DEGUSTA - settembre 2009

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Uno speciale dedicato alle mete turistiche settembrine all'insegna del buon vivere, del buon mangiare in territori inconsueti

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DEGUSTADEGUSTA2 settembre 2009

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ad Agenzie ed Agenti fortemente operativi sul territo-rio delle seguenti regioni, che rappresentano per noi unimportante riferimento su cui operare:

SARDEGNA, SICILIA, PUGLIA, BASILICATA, ABRUZZO,MOLISE, CAMPANIA, LAZIO

La ricerca si intende rivolta a operatori o collaboratoricapaci di agire e muoversi in totale autonomia e non allaricerca di lavoro con stipendio fisso. Le agenzie o gliagenti di commercio specialisti nella vendita di spazipubblicitari sono pregati di inviare la propria propostascritta con dettagliato riferimento all’attività sin quisvolta e agli attuali incarichi. Il compenso che verrà pro-posto ai prescelti è tale da soddisfare anche la candida-tura più esigente.Inviare candidatura a [email protected]

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DEGUSTADEGUSTA 3

EDITORIALE

GIANLUIGI VERONESI

Si torna in città, dietro ai banchi di scuola, corroborati dal-le vacanze recenti, con un filo di malinconia, che speriamocompensato da un’energia ritrovata, da una carica che ci sor-regga nella ripartenza inevitabile e, talvolta, benvenuta.

Questo numero settembrino di Degusta, vi porta tante ideeper passare un mese splendido nella nostra bella Italia, ma-gari a due passi da casa, non per una settimana o due, ma perun giorno, mezza giornata o poche ore al più. Il nono mesedell'anno, infatti, regala in giro per il Belpaese sagre, festee fiere in misura superiore a tutti i precedenti: l'abbondan-za dei frutti della terra, il solleone che cede il passo, i primifunghi e tartufi, l’aria di vendemmia: sono tutti fattori chegiocano a favore di una voglia di chiudere degnamente la bel-la stagione, cui i nostri lettori non possono sfuggire.

E allora, in advance rispetto alle pagine che seguono, eccotre eventi simbolo da non perdere. Per chi vive al nord (ovest)l'appuntamento imperdibile è “Piacere, Barbaresco”: dal 4al 7 settembre, torna per il terzo anno la manifestazione chefa incontrare consumatori e produttori, davanti alle bottigliee per le strade di uno dei borghi enoici giustamente più ce-lebri del Piemonte viticolo.Per chi vive al Centro, Bologna si trasforma nella capitale ita-liana del tubero più diffuso e pregiato, la versatile e nutrientePatata, con un'attenzione tutta speciale per la patata bolo-gnese, vero fiore all'occhiello dell'orticoltura emiliana. Dal21 al 27 settembre degustazioni, convegni, educationaltours, happenings di vario genere per conoscere meglio que-sto ingrediente tutt'altro che umile.Infine, per chi vive al Sud, la chiusura del mese regala un fi-nale pirotecnico con la tre giorni (28-30 settembre) che vedeil proprio compimento nella straordinaria notte bianca par-tenopea. Un appuntamento imperdibile per godere insiemele bellezze architettoniche e artistiche della metropoli cam-pana, le possibilità di shopping a 360° e a tutte le ore, oltre,naturalmente a tutte le delizie enogastronomiche che la Cam-pania Felix sempre riesce a regalare, da ben più di duemilaanni, a chi vi si imbatte.

Rinnovata o no la verga d'avellano, vale la pena di partire. No?

Per chivoglia chiuderedegnamentela bella stagione,questo numero diDegusta porta tanteidee per passareun mese splendido

Settembre, andiamo!

settembre 2009

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DEGUSTADEGUSTA4 settembre 2009

EditorialeSettembre, andiamo! pag 3

� AttualitàGuerra e Pace 2 8

� GastronomiaUn bel “Giro di Vite” 10I funghi di Valentina 11L’animale prima di tutto 12La patata light 14Ricette d’Autore 58

� Turismo EnogastronomicoSpeciale “Mete Settembrine” 16Itinerari Montagna 17Itinerari Mare 26Itinerari Alternativi 44

� ViniProsecco, champagne d’Italia 64Bacchus amat colles 68Il moscato: vino da bere 72

� RubricheBlocknotes 6Patata inBo 74Tutto Week-end 78Libri da gustare 82

SOMMARIO

Pag 42-43

Pag 62

Un bambino sorridente in un campo di girasoliFoto © Günter Menzl

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Editore e Amministratore DelegatoGianluigi Veronesi

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Direttore responsabileGianfranco Leonardi

RedazioneAnnalisa BorsariMatteo Palozzo

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Relazioni EsterneGianfranco Lenzi

Ufficio PubblicitàFiammetta [email protected]

Servizi video-fotograficiFrancesco Valletta

Progetto graficoRan Studio (Forlì)

StampaGrafiche MDM - Forlì

CollaboranoMichele A. Fino, Antonella Fiorentini, Luigi Ialuna,

Luca Gardini, Mara Musante, Giuseppe Mila,Michele Petrocelli, Marco Baroncini,

Angelo Lo Rizzo, Piero Valdiserra

In questo numeroFilippo Taddia, Carlotta Nastasi,

Paolo Mezzotta, Alice Colantonio

DEGUSTADEGUSTA

Questo periodicoè associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Gianluigi VeronesiDirettore e A.D.

Fiammetta MazzavillaniUfficio Pubblicità

Annalisa BorsariResponsabile di redazione

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Matteo PalozzoRedazione

Valentina Di MariaRedazione

In redazione:®

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Numero ROC: 9559

La Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico

DEGUSTADEGUSTA 5settembre 2009

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DEGUSTADEGUSTA6 settembre 2009

BLOCKNOTES A cura della redazione

] CesenaIl primo Summit Europeodella fruttaSi terrà il 6 ottobre prossimo a Ce-sena, organizzato da CSO e Ce-sena Fiere. All’importante ap-puntamento parteciperanno iprotagonisti dell’ortofrutticoltu-ra nazionale ed internazionale. IlConvegno sarà una occasioneunica per fare il punto sulle pre-visioni di produzione della fruttainvernale: pere, kiwi e agrumi, siaa livello italiano che europeo emondiale. Il Summit sarà l’occa-sione per un confronto diretto trai principali operatori mondiali disettore della Spagna, alla NuovaZelanda, alla Francia, al Belgio, al-l’Italia. Una occasione unica einedita per capire il futuro del-l’ortofrutta in Europa.

]BolognaMario Soldati,una grandemostraBologna rende omaggio aMario Soldati, a dieci annidalla scomparsa, con unagrande mostra che si terràpresso il Palazzo dell’Archi-ginnasio di Bologna (piazzaGalvani,1) dal 16 settembrefino al 31 ottobre 2009. Narra-tore, giornalista, regista, au-tore televisivo, Soldati halasciato opere memorabili inletteratura, nel cinema e nellatelevisione. È stato un appas-sionato interprete dell’iden-tità italiana ed è consideratoda alcuni il massimo descrit-tore dell’Italia del novecento,dal primo all’ultimo decennio.Informazioni: AssociazioneMario Soldati, 338 4783564

] CulturaCon I Piedi Per TerraSettimana dopo settimana, sen-za pause, CON I PIEDI PER TER-RA ha seguito tutta la campa-gna estiva, per affacciarsi oraalle colture autunnali, pera e su-sina in particolare. Dalla peraIGP dell’Emilia Romagna allasusina valorizzata fresca maanche trasformata in confet-ture. Settembre è anche il mesedei grandi eventi: a cominciareda EXPOGREEN, kermesse delverde e dell’outdoor che la re-dazione del programma segui-rà in diretta giorno per giorno.Per il mondo del naturale incontemporanea la Fiera di Bo-logna ospiterà il salone SANA.E poi la patata negli eventi diPATATA IN BO. La vendemmiae il piano di sviluppo rurale sa-ranno gli altri filoni della tra-smissione in onda su Telesan-terno al sabato alle 12.30 e in pri-ma serata il martedì alle 21. Sul cir-cuito nazionale Odeon TV (in con-temporaneaviasatellite) lavisioneè il lunedì alle 20.30. Si sta arric-chendo anche il sito internetwww.conipiediperterra.com.

]PerùLa fiera “Mistura” a LimaDal24al27settembreprossimiLima, capitale del Perù e dellagastronomia d’America, saràprotagonista della manifesta-zione Mistura, giunta alla sua 2°edizione, un’occasione per co-noscere la ricca varietà di pro-dotti e piatti preparati da gran-di chef e per gustare una delletradizioni culinarie più gustosedell’America Latina, che saprà

Mario Soladti,negli anni settanta,

in una tipica espressione.

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DEGUSTADEGUSTA 7settembre 2009

stuzzicare i vostri sensi. La ga-stronomiaperuvianaè una verae propria scoperta per il palato,un’opera d’arte dove si fondo-no un’infinità di prodotti, sapo-ri, colori e aromi non solo frut-todiquestaterra,madiunapro-fonda influenza internazionale.

] Romagna e MarcheAl via il “Consorzio ProduttoriFormaggi Stagionati”Rilanciare, tutelare e promuo-vere il consumo del Formaggiodi Fossa: è questa la missione delnuovo Consorzio ProduttoriFormaggi Stagionati. Punta didiamante della nuova realtàconsortile è comunque il For-maggio di Fossa di SoglianoDOP: la specialità casearia, ot-tenuta con latte ovino, vaccinoo misto e “infossata” per la sta-gionatura in apposite fosse diarenaria, che ha saputo con-quistare nel corso degli anni un

interessante spazio di mercato.Oggi l’esigenza prioritaria è av-viare un’attività di rilancio del “Si-stema Formaggio di Fossa” conl’obiettivo d’intervenire sull’in-tera filiera produzione-merca-to per restituire prospettive atutti i protagonisti di questo

] BolognaFesta del ringraziamento 2009Si è ripetuto anche quest’anno il consueto appuntamentoproposto da Cortesi & Friends nell’accogliente campagnadi Zenerigo di Persiceto (BO). L’invito a noi di Degusta re-citava così: “Nell’inevitabile momento in cui il “Controllore”passa a staccare la tua medaglia di permanenza a questa me-ravigliosa vita formuli promesse e giuramenti altrimenti im-possibili pur di ottenere la proroga richiesta. Anche que-st’anno desidero mantenere la promessa e trascorrere conle tante persone a me care, accompagnate dai loro amici, latradizionale Festa del Ringraziamento”. Carlo Cortesi. Le li-bere offerte raccolte durante la serata sono state comesempre devolute in beneficenza.

comparto. “La missione delCo.Pro.Fo.S. – sottolinea il pre-sidente,VittorioGozzi - è creareun sistema di produzione, pro-mozione e commercializzazionedel Formaggio di Fossa di Soglia-no DOP per salvaguardarne i va-lori di qualità, sicurezzae tipicità”.

L’analisi della rischiosità dei settori merceologici indica il grado di rischiosità mediaa livello nazionale e regionale elaborata in base alle valutazioni contenute nelle

informazioni economiche e classificate in tre categorie di rischio: alto, medio, basso.

Analisi del rischio di settore: Viaggi e Turismo

Per maggiori dettagli su singola azienda, di tutti i settori merceologici, prego contattare:Vincenzo Sereno 338-2545873 oppure scrivere a: [email protected]

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DEGUSTADEGUSTA8 settembre 2009

BLOCKNOTES

]BolognaIl primo Reality ShopDi fronte all’incalzare dellacrisi i Bolognesi riscoprono ilpiacere della casa. “Natural-mente Casa” di Viale Oriani 44si è fatto interprete di questatendenza realizzando il pri-mo “Reality Shop”: il pro-prietario Mauro Panzacchi e lamoglie assieme ad altri dueamici sono rimasti tutta lanotte di venerdì in bella vistanelle vetrine illuminate delnegozio, per mostrare i piaceridella vita in casa. “Niente diprovocante - precisa Mauro -ho solo voluto far vedere comepuò essere piacevole stare incasa assieme agli amici e nelfrattempo ho sperimentatopersonalmente le comodità of-ferte dagli arredamenti chevendo”. E la gente, a giudica-re dai curiosi che si fermavanodavanti alle vetrine a discute-re su cosa stesse succedendo,ha apprezzato questa perfor-mance un po’ pazza.

] Classifiche17° Concorso InternazionaleVini di MontagnaCome ogni anno, il Concorsointernazionale Vini di Monta-gna ha assegnato il premiospeciale “Cervim 2009”. Que-st’anno sono stati insigniti diquesto prestigioso premio:per la Germania Weingut Hu-bertushof Gbr Lieser P(Mo-sella); per l’Italia MaisonAnselmet - Villeneuve (Ao);per la Spagna Regina Viarum,S.L. - Sober (Ribeira Sacra - Ga-lizia), per la Svizzera RouvinezVins - Sierre (Vallese). Secondole modalità stabilite dal regola-mento del concorso, questoviene assegnato alle aziendeche abbiano raggiunto il pun-teggio minimo di 80 centesimiin base al metodo di valuta-zione “Union Internationaledes Oenologues”.

] FIEREExpo GreenIspirazione NaturaleSettembre è il mese dellefiere. Ma la più gettonataquest’anno e Expo Green eIspirazione Naturale che siterrà dall’11 al 13 Settembre.La manifestazione si svolgerànei padiglioni fieristici di Bo-logna e sarà interamente de-dicata al verde in tutte le suesfumature. Dalle ambienta-zioni suggestive, all’esposi-zione delle macchine agri-cole, al concorso “Giardini incorso” fino all’animali l’Ani-mal show… ce ne sarà pertutti i gusti. Per info:www.ispirazionenaturale.it

La vita dietro le vetrine di“Naturalmente Casa”

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Guerrae Pace 2

Si tratta delle due maggiorifiere alimentari italiane,Cibus e Tuttofood, dopo

una profusione di parole dipace da ambedue le parti edopo che Parma aveva tra-sformato il previsto CibusProda Fiera in conferenza, ab-biamo visto che, alla pre-senza di una folta schiera diDirettori marketing delle piùimportanti aziende italiane,Parma ha presentato un’in-teressante ricerca dal titolo“L’industria di marca alla con-quista del fuoricasa”, fa-cendo una vera invasione dicampo rispetto al territorioche gli accordi (che dove-vano essere sanciti definiti-vamente il 30 giugno, ma chesono tuttora in discussione) as-segnavano a Tuttofood. D’altraparte la manifestazione mila-nese ha risposto proclamandodi aver aumentato notevol-mente il numero degli esposi-tori e dei visitatori, soprattuttostranieri, e si è presentata con ilMinistro Zaia sprizzante gioia,anche per l’ottenimento dellaIGP da parte dell’Aceto Balsa-mico proprio nel giorno del-l’inaugurazione. Al successo e

al prestigio della manifesta-zione ha molto contribuito an-che la Regione Lombardia. Inun messaggio del PresidenteFormigoni si affermava:“L’au-spicio, ma anche la certezza, èche TuttoFood diventi in questianni che ci separano dall’Espo-sizioneUniversaleunveroepro-prio punto di riferimento perl’intero settore agroalimentareitaliano e internazionale”, chenon è esattamente un pro-clama di pace. A riprova diquanto la Regione punti suquesta manifestazione, il neo-assessore all’Agricoltura LucaDanielFerrazziall’inaugurazioneha ricordato che la Lombardia èla prima regione agricola d’Italiaed ha presentato un interes-sante servizio: “Buona Lom-bardiaHighlights”,unsoftwareassolutamente avveniristico,grazie al quale gli operatoripossono ottenere in temporeale, scaricandole sul com-puter o sul telefonino e aven-dole sempre a disposizione,tutte le informazioni possibilisulla presenza delle aziendelombarde a Tuttofood e sullaloro dislocazione nell’ambitodella fiera. (G.P.)

È ancora tensione tra le due principali fiere italiane dedicateall’alimentare, che a suon di novità, eventi speciali ed altro nonsmettono di contendersi il trono di fiera-simbolo del settore

DEGUSTADEGUSTA 9settembre 2009

F i e r e a l i m e n t a r i

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DEGUSTADEGUSTA10 settembre 2009

I n c o n t r i d i g u s t o

Un bel“Giro di Vite”

Che Federico ed Elisa, igiovani gestori della nuo-va enoteca con cucina

“Giro di Vite” volessero stupi-re, in una notte di mezza esta-te, i tanti ospiti convenuti, è sta-to lampante fin da subito. Laserata tutta dedicata ai sapo-ri e ai colori della Campania, perun percorso di degustazioneattraverso i profumi di unaterra baciata dal sole, ricca di

tradizioni edi meravi-gliose sco-perte gusta-tive ha in-fatti ottenu-to il succes-so della cri-tica, sia delp u b b l i c oche dei nu-merosi pro-fessionistidella stam-pa specializ-zata. Da unanota “falan-gina” a uninteressan-te rosato“Pedirosa”fino al più

deciso “Piedirosso”, varietàtradizionali risalenti alla colo-nizzazione greca del luogo,per tornare poi a un dolce eprofumato “Passio”, vino pas-sito di gran pregio, i vini in de-gustazione firmati dalla notaazienda agricola LaSibillahan-no convinto anche i più esi-genti, grazie a profumi e sug-gestioni del palato che hannoofferto, in abbinamento almenù proposto dai ragazzi di“Giro di Vite”, un assaggio ri-velatore di quel patrimonioenoico di una Campania anco-ra capace di stupire. Le porta-te della cena a degustazione,curate a livello estetico e con-tenutistico, grazie al sapienteimpiego di materie prime fre-schissime e da una contestua-lizzazione che è stata al tempostesso una panoramica com-pleta dell’enogastronomiacampana, hanno vantato an-che nomi in ascesa come il ri-nomatoCaseificioChirico. Unaconferma, quella dei due ge-stori del “Giro di Vite” che di-mostra come si possa diven-tare una meta del gusto graziea passione, impegno e ricercaqualificata delle proposte.

Grandi apprezzamenti di pubblico e stampa alla degustazionedi delizie campane nella nuovissima enoteca bolognese.Protagonisti della serata, eleganti vini e formaggi della tradizione

GIANFRANCO LEONARDI

Giro Di ViteVia Delle Fonti, 45/b

40128 BolognaTel. 051 3546171

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DEGUSTADEGUSTA 11settembre 2009

P r o d o t t i e c o l o g i c i

I funghidi Valentina

In Val Cantalupo, in località Tin-toria, nel comune di Minerbio(BO) si trova questa azienda

della famiglia Borghi che si con-traddistingue nel seguire scrupo-losamente i disciplinari di agricol-tura integrata.Lastruttura, infatti,si armonizza nell’ambiente natu-rale senza inquinare grazie all’uti-lizzo di energia pulita grazie al-l’uso di metano. Abbiamo parlatodirettamente con Valentina Bor-ghirivolgendolealcunedomande:

Perchè la scelta di una produ-zione strettamente legata alfungo champignon?L’idea nasce dal fondatore, miopadre, Oriano Borghi, che nel1980, stanco di un'agricolturaestensiva sottoposta a ritmi emercati altalenanti pensò a que-sta nuova coltura che a fine anni‘70 era arrivata in Italia, con l'ideadi un'agricoltura che non soggia-cesse a antiparassitari, stagioni eritmi imposti da compratori comeindustria agroalimentari o coo-perative: da qui, prima con 4siamo arrivati ad oggi con 30stanze colturali, coltivazione daagricoltura integrata e Biolo-gica, utilizzando energia solareed il gas metano, per avere

eco-sostenibilità e rispetto del-l'ambiante che ospita l'aziendaagricola ed i suoi dipendenti chesono oramai una cinquantina.

Laproduzione: tecnicheesegreti.Cosa fa la qualità del fungo?Abilità nella coltivazione, im-portanti e costose scelte strut-turali, metodo di raccolta econfezionamento, rispetto deitempi di coltura e igiene e puli-zia degli ambienti.

Mercato: a chi vi rivolgete, comesta andando, cosa prevedeteper il futuro?Tutta Italia, i nostri Big nella ri-vendita sono Sardegna, Puglia,Sicilia, Emilia Romagna, ma an-che Marche, Abruzzo, Toscana eVeneto. Per il futuro gli imprendi-tori come noi non possono farealtro che cercare nuovi mercati,fornendo nuovi ed efficienti ser-vizi. La "crisi", certo esiste, manon per noi che da sempre ci ri-volgiamo agli appassionati comedi qualità, genuinità e freschezza,da sempre il nostro segreto! E’un momento da cogliere per au-mentare efficienza ed efficacia,diminuire costi e sprechi ed au-mentare flessibilità e servizio.

L’azienda Agricola Funghi Valentina nasce 27 anni fa con l’obiet-tivo di fornire Champignon di Alta Qualità nel rispetto del’am-biente, senza residui nocivi alla salute dell’uomo ed alla natura

Valentina Borghi

Funghi ValentinaVia Cantalupo 1040061 Minerbio (Bo)Tel. 051 879760

CARLOTTA NASTASI

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DEGUSTADEGUSTA12 settembre 2009

A l i m e n t i n a t u r a l i

L’animaleprima di tutto

Chi l’avrebbe detto cheesistevano i maiali“omeopatici”? Nel

modenese la famiglia Ferri,su consiglio di un collabora-tore titolare di una erbori-steria, nel 2001 prova a cu-rare alcuni suinetti malaticon polline di fiori. Questasingolare esperienza ot-tiene un risultato eccel-lente, e permette ai Ferri diiniziare a pensare un nuovo

sistema di allevamento.Contemporaneamente ini-ziano numerose collabora-zioni coi più autorevoli cen-tri di ricerca per monitorarel’uso delle cure naturali neltempo. Nel 2005, raggiuntiottimi risultati nel persegui-mento del benessere ani-male, nella tracciabilità eprevenzione, inizia la pro-duzione e commercializza-zione di salumi e carni. Lafilosofia che guida il sistemadi allevamento Cura Naturamira ad un equilibrio etico,ricercando il benessere delsuino in ogni sua fase dicrescita. Questo attraversoattività di gioco e partico-lari accortezze ambientaliche riducono lo stress del-l’animale, limitando la ne-cessità di antibiotici e favo-rendone una crescita insalute, con migliori risultatinel prodotto finale. La curadell’alimento e del modo dialimentare liberano l’ani-male da fame, sete e dal di-sagio, dalle ingiurie e dallemalattie e gli permettono diesprimere il normale com-portamento della specie.

A Formigine (MO) una famiglia di allevatori ha convertito il si-stema di allevamento tradizionale con trattamenti a base di pro-dotti omeopatici e naturali. Nascono così i prodotti Cura Natura

Prosciutto di Parma

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DEGUSTADEGUSTA 13settembre 2009

Le 4 età del maialeScrofa che allatta: occorregarantire alla scrofa la mas-sima tranquillità perchèpossa affrontare il parto in se-renità. Per le scrofette alprimo parto è necessaria unamaggiore attenzione. Ven-gono utilizzati prodotti alleerbe per stimolare la produ-zione del colostro (il primolatte). L’utilizzo della carta insala parto permette il rapidoraggiungimento del benes-sere termico dei nuovi nati.Svezzamento: la presenzaassidua del “tutore” (ad-detto che stimola l’assun-zione dell’alimento zootec-nico) oltre a ridurre lostress dei suinetti abituati a20/21 poppate al giorno liporta anche a non avere ti-more dell’uomo. L’utilizzodi distrattivi permette di ri-durre stress e conflitti dibranco e quelli di principinaturali attivi favorisce losviluppo del sistema immu-nitario del suino.Ristallo: il ristallo avviene inbranchi da 40 capi. È in que-sta fase che il soggetto ègiocherellone e brioso pernatura. L’utilizzo di oggetti,fieno ecc.. come distrattivinel box riduce i conflitti perla supremazia del branco ela sensibilità dell’operatorefa sì che rimanga ottimo ilrapporto uomo-animale.Magronaggio, tranquillitàe riposo: è la fase dell’ozioe del relax, si svolge inbox da 25/30 soggetti.L’alimentazione è accom-pagnata dal siero.

I prodottiLa carne prodotta da Cura Na-tura arriva al banco o al salu-mificio accompagnata dalCer-tificato Di Percorso Vita odalla certificazione del ma-cello. Tra carni, salumi e pro-dotti di gastronomia precotta,il punto di forza dei prodottiCura Natura è rappresentatodalla linea diGastronomiaMe-dievale. Nasce da un’idea chevuole rafforzare il legame tragli alimenti e il territorio mo-denese, andando a coinvol-

gere la componente emozio-nale del consumatore. Rap-presentati principalmente dalprosciutto medievale, una sa-porita coscia di maiale aroma-tizzata con i sapori del campoe cotta al forno, sono prodottinaturali, sani e gustosi, daimille usi in cucina ed adatti perogni stagione. (A.B.)

AgriRico srlVia Imperatora 1841043 Formigine (MO)Tel. 059 572194

La Salamella Cura Natura

Un bel suinetto allevato dalla famiglia Ferri

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DEGUSTADEGUSTA14 settembre 2009

D e g u s t a c o n s i g l i a …

La patatalight

Èappena uscita sul mer-cato, ma la nuova pa-tata del gruppo Roma-

gnoli ha già superato ogniaspettativa. Si chiama èVitaLight, frutto della collabora-zione con il gruppo olandeseHzpc, e il suo punto di forzaè l’apporto calorico, ridottodel 30%. Questo prodotto,inserito soltanto su un nu-mero limitato di punti ven-dita e su una sola catena didistribuzione, è riuscito acontrastare il notevole calodei consumi ortofrutticoliche si è presentato nel mesedi luglio, anche a causa delle

elevate temperature. “Inmolti ci hanno consigliato diuscire con il nuovo prodottosoltanto nel mese di settem-bre – ha detto RobertoChiesa, Direttore Commer-ciale Linea Fresco – ma eranecessario inserirsi sul mer-cato contemporaneamentealla raccolta delle patatenuove. E fortunatamente ilnostro azzardo è andato abuon fine.” La prima patatalight esistente è un prodottonaturale, certificato e con-trollato, frutto di un giustomix fra territorio, scelta va-rietale e tecnica produttiva.Una patata, èVita Light, chesi preannuncia un indiscussosuccesso grazie alle eccel-lenti caratteristiche organo-lettiche, che la rendonoadatta a molti metodi di cot-tura, e alla componente nu-trizionale, che apporta tuttii principi nutrizionali pre-senti nelle comuni patate,“risparmiando” sulle calorie.Ideale quindi per chi, pur vo-lendo stare attento alla li-nea, non se la sente di ri-nunciare a un gustoso piattodi patate. (M.B.)

Il successo dell’innovazione di Romagnoli F.lli Spa confermatodall’introduzione sul mercato di èVita Light, la prima patataa ridotto contenuto calorico, senza rinunciare al gusto

Roberto Chiesa e Giulio Romagnolipresentano la patata èVita Light

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DEGUSTADEGUSTA16 settembre 2009

Molte sono le persone che approfittano della bella stagione e delclima più mite per godersi le ferie nel mese di settembre. Ecco allorache Degusta presenta località, itinerari, proposte di tour da vivere acontatto con la natura, la cultura e l’enogastronomia del nostro BelPaese. Allora buona lettura, sperando che le prossime pagine pos-sano far sognare anche chi, le ferie, se le è già godute prima.

Gianluigi Veronesi

A pag 17: gli Itinerari di MontagnaA pag 26: gli Itinerari di MareA pag44: gli ItinerariAlternativi

Mete Settembrine

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DEGUSTADEGUSTA 17settembre 2009

Passaggioin Alto AdigeEra una notte buia e tempestosa ed il vento soffiava sulle stradedesertechestaglianolavallata...Nono,noncambiaterivista!Nonsitrattadellascenainizialediunfilmdell’orroremadelladescrizionedel mio arrivo in questa vallata altoatesina davvero affascinante.

L’ultimo weekend digiugno la redazio-ne Degusta ha par-

tecipato ad un educatio-nal per giornalisti orga-nizzato in Val Casies, unalaterale della Val Puste-ria. Questa valle è lunga18 km, e si estende daMonguelfo verso nord. Sicorre dolcemente lungo lavallata su una bella stradache passa per le località diColle, S. Martino e S. Mad-dalena e Tesido. L’arrivodei giornalisti è iniziato ilvenerdì pomeriggio, pres-so l’Hotel a conduzionefamiliare Magdalena-hof**** (S.Maddalena -Valle di Casies, tel. 0474948550), l’accoglienza deltitolare, Josef Burger èstata impeccabile, in par-ticolare la cucina propostadallo chef Christian Co-sta (indimenticabile il ri-sotto al limone con “for-maggio al pepe arlecchi-no”, prodotto dal maso“Weitlanerhof” della Val-le Aurina) ed i servizi of-ferti dalla struttura – una

Spa ben attrezzata conpiscina coperta e scoperta,sauna e bagno turco, doc-ce emozionali e idromas-saggio. Molto denso il pro-gramma del sabato, il sa-lutare “percorso Kneipp” apiedi nudi nell’acqua ghiac-ciata del torrente, secondole indicazioni del Dr. Se-bastian Kneipp, che stu-diò e formulò questa tera-pia naturale circa 100 annifa. Un’esperienza da pro-vare, soprattutto in com-pagnia della nostra guidaSiegfried Bachmann!(www.wanderfuehrer.it)Nel pomeriggio invece,dopo il gustoso pranzo alr istorante panoramicoMudlerhof a Tesido, ab-biamo scoperto il museotematico Maso Voado-huibn, a S.Maddalena,sulla vita contadina dellamontagna dei decennipassati. Indimenticabilela dolcezze e pazienzadella minuta padrona dicasa. Dopo il rientro inhotel per una meritatadoccia, la serata si è con-

ANNALISA BORSARI

Itinerari Montagna

Natural Park Rieserferner-Ahrn

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DEGUSTADEGUSTA18 settembre 2009

clusa presso il RistoranteHotel Quelle****S, strut-tura di lusso di recentecostruzione. L’ultima gior-nata, la domenica, ci haportati finalmente a con-tatto con la montagna;merito della passeggiatatra i boschi e i cavalli libe-ri al pascolo, fino a rag-giungere la malga Krador-feralm per il pranzo. Poirientro in hotel e con unpo’ di tristezza partenzaper il ritorno alla volta diBologna.. questa volta conil sole però!

Un hotel nellanatura incontaminata

Abbiamo rivolto alcune do-mande al capofamiglia Jo-sef Burger per analizzaregli andamenti del merca-to, confrontando gli af-flussi di turisti nelle sta-gioni passate rispetto aquella attuale per rendercibene conto di come stianocambiando le tendenze.

Come è andata la passatastagione invernale?“C’è stato un aumento del-la clientela del 5% rispettoal 2007, grazie al fatto chequest ’anno ha nevicatomolto. Questo ha incenti-vato le presenze di appas-sionati sciatori, che si sonopresentati numerosi du-rante il periodo da novem-bre fino a fine aprile”.

Sopra: la passeggiata KneippSotto: cavalli al pascolo durante la passeggiata nel bosco

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Vita di Montagna

DEGUSTADEGUSTA 19settembre 2009

Come prevede l’Estate e so-prattutto la prossima sta-gione invernale?“Viste le prenotazioni chegià sono state effettuateper l’Estate 2009 si registrauna crescita degli arrivi del30% rispetto all’Estate 2008.Ciò mi fa osservare come,nonostante la crisi, la gentenon rinunci alle vacanze inmontagna, magari prefe-rendole ai costosi soggiorninelle località balneari. Pos-so quindi sperare che anchela prossima stagione inver-nale ci riservi dei buoni ri-sultati, come è stato neglianni passati”.

Hotel MagdalenahofS.Maddalena/ Valle di CasiesTel: 0474 948550Fax: 0474 948179

Tra un pranzo a base di canederli e passeggiate tragli antichi masi si ha l’opportunità di visitare la“vecchia casa Voadohuiba” a S. Maddalena, per co-noscere la vita contadina del passato. Vi accoglieràMaria, una gentile signora che con pazienza vi illu-strerà e farà provare gli antichi attrezzi del faticosolavoro contadino. Come tappa finale della visita po-trete preparare, insieme alla padrona di casa, dellespecialità dolciarie a fuoco aperto e gustarle alsuon di fisarmonica e muggiti di vacca.

Maso Voadohuibn a S.MaddalenaVisita: ogni venerdì dal 17/05 al 01/11 Dalle ore 16:30alle ore 18:00. Prenotazione: entro le ore 20.00 digiovedì - Tel: 0474/948065 oppure 335/5322258

Josef Burger,titolare del Magdalenahof,

insieme alla moglie

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DEGUSTADEGUSTA20 settembre 2009

La Valledei castelliTour tra manieri, enormi alberi secolari, villaggi in pietrae luoghi fantastici. Ma anche cantine e luoghi da non perdereper una vacanza indimenticabile in Valle D’Aosta

Fra castelli e fortificazioniparticolarmente numero-si e ben conservati, il pae-

se di Châtillon ospita il castelloattualmente abitato dalla fami-glia Passerin d’Entrèves. Quipossiamo visitare il parco conben 33 alberi monumentali di 9specie diverse, all’ingresso delquale si possono notare dueesemplaridiaceroriccio,mentreproseguendo verso la radura siincontra il maestoso cedro del-

l’Atlante,monumentaleper ledi-mensioni, l’età e l’origine esoti-ca. Su un promontorio ad ovestdi Châtillon, in Località Cret deBreil, troviamo il castello delBaron Gamba, realizzato nel1911. Una sobria pianta rettan-golare con tetto a spioventerialzato al centro: una strutturainsolita per l’architettura del‘900 che normalmente peccavadi sfarzo esagerato. Qui sonodue gli alberi monumentali ori-

MARCO BARONCINI

Comunità Montana Cervino –Chatillon – Aiat Saint Vincent

Itinerari Montagna

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DEGUSTADEGUSTA 21settembre 2009

ginari dell’America Settentrio-nale: la sequoia, situata ai piedidel castello ed il cipresso calvo,lungolarecinzionedelparco.Iso-lato su un picco strapiombantesulla Dora, troviamo invece il ca-stello diUssel (1341-1345). È il piùantico esempio di castello mo-noblocco in Valle d’Aosta e se-gna un momento di passaggionell’architettura militare feuda-le.L’ultimosuoproprietario, ilba-rone Marcel Bich, dopo il recen-te restauro lo ha donato allaRegionechelohaapertoalpub-blico e reso sede di esposizionitemporanee (Tel. 0166 563747).DaUsselpotremospingerciver-soPontey; qui potremo visitarelachiesadedicataaSanMartinocostruita nel 1764.Da Châtillon andando versoChambave si notano i primi vi-gneti che si infittiscono poi at-tornoalpaese.Quisiproduconoi famosi Rouge de Chambave e

il bianco Chambave Muscat. Ol-treallafamosaproduzionedimo-scato, Chambave è noto ancheper lasuaposizione sullaviadel-le Gallie e per la chiesa parroc-chiale di San Lorenzo, con il bel-lissimo campanile romanico abifore e cuspide. Salendo daChambave si incontraVerrayes.Pur essendo molto piccolo il co-munecomprendecirca60piccolivillaggi e fu abitato fin dalla Pri-ma Età del Ferro, come testi-monianorarirepertiarcheologici,e successivamente in epoca ro-mana. Tutta la zona, che nelMedioevo fece parte della Si-gnoriadiCly,èriccadistoriaecul-tura, a partire da Casa Saluard,una casaforte costituita dall’ag-gregazione di edifici intorno auna corte centrale con affreschiancora ben conservati. Su diuno sperone di roccia sorge lacappelladiSanMichele,del1441,affrescatadaGiacominod’Ivrea.

Prima di ridiscendere versoChambave vale la pena di visi-tare Saint-Denis non solo perl’imponente Maniero di Cly(1250 d.C.) o per lo straordina-rio passato feudale ma per lasua vocazione ecologica! Fra im-pianti di illuminazione comunalea raggi solari, il riscaldamento apellets e raccolta differenziatain tutti i villaggi, troviamo ilCentro di Sviluppo Sostenibilein località Lavesé, una struttu-ra pilota per lo sfruttamento dienergie alternative, che fungeda ostello “didattico” con 20posti letto e sale per attività dilaboratorio. Saint-Denis dispo-ne inoltre di due punti di risto-ro per una pausa ad esempiodopo una passeggiata nel bo-sco verso Saint-Evence, a mez-z’ora dal paese, per vedere lacappella dedicata a San Evanzioe lo splendido panorama sullaValle del Marmore.

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DEGUSTADEGUSTA22 settembre 2009

Il montedei GotiDa sempre passaggio obbligato per gli scambi tra Bolognae Firenze, il comune di Monghidoro (BO) oggi si propone comemeta turistica per famiglie e amanti della natura, tutto l’anno

Sullo spartiacque che di-vide la valle del Savena daquella dell'Idice, sorge il

nucleo urbano di Monghidoroe si snoda, tra il verde panora-mico dell'Appennino tosco-emiliano, la storica Strada Sta-tale 65 della Futa che con-giunge la Bologna medievalealla Firenze rinascimentale.Un’attività di rilevante impor-tanza, esercitata nel monghi-dorese fino agli anni cinquan-

ta, si svolgeva all'interno deinumerosi mulini presenti sulcorso dei torrenti Idice e Sa-vena e dei loro affluenti. Oggialcune vestigia ben conserva-te, ne consentono una sugge-stiva rivisitazione, da effet-tuarsi con una salutare cam-minata, all'interno di uno sce-nario naturale ancora incon-taminato (la strada dei mulini).La storia di Monghidoro si per-de ai tempi degli Ostrogoti, deiBizantini, dei Longobardi e del-le loro scorrerie lungo lo stivaleitalico; più o meno tredici secolifa, quando uno stanziamentodi Goti su queste montagne fusufficientemente duraturo dapassare ai posteri il toponimo“Mons Gothorum” (Montedei Goti) da cui derivò, mol-to probabilmente, Monghi-doro. Punto nevralgico dicollegamento tra Emilia eToscana, oggi questo paeseoffre numerose attività turi-stiche, puntando prevalen-temente alle famiglie.

Futa PointAl confine tra Emilia e To-scana, il Passo della Futa è dasempre frequentato da turisti

MATTEO PALOZZO

Il panorama di Monghidorovisto da Piamaggi

Itinerari Montagna

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Scoprite ogni “angolo”del nostro benessere…

Percorso benessere,per rilassare e purificare corpo e spirito5 tipi di massaggi rilassanti ed emozionali

Trattamenti gourmand corpo e visoal cioccolato, vino, tartufo e caviale

Monghidoro centro

e viaggiatori. Per promuovereil territorio di Monghidoro èstato dunque istituito unpunto di presidio sul Passo, ilFuta Point, una costruzione ti-pica in sasso e legno con unampio parcheggio per acco-gliere i passanti. Realizzatocon il patrocinio di entrambele Regioni e Province, nonchédelle Camere di Commercio edelle Comunità Montane delleCinque Valli Bolognesi e del-l’Alto Mugello, vi si possonotrovare tutti i prodotti tipicidell’Appennino Tosco-Emi-liano e le informazioni sui luo-ghi dove dormire e mangiare.Tra prodotti ricercati, insolitio tradizionali si possono ac-quistare marroni, tartufi emiele, oppure assaggiarli nel-l’area degustazioni. In pro-gramma anche numerose ma-nifestazioni a tema, dai fiorialla sfoglia. Un punto di eccel-lenza per promuovere questopezzo di Appennino.

Un fantasma a cenaL’OsteriadelFantorno, sulMon-te Oggioli, era punto di ritrovoper tutti i malfattori disonestiche si spostavano da Bologna aFirenze per quel percorso se-condario, evitando controlli edazi. Anche il proprietario nonera propriamente “pulito”, eleggenda narra che, a causa di

una falange ritrovata nella zup-pa, gli avventori irritati diederofuoco all’Osteria. Questo edifi-cio che andò bruciato nel ‘600,oggi è stato ricostruito, nelle vi-cinanze dei resti delle fonda-menta, grazie anche alla fon-dazione Carisbo, insieme aduna accurato ripristino dei sen-tieri e delle segnalazioni. Il re-

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DEGUSTADEGUSTA24 settembre 2009

cupero dell’Osteria, in funzioneda ormai un anno, ha portatocon sé lo Spirito del Fantorno,il vecchio proprietario, che “ani-ma”lenottateall’Osteriaconru-morose feste e banchetti, tal-volta impedendo agli ospiti di ri-posare. Questa presenza, in-nocua, è oggetto di studio perdiverse associazioni esperte infenomeni paranormali, e di si-curo aggiungerà un “brivido” aituristi che soggiorneranno inquesto fantastico edificio.

Osteria del FantornoVia San Pietro 70MonghidoroTel. 339 5054579

Triton’s Park AdventureSituato a circa 1.000 metri diquota, nel verde del MonteOggioli, deve il suo nome aicuriosi anfibi crestati che po-polano il laghetto al centrodel parco. Il Triton’s Park Ad-venture, parco acrobatico at-trezzato sugli alberi, è l’idealeideale per una spensieratagiornata all’aperto. Adatto agrandi e piccini, il parco offresette differenti percorsi condiverse strutture quali funi,trapezi, tunnel di rete, passe-relle fisse e mobili, di diffi-coltà ed “altitudine” variabilerealizzati tra gli alberi delbosco ed una nuova attra-zione di free-climbing per ipiù spericolati. I nuovi “Tar-zan” potranno confrontarsiin prove di abilità, per poi ri-focillarsi nell’area pic-nic at-trezzata con barbecue.

Bimbi in fila sul “ponte tibetano”

L'Osteria del Fantorno immersa nel verde

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DEGUSTADEGUSTA26 settembre 2009

Itinerari Mare

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DEGUSTADEGUSTA 27settembre 2009

Mazara,meta unicaChi a settembre volesse perdersi tra stradine arabe, archinormanni,chiesebaroccheesculturedellaGreciaanticanondeveper forza visitare 4 località, basta che si rechi a Mazara del Vallo

C’è una città in Siciliadove le piazze par-lano ed a settem-

bre si tingono di cangianticolori; al mattino l’alba lesfuma di rosa, ma solo perpochi minuti perché una luceabbagliante inebria tutto inun attimo. Al tramonto il soletarda a scomparire e vi trac-cia pennellate rosso fuoco, atarda notte poi, è la luna cheregala i suoi riflessi d’ar-gento. Queste piazze sonovive e parlano lingue anti-che ed affascinanti che avolte si alternano, altre sifondono. Alcune parlanospagnolo e sanno di ba-rocco, altre parlano araboo normanno e traccianolinee asciutte ed essenzialisulle pietre gialle di tufo,tutte parlano siciliano. Pas-sando di piazza in piazza siviene trasportati in epocheantiche ed in luoghi lon-tani: un bambino ride se-duto sui gradini di unachiesa del ‘200 e parlaarabo, un altro piange im-precando in albanese edun altro corre con lunghi

VALENTINA DI MARIA

Il lungomare di Mazara

capelli biondi ed occhi az-zurri e s’intravede in lui unantico e fiero antenato vi-chingo. Queste piazze sitrovano dentro le antichemura della città, mura chepossiamo solo immaginare.Infatti hanno lasciato sol-tanto qualche traccia nel-l’impianto quadrato delcentro. La piazza principaleè Piazza della Repubblica,completata nel 1700, dovesi affacciano gli edifici delpotere politico e religiosodi ieri e di oggi: la Catte-drale, il Palazzo vescovile, ilSeminario ed il Palazzo co-munale. Della piazza il DeFedericis nel ‘700 scrisse:“altro non è da desiderare adarvi decoro”ad indicarecome nella piazza nonmancasse nessun altro ele-mento decorativo ad ab-bellirla. Giungendovi dalmare, attraverso un breveviale alberato, si gode lavista di un angolo affasci-nante, il passaggio ad archie grate che congiunge inalto il palazzo del Vescovoalla Chiesa. Il simbolo della

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DEGUSTADEGUSTA28 settembre 2009

città è una porta dell’anticafortezza distrutta, ‘arco nor-manno’ come oggi viene chia-mato, è insieme ad un altrosimbolo più moderno: la scul-tura di Pietro Consagra, illu-stre artista nativo di Mazara.Vecchio e nuovo perciò si me-scolano e si fondono. Ma ri-partendo da piazza dellaRepubblica, si possono im-boccare due stradine paral-lele, una si dirige verso altredue piazze importanti: piazzaPlebiscito dove si trova il Col-legio dei Gesuiti col suo bel-lissimo portale barocco esede della biblioteca e delmuseo civico e la chiesa diSan Egidio, sede del museopiù famoso del Satiro dan-zante, attribuito a Prassitele,ed oggi la principale meta tu-ristica della città. L’altra stra-dina porta a piazza SantaVeneranda, esempio di archi-tettura barocca col suo portalerococò. Da qui, fatti pochipassi, si arriva a piazza SanMi-chelenel cuore della “casbah”l’antico centro arabo, cheprende il nome della chiesa edel convento delle suore.

Le 100 piazze, le 100 chieseMazara del Vallo è chiamataanche la città dalle 100 chiese eperciò dalle 100 piazze che simoltiplicano dal centro alla pe-riferia come la chiesa e la piaz-zetta di San Nicolò regale equella della Madonna dell’Alto,uniche in puro stile arabo\nor-manno rimaste quasi intatte oquella di Santa Maria di Gesù ola piazza Imam al Mazarì, uno

studioso arabo qui nato. Biso-gna a questo punto avventu-rasi nelle stradine, vie tortuosedella “casbah” dove l’ele-mento architettonico tipico è ilcortile. E che cos’è il cortile senon una piccola piazza chiusa,simile al patio spagnolo? E’ unospazio comune a tutte le caseche vi si affacciano e qui siviene colti da sorpresa per le in-numerevoli forme e fogge che

l’Arco Normanno

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DEGUSTADEGUSTA 29settembre 2009

Il porto canale di Mazara

assumono i cortili e per la vistadelle donne che chiacchieranotra loro osservando i visitatoricon curiosità. Continuando acamminare dentro le quattomura ci si imbatte nel Museodiocesano, vero scrigno d’artesacra e manufatti d’argento elentamente si giunge verso lacittà in movimento e verso ilporto-canale che dal mare siaddentra in città verso piazza

Regina. La cultura allora si fanatura e la natura si fa econo-mia. E’ dal fiumeMazzaroe dalmare, che gli regala le sueacque, che arriva il benessereeconomico. Il porto canale èl’ingresso sicuro per i pesche-recci che ritornano dopo setti-mane di pesca, ma è anchebacino per i cantieri navali spe-cializzati e riparo per numeroseimbarcazioni da diporto. I di-

versi porticcioli brulicano di vitae di voci ed anche qui si parlanotante lingue, si mescolano e siintendono sempre. Sui pesche-recci lavorano molti immigratidel nord Africa, l’80% delleunità lavorative. Nel 2000 laflotta peschereccia contava327 natanti per la pesca d’al-tura, senza contare altre centi-naia di imbarcazioni minori perquella lungo costa. Vengono

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settembre 2009DEGUSTADEGUSTA30 DEGUSTADEGUSTA30

praticate tutte le forme dipesca, ma la più redditizia èquella a strascico e le varietàpescate sono numerose anchese viene privilegiato il gamberorosa per il quale Mazara ha ilprimato di qualità. E’ uno spet-tacolo impareggiabile assistereall’arrivo dei pescherecci edallo sbarco del pesce che vieneallineato anche questo inpiazza, questa volta è quelladel mercato, pronto per esserevenduto all’asta. Anche in que-sto caso la piazza accoglie etutto vi si svolge. Ce n’è un’al-tra, poi, all’imboccatura delporto, quella di Gian BattistaQuinciche dalla città permettedi allungare la vista a tutta lacosta sia verso est che ovest.Da qui parte il lungomare dellepasseggiate che a settembrehanno un ritmo unico, lento etiepido e non più veloce edafoso come in agosto.

OasiWWFQui la città non dorme mai.Verso ovest lo sguardo porta altramonto, sulla spiaggia diTonnarellae l’oasi diCapofeto.Già perché alle porte della città,cosa incredibile, sono state isti-tuite due riserve naturali affi-date al WWF come zoneumide rare. Quella diCapofetodeve la sua unicità alla pre-senza, nei fondali, dellaposido-nia oceanica, una piantaacquatica che forma delle pra-terie sottomarine di impor-tanza ecologica notevole perl’azione protettiva della costa,vi vivono numerosi organismi

ed è considerata un indicatoredella qualità delle acque. L’altraoasi verso est è quella deiGor-ghi tondi, nome derivato daitre incantevoli laghetti di ori-gine carsica, riempiti dalla faldaaffiorante. Il territorio circo-stante, ricco di piante della

macchia mediterranea e dovesi trovano altri due laghi, quellodi Murana e di Preola. Tra i can-neti vi si rifugiano uccelli di ognitipo come il tarabusino, per ilquale è stata istituita la riserva.Così proprio a settembre è unincanto osservare gli uccelli mi-

Archeologia Marina: il satiro danzanteCosa si poteva ritrovarenei fondali del mare diMazara se non una statuasimbolo del piacere e deldivertimento, dell’estasi edella gioia? I Satiri segui-vano il Dio Dioniso nelleforeste per bere e festeg-giare, danzare e travol-gersi nell’estasi. Così vo-gliamo pensare chequesta opera straordina-ria della grecità, attribuitaall’artista Prassitele del400\300 a.C, fosse direttaproprio qui, naufragata eriemersa due millennidopo al traino del pe-schereccio di Capitan Cic-cio ed oggi finalmente acasa. Si trova nel Museo alui dedicato dentro lachiesa di San Egidio in-sieme a vasi ed altri re-perti archeologici. L’inter-vento di restauro daparte dell’Istituto centrale per il restauro di Roma, ha ridatopieno splendore all’opera, eseguita con antichissime tec-niche ed ammaliante per l’imponenza ed il movimentoestatico che lascia immaginare. Il volto enigmatico è l’ele-mento più affascinante e misterioso con le sue espressionicangianti a seconda da dove lo si osserva: un profilo as-sume espressione di fanciullo, un altro quello di demone.

Satiro danzante

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DEGUSTADEGUSTA 31settembre 2009

gratori che si riposano prima diattraversare il Mediterraneo alsopraggiungere dell’inverno.Lungo la costa, mentre le im-barcazioni pescano ed i turistisi godono il mare, passanostormi di spatole, anatre, ai-roni, folaghe, garzette, gru edancora il falco di palude, il ca-valiere d’Italia, il fenicotterorosa, germani reali, beccaccinie poiane. E tutto attorno a que-sto c’è pure la mano del-l’uomo, con aranceti, vigne eduliveti, il tutto perfettamente inarmonia. Come le costruzionirurali che qui si chiamano “bag-ghi”, una presenza discretadove ci si può fermare a ripo-sare ed a mangiare, che untempo raccoglievano le resi-denze di braccianti ed agricol-tori, casette che si affaccianosu un vasto patio dove veni-vano raccolti e lavorati i frutti

dei campi. Oggi sono state re-staurate e trasformate inaziende di agriturismo, risto-ranti o centri culturali.

Tipicità enogastronomicheLa natura ancora una volta si faeconomia e si va in cerca dellesaporite olive, del pecorino fre-

sco o stagionato, della “va-stedda” di formaggio fresco odi ricotta e di uve gustose chedanno vita a vini prodottianche in casa. Ci sono pochecittà al mondo che possonocontenere tutto questo. E nonfinisce qui, ancora alla sera lepiazze brulicano di gente, si

Piazza della Repubblica di giorno

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DEGUSTADEGUSTA32 settembre 2009

fanno accoglienti. I baristi ed iristoratori mettono fuori ga-zebo e tavolini ed offrono, finoa tarda notte, le prelibatezzedella stagione: le granite di li-moni o di gelsi, la cassata sici-liana in versione gelato, idolcetti di mandorle delle nu-merose pasticcerie o dellesuore del convento e poi na-turalmente il pesce, di tutte levarietà e specie. Dopo aver ce-nato ci si accorge che lo si èfatto con piatti, tazzine ed og-getti di ceramica decorata,con gli stessi motivi che si pos-sono trovare nelle botteghedel centro o sui campanili rico-perti delle chiese, che raccon-tano di epoche storiche e ditradizioni diverse, da quellagialla di terracotta, presentegià dal 3° millennio a.C, aquella raffinata e coloratis-sima del ‘600. C’è una bottegache si può trovare aperta finoa tarda notte con l’artista cheancora lavora e decora piattiaffascinanti ed unici, tutti fattia mano da lei. A Mazara non sidorme, si fa l’alba chiacchie-rando e non si torna a casa oin albergo se prima non si fal’ultima capatina in piazzadella Repubblica e l’ultima vi-sita al lungomare. Così ancheil turista più distratto capisceche è la gente, aperta, cordialee conviviale che fa la differenzavera di questo posto ed “acco-glienza” è una parola d’ordineche i mazaresi portano dentro.Di sicuro quello che rendeunico questo posto provienedal mare e da epoche antiche.

Curiosità: i piatti dell’integrazione

Parlare di cucina a Mazara è parlare di Storia e di Geo-grafia, infatti già oltre tremila anni fa antichi popolisbarcarono sulle coste, proprio nel cuore del Mediter-raneo portando sicuramente con sé qualcosa da man-giare. Comincia da qui l’integrazione vera, con i prodottiagricoli e con l’arte di cucinarli. Secondo gli storici, peresempio, la vite compare in Sicilia portata da Micenei eFenici, intorno al XV sec, ma nacque in Sicilia l’uso diconservare il vino in anfore di coccio, dato che in Greciasi soleva conservarlo in otri di pelle di capra. Furono poii musulmani a farci conoscere lo zibibbo, un vitigno cheveniva di là dal mare, da Cap Zebib, in Tunisia. E le fles-suose Hurì sempre vergini recarono datteri, miele e me-lograni. Arrivarono cetrioli, melanzane, i pistacchi e lecarrube, gli asparagi, i gelsomini e lo zafferano, ed an-cora i chiodi di garofano e la canfora. Gli arabi, veri mae-stri dell’arte molitoria, crearono la semola dal granoduro introdotto in Sicilia e base del celebre cuscus, ali-mento principe della loro alimentazione. Nel Maghreblo si prepara guarnendolo di carne di montone o dipollo. Ma poiché i musulmani sbarcati in Sicilia eranotunisini della costa e, quindi, pescatori, lo fecero con ilpesce. Oggi si cucina in tutte le case ed i ristoranti e contutti i tipi di condimento. Se non è integrazione questa!

Il ritiro delle reti da pesca

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Mare e Artea braccetto

In provincia di Ravenna lastoria, la cultura ed il pae-saggio hanno contribuito a

delineare una realtà unica estraordinaria che merita di es-sere scoperta. Tanti anni fa uneditore bolognese pubblicò unvolume dal titolo “Ravenna,una capitale”. Ravenna capita-le dell'Impero Romano d'Occi-dente, Ravenna capitale del-l'arte, ed ora Ravenna capitaledel turismo. Non intendiamoperò riferirci alla metropoli deldivertimento come, ad esempio,la vicina Rimini. Piuttosto Ra-venna riesce a concentrare nelsuo territorio un enorme po-tenziale di interesse turistico, co-stituito dal glorioso centro sto-rico, dalle ridenti località balneariche si allineano sulla costa del-l'Adriatico, da Casalborsetti a Mi-lano Marittima, spesso protettedalla ombrosa e verdeggiante pi-neta, dai centri termali. Qui,proprio nel mese di settembre,i turisti più avveduti vengono atrascorrere le ultime settimanedi vacanze prima che l’autunnoe poi l’inverno arrivino a tra-sformare questi lidi in aree as-solutamente deserte ma nonper questo meno affascinanti.

La città di Ravenna, capitale di imperi antichi, oggi si distingueper l’elevato valore artistico che la rende una città da visitaretutto l’anno, a partire dall’estate sul litorale romagnolo

Ma torniamo a Ravenna, una cit-tà che tutti i bagnanti dell'Adria-tico almeno una volta vengono avisitare. Una città dalla civiltà duevolte millenaria, che conserva egelosamente custodisce preziosimonumenti del passato. La cittàcantata da Byron e D'Annunzio,da Boccaccio e da Dante, deve ap-punto la sua fama, la sua gloria, lasua odierna attrazione turistica alsuo passato. Un passato oveecheggiano grandi nomi di Re, diImperatori, di Imperatrici avve-nenti e fatali. Augusto, Odoacre,Galla Placidia, Teodorico, Giusti-niano e Teodora sono solo alcuninomi legati alla storia di Ravenna.Nessuna città ha saputo conser-vare nei secoli, così mirabilmente,tanti edifici mosaicati. Si tratta dicostruzioni del V e VI secolo dopoCristo, che furono innalzate aitempi dell'augusta Galla Placidia,del Re Teodorico e dell'Impera-tore Giustiniano, quando la cittàdivenuta sede dell'Impero Ro-mano d’Occidente e poi del Re-gno Goto, e quindi Bizantino,raggiunse il massimo del suosplendore. Sono appunto i mo-saici lapiùgrandeattrazionediRa-venna che, a differenza degli af-freschi, non solo riverberano la

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ANGELO LO RIZZO

Nel passato diRavenna

echeggiano grandinomi di Re,

di Imperatori,di Imperatrici

avvenenti e fatali

Itinerari Mare

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La Basilica di San Vitale particolare del Corteo di Teodora

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lucecheli investe,maquasi lamol-tiplicano. Luce e colore sono, ap-punto, gli elementi più caratteri-stici del mosaico ravennate. Equesta proprietà luministica è fe-licemente espressa da un verso –ancora oggi leggibile – posto inuna parete del vestibolo dellaCappellaArcivescovile:“Autluxhicnataest,autcaptahic regnat libe-ra” (o la luce è nata qui, oppure,fattaprigioniera,qui regnalibera).

A Ravenna i concerti richiamanofolla. Basta un esempio per tutti:ilRavennaFestivalche ogni anno,d’estate, richiama folle di aman-ti della buona musica e che si svol-ge nelle Basiliche, nei teatri, nel-le piazze della città. Al MaestroRiccardoMutiedallasuaconsorte

Cristina Mazzavillani, Presidentedel Festival, va riconosciuto il me-rito d'aver dato alla città unostraordinario evento oggi cono-sciuto in tutto il mondo. Ma unavacanza non può essere tale sen-za considerare anche il suo aspet-to gastronomico. E a Ravenna lepossibilità di sedersi ad una buo-na tavola per gustare cibi genui-ni non mancano. Qui, in genera-le, si continua a mangiare “ca-salingo”. Si tratti di passatelli o dicappelletti, di quadratini con i pi-selli o di pasta e fagioli, di lasagneo di tagliatelle, di strozzapreti odi tortellini, è sempre la pasta al-l’uovo che predomina. Una ta-vola che riscuote un grande suc-cesso da parte dei gourmet, chenon dimenticano di apprezzare

i buoni vini di Romagna. E poichéabbiamo parlato di vacanze set-tembrine, ricordiamo che a Cer-via, a pochi chilometri da Ra-venna, il settembre brilla nei cri-stalli del suo sale. Il sale è sicu-ramente un elemento essenzia-le della cucina e quello di Cerviacon le sue peculiarità che lo han-no fatto diventare presidio SlowFood, riesce a valorizzare inmodo unico l’aroma dei cibi. Unmese intero dedicato al mare edal suo celebre sale fra sagre, rie-vocazioni e, naturalmente, eno-gastronomia. Un’occasione perandare alla scoperta delle tradi-zioni e della qualità perché asettembre, nella città del sale elungo tutta la costa ravennate,l’estate non finisce mai.

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A Cervia, città di mare rinomataper il suo sale, si trova uno deglistabilimenti balneari più famosidella Riviera Adriatica: Il FantiniClub. Il Fantini nasce come puntodi riferimento per gli appassionatisportivi e questo è rimasto neltempo il leit-motivdella struttura.Sono 8 i campi dove poter prati-care gli sport da spiaggia: beachsoccer, beach tennis e beach vol-ley, oltre ad un campo da basketregolare. Sport ma anche relax ebuona cucina. Per il benessere ilFantini offre l’area fitness, com-pleta di circuito cardio fitness Te-chnogym. Per il relax, invece, nel2007 è stata aperta la nuova spain riva al mare. Un’oasi di benes-sere composta da struttura in le-gno e green di 500 mq a piantaquadrata, isolata da una rigo-gliosa cortina di piante. All’inter-no della Fantini wave spa si tro-

va la tenda massaggio dove del-le sapienti mani specializzate pos-sono regalarvi piacevoli momen-ti rigenerativi. Questa struttura èanche meta di appuntamenti edeventi legati allo sport e nonsolo. Per l’occasione del 50° an-niversariodellanascita ilFantinior-ganizza una serie di appunta-menticheproseguirannofinoal25Ottobre 2009. Anche ilRistoran-tinodel Fantini avrà in menù unaseriedipiattiatema.Insommaperuna vacanza ricca di eventi e atti-vità questo è il posto adatto.

Fantini ClubTel. 0544 956519E-mail: [email protected]

Dove andare a dormire:Da Marzo 2009 il Fantini siappoggia ad una strutturaAlberghiera: il Sportur Hotel

Aldebaran, a pochi metridalla spiaggia, completa-mente rinnovato e pensatoappositamente per gli aman-ti dello sport.Per info e prenotazioni:Sportur Hotel AldebaranTel. 0544 71747,Fax: 0544 916125

Curiosità:Chi non ha mai sognato di ce-lebrare il proprio matrimoniosulla spiaggia in una romanti-ca cornice sul mare? Al Fantinisi possono celebrare le nozzein riva al mare, consentendo divivere il giorno più bello anchea piedi nudi. Il Fantini pensa atutto, dalla cerimonia al ban-chetto nuziale fino all’anima-zione e alla festa. Un servizioaggiuntivo che rende questobagno unico in Italia..

Il bagno Fantini a Cervia

La Fantini Wave Spa

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A spassotra vino e pesceUn viaggio tra distese di vite, antichi bagli e torri saracene,seguendo profumi, colori ed emozioni alla ricerca del pescee del mare cristallino nel cuore della splendida Sicilia

LUIGI IALUNA

“Ubriacatevi di vino,di poesia o di virtù,pernonsentire l’or-

ribile fardello del tempo che vispezzalespalleevipiegaaterra”.Baudelaire in questa sua notapoesia proponeva agli esseriumani, provati dalle noie delvivere quotidiano, una soluzio-ne, per sottrarsi al grigiore del-l’incedere del tempo e alle brut-tezze della vita: ubriacarsi! E dicosa se non di vino, poesia e vir-tù? Ma perché l’ubriacatura sia“costruttiva” e rigenerante oc-

corre percorrere delle stradeparticolari che facciano da sce-nario eccellente e contribuisca-no a renderla indimenticabile eda condividere con urgenza. Ilviaggio si snoda tra le due stra-de del vino più importanti e af-fascinanti della Sicilia: quella delbianco d’Alcamo Doc e quellodel Monreale Doc, il paese conil territorio più vasto d’Europa.Il luogo di ingresso è la Terrad’Angimbè, nel territorio di Al-camo, a metà tra l’autostradache collega gli aeroporti di Tra-Sciacca

Itinerari Mare

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settembre 2009 DEGUSTADEGUSTA 39

pani e Palermo. L’origine dellaparola è araba,En-Ghebal (den-tro la gebbia - le antiche vaschedi raccolta acqua nei campi). Quila terra è ricca d’acqua e le col-ture, da sempre, sono di gran-depregio.Terrenoidealepercol-tivare le uve autoctone di Ca-tarratto, di Grillo e di Insolia. Daqueste ultime uve nasce il vinodel Cusumano, Angimbè, fa-moso nel mondo per i suoi tap-pi di vetro. Lo assaggio nell’an-tico baglio della famiglia Lupo,trasformato in uno splendidoRelais a 4 stelle, gustando un an-tipasto con pesce spada mari-nato, su frisella al nero di seppia,uova di tonno e lattume di ton-no su crostino al nero di seppiae zafferano, sfincionello al ton-no e zafferano, tonno marinatoe sgombro di Lampedusa in in-tingolo egadiano. In bocca de-lizie e profumi di terra bene-detta. Da qui si potrebbe anda-re verso il mare della costa tir-renica (Castellammare del Gol-fo, la riserva dello Zingaro, SanVito Lo Capo…) ma l’idea èquella di raggiungere la costasud della Sicilia tra Sciacca, Por-to Palo e Selinunte, attraver-sando distese e colline di vi-gneti ed uliveti dell’entroterra si-ciliana. La tappa è l’azienda vi-nicola della famiglia Spadafora,in contradaVirzì, nel territorio diMonreale. Qui mi accoglie Fran-cesco, è lui che conduce l’azien-da, dedicandosi con passione,dopo la morte del Papà, PietroSpadafora Lanza Di Scalea, fon-datore dell’azienda stessa. Unpadre antico, che Francesco ri-corda chino sulla terra a dise-gnarne le forme. A lui ha dedi-

cato il vino “Don Pietro” siarosso che bianco. Con questovino ha iniziato a vincere premiimportanti a livello internazio-nale. E adesso continua con ilvino “Il Sole dei Padri” con sim-bolo un sole stilizzato disegna-to, con dedica a suo papà Fran-cesco, dalla piccola Enrica. Ac-canto all’etichetta anche unbollino rosso “Wine for Life”,l’azienda dona Euro 0,50, perognuno di esso e il ricavatova al-l’Associazione Sant’Egidio perl’acquistodimedicinali. IlSoledeiPadri è un vino, ricavato dalleuve Syrah, che unisce simboli-camente tre generazioni. Vinci-tore anch’esso di premi inter-nazionali. Francesco è soprat-tutto orgoglioso di quello vintoa Bordeaux, in terra francese,nel 2007, dove ha ottenuto,con l’annata 2004, il Trophèe Ci-tadelies come miglior vino ros-so italiano. Ma è anche legato ai5 Grappoli dati dalla Guida deiVini d’Italia che per tutti é la gui-

da dei Sommelier. Forse dall’al-to il tifo… e nonsolo, di DonPie-tro, aiuta ogni giorno dalle 5 delmattino a mezzanotte il grandelavoro di Francesco. Nell’azien-daèpossibileanchesoggiornarein piacevoli appartamenti, ar-redati con gusto e semplicità ru-rale: Pimpa, Janine, Azzurra,Gialla, Soleluna e Sonja, l’ultimaarrivata, i nomi delle 6 casine.Inoltre per chi vuole rinfrescarsiuna piscina sovraesposta convista mozzafiato sui 180 ettari,di cui 100 coltivati a vigneti. La-sciato l’entroterra siciliano latappa successiva sono le spiag-gebiancheesabbioseeleacquecristalline di Sciacca e PortoPalo nel versante meridionaledella Sicilia, a due passi dal sitoarcheologico di Selinunte.Sciac-ca, città delle Terme, da sempreè la capitale del pesce azzurroche oltre ad essere vendutofresco è anche lavorato e con-fezionato da diverse aziende.Nelle colline vi è l’Agriturismo

Francesco Spadafora con il suo vino Sole dei Padri

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DEGUSTADEGUSTA40 settembre 2009

TorreTabia,un’anticatorrediav-vistamento, recentemente ri-strutturata con all’interno uncortile tipico su cui si affaccianole otto camere ben arredate econfortevoli. Torre della Tabiatraeoriginedaun’anticacasa-tor-re di tipo feudale, risalente al XVsecoloedèinseritanelcontestodelle numerose torri di avvista-mento di tipo militare fatte co-struirelungolacostasicilianaperintercettare le navi saracene traSciacca,AgrigentoeSelinunte.Lochef Calogero Interrante ci pre-paradiversipiattiabasedipesce,ma quello che fa la differenza èil Turbante di pesce spatola concuore di Caponatina in agrodol-ce e crema di pomodoro. Lui ènato in queste terre, anche sedopo il diploma è stato 16 anniin Toscana, e conosce bene i ter-renieisuoiprodotticoltivati.For-seancheilsuocognome“In-ter-rante” lo aiuta in questo lavoro.Il piatto è accompagnato da“Luna Chiara” un vino biancoprodotto dalle cantine riunite diSciacca.L’ultimatappaèilritrovoa mare di Vittorio, ormai diven-tatoun’Istituzionenellaspiaggiadi Porto Palo. Un primo piattosemplice a base di ricci che sol-tanto in questi mari è possibiletrovare così buoni e gustosi. Illoro ruolo in fondo al mare, in-fatti, è quello di filtrare le acque.Con il vino bianco di Planeta siva sul sicuro e per chi ama fu-marsi il sigaro, dopo aver benmangiato e bevuto, ma lo ha di-menticato, lo chieda a Vittorio,ne ha una scatola in legno pie-na di tutte le marche e qualità.

La RicettaTurbante di pesce spatola con cuore di Caponatina inagrodolce e crema di pomodoro di Calogero Interrantedell’Agriturismo Torre Tabia di Sciacca

Ingredienti: un filetto di pesce spatola, una melanzana, unazucchina, un peperone verde, un pomodoro, una manciatadi capperi, un cucchiaio di zucchero, mezzo bicchiere diaceto, sale, pepe, due foglie di basilico, olio per friggere.

Preparazione: Rivestire uno stampino di alluminio con ilfiletto di spatola, a mò di turbante con la pelle rivoltaverso l’esterno. Tagliate a dadini di circa un centimetrotutte le verdure e friggere in abbondante olio tranne ipomodori. Riunire tutte le verdure fritte e aggiungere ipomodori, i capperi e le foglie di basilico spezzettatecon le mani. In un pentolino fare sciogliere lo zuccherocon l’aceto su una fiamma e aggiungerlo alle ver-dure,aggiustarle di sale e pepe. Mettere le verdure alcentro del turbante. Far cuocere in forno a 180° per 10min. Fare una salsa di pomodoro con fondo di cipolla acottura ultimate emulsionare con olio extra vergine equalche foglia di basilico.

Presentazione del piatto: in un piatto fondo grandesformare il turbante di spatola e versare intorno lacrema di pomodoro. Decorare con un bel ciuffo di basi-lico e un filo d’olio.

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Dovedormireegustare il pesceA SciaccaAgriturismo Torre TabiaC. da Ragana sn92019 – Sciacca (AG)Ad AlcamoRelais AngimbèPa-Tp uscita Alcamo OvestSS.113 Km338,491013Calatafimi–Segesta (TP)A Porto PaloRistorante da VittorioVia Friuli Venezia Giulia, 992013 Porto Palo (AG)Dove dormire e gustare il vinoA MonrealeAziendaAgricola SpadaforaContrada Virzì –MonrealeUffici: via Ausonia, 9090146 Palermo

Unite hanno fatto ballare il popolo del Fest. Infine per chi

vuole approfondire l’arte di prepazione di questo piatto il

CousCousLabcon ricette e assaggi. Un“contenitore” di ap-

profondimento per i visitatori della rassegna. Laboratori ga-

stronomici dove protagonista è la cucina multietnica del

Mediterraneo, interpretata da chef italiani e stranieri con

talk show, tavole rotonde e incontri a tema.

Cous Cous FestUn’anteprima si era già svolta dal 19 al 21 giugno scorso,

quando fu lanciato il concorso “Vota uno chef per il Cous Cous

Fest”. Il vincitore di quel concorso Enrico Bricarello, chef to-

rinese, farà parte della squadra italiana che gareggerà alla 12°

edizione del Cous Cous Fest, in programma dal 22 al 27 set-

tembre a San Vito Lo Capo, nella punta estrema occidentale

della Sicilia. Un appuntamento internazionale di integrazione

culturale, ormai affermatosi nello scenario gastronomico

mondiale, che vedrà coinvolti anche quest’anno diversi chef di

nazionalità diverse: oltre l’Italia anche Francia, Israele, Costa

d’Avorio, Marocco, Tunisia, Senegal e Palestina. Il Cous Cous

Fest sarà anche l’occasione per altri eventi di intrattenimento

quali il Villaggio Gastronomico, una passeggiata tra diversi

modi di cucinare il cous cous oAlWaha, in arabo “Oasi” che

avrà come scenario naturale la sabbia bianchissima della spiag-

gia di San Vito Lo Capo, una delle più belle di tutto il Mediter-

raneo, un’area riservata a ospiti e Vip, palcoscenico di eventi

ed incontri, spettacoli e degustazioni. Ma anche momenti mu-

sicali con ilCouCousLiveShow, dove Artisti internazionali in-

terpretano i ritmi del mondo. Negli anni scorsi personaggi

come Khaled, Negramaro, Avion Travel, Agricantus e Africa

La pasta con i ricci del Ristorante da Vittorio

Il piatto presentato dall'Italia durante l'ultima edizione

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Le rottedel saporeC’è un luogo dove il mare è limpido e ospita ogni specie di pescecolorato, un acquario naturale. Un posto dove si può fare il bagnoda marzo a Natale. Questo luogo si chiama Lampedusa

Èun’isola piuttosto brulla, che il grande caldo ha resocosì negli anni, dopo secoli di vegetazione lussureg-giante. Vedi ovunque cespugli bassi e spinosi e, qua e

là, qualche oleandro. Le spiagge non sono comode. Alcunehanno rocce dove stendersi al sole, poche sono attrezzate,alcune sono raggiungibili solo a piedi o addirittura in barca.Su tutte spicca la Spiaggia dei Conigli. È uno spettacolomozzafiato. Parcheggi il motorino sul piazzale, prendi qual-cosa da bere perché giù non c’è niente e scendi, per un kmbuono di scalinata naturale. A metà strada la vedi per laprima volta, da una terrazza panoramica. Ti fermi, perchéfa caldo, ma hai voglia di arrivare e riparti con un piglionuovo e con tanta energia. In tutto saranno 15 minuti di pas-seggiata, un po’ di più per risalire. Ti butti in acqua e ti trovi cir-condato da pesci di ogni forma e colore. L’acqua scendepiano, tocchi dappertutto, puoi arrivare quasi a piedi all’isolache c’è davanti e con una piccola nuotata al Cristo degli Abissisepolto subito fuori dalla baia a protezione dei naviganti.

La sera èViaRoma il cuore delpaseo isolano. Qualche centinaiodi metri di movida, con due o tre bar che fanno musica dalvivo o, addirittura, abbozzano un karaoke improvvisato.L’ideale per la serata, se tira un po’ di vento, è un cannolonell’unica pasticceria della via. Se invece la serata è caldae secca, e il vento che soffia viene dall’Africa, una granitacon veri limoni di Sicilia è quello che ci vuole. Se il centroper voi è troppo caotico, tra le sue luci e i suoi negozi, valela pena trasferirsi al porto. Qui ci sono bar più alla buona,qualche ristorantino, ci sono i pescherecci che partono. Lanotte il mare è loro. La mattina, invece, è delle barche tu-ristiche che portano i villeggianti a fare il giro dell’isola.Una cifra modica per stare tutta la giornata in mare apertoe gustare uno spuntino a bordo. La cucina non è fornitis-

FILIPPO TADDIA

La bellissima Spiaggia dei Conigli

Itinerari Mare

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DEGUSTADEGUSTA 43settembre 2009

sima, bisogna accontentarsi, ma una fresca insalata lampedusana, con pomodorini,olive e filetti di sgombro fresco, condita dal sole e dal mare, è già un piacere sufficiente.

Passando per il centro mi capita di leggere, nei menu dei ristoranti, il cous cous di cernia.Scopro da alcuni isolani che a Lampedusa è il piatto tipico. Un piatto che, più di qualun-que guida, sa raccontare l’anima peschereccia e nobile del lampedusani e il vento cheporta odori, sapori e uomini dall’Africa. Vado a mangiarlo nel posto più adatto, il Club delcous cous.Un gazebo bianco, in cima a una collinetta vicino al campo sportivo, dove il couscous la fa da padrone. Arriviamo a destinazione, sulla rotta del sapore.

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DEGUSTADEGUSTA44 settembre 2009

Itinerari Alternativi

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Fedeincrollabile!Viaggio nel cuore dell’Abruzzo: gli eremi di Celestino V, vessillodell’indole forte e gentile, strutture cariche di spiritualitàe fascino architettonico, scavate nella roccia degli Appennini

Forse non tutti sannoche, nel cuore della no-stra penisola, una vasta

catena montuosa si è fattaricettacolo di leggende e ar-caiche tradizioni. Non solo ilGran Sasso che, come il ditodi Dio, s’innalza maestoso asuggellare il ghiacciaio delCalderone e la vasta distesadi piano e rocce di CampoImperatore. Un po’ più asud troviamo, infatti, unadolce montagna verde cheabbraccia i secoli della storiae racchiude le avventure del-l’uomo: la Maiella, la mon-tagna madre, un bacino diboschi, creste e cascate chefanno dell’appennino abruz-zese il Tibet d’Europa. Fraqueste forti dune centinaiadi pellegrini e viandanti han-no trovato rifugio, e figure disanti eremiti vi hanno inse-diato le loro oasi di solitudi-ne e preghiera. Negli oltrecento eremi della regione èiscritto il sentimento di reli-giosità di un popolo, il rac-conto di una devozione ver-so Dio e verso la Natura.Una delle personalità piùrappresentative di questo

spirito di adorazione e fedeè quella di Frà Pietro Ange-leri, meglio noto con il nomeche sancì il suo breve Ponti-ficato: Celestino V. Il santomonaco elesse le vetteabruzzesi a sede della suavolontà di rinuncia e isola-mento, e ancora oggi i sug-gestivi eremi raccolgono latestimonianza della sua vi-cenda spirituale.

Sant’Onofrio al MorroneLa memoria di San PietroCelestino è conservata tra lemura aspre e solitarie di unasuggestiva grotta, incasto-nata come un nido d’aquilasu una immane parete roc-ciosa che domina l’interaValle Peligna. L’accesso al-l’eremo prevede un percor-so a piedi tra severe e au-stere scalinate incavate nel-la roccia, le quali conduconoad un primo portichetto chesi apre sull’incantevole vallesottostante. L’approcciobrusco rende ancora più sor-prendente l’esplosione diluci e colori degli affreschiche costellano l’oratorio e lealtre celle dell’edificio: volte

ALICE COLANTONIO

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NELLA PAGINA ACCANTO:Il caratteristico corridoio scavatonella roccia di San Bartolomeo

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dipinte di azzurro e punteg-giate di stelle, una graziosaMadonna in trono affiancatadal sole e dalla luna, San Be-nedetto e i frati eremiti Mau-ro ed Antonio, lo straniante ri-tratto di Celestino, con il tri-regio sul capo ma con la pal-ma del martirio in mano e ilsaio monastico, ad emblemadella sua ambigua vicenda.

L’abbazia di Santo Spiritoa Maiella

La fondazione dell’eremoche ospitò la piccola comu-nità di Frà Pietro a Rocca-morice, un piccolo borgonell’entroterra pescarese,è legata ad una straordina-ria leggenda: si narra che il29 Agosto 1248 il Santo ere-mita stava alla finestra del-la sua cella, quando im-provvisamente l’orizzonte sipopolò di angeli e santi: dalparadiso scesero San Gio-vanni, Maria e Gesù in splen-dide vesti sacerdotali, percelebrare una solenne mes-sa. L’edificio che venneeretto in questo luogo san-to è composto da una so-bria chiesa e da una serie dialtri ambienti adibiti all’usomonastico, come la biblio-teca e il refettorio. Sul por-tale l’iscrizione: Locus isteterribilis est, Domus Dei estet Porta Coeli. Un corridoioconduce alla Scala Santa,interamente scavata nellamontagna, che termina nel-l’oratorio della Maddalena.Ogni anno, dal 29 Agosto al

svolgere la rituale proces-sione. Dopo la messa, cheviene celebrata all’alba, i de-voti scendono fino al dociletorrente sottostante, che ac-coglie i riti penitenziali e latradizionale colazione co-munitaria.

Come raggiungere:

Sant’Onofrio a Maiella:Sulmona (l’Aquila). A 25, usci-ta Pratola-Sulmona.Ferrovia: Roma-Pescara, sta-zione di Sulmona.Santo Spirito aMaiella e SanBartolomeo in Legio:Roccamorice (Pescara). A 25,uscita Scafa. Proseguire sul-la SS 487 e dopo San Valen-tino in A. C. si va a sinistra perRoccamorice.

20 Settembre, si ripeteun’antica Perdonanza, cherichiama lungo i cunicolidell’eremo una gran folladi pellegrini.

San Bartolomeo in LegioDi grande suggestione è loscenario che attende il visi-tatore di questo eremo, nonmolto distante da quello diSanto Spirito. Il sentiero chevi conduce passa attraversoboschi e pendii rocciosi, aper-ti su un canyon scosceso eselvaggio. Non ci si rendeconto della sua presenza senon quando ci si imbatte nel-la stretta e scivolosa scalache i pellegrini percorrevanoin ginocchio. Spunta, allora,un minuto edificio incassatomimeticamente nella pietra:una piccola via irregolare,appoggiata sotto il riparo diun costone compatto, tagliala parete come un terrazzo,e scorta il pellegrino sino allafacciata della piccola cap-pella, incastonata anch’essanella nuda roccia. Sulla pa-rete di sinistra una piccola ca-vità raccoglie la pozza santa,un’acqua dai poteri lenitivimiracolosi. La Chiesetta, conil suo piccolo altare comeunico arredo, appare comeun piccolo gioiello di frugali-tà, quasi un tentativo di adat-tarsi, conformarsi, confon-dersi nel florido e maestosopaesaggio che la circonda.Ogni anno, il 25 agosto giun-gono nell’eremo numerosecompagnie di pellegrini per

La Perdonanza

Dopo l’incoronazione, ilpapa Celestino V conces-se una particolare indul-genza plenaria, che ri-scattava dalla colpa quan-ti avessero visitato la ba-silica di Collemaggio, al-l’Aquila, nei giorni del 28 e29 agosto. Da allora, il so-lenne evento viene com-memorato con una pro-cessione nelle vie cittadi-ne del capoluogo abruz-zese, dove si tengono ce-rimonie e riti arricchiti nelcorso dei secoli. Con l’au-spicio che l’antico splen-dore risorga presto.

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DEGUSTADEGUSTA48 settembre 2009

Il Pollinoe il SalentoTra arte, cultura, natura e cucina due mete di fine estateda visitare tra Puglia e Basilicata. Tra parchi naturalistici,cantine e prodotti tipici, un tour nel mezzogiorno d’Italia

Tappa puglieseAlcune decine di chilometri ea circa un’ora dalle coste delmare Jonio ecco stagliarsiimponente e vivace il mas-siccio del Pollino. Soggetto atutela ambientale questo va-sto territorio che comprendedue regioni, Basilicata, ap-punto, e Calabria, dal 1993 èParco Nazionale e con il suoi192mila ettari risulta essereil più grande d’Italia. Un’altrameraviglia della Basilicatache a settembre diventa

meta di escursioni e trek-king tra ruscelli, sentieri etratturi, che arrivano in vet-ta fino agli oltre duemila me-tri della Serra del Dolcedor-me o dello stesso Monte Pol-lino. In questo mese comin-ciano a spuntare i colori vi-vaci dell’autunno lucano. Ipascoli montani ormai con-sumati dalle transumanze, lefoglie delle querce secolari eancora più in alto il leggen-dario Pino Loricato, unicitàtipica di queste montagne.

MICHELE PETROCELLI

Il caratteristico corridoio scavatonella roccia di San Bartolomeo

Itinerari Alternativi

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DEGUSTADEGUSTA 49settembre 2009

Tutto intorno, i profumi deiprimi comignoli che cuocio-no nelle pignatte di terra-cotta i fagioli di Sarconi edalla terra, nel sottobosco,ecco spuntare il fungo por-cino, vero sovrano di questoterritorio. Il porcino è una ca-ratteristica gastronomica ditutto il Parco del Pollino maè soprattutto nel bacinoidrografico del Lao-Mercure(Castelluccio Inferiore, Ca-stelluccio Superiore, Roton-da e Viggianello), che lo pos-siamo trovare e assaporarenei tanti agriturismi presen-ti nella zona. La produzionetipica dell’agroalimentare,costituisce senz’altro unapeculiarità di questo terri-torio e quindi una ulterioreesperienza per i visitatori, at-traverso la quale hanno lapossibilità di condividerel’armonia uomo-natura per-fettamente rappresentatadai prodotti tipici del Polli-no. Tra questi il peperone diSenise, la melanzana rossadi Rotonda, il pane di Cer-chiara, la soppressata e laricotta, il miele e le mar-mellate, i liquori a base difrutti spontanei e il mosca-to di Saracena.

Tappa SalentinaRiscendendo a valle a an-dando in direzione Puglia, acirca due ore di macchina siarriva nel Salento, una terramitica costruita nella civiltàdai greci che la fecero gran-de e dal Barocco che la reseimponente. Un famoso gior-nalista scrisse: “Il Salento è

l’azienda vinicola Candido esoffermarci a degustare unbicchiere di Salice Salentino,rosso o rosato, un biancoFiano del Salento o, ancora,un passito Paule Calle.

Agriturismo La GaravinaC.da Casa del ConteTerranova del Pollino (Pz)Tel 097393395cell. 3290661448

Azienda Vinicola CandidoViaA.Diaz46 - Sandonaci (BR)Tel 0831635674fax 0831634695

una terra di miraggi, ventosa;è fantastico, è pieno di dol-cezza; resta nel mio ricordopiù come un viaggio immagi-nario che come un viaggiovero”. E non c’è che da im-mergersi in questo mondofantastico che tra mare epianure addobbate d’uva of-frono al visitatore di fineestate uno spettacolo indi-menticabile. L’uva e il vinodunque, sono gli elementienogarstronomici d’eccel-lenza di queste terre. I bian-chi e i rossi o meglio ancorai più famosi rosati salentini,vini di qualità superiore ri-nomati a livello internazio-nale che si possono degu-stare nelle tante aziendedella zona. Una di queste sitrova a Sandonaci, là doveha inizio il tacco d’Italia eporta il nome di famiglia:Candido, marchio doc co-nosciuto in tutto il mondo. Èil 1929 quando FrancescoCandido produce il suo pri-mo vino; ha inizio una storiaenologica, tutta salentina,che oggi prosegue grazie allavoro e alla tramandata pas-sione di Giacomo e Alessan-dro, la terza generazionedella famiglia. Insegnavanonno Francesco che il vinosi fa in vigna e i filari di vitenon sono l’inizio, ma rap-presentano il cuore dei viniCandido. E allora dopo avervisitato la splendida Leccecon le sue testimonianze ar-cheologiche e artistiche cheripercorrono duemila annidi storia, non ci resterà altroda fare che entrare nel- Il vino dell’ Azienda Candido

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Merlino “magodei fornelli”Note ad uso e consumo di potenziali avventori di locali allamoda, con palati sopraffini, nonché visitatori di Genovae dintorni, per scoprire una città intrisa di storia e cultura

FrancescoMerlino, genovese, 39 anni, ex titolare dell’“Osteria Borgo Antico” di Recco (GE) capo-chef del ri-nomato “ristorante Zeffirino” prima, del “Costa

Lounge & Bar C-Dream” dopo, già reclutato da Rai Uno perle ultime due edizioni de “La Prova del Cuoco”, é stato in-caricato di gestire le cucine del ristorante Soho di Boglia-sco. Il Soho è curato da Damian Ranasinghe e dal fratelloCristopher, già esperti di diversi locali di Genova. Sta ag-grappato alle rocce della scogliera di Bogliasco e dallastrada si vede la sua grande terrazza, incorniciata dai pini,affacciata sul mare. All’interno è evidente la filosofia co-smopolita con la quale è stato creato: ambienti all’avan-guardia, arredi wengé e minimal, i cui colori dominanti sonoil nero, il grigio e il bianco. Ovunque oggetti di design e leeleganti tappezzerie disegnate da Kenzo che creano un’at-mosfera affascinante tipicamente metropolitana che ri-

MARA MUSANTE

Itinerari Alternativi

Una inquadratura mozzafiato del ristorante Soho di Bogliasco

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corda il famoso quartiere ne-wyorkese di cui porta il nome.Ritrovo del buon vivere, ilSoho punta alla buona cucina,informale, concreta, estrosarigorosamente professionale.È il punto perfetto dove con-cedersi un aperitivo nel tardopomeriggio, anche all’aperto,sulla terrazza dove con la vistasi spazia sull’orizzonte. Unabase musicale scelta con at-tenzione, accompagna le se-rate dei presenti. Il menùcomprende: antipasti, primi,secondi e dolci con prezzi fissi,da scegliere tra diverse pro-poste. Le portate cambianoquasi tutti i giorni a secondadei prodotti disponibili al mo-mento, specie per il pesce,protagonista di gran partedelle ricette. Inoltre, in onorealla formula internazionale dellocale, almeno una delle por-tate principali (un primo o unsecondo) è sempre un “piattofusion” un mix sapiente di sa-pori e tradizioni alimentari diorigine diversa. Per acconten-tare un po’ tutti, poi, sono inlista anche un paio di piatti ve-getariani. Un altro ristorante,sempre intitolato Soho, sem-pre gestito dagli stessi titolari,è a due passi dal Porto Anticodi Genova che si estende da pi-azza Caricamento, dove hasede il medievale Palazzo SanGiorgio, fino al Ponte Parodi ealla darsena comunale, in pra-tica nel cuore di questa città,unica al mondo, che meritadavvero un capitolo a parte.L’area del Porto Antico, chia-

mata anche Expo dopo l’Expo‘92, progettata dall’architettoRenzo Piano per le celebrazionidel quinto centenario dellascoperta dell’America, è il wa-terfrontdella Genova del terzomillennio. Al suo interno vi sitrova ilGalata, museo del marededicato al Mediterraneo, chesui suoi 10.000 metri quadratiospita 17 grandi sale dedicate alcommercio marittimo delle di-verse epoche, ricostruzioni di

ambienti portuali e cantieri, po-stazioni multimediali e interat-tive con effetti sonori e visivi.Altra perla di Genova è l’Ac-quario, museo vivente percirca 6000 esemplari di 600specie marine diverse (pesci,crostacei, rettili, piante). È l’ac-quario italiano più grande ed ilsecondo in Europa, dopoquello di Valencia, in Spagna.Nei suoi 30 ambienti naturalicontiene la più grande varietà

L’ingresso dell’acquario di Genova

Una veduta del Porto Antico

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di ecosistemi e la più grandeesposizione di biodiversità inun acquario europeo. Partico-lare importante: l’acqua per levasche è prelevata al largodella costa e stabulata in quat-tro cisterne, depurata, disinfet-tata, quindi immessa negliimpianti di filtrazione mecca-nici e biologici. Nelle vicinanzeè ormeggiato il Galeone Nep-tune, la ricostruzione fanta-siosa dell’imbarcazione tipicadei pirati del XVI secolo, ingrandezza reale, fu costruitocome scenografia principaledel film “I pirati” di RomanPolanski. Per arrivare fin lì, sipassa dalla Porta Siberia oPorta Cibaria. È l’accesso allacittà che faceva parte dellemura cinquecentesche. Ancheluogo di riscossione del daziodoganale, dopo la ristruttura-zione del Porto Antico, nel2001, è stato aperto al suo in-terno il museo dedicato al pit-tore e scenografo genovese

Emanuele Luzzati. D’obbligonominare anche i Magazzinidel Cotone, siti su oltre trentamila metri quadrati, furono co-struiti a fine XIX secolo comeMagazzini Generali per le merciin transito al Molo Vecchio.Oggi sono adibiti a sede di varieattività culturali e ricreativecome la così detta Città deiBambini, il più grande spazioesistente in Italia per bambinidai 2 ai 14 anni. Tornando alleopere d’arte è doverosa la cita-zione allaSferadiRenzoPiano:in vetro e acciaio, situata inmare accanto all’acquario,ospita farfalle, iguane, felci evarie specie di piante tropicali.Inaugurata nel 2001 per il Ver-tice del G8 tenutosi a Genova,oggi è parte integrante del per-corso offerto dall’Acquario. Ti-pico esempio di architetturacivile medievale, sempre nelcuore del porto, è Palazzo SanGiorgio o Palazzo delle Com-pere di San Giorgio, sede origi-naria del Banco di San Giorgio,una delle prime forme di istitu-zione bancaria sviluppatasi nel-l’Italia dei Comuni. Dal 1903 lì visono gli uffici dell’autorità por-tuale di Genova. E sempre neidintorni troviamo ilMuseoNa-zionale dell’Antartide “FeliceIppolito”, per un viaggio affa-scinante verso il continente dighiaccio alla scoperta degli sce-nari polari più suggestivi, attra-verso filmati, ricostruzioni ereperti scientifici, inoltre vi sipuò seguire l’attività scientificadei ricercatori italiani in Antar-tide che studiano i problemi

Il Galeone Neptuneè la ricostruzionefantasiosadell’imbarcazionetipica dei piratidel XVI secolo, ingrandezza reale,e fu costruito comescenografiaprincipale del film“I pirati” diRoman Polanski

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dell’ambiente e del clima.Dopo la parentesi “culturale”torniamo alla “culinaria” scri-vendo del Soho Restaurant &Fish Work, ristorante chesbarca nel centro di Genovadopo il grande successo otte-nuto a Bogliasco, con la for-mula originale della pescheriadi giorno - high-tech, con duegrandi banchi dove brilla sulghiaccio il pescato fresco - e ri-storante di sera. Tutto quelloche si trova sul bancone si puòindicare allo chef e farselo cu-cinare in diretta nella grandecucina a piena vista dietrograndi vetrate. Un menù sem-pre pronto con i suggerimentimigliori è comunque a disposi-zione di chi potrebbe trovarsiin difficoltà di fronte a tanta of-ferta. Inoltre esistono piatti pervegetariani e per chi preferiscela carne. Possibile anche un“happy hour” molto raffinato,quando al piano superiore leluci si abbassano e la pescheriasi trasforma in ChampagneLounge Bar dove è possibiledegustare sushi, sashimi, ostri-che e crudité, accompagnati dacocktail alla moda, vini - la can-tina conta oltre 300 etichette -e Champagne Drappier, il pre-ferito da De Gaulle e anche dalSoho, che lo propone in unaventina di tipologie. Fra le notedi servizio per potenziali/effet-tivi avventori è possibile fruiredel posteggio della MarinaPorto Antico e di un serviziotake-away che completa l’of-ferta. Dopo Bogliasco e Ge-nova, la catena “Soho”

annovera anche ilSohorestau-rant sul lungomare di Camogli,splendida città degli antichimille velieri. È situato appuntonell’affascinante passeggiata amare di Via Garibaldi e, comegli altri, è caratterizzato da ar-redamento wengé, minimal,con toni caldi e intimi del coloretabacco. Dal dehor, situatosulla terrazza si può godereuna delle più belle viste della Li-guria: lo sguardo può spaziareda Punta Chiappa al Monte diPortofino, da Genova sino aCapo Noli. È un posto incante-vole per prendere l’aperitivo,pranzare o cenare sotto lestelle al suono rilassante dellarisacca. Il menù a base di pesce

e non solo, è cucinato con pro-dotti di giornata. All’ingresso,un banco di pesce freschis-simo - e a Camogli non po-trebbe essere altrimenti - loaccomuna al Soho Fish Workdi Genova. E si beve con la so-lita qualità, Champagne ecarta dei vini con oltre 300etichette.

SOHORestaurant&LoungeBarVia Antica Romana, 6Bogliasco (GE)Tel. 010 3472483

SOHORestaurant&FishWorkVia al Ponte Calvi 20 RGenova (GE)Tel. 010 8692548

Lo chef Francesco Merlino

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Crespellecon radicchio e montasio

INGREDIENTI:(per 4 persone)

2 cespi di radicchio di Treviso tardivo, 2 uova,2,5dl di latte, 100g di farina, 250g di ricotta,200g di Montasio, sale e pepe

PREPARAZIONE:

Pulite il radicchio, tagliatelo a quarti e poneteloa cuocere senza condimenti sulla pietra ollare.Nel frattempo preparate le crespelle: in unaciotola stemperate la farina con il latte, ser-vendovi di una frusta; aggiungete poi le uova, ilsale e l’olio. Lasciate riposare il composto ot-tenuto per un quarto d’ora, quindi iniziate aconfezionare le crespelle. In un padellino bencaldo, in ferro o in uno antiaderente, versatecon un mestolino poco impasto, a ricoprire,come un velo, l’intera superficie. Appena leestremità iniziano a prendere colore e tendonoa staccarsi dalle pareti, girate la crespella la-sciandola asciugare anche dall’altro lato. Ta-gliate il radicchio non troppo finemente,mescolatelo con la ricotta e unitevi 100 g diMontasio grattugiato. Aggiustate di sale e dipepe. Spalmate l’impasto di ricotta sulle cre-spelle con l’ausilio di una spatola e ripiegateleprima a metà e poi nuovamente a metà. Im-burrate una teglia e adagiatevi le crespelle cosìfarcite. Cospargetele con fiocchetti di burro eabbondante Montasio a scaglie o grattugiato.Infornate a 180° per 10’ circa.

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In queste pagine quattro ricette preparate da Fabrizio Nonis e Andrea Tarini, quattro piatti da cucinare sulla brace durante le ferie

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Lombata di coniglio al forno

INGREDIENTI:(per 4 persone)

2 cespi di radicchio di Treviso tardivo, 2 uova,2,5dl di latte, 100g di farina, 250g di ricotta,200g di Montasio, sale e pepe

PREPARAZIONE:

Disossate le lombate di coniglio e preparatecon gli ossi un brodo che andrete a utilizzarepiù avanti. Distendete le lombate su un pianodi lavoro cospargendole poi con metà del tritodi salvia e rosmarino. Arrotolate su se stessele lombate nel senso della lunghezza e av-volgete poi ciascuna in un paio di fettine dipancetta tagliate sottili. Fate rotolare le lom-bate nel trito di erbe in modo che se ne rico-prano anche esternamente e rosolatele poiin una padella con un filo di olio. Trasferitelepoi in una teglia assieme all’olio, bagnatelefino a metà con il brodo e coprite la tegliacon la carta stagnola. Infornate a 180° e cuo-cete per un’ora e mezza circa.

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In queste pagine quattro ricette preparate da Fabrizio Nonis e Andrea Tarini, quattro piatti da cucinare sulla brace durante le ferie

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Rana pescatrice con carciofi e bottarga

INGREDIENTI:(per 4 persone)

600g di polpa di rana pescatrice, 8 carciofi, 2 ra-metti di salvia, 4 spicchi d’aglio, 3 fette di pan-carrè, olio extravergine d’oliva, 50g di bottargadi muggine (o di tonno), sale e pepe

PREPARAZIONE:

Pulite i carciofi privandoli delle foglie esternepiù dure, quindi tagliateli a metà e, se necessa-rio, eliminate il fieno centrale con l’aiuto di unoscavino. Tagliateli a fettine dello spessore di 3-4 mm, conditeli con l’aglio intero, il sale, il pepe,la salvia tagliata grossolanamente, l’olio e ar-rostiteli sulla pietra ollare. Quando sarannocotti, toglieteli dalla piastra e teneteli al caldo.Ricavate dei medaglioni dal filetto di rana pe-scatrice dello spessore di circa 2 cm, salateli, pe-pateli, oliateli e cospargeteli con un sottilestrato di pancarré passato al setaccio. Adagia-teli sulla pietra ollare ben calda, arrostiteli daentrambi i lati in modo da formare una bellacrosticina che impedirà la fuoriuscita dei liquidie ultimatene la cottura. Disponete un muc-chietto di carciofi al centro del piatto, le fettinedi rana pescatrice tutto attorno e concludetecon una abbondante grattugiata di bottarga,meglio se di muggine, e un filo di olio.

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In queste pagine quattro ricette preparate da Fabrizio Nonis e Andrea Tarini, quattro piatti da cucinare sulla brace durante le ferie

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Crostatine di frutta grigliata

INGREDIENTI:(per 4 persone)

4 dischi di 10cm di diametrodi pasta frolla già cotta, 2dldi crema pasticcera, 4 fettedi ananas, 4 fragole, 1 kiwi, 1arancia, crema pasticcera

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PREPARAZIONE:

Stendete la crema pasticcera sui dischi dipasta frolla aiutandovi con un cucchiaio. Ta-gliate la frutta a fettine e cospargetela dizucchero a velo. Scottate le fettine di frut-ta velocemente sulla griglia calda, adagia-tele sulle crostatine e servite subito.

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Gusto acceso

La cottura a legna mantiene da millenni ilfascino arcaico e simbolico del ritrovarsia mangiare attorno a un fuoco e del farsiattrarre dai suoi bagliori in un’atmosferadi amicizia e intimità; e le sue regole dibase e le sue tecniche, pur affinate neltempo e sempre migliorate dalla tecno-logia, rimangono immutate. In questo vo-lume, curato dall’azienda Palazzetti, leadernel settore dei caminetti e dei barbecue,se ne riassume il senso passando in rasse-gna le strutture ideali come barbecue mo-bili e fissi, da giardino o da interno, forni alegna o caminetti, attrezzabili con griglie;spiedi o pietre ollari, i combustibili da pre-ferire, ma anche le tecniche di accensionee tutti quei piccoli accorgimenti necessaria raggiungere i migliori risultati. Poi le tec-niche di cottura: griglia, spiedo, riverbero,

Nelle pagine precedenti vi abbiamo proposto quattro speciali ricette, tratte da questo gustoso libro. Perchè in vacanza si può dedicare

un po' più tempo alla fantasia in cucina...

pietra ollare, forno e cartoccio: un vademe-cum per padroneggiarle al massimo delleloro potenzialità. Carni, pesci, pane e pizza,formaggi, verdure, frutta: per ciascun ali-mento i consigli pratici per la scelta, la pre-parazione e la cottura; 100 ricette cheesemplificano tutte le possibilità e poten-zialità per alimenti e tecniche di cottura,aggiornate alle ultime tendenze della cu-cina moderna. Infine il barbecue party: lafesta dei bambini, il vegetarian day, ilbrunch primaverile, la grigliata classica dicarne e quella di pesce, l’America BBQ e ilpizza party: sette proposte di menu a temaper sfruttare al massimo, divertendosi, ilvostro barbecue, concludendo con un im-portante appendice sulle marinature, lespezie e le erbe aromatiche, elementi fon-damentali per la cottura a legna.

AUTORE: Fabrizio Nonis, Andrea Tarini

TITOLO: Gusto accesoSOTTOTITOLO: I segreti della cottura

a legnaEDITORE: Terra Ferma EdizioniPAGINE: 175PREZZO: € 25,00

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V i n o e t e r r i t o r i o

Prosecco, champagne d’Italia

Risalire alle origini diquesto vitigno non èsemplice in quanto,

fino alla fine del ‘700, que-st’uva era classificata ge-nericamente tra le uve del“Vino bianco dei colli di Co-negliano e di Valdobbiade-ne”; esistono però alcunidati che ne dimostrerebbe-

ro un’origine ben più nobi-le ed antica, facendola ri-sal ire ad epoca romana,esattamente al vino Pucium,vino prodotto nel Carso trie-stino e che Plinio descrive-va come uno dei grandi viniprediletti dai militari del-l’antica Roma. Pucino, an-tenato del vitigno Glera che

Il prosecco è oggi uno dei più importanti vini bianchi italiani, sia perl’importante presenza sul mercato sia per quelle sue caratteristicheche incontrano gradimento tra tutti i tipi di palati ad ogni latitudine.

LUCA GARDINI

Sommelier presso il ristoranteCracco di Milano,

Miglior Sommelier d’Italia 2004

I vigneti dell azienda Silvano Follador

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V i n o e t e r r i t o r i o

ancora oggi si coltiva pressola località di Prosecco, nellazona triestina, talmente si-mile al prosecco tondo chemolti studiosi hanno identifi-cato il Prosecco trevigianocon il Pucino. Una precisaidentificazione comunque ri-mane impossibile date le no-tizie vaghe e contrastanti sul-l’argomento.

La zona di produzione siestende sulla fascia collina-re della Marca trevigiana,fra Conegliano, Vittorio Ve-neto, Pieve di Soligo, Vidore Valdobbiadene; un insie-me di catene collinari condirezione est-ovest che dal-la pianura si susseguonofino alle prealpi, ad ugualedistanza dalle Dolomiti, dacui rimangono protette anord, e l’Adriatico, che in-fluenza positivamente il climae la natura del paesaggio.La zona di produzione siestende su una superficie di18.000 ha, dove la vite è peròcoltivata solo nella parte piùsoleggiata dei colli, ad un’al-titudine compresa tra i 50 ei 500 m.s.l.m. La forte pen-denza delle colline, quindi ladifficoltà di meccanizzare illavoro, ha fatto si che la con-duzione dei vigneti sia rima-sta quasi sempre affidata aipiccoli viticoltori, che con lacostruzione di ciglionamenti,rampe e terrazze, nel corsodei secoli, hanno plasmato iversanti ben esposti nellecolline, modificandone le ca-ratteristiche e rendendo ilpaesaggio sempre più sug-

gestivo. La zona dove siproduce quello che è consi-derato il miglior prosecco èun’ area di 105 ha, compresatra le colline più scoscese diSan Pietro, Barbozza, SantoStefano e il comune di Val-dobbiadene, il vino che si ri-cava viene chiamato “Car-tizze” e si può considerarecome un vero e proprio cru,che nasce dalla perfetta com-binazione fra un microclimadolce ed un terreno assai va-rio, con morene, arenarie edargille che consentono undrenaggio veloce delle piog-ge e, nel contempo, una co-stante riserva d’acqua, cosìche le viti si sviluppino inmodo equilibrato.

Grappoli di Prosecco

Il prosecco è un vitigno rusticocon grappoli piuttosto grandi,lunghi ed alati, con acini di un belgiallo dorato immersi nel verdebrillante delle grandi foglie.

Esistono diversi tipi di Prosecco:-Prosecco lungo: caratteriz-zato dall’acino a forma oblun-ga, è originario della zona diCol S.Martino.-Prosecco Balbi: che prende ilnome dal patrizio veneto BalbiValier che per primo lo intro-dusse nelle zone di Pieve di So-ligo ed ora Conegliano.-Prosecco tondo: detto ancheprosecco gentile, minù o pro-secco di Valdobbiadene, è quel-lo a maggior diffusione tra lecolline della zona.

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Per questo vitigno non si può quindi parlare di una pro-duzione standardizzata, cioè di un unico ceppo di Pro-secco, ma ci si riferisce più esattamente ad una “popo-lazione” di viti. Oltre al prosecco si coltivano altri vitignia bacca bianca che concorrono alla produzione del Pro-secco, tra cui la Perera, la Bianchetta, il Verdiso. Da di-sciplinare per la produzione del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOC esistono cinque regole fondamentali:

1.) Le uve devono provenire dai vigneti dell’area delimitata perlegge, iscritti all’albo della camera di commercio di Treviso.

2) Varietà attualmente ammesse sono solo uve Prosec-co, min 85%, e di Verdiso, Perera, Bianchetta, max 15%.

3) La vinificazione deve essere eseguita secondo normepreviste dal disciplinare e può avvenire solo all’inter-no dei comuni delle zone Doc. Il cartizze può essere vi-nificato solo all’interno del comune di Valdobbiadene.

4) Imbottigliamento e spumantizzazione possono esse-re eseguiti solo nelle cantine della provincia di Trevi-so, e Venezia solo per le autorizzate.

5) Commercializzazione: prima dell’imbottigliamento ogni par-tita di vino deve superare l’esame organolettico esegui-to dalle commissioni della camera di commercio.

La zona di produzione del prosecco è come un piccolomondo fatto di un pacifico esercito di uomini che grazieall’amore per la loro terra e per i suoi prodotti hanno con-tribuito a costruire un vero e proprio “sistema economi-co”, in cui tutto gira attorno alla produzione del Prosec-co DOC. Si sono create molte attività collegate a questosettore, fino a costruire una completa filiera produttiva.A stretto contatto con le case spumantistiche lavoranoanzitutto le distillerie, che trasformano le vinacce di Pro-secco provenienti dalle cantine nella preziosa grappa,simbolo del territorio. Inoltre ci sono attività di pro-gettazione e realizzazione di macchine ed attrezzatureenologiche. Sul territorio, infatti, si trovano alcune del-le più importanti aziende della macchina enologica ita-liana, le cui tecnologie d’avanguardia sono presenti inmolte delle più importanti cantine del mondo. Altre at-tività legate al mondo del vino, presenti in quest’area eche fanno parte integrante del sistema Prosecco DOC,sono i laboratori di analisi e le aziende fornitrici di pro-dotti e di servizi per l’enologia. Importante inoltre è il ruo-lo della Scuola Enologica di Conegliano, che assieme al-l’Università degli Studi di Enologia e all’Istituto Speri-mentale per la Viticoltura dà vita ad uno dei poli di for-mazione e ricerca più importanti in ambito italiano. Acompletare il piccolo mondo del prosecco c’è l’ospita-lità del territorio con tutte le sue strutture ricettive oveun bicchiere di bollicine diviene il miglior benvenuto.

Cantine Selezionate

Silvano FolladorVia Callonga,11

31049 Valdobbiadene (TV)Tel. 0423 900295

Adami Via Rovede, 27

31020 Colbertaldo di Vidor (TV)Tel. 0423 982110Fax 0423 982130

BortolinVia Menegazzi, 5

S. Stefano di Valdobbiadene (TV)Tel. 0423 900135Fax 0423 901042

CanevelVia Roccat e Ferrari, 17

31049 Valdobbiadene (TV) Tel. 0423 975940 Fax 0423 975961

Consorzio Produttori di Valdobbiadene

Via Roma, 7 31059 Solighetto (TV)

Tel. 0438 83028 Fax 0438 842700www.prosecco.it

Vitigni

Prosecco lungoProsecco Balbi

Prosecco tondoPereraVerdiso

Bianchetta

Tipologie:

•Prosecco DOC di Conegliano-Valdobbiadene Spumante

•Brut•Extra Dry

•Prosecco di Valdobbiadene superiore di Cartizze

• Prosecco di Valdobbiadene-Cartizze frizzante

• Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene tranquillo

Prosecco

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DEGUSTADEGUSTA 67settembre 2009

Prosecco di Valdobbiadene DOC, 2008 - Silvano FolladorPaglierino luminoso con riflessi verdolini dal fine e per-sistente perlage. Conquista il naso nei suoi profumi dipera del miele e mela limoncella avvolti in uno sfondoagrumato di lime e raffinati ricordi citrini. L’ossigena-zione libera sensazioni minerali e salmastre che si al-ternano con nuances di fiori di pesco e sambuco,chiusura delicata di anice e lavanda. Al palato morbi-do e avvolgente, denota grande freschezza e si esaltanelle sue sensazioni fruttate in cui la pera fa da pro-tagonista. Finale fresco e lievemente sapido, saporeestivo da bere a tutte le ore. Lo abbinerei con gamberoni rossi di Sicilia con pomo-doro confit e olive taggiasche.

Prosecco di Cartizze, 2008 - Silvano FolladorVerdolino con riflessi metallici evidenzia uno scintillante per-lage di ottima finezza e persistenza. Al primo impatto il nasocolpisce per la sua freschezza e piacevolezza esordendocon profumi di frutta bianca, pera kaiser, mela Smith, al se-condo naso emergono le piacevoli sensazioni di agrumicome il cedro. L’ossigenazione libera sensazioni floreali difiori di pesco che si alternano a movenze vegetali e di erbearomatiche come l’incenso, il basilico rosso e la melissa. Chiu-sura delicata e salmastra. Morbida ed avvolgente la boc-ca in perfetto equilibrio con il quadro olfattivo, dalla fre-schezza pungente e che si esalta nel presentare sapide sen-sazioni fruttate. Ottimo da aperitivo!Lo abbinerei alla “Marinara” di pesce in fogli con ver-dure croccanti.

Assaggiati per voi

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DEGUSTADEGUSTA68 settembre 2009

Bacchus amat collesGià Virgilio aveva ben evidenziato come il miglior vino siaquello che nasce nei territori più montuosi o scoscesi. Oggi unEnte, il Cervim, studia le problematiche di questa viticoltura

V i t i c o l t u r e d a t u t e l a r e

Da questo numero, De-gusta inizia una colla-borazione con il CER-

VIM, organismo internazio-nale nato nel 1987 sotto gliauspici dell’O.I.V. (Office In-ternational de la Vigne etdu Vin), per la valorizzazionee la salvaguardia della viti-coltura di montagna, certa-mente non facile, ma meri-tevole di ogni attenzione. IlCentro, a cui aderiscono Re-

gioni ed organismi regiona-li, nazionali ed esteri, hasede in Valle d’Aosta ed ope-ra da sempre promuovendostudi, ricerche e convegnied assicurando la sua pre-senza in tutte le sedi istitu-zionali e di settore ove si af-frontano problematiche le-gate alla viticoltura, facen-dosi il garante degli interes-si della Viticoltura di Mon-tagna ed in forte pendenza.Italia vigneti nelle Cinque Terre

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DEGUSTADEGUSTA 69settembre 2009

V i t i c o l t u r e d a t u t e l a r e

La viticoltura di montagnapresenta queste specificità,che rappresentano spesso ungrave handicap ma per altriversi una formidabile oppor-tunità:• condizioni orografiche che

creano impedimenti allameccanizzazione

• vigneti dalle ridotte dimen-sioni, non sempre contigui ein molti casi con presenza diterrazzamenti e con preva-lenza di imprenditorialitànon a titolo principale

• necessità di grandi investi-menti economici in caso diriformulazione di una viti-coltura moderna

• condizioni climatiche nonsempre ottimali (es. fabbi-sogni idrici)

• tipologia differenziata diuve, con produzioni enolo-giche fuori dai modelli mon-diali (prodotti di nicchia)

• vigneti situati in aree geo-grafiche ad alta valenzapaesaggistica e turistica

Italia – Toscana - Massa Carrara I colli Apuani sono situati nella provincia di Massa Carrara chesi trova nella parte più settentrionale della Toscana. Qui il bianco candido del celebre marmo delle Alpi Apuane,si unisce al verde delle colline coltivate a vite che giaccionosotto di loro, e che si estendono fino al mare attraverso ripidipendii. Le colline del Candia, tra la costa e le Alpi Apuane sicaratterizzano per clima mite e terreni ricchi di minerali. Ver-mentino, Albarola, Trebbiano e Malvasia le varietà più alle-vate da cui si ricava il Candia DOC dei Colli Apuani: unaproduzione limitata, difficilmente reperibile fuori dalla zonacircostante a quella d’origine. La particolare morfologia delterreno fa si che la maggior parte delle operazioni sia effet-tuata a mano, sotto costante controllo dell’ uomo.

Italia – Toscana – Isola d’ElbaL’isola più grande dell’arcipelago toscano è situata al largo dellecoste livornesi. I circa 300 ha di vigneti terrazzati, che caratte-rizzato l’aspro paesaggio viticolo elbano, sono situati nellaparte centrale e nella zona orientale dell’isola. Le tradizionaliterrazze costruite su muri di pietra a secco, arrivano ad altitu-dini massime di 400 mt s.l.m.. I terreni che variano dalle diverseposizioni nell’isola, sono di origine vulcanica nella parte occi-dentale, ciottolosi e argillosi nella parte centrale e pietrosi e ric-chi di ferro nella parte orientale. Ansonica, Vermentino,Procanico, Moscato, Sangiovesee Aleatico sono le varietà piùdiffuse, dalle quali si ricava l’Elba DOC rosso, rosato e bianco.

Vigneti della Mosella

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DEGUSTADEGUSTA70 settembre 2009

Italia – Campania – Costa di AmalfiLa Costiera amalfitana è il tratto di costa campana, situato asud della Penisola Sorrentina, che si affaccia sul golfo di Sa-lerno. Marinai-contadini con “un piede sulla barca, un altronella vigna” sono stati definiti gli abitanti di questa zona incui la natura ha creato paesi di case una sull’altra, di viuzzetortuose e spinto le coltivazioni su faticati eroici ripiani e ter-razze artificiali. Le sorti del vigneto in Costiera restano sal-damente legate ai caratteri del territorio, e soprattutto allesue felici condizioni climatiche. I vigneti pensili, organizzatisu terrazze a strapiombo, coprono i fianchi scoscesi dellacosta diventando uno degli elementi caratteristici del pae-saggio. Ad altitudini tra i 200 e i 500 metri s.l.m. sopravvi-vono vitigni autoctoni quali la Falanghina, la Biancolella e loSciascinoso, che per via dell’isolamento e della faticosa quo-tidiana frequentazione sono noti rispettivamente comeBianca Zita, Bianca Tenera e Olivella. Altri vitigni a baccabianca di questo territorio sono il Piedirosso e l’Aglianico.

L’attività del CERVIM èinoltre estesa a l la vit i -coltura delle piccole isolecarat t e r i zza t e d a d i f f i -coltà strutturali (es. sali-nità, impossibilità di mec-canizzazione etc..) e daeffettivo e permanentecarattere di isolamentoed inserita in un contestostrutturale e socio-eco-nomico penalizzante sot-to il profilo della redditi-vità aziendale. Si trattadi una viticoltura margi-n a l e , c h e r a p p r e s e n t ameno del cinque per cen-to della superficie vitico-la totale europea, ma cheha delle implicazioni im-portanti sull’economia, lasocietà, l ’ambiente e lacultura di molte Regioni eNazioni.

Al CERVIM sono associa-te le Regioni qual i Val led’Aosta, Lombardia, Pie-monte, L igur ia , S ic i l ia ,Prov inc ia Autonoma d iBolzano, Provincia Auto-noma di Trento, CantoneVal lese per la Svizzera,G a l i z i a p e r l a S p a g n a ,Douro per i l Portogal lo,Renania -Pa lat inato perl a G e r m a n i a , c h e p r e -sentano sul loro terr ito-r i o u n a v i t i c o l t u r a d im o n t a g n a , o i n c o n d i -zioni assimilabil i . Vi ade-r iscono inoltre degl i or-ganismi regionali: Abruz-zo per l ’ Ital ia, Wachau eStir ia per l ’Austr ia, Ba-nyuls-Collioure e Rhônes-Alpes per la Francia, Ti -c i n o p e r l a S v i z z e r a el’Appalachian State nellaCarolina del Nord per gl iStati Unit i . (G.P.)

Nel sud della provincia di Lugo e a Nord di Ourense,nella Galizia interna, risalendo il corso del fiume Sil finoalla sua unione con il Miño, si succedono una serie di pic-cole zone viticole, costituenti la denominazione di Ori-gine “Ribeira Sacra”. Seguendo l’itinerario fluviale siincontrano le sottozone di Quiroga, Amandi, Chantadae Ribeira del Miño a Lugo e Ribeira del Sil a Ourense.

Spagna - Galizia

Spagna vigneti in Galizia

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DEGUSTADEGUSTA 71settembre 2009

Italia – Sicilia – Parco dell’EtnaLa viticoltura della zona etnea ha origini remote. Il paesaggio viti-colo è stato plasmato dall’operosità dell’uomo che da sempre con-trasta l’ambigua natura dell’Etna, “Fertile montagna” e “Orridovulcano”. Solo tre dei quattro versanti del vulcano sono vitati. Inquello meridionale si trovano i vigneti più impervi, che in certe areesuperano i 1000 metri d’altitudine. I vigneti conservano ancorainalterati gli elementi caratteristici di un tempo che li hanno resiunici agli occhi dei viaggiatori del ‘700: appezzamenti irregolari,terrazzamenti con muretti a secco in pietra lavica, “torrette” dipietre. La viticoltura dell’Etna rappresenta anche un sito ad alto va-lore culturale e scientifico per l’elevata biodiversità che caratte-rizza i vitigni coltivati. I principali vitigni a bacca bianca sono:Carricante, Catarratto bianco comune, Inzolia. Quelli a bacca rossa:Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Alicanteo Grenache.

Grecia- Macedonia

Florina è una della Quattroprefetture comprese nellaregione della Macedoniadell’ovest. La superficie to-tale è di 1924 Km2 ad una al-titudine che varia tra i 650e i 2524m. Morfologica-mente il territorio è costi-tuito principalmente damontagne e colline. La Ma-cedonia è differente dalle al-tre regioni vitivinicole dellaGrecia, una serie di micro-climi, possibili grazie allapresenza di molti laghi, e dicondizioni geologiche par-ticolari conferiscono a que-sta terra e ai suoi vini un ca-ratteristico gusto conti-nentale. I vitigni a baccarossa di questo territoriosono: Cabernet Sauvignon,Merlot, Vranac, Kratosija,Xinomavro, Siraz, Mo-schomavro, Roditis e Ba-tiki, mentre quelli a baccabianca sono: Smederevra,Welschriesling, Chardon-nay, Sauvignon Blanc, Treb-biano, Gewürztraminer.

Italia – Veneto - Monti LessiniL’area dei Lessini, che si sviluppa in circa 20.000ha, è una zona col-linare e montana che abbraccia due province: Verona e Vicenza.Dalle Colline d’Oro che scendono verso Montecchia di Crosara,Roncà, Arzignano, Chiampo nasce nel 1987 la DOC Lessini Durelloper salvaguardare un vino ottenuto in prevalenza da vitigni au-tenticamente tipici di queste terre. Anima della Doc Lessini Du-rello è il vitigno Durello (localmente chiamato anche Durella), unvitigno autoctono la cui presenza nel territorio risale sino all’epocapreistorica. L’ attuale disciplinare di produzione prevede che i viniDoc “Monti Lessini Durello” possano essere prodotti con una per-centuale minima di uve Durello pari all’85% e da un 15% massimodi altre varietà locali. I vitigni principali a bacca rossa del terri-torio sono rappresentati dal Pinot nero, mentre quelli a baccabianca da: Durello, Garganega, Trebbiano di Soave, Pinotbianco e Chardonnay.

Svizzera vigneti nel Canton Vallese

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DEGUSTADEGUSTA72 settembre 2009

Il Moscato: vino da bereGo Wine aveva già promosso una serata speciale nelle sale delQuirinale (l’Hotel di Roma) dedicata all’Amarone della Valpoli-cella, questa volta ha presentato i Moscato d’Italia e del mondo

E c c e l l e n z e e n o l o g i c h e

GIANFRANCO LEONARDI

Ametà luglio, all’imbrunirequando nella capitale,trafficata e invasa da in-

numerevoli turisti, l’afa la fa dapadrona, nel giardino internodell’Hotel Quirinale, tra un im-menso pino marittimo e ficuscentenari, lì, “sotto le stelle”, ilclima era davvero piacevole,anzi è il caso di dire... “fresco,frizzante con note piacevol-mente fruttate...” Si, è la ter-minologia di chi ne sa in campoenoico, quella dei professionistidella vite - i produttori - e delvino - i fruitori che si dividono in:

rivenditori, sommelier e appas-sionati del calice e ovviamentedel prezioso contenuto. La “ver-ticale” a tema che vi si svolgeva– e che è riuscita a distogliere ipresenti dal malessere creatodagli eccessivi 36° all’ombra (+di 40 i gradi percepiti, ancora pri-ma di cominciare le degusta-zioni...) – vedeva protagonistail “Moscato” uno dei principi deivini aromatici: frizzantino di bas-sa gradazione alcolica, con pro-fumi fruttati e floreali, dalla pe-sca fino alla salvia. Può esserepiù o meno dolce, no stucche-vole, con una buona spalla aci-da che lo fa “fresco” al naso, alquale risulta semplice, pulito, flo-reale e niente più e, al palato,laddove veniva considerato “ilvinello dolce per donne e bam-bini”, perché se ben fatto, for-se alla fine è tutto molto simile(quasi uguale). Forzature nonsono possibili né proponibili,se sentori ci sono, il vino poi nonconvince... Presentato dalle can-tine provenienti da quasi tuttaItalia e dintorni... una selezionedi 50 vini, dal Moscato dellaValle d’Aosta fino a quello di Pan-telleria e altri provenienti daAustria, Francia, Grecia e Spa-gna. (Gelber Muskateller, Mu-

Alcune bottiglie di Moscato

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Le Aziende: ABRAXAS: Palermo (PA)BOERI ALFONSO:Costigliole d’Asti (AT)CA’ DEI MANDORLI: Castel Rocchero (AT)CANTINA SANT’ANDREA:Terracina (LT)CAMINELLA: Cenate Sotto (BG)OLTERENZIO: Cornaiano (BZ)CICCIO ZACCAGNINI: Bolognano (PE)MASOTTINA: Conegliano (TV) ALESSANDRO MORODER:Ancona (AN)PRODUTTORI MOSCATOD’ASTI ASSOCIATI:Bocchino Giuseppe, Canelli,Cantina Sociale Vallebelbo,Santo Stefano Belbo, Ma-renco Vini e Strevi.

scat d’Alsace, Muscat di Fronti-gnan, Muscat de Beaumes-de-Venise, Moscato di Limnos, Mo-scato di Samos, Muscat di Se-gal’s; Moscatel de Setùbal, Mo-scatel de la Marina) e anche daoltre oceano. In tutte le sfuma-ture di gusto e colore, anche “intutte le salse”... ma non è ap-propriato (...) il Moscato ha ot-tenuto un successo superlativo:con il bicchiere in una mano e lascheda con le caratteristichedel vino, nell’altra, i presentisciamavano calmi e composti dauna parte all’altra del giardino,dove ordinatamente posizio-nati sul perimetro del giardino,erano posti i tavoli con le botti-glie in bella mostra. Riempivanoi bicchieri, vi tuffavano il naso, fis-savano un punto del cielo - che

imbruniva - assaggiavano, e siscambiavano pareri, opinioni ecritiche, tutti facevano cosi...C’erano personaggi noti nelmondo romano del vino, som-melier di fama, noti ristoratori,anche molte donne e tanti gio-vani, interessati all’argomento,a quanto si diceva e a come sisvolgevano i riti della serata. Na-turalmente l’occasione è statapropizia per le aziende chehanno affiancato ai vari Mo-scato, Altre perle della loroproduzione... E allora vai diBarbera, di Dolcetto, di Bra-chetto, di Cortese, di Cardon-nay e di tanti – ottimi – passiti,anche “chinati”. Chi non hacolto anche questa occasione,promossa da Gowine, non sapràmai cosa si è perso...

E c c e l l e n z e e n o l o g i c h e

LLaa bbeell lleezzzzaa ddeell nnoossttrroo tteerrrriittoorriioo,,llaa bboonnttàà ddeeii nnooss ttrrii vviinnii

Azienda Agricola MontegrandeDi Brunacci Bruno Benito & Antonio s.a.s.Via Montegrande, 45547023 Tessello di Cesena (FC)Tel 0547 660075 - 0547 28324www.montegrande.net

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DEGUSTADEGUSTA74 settembre 2009

Patata in BOai nastri di partenza

Finalmente settembre, e aBologna arriva il tanto at-teso evento dedicato alla

Patata Dop. Nei prossimi giorniin città non si parlerà d’altro: traconferenze ed incontri sultema, grandi eventi e serate cul-turali, la Patata salirà sul tronoche le spetta. Cuore della mani-festazione il coinvolgimento dinumerosi ristoratori Ascom intutta la Provincia, che presente-ranno in menu uno o più piattirealizzati con il prezioso tubero.

Dopo l’anteprima del 3 luglio aVilla Leona a Bologna, adaprire ufficialmente le danze cisarà la grande festa che si svol-

gerà l’11 settembre presso laFiera di Bologna, ospitata neglispazi di Expogreen. In un con-testo unico nel suo , all’internodi questo esclusivo evento fie-ristico,PATATAinBO si presen-terà ad una platea esclusiva dioperatori e opinion leader conun ultimo preview prima dellasettimana dal 21 al 27 settem-bre. Nel Palagreen della Fieradi Bologna (Pad. 35, Area 48 diIspirazione Naturale) con i ri-storatori Ascom, i produttori ei maggiori opinion leaders delsettore, si terrà una grandefesta, che già dai primi detta-gli si rivela un evento da nonperdere.

È arrivato il momento tanto atteso. Dal 21 al 27 settembre Bolo-gna vedrà la propria Patata Dop protagonista di incontri e tavole rotonde, ma soprattutto ingrediente principe nei ristoranti

Alcuni dei piatti che i ristoratoripresenteranno nella settimana

di PATATA in BO

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DEGUSTADEGUSTA 75settembre 2009

Patata in BOai nastri di partenza

Valentino Di Pisa e Giancarlo Tonelli dell'ASCOM ai microfoni di "Con I Piedi Per Terra

PATATAinBO, prima ancora di coin-volgere il grande pubblico, sta ri-

scuotendo un enorme successo tra gli“addetti ai lavori”. Primo fra tutti il Di-rettore di ASCOM Bologna, GiancarloTonelli: “ASCOM Bologna ha sempreavuto come obiettivo quello di valoriz-zare la nostra città e provincia, i suoi pro-dotti ed il lavoro di tutti coloro che, ope-rando ogni giorno nel commercio e nel-la ristorazione, si impegnano per mi-gliorare sempre di più la nostra realtà.E’ anche per questi motivi che abbiamosposato l’iniziativa “PATATA in BO -Settimana della Patata di Bologna DOP”promossa da Degusta, proprio perchéabbiamo ritenuto questo progetto validoper promuovere un alimento dalle gran-dissime potenzialità e varietà d’utilizzo,una realtà fondamentale della nostraeconomia agroalimentare, che allo stes-so tempo ha la necessità di essere ri-lanciato sia dal punto di vista gastro-nomico che nutrizionale. Come AscomBologna siamo molto soddisfatti di que-sta prima fase di preparazione dell’ini-ziativa, sono infatti numerosi i ristora-tori e commercianti nostri associati chehanno apprezzato l’organizzazione el’impegno dimostrati e che hanno ade-rito con entusiasmo. Ora l’obiettivo èrealizzare nel migliore dei modi questaprima edizione, perfezionarla nei variaspetti con la grande passione mostra-ta finora così da rendere la “Settimanadella Patata di Bologna DOP” un ap-puntamento fisso nel panorama bolo-gnese. In questo percorso, come del re-sto per ogni altra iniziativa, Ascom Bo-logna sarà sempre presente, garantiràtutto il suo impegno e non farà mai man-care il suo forte appoggio.”

Anche dai produttori, e in particolare dalGruppo Romagnoli, giungono note

di apprezzamento: “PATATAinBO si puòchiaramente definire una bella iniziativa. –ha dichiarato Roberto Chiesa, DirettoreCommerciale Linea Fresco della RomagnoliF.lli Spa – Si rivela una occasione per darealla Patata bolognese il giusto riconosci-mento per il grande apporto economico egastronomico che ha dato a questa città. Sisvolgeranno una serie di incontri importantisia per il mondo dei produttori che, soprat-tutto, per il grande pubblico, che avrà l’op-portunità di andare a fondo nella conoscenzadi questo tubero che ha cambiato la storia ga-stronomica dell’Europa e di Bologna.”PATATAinBO si sta dimostrando, dunque,una manifestazione di successo, che riu-scirà ad animare Bologna, con i suoi com-mercianti, produttori agricoli ed industriali,e che coinvolgerà ed appassionerà tutti igolosi e curiosi, gastronomi o semplice-mente appassionati, che passeranno per lacittà “dotta e grassa” a settembre.

Il successo di PATATA in BO

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DEGUSTADEGUSTA76 settembre 2009

Patfrut

Tra i maggiori produttoriaderenti a PATATAinBO, arappresentare un enor-me numero di agricoltoriè Patfrut, impresa-sim-bolo della pataticolturabolognese. Nata nel 1970con il nome di Produtto-ri Patate, diviene Patfrutnel 1997 divenendo pun-to di riferimento per tut-to il settore ortofruttadella Provincia di Bolo-gna. Con il suo profondoradicamento nel territo-rio, Patfrut ha da sem-pre perseguito la valoriz-zazione dei produttori as-sociati, guidandone e con-trollandone la produzionecon l’obiettivo di seguireil produttore in tutte lefasi produttive. La nuovaPatfrut Soc.Coop.Agr. ènata dalla fusione tra Pat-

frut di Bologna e FerraraFrutta. La Cooperativa sipropone di dare la miglio-re risposta in termini eco-nomici e di servizi. Ricettavincente per ottenere tali ri-sultati sarà la costante ra-

zionalizzazione degli aspet-ti gestionali, l’efficienzadei servizi ai Soci ed aiClienti, l’innovazione tec-nologica e varietale, lo svi-luppo e la salvaguardia del-le produzioni del territorio.

La sede operativa Patfrut di Molinella

DA RICORDARE

In un contesto unico nel suo genere, all’interno di un esclusivo eventofieristico, PATATA in BO si presenta venerdì 11 settembre aduna prestigiosa platea di operatori e opinion leader in compagnia di 6grandi chef bolognesi, alcuni chef della Nazionale Italiana Cuochi e conun sontuoso buffet dove i convenuti potranno assaggiare le decine dispecialità enogastronomiche tipiche bolognesi. Si tratta dell’ultimoevento di “preview” prima della settimana PATATA in BO che si svol-gerà dal 21 al 27 settembre. Il Palagreen della Fiera di Bologna (Pad.35, Area 48 di Ispirazione Naturale) ospiterà la serata ad invito cheaprirà ufficialmente le danze al grande evento di promozione e valo-rizzazione della Patata di Bologna Dop. Per info: [email protected]

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DEGUSTADEGUSTA 77settembre 2009

ha raccolto l’attenzione e l’entusiasmo d’istituzioni e imprese, riscontrando molte adesioni tra patrocini e sponsorizzazioni,

elencati qui di seguito:

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DEGUSTADEGUSTA78 settembre 2009

rassegna di eventi, sagre, manifestazioni

enogastronomiche e appuntamenti per la

cultura e il tempo liberoin collaborazione

con il portale www.prodottitipici.com

Per segnalare un evento Tel. 051 736770

TUTTO WEEKEND

SETTEMBRE 2009

04-06/09 Sartirana Lomellina (PV)37 ª Sagra della RanaInfo: Comune 0384.800810

05-06/09 Bibbiano –Buonconvento (SI)Villaggio della Birra 2009Info: Comune 0577 80971

05-13/09 Cusio (BG)Fungolandia 2009 Info: Comune 0345 88021

10-17/09 Forni di Sopra (UD)Forni, Funghi e… gastronomiaInfo: Consorzio Serv. Tur. 0433 88553

12-13/09 Gessopalena (CH)IV° Buon Gusto: I Formaggi d’AbruzzoInfo: 0872 714587

12-13 e 19-20/09 Enemonzo (UD)33 ª Mostra mercato del formaggioe della ricotta di malgaInfo: Comune 0433 748072

16-20/09 Cefalù (PA)3° Sherbeth Festival –Festival del GelatoInfo: Comune 0921 92411

16/09-11/10 Isola della Scala (VR)43ª Fiera del Riso - 3° RisitalyInfo: Ente Fiera 045 7300089

19-20/09 Pietra Ligure (SV)Vª Dolcissima PietraInfo: Oroargento 019 6898607

19-20/09 Gorgonzola (MI)XI ª Sagra del GorgonzolaInfo: Pro Loco 02 95301238

19-20/09 Castagneto Po (TO)Stra-Ciok e StramangiandoInfo: Comune 011 912921

19-21/09 Erbusco (BS)X° Festival del FranciacortaInfo: Consorzio Tutela del Franciacorta 030 7760477

20-09 Badalucco (IM)39ª Sagra dello StoccafissoInfo: Comune 0184 407007

22-27/09 S.Vito Lo Capo (TP)XIIª Cous Cous FestInfo : Uff. Turist. 0923 974300

24-27/09 Foligno (PG)XI° I Primi Piatti d’ItaliaInfo: Epta Srl 075 500557

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DEGUSTADEGUSTA 79settembre 2009

IInn vveettrriinnaa

Dal 5 al 6 sttembre, Sassello (SV)III° LoveAmarettoInfo: Oroargento 019 6898607

Tre giornate nello splendido cen-tro storico di Sassello, dove il “Re”è l’Amaretto, dolce biscotto seccofamoso in tutto il mondo. In pro-gramma un’esposizione e degusta-zione di Amaretti con vini e liquoriin abbinamento, una mostra dedi-cata all’Amaretto ed ai suoi ingre-dienti -ovviamente ogni azienda hala sua ricetta “segreta”, ma la ri-cetta base è secolare e prevedezucchero, mandorle dolci pelate,albume d’uovo ed armelline amare-presso Largo degli Chefs corsi dicucina a base di Amaretti, musicadedicata a LoveAmaretto, un’areadedicata alle fasciatrici ed arroto-latrici di amaretti ed infine l’areaABG: A come Amaretto, B comebambino e G come gioco.

Dal 10 al 13 settembre, Fano (PS)VII° Festival Internazionale del Brodetto e della Zuppa di PesceInfo: Confesercenti 0721 831382

All’ interno della Rocca Malate-stiana, monumento di grande va-lore architettonico, s i svolgonotutti gli eventi di questo festivalche, giunto alla settima edizione,ogni anno vede arrivare chefsprovenienti da ogni parte d’Italiae dall ’estero per valorizzare lacucina marinara “sfidandosi” al-l’ insegna del gusto e della creati-vità. Oltre alle disfide di brodettie zuppe, sono previsti due cam-pionati di vini, la scuola di altacucina, la presentazione dei panidella tradizione, l’ educazione ali-mentare per i bambini, lo spaziodedicato all’entroterra, lo spaziodei produttori ed un convegnointernazionale.

24-27/09 Mortara (PV)Palio dell’Oca e Sagra del Salame d’OcaInfo: 0384 99356

25-27/09 Sogliano al Rubicone (FC) 21ª Sagra “De Savor” Info: Ass.Cult. Montegelli 0541 940150

25-27/09 Montecatini T.(PT)Territori in FestivalInfo: 0574 514331

26-27/09 Millesimo (SV)XVIIª Festa Naz. del TartufoInfo: Pro Loco 019 564007

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DEGUSTADEGUSTA80 settembre 2009

TUTTO WEEKEND

OTTOBRE 2009

03-04/10 Malcesine (VR)Ciottolando con GustoInfo: Malcesine Più 045 7400837

03-04/10 Rovegno (GE)40ª Sagra della PatataInfo: Comune 010 955034

03-04/10 Monte Porzio (PU)6ª Fiera d’Ottobre dall’Uva al VinoInfo: Pro Loco 072 1955619

04-25/10 Palazzuolo s/Senio (FI)27ª Sagra del Marrone e dei Frutti del BoscoInfo: Comune 055 8046125

07-09/10 Cesena (FC)MacfrutInfo: Cesena Fiera 0547 317435

09-11/10 Lavagna (GE)VI° Pesto e dintorniInfo: Oro&Argento 019 6898607

09-11/10 Castegnato (BS)XIVª Franciacorta in BiancoInfo : 030 2146881

16-18/10 Udine (UD)Good - 2ª Fiera della Qualità a TavolaInfo: Udine Fiere 0432 4951

16-18/10 Gonzaga (MN)BarmaniaInfo: Fiera Millenaria 0376 58098

16-18 e 23-25/10 Cento (FE)3° Festival dell’Enogastronomiadel CentopieveseInfo: IAT 051 6843334

16-25/10 Perugia (PG)Eurochocolate 2009Info: Sedicieventi 075 5025880

19-20/10 Bolzano (BZ)AutochtonaInfo: Fiera Bolzano 0471 516000

22-25/10 Cremona (CR)Meatitaly I° Salone della Filiera della Carne Bovina –64ª Fiera Internaz. del Bovino da LatteInfo: Cremona Fiere 0372 598011

24-25/10 Palazzolo Agreide (SR)9ª Agrimontana I Sapori degli IbleiInfo: Comune 0931 871111

24-25/10 Maddaloni (CE)XVIIª Sagra della Mela AnnurcaInfo: Pro Loco 0823 336552

24-26/10 Torino (TO)Wine Show 2009 7° Salone del Vino – Dolc’éInfo: Lingotto Fiere 011 6644111

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DEGUSTADEGUSTA 81settembre 2009

IInn vveettrriinnaa

Dal 12 al 20/09 Bari (BA)Agrimed 2009Info: Fiera del Levante 080 5366111

Una manifestazione interamentededicata al grande patrimonioagroalimentare italiano e che sipropone di presentare il megliodei prodotti tipici delle diverse re-gioni, informare sulle tecniche diproduzione, coinvolgere i visita-tori con eventi a tema per risco-prire le tradizioni, sostenere la“cultura della qualità”, infor-mando il consumatore finale sulleiniziative esistenti riguardo i mar-chi IGP, STG,DOP e DOC.ed infineconsentire la degustazione el’eventuale acquisto dei prodottiin esposizione.

Dal 18 al 21 settembre, Bra (CN)Cheese 2009Info: Pro Loco 0172 421061

La città di Bra si trasforma perquattro giorni in un grande labo-ratorio di idee, dibattiti, degusta-zioni, attività didattiche e mercato.Cheese ormai è un punto di riferi-mento per gli artigiani della filieralattiero-casearia mondiale e per unvasto pubblico di appassionati,

grazie alla sua capacità di far co-noscere “le mille anime del for-maggio”, dagli animali da latte alprodotto finito, perché ogni for-maggio è il risultato di una lunga sto-ria, con le sue identità e specificità.

Dal 19 a 27 settembre, Castelvetro (MO)42ª Sagra dell’Uva e delLambrusco GrasparossaInfo: Consorzio V.I.T.A. 059 758880

Durante questa sagra, nei cortili enelle piazze del centro storico di Ca-stelvetro di Modena sono in pro-gramma molte iniziative con lapresenza di stand enogastronomicie mercatini, spettacoli, concerti emostre. Al centro della festa, ov-viamente, la celebrazione della pro-duzione tipica del LambruscoGrasparossa di Castelvetro, vinorosso frizzante DOC che deve il suonome al vitigno omonimo, di cui inautunno si arrossano non solo le fo-glie, ma anche raspo e pedicelli. Lazona di produzione è situata intera-mente nella provincia di Modena e lacittà di Castelvetro è considerata lacapitale di questa tipica produzioneagricola, per l’ occasione il suoborgo antico si trasforma in unagrande enoteca dove i produttoridella zona presentano i loro vini.

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Gusto d’amore

DEGUSTADEGUSTA82 settembre 2009

Le birre fatte in casa non hanno nulla da invidiare ai pro-dotti commerciali e, sovente, li superano come bontà epregio. Questo libro nasce dalla voglia di mettersi in gioco.Gli autori, Matteo Billia e Lelio Bottero, hanno cercato didare al lettore una visione un po’ più ampia del processoproduttivoConclude il libro un’utile raccolta di ricette: atale scopo, gli autori hanno interpellato i migliori birraid’Italia, la cui passione li ha portati a fare il grande salto di-ventando professionisti.

Matteo Billia, Lelio BotteroBirra fatta in casaEd. Gribaudo

Una guida esauriente alla conoscenza e alla degustazionedelle più importanti birre del mondo. Oltre 260 schede e 500tipi di birra descritti: storia, servizio, caratteristiche organo-lettiche, abbinamenti gastronomici. La prima parte di questomanuale fornisce un’introduzione alla storia della birra, agli in-gredienti e ai metodi utilizzati nella produzione. La secondaparte illustra tramite schede dettagliate i principali marchi dibirra, suddivisi per aree geografiche. Un viaggio lungo e pienodi sorprese, attraverso cinque continenti.

Birra; conoscere e riconoscere le varietà di birra e i prin-cipali produttori di tutto il mondoGuide compact DeAgostini

L’Annuario Infobirra 2009 apre, come al solito, con un’ampiaSezione Mercati, cui segue il consueto Repertorio delle Mar-che. La parte più ampia è naturalmente dedicata alla SezioneProduttori con le schede informative complete e aggiornatedegli oltre 250 produttori. Una speciale sezione di oltre 100pagine viene dedicata al mondo effervescente della “Birra Ar-tigianale”, che si apre con un servizio sulla evoluzione dei mi-crobirrifici e brew pub in Italia. Un’ampia sezione è poidedicata ai Fornitori di Prodotti e Servizi, e un’ultima sezione,Per Saperne di Più, riporta le schede di tutti i gruppi ingrossobevande, dei gruppi e catene della GDO, le associazioni di ca-tegoria nei vari paesi, gli organi di stampa settoriali.

InfoBirra Italia 2009/2010Beverfood

i b r i d a gus ta reL

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Lanteri ci stupisce sempre, non vi è un attimo in cui quest’artista possa pensare di fermarsi, la sua creativitàci porta sempre nuove atmosfere, nuove percezioni, dove l’immaginario diventa non solo realtà di se stesso,ma realtà universale. L’artista si pone sempre davanti ad uno specchio, dove non si riflette solo la sua re-altà trasportata quasi a un’astrazione metafisica, ma è come se i suoi oggetti diventassero poesia del tempoe dello spazio, senza però rendersi conto, se non dopo aver osservato più a lungo le sue opere, che le formediventano invenzione della realtà stessa. Il dipinto qua rappresentato lascia un gran senso di riposo, è comese lo spettatore si sentisse lentamente sprofondare in un sonno lieve, un senso di pace e d’infinita dolcezza:le mele appoggiate sul cuscino potrebbero rappresentare il riposo dopo l’amore, un silente dialogo dopoil piacere, rotto solamente da suoni, e forse mezze parole sussurrate all’infinito. Basterebbe entrare nellostudio del maestro per respirare tutta l’energia dei suoi colori, è come camminare su un tappeto volante,che trascina lo spettatore in un turbinio di musica ancestrale, dove arte, musica e poesia si fondono in unicomessaggio, per dare a chi osserva, l’immaginazione di volare nell’infinito. Certo, visitare dal vivo l’Atelier diLanteri è stata una bella esperienza, anche se le mie parole nel descriverlo, hanno cercato di rendere al let-tore una visione più vicina alla realtà. Beh, lasciatemelo dire, andate a curiosare se così si può dire, l’enormescatola dei giochi - così io descrivo lo studio del maestro - un magico momento per ritornare bambini, masenza dimenticare che tutto ciò che è sogno, si può trasformare in realtà. Laura GallianiAtelier - Palazzo Vivarelli - Corso Re Umberto, 67 - 10128 Torino - Tel. 011 591008 - Fax 011 591090 [email protected]

Gusto d’amore

“The Rest” di Alberto LanteriOlio su tela – cm 100x100 – anno 2008

DEGUSTADEGUSTA 83settembre 2009

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