Ballarò Ottobre 2011

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ALL’INTERNO Al via la nuova campagna di prevenzione e sicurezza stradale PAGINA 3 Default: l'Islanda e il si- lenzio dell’informazione PAGINA 4 Parola d'ordine: ridurre il numero di incidenti stradali PAGINA 5 Prima della moneta l’uomo barattava PAGINA 6 Viaggiare con successo nell'etere radiofonico PAGINA 7 Ruggero Sardo, sulla cresta del successo PAGINA 11 Sky Energy Italia, tutti i vantaggi dell’energia rinnovabile PAGINA 13 Progettazione Progettazione ed installazione ed installazione di impianti fotovoltaici ed eolici ed eolici ti fotovoltaici ti fotovoltaici Un aiuto dal sole, Un aiuto dal sole, un aiuto alla natura! un aiuto alla natura! mail: [email protected] • web: www.skyenergyitalia.com Cell. 328 6285562 Facebook: Marzia Caruso e-mail: [email protected] Numero Verde Anno III - n. 04 Ottobre 2011 giornale d’informazione, attualità e cultura Via Umberto, 72 S. A. Li Battiati (CT) Tel./Fax 095 7256811 Cell. 347 5884964 www.dima-parquet.com [email protected]

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Giornale di costume e informazione

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ALL’INTERNO

Al via la nuova campagnadi prevenzione e sicurezza stradale PAGINA 3

Default: l'Islanda e il si-lenzio dell’informazione

PAGINA 4

Parola d'ordine: ridurre il numero di incidenti stradali PAGINA 5

Prima della monetal’uomo barattava

PAGINA 6

Viaggiare con successo nell'etere radiofonico

PAGINA 7

Ruggero Sardo,sulla cresta del successo

PAGINA 11

Sky Energy Italia, tutti i vantaggi dell’energia rinnovabile PAGINA 13

ProgettazioneProgettazioneed installazioneed installazionedi impianti fotovoltaicied eolicied eolici

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Un aiuto dal sole,Un aiuto dal sole,

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Lo stop alla 46° edizionedella cronoscalata Catania-Etna

Una cronoscalata avvin-cente lungo un percorso di 9,2 km, su per strade

scoscese, con un paesaggio lavico unico al mondo. Spettacolo, sport, velocità sono gli ingredienti della Catania-Etna, corsa automobili-stica a tempo, lungo la strada pro-vinciale 92 – dai Pini di Nicolosi a Piano Bottara - che da ben 45 edizioni raccoglie una risposta di pubblico eccezionale.

Oltre 40-50mila spettato-ri hanno aff ollato lo scorso anno le pendici del nostro vulcano per assistere all’evento. Un tragico incidente – che ha visto la morte dell’allora 27enne Francesco Zap-palà, deceduto a causa dell’impatto di un’auto in gara contro un mu-retto che, rovinando, lo ha travolto mentre si trovava in zona interdet-ta al pubblico – ha determinato la sospensione dell’edizione 2010.

E quest’anno? Tutta una serie di diffi coltà e prescrizioni hanno

impedito, ad oggi, la realizzazio-ne della 46esima edizione della Catania-Etna. Ne abbiamo parla-to con il direttore dell’Automobil Club di Catania – Ente che or-ganizza la manifestazione – dott. Carlo Sorbello.

«Gli enti preposti al rilascio del-le autorizzazioni – spiega – hanno richiesto interventi specifi ci per ga-rantire la sicurezza sia del percorso che, soprattutto, del pubblico. In particolar modo la Provincia Regio-nale di Catania ha imposto l’attua-zione di misure di diffi cile attuazio-ne e gravosissime. In una determina del 14 settembre 2010 la Provincia richiede per quest’edizione l’instal-lazione di tribunette con accessibi-lità separata rispetto al percorso, il cui costo si aggira intorno ai 9 euro per seduta. È ovvio che questo ci-fra – continua il direttore Sorbello - moltiplicato per l’enorme nume-ro di spettatori che intervengono, raggiunge un costo esorbitante. Da considerare poi che questi posti de-vono essere installati in terreni la-vici morfologicamente diffi cili e per di più privati. Immaginate dover rintracciare le centinaia di proprie-tari, probabilmente sparsi in tutto il mondo, di terre,principalmente occupate da roccia lavica, e chiedere

loro di autorizzarci ad installare reti metalliche e tribunette».

Misure di sicurezza, dunque, gravosissime, a fronte di una situa-zione economica del Paese critica e di contributi che ogni anno subi-scono corpose riduzioni, specie per l’organizzazione di pubblici spet-tacoli ed eventi. Circa cinque mesi fa, l’organizzazione ha richiesto la convocazione di una conferenza di servizi per aff rontare la questione, ma nessun Ente si è presentato, eccezion fatta per il sindaco del Comune di Nicolosi. Solo il Co-mitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza della Prefettura si è pronunciato, esprimendo pare-re negativo per la realizzazione di questa edizione.

«Abbiamo proposto misure che riteniamo effi caci in termini di si-curezza ma di più facile realizza-zione - continua il dott. Sorbello - come la riduzione del percorso di 3 km, eliminandone tutta la prima parte dove più numerose sono le

curve e lasciando solo il secondo tratto dove mai nella storia si sono verifi cati incidenti. Ma non è stato ritenuto suffi ciente».

Insomma, sembra proprio che la 46esima edizione della seguitis-sima Catania-Etna non si farà, con buona pace per i tanti appassionati e in barba a un indotto notevolissimo per Nicolosi e per i Comuni limi-trofi e a una valorizzazione turistica fondamentale per il nostro territo-rio. Rispetto assoluto per chi non c’è più, per le norme di sicurezza. Questo è fuori discussione. Ma si muore anche negli altri circuiti ita-liani: sul circuito Caprino-Spiazzi, nel 2008 si è registrato un incidente mortale, però la gara non solo non è mai stata sospesa, anzi da Trofeo Italiano Velocità di montagna è sta-to promosso a Campionato Italia-no Velocità di montagna. E anche quest’anno nel corso della Rieti-Terminillo altro incidente mortale, eppure di sospensione non se ne parla. Insomma, quello che lascia basiti è la disparità di trattamento e di prescrizioni. La sicurezza è fon-damentale, ma deve essere univoca e valida per tutti: o si vietano tutte le gare o non se ne vieta nessuna.

Per quest’anno è andata pur-troppo così. Si spera solo che lo stop della Catania-Etna non sia defi nitivo.

BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Simone Rausi, Laura Monteleone, Andrea Giuffrida, Veronica Mannino, Stefania Patanè, Carmelo Guglielmino, Giulia Calì, Giovanni Castorina. Foto della modella "Ragazza Italiana (Sicilia) Barbara. Redazione: V. Fortuna, 24 Cata-nia. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: Itaca Group tel. 3286925521. Grafi ca & Impaginazione: [email protected]. Stampa: Grafi che Cosentino - Caltagirone. Distribuzione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, in tutti i Comuni dell’hinterland, nella edicole: Ragusa M. c.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolè v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo p.zza Don Diego 3 Pedara; p.zza Stesicoro (CT) presso Winplay; Free Time v. Re Martino, 8 b-c Acicastello; New & Friends, v. Provinciale 88, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line, www.ballaronews.it, in cui troverete anche uno spazio dedicato ai redazionali delle varie aziende. Buona lettura.

L’Editoriale

Un’Italia con i debiti alla gola

Un debito di oltre 30mila euro pesa come una spada di Damocle sulla testa di ogni italiano, neonati compresi. Un clamoroso indebitamento quello del Belpaese, tra

i più alti del mondo, con un nuovo record registrato a luglio, ben 1.911,807 miliardi di euro, come risulta nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia.

Interventi da più parti, tagli, sacrifi ci nazionali che mettono le mani in tasca a tutti noi connazionali, aumento della pressio-ne fi scale e riduzioni sono dichiarati necessari.

Un fi tto mistero aleggia intorno al debito italiano e alla sua provenienza. Nessuno sa da dove derivi. Per alcuni è retaggio di un passato atavico, per altri lo ha portato la cicogna. Una cosa

è certa: per tutti la colpa è sempre dei passa-ti governi, in un gioco al rimbalzo che non giova a nessuno, soprattutto alla verità. O forse la verità è che tutti i nostri itali-ci politici sono sempre stati incapaci di governare, di legislatura in legislatura.

E se è vera la frase del giornalista Roberto Gervaso secondo cui “c'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. E solo il primo, di solito, li paga”, per la viziosa Italia c’è davvero da preoccuparsi.

di Tiziana Campo

ssa-n

Automobile Club d’Italia

AUTOMOBILE CLUB CATANIA43° Catania-Etna del 2008

4° Catania-Etna del 1961

Fiocco RosaFiocco Rosain Redazionein RedazioneAuguri al direttore Tiziana

neo mamma e Marco,per la nascita della piccola e bellissima

Marta

di Tiziana Campo

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www.ballaronews.itOttobre 2011 3

Con i fondi di Un gol per la vita

Incidenti stradali, inosservanza delle re-gole del codice della strada, superfi cialità al volante problematiche dei nostri tempi,

che richiedono nuove strategie di prevenzione effi caci e adeguate. Una di queste strategie è stata pensata ed approntata da Giovanni Calì, presidente nazionale dell’associazione Sape-rexguidare.

Lo scopo fondamentale di questo proget-to è promuovere l'utilizzo costante dei sistemi di sicurezza come norma di prevenzione della traumatologia della strada. Il tutto in sinergia con l’Automobile Club d’Italia. Si tratta di un progetto di grande rilevanza ed impatto, per il quale Giovanni Calì ha ricevuto importan-ti riconoscimenti tra cui quello come miglior progetto per i giovani al Salone Internazionale della Sicurezza Stradale a Riva del Garda e il premio internazionale “Rosario Livatino” per la legalità e il rispetto delle regole. Testimonial d’eccezione è il noto cabarettista Giuseppe Castiglia che con entusiasmo ha sposato que-sta iniziativa.

«Ho pensato di occuparmi di sicurezza

Al via la nuova campagna di prevenzione e sicurezza stradale

stradale perché è un campo sul quale si inve-ste davvero poco, ma che merita la massima attenzione possibile – spiega Calì - il nostro intento non è quello di fare una prevenzione spicciola, ma di fare una forma di prevenzio-ne d’impatto, che sensibilizzi gli automobilisti proprio mostrando le pesanti conseguenze a cui si va incontro contravvenendo a norme o concetti che sembrano scontati, ma che si rive-lano fondamentali. Svolgiamo anche giornate di prevenzione e sensibilizzazione interamente dedicate alle scuole, ma anche agli adulti, i pri-mi che violano costantemente norme del codi-ce della strada. Per questa ragione - continua - realizziamo dei posti di blocco speciali insie-me alla Polizia Municipale, nel corso dei quali vengono fermati adulti che guidano senza ca-sco o cintura e, solo per quella giornata, in luo-go della multa, vengono invitati all’interno del camper per vedere le conseguenze del mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza».

Una nuova campagna di prevenzione par-tirà a breve, con i fondi raccolti dalla partita tra la Nazionale di calcio Attori e quella Vip e Giornalisti siciliani, “Un gol per la vita”, svol-

di Tiziana Campo

tasi lo scorso 7 maggio allo stadio comunale di Trecastagni e organizzata da SaperexGuidare.

L’evento, giunto alla seconda edizione, ha registrato uno strepitoso successo di pubblico. Hanno vinto l’impegno di Calì, supportato dall’attore Francesco Giuff rida, da Giuseppe Castiglia, da Ruggero Sardo e da quanti han-no con entusiasmo aderito all’iniziativa; hanno vinto il pubblico e la solidarietà. Con i fondi raccolti a breve partirà un progetto di preven-zione e sicurezza stradale in alcune scuole di-sagiate. Un progetto grandioso di sensibilizza-zione, perché violare le regole del codice della strada signifi ca violare una regola di vita.

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Default: l’Islanda e il silenzio dell’informazione

di Tiziana Campo

Crisi in Grecia, negli Stati Uniti. Crisi in Italia, in Egitto, crisi

internazionale. In una parola “default”, termine transitato dal gergo fi nanziario anglosassone a quello comune per indicare semplicemente il fallimento, la situazione di una società - in origine e ora anche di uno Stato - che non riesce a rim-borsare i propri debiti secondo un calendario concordato con i creditori.

Default, insomma, è difet-to, inadempienza, incapacità nell'onorare un impegno. È un ingranaggio che va in tilt, inceppando un meccanismo. E per il momento proprio di tilt generalizzato si parla, nei giornali, nei bar, alla radio, su-gli scranni della politica; e si dibatte sugli impellenti rimedi per uscire da un’empasse che off usca presente e futuro. Si di-scute, si disputa, si polemizza.

Ma perché non si è spesa una sola parola per parlare del default in Islanda e, soprattut-to, di come si è evoluta la situa-zione in questo Paese?

In breve, a seguito della na-zionalizzazione della più im-portante banca dell’Islanda, la “Glitnir Bank”, si verifi ca nel 2008 il crollo della moneta na-zionale e la sospensione dell’at-tività in Borsa. In sostanza è bancarotta.

Ma il popolo islandese non sta con le mani in mano: nel 2009 fa dimettere tutto il Go-verno, determinando elezio-

ni anticipate. Ma riesce a fare molto di più: occupa piazze, manifesta e ottiene il referen-dum popolare per bloccare la legge di risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda. Un piano di rien-tro per il quale ogni famiglia avrebbe dovuto pagare, per 15 anni, 3,5 miliardi di euro, con un tasso d’interesse fi ssato al 5,5%.

Nel marzo di quest’anno la volontà del popolo vince quasi all’unanimità: oltre il 93% dei cittadini dicono “no” al paga-mento del debito.

Quasi in contemporanea, si apre una capillare inchiesta per determinare responsabilità penali e civili del default, con l’emissione dei primi mandati

d’arresto. Sotto torchio ban-chieri e rappresentanti del Go-verno.

Il popolo viene chiamato a ricoprire un ruolo diretto: viene eletta un’Assemblea popolare, composta da 25 cittadini non appartenenti a nessun partito, con il gravoso ma democratico compito di redigere una nuova Costituzione, ri-analizzata alla luce dei recenti fatti.

Una storia che dovrebbe es-sere un monito. Un popolo che, senza il ricorso alla rivoluzio-ne armata, fa una vera rivolu-zione, ricorrendo solo a quegli strumenti legittimi costituzio-nalmente sanciti. Una nazione che prende in mano le redini del proprio futuro, decidendo così di cambiare un presente

scomodo. Un episodio su cui non far calare un velo di silen-zio, ma a cui dare voce a gran voce. Ma quasi tutto tace.

Nessun rimborso pesa sugli islandesi, nessuna intromissio-ne si impone nelle tasche di fa-miglie innocenti. Un esempio di vera democrazia, uno dei pochi esempi in cui si dimostra che lo Stato è del Popolo, non di una casta che, a sproposito, decide le sorti di tutto e tutti. Paghi chi è responsabile.

Ma qui in Italia è sempre un’altra storia: le responsabi-lità non si rintracciano mai; scompaiono nello scorrere dei giorni. Un velo di omertà ac-compagna ogni azione illecita, perché tanto a pagare ci siamo sempre noi, quella maggioran-za trattata come una mino-ranza, quel popolo che viene chiamato in causa solo per cor-reggere i misfatti di una casta di inetti, buoni solo a difende-re le loro guarentigie, a destra come a sinistra.

Si faccia silenzio se un di-scorso non conviene. In Italia, l’informazione non è censura-ta: è scremata con cura, per non scuotere le coscienze. Il Belpa-ese è di quei pochi privilegiati che con dubbie capacità sono chiamati a governare in nome di un popolo che di sovrano ha solo la nomina. Tanto, non si corre alcun rischio: sin dalla notte dei tempi siamo sempre stati un popolo di pecoroni accondiscendenti. È proprio il caso di dirlo: anche in Italia il popolo è sovrano, ma a sua in-saputa.

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Parola d'ordine: ridurre il numero di incidenti stradali

Strategie condivise, programmi effi -caci, attività di prevenzione mirate e concrete, miglioramento delle

infrastrutture. Solo investendo in questi settori è possibile giungere ad una eff ettiva riduzione del numero di incidenti sulle strade.

Senza investire su sicurezza e prevenzione, diffi cilmente si riuscirà a debellare questa piaga del nuovo millennio. Lo ha ben puntualizzato l'Onu con la nuova campagna a li-vello mondiale "Piano globale per il Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale 2011-2020", con la risolu-zione 64/255 "Miglioramento della sicurezza stradale nel mondo".

Nel documento di orientamento, secon-do le Nazione Unite «se non si adottano im-mediatamente delle misure effi caci i traumi derivanti da incidenti stradali diventeranno ben presto la quinta causa mondiale di mor-te, con una cifra pari a 2,4 milioni di vit-time all'anno nel mondo entro il 2030, più dell'Aids e dei tumori».

Numeri impressionanti: 1,3 milioni di persone perdono la vita sulle strade del pia-neta coinvolti in incidenti automobilistici;

oltre 3mila i morti al giorno; tra i 20 e i 50 milioni i feriti.

E come se non bastasse, gli incidenti maggiori avvengono nei paesi più poveri, dove più fatiscenti sono le infrastrutture e i veicoli più antiquati e dunque meno sicuri.

Cinque le aree d'intervento attenziona-te: gestione della sicurezza stradale; strade e mobilità più sicure; veicoli più sicuri; utenti stradali più sicuri; risposta agli incidenti.

Quanto agli Stati membri, sono ritenu-ti necessari un'accurata pianifi cazione sia a

livello urbano che nel settore dei tra-sporti; un incre-mento fattivo del livello di sicurezza di autostrade, stra-de e veicoli; l'ado-zione di norme più severe in tema di utilizzo dei dispo-sitivi di sicurezza da parte degli au-tomobilisti (casco, cinture, seggiolini per bimbi ecc.).

Un ruolo di perno, secondo le Nazioni Unite,

svolgerebbero le campagne e i progetti di sensibilizzazione della popolazione su tema-

tiche relative alla sicurezza stradale. «Attenzionare l'aspetto della pre-

venzione e della sensibilizzazione di tutti rispetto alla tematica della sicu-rezza stradale - commenta Giovanni Calì, presidente nazionale dell'As-sociazione SaperexGuidare, da anni impegnata in tale settore di preven-zione - è fondamentale. Senza concre-ti investimenti su questa tematica, si rischia di lasciare qualsiasi tipo di di-scorso solo a livello embrionale. I sol-di investiti in questo settore non sono buttati al vento, ma contribuiscono a migliorare la qualità della vita oltrechè

a ridurre in maniera corposa anche la spesa sociale e sanitaria».

In eff etti, gli incidenti stradali hanno delle ripercussioni notevolissime sul piano economico, incidento per il 3% sul pil, per un totale annuo di oltre 500 miliardi di dol-lari americani.

E, se la campagna dell'Onu è rivolta a livello mondiale, a maggior ragione la pre-venzione stradale deve essere valorizzata e, se vogliamo esasperata, in Sicilia in cui, secon-do un recente studio dell'Asaps (acronimo di Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) evidenzia come, ad esem-pio, le stragi del fi ne settimana funestino principalmente le strade di Puglia e Sicilia, in cui l'indice medio di mortalità medio è pari a 2, mentre schizza a quota 6,6 durante il weekend su strade extraurbane. Troppi i giovani che incrementano queste tragiche cifre. Troppo rischioso il contesto stradale della nostra regione, Catania compresa: im-prudenza eccessiva agli incroci, segnaletica confusa, strade più simili a colabrodi, man-canza di reale senso civico sono i pericolosi complici di un vero e proprio allarme sociale.

Senza interventi ordinari di prevenzio-ne, nessun intervento straordinario ha poi senso.

di Tiziana Campo

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Tra titoli di Stato italiani, spagnoli ed irlandesi dati in omaggio al super-mercato, come le merendine prese

con il 3x2, un’America che schiva il default e la nuova manovra fi nanziaria insuffi cien-te anche per pagare gli interessi del debito pubblico italiano, l’economia sembra non andare poi così bene.

Il rimedio semplice, adottato sempre più comunemente, è quello di scavalcare l’eco-

nomia fondata sulla continua circola-zione di denaro con il baratto: lo scambio di un bene per un altro o di un servizio per un bene o di un servizio per un servizio. Per “permuta” si intende “il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri di-ritti, da un contraente all'altro”. E questo ce lo dice il codice ci-vile. Il decorrere del tempo ci ave-va invece detto che il contratto di

permuta era cosa ormai passata, supe-rata da quella grande idea che è il nostro sistema economico e quelle dinamiche, sue fi glie, tramite le qua-li anche il pensio-nato può permettersi il loft a Manhattan . Che poi per farlo sia necessario un mutuo biblico e che le pos-sibilità di insolvenza siano pressoché totali poco importa: i sol-di devono girare ed anche il pensionato è utile. Ma la crisi che l'occidente sta attra-versando ha portato ad un riaff ermarsi di questa fi gura.

Nel mercato im-mobiliare l’uso della permuta sta riscon-trando largo successo con evidenti vantaggi immediati per i pri-vati. Meno chiaro è quale potrà essere l’eff etto futuro all’in-terno dell’economia

edilizia. Sino ad oggi ha portato al blocco di molti dei cantieri iniziati oltre che, ov-viamente, il congelamento per quelli futuri. I beni realizzati sono invece utilizzati con scopi diversi da quello della vendita a pri-vati: locazione ad enti pubblici ed aziende al fi ne di ammortizzare le spese sostenute. Per fronteggiare le perdite presenti e consentire almeno un lento e magro affl usso di linfa ai cantieri (soprattutto quelli iniziati), le impre-se, off rono permute del 100% del valore del bene (diversamente dalle percentuali del 20% o del 30% riscontrabili negli anni passati).

Il baratto di auto, moto e motocicli è evi-dentemente cresciuto e continua a crescere. Lo si evince dal ricorso sempre maggiore a siti di annunci on-line (ebay e subito.it, ad esempio). La permuta, in particolar modo, viene posta per questi beni come una possi-bilità alternativa alla vendita vera e propria.

Per i beni mobili ed i servizi l’uso del ba-ratto è diventato talmente frequente che è stata indetta la “La Settimana del Baratto”, iniziativa che andrà dal 14 al 20 novembre e vedrà molti dei Bed&Breakfast italiani compensare dei beni e dei servizi intellet-tuali o manuali di ogni genere off erti da artisti, artigiani, professionisti e persone di ogni qualifi ca, con vitto e alloggio per uno o più giorni. Un modo effi cace e divertente per mantenere attivi (ma anche in attivo?) mercati ai limiti dello sfascio.

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Una passione sfegatata per il mon-do dei radioamatori, delle antenne, delle radio ricetrasmittenti. Un’av-

ventura radiofonica che risale al 1987, quan-do «un mio amico radioamatore, Giovanni Colavecchio, anche lui come me più attratto dall’aspetto vocale e musicale, ebbe il corag-gio di buttarsi nella mischia, superando con

di Tiziana Campo

successo un provino in una radio. Grazie a lui, iniziai così a frequentare gli studi di un’e-mittente privata, fi nché non decisi di provare a tuff armi in prima persona nel mondo ra-diofonico e il 25 ottobre del 1988 debuttai con il mio primissimo programma a Radio Studio Centrale». A parlare è Fabio Formo-sa, che da quella prima avventura radiofonica ha collezionato successi e grande esperienza professionale, fi no a diventare direttore arti-stico proprio di quella radio che lo ha “bat-tezzato”.

Un bilancio su quest’ultima stagione di Radio Studio Centrale e sul seguitissimo programma “Allakatalla” in cui affi anchi la conduzione di Giuseppe Castiglia.

Rsc sta attraversando un periodo mera-viglioso. Stiamo azzeccando tutto. “Allaka-talla” viaggia a gonfi e vele, diventando in assoluto la trasmissione dei siciliani, o quan-tomeno di quelli che riescono ad ascoltare la nostra radio. La gente si sente a casa propria, partecipa con serenità, come se si trovasse dento un grande reality. Utilizza il nostro linguaggio, canticchia i nostri jingles, in-somma si "allakatallizza" in tutto e per tutto.

Cosa signifi ca fare una trasmissione senza alcuna traccia e copione, ma solo im-provvisando?

Lo hai scoperto, eh? Accidenti. E io che credevo di essere credibile quando parlo dei nostri 180 e passa autori. Scherzi a parte, non è diffi cile andare a braccio, specialmente se lo fai con Giuseppe Castiglia: lui non ti ascolta soltanto, ti osserva, ti studia, riesce a captare sfumature del tuo carattere che sfug-gono anche a te. Ti mette a tuo agio, ti fa stare bene e, quando nel nostro lavoro stai bene e conosci il tuo partner, il copione ti serve eventualmente per farci gli aeroplanini.

Negli ultimi due anni, specie con Al-lakatalla, hai avuto anche un’incredibile visibilità di pubblico. Cos'è cambiato nella tua vita?

Non amo scavalcare il confi ne delle quin-te, mi piace rimanerci dietro, ma con “Alla-katalla” è davvero complicato. Nonostante la

mia faccia sia visibile solo attraverso la rete, la gente spesso mi riconosce, mi ferma per la strada, mi stringe la mano, mi fa i compli-menti o mi chiede semplicemente di fare una foto insieme. Nella mia vita non è cambia-to molto, mi ritengo una persona semplice e anche quello che mi sta succedendo cerco di viverlo con estrema sobrietà.

Ad “Allakatalla” avete più volte ospita-to il nostro giornale Ballarò News e l’asso-ciazione SaperexGuidare con entusiasmo. Quanto ritieni importanti i progetti di prevenzione stradale?

Mi sono salvato la pelle grazie alla cintu-ra di sicurezza: anni addietro, dopo un inci-dente, mi ritrovai una ecchimosi sulla spalla sinistra proprio a causa della trazione della cintura. Pensiamo cosa sarebbe successo se non l‘avessi allacciata. La prevenzione stra-dale è fondamentale, andrebbe sempre più attenzionata, oserei dire addirittura esaspe-rata. Le istituzioni e noi genitori dovremmo essere un po' più sensibili rispetto a queste iniziative. Che ben vengano, dunque, tour di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze.

Un messaggio per il tuo partner lavora-tivo e amico Castiglia?

Lo ringrazierò sempre - anche quando non ci saluteremo più, come dice sempre lui - perché ha tirato fuori un aspetto comico del mio "fare radio" che magari sapevo di avere, ma non riuscivo ad esternare. E lo ringrazie-rò soprattutto perché in moltissime occasioni si è posto nei miei confronti come un amico e mai come un collega.

Viaggiare

con successo

nell’etere

radiofonicoIntervista al direttore artistico di Rsc Fabio Formosa

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di Laura Monteleone

Rischio di emarginazione per mancanza di compagnia e socialità, questo il dato che

emerge in una ricerca svolta lo scor-so anno dal Filo d’Argento su un campione di anziani (di cui il 70% donne), di età media superiore ai 65 anni, Ancor più allarmante è che questo pericolo investe anche una fascia di utenza “non anziana”, cioè inferiore ai 65 anni.

Pertanto si allarga sempre più, da parte dei soggetti cosiddetti “over’…anta”, la domanda di sup-porto sia assistenziale che medico e psicologico, per risolvere senso di solitudine e mancanza di relaziona-lità. Nei programmi di assistenza rivolti agli anziani, oggi, appare limitativo proporre servizi ‘esclu-sivi e settoriali’ come il disbrigo pratiche o l’assistenza domiciliare, ma si rende necessario prendere in carico, e quindi prendersi cura, dell’individuo nella sua globalità, comprendendo il soggetto con la sua storia, ma anche con il suo pre-sente ed il suo futuro. Certo gli in-vestimenti economici non aiutano, anzi la politica tende sempre più a ‘s-personalizzare’ gli interventi assi-stenziali, rivolti anche agli anziani. Diventa per questo ancora più im-portante spendere anche quei pochi fondi in progetti a favore delle per-sone nella loro ‘centralità’. Su tale principio, è stato possibile pensare ad un progetto di assistenza do-miciliare per anziani, anche come possibilità di off rire uno spazio di ascolto psicologico per la presa in carico dei disagi espressi dagli uten-ti. Disagio alimentato dalla solitu-dine, dalla limitazione di relazione e da sentimenti di vuoto interiore o di inutilità. Si è così creato un Gruppo-Anziani che vede proprio

i soggetti/utenti del servizio di as-sistenza domiciliare (Sad) riunirsi periodicamente presso i bei locali del Centro Diurno-Anziani del co-mune di Pedara. Tale progetto, pro-mosso e realizzato dalla cooperativa ‘Comunità dei Giovani’, rappresen-ta un’opportunità pilota nel suo ge-nere, nell’ambito degli interventi di promozione del benessere della per-sona anziana. L’attività, condotta da psicologhe-psicoterapeute, si basa sulla realizzazione di un intervento psicologico di gruppo per l’attiva-zione o ri-attivazione di una comu-nicazione sociale, dando spazio al racconto di sé ed anche al confronto e alla reciprocità, ma immettendo anche l’attenzione al corpo e alla motilità con l’utilizzo di tecniche dell’analisi bioenergetica.

In analisi bioenergetica, approc-cio clinico ideato dallo psicanalista Lowen intorno agli anni ’50, l’at-tenzione è diretta a valutare come il corpo si organizza nell’interazione con l’altro, attraverso il contatto con la realtà sia interna che esterna, e ciò promuove il piacere di sentirsi vivi attraverso delle sottili sensazioni di corrente energetica che fanno della salute una “salute vibrante”.

La motilità costituisce un aspet-to dell’orientarsi verso l’intervento attivo sul processo di invecchia-mento: una motilità non passiva o subìta, ma attiva e che interessa il cervello e la mente. Secondo l’Or-ganizzazione Mondiale della Sani-tà, infatti, l’attività fi sica permette di conseguire un well-being poiché aiuta a ridurre ansia e stress, aumen-ta la produzione di endorfi ne, sti-mola i contatti sociali e nell’anziano promuove una migliore effi cienza e una maggiore indipendenza. Spes-so l’anziano - depresso - si sente

incapace di prendersi cura di sé, di assumere responsabilità ed eseguire compiti. In questi casi, l’attività mo-toria svolge un ruolo fondamentale nel rivalutare l’immagine fi sica di sé, realizzare uno spazio ricreativo e relazionale, stimolare comporta-menti più attivi e dinamici, amplia-re le possibilità di comunicazione e partecipazione.

Gli incontri di gruppo all’in-terno di un servizio di assistenza domiciliare diventano, quindi, uno spazio di ascolto per gli anziani dove

poter sperimentarsi senza giudizi o condizionamenti esterni, in modo da vivere pienamente la loro realtà interiore, corporea e relazionale.

È, dunque, possibile pensare a progetti rivolti agli anziani o a soggetti in età matura come servizi rivolti alle persone, dove sia il pub-blico, ma anche il privato, accolgano la domanda sociale di un bisogno integrato mente-corpo da parte di questa fetta di popolazione, per la creazione di nuove opportunità di promozione del benessere.

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www.ballaronews.itOttobre 2011 11mia attitudine caratteriale, sono vicino al mondo del sociale: ho la fortuna di essere il testimonial di Caritas Sicilia. Quando Gio-vanni Calí mi ha chiesto di dare il mio con-tributo per questa nobilissima causa ho subito accettato con grande entusiasmo. Ritengo che i personaggi che godono di un po' di popo-larità, come me, abbiano il dovere morale di mettersi a disposizione di iniziative sociali e solidali nei confronti di chi è meno fortunato. In più amo giocare a calcio quindi “Un gol per la vita” per me è stato un invito a nozze».

E sul suo ruolo di ormai aff ermato perso-naggio pubblico, Ruggero ammette:

«Noi che facciamo questo mestiere ab-biamo una fortuna enorme. Quando però mi sento dire che sono famoso, mi faccio una risata. Penso di essere popolare perché la tv mi permette di entrare a casa della gente. Ma di questa fortuna non bisogna mai approfi t-tarsene o abusarne. Cerco di essere sempre cordiale e disponibile ed, essendo molto ti-mido - anche se non si direbbe - più di una

volta mi è capitato di vergognarmi quando ricevo complimenti in pubblico o mi

sento gli occhi puntati addosso. La cosa che più conta per me

non è tanto che le persone mi stimino come artista, ma che mi stimino come uomo, perché per me es-sere considerato un uomo perbene è più importante di qualsiasi altra cosa».

ricevo complimenti in pubblico o misento gli occhi puntati addosso.

La cosa che più conta per menon è tanto che le personemi stimino come artista,ma che mi stimino comeuomo, perché per me es-sere considerato un uomoperbene è più importantedi qualsiasi altra cosa».

Ruggero Sardo, sulla cresta del successo

Un timido che da oltre vent'anni fa dello spettacolo una parte integrante della sua vita. Parliamo di Ruggero Sar-

do, noto presentatore, conduttore, imitatore, artista poliedrico che si è ritagliato un ruolo di primo piano nel panorama dello spettacolo nostrano.

Com'è iniziata la tua avventura di pre-sentatore televisivo?

«Ho iniziato come imitatore e ancora oggi nelle piazze, durante gli spettacoli da me pre-sentati, mi ritaglio sempre uno spazio da de-dicare alle tante voci che riesco ad imitare. La mia vera carriera è iniziata con la collaborazio-ne con Telesiciliacolor. Quindi l'avventura ad Antenna Sicilia, con fortunate trasmissioni, come “Partime” ed “Evviva la Città”, fi no al programma pomeridiano “In Casa” che mi ha regalato grandi soddisfazioni personali.

Improvvisamente ad Antenna si sono ac-corti che non avevano più bisogno di me e cosí, non avendo mai avuto “padrini” che potessero semplifi carmi le cose, mi sono rimboccato le maniche. A seguito dell'incontro con Gio-vanni Di Prima e “Primamusica” (produzioni artistiche ed organizzazione di eventi, ndr) abbiamo avuto la forza, il coraggio e l'inco-scienza di iniziare una nuova avventura: fare produzione televisiva.

È nato così il progetto "Il Sogno Diventa Realtà", importante vetrina per tutti i giovani talenti siciliani, che mi ha regalato successo e popolarità incredibili: prima Antenna Sicilia, poi Sicilia Network Television - il network di TV regionali da noi creato - ed oggi Telecolor, per un successo che, per fortuna, negli anni non accenna a diminuire.

Per quanto riguarda le piazze, devo dire che per fortuna sono uno dei presentatori più ricercati al momento ed ogni anno ho la fortu-na di presentare spettacoli prestigiosi nelle più belle cornici siciliane».

Niente relax estivo per Ruggero Sardo: «Dalle selezioni di Miss Italia - concorso del

quale sono conduttore uffi ciale in Sicilia da 12 anni - al format “Ragazza Italiana”, nuo-vo talent show fi rmato Mediaset, che cerca la nuova Lorella Cuccarini. Poi serate di moda, premi e spettacoli.

In TV stiamo lavorando ad un nuovo pro-getto che dovrebbe andare in onda su Teleco-lor nel prossimo autunno del quale però non posso svelare nulla».

Presentatore, imitatore, conduttore sportivo, mattatore di eventi di moda. Cosa vorresti aggiungere al tuo curriculum pro-fessionale?

«Mi ritengo un artista abbastanza comple-to. Cerco sempre di studiare e migliorarmi. Mi piacerebbe condurre un programma de-dicato al calcio, mia grande passione, con un taglio leggero e votato allo spettacolo. Sarebbe un'avventura divertente e stimolante. Chissà, forse un giorno?».

Sulla diffi coltà di inserirsi nel pano-rama dello spettacolo a Catania, il conduttore non ha dubbi:

«La nostra è una terra tan-to bella quanto diffi cile e così anche il mio mestiere. Credo che riuscire a fare le cose bene in Sicilia signifi -chi essere in grado di fare tutto, dappertutto. Pro-prio perché non ho mai avu-to nessuno che mi ha favorito, oggi cerco di creare programmi che possano dare ai ragazzi una re-ale chance per iniziare a fare questo mestiere».

Hai partecipato all'ultima edizio-ne di "Un gol per la vita", partita per raccolta fondi per realizzare proget-ti di prevenzione stradale. Un parere su quest'iniziativa?

«Da sempre, per

Tiziana Campo

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Ottobre 2011www.ballaronews.it12

L’irrigazione:un peccato mortale

Quei fortunati che dispongono di uno spazio più o meno grande di terreno si trovano, per almeno una

volta, nella condizione di poter progettare (ma a volte anche di riprogettare) il pro-prio giardino. Al momento di individuare le piante da coltivare si ritiene suffi ciente andare in un vivaio e, secondo l’ispirazione del momento, sceglierle tra quello che vi si trova, senza curarsi di conoscerne prima le più elementari esigenze. Con dell’acqua e della torba ci dicono che tutto è possibile. Ma purtroppo non è così.

Nell'immaginario collettivo il giardino per antonomasia è quello tipico del clima temperato, dove arbusti ben concimati ed erbacee generose delimitano un perfetto prato all’inglese. Libri di giardinaggio e ri-viste di ogni tipo ci fanno sognare, presen-tandoci aiuole impeccabili ed immagini di scene campestri. Ma il più delle volte non si tiene in considerazione che quella fl ora rigo-gliosa è situata, ad esempio, sulle Prealpi o in Normandia.

In Sicilia quelle condizioni sono soltanto un sogno inaccessibile: al posto di una luce dolce abbiamo un sole brutale ed invece di una terra opulenta abbiamo le pietre della “sciara”.

Vediamo allora giardinieri nostrani in-naffi are disperatamente prati “all’inglese” che in estate diventano tristemente gialli e polverosi e che, incuranti della fatica neces-saria (oltre che dei costi di impianto, manu-tenzione e dei consumi a contatore), riesco-no a giungere ad un risultato assolutamente mediocre.

Allora, prima di acquistare aceri giappo-nesi, rododendri, clematidi ed hosta rifl et-

tiamo qualche minuto e poi lasciamoli nel vivaio.

L’installazione di un impianto automa-tico di irrigazione sembra oggi diventata un rifl esso condizionato. Si crede di far bene per accogliere meglio le piante perché, er-roneamente, in un giardino l’aridità viene percepita come un limite.

L’irrigazione automatica è invece una delle peggiori invenzioni nel giardino me-diterraneo. Avete idea quante migliaia di bellissime piante vivono bene nei climi ari-di? Proprio tra queste potremmo scegliere.

La fl ora del bacino mediterraneo è una delle più ricche del mondo con le sue 25mila specie vegetali che rappresentano quasi il 10% della fl ora mondiale. Se rifl ettiamo che per creare un giardino servono quasi sempre meno di 100 specie diverse, appare eviden-te che abbiamo davvero l'imbarazzo della scelta.

Sintomo di questa bio-diversità è che, nelle regioni asciutte, il numero di spe-cie endemiche è tra i più elevati al mondo, mentre per esempio nel clima umido della Gran Bretagna questo numero si riduce a 20 soltanto.

Se di primo acchito, in un clima secco un giardino appare un'impresa diffi cile da realizzare, in realtà non è aff atto così.

Più dell’aridità è spesso il cattivo uso della irrigazione che può creare problemi. Numerose piante tipiche dei terreni aridi sono in eff etti facili da coltivare se vengo-no rispettate le loro condizioni di origine, ma diventano terribilmente capricciose se si tenta di innaffi arle in estate. L’acqua utiliz-zata senza criterio, poi, rischia di ucciderli esattamente come una dose di diserbante.

Riteniamo che l’irrigazione ci faciliti la vita; invece limita radicalmente la gamma delle piante in grado di sopravvivere.

Eppure, nel nostro clima mediterraneo c’è di meglio da fare. Piuttosto che lotta-re contro le condizioni meteo-climatiche e contro le caratteristiche del suolo, vale la pena impiegare le nostre energie cercando le piante adatte al nostro ambiente. In buona sostanza, non occorre cambiare le condi-zioni di coltivazione, basta solo cambiare la gamma delle piante.

Se una nuova pianta attrae la nostra at-tenzione, non lasciamoci distrarre dal colore dei fi ori o da una bella foto: cerchiamo, in-vece, di essere saggi. Valutiamo se si tratta di una specie che ben si adegua alle nostre condizioni climatiche, altrimenti imparia-mo a cancellarla dalla lista degli acquisti.

Parafrasando, è proprio il caso di dire: piante e fi ori dei paesi tuoi!

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Sky Energy Italia, tutti i vantaggi dell’energia rinnovabile

Di energie rinnovabili si sente parla-re con sempre maggiore frequenza, riferendosi a forme di energia ge-

nerate da fonti che si rigenerano o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili e molte di esse han-no la peculiarità di essere anche energie pulite ovvero di non immettere in atmosfera sostan-ze nocive e/o climalteranti quali ad esempio la CO2. Esse sono dunque alla base della cosid-detta economia verde.

Sono considerate tali l'energia idroelettri-ca, quella solare, eolica, marina e geotermica.

Tra queste quella più sviluppata è quella fotovoltaica che trasforma l’energia solare in energia elettrica. Un impianto fotovoltaico è composto da pannelli con celle in silicio mono o poli cristallino che assorbono l’energia sola-re e da inverter, il “cuore dell’impianto”, che trasformano l’energia da continua in alternata, energia elettrica usata da noi.

“Sky Energy Italia”, cofondata dall’ing. Salvatore Tiralongo e dal dr. Paolo dell’Arte, è una società di progettazione ed installazione di impianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, in particolar modo fotovoltaico ed eolico. Il core business della società è rappre-

sentato dal fotovoltaico che ne garantisce circa il 90% del fatturato, con oltre 500 impianti già installati ed incentivati.

Pur se di recente costituzione, poco più di tre anni, la Sky Energy occupa in Sicilia un’ot-tima porzione di mercato, con una percentuale di soddisfazione del cliente che sfi ora il 100 %.

Questo successo è dovuto anche alla capa-cità di off rire un prodotto completo, “chiavi in mano”, che garantisce al cliente oltre ad un impianto di eccellente qualità, la possibi-lità di fi nanziamento ed assicurazione, grazie a convenzioni stipulate con istituti bancari ed assicurativi, e soprattutto la piena garanzia di ricevere il contributo statale, da parte del Ge-store dei servizi energetici (Gse).

Quali i vantaggi del fotovoltaico? Riduzio-ne nell’uso dei combustibili fossili (carbone, uranio, plutonio), utilizzati nelle centrali di produzione di energia elettrica, che rappre-sentano una delle maggiori cause dell’eff etto serra; abbattimento della bolletta dell’energia elettrica; e il “conto energia”, ossia il ricono-scimento da parte del Gse di una tariff a in-centivante per un periodo di 20 anni che viene corrisposta a chi installa un impianto fotovol-taico collegato in rete e pertanto produce ener-

Alessio PuglisiResponsabile Marketing “Sky Energy Italia

gia pulita. Questo garantisce al proprietario dell’impianto non solo la copertura dell’inve-stimento fatto, ma riesce molto spesso a du-plicarlo.

La Sicilia per collocazione geografi ca ed esposizione è la regione che garantisce la più alta produzione per impianto fotovoltaico d’I-talia, nonostante questo le regioni del nord risultano avere il maggior numero di impian-ti installati, circa il 58% sul totale italiano, in quelle del Sud circa il 25% ed infi ne nelle Regioni del Centro circa il 17%. La Regione con il maggior numero di impianti installati è la Lombardia (14,9%), seguita da Veneto (13,0%) ed Emilia Romagna (9,3%), la Sicilia copre circa il 5%. Notiamo comunque un ve-loce aumento di impianti in Sicilia, questo fa ben sperare il settore e tutti quelli che hanno creduto nell’energia del sole.

“Sky Energy Italia”, grazie a personale qualifi cato ed all’esperienza maturata, garan-tisce ai clienti:• sopralluogo, analisi e studio fattibilità gra-

tuito• avvio delle pratiche autorizzative e Gse• assistenza fi nanziamento ed assicurazione a

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dell’impianto• garanzia di 20 anni sui nostri prodotti• riconoscimento della tariff a incentivante e

quindi l’enorme ritorno economico che solo il fotovoltaico permette di conseguire

Il fotovoltaico per caratteristiche intrin-seche risulta essere un investimento utile alle esigenze energetiche di famiglie ed imprese oppresse dal peso della bolletta, riduce l’uso di combustibili fossili ed è sostanzialmente gra-tuito. Non esiste alcuna ragione per cui non investire in questo settore che sta vedendo fi o-rire tante piccole realtà, come la nostra, a di-scapito di grandi lobbies che cercano profi tto incentrando il potere nelle mani di pochi.

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Estate intensa e piena di appuntamenti quella dell’avv. Corrado Labisi, presi-dente del Movimento della Coscienza

Popolare Siciliana, impegnato con una se-rie di attività culturali e sociali che l’hanno visto partecipare al concerto organizzato

da Lumen Christi (Movimento Ecclesiale Contemplativo Apostolico) in onore del Beato Giovanni Paolo II, presso lo Stato Va-ticano nell'Altare della Cattedra Patriarcale Basilica di San Pietro, e ricevere, tra gli altri, un prestigioso riconoscimento in occasio-ne della V edizione della Festa della Musica di Scordia, per “il suo eccezionale altruismo, l’alto e costante impegno umanitario, per l’elevata sensibilità verso le problematiche giovanili e sociali”.

Ma l’evento più importante della stagio-ne è sicuramente stato “Mare Nostrum”, il premio al talento, alla cultura, all’impegno sociale siciliani, organizzato dal Movimento stesso.

Sul palcoscenico dell’Hotel Nettuno il ce-lebre attore Miko Magistro, il tenore Filippo Micale e il soprano turco Gonca Dogan, i cantautori Francesco Ferro e Gregorio Lui, il prestigiatore Gabriel, il giovane tenore Salvo Guastella accompagnato al piano da Salvatore Vaccarella, che hanno ricevuto la targa “Mare Nostrum” ed entusiasmato con le loro performance gli oltre 400 inter-

venuti. Premiati anche la stilista Arcangela Aiello, Saro Leonardi, noto storico e scritto-re catanese, il pittore Chris Minoldi, l’autore teatrale Alfi o Guzzetta ed il corpo di ballo folkoristico “Sicilia mia”.

Una parte della serata è stata dedicata al concorso “Miss Bellezza Solidarietà” che ha eletto la ragazza distintasi per l’impegno sociale e umanitario, votata da una giuria presieduta dal giornalista del Tg La7 Vin-cenzo Adornetto, e composta dalla dott.ssa Maria Gallo, il notaio Giuseppina Porta-le, l’avv. Marika Terranova, prof.ssa Angela Ragona, dott.ssa Ida Figura, dott. Giuseppe Ridolfo, dott. Giuseppe Barberi, geom. Ni-cola Bella, prof. Orazio Somma, e la dott.

ssa Sonia Chillè. Bando ai vecchi stereotipi, che vogliono la donna premiata per il suo aspetto, ad essere in primo piano adesso è lo zelo e la dedizione verso cause bene-fi che. Ad aggiudicarsi la vittoria Stefania Costanzo, che da anni lavora nelle case di riposo e si prende cura degli anziani.

Tra i momenti più signifi cativi, la conse-gna da parte del coordinatore del Movi-mento della Coscienza Popolare Siciliana Giuseppe Firrincieli, giornalista e scrittore, all’avv. Labisi di una spilla risalente al 1943, simbolo del separatismo siciliano, e la fi rma di un protocollo d’intesa tra Labisi e l’arch. Umberto Trenta, consigliere regionale delle Marche e presidente del consiglio comuna-le di Ascoli Piceno, per un progetto di pace a Lampedusa.

A chiudere la serata, condotta dalla gior-nalista Simona Pulvirenti, magici giochi pirotecnici per celebrare la Sicilia e il Movi-mento della Coscienza Popolare Siciliana.

Uffi cio stampaMovimento Popolare

della Coscienza Siciliana

COMUNICATO STAMPA

Movimento

della Coscienza

Popolare Siciliana

Ultimi eventi

di Tiziana Campo

«Le chiacchiere non fanno farina», lo sa benissimo Stefano

Barbagallo che, dopo un decen-nio di attività nell'ambito dei lie-viti e della panifi cazione, fonda l’azienda “Bastef” dal 2001, lea-der nel settore della fornitura alle aziende di materie prime, lieviti e prodotti alimentari per la pani-fi cazione, pasticceria e pizzeria. Non solo “pane”, ma anche servizi innovativi nell’ambito degli arredi e delle attrezzature commerciali. Bastef - ad Aci Sant’Antonio in via Marchese di Casalotto, 74 - è agente di marchi pregiati come Tagliavini, leader nella vendita di forni e attrezzature, e Tecnomac,

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Ampliamento e rinnovamen-

Per fare un buon pane buono, serve la farina buona

to, queste le parole d’ordine di Bastef: «Da qualche tempo ab-biamo ampliato i nostri servi-zi – spiega il titolare Barbagallo – fornendo anche un’attività di consulenza. Seguiamo il cliente passo passo, partendo dal layout del locale fi no al fi nanziamento, passando per la fornitura. In-somma consegniamo l’attività

commerciale chiavi in mano».Un elenco di installazioni e di

approntamento di attività com-merciali di tutto rispetto, che ha sempre lasciato la clientela soddi-sfatta.

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www.ballaronews.itOttobre 2011 15

Rivalutiamo i piccoli esercizi commerciali

Tra megastore e centri commerciali che si diff on-dono a macchia d’olio, resistono piccoli e medi esercizi commerciali, frutto della microimprendi-

torialità di piccoli esercenti e del loro coraggio. Non gabbie di cemento, ma veri e propri punti di riferimento per il consu-matore, in cui il rapporto umano tra cliente e commerciante viene posto al centro.

Le “coccole” nei confronti della clientela sono la parola d’ordine di “Dim.a. parquet, Non solo legno e design”. Il titolare Di Mauro, da oltre 20 anni nel settore della posa in opera dei parquet tradizionali, prefi niti, laminati, tavoli anti-

cati, è un vero e proprio artista del parquet, creatore di mosai-ci dalla foggia pregiata, un vero e proprio maestro dell’intar-sio, con diverse essenze e colori. Svariati i servizi off erti: dai camini in bioetanolo, sia come complementi d’arredo che per riscaldamento, a quelli a gas, a metano e tradizionali, con un punto di forza rappresentato proprio dal parquet e dagli zoc-coletti, passando per la piccola ristrutturazione, per il restau-ro di vecchie pavimentazioni e per la realizzazione d'interni.

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