Vulture Magazine, 21 Aprile 2012

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 21 Aprile 2012 SideurgikaTv Guida Tv Via Anzio Forenza - Sacre Visioni Filiano - L’amicizia Ai Tempi Di Facebook Intervista ad Anahid Nazarian Venosa. Attende Otto Mesi Per Sottoporsi Ad Un Esame Una giovane Ricercatrice Skipetara dall'Olanda nel Vulture La Musica Arbereshe Candidata All’unesco Milano. Un Successo La Mostra Fotografica Sulla Via Crucis Di Barile La Stampa “Scolastica” Lucana nella seconda metà dell’800 Atella. Una Band Rock-Cristiana Tito. Finale Regionale Per Il Concorso Italia Wave Calcio. Seconda Categoria Campionato Ii Divisione Femminile Casa di Riposo "Virgo Carmeli" 5 per mille

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 21 Aprile 2012 SideurgikaTv Guida Tv Via Anzio Forenza - Sacre Visioni Filiano - L’amicizia Ai Tempi Di Facebook Intervista ad Anahid Nazarian Venosa. Attende Otto Mesi Per Sottoporsi Ad Un Esame Una giovane Ricercatrice Skipetara dall'Olanda nel Vulture La Musica Arbereshe Candidata All’unesco Milano. Un Successo La Mostra Fotografica Sulla Via Crucis Di Barile La Stampa “Scolastica” Lucana nella seconda metà dell’800 Atella. Una Band Rock-Cristiana Tito. Finale Regionale Per Il Concorso Italia Wave Calcio. Seconda Categoria Campionato Ii Divisione Femminile Casa di Riposo "Virgo Carmeli" 5 per mille

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EVENTI VULTURE E BASILICATA

4. Edizione Concorso Letterario

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012

"Monte Vulture" di Ernesto Grieco http://www.siderurgikatv.com/search/label/Documenti%20Basilicata

Forenza: 1° Edizione Concorso

Nazionale "Sacre Visioni" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Forenza%20Eventi%202012

Melfi - Ritorno al Gasparrini

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Melfi%20Eventi%202012

Rionero – Fuochi di San Giuseppe

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012

Fidas Donatori Sangue: "Medicina

della Solidarietà http://www.siderurgikatv.com/search/label/Interviste%202012

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FIDAPA Rionero"La donna nelle

istituzioni politiche" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012

Carlo Levi: Miele di Lucania

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Documenti%20Basilicata

Amministrazione Rionero in Vulture:

Festa della Donna http://www.siderurgikatv.com/search/label/Interviste%202012

Rionero - Scoprimento Targa in memoria di Pietro Di Lonardo

http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012

Ginestra: Kastriota Skanderbeg Faro

per L'Umanita http://www.siderurgikatv.com/search/label/Ginestra%20Eventi%202012

Rionero - "La donna nelle istituzioni

politiche" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012

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L’AMICIZIA AI TEMPI DI FACEBOOK

A Filiano un incontro per capire come cambiano i rapporti tra i

giovani ai tempi dei Social Network

"L'amicizia ai tempi di Facebook": è questo il tema intorno al quale l’Associazione Pro Loco di Filiano intende interrogarsi, realizzando un incontro con questo titolo sabato 28 aprile al Centro sociale in fraz. Dragonetti di Filiano, con inizio alle ore 9.30. L’evento è organizzato dall’Associazione Pro Loco di Filiano, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Filiano, l’Istituto comprensivo di Filiano e l’Associazione culturale “La Furmicula”, e con il patrocinio del Comune di Filiano. L’amicizia su Facebook è costretta a vivere in uno stadio davvero elementare: poiché il modo di comunicare dell’uomo è fatto da silenzi, non solo di parole; ci sono le emozioni del corpo; i rischi di fraintendimento sono altissimi in rete. La disarticolazione del tempo (dall’altra parte ci sei o non ci sei? Perché non rispondi?) fa il resto. E, dunque, prendere coscienza della differenza tra “Amicizia” e “amicizia” è importante; c’è qualcosa di pieno, e poi qualcosa di molto parziale. Ma poi ecco riflessioni su come l’amicizia si forma (può bastare leggere un profilo altrui, superficiale, non sappiamo quanto veritiero?), come essa si preserva, sulla

sua eventuale dissoluzione, sul valore intrinseco. “Il contenuto di questo incontro - dichiara Vito Sabia, ideatore e curatore dell’evento - sarà una analisi delle dinamiche relazionali dei nostri giovani in questa fase storica che vede una presenza sempre più importante e pervasiva dei social network. Come è mutato e come si caratterizza il modo nel quale i giovani socializzano e stanno nelle relazioni? Si è effettivamente modificato? E come questo incide sulla percezione di identità che hanno di sé stessi?” Alla riflessione contribuiranno alcuni esperti: la prof.ssa Paola Nicolini, docente in Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell'Educazione all'Università di Macerata; e la dott.ssa Luisa Cherubini, docente del Dipartimento di Scienze dell'educazione e della formazione dell'Università degli Studi di Macerata. Ai saluti di indirizzo di Nicola Martinelli, presidente Pro Loco Filiano, Giuseppe Nella, sindaco di Filiano e Francesco Santoro, presidente Associazione “La Furmicula”, seguirà un intervento della prof.ssa Tania Lacriola, dirigente scolastico reggente dell’Istituto comprensivo di Filiano. Presenta e coordina l’incontro Vito Sabia, responsabile della Biblioteca comunale di Filiano. Parteciperanno gli studenti della Scuola secondaria di I grado dell’Istituto comprensivo di Filiano, ai quali in questi giorni viene somministrato un questionario sul tema dell’amicizia ed i cui risultati saranno esposti durante l’incontro. I destinatari di questo incontro sono operatori professionali e volontari che sono attivi rispetto ad un “pubblico giovane”: operatori dei servizi di politiche giovanili, insegnanti, soggetti impegnati nelle associazioni educative, culturali e di promozione sociale. Il Presidente Nicola Martinelli

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Intervista ad Anahid Nazarian, Produttrice esecutiva della

American Zoe Trope e di Francis Ford Coppola

“Sono venuta la prima volta in Italia nel 1990, durante le riprese del Padrino parte III dell’amico e collega Francis Ford Coppola. Ho vissuto a Roma e in Sicilia per un anno e me ne sono innamorata. Quindici anni dopo sono ritornata nella cittadina di Bernalda con Francis, la cui famiglia ha origini proprio qui. A me Bernalda piace così tanto che ho voluto acquistare una piccola casa nel centro storico, per trascorrere periodi di vacanze.” Si esprime nella sua lingua madre Anahid Nazarian, una gentile signora americana che abbiamo avuto modo di salutare (insieme a Gianni Maragno) in una recente pausa dal lavoro proprio a Bernalda, sua cittadina di adozione. E’ una personalità del cinema di cui conosce ogni meccanismo produttivo. Con lei si può parlare di arte cinematografica a anche di sviluppo ad esso collegato, anche in questa regione. Signora Nazarian, in cosa consiste il suo lavoro, nella American Zoe Trope, major cinematografica tra le più importanti del mondo? Io lavoro in questa compagnia da trent’anni. Agli inizi ho lavorato come ricercatrice, ho lavorato con gli sceneggiatori, e da circa dieci anni sono la produttrice esecutiva dei film di Coppola.

Cosa pensa del cinema italiano e dei suoi grandi maestri? Io penso che i film italiani del periodo post bellico, siano i migliori mai realizzati al mondo in ogni tempo. E sono film per sempre. Nelle sue abituali frequentazioni a Bernalda ha avuto modo di conoscere luoghi e persone. Ritiene che ci siano le potenzialità per ben operare con il cinema? Io penso che Bernalda e la Basilicata in generale, siano una grande area di talenti da scoprire. Ci sono molti racconti meravigliosi di derivazione storica di quest’area, ed io ho incontrato alcune persone dotate di vero talento e che, io credo, potrebbero avere buone opportunità nel creare film, come Michele Russo, Gaetano Russo, Gianni Maragno ed altri ancora. Quali sono le sue considerazioni in merito alla produzione di Gianni Maragno, realizzata in assoluta economia, ma non per questo meno ricca di contenuti e spunti tecnici stimolanti? Io conosco Gianni Maragno da alcuni anni ed egli ha sempre avuto idee interessanti, specialmente quelle che fanno riferimento alla storia di Matera e della Basilicata. Ha realizzato in economia dei corti e documentari come Profondo Sacro, Il Santuario di Picciano, Ballata per bunga bunga e orchestra, opere che ritengo ricche di fascino e divertenti. Sarebbe auspicabile vederlo cimentarsi su un lungometraggio. Ritiene che queste produzioni, frenate dalla penuria di risorse, possano trovare uno spazio di mercato? Quali suggerimenti e consigli può fornirci? Io non ho familiarità con il mercato cinematografico in Italia, ma sono sicura

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che non sia facile per le produzioni indipendenti di film trovare la distribuzione; le stesse difficoltà valgono per autori degli Stati Uniti. Spero che i suoi film possano essere mostrati ai festival cinematografici ed anche alle televisioni.

L’interesse cinematografico di Gianni Maragno si è rivolto anche a rivalutare aspetti e personaggi della storia locale. In questo ambito si inserisce la sceneggiatura delle vicende del Monaco Bianco, che Michele Russo ha rivisitato in una sceneggiatura, finalizzandola ad un possibile progetto cinematografico di respiro internazionale. Qual è il suo parere? La storia del Monaco Bianco è piena di suggestione ed io penso che si possa realizzare un grande film. È una epopea non soltanto per la Basilicata ma una storia per il mondo intero. Non sarebbe un film minore e pertanto richiederebbe una produzione professionale. Partendo da queste considerazioni, è realistico ipotizzare una vostra produzione incentrata nei nostri territori? Mi piacerebbe fare un film in Basilicata, la regione non è conosciuta e questo la rende più attraente per girarvi film, mostrandola a un pubblico che probabilmente non l’ha mai conosciuta prima. E come ho detto prima ci sono diversi talenti in questa regione. Comunque, al momento, i costi in Italia come in Europa sono molto alti per le

produzioni cinematografiche. Realizzare un film in Italia richiederebbe un sistema mirato e molto economico. Questo può essere fatto soltanto da persone con spiccata immaginazione e che abbia la creatività di fare arte senza spendere troppi soldi. Le siamo grati per queste sue belle parole che ci auguriamo possano avere conseguenze positive, contribuendo ad un dibattito sul fare cinema in Basilicata. Nel frattempo sogniamo l’allestimento del set. Chiara Lostaglio ::::::::::::::::::::::::::::::::::::

VENOSA. APRILE 2012.

ATTENDE OTTO MESI PER SOTTOPORSI AD UN ESAME

Venosa. Si è sempre saputo che per una visita specialistica ad un ospedale pubblico bisogna attendere dei mesi. Ma quanto successo a E.F. di Venosa supera la realtà. Ai primi di agosto del 2011 fa richiesta all’ospedale, su consiglio del medico curante, per sottoporsi ad un esame importante. E.F. è stato l’ultimo ad essere miracolato dall’UTIC, il 4 agosto scorso si è sottoposto ad un delicato intervento con risultati positivi, lo stesso giorno che la Giunta Regionale decretò la chiusura di questo reparto. Avvicinato E.F. parla di questa sua lunga attesa:

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“stanco di attendere, nei giorni scorsi sono andato all’ospedale ed in presenza degli impiegati, stavo telefonando ai carabinieri. Dagli addetti al lavoro ho avuto la promessa che sarei stato sottoposto all’esame il giorno dopo, come è avvenuto. E’ necessario arrivare a ciò per essere curato? Se una persona, un’utente non ha la mia audacia, la mia pazienza peggiora la sua salute? Tutte le persone di Venosa in prima linea, sostenute dai centri limitrofi, devono essere padroni della propria salute. Dopo il fuoco di paglia, raccolta firme davanti il nostro ospedale, dopo la manifestazione con lo sciopero generale a sostegno dell’ospedale di Venosa, sembra che tutti dormiamo, anziché lottare per vivere. All’ospedale atualmente si fanno gli interventi d’urgenza, quelli programmati vengono….trascurati”. Lorenzo Zolfo La foto ritrae l’ospedale di Venosa durante il trasloco dell’UTIC da Venosa a Melfi.

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PRODUZIONI VIDEO, COMUNICAZIONE,

EVENTI…

Una giovane Ricercatrice Skipetara dall'Olanda nel Vulture

Si chiama Borana Lushaj Strati, originaria della capitale dell'Albania dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere (Inglese, Francese, Italiana) vive ed a opera in Olanda , ricercatrice presso l'Università di LEIDEN . Sta effettuando una ricerca glottologica e grammaticale sull'influsso dei dialetti border-line nelle comunità etnico-linguistiche meridionali (Basilicata, Puglia, Campania, Molise) e dello stadio di contaminazione , dall'italiano e gli slang giovanili sull'idioma di Skanderbeg, nelle cinquanta e passa comunità alloglotte dell'Italia meridionale. Ha pure studiato i testi di Eric HAMP , linguista .U.S.A. ed in sintonia con l'Università della Calabria . Da ieri nel Vulture , a Barile -dopo avere visitato il centro storico , con una guida d'eccezione il Collega Giornalista e saggista Emilio D'Andrea , già Consigliere della Regione Basilicata - è stata accolta a Palazzo Frusci (sede PRO LOCO Barile) dal Presidente del sodalizio a tutela del "Genius Loci" del territorio, Daniele BRACUTO, dal Consigliere d'Amministrazione Michele Malanga e dal Segretario Prof. Donato M. Mazzeo. La ricerca scientifica con interviste e fotografie dei luoghi e delle comunità interessate , si sposta domani a Foggia , sede dello Sportello Linguistico Provinciale Arbereshe e poi ai comuni di Chieuti, Casalvecchio , San Marzano di San Giuseppe, Per poi concludersi nell'oasi albanofona della Campania , Greci, ospite gradita del sindaco prof. Bartolo Zoccano .

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LA MUSICA ARBERESHE CANDIDATA ALL’UNESCO COME BENE IMMATERIALE. INIZIATIVA

LANCIATA DAGLI SPORTELLI LINGUISTICI DEL MOLISE.“SOLO

ALLORA ACQUISTERA’ MAGGIORE TUTELA E

POTENZIAMENTO”, RIFERISCE IL PRESIDENTE DELLA PRO-LOCO DI GINESTRA, CENTRO

ARBERESHE DELLA BASILICATA

Candidiamo la musica arbëreshe all’Unesco. E’ stata questa la brillante idea lanciata dagli Sportelli linguistici del Molise. Curatrice ed ideatrice del progetto è la sociologa Anna Maria Ragno mentre sarà la Rivista Kamastra (il giornale sulle minoranze linguistiche arbereshe e croate del Molise fondato dalla Professoressa Fernanda Pugliese) a presentare la candidatura della Musica Arbëreshe all’Unesco nella lista dei Beni Immateriali. Ottenere l’ammissione della musica arbëreshe in un organismo internazionale come l’Unesco significa riconoscere e tutelare l’identità arbëreshe e la musica per il popolo della diaspora albanese che ha fatto dell’oralità la sua caratteristica più lampante. E’ un po’ come la letteratura, la storia del popolo arbëresh. La musica da sempre è, dopo la lingua, lo strumento più diretto e immediato con il quale un popolo racconta sé stesso e per le minoranze linguistiche arbëreshe d’Italia la musica ha rafforzato quel profondo senso d’identità e quell’ innato orgoglio rimasto immutato per secoli.

Nelle canzoni arbëreshe c’è tutta l’essenza di quel popolo, sfuggito dalla Penisona Balcanica e guidato dal grande condottiero Skanderbeg, che andò ad abitare nelle terre del Mezzogiorno d’Italia per sfuggire alla dominazione ottomana. Quel popolo che preservò le proprie tradizioni, talvolta anche adeguandole ai costumi locali. In quei brani c’è tutta la storia di un popolo e di un’identità albanofona che rischierebbe di andare perduta. Le canzoni narrano dei fidanzamenti, dei matrimoni, delle ninnananne, dei lamenti funebri ma anche dello sconforto per la Madrepatria perduta per sempre. C’è la gioia, la tristezza, l’orgoglio di un popolo fiero delle proprie radici e della propria diversità culturale, mentre, da un punto di vista puramente musicale, le melodie sono molto legate alla musica liturgica greco-bizantina. L’iter da seguire è molto lungo, i promotori del progetto ne sono ben consapevoli, ma vanno avanti senza demordere coscienti che la musica arbëreshe risponde ai capisaldi dettati dall’Unesco ossia i requisiti di diversità culturale e creatività umana. Ottenere questo agognato riconoscimento significa per tutti gli arbëreshë riaffermare la diversità culturale come valore; sottolineare e ampliare il dettato costituzionale che tutela tutte le minoranze linguistiche applicandolo anche alle sue espressioni artistiche come la musica; rinsaldare i legami e la comune appartenenza di tutti gli Arbëreshë dell’Arberia; dare lustro alla musica arbëreshe che può essere studiata e analizzata da tutti quegli esperti e studiosi che intendono avvicinarsi ai profondi testi e alle dolci melodie realizzate dai discendenti del Paese delle due Aquile. Dei canti sublimi, struggenti o gioiosi, cadenzati da un ritmo veloce oppure lunghi e prolissi come interminabili nenie, ma canti che in ogni caso sono stati per troppo tempo relegati al rango di musica popolare senza essere presi nella giusta considerazione che invece essi meritano. Il presidente della

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pro-loco di Ginestra, Massimo Summa, alla saputa di questa candidatura, ha riferito: “ solo se si ottiene questo riconoscimento, la nostra lingua arbereshe, ormai in via di estinzione nei centri del vulture-melfese (Ginestra-Barile-Maschito), verrà recuperata, tutelata e rafforzata”. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono un ballo arbereshe con costumi tipici e la sagra dei piatti tipici arbereshe che si svolge a Ginestra l’8 agosto di ogni anno.

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A RIONERO IN VULTURE

REFERENDUM , GAZEBO in Villa Catena (Dom. 22.4 2012)

ITALIA DEI VALORI Sezione RIONERO IN VULTURE(PZ)

In sintonia con l’iniziativa della Presidenza Nazionale di “Italia dei Valori” (Giù le mani dal sacco”) per il nuovo REFERENDUM “No al Finanziamento Pubblico ai Partiti”, la Sezione IDV della Città Fortunatiana, apre nel Vulture la campagna referendaria. Domenica 22 Aprile 2012 ( ore 10-13 e 17-20) presso “Villa Catena” a fianco Campetti Tennis, è alletito un GAZEBO per la raccolta FIRME, aperta a tutti. IL SEGRETARIO SEZIONE IDV Rionero in Vulture, 22.4.2012 (Dott. Claudio NAPOLITANO)

MILANO SETTIMANA SANTA 2012. ABBAZIA CRESCENZAGO.

UN SUCCESSO LA MOSTRA FOTOGRAFICA SULLA VIA CRUCIS DI BARILE. TANTI

MILANESI ED EMIGRANTI A VEDERE FOTO DELL’EVENTO

PIU’ ANTICO DELLA BASILICATA. Di 400 ANNI FA, LA PRIMA

RAPPRESENTAZIONE

Milano. Un successo ha riscosso la mostra fotografica sulla Via Crucis di Barile di Giuseppe Carfagna, docente con la passione della fotografia, sposato con una signora di Barile. E’ stata allestita nell’Abbazia di Crescenzago di Milano e visitata da tanti emigranti e gente del nord. E’ stata un ottimo biglietto turistico per Barile, e proprio nel giorno della rappresentazione della Via Crucis di Barile del 6 aprile scorso, nel centro arbereshe è giunto un pullman dalla Lombardia per vedere questa Passione di Cristo che si svolge da ben 400 anni, la più antica non solo della Basilicata, ma di tutto il Sud Italia. Contattato l’autore di questa mostra fotografica ha riferito. “ la mostra è andata molto bene. Il giorno dell'inaugurazione c'erano centinaia di persone, la sala era piena. In altri giorni poche decine, ma tutte persone molto interessate, alcune anche di Barile e della Basilicata in generale che vivono a Milano o dintorni. La Via Crucis ha suscitato grande interesse. Molti pensavano a qualcosa di minimale, e invece…. Tanti sono rimasti colpiti dalla

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preparazione, dal digiuno, dalle difficoltà varie... Tanti ancora hanno espresso il desiderio di venire a visitare sia Barile, in occasione del Venerdì di Pasqua, sia la Basilicata. Quelli di Barile che vivono a Milano e dintorni e che non potranno scendere, ci hanno ringraziato perché hanno potuto vedere la processione senza muoversi da Milano, o quasi. Molti di Barile verranno proprio il venerdì. Ha fatto colpo la foto di Barile di un metro per cinque. Sembra di essere proprio davanti al paese. Molto apprezzato il buffet con orecchiette e ragù con salsiccia. Poi salumi e formaggi, naturalmente vino aglianico di Barile (portato da me) e, per finire l'amaro lucano. Tutti i prodotti erano lucani, ovviamente”. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono la gigantografia del paese Barile con visitatori del centro arbereshe ed alcune foto esposte. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::

La Stampa “Scolastica” Lucana nella seconda metà dell’800

Importante il ruolo della rivista”L’Educatore Lucano”

Dopo l’unità d’Italia si tentò, ma con grosse difficoltà, anche l’unificazione della scuola su tutto il territorio nazionale. La situazione in Basilicata è piuttosto difficile: l’analfabetismo nel 1861 raggiunge il 91,20% della popolazione. Dalla relazione tenuta dal governatore De Rolland in occasione della prima sessione ordinaria del Consiglio Provinciale di Basilicata, convocato nel settembre 1861, apprendiamo la consistenza delle scuole nella Provincia di Basilicata a quella data: gli alunni sono

2.333, le scuole maschili 111 e sono situate in 95 Comuni su 124, 2.461 sono le alunne che frequentano 91 scuole in 86 Comuni. In definitiva, dunque, almeno sulla carta esistono 202 scuole elementari pubbliche e 190 scuole elementari private, nessun asilo infantile, né tantomeno scuole serali e domenicali. Vi erano, poi, solo tre scuole secondarie pubbliche (Liceo – Ginnasio e Magistrale di Potenza, Istituto Tecnico Agrario a Melfi), mentre erano presenti scuole secondarie private, oltre a 9 seminari con il loro indirizzo di studi.

Negli anni successivi ci si impegnerà molto per lo sviluppo della scuola lucana cercando, soprattutto per l’istruzione elementare, di portare insegnanti anche nella più sperduta frazione, lottando tenacemente per abbassare l’alto tasso di analfabetismo. Dopo un decennio, nel 1871, infatti, quest’ultimo scende all’87,9% e, nell’anno successivo, all’87,3% (80,9% per i maschi e 94,7% per le femmine). Nettamente migliorata anche la consistenza delle scuole: l’anno precedente si registrano ben 423 scuole

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elementari, 316 pubbliche e 107 private, con 14.532 unità. Nelle pubbliche vi sono 6.959 alunni e 6.079 alunne, mentre nelle private vi sono 1.095 allievi e 399 allieve.In questa vera e propria “missione” giocarono un ruolo significativo le prime testate giornalistiche che si occuparono, specificamente, dei problemi educativi e dell’istruzione.

Il primo periodico lucano indirizzato ai maestri ed ai problemi dell’istruzione fu “Il maestro elementare”, nato a Marsico Nuovo nel 1874, su iniziativa del maestro trentatreenne Annunziato Calabria. La rivista, diretta da Francesco Giuseppe Casaglia e dal Calabria, viene “preannunciata”in una comunicazione del Sindaco di Marsico al Prefetto del 29 novembre 1874: “Fra giorni si pubblicherà in questo comune un periodico settimanale col titolo Il Maestro Elementare. Mentre mi pregio trasmettere alla S.V. la dichiarazione coi documenti richiesti a norma di legge, le assicuro che con questa stessa data altra se ne spedisce a codesto Signor Procuratore Generale del Re conforme ai Regolamenti in vigore, e che tanto il direttore Signor Annunziato Calabria quanto il gerente responsabile Signor Antonio Giannantonio hanno i requisiti che si richiedono e godono di ottima condotta politica e morale. Si avrà il primo numero non appena sarà pubblicato.” Due anni dopo è la volta del settimanale lagonegrese “Il Nerulano”, giornale “amministrativo – scientifico – letterario - didattico”, e, sempre nel 1876, de “L’Arpa Viggianese”, un giornale di Viggiano che rappresenta, sotto la direzione del Prof. Giuseppe Catalano, pur nella sua breve vita (finisce con il quinto numero del 30

aprile), una importante testata che si occupa di educazione ed istruzione. Il nome del giornale era dato proprio dalla raffigurazione dell’arpa, disegnata in orizzontale all’interno del titolo. Sotto, in tre bande, si riportavano le seguenti scritte: ISTRUZIONE E DILETTO (a sinistra), Ho l’arpa al collo son viggianese tutta la terra è il mio paese – Parzanese (al centro), ORDINE E LIBERTA’ (a destra). Nel primo numero, la rivista, di indirizzo filogovernativo, precisa l’impegno di “essere fedele alla missione di un giornale che deve istruire e dilettare”, precisando che “s’ispirerà costantemente a’ principi della sana morale. Ed animata, com’è, dal desiderio del bene, del vero, e del giusto, sarà l’eco della voce della giustizia, della buona educazione, dell’istruzione veramente sana, e dei bisogni del popolo, specialmente di quella parte, che chiede istruzione, pane e lavoro, diritto incontrastabile e sacro di ogni uomo”. Ma è nel 1881, precisamente il 10 novembre, cha fa la comparsa in regione una iniziativa editoriale in campo scolastico di notevole spessore. In quella data, a Rionero in Vulture, infatti, viene stampato “L’Educatore lucano”, periodico di educazione e di istruzione per le scuole elementari. L’iniziativa è presa da Vincenzo Solimena, nativo di Forenza, il quale, giunto a Rionero da Vietri di Potenza dove aveva insegnato, aveva preso contatto con Giustino Fortunato e con un gruppo di intellettuali del posto grazie ai quali, con il rionerese Giovanni Plastino, aveva dato vita alla pubblicazione. Nel primo numero viene sintetizzato in 4 punti il programma della rivista: coordinazione alle scuole, lavoro educativo, buoni metodi didattici, miglioramento delle scuole e dei maestri. Ancorata su posizioni laiche e vicine al positivismo, la testata indicava ai lettori il metodo che avrebbe seguito: “… avremo per guida i dettami della logica sperimentale, cioè la razionalità

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contemperata nel fatto. Ci atterremo quindi ad un metodo che non ponga il generale innanzi al particolare, la regola prima dell’esempio, la definizione prima dell’analisi, il metodo romantico al posto di quello d’osservazione od intuitivo, in sintesi l’ignoto prima del noto. Avremo meno precetti autoritarii e più culto alla ragione, faremo che la seria discussione, l’appoggio ai principii surroghi l’arrogante dommatismo del vecchiume, che non armonizza più coi tempi”. La rivista voleva anche essere “una bandiera” per i maestri lucani che si sperava poter “riunire in associazione con una riunione annuale nel Capoluogo”. Particolarmente interessante anche la pratica dello scambio delle notizie attuato con altre riviste: “La nuova vita della scuola e degli insegnanti primari”(quindicinale stampato a Pesaro), “Il Consigliere del maestro elementare”(quindicinale stampato a Brindisi), “Il progresso didattico” (quindicinale stampato a Milano), “La Farfalla”(rivista stampata a Milano), “La scienza dell’educazione” (pubblicata a Bologna), “L’Ateneo Romagnolo” (stampato a Ravenna). Ma, come ben ha sottolineato Arturo Arcomanno, ne “L’Educatore Lucano” si esprimevano anche le contraddizioni e le ambiguità della parte migliore dei maestri lucani e degli altri collaboratori, che nel periodico trovavano punti di collegamento per una battaglia veramente rinnovatrice della scuola, dei maestri e della società. L’ambizioso progetto editoriale incontrò, al suo secondo anno di vita, grosse difficoltà giacché varie località incominciarono a respingerne le copie, forse per il tono piuttosto “chiaro” di alcuni suoi articoli. Anche gli abbonamenti subiscono pesanti defezioni. Tanto che in un “ultimo appello” ci si lamenta della sordità e dell’indifferenza cui è circondata la rivista: “Noi possiamo rassegnarci che di 125 Sindaci, quanti ne conta la Provincia, ce ne siano appena quattro tra i nostri abbonati; ma non ci può certo far piacere se fra 45 Delegati Scolastici, 5

solamente han risposto al nostro appello. Degli insegnanti non si parli neppure. Nella nostra Provincia, tra maschi e femmine, ve n’hanno 500: ebbene fra i nostri lettori ne contiamo 125, dei quali 30 di altre provincie! Non è questo un fenomeno inesplicabile?” Così il 20 novembre del 1883 usciva l’ultimo numero della rivista. I problemi economici sarebbero potuti essere superati, anche per l’intervento di Giustino Fortunato ed altri, ma il vero problema era rappresentato dai maestri che dichiaravano di abbonarsi solo con un cambiamento di impostazione della testata: “ Noi avremmo, pure in parecchio tempo, il mezzo di avere moltissimi lettori anche tra i maestri – ma a prezzo di un’apostasia, mettendo cioè quattro o cinque pagine di didattica. Lo diciamo con perfetta convinzione, perché molti ci han fatto sapere che non saranno mai nostri abbonati finché ci ostineremo a fare a meno di una didattica, vulgo pappa sminuzzata e scodellata. (…) Noi abbiamo del maestro ben altro concetto: il maestro per noi è motore cosciente, autogrado, non macchina mossa da manubrio; forza libera, matura, poderosa, non bambino da manodurre. Noi – lo abbiamo detto e dimostrato più volte – abbiamo scritto sulla nostra bandiera il motto “Miglioriamoci” non già “Perpetuiamo il mediocrume”. Terminava in questo modo una coraggiosa iniziativa culturale grazie alla quale – come precisa sempre Arcomanno - avevano trovato voce i maestri della periferia che esprimevano disagio e insofferenza, interpreti di una realtà di diretta ed amara conoscenza nella quale si intrecciavano problemi politici, morali, economici e sociali all’interno dei quali non era facile districarsi.

Michele Strazza

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ATELLA 21 APRILE 2012. UNA BAND ROCK-CRISTIANA: JANUA

COELI IN CONCERTO

Atella. La parrocchia Santa Maria ad Nives, con il patrocinio del Comune di Atella, organizza sabato 21 aprile, alle ore 20:30, presso il Sagrato del Duomo (P.zza Gramsci) il concerto in cui si esibiranno gli JANUA COELI, una band rock-cristiana guidata dal sacerdote cappuccino fr. Andrea Pighini. I brani, religiosamente ispirati, sono composti da fr. Andrea ed arrangiati dal gruppo stesso. La band è composta da giovani musicisti volontari che utilizzano la musica rock per «evangelizzare portando l'annuncio dell'amore e della premura che Dio ha verso ogni suo figlio, soprattutto il più bisognoso della sua Misericordia senza limiti». Altro importante obiettivo dei “Janua Coeli”, oltre quello di vivere insieme momenti di gioia, è anche quello di aiutare, tramite i fondi raccolti dalla vendita dei CD, le povertà locali oltre al sostentamento delle missioni dei frati cappuccini. La band nasce nel 2004 e da allora ha prodotto quattro album fino all’ultimo, “Ho sentito il tuo grido”, che da luglio 2011 viene proposto nel corso del tour “Ai bordi del silenzio ho sentito il tuo grido” in cui attualmente li vede impegnati. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono il logo della manifestazione e gli Janua Coeli durante le loro esibizioni. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::

TITO. 20 APRILE 2012. ALLA FINALE REGIONALE PER IL CONCORSO ITALIA WAVE

BASILICATA ANCHE IL GRUPPO MUSICALE LOCOMITIVE DI

RIPACANDIDA

Ripacandida. Il 20 aprile presso il centro per la Creatività di Tito si è svolto la finale tra i 7 gruppi musicali selezionati tra le 43 band lucane iscritte al concorso ITALIA WAVE BASILICATA 2012. Il vincitore suonerà ad Arezzo nel corso della prossima edizione dell'ITALIA WAVE Love Festival nel prossimo mese di luglio. Il vincitore sarà altresì invitato a partecipare al festival VEGAN WAVE in programma a Seravezza (LU) il prossimo 1° maggio. Tra questi sette gruppi finalisti c’è Locomitive di Ripacandida, composto

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da Giovanni Summa basso e voce; Davide Signore batteria; Enzo Briscese chitarra e voce; Michele Mollica chitarra;Cristiano Giammatteo tastiere. Locomitiva Brigante è un progetto artistico che nasce nell' ottobre 2008 come unica valvola di sfogo di 4 musicisti lucani che desideravano, e ancora desiderano, usare la propria musica come strumento di comunicazione, per affermare e trasmettere, oserei dire, il proprio inalienabile diritto di esprimersi con il linguaggio della musica. E' da queste premesse che inizia il "viaggio" di questa band, composta per metà da musicisti di Ripacandida Pz (Summa Giovanni, - basso elettrico, Davide Signore, - Batteria ) e per metà da musicisti di Venosa Pz (Enzo Briscese, - Voce e chitarra, Giovanni Lentini, - Chitarra solista), accomunati in primis da una grande amicizia e da altre collaborazioni musicali, che subito, inizia a produrre pezzi originali e si impone come band rivelazione della Basilicata (finalista alle finali regionali dei concorsi 1° Maggio tutto l'anno, e Italia Wave Basilicata, entrambe nelle edizioni del 2010) con numerosi concerti in locali e altrettanti consensi. Dal punto di vista della produzione musicale Locomitiva Brigante ha un'impronta che unisce assieme il rock cantautorale melodico a interessanti momenti di sperimentazione. Sono queste dunque le caratteristiche distintive del progetto "Locomitiva Brigante" ancor più rafforzate dall'entrata nella band dell'estroso chitarrista Michele Mollica dopo l'uscita di Giovanni Lentini, chitarrista solista cofondatore del gruppo e la prolifica collaborazione del tastierista Cristiano Giammatteo, storico compagno di avventure della band. Attualmente la Band sta incidendo il primo disco che vedrà la luce in questi giorni, nonché la realizzazione del primo video clip ufficiale che vedrà anch'esso la luce in primavera. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono i Locomitive di Ripacandida. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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CALCIO. SECONDA CATEGORIA. IL BARILE CONQUISTA IL PRIMO

POSTO. ESPUGNA RAPOLLA CON DUE RETI DI D’URSO

RAPOLLA-ASD BARILE 0 – 2 RAPOLLA: Cavaliere, Asquino, Costantino, De luca, Sportiello, Claku, Grossi,Di Cesare, Iorio, Tamarazzo, Cassano. ASD BARILE: Copppola, Talia, Barbaro Ra., D'Adamo, Anastasia, Caselle, Caputo, Strozza, D'Urso, Barbaro Ro, Volonnino All:Belluscio.

ARBITRO: Muscatiello di Atella MARCATORI: 75' 80'D'Urso(B) Rampolla. Nel turno infrasettimanale dello scorso 18 aprile, il Barile conquista la vetta della classifica, visto il pareggio tra Sport Melfi-Lavello Le squadre hanno avuto l'onore di essere dirette da un arbitro del gentil sesso,Muscatiello di Atella, che ha saputo mantenere in pugno la partita.Gia al 4' Strozza si presenta tutto solo davanti al portiere del Rapolla, ma tradito dal vento non riesce a realizzare la rete.Favorito anche da un vento favorevole il Barile chiude nella propria metà campopo iò Rapolla. Al 15'su punizione di Caselle, Caputo con un colpo di testa impegna severamente Cavaliere (autore di grossi interventi che hanno limitato il passivo per il Rapolla).Il Rapolla cerca di uscire dall'assedio del Barile ed impegna la difesa barilese con

delle sgroppate che vengono bloccate con facilità dalla difesa barilese.Al 30' Cavaliere effettua una grossa parata andando a togliere la palla dal sette su colpo di testa di D'Urso.Nel secondo tempo il Barile abbandono la difesa a 4 per passare a tre portando in avanti il capitano Anastasia con la speranza di chiudere la partita ma in due occasioni il Rapolla non approfitta dello sbandamento della difesa arbereshe e mancano l'opportunità di andare in vantaggio.Al 55' Strozza con un fendente da fuori area colpisce il palo,dopo pochi minuti Barbaro Ro, con un tiro da fuori area colpisce la traversa. La difesa rapollese sembra capitolare da un momento all'altro ma solo la bravura del portierone Cavaliere riesce ad evitare la peggio.Ma al 75' su calcio d'angolo dopo un batti e ribatti il pallone arriva sui piede di D'Urso appostato dentro l'area avversaria e con un delizioso tocco d'interno piede batte l'incolpevole Cavaliere portando cosi in vantaggio il Barile. Ma al 80' arriva la ciliegina sulla torta con il raddoppio di D'Urso che approfittando del portiere fuori dai pali,lo punisce con un tiro a parabola dalla metà campo cose mai viste nei campi dei dilettanti. Nonostante il vantaggio il Barile preme sull'acceleratore e mette ancora a dura prova Cavaliere che ancora con un volo va a togliere l'ennesimo pallone dal sette su un tiro di Barbaro. La partita si chiude con il Barile in attacco ad proteggere il risultato e il vertice della classifica. Lorenzo Zolfo La foto ritrae una formazione del Barile. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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CAMPIONATO II DIVISIONE FEMMINILE. PALLANDIA MELFI DEL PROF. URBINO VINCE IL

CAMPIONATO CON DUE GIORNATE DI ANTICIPO. VINCE

A ROTONDA

ROTONDA 0 PALLANDIA MELFI 3 Volley Rotonda: Caputo, Paladino, Palazzo, Ponticelli B. Ponticelli M. De Filippo, Tedesco, Bonifacio. Allenatore: Fabio Pallandia Melfi: Quaranta, Mairro-Rosa, Mairro-Sara, Petito, Ciaco, Urbano, Pellegrino. Allenatore: Prof.Urbino Arbitro: Propato Ilario. Parziali:11-25,11-25,14-25 Spettatori circa 100 Le ragazze del Mister Urbino vincono il campionato di seconda divisione con due giornate di anticipo. La scuola di pallavolo pallandia di Melfi vince il campionato di seconda divisione femminile. La lunghissima trasferta di Rotonda e' andata alla perfezione per le ragazze del prof. Urbino chesi sono sobbarcati circa quattro ore di viaggio. E’ stata una delle trasferte piu' lunghe del campionato,ma una delle piu' belle. arrivati a viggianello ale ore 17.00 le ragazze si sono riposate un po' e poi subito in palestra con la giusta concentrazione e determinazione hanno saputo affrontare la gara.Infatti e' stata una gara a senso unico per le ragazze melfitane che dopo 1 ora e 5 minuti hanno vinto abbastanza

agevolmente contro un Rotonda poco concentrato e determinato. Il prof Urbino della Pallandia Melfi riferisce: “ personalmente dedico questo campionato al nostro presidente Antonio Quaranta, scomparso pochi mesi fa, insieme a me ha creduto in questa avventura”. Da segnalare l'entrata della Pellegrino Marika,atleta del 98 che il prof. Urbino ha voluto portare a Rotonda,inoltre probabilmmente, con la promozione già in tasca, il mister del Melfi per le ultime 2 gare rimaste, ha intenzione di far disputare le partite alle ragazze dll'under 16 e 14 , in modo da farle fare una bellissima esperienza. Lorenzo Zolfo ::::::::::::::::::::::::::::::::::::

È una produzione editoriale dell’Associazione Vibrazioni Lucane

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