Aggiornamenti in Riatletizzazione

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AGGIORNAMENTI IN RIATLETIZZAZIONE DEL CALCIATORE di enrico sarli massofisioterapista – fisioterapia sportiva CENTRO DI FISIOTERAPIA “S A L U S “ RENDE

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AGGIORNAMENTI IN RIATLETIZZAZIONE DEL CALCIATORE 

di enrico sarli massofisioterapista – fisioterapia sportiva

CENTRO DI FISIOTERAPIA “S A L U S  “ RENDE

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LA RIATLETIZZAZIONE

è l’ultima fase del percorso rieducativo nella quale sfruttando i principi dell’allenamento sportivo, si raggiunge il completo recupero delle capacità condizionali e delle abilità dello sport specifico

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La  riatletizzazione è un  concetto  introdotto  negli  ultimi anni  per  definire  l'ultima  parte  del  percorso  di  recupero funzionale da un infortunio. 

Mentre  in passato si faceva coincidere  il ritorno all' attivitàagonistica  col  termine  della  fase  di    riabilitazione,  le moderne conoscenze     hanno  imposto di programmare ed attuare  un  periodo  di  riatletizzazione prima  del  ritorno incondizionato all'attività agonistica per lo sportivo.

Questi,  infatti,  necessita  non  solo  di  recuperare  le funzionalità lese  con  l'infortunio, ma  anche  la  gestualitàsport‐specifica e le capacità condizionali adeguate al livello competitivo di appartenenza

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L’INFORTUNIO DEL CALCIATORE

Quando  un  calciatore  subisce  un infortunio,  si  generano  una  serie di  meccanismi  difensivi  che possono permanere a lungo.

Quando  si  subisce  un  infortunio una parte del corpo non  funziona come dovrebbe e si prova dolore e il  corpo  ha  diverse  modalità di reazione a questo dolore.

Quando  una  parte  del  corpo  ètraumatizzata  il SNC sa che anche la  sua  funzione  è alterata  e modifica  la  struttura  riducendo per primo il tono muscolare

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la  guarigione  non può  essere accelerata,  ma  si possono  evitare ritardi  di  riparazione o  i processi riparativi non  idonei. Quindi  la lesione  non  può essere  guarita  piùvelocemente  della sua naturale velocità

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I• Gli infortuni sono causati da una carenza coordinativa  intermuscolare,  cioèdurante  l’estensione  di  un  movimento non vi è sintonia ottimale nell’azione dei diversi  muscoli  sia  quelli  sinergici, agonisti o antagonisti

• Si può trattare anche di una mancanza di controllo  intramuscolare,  cioè le  fibre muscolari  non  vengono  contratte  in modo  ottimale  o  adeguato  alla situazione,  per  questo  si  verificano stiramenti o strappi

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DATI ANDKRONOS SALUTE  SUGLI INFORTUNI DEL CAMPIONATO DI SERIE A 2010‐11

hanno collaboratobari‐brescia‐cagliari‐catania‐cesena‐lazio‐fiorentina‐lecce‐napoli

• Gli infortuni di vario tipo registrati sono 607• Il 55% si tratta di infortuni muscolari• Nel 25% dei casi lo stop è stato di almeno 30 giorni• Elevato il numero degli esami diagnostici, una società ha effettuato 100 

ecografie al mese senza contare le RM• Milan‐Juventus‐ Inter‐Roma sono le squadre che hanno totalizzato il 

maggior numero di infortunati 165, il 30% del totale• Il Napoli è la squadra che ha fatto meno infortuni di tutti solo 13• Ci si infortuna di più al nord che al sud• 215 infortuni al nord – 138 al sud• Ginocchia e caviglie le articolazioni più colpite• Colpa dei terreni disastrosi e la temperature rigide soprattutto nelle 

partite serali

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• Da più di 10 anni gli infortuni aumentano in tutta Europa creando un 12% di assenze in squadra

• 10 anni fa ci si faceva male in partita in 9 casi su 10 oggi il 50% degli infortuni avviene in allenamento

CAUSE  • Aumento del numero delle partite su campi in cattivo stato• Si va in campo ogni 2 giorni• In 2 mesi si svolgono circa 145 partite• La competitività interna è sempre più alta cosi aumentano gli sforzi in 

allenamento con il rischio di infortuniLA PREPARAZIONE: CI SI ALLENA POCO D ’ESTATE

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LA RIATLETIZZAZIONE

rappresenta la  quarta fase della riabilitazione, viene dopo la fisioterapia, la palestra e il campo.Si tratta di riportare al massimo le qualitàfisiche e di vincere le ultime paure

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È un  processo  che richiede coraggio e senza condizionamenti  alcuni sia  da  parte  del riabilitatore che  del calciatore.Il lavoro da proporre deve avere  delle basi scientifiche  con  un controllato  rischio  di esecuzione. Per  questi  motivi  le competenze  del  lavoro ricadono  su  laureati  in scienze  motorie  o riabilitatori qualificati

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RIATLETIZZAZIONE COME PREVENZIONE

I periodi migliori  per riatletizzaresono  quelli  al  di  fuori  delle competizioni  agonistiche  come può  essere  il  periodo precampionato  o  nei  periodi  di transizione dei campionati. In  questo  caso  andiamo  a ripristinare  le  funzioni  di  un calciatore  che  ha  subito  un infortunio  precedente  e  non recente.  La  fase  di riatletizzazione diventa  una riatletizzazione preventiva

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COME ERA INTESO IL RECUPERO IERI

TRAUMA – INTERVENTO CHIRURGICO• RIABILITAZIONE • SPORT SPECIFICO

QUALI ERANO I RISCHI• RECIDIVE• COMPENSI E VIZI POSTURALI• RIDOTTA PERFORMANCE

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COME E’ INTESO OGGI IL RECUPERO

TRAUMA – INTERVENTO CHIRURGICO• FISIOTERAPIA• RIABILITAZIONE• RIATLETIZZAZIONE

QUALI I RISCHI• GIA’ NELLE PRIME FASI POST‐TRAUMATICHE 

I PROTOCOLLI SI DIFFERENZIANO CON ESERCIZI DI MUSCOLAZIONE A CARATTERE GENERALE

• RIPRESA GRADUALE DELLE GESTUALITA’

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REQUISITI PER UNA CORRETTA RIPRESA DELL’ATTIVITA’AGONISTICA

• TEMPI BIOLOGICI

• BUON SUPPORTO MUSCOLARE

• OTTIMO CONTROLLO PROPRIOCETTIVO

• CORRETTA GESTUALITA’ DI BASE

• PROGRESSIVA GESTUALITA’ SPECIFICA ESERCITATA PRIMA IN CONTESTO PROTETTO POI IN SITUAZIONI SEMPRE PIU’AGONISTICA

• ADEGUATA CONDIZIONE FISICA GENERALE

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La prestazione atletica di un infortunato è condizionata.

• timore • recidive• poter sostenere i carichi di lavoro  • paura del precedenti al trauma. 

Per questo motivo il calciatore tarda o non torna ai livelli precedenti.Il calciatore sarà quello di prima solo quando riuscirà ad essere inserito pienamente nel gruppo  e senza condizionamenti

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OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON LA RIATLETIZZAZIONE

L’obiettivo  è il  ripristino  della  massima efficacia  fisica.  All’interno  di  un programma che si vuole proporre devono esserci  degli  esercizi  che  coinvolgono  i muscoli  tipici  del  gesto  calcistico finalizzati  al  perfezionamento  tecnico analitico  e  dell’incremento  della  forza  e resistenza  speciale.  Questi  vengono definiti  OBIETTIVI  DI PREPARAZIONE SPECIALE. Inoltre ci sono gli esercizi   con OBIETTIVI  DI PREPARAZIONE  SPECIFICA finalizzati  all’abitudine  alla  situazione  di gara  grazie  ad  degli  elementi  di facilitazione  e  disturbo  durante l’esecuzione del gesto  tecnico

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PREPARAZIONE SPECIALE

• Riacquistare l’elasticità e la coordinazione del sistema muscolo‐tendineo, delle articolazioni del piede, ginocchia, anche

• Il raggiungimento di un soddisfacente livello organico e neuro‐muscolare

• La simmetria tra  i due arti in termini di spinta e di coordinazione

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PREPARAZIONE  SPECIFICA

• Circuiti di propriocezione dinamica

• Percorsi di reclutamento istantaneo delle unitàmotorie

• Esercitazioni allenanti e correlati alle gestualitàdello sport specifico

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MEZZI ALTERNATIVI DI ALLENAMENTO NELLA FASE DIRIABILITAZIONE

• ESERCIZI SU SUPERFICE SABBIOSA

• ESERCIZI IN ACQUA

• VIBROTRAINING

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ESERCITAZIONI PRATRICHE UTILI AL RIAVVICINAMENTO AL GESTO TECNICO

ESERCIZI CON LA PALLA• 1  TECNCICI  :  finalizzati  al 

recupero e miglioramento del gesto  specifico  in  condizioni di  disequilibrio  grazie  al controllo  neuromuscolare  e propriocettivo

• 2  NON  TECNICI:  ottimi  per incrementare la difficoltà e la variabilità degli  esercizi eseguiti  a  corpo  libero finalizzati  alla  forza  e  al recupero funzionale  

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ESERCITAZIONI PRATRICHE UTILI AL RIAVVICINAMENTO AL GESTO TECNICO

TECNICA DI BASE• Palleggi, stop, sensibilità con la 

pallaTECNICA DI BASE IN MOVIMENTO

• Movimenti unidirezionali ad intensità non  elevata

• Conduzione della palla• Slalom tra i paletti

TECNICA DI BASE APPLICATA• Passaggi radenti a terra con  

distanze progressivamente crescenti

• Traiettorie a parabola alta

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TATTICA INDIVIDUALE• Simulazioni di azioni di gioco• Finte con e senza avversario

TATTICA COLLETTIVA• Schemi di gioco collettivi

TATTICA CON CONTRASTO PROTETTO• Partitella senza contrasto

TATTICA COLLETTIVA CON CONTRASTO• Gara di allenamento• Gara amichevole• Gara ufficiale parziale• Completo ritorno all’attività agonistica

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CONCLUSIONIL’ATLETA CHE  SUBBISCE UN  TRAUMA PERDE  IL  SUO  ATLETISMO.  Troppo spesso  si  ha  fretta  di  rimetterlo  sul campo,  per  fare  questo  si  limitano  i trattamenti  di  recupero,  dalla fisioterapia  alla messa  in  campo  o  in molti  casi  vengono  saltati.  Il  recupero fisico,  atletico  e  tecnico  definitivo  èpossibile,  basta  prenderlo  in considerazione  e  progettarlo  con  una gradualità. Riportare un atleta alle sue iniziali condizioni fisiche non ci deve far paura servono solo modi e tempi giusti con figure professionali specializzate

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PER SUGGERIMENTI E INTEGRAZIONI A QUESTA PROPOSTA DI LAVORO CONTATTATE ENRICO SARLI 3479529493 [email protected]