Scintilla, settembre 2011

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Organo di Piattaforma Comunista

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

Organo di espressione di Piattaforma Comunista

n. 22Settembre

20111 euro

Negli ultimi anni la borghesia hascaricato tutto il peso della crisi sullaclasse operaia e le masse popolari. Lecondizioni di vita e di lavoro di milionidi sfruttati e di oppressi si vanno facendoinsopportabili.L’aggressività dell’imperialismo è increscita sia all’esterno, con le guerredirapina, sia all’interno, con l’offensivareazonaria, la repressione dei movimentidi lotta.La conseguenza di ciò è unastraordinaria accentuazione dellecontraddizioni di classe. Il brutaleattacco capitalista determina infattiun’accresciuta resistenza. La lotta dellaclasse operaia, dei lavoratori, dei giovanie dei popoli si estende in tutto il mondo.Anche in Italia vediamo fenomeni diaccanita resistenza operaia e popolare,con forme di lotta dure: Fincantieri, Fiat,No Tav, gli episodi di ribellioneproletaria, le contestazione durante lemanifestazioni di piazza, le rivolte deilavoratori immigrati.I giovani proletari ricominciano amettere in discussione il moderatismoriformista, la concertazione, la politicadel patto sociale, che non hanno portatorisultati positivi e favoriscono solo ilcapitale. Svaniscono le illusioni e crescel’odio verso i politicanti borghesi.In questa situazione, in cui procede ilrisveglio operaio e maturano lecondizioni della controffensiva, icomunisti devono saper conquistareun’influenza decisiva sulle masse.Da ciò deriva la necessità di una politicavolta a favorire la massimapartecipazione alle lotte delle masse. E’cioè indispensabile realizzare il fronteunico di lotta della classe operaia, che sifondi su organismi come i Comitatioperai e i Consigli di fabbrica. Su questa base va realizzato un ampiofronte popolare, per unire attorno allaclasse operaia, su un programmarivoluzionario, classi e strati socialioppressi dall’oligarchia finanziaria.Il recente sciopero generale ha mostratodei passi in avanti in questo senso. Ma il

Scintilla

Campagna internazionaleper annullare

il debitodella Tunisia

(pag. 8)- segue a pag. 2 -

Comunisti, avanti!

teoriaeprassi@yahoo.it www.piattaformacomunista.com

15 ottobre:la gioventù

senza futuro scende in piazza

senza paura(pag. 3)

Spazziamo via il governo Berlusconi. No aqualsiasi altro governo dei padroni e della BCE!

Scintilla

vero problema che abbiamo difronte è determinare il distaccodegli operai rivoluzionari dairiformisti e daisocialdemocratici. I rapporti politici fra borghesiae proletariato noncorrispondono ai reali rapportidi forza fra queste classi. Questo perchè non c’è unpartito indipendente erivoluzionario della classeoperaia. La classe operaia e le masse

lavoratrici senza un’adeguatadirezione politica e ideologicarivoluzionaria non sono capacidi intraprendere azioni radicali,che portino ad un cambiamentodella situazione. Perciòinsistiamo sulla necessità che isinceri comunisti e gli operai diavanguardia si uniscano, dandovita a quell’organizzazione,fondata sui principi marxisti-leninisti, che preparerà efonderà il Partito Comunista delProletariato d’Italia.

segue dalla prima

L’offensiva reazionaria non siferma. Gli operai vengono colpiticon migliaia di licenziamenti eriduzioni di salario. El’agonizzante governo Berlusconivuole imporre loro nuovi sacrificiper gravarli di tutti i pesi dellacrisi capitalista.Gli sfruttati però non si piegano,si ribellano e danno vita a unaaccanita lotta di resistenza sullequestioni del lavoro, del salario,delle pensioni, dei diritti, deicontratti, delle tasse, per le loroesigenze vitali. Con ciò entranoin radicale contrasto colcapitalismo.La questione posta con losciopero del 6 settembre, indettodalla Cgil sotto la pressione dellabase operaia, è stata: chi devepagare la crisi e i debiti?La risposta venuta dalle piazzepiene di lavoratori è stata chiara.Deve pagare chi li ha causati, chine è responsabile, chi non ha mai

pagato. I sacrifici li deve farequel 10% della popolazione chesi è impadronito del 50% dellaricchezza nazionale!Lo sciopero generale, ha segnatol’avvio della mobilitazioned’autunno contro il governo.Ha dimostrato la volontà dellaclasse operaia di tener testaall’offensiva del capitale. Il suoaspetto più importante è statopartecipazione operaia, laconvergenza di molti sindacati dibase, di settori operai della Cisl edella Uil, dei disoccupati, dei

dipendenti pubblici. La parolad’ordine del fronte di lotta avanzae grazie a ciò sono stati raggiuntialcuni risultati.Il governo si è dovuto rimangiarel’abolizione del 25 Aprile e del 1Maggio, i contributi della naia.Restano in piedi il saccheggiosociale e il cuore politico dellamanovra - l’art. 8 di Marchionne,Sacconi e Bonanni - che vademolito con la lotta nellefabbriche e nelle piazze, buttandogiù il governo che l’ha imposto.Per fare ciò il movimento operaiodeve compiere un salto di qualità.Finora non vi è riuscito a causadelle responsabilità dei capiriformisti, che con la loro politicadi accettazione dei sacrifici, dicedimenti e i loro rituali scontatifrenano la lotta degli sfruttati. IlPD ha perfino ostacolato finoall’ultimo lo sciopero, mentredava via libera alle manovre!Costoro non possono piùinfondere nel proletariato lesperanze circa la possibilità dimigliorare le proprie condizioninell’ambito del capitalismo. Glirimane solo da predicare l’equitànei sacrifici. Ma sotto la duraoffensiva capitalista svanisconotutte le balle raccontate perdecenni e con esse l’ascendenteche mantengono sulle masselavoratrici.La lezione dello sciopero è che laclasse operaia deve compiereulteriori passi in avanti sulversante della costruzione delfronte unico di lotta, basato suuna politica di autonoma difesadegli interessi vitali delproletariato.Oggi più che mai la salvezza delproletariato sta nella costituzionedel suo blocco antagonista contro

il blocco aggressivo dellaborghesia, che tornerà ben prestoalla carica. La situazione imponedi accrescere al massimo econcretizzare la volontà di lotta.E’ necessario appoggiarci sucomitati operai e popolari (dilotta, di sciopero), per trascinarealla lotta masse più vaste, battere

la scissione volutadaicollaborazionisti e sganciarci dalriformismo.Di fronte a un capo del governoche dice di “vivere in paese dimerda” abbiamo il pieno dirittodi sollevarci per cacciarloassieme a tutti i suoi complici.Bisogna andare a Roma per farglisentire la forza operaia. Nondimentichiamo che tutte leconquiste sono sempre inrelazione con l’azione diretta e lapressione rivoluzionaria dellamassa sfruttata e oppressa.

Un reato da cancellareConfindustria e vertici sindacaliCgil, Cisl, e Uil hanno firmato il 28giugno un accordo sullarappresentanza che introducederoghe ai CCNL, normeantidemocratiche sulle RSU, lanegazione dei referendum suicontratti e limitazioni al diritto disciopero.Lo hanno fatto in nome della“competitività delle imprese”, cioèdell’aumento dello sfruttamentodegli operai, degli accordi separati,come quelli firmati alla Fiat.La funzione di questo accordo èstato quello di fiaccare la resistenzaoperaia e spalancare la porta afuriosi attacchi governativi epadronali.“Susanna Camusso cancella quelreato!” hanno gridato in piazza glioperai di Pomigliano. Hannoragione perchè si è trattato di undelitto commesso contro la classeoperaia.Ma la firma della Camusso non devemeravigliare. I vertici sindacaliriformisti sono condannati

all’impotenza e al tradimento dallaloro politica di coalizione e disostegno alla borghesia. Più siaccentua la crisi e più si spostano adestra per sostenere le politiche delgrande capitale.L’accordo è stato una porcata e unfiasco su tutti i piani. La manovradel governo ne ha fatto carta stracciaintervenendo per legge sucontrattazione, diritti elicenziamenti. Nello sciopero del 6settembre è stato apertamentecontestato. La consultazione è stataun’inutile commedia. Ora i vertici Cgil si trovanoschiacciati fra la protesta operaia e lemosse del governo, perciò piangonolacrime di coccodrillo.Non lasciamoci intenerire. Lapentola messa sul fuoco il 28 giugnoè vuota. Resta solo il coperchio, darimuovere con la lotta unitaria deglisfruttati. Difendiamo e pratichiamo la libertàdi sciopero e di organizzazione! Via i dirigenti sindacalicollaborazionisti!

Genova, 6 settembreI lavoratori fischianol’inno di Mameli ecantanol’Internazionale

L’art. 8 della manovraObiettivo politico:dividere gli operai eimpedire il fronte unicodi lotta

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Scintilla

La gioventù è uno dei settori piùcolpiti dalla crisi capitalistica. InItalia questo è ancor più vero chealtrove.La borghesia si dimostradisinteressata alla soluzione deisuoi problemi, incapace di offrirela pur minima prospettiva amilioni di giovani, in particolareai giovani proletari.La condizione materiale dellemasse giovanili, lavoratrici estudentesche, in particolare nelleregioni del meridione èdrammatica.Le cifre ufficiali sono eloquenti, enon lasciano intravvedere uncambio di tendenza positivo per iprossimi anni.• Sono quasi 1.200.000 gli under35 senza lavoro. E’ il recordnegativo in Europa. A star peggio,sono i ragazzi fino a 24 anni: iltasso di disoccupazione in questafascia d'età è del 29,6% rispetto al21% della media europea.• Nel solo 2010 mezzo milione digiovani sono stati licenziati.• Un giovane su 3 è senza

lavoro, con un piccocatastrofico nel meridione, in cuila percentuale dei giovanidisoccupati tra i 15 e i 24 anni saleal 40,6% (46,1% fra le donne).• Lo stipendio medio del 60% deigiovani fino ai 35 anni è di appena900 euro al mese per i primi dueanni, e supera i 1000 euro solodopo 3-5 anni di servizio.• Il rapporto fra il titolo di studioconseguito e lo sboccooccupazionale risultapesantemente negativo, per nullarispondente alle aspettative deigiovani. Spesso l’unicaoccupazione è un lavoro precario.• 7 milioni di giovani (dai 18 ai 34anni) vivono ancora con igenitori.In questa situazione i comunistichiamano le masse giovanili asollevarsi contro lo sfruttamento,contro la reazione, control’ingiustizia sociale, e a faravanzare questo movimento suuna giusta via di lottaanticapitalista e rivoluzionaria.Il 15 ottobre prossimo, giornata

di mobilitazione aivello internazionale promossadagli “indignados” spagnoli deverappresentare una giornatacruciale per il rilancio delle lottegiovanili e il sostegno aimportanti rivendicazionieconomiche e politiche:- Basta precariato!, un lavoro

sicuro per tutte/i!- Diritto allo studio, alla casa, aiservizi sociali, alla salute e aitrasporti gratuiti!- Il debito non è il nostro e non lopaghiamo!- Per una vera democrazia!Dobbiamo esigere ilmiglioramento delle condizioni divita dei giovani, sapendo che leloro esigenze sono in contrastoirriducibile con le possibilità

oggettive all’interno delcapitalismo. Di qui la loropotenzialità rivoluzionaria.Il ruolo dei giovani operai edisoccupati sarà fondamentale inquesta giornata, e al loro fianco cidovranno essere gli studenti. chehanno visto ridursisignificativamente la possibilitàdi accedere al diritto all’istruzionee che ardono dal desiderio diagire.A questa giornata bisogeràarrivare con un percorso piùunitario possibile, con degliobiettivi condivisi, primo deiquali la cacciata del governoreazionario di Berlusconi. Nostro compito sarà quello dicooperare nell’organizzazionedella lotta ed elevare la coscienzadelle masse giovanili, per fare inmodo che esse vadano oltre lamobilitazione spontanea.Fondamentale in questo senso è lacostruzione di un’organizzazionerivoluzionaria dei giovani, che siaprotagonista nella lotta di classeper la nuova società. socialista.

L’appello “Dobbiamo fermarli” -firmato da più di mille militantisindacali e politici, antirazzisti,ambientalisti, intellettualiprogressisti – si oppone al “pattosociale” fra sfruttatori e sfruttati elancia un programma alternativoalle politiche dei governiborghesi nell’UE al servizioesclusivo dei monopolifinanziari.Per questo motivo vi abbiamoaderito, seppur criticamente.I cinque punti prioritari su cuicostruire l’alternativa e le lotteper affermarla presentano aspettipositivi, quali il rifiuto delpagamento del debito e lacessazione di ogni missione diguerra. Ma anche limiti e carenze.

Alcuni esempi: non figurano gliobiettivi dell’uscita dall’UE edalla NATO; si parla di un“diverso modello di sviluppo” esi rivendica la nazionalizzazionedelle principali banche,dell’energia, etc., rimanendo peròin regime capitalista, senza porreil problema del suo abbattimentoe della costruzione di un piùelevato sistema economico esociale; si indica come obiettivouna “rivoluzione per lademocrazia”, non quellasocialista.Ciò rivela le concezionisocialdemocratiche che tuttoraalbergano in molte delle forze chel’hanno promosso.Esiste poi il problema della

direzione del fronte, cioè dellaclasse che deve prenderne latesta: per noi comunisti non puòessere altro che la classe operaia,la classe più rivoluzionaria dellasocietà.Malgrado l’appello contengagravi insufficienze e noncomprenda invece molte dellerivendicazioni urgenti chesosteniamo, riteniamo tuttaviache possa costituire una baseminima, da sviluppare equalificare con un interventopropositivo, per la realizzazionedi un fronte unitario di lotta.Dunque un fattore per lacontinuazione e lo sviluppo dellamobilitazione generale che si èavviata con lo sciopero del 6

settembre. Mobilitazione chedeve proseguire per far cadere ilgoverno Berlusconi e impedirel’avvento di qualsiasi altrogoverno (sia di “larghe intese” siadi centrosinistra) che faccia unapolitica al servizio del capitale.Piattaforma Comunista lavora perunire le forze che si oppongonoalla politica della borghesia edella reazione, alla política diguerra imperialista, è per lacreazione di ampi fronti di lotta,alla base e nell’azione, chevedano la classe operaia comeforza dirigente.Dentro la mobilitazioneproseguirà la nostra attività perdare impulso alla formazione delpartito comunista m-l.

15 ottobre: la gioventù alla testa della lotta!

15 ottobreMobilitiamoci contro ladevastazione socialegenerata dal capitalismo,per un mondo e una vita migliore

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Scintilla

Una delle caratteristiche delcapitalismo moderno stanell’utilizzo dei debiti. Essi sonousati per dare ossigenoall’economia e stimolare iconsumi, specie nei periodi in cuii profitti calano.In Italia con la fine del periodoespansivo (metà degli anni ’70) ildebito pubblico ha cominciato acrescere. A causa delle crescentidifficoltà economiche, dal 1998al 2007 è aumentato di circa il30%, raggiungendo 1.600miliardi di euro. Tale dinamica è stata agevolatada tutti i governiborghesi che si sono succeduti alfine di sopperire conl’assistenzialismo alle carenzedei monopoli e far ingrassare unesercito di parassiti.E’ da rilevare che all’aumento deldebito non è mai corrisposto unparallelo aumento delle entrate,stante l’enorme evasione fiscaleesistente nel nostro paese (altrosistema per favorire le impresecapitalistiche e i mangiapane atradimento). Anzi, le politicheneoliberiste hanno abbassato latassazione sui capitali,determinando la necessità di unmaggiore indebitamento.Con lo scoppio della crisieconomica attuale la crescita deldebito è accelerata, con tassiannui di aumento del 4-5%.Quest’anno ha raggiunto i 1.900miliardi di euro (quarto debitopubblico al mondo), pari a circa il120% del PIL. Il deficit, cioè laspesa non coperta da entrate, èdel 4,6% .L’ulteriore crescita del debito èavvenuta perché lo Stato italiano,al pari degli altri stati borghesi,ha aiutato le istituzionifinanziarie indebitate fino al collo

e zeppi di titoli tossici, offrendogaranzie sui depositi,aumentando la loro liquidità,ricapitalizzandole gratuitamente.Con il denaro pubblico ricevuto(sottratto alle spese sociali) questistrozzini hanno poi provvedutoad acquistare Titoli di statoemessi per sovvenzionare ilmaggiore debito pubblico eintascare così gli interessi che loStato deve pagare.La crisi delle istituzionifinanziarie è così divenuta crisi

dei debiti statali. Le manovrespeculative dei vandali dell’altafinanza, nonché lo scontro fradollaro e euro, hanno fatto sì chegli interessi del debito pubblicodegli stati più indebitati, comel’Italia, siano schizzati versol’alto.La spesa per i soli interessi suldebito ha già superato i 70miliardi di euro annui ed èdestinata a crescere nei prossimianni, aggravando ulteriormente ildebito pubblico, deprimendo gliinvestimenti produttivi, tagliandola spesa per i servizi sociali, isalari, etc. In altre parole i lavoratori paganodue volte: prima per le politicheliberiste e poi per ripianare idebiti crescenti. Ma chipercepisce realmente gliinteressi?Vediamo. Il debito pubblicoitaliano è attualmente compostoall’83% (circa 1.580 miliardi dieuro) da Titoli di stato (BTP,

CCT, BOT e CTZ). I possessorisono in stragrande maggioranza(circa l’87%) grandi banche,assicurazioni, fondi pensioni,imprese capitalistiche. Circa lametà dei Titoli di stato sonoposseduti da capitalisti esteri,soprattutto francesi, tedeschi,inglesi e cinesi. Ecco quali sono i“mercati” che vanno rassicuraticon i sacrifici dei lavoratori!E’ bene precisare che gli interessipagati sul debito sono, indefinitiva, plusvalore estorto allaclasse operaia e trasferito con varimetodi all’oligarchia finanziariache detiene i Titoli. In ciò sta ilvero contenuto economico delle“manovre correttive”.Purtroppo non finisce qui. Conl’esplodere della crisi dei debitisovrani, l’UE ha imposto misuredraconiane per ottenere lariduzione del debito pubblicosotto il 60% e la riduzione deldisavanzo al 3% entro il 2014.Ciò si traduce in tagli da 20miliardi l’anno ai sistemipensionistici, sanitari,assistenziali. E per renderepermanente la politica di austeritàantipopolare si punta amodificare in senso reazionario laCostituzione introducendovi il“pareggio di bilancio”. C’è un però. La riduzione dellamontagna sarebbe possibile se cifosse una crescita economicasuperiore al 2%. Ma l’Italia dal2000 ad oggi non ha mairaggiunto questo livello, ed oranon può sfuggire alla recessione.Inoltre gli interessi da pagaresono in aumento perchè il rischiodi insolvenza è in crescita.

Detto in altre parole il debito èinsostenibile. I saccheggi senzafine a danno della classe operaia,delle masse lavoratrici, dellapovera gente, perpetrati in nomedella “coesione sociale”, lapensione a 70 anni, servono a fararricchire i i capitalisti, i ricchi, iparassiti, il Vaticano, gli evasori(circa 140 miliardi evasi ognianno), i criminali, ma non arisolvere il problema del debito.Da questo circolo vizioso èpossibile uscire solo rifiutandocidi pagarlo, ripudiando questomeccanismo illegittimo perchèutilizzato a scopi contrari al benedella popolazione, rompendo ilmeccanismo infernale che

succhia il sangue ai lavoratori perarricchire l’oligarchia finanziaria. Il ripudio del debito comportasenza ombra di dubbio l’uscitadall’UE – istituzione a esclusivoservizio dei monopoli - edall’euro. Queste misure potranno essereprese solo da un governo che siaespressione del fronte unico dilotta della classe operaia. La questione da porre di nuovoall’ordine del giorno, dunque, èquella della conquista del poterepolitico da parte della classeoperaia e dei suoi alleati, percostruire una società finalizzataal benessere materiale e culturaledei lavoratori.

Perchè le catene del debito devono essere spezzate

Gli interessi sul debitoSono pagati dalla classeoperaia e intascatidall’oligarchia finanziaria

L’alternativaRifiutarci di pagare ildebito e conquistare conla lotta un vero governooperaio

Solidarietà allaresistenza No Tav!Prosegue la resistenza dellapopolazione della Val Susacontro il progetto inutile,costoso e ad alto impattoambientale imposto dalgoverno, con il consenso dellafinta opposizione. Il ministro dipolizia, il leghista Maroni, vuolealzare il livello dello scontro.Non bastano i lacrimogenisparati ad altezza d’uomo, ipestaggi, gli arresti arbitrari. Ora- di fronte alla indomabile lottapopolare - si vuol fare del

cantiere di Chiomonte un sitopresidiato dall’esercito. E il PDpropone il “daspo”, trattando imanifestanti che difendono ilterritorio dai famelici interessidei monopoli alla stregua diteppisti! Ma per tutti costoro “sarà dura”,il movimento non si arrenderà.Diciamo no alla devastazione ealla militarizzazione della ValSusa. Chiediamo la libertàimmediata degli arrestati!Sosteniamo la lotta No Tav!

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L’Italia è al centro dellecontraddizioni del capitalismoeuropeo e mondiale.. Alle tare strutturali del suoapparato economico, allafatiscenza della classe dominante(e sempre meno dirigente), sisommano elementi esterni cheche si ripercuotono nelle vicendedel “Belpaese”, quali il declinoUSA e i problemi insuperabilidell’UE.La crisi italiana non ècongiunturale, ma di portatastorica.In questo quadro, si

approfondisce la crisi delleistituzioni borghesi, che riguardatanto i conflitti fra gli apparatidello Stato quanto la perdita diconsenso dei partiti politiciborghesi.Su questa crisi influiscononumerosi fattori, fra i quali lemisure economiche che sonoimposte alle masse, larepressione, la corruzionedilagante, i privilegi inauditi deiborghesi, così come la perdita disovranità di fronte ai diktat degliorganismi internazionalidell’imperialismo quali la BCE,l’UE, il FMI.Uno degli aspetti più evidenti incui si manifestano oggi lecontraddizioni borghesi è quellodei rapporti fra il presidente dellaRepubblica e il capo del governo. E’ormai chiaro che il ruolo diNapolitano va ben oltre la “moralsuasion”. Ha di fatto preso inmano la gestione della crisifinanziaria, mentre Berlusconiannaspa fra crescitadell’antagonismo, spread escandali. Il progetto cui si ispira “Re

Giorgio” è quello del passaggiodalla democrazia liberale alneocorporativismo, nel quale ledecisioni sono sempre piùsottratte alla conoscenza e alcontrollo dei lavoratori e persinoil parlamentarismo borghese èsostanzialmente esautorato ebypassato dalle direttivesovranazionali. Gli avvenimenti odierni, conmanovre economiche scrittedall’oligarchia finanziaria,ritoccate dai ministri, in combuttacon associazioni padronali e bosssindacali e poi approvate a colpidi fiducia, senza uno straccio didibattito e di opposizioneparlamentare, mostrano conchiarezza che la democraziaborghese è una creazione fittizia,che in realtà essa è una dittaturamascherata della borghesia.Provano inoltre che i vari partitiparlamentari, che si combattonofra di loro con spade di cartone suquestioni secondarie, dimostranodi essere sulle questioniessenziali un solo partito delcapitale che aggredisce con laspada di ferro i lavoratori.

Qual è in questa situazione ilcompito dei comunisti? Non certo quello di difendere leistituzioni dello Stato borghese,che mostrano ormai ogni giornodi più il loro volto reazionario,ma quello di lottare per unademocrazia nuova, unademocrazia operaia, che faràrifiorire il Paese. Repubblica Socialista o disastroeconomico e sociale. Non v’èaltra via davanti a noi. Lo sfacelo del capitalismo sipaleserà in tutta la sua portata neiprossimi anni. Le contraddizionidi classe si inaspriranno. Nella situazione di instabileequilibrio della società borghesepotrà generarsi una grave crisi, incui si porrà il dilemma fra lareazione più nera, la spaccaturadel Paese, e la rivoluzione socialedel proletariato. Per questo ribadiamo che èdecisivo l’elemento soggettivo, ilPartito comunista, strumentoindispensabile per guidare la lottache vedrà la conquista dellademocrazia per le grandi masselavoratrici.

Scintilla

Dal 2001 a oggi i prezzi dei benie dei servizi di largo consumosono aumentati mediamente del53,7%: un aumento enorme, inseguito al quale le famiglie deilavoratori hanno perso il 40 %del loro potere d'acquisto. Sonoi dati “sorprendenti” forniti daassociazioni di difesa deiconsumatori, che dimostranouna volta di più come lefamiglie dei lavoratori sianomassacrate, e impoverite dalcarovita.Il decennio dell'euro, dellamoneta unica europea è,dunque, stato pagato a caroprezzo da chi lavora, daglioperai e da tutti gli sfruttati. Ma,come è facilmente prevedibile,l’impoverimento aumenterà,perché il recente scatto

dell'aliquota Iva dal 20 al 21%,deciso dal governo, produrrà unulteriore incremento dei prezzial dettaglio.Berlusconi, oramaicommissariato dall'UnioneEuropea, ha affermatobugiardamente che «la manovraha salvato l'Italia». E’ poi volatoa Bruxelles per magnificare iprovvedimenti governativi chele Camere approveranno innome dell’austerità. Ma non hamai reso pubblica la lettera concui le autorità monetarieeuropee imponevano al suogoverno le condizioni per«salvare» l'economia italianadalla bancarotta; ed è chiaro,quindi, che altre misure ancorapiù draconiane verrannoimposte all'Italia e che lui andràa prendere ordini dall'oligarchiafinanziaria che domina l'Europa.Lo ripetiamo ancora una volta: ilavoratori non devono pagarenulla! Sono i capitalisti, i ricchi,i parassiti responsabili dellacrisi, del debito pubblico e dellaspeculazione, il Vaticano, chedevono pagare! E' necessarioche l'Italia esca dall'UE e dai

suoi vincoli strangolatori!Dopo il successo dello scioperogenerale del 6 settembre, che havisto nelle piazze la presenzacombattiva di oltre un milione dilavoratori, è una grandemobilitazione operaia epopolare che deve, adesso,essere organizzata in modopermanente per la lotta controtutti i governi della borghesiache, in un modo o nell'altro,obbediscono ai diktat delcapitale.Cresce, in strati sempre piùnumerosi della classe operaia,dei lavoratori più avanzati, deigiovani rivoluzionari, laconsapevolezza che non si trattapiù di cambiare un governo più«di destra» con un governo più«di sinistra» nel quadro di unademocrazia borghese che haormai rivelato chiaramente ilsuo volto.Si tratta invece di creare lecondizioni per l'avvento di ungoverno della classe operaia e ditutti gli sfruttati, se vogliamoveramente farla finita coldominio del capitale sul nostrolavoro e la le nostre vite.

Crisi dello Stato e conquista di una nuova democrazia

Sempre più poveri con l’UE dei monopoli

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Vigilanza!

Lo scorso 4 settembre un incendiodoloso ha gravemente danneggiatoil CS Intifada di Roma, luogod’incontro dei giovani, dei migranti,sede di associazioni sociali,culturali, internazionaliste.Nell’edificio è ospitata anche lanostra redazione. Teppismo qualunquista o“squadrismo sociale”? Metodica eobiettivo lasciano spazio a pochidubbi. Da sempre i fascisti, benprotetti servi dei padroni, devastanole sedi operaie, popolari ecomuniste, colpiscono i luoghi diaggregazione giovanile. Con losviluppo della crisi economica epolitica verranno di nuovo utilizzatiper cercare di bloccare l’avanzatadel proletariato e favorire i disegnidel grande capitale. Facciamo appello alla vigilanza,ricordando che l’antifascismomilitante deve essere parte della piùgenerale lotta di classe.

Scintilla

Gli anni passano e la crisieconomica mondiale delcapitalismo si prolunga e siaggrava, continuando a devastarel’economia, a distruggere le forzeproduttive, a generare regressionesociale, miseria e fame.Dopo una debole ripresa, a partiredal terzo trimestre del 2010l’economia mondiale ha frenatonuovamente nei principali paesiimperialisti. Vi sono segnali dirallentamento anche nei paesicapitalisti emergenti. E’ l’interaeconomia capitalista che nonriesce a risollevarsi. Nonostante il punto di maggiorecaduta della produzioneindustriale è stato raggiunto daormai due anni, ciò non hacomportato il passaggio aun’ascesa costante dellaproduzione. Gli indiciannunciano una nuova fase chesarà caratterizzata da recessione einflazione.In questa situazione il crollo diqualche importante istituzione

bancaria o finanziaria, ilfallimento di uno Stato, possonoavere ripercussioni sistemiche.La crisi attuale non è diversa daquella iniziata nell’agosto 2007 ,è sempre la stessa crisi ciclica checontinua a manifestarsi dopo unabreve ed apparente ripresadeterminata dalla socializzazionedei debiti privati e dallaricostituzione delle scorte.Allo stesso tempo dobbiamoevidenziare che non si tratta diuna crisi “ordinaria”, di unasemplice ripetizione delle crisiprecedenti. Le sue specifichecaratteristiche fanno sì che essaoccupa un posto particolare nellastoria del capitalismo,paragonabile per gravità solo allacrisi del 1929.La sua origine va ricercata nellatendenza a decrescere del saggiodi profitto, imputabileall’aumento della composizioneorganica del capitale (incrementodel lavoro morto superioreall’incremento del lavoro vivo).

Questo fenomeno ha determinatola prima recessione globale cheha colpito l’economiacapitalistica mondiale a metàdegli anni ’70 del Novecento,dopo la ricostruzione postbellica.Da allora il capitale non si è piùvalorizzato a sufficienza nelprocesso produttivo (anche il PILdei principali paesi capitalisticinon ha più raggiunto i livelliprecedenti). Ciò ha comportato lasempre più evidentesovrapproduzione di mezzi diproduzione, di merci e laformazione di una pletora dicapitale monetario che ha trovatoimpiego nelle attività di fusione enella speculazione a brevetermine, attraverso le qualil’oligarchia finanziaria ha cercatodi spremere nuovo valore dalvalore già creato (dapprima nelmercato azionario poi conoperazioni sempre più complesse,come i cosiddetti derivati).Le attività parassitarie especulative del capitale fittizio

sono divenute il fulcrodell’economia capitalistica.Dunque la crisi attuale non derivadalla speculazione, che è unmezzo per sostituirel’insufficiente valorizzazionedell’attività produttiva, bensìdalla sovraccumulazione,dall’eccesso di capitale.La crisi è l’espressione dellacontraddizione tra il caratteresociale delle forze produttive e ilcarattere privato, capitalista,dell’appropriazione dei prodottidel processo produttivo. Il suocorso è fortemente influenzatodall’interconnessione con la crisigenerale del capitalismo, che siva aggravando.Il capitalismo è in grado diprolungare la sua esistenza soloaumentando la miseria e laschiavitù delle masse,distruggendo la natura. Soltantola presa del potere da parte delproletariato e la costruzione delsocialismo possono salvarel’umanità dallo sfacelo.

Sviluppi politici e organizzativi

La questione della nascita di unautentico Partito comunista èun’esigenza irrinunciabile, postaimperiosamente dallo sviluppodella lotta di classe nel nostropaese e nella realtàinternazionale.A questo storico obiettivo saràpossibile giungervi attraversouna serie di passaggi, il primo deiquali è creare una forteorganizzazione comunista ecollegarla alle masse operaie.L’adesione a PiattaformaComunista è funzionale a questoscopo e perciò invitiamo glielementi migliori del proletariatoe i sinceri comunisti a compierequesto passo.Senza un’organizzazionepreparatoria che elabori un pianoeffettivo di costruzione delpartito non potremo adempiere

pienamentealla nostrafunzione.S i a m oconsapevoliche laformazionedel partitocomunista

non avviene “in una sola notte”.Vi sono fenomeni e processi chevanno tenuti in conto, seguardiamo alla sua costruzionecome ad uno svolgimentogenerato da cause profonde edobiettive, che produconomutamenti nel carattere delmovimento operaio e nel tipo dielementi di avanguardia cheemergono dalle sue lotte.Un processo che si sviluppa nelcorso degli avvenimenti chescuotono un’intera società,quando le questioni decisive sipongono in maniera ineluttabileagli occhi della parte piùavanzata e combattiva dellaclasse operaia.Facendo nostra questaconcezione segnaliamo dueprocessi politici e organizzativiche rivestono un’importanza

decisiva nel momento attuale econferiscono un orizzonte piùampio al nostro progetto.Il primo è quello dellacostruzione di nuclei comunisti,che non può essere rinviata aldomani, ma deve iniziare dasubito.Dovunque vi siano tre o piùcompagni occorre costruirli nellefabbriche, nei posti di lavoro,negli organismi di massa, neiquartieri, nei paesi, per creare erafforzare l’organizazionerivoluzionaria.Essi si dovranno preoccupare disviluppare la propaganda,dispiegare l’agitazione e il lavororivoluzionario fra la classeoperaia e le masse popolari, neiloro organismi, partecipando allemanifestazioni della lotta diclasse degli sfruttati, curando laformazione ideologica deicompagni, al fine di accumulareforze e risorse preziose.Al loro interno, fin da oggi, ognicompagno deve avere un incaricospecifico e concreto.Chiaramente questi nuclei nonsaranno circoli a se stanti, macostituiranno l’ossatura

dell’organizzazione che costruiràil Partito e il punto di partenzadelle successive cellule delPartito.Non occorre aspettare di stabilirerelazioni dirette con PiattaformaComunista per fare ciò. I rapportiregolari si svilupperannosuccessivamente, passo dopopasso. Oggi è sufficiente che sirichiamino ai punti fondamentalidel nostro programma,assumendo i principi delmarxismo-leninismo come guidaper l’azione.L’altro sviluppo di grandeimportanza è quello del fogliopolitico “Scintilla”, che devecircolare in migliaia di copie (inversione cartacea ed elettronica).Occorre assicurare un costanterifornimento di materiale, inviaredenunce politiche, articoli,corrispondenze, semplici notiziedi cui è importante divulgare laconoscenza. Allo stesso tempova ampliata la rete dei diffusori. Ciò consentirà di realizzare unvero giornale politico, chesvolgerà la funzione diproagandista, agitatore eorganizzatore collettivo.

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Ampi stralciIl mondo continua a tremare acausa della crisi economica delsistema capitalista che èscoppiata poco più di tre anni fain seno all’imperialismostatunitense, e le cuimanifestazioni ed effetti siestesero velocemente, prima alleeconomie più sviluppate e, poi,all’intero pianeta......Le misure provate dai governi edagli organismi internazionali persuperare i problemi hanno portatoalla sua acutizzazione. Comeconseguenza della logica delfunzionamento del capitalismo leclassi lavoratrici, la gioventù e ipopoli in generale diventano leprincipali vittime della crisi, manon la affrontano conrassegnazione: resistono, lottanoe in importanti settori avanzanoproposte contrassegnatedall’esigenza che la crisi debbaessere pagata dai capitalisti chene sono i responsabili e non dailavoratori.Emerge oggi che in vari luoghidel mondo alla lotta per il salario,l’occupazione, l’educazione, lasalute sono state unite le bandieredella democrazia, della libertà edi altri diritti politici......In America Latina si afferma esi caratterizza nei suoi settori piùavanzati la tendenza democratica,progressista e di sinistra. Tempoaddietro abbiamo constatato chenella regione vi è stato uncambiamento nei rapporti tra leforze politiche e sociali: laborghesia neoliberale e i suoipartiti hanno sofferto sconfitte

político-elettorali in vari paesi edhanno perso spazi negli apparatiamministrativi dello Stato; sonoemersi alcuni governi progressisticome risultato della ricerca delcambiamento da parte di nostripopoli, delle lotte di liberazionecontro i governi legatiapertamente al capitale stranieroe agli interessi delle classidominanti nazionali.Senza alcun dubbio questo nuovoscenario latino-americano harappresentato un passo positivoper i popoli, per le forzedemocratiche, progressiste e disinistra, giacchè, ha alimentato ildesiderio di cambiamentoesistente tra le masse, haaffermato la loro fiducia nellapossibilità di superare un sistemache ha portato soltanto la fame ela disperazione per i lavoratori e i

popoli. Aspetto importante, ilnuovo momento ha posto sultappeto di discussione laprospettiva del socialismo comealternativa al decadente sistemacapitalista.Tuttavia, nel corso degli anni,abbiamo potuto constatare i limitipolitici che colpiscono questigoverni. Alcuni più velocementedi altri hanno fatto vedere che ladestra tradiva le aspettativediinizio di tempi nuovi per coloroche hanno sempre vissutonell’oppressione. Accordi dilibero scambio con paesi oblocchi imperialisti, tagliantipopolari, processi dicriminalizzazione ella protestasociale, consegna delle ricchezzenaturali al capitale straniero,misure economiche filoneoliberiste sono state approvateda quasi tutti questi governi cheavevano garantito ilcambiamento.Dei regimi che incoraggiavano laprospettiva di eseguire profondicambiamenti economici, politicie sociali, e, per ciò, aprivanospazi affinchè le organizzazionidi sinistra avanzassero nelprocesso di accumulazione diforze rivoluzionarie, la maggior

parte di essi si sonotramutati in arginicontro l’avanzatadella lotta dellemasse, contro laprospettiva dellarivoluzione e dels o c i a l i s m o ,rivelandosi, dunque,governi chepuntellano lo stessosistema capitalista.La svolta a destraoperata nellamaggioranza diquesti governi, adispetto delle speranze delleclassi dominanti edell’imperialismo, non haprovocato lo scoramento e lafrustrazione fra i popoli. Ildesiderio di cambiamento èancora presente, si manifestanelle proteste contro ladisoccupazione, per l’istruzione,per la terra, per l’acqua, contro letasse, per la democrazia, perchéla sua voce sia ascoltata nelmomento di prendere decisioninelle sfere di governo.La prospettiva del trionfo dellarivoluzione e del socialismorimane, non dipende da quelloche fanno l’opportunismo, ilriformismo o qualsiasi fazioneborghese sedicente di sinistra;essa è nelle mani dei lavoratori edei popoli, delle forzeautenticamente rivoluzionarie.Per il trionfo della rivoluzione èindispensabile utilizzare ecombinare tutte le forme di lotta,a seconda delle caratteristichepresenti in ciascun paese....Lo smascheramentodell’opportunismo, dellasocialdemocrazia è parte dellalotta ideologica che noirivoluzionari sviluppano contro ilcapitalismo e i suoi difensori ingenerale......Il lavoro per creare un grandefronte antimperialista dei popoli,che si esprime in lotte e azionispecifiche, è un nostro impegno.La solidarietà attiva con tutti ipopoli che lottano per laliberazione sociale, nazionale el’indipendenza è parte del nostrolavoro...

Quito, 15 luglio 2011

XV Seminario InternazionaleProblemi della Rivoluzione inAmerica LatinaPartito Comunista Rivoluzionariodi ArgentinaPartito Rivoluzionario (Marxista-Leninista) (Argentina)Movimento di Donne OlgaBenario (Brasil)Partito Comunista Rivoluzionario(Brasile)Minga Sur Palmira – PoloDemocratico Alternativo(Colombia)Partito Comunista di Colombia(marxista-leninista)Partito Comunista di Spagna(marxista-leninista)Fronte Democratico Nazionale(Filippine)Partido Comunista del Messico(marxista-leninista)Fronte Popolare Rivoluzionario(Messico)Coordinamento Caraibi e AmericaLatina (Porto Rico)Partito Comunista del Lavoro dellaRepubblica DominicanaGioventù Caraibica (RepubblicaDominicana)Fronte UniversitarioRivoluzionario Socialista(Venezuela)Movimento di Donne Ana Soto(Venezuela)Movimento di Educazione perl’Emancipazione (Venezuela)Movimento Gayones (Venezuela)Partito Comunista Marxista-Leninista del VenezuelaPartito Comunista (bolscevico)Russia Gioventù Rivoluzionariadell’EcuadorConfederazione Ecuadoriana diDonne per il CambiamentoMovimento Popolare Democratico(Ecuador)Partito Comunista Marxista-Leninista dell’Ecuador

ScintillaScintillaorgano di Piattaforma Comunista

Supplemento a Teoria & Prassi n. 22 Reg. Trib. CT n. 14/2003 Dir. resp. E. Massimino

Redaz: Via di Casal Bruciato 15, RomaChiuso il 16.9.2011. Stamp. in prop.

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Scintilla 7

Il socialismoE’ l’alternativa aldecadente mondocapitalista

Il regime di Gheddafi non hafatto in tempo a cadere che lepotenze imperialistedell’Alleanza Atlantica hannocominciato a spartirsi lericchezze della Libia. Il summit di Parigi è servito aSarkozy, Cameron e la Clinton

per cominciare a riscuotere lacambiale della campagna diLibia, ottenendo dal CNTcontratti petroliferi vantaggiosiper le loro multinazionali.E’ evidente la difficoltàl’imperialismo italiano (ENI intesta), che prima della guerra

riceveva il 32% delleesportazioni di petrolio libico. Ora rischia di perdere le sueposizioni di potenza ex-coloniale,scalzato da quei paesi imperialistipiù forti, che hanno avuto unruolo preminente nella guerra dirapina. In primo luogo la Francia.La situazione sul campo tuttaviaresta incerta. La demagogia sulristabilimento della democrazia ela protezione dei civili (con ibombardamenti a tappeto e imercenari) non può nascondere larealtà. I banditi imperialistihanno instaurato il loro ordinenel nuovo protettorato libico,allungano le grinfie sull’interaAfrica per soggiogarla, ma nonhanno alcun consenso di massasul piano politico e ideale. Il CNT non rappresenta in alcunmodo gli interessi del popolo. LaLibia dunque non sarà facilmentegovernabile.

L’instabilità e l’odio delle massepopolari contro i rapinatori dellericchezze cresceranno. Senzadubbio in questa situazioneemergeranno delle forzeantimperialiste e progressiste,alle quali andrà tutto l’appoggiodei comunisti e dei rivoluzionaridi tutto il mondo.Malgrado il silenzio dei partitiborghesi e riformisti, malgradola “sinistra” socialdemocraticanon abbia mosso un dito control’aggressione alla Libia,dobbiamo ontinuare a lottarecontro la politica di guerra, per ilritiro di tutte le missioni militariall’estero (Libia, Afghanistan,Libano, Balcani, etc.), per unapolitica di pace e di solidarietàcon i popoli del mondo. Fuori l’Italia dalla NATO e dallaUE, chiusura delle basi USA. Via dal potere Berlusconi e tutti iresponsabili della guerra!

Libia: è iniziata la spartizione del bottino

Il regime poliziesco di Ben Ali hatrascinato la Tunisia nella spiraledel debito, consegnando le suericchezze umane e materiali allavoracità dell’oligarchiafinanziaria internazionale.Tutte queste banche hannoemesso prestiti al «migliorallievo del FMI», secondo laformula usata dall’ex direttoredel FMI, perchè sapevano che ilregime di Ben Ali avrebbe fattopagare con la forza i debiti e gliinteressi al popolo tunisino. Il«miracolo tunisino» non è altroche il super sfruttamento deilavoratori delle città e dellecampagne, la privatizzazionedelle imprese pubbliche, ilsaccheggio delle risorse naturali,la disoccupazione di massa,soprattutto quello dei giovani, e

la miseria per le masse.L’esecutore di questa politica, ilregime di Ben Ali, si è tra l’altrolargamente arricchito, facendoman bassa su una partedell’economia.Il meccanismo del debito è oggiuno strumento essenziale nellemani delle grandi potenzeimperialiste, dell’oligarchiafinanziaria, per far pagare ailavoratori e ai popoli del mondola crisi del sistema capitalistico,per rafforzare il loro dominioeconomico e politico.Cacciando Ben Ali, il popolotunisino non ha solamenterovesciato un dittatore, ma si èimpegnato in un processorivoluzionario, per uncambiamento di fondo del regimepolitico, per la democrazia, per lasoddisfazione delle sue immenseesigenze sociali. Dalla Tunisia hasoffiato un vento che ha sollevatouno dopo l’altro i popoli delMaghreb, andando ben oltre.Le potenze imperialiste si sonviste obbligate ad abbandonare illoro vecchio alleato, ma nonogliono che i loro interessi sianotoccati. Vogliono soffocare larivoluzione tunisina e agiscono diconcerto con le forze dellacontrorivoluzione. Voglionostrangolare la rivoluzionetunisina esigendo il pagamentodei debiti contratti dal regime di

Ben Ali e imponendone ancora dinuovi.Il popolo tunisino non devepagare questi debiti. Con le forzepolitiche e sociali di Tunisia chelottano per spingere il processorivoluzionario fino in fondo, noiesigiamo l’annullamento deldebito della Tunisia.Tunisi, luglio 2011Il Comitato di Coordinamentodella ConferenzaInternazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti.

QUESTO DOCUMENTO E’APERTO ALLASOTTOSCRIZIONE DI TUTTII PARTITI, LEORGANIZZAZIONI, LEASSOCIAZIONI, ISINDACATI, ETC.,CHE SIRICONOSCONO NEI SUOICONTENUTI.SOSTENIAMO LA LOTTARIVOLUZIONARIA INTUNISIA!

Per adesioni inviare email a:teoriaeprassi@yahoo.it

Campagna internazionale

Conferenza Internazionale Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazionidi Partiti e Organizzazioni

Marxisti-LeninistiMarxisti-Leninisti

www.cipoml.orgwww.cipoml.org

Scintilla

Si è svolto con successo a luglio il primo Congresso legale del PCOT. Nelnostro sito web sono presenti documenti del partito fratello e il saluto dellaCIPOML. Invitiamo tutti i compagni a sostenere i candidati della lista “Ilprocesso rivoluzionario” (per i tunisini residenti in Italia) nelle elezioni perl’Assemblea Costituente che si terranno nel mese di ottobre.

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