SalutePiù - Ottobre 2011

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Alimentazione e allattamento, anemia e problematiche cardiologiche sono i tre temi intorno ai quali si articola lo speciale gravidanza contenuto in questo numero di SalutePiù. Completano i temi medici l’OCT (tomografia retinica a radiazione coerente), le fratture del femore, l’edema linfatico. Il comune sabino è Mentana, con l’intervista al suo sindaco, Altiero Lodi

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SPECIALE GRAVIDANZA

MENTANA

SPECIALETERME DI CRETONE

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TERME DI CRETONETERME DI CRETONE

Cure Termalida Marzoal 30 Novembre

CureInalatorie - Doccia nasale

Insu�azioni - IrrigazioniFanghi - Idroterapia

Centro benessereEstetica

Saune - Idromassaggio

Chiusura del centro benessereil 30 Novembre 2011Riapertura il 1 Marzo 2012

Piscineda Maggioa Settembre

Hanno collaborato con noi

Alimentazione in gravidanza e allattamento

L’anemia in gravidanza

Core de mamma - il cuore in gravidanza

OCT

Le fratture del femore

Speciale gravidanza

L’edema linfatico degli arti inferiori

Mentana

Sabina Via Pulchritudinis

Speciale Terme di Cretone

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Sommario

SALUTE PIÙ - BENESSERE CULTURA COSTUME Anno II - Num. 10 - Ottobre 2011Direttore Responsabile Fabrizio SciarrettaSegreteria di Redazione Filippa Valenti [email protected] T 06 90625576Art director e impaginazione Alessia GerliEditore Laboratorio Clinico Nomentano Srl Via dello Stadio 1 00015 Monterotondo (RM)Iscritto al registro della stampa e dei periodici del Tribunale di Tivoli n. 97/2009 Stampa Graffietti Stampati S.n.c. S.S. Umbro Casentinese km.4.500 01027 Montefiascone (VT)Per la pubblicità su questa rivista rivolgersi a: GERLI COMUNICAZIONE [email protected] T 338 5666568

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In Italia, ormai, “fare im-presa” è diventato un in-ferno: perché, al di là delle chiacchiere, chi vuole in-

vestire sbatte contro muri di granito.Non lo dico io, che sono un piccolo (e vessato) imprendi-tore. Lo dice la Banca Mon-diale: in termini di opportunità che i “sistemi paese” offro-no agli imprenditori per fare attività economica, su 183 nazioni al mondo, l’Italia è all’80esimo posto.Però non facciamo favoriti-smi: ce la prendiamo sia con i piccoli italiani che con i grandi stranieri! Con stupore ho letto che – dopo 6 (sei) anni di trattative inutili – IKEA non è riuscita a trovare la quadra con il co-mune di Pisa perché le venis-se concesso di investire 60 milioni di euro ed assumere 350 persone aprendo un nuovo punto vendita. Niente da fare: non si riusciva a tro-vare il posto dove piazzare il capannone. Adesso, il Presidente della Regione Toscana ha deciso di darsi da fare di persona per trovare il terreno. Beata IKEA!! La Regione La-zio si comporta in modo mol-to diverso, almeno quando si parla di Sanità.Infatti, dal 2007 la Regione ha deciso di non autorizzare più l’apertura di centri ambulato-riali medici “privati” (“privato” vuol dire che alla Regione non costa niente perché se ci vuoi andare paghi di tasca tua) e

non ha neanche indicato una data in cui riprenderà a con-cedere nuove autorizzazioni. Nel 2010 la decisione (inspie-gabile) assunta dalla Giunta Marrazzo viene riconfermata dalla Giunta Polverini (pre-go notare, di schieramento politico opposto): così – che al governo ci sia la sinistra o la destra - per la sanità pri-vata ci sono solo “niet” (che, in russo, vuol dire “no”). In conclusione, dal gennaio 2008 ad oggi si sono ormai accumulate in Regione infini-te domande di autorizzazioni inevase o negate!!Tre mesi fa, l’Authority per la Concorrenza, su richie-sta dell’Ordine dei Medici di Roma, si esprimeva su questa situazione emettendo un pa-rere che stigmatizzava que-sto comportamento ritenuto lesivo della libera concorren-za tra operatori economici (e anche della libertà d’impresa) ed invitava la Presidente della Regione Lazio a modificare le norme ed i comportamenti della Regione stessa. Ovvia-mente non è successo nulla perché – in questo paese dove se non paghi una multa per sosta vietata Equitalia ti insegue fino a Capo Nord – i pareri dell’Authority non sono vincolanti e quindi la Regio-ne può non ottemperare agli stessi. Adesso, dopo che mi sono sfogato, vediamo se riesco a farvi condividere il mio senti-mento di frustrazione. Guardiamo la vicenda dal

punto di vista del cittadino “paziente”: innanzitutto, con il recente ulteriore aumento dei ticket - a meno di non usufrui-re delle specifiche “esenzioni” garantite dal SSN - spesso le prestazioni sanitarie costa-no al privato cittadino che le paghi di tasca sua, quanto le pagherebbe in una struttura pubblica (ed alle volte anche meno). Poi, non ci sono liste d’attesa. Infine, si rispette-rebbe quanto la legge preve-de, cioè che, quando si tratta di servizi sanitari, il cittadino deve poter esercitare la “li-bertà di scelta”, e decidere da chi vuol farsi curare, sem-pre a patto che agli operatori sanitari privati sia consentito di lavorare, però. Infine c’è una realtà amara, che purtroppo incontro tutti i giorni: quella dei giovani di-plomati o laureati in discipline sanitarie (infermieri, tecnici, fisioterapisti) che ottenuto il titolo di studio cercano un lavoro, ma questa politica impedisce alle aziende del-la sanità privata del Lazio di investire e creare nuovi posti di lavoro. Negli ultimi tre anni, sono saltati così decine o centinaia di milioni di euro di investimenti e centinaia o mi-gliaia di nuovi posti di lavoro professionalmente qualificati e, magari, nemmeno precari.Ma continuiamo così: da 80 esimi a 183 esimi abbiamo ancora parecchio spazio per peggiorare.

Fabrizio SciarrettaDirettore Responsabile

LE FRATTURE DEL FEMOREDott. FABIO SCIARRETTA

Il Dott. Fabio Sciarretta è specializzato in Or-topedia e Traumatologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Chirurgo ortopedico, ha prestato servizio in qualità di dirigente sanitario presso l’Ospedale San Giovanni Bat-tista di Roma, presso il Reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Civile di Velletri e presso l’Ospedale Israelitico di Roma. Svolge attualmente la sua attività professionale pres-so diverse case di cura romane. E’ stato relato-re in oltre 40 congressi nazionali ed interna-zionali ed ha al suo attivo 38 pubblicazioni.

ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTODott. ssa CAROL DETTORI

L a Dr.ssa Carol Dettori si è specializzata in Ginecologia e Ostetricia presso l’Univer-sità di Roma “La Sapienza”. Ha conseguito successivamente la Specializzazione in Omeopatia Clinica che utilizza nella sua pratica quotidiana. Autrice di numerose pubblicazioni, ha partecipato a nume-rosi Congressi e Corsi di Aggiornamento in Ecografia Ostetrica e Ginecologica. Attualmente opera come libera profes-sionista in diversi studi di Roma e presso il Poliambulatorio Specialistico “Labo-ratorio Clinico Nomentano” nell’ambito della diagnostica per immagini ostetrica e ginecologica.

CORE DE MAMMADott. FRANCESCO RUGGIERO

ll Dott. Francesco Ruggiero si laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso la Seconda Università di Napoli nel 1996. Nel 1997 consegue la specializzazione in Cardiologia presso l’Università di Tor Vergata. Dal 1999 è Ufficiale Medico dell’Esercito ed attualmente in servizio presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica del Policlinico Militare “Celio” di Roma e Responsabile della Branca di Car-diologia del Poliambulatorio Specialistico Nomentano. Svolge inoltre la sua attività pro-fessionale presso diversi poliambulatori e case di cura romani. Dal 1996 è iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti Pubblicisti.

L’OCTDott. ALDO CANZIO

Il Dr. Aldo Canzio si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in OCU-LISTICA presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “LA SAPIENZA” di Roma. E’ Dirigente Medico di I Livello presso l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma dove svolge la sua attività pro-fessionale e dove è il responsabile della sezione di diagnostica retinica con l’O.C.T.

ANEMIA IN GRAVIDANZADott. ssa SABRINA PROIA

La Dr.ssa Sabrina Proia, si è specializ-zata in Ematologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”.Opera come libera professionista in diversi studi di Roma ed è Responsabile della Branca di ematologia presso il Poliambula-torio Specialistico “Laboratorio Clinico Nomentano” nonché Responsabile del Centro per la Terapia Anticoagulante (TAO), federato FCSA, presso la mede-sima struttura.

L’EDEMA LINFATICO DEGLI ARTI INFERIORIDott. MARCO DECUZZI

Il Dr. Marco Decuzzi, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Univer-sità degli studi di Bari, e successiva-mente si è specializzato in Medicina Nucleare. Ufficiale Medico dell’Eser-cito, assistente di reparto di chirurgia vascolare presso il Policlinico Militare di Roma “Celio”, ha conseguito il di-ploma nazionale di ecografia clinica Siumb (Società Italiana di Ecogra-fia in Medicina e Biologia), ed ha frequentato il corso specialistico di EcocolorDoppler Siumb, il corso di ecografia di medicina di base Siumb, e si è perfezionato in dietetica e dieto-terapia presso l’Università degli Studi di Padova. Ha al suo attivo 40 pub-blicazioni in riviste nazionali ed inter-

nazionali su argomenti di ecografica clinica e diverse presentazioni sui me-desimi temi in congressi nazionali ed internazionali.

L’EDEMA LINFATICO DEGLI ARTI INFERIORIDott. GAETANO NAPPI

Il Dott. Gaetano Luigi Nappi è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Uni-versità degli Studi di Firenze e specia-lizzato in Chirurgia Vascolare presso il medesimo ateneo e specializzato in Idrologia Medica presso l’Università degli Studi di Milano. E’ Aiuto Capo Reparto Chirurgia d’Urgenza Policli-nico Militare “Celio” di Roma e Re-sponsabile del settore di Diagnostica Vascolare presso il Poliambulatorio Specialistico Nomentano.

Hanno collaboratoEditoriale

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La gravidanza è un evento fisiologico e naturale, quindi, nel-

la gravidanza fisiologica la dieta non richiede pri-vazioni o modifiche delle proprie abitudini se que-ste non erano già chiara-mente sbagliateNel I Trimestre la libera scelta degli alimenti può essere influenzata non di rado da spiccati fenome-ni neurovegetativi. Nel III Trimestre, anche per un semplice fatto meccanico dovuto all’accrescimen-to del feto, alla compres-sione e alle conseguenze sull’apparato digestivo, si dovranno assumere alcune norme compor-tamentali fondamentali. Un’alimentazione corretta durante la gravidanza sia in qualità che in quantità è il presupposto principa-le per assicurare un buon sviluppo intrauterino del feto e per prevenire com-plicanze materne.

Prendiamo l’abitudine a consumare dei piccoli pasti così come il nostro bambino: in questo modo non ci sentiremo appe-santite e nel contempo avremo sempre le energie necessarieNon mangiare e saltare il pranzo o la cena non ci aiuta a dimagrire e soprat-tutto non sostiene la no-stra funzione di allattare.Togliere alimenti come i cereali è solamente fonte di squilibrio per la nostra dieta: quindi non ascol-tiamo chi ci consiglia di eliminare il pane o la pa-sta: non è utile né a noi né tanto meno al nostro bambino.Beviamo almeno 2 litri di acqua al giorno (il latte materno ne contiene per il 90%) od assumiamola attraverso minestre, bro-di, zuppe e molta frutta e verdura.Consumiamo con mode-razione alcolici, tè, caffè e

cioccolata e consideriamo che alimenti come crosta-cei, selvaggina, pesche, fragole ed uva, possono scatenare delle allergie: sarebbe quindi bene evi-tarli.I grassi previsti in una die-ta alimentare equilibrata sono minimi rispetto agli altri gruppi alimentari, ma pur sempre presenti: non eliminiamoli quindi, nel caso riduciamoli.Vi sono alimenti che pos-sono influire in modo sgra-devole sul sapore del latte, in modo particolare cavoli, aglio, asparagi, peperoni, cipolle e spezie. Non è comunque utile eliminare questi alimenti, visto che il bambino sviluppa le sue capacità sensoriali fin dai primi momenti il fabbisogno delle vitami-ne, essenziali nei processi di alimentazione e me-tabolismo, aumenta nel periodo della gravidanza. Esse si trovano in ogni

alimento naturale e quindi è sufficiente seguire una dieta molto varia, affinché l’organismo possa rice-verne la quantità neces-saria. I minerali che assumono una rilevanza particolare nell’alimentazione in gravi-danza sono:- il calcio, contenuto in diversi alimenti, influisce sui processi di accresci-mento - il sodio ed il cloro sono di fondamentale impor-tanza nel metabolismo dell’acqua;- il potassio influenza i meccanismi di regola-zione della contrazione muscolare ed è pertanto importante nell’equilibrio fisiologico;- il fosforo assolve una funzione rilevante nel trasporto dell’energia a livello cellulare e come il calcio nei processi di accrescimento;- il ferro, presente

nell’emoglobina (sostanza dei globuli rossi destinata al trasporto dell’ossi-geno), nei muscoli, nel fegato, nella milza e nel midollo osseo, è un elemento estremamente importante per la donna la cui perdita, soprattutto durante il ciclo mestruale, la gravidanza e l’allat-tamento, deve essere integrata.Durante la gravidanza il fabbisogno giornaliero di acido folico raddoppia. Tale sostanza è molto importante per un sano sviluppo del bambino e previene alcune malfor-mazioni, quali la spina bi-fida. La regolare supple-mentazione di acido folico iniziata prima del conce-pimento riduce il rischio di Difetti del Tubo Neurale del 30-40% oltre a ridur-re il rischio di altri difetti congeniti (del 10-20%) come cardiopatie conge-nite e labiopalatoschisi. Gli alimenti in cui troviamo acido folico sono: aspa-ragi; spinaci, lattuga, pi-selli, cavoli. Oltre, quindi, che favorire tali alimenti, su consiglio del medico, è preferibile integrare tale sostanza con delle com-presse che si acquistano in farmacia.

Dieta tipo in gravidanza

PRIMA COLAZIONEUna tazza di latte con cereali, fiocchi di frumento, di mais, di avena, o crusca. Oppure una tazza di latte con due fette di pane tostato e marmellata

META’ MATTINAUno yogurt oppure un frutto di stagione, preferibilmente di agricoltura biologica

PRANZOAlternare i seguenti alimenti nel corso della settimana: Pasta, riso, minestra di legumiCarne, pesce, formaggio, uovaTutti i giorni: verdura cruda o cotta - Frutta

META’ POMERIGGIOUno yogurt oppure un frutto di stagione, preferibilmente di agricoltura biologica

CENAAlternare i seguenti alimenti nel corso della settimana:Carne, pesceAbbinare sempre: verdura cruda o cottaPane - Frutta.

Per le mamma che non gradiscono mangiare carne questa può essere sostituita con pesce o legumi. Non è bene esagerare con uova o formaggio e nemmeno con la car-ne. È possibile mangiare alimenti vegetariano proteici, come il seitan, la soia, il miglio o il tofu, che sono più leggeri di carne e pesce.In caso di pazienti in gravidanza con patologie specifiche è opportuno consultare il proprio medico per un’idonea tabella alimentare.

SPECIALE GRAVIDANZA

Dott. ssa Carola DettoriSpecialista in Ginecologia e OstetriciaBranca di Diagnostica per ImmaginiPoliambulatorio specialisticoL. C. NOMENTANO

Dopo lo “Speciale Gravidanza” contenuto nel numero di giugno scorso, SalutePiù torna su questo argomento per trattarlo da punti di vista diversi con l’obiettivo di fornire la più ampia articolazione di informazioni possibile alle future mamme. Nelle pagine che seguono, infatti, parleremo di alimentazione, di anemia (problematica anch’essa connessa all’alimentazione) e di cuore: un organo, quest’ultimo che durante la gravidanza deve metterci parecchio impegno

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Quando si parla di anemia in gravidanza?

Quando la concentrazione dell’emoglobina va al di sot-to dei 10 grammi/decilitro. Normalmente questi livelli si raggiungono nel terzo trime-stre. L’anemia può compari-re prima, in donne che erano già anemiche e in cui non era stata fatta una diagnosi accu-rata delle cause dell’anemia; in coloro che hanno un’ali-mentazione inadeguata o condizioni socioeconomiche disagiate. Oppure nelle don-ne che hanno una gravidanza multipla, perché in tal caso il fabbisogno di ferro raddoppia o triplica a seconda del nume-ro di feti.

Perché in gravidanza l’anemia peggiora rapi-damente?

Durante la gravidanza il volu-me del plasma (ossia il liquido biologico in cui sono diluiti i globuli rossi) aumenta molto

più rapidamente dell’incre-mento di produzione dei glo-buli rossi da parte del midollo osseo. L’emodiluizione, ossia l’aumento della parte liquida rispetto a quella cellulare, è il primo fattore responsabile dell’anemia che viene riscon-trata a volte già nei primi mesi, soprattutto se la donna era già anemica prima della gravidan-za. In gravidanza, poi, il biso-gno di ferro aumenta di due-tre volte: questo serve sia per costruire nuovi globuli rossi per la mamma (fondamentali perché trasportano ossigeno ai tessuti) sia per ottimizzare il lavoro degli enzimi, proteine che migliorano l’attività cellula-re della mamma e i processi di crescita del bambino.La gravidanza è anche ca-ratterizzata da un aumento di ben 10-20 volte del fabbi-sogno di acido folico, vitami-na essenziale oltre che per la prevenzione dei difetti della colonna vertebrale del bam-bino e per la prevenzione del parto prematuro anche per la

nitore malato e uno portatore generano al 50 per cento un figlio malato e al 50 per cento un figlio portatore, mentre en-trambi i genitori malati ge-nerano un figlio malato. Da qui l’importanza di eseguire in fase preconcezionale un esa-me emocromocitometrico con striscio di sangue periferico per la valutazione di eventuale anisocitosi e poichilocitosi del-le emazie ossia “globuli rossi dalle strane forme” e l’esame dell’elettroforesi dell’emoglo-bina (test della microcitemia).

Come arrivare con un buon emocromo alla gravidanza?

Il primo consiglio pratico è di correggere l’anemia prima della gravidanza, con una diagnosi accurata sulle sue cause e una cura adegua-ta. Per esempio eliminando il glutine dalla dieta, in caso di

celiachia; curando le irregola-rità mestruali con pillola con-traccettiva o progestinici e/o acido tranexamico (un antie-morragico); curando la salute delle gengive; prevenendo le emorroidi ecc.Successivamente seguen-do una dieta ricca di alimenti che contengono il ferro (rosso d’uovo, carne, spinaci, frut-ta secca, ecc.); utilizzando quando indicati integratori ap-propriati: ferro, acido folico e vitamina B12.

Prevenire e curare

Durante la gravidanza è im-portante prevenire e curare l’anemia con:- dieta appropriata;- aumentata integrazione di ferro, prima che si manifesti l’anemia conclamata. In caso di anemia il ferro può esse-re assunto anche due volte al giorno lontano dai pasti a

meno chè non ci siano proble-mi gastrici o intestinali. Lon-tano anche da latte e latticini perché ferro e calcio si legano tra loro e vengono espulsi con le feci perdendo così i vantag-gi dell’assunzione del ferro;- una spremuta di agrumi bevuta insieme al fer-ro, perché la vitamina C con-tenuta negli agrumi ne facilita l’assorbimento;- continuando ad as-sumere acido folico e vitamina B12.Sappiamo da molto tempo che la carenza di ferro è causa di una ridotta resistenza fisi-ca, di una minor competenza immunitaria, di una maggiore vulnerabilità al freddo per dif-ficoltà nell’adeguare la tem-peratura corporea a quella esterna, e di cambiamenti nel metabolismo energetico per un motivo biologico di “ ipossigenazione” perché il fer-ro è il componente essenziale

costruzione dei globuli rossi. Ecco perché anche questa vitamina va assunta sia prima sia durante la gravidanza.

Quali sono le cause di anemia prima della gra-vidanza?

Le cause principali includono un’alimentazione povera di ferro (soprattutto le diete “ fai da te “a base di latticini e ver-dure, così amate dalle giovani donne); poi la celiachia, malat-tia caratterizzata da intolleran-za al glutine, infiammazione cronica a carico della parete intestinale e conseguente ma-lassorbimento di sostanze nu-tritive essenziali tra cui il ferro e le vitamine del gruppo B; le mestruazioni troppo abbon-danti e/o troppo frequenti e/o prolungate, ma anche piccole perdite croniche di sangue da malattie gengivali o da emor-roidi, oltre alle infiammazioni croniche, tutte cause che im-poveriscono le preziose riser-ve di ferro .Cosa fare allora? Occorre eseguire un esame emocromocitometrico, il do-saggio della sideremia o ferro circolante e il dosaggio della ferritina plasmatica che è la

proteina di deposito del ferro: il suo dosaggio indica i livelli di ferro nell’organismo. Ricordia-mo che ogni molecola di ferri-tina può contenere fino a 500 atomi di ferro!Un problema a parte è costi-tuito da una anemia su base ereditaria “ la talassemia” chiamata anche anemia me-diterranea. Un problema nel-la sintesi dell’emoglobina è alla base delle diverse forme di talassemia. Si tratta di un gruppo di malattie genetiche ed ereditarie caratterizzate da un trasporto difettoso dell’os-sigeno nel sangue, a causa appunto di un difetto nella sin-tesi dell’emoglobina. Secondo le regole della trasmissione genetica, i genitori portato-ri sani hanno una probabilità del 25 per cento di avere un figlio sano, il 50 per cento di avere un figlio portatore sano come loro ed il restante 25 per cento di avere un figlio mala-to. Se un genitore è sano e uno è portatore generano al 50 per cento un figlio sano, e al 50 per cento un figlio por-tatore, mentre se un genitore è malato e l’altro è sano ge-nerano al 100 per cento un figlio portatore. Infine, un ge-

dell’emoglobina, contenuta nei globuli rossi, il cui compito è di trasportare ossigeno alle cellule.Da relativamente poco tempo invece si sa che il ferro agisce direttamente sui neurotra-smettitori cerebrali; in parti-colare la sua carenza ha un effetto negativo su tre funzioni psichiche importanti quali: at-tenzione, memoria ed appren-dimento.Se carente, il ferro, anche pri-ma che compaia un’anemia franca, riduce i livelli di dopa-mina, essenziale per le funzio-ni cognitive, e la velocità con cui compiamo determinati compiti mentali.L’anemia franca condiziona invece la qualità del compito psichico, ossia quanto bene lo svolgiamo.Da qui l’importanza di correg-gere la “sideropenia”, ossia la carenza di ferro, prima di arri-vare all’anemia!

SPECIALE GRAVIDANZA

L’anemia in gravidanza

Dott. ssa Sabrina ProiaEmatologa - Responsabile della branca di Ematologia, Poliambulatorio Specialistico Lab. Cl. Nomentano; Responsabile Centro Terapia Anticoagulante, Laboratorio Clinico Nomentano

Dott. Francesco RuggieroCardiologo - Responsabile Branca di Cardiologia, Poliambulatorio Specialistico Lab. Cl. Nomentano

Core de mammaIL CUORE IN GRAVIDANZA

“Core de mamma!”,

è proprio il caso di dirlo! Se pensiamo a quante modi-fiche funzionali subisce il cuore delle donne in gravi-danza, non possiamo che esclamare stupefatti la no-stra ammirazione dinanzi agli incredibili adattamenti del corpo durante un mo-mento della vita così me-raviglioso e complesso.Molti cambiamenti avven-gono già a partire dalla 5°-6° settimana. Il volume ematico aumenta media-

mente del 50% durante tutta la gestazione. Tale incremento è dovuto prin-cipalmente alla ritenzio-ne idrosalina, quindi con una certa discrepanza tra la parte corpuscolata (i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine, per semplificare) che resta in-variata e quella “liquida” che, appunto, aumenta. Questo squilibrio, oltre alle aumentate esigenze di ferro, è principalmente responsabile dell’anemia in gravidanza che, comun-

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rita la pressione arteriosa. In tutte le donne, ipertese o meno, la pressione ten-de a ridursi nel secondo trimestre fino a circa 15 mmHg per poi incremen-tare nell’ultimo trimestre fino a valori anche supe-riori a quelli di partenza. Tenendo in considera-zione queste fisiologiche fluttuazioni, una diagnosi di ipertensione in gravi-danza, ovvero ipertensio-ne indotta dalla gravidan-za, è possibile dalla 20° settimana con il riscontro di elevati valori (superiori a 140/90 mmHg) in una donna senza precedenti problemi tensivi. La situa-zione può complicarsi fino all’insorgenza di problemi renali e di possibili com-promissioni a carico del nascituro (pre-eclampsia ed eclampsia), situazio-ni che richiedono terapie urgenti e talvolta anche l’aborto terapeutico.Tutti i meccanismi adat-tativi descritti possono, in pazienti predisposte o già portatrici di malattie car-diache, diventare disfun-zionali e quindi inquadrarsi come vera e propria pato-logia. Fortunatamente ciò accade in una minoran-za dei casi (0,5-1% delle gravide). E’ comunque necessario riconoscere prontamente sia eventuali patologie cardiovascolari misconosciute prima della gravidanza sia eventua-li alterazioni dei processi prima descritti tali da com-portare un pericolo per la madre e per il feto.Pertanto, oltre alla visita cardiologica di routine che di solito si effettua prima del parto, utile a valutare il rischio anestesiologico, sarebbe opportuno effet-

tuare controlli cardiologici periodici ed almeno ad inizio e metà gestazione. Fondamentale è anche controllare frequentemen-te la pressione arteriosa e riferire prontamente al medico valori anomali di pressione e frequenza.Infine, come per ogni aspetto della medicina, è fondamentale la preven-zione, tanto più che le possibilità di somministra-re farmaci in gravidanza, proprio per la potenziale compromissione del feto, sono fortemente ridotte. In questo caso prevenzione significa serenità e tran-quillità: evitare stress psi-cofisici (lavoro anche d’uf-ficio fino agli ultimi mesi, ad esempio; trasportare carichi pesanti; affaticarsi in giornate particolarmen-te calde o fredde), seguire una dieta regolare e sana, senza eccedere nei grassi e negli zuccheri, praticare attività fisica moderata e costante (nuoto leggero, passeggiate in piano). In-somma: vivere con pro-fonda intimità e calma quel rapporto unico tra gestante e nascituro.

que, può essere facilmen-te risolta incrementando l’apporto di ferro. L’au-mento del volume ematico è ovviamente necessario per rifornire di sangue sia il feto sia la placenta.Analogamente anche la quantità di sangue che il cuore riesce a pompa-re aumenta progressiva-mente fino alla 24° setti-mana. Dapprima questo effetto è legato all’incre-mento del volume ema-tico che riempie il cuo-re, successivamente nel terzo trimestre dipende soprattutto dall’aumento della frequenza del cuo-re. Quest’ultima tende ad essere più veloce proprio verso la fine della gravi-danza, arrivando a 10-20 battiti in più (circa il 30%) rispetto al periodo prece-dente la gestazione.Ovviamente, tutte queste modifiche, oltre a con-sentire di sostenere le aumentate esigenze du-rante la gravidanza, sono anche finalizzate al parto, il momento culmine dello

sforzo materno anche da un punto di vista cardiaco. Soprattutto la frequen-za cardiaca, la pressione arteriosa e la “potenza” cardiaca raggiungono un apice al momento del parto per poi ritornare ra-pidamente nei limiti entro qualche ora e stabilizzarsi ai valori pre-gravidanza in qualche mese. Le influenze sul “core di mamma” sono anche meccaniche. L’utero di-latato, infatti, spinge sulla vena cava inferiore, il vaso deputato al ritorno del sangue dagli arti inferio-ri al cuore ed in tal modo riduce la quota di sangue che riempie l’organo. Tale effetto si manifesta pre-valentemente in posizione sdraiata e può condur-re allo svenimento della paziente. In questi casi è sufficiente cambiare la posizione e spostare “l’in-gombro” lateralmente (de-cubito laterale) per ripri-stinare un flusso ematico sufficienteUn discorso a parte me-

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LABORATORIO CLINICO

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ca, riflettività retinica, spes-sore retinici, volume retinici, mappa retinica, morfologia del nervo ottico, spessore delle fibre nervose del nervo ottico.Le immagini possono es-sere: acquisite, analizzate, quantificate, memorizzate, confrontate tra esami suc-cessivi nel tempo.L’OCT pertanto ci consente nella pratica clinica quotidia-na: fare diagnosi rapida e fa-cile delle patologie della reti-na e del nervo ottico, seguire l’evoluzione delle malattie nel tempo, eseguire studi scientifici e farmacologici.Pertanto si può affermare che l’OCT è diventato l’esa-me diagnostico strumentale più diffuso e utilizzato nella studio dellapatologia oculi-stica retinica.

La tomografia retinica a radiazione coeren-te è una tecnica dia-gnostica recente che

in questi anni è diventata la più diffusa in oculistica.Viene utilizzata quotidiana-mente nella pratica clinica per evidenziare le malattie della retina ed il glaucoma.E’ una tecnica di diagnostica per immagini che permette l’analisi degli strati del fondo oculare mediante sezioni ad alta velocità e risoluzione.La modalità di azione non prevede emissione di radia-zioni elettromagnetiche ma è simile all’ecografia con ultrasuoni di tipo B-SCAN con una risoluzione di 7 mi-cron, quindi molto più pre-cisa e senza l’uso di sonde, quindi molto meno invasiva.Ogni sezione ottica è ottenu-

ta in una frazione di secondo e l’esame è rapidissimo ed indolore.L’OCT è un esame facile, ve-loce, riproducibile, non inva-sivo, adalta sensibilità.La scansione è semplice e rapida e non prevede nes-suna iniezione di mezzi di contrasto endovenosi, a differenza della fluoro angio-grafia, ed è quindi facilmente ripetibile per un ottimo fol-low-up nel tempo delle pa-tologie retiniche e del nervo ottico.La sua utilità è dimostrata nei seguenti casi: fori macu-lari, trazioni vitreo-retiniche, miopia, diabete edemi ma-cularti, maculopatie senili, glaucoma.L’OCT permette di eviden-ziare e di misurare i seguenti elementi: morfologia retini-

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tutti i paesi, raccomandino, come detto, di effettuare gli interventi chirurgici dopo una frattura del femore entro 24-48 ore dal ricovero, ciò acca-de in Italia solo in circa il 30% dei casi. Il consiglio , quindi, è quello di non tardare nel ca-pire la potenziale importanza

della caduta del proprio caro, chiamare prontamente lo specialista ortopedico e fare riferimento alle strutture sani-tarie di alta professionalità in grado di offrire una pronta e completa assistenza medica, chirurgica, anestesiologica, riabilitativa ed assistenziale.

all’anca associato alla impos-sibilità a muovere l’articolazio-ne e a rialzarsi dal pavimento e ad un arto inferiore ruotato verso l’esterno e talvolta an-che apparentemente accor-ciato consentono l’immediato sospetto e devono imporre l’urgente chiamata dello spe-cialista ortopedico che sarà subito in grado di confermare clinicamente il sospetto ed av-viare l’anziano verso il ricove-ro per eseguire la radiografia del bacino ed essere operato quanto prima, entro 24-48 ore dall’infortunio in modo da minimizzare al massimo il ri-schio di complicanze ed ac-celerare la ripresa funzionale. La radiografia consentirà di differenziare una frattura “late-rale”, pertrocanterica o sotto-trocanterica, più frequente, da una frattura “mediale”, che si verifica in in circa il 35 per cen-to dei casi. I due tipi impon-gono scelte chirurgiche diver-se: nel primo caso il chirurgo ortopedico dovrà provvedere a “ridurre”, cioè rimettere in asse, e “sintetizzare” la frat-tura con chiodi di titanio che vengono introdotti e fissati all’interno dell’osso, mentre, nel secondo, vista la scarsa vascolarizzazione della testa e del collo del femore, ricorrerà alla sostituzione totale della parte frattura con una prote-si d’anca di cromo, cobalto o titanio. Nel primo caso si potrà rialzarsi e cominciare a camminare con I’aiuto delle stampelle dopo i primi 4-5 giorni, mentre nel secondo caso il paziente verrà imme-diatamente rialzato dal letto il giorno dopo l’intervento con l’ausilio di un girello. Ca-tegorica in entrambi i casi la stretta collaborazione con un terapista della riabilita-zione di fiducia del chirurgo, che dovrà giornalmente, e se possibile anche con doppia seduta giornaliera, iniziare la riabilitazione per consentire di recuperare rapidamen-

te il movimento dell’anca e una deambulazione corretta, abbreviando i tempi di recu-pero ed evitando il rischio di complicazioni serie a livello del sistema circolatorio, dei polmoni, dello stesso bacino. Ahimè, nonostante le più re-centi linee guide adottate in

Le fratture del femore al livello dell’anca sono sempre più frequen-

ti. In Italia si verificano più di 85000 fratture di femore, che significa che un anzia-no ogni sei minuti cade e si rompe il femore. Il potere e sapere distinguere le per-sone più a rischio di fratture riveste, quindi, una impor-tanza fondamentale al fine di mettere in atto le strategie di prevenzione più opportune. Entriamo perciò nel dettaglio dei dati in nostro possesso. Il 77% delle fratture colpisce le donne e tra queste il 79% ha un’età oltre ai 75 anni. Il trattamento delle fratture del femore comporta in Italia una spesa superiore al miliardo di Euro all’anno e si preve-de che per il 2030 in Europa l’incidenza delle frattue del femore supererà i 750.000 nuovi casi ogni anno. Visti i numeri impressionan-ti anche per uno come me del mestiere spingiamoci più a fondo e vediamo cosa ci insegna la letteratura al fine di emglio comprendere i fat-tori di rischio e le possibili soluzioni da intraprendere. Il fattore che più condiziona il rischio di frattura del femore è proprio I’età, seguita dal deficit cognitivo e dalle diffi-coltà nella deambulazione.

Le persone a maggior rischio sono, perciò, quegli anzia-ni in età molto avanzata con una deambulazione incerta e difficoltosa e con problema difficoltà di memoria o segni di demenza. Ed è proprio su di loro che andrebbero con-centrati i maggiori sforzi nel-la prevenzione. Come capire quindi se un nostro caro è a rischio? Accendiamo il com-puter e cerchiamo il FRAC test, quel test che gli stu-diosi hanno messo a punto per identificare facilmente il rischio di frattura sulla base di fattori indivi- duali come allezza, peso, vi-zio del fumo, uso di partico-lari farmaci, densità minerale ossea e precedenti fratture. Il test tiene conto anche della razza dell’individuo, in quan-to i parametri di rischio di fratture possono variare tra le diverse razze. Rispondiamo alle domande ed in pochi mi-nuti otterremo il risultato.A disposizione abbiamo an-che il FAC test che valuta nel dettaglio la capacità di de-ambulazione, per esempio ri-uscire a camminare su diversi tipi di terreno, salire le scale, l’uso di un bastone. Infine, valutiamo il funzionamen-to del cervello: tra i diversi tests cognitivi, un gruppo di colleghi napoletani ne ha in-

trodotto uno facilitato in die-ci domande semplici come ricordare il nome dell’attuale Papa, il nome della madre e il proprio numero di telefono oppure effettuare una sempli-ce operazione di sottrazione, che ci consentedi identificare eventuali se-gnali di demenza. Fatta la diagnosi ed acceso il campanello di allarme che rimedi attuare?Cominciamo da quelli più semplici:

eliminare tappeti, scendi-letto, tavolini e sedie basse che possono facilitare le ca-duteilluminare bene le stanze al fine di non nascondere eventuali ostacolieffettuare controlli peridoci di vista ed uditoe, entrando nel mio specifi-co campo ortopedico,effettuare un esercizio fisico regolare e costante, che,

tradotto, vuol dire cammi-nare almeno una mezz’ora al giorno oppure ancora meglio affidarsi a quei tera-pisti della riabilitazione oggi in grado ed organizzati per tenere corsi di ginnastica specifica, quale la ginnasti-ca dolce.valutare l’opportunità, dopo aver eseguito un corretto screening dell’osteoporosi mediante una Mineralome-tria Ossea Computerizzata, di seguire una terapia me-dica specifica (vitamina D, calcio e bifosfonati).

L’insieme di questi due ultimi provvedimenti consente di ri-durre il rischio di fratture del femore di circa il 60%.Fortunatamente anche negli anziani non tutte le cadute hanno come conseguenza la frattura del femore: essa si verifica solo nel 5 per cento dei casi ed è prontamente riconoscibile: un vivo dolore

Dott. Fabio SciarrettaChirurgo Ortopedico

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16 17MAMME IN DOLCE ATTESA

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la salute del nascituro viene monitorata in modo continuativo durante la gravidanza attraverso l’applicazione di protocolli diagnostici consolidati che integrano diagnostica di laboratorio, diagnostica ecografica, diagnostica cardiologica e dove i nostri specialisti sono a supporto tanto della gestante quanto del suo ginecologo per scambi di informazione ed approfondimenti. Monitorare l’andamento della gravidanza attraverso un protocollo diagnostico integrato ha diversivantaggi:

si è seguiti da un team di specialisti collaborativo, dove le informazioni sono messe a fattor comune e vagliate utilizzando le competenze di ciascuno;i medesimi specialisti eseguono e valutano gli esami lungo tutta la gravidanza impiegando le stesse appa-recchiature e massimizzando quindi la confrontabilità dei risultati nel tempo;si possono prenotare fin dall’inizio tutti gli esami con la sicurezza di poterli eseguire al momento giusto e senza doversi preoccupare più di nulla.

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Fabrizio SciarrettaDirettore Responsabile

Editoriale

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l’alimentazioneUn’alimentazione corretta duran-te la gravidanza sia in qualità che in quantità è il presupposto prin-cipale per assicurare un buon svi-luppo intrauterino del feto e per prevenire complicanze materne. Nella gravidanza fisiologica la dieta non richiede privazioni o modifiche delle proprie abitudini se queste non erano già chiara-mente sbagliate.E’ però necessario tener presen-te alcuni accorgimenti specifi-ci sia di natura generale che più specifica come nel caso dell’acido folico il cui fabbisogno giornaliero durante la gravidanza raddoppia.Qualora, viceversa, fosse neces-sario affrontare problematiche specifiche, la consulenza del medico specialista in Scienza della Nutrizione può risultare op-portuna.

La gravidanza e la preparazione al parto

Percepire e conoscere il proprio corpo con i suoi movimenti, la respirazione, ottenere il rilassa-mento e la concentrazione sono tutte capacità fondamentali per vivere serenamente il momento del parto.Attraverso incontri mensili indivi-duali effettuati da un Terapista della Riabilitazione esperto del metodo Resseguier, ci poniamo l’obiettivo di supportare la futura Mamma a vivere gravidanza e parto con consapevolezza e par-tecipazione ed anche di preve-nire e curare, i principali distur-bi della gravidanza (nausea-vomito-acidità, mal di schiena, gambe gonfie, vene varicose, sti-tichezza, insonnia).

l’accompagnamento

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“cellulite”, in cui si assi-ste ad un aumento delle cellule adipose con loro degenerazione ed alte-razione con aumento abnorme degli spazi tra

le cellule stesse, cui se-gue un accumulo sem-pre maggiore di linfa. La terapia più adeguata in questi casi prevede un regime dietetico ipoca-lorico, presidi farmaco-logici locali e generali che possono variare a seconda dei casi, tera-pia elastocompressiva ed il drenaggio linfatico manuale (massoterapia “linfodrenante”).

“gonfiore”. L’edema linfa-tico (o linfedema) è quello causato da un’infiltrazione di liquidi e proteine a livel-lo cutaneo e sottocutaneo, come conseguenza di

un’insufficienza linfatica che può trovare diverse cause. In primis, da un’aumentata produzione di linfa da par-te dell’organismo come in caso di traumi, interventi chirurgici e trombosi ve-nosa: in questo caso il si-stema circolatorio linfatico non riesce a drenare la linfa prodotta poiché in quantità superiori alle sue capacità di trasporto. Altre cause di linfedema sono: l’alterazione dei condotti stessi, come in caso di malformazioni dalla nascita oppure paralisi della muscolatura dei condotti lin-fatici; la mancata funzionalità dei meccanismi indiretti de-scritti in precedenza.L’edema linfatico che si ac-cumula tra le cellule provo-ca un aumento dello spazio tra di esse, ciò causa una loro cattiva ossigenazione e la formazione di quantità sempre maggiore di tessuto connettivo tra le cellule stes-se, la cosiddetta “fibrosi”, che a sua volta impedisce una adeguata ossigenazio-ne dei tessuti e altera la fine organizzazione del sistema circolatorio linfatico. All’inizio della malattia, infatti, l’ede-ma si presenta molle alla palpazione, ma dopo un periodo superiore alle quat-tro settimane il processo patologico si complica con la fibrosi, formandosi così un edema duro alla palpa-zione, che aggrava ancor più il trasporto della linfa.

Dato il quadro comples-so dell’edema, viste le sue molteplici cause, il

medico deve valutare il paziente nel suo insie-me prima di poter fare diagnosi. In particolare, indagini cliniche (visita accurata) e strumentali per valutare la funzio-nalità cardiaca (ecocar-diogramma) ed indagini ematochimiche (per lo più: valutazione della funzionalità renale ed epatica, la quantità di cellule del sangue ri-spetto alla componente liquida di quest’ultimo, la quantità di proteine in esso contenuta), che ci permettono di escludere edemi di origine diversa (renale, cardiaca, discra-sica,…). L’ecocolordoppler delle arterie e delle vene pe-riferiche ci permette di eseguire uno screening dei sistemi circolatori ar-terioso e venoso. Alcuni linfedemi infatti sono so-stenuti e peggiorati da trombosi venose profon-de (flebedema) o fistole artero-venose (comuni-cazioni tra arterie e vene) che l’ecocolordoppler sicuramente metterà in evidenza. Potrà quindi l’ecocolordoppler delle arterie e delle vene indi-rizzare precisamente sul tipo di disturbo circola-torio e valutare l’even-tuale concomitante pre-senza di più alterazioni circolatorie e scegliere

così la migliore strategia terapeutica. La terapia del linfedema consiste in un regime dietetico ipocalorico, ipoproteico, iposodico,

farmaci (per lo più diure-tici, ma anche antibiotici ed antinfiammatori), cor-retta idratazione (bere molta acqua), terapia elastocompressiva (“cal-ze elastiche”), il movi-mento attivo e passivo degli arti e la massotera-pia (massaggi “linfodre-nanti”).

Il linfedema può favori-re il manifestarsi di infe-zioni cutanee: si tratta della “linfangite”, che si manifesta con febbre a volte anche molto ele-vata, dolore locale e ar-rossamento cutaneo, a volte distribuito a chiaz-ze, altre volte in forma di strisce, o anche con un interessamento uni-forme di tutta la cute dell’arto interessato, che nella maggior parte dei casi assume tipicamente l’aspetto “a colonna” o “a zampa di elefante” (la coscia e la gamba non hanno più le loro curve fisiologiche). In questi casi la terapia antibioti-ca e misure accurate di igiene cutanea sono pre-sidi imprescindibili. Altra complicanza è l’edema “lipoideo” chia-mato genericamente

Oltre al sistema circolatorio arterioso, che porta san-gue ossigenato dal cuore ai tessuti (il tessuto non è altro che un insieme di cel-lule: il tessuto muscolare è formato da cellule musco-lari, il tessuto adiposo dalle cellule adipose,…), e quel-lo venoso, che trasporta il sangue privo di ossigeno, saturo di anidride carbonica e di altri metaboliti al cuo-re, esiste un terzo sistema circolatorio: quello linfatico, meno conosciuto ma altret-tanto importante per il no-stro organismo. Il sistema circolatorio linfatico nasce negli spazi presenti tra le cellule di tutti i tessuti e si organizza in una minusco-la, ma vasta e complessa ramificazione di canalicoli e

condotti che decorre dalla periferia (le cellule dei tes-suti che formano il corpo umano) verso il centro (il cuore) e in questo suo de-corso diviene di dimensioni via via maggiori fino a creare un grosso “collettore” di lin-fa, il più grande del sistema linfatico, denominato “dotto toracico”, che è situato nel torace e sbocca a sua volta in una grossa vena del to-race (la vena succlavia di sinistra), chiudendo così un vero e proprio “circuito idro-dinamico” che è il nostro sistema vascolare. Compi-to del sistema circolatorio linfatico è quello di traspor-tare liquidi e proteine dagli spazi presenti tra le cellule che formano il nostro corpo al cuore.Il sistema circolatorio linfa-tico svolge anche un’im-portante funzione di difesa immunitaria contro aggres-sioni esterne (insetti, corpi

estranei).Il trasporto della linfa attra-verso i condotti linfatici av-viene grazie a meccanismi diretti e indiretti. I meccani-smi “diretti” sono garantiti dalla muscolatura insita nel-la parete dei condotti (vasi) linfatici che, contraendosi, “spingono” la linfa verso il cuore. I meccanismi “in-diretti” sono: la “pompa muscolare”, che “spreme” i condotti linfatici che pas-sano nei muscoli durante la contrazione di questi ultimi, permettendo così alla linfa di avanzare verso il cuore; l’attività di pompa del cuo-re, che durante la sua con-trazione (sistole), trasmette le sue pulsazioni alle arte-rie e queste, a loro volta, trasmettono pulsazioni ai condotti linfatici che vi scor-rono vicino, favorendo così il movimento della linfa; l’at-tività respiratoria, durante la quale la cassa toracica,

nella fase dell’inspirazione, “aspira” la linfa nel torace (si pensi al comune mec-canismo della “suzione”); la “pompa articolare”, mec-canismo attraverso il quale i capi ossei che formano le nostre articolazioni, muo-vendosi spingono la linfa verso il cuore, sia durante la loro mobilizzazione attiva, cioè volontaria (movimen-to di un braccio o di una gamba), che durante quel-la passiva, o involontaria (si pensi alla mobilizzazione di un arto paralizzato da parte dei fisioterapisti).

Con il termine “edema”, si intende un accumulo pato-logico di liquidi negli spazi presenti fra le cellule dell’or-ganismo. Esso si caratteriz-za in quello stato che viene comunemente denominato

Gonfiore agli arti inferiori, prurito, arros-samento, formicolio, pesantezza e dolore alle gambe sono i sintomi che maggiormente ven-gono riferiti da chi è affetto da disturbi più o meno gravi di circolazione agli arti inferiori

Il sis tema circolatorio linfatico

L’edema linfatico

Diagnosi e terapia

Le complicanze: linfagite e cellulite

L’edema linfatico degli arti inferiori

Dott. Gaetano Luigi Nappi e Dott. Marco Decuzzi Chirurghi Vascolari - Branca di Diagnostica per Immagini, Poliambulatorio Specialistico Lab. Cl. NOMENTANO

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Sindaco Lodi, a po-chissimi mesi dalla

sua elezione, non possia-mo iniziare se non chiden-dole quali siano state le prime iniziative adottate dal lei e dalla sua Giunte. “Il Sindaco delle soluzioni” era il mio slogan in campa-gna elettorale. Questo sto cercando di essere, indivi-duando e risolvendo i proble-mi della città. Nei primi cen-to giorni abbiamo lavorato moltissimo, soprattutto per trovare i fondi: il Comune è in dissesto finanziario e non è facile in queste condizioni amministrare come io e la mia Giunta vorremmo. Ab-biamo comunque scelto di puntare sulle politiche so-ciali, su interventi di edilizia scolastica e sulla sistema-zione delle strade. Ci sia-mo, inoltre, concentrati sulla programmazione, che dovrà dare frutti nei prossimi mesi. Si è reso necessario inter-venire da subito sul manto stradale con lavori di manu-tenzione per quasi tutte le vie cittadine e sulla pubblica illu-minazione, realizzando nuovi punti luce (a giorni partiranno

i lavori). Abbiamo poi investi-to sulle messa in sicurezza e manutenzione delle scuole, nonché sull’abbattimento delle barriere architettoniche (realizzando anche una nuo-va aula a Castelchiodato che renderà possibile frequentare l’asilo a 19 bambini del ter-ritorio). Sul fronte delle poli-tiche sociali è stata garantita l’assistenza familiare e sco-lastica ai bambini portatori di handicap. Abbiamo do-vuto saldare un debito fuori bilancio per il mantenimento degli anziani nelle Rsa. Per rendere più pulita e sicura la città, ci siamo impegnati per utilizzare le risorse destinate alla Gesepu al meglio. Inol-tre, sono stati presentati nu-merosi progetti per ottenere finanziamenti da enti sovra comunali per le politiche so-ciali ed assistenziali, la viabi-lità, la sicurezza, lo sport, la cultura e gli spazi verdi.

SalutePiù si occupa in modo specifico della sal-vaguardia e valorizza-zione dei Borghi Storici. Ha in programma azioni specifiche per quello di

Mentana?

Il Borgo di Mentana merita, sicuramente, di essere sfrut-tato. Purtroppo, sono ancora in corso i lavori di ristruttura-zione di Palazzo Borghese ma stiamo cercando farli ul-timare al più presto. Nel mio programma elettorale abbia-mo previsto un particolare impegno per valorizzare il centro storico cittadino, pre-vedendo una serie di incenti-vi per l’apertura di botteghe artigianali caratteristiche che facciano da traino al turismo, in crescita nei borghi antichi.

Il borgo confina con via IV novembre e con l’area del Sacrario Garibaldino, forse tutto questo com-prensorio necessiterebbe di essere raccordato e va-lorizzato?

Di certo la storia della città garibaldina non è stata mai divulgata a dovere. Intendia-mo adoperarci per valorizza-re e sfruttare gli eventi storici legati a Mentana: teatro non solo della famosa battaglia di Garibaldi ma anche dell’in-

INTERVISTA AL SINDACO ALTIERO LODI

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contro tra Carlo Magno e Papa Leone III. Sono molte le meraviglie che devono as-solutamente essere messe a disposizione del territorio. Per esempio stiamo studian-do un programma che con-senta la valorizzazione dei siti presenti a Mentana, tanti e del tutto sconosciuti, come ad esempio Villa Zeri, Villa Dominedò e il parco archeo-logico di Monte D’Oro e la Ri-serva Naturale di Gattacieca e Nomentum. Abbiamo pre-so contatti con la Sovrinten-denza dei Beni Archeologici del Lazio e le Università di Tor Vergata e di Bologna proprio a questo scopo.

Il Comune di Mentana ospita sul suo territorio parte della Riserva Na-turale di Gattacieca, una risorsa particolare in ter-mini ambientali, geologi-ci, ma anche di vestigia archeologiche forse ne-anche tutte conosciute. Come vi muoverete in proposito?

La gestione della Riserva è competenza della Provincia di Roma. E’ fondamentale collaborare con l’Ente stu-diando una serie di progetti e di idee da realizzare insie-me. Di certo, vogliamo ren-dere ancora più fruibile a tutti il sito, dove tra l’altro vivono molte specie rare di flora e fauna. La Riserva può esse-re teatro di iniziative e mani-festazioni, soprattutto con il coinvolgimento dei giovani e delle scuole.

Come tutte le cittadine della fascia circostante Roma, anche Mentana ha conosciuto e conosce un’importante espansio-ne urbanistica. Questo pone problemi di equili-brio tra aree edificate e spazi a verde pubblico, di integrazione di nuove co-munità, di un corretto as-setto urbanistico rispet-toso del territorio in cui il centro urbano si espande. Il tema è un po’ vasto, ma ci dà una prima idea at-

torno a quali linee guida si muoverà? E’ vero, anche a Mentana come in tutti i comuni limitro-fi, c’è stata una edificazione selvaggia, dovuta principal-mente alle continue sanatorie edilizie consentite dal Gover-no e dai pochi controlli effet-tuati dalle amministrazioni. Il 9 giugno 2010 con delibera n. 18 il Consiglio Comuna-le di Mentana ha approvato un documento preliminare di indirizzo sulle scelte stra-tegiche e programmatiche del nuovo PRG. Su tali de-cisioni, approvate sia dalla Regione che dalla Provincia, bisogna lavorare per garanti-re un nuovo progetto di pia-no che preveda una corretta edificazione, servizi adeguati alle nuove esigenze del ter-ritorio: viabilità, parcheggi, giardini, parco urbano di Vigna Santucci, aree per la realizzazione di scuole, di luoghi di culto, della caserma dei carabinieri, di un impianto sportivo polivalente e di una tangenziale che eviti il centro

storico. Sono sicuro che con l’impegno e la collaborazione dei cittadini riusciremo a dare un nuovo volto alla città”.

Il borgo di Mentana ri-vela a colpo d’occhio

l’antichità della sua origine: posto sul colmo di una “pe-nisola” di tufo che sembra quasi emergere dal nulla, tradisce chiaramente la sua origine “difensiva”. Infatti, tralasciando l’epoca roma-na e passando d’un balzo all’alto medioevo, Mentana fu sede episcopale già nel III secolo d.C.. Nel 741 venne occupata dai Longobardi e così l’abitato con tutta pro-babilità venne riedificato nel-la posizione attuale. Una data va senz’altro ricir-data: quella del 23 novem-bre dell’800 quando porprio

a Mentana Papa Leone III attese Carlo Magno, che proveniva dall’Abbazia (im-periale) di Fara dove aveva trascorso la notte per acco-glierlo a Roma ed incoronar-lo Imperatore del Sacro Ro-mano Impero.Nei secoli, poi, Mentana cambio più volte feudata-rio: il castello di Nomentum fu della famiglia romana dei Crescenzi nel X e XI secolo. Nel 1058 venne distrutta dai Normanni in lotta con il Papa e passò alla famiglia dei Ca-pocci; in seguito fu compre-sa fra i possedimenti papali e fu affidata ai monaci bene-dettini di San Paolo fuori le mura.Nel XIII secolo passò agli Orsini, poi (1594) al principe di Venafro, Michele Perett, e nel 1655 al principe Marcan-tonio Borghese e proprio a questa famiglia dobbiamo la

trasformazione del castello nell’attuale palazzo “fortifi-cato” di stile rinascimentaleIl 3 novembre del 1867 – come tutti sappiamo fin dai tempi della scuola - fu teatro della battaglia di Mentana, che segnò l’epilogo infausto della Campagna dell’Agro Romano per la Liberazione di Roma. Le Camicie Rosse di Giuseppe Garibaldi furono

sconfitti dalle truppe pon-tificie e dai francesi mentre si stavano trasferendo da Monterotondo a Tivoli.

GFS

MentanaMentana

La storia

Da visitare:

Il Borgo, con all’interno Palazzo Borghese e la Chiesa di Sani Ni-colaPalazzo Crescenzio: dopo il crollo di un’ala dello stesso, si presen-ta, dopo un decennio di restauri, nella forma odierna. Ospita cimeli archeologici. Museo nazionale della campagna dell’Agro Romano per la liberazio-ne di Romaconserva i cimeli della campagna garibaldina del 1867 Il parco della Rimembranza (atti-guo al museo) in cui sorge l’ara-ossario. Conserva i resti dei 300 volontari garibaldini caduti nella intera Campagna del 1867. Tra i caduti i cui nomi sono scolpiti ai lati del monumento vi sono i fra-telli Cairoli, Giuditta Tavani Arqua-ti, suo marito Francesco Arquati La “riserva naturale Nomentum”, comprendente il “parco Trentani” e la “macchia di Gattacieca”

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SPECIALE TERME DI CRETONE

Presenze qualificate e impegni precisi per rilanciare il territorio sono stati il tratto

caratterizzante della giornata conclusiva della “Festa di Ar-rivederci all’Estate” tenutasi, dal 1° al 3 settembre, nell’in-cantevole scenario delle Ter-me di Cretone (Palombara Sabina). Giunto alla quarta edizione, l’appuntamento si conferma un momento di ri-flessione sulle attività svolte dalla Diocesi di Sabina Pog-gio Mirteto, e in particolar modo dalla Caritas dioce-sana e dall’”Ufficio Tempo Libero Turismo e Sport”, e sulle possibilità di promozio-ne e sviluppo dell’area Sabi-na. L’intervento del Vescovo Mons. Ernesto Mandara, ha portato un ulteriore contribu-to di conoscenza rispetto ai temi interessanti l’impegno pastorale. Don Rocco Gaz-zaneo e Don Gesino Teodori hanno rimarcato, nel corso dell’incontro, quanto sia importante dare un concre-to sostegno a quanti vivono

situazioni personali di difficol-tà. Evidenziata la necessità di interventi di manutenzione in alcune chiese e per delle opere artistiche, di pregevole fattura, conservate al loro in-terno. Al convegno “Sabina: Via Pulchritudinis”, iniziato alle ore 18, hanno parte-cipato, tra gli altri: Mauro Alessandri, sindaco di Mon-terotondo; Maurizio Ciccoli-ni, vice sindaco di Mentana; Fabio Refrigeri, sindaco di Poggio Mirteto; Marco Cos-su, assessore di Casperia; Maurizio Massimi, assessore di Palombara Sabina; An-tonino La Torre, assessore di Fara Sabina; gli On.li Sa-batino Leonetti e Francesco Petrocchi; Michele Paga-no, consigliere comunale di Guidonia Montecelio; Nelido Vallocchia, segretario ammi-nistrativo dell’Udc provincia-le. Ad accoglierli Giovanni, Enrico e Alessandro Sam-martino. Il dibattito-confronto è stato moderato da Fabrizio Sciarretta. I numerosi rappresentante

dei comuni presenti hanno, ciascuno, preso la parola per descrivere le iniziative di promozione turistica e di valorizzazione dei beni arti-stico-urbanistici presenti nel loro territorio e per presen-tare i programmi a venire. Si è trattato di un momento di condivisione di particolare valore, che si è posto come base per la realizzazione di azioni comuni nel prossimo futuro: infatti, tutti gli ammi-nistratori hanno convenuto sull’opportunità di rilanciare il territorio e di porre in essere iniziative concrete in tal sen-so. Ribadito, inoltre, e a più riprese, che le Terme di Cre-tone rappresentano un app-prezzato volano economico e occupazionale. Il progetto di ampliamento della struttu-ra, in tale ottica, è un’occa-sione per aumentare l’offerta turistico-termale dell’hinter-land, avrebbe positivi riflessi sull’indotto e consentirebbe la creazione di nuovi posti di lavoro.

L’intervento di S. E. il Vescovo Mons. Ernesto Mandara apre il convegno sul turismo in Sabina, in occasione della 32a Giornata Mondiale del Turismo

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S.E. il Vescovo Ernesto Mandara il moderatore Dott. Fabrizio Sciarretta e l’On. Francesco Petrocchi

Il proprietario delle Terme di Cretone Dott. Enrico Sammartino

Il proprietario delle Terme di Cretone Dott. Alessandro Sammartino insieme a Don Rocco Gazzaneo

L’intervento del Sindaco di Poggio MirtetoFabio Refrigeri

Don Rocco Gazzaneo insieme a S.E. il Vescovo Ernesto Mandara

L’intervento del Vice Sindaco di MentanaMaurizio Ciccolini

L’intervento di Antonino La Torre assessore di Fara in Sabina

L’On. Francesco Petrocchi, Alessandro Sam-martino e l’On. Sabatino Leonetti

Il moderatore Dott. Fabrizio Sciarretta

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La solidarietà, pri-ma di tutto. Nel corso della quar-ta edizione del-

la “Festa di Arrivederci all’Estate”, Don Gesino e Don Rocco hanno evi-denziato, con parole toc-canti, che sono arrivate dritte dritte al cuore dei presenti, il dramma che sta interessando la So-malia, l’Eritrea e il Corno d’Africa. Sono, infatti, purtroppo, oltre undici milioni le persone colpi-te dalla carestia e dalle malattie. Il Papa, Bene-detto XVI, ha chiesto, nei giorni scorsi, che: “Non manchi a queste popola-zioni sofferenti la nostra solidarietà e il concreto sostegno di tutte le per-sone di buona volontà”. Raccolte di fondi sono organizzate un po’ ovun-que. Le offerte possono essere versate anche sul

conto della Diocesi di Sabina - Poggio Mirte-to (Iban: IT77 V02008 73731000400454062) specificando la cau-sale: “Carestia Corno d’Africa”.

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Corno d’Africa. Carestia e malattie, scatta la gara di solidarietà.

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Ultima puntata del nuovo format dell’estate.

“In Onda” ha deciso di chiudere alla grande, e non poteva farlo che in maniera… effervescente. Ben tre sono gli ospiti che si sono seduti questa volta al fianco della conduttrice Fabiola Poggi. Addolciti e affascinati dalle Ondine della trasmissione, Romi-na e Stefania, hanno im-provvisato gag simpatiche e canzoni a cappella.La produzione de La Web Tv ha deciso questa volta di ospitare un nome: un gruppo, tre persone. Si chiamano Gino, Pacifi-co e Eduardo, e sono gliEffervescenti NaturaliSono tre fratelli e amano definirsi dei “professionisti dell’arte dell’intrattenimen-to”. E’ riduttivo chiamarli solo “cantanti”, perché il loro pubblico li apprezza e li ricorda anche per le imi-tazioni e le battute scher-

zose che danno colore al loro show.Una puntata con le bollici-ne, dove gli artisti si sono sentiti a loro agio, diciamo nel loro contesto abitua-le, aiutati in questo anche dalla regia, nei nomi di Fa-brizio Di Stefano e Marco Mazzei.Gli Effervescenti Naturali è un gruppo unico nel suo genere, sono riusciti a far leva su ciò che la gente desidera di più: cantare e ridere. Divertono il pubbli-co con le armi del canto, della musica, della comi-cità. “Essere fratelli ci ha aiutato tantissimo – dico-no davanti le telecame-re – perché riusciamo ad incontrarci spesso, quan-tomeno a casa dobbiamo tornare tutti”. Tra di loro c’è un feeling che va oltre il legame di sangue per toc-care quello professionale.Per gustarvi tutta la punta-ta cliccate su www.laweb-tv.it e lasciatevi coinvolge-

re dalla loro pazzia. Perché agli Effervescenti Naturali per esibirsi gli basta una tastiera o una chitarra, ma in caso di emergenza possono benissimo farne a meno! Un microfono gli serve però!Finita la trasmissione lo staff al completo si è tuf-fato nelle meravigliose piscine delle Terme, che

hanno regalato una tesse-ra omaggio agli artisti per entrare gratis durante tut-ta l’estate. La Web Tv, che con questa ultima punta-ta ha chiuso il ciclo della trasmissione “In Onda”, ringrazia ancora una volta l’organizzazione delle Ter-me per l’ospitalità e invita tutti a trascorrere a Creto-ne questa estate.

SPECIALE TERME DI CRETONE

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La squadra di Cretone travolge quella di Radio Centro Suono

Le Terme di Creto-ne non scherza-no nemmeno sul campo da gioco.

A farne le spese, ultima-mente, è stata la squadra di calcio di Radio Centro Suono, impallinata ben dieci volte. La porta del-le team termale è stata violata, invece, “solo” in sei occasioni. A capita-narla c’era Alessandro Sammartino. Ma non per la sua discutibile bravura calcistica, semplicemen-te per il dovuto e scon-tato rispetto alla sua età (ha superato, da tempo, i 18 anni). Da segnalare la presenza in campo di Marco Marchionni, calciatore di serie “A” di chiara fama e bravu-ra (Juventus,Fiorentina, tanto per fare qualche nome blasonato). Se lo sono diviso, un tempo ciascuno, i due sodalizi. Tanto per non fare pen-dere la bilancia troppo da una parte. C’è da dire che nemmeno suo fratel-lo, Umberto, è uno che scherza con gli scarpini

al piede. Da segnalare le prestazioni di Pietro Sci-pioni e di Emad Ibrahim (capo animatore delle Terme). E’ stato Ibrahim a terrorizzare, con i suoi tiri, tutti i volatili (e non solo) che si aggiravano nei paraggi del campo. Il gol più bello porta la fir-ma di Marco Luzi. Una citazione a parte merita Marco Persichetti, il più giovane del gruppo d’im-

provvisati calciatori. Radio Centro Suono, che schierava pure Mas-simo D’Adamo, speaker, come capitano, più altri volenterosi, nulla ha po-tuto contro la furia (è un modo di dire) dei loro de-terminati antagonisti. In panchina il mitico Ennio Abbondanza, con i gallo-ni di Presidente-Coach.

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ellezza e g l a m o u r alle Terme di Cretone. A sfilare in

passerella, nel mese di lu-glio, c’erano le bellissime che hanno partecipato alla selezione provinciale di Miss Italia. Le Terme, una location che ben si presta ad appuntamenti di questo genere, hanno fatto da sfondo ad una serata-evento che non ha lesinato emozioni. Prota-goniste, ovviamente, le stupende ragazze prove-nienti da tutta la regione. Gli ospiti della struttura di via dell’Acqua Solfurea sono letteralmente rima-sti a “bocca aperta” nel vedere la professionalità con la quale hanno sfilato e il fascino che era proprio di ognuna di loro. Non è mancato nemmeno il “tifo” per le varie super-girls che hanno mandato in visibilio il pubblico. A dare quel tocco di classe in più un sottofondo mu-sicale particolarmente az-zeccato.

Miss Italia sbarca alle Terme di Cretone

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