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LA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Con questo numero, il “settimo” abbiamo voluto camb iare grafica al giornalino, per migliorarlo, per renderlo più be llo e magari più interessante; gesto che vuol far comprendere, a chi lo legge, la nostra serietà e l’amore che ci mettiamo nel realiz zarlo.

E’ un piccolo gesto che facciamo per raccontarci e nel contempo vogliamo essere di stimolo ai tanti giovani che fa ticano a sviluppare un progetto di vita, che vivono passando da un’esperienza frammentaria all’altra.

Lo scopo dell’Associazione è quello di dare la poss ibilità ai giovani di intraprendere un percorso formativo quindi di tr asformare l’Associazione in luogo di incontro, di ritrovo, di svago ma anche e soprattutto di lavoro intenso e impegnato, rivolto alla razionalizzazione del tempo libero, nel rispetto re ciproco dei ruoli; PREVENENDO così la dispersione scolastica e la devi azione giovanile che spesso sono prodotte dall’ apatia, ma lessere diffuso, disinteresse, conflittualità eccessiva, scarse rela zioni con gli ambienti che si frequentano, insoddisfazione per le attività svolte, mancanza di appartenenza a un’area di aggregazione, “bullismo”,

Tutto questo è generato anche dal disimpegno o pegg io dallo scarso contributo offerto dagli adulti nella gestio ne del tempo libero dei giovani.

Così molti giovani si immergono nella vita sociale con l’unico pensiero di dimenticare, usando le droghe e facendo le esperienze più depravanti.

Quale futuro ci presentano i molti giovani di ogg i, se la loro unica ideologia è l’esaltazione del peccato?

Questo è il senso della nostra attività, mettere al centro il rispetto, la solidarietà, la tolleranza, in sintesi quell’att enzione che deve venire per i fratelli e le loro diversità, le loro culture e le loro specificità, le loro origini e le loro caratteristi che e da cui ogni altro valore deve discendere.

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CORSO DI TEOLOGIA.

Sono quattro i ragazzi di questa Associazione iscri tti al corso di Teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II°” di Foggia. Antonio LAURIOLA (prossimo alla Laurea di II livell o), Domenico FACCENDA (ha iniziato il 3° anno), Alessio PAPPALARDO (ha inizia to il 2° anno) e Denise DAMIANO che da quest’anno ha iniziato il I° anno.

L’attività dell’istituto, collegato alla Facoltà Te ologica Pugliese, è finalizzata ad una puntuale e rigorosa formazione nell’ambito del sape re teologico nel confronto con la cultura contemporanea. Il percorso formativo off re l’opportunità di una conoscenza sistematica e scientifica delle scienze religiose a partire dai loro fondamenti storici, biblici, dottrinali e spiritual i, in dialogo con lo sviluppo della storia del pensiero e delle scienze umane. L’itiner ario di studio è articolato in conformità con gli accordi europei (“Processo di Bo logna”) riguardante i percorsi formativi accademici, secondo la struttura del I e II ciclo di studi (3+2), accolta anche dalle facoltà universitarie statali.

Lo studio delle scienze religiose non è soltanto “R OBA DA PRETI” ma una risposta concreta alla caduta valoriale dei nostri tempi; un percorso che offre la possibilità di diventare protagonisti di cultura cristianamente ispirata e teologicamente fondata, avendo come ambienti privilegiati la famig lia, la scuola, il lavoro, la società.

Un percorso di studi per una ritrovata nostalgia de l senso, dare “RAGIONE DELLA SPERANZA” per afferrare ogni problema e ricondurlo al suo centro vitale: perché credere non significa chiudere gli occhi sulla real tà.

Antonio Lauriola Domenico Faccenda Alessio Pappalardo Denise Damiano All'inizio di questo nuovo Anno Accademico desideri amo farvi giungere un caloroso e sentito augurio. Sia per ognuno di voi un'occasione di crescita uman a e di arricchimento personale".

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Professione Religiosa Temporanea di Iacopo IADAROLA

Il giorno 28 Agosto 2011, noi ragazzi dell’oratorio, ci siamo recati a Pulsano invitati dal nostro carissimo amico Iacopo IADAROLA a partecipare alla sua professione di fede. Prima di partire per Pulsano, come tutte le Domeniche, la mattina alle ore

09,30 ci siamo recati con tutto il gruppo dell’Associazione in Cattedrale per la celebrazione Eucaristica . Dopo la Santa Messa, ci siamo ritrovati in oratorio da dove siamo partiti per Pulsano. Appena arrivati siamo andati nell’eremo di S. Giorgio e, subito dopo, abbiamo preparato qualcosa da mangiare, in una bellissima atmosfera di gruppo dove ognuno dava il suo contributo: c’era chi lavava i piatti, chi preparava da

mangiare, chi stava sul divano a farsi le foto e ch i scherzava con giochi d’acqua .

In questo clima di allegria e di attesa sono giunte le ore 18.00 e ci siamo recati in Chiesa per la celebrazione della Santa Messa dove Iacopo ha detto il suo “SI” a Dio, è stato un momento di intensa Spiritualità dove tutti hanno partecipato commossi.

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Dopo la funzione ci siamo complimentati con Iacopo e in seguito abbiamo approfittato del buffett, una tavolata di dolci, pizzette, rustici e tant’altro preparato per l’occasione. Dopo aver festeggiato abbiamo fatto rientro a casa.

Beh. Che dire di questa giornata, ricca di tutto ciò che DIO poteva regalarci. Amore di gruppo, divertimento, fratellanza… e un grandissimo buffett finale che ha soddisfatto tutti. Ovviamente, il momento più bello e più intenso è stato il “SI” di Iacopo; noi ragazzi dell’Associazione Don Bosco, auguriamo tutto il nostro bene ad un ragazzo disponibile verso il prossimo e verso DIO.

VEGLIA DÌ PREGHIERA A PULSANO Come ogni anno i Monaci di Pulsano il 7 Settembre organizzano una veglia di preghiera in onore della Beata Vergine di Pulsano. L'8 settembre, infatti, ricorre la festività della Madonna di Pulsano: secondo la tradizione, i fedeli partono da Monte Sant'Angelo e raggiungono l'Abbazia con i muli. Noi invece siamo partiti da Manfredonia, a piedi abbiamo percorso il sentiero che conduce fin sopra la montagna. Un pellegrinaggio divenuto molto importante ed è il secondo

anno che noi ragazzi dell’Associazione Don Bosco partecipiamo a quest’evento. Tutto questo lo dobbiamo a Don Giovanni D’Arienzo il quale faceva pellegrinaggi ogni anno, il primo maggio, in questa abbazia con la Comunità della Parrocchia del Carmine. Noi ragazzi e ragazze dell’Oratorio dell’Associazione San Giovanni Bosco sull’esempio di Don Giovanni, continuiamo ad andare in pellegrinaggio alla Madonna di Pulsano il 1° Maggio e l’8 Settembre, di ogni anno. Giunti a Pulsano abbiamo subito cercato Padre Fedele che ci ha accolti, come al solito, con tanta gioia. Qui ci siamo sistemati, lavati e cambiati, e siamo andati in giro per l’Abbazia. Dopo la cena Padre Fedele ha avvisato la comunità partecipante, tra cui vi era anche don Biagio GRILLI, Parroco della Chiesa San Giuseppe di Manfredonia, che alle ore 21:00 si sarebbe svolta una processione che dal cancello di ingresso del Santuario sarebbe arrivata all’Abazia.

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All’ora stabilita è iniziata la processione caratterizzata da canti e preghiere. Il momento più bello e più intenso è stato l’ingresso nell’Abazia dove Don Biagio Grilli ha letto e commentato i sotto indicati brani del Vangelo La parabola della vite e dei tralci.

Gesù si paragona a una vite,(Egli si dà infatti il nome di vite in senso figurato, non in senso proprio, così come altrove si è dato il nome di pecora, agnello, leone, roccia, pietra angolare), a un vigneto, i discepoli sono i tralci, i rametti che da lui ricevono la linfa, la vita, l'alimento che li sostenta. Perciò Gesù c'invita a rimanere in Lui per non rimanere asciutti, secchi, morti. Da Lui ci viene la vita spirituale, la vita soprannaturale. Ma, in realtà, ciò su cui insiste questo brano è l'invito a dare frutto, a produrre qualcosa di concreto. Solo uniti a Lui possiamo dare frutto.

Il parroco della S. Giuseppe aggiunge che dobbiamo dare la vita per gli amici; la veglia vuole farci essere suoi amici. Amici di Gesù. La parola di Dio deve orientare non solo questa veglia ma tutta la vita. La moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Il parroco commenta dicendo che questo miracolo raccontato è la prima cena che Gesù celebra, prima di arrivare all’istituzione dell’eucarestia. Un dono che egli celebra per noi. Ciò che sembra impossibile è possibile, con 5 pani e 2 pesci. Molto importante è la figura degli apostoli, i quali vivono il servizio perché grazie al loro impegno di collaborazione, la gente può mangiare. Il Vangelo conclude con l’immagine del re, e per tale motivo Gesù si ritira tutto solo perché la gente non aveva capito il miracolo. Colpisce molto il ritiro in solitudine sulla montagna, paragonato al calvario. Ossia quello che noi dobbiamo fare nella nostra vita.

La veglia di preghiera con padre Fedele e gli altri pellegrini è durata quasi tutta la notte. Passa del tempo, ed in Chiesa eravamo rimasti noi ragazzi ed un pellegrino, il quale ci propose di leggere alcuni salmi a turno. In seguito ci raggiunge anche Iacopo Iadarola, il quale medita un passo delle “24 ore della passione di Gesù”,

libro di Luisa Piccarreta. Noi ragazzi, invece, decidiamo di concludere la veglia con la recita del Santo Rosario. Infatti, terminata la recita del Rosario andiamo a nanna, perché ormai la chiesa si era riempita nuovamente di pellegrini.

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Il sonno si fa sentire, infatti ci svegliammo alle 12,00. Si avvicina l’ora del pranzo e, per tale motivo, decidiamo di dare una mano ai monaci. Il nostro pellegrinaggio di solito finisce sempre dopo il pranzo. Questa volta invece posticipiamo il nostro ritorno a casa perché un ragazzo di Monte San’Angelo, Federico Ciociola, decide di accompagnarci all’eremo della Rondinella. Saliti fino all’eremo dopo tanto divertimento di gruppo ci siamo fermati una decina di minuti per pregare.

Scesi dall’Eremo, ci siamo salutati e siamo ripartiti per ritornare a casa. Insomma che dire di questa giornata, ricca di tutto quello che Dio poteva darci, preghiera, amicizia, felicità, avventure bellissime; ma soprattutto un ricordo che non dimenticheremo mai. Auguriamo a tutti di passare una giornata come questa, anzi spero che il prossimo 7 Settembre ci sia più gente a questa favolosa veglia di preghiera, perché trasmette tanta gioia nel cuore.

MARCIA DELLA PACE E FRATELLANZA

PERUGIA-ASSISI 25/09/2011 Questa giornata è stata una delle più belle della mia vita. E' stata la mia prima esperienza, partecipare ad una marcia con il fine della PACE E DELLA FRATELLANZA. Sono partita la sera del 24 settembre con un pullman organizzato dalla diocesi, per arrivare a Perugia la mattina del 25. All’arrivo a Perugia ho fatto colazione in un bar insieme a Michele, Maria Pia e Virginia dopodiché ci siamo diretti presso la chiesa per la Santa Messa di apertura

della marcia insieme a tutti gli altri ragazzi. Durante la celebrazione Eucaristica mi hanno colpito due gesti: passarsi l'acqua benedetta (per la purificazione) e successivamente la candela accesa(la luce della speranza, ovvero GESU’).. Anche durante la preghiera del Padre Nostro ho avvertito una forte sensazione, ci siamo presi tutti per mano...mi sentivo protetta. Dopo la messa ci siamo tutti diretti presso una piazza del paese, per attendere il Sindaco e dare inizio alla marcia. Durante l'attesa, si facevano volare palloncini colorati, e ogni gruppo, si dava la carica per poter iniziare al meglio il cammino verso Assisi. Dopo l'attesa durata mezz'ora, le urla di gioia e i canti hanno aperto la marcia. Tante bandiere coloravano la lunga folla….....bandiere che simboleggiavano il messaggio di questa giornata, ma anche bandiere di alcuni partiti politici, bandiere contro la caccia, bandiere contro la violenza sugli animali, insomma ognuno portava il proprio messaggio.

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La marcia era animata da voci di speranza di un mondo migliore...con meno violenza e più coerenza dove tutti i popoli del mondo possano trovare fratellanza tra loro! I passi che dovevamo percorrere per poter arrivare alla meta tanto attesa, erano tanti... equivalenti a 25 kilometri ma la voglia di voler arrivare non ci ha permesso di mollare!! Anzi!!! Ognuno di noi dava la carica giusta per poter marciare, determinati più che mai verso la meta. Nella folla si potevano notare persone di ogni etnia,religione e classe sociale età e sesso. PERCHE’ LA PACE è DÌ TUTTI. Nessuno escluso. La bellezza di questa folla è che c'erano anche le piccole meraviglie del mondo: I BAMBINI, chi in carrozzina e chi sul monopattino o chi addirittura a piedi a sventolare tutti le bandierine della pace. Da sottolineare la partecipazione a questa marcia, dei disabili, che nonostante i loro accentuati problemi,hanno camminato e contribuito a portar con se il messaggio di pace insieme a tutti gli altri. Insomma... NON è MANCATO PROPRIO NESSUNO. Arrivati quasi vicini alla meta, il cartello segnaletico ASSISI 9km,spicca! ….E l'emozione è tanta... ARRIVATI A SANTA MARIA DEGLI ANGELI,LA SODDISFAZIONE DI AVERCELA FATTA FINO ALLA FINE, E’ TANTA. Ed ognuno esprime le proprie emozioni: ballando tarantelle, cantando a squarcia gola,suonando, partecipare ad un concertino organizzato da partiti politici, e tanti come me, entrando in chiesa e nella piccola PORZIUNCOLA, ringraziando Gesù per avermi dato tanta forza anche quando sentivo che le ginocchia stavano per piegarsi dalla stanchezza e per la bellissima giornata donatami. Dopo il riposo,la pioggia benedice questa giornata e il vento asciuga il sudore di ognuno, Il momento di andare via è arrivato e salutando Assisi, ci rechiamo verso i pullman. Arrivati, io miei compagni di viaggio inseparabili dalla partenza,ovvero, Michele, Annapia e Virgilia, ci siamo confrontati... e mi sono meravigliata perché per tutti e quattro questa esperienza è volata. Ma è stata molto intensa anche se breve diciamo! Perché comunque i km ne erano 25!! Mentre camminavo, scaricavo tutte le fatiche e le preoccupazioni che mi sono portata dietro. Adesso sono carica, pronta per continuare a marciare...MARCIARE PER LA VITA. Perché alla fine la vita è tutta una marcia. Verso strade, o piccoli sentieri... ma pur sempre camminando,che si arriva! E affidandoci a Nostro Padre, avremo tutta la forza possibile per affrontare il tutto. Che altro dire...dire è poco. La presenza fa molto. Ti coinvolge nella situazione, rendendoti personaggio. :) bye bye! Pace & Bene! Carmen Guerra

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SALVATAGGIO ESEGUITO DA UN BAGNINO DELL’ASSOCIAZIONE

Pubblichiamo la lettera redatta dal proprietario del lido “Le mille ed una notte” indirizzata alla Federazione (F.I.N. – Federazione Italiana Nuoto) con la quale lo stesso si complimenta per l’ottima preparazione impartita al bagnino Matteo RIGNANESE, il quale ha mostrato, oltre che grande coraggio, una grande preparazione tecnico-professionale. La notizia del salvataggio effettuato il giorno 11/08/2011 riscuoteva una vasta eco tra i cittadini e gli organi d’informazione locale .

“Voglio complimentarmi con la vostra Federazione per la preparazione che fate ai vostri allievi, di cui vi segnaliamo il bagnino RIGNANESE Matteo, residente a Manfredonia via I° Maggio 65/B, attualmente impegnato presso il mio stabilimento balneare denominato “Le mille e una notte”, sito in lungomare del sole di Siponto – Manfredonia, il quale in data 11/08/2011, verso le ore 14,50, mentre svolgeva il suo turno di lavoro quale assistente bagnanti, avvistava una bambina circa a 50 metri dalla riva, in mezzo a delle onde di risacca in grave difficoltà, infatti stentava a rientrare a terra saltellando per non essere travolta dalle onde.” Prontamente, Matteo si è precipitato in mare e trovandosi nelle vicinanze della bimba, questa gli chiedeva aiuto. Presa la bambina, la stessa si abbracciava forte al suo salvatore che la riaccompagnava a riva ove la madre accortasi successivamente dell’accaduto, gli andava incontro ringraziando mille volte. A terra si appurava che la bimba si chiamava Sara ed aveva 8 anni e null’altro poiché la madre tra le lacrime si allontanava con la bimba verso il lido Capolinea di cui probabilmente era cliente e non veniva più rintracciata. Testimone dell’accaduto Sig. Castriotta Lorenzo e l’altro bagnino Piras Francesco. Nella circostanza il bagnino RIGNANESE Matteo ha saputo dimostrare: Attenzione nel suo lavoro; prontezza di decisione nell’avviarsi a salvare la bimba solo intuendo la difficoltà della stessa nel rientrare a terra; coraggio e altruismo intervenendo anche per le persone non propriamente del lido in sua custodia. Tanto se ne riferisce alla vostra Federazione per quanto di competenza. INFANTE ACHILLE proprietario del lido “LE MILLE E UNA NOTTE” sede legale via Cimabue n°3 MANFREDONIA”

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Le stragi del sabato sera E’ sabato notte: si chiudono i libri e si accendono , colorate, le luci psichedeliche delle discoteche. Forte musica, ritmo incontrollato e divertimento sfrenato.

Tra i tanti generi musicali spicca il “rock metal”c he consiste in una musica fortemente ritmata, martellante con testi che si ri feriscono alla religione ed al sesso. Questo genere ha un impatto straordinario su molti giovani che, rimanendo conquistati da questo, decidono di trascorrere la s erata tra abusi di ogni tipo: droga, alcool, sesso, ecc…pensando che sia “giusto” e che sia “normale”. Giovani che fanno uso di droga e di alcool, il lasciarsi tr ascinare per ore dal ritmo assordante della musica, la guida dell’automobile a forte velocità e ……..poi il SILENZIO, il BUIO e altre VITE SPEZZATE.

Questo fenomeno è molto diffuso tra i giovani che, nella notte tra il sabato e la domenica, restano vittime di incidenti d’auto al ri torno dei luoghi di divertimento, in particolare dalle discoteche.

E così una serata che andrebbe trascorsa all’insegn a dell’allegria e in compagnia degli amici si trasforma in tragedia

Questo fà molto male e provoca tanto dolore nelle f amiglie, nei giovani che hanno capito che quello che fanno i loro coetanei è sbagl iatissimo, e anche in Dio perché vede che i suoi figli non lo seguono, non fanno la sua volontà.

E’ Dio che ha creato la musica, ma il suo scopo era quello di far divertire in maniera pulita e tranquilla senza alcool, droga e sesso.

Dio è il creatore di tutto e quindi della musica e vuole che i suoi figli, che siamo noi, vivano nella stessa maniera in cui è vissuto Gesù.

Anche a Gesù piaceva la musica, le feste e Lui ball ava, danzava e si divertiva con gli altri, come alle “Nozze di Cana di Galilea”.

Quindi è bello divertirsi e andare a ballare ma nel la consapevolezza che divertimento non è sinonimo di “sballo” e quindi no n è necessario fare uso di droga, alcool e sesso, si può trascorrere una serat a in allegria con gli amici anche senza trasgredire.

Marilena GIORDANO

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LECTIO DIVINA CON JACOPO Giovedì 22 settembre per l’ultima volta Jacopo, neo monaco di Pulsano prima di trasferirsi al Seminario di Molfetta è venuto presso la sede della nostra Associazione per la Lectio Divina. Il brano del Vangelo che è stato commentato è quello di Matteo (20, 1 -16). La parabola riportata da Matteo dovette sembrare molto strana agli ascoltatori di Gesù: era, infatti, totalmente distante dalla comune giustizia salariale. Il gesto del padrone della vigna che dà la stessa paga sia a coloro che avevano lavorato per tutto il giorno sia a quelli che avevano invece lavorato per un'ora sola è davvero inusitato. La narrazione si sviluppa attorno all'iniziativa di un viticoltore che per l'intera giornata è preoccupato di assumere lavoratori per la sua vigna. In quel giorno esce di casa ben cinque volte per chiamare operai sin dall'alba. Con i primi lavoratori pattuisce un denaro di compenso (era la paga ordinaria di una giornata lavorativa); esce ancora alle nove del mattino, poi a mezzogiorno, alle tre e infine alle cinque. Venuta la sera, continua la parabola, inizia il pagamento. Gli ultimi ricevono un denaro ciascuno. I primi, visto quanto accade, pensano di ricevere di più. E' logico pensarlo, forse anche giusto. La sorpresa nel vedersi trattare come gli ultimi li porta alla mormorazione contro il padrone: "questo non è giusto" sono tentati di dire. E in effetti gli ascoltatori della parabola (forse anche noi) sono portati a condividere questi sentimenti. Ma è proprio qui la distanza tra il modo di pensare di Gesù e il nostro. Gesù vuole mostrare l'agire del Padre, la sua bontà, la sua magnanimità, la sua misericordia, che superano il comune modo di sentire degli uomini. Dio non fa ingiustizia. E' la larghezza della sua bontà che lo spinge a donare a tutti secondo il loro bisogno. La giustizia di Dio non opera con un astratto principio di equità, ma sul bisogno dei suoi figli. C'è qui una grande sapienza. E la ricompensa data a tutti è la consolazione che viene dall'essere chiamati a lavorare per la vigna del Signore, non importa se si è da tanto o da poco tempo nella vigna. Cari fratelli e sorelle, Dio ragiona diversamente da come ragioniamo noi, ma se voliamo seguirlo dobbiamo cercare di pensare come pensa lui, altrimenti la scalata verso la santità diventa a dir quanto difficile. Dio è amore e anche noi dobbiamo diventare amore, non dobbiamo essere duri di cuore come gli operai della prima ora, ma misericordiosi come è il Padre nostro che è nei cieli. Per Dio non è importante l’ora ma l’importante è che noi tutti ritorniamo, che ritorniamo alla vigna celeste che ci aspetta. Fratelli e sorelle vedete come è bello Dio, lui ci aspetta sempre a braccia aperte, possiamo peccare quanto vogliamo ma lui ci ama lo stesso. Sarebbe molto bello se anche noi avessimo questo sguardo misericordioso verso i nostri fratelli e gli accogliessimo amorevolmente tra le nostre braccia. Infine concludo dicendo che dobbiamo far entrare nel nostro cuore quella frase del padre nostro che noi recitiamo con tanto distrazione: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Dio ci ha perdonato adesso siamo noi che dobbiamo perdonare prima noi stessi per poi perdonarci gli uni gli altri. Con tutto l’amore che posso vi abbraccio fraternamente!!!!

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PRIMO INCONTRO SUI DIECI COMANDAMENTI

Il 29 settembre, noi ragazzi dell’Associazione Don Bosco abbiamo iniziato un nuovo cammino spirituale, insieme con tanti altri giovani e adulti di tutte le Parrocchie della città che consiste in catechesi che si tengono il giovedì nella sala congressi Mons. VAILATI del seminario di Manfredonia. Queste catechesi vertono sui Dieci Comandamenti e sono tenute da Fra Roberto, un frate minore del convento Santa Maria delle Grazie. Dopo una breve presentazione e dopo aver raccontato la sua storia Fra Roberto ha dato inizio all’incontro. La riflessione è stata fatta sul brano del Vangelo di GIOVANNI 21, 1 – 6. E ora cerchiamo di immergerci nelle profondità di questa Parola per capire il messaggio che Dio ha voluto trasmettere alla nostra vita. Riflessione. I discepoli dopo la resurrezione di Gesù erano come sbandati perché nonostante erano vissuti per tre anni alla sua sequela avevano capito ben poco. Allora cosa fanno? Tornano alle loro vecchie abitudini, fanno un passo indietro, tornano a fare i pescatori, a buttare le reti, ripartendo dall’inizio, da dove era iniziato tutto, come se volessero capire quello che stava succedendo. Buttare le reti era il loro modo di andare avanti, in poche parole era il loro mezzo di sostentamento. Ma a quanto pare non risolvono nulla e passano tutta la notte a pescare senza prendere nemmeno un pesce. All'alba - dopo una notte di lavoro infruttuoso - Gesù si presenta sulla riva e gli dice: « Figlioli, non avete nulla da mangiare? ». Gli risposero: « No ». Allora disse loro: « Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete ». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. « Figlioli, non avete nulla da mangiare? » Gesù ci invita a riflettere sulla vita che conduciamo, se siamo contenti, se abbiamo tutto o ci manca qualcosa. E, perché poi dice: « Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». Alla fine di questo primo incontro, Fra Roberto ci lascia con questa domanda: <<perché Gesù ha detto di buttare la rete dalla parte destra della barca? Cari fratelli e sorelle la cosa importante di questo primo incontro è capire se noi abbiamo ancora fame. E chiediamoci anche, “fame di cosa?” Perché se non abbiamo fame non possiamo fare questo cammino di conversione, perché solo chi ha fame, fame di Dio ha la capacità e l’umiltà di mettersi nelle sue mani e lasciarsi guidare dal suo infinito amore, che ancora una volta oggi ci viene a proporre. Come dice Papa Giovanni Paolo II oggi cari fratelli e sorelle di cammino: <<Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà, e con la potestà di Cristo servire l’uomo e l’umanità intera, aprite anzi spalancate le porte a Cristo>>.