2013-5 Oratorio di Anghiari

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 5 OTTOBRE - NOVEMBRE 2013

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

Transcript of 2013-5 Oratorio di Anghiari

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 5 OTTOBRE - NOVEMBRE 2013

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLVI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanimonicaredentielisadelpiantaverarossiteresabartolomei.

l'editoriale di enzo papi

Anghiari

In copertina

Questa volta Anghiari è stato raffigurato da Lucilla Mafucci con una tela di stile naif, una tecnica particolare di cui lei si è innamorata fin dalle scuole medie grazie ad una professoressa di storia dell’arte molto preparata. La pittura per Lucilla è una vera passione ed espone le sue opere in un piccolo ambiente in piazzetta De Amicis, poco prima di entrare dentro le mura di Anghiari attraverso la porta del Ponte.La sua passione ha ottenuto vari riconoscimenti : diversi suoi dipinti appaiono nel film di Pieraccioni girato ad Anghiari, e alla fine delle riprese lo stesso attore ne ha voluto uno per sé. Un altro quadro raffigurante girasoli è stato scelto dal calciatore Giaccherini, infine un altro è stato pubblicato nel libro del collezionista Luigi Braghiroli.Recentemente cinque sue opere sono state esposte in una mostra collettiva a Gualtieri (Reggio Emilia), paese nata-le del famoso pittore naïf Ligabue.

Dalla Redazione

Facebook è una parola magica per il nostro mondo. Basta quasi pro-nunciarla e già ti senti collegato con tutto il web. Anche la Parrocchia c’è approdata! Invitiamo a cercare “Parrocchia di Anghiari” e clikkare “mi piace” nella pagina. Così sarà possibile restare in contatto tramite avvisi, notizie e foto della vita della Parrocchia. Buona ricerca!

Dire che lo scenario che si vede è uno scenario d’effetto è il minimo! Quando attraversato

il ponte sul Tevere si sale, dal Borgo, lungo lo stradone trecentesco, verso Anghiari, lo spettacolo che si osserva sulla sinistra è sicuramente eccellente. Il colle di pietra della cittadella arroccata si staglia poderoso in tutta la sua potenza. Un colle interamente umanizzato: dalle mura che lo recingono, su su verso la torre tonda di S. Agostino, fino alla vetta del Campanone. Pietra su pietra, un colle ormai interamente artificiale, ma bellissimo. I nostri antichi sapevano sicuramente costruire: materiali forti e rispetto della topo-grafia, cioè della natura. Impatto ambientale –diremmo oggi- bellissimo, di sicuro effetto. Filaretti di bozze ben scolpite che sostengono e modellano il fronte tondo della collina; una pietra dietro l’altra, un fronte uniforme, potente, senza varchi o aperture. E sopra le masse dei palazzi e delle case antiche: anche qui pietre su pietre, in masse spettacolari interrotte dalle aperture delle finestre, che, però, diventano veri e propri fori geometrici, piccoli, ma proporzionati all’intenzione di un popolo che aveva necessità di fortificarsi ed arroccarsi.Quindi le torri, i campanili: uno skyline unico, che non può che suscitare attenzione, curiosità, interesse. La bellezza prodotta dal lavoro pieno di fantasia e di sapienza pratica proprie dell’uomo non può che suscitare stupore! Questo è l’Anghiari che gli antichi ci hanno consegnato e che il popolo attuale sta conservando e proteggendo con la sua spontanea identificazione e con il suo appassionato radicamento in questo pezzo di terra toscana ed aretina.

Topografia e architettura sono un segnale inequivocabile del carattere e della qualità umana della gente che un tale scenario ha voluto e costruito e rie-sce, anche nel nostro tempo, a conservare e valorizzare. Guardare la felice

soluzione di Anghiari e pensare alla qualità della vita di cui gli anghiaresi sono ancora capaci è un tutt’uno. Qualità della vita! Non è un caso, probabilmente, che fra i borghi e le cittadine altotiberine questo comune arroccato sia un caso quasi unico di immigrazione comunitaria! Tedeschi, inglesi… come immigrati! Non ho sotto mano le statistiche, ma la semplice conoscenza del luogo, e gli incontri che si fanno frequentandolo, rendono evidente che probabilmente Anghiari è la cittadina più densamente ripopolata da genti d’Oltralpe che vengono in Italia a cercare un modello di vita più umano e più caldo e che trovano in Anghiari un ambiente, a questo proposito, interessante; tanto che, percepita la risposta al proprio bisogno di bellezza e serenità, scelgono poi di investire qui i risparmi di una vita per poter vivere in questo ambiente stabilmente o quasi.

Certo è che il sentimento popolare che si respira ancora per i vicoli del borgo antico o nei numerosi villaggi di campagna –recentemente ho preso parte ad una festa familiare al Ponte alla Piera che ha coinvolto tutto il vicinato-;

così come la capacità fantasiosa che si percepisce in tanti suoi figli che sanno in-traprendere e scommettere, dedicando tempo, impegno e buona volontà ad attività per tutti, di squisito volontariato organizzativo e di generosità fantasiosa sono, nel loro insieme, tutti elementi ammirevoli di un popolo che si sente ancora tale, perché al fondo è ancora unito e solidale. Anche in questo incipiente XXI secolo e nonostante i ritmi della cultura del benessere che tendono a parcellizzare, isolare e costruire barricate di tornaconto e di mera utilità! È la solidità del carattere della gente, credo, che rende così bella la solidità delle mura e delle masse che si vedono là, in fondo, nella collina, tutte le volte che lungo lo stradone trecentesco si sale su verso Anghiari.

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Si conclude con questo numero l’iniziativa editoriale dell’Anno della Fede

Dove ci conduce "La porta della fede"di don Enrico Gilardoni*

La porta della fede è il titolo del Motu proprio con il qua-le il Papa Benedetto XVI ha indetto un Anno della Fede dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013, Solennità

di Cristo Re. Siccome la data finale comincia ad avvicinarsi, facciamo qualche riflessione in merito.

Già nelle intenzioni, l’Anno della Fede nasce come stru-mento da vivere a più livelli: mondiale, nazionale, locale e -non ultimo- personale; nasce, inoltre, con l’obiettivo che durante questo periodo si cercasse non solo di inventare nuo-ve iniziative per far risaltare l’attenzione alla fede, ma anche di impegnarsi a rinnovare dal di dentro alcune iniziative già esistenti, rivitalizzandole con l’aiuto del messaggio del Papa. Questo doppio binario è stato utile ed utilizzato a livelli “alti”, ma non dovrebbe essere rimasto estraneo a quanto personal-mente abbiamo potuto pensare e fare. Qui proveremo a far risuonare alcune parole del documento del Papa e cercarne possibili risvolti.

Innanzitutto è bene richiamare che l’espressione “porta della fede” appartiene al racconto degli Atti degli Apostoli, nel passo in cui la missione di san Paolo tra i pagani arriva a felice conclusione con la conversione di nutriti gruppi di persone, affascinati dalla carica entusiasta dell’anche lui convertito Saulo. Queste parole danno subito a tutto il documento del Papa il carattere missionario dell’annuncio del Vangelo a chi non lo conosce, carattere che ognuno dovrebbe sentire come costitutivamente proprio: chi neanche si pone la questione se debba o meno testimoniare il Vangelo, ma semplicemente vive come meglio ritiene lui, è già fuori dall’orizzonte della Porta fidei.

In secondo luogo possiamo notare che il Papa descrive questa porta della fede con tre caratteristiche: introduce alla comunione con Dio, permette l’ingresso nella sua Chiesa, ed è sempre aperta. Spero che abbia fatto un certo effetto pensare che il primo obiettivo dell’annuncio del Vangelo, e quindi anche del nostro impegno parrocchiale e personale, è quello di avvicinare le persone alla comunione con Dio; non che non lo sentiamo come vero, ma perché ci appare meno verificabile che qualcosa di più diretto come una concreta presenza in qualche luogo: tuttavia è proprio importante che sia al primo posto, perché se uno non ha incontrato il Signore nel suo cuore, tutte le più belle iniziative scivolano -e cadono- sopra il primo intoppo o il primo contrasto. La seconda caratteristica è che permette l’ingresso nella Chiesa: “permette” va inteso non tanto da un punto di vista legale-giuridico, quanto dal lato del contenuto; la fede come cammino personale non ci isola nel rapporto io-Dio, che tanto sa di devozionismo: è un cammino che mi fa attingere alla comunione perfetta di Dio-Trinità per rispecchiarmi e ritrovarmi nella comunione della Chiesa, della quale scopro piano piano di non poter fare a meno per sentirmi in concreta sintonia con Dio. Il terzo punto sul quale possia-mo confrontarci è che questa porta è sempre aperta: sembra scontato attribuire a Dio il merito di questa apertura costante nei nostri confronti. Negli anni ‘70 comparve in Francia un manifesto che ritraeva Gesù Crocifisso e questa didascalia “aperto 24 ore su 24”; il significato di queste parole valgono ancora per noi... e anche ci fanno chiedere quali siano i confini della nostra disponibilità: in genere facciamo con entusiasmo quanto abbiamo pensato noi, accettiamo di buon grado quanto

degli altri non si disco-sta dalle nostre idee, ma più difficilmente scendiamo ad assecon-dare le iniziative altrui che non condividiamo (peccato che Gesù ab-bia fatto anche questo, scendendo dal cielo ed “annientandosi” -come dice il Vangelo- ! ).

Una terza sottoli-neatura che fa il Papa è ricordare il “precedente” richiamo alla fede fatto da Papa Paolo VI nel 1968 nella cosiddetta “Professione di fede del popolo di Dio”. Da essa prendiamo un solo passaggio riferito a Gesù: “Ci ha insegnato la via delle Beatitudini del Vangelo: povertà in spirito, mi-tezza, dolore sopportato nella pazienza, sete della giustizia, misericordia, purezza di cuore, volontà di pace, persecuzione sofferta per la giustizia”. Sono atteggiamenti concreti, che però nascono dalla relazione profonda di Gesù con il Padre, e ci invitano a comprenderli ed a viverli proprio grazie ad un serio cammino spirituale personale, senza paura di quello che Gesù ci può chiedere: se Lui ci mostra qualcosa che manca intorno a noi, non lo fa perché ce ne possiamo lamentare con il primo arrivato o il prete di turno, ma affinché ci mettiamo noi e proprio lì l’impegno e la ricchezza spirituale che ci sembra essere assente.

Un ultimo passaggio importante lo troviamo al n° 7, quando il Papa ci chiarisce lo scopo di tutte queste riflessioni ed iniziative: “per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede”. È veramente decisivo sapere cosa stiamo cercando, per dare il giusto valore alle sin-gole attività che siamo soliti fare o che vogliamo cominciare: se non so dove vado, quello che faccio è senza direzione e senza senso. Questo vale anche nel nostro cammino spiri-tuale personale: non è poi così difficile incontrare persone che nascondono un disagio spirituale dentro un attivismo che -in altre condizioni- sarebbe veramente da invidiare, oppure dentro un continuo cambiare attività che le fa apparire come delle “anime in pena”.

Cosa può lasciarci l’Anno della Fede ? “Non c’è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua origine in Dio”.

Nella foto in alto Giovanni Paolo II entra attraverso la simbolica Porta Santa del campus di Tor Vergata, accompagnato da giovani rappresentanti dei cinque continenti.

*Monsignor Enrico Gilardoni, biblista, è Rettore del Seminario vescovile, Proposto del Capitolo della Cattedrale e insegnante di Sacra Scrittura dell’ISSR di Arezzo.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Ottobre 2013 Mese di Novembre 2013

1° novembre venerdì – Tutti i Santi. Sante Messe secondo l’orario festivo. Celebrazione a San Lorenzo alle ore 14,30; a Galbino ed Anghiari alle ore 15,30. Il Primo Venerdì del mese viene spostato a venerdì otto novembre alle ore 20,30 a Micciano e alle ore 21 al Carmine.2 novembre sabato – Commemorazione di tutti i defunti: alle ore 6,30 ritrovo nella chiesa di S. Stefano per recarci in preghiera al camposanto di Anghiari dove, alle ore 7, verrà celebrata la S. Messa.3 novembre domenica – Domenica XXXI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.4 novembre lunedì – S. Carlo Borromeo: nato ad Arona nel 1538 e morto a Milano nel 1584 dove, fino al 1564 era am-ministratore della diocesi.5 novembre martedì – Primo Martedì del Mese. Alle ore 17 Ora di Guardia con recita del S. Rosario in Propositura.7 novembre giovedì – Primo Giovedì del Mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.8 novembre venerdì – Primo Venerdì del Mese. Nella Pieve di Micciano, alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, S. Messa con adorazione.10 novembre domenica – Domenica XXXII del Tempo Ordi-nario. Sante Messe secondo l’orario festivo.11 novembre lunedì – S. Martino di Tours vescovo: nacque verso il 316. Figlio di un Tribuno romano al confine orientale dell’impero, ricevette il battesimo per cui, abbandonata la carica militare, fondò un monastero presso Ligugé, in Francia. Fu ordinato sacerdote e vescovo di Tours. Morì nel 397. Patrono dei navigatori e dei vignaioli.17 novembre domenica – Domenica XXXIII del Tempo Or-dinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.22 novembre venerdì – Santa Cecilia patrona della musica.24 novembre domenica – Cristo Re. Festa della Misericordia. S. Messa delle ore 9,30 in Badia, delle ore 11 in Propositura, delle ore 18 nella chiesa della Croce.30 novembre sabato – Sant’Andrea apostolo. Titolare della chiesa di Galbino e di Catigliano, Andrea, nato a Betsaida, fu prima discepolo di Giovanni Battista, poi di Gesù a cui con-dusse anche il fratello Pietro. Secondo la tradizione predicò in diverse regioni e fu crocifisso in Acaia.

1° ottobre martedì – Primo Martedì del Mese. Alle ore 17 Ora di Guardia con recita del S. Rosario in Propositura.3 ottobre giovedì – Primo Giovedì del Mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.4 ottobre venerdì – S. Francesco d’Assisi patrono d’Italia (1182-1226). La S. Messa delle ore 18 verrà celebrata nella chiesa della Croce. Primo Venerdì del Mese. Nella Pieve di Micciano, alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, S. Messa con adorazione.6 ottobre domenica – Domenica XXVII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.7 ottobre lunedì – Beata Vergine Maria del Rosario: questa celebrazione fu istituita da S. Pio V Papa nell’anniversario della battaglia di Lepanto vinta dai Cristiani contro i Saraceni ed attribuita all’aiuto della Santa Madre di Dio invocata con la recita del S. Rosario (1571).13 ottobre domenica – Domenica XXVIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.15 ottobre martedì – S. Teresa d’Avila Vergine e Dottore della Chiesa (1515-1582). Nata e vissuta in Spagna ha avuto rivelazioni mistiche e scrisse libri di profonda dottrina.Ricevette mistiche rivelazioni, particolarmente nella devozione verso il Cuore di Gesù.16 ottobre mercoledì – S. Margherita Alacoque: nacque nel 1647 nella diocesi di Autun in Francia. Accolta tra le suore della Visitazione di Paray-le-Monial, morì nel 1690.18 ottobre venerdì – S. Luca evangelista: nato da famiglia pagana si convertì alla fede e fu compagno dell’apostolo Paolo scrivendo il Vangelo secondo la predicazione di lui. Negli Atti degli Apostoli ci ha tramandato gli inizi della vita della Chie-sa. Studioso di medicina ed appassionato dell’ellenismo, ha tracciato nel suo Vangelo importanti ritratti di Maria insistendo inoltre nell’infanzia di Gesù.20 ottobre domenica – Domenica XXIX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.27 ottobre domenica – Domenica XXX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.28 ottobre lunedì – Santi Simone e Giuda apostoli: Simone, undicesimo nell’elenco degli Apostoli, era soprannominato lo Zelota. Giuda era chiamato anche Taddeo.

Per tutto il mese di ottobre (escluso giorni festivi)alle ore 16,30

nella chiesa della Crocerecita del S. Rosario

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S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CATIGLIANO (ogni 15 giorni)Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine“ -SAN LEO: Chiesa di San LeoneOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura“ -PIEVE SOVARA: S. Maria Assunta“ -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V.“ -MICCIANO: Pieve di Maria AssuntaOre 11,30 -VIAIO: Chiesa di S. PaternianoOre 16,00 -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E.Ore 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.loOre 10,00 -POCAIA: Chiesa della Madonna BellaOre 11,00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della PaceOre 11,15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profetaOre 15,00 -SCANDOLAIA (prima domenica del mese)Ore 17,00 (18,00 estivo) MONTERCHI Chiesa di S. Simeone profeta

Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16,00 (ore 17,00 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16,00 (ore 17,00: 1/V-31/X) -Chiesa di TavernelleOre 16,00 (ore 18,00 estivo) -Arcipretura MonterchiOre 17,00 -Madonna Bella a PocaiaOre 17,00 (ore 18, 00 estivo) -Chiesa di TubbianoOre 17, 30 -Chiesa di S. Maria della Pace Le VilleOre 18,00 -Propositura di Anghiari

Primo Venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Car-mine, S. Messa con adorazione alle ore 21,00.

A MiccianoOgni Primo Venerdì del meseper il Gruppo Uomini dei

Ritiri di Perseveranza

S. Messa alle ore 20,30

I corsi in preparazione al Matrimonio riprenderanno a ottobre/novembre.

Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

Domenica 24 novembreCristo Re

Festa della Misericordia

Programma

• Ore 9,30 – Santa Messa presso la chiesa della Badia

• Ore 10,15 – distribuzione dei panini benedetti presso il museo di via Nenci

• Ore 10,30 – assemblea generale dei confratelli e consorelle

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Piazza BaldaccioEchi e voci del passato

Festa del grande cocomero

Una porchetta intera viene fagocitata da al-cune centinaia di mezzi panini distribuiti ai con-venuti (oltre 200, forse 300) e seguita da quella che sembra una pancetta di maialino arrosto.

Ma sono i cocomeri a spopolare: di tutte le misure, dal grande all’extra-large, si avvi-cendano su di un altro grande tavolo e suddivisi in mezze fette vengo-no consumati a getto continuo, anche perché molto freschi. Una vasca, infatti, è stata riempita d’acqua e raffreddata da bottiglie di ghiaccio, e lì le angurie si avvicen-dano senza sosta.

Ogni tanto, poi, è lo stesso Talozzi a recuperarle con una carriola a tre per volta, proveniente dall’altra ala della grande casa dove sono esposte molte delle opere del Giorni.

Due capienti contenitori, colmi di vino bianco fresco l’uno e di vino rosso l’altro, sono dotati di comodi spillatori che consentono, alla stregua di un rubinetto per l’acqua lì accanto, di servirsi da sé senza troppe complicazioni.

La grande spianata erbosa è sempre colma di persone che appena fan riposare le mascelle vengono invitate dai padroni di casa a servirsi nuovamente.

Ma non sono pochi, e io fra loro, quelli che si spingono oltre a visitare più volte l’orto del Talozzi, detto anche l’orto delle ricordanze: decine e decine di cocomeri sono adagiati lungo filari raso terra, circondati da pomodori, zucchine peperoni,

girasoli, peri, meli e chi più ne ha più ne metta.Ma non è solo un semplice orto, è l’immagine stessa

dell’abbondanza e riflette la cura che è stata impiegata nel farlo crescere.

La condivisione del cibo, merito essenzialmente del Talozzi, è niente rispetto alla possibilità che viene data a ciascuno dei presenti, di immergersi nel clima delle ricordanze e, varcata la soglia dell’orto, assimilare l’humus vitale che permea dal terreno. È una rinascita fisica che nutre il corpo e risveglia i ricordi.

Ed è anche una rinascita estetica guidata dalle meraviglie scultoree di Gianfranco Giorni, padrone di casa e artista che appare immerso in uno scambio simbiotico con Franco Talozzi e il suo orto-Eden. Ma non basta, perché in realtà si tratta anche di una rinascita culturale a tutto tondo, immersa nella natura e benedetta dal flusso costante dell’acqua viola. Viola per il guado che veniva messo a macerare o per una Dea lì dimorante? Poco importa.

Il sole gradatamente scompare all’orizzonte mentre una luna tonda e luminosa si alza nel cielo della sera anghiarese.

Un’ombra fresca accompagnata da una leggera brezza trattiene gli ultimi convenuti che faticano a staccarsi dalla magia del luogo.

La compagnia è piacevole, le chiacchiere leggere o impe-gnate scorrono via lisce, l’ultima fetta di anguria viene gustata nella convinzione che in simili circostanze, per quest’anno, non sarà più possibile assaporarla.

Il Giorni e il Talozzi fanno il pieno di ringraziamenti sinceri.

Ma non bisogna farsi ingannare dall’apparente bonarietà dei personaggi: sono dei combattenti nati e siamo certi che il loro presidio vigile ed efficace non verrà meno.

C’è solo da augurarsi che il loro esempio, per quanto unico, possa fare ‘scuola’. Non tanto e non solo per noi, quanto per i nostri figli e i nostri nipoti.

A presto, quindi, e grazie.Giorgio Macario

Nella foto il Talozzi mentre trasporta i cocomeri prodotti nell’orto delle Ricordanze all’Acquaviola. (A cura di F.T.)

Tralemura

È quasi un anno che aspettiamo una buona pulita all’orto nelle mura di sopra, a pochi metri dalle finestre di alcune famiglie. È passato tutto l’inverno dall’ultima volta che hanno tagliato l’erba lasciandola lì a macerare.

Data l’umidità, l’estate l’abbiamo passata a spazzare lumache che venivano dall’orto riempiendoci in più di formiche.

Siamo in agosto, tempo di tenere finestre e balconi aperti e godersi l’aria buona, che a noi non manca, invece dobbiamo dovuto tenere tutto chiuso per via di mosche e mucini, e noi passiamo il tempo a grattarsi... per gli insetti.

Abbiamo reclamato a chi di dovere, ma nessuno si è visto! Si può tenere un serpaio e discarica dentro il paese? Non credo!

Invece voglio credere che ci sia stato un motivo per questo comportamento, non una giustificazione, potevano mandare qualcuno a pulire.

Il muro di cinta per l’erba che radica dentro fa saltare i mattoni. Possibile che nessuno veda?

Noi del posto ci diamo da fare a tenere il rione e i vicoli puliti ricevendo i complimenti della tanta gente che passa e ne siamo orgogliosi.

Vorremmo un po’ più di rispetto! Che dire del Balconcino di Celestino nella zona di sotto? Penso che sia più fotografato di Miss Italia!

Noi si spera che provvedano al più presto trovando un accordo e che non si ripeta!

Scusate, ma non ne possiamo più.

Maria Senesi

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

Gli alloggi della parrocchia

La parrocchia di Anghiari si è impegnata con la di-sponibilità di quattro strutture, recuperate anche con il contributo della Regione Toscana, e metterle a disposizione di altrettante famiglie non in grado di pagare gli affitti di mercato.

Questi alloggi vengono dati ad un canone agevolato che permetta a famiglie con redditi bassi di poter usufruire di queste abitazioni.

È stato un impegno notevole per la parrocchia che ha visto diverse risorse investite.

Questa iniziativa però evidenzia la disponibilità della parrocchia ad essere attenta, in questo momento particolare, ai bisogni della gente, ai problemi dovuti alla crisi econo-mica e alla mancanza di alloggi, cercando di rispondere, se pur in piccola parte, a queste necessità.

GRAZIE GESÙ

E quest’anno son cinquantanon si balla ma ancor si canta:si canta per lodareChi ci ama e ci fa amare,Chi ci ha fatto il dono di farci incontrare,amare e sposare.Il 10 di Agosto di una splendida estatee io e Fedeleabbiamo issato le velee, di sogni la nave caricata,siamo partiti per una lunga traversata.Con amore accompagnati, non siam partiti soli:al fianco i nonni (Miciaro e la Ciarina) e i buoni genitori,fratelli e amici carie ciò ci rendeva meno precari.Il cammino è stato allietato da due bambiniche, un po’ buoni e un po’ birichini,hanno dato senso alla vitae movimentato la partita.Il lavoro, la Comunità Parrocchiale,due adorati nipotini e degli amici verihanno allietato i nostri pensieri.La partita è stata avvincente, anche se a volte dura,ma con la fede non c’è stata paura.Caro Gesù, ancor non è finita,ma a noi, se non siamo troppo esigenti,piacerebbe poterla concluderecon le parole dell’Apostolo delle Genti:“Abbiamo combattuto la buona battaglia,abbiamo terminato la nostra corsa,abbiamo conservato la fede.”

Rosetta

La nostra carissima Rosetta, con il garbo e la riservatezza che le sono propri da sempre, domenica mi ha confidato di aver scritto qualche piccolo verso per dire un grazie davvero importante: grazie per i cinquant’anni vissuti al fianco del mitico Fedele! Mi ha fatto l’onore di farmeli leggere ed è nata subito l’idea di condividere il tutto nel giornalino della nostra comunità. Rosetta, a dire il vero, era un po’ preoccupata della metrica e della rima…, ma io mi sono sentita di tranquillizzarla senza riserve!!! Le sue parole infatti sono un dono prezioso

per tutti… Una lunga avventura vissuta insieme e riguardata con uno sguardo... alto. Uno sguardo capace di riconoscere un volto premuroso che sorride con noi nei giorni lieti… che sostiene nei giorni difficili. Una mano che si fa presente nelle persone che ci sono vicine, una mano da tenere stretta ogni giorno della vita.

Tutti noi allora ci stringiamo idealmente intorno alla Roset-ta e Fedele!!! Li abbracciamo fortissimamente forte, augurando loro tanti e tanti giorni insieme, aspettandoli puntuali come un orologio svizzero alla messa delle undici, e ringraziandoli per l’esempio e la testimonianza che regalano a tutta la nostra Comunità!

Norma & CNella foto Rosetta e Fedele durante la celebrazione liturgica in Propositura.

La vignetta di Scacciapensieri:Assunzioni!

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La Chiesa Ex-Parrocchiale di San Donato a TubbianoPrima parte

La frazione di Tubbiano si trova all’altezza di m. 325 s.l.m. nei pressi della strada provinciale che da S. Leo porta ad Anghiari e prosegue per Micciano, i monti

Rognosi e Caprese. Gli abitanti, con la chiesa dedicata a S. Donato Vescovo patrono della Diocesi aretina, sono stati annessi nel 1986 con un decreto del vescovo D’Ascenzi n. prot. 727/8GV alla vicina parrocchia di S. Leo, per cui oggi abbiamo la nuova parrocchia denominata “Parrocchia dei Santi Leone e Donato sita in 52030 S. Leo d’Anghiari”.

La prima chiesa di Tubbiano fu donata dai Longobardi di Maiano alla canonica aretina (L.A. Muratori Antiquitates, T.1, pag. 955), faceva parte della Pieve di Micciano in Diocesi aretina. Di essa si fa menzione in un documento del 1058 come proprietà dei canonici di S. Donato ai quali viene donata da una consorteria di soldati “pro remedio animae”. È citata inoltre nelle Decime degli anni 1274-75 (Ecclesia S. Donati de Tobbiano lib. III) e in quelle del 1302-03 (Eccl. S. Donati de Tribiano Lib. II sol. XVII). Secondo lo storico Franceschini, S. Donato di Tubbiano sarebbe stata accoppiata alla chiesa di S. Bartolomeo di Volterrena.

L’attuale chiesa di S. Donato è inserita in un vasto complesso edilizio comprendente la casa canonica e quella colonica. Non è orientata, quindi non si tratta dell’antica chiesa ma di una ricostruzione risalente verso la metà dello scorso secolo XX: infatti sul retro si presentano in basso alcuni conci foggiati ad arco da riferirsi all’ingresso dell’edificio sacro

precedente, su cui si erge, su progetto del geometra Santi d ’ A n g h i a r i , l ’ a t t u a l e campanile a torre, in pietre antiche fino sopra l’altezza dei tetti dei c i r c o s t a n t i

edifici e in alto in muratura moderna. Nella grande cella campanaria sono installate due belle campane che viste dal basso sembrano abbastanza antiche. Caratteristica è anche la loggetta di accesso alla casa colonica affittata dall’Istituto Diocesano Sostentamento Clero.

Della facciata e dell’interno di questo sacro edificio parleremo nella prossima puntata. Ora sinteticamente esponiamo la sua storia secondo le Visite Pastorali del secolo XVI, pubblicate in un volume a cura di Silvano Pieri e Carlo Volpi.

Tubbiano nel 1833 contava 200 anime e attualmente non dovrebbero essere molto di più.

Il 6 giugno 1521 la chiesa di S. Donato a Tubbiano fu visitata dal vicario Bartolomeo Zanti, al tempo del vescovo aretino card. Francesco Armellini (1518-1522). Vi era rettore “Ser Vannem Manci de Anglario”. Dopo le preghiere di rito, fu visitato l’altare che era ben costruito ed ornato, ma non vi era conservata l’Eucarestia, anche il tetto, il pavimento e le

pareti erano stati restaurati. Il rettore risponde alle domande del visitatore affermando che le anime erano un centinaio, il reddito della chiesa consisteva in 170 staia di grano ed 8 barili di vino. La presentazione del rettore spettava all’Abate di S. Bartolomeo di Anghiari e la conferma al reverendo Vescovo aretino.

Nella visita del 16 agosto 1535, troviamo rettore di S. Donato a Tubbiano “ser Nardus Simi de Anglario”. L’altare era in ordine, ma non vi si conservava il Sacramento. Le anime erano in tutto 200, di cui 90 ammesse alla S. Comunione. Le entrate ammontavano a 200 staia. Il conferimento (=collatio) spettava all’Abbazia di Anghiari. Aveva inoltre questa chiesa il beneficium de campi (aratis) ma i due benefici erano da considerarsi incompatibili. Aveva il cimitero chiuso e ben coperto, ma la chiesa era bisognosa di restauri. Non era consacrata e la sua festa si celebrava il giorno di Tutti i Santi. Risulta che il rettore non andò il giorno del sabato santo alla benedizione del Fonte battesimale della chiesa pievana.

Nella visita del 10 ottobre 1564 il vicario visitatore, entrato nella chiesa di Tubbiano, visitò per primo l’altar maggiore e poi la sacra suppellettile: calice, pianete, camici, messale e tutto il resto, che trovò in ordine ed anche il tetto e le pareti erano a posto. Interrogato il rettore don Guido Taglieschi circa i frutti della chiesa, questi rispose che consistevano in 100 staia di grano. Le anime ammesse alla Comunione erano 80, che si erano tutte confessate e comunicate. La provvisione e il conferimento di questa chiesa spettavano all’Ordinario, cioè al Vescovo diocesano.

Nella visita effettuata dal Vescovo mons. Minerbetti il 17 aprile 1567 la chiesa parrocchiale di S. Donato a Tubbiano era ancora servita dal suddetto don Guido di Marco Taglieschi di Anghiari e si afferma che è “de iure patronatus abbatiae S. Bartolomei de Anglario”. Le anime “ad comunionem” sono 125 e le entrate consistono in 80 staia di grano e 20 barili di vino.

Tralasciamo la visita del 14 settembre 1575, in cui sostanzialmente si ripete il contenuto di quella precedente, per raccontare quella del 20 maggio 1577, in cui troviamo

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Le nostre chiese...rettore sempre don Guido Taglieschi “eques Sancti Stefani”. Fatta la preghiera di assoluzione per i defunti, visitò l’altare che trovò ornato di tovaglie, crocifisso, candelieri, predella e paliotto. Erano in buone condizioni anche il calice, la patena, i vasetti per gli Oli santi, il messale, la pianeta, il calice, ecc … e l’intero sacro edificio. Le anime ammesse alla comunione erano 100 che, eccetto una, tutte

si erano confessate e comunicate. Inoltre Tofano di Simone e Maddalena, la signora Marietta Resti, Pietro Mattei e la signora Nicoletta Lucioli, da molti anni avevano contratto matrimonio ed avevano avuto i figli in “gradu prohibito”, cioè ignorando i matrimoniali impedimenti, ma si erano spostati prima che il Concilio di Trento stabilisse tali norme.

L’8 giugno 1583 abbiamo la più volte citata visita apostolica di mons. A. Peruzzi, che descrive la chiesa di S. Donato a Tubbiano come parrocchiale e di patronato del reverendo Abate di Anghiari “pro una voce”. Rettore era don Guido di Marco Simi di Anghiari, che presenta al Visitatore le Bolle di nomina da parte della Sede Apostolica, emanate “in forma gratiosa”. I redditi della chiesa risultano essere 130 staia di frumento e 50 barili di vino. Sebbene la chiesa sia parrocchiale e le anime ammesse alla Comunione siano un centinaio, non veniva conservata l’Eucarestia, per cui il visitatore ordina di provvedere un tabernacolo ligneo bello di fuori con doratura e rivestito all’interno con panno di seta rossa, nel quale conservare le ostie consacrate in una coppa di rame dorata dentro e fuori, con la quale amministrare la comunione, ed inoltre provvedere un registro con il quale segnare quelli che a Pasqua si comunicano e quelli che non si comunicano perché non confessati. Inoltre comanda di provvedere il necessario per portare i sacramenti agli infermi e di istituire la Società del SS.mo Sacramento. Nell’armadietto presso l’altar maggiore fu notato che pochi erano i paramenti, per cui prescrisse di acquistare una pianeta rossa con relativa stola e manipolo. Comanda infine di rintonacare e di imbiancare tutta la chiesa e sulla parete dell’unico altare far dipingere l’immagine di S. Donato e di provvedere un confessionale. La canonica era in precarie condizioni, per cui il rettore non vi risiedeva, ma il visitatore gli ingiunse di risiedere personalmente in essa “sub poena privationis” del beneficio, per cui la casa doveva essere restaurata quanto prima.

Nell’altra pagina: A destra il disegno dell’interno della chiesa visto dall’ingresso attuale e, a sinistra, la facciata con il sagrato e la scalinata di accesso (sulla sinistra si intravede la canonica).

In questa pagina: A sinistra la veduta posteriore del complesso con il campanile e, nel riquadro, il luogo dove era collocato l’antico ingresso alla chiesa di cui si parla nell’articolo. A destra la parte antica della chiesa con in primo piano forse l’antico Arco di gloria.

Nel numero scorso, per un errore di impaginazione (complici le ferie del caporedattore), non è stato riportato l’elenco dei rettori della chiesa di San Leo. Eccolo:

1. Lorenzo Gamurrini: 1521 2. Giovanni di Giacomo Dotti: 1535 3. Matteo “de doctoribus de Anglario”: 1564 4. Camillo “de Justis de Anglario”: 1575-1583 5. Silla Noti: era rettore il 6-6-1626 6. Gio-Batta Mori: era rettore il 13-11-1640 7. Gio-Batta Testi: era rettore il 12-11-1650 8. Virgilio Sentorini: era rettore il 20-01-1651, rinunciò9. Marco Antonio Ricciardetti: 11-05-1658, morì nel 166110. Gregorio Marcheschi: 09-02-1661, rinunciò11. Vincenzo Marcheschi: 24-04-1683, morì nel gennaio 172412. Gio-Batta Ligi: 03-07-1725, morì nel novembre 175913. Giuseppe Leonardi: 12-02-1760 , rinunciò il 13-07-176914. Luigi Ligi: 12-10-1769, morì il 05-10-1771 15. Gio-Batta Ballori: 28-03-1772, rinunciò16. Francesco Biagiotti: 06-06-1777, rinunciò il 24-04-179317. Romeo Gigli: 13-07-1793, morì l’11-10-183318. Pietro Bruni: 17-06-1834, morì il 09-05-183619. Ferdinando Mascagni: 01-07-1837, morì il 09-08-188220. Pietro Lalli: 17-05-1889, rinunciò il 30-09-190621. Igino Del Buono: 29-10-190622. Ermenegildo Berzi: 28-12-1912, rinunciò il 31-01-192323. Augusto Gelati: 19-07-1924 01-07-195024. Fabio Comanducci: 01-07-1950, morì il 26-12-200525. Romano Manfredi: 2006 al presente

Controllate che l’indirizzo nel giornale sia esatto.Aiuteremo i postini e il giornale non andrà disperso.

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I nonni ci hanno raccontatoDall’album di Gessica

Staccia buraccia

Questo è un gioco che si fa con i bambini piccoli tenendoli sulle ginocchia e cantilenando la canzoncina trascritta e il-lustrata da Gessica:

Staccia buracciadoman si fa la ciacciala ciaccia del bubùpiglia la citta e buttila giù

Anghiari e la Cina

Sto leggendo l’Oratorio nuovo e ovviamente la notizia sulla scritta Anghiari in Cina mi ha sorpreso e ho fatto subito ricerca.

Purtroppo è difficile capire, perché la scritta sia tradotta con Anghiari e non so neanche se la traduzione sia giusta. Ora spiego tutto:

Nella foto si legge 安吉里, an ji li, che però in genere viene tradotto con il nome Angelina o Angeli.

Anghiari in cinese si dice 安吉亚里 an ji ya li, che appunto suona molto simile ad Anghiari.

Quando si traducono nomi stranieri in cinese si possono usare caratteri diversi che richiamino la pronuncia della parola originale, ma guardando diverse traduzioni e vocabolari la parola nella scritta della foto vuole dire principalmente Angelina, Angeli, Angelica ecc.

Ho provato a cercare sia an ji li che an ji ya li nei motori di ricerca cinesi:

An ji li tira fuori solo la battaglia di Anghiari e persone chiamate Angelina, Angela ecc., mentre an ji ya li tira fuori la battaglia e altre foto del paese. Probabilmente entrambe le parole traducono Anghiari, ma an ji ya li secondo me è quella più usata e più giusta foneticamente.

Allora perché c’è scritto Anghiari sulla scritta? Secondo me è perché quando i cinesi traducono nomi stranieri non fanno alcuna attenzione ed usano dizionari su internet che sono poco accurati e traducono molto male. In Cina l’80% delle traduzioni in lingue straniere sono sbagliate proprio perché i cinesi non ci prestano alcuna attenzione.

In genere in Cina i nomi di ristoranti o negozi italiani hanno nomi di persone, sia uomini che donne, per questo mi viene da pensare che il loro intento era di scrivere Angeli. Ho chiesto aiuto ad un mio amico e abbiamo trovato un sito cinese che spiegava l'origine del quartiere italiano: quando il quartiere fu aperto nel 1921 fu chiamato An Ji Li, nome scelto da un generale cinese di nume Zhao Guang Yu. È molto probabile che il generale cinese abbia chiamato il quartiere Angeli, in onore di un generale italiano suo amico o collega.

Poi, quando è venuto il momento di tradurre la scritta con l’alfabeto romano hanno semplicemente usato un dizionario online e senza fare alcuna ricerca hanno preso la prima traduzione trovata: Anghiari!

Spero di essere stata chiara, è un po’ difficile spiegare come si traducono nomi stranieri dal cinese.

PS. Il nome Tiantsin è sbagliato, è quello vecchio. Oggi la città si chiama Tianjin.

Se pubblicate questa notizia nel prossimo numero vi chiedo di ringraziare il mio amico, che mi ha aiutato nella ricerca: Michele di Livorno, grande amante di Anghiari!

Grazie e ciao!Simona Lazzerini

CappeIl prossimo 24 novembre, ultima domenica del mese, ci sarà la festa della Misericordia con la partecipazione dei Confratelli con la cappa e dei Camerlenghi delle altre compagnie di Anghiari.Nel ricordare questo appuntamento, ci piace ricordare anche che la stoffa per la confezione delle cappe per la Misericordia e per la Compagnia di Sant’Antonio è stata offerta in vari momenti dalla ditta Busatti che vogliamo così ringraziare pubblicamente per la continua disponibilità.

Antichi disegni

Beppe Fontana ha realizzato nella sala esposizioni del Bar dello Sport al Terrato una rassegna di antichi disegni fino agli anni Sessanta del secolo scorso. È rimasta aperta dal 7 al 29 agosto avendo per titolo “Antichi disegni”.

Nella mostra sono stati presentati vari elaborati, opera di artisti, anche locali, e album di viaggio.

“Il disegno dal vero, di oggetti e paesaggi, mi permette di rendere omaggio e ricordare i primi studenti dell’allora neonato Istituto d’Arte, che si sono cimentati anche con il modello vivente Maramucche (Angelo Capini, rappresentato nel disegno), personaggio caratteristico anghiarese.”

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L’angolo sprizzacervellidi Ravella Merinista [email protected]

14° quesitoPane abbrustolito

Mario vuole preparare tre fette di pane abbrustolito su una piastra che ne contiene solo 2 alla volta. Per abbrustolire ogni lato della fetta ci vogliono 30 secondi, ma la sua piastra è difettosa e va in corto circuito esattamente dopo 1 minuto e 30 secondi. Come fa ad abbrustolire le tre fette da entrambe le parti prima che la piastra si guasti?

Soluzione del quesito del numero scorso

Per il cruciverba del numero scorso non c’è soluzione, perché lo abbiamo fatto facile apposta.

[email protected]

La preghiera di una madreCaro Gesù mi sento sconsolata,sono alla fine della mia giornata,col pianto agli occhi e con il cuore in gola,Ti chiedo aiuto, non lasciarmi sola.

Tu vedi i miei problemi e son tanti,dammi la forza per andare avanti.Porgi uno sguardo sulla mia famigliaaiutami ti prego son tua figlia.

Vedi questi occhi che soffrono tantosi riempiono di lacrime e di piantoporta un po’ di buon senso dentro il cuore,di chi amar non sa, non può, o non vuole.

Imponi le tue mani sante e sicure,sulle mie adorabili creature,curale Tu con tenerezza ed amore,risparmia al loro cuore ogni dolore.

Accompagnali Tu laddove il mio amore,niente può fare ed arrivare non pole.Guida i compagni della loro vita,e tieni la mia famiglia sempre unita.

Lela Lega(1987)

Gruppi ScoutAnche quest’anno diversi gruppi scout sono stati ospitati negli spazi dell’ora-torio. Vi hanno passato un giorno o due e, come sempre, la parrocchia cerca di essere vicina a loro e rispondere ad eventuali esigenze, dato che comunque sono sempre dei giovanissimi, anche se sono accompagnati da responsabili preparati per queste esperienze.In parrocchia c’è un apposito registro dove invitiamo i vari gruppi a lasciare le loro considerazioni. Eccone alcune.

29/7/2013Sq PANTERE, Reparto MA.DE.STRA CivitavecchiaTi vogliamo ringraziare caro don Marco per la sua gentilezza, premura, ospi-talità e pazienza verso di noi.Ci ha fatto molto piacere stare qua visto che il posto è molto bello (Lucky You). Purtroppo la nostra missione è finita, la ringraziamo ancora e spero che ci rivediamo presto.See you soon, Emanuele, Giordano, Michele, Alessandro, Andrea Faraone Avallone.

Sq. Volpi – NovafeltriaSiamo qui ad Anghiari in Hike di squadriglia; ringraziamo don Marco per l’ospitalità. Siamo state molto bene. Ci siamo divertite molto.Anghiari è un gran bel paese! La signora Maris è una grande!Speriamo di non avere disturbato, arrivederci!

Anghiari, 07-08-2013HIKE DI SQUADRIGLIA PANTERE, gruppo FO 12, Reparto “Il Prato”.Per Don Marco,Un ringraziamento speciale e sentito da tutti noi per l’ospitalità.Abbiamo soggiornato molto bene e per questo vi siamo riconoscenti.Alessandro Frassinetti Gabriele Tanicello [N.d.R. non so se è giusto] (Barga), Edoardo Rovaglio, Lorenzo Grandi, P.T., Pietro Cimatti. Pantere FO 12.

W l’HIKE!P.S. Un grazie ulteriore alla gentile signora Liana per la disponibilità nei nostri riguardi.

Sq. Bufali, Reparto VG 5 (Viareggio)Campo estivo 2013, missione di squadriglia. Ringraziamo la parrocchia per l’ospitalità ed anche i nostri capi reparto per averci dato la possibilità di visitare questa cittadina in cui torneremo molto volentieri!!!Paolo, Riccardo, Silvio.

Offerte per la parrocchia

La famiglia Camaiti di Tavernelle ha fatto pervenire l’offerta di 80 euro per le iniziative della parrocchia in memoria di Giuseppe.

La famiglia Del Pia ha mandato l’offerta di 250 euro in memoria di Santa Chialli per le attività dei giovani dell’oratorio.

Milena Testa da Roncadello di Forlì manda la sua offerta in suffragio di Domenico e Anna.

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Assemblea dei confratelli anche sabato 23 novembre

Festa della Confraternita di Misericordia di Anghiari

Sabato 23 novembre

Nel pomeriggio, alle ore 16,30, nella sala conferenze della nostra sede, l’assemblea dei confratelli e consorelle provvederà al rinnovo della metà dei componenti il Magistrato, in scadenza di mandato al 31 dicembre 2013, per il quadriennio 2014-2017

Domenica 24 novembre

• Ore 9,30 – Santa Messa presso la chiesa della Badia• Ore 10,15 – distribuzione dei panini benedetti presso il museo di via Nenci• Ore 10,30 – assemblea generale dei confratelli e consorelle

Nel corso dell’assemblea si provvederà all’inaugurazione della nuova ambulanza dedicata alla memoria del maestro Turiddo Guerri, benefattore della nostra associazione.

Concluderà l’assemblea un momento conviviale alle ore 13 presso i locali della Parrocchia di Micciano, che per l’occasione si è dichiarata disponibile ad accoglierci.

La popolazione è invitata

Palio 2013di Clèto

Il 29 di giugno di ogni anno, al cumbrugliume, quando cioè il sole tramonta e ci si vede e non ci si vede, i concorrenti di Anghiari e dei comuni vicini si sfidano con una corsa a piedi dalla Maestà delle forche, oggi della Vittoria, fino alla Piazza d’Anghiari, 1440 metri. Al vincitore il Palio.È un evento emozionante arricchito da gruppi folcloristici e storici che fanno da cornice al ricordo della vittoria di Firenze, con l’aiuto anche degli Anghiaresi, contro i Mi-lanesi guidati da Niccolò Piccinino.Nella foto di Paolo Rossi i corridori pronti alla partenza pochi attimi prima che venga dato il via.

Controllidi Clèto

Vita dura per i contrabbandieri che pensavano di portare tranquillamente la loro “robba” al Ponte e tirarci fuori un po’ di polvere nera. Solerti gendarmi controllavano tutte le strade. Addirittura, quest’anno, oltre all’ormai collau-dato maresciallo, è stato richiesto l’aiuto di un militare della caserma della via del Carmine, verso l’Acquedotto. Nella foto il controllo a Cul di Paiolo a cui però è seguita una gustosa colazione prima di riprendere il cammino in direzione di Papiano.E poi al Ponte grande festa con pranzo preparato dalle donne e collaboratori di quel luogo e allietato dai cantori vagabondi guidati dalla fisarmonica di Mario.Tutto questo il 25 agosto, ultima domenica di quel mese.

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

Vi aggiorniamo sulle offertepervenute alla data del 31 agosto 2013

Acquisti Zelinda - la famiglia alla memoria 250Bellini Angiolino - la famiglia alla memoria 150Caraffini Bruno 2 5Cheli Fernanda - la famiglia alla memoria 165Chialli Santa - la famiglia alla memoria 5 0Cima Luciano - la famiglia alla memoria 350Felloni Pietro - la famiglia alla memoria 225Giorni Silvana 5 0Guerrini Iride 3 5Lanzi Adamo e Bellini Elda 5Maranesi Maria 5 0Matteagi Nazzareno 1 0Mazzini Rosa - la famiglia alla memoria 362Mazzini Rosa - la famiglia Bruttini alla memoria 5 0Mondani Primo - la famiglia alla memoria 300Polendoni Velia - la famiglia alla memoria 150Radziwonik Roberta in memoria di Chialli Santa 1 0Rossi Vincenzo in memoria di Puleri Italia 5 0Sciadini Domenico 100Serafini Pasquale 5Valgoss Paulo 100

Che Dio ve ne renda merito!

Nuovi soci al 31 agosto 2013Baggi MarioBellini EldaBellini MariaCaparbi PatrizioGigli PietroGiusti DomenicaLanzi AdamoMazzi Virgilio

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

Spigolature … e non solo

Il 5 x 1000 - Nel mese scorso l’Agenzia delle Entrate ha prov-veduto ad accreditare alla nostra Confraternita di Misericordia il netto ricavato dalla sottoscrizione del 5 x 1000 riferito ai redditi 2010.

La somma è stata di Euro 10.167 corrispondente alla scelta fatta da quasi cinquecento sottoscrittori in occasione della dichiarazione dei redditi dell’anno sopra citato.

A tutti questi sottoscrittori anonimi va il nostro ringrazia-mento. La consapevolezza di contare su tanta gente che ci aiuta nelle forme più disparate ci riempie di gioia e ci incoraggia ad affrontare gli impegni futuri con fiducia e speranza.

Grazie a tutti Voi.

La nuova ambulanza - Arriverà fra qualche settimana la nuova ambulanza, un Fiat Ducato allestito con la concezione più moderna per il servizio di emergenza-urgenza.

Questa volta abbiamo potuto fare l’acquisto del mezzo

con i fondi già in cassa e senza chiedere aiuti particolari o sottoscrizioni specifiche, utilizzando la somma lasciataci da Turiddo Guerri scomparso ormai da oltre due anni.

L’ambulanza sarà appunto dedicata alla memoria di Turiddo, che in vita ha voluto pensare la nostra Confraternita meritevole di utilizzare quanto egli stesso ha potuto lasciare.

Anche a Turiddo continuiamo a dedicare le nostre preghie-re, certi che la Misericordia Divina lo avrà voluto accogliere in cielo.

Non solo lavoro… ma anche cocomero e pesce! - I nostri volontari hanno organizzato a loro spese, nella serata del 29 agosto tradizionalmente dedicata al “cocomero”, una bella “cocomerata” all’interno del chiostro della nostra sede in Corso Matteotti 129.

La serata è trascorsa piacevolmente, e tra una fetta di co-comero e l’altra, sono comparsi anche dolci di vario genere, spumante e vin santo.

Iniziativa dello stesso tenore è stata quella del pranzo a base di pesce che, nella giornata di domenica 8 settembre ha portato una ventina di nostri volontari, sempre a spese loro, presso un noto ristorante di Bellaria. La giornata “marinara” è stata piacevolissima ed ha contribuito a cementare ancora di più il senso di gruppo dei nostri volontari.

Siamo particolarmente contenti che vengano portate avanti dai nostri volontari anche queste iniziative, mai superflue o banali; il loro scopo dello “stare insieme” è sempre quello di conoscersi meglio, di frequentarsi anche al di fuori dei turni di emergenza urgenza e dello svolgimento dei servizi socio-sanitari.

L’attaccamento alla nostra Confraternita ne esce rafforzato, ed il forte senso di appartenenza è il primo segnale di solidarietà e di impegno che stanno alla base di tutto il nostro impegno in soccorso ed aiuto di chi ha più bisogno di noi.

Anche a Col di Paiolo… - I nostri volontari sono stati chiamati a collaborare nell’iniziativa che, promossa dalla Caritas par-rocchiale in collaborazione con la Parrocchia e con il Gruppo Donatori di Sangue Fratres, ha permesso ad anziani e malati, e non solo a loro, di assistere alla Santa Messa in pineta nel pomeriggio di sabato 17 agosto.

Subito dopo la messa è stato servito un bel rinfresco, una merenda-cena che le donne della Caritas avevano approntato, anche con l’aiuto di alcuni parrocchiani di San Leo, Tavernelle, Carmine, Ponte alla Piera e Stazione; in definitiva, una bella ed ampia collaborazione.

Siamo convinti che iniziative di questo tipo possano es-sere ripetute ed intensificate, soprattutto nel tentativo di dare a malati ed anziani un po’ più di gioia e di consapevolezza di avere intorno una comunità attenta anche alle loro esigenze di “socializzazione”.

Ai nostri volontari, alla Parrocchia, alle donne della Ca-ritas, a tutti i collaboratori, un grazie a nome dei più deboli, assicurando tutti che la nostra Confraternita sarà sempre pronta a collaborare ad iniziative di questo genere. Che Dio Ve ne renda merito!

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it email: [email protected]

Donazioni di sangue 2013: Avanti così!!!

Alla luce dei dati numerici conseguiti nei primi otto mesi dell’anno in corso, possiamo constatare con

soddisfazione che continua inalterato nel tempo, da parte dell’intero Gruppo Fratres di Anghiari, l’impegno di assicurare al nostro sistema trasfusionale il non indifferente contributo di oltre settecento donazioni di sangue all’anno. A tutt’oggi, infatti, non solo vengono sostanzialmente confermati i livelli degli anni precedenti ma si registra un incremento di sedici unità.

Il fabbisogno di sangue, si sa, è in continua crescita a causa soprattutto degli interventi chirurgici sempre più complessi ed è indispensabile in numerose situazioni di emergenza. Non possiamo permetterci come gruppo, quindi, di abbassare la guardia. Dobbiamo sentirci, al contrario, quotidianamente impegnati nel confermare questa importante scelta di civiltà e di solidarietà umana a vantaggio di tutti i malati e di promuoverla tra la nostra gente. Solo così sempre più persone decideranno di diventare donatori periodici di sangue, contribuendo insieme a tanti altri ad alimentare quell’enorme patrimonio collettivo da cui ciascuno potrà attingere in caso di necessità.

Avanti così, quindi, e grazie di cuore a tutti quelli che direttamente o indirettamente ci permettono di tenere fede alla nostra quotidiana missione.

Il presidente

Collocato il defibrillatore per le scuoleOfferto dal Gruppo Fratres per continuare a… “donare la vita”

Come abbiamo detto tante volte, donare il proprio sangue è donare la vita agli altri e rappresenta sicuramente uno

tra i più bei gesti di amore verso il prossimo: con una piccola parte di te fai rifiorire la salute negli altri! Ma tante altre possono essere le azioni concrete per “donare la vita” perché molteplici sono le situazioni che rischiano seriamente di

comprometterla.Da sempre il Gruppo “Fratres” di Anghiari ha dimostrato

attenzione a tutto ciò, cercando di rispondere ai vari bisogni della sua gente: anche questo è stato un modo per “donare la vita!”

Con la stessa sensibilità, immediata è stata l’adesione del Gruppo all’importante progetto “Diamoci una Scossa”, promosso qualche tempo fa dalla nostra Confraternita di Misericordia in collaborazione con l ’Ammin i s t r az ione Comunale ed il mondo dell’associazionismo anghiarese, con lo scopo di dotare il nostro territorio di alcuni defibrillatori semiautomatici, per scongiurare esiti nefasti di possibili arresti cardiaci. A seguito di ciò, il consiglio direttivo ha provveduto già da alcuni mesi all’acquisto di uno di questi dispositivi salvavita, da mettere a disposizione del mondo della scuola anghiarese ed organizzando, nel contempo, un breve corso di formazione a cui hanno partecipato oltre venti persone tra il personale docente ed ausiliario delle scuole interessate ed alcuni residenti.

È di questi giorni la notizia della collocazione di questo strumento in via della Bozia, al numero civico 2, appena fuori il cancello di ingresso dell’omonimo plesso di scuola primaria (vedi foto) che dall’anno scolastico scorso ospita anche gli studenti della scuola secondaria di primo grado, a disposizione non solo dei circa trecento utenti dell’edificio scolastico ma anche di tutta la popolazione.

Tanta la soddisfazione dei responsabili del gruppo nel vedere realizzato il proprio progetto ed aver contribuito alla diffusione nel paese di questi indispensabili strumenti salvavita.

Il Consiglio Direttivo

Nella foto a sinistra il dott. Pietro Pantone del Centro Trasfusionale di zona.A destra il defibrillatore posto all’ingresso della Scuola Primaria di Anghiari.

PELLEGRINAGGIO REGIONALE DEI GRUPPI “FRATRES”Sabato 5 ottobre - Monte San Savino (AR)

SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE VERTIGHE - Le delegazioni degli oltre trecento gruppi della Toscana, su invito del Consiglio Regionale “Fratres”, dopo aver incontrato le autorità civili e militari e dialogato con insegnanti e studenti del locale istituto comprensivo, si ritroveranno ai piedi della venerata immagine della Madonna delle Vertighe, per assistere alla solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Riccardo Fontana. Saranno presenti anche rappresentanti del Gruppo “Fratres” di Anghiari.

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A Laterina la V Festa Provincialedei Gruppi Fratres

Come ogni anno, sul finire dell’estate, è ritornata puntuale la festa dei Gruppi Fratres Donatori di Sangue della provincia di Arezzo che questa volta, per il suo carattere itinerante, si è tenuta in quel di Laterina nel terzo fine settimana di settembre, inserendosi a pieno titolo all’interno degli annuali festeggiamenti per il Perdono della locale comunità parrocchiale.

Promossa ed organizzata come sempre dal Consiglio Provinciale Fratres, in stretta collaborazione non solo con l’omonimo gruppo della cittadina ospitante ma anche con quelli delle vicine Castiglion Fibocchi e Ponticino, è stata sicuramente un’occasione importante di festa per tutti i componenti la grande famiglia dei Fratres aretini, assicurandone la giusta visibilità nel territorio e contribuendo così alla diffusione tra la nostra gente di quella cultura della solidarietà e del dono così intimamente presente nell’impegno quotidiano dei propri volontari.

Molto ricco il programma delle manifestazioni che ha visto affluire a Laterina le delegazioni di tutti i venticinque Gruppi Fratres della provincia che, unitamente ai loro presidenti nazionale e regionale ed alle autorità civili e militari, hanno sfilato con i propri vessilli per le vie del paese al suono della locale filarmonica di Santa Cecilia, per ritrovarsi nella chiesa parrocchiale per la solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 10.45.

Interamente dedicato alle nuove generazioni il resto del programma, dal Concerto Musicale degli Arhia del sabato sera, presso i giardini pubblici, voluto dalla consulta provinciale dei giovani Fratres e vera novità di questa edizione, alla serie di spettacoli per bambini della domenica pomeriggio a cura della Mini Clown Band di Castiglion Fibocchi ed alla gara culinaria di solidarietà “Una Sfoglia per la Vita”, per terminare con l’attesissimo Musical degli alunni delle classi IV e V della scuola primaria “G. Mameli” di Laterina dal titolo “Chi ha rubato la Gioconda?”.

Buone notizie arrivano, nel frattempo, dai cinque centri trasfusionali della provincia in relazione alle donazioni di sangue intero e di plasma dei nostri associati. Dopo aver superato nell’anno scorso lo storico traguardo delle settemila unità, risultando per questo la provincia più virtuosa dell’intera Toscana, anche nei primi nove mesi di questo

2013 continuano ancora a crescere le donazioni Fratres a livello provinciale, prefigurando il conseguimento di nuovi record.

Molto intenso anche il lavoro di sensibilizzazione e di promozione operato dal consiglio provinciale attraverso l’attivazione di importanti iniziative quali l’affissione nei mesi estivi di appositi manifesti in tutto il territorio aretino e l’esposizione di cartelli pubblicitari sugli autobus di linea extraurbani che ogni giorno percorrono le nostre strade.

Mentre continua, poi, la fattiva collaborazione con le istituzioni preposte alla gestione del sistema trasfusionale locale e regionale e con l’ADMO, l’associazione donatori di midollo osseo, si va concretizzando, su invito diretto del nostro Vescovo Diocesano, una sempre maggiore sinergia con altre due importanti realtà dell’associazionismo cattolico quali le Confraternite di Misericordia e le Caritas con lo scopo principale di rispondere al meglio ai tanti bisogni del nostro prossimo

Continua così il pluriennale impegno della Fratres aretina tra la nostra gente, con l’obiettivo di arrivare alle coscienze di quanti ancora, pur potendolo, non sono dei volontari del sangue e far comprendere loro quanto sia grande la gioia di questo nobile gesto d’amore e di fratellanza umana e cristiana, verso coloro che tra noi si trovano in condizioni di bisogno e di malattia.

Orteip 2013

...dal Gruppo Fratres

IN RICORDO DELLO SCOPPIO DELLA MINAAnche quest’anno la nostra associazione ha partecipato all’annuale

celebrazione in memoria delle tante vittime dell’eccidio del 18 agosto 1944. Tante le autorità civili e militari presenti, insieme ai vessilli e gonfaloni delle proprie associazioni, a sottolineare l’importanza di questa manifestazione ed il vivo ricordo che di quella tragedia la comunità anghiarese porta nel proprio cuore.

Doverosa, quindi, la presenza del labaro del Gruppo Donatori di Sangue Fratres come segno di radicata presenza di questa associazione nel paese e di autentica condivisione dei sentimenti di tutta la comunità. Un pensiero particolare all’Arma dei Carabinieri, quotidianamente impegnata nell’assicurare a tutti noi sicurezza e legalità, che in quel tragico evento bellico sacrificò la vita di tre suoi uomini. Il Consiglio Direttivo

Sabato 14 e Domenica 15 dicembre 2013 ad Anghiari

LE GIORNATE DEL DONATORE DI SANGUE FRATRES

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Il GREST 20013

EVERYBODYAvevamo detto, nello scorso numero, che il titolo del GREST 2013 “everybody” significava due cose: dall’inglese la

prima traduzione è “tutti insieme” ma separatamente anche “ogni corpo”.

Ecco, questo è stato davvero il nostro Grest. Tutti insieme ci siamo messi per costruire, per seguire, per vivere una proposta. Ma ognuno, ogni corpo, è stato chiamato a misurarsi personalmente con essa.

In tre settimane i nostri bambini e ragazzi hanno fatto le prove a costruire una settimana tipo per la loro estate, una settimana di attività che essi avrebbero potuto vivere anche da soli, o in piccoli gruppi.

Sì, ciò che la Parrocchia anche quest’anno ha provato a far scoprire ai nostri giovani, è stata la novità che il cristianesimo porta nella vita. Non solo nei grandi momenti, ma anche in quei frangenti semplici e quotidiani.

Noi ci auguriamo che lo stesso stile, lo stesso metodo, lo stesso entusiasmo che bambini, ragazzi, giovani e adulti hanno vissuto nelle tre settimane di Grest sia lo stesso da vivere durante l’anno. Certo, è una proposta alta e pretenziosa! Ma è proprio questo cammino che ci ha accomunato per un’estate intera, e la stessa urgenza resta presente ancora.

Ecco nel riquadro uno scritto, semplice, di una giovane, che ha provato a confrontarsi con questa proposta. Ma assieme a questa giovane ce ne sono stati tanti altri, dai quindici ai venticinque anni, che ci hanno provato.

Perché, invece di stare a lamentarsi sui nostri giovani ognuno che legge queste pagine non prova a farsi raccontare da loro ciò che hanno visto e sperimentato quest’estate? E così provare a dargli coraggio?

Infine un grazie ad adulti e genitori che si sono messi in moto per stare con i propri figli, scoprendo, anche solo per un giorno, di essere padre o madre di un centinaio di ragazzi! Da chi ha guidato i pulmini, cucinato, o semplicemente è stato con noi…

Grazie perché ognuno è stato una tessera di un grande puzzle che ha abbellito non poco le antiche mura anghiaresi e la nostra Chiesa che a volte ci sembra un po’ vecchia ma che quest’estate ha mostrato baldanzosa la possibilità del nuovo.

Dopo alcuni anni di “assenza”, o per lo meno di presenza abbastanza sporadica al

Grest, quest’anno, complice la fine degli esami all’università e la voglia di “rimettermi in gioco” ho programmato la mia estate in base alle date del Grest… così da non perdermi nemmeno una giornata.

Ciò che mi interessava trasmettere ai “miei animatori” e ai bambini era, ed è, la sensazione di bello che si prova riuscendo a fidarsi di chi ti fa una proposta… a buttarsi in nuove esperienze e nuove amicizie che poi ti possono “cambiare la vita”.

Se ci sono riuscita non lo so, so solo che ho fatto del mio meglio e che ringrazio tutti: animatori, adulti, “quasi adulti”, bambini, Don Marco e Don Danilo per far parte del mio cammino… Ora si può!!

Laura

FichiDa qualche giorno don Marco si lamenta con noi che non riesce a mangiare nessun fico dall’albero, vigoroso e carico

di frutti, dell’orto della canonica.Noi, dopo aver assunto un’aria innocente, gli abbiamo detto che se vuole mangiare i fichi deve passare dall’albero

come prima faccenda da fare nella giornata, sennò poi è troppo tardi.Ora ci toccherà passare dal fico prima che don Marco si alzi!

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Nella foto grande dell’altra pagina il gruppo del Grest al Santuario della Verna, raggiunto a piedi in un bellissimo percorso nel bosco delle fate.Nelle foto di questa pagina, dall’alto: momento di preghiera in cerchio ai Prati della Regina, incamminati verso l’eremo della Casella. Di sotto l’attesa dell’inizio della partita di calcio ed infine un momento di gioco nella pineta di Cul di Paiolo.Tante altre foto del Grest le potete trovare nella pagina Facebook: Parrocchia di Anghiari.

L’amicizia

Andremo a cavallo dell’allegriastando insieme e in compagnia.Tutti insieme ci divertiremoe un grande gruppo formeremo,del tempo insieme passeremoper far ritornare il nostro volto sereno.Noi arriveremo fino all’arcobalenocon un grande e grosso treno:è il treno dell’allegriache corre, sbuffa e vola via.

Irene Bigiarini

Forza ragazzi!

Se al Grest vuoi andarelo zaino devi portarecon tanta voglia di giocaree per un giorno anche i compiti da fare.Lunghe camminate dovrai affrontarefino alla Verna potrai arrivarepoi con il Frate un po’ conversaree tante cose su San Francesco imparare.Mercoledì in treno siamo salitie fino a Canoscio siamo finiti.È stata tanta la faticaperché la strada era tutta in salita!È bello anche ringraziare il Signoreche ci dona queste giornate con tanto amore;e quando giunge l’ora di pranzareecco la Carla che ci porta il mangiare.Quando a Tavernelle ci troviamoa tanti tornei sportivi partecipiamo:pallavolo, calcio e bocce ecome premio medaglie e coppe.Verso le quattro abbiamo di nuovo famema ecco la Carla che arriva con il pane.Pure il gelato un giorno abbiamo mangiato,grazie Don Marco, un dono davvero inaspettato!Venerdì una gran festa al Carmine abbiamo preparato,un grazie a tutti i genitori che hanno partecipato!La sera un po’ di tristezza sentiamoperché alla fine del Grest ci troviamo,ma noi non ci arrendiamoperché sappiamo che tra due settimane ci rivediamoe altri giorni insieme trascorriamo.Adulti, grandi, piccini e animatoriche hanno più pazienza dei nostri genitori.Forza ragazzi, ancora non è finitac’è solo una pausa… fino alla prossima salita!

Alessia Corsi e Ginevra Borgogni

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Notizie dalle parrocchie di Monterchia cura di Matteo Romanelli

Dalle nostre Parrocchie

da Tubbianoa cura della Rita e della Rina

OTTOBRE 2013

Il mese di ottobre, come sappiamo, è dedicato particolarmente al S. Rosario. Si ricorda a tutte le famiglie di buona volontà di recitarlo in casa, specialmente nel caso in cui non possano recarsi in chiesa, dove viene celebrato solennemente ogni giorno alle 17,30, prima della S. Messa.Preceduta da un triduo, martedì 8 ottobre verrà celebrata a Monterchi la festa di S. Simeone profeta, patrono della chiesa del paese e della zona monterchiese. Gli uffici comunali, le scuole e le botteghe rimarranno chiusi. Sono invitati alla S. Messa delle ore 18,00 le Autorità locali, civili e militari, le varie Associazioni e gli alunni delle scuole.Venerdì 18 ottobre ore 21,00 Festa di S. Luca Evangelista a Borgacciano con recita del S. Rosario e celebrazione della S. Messa.Sabato 19 ottobre avrà inizio il nuovo anno catechistico che riguarderà tutti i fanciulli di Monterchi, Le Ville, Pocaia e Padonchia, dalla seconda elementare fino alla terza media. Prima sarà effettuata la convocazione dei genitori per stabilire insieme gli orari delle lezioni. I parroci don Quinto Giorgini e don Ferdinando Mabanza auspicano la collaborazione di tutte le famiglie perché se essa viene a mancare, come purtroppo spesso accade, il catechismo perde gran parte del suo significato.

NOVEMBRE 2013

Novembre comincia quest’anno di venerdì con la festa di Tutti i Santi. Nel pomeriggio, alle ore 15,00, visita al cimitero ubicato in località Borgacciano, in comune con le frazioni di Ricciano e Fonaco, per la recita del S. Rosario e la celebrazione della S. Messa di suffragio al centro del camposanto o, in caso di tempo poco propizio, nella cappella.Sabato 2 novembre si celebra la commemorazione di tutti i defunti. Alle ore 10,00 S. Messa al cimitero di Monterchi e, dalle ore 15,00, in quello di Pocaia.L’ottavario dei morti proseguirà dal 2 al 9 novembre alle ore 10 del mattino (escluso domenica 3) nel cimitero urbano di Monterchi.Domenica 3 novembre ore 10 S. Messa nel cimitero di Pocaia e, alle ore 15, in quello di MonterchiDomenica 10 novembre, al Monumento dei caduti, viene celebrata una Santa Messa con la partecipazione dell’Asso-ciazione locale Combattenti e Reduci.Domenica 17 novembre alle ore 15,00, tradizionale visita al cimitero per le frazioni di Gambazzo, Ripoli, Pianezze e Tarsignano.Domenica 1 dicembre inizia il nuovo anno liturgico con la

prima Domenica di Avvento in preparazione del Natale.

Altre notizie da Monterchi

Nel pomeriggio del 14 agosto è tornata alla casa del Padre la signora Assunta-Maria Checcaglini, alla veneranda età di 100 anni. Da sempre residente in paese, dove era nata nella frazione dell’Omarino nel 1913, era conosciuta ed amata da tutti i parrocchiani e gli abitanti di Monterchi. Le più sentite condoglianze alla figlia Albertina Romanelli, abbonata al-l’Oratorio.

Mercoledì 9 ottobre la Pro Loco di Monterchi parteciperà, assieme alle altre sedici associazioni che fanno parte dei Polentari d’Italia, all’udienza generale di Papa Francesco in Piazza S. Pietro, accompagnati dall’Arcivescovo di Cagliari S.E. mons. Arrigo Miglio.

Si ricorda a tutti i lettori che nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre tornerà in vigore l’ora solare. Sarà quindi necessario riportare le lancette dell’orologio indietro di un’ora. Anche l’orario delle S. Messe pomeridiane subirà la consueta variazione oraria, alle ore 16,00 nei giorni feriali (sabato compreso) e alle 17,00 la domenica.

A Tubbiano la Madonna del Rosario si festeg-gia la seconda domenica di ot-tobre.

L’orario pre-ciso della cele-brazione verrà comunicato da don Romano.

Per i morti ci ritroviamo con don Romano nel cimitero di Tubbiano un quarto alle quattro per la benedizione delle tombe.

C’è da segnalare che sono stati ripuliti e ricollocati in chiesa, in una apposita teca in ferro e vetro speciale, gli ex voto donati nel tempo dalle donne e dalle famiglie di Tubbiano, ma anche di fuori, alla Madonna venerata nella nostra chiesa.

24 novembre 2013 domenicaCristo Re

Festa della MisericordiaAlla S. Messa delle ore 9,30 in Badia

parteciperanno i Confratelli con la cappa

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Tutto bene, si dice!Primo settem-

bre festa della Madonna a Santo Stefano. L’eco dice che tutto è riuscito abbastanza bene. I festarini, bravi nel loro ruolo, sono passati dalle fami-glie consegnando il programma e l’invi-to di modo che tutti fossero informati di

ciò che si preparava per la settimana precedente la festa.Infatti il popolo della Comunità ha apprezzato e risposto

positivamente, partecipando in numero notevole a tutte le manifestazioni.

La domenica primo settembre, alle ore 8,30 S. Messa e dopo, finita la Messa, i festarini avevano allestito un’ottima colazione di vari tipi di crostini, cantuccini, zuccarini, caffè, vinsanto ed altro. Tutto ciò si è ripetuto dopo la S. Messa solenne delle ore 11 alla quale è seguita la processione con l’immagine della Madonna nei dintorni della chiesa. Un gra-zie alle donne e a tutte le persone che portando i dolci hanno arricchito la colazione.

La settimana precedente la festa si sono svolte le gare di bocce, briscola alle quali in molti hanno partecipato con la speranza di potersi aggiudicare il prosciutto che quest’anno, per le bocce, se l’è aggiudicato Santino Cecconi in coppia con Guerrino Poderini. La briscola invece è stata vinta da Claudio Draghi in coppia con Giuseppe Giorni portandosi a casa un bel prosciutto. La sera del sabato, nel prato della chiesa, la Compagnia teatrale La Combriccola (molto bravi) ha presen-tato la commedia: Meglio soli! È seguita poi la tombola per ragazzi e famiglie. È stata una partecipazione totale con molte presenze che è stato un piacere vederle.

La domenica, sempre nel prato, si è fatto la gimcana per ragazzi. Molti i concorrenti, ma molti anche genitori e nonni che facevano il tifo per i loro campioncini in erba. La sera nel viale tradizionale “Gioco della nana”. Molte docce sono state fatte (ad acqua fredda) ma diverse le “nane” vinte che sono state consegnate a chi di diritto. Nonostante il gioco sia molto bello e seguito dai ragazzi il pubblico scarseggiava.

La sera cena finale al ristorante Meicost Ettal vicino alla vecchia stazione con un menù di tutto rispetto. Nel corso della cena è stata consegnata la targa per meriti speciali a Carla Mondani (nel riquadro).

Di seguito le targhe ai festarini che sono: Lisa Bellanti, Stefano Comanducci e Gianni Mariani. Un grande ringrazia-mento ai festarini e ai preziosi collaboratori e alle famiglie e a tutte le persone che hanno dato il loro contributo.

E così si può dire: Tutto bene!

Dalle nostre parrocchie

da Miccianoa cura di C&B

da San Lorenzoa cura di Andrea della Casina

Festa dell’Assunta - Come ogni anno celebrazione liturgi-ca nel pomeriggio, benedizione dei bambini seguita poi dal ferragosto in famiglia, momento ricreativo per le famiglie. Tutto ok

Il giorno 16 di agosto ritrovo di tutte le Compagnie per la recita dei vespri. Il camerlengo Giuseppe Pompeo, a nome di tutti i confratelli, ha ringraziato le Compagnie per la parteci-pazione e per la piacevole serata trascorsa insieme.

I familiari di Velia Polendoni, mancata nel mese di luglio, hanno offerto alla parrocchia una raccolta di testi di argo-mento religioso appartenuti alla cara Velia, molto devota alla Madonna di Medjugorje; il parroco ringrazia per il pensiero e, mentre assicura il ricordo nella preghiera, suggerisce che questo gesto potrebbe rappresentare l’inizio di un bel percorso per la creazione di una biblioteca parrocchiale.

Durante tutti i primi venerdì del mese un nutrito gruppo di uomini partecipa alla S. Messa accostandosi ai sacramenti; è sicuramente una bella tradizione che si mantiene. Fu iniziata da Don Alessandro a Sigliano molti anni fa.L’invito è sempre rivolto a tutti i sacerdoti del vicariato per la concelebrazione della Messa e la disponibilità per le con-fessioni.

AUGURI! Domenica 25 agosto brindisi, fuochi e tanta allegria per festeggiare il mio primo mezzo secolo.Ringrazio familiari e amici e tutti coloro che, in gran segreto, si sono adoperati per farmi questa bella sorpresa!! Ai prossimi cinquanta! Beppe

Ringraziamo ovvero la festa del 2013

Anche quest’anno facciamo i ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile il festeggiamento del nostro Santo Patrono con il loro aiuto.

Ringraziamo indistintamente tutti coloro che ci hanno aiutato, senza mettere nomi, dato che lo scorso anno qualcuno rimasto fuori, per sola dimenticanza dello scrivente, dalla lista delle persone da ringraziare, ha avuto modo di farlo presente in maniera piuttosto decisa, e della cosa ci siamo dispiaciuti.

Grazie pertanto a tutti quelli che hanno preparato cibi, bevande, tavoli, impianto elettrico, a coloro che hanno servito ai tavoli (lavoro questo molto faticoso), e grazie anche a coloro che dovevano esserci e che poi non hanno potuto per vari motivi: avevano altri lavori da fare o per lo meno così hanno detto. Magari il prossimo anno saranno presenti.

Grazie anche al tempo, quest’anno veramente ottimo, con la speranza che possa essere così anche la prossima volta. Abbiamo in mente alcune novità, che verranno comunicate prossimamente, per il prossimo anno e tutti quanti siete invitati. Grazie infine a tutti i nostri ospiti che con lo loro offerte ci permettono di eseguire lavori alla nostra chiesa. Tutte le offerte infatti, fino all’ultimo centesimo, vengono devolute a questo scopo. Abbiamo contribuito (in piccola misura per verità) a coprire parte delle spese del restauro della chiesa. Abbiamo usato tutto quanto avevamo a disposizione per il restauro del Crocefisso, per l’impianto elettrico e per l’impianto di sicurezza all’interno dell’edificio, per l’imbiancatura delle pareti, della facciata esterna, del piccolo campanile, e dopo tutto questo, la situazione attuale alla data odierna è veramente critica: non abbiamo salvato neanche un centesimo.

Tanti altri lavori ci sono ancora da effettuare, e contiamo pian piano di eseguirli, tutti, un poco alla volta, con molta determinazione e pazienza.

Andrea della Casina.

NEL RICORDO DIUN CARO AMICO,

LA COMUNITÀ DI SANTO STEFANOVUOLE ESPRIMERE LA SUA VICINANZA

E AMMIRAZIONEPER LA TUA FORZA D’ANIMO

CON CUI STAI AFFRONTANDO LA VITA

Con affettoComunità di Santo Stefano

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Con i messaggi postati su facebook

Diario di viaggio dall’Armenia

Prologo

Dal 3 all'11 settembre VIAGGIO IN ARMENIA organizzato dalla Parrocchia.Salutiamo i trenta viaggiatori, aspettando tante foto al ritorno. Buon viaggio!

Stamattina visita al monastero di Gheghard (monastero della lancia), dove si è conservata per secoli la reliquia della lancia che trafisse Cristo.

Salita al parco della Vittoria dov'è la grande statua “Madre Armenia”, e da dove si gode del panorama di tutta la città.

4 settembre 2013 5 settembre 2013

Giornata passata per musei e visita al Monastero di Hovhannavank. Qui siamo nel "gavit" (portico) del monastero di Saghmosavank (III secolo).

6 settembre 2013 7 settembre 20137 settembre 2013

8 settembre 20138 settembre 2013

Stamattina siamo andati alla ricerca dell'Arca di Noè! Alle nostre spalle il bellissimo monastero di Khor Virap in cui c’è il pozzo dove visse S. Gregorio Illuminatore.

Chiesa del complesso monastico di Noravank, a cui si arriva attraverso una ripida stradina dentro un grande canyon... davvero suggestivo!

Stiamo assistendo ad una parte della Messa Apostolica Armena. Secondo la tradizione questa terra fu evangelizzata dagli apostoli Taddeo e Bartolomeo... (sì, il nostro san Bartolomeo!).

Al termine della visita al Museo del Genocidio, incontriamo la signora Architetto, che ha progettato questo luogo. Avendo noi il "don" architetto ci è scappata una bella foto insieme!

9 settembre 2013

E poi, sempre nel nord dell'Armenia, ecco che incontriamo una altro gioiello, il monastero di Sanahin. Pensate che nel medioevo questi erano centri di spiritualità, cultura e medicina!

Ecco finalmente una foto con la nostra guida Karina! È molto preparata, conosce molto bene l'italiano, e con lei siamo stati proprio bene. L'abbiamo invitata ad Anghiari!

Siamo all'ultimo giorno di viaggio, ma non è da meno degli altri. Sarà una giornata piena ed emozionante, attorno al lago Sevan (che qua chiamano “mare”, perché è grande).

10 settembre 2013

Mi sa che questa sarà l’ultima foto di questo viaggio, almeno che mettiamo in diretta! Dall’Armenia i viaggiatori anghiaresi (e non) vi salutano!

9 settembre 2013 Epilogo

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La nuova sede messa a disposizione dell’Associazione Culturale dalla Banca di Anghiari e Stia

Il Tombolo di Anghiaria cura della Banca di Anghiari e Stia

Le socie fondatrici dell’Associazione “Il Tombolo di Anghiari” Teresa

Andrzejewski, Elena Bartolini e Carla Zanchi, a nome di tutte le amiche del Tombolo, ringraziano la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo per la nuova sede messa a disposizione nei locali dell’ex Mulino Martini.

La Banca si dimostra ancora una volta estremamente sensibile alle realtà locali. Nello specifico, una realtà tutta al femminile, rappresentata dal sapiente lavoro delle mani delle donne anghiaresi che hanno reso famosa l’arte del Tombolo nel mondo, classificandosi nel 2012 al secondo posto alla XV Biennale Internazionale del Merletto.

L’arte della trina a spilli, infatti, ad Anghiari vanta importanti tradizioni. Si hanno notizie dei primi decenni del secolo scorso che ci tramandano una fiorente attività delle donne del paese nel realizzare lavori al tombolo. Attività che richiede passione, disciplina e un’estrema precisione. Le donne di Anghiari si impegnano da sempre non solo a mantenere viva questa importante tradizione artigianale, ma anche a tramandarla di generazione in generazione.

«Abbiamo accolto molto benevolmente la richiesta dell’Associazione – dichiara Fabio Pecorari, Direttore Generale della Banca di Anghiari e Stia-Credito Cooperativo – e ci siamo dati da fare per trovare una soluzione alla richiesta delle amiche del Tombolo che non solo svolgono la loro attività con grande passione, ma si impegnano a mantenere viva una tradizione artigianale importantissima e a diffonderla nel mondo. Siamo noi che dobbiamo ringraziare loro per tutto quello che fanno».

La sede, operativa a partire da lunedì 9 Settembre, è ancora provvisoria ma perfettamente rispondente alle esigenze di spazio richieste dall’Associazione, che finalmente può trovarsi a operare in una sede ufficiale ed esclusiva come merita.

Nel prendere possesso della nuova sede, l’Associazione culturale ringrazia la Parrocchia di Anghiari, che fin dal 1998, l’ha ospitata nei locali dell’Oratorio.

Nelle foto alcuni momenti della significativa se pur semplice cerimonia dell’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Il tombolo di Anghiari. Dal taglio del... filo di lino usato per il tombolo, ai ringraziamenti della presidente dell’Associazione, all’ab-bondante rinfresco preparato nel giardino antistante la sede stessa.

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Da Tavernellea cura di Alessandro Bivignani

Appuntamenti parrocchiali

Con l’arrivo dell’autunno anche la Parrocchia mette in cantiere alcuni appuntamenti che sono ormai tradizionali. Soprattutto sono appuntamenti che riguardano la nostra amata chiesa di Galbino.

Il primo di questi sarà la seconda domenica di ottobre, per la precisione il 13, per la Festa della Madonna del Rosario. Alle 11, in sostituzione della Messa a Tavernelle, sarà celebrata la S. Messa a Galbino a cui seguirà la Processione fino al Colle e poi ritorno in chiesa per la recita della Supplica alla Madonna del Rosario. A questa celebrazione partecipa sempre la Compagnia di Galbino in occasione della propria festa.

Il successivo appuntamento sarà quello del 1° novembre, festa di tutti i Santi. Al mattino la consueta S. Messa delle 11 a Tavernelle mentre nel pomeriggio alle ore 15,30 la S. Messa nella chiesa di Galbino a cui seguirà la Processione fino al nostro cimitero per la preghiera e la benedizione di tutti i defunti.

Il giorno seguente, il 2 novembre, la S. Messa avrà l’orario normale feriale e sarà a Tavernelle.

Infine c’è la festa di Sant’Andrea apostolo, titolare della chiesa di Galbino, il 30 novembre. Come consueto celebreremo la S. Messa a Galbino la sera alle 18,30 a cui seguirà la tradizionale “Cena dei capofamiglia” presso il centro parrocchiale. Quest’anno abbiamo chiesto al prete novello don Aldo Manzetti, prete dal 20 ottobre, di venire a celebrare la Messa in questa occasione.

Preghiera per la pace

Lo scorso 7 settembre il Papa Francesco aveva indetto un digiuno pubblico di tutta la Chiesa per pregare per la Pace, incoraggiando iniziative di preghiera nelle varie parrocchie. Ora anche se alcuni parrocchiani insieme a don Marco si trovavano in Armenia, alcune donne volenterose si son ritrovate la sera per una preghiera particolare per la pace, secondo quanto chiesto dal Papa. Un ringraziamento per questa iniziativa!

Festa di sant’Andrea apostoloTitolare della chiesa di Galbino

Sabato 30 novembre 2013Ore 18,30 S. Messa solenne celebrata dal prete novello don Aldo Manzetti

Segue la tradizionale “Cena dei Capofamiglia” presso il Centro Parrocchiale

NELLA FOTO la vetrata raffigurante sant’Andrea apostolo che si trova nella chiesa di Tavernelle. Il santo è raffigurato tradizionalmente con il libro in mano, i pesci (poiché era un pescatore) e la croce ad X, che si chiama appunto “Croce di sant’Andrea”.

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Sono rimastoun po’ scottatodi questa mortenon fui avvisato

Col dolorelì provatoforse si èdimenticato

Da avvisarmidi triste mortedi un’amicatanto fortemente.

Un’amicadi famigliache la morteci ripiglia

Stesso pomeriggiofui avvisatoma il commiatoc’era stato

Io chiesiinformazionelì a Marcoper l’occasione

E fu luiche mi à informatodel funeraleche c’era stato

Mi dispiaceper quell’orariolì non esserecon l’amico Mario

Mio salutoalla Santalui portavain fratellanza

Dispiaciutaanche mia moglienon onorarequeste spoglie

Ma purtroppotutto ci sfuggecol doloreci distrugge

Nel ricordodi questa cara donnaricordarlaqui bisogna

Lei col sorrisosempre presentesalutavala sua gente

Era Santadi nome e fattoche riposilassù in alto:

Alla cara amica Santadi Armando Zanchi

Auguri Simona!Il giorno 3 luglio scorso Simona Lazzerini si è laureata

in Filosofia e Cultura Cinese (laurea specialistica) presso l’Università Fudan di Shanghai (Cina), ottenendo la mas-sima votazione.

Ha discusso una tesi su “Inferno buddista e pietà filiale” (titolo originale: Buddhist hell and filial piety).

A Simona, che mentre scriviamo si trova proprio ad An-ghiari, i nostri auguri che si aggiungono a quelli dei familiari e, appena lo sapranno, anche a quelli degli anghiaresi.

CaponiParliamo sempre di fagioli. Quest’anno, nonostante l’estate un po’ fuori della norma, c’è stato un discreto raccolto e quindi il gruppo di coltivatori che con pazienza e lavoro stanno tramandando questa specie particolare del territo-rio della Sovara, sono soddisfatti. Prossimamente altre notizie.

Un anno di soddisfazioni e di successi

Corale Don Vittorio Bartolomei

Il bilancio delle attività della Corale Don Vittorio Bartolomei di Anghiari svolto durante l’anno può considerarsi più che soddisfacente, oltre alle attività della Parrocchia, con le varie Messe cantate in occasione delle piu importanti festività si devono aggiungere le rassegne corali e i concerti, ma andiamo in ordine cronologico: il 25 Marzo abbiamo tenuto un concerto al Teatro Morlacchi di Perugia, eseguendo la Messa per la Pace di Jenkins; il 18 e il 19 Maggio abbiamo partecipato alla Maratona corale e studiato la Messa di Requiem di Fauré eseguita al Teatro di Anghiari il 20 Maggio e riproposta il 24 Luglio al concerto di gala con la Southbank Sinfonia diretti dal M° Simon Over; il 16 Ottobre abbiamo eseguito a Roma la Messa per la Pace di Jenkins; il 31 Ottobre la IX Rassegna Corale in memoria di Don Vittorio Bartolomei; il 4 Dicembre abbiamo eseguito in Anghiari presso la Chiesa della Propositura la Messa per la Pace di Jenkins; 8 Dicembre presso l’Ospedale di Sansepolcro il concerto di Natale; il 27 Dicembre presso la Cattedrale di Sansepolcro l’annuale concerto di Natale ripetuto poi in Anghiari il 29; nell’anno 2013 l’attività della Corale non si è fermata ma ha proseguito sempre con grande impegno, infatti le soddisfazioni non si sono fatte attendere; il 17 e il 18 maggio la corale ha partecipato alla maratona corale studiando il Messia di Händel, eseguito presso la Propositura sempre diretti da Simon Over; il 26 Maggio ha partecipato alla rassegna corale di Castelfranco; il 9 Giugno la Corale si è esibita a Ciampino alla XXVIII rassegna Corale; il 25 Luglio ha partecipato all’Anghiari Festival in collaborazione con i coristi del Parlamento di Londra e l’orchestra Southbank Sinfonia diretti da Simon Over eseguendo il Messia di Händel.

Tutto questo è stato possibile grazie alla dedizione, alla pazienza e alla preparazione che il M° Bruno Sannai trasmette a tutti noi per le attività che ci propone. Non dobbiamo dimenticare il M° Giulio Camaiti, che collabora con grande trasporto. A loui e a tutti i coristi di Sansepolcro, vanno i nostri più affettuosi ringraziamenti. Ovviamente un grande GRAZIE va anche a Don Marco. A tutti coloro cui piace la musica ed anche cantare, ricordiamo che la porta della Corale è sempre aperta.

I CoristiPer contattarci 0575 /788424

BringoliA novembre, sotto le Logge di Anghiari, torneranno i bringoli, piatto tipico del nostro paese che verrà offerto ai tanti ospiti presenti nelle nostre piazze e strade per questa lieta occasione.Ma le donne di Anghiari, diventate massaie per questa occasione, prepareranno questo tipico piatto per le loro famiglie della vigilia la festa del santo vescovo di Tours (11 novembre).Il sugo suo sarebbe quello finto con aggiunta di pancetta. Chiedete a nonni o amici anziani!

Quest'anno la festa ad Anghiari si fa sabato 9 e domenica 10 novembre.

Vi aspettiamo!

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Missive

Palazzo del Pero, 18 luglio 2013 - Carissimi, come sempre ricevo e leggo il giornalino con grande piacere! Colgo l'occasione per comuinicarvi il cambio di indirizzio. Ho riconosciuto Norma Madiai (N.d.R. nel numero 3); andavamo a scuola insieme e mi faceva delle bellissime bambole di panno! Se volesse contattarmi dal primo di agosto ci trasferiamo al Palazzo. Cordialissimi saluti Iva Polendoni.

Questo un messaggio precedente: Frassineto, 7 agosto 2008 - Carissimi, leggo sempre con piacere l’Oratorio che mi porta in casa un po’ d’Anghiari. Ho pensato di inviarvi questa poesia e mi piacerebbe leggerla nel nostro giornale (N.d.R. La poesia è stata scritta nell’autunno del 2000).

L’autunno

Il verde che sfuma nel gialloi marrone e nocciola, il rosso squillante,la foglia che cade leggiadracome per un ultimo ballo.Senti un leggero fruscioguardi con cura e scopri un piccolo rioche scorre, saltella, che ride, che balla,si sente importante, col piglio del fiumesi curva e discende, ti scappa un sorrisose tendi la mano la senti leggera l’acqua che scorre.Un piccolo rio che corre veloce,esce dal bosco, va verso la lucepoi si unisce con altri, piccoli e grandi,si danno da fareperché solo uniti, arriveranno al mare.Autunno stagione sospesaaspetta l’inverno che tutto riposa,poi il ciclo continua...come la vita, se sai guardareè tutta da vivere, è sempre da amare.

Iva Polendoni

Altri tempi

In questi giorni la Luli (al secolo Casucci Luana), incontrandomi per la Croce, mi ha dato una vecchia foto in bianco e nero dove il sottoscritto è in sella ad una Lambretta assieme all’amico Vaschino Roselli. Eravamo negli anni ‘50 e, anche se non ricordo dove eravamo diretti, dagli abiti che indossavamo deduco che dovevamo andare a ballare.

In quegli anni si ballava ovunque: in campagna d’estate nelle aie alla fine della battitura del grano, in special modo se il raccolto era stato copioso, e d’inverno nelle case coloniche dove la massaia preparava le castagnole, dolce tipico della nostra bella vallata e il capoccia tirava fuori dalla cantina il vino migliore e chi poteva anche il vinsanto.

Gli organizzatori del ballo si tassavano di una modesta somma di denaro che serviva per pagare il fisarmonicista, spesso unico suonatore. Più ragazze partecipavano e più bella era la festa. Noi ragazzotti, anche se non invitati, ci imbucavamo e nessuno ci rifiutava di fare tre balli. Era infatti usanza che i partecipanti organizzatori restassero fermi e le donne ballassero esclusivamente con gli “intrusi”: segno di grande ospitalità.

Finiti i tre balli, i ringraziamenti, i saluti, via a raccontarci se avevamo rimediato qualche appuntamento per i giorni successivi.

La domenica invece con la mia compagnia di Anghiari, andavamo a ballare alla Pinetina e al Borgo in un locale chiamato “Il Sombrero”.

Lì pagavamo l’ingresso che comprendeva anche una piccola consumazione di bevande non alcoliche e ballavamo con una vera orchestra. In questo locale, ricavato forse da un capannone industriale, vi erano delle colonne di cemento che reggevano i piani superiori e, mentre ballavamo, cercavamo di portarci nello spazio dietro le colonne, perché poco illuminate, che ci permettevano di rubare, senza essere visti, qualche bacio alla nostra dama: impresa molto difficile. Allora importanti erano il rispetto, l’amicizia e una gran voglia di vivere.

Ma questa è un’altra storia.Oggi si sale in macchina e velocemente si raggiungono

luoghi lontani dove si balla con una musica assordante, eccedendo con l’alcool e con qualche altra cosa, causando poi incidenti anche mortali.

Non più baci furtivi, non più vibrazioni amorose.Tutto è cambiato come siamo certo cambiati io e il mio

amico Vaschino.Lamberto Ulivi

Ricordi delle cose più notabili accadute in vari tempi e anni e casi successi e fatti strepitosi come segue in appresso raccolte da Simone Brardinelli.

Ricordi1784 Il giorno di Pentecoste circa all’ore 9 della mattina

venne una scossa grossissima di tremoto, che ruvinò molte case e Palazzi: al Borgo S. Sepolcro, Città di Castello, e Selci ruvinò quasi tutte e per più giorni si sentiva il Flagello dell’Ira di Dio.

1828 12 aprile - Venne una scossa di tremoto in giorno di ve-nerdì all’ore 12 della notte che fu strepitosa e il dì 20 Aprile in giorno di domenica all’9 ¾ venne altra scossa di tremoto.

La Fabbrica di Monte Roso nella Cura di Valialle, fatta da Be-ned: Brardinelli, fu messo i primi sassi nei fondamenti il dì 12 Gennaio 1829 e fu terminata il dì 24 Marzo: 1830, e vi furono impiegate N. 444. opere compreso quelle da murat, manuale, Legnajolo, e altr’opere servite per detta Fabbrica. Il possesso del Contadino. 12. aprile: 1830. e la Bened. della Casa il dì 18. aprile dell’anno sudd: in giorno di Domenica.

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Nella data del trasferimento della sua reliquia nacque forse la fiera del cocomero

Il beato Magi

Comunque se ad Anghiari c’era la Fiera del Cocomero ci sarà pur stata una ragione! Al Borgo le fiere di mezzaquaresima furono concesse nella settimana “in

laetare” della quaresima per allentare il digiuno. Ad Arezzo la fiera dei fiori per la SS. Annunziata, a Poppi per il Beato Torello, in altri posti c’era la concomitanza con il Patrono o con altri santi locali. Anche ad Anghiari, quindi, ci sarà stata il regolare connubio festa religiosa/festa popolare.

Era il lontano 1603, proprio il 29 agosto, quando gli anghiaresi ottennero le tanto desiderate reliquie del proprio illustre – e santo – concittadino fra Bartolomeo, della famiglia Magi. Beato, Bartolomeo, che lo diventa col passar del tempo. Pur tuttavia i Francescani hanno confermato nel proprio Messale Serafico il culto al nostro Bartolomeo, adducendo che tale devozione si è conservata nei secoli, oltre che nell’ordine francescano, anche nella Parrocchia di Anghiari. E chi siamo noi per voler disconoscere quanto affermano gli amati seguaci di San Francesco? Loro lo festeggiano il 25 maggio, ma noi, fedeli alle nostre tradizioni anghiaresi, continuiamo a festeggiarlo il 29 agosto da quando, cioè, arrivarono da Empoli le reliquie insigni da depositare in quella chiesa che – noi anghiaresi – abbiamo voluto in onore a fra Bartolomeo dei Magi, cioè la chiesa della Croce. Lui la volle per ricordare san Francesco e la sua croce piantata in quel luogo, noi la volemmo per ricordare la sua vita santa. Santità che si rincorrono!

E per ricordare tale nostro santo concittadino pensammo bene di abbinare a tale ricorrenza una fiera….e vista la stagione: ecco il cocomero! Ora le cose sono un po’ ognuna per conto suo, un po’ come il mondo. La reliquia fu portata nel ‘900 in Propositura e ivi costruito un Altare per affidare al Beato Bartolomeo i giovani della nostra parrocchia: dal 1922 infatti le associazioni giovanili dell’Azione Cattolica di Anghiari se lo presero come protettore. Ma dopotutto la reliquia lasciò casa e ancora ci deve ritornare… E il cocomero ha preso altre strade per cui si mangia e si beve senza pensare che la fiera del cocomero nacque per ricordare il nostro caro anghiarese di quella volta.

Noi però cerchiamo di fare la parte nostra nel non dimenticare quanto ci hanno trasmesso chi è venuto prima di noi. Il 29 agosto eravamo un nutrito gruppetto di fedeli nella chiesa della Croce e abbiamo pregato e onorato, dignitosamente, il nostro Beato Bartolomeo. Chissà dove la reliquia del suo capo riposò per tre secoli in quella chiesa!

I restauri novecenteschi non lasciano immaginare gran

che. E allora ci domandiamo: chissà dove riposeranno quando ritorneranno nel punto più alto di Anghiari. Ma forse il problema è davvero secondario. Forse il caro Bartolomeo, nell’alto dei cieli, aspetta che gli anghiaresi possano volgere il loro sguardo verso una cultura più umana e fraterna, e che le cose importanti della vita possano ritornare al proprio posto.

Poter riprendere a chiamar “bene” ciò che è bene e “male” ciò che è male. A provare a costruire, come volle lui e prima di lui san Francesco, la chiesa – o la croce – nel punto più alto che significa imparare a guardare verso i valori alti della vita. Provare ad essere, noi cristiani, gente controcorrente. Proprio come fù lui, il beato Bartolomeo e prima di lui San Francesco d’Assisi. Questo, forse, è ad insegnarci il nostro Beato Bartolomeo mentre ne ricordiamo la festa. Lui attende che torniamo al posto noi, e poi, allora, potremmo rimettere a posto lui con la sua Reliquia e quindi anche la festa del Cocomero. Sì, anche il cocomero, perché nella vita tutto serve. Anche il cocomero per far festa!

AB

In alto il disegno, realizzato dai ragazzi dell’ISA di Anghiari, raffigura il beato così come è rappresentato in un quadro conservato nella sacrestia della Pro-posituraNella foto d’epoca qui a lato è raffigurato l‘altare e l’urna (ora sostituita) contenente la reliquia del beato Bartolomeo Magi in Propositura. Fu nel 1907 che il vescovo Giovanni Volpi concesse al proposto il suo trasferimento dalla chiesa della Croce alla Propositura dove si trova attualmente e fu nel 1950 che si costruì il nuovo altare sotto il dipinto della Cena per dare maggior decoro alla reliquia stessa.

Fiera del cocomero 1

La fiera del cocomero (bisogna avere più di 50 anni per ricordarla) si svolgeva in prevalenza nella zona del Giardinetto della Croce, davanti alla chiesa omonima e nella parte iniziale della discesa, diciamo fino alla Bozia. Chi non ricorda i capoc-cia con la loro balla sulle spalle con uno o due cocomeri che facevano ritorno a casa, dopo la fiera, per fare festa!

Un gruppo di abitanti della zona, ormai da diversi anni, proprio il 29 di agosto, organizza una serata per riunirsi tutti assieme e ricordare questa bellissima fiera ormai scomparsa nonostante i tentativi di rimetterla in vita. E così chi porta i crostini, chi i dolci, chi altre pietanze e, naturalmente, non manca il fatidico cocomero e la serata passa in amicizia ed allegria.

Un meritato bravi a tutti!

Fiera del cocomero 2

Il 29 di agosto il Centro Commerciale Naturale, nell’ambito della attività estive, ha organizzato la fiera del cocomero riprendendo l’antica tradizione.

In piazza Baldaccio così si distribuiva il cocomero così come in varie piazze e strade del paese dove i negozi si erano organizzati per rendere la festa ancor più bella.

In piazza poi si sono potuti ammirare i trattori Landini che incantano solo con il rumore del loro motore.

Da ricordare che i cocomeri erano quelli neri, una antica specie rotonda che veniva coltivata nella Val di Chiana e che deve il nome al colore molto scuro della buccia. Sono stati coltivati con grande maestria e offerti (oltre duecentoottanta) dal Talozzi nell’orto delle"Ricordanze" di Giorni-Talozzi al Molin del Comune.

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Roberto ProcelliClasse 1959, militare di leva al 121° Battaglione di

artiglieria leggera di stanza a Bologna. La prima vittima della strage di Bologna a essere identificata grazie alla piastrina che portava al collo. Il suo corpo è stato trovato accanto alla cabina telefonica di Piazza delle Medaglie d’Oro.

Roberto aveva ventun’anni e veniva da San Leo di Anghiari, dove la data del 2 agosto rinnova da trentatre anni un dolore che coinvolge in maniera intensa tutto il paese.

Tutti ricordano perfettamente cosa è successo il 2 agosto 1980. Perché quel giorno Roberto aspettava il treno.

Roberto è stato ricordato con una messa di suffragio alle ore 19,00 al Cimitero di San Leo di Anghiari e con un concerto a lui dedicato alle ore 21,30, in Piazza del Popolo ad Anghiari, dove si è esibito il gruppo “The Mallets Percussion”.

Le vostre offerte

Alba Alberti, TerratoAlberta Romanelli, MonterchiCarla Tenca Rossi, CasargoDoris Leonardi, Le CortineEmanuela Ghignoni, RomaErminio Staccini, BorghettoFedele Boncompagni, Via della RipaLilli Cerboni, BernoccaLorena Cuccini, RomaLucrezia Barbolani, MontautoLuisa Romiti, FirenzeMaria Bianchini, BernoccaNazzarena Furiosi, MonterchiNorma Madiai, CignanoOfferta senza nomePietro Bergamaschi, LibbianoRosita Guiducci, Terrato

Combarbio

Ancora nel 1634 il nostro Santuario di vallata si chiamava del Combarbio. Lo si desume da una delibera della Fraternita di S. M. del Borghetto che stabilì di offrire 3 staia di grano.

Alli frati della Madonna del Combarbio d’Anghiari dell’ordine del Carmine staia dalla misura fiorentina per partito approvato li 3 agosto 1634 n. 3

Cena nel rionedi Emmedipì

Sabato 14 settembre si sono ritrovati per una cena tutti gli abitanti di Via della Vigna (sarebbe lungo la via del Carmine) che bisognerebbe chiamare della Bernocca dato che quel luogo una volta erano i campi del podere della Bernocca.

Ma tralasciamo i ricordi nostalgici e veniamo a noi. Questa simpatica riunione conviviale l’anno scorso si è tenuta in agosto e, naturalmente, all’aperto. Quest’anno, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, l’appuntamento è slittato a settembre e si è quindi svolto in un locale messo a disposizione dal proprieta-rio. Ma non è certo mancata l’allegria e soprattutto l’armonia. Perché, oltre alla carne cotta sulla griglia, ognuno ha portato qualcosa ed il gioco è fatto.

I complimenti a questa bella iniziativa che penso voglia rinsaldare i legami di buon vicinato e di amicizia fra tutti quegli abitanti. Un esempio da imitare!

4 generazioni

Il 2 giugno, nella chiesa della Propositura, si è celebrato il Corpus Domini e la mia prima nipote ha celebrato la sua prima comunione.È stato tutto molto emozionante e in questa occasione ci siamo radunati con tutta la famiglia, ma in particolare voglio inviare la foto delle quattro generazioni: la bisnonna Teresa, la nonna Fausta, la mamma Rosaria e la festeggiata Gemma.

(Fausta)

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Nonostante la pioggia, il bilancio della manifestazione è sicuramente positivo

Tanta gente alla festa di San BartolomeoNumerosi sono i motivi per i quali l’edizione 2013 della tradizionale festa parrocchiale, in onore del Patrono S. Bartolomeo, non sarà facilmente dimenticata. Ecco i principali:

A) La presenza del Vescovo diocesano Mons. Riccardo Fontana, che ha voluto festeggiare con tutta la comunità l’importante ricorrenza. Il Presule, dopo aver assistito al canto dei Vespri presieduti dal parroco don Marco che, per l’occasione, ha indossato l’antico parato rosso risalente al sec. XVIII, ha celebrato la solenne Santa Messa in una chiesa stracolma di fedeli. Erano con lui all’altare il Proposto, l’attuale sostituto cappellano don Tommaso, il responsabile della pastorale giovanile diocesana don Danilo, il sacerdote polacco don Mario che in passato ha svolto per diversi mesi il suo servizio nella nostra parrocchia e don Gregorio, anche lui polacco ed amico della comunità. Presenti anche il nostro diacono don Fabio, insieme ai diaconi-seminaristi don Aldo e don Leonardo, che presto verranno ordinati sacerdoti, ed agli altri giovani componenti la comunità del seminario diocesano Alessandro, Gabriele, Matteo, Luca ed Andrea.B) I tanti bambini e giovani che hanno animato la Celebrazione Eucaristica, a coronamento dell’intensa attività estiva del Grest 2013. La loro attiva partecipazione ha sicuramente contribuito a rendere ancora più significativa e gioiosa la S. Messa, al punto da ricevere attestati di stima e di gratitudine da parte del Vescovo Fontana che ha voluto dedicare a loro, veri rappresentanti del futuro della nostra comunità, gran parte della propria omelia.C) Il coinvolgimento di un numero considerevole di genitori ed adulti nella organizzazione della festa che negli spazi esterni dell’Oratorio è seguita alla parte strettamente religiosa. C’erano, infatti, le volontarie dalla Caritas parrocchiale che avevano allestito per l’occasione una pesca di beneficenza ricca di premi, le catechiste che insieme a tante mamme hanno preparato i bambini per la consueta recita di S. Bartolomeo e confezionato i vari costumi di scena, gli altri collaboratori parrocchiali impegnati su più fronti della festa: la tombola con la sua originalissima formula che ogni anno dispensa premi a tutti e la cena-rinfresco con pasta, porchetta, affettati, crostini e dolci offerti in parte dalle stesse famiglie della comunità.D) L’inaugurazione ufficiale della nuova cucina e dei ristrutturati locali a piano terra dell’Oratorio. È stato finalmente raggiunto, infatti, lo scopo di dotare anche il centro parrocchiale della Propositura di una moderna e funzionale cucina, da utilizzare nelle tante occasioni di festa o di ritrovo che costellano l’intero anno. Voluta dal parroco don Marco che ha predisposto a tale scopo la relativa variante edilizia, è stata realizzata grazie anche al contributo economico della locale Confraternita di Misericordia e della Compagnia del Gesù Morto e all’impegno di alcuni volontari.E) L’improvviso temporale estivo che, contrariamente alle rassicuranti previsioni meteo, si è abbattuto su Anghiari con almeno venti minuti di intensa pioggia, costringendo i presenti a trovare rifugio nei locali interni dell’Oratorio e gli organizzatori ad annullare le restanti manifestazioni in programma. Tanta la delusione dei bambini del catechismo che indossati i costumi si apprestavano a salire sul palco, per intrattenere il pubblico presente con la recita dal titolo emblematico “Felici di essere Amici”, subito cancellata, però, dalla rassicurazione delle catechiste di riproporla quanto prima. Passata la pioggia, non rimaneva altro che terminare la serata con una bella cocomerata che ha sicuramente contribuito a riportare quel clima di festa e di serena amicizia che aveva caratterizzato l’intera giornata,Non resta che dare a tutti l’appuntamento al prossimo 24 agosto 2014, quando la comunità parrocchiale della Propositura di Anghiari tornerà a fare festa per celebrare al meglio il suo Santo Patrono San Bartolomeo, sotto un cielo, questa volta sì, pieno di stelle.

Orteip 2013

Nelle prime tre foto, dall’alto, alcuni momenti della S. Messa in Propositura. Nella quarta si vede, sempre durante la Messa, il Vescovo Riccardo che parla ai nostri bambini e ragazzi del Grest. Nella quinta foto l’attesa per la “merendacena”, nella sesta ancora la Messa in particolare le preghiere dei fedeli che sono state lette da dei rappresentanti di: Caritas, Catechisti, Giovani, Animatori, Genitori. Nell’ultima foto alcuni momenti della festa nel prato dell’Oratorio.

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Un luogo particolaretesto e foto di don Bartłomiej Koziej

C’è in Polonia un luogo particolare per ogni Polacco che si chiama Czestochowa, il santuario dove c’è uno sguardo, una icona della Madonna Nera: La Regina della Polonia. Secondo la tradizione l’icona

è stata dipinta dall’evangelista Luca. L’icona venne portata dalla Russia a Jasna Góra, nel 1382 dal principe Ladislao di Opole che fece costruire il monastero sulla cima della collina sovrastante la città e vi chiamò i monaci paolini per curare il santuario.

Ogni anno nei mesi di luglio e agosto da tutte parte della Polonia si svolgono dei pellegrinaggi a piedi verso il Santuario. Il pellegrinaggio a piedi dura diversi giorni ed i pellegrini percorrono anche centinaia di chilometri lungo oltre 50 percorsi da tutta la Polonia, il più lungo dei quali è di 600 km.

Anche la mia diocesi di Warmia da 30 anni organizza il pellegrinaggio a piedi per onorare e visitare la sua Regina e Madre. In questo anno anch’io volevo fare il pellegrinaggio durante le mie vacanze. Per me personalmente era il pellegrinaggio particolare perché sono andato la decima volta. Il mio ultimo pellegrinaggio ho fatto cinque anni fa quando non ero ancora il sacerdote.

Ho cominciato la mia camminata 30 luglio con un gruppo dei ragazzi dalla mia parrocchia di origine che si chiama Reszel. Per due settimane abbiamo fatto circa 500 km a piedi, ogni giorno facevamo 30 o 35 chilometri. Allora la camminata era abbastanza faticosa. Devo dire che il tempo avevamo molto bello per tutti giorni, fuorché uno quando pioveva, era molto caldo e splendeva il sole.

Ogni giorno si cominciava alle sei del mattino con la santa Messa che molto spesso è stata celebrata all’aperto. Poi facevamo la colazione e alle 7.00 si cominciava il pellegrinaggio.

Durante il giorno i pellegrini dicevano il rosario, la coroncina alla Divina Misericordia e cantavano i canti religiosi. Perché il maggior parte dei pellegrini erano le persone molto giovane, che non hanno finito 25 anni, l’atmosfera nel gruppo era molto allegra e piena della gioia cristiana. Camminando per quasi tutta Polonia abbiamo mangiato questo che preparava la gente dai paesi quali siamo passati. Anche abbiamo dormito nelle case di uomini della buona volontà che volevano invitare sul suo tetto il pellegrino stanco.

Il tempo del pellegrino è sempre un momento della preghiera personale, quando un uomo può meditare sulla sua vita e nella luce di fede guardare come vive ogni giorno. Per molti giovani il pellegrinaggio diventa un’occasione per chiedere a Dio che cosa devo fare, qual è la mia vocazione. Si succede che dopo il pellegrinaggio qualcuno cambia totalmente la sua vita e per esempio suona alle porte del seminario o chiostro. Una cosa è certa, ogni uomo torna dal pellegrinaggio sempre un po’ diverso.

Nelle foto alcuni momenti del pellegrinaggio di cui si parla nell’articolo

Auguri per Olga e Gino

Olga Rosadi e Gino Innocenti si sono sposati il 4 giugno del 1950; e quindi sono 63 anni finiti.

Gino è nato al Mulino di Upacchi e la Olga è originaria di Caprese ma quando si sono conosciuti l’Olga abitava al Mulino, nella sua casa, mentre Gino abitava alla Bagnaia, un podere collocato di fronte al Mulino, poco più in là.

Il matrimonio è stato celebrato da don Angelo Alberti, parroco di Toppole, nella rinnovata chiesa del Poggiolo di Upacchi riaperta in quell’occasione.

Ed ora le parole dell’Olga: «Ascolta questa ma non ti mettere a ridere. Allora senti, io mi sono sposata, sono ripassata dal Mulino, sono proseguita in mezzo ai castagni, sono passata da Querceto e sono giunta alla Bagnaia che sarebbe stata la mia casa da allora in poi. Alla Bagnaia abbiamo mangiato, sonavano, abbiamo fatto due balli e siamo andati a letto. Il

giorno dopo (era domenica) lui è andato a giocare alla rulla e io a parare le pecore.» Tutto questo la Gina lo dice in tono scherzoso ma certo quei tempi erano duri specialmente per una giovane sposina che entra in una famiglia di dieci persone e ora, con lei, undici.

Quindi avete capito che il viaggio di nozze fu quello fatto con alcuni parenti dalla chiesa del Poggiolo fino alla Bagnaia. Qui era stato organizzato il pranzo dall’Isolina del Molin del Caccia, la mamma di Vincenzo. Poi c’era un suonatore, forse Minchino dei Piani, e la festa è finita lì.

Ora naturalmente va molto meglio ma nel frattempo sono passati diversi anni insieme e, tutto sommato felicemente. Anzi di anni, come abbiamo detto sopra, ne sono passati 63.

L’Olga e Gino vivono al Botteghino, poco dopo la Fossa, e a loro vanno gli auguri dei figli, dei nipoti e dei bisnipoti per questo bel traguardo. Anche la Redazione dell’Oratorio volentieri manda giù, verso la Sovara, i suoi.

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Io poveroCiucciolinoallontanatodal destino

Tra le murain cui sono natomi ricordail mio passato

Un passatomiserandoche non finivamai l’anno

La mia animaAnghiareseverso Anghiarimai si arrese

Ogni tantoal ritornoò il viziodi guardare intorno

Vedo solofacce nuovee tutto questoa me mi duole

Dei vecchipaesanicon loro strettitanti legami

Ce n’è qualcunoche ancora incontromi sembra di esserein un altro mondo

Dei compagnimiei di scuolache la morteà fatto fora

C’è rimastoAldo ed EnnioBozzini Gastonenel suo regno

C’è Assuntoalle Bucaccee del Bianchiperso le tracce

Eravamoragazzinisi giocavanei scalini

Ora vecchied incurvatidal bastonenoi attirati

Il mio salutoa voi portoprima ancoradi fare fagotto:

Ai cari miei compagni di gioventùdi Armando Zanchi

Non solo zucche

Per le prossime feste di san Martino Anghiari ripropone il piatto tradizionale: i bringoli.

Li potrete assaggiare sotto Le Logge conditi in modo vario. Tradizionalmente si usava un sugo particolare con il rigatino.

State certi che tutte le donne di Anghiari, trasformate in massaie, prepareranno fumanti piatti di bringoli per qui giorni. In casa si preparano per la vigilia e si mangiano tutti insieme il giorno dopo.

A contorno della festa varie attività fra cui, nel Borgo della Croce, gli artigiani di un tempo (ma che lavorano ancora oggi) ed esposizione di vari prodotti dell’orto o del podere. La zucca la fa da padrone ma non sono da meno gli ormai famosi fagioli caponi della Sovara.

Sabato 9 novembre, presso la chiesa della Maddalena, du-rante la S. Messa delle ore 18, ci sarà la benedizione del pane di san Martino che veniva distribuito ai poveri e che oggi si distribuisce quale segno di amicizia e di condivisione.

Queste ed altre zucche le potrete ammirare domenica 10 novembre ad Anghiari lungo il Borgo della Croce in occasione delle feste di san Martino

Mongolfiera*

C’è chi dice che i bimbi nascono sotto i cavoli, oppure li consegnano le cicogne. La nostra piccola Maria Giulia affer-ma che il fratellino è arrivato dal cielo con una Mongolfiera (vedi disegno).

A dire il vero noi non siamo sicuri da dove sia arrivato il nostro meraviglioso Andrea. Di una cosa siamo certi, che ci ha regalato un meraviglioso ferragosto con la sua nascita, riempiendoci il cuore di gioia immensa.

Benvenuto nella nostra famiglia, ti auguriamo una vita serena, che Dio ti benedica!

(Cordiali saluti famiglia Tappeto)

*Questo il messaggio giunto dalla zona del Morone, a San Leo. Maria Giulia e il fratellino Andrea (tante le volte qualcuno non lo sapesse) sono i nipoti della Vadera e di Elio dal Casotto.

SABATO 9 E DOMENICA 10 NOVEMBREAD ANGHIARI

FESTE DI SAN MARTINO

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

La vignetta di Scacciapensieri:Miraggi!

È con piacere che si fa spazio all’articolo sulla conferenza dello scorso 6 Settembre, che ha visto i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale esporre le vicende sul recupero della Tavola Doria. Questo evento fa seguito all’incontro del 13 luglio con Maurizio Seracini di cui si era parlato nello scorso numero de “L’Oratorio”.

Gabriele Mazzi

Ecco come abbiamo riportato a casa la Tavola Doria

Ad Anghiari un evento che ha come protagonista la Tavola Doria, l’opera esposta al Museo Statale di Palazzo Taglieschi fino al 3 novembre, grazie al progetto ‘Capolavori in Valtiberina”. Venerdì 6 Settembre, alle ore 21.00 presso il Teatro dei Ricomposti, il Maggiore M a s s i m i l i a n o Quagliarella, Capo Sezione Operazioni del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ha raccontato le recenti vicende che hanno visto il recupero della preziosa opera che raffigura una scena dell’affresco che Leonardo da Vinci dipinse in Palazzo Vecchio a Firenze, dedicato ad un episodio della battaglia di Anghiari.

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale la individua in Svizzera nel 2009. Queste indagini, nel 2012, portano la Procura di Roma ad aprire un’inchiesta. È la condizione da cui è partita la trattativa tra il ministero per i Beni culturali e il Tokyo Fuji Art Museum che ha portato all’accordo presentato al Quirinale dal sottosegretario del ministero per i beni e le attività culturali Roberto Cecchi, dal consigliere del presidente Louis Godart e dal direttore del museo privato giapponese Akira Gokita: il museo di Tokyo ha donato all’Italia la Tavola Doria e l’Italia ha concesso all’istituzione giapponese di poterla avere in prestito per 26 anni, con l’alternanza di due anni in Italia e quattro anni in Giappone.

L’evento è stato molto partecipato dal pubblico che è accorso al Teatro per ascoltare i retroscena sulla vicenda. Quagliarella ha illustrato, in collaborazione con i colleghi, la rocambolesca storia del dipinto dal dopoguerra al suo ritrovamento, spiegando passo dopo passo ogni azione intrapresa in un evento che si è protratto fino quasi a mezzanotte catturando l’attenzione del pubblico.

Torna alla ribalta la questione Tavola Doria ad Anghiari. Il dipinto è infatti oggetto di dibattito proprio in questi giorni. Il Sindaco Riccardo La Ferla ha infatti nuovamente dichiarato l’intenzione, da parte dell’amministrazione comunale di Anghiari, di fare tutto il possibile affinché il dipinto rimanga ad Anghiari.

Martina Manescalchi

Famiglie attive ai musei di Monterchi

È dal mese di Giugno che sono attivi laboratori permanenti per famiglie al Museo Madonna del Parto (ogni domenica alle 10:30 fino al 3 no-vembre) e proprio per-ché sono passati alcuni mesi è anche il momento di trarre le prime inte-ressanti conclusioni. Le attività manuali in ge-nerale piacciono molto e nella sala-laboratorio di Monterchi non sono solo tali: si cerca di fare qualcosa in più attraverso l’utilizzo di semplici, antiche, tecnologie per la costruzione di figure geometriche, basilari per il disegno della prospettiva. Un sintetico commento di un anonimo visitatore, lasciato su di un foglio di esercizi all’interno della sala-labo-ratorio, dice: “Bravi, fate usare la testa”. Ecco, forse è questa la missione più importante di un museo! Come già da alcuni anni, i musei di Anghiari e Monterchi sono attivi per l’educazione all’arte e alla storia delle scolaresche. È online un canale per la presentazione di questi servizi nel blog: www.mondodascoprire.blogspot.it.

Gabriele Mazzi

Palazzo della Battagliawww.palazzodellabattaglia.it

Museo Madonna del Parto- Museo delle Bilancewww.museomadonnadelparto.it

Nella foto a sinistra Piazza Mameli affollata durante l’incontro con Maurizio Seracini del 13 luglio scorso (foto zz).

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CRONACHETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Agosto 2013

Mercoledì 3. Stasera volevo vedere il Palio di Siena solo che l’hanno fatto ieri.Giovedì 4. Stamani Ale, Samuele, Cesare e Andrea hanno piazzato lo striscione del Grest sull’uscio della Propositura.Venerdì 5. Mario m’ha detto che la Rosalba stamattina ha visto passare un tedoforo che andava verso il Carmine.* Passando per la Croce ho visto il genero di Gastone, che è al mare, sul trattore. Speriamo che non “gni ne sciupi”.* Oggi è morto Primo Mondani. Aveva 83 anni ed abitava al Bagnolo. Era nato al Ponte alla Piera.Sabato 6. Al Ponte dei Sospiri ho visto che hanno fatto delle frecce sull’asfalto. Mi sa che c’è qualche gara.Lunedì 8. Oggi mentre tornavo da Perugia con mia moglie ci siamo fermati a Ponte Felcino. C’era la Fiera dell’8 luglio, una fiera molto antica alla quale, una volta, i contadini dei paesi vicini si rifornivano dell’occorrente per la imminente battitura: tegami e altri oggetti per la casa. Chi aveva delle oche in più le portava che le avrebbe vendute senz’altro.Martedì 9. Oggi ero in bottega dalla Vilma che raccontava con soddisfazione di aver fatto da sola l’impianto di irrigazione del suo orto.* Oggi è morta Velia Polendoni vedova Rossi. Abitava ai Renicci ed aveva 84 anni. Era nata al Poggiolo di Upacchi.Mercoledì 10. Al mercato ho visto Ivano da Spogliabecco e ci siamo messi a parlare di Anghiari e dintorni. C’era anche mio fratello.Giovedì 11. Sono passato dalla Via Cupa e ho visto che hanno fatto l’asfalto nuovo.* Dopo mangiato sono andato al Carmine a montare le luci con Gasparino che stasera c’è la festa. Ha piovuto a dirotto ma ci siamo mollati poco.Venerdì 12. Oggi è morta Fernanda Cheli vedova Chieli. Abitava al Ponte dei Sospiri ed aveva festeggiato da poco 100 anni. Era nata al Borgo.Sabato 13. Ho portato mia moglie a Mondragone per un po’ di ferie. Ci risentiamo al ritorno. Mettetemi da parte qualche notizia.Martedì 16. Oggi era la festa al Carmine ma io, come sapete, ero in ferie e così sono andato a quella di Pastorano dove c’è stato la festa e anche i fuochi.Giovedì 18. Oggi è morto a Chianciano T. Giuseppe Camaiti di anni 92. Era nato a Sigliano, poi è stato prigioniero in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale e quindi è andato ad abitare per lavoro, e fino alla pensione, alle Cortine, presso Siena.Martedì 23. Oggi è morta Rosa Mazzini vedova Geppetti. Aveva 88 anni ed abitava alla Chiassa di Viaio. Era nata a Vallecalde.Giovedì 25. Oggi è morta Santa Chialli vedova Del Pia. Abitava per la via di San Leo ma era nata al Mancino e, dopo vari poderi della valle del Sovara, ha abitato alla Bernocca. Era mia madre.* Oggi è morto anche Luciano Cima di anni 76, abitava a Montebello. Era nato a Sintigliano di Pieve S. Stefano nel podere denominato Monticello e lo ricordiamo di quando gestiva il bar di piazza, quello di Ninnio.Domenica 28. Oggi è morto Angiolino Bellini di anni 65. Abitava a Toppole ed era nato a Valle di mezzo e poi ha abitato anche al Mulino di Toppole e a Valle di sopra.Oggi con mio fratello e Stefano abbiamo cominciato a fare le foto per il prossimo calendario del Busatti.

Venerdì 2. Stamani ho visto il Gnacco che rifaceva la terrazza davanti a casa sua. Mi sa che gli perdeva.Oggi è l’anniversario del triste episodio della bomba di Bologna.Sabato 3. Stasera ho portato mia moglie a Sant’Egidio per assaggiare la ciaccia sul panaro. Sono rimasti solo loro a cuocerla sotto la cenere.Sabto 10. Oggi non sono potuto andare alla festa a San Lorenzo ma ci ho mandato mio fratello. A Reggello, dove ero, ho visto per la prima volta uno stormo di gruccioni.Domenica 11. Oggi sono andato a vedere Memorandia con mia moglie e abbiamo trovato la Lucilla, la moglie di Franco dalle Bucacce, che stava dipingendo un quadretto.Martedì 13. Verso il Chiuso ho visto il Gegio e compari che zazzicavano intorno al segnale di Anghiari.Domenica 18. Oggi hanno suonato tutte le campane delle chiese di Anghiari per ricordare lo scoppio della mina nel 1944.* Al Molin del Comune il Talozzi ha ripetuto la festa del cocomero invitando amici e conoscenti ad assaggiare il famoso cocomero nero. Io non ci sono potuto andare e mi è rincresciuto parecchio.Lunedì 19. Per la via ho visto diverse foglie di tabacco perse da qualche trattore. Ai tempi che c’era il “Capo dei tabacchi” che le contava sarebbero dovuti ritornare a cercarle una per una.Martedì 20. Con Stefano, Orlando e Frido siamo andati a controllare il percorso per la camminata del Contrabbandiere. Ci sarà domenica prossima.Venerdì 23. Stasera dalla mia terrazza mia moglie ha sentito Gastone che diceva Buon appetito a quelli della Cena del viale a Santo Stefano.Domenica 25. A Papiano, durante la Camminata del Contrabbandiere, una donna mi ha regalato diversi rami di finocchio selvatico.Mercoledì 28. Oggi è morta a Prato, dove ultimamente abitava con la figlia, Ave Maria Rosini vedova Senesi. Abitava al Conventone, quello per la Croce, ed era nata ad Anghiari 90 anni fa. Era la figlia del sarto (detto Sartino) che ricordiamo in particolare per il suo dialetto marchigiano.Giovedì 29. Stasera ho invitato per un ritrovo un po’ di discendenti della famiglia Chialli.In piazza hanno riproposto la Fiera del cocomero con tanto di Landini e nella piazzetta della Croce si sono ritrovati i convicini per la festa del cocomero.Venerdì 30. Stasera mio nipote Giorgio è venuto a trovarci perché i suoi vanno a ballare il tango sotto Le Logge per la Milonga dell’Anghiarina.

La civetta

Questa me l’ha raccontata un bottegaio di dentro la porta San Michele di Castiglion Fiorentino.

A Vitiano avevano preso una civetta e la misero in una stanza per poterla esporre nella piazza principale. La finestra era aperta ma loro zeppolarono ben bene la porta, la gattaiola, la serratura.La mattina, quando aprirono la porta, la civetta naturalmen-te se n’era andata via e il più coglionciotto disse: «Ma la finestra è armasta aperta!»E gli altri risposero convinti: «De lì ‘n’è passa, sinnò aia scollo.»

Mese di Luglio 2013

Questo giornale lo potete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

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Tradizionalmente nelle nostre parrocchie la ricorrenza della festa del Santo Rosa-rio viene celebrata nel seguente ordine. Il programma di ogni festa verrà comuni-cato anche tramite gli avvisi parrocchiali.

Prima domenica Chiesa di San Biagio a Valealle

Seconda domenica -Arcipretura di S. Andrea a Galbino -Chiesa di Tubbiano

Terza domenica Chiesa di S. Leone a San Leo

Quarta domenica Chiesa della Croce ad Anghiari

Per tutto il mese di ottobre (escluso giorni festivi), alle ore 16,30, nella chiesa della Croce recita dal S. Rosario.

Martedì 1° novembre

S. Messe secondo l’orario fe-stivoOre 14,30 S. Messa e proces-sione al cimitero a S. LorenzoOre 15,30 S. Messa e proces-sione a GalbinoOre 15,30 Preghiera e benedi-zione delle tombe nel cimitero di Anghiari

Mercoledì 2 novembre

Ore 6,30 Processione dalla chiesa di S. Stefano fino al ci-mitero.Ore 7 S. Messa nella cappella del cimitero

Feste dei Santi