1-15/15-31 Dicembre 2006 - Anno XLIII - NN. 23-24

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Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Dicembre 2006 - Anno XLIII - NN. 23-24 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO LITVINENKO, SPY STORY IN PRIMA PAGINA — a pagina 2 — PRIMO PIANO Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > Voltafaccia di Casini LA PIAZZA D’ITALIA di Francesco di Rosa HOLLYWOOD, DA EAST COAST A LEFT COAST — a pagina 7 — CULTURA E SPETTACOLI Questo sembra chiedersi il leader iraniano Mahmoud Ahmadinejad: l’immagine del regime indistruttibile vacilla, i giovani scendono in piazza e contestano la dittatura Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti M a in questo caso, non siamo qui a commentare la poderosa decisione di alcun Cesare. Tutt’altro. Quello che ci troviamo a fare è analizzare una svolta - quella di Casini - covata per mesi ed ipo- critamente negata. La grande pulsione verso un grande centro moderato non e’ nuova tra i cocci rotti della Dc sparsi a destra e a manca. Le strizzatine d’occhio di Casini a Mastella e di Mastella a Casini non sono mai state nascoste. Solo l’opportunismo misto all’ambizione sono riusciti a dissimulare il tutto. Casini, che al con- trario di Mastella non si accontenta di feudi ma aspira alla “corona”, ha ormai capito che Berlusconi ha un solo erede che fa rima pro- prio con Casini. Un lea- der che, al contrario di Pierferdinando, ha mostrato - nei confronti della coalizione - un’one- sta’ incomparabile ed insolita nella politica ita- liana. E mentre costui faceva blocco contro coloro che volevano scardinare la Cdl per montare sul carro del vincitore - inveterata consuetudine nostrana - cosa facevano gli altri? Tramavano, tessevano tele di Penelope per evi- tare di confluire nel par- tito unico e ammiccava- no a quelli dell’altra parte per elemosinare qualche briciola di pote- re. In realta’, Casini una cosa - piu’ d’una in veri- ta’- l’ha detta. Dicendo infatti che la Cdl cosi’ com’e’ strutturata non ha piu’ senso ed e’ ormai una costruzione che appartiene al passato, non gli si puo’ dar torto. Quello che non si puo’ accettare e’ che - pur dicendo questo - Casini non ha piu’ intenzione di ridiscutere una strategia con gli antichi alleati, Continua a pag. 2 L’INTERVISTA - Il Presidente di Avis Roma, Adolfo Camilli, spiega al taccuino della Piazza l’importanza della donazione del sangue PROFESSIONE DONATORE — a pagina 8 —

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"Ma dove sono gli altri?". Questo sembra chiedersi il leader iraniano Mahmoud Ahmadinejad: l’immagine del regime indistruttibile vacilla, i giovani scendono in piazza e contestano la dittatura. - Dicembre 2006 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-31 Dicembre 2006 - Anno XLIII - NN. 23-24 - € 0,25 (Quindicinale)

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Dicembre 2006 - Anno XLIII - NN. 23-24 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

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COPIA OMAGGIO

LITVINENKO,SPY STORYIN PRIMA PAGINA

— a pagina 2 —

PRIMO PIANO

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LA PIAZZA D’ITALIA

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ISSN 1722-120X

9 771722 120000

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Voltafacciadi Casini

LA PIAZZA D’ITALIA

di Francesco di Rosa

HOLLYWOOD,DA EAST COASTA LEFT COAST

— a pagina 7 —

CULTURA E SPETTACOLI

Questo sembra chiedersi il leader iraniano

Mahmoud Ahmadinejad:l’immagine del regime indistruttibile

vacilla, i giovani scendono in piazza

e contestano la dittatura

Ricco, continuamente aggiornato: arrivafinalmente sul web il nuovo punto

di riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Ma in questo caso,non siamo qui acommentare la

poderosa decisione dialcun Cesare. Tutt’altro.Quello che ci troviamo afare è analizzare unasvolta - quella di Casini -covata per mesi ed ipo-critamente negata. Lagrande pulsione verso ungrande centro moderatonon e’ nuova tra i coccirotti della Dc sparsi adestra e a manca. Lestrizzatine d’occhio diCasini a Mastella e diMastella a Casini nonsono mai state nascoste.Solo l’opportunismomisto all’ambizione sonoriusciti a dissimulare iltutto. Casini, che al con-trario di Mastella non siaccontenta di feudi maaspira alla “corona”, haormai capito cheBerlusconi ha un soloerede che fa rima pro-prio con Casini. Un lea-der che, al contrario diPierferdinando, hamostrato - nei confrontidella coalizione - un’one-sta’ incomparabile edinsolita nella politica ita-liana. E mentre costuifaceva blocco controcoloro che volevanoscardinare la Cdl permontare sul carro delvincitore - inveterataconsuetudine nostrana -cosa facevano gli altri?Tramavano, tessevanotele di Penelope per evi-tare di confluire nel par-tito unico e ammiccava-no a quelli dell’altraparte per elemosinarequalche briciola di pote-re. In realta’, Casini unacosa - piu’ d’una in veri-ta’- l’ha detta. Dicendoinfatti che la Cdl cosi’com’e’ strutturata non hapiu’ senso ed e’ ormaiuna costruzione cheappartiene al passato,non gli si puo’ dar torto.Quello che non si puo’accettare e’ che - purdicendo questo - Casininon ha piu’ intenzione diridiscutere una strategiacon gli antichi alleati,

Continua a pag. 2

L’INTERVISTA - Il Presidente di Avis Roma, Adolfo Camilli, spiegaal taccuino della Piazza l’importanza della donazione del sangue

PROFESSIONEDONATORE

— a pagina 8 —

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Di spy story se ne ipotizzanoe suppongono tante, ma disolito restano nascoste, segre-te; invece quella esplosadavanti agli occhi del mondo,che ha visto la tragica mortedell’ex agente del KGBLitvinenko è nota a tutti.Quindi, interrogarsi sul per-ché di questa novità, è lecito;interrogarsi sul motivo cheabbia spinto qualcuno aduccidere un’ex spia con delpolonio 210, con la reale pos-sibilità di contaminare chissàquante persone e quanti postie città, è ovvio; interrogarsisul perché si sia voluto ren-dere così eclatante un omici-dio di tale genere è legittimo,poichè si sa, il lavoro dellespie di solito, deve passareinosservato. Tutto può esserein questa storia inquietante,ogni versione può reggere epiù si scava, più si ha l’im-pressione di precipitare in unvertiginoso pozzo senzafondo, fatto di poteri nascosti,società che coprono “losche”attività, commerci e trafficipoco leciti, interessi e davve-ro, chi più ne ha più nemetta, perché qui, le cose cheprima solo s’immaginavano,ora sono realtà. La sensazioneamara che lascia tutto questa

vicenda delirante è il sospettodi chissà quante cose, vicen-de e fatti vadano così nelmondo e di quanto fumovenga gettato negli occhidella gente.La prima nuova notizia sullavicenda è che MarioScaramella è stato dimessodall’University CollegeHospital di Londra; sta bene enon presenta sintomi di avve-lenamento. Ma rimarrà ancorain Gran Bretagna per poterfornire ulteriori chiarificazionia Scotland Yard.Inoltre, al contrario di quantoera venuto fuori dalle inter-cettazioni pubblicate pochigiorni fa, riguardanti un even-tuale compenso cheBerlusconi, allora Presidentedel Consiglio, avrebbe dovutodare a Scaramella in cambiodi prove che accusasseroProdi di essere “coltivato dalKGB”, il 6 DicembreScaramella stesso ha smentito,dicendo di non aver maiincontrato Berlusconi e chequesti non gli aveva mai pro-messo nulla. La vicenda si complica invecesu altri due fronti: il luogodell’avvelenamento diLitvinenko e lo stato di salutedi Dmitri Kovtun, ex agente

dei servizi segreti russi.Si ritiene possibile, ma nonancora certo, che il luogo del-l’avvelenamento possa esserestato il Pine Bar dell’hotelMillenium di Londra, doveLitvinenko il 1 Novembrepare abbia bevuto del thè, incompagnia di Andrey

Lugovoi, Dmitry Kovtun, dueuomini d’affari russi e exagenti segreti e VyacheslavSokolenko, altro uomo d’affa-ri.Ora pare che anche Kovtun,già interrogato nei giorniscorsi dagli agenti di ScotlandYard, recatisi a Mosca per le

indagini, sia la seconda per-sona trovata seriamente intos-sicata da polonio 210. Intanto a Londra ieri si sonosvolti i funerali di Litvinenko,secondo il rito musulmano.Litvinenko si era convertitoall’Islam poche settimane fa.Significativo e davvero triste il

fatto che il suo corpo sia statosistemato in una bara apposi-tamente schermata in quantorimarrà radioattivo per alme-no venti anni. In marchiolugubre su una vicenda la cuieco continuerà finchè non sitroveranno risposte plausibiliai tanti legittimi dubbi.

risposto che «la minoranzache sostiene che non ci sialibertà di parola sta impe-dendo alla maggioranza disentire il mio discorso». Tra idue gruppi sarebbe quindiscoppiata una rissa. Alcunistudenti hanno dato allefiamme fotografie del presi-dente persiano mentre ungruppo di ragazze ha fattocadere e mandato in pezziuna telecamera della televi-sione di Stato. Quando poiAhmadinejad ha sottolinea-to «gli sforzi del governo perla giustizia e la lotta alla cor-ruzione», diversi studenti glihanno risposto gridando: «Èuna menzogna». È la primacontestazione adAhmadinejad dalla sua ele-zione nel giugno 2005.L’agenzia di stampa ufficialeiraniana, Irna, non ha men-zionato la protesta. La tv diStato ha dato notizia deldiscorso del presidente, manon ha riferito della conte-stazione.Due rabbini con un religio-so sciita discendente daMaometto (lo distingue ilturbante nero) alla confe-renza sull'Olocauto aTeheran.CONFERENZA SULL'OLO-CAUSTO - Intanto lunedì aTeheran si è aperta la confe-renza sull'Olocausto orga-nizzata dal governo iranianoper verificare se lo sterminiodegli ebrei europei durantela seconda guerra mondialeè avvenuto veramente o èun'invenzione dagli stessiebrei come sostiene il regi-me khomeinista. La confe-renza è stata aspramente cri-

ticata dalla comunità inter-nazionale e gli ambasciatoridell'Ue hanno declinato l'in-vito a partecipare. Sono pre-senti però storici e studiosiprovenienti da una trentinadi nazioni, secondo gli orga-nizzatori. Vi sono anche cinque rabbi-ni ultraortodossi che conte-stano l'esistenza stessa delloStato di Israele. «Lo scopo diquesta conferenza non ènegare o confermarel'Olocausto», ha detto ilministro degli Esteri irania-no, Manouchehr Mottaki.«Lo scopo principale è dareun'opportunità agli studiosiche in Europa non possono

esprimere liberamente leloro opinionisull'Olocausto». Tra i parte-cipanti lo storico americanoDavid Duke, ex deputatorepubblicano dellaLouisiana e leader del KuKlux Klan, e l'italianoLeonardo Clerici, nipote delfondatore del Futurismo,Filippo Tommaso Marinetti,e convertito da molti anniall'islam sciita. Invece all'av-vocato palestinese israelia-no Khaleb Kasab Mahmeed,che due anni fa ha inaugu-rato a Nazaret il primomuseo arabo sull'Olocausto,non è stato confermato ilvisto di ingresso in Iran.

LA PIAZZA D’ITALIA - IN PRIMO PIANO

Pag. 2 1-31 dicembre 2006

Berlusconi, Controllare Tutte Le SchedeA Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi durante la riunione con i coordina-tori azzurri e’ tornato a contestare l’esito delle elezioni di aprile. “Bisognaassolutamente fare luce su quanto è successo”, ha ribadito il leader di Fi,accogliendo come “un primo passo” l’iniziativa di procedere al controllodelle schede bianche e nulle in Senato. “E’ una buona notizia, ma nonbasta controllare le schede per campione. Occorre - è stata l’analisi fattadall’ex premier con i coordinatori azzurri - controllare tutto”.

Schede bianche, Bertinotti:si conti‘Facciano, facciano, si conti’: cosi’ il presidente della Camera Bertinotti,sulla decisione della giunta delle elezioni del Senato. La giunta ha stabilitodi contare le schede bianche e nulle in sette regioni, e avviare controlli acampione su quelle valide.Dall’opposizione, Bossi sottolinea: ‘Qualche broglio c’è stato, se hanno tro-vato le schede nelle discariche’. Il leader della Lega aggiunge laconico che‘il lavoro della giunta non approderà a nullà.

Finanziaria, fiducia al SenatoSi va verso la fiducia sulla Finanziaria al Senato. Il 12 dicembre sarà convo-cato un Consiglio dei Ministri per votare l’autorizzazione a porre la questio-ne di fiducia e il voto a Palazzo Madama potrebbe svolgersi il 15 o il 16dicembre. E’ quanto riferiscono fonti di maggioranza.L’Ulivo mostra ulteriori segni di cedimento: dopo l’imponente manifestazio-ne del 2 dicembre, anche a Palazzo Madama gli stessi esponenti del centrosinistra faticano a trovare l’unità su una Finanziaria a dir poco scellerata.

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Il caso della spia uccisa con il polonio 210 ci mostra come la comunicazione sia troppo avanzata anche per le intelligency

Il presidente iranianoMahmoud Ahmadinejad èstato contestato da alcunistudenti all'università diTeheran. Lo rende noto l'a-genzia iraniana Fars. «Morteal dittatore», hanno urlato glistudenti tentando di attacca-re la tribuna da doveAhmadinejad stava pronun-ciando un discorso. La mag-gioranza degli studenti però,aggiunge la fonte, «hannolanciato slogan a sostegnodel presidente» quando ha

avendo ormai virato alcentro con alleati piu’antichi. L’obiettivo e’ darvita a rifondazione demo-cristiana. Ma ci chiediamo- e si chiedono gli italiani:la Cdl e’ il passato hauddubie e bisogna andareoltre. Il grande centro, larestaurazione Dc e’ il tra-passato è anni ’50. L’unicalogica che giustifica taleaspirazione - fatta salval’ambizione, passionenobile per carita’ - è lalogica di consorteria eclientelare.Fortunatamente, molti ita-liani tutto questo lo sannoe stando agli ultimi son-daggi e’ Gianfranco Fini illeader piu’ amato - anchepiu’ di Veltroni - l’homonovus, il prescelto a rac-

cogliere la pesante eredi-ta’ del Cavaliere.Casini resta fiacco, comefiacchi restano i suoi pro-positi e le sue idee.Una preghiera: gli italianinon cadano nella trappo-la tesa dai concentricirevisionisti.Fosse per i succitatirestauratori, il balzo all’in-dietro gia’ sarebbe realta’e Pomicino potrebbeaspirare a prestigiose pol-trone. Non regaliamoci quest’in-cubo. Aggrappiamoci al sognodi poter vedere in unfuturo prossimo Fini eVeltroni sfidarsi per laconquista del nuovo.

FRANCESCO DI ROSA

DALLA PRIMA PAGINA

Voltafaccia di Casini

Litvinenko, spy story in diretta tv

Prima contestazione a Teheran per Ahmadinejad, i giovani in piazza per riconquistare la libertà dal regime

Il popolo iraniano alza la testa

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LA PIAZZA D’ITALIA - ITALIA

1-31 dicembre 2006 Pag. 3

Piste innevate ad arte e conla segnaletica ‘al posto giu-sto’. Fantasia o realtà? Conl’arrivo della stagione sciisti-ca, l’Ente Italiano diUnificazione (Uni)si chiedea quale punto sia ‘l’adegua-mento degli impianti allenorme di sicurezza’ dellalegge 363/2003 a un anno didistanza dall’entrata in vigoredei decreti. Per capire comefare, basta sfogliare il manua-le, redatto dall’Uni, che spie-ga quali sono le regole darispettare. Sia che siate sciatori provetti- assidui frequentatori dellepiste nere - che incerti nel-l’arte dello ‘spazzaneve’,occhio ai cartelli. ‘Divieto diusare la slitta’, ‘sciare nelbosco’ - il fuoripista - ‘atten-zione al crepaccio’ , i segna-li sono tanti e, se l’impianto èa norma niente paura, anchefacilmente riconoscibili. Se avete già messo gli sci aipiedi, inutile dirlo, le piste‘sicure’ avranno dei coloriper indicare la difficoltà delpercorso.Da quella per principianti, lablu (pendenza inferiore al25%) alla rossa (non superio-re al 40%) fino alla nera(oltre il 40%). anche l’attrez-

zatura è fondamentale. Primadi tutto per i bambini. Dal 2marzo 2006 il ministero dellaSalute ha stabilito l’obbliga-torietà del casco per iminori di 14 anni che dovràessere conforme alla normatecnica UNI EN 1077: 1998per essere totalmente sicuro.

Per gli adulti invece la tran-quillità in pista parte da unbuon equipaggiamento.C’è il paraschiena da metteresotto la giacca a vento perattutire gli urti, gli occhialialla moda certo, ma anche esoprattutto privi di bordi erifiniture taglienti. Senza

dimenticare gli scarponi che,se a norma, si sgancerannoimmediatamente nel caso dirovinose cadute.E infine la giacca a vento.Bella, colorata e perché no,fatta a regola d’arte. L’EnteItaliano di Unificazione sug-gerisce quali ‘requisiti’ non

possano proprio mancare aquesto capo di vestiario.L’imbottitura dovrà essere inpiuma d’oca, la superficerepellente all’acqua - requisi-to fondamentale per ovvieragioni - e il colore dovràresistere a eventuali cadute.L’etichetta poi dovrà indicare

il materiale di cui è fatta lagiacca e fornire le istruzioniper il lavaggio.Un consiglio in più per ‘staresicuri’ anche in caso d’acqui-sto natalizio. Per avere la cer-tezza di mettere sotto l’alberoun bel regalo, capace di resi-stere più di una stagione.

Turchia, Ankara apre scali a CiproLa Turchia aprirà uno dei suoi porti ed uno dei suoi aeroporti alle merciprovenienti da Cipro.Lo ha annunciato un portavoce della presidenza di turno finlandesedell’Unione europea. Ieri, il premier turco Tayyp Erdogan, aveva affer-mato che la Turchia non intende rinunciare all’ ingresso nell’ Ue e di avere‘due piani di riserva’ per rispondere alla possibile sospensione parziale delnegoziato.

Russia: “Con l’Iran un’altra strategia”La Russia ha messo in guardia dal perseguire a tutti i costi la linea dura conl’Iran, e invischiarsi cosi’ in un braccio di ferro interminabile, dopo l’enne-simo stallo creatosi sulle sanzioni internazionali da varare a carico diTeheran per il rifiuto di rinunciare al suo controverso programma nucleare.“Non dobbiamo spingere la situazione verso uno scenario di tipo nord-corea-no”, ha dichiarato il ministro della Difesa russo Serghei Ivanov, durante unavisita ufficiale di due giorni in Grecia.

Finlandia, l’Italia applaudeDa parte italiana si esprime grande soddisfazione per il voto con il quale ilParlamento finlandese ha ratificato a larga maggioranza il Trattato che adot-ta la Costituzione per l’Europa.Con il voto di Helsinki sono ormai sedici i Paesi, che rappresentano la mag-gioranza degli Stati membri e la maggioranza della popolazione dell’Unione,ad aver confermato la firma apposta al Trattato il 29 ottobre 2004. E’ quan-to si legge in una nota di Palazzo Chigi.

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Sci, al via lo slalom della sicurezzaNuove misure di sicurezza, ora il casco è obbligatorio per i ragazzi under 14

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

Pag. 4 1-31 dicembre 2006

Autostrade, per Tar corretta sospensione Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di Autostrade e di Schema28 disospendere la decisione dell’Anas dello scorso agosto di sospendere lafusione con Abertis. Secondo il Tar poi è stato corretto il rapporto infor-mativo avuto dall’Anas con le società “non potendosi negare che tra l’am-ministrazione [Anas] e le ricorrenti sia intercorso un costante rapporto dicomunicazione”. Ora è stata presa una decisione solo sulla richiesta disospensiva, sul merito la decisione verrà presa più avanti. Il Tar non si èinvece pronunciato sul ricorso di Abertis poiché esso non richiedeva nes-suna sospensiva e verrà esaminato nella decisione di merito.

Fiat cede Meridian TechIl gruppo Fiat ha raggiunto un accordo per la cessione a un consorzio di investi-tori guidato dalla holding svizzera Estatia AG delle quote nella canadese MeridianTechnologies Inc, rispettivamente pari al 51% ed al 49%, a 132 milioni di euro.Lo dice una nota della società, aggiungendo che la dismissione comporterà per ilgruppo una minusvalenza a livello consolidato di circa 20 milioni di euro ed unariduzione del debito netto per oltre 80 milioni. L’operazione “rientra nella strate-gia Teksid di focalizzazione sul proprio core business”, dice la nota, ed è inoltresoggetta al closing del finanziamento all’acquirente da parte di istituzioni finan-ziarie e all’approvazione delle autorità competenti.

L’Italia dei fannulloniIn Italia noi abbiamo “solo metà del Paese che rema, c’è un’altra metà che staseduta a poppa, che ringrazia ma non produce e succhia le ruote di chi rema”. Loha sottolineato il presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolonel suo intervento alla scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno. “Oggiabbiamo troppe sacche di improduttività - ha insistito - attività superflue e troppifannulloni. Abbiamo bisogno di riprendere la strada della crescita”. “Abbiamobisogno di ristimolare il Paese verso sfide e obiettivi - ha affermato Montezemolo- dobbiamo distinguere la capacità di tagliare le spese dalla improduttività dellepersone a poppa, dando risorse a chi rema”.

Muore Pinochet, generale che governò il Paese andino dal 1973 al 1990, dopo la destituzione di Allende

Cile, se ne va il dittatore di Valparaiso

L'ex dittatore cileno AugustoPinochet Ugarte è morto aSantiago del Cile all'età di 91 annia seguito dell'infarto che lo avevacolpito il 3 dicembre scorso. L'ANNUNCIO - «Si comunica - silegge nel dodicesimo bollettinodell'ospedale militare in cui eraricoverato - la dolorosa mortedell'ex presidente della repubbli-ca ed ex comandante in capodell'esercito, capitano generaleAugusto Pinochet Ugarte. Alle13.30 (le 17,30 italiane, ndr) ilpaziente ha sofferto un inatteso egrave scompenso che ha obbliga-to il suo trasferimento in condi-zioni critiche nel reparto di riani-mazione».«Sono state applicate tutte lemisure mediche possibili perrianimarlo - conclude il Bollettino- ma non si è ottenuta una rispo-sta clinica positiva, e la morte èintervenuta alle 14.15 (le 18.15 inItalia, ndr)».MORTO TRA I FAMILIARI - Ilmedico curante ha spiegato chePinochet «ha ricevuto l'unzionedegli infermi» prima di morire, edha ribadito che la morte è avve-nuta dopo un «improvviso» aggra-vamento. L'ex generale LuisCortes Villa, uno degli uominifidati di Pinochet, ha detto inlacrime che «con lui c'erano i figlie la moglie Lucia Hiriart», e che«questa morte ci ha colto a tradi-mento, mentre pensavamo addi-rittura ad un possibile suo ritornoa casa». Subito dopo la diffusionedella notizia, un gruppo di soste-nitori di Pinochet si è raccoltoall'esterno dell'Ospedale confotografie e bandiere cilene, alcu-ni in lacrime, altri gridando ilnome dell'ex generale e cantandol'Inno nazionale cileno.GLI ANNI DELLA DITTATURA -Pinochet fu presidente de factodel regime militare in Cile (1973-1990) e per quasi 25 capo di unodei più temuti esercitidell'America latina. Giunse adichiarare: «In Cile non si muoveuna foglia senza che io lo sap-pia». Il suo allontanamento dallapresidenza cilena coincise con unreferendum popolare che lui erasicuro di vincere il 5 ottobre1988. Ma il risultato lo sorprese eamareggiò: il 42% disse sì alla suapermanenza e il 55,2% risposeinvece no, e così il 10 marzo 1990Pinochet uscì dalla Moneda,

lasciando il posto al presidentedemocristiano Patricio Aylwin.Restò però alla guida dell'eserci-to, un incarico che avrebbeabbandonato soltanto il 10 marzo1998, per assumere il giornodopo la funzione di senatore avita.I PROCEDIMENTI GIUDIZIARI -In questi ultimi anni Pinochet erastato arrestato più a volte a segui-to dell'accuse giunte da vari tri-bunali, anche stranieri, in meritoagli omicidi e alle torture avvenu-te sotto la sua dittatura.L'immagine di invulnerabilità diAugusto Pinochet cominciò adincrinarsi il 16 ottobre 1998,quando il giudice spagnoloBaltasar Garzon ordinò e ottenneil suo arresto a fine di estradizio-ne. L'ex generale passò agli arre-sti a Londra 503 giorni, e graziead una sotterranea trattativa fra laGran Bretagna e il Cile, il mini-stro dell'interno dell'epoca, JackStraw, respinse la richiesta delmagistrato spagnolo e lo rimandòa casa dove tornò il 3 marzo2000.L'ex dittatore non aveva ancorachiaro in quel momento che l'ul-tima fase della sua vita sarebbestato un lungo e stringente calva-rio, costellato di oltre 300 denun-ce per violazione dei dirittiumani, dell'avvio di numerosecause, alcune delle quali sonoancora aperte, e di tre arrestidomiciliari. IL RINVIO A GIUDIZIO - Nelgennaio 2002, il giudice JuanGuzman, oggi in pensione, lo rin-viò a giudizio per reati collegaticon la «Carovana della Morte»,uno squadrone militare che per-corse il Cile nel 1973 per assassi-nare gli oppositori.Nel luglio dello stesso anno,però, la Corte suprema decise lasospensione del processo, vistele condizioni mentali - una formaleggera di demenza - dell'imputa-to. Questa sentenza permiseanche la chiusura di un'altracausa che lo vedeva implicato:quella dell'attentato che causò lamorte (a Buenos Aires, nel set-tembre 1974) del suo predecesso-re alla guida dell'esercito, il gene-rale Carlos Prats.Ma un'intervista concessa daPinochet ad una televisione diMiami nel dicembre 2003 riaprì ildibattito sulla lucidità dell'ex

generale e permise la presenta-zione di una nuova richiesta direvoca della sua immunità per ilprocesso legato alla OperazioneCondor, la rete repressiva orga-nizzata alla fine degli anni '70dalla Dina, temibile polizia politi-ca della dittatura, con le conso-relle degli altri regimi militaridella regione. Il giudice Guzmanrinviò a giudizio Pinochet perquesta causa, ma nuovamente laCorte suprema utilizzò l'argo-mento delle condizioni di saluteper bloccare la procedura. Macontemporaneamente un altropm cileno, Sergio Munoz, avevamiglior fortuna con una causa -quella per i conti scoperti nel2004 nella Riggs Bank degli StatiUniti - che toccava non la sferadei diritti umani, ma l'etica e l'o-norabilità di Pinochet.È proprio per i reati di evasione efrode fiscale ed uso di passaportifalsi che nel 2005 il giudiceCarlos Cerda rinviò a giudizio l'exgenerale, come il suo predeces-sore Munoz aveva fatto con lamoglie Lucia Hiriart e il figliominore Marco Antonio. Ma non ètutto: poche ore dopo la libertàprovvisoria concessa dalla Corted'appello all'ex dittatore per lacausa relativa ai conti Riggs, il 24novembre 2005 il giudice VictorMontiglio annunciò il suo rinvio agiudizio per la cosiddettaOperazione Colombo, disponen-done gli arresti domiciliari.L'Operazione Colombo fu unmontaggio orchestrato dallaDina, temibile polizia politicadella dittatura militare, per occul-tare nel 1975 la morte di 119oppositori. ARRESTI DOMICILIARI - Liberatoil 12 gennaio 2006, il 30 ottobrescorso Pinochet è stato postonuovamente agli arresti domici-liari per i crimini della prigionesegreta di Villa Grimaldi. Diecigiorni dopo è stato liberato dietrocauzione, ma il 27 novembre ungiudice ha ordinato il suo arrestoe gli arresti domiciliari per lavicenda della «Carovana dellamorte». Dal 3 di questo mesePinochet era stato ricoverato nel-l'ospedale militare di Santiago delCile per infarto. Le sue condizio-ni negli ultimi giorni sembravanoessere migliorate, tanto che si eraparlato di dimetterlo.Ora la morte.

Augusto Pinochet Ugarte era nato aValparaiso nel 1915; entrato nel 1933 allascuola militare ne uscì con il grado disottotenente; nel 1948 iniziò il corsoall’Accademia militare, finito il qualevenne inviato in Ecuador per organizzar-vi un’analoga istituzione accademica; alsuo ritorno, nel 1959, iniziò una rapidaascesa che lo portò al grado di generaledi brigata nel 1969, a Capo di stato mag-giore dell’esercito nel 1972 e a coman-dante in capo l’anno successivo: a deci-derne la nomina, il 23 agosto, fu il presi-dente Salvador Allende, il giorno dopol’approvazione di una mozione parla-mentare che ne chiedeva la rimozionedall’incarico, se necessario con la forza. La prova di forza arrivò puntuale pochigiorni dopo, l’11 settembre: Allende morìin circostanze mai chiarite all’interno delpalazzo presidenziale e il potere venneassunto da una giunta militare di cuiPinochet - anche nelle sue memorie - sidichiarò guida e ispiratore; secondo alcu-ni storici tuttavia il suo coinvolgimentosarebbe stato assai meno entusiasta eall’inizio avrebbe seguito la strada apertada altri ufficiali, specie della Marina, piùdirettamente implicati nell’organizzazio-ne del golpe. Quel che è certo è che Pinochet assunseeffettivamente la guida della giunta e nel1974 si fece eleggere Capo dello Stato eCapitano generale delle Forze Armate.Seguirono 16 anni di terrore e repressio-ne, con il sequestro e l’omicidio dimigliaia di oppositori, anche in coopera-zione con i governi di altri Paesi del"Cono Sur": Brasile, Uruguay, Paraguay eArgentina, tutti retti da regimi militari eimpegnati nella cosiddetta "OperazioneCondor" contro militanti della sinistra. InCile, stando alle cifre di unaCommissione di inchiesta indipendente,il numero di morti accertati e di "desapa-recidos" supera i 3mila, le persone tortu-rate sono almeno 28mila. Nel 1980 venne approvata con un plebi-scito la nuova Costituzione, che prevede-va una nuova consultazione nel 1988 perun’estensione del mandato presidenziale(formalmente una campagna elettoraleche prevedeva un singolo candidato) e

un ritorno del potere civile due anni piùtardi. Già dal 1983 l’opposizione aveva comin-ciato a far sentire di nuovo la sua voce,provocando la violenta reazione delgoverno; nel referendum del 1988Pinochet venne tuttavia sconfitto con il55% di "no" e solo il 42% di "sì". Due anni dopo si svolsero le prime ele-zioni presidenziali libere e Pinochetpassò le consegne a Patricio Alwyn, nonsenza prima farsi nominare comandantein Capo dell’esercito e senatore a vita,carica che gli garantiva l’impunità giuri-dica. Nel 1998, nel corso di una visita in GranBretagna effettuata per motivi di salute,venne arrestato su mandato del giudicespagnolo Baltasar Garzon, accusato digravi violazioni dei diritti umani e postoagli arresti domiciliari. Nella sua residenza ricevette la visita del-l’ex premier Margaret Thatcher, chesuscitò molte polemiche - e molti dubbisull’effettivo contributo cileno al conflittodelle Falkland, mai del tutto chiarito;successivamente, dopo sedici mesi dibattaglie legali, i Lord diedero via liberaall’estradizione - alla quale si era dichia-rato contrario anche il governo cileno -ma l’allora ministro degli Esteri JackStraw la bloccò giustificando la decisionecon il cattivo stato di salute dell’ex ditta-tore. Tornato in patria, nel 2002 rassegnò ledimissioni da senatore a vita dopo che laCorte Suprema aveva stabilito che unaforma di "demenza senile" gli impedivadi affrontare qualsiasi processo; due annidopo però la sentenza venne revocata eda allora Pinochet è stato al centro divarie inchieste: la "Carovana dellaMorte", l’"Operazione Colombo", il caso"Villa Grimaldi" - tutte inchieste sullasparizione, omicidio o tortura di opposi-tori del regime - e il "Caso Riggs", nelquale è accusato di frode ed evasionefiscale. La magistratura ha deciso di sot-toporlo agli arresti domiciliari in attesa diprocesso per l’Operazione Colombo (nelquale viene accusato di sequestro e omi-cidio) e per il caso Villa Grimaldi, unodei centri di tortura del regime.

Chi era Pinochet

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Telefonini assoltiL’utilizzo di un telefonino non aumenta il rischio di tumore, secondo unostudio su 400.000 utenti danesi. Un team di ricercatori ha usato i datiparagonandoli con l’intera popolazione della Danimarica nel determina-re che né l’uso a breve o a lungo termine di cellulari è legato a un piùampio rischio di tumori al cervello e al sistema nervoso, alle ghiandolesalivari, agli occhi, alla leucemia o al cancro in genere.Si stima che oltre due miliardi di persone in tutto il mondo usino i tele-fonini.

Elettronica ed ecologia: Nokia primaNella graduatoria aggiornata dei prodotti elettronici “ecocompatibili”, Nokiamantiene il primato mentre Apple scivola in coda alla classifica. E’ quanto haannunciato Greenpeace, associazione ambientalista che ha presentato l’ultimaversione aggiornata della propria “Eco guida ai prodotti elettronici” lanciata inagosto. “Acer e Lenovo, due tra i maggiori produttori di Pc, si sono impegnati aeliminare la maggior parte dei composti pericolosi . Hanno riconosciuto la lororesponsabilità di produttori che devono farsi carico dei rifiuti che producono”, haosservato Giuseppe Onufrio, direttore campagne di Greenpeace.

Australia, sì alla clonazione terapeuticaL’Australia ha liberalizzato la clonazione di embrioni umani per la ricerca afini terapeutici sulle cellule staminali.In un raro caso in cui i parlamentari non avevano direttive di partito, laCamera ha approvato il disegno di legge.Le nuove norme permettono la clonazione terapeutica, che comporta larimozione del nucleo di un ovulo umano non fecondato, aggiungendo Dnaper farlo sviluppare in laboratorio. Resta esclusa e punibile la creazione diibridi uomo-animale.

Le truppe americane in Iraq, entro il 2008devono passare da un ruolo di combattimen-to a uno di assistenza a quelle irachene. E’questo uno dei punto del rapporto elaboratodall’ Iraq Study Group. Il presidente degliStati Uniti George W. Bush ha assicurato che«sarà preso molto seriamente». Il documentomesso a punto dalla commissione di saggipresieduta dall’ex segretario di Stato JamesBaker e dal democratico Lee Hamilton con-tiene «molte proposte interessanti» e «tutteverranno prese in seria considerazione.Parlando di fronte alle telecamere alla CasaBianca dopo avere ricevuto il documento,Bush ha promesso di “agire al più presto”.«Questo rapporto dà una valutazione moltodura della situzione in Iraq», ha affermato ilpresidente dopo una colazione di lavoro allacasa Bianca con Baker e il copresidente delGruppo di Studio, l’ex parlamentare demo-cratico Lee Hamilton. «Esamineramo moltoseriamente ogni proposta e agiremo tempe-stivamente», ha aggiunto, «ho detto agli espo-nenti (del gruppo) che questo rapporto cheva sotto il nome di “La via da percorrere”sarà preso molto seriamente da questa ammi-nistrazione». Uno dei punti chiave del rapporto racco-manda che le truppe statunitensi, nel giro diun anno o poco più, passino da un ruolo dicombattimento a uno di assistenza a quelleirachene. Consiglia anche la convocazione diuna conferenza regionale sulla stabilizzazio-ne dell’Iraq, che dovrebbe portare a colloqui

diretti tra Stati Uniti, Iran e Siria. Il rapporto bipartisan consegnato dal Gruppodi Studio a George W. Bush non contienealcun sollecito a indicare un calendario per ilritiro delle truppe statunitensi. Ci sono peròben 79 raccomandazioni per uscire dal pan-tano iracheno. Suggerisce tra l’altro la convo-cazione di una conferenza regionale per lastabilizzazione dell’Iraq, che coinvolga ancheIran e Siria. Il portavoce della Casa BiancaTony Snow ha sottolineato che lo stessoGruppo ha avvertito che non esiste «una for-mula magica» per risolvere il conflitto irache-no.

Il Gruppo di Studio ha messo a parte deicontenuti il primo ministro iracheno, Nuri al-Maliki, in un collegamento in video confe-renza dalla Casa Bianca, immediatamentedopo il colloquio avuto con Bush. E all’inter-locutore iracheno si fa presente che se il suogoverno «non compirà progressi reali versogli obiettivi della riconciliazione nazionale,della sicurezza e della governabilità» gli StatiUniti potrebbero ridurre il loro sostegno poli-tico, militare ed economico». Una prospettivache a Bagdad è stata definita «scorretta». «GliStati Uniti si definiscono forza di occupazio-ne e sulla base della Convenzione di Ginevracome tale si è responsabili del Paese», haaffermato il parlamentare curdo MahmudOthman. «Non hanno il diritto di minacciareuna cosa del genere. È scorretto - ha aggiun-to. La situazione sul terreno, afferma il rap-porto, è «grave e continua a deteriorarsi e se

non vi sarà un’inversione di tendenza le con-seguenze saranno gravi... uno scivolamentoverso il caos provocherebbe il collasso delgoverno iracheno e una catastrofe umanita-

ria». E ancora: «Gli scontri tra sunniti e sciitipotrebbero estendersi e Al Qaeda potrebbeincassare una vittoria propagandistica e raf-forzare la propria base operativa».

L’Iraq Study Group studia la exit strategy e ripensa il comportamento dei soldati a stelle e strisce

Iraq, le truppe Usa verso il cambio di marcia

La preghiera di Benedetto XVI nella MoscheaBlu è senza dubbio uno dei momenti più toc-canti e cruciale di tutta la recente visita papa-le in Turchia. Un gesto che “apre un nuovoorizzonte nel dialogo interreligioso. Un passoavanti nello spirito di Assisi”, spiega il presi-dente della commissione Cei, monsignorVincenzo Paglia dalle colonne de “IlMessaggero”. “Il Papa, pregando allaMoschea, ha toccato il cuore del dialogo inter-religioso - ribadisce, quindi, il vescovo diTerni - Quel gesto significa che la compren-sione tra le religioni non può avvenire al difuori del contesto dell’umiltà davanti a Dio. Lapreghiera indica che tutti siamo deboli e sot-tomessi di fronte alla grandezza di Dio”. E per

fugare ogni dubbio sulrischio di confusioni, mon-signor Paglia precisa: “Ildialogo interreligioso deveandare avanti seguandodei binari ben precisisenza spazi al alcun sincre-tismo. Il Papa non ha pre-gato insieme al Muftì.Rivolto a Oriente, ha pre-gato accanto al Muftì e nonnello stesso modo. Ma qul-l’essere accanto è la rap-presentazione di come icredenti di fede diversepossono stare gli uniaccanto agli altri nella pre-ghiera. In quei minuti c’èla sconfitta del conflitto trale religioni”. Anzi, il presi-dente della commissioneCei si spinge anche oltrequando sottolinea che ilPapa è vero che parli di unsolo Dio “ma questo nonannulla la diversità dellefedi e nemmeno la pretesa

del Cristianesimo di essere sulla via della veri-tà. In tutte e tre le religioni monoteistiche c’èla dimensione della rivelazione, seppure inte-sa in maniera differente - si legge nell’intervi-sta al Messaggero - Tuttavia, come avverteBenedetto XVI questa dimensione di federichiede l’esercizio della ragione per evitare dicadere nel fondamentalismo e nelle religioniesoteriche”. Dunque, sembrerebbe che ilPontefice sia cambiato rispetto a Ratisbona.“Nessun cambiamento”, invece, per il monsi-gnor Paglia in quanto, afferma che “rispetto aldiscorso pronunciato all’università tedesca èandato a fondo. Nel viaggio in Turchia tutte lecose che aveva detto in precedenza hannotrovato la loro piena spiegazione”.

BENEDETTO XVI IN TURCHIA - Monsignor Paglia racconta la visita del Pontefice a Istanbul

Quel Papa che pregò nella moschea Hillary Clinton

si candida

«Sono davvero in corsa» per la Casa Bianca.Sarebbero queste, secondo un’indiscrezionedel quotidiano «New York Post», le paroleche la senatrice democratica dello Stato diNew York Hillary Clinton avrebbe detto altelefono a un collega. «Sono pronta a farequesto sforzo», avrebbe detto l’ex first lady.Per evitare fraintendimenti, la fonte precisa:«Hillary Clinton non ha mai detto che haintenzione di candidarsi alla presidenza oche era pronta ad annunciarlo, ma il sensodella conversazione era ovvio». Domenicaper la prima volta dopo mille smentite, uncollaboratore di Clinton ha ammesso che lasenatrice sta valutando concretamente l’ipo-

tesi di candidarsi alla nomination democrati-ca e che ha avviato un giro di consultazionicon i colleghi di New York per consigli esostegni. Hillary per il momento si rifiuta disciogliere la riserva sulle sue vere intenzioni,rinviando anche la creazione di una com-missione esplorativa, il passo formale checonsente a un candidato di raccogliere fondiper le primarie. Secondo il giornale «DesMoines Register» le consultazioni di Clintonsi sarebbero spinte fino all’Iowa. Molti all’in-terno del partito democratico starebbero pre-mendo per accelerare i tempi della decisio-ne di Hillary, nel timore che altri concorren-ti alla presidenza si avvantaggino troppo.

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

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Mucche a MilanoUna mandria colorata di 100 mucche d’artista in giro per le vie e le piaz-ze di Milano . Si tratta della Cow Parade. La mostra d’arte contemporaneaè stata inventata in Svizzera nel 1998 e ad aprile sbarcherà nel capoluogolombardo, con 100 mucche in vetroresina che faranno bella mostra di se.Un’asta metterà in vendita gli esemplari di mucca più pregiati e il ricava-to andrà a Fondazione Onlus Champions four Children, creata dal calcia-tore del Milan Clarence Seedorf.

L’ETI premia FoàL’Ente Teatrale Italiano e il Teatro della Pergola hanno deciso di attribuire aArnoldo Foà, che ha compiuto quest’anno 90 anni, il riconoscimentodell’Aurea Chiave del Primo Camerino del Teatro della Pergola, premiocreato da Alfonso Spadoni. La consegna per mano del presidente GiuseppeFerrazza e del direttore generale Marco Giorgetti avverrà nei prossimi gior-ni, subito dopo la conclusione dello spettacolo “Sul lago d’orato’’ di ErnestThompson, per la regia di Maurizio Panici, in scena fino al 10 dicembre.

Dick ritorna in libreriaPhilip K . Dick, autore dei romanzi che hanno ispirato i film Blade Runner eTotal Recall, torna con il libro: ‘Voices from the Street’.Il volume, inedito, la cui uscita è stata annunciata da vari quotidiani tra cuiil Miami Herald, è stato scritto negli anni cinquanta, e dedicato ad un giova-ne, Stuart Hadley.Philip K. Dick, come sanno tutti gli appassionati di fantascienza, è morto nel1982.

Il gap delle retribuzioni netteannue tra donne e uomini vada 3.800 euro per i dipendentia tempo indeterminato aglioltre 10mila degli autonomi.Gli uomini hanno, infatti, inmedia redditi superiori rispettoa quelli delle donne in tutte leforme contrattuali: del 23% nellavoro dipendente, 40% inquello autonomo e 24% per lecollaborazioni. Sono alcuni deidati resi noti nel corso dellaconferenza stampa di presen-tazione del programma d’azio-ne, predisposto dal ministerodel Lavoro e Previdenza socia-le, in tema di parità salariale eprocessi di stabilizzazionedelle donne nel lavoro, nel-l’ambito delle iniziative previ-ste nel ‘Piano nazionale diazione per l’Anno europeo2007 - Eguali opportunità pertutti’. All’incontro erano pre-senti il ministro, CesareDamiano, e il sottosegretarioRosa Rinaldi. “I dati - ha spiegato Damiano -ci indicano che la precarietà èdonna. Eppure, statisticamentele donne dispongono di livellidi istruzione maggiore rispettoagli uomini. Comunque, comeministero, ci siamo impegnatiad ‘abbattere il danno’ anchein occasione del 2007, annoeuropeo contro le discrimina-zioni. Per fare ciò, è evidenteche l’azione di ricerca si colle-ga con un’azione legislativa,che stiamo facendo. Secondo idati Excelsior-ministero delLavoro - ha ricordato il mini-stro - per la fine del 2006 ilavoratori standard rappresen-tano appena il 46% delleassunzioni totali. Assistiamo,quindi, a un’ansia di precarie-tà che pervade non solo i gio-vani e gli over 50 che hannoperso il lavoro, ma anche ledonne. A conclusione dell’iterdella Finanziaria, comunque,abbiamo un pacchetto robustodi azioni, compresi gli altriemendamenti proposti dalpassaggio della legge dallaCamera al Senato. Mi riferiscoall’aumento delle tutele per lamaternità, al miglioramentodelle tutele per le gravidanze a

rischio e per lemalattie, per laprima voltaestese agliapprend i s t i .Quando parlia-mo di rendereil lavoro stabile- ha osservatoDamiano -i n t e n d i a m opremiare illavoro chediventa tale.Per questo,abbiamo volu-to privilegiareulteriormentele imprese delMezzogiornoche stabilizza-no, in partico-lare, le donne.Gli incentiviper le assun-zioni, infatti,già di per sémaggiori per leregioni delSud, aumenta-no quandointeressano lelavoratrici”. “Ci troviamo difronte a un’a-nalisi dei para-dossi”, hadetto il sottose-gretario alLavoro eP r e v i d e n z asociale, RosaRinaldi, com-mentando idati relativi allac o n d i z i o n edelle lavoratri-ci in Italia. “Ledonne - ha ricordato - sonopiù capaci, con livelli di scola-rità maggiori rispetto ai colle-ghi maschi, eppure nel lavoroquesta condizione non vienericonosciuta: nonostante lalegge 125, sono ancora oggidiscriminate e, per compren-derne le ragioni, dobbiamouscire dalla retorica delle pariopportunità. Nonostante unagenerale situazione di preca-rietà nel mercato del lavoro -ha rimarcato Rinaldi - le donne

hanno una permanenza in talecondizione molto più lunga diquanto non capiti agli uomini.Vogliamo ricercare dellebuone pratiche reali cheabbiano lasciato il segno lad-dove sono state applicate,migliorando la condizionedelle donne, concedendo unasorta di ‘certificazione di quali-tà’”. “Alle donne delParlamento - ha annunciato ilsottosegretario - chiederemo lacollaborazione per la realizza-zione di un ‘Libro Bianco’ sulle

condizione della donna nellavoro oggi. Non abbiamobisogno di nuove normative,ma di cambiare pagina nellapratica”. Dai dati verificati dal ministerodel Lavoro, in tema di pariopportunità, emerge che unadonna su cinque fa un lavoroche richiede una formazioneinferiore a quella di cui è inpossesso. La nascita di unfiglio, poi, toglie più di unadonna su 10 dal mondo dellavoro. Il 40% che non lavora,

infatti, lo fa perprendersi curadei figli (in par-ticolare nelNord, nelle clas-si centrali di etàe tra le menoistruite), mentreil 35% è scorag-giata dall’assen-za di opportuni-tà lavorative, inparticolare fra lepiù istruite e leresidenti al Sud.Le donne rap-presentano oltreil 54% dei lavo-ratori subordi-nati, con per-centuali diperiodi di per-manenza nelprecariato chesono oltre ildoppio di quelliper i colleghimaschi. Il progressivoimpoverimentodel lavoro fem-minile è unaltro aspettoche interessacentinaia dimigliaia di lavo-ratrici, spessosingle e capofa-miglia che sitrovano arischio dipovertà (sotto i7.000 euro direddito) concarichi di lavoroe orari partico-larmente pesan-ti e aggravati

dal rischio continuo della nonrinnovabilità del contratto. Ilfenomeno, però, trova il suoanalogo se si guarda alleanziane e alle pensioni, doveun dato che è confermato intutte le aree geografiche delPaese, e in tutti gli enti previ-denziali (Inps, Inpdap eEnpals) indica che il 75% deitrattamenti integrati al minimo,cioè sotto i 500 euro, riguardadonne (2,6 milioni) e che ledonne mono-pensionate sono

il 64,8% del totale, con unimporto medio annuo di circa7.300 euro. Solo l’1,2% delledonne arriva ad avere quaran-t’anni di contributi, il 9% arrivaa una contribuzione fra i 35 ei 40 anni e ben il 52% è al disotto dei venti anni di contri-buzione”. Contrastare le discriminazionisalariali e favorire il passaggiodelle donne dal lavoro preca-rio al lavoro a tempo indeter-minato. Sono questi gli obietti-vi del progetto del ministerodel Lavoro e Previdenza socia-le per l’Anno europeo controle discriminazioni. Il progetto,coordinato dal ministero dellePari opportunità, si propone disviluppare azioni concretemirate alla riduzione delle dif-ferenze salariali e alle trappoledella precarietà riferibili alledonne. Per questo, verrà rea-lizzata un’intensa rete di coin-volgimento partecipativo alivello istituzionale, nel rap-porto con le regioni e le auto-nomie locali, con le partisociali, con i rappresentantidel Terzo settore e con i movi-menti del sociale. Il progetto, della durata di 12mesi, prevede la costituzionedi due comitati, scientifico etecnico: il primo finalizzato afornire indirizzi e a monitoraregli sviluppi del progetto, ilsecondo all’organizzazione egestione delle attività operati-ve. Attraverso le attività semi-nariali e di progettazione, saràpossibile diffondere a livellolocale e nazionale la culturadella parità di genere, sensibi-lizzare gli attori istituzionali esociali in materia di lotta allediscriminazioni e valorizzazio-ne delle diversità, ipotizzarepolitiche e pratiche realmentecoerenti con i destinatari finalidelle stesse. Verranno, inoltre,diffuse le politiche attive inmateria di azioni positive everranno attivate reti funziona-li e permanenti a livello nazio-nale e territoriale. Il progetto siconcluderà con un seminariointernazionale per la diffusio-ne dei risultati e con la reda-zione di un Rapporto finale.

Ma quali Pari opportunità!

Addio neve e freddo, ‘’avre-mo Natale e Capodannoall’insegna del caldo’’. Anzi,la ‘’tendenza climatica incorso da 15 anni addiritturapotrebbe portarci direttamen-te a una primavera anticipata,facendoci saltare a pie’ paril’inverno’’. A tracciare lo sce-nario di un Natale eCapodanno con il sole, e diun inizio 2007 forse senzanemmeno l’inverno, è il cli-matologo dell’Istituto diBiometeorologia dell’IstitutoIbimet-Cnr di FirenzeGiampiero Maracchi.‘’Fino ai prossimi 20 giorniavremo ancora il caldo - spie-ga Maracchi - perché conti-nua la circolazione di massed’aria relativamente calde. Inquesto periodo, comunque,in quota, ovvero intorno ai

1500 metri, è possibile regi-strare irruzioni di freddo econseguenti precipitazioninevose’’. E quello che ciattende, fuori da ogni scena-rio presepistico, è dunque unNatale caldo, dovuto ‘’al man-cato arrivo - dice il climatolo-go - della circolazione dell’al-ta pressione della Siberia’’.Un fenomeno, sottolineaMaracchi, che rispecchia latendenza climatica degli ulti-mi 15 anni.‘’Gli ultimi 15 anni, perchéquesta è la scala su cui noiclimatologi osserviamo unfenomeno, sono ormai segna-ti da autunni sempre più caldie inverni sempre più tardivi.Senza pensare a quando gliinverni non sono affatto’’,dice Maracchi.‘’E non intendo - sottolinea il

climatologo - mancanza diinverni in zone che tradizio-nalmente non ne registrano.Piuttosto intendo dire saltarel’inverno e andare diretta-mente a una primavera antici-pata’’. Ma cosa determinereb-be il salto della stagione fred-da? ‘’Intanto vorrei subitochiarire che se ciò dovesseaccadere non potremmocapirlo prima di gennaioprossimo, mese in cui isegnali inizierebbero a essereinequivocabili. In gennaio,inoltre, è prevista una discesadi aria fredda e quindi aspet-tiamo per fare ulteriori valuta-zioni’’.Ma cosa ci farebbe dire addioall’inverno? L’addio alla sta-gione invernale, secondo l’e-sperto del Cnr, sarebbe‘’diretta conseguenza del

cambiamento di clima globa-le in atto sul pianeta, unfenomeno - concludeMaracchi - che trova origineanche nell’azione e nelle atti-vità dell’uomo che stannosconvolgendo gli equilibrisulla Terra e nella sua atmo-sfera’’. L’opinione scientificasul cambiamento del clima,come espresso nel PannelloIntergovernativo sulCambiamento Climatico(Ipcc) delle Nazioni Unite efirmato dagli accademici discienza delle nazioni del G8,è infatti che la temperaturaglobale media è aumentata di0,6 o più o meno 0,2 °C dallafine del XIX secolo e che ‘’lamaggior parte del riscalda-mento osservato durante gliultimi 50 anni è attribuibilealle attività umane’’

Feste al caldo, inverno addio

Il gap di retribuzione tra uomini e donne sul posto di lavoro è ancora terrificante

Il climatologo Giampiero Maracchi: “a gennaio capiremo se andiamo direttamente verso la primavera”

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Weeds, terza stagioneWeeds, serie di Showtime lanciata in Italia l’ottobre scorso su Raidue (interza serata, verso mezzanotte e mezzo), avrà una terza stagione . Lohanno annunciato i vertici del canale dopo gli ascolti altissimi fatti regi-strare negli USA dall’ultima puntata del secondo ciclo.La nuova annata sarà costituita da 15 episodi (tre in più rispetto alla pre-cedente, mentre la I stagione contava solo 10 episodi) e sarà trasmessa inpatria durante l’estate 2007.

Monicelli, “Haber un rompiscatole”“Alessandro Haber rompe le scatole, chiede di ripetere le scene, i grandiattori stanno zitti”, così Mario Monicelli ospite a ‘Viva radio 2’.Pronta lareplica dell’interessato, intervenuto al telefono in trasmissione . “Mario,sono Haber! Sei suonato? Ci saranno anche delle eccezioni..”, ha esclamatol’attore prima di aggiungere: “Ho fatto cinque film con te e sono stato buo-nissimo. E tu mi descrivi come un rompic..”. “Tu lavori con me perchè siamoamici, voglio aiutarti”, ha risposto Monicelli.

Il figlio mai nato di Zeffirelli‘Ai tempi in cui ero l’assistente di Luchino Visconti avevo una storia con unaragazza, Giovanna, che abortì senza neanche interpellarmi . Quel figlio mainato mi cambiò la vita: da allora, non ho più amato una donna’. Queste rive-lazioni appartengono a Franco Zeffirelli che poi confessa: ‘Ho sempre avutopaura di abbandonarmi a questo sentimento. Non mi lasciavo troppo coin-volgere perchè‚ ero già innamorato di me stesso, anche se poi l’ho pagatocon la solitudine’.

AL CINEMA

Il Profumo

Cinema e Medio Oriente perla Left Coast E mentre ci tor-nano negli occhi le immaginidi Syriana, dove GeorgeClooney è alle prese con unaHezbollah organizzazionetutto sommato comprensiva,carnefice ma vittima al tempostesso della realpolitik nudacruda che il Dick Cheney delmomento ha imposto almondo intero solamente perpoter scavare qualche bucoin più in terra araba, ci accor-giamo che i “guerriglieri didio”, non sono poi tutti lì asprofondare nell’indigenza,armati grossolanamente e rac-colti attorno al serafico emagnanime leader, nella real-tà sono tranquillamente ingrado di reggere un’offensivadi Tshaal e anche eventual-mente di lanciare una con-troffensiva in Galilea e detta-re l’agenda politica in mediooriente.Allora se è vero come è vero

che il successo del cinema ènel riuscire a raccontareproiettando il verosimile, bèsignifica che qualcuno (per laprecisione Hollywood e gliaccoliti in giro per il mondodello chicchissimo senso dicolpa occidentale) è propriofuori strada, per non mettersipoi a pensare che sia poi quelqualcuno a giocare sporco.Prendiamo l’ultima stagione

del cinema americano e la

guerra. Ci ha regalato soprat-tutto Jarhead, Munich eSyriana appunto. I marines diJarhead per la regia di SamMendes, nella interpretazionedi Jake Gyllenhaal (DonnieDarko, ma soprattutto ISegreti di BrokebackMountain), sono ragazzi man-dati là a perdere tempo, tantofa tutto l’aviazione, non fosseper le migliaia di morti in Iraqa qualcuno verrebbe purevoglia di crederci. PoiSpielberg, sì anche Munich, il

film di Spielberg, che forseessendosi stancato di essereuno dei pochi non allineati asinistra ha deciso di aprire aidee innovative per un nuovocorso nella storia delle rela-zioni diplomatiche conIsraele insinuando per primoil dubbio sulla “reazionesproporzionata”.Tutti e tre i film racchiudibili

all’interno di quel pensieromirabilmente delineato dallaintellighenzia europea checontinua a chiedersi e a chie-

derci “Perché di preciso gliamericani sono andati inIraq?” (a titolo di esempio siveda il numero 4-2006 diLimes, pag. 279, art. di ManlioGraziano).

In questo scenario l’intelli-ghenzia europea, la sinistraamericana, i cineasti della LeftCoast, sembra quasi dimenti-chino, omettano tranquilla-mente, petrolio più, petroliomeno, di considerare unavariabile: lo Stato di Israele el’irrisolto conflitto con il

mondo arabo.Risultato: dopo che in tanti ci

si è preoccupati di riproporrela minestra riscaldata dellanuova contestazione holly-woodiana di Clooney e com-pagni (vedi anche “GoodNight and Good Luck”) si èpreparato così bene il terrenoall’opinione pubblica perinformarla circa il drammache avvolge il Grande MedioOriente al punto da riuscirein ciò cui abbiamo assistitodurante la crisi, la successivaguerra estiva tra Israele eLibano, l’intervento militaredell’UE e il seguente ballettodiplomatico cui non si èovviamente sottratto il nostroMinistro degli Esteri. Lo StatoEbraico è rimasto, mediatica-mente parlando, isolato; conl’aggravante degli Stati Unitisono ancor più isolati e obbli-gati ad una politica estera disemplice contenimento.

Può, utilizzando lo schemaadottato con il rilancio delprogramma UNIFIL, l’UnioneEuropea con l’appoggiodell’ONU riuscire a stabilizza-re la regione mediorientalesecondo modalità virtuose(abbandono dei programminucleari, rinuncia al terrori-smo e alle armi, riconosci-mento dello Stato di Israele)o invece dobbiamo rasse-gnarci a vedere montare larabbia araba anti-israeliana e

il naturale e sacrosanto con-seguente affinamento deisistemi e delle procedure didifesa di Israele?Ce lo auguriamo, pur rima-

nendo scettici e non mancan-do di sottolineare come, allaluce dell’humus culturale cuiuna sinistra occidentale irre-sponsabile ha dimostrato divoler attingere a partire dallaguerra in Iraq in poi, con ilsuo virulento ritorno all’utiliz-zo di slogan provenienti dalpeggio del peggio della con-trocultura stanca anni ’70,nulla possa permetterci diabbandonarci all’ottimismo oalla retorica di una “nuovasperanza di pace”. Per noi cinofili Occidentali,

constatando lo stato dell’artesulle produzioni cinematogra-fiche, non resta che rimpian-gere i vecchi film di JohnWayne che sbarca inNormandia e accontentarcidella visione (ovviamente fer-ragostana) di United 93 – ilfilm sull’eroismo dei passeg-geri dell’aereo che nel dise-gno dei terroristi dell’11Settembre doveva schiantarsisul Congresso – nonché chie-derci dove, a che cosa il circomediatico voglia veramenteportarci: forse a credere perdavvero che Israele non siaun avamposto dell’Occidentein Medio Oriente?

George Clooney e compagni hollywoodiani ci spacciano per vero un mondo che quasi ci fa rimpiangere il vecchio John Wayne

Cinema e Medio Oriente per la Left Coast

In un mondo che celebra

solo i vincitori e gli ambi-

ziosi ecco un film che fa

venire voglia di essere per-

denti. Assolutamente da

vedere.

La famiglia Hoover, combric-

cola di bizzarri personaggi, sta

per affrontare una tragicomica

avventura a bordo del pulmino

Wolkswagen con il quale

accompagnano la piccola

Olive al concorso di bellezza

che dà il titolo al film. L’allegra

brigata è formata da papà

Richard, votato al successo ma

condannato alla sconfitta,

mamma Sheryl, tendente al

buonismo educativo, il fratello

Frank fresco di tentato suici-

dio; l’adolescente Dwayne cul-

tore di Nietszche e muto per

scelta. Il nonno cacciato dalla

casa di riposo per abuso di

sostanze stupefacenti.

Scritto e diretto da Jonathan

Dayton e Valerie Faris, costato

otto milioni di dollari e uscito,

inizialmente, in solo sette sale

americane, ne ha poi conquista-

te mille e cinquecento; totaliz-

zando oltre quarantadue milio-

ni al botteghino stelle & strisce.

Grazie al passaparola, su scala

globale: ottima resa in Gran

Bretagna e guadagni stratosferi-

ci in Francia. Ora tocca all’Italia:

riusciremo ad apprezzare un

road-movie non politically-cor-

rect, che elogia la famiglia, sep-

pur estremamente sui generis, e

soprattutto i loser, ovvero i per-

denti? Ottimi interpreti, su tutti

Greg Kinnear nei panni di

Richard, soundtrack strepitosa e

sceneggiatura senza sbavature,

ma soprattutto costumi indimen-

ticabili: la piccola Olive in shorts,

stivaloni rossi e ventre promi-

nente è da antologia. Da

tempo, non si rideva così - bene

- al cinema: un apologo sui per-

denti assolutamente imperdibile.

Little miss SunshineIl best seller di PatrickSüskind portato sulloschermo da Tom Tykwercon un budget record,ottimi attori ma risultatiambivalenti.

Il romanzo Profumo è statopubblicato per la primavolta nel 1985 e ha vendutooltre 15 milioni di copie intutto il mondo, in Italia èarrivato alla undicesimaristampa. Il produttore tedesco BerndEichinger è un habituédegli adattamenti letterari (Il nome della rosa aParticelle elementari ), nel2001 ha acquisito i dirittidel libro e successivamen-te ha affidato la regia alconnazionale Tom Tykwer(Lola corre, La principessa+ il guerriero). Interpretatoda un cast internazionale,in cui spiccano DustinHoffman (il profumiereGiuseppe Baldini) e AlanRickman (Antoine Richis),Profumo - Storia di unassassino racconta le vicen-de di Jean-BaptisteGrenouille (il venticinquen-ne inglese Ben Whishaw)nato al mercato del pescedi Parigi nel 1738 e dotatodi un olfatto straordinario,che lo porterà a voler pre-

servare ossessivamente gliodori umani, trasformando-si in un serial-killer. Con unbudget record nella storiadel cinema tedesco,Profumo ha sbancato i bot-teghini in patria e conqui-stato un mercato difficile

come il russo, ponendosisulla scia del successo dellibro di Süskind. Rispettoall’originale cartaceo, la tra-sposizione diretta e co-sce-neggiata da Tykwer sceglieuna visione realistica, conrisultati ambivalenti.

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LA PIAZZA D’ITALIA - ROMA

Pag. 8 1-31 dicembre 2006

Non c’è Totti nella squadra dell’annoMolti italiani tra i candidati a far parte della “Squadra dell’anno 2006”, unteam virtuale composto da giocatori scelti dagli utenti del sito ufficialedell’UEFA (www.uefa.com), ma tra i candidati mancano alcuni nomiimportanti come il capitano della Roma Francesco Totti.I nomi in lizza per far parte della formazione sono 60, tutti scelti tra i gio-catori che militano nei campionati europei in base al loro rendimento neiclub di appartenenza e nelle squadre nazionali.

Cure alle prese con una crisi creativaTrent’anni di carriera musicale non sono un’assicurazione contro le crisi dicreatività. Lo sa bene il frontman dei Cure Robert Smith, che non riesce con-cludere i testi di alcune delle 33 nuove canzoni che la band sta registrandoper il suo quattordicesimo album in studio. Smith non vuole lasciare ai fansl’immagine di una band datata che scompare lentamente dalle scene, perquesto dà molta importanza ai testi dell’album. “Voglio che (le parole) signi-fichino qualcosa, non è sufficiente che siano in rima”, ha detto Smith.

Il mondo in mano a pochiIl 2% della popolazione possiede oltre la metà della ricchezza del mondo, tra cuiproprietà e risorse finanziarie, secondo le Nazioni Unite. Se le entrate sono distri-buite in proporzioni diseguali, dallo studio dell’Istituto Mondiale per la Ricerca elo Sviluppo Economico dell’Università dell’Onu emerge che la ricchezza lo èancora di più. “La ricchezza è concentrata fortemente nel Nord America, inEuropa e nei paesi industrializzati dell’Asia-Pacifico. Nel complesso, la gente diquesti paesi possiede quasi il 90% della ricchezza globale totale”.

Adolfo Camilli, professione donatorePresidente Camilli, AvisRoma si è distinta negliultimi giorni per unainiziativa molto impor-tante con la donazionedel sangue per laComunità Islamicanella Moschea dellaCapitale, una giornatacon lo scopo di integra-re tale comunità anchenella pratica delledonazioni. Possiamotracciare un bilancio diquesta iniziativa? Com'èstata la risposta deimusulmani di Roma?

la risposta della ComunitàIslamica di Roma è stata,come inizio, buona.Hanno potuto effettuarela donazione 14 uomini e6 donne. Si sono presen-tati però circa 40 persone,molte delle quali sonostate escluse perché ave-vano fatto colazione emolti di loro, essendo statiin visita ai loro Paesi diorigine, non avevanoancora finito il periodo diesclusione. Si è stabilitoinvece un cordiale rap-porto di collaborazionecon il Centro CulturaleIslamico d’Italia che vedràimpegnate le Moscheedelle principali cittàd’Italia nella promozionedella cultura del dono delsangue. La cosa piùimportante è che abbiamofinalmente “rotto il ghiac-cio” e stabilita un’intesacon questa importanteComunità religiosa.

Questa appena menzio-nata non è l'unica ini-ziativa di Avis Roma. Ciaspettano molti altriappuntamenti. Ce nepuò parlare?

Non è la sola iniziativa diAvio Roma. Già nel 2005,Avis Roma e Milano sisono fatti promotori diappelli rivolti a tutte levarie componenti etnicheesistenti in Italia a mezzodi articoli, loro dedicati,su circa 13 testate giorna-listiche in lungua. Visto ilsuccesso della prima cam-pagna, la stessa è statariproposta quest’anno conscadenza gennaio 2007; aquesta si sono agrregateAvis Regionale Liguria,Lazio, Prov.le Latina,Prov,.le Milano. Oltrequesta iniziativa AvisRoma, con Milano eProv.le Milano hanno col-legato la donazione delsangue alla vaccinazionedei bambini di Gulu –

Uganda. Per ogni dona-zione di sangue vieneaccontonata la cifra di0,50 cent di per questoprogetto. Nel primo bien-nio abbiamo praticato 8vaccinazioni cadauno a27.000 bambini. E’ partitala II campoagna che avràtermine a fine 2007. E’ unprogetto importante per ilquale abbiamo la collabo-razione operativa diAMREF.

Qual è a Roma la situa-zione per le donazionidi sangue?

La situazione dei donatoridi sangue a Roma è,secondo quanto diceva laCampagna Regionale, lan-guente. C’è anocra pocapartecipazione. La gentesi accorge, nei periodi cri-tici, quando è costretta aconstatare di persona, inospedale, che il sanguepuò mancare. In quellaoccasione farebbe i saltimortali per averlo e subi-to. Passata l’emergenza ilpiù delle volte si dimenti-ca e non dona.

Roma è sicuramente lacittà in Italia dove c'èpiù bisogno di sangue.Ricordiamo ai nostrilettori quanto siaimportante donare,non tralasciando il fattoche una donazione èanche una occasioneper essere aggiornatigratuitamente sulnostro stato di salute.

Le associazioni fanno deltutto per diffondere la cul-tura del dono del sanguema ancora non si è giuntiall’autosufficineza emati-ca. Basterebbe che il 5%della popolazione lazialedonasse il sangue per nonavere problemi di reperi-bilità. Tra l’altro il donodel sangue è anche azio-ne di medicina preventivaperché dopo circa 20 gg.si ricevono a casa le ana-lisi per poter monitorare ivari parametri del sanguee, eventuamlmente, prov-vedere. Attualemnte man-cano circa 30.000 unitàannue su 180.000 ma inquesto anno c’è stato unaumento delle donazioni

di circa il 10%.Ho rispoto anche nellaprecedente domanda.Aggiungerei che i trapian-ti che, finalmente hannopreso piede, richiedonoforti quantità di sangue eche Roma, ormai sede dicentri ospedalieri di eccel-lenza, ricovera molti citta-dini di altre regioonid’Italia.

L'Avis a livello naziona-le conta tantissimiiscritti e donatori, masolo il 20% di questi ènella fascia d'età tra i 18e i 28 anni. E' nellapenetrazione nelmondo giovanile laVostra prossima sfida?

L’Avis conta circa1.100.000 iscritti, raccogliecirca 1800.000 donazionidi sangue che rappresen-tano circa l’80% del fabbi-sogno nazionale. Stiamofacendo promozione nellescuole superiori per sensi-bilizzare i ragazzi ottenen-do notevoli soddisfazioni.Abbiamo comunque ilgap di una popolazione

che diventa sempre piùvecchia con notevolinecessità di sangue. E’ perquesto che confidiamoanche nelle nuove leve dicittadini di altre nazioni.

Concludiamo con unaconsiderazione sullaSua persona. Per descri-vere il Suo impegnopersonale bastanopoche ma significativecifre: Adolfo Camilli hadonato 85 litri di san-gue in 40 anni. Come ènata questa missionenel Suo cuore?

Sono poco propenso aparlare di me, ma possoaffermare che sono statosempre sensibile ai biso-gni di chi è debole.Ho donato il sangue dal1964 a pochi anni fa effe-tuando sempre, grazie allasalute che il Signore mi hadato, 4 donazioni annue.Negli ultimi anni ho dona-to contemporanmeamenteanche il plasma raggiun-gendo il traguardo da Leiconosciuto.Avrei potuto continuare

ma proprio grazie alleanalisi ricevute dalladonazione constatai che ivalori del PSA erano lievi-tati.Ho potuto affrontareabbastanza agevolmente idisagi del cancro prostati-co ma, con enorme dispi-cere non ho potuto dona-re più il sangue. Sonoanche volontario del soc-corso con la CRI dal 1984con servizi dedicati sulleAutoambulanze .Possocomunque affermare cheper tutto il lavoro divolontariato che faccio eho fatto ho sicuramentericevuto in gratificazioniinterne più di quanto hodato, in tempo, denaro esacrifici. Il dono più belloè quello che ho ricevuto èun maggior apprezzamen-to della vita, proprio inconsiderazione di quantoho visto circa le sofferen-ze della gente; queste mihanno fatto affrontare idisagi della vita con unospirito diverso semprememore che c’è semprequalcuno che vive condi-zioni di disagio peggiori.

L’INTERVISTA - Donare il sangue è sempre più un dovere, ce ne parla il Presidente di Avis Roma