Stars 'N' Stripes N°12

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IL PERIODICO ON LINE PER GLI AMANTI DELLA PALLA A SPICCHI D’OLTRE OCEANO IL PERIODICO ON LINE PER GLI AMANTI DELLA PALLA A SPICCHI D’OLTRE OCEANO I I I l l l r r r u u u g g g g g g i i i t t t o o o d d d e e e l l l l l l e e e o o o n n n e e e F F F O O O C C C U U U S S S G G G l l l i i i H H H o o o u u u s s s t t t o o o n n n R R R o o o c c c k k k e e e t t t s s s p p p r r r o o o v v v a a a n n n o o o a a a r r r i i i n n n a a a s s s c c c e e e r r r e e e s s s e e e n n n z z z a a a Y Y Y a a a o o o M M M i i i n n n g g g U U U C C C A A A N N N T T T C C C M M M E E E L L L a a a r r r u u u b b b r r r i i i c c c a a a i i i r r r r r r i i i v v v e e e r r r e e e n n n t t t e e e d d d i i i S S S t t t a a a r r r s s s N N N S S S t t t r r r i i i p p p e e e s s s I I I L L L T T T E E E A A A M M M I I I n n n d d d i i i a a a n n n a a a P P P a a a c c c e e e r r r s s s a a a n n n c c c o o o r r r a a a n n n e e e l l l l l l i i i m m m b b b o o o d d d e e e l l l l l l i i i n n n c c c e e e r r r t t t e e e z z z z z z a a a H H H A A A L L L L L L O O O F F F F F F A A A M M M E E E L L L a a a c c c e e e r r r i i i m m m o o o n n n i i i a a a d d d i i i i i i n n n t t t r r r o o o - - - d d d u u u z z z i i i o o o n n n e e e n n n e e e l l l l l l a a a g g g l l l o o o r r r i i i a a a

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Il periodico on line per gli amanti della palla a spicchi d'oltre oceano

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IL PERIODICO ON LINE PER GLI AMANTI DELLA PALLA A SPICCHI D’OLTRE OCEANOIL PERIODICO ON LINE PER GLI AMANTI DELLA PALLA A SPICCHI D’OLTRE OCEANO

IIIIllll rrrruuuuggggggggiiiittttooooddddeeeellll ‘‘‘‘ lllleeeeoooonnnneeee’’’’

‘‘‘‘FFFFOOOOCCCCUUUUSSSS’’’’

GGGGlllliiii HHHHoooouuuussssttttoooonnnn RRRRoooocccckkkkeeeettttssss pppprrrroooovvvvaaaannnnooooaaaa rrrriiiinnnnaaaasssscccceeeerrrreeee sssseeeennnnzzzzaaaa YYYYaaaaoooo MMMMiiiinnnngggg

UUUU CCCCAAAANNNN’’’’TTTT CCCC MMMMEEEE

LLLLaaaa rrrruuuubbbbrrrriiiiccccaaaa iiiirrrrrrrriiiivvvveeeerrrreeeennnntttteeee ddddiiii SSSSttttaaaarrrrssss NNNN SSSSttttrrrriiiippppeeeessss

IIIILLLL TTTTEEEEAAAAMMMM

IIIInnnnddddiiiiaaaannnnaaaa PPPPaaaacccceeeerrrrssss aaaannnnccccoooorrrraaaannnneeeellll lllliiiimmmmbbbboooo ddddeeeellllllll ’’’’ iiiinnnncccceeeerrrrtttteeeezzzzzzzzaaaa

HHHHAAAALLLLLLLL OOOOFFFF FFFFAAAAMMMMEEEE

LLLLaaaa cccceeeerrrriiiimmmmoooonnnniiiiaaaa ddddiiii iiiinnnnttttrrrroooo----dddduuuuzzzziiiioooonnnneeee nnnneeeellll llllaaaa ‘‘‘‘gggglllloooorrrriiiiaaaa’’’’

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Rivincita .Se c’è una

parola che alberga nella mente digiocatori, dirigenza e tifosi deiBoston Celtics, quella è propriorivincita. Dopo una stagione doveniente è mai andato completa-mente per il verso giusto, impe-dendo così la conferma del titolodi campioni NBA, la franchigiadel Trifoglio con in testa i BigThree, che ormai sono Big Fourcon l’arrivo di Rasheed Wallace,vuole ripartire per aggredire lastagione 2009/2010, sapendo beneche i vari Pierce, Allen, Garnettelo stesso Wallace non sono piùdei ragazzini e dunque il tempo stringe. La voglia di rivincitaè accentuata dal successo degli eterni rivali, i Los AngelesLakers, che hanno vendicato la sconfitta nelle Finals del2008 portando il Larry O’Brien Trophy sotto il sole dellaCalifornia e che arrivano ai nastri di partenza del nuovocampionato come favoriti, se non per la forza della squadrache dovrà assorbire l’impatto di Ron Artest, quanto meno peronorare l’anello che i gialloviola si sono conquistati nel giu-gno scorso. La dirigenza della Bean Town ancora una voltasi è mossa sul mercato con grande scaltrezza, aggiungendoall’organico pochi pezzi ma di sicuro impatto. Inutilesottolineare il peso della firma di Rasheed Wallace, gio-

catore arrivato un pò per effettivenecessità sotto canestro, dove ivari Powe (poi ceduto), Davis ePerkins pagavano dazio in tempodi playoff a giocatori più navigatio di maggior classe e peso, un pòcogliendo al volo un’occasione chenon si poteva ignorare, sempretenendo a mente la regola nonscritta per cui in NBA quandopuoi vincere devi farlo senzabadare a quanto un giocatore chenell’immediato ti può far compie-re il salto di qualità possa poiavere un futuro a lungo terminecon la tua squadra. Sheed avevada tempo manifestato l’intenzione

di lasciare Detroit e inizialmente aveva anche fatto sapereche per meno di 8 milioni di dollari avrebbe piuttosto appesole scarpe al chiodo. In mezzo c’è stata la visita di Pierce,Garnett e Allen a casa sua per convincelo della bontà del pro-getto biancoverde. Visita che evidentemente ha dato i fruttisperati, tanto che Wallace ha posto la sua firma in calce a uncontratto di due anni per circa 12 milioni di dollari, quindimolto meno di quanto da lui preteso in precedenza. E questoè un primo segnale positivo, perchè molto probabilmentevuol dire che l’ex Tar Heels arriverà alla corte di Doc Rivers

Al ‘Big Three’ dello scorso anno si èaggiunto ‘Sheed’ e da tre i moschettieri

biancoverdi diventano quattro

RicomincioRicomincioda...‘quattro’da...‘quattro’

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

TTTTuuuuttttttttiiii ggggllll iiii aaaallllttttrrrriiii nnnnuuuummmmeeeerrrriiii llll iiii ppppooootttteeeetttteeee ttttrrrroooovvvvaaaarrrreeee qqqquuuuiiii::::hhhhttttttttpppp::::////////iiiissssssssuuuuuuuu....ccccoooommmm////ttttoooorrrrmmmmeeeennnnttttoooo

hhhhttttttttpppp////////::::uuuussssttttaaaarrrrssssnnnnssssttttrrrriiiippppeeeessss....bbbbllllooooggggssssppppooootttt....ccccoooommmm

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con la testa giusta, motivato per dare il massimo e chi cono-sce il giocatore sà che nel suo caso questo è un particolareche fà tutta la differenza del mondo. Liberati Mikki Moore,Steph Marbury (che ora impazza su internet con la sua tvpersonale) e Gabe Pruitt, firmato in queste ore dai Knicks,Danny Ainge ha aggiunto alla rotazione dei lunghi, che nelfrattempo come già detto aveva perso Leon Powe andato arinfonzare i Cavs, l’ex Kings Shelden Williams. Non certo unfenomeno, più famoso per la quinta scelta assoluta del draft2006 spesa per lui dagli Atlanta Hawks e per essere il fidan-zato della fenomenale Candace Parker, ma che potrà darequalche minuto di sostanza senza fare troppo rumore se pas-serà buona parte della sua stagione seduto in panchina.Infine è stato il turno di Marquis Daniels. Acquisto che è pas-sato abbastanza sotto silenzio, ma che potrebbe avere unimportanza non secondaria negli equilibri dei Celtics. L’exalunno di Auburn University viene da un ottima stagionenelle fila degli Indiana Pacers, dove in 31,5 minuti di utilizzoha prodotto 13.6 punti, 4.6 rimbalzi e 2.1 assists. Bostontorna così ad avere un esterno di impatto che verrà dallapanchina, andando idealemente a ricoprire il ruolo che dueanni fà fu di James Posey. Ovviamente Daniels non ha lecaratteristiche del giocatore ora a New Orleans, specie indifesa, ma è un atleta che sembra essere nel punto di massi-

ma maturità e in attacco, sfruttando gli spazi aperti daglialtri giocatori di maggior calibro, potrà cercare di riproporrequanto di buono fatto vedere a Indianapolis. Se poi anchedifensivamente riuscisse a produrre standard magari non dilivelli Poseyani, ma comunque accettabili, allora il suo daacquisto si trasformerebbe in vero e proprio colpo, anche sea fine anno sarà nuovamente free agent, avendo firmato uncontratto annuale da quasi due milioni di dollari, il qualeperò avrà anche la funzione di essere ulteriore sprono perdare il meglio di sè e poter comandare una buona cifra almomento del rinnovo.Tirando le somme il quintetto sarebbe Rondo, Ray Allen,Pierce, Garnett e Wallace, con House e Daniels a uscire dallapanchina per cambiare gli esterni e Perkins e Glen Daviscambi dei lunghi, non dimenticando Tony Allen e BrianScalabrine. Le premesse sono certamente delle migliori.Allen, Pierce e Garnett in questi due anni assieme hanno svi-luppato un intesa quasi perfetta che si è accompagnata allacrescita esponenziale di Rajon Rondo. Rasheed Wallace conla sua classe e il QI cestistico a disposizione non dovrebbeavere problemi a inserirsi nel contesto portando così un’altro2.13 a presidiare l’area a fianco di KG. Unico dubbio è lacarenza di chili, ma è comunque una scelta in linea con lenuove tendenza del basket moderno, di orientamento sempre

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più distante del centro di peso. E comunque in caso di neces-sità la stazza non fà certo difetto a Davis e Perkins, prontidalla panchina a dare il loro contributo. House ormai è unacertezza. Rivers sà bene quello che dà il piccoletto e difficil-mente il suo rendimento si discosterà dagli standard abitua-li. Si casca così nuovamente su Marquis Daniels. Quanto luisaprà dare sarà uno dei discrimini principali della stagione.Teoricamente è in competizione per i minuti con Tony Allenche però, ogni anno che passa, anche a causa degli infortuni,sembra sempre più lontano dal poter mantenere quelle pro-

messe che lo avevano fatto arrivare in NBA con buone pro-spettive. A ben vedere un play di riserva più affidabile diEddie House, che ha la taglia del play, ma sostanzialmente èuna guardia, farebbe comodo. Per intenderci un giocatore diesperienza alla Sam Cassell, sempre per andare a riprenderela cavalcata del 2008. Ma con molta probabilità questo sarà

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il roster con cui Boston inizierà la stagione, cercando poicon calma un giocatore che risponda all’identikit ideale.Un dubbio che attanaglia molti tifosi è l’integrità fisica dellasquadra. Se certamente il talento deborda, bisogna però fareanche i conti con le carte di identità. Che recitano 34 prima-vere per Ray Allen, 32 per Paul Pierce, 33 per Kevin Garnette 35 per Rasheed Wallace. Soprattutto c’è apprensione perverificare lo stato fisico di Kevin Garnett dopo l’infortunioche lo ha escluso dalla parte finale dell’ultima stagione.Condizione necessaria per avere ambizioni di titolo è lapiena e totale salute fisica del Big Ticket. Senza di essa l’exTimbervolwes non può sprigionare tutta la sua infinita ener-gia che specialmente nella metà campo difensiva sembraavere il potere di contagiare i propri compagni di squadra efarli rendere a un livello superiore. Lo stesso Paul Pierce hagià avuto a che fare con problemi fisici e anche Rasheed

Wallace, che è quello di età più avanzata, potrebbe accusarequalche scricchiolio, anche se in carriera non ha precedentiparticolarmente peroccupanti. Ray Allen sembra il più inte-gro fisicamente essendo dotato di una forma fisica che fareb-be invidia a tanti 20enni. La panchina offre almeno un gioca-tore in grado di dare il proprio contributo anche come even-tuale titolare sia sugli esterni (Daniels) che sotto canestro(Perkins), ma è chiaro che è un eventualità che può esseretollerata solo per un numero limitato di partite e, possibil-mente, non nella parte calda della stagione. La fiducia, comunque, in Massachussets è tanta. I tifosi sonopronti a trasformare nuovamente il TD Banknorth Garden inuna Santa Barbara dalla quale sia impossibile uscire senza leossa rotte, vogliosi di festeggiare l’ennesimo titolo NBA. Eper fare diventare il sogno realtà stanno scaldando il motorei Big Three... pardòn... i Big Four.

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C’è chi sostiene che addirittura in questi Boston Celtics sipotrebbe parlare di Big 5, considerando Rajon Rondo atutti gli effetti una stella. In effetti se uno controlla i nume-

ri della sua ultima post-season l’ipotesi non sembra certa-mente da scartare: 14 partite, 41.2 minuti di impego, 16.9punti, 9.7 rimbalzi (altezza dichiarata, 183 cm) e 9.8 asis-

Nonostante l’arrivo di Rasheed Wallace, l’ago della bilancia dei nuoviCeltics di coach Doc Rivers, passeranno per le mani di ‘Double R’

IIII nnnn ‘‘‘‘ RRRR oooo nnnn dddd oooo wwwweeee tttt rrrr uuuu ssss tttt ’’’’

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sts. In pratica una tripla doppia ogni volta che ha messopiede sul parquet. E allora perchè siamo qui a discutere sucome dover valutare questo fascio di nervi da Kentucky?Presto detto. Rondo è tutto tranne che un playmaker tradi-zionale. E’ arrivato quando Boston era una delle franchigiepiù scarse della Lega e da un anno all’altro si è trovato conaddosso la responsabilità di guidare un gruppo di fuoriclas-se veterani per vincere il titolo. Tutto sommato le cose sonoandate bene, considerando che il titolo è arrivato. Il ragazzoè certamente maturato, ma permangono dei difetti struttu-rali che forse neanche il tempo riuscirà a portarsi via. Due

sopra tutti. Il tiro e le scelte di gioco. Il primo è un proble-ma ormai annoso. Rondo molto semplicemente, il tiro dafuori non ce l’ha. E questo è un problemone. Perchè, specienei playoff, quando le difese diventano molto tattiche e gliaggiustamenti tra una gara e l’altra fanno la differenza, que-sta debolezza consente agli avversari il lusso di lasciarglimetri di spazio sapendo di non correre grossi rischi di esse-re perforati da un tiro dalla distanza. Rajon, che per questasua mancanza è anche stato rinominato Raon, perchè nonha J che negli USA è sinonimo di tiro in sospensione, stacontinuando a lavorare per porre un rimedio e qualche

LE STATISTICHE DI RAJON RONDO

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CAREER AND SEASON HIGHS

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risultato si è visto. Ma è ancora distante da un risultatoaccettabile. Il secondo difetto è intrinseco alla natura delgiocatore. Rondo non è certo un play ragionatore, ma unistintivo che spesso và fuori dalle righe e inventa conclusio-ni fantasiose grazie alla sua straordinaria esplosività. Perconvivere con tutto il ben di Dio attorno a lui ha dovuto un

pò castrare la sua personalità, che però inveitabilmenteogni tanto torna fuori. E non sempre fà il bene della squadra. Il futuro dei Celticipassa da queste sue scelte e dalla maturità che il ragazzoavrà nel saper scegliere i momenti più opportuno per met-terle in atto.

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L’obiettivo assolutamente non vela-to dei biancoverdi è il titolo nume-ro 18. Ma la concorrenza quest’an-no è più che mai serrata. Partiamodai campioni in carica. Via Ariza èarrivato Artest, cambio che sembranon dare spazio a tonalità di grigio:o funziona e si veleggia verso l’anel-lo oppure lo spogliatoio rischia diesplodere. Per il resto tutto è ugua-le all’anno scorso. La cattiveriaagonistica di Kobe, la classe diGasol, la versatilità di Odom e lapresenza di Bynum da cui ci siattende ancora miglioramenti. Poici sono i grandi delusi della stagio-ne 2008/2009, i Cavs di Re LeBron James. Che hanno imbastitouna campagna acquisti degna del Real Madrid. ShaquilleO’Neal, Anthony Parker, Leon Powe, Jamario Moon. Squadranon completa. Di più. Due gli obiettivi. Il titolo e (forse soprat-tutto) la conferma di King James. A fantabasket sarebberoimbattibili. Ma il campo è un’altra cosa. Lo sa Orlando, che sulcampo ha ribaltato il pronostico mandando a casa Clevelandnella finale della Eastern Conference. Anche qui mercato connomi altisonanti nonostante la partenza di Turkoglu: Vince

Carter (per lui sacrificatoCourtney Lee), Matt Barnes,Ryan Anderson, Brandon Bass eall’ultimo anche Jason Williams,di ritorno sui parquet dopo unperiodo di stop. Da aggiungere laconferma di Marcin Gortat, rive-lazione degli ultimi playoff. InFlorida non vogliono certo starea guardare insomma. E poi gliSpurs, che sembrano sempre indifficioltà, tanti li danno permorti ma poi alla fine sono sem-pre lì a lottare. Nell’estate dueveri colpi: Richard Jefferson eAntonio McDyess, arrivati in

cambio di spiccioli. Aggiungere alla miscela Tim Duncan, ManuGinobili recuperato dai problemi fisici, Tony Parker, shakerareil tutto per bene e abbiamo una squadra che non deve temerenessuno. A questo gruppo di cinque squadre (inclusa Boston)che ci paiono un gradino sopra le altre si aggiungano anche levarie Denver, Portland, Dallas, Toronto e Washington, che sonooutsider e dunque molto pericolose (la stessa Orlando l’annoscorso non era certa tra le favorite a inizio anno). Insommasarà battaglia vera. Per la gioia dei nostri occhi.

Lakers, San Antonio, Cleveland e Orlandosono avvisate per festeggiare a giugno sidovrà passare per il TDBankNorth Garden

Una concorrente in piùUna concorrente in piùper salire sul tronoper salire sul trono

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Toyota Center30 aprile 2009, i

Rockets battono Portland in gara6 conil punteggio finale di 92-76 e centrano ilpassaggio, per la prima volta negli ulti-mi sette anni, del primo turno diplayoff. Corsa, poi, conclusasi a gara7delle semifinali della WesternConference e solo per ‘colpa’ di un KobeBryant d’autore. Risultato? Tanto otti-mismo nell’aver messo assieme per laprima volta una squadra di alto livello e

che potesse guardare più in là del suonaso. Ma a volte non è tutto oro quelche luccica, non tutte le ciambelle rie-scono col buco, ma soprattutto a voltequello che serve è una forte dose di for-tuna. Insomma quella che manca allafranchigia del Texas, visto che proprionel momento in cui era riuscito a trova-re il suo massimo rendimento, la suamassima espressione di gioco, gli ‘Deidel Basket’ gli hanno voltato le spallelasciando i Rockets al loro destino. Un

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

HHHHoooouuuussssttttoooonnnn RRRRoooocccckkkkeeeettttssss:::: iiii llll nnnnuuuuoooovvvvoooo cccchhhheeee aaaavvvvaaaannnnzzzzaaaa

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destino che a questo punto non può che aver fattoun enorme passo indietro, un enorme ridimensiona-mento di quelle che erano le aspettative durante gliscorsi playoff quando con ancora una meravigliosasemifinale di Conference si pensava già alle prossi-me stagioni , già a quello che sarebbe stato il prossi-mo campionato per una squadra con un anno diesperienza e di rodaggio in più sulle spalle, ed inve-ce…Ed invece si torna punto e a capo. Si torna adover pensare quanto meno di arrivarci ai prossimiplayoff, si torna a dover pensare di dover dare sfog-gio di tutto quello che si ha per pensare quantomeno di arrivare in una zona non caldissima persuperare un primo turno e quindi pareggiare quellache è stata l’annata scorsa. Si torna ad essere unadelle tante all’interno del gruppone della WesternConference in attesa che tutto torni come prima oquasi (magari nella stagione immediatamente pros-sima a quella che andrà ad iniziare quando senzanemmeno il contratto oneroso di McGrady e conspazio salariale da utilizzare i Rockets possano pun-

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tare su qualche ‘big’ da affiancare nuovamente a Yao Ming,sempre che il cinese possa tornare ad alti livelli). Già perchèda quella maledetta gara4 di semifinale contro i gialloviola,poi futuri campioni Nba, tutto è cambiato per i texani e diosolo sa se possa tornare come prima. Certo dando uno sguar-do al roster della prossima stagione c’è pochissima differen-za rispetto a quello che ha entusiasmato il popolo del ToyotaCenter contro LA, ma si trattano pur sempre di piccole diffe-renze dal peso specifico di un macigno. L’infortunio e la tra-gedia quasi sfiorata con il ritiro di Yao Ming non può passa-re come un qualcosa di inosservato, cosi come la partenza diun giocatore controverso, criticabile, ma dal talento strato-sferico, come Ron Artest, e che è stato la fortuna in tanteoccasioni di coach Adelman (nonostante lo stesso le abbiatentate di tutti i colori per cercare di tenerlo a bada dalpunto di vista cestistico provando anche la carta dell’inseri-mento e del ritorno in attività del carismatico DikembeMoutombo a cui era affidato il compito di parlare al BadBoy nei momento cruciali ndr). Oddio molto probabile che

in pochi avrebbero creduto in un’altra stagione di Ron Artesta Houston dal momento che era free agent, mentre la perditadi colui sul quale è stata fondata l’intera squadra e sulle cuispalle è stato sempre riposto il futuro della franchigia sindalla scelta, è un colpo che ancora oggi a mesi di distanzanon è stato ancora assorbito. Non assorbito dal punto divista tecnico, dal momento che i Rockets perdono un lungodi 220 cm in una Conference dove i cm e la presenza sotto itabelloni serve come il pane (oltre al migliore marcatoredella squadra ed un giocatore capace di andare con costanzain doppia-doppia con punti e rimbalzi strappati agli avversa-ri). Senza contare che in questo modo Adelman e Houstonperdono quel perno fondamentale all’interno del pitturatocapace di attirare più di un’attenzione e raddoppi liberandodunque spazio intorno ai compagni cosi come è stato nellastagione scorsa con i vari Brooks e Artest sugli esterni, maanche i vari Scola e Landry per quel che riguarda i lunghi opresunti tali. Insomma se nell’anno della riscossa biancoros-sa, Houston ha saputo fare a meno di Tracy McGrady, forse

LA STAGIONE 2008/2009 IN NUMERI

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difficilmente dimostrerà di saper fare a meno di un giocatorecome il cinese che resterà fuori per tutta il prossimo campio-nato. Ed allora? Ed allora quella che inizierà tra un mesecirca sarà una stagione di transizione, sarà una stagione dipassaggio, sarà una stagione alla volta della classe operaia edella voglia di lottare con le unghie e con i denti per cercaredi arrivare quanto meno a quella lotteria dove tutto può suc-cedere, anche portare i Lakers futuri campioni ad una inspe-rabile gara7 senza quello che era il suo giocatore migliore,ovvero il cinese di Shangai. Certo è, però, che lo staff tecnicotexano dovrà girare più di una vite, più di un bullone prima

di poter dire di avere una squadra degna quanto meno disbaragliare la concorrenza avversaria di un raggruppamentoa dir poco feroce. Viti e bulloni che in primis portano a quel-lo che è stato lo scambio di posizioni e di ruolo che si è avutosull’asse Houston-LA con l’ormai famoso scambio (non inte-so come trade!) tra Ron Artest e Travor Ariza. Uno scambio di armadietti e di spogliatoio più forzato chealtro, visto che l’emergente numero 3 lo scorso anno in gial-loviola, ha deciso di abbandonare la nave losangelina nelmomento in cui sulla stessa nave era stato fatto salire, conprovenienza proprio Houston, il ‘Bad Boy’ newyorkese. Il

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ruolo in campo è lo stesso, il valore non ancora e forse nonsarà mai, ma per il momento il testimone di ala piccola, diswingman da quintetto, l’uomo a cui affidare gli avversaripiù pericolosi e di mettere difesa, energia, contropiede edanche tiri importanti cosi come è stato abituato da Kobe afare a Los Angeles, è passato nelle mani di Travor Ariza. L’exMagic e Knicks, alla sua quarta maglia in carriera, non avràcerto la cattiveria agonistica di Artest, la capacità di entrartinella pelle oltre che nella canotta e pantaloncini (cosa di cuiormai non dovrà più preoccuparsi lo stesso Kobe Bryant cheal massimo dovrà faticare solo durante gli allenamento ndr)ma quanto a lavorare sotto pressione, a lavorare con concen-

trazione per essere ad un livello altissi-mo come richiedeva il ‘Black Mamba’,non è secondo a nessuno. Ora però è almomento della carriera in cui devefare il solito salto di qualità. Il salto incui deve dimostrare di valere un con-tratto di alto livello, dimostrare che iLakers hanno sbagliato nella decisionedi lasciarlo partire per puntare altrove,dimostrare che tutto quello che si eradetto e pensato in questi anni sul suoconto e sulla sua pallacanestro sonosolo congetture e tra l’altro anche sba-gliate. Il titolo e l’anello da attore nonprotagonista dovrebbe bastare, ma aquanto pare per alcuni giocatori gliesami non finiscono mai. Lo sa beneTravor, lo sa bene coach Adelman chedi sicuro gli chiederà o gli avrà giàchiesto di fare in fretta quel salto, inattesa di vederlo in campo contro lasua ex squadra e magari provare aguastare la festa sin da subito al signo-re in maglia 24.

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Scongiurato il rischio di porre finealla carriera, Yao Ming resterà

comunque fermo per tutta la stagione«La buona notizia e che non ci sono complicazioni enon ci sono brutte notizie e inoltre è escluso che la car-riera del giocatore possa essere in pericolo». Queste leparole di Daryl Morey, il general manager dei Rocketssulle tantissime domande relative allo status e alle con-dizioni del piede sinistro di Yao Ming. Uno Yao cheintanto continua a camminare sulle stampelle, nono-stante gli esami non mostrino nessun tipo di complica-zioni o peggioramenti dopo le due operazioni per rimet-tere a posto la frattura e riallineare le ossa del piede perevitare che il tutto possa ripetersi ancora una volta, eche ogni mattina è presente al Toyota Center per i clas-sici allenamenti legati alla parte superiore del corpo. «Non ci sono aggiornamenti rispetto allo scorso 21luglio – continua Morey – è cioè che nella prossima sta-gione il giocatore non sarà in campo per permettergli direcuperare a pieno dal suo problema e che quindi sarà adisposizione degli Houston Rockets solo a partire daltraining camp del 2010».Una scelta saggia, una scelta giusta per il bene dellasocietà e per il bene del giocatore, visto che al momentoun accelerare le cose per riportarlo in campo prematu-ramente e inserirlo nel roster non permetterebbe aiRockets di aumentare le possibilità di vincere un qual-cosa in più rispetto a quanto possano fare adesso, oltreal fatto di compromettere il pieno recupero del giocato-re e magari evitare che dalla prossima il cinese torni agiocare senza interruzioni, cosa che ormai non riesce afare da ben 5 anni.

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Battier, Scola...e il ritorno T-MacLLAA NNUUOOVVAA LLEEAADDEERRSSHHIIPP.. Un cambio radicale. Come una speciedi passaggio di testimone o il pensionamento di una schiera dimilitari in carriera che lascia il tutto nelle mani dei nuovi arrivatio quanto meno dei veterani che erano fino a quel momento ungradino sotto. Da Tracy McGrady a Yao Ming, dalla coppia TracyMcGrady-Yao Ming all’arrivo di un uomo che in quanto a leader-ship e a voler emergere non si è mai tirato indietro, Ron Artest,fino ad arrivare a quella che sarà ‘la nuova guardia’ o se vogliamola ‘vecchia guardia’ visto che la carta di identità dei diretti interes-sati non è certa quella di un giovincello appena arrivato nellaLega. Shan Battier e Luis Scola. Saranno loro a prendere in manola situazione e lo scettro lasciato vuoto e vacante dal cinese outper tutta la stagione. Saranno loro a dover guidare verso quellache sarà la nuova spedizione, la nuova avventura un gruppo digiovani affinché si possa quanto meno evitare di deludere i tifosi.Saranno loro a dover fare da tramite in campo tra la panchina e lasquadra, saranno loro, insomma, i due perni della nuova Houston.Un’investitura che di sicuro tanti si aspettavano per l’ex BlueDevils di Duke, vista l’educazione, il valore etico e la professiona-lità in campo ed in allenamento, oltre alla questione puramente dianzianità (in attesa del ritorno definitivo o presunto tale di T-Mac) e di presenza in squadra, mentre molto probabile che fosse-ro in pochi quelli che avrebbero creduto in quella di Luis Scoladue stagioni fa. Certo i numeri ed il livello tecnico dell’argentinonon si discutono e non sono mai stati in discussione nemmenodopo qualche mese dopo il suo arrivo in Texas, ma dopo quelloche ha fatto vedere nella scorsa stagione e nei passati playoff, ilruolo di co-leader dei giovani e rampanti Rockets era un qualcosache il natio di Buenos Aires si meritava e come.Investitura meritata per i numeri e l’impatto che ha avuto dopo lasua stagione da rookie che tra l’altro si è chiusa sempre con 10,3punti di media, 6 rimbalzi abbondanti e 1,3 assist in una Lega edun campionato che prima di allora aveva visto solo da lontano eattraverso la tv via cavo, e che lo hanno consacrato definitivamen-te non solo al pubblico biancorosso, ma all’intera Nba. Di sicurola sua ultima stagione avrà fatto ribollire il sangue nelle vene acoach Popovich, dal momento che ormai anche le pietre ai lati delRiverwalk di San Antonio sanno che il coach Spy aveva puntatoScola e che invece si era dovuto ‘accontentare’ di Fabricio Oberto,ma in generale ha fatto ribollire il sangue anche agli avversari chehanno dovuto fare i conti con un giocatore dall’intelligenza cesti-stico stratosferica, un giocatore capace di fare tante cose anche inpochissimo tempo in attacco e in difesa e dulcis in fundo, ma noncerto per importanza, un giocatore dal talento e dai fondamentalidavvero da stropicciarsi gli occhi. Fondamentali e talento di cuicoach Adelman ha davvero fatto abuso attingendo, come unbimbo con un vasetto di marmellata, dalla sapienza tecnica del-l’argentino tutto quello che poteva e doveva dare. In campo danumero ‘4’, da numero ‘5’, da rimbalzista, da attaccante, da caneda guardia da trascinatore al fianco di Yao o come complementoalle doti di agonista e di atleta di grandissimo livello in difesa diLandry, passando, sporadicamente, anche da quello che general-mente era il ruolo di Vlade Divac nei Kings targati Adelman neiprimi anni del nuovo millennio, ovvero come centro smistamentopalloni per i compagni. Non era certo un caso che le partite cam-biassero e si rivoltassero come un calzino quando in campo c’eralui in quintetto base o se vogliamo con quello che nella Nfl chia-mano lo ‘special team’ fatto di combattenti, di gente che non hapaura di sbucciarsi gomiti e ginocchia pur di conquistare o nonperdere un pallone, oppure come dimostra il suo +16,31 diEfficiency. Di sicuro di come potevano cambiare i Rockets con luiin campo o senza, ne sanno qualcosa i Portland TrailBlazers ed ivari Lamarcus Aldridge e compagni, per i quali l’argentino è statodavvero un rebus irrisolvibile per tutta la serie chiusa poi con 16,1punti (il massimo il 28 di aprile in occasione della sconfitta digara6 con 21 punti) e 6,6 rimbalzi di media. Oppure chiedere aiLakers che in gara6 si sono visti recapitare da ‘Luisito’ 24 punticon 10/17 dal campo, 12 rimbalzi e 2 assist che sono valsi vittoriae serie allungata alla settima ed ultima partita a Los Angeles senzaovviamente Yao Ming fuori per infortunio. «Non abbiamo fatto mosse o aggiunto giocatori per l’immediato o

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tanto per farlo, ma guardando in avanti e a quelle che potrannoessere le prossime stagioni. La sensazione al momento è che saràdivertente e costruttivo vedere una squadra di giovani crescereinsieme e giocare interamente secondo le direttive del coach».Parole esplicite quelle del giemme texano Daryl Morey, parole por-tano a quello che sarà l’altro punto importante della prossima sta-gione: l’impronta dello staff tecnico. Impronta che dovrà esseretotale dal momento che ora coach Adelman ed i suoi fedeli scudie-ri hanno una squadra interamente votata al rispetto delle sue rego-le senza pazzie o imprevisti o quant’altro cosi come pensa ancoralo stesso Morey che nelle ultime settimane ha rincarato la dose: «Tutto lo staff tecnico è eccitato di allenare e di gestire questiragazzi e sono consapevoli del fatto che avranno un grande impat-to sulla squadra».Impatto che di sicuro dovrà rivolgersi principalmente ai giovani,tanti, come per esempio Budinger, David Andersen (altro europeoche con Scola ha avuto tanti scontri cestistici in campo nel vecchiocontinente), Jermaine Taylor, Carl Landry, il neo arrivato Mensah-Bonsu e su colui che dalla cabina di regia dovrà tirare avanti lacarretta: Aaron Brooks. Già perché fino a questo momento si èparlato di Battier, essenzialmente di Scola, ma poi sugli esterni c’èanche il numero ‘0’, il piccolo folletto uscito dal nulla e per il qualesi è mandato via anche ‘Skip to My Lue’. Dopo la stagione scorsasembra strano dirlo, ma anche lui è giovane sul quale Adelmandovrà far calare la sua esperienza ed il suo ‘impatto’ provandomagari a far rivivere (sarebbe contento anche se ciò avvenisse soloin parte) in lui quello che era il Mike Bibby dell’era Sacramento. TTRRAACCYY MMCCGGRRAADDYY.. «Non mi aspetto di vederlo pronto per ilprimo giorno di training camp. Non mi aspetto di vederlo a corre-re in palestra come niente fosse successo, certo è importante pernoi e per la squadra che Tracy abbia ripreso ad allenarsi, forsenessuno si aspettava di vederlo in campo in questi giorni e giocareanche se a modo suo dopo l’intervento di febbraio al ginocchio, macredo che sia solo all’inizio di un lungo cammino che dovrà svolge-re per tornare di nuovo ad un certo livello e per scrollarsi un po’ diruggine dalle spalle. Non vogliamo certo forzarlo o costringerlo aforzare, lui sa che può e deve fare tutto quello che attualmente ilginocchio gli permette, ma specialmente tutto quello che gli serveper rimettersi dall’infortunio». Chi è a parlare? Beh logico il solito Dorey che a quanto pare sem-bra essere l’unico con diritto di parola nel Texas su quelli che sonoi casi dolenti o cocenti della squadra. Già perché per il momentoquello che possono o non possono fare, della valore assoluto dellasquadra e di quello che sarà il cammino della prossima stagionepuò anche sembra interessare relativamente ai media locali oquanto meno sembrano essere argomenti messi da parte fino allapre-season per lasciare spazio ad altri: la carriera di Yao Ming ed ilsuo ritorno e logicamente le condizioni e a quando il ritorno di T-Mac. «Non c'è paragone su come mi senta ora e come mi sentivo loscorso anno. Il mio ginocchio sta bene ed io ho fiducia. Il prossi-mo anno giocherò, ve lo posso garantire e sarà molto meglio dellascorsa stagione. Tornerò ad essere il giocatore che ero una volta».Queste le parole da Chicago per seguire un programma di allena-menti speciali dal primo di agosto. Parole importanti anche se McGrady che è ancora sotto la direzio-ne degli allenamenti di Tim Glover e che di recente è stato anchevisto camminare per il campo in un 5vs5 di squadra per testarequanto meno qualche movimento. He’s back? Assolutamente no,ma almeno qualcosa sembra muoversi per la felicità dei tanti tifosidel numero 1, pardon del numero 3 (la decisione di cambiare ilnumero di maglia è stata presentata ed accettata quest’estate conTracy che torna al numero del liceo e per promuovere anche la sua‘3 point Darfur’. Cambio che, tanto per la cronaca, ha portatoAriza a mettersi sulle spalle il vecchio numero proprio diMcGrady). Solo dei tifosi e non quella anche della dirigenza? Behforse parlare di infelicità del ritorno o presumibile tale ad un buonlivello di McGrady da parte dei Rockets è un po’ spropositata comecosa, ma di sicuro i texani per la prossima stagione sono pronti afare a meno di lui, cosi come è successo proprio quest’anno con ilpassaggio del turno per la prima volta da quando ‘The Big Sleep’ èin biancorosso. Ecco però essere pronti a fare a meno di lui è una cosa, rifiutarel’aiuto di un giocatore che se tornasse quanto meno ad un livellobuono potrebbe essere di grande aiuto ne è un altro. Di sicuro non

gli metteranno fretta, non gli chiederanno di fare sforzi perchéhanno bisogno di lui, ma se al termine del lavoro che sta svolgen-do il giocatore è in grado di essere paragonato almeno per metà aquello per il quale spedirono Steve Francis nel clou degli annidella carriera ad Orlando, allora si che potrebbe tornare utile. D’altronde è anche nell’interesse del giocatore cercare di risolverea pieno tutti i suoi problemi e di tornare in campo con un make updel tutto diverso. Mostrarsi agli occhi della Lega e delle altre squa-dre come un giocatore guarito e rinato è fondamentale per un atle-ta che a partire dalla prossima stagione dovrà cercarsi un nuovoacquirente, un nuovo pubblico ed una nuova arena. La sua avven-tura a Houston sembra ormai chiusa da tempo, ma definitivamen-te il divorzio avverrà solo la prossima stagione quando il suo con-tratto scadrà e allora qualcuno dovrà pur prenderlo. Trent’anninon sono certo tanti per un giocatore Nba, ma diventano un fatto-re determinante per un contratto, ancor di più se alla data dinascita ci si aggiunge anche uno stato fisico del tutto incerto.

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Aspettando con impazienza il ritornodelle squadre NBA sul parquet per itraining camp, dedichiamo questa pun-

tata di "Up&Down" al mercato, ovvero l'argomento che, aforza di contatti, trattative e rumors, domina la scenadurante la off-season. In una NBA che nel suo complessoha risentito della crisi economica e ne ha lanciato unsegnale abbassando - per la prima volta da parecchi anni

- il salary cap, proviamo ad evidenziare le squadre che, anostro giudizio, si sono mosse meglio in estate e si candi-dano ad una stagione importante o almeno in crescitarispetto a quella passata, e di contro quelle che ci hannoconvinto di meno e vedono le loro quotazioni in discesarispetto ad un anno fa. Ben sapendo che la scelta avrebbepotuto essere più ampia, abbiamo individuato tre "Up" etre "Down". Eccoli:

DIDI

DDAVIDEAVIDE SSARDIARDI

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CCLLEEVVEELLAANNDD CCAAVVAALLIIEERRSSTroppo grande la delusioneper lo stop, dopo una regu-lar season esaltante, subitocontro Orlando nell'ultimaFinale di Conference.Troppo grande per rimane-re fermi a vedere avvicinar-si minacciosa l'estate del2010, quella in cui il desti-no della franchigia puòcambiare. E allora il g.m.Danny Ferry, rimboccatosile maniche, ha portato acasa la classe di AnthonyParker, lo spaventoso atleti-smo di Jamario Moon e la

combattività di Leon Powe (strappato ai rivali di Boston)per dare profondità alle rotazioni del confermato coachMike Brown e aumentare la qualità e la consistenza delsecondo quintetto. Ma l'investimento principale riguardalo starting five e porta ovviamente il nome di ShaquilleO'Neal. Massacrati nel pitturato da Dwight Howard neiplayoffs, i Cavs hanno capito di doversi rinforzare in quelsettore e allora hanno sacrificato un Ben Wallace quasi afine corsa e un marginale Sasha Pavlovic per prendereShaq. Un acquisto che ha fatto e farà discutere perché"The Diesel" non è più quello delle migliori stagioni e

rischia di determinare un cambio di atteggiamento tatti-co pericoloso per una squadra che ha comunque ottenutoil miglior record assoluto nell'ultima regular season, ma èpur sempre l'uomo che ha dato tre titoli ai Lakers e ilprimo della storia agli Heat. L'anello in Florida è arrivatoda "spalla" di Dwyane Wade e una situazione simile perlui si ripropone a Cleveland, dove farà da scudiero ad unaltro dei fenomeni della nuova generazione. Lo sa beneanche O'Neal che, appena arrivato, ha subito lanciato ilmotto "A ring for the King", che ha scatenato l'entusia-smo dell'ambiente e non è certamente dispiaciuto nem-meno a LeBron James, che lo ha accolto con grande cari-ca ed entusiasmo. Tra i due esiste già una buona intesa,che andrà ovviamente perfezionata sul campo, ma l'im-pressione è che da loro possa partire la spinta verso ildefinitivo assalto al titolo di una squadra che ha lasciatoscadere senza troppi rimpianti il contratto di Szczerbiakma potrà ancora contare su un Mo Williams motivato ariscattare il vistoso calo contro i Magic e tiene aperta lapossibilità di un altro grande colpo a stagione in corso,quando potrebbe essere sacrificato Ilgauskas (conGibson) per prendere Michael Redd.

TTOORROONNTTOO RRAAPPTTOORRSSReduci da una stagione decisamente inferiore alle aspet-tative, i Raptors, comandati dal sapiente duo Colangelo-Gherardini, hanno centrato praticamente tutti i loroobiettivi. La situazione salariale consentiva un investi-

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mento su un nome importante, che la dirigenza, confer-mando la sua visione internazionale, ha individuato inHedo Turkoglu, strappato a suon di dollari agli OrlandoMagic dopo l'autentica esplosione dell'ultimo campiona-to. Con il turco titolare indiscusso nel ruolo di ala picco-la, Toronto può puntare a tornare nei playoffs e a farloda protagonista, anche perché ad est - a parte i primi treposti - la concorrenza non è esattamente impossibile dasuperare. Sul mercato è stata allungata la rotazione e laforza a rimbalzo del settore lunghi con l'arrivo dell'atleti-co Amir Johnson, del potente Reggie Evans e del cavallodi ritorno Rasho Nesterovic, chiamati a coprire le spalledi Bosh e Bargnani, Jarrett Jack è stato strappato adIndiana e formerà con Calderon una coppia di registidavvero interessante, ma la mossa più accattivante per itifosi italiani è chiaramente l'arrivo di Marco Belinelli.La coppia azzurra può fare bene a Bargnani, chiamatoalla stagione della conferma dopo la ricca estensione dicontratto, ma soprattutto al "Beli", uscito finalmentedalla strana situazione di Golden State dove ha vistocambiare troppo spesso e senza apparente logica il pro-prio ruolo e il proprio destino. Adesso il talento diS.Giovanni in Persiceto, migliorato in termini di creati-vità con la palla in mano ma calato come difensore (d'al-tra parte alla scuola di Don Nelson non si difende...), ècandidato credibile per lo spot di guardia titolare, cioé ilruolo di bomber di una squadra che appoggerà ancorabuona parte delle proprie fortune sulle spalle di Bosh eBargnani e dunque dovrà sfruttare i loro scarichi e nedovrà punire i raddoppi. Vedere Belinelli nello startingfive non è improbabile, visto che le alternative sono

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Antoine Wright, più esperto e completo ma anche piùsimile ad un'ala piccola, e soprattutto il rookie DeRozan,talento indiscusso ma giovanissimo, reduce da un soloanno al college e quindi giocatore più di prospettiva,un'esplosione pronta ad accadere ma forse non subito.SSAANN AANNTTOONNIIOO SSPPUURRSSAncora una volta bisognerà fare i conti con i neroargentotexani, che probabilmente avranno già avviato le loro"pratiche" per tenere lontana la sfortuna e sperare di vive-re una stagione meno tormentata per i loro "Big Three",ma intanto certamente hanno fatto partire l'operazione disvecchiamento della squadra. Un'operazione ancora allafase embrionale, è vero, ma che - finché saranno disponi-bili Ginobili, Duncan e Parker - non porterà mai troppigiovani da far crescere, quanto giocatori in ascesa, viciniall'esplosione o attesi ad un rilancio importante. L'ultimoè il caso di Richard Jefferson, l'acquisto con la A maiu-scola dell'estate in casa Spurs, un'ala piccola di notevoliqualità che ha già dimostrato di valere una ventina dipunti a partita e, dopo la non esaltante parentesi aMilwaukee, può tornare ai livelli di eccellenza mostratinegli anni ai Nets e risultare un'arma quasi illegale. Conlui a spezzare le difese in entrata, può fare un salto di

qualità tutto l'attacco (Ginobili potrebbe avere occasioneper gestirsi meglio e magari risparmiare qualche incur-sione al ferro pericolosa per l'incolumità fisica) e anchela difesa non dovrebbe risentire troppo della partenza diBowen (che ha annunciato il ritiro), perché RJ ha dotifisiche e atletiche per farsi sentire e certamente Popovichnon gli permetterà di avere cali di concentrazione.Salutati anche Gooden, Oberto e Thomas, è arrivata l'e-sperienza di Antonio McDyess, ancora alla ricerca diquell'anello sfuggito a Detroit, e Theo Ratliff, ma anchela gioventù della seconda scelta DeJuan Blair, un'ala forteaggressiva e incisiva a rimbalzo pur essendo "undersi-zed", e della guardia al secondo anno Malik Hairstonoltre alla prima grande occasione nella NBA per MarcusHaislip. Dopo aver fatto esperienza in Turchia e Spagna e avermostrato buone cose anche a livello di Eurolega, il pro-dotto di Tennessee è chiamato all'opera sul palcoscenicopiù prestigioso, in un contesto ambientale importante ein una squadra in cui il suo notevole atletismo e le suedoti da intimidatore possono essere davvero utili. Selavorerà bene, per lui potrebbero addirittura aprirsi leporte del quintetto base.

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GGOOLLDDEENN SSTTAATTEE WWAARRRRIIOORRSSInvece di trarre giovamentodall'impresa contro la coraz-zata-Dallas nei playoffs 2007,i Warriors si sono progressi-vamente persi per strada finoa passare l'ultima stagionesempre nei bassifondi dellaWestern Conference. La par-tenza di Baron Davis e l'inci-dente di Monta Ellis hannoinciso parecchio sui risultatidella squadra, ma non menodannosa è stata la bizzarragestione di Don Nelson, cheha bruciato diversi giocatoripotenzialmente utili alla

causa (se diciamo Belinelli siamo troppo italiani e alloraperché non citare ad esempio Marcus Williams, che avreb-be potuto colmare la lacuna in regia?), ha mostrato ungioco offensivo del tipo "confusione neanche troppo orga-nizzata", ha cancellato la parola "difesa" dal vocabolariocestistico di molti dei suoi giocatori - un danno pesante peri più giovani che erano in rampa di lancio - e misteriosa-mente ha guadagnato sempre più potere in società, "causan-do" l'allontanamento di Chris Mullin e l'insediamento dell'a-mico Larry Riley nel ruolo di general manager. Ora però non sembrano esserci progetti in piedi e neppure

l'attuale assetto di società e staff tecnico sembra destinato adurare, tanto che con Nelson che si avvia all'ultimo anno dacoach, Riley è stato affiancato con l'incarico di "special assi-stant" da Calbert Cheaney (ruolo ricoperto, durante l'eraMullin, da Mitch Richmond) e sono persino circolate vocidi cessione della franchigia - poi smentite - da parte del pro-prietario Chris Cohan, per problemi finanziari e fiscali diquest'ultimo. Comunque la situazione non è chiara né bendefinita e anche le mosse di mercato sembrano confermareuna certa confusione. Continua a mancare un playmaker vero e affidabile, anchese ne sono arrivati potenzialmente tre, ma Acie Law adAtlanta ha dimostrato ben poco, Speedy Claxton è sempreinfortunato e il favorito al ruolo da titolare diventa cosìStephen Curry, talento offensivo strabordante, grande rea-lizzatore e pure buon passatore al college, ma più che altrouna guardia che sarà costretta a giocare parecchio in regiaper compensare i limiti fisici. La coppia dietro formata da lui e Monta Ellis può garantirevelocità e punti, ma, esattamente come l'arrivo dei veteraniDevean George e Mikki Moore, non sembra in grado dicambiare le sorti di una squadra destinata, a meno di cla-morose imprese, ad un'altra annata mediocre. E il malumore comincia a crescere, come hanno dimostratol'incertezza di CJ Watson che, di fronte alla proposta trien-nale, sembra orientato ad accettare la "qualifying offer" perandarsene tra un anno e la richiesta di cessione avanzata daStephen Jackson.

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HHOOUUSSTTOONN RROOCCKKEETTSSQuando i tuoi giocatori principali si chiamano TracyMcGrady e Yao Ming dovresti vivere sonni tranquilli, poterpensare in grande per anni e cercare solo di perfezionare lasquadra attorno a loro. Almeno sulla carta. Perché poi sulcampo entrano in gioco i limiti caratteriali e soprattuttofisici dei due leader, per i quali completare una stagionesenza imprevisti è una missione impossibile. I problemi allaschiena e alle ginocchia di T-Mac sono ormai cronici comequelli ai piedi di Yao, questo ridimensiona notevolmente leloro potenzialità e di conseguenza quelle di una squadrapensata e costruita su di loro, come appare chiaro osser-vando il monte salari. Una squadra che ha impegnato conloro praticamente i due terzi del salary cap si ritrovasostanzialmente bloccata, impossibilitata a compiere grossimovimenti e costretta ad investimenti mirati e limitati. Ma,pur con questa doverosa e non trascurabile giustificazione,i movimenti estivi non hanno entusiasmato. I rookie arriva-ti agli ordini di Adelman sono due seconde scelte: ChaseBudinger, ala piccola da Arizona con un passato da pallavo-lista, è un giocatore completo ma poco aggressivo, mentreJermaine Taylor ha grande talento offensivo ma rischia didover essere confinato in regia per motivi fisici. E' arrivatoanche Pops Mensah-Bonsu, che ha attirato l'attenzione aforza di rimbalzi a Toronto ma non ha un garantito, peròper i tifosi italiani ed europei sarà interessante soprattuttoseguire l'inserimento di David Andersen che, dopo avervinto tutto in Europa, ha accettato la sfida NBA approdan-do in un sistema adatto a lui e che ha già dato beneficiall'ottimo Luis Scola. Troppo poco però per una squadrache ha perso anche Ron Artest, di fatto sostituendolo con

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Trevor Ariza, che era gregario di lusso in un contesto comequello dei Lakers dove, con le gerarchie ben definite, potevafar emergere le sue qualità di atleta, penetratore, difensoree ladro di palloni, ma non è uomo a cui poter chiederegrandi cifre in attacco. E allora, se consideriamo che labuona notizia per Yao Ming riguarda la possibilità di rive-derlo in campo verso marzo 2010 anziché direttamentenella stagione 2010-11 e per Tracy McGrady (possibile par-tente a stagione in corso, visto che è in scadenza) il recupe-ro dalla temuta "microfracture surgery" procede bene manon gli permetterà di tornare a giocare prima di fine dicem-bre-inizio gennaio, è chiaro che i Rockets quest'anno, anzi-ché puntare al titolo, dovranno già essere contenti se riusci-ranno a strappare un biglietto per i playoffs.

NNEEWW YYOORRKK KKNNIICCKKSSVa bene, l'estate più importante per i Knicks sarà la prossi-ma. E lo sappiamo. Ma sappiamo anche come sia difficileattirare free agent del valore di James, Wade o Bosh sfrut-tando solo l'aspetto ambientale ed economico, che è parti-colarmente importante nella "Big Apple" ma che sarebbesempre meglio affiancare con un'elevata competitività tec-nica che NY al momento non può garantire. La ricostruzio-ne di una squadra con le regole NBA non è facile, specie seper anni si spende tanto e male - in questo senso i Knicks diWalsh e D'Antoni stanno ancora pagando i danni fatti dalleprecedenti gestioni - ma un'estate di immobilismo presso-ché totale non ha migliorato il quadro della situazione dapresentare ai free agent l'estate prossima. Potrebbe servireuna stagione importante dal punto dei vista dei risultati,sarebbe incoraggiante mostrare buoni miglioramenti, masembrano difficili avendo tanti giocatori in scadenza di con-

tratto. Per cui è facile credere che nello spogliatoio diD'Antoni anche nel prossimo campionato saranno spesso infunzione le porte girevoli, perché il roster presenta molteincognite, che vanno da giocatori inesperti a quelli pocoadatti per il sistema del "Baffo". Per il momento sono arri-vati solo i due rookie Jordan Hill da Arizona, un'ala fortepotente e dal gioco interno, e Toney Douglas, esterno daFlorida State con punti nelle mani ma da sviluppare inregia. Un po' poco, considerato anche che per finire la listadelle facce nuove bisogna solo aggiungere il nome di unDarko Milicic che, all'ultima chiamata nella NBA, spera dipoter beneficiare della cura rigenerante di Mike D'Antoniche ha già funzionato su altri giocatori. Mancati pratica-mente tutti gli obiettivi di mercato, i Knicks non sono nep-pure ancora riusciti a sistemare le questioni legate a Lee eRobinson. Entrambi free agent con restrizione, non hannochance di firmare il contratto pluriennale desiderato perchénon è intenzione di Walsh ingolfare il monte salari in vistadella suddetta estate 2010, ma potrebbero ancora rimanereper un anno quindi liberarsi e, sistemati i giocatori princi-pali, magari riparlare dell'estensione l'estate prossima. Inrealtà non sembra esserci l'intenzione di puntare su di loronel lungo periodo, ma molto dipenderà da quello che succe-derà con i giocatori principali sul mercato. Walsh continuaa non mostrarsi preoccupato, a ricordare di avere "non unbuon allenatore, ma un grande allenatore" e a precisare diessere al lavoro per riportare i Knicks tra le squadre diprima fascia. Ma siamo sicuri che per convincere LeBronJames (per citare solo il principale obiettivo), visto che sulpiatto ci saranno meno soldi e una squadra meno competi-tiva rispetto ai Cavs, sia sufficiente il "fascino" della GrandeMela? Qualche dubbio rimane...

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Indiana, anno zero. O no? Sono già unpaio d’anno che i Pacers partono con

le intenzioni di rinnovare tutto, di costruire una squadragiovane e promettente, ma i risultati continuano a latita-re e di talenti in gamba se ne vedono pochini all’internodel roster di Jim O’Brien, confermato dopo le 36 vittoriedella passata stagione.Le prospettive per il campionato che avrà inizio tra poco

più di un mese e mezzo ancora non sono esaltanti per lafranchigia dei Larry Bird. Dal mercato non sono arrivatigiocatori di grido, ma gente che può comunque farcomodo ad una squadra che ha innanzitutto bisogno ditrovare un’identità. Danthey Jones, dopo gli splendidiplayoff giocati con i Nuggets, ha firmato con i Pacers unquadriennale da 2,5 milioni l’anno. Jones potrà sicura-mente garantire quell’apporto difensivo che tanto è man-

DIDI

SSTEFANOTEFANO PPANZAANZA

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Tutte le speranze della franchigia di Indianapolis per una stagione non piena-mente deludente sono nelle mani del nuovo uomo simbolo: Danny Granger

Indiana, non ci siamo ancora

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cato ai gialloblu negli ultimi anni. Earl Watson, invecedarà respirò a TJ Ford, dato che Jack è volato a Torontoe Tinsley, rescisso il contratto, è ancora in cerca di unasquadra.Dal draft è arrivato, con la scelta n.13, TylerHansbrough, ala forte da North Carolina. Un’ottima pre-senza sotto i tabelloni, ma che deve ancora crescere dalpunto di vista offensivo. Può comunque ritenersi unbuon cambio dei lunghi titolari fin da subito. Al secondogiro i Pacers hanno invece scelto AJ Price con la 52esimachiamata, guardia da Connecticut che però vede a rischio

la sua carriera in quanto gli è stato riscontrato un aneu-risma cerebrale.Se non altro coach O’Brien potrà nuovamente contare suMike Dunleavy, fermo per quasi tutta la scorsa stagione acausa di problemi fisici. Il figlio del coach dei Clippersandrà a formare, insieme a Ford e soprattutto Granger,un trio di esterni di tutto rispetto. Il settore lunghi inveceè quello che preoccupa maggiormente, dato che TroyMurphy (detentore anche di un contrattone che gligarantirà 23 milioni nei prossimi 2 anni) è in vistosocalo, Foster è monodimensionale, mentre HIbbert e il già

citato Hansbrough sonoancora troppo acerbi.Le chance di playoff sonopressoché nulle, anche conun Granger ai livelli strato-

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sferici del passato campionato. Al massimo si potrebbelottare per un ottavo posto qualora qualcuna delle squa-dre più quotate dovesse toppare la stagione. Rispetto alrecente passato, però, Toronto e Washington sembranodecisamente rinforzate, mentre nessuna delle squadreche ha partecipato alla post season sembra essersi inde-

bolita, almeno sulla carta (eccezion fatta, forse, perPhiladelphia). La speranza, dunque, è che le giovani pro-messe di Indiana vengano mantenute in attesa della sca-denza dei contratti pesanti di Dunleavy e Murphy,momento in cui la franchigia potrà davvero pensare aricostruire per tornare ai vertici.

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WWHHOO CCAARREESS??

Che fine ha fattoChris WayneJackson?Chissenfregadirebbe qualcu-no di voi e,magari, nonavrebbe tutti itorti. Ci piace, però,ricordare un gioca-tore che un po’ dispettacolo ha saputodarlo, al college (nelcorso della stagione dajunior alla LSU viaggiò ad unamedia di 30.2 punti a partita e venne

incluso nel primoquintetto Allamerican dellaNCAA) più chein NBA (ottostagioni traScarmaneto eDenver).MahmoudAbdul-Rauf,questo il suonome dopo aver

abbracciato lafede musulmana,

ha scelto le viedell’Oriente. Giocherà

con il Kyoto Hannaryz.Beh che altro dire: Onore a te,

Abdul Rauf.

33333333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

La nuova rubrica di Stars N Stripes su tutto quello che ruota attorno al mondo e alla pallacanestro a stelle e strisce

‘You can’t c me’

II’’MM PPRREEGGNNAANNTT,,WWHHAATT’’SS YYOOUURREEXXCCUUSSEE??

Magari indossa-va questa cele-bre t-shirt chegira tra gliStates quandoè stata arresta-ta, magari no.Christal Taylor èla ex fidanzata diDirk Nowitzki ed èfermamente convintache il bambino cheporta in grembo sia diWunderdirk. Lo scorso 6 maggio si presentò a

casa del campio-ne tedescosostenendo leproprie ragio-ni; peccatoche avesseviolato lalibertà vigi-lata. Arresto e orala condanna:5 anni di pri-

gione. Dirkpotrà iniziare il

prossimo campio-nato dormendo sonni

tranquilli e Mrs. Taylor si darà all’ascolto di

‘Jailhouse Rock’

didi

AALESSANDROLESSANDRO DELLIDELLI PPAOLIAOLI

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33334444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

MMAAGGIICCCCHHOOCCOOLLAATTEE

In tanti avrannoesultato al suoritorno sui par-quet. In tanti,adesso, stannosognando uncontropiededegli OrlandoMagic.‘Superman’Howard e‘Vincecredible’ nonaspettano altro che unpassaggio illuminante gliapra la via del canestro, pardo,della slam dunk. Jason Williams,meglio noto come ‘White Chocolate’ ha firmatocon la franchigia della Florida (contratto annuale a

circa 1,3 milionidi dollari), e por-terà con sétutta la suaesperienzaNBA (11,4punti e 6,3assist dimedia, non-ché il titolovinto agli Heatnel 2006). Ne è

convinto anche ilGM dei Magic

Othis Smith: “Jasonè un veterano NBA che

sa come si vince e che ciaiuterà con la sua esperienza e

leadership nel compiere l'ultimopasso, quello che porta alla conquista dell’a-

nello”. Che lo spettacolo abbia inizio.

GGOODD BBLLEESSSS GGRRIIZZZZLLIIEESS

La via della divinità, ènoto, si manifesta neimodi più disparatied inaspettati.Evidentemente lenuove forme dicomunicazionehanno avutopresa anche sugliDei del basket.Twitter ancoralui. L’ispirazionedivina è giunta adAllen Iverson pro-prio mentre utiliz-zava il socialnetwork più diffusotra i cestisti d’oltreo-ceano. “Dio ha sceltoMemphis, quello è ilposto dove continuerò lamia carriera Nba”. Contratto annuale da 3,5milioni di dollari, una squadragiovane e pochissime possibilità divincere l’anello. Anno di transizione è,

forse, un termine che siadatta male all’età diA.I. ma tant’è. La sta-gione con i Grizzlies,se giocata al megliodelle sue possibi-lità, potrà costitui-re, per ‘TheAnswer’, il tram-polino di lancioper approdare adun team cheaspira a vincereil titolo e a com-pletarne il rostercon tutto il suotalento, seppur indeclino. Pochi quel-li che lo hanno cer-cato questa estate e,

allora, è giunto ilmomento di dimostrare

che il buon vecchioIverson ha ancora qualche

freccia al proprio arco. Se poisono forze esoteriche a volere il

suo approdo nella città del blues e diElvis. Così sia.

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AANNTTII KKOOBBEE??

Finalmente Kobeè riuscito a vince-re il titolo ‘SenzaShaq’ e da protagoni-sta. Sul tema si è dibat-tuto approfonditamenteper quasi tutta l’estate e sottovarie forme. Noi vi proponiamouna t-shirt che è decisamente ‘Not poli-tically correct’ e il ‘Black Mamba’ gradisce.

SSHHAAQQ AAGGAANNIISSTT TTHHEEWWOORRLLDD OO MMEEGGLLIIOO::««VVSS»»

Altro che FedericaPellegrini, che haincautamente affer-mato di essere lamigliore atleta ita-liana di tutti itempi. Vezzali,Trillini e le ragaz-ze dello sciazzurro avrebbe-ro giusto qualco-sina da ridire.Negli States, inve-ce, chi vuole fre-giarsi del titolo di‘miglior atleta disempre’ dovrà pas-sare (si spera platoni-camente) sul cadaveredi Shaquille RashaunO’Neal.Shaq è il protagonista(ruolo decisamente adatto)di un nuovo reality show che siavvia a battere ogni record dishare; sfiderà tutte le stelle degli altrisport per conquista del suddetto titolo dimiglior atleta di tutti i tempi. Michael Phelps, Oscar De La Hoya, Serena Williams eAlbert Pujols, sono soltanto alcuni dei nomi degli sportivi

che saranno sfidati da‘Superman’ nei prossimimesi.Alla sua prima ‘sfida’,però, nel footballamericano, Shaq èstato sconfitto dalquarterback diPittsburgh BenRoethlisberger.Nel corso di unapartita tra gioca-tori di college, Iildue volte cam-pione NFL hasuperato per tretouchdown pass adue il nostro eroe.O’Neal ci ripro-verà, in altre disci-pline, nelle prossimesettimane, nella spe-

ranza di vittoria.D’altronde si sa che lui

è un ‘Diesel’.L’altra sfida, quella nuova

e, forse, più seria, inizieràtra breve. Un nuovo team, i

Cleveland Cavaliers. Un nuovo compagno senza anello,

Lebron James. Un anno in più sul groppone. Altre critiche pron-

te ad essere arginate con la sua consueta, puntuale, argu-ta e dissacrante ironia.

33335555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

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SSTTAARR WWAAGGSS

In campo si sfidano per l’anello, fuori sono le loro donne asfidarsi. In realtà non è che facciano delle battaglie, inten-diamoci, sono più che altro vittime della mania da classificache colpisce il Paese a Stelle e Strisce. La moda di creare una sorta di ranking per le Wags, cioè lemogli (Wives) e (And) le fidanzate (GirlfriendS) degli spor-tivi, in primis calciatori è nata in Inghilterra e, non potevamancare quella relativa ai giocatori professionistici ameri-cani.

11)) Al numero 1 c’è AADDRRIIAANNAA LLIIMMAA, bellezza brasilianamolto nota e moglie di Marko Jaric. Sul parquet poche sod-disfazioni, per il resto chapou!22)) Secondo posto per VVAANNEESSSSAA BBRRYYAANNTT.. Un diamante perdimenticare le avventure in Colorado del marito e due bam-bini da accudire. Accidenti Kobe, sei il numero 2.33)) Alla pick number 3 c’è HHOOPPEE DDWWOORRAACCZZYYKK. PerchéJason Kidd non l’abbandona mai la ‘speranza’, sia essa lasua compagna o quella di vincere il tanto desiderato titolo.44)) AALLEEKKAA KKAAMMIILLAA è in quarta posizione, moglie diStojakovic ed ex modella greca. Tripla di Peja!

33336666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

1111 2222

3333

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33337777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

55)) Solo quinta EEVVAA LLOONNGGOORRIIAA?? Ci sarebbe da gridare alloscandalo. Mr. Longoria, pardon, Tony Parker è tutt’altroche ‘desperate’ con una moglie così.66)) HHEEIIDDII BBAATTTTIIEERR è al sesto posto. Dal cognome si intui-sce che suo marito è Shane Battier. Se la protegge comedifende sul campo, si prevede un matrimonio di lunga dura-ta.77)) La settima chiamata è per TTAAMMIIAA HHIILLLL. Il marito com-batte contro gli infortuni che gli hanno rovinato la carriera;lui non si arrende e fa benissimo. Dietro una grande uomoc’è sempre una grande donna…

88)) Ottavo posto per YYEELLIIZZ OOKKUURR. ‘Memo’ è uno degli spor-tivi di nazionalità turca più famosi, ovvio che solo missTurchia poteva affiancarlo.99)) LLAALLAA VVAAZZQQUUEEZZ accompagnerà le evoluzioni cestistichedi ‘Melo Anthony. Con questa compagna speriamo che nonsi distragga troppo.1100)) Last but not least GGAABBRRIIEELLLLEE UUNNIIOONN. ComplimentiDwayne ‘Flash’Wade. Tra i migliori giocatori della NBA eanche nella top 10 per le Wags. Come cantava l’omonimadella tua fidanzata, sei decisamente ‘Out of reach’.

4444

5555 8888

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33338888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

ATLANTIC DIVISIONATLANTIC DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

FRANKTerrence WilliamsRafer Alston, TonyBattie, Courtney Lee

Vince CarterJosh Boone, Keyon Dooling, Chris Douglas-Roberts,Devin Harris, Jarvis Hayes,Brook Lopez, EduardoNajera, Bobby Simmons, Sean Williams, Yi Jianlian

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

D’ANTONIJordan HillDarko Milicic,

T.Douglas, Gabe Pruitt

Q.Richardson,C.Wilcox

Wilson Chandler, Chris Duhon, DaniloGalinari, Larry Hughes, Jared Jeffries,

David Lee

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

JORDANJrue HolidayJason Kapono,P.Brezec

Reggie Evans,A.Miller, T.Rathliff

Elton Brand, Samuel Dalembert, Willie Green,Andre Iguodala, Jason Smith, Marreese

Speights, Louis Williams, Thaddeus Young, Ivey

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

TRIANOD.DeRozan

Hedo Turkoglu,M.Belinelli, A. Wright, R.Evans, J.Jack, Nesterovic

J.Kapono, S.Marion, KrisHumphries, N.Jawai,A.Parker, D.Geaorge

Marcus Banks, Andrea Bargnani (re-signed),Chris Bosh, Jose Calderon, Patrick O'Bryant,

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

RIVERS Lester Hudson (D), RasheedWallace, S.Williams, M.Daniels

Gabe Pruitt, MikkiMoore, Leon Powe

Ray Allen, Tony Allen, Kevin Garnett, J.R. Giddens,Kendrick Perkins, Paul Pierce, Rajon Rondo, Brian

Scalabrine, Bill Walker, Glen Davis

Gli allenatori, i nuovi arrivi, le partenze e l’organico dellatrenta franchigie del campionato più affascinante del mondo

I roster della nuova Nba

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CENTRAL DIVISIONCENTRAL DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

BROWNC. Eyenga, D.Green,J.Moon, S.O'Neal,A.Parker, L.Powe

Ben Wallace, Sasha Pavlovic,T.Kinsey

Daniel Gibson, J.J. Hickson, Darnell Jackson, LeBronJames, Delonte West, Jawad Williams, Anderson

Varejao (re-signed), Mo Williams

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

KUESTER A.Daye, D. Summers,J.Jerebko, C.Villanueva, Ben Gordon, C.Wilcox

R.Wallace, A. McDyess,A. Johnson, A.Afflalo,Oberto, Sharpe, Iverson

Richard Hamilton, Jason Maxiell, TayshaunPrince, Walter Sharpe, Rodney Stuckey

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

O’BRIENTyler Hansbrough,A.J. Price, D.Jones,E.Watson, S.Jones

J.Jack, J.Tinsley,M.Daniels,R.Nesterovic

Mike Dunleavy, T.J. Ford, Jeff Foster, DannyGranger, Roy Hibbert, Josh McRoberts (re-signed), Troy Murphy, Brandon Rush

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SKILESB. Jennings, J. Meeks

H.Warrick, E.Ilyasova, C.Delfino,K.Thomas, W.Sharpe, R. Ukic

F.Oberto, C.Villanueva, R.Sessions,R,Jefferson, M.Allen, A.Johnson,

S.Weems, B.Bowen

Joe Alexander, Charlie Bell, Andrew Bogut,Dan Gadzuric, Luc Mbah a Moute, MichaelRedd, Luke Ridnour, Salim Stoudemire

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

DEL NEGRO James Johnson, Taj Gibson

Ben Gordon, T.Thomas,A.Roberson, T.Thomas

Luol Deng, Kirk Hinrich, Brad Miller,Joakim Noah, Derrick Rose, John Salmons,

Tyrus Thomas

33339999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 40: Stars 'N' Stripes N°12

44440000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

SOUTHEAST DIVISIONSOUTHEAST DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTT0000 CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

BROWNGerald Henderson,Derrick Brown,T.Chandler

Sean May, E.OkaforAlexis Ajinca, D.J. Augustin, Raja Bell, Boris Diaw,DeSagana Diop, Dontell Jefferson, Nazr Mohammed,Emeka Okafor, Vladimir Radmanovic, Gerald Wallace

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SPOELSTRAR.Dozier, P.Beverley,

M.Thornton,Q.Richardson

Jamario Moon, Mark Blount

Joel Anthony (re-signed), Michael Beasley, Mario Chalmers,Daequan Cook, Udonis Haslem, James Jones, JamaalMagloire (re-signed), Dwyane Wade, Dorrell Wright

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

VAN GUNDYB.Bass, V.Carter, R.Anderson,

M.Barnes, J.Williams

Courtney Lee, RaferAlston, Tony Battie,Hedo Turkoglu

Marcin Gortat (re-signed), Dwight Howard,Rashard Lewis, Jameer Nelson, Mikael

Pietrus, J.J. Redick

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SAUNDERSMike Miller, Randy Foye,F.Oberto

Etan Thomas, Darius Songaila, Oleksiy Pecherov

Gilbert Arenas, Andray Blatche, Caron Butler, Javaris Crittenton,Brendan Haywood, Mike James, Antwan Jamison, JaVale McGee,

Dominic McGuire, DeShawn Stevenson, Nick Young

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

WOODSONJ.Teague, S.Gladyr,J.Crawford, J.Smith,

J.Collins

Acie Law, Speedy Claxton,Salomons Jones

Mike Bibby (re-signed), Al Horford, JoeJohnson, Josh Smith, Maurice Evans,

Randolph Morris, Zaza Pachulia (re-signed)

Page 41: Stars 'N' Stripes N°12

SOUTHWEST DIVISIONSOUTHWEST DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

ADELMAND.Andersen, T.Ariza, Pops

Mensah-BonsuC.Budinger, S.Llull, J. Taylor

Ron Artest, VonWafer

Tracy McGrady, Yao Ming, Aaron Brooks,Shane Battier, Luis Scola, Brent Barry, ChuckHayes, Kyle Lowry, Joey Dorsey, Carl Landry

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

HOLLINSH.Thabeet,

D.Carroll, S.YoungZ.Randolph, A.Iverson, S.Hunter

Q.Ross, H.Warrick, D. Milicic,G.Buckner, Q.Richardson

J.Stackhouse

Darrell Arthur, Greg Buckner, Mike Conley,Marc Gasol, Rudy Gay, Marko Jaric,

O.J. Mayo

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SCOTTD.Collison, Ike Diogu,E.Okafor, M.Thornton,B.Brown, D.Songalia

Rasual Butler, TysonChandler, Antonio

Daniels

Peja Stojakovic, David West, Sean Marks (re-signed), MorrisPeterson, Devin Brown (re-signed), James Posey, Chris Paul,

Hilton Armstrong, Julian Wright

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

POPOVICDJ Blair, J.McClinton, N.De Colo,M.Haislip, A.McDyess, T.Ratliff,

R.Jefferson

D.Gooden,F.Oberto,K.Thomas, B.Bowen

Tim Duncan, Michael Finley (re-signed),Manu Ginobili, Tony Parker, Roger Mason,Matt Bonner, George Hill, Ian Mahinimi

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

CARLISLEB.J. Mullens, A.Nivins, Q. Ross,

T.Thomas, S.Marion, K.Humphries,N.Jawai, G.Buckner, N.Calathes,

R.Beaubois

Brandon Bass, Ryan HollinsJerry Stackhouse, AntoineWright, Devean George

J.J. Barea, Matt Carroll, Erick Dampier, JoshHoward, Jason Kidd (re-signed), DirkNowitzki, Jason Terry, Shawne Williams

44441111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 42: Stars 'N' Stripes N°12

SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS44442222

NORTHWEST DIVISIONNORTHWEST DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

RAMBISR.Rubio, J.Flynn, W.Ellington, H.Norel, R.Hollins,R.Sessions, O.Pecherov, C.Atkins, A.Daniels,

D.Wilkins, M.Blount

J.Collins, K.Ollie, S.Williams, B.Brown,M.Miller, R.Foye, M.Madsen, S.Telfair, C.Smith,

D.Songalia, E.Thomas, Q.Richardson

Al Jefferson, Brian Cardinal, Ryan Gomes, Kevin Love,Corey Brewer

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

BROOKSR.Vaden, J.Harden,B.J. Mullens, K.Ollie

E.Thomas

Chucky Atkins,Damien Wilkins

Nick Collison, Earl Watson, Nenad Krstic, Kevin Durant,Russell Westbrook, Thabo Sefolosha, D.J. White, Kyle

Weaver, Jeff Green, Shaun Livingston

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

MCMILLANV.Claver, A.MillerDante CunninghamJeff Pendergraph

Sergio Rodriguez,C.Frye

Joel Przybilla, Greg Oden, LaMarcus Aldridge, Steve Blake,Travis Outlaw, Martell Webster, Brandon Roy (re-signed),

Jerryd Bayless, Rudy Fernandez, Nicholas Batum

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SLOAN Eric Maynor, Goran Suton -

A.Kirilenko, M.Harpring, D.Williams, C.J. Miles, R.Brewer, K.Koufus,C.Boozer (re-signed), P.Millsap (re-signed), K.Fesenko (re-signed),K.Korver (re-signed), M.Okur (re-signed), R.Price (re-signed)

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTT0000

KARL Ty Lawson, A.Afflalo,M.Allen

D.Jones, L.Kleiza,S.Weems, W.Sharpe,

S.Hunter

Chris Andersen (re-signed), Carmelo Anthony, KenyonMartin, Chauncey Billups, Anthony Carter (re-signed), Nene,

Johan Petro (re-signed), J.R. Smith, Renaldo Balkman

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PACIFIC DIVISIONPACIFIC DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

DUNLEAVYBlake Griffin, RasualButler, S.Telfair,Craig Smith

Zach Randolph,Quentin RichardsonMark Madsen

Marcus Camby, Mardy Collins, Baron Davis,Ricky Davis (re-signed), Eric Gordon, DeAndreJordan, Chris Kaman, Mike Taylor, Al Thornton

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

JACKSON Chinemelu Elonu,Ron Artest

Trevor Ariza, SunYue

Kobe Bryant (re-signed), Pau Gasol, S.Brown (re-signed),Derek Fisher, S.Vujacic, Luke Walton, A.Morrison,Andrew Bynum, J.Farmar, Lamar Odom (re-signed)

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

GENTRYEarl Clark,

T.Griffin, SashaPavlovic, C.Frye

Matt Barnes, BenWallace, Shaquille

O'Neal

Louis Amundson (re-signed), Leandro Barbosa, GoranDragic, Jared Dudley, Grant Hill (re-signed), Robin Lopez,Jason Richardson, Amar'e Stoudemire, Alando Tucker

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

WESTPHALTyreke Evans, Jon

Brockman, S.Rodriguez,Omri Casspi, S.May

Ike DioguFrancisco Garcia, Donte Greene, Spencer

Hawes, Kevin Martin, Andres Nocioni, KennyThomas, Jason Thompson, Beno Udrih

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

NELSONS.Curry, M.MooreA.Law, S.Claxton,Devean George

Jamal Crawford,Marco Belinelli

Kelenna Azubuike, Andris Biedrins, Monta Ellis,Stephen Jackson, Corey Maggette, Anthony Randolph,Ronny Turiaf, Brandan Wright, C.J. Watson (re-signed)

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44444444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Si presenta subito con i fuochi d’artificio ‘The Answer’ Allen Iverson alla conferenza stampa della sua nuova ‘casa’ quella dei Memphis Grizzlies

«Sono qui per vincere»E' giunta al termine una delle vicen-de che ha più caratterizzato il mer-cato estivo. Iverson firma conMemphis un contratto annuale. TheAnswer ha scelto la squadra che glidava maggiori garanzie in fatto diminuti/palloni giocati. L' entusiasmocon cui I.A. è stato accolto alla con-ferenza di presentazione e l' imme-diato incremento di biglietti vendutihanno già decretato il successo dell'operazione per quanto riguarda illato commerciale. Al contrario dal punta di vista tecni-co i punti interrogativi da scioglieresono molteplici .Riuscirà Iverson aconvivere con altri tre grandi realiz-zatori(Gay ,O.J Mayo, Radolph)?Ilsuo egocentrismo sarà deleterio perla crescita dei molti giovani deiGrizzlies, Mayo in primis?

Solo il campo potràdare una risposta aqueste domande.«Sono qui per vince-

re e non per giocare tanto per farlo» laprima dichiarazione importante in magliaGrizzlies. «Se chiuderò la carriera con lamaglia di Memphis? Spero proprio di si».

Stars ‘N’ StripesStars ‘N’ Stripes

ideato da: ideato da: Domenico PezzellaDomenico Pezzella

scritto da:scritto da: Alessandro delli PaoliAlessandro delli PaoliLeandra RicciardiLeandra RicciardiTommaso StaroTommaso Staro

Nicolò FiumiNicolò FiumiDavide SardiDavide Sardi

Stefano PanzaStefano PanzaMarco GerbinoMarco Gerbino

info, contatti e collaborazioni: info, contatti e collaborazioni: [email protected]@hotmail.it

didi

MMARCOARCO GGERBINOERBINO

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J.R. Smith è stato sospeso per settepartite per aver violato la legge stra-dale dello stato del New Jersey. La guardia dei Nuggets nel 2007aveva causato un incidente stradalenel quale aveva perso la vita il pas-seggero della sua macchina,AndreBell uno dei suoi migliori amici. Nel mese di luglio J.R. aveva sconta-to la pena (25 giorni di carcere)

inflittagli per questo fatto.Stessa fine per Jason Richardsonvisto che la guardia/ala dei Suns èstato sospeso (2 partite) per averguidato sotto l' effetto dell' alcoolviolando le leggi dell' Arizona.Con questa squalifiche l' NBA con-ferma di voler mantenere alti glistandard di condotta personale deisuoi atleti.

Guida sotto l’effetto dell'alcol in Arizona e violazioni della legge stradale in New Jersey condannano Jason Richardson e JR Smith

RRiicckkyy RRuubbiioo hhaa sscceellttoo llaa SSppaaggnnaaAnche un' altra telenovelatrova il suo epilogo. RickyRubio non giocherà in NBA laprossima stagione. La quintascelta assoluta del Draft 2009ha firmato un contratto che lolegherà al Barcellona per iprossimi sei anni. Il contrattoprevede un opzione che da aRubio la possibilità di andarein NBA dopo la stagione 2010-2011. I Timberwolves hanno cercatofino all' ultimo di convincereil giovane spagnolo a sposarela loro causa già a partire da

questa stagione. Appena sonostati consci del fatto che lecose non sarebbero andate inquesto modo hanno subitoofferto un contratto quadrien-nale da quattro milioni annuia Ramon Sessions play venti-treenne dei Bucks. La squa-dra di Milwaukee non hapareggiato l ' offerta.Minnesota potrà quindi conta-re su un altro giovane point-man di talento oltre all' exSyracuse Jonny Flynn sestascelta assoluta dello scorsodraft.

Lo spagnolo impegnato agli Europei con le furie rosse, ha deciso di rimandare la sua avventura a Minnesota scegliendo il Barcellona

44445555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

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EEccccoo cchhii ccaammbbiiaa mmaagglliiaa ee rreessiiddeennzzaaSarà Orlando il teatro del ritornodi Jason Williams. WhiteChocolate ha firmato per i Magicun contratto annuale al minimosalariale. Marquis Daniles è final-mente un Celtic, I Boston nonsono riusciti ad intavolare unasign and trade con Indiana quin-di la guardia ormai ex Pacersdovrà “accontentarsi” di un con-tratto annuale da 1,99 milionidollari. Joe Smith ala/centro al15° anno nella lega ha firmatoun contratto annuale con Atlanta. David Andersen centro

Australiano che da anni fa benis-simo in Europa ha firmato perHuston, che ne ha prelevato idiritti dagli Hawks.Rusual Butler passa dagliHornets ai Clippers per unaseconda scelta protetta del2016.Scambio sull' asse Toronto-Milwaukee, Delfino e Ukic vannoai Bucks Amir Johnson e Weemsai Raptors. Mikki Moore che ha giocato laparte finale della scorsa stagionecon i Celtic ha firmato per iGolden State Warriors.

Da White Chocolate Jason Williams al trecciolone Mikki Moore, fino ad arrivare all’ultimo arrivato in casa Boston Celtics Marquis Daniels

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L’ingresso nella storia nell’arco della gloria del basket a stelle e striscie diMichael Jordan, John Stockton, Jerry Sloan, David Robinson e Vivian Stringer

‘Hall of fame’ classe 2009Michael Jordan è nella Hall Of Fame.Dice: beh, cosa c’è di strano? C’è che ineffetti, fino al 10 settembre, ufficialmen-te e a tutti gli effetti, MJ ancora non face-va parte di quel gruppo di persone che

hanno contribuito a rendere grande que-sto sport, nonostante sia quasi unanima-mente ritenuto il miglior giocatore ditutti i tempi. Le regole, d’altronde, sonochiare: per entrare nell’Arca di Gloria un

giocatore deveessere ritiratoufficialmente daalmeno 5 anni enon ci sonoeccezioni, comeè giusto che sia,nemmeno per ilpiù grande.Ovviamente nonè stato solo ilsuo turno.

Assieme a lui sono entrati due dei sui piùgrandi nemici, sportivamente parlando,che per due volte, nel 1997 e nel 1998,andarono a un soffio dal portargli via iltitolo. Stiamo parlando di Jerry Sloan eJohn Stockton, allenatore e playmaker diquei fantastici Utah Jazz che se non fossestato per il numero 23 avrebbero senzadubbio aperto un ciclo. Spazio anche perDavid Robinson, l’Ammiraglio di millebattaglie con i San Antonio Spurs cheassieme con Tim Duncan chiuse la suacarriera formando una delle più forticoppie di lunghi della storia, ricordaticome Twin Towers vista la quantità dicentimetri (oltre che di talento) che met-tevano a disposizione di coach Popovich.

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David Robinson che fu scelto al draft, salvo arrivare un annoin ritardo per completare il proprio dovere con la MarinaAmericana. Gli Spurs lo attesero e, col senno di poi, fecero unadelle scelte migliori della propria storia. Per finire è stato ilturno di una donna, l’allenatrice di Rutgers University, VivianStringer. Tutt’ora in attività la Stringer è una specie di leggen-da vivente del basket femminile USA. E’ stata la prima a porta-re al titolo NCAA tre diverse squadre: Cheyney State, Iowa eappunto Rutgers. Ha vinto oltre 800 partite in carriera ed èterza nella speciale classifica all-time. Da notare che ha ricevu-to l’inclusione anche nell’apposita Hall Of Fame del basketfemminile. Come nota ricordiamo che per essere eletti nell’Hall of Fame,che ha sede a Springfield, Massachussets, bisogna riceverealmeno 18 voti sui 24 del Comitato d’Onore. Jordan, Stockton,Sloan e Robinson al primo tentativo hanno raggiunto questasoglia, mentre invece la Stringer era stata già finalisti in annipassati. Qui riportiamo le statistiche principali dei 5 che si sono conc-quistati il riconoscimento più ambito per chiunque facciaparte del mondo della palla a spicchi.

MMIICCHHAAEELL JJOORRDDAANN:: Partendo dal college, è stato All Americandue volte (’83 e ’84), ha vinto il titolo e ricevuto sia il Woodenche il Naismith Award come miglior giocatore dell’anno alivello Universitario. Passato in NBA è stato All Star 14 volte, 5MVP della Lega, 6 delle Finali, cioè in tutte le occasioni in cuisi è messo l’anello al dito. Difensore dell’anno nell’88, Rookiedell’anno nell’85, per non farsi mancare niente ha vinto anchedue medaglie Olimpiche nel 1984 e nel 1992 con il famoso (eunico) Dream Team.JERRY SLOAN: Ex giocatore di ottimo livello dei ChicagoBulls, cominciò la carriera di allenatore proprio come assisten-te nella Città del Vento. Da lì il volo verso Salt Lake City e una

carriera pazzesca, specie se rapportata ai tempi che corrono,dove se un allenatore siede per più di 3 stagioni su una stessapanchina si grida al miracolo. Beh, lui con gli Utah Jazz ci havinto più di 1000 (percentuale di W superiore al 60%) ed èancora lì a mandare in campo una squadra che ogni anno è frale migliori della Lega per esecuzione offensiva. 18 apparizioniai playoffs e quarto posto nella classifica degli allenatori piùvincenti di sempre. Con tutto questo ben di Dio dalla sua parterisulta difficile capire come abbia fatto a vincere il titolo diAllenatore dell’anno una sola volta (2004).

JJOOHHNN SSTTOOCCKKTTOONN:: Il Giocatore di Jerry Sloan (e la G maiu-scola non è un caso). Un fisico da ragionare su un cervellocestisticamente sopraffino. Al momento del ritiro deteneva ilrecord di assists (15806) e palle rubate (3265). 10 volte AllStar, primo quintetto NBA nel 1994 e 1995, finalista anche luinel 1997 e 1998. Oro Olimpico col Dream Team a Barcellona(come curiosità, gira un video su youtube proprio di quell’an-no in cui Stockton se ne va in giro per le Ramblas a intervista-re la gente, tra cui turisti americani, che non lo riconoscono).

DDAAVVIIDD RROOBBIINNSSOONN:: Giocatore dell’Anno e vincitore dei premiWooden e Naismtih al college, dove fu anche miglior rimbalzi-sta della Nazione a Navy. Nella NBA ha giocato tutta la carrie-ra con i San Antonio Spurs con i quali ha vinto due titoli NBA1999 e 2003. 10 volte All Star e una MVP della Lega. Ha vintodue titoli Olimpici (’92 e ’96). Anche lui, come Jordan eStockton, inserito nella lista dei migliori giocatori di sempre al50esimo anniversario della Lega.

VVIIVVIIAANN SSTTRRIINNGGEERR:: Allenatrice di college femminile è per oral’unica ad avere portato al titolo NCAA tre diversi college. Piùdi 800 partite vinte in carriera, terza tra le allenatrici di sem-pre.

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