Aprile 2012

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La Rete Solidale Flegrea si presenta Con il primo incontro sul tema “Diverse diversità”, che si è svolto nell’auditorium del Centro San Marco, è stata presentata la Rete Solidale Flegrea, un’iniziati- va promossa dal vicariato per la carità della diocesi di Pozzuoli, con il coinvolgimento di diverse associazioni, parrocchie e organizzazioni impegnate in ambito socio- assistenziale nei Campi Flegrei. (servizi a pag. 2 e 3) n. 4 - aprile 2012 | anno XVIII | Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 www.diocesidipozzuoli.org | www.segnideitempi.it SEGNIdeiTEMPI giornale di attualità sociale, culturale e religiosa A maggio il cantiere riassorbirà i 130 lavoratori del Consorzio: si aspetta la riapertura del Duomo dopo 48 anni di attesa SEGNALI PER IL RIONE TERRA Fondi per i lavori di scavo e la canonica, ma il nuovo campanile sarà completato successivamente F inalmente arriva la primavera per il Ri- one Terra: entro la fine di maggio ria- prirà il cantiere della bimillenaria rocca. Gli 8,5 milioni di euro stanziati dalla Regione saranno utilizzati per i lavori di scavo, per il completamento della canonica del Tem- pio-Duomo e per le fondamenta del nuovo campanile che però sarà completato solo successivamente. «È stato trovato l’accordo in Regione – ha spiegato Alessandro Casta- gnaro, presidente dell’associazione nazionale architetti e membro del team che ha lavora- to con Marco Dezzi Bardeschi al progetto di restauro della cattedrale – grazie a una va- riante al programma degli interventi. Se non ci saranno ulteriori ritardi, entro fine anno il duomo dovrebbe essere riaperto al culto dopo quasi 50 anni di attesa». L’annuncio è arrivato durante il convegno sull’accessibilità delle parrocchie e la fruibi- lità del patrimonio architettonico del Rione Terra, organizzato da Caritas e Csv. La modifica è stata chiesta dal vescovo, mon- signor Gennaro Pascarella, e dai sindacati degli edili per garantire il riassorbimento dei 130 lavoratori delle imprese Pacifico e Fiore, riunite nel Consorzio, in cassa integrazione dallo scorso 31 dicembre. In base a quanto stabilito dal tavolo regionale, saranno ulti- mati gli scavi del percorso archeologico nel- la parte ovest del Rione e verrà completato anche il museo diocesano, come chiesto da monsignor Pascarella. Nello Mazzone Lo so, rischio di apparire fuori tempo massimo, e probabilmente lo sono. Ma vorrei tentare in questo numero una riflessione su quanto accaduto nei mesi scorsi, con le “prediche” televisive di Celentano e con le polemiche seguite alla morte di Lucio Dalla. Ma vorrei farlo, per non perdere l’aggancio con la realtà, alla luce dell’evento pasquale, che illumina questo mese di aprile. E già, perché tutti questi eventi, che chiaramente non sono nep- pure lontanamente paragonabili, ci insegnano, a mio parere, una medesima cosa: che dirò alla fine, con le parole del Libro del Sinodo. Spero di aver suscitato abbastanza curiosità da poter proseguire con l’illusione di avere qualcuno che continua a leggere... Ebbene: cosa ha colpito nelle esterna- zioni dell’ex “molleggiato” (e già, l’età si fa sen- tire...)? Il fatto che non ammettesse repliche alle sue affermazioni, dal momento che lui stava pro- clamando la “verità”: lo si è visto in modo chiaro quando qual- cuno, forse in modo prepara- to, lo ha inter- rotto la secon- da sera. Che questa “verità” non fosse tale (e lo si è toccato con mano a proposito delle menzogne su Avvenire e Famiglia Cristiana, cosa che ogni lettore di questi giornali sa bene), non importava: per lui lo era, e questo doveva bastare. Gli altri – gli ascoltatori, noi per intenderci – dovevamo solo acconsentire a quanto lui diceva, altrimenti ci si opponeva alla “verità”. (continua a pag. 7) Pino Natale La Pasqua e la forza della verità Riflessioni su uno “strano” abbinamento: le esternazioni in tv e il racconto del Vangelo SegniDeiTempi.it SegniFlegrei.it

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Segni dei Tempi, testata di attualità sociale, culturale e religiosa

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La Rete Solidale Flegrea si presentaCon il primo incontro sul tema “Diverse diversità”, che si è svolto nell’auditorium del Centro San Marco, è stata presentata la Rete Solidale Flegrea, un’iniziati-va promossa dal vicariato per la carità della diocesi di Pozzuoli, con il coinvolgimento di diverse associazioni, parrocchie e organizzazioni impegnate in ambito socio-assistenziale nei Campi Flegrei. (servizi a pag. 2 e 3)

n. 4 - aprile 2012 | anno XVIII | Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 www.diocesidipozzuoli.org | www.segnideitempi.it

SEGNIdeiTEMPIgiornale di attualità sociale, culturale e religiosa

A maggio il cantiere riassorbirà i 130 lavoratori del Consorzio: si aspetta la riapertura del Duomo dopo 48 anni di attesa

SEGNALI PER IL RIONE TERRAFondi per i lavori di scavo e la canonica, ma il nuovo campanile sarà completato successivamente

Finalmente arriva la primavera per il Ri-one Terra: entro la fine di maggio ria-

prirà il cantiere della bimillenaria rocca. Gli 8,5 milioni di euro stanziati dalla Regione saranno utilizzati per i lavori di scavo, per il completamento della canonica del Tem-pio-Duomo e per le fondamenta del nuovo campanile che però sarà completato solo successivamente. «È stato trovato l’accordo in Regione – ha spiegato Alessandro Casta-gnaro, presidente dell’associazione nazionale architetti e membro del team che ha lavora-to con Marco Dezzi Bardeschi al progetto di restauro della cattedrale – grazie a una va-riante al programma degli interventi. Se non ci saranno ulteriori ritardi, entro fine anno il duomo dovrebbe essere riaperto al culto dopo quasi 50 anni di attesa».L’annuncio è arrivato durante il convegno sull’accessibilità delle parrocchie e la fruibi-lità del patrimonio architettonico del Rione Terra, organizzato da Caritas e Csv. La modifica è stata chiesta dal vescovo, mon-signor Gennaro Pascarella, e dai sindacati degli edili per garantire il riassorbimento dei 130 lavoratori delle imprese Pacifico e Fiore, riunite nel Consorzio, in cassa integrazione dallo scorso 31 dicembre. In base a quanto stabilito dal tavolo regionale, saranno ulti-mati gli scavi del percorso archeologico nel-la parte ovest del Rione e verrà completato anche il museo diocesano, come chiesto da monsignor Pascarella.

Nello Mazzone

Lo so, rischio di apparire fuori tempo massimo, e probabilmente lo sono. Ma vorrei tentare in questo numero una riflessione su quanto accaduto nei mesi scorsi, con le “prediche” televisive di Celentano e con le polemiche seguite alla morte di Lucio Dalla. Ma vorrei farlo, per non perdere l’aggancio con la realtà, alla luce dell’evento pasquale, che illumina questo mese di aprile. E già, perché tutti questi eventi, che chiaramente non sono nep-pure lontanamente paragonabili, ci insegnano, a mio parere, una medesima cosa: che dirò alla fine, con le parole del Libro del Sinodo. Spero di aver suscitato abbastanza curiosità da poter proseguire con l’illusione di avere qualcuno che continua a leggere... Ebbene: cosa ha colpito nelle esterna-

zioni dell’ex “molleggiato” (e già, l’età si fa sen-tire...)? Il fatto che non ammettesse repliche alle sue affermazioni, dal momento che lui stava pro-clamando la “verità”: lo si è visto in modo chiaro

quando qual-cuno, forse in modo prepara-to, lo ha inter-rotto la secon-da sera. Che

questa “verità” non fosse tale (e lo si è toccato con mano a proposito delle menzogne su Avvenire e Famiglia Cristiana, cosa che ogni lettore di questi giornali sa bene), non importava: per lui lo era, e questo doveva bastare. Gli altri – gli ascoltatori, noi per intenderci – dovevamo solo acconsentire a quanto lui diceva, altrimenti ci si opponeva alla “verità”.(continua a pag. 7)

Pino Natale

La Pasqua e la forza della veritàRiflessioni su uno “strano” abbinamento: le esternazioni in tv e il racconto del Vangelo

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SEGNI FLEGREI PRIMO PIANO

Diversità & risorseIl primo workshop organizzato il 6 marzo dalla Rete Solidale Flegrea, è stato moderato dalla psicologa Raffaella Simeoli. Dopo la presentazione dell’iniziativa, ci sono stati gli interventi di don Fernando Carannante e del sociologo Claudio Roberti, che ha preso spunto dalle riflessio-ni sulla disabilità tratte dal suo libro “L’uomo A-Vitruviano”, un’analisi inedita di un argomento spesso trattato male. Infine, il sociologo Sergio Mantile, autore del libro “Tradizione e sviluppo nel Mediterraneo: il caso Pozzuoli”, ha raccolto le riflessioni degli operatori e dei rappresentanti di tutte le realtà associative presenti, fortemente motivate a portare avanti il discorso della Rete, considerata come un importante e indispensabile punto di riferimento per il mondo associati-vo. Significativo lo scambio d’idee che si è creato, in particolare l’incontro è stato arricchito dalla disponibilità che è emersa da alcuni partecipanti, che hanno chiesto come fare per iniziare un’e-sperienza di volontariato. Lo scopo della Rete, infatti, è quello di mettere insieme le forze del volontariato, generare aggregazione, far conoscere le associazioni tra di loro e farle conoscere esternamente, ma anche promuovere il mondo del volontariato, quindi in una sola frase, che rappresenta una sorta di motto della Rete, “crescere e crescere insieme”.

Carmen Del Core

Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi Collaborano: Maddalena Annigliato, Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Fabio Cutolo, Eugenio d'Accardi, Antonio Franco, Irene Ioffredo, Antonio Izzo, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosa-ria Merone, Giovanni Moio, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - ZendoADV.it (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato -Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giuntida: “otto per mille” e privati. Per contributi: Diocesi di Pozzuoli c/c postale 22293807Per la pubblicità: [email protected] del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

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anno XVIII - n. 4 - aprile 2012

Associato all’USPI

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SEGNI DEI TEMPI

2aprile 2012

Come liberare le risorse del volontariato sul territorio: numerose adesioni all’iniziativa promossa dalla diocesi di Pozzuoli

Insieme nella Rete solidale flegreaIncontri della segreteria al Centro Studi Caritas in vista della prossima Festa delle Associazioni

A marzo è stata presentata la “Rete solidale flegrea”.

Un’iniziativa promossa dalla diocesi di Pozzuoli, che sta coinvolgendo associazioni, parrocchie e organizzazioni socio-assistenziali nei Campi Flegrei. Si è sentita l’esigenza di unire le forze del territorio, per farle conoscere meglio tra loro e far comprendere quan-to di positivo viene realizzato

nell’area flegrea, sensibilizza-re e formare al volontariato. L’idea è emersa dopo la prima Festa delle Associazioni che si è tenuta a maggio dello scor-so anno. All’evento, promos-so dalla diocesi di Pozzuoli in sinergia con il Centro di Servizio per il Volontariato di Napoli, parteciparono oltre trenta organizzazioni. È stata istituita una segreteria che si

è incontrata periodicamente nel Centro Studi della Cari-tas diocesana per elaborare un percorso da realizzare in vista della seconda edizione della Festa, che si realizzerà dopo il periodo estivo. Si è pensato di organizzare tre workshop sul tema “Diverse diversità”, per sottolineare che soggetti diversi, pur continuando a lavorare ognuno nel proprio settore e in totale autonomia,

possono confrontarsi e inte-ragire. Tre le parole chiave indi-viduate per i workshop: li-berare, incontrare, agire. Il primo appuntamento, dal titolo “Liberare le risorse del volontariato”, si è svolto in occasione della presentazio-ne della Rete nell’auditorium del Centro San Marco a Poz-zuoli, che è stata effettuata da Carmen Del Core. L’evento è

stato presieduto da don Fer-nando Carannante, vicario episcopale per la carità e di-rettore della Caritas diocesa-na (nella pagina di fianco si riprendono le riflessioni dei sociologi Claudio Roberti e Sergio Mantile a cui è stata affidata la cura dei labora-tori). Per info: www.reteso-lidaleflegrea.wordpress.com – tel. 081.8530626 – cell. 389.1681848.

Centro diocesano per la pastorale della cultura

Visita alla chiesa del SS. Corpo di Cristo

Tutte le domeniche (dalle ore 10.00 alle 12.30)con sospensione delle visite

durante la celebrazione della S. Messa (ore 11)

Iniziativa curata dalla

Associazione Nemea

nell’ambito delle attività

per la custodia, la tutela

e la valorizzazione

dei beni culturali ecclesiastici

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PRIMO PIANO SEGNI FLEGREI

La rete? Un sistema innovativo ed efficace per arricchire la comuni-

tà, un processo che può dare molti risultati, ma che ha bisogno di met-tere in comunicazione tutti i soggetti. Sergio Mantile, sociologo, studioso del territorio flegreo ha partecipato alla presentazione della Rete Solidale Flegrea. Parte dei suoi studi sono in-seriti nel libro “Tradizione e sviluppo nel Mediterraneo: il caso Pozzuoli”. Come funzionano le reti sociali?«Le reti economiche sono state le prime poi sono seguite tutte le altre, come le reti sociali. Per farle funzio-nare è sempre necessario un proces-so di comunicazione che consente di collegare tra loro i soggetti. Una delle caratteristiche della rete è proprio la capacità di collegare i soggetti veloce-mente: ognuno può comunicare con gli altri senza passare per i vertici. Si tratta di scambi che in un’organizza-zione gerarchica non sono possibili. Altra caratteristica è che la rete tende sempre ad espandersi, non per inglo-bare, ma per interfacciarsi. Quindi include i concetti di alto e basso, ma anche di lontano e vicino». Qual è la novità della Rete Solidale Flegrea? «Innanzitutto è stato fatto un gran-de sforzo organizzativo. Poi la capa-cità di far dialogare tra loro soggetti che un tempo erano chiusi in recinti ideologici. Quindi è interessante e arricchente il confronto tra gruppi laici e gruppi religiosi. E poi il tema

fondante è la solidarietà. Per conti-nuare l’esperienza bisogna favorire la veicolazione dello scambio: discute-re, ascoltare, agire». Claudio Roberti è l’altro sociologo che ha seguito la nascita della Rete Solidale Flegrea. È autore del libro “L’uomo a-vistruviano. Analisi stori-ca e sociologica sulla disabilità”. Che importanza hanno le reti?«L’importanza della rete è notevole, innanzitutto è un modo di operare che offre una risposta alla crisi dei partiti. Una crisi non solo italiana, ma che nel nostro paese è molto forte e preoccupante. È una buona

forma di aggregazione ma per riu-scire a continuare deve puntare sulla qualità, un elemento fondamentale e determinante per ogni cosa. L’aggre-gazione è una forzatura per gli ita-liani, di solito a mettersi insieme, al nord come al sud, anche se in modo diverso. Quindi aggregare è già un passo avanti». Per quanto riguarda le diversità: come possono convivere e produrre?«È fondamentale mettere insieme le diversità. Le quali si possono mettere insieme solo quando c’è complemen-tarietà e non sono alternative tra loro. Le diversità quindi devono incastrar-

si come in un puzzle. Il concetto è: quello che io non ho, lo hai tu. Per questo motivo ci deve essere inter-facciamento continuo. Mettersi nei panni dell’altro, vedere le cose nella sua ottica. Ma per fare questo sforzo c’è bisogno di credere in qualcosa, ci deve essere un interesse comune che fa da collante. Un altro fattore da te-nere presente per la buona riuscita della Rete Solidale Flegrea è la pro-grammaticità. La governance deve pensare di fare insieme delle cose. Ma anche porsi delle domande: in che modo farle? Con quale finalità?».

Ciro Biondi

«Ciò che non ho io, lo hai tuEcco il segreto del dialogo»

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3 aprile 2012

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SEGNI FLEGREI

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TERRITORIO

«I problemi di Licola? Di tutto e di più. Abbiamo

l’imbarazzo della scelta». Don Giuseppe Guida è il parroco della chiesa di san Massimo e santa Maria Goretti, al centro dell’omonima piazza che rac-chiude gli unici servizi pubbli-ci di un’ampia zona: anagrafe comunale, carabinieri, scuola elementare e ufficio postale. «Siamo in una zona di con-fine – spiega don Giuseppe – ad appena trecento metri di distanza confinano la dio-cesi di Aversa e il comune di Giugliano. Per molte persone che stanno al di là del confine siamo un punto di riferimen-to. Ma devo anche dire che sia l’amministrazione di Giu-gliano che quella di Pozzuoli lasciano molto a desiderare. Un esempio? Il depuratore. La nostra parrocchia è vicinis-sima all’impianto e, così come tanti abitanti della zona, re-spiriamo i suoi miasmi». L’elenco dei problemi di Li-cola è lungo. Sono tanti così come sono tante le frazioni (Licola, Licola Mare, Cuma,

via delle Colmate, zona De-puratore, via Reginelle… ) che compongono un vasto territorio che, anche se ricco di storia e di potenzialità, è poco sostenuto dalle istitu-zioni. Via Reginelle vive un isolamento completo perché posta a metà strada tra Mon-terusciello e la zona dei depu-ratori: centinaia di abitanti che vivono lo stesso dramma degli abitanti delle case, fati-scenti, di Monterusciello, a cui si aggiunge una mancanza totale di servizi e di attività

commerciali. Intanto, a Licola non manca la solidarietà. «La mensa dei poveri va avanti a gonfie vele – ricorda don Giu-seppe – grazie all’aiuto di tan-tissimi volontari e alla grande partecipazione della gente del posto che continua a fornire gli alimenti per i nostri po-veri. Le donazioni arrivano nonostante il periodo di forte crisi che stiamo attraversando. È un segno della fiducia che le persone hanno nei nostri con-fronti e della reale importanza della nostra mensa. Gli utenti

sono spesso extracomunitari che provengono dall’Africa. Molti, approfittando della vi-cinanza della Cricumflegrea, raggiungono la mensa anche da Pianura e da Soccavo. Altri ancora viaggiano sulla linea dell’M1 che congiunge la sta-zione centrale di Napoli con Mondragone. Quindi questo luogo è un punto di riferi-mento di tante realtà disagia-te». Il refettorio è aperto ogni giorno, dal lunedì al sabato, alle ore 12,30. «In molte men-se per i poveri si registra un

aumento delle presenze degli italiani, ma da noi – continua don Giuseppe – ci sono sem-pre stati connazionali, anche se in misura ridotta rispetto agli stranieri. Tra gli altri ser-vizi offriamo vestiti usati». La parrocchia ha, inoltre, orga-nizzato anche uno sportello legale affidato a tre avvocati e ad un operatore della Caritas. È aperto ogni martedì dalle 16 alle 18. Alla san Massimo è presente un gruppo di suore vocazioniste e di suore della Congregazione delle Figlie della Presentazione di Maria Ss. al Tempio. Queste ultime, suor Valeria e suor Gemma sono presenti nella comunità di Licola Mare (vedi articolo a pagina 5). Dalla parrocchia dipendono anche la rettoria dell’Immacolata al Parco Az-zurro, affidata a don Michele Rinnovato, e la cappella san Francesco d’Assisi nel quartie-re Reginelle.

aprile 2012

Al confine dei comuni c’è la “Licola dei dimenticati”Ma in parrocchia sopravvivono fiducia e solidarietà

Pagine 4 e 5 a cura di Ciro Biondi

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

aprile 2012

Via Bambù è una strada al confine tra i comuni di Poz-zuoli e Giugliano. Proprio alle spalle della stazione della Cir-cumflegrea di Licola borgo. Molti segni di degrado tra po-che case e un ristorante. Tutti edifici allagati in seguito allo straripamento dell’alveo dei Camaldoli. La pioggia della notte del 6 novembre – quel-la che ha procurato danni in tutta Italia e ha fatto vittime a Genova – ha colpito anche questa parte dimenticata di Pozzuoli. In una sola notte la gente ha dovuto lasciare le abitazioni e per mesi è stata ospitata a casa di parenti e amici. Ad andare via dalle case quaranta famiglie, per un nu-mero di circa cento abitanti. Nessun aiuto dalle istituzio-ni e solo per miracolo non ci sono state vittime. A morire gli animali della piccola fatto-ria del ristorante: cavalli, ma-ialini e galline sono stati tro-vati, il giorno dopo, immersi nel fango. L’alveo dei Camal-doli fu costruito dai Borbo-ne nell’800 per consentire il

regolare deflusso dell’acqua proveniente dalla collina dei Camaldoli; attraversa decine di comuni dell’area nord della provincia di Napoli. Nel tem-po il suo percorso è stato più volte modificato e sul canale principale sono state collega-te altre condutture. La causa dello straripamento è l’im-missione degli scarichi abu-sivi e di rifiuti solidi illegali. «Sul fondo dei canali – spiega

Alessandro Finizio, geologo – sono depositati detriti che limitano notevolmente la ca-pacità di far defluire l’acqua. Basta anche una modesta pioggia e si manifesta il pe-ricolo dello straripamento». Solo a gennaio la gente è ri-entrata quasi tutta nelle case liberate dal fango. La manu-tenzione dell’alveo è compito dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale della Campania.

«Sono necessari – continua Finizio – sia la pulizia dell’al-veo che un controllo continuo per evitare scarichi abusivi». Ma il rischio del fango che al-laga la pianura di Licola è solo uno dei tanti problemi che interessano la zona. Sempre di attualità è la presenza del depuratore di Cuma. Anche quando funziona, emana mia-smi che interessano una vasta area che va da Monterusciello

a Varcaturo. «Pensiamo – dice Luigi Castracani del Comi-tato civico per Licola – che sia finalmente realizzabile un sistema di condutture capace di far confluire i rifiuti liquidi in alto mare. Ovvio che biso-gna pensare assolutamente a un sistema di trattamento con moderne tecniche di depura-zione non previste da un im-pianto ormai superato». Tra la fine e l’inizio del nuovo anno c’è stata l’ennesima manifesta-zione da parte dei dipendenti della Hydrogest, la società che si occupa della manutenzione e della gestione dell’impianto. I lavoratori hanno scioperato perché da mesi non riceve-vano lo stipendio. È la stessa situazione che si verificò nel 2009. La gente ha paura che possa ripetersi di nuovo l’im-missione in mare dei liquidi non trattati. A farne le spese i cittadini e, soprattutto, gli onesti imprenditori balneari che non hanno mai smesso di sperare che a Licola sia possi-bile avere un mare veramente blu.

Tra le emergenze ambientali del borgo tra Pozzuoli e Giugliano la pioggia, l’alveo e il depuratore. Timori per l’estate

Licola assediata da fango e liquamiDifficoltà per far defluire l’acqua o filtrare rifiuti. Immissione a mare di liquidi non trattati

Licola Mare è una realtà a parte dal resto di Pozzuoli e dal resto del mon-do. Se ne parla solo per fatti di crona-ca. Eppure si tratta di un’area che fino agli anni ’70 era zona ambita dai ba-gnanti napoletani. In inverno l’unica strada, via del Mare, è quasi deserta. Poche attività commerciali che atten-dono i mesi estivi. Punto di aggre-gazione è l’oratorio delle suore della Congregazione della Presentazione di Maria Santissima al Tempio. Le suore vengono da Como. Sono state invita-te a Pozzuoli dal vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. Il loro carisma è di educare i bambini nei quartie-ri difficili. Le suore, aiutate anche da due volontarie provenienti dal nord, già operano da qualche anno gra-zie ad una casa presa in affitto dal-la diocesi di Pozzuoli e trasformata in oratorio in collaborazione con la parrocchia di san Massimo e santa Maria Goretti. Ogni giorno sono in programma attività per bambini e adulti. La domenica c’è la celebrazio-ne eucaristica nella scuola elementare

con padre Amos, sacerdote tanzane-se. «All’inizio era tutto più difficile – spiega suor Valeria – la gente era diffidente. Adesso la situazione è mol-to cambiata. Hanno fiducia e parteci-pano alle attività. E, di conseguenza, nel quartiere ci sono segnali di cam-biamento. Ma la strada da percorrere è ancora lunghissima». Altro punto di riferimento è l’Istituto Agrario. Da scuola di periferia con indirizzo di studio di nicchia, la struttura di via Domitiana sta proponendo inte-ressanti attività. Anche perché la ri-scoperta dei prodotti tipici locali e la rinnovata attenzione per l’agricoltura sta facendo crescere l’attenzione ver-so questo istituto. La scuola, che da qualche anno, in seguito alla riforma dell’istruzione secondaria superiore, è succursale dell’Isis “Giovanni Fal-cone” di Pozzuoli, propone attività rivolte alla cittadinanza. L’ultima a Natale, con il mercato dell’artigiana-to e dei prodotti tipici che ha attirato la presenza di migliaia di visitatori provenienti da tutta la Campania.

Anche in periferia ci sono le risorseLe belle realtà dell’oratorio delle suore e dell’Istituto Agrario

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SEGNI DEI TEMPI

aprile 2012

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aprile 2012

DENTRO LA DIOCESI

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SEGNI DEI TEMPI

(segue dalla prima pagina)

Celentano ha sempre ri-vendicato le sue radici

cattoliche, e anche per que-sto il suo attacco ai preti che non parlano più del Para-diso, e ai giornali cattolici, ha suscitato grande meravi-glia. Ma pochi hanno nota-to come in realtà lui stesse cercando di riproporre, in chiave negativa, quello che molti pensano debba essere una forma di comunicazio-ne, come si dice?, ex cathe-dra. Per capirci, lui “ponti-ficava”... Sennonché, questa è appunto una scimmiot-tatura, il modo da “re degli ignoranti” di comprendere la comunicazione ecclesiale. Che non si impadronisce della verità, ma la serve, la esprime, la manifesta; che non si impone, ma si pro-pone; che non schiaccia la libera adesione, ma la pro-muove e la richiede; che pre-

tende - pretende! – la verifica e l’esame critico. Ancora più grave l’episodio che ha dato origine alle polemiche dopo la morte di Dalla, perché si è fatta passare come verità una bugia, e si è violata l’intimità di una persona che su questo punto – la sua sfera affetti-va – giustamente si è sempre mostrato riservata. Ma si è potuto fare questo, perché si è abusato di una posizione dominante, quella di con-duttrice di una trasmissione televisiva, che dall’alto può orientare l’opinione pubbli-ca. Tutto ciò lo ritroviamo anche nei racconti pasquali, anche se a prima vista sem-bra essere un accostamen-to azzardato. I membri del Sinedrio dicono bugie su Gesù, e le fanno passare per verità (si pensi anche solo a quando dicono a Pilato che Gesù impediva di dare tribu-ti all’Imperatore: Lc 23,2); non ammettono contraddit-

torio; manipolano dall’alto della loro autorità l’opinio-ne pubblica (come quando convincono la folla, fino a quel momento non pregiu-dizialmente ostile, di chiede-re la libertà per Barabba, e la condanna a morte di Gesù: Mt 27,20)... Quanto diver-sa la vera comunicazione, l’annuncio pasquale! Maria corre dai discepoli a dire che non c’è il corpo del Signore, e questi vanno di persona a verificare; Gesù stesso, a Tommaso che chiedeva pro-ve della risurrezione, dice di toccarlo e mettere la mano nelle sue ferite, quasi sot-toponendosi ad un esame critico, senza paraocchi. Ci troviamo dinanzi a due modi di annunciare la verità: uno se ne impadronisce, la manipola, la falsifica, la usa in modo strumentale, ed in ultima analisi la nega (fa di-ventare la bugia una verità); l’altro la serve, la accoglie, se

ne rende portavoce, la esa-mina senza paura perché vi è un dovere primario, quello di verificare se essa è davvero quello che dice di essere. La Pasqua è un paradigma an-che da questo punto di vista. La conclusione? La lascio ad ognuno di voi. Io, mi limi-to a ricordare quanto, come Chiesa di Pozzuoli, abbiamo scritto nel Libro del Sinodo: «Si dovrà curare la formazio-ne dei fedeli ad un corretto uso dei mezzi di comunica-zione sociale... La comunità cristiana dovrà avvertire il dovere di sollecitare ed edu-care tutti i propri membri, in particolare le famiglie, a non accogliere mai in maniera acritica i messaggi e le pro-poste dei mass-media, bensì ad utilizzarli in gruppo, va-lutando le diverse proposte alla luce di una coscienza morale rettamente formata» (n. 96.6).

Pino Natale

Sin dalle false accuse del Sinedrio la scelta e l’importanza dell’annuncio pasquale, ancora più forte nell’era dei mass media

La verità? Va servita e manifestataIl Libro del Sinodo: «Curare la formazione dei fedeli al corretto uso dei mezzi di comunicazione»

LA VEGLIA PER I MISSIONARI MARTIRI

Il 24 marzo, nella parrocchia santa Maria di Montevergine a Soccavo, si è svolta la veglia organizzata dall’ufficio missionario diocesano, guidato da don Pasquale Mancuso. “Amando fino alla fine” è stato lo slogan della XX giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. Durante la veglia, presieduta dal vescovo, monsignor Gennaro Pascarella, sono stati ricordati i martiri della Chiesa Cattolica, laici, religiose e sacerdoti, che hanno perso la vita durante il 2011: ventisei operatori pastorali uccisi in modo violento in tutti i continenti (quindici in Sud America, sette in Colombia). Ai piedi dell’altare sono stati deposti alcuni simboli: cinque lucerne di colori diversi a simboleggiare i continenti e l’universalità della Chiesa, la croce su cui sono stati attaccati dei nastri rossi alla lettura dei missionari uccisi, una catena testimone dell’amore divino che rende liberi e delle cartoline su cui sono stampate i nomi dei martiri, poi consegnate ai presenti. L’Agenzia di informazione pontificia sulle missioni, la Fides, utilizza il termine “martire” solo nel senso etimologico di “testimone” e non entra in merito al futuro giudizio canonico della Chiesa. Della lista non fanno parte i tantissimi sconosciuti che sono morti per la fede e i tanti cristiani vittime di stragi nel mondo. «I martiri – ha detto monsignor Pascarella - ci riportano al nucleo centrale della fede e ricordano che Cristo è morto e resuscitato, ha sconfitto la morte e il male ». Poi, è intervenuto padre Claudio Gasbarro, missionario in Ciad e oggi superiore della comunità comboniana di Castelvolturno: «Spesso in tv viene chiamato martire chi si fa esplodere e muore insieme agli altri. Invece il martire cristiano offre la sua vita e non procura la morte degli altri, accetta il martirio e non lo cerca. Ma, soprattutto, come fece Gesù: non ci può essere martirio senza perdono. Queste sono caratteristiche che hanno accompagnato le vicende di alcuni martiri come il primo martire santo Stefano, padre Massimiliano Kolbe e santa Maria Goretti. Quest’anno è l’Anno della Fede e dobbiamo cogliere l’occasione per conoscere meglio la storia della Chiesa, piena di santi e di martiri, anche negli ultimi secoli».

Ufficio per le Celebrazioni Liturgiche del VescovoSETTIMANA SANTA

Chiesa Concattedrale S. PaoloDomenica 1 aprile (ore 9.45)Benedizione delle Palme, pro-cessione e Santa MessaGiovedì 5 aprile (ore 9.30)Santa Messa del CrismaTRIDUO PASQUALEGiovedì 5 aprile (ore 18.30)Santa Messa nella Cena del SignoreVenerdì 6 aprile (ore 18)Celebrazione della Passione del SignoreSabato 7 aprile (ore 22.30)Veglia Pasquale nella notte santa----Domenica di Pasqua 8 aprile(ore 10.30)Solenne Liturgia nella Casa Circondariale femminile di Pozzuoli

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DENTRO LA DIOCESI

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SEGNI DEI TEMPI

Una domenica dedica-ta al lavoro, alla festa e

alla partecipazione popolare, organizzata dall’Azione cat-tolica e il Movimento dei la-voratori dell’Azione cattolica della diocesi di Pozzuoli, sul sagrato della chiesa san Vita-le a Fuorigrotta, la domenica precedente alla festività di san Giuseppe.Così, domenica 18 marzo, si è aperta con la celebrazio-

ne eucaristica presieduta dal vicario generale, don Paolo Auricchio, e concelebrata da don Pasquale Di Giglio. Subito dopo è partita l’ani-mazione della piazza a cura dei giovani dell’Acr, che han-no organizzato anche degli stands informativi, insieme al Progetto Policoro, all’asso-ciazione Libera e ai sindacati Nidil–Cgil e Ugl. Momento centrale della giornata è stato

l’incontro pubblico sul tema "Il volto e l'anima del lavoro. Area Flegrea: prospettive e difficoltà", a cui hanno par-tecipato giornalisti ed esperti del mondo del lavoro. Dopo i saluti del presidente dioce-sano dell’Ac, Antonio Izzo, sono intervenuti i rappre-sentanti del Movimento dei focolari diocesano, il respon-sabile regionale del Miac, Sal-vatore Compagnone, il pre-sidente della municipalità di Fuorigrotta-Bagnoli, Giorgio De Francesco, il presidente della fondazione Paulus, Lu-igi Cuomo, il direttore del centro di formazione Smile Campania, Fabrizio Mata-razzo. Durante il dibattito, moderato da Ciro Biondi, sono stati proiettati i con-tributi video di Ciro Grassi-ni, sociologo e redattore del dossier povertà della Caritas regionale. «Le interrelazioni fra diritti umani e lavoro – ha dichiarato Fabio Di Nunno, delegato Miac diocesano – sono molteplici. L’espressione massima di un individuo è il

lavoro, al quale sono correlati alcuni diritti: ad associarsi ed esprimersi, ad avere un giu-sto salario, al tempo libero, allo svago, a svolgere attività culturali». La legislazione del lavoro in Italia, invece, è sta-to l’oggetto dell’intervento di Antonio Damiano, dottore di ricerca in diritto del lavoro alla Federico II: «Molti datori di lavoro non conoscono gli incentivi messi a disposizione dal Governo e dalla Regio-ne per le assunzioni a tempo indeterminato e preferisco-no ricorrere al precariato». Giuseppe Scotto di Luzio, ex deputato, ha dichiarato che «il movimento dei lavoratori nell’area flegrea, e in modo particolare il movimento de-gli operai, ha dato un contri-buto sostanziale allo sviluppo sociale e culturale del com-prensorio. È necessario, se si vuole ripartire dal lavoro, che venga proposto a livello loca-le un progetto omogeneo di sviluppo d’area che coinvolga diversi comuni». Infine, Gio-vanni Capozzi, redattore del

quotidiano Il Denaro, ha for-nito alcuni consigli ai giovani presenti, basandosi sui dati statistici relativi allo svilup-po economico in Campania: «Senza dubbio le lauree mi-gliori per trovare lavoro sono quelle ingegneristiche, anche nella nostra regione».

San Giuseppe, nella festa spunta “l’anima del lavoro”A Fuorigrotta con l’Acr per riflettere sullo sviluppo

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La luce in chiesaSono aperte le iscrizioni al corso “La luce in chiesa”, organizzato dalla Scuo-la di Alta Formazione di Arte e Teologia. Le lezioni si svolgeranno con caden-za quindicinale, tra aprile e maggio 2012, il vener-dì pomeriggio e il saba-to mattina, nella sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’I-talia Meridionale (via F. Petrarca, 115). Per info: www.scuolaarteteologia.it (le richieste di ammissione vanno indirizzate a [email protected] entro il 15 aprile).

Anche quest’anno si è svolto il corso nazionale di aggiornamento per gli insegnanti di religione cattolica del-la secondaria superiore, che si sono incontrati a Roma, nella Fraterna Domus, dal 20 al 24 febbraio. Il cor-so, ha avuto come tema ‘’Educare al pensiero e alla fede nel tempo dell’e-mergenza educativa’’. Quattro i par-tecipanti dalla diocesi di Pozzuoli: As-sunta Andreozzi, Wanda Arfè, Maria Rosaria Marzano, Mietta Tumiatti. L’ascolto delle relazioni nella mattina-ta e l’inserimento in diversi gruppi di lavoro nel pomeriggio, ci hanno dato l’opportunità di verificare quanto si-ano comuni le problematiche dell’in-segnamento della religione cattolica. L’educazione, oggi in crisi, rappresen-ta una vera e propria sfida. Appare chiaro, quindi, che occorre una ‘’cor-data’’ di tutte le agenzie educative e la scuola occupa un ruolo decisivo tra queste, per permettere a chi si affaccia al confronto con la realtà, una visio-ne delle cose, un orizzonte valoriale, un insieme di conoscenze o di principi

che si ritengono non solo validi ma da cui dipende la bontà e la verità della vita. L’urgenza del compito educa-tivo ci rimanda allora alla passione, al pathos come coinvolgimento totale e profondo, a cui è strettamente con-nessa la credibilità del testimone. La questione educativa è diventata una sfida e un’emergenza anche perché sono sempre più rari i maestri; non si sa più cosa trasmettere-comunicare o non si ha più nulla da comunicare-trasmettere. Occorre restituire fiducia alla possibilità di educare in modo efficace e ciò sarà possibile solo con un generoso impegno personale degli insegnanti. Educare non è un mestie-re qualsiasi, ma una scelta, uno stile di vita. Si educa al pensiero e quindi alla fede nella misura in cui si educa a pensare e a credere, non ci sono ricette o strategie ‘’ preconfezionate’’, bisogna ridare centralità alla ricerca del vero, del bene e del bello, poiché come scrive Papa Benedetto XVI ‘’Anima dell’e-ducazione, come dell’intera vita, può essere solo una speranza affidabile’’.

La sfida dell’educazioneBlasi presidente regionale Ucsi

Giuseppe Blasi (nella foto), giorna-lista Rai per trent'anni di cui quat-tordici in qualità di responsabile del telegiornale e del giornale radio del-la Campania e attualmente coordi-natore dei corsi della Scuola di gior-nalismo dell'Università di Salerno, è il nuovo presidente regionale campano dell'Ucsi (Unione cattoli-ca della stampa italiana) e succede, dopo due mandati, alla collega Do-

natella Trotta. Eletti anche i componenti del nuovo direttivo: vicepresidenti Elena Scarici e Daniele Trosino che è anche tesoriere; segretario regionale Guido Pocobelli Ragosta; consiglieri: Rosanna Borzillo, Claudia Cascone, Valeria Chianese, Rino Genovese, Francesco Grana, Laura Guerra, Lello La Pietra, Pasquale Lubrano Lavadera, Carlo Lettieri, Antonio Luisé, France-sco Manca, Giuseppe Palmisciano, Alfonso Pirozzi, Guido Pocobelli Rago-sta, Elena Scarici, Silvia Tagliaferro, Daniele Trosino.

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DENTRO LA DIOCESI SEGNI DEI TEMPI

Quanto ci vuole da Como a Licola? Poco, se c’è voglia di fare volontaria-to. Pochissimo, se si ha l’entusiasmo di stare con gli altri, incondiziona-tamente. Aurora “Lola” Capitanio e Denise Zecchin hanno 19 anni e vengono dalla provincia di Como (rispettivamente da Ronago e Be-regazzo con Figliaro). Da settembre dell’anno scorso vivono a Pozzuoli. La mattina collaborano al poliam-bulatorio San Giuseppe Moscati del Centro San Marco e il pomeriggio all’oratorio di Licola Mare con suor Valeria e suor Gemma. Il San Marco è la loro casa. Sono volontarie “pure”: non percepiscono rimborsi spesa. Sa-ranno qui fino a luglio, per comple-tare un anno dedicato agli altri.

Due ragazze che chiedono per un anno di fare volontariato lontano da casa. Come è nata questa scelta?Lola: «Ho già avuto esperienze di vo-lontariato nel carcere e all’oratorio a Como. Poco prima di sostenere l’e-same di maturità i miei genitori mi hanno proposto di dedicare un anno agli altri. L’ho detto alla mia amica del liceo, Denise, che ha accettato. Così ci siamo messe alla ricerca e abbiamo parlato con le suore della Congregazione della Presentazione di Maria al Tempio».Denise: «Sono stata in Africa l’anno scorso. In un villaggio in Ghana coi i missionari di don Guanella. Quindi mi ha subito entusiasmato la propo-sta di Lola. Ma non volevamo andare all’estero. Volevamo vivere al Sud, volevamo conoscere un altro pezzo della nostra Italia». Come è stato il primo impatto?Lola: «Mai stata prima a Napoli. Siamo venute qua una settimana a luglio, dopo l’esame di maturità. Ab-biamo prima conosciuto suor Valeria e suor Gemma e poi il mitico don Fernando, il direttore della Caritas di Pozzuoli. Abbiamo partecipato al GrEst, il gruppo estivo che le suore organizzano per i ragazzi di Licola». Denise: «Era la prima volta al Sud. Siamo venute con il direttore della caritas di Como, il diacono Roberto Bernasconi. Siamo arrivate di dome-nica nella casa delle suore nel com-plesso di san Vincenzo Ferrer, a via Napoli. Poi abbiamo avuto un bel-lissimo incontro con don Fernando Carannate e il giorno dopo eravamo già a Licola».La vostra giornata tipo?

Lola: «Dal lunedì al venerdì, di mat-tina, in ambulatorio. Ci occupiamo di diverse cose. Dalle 14,30 fino alla sera a Licola. Con i bambini faccia-mo doposcuola, giochi, teatro, ani-mazione... »Denise: «I fine settimana sono sem-pre dedicati a Licola, ci prepariamo al lavoro della settimana. La domenica, dopo la Santa Messa celebrata da don Amos, spesso le famiglie ci invitano a mangiare con loro». Che idea vi siete fatte della realtà di Licola Mare?Lola: «A Licola il contatto con le per-sone è costante. I problemi sono tan-tissimi. Ogni famiglia ha problemi di salute, difficoltà finanziarie». Denise: «Nessun bimbo ha una fami-glia senza problemi. Tutte le famiglie di Licola Mare sono originarie di al-tri posti, come i quartieri napoletani. Sono venute a vivere qui perchè le case hanno ancora un affitto accessi-bile e la vita è più economica». Le difficoltà iniziali?Lola: «Non abbiamo avuto il tempo per riflettere su tante cose, perché le novità per noi sono tante e siamo im-merse in un’atmosfera nuova».Denise: «Di sicuro il primo problema è stato, ed è, comprendere il dialetto. Tutti i bambini parlano solo il napo-letano. Chiediamo continuamente che devono ripetere la frase in italia-no». È una forzatura. Ma ci provo: cosa pensate di Napoli e del suo hinter-land?Lola: «Non è possibile fare un discor-so generale. L’emozione è grande ed è difficile razionalizzarla. Al momento ci facciamo sconvolgere e modellare. Il degrado c’è. Ci sono tante perso-

ne gentili ma con la mentalità chiusa in cui non riesco a trovarmi. C’è un diffuso pensiero menefreghista. Noi stiamo facendo un’esperienza con bimbi che vivono male. È un’espe-rienza che ci mette in crisi, ci scon-volge. Vorremmo capire come si è giunto a questo. Ma non è sufficiente solo aiutare e poi tornare a casa. Bi-sogna fare di più. Per ora stiamo qui, facendo il nostro dovere. Se siamo

considerate un’eccezione è perchè lo vuole la mentalità comune. Non stiamo facendo nulla di straordina-rio. Noi facciamo quello che è giu-sto. Amiamo incondizionatamente». Denise: «Disoccupazione e spazza-tura ovunque. Avevamo visto i tele-giornali e ci siamo documentate ma non immaginavamo quanto fosse vera e profonda l’emergenza. Le per-sone hanno problemi che sono irri-mediabili. E non sai da dove poter iniziare. La gente chiede l’assistenza, ma da sola non va bene. Qui bisogna dare il lavoro. Altrimenti le persone saranno sempre degli assistiti. Sono stata a Milano, un’altra grande area metropolitana ed ho visto situazioni difficili. Però lì c’era una sola fami-glia su dieci a soffrire. Qui invece sono nove su dieci che soffrono. Ci chiediamo: di chi è la responabilità? Che possiamo fare noi? Per il mo-mento siamo cittadini consapevoli e ci adoperiamo per essere cittadini solidali. Viviamo con gli altri, vo-gliamo prenderci cura di loro e con loro, vogliamo essere corresponsabi-li».

Ciro Biondi

Progetto realizzato con i fondi protocollo di intesa fondazioni bancarie e volontariato.

per informazioni:

Tel.081.868.71.62 - [email protected] - www.prohandicap.it

Sede: via Miseno, 8 (interno Villa comunale) 80070 Bacoli (NA)

www.segnideitempi.eu/progettidivita

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SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO

Al fine di facilitare gli spostamenti l’Associazione di volontariato Pro Handicap

mette a disposizione il pulmino dotato di pedana sollevatore.

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Due ragazze lombarde raccontano l’esperienza di volontariato tra il poliambulatorio del San Marco e l’oratorio delle suore

Da Como a Licola… benvenute al SudCon la Caritas insieme a chi soffre: niente di straordinario, ci facciamo sconvolgere e modellare

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Nei mesi di febbraio e marzo, nell’auditorium

del Centro san Marco, sono stati realizzati due incontri conclusivi dei progetti soste-nuti dal Centro di servizio per il volontariato di Napoli, che hanno visto l’Associazione Pro Handicap capofila in atti-vità rivolte a favore delle per-sone con disabilità. Entrambi gli eventi sono stati presieduti dal vicario episcopale per la carità e direttore della Caritas diocesana, don Fernando Ca-rannante, e moderati dall’ad-detto stampa della diocesi di Pozzuoli, Carlo Lettieri, insie-me al rappresentante del Csv Napoli, Nazario Festeggiato, al presidente della Pro Han-dicap, Salvatore Iodice, e alla psicologa Raffaella Simeoli. Sono state presentate le ini-ziative realizzate a partire da marzo del 2010, grazie alla costituzione della Rete Di-sabilità Superabili, che vede operare insieme la Pro Handi-cap e le associazioni La Roc-cia, Nemea, Insieme, Ascam, Madre Teresa di Calcutta, la cooperativa sociale Ifocs, con il coordinamento del Centro studi per il volontariato della Caritas diocesana di Pozzuoli. Una realtà che sta coinvolgen-do anche altre organizzazioni attive nel settore e soprattutto alcuni istituti scolastici. Signi-ficativa, in tal senso, la presen-za degli studenti del Virgilio e dell’Isis Tassinari di Pozzuoli, rappresentati rispettivamente dai dirigenti Renata Scala e Dario Sessa.Il primo appuntamento si è svolto il 29 febbraio, alla presenza del responsabile del Piano di Zona dell’ambito territoriale N4, Carlo Pub-blico, e di una rappresen-tanza dell’associazione Una Speranza di Sala Consilina, con la quale è stato portato avanti il progetto “Un aiuto per costruire progetti di vita”. Coinvolgenti le testimonianze degli operatori e dei soci della Pro Handicap quando hanno raccontato le belle esperienze vissute nel periodo estivo nel lido che viene attrezzato ogni anno sulla spiaggia di Mise-

no e nelle attività realizzate grazie al servizio di accom-pagnamento effettuato dal pullmino, acquistato proprio grazie ai fondi frutto del pro-tocollo d’intesa tra fondazioni bancarie e volontariato, curati dal Centro di servizio per il volontariato. All’incontro ha partecipato anche il responsa-bile del Piano di Zona S4, An-tonio Florio, che ha illustrato diverse iniziative interessanti e replicabili anche nell’area flegrea, in particolare legate al giardinaggio accessibile.Un secondo convegno si è tenuto il 28 marzo, nel quale sono state messe in luce le dif-ficoltà dovute alla presenza di barriere architettoniche, ana-lizzando i dati raccolti rispet-to agli edifici di culto e alle

strutture ricettive dei Campi Flegrei (con grafici ed elenchi che si potranno trovare sul sito www.segnideitempi.eu/progettidivita). Molto apprez-zato l’intervento dell’archi-tetto Alessandro Castagnaro, presidente dell’associazione nazionale ingegneri e archi-tetti italiani, che si è concen-trato sul tema della fruibilità del patrimonio architettonico flegreo, con particolare at-tenzione alle dinamiche del Rione Terra, dallo sgombero (1970) al recupero. L’incontro si è concluso con l’analisi della psicologa Isabella Parascando-lo, che ha messo in luce gli effetti delle barriere architet-toniche, aprendo la strada alla presentazione di nuove ini-ziative che saranno realizzate dalla Rete Disabilità Supera-bili, illustrate grazie alla pro-iezione di due video realizzati da Francesco Lemma.

Pro Handicap in prima fila per le iniziative del CsvDai volontari un aiuto per costruire progetti di vita

ASSOCIAZIONI

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SEGNI DEI TEMPI

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IDEE & PROGETTI SEGNI DEI TEMPI

Nell’Istituto tecnico in-dustriale Augusto Righi

di Napoli il 16 marzo è stata organizzata un’intera giornata dedicata all’approfondimento e al dibattito per analizzare le prospettive di sviluppo ecoso-stenibile nella città. Un conve-gno dagli obiettivi ambiziosi, come illustrato nel titolo: “Dalla città energivora alla città energigena. La ecososte-nibilità come nuovo paradig-ma per lo sviluppo del Mezzo-giorno”. Durante l’incontro, infatti, sono state presentate una serie di proposte per nuo-vi modelli energetici integrati, riprendendo anche le espe-rienze positive realizzate in altre città, come il Polo delle energie rinnovabili che è stato realizzato a Ferrara, basandosi sullo sfruttamento della fonte geotermica.Ed è proprio su quest’ultima che si sono concentrati nume-rosi interventi di esperti auto-revoli nel settore, chiamati per mettere in luce le reali pro-spettive dei modelli energetici rinnovabili, a partire proprio

dall’energia geotermica, di cui i Campi Flegrei sono un grande serbatoio non sfrutta-to. L’incontro è stato mode-rato e fortemente voluto dal consigliere comunale Antonio Luongo (a sinistra nella foto in alto, insieme al dirigente scolastico dell’Istituto Righi, l’ingegnere Vittoria Rinaldi), ed è stato organizzato insieme ad altri consiglieri del Comu-ne di Napoli, con gli assesso-ri Giuseppina Tommasielli, Marco Esposito e Luigi De Falco. Il tema trattato rappre-senta sicuramente una sfida importante per la metropoli napoletana, visto il sempre maggiore bisogno di energia da parte delle popolazioni in-dustrializzate, che sta metten-do in crisi il sistema mondiale, portando la questione energe-tica alla base delle trasforma-zioni socio-economiche in atto. Per avere un quadro delle potenzialità, oltre le esperien-ze nel territorio nazionale, si può considerare lo sviluppo del mercato del solare fotovol-taico avvenuto in Germania

ed in Giappone, quello della biomassa in Austria, e quello del solare termico in Grecia e Spagna, che rappresenta-no la dimostrazione pratica e concreta della convenienza di queste fonti. Significativo l’impegno assunto dal vice sindaco e assessore all’ambien-te, Tommaso Sodano, che ha confermato l’intenzione del Comune partenopeo ad uti-lizzare un’area di Bagnoli per l’insediamento di un Polo tec-nologico, rispondendo anche alle sollecitazioni formulate dagli studenti, che sono stati rappresentati da due interven-ti di giovani sull’importanza dell’utilizzo di impianti ge-otermici (su sdt on line altre foto del convegno e l’elenco degli interventi). Nella stessa giornata è stato avviato anche il nuovo percorso formativo per realizzare una WebR@dio/Tv. Per contatti con l’Istituto Augusto Righi: www.itirighi.it/scuole-napoli/ (su facebook è stato creato anche il gruppo WebRadioRighi).

Carlo Lettieri

All’Augusto Righi un convegno sui progetti ecosostenibili. Il Comune di Napoli propone un polo tecnologico

L’energia che può nascere nella cittàTra le fonti rinnovabili anche la geotermia dei Campi Flegrei: un grande serbatoio non sfruttato

Puoi trovare il giornale Segni dei Tempi:

• tutte le parrocchie dei comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, della zona occidentale di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo) e parte di Marano

• biblioteca comunale Raffaele Artigliere, Palazzo Toledo a Pozzuoli

• istituto Virgilio, via vecchia S. Gennaro, 106 a Pozzuoli

• edicola corso Umberto I a Pozzuoli (zona Gerolomini)

• edicola viale dell’Europa unita al Rione Toiano (sotto il monte)

• edicola via Consalvo 99/D a Fuorigrotta• edicola Ines, Via Marotta a Monterusciello• bar Primavera, giardinetti di via Carmine a

Pozzuoli• farmacia Flegrea dr.ssa Stabile, viale Campi

Flegrei, 11 a Bagnoli

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La primavera della legalitàDal 1996 ogni 21 mar-zo si celebra la “Gior-nata della Memoria e dell’Impegno” per ri-cordare le vittime inno-centi di tutte le mafie. Questa giornata, primo giorno di primavera, rappresenta il simbolo

della speranza che si rinnova ed è anche occasione d’incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza

di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di una giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace. La XVII edizione della Giornata della Memoria, promossa dall’associazione Libera, ogni anno viene celebrata in una città diversa. Nel 2009 si è svolta a Napoli, quest’anno a Genova il 17 marzo. Sono stati letti oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, sempli-ci cittadini, magistrati, appartenenti alla forze dell’ordine, giornalisti, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali, morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il proprio dovere. Lo scorso 21 marzo ha partecipato alla “marcia dei100 passi” anche il neo-nascente presidio di Libera Campi Flegrei. Una realtà che muove da pochissimo tempo i suoi primi passi su un territorio che necessita di interventi seri e, so-prattutto, duraturi di lotta alla criminalità e di educazione alla legalità. “A che serve essere altrimenti vivi se non si ha il coraggio di lottare?”, una delle più celebri frasi di Pippo Fava, secondo intellettuale, dopo Peppino Impastato, ad essere ucciso dalle mafie nel 1984, rappresenta l’input dei referenti di Libera che stanno cercando di esportare questa grande e consolidata realtà nel territorio dell’area flegrea. Un’esperienza che si sta dunque avviando, per iniziare un viaggio nella legalità, attraverso i nomi e i volti di chi si è sacrificato per il bene altrui e attraverso l’impegno di chi crede in una società migliore grazie alla lotta contro l’illegalità che Libera porta avanti dal lontano 1995, anno in cui fu fondata da don Luigi Ciotti.

Carmen Del Core

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SPORT

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SEGNI DEI TEMPI

La seconda edizione della podistica “Straputeoli.

Studenti.. in pista” si cor-rerà nell’ultima domenica di aprile, condizionata nella scelta della data dalle nuo-ve elezioni amministrative a cui la città dovrà far ricorso, in seguito all’azzeramento anticipato della giunta Ma-gliulo. La manifestazione, rivolta soprattutto ai giovani stu-denti flegrei, è organizza-ta dall’Istituto Superiore “Guido Tassinari” con il supporto tecnico del Cen-tro Sportivo Italiano - Cen-tro Zona Pozzuoli. L’iniziativa dopo il succes-so riscosso lo scorso anno, all’esordio, viene riproposta con intenti educativi e for-mativi e punta a coinvolge-re sia i giovani, che saranno gli attori principali, sia i do-centi, che dovranno curare la parte organizzativa nelle singole realtà scolastiche. La macchina organizzativa è partita già da qualche set-timana e vede impegnato a

pieno regime Ciro Rimauro con un manipolo di instan-cabili colleghi. «Puntiamo ad organizzare – afferma Rimauro - una manifesta-zione che soddisfi i ragazzi e soprattutto li coinvolga in pieno. Sulla spinta dei con-sensi ricevuti lo scorso anno cercheremo di essere più puntuali e rispondenti alle esigenze di una iniziativa a cui vogliamo dare conti-nuità. L’idea è quella di far aggregare i nostri giovani e perciò puntiamo a dare vita anche ad iniziative collate-rali. Con il sostegno del Csi Pozzuoli siamo convinti di riuscire a fare bene e a coin-volgere il maggior numero di scuole e di ragazzi, anche se è risultato difficile trova-re sponsor per un adeguato appoggio in termini econo-mici».La gara si articolerà in un momento agonistico con percorso di circa 15 chi-lometri ed un percorso ludico-amatoriale di 6 km riservato ai minori e a tutti

gli appassionati di podismo che vorranno aderire. Rispetto allo scorso anno, il tracciato si estenderà da via Napoli, lungomare Pertini, dove ci saranno partenza ed arrivo, fino a La Pietra-Da-zio, toccando nel percorso cittadino Arco Felice. Alla manifestazione sono giunti finora il patrocinio del Comune di Pozzuoli e dell’Azienda di Cura Sog-giorno e Turismo flegrea. Il raduno è programmato alle ore 8,00 in corso Umberto I, presso il bar D’Artagnan; la partenza sarà data alle ore 9. Le iscrizioni posso-no effettuarsi alla segrete-

ria dell’IS Tassinari oppu-re al Csi Pozzuoli (mail: [email protected], tel. 081.3658812). Nel dettaglio il percorso agonistico (km 15 circa) si sviluppa secondo il seguen-te itinerario: Partenza: corso Umberto I (Bar D’Artagnan), via Na-poli, Dazio, via Napoli, cor-so Umberto I, via Matteot-ti, via Marconi, via Rosini, via Anfiteatro, via Terrac-ciano, piazza Capomazza, via Campi Flegrei, via Eu-ropa Unita, via Imperato-re, via Sotto il Monte, via Europa Unita, via Campi Flegrei, piazza Capomazza,

via Pergolesi, via Serapide, via De Fraja, piazza Repub-blica, corso V. Emanuele, porta Napoli, via Matteotti, Lungomare Pertini. Arrivo al Bar D’Artagnan. Per il percorso ludico-ama-toriale (km 6 circa) itinera-rio ridotto: Partenza: corso Umber-to I (Bar D’Artagnan), via Napoli, Dazio, via Napoli, corso Umberto I, via Mat-teotti, Porta Napoli, corso V. Emanuele, piazza del-la Repubblica, angolo via San Paolo, tunnel Tramwai, Lungomare Pertini. Arrivo: Bar D’Artagnan.

Giuseppe Moio

Con la Straputeoli di corsa per le strade cittadineStudenti e docenti insieme nella festa targata Csi

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Oratori & pallone. Centocinquanta giovani in rappresentanza di sei realtà associative ed oratoriali dell’area flegrea, suddivisi nelle categorie Under 10, Under 12 ed Under 14, hanno dato vita a tre minitornei in occasione del “Carnevale” nel complesso “Gardenia” di Licola, coordinati dalla commis-sione calcio e dagli arbitri del Csi Pozzuoli. Nel torneo Under 10 la rappre-sentativa del Divino Maestro, guidata da Mario Iannaccone, si è imposta alla squadra del Gardenia Licola: 2-0 nella gara decisiva per la vittoria fina-le. Il Gardenia di Mario Esposito, che con sportività e senso di ospitalità ha permesso la disputa sull’impianto licolese della manifestazione, si è presa la sua buona rivincita nell’Under 12 regolando San Massimo (3-0) e proprio il Divino Maestro (5-2) nel girone finale. Nel terzo torneo della giornata, quello più atteso per numero di partecipanti e di squadre iscritte, si è im-posta la squadra del Sant’Artema di Monterusciello. I ragazzi dell’oratorio Cavanis guidati dal tenace Elia Serio si sono sbarazzati con autorità dell’ag-guerritissimo lotto di concorrenti in primis, San Massimo e Gardenia.

Campionato allievi basket. Gli allievi dell’ISS “Pitagora” guidano al ter-mine del girone di andata il campionato Allievi provinciale di basket, girone flegreo, che vede impegnati anche gli istituti Virgilio e Pareto. La manifestazione, nata in sordina, sta riscuotendo successo presso i gio-vani che stanno partecipando con entusiasmo alle sfide che si svolgono nel pomeriggio sui parquet del Pitagora e del Pareto. Il girone flegreo designerà la squadra che parteciperà alle finali provinciali in programma dopo Pasqua. Sulla scia dell’interesse riscosso dalla manifestazione, or-ganizzata e coordinata dal Csi Pozzuoli, sono stati allestiti grazie alla at-tenta collaborazione degli insegnanti Caiazzo, Ciminiello, Del Core, Gau-dino, Marese e Massaro un torneo maschile ed uno femminile di volley.

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TURISMO & CULTURA

Il Gruppo Archeologico Na-poletano si è reso artefice di

un'altra ammirevole iniziativa in territorio flegreo: durante lo scorso mese di marzo sono state ripulite le antiche terme di Agnano; all'iniziativa ha partecipato un nutrito grup-po di volontari, in collabora-zione con il comitato Pendio di Agnano e l’ente Terme di Agnano. Adesso è di nuovo possibile ammirare (anche la sera, grazie all'installazione di luci) le strutture romane che nel loro primo impianto ri-salgono all'età adrianea (117-138 d.C.). Queste strutture sono parte di un monumen-tale complesso termale dispo-sto su più terrazze. Purtroppo ora sono visibili strutture re-lative ad un solo piano, che sembra diviso in due settori: a occidente possiamo vedere i resti di un frigidarium, con una scala che conduce agli ambienti superiori, e i resti di una grossa cisterna a ridosso del muro di terrazzamento; a oriente troviamo invece delle sale minori con pitture parie-

tali, che ebbero funzione di spogliatoi (apodyteria). Que-sto secondo settore sembra ri-salire a una fase più tarda.Il frigidarium è una sala a pianta rettangolare in cui si distinguono ancora con chia-rezza due vasche, la prima, più piccola, di forma rettangolare, l'altra, semicircolare, dotata di tre nicchie nella parete di fondo: due di queste ospita-vano le statue di Ganimede e di Venere con le armi, che in antico ornavano l'ambiente

insieme con la Venere Marina e il gruppo di Hermes con Dioniso, posti in prossimità della scala che conduceva ai piani superiori.Il percorso termale, nella sua completa articolazione preve-deva un andamento circola-re, con soste successive negli ambienti caldi per la sauna e i bagni a temperatura variata, e permanenza nel frigidarium per il bagno freddo. Attual-mente, l'impraticabilità di alcuni vani, ricoperti da una

fitta vegetazione, così come le modifiche strutturali che il settore occidentale ha subito nel corso del tempo rendo-no il frigidarium l'unica sala di collegamento tra la zona orientale e gli ambienti caldi. Preziose notizie ci fornisce il poeta Felice, vissuto tra la fine del V e l'inizio del VI sec. d.C., che in cinque epigram-mi ricorda l'opera di ricostru-zione delle terme compiuta dal re vandalo Trasamondo (496-523), esaltandone lo

splendore e l'imponenza. E' interessante notare che la ri-strutturazione dell'impianto, attuata sulle rovine dell'ori-ginario edificio, ne garantì la continuità funzionale.Infatti, ancora per il loro uso terapeutico, le terme di Agnano sono menzionate da Gregorio Magno (VI sec. ), quando narra di san Germa-no, vescovo di Capua, che si bagnava, per la cura del pro-prio corpo, «in Angulanibus thermis».Tra il IX e il X sec. la zona di Agnano fu interessata da un fenomeno naturale di vaste proporzioni che, in seguito all'abbassamento del suolo, determinò la formazione di un lago al centro dell'antico cratere. Questo evento com-promise il normale funziona-mento delle terme, danneg-giandone anche le strutture. Nei secoli successivi, infatti, secondo quanto testimoniano le fonti, l'impianto continuò a sopravvivere solo come su-datorio naturale.

Antonio Franco

Ripulito il sito di Agnano dai volontari del Gruppo Archeologico Napoletano con la collaborazione dei cittadini

Che belle le antiche terme di seraAlla scoperta del complesso romano, tra frigidarium, cisterna, nicchie e spogliatoi affrescati

Brevi dai Campi FlegreiSettimana della CulturaDiverse le iniziative nell’area flegrea in occasione della XIV settimana della Cul-tura indetta dal ministero per i Beni e le Attività culturali. Da segnalare, visita gui-data gratuita alle Terme di Agnano nei giorni 14 e 15 aprile. Info a cura di Eduar-do Cagnazzi su www.welcomecampifle-grei.itAula magna per don AngeloMercoledì 18 aprile, alle ore 17, nell’Isti-tuto Tassinari di Pozzuoli si terrà la ceri-monia d’intitolazione dell’aula magna ad Angelo D'Ambrosio (1929 – 2008), presbitero, storico e docente della scuo-la. Previsti, tra gli altri, gli interventi del vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, del dirigente scolastico dell’I-sis Tassinari, Dario Sessa, dello storico Raffaele Giamminelli, degli insegnanti Anna Elia e Procolo Pisano, del referen-te dell’Archivio storico diocesano, Fabio Cutolo; modera il giornalista Ciro Biondi.

Paesaggio flegreo in mostraDal 29 marzo al 29 aprile, la sala dorica del Palazzo Reale a Napoli, accoglie per la prima volta le opere dell’artista Mario Sangiovanni nella mostra “Paesaggio Flegreo”. La perso-nale, curata da Patrizia Di Maggio e Daniela Ricci, è stata progettata come un racconto nel tempo e presentata come in un album di fotografie. Su sdt on line informazioni, foto e riflessioni riprese dal catalogo.Averno Day per salvare il lagoIl 31 marzo si è tenuta una mobilitazione al lago d'Averno di Verdi Ecologisti, Città nuove Pozzuoli, Iris, Salvaguardia e Svilup-po del Lago d' Averno, Ecologisti puteolani e Gesca 65 sotto il monte. Le associazioni hanno ripulito per tutta la mattinata le ac-que e il perimetro del lago con rastrelli ed imbarcazioni. «Abbiamo prelevato diverse tonnellate di rifiuti – hanno spiegato i pro-motori della manifestazione - grazie all' im-pegno straordinario di volontari e di molti commercianti locali».

L'assoc. Nemeanell' ambito della manifestazione:

organizza:

VISITA ALLA NECROPOLI PALEOCRISTIANANELLA TENUTA SAN VITOVenerdi 20 aprile 2012 ore 19.00

Il visitatore, dopo un’ introduzione storica , verrà accompagnato attraverso la necropoli, che potrà anche ammirare dall’alto grazie alla pavimentazione in vetro presente all’interno delle sale del ristorante della tenuta San Vito. L’itinerario si conclude con la visita alla chiesa di San Vito (cappella rurale) che fu eretta nel XVII sec. su strutture romane adiacenti alla necropoli.

Per chi vorrà immergersi nella tradizione enogastronomica puteolana, il percorso potrà concludersi anche con la cena presso la tenuta San Vito. Le specialità di mare, i vini flegrei e l’aria che si respira sapranno rendere il breve soggiorno un’esperienza da non dimenticare.

per info e prenotazioni:

telefax 0818530626 ( lunedì-mercoledì 17-19 / martedì-venerdì 10-12)

cell. 3881127188 - 3881019712

[email protected]

www.nemeaonlus.it - www.welcomecampiflegrei.it.

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ITINERARI

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TAM TAM

C’è anche la porta del mito“Bussate alla porta degli inferi” è la manifestazione che si sviluppa intorno al lago d’Averno organizzata da aziende e associazioni. Giunta alla settima edizione, è in-serita nel circuito della “Primavera dei campi Flegrei”, e si svolgerà tra il 21 aprile e il primo maggio. Mito, natura, arte e artigianato, questi i temi proposti dagli or-ganizzatori. Sarà possibile visitare vigneti e cantine che da secoli caratterizzano il lago, ricco di storia, celebrato dai grandi narratori. Non mancheranno iniziative per i più piccoli grazie alle attività del Giardino dell’Orco, azienda agricola posta sulla sponda sinistra. Attraverso il gioco, i bimbi conosceranno meglio la natura, la frutta, la verdura e apprezzeranno il lavoro dei contadini. Previsti nel corso del-la manifestazione momenti artistici con Vincenzo Maione, Dario Scotto di Luzio e Davide Carnevale. Mercoledì 25 aprile (ore 15,30) c’è “Conoscere per promuovere”, con l’intento di creare un percorso sul lago che metta in risalto la storia, il mito, il suo aspetto geologico e ambientale dando la possibilità ai ragazzi di approfondire gli argomenti con un’area attrezzata in cui costruire un vulcano e simulare un’eru-zione. Sempre mercoledì 25 (dalle ore 16), “Campi Flegrei: storia, mito e tradizioni”, lettura musicata di brani di alunni delle scuole superiori dell’area flegrea, sul tema “Campi Flegrei: storia, mito e tradizioni”. Giovedì 26 aprile (dalle ore 9 alle ore 13), “Il Cratere dell’Averno, da Virgilio a risorsa ambientale”: gli alunni del "Pitagora", coordinati dall’insegnante Annalisa Boniello, danno appuntamento dalle ore 9, ogni ora, per una passeggiata istruttiva sulle rive del lago, fino al Tempio di Apollo. Venerdì 27 (ore 17,30), all’Hotel Villa Luisa, presentazione del libro “L’ultima sirena” di Elda Fossi. Domenica 29 aprile (ore 9,30), XII Ciclotour dei Campi Flegrei: passeg-giata cicloturistica dal tema "La riscoperta dei siti flegrei ritrovati". Il programma completo su bussateallaportadegliinferi.it.

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Centinaia di iniziative su tutto il territorio. È la “Primavera nei

Campi Flegrei”, il lungo cartellone di eventi che le associazioni e le im-prese della zona organizzano insie-me all’Azienda di cura, soggiorno e turismo di Pozzuoli. L’obiettivo è promuovere l’immenso patrimo-nio culturale, archeologico e am-bientale. E, considerato che non sono previsti contributi da parte delle istituzioni, le associazioni e le imprese si organizzano in proprio grazie alla disponibilità dell’azienda turistica locale. Il programma è sta-to presentato il 20 marzo alla Sala Congressi Delphin del Complesso Agave a Pozzuoli, alla presenza del commissario dell’Azienda, Loreda-na Bianco e del coordinatore Bruno Buonaiuto. Oltre sessanta le orga-nizzazioni coinvolte nelle iniziative - che vanno dalle escursioni alle at-tività sportive, dalla presentazione di libri ad iniziative per i bambini – in programma a Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida. Novità dell’edizione 2012: sono inserite nelle attività del territorio flegreo anche alcune iniziative che si svol-gono a Marano organizzate dall’as-sociazione delle Arti e dei Mestieri.

Quest’anno si registra anche il raddoppio dei soggetti aderenti e il conseguente moltiplicarsi delle iniziative. Di seguito alcune pro-poste che si terranno tutti i giorni fino alla fine delle primavera e nei fine settimana. L’associazione Cul-turavventura organizza tour a piedi, in canoa e in barca, per conoscere la costa flegrea mentre l’associazione Misenum propone uno dei circuiti turistici più consolidati con l’escur-

sione “Da Miseno alla Piscina Mi-rabile tra siti archeologici, natura e vigneti”, alla scoperta della Grotta della Dragonara, del Sacello degli Augustali (nella foto) e del Tea-tro Romano. Tante possibilità per chi ama il mare con il Centro Sub Campi Flegrei che organizza, per i sub e non, “Città sommersa porte aperte” con la visita al Parco Ar-cheologico Sommerso di Baia. Per gli amanti del vino c’è il tour della

Grotta del Sole, con visite ai vigneti ed alla cantina, degustazioni di vini e spumanti. Al Pontile Lagovivo sul Lago Miseno (Mare Morto) a Bacoli varie iniziative alla scoperta del lago. Le idee più interessanti: “Storia, natura, tradizioni e diver-timento” (in barca e in bici dal lago ai Bagni di Bacco tra mare, pista ciclabile e vinoterapia), “A’ cozza, i cuzzucari e il lago Miseno” (escur-sione alla scoperta delle miticultu-ra, del relax e dei prodotti tipici), “Dal Lago Miseno alla Piscina Mi-rabile” (tra mare e vigneti) e, infine, la visita ai luoghi che ospitarono “La Classis Praetoria Misenensis”. Protagonista della primavera an-che l’associazione Nemea, che per venerdì 20 aprile (ore 19) propone la scoperta della necropoli paleo-cristiana nella tenuta San Vito. Al termine della visita, per chi vorrà immergersi nella tradizione enoga-stronomica puteolana, il percorso potrà concludersi con la cena nella suggestiva Villa Elvira. La brochure del calendario di tutte le iniziative si può trovare nella sede dell’Azien-da Turismo in via Matteotti 1/A a Pozzuoli, oppure si può scaricare dal sito infocampiflegrei.it.

Associazioni e imprese insieme con l’Azienda di turismo organizzano spettacoli, escursioni, sport, giochi e sagre

Nei Campi Flegrei fiorisce la PrimaveraTra le novità iniziative anche a Marano. Visite guidate della Nemea alla necropoli di San Vito

SEGNI DEI TEMPI

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