Post on 28-Jan-2016
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AGGIORNAMENTI IN RIATLETIZZAZIONE DEL CALCIATORE
di enrico sarli massofisioterapista – fisioterapia sportiva
CENTRO DI FISIOTERAPIA “S A L U S “ RENDE
LA RIATLETIZZAZIONE
è l’ultima fase del percorso rieducativo nella quale sfruttando i principi dell’allenamento sportivo, si raggiunge il completo recupero delle capacità condizionali e delle abilità dello sport specifico
La riatletizzazione è un concetto introdotto negli ultimi anni per definire l'ultima parte del percorso di recupero funzionale da un infortunio.
Mentre in passato si faceva coincidere il ritorno all' attivitàagonistica col termine della fase di riabilitazione, le moderne conoscenze hanno imposto di programmare ed attuare un periodo di riatletizzazione prima del ritorno incondizionato all'attività agonistica per lo sportivo.
Questi, infatti, necessita non solo di recuperare le funzionalità lese con l'infortunio, ma anche la gestualitàsport‐specifica e le capacità condizionali adeguate al livello competitivo di appartenenza
L’INFORTUNIO DEL CALCIATORE
Quando un calciatore subisce un infortunio, si generano una serie di meccanismi difensivi che possono permanere a lungo.
Quando si subisce un infortunio una parte del corpo non funziona come dovrebbe e si prova dolore e il corpo ha diverse modalità di reazione a questo dolore.
Quando una parte del corpo ètraumatizzata il SNC sa che anche la sua funzione è alterata e modifica la struttura riducendo per primo il tono muscolare
la guarigione non può essere accelerata, ma si possono evitare ritardi di riparazione o i processi riparativi non idonei. Quindi la lesione non può essere guarita piùvelocemente della sua naturale velocità
I• Gli infortuni sono causati da una carenza coordinativa intermuscolare, cioèdurante l’estensione di un movimento non vi è sintonia ottimale nell’azione dei diversi muscoli sia quelli sinergici, agonisti o antagonisti
• Si può trattare anche di una mancanza di controllo intramuscolare, cioè le fibre muscolari non vengono contratte in modo ottimale o adeguato alla situazione, per questo si verificano stiramenti o strappi
DATI ANDKRONOS SALUTE SUGLI INFORTUNI DEL CAMPIONATO DI SERIE A 2010‐11
hanno collaboratobari‐brescia‐cagliari‐catania‐cesena‐lazio‐fiorentina‐lecce‐napoli
• Gli infortuni di vario tipo registrati sono 607• Il 55% si tratta di infortuni muscolari• Nel 25% dei casi lo stop è stato di almeno 30 giorni• Elevato il numero degli esami diagnostici, una società ha effettuato 100
ecografie al mese senza contare le RM• Milan‐Juventus‐ Inter‐Roma sono le squadre che hanno totalizzato il
maggior numero di infortunati 165, il 30% del totale• Il Napoli è la squadra che ha fatto meno infortuni di tutti solo 13• Ci si infortuna di più al nord che al sud• 215 infortuni al nord – 138 al sud• Ginocchia e caviglie le articolazioni più colpite• Colpa dei terreni disastrosi e la temperature rigide soprattutto nelle
partite serali
• Da più di 10 anni gli infortuni aumentano in tutta Europa creando un 12% di assenze in squadra
• 10 anni fa ci si faceva male in partita in 9 casi su 10 oggi il 50% degli infortuni avviene in allenamento
CAUSE • Aumento del numero delle partite su campi in cattivo stato• Si va in campo ogni 2 giorni• In 2 mesi si svolgono circa 145 partite• La competitività interna è sempre più alta cosi aumentano gli sforzi in
allenamento con il rischio di infortuniLA PREPARAZIONE: CI SI ALLENA POCO D ’ESTATE
LA RIATLETIZZAZIONE
rappresenta la quarta fase della riabilitazione, viene dopo la fisioterapia, la palestra e il campo.Si tratta di riportare al massimo le qualitàfisiche e di vincere le ultime paure
È un processo che richiede coraggio e senza condizionamenti alcuni sia da parte del riabilitatore che del calciatore.Il lavoro da proporre deve avere delle basi scientifiche con un controllato rischio di esecuzione. Per questi motivi le competenze del lavoro ricadono su laureati in scienze motorie o riabilitatori qualificati
RIATLETIZZAZIONE COME PREVENZIONE
I periodi migliori per riatletizzaresono quelli al di fuori delle competizioni agonistiche come può essere il periodo precampionato o nei periodi di transizione dei campionati. In questo caso andiamo a ripristinare le funzioni di un calciatore che ha subito un infortunio precedente e non recente. La fase di riatletizzazione diventa una riatletizzazione preventiva
COME ERA INTESO IL RECUPERO IERI
TRAUMA – INTERVENTO CHIRURGICO• RIABILITAZIONE • SPORT SPECIFICO
QUALI ERANO I RISCHI• RECIDIVE• COMPENSI E VIZI POSTURALI• RIDOTTA PERFORMANCE
COME E’ INTESO OGGI IL RECUPERO
TRAUMA – INTERVENTO CHIRURGICO• FISIOTERAPIA• RIABILITAZIONE• RIATLETIZZAZIONE
QUALI I RISCHI• GIA’ NELLE PRIME FASI POST‐TRAUMATICHE
I PROTOCOLLI SI DIFFERENZIANO CON ESERCIZI DI MUSCOLAZIONE A CARATTERE GENERALE
• RIPRESA GRADUALE DELLE GESTUALITA’
REQUISITI PER UNA CORRETTA RIPRESA DELL’ATTIVITA’AGONISTICA
• TEMPI BIOLOGICI
• BUON SUPPORTO MUSCOLARE
• OTTIMO CONTROLLO PROPRIOCETTIVO
• CORRETTA GESTUALITA’ DI BASE
• PROGRESSIVA GESTUALITA’ SPECIFICA ESERCITATA PRIMA IN CONTESTO PROTETTO POI IN SITUAZIONI SEMPRE PIU’AGONISTICA
• ADEGUATA CONDIZIONE FISICA GENERALE
La prestazione atletica di un infortunato è condizionata.
• timore • recidive• poter sostenere i carichi di lavoro • paura del precedenti al trauma.
Per questo motivo il calciatore tarda o non torna ai livelli precedenti.Il calciatore sarà quello di prima solo quando riuscirà ad essere inserito pienamente nel gruppo e senza condizionamenti
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON LA RIATLETIZZAZIONE
L’obiettivo è il ripristino della massima efficacia fisica. All’interno di un programma che si vuole proporre devono esserci degli esercizi che coinvolgono i muscoli tipici del gesto calcistico finalizzati al perfezionamento tecnico analitico e dell’incremento della forza e resistenza speciale. Questi vengono definiti OBIETTIVI DI PREPARAZIONE SPECIALE. Inoltre ci sono gli esercizi con OBIETTIVI DI PREPARAZIONE SPECIFICA finalizzati all’abitudine alla situazione di gara grazie ad degli elementi di facilitazione e disturbo durante l’esecuzione del gesto tecnico
PREPARAZIONE SPECIALE
• Riacquistare l’elasticità e la coordinazione del sistema muscolo‐tendineo, delle articolazioni del piede, ginocchia, anche
• Il raggiungimento di un soddisfacente livello organico e neuro‐muscolare
• La simmetria tra i due arti in termini di spinta e di coordinazione
PREPARAZIONE SPECIFICA
• Circuiti di propriocezione dinamica
• Percorsi di reclutamento istantaneo delle unitàmotorie
• Esercitazioni allenanti e correlati alle gestualitàdello sport specifico
MEZZI ALTERNATIVI DI ALLENAMENTO NELLA FASE DIRIABILITAZIONE
• ESERCIZI SU SUPERFICE SABBIOSA
• ESERCIZI IN ACQUA
• VIBROTRAINING
ESERCITAZIONI PRATRICHE UTILI AL RIAVVICINAMENTO AL GESTO TECNICO
ESERCIZI CON LA PALLA• 1 TECNCICI : finalizzati al
recupero e miglioramento del gesto specifico in condizioni di disequilibrio grazie al controllo neuromuscolare e propriocettivo
• 2 NON TECNICI: ottimi per incrementare la difficoltà e la variabilità degli esercizi eseguiti a corpo libero finalizzati alla forza e al recupero funzionale
ESERCITAZIONI PRATRICHE UTILI AL RIAVVICINAMENTO AL GESTO TECNICO
TECNICA DI BASE• Palleggi, stop, sensibilità con la
pallaTECNICA DI BASE IN MOVIMENTO
• Movimenti unidirezionali ad intensità non elevata
• Conduzione della palla• Slalom tra i paletti
TECNICA DI BASE APPLICATA• Passaggi radenti a terra con
distanze progressivamente crescenti
• Traiettorie a parabola alta
TATTICA INDIVIDUALE• Simulazioni di azioni di gioco• Finte con e senza avversario
TATTICA COLLETTIVA• Schemi di gioco collettivi
TATTICA CON CONTRASTO PROTETTO• Partitella senza contrasto
TATTICA COLLETTIVA CON CONTRASTO• Gara di allenamento• Gara amichevole• Gara ufficiale parziale• Completo ritorno all’attività agonistica
CONCLUSIONIL’ATLETA CHE SUBBISCE UN TRAUMA PERDE IL SUO ATLETISMO. Troppo spesso si ha fretta di rimetterlo sul campo, per fare questo si limitano i trattamenti di recupero, dalla fisioterapia alla messa in campo o in molti casi vengono saltati. Il recupero fisico, atletico e tecnico definitivo èpossibile, basta prenderlo in considerazione e progettarlo con una gradualità. Riportare un atleta alle sue iniziali condizioni fisiche non ci deve far paura servono solo modi e tempi giusti con figure professionali specializzate
PER SUGGERIMENTI E INTEGRAZIONI A QUESTA PROPOSTA DI LAVORO CONTATTATE ENRICO SARLI 3479529493 SARLI_ENRICO@LIBERO.IT