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DIDATTICA AUMENTATA: una metodologia per la progettazione e l'implementazione di processi e strumenti didattici Paola DE VECCHI GALBIATI Management Consultant, Disruptive Innovation and Memetics Expert Sezione1 Sistemi di Riferimento per progettare strumenti e processi didattici personalizzati

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DIDATTICA AUMENTATA:

una metodologia per la progettazione e

l'implementazione di processi e strumenti didattici

Paola DE VECCHI GALBIATI

Management Consultant,

Disruptive Innovation and Memetics Expert

Sezione1 Sistemi di Riferimento per progettare

strumenti e processi didattici personalizzati

Paola De Vecchi Galbiati

•Teorie dell’Apprendimento

COMPORTAMENTISMO

COGNITIVISMO

COSTRUTTIVISMO

Pavlov Tolman

Thorndike

Skinner

Kohler

Hull

Piaget

Vygotsky

Novak

Kulb

Duffy

Jonassen

Le teorie costruttiviste ci forniscono una serie di condizioni che devono verificarsi per poter rendere l’attività formativa realmente rispondente alle esigenze … QUALI? DI CHI?

Gardner

Knowles

Merrill Mayer

Bloom

Csíkszentmihályi

Paola De Vecchi Galbiati

•Gardner e le Intelligenze Multiple

O NOI POSSIAMO TRATTARE

TUTTI COME FOSSERO

UGUALI, IL CHE

SEMPLICEMENTE INDIRIZZA UN

TIPO DI INTELLIGENZA,

OPPURE POSSIAMO CERCARE

DI CAPIRE LE INTELLIGENZE

DEI BAMBINI E

PERSONALIZZARE,

INDIVIDUALIZZARE

L’EDUCAZIONE IL PIÙ

POSSIBILE. (H.Gardner)

INTELLIGENZE MULTIPLE

Spaziale

INTER-Personale

INTRA-Personale

Musicale Corporeo-Cinestetica

Linguistica

Logico-Matematica

Creativa

Rispettosa

Sintetica

Etica

Specialistica

Paola De Vecchi Galbiati

•Esercizio1: le mie dimensioni culturali

INTELLIGENZE MULTIPLE

Spaziale

INTER-Personale

INTRA-Personale

Musicale Corporeo-Cinestetica

Linguistica

Logico-Matematica

Creativa

Rispettosa

Sintetica

Etica

Specialistica

Proviamo a trattare queste intelligenze come “ingredienti della nostra struttura e del nostro comportamento”. Tracciate una mappa che mostri quali “dimensioni culturali” meglio vi rappresentano… disegnerete con cerchi più grandi quelle intelligenze che riterrete di avere maggiormente sviluppate. Per le intelligenze che riterrete di non avere sviluppate, indicate quali azioni compensative state mettendo in atto o pensate di mettere in atto.

Paola De Vecchi Galbiati

•Merrill e i Principi Generali dell’Istruzione

PROBLEMA

1. PROBLEMA-SOLUZIONE

SOLUZIONE

• Mostrare ai partecipanti che cosa sapranno fare alla fine del corso.

• I partecipanti dovranno essere in grado di progettare soluzioni ai seguenti livelli di istruzione:

1. Come porre un problema, 2. Quali compiti svolgere per

risolverlo, 3. Quali operazioni il compito

richiede, 4. Quali azioni sono implicate dalle

operazioni.

• Le soluzioni richieste presenteranno difficoltà crescenti, affinché i partecipanti acquisiscano le competenze richieste.

A t t i v a z i o n e

Dimostrazione

Applicazione

Integrazione

Paola De Vecchi Galbiati

2. ATTIVAZIONE

Fornire ai partecipanti una sintesi introduttiva degli argomenti che affronteranno durante il corso.

3. DIMOSTRAZIONE

Fornire ai partecipanti i razionali per verificare quali soluzioni saranno in grado di implementare al termine del corso.

•Merrill e i Principi Generali dell’Istruzione

PROBLEMA

SOLUZIONE

A t t i v a z i o n e

Dimostrazione

Applicazione

Integrazione

Paola De Vecchi Galbiati

•Merrill e i Principi Generali dell’Istruzione

PROBLEMA

SOLUZIONE

4. APPLICAZIONE

Coinvolgere i partecipanti nell’applicazione (con amici, parenti, colleghi) delle tecniche e dei metodi appresi durante il corso.

5. INTEGRAZIONE

Incoraggiare i partecipanti al corso a trasferire all’esterno quanto appreso.

A t t i v a z i o n e

Dimostrazione

Applicazione

Integrazione

Paola De Vecchi Galbiati

•Esercizio2: Problema-Soluzione

• Problema: come appassionare un

tredicenne alla geometria.

Dovrete applicare i 5 principi

dell'istruzione, garantendo:

– Che lo studente apprenda le formule di

geometria piana e solida e le sappia

usare correttamente

– Che lo studente ricordi dove trovarle e

come usarle quando gli servirà

– Che lo studente si appassioni al

meccanismo e lo trasferisca ai suoi

amici

Quante e quali forme di intelligenza

avrà usato?

Paola De Vecchi Galbiati

•Knowles e la Teoria Andragogica

La teoria Andragogica considera come avviene

l'apprendimento nell'adulto e quali esigenze debba

soddisfare un programma di formazione:

• Il bisogno di conoscere: sentiamo l'esigenza di sapere perché

occorra apprendere qualcosa. Il primo compito del facilitatore

dell'apprendimento è aiutare i discenti in questo risveglio di

consapevolezza.

• Il concetto di sé: man mano che una persona matura, il concetto

di sé passa da un senso di totale dipendenza ad un senso di

crescente indipendenza ed autonomia. Ciascuno di noi deve

sentire che il proprio concetto di sé viene rispettato

dall'educatore.

source: http://elearningindustry.com/the-adult-learning-theory-andragogy-of-malcolm-knowles

Paola De Vecchi Galbiati

• Il ruolo dell'esperienza: qualsiasi gruppo di persone è eterogeneo in

termini di background, stile di apprendimento, motivazioni, bisogni,

interessi e obiettivi. Da qui deriva il grande accento posto

sull'individualizzazione e la condivisione delle strategie

d'insegnamento e di apprendimento, sulle tecniche esperienziali

piuttosto che trasmissive e sulle attività di aiuto tra pari.

• La disponibilità ad apprendere: quanto viene insegnato deve

migliorare le competenze e deve essere applicabile in modo efficace

alla vita quotidiana.

•Knowles e la Teoria Andragogica

source: http://elearningindustry.com/the-adult-learning-theory-andragogy-of-malcolm-knowles

Paola De Vecchi Galbiati

• L'orientamento verso l'apprendimento: non deve essere centrato

sulle materie ma sulla vita reale. Apprendiamo nuove conoscenze,

capacità di comprensione, abilità e atteggiamenti molto più

efficacemente quando sono presentati in questo contesto. Questo

punto ha un'importanza cruciale nelle modalità di esposizione

dell'insegnante, degli obiettivi e nei contenuti definiti e nella

progettazione più generale dell'intervento formativo.

• La motivazione: le motivazioni interne a crescere ed evolversi sono

innate in ciascuno di noi e devono essere rafforzate in relazione alle

pressioni esterne. Questa motivazione spesso viene inibita da barriere

quali:

– un concetto negativo di sé e come studente,

– l'inaccessibilità di opportunità o risorse,

– la mancanza di tempo o stimoli.

•Knowles e la Teoria Andragogica

Paola De Vecchi Galbiati

• Promozione dell'autodeterminazione, soddisfacendo i bisogni

psicologici innati di competenza, autonomia e relazione.

– La competenza consiste nel sentirsi capaci di agire sull'ambiente

sperimentando sensazioni di controllo personale.

– L'autonomia si riferisce alla possibilità di decidere personalmente cosa

fare e come.

– Il bisogno di relazione riguarda la necessità di mantenere e costituire

legami in ambito sociale.

perchè non applicare questi stessi principi nell'educazione dei

bambini e dei ragazzi?

•Knowles e la Teoria Andragogica

CIÒ CHE MUOVE IL BAMBINO ALL’ATTIVITÀ È UN IMPULSO INTERIORE PRIMITIVO, QUASI UN VAGO SENSO DI FAME INTERNA, ED È LA SODDISFAZIONE DI QUESTA FAME CHE LO CONDUCE A POCO A POCO AD UN COMPLESSO E RIPETUTO ESERCIZIO DELL’INTELLIGENZA NEL

COMPARARE, GIUDICARE, DECIDERE UN ATTO, CORREGGERE UN ERRORE. (M. Montessori)

Paola De Vecchi Galbiati

•Esercizio3: il perché e il come

• Provate a costruire un format applicando il modello andragogico per

spiegare il medioevo a studenti di 11 anni…

Paola De Vecchi Galbiati

•Teorie del Sé e Teorie della Mente

Psicologia dell’IO

S. Freud

Kohut

A. Freud Jung

Psicologia del Pensiero

Bowlby

Fonagy

Mentalizzazione Metacognizione Flavell

Dweck

Montessori

LE PERSONE SVILUPPANO CONVINZIONI SPECIFICHE SU SE

STESSE, ATTRAVERSO LE QUALI ORGANIZZANO IL LORO

MONDO E DANNO SIGNIFICATO ALLE LORO

ESPERIENZE(C.Dweck)

Paola De Vecchi Galbiati

•Metacognizione e stili di apprendimento

Paola De Vecchi Galbiati

•Metacognizione e stili di apprendimento

Reasoning

Decision Making

Problem Solving

PENSIERO: attività mentale di elaborazione delle informazioni

AUTO-APPRENDIMENTO

AUTO-REGOLAZIONE

AMBIENTE ESTERNO

AMBIENTE INTERNO

Plasticità del Cervello e Dimensioni Culturali e Naturali proprie dell’Ambiene Esterno ci permettono di creare il contesto giusto per lo sviluppo armonico di tutte le forme di intelligenza.

Paola De Vecchi Galbiati

•Stili di apprendimento e DSA

• Avete mai considerato che la deviazione da uno Standard di Normalità

dipende dalla Definizione standard di Normalità?

• La definizione di Normalità è una variabile funzione del tempo (ciò che

sembra diverso oggi è normale domani…), dell’ambiente naturale (ciò che è

normale in Mongolia non è normale in Italia) e dell’ambiente culturale (ciò

che è normale per un rastafari non è normale per un cattolico).

• Noi apprendiamo in modo ricorsivo e non sempre nello stesso modo:

questo loop cognitivo ci permette di migliorare e adattare

continuamente sia la nostra conoscenza sia il nostro modo di usarla.

• Attraverso una continua elaborazione di dati interni e esterni

miglioriamo contemporaneamente le nostre abilità (comportamento)

e l'immagine di noi stessi (struttura).

Paola De Vecchi Galbiati

•Stili di apprendimento e DSA

Dislessia

Disgrafia

Disortografia

Disturbo Specifico della Compitazione

Discalculia

ITA+ENG

ENG only

I bambini anglosassoni sono più disturbati dei bambini italiani?

DSA Disturbo

specifico del linguaggio

Disprassia

Disturbo dell’elaborazione

auditiva

Disturbo dell’apprendimento

non verbale

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•Esercizio4: autovalutazione

Test1: dove mettereste la lettera Z?

Test2: inserite nelle seguenti caselle

i numeri dall’1 all’8 facendo

attenzione che numeri adiacenti non

si trovino in caselle adiacenti.

A B

C D

E F

H I

L M

N

G

O

P

Q

R

S

T

V

U

SEGNATE IL TEMPO CHE AVETE IMPIEGATO PER RISOLVERLI. ANCHE SE I DUE ESERCIZI VI SONO NOTI, ESEGUITELI. REALIZZERETE DEI TEMPI INTERESSANTI!

CHE VALUTAZIONE ASSEGNATE A QUESTA VOSTRA PERFORMANCE?

Paola De Vecchi Galbiati

•Esercizio4: autovalutazione

Elencate le APP che usate

• Evidenziate quelle che usate con

dei colori:

– In ROSSO quelle che usate

giornalmente

– In GIALLO qielle che usate

settimanalmente

– In VERDE quelle che usate

mensilmente

– In BLU quelle che usate raramente

• Per ciascuna APP indicate i tempi

medi di utilizzo su scala

settimanale.

Elencate i Social Media che usate

• Indicate per ciascuno di essi:

– Perché lo utilizzate

– Per quanto tempo al giorno

– Come lo utilizzate

Elencate i Mobile Device che usate

• Indicate per ciascuno di essi:

– Perché lo utilizzate

– Per quanto tempo al giorno

– Come lo utilizzate

Assegnate un voto da 1 a 5 alle vostre competenze nei tre ambiti. Indicate il tempo impiegato per rispondere a queste domande.

Paola De Vecchi Galbiati

•Disruptive Innovation (Christensen)

• Un’innovazione è dirompente non solo quando ha un impatto

quantitativo sull’ambiente (mercato/società) in cui si verifica, ma

soprattutto quando induce un cambiamento sostanziale dell'ambiente

e delle relazioni con l'ambiente stesso.

• APP, Tablet, Cloud Computing e Social Network sono innovazioni

dirompenti, sia prese singolarmente che raggruppate in un unico

‘sistema’, perché non si limitano a rinnovare il proprio ambito di

riferimento (la tecnologia, i digital media) ma perché generano

innovazioni in altri ambiti (l’editoria, l’educazione, i servizi sociali…)

e spingono le persone ad assumere comportamenti diversi (nella

comunicazione, nelle relazioni, nelle azioni).

Paola De Vecchi Galbiati

•Disruptive Technologies

Paola De Vecchi Galbiati

•Disruptive Innovation in Education

• Le tecnologie digitali hanno ed avranno sempre più un impatto

rilevante nella didattica e nella modellazione dei processi educativi.

• Le tecnologie digitali per loro stessa natura (sono state progettate da

esseri umani) sono in grado di far emergere diversi stili, passi, tempi

e modalità di apprendimento, consentendo di personalizzare

facilmente: contenuti, mezzi, percorsi e strumenti di valutazione.

• Le tecnologie digitali sono in grado di farci allenare diverse attitudini,

abilità e intelligenze che altrimenti resterebbero sopite.

Paola De Vecchi Galbiati

•Conclusioni

• Le teorie ci aiutano a definire disciplinari e modelli che dobbiamo

essere in grado di adattare ad ogni singola situazione reale.

• Le teorie si sono evolute negli anni grazie a risultati sperimentali, a

scoperte e innovazioni in ogni campo del sapere. Ciò che

consideriamo strano oggi potrebbe diventare normale domani.

• Mondo teorico e mondo pratico non sono né in conflitto né separati,

ma sono 'viste logiche' del medesimo oggetto e si condizionano a

vicenda, come lo fanno le nostre intelligenze interpesonale e

intrapersonale.

• È facile 'categorizzare' ogni problema che riscontriamo nella realtà.

Più difficile è risolverlo… e averlo categorizzato spesso può

ostacolarne la soluzione, mentre mettere alla prova la nostra

soluzione ci consente di migliorarla e condividerla.