Vulture Magazine, 1 ottobre 2012

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 1 Ottobre 2012 SiderurgikaTv Guida TV Castel Lagopesole. I linguaggi delle immagini e dei Suoni Festival di Roma Per Soci Cinit L’inceneritore “Fenice” di Melfi fa male alla salute?" Dati invaso del Pertusillo A Vittorio, e quegli addii protratti Impressioni di settembre San Fele. Gara Regionale di Primo Soccorso La Basilica S. Francesco Programma Umanitario “Vivere una Vita che Vale” Venosa. Dalla Liguria in Basilicata a Scoprire Tesori Nascosti Barile. Il Consiglio Comunale E’ Nata “Intercultura” Onlus a Rionero In Vulture Rionero. Vertenza Vulture. Approvato in consiglio comunale. Racconti. Donato Quattro Universitarie Vincitrici Dei Concorsi “V. Gagliardi” E “F. Dorigo” R

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notizie dal cuore della Basilicata

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VULTURE MAGAZINE 1

Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 1 Ottobre 2012 SiderurgikaTv Guida TV Castel Lagopesole. I linguaggi delle immagini e dei Suoni Festival di Roma Per Soci Cinit L’inceneritore “Fenice” di Melfi fa male alla salute?" Dati invaso del Pertusillo A Vittorio, e quegli addii protratti Impressioni di settembre San Fele. Gara Regionale di Primo Soccorso La Basilica S. Francesco Programma Umanitario “Vivere una Vita che Vale” Venosa. Dalla Liguria in Basilicata a Scoprire Tesori Nascosti Barile. Il Consiglio Comunale E’ Nata “Intercultura” Onlus a Rionero In Vulture Rionero. Vertenza Vulture. Approvato in consiglio comunale. Racconti. Donato Quattro Universitarie Vincitrici Dei Concorsi “V. Gagliardi” E “F. Dorigo” R

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EVENTI VULTURE E BASILICATA

Venosa: Estate 2012 - Katia Ricciarelli e la Big

Band http://www.siderurgikatv.com/search/label/Venosa%20Eventi%202012

Venosa: Estate 2012 – Una Rotonda sul Mare

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Venosa%20Eventi%202012

Lavello - Raduno di auto d'epoca

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Lavello%20Eventi%202012

Lavello - Basilicata's Got Talent

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Lavello%20Eventi%202012

40^ Anniversario del Pecorino di Filiano DOP

Spettacolo Art Academy http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano%20Eventi%202012

40^ Anniversario del Pecorino di Filiano DOP

Spettacolo Comico Donato Imbrenda http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano%20Eventi%202012

San Fele d'Oro 2012 (Sgarbi, Papaleo, Fortis) http://www.siderurgikatv.com/search/label/San%20Fele%20Eventi%202012

40^ Anniversario del Pecorino di Filiano DOP -

Convegno http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano%20Eventi%202012

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40^ Anniversario del Pecorino di Filiano DOP –

Esposizione Stand http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano%20Eventi%202012

Estate ruvese - Istamanera gruppo folk

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Ruvo%20del%20Monte%20Eventi%202012

Filiano - Lu Muzz'c, giornata tipica del

mietitore http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano%20Eventi%202012

Estate ruvese - Parata dei Briganti

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Ruvo%20del%20Monte%20Eventi%202012

Filiano Music Live

http://www.siderurgikatv.com/2012/08/eventi-2012-filiano-music-live.html

Terra Nostra gruppo folk “live a Rionero”

http://www.siderurgikatv.com/2012/08/eventi-2012-rionero-terra-nostra-gruppo.html

Assalti Frontali - Live a Barile

http://www.siderurgikatv.com/2012/08/ssalti-frontali-live-barile-2012.html

Estate rionerese: Noemi live

http://www.siderurgikatv.com/2012/08/estate-rionerese-noemi-live.html

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San Fele: Spiritualia

Denny Mèndez e Isabella Romano http://www.siderurgikatv.com/search/label/San%20Fele%20Eventi%202012

Ginevra de Marco “Live a Barile”

http://www.siderurgikatv.com/2012/08/ginevra-de-marco-live-barile-2012.html

Una Fiaba per Rapone

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rapone%20Eventi%202012

Raiz e Radicanto “live a Rapone”

http://www.siderurgikatv.com/2012/08/raiz-radicanto-live-rapone-2012.html

Estate lavellese - "Lavello in Arte"

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Lavello%20Eventi%202012

San Fele: Spiritualia - Gli Eventi dell’Anima

http://www.siderurgikatv.com/search/label/San%20Fele%20Eventi%202012

Filiano - 25. Anniversario Fondazione

Pro-Loco Filiano http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano%20Eventi%202012

Centro Gramsci - Umanizzare l'Economia per

Uscire dalla Crisi http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Lavello%20Eventi%202012

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Seminari 2/3 Ottobre Castello di Lagopesole

Sistema Turismo srl nell’ambito del corso “Esperto di management per la cultura” (Catalogo dei percorsi formativi e specialistici Azione sperimentale “Un ponte per l’occupazione”) presenta il primo dei tre cicli di seminari volti a stimolare un dibattito sulla valorizzazione e la promozione culturale, sul loro significato attuale, contestualizzato al nostro territorio. Il 2 e il 3 Ottobre, nelle sale del Castello di Lagopesole l’Arch. Concetta Santarsiero, coordinatrice del progetto formativo, introdurrà la discussione sui rapporti tra i media tradizionali e le nuove tecnologie, applicate alla gestione e promozione di un bene storico – artistico come il monumento Federiciano.

Si discuterà dei linguaggi delle immagini e dei suoni come strumento per fare e diffondere cultura, nell’era in cui i cambiamenti tecnologici determinano i tempi e le modalità di fruizione di ogni prodotto comunicativo. Il dibattito si

comporrà dei contributi di Aldo di Russo, esperto di progettazione e gestione di prodotti multimediali, regista del progetto “Il Mondo di Federico II”, Roberto Perpignani, esperto di montaggio, docente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, già vincitore del David di Donatello per il montaggio di “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani e per lo stesso film candidato all’Oscar, montatore dello spettacolo multivisione nel progetto di Lagopesole; Giampaolo Sodano, Presidente di Sitcom, già Senatore e Direttore di RAI 2 e Giacomina Valente, direttrice su SKY del canale turistico MARCO POLO. Saranno presenti gli attori istituzionali coinvolti in primo piano nel progetto di valorizzazione e gestione del Castello di Lagopesole: il sindaco di Avigliano Dott. Vito Summa, il Presidente dell’Area Programma Alto Basento Dott. Gerardo Ferretti, il Presidente della Provincia di Potenza, Dott. Piero Lacorazza. Parteciperà all’incontro il Direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Dr. Franco Sabia. Inizio dei lavori : 2 ottobre ore 9:00 – 13:00 e 15:30 – 18:00. (al termine sarà possibile visitare il Museo e assistere allo spettacolo multivisione). 3 Ottobre: ore 9:00 – 13:30.

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MODALITA' DI PARTECIPAZIONE AL FESTIVAL DI ROMA PER SOCI

CINIT SCADE 7 OTTOBRE

Il Festival Internazionale del Film di Roma intende offrire agli iscritti delle Associazioni di Cultura Cinematografica riconosciute dal Ministero dei Beni Culturali, fra cui rientra anche il CINIT - Cineforum Italiano, un canale privilegiato per la partecipazione all’edizione del Festival 2012, in programma *dal 9 al 19 novembre*, riconoscendo previa trasmissione della tessera di adesione al Cineforum Italiano il diritto di ottenere l’accredito culturale, sino ad esaurimento delle disponibilità, al prezzo di 45,00 Euro, nonché lo sconto del 20% sui biglietti per l’accesso a tutte le proiezioni del festival. Dal momento che il CINIT - Cineforum Italiano farà da tramite di tutte le richieste all’Ufficio Accrediti, quanti siano interessati sono pregati di far pervenire la propria adesione alla Segreteria del Cineforum Italiano, via e-mail >> [email protected] <<, precisando il periodo di permanenza al Festival NON OLTRE, IL 7 OTTOBRE P.V.. La richiesta dovrà essere corredata dalla scansione della tessera di socio di Cinecircolo CINIT, chi non è in possesso deve richiederla alla segreteria.

Il presidente Massimo Caminiti

Il Vice presidente Armando Lostaglio

L’inceneritore “Fenice” di Melfi fa male alla salute?" del Dott. Ferdinando LAGHI - vice-

presidente ISDE Medici per l'Ambiente

L’inceneritore “Fenice” di Melfi fa male alla salute ?

Dott. Ferdinando Laghi

Vice Presidente Nazionale ISDE-Italia Medici per l’Ambiente

Per valutare i rischi per la salute, collegati all’attività dell’inceneritore “Fenice” di Melfi, credo sia necessario fare prima alcune valutazioni di carattere generale, riguardanti le attuali conoscenze scientifiche sull’incenerimento dei rifiuti, per poi passare al caso di specie.

Pur trattandosi di àmbiti –sia quello generale che quello specifico- di grande complessità, sono tuttavia possibili alcune, seppur sintetiche, considerazioni.

La letteratura scientifica concernente l’incenerimento dei rifiuti è assai vasta e complessa. Certamente gli enormi interessi economici, collegati allo smaltimento dei rifiuti e all’incenerimento degli stessi –che notoriamente rappresentano, tra l’altro, una rilevantissima fonte di guadagno per la criminalità organizzata- non giovano ad una serena valutazione, asetticamente “scientifica”, dell’argomento, come per altro è già accaduto nel passato più o meno recente in altri casi, per lungo

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tempo controversi (si pensi alla pericolosità del fumo di sigaretta o delle fibre di amianto ostinatamente e dolosamente negata per decenni).

Sull’incenerimento dei rifiuti esiste però un punto credo ormai universalmente accettato: nessuno può sostenerne l’innocuità per la salute umana, essendo ben noti i rischi a carico di coloro che vengano direttamente e/o indirettamente (attraverso, ad esempio, l’inquinamento delle falde acquifere e delle catene alimentari o) esposti alle emissioni.

Ciò dovrebbe far scattare, automaticamente, il principio di precauzione ed evitare quindi che si faccia ricorso a pratiche, come l’incenerimento, da molti considerate inutili e dispendiose, ancor prima che dannose per la salute.

Si tende, invece, a rovesciare l’onere della prova, che richiederebbe al proponente di garantire sull’innocuità del processo di incenerimento e non alle popolazioni di dimostrarne la pericolosità (che comunque emerge, come si diceva, da rilevanti studi scientifici nazionali ed internazionali).

Un aspetto tecnico dell’incenerimento dei rifiuti, meritevole di sottolineatura, è inoltre quello collegato alla vetustà degli impianti utilizzati a tal fine, per cui –come comunemente avviene nel campo della tecnologia applicata- esiste sempre un impianto di “ultima generazione”,

celebrato come punto di arrivo definitivo, a prova di rischio, anche potenziale, la cui totale efficacia e sicurezza dura…fino all’impianto di successiva generazione.

Ora, se è vero che gli inceneritori di ultima generazione (ma Fenice, a quale generazione appartiene?) determinano una emissione più ridotta, per metro cubo di fumi, di alcuni inquinanti -si fa qui esplicito riferimento alle diossine- è ugualmente vero che ci sono almeno altri due aspetti da considerare. Anzitutto gli impianti di più recente realizzazione sono in genere di dimensioni sensibilmente più grandi dei loro predecessori -e dunque con volumi di emissioni proporzionalmente maggiori- e possono perciò immettere nell’ambiente quantità uguali o addirittura superiori anche di quelle sostanze prodotte in minore quantità, nell’unità di volume, rispetto ai vecchi inceneritori.

Ma, per un inquinante che potrebbe diminuire, altri, pure assai nocivi, aumentano sensibilmente. L’incremento delle temperature di incenerimento, alla base sostanzialmente della riduzione della produzione di diossine, determina, infatti, un importante innalzamento della concentrazione di particolato, soprattutto della quota di minor diametro –il particolato fine e ultrafine- che è il più dannoso per la salute umana. E’ importante poi sottolineare come tale frazione del particolato risulti, in pratica,

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non intercettabile dai sistemi di filtraggio dei fumi, anche di quelli più moderni.

E’ dunque, a mio avviso, concettualmente discutibile parlare di “vecchi” e “nuovi” inceneritori come se si trattasse di due tipologie di impianto completamente differenti con impatti sull’ambiente addirittura non paragonabili.

Ed è, di conseguenza, difficile sostenere che gli studi sui rischi per la salute umana effettuati su vecchi inceneritori non siano neanche orientativi per la valutazione dei nuovi impianti.

Tra l’altro, la latenza di patologie come quelle neoplastiche, che può essere anche di alcuni decenni, dovrebbe ulteriormente spingere verso il principio di precauzione, che è norma giuridica precisa e non certo semplice raccomandazione di buon senso (cosa che già dovrebbe essere, per altro, sufficiente).

Tratteggiati gli aspetti generali, si può ora passare a qualche specifica e sintetica considerazione su “Fenice”. E non si può non sottolineare come proprio l’epoca di entrata in funzione -sono trascorsi poco più di dieci anni- non consenta una valutazione conclusiva del suo impatto sulla salute delle popolazioni residenti nell’area del melfese. Bisogna allora necessariamente aspettare ancora qualche decennio, prima di valutare se quell’impianto è pericoloso per la salute? Direi proprio di no. Non è certo il ruolo dell’epidemiologia quello di… chiudere la stalla a buoi fuggiti. Mi sembra che la vicenda di “Fenice” offra già ora delle evidenze note, inconfutabili e ampiamente riportate anche dagli organi di informazione. Una di queste, assai allarmante, è l’inquinamento, da parte di metalli pesanti ad attività cancerogena, delle acque dei pozzi di monitoraggio delle acque di falda. Come pure mi pare sia stato accertata la durata estremamente prolungata (anni!) di tale inquinamento. E, ancora, la lettura di

quanto riportato sulla vicenda, da parte di varie fonti, giornalistiche ed istituzionali, sembra evidenziare la mancanza di tempestivi interventi per affrontare e risolvere tale problema, sia da parte privata ma, tocca dirlo, anche da parte pubblica.

I timori per la propria salute da parte delle popolazioni -timori che hanno dato vita a proteste, mobilitazioni popolari, interpellanze parlamentari e altro- non sembrano perciò infondati e risultano accentuati da una profonda e diffusa sfiducia –purtroppo, pur essa non infondata- nei confronti di Organismi ed Enti che si sono occupati di “Fenice”, sia dal punto di vista autorizzativo che dei controlli e, infine, ma certo non da ultimo, delle pur necessarie bonifiche.

La vicenda dell’inceneritore “Fenice” di Melfi è ancora in corso e non è possibile prevederne sviluppi e conclusioni. Quello che certamente è però auspicabile è che la tutela della salute pubblica sia realmente il primo obiettivo di chi alla sua tutela è preposto e che considerazione e interessi di altra natura non abbiano in nessun caso il sopravvento.

Dott. Ferdinando LAGHI

Vice Presidente ISDe Italia - Medici per l'Ambiente

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A Vittorio, e quegli addii protratti

Settembre ci ha privato spesso di persone uniche quanto affabili: il sindacalista umile e convinto Pietro Di Lonardo ha lasciato un segno per nulla colmato: a Rionero non potranno dimenticarlo, volato in cielo tre anni fa. E pure tre anni fa, di settembre, la coriacea poetessa Assunta Finiguerra ha spiccato l’ultimo volo dalle montagne di San Fele, in un afflato di odio-amore di impareggiabile ed istintiva pregnanza. Otto settembre fa Nicolino Sperduto volava in alto, ed ora riposa “sulla collina”. Ai primi di settembre di un anno fa ci ha lasciato Vittorio Piccirillo, un musicista di altri tempi: è andato via in silenzio, così come era nella vita, discreto e colorito, come le note che sapientemente metteva insieme. Vittorio credeva nel futuro non solo della sua cittadina, Rionero; credeva nei giovani a cui impartiva lezioni di musica, sebbene la scuola lo avesse sempre più demotivato specie negli ultimi anni. Credeva comunque nel progresso della società e nello spirito degli uomini giusti che prima o poi avrebbe prevalso sul pregiudizio e sull’ignoranza. Perché Vittorio credeva nella forza dirompente della musica, di quella fatta di note e non di rumori casuali. Un uomo giusto era Vittorio, un intellettuale ed un ricercatore: molti dei suoi anni migliori li aveva dedicati a quei contatti con altri musicisti, aveva pubblicato libri sulla banda musicale e i musicisti rioneresi, decenni di ricerche per riportare in vita uomini che hanno profondamente amato la musica, che hanno creato orchestre e bande

musicali in questo luogo che mantiene un rapporto privilegiato con l’arte e la musica; eccellenze come quel rionerese Juan Mecca, tanto adorato e stimato in Argentina dove emigrò nei primi decenni del secolo scorso. Vittorio ce li fece conoscere ed apprezzare, lui che era un figlio d’arte: suo padre era stato fra i fondatori del primo concerto bandistico di questa città, che in origine era stato promosso proprio da Giustino Fortunato. Vittorio va via in silenzio, come silenziosi erano i passi di quando ritornava da pendolare dal Conservatorio di Foggia, col suo pesante corno. Vittorio ha tanto amato la sua cittadina ai piedi del Vulture, ma non è stato altrettanto riamato: si lamentava talvolta che il Comune non aveva una sola copia dei suoi libri. Chi scrive è stato fra gli amici che sempre hanno lodato la sua opera e studiato da ragazzo presso la sua “casa a la chiazza” che quel terribile terremoto gli strappò. Aveva dedicato un cantico alla protettrice Maria Santissima del Carmelo, e forse nel profondo desiderava un posto di riguardo fra gli uomini probi. Vittorio lo era. Armando Lostaglio

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Impressioni di settembre

Sono quarant’anni da quando “Impressioni di settembre” scolpì una generazione fra il sogno e il divenire: quella voce gradevole e la musica della PFM si imposero indelebilmente. “Già l’odore della nebbia odor di grano /sale adagio verso me(…) sono solo il suono del mio passo…” Quel brano come un affresco ha tracciato immagini di giovinezze che sapevano guardare oltre, ma che le contingenze (disoccupazione ed emigrazione) hanno cercato di frustrare e ridimensionare. Nella prima metà del secolo scorso, un regista francese, Jules Le Jour, immaginò di girare un breve film dal titolo forte per quegli anni “La rivoluzione”. Sosteneva: “arruolerò migliaia di comparse e le filmerò mentre assaltano l’Eliseo. Alla fine tutti, comparse comprese, capiremo di essere usciti dalla finzione e di avere invaso la realtà…” Un regista visionario era Jules Le Jour, che non riuscì a girare mai un proprio film. Anni visionari ma ricchi di futuro, ansie che uscivano dalla ricostruzione e dagli anni del boom: gli anni Settanta gettarono le basi per una generazione che rappresentava la transizione, verso la costruzione di una

società nuova e di più evolute economie. Perché, cantava la PFM: “… intanto il sole fra la nebbia filtra già / il giorno come sempre sarà”; il giorno del cambiamento che poi non accadde, almeno nel senso in cui si era immaginato. Per giungere quindi all’epilogo di questa parabola che inscrive la società contemporanea (almeno in questo Paese) proprio come la intravedeva Dostevskij due secoli fa, mutuando ai giorni nostri. Questo scriveva il sommo scrittore russo: “Sono un uomo ridicolo. Loro dicono che sono pazzo. Sarebbe un avanzamento di grado, se per loro non rimanessi pur sempre ridicolo come prima. Ma adesso ormai non mi arrabbio più, adesso li trovo tutti cari, anche quando ridono di me. Mi metterei addirittura a ridere anch’io assieme a loro, non di me stesso, ma per amor loro, se non provassi tanta tristezza a guardarli. Provo tristezza perché essi non conoscono la verità, mentre io la conosco…” E’ questo l’inizio del “Sogno di un uomo ridicolo”, sembra ovvio che ad essere biasimati siamo noi, che non “conosciamo la verità” e che subiamo angherie e vizi senza intervenire sulla scena nella “presa dell’Eliseo”. L’uomo ridicolo (col suo potere) fa bene la sua parte, si diverte coronando i suoi sogni. Ma il cambiamento (ancora una volta) sembra che si annunci. E’ questa almeno una delle impressioni di settembre, mentre altri uomini (ridicoli?) si preparano a riprendersi la scena. Nel nostro Eliseo, senza di noi. Armando Lostaglio

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CROCE ROSSA ITALIANA. REGIONE BASILICATA. SAN

FELE 15 settembre 2012. GARA REGIONALE DI PRIMO

SOCCORSO. VICENE IL GRUPPO DI POTENZA

San Fele Un successo la gara regionale sul Primo Soccorso promosso dalla C.R.I. di Basilicata.Il tema della gara di Primo Soccorso, svolta nella meravigliosa cornice di San Fele, dalla Croce Rossa di Basilicata era: “Come si gestisce un’emergenza? Come si salva una vita? Quali sono i primi interventi?”. L’appuntamento, fortemente voluto dalla Croce Rossa Lucana, coordinato dal responsabile regionale dei Volontari del soccorso Michele Quagliano che si è avvalso della collaborazione del collega Sergio Labriola, ha detto durante il suo intervento, prima dell'inizio della gara: “la gara rappresenta un momento di alta formazione nel percorso di ogni volontario che deve essere sempre in grado di monitorare e gestire tempestivamente le varie situazioni e criticità che via si presenta in un determinato contesto e Territorio. “Un intervento tempestivo – ha puntualizzato. nel suo intervento il Commissario regionale della Cri Basilicata, la dottoressa Annamaria Scalise – può salvare una vita. Ogni volontario deve avere subito il quadro chiaro delle situazioni e sapere cosa fare. La formazione continua è uno dei capisaldi dell’azione della Croce Rossa”.

Le sei squadre che hanno preso parte della gara di primo soccorso, ciascuna formata da un capo squadra e quattro volontari ed un tutor del posto, si sono cimentati ad affrontare sette gare di cui cinque situazioni pratiche e due teoriche. In una giornata dove la pioggia si alternava al sole di San Fele tutti i volontari di sono distinti per bravura ed impegno, manifestando ancora una volta che il volontariato è molto sentito nella nostra Lucania. La squadra prima classificata doveva partecipare alla gara nazionale che si terrà ad Ortona il 29 settembre prossimo, ma il responsabile regionale Michele Quagliano, nel suo discorso di apertura ha sottolineato: “quest'anno la squadra che parteciperà sarà scelta in base ad una selezione rappresentativa di tutte le squadre lucane e che la classifica della gara odierna era del tutto virtuale poichè la gara rappresenta un momento di aggregazione e di crescita di ogni singolo volontario”. Interessante la scena dove è stato coinvolto anche un gruppo sportivo dilettantistico (Soft - Air “Ghotst – Soldairs” che in uniforme militare hanno inscenato una rappresentazione riproducente violazioni di diritto internazionale umanitario perpetrate ai danni di prigionieri di guerra. La diffusione del Diritto Internazionale Umanitario è infatti una delle priorità della Croce Rossa Italiana. Un plauso ai truccatori in quanto le scene sembravano reali ed agli organizzatori che in solo dieci giorni sono riusciti ad organizzare un evento molto impegnativo. A fine gara tutti a Disco Live DM di San Fele per un rinfresco e la premiazione delle squadre partecipanti A tutte le rappresentative un gagliardetto ed ai partecipanti delle gare un cappellino con il logo dell'evento La classifica solo virtuale è stata la seguente: Potenza - Maschito-Venosa - Satriano di Potenza – Venosa – Lavello - Muro Lucano

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4 Ottobre 2012 Ripacandida, Assisi e la Basilicata: unite nel nome di San

Francesco La Basilica di S. Francesco di Assisi aderisce al Programma

Umanitario “Vivere una Vita che Vale”

Assisi Ripacandida e la Basilicata insieme nella Giornata dedicata alle

Scuole

Ripacandida. La Basilica di S. Francesco di Assisi, gemellata con il Santuario di San Donato di Ripacandida (dal 2004), con un messaggio di fratellanza e di sostegno, ha aderito al Programma Umanitario Vivere una Vita che Vale e alla giornata di lancio dei Laboratori Emozionali dal titolo “Il Cantico delle Creature: Viaggio al Cuore della Vita per Vivere una Vita che Vale” prevista per giovedì 4 ottobre a Ripacandida. Quest’anno, per il lancio della 3^ edizione, è stata scelta Ripacandida che

per le Mirabilia Dei - il Giardino Storico di S. Francesco, il Santuario di S. Donato, con le preziose Meraviglie del Ciclo di affreschi su San Francesco e sulla Genesi e la Reliquia di S. Francesco - si presenta come la cornice ideale per regalare Emozioni vive, capaci di accendere la passione e l’entusiasmo per la nostra Terra. Fanciulle e fanciulli, con docenti e direttori didattici, giungeranno numerosi da tutta la regione, per vivere una profonda esperienza (sono previsti cori inneggianti il Cantico delle Creature e Canti sacri, percorsi emozionali all’interno del santuario e del giardino storico adiacente, etc) finalizzata a far comprendere come la Bellezza dell’Arte, della Natura e dell’Umanità può influire beneficamente sui comportamenti, favorendo stili di vita più sani, corretti ed equilibrati, ed ispirati all’Armonia, al Ben/Essere e al Bene Comune. L’iniziativa, promossa dall’assessore regionale alle Attività Produttive Marcello Pittella, il presidente della Pro Loco di Ripacandida Gerardo Cripezzi e il Parroco Don Francesco Distasi vede, tra gli altri, la collaborazione di tutte le Pro Loco di Basilicata, della Commissione dei Lucani all’Estero, del Ministero dell’Istruzione che rientra nel Programma Umanitario “VVV: Vivere una Vita che Vale”, ideato e coordinato da Tomangelo Cappelli dell’ufficio Turismo della Regione, che, improntato sul principio universale dell’amore, sulla centralità dell’Essere e sul rispetto della Vita, attraverso la valorizzazione del Patrimonio Culturale, promuove stili di vita Eticostenibili, in concordanza con gli Orientamenti Pastorali 2010/2020 della Conferenza Episcopale Italiana “Educare alla vita buona del Vangelo”. Tutte le scuole Lucane, di ogni ordine e grado, sono state invitate per Giovedì 4 ottobre a partecipare, con una propria rappresentanza, ai festeggiamenti di Ripacandida, e a eseguire con gli allievi che rimarranno nelle scuole, in simultanea alle ore 12, il Canto dei

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Cantici di San Francesco per stringersi in un abbraccio che coinvolga idealmente tutta la regione. Seguirà alle ore 16 una Santa Messa nel Santuario di San Donato. La Pro loco di Ripacandida donerà a tutte le scuole che parteciperanno ed aderiranno all’iniziativa una stampa di S. Francesco, tratta dagli affreschi del Santuario di S. Donato. Per ulteriori informazioni inerenti l’iscrizione ai laboratori emozionali è possibile contattare la Direzione Scolastica Regionale che ha già inviato a tutte le scuole la circolare del Bando, che prevede, a fine corso, il rilascio ai partecipanti di un attestato di Guida Emozionale. Per informazioni ulteriori e per le adesioni: [email protected] [email protected] n. tel. : 0971/668610 – 320/4362560

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VENOSA. 24-29 SETTEMBRE

2012. DALLA LIGURIA IN BASILICATA A SCOPRIRE

TESORI NASCOSTI. NELLA CITTA’ DI ORAZIO NON HANNO

POTUTO VISITARE LE CATACOMBE

Venosa. In tour turistico da Genova (in oltre 40 per la 1^ volta in Basilicata) per

visitare Venosa, il Vulture,le Dolomiti Lucane (Castelmezzano e Pietrapertosa), il Metapontino e Matera. A Venosa, il gruppo ligure guidato dalla responsabile Luisa, ha scelto la cittadina oraziana come sede di pernottamento. A Venosa è stato permesso di visitare solo l'Incompiuta (l'Abbazia della Trinità), il parco archeologico ed il Museo Archeologico Nazionale al Castello.

Non è stato possibile visitare gli insediamenti di Notarchirico e naturalmente le Catacombe, nonostante che il direttore regionale alla Soprintendenza abbia sostenuto nei giorni scorsi: “possono essere visitate dietro regolare autorizzazione”.

A giorni il comitato cittadino Venisiae 2.0 consegnerà oltre 1200 firme alle autorità competenti con l’obiettivo di far riaprire ufficialmente le Catacombe. La comitiva genovese era accompagnata nelle visite dalla guida turistica, Enza dell'agenzia

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Minutiello che, a proposito delle catacombe, ha riferito: "fino a 2 anni fa riuscivamo a portare tanti gruppi alle Catacombe, adesso ci è stato riferito che non si possono visitare per motivi di sicurezza! E pensare che abbiamo richieste, che non possiamo esaudire, dalla Polonia e perfino dall'America per le sole Catacombe!".

Le Catacombe, scoperte nel 1853 sulla collina della Maddalena, costituiscono una preziosa miniera di storia antica, che ti fanno entrare in contatto con le sepolture e le iconografie del popolo ebraico. Il sito testimonia, attraverso le epigrafi che vi sono state rinvenute, la presenza a Venosa tra il IV e il IX secolo d.C. di una consistente comunità ebraica, secondo alcuni più potente di quella presente a Roma. La responsabile del gruppo ligure, Luisa, è stata più volte in Basilicata con altri gruppi e di questa piccola regione ha riferito: “La Basilicata ha tesori nascosti. Da tre anni la sto scoprendo con gruppi sempre diversi che ritornano a casa soddisfatti. Merita maggiore valorizzazione questa regione con interventi più capillari presso le agenzie, non è sufficiente essere presenti alla BIT di Milano o stampare brochure”. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono un momento della visita del gruppo ligure a Venosa.

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CONSIGLIO COMUNALE APPROVA UN PUNTO NEL

QUALE I CAPIGRUPPI CONSILIARI PREPARERANNO

UN DOCUMENTO NEL QUALE SI EVINCE CHE A BARILE SI VIVE

UN DIFFUSO DISAGIO SOCIALE. PRESTO UNA CONFERENZA

SULLA SALUTE E ORDINE PUBBLICO ALLA PRESENZA DEL

PREFETTO DI POTENZA

Barile. Nel consiglio comunale dello scorso 26 settembre, tenutosi presso il

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centro sociale "don Domenico Telesca", alla presenza di una decina di persone, è stata espressa solidarietà umana al Sindaco, dott. Giuseppe Mecca, vittima nel primo pomeriggio dello scorso 20 settembre di un atto indegno contro la sua persona, nella cassetta della posta della sua abitazione, ha rinvenuto una lettera anonima, contenente un proiettile di pistola ed uno scritto minatorio, riportante, con ritagli di giornale, minacce di morte, estese anche ai componenti della sua famiglia. Il Sindaco dott. Giuseppe Mecca ha aperto il consiglio comunicando il grave atto subito, ritenendolo grave in quanto mina non solo la sua persona ma l’intera comunità barilese: “mi auguro che l’intero consiglio comunale discuta di questa vicenda e che venga approvato un ordine del giorno da inviare al Prefetto ed alle forze dell’ordine. Sento il dovere di ringraziare i gruppi politici ed i cittadini che hanno personalmente espresso solidarietà. Non è un atto di presunzione soggettiva, sono rimasto deluso e preoccupato della mancanza di un intento comune da parte di tutti i consiglieri comunali”.

A rispondere e chiedere l’intervento, il consigliere di minoranza, Renato Cittadini: “il paese versa in una situazione pericolosa. E’ giunto il momento di esprimere solidarietà senza se e senza ma. Barile da un po’ di tempo è vittima di persecuzioni psiclogiche, per cui quando c’è un malessere sociale vanno presi i rimedi. Si vive un disagio sociale e delle

devianze che meritano soluzioni. Una solidarietà umana alla persona ed alla funzione esercitata dal Sindaco, ma occorre anche una solidarietà politica per capire questi atti gravi che si compiono nella nostra comunità, magari organizzando un incontro pubblico alla presenza di esperti del settore per capire le cause e gli effetti di questi atti di violenza e creare una maggiore rete di protezione istituzionale”. Il consigliere Maurizio Caccavo, sempre della minoranza, ha aggiunto: “sono spaventato, manca serenità in questo paese. Vedo una scollatura tra le istituzioni ed i cittadini. E’ ora di voltare pagine e cambiare il modo di fare politica. Dobbiamo essere più vicini ai cittadini, soprattutto a quelli esasperati, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese”. Il vice Sindaco, Antonio Murano ha sottolineato: “non ci sono più i tempi per promettere, la politica va cambiata. E’ giunto il momento di aprire un tavolo comune tra maggioranza e minoranza sull’ordine pubblico alla presenza del Prefetto per chiedere maggiore presenza delle forze dell’ordine”. Rocco Franciosa ha ribadito: “serve una politica di confronto che coinvolga tutte le fasce sociali del paese per analizzare ed approfondire il malessere che attanaglia il nostro paese”. Il consigliere Donato Schirò della maggioranza ha detto: “l’amministrazione comunale non può farsi carico di tutte le problematiche del paese. Mi auguro che i protagonisti di questo gesto nei riguardi del Sindaco vengano scovati”. Il Sindaco ha ribattuto: “sento il dovere di non aver creato un collant, anche se non è compito mio, tra maggioranza e minoranza. Mi auguro che i capigruppi consiliari si attivino per questa conferenza sull’ordine pubblico”. Dal consigliere Caccavo sono partiti alcune interrogazioni sulla cementeria , sugli usi civici ed il consigliere comunale Franciosa ha rimarcato i problemi di Barile col digitale terrestre. Tra gli altri punti approvati, con 8 voti favorevoli, è stato deciso di aumentare l'IMU per la 2^ casa dal 7,60

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al 10,60, contestato dai consiglieri di minoranza. Un provvedimento questo che non farà piacere ai tanti emigranti di Barile che ogni anno ritornano nel paese per trascorrere le vacanze. Lorenzo Zolfo Le foto riprendono un momento del consiglio comunale. ::::::::::::::::::::::::::::::::

E’ NATA “INTERCULTURA”

ONLUS A RIONERO IN VULTURE

Rionero in Vulture - Nell’aula magna del Campus I.I.S. “Giustino Fortunato” alla presenza di pubbliche istituzioni (Provincia, assessore Francesco Pietrantuono e Comune di Rionero, Sindaco Antonio Placido), numerosi dirigenti scolastici, giovani e famiglie “partners” del Vulture-Alto Bradano) è nata l’associazione onlus “Intercultura” fondata nel 1955 negli Stati Uniti d’America . Dopo Potenza e Matera, è il più grosso nucleo di rappresentanza AFS in Basilicata, ed è presieduto da Maria Capobianco Nardozza, testimonial Francesca Caffio responsabile area Puglia-Basilicata. Dello staff fanno parte Raffaele Giordano (già Returnee “Intercultura” a 18 anni dagli Usa) Donato Santomauro e vari dirigenti scolastici, in primis, Michele Masciale che dirige, da quest’anno l’I.I.S. “Guglielmo Gasparrini” di Melfi e l’Alberghiero della città federiciana .

Proprio l’I.I.S. “G.Gasparrini” ( dall’anno prossimo, saranno coinvolte anche le altre scuole del territorio con i dirigenti Ruggeri, Lacriola, Girolamo, Gruosso, Corbo, Allamprese, Pinto) avvierà un interessante scambio inter-culturale ( 12 allievi/e di Melfi, Rapolla, Barile, San Fele, Atella, Rionero in Vulture) con un’omologa scuola superiore della Danimarca. Nella terza decade del mese di ottobre, infatti, è prevista una giornata di accoglienza alla delegazione danese e loro docenti , a Melfi presso la sede del “Gasparrini” ; lo storico Istituto fu istituito nel 1853 come “Regia Scuola di Agrimensura” e – in sintonia con l’omonima associazione culturale “Pro Gasparrini”- s’avvìa a celebrare il 160° anniversario di fondazione, attraverso una rivisitazione degli “annali “ d’epoca ed altri eventi artistico-culturali. Donato Michele MAZZEO

:::::::::::::::::::::::::::::::: Vertenza Vulture. Approvato ordine del giorno in consiglio comunale.

Con grande soddisfazione ho constatato che finalmente si sta prendendo coscienza della forte ed improcrastinabile esigenza di aprire una “vera Vertenza Vulture”, ed il fatto che anche sulla stampa locale la questione venga posta nei giusti termini non può che contribuire

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al raggiungimento dell’obiettivo principale: porre al centro del dibattito regionale e nazionale lo sviluppo di un territorio che sino ad oggi ha dato tanto ed ha ricevuto poco. Ho sollecitato ed auspicato lo sviluppo di un dibattito serio in tale direzione già da tempo su tutti gli organi di informazione locale con articoli apparsi nei giorni scorsi, convinto che questa sia la direzione giusta. Sono da tempo convinto che bisogna aprire una Vera Vertenza Vulture tanto da proporre un ordine del giorno specifico su tale tematica nel Consiglio Comunale di Rionero in Vulture, ordine del giorno approvato all’unanimità il 19 settembre scorso. Con tale ordine del giorno si chiede la convocazione di un incontro congiunto di tutti i consigli comunali del Vulture Alto Bradano, al fine di condividere un percorso che debba portare alla costituzione di un tavolo tecnico per elaborare una bozza di pianificazione di sviluppo della nostra Area. Pianificazione che debba venire dal basso, per tale ragione ritengo indispensabile la convocazione di tutti i consigli comunali, istanze istituzionali di primo livello, e non solo un’azione demandata alla Conferenza dei Sindaci dell’Area Programma Vulture Alto Bradano, come dichiara il Presidente della stessa, Michele Sonnessa, in un suo intervento sul tema apparso su “il Quotidiano” del 25 settembre. Questa mia proposta è stata esplicitata in una lettera, che come capogruppo di maggioranza del centro sinistra rionerese, ho inviato nei giorni scorsi a tutti i Sindaci dell’Area. Auspico pertanto, che nella riunione della Conferenza dei Sindaci convocata per Giovedì prossimo si vogliano condividere le istanze avanzate nella deliberazione consiliare del Comune di Rionero in Vulture e convocare al più presto un incontro allargato. La nostra area non può e non deve subire inerme, ma per farlo abbiamo bisogno di costruire in modo condiviso un progetto credibile di sviluppo. Uno

sviluppo sostenibile che tenga conto non solo delle realtà produttive esistenti ma anche delle peculiarità proprie del nostro territorio. Un territorio ricco di storia, di cultura, di risorse naturali (paesaggistiche e agro alimentari, acqua, vino, olio ed altre produzioni tipiche), potenzialmente vocato al turismo ed alle produzioni di eccellenza, ma da sempre incapace di esprimere le proprie peculiarità e potenzialità. Bisogna avere la capacità di disegnare uno sviluppo che tenga dentro in modo armonico l’esistente sistema industriale, che va salvaguardato e potenziato, ma che al tempo stesso sappia essere attrattore di grandi flussi turistici, oltre che capace di saper portare le proprie produzioni agro alimentari nei grandi mercati nazionali uscendo dall’isolamento dei piccoli mercati di nicchia. Solo se ciò avviene, con l’aiuto delle istituzioni locali e regionali, saremo disposti, in un quadro di razionalizzazione programmato e negoziato, anche a comprendere scelte a volte assolutamente incomprensibili e fortemente penalizzanti. Abbiamo l’esigenza di costruire progettualità forti, credibili ed autorevoli che ci permettano di sedere ai tavoli negoziali regionali e nazionali con una forza contrattuale diversa da oggi, capace di far valere innanzitutto le nostre istanze di sviluppo. Il Capogruppo Centro Sinistra per Rionero Dott. Nicola Giansanti

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Racconti

DONATO

Nova Siri. Aveva poco più di vent’anni. Erano gli anni ’60, e Donato aveva da poco conseguito il diploma da geometra. Il lavoro, primo impiego, lo aveva portato in un cantiere alla foce del fiume Sinni, sulla costa ionica compresa fra Rotondella e Nova Siri. Vi era molta più vegetazione un tempo, e proprio lì, un vasto pioppeto in questi ultimi anni ha dato spazio all’ampliamento della trafficatissima strada statale che dalle Puglie porta in Calabria, toccando la foce del Sinni e l’intera Siritide. In quel pioppeto si è consumato, per molto tempo, l’amore comprato. Dietro ogni albero, appena nascosti, erano distesi vecchi materassi, pronti per un uso fugace: le “passanti”, signore ben vestite, provenivano quasi tutte da Taranto e qualcuna dalla Calabria; i “consumatori” - anch’essi fugaci - erano camionisti che in quel punto trovavano refrigerio, un respiro in più. Donato ricorda quei suoi anni come un nitido flashback, riaffiorato quasi per caso: non un pettegolezzo, non un atto dovuto alla dovizia dei particolari, piuttosto una esperienza giovanile che solo quando si è giovani si ha l’ardire di ricordare, e custodire nella memoria, prima che scenda l’oblio. E così, dopo trent’anni, quel giorno rimane vivo, rimane vero.

I suoi colleghi di lavoro, ben più maturi, gli indicavano quelle signore con sorrisi e non senza un pizzico di malizia, tanto da diventare presenze familiari in quei mesi di lavoro. Ogni mattina, i lavoratori si raccoglievano già alle prime luci dell’alba, come pure quelle donne peraltro, e passando davanti si sorridevano, le salutavano, partendo per nuovi sopralluoghi. Sarebbe stata quasi una prassi, un dovere, una pratica da evadere: prima o poi anche il giovane geometra avrebbe gradito di quell’insperato “refrigerio”. Le passanti avevano ormai un aspetto affabile, quasi domestico, da sentirsi pronte per una iniziazione un po’ alla buona. E così accadde che una di quelle fresche mattine, prima di partire per un nuovo sopralluogo, Donato adocchiò una donna nuova, un’aria estranea, trentenne forse, con un viso fresco, l’aspetto discreto, impacciato come di chi si trova lì per caso. Donato venne colpito da quell’atteggiamento, da quell’aria un po’ mesta, diversa, di chi non è avvezza a quel passeggio. Si avvicinò e con un po’ di imbarazzo le chiese di consumare. La donna avvertì imbarazzo: “ma come qui, dietro agli alberi, davanti a tutti?” L’imbarazzo cessò subito, perché lì era sistematico ignorare la presenza altrui: e poi c’erano gli alberi come riparo, per un minimo di intimità, da occhi eventualmente indiscreti. Ciascuno, tuttavia, avvertiva l’incertezza dell’altro. Movimenti freschi, sereni, ma quasi ricattati da una improvvisazione inconsapevole, di quelle che lasciano il segno in un animo gentile. La donna non “collaborò” dovutamente, tanto da lasciare il sospetto che fosse anche per lei la “prima volta”. Ma l’esuberanza del ventenne non si fece attendere. Si mostrò nella sua totale veemenza, anche se, date le circostanze, solo per una breve durata. Questo ricorda di sé Donato, di quei momenti di “amore” comprato, quasi rubato all’imbarazzo di una iniziazione reciproca.

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Ma è al momento del “pagamento” che accade qualcosa di singolare, inaspettato per quel luogo. La donna rifiutò il denaro, asserendo di non aver meritato alcun compenso: “non sono stata brava”, ripeteva, “non merito nulla, grazie lo stesso!” Questi momenti, più di ogni altro, rimangono scolpiti nella memoria di Donato, nei suoi vent’anni di incertezza e di eccitazione a un tempo. E di quei momenti, il volto mesto di quella donna che rivide solo poche altre volte, per poi sparire nel nulla, nell’oblio, come è sparito quel pioppeto, alla foce del Sinni. Armando Lostaglio

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QUATTRO UNIVERSITARIE

VINCITRICI DEI CONCORSI “V.

GAGLIARDI” E “F. DORIGO”

OSPITI ALLA 69° EDIZIONE DELLA

MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

PER INIZIATIVA DEL CINIT CINEFORUM ITALIANO.

PROVENGONO DA MATERA, S.MARIA DI SALA, NOVENTA

VICENTINA E MIANE

Diverse decine di studentesse e studenti universitari anche quest’anno hanno partecipato con la recensione di un film della stagione cinematografica appena conclusa alla 12° edizione del concorso Vincenzo Gagliardi e alla 6° edizione del concorso Francesco Dorigo, nel secolo scorso figure di spicco, il primo dell’associazionismo per la promozione della cultura cinematografica e il secondo della pubblicistica e critica cinematografica.

I premi sono stati assegnati, per iniziativa del Cinit Cineforum Italiano, associazione nazionale di cultura cinematografica, da una giuria di esperti e critici formata da: Pierandrea Gagliardi, regista, Marco Bellano (dottore in discipline dello spettacolo presso l’Università di Padova), Giacomo Sebastiano Pistolato (NonSoloCinema.com), Neda Furlan (Direttivo Cinit) e in qualità di segretario, Alessandro Cuk, vicepresidente Cinit. Per il Premio Vincenzo Gagliardi, riservato a studenti degli atenei del Veneto , sono risultate vincitrici Erika Bettin di S,Maria di Sala (Venezia), e Giada Allegro di Noventa Vicentina (Vi), entrambe studentesse dell’Università di Padova. Per il Premio Francesco Dorigo, riservato a studenti di atenei di altre regioni italiane, hanno vinto, nell’ordine, Elena Caterina di Matera, iscritta all’Università di Roma , e Margherita Merlo di Miane (TV), iscritta all’Università di Udine – Polo di Gorizia. Le quattro studentesse sono stati ospiti del Cinit per cinque giorni durante la Mostra e parteciperanno alle attività di formazione in programma per i soci dei cineforum del Cinit nel corso della prossima edizione della kermesse veneziana. A condurre gli incontri a margine della Mostra saranno quest’anno Marco Vanelli, vicepresidente del Cinit, critico cinematografico, saggista e direttore della rivista Cabiria Studi di Cinema, e Massimo Nardin (Università Lumsa di Roma) . Sono state segnalati anche i seguenti studenti : Eva Barros Campelli di Roma (Università di Roma), Alessio Tommasoli di Roma (Università di Roma),Elisa Clodelli di Trissino (Università di Padova), Simona Camilli di Formello (Università di Roma). Sono state loro inviate alcune pubblicazioni edite dal Cineforum Italiano.

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