Baskettando N. 12

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Domenica 19 Dicembre 12 a giornata PalaMangano ore 18:15 Venezia 20 Veroli 10 Udine 18 Imola 10 Casale Monf. 16 Casalpusterlen go 8 Barcellona 15 Forlì 8 Pistoia 14 Reggio Emilia 8 Rimini 14 Ferrara 8 Scafati 12 Verona 4 Jesi 10 San severo 0 Chiacig Davis Radulovic 19 5 15 Hunter 9 Levin 4 Ghiacci Bucci Hicks Mocavero Crispin 7 12 11 19 Starting 5 Classifica Rubrica a cura di Dan reed e Show Anno 1 n° 12 www.barcellonabasket.net Impaginazione e grafica: Il marziano Foto Alessandro Denaro Vs N Giocatore Pos 4 Mats Levin 1 5 Nikola Radulovic 4 6 Juan M. Casini 1-2 7 Francesco Amoni 4 8 Carmine Cavallaro 2 9 Jimmy Hunter 2 11 Patrick Baldassarre 4-5 15 Ronald Davis 3 19 Roberto Chiacig 5 20 Fabio Avanzini 2 Coach: Giulio Griccioli N Giocatore Pos 7 Joe Crispin 1-2 11 Michael Hicks 3-4 12 Ryan Bucci 2 15 Manuele Mocavero 5 17 Daniele Bonessio 3-4 19 Andrea Ghiacci 3-4 20 Matteo Da Ros 4-5 22 Kieron Achara 4-5 33 Michele Cardinali 2-3 51 Gennaro Sorrentino 1-2 52 David Steffel 4-5 Coach: Cesare Pancotto 15

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Domenica 19 Dicembre12a giornata PalaMangano ore 18:15

Venezia 20 Veroli 10Udine 18 Imola 10Casale Monf. 16 Casalpusterlengo 8Barcellona 15 Forlì 8Pistoia 14 Reggio Emilia 8 Rimini 14 Ferrara 8Scafati 12 Verona 4Jesi 10 San severo 0

Chiacig

Davis

Radulovic

19

5

15 Hunter

9

Levin

4

Ghiacci

Bucci

HicksMocavero

Crispin

7

12

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19

Starting 5

Classifica

Rubrica a cura di Dan reed e Show

Anno 1 n° 12www.barcellonabasket.net

Impaginazione e grafica: Il marziano Foto Alessandro Denaro

Vs

N Giocatore Pos

4 Mats Levin 1

5 Nikola Radulovic 4

6 Juan M. Casini 1-2

7 Francesco Amoni 4

8 Carmine Cavallaro 2

9 Jimmy Hunter 2

11 Patrick Baldassarre 4-5

15 Ronald Davis 3

19 Roberto Chiacig 5

20 Fabio Avanzini 2

Coach: Giulio Griccioli

N Giocatore Pos

7 Joe Crispin 1-2

11 Michael Hicks 3-4

12 Ryan Bucci 2

15 Manuele Mocavero 5

17 Daniele Bonessio 3-4

19 Andrea Ghiacci 3-4

20 Matteo Da Ros 4-5

22 Kieron Achara 4-5

33 Michele Cardinali 2-3

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Scafati e Barcellona incrociano le proprie strade in campionato dopo tanti anni, in un incontro che per i giallo-rossi rappresenta una tra le trasferte più difficili dell’intero campionato dovendo andare a fare visita ad una squadra che, sino ad oggi, non ha concesso nulla agli avversari al PalaMangano.

Il rendimento di Scafati in casa è impressionante visto che nelle cinque partite vinte può vantare un differenziale 12,6 punti (81,4 di media segnati contro soli 68,8 subiti); né può dirsi che gli avversari incontrati siano stati tutti di medio/bassa levatura, visto che gli scarti più importanti la squadra gialloblu li ha inflitti a due signore squadre come CasaleMonferrato e Pistoia.

Le prestazioni esterne della formazione di coach Griccio-li hanno, invece, lasciato a desiderare con una sola vittoria (sul campo di Reggio Emilia) e ben 6 sconfitte che relegano Scafati al settimo posto in classifica con 12 punti. La so-cietà campana, che dalla fine della passata stagione opera in sinergia con la Men Sana Siena, ha già effettuato diversi correttivi alla squadra disegnata nel mercato estivo per rag-giungere obiettivi ambiziosi.

Rispetto alla squadra che Barcellona battè abbastanza facilmente a settembre nel Qround di Coppa Italia (87 a 75 il risultato), sono andati via Thomas Adams, Giovanni Fatto-ri e Marco Portannese e sono stati inseriti in rosa due grandi

nomi per la categoria quali Jimmy Lee Hunter e Nikola Radulovic, ol-tre all’ex Vigevano Carmine Caval-laro. Lo starting five campano (Levin, Hunter, Davis, Radulo-vic, Chiacig) non ha nulla da invidiare a qualsiasi quintetto di LegaDue sia per talento che per esperienza; più di un dubbio lascia la panchina (i soli Baldassarre e Casini hanno un minu-taggio degno di nota). Dando uno sguardo alla statistiche di squadra, i campani sono la sesta miglior difesa, decimi per punti segnati, tirano bene da tre punti (quarti con il 39%) e male da 2 (solo il 48.6%).

Play titolare è Mats Levin, nazionale svedese oramai da quasi dieci anni in Italia; regista classico, ottimo assistman (è sesto in Legadue con 3.5 di media), è una sicurezza garan-tendo esperienza ed ordine alla squadra.

Segna 9.4 punti con ben 3 rimbalzi, 2 recuperi e sole 2 perse in 30 minuti di media.

Dopo il taglio di Adams, il ruolo di guardia è stato affi-dato a Jimmy Lee Hunter, altro elemento dalla carriera prestigiosa che ha fatto compiere alla squadra quel salto di qualità necessario per poter ambire a certi obiettivi. Attac-cante completo (è 13.mo nella classifica marcatori), buon assistman, rappresenta il principale terminale offensivo gial-loblu e garantisce ulteriore leadership ad una squadra che di carisma ne ha da vendere. Sta viaggiando a 16.6 punti (con buone percentuali), 2.5 rimbalzi, 2 assist e quasi 3 recuperi

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(a fronte di sole 2.3 perse) in 33 minuti di utilizzo.

L’altro americano agli ordini di Griccioli è Ronald “Boo” Davis, tornato a Scafati dopo la parentesi di Venezia, altro elemento che conosce benissi-mo questo campionato; ala piccola molto solida e concreta (16.mo per valutazione), grande atleta, rappresenta l’alter ego di Hunter nella metà campo offensiva. Oltre a segna-re molto (16.5 punti), prende tanti rimbalzi per essere un esterno(4.6), recupera ben 3 palloni (secondo in LegaDue) e dà 2.5 assist a partita. A guardare la carriera dei due lunghi titolari ci sarebbe da alzarsi in piedi ed applaudire pensando a quello che Chiacig e Radulovic hanno significato negli ulti-mi 10 anni per il basket italiano.

Nikola Radulovic, croato di Zagabria ma naturalizzato italiano tanto da contribuire in maniera determinante ai successi della nostra nazionale, arrivato qualche settimana fa dopo una stagione a Brindisi conclusasi con la promozione in Serie A, è un’ala forte molto perimetrale, con un’ottima mano dalla lunga distanza.

Buon rimbalzista e passatore, stoppatore, non si può certo definire un buon difensore; i suoi numeri dicono 11.3 punti, 5.8 rimbalzi, 1 stoppata, 2.3 assist in 33 minuti di media.

Roberto Chiacig per tante stagioni è stato uno di migliori centri italiani e, forse, lo è tutt’oggi; colonna di squadre come Siena, Treviso, Virtus e Fortitudo Bologna, Roma e del-

la Nazionale, buone esperienza anche all’estero, la scorsa stagione in maglia Scafati è stato dominante sotto i tabel-loni. Centro dal fisico imponente, buoni movimenti vicino canestro, rimbalzista (secondo per rimbalzi difensivi, otta-vo totale), la sua presenza vicino canestro è condizionante per gli avversari nei due lati del campo; segna 12.7 punti, con 8 rimbalzi, una stoppata ed un assist.

La panchina scafatese è giocoforza penalizzata dalla presenza di un quintetto così forte e dal minutaggio eleva-to; gli unici due elementi che danno un apporto rilevante sono Casini e Baldassarre.

Juan Carlos Casini, argentino classe ‘80 ex Pistoia, Jesi e Cantù è il primo cambio degli esterni; guardia tiratrice che può anche portare palla è il “panchinaro” più utiliz-zato con i suoi 20 minuti di media in cui segna 6.3 punti.

Il primo cambio dei lunghi è invece Patrick Baldassarre, reduce dalla promozione con la maglia di Sassari, più volte convocato nelle varie nazionali giovanili, ala/pivot di 200 cm., discreto rimbalzista, sta dando un buon contributo con i suoi 7 punti e 4 rimbalzi in 18 minuti di media.

La rotazione sotto canestro è completata da Francesco Amoni, ala forte ex Imola con una buona mano da fuori.

Gli altri due elementi del roster sono il neo acquisto Carmine Cavallaro - chiamato per sostituire il partente Portannese - e la guardia Fabio Avanzini, fino ad ora utiliz-zata col contagocce.

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Scafati vista da Sidùn

Si partirà in massa e l’avversario lo merita perché già dal nome rivela l’abitudine ai match sangue e arena (anche se quella la ritroveremo a Verona). Sgamati e ‘Spierti...

Mats Levin: Non ha i riccioloni e la resistenza del suo grande connazionale della racchetta e non indossa famosi jeans mericani, però smats assist a non finire. In un momento di mosceria e di dubbi su se stesso ha lanciato la sfida all’Impie-gato di Pittman: Ma su’Llevin?

Jimmy Lee Hunter: Pescato a stagione iniziata da un telefilm americano, è conosciuto per i suoi metodi duri e sbrigativi. Si metterà all’inseguimento del suo tatuato ex connazionale come un tenente dell’ufficio immigrazione. Cacciatore

Ronald “Boo” Davis: Come tutti i ragazzi era amante della tromba, e si faceva chiamare Miles. Un fenomeno, ma vuo-le sfondare nello sport e si dedica al tennis. Dopo aver inventato l’insalatiera d’argento, Ronald ha un altro dubbio e si diletta con veronica e rabona (che non sono ballerine di samba). Decide infine di cambiare ancora sport e passare alla pallacesto, nella quale sfoga la sua verve agonistica. Indeciso

Nikola Radulovic: Nikola, “Vincitore in mezzo al popolo”. Lo ricordiamo, in effetti, ancora trionfante per la promozione in mezzo alla folla di amici brindisini o nel lontano 1971, proveniente da Bari, vittorioso a Sanremo con “Il cuore è uno zingaro” (popolo che sarebbe onorevole imparare a conoscere e rispettare, ndr). Il cognome in slavo significa allegro, e siamo sicuri che lo sia, ma a ben guardare l’aplomb del campione di Zagabria, è come se il maggiordomo di casa Addams si chiamasse Felice Di Gioia. Radu…Lurch

Roberto Chiacig: Riassume tutto nel suo nome il gigante di Cividale. “Illustre per la sua fama” significa Roberto, ed il pivottone Friulano è conosciuto e temuto in Legadue quanto il Rocco Nazionale fra le pulzelle di tutto lo stivale…Il cognome, probabilmente di origini slovene, significa papà, ed in effetti è la chioccia del gruppo. Sotto canestro bisogna prestargli attenzione, ma mai denaro, della serie… Scrivittillu ‘nto Ghiacciu!!!

Fabio Avanzini: Un destino nel nome, per questo giovane play-guardia. Dal momento in cui presenta la carta d’identità i suoi coach lo costringono in panca, ad attendere gli ultimi spiccioli di gara per andare a referto. Quel che restava sul mercato...

Juan Marcos Casini: Non poteva che scegliere uno sport indoor, il gaucho argentino. Arduo sostenitore delle case, pur-troppo, chiuse, è infatti noto per il bordello che crea quando entra in campo. Le ultime evoluzioni politiche lo hanno spinto ad uno stile più ecumenico, in cui predilige fini giocate d’attesa e ‘triangolazioni’. Ambidestro...

Carmine Cavallaro: Appena arrivato dalla Valle, è ovviamente ancora un po’ spaesato, come un ragazzo che passa dal 3vs3 di Calderà ad un big match al Palalberti... Il coach lo fa trottare, beve solo caffè ed è molto ambito dalle tifose, chissà perché... Cardinali si è già munito di speroni e chiede notizie della cugina. Furia

Francesco Amoni: Ha differenti reazioni questo giovane talento, secondo dove giochi. Quando lo chiamano i tifosi ve-neziani (‘A mona), sentendosi insultato, mette bombe da casa sua. Quando lo fanno quelli siciliani (Amoni’), obbedisce, mette la tuta e li segue. Potremmo ritrovarcelo sul pullmann del ritorno... Double Face

Patrick Baldassarre: Il suo arrivo era già stato annunciato dalla luminosa manager che lo condurrà dalla Sardegna fino alla grotta di Scafati. L’avv. Stella Cometa giura infatti che porta in dote rimbalzi e grinta, rassicurando i preoccupati Campani, memori della monnezza portata in dono dal suo collega con un occhio al Vesuvio e l’altro a Pompei, Gasparre... Re Magio

Coach Griccioli: Giovane tecnico di famiglia ‘rasta’ (lo chiamavano boccoli d’oro…), ruggisce come un leone ed è un abile pescatore di giovani talenti, ma viene spesso preso all’amo dagli avversari molto tattici, proprio come le cresciute cavagnole. Avemu belli ricciòooli

Patron Longobardi: Il nome tradisce storiche origini padane... Grande condottiero, come un suo antenato che marciava al grido di “Sbabbariii, imo alla conquista di Roma”. Lui si è accontentato di Scafati ed in pochi anni vi ha portato più extracomunitari di quanti ne abbia espulsi il suo cugino brianzolo... Flacell ti Tio

Sidùn