Giornalino ottobre 2011

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Anno III, numero 5 - Ottobre 2011 Mensile dell’Oratorio Salesiano di Bova Marina -R.C. - «La missione rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristia- na, dà nuovo entusia- smo e nuove motivazio- ni. La fede si rafforza donandola! La nuova evangelizzazione dei popoli cristiani troverà ispirazione e sostegno nell’impegno per la mis- sione universa- le» (Giovanni Paolo II; Enciclica “Redemptoris missio”) Siamo giunti nel mese che la Chie- sa dedica al suo ruolo di missiona- ria nel mondo; missionaria non solo per quanto riguarda le opere, ma anche – e soprattutto – nelle parole. La stessa Giornata Missionaria non è un momento isolato nel cor- so dell’anno, ma è una preziosa occasione per fermarsi a riflettere se e come rispondiamo alla voca- zione missionaria; una risposta es- senziale per la vita della Chiesa”. Queste parole del Papa Benedet- to XVI, in occasione dell’85° Gior- nata Missionaria Mondiale, met- tono in luce che durante questo mese siamo chiamati ad un’intensa opera di introspezione e di preghiera per comprendere qual è realmente la nostra missio- ne e come dobbiamo metterla in atto. Preghiera per chiedere allo Spirito Santo di illuminare i nostri pensieri e farci missionari del Van- gelo, preghiera per quanti sono in missione dove “si gioca sul cam- po”, dove non si hai il tempo di pensare perché si è lì per un unico mandato: fare del bene a chi ne ha bisogno. Ma la missione della Chiesa non è solo “materiale” se così la possia- mo definire; è soprattutto spiritu- ale e di Evangelizzazione. All’interno della Chiesa stessa e nel cuore di ognuno di noi deve sempre essere accesa questa fiamma . Per riprende le parole di Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mon- diale: Questo obiettivo viene con- tinuamente ravvivato dalla cele- brazione della liturgia, special- mente dell’Eucaristia, che si con- clude sempre riecheggiando il mandato di Gesù risorto agli Apo- stoli: “Andate…” (Mt 28,19). In un epoca in cui la crisi economi- ca ha coinvolto gli Stati di tutto il globo, in cui ogni popolazione sente il peso del bisogno, in cui si ha paura di perdere tutto ciò che si è risparmiato con fati- ca e sacrifici; tutto que- sto pericolo ha portato l’uomo a perdere uno dei suoi valori principali, la morale. La crisi econo- mica si è infine trasfor- mata anche in crisi mora- le. E ha colpito tutti indi- stintamente come una pandemia. Per dirla come Immanuel Kant, grande filosofo del settecento, nel suo imperativo categorico, Noi dobbiamo fare qualcosa. Noi che possiamo, che siamo depositari di valori di unità e fratellanza, noi – salesiani – che sappiamo cosa vuol dire Famiglia e spirito di sacrificio, abbiamo l’assoluto dovere di riportare la morale in questo mondo in crisi. E quale migliore periodo, quale miglior pretesto del mese missio- nario? Rimbocchiamoci le maniche per- ché come canta Giosy Cento in una sua canzone “Noi siamo man- dati nel terzo millennio, la nuova missione ci chiede più impe- gno,un nuovo coraggio, una fede più forte ma è l'uomo di oggi che chiede di Dio, la nostra risposta sarà Gesù.” (Andiamo corriamo – La vela e il vento-) Mariagrazia Nucera ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA

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oratorio salesiano Bova Marina

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Page 1: Giornalino ottobre 2011

Anno III, numero 5 - Ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano di Bova Marina -R.C. -

«La missione rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristia-na, dà nuovo entusia-smo e nuove motivazio-ni. La fede si rafforza donandola! La nuova evangelizzazione dei popoli cristiani troverà ispirazione e sostegno nell’impegno per la mis-s i o n e u n i v e r s a -le» (Giovanni Paolo II; Enciclica “Redemptoris missio”) Siamo giunti nel mese che la Chie-sa dedica al suo ruolo di missiona-ria nel mondo; missionaria non solo per quanto riguarda le opere, ma anche – e soprattutto – nelle parole. “La stessa Giornata Missionaria

non è un momento isolato nel cor-

so dell’anno, ma è una preziosa

occasione per fermarsi a riflettere

se e come rispondiamo alla voca-

zione missionaria; una risposta es-

senziale per la vita della Chiesa”. Queste parole del Papa Benedet-to XVI, in occasione dell’85° Gior-

nata Missionaria Mondiale, met-tono in luce che durante questo mese siamo chiamati ad un’intensa opera di introspezione e di preghiera per comprendere qual è realmente la nostra missio-ne e come dobbiamo metterla in atto. Preghiera per chiedere allo Spirito Santo di illuminare i nostri pensieri e farci missionari del Van-gelo, preghiera per quanti sono in

missione dove “si gioca sul cam-po”, dove non si hai il tempo di pensare perché si è lì per un unico mandato: fare del bene a chi ne ha bisogno. Ma la missione della Chiesa non è solo “materiale” se così la possia-mo definire; è soprattutto spiritu-ale e di Evangelizzazione. All’interno della Chiesa stessa e nel cuore di ognuno di noi deve sempre essere accesa questa fiamma . Per riprende le parole di Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mon-diale: Questo obiettivo viene con-tinuamente ravvivato dalla cele-brazione della liturgia, special-mente dell’Eucaristia, che si con-clude sempre riecheggiando il mandato di Gesù risorto agli Apo-stoli: “Andate…” (Mt 28,19). In un epoca in cui la crisi economi-ca ha coinvolto gli Stati di tutto il globo, in cui ogni popolazione sente il peso del bisogno, in cui si ha paura di perdere tutto ciò che

si è risparmiato con fati-ca e sacrifici; tutto que-sto pericolo ha portato l’uomo a perdere uno dei suoi valori principali, la morale. La crisi econo-mica si è infine trasfor-mata anche in crisi mora-le. E ha colpito tutti indi-stintamente come una pandemia. Per dirla come Immanuel Kant, grande filosofo del

settecento, nel suo imperativo categorico, Noi dobbiamo fare qualcosa. Noi che possiamo, che siamo depositari di valori di unità e fratellanza, noi – salesiani – che sappiamo cosa vuol dire Famiglia e spirito di sacrificio, abbiamo l’assoluto dovere di riportare la morale in questo mondo in crisi. E quale migliore periodo, quale miglior pretesto del mese missio-nario? Rimbocchiamoci le maniche per-ché come canta Giosy Cento in una sua canzone “Noi siamo man-dati nel terzo millennio, la nuova missione ci chiede più impe-gno,un nuovo coraggio, una fede più forte ma è l'uomo di oggi che chiede di Dio, la nostra risposta sarà Gesù.” (Andiamo corriamo – La vela e il vento-) Mariagrazia Nucera

ANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIAANDATE E PORTATE LA BUONA NOTIZIA

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Pagina 2 Quelli de… l’ Oratorio

Il 26 settembre ha avuto inizio il

periodo delle cinque settimane

dell’Ottobre Missionario, dedicate

ciascuna ad un tema.

La testimonianza è ele-m e n t o f o n d a n t e dell’identità del cristia-no: Battesimo, Cresima ed Eucaristia lo costi-tuiscono capace di “annunciare la morte del Signore, proclama-re la sua risurrezione, finché egli venga”. I missionari e le missio-narie a loro volta non possono che essere e sentirsi testimoni di Dio

tra i popoli e le culture, confrontandosi spesso con volti di Dio incarna-ti in altre e diverse e-spressioni religiose.

Testimoni di Dio è la

p r o p o s t a p e r

l’Ottobre Missionario

e la Giornata Missionaria Mondiale 2011.

L’enfasi non è solo sul dovere di essere testimoni: senza una personale esperienza di fede e di pre-ghiera, senza una ricezione grata della Buona No-tizia e senza la disponibilità ad accogliere miseri-cordia e perdono, non c’è testimonianza. Si è testi-moni sì, ma di Dio. Il Dio riconosciuto nella figura di Gesù, segno della misericordia da lui avvertita nell’indignazione per le fragilità, le miserie, le ingiu-stizie degli uomini, e distribuita a piene mani nelle strade e nei villaggi della sua terra fino al momento supremo della Croce.

don Gianni Cesena

Direttore nazionale Missio

Proposta per l’Ottobre Missionario

e la Giornata Missionaria Mondiale 2011.

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Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 3

Oratorio Figlie di Maria AusiliatriceOratorio Figlie di Maria AusiliatriceOratorio Figlie di Maria AusiliatriceOratorio Figlie di Maria Ausiliatrice

Bova Marina (r.c.)Bova Marina (r.c.)Bova Marina (r.c.)Bova Marina (r.c.)

DOMENICA DOMENICA DOMENICA DOMENICA

16 Ottobre 201116 Ottobre 201116 Ottobre 201116 Ottobre 2011

Dalle ore 15.30Dalle ore 15.30Dalle ore 15.30Dalle ore 15.30

Asc bova marinaAsc bova marina

organizzaorganizza

DOMENICA 30 OTTOBRE 2011 DOMENICA 30 OTTOBRE 2011

VENDITA DI PIANTINE FIORITEVENDITA DI PIANTINE FIORITE

I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza I proventi andranno in beneficienza

per le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondoper le Missioni nel Mondo

Bova

mar

ina

Bova

mar

ina

Bova

mar

ina

Domenica 23 Ottobre 2011Domenica 23 Ottobre 2011Domenica 23 Ottobre 2011 Chiesa S.Giovanni BoscoChiesa S.Giovanni BoscoChiesa S.Giovanni Bosco dopo la S. MESSA 9.30dopo la S. MESSA 9.30dopo la S. MESSA 9.30 Domenica 30 ottobre 2011Domenica 30 ottobre 2011Domenica 30 ottobre 2011Domenica 30 ottobre 2011

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Pagina 4 Quelli de… l’ Oratorio

"Chi può dirsi missionario oggi? Chiunque sia appassionato dell'uomo "Chi può dirsi missionario oggi? Chiunque sia appassionato dell'uomo "Chi può dirsi missionario oggi? Chiunque sia appassionato dell'uomo "Chi può dirsi missionario oggi? Chiunque sia appassionato dell'uomo e abbia il cuore grande quanto il mondo. Chi si lascia scavare l'anima e abbia il cuore grande quanto il mondo. Chi si lascia scavare l'anima e abbia il cuore grande quanto il mondo. Chi si lascia scavare l'anima e abbia il cuore grande quanto il mondo. Chi si lascia scavare l'anima dalle lacrime dei poveri, assume quanto di buono gli altri sono capaci di dalle lacrime dei poveri, assume quanto di buono gli altri sono capaci di dalle lacrime dei poveri, assume quanto di buono gli altri sono capaci di dalle lacrime dei poveri, assume quanto di buono gli altri sono capaci di dargli, interpreta la vita come dono e decide di camminare sulle strade del dargli, interpreta la vita come dono e decide di camminare sulle strade del dargli, interpreta la vita come dono e decide di camminare sulle strade del dargli, interpreta la vita come dono e decide di camminare sulle strade del mondo come operatore di giustizia, di pace e per la salvaguardia del mondo come operatore di giustizia, di pace e per la salvaguardia del mondo come operatore di giustizia, di pace e per la salvaguardia del mondo come operatore di giustizia, di pace e per la salvaguardia del creato". creato". creato". creato". Dolce MemoleDolce MemoleDolce MemoleDolce Memole

“Amare non vuol dire impossessarsi

dell'altro per arricchire se stesso, bensì

DONARSI all'altro per arricchirlo!!"

Cit. (M. Quoist) Federica Surace

"Non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare."

(Madre Teresa) Sonia Stelitano

"Io dono la mia amicizia". Io dono la mia amicizia". Io dono la mia amicizia". Io dono la mia amicizia".

Guisy La MazzaGuisy La MazzaGuisy La MazzaGuisy La Mazza

Anche questo mese ab biamo lanciato su fb un tema dedicato naturalmente

alle missioni… Grazie a quanti di voi hanno

condiviso con noi i loro pensieri!!

Il regalo più grande che tu puoi

fare a qualcuno è il tuo tempo

...perchè quando regali a qualcuno il tuo

tempo...regali un pezzo della tua vita che

non ti ritornerà mai indietro...

Maria Chiara Cuppari

Oggi viviamo in una realtà in cui la parola do-

nare da seguito alla parola ricevere, non siamo

disposti a dare senza ricevere nulla in cambio, a

volte le delusioni prendono il sopravvento e non

riusciamo ad essere veramente caritatevoli. Io ho

sempre avuto un po’ di timore nel donare, paura di

essere fraintesa, paura di esser vista fragile, paura

di non dare la giusta importanza a quello che dona-

vo, ma le volte in cui l’ho fatto istintivamente e

inconsciamente mi sono sentita bene con me stes-

sa, felice, soddisfatta, una sensazione che di certo

non mi faceva paura. Credo che ognuno di noi ha

qualcosa da donare: un semplice sorriso verso chi

ci incontra ogni giorno, una parola gentile e di

conforto a chi soffre accanto a noi, una mano a chi

inciampa durante il suo cammino nella vita, donare

le nostre attenzioni, la nostra compagnia a chi si

sente solo, a chi non riesce a vivere in comunione

con gli altri. Donare non ci costa nulla, e in cambio

riceviamo tanto amore e tanta gioia nel cuore.

Dolce Luna

Prendi un sorriso,regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole,

fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce. Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l’amore, e fallo conoscere al mondo. (Gandhi) QUESTO é DONARE! Antonella CriseoAntonella CriseoAntonella CriseoAntonella Criseo

Dono il mio tempo libero per condividere con i più giovani e i più piccoli la vita, e do-nare quel che a mia volta mi è stato inse-gnato... Natascia Elleri

Penso che donare sia, concettualmente, tra le cose

più naturali, spontanee e di mera testimonianza

cristiana. Le difficoltà sorgono nella pratica, in quanto

il gesto del dono è spesso un gesto trascurato e sminui-

to. Si pensa che il dono sia solo un semplice atto mate-

riale e perciò un "lusso"riservato ai benestanti. Ma nn è

così!!! Si può donare un sorriso, una dolce parola rassi-

curante, si può semplicemente donare il proprio tempo

a chi ne ha più bisogno. Si può donare una preghiera,

una semplice e umile preghiera. Qualunque dono deco-

rato dal solo spirito di fratellanza e generosità, può

essere testimonianza di grande fede nonchè di grande

gesto umanitario. Veronica LegatoVeronica LegatoVeronica LegatoVeronica Legato

Page 5: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 5

“L’Orchidea Unicef: cogli l’occasione salva la vita ai bambini.”. Que-

sto è lo slogan scelto per il lancio di una grande iniziativa di solidarietà

che l’Unicef ha proposto in Italia sabato 1 e domenica 2 ottobre.

16.000 volontari, presenti in circa 2.600 piazze, hanno offerto, a fronte

di una donazione minima di 15 euro, una pianta di orchidea phalaenop-

sis, unica pianta fiorita in questo periodo dell’anno e che simbolica-

mente rappresenta la speranza di un futuro pieno di colori per tanti

bambini.

Anche quest’anno l’iniziativa è stata legata alla Festa dei nonni, che si

celebra il 2 ottobre: testimonial d’eccezione è il popolarissimo Lino

Banfi, storico ambasciatore Unicef. “Ogni anno muoiono quasi 8 milioni

di bambini sotto i 5 anni in gran parte per cause prevedibili. Con

l’orchidea Unicef vogliamo arrivare a zero”.

I fondi raccolti con le orchidee sosterranno interventi salva-vita per i

bambini in 8 paesi dell’Africa centrale e occidentale (Benin, Repubbli-

ca Centraficana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Gui-

nea Bissau, Senegal e Togo). Verrà così finanziata la “Strategia accele-

rata per la sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia”, che pre-

vede un pacchetto integrato di interventi, con alimenti, vaccinazioni,

vitamina A, zanzariere e altri strumenti essenziali per la sopravvivenza

dei bambini. Con l’iniziativa dell’Orchidea si potrà contribuire diretta-

mente all’obiettivo specifico di salvare la vita di quasi 400.000 bambini

sotto i 5 anni entro il 2014.

Negli scorsi anni, grazie al sostegno dei donatori italiani all’evento Or-

chidea, oltre 123 milioni di persone hanno beneficiato degli interventi

previsti dal progetto, contribuendo a salvare la vita di oltre 240.000

bambini e quasi 3.000 donne negli 8 paesi africani.

Grazie agli Animatori Volontari del Gruppo Grazie agli Animatori Volontari del Gruppo Grazie agli Animatori Volontari del Gruppo Grazie agli Animatori Volontari del Gruppo

Missioniario che, gratuitamente, hanno prestato il Missioniario che, gratuitamente, hanno prestato il Missioniario che, gratuitamente, hanno prestato il Missioniario che, gratuitamente, hanno prestato il

loro servizio per questa grande iniziativa di soli-loro servizio per questa grande iniziativa di soli-loro servizio per questa grande iniziativa di soli-loro servizio per questa grande iniziativa di soli-

darietà, che ci vede oramai impegnati, come real-darietà, che ci vede oramai impegnati, come real-darietà, che ci vede oramai impegnati, come real-darietà, che ci vede oramai impegnati, come real-

tà sociale salesiana, da due anni! tà sociale salesiana, da due anni! tà sociale salesiana, da due anni! tà sociale salesiana, da due anni!

Grazie a tutti coloro che hanno aderito con since-Grazie a tutti coloro che hanno aderito con since-Grazie a tutti coloro che hanno aderito con since-Grazie a tutti coloro che hanno aderito con since-

ro amore acquistando una pianta d'orchidea o ro amore acquistando una pianta d'orchidea o ro amore acquistando una pianta d'orchidea o ro amore acquistando una pianta d'orchidea o

anche solo con un'offerta! anche solo con un'offerta! anche solo con un'offerta! anche solo con un'offerta!

Raccolti a Bova Marina Euro 800,00! Raccolti a Bova Marina Euro 800,00! Raccolti a Bova Marina Euro 800,00! Raccolti a Bova Marina Euro 800,00!

GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!

Page 6: Giornalino ottobre 2011

Pagina 6 Quelli de… l’ Oratorio

IL DRAMMA NELIL DRAMMA NELIL DRAMMA NEL

CORNO D’AFRICACORNO D’AFRICACORNO D’AFRICA

Le immagini della carestia che ci giungono dal Corno Corno Corno Corno d'Africad'Africad'Africad'Africa, devono interrogare la nostra coscienza e co-stringerci a riflettere sulle cause che l'hanno prodotta. Non si tratta di una "catastrofe naturale" di un "castigo divino", ma della responsabilità degli uomini e delle responsabilità degli uomini e delle responsabilità degli uomini e delle responsabilità degli uomini e delle logiche che continuano a governare le scelte dei singoli logiche che continuano a governare le scelte dei singoli logiche che continuano a governare le scelte dei singoli logiche che continuano a governare le scelte dei singoli Stati e della comunità internazionale.Stati e della comunità internazionale.Stati e della comunità internazionale.Stati e della comunità internazionale. Ci sono fili sottili, ma non invisibili per chi li vuole vedere, che legano la crisi ambientale prodotta dal nord del mondo con la povertà estrema nel sud, la finanza globale con la cresci-ta delle disuguaglianze sociali e la distruzione delle risor-se naturali, il complesso militare - industriale con la crisi dei debiti sovrani, le guerre, il terrorismo e l'aumento delle spese militari con i bambini che muoiono di fame. La politica nella sua interezza, in Italia come altrove, nasconde questi fili, per ignoranza o interesse. Per l'uma-nità e la "madre terra" il risultato non cambia. Sono pas-sati 50 anni e l'ammonimento di Dwight D. Eisenhower, ex presidente americano, a non permettere che il peso della combinazione di poteri tra l'immenso corpo di istituzioni militari e un'enorme industria di armamenti mettesse in pericolo le nostre libertà o i processi demo-cratici, è rimasto inascoltato. Gli Stati Uniti, nonostante la contrapposizione con l'ex-blocco sovietico fosse or-mai alle spalle, dal 1995 al 2010 hanno incrementato costantemente il loro budget annuo destinato alle spese il loro budget annuo destinato alle spese il loro budget annuo destinato alle spese il loro budget annuo destinato alle spese militari, passando da 279 a 698 miliardi di dollari (il militari, passando da 279 a 698 miliardi di dollari (il militari, passando da 279 a 698 miliardi di dollari (il militari, passando da 279 a 698 miliardi di dollari (il 150%in più). 150%in più). 150%in più). 150%in più). In percentuale annua sul Prodotto interno

lordo (Pil) le spese militari americane sono passate - dal 1999 al 2010 - dal 3 al 4,8%. Complessivamente il Pen-tagono ha gestito negli ultimi 15 anni oltre 7.000 miliar-di di dollari, alla faccia di quanti credono ancora che negli Usa non ci sia un intervento dello Stato nell'econo-mia. A queste spese bisogna aggiungere, come minimo, altri 1.300 miliardi dichiarati dall'amministrazione ameri-cana per i costi sostenuti - fino al 2010 - per le guerre in Afghanistan e Iraq. In realtà, un recente rapporto della Brown University stima questi costi tra i 3.700 e i 4.400 miliardi di dollari, pari a un quarto del debito pubblico americano e molto di più di quanto speso nel corso del-la seconda guerra mondiale. Nonostante il debito pub-blico negli Usa sia passato nello stesso periodo (1996-2010) da 4.900 a 14.294 miliardi di dollari, una cifra quasi corrispondente all'intero Pil, l'amministrazione Obama - finora - sul terreno delle spese militari non ha rappresentato una vera discontinuità. Nel 2011 e 2012 il budget del Pentagono è stato ridotto in minima parte rispetto al 2010. E pur profilandosi all'orizzonte nuove tasse sui consumi e tagli alla spesa sociale e sanitaria per abbattere il debito pubblico di 4.000 miliardi di dollari in dieci anni, per le spese militari si parla di una possibile riduzione di soli 400 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Evidentemente, le grandi corporate pro-le grandi corporate pro-le grandi corporate pro-le grandi corporate pro-duttrici di sistemi d'armaduttrici di sistemi d'armaduttrici di sistemi d'armaduttrici di sistemi d'arma, come Lockeed Martin, Boeing, Northrop Grumman, General Dynamics ecc. e i grandi e i grandi e i grandi e i grandi networknetworknetworknetwork che si arricchiscono con il business della sicurez-

Fonte

Il legame tra carestia e crescita delle spese militari americaneIl legame tra carestia e crescita delle spese militari americaneIl legame tra carestia e crescita delle spese militari americaneIl legame tra carestia e crescita delle spese militari americane

A cura del GRUPPO MISSIONARIOA cura del GRUPPO MISSIONARIOA cura del GRUPPO MISSIONARIOA cura del GRUPPO MISSIONARIO

Page 7: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 7

za dai contractors all'alta finanza, continuano a influenza-continuano a influenza-continuano a influenza-continuano a influenza-re le politiche economiche e le scelte di bilancio Usa re le politiche economiche e le scelte di bilancio Usa re le politiche economiche e le scelte di bilancio Usa re le politiche economiche e le scelte di bilancio Usa (come Finmeccanica fa (come Finmeccanica fa (come Finmeccanica fa (come Finmeccanica fa ---- con le debite proporzioni con le debite proporzioni con le debite proporzioni con le debite proporzioni ---- in in in in Italia). Italia). Italia). Italia). Eppure basterebbe affiancare su un grafico l'anda-mento del debito pubblico negli Usa con quello delle spese militari dal 1995 al 2010, per accorgersi che le due curve pressoché coincidono, confermando il filo che lega il peso del complesso militare - industriale con la crisi dei debiti sovrani. E che guerre e spese militari siano tra le cause strutturali della crisi economica e finanziaria, non riguarda solo gli Stati Uniti, ma il mondo intero. il mondo intero. il mondo intero. il mondo intero. Basti pensare alla piccola Grecia che, pur in bancarotta, ha continuato a destinare il 3,2% del Pil alle spese militari (oltre dieci miliardi di dollari l'anno). Oppure l'Italia che, l'Italia che, l'Italia che, l'Italia che, con un debito pubblico di oltre 2.700 miliardi di dollari, con un debito pubblico di oltre 2.700 miliardi di dollari, con un debito pubblico di oltre 2.700 miliardi di dollari, con un debito pubblico di oltre 2.700 miliardi di dollari, e nonostante l'integrazione europea, continua a mante-e nonostante l'integrazione europea, continua a mante-e nonostante l'integrazione europea, continua a mante-e nonostante l'integrazione europea, continua a mante-nere un modello di difesa nazionale con 190 mila milita-nere un modello di difesa nazionale con 190 mila milita-nere un modello di difesa nazionale con 190 mila milita-nere un modello di difesa nazionale con 190 mila milita-ri, di cui il 45% composto da ufficiali e sottoufficiali. Ne-ri, di cui il 45% composto da ufficiali e sottoufficiali. Ne-ri, di cui il 45% composto da ufficiali e sottoufficiali. Ne-ri, di cui il 45% composto da ufficiali e sottoufficiali. Ne-gli ultimi dieci anni abbiamo speso in campo militare ol-gli ultimi dieci anni abbiamo speso in campo militare ol-gli ultimi dieci anni abbiamo speso in campo militare ol-gli ultimi dieci anni abbiamo speso in campo militare ol-tre 400 miliardi di dollari .....e, se non bastasse, parteci-tre 400 miliardi di dollari .....e, se non bastasse, parteci-tre 400 miliardi di dollari .....e, se non bastasse, parteci-tre 400 miliardi di dollari .....e, se non bastasse, parteci-piamo a un programma per la realizzazione e l'acquisto piamo a un programma per la realizzazione e l'acquisto piamo a un programma per la realizzazione e l'acquisto piamo a un programma per la realizzazione e l'acquisto di 131 cacciabombardieri F35, che c'è già costato oltre 2 di 131 cacciabombardieri F35, che c'è già costato oltre 2 di 131 cacciabombardieri F35, che c'è già costato oltre 2 di 131 cacciabombardieri F35, che c'è già costato oltre 2 miliardi e 700 milioni di dollari e che comporterà miliardi e 700 milioni di dollari e che comporterà miliardi e 700 milioni di dollari e che comporterà miliardi e 700 milioni di dollari e che comporterà ---- ai ai ai ai prezzi attuali prezzi attuali prezzi attuali prezzi attuali ---- un esborso di altri 26 miliardi di dollari un esborso di altri 26 miliardi di dollari un esborso di altri 26 miliardi di dollari un esborso di altri 26 miliardi di dollari nei prossimi anni.nei prossimi anni.nei prossimi anni.nei prossimi anni. A queste spese dobbiamo sommare il finanziamento delle missioni militari all'estero (compresa la partecipazione alle guerre in Afghanistan e LibiaAfghanistan e LibiaAfghanistan e LibiaAfghanistan e Libia): un altro miliardo di euro l'anno fino al 2008, cresciuti a 1,5 miliardi di euro l'anno dal 2009 al 2011. Ma l'ipocrisia istituzionale ascrive questi costi a "interventi di coopera-zione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia [...]". E' vergognoso che parla-mento, governo e, persino, il presidente della repubblica non chiamino le cose per quello che sono, visto che la componente civile delle missioni all'estero è solo dell'1,5 per cento contro il 98,5 della componente militare. Di fronte a tutto ciò crea sconcerto, l'assenza nella politica, l'assenza nella politica, l'assenza nella politica, l'assenza nella politica, nell'economia e nello stesso linguaggio di parole come nell'economia e nello stesso linguaggio di parole come nell'economia e nello stesso linguaggio di parole come nell'economia e nello stesso linguaggio di parole come

disarmo e disarmo e disarmo e disarmo e pacepacepacepace.... La preoccupazione principale di gover-no e opposizioni è stata quella di rassicurare la finanza sui rischi d'insolvenza del debito, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini e tagliando il welfare e i servizi pub-blici. Nessun accenno, invece, alla riduzione delle spese militari, cancellando costosissimi sistemi d'arma e riducen-do le forze armate. Non ci consola che non sia un pro-blema solo italiano. Nel mondo, infatti, la spesa militare ha raggiunto la cifra esorbitante di 1.630 miliardi di dol-lari, con un incremento del 50 per centoincremento del 50 per centoincremento del 50 per centoincremento del 50 per cento rispetto al 2001. Equivale a 236 dollari proEquivale a 236 dollari proEquivale a 236 dollari proEquivale a 236 dollari pro----capite, che per un miliardo di capite, che per un miliardo di capite, che per un miliardo di capite, che per un miliardo di

persone corrisponde al proprio reddito annuo. persone corrisponde al proprio reddito annuo. persone corrisponde al proprio reddito annuo. persone corrisponde al proprio reddito annuo. Con que-sti numeri torniamo da dove eravamo partiti. Nel Corno d'Africa, oltre ai morti a causa delle guerre e del terrori-smo, «...tanti ne uccide la fame».«...tanti ne uccide la fame».«...tanti ne uccide la fame».«...tanti ne uccide la fame». È sempre Eisenhower, ex-generale dell'esercito, oltre che 34° presidente degli Stati Uniti, che sin dal 1953 ne spiegò lucidamente le cau-se - sempre attuali: «[...] ogni ordigno prodotto, ogni «[...] ogni ordigno prodotto, ogni «[...] ogni ordigno prodotto, ogni «[...] ogni ordigno prodotto, ogni nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, infi-nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, infi-nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, infi-nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, infi-ne, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non ne, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non ne, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non ne, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non sono nutriti, di coloro che sono nudi ed hanno freddo. sono nutriti, di coloro che sono nudi ed hanno freddo. sono nutriti, di coloro che sono nudi ed hanno freddo. sono nutriti, di coloro che sono nudi ed hanno freddo. Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro: Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro: Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro: Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro: sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi scienziati, le speranze dei suoi giovani».scienziati, le speranze dei suoi giovani».scienziati, le speranze dei suoi giovani».scienziati, le speranze dei suoi giovani».

Affinchè ingiustizie, prevaricazioni, soprusi non consu-

mino la dignità di ogni fratello più debole, è necessaria

la consapevolezza. Cercate, dunque! Leggete! Incuriosi-

tevi! scoprite cosa accade VERAMENTE e raccontatelo,

non urlatelo. Qualcosa cambierà.

Page 8: Giornalino ottobre 2011

Pagina 8 Quelli de… l’ Oratorio

La Corsa dei Santi è una manifestazione di carattere

principalmente religioso che si svolge ogni anno, da

tre anni a questa parte, a Roma. L’evento nasce nel

2008 come manifestazione sportiva abbinata alla festa

di Ognissanti per coinvolgere i giovani e per dare mag-

giore rilievo alla festa che si celebra in quel giorno. La

partenza è da Piazza San Pietro ma, prima, vi è la be-

nedizione del Santo Padre ai partecipanti. La Fonda-

zione Don Bosco nel Mondo, organismo della Congre-

gazione Salesiana, sostiene l’iniziativa e la promuove

affinché si raggiunga uno degli obbiettivi principali

della corsa: raccogliere risorse per le missioni educati-

ve salesiane che operano nelle zone più critiche del

mondo. Anche le reti televisive hanno contribuito, tra-

smettendo in diretta la gara. La quarta edizione preve-

de un percorso che si snoda nei luoghi più belli della

città, importanti sia dal punto di vista storico che reli-

gioso. Quest’anno inoltre ci saranno due novità impor-

tanti: l’allargamento dell’evento alle province laziali

con la nascita della “Corsa dei Santi in tour”, con gare

di 10 Km nei territori di Latina, Rieti e Frosinone, e

l’iscrizione del CISM (Consiglio Internazionale dello

Sport Militare) della corsa del primo novembre nel ca-

lendario delle sue manifestazioni ufficiali. Oltre ad a-

vere un importante compito di sostegno materiale per

la missioni nel Terzo e Quarto mondo, la ‘corsa dei

santi’ nasce anche per rappresentare, tramite

l’immagine di una folla in corsa, l’idea della Chiesa in

cammino.

Clemenzi Daniela

4 Edizione della Corsa dei Santi,4 Edizione della Corsa dei Santi,4 Edizione della Corsa dei Santi,4 Edizione della Corsa dei Santi, immagine della Chiesa in camminoimmagine della Chiesa in camminoimmagine della Chiesa in camminoimmagine della Chiesa in cammino

La "Corsa dei Santi" è un evento promosso dal-la Fondazione Don Bosco nel Mondo onlus e l'edizione 2011 sostiene il progetto benefico EMERGENZA SOMA-LIA. Nei campi profughi del Corno d’Africa la fame e la sete uccidono migliaia di persone.

Dona adesso per l'Emergenza Somalia Conto corrente Postale N. 36885028

intestato alla Fondazione Don Bosco nel Mondo

IBAN IT20 P030 6905 0640 0000 3263 199

Page 9: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 9

DallDallDallDall’ Oratorio Don Bosco Oratorio Don Bosco Oratorio Don Bosco Oratorio Don Bosco HoussounHoussounHoussounHoussoun ---- LibanoLibanoLibanoLibano

Pace e Bene,

Sono don George Fahmi, SDB; l’incaricato dell’oratorio e del

centro giovanile nella casa Salesiana del Houssoun – Libano.

Mi avete chiesto un piccolo articolo sulla presenza salesiana in

Libano.

In Libano siamo solo una comunità salesiana formata da 4 sale-

siani (due Italiana missionari e siamo due egiziani) più un ve-

scovo salesiano ospite da noi che è stato il vescovo latino in

Siria e adesso è in pensione e abita con noi.

In Libano abbiamo due opere, la casa dove la comunità abita

sulla montagna che è stata sempre casa del noviziato, - sono

stato l’ultimo che ho fatto il noviziato nel 2002—mentre ora

ospita solo l’oratorio e il centro giovanile e un centro di acco-

glienza dei gruppi che cercano campeggi, e l’altra opera è la

scuola CFP che è distante quasi 15km giù vicino al mare; in cui

siamo due salesiani che ci occupiamo di questa scuola tecnica

che accogli i ragazzi poveri (in tutti i sensi) non solo economi-

camente poveri ma anche che fanno fatica di studiare e a fre-

quentare altre scuole!

Quest’anno nelle nostre attività giovanili seguiamo la strenna

del RM con i sussidi che sono fatti dall’ispettoria salesiana del

veneto sulla vita di don Bosco. Abbiamo un bel gruppo di ani-

matori e giovani che si impegnano nell’attività oratoriana.

L’estate passata abbiamo fatto l’estate ragazzi del sussidio fatto

in Italia l’anno scorso “Sì può fare”; certo ci sentiamo soli e

cerchiamo dei sussidi dall’Italia con la fatica di tradurre nella

lingua locale che è l’arabo. La nostra zona è 100 % cristiani

maroniti, ed abbiamo pochi ragazzi musulmani ma si mostrano

molto rispettosi verso l’oratorio e i momenti di preghiere cri-

stiana.

Ci interessa molto la collaborazione con qualche oratorio in Ita-

lia, siete i ben venuti!!

Il Libano è un paese turistico molto bello ma soprattutto i luo-

ghi cristiani che sono la ricchezza del Libano. La situazione po-

litica non è come la media presente o al meno in Libano non

abbiamo problemi fin ora.

Vi chiediamo un preghiera per noi e per la nostra presenza in Libano e per il Medio Oriente in cui passa di

questi momenti di difficoltà politica.

In don Bosco,

abouna (don) George Fahmi, SDB.

Messaggio del 28/09/2011 nella pagina di “Quelli de… l’Oratorio” di fb.

Page 10: Giornalino ottobre 2011

142° spedizione missionaria: 31 Salesiani di Don Bosco

(SDB), 21 Figlie di Maria Au-siliatrice (FMA), 5 Suore della

Carità di Gesù, 3 membri del-la Comunità laicale della Mis-

sione di Don Bosco e 14 laici

membri delle Ong salesiane hanno ricevuto il mandato

missionario, pronti a lasciare tutto e andare a testimonia-

re la parola di Cristo per le vie del mondo, animati dal

carisma di Don Bosco.

Per la terza volta mi ritrovo

in viaggio verso la terra di Don Bosco… dovrei essere

meno emozionata forse, ma non è così, anzi, l’emozione è

sempre più forte! L’arrivo al colle Don Bosco è dolcissimo,

luogo incantato che dona un senso di pace e serenità. Do-

po un breve momento di ac-

coglienza, tutti in teatro dove ogni Ispettoria presenta vide-

o e testimonianze delle varie

esperienze estive, toccanti, ma non quanto quelle ascol-

tate nel momento delle condi-

visioni divisi in gruppi, in cui ognuno ha l’opportunità di

ascoltare, fare domande e testimoniare la propria espe-

rienza di vita. Il momento più suggestivo tuttavia è quello

del rosario itinerante, con sosta di fronte alla casa na-

tale di Don Bosco. La domeni-

ca mattina ci si dirige tutti a Vald occo, lì ha lu og o

l’incontro con il Rettor Mag-giore don Pascual Chavez; in

occasione del triennio di pre-parazione al bicentenario del-

la nascita di Don Bosco, egli ha voluto soffermarsi pro-

prio sulla sua figura, descri-

vendone alcune delle principali caratteristiche: Don Bosco

come fondatorefondatorefondatorefondatore, Don Bosco

Pagina 10 Quelli de… l’ Oratorio

Istruzioni d’uso: aprire lo zaino, inserirci dentro tanto entusiasmo, pazienta e spirito

d’adattamento. Fatto? Ottimo! Siete pronti per partire per l’

Harambee dal swaihili: Harambee dal swaihili: Harambee dal swaihili: Harambee dal swaihili:

“raduno festosoraduno festosoraduno festosoraduno festoso”

Page 11: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 11

come artistaartistaartistaartista e Don Bosco come educatoreeducatoreeducatoreeducatore, ha poi

proseguito il discorso invi-tando i giovani a ricercare

la verità (non solo quella della scienza!), ha richiamato

tutti gli educatori ad essere

competenti in questo mondo concorrenziale e ad impe-

gnarsi a formare “persone persone persone persone per gli altriper gli altriper gli altriper gli altri”, inoltre ha de-

scritto la condizione dei gio-vani, i cui maggiori problemi

s o n o la s o l i t u d i n e e l’isolamento( da non confon-

dere), ha infine sottolineato

la necessità di incontrare i giovani lì dove si trovano,

sfruttando dunque al meglio anche i mezzi del mondo di-

gitale. La mattinata si è

conclusa con la solenne cele-brazione eucaristica in cui sono

stati consegnati i crocifissi ai 74 missionari in partenza.

Ancora una volta mi sono ri-

trovata lì, di fronte a Don Bo-

sco, spogliata di ogni certezza, con un’emozione incredibilmente

più grande delle volte prece-denti… forse perché ogni i-

stante che passa ciò che mi lega a lui diventa più forte, più

saldo, forse perché ha sempre qualcosa di nuovo, sconvolgen-

te da sussurrare al cuore di

ognuno, qualcosa che, forse, ci cambierà la vita!! Mimmy

" Studiando don Bosco ci si rende conto che la sua grandezza è stata la

dedizione totale, fino all'ultimo suo respiro, per i giovani. Oltre a questa

dedizione troviamo la sua consapevolezza di essere uno strumento nel-

la mani di Dio. Il frutto dello studio di questo primo anno dovrebbe porta-

re a riscoprire questi 2 elementi. Don Bosco è soprattutto un educatore. Educare è

un'arte. Don Bosco ha insegnato a trovare il senso della vita, a scoprire progetti di

vita, a ridare qualità alla vita. Insegnò a convivere con gli altri, a cercare la verità, non

solo quella della scienza, ma ad interrogarsi sulle domande fondamentali, chi sono, dove vado, per quali stra-

de. Insegnò a cercare e a incontrare la felicità in Dio; è un maestro di vita spirituale che si fece santo men-

tre insegnava a farsi santi. Ecco perchè vi invito a studiare don Bosco: per evitare che quanto ci è stato tra-

mandato vada smarrito.(…). Se perdiamo il nostro punto di riferimento, don Bosco, non siamo nulla.(…) Ecco

perchè vi invito a leggere le Memorie dell'Oratorio e ogni altra bibliografia storica su don Bosco.(…) I salesiani

sono per i giovani, i giovani sono un'opzione assoluta, sono i destinatari preferenziali, sono la ragione della

nostra vita (…) Ognuno di noi è chiamato a fare quanto il nostro amatissimo Padre fece. Quindi è prioritario

assumere i giovani come programma di vita e spendere la nostra vita per loro, fino all'ultimo respiro. La nostra

vocazione è continuare a suonare per i giovani la musica della vita; stimolare i ragazzi alla dignità per-

sonale. I giovani hanno bisogno di compagni di viaggio perchè stanno vivendo 2 grandi problemi: la solitudine

e l'isolamento. I giovani sentono il bisogno di incontrarsi con altri compagni come loro per condividere le scelte

di vita e di fede. I giovani hanno bisogno di superare l'isolamento in cui vivono. La sfida è incontrare i giovani

lì dove sono, e uno dei luoghi di oggi è il continente digitale. Diventare compagni senza però perdere il

senso di responsabilità che dobbiamo avere nei loro confronti. Mi auguro e vi auguro che questo sia un anno

stimolante e fecondo, un primo passo, del triennio, per arrivare preparati al bicentenario che deve essere un

autentico processo di salvezza, un punto di partenza per rispondere fedelmente ai giovani di oggi."

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Foto di Andrea Papa

Page 12: Giornalino ottobre 2011

Pagina 12 Quelli de… l’ Oratorio

Ottobre ha una data particolare da ricordare, il giorno 7 quan-do la flotta cristiana sconfisse le truppe musulmane a Lepan-to.... ma non tutti sanno che non furono affatto esclusivamen-te le armi a porre fine alla battaglia, bensì il ROSARIO....

Dovete sapere che Papa Pio V, divenuto poi Santo, era un Do-menicano (da lui tra l'altro partirà la tradizione del vestirsi di BIANCO, perchè non volendo abbandonare il suo abito, bianco appunto, finì per piacere a tutti.... prima anche i Papi vestiva-no di rosso come i vescovi, il bianco è segno di purezza...) e come Domenicano era un Predicatore e diffusore della Pre-ghiera del Rosario che secondo la Tradizione la Beata Vergine Maria consegnò a san Domenico per diffondere la Verità attra-verso i Misteri della vita di Gesù...

Così san Pio V cosa fece? Certo, organizzò che ci fossero le truppe a difendere l'Europa, ma affidò anche un altra campa-gna, senza armi, anzi, usando come arma LA CORONA DEL ROSARIO.... Quando i cristiani vinsero a Lepanto, i messi della buona notizia non fecero in tempo a portarla al Papa perchè attraverso una visione mistica era stato detto al Papa della Vittoria....

Successivamente, con Papa Gregorio XIII, per interessamento dei Padri di San Domenico, nel 1573, la stessa Festa assunse il nome di Beata Vergine del Santo Rosario. Nel 1716, il Papa Clemente XI, in occasione di una nuova vittoria riportata dai cristiani nel difendere l'Europa dal pericolo musulmano, estese la celebrazione della Madonna del Rosario a tutta la Chiesa U-niversale. San Pio X, nel 1913, riportò quindi la festività solen-ne nella data storica del 7 ottobre, dopo che, precedentemen-te, Leone XIII, riconosciuto e definito da molti come il Papa del Rosario, con l'Enciclica "Supremi Apostolatus” del 1° di-cembre 1883, dedicò l'intero mese di ottobre alla Madonna del Rosario.

Cosa significa Mese del Rosario? E perchè Ottobre?Cosa significa Mese del Rosario? E perchè Ottobre?

Il rosario per la vita è costituito da nove miste-ri come i mesi di gestazione del nascituro. È una preghiera accorata per ogni vita concepi-ta affinché non si trasformi in morte. Con que-sto piccolo libretto - con brani biblici, del ma-gistero della Chiesa, insieme a preghiere e in-vocazioni - preghiamo perché ogni persona, famiglia, società siano sempre il luogo, spazio d'amore, dove ogni concepito possa trovare casa.

La parola Rosario significa "Corona di Rose". La Madonna ha rivelato a molti che ogni vol-ta che si dice una Ave Maria è come se si donasse a Lei una bella rosa e che con ogni Rosa-rio completo Le si dona una co-rona di rose. La rosa è la regina dei fiori, e così il Rosario è la ro-sa di tutte le devozioni ed è per-ciò la più importante. Il Santo Rosario è considerato una pre-ghiera completa perché riporta in sintesi tutta la storia della no-stra salvezza. Con il Rosario in-fatti meditiamo i "misteri" della gioia, del dolore e della gloria di Gesù e Maria. In tutte le appari-zioni la Madonna ci ha invitato a recitare il Rosario co-me arma potente contro il male, per portarci alla vera pace. Il Beato Santo Padre Giovanni Pa-olo II firmò il 16 ottobre 2002 la lettera apostolica Rosarium Vir-ginis Mariae sul Santo Rosario della Vergine Maria, ha aggiunto 5 nuovi misteri chiamati Misteri della Luce.

IL SANTO ROSARIO

A cura di Alessandra Branca

Page 13: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 13

Sabato 15 Ottobre 2011 riprenderanno le attività della ca-techesi che vedranno catechisti e bambini impegnati o-gni sabato pomeriggio dalle 15.30 in poi nel loro cammino di crescita umana e spirituale. Per il primo giorno, dopo il saluto del parroco e il benvenuto al gruppo di seconda elementare che inizia quest’anno il suo cammino, i giochi a stand preparati dallo staff animatori nei cortili dell’oratorio sdb.

Domani, domenica 16 ottobre, durante la S.Messa delle 9.30 al Tempio Don Bosco ver-rà consegnato il MANDATO AI CATECHISTI, che rappresenta un’occasione per richiamare a tutti la responsabilità della trasmissione della fede, rinnovare in ciascuno l’impegno ad approfondire la fede cristiana e invocare l’aiuto del Signore sui catechisti che sono chiamati al delicato e fondamentale annuncio della Parola.

Buon cammino...

Dallo scorso 5 agosto in cui è iniziata la celebrazione del 140° anniver-sario di fondazione dell’ Istituto, siamo state invitate, dalla Madre, a contemplare con rinnovata riconoscenza il progetto di Dio che ha avuto inizio a Mornese nel 1872 e del quale, per un dono gratuito, sia-mo parte vitale. E per questo avvenimento celebrativo che avremo a Bova Marina la reliquia di Madre Mazzarello nei giorni 11 – 12 – 13

Novembre.

La sua venuta vuole ricordarci il grande impegno di santità. Madre Mazzarello ci dice: Per farci sante, sorelle mie, bisogna che siamo mol-to severe con noi stesse e molto buone con gli altri, altrimenti non arri-

veremo mai.

La santità vissuta nel dono totale di se stessi a te, o Dio, per i giovani poveri, è la forza che promana da una testimonianza vera, capace di suscitare ed attirare vocazioni. Il punto di partenza è sempre la carità, una “grande carità” radicata nel “rimanere” nel tuo amore o Dio, in una relazione personale con Te, nello stare continuamente alla tua presenza, dona qualità alle no-stre relazioni, ci rende fiduciose e appassionate Figlie di Maria Ausilia-trice, solo così potremo “Rendere visibile il fascino della nostra voca-zione”. Figlie di Maria Ausiliatrice

Inizio anno catechisticoInizio anno catechistico

Auguriamo insieme Buon cammino al neo gruppo musicale dell’Oratorio. Buona Musia a Rebecca, Desiree, Mattia, Matteo, Marco, Anto-nio, Francesco e Salvatore e ai loro “tutor” Mario e Cristian.

Page 14: Giornalino ottobre 2011

Pagina 14 Quelli de… l’ Oratorio

Nonostante le condizioni meteo previste non fossero delle migliori, circa 40 mila fedeli, domenica 9

ottobre, si sono ritrovati presso Lamezia Terme dove papa Benedetto XVI si è recato in visita.Da

mesi nelle varie diocesi ci si sta organizzando per quest’evento e anche la nostra parrocchia ha aderi-

to prontamente all’invito, infatti una delegazione di circa 80 fedeli si è recata a partecipare alla San-

Il Papa dunque, in una regione che cerca di scrollarsi di dos-

so il fango usa un’espressione per descrivere la precarietà

della realtà calabrese: «Una terra - dice - in cui si ha la conti-

nua sensazione di essere in emergenza». Ma il Papa pronun-

cia anche una metafora, efficace quanto amara: in questa

«bella regione», afferma, «riconosciamo una terra sismica

non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un pun-

to di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra

cioè, dove i problemi si presentano in forma acuta e desta-

bilizzante».

Ma i calabresi gli chiedevano una parola di speranza e il

Pontefice la attinge dal Vangelo, dalla parabola del ban-

chetto del re proposta da san Matteo: «Il rifiuto dei primi

invitati - spiega Ratzinger - ha come effetto l’estensione

dell’invito a tutti, anche ai più poveri, abbandonati e disere-

dati». Un messaggio capace di rincuorare l’animo della gen-

te alle prese con gli affanni di un’arretratezza soffocante.

Perché - aveva appena sottolineato Benedetto XVI richia-

mando il profeta Isaia - il banchetto preparato significa che

«l’intenzione di Dio è di porre fine alla vergogna» e il suo

progetto è «far scomparire la condizione disonorevole del

suo popolo».

“All’emergenza voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorpren-

denti, con una straordinaria capacita’ di adattamento al disagio. (...) Sono certo che saprete supera-

re le difficolta’ di oggi per preparare un futuro migliore. (...) A voi fedeli laici, giovani e famiglie, dico:

non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situa-

zioni dell’esistenza umana. Avete tutti i motivi per mostrarvi forti, fiduciosi e coraggiosi, e questo gra-

zie alla luce della fede e alla forza della carita’”.

9 ottobre, omelia del Santo Padre Benedetto XVI a Lametia Terme

Page 15: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 15

ll Pontefice si è poi recato nella Certosa di Serra San Serra San Serra San Serra San

BrunoBrunoBrunoBruno, per un momento, quello con i certosini, a cui il

Papa teneva in modo particolare: Benedetto XVI, nel

corso di una riflessione a margine della recita dei Ve-

spri, ha sottolineato l’importanza del loro carisma,

«dono prezioso per la Chiesa e per il mondo» che

«contiene un messaggio profondo per la vita e

l’umanità intera»: un’alternativa ai pericoli della

«virtualità che rischia di dominare sulla realtà». «A vol-

te, agli occhi del mondo - ha aggiunto il Pontefice -

sembra impossibile rimanere per tutta la vita in un mo-

nastero, ma in realtà tutta la vita è appena sufficiente

per entrare in questa unione con Dio». La definisce

«oasi», la Certosa. Ed è per questo che ha voluto che

fosse l’ultima tappa della visita in Calabria.

Inutile dire che tutti ci aspettavamo che, conclusa la

celebrazione e l’angelus, il papa facesse il giro di tutti i

settori transennati, sperando di riuscire ad immortalar-

lo in una foto ricordo della giornata e inutile stare qui

a descrivere la delusione di “aver sbagliato lato” del

settore e di conseguenza di aver visto solo il tettuccio

bianco della papamobile.

L’esperienza è stata comunque indimenticabile perché,

in una terra difficile come la nostra e soprattutto in un

periodo in cui non si crede più nell’istituzione della

Chiesa, anzi si pensa più che altro a criticarne

l’operato, tanti fedeli hanno fatto il sacrificio di sve-

gliarsi molto presto nell’unico giorno di riposo che

hanno durante la settimana, tanti giovani si sono priva-

ti di un giorno di svago che potevano occupare uscen-

do con gli amici, solo per partecipare a una celebrazio-

ne Eucaristica, una celebrazione presieduta però da co-

lui che è il successore di Pietro, colui che rappresenta

Gesù sulla terra.

“Quando doveste incontrare l’opposizione del mondo, fate vostre le parole dell’Apostolo: ‘Tutto

posso in colui che mi da’ la forza’. Cosi’ si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei

secoli, in tutta la Calabria. Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desi-

derio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo. La Madre di Dio,

da voi tanta venerata, vi assista e vi conduca alla profonda conoscenza del suo Figlio”.

9 ottobre, omelia del Santo Padre Benedetto XVI a Lametia Terme

di Mariagrazia Nucera

Page 16: Giornalino ottobre 2011

Pagina 16 Quelli de… l’ Oratorio

“ Il cammino di preparazione al bicentenario sarà un tem-

po di grazia, in cui siamo chiamati a una profonda conversio-

ne personale e a un qualificato rinnovamento pastorale,

appunto per garantire la continuità della realizzazione del

“sogno di Don Bosco”, che è ‘il sogno di Dio’”.(Don Pascual

Chavez, omelia del 16 agosto 2011 al Colle D. Bosco)

Il Rettor Maggiore, nell’avvicinarsi l'evento del bicentenario della nascita di D. Bosco, ci invita a cogliere l'occasione per intraprendere un viaggio alla riscoperta del nostro padre, con la passione di figli desiderosi di conoscerlo più in profondità e di lasciarsi stupire da tutto quello che ha ancora da insegnarci. Per questo il ha già tracciato un cammino di preparazione di tre anni per approfondire prima la storia, poi la pedagogia ed infine la spiritualità di D. Bosco. Anche noi dalle pagine di questo giornalino, vogliamo ripartire dalle MEMORIE DELL'ORATORIO. Questo prezioso testo lo riproponiamo integralmente. É solo stata ritoccata la lingua: l'italiano popolare del 1800 viene trascrit-to nell'italiano di oggi. [San Giovanni Bosco, Memorie. Trascrizione in lingua corrente di Teresio Bo-sco, Elledici, Leumann 1985]. In questo suo scritto DB non fa una cronaca della sua vita, ma rilegge la sua storia a distanza di molti anni, per farci conoscere come Dio l'abbia guidata, le sue scelte, la sua interiorità. Prima di far parlare don Bosco vediamo di conoscere un pò di storia: Quando aveva 58 anni, per ordine di Pio IX, Don Bosco dovette scrivere la storia dei primi quarant'a-nni della sua vita.

I tre grossi quaderni manoscritti, per volontà espressa di don Bosco, non furono pubblicati. Rimasero per 73 anni nell'archivio dei Salesiani. Solo nel 1946, a cura di Eugenio Ceria, uno degli storici di don Bosco, ne uscì un'edizione che rimase riservata agli ambienti salesiani. Oggi questo pre-zioso testo viene messo a disposizione di tutti nella sua assoluta integrità.

Il titolo che don Bosco ha posto all'inizio di queste 180 pagine autobiografiche è duplice. Sul frontespizio del primo quaderno ha scritto: «memorie dell'Oratorio dal 1815 al 1855». Nel margine alto di pagina uno, invece, ha scritto: «Memorie per l'Oratorio e per la Congregazione Salesiana». E adesso facciamo parlare Don Bosco….

Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie Ripartiamo Dalle Memorie dell�Oratorio dell�Oratorio dell�Oratorio dell�Oratorio dell�Oratorio dell�Oratorio dell�Oratorio dell�Oratorio …….. ……..

A cura di Angela Zavettieri

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Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 17

LA VITA MARCHIATA DA UN SOGNO (1815 - 1825)

La fame e il sogno

Sono nato nel giorno in cui si festeggia la Madonna Assunta in Cielo. Era l'anno 1815. Vidi la luce a Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti.

Mio papà si chiamava Francesco, mia mamma Mar-

gherita Occhiena. Erano contadini. Si guadagnavano o-

nestamente il pane della vita con il lavoro. Tiravano avan-

ti evitando ogni spesa inutile.

“Mio papà, quasi solo con il lavoro delle sue braccia, pro-curava da vivere a sua mamma settantenne, tribolata dagli acciacchi della vecchiaia, e a noi, suoi tre figli. Il più grande era Antonio, che egli aveva avuto dal suo primo matrimonio. Il secondo si chiamava Giuseppe. Il più giovane ero io, Giovanni. Vivevano nella nostra casa anche due lavoranti, che aiuta-vano mio padre nei campi.

La febbre si porta via papà

Non avevo ancora due anni, quando Dio misericordioso ci colpì con una grave sventura. Mio papà era nel pieno delle forze, nel fiore degli anni, ed era impegnato a darci una buona educazione cristia-na. Un giorno, tornando dal lavoro madido di sudore, scese senza pensarci nella cantina sotterranea e fredda. Fu assalito da una febbre violenta, sintomo di una grave polmonite. Fu inutile ogni cura. In pochi gior-ni la malattia lo stroncò. Nelle ultime ore ricevette i santi Sacramenti e raccomandò a mia madre di avere fiducia in Dio. Cessò di vivere a 34 anni. Era il 12 maggio 1817. Di quei giorni ho un solo ricordo, il primo ricordo della mia vita: tutti uscivano dalla camera dove mio papà era mancato, ma io non volevo seguirli. Mia mamma mi diceva: - Vieni, Giovanni, vieni con me. - Sé non viene papà, non vengo - risposi. - Povero figlio, non hai più papà. Così dicendo, mamma scoppiò a piangere, mi prese per mano e mi portò fuori. Anch'io piangevo, ma solo perché la vedevo piangere. Per l'età, non potevo capire che grave disgrazia fosse la perdita del padre. Questo avvenimento gettò tutta la famiglia nella costernazione. (continua sul prossimo numero…)

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Pagina Quelli de… l’ Oratorio

UNA TERRA CONTESA, UNA TERRA CONTESA, UNA TERRA CONTESA, UNA TERRA CONTESA,

DUE POPOLI IN CERCA DI UNA NAZIONE, DUE POPOLI IN CERCA DI UNA NAZIONE, DUE POPOLI IN CERCA DI UNA NAZIONE, DUE POPOLI IN CERCA DI UNA NAZIONE,

I TENTATIVI DI PORTARE AVANTI UN COLLOQUIO I TENTATIVI DI PORTARE AVANTI UN COLLOQUIO I TENTATIVI DI PORTARE AVANTI UN COLLOQUIO I TENTATIVI DI PORTARE AVANTI UN COLLOQUIO

E IL CONTINUO RICORSO ALLA VIOLENZA.E IL CONTINUO RICORSO ALLA VIOLENZA.E IL CONTINUO RICORSO ALLA VIOLENZA.E IL CONTINUO RICORSO ALLA VIOLENZA.

No, questo non è il promo di un colossal cinematografico, né tantomeno la trama colorita di un best-seller, questo è ciò che avviene da più o meno due secoli in una terra, il Vicino Oriente, a poche mi-ciò che avviene da più o meno due secoli in una terra, il Vicino Oriente, a poche mi-ciò che avviene da più o meno due secoli in una terra, il Vicino Oriente, a poche mi-ciò che avviene da più o meno due secoli in una terra, il Vicino Oriente, a poche mi-gliaia di km dal Grande Occidentegliaia di km dal Grande Occidentegliaia di km dal Grande Occidentegliaia di km dal Grande Occidente, dalle civiltà “progressiste” e “civili”.

Il conflitto arabo-israeliano viene convenzionalmente definito dai più come una situazione di tensione, più che una vera e propria guerra. I morti, dovuti a questa situazione di “incomprensione” che in passato sono stati “contati” soltanto nei periodi di maggior scontro, sono centinaia di migliaia: dal 1948 al 1973 sono mor-te circa 100.000 persone; la prima intifada (1987/1992) ha causato circa 2000 vittime; nella seconda (2000/2007) 5676 persone uccise (Peace Reporter, mensile Emergency).

Il conflitto riguarda la creazione del movimento sionista e la successiva istituzionalizzazione del moderno Sta-to di Israele nel territorio ritenuto dal movimento panarabo come appartenente ai palestinesi (rimasti ora senza uno Stato) e che buona parte del popolo ebraico considera invece sua patria storica. Il territorio, teatro di questi macabri avvenimenti, è al contempo il luogo dove sono nati l’Ebraismo e il Cri-stianesimo, il posto che ospita numerosissime aree sacre per cristiani, ebrei e musulmani come per esempio il Muro Occidentale (Muro del Pianto), il Santo Sepolcro, la Basilica della Natività, la Spianata delle moschee ecc ecc..

Page 19: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 19

Quest’area compresa tra il Mar Mediterraneo, l’Oceano Indiano e il Golfo Persico, all’interno del quale vivono da sempre numerose etnie, è stata per molti secoli parte integrante dell’Impero Ottomano, che si caratterizzò per una politica tendenzialmente sovranazionale ma contemporaneamente nazionalista, in grado di garantire una discreta autonomia ai diversi gruppi che lo componevano. Nell’epoca attuale il Vicino Oriente assume un eccezionale valore strategico sia politico che economico, soprattutto a partire dal 1869, anno in cui è stato inaugurato il Canale di Suez, grande opera ingegneristica che avvicina l’Oriente all’Occidente. A questo va aggiunta la scoperta di numerosi giacimenti petroliferi, fatto che rende ancor più interessante il territorio per le potenze europee e gli USA che, incoraggiate dalla fragilità poli-

tica che caratterizza la zona dalla fine dell’Ottocento, impongono di fatto una vera e propria occupazione mili-tare. Al contempo si era messo in moto il progetto del popolo ebraico, mirante a porre fine alla millenaria diaspora frutto di infinite persecuzioni, di ritornare nella “Terra Promessa”, progetto chiamato “Sionismo”. Hanno vissuto in queste zone, a partire dalla fine della Diaspora degli Ebrei (135 d.C. circa), popolazioni arabe unite dalla religione islamica, che nel tempo hanno sviluppato una forte identità nazionale. Dall’inizio del XX secolo, la Società delle Nazioni affida un mandato alla Gran Bretagna per consentire l’insediamento di colonie ebraiche, con maggior forza dopo il secondo conflitto mondiale e la terribile tragedia dell’Olocausto, soprat-tutto in Palestina, che vede fortemente alterata la sua composizione demografica, con la minoranza ebraica che pian piano diviene maggioranza grazie anche all’acquisto di terreni da parte dei coloni, col fondamentale con-tributo di fondi concessi dalle comunità internazionali ai profughi ebrei sfuggiti alla persecuzione nazista. Nel 1947, per problematiche varie, dovute soprattutto alla II Guerra Mondiale, la Gran Bretagna rimette il man-dato alle Nazioni Unite, che nel maggio del 1948 proclamano la nascita dello Stato di Israele. Il piano prevedeva la creazione di uno stato Ebraico sul 56% del territorio ex Palestina, di uno stato Arabo sul 42% e di una restante “zona internazionale” a Gerusalemme, amministrata dall’ONU. Accettato dai sionisti, il piano viene invece rifiutato dagli arabi: la parola passa alle armi. Le organizzazioni ebraiche lanciarono azioni di conquista contro i territori assegnati agli arabi, anche con lo scopo di terrorizzare la popolazione e farla fuggire, facendola “rintanare” nella Striscia di Gaza e in alcune aree della Cisgiordania; sul fronte arabo si cominciarono a creare le prime armate di liberazione (OLP, Al Fatah, Ha-mas). Comincia la guerra, che coinvolge anche gli stati vicini. Yasser Arafat diviene leader nell’azione di “liberazione della Palestina”. Dopo una serie di vicissitudini che portano centinaia di migliaia di morti, Arafat comprende che la Resistenza deve cominciare a far politica. All’Assemblea generale dell’ONU, tenutasi a Gine-vra nel 67’, pronuncia il famoso discorso “del fucile e del ramoscello d’ulivo”, col quale si inizia a trattare il te-ma di una possibile soluzione negoziata del conflitto. La diplomazia finalmente si mette a lavoro, ma la storia dice che non è bastato. Altre migliaia di morti e altre decine di tentativi di avvicinamento si sono susseguiti fino ad oggi. Famosissime “la guerra dei sei giorni”, “il settembre nero”, le due Intifade , ma anche l’inaugurazione del processo di pace proclamato a Camp David (USA) nel 1978, i vari accordi firmati ad Oslo, Hebron e Wye, o l’emblematica stret-ta di mano fra Arafat e Rabin (allora presidente israeliano) nel 1993 alla Casa Bianca, con il Presidente America-no Clinton alle loro spalle. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con la richiesta legittima di riconoscimento dello Stato Palestinese all’ONU. Fatti che, con modalità diverse, avevano lo scopo di far ritirare Israele dai territori che nel tempo ha con-

quistato illegalmente, di sancire l’impegno da parte dei politici palestinesi di non servirsi mai più del

terrorismo come strumento di pace, ed in sostanza, il reciproco riconoscimento dei due stati, avveni-mento necessario per avere un nuovo inizio.nuovo inizio.nuovo inizio.nuovo inizio. Fatti, questi, che hanno portato speranza, diventata poi disillusione, ai due popoli, i quali, in più di cinquant’anni, hanno visto sorgere decine e decine di “albe di pace” ed a tutte quelle persone che nel mondo sognano la civile convivenza come base della quotidianità e del progresso. No, tutto questo non è un film.non è un film.non è un film.non è un film.

Angelo Scordo

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Pagina 20 Quelli de… l’ Oratorio

Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato, Se l'esperimento compiuto dal Cern sarà verificato,

la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo. la luce non sara’ più la massima velocità dell’universo.

Non sono cose che succedono tutti i giorni. Soprattutto nel campo della scienza. Ma la scoperta, com-piuta dagli scienziati del Cern è capace di far crollare uno dei capisaldi della fisica moderna: la teoria

della relatività ristretta, elaborata da Albert Einstein nel 1905. Non è cosa da poco: il neutrino, una par-ticella subatomica elementare, può raggiungere (forse) velocità superiori a quelle della luce. Una sfida che mette a dura prova le teorie einsteiniane, una scossa per il mondo scientifico.

Einstein formula una teoria che si basa su due postulati

Velocità della luce:

la velocità della luce nel vuoto è sempre c = 3,00 x 108 m/s, costante in tutti i sistemi di riferimento iner-ziali, indipenden-temente dal mo-to della sorgente rispetto all’osservatore: se l’osservatore si allontana o avvi-cina ai fotoni, il valore della velo-cità della luce si mantiene costan-te. Infatti, per e-sempio, la luce emessa da una stella in movimen-to ha la stessa ve-locità di quella emessa da una stella ferma.

Principio di re-

latività: quando si parla di ve-locità biso-gna sem-pre specifi-care chi o che cosa sta com-piendo le misurazioni: il concetto di moto è relativo, e possiamo dunque parlare di moto di un oggetto solo se lo relazionia-mo con un altro.

Come nasce tutto? Come nasce tutto? Come nasce tutto? Come nasce tutto? Vi era l’intenzione di scoprire il grado di oscillazione dei neutrini (cioè la possibilità che si trasformassero in altre particelle subatomiche elementari). Ma il risultato non era aspettato...

Qual è la dinamica Qual è la dinamica Qual è la dinamica Qual è la dinamica

dell’esperimento? dell’esperimento? dell’esperimento? dell’esperimento? Ginevra fa accelerare e poi “sparare” fasci di neutrini, diretti verso il Gran Sasso. Una distanza di 730 chilometri percorsi sottoter-

ra. E qui avviene il miracolo: i neutrini,

lanciati a tutta velocità, riescono a supe-

rare la luce e ad arrivare prima, realizza-no un vantaggio di 60 nanosecondi, cioè 60 miliardesimi di secondo.

Neutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luceNeutrino supera la velocita’ della luce

A cura di Francesca Autelitano

Page 21: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 21

Nella storia della fisica, Nella storia della fisica, Nella storia della fisica, Nella storia della fisica,

il neutrino è sempre stato il neutrino è sempre stato il neutrino è sempre stato il neutrino è sempre stato

un’entità avvolta un’entità avvolta un’entità avvolta un’entità avvolta

nel mistero.nel mistero.nel mistero.nel mistero. Nel processo di decadimento atomico, una quantità, molto ridotta di energia veniva sem-pre persa in modo inspiegabile. Per mantenere la legge di conservazione dell’energia, fu ipo-tizzata l’esistenza di una particella invisibile, che mantiene in sé l’energia dispersa. «Era come un neutrone, ma più piccolo. Allora, intervenne Enrico Fermi che disse: “se è un neutrone più piccolo, allo-ra è un neutrino”. E così nacque.

Cosa succederebbe se Cosa succederebbe se Cosa succederebbe se Cosa succederebbe se l’esperimento fosse l’esperimento fosse l’esperimento fosse l’esperimento fosse

confermato?confermato?confermato?confermato? Si è distrutto il limite della velocità della luce.. Questa scoperta porterebbe a una totale modi-fica dei pilastri della scienza, che spalanche-rebbe nuove frontiere da esplorare, e teorie nuove da pensare, di fronte a una crisi impen-sata. Tutta questa storia ci da la sensazione

della fine di un’altra certezza,quella scientifica.

Quale potrebbe essere Quale potrebbe essere Quale potrebbe essere Quale potrebbe essere

una soluzione al fenomeno?una soluzione al fenomeno?una soluzione al fenomeno?una soluzione al fenomeno?

LA TEORIA DELLE STRINGHE.LA TEORIA DELLE STRINGHE.LA TEORIA DELLE STRINGHE.LA TEORIA DELLE STRINGHE. In questo caso, le particelle di neutrini si sareb-bero ritagliati una scorciatoia nello spazio-tempo, avrebbero fatto un salto dimensionale e sarebbero arrivati prima. Il percorso sarebbe diverso e più breve. La velocità sarebbe mino-

re. E la teoria della relatività di Eistein sa-

rebbe salva.

I neutrini porterebbero a rivalutare persino il principio di ISOTROPI-A,secondo il quale un’espansione implica proprietà identiche in ogni direzione . Già recenti studi sulle velocità delle supernovae (stelle) portano a pensare che l’universo si stia espandendo velo-cemente in maniera non uniforme, il che implica che le leggi della fisica potrebbero variare all’interno del cosmo che fino ad ora si credeva a-vesse stessa struttura e principi o-perativi validi ovunque. Questa a-simmetrica espansione è riportata come anisotropia, che è la proprietà che slega dalla direzionalità al con-trario della isotropia.

Cari lettori,g

iusto per con

cludere ecco

cosa mi ha de

tto una cara

amica iscrit-

ta nella faco

ltà di ingegn

eria delle tele

-

comunicazioni: “

Tutto quello

che ho

studiato fino

ad ora e che

dovrò studia

-

re potrebbe n

on essere ver

o!”

Page 22: Giornalino ottobre 2011

Pagina 22 Quelli de… l’ Oratorio

FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO FILOXENÌA, GLI AMICI DEL PARCO ARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERIARCHEOLOGICO “ARCHEODERI””””””””

DELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALEDELLA VALLATA DEL SAN PASQUALE

Un anno fa abbiamo costituito l’Associazione

Culturale Filoxenìa, che è nata come apartitica e

apolitica e vogliamo sottolineare che ancora og-

gi, nonostante molti sacrifici, continuiamo il

nostro operato e la nostra attività su questa li-

nea.

Dal 27 giugno 2010, giorno della sua inaugura-

zione, siamo attivi all’interno del Parco Archeo-

logico Archeoderi della Vallata del San Pasqua-

le come volontari, accogliendo i visitatori e gui-

dandoli nel loro percorso attraverso la storia e

l’archeologia che questo sito offre.

Lungi dal voler prendere parte alla “bagarre”

creatasi negli ultimi tempi, non vogliamo par-

teggiare né per una fazione politica né per

un’altra. Nella speranza di troncare la sterile

polemica generata attorno al parco, vogliamo

che il cittadino di Bova Marina, e non solo, sap-

pia quello che il parco rappresenta per noi, gio-

vani volontari di Filoxenìa, e per questo, ora,

rompiamo il silenzio!

Nessuno di noi vuole fare un atto autocelebrati-

vo, ma, in questi sedici mesi, a dispetto di quan-

to è stato detto, e dopo aver seguito corsi di for-

mazione, abbiamo visto il parco vivere.

Il parco ha aperto le proprie porte a molti visita-

tori di passaggio che abbiamo potuto intrattene-

re, illustrando i preziosi reperti storico-

archeologici. Il parco ha altresì ospitato nume-

rose scolaresche, da noi stessi contattate, e alle

quali abbiamo offerto visite guidate e attività

didattico-ludiche inerenti al sito archeologico.

Filoxenìa è stata inoltre attiva e presente a so-

stenere gli avvenimenti di notevole importanza

che hanno visto Archeoderi protagonista: le

giornate mondiali per la cultura ebraica, la pri-

mavera del FAI, la settimana neoellenica, e altri

incontri culturali di grande rilevanza.

Noi non seguiamo la linea guida del “… bene o

male non importa, l’importante è che se ne parli

…”, semplicemente ci schieriamo a favore del

parco. Con amore e competenza, prestiamo at-

tenzione alle cose che meritano attenzione, co-

me gli scavi, il mosaico, i reperti. Nel nostro

piccolo, ci rivolgiamo a tutti quelli che vogliono

accostarsi all’arte e alla cultura.

Ci auguriamo che le ragnatele sulle pareti, le

lampade divelte e le altre problematiche affini

vengano al più presto risolte.

In ultimo ci indirizziamo anche

all’Amministrazione Comunale perché, in ogni

modo, incentivi il nostro operato, affinché esso

possa continuare a rendere servizio alla crescita

culturale e civile della nostra cara Bova Marina.

Associazione Culturale Filoxenìa.

Page 23: Giornalino ottobre 2011

Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 23

Benvenuto Lorenzo... a te che sei appena arrivato una lunga vita felice... don Bosco e Maria Ausiliatrice siano sempre al tuo fianco.... Auguri alla nostra cara Salesiana Cooperatrice Domenica a Bruno e a Lavinia

1 ottobre: Emanuela D'ascola, Celeste Nucera

2 ottobre: Federica Surace

3 ottobre: Stefano Zirillo, Rosanna Speranza

4 ottobre: Raylen Palamara, Damiano Nucera, Roberta Iiriti

5 ottobre: Andrea Anghelone, Giandrea Criseo

7 ottobre: Angela Clemenzi, Francesco Vitiello

8 ottobre: Alessandro Vadalà

9 ottobre: Angela Stelitano, Gabriele Tringali, Katia Ricci

10 ottobre :Daniele Acquaviva, Lidia Martino

11 ottobre: Vittoria Labate, Marina Bertone

13 ottobre :Antonella Criseo, Antonella Evoli, Lara Callea

15 ottobre: Don Massimiliano Lorusso, Mariangela Triolo, Valeria Orlando, Santo Clemenzi

16 ottobre: Maria Teresa Praticò, Maria Concetta Serranò,

Pasquale Giovanni Laurenzano , Pietro Praticò

18 ottobre: Domenica Vadalà, Orianna Paone

19 ottobre :Andrea Palermiti, Manuel Polselli, Umberto Leo Laurenzano

20 ottobre: Alessandro Mafrica, Paolo Pangallo, Domenica Minniti, Giovanna Iiriti

21 ottobre: Morgan Ferrante, Ilenia Nucera

22 ottobre: Francesco Violi, Lorenzo Luceri

23 ottobre: Eliana Guglielmini, Angela Cara

24 ottobre: Tommaso Ricciardi, Mattia Iriti

25 ottobre: Giulia Marengo, Ivan Rubertà

26 ottobre: Francesco Criseo, Gabriele Marino

27 ottobre: Katia Principato

28 ottobre: Melania Lejene*

30 ottobre: Francesca Plutino*, Carmelo Marino, Chiara Vadalà, Silvia Corona

31 ottobre: Rosario Iaria

* Per Melania

“… A te che sei

il nostro amore

grande e il

nostro grande a

more, a te che

sei l'unica al m

ondo,a te che

sei, sempliceme

nte sei sostan-

za dei giorni no

stri…

Auguri mamma d

a Gabriele e

Riccardo!

Una nuova vita è come una cascata di

fantasia che irrompe sulla terra e don

a a tutti quelli che le stanno intorno

una nuova allegria e un'intensa gratitu

dine. Si, perchè ogni nuova vita è un

dono fatto a tutti gli abitanti della

terra: cantino di gioia i loro cuori per il

miracolo che li rinnova, per ogni creat

ura che approda su questa storia con

la sua carica di innocenza..."

BENVENUTA AL MONDO AURORA!BENVENUTA AL MONDO AURORA!BENVENUTA AL MONDO AURORA!BENVENUTA AL MONDO AURORA!

Faremo del nostro meglio per contribuire a renderti felice!

Faremo del nostro meglio per contribuire a renderti felice!

Faremo del nostro meglio per contribuire a renderti felice!

Faremo del nostro meglio per contribuire a renderti felice!

* X Francesca:* X Francesca:* X Francesca:* X Francesca:

Ti auguriamo di vivere i sogni più Ti auguriamo di vivere i sogni più Ti auguriamo di vivere i sogni più Ti auguriamo di vivere i sogni più

grandi… di accarezzare la bellezza grandi… di accarezzare la bellezza grandi… di accarezzare la bellezza grandi… di accarezzare la bellezza

della vita e farla diventare la tua della vita e farla diventare la tua della vita e farla diventare la tua della vita e farla diventare la tua

musica dell'anima :) musica dell'anima :) musica dell'anima :) musica dell'anima :)

Buon compleanno Buon compleanno Buon compleanno Buon compleanno

da Mamma e Papàda Mamma e Papàda Mamma e Papàda Mamma e Papà

Page 24: Giornalino ottobre 2011

ORATORIO SALESIANO SDBORATORIO SALESIANO SDB——FMAFMA BOVA MARINABOVA MARINA

PROPOSTE PER IL M

ESE D

I OTTOBRE Domenica O2 Domenica O2 Domenica O2 Domenica O2 SUPPLICA MADONNA DI POMPEISUPPLICA MADONNA DI POMPEISUPPLICA MADONNA DI POMPEISUPPLICA MADONNA DI POMPEI

GiovedGiovedGiovedGiovedì 06 06 06 06 ADORAZIONE ADORAZIONE ADORAZIONE ADORAZIONE — VEGLIA MISSIONARIAVEGLIA MISSIONARIAVEGLIA MISSIONARIAVEGLIA MISSIONARIA

Domenica 09Domenica 09Domenica 09Domenica 09 S.S. BENEDETTO XXVI A LAMETIAS.S. BENEDETTO XXVI A LAMETIAS.S. BENEDETTO XXVI A LAMETIAS.S. BENEDETTO XXVI A LAMETIA

Sabato 15Sabato 15Sabato 15Sabato 15 INIZIO CATECHESI ORE 15.30 INIZIO CATECHESI ORE 15.30 INIZIO CATECHESI ORE 15.30 INIZIO CATECHESI ORE 15.30

Saluto del Parroco e giochi in oratorioSaluto del Parroco e giochi in oratorioSaluto del Parroco e giochi in oratorioSaluto del Parroco e giochi in oratorio

Domenica 16Domenica 16Domenica 16Domenica 16 * GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE ** GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE *

ORE 09.30 S, MESSA con MANDATO AI CATECHISTIORE 09.30 S, MESSA con MANDATO AI CATECHISTIORE 09.30 S, MESSA con MANDATO AI CATECHISTIORE 09.30 S, MESSA con MANDATO AI CATECHISTI

Ore 15.30 PESCA MISSIONARIA presso le FMAOre 15.30 PESCA MISSIONARIA presso le FMAOre 15.30 PESCA MISSIONARIA presso le FMAOre 15.30 PESCA MISSIONARIA presso le FMA

Domenica 23Domenica 23Domenica 23Domenica 23 * DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA *

BUFFET DI DOLCI a cura dellBUFFET DI DOLCI a cura dellBUFFET DI DOLCI a cura dellBUFFET DI DOLCI a cura dell’ADMA ADMA ADMA ADMA

RACCOLTA CASTAGNE RACCOLTA CASTAGNE RACCOLTA CASTAGNE RACCOLTA CASTAGNE

Sabato 29 Sabato 29 Sabato 29 Sabato 29 BEATO MICHELE RUABEATO MICHELE RUABEATO MICHELE RUABEATO MICHELE RUA

Domenica 30Domenica 30Domenica 30Domenica 30 * DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA ** DOMENICA MISSIONARIA *

VENDITA PIANTINE FIORITE a cura del ASCVENDITA PIANTINE FIORITE a cura del ASCVENDITA PIANTINE FIORITE a cura del ASCVENDITA PIANTINE FIORITE a cura del ASC

PASSEGGIATA IN BICICLETTA PASSEGGIATA IN BICICLETTA PASSEGGIATA IN BICICLETTA PASSEGGIATA IN BICICLETTA

a cura del GRUPPO MISSIONARIO SALESIANOa cura del GRUPPO MISSIONARIO SALESIANOa cura del GRUPPO MISSIONARIO SALESIANOa cura del GRUPPO MISSIONARIO SALESIANO

Sono aperte le iscrizioni per il Torneo di calcio a 5 DON RUA 2011.Sono aperte le iscrizioni per il Torneo di calcio a 5 DON RUA 2011.Sono aperte le iscrizioni per il Torneo di calcio a 5 DON RUA 2011.Sono aperte le iscrizioni per il Torneo di calcio a 5 DON RUA 2011.

Due categorie: 3Due categorie: 3Due categorie: 3Due categorie: 3----5555–––– elementare, 1elementare, 1elementare, 1elementare, 1----3 Media3 Media3 Media3 Media

Per le iscrizioni rivolgersi ad Angelo Patea e Giuseppe FamiliariPer le iscrizioni rivolgersi ad Angelo Patea e Giuseppe FamiliariPer le iscrizioni rivolgersi ad Angelo Patea e Giuseppe FamiliariPer le iscrizioni rivolgersi ad Angelo Patea e Giuseppe Familiari