Baskettando n.8

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Domenica 21 Novembre 8 a giornata Palalberti ore 18:15 Venezia 12 Reggio Emilia 6 Udine 12 Ferrara 6 Pistoia 10 Scafati 6 Rimini 10 Imola 6 Barcellona 9 Veroli 4 Jesi 8 Forlì 4 Casale Monf. 8 Verona 2 Casalpusterlen go 8 San severo 0 Gordon Licartovsky Wittman Foiera Piazza 12 24 9 10 Starting 5 Classifica Rubrica a cura di Dan reed e Show Anno 1 n° 8 www.barcellonabasket.net Impaginazione e grafica: Il marziano Foto a cura di BarcellonaBasket.net Vs N Giocatore Pos 8 Mitchell Poletti 4-5 9 Stefan Licartovsky 3 10 Lorenzo Gordon 4-5 11 Alex Ranuzzi 2-3 12 Alessandro Piazza 1 14 Luca Campani 3 16 Francesco Foiera 5 19 Federico Lestini 3 20 Andres P. Forray 1 24 Ryan S. Wittman 2-3 Coach: Giampaolo Di Lorenzo N Giocatore Pos 7 Joe Crispin 1-2 11 Michael Hicks 3-4 12 Ryan Bucci 2 15 Manuele Mocavero 5 17 Daniele Bonessio 3-4 19 Andrea Ghiacci 3-4 20 Matteo Da Ros 4-5 22 Kieron Achara 4-5 33 Michele Cardinali 2-3 51 Gennaro Sorrentino 1-2 Coach: Cesare Pancotto Achara Hicks Ghiacci 22 19 11 Bucci 12 Crispin 7 16

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Domenica 21 Novembre8a giornata Palalberti ore 18:15

Venezia 12 Reggio Emilia 6Udine 12 Ferrara 6Pistoia 10 Scafati 6 Rimini 10 Imola 6Barcellona 9 Veroli 4Jesi 8 Forlì 4Casale Monf. 8 Verona 2Casalpusterlengo 8 San severo 0

Gordon

Licartovsky

Wittman

FoieraPiazza

12

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9

10

Starting 5

Classifica

Rubrica a cura di Dan reed e Show

Anno 1 n° 8www.barcellonabasket.net

Impaginazione e grafica: Il marziano Foto a cura di BarcellonaBasket.net

Vs

N Giocatore Pos

8 Mitchell Poletti 4-5

9 Stefan Licartovsky 3

10 Lorenzo Gordon 4-5

11 Alex Ranuzzi 2-3

12 Alessandro Piazza 1

14 Luca Campani 3

16 Francesco Foiera 5

19 Federico Lestini 3

20 Andres P. Forray 1

24 Ryan S. Wittman 2-3

Coach: Giampaolo Di Lorenzo

N Giocatore Pos

7 Joe Crispin 1-2

11 Michael Hicks 3-4

12 Ryan Bucci 2

15 Manuele Mocavero 5

17 Daniele Bonessio 3-4

19 Andrea Ghiacci 3-4

20 Matteo Da Ros 4-5

22 Kieron Achara 4-5

33 Michele Cardinali 2-3

51 Gennaro Sorrentino 1-2

Coach: Cesare Pancotto

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Dopo 215 giorni da quel fantastico 30 maggio, ri-torna al PalAlberti una sfida che resterà per sempre nei cuori e nelle menti dei tifosi giallorossi.

Forlì e Barcellona arrivano a questo incontro entram-be reduci da due brucianti sconfitte, maturate, però, in condizioni diverse, con la squadra di coach Pancotto che ha buttato alle ortiche una partita già vinta e ben gio-cata ed i romagnoli che, invece, hanno subito un vero e proprio tracollo interno (64-80) contro una squadra non trascendentale come Casalpusterlengo/Lodi.

Dopo il meritato ripescaggio maturato ai danni della Fortitudo Bologna, la società forlivese ha confermato - oltre a coach Di Lorenzo - solo 3 elementi (Forray, Polet-ti e Lestini) della formazione che per buona parte della scorsa stagione era sembrata una autentica schiacciasas-si nel torneo di A Dilettanti.

Forlì è una squadra molto giovane, forse ancora trop-po inesperta visto che oltre ai confermati, il roster è composto da giocatori all’inizio della propria carriera quali sono Ranuzzi, Piazza e Wittman (70 anni in tre); gli unici elementi di sicuro affidamento sono Foiera, Gordon e, in parte, Licartovsky.

La compagine di coach Di Lorenzo si trova nelle parti basse della classifica, con 4 punti frutto delle vittorie ca-salinghe alla prima giornata contro Verona e qualche set-

timana addietro ai danni di Scafati; il momento di difficoltà è confermato dalle voci che vedono la dirigenza romagnola sul mercato per operare almeno due innesti.

Forlì è una squadra abbastanza profonda, molto aggres-siva (è seconda per palle recuperate), che va bene a rim-balzo d’attacco (terza del campionato con oltre undici a partita), penultima per punti subiti (79 punti di media così come Barcellona che, però, paga i due supplementari giocati), con pessime percentuali sia nel tiro da tre (addi-rittura il 27%) che ai tiri liberi (solo il 71%).

All’inizio della stagione il ruolo di play titolare era indi-scutibilmente nelle mani di Toto Forray, reduce da un’ot-tima annata in A Dilettanti culminata con le eroiche pre-stazioni nella serie contro la Fortitudo per la promozione in LegaDue.

Alla prova del campo sta pagando il noviziato e la sua condotta di gara forse troppo “garibaldina” per potere guidare una squadra di LegaDue; il suo minutaggio è così sceso negli ultimi incontri a vantaggio di Piazza che, da qualche partita, parte nello starting five. Le sue percen-tuali al tiro sono orrende (24% da 2 ed 11% da 3 punti); in ogni caso, resta un giocatore che se si “accende” può diventare pericoloso.

Alessandro Piazza è l’altro play. Ancora molto giovane (ha appena compiuto 23 anni), fisico minuto, nelle ultime

Immaginate una cittadina di provincia, una di quelle con troppi abitanti per essere definita un paese, troppo pochi per non cono-scersi tutti. Immaginate una cittadina di provincia, bagnata dal mare e riscaldata dal sole, la gente “caciarona” che ama stare a tavola tra specialità tipiche e vino rosso.Immaginate questa cittadina in cui l’amore per la pallacanestro è tale da innalzarla a piazza di riferimento per il basket del Bel Paese, i cui abitanti di basket parlano, per lui sognano o impre-cano, ne vivono l’essenza, giorno dopo giorno, da anni, padri e figli. Immaginate il palasport di questa cittadina, gremito all’invero-simile, pronto a sostenere una maglia e due colori, sempre e comunque, nel bene e nel male, incondizionatamente.Immaginate una tifoseria calda, anzi, caldissima, mai incerta nell’affrontare trasferte più o meno lunghe, in macchina, in pullman, in treno; comunque sia, perché l’importante è esserci, ovunque.Immaginate questa piccola cittadina che spinta da una passione incontenibile scala le vette della pallacanestro italiana, anno dopo anno, tra esaltanti vittorie e cocenti sconfitte, fino ad arrivare in alto, lassù dove è facile che manchi l’aria, soprattutto

quella sotto forma di banconote.Immaginate l’improvviso risveglio dal sogno, i fuoriclasse che ti hanno fatto gioire andare altrove, la curva vuota, le bandiere sbiadite, il pallone che non rotola più sul parquet coperto dalla polvere.Certo, colpa della politica mai abbastanza attenta, colpa di quei soldi che non bastano mai, colpa di dirigenti non sempre lungimiranti, o colpa semplicemente di un passione troppo impegnativa per te che, vuoi o non vuoi, resti sempre una piccola cittadina di provincia. Ma lo sappiamo tutti, spesso, sotto la cenere, il fuoco è ancora acceso e allora…Cosa dite? Barcellona? No no, per una volta non stiamo parlando di noi.Questa cittadina ha un nome e, permettetemi, anche un cognome simil-nobiliare: Roseto degli Abruzzi, semplicemente Roseto per gli amici, cioè noi.Domenica scorsa, dopo dieci anni, in occasione della trasferta a Jesi, Barcellonesi e Rosetani si sono nuovamente abbracciati, come sempre all’insegna del cibo, del

E non ci lasceremo mai

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partite è stato maggiormente utiliz-zato nonostante anche lui abbia per-centuali al tiro molto basse (20% da

due e 30% da tre).Gli altri esterni del quintetto sono Licartovsky e Witt-

man: entrambi possono giocare sia da guardia che da ala piccola.

Il nazionale ceco Stefan Licartovsky è un giocatore di sostanza, forse poco appariscente, discreto tiratore da 3 e buon passatore; sta viaggiando a quasi 10 punti di me-dia e 2,6 assist in 29 minuti di utilizzo.

Ryan Wittman, figlio del grande Randy, è un tiratore mortifero, buon attaccante, discreto passatore, sa anda-re anche a rimbalzo. Dopo avere preso le misure ad un mondo nuovo per lui (è alla prima esperienza fuori dagli Stati Uniti), nelle ultime settimane è decisamente cre-sciuto e sta raggiungendo quello standard che i dirigen-ti forlivesi si auguravano ad inizio stagione. Le sue cifre sono buone: 14,7 punti – anche se con solo il 33% da tre – 3,6 rimbalzi, 1,7 recuperi e quasi tre assist in 33 minuti di media.

Il ruolo di ala grande (ma gioca minuti di qualità anche da centro) è coperto da Lorenzo Gordon; fisico possen-te, buona tecnica, dotato di eccellenti movimenti so-prattutto spalle a canestro, lo scorso anno è risultato il migliore tiratore da due punti dell’intera Serie A Turca.

Potenzialmente è uno dei migliori giocatori della Lega-Due; in questo inizio di campionato è stato stranamente discontinuo alternando prestazioni scintillanti ad altre opache. Segna 18,6 punti e cattura quasi 6 rimbalzi in 33 minuti di utilizzo.

Il pivot dello starting five è Mitchel Poletti, lungo mo-bile, ottimo rimbalzista d’attacco, con buoni movimenti fronte a canestro e di una discreta mano dalla media e lunga distanza; nella finale di qualche mese addietro ci fece molto male e fu sicuramente il più positivo dei forlivesi.

L’altro lungo con un buon minutaggio è Charlie Fo-iera, l’elemento di maggiore esperienza dei romagnoli vista la sua ormai più che decennale militanza tra A1 e A2.

Dotato di un buon tiro, discreto rimbalzista, segna 9,3 punti in 20 minuti di media.

La settimana scorsa è finalmente rientrato sul par-quet dopo il grave infortunio Federico Lestini, ala dai grandi mezzi fisici e dalla buona tecnica ma dal rendi-mento incostante che ne ha caratterizzato la carriera.

Completa la rotazione Alex Ranuzzi, guardia/ala ex Ozzano che, complice l’infortunio di Lestini, si è rita-gliato un buon minutaggio in queste prime partite; fu molto positivo proprio contro Barcellona nel torneo di-sputato in precampionato proprio a Forlì.

tifo e della goliardia che ci fece gemellare negli anni ’90.Appena giunti a Roseto ci dirigiamo subito al PalaMaggetti; i primi rosetani ci vengono incontro, le facce non si conoscono, ma gli abbracci sono sinceri e spontanei perché il passato non si cancella; ci ritroviamo tutti al bar dove si inizia a chiacchie-rare, a brindare, a rispolverare ricordi dei tempi che furono.Noi siamo esausti per il lungo viaggio e la notte insonne appe-na trascorsa, ma “qualche” bicchiere di vino e la compagnia di personaggi unici rendono un semplice pranzo tra amici un momento indimenticabile.Come una volta ci si scambia la sciarpa e tra un brindisi bar-cellonese ed un coro rosetano giunge il momento di alzarci da tavola.Dopo aver sfogliato il libro della storia del tifo locale il nostro sguardo volge verso il Palas. “Entriamo”? Neanche il tempo di chiederlo, siamo già dentro. È il momento più emozionante della nostra giornata; barcellonesi e rosetani di nuovo insieme,

lì, in Curva Nord, il cuore del tifo biancoazzurro, striscioni in mano e sguardo rivolto al campo di gioco: nel palazzo vuoto un silenzio irreale ci avvolge; però, quando barcellonesi o rosetani sono all’interno di un palasport il silenzio è assolutamente bandito, figuriamoci quando sono insieme. Il coro parte spontaneo ed allora “Barcellona e Roseto, Barcellona e Roseto, Barcellona e Roseto olé ”Qualcuno (tra i più giovani) ha i brividi, qualche altro (tra i più anziani) ha gli occhi lucidi.È ora di andar via, i saluti e la speranza di ritrovarsi presto precedono la nostra partenza alla volta di Jesi; una delegazione di tifosi rosetani viene in terra marchigiana a tifare con noi. La nostra squadra perde, la nostra tifoseria, come sempre, vince. Si ritorna verso casa, stravolti ma entusiasti, al termine di una giornata che ci regala una certezza: a mille chilometri di distanza da noi, quella curva amica tornerà a cantare, le bandiere a sventolare e quel pallone tanto amato tornerà a far esultare una piccola cittadina di provincia, metropoli del basket italiano.Forza Barcellona, Forza Roseto!

Davide Costantino

E non ci lasceremo mai

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