Informare Ottobre 2011

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 7° - Numero 102 - OTTOBRE 2011 www.informareonline.com DISTRIBUZIONE GRATUITA Demolizione Parco Saraceno e squallore all’ex centro sportivo > > > pag. 5 Discarica La Selva in fiamme ed abusiva, speciale incendi > > > pag. 2-3 Contro il Consorzio di bonifica > > > pag. 8 Là-Bas, il dramma di Castel Volturno sbaraglia Venezia > > > pag. 7 Quanto costa la raccolta rifiuti > > > pag. 6 Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE) Tel. 0823 18 75 291 Federico Lesta GA.SA edicola ga.sa GIOCATTOLI - RICARICHE DVD - FAX - LOTTERIE SCHEDE INTERNAZIONALI ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA TRASPORTI PUBBLICI GA.SA L’inchiesta Cassiopea è finita sepolta negli archivi giudiziari na- zionali con il titolo definitivo: “Prescritta”. Così va a farsi benedire una delle più grandi inchieste sui reati ambientali in Italia legate al ciclo dei rifiuti, resa ancora più importante per aver portato a galla un sistema di smaltimento clandestino di rifiuti tossici industriali. Qualcuno, nelle verdi pianure del Nord Italia, produceva i suoi prodotti Made in Italy ad alto valore aggiunto e poi, per abbattere i costi, si girava intorno per trovare una destinazione agli scarti. Troppo cari gli specialisti del settore, che tutelano la natura ed hanno processi di qualità certificati a livello europeo. Meglio tro- vare altre soluzioni. Così s’inventarono il SUD PATTUMIERA D’I- TALIA e decine di acri di terreni in Provincia di Caserta divennero facili cimiteri per il loro “business” milionario. Fare una cronistoria è difficile, mi basta citare lo sdegno dello scrittore Roberto Saviano alla notizia della prescrizione ed il commento del Procuratore Donato Ceglie, magistrato artefice dell’inchiesta Cassiopea: «Non è stato tutto inutile, i treni che portavano i rifiuti dal Nord al Sud c’erano davvero, ora grazie a quest’indagine il traffico si è interrotto, la discarica d’Italia ha chiuso». Se il traffico dei rifiuti si è interrotto (come ebbi modo di scrivere a quel tempo, l’inchiesta partì nel 2003, ma ancora nel 2007 ogni tanto comparivano, anche nei luoghi di Castel Volturno, le balle di rifiuti non identificati) grazie all’attenzione espressa dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura, un torto a questa terra è stato fatto. Le eventuali contravvenzioni, comminate agli imprenditori poco rispettosi dell’ambiente e poco attenti nel selezionare i propri for- nitori di servizi smaltimento, non potranno colmare la sensazione di presa in giro. I rifiuti sottoterra ci rimarranno ancora per un bel po’, in certi casi (dove non è stata ancora rintracciata la discarica) forse ci rimarranno per sempre. E tutti porteranno conseguenze alla salute dei cittadini di Caserta e di tutti gli altri luoghi vittime di queste “leggerezze”. I rifiuti li avevano seppelliti loro, ora con la prescrizione ci si è messa una bella pietra su (sigh!). EL.ROM.

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L'incendio alla discarica La Selva di Sessa Aurunca, l'intervista sugli incendi boschivi al comandante Regione Campania del Corpo Forestale dello Stato dottor Vincenzo Stabile, le biodiversità in agricoltura ed in cucina del litorale domitio casertano, la vertenza con il Consorzio di bonifica del Volturno e tanto altro

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 7° - Numero 102 - OTTOBRE 2011

www.informareonline.com

DISTRIBUZIONE

GRATUITA

Demolizione Parco Saraceno e squallore all’ex centro sportivo

> > > pag. 5

Discarica La Selva in fiamme ed abusiva, speciale incendi

> > > pag. 2-3

Contro il Consorzio di bonifica

> > > pag. 8

Là-Bas, il dramma di Castel Volturno sbaraglia Venezia

> > > pag. 7

Quanto costa la raccolta rifiuti

> > > pag. 6

Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace

Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

Tel. 0823 18 75 291

Federico Lesta

GA.SA

edicola ga.sa

GIOCATTOLI - RICARICHE

DVD - FAX - LOTTERIE

SCHEDE INTERNAZIONALI

ABBONAMENTI E BIGLIETTERIATRASPORTI PUBBLICI

GA.SA

L’inchiesta Cassiopea è finita sepolta negli archivi giudiziari na-zionali con il titolo definitivo: “Prescritta”. Così va a farsi benedire una delle più grandi inchieste sui reati ambientali in Italia legate al ciclo dei rifiuti, resa ancora più importante per aver portato a galla un sistema di smaltimento clandestino di rifiuti tossici industriali.

Qualcuno, nelle verdi pianure del Nord Italia, produceva i suoi prodotti Made in Italy ad alto valore aggiunto e poi, per abbattere i costi, si girava intorno per trovare una destinazione agli scarti. Troppo cari gli specialisti del settore, che tutelano la natura ed hanno processi di qualità certificati a livello europeo. Meglio tro-vare altre soluzioni. Così s’inventarono il SUD PATTUMIERA D’I-TALIA e decine di acri di terreni in Provincia di Caserta divennero

facili cimiteri per il loro “business” milionario. Fare una cronistoria è difficile, mi basta citare lo sdegno dello scrittore Roberto Saviano alla notizia della prescrizione ed il commento del Procuratore Donato Ceglie, magistrato artefice dell’inchiesta Cassiopea: «Non è stato tutto inutile, i treni che portavano i rifiuti dal Nord al Sud c’erano davvero, ora grazie a quest’indagine il traffico si è interrotto, la discarica d’Italia ha

chiuso». Se il traffico dei rifiuti si è interrotto (come ebbi modo di scrivere a quel tempo, l’inchiesta partì nel 2003, ma ancora nel 2007 ogni tanto comparivano, anche nei luoghi di Castel Volturno, le balle di rifiuti non identificati) grazie all’attenzione espressa dalle Forze

dell’Ordine e dalla Magistratura, un torto a questa terra è stato fatto.

Le eventuali contravvenzioni, comminate agli imprenditori poco rispettosi dell’ambiente e poco attenti nel selezionare i propri for-nitori di servizi smaltimento, non potranno colmare la sensazione di presa in giro. I rifiuti sottoterra ci rimarranno ancora per un bel po’, in certi casi (dove non è stata ancora rintracciata la discarica) forse ci rimarranno per sempre. E tutti porteranno conseguenze alla salute dei cittadini di Caserta e di tutti gli altri luoghi vittime di

queste “leggerezze”.I rifiuti li avevano seppelliti loro, ora con la prescrizione ci si è

messa una bella pietra su (sigh!). el.rom.

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PAG. 2 INFORMAREAttualità

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Presidente:Tommaso Morlando

Vice: Giancarlo Palmese* * *

Direttore responsabile: Elio Romano

* * *Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Area Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker e grafica prima pagina a cura di

Massimo Panariello. Fotografo ufficiale: Antonio Ocone

di FotogramCollaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone(Presidente), Silvio e

FulvioTrocchia,Mike Cunda,Vincenzo Esposito,Gennaro Versi,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco

Trapani,Gianluca D'Amato,Riccardo e Roberto Ciccopiedi,Mario

Mazzella,Chiara Fedele.La tua posta va indirizzata a:

INFORMARE P.zza Delle Feste 7/8

Pinetamare 81030 Castel Volturno (CE)

email:[email protected]

Tel/Fax 081-5097039www.officinavolturno.com

chiuso il : 30/09/2011Numero Copie : 4000

Stampa: LITERSTAMPACorso Umberto I, 297

81039 Villa Literno (CE)Tel. 081/8928482

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La Selva dichiarata ABUSIVA nel 1992

sessa aurunca. La lettera di Legambiente - Sessa Aurunca, in merito ai siti da bonifi-care con estrema urgenza dai rifiuti ed alle possibili aree nevralgiche per le problema-tiche sanitarie da essi derivanti, meritava di essere pubblicata quasi integralmente. Il circolo di Sessa Aurunca si è interessato delle difficoltà insistenti sul proprio territo-rio, ma, per noi di Castel Votlurno, è imme-diato sostituire "La Selva" con la discarica "SO.GE.RI." e riflettere sull'impellenza del-le bonifiche e sull'urgenza del ripristino dei luoghi sul litorale domitio. Troppi luoghi sono focolai di preoccupazioni, pericolo e disagio. Troppi criminali hanno una storia lunga chilometri di documenti giudiziari, quasi tutti terminati in condanne sonore oppure con prescrizioni difficili da digerire per tutti. Non aggiungo altro, vi lascio ad una sintesi della lettera: « Gentile Assessore Romano, gentile Presidente Zinzi, nel Comune di Sessa Aurunca, che continua ad essere considerato periferia dell’impero, insistono due siti con discariche mai prese in considerazione, né dalla Regione Campania, nè dalla Provincia di Caserta.

I due siti “ospitano”, a nord di Sessa, sulla stra-da per Roccamonfina, la discarica “La Selva” e, a sud, sulla statale Domiziana, nei pressi di Baia Domizia, un sito “provvisorio” di stoccag-gio per RSU, dal 2002-03.La discarica “La Selva”, oggetto di numerose indagini per aver smaltito rifiuti tossici come i fanghi provenienti, nel 1985, dal depuratore di Cuma, e meta finale di centinaia di Tir che ,tra la fine degli anni ’80 e i primi del ’90, arrivava-no di notte dal tutta Italia, soprattutto dal Nord, e anche dall’estero, fu definitivamente chiusa con ordinanza del sindaco p.t. di Sessa, R. Capriglione, il 19 marzo 1992.Ciò a seguito di numerose manifestazioni di tutta la popolazione e di studi geologici pro-mossi da Legambiente nei quali si dimostrava l’assoluta inidoneità del sito per lo smaltimento dei rifiuti.La chiusura fu ribadita dal Tribunale della Li-bertà, dal Consiglio Provinciale di Caserta con voto unanime, dal Genio Civile e in tutte le sedi giudiziarie.La discarica, tra l’altro risultava abusiva, come da nota n. 7422 dell’11 maggio 1992 dell’as-sessore all’ambiente regionale, avv. Giovanni Clemente, in cui scrive testualmente: “l’attuale società AB&F srl, per la Regione Campania, non è munita, ai sensi del DPR 915/82, di autorizzazione regionale all’esercizio dell’im-pianto suddetto né in via provvisoria né in via definitiva”. Pur appartenendo a privati – prima ad Antonio Buonamano e figlie, ora alla “Medi-terranea Ambiente srl”, con sede in Marigliano, che ha acquistato l’intero sito, fatto per noi incomprensibile, non è stata mai imposta ai proprietari la bonifica del sito.Il sito di stoccaggio “provvisorio” di RSU sulla

Domiziana (nei pressi di Borgo Centore, fra-zione del Comune di Cellole. ndr.), creato in un ennesimo periodo di emergenza rifiuti, consta di tre vasche in cui sono state accumulate ben 30mila tonnellate di RSU.I due siti rientrerebbero nei siti da bonificare in base alle legi vigenti.

Purtroppo i due siti non rientrano nell’e-lenco regionale di quelli da bonificare e il motivo resta inspiegabile. Vi chiediamo, inoltre, che vi occupiate della situazione di emergenza che subiamo da anni per la presenza delle due discariche e della centrale del Garigliano il cui sito rischia di di-ventare non “provvisorio” ma definitivo e sul quale gravano l’incognita delle operazioni di smantellamento e il ritorno, entro il 2025, delle barre riprocessate in Gran Bretagna e Francia, tutte ad alta attività.Come cittadini sessani non possiamo non es-sere preoccupati per le conseguenze funeste che questa situazione può determinare e, in parte, ha già determinato. Non è da sottova-lutare, infatti, l’escalation di cancri che stanno decimando la nostra popolazione e che rende improcrastinabile la creazione del registro dei tumori».

la discarica di sessa aurunca, come la so.ge.ri di castel volturno, non e' mai stata legale e non è mai stata bonificata

Lettera di Legambiente all'assessore Romano ed al presidente della Provincia ZINZI

Lo scorso 23 settembre ricorreva il 26° anniversario della morte di Giancarlo

Siani. Il giovane giornalista de Il Mattino, fu trucidato a Napoli sotto casa per mano di una camorra vile e senza scrupoli. E’ ancora vivo il ricordo dell’impegno professionale che Siani profuse per fare luce sui loschi traffici della malavita partenopea. Le sue inchieste scavavano molto in profondità, tanto da arrivare a scoprire la moneta con cui i boss mafiosi facevano affari. Siani con un suo articolo accusò il clan Nuvoletta, alleato dei Cor-leonesi di Totò Riina, e il clan Bardellino, esponenti della "Nuova Famiglia", di voler

spodestare e vendere alla polizia il boss Valentino Gionta, divenuto pericoloso, scomodo e prepotente, per porre fine alla guerra tra famiglie. Ma la verità narrata dal giornalista gli costò la vita. Oggi sappiamo che altri colleghi di Siani stanno pagando lo scotto di aver parlato di camorra.In occasione di tale ricorrenza la Re-dazione di Informare e tutti i ragazzi di Officina Volturno, nel ricordare la vita pro-fessionale di Siani, vogliono esprimere il loro apprezzamento a tutti coloro, giorna-listi e pubblicisti, che quotidianamente si impegnano anche a rischio della loro incolumità, per fare luce sugli affari della criminalità organiz-zata, vero cancro di questo territorio. Tra essi non possiamo non segnalare il grande lavoro in tale settore che in questi anni Vincenzo Ammaliato, nostro concittadino, sta svolgendo come corrispondente de Il

Mattino da Castel Volturno e certamente “senza” paracadute e spesso ritro-vandosi da solo. I giovani di Officina Volturno per il prossimo mese ospiteran-no Vincenzo Ammaliato nella loro sede, per un incontro confronto dal tito-lo : “Giornalisti giornalisti o passa notizie?”

Ammaliato punto di riferimento per i giovani di Officina VolturnoRiconoscimento per l'opera di informazione compiuta sul territorio

mondragone. Il sindaco Achille Cennami è stato sfiduciato dal Consiglio Comunale di Mondragone a seguito di raccolta firme dei consiglieri eletti, sostenuta anche da tre componenti del Partito democratico, sodalizio di riferimento dell'ex fascia tricolore. La maggioranza consiliare era in fibrillazione da molto tempo ed in numerose occasioni si era ventilata l'opportunità di un ritorno alle urne. Al suo posto si è insediato il Commissario Prefettizio Michele Capomacchina.Mondragone è il secondo Comune ad andare incontro allo scioglimento anticipato dopo Castel Volturno, su cui si attende la decisione del TAR dopo il ricorso del

sindaco uscente Antonio Scalzone.

Cennami defenestrato

Informare, a seguito della morte di un conducente di autobus, avvenuta l'anno scorso sulla S.S. 7 Do-mitiana, si interrogò sull'effettiva sicurezza dell'arteria stradale e sui propositi di miglioramento messi in campo dalle istituzioni. Sul piatto, in quel momento, la ventilata estensione del Tutor dalla Tangenziale di Napoli fino allo svincolo di Castel Volturno che pare essere divenuto un progetto sperimentale e si parla già di una prossima entrata in funzione. Inoltre, era prevista la realizzazione di varie rotonde tra Castel Volturno e la foce del Garigliano. I lavori per le rotonde sembrano essere iniziati all'altezza dell'ex impianto industriale ITAC Food di Mondragone, dove sarà costruita la prima rotonda stradale da parte dell'ente ANAS.

rotonde sulla domitiana

Operazione Apogeoguardia di finanza e carabinieri all'opera

Gli alloggi confiscati destinati ad edilizia residenziale pubblica

La recente brillante operazione contro il clan dei Casalesi della Guardia di Finanza e dei Carabinieri in Umbria potrebbe avere anche ulteriori riflessi positivi per il nostro territorio. Oltre al fatto di aver interrotto un collegamento criminoso con pezzi dei clan camorristici, l’inchiesta ha portato alla luce anche un vasto patrimonio edilizio che ora potrebbe essere utilizzato per dare risposte alle numerose famiglie che si trovano in difficoltà per la mancanza di un alloggio.Dare risposte alle famiglie Ovviamente se esistono tutti i presupposti di legge per giun-gere alla confisca dei beni che sarebbero di proprietà di persone collegate con il clan dei Casalesi, sarebbe opportuno destina-

re questi alloggi all’edilizia residenziale pubblica e dare quindi risposte a trecento famiglie in attesa di risposta. Almeno nel comune di Perugia potremo superare tutte le difficoltà imposte dall’azzeramento delle risorse disposte dal Governo nazionale con le sue manovre. Penso che gli enti e gli organismi competenti dovrebbero valutare attentamente questa proposta per mettere in campo tutte le iniziative, amministrative e giudiziarie necessarie, per verificare la praticabilità di questa ipotesi. Noi, e parlo della Regione, dal canto nostro, sicuramen-te faremo tutto quanto è in nostro potere.Stefano Vinti, Assessore regionale all’edi-lizia residenziale

Domenico Zinzi Giovanni Romano

Attualità

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PAG. 3INFORMARE

LA SELVA ARDE"Sessa Aurunca - In fiamme la vecchia discarica di Sessa Aurunca denominata "La Selva". Un paesaggio quasi infernale agli occhi di chi guarda. Chiusa da oltre 20 anni, non è stata mai bonificata ma solo ricoperta da teloni di plastica che oggi hanno preso fuoco per cause che saranno accertate dalle forze dell'ordine. La Selva è stata oggetto anche di un monologo dello scrittore Saviano prendendola ad esempio per denunciare il fenomeno dello sversamento il-legale.Dalle prime indiscrezioni sembra che l'incen-dio sia partito in prossimità della sbarra d'in-gresso della discarica, da li si è sviluppato sull'intera area. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, la Guardia Forestale, la

Comunità Montana, il settore Ambiente del Comune di Sessa Aurunca e la Protezione Civile. Il rogo ha interessato anche i boschi circostanti facenti parte del Parco Regionale Roccamonfina - Foce del Garigliano”. Il testo appena citato è l'articolo della scrittrice Giulia Lettieri pubblicato sul portale di infor-mazione Interno18.it lo scorso 2 settembre, presente sul posto al momento dei fatti. Quin-di, una situazione apocalittica si è mostrata a chiunque osasse varcare l'ingresso della discarica, così come ci hanno riferito anche i volontari della Protezione Civile di Sessa Au-runca alle prese con l'incendio per ore prima dello spegnimento. Uomini e mezzi hanno do-vuto lavorare ai limiti del possibile per avere

la meglio sulla vegetazione arida presente nel circondario dei luoghi e sulla combustio-ne dei teloni apposti a copertura de La Sel-va. La discarica, struttura di smaltimento dei rifiuti solidi urbani definitivamente chiusa circa un ventennio addietro, è rimasta in attesa di giudizio da allora. Gli ultimi dibattiti sul tema furono sollevati all'indomani delle dichiarazio-

ni dello scrittore Roberto Saviano nel programma Vieni Via Con Me, Rai3, e qualcuno iniziò a par-lare anche di bonifica dei luoghi oggetto di simili costruzioni nel passato, con tanto di presunti s t a n z i a -menti milio-

nari per le varie operazioni. Purtroppo, come molte cose in Italia, tra il dire ed il fare ci pas-sano tante, troppe, discussioni e nel mezzo ci si mettono gli avvenimenti come nel caso de La Selva. Se ad operare è stato l'uomo con un intento doloso o se è stata la natura, per l'aridi-tà della vegetazione presente nei dintorni, lo stabiliranno le autorità preposte, ma intanto la cosa più urgente è sicuramente la messa in sicurezza dell'impianto ed una verifica di tutti i danni provocati dalla combustione (sia all'inquinamento dei terreni adiacenti, sia po-tenzialmente della falda acquifera) tramite un

apposito lavoro di caratteriz-zazione. Fumarole sono state avvi-state per giorni a seguito dell'incendio e l'opera co-stante di monitoraggio e copertura con terra da par-te del settore ambiente del Comune di Sessa Aurunca,

coadiuvato nel controllo dell'area dall'Asses-sorato alla Protezione civile e dalla Protezio-ne civile del luogo, ha permesso di tenere a bada la situazione. Cosa di cui il caposettore ambiente, dottor Pasquale Sarao, ha tenuto a comunicare a tutta la popolazione a mezzo stampa. Ora bisognerà attendere il tavolo tecnico tra le istituzioni competenti in materia (l'Arpa Cam-pania il 30 settembre scorso ha provveduto ai rilievi fotografici del caso) e i proprietari della struttura, appositamente contattati da parte del Comune di Sessa Aurunca. Questi ultimi, fino alla redazione del presente articolo, pare non si siano ancora fatti vivi. Qualora decides-

sero di non presentarsi, l'Ente comunale do-vrà optare per soluzioni alternative (procedura in danno) per giungere alla messa in sicurez-za dell'area. In ogni caso occorrerà tempo e quest'ultimo, dopo quasi due decenni, è dive-nuto troppo prezioso per la salute dei cittadini. el.rom

La discarica citata da Saviano in Vieni Via Con Me è stata incendiata, ora si attende la messa in sicurezza

Intervista a Vincenzo Stabile, comandante regionale Corpo Forestale

Investigazioni e tecnologie danno ottimi fruttiL'anno 2011 è stato un anno particolar-

mente difficile sotto il profilo degli incendi su tutto il territorio regionale. Il clima

arido del mese di agosto e di buona parte della primavera (tranne il mese di luglio, anomalo sotto il profilo delle temperature) hanno reso la

vegetazione secca e questa è divenuta un buon combustibile a contatto con potenziali inne-schi, sia naturali sia artificiali.Dati definitivi ufficiali non sono ancora disponibili, ma le prime statistiche provvisorie (rilascia-

te a giugno e poi ad agosto da parte dei vertici nazionali

del Corpo Forestale dello Stato) parlano di un aumento delle estensioni colpite e del numero di eventi su tutto il

territorio nazionale, con parti-colare incidenza nelle regioni meridionali come la Calabria e

la Campania. Come è noto da molti anni,

una parte importante del fenomeno è dovuto all'inter-

vento dell'uomo sull'ambiente, i cosiddetti roghi di origine dolosa o

colposa, e su questo particolare ambito la Forestale ha concentrato i propri sforzi con

ottimi risultati. In merito alle numerose attività del Corpo Forestale abbiamo intervistato il Coman-

dante regionale della Campania, il dirigen-te superiore dottor Vincenzo Stabile, che ci ha gentilmente accolti nel proprio ufficio.Dottor Stabile, innanzitutto, quanto incide

il clima sull'estensione del fenomeno? «Quest'anno il clima ha inciso moltissimo,

in quanto in molti punti sono stati notati precoci disseccamenti delle aree boscate

presenti in ambienti rocciosi, con poco terreno, con inizio di caduta anticipato delle foglie. Si tratta di un fenomeno di autodifesa delle piante per diminuire la

vapo-traspirazione, che avviene quando c'è scarsità di risorse idriche. Fenomeno molto simile a quanto avvenuto nel 2007, però le superfici bruciate quest'anno sono inferiori. Il danno è stato contenuto rispetto

all'anno critico 2007. Il Corpo Forestale, in più, ha messo in campo un potenziamento dell'aspetto

investigativo tramite l'uso di telecamere nei punti critici, determinati da un lavoro di intelligence messo in essere dal NIAB

(Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi). Quest'ultimo, nelle regioni più critiche come Campania, Calabria, Puglia, ha

effettuato uno studio analitico per verificare le date ed i luoghi dove avvenivano con più frequenze e sistematicità gli incendi. Grazie a questo studio abbiamo notato una frequenza massima in 22 Comuni

della Campania in un arco di tempo tra il 5 e il 31 agosto, con dettaglio delle località nelle quali si è concentrato il fenomeno consentendoci di focalizzare l'aspetto

investigativo e permettendoci di effettuare quattro arresti di incendiari in Campania su un totale di sette arresti a livello nazionale. Un risultato notevole, anche per gli effetti dissuasivi. Tanto è vero che località come Monte Fellino o Roccarainola quest'anno

sono state risparmiate dalle fiamme.Inoltre, abbiamo usato alcuni mezzi messi

a disposizione dall'Assessorato regio-nale all'Agricoltura, come degli elicotteri da ricognizione, facilitandoci nei nostri

compiti. Tutto ciò nonostante le condizioni climatiche pessime ed una minore presen-za di squadre antincendio. Nel complesso l'intera struttura è riuscita a contenere la

gravità del fenomeno».

A livello geografico, fino a questo momen-to, quali sono le aree maggiormente colpi-te? «Le Province di Caserta e Salerno». L'opera dell'uomo incide sul fenomeno? Il ritiro dell'agricoltura e la mancanza di ma-nutenzione dei fondi quanto rende difficile la Vostra opera? «La presenza dell'uomo in montagna facilita la difesa del territo-rio, in generale. La pulizia dei boschi dal

materiale legnoso e la riutilizzazione sono positivi sia perché rendono più facili le

operazioni sia perché si elimina potenziale combustibile. I terreni abbandonati induco-no qualche proprietario senza scrupolo a fare pulizia con il fuoco, mentre la coltiva-zione dei declivi collinari e montani rende

più difficile il fenomeno degli incendi». L'apporto di nuove strutture, come il

laboratorio mobile o altro, agevola il con-trollo del territorio? «Quest'anno abbiamo utilizzato il Comando di Stazione mobile nel Cilento, spostandolo tra i punti critici

per un più celere intervento». E' un attività in via di sperimentazione? «Sono un paio di anni che lo utilizzia-mo nelle aree più soggette, quelle tra

Monte Corice e Pollica, e ci ha facilitato negli interventi, così come ha ottenuto un effetto deterrente per via della presenza

visibile del Corpo Forestale dello Stato sui luoghi».

La scarsa cultura dell'ambiente è una parte del problema, come si attiva il Corpo

Forestale sul tema? «Facciamo molta formazione nelle scuole con azioni di divul-gazione mediatica, tramite la distribuzione di materiale appositamente realizzato per

migliorare la conoscenza ambientale».Concludiamo chiedendo al comandante Stabile se ci saranno ulteriori potenzia-

menti nel prossimo futuro che ci conferma la volontà di migliorare ancora investendo «ancora di più nell'aspetto investigativo,

creando una banda dati sugli autori e sulle cause degli incendi».

Ricordo a tutti che qualora avvistassero incendi boschivi possono segnalarli al numero verde gratuito 1515 del Corpo Forestale, in fondo la lotta agli incendi

parte da noi cittadini.el.rom.

AAA

Le coperture bruciate della discarica La Selva

Sulla linea del fuocola lotta agli incendi a sessa aurunca ha come protagonista la protezione civile

I volontari hanno mostrato tutto il proprio attaccamento per il territorio sulla discarica La SelvaNon è stato un anno partico-larmente felice per gli incendi boschivi; le fiamme si sono propagate con frequenza sul litorale domitio e la mancanza di fondi istituzionali ha portato ad una riduzione delle squa-dre addette allo spegnimento, specialmente quelle fornite dai volontari della Protezione civile. Fortunatamente non è stato il caso della Protezione Civile di Sessa Aurunca, dove i volontari iscritti hanno potuto attivarsi grazie alla copertura economica (necessaria per l'assicurazione sugli infortuni e per la gestio-ne dei mezzi) fornita dall'Amministrazione comunale, così come è avvenuto negli anni precedenti.Il gruppo però ha dovuto affrontare difficol-tà enormi nella gestione del territorio, così come ha spiegato Roberto Catalano, pre-sidente dell'associazione: «Quest'anno è stato disastroso per gli incendi boschivi. Le alte temperature registrate hanno contribui-to a facilitare il compito dei malintenzionati nell'innesco dei roghi, ma non solo. Ha reso difficili le operazioni un poco ovunque», tan-to che il volontario Carmine Venasco è ri-

masto intossicato durante lo spegnimento di un rogo questa estate ed ha avuto bisogno di cure mediche presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Rocco. «In più abbiamo rilevato un ulteriore dato negativo riguardo l'incendio della discarica La Selva, dove si sono sprigionate probabilmente molte tossine poi respirate dalla popolazione per giorni. Il nostro nucleo ha dovuto impegnarsi al massimo, anche fuori dal normale orario di attività (i volontari potrebbero operare solamente nelle ore diurne, ndr.) e tutto ciò solamente grazie al sacrificio dei volontari Carmine Zincone, Stefano Rocco, Mar-

cello Papa, Luca Di Lorenzo, Vincenzo Cestrone, Silvio Filantropico, che hanno con-tinuato il monitoraggio del luo-go 24 ore su 24 per tre giorni di fila insieme al caposettore ambiente Pasquale Sarao ed all'assessore alla Protezione Civile Carmen Sorrentino».Infine, il grande attivismo dei volontari e la loro dedizione pare siano stati finalmente notati dall'Amministrazione co-munale, tanto è vero che dopo sette anni di attività potrebbero ricevere una sede adeguata

alle proprie necessità ed anche nuovi mezzi per la lotta agli incendi su tutto il territorio di Sessa Aurunca. Una buona notizia per tutti gli aderenti, che nel corso degli anni hanno manifestato un forte attaccamento al territo-rio e grande spirito di sacrificio. Il Comune, d'altra parte, si potrebbe avvale-re della maggiore flessibilità di una struttura associativa rispetto alla creazione di un uni-tà comunale apposita, oltre all'esperienza maturata in tutti in questi anni dai volontari iscritti al gruppo. Insomma, un'iniziativa che potrebbe rendere tutti soddisfatti.el.rom.

La discarica La Selva

Il mezzo antincendio della Protezione civileIl Comandante regionale del

Corpo Forestale dello Stato, dottor Stabile

Resti del tubo di scarcio, probabilmente del percolato

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Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Presidente:Tommaso Morlando

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Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker e grafica prima pagina a cura di

Massimo Panariello. Fotografo ufficiale: Antonio Ocone

di FotogramCollaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone(Presidente), Silvio e

FulvioTrocchia,Mike Cunda,Vincenzo Esposito,Gennaro Versi,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco

Trapani,Gianluca D'Amato,Riccardo e Roberto Ciccopiedi,Mario

Mazzella,Chiara Fedele.La tua posta va indirizzata a:

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Tel/Fax 081-5097039www.officinavolturno.com

chiuso il : 30/09/2011Numero Copie : 4000

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La Selva dichiarata ABUSIVA nel 1992

sessa aurunca. La lettera di Legambiente - Sessa Aurunca, in merito ai siti da bonifi-care con estrema urgenza dai rifiuti ed alle possibili aree nevralgiche per le problema-tiche sanitarie da essi derivanti, meritava di essere pubblicata quasi integralmente. Il circolo di Sessa Aurunca si è interessato delle difficoltà insistenti sul proprio territo-rio, ma, per noi di Castel Votlurno, è imme-diato sostituire "La Selva" con la discarica "SO.GE.RI." e riflettere sull'impellenza del-le bonifiche e sull'urgenza del ripristino dei luoghi sul litorale domitio. Troppi luoghi sono focolai di preoccupazioni, pericolo e disagio. Troppi criminali hanno una storia lunga chilometri di documenti giudiziari, quasi tutti terminati in condanne sonore oppure con prescrizioni difficili da digerire per tutti. Non aggiungo altro, vi lascio ad una sintesi della lettera: « Gentile Assessore Romano, gentile Presidente Zinzi, nel Comune di Sessa Aurunca, che continua ad essere considerato periferia dell’impero, insistono due siti con discariche mai prese in considerazione, né dalla Regione Campania, nè dalla Provincia di Caserta.

I due siti “ospitano”, a nord di Sessa, sulla stra-da per Roccamonfina, la discarica “La Selva” e, a sud, sulla statale Domiziana, nei pressi di Baia Domizia, un sito “provvisorio” di stoccag-gio per RSU, dal 2002-03.La discarica “La Selva”, oggetto di numerose indagini per aver smaltito rifiuti tossici come i fanghi provenienti, nel 1985, dal depuratore di Cuma, e meta finale di centinaia di Tir che ,tra la fine degli anni ’80 e i primi del ’90, arrivava-no di notte dal tutta Italia, soprattutto dal Nord, e anche dall’estero, fu definitivamente chiusa con ordinanza del sindaco p.t. di Sessa, R. Capriglione, il 19 marzo 1992.Ciò a seguito di numerose manifestazioni di tutta la popolazione e di studi geologici pro-mossi da Legambiente nei quali si dimostrava l’assoluta inidoneità del sito per lo smaltimento dei rifiuti.La chiusura fu ribadita dal Tribunale della Li-bertà, dal Consiglio Provinciale di Caserta con voto unanime, dal Genio Civile e in tutte le sedi giudiziarie.La discarica, tra l’altro risultava abusiva, come da nota n. 7422 dell’11 maggio 1992 dell’as-sessore all’ambiente regionale, avv. Giovanni Clemente, in cui scrive testualmente: “l’attuale società AB&F srl, per la Regione Campania, non è munita, ai sensi del DPR 915/82, di autorizzazione regionale all’esercizio dell’im-pianto suddetto né in via provvisoria né in via definitiva”. Pur appartenendo a privati – prima ad Antonio Buonamano e figlie, ora alla “Medi-terranea Ambiente srl”, con sede in Marigliano, che ha acquistato l’intero sito, fatto per noi incomprensibile, non è stata mai imposta ai proprietari la bonifica del sito.Il sito di stoccaggio “provvisorio” di RSU sulla

Domiziana (nei pressi di Borgo Centore, fra-zione del Comune di Cellole. ndr.), creato in un ennesimo periodo di emergenza rifiuti, consta di tre vasche in cui sono state accumulate ben 30mila tonnellate di RSU.I due siti rientrerebbero nei siti da bonificare in base alle legi vigenti.

Purtroppo i due siti non rientrano nell’e-lenco regionale di quelli da bonificare e il motivo resta inspiegabile. Vi chiediamo, inoltre, che vi occupiate della situazione di emergenza che subiamo da anni per la presenza delle due discariche e della centrale del Garigliano il cui sito rischia di di-ventare non “provvisorio” ma definitivo e sul quale gravano l’incognita delle operazioni di smantellamento e il ritorno, entro il 2025, delle barre riprocessate in Gran Bretagna e Francia, tutte ad alta attività.Come cittadini sessani non possiamo non es-sere preoccupati per le conseguenze funeste che questa situazione può determinare e, in parte, ha già determinato. Non è da sottova-lutare, infatti, l’escalation di cancri che stanno decimando la nostra popolazione e che rende improcrastinabile la creazione del registro dei tumori».

la discarica di sessa aurunca, come la so.ge.ri di castel volturno, non e' mai stata legale e non è mai stata bonificata

Lettera di Legambiente all'assessore Romano ed al presidente della Provincia ZINZI

Lo scorso 23 settembre ricorreva il 26° anniversario della morte di Giancarlo

Siani. Il giovane giornalista de Il Mattino, fu trucidato a Napoli sotto casa per mano di una camorra vile e senza scrupoli. E’ ancora vivo il ricordo dell’impegno professionale che Siani profuse per fare luce sui loschi traffici della malavita partenopea. Le sue inchieste scavavano molto in profondità, tanto da arrivare a scoprire la moneta con cui i boss mafiosi facevano affari. Siani con un suo articolo accusò il clan Nuvoletta, alleato dei Cor-leonesi di Totò Riina, e il clan Bardellino, esponenti della "Nuova Famiglia", di voler

spodestare e vendere alla polizia il boss Valentino Gionta, divenuto pericoloso, scomodo e prepotente, per porre fine alla guerra tra famiglie. Ma la verità narrata dal giornalista gli costò la vita. Oggi sappiamo che altri colleghi di Siani stanno pagando lo scotto di aver parlato di camorra.In occasione di tale ricorrenza la Re-dazione di Informare e tutti i ragazzi di Officina Volturno, nel ricordare la vita pro-fessionale di Siani, vogliono esprimere il loro apprezzamento a tutti coloro, giorna-listi e pubblicisti, che quotidianamente si impegnano anche a rischio della loro incolumità, per fare luce sugli affari della criminalità organiz-zata, vero cancro di questo territorio. Tra essi non possiamo non segnalare il grande lavoro in tale settore che in questi anni Vincenzo Ammaliato, nostro concittadino, sta svolgendo come corrispondente de Il

Mattino da Castel Volturno e certamente “senza” paracadute e spesso ritro-vandosi da solo. I giovani di Officina Volturno per il prossimo mese ospiteran-no Vincenzo Ammaliato nella loro sede, per un incontro confronto dal tito-lo : “Giornalisti giornalisti o passa notizie?”

Ammaliato punto di riferimento per i giovani di Officina VolturnoRiconoscimento per l'opera di informazione compiuta sul territorio

mondragone. Il sindaco Achille Cennami è stato sfiduciato dal Consiglio Comunale di Mondragone a seguito di raccolta firme dei consiglieri eletti, sostenuta anche da tre componenti del Partito democratico, sodalizio di riferimento dell'ex fascia tricolore. La maggioranza consiliare era in fibrillazione da molto tempo ed in numerose occasioni si era ventilata l'opportunità di un ritorno alle urne. Al suo posto si è insediato il Commissario Prefettizio Michele Capomacchina.Mondragone è il secondo Comune ad andare incontro allo scioglimento anticipato dopo Castel Volturno, su cui si attende la decisione del TAR dopo il ricorso del

sindaco uscente Antonio Scalzone.

Cennami defenestrato

Informare, a seguito della morte di un conducente di autobus, avvenuta l'anno scorso sulla S.S. 7 Do-mitiana, si interrogò sull'effettiva sicurezza dell'arteria stradale e sui propositi di miglioramento messi in campo dalle istituzioni. Sul piatto, in quel momento, la ventilata estensione del Tutor dalla Tangenziale di Napoli fino allo svincolo di Castel Volturno che pare essere divenuto un progetto sperimentale e si parla già di una prossima entrata in funzione. Inoltre, era prevista la realizzazione di varie rotonde tra Castel Volturno e la foce del Garigliano. I lavori per le rotonde sembrano essere iniziati all'altezza dell'ex impianto industriale ITAC Food di Mondragone, dove sarà costruita la prima rotonda stradale da parte dell'ente ANAS.

rotonde sulla domitiana

Operazione Apogeoguardia di finanza e carabinieri all'opera

Gli alloggi confiscati destinati ad edilizia residenziale pubblica

La recente brillante operazione contro il clan dei Casalesi della Guardia di Finanza e dei Carabinieri in Umbria potrebbe avere anche ulteriori riflessi positivi per il nostro territorio. Oltre al fatto di aver interrotto un collegamento criminoso con pezzi dei clan camorristici, l’inchiesta ha portato alla luce anche un vasto patrimonio edilizio che ora potrebbe essere utilizzato per dare risposte alle numerose famiglie che si trovano in difficoltà per la mancanza di un alloggio.Dare risposte alle famiglie Ovviamente se esistono tutti i presupposti di legge per giun-gere alla confisca dei beni che sarebbero di proprietà di persone collegate con il clan dei Casalesi, sarebbe opportuno destina-

re questi alloggi all’edilizia residenziale pubblica e dare quindi risposte a trecento famiglie in attesa di risposta. Almeno nel comune di Perugia potremo superare tutte le difficoltà imposte dall’azzeramento delle risorse disposte dal Governo nazionale con le sue manovre. Penso che gli enti e gli organismi competenti dovrebbero valutare attentamente questa proposta per mettere in campo tutte le iniziative, amministrative e giudiziarie necessarie, per verificare la praticabilità di questa ipotesi. Noi, e parlo della Regione, dal canto nostro, sicuramen-te faremo tutto quanto è in nostro potere.Stefano Vinti, Assessore regionale all’edi-lizia residenziale

Domenico Zinzi Giovanni Romano

Attualità

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PAG. 3INFORMARE

LA SELVA ARDE"Sessa Aurunca - In fiamme la vecchia discarica di Sessa Aurunca denominata "La Selva". Un paesaggio quasi infernale agli occhi di chi guarda. Chiusa da oltre 20 anni, non è stata mai bonificata ma solo ricoperta da teloni di plastica che oggi hanno preso fuoco per cause che saranno accertate dalle forze dell'ordine. La Selva è stata oggetto anche di un monologo dello scrittore Saviano prendendola ad esempio per denunciare il fenomeno dello sversamento il-legale.Dalle prime indiscrezioni sembra che l'incen-dio sia partito in prossimità della sbarra d'in-gresso della discarica, da li si è sviluppato sull'intera area. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, la Guardia Forestale, la

Comunità Montana, il settore Ambiente del Comune di Sessa Aurunca e la Protezione Civile. Il rogo ha interessato anche i boschi circostanti facenti parte del Parco Regionale Roccamonfina - Foce del Garigliano”. Il testo appena citato è l'articolo della scrittrice Giulia Lettieri pubblicato sul portale di infor-mazione Interno18.it lo scorso 2 settembre, presente sul posto al momento dei fatti. Quin-di, una situazione apocalittica si è mostrata a chiunque osasse varcare l'ingresso della discarica, così come ci hanno riferito anche i volontari della Protezione Civile di Sessa Au-runca alle prese con l'incendio per ore prima dello spegnimento. Uomini e mezzi hanno do-vuto lavorare ai limiti del possibile per avere

la meglio sulla vegetazione arida presente nel circondario dei luoghi e sulla combustio-ne dei teloni apposti a copertura de La Sel-va. La discarica, struttura di smaltimento dei rifiuti solidi urbani definitivamente chiusa circa un ventennio addietro, è rimasta in attesa di giudizio da allora. Gli ultimi dibattiti sul tema furono sollevati all'indomani delle dichiarazio-

ni dello scrittore Roberto Saviano nel programma Vieni Via Con Me, Rai3, e qualcuno iniziò a par-lare anche di bonifica dei luoghi oggetto di simili costruzioni nel passato, con tanto di presunti s t a n z i a -menti milio-

nari per le varie operazioni. Purtroppo, come molte cose in Italia, tra il dire ed il fare ci pas-sano tante, troppe, discussioni e nel mezzo ci si mettono gli avvenimenti come nel caso de La Selva. Se ad operare è stato l'uomo con un intento doloso o se è stata la natura, per l'aridi-tà della vegetazione presente nei dintorni, lo stabiliranno le autorità preposte, ma intanto la cosa più urgente è sicuramente la messa in sicurezza dell'impianto ed una verifica di tutti i danni provocati dalla combustione (sia all'inquinamento dei terreni adiacenti, sia po-tenzialmente della falda acquifera) tramite un

apposito lavoro di caratteriz-zazione. Fumarole sono state avvi-state per giorni a seguito dell'incendio e l'opera co-stante di monitoraggio e copertura con terra da par-te del settore ambiente del Comune di Sessa Aurunca,

coadiuvato nel controllo dell'area dall'Asses-sorato alla Protezione civile e dalla Protezio-ne civile del luogo, ha permesso di tenere a bada la situazione. Cosa di cui il caposettore ambiente, dottor Pasquale Sarao, ha tenuto a comunicare a tutta la popolazione a mezzo stampa. Ora bisognerà attendere il tavolo tecnico tra le istituzioni competenti in materia (l'Arpa Cam-pania il 30 settembre scorso ha provveduto ai rilievi fotografici del caso) e i proprietari della struttura, appositamente contattati da parte del Comune di Sessa Aurunca. Questi ultimi, fino alla redazione del presente articolo, pare non si siano ancora fatti vivi. Qualora decides-

sero di non presentarsi, l'Ente comunale do-vrà optare per soluzioni alternative (procedura in danno) per giungere alla messa in sicurez-za dell'area. In ogni caso occorrerà tempo e quest'ultimo, dopo quasi due decenni, è dive-nuto troppo prezioso per la salute dei cittadini. el.rom

La discarica citata da Saviano in Vieni Via Con Me è stata incendiata, ora si attende la messa in sicurezza

Intervista a Vincenzo Stabile, comandante regionale Corpo Forestale

Investigazioni e tecnologie danno ottimi fruttiL'anno 2011 è stato un anno particolar-

mente difficile sotto il profilo degli incendi su tutto il territorio regionale. Il clima

arido del mese di agosto e di buona parte della primavera (tranne il mese di luglio, anomalo sotto il profilo delle temperature) hanno reso la

vegetazione secca e questa è divenuta un buon combustibile a contatto con potenziali inne-schi, sia naturali sia artificiali.Dati definitivi ufficiali non sono ancora disponibili, ma le prime statistiche provvisorie (rilascia-

te a giugno e poi ad agosto da parte dei vertici nazionali

del Corpo Forestale dello Stato) parlano di un aumento delle estensioni colpite e del numero di eventi su tutto il

territorio nazionale, con parti-colare incidenza nelle regioni meridionali come la Calabria e

la Campania. Come è noto da molti anni,

una parte importante del fenomeno è dovuto all'inter-

vento dell'uomo sull'ambiente, i cosiddetti roghi di origine dolosa o

colposa, e su questo particolare ambito la Forestale ha concentrato i propri sforzi con

ottimi risultati. In merito alle numerose attività del Corpo Forestale abbiamo intervistato il Coman-

dante regionale della Campania, il dirigen-te superiore dottor Vincenzo Stabile, che ci ha gentilmente accolti nel proprio ufficio.Dottor Stabile, innanzitutto, quanto incide

il clima sull'estensione del fenomeno? «Quest'anno il clima ha inciso moltissimo,

in quanto in molti punti sono stati notati precoci disseccamenti delle aree boscate

presenti in ambienti rocciosi, con poco terreno, con inizio di caduta anticipato delle foglie. Si tratta di un fenomeno di autodifesa delle piante per diminuire la

vapo-traspirazione, che avviene quando c'è scarsità di risorse idriche. Fenomeno molto simile a quanto avvenuto nel 2007, però le superfici bruciate quest'anno sono inferiori. Il danno è stato contenuto rispetto

all'anno critico 2007. Il Corpo Forestale, in più, ha messo in campo un potenziamento dell'aspetto

investigativo tramite l'uso di telecamere nei punti critici, determinati da un lavoro di intelligence messo in essere dal NIAB

(Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi). Quest'ultimo, nelle regioni più critiche come Campania, Calabria, Puglia, ha

effettuato uno studio analitico per verificare le date ed i luoghi dove avvenivano con più frequenze e sistematicità gli incendi. Grazie a questo studio abbiamo notato una frequenza massima in 22 Comuni

della Campania in un arco di tempo tra il 5 e il 31 agosto, con dettaglio delle località nelle quali si è concentrato il fenomeno consentendoci di focalizzare l'aspetto

investigativo e permettendoci di effettuare quattro arresti di incendiari in Campania su un totale di sette arresti a livello nazionale. Un risultato notevole, anche per gli effetti dissuasivi. Tanto è vero che località come Monte Fellino o Roccarainola quest'anno

sono state risparmiate dalle fiamme.Inoltre, abbiamo usato alcuni mezzi messi

a disposizione dall'Assessorato regio-nale all'Agricoltura, come degli elicotteri da ricognizione, facilitandoci nei nostri

compiti. Tutto ciò nonostante le condizioni climatiche pessime ed una minore presen-za di squadre antincendio. Nel complesso l'intera struttura è riuscita a contenere la

gravità del fenomeno».

A livello geografico, fino a questo momen-to, quali sono le aree maggiormente colpi-te? «Le Province di Caserta e Salerno». L'opera dell'uomo incide sul fenomeno? Il ritiro dell'agricoltura e la mancanza di ma-nutenzione dei fondi quanto rende difficile la Vostra opera? «La presenza dell'uomo in montagna facilita la difesa del territo-rio, in generale. La pulizia dei boschi dal

materiale legnoso e la riutilizzazione sono positivi sia perché rendono più facili le

operazioni sia perché si elimina potenziale combustibile. I terreni abbandonati induco-no qualche proprietario senza scrupolo a fare pulizia con il fuoco, mentre la coltiva-zione dei declivi collinari e montani rende

più difficile il fenomeno degli incendi». L'apporto di nuove strutture, come il

laboratorio mobile o altro, agevola il con-trollo del territorio? «Quest'anno abbiamo utilizzato il Comando di Stazione mobile nel Cilento, spostandolo tra i punti critici

per un più celere intervento». E' un attività in via di sperimentazione? «Sono un paio di anni che lo utilizzia-mo nelle aree più soggette, quelle tra

Monte Corice e Pollica, e ci ha facilitato negli interventi, così come ha ottenuto un effetto deterrente per via della presenza

visibile del Corpo Forestale dello Stato sui luoghi».

La scarsa cultura dell'ambiente è una parte del problema, come si attiva il Corpo

Forestale sul tema? «Facciamo molta formazione nelle scuole con azioni di divul-gazione mediatica, tramite la distribuzione di materiale appositamente realizzato per

migliorare la conoscenza ambientale».Concludiamo chiedendo al comandante Stabile se ci saranno ulteriori potenzia-

menti nel prossimo futuro che ci conferma la volontà di migliorare ancora investendo «ancora di più nell'aspetto investigativo,

creando una banda dati sugli autori e sulle cause degli incendi».

Ricordo a tutti che qualora avvistassero incendi boschivi possono segnalarli al numero verde gratuito 1515 del Corpo Forestale, in fondo la lotta agli incendi

parte da noi cittadini.el.rom.

AAA

Le coperture bruciate della discarica La Selva

Sulla linea del fuocola lotta agli incendi a sessa aurunca ha come protagonista la protezione civile

I volontari hanno mostrato tutto il proprio attaccamento per il territorio sulla discarica La SelvaNon è stato un anno partico-larmente felice per gli incendi boschivi; le fiamme si sono propagate con frequenza sul litorale domitio e la mancanza di fondi istituzionali ha portato ad una riduzione delle squa-dre addette allo spegnimento, specialmente quelle fornite dai volontari della Protezione civile. Fortunatamente non è stato il caso della Protezione Civile di Sessa Aurunca, dove i volontari iscritti hanno potuto attivarsi grazie alla copertura economica (necessaria per l'assicurazione sugli infortuni e per la gestio-ne dei mezzi) fornita dall'Amministrazione comunale, così come è avvenuto negli anni precedenti.Il gruppo però ha dovuto affrontare difficol-tà enormi nella gestione del territorio, così come ha spiegato Roberto Catalano, pre-sidente dell'associazione: «Quest'anno è stato disastroso per gli incendi boschivi. Le alte temperature registrate hanno contribui-to a facilitare il compito dei malintenzionati nell'innesco dei roghi, ma non solo. Ha reso difficili le operazioni un poco ovunque», tan-to che il volontario Carmine Venasco è ri-

masto intossicato durante lo spegnimento di un rogo questa estate ed ha avuto bisogno di cure mediche presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Rocco. «In più abbiamo rilevato un ulteriore dato negativo riguardo l'incendio della discarica La Selva, dove si sono sprigionate probabilmente molte tossine poi respirate dalla popolazione per giorni. Il nostro nucleo ha dovuto impegnarsi al massimo, anche fuori dal normale orario di attività (i volontari potrebbero operare solamente nelle ore diurne, ndr.) e tutto ciò solamente grazie al sacrificio dei volontari Carmine Zincone, Stefano Rocco, Mar-

cello Papa, Luca Di Lorenzo, Vincenzo Cestrone, Silvio Filantropico, che hanno con-tinuato il monitoraggio del luo-go 24 ore su 24 per tre giorni di fila insieme al caposettore ambiente Pasquale Sarao ed all'assessore alla Protezione Civile Carmen Sorrentino».Infine, il grande attivismo dei volontari e la loro dedizione pare siano stati finalmente notati dall'Amministrazione co-munale, tanto è vero che dopo sette anni di attività potrebbero ricevere una sede adeguata

alle proprie necessità ed anche nuovi mezzi per la lotta agli incendi su tutto il territorio di Sessa Aurunca. Una buona notizia per tutti gli aderenti, che nel corso degli anni hanno manifestato un forte attaccamento al territo-rio e grande spirito di sacrificio. Il Comune, d'altra parte, si potrebbe avvale-re della maggiore flessibilità di una struttura associativa rispetto alla creazione di un uni-tà comunale apposita, oltre all'esperienza maturata in tutti in questi anni dai volontari iscritti al gruppo. Insomma, un'iniziativa che potrebbe rendere tutti soddisfatti.el.rom.

La discarica La Selva

Il mezzo antincendio della Protezione civileIl Comandante regionale del

Corpo Forestale dello Stato, dottor Stabile

Resti del tubo di scarcio, probabilmente del percolato

Page 4: Informare Ottobre 2011

PAG. 4 INFORMAREAttualità

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La prima ottima notizia è che il CITL ha ormai consolidato una prassi nazionale: il minimo garantito è illeggittimo.Il termine “minimo garantito” trae tutti in inganno: vuol dire che, entro un certo minimo stabilito dal Gestore Idrico, si paga indipendentemente dall’effettivo consumo.Ad esempio, se il “minimo” è stabilito in 100 mc all’anno per utenza, una famiglia pagherà tutti i 100 mc anche se ne ha consumati solo 50.La seconda ottima notizia è che il CITL ha fatto anche di più: ha ampliato le fasce a tariffa agevolata (vedi tabella in alto).La speranza è che il CITL adotti a breve anche un principio ormai rite-

nuto mondiale: il quantitativo minimo vitale che costituisce la quantità di acqua necessaria a sopravvivere che una persona consuma ogni giorno e che non deve essere proprio pagata.Tale quantità è stata stimata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in circa 50 litri al giorno per ogni persona. Quindi, siamo pienamente d’accordo sulle decisioni del CITL, ma non possiamo esimerci dal notare che si tratta di un modo di procedere in evidente contrasto con ciò che avviene oggi sul nostro territorio. Come noto, a Castel Volturno il servizio idrico integrato è gesti-to da due enti, la Volturno Multiutility e il Consorzio Idrico Terra di Lavoro, i quali hanno una differente competenza territoriale. Da anni si tenta di raggiungere un accordo per garantire che il servizio venga gestito da un unico ente, ma una serie di diffi-coltà di natura economica ancora non hanno favorito un’intesa.

Ebbene, se si apprezza che il Comune di Castel Volturno, insieme ad altri enti, chiede al Consorzio Idrico una rideterminazione delle

tariffe mediante fasce di calcolo più eque, ci si chiede perché invece a casa propria, ovvero a Castel Volturno, non si agisca in tale direzione, considerando che le decisioni al riguardo dipendono esclusivamente dall’ente comunale. Difatti, la Volturno Multiutility è una società a pre-valente capitale comunale. Perchè a Castel Volturno si DEVE pagare un minimo garantito pari a mc. 100 ? Non sarebbe equo rideterminare le tariffe come ha fatto il Consorzio idrico ? Ci si augura che qualcuno possa dare spiegazioni in questa terra di contraddizioni.

Tommaso morlando

Il Consorzio idrico taglia le tariffe acqua

La gestione idrica cambia faccia a Napoli tra pareggio di bilancio e minimo garantito

Forse è proprio vero che stiamo cedendo al lusso della noia; a quel dolce divano greco del “panta rhei os potamòs” ovvero: tutto scorre come un fiume. Vi risparmio i dati Istat sulla disoccupazione giovanile, giunta quasi al 30%, e vi risparmio anche le inutili chiacchiere del perché accade, visto che nessuno è capace di proporre soluzioni isti-tuzionali serie. Passiamo alle grida… A quelle grida d’aiuto provenienti da NOI ra-gazzi… Grida che si sentono nelle periferia e che riecheggiano nei quartieri benestanti della città di Napoli. Un urlo, si sa, è sempre destabilizzante; come un sisma, trancia le tue certezze; il tuo porto sicuro, alla presenza di un urlo for-te, trema… ed ecco perché probabilmente tremiamo anche noi. Purtroppo, i samaritani del ventunesimo se-colo non sono poi così buoni come i propri antenati; nessuno si volta indietro a guarda-re, nessuno tende l’orecchio. Ho raccolto alcune parole di amici e cono-scenti che, come molti, vogliono uscire dal “fiume greco” per dimostrare qualcosa; ho raccolto anche le parole di altri che danno testimonianza della triste impazienza verso i giovani.Una delle costanti di queste interviste è la voglia dei giovani di soddisfare i propri ge-nitori.Oggi, spesso, prima dell’ambire, c’è il soddi-sfare esigenze degli altri… Non è però il caso di Nicola, un cinquan-tenne istruttore e proprietario di un centro di cultura fisica con cui bevo volentieri un caffè e mi fermo a pensare mentre il fumo del suo

sigaro striscia tra i nostri discorsi. Nicola è molto deciso sulla questione: «Mio padre ha sempre voluto che io facessi qualcosa, che non stessi a spasso, se c’era da tenermi fuori casa: lo faceva; ma io non ho la forza di spiegare a mio figlio che quell’atteggiamen-to mi ha salvato dalla strada e mi ha por-tato relativamente “rind a Bambagia” (nella r icchez-za)». M e n t r e p r e n d o le ultime boccate tossiche del suo s i g a r o mi rivol-go ad un ragazzo del mio quar t ie-re, Diego: un ragazzo diplomato e in prova presso una posta della zona. Diego mi dice: «Questi mesi di prova sono solo un illusione, tra qualche mese mi ren-derò nuovamente conto di non poter pesare sulle spalle doloranti dei miei genitori». Il collasso lavorativo dei giovani parte innan-zitutto dalla voglia matta dei propri genitori di trovar loro una sistemazione, questo crea un disagio che pochi riescono a sopportare. Ma solo da noi può partire una vera svolta, una reazione che possa far ricredere tutti coloro che nei giovani, oggi, non puntereb-bero mai. Giovanni imperaTrice

Progetto Virobathe, Muscillo risponde

Il progetto europeo

«I virus non si vedono e non preoccupano nessuno»

Lo scorso 20 settembre 2011 l’assemblea del Consorzio Idrico Terra di La-voro ha votato la proposta di modifica delle fasce per il calcolo del consumo di acqua potabile. La proposta di modifica è stata sottoscritta da 30 comuni appartenenti al Consorzio, tra i quali anche Castel Volturno. Le nuove fasce di tariffazione, in vigore dal 1 gennaio 2012, saranno le seguenti:* I fascia: consumo da 0 a 108 mc/anno (attualmente è fino a 72 mc/anno);* II fascia: consumo da 109 a 180 mc/anno (attualmente è fino a 108 mc/anno);* III fascia: consumo oltre i 180 mc/anno (attualmente è oltre i 108 mc/anno).Con questa importante decisione, i cittadini andranno a risparmiare circa 40 Euro sulla fatturazione. FonTe: alTo caserTano-maTesino &d

la decisione

In precedenza abbiamo parlato del Proget-to Virobathe e abbiamo fatto presente che la parola “virus” non è più contemplata nelle norme vigenti sulla balneazione.In pratica, tra i parametri da ricercare nelle acque marine o lacustri dove tuffarsi, non ci si preoccupa più della presenza eventuale di virus.Abbiamo fatto presente che il progetto Virobathe, finanziato dall’UE, ha for-nito dati interessanti già dal 2007.Tra gli autori del proget-to Virobathe anche il Dr. Michele Muscillo dell’Istituto Superiore Sanità (ISS) che ci ha cordialmente risposto dopo avergli girato il nostro articolo: “Ing. Morlando, mi congratulo per il suo articolo che risponde pienamente al mio punto di vista ed alla realtà della situa-zione normativa.

Ovviamente volendo essere meno buoni si dovrebbe dire che gli “irresponsabili” sono tanti, dentro e fuori i confini. Il progetto Virobathe è recente, ma il mio in-teressamento alla problematica è di vecchia data… Questa produttività scientifica durò

poco in quanto passai ad altro dopo aver visto la politica da struzzo che imperava allora, che mi ignorava negandomi i finanziamenti necessari e costringendomi a fare altre cose. Con Virobathe, 10 anni

dopo, verificai che l’atteggiamento era ri-masto lo stesso. Purtroppo i virus non sono come le alghe e la sporcizia che non si vedo-no e non preoccupano nessuno...Cordiali saluti, Michele Muscillo *”.Nota: Il Prof. Muscillo* fa parte dell’Istituto Superiore della Sanità-

Virobathe

Le voci del mio quartiere

Come è noto, a seguito del referen-dum, la disciplina prevista dal decreto Ronchi e dal contestato articolo 23

bis del 2008, è stata abrogata.E qui si inserisce la politica dei servizi pub-blici locali e in particolare del servizio idrico integrato portato avanti dalla Giunta “De Magistris” a Napoli che propone un’imposta-zione nuova.Infatti, con la delibera varata venerdì 23 set-tembre 2011- a firma degli assessori Alberto Lucarelli e Riccardo Realfonzo, rispettiva-mente titolari delle deleghe ai beni comuni e alle società partecipate - l’amministrazione partenopea ha deciso di trasformare la SpA ARIN, al cento per cento posseduta dal comune, in una azienda speciale, cioè un soggetto di diritto pubblico.La nuova azienda, che prenderà il nome di ACQUA BENE COMUNE (ABC) sarà la protagonista di una vera e propria ripubbli-cizzazione dell’acqua, sulla scorta di quanto avvenuto recentemente a Parigi.

I due assessori proponenti ed il sindaco De Magistris assicurano che non si tratta di un’o-perazione puramente mediatica e politica. Lo statuto della ABC, che è stato approvato unitamente alla delibera del 23 settembre scorso, prevede che l’azienda speciale punti al pareggio del bilancio e che la definizione delle tariffe consenta l’erogazione di un mini-mo vitale idrico gratuito ai ceti meno abbienti ed una modulazione di tipo redistributivo e finalizzata a colpire gli sprechi. La struttura di bilancio della azienda incorporerà nelle voci di costo gli impatti sociali ed ecologici relativi alla gestione del servizio idrico. Lo statuto si caratterizza anche per la volontà di includere nelle deci-sioni più rilevanti dell’azienda anche le forze ambientaliste ed i lavoratori. Infatti, nel consiglio di ammini-strazione dell’ABC siederanno cinque soggetti di cui due rappresentanti del mondo ambientalista.Accanto al cda ci sarà un comitato di sorveglianza com-posto da utenti, ambientalisti e da lavoratori dell’azienda stessa. L’approvazione in giunta dello statuto della nuo-va azienda speciale, alla qua-le l’ARIN SpA conferirà il suo intero

patrimonio, in realtà è il punto di partenza di un complesso processo. La parola passa, infatti, al consiglio comunale di Napoli che dovrà esprimere il suo assenso alla proposta della giunta e ciò farà certamente di Napoli il centro del dibattito sul futuro dei servizi pubblici locali nei prossimi mesi. Dall’esito del confronto tra il movimento ambientalista ed i sostenitori della preferibilità del ricorso al mercato ci dirà se a Napoli l’acqua bene comune costituirà il primo esperimento di ripubblicizzazione italiano del servizio idrico integrato. chiara zanichelli, bioloGa

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Nasce “Acqua Bene Comune”, società speciale erede dell’Arin spa

All’ultimo referendum ci siamo schierati chiaramen-te a favore dell’acqua pubblica, ma abbiamo anche chiaramente affermato che ciò non basta. Un’Azienda Pubblica deve comportarsi come tale, cioè con trasparenza. Se un’Azienda Pubblica si comporta con modi Privati-stici, per noi, non va bene. I Bilanci devono essere pubblici e pubblicizzati. Gli investimenti devono essere pubblici e pubblicizzati. Gli incarichi e i lavori affidati devono essere pubblici e pubblicizzati. Altrimenti, la gestione pubblica dell’acqua è solo un illusione.La Giunta De Magistris va, secondo noi, nella giusta direzione, ma i principi dovranno essere applicati con la massima trasparenza e chiarezza. In sintesi, è sem-pre una questione di persone e non solo di regole.

l’opinione di informare

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Molti cittadini residenti presso il Residence di Pinetamare lanciano un accorato grido di allarme alle istituzioni locali. Gli stessi denunciano che nelle scorse settimane alcune delle persone che occupano abusivamente gli stabili di Parco Saraceno, hanno tentato di fare irruzione in alcuni appartamenti disabitati del Residence, al fine, presumibilmente, di occuparli.Come noto, difatti, già da tempo a tali persone è stato intimato lo sgombero del Parco Saraceno in virtù dei lavori di realizzazione del porto turistico di Pineta-mare ormai imminenti, e che investiranno l’intera area dove oggi sorge il parco residenziale. I proprietari degli appartamenti del Residence hanno fatto sapere di aver già adottato alcuni provvedimenti per fronteggiare tale situazione, isti-tuendo una vigilanza con tre guardie giurate. Si tratta di una situazione di grave allarme sociale, che rende opportuna la massima attenzione da parte di tutte le forze dell’ordine e delle istituzioni preposte. Gli interessi in gioco sono certamente delicati. Da un lato le aspettative di si-curezza dei cittadini di Pinetamare e dall’altro la condizione di grave indigenza delle persone che occupano gli appartamenti di Parco Saraceno. Siamo consapevoli che molte famiglie vivono lì in situazione di degrado con bambini ed anziani, quindi è opportuno intervenire con responsabilità per evita-re conseguenze più drammatiche.

Demolizione Parco Saraceno, cresce la tensione socialeLa struttura verrà demolita per fare spazio al nuovo porto, gli inquilini cercano sistemazione

Sono sempre più numerose le se-gnalazioni che ci pervengono dai residenti di Pinetamare in ordine allo stato di degrado in cui versa l’ex Centro Sportivo di Pinetamare.

La struttura è in uno stato di obsolescenza e decadimento tale che da un momento all’altro potrebbe verificarsi un crollo strutturale della copertura. Il problema dipende dal fatto che l’immobile è facilmente accessibile da chiunque, come evi-denziano le foto, e pertanto è grande il rischio che possa verificarsi una tragedia. Tra l’altro, ormai da tempo, la vecchia piscina è popola-ta da barboni ed extracomunitari senza fissa dimora, oltre ad essere meta di tossicodipen-denti. Si consideri, infine, che la struttura è di-venuta ricettacolo di rifiuti di ogni genere.E’ realmente assurdo che a pochi metri da una rinomata struttura alberghiera come l’Holiday Inn e dal Calcio Napoli possa esistere un de-grado di tali dimensioni. Bisogna inserire il recupero di questa struttura tra le priorità degli interventi di riqualificazione previste nell’ac-cordo di programma per evitare conseguenze irreparabili.

Cade a pezzi l’ex Centro Sportivo di PinetamareImmobile accessibile a tutti, nonostante il potenziale rischio

DIMENTICATA

L’incuria anima lo scheletro dell’ex Centro Sportivo, a

due passi dal campo di allenamento

del Calcio Napoli

Page 5: Informare Ottobre 2011

PAG. 4 INFORMAREAttualità

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La prima ottima notizia è che il CITL ha ormai consolidato una prassi nazionale: il minimo garantito è illeggittimo.Il termine “minimo garantito” trae tutti in inganno: vuol dire che, entro un certo minimo stabilito dal Gestore Idrico, si paga indipendentemente dall’effettivo consumo.Ad esempio, se il “minimo” è stabilito in 100 mc all’anno per utenza, una famiglia pagherà tutti i 100 mc anche se ne ha consumati solo 50.La seconda ottima notizia è che il CITL ha fatto anche di più: ha ampliato le fasce a tariffa agevolata (vedi tabella in alto).La speranza è che il CITL adotti a breve anche un principio ormai rite-

nuto mondiale: il quantitativo minimo vitale che costituisce la quantità di acqua necessaria a sopravvivere che una persona consuma ogni giorno e che non deve essere proprio pagata.Tale quantità è stata stimata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in circa 50 litri al giorno per ogni persona. Quindi, siamo pienamente d’accordo sulle decisioni del CITL, ma non possiamo esimerci dal notare che si tratta di un modo di procedere in evidente contrasto con ciò che avviene oggi sul nostro territorio. Come noto, a Castel Volturno il servizio idrico integrato è gesti-to da due enti, la Volturno Multiutility e il Consorzio Idrico Terra di Lavoro, i quali hanno una differente competenza territoriale. Da anni si tenta di raggiungere un accordo per garantire che il servizio venga gestito da un unico ente, ma una serie di diffi-coltà di natura economica ancora non hanno favorito un’intesa.

Ebbene, se si apprezza che il Comune di Castel Volturno, insieme ad altri enti, chiede al Consorzio Idrico una rideterminazione delle

tariffe mediante fasce di calcolo più eque, ci si chiede perché invece a casa propria, ovvero a Castel Volturno, non si agisca in tale direzione, considerando che le decisioni al riguardo dipendono esclusivamente dall’ente comunale. Difatti, la Volturno Multiutility è una società a pre-valente capitale comunale. Perchè a Castel Volturno si DEVE pagare un minimo garantito pari a mc. 100 ? Non sarebbe equo rideterminare le tariffe come ha fatto il Consorzio idrico ? Ci si augura che qualcuno possa dare spiegazioni in questa terra di contraddizioni.

Tommaso morlando

Il Consorzio idrico taglia le tariffe acqua

La gestione idrica cambia faccia a Napoli tra pareggio di bilancio e minimo garantito

Forse è proprio vero che stiamo cedendo al lusso della noia; a quel dolce divano greco del “panta rhei os potamòs” ovvero: tutto scorre come un fiume. Vi risparmio i dati Istat sulla disoccupazione giovanile, giunta quasi al 30%, e vi risparmio anche le inutili chiacchiere del perché accade, visto che nessuno è capace di proporre soluzioni isti-tuzionali serie. Passiamo alle grida… A quelle grida d’aiuto provenienti da NOI ra-gazzi… Grida che si sentono nelle periferia e che riecheggiano nei quartieri benestanti della città di Napoli. Un urlo, si sa, è sempre destabilizzante; come un sisma, trancia le tue certezze; il tuo porto sicuro, alla presenza di un urlo for-te, trema… ed ecco perché probabilmente tremiamo anche noi. Purtroppo, i samaritani del ventunesimo se-colo non sono poi così buoni come i propri antenati; nessuno si volta indietro a guarda-re, nessuno tende l’orecchio. Ho raccolto alcune parole di amici e cono-scenti che, come molti, vogliono uscire dal “fiume greco” per dimostrare qualcosa; ho raccolto anche le parole di altri che danno testimonianza della triste impazienza verso i giovani.Una delle costanti di queste interviste è la voglia dei giovani di soddisfare i propri ge-nitori.Oggi, spesso, prima dell’ambire, c’è il soddi-sfare esigenze degli altri… Non è però il caso di Nicola, un cinquan-tenne istruttore e proprietario di un centro di cultura fisica con cui bevo volentieri un caffè e mi fermo a pensare mentre il fumo del suo

sigaro striscia tra i nostri discorsi. Nicola è molto deciso sulla questione: «Mio padre ha sempre voluto che io facessi qualcosa, che non stessi a spasso, se c’era da tenermi fuori casa: lo faceva; ma io non ho la forza di spiegare a mio figlio che quell’atteggiamen-to mi ha salvato dalla strada e mi ha por-tato relativamente “rind a Bambagia” (nella r icchez-za)». M e n t r e p r e n d o le ultime boccate tossiche del suo s i g a r o mi rivol-go ad un ragazzo del mio quar t ie-re, Diego: un ragazzo diplomato e in prova presso una posta della zona. Diego mi dice: «Questi mesi di prova sono solo un illusione, tra qualche mese mi ren-derò nuovamente conto di non poter pesare sulle spalle doloranti dei miei genitori». Il collasso lavorativo dei giovani parte innan-zitutto dalla voglia matta dei propri genitori di trovar loro una sistemazione, questo crea un disagio che pochi riescono a sopportare. Ma solo da noi può partire una vera svolta, una reazione che possa far ricredere tutti coloro che nei giovani, oggi, non puntereb-bero mai. Giovanni imperaTrice

Progetto Virobathe, Muscillo risponde

Il progetto europeo

«I virus non si vedono e non preoccupano nessuno»

Lo scorso 20 settembre 2011 l’assemblea del Consorzio Idrico Terra di La-voro ha votato la proposta di modifica delle fasce per il calcolo del consumo di acqua potabile. La proposta di modifica è stata sottoscritta da 30 comuni appartenenti al Consorzio, tra i quali anche Castel Volturno. Le nuove fasce di tariffazione, in vigore dal 1 gennaio 2012, saranno le seguenti:* I fascia: consumo da 0 a 108 mc/anno (attualmente è fino a 72 mc/anno);* II fascia: consumo da 109 a 180 mc/anno (attualmente è fino a 108 mc/anno);* III fascia: consumo oltre i 180 mc/anno (attualmente è oltre i 108 mc/anno).Con questa importante decisione, i cittadini andranno a risparmiare circa 40 Euro sulla fatturazione. FonTe: alTo caserTano-maTesino &d

la decisione

In precedenza abbiamo parlato del Proget-to Virobathe e abbiamo fatto presente che la parola “virus” non è più contemplata nelle norme vigenti sulla balneazione.In pratica, tra i parametri da ricercare nelle acque marine o lacustri dove tuffarsi, non ci si preoccupa più della presenza eventuale di virus.Abbiamo fatto presente che il progetto Virobathe, finanziato dall’UE, ha for-nito dati interessanti già dal 2007.Tra gli autori del proget-to Virobathe anche il Dr. Michele Muscillo dell’Istituto Superiore Sanità (ISS) che ci ha cordialmente risposto dopo avergli girato il nostro articolo: “Ing. Morlando, mi congratulo per il suo articolo che risponde pienamente al mio punto di vista ed alla realtà della situa-zione normativa.

Ovviamente volendo essere meno buoni si dovrebbe dire che gli “irresponsabili” sono tanti, dentro e fuori i confini. Il progetto Virobathe è recente, ma il mio in-teressamento alla problematica è di vecchia data… Questa produttività scientifica durò

poco in quanto passai ad altro dopo aver visto la politica da struzzo che imperava allora, che mi ignorava negandomi i finanziamenti necessari e costringendomi a fare altre cose. Con Virobathe, 10 anni

dopo, verificai che l’atteggiamento era ri-masto lo stesso. Purtroppo i virus non sono come le alghe e la sporcizia che non si vedo-no e non preoccupano nessuno...Cordiali saluti, Michele Muscillo *”.Nota: Il Prof. Muscillo* fa parte dell’Istituto Superiore della Sanità-

Virobathe

Le voci del mio quartiere

Come è noto, a seguito del referen-dum, la disciplina prevista dal decreto Ronchi e dal contestato articolo 23

bis del 2008, è stata abrogata.E qui si inserisce la politica dei servizi pub-blici locali e in particolare del servizio idrico integrato portato avanti dalla Giunta “De Magistris” a Napoli che propone un’imposta-zione nuova.Infatti, con la delibera varata venerdì 23 set-tembre 2011- a firma degli assessori Alberto Lucarelli e Riccardo Realfonzo, rispettiva-mente titolari delle deleghe ai beni comuni e alle società partecipate - l’amministrazione partenopea ha deciso di trasformare la SpA ARIN, al cento per cento posseduta dal comune, in una azienda speciale, cioè un soggetto di diritto pubblico.La nuova azienda, che prenderà il nome di ACQUA BENE COMUNE (ABC) sarà la protagonista di una vera e propria ripubbli-cizzazione dell’acqua, sulla scorta di quanto avvenuto recentemente a Parigi.

I due assessori proponenti ed il sindaco De Magistris assicurano che non si tratta di un’o-perazione puramente mediatica e politica. Lo statuto della ABC, che è stato approvato unitamente alla delibera del 23 settembre scorso, prevede che l’azienda speciale punti al pareggio del bilancio e che la definizione delle tariffe consenta l’erogazione di un mini-mo vitale idrico gratuito ai ceti meno abbienti ed una modulazione di tipo redistributivo e finalizzata a colpire gli sprechi. La struttura di bilancio della azienda incorporerà nelle voci di costo gli impatti sociali ed ecologici relativi alla gestione del servizio idrico. Lo statuto si caratterizza anche per la volontà di includere nelle deci-sioni più rilevanti dell’azienda anche le forze ambientaliste ed i lavoratori. Infatti, nel consiglio di ammini-strazione dell’ABC siederanno cinque soggetti di cui due rappresentanti del mondo ambientalista.Accanto al cda ci sarà un comitato di sorveglianza com-posto da utenti, ambientalisti e da lavoratori dell’azienda stessa. L’approvazione in giunta dello statuto della nuo-va azienda speciale, alla qua-le l’ARIN SpA conferirà il suo intero

patrimonio, in realtà è il punto di partenza di un complesso processo. La parola passa, infatti, al consiglio comunale di Napoli che dovrà esprimere il suo assenso alla proposta della giunta e ciò farà certamente di Napoli il centro del dibattito sul futuro dei servizi pubblici locali nei prossimi mesi. Dall’esito del confronto tra il movimento ambientalista ed i sostenitori della preferibilità del ricorso al mercato ci dirà se a Napoli l’acqua bene comune costituirà il primo esperimento di ripubblicizzazione italiano del servizio idrico integrato. chiara zanichelli, bioloGa

[email protected]

Nasce “Acqua Bene Comune”, società speciale erede dell’Arin spa

All’ultimo referendum ci siamo schierati chiaramen-te a favore dell’acqua pubblica, ma abbiamo anche chiaramente affermato che ciò non basta. Un’Azienda Pubblica deve comportarsi come tale, cioè con trasparenza. Se un’Azienda Pubblica si comporta con modi Privati-stici, per noi, non va bene. I Bilanci devono essere pubblici e pubblicizzati. Gli investimenti devono essere pubblici e pubblicizzati. Gli incarichi e i lavori affidati devono essere pubblici e pubblicizzati. Altrimenti, la gestione pubblica dell’acqua è solo un illusione.La Giunta De Magistris va, secondo noi, nella giusta direzione, ma i principi dovranno essere applicati con la massima trasparenza e chiarezza. In sintesi, è sem-pre una questione di persone e non solo di regole.

l’opinione di informare

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Molti cittadini residenti presso il Residence di Pinetamare lanciano un accorato grido di allarme alle istituzioni locali. Gli stessi denunciano che nelle scorse settimane alcune delle persone che occupano abusivamente gli stabili di Parco Saraceno, hanno tentato di fare irruzione in alcuni appartamenti disabitati del Residence, al fine, presumibilmente, di occuparli.Come noto, difatti, già da tempo a tali persone è stato intimato lo sgombero del Parco Saraceno in virtù dei lavori di realizzazione del porto turistico di Pineta-mare ormai imminenti, e che investiranno l’intera area dove oggi sorge il parco residenziale. I proprietari degli appartamenti del Residence hanno fatto sapere di aver già adottato alcuni provvedimenti per fronteggiare tale situazione, isti-tuendo una vigilanza con tre guardie giurate. Si tratta di una situazione di grave allarme sociale, che rende opportuna la massima attenzione da parte di tutte le forze dell’ordine e delle istituzioni preposte. Gli interessi in gioco sono certamente delicati. Da un lato le aspettative di si-curezza dei cittadini di Pinetamare e dall’altro la condizione di grave indigenza delle persone che occupano gli appartamenti di Parco Saraceno. Siamo consapevoli che molte famiglie vivono lì in situazione di degrado con bambini ed anziani, quindi è opportuno intervenire con responsabilità per evita-re conseguenze più drammatiche.

Demolizione Parco Saraceno, cresce la tensione socialeLa struttura verrà demolita per fare spazio al nuovo porto, gli inquilini cercano sistemazione

Sono sempre più numerose le se-gnalazioni che ci pervengono dai residenti di Pinetamare in ordine allo stato di degrado in cui versa l’ex Centro Sportivo di Pinetamare.

La struttura è in uno stato di obsolescenza e decadimento tale che da un momento all’altro potrebbe verificarsi un crollo strutturale della copertura. Il problema dipende dal fatto che l’immobile è facilmente accessibile da chiunque, come evi-denziano le foto, e pertanto è grande il rischio che possa verificarsi una tragedia. Tra l’altro, ormai da tempo, la vecchia piscina è popola-ta da barboni ed extracomunitari senza fissa dimora, oltre ad essere meta di tossicodipen-denti. Si consideri, infine, che la struttura è di-venuta ricettacolo di rifiuti di ogni genere.E’ realmente assurdo che a pochi metri da una rinomata struttura alberghiera come l’Holiday Inn e dal Calcio Napoli possa esistere un de-grado di tali dimensioni. Bisogna inserire il recupero di questa struttura tra le priorità degli interventi di riqualificazione previste nell’ac-cordo di programma per evitare conseguenze irreparabili.

Cade a pezzi l’ex Centro Sportivo di PinetamareImmobile accessibile a tutti, nonostante il potenziale rischio

DIMENTICATA

L’incuria anima lo scheletro dell’ex Centro Sportivo, a

due passi dal campo di allenamento

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Quanto costa la raccolta rifiutiMorlando chiede un resoconto dettagliato sui servizi resi dalla Senesi

Il mese della rottamazIone Rottamando il tuo occhiale vecchio

la montatura la paghi la metà

Dopo che l’amministrazione Scalzone si è sciolta, implodendo al suo interno, con sorpresa dei cittadini, abbiamo iniziato a leggere anche di qualche nota rilasciata alla stampa da alcuni assessori sinora silenti. Tra le tante ha destato attenzione quella dell’ex assessore al bilancio Raffaele De Crescen-zo, dichiarazioni rilasciate al quotidiano “Corriere di Caserta” del 6/09/2011 sul costo dei rifiuti urbani del comune di Castelvolturno che ammonterebbero a ben 8 MILIONI DI EURO ed in “linea” con il passato!?. Premesso che, in merito al settore ambiente ho sempre preferito non intervenire, perché sono consapevole delle difficoltà che la materia comporta, ma alcune considerazioni vanno fatte visto il modo semplicistico con cui vengono annunciate simili cifre che fanno sobbalzare principalmente in rapporto al servizio offerto attualmente. Mi spiego: Raffaele era assessore con me nella passata amministrazione Nuzzo su indicazione del

gruppo di Lorenzo Marcello; ha seguito da vicino tutte le traversie del settore ambiente e anche determinate decisioni prese perché le ha votate. Quindi dovrebbe conoscere la materia, almeno per sentito dire. Non conoscendo approfonditamente il contratto stipulato con la società Senesi (ma credo che si rifaccia alle norme nazionali che regolano simili attività), ritengo assurdo che il Comune debba

pagare di più per non aver raggiunto il 35% di differenziata. Il contratto lo deve PREVE-DERE a priori, e se non viene raggiunto tale livello la colpa e le spese sono a carico della società che dopo circa 18 mesi non è riuscita a dare inizio alla raccolta differenziata !Abbiamo ascoltato solo annunci, proclami, e suoni di fanfare da parte dell’ex sindaco Scalzone attraverso un sito mai funzionante. A questo punto le responsabilità ricadono sull’azienda, ma unicamente quando la stes-sa, per causa di crisi dello scarico o per altri impedimenti che non le competono contrat-tualmente. Ma la crisi dei rifiuti, per fortuna, in provincia di Caserta non esiste, quindi ?Sui pagamenti, abbiamo appreso che da mesi la società non verrebbe pagata regolarmen-te,...allora perché non viene denunciato il tutto alla Prefettura e si faccia corretta e trasparen-te informazione ai cittadini ? Diversamente dovremo ritenere la Senesi responsabile !Per poter fare raffronti con il passato

occorrerebbero numeri certi, caro assessore. Quante unità lavorative erano presente in passato ? Quante ce ne sono adesso ? Perché i mezzi che vengono computati ad uso chilometrico, compreso assicurazione, tasse di circolazione ed altro, vengono usati in altri Comuni ? Tutto regolare ? Perché il Comune si è preoccupato spesso di controllare l’o-perato degli operai che sono di competenza dell’azienda e non del servizio e dei mezzi impiegati realmente ? Quanti contenziosi esistono in sospeso e in modo particolare con le grandi strutture ?Infine, quando non si effettua la differen-ziata, servizio per il quale in passato sono stati regolarizzati ben 32 persone, si pagano unicamente i costi vivi effettuati dall’azienda e a presentazione fattura, in tal senso basta andare a controllare le fatture del 2007 (pe-riodo in cui eravamo con il consorzio CE/4 e a fronte di un canone di 347.000 euro mensili pagavamo appena 220/240 mila euro). Ripeto, nessuna polemica semplici domande a chi (non certo a De Crescenzo) finora non si è mai preoccupato di dare ragguagli e relazio-nare i cittadini, pertanto oggi, “certi” resoconti risultano fuori tempo massimo.Infine, ho notato che di fronte al recupero di oltre 1 MILIONE di metri quadrati di immobili MAI censiti sul territorio, quasi nulla è stato fatto e questi continuano ad evadere tranquil-lamente. Tommaso Morlando Ex assessore ambiente

Marcello Giocondo, presidente provinciale del Sindacato Italiano Balneari, facendo se-guito allo speciale balneazione pubblicato lo scorso mese, ha voluto darci il suo contributo in ordine alle problematiche sollevate, fornen-do alcune precisazioni e rispondendo ad una nostra domanda, in merito alle concessioni demaniali ed alle “spiagge libere”.«Le spiagge sono demaniali, di proprietà dello Stato, cioè di tutti noi. Si dividono in due gruppi ben distinti: una parte viene data in concessio-ne a gestori che devono gestire le spiagge at-tenendosi all’Ordinanza emanata dall’Autorità Marittima; l’altra, non data in concessione e più comunemente denominata spiaggia “libera”, deve essere gestita dai Comuni o dalle Am-ministrazioni competenti, e quindi dallo Stato stesso e dovrebbero attenersi all’Ordinanza emanata dall’Autorità Marittima (Capitanerie di Porto, Ministero Trasporti,ecc…).Per la parte data in concessione i gestori pos-sono chiedere un biglietto di ingresso per poter usufruire di alcuni servizi quali docce, bagni, spogliatoi, pulizia dell’arenile, sorveglianza e sicurezza a mare, infermeria. L’affitto di sdraio, lettini, ombrelloni e cabine in genere è aggiun-to al biglietto di ingresso, ma non è obbligatorio affittarle, perché una volta pagato l’ingresso ci si può sdraiare sul proprio asciugamano. Si può accedere alla spiaggia di uno stabilimento bal-neare, per raggiungere il mare, senza pagare il biglietto di ingresso, ma non si può sostare né sulla spiaggia né sulla battigia (fascia parallela al mare di 5 metri), spazio che deve essere co-stantemente libero da persone o cose. Tutti vi possono transitare ma, non vi possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni o sdraio, poiché deve essere garantito il passag-gio. E’ vietato sulla fascia di battigia giocare a pallone, a racchette o altri giochi che possa-no arrecare disturbo ai bagnanti, a meno che non ci siano aree allestite allo scopo. Per la parte più comunemente definita “spiaggia libe-ra” i Comuni dovrebbero provvedere alla loro pulizia, garantire i servizi principali quali WC, spogliatoi a rotazione, infermerie, sicurezza e sorveglianza a mare con personale qualificato, organizzare aree destinate alle attività di gioco con palloni e racchette; se un cittadino vuole raggiungere la battigia, anche attraversando uno stabilimento balneare, una volta che la raggiunge, visto che non vi può sostare, dovrà stendere il proprio asciugamano su un’area di spiaggia libera pulita. Oggi la risposta è sotto gli occhi di tutti: i concessionari hanno reso la proprietà dello Stato efficiente e produtti-va, non solo garantendo i servizi e rendendo fruibile un bene come la spiaggia e il mare a vantaggio di tutti i cittadini svolgendo un ser-vizio pubblico, ma dando lavoro a migliaia di persone che con l’intero indotto rappresenta l’economia primaria in Italia; lo Stato invece non è stato capace, non solo di garantire i ser-vizi principali e rendere un servizio pubblico, trovando comodo che qualcuno lo facesse a posto suo, ma non ha mosso un dito contro chi

i n q u i n a il mare e devas ta le coste!! E’ assolu-tamente vero, “le sp iagge e il mare sono di tutti”, ma forse solo q u e l l e pulite e con tanti servizi, non quelle simili a discariche e più che “libere” solo abbandonate».Presidente, nel recente passato non si era stipulato un accordo con la Regione Cam-pania in merito ai canoni demaniali per il Comune di Castel Volturno, accordo che prevedeva la riduzione degli stessi in modo tale che in cambio i gestori avrebbero reso gratuita la discesa a mare? Perché anche quest’anno si sono verificati tanti problemi per i cittadini locali ad usufruire di questa immensa risorsa? «Gli accordi siglati con le amministrazioni, a tutti i livelli, che hanno in-teressato i balneari e i cittadini di Castel Vol-turno sono stati centinaia, tutti puntualmente disattesi. La questione della "risorsa mare" come preferisco definirla, che riguarda tutto il Litorale Domizio, è per i nostri amministratori solo un grande problema e mai una risorsa economica; gli amministratori di Castel Voltur-no, in particolare il Sindaco e il suo assessore al Demanio, distratti da tanti altri fatti lontani dall'interesse degli imprenditori balneari e dagli interessi dei cittadini hanno fatto quan-to peggio si potesse fare. Tra fare male e fare bene, hanno scelto di non fare nulla; nulla che riguardasse anche lontanamente, per quanto riguarda i balneari, di ciò che era stato scritto nel loro programma politico per cui sono stati eletti; nulla per i balneari che oggi si ritrovano con il peso dei pagamenti dei canoni dema-niali al pari di altre località ben più prestigiose, trascinandosi dietro il peso, diventato ormai insostenibile, di ben 20 anni di divieti di balne-azione, di una immigrazione clandestina non controllata, di una erosione della costa avan-zata, di un territorio pubblicizzato solo per fatti di sangue e di Camorra. Avrei piacere semmai in un incontro anche pubblico di poter meglio illustrare il disagio e le condizioni dei balneari e ancor di più quello che è la nostra idea di un nuovo modo di gestire ed amministrare il tratto di costa che ci compete, di poter fare usufruire a tutti della spiaggia e del mare». A seguito della disponibilità manifestata da Giocondo, essendo una materia delicata e di interesse per il nostro territorio, ci faremo promotori di un eventuale incontro sul tema spiagge, che certamente sarà utile per un fu-turo diverso e migliore, sia per gli imprenditori che per i cittadini. (T.M.) La Redazione

Giocondo: «Più che libere sono abbandonate»

Il presidente Sib interviene sulla questione spiagge

Vogliamo evidenziare una manifestazione di asocialità da parte di alcuni cittadini di Lago Patria. Sottolineiamo che parliamo di uno sparuto drappello di persone. Una pattuglia, certo, ma che crea disagi alla salute e danni di immagine alla maggio-ranza degli abitanti, agli esercizi commer-ciali, al turismo locale.Ci riferiamo a chi lascia il sacchetto, più spesso il “ saccone", di immondizia sul marciapiedi. Quello lontano da casa, certo, perché casa propria deve essere linda e pulita di quella degli altri, invece, poco importa ! Ecco allora sorgere, qui e là, piccole e meno piccole oasi grigie e maleodoranti.Abbiamo chiesto un parere in proposito ad alcuni abitanti della zona.«A me questi cumuli di spazzatura fanno venire il voltastomaco, e non solo per

la puzza, ma perché provo una rabbia enorme. Come è possibile che ci siano persone che con strafottenza fermano la macchina, aprono il cofano e tirano fuori di tutto e lo sistemano lì a terra? A volte lo fanno con l’aiuto dei figli, ragazzini di dieci-dodici anni. Ma che esempio di civiltà è questo?».Sono le parole accalorate di Anita, una commerciante.

«Per fortuna il mio negozio è da tutt’altra parte», aggiunge.«Il nostro problema sono i giardini», ribat-te Gino, il marito, anch’egli commerciante «Non voglio giustificare nessuno, ma la verità è che non c’è la possibilità di liberar-si di rami e foglie secche. Puoi chiamare qualcuno, ma quanti soldi chiede? Poi c’è l’emergenza spazzatura».«Ma non è vero!», replica Anita «Non trovi solo rami secchi! Poi l’emergenza, non so come e perché, per il momento è finita. La spazzatura la raccolgono, anche quella sui marciapiedi, che poi restano inutilizzabili perché troppo luridi».«Ma dove la butti, a Lago Patria, l’immon-dizia?», aggiunge Alessandro, promotore finanziario «Ma con ufficio a Caserta», ci tiene a precisare. «Avete notato che sono

scomparsi i cassonetti? Chi ha avuto questa brillante idea?».«C’è la differenziata porta a porta…» replica Anita.«Non sempre sono puntuali», dice Alessandro.«Si, ma ogni tanto vengono», aggiunge Gino.«Poi ha riaperto il sito di raccolta di Varca-turo», osserva Anita.«Ma se non si ha tempo? Se si abita lontani?», replica Alessandro.«Ti organizzi. Non è che perché tu sei molto impegnato noi dobbiamo tenerci la tua immondizia per strada», risponde Anita.«Non parlavo di me», si difende Alessan-dro.«Nemmeno io. Era un esempio» conclude Anita senza troppa convinzione.Queste poche battute sono soltanto uno sfogo e un accento messo su una questio-ne che è sotto gli occhi di tutti.Qual è la soluzione? Reprimere? E’ certo difficile controllare, da parte delle forze dell’ordine, ogni strada e stradina della zona.La sola speranza è che prevalga in tutti il senso di appartenenza al territorio e non solo al proprio cortile.LoRedana [email protected]

Tommaso Morlando,ex assessore all'ambiente di Castel Volturno

Marcello Giocondo,

presidente SIB

rifiuti abbandonati, la gente di lago patria infuriata

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Servizi speciali

castel volturno. Se il contenuto di un opera cinematografica rispetta fedelmente i fatti nar-rati, allora non vi è censura che possa tenere. E’ questa l’opinione generalizzata che sembra trarsi all’indomani del successo ottenuto a Ve-nezia dal film di Guido Lamberti, “Là-Bas”, nella categoria “Opere Prime”. Il film è stato presentato in anteprima naziona-le lo scorso 17 Settembre presso la Casa del Bambino di Castel Volturno, il centro di acco-glienza gestito dai Padri Comboniani. Presente tutta la troupe tecnica, i re-sponsabili dell’impresa pro-duttrice, l’Associazione Figli del Bronx, gli attori ed il regi-sta. Da segnalare l’intervento del critico Enrico Ghezzi e del professor Valerio Capra-ra dell’Università L’Orientale di Napoli. Tra gli altri presenti anche molti esponenti della politica locale e dell’associazionismo, nonchè Mario Luise. Come noto non sono mancate le polemiche intorno a questo film. Le più significative sono provenute dall’ex primo cittadino, Antonio Scalzone, che lo aveva considerato un “opera abusiva” probabilmente convinto che tali lavori artistici non facciano altro che rafforzare il forte pregiudizio che si nutre verso questo territorio, considerato come una Terra di Nessuno, alla mercè di ogni peccato. In realtà, opere come “Là-Bas”, se dirette con un senso di respon-sabilità e con la rievocazione veritiera dei fatti, sono il veicolo più efficace attraverso il quale portare a conoscenza delle istituzioni e dell’o-pinione pubblica i forti disagi e gli squilibri che questo angolo di mondo patisce a causa delle difficoltà di integrazione tra extracomunitari e popolazione autoctona, in un contesto già for-temente condizionato dalla criminalità organiz-zata. In altre parole, la cultura è il mezzo attra-verso il quale raccontare i problemi, analizzarli, affrontarli e magari superarli. Stigmatizzare un opera cinematografica o, peggio, boicottarla con un fare da censori bigotti, è il modo più semplice per far sì che tutto rimanga sempre nell’ombra, in un eterno immobilismo che non risolve nulla, ma spesso lo aggrava. Là-Bas

parla di Castel Volturno, del recente passato, del suo presente, ma deve essere inteso an-che come un ulteriore passo che questa città deve fare verso il suo futuro riscatto, al pari di come Yssouf (alias l’attore Kader Alassane), protagonista dell’opera, tenta di fare per sot-trarsi alla sua difficile condizione. Un film non sarà mai l’ostacolo verso la completa reden-zione di questo città, spesso deturpata e vitti-ma di problematiche non sue molto più gran-di, spesso importate qui dai vari lestofanti di

turno. Bisogna difendersi dai criminali, dagli speculatori, dalla cattiva politica e dalle fal-se promesse, e non da un film, che altro non ha fatto se non richiamare l’attenzione sulla nostra realtà. Ciò significa accendere i riflet-tori sui i disagi del nostro territorio e quindi creare l’opportunità per affrontarli e risolverli, affinché un domani nessuno potrà dire di non sapere. mike chunda, fabio paradisone, silvio trocchia, francesco trapani e fulvio trocchia.

Là-Bas, il dramma di Castel Volturno sbaraglia Venezia

Il lavoro artistico narra la vita di un giovane africano, Yssouf, che dopo un lungo viaggio della speranza, arriva in Italia per ricongiungersi allo zio, Moses (alias l’attore Moussa Mone), che da tempo vive a Castel Volturno. Ben presto il protagonista di que-sta storia, dopo aver accarezzato il sogno di guadagnarsi onestamente da vivere, dovrà fare i conti con la dura realtà che gli si staglia dinanzi. Convinto dal parente a gestire un traffico di sostanze stupefa-

centi, Yssouf nel corso del film tenterà di riscattarsi da tale condizione. Sullo sfondo di questa storia, frutto della libera creatività artistica del regista, si muovono le immagini che rievocano la condizione della comunità africana a Castel Volturno, nonchè la triste realtà della strage degli immigrati consuma-tasi il 18 settembre 2008. Quel tragico e sanguinario episodio, che ha segnato per sempre la storia del nostro paese, viene ricostruito dal regista attingendo a piene mani informazioni dagli atti giudiziari del relativo processo penale, celebratosi dinanzi alla prima sezione della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vete-

re, e conclusosi in primo grado con quattro ergastoli e una condanna a 23 anni a carico dei 5 imputati, Giuseppe Setola, Davide Granato, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Antonio Alluce.Il regista tenta, con il suo lavoro, di porre una linea di demarcazione tra la comunità africana sana, fatta di lavoratori onesti che con dignità preferiscono vendere i fazzoletti o svolgere altri lavori manuali pur di non cedere alle tentazioni dei soldi facili, e dall’altro quella componente africana, vicina agli ambienti delinquenziali locali, che gesti-scono la prostituzione e lo spaccio di droga, riuscendo a procurasi documenti falsi. Lo

scopo, chiaramente, è quello di avvalorare la tesi, emersa dagli atti giudiziari, secondi la quale i sei ghanesi uccisi non erano spacciatori bensì vittime innocenti della criminalità più efferata. Il film si apprezza perché, come ha soste-nuto Enrico Ghezzi, noto critico cinemato-grafico intervenuto all’evento, si pone come “un esempio di essere la realtà”. Dunque, non facile sensazionalismo cinematografi-co, bensì la realtà del contesto locale così com’è, come lo stesso regista ha avuto modo di conoscere. Il film è recitato quasi completamente in lingua francese, renden-do il tutto ancora più realistico. Da vedere.

Scheda del film

Nella foto qui sopra Angelo Morlando e i ragazzi di Officina Volturnoinsieme agli attori. A dx Fabio Russo e Guido Lombardi

e una scena del film

Oltre mille persone alla presentazione del film in anteprima nazionale presso la Casa del Bambino

castel volturno. In occasione della “Prima” del film Là Bas tenutasi a Castel Volturno presso la Casa del Bambino, ho avuto modo di conoscere il regista, Guido Lamberti (foto) e fare con lui due chiacchiere prima che cominciasse la proiezione. Da subito è sembrato una persona molto disponibile, ma soprattutto di grande sensibilità ed umil-tà. Sappiamo che la genesi di questo film è stata caratterizzata da qualche polemi-ca istituzionale. Ebbene, il successo di Venezia, e questa serata (presentazione del film a Castel Volturno) rappresentino una risposta importante alle polemiche, e cioè che erano infondati i timori che questo film potesse avere un riflesso ne-gativo sull’immagine del territorio? «E’ vero. Non aveva molto senso nascondere una realtà che era sotto gli occhi di chiun-que passa per Castel Volturno. Il Litorale

Domitio purtroppo ha una serie di problematiche, che vengono tra-scurate normalmente, poi quando succede l’evento clamoroso, come la strage degli immigrati, tutti se ne

ricordano». Ma un film, o la cultura in genere, non ritiene che possano aiutare a conoscere tali problematiche affinché possano es-sere affrontate e magari risolte? «Sì ne sono convinto. Questa è una zona bellissi-ma. Io da ragazzo ci venivo in vacanza qui. Pensi che la prima scena del film, quella in cui Youssuf nota sul bus un ragazzo africa-no con la testa appoggiata al sedile davanti è una scena che ho vissuto io in prima per-sona, quando a 15 anni presi il pulmann per venire qui a Castel Volturno a fare il bagno. Con questo voglio dire che gli africani stanno qui da tantissimo tempo. Bisogna cominciare a pen-sare a loro non solo come una risor-sa lavorativa, ma anche come una risorsa culturale. Bisogna favorire l’incontro».

Come nasce il suo legame professiona-le con questo territorio? «Quando ero ragazzo venivo qui a lavorare come came-raman nelle feste degli africani in alcune discoteche del Litorale Domitio, anche in Pinetamare. Ricordo che, in alcuni posti, po-tevo notare che su centinaia di africani che popolavano la discoteca vi erano pochissimi bianchi. Tutto è cominciato così». Lombardi ci ha riferito di aver avuto modo di visitare il nostro sito, www.officinavoltur-no.com, attraverso il nostro profilo Facebo-ok, e di aver apprezzato il nostro impegno sul territorio. Inoltre, si è mostrato disponi-bile a prendere parte ad eventuali iniziative in campo culturale organizzate da Officina Volturno. fabio russo

intervista con il registra lamberti“Bisogna pensare agli immigrati

come una risorsa”

Page 7: Informare Ottobre 2011

AmbientePAG. 6 INFORMARE

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Quanto costa la raccolta rifiutiMorlando chiede un resoconto dettagliato sui servizi resi dalla Senesi

Il mese della rottamazIone Rottamando il tuo occhiale vecchio

la montatura la paghi la metà

Dopo che l’amministrazione Scalzone si è sciolta, implodendo al suo interno, con sorpresa dei cittadini, abbiamo iniziato a leggere anche di qualche nota rilasciata alla stampa da alcuni assessori sinora silenti. Tra le tante ha destato attenzione quella dell’ex assessore al bilancio Raffaele De Crescen-zo, dichiarazioni rilasciate al quotidiano “Corriere di Caserta” del 6/09/2011 sul costo dei rifiuti urbani del comune di Castelvolturno che ammonterebbero a ben 8 MILIONI DI EURO ed in “linea” con il passato!?. Premesso che, in merito al settore ambiente ho sempre preferito non intervenire, perché sono consapevole delle difficoltà che la materia comporta, ma alcune considerazioni vanno fatte visto il modo semplicistico con cui vengono annunciate simili cifre che fanno sobbalzare principalmente in rapporto al servizio offerto attualmente. Mi spiego: Raffaele era assessore con me nella passata amministrazione Nuzzo su indicazione del

gruppo di Lorenzo Marcello; ha seguito da vicino tutte le traversie del settore ambiente e anche determinate decisioni prese perché le ha votate. Quindi dovrebbe conoscere la materia, almeno per sentito dire. Non conoscendo approfonditamente il contratto stipulato con la società Senesi (ma credo che si rifaccia alle norme nazionali che regolano simili attività), ritengo assurdo che il Comune debba

pagare di più per non aver raggiunto il 35% di differenziata. Il contratto lo deve PREVE-DERE a priori, e se non viene raggiunto tale livello la colpa e le spese sono a carico della società che dopo circa 18 mesi non è riuscita a dare inizio alla raccolta differenziata !Abbiamo ascoltato solo annunci, proclami, e suoni di fanfare da parte dell’ex sindaco Scalzone attraverso un sito mai funzionante. A questo punto le responsabilità ricadono sull’azienda, ma unicamente quando la stes-sa, per causa di crisi dello scarico o per altri impedimenti che non le competono contrat-tualmente. Ma la crisi dei rifiuti, per fortuna, in provincia di Caserta non esiste, quindi ?Sui pagamenti, abbiamo appreso che da mesi la società non verrebbe pagata regolarmen-te,...allora perché non viene denunciato il tutto alla Prefettura e si faccia corretta e trasparen-te informazione ai cittadini ? Diversamente dovremo ritenere la Senesi responsabile !Per poter fare raffronti con il passato

occorrerebbero numeri certi, caro assessore. Quante unità lavorative erano presente in passato ? Quante ce ne sono adesso ? Perché i mezzi che vengono computati ad uso chilometrico, compreso assicurazione, tasse di circolazione ed altro, vengono usati in altri Comuni ? Tutto regolare ? Perché il Comune si è preoccupato spesso di controllare l’o-perato degli operai che sono di competenza dell’azienda e non del servizio e dei mezzi impiegati realmente ? Quanti contenziosi esistono in sospeso e in modo particolare con le grandi strutture ?Infine, quando non si effettua la differen-ziata, servizio per il quale in passato sono stati regolarizzati ben 32 persone, si pagano unicamente i costi vivi effettuati dall’azienda e a presentazione fattura, in tal senso basta andare a controllare le fatture del 2007 (pe-riodo in cui eravamo con il consorzio CE/4 e a fronte di un canone di 347.000 euro mensili pagavamo appena 220/240 mila euro). Ripeto, nessuna polemica semplici domande a chi (non certo a De Crescenzo) finora non si è mai preoccupato di dare ragguagli e relazio-nare i cittadini, pertanto oggi, “certi” resoconti risultano fuori tempo massimo.Infine, ho notato che di fronte al recupero di oltre 1 MILIONE di metri quadrati di immobili MAI censiti sul territorio, quasi nulla è stato fatto e questi continuano ad evadere tranquil-lamente. Tommaso Morlando Ex assessore ambiente

Marcello Giocondo, presidente provinciale del Sindacato Italiano Balneari, facendo se-guito allo speciale balneazione pubblicato lo scorso mese, ha voluto darci il suo contributo in ordine alle problematiche sollevate, fornen-do alcune precisazioni e rispondendo ad una nostra domanda, in merito alle concessioni demaniali ed alle “spiagge libere”.«Le spiagge sono demaniali, di proprietà dello Stato, cioè di tutti noi. Si dividono in due gruppi ben distinti: una parte viene data in concessio-ne a gestori che devono gestire le spiagge at-tenendosi all’Ordinanza emanata dall’Autorità Marittima; l’altra, non data in concessione e più comunemente denominata spiaggia “libera”, deve essere gestita dai Comuni o dalle Am-ministrazioni competenti, e quindi dallo Stato stesso e dovrebbero attenersi all’Ordinanza emanata dall’Autorità Marittima (Capitanerie di Porto, Ministero Trasporti,ecc…).Per la parte data in concessione i gestori pos-sono chiedere un biglietto di ingresso per poter usufruire di alcuni servizi quali docce, bagni, spogliatoi, pulizia dell’arenile, sorveglianza e sicurezza a mare, infermeria. L’affitto di sdraio, lettini, ombrelloni e cabine in genere è aggiun-to al biglietto di ingresso, ma non è obbligatorio affittarle, perché una volta pagato l’ingresso ci si può sdraiare sul proprio asciugamano. Si può accedere alla spiaggia di uno stabilimento bal-neare, per raggiungere il mare, senza pagare il biglietto di ingresso, ma non si può sostare né sulla spiaggia né sulla battigia (fascia parallela al mare di 5 metri), spazio che deve essere co-stantemente libero da persone o cose. Tutti vi possono transitare ma, non vi possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni o sdraio, poiché deve essere garantito il passag-gio. E’ vietato sulla fascia di battigia giocare a pallone, a racchette o altri giochi che possa-no arrecare disturbo ai bagnanti, a meno che non ci siano aree allestite allo scopo. Per la parte più comunemente definita “spiaggia libe-ra” i Comuni dovrebbero provvedere alla loro pulizia, garantire i servizi principali quali WC, spogliatoi a rotazione, infermerie, sicurezza e sorveglianza a mare con personale qualificato, organizzare aree destinate alle attività di gioco con palloni e racchette; se un cittadino vuole raggiungere la battigia, anche attraversando uno stabilimento balneare, una volta che la raggiunge, visto che non vi può sostare, dovrà stendere il proprio asciugamano su un’area di spiaggia libera pulita. Oggi la risposta è sotto gli occhi di tutti: i concessionari hanno reso la proprietà dello Stato efficiente e produtti-va, non solo garantendo i servizi e rendendo fruibile un bene come la spiaggia e il mare a vantaggio di tutti i cittadini svolgendo un ser-vizio pubblico, ma dando lavoro a migliaia di persone che con l’intero indotto rappresenta l’economia primaria in Italia; lo Stato invece non è stato capace, non solo di garantire i ser-vizi principali e rendere un servizio pubblico, trovando comodo che qualcuno lo facesse a posto suo, ma non ha mosso un dito contro chi

i n q u i n a il mare e devas ta le coste!! E’ assolu-tamente vero, “le sp iagge e il mare sono di tutti”, ma forse solo q u e l l e pulite e con tanti servizi, non quelle simili a discariche e più che “libere” solo abbandonate».Presidente, nel recente passato non si era stipulato un accordo con la Regione Cam-pania in merito ai canoni demaniali per il Comune di Castel Volturno, accordo che prevedeva la riduzione degli stessi in modo tale che in cambio i gestori avrebbero reso gratuita la discesa a mare? Perché anche quest’anno si sono verificati tanti problemi per i cittadini locali ad usufruire di questa immensa risorsa? «Gli accordi siglati con le amministrazioni, a tutti i livelli, che hanno in-teressato i balneari e i cittadini di Castel Vol-turno sono stati centinaia, tutti puntualmente disattesi. La questione della "risorsa mare" come preferisco definirla, che riguarda tutto il Litorale Domizio, è per i nostri amministratori solo un grande problema e mai una risorsa economica; gli amministratori di Castel Voltur-no, in particolare il Sindaco e il suo assessore al Demanio, distratti da tanti altri fatti lontani dall'interesse degli imprenditori balneari e dagli interessi dei cittadini hanno fatto quan-to peggio si potesse fare. Tra fare male e fare bene, hanno scelto di non fare nulla; nulla che riguardasse anche lontanamente, per quanto riguarda i balneari, di ciò che era stato scritto nel loro programma politico per cui sono stati eletti; nulla per i balneari che oggi si ritrovano con il peso dei pagamenti dei canoni dema-niali al pari di altre località ben più prestigiose, trascinandosi dietro il peso, diventato ormai insostenibile, di ben 20 anni di divieti di balne-azione, di una immigrazione clandestina non controllata, di una erosione della costa avan-zata, di un territorio pubblicizzato solo per fatti di sangue e di Camorra. Avrei piacere semmai in un incontro anche pubblico di poter meglio illustrare il disagio e le condizioni dei balneari e ancor di più quello che è la nostra idea di un nuovo modo di gestire ed amministrare il tratto di costa che ci compete, di poter fare usufruire a tutti della spiaggia e del mare». A seguito della disponibilità manifestata da Giocondo, essendo una materia delicata e di interesse per il nostro territorio, ci faremo promotori di un eventuale incontro sul tema spiagge, che certamente sarà utile per un fu-turo diverso e migliore, sia per gli imprenditori che per i cittadini. (T.M.) La Redazione

Giocondo: «Più che libere sono abbandonate»

Il presidente Sib interviene sulla questione spiagge

Vogliamo evidenziare una manifestazione di asocialità da parte di alcuni cittadini di Lago Patria. Sottolineiamo che parliamo di uno sparuto drappello di persone. Una pattuglia, certo, ma che crea disagi alla salute e danni di immagine alla maggio-ranza degli abitanti, agli esercizi commer-ciali, al turismo locale.Ci riferiamo a chi lascia il sacchetto, più spesso il “ saccone", di immondizia sul marciapiedi. Quello lontano da casa, certo, perché casa propria deve essere linda e pulita di quella degli altri, invece, poco importa ! Ecco allora sorgere, qui e là, piccole e meno piccole oasi grigie e maleodoranti.Abbiamo chiesto un parere in proposito ad alcuni abitanti della zona.«A me questi cumuli di spazzatura fanno venire il voltastomaco, e non solo per

la puzza, ma perché provo una rabbia enorme. Come è possibile che ci siano persone che con strafottenza fermano la macchina, aprono il cofano e tirano fuori di tutto e lo sistemano lì a terra? A volte lo fanno con l’aiuto dei figli, ragazzini di dieci-dodici anni. Ma che esempio di civiltà è questo?».Sono le parole accalorate di Anita, una commerciante.

«Per fortuna il mio negozio è da tutt’altra parte», aggiunge.«Il nostro problema sono i giardini», ribat-te Gino, il marito, anch’egli commerciante «Non voglio giustificare nessuno, ma la verità è che non c’è la possibilità di liberar-si di rami e foglie secche. Puoi chiamare qualcuno, ma quanti soldi chiede? Poi c’è l’emergenza spazzatura».«Ma non è vero!», replica Anita «Non trovi solo rami secchi! Poi l’emergenza, non so come e perché, per il momento è finita. La spazzatura la raccolgono, anche quella sui marciapiedi, che poi restano inutilizzabili perché troppo luridi».«Ma dove la butti, a Lago Patria, l’immon-dizia?», aggiunge Alessandro, promotore finanziario «Ma con ufficio a Caserta», ci tiene a precisare. «Avete notato che sono

scomparsi i cassonetti? Chi ha avuto questa brillante idea?».«C’è la differenziata porta a porta…» replica Anita.«Non sempre sono puntuali», dice Alessandro.«Si, ma ogni tanto vengono», aggiunge Gino.«Poi ha riaperto il sito di raccolta di Varca-turo», osserva Anita.«Ma se non si ha tempo? Se si abita lontani?», replica Alessandro.«Ti organizzi. Non è che perché tu sei molto impegnato noi dobbiamo tenerci la tua immondizia per strada», risponde Anita.«Non parlavo di me», si difende Alessan-dro.«Nemmeno io. Era un esempio» conclude Anita senza troppa convinzione.Queste poche battute sono soltanto uno sfogo e un accento messo su una questio-ne che è sotto gli occhi di tutti.Qual è la soluzione? Reprimere? E’ certo difficile controllare, da parte delle forze dell’ordine, ogni strada e stradina della zona.La sola speranza è che prevalga in tutti il senso di appartenenza al territorio e non solo al proprio cortile.LoRedana [email protected]

Tommaso Morlando,ex assessore all'ambiente di Castel Volturno

Marcello Giocondo,

presidente SIB

rifiuti abbandonati, la gente di lago patria infuriata

PAG. 7INFORMARE

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Servizi speciali

castel volturno. Se il contenuto di un opera cinematografica rispetta fedelmente i fatti nar-rati, allora non vi è censura che possa tenere. E’ questa l’opinione generalizzata che sembra trarsi all’indomani del successo ottenuto a Ve-nezia dal film di Guido Lamberti, “Là-Bas”, nella categoria “Opere Prime”. Il film è stato presentato in anteprima naziona-le lo scorso 17 Settembre presso la Casa del Bambino di Castel Volturno, il centro di acco-glienza gestito dai Padri Comboniani. Presente tutta la troupe tecnica, i re-sponsabili dell’impresa pro-duttrice, l’Associazione Figli del Bronx, gli attori ed il regi-sta. Da segnalare l’intervento del critico Enrico Ghezzi e del professor Valerio Capra-ra dell’Università L’Orientale di Napoli. Tra gli altri presenti anche molti esponenti della politica locale e dell’associazionismo, nonchè Mario Luise. Come noto non sono mancate le polemiche intorno a questo film. Le più significative sono provenute dall’ex primo cittadino, Antonio Scalzone, che lo aveva considerato un “opera abusiva” probabilmente convinto che tali lavori artistici non facciano altro che rafforzare il forte pregiudizio che si nutre verso questo territorio, considerato come una Terra di Nessuno, alla mercè di ogni peccato. In realtà, opere come “Là-Bas”, se dirette con un senso di respon-sabilità e con la rievocazione veritiera dei fatti, sono il veicolo più efficace attraverso il quale portare a conoscenza delle istituzioni e dell’o-pinione pubblica i forti disagi e gli squilibri che questo angolo di mondo patisce a causa delle difficoltà di integrazione tra extracomunitari e popolazione autoctona, in un contesto già for-temente condizionato dalla criminalità organiz-zata. In altre parole, la cultura è il mezzo attra-verso il quale raccontare i problemi, analizzarli, affrontarli e magari superarli. Stigmatizzare un opera cinematografica o, peggio, boicottarla con un fare da censori bigotti, è il modo più semplice per far sì che tutto rimanga sempre nell’ombra, in un eterno immobilismo che non risolve nulla, ma spesso lo aggrava. Là-Bas

parla di Castel Volturno, del recente passato, del suo presente, ma deve essere inteso an-che come un ulteriore passo che questa città deve fare verso il suo futuro riscatto, al pari di come Yssouf (alias l’attore Kader Alassane), protagonista dell’opera, tenta di fare per sot-trarsi alla sua difficile condizione. Un film non sarà mai l’ostacolo verso la completa reden-zione di questo città, spesso deturpata e vitti-ma di problematiche non sue molto più gran-di, spesso importate qui dai vari lestofanti di

turno. Bisogna difendersi dai criminali, dagli speculatori, dalla cattiva politica e dalle fal-se promesse, e non da un film, che altro non ha fatto se non richiamare l’attenzione sulla nostra realtà. Ciò significa accendere i riflet-tori sui i disagi del nostro territorio e quindi creare l’opportunità per affrontarli e risolverli, affinché un domani nessuno potrà dire di non sapere. mike chunda, fabio paradisone, silvio trocchia, francesco trapani e fulvio trocchia.

Là-Bas, il dramma di Castel Volturno sbaraglia Venezia

Il lavoro artistico narra la vita di un giovane africano, Yssouf, che dopo un lungo viaggio della speranza, arriva in Italia per ricongiungersi allo zio, Moses (alias l’attore Moussa Mone), che da tempo vive a Castel Volturno. Ben presto il protagonista di que-sta storia, dopo aver accarezzato il sogno di guadagnarsi onestamente da vivere, dovrà fare i conti con la dura realtà che gli si staglia dinanzi. Convinto dal parente a gestire un traffico di sostanze stupefa-

centi, Yssouf nel corso del film tenterà di riscattarsi da tale condizione. Sullo sfondo di questa storia, frutto della libera creatività artistica del regista, si muovono le immagini che rievocano la condizione della comunità africana a Castel Volturno, nonchè la triste realtà della strage degli immigrati consuma-tasi il 18 settembre 2008. Quel tragico e sanguinario episodio, che ha segnato per sempre la storia del nostro paese, viene ricostruito dal regista attingendo a piene mani informazioni dagli atti giudiziari del relativo processo penale, celebratosi dinanzi alla prima sezione della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vete-

re, e conclusosi in primo grado con quattro ergastoli e una condanna a 23 anni a carico dei 5 imputati, Giuseppe Setola, Davide Granato, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Antonio Alluce.Il regista tenta, con il suo lavoro, di porre una linea di demarcazione tra la comunità africana sana, fatta di lavoratori onesti che con dignità preferiscono vendere i fazzoletti o svolgere altri lavori manuali pur di non cedere alle tentazioni dei soldi facili, e dall’altro quella componente africana, vicina agli ambienti delinquenziali locali, che gesti-scono la prostituzione e lo spaccio di droga, riuscendo a procurasi documenti falsi. Lo

scopo, chiaramente, è quello di avvalorare la tesi, emersa dagli atti giudiziari, secondi la quale i sei ghanesi uccisi non erano spacciatori bensì vittime innocenti della criminalità più efferata. Il film si apprezza perché, come ha soste-nuto Enrico Ghezzi, noto critico cinemato-grafico intervenuto all’evento, si pone come “un esempio di essere la realtà”. Dunque, non facile sensazionalismo cinematografi-co, bensì la realtà del contesto locale così com’è, come lo stesso regista ha avuto modo di conoscere. Il film è recitato quasi completamente in lingua francese, renden-do il tutto ancora più realistico. Da vedere.

Scheda del film

Nella foto qui sopra Angelo Morlando e i ragazzi di Officina Volturnoinsieme agli attori. A dx Fabio Russo e Guido Lombardi

e una scena del film

Oltre mille persone alla presentazione del film in anteprima nazionale presso la Casa del Bambino

castel volturno. In occasione della “Prima” del film Là Bas tenutasi a Castel Volturno presso la Casa del Bambino, ho avuto modo di conoscere il regista, Guido Lamberti (foto) e fare con lui due chiacchiere prima che cominciasse la proiezione. Da subito è sembrato una persona molto disponibile, ma soprattutto di grande sensibilità ed umil-tà. Sappiamo che la genesi di questo film è stata caratterizzata da qualche polemi-ca istituzionale. Ebbene, il successo di Venezia, e questa serata (presentazione del film a Castel Volturno) rappresentino una risposta importante alle polemiche, e cioè che erano infondati i timori che questo film potesse avere un riflesso ne-gativo sull’immagine del territorio? «E’ vero. Non aveva molto senso nascondere una realtà che era sotto gli occhi di chiun-que passa per Castel Volturno. Il Litorale

Domitio purtroppo ha una serie di problematiche, che vengono tra-scurate normalmente, poi quando succede l’evento clamoroso, come la strage degli immigrati, tutti se ne

ricordano». Ma un film, o la cultura in genere, non ritiene che possano aiutare a conoscere tali problematiche affinché possano es-sere affrontate e magari risolte? «Sì ne sono convinto. Questa è una zona bellissi-ma. Io da ragazzo ci venivo in vacanza qui. Pensi che la prima scena del film, quella in cui Youssuf nota sul bus un ragazzo africa-no con la testa appoggiata al sedile davanti è una scena che ho vissuto io in prima per-sona, quando a 15 anni presi il pulmann per venire qui a Castel Volturno a fare il bagno. Con questo voglio dire che gli africani stanno qui da tantissimo tempo. Bisogna cominciare a pen-sare a loro non solo come una risor-sa lavorativa, ma anche come una risorsa culturale. Bisogna favorire l’incontro».

Come nasce il suo legame professiona-le con questo territorio? «Quando ero ragazzo venivo qui a lavorare come came-raman nelle feste degli africani in alcune discoteche del Litorale Domitio, anche in Pinetamare. Ricordo che, in alcuni posti, po-tevo notare che su centinaia di africani che popolavano la discoteca vi erano pochissimi bianchi. Tutto è cominciato così». Lombardi ci ha riferito di aver avuto modo di visitare il nostro sito, www.officinavoltur-no.com, attraverso il nostro profilo Facebo-ok, e di aver apprezzato il nostro impegno sul territorio. Inoltre, si è mostrato disponi-bile a prendere parte ad eventuali iniziative in campo culturale organizzate da Officina Volturno. fabio russo

intervista con il registra lamberti“Bisogna pensare agli immigrati

come una risorsa”

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INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

Il Testamento di PietraAlla scoperta della Cappella Sansevero con l’associazione Nartea

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La parola “Consorzio di Bonifica” è sicura-mente la più maledetta negli ultimi mesi dalla maggior parte dei cittadini del Basso Volturno.L’Ente ha emanato una serie infinita di ri-chieste di pagamento per oneri di bonifica, nonostante i ricorsi siano puntualmente vinti dai cittadini e nonostante sia evidente lo sta-to di abbandono delle strutture gestite dal Consorzio. Abbiamo ricostruito con Google Earth l’ubicazione delle idrovore principali sul territorio di Castel Volturno. Quello che non si vede dall’alto è lo scempio in cui versano tutte le strutture e il gravissimo stato di rischio per tutti i cittadini. Un esempio su tutte è l’Idrovora Tamerici di via Mezzagni. I fori nel suolo in cui erano alloggiate le vecchie idrovore sono alti circa 4 - 5 metri ed è possibile caderci dentro anche direttamente con la macchina; l’acces-so alle strutture è completamente libero in quanto non ci sono cancelli o porte; manca completamente l’illuminazione. Non da meno è l’Idrovora su via Napoli, dove almeno l’area esterna è recintata e l’accesso è quasi impe-dito, ma lo stato di abbandono e il gravissimo stato manutentivo è evidentissimo e riguarda anche le strutture dei fabbricati. Il Canale Vena, che viaggia parallelamente alla Domi-tiana e finisce proprio all’idrovora del Lago

Patria, è oggetto di qualsiasi attacco esterno compreso lo scarico di sostanze di qualsiasi tipo.E’ giusto ricordare che tutti i canali sono as-solutamente privi di recinzioni e sistemi di sorveglianza.Pertanto, si denuncia pubblicamente lo stato di abbandono e di pericolo.Oltre al danno, ovviamente, la beffa.Il Consorzio, infatti, nelle risposte ad alcuni recenti ricorsi, cita proprio l’esecuzione degli interventi presso l’Idrovora Tamerici che è ab-bandonata da anni.L’altra assurdità è che bisogna effettuare il ricorso ogni qual volta il Consorzio chiede un pagamento, cioè non basta aver vinto i ricorsi precedenti.Fino a che il Consorzio si porrà con tali moda-lità contro i cittadini, gli opporremo resistenza, sempre e comunque.A noi cittadini l’obbligo di costituirci parte civi-le per una class action a seguito della quale finalmente saranno stabiliti i limiti di compe-tenza del Consorzio e delle aree ad esso soggetto, ma soprattutto per porre fine alla ricezione di assurde e continue richieste da parte dell’Ente. ing. angelo morlando

Contro il Consorzio di Bonificacastel volturno. Dal 20 al 25 settembre si è tenuta la IV Summer School “Dialoghi sul Paesaggio”, a cura della Presidente del Club UNESCO di Caserta, Jolanda Capriglione, e del Presidente del Club UNESCO Elea, Domenico Nicoletti. Un’iniziativa che rientra nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2011 dedicate al tema della Formazione e delle nuove professioni per l’ambiente e il paesaggio. La Summer School, che gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, è stata fortemente voluta dai club UNESCO di Caserta ed Elea in partnership, tra i tanti, con la Provincia di Caserta, l’Assessorato regionale alla Formazione e al Lavoro, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino, la Seconda Università degli Studi di Napoli, l’Università di Salerno, le Università di Lione e di Granada, l’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino. La Summer School, della durata di 5 giorni, si è svolta tra Caserta, Castel Volturno, Castellabate e Padula e sarà composta da sessioni operative e conferenze con eminenti personalità

del mondo della cultura italiana. Obiettivo principale dell’iniziativa è quello di riaffermare i principi della Convenzione Europea del Paesaggio quale strumento per una rilettura critica del diritto alla bellezza e al paesaggio in una dimensione interdisciplinare, dando vita a strategie che consentano l’adozione di misure specifiche finalizzate a salvaguardare, gestire e pianificare il paesaggio. Tutto ciò deve avvenire attraverso la creazione di una nuova classe dirigente e l’apertura alle nuove professioni per la tutela e cura del territorio. Con un apposito bando di evidenza pubblica e, grazie alle borse di studio messe a disposizione dalle Camere di Commercio di Caserta e Salerno, sono stati selezionati giovani universitari interessati, che hanno

partecipato alla formazione del “Manifesto per il Paesaggio 2011”. La Summer School ha visto confronti teorici e laboratori applicativi che si sono basati sull’analisi di esempi significativi delle varie letture proposte, illustrati con ampio ricorso a materiali audiovisivi e successive visite dei luoghi. Fra i vincitori delle

borse di studio italiani e stranieri, hanno partecipato Paola De Filippo, Gino Spera, Antonio Mezzero, Giuseppina Dello Siesto, Hervé Munsch, Diane Philippe, Maria Teresa Picillo, Assunta Carpi, Fabio Cubbellotti, Rosalba Muoio, Stefano Imparato, Rossella Martino, Giacomo Savio, Francesco Ruotolo e Giusy Valentina Castaldo coordinati dagli architetti Massimo Carfora di Caserta e dell’arch. Alessandro Ciambrone, Presidente Associazione Albergatori e Ristoratori del litorale domitio di Castel Volturno.rch. alessandro ciambrone. Presidente associazione albergatori e ristoratori del litorale domitio. vice Presidente club unesco caserta [email protected]

Summer School: “Dialoghi sul paesaggio”

naPoli. ll testamento di pietra ha come obiet-tivo quello di animare la Cappella Sansevero con un percorso che si dipanerà attraverso

l’intera navata e la cavea e che guiderà gli ospiti nell’affascinante mondo del principe Raimondo di Sangro, esaltando la sua genia-lità e il suo modo di schernire l’ignoranza e le leggende.Attraverso le statue del Queirolo, del Corra-dini, del Sanmartino, attraverso le Macchine Anatomiche e la voce del principe stesso, gli ospiti verranno trasportati in un viaggio tra storia e alchimia, leggende e studi scientifici, e saranno resi partecipi della lotta fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più.Una perfetta sincronia fra visita guidata e spettacolo creerà un�atmosfera suggestiva e unica, e trascinerà il pubblico lontano dal-la realtà dando voce alla storia nascosta tra quelle vicende e quei misteri del passato che, da sempre, suscitano interesse e curiosità.

Foto di gruppo di tutti i partecipanti

Ho incontrato il maestro Renato Barisani (nellafoto a dx) per la prima volta, il 19 apri-le 2006. Per me, che lo avevo seguito già da ragazzo, fu un’emozione irripetibile. An-cora di più perché ebbi modo di collaborare con lui e altri colleghi ad una bellissima e coinvolgente progettazione. Ci ha salutato da circa un mese, ma è solo un arrivederci, perché tanto sarà il tempo che continuerò a dedicare allo studio delle sue opere con la speranza di coinvolgere tanti altri. Ciao Renato !!! angelo morlando

Good News: Inaugurato il

nuovo campo da golf in località La Piana

Arrivederci… Maestro !!!

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli sempre più in alto

Un tuffo nel passato porta a ricordare Diego Armando Maradona ancora con la maglia del Napoli, col pallone fra i piedi mentre faceva battere il cuore della gente. Quello era un Napoli perfetto, inimitabile nelle gesta e negli uomini, capace dal nulla di creare la storia. Eppure oggi i paragoni sono azzardati con il Napoli contemporaneo, anche questo resuscitato da lunghi periodi bui. Il nome di una squadra, dietro il quale si nasconde il volto di un’intera città, è rinato grazie al cuore dei napoletani, che amando non hanno mai dimenticato un passato

Ho preso contatti tramite Facebook con il Rosario Piazza, perchè mi aveva incuriosito che una persona che ormai vive da anni in America, avesse creato un gruppo(in italiano ed in Inglese) “D2O World “Project La Domitiana” che parlasse in termini positivi del nostro territorio. Attualmente Rosario vive negli Stati Uniti, ma per tanti anni residente a Castel Volturno. Quale conoscitore del nostro territorio, gli ho chiesto di descrivere l’attuale condizione di vita degli Americani e di esprimere anche un opinione sul nostro territorio. Piazza nel rispondere,ha ricordato la sua vita passata, e stabilendo un ponte ideale tra la Pinetamare degli anni ‘80 e l’attuale contesto sociale in cui egli risiede, dove la crisi economica fa sentire i suoi effetti. Da lontano siamo abituati a percepire l’immagine di un continente da sempre economicamente forte, con poca disoccupazione, capace di reagire. Piazza, invece, ci racconta di una realtà un pò diversa che è importante valutare.tommaso morlando «mi chiamo Rosario Piazza, sono il direttore dell’ Organizzazione Non Governativa D2O World e l’amministratore e creatore del Gruppo/Blog su Facebook chiamato D2O World “Project La Domitiana”. Al momento vivo con la mia famiglia negli Stati Uniti. Qui in America mi sono occupato di molte cose, dal continuare il mio lavoro d’artista e insegnante d’arte a quella di occuparmi

della gestione manageriale di diverse aziende commerciali incluso Wal Mart e Blockbuster. Venni qui agli inizi degli anni ‘90, direttamente dal Villaggio Coppola/ Pinetamare, dove ho vissuto fin dal 1976. Ero arrivato al “Villaggio”

con la mia famiglia, proveniente da Napoli, quando ancora c’era bisogno del “pass” per entrarci! Ricordo quando a Pinetamare sembrava di stare in America. La Piscina dell’Hotel Pinetamare, era vietatissima, ma si riusciva sempre a trovare il modo per fare un tuffo e poi le serate alla Mela. I cornetti e le graffe del Bar Crispo e i panini e la birra al Bambusa e la pizza Al Pizzeria Village, ecc.. Abitare o avere una casa a Pinetamare all’epoca faceva più invidia che abitare al Vomero! Al “Villaggio” avevo uno studio artistico e per alcuni anni ho insegnato arte nella nutrita comunità americana che era presente nella zona. A tale scopo nel 1985 insieme a degli amici del litorale fondammo un’ Associazione Artistica Culturale chiamata “Domitia”, con cui abbiamo organizzato diversi eventi ed attività culturali, patrocinate anche dal Comune di CastelVolturno e da vari enti di tempo libero e scolastico Statunitensi. Infatti abbiamo fatto molte attività con la Base della US Navy. Nel 1998 ritornai al Villaggio Coppola con la mia famiglia, spinto sia dalla nostalgia della mia terra che per far conoscere ai miei figli la loro famiglia Italiana, la loro cultura e per fondare ed operare un’associazione ONLUS cominciata per scopi religiosi, ma che si tramutò ben presto in un’associazione prettamente di volontariato per gli immigrati Africani che arrivavano a frotte da noi nella

disperata ricerca d’aiuto e sostegno. Sono poi ritornato negli Stati Uniti nel 2006 per ragioni familiari, ma d’allora sto sempre cercando di ritornare e continuare il lavoro cominciato con la nostra associazione per gli immigrati e per il territorio. Come ho detto con la presente crisi globale non è facile trovare il supporto necessario, anche qui in America. Il popolo Americano, da sempre generosissimo e altruista, sta oggi facendo i conti con una politica finanziaria disastrosa, che l’attacco alle Torri Gemelle del 11 Settembre 2001 ne ha scoperto la sua fragilità. Il dollaro debole e i prezzi del petrolio che hanno raggiunto livelli “pazzeschi” per l’economia americana. Milioni di Americani stanno oggi affrontando crisi personali senza precedenti. Intere catene di negozi sono fallite quasi da un giorno all’altro, il mercato dell’auto è crollato. L’America al di fuori dei confini patri continua a far credere che qui tutto è a posto e che non c’è recessione.La verità è che l’inganno di una prosperità fittizia basata su un sistema economico, fondato su numeri e non su una ricchezza reale, sta oggi facendo pagare le conseguenze al popolo.Ma la cosa ancor più drammatica è che nessuno si sa “arrangiare”, mi fa quasi ridere sentire la disperazione nella voce dei mie amici Americani. Noi del Sud “la crisi” la stiamo affrontando sin dai tempi di Adamo ed Eva, e possiamo pure avere mille difetti ma su una cosa nessuno ci supera: siamo degli esperti nell’ arte dell’arrangiarsi! Quindi, mi viene una gran tristezza vedere gente capacissima cadere nella depressione perché incapaci di reagire e prendere delle iniziative come farebbe un qualsiasi napoletano!»

L’Italia vista da fuori

www.informareonline.com

Ormai rimangono pochi paragoni da fare

«Non mi fido, come la lavanda.

Mi difendo, come il rododendro. Sono sola, come la rosa bianca

e ho paura.E quando ho paura, la mia voce sono i fiori».

IL LINGUAGGIO SE-GRETO DEI FIORI, ro-manzo d’esordio dell’a-mericana Vanessa Diffenbaugh, nasce dall’esperienza dell’au-

trice nel sistema dell’affido familiare e dalla sua passione per i fiori e i loro significati. E’ un libro scritto con i colori dell’arcobaleno che tingono le pagine di una storia bella e profon-da in cui i rapporti fra madre e figlia si snodano sulle corde di relazioni forti, complesse, fragili , tormentate.Victoria, una bambina abbandonata nella culla e

oggetto di ripetuti affidi familiari -fino all’incontro struggente con Elizabeth diventa, in una vicenda narrata mirabilmente, un personaggio stupendo, vulnerabile e forte nella sua sofferenza; Sola sin dal primo giorno in cui ha visto il sole, ha diffi-coltà a relazionarsi con un mondo esterno di cui ha paura e allora impara a comunicare le sue emozioni più profonde con il linguaggio dei fiori.Il lettore viene trascinato in un immenso spazio riempito da fiori e da cio’ cui essi danno voce: Victoria -con potenza strabiliante- riesce a tra-durre il pensiero in sostanza , il sentire in arbusti e corolle.E ci trascina con sé: La lavanda è diffidenza, la

rosa bianca è solitudine, e il muschio –unica pianta senza radici- adorna il mondo e parla di amore materno.E’ la storia splendida dell’amore che nasce, comunque, tra una madre e suo figlio, tra ogni madre e suo figlio!L’autrice, con una scrittura semplice e pur av-volgente ci porta dentro i conflitti e gli umori dell’anima. Lo consiglio a chi vuole risvegliare in sé sentimenti autentici, a coloro ai quali piace il sapore antico della semplicità, a chi ancora si lascia incantare dalla tenerezza dei fiori .Un bel libro! antonietta noviello [email protected]

Libro del mese: Il Linguaggio segreto dei Fiori, di Vanessa Differnbaugh

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

titolo: il linguaggio segreto dei fiori;

autore: Vanessa differnbaugh;pagine: 368 pagine;

prezzo: € 18.60;editore: garzanti editori.

Rosario Piazza

glorioso e vittorioso. Ormai conferma del calcio italiano, blasone in crescita anche in Europa, il Napoli ambizioso e sognatore brilla in Champions League e ratifica il suo ruolo da puntatore allo scudetto in Serie A. Sei partite in diciotto giorni. Il bottino non è pieno ma è soddisfacente. Gratificante, considerando che in Europa si era stati dati per sfacciati e in Italia una possibile riconferma sarebbe stata difficile. Invece il Napoli stupisce, dimostrando di avere le qualità giuste per accreditarsi di un rispetto, che fino ad adesso è stato minimizzato. 7 punti in campionato. Inizio col botto a Cesena, il tripudio per i 3 gol al Milan, poi il passo falso di Verona e il pareggio con la Fiorentina. 4 punti in Champions League. Perfette entrambe le partite disputate: a Manchester, strappando applausi e un punto prezioso e in casa 2 gol rifilati al Villareal. Vittoria incoraggiante condita da un pizzico di vendetta in virtù dell’eliminazione dall’Europa League lo scorso anno.Sono partite che rimarranno incise nella mente dei tifosi, giornate che diventano esperienze, attese durate eternità, sofferenze trasformate in preghiere. Emozioni da raccontare ai giovani del domani. Il Napoli vuole riscrivere la storia partendo dal presente. Tuffandosi nel passato, lo spirito vincente è l’ispirazione per un glorioso futuro. Fabio corsaro

[email protected]

Racconto di Rosario Piazza, emigrato castellano in America

castel volturno. Il work in pro gress a cui si ispira De Laurentiis non riguarda solo la crescita del Napoli sul piano tecnico. Di pari passo sta procedendo anche il potenzia-mento del management, nonché quello che riguarda l’organizzazione logistica del club. Per quanto riguarda la struttura dirigenzia-le a giorni verrà ufficializzata la nomina del nuovo direttore amministrativo, Antonio Sa-

racino, con alle spalle esperienze nel campo editoriale (Unità e Ansa). Intanto procedono alacremente i lavori di ristrutturazione dei locali al centro tecnico di Castel Volturno. Dovrebbero essere pronti entro la prossima settimana o per la prima metà di ottobre. Riguardano il riassetto degli spogliatoi, la creazione di una nuova sala conferenza, una migliore disposizione degli uffici dove oltre

all’amministrazione troverà posto anche il marketing. Insomma, una sede completa a tutti gli effetti, nonché al passo dei tempi.

Calcio Napoli, nuovo look per la sede di castel volturno

Il prossimo 6 ottobre sulla rete nazionale Rai1, dalle ore 21:15, verrà trasmessa la puntata “Sulla strada” di Don Matteo, nuova serie dell’apprezzato telefilm. La puntata vede come protagonista Antonio Palmese, giovane attore di Castel Volturno ed amico di Officina Volturno - Informare. Palmese interpreterà un giovane pellegrino in tappa a Gubbio, che viene sospettato di omicidio a seguito dell’uccisione di una ra-gazza con cui in precedenza aveva flirtato. L’ambiguità del personaggio sulle battute iniziali lo renderà il potenziale sospettato, ma la sua buona fede sovvertirà tutti i pre-concetti. Vogliamo ricordare alle persone che conoscono Antonio che giovedì 6 alle

21.15 su Rai 1 c’è l’episodio in cui ha partecipato . Il titolo è “Sulla strada” dove interpreta un pellegrino che sosta a Gubbio nella canonica di Don Matteo. Il personaggio è inizialmente ambiguo ma poi....Antonio è un giovane attore castellano che vive e lavora a Roma. La Redazione

Rai1, giovedì 6 antonio palmese protagonista di don matteo

Fabio Corsaro

Antonio Palmese

Page 9: Informare Ottobre 2011

INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

Il Testamento di PietraAlla scoperta della Cappella Sansevero con l’associazione Nartea

www.informareonline.com

La parola “Consorzio di Bonifica” è sicura-mente la più maledetta negli ultimi mesi dalla maggior parte dei cittadini del Basso Volturno.L’Ente ha emanato una serie infinita di ri-chieste di pagamento per oneri di bonifica, nonostante i ricorsi siano puntualmente vinti dai cittadini e nonostante sia evidente lo sta-to di abbandono delle strutture gestite dal Consorzio. Abbiamo ricostruito con Google Earth l’ubicazione delle idrovore principali sul territorio di Castel Volturno. Quello che non si vede dall’alto è lo scempio in cui versano tutte le strutture e il gravissimo stato di rischio per tutti i cittadini. Un esempio su tutte è l’Idrovora Tamerici di via Mezzagni. I fori nel suolo in cui erano alloggiate le vecchie idrovore sono alti circa 4 - 5 metri ed è possibile caderci dentro anche direttamente con la macchina; l’acces-so alle strutture è completamente libero in quanto non ci sono cancelli o porte; manca completamente l’illuminazione. Non da meno è l’Idrovora su via Napoli, dove almeno l’area esterna è recintata e l’accesso è quasi impe-dito, ma lo stato di abbandono e il gravissimo stato manutentivo è evidentissimo e riguarda anche le strutture dei fabbricati. Il Canale Vena, che viaggia parallelamente alla Domi-tiana e finisce proprio all’idrovora del Lago

Patria, è oggetto di qualsiasi attacco esterno compreso lo scarico di sostanze di qualsiasi tipo.E’ giusto ricordare che tutti i canali sono as-solutamente privi di recinzioni e sistemi di sorveglianza.Pertanto, si denuncia pubblicamente lo stato di abbandono e di pericolo.Oltre al danno, ovviamente, la beffa.Il Consorzio, infatti, nelle risposte ad alcuni recenti ricorsi, cita proprio l’esecuzione degli interventi presso l’Idrovora Tamerici che è ab-bandonata da anni.L’altra assurdità è che bisogna effettuare il ricorso ogni qual volta il Consorzio chiede un pagamento, cioè non basta aver vinto i ricorsi precedenti.Fino a che il Consorzio si porrà con tali moda-lità contro i cittadini, gli opporremo resistenza, sempre e comunque.A noi cittadini l’obbligo di costituirci parte civi-le per una class action a seguito della quale finalmente saranno stabiliti i limiti di compe-tenza del Consorzio e delle aree ad esso soggetto, ma soprattutto per porre fine alla ricezione di assurde e continue richieste da parte dell’Ente. ing. angelo morlando

Contro il Consorzio di Bonificacastel volturno. Dal 20 al 25 settembre si è tenuta la IV Summer School “Dialoghi sul Paesaggio”, a cura della Presidente del Club UNESCO di Caserta, Jolanda Capriglione, e del Presidente del Club UNESCO Elea, Domenico Nicoletti. Un’iniziativa che rientra nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2011 dedicate al tema della Formazione e delle nuove professioni per l’ambiente e il paesaggio. La Summer School, che gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, è stata fortemente voluta dai club UNESCO di Caserta ed Elea in partnership, tra i tanti, con la Provincia di Caserta, l’Assessorato regionale alla Formazione e al Lavoro, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino, la Seconda Università degli Studi di Napoli, l’Università di Salerno, le Università di Lione e di Granada, l’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino. La Summer School, della durata di 5 giorni, si è svolta tra Caserta, Castel Volturno, Castellabate e Padula e sarà composta da sessioni operative e conferenze con eminenti personalità

del mondo della cultura italiana. Obiettivo principale dell’iniziativa è quello di riaffermare i principi della Convenzione Europea del Paesaggio quale strumento per una rilettura critica del diritto alla bellezza e al paesaggio in una dimensione interdisciplinare, dando vita a strategie che consentano l’adozione di misure specifiche finalizzate a salvaguardare, gestire e pianificare il paesaggio. Tutto ciò deve avvenire attraverso la creazione di una nuova classe dirigente e l’apertura alle nuove professioni per la tutela e cura del territorio. Con un apposito bando di evidenza pubblica e, grazie alle borse di studio messe a disposizione dalle Camere di Commercio di Caserta e Salerno, sono stati selezionati giovani universitari interessati, che hanno

partecipato alla formazione del “Manifesto per il Paesaggio 2011”. La Summer School ha visto confronti teorici e laboratori applicativi che si sono basati sull’analisi di esempi significativi delle varie letture proposte, illustrati con ampio ricorso a materiali audiovisivi e successive visite dei luoghi. Fra i vincitori delle

borse di studio italiani e stranieri, hanno partecipato Paola De Filippo, Gino Spera, Antonio Mezzero, Giuseppina Dello Siesto, Hervé Munsch, Diane Philippe, Maria Teresa Picillo, Assunta Carpi, Fabio Cubbellotti, Rosalba Muoio, Stefano Imparato, Rossella Martino, Giacomo Savio, Francesco Ruotolo e Giusy Valentina Castaldo coordinati dagli architetti Massimo Carfora di Caserta e dell’arch. Alessandro Ciambrone, Presidente Associazione Albergatori e Ristoratori del litorale domitio di Castel Volturno.rch. alessandro ciambrone. Presidente associazione albergatori e ristoratori del litorale domitio. vice Presidente club unesco caserta [email protected]

Summer School: “Dialoghi sul paesaggio”

naPoli. ll testamento di pietra ha come obiet-tivo quello di animare la Cappella Sansevero con un percorso che si dipanerà attraverso

l’intera navata e la cavea e che guiderà gli ospiti nell’affascinante mondo del principe Raimondo di Sangro, esaltando la sua genia-lità e il suo modo di schernire l’ignoranza e le leggende.Attraverso le statue del Queirolo, del Corra-dini, del Sanmartino, attraverso le Macchine Anatomiche e la voce del principe stesso, gli ospiti verranno trasportati in un viaggio tra storia e alchimia, leggende e studi scientifici, e saranno resi partecipi della lotta fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più.Una perfetta sincronia fra visita guidata e spettacolo creerà un�atmosfera suggestiva e unica, e trascinerà il pubblico lontano dal-la realtà dando voce alla storia nascosta tra quelle vicende e quei misteri del passato che, da sempre, suscitano interesse e curiosità.

Foto di gruppo di tutti i partecipanti

Ho incontrato il maestro Renato Barisani (nellafoto a dx) per la prima volta, il 19 apri-le 2006. Per me, che lo avevo seguito già da ragazzo, fu un’emozione irripetibile. An-cora di più perché ebbi modo di collaborare con lui e altri colleghi ad una bellissima e coinvolgente progettazione. Ci ha salutato da circa un mese, ma è solo un arrivederci, perché tanto sarà il tempo che continuerò a dedicare allo studio delle sue opere con la speranza di coinvolgere tanti altri. Ciao Renato !!! angelo morlando

Good News: Inaugurato il

nuovo campo da golf in località La Piana

Arrivederci… Maestro !!!

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli sempre più in alto

Un tuffo nel passato porta a ricordare Diego Armando Maradona ancora con la maglia del Napoli, col pallone fra i piedi mentre faceva battere il cuore della gente. Quello era un Napoli perfetto, inimitabile nelle gesta e negli uomini, capace dal nulla di creare la storia. Eppure oggi i paragoni sono azzardati con il Napoli contemporaneo, anche questo resuscitato da lunghi periodi bui. Il nome di una squadra, dietro il quale si nasconde il volto di un’intera città, è rinato grazie al cuore dei napoletani, che amando non hanno mai dimenticato un passato

Ho preso contatti tramite Facebook con il Rosario Piazza, perchè mi aveva incuriosito che una persona che ormai vive da anni in America, avesse creato un gruppo(in italiano ed in Inglese) “D2O World “Project La Domitiana” che parlasse in termini positivi del nostro territorio. Attualmente Rosario vive negli Stati Uniti, ma per tanti anni residente a Castel Volturno. Quale conoscitore del nostro territorio, gli ho chiesto di descrivere l’attuale condizione di vita degli Americani e di esprimere anche un opinione sul nostro territorio. Piazza nel rispondere,ha ricordato la sua vita passata, e stabilendo un ponte ideale tra la Pinetamare degli anni ‘80 e l’attuale contesto sociale in cui egli risiede, dove la crisi economica fa sentire i suoi effetti. Da lontano siamo abituati a percepire l’immagine di un continente da sempre economicamente forte, con poca disoccupazione, capace di reagire. Piazza, invece, ci racconta di una realtà un pò diversa che è importante valutare.tommaso morlando «mi chiamo Rosario Piazza, sono il direttore dell’ Organizzazione Non Governativa D2O World e l’amministratore e creatore del Gruppo/Blog su Facebook chiamato D2O World “Project La Domitiana”. Al momento vivo con la mia famiglia negli Stati Uniti. Qui in America mi sono occupato di molte cose, dal continuare il mio lavoro d’artista e insegnante d’arte a quella di occuparmi

della gestione manageriale di diverse aziende commerciali incluso Wal Mart e Blockbuster. Venni qui agli inizi degli anni ‘90, direttamente dal Villaggio Coppola/ Pinetamare, dove ho vissuto fin dal 1976. Ero arrivato al “Villaggio”

con la mia famiglia, proveniente da Napoli, quando ancora c’era bisogno del “pass” per entrarci! Ricordo quando a Pinetamare sembrava di stare in America. La Piscina dell’Hotel Pinetamare, era vietatissima, ma si riusciva sempre a trovare il modo per fare un tuffo e poi le serate alla Mela. I cornetti e le graffe del Bar Crispo e i panini e la birra al Bambusa e la pizza Al Pizzeria Village, ecc.. Abitare o avere una casa a Pinetamare all’epoca faceva più invidia che abitare al Vomero! Al “Villaggio” avevo uno studio artistico e per alcuni anni ho insegnato arte nella nutrita comunità americana che era presente nella zona. A tale scopo nel 1985 insieme a degli amici del litorale fondammo un’ Associazione Artistica Culturale chiamata “Domitia”, con cui abbiamo organizzato diversi eventi ed attività culturali, patrocinate anche dal Comune di CastelVolturno e da vari enti di tempo libero e scolastico Statunitensi. Infatti abbiamo fatto molte attività con la Base della US Navy. Nel 1998 ritornai al Villaggio Coppola con la mia famiglia, spinto sia dalla nostalgia della mia terra che per far conoscere ai miei figli la loro famiglia Italiana, la loro cultura e per fondare ed operare un’associazione ONLUS cominciata per scopi religiosi, ma che si tramutò ben presto in un’associazione prettamente di volontariato per gli immigrati Africani che arrivavano a frotte da noi nella

disperata ricerca d’aiuto e sostegno. Sono poi ritornato negli Stati Uniti nel 2006 per ragioni familiari, ma d’allora sto sempre cercando di ritornare e continuare il lavoro cominciato con la nostra associazione per gli immigrati e per il territorio. Come ho detto con la presente crisi globale non è facile trovare il supporto necessario, anche qui in America. Il popolo Americano, da sempre generosissimo e altruista, sta oggi facendo i conti con una politica finanziaria disastrosa, che l’attacco alle Torri Gemelle del 11 Settembre 2001 ne ha scoperto la sua fragilità. Il dollaro debole e i prezzi del petrolio che hanno raggiunto livelli “pazzeschi” per l’economia americana. Milioni di Americani stanno oggi affrontando crisi personali senza precedenti. Intere catene di negozi sono fallite quasi da un giorno all’altro, il mercato dell’auto è crollato. L’America al di fuori dei confini patri continua a far credere che qui tutto è a posto e che non c’è recessione.La verità è che l’inganno di una prosperità fittizia basata su un sistema economico, fondato su numeri e non su una ricchezza reale, sta oggi facendo pagare le conseguenze al popolo.Ma la cosa ancor più drammatica è che nessuno si sa “arrangiare”, mi fa quasi ridere sentire la disperazione nella voce dei mie amici Americani. Noi del Sud “la crisi” la stiamo affrontando sin dai tempi di Adamo ed Eva, e possiamo pure avere mille difetti ma su una cosa nessuno ci supera: siamo degli esperti nell’ arte dell’arrangiarsi! Quindi, mi viene una gran tristezza vedere gente capacissima cadere nella depressione perché incapaci di reagire e prendere delle iniziative come farebbe un qualsiasi napoletano!»

L’Italia vista da fuori

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Ormai rimangono pochi paragoni da fare

«Non mi fido, come la lavanda.

Mi difendo, come il rododendro. Sono sola, come la rosa bianca

e ho paura.E quando ho paura, la mia voce sono i fiori».

IL LINGUAGGIO SE-GRETO DEI FIORI, ro-manzo d’esordio dell’a-mericana Vanessa Diffenbaugh, nasce dall’esperienza dell’au-

trice nel sistema dell’affido familiare e dalla sua passione per i fiori e i loro significati. E’ un libro scritto con i colori dell’arcobaleno che tingono le pagine di una storia bella e profon-da in cui i rapporti fra madre e figlia si snodano sulle corde di relazioni forti, complesse, fragili , tormentate.Victoria, una bambina abbandonata nella culla e

oggetto di ripetuti affidi familiari -fino all’incontro struggente con Elizabeth diventa, in una vicenda narrata mirabilmente, un personaggio stupendo, vulnerabile e forte nella sua sofferenza; Sola sin dal primo giorno in cui ha visto il sole, ha diffi-coltà a relazionarsi con un mondo esterno di cui ha paura e allora impara a comunicare le sue emozioni più profonde con il linguaggio dei fiori.Il lettore viene trascinato in un immenso spazio riempito da fiori e da cio’ cui essi danno voce: Victoria -con potenza strabiliante- riesce a tra-durre il pensiero in sostanza , il sentire in arbusti e corolle.E ci trascina con sé: La lavanda è diffidenza, la

rosa bianca è solitudine, e il muschio –unica pianta senza radici- adorna il mondo e parla di amore materno.E’ la storia splendida dell’amore che nasce, comunque, tra una madre e suo figlio, tra ogni madre e suo figlio!L’autrice, con una scrittura semplice e pur av-volgente ci porta dentro i conflitti e gli umori dell’anima. Lo consiglio a chi vuole risvegliare in sé sentimenti autentici, a coloro ai quali piace il sapore antico della semplicità, a chi ancora si lascia incantare dalla tenerezza dei fiori .Un bel libro! antonietta noviello [email protected]

Libro del mese: Il Linguaggio segreto dei Fiori, di Vanessa Differnbaugh

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

titolo: il linguaggio segreto dei fiori;

autore: Vanessa differnbaugh;pagine: 368 pagine;

prezzo: € 18.60;editore: garzanti editori.

Rosario Piazza

glorioso e vittorioso. Ormai conferma del calcio italiano, blasone in crescita anche in Europa, il Napoli ambizioso e sognatore brilla in Champions League e ratifica il suo ruolo da puntatore allo scudetto in Serie A. Sei partite in diciotto giorni. Il bottino non è pieno ma è soddisfacente. Gratificante, considerando che in Europa si era stati dati per sfacciati e in Italia una possibile riconferma sarebbe stata difficile. Invece il Napoli stupisce, dimostrando di avere le qualità giuste per accreditarsi di un rispetto, che fino ad adesso è stato minimizzato. 7 punti in campionato. Inizio col botto a Cesena, il tripudio per i 3 gol al Milan, poi il passo falso di Verona e il pareggio con la Fiorentina. 4 punti in Champions League. Perfette entrambe le partite disputate: a Manchester, strappando applausi e un punto prezioso e in casa 2 gol rifilati al Villareal. Vittoria incoraggiante condita da un pizzico di vendetta in virtù dell’eliminazione dall’Europa League lo scorso anno.Sono partite che rimarranno incise nella mente dei tifosi, giornate che diventano esperienze, attese durate eternità, sofferenze trasformate in preghiere. Emozioni da raccontare ai giovani del domani. Il Napoli vuole riscrivere la storia partendo dal presente. Tuffandosi nel passato, lo spirito vincente è l’ispirazione per un glorioso futuro. Fabio corsaro

[email protected]

Racconto di Rosario Piazza, emigrato castellano in America

castel volturno. Il work in pro gress a cui si ispira De Laurentiis non riguarda solo la crescita del Napoli sul piano tecnico. Di pari passo sta procedendo anche il potenzia-mento del management, nonché quello che riguarda l’organizzazione logistica del club. Per quanto riguarda la struttura dirigenzia-le a giorni verrà ufficializzata la nomina del nuovo direttore amministrativo, Antonio Sa-

racino, con alle spalle esperienze nel campo editoriale (Unità e Ansa). Intanto procedono alacremente i lavori di ristrutturazione dei locali al centro tecnico di Castel Volturno. Dovrebbero essere pronti entro la prossima settimana o per la prima metà di ottobre. Riguardano il riassetto degli spogliatoi, la creazione di una nuova sala conferenza, una migliore disposizione degli uffici dove oltre

all’amministrazione troverà posto anche il marketing. Insomma, una sede completa a tutti gli effetti, nonché al passo dei tempi.

Calcio Napoli, nuovo look per la sede di castel volturno

Il prossimo 6 ottobre sulla rete nazionale Rai1, dalle ore 21:15, verrà trasmessa la puntata “Sulla strada” di Don Matteo, nuova serie dell’apprezzato telefilm. La puntata vede come protagonista Antonio Palmese, giovane attore di Castel Volturno ed amico di Officina Volturno - Informare. Palmese interpreterà un giovane pellegrino in tappa a Gubbio, che viene sospettato di omicidio a seguito dell’uccisione di una ra-gazza con cui in precedenza aveva flirtato. L’ambiguità del personaggio sulle battute iniziali lo renderà il potenziale sospettato, ma la sua buona fede sovvertirà tutti i pre-concetti. Vogliamo ricordare alle persone che conoscono Antonio che giovedì 6 alle

21.15 su Rai 1 c’è l’episodio in cui ha partecipato . Il titolo è “Sulla strada” dove interpreta un pellegrino che sosta a Gubbio nella canonica di Don Matteo. Il personaggio è inizialmente ambiguo ma poi....Antonio è un giovane attore castellano che vive e lavora a Roma. La Redazione

Rai1, giovedì 6 antonio palmese protagonista di don matteo

Fabio Corsaro

Antonio Palmese

Page 10: Informare Ottobre 2011

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

Vi sono alcune patologie che pur avendo grande rilevanza dal punto di vista epidemiologico, in quanto coinvolgono centinaia di milioni di persone, non hanno la giusta visibilità perchè non rientrano nel novero delle malattie costosamente curate, non interessano le grosse industrie farmaceutiche per via della poca resa economica, per questo sono così poco pubblicizzate. In questi articoli tratteremo delle cosiddette patologie dei poveri.

LE TRICHINELLOSISono zoonosi dovute a vermi nematodi appartenenti al genere Trichinella, presente in tutti i continenti tranne l’Antartico. E’ prevalente in Thailandia, Myanmar, Cina, Vietnam, Laos, Russia, Romania, Bulgaria, Croazia, Serbia, Paesi Baltici, Messico, Argentina, Cile.Delle otto specie di Trichinella che si conoscono oggi, Trichinella Spiralis è quella più frequentemente riscontrata nell’uomo. I principali serbatoi di questo parassita sono gli animali onnivori, quali suini domestici e selvatici, talvolta anche gli erbivori come il cavallo e gli animali selvatici quali lupi, iene, orsi, volpi, leoni. La principale fonte di

infezione per l’uomo è la carne di suino cruda o poco cotta e i suoi derivati quali salsicce, salumi, prosciutto di animali infetti. Nei paesi

in cui si mangia carne di equino, come Italia e Francia, molte epidemie sono causate dal suo consumo. La salagione, l ’ a f f u m i c a t u r a , l a conservazione sotto olio, sono inefficaci ad uccidere il parassita. Ilcongelamento solo se completo e prolungato

per un consistente numero di ore, uccide lo stesso eventualmente presente. Anche la cottura a 65 gradi centigradi è in grado di ucciderlo. Il ciclo del parassita si compie all’interno di un singolo ospite.Quando un maiale ingerisce larve di Trichinella, queste ultime raggiunto l’intestino tenue, si sviluppano in vermi adulti. Le femmine gravide, a seguito di accoppiamento, producono migliaia di larve che vengono deposte nel sistema linfatico dell’ospite. Da qui raggiungono il grande circolo e vengono trasportate in tutto l’organismo.Una volta giunte nei muscoli striati del sistema scheletrico, sono in grado di proseguire nello sviluppo incistandosi e rimanendo in attesa di essere ingerite da un nuovo ospite.

prof. giuseppe natale

Il non verbale è il complesso di atteggiamenti che accompagna il messaggio verbale: gesti, mimica, postura, sguardi, toni di voce, velocità del parlare, pause, respirazione. Nonché abbigliamento, tipo di vocabolario adottato ed altri dettagli che concorrono a rendere credibili o meno i discorsi. E’ attraverso il linguaggio non verbale, insomma, che quando ha inizio una relazione le persone si valutano reciprocamente. Il più delle volte queste considerazioni condizionano l’intera prosecuzione della comunicazione. Facilmente immaginiamo, allora, quanto sia importante che il Candidato assuma un atteggiamento adeguato in occasione del colloquio di lavoro... “Adeguato rispetto a cosa?”, viene da chiederci. A parte dei princìpi oggettivi, che appartengono alla cultura ed all’etica che ci accomunano, ci sono alcuni criteri che, a nostro avviso, rendono idoneo al contesto un gesto, un’espressione verbale o uno degli altri fattori a cui abbiamo accennato. Cominciamo con l’età del Candidato ed il tipo di lavoro per cui si propone. Riferendoci a questi parametri, poi, riflettiamo sull’abbigliamento da adottare. Il modo in cui vestiamo dice qualcosa di noi e del grado di considerazione

che abbiamo delle persone che ci sono intorno. Può dunque risultare una stonatura che un venti/venticinquenne, se uomo, indossi giacca e cravatta quando il lavoro per cui si propone preveda un vestiario meno impegnativo (es. animatore turistico, operatore call center, cameriere di sala, ecc) ed in particolare se, durante il colloquio, vi risultasse a disagio (suda, si toglie la giacca, ecc). Così come presentarsi ad un’Azienda finanziaria prevede proprio il contrario e cioè che il Candidato adotti un abbigliamento formale e ci stia anche comodo: quello sarà infatti, se assunto, la sua “divisa”. Per le signorine vale lo stesso discorso anche se, per alcuni aspetti, la loro la scelta è più facile: non sono soggette, almeno in linea di

massima, all’incubo della “giacca e cravatta”. Nel momento iniziale di un incontro, oltre all’abbigliamento, ciò che generalmente ci colpisce di una persona è il modo in cui ci saluta ed il tipo di vocabolario che utilizza. Insomma, incontrando qualcuno per la prima volta, prima lo “vediamo” e “sentiamo”. Poi ci arriva il contenuto delle sue parole.Su questi fattori rifletteremo nel prossimo articolo. alfonso [email protected]

Colloquio di lavoro e linguaggio non verbale

Via Madonna del Pantano nord 11 Lago Patria –Giugliano (Na), [email protected] www.comunicascolto.com - contatto diretto : 334 192 5709Comunicare con efficacia in famiglia e nel lavoro: - Consulenze individuali e di gruppo

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- Strategie di ascolto e motiva-zione

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LABORATORI SULLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE

Alfonso Falanga

ComunicAscolto Consulenza e Formazione

Patologie alimentari causate da parassiti

www.informareonline.com

La cucina italiana riempie i teleschermi come non mai, facendo riscoprire agli italiani il valore della cucina, ma in molti casi è solo presentazione di ricette rapide con prodotti congelati e/o importati per persone impegnate e non una riscoperta vera del mangiare bene. Così ho chiesto delucidazioni sulla biodiversità nel campo agricolo e sulla potenziale ricchezza della cucina sul litorale domitio al dottor Giuseppe Orefine, responsabile condotta Massico – Roccamonfina per Slow Food. Ci spieghi cos’è la biodiversità, innanzitutto: «Per biodiversità si definisce l’insieme di tutte le forme dei viventi, sia vegetali che animali. Si ritiene sia una ricchezza da preservare, da conservare, perché in realtà quante più specie di una varietà ci sono tanto più si può conservare nel tempo. Se viene attaccata da agenti esterni, alcune varietà si possono conservare, altre no».Campania Felix è ricca di biodiversità? «La Campania è una delle Regioni dove la biodiversità è più interessante, in particolare in determinate aree. Il Cilento al momento è una fonte quasi inesauribile di biodiversità, sperando l’uomo non continui a fare danni. Le zone del Matese e di Roccamonfina, parlando di Caserta, rappresentano aree interessanti mentre nell’entroterra campano ci sono il Sannio e l’Irpinia. Le uniche zone meno rappresentate sono quelle della Provincia di Napoli, dove l’ambiente è fortemente antropizzato, salvo la Penisola sorrentina, dove si conservano alcune varietà».Ho letto del fagiolino di Mondragone, del conciato romano di Castel di Sasso e della cicerchia di Monte Santa Croce, cosa hanno di così particolare? «Sono delle varietà adattate nel tempo ad un territorio, per cui c’è un connubio perfetto tra agenti pedoclimatici (terreno e clima, nda.) e la varietà stessa. Varietà che si esprime in termini qualitativi e quantitativi al meglio perché storicamente legata al territorio, questo per quanto

riguarda i legumi. Il Conciato romano, formaggio antichissimo e presidio Slow Food, gli aspetti di biodiversità li conserva nella concia, ovvero il particolare trattamento a base di erbe spontanee locali utilizzato per la renderlo conservabile e stagionato, così come dal punto di vista dell’allevamento, in quanto viene utilizzato latte di pecore laticauda presente sull’Appennino dall’antichità».Ci sono altri prodotti “specialisti” sul nostro territorio? «Ne esistono tantissimi altri, ne cito alcuni: la castagna di Roccamonfina, la lenticchia di Valle Agricola, il Caso Peruto, il maialino nero teanese, il pesce azzurro del litorale domitio». I cuochi, le casalinghe e chiunque altro prepara il pranzo dalle nostre parti capiscono il valore di questa biodiversità? E la utilizzano nei loro piatti? «Sono sempre di più i ristoratori che utilizzano e lavorano sul concetto di biodiversità e di legame con il territorio. Resta ancora difficile il reperimento dei prodotti, a meno di non andare a conoscere direttamente i produttori. Cosa che Slow Food suggerisce da molto tempo, tra l’altro».Perché un enorme patrimonio come questo non è adeguatamente valorizzato? Dove si potrebbe investire e perché la “catena corta” di cui è promotrice Slow Food è così importante? «Non è sufficientemente valorizzato innanzitutto perché ha costi di produzione leggermente superiori rispetto a varietà più globali, ma può essere abbattuto grazie alla filiera corta, che si propone di ridurre i passaggi di mano dal campo alla tavola. Tra le azioni che si possono fare per promuovere questi comportamenti virtuosi ci sono la creazione di mercatini dei contadini, di distretti di economia solidale nonché di punti vendita che riescano a concentrare e a comunicare la ricchezza del territorio. La conservazione della biodiversità è demandata alla responsabilità di ognuno di noi, attraverso scelte di consumo virtuose

possiamo contribuire alla conservazione di questi veri e propri giacimenti di ricchezza per il territorio». Ci suggerisca una cena a base di prodotti agrari del nostro territorio. «Inizierei con una

Vellutata di lenticchie di Valle Agricola con croccanti di pancetta di maiale nero, seguita da Paccheri con pomodoro fresco e Conciato romano e per secondo un tortino di pesce bandiera del litorale domitio. Per dessert un

castagnaccio di castagne del Roccamonfina. Il tutto utilizzando Falerno rosso primitivo doc per le carni e Falerno bianco doc per il pesce. Infine, sul dolce un passito di Falerno-Aglianico». maria bisecco

Il dottore in fisioterapia Rosario Severino è posturologo e specialista in terapia manuale e ci illustra di seguito i principi del suo lavoro.Negli ultimi tempi si registra un aumento dell’interesse relativo alla postura e sempre più frequentemente è citata la scienza che si occupa di indagare le correlazioni fra le diver-se posizioni assunte dal corpo e alcune pato-logie: la posturologia. I corsi di formazione a riguardo si moltiplicano, molto spesso dimen-ticando che la postura non è una scoperta re-cente: è vecchia come l’uomo, essendo essa la posizione del corpo nello spazio.La postura è comunicazione, è interazione tra uomo e ambiente, tra individuo e individuo e rappresenta la principale modalità di comuni-cazione extraverbale. Essa può ovviamente, essere compresa attraverso differenti modelli interpretativi, di cui il più semplice è quello meccanico. L’atteggiamento che ciascun

corpo assume in modo più facile e spontaneo è certamente quello desiderato, ma è anche quello che si rende possibile in funzione della presenza della forza di gravità, che consente di per sè la sola posizione supina. Per mante-nere la posizione eretta, invece, l’essere uma-no ha bisogno di ricorrere ai riflessi spinali, in particolare quelli vestibolari e cervicali. La postura può quindi essere interpretata come il risultato della somma dei riflessi vestibolo cervico-spinali. Alla percezione della posizio-ne del capo e del corpo nello spazio parteci-pano anche la vista, i legamenti della colonna vertebrale e i recettori plantari. Quindi, una buona postura è data da un insie-me di strutture che interagiscono per ottenere il miglior risultato.La posturologia è una scienza dell’osservazio-ne attenta e minuziosa, che necessita di un approccio globale e approfondito, servendosi

di ausili che completano la valutazione e il trattamento dell’equilibrio funzionale e postu-rale. Lo Shape Wave è uno strumento ad alta tecnologia per il trattamento delle disfunzioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico. Campi di applicazione: dolore cervicale, to-racico, lombare, affezioni del disco, cefalee di origine cervico toraciche, colpo di frusta, lussazioni articolari, trgger points, trattamento delle affezioni capsulo legamentose, vertigini, ronzio auricolare, talloniti, tendiniti, epicondili-ti, disfunzioni dell’A.T.M.Affezioni dolorose che a lungo andare modi-ficano la postura provocano affaticamento, alterazioni strutturali, spasmi muscolari, stec-catura dei muscoli squilibrio biochimico.È il caso di dire che lo Shape Wave è una nuo-va dimensione della medicina manuale.rosario severino, [email protected]

medicina manuale, lo shape wave nuova frontiera

Oggi circa una persona su tre si definisce “allergico o “intollerante a certi alimenti”. Al riguardo esiste una gran confusione terminologica, concettuale e clinica.Sintomi come emicrania, asma, orticaria e sintomi intestinali sono frequentemente attribuiti a “reazioni avverse al cibo” di tipo tossiche, se si manifestano in qualsiasi individuo esposto ad una dose alta di cibo contenente sostanze tossiche (es. l’ingestione di funghi velenosi); non tossiche, se dipendono dalla sensibilità individuale. Queste ultime si suddividono in reazioni non immunomediate (intolleranza alimentare) o in reazioni immunomediate (allergia alimentare). L’allergia alimentare provoca una reazione immediata che compare normalmente nel giro di pochi minuti dal contatto con la sostanza “estranea” (alimenti o componenti alimentari), attivando il sistema immunitario con l’intervento delle immunoglobuline E (IgE) e dei mastociti (cellule del sistema immunitario). L’allergia si manifesta con una grande varietà di sintomi, per lo più nausea e vomito; la reazione acuta produce tumefazione della lingua e delle labbra e spesso diarrea; possono

comparire anche arrossamenti cutanei o eczemi, fino a sintomi di estrema gravità quali lo shock anafilattico. Le intolleranze alimentari, invece, causano una reazione lenta, determinata dall’assunzione frequente di alimenti. Il disturbo non è in relazione diretta all’assunzione ma può anche avvenire sino a 72 ore dalla stessa, con sintomi a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema.Le intolleranze possono provocare sintomi simili all’allergia (nausea, diarrea, crampi allo stomaco), ma le reazioni non coinvolgono nello stesso modo il sistema immunitario. La causa di intolleranza potrebbe essere un difetto enzimatico (incapacità, per difetti congeniti, di metabolizzare alcune sostanze presenti nell’organismo), o l’effetto vaso-attivo di sostanze farmacologiche presenti nel cibo. Le intolleranze enzimatiche più frequenti sono quelle al lattosio, dovuta al deficit della lattasi,

e la celiachia, dovuta alla carenza acquisita dell’enzima in grado di digerire il glutine.In presenza di disturbi di sospetta natura allergica è opportuno sottoporsi a una visita specialistica e agli eventuali test scientifici che lo specialista riterrà opportuni (Skin Prick Test, Patch Test, diete di eliminazione, test di provocazione; Prist Test, Rast test). Attenzione ai metodi diagnostici usati e alle diete che escludono categorie di alimenti. A seconda della natura dell’alimento da eliminare, il trattamento dietetico dovrà essere bilanciato per evitare scompensi nell’assunzione di elementi essenziali. E’ necessario, soprattutto nel caso di allergie che si manifestano con crisi anafilattiche, tenere presente che una determinata sostanza può essere presente, per esigenze legate alle tecnologie di produzione alimentare, anche in cibi assolutamente non correlati (es. il latte è presente in molti salumi ed insaccati).

Dott.ssa giuseppina traettino

biologo nutrizionista, specialista in scienza Dell’alimentazione

[email protected].: 3383489750

Sono allergico o intollerante… Che differenza c’è?

Ricchi di biodiversità La nostra cucina ha potenziali enormi, basta riscoprire le produzioni locali

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

Riceviamo da un cittadino di Castel Voltur-no, il sig. Arnaldo Panella, un importante segnalazione riguardante il servizio postale.

La pubblichiamo qui di seguito, ringra-ziando il sig. Panella che, con grande senso civico, ci ha ricordato un disagio che da tempo affligge il territorio: «Po-trebbe essere utile poter leggere sul Vo-stro Periodico qualcosa in merito all’ef-ficienza (?) dell’Ufficio Postale di Castel

Volturno ove, anche in periodi non estivi, spesso ci vuole più di un’ora per una sem-

plice operazione, gli stampati per i vaglia mancano da tempo immemorabile ed il personale non risponde in modo soddisfa-cente e corretto ai solleciti ed ai reclami dei clienti. Esiste sul po-sto un responsabile dell’Ufficio? In caso affermativo perchè non esce allorchè nella sala si invo-ca ad alta voce la sua presen-za? Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti». La redazione è disponibile a dare spazio alla direzio-ne dell’Ufficio Postale di Castel Volturno, laddove ritenesse di dover repli-care alla segnalazione del sig. Panella.

Il Diritto:Con la sentenza n. 32934 del 31 agosto

2011, la prima Sez. Penale della Corte di Cassazione ha affermato la responsabil-ità penale del datore di lavoro che omette di verificare, prima dell’assunzione, la regolarità del permesso di soggiorno dei dipendenti occupati presso l’azienda. La Suprema Corte ha confermato la sen-tenza di condanna della Corte di Appello di Torino che aveva ritenuto sussistente sia l’elemento psicologico che quello materiale del reato di occupazione di immigrati irregolari, punito dall’art. 22, comma 12, D.lgs. n. 286 del 1998. L’elemento soggettivo del reato con-sisteva nella omessa verifica del per-messo di soggiorno da parte del datore di lavoro, a nulla rilevando la buona fede del titolare dell’impresa che aveva fatto affidamento sulle dichiarazioni verbali rilasciate dai dipendenti. Infatti, secondo

la Cas-s a z i -o n e “la re-s p o n -sabilità del da-tore di lavoro c h e a s -s u m e a l l e proprie dipendenze uno straniero privo del permesso di soggiorno non è es-clusa dalla buona fede invocata per aver preso visione della richiesta di permesso di soggiorno avanzata dallo straniero”.

Non è sanzionabile il cittadino che comunica alla Polizia di aver proposto ricorso e di aver omesso di avere indicato le generalità del conducente. Con la circolare prot. nr. 300/ A/7157/11/109/16 del 5 settembre 2011 il Ministero dell’interno ha fornito nuovi importanti chiarimenti sull’obbligo di comunicazione dei dati del conducente ex art- 126-bis, c. 2, del codice della strada in pendenza di ricorso giurisdizionale o amministrativo avverso la violazione principale. Pertanto, non si può configurare un’omissione di collaborazione da parte del cittadino qualora questi comunichi all’organo di Polizia di aver proposto ricorso e che di per sé ciò costituisca un giustificato e documentato motivo di omissione dell’indi-cazione delle generalità del conducente. avv. carlo ponticiello

Affittasi, uso studio/negozio, locali in Piazza delle Feste - Pinetamare, Castel Volturno. Rivolgersi a Tecno Office al seguente recapito:

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Servizio Postale in tiltLa segnalazione di un cittadino di Castel Volturno

Multe e Patente a punti

Si rende noto a tutti i dottori commercialisti e avvocati che è scaricabile gratuitamen-te dal sito del Cndcec (commercialisti.it) e salvabile sul proprio Pc il software che guida nella corretta determinazione dei compensi per le prestazioni rese, appli-cando la nuova tariffa dei commercialisti, in vigore dall’ottobre 2010. Si tratta del prodotto “Tariffa Professionale”, sviluppato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in collaborazione con Datev Koinos, che è anche un insieme di servizi e di strumenti utili al professionista per districarsi su onorari, indennità e rimborsi spese: dagli e-book ai corsi e-learning, ai pareri degli esperti. Con un comunicato il Cndcec spiega che per ora nel software sono elaborabili i compensi per 24 tipologie di prestazioni, ma entro la fine dell’anno ulteriori 6 procedure completeranno il panorama delle prestazioni previste dalla tariffa professionale. Eventuali consigli forniti dai fruitori saranno considerati nell’aggiornamento costante del software. Si ricorda che da qualche mese è disponibile sul sito, e scaricabile gratuitamente, anche un altro strumento utile ai fini della corretta determinazione della tariffa: il “Commentario alla tariffa”, predisposto sempre dal Cndcec. Fonte: http://www.cndcec.it

Gratis dal sito dei commercialisti il software “Tariffa Professionale”

La legge punisce fino alla reclusione di tre anni chiunque venga sorpreso nella situa-zione di fare sesso in auto. Difatti, il fatto commesso rientra nel novero degli atti osceni in luogo pub-blico. Parliamo di ge-sti che oltraggiano la pubblica decenza, in un luogo che, anche se momentanea-mente non frequentato, potrebbe esserlo an-che all’improvviso. E’ pur vero che l’automobi-le per la legge equivale a una privata dimora, ma la mancanza di finestrini oscurati la rende legalmente esposta al pubblico.Ecco dunque quali sono i rischi: incrimina-zione per atti osceni (articolo 527 del Codice Penale) o atti contrari alla pubblica decenza (articolo 726 del Codice Penale). Ci sono persino delle sentenze di Cassazione (Cass. 2277/1976), che fanno riferimento alla pos-sibilità che l’oscuramento con le tendine (di cui nessuna autovettura è più dotata) non sia sufficiente, se altri possono intravedere cosa avviene all’interno dell’abitacolo quando si è in un’altra vettura a fari accesi. (Cassazione 1121/1971)

Sesso in auto può essere reatoSi rischiano fino a tre anni di carcere

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

new york. Steve Jobs, il visionario co-fonda-tore di Apple, si dimette da amministratore delegato di Cupertino e passa la guida della società a Tim Cook. Malato da tempo di una rara forma di cancro al pancreas, Jobs getta la spugna chiudendo un'era per Apple. L'an-nuncio a sorpresa fa tremare il titolo in Borsa, che arriva a cedere oltre il 7%. Jobs resterà “presidente del consiglio di amministrazione e dipendente di Apple”. «Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirlo. Sfortu-natamente quel giorno è arrivato». Lo scrive Steve Jobs nella lettera di dimissioni.«Rassegno le mie dimissioni - ha aggiunto - da amministratore delegato di Apple. Vorrei essere, se il consiglio di amministrazione lo ritiene, il presidente del board e un dipen-

dente di Apple. Raccomando fortemente l'esecuzione del nostro piano di successione e la nomina di Tim Cook come amministra-tore delegato di Apple. Ritengo che i giorni più splendidi e più innovativi per Apple siano davanti a noi» afferma ancora Jobs afferman-do di voler «contribuire al successo» di Apple «con un nuovo ruolo. Nella mia vita in Apple mi sono fatto alcuni dei miei migliori amici e voglio ringraziare tutti per i molti anni in cui ho pututo lavorare con voi».Ma chi è Steven Paul Jobs? È un impren-ditore e informatico statunitense. No è un pionere, creativo, visionario, business man dell'informatica. Ma cosa veramente ha creato? Nel 1977 Jobs e Wozniak lanciarono il primo personal computer, in quel periodo si utilizzavano ancora degli enormi calcolatori che occupavano stanze intere e non tutte le persone potevano permetterselo, invece il

prodotto di Jobs era destinato a conoscere una diffusione di massa. L' Apple II. Le vendite toccarono il milione di dollari. Nel 1980 la Apple si quotò in Borsa. Questo solo in quattro anni di vita.Nel 1985 Steve Wozniak amico e socio fondatore della Apple si dimette per cambiare attività, Jobs a sua volta entrò in rotta di collisione con John Sculley, l'amministratore delegato che egli stesso aveva nominato, e anch'egli uscì dalla Apple. A soli trent'anni decide di fondare una società per rivoluziona-re di nuovo il mondo informatico con la NeXT Computer. Nel 1986 acquistò la Pixar.Per poi ritornare negli anni Novanta, dopo una serie di successi, al comando della Apple portandola a divenire tra le aziende più capitalizzate al mondo e leader nel settore della distribuzione di contenuti online.giovanni cantice

Jobs va via, il mito resta

Dopo il recente appuntamento del Compas-so d’Oro, che ha ottenuto enormi consensi e riconoscimenti, chiediamo al Presidente dell’ADI Campania, prof. Salvatore Coz-zolino, simpatizzante di Informare, come si stanno svolgendo i preparativi per la pubbli-cazione annuale.Prof, prima di tutto è utile sapere cosa sia nello specifico la pubblicazione: «ADI Design Index è la pubblicazione annuale che raccoglie il miglior design italiano messo in produzione, selezionato da un Osservatorio Permanente costituito all’interno delle varie delegazioni regionali dell’Associazione. Si tratta di una selezione incentrata sul prodot-to di design e sui sistemi di prodotto, valutati nell’ambito delle diverse merceologie, a cui si

aggiungono la ricerca teorica e la ricerca di processo per l’impresa».Come avviene la candidatu-ra? «La candi-

datura avviene online mediante la semplice presentazione del prodotto con l’unico vincolo che lo stesso deve essere stato messo in pro-duzione nell’anno solare interessato dalla se-lezione, che corrisponde all’anno precedente la pubblicazione.Una sezione a parte, denominata Targa Giovani, con candidatura mediante apposi-ta scheda, è dedicata alla selezione non di prodotti, ma di progetti o di autoproduzioni realizzati nell’ambito delle scuole da giovani studenti, per promuoverne il talento».Cosa vuol dire essere pubblicati? «La me-todologia di rilevazione della qualità attuata dall’Osservatorio nel percorso di selezione costituisce un unicum nel panorama nazio-nale e internazionale. Essere presenti nel

volume è un valore di per sè e rappresenta una forte comunicazione per lo sviluppo del business.”L’avvenuta selezione e pubblicazione sull’ADI

Design Index costituisce preselezione per la partecipazione al Premio Compasso d’Oro che viene assegnato ogni tre anni da una Giuria Internazionale ed è stato assegnato proprio recentemente, come pubblicato an-che da Informare». Se avete domande e curiosità scrivete a: [email protected]

autore: avv. fabio russomail: [email protected]

TEL.: 3476595190

DipenDenti irregolari e responsabilitàEsce l’Adi Design Index

Pubblicazione annuale di disegno industriale

Rubrica a cura dello studio

[email protected]

Page 11: Informare Ottobre 2011

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

Vi sono alcune patologie che pur avendo grande rilevanza dal punto di vista epidemiologico, in quanto coinvolgono centinaia di milioni di persone, non hanno la giusta visibilità perchè non rientrano nel novero delle malattie costosamente curate, non interessano le grosse industrie farmaceutiche per via della poca resa economica, per questo sono così poco pubblicizzate. In questi articoli tratteremo delle cosiddette patologie dei poveri.

LE TRICHINELLOSISono zoonosi dovute a vermi nematodi appartenenti al genere Trichinella, presente in tutti i continenti tranne l’Antartico. E’ prevalente in Thailandia, Myanmar, Cina, Vietnam, Laos, Russia, Romania, Bulgaria, Croazia, Serbia, Paesi Baltici, Messico, Argentina, Cile.Delle otto specie di Trichinella che si conoscono oggi, Trichinella Spiralis è quella più frequentemente riscontrata nell’uomo. I principali serbatoi di questo parassita sono gli animali onnivori, quali suini domestici e selvatici, talvolta anche gli erbivori come il cavallo e gli animali selvatici quali lupi, iene, orsi, volpi, leoni. La principale fonte di

infezione per l’uomo è la carne di suino cruda o poco cotta e i suoi derivati quali salsicce, salumi, prosciutto di animali infetti. Nei paesi

in cui si mangia carne di equino, come Italia e Francia, molte epidemie sono causate dal suo consumo. La salagione, l ’ a f f u m i c a t u r a , l a conservazione sotto olio, sono inefficaci ad uccidere il parassita. Ilcongelamento solo se completo e prolungato

per un consistente numero di ore, uccide lo stesso eventualmente presente. Anche la cottura a 65 gradi centigradi è in grado di ucciderlo. Il ciclo del parassita si compie all’interno di un singolo ospite.Quando un maiale ingerisce larve di Trichinella, queste ultime raggiunto l’intestino tenue, si sviluppano in vermi adulti. Le femmine gravide, a seguito di accoppiamento, producono migliaia di larve che vengono deposte nel sistema linfatico dell’ospite. Da qui raggiungono il grande circolo e vengono trasportate in tutto l’organismo.Una volta giunte nei muscoli striati del sistema scheletrico, sono in grado di proseguire nello sviluppo incistandosi e rimanendo in attesa di essere ingerite da un nuovo ospite.

prof. giuseppe natale

Il non verbale è il complesso di atteggiamenti che accompagna il messaggio verbale: gesti, mimica, postura, sguardi, toni di voce, velocità del parlare, pause, respirazione. Nonché abbigliamento, tipo di vocabolario adottato ed altri dettagli che concorrono a rendere credibili o meno i discorsi. E’ attraverso il linguaggio non verbale, insomma, che quando ha inizio una relazione le persone si valutano reciprocamente. Il più delle volte queste considerazioni condizionano l’intera prosecuzione della comunicazione. Facilmente immaginiamo, allora, quanto sia importante che il Candidato assuma un atteggiamento adeguato in occasione del colloquio di lavoro... “Adeguato rispetto a cosa?”, viene da chiederci. A parte dei princìpi oggettivi, che appartengono alla cultura ed all’etica che ci accomunano, ci sono alcuni criteri che, a nostro avviso, rendono idoneo al contesto un gesto, un’espressione verbale o uno degli altri fattori a cui abbiamo accennato. Cominciamo con l’età del Candidato ed il tipo di lavoro per cui si propone. Riferendoci a questi parametri, poi, riflettiamo sull’abbigliamento da adottare. Il modo in cui vestiamo dice qualcosa di noi e del grado di considerazione

che abbiamo delle persone che ci sono intorno. Può dunque risultare una stonatura che un venti/venticinquenne, se uomo, indossi giacca e cravatta quando il lavoro per cui si propone preveda un vestiario meno impegnativo (es. animatore turistico, operatore call center, cameriere di sala, ecc) ed in particolare se, durante il colloquio, vi risultasse a disagio (suda, si toglie la giacca, ecc). Così come presentarsi ad un’Azienda finanziaria prevede proprio il contrario e cioè che il Candidato adotti un abbigliamento formale e ci stia anche comodo: quello sarà infatti, se assunto, la sua “divisa”. Per le signorine vale lo stesso discorso anche se, per alcuni aspetti, la loro la scelta è più facile: non sono soggette, almeno in linea di

massima, all’incubo della “giacca e cravatta”. Nel momento iniziale di un incontro, oltre all’abbigliamento, ciò che generalmente ci colpisce di una persona è il modo in cui ci saluta ed il tipo di vocabolario che utilizza. Insomma, incontrando qualcuno per la prima volta, prima lo “vediamo” e “sentiamo”. Poi ci arriva il contenuto delle sue parole.Su questi fattori rifletteremo nel prossimo articolo. alfonso [email protected]

Colloquio di lavoro e linguaggio non verbale

Via Madonna del Pantano nord 11 Lago Patria –Giugliano (Na), [email protected] www.comunicascolto.com - contatto diretto : 334 192 5709Comunicare con efficacia in famiglia e nel lavoro: - Consulenze individuali e di gruppo

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Alfonso Falanga

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La cucina italiana riempie i teleschermi come non mai, facendo riscoprire agli italiani il valore della cucina, ma in molti casi è solo presentazione di ricette rapide con prodotti congelati e/o importati per persone impegnate e non una riscoperta vera del mangiare bene. Così ho chiesto delucidazioni sulla biodiversità nel campo agricolo e sulla potenziale ricchezza della cucina sul litorale domitio al dottor Giuseppe Orefine, responsabile condotta Massico – Roccamonfina per Slow Food. Ci spieghi cos’è la biodiversità, innanzitutto: «Per biodiversità si definisce l’insieme di tutte le forme dei viventi, sia vegetali che animali. Si ritiene sia una ricchezza da preservare, da conservare, perché in realtà quante più specie di una varietà ci sono tanto più si può conservare nel tempo. Se viene attaccata da agenti esterni, alcune varietà si possono conservare, altre no».Campania Felix è ricca di biodiversità? «La Campania è una delle Regioni dove la biodiversità è più interessante, in particolare in determinate aree. Il Cilento al momento è una fonte quasi inesauribile di biodiversità, sperando l’uomo non continui a fare danni. Le zone del Matese e di Roccamonfina, parlando di Caserta, rappresentano aree interessanti mentre nell’entroterra campano ci sono il Sannio e l’Irpinia. Le uniche zone meno rappresentate sono quelle della Provincia di Napoli, dove l’ambiente è fortemente antropizzato, salvo la Penisola sorrentina, dove si conservano alcune varietà».Ho letto del fagiolino di Mondragone, del conciato romano di Castel di Sasso e della cicerchia di Monte Santa Croce, cosa hanno di così particolare? «Sono delle varietà adattate nel tempo ad un territorio, per cui c’è un connubio perfetto tra agenti pedoclimatici (terreno e clima, nda.) e la varietà stessa. Varietà che si esprime in termini qualitativi e quantitativi al meglio perché storicamente legata al territorio, questo per quanto

riguarda i legumi. Il Conciato romano, formaggio antichissimo e presidio Slow Food, gli aspetti di biodiversità li conserva nella concia, ovvero il particolare trattamento a base di erbe spontanee locali utilizzato per la renderlo conservabile e stagionato, così come dal punto di vista dell’allevamento, in quanto viene utilizzato latte di pecore laticauda presente sull’Appennino dall’antichità».Ci sono altri prodotti “specialisti” sul nostro territorio? «Ne esistono tantissimi altri, ne cito alcuni: la castagna di Roccamonfina, la lenticchia di Valle Agricola, il Caso Peruto, il maialino nero teanese, il pesce azzurro del litorale domitio». I cuochi, le casalinghe e chiunque altro prepara il pranzo dalle nostre parti capiscono il valore di questa biodiversità? E la utilizzano nei loro piatti? «Sono sempre di più i ristoratori che utilizzano e lavorano sul concetto di biodiversità e di legame con il territorio. Resta ancora difficile il reperimento dei prodotti, a meno di non andare a conoscere direttamente i produttori. Cosa che Slow Food suggerisce da molto tempo, tra l’altro».Perché un enorme patrimonio come questo non è adeguatamente valorizzato? Dove si potrebbe investire e perché la “catena corta” di cui è promotrice Slow Food è così importante? «Non è sufficientemente valorizzato innanzitutto perché ha costi di produzione leggermente superiori rispetto a varietà più globali, ma può essere abbattuto grazie alla filiera corta, che si propone di ridurre i passaggi di mano dal campo alla tavola. Tra le azioni che si possono fare per promuovere questi comportamenti virtuosi ci sono la creazione di mercatini dei contadini, di distretti di economia solidale nonché di punti vendita che riescano a concentrare e a comunicare la ricchezza del territorio. La conservazione della biodiversità è demandata alla responsabilità di ognuno di noi, attraverso scelte di consumo virtuose

possiamo contribuire alla conservazione di questi veri e propri giacimenti di ricchezza per il territorio». Ci suggerisca una cena a base di prodotti agrari del nostro territorio. «Inizierei con una

Vellutata di lenticchie di Valle Agricola con croccanti di pancetta di maiale nero, seguita da Paccheri con pomodoro fresco e Conciato romano e per secondo un tortino di pesce bandiera del litorale domitio. Per dessert un

castagnaccio di castagne del Roccamonfina. Il tutto utilizzando Falerno rosso primitivo doc per le carni e Falerno bianco doc per il pesce. Infine, sul dolce un passito di Falerno-Aglianico». maria bisecco

Il dottore in fisioterapia Rosario Severino è posturologo e specialista in terapia manuale e ci illustra di seguito i principi del suo lavoro.Negli ultimi tempi si registra un aumento dell’interesse relativo alla postura e sempre più frequentemente è citata la scienza che si occupa di indagare le correlazioni fra le diver-se posizioni assunte dal corpo e alcune pato-logie: la posturologia. I corsi di formazione a riguardo si moltiplicano, molto spesso dimen-ticando che la postura non è una scoperta re-cente: è vecchia come l’uomo, essendo essa la posizione del corpo nello spazio.La postura è comunicazione, è interazione tra uomo e ambiente, tra individuo e individuo e rappresenta la principale modalità di comuni-cazione extraverbale. Essa può ovviamente, essere compresa attraverso differenti modelli interpretativi, di cui il più semplice è quello meccanico. L’atteggiamento che ciascun

corpo assume in modo più facile e spontaneo è certamente quello desiderato, ma è anche quello che si rende possibile in funzione della presenza della forza di gravità, che consente di per sè la sola posizione supina. Per mante-nere la posizione eretta, invece, l’essere uma-no ha bisogno di ricorrere ai riflessi spinali, in particolare quelli vestibolari e cervicali. La postura può quindi essere interpretata come il risultato della somma dei riflessi vestibolo cervico-spinali. Alla percezione della posizio-ne del capo e del corpo nello spazio parteci-pano anche la vista, i legamenti della colonna vertebrale e i recettori plantari. Quindi, una buona postura è data da un insie-me di strutture che interagiscono per ottenere il miglior risultato.La posturologia è una scienza dell’osservazio-ne attenta e minuziosa, che necessita di un approccio globale e approfondito, servendosi

di ausili che completano la valutazione e il trattamento dell’equilibrio funzionale e postu-rale. Lo Shape Wave è uno strumento ad alta tecnologia per il trattamento delle disfunzioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico. Campi di applicazione: dolore cervicale, to-racico, lombare, affezioni del disco, cefalee di origine cervico toraciche, colpo di frusta, lussazioni articolari, trgger points, trattamento delle affezioni capsulo legamentose, vertigini, ronzio auricolare, talloniti, tendiniti, epicondili-ti, disfunzioni dell’A.T.M.Affezioni dolorose che a lungo andare modi-ficano la postura provocano affaticamento, alterazioni strutturali, spasmi muscolari, stec-catura dei muscoli squilibrio biochimico.È il caso di dire che lo Shape Wave è una nuo-va dimensione della medicina manuale.rosario severino, [email protected]

medicina manuale, lo shape wave nuova frontiera

Oggi circa una persona su tre si definisce “allergico o “intollerante a certi alimenti”. Al riguardo esiste una gran confusione terminologica, concettuale e clinica.Sintomi come emicrania, asma, orticaria e sintomi intestinali sono frequentemente attribuiti a “reazioni avverse al cibo” di tipo tossiche, se si manifestano in qualsiasi individuo esposto ad una dose alta di cibo contenente sostanze tossiche (es. l’ingestione di funghi velenosi); non tossiche, se dipendono dalla sensibilità individuale. Queste ultime si suddividono in reazioni non immunomediate (intolleranza alimentare) o in reazioni immunomediate (allergia alimentare). L’allergia alimentare provoca una reazione immediata che compare normalmente nel giro di pochi minuti dal contatto con la sostanza “estranea” (alimenti o componenti alimentari), attivando il sistema immunitario con l’intervento delle immunoglobuline E (IgE) e dei mastociti (cellule del sistema immunitario). L’allergia si manifesta con una grande varietà di sintomi, per lo più nausea e vomito; la reazione acuta produce tumefazione della lingua e delle labbra e spesso diarrea; possono

comparire anche arrossamenti cutanei o eczemi, fino a sintomi di estrema gravità quali lo shock anafilattico. Le intolleranze alimentari, invece, causano una reazione lenta, determinata dall’assunzione frequente di alimenti. Il disturbo non è in relazione diretta all’assunzione ma può anche avvenire sino a 72 ore dalla stessa, con sintomi a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema.Le intolleranze possono provocare sintomi simili all’allergia (nausea, diarrea, crampi allo stomaco), ma le reazioni non coinvolgono nello stesso modo il sistema immunitario. La causa di intolleranza potrebbe essere un difetto enzimatico (incapacità, per difetti congeniti, di metabolizzare alcune sostanze presenti nell’organismo), o l’effetto vaso-attivo di sostanze farmacologiche presenti nel cibo. Le intolleranze enzimatiche più frequenti sono quelle al lattosio, dovuta al deficit della lattasi,

e la celiachia, dovuta alla carenza acquisita dell’enzima in grado di digerire il glutine.In presenza di disturbi di sospetta natura allergica è opportuno sottoporsi a una visita specialistica e agli eventuali test scientifici che lo specialista riterrà opportuni (Skin Prick Test, Patch Test, diete di eliminazione, test di provocazione; Prist Test, Rast test). Attenzione ai metodi diagnostici usati e alle diete che escludono categorie di alimenti. A seconda della natura dell’alimento da eliminare, il trattamento dietetico dovrà essere bilanciato per evitare scompensi nell’assunzione di elementi essenziali. E’ necessario, soprattutto nel caso di allergie che si manifestano con crisi anafilattiche, tenere presente che una determinata sostanza può essere presente, per esigenze legate alle tecnologie di produzione alimentare, anche in cibi assolutamente non correlati (es. il latte è presente in molti salumi ed insaccati).

Dott.ssa giuseppina traettino

biologo nutrizionista, specialista in scienza Dell’alimentazione

[email protected].: 3383489750

Sono allergico o intollerante… Che differenza c’è?

Ricchi di biodiversità La nostra cucina ha potenziali enormi, basta riscoprire le produzioni locali

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

Riceviamo da un cittadino di Castel Voltur-no, il sig. Arnaldo Panella, un importante segnalazione riguardante il servizio postale.

La pubblichiamo qui di seguito, ringra-ziando il sig. Panella che, con grande senso civico, ci ha ricordato un disagio che da tempo affligge il territorio: «Po-trebbe essere utile poter leggere sul Vo-stro Periodico qualcosa in merito all’ef-ficienza (?) dell’Ufficio Postale di Castel

Volturno ove, anche in periodi non estivi, spesso ci vuole più di un’ora per una sem-

plice operazione, gli stampati per i vaglia mancano da tempo immemorabile ed il personale non risponde in modo soddisfa-cente e corretto ai solleciti ed ai reclami dei clienti. Esiste sul po-sto un responsabile dell’Ufficio? In caso affermativo perchè non esce allorchè nella sala si invo-ca ad alta voce la sua presen-za? Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti». La redazione è disponibile a dare spazio alla direzio-ne dell’Ufficio Postale di Castel Volturno, laddove ritenesse di dover repli-care alla segnalazione del sig. Panella.

Il Diritto:Con la sentenza n. 32934 del 31 agosto

2011, la prima Sez. Penale della Corte di Cassazione ha affermato la responsabil-ità penale del datore di lavoro che omette di verificare, prima dell’assunzione, la regolarità del permesso di soggiorno dei dipendenti occupati presso l’azienda. La Suprema Corte ha confermato la sen-tenza di condanna della Corte di Appello di Torino che aveva ritenuto sussistente sia l’elemento psicologico che quello materiale del reato di occupazione di immigrati irregolari, punito dall’art. 22, comma 12, D.lgs. n. 286 del 1998. L’elemento soggettivo del reato con-sisteva nella omessa verifica del per-messo di soggiorno da parte del datore di lavoro, a nulla rilevando la buona fede del titolare dell’impresa che aveva fatto affidamento sulle dichiarazioni verbali rilasciate dai dipendenti. Infatti, secondo

la Cas-s a z i -o n e “la re-s p o n -sabilità del da-tore di lavoro c h e a s -s u m e a l l e proprie dipendenze uno straniero privo del permesso di soggiorno non è es-clusa dalla buona fede invocata per aver preso visione della richiesta di permesso di soggiorno avanzata dallo straniero”.

Non è sanzionabile il cittadino che comunica alla Polizia di aver proposto ricorso e di aver omesso di avere indicato le generalità del conducente. Con la circolare prot. nr. 300/ A/7157/11/109/16 del 5 settembre 2011 il Ministero dell’interno ha fornito nuovi importanti chiarimenti sull’obbligo di comunicazione dei dati del conducente ex art- 126-bis, c. 2, del codice della strada in pendenza di ricorso giurisdizionale o amministrativo avverso la violazione principale. Pertanto, non si può configurare un’omissione di collaborazione da parte del cittadino qualora questi comunichi all’organo di Polizia di aver proposto ricorso e che di per sé ciò costituisca un giustificato e documentato motivo di omissione dell’indi-cazione delle generalità del conducente. avv. carlo ponticiello

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Servizio Postale in tiltLa segnalazione di un cittadino di Castel Volturno

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Si rende noto a tutti i dottori commercialisti e avvocati che è scaricabile gratuitamen-te dal sito del Cndcec (commercialisti.it) e salvabile sul proprio Pc il software che guida nella corretta determinazione dei compensi per le prestazioni rese, appli-cando la nuova tariffa dei commercialisti, in vigore dall’ottobre 2010. Si tratta del prodotto “Tariffa Professionale”, sviluppato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in collaborazione con Datev Koinos, che è anche un insieme di servizi e di strumenti utili al professionista per districarsi su onorari, indennità e rimborsi spese: dagli e-book ai corsi e-learning, ai pareri degli esperti. Con un comunicato il Cndcec spiega che per ora nel software sono elaborabili i compensi per 24 tipologie di prestazioni, ma entro la fine dell’anno ulteriori 6 procedure completeranno il panorama delle prestazioni previste dalla tariffa professionale. Eventuali consigli forniti dai fruitori saranno considerati nell’aggiornamento costante del software. Si ricorda che da qualche mese è disponibile sul sito, e scaricabile gratuitamente, anche un altro strumento utile ai fini della corretta determinazione della tariffa: il “Commentario alla tariffa”, predisposto sempre dal Cndcec. Fonte: http://www.cndcec.it

Gratis dal sito dei commercialisti il software “Tariffa Professionale”

La legge punisce fino alla reclusione di tre anni chiunque venga sorpreso nella situa-zione di fare sesso in auto. Difatti, il fatto commesso rientra nel novero degli atti osceni in luogo pub-blico. Parliamo di ge-sti che oltraggiano la pubblica decenza, in un luogo che, anche se momentanea-mente non frequentato, potrebbe esserlo an-che all’improvviso. E’ pur vero che l’automobi-le per la legge equivale a una privata dimora, ma la mancanza di finestrini oscurati la rende legalmente esposta al pubblico.Ecco dunque quali sono i rischi: incrimina-zione per atti osceni (articolo 527 del Codice Penale) o atti contrari alla pubblica decenza (articolo 726 del Codice Penale). Ci sono persino delle sentenze di Cassazione (Cass. 2277/1976), che fanno riferimento alla pos-sibilità che l’oscuramento con le tendine (di cui nessuna autovettura è più dotata) non sia sufficiente, se altri possono intravedere cosa avviene all’interno dell’abitacolo quando si è in un’altra vettura a fari accesi. (Cassazione 1121/1971)

Sesso in auto può essere reatoSi rischiano fino a tre anni di carcere

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new york. Steve Jobs, il visionario co-fonda-tore di Apple, si dimette da amministratore delegato di Cupertino e passa la guida della società a Tim Cook. Malato da tempo di una rara forma di cancro al pancreas, Jobs getta la spugna chiudendo un'era per Apple. L'an-nuncio a sorpresa fa tremare il titolo in Borsa, che arriva a cedere oltre il 7%. Jobs resterà “presidente del consiglio di amministrazione e dipendente di Apple”. «Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirlo. Sfortu-natamente quel giorno è arrivato». Lo scrive Steve Jobs nella lettera di dimissioni.«Rassegno le mie dimissioni - ha aggiunto - da amministratore delegato di Apple. Vorrei essere, se il consiglio di amministrazione lo ritiene, il presidente del board e un dipen-

dente di Apple. Raccomando fortemente l'esecuzione del nostro piano di successione e la nomina di Tim Cook come amministra-tore delegato di Apple. Ritengo che i giorni più splendidi e più innovativi per Apple siano davanti a noi» afferma ancora Jobs afferman-do di voler «contribuire al successo» di Apple «con un nuovo ruolo. Nella mia vita in Apple mi sono fatto alcuni dei miei migliori amici e voglio ringraziare tutti per i molti anni in cui ho pututo lavorare con voi».Ma chi è Steven Paul Jobs? È un impren-ditore e informatico statunitense. No è un pionere, creativo, visionario, business man dell'informatica. Ma cosa veramente ha creato? Nel 1977 Jobs e Wozniak lanciarono il primo personal computer, in quel periodo si utilizzavano ancora degli enormi calcolatori che occupavano stanze intere e non tutte le persone potevano permetterselo, invece il

prodotto di Jobs era destinato a conoscere una diffusione di massa. L' Apple II. Le vendite toccarono il milione di dollari. Nel 1980 la Apple si quotò in Borsa. Questo solo in quattro anni di vita.Nel 1985 Steve Wozniak amico e socio fondatore della Apple si dimette per cambiare attività, Jobs a sua volta entrò in rotta di collisione con John Sculley, l'amministratore delegato che egli stesso aveva nominato, e anch'egli uscì dalla Apple. A soli trent'anni decide di fondare una società per rivoluziona-re di nuovo il mondo informatico con la NeXT Computer. Nel 1986 acquistò la Pixar.Per poi ritornare negli anni Novanta, dopo una serie di successi, al comando della Apple portandola a divenire tra le aziende più capitalizzate al mondo e leader nel settore della distribuzione di contenuti online.giovanni cantice

Jobs va via, il mito resta

Dopo il recente appuntamento del Compas-so d’Oro, che ha ottenuto enormi consensi e riconoscimenti, chiediamo al Presidente dell’ADI Campania, prof. Salvatore Coz-zolino, simpatizzante di Informare, come si stanno svolgendo i preparativi per la pubbli-cazione annuale.Prof, prima di tutto è utile sapere cosa sia nello specifico la pubblicazione: «ADI Design Index è la pubblicazione annuale che raccoglie il miglior design italiano messo in produzione, selezionato da un Osservatorio Permanente costituito all’interno delle varie delegazioni regionali dell’Associazione. Si tratta di una selezione incentrata sul prodot-to di design e sui sistemi di prodotto, valutati nell’ambito delle diverse merceologie, a cui si

aggiungono la ricerca teorica e la ricerca di processo per l’impresa».Come avviene la candidatu-ra? «La candi-

datura avviene online mediante la semplice presentazione del prodotto con l’unico vincolo che lo stesso deve essere stato messo in pro-duzione nell’anno solare interessato dalla se-lezione, che corrisponde all’anno precedente la pubblicazione.Una sezione a parte, denominata Targa Giovani, con candidatura mediante apposi-ta scheda, è dedicata alla selezione non di prodotti, ma di progetti o di autoproduzioni realizzati nell’ambito delle scuole da giovani studenti, per promuoverne il talento».Cosa vuol dire essere pubblicati? «La me-todologia di rilevazione della qualità attuata dall’Osservatorio nel percorso di selezione costituisce un unicum nel panorama nazio-nale e internazionale. Essere presenti nel

volume è un valore di per sè e rappresenta una forte comunicazione per lo sviluppo del business.”L’avvenuta selezione e pubblicazione sull’ADI

Design Index costituisce preselezione per la partecipazione al Premio Compasso d’Oro che viene assegnato ogni tre anni da una Giuria Internazionale ed è stato assegnato proprio recentemente, come pubblicato an-che da Informare». Se avete domande e curiosità scrivete a: [email protected]

autore: avv. fabio russomail: [email protected]

TEL.: 3476595190

DipenDenti irregolari e responsabilitàEsce l’Adi Design Index

Pubblicazione annuale di disegno industriale

Rubrica a cura dello studio

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Page 12: Informare Ottobre 2011

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