 Milioni

programmati programmati

Atalanta-Doni A seguito dello scandaloso comportamento di Doni e del grave nocumento che il giocatore con il suo comporta-mento ha causato alla società Atalanta Bergamasca Calcio della quale è dipendente, come mai il Presidente Percassi non ha:1. immediatamente dichiarato che si sarebbe costituito

parte civile contro lo stesso Doni? 2. annunciato che avrebbe adito alle vie legali contro il

giocatore?3. immediatamente dichiarato che al giocatore sarebbero

stati sospesi gli emolumenti da parte della società?Fin da subito, non sarebbe stato meglio fare quanto ri-chiesto sopra per fugare ogni dubbio di coinvolgimento della società?In questi mesi si sta delineando una verità sconvolgente quanto inconfutabile e cioè, che il calcio italiano non è solo marcio, ma la cosa molto più preoccupante è che sia seriamente colluso e contaminato con la peggiore crimi-nalità organizzata.Perché Percassi a protezione dell’Atalanta non ha preso le distanze da chi con comportamenti anti-sportivi, illegali e criminali arricchiva sé stesso depauperando l’onorabilità ed il buon nome della società?

Come è possibile tollerare che un tuo dipendente consu-mi un crimine in casa tua senza registrare un’adeguata re-azione da parte della proprietà?

Nuovo stadioPercassi ha presentato al Comune di Bergamo il progetto per il nuovo stadio e Cittadella dello Sport costo dell’ope-razione 250milioni di euro.Ora, se ci trovassimo in una situazione economico-finan-ziaria nazionale e mondiale ben diversa, questo progetto potrebbe anche essere preso in considerazione ma, o Per-cassi vive sulla Luna o non si rende conto che siamo non in una situazione di crisi mondiale, non in una situazione di recessione europea, ma siamo in deflazione. Un imprenditore serio presenta progetti realizzabili nel contesto politico, sociale ed economico che sta vivendo il Paese, proposte di questo genere sono assolutamente irre-alizzabili.Serio sarebbe stato se avesse presentato, visti i tempi, un progetto di ristrutturazione dell’attuale stadio Brumana.Questa sì strada assolutamente perseguibile che assicure-rebbe alla città uno stadio nuovo in linea con le ristrettez-ze economiche che il mercato ci impone.Genio o farneticante? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Conero,di Pamela Zonca

piagge incontaminate, calette segrete, ripi-de pareti rocciose che si immergono nelle acque cristalline dell’unico tratto di costa

frastagliata dell’Adriatico centrale, borghi antichi tutti da scoprire; la Riviera del Conero è quel tratto di costa marchigiana, a 10 Km da Ancona. Un pae-saggio unico nel suo genere in Italia dove si mesco-lano in modo armonico il verde del monte Conero, l’azzurro del mare e il bianco della roccia, proprio per preservare questo paradiso della natura la zona è diventata nel 1987 Parco Regionale.Assolutamente da non perdere Numana Alta, la parte anti-ca della città, arroccata sul mare con case costruite in pietra bianca, viuzze e la piazza al centro della quale è collocato un arco di epoca medievale. Da non scordare le spiagge e il por-ticciolo di Numana Bassa. Spostandoci più a sud merita sicuramente di es-sere vista la spiaggia “del-le Due Sorelle”, nomina-ta una delle dieci spiagge più belle e incontaminate d’Italia. Viene chiamata così per la presenza di due faraglioni, somigliati a due suore in preghiera, che emergono dal mare. La spiaggia è bianchissi-ma ed è composta da sas-si, ghiaia e scogli ed è rag-giungibile solo via mare oppure percorrendo un sentiero abbastanza impe-gnativo e naturalmente la spiaggia non è attrezzata.

Ben più facili da raggiungere, non per questo meno belle, sono la spiaggia “Urbani”, un’incantevole spiaggia fatta a mezzaluna e incastonata nella grotta Urbani, la spiaggia “San Michele” e la spiaggia “Sas-si Neri” proprio perché costituita da sassi e renella scura.E dulcis in fundo Porto Recanati, per la testimo-nianza storica ed enogastronomica che è in grado di offrire, come il Castello Svevo e il Rosso Conero, un vino doc fruttato e delicato reso tale grazie alla brezza marina e al terreno calcareo, che permettono

al vitigno Montepulciano di esprimere in questo nettare una tipicità impossibile altrove.

S

in viaggio con pamela

Bellezze incontaminate fra l’azzurro del mare e il “Rosso Conero” D.O.C.

perla dell’Adriatico

Pamela Zonca assistente alla comunicazione di una importante testata giornalistica ha trascorso parecchi anni della propria vita girovagando il mondo per lavoro.

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differenza di altre grandi città europee, Parigi non ha un “centro” definito attorno al quale si espande la città, piuttosto ogni quartiere è “cen-tro”. Questo perché la metropoli francese non

ha continuato ad assorbire le piccole città della periferia, che hanno mantenuto la loro indipendenza amministra-tiva. Il tutto a Parigi ha un aspetto antico e classico, una passeggiata per Parigi è una passeggiata in un posto dove il tempo non sembra esistere, dove a dispetto del chiasso e del movimento il turista avrà la sensazione di trovarsi in un luogo che non è cambiato per secoli.

Come muoversi? Meglio in treno,in bicicletta e sul battelloIl RER è come un treno, ma a Parigi si usa come se fosse una linea in più di metropolitana, o meglio come fossero 5 linee che attraversano Parigi.

Se desiderate visitare numerosi monumenti e musei in un breve periodo di tempo, conviene acquistare una Carta Paris Visite. Questa è la formula che permette di utilizza-re i mezzi di trasporto pubblico per un numero senza li-mite di corse. Consente di utilizzare a proprio piacimento autobus, metropolitana, RER, treni dell’Ile-de-France ver-so EuroDisney senza dover acquistare ulteriori biglietti.Bellissima, soprattutto in estate, la soluzione di girare Pa-rigi in bicicletta.Velib è un servizio attivo da appena 2 anni ma ha incon-trato un successo enorme tra i parigini.Consiste in un servizio di noleggio biciclette, il comune di Parigi mette a disposizione dei parigini oltre 20.000 bi-ciclette in circa 1450 stazioni che distano tra di loro circa due o trecento metri (meno delle stazioni della metropo-litana!).Info su www.velib.paris.fr

di ParigiInnamorarsiParigi è una delle città più belle al mondo, la più visitata e forse la più romantica. Fa onore alla sua fama e non delude nessuno. Anzi, al momento di partire il viaggiatore sente il dispiacere di non disporre di più tempo, o denaro, per trattenersidi Greta Nicoletti

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Girare l’Europa “formato week end” si può. Proprio da Bergamo, dall’Aeroporto di Orio al Serio, partono tutte settimane voli accessibili a gran parte delle tasche, dai giovani alle coppie, alle famiglie. Un’ottima opportunità per prendere in mano la carta geografica e decidere la destinazione, poi basta prenotare volo e alloggio e iniziare a programmare il viaggio. Dal mio punto di vista anche il treno rimane comunque un mezzo di trasporto molto interessante per intraprendere simili avventure. Al viaggiatore l’ardua sentenza!Il mio viaggio europeo ci porta in cinque note capitali. A cominciare da Londra, che merita una visita a inizio pri-mavera per la gradevolezza del clima e il fascino della natura che esplode in città, passando per Parigi, all’insegna di un viaggio romantico in stile bohemienne, e poi per Berlino, la città dai mille volti, per Lisbona, da visitare in estate quando il sole si riflette sui bellissimi azuleios e si può anche godere dell’immenso spettacolo dell’Oceano Atlantico. Per giungere infine a Madrid, che andrà a chiudere questo tour entusiasmante.

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in caso di viaggi

in caso di viaggi

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E ancora, è possibile spostarsi in città anche a bordo di un battello, grazie alla metropolitana fluviale BatoBus, si-stema attivato ormai da diversi anni, alla stregua di altre città europee, per decongestionare le altre reti di trasporti. Ha 8 scali: Tour Eiffel, Musèes d’Orsay, Saint-Germain-des-Prés, Notre Dame, Jardin des Plantes,Hotel de Ville, Louvre e Champs-Elyséses.

Cosa visitare in poco tempoNon è sempre possibile pianificare nel dettaglio quello che si vuol vedere ma a volte, soprattutto se si visita la città per un fine settimana, è bene avere chiaro ciò che si desidera vedere ad ogni costo e ciò che si vedrà solo se abbiamo tempo extra. Andare all’avventura e senza la pressione del cronometro va bene se si dispone di tempo, ma si corre il rischio di andarcene senza vedere qualcosa di realmente più importante.

Non si dovrebbe lasciare Parigi senza aver prima visto Montmartre, la Tour Eiffel, i Campi Elisi. Un possibile itinerario potrebbe iniziare proprio dall’Arco di Trionfo, per poi proseguire fino a Place de la Concorde, poi al Lou

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in caso di viaggi

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vre e infine Notre-Dame. Dopo questi obiettivi primari ed imprescindibili ci sono anche altri luoghi di un grande interesse, come la Madeleine, Piace Vendôme o Les Inva-lides.

Le due rive della Senna...Quando si parla dei quartieri di Parigi, tagliata in due dal-la Senna, non si può non far riferimento alle rive gauche e droite, due parti della città nettamente distinte per ca-ratteri architettonici e culturali. La riva destra, a nord, è il centro economico, politico e finanziario di Parigi, quella sinistra, a sud, è quello culturale e romantico.

Shopping in cittàA Parigi lo shopping non è un’attività che riguarda solo chi compra ma anche chi semplicemente passeggia, osser-va, visita, esplora.... I negozi, i centri commerciali, le vetri-ne, costituiscono un aspetto assolutamente coinvolgente della città. Capiterà di vedere una fila di persone, adulti e bambini, fermi ad ammirare le scenografiche vetrine del Printemps o delle Galeries Lafayette oppure quelle di Cartier a Place Vendome e di Louis Vitton sugli Champs Elysées, che sono tra le attrazioni più fotografate della ca-pitale!

A Parigi si vende e si compra per tutti i gusti, la prima meta immancabile sono le Galeries Lafayette, dietro l’Opéra sul Boulevard Haussmann, edificio storico capolavoro dell’art nouveu parigina. Sempre nel quartiere dell’Opéra degni di una visita sono i magazzini Printemps e la bouti-que gastronomica di Fauchon e dirigendovi verso Chatelet il grande centro commerciale di Les Halles.

Gli Champs Elyseés rappresentano un’altra battutissima meta dello shopping, soprattutto per i turisti. Non lonta-no da qui poi le celebri strade consacrate alle grandi firme: Rue du Faubourg Saint Onorè, Avenue Marceau, Avenue Montaigne. Qui scoprirete la concentrazione più alta di boutiques di lusso della capitale, oltre che una serie di in-confondibili turisti che fanno fotografie e si dilungano a osservare i prezzi fuori le vetrine...

A chi ha il palato da “buongustaio”, consiglio vivamente una passeggiata in rue Montorgueil nei pressi di Les Hal-les, la via dello shopping gastronomico, con boutique che propongono specialità gastronomiche di tutta la Francia, dai formaggi alle ostriche e al vino, e dove si è insediata an-che una della prime boulangerie “Paul” a Parigi, la maison fondata nel 1889 nel Nord della Francia.

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Parigi a tavolaLa cucina francese è ritenuta a ragione una delle migliori del mondo anche se non tutti gli italiani riescono ad apprezzarla nel modo giusto. In effet-ti sia i sapori sia le abitudini alimentari dei vici-ni d’Oltralpe sono abbastanza distanti dai nostri; i condimenti utilizzati sono per lo più a base di burro anziché olio d’oliva, non ci sono i nostri tan-to cari “primi piatti” a base di pasta e riso mentre imperano sulla tavola dei parigini le famose “salse”, servite e preparate in numerosi modi e che conferi-scono ai piatti l’inconfondibile gusto francese.Per quanto riguarda il menu, ovvero la composizio-ne di un pasto francese, esso si riconduce sostan-zialmente a 3 portate: gli antipasti e/o primi piatti (hors-d’oeuvres o entrées), i secondi ovvero il piatto principale (plats) e i desserts.

Pasticceria, mon amour Semplicemente è come vedere la Torre Eiffel: ob-bligatorio. In una delle moltissime boulangeries (panetterie) che si trovano per le strade di Parigi si possono degustare ricche torte e la sua squisita

pasticceria. I croissant sono nati in Francia e per-tanto è una buona opportunità per provare quelli autentici, e per gli amanti del cioccolato niente di meglio che un pain au chocolat.

Per quanto mi riguarda a Parigi il cuore resta lungo la Senna, ma la gola va tutta ai macarons. Tipici dolcetti tondi dai mille colori e sapori, questi fra-granti biscottini con un morbido cuore rappresen-tano il meglio in fatto di dolcezza: sono bellissimi da vedere, perfetti da regalare, buonissimi da man-giare. Sarà per questo che erano i preferiti da Maria Antonietta? Esposti nelle gioiellerie del gusto fran-cese - da Fauchon alla mitica Ladurée - i macarons rappresentano un must eat della gastronomia dolce.

Dove mangiare per tutte le tascheParigi è una città che ha un’infinità di ristoranti, ce n’è per tutti i gusti! Accanto alla cucina fran-cese troverete rappresentate le specialità culinarie del mondo intero. Purtroppo, però, la qualità non è onnipresente, soprattutto se i prezzi non sono particolarmente alti. Mangiare bene senza spende-

re troppo è impresa ardua! Badate però…non bisogna confondere Parigi col resto del paese, in Francia, ap-pena fuori dalla capitale, si mangia benissimo anche

senza prosciugare il conto in banca! Parigi, però, è la grande città, quella delle opportunità, la ville lumière bella e romantica che attrae lavoratori e turisti dal

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Informazioni utiliDocumenti necessari: per i cittadini italiani che si recano in Francia per turismo è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio.

Viaggi all’estero di minori: è sufficiente il lasciapassa-re per l’espatrio dei minori di 15 anni. E’ un documento, generalmente un certificato o un estratto di nascita rilasciato dal comune di residenza del minore, che deve essere vidimato dal Questore del luogo per essere utiliz-zato come documento valido.

Visto: non necessario. Per permanenze superiori ai tre mesi occorre ottenere il “permesso di soggiorno” dalla competente Prefettura francese.

Valuta e Banche: la valuta corrente è l’euro. Le banche sono aperte in genere dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 17.Gli sportelli bancomat (DAB Distri-buteur Automatique de Billets) sono collegati ai circuiti Cirrus, Mastercard e Visa. La carta di credito più diffusa in Francia è la Visa, seguita da Mastercard, American Ex-press e Diners Club.

Clima: il clima parigino è caratterizzato da inverni fred-di, con temperature che in genere non scendono molto al di sotto dello zero, e giornate umide e nebbiose, infram-mezzate talvolta da periodi di cielo sereno e luminoso. D’estate può fare anche molto caldo, ma raramente il clima diventa afoso grazie all’influsso dei venti di prove-nienza atlantica. Nei mesi di settembre, ottobre, maggio e giugno il tempo è molto variabile, potete cominciare la giornata con una t-shirt a maniche corte e un sole forte con 30° e terminarla con un acquazzone e una tempera-tura di 15 gradi.

mondo intero! Di conseguenza, la domanda è molto più alta e i prezzi salgono nonostante la qualità non sia sem-pre delle migliori. Per questo motivo, in questa sezione, vi propongo solo pochi indirizzi per una lunga cena o per un pasto frugale, dove, però, difficilmente sarete delusi: Bouillon Racine, Brasserie Lipp, A la Biche au bois, Le Quincampe, Closerie des lilas, Ristorante Le Pavé, Chez Flottes, Bistro Bourgogne Sud, Café Constant, Brasserie Thoumieux, Ristorante 58 Tour Eiffel.

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L’antipoliticodi Leonardo Facco

n paio d’anni fa, c’era un tizio che so-steneva che “Le tasse sono una cosa bellissima”. Era il ministro dell’econo-

mia Tommaso Padoa Schioppa. Oggi, un suo compagno di scuderia bocconiana, oggi assurto alla presidenza del Consiglio, ce ne rifila un’altra a dir poco memorabile: “Chi evade mette le mani nelle tasche degli italiani”.Non è cosa di poco conto che a fare affermazioni così stram-palate (degne del romanzo “1984” di George Orwell) seppur in linea con la demagogica campagna del “dagli all’evasore”, sia un personaggio pubblico, professore della Università più prestigiosa d’Italia, elevato al rango di “salvatore della patria” dai poteri forti a cui appartiene.Già, perché quando le sue parole giungono all’orecchio dell’ita-lico “homo medio” quest’ultimo penserà che se ad affermare cotanto principio è il “gran-prof-rettor-president” Monti allo-ra è vero: “Chi evade mette le mani nelle tasche degli italiani”.Io vi dico che non è così. E non ve lo dirò con parole mie, modesto tapino sempre contro-corrente, ma con quelle di chi ha qualche gallone in più, persino di Mario Monti.Intanto, essendo il premier italiano un neo-membro della ca-sta, chiedo aiuto a Sergio Ricossa, che mi ha insegnato: “Ma che lotta alla ricchezza, tutti la cercano solo che i politici han-no la possibilità di rubarla agli altri, le persone comuni no. I politici hanno inventato una strana filosofia per la quale si può sottrarre la ricchezza a chi la produce senza neanche esserne incolpati”. Milton Friedman, in visita in Italia nel 2001, dichia-rò “che se il nostro paese si regge ancora è grazie al mercato nero ed all’evasione fiscale che sono in grado di sottrarre ric-chezze alla macchina parassitaria ed improduttiva dello Stato per indirizzarle invece verso attività produttive”. In qualche modo, sostiene Friedman, “l’evasore in Italia è un patriota”. Ci aveva visto giusto, ma la sua lezione manco fu presa in con-siderazione. Oggi, dieci anni dopo, l’Italia sta fallendo e nulla, dico nulla, è stato fatto per diminuire la pressione fiscale e il peso della burocrazia statalista. Pedro de Navarra sosteneva che “le tasse possono essere tiranniche, non solo nel caso in cui chi le impone non ha la facoltà legale di farlo, ma anche se una persona viene tassata più di altre o se i fondi delle tas-se vengono usati per un motivo personale o nell’interesse del

principe invece che per il bene comune. In casi di estrema necessità, il popolo non è, in coscienza, obbligato a pagare”. Era un cattolico, Scuola di Salamanca.Infine, visto che la vulgata pubblicistica fa appari-re il signor Monti come un liberale cristallino, mi appello al padre del liberalismo, John Locke, che ammoniva: “Esula dai doveri dell’uomo sottomet-

tersi ai governanti sino al punto da accordar loro licenza di distruggerlo, poiché i cittadini hanno il sacrosanto diritto di ‘appellarsi al cielo’ ogni qualvolta non c’è altro rimedio con-tro i soprusi del governo”. Infine, ma pur sempre con Locke, “Laddove la potestà tributaria è usata come strumento per de-predare alcuni cittadini a favore di altri ed ha come suo unico limite quello della voracità delle corporazioni sul cui consen-so il governo fonda il suo potere, lì la democrazia si riduce a farsa della democrazia e lì esploderà la rivolta”Oggigiorno infliggiamo severe punizioni ai trasgressori fiscali, inserendoli spesso nella categoria dei criminali. Eppure i gran-di saggi della nostra civiltà – da Adam Smith, a Montesquieu fino a William Blackstone – hanno tutti condannato “la tra-sformazione delle violazioni fiscali in crimini, biasimando il governo per una tassazione eccessiva che, inevitabilmente, conduce alla ribellione, alla fuga e alla frode”. Del resto, se, se-condo il precetto libertario, “non c’è crimine senza vittima”, non è chiaro che razza di crimine sia l’evasione fiscale (dato che il furto è la violazione della proprietà di un individuo, non di un’entità astratta come “lo Stato” o “la società”) ed è molto dubbio che l’evasore rubi qualcosa a qualcuno, se non parte del bottino che lo Stato estorce a tutti, compreso lui. Traduco: l’evasore è come Robin Hood, che rubava ai ladri (lo sceriffo di Nottingham, un antesignano del primo ministro) per ri-dare il bottino ai legittimi proprietari (i poveri contribuenti).Forse, secondo il presidente del Consiglio “evadere le tasse è ingiusto” perché mette in dubbio un qualche improbabile dovere di obbedienza del suddito (nelle democrazie definito cittadino) rispetto al sovrano (nelle democrazie definito lo Stato). Edmund Burke scriveva: “Le più grandi battaglie per la libertà si sono combattute intorno a questioni di tassazione”. Do un consiglio al “mister” Monti: visto il 2012 che ci aspetta, meglio che cominci ad indossare l’elmetto.

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l’indipendenza

Leonardo Facco è giornalista, editore, musicista e autore teatrale. Ha diretto la rivista “Enclave”, ha collaborato con “Libero”, “Il Fo-glio”, “il Giornale” ed altre testate italiane. È autore di diversi saggi, tra i quali l’Elogio dell’evasore fiscale (Aliberti), “Elogio dell’an-tipolitica” (Rubbettino), “Si chiama Rigoberta Menchù” (Rubbettino), “C’era una volta il Che” (Simonelli), “Umberto Magno”, biografia non autorizzata di Bossi e della Lega Nord (Aliberti). È il fondatore del Movimento Libertario.

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di Stefano D’Aste photo Matteo Mottari

Da test di vetture a test di moto, scooter, quad passando per barche, jet sky e magari aerei o elicotteri, potrebbe sembrare il programma del magazine di un pazzo, invece sono solo alcuni argomenti che andremo a trattare in queste pagine; parleremo di Motorsport (a cui molti Bergamaschi sono legati), parleremo delle loro esperienze e risultati, di quello che capita dietro le quinte delle corse svelando curiosità e aneddoti a volte simpatici quasi ridicoli ma a volte sconvolgenti; la vita di un pilota che spesso può sembrare semplice e senza problemi ma che poi raramente è così. Alcune semplici pagine sulla tecnica di base appli-cata ai veicoli o alla guida, consigli su come affrontare le 4 stagioni con la propria auto stradale, spesso smentendo i luoghi comuni che non fanno altro che complicare le cose. E per concludere non poteva mancare l’argomento a richiesta, se avete dubbi che volete chiarire, inviatemi un’e-mail a [email protected]; farò il possibile per risolvere i Vs dubbi.

top speed

STEFANO D’ASTE PILOTA AUTOMOBILISTICO CASCO D’ORO 2007 “ITALIA CHE VINCE” - VINCITORE NEL 2007 DEL CAMPIONATO DEL MONDO TURISMO FIA YOKOHAMA INDEPENDENT’S TROPHY, NONCHE’ NEL 1994 5TH AL CAMPIONATO ITALIANO 125 CC SU CAGIVA (VINTO DA VALEN-TINO ROSSI) - 1998 5TH CAMPIONATO ITALIANO 250 SU APRILIA 4 TH CLASSE A7 RALLY DI MONZA SU CLIO A7 - 2003 2ND CAMPIONATO EURO-PEO CLIO 3.0 V6 1° CLASSIFICATO RALLY DI MONZA (TOYOTA COROLLA) – 2004 4° CAMPIONATO EUROPEO TURISMO IND (BMW 320I) - 2005 3° CAMPIONATO DEL MONDO TURISMO I (BMW 320I) - 2006 3° CAMPIONATO DEL MONDO TURISMO I (BMW 320SI) - 2008 3° CAMPIONATO DEL MONDO TURISMO I (BMW 320SI) - 2009 4° CAMPIONATO DEL MONDO TURISMO I (BMW 320 SI)

ABITACOLO:

Si riconosce subito la buona qualità dei materiali utilizzati, forse poco innovativi rispetto ai precedenti modelli. Il design è equilibrato e i comandi facilmente raggiungibili. Il navigatore ha uno schermo forse un po’ piccolo, ma può esse-re comandato con sistema touch a sfioro o tramite un piccolo joystick posizionato sul tunnel centrale. La posizione di guida è molto comoda e i sedili hanno un buon contenimento laterale. Posteriormente lo spazio non manca e sorprendenti sono le dimensioni del bagagliaio da 463 litri.

SU STRADA:

La vettura del test è equipaggiata con il 2.0 litri 16 valvole da 163cv. Il motore è elastico e allunga bene fino ai 6000rpm; passa da un sound decisamente grintoso, quando spremuto a fondo, fino a quasi scomparire se utilizzato con più gentilezza. La vettura ha un ottimo comportamento sia nei percorsi misti che più veloci, il cambio è fluido nelle cambiate e in modalità manuale diventa più rapido nelle cambiate.

FRENATA:

L’impianto frenante è ben dimensionato e si dimostra all’al-tezza di un utilizzo normale quotidiano, non siamo riusciti però a spremerlo a fondo magari mettendolo a dura prova di fronte a pendenza e velocità.

Mazda CX-5

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CONTROLLI ELETTRONICI:

Grazie ai disposistivi elettronici esclusivi per il segmento e agli standard di sicurezza passiva eccezionali in caso di colli-sione grazie all’utilizzo di acciai ad altissima resistenza (fino a 1800 MPa) la vettura si può definire molto sicura.I sistemi di sicurezza attiva includono il sensore livello pres-sione pneumatici (TMPS), il City Safety che supporta il con-ducente per la frenata in città, il Rear Vehicle Monitoring System (RVM), i fari Bi-Xenon, il HYPERLINK “http://www.mazda.it/showroom/cx-5/video_gallery/” \l “/Vid_MZ-SKY_84/” controllo abbaglianti (HBC) che disattiva automa-ticamente gli abbaglianti quando rileva un veicolo in avvicina-mento. Un sistema di fari adattativi, che ruotano i fari negli angoli per illuminare la strada più chiaramente, ed un sisitema che aiuta a mantenere la carraggiata (LDW).

MOTORE PRESTAZIONI CONSUMI:

Motore 4 cilindri in linea DOCH 16VAlimentazione BenzinaCambio AutomaticoTrazione 4 ruote motriciPotenza motore 160cv a 6000 rpmCoppia motore 208 Nm a 4000 rpm Dimensioni mm (lung/larg) 4540/1840Passo: 2700Si ringrazia la Concessionaria Livio Cella

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Arturo Merzario nasce a Civenna nel 1943; ex pilota di F1 corse con le più prestigiose auto del circus tra cui Wil-liams e Ferrari; dal 1978 divenne costruttore schierando una sua vettura in F1 la Merzario. Uomo dal Palmares imbarazzante, nel 1976 salvò la vita a Niky Lauda gettan-dosi tra le fiamme e slacciandogli le cinture per estrarlo dalla Ferrari.

Da cosa nasce la tua passione?Nasce fin da bambino con la bicicletta, allora vivevo vici-no alla Madonna del Ghisallo e spesso incontravo ciclisti come Coppi e Bartali che venivano ad allenarsi; mi affa-scinava ed esaltava vedere con quale grinta venissero su e la costanza che ci mettevano nell’allenamento. Con i miei amici facevamo gare tutto il giorno su e giù con la bici-cletta all’inizio e poi con dei carretti che costruivamo in casa con delle rotelle, cose da matti ma almeno non c’era traffico! Lo spirito della competizioni l’ho sempre avuto. A 10 anni mio padre mi regalò la prima moto, un Demm e feci le prime gare dilettantistiche in moto. A 18 anni e 6 giorni esattamente il 19 marzo debuttai a Monza con la Giulietta e arrivai sesto alla prima gara.

Il ricordo più bello?Belli sono tutti e tanti belli, quando fai una prestazione che sia una vittori o un quarto posto è bello comunque perché solo tu sai lo sforzo che ci è voluto per arrivare al risultato. Ma la vittoria del Gp del Mugello con la Abarth 2000 fu davvero speciale, ma non perché arrivai primo: la gara era lunga 820Km, si percorrevano 10 giri di un trac-

ciato di 82 km, tutte le squadre la facevano con più di un pilota, io corsi da solo; mi ricordo che ad ogni giro mi fermavo velocemente a bere al bar all’incrocio del Giogo arrivando da Firenzuola. Quella era una gara molto ambi-ta da Enzo Ferrari a cui partecipò diverse volte ma non riuscì mai ad arrivare in fondo; fu da quel momento che gli nacque l’interesse nei miei confronti. Ma il vero motivo per cui fu speciale è che 3 minuti dopo la vittoria, Rai1 stava mandando in onda le immagini dello sbarco sulla Luna di Neil Armstrong.

Il rischio grosso?Al di là di quello al Nurburgring con Niky fu durante le prove ufficiali della 1000km di Monza, ero pilota ufficiale Ferrari con la F 512, a Monza facevamo 241km/h di media con punte di 350km/h, arrivai alla prima di Lesmo e si ruppe la sospensione posteriore sx; la macchina decollò tra le piante e rimasi incastrato con la vettura a 20 metri d’altezza. Non potevo muovermi perché ad ogni mini-mo movimento la macchina rischiava di cadere; furono costretti a chiamare una mezzo con una gru speciale per tirarmi giù e ci misero un bel pò di tempo.

L’auto da corsa a cui sei rimasto più affezionato e perché?La Abarth 2000 e la Iso Marlboro del 1974, sono le due macchine che mi sono sentito più cucite addosso in asso-luto, riuscivo a portarle a spasso come volevo e non mi sono sentito una sola volta in difficoltà. La Iso derivava da un vecchio telaio Detomaso F1 che recuperò Frank Williams. Come supporto tecnico venne chiamato G.P. Dallara che la mise a punto in un modo perfetto.

top speed

Intervista ad Arturo Merzario:

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La Cinekult, collana della Cecchi Gori Home Video de-dicata alla (ri)scoperta del cinema di genere italiano degli anni Settanta e Ottanta, realizza un colpo sensazionale per la gioia di molti cinefili: la distribuzione, per la prima volta in Dvd in Italia, del bellissimo film La morte ha sorri-so all’assassino (1973) di Aristide Massaccesi. L’ottimo ma-ster video e audio dell’edizione consente di gustare final-mente questo “horror artistico” nella qualità che merita; il Dvd è arricchito inoltre da alcuni inte-ressanti bonus, quali il trailer originale e il documentario “Sorridere alla morte”, che contiene interviste al regista, al pro-duttore Franco Gaudenzi e all’attore e agente cinematografico Tony Askin.La morte ha sorriso all’assassino è uno di quei film che, per essere compreso pienamente, va innanzitutto visto, dal momento che non è possibile trovare un autentico paragone. La pellicola, se vogliamo, si inserisce nel filone dell’hor-ror gotico italiano “anni Settanta”. Un genere che, si faccia attenzione, non ri-guarda tutti i film gotici prodotti in quel decennio: se prendiamo, per esempio, il bel film di Mario Bava Gli orrori del ca-stello di Norimberga (1972), esso rientra negli anni Settanta come data di produ-zione, ma è un horror gotico ancora vecchio stile, seppure con qualche elemento di modernità. Il vero e proprio go-tico “anni Settanta” riprende invece gli elementi dei film classici (castelli, cimiteri, vampiri e via dicendo) virandoli però in senso decisamente onirico, romantico e decadente. Dunque, concede più spazio alle storie di amore e morte, calate in un contesto particolarmente morboso, accentua l’elemento erotico e soprattutto quello onirico e surreale,

espresso visivamente mediante inquadrature “flou”, scene girate al ralenti e musiche malinconiche accompagnate spesso da vocalizzi femminili. Nel 1971, Emilio P. Miraglia aveva diretto un altro film di culto, La notte che Evelyn uscì dalla tomba, dove l’elemento onirico e soprannatura-le viene fuso alla perfezione con il thriller. Altre pellicole illustri appartenenti a questo genere sono Nuda per Sata-na (1974) di Paolo Solvay e Un bianco vestito per Marialé

(1972) di Romano Scavolini, per non par-lare dei numerosi film dello spagnolo Jess Franco (Un caldo corpo di femmina, Vam-pyros lesbos, I desideri erotici di Christine, solo per citare alcuni esempi).Possiamo dire quindi che La morte ha sorriso all’assassino è un horror gotico ita-liano dal carattere spiccatamente onirico, romantico, morboso e decadente, costan-temente coniugato con l’elemento maca-bro. Ma non è sufficiente, perché il film di Massaccesi sfugge a ogni preciso tentativo di caratterizzarlo: direi che la definizione più appropriata è quella di “horror arti-stico”. Non solo è sicuramente il miglior film di questo prolifico regista (1936-1999), ma anche un autentico gioiello della ci-nematografia italiana, che, come spesso accade per via della critica “snob” e della

distribuzione, non fu apprezzato subito, ed è stato rivalu-tato man mano nel corso degli anni.Il regista stesso amava questo film in modo particolare, tant’è vero che lo firmò col suo vero nome invece che con l’abituale pseudonimo di Joe D’Amato. Formatosi come direttore della fotografia (che cura anche in questo film), esordisce alla regia con un film erotico e un paio di we-stern. Il massimo risultato artistico lo raggiunge proprio

La morte ha sorrisoall’assassino (1973)

“Un horror gotico dalle suggestive atmosfere oniriche”

In Dvd

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di Davide Comotti

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con La morte ha sorriso all’assassino: in se-guito, oltre ai numerosi film erotici, dirigerà ancora altri horror, basati però soprattutto sugli effetti splatter, senza riuscire a ottene-re l’atmosfera presente nel suo capolavoro. Un’atmosfera che, d’altra parte, non mi ri-sulta essere presente in nessun’altra pellicola: ecco quindi un altro valore aggiunto del film in questione, che trova una forte componente di originalità artistica proprio nel suo essere un unicum.Massaccesi, che scrive anche il soggetto e la sceneggiatura insieme a Claudio Bernabei, prende spunto da varie sug-gestioni della tradizione gotica (letteraria e cinematografi-ca): da Carmilla di Le Fanu, ai racconti di Edgard Allan Poe, per giungere a quel filone dell’horror gotico (italiano e non solo) basato sulla volontà di sconfiggere la morte e l’inesorabile trascorrere del tempo. La vicenda si svolge agli inizi del Novecento, in un luogo imprecisato (presu-mibilmente, visti i nomi dei personaggi, tra Austria e Ger-mania). Dopo un “prologo”, nel quale vediamo un giovane gobbo piangere la morte della sorella (la bellissima Ewa Aulin) con la quale viveva una torbida relazione, l’atten-zione si sposta in un suggestivo ed elegante castello, dove vivono i coniugi Eva e Walter Von Ravensbruck (Angela Bo e Sergio Doria). I proprietari del castello soccorrono una ragazza che, dopo un incidente, si trova in stato di shock e ha perso la memoria: si tratta di Greta, la stessa donna che avevamo visto morta nel prologo, ma questo i due coniugi non lo sanno. Il dottor Sturges (Klaus Kinski), dedito ad esperimenti occulti per riportare in vita i morti, dopo aver visitato la ragazza, si accorge che c’è qualcosa di strano in lei, ma viene misteriosamente ucciso nel suo laboratorio. Nel frattempo, Greta rimane ospite al castello e fa innamorare di sé entrambi i coniugi. Folle di gelosia, Eva la seppellisce viva nel sotterraneo, ma la misteriosa donna, che ritorna continuamente dalla morte, torna per vendicarsi e inizia a uccidere tutti gli abitanti del castel-lo. Nel finale, scopriamo che Greta era stata riportata in vita dal fratello attraverso una formula antica, ma questo l’ispettore di polizia che conduce le indagini non lo saprà mai. Nell’ultima inquadratura vediamo proprio la moglie del commissario, il cui volto è identico a quello di Greta: a testimonianza di una storia senza tempo, destinata a ripe-tersi forse per l’eternità.Già da questo riassunto, possiamo capire che si tratta di un film decisamente particolare: è un “film d’atmosfera”, più che un “film di trama”, ossia è un film dove ciò che conta maggiormente non è tanto la concatenazione logica degli eventi, quanto piuttosto l’atmosfera onirica e surreale che

si respira in ogni inquadratura. A differenza del gotico classico, in cui si cercava di dare una spiegazione il più possibile “razionale” anche al soprannaturale, in La morte ha sor-riso all’assassino la logica cede quasi intera-mente il posto alla suggestione suscitata dai fatti narrati e dallo stile.Il film di Massaccesi è, infatti, anche un vero e proprio esercizio stilistico, in cui gli elementi del linguaggio cinematografico vengono fusi in una sinestesia di immagini e musica che

giustifica la definizione di “horror artistico”. Gli ambienti (esterni e, soprattutto, interni) sono valorizzati dall’ottima fotografia dello stesso Massaccesi e sono perfettamente funzionali alla narrazione di una vicenda che vuole essere sospesa nel tempo e nello spazio: le stanze del castello, riccamente decorate in uno stile gotico-decadente e colle-gate l’una all’altra in una specie di labirinto; i sotterranei dove viene sepolta viva Greta; la lugubre stanza in cui la ragazza morta viene vegliata dal fratello; il laboratorio del folle scienziato interpretato da Klaus Kinski; ma anche gli esterni, come il cimitero e i verdi prati dove spesso si muo-vono i personaggi. La ricorrente presenza della fotografia “flou” e “lattiginosa” (soprattutto nei flashback) e alcune inquadrature grandangolari che deformano le immagini (per esempio, nella sequenza in cui Franz insegue la dome-stica) creano un clima ancora più onirico e surreale.Mai come in questo caso, inoltre, la musica contribuisce in maniera preponderante alla costruzione dell’atmosfera: composta da Berto Pisano (che sui titoli compare con il nome di “Berto Pisani”), immerge lo spettatore in un’at-mosfera più che mai rarefatta e onirica, con una melodia dolce, malinconica, accompagnata a tratti da un vocalizzo femminile, alternata ad alcuni contrappunti più tesi e vi-branti presenti nei momenti di maggiore suspense. Posso affermare con certezza che La morte ha sorriso all’assassi-no, senza la colonna sonora di Pisano, perderebbe almeno la metà del suo fascino.Come affermano i critici della rivista “Nocturno Cine-ma”, in questo film “la spinta macabra e quella lirica si fondono in un equilibrio mirabile; il raccapriccio e lo sple-en malinconico circolano l’uno nell’altro senza soluzione di continuità”. Infatti, in La morte ha sorriso all’assassino confluiscono spontaneamente, come in un sogno (o me-glio, in un incubo), momenti d’amore (quasi sempre, però, morboso e malsano) con sequenze crudeli di morte: è il film dove si uniscono, per eccellenza, Eros e Thanatos.La sequenza onirica e romantica più bella compare già all’inizio del film, quando Franz Von Holstein, il fratello di Greta, ricorda i momenti felici vissuti insieme alla

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sorella: con il suddetto accompagnamento musicale di Pisano, vediamo le immagini “flou” di Ewa Aulin vestita di bianco cor-rere al ralenti su un prato verdeggiante, inseguita da Franz, fino all’incontro con il suo uomo (Giacomo Rossi Stuart), che tur-ba visibilmente il fragile equilibrio mentale del fratello. Particolarmente azzeccata, in proposito, è anche la scelta dell’attore che lo interpreta, il grande caratterista Luciano Rossi, una specie di “Klaus Kinski italiano”, spesso utilizzato in ruoli da psicopatico o di uomo affetto, in genere, da turbe nervose. Ma ci sono anche numerose altre sequenze oniriche molto suggestive, per esempio gli incontri amorosi fra la misteriosa ospite e i due coniugi, ripercorsi anche in un ottimo flashback. Da notare il fatto che l’erotismo, in questo film, è parecchio contenuto, a dif-ferenza di quanto accadrà nei successivi film di Massaccesi: le scene erotiche sono abbastanza brevi, e non molti sono i nudi. Ma è l’atmosfera stessa del film ad essere perversa: non solo perché l’amore si esprime spesso in forme deviate (incesto, omosessualità femminile), ma per la figura stes-sa di Greta, una splendida donna che, come una vampira, torna continuamente dalla morte. E, a testimonianza di questo continuo alternarsi di Eros e Thanatos, la ragazza, dopo essere “morta” la seconda volta, ritorna in due modi opposti: a volte in tutta la sua bellezza, altre volte con il viso decomposto e deformato, uccidendo con la seduzione e seducendo con la morte.Le scene di sangue, pur essendo più contenute rispetto ai successivi horror di Massaccesi, sono comunque forti: per esempio, bisogna ricordare il cocchiere impalato dall’asta della carrozza, la domestica uccisa con una fucilata che le devasta il volto, il maggiordomo ucciso da Greta a colpi di rasoio, il gatto che dilania il viso di Luciano Rossi (una scena che ha costituito poi l’immagine della locandina). E anche quando non c’è sangue, la suspense è spesso palpa-bile, alternata, come si è detto, ai momenti “romantici”. Ecco dunque la domestica perseguitata dal “fantasma” di Franz, Giacomo Rossi Stuart che viene inseguito nel cimi-tero da Greta, Klaus Kinski strangolato nel suo laborato-rio mentre sta riportando in vita un cadavere, la padrona di casa che vede riapparire Greta, che la perseguita fino a indurla al suicidio.Il titolo di lavorazione del film era Sette strani cadaveri, che fu poi cambiato al momento della distribuzione in quanto andavano di moda i film con la parola “morte” nel titolo: secondo chi scrive, in effetti La morte ha sorriso all’assassino è un titolo molto più suggestivo e irrazionale, proprio come la vicenda narrata, considerando pure il fatto

che i morti sono ben più di sette. Siccome la storia sfugge a qualsiasi spiegazione logica, è impossibile ogni tentativo di ricondurla a una trama gialla: anche se la rappresentazio-ne dell’assassino in soggettiva potrebbe far pensare a uno sviluppo in questo senso, in realtà non troveremo una spiegazione vera e propria. Probabilmente è la stessa Gre-ta a uccidere, ma potrebbe essere anche il maggiordomo Simeon (interpretato alla perfezione dal caratterista Marco Mariani,

particolarmente adatto nei ruoli torvi e inquietanti), il quale conosce il segreto della donna. Lo stesso ispettore di polizia (impersonato da Attilio Dottesio, presente in numerosi western e polizieschi italiani) ammette che in tutta la vicenda c’è qualcosa di soprannaturale, qualcosa che sfugge alla sua comprensione: proprio come accade allo spettatore, ulteriormente spiazzato dall’inquadratura finale. Essa mostra, infatti, il viso della moglie del com-missario, che assomiglia incredibilmente a Greta (anche se più anziana), come se questa donna “non morta” fosse destinata a ritornare in eterno. Conclusione perfetta per un horror gotico costantemente in bilico fra la dimensione reale e (soprattutto) quella onirica, dove i personaggi si muovono in una “danza macabra” costantemente sospesa nel tempo e nello spazio.

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A PASSEGGIO PER LA CITTA’CON LA MACCHINA ELETTRICA..

TWIZY, BE FUN!L’urban crosser a due posti agile e sicuro per muoversi in città. Voi vi chiederete perché usare un’auto elettrica? I veicoli elettrici ti regalano sensazioni completamente nuove e un piacere di guida mai provato prima e in più la propulsione elettrica è la tecnologia studiata per ridurre l’impatto ecologico dell’automobile nell’intero ciclo di vita. Insieme alla batteria agli ioni di litio, il motore elet-trico è uno dei componenti fondamentali dell’auto elet-trica. La rete elettrica delle nostre case alimenta corrente alternata. Questa corrente alternata viene trasmessa alla batteria, che la immagazzina e la trasforma in corrente continua. Durante la marcia del veicolo, la batteria cede l’energia stoccata all’inverter, che converte nuovamente la corrente continua in corrente alternata (con diversa tensione e frequenza) e la invia al motore.Quando il guidatore solleva il piede dall’acceleratore, il motore diventa un vero e proprio generatore di energia e ricarica la batteria attraverso l’inverter.Non vi sembra un innovativa idea per il futuro?Bassi consumi, altissime prestazioni ed inquinamento prossimo allo 0 farebbero, infatti, dell’auto elettrica, l’ancora di salvataggio del mercato automobilistico e non solo: oltre alle nostre tasche e a quelle degli investi-tori infatti, le auto elettriche andrebbero totalemente a

favore dell’ambiente…

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L’ARTE DI.. FARE LE SCARPE Tra i mestieri di ieri e di oggi quello del calzolaio è uno dei mestieri più antichi. Nella società moderna non è qua-si più considerato un lavoro attuale. Per chi lo compie sicuramente è una vera e propria PASSIONE. È il caso di Luigi e Maddalena, proprietari del negozio TRECO a Bergamo situato in via G. Garibaldi. Mentre lei si occu-

pa dell’aspetto commerciale, della scelta dei modelli e del contatto con il pubblico, lui realizza i pezzi unici, insieme a suo padre Giorgio, nel laboratorio a Loreto, zona piazza Varsavia. Quest’attività, Luigi, l’ha pratica in famiglia sin da bambino con 4 generazioni di calzolai da parte del pa-dre e 3 da parte della madre. Ed il destino ha voluto che si incrociassero!

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“TRECO significa tre mele cotogne, il soprannome del mio trisavolo Lui-gi del quale porto il nome: nei primi dell’Ottocento riparava a domicilio le scarpe dei clienti e, sul carretto con gli attrezzi, portava anche le mele co-togne.”Passione ed esperienza sono le qualità che mettono a di-sposizione per chi è alla ricerca di un oggetto che non si può semplicemente definire “scarpa” ma status symbol. Veri oggetti di lusso, opere d’arte realizzate attraverso i migliori materiali e le migliori tecniche. Curano personal-mente il prodotto come un autentico gioiello non di pro-duzione industriale ma artigianale.

“DELL’ARTE DEL SAPER FARE” oggi è bello abbinare la capacità di creare una scarpa con i metodi tradizionali con la fantasia artistica. Questa è una delle prospettive di Luigi e Maddalena per differenziarsi e proporre un artico-lo handmade coniugato al design.

“Tre aggettivi per le mie scarpe? Vere, sincere e comode come un paio di vecchie scarpe.” Luigi e Maddalena vi aspettano nel loro regno delle scar-pe per raccontarvi del loro lavoro artigiano, per fare due chiacchiere e respirare aria genuina come nelle botteghe di un tempo..

via G. Garibaldi, 4/dBergamo

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Pennellate e stile.Lazzaro Fornoni...

di F. M. photo Matteo Mottari

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i respirava arte e stile impressionistico-modert-no mercoledì sera 30 maggio alla galleria “Arte e Filatelia” di Gorle - quartiere Bajo - a Bergamo

dei Fratelli Animelli, il tutto organizzato miticolosamen-te dall’Art project manager Michele Oggioni, con il quale collabora da alcuni mesi. Si perchè la senzazione nel ve-

dere i suoi quadri è proprio l’energia e la forza attraverso i suoi chiaroscuri coinvolge anche il più scettico degli os-servatori. I toni di colore usati dal “lazzaroFornoni” incu-riosiscono e aiutano a soffermarsi nel tram-tram della vita quotidiana attraverso i vari movimenti e le attività dell’uo-mo. Consiglio spassionato - OSSERVARE per credere.

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Aperitivi a suon di musicaCaffè del Borgo

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li apertivi del “Caffè del Borgo” non sono da perdere, a suon di buona musica selezionata da-gli ottimi Dj che ogni venerdì accompagnano

le serate in quel di Verdello, creando un’atmosfera unica, serena, rilassante ma allo stesso tempo divertente. Si per-

chè i venerdì del “Borgo” sono colorati tra Dj e musica dal vivo. Vi aspettiamo per un inizio estate folgorante all’in-segna del buon senso e delle distrazioni da fine settimana e non...

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