Trentino Industriale agosto-settembre 2014

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ANNO 55 | N°04 AGOSTO | SETTEMBRE 2014 Gli imprenditori e le aziende premiate dall’Associazione Investitori dal Marocco per l’industria trentina assemblea internazionale Plus Communications, conciliazione per vocazione aziende Diamo credito alle imprese Le iniziative di Confindustria Trento per fare ripartire l’economia | Contiene I.R.

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

Transcript of Trentino Industriale agosto-settembre 2014

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ANNO 55 | N°04AGOSTO | SETTEMBRE 2014

Gli imprenditori e le aziende premiate dall’Associazione

Investitori dal Marocco per l’industria trentina

assemblea

internazionale

Plus Communications, conciliazione per vocazione

aziende

Diamo credito alle imprese

Le iniziative di Confindustria Trento per fare ripartire l’economia

| Con

tiene

I.R

.

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Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio

di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che,

anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le

imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 93448838122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2014

editoriale

7 Benzina per le imprese

il punto

9 Un bilancio positivo

copertina

11 Trentino #cambiapasso

13 La rivoluzione del digital manufacturing

15 Premiati gli imprenditori over 75 in attività

16 Mezzo secolo di Associazione

17 Premio speciale agli apprendisti

aziende

19 50 anni di costruzioni in val di Fassa

22 Giori, distillati e gelati legati al territorio

24 Mezzo secolo per Zanghellini

associazione

27 Nuovi strumenti finanziari per le Pmi

28 Nuovi servizi per finanziare l’impresa

29 Il Trentino all’esposizione universale

31 Nuovi fondi per formare le imprese

education

33 Estate sui banchi (di lavoro)

family audit

35 Plus, dove si concilia per vocazione

economia

37 È legge il Decreto Poletti

38 Laborfonds a quota 114mila

40 Un nuovo ruolo per i Confidi

internazionalizzazione

41 Un ponte verso il mercato asiatico

42 Investitori dal Marocco per le Pmi trentine

44 Trentino Export: confermati i vertici

45 Un ponte tra Europa ed Asia

edilizia

46 R-innovato il Ccnl Edilizia

piccola industria

48 Visita alla centrale di Santa Massenza

giovani

50 Formazione e team building a Maso Poli

51 La serendipità del Pastificio Felicetti

innovazione

52 Un nuovo pensiero economico

rubriche

11 copertina

19 aziende

27 associazione

33 education

35 family audit

37 economia

41 internazionalizzazione

46 edilizia

48 piccola industria

50 giovani

52 innovazione

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I prezzi indicati vanno maggiorati di I.v.a.

L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

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La pubblicità su Trentino Industriale significa:

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invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi;

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori;

autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

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TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 4 Agosto - Settembre 2014

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Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneAlessandro BenedettiAlessandro LunelliRoberto BusatoPaolo AnghebenPierangelo BaldoLorenzo GarbariAndrea MarsonetEduard MartinelliRoberto Pisetta

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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SECONDA DI COPERTINA | I ROMANA | CONTROSOMMARIOper un’uscita € 1.700

FRONTE COLOPHON | FRONTE EDITORIALEper un’uscita € 1.600

TERZA DI COPERTINAper un’uscita € 1.500

PAGINA INTERNA A COLORIper un’uscita € 1.100

PAGINA DOPPIA A COLORIper un’uscita € 1.950

PUBLIREDAZIONALEper un’uscita, testo fornito di 2.200 battute, accompagnato da 1 o 2 foto in alta definizione (300dpi) € 1.200

INSERTOpeso max 40 gr. formato 21x28(stampa esclusa) € 2.200

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edito

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La liquidità per le imprese è come il carburante per le automobili. Senza, non si

viaggia.

In questi anni di crisi la situazione finanziaria delle aziende è peggiorata a vista

d’occhio. Con il doppio effetto di indebolire la propria situazione patrimoniale

e di inceppare la catena dei pagamenti. A rimetterci non sono solo le singole

imprese, ma l’intera economia.

Oggi il problema non è tanto fare arrivare denaro alle banche affinché lo prestino

alle imprese. Le risorse ci sono, anche grazie agli interventi della Bce.

Il problema è che le imprese non hanno i requisiti che vengono richiesti per la

concessione del credito.

Per fare fronte a questa situazione, negli ultimi mesi Confindustria Trento ha

potenziato i propri servizi offerti alle aziende associate dedicandone uno spe-

cifico alla finanza d’impresa. Tra le varie iniziative, sono stati stipulati accordi

con gli istituti di credito con condizioni vantaggiose per le aziende, sono stati

attivati servizi in Associazione per l’analisi finanziaria e per la predisposizione di

business plan economico-finanziari, sono stati organizzati seminari e corsi di

formazione per il personale che in azienda si occupa di finanza.

Perché il carburante, da solo, non basta. Bisogna anche migliorare le perfor-

mance del mezzo.

Questo è il nostro impegno.

Ma approntare un’auto veloce e fare il pieno di benzina serve a poco se le stra-

de sono dissestate, l’illuminazione scarsa e la segnaletica inadeguata.

Fuori di metafora, è necessario che anche le istituzioni si adoperino per miglio-

rare le condizioni di contesto. Burocrazia, fisco, infrastrutture, energia, sono

solo alcune delle criticità sulle quali è urgente intervenire per tentare di recupera-

re quella competitività che il nostro sistema economico sta perdendo, non solo

nei confronti della Cina e degli altri Paesi emergenti, ma anche dei vicini partner

europei.

Facciamolo, con determinazione, e riusciremo a rimettere in moto l’economia.

Paolo MazzalaiPresidente Confindustria Trento

Benzina per le imprese

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Lo scorso 6 giugno al Mart di Rovereto l’Assemblea Generale di Confindustria Trento ha approvato all’unanimità il bilancio 2013, chiuso in positivo nonostante il minor gettito contributivo dovuto allo sconto del 10 per cento sulle quote as-sociative, deciso lo scorso anno per venire incontro alle aziende in un momento di particolare difficoltà.Il risultato è stato reso possibile da una revisione dei costi e da un’ottimizza-zione delle risorse. Ma quello che più conta è che si è continuato ad investire per potenziare l’offerta di consulenza e assistenza alle imprese, puntando in particolare su alcuni temi prioritari.

Ne è un esempio il servizio per la finanza d’impresa, creato nell’ultimo anno per affiancare le aziende nei rapporti con le banche e nell’analisi della propria situazione finanziaria, al quale si stanno rivolgendo sempre più Associati. Prosegue anche il dialogo con le banche. Con alcuni istituti abbiamo sottoscrit-to accordi che garantiscono interessanti condizioni e servizi per i nostri Soci.

Registriamo una forte richiesta di assistenza e di formazione anche sul tema dell’internazionalizzazione. Segno che le aziende stanno investendo in questa direzione per trovare nuovi mercati alternativi a quello domestico, in crisi di domanda. In particolare sono molto partecipati gli incontri di consulenza sulla protezione della proprietà intellettuale e sulla certificazione dei prodotti nei Paesi esteri.

Nonostante i bilanci in contrazione, le imprese non hanno smesso di investire nella ricerca di nuovi prodotti o nelle innovazioni di processo. Continuiamo a registare interesse per i servizi di supporto all’innovazione, che partono dai po-sitivi rapporti sviluppati negli ultimi anni dall’Associazione con i centri di ricerca. Tra ricerca e industria si sono innescate molte relazioni virtuose che possono contribuire alla crescita dell’economia locale.

È anche per questa ragione che guardiamo con attenzione al dibattito attuale sulla riorganizzazione del sistema locale della ricerca.La Provincia ha recentemente approvato la “Strategia di Specializzazione Intelli-gente”, che individua alcuni ambiti prioritari sui quali si cercheranno di attrarre le risorse europee. Importanti investimenti sono già stati stanziati per il polo della meccatronica, che ora si deve fare decollare.Auspichiamo che il dibattito porti a una visione condivisa che punti con forza sull’innovazione per fare crescere non solo il sistema della ricerca, ma soprattut-to il sistema produttivo locale e – con esso – il Trentino intero.

Roberto Busato Direttore Confindustria Trento

Un bilancio positivo

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Il 6 giugno al Mart si è svolta l'Assemblea Privata di Confindustria Trento. Nella sua relazione il presidente Mazzalai ha spronato il Trentino a cambiare passo.

Trentino#cambiapasso

Trentino deve cambiare passo. ll Trentino sia-mo noi: imprenditori, lavoratori, politici, sindaca-ti, insegnanti, studenti … Tutti siamo chiamati a cambiare passo, per cogliere le molte opportunità che il mondo intorno a noi offre”.Così il presidente di Confindustria Trento Pao-lo Mazzalai ha aperto la sua relazione, davanti agli industriali trentini riuniti lo scorso 6 giugno al Mart di Rovereto per l'assemblea privata 2014 dell’Associazione di Palazzo Stella.Mazzalai ha aggiornato i soci sui nuovi servizi e sulle attività recenti, sono stati approvati all'una-nimità il bilancio consuntivo 2013 e il preventivo 2014, presentati dal direttore Roberto Busato, sono stati anche eletti i Revisori contabili e i Probiviri.

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“Il Nel corso dei lavori sono stati premiati gli im-prenditori "over 75" ancora in attività, le aziende associate da oltre 50 anni, alcuni apprendisti se-lezionati due anni fa dal progetto "Giovani in-dustriosi" di Confindustria Trento.Durante l'assemblea è intervenuto anche Ste-fano Micelli, direttore scientifico della Fonda-zione Nord Est, che ha parlato di "manifattura intelligente" e delle nuove frontiere della produ-zione, a cominciare dalle nuove tecnologie di stampa 3D, che stanno rilanciando settori ormai maturi.Ha chiuso i lavori Ilaria Vescovi, past president di Confindustria Trento, intervenuta come padrona di casa in qualità di presidente del Mart.

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foto1. Il presidente

Mazzalai durantela sua relazione.2. Il direttore di

ConfindustriaTrento, Roberto

Busato.3. La platea della

sala conferenzedel Mart.

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fra digitale e manifatturiero, resa particolarmente evidente dalla diffusione delle stampanti 3D, prefigura un profondo cambio passo rispetto ai tradizionali processi produttivi: le nuove tecnologie, infatti, consentono una flessibilità pro-duttiva e margini di personalizzazione fino a ora sconosciuti, rendendo possibili, inoltre, un rapporto fra domanda e offerta molto diverso da quello spe-rimentato in passato. È questa l’affermazione con la quale il direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, ha introdotto il suo intervento all’assemblea privata di Confindustria Trento.

Oggi il web diventa lo strumento necessario per dare forma a modelli organizzativi coerenti con le potenzialità delle nuove tecnologie e – ha aggiun-to Micelli – gli imprenditori potranno pensare a nuovi spazi commerciali dove, al posto di bacheche blindate, troveremo schermi di computer sui quali guardare alle varianti delle loro produzioni per fare manufatti originali. E questo vale, in genere, per la maggior parte dei prodotti: dall’abbigliamento ai mobili, dagli accessori per la casa alle macchine utensili e così via.

Il relatore si è poi chiesto: chi saranno i protagoni-sti di questa nuova rivoluzione manifatturiera? Che tipo di impresa sarà in grado di trarre il massimo vantaggio dalle trasformazioni in atto? Benché non sia facile fare previsioni – ha sottoline-ato Micelli – si può tentare di tracciare , pur sempli-ficando, due scenari possibili.

Un primo scenario considera l’arrivo delle tecnolo-gie del digital manufacturing come l’ultimo capito-lo di un processo di automazione avviatosi nei tre decenni scorsi. In questa prospettiva, le stampanti

3D segnano la tappa conclusiva di un percorso di razionalizzazione delle attività produttive in cui pochi grandi gruppi industriali faranno uso delle nuove tecnologie.

Un secondo scenario possibile prefigura, invece, l’e-mergere di una nuova generazione di produttori, principalmente di piccola e media dimensione, che si candida a proporre una nuova idea di manifattu-ra, in grado di mescolare opportunità tecnologiche e saper fare consolidato, con iniziative high tech pro-iettate in comparti completamente inesplorati (dalla produzione di droni alle wearable technologies).

In entrambi i casi – ha concluso Micelli – sarà la tecnologia basata sulle stampanti 3D a segnare la tappa decisiva di un percorso di innovazione del-le attività manifatturiere, determinando una cesu-ra rispetto al paradigma economico e sociale della produzione di massa. Per l’Italia essere protagonista di questo cambiamento è una questione cruciale, in quanto rappresenta una delle grandi sfide sulla quale si gioca il nostro futuro economico, ma anche la credibilità culturale del nostro Paese.

l’IntegrazIone

di PRIMO BEE

Il direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, nel suo intervento all’assemblea di Confindustria Trento ha proposto una riflessione sulla “manifattura al tempo dei bit”.

La rivoluzione del digital manufacturing

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Stefano Micelli

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2014

corso dei lavori dell’Assemblea Privata, come da tradizione, sono stati premiati gli im-prenditori "over 75" ancora in attività.

Francesco CristofoliniSubito dopo la laurea in Ingegneria meccanica, conseguita presso il Politecnico di Torino nel 1964, entra nell'azienda paterna fondata nel 1929. In quel momento è in corso la costruzione del nuovo capannone a Ravina e viene incaricato di seguirne le varie fasi di avanzamento. Inoltre da poco è iniziato il passaggio dalla produzione di cucine elettriche su vecchio brevetto paterno alla lavorazione di carpenteria in lamiera legge-ra. L’unico cliente è l'Olivetti e il primo compi-to affidatogli è quello di ricercare nuovi clienti. Successivamente, dalla sola produzione di arti-coli su disegno si affianca la progettazione di carpenterie specifiche per le varie esigenze dei clienti. Viene ampliato il parco macchine con attrezzature sempre più flessibili e con un’or-ganizzazione in grado di seguire ogni fase di esecuzione. Attualmente è presidente del Con-siglio di amministrazione e segue la politica di sviluppo e gli indirizzi generali.

Aldo ClementelEntra nell’azienda fondata dal padre nel 1956. Nel 1961 il padre viene a mancare, a soli 48 anni. Aldo prende la guida dell’impresa, per i primi anni con la sorella, successivamente con il fratello di 7 anni più giovane. Nel 1988 adotta un orfano colombiano di dieci anni di età, che diventa poi geometra ed entra in azienda. Nel 2003 viene a mancare il fratello, socio dell’azien-da. L’impresa inizia a lavorare per i privati e per il Comune. Nel 1956 comincia a lavorare per

la società telefonica Telve costruendo la prima centrale, divenendo poi impresa di fiducia rea-lizzando diverse centrali. Realizza inoltre ponti radio e svolge manutenzione di fabbricati in tutta la regione, con le successive SIP, Telecom e Tim, fino all’anno 2002. Opera sull’altipiano del-la Paganella anche nella costruzione di impianti di risalita, piste da sci e relativi impianti di in-nevamento, costruzione di alberghi, residence, ville e lavori vari di manutenzione, nonché ac-quedotti e fognature.

nel

Aldo Clementel (Clementel & C. Sas) premiato dal presidente Mazzalai

Francesco Cristofolini (Vesta Srl)

Due quest’anno le tradizionali premiazioni agli imprenditori associati a Confindustria Trento con più di 75 anni e ancora in attività nelle rispettive aziende.

Premiati gli imprenditori over 75 in attività

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Come ogni anno sono state premiate le imprese che hanno compiuto i 50 anni di Associaizone.

DavantI

Mezzo secolo di Associazione

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Eletti i Revisori contabili e i ProbiviriI nuovi Revisori sono Marco Schönsberg (presidente), insieme a Silvia Arlanch e Marilena Se-

gnana. Supplenti sono Mirto Benoni e Andrea Facchinelli.Sono stati eletti Probiviri Fabrizio Borga, Mariano Gianotti, Benito Larentis, Franco Lunelli e Marcello Zorzi.

alla platea degli industriali trentini il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazza-lai ha premiato anche le aziende associate da oltre

50 anni: Costruzioni Mazzel Srl, Gilsa Giori Srl, Rar Briata Snc.

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A due anni dal lancio del progetto "Giovani Industriosi", che ha selezionato diversi talenti assunti dalle aziende con il contratto di apprendistato profesionalizzante, sono state premiate alcune best practices.

Un

Premio specialeagli apprendisti

copertina

premio speciale, nel corso dell’assemblea, è stato dedicato agli apprendisti selezionati due anni fa dal progetto "Giovani industriosi" di Con-findustria Trento, alcuni dei quali oggi hanno già terminato l'apprendistato e sono pienamente ope-rativi nelle aziende.Sono stati premiati Nicola Salvadori (Adige Spa, accompagnato dal direttore generale Luca Arighi),

Chiara Beltrami (Aquafil Spa, accompagnata dal responsabile risorse umane Franco Scalcinati), Mi-chael Longo e Andrea Marisa (Metalsistem Spa, rappresentata dal General Manager Mirco Briosi), Sara Caliari (Sandoz Industrial Products Spa, con l'amministratore delegato Gian Nicola Berti) e Gianluca Migazzi (Zobele Holding Spa, insieme a Thomaz Zobele, membro del Cda).

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18informazione pubblicitaria

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2014

La cartiera trentina del Gruppo

Lecta nata più di 50 anni fa è

uno dei più moderni e qualificati

stabilimenti di produzione di car-

te patinate senza legno in Italia

grazie a un impegno continuo

per il miglioramento delle sue

prestazioni nel rispetto dell’am-

biente.

L’impegno dell’azienda non è

solo una promessa, ma una

realtà concreta dimostrata dalle

sue attività quotidiane che fanno

della tutela dell’ambiente e

della cura per la comunità

locale una vera e propria

mission.

Un Sistema di Gestione

Ambientale

Cartiere del Garda ha adottato

un metodo di gestione che

individua gli obiettivi am-

bientali e stabilisce il modo

di raggiungerli. Grazie a tale

sistema, l’azienda ha definito i

propri impegni: controllo costan-

te di ogni aspetto ambientale,

riduzione di tutte le forme di

rischio sul lavoro, sensibiliz-

zazione sui temi ambientali,

ottimizzazione dell’utilizzo delle

materie prime e delle risorse

idriche ed energetiche, acquisto

di cellulosa proveniente da fonti

certificate o controllate.

Una produzione pulita al

servizio della comunità

La cartiera ha ideato un proget-

to energetico che mette l’alta

tecnologia al servizio del rispetto

per l’ambiente e della comunità

con l’ottica di migliorarne sia

il quotidiano che il futuro: Alto

Garda Power. Questa nuova

centrale di cogenerazione a

ciclo combinato rende possi-

bile una sfida di sostenibilità:

realizzare un impianto capace di

soddisfare il fabbisogno termico

ed elettrico dello stabilimento

e alimentare una rete di teleri-

scaldamento per la città di Riva

del Garda con un’energia pulita

e sicura. L’impianto è in funzio-

ne dal 2009 nel totale rispetto

dell’ambiente come dimostrano

la certificazione ISO 14001 e la

registrazione EMAS ottenute per

Alto Garda Power (www.altogar-

dapower.eu).

Certificazioni internazionali

Grazie a continui investimenti in

materia ambientale, Cartiere del

Garda ha raggiunto nel corso

degli anni importanti ricono-

scimenti: la certificazione ISO

14001 (implementazione di un

Sistema di Gestione Ambien-

tale), la Registrazione EMAS

(Eco Management and Audit

Scheme), la Certificazione di

catena di custodia FSC® (Forest

Stewardship Council), la Certi-

ficazione di catena di custodia

PEFC™ (Programme for Endor-

sement of Forest Certification

schemes) e la Certificazione

ISO 50001 (Sistema di Gestio-

ne dell’Energia). A queste si

aggiungono la Certificazione

OHSAS 18001 per la salute e

sicurezza sul luogo di lavoro e la

Certificazione ISO 9001 (Sistema

di Gestione per la Qualità).

www.gardacartiere.it

Cartiere del Garda, un’azienda sostenibile

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Alle prese con la peggiore crisi economica che l'azienda ricordi nei suoi 50 anni di storia, Costruzioni Mazzel resiste e mantiene l'occupazione, puntando sempre sulla qualità delle opere realizzate.

oltre mezzo secolo di esperienza e 53 anni di storia alle spalle, Costruzioni Mazzel Srl sta affrontando il peggior periodo che l’azienda ri-cordi. La crisi economica, che colpisce più di altri il settore dell’edilizia, non lascia presagire segnali di ottimismo. “In tanti anni di lavoro – spiega Giorgio Mazzel, titolare della ditta as-sieme al fratello Stefano – non abbiamo mai dovuto fronteggiare un periodo come questo: il lavoro è poco e quel che si riesce a fare lo si realizza senza alcun margine di guadagno tra mille difficoltà”. Costruzioni Mazzel, marchio storico nel compar-to edile della valle di Fassa, conta 27 dipendenti e fino a oggi, da quando l’azienda fu fondata a Vigo di Fassa alla fine degli anni 50, non ha mai conteggiato ore di cassa integrazione (salvo quelle ordinarie nel periodo invernale dovute alla stagionalità del settore). “In un momento come questo – aggiunge il titolare – proviamo a continuare senza ridurre il personale cercan-do di lavorare al meglio, come abbiamo sempre fatto, puntando sul rapporto di fiducia con il cliente e sulla qualità dei lavori che eseguiamo”. Difficile, in una fase come questa, pianificare strategie per il futuro. “Avevamo pensato – spie-ga Mazzel – di avviare un nuovo ramo d’azienda e dedicarci alla fabbricazione di case in legno. Poi, anche il mercato del legno ha registrato una battuta d’arresto. Insieme all’inasprimento del-la crisi, il mancato pagamento di alcuni lavori importanti ci ha impedito di fare qualsiasi in-vestimento e alcuni mesi fa, dopo aver valutato lungamente la scelta, abbiamo rinunciato al set-tore del legno”. Per rinnovarsi l’azienda ha ampliato l’offerta e ha ottenuto la certificazione Iso 9001. “Prendia-

mo tutti i lavori: medio-piccoli, piccoli o picco-lissimi per occupare i nostri operai ovunque sia possibile. Prevalentemente lavoriamo in valle di Fassa e nelle zone limitrofe. È qui che realizzia-mo oltre il 90% del fatturato. Negli ultimi anni abbiamo provato a estendere il nostro bacino di riferimento in altre zone, come nella vici-na provincia di Bolzano. Ma, se in Trentino le aziende altoatesine riescono ad aggiudicarsi di-verse commesse, non si può dire lo stesso delle nostre aziende in Alto Adige. Il mercato altoate-sino, a eccezione di qualche raro caso, è chiuso alle aziende trentine sia per quanto riguarda il settore privato sia per quello pubblico. Nono-

stante si tratti di un territorio assai vicino alla nostra valle, è difficilissimo penetrare nel mer-cato sudtirolese. Le cose vanno un po’ meglio con il Veneto, dove ci rivolgiamo al bellunese, ad Alleghe e a Rocca Pietore”.L’intero settore dell’edilizia patisce una fase di ristagno. Nella partecipazione alle gare di appal-to, le difficoltà si riflettono sia nel numero dei concorrenti che vi prendono parte sia nei mar-

Con

di ALEssAndRO dE BERTOLInI

50 anni di costruzioni in val di Fassa

azie

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aziende

"In un momento come questo proviamo a continuare senza ridurre il personale cercando di lavorare al meglio, come abbiamo sempre fatto".

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l’urgenza di garantire alle imprese trentine mag-giori possibilità di accedere alle commesse del territorio rispetto alla concorrenza proveniente da fuori provincia. “Gli amministratori della Provincia – conclude l’imprenditore – si sono mossi bene in questo senso, sollecitati dalla no-stra Ance Trento, a cui devo riconoscere l’enor-me lavoro svolto, varando una serie di nuove disposizioni sulla regolamentazione degli appal-ti pubblici in Trentino. Attendiamo ora che que-ste linee di indirizzo diano i frutti sperati. Ma anche i Comuni devono capirlo. Accade ancora che alle gare annunciate dalle amministrazioni comunali della nostra valle siano invitate azien-de non trentine. Questo non dovrebbe più suc-cedere. È necessario che nell’affidamento degli appalti i Comuni cambino mentalità, adeguan-dosi all’impostazione fornita dalla Provincia. Lo stesso devono saper fare le Comunità di Valle. Ma non solo, molte lavorazioni vengono finan-ziate dalla Provincia anche nel lavoro privato; nella nostra valle, per fare un esempio, alberghi e impianti funiviari. Anche qui occorre creare le condizioni per cui i lavori siano affidati a ditte trentine, in modo che il denaro dato da chi la-vora nella provincia ritorni alle imprese locali. Cosa che non sempre accade”.

aziende

gini di guadagno sulle singole commesse. “Fino ad alcuni anni fa – sottolinea Giorgio Mazzel – partecipavano alle gare tre o quattro imprese al massimo. Oggi, le aziende che si presentano per una commessa sono almeno una decina e tutte senza lavoro. Ma così non c’è più margi-ne, si rischia di lavorare senza un guadagno e pure con il rischio di andare in perdita per non cassaintegrare gli operai. Lavorare per niente o lasciare a casa i collaboratori; questa è la scelta che ci si presenta. Stiamo spremendo in que-sto modo tutte le risorse accumulate in anni di lavoro, nella consapevolezza che non potremo continuare così per molto”. Sulle commesse appaltate gravano inoltre ritar-di nei pagamenti. “E non è solo un problema di ritardi – dice Mazzel – ma di mancati com-pensi. I soldi si prendono dopo molti mesi op-pure non si prendono per niente. La situazione è drammatica. Ci sono soggetti che appaltano opere edili senza disporre della copertura eco-nomica per farlo... Soggetti che hanno chiesto e ricevuto finanziamenti ma che non coprono l’intero costo. La causa di questo è una cattiva gestione nella stima preventiva da parte di tec-nici e commercialisti”.In un simile contesto, Giorgio Mazzel avverte

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il 2014, come d’abitudine, si presenta per Giori Distillati con tante novità, prodotti inediti e una gamma di grappe rinnovate. “La li-nea ‘I firmati Ferruccio Giori’ – spiegano Marel-la e Alessandro Giori – si mostra con un nuovo packaging e due nuove varietà: grappa da mo-novitigno amarone e grappa di Gewurztraminer affinate in barrique. Queste due superbe e origi-nali grappe sono gli ultimi gioielli della nostra gamma di prodotti. La linea prende il nome dal fondatore dell’azienda, nostro nonno. Le due varietà si aggiungono alle tre già presenti nella linea: il rinomato liquore alla pesca Madame

Kira, il nostro famoso amaro Waldkönig e una grappa stravecchia”. Tra le novità del 2014, l’azienda di Volano, fon-data e gestita da tre generazioni dalla famiglia Giori, propone anche una grappa alla camomil-la e, soprattutto, una grappa al fieno del Tren-tino Alto Adige. “Raccogliamo il fieno in alta quota – continuano Marella e Alessandro, terza generazione, al timone del marchio Giori assie-me al padre Mauro e alla zia Morena – per poi metterlo a macerare con la grappa e con lo zucchero. ‘Fem, grappa al fieno’ è un prodotto ottenuto per infusione con fieno naturale e in-contaminato di alta montagna proveniente dal Monte Elmo in Val Pusteria. La grappa alla ca-momilla ‘Kamille’, invece, si ottiene dall’infusio-ne di fiori di camomilla in grappa trentina con l’aggiunta di zuccheri bianchissimi”. Agli infusi lavorati con fieno e camomilla si aggiungono inoltre una nuova grappa al mirtillo (“Trillo”), una grappa al miele (“Oro”) e una speciale grap-pa al gusto di strudel (“Delice”). Tutti e cinque i distillati rientrano nella linea “Trentino in bot-tiglia”, produzione 2014. Completa l’offerta una nuova linea di grappe che punta l’attenzione su quattro tra i più bei castelli del Trentino. Anche in questo caso, il legame tra prodotto e territorio rappresenta in-sieme l’input e la suggestione principale. “La ‘Linea grappa dei 4 castelli trentini’ – precisano i fratelli Giori – consiste in quattro grappe di monovitigni trentini, tipici del territorio ove il castello è sito. ‘Castel Beseno’ è una grappa di monovitigno marzemino affinata in legno di rovere, gusto fruttato. ‘Castel Stenico’ è ottenuta da monovitigno nosiola affinata in legno di ro-vere, gusto deciso. ‘Castel Buonconsiglio’ è una

anChe

La storica azienda di Volano, alla terza generazione, continua ad innovare i prodotti. Dai famosi distillati ai semilavorati per gelateria e pasticceria, è sempre forte il legame con il territorio.

Giori, distillati e gelatilegati al territorio

aziende

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no, marchio di riconoscimento per la qualità e per le origini trentine del prodotto. “Siamo un’azienda – affermano Marella e Alessandro – che cerca non solo di soddisfare le esigenze del consumatore ma che vuole deliziarlo, andando oltre le sue attese. Cerchiamo di toccare un tasto in più. Questo sono le nostre grappe e i nostri liquori”. In un momento di crisi, Giori Distillati non sembra risentire delle difficoltà. “Per far fronte alla crisi – concludono i fratelli Giori – lavoria-mo molto all’estero, puntiamo sulla qualità e continuiamo a innovare il prodotto: tutte stra-tegie che ci contraddistinguono. Nel nostro set-tore, il calo nelle vendite non si deve tanto alla crisi economica quanto a un cambiamento nei consumi dovuto a una politica governativa che ci sta penalizzando. Il governo italiano, diffe-rentemente da quanto è accaduto in altri Paesi, non ha scelto di educare la popolazione a bere bene e a bere il giusto, ma ha voluto sopprimere i consumi di alcool. A questo si è aggiunto l’au-mento delle accise sull’alcool, che hanno subìto continui rincari (tre aumenti negli ultimi mesi). Per far fronte a queste difficoltà, nel 2010 ab-biamo diversificato la produzione, dividendo la società in due bracci operativi: Giori Distillati e Gioice. Quest’ultima, anch’essa con sede a Vola-no, è specializzata nella vendita di semilavorati per gelateria e pasticceria. In questo settore, è la prima e unica azienda del Trentino. Precursori della diversificazione, un decennio fa ci siamo avvicinati a questo settore e oggi ne raccogliamo i benefici. Gioice ci aiuta a mantenere i fatturati ed a ampliare la clientela. Il 70% della produzio-ne è destinato all’esportazione. (adb)

grappa di monovitigno müller thurgau affinata in legno di castagno, gusto aromatico. E infine ‘Castel Thun’, ottenuta da monovitigno terolde-go affinata in legno di rovere, gusto fruttato”. Il continuo rinnovamento è per Giori Distillati una priorità. È così sin dal 1946, quando l’im-presa nasceva a Rovereto. “Il nonno – dice Ma-rella – fu il primo a creare un liquore alla pesca. Poi, siamo stati tra i primi a puntare sul gusto della liquirizia e tra i primi a proporre le vodke alla panna”. Tra i punti di forza dell’azienda: creatività, dinamicità, flessibilità, elasticità. “Su queste coordinate – prosegue – sono maturati gli altri valori di famiglia, quelli che ci hanno tra-smesso il nonno, mio padre e la zia: genuinità, qualità e tradizione”. Un concetto – la tradizione – che svolge un ruolo centrale. Con “tradizione” Giori fa rife-rimento specialmente al territorio, considerato vero valore aggiunto. “Quando vendiamo i no-stri distillati all’estero – sottolineano i titolari – non vendiamo solo il nostro prodotto ma anche l’immagine del Trentino”. Ad affermarlo non è un’azienda qualsiasi, ma un marchio che fattura oltre il 50% dei ricavi all’estero ed è presente in cinque continenti: Europa, America, Asia, Africa, Australia. Del restante 50%, realizzato sul mer-cato domestico, il 20% circa si riferisce al Tren-tino Alto Adige mentre l’80% alle altre regione d’Italia. Per Giori, valore aggiunto del territorio signi-fica “creare sempre un connubio virtuoso fra l’azienda e le specificità del Trentino: questo è il surplus su cui possiamo e dobbiamo contare”. Le grappe Giori soddisfano sempre i parametri richiesti dall’Istituto tutela grappa del Trenti-

Marella e Mauro Giori con il presidente Mazzalai

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Dagli anni 60 ad oggi l'assetto societario del gruppo è stato in continua evoluzione, per stare al passo con la crescita dell'azienda e con le sue scelte strategiche.

CompIe

Mezzo secoloper Zanghellini

aziende

50 anni Zanghellini Asfalti Srl. L’azienda fu fondata agli inizi degli anni 60 dall’in-gegnere Bruno Zanghellini, che, assieme ai fratelli, subentrò al padre Carlo indirizzando l’atti-vità dal tradizionale settore delle opere edili (costruzione di strade e acquedotti) all’innovativo setto-re, per l’epoca, della produzione e posa in opera di conglomerati bituminosi. Il primo impianto di produzio-ne di conglomerato bituminoso della Zanghellini è stato il mac-chinario di fabbricazione tedesca

“Linnhoff”, acquistato in Germa-nia da Bruno Zanghellini all’inizio dell’attività. L’impianto fu installa-to a Levico Terme in località Qua-ere, poi dismesso agli inizi degli anni 80 e infine sostituito dall’at-tuale impianto di fabbricazione italiana “Marini”. Della struttura, all’avanguardia per i tempi, Paolo Zanghellini, attuale amministra-tore, conserva oggi la targhetta del fabbricante, rimossa dall’impian-to prima della dismissione. L’originaria denominazione Zan-ghellini B. & f.lli Snc si è mantenu-ta fino al 1981, quando ha assunto la forma giuridica di società di ca-pitali con la denominazione Zan-ghellini Asfalti Spa. Nel dicembre 2009 è avvenuta la trasformazione in Zanghellini Asfalti Srl. L’attuale

presidente del consiglio di amministrazione di Zanghellini Asfal-ti Srl è la signora Marta Nicolussi Zanghellini, titolare assieme ai figli Carlo e Paolo della società.Dalle poche unità lavorative assunte agli inizi dell’attività, si è passati a occupare fino a 25 collaboratori, assumendo di con-seguenza un ruolo significativo nel quadro dell’economia della Valsugana.Nel marzo 2013 il ramo d’azienda attinente alla gestione della pro-duzione dei conglomerati bituminosi e alla commercializzazione dei medesimi è stato oggetto di affitto a favore della neonata Zanghellini Conglomerati Srl, costituita agli inizi del 2013, mentre è rimasta in capo alla società storica Zanghellini Asfalti Srl l’atti-vità avente ad oggetto le manutenzioni stradali in conglomerato bituminoso. “Le caratteristiche tecniche delle miscele prodotte e commercializzate – spiega Paolo Zanghellini – sono state definite mediante studi di fattibilità effettuati presso laboratori esterni in ottemperanza alle prescrizioni del capitolato speciale della Pro-vincia autonoma di Trento e ad altre norme cogenti in materia di pavimentazioni stradali. Al fine di mantenere costanti le carat-teristiche del prodotto commercializzato, è previsto un Piano di

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controllo delle miscele individuato nell’ambito del Sistema di qualità adottato dall’azienda”.L’attuale organico della società riflette il momento di profonda crisi che attanaglia tutto il settore eco-nomico e in particolare quello dell’edilizia in cui l’azienda opera. “La situazione di mercato – conclu-de Zanghellini – non ci permette di fare programmi a medio lungo termine per il futuro per quanto riguarda gli investimenti sia in risorse umane che strumentali: gli appalti in materia di lavori pubbli-ci sono calati drasticamente e di conseguenza an-che il nostro settore ha risentito dei tagli apportati dalle amministrazioni locali alla spesa pubblica attinente alle manutenzioni stradali”. (adb)

È Valeria Ghezzi (nella foto) il nuovo presidente

dell'Anef, l'Associazione Nazionale Esercenti

Funiviari. Con lei, all’interno del neoeletto consi-

glio direttivo, anche i trentini Francesco Bosco

(Funivie Madonna di Campiglio) e Daniele

Dezulian (Sitc) , nominato di recente presidente

della Sezione impianti a fune di Confindustria

Trento.

Cambio al vertice anche per Anita, l'associazio-

ne nazionale degli autotrasportatori: raggiunti

i limiti di mandato Eleuterio Arcese (nella

foto) passa il testimone all'altoatesino Thomas

Baumgartner.

Incarichi nazionali per gli imprenditori associati

Sono 22 le aziende trentine che hanno deciso di

fare impresa anche nel sociale aiutando la Fonda-

zione Trentina per l’Autismo Onlus, attraverso la

partnership con la Fondazione I Bambini delle Fate.

Con il determinante sostegno di questi imprendi-

tori diventano realtà iniziative a favore dei soggetti

con autismo nel territorio trentino, con interventi

nel settore dell’assistenza sociale e sociosanitaria,

ma anche importanti iniziative volte a promuovere

la sensibilizzazione e l’informazione rispetto alla

problematica dell’autismo. Particolarmente ambi-

ziosa la mission attuale della Fondazione trentina

presieduta da Giovanni Coletti: creare una rete fra

le strutture che trattano con la patologia autistica in

tutto il territorio. Nel corso del 2013 è stato costitu-

ito un Comitato scientifico che ha l’obiettivo di met-

tere insieme le varie tessere del “puzzle” autismo.

In questo senso la Fondazione trentina affianca il

Sistema sanitario e crea le condizioni per stimolare

l’innovazione e aiutare il processo di cambiamento

necessario, per garantire un servizio minimo alle

persone autisitiche e alle loro famiglie. Attualmente

è in corso l’appalto per la costruzione del Centro

Sebastiano, che sorgerà entro il 2015: una struttura

di eccellenza destinata a residenzialità, riabilitazione,

trattamento sociale e sanitario e ricerca. Va con-

cretizzandosi intanto il progetto “S.O.S. Autismi:

percorsi individualizzati per famiglie in periodi di

particolare criticità”: un progetto di residenzialità

pensato per facilitare il distacco della persona dal

nucleo familiare di origine. Un’impresa coraggiosa

che ha bisogno del sostegno di tutti gli imprendi-

tori trentini che vorranno unirsi a quanti hanno già

accettato la sfida: Agsat, Autostile, Cappellet-

ti, Chini F., Melinda, Cova, Covi Costruzioni,

Dalmec, EcoTrentino, Eurobrico, Fanti Group,

Filtersystem, Firmin, Lamtex, Macos, Marinoni

Macchine Utensili, Mec & Gregory's, Rotalnord,

Taller Vito, Tecnoimpianti Paternoster, Termoi-

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Aziende trentine per il sociale

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asso

ciaz

ione

associazione

con le nume-rose azioni attivate per sostenere le aziende nel campo del credito e della finanza d’impresa l’Asso-ciazione ha organizzato un nuovo incontro di formazione per im-prenditori e responsabili finanziari dedicato all’illustrazione delle inte-ressanti agevolazioni previste dalla cosiddetta "nuova legge Sabatini" e dell’interessante supporto per l’ac-cesso al credito offerto dal Fondo centrale di Garanzia e dal Risk Sha-ring Instrument, innovativo stru-mento finanziario comunitario di garanzia, che si appoggia sul Fon-do europeo per gli investimenti.L’incontro si è svolto il 13 giugno e si è avvalso del supporto di esperti del Gruppo Banco Popolare.L’intervento introduttivo è stato svolto da Luigi Togn, membro del-la Giunta esecutiva di Confindu-stria Trento con delega per il Credi-to, che ha rammentato le iniziative attivate dall’Associazione e i nume-rosi accordi conclusi con diversi istituti di credito per consentire l’accesso a linee di finanziamento convenzionate per le imprese asso-ciate. Togn ha anche richiamato il nuovo servizio di finanza d’impre-sa, recentemente attivato dall’Asso-ciazione per affiancare le imprese nell’analisi delle rispettive situazio-ni finanziarie e nel confronto con gli istituti di credito.

Leonello Guidetti, responsabile Divisione Bpv del Banco Popola-re, ha portato il saluto della banca, richiamando la significativa presenza sul territorio della nostra provincia e l’importante ruolo che l’istituto riveste a livello nazionale e auspicando un ulteriore rafforzamento nei rapporti di collaborazione con l’Associazione e con le imprese trentine.Gli approfondimenti tecnici sulla "nuova legge Sabatini" e sul Fon-do Centrale di Garanzia sono stati svolti da Cristiano Vincenzi, Responsabile Finanza Agevolata e Enti di Garanzia del Banco Po-polare. La relazione ha focalizzato l’attenzione sui contributi statali alle piccole e medie imprese previsti dalla norma nazionale a fronte di finanziamenti o leasing finanziari per l’acquisto di macchinari, im-pianti o attrezzature nuove di fabbrica, destinati ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali.Le risorse per i finanziamenti poggiano su uno specifico plafond di provvista messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti, mentre il contributo in conto impianti è concesso direttamente dal Ministero dello Sviluppo economico.Particolare interesse ha suscitato l’illustrazione delle opportunità offerte dal Fondo Centrale di Garanzia alle piccole e medie im-prese, Fondo che consente un più agevole accesso al credito, grazie alla possibilità di ottenere garanzie fino all’80% del finanziamento richiesto.

prosegUenDo

di PIERAnGELO BALdO, Responsabile area Economia d’impresa, Confindustria Trento

In occasione di un seminario ospitato a Palazzo Stella la presentazione delle opportunità previste dalla nuova legge Sabatini e dal Fondo centrale di Garanzia.

nuovi strumenti finanziari per le Pmi

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associazione

più aziende associate si rivolgono al ser-vizio di finanza d’impresa, ottenendo supporto nella propria gestione finanziaria. Il servizio affianca gli associati fornendo alle aziende interventi mirati e concreti sulla base delle loro rea-li necessità in ambito finanziario, in collaborazione con il gruppo Kon (i servizi offerti sono riepilogati nel riquadro a lato). In questo periodo il servizio sta diffondendo tra gli associati la conoscenza delle agevolazioni per l’acces-so al credito, come l’utilizzo del Fondo di Garanzia per le Pmi, un fondo di diritto pubblico, alimentato dallo Stato, che fornisce garanzie al sistema bancario per i crediti concessi alle aziende. Il servizio, su ri-chiesta delle aziende, verifica il possesso dei parame-tri per l’accesso al Fondo, calcola il relativo scoring e chiarisce modalità e potenzialità del Fondo. Il suo utilizzo consente infatti alle aziende di ottenere mag-giori volumi di credito dal sistema, a costi contenuti.Per sostenere la crescita delle aziende associate e finanziare adeguatamente il loro capitale circolan-

te dopo anni di difficile congiuntura economica, Confindustria Trento ha anche stipulato accordi per finanziamenti chirografi a medio-lungo termine di diversa tipologia e durata:- un accordo con Antoveneta-Monte Paschi Siena prevede l’erogazione agli associati di finanziamenti chirografi a medio-lungo termine con durata fino a 10 anni, con spread competitivi, qualora in possesso dei parametri per la garanzia diretta del Fondo Cen-trale di Garanzia, - un ulteriore accordo con Banca di Trento e Bol-zano (Btb) riguarda finanziamenti chirografi fino a 12 mesi, sempre per esigenze di ricostituzione del capitale circolante.Entrambi gli strumenti, riservati alle aziende associa-te a Confindustria Trento, costituiscono un’ottima occasione di finanziamento, intervenendo sul capi-tale circolante, a tassi convenzionati.“Negli ultimi mesi abbiamo spinto molto sul tema del credito – spiega Luigi Togn, membro della Giun-ta esecutiva di Confindustria Trento con delega per il Credito – perché per le aziende si tratta di una vera e propria emergenza. Se le imprese non riescono a migliorare la propria situazione finanziaria si rischia lo stallo dell’economia. Non solo, si vanificano an-che quegli interventi pubblici volti ad incentivare le assunzioni e gli investimenti, perché senza liquidità non si va da nessuna parte”. “Per questa ragione – continua Togn – abbiamo la-vorato intensamente su due fronti. Da un lato con le imprese, attraverso la formazione e il supporto tecni-co dei professionisti di Palazzo Stella, per migliorare l’approccio e le relazioni con il sistema creditizio. Pa-rallelamente abbiamo intensificato il dialogo con le banche, arrivando ad accordi che offrono condizioni interessanti e supporto alle imprese attraverso le loro strutture, anche all’estero”.

sempre

di LuCA RIBAGA, Finanza d’impresa, Confindustria Trento

Nuove attività del servizio Finanza d'impresa: verifica dei parametri per l’accesso delle aziende al Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi. Accordi con Mps e Btb per finanziamenti del capitale circolante a medio-lungo termine.

nuovi servizi per finanziare l’impresa

Finanza d’impresa: i servizi in sintesi- Analisi della situazione finanziaria dell’azienda in ottica creditizia, su modello concordato con gli Istituti di credito - Analisi parametri di accesso al Fondo Centrale di Garanzia - Controllo e ottimizzazione della liquidità; programmazione finanzia-ria e budget di tesoreria- Controllo di gestione, budget e analisi degli scostamenti- Pianificazione economica e finanziaria pluriennale

Per informazioni: Luca Ribaga, Confindustria [email protected] 360000 335 7181847

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Dal 10 al 16 luglio 2015 sarà presente all'Expo 2015 all’interno del Padiglione Italia, mentre dal 1° agosto al 31 ottobre 2015 “Piazzetta Trentino” ospiterà anche singole aziende.

Il Trentino all’esposizione universale

associazione

manCano Di questa partita sarà pure la Provincia autonoma di Trento e non poteva essere altrimenti. La Giunta provinciale, con la delibera n. 1098 del 30 giugno 2014 (che segue la delibera n. 759 del 19 maggio con la quale aveva deciso la presenza) ha stabilito le modalità di partecipazione, stanziando una cifra che nel complesso delle due delibere è superiore al milione di euro. Acquistando in questo modo degli spazi e dei servizi che saranno messi a disposizione del sistema economico e turistico, delle categorie e pure di singole imprese sponsor.Come dichiarato dall’assessore Michele Dallapic-cola, "l'obiettivo è di trasformare questa occasione in un'azione strategica per il marketing e lo svi-luppo internazionale del Trentino, utilizzando l'E-sposizione Universale come un forte acceleratore per azioni innovative di promozione congiunta dei principali attrattori culturali, turistici ed economici provinciali così da incrementare la nostra visibilità

ancora parecchi mesi al primo mag-gio 2015, quando aprirà i battenti l’Expo 2015 di Mi-lano e si sta profilando pure la partecipazione del sistema economico trentino al più grande evento che l’Italia abbia forse mai ospitato. Se le previsioni dovessero essere confermate, infatti, saranno milioni i visitatori stranieri che arriveran-no a Milano per visitare l’Expo dedicata a “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Si tratta di un’occa-sione unica per l’Italia per rialzare il capo, per di-mostrare al mondo la capacità e la creatività delle proprie imprese e non solo nel campo agroalimen-tare, più affine al tema sviluppato dall’esposizione universale. Ed una parte di questi visitatori potrà poi scegliere il Trentino come meta di viaggio o di interesse commerciale. Allo stesso tempo, mol-te persone che trascorreranno le loro vacanze in Trentino potranno completare la loro esperienza accedendo a Milano dalla nostra regione.

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associazione

to due stand rappresentativi del territorio trentino e della propria offerta, anche imprenditoriale.La Provincia di Trento, di concerto con le categorie economiche, sta definendo pure i Paesi target più interessanti da avvicinare nel corso dell’Expo anche attraverso attività di B2B, considerato che sarà a di-sposizione per l’intera durata dell’esposizione un apposito ufficio.La settimana di partecipazione nel Padiglione Ita-lia sarà caratterizzata da un’immagine generale del Trentino, che possa comunque mettere in luce le eccellenze nei diversi settori. I tre mesi di Piazzetta Trentino potranno invece offrire opportunità anche a singole aziende, pur ricordando che non si tratta di una fiera commerciale. All’interno della Piazzet-ta potranno essere presenti degli sponsor e degli special sponsor, a seconda del grado di visibilità e di servizi dei quali potranno disporre. È in fase di definizione un contratto-tipo con i costi relativi. Ma fin d’ora si segnala l’opportunità di manifestare l’interesse ad essere presenti.Anche per le categorie economiche si aprono dun-que diverse opportunità. Vanno dalla disponibilità dell’ufficio relazioni internazionali per l’intero pe-riodo dell’Expo alla partecipazione alla definizione dei contenuti dei programmi espositivi mensili del-la Piazzetta; dall’accordo tra ICE e Trentino Svilup-po per un programma di incontri B2B per tre mesi su settori economici attinenti ai temi mensili della Piazzetta all’area web www.expotrentino.it. Questo sito servirà in modo particolare per promuovere i diversi contenuti dell’offerta territoriale e per in-serire tutti gli eventi dei diversi soggetti economici locali. (rb)

verso i mercati esteri di maggiore interesse, sia in chiave turistica sia per l’internazionalizzazione del sistema provinciale.”Per quanto riguarda gli spazi fisici, il Trentino occu-perà i 200 metri quadrati del Padiglione Italia desti-nati a rotazione alle singole regioni nella settimana dal 10 al 16 luglio 2015. Due settimane più tardi, esattamente il primo agosto 2015, si aprirà lungo il Cardo nord ovest, una delle principali “vie” di attraversamento della gigantesca esposizione, la “Piazzetta Trentino”: uno spazio aperto di 75 metri quadrati che ospiterà l’immagine del Trentino, ma pure imprese e categorie economiche, fino alla fine dell’Expo, prevista per il 31 ottobre 2015. Per l’intera durata della manifestazione sarà operativo un uf-ficio commerciale di 35 metri quadrati per incon-tri B2B ed altre attività e saranno inoltre realizzati presso il Muse di Trento e presso il Mart di Rovere-

Per informazioniConfindustria TrentoFiammetta [email protected] [email protected]. 0461 360000

Accordo territoriale per la detassazione del salario di produttivitàL’applicazione è limitata alle imprese prive di rappresentan-za sindacale interna.

Il 27 maggio 2014 scorso tra la nostra Associazione e Cgil, Cisl e Uil è stato sottoscritto l’accordo sindacale che consente l’applicazione in favore dei dipendenti della cosiddetta detassazione del salario di produttività.L’intesa consente alle imprese associate - prive di rappresentanza sindacale aziendale - di riconoscere senza ulteriori procedure l’agevo-lazione fiscale per le somme erogate a fronte di prestazioni lavorative diverse da quelle rese in osservanza degli orari di lavoro applicati in azienda, che abbiano determinato incrementi di produttività, qualità o altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività aziendale.L’accordo ha dato altresì attuazione alla positiva norma contenuta nella finanziaria provinciale, la quale ha previsto la deduzione dalla base imponibile dell’Irap delle somme erogate ai dipendenti del setto-re privato correlate ad incrementi di produttività: quindi le medesime somme detassate per il lavoratore potranno essere dedotte dalla base imponibile Irap, con un vantaggio fiscale per l’impresa. (am)

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Network-Innovation-Change-Ex-port”, il progetto presentato da Assoservizi Srl in Ati con Delta Informatica Spa e Enfap Trenti-no, è stato valutato e ammesso a finanziamento dal Consiglio di amministrazione di Fondim-presa.Il piano, presentato nell’ambito dell’Avviso ge-neralista 5/2013, coinvolge trenta aziende tren-tine attive in diversi settori: dalla chimica alla metalmeccanica, dalle tecnologie dell'infor-mazione e della comunicazione al trasporto aereo. Le aree di intervento contemplate dalla pianificazione sono in particolare: innovazio-ne tecnologica di prodotto e di processo; digi-talizzazione dei processi aziendali; commercio elettronico; internazionalizzazione; sviluppo or-ganizzativo; ambiente, sicurezza e innovazione organizzativa; competenze tecnico-professiona-li; competenze gestionali e di processo; quali-ficazione, riqualificazione e consolidamento delle competenze chiave, in particolare lingui-stiche e digitali.Gli interventi formativi sono suddivisi in azioni aziendali (destinate ai dipendenti di una sin-gola azienda) e azioni interaziendali (che coin-volgono contemporaneamente i collaboratori di più realtà). Per queste ultime saranno comuni-cati gli orari, le date e le sedi di svolgimento individuati in base alle esigenze delle aziende ricomprese nel piano. Che possono essere anche più di trenta: “Il reclutamento non si è chiuso – spiega Agnese Biasiolli, coordinatrice di Asso-servizi –. Le aziende iscritte a Fondimpresa che desiderano aderire all’iniziativa possono anco-ra incorporarsi al percorso. Le imprese possono ricevere maggiori informazioni contattando i nostri uffici, oppure prendendo parte al piccolo

convegno di presentazione del progetto forma-tivo che organizzeremo a Palazzo Stella plausi-bilmente nella prima metà di settembre”.

“n.I.C.e.:

Fondimpresa approva il secondo piano di formazione presentato da Assoservizi, in Ati con Delta Informatica Spa ed Enfap Trentino, su un avviso generalista.

nuovi fondi per formare le imprese

associazione

Per informazioniFederico [email protected]. 0461 360053

Estate in sicurezzaNei mesi estivi, Assoservizi mette a disposizione delle aziende as-sociate e clienti un tecnico per un check-up gratuito dell’efficienza delle politiche aziendali adottate sulla sicurezza. Il check up è così strutturato:- visita dell'unità produttiva e degli uffici- verifica degli adempimenti docu-mentali e della situazione formativa dei dipendenti- stesura del report di non conformità e risoluzione delle problemati-che riscontrate

Per informazioni:Matteo Marin [email protected] T. 0461 360066

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FORMAZIONEPromuoviamo attività formative in aula e in e-learning, aziendali e interaziendali, e ti aiutiamo a finanziarle, in particolare attraverso i Fondi Interprofessionali per la formazione continua come Fondimpresa e Fondirigenti.

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CONSULENZADall’innovazione al risk management, passando per il modello di organizzazione e controllo, la finanza agevolata, le certificazioni, il kaizen…: diamo risposta a tutte le esigenze che si manifestano nella gestione d’impresa.

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per quest’anno, durante le vacanze esti-ve, i giovani studenti trentini possono cogliere l’opportunità di fare esperienza presso le imprese associate a Confindustria Trento.Nelle scorse settimane Confindustria Trento, Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno infatti rinnovato l’accordo sindacale collegato all’iniziativa “Dire, fare, lavorare”, l’azione sul lavoro estivo prevista dal progetto “Giovani Industriosi” di Confindu-stria Trento.L’iniziativa proposta dagli industriali trentini per la prima volta nel 2012, visti i positivi esiti, è stata rinnovata anche per il 2014. Nel progetto,

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Rinnovata per il 2014 l’intesa che regola l'esperienza in azienda degli studenti trentini nelle vacanze estive: un modo per valorizzare anche il lavoro manuale. ed

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Estate sui banchi (di lavoro)

education

come di consueto, è stata coinvolta anche l’Agen-zia del Lavoro, che fornirà il necessario suppor-to operativo all’iniziativa. “Dire, fare, lavorare” è pensata per incoraggiare l’inserimento tempora-neo in azienda, nel periodo estivo, di studenti di licei, istituti tecnici e professionali, universitari e neolaureati. “L’obiettivo – spiega il direttore di Confindu-stria Trento Roberto Busato – è consentire agli studenti di fare esperienza lavorativa già in età scolare e alle aziende di entrare in contatto con giovani motivati. Inoltre in questo modo gli stu-denti possono unire alla formazione intellettuale

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una durata compresa tra le 2 e le 12 settimane. Dall’altra il contratto a termine, applicabile da un minimo di 2 settimane a un massimo di 15. Sarà l’Agenzia del Lavoro a raccogliere le adesioni degli studenti e a indirizzarle alle aziende sulla base dei profili richiesti.

un’attività manuale, che arricchisce il proprio ba-gaglio umano e professionale”.Le modalità attraverso le quali potrà formalizzar-si la permanenza del giovane in azienda, in un periodo compreso tra giugno e ottobre, sono due. Da una parte il tirocinio di orientamento, con

education

Istituto Tecnico Tecnologico "Marconi" - Rovereto Alta Formazione Professionale

Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici

Corso biennale post-diploma 2014-2016 (equivalente agli Istituti Tecnici Superiori nazionali)

•Duratabiennale–quattrosemestri.•Strutturamodularearticolatain24corsid'aulaciascunoconesameevalutazionefinale.•1200oredipraticantatoformativoinaziendadisettore.•Docentiprovenientiperil70%daaziende,studiprofessionalieistitutidiricerca.•Presenzaditutordidatticiedaziendali.•Moduliditeoria/laboratoriocollocatiinorariomattutino:Lavorazionimeccaniche-CNC,Meccani-

ca applicata - Disegno meccanico (Inventor), Pneumatica - PLC, Microprocessori (Arduino) - Pc-embedded (Raspberry), Reti e bus di campo - Impianti elettrici, Elettropneumatica - Azionamenti elettrici, Motori - Robot, Realtà aziendale - Project Management, Inglese con periodo di studio in Inghilterra, Team work

•Acquisizionedicertificazionilinguisticheetecniche.•Esameconclusivoconillustrazioneediscussionediunatesi/progetto.•Frequenzaobbligatoriaperl'80%delleoretotali.•Pienoaccessoalleagevolazionidell'OperaUniversitaria•Accessoanumerochiusoconselezioneiningresso

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Periodo di iscrizione: luglio-agosto 2014

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sono aziende che il Family Audit ce l’hanno nel sangue. Perché per tipo di attività, struttura or-ganizzativa, gestione dei tempi e delle commesse hanno adottato, prima che fossero formalizzati e codificati dallo strumento gestito dalla Provincia autonoma di Trento, comportamenti e interventi “family friendly”.È il caso di Plus Communications, agenzia pubbli-citaria con sede a Trento che si occupa di adverti-sing, campagne di comunicazione, progetti corpo-rate design e servizi di creatività multimedia.Nove dipendenti (assunti a tempo indeterminato) e un Ceo, Roberto Locatelli, che nella sperimentazio-ne nazionale ha trovato lo strumento per sistema-tizzare pratiche introdotte in azienda fin dall’avvio dell’attività.

“Ho sempre interpretato le relazioni con i miei col-laboratori come relazioni adulte, improntate alla fiducia reciproca e al senso di responsabilità – spie-ga Locatelli - . L’aspetto principale è più evidente

sul quale ha inciso questo approccio è la gestione del tempo. Se per necessità un dipendente deve assentarsi, ritardare l’entrata o anticipare l’uscita, può farlo senza intaccare il monte ore dei permessi, perché provvederà a compensare l’assenza con la disponibilità a una presenza della durata equiva-lente. Naturalmente, gestire questo tipo d’intesa è possibile dove i numeri sono bassi. In una real-tà piccola come la nostra, gli strumenti offerti dal Family Audit semplificano, istituzionalizzandole, consuetudini che prima si reggevano, in fondo, sul buon senso e sull’elasticità di ciascuno”. Quella della “banca del tempo” è solo una delle pratiche che ha consentito a Plus di ricevere, nel di-cembre del 2013, il certificato di base Family Audit e di intraprendere il più impegnativo e ambizioso cammino verso il rilascio della certificazione finale. Fra gli interventi e le opportunità messe in cam-po dalla società a favore dei propri dipendenti c’è la possibilità del telelavoro (attualmente sfruttata

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Plus Communications è tra le aziende associate a Confindustria Trento certificate Family Audit: “Uno strumento – spiega Roberto Locatelli, Ceo – per codificare consuetudini virtuose”. fa

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Plus, dove si concilia per vocazione

Roberto Locatelli (a destra) con Oliviero Toscani (al centro) e Luca Franceschini, direttore creativo di Plus

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collettività aziendale. Di fronte a questo approccio aumenta la serenità, e con lei la fiducia e il senso di responsabilità”.Quanto alle prossime tappe della sperimentazione intrapresa dall’azienda, l’obiettivo principale è il mantenimento e l’approfondimento degli equilibri virtuosi già raggiunti, e insieme la valorizzazione della certificazione ricevuta, in sintonia con le in-dicazioni dal Consiglio dell’Audit.

“L’impegno assunto in questo settore dalla Provin-cia autonoma di Trento – conclude Locatelli - è ne-cessario e prezioso, e merita di essere divulgato al pari della cultura della conciliazione stessa. Credo sia altresì importante che lo stesso ente pubblico sensibilizzi con forza, nella comunicazione esterna ed interna, alle ragioni profonde che sottostanno agli investimenti dei soggetti privati. Un passo in questa direzione si è fatto, avanzando l’ipotesi che le certificazioni possano costituire un elemento premiante per l’accesso a contributi pubblici o per la partecipazione a bandi, gare e appalti. Tuttavia, anche nel caso in cui questa misura venisse forma-lizzata, si tratterebbe di un palliativo: di fronte alla dinamica del ribasso qualche punto in più non fa la differenza, mentre è a monte che il distinguo va fatto. Un’azienda che possiede la certificazione Family Audit è un’azienda seria, che ha dipendenti veri, ai quali versa 14 mensilità e Tfr e ai quali garantisce le tutele dovute: insomma, è una realtà che non vale quanto un grafico che lavora da solo o che opera con stagisti e partite iva. Il senso di responsabilità di una struttura va riconosciuto e va-lorizzato anche nell’articolazione di una commessa, a maggior ragione se l’interlocutore è pubblico”.

da una collaboratrice addetta all’amministrazione) e la misura che prevede per i neo-papà l’obbligo (unico caso in Italia) di fruire di una settimana di distacco alla nascita del figlio. E poi ci sono i benefit, da sempre resi disponibili all’intero staff per via della natura stessa della mis-sion aziendale: “Condividiamo le gratuità, le scon-tistiche e i benefici che ci derivano dalle relazioni intrecciate con clienti e interlocutori in ragione del-le commesse e degli incarichi acquisiti nel tempo: se l’entrata a un evento, a una mostra o a un con-certo è libera per me, lo è anche per i miei collabo-ratori”. E libero, per i dipendenti, è pure l’utilizzo del bar interno ai locali dell’azienda: un aspetto che, al di là dell’agio e dello sgravio economico che comporta, certamente consolida un clima azienda-le rilassato, cordiale e vivace (sin dagli arredi).Insomma, l’adesione al percorso proposto nell’am-bito della certificazione non ha generato l’introdu-zione di nuove pratiche, ma la sistematizzazione di consuetudini già in uso: “Il Family audit – con-tinua il Ceo - ci ha messo a disposizione gli stru-menti necessari a riaffermare gli asset individuati negli anni. I consulenti del progetto ci hanno offer-to un prezioso supporto nell’indagine e nell’analisi delle percezioni, delle ambizioni, delle aspettative e – perché no - degli inciampi , per darci supporto nell’organizzazione di queste occorrenze in un si-stema codificato, indispensabile nella gestione del-le situazioni più complesse. Da una parte, il driver verbalizza le iniziative introdotte e le dinamiche che vi sottostanno; dall’altra, il collaboratore capi-sce che c’è una disponibilità reale a misurarsi con le necessità e con i problemi del singolo e della

La sede della Plus

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eco

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l’approvazione definitiva alla Camera è legge il "Decreto Lavoro" del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, primo tassello del piano di riforma del lavoro, noto come "Jobs Act". Il progetto riformatore si arricchisce attraverso una legge delega che consentirà al Governo di agire su alcuni nodi fondamentali della legislazione del lavoro: ammortizzatori sociali, politiche attive, ri-ordino delle forme contrattuali, razionalizzazione degli adempimenti connessi alla gestione dei rap-porti di lavoro e interventi volti al sostegno della genitorialità.Rispetto agli interventi precedenti, a partire dal-la riforma Fornero del 2012, quello odierno rivela una più forte volontà riformatrice attraverso l’ab-bandono di alcuni schemi collaudati che da tem-po si sono rivelati inidonei a soddisfare le necessi-tà di un mercato del lavoro esigente e in costante tensione in questi anni di crisi generalizzata.Fra le misure adottate va salutata con favore l’a-bolizione del concetto di causale come giustifica-zione dell’assunzione a termine. Si tratta di una vera e propria svolta, da tempo richiesta anche da Confindustria, che ridisegna il concetto di flessi-bilità e lo depura dalla pregiudiziale sussistenza di ragioni specifiche, fonte di infinito contenzioso giudiziario.Non mancano le criticità: come contrappeso infat-ti è stato introdotto un limite di legge, una soglia del 20% di contratti a termine che ciascun datore di lavoro può stipulare rispetto al proprio organi-co complessivo; tale soglia può essere elevata dai contratti collettivi nazionali, mentre meglio sareb-be stato affidare tale “abilitazione” alla contratta-zione di secondo livello, più agile nel rispondere alle esigenze organizzative della singola realtà pro-duttiva.

Altro dato qualificante la semplificazione della di-sciplina delle proroghe, si passa da una a cinque proroghe nell’arco dei 36 mesi di durata massima del contratto, indipendentemente dal numero di rinnovi. La volontà del legislatore in questo caso è stata quella di creare le condizioni per “allungare” il contratto a termine, nell’ottica di creare occupa-zione più duratura e comunque con la garanzia della tutela economico-normativa che caratterizza il contratto a termine.

Vale infine la pena ricordare l’introduzione della sola sanzione amministrativa in caso di supera-mento del limite del 20% di cui si è fatto cenno, in sostituzione della ben più gravosa sanzione della conversione del rapporto a tempo indeterminato: si tratta di una misura che dovrà attendere il va-glio di una giurisprudenza imprevedibile, ma che nelle intenzioni del legislatore vuole chiaramente escludere il rischio di una conversione del rappor-to in caso di contenzioso in materia di apposizio-ne del termine. Si tratta, concludendo, di un cam-bio di rotta deciso nella disciplina della flessibilità della durata dei rapporti di lavoro, da accogliere con favore e da utilizzare senza eccessive forzature, in attesa che da un lato giungano gli attesi chiari-menti del Ministero del Lavoro e dall’altro che la giurisprudenza vi conferisca il più ampio diritto di cittadinanza nella normativa giuslavoristica.

Con

di AndREA MARsOnET, responsabile area Lavoro e Formazione, Confindustria Trento

Ecco il primo tassello del Jobs Act: tra le novità più importanti spicca l’abolizione della causale nei contratti a termine.

È legge il decreto Poletti

economia

La legge delega consentirà alGoverno di intervenire sualcuni nodi della legislazionedel lavoro.

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15 anni dalla nascita, Laborfonds è divenuto il Fondo Pensione di riferimento per i lavoratori dipendenti della Regione Trentino-Alto Adige. Pur con numeri impressionanti (quarto Fondo per dimensioni a livello nazionale, oltre un miliardo e ottocento milioni di euro di patrimonio gestito e più di 114mila aderenti), il Fondo non ha mai perso la sua caratteristica fondante: l’appartenen-za inequivocabile al territorio regionale e la volon-tà costante di affiancare i propri aderenti con una presenza concreta e capillare nelle due Province.Laborfonds è un’associazione senza scopo di lucro nata dalla volontà di 135 soci fondatori, costituiti

da parti sociali, sindacati e associazioni di catego-ria e caratterizzata da un forte sostegno da parte della Regione. Mai prima d’ora era accaduto che 135 rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle associazioni economiche e delle pubbliche amministrazioni condividessero e sottoscrivessero un accordo comune. Non esiste a livello nazionale (e forse neppure europeo), un accordo di un fondo pensione che abbia coinvol-to un numero così rilevante di parti istitutive. Questa solidità di partenza ha consentito al Fon-do di svilupparsi e focalizzarsi su un unico scopo: aiutare le persone a costruire una pensione com-plementare. Oggi Laborfonds dispone dei migliori gestori fi-nanziari del mondo, permettendo così agli ade-renti di poter godere di ciò che di meglio vi è nel panorama finanziario odierno.Laborfonds ha così trasformato la “promessa” in certezza, una fonte di sicurezza basata sulla solidi-tà dei numeri e sull’affidabilità del progetto. Ma come divulgare in modo decisivo e capillare l’identità di Laborfonds? Quali canali possibili per un vero e proprio dialogo? Laborfonds sceglie una nuova veste per il proprio sito web www.labor-fonds.it.Il Fondo rinnova interamente la propria vetrina on-line, ridisegnando l’interfaccia grafica e rivisi-tando in profondità le modalità di navigazione nelle diverse aree del sito, così come nel reperi-mento delle varie informazioni in esso contenute. L’obiettivo è stato quello di migliorare la fruibili-tà di tutte le informazioni rivolte all’aderente al Fondo e a chiunque desideri approcciare o appro-fondire il tema della previdenza complementare. Per favorire tutto questo, il sito è stato arricchito di un canale Youtube, che verrà costantemente ag-

a qUasI

Nuovi media per il Fondo Pensione voluto dalle organizzazioni sindacali di lavoratori, associazioni economiche e pubbliche amministrazioni.

Laborfonds a quota 114mila

economia

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giornato per comunicare con i già iscritti al Fondo e i potenziali aderenti.Un’altra importante novità è rappresentata dalla “Guida pratica per il lavoratore”, inedito creato per poter instaurare una comunicazione con l’utente, creata appositamente per fornire all’utente rispo-ste rapide ed esaustive a questioni pratiche quali ad esempio: come iscriversi, come ottenere un’an-ticipazione, cosa fare al momento del pensiona-mento, ecc. A completamento di questo percorso di semplificazione e trasparenza sarà pubblicata nei prossimi mesi anche una guida interamente dedicata ai datori di lavoro e ai consulenti del lavoro: anche in questo caso la volontà è quella di mettere i destinatari di questo strumento nelle mi-gliori condizioni di operare sia nei confronti del Fondo, sia nei confronti dei propri interlocutori.Il canale Youtube, infine, è inequivocabilmente il preludio all’ingresso di Laborfonds nel mondo dei social network, dove il Fondo intende procedere sistematicamente nel proprio peculiare intento di sensibilizzazione sul tema della previdenza com-plementare, attirando a sé specialmente quelle ca-tegorie di giovani che oggi compiono primi passi di un percorso lavorativo e che necessitano fin da subito di costruire certezze per il proprio futuro.Con l’ingresso nel mondo dei “social”, Laborfonds avanza a passo spedito nel web, rafforzando sem-pre più la propria presenza e una già affermata autorevolezza.

IDENTIKIT DI LABORFONDS

NOME Fondo Pensione Laborfonds

DATA DI NASCITAautorizzato all’esercizio

dell’attività con delibera Covip in data 19 aprile 2000

TIPOLOGIA DI FONDOfondo pensione negoziale

territoriale

FINALITàprodurre e assicurare

ai suoi aderenti una pensione complementare

DESTINATARIlavoratori dipendenti del Trentino-Alto Adige e loro

familiari a carico

ADERENTI oltre 114.000

PATRIMONIO oltre 1,8 miliardi di euro

GESTIONEmulticomparto (4 diverse

linee di investimento)

RENDIMENTO MEDIO ANNUO COMPOSTO PER IL PERIODO 2009-2013 (%)

Linea Garantita 2,70%

Linea Prudente-Etica 5,58%

Linea Bilanciata 5,54%

Linea Dinamica 6,74%

DirettorePresidenteAntonello Briosi Giorgio Valzolgher

Novità dal settore edile È partita in questi giorni la campagna di sensibilizzazione all’iscri-zione a Laborfonds rivolta ai lavoratori edili occupati nella Provincia di Trento e promossa dalla Cassa Edile trentina in sinergia con lo stesso Fondo. L’iniziativa prevede un incentivo economico al lavoratore che decide di aderire al Fondo Pensione Laborfonds da parte della Cassa Edile. Quest’ultimo è costituito da un “premio” una tantum pari a 200 euro da attribuirsi a ogni nuovo iscritto secondo l’ordine cronologico di presentazione della richiesta di adesione al Fondo fino a esaurimen-to del contributo stanziato dalla Cassa Edile – pari a 140.000 euro – e comunque fino alla data del 31 dicembre 2015. Circa 7.000 lavoratori del settore edile della Provincia di Trento ricevono in questi giorni un’apposita informativa con tutti i dettagli relativi a questa proposta e i riferimenti necessari per aderirvi.

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questione sull’attuale e futuro ruolo dei Confidi è stata al centro di un recentissimo stu-dio promosso da Confindustria a livello nazio-nale. Lo studio evidenzia come i Confidi stiano sempre più abdicando dal ruolo di facilitatori dell’accesso al credito per trasformarsi in forme di assicurazione con contraente il socio e bene-ficiaria la banca. Possiamo tranquillamente sot-tolineare la progressiva marginalizzazione del ruolo e la crescente difficoltà ad inserirci come elemento attivo della negoziazione tra impresa e banca. Parlare oggi di forma di garanzia collet-tiva è più un esercizio di memoria che di crona-ca. Garanzia collettiva presuppone negoziazione e di questi tempi negoziare è molto difficile. Il ruolo naturale di un Confidi oggi sarebbe quello di accompagnare le aziende fuori dalla crisi e favorire la nascita di nuove iniziative, ma invece si sta sempre più concretizzando nella copertura di perdite erodendo risorse e limitan-do possibilità di intervento future. Si tratta solo, il “solo” è un eufemismo, di sta-bilire le priorità. Si può condividere in linea di massima che le banche concorrano anche con la liquidità della Bce a sostenere il debito pubbli-co e che con i relativi utili coprano parte delle perdite. Ma un segnale forte, concreto, quanti-ficabile e valutabile va dato sulla disponibilità a supportare le aziende, liberando per decreto una quota di risorse da destinare a nuova fi-nanza. Imprese, banche e Confidi sono accomunati dal-la necessità di intraprendere decisioni cruciali per il loro futuro. È necessario condividere tra tutte le parti in gioco e con avalli legislativi e regolamentari una soluzione che confini gli er-

rori del passato in una strategia di risoluzione programmata e autorizzata e rifondi il presente su criteri oggi sostenibili.

E tornando ai Confidi il loro ruolo potrebbe essere proprio quello di sostenere il presente in maniera condivisa e sostanziale recuperan-doli dal limbo pseudo assicurativo, contempo-raneamente destinando risorse specifiche ad un progetto di finanza dedicata – più che agevolata – che contribuisca a creare le condizioni per lo sviluppo di imprese che si dovranno muove-re in un’economia molto diversa da quella che avevamo imparato a conoscere.

la

di sERGIO AnZELInI, direttore Confidimpresa Trentino

Un recente studio promosso da Confindustria riflette sul ruolo attuale dei Confidi e sulle loro prospettive future.

un nuovo ruoloper i Confidi

economia

Il ruolo naturale di un Confidi oggi sarebbe quello di accompagnare le aziende fuori dalla crisi e favorire la nascita di nuove iniziative, ma invece si sta sempre più concretizzando nella copertura di perdite erodendo risorse e limitando possibilità di intervento future.

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i consueti appuntamenti a sostegno dell’atti-vità internazionale dell’industria trentina, Confin-dustria Trento ha organizzato a Palazzo Stella il 24 giugno un seminario dal titolo “Hong Kong: porta d’ingresso al mercato cinese e ponte di accesso al Sud Est Asiatico”, con incontri bilaterali a seguire. L’evento era finalizzato a fornire consigli operativi, legali e commerciali su come affrontare il mercato di Hong Kong e su come utilizzarlo quale testa di ponte per Cina e Sud Est asiatico.L’incontro è stato aperto da Lorenzo Delladio, vice-presidente dell’Associazione con delega all’interna-zionalizzazione. Sono seguiti gli interventi dei part-ner: Banca Popolare di Vicenza, con il responsabile Trade Finance Estero Giancarlo Bianchi e la rappre-sentante ad Hong Kong Donatella Oliboni, nonché l’avv. Claudio de Bedin di Studio legale De Bedin & Lee, anch’esso di Hong Kong. Evidentemente, la presenza di due strutture stabil-mente operanti e con lunga esperienza in loco, tanto più di origine e lingua italiana, ha rappresentato il valore aggiunto ed il successo dell’evento e dei suc-cessivi cinque incontri di approfondimento fra al-trettante aziende e le strutture relatrici.Il vicepresidente Delladio, anche nei panni di am-ministratore delegato di La Sportiva Spa, azienda calzaturiera che opera nei mercati dell’area, ha se-gnalato come i mercati oggetto dell’incontro siano costantemente monitorati dall’Associazione in quan-to dinamici e forieri di tante opportunità. Oltre 15 imprese trentine di vari settori – dal metalmeccanico a chimica e tessile, fino all’alimentare e ai servizi innovativi e tecnologici – risultano operanti od in-teressate ad operare sul mercato cinese, senza conta-re almeno altrettanti aziende già attive in Indocina (Myammar, Tailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Malesia e Singapore).

Confindustria Trento è a disposizione delle impre-se che desiderano cogliere le opportunità derivanti dalla presenza in questi Paesi di decine di milioni di nuovi ricchi potenziali consumatori, alla ricerca di prodotti e servizi di alta qualità di cui l’italiani-tà è ancora sinonimo in Asia. I servizi offerti sono: accesso a contatti aziendali e bancari locali e al cre-dito; costituzione di joint-venture e società di diritto cinese; accordi di distribuzione e licenze per diritti di utilizzo di proprietà intellettuali; assicurazioni; arbitrati e contenziosi; ecc.Banca Popolare di Vicenza (BPVI), partner di Confin-dustria Trento, con i suoi 6 uffici di rappresentanza all’estero, con accordi di assistenza operativa con 53 banche in 32 paesi e con un plafond di 50 milio-ni di euro riservato all’industria trentina, segue da Hong Kong 11 paesi fra Sud Est Asiatico, Giappone e Australia, in collaborazione con le principali ban-che presenti sul territorio. Il mercato cinese è invece seguito dall’Ufficio di rappresentanza della Banca a Shanghai. L’Avv. Claudio de Bedin, partner e fondatore dello Studio legale de Bedin & Lee con sede a Hong Kong, che l’Associazione aveva già ospitato il 30 aprile 2014 per in incontro in tavola rotonda con le aziende in-teressate al mercato cinese, ha ripreso e approfondito gli aspetti legali e societari del corretto operare sul mercato cinese stesso con base ad Hong Kong. Dopo aver inquadrato legge locale e legge applicabi-le ed aver toccato aspetti tecnici quali la necessaria registrazione del marchio aziendale e le recenti mo-difiche normative intervenute, l’Avvocato ha percor-so diversi schemi di operatività sul mercato cinese, promuovendo un innovativo contratto di joint-ven-ture legato a contratto di distribuzione e licenza tale da risultare più gestibile rispetto alle società miste con partner cinesi.

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di nICOLÒ AndREInI, responsabile Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento

Hong Kong: porta di ingresso al mercato cinese e ponte di accesso al Sud Est Asiatico

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22 maggio 2014 Confindustria Trento ha or-ganizzato presso la propria sede, per le imprese associate, un incontro in forma di tavola roton-da ristretta con i rappresentanti di due strutture marocchine di stanza in Italia di seguito indi-cati: Sara Maftah, dell’Agenzia Marocchina per lo Sviluppo degli Investimenti (Amdi), Ufficio di Roma; e Tarik Ait Youssef, del Club Investi-tori Marocchini Residenti all'Estero (Cime Italia). L’incontro è stato aperto dal direttore di Con-findustria Trento Roberto Busato. Ha promosso l’incontro e partecipato anche l’avv. Antonio de Capoa, partner dello Studio legale de Capoa & Associati di Bologna e professionista partner di Confindustria Trento. I relatori si sono confrontati direttamente con 11 imprese associate presenti e con le loro speci-fiche esigenze ed interessi, sulle opportunità di business e di investimenti e sui profili norma-tivi e fiscali del mercato marocchino, nonché sugli strumenti e servizi che le due strutture of-frono alle aziende italiane interessate ad investi-re nel Paese. È emerso un quadro che – ha pre-cisato il direttore Busato – è foriero di occasioni che si auspica le Pmi trentine abbiano successo nel cogliere.

Infatti, il mercato marocchino presenta solide basi macro-economiche (tasso di crescita medio del 5%, inflazione nulla e disoccupazione all'8% nell'ultimo decennio), una stabilità politica che non ha eguali in Nord Africa, nonché facilità di accesso e tutela degli investitori esteri: basti pensare che per aprire una società nel paese sono sufficienti pochi giorni e poco denaro, il sistema giuridico è molto simile a quello italia-

no, e soprattutto non è richiesto il socio locale a differenza di tutti i Paesi limitrofi.

I settori industriali di maggiore opportunità, nella collaborazione con la tradizionale indu-stria locale, sarebbero l’agroindustria, il tessile, le costruzioni, l’edilizia turistica, le energie rin-novabili, con manodopera locale specializzata a costi contenuti, soprattutto nel quadro di nume-rose piattaforme industriali in corso di realizza-zione nel paese, nonché dei recenti o prossimi piani governativi di agevolazione fiscale soprat-tutto a sostegno delle Pmi locali e straniere.

Il

di nICOLÒ AndREInI, responsabile Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento

È stato organizzato a Palazzo Stella un incontro sulle opportunità di partnership e di investimento per le Pmi trentine nel mercato marocchino. Un sistema-Paese stabile con una forte crescita dell’economia.

Investitori dal Marocco per le Pmi trentine

internazionalizzazione

Per informazioni:Nicolò AndreiniArea Internazionalizzazione, Confindustria TrentoT 0461 [email protected]

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un anno di presidenza ric-co di soddisfazioni Barbara Fedriz-zi è stata riconfermata presidente di Trentino Export, braccio operativo per l’internazionalizzazione di Con-findustria Trento. Riconferma anche per la vicepre-sidenza, che resta a Giulia Della-dio. L’Assemblea dei Soci di Tren-tino Export con il rinnovo delle sue cariche ha voluto continuare la politica intrapresa e dare un se-gnale di continuità, riconfermando i suoi vertici, con la sola novità di Luca Oss Emer, nuovo membro del Consiglio di Amministrazione, formato poi da: Livia Bertagnolli, Fabrizio Gasperi, Fabio Ognibeni, Dario Piccinelli, Marco Stenico e Mimmo Franco Cecconi quale presidente onorario. Fedrizzi ha dichiarato: “Sono onorata di essere stata riconfermata alla presidenza di Trentino Export. Questo anno trascorso è stato impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Il mio obiet-tivo sarà quello di continuare nella strada intrapresa, ampliando i ser-vizi offerti e rendendoli sempre più professionali e specialistici. L’export è diventato imprescindibile per la sopravvivenza delle nostre aziende ed è nostra intenzione confermarci come principali attori dell’interna-zionalizzazione in Trentino”.Il bilancio delle attività del 2013 è stato senz’altro positivo per Tren-

tino Export. Oltre alla partecipazione collettiva alle fiere interna-zionali quali Summer Fancy Food, a New York, e Feicon Batimat, a San Paolo del Brasile, tramite progetti personalizzati sono state supportate 34 aziende con mirate ricerche di mercato, 14 aziende con l’organizzazione di incontri Business to Business nei mercati di riferimento e 11 aziende nella fase successiva a questi incontri, fino alla vera e propria concretizzazione dei primi ordini. A questi servizi specialistici è da aggiungere l’assistenza specialistica su tematiche legate alla contrattualistica internazionale, al fiscale ed al doganale, che ha riguardato 13 aziende e il servizio di traduzioni usufruito da 32 aziende. Infine sono da ricordare i progetti collettivi che hanno visto la continuazione ed implementazione della piattaforma logisti-ca di Trentino Export in Brasile (progetto Pi.Ma.Rio.), la creazione di un desk a Tripoli in Libia e due importanti incoming di operatori brasiliani in Trentino. Gli obiettivi per il 2014 sono ambiziosi e mol-teplici. A tal proposito Barbara Fedrizzi, ha ribadito: “l’intenzione, in sinergia con i vari attori provinciali, di continuare nella strada intra-presa, rafforzando la presenza sui mercati internazionali con nuovi referenti esteri. A tal proposito ci siamo dotati di nuovi referenti in Marocco, Cile, Perù, Panama, Costa Rica, Nicaragua e nei Paesi Scandinavi. È fondamentale mettere in contatto la domanda e l’of-ferta commerciale, per aiutare le nostre imprese. Siamo sulla strada giusta, le antenne estere si sono dimostrate un valido strumento ed a questo abbiamo aggiunto una ampia gamma di servizi per venire incontro alle sempre maggiori esigenze delle nostre aziende”.Insomma: strumenti, specificità e personalizzazione. Come un vero e proprio ufficio commerciale in outsourcing, di cui le aziende tren-tine potranno avvalersi come fosse il loro.

Dopo

di GIORGIO ZAGOnEL

Barbara Fedrizzi rieletta alla guida di Trentino Export. Rinnovato anche l’incarico della vicepresidente Giulia Delladio.

Trentino Export: confermati i vertici

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quadro del costante raffor-zamento della propria rete di refe-renti esteri Trentino Export, braccio export di Confindustria Trento, ha rivolto la sua attenzione ai cosiddet-ti paesi Civets: Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sud Afri-ca (termine coniato da Goldman Sachs che già nel 2001 creò l’acroni-mo Bric). Paesi emergenti questi che nel prossimo decennio potrebbero generare livelli di crescita paragona-bili a quelli di Brasile, Russia, India e Cina, aprendo uno scenario di nuove sfide e opportunità. Da qualche mese Trentino Export si è dotato di un nuovo referente per la Turchia con sede a Istanbul, sto-rica cerniera tra Europa ed Asia. Il nuovo collaboratore della Coopera-tiva vanta una lunga esperienza nel campo dell’internazionalizzazione e delle ricerca di clienti in Turchia, anche per Piccole e Medie Imprese del Nord Italia.Le potenzialità del paese anatolico sono notevoli, grazie ad un tasso di crescita del Pil che nel 2013 è stato pari al 4%, un valore leggermente superiore rispetto alle previsioni dei mercati e che rappresenta un’in-versione di tendenza rispetto alla crescita del 2,2% fatta segnare nel 2012, un tasso nettamente inferiore agli straordinari ritmi di sviluppo conosciuti dal Paese nel biennio precedente, 9,5% nel 2010 e 8,8% nel

2011, tra i tassi più alti al mondo (fonte: Ministero degli Affari Esteri). In questo quadro l’export trentino nel 2013 è stato di circa 40 milio-ni di euro (fonte: Istat), cifra che per un Paese di circa 75 milioni di abitanti e con un tasso di crescita come detto molto alto e sostenuto, ha margini di incremento molto ampli.Il mercato turco, grazie all'emergere di una nuova classe media ed a importanti investimenti in infrastrutture, ha grandissime po-tenzialità ed una continua crescita della domanda sia di beni di investimento che di consumo. L’export italiano in questo contesto riguarda maggiormente i settori della meccanica strumentale, delle apparecchiature meccaniche ed elettriche, la chimica e l’elettronica di precisione.L’idea è poi quella di sfruttare il paese anatolico come ponte per i paesi turcofoni del centro Asia con cui Ankara ha strettissimi rap-porti culturali e commerciali, Azerbaijan, Turkmenistan, Kazakistan e Uzbekistan, mercati per molti versi ancora inesplorati e grazie an-che alla loro ricchezza di materie prime dalle potenzialità immense.Con il collaudato metodo che ad una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business-to-Business (B2B), af-fianca il sostegno alle aziende nella fase post-B2B e l’assistenza nello start-up, Trentino Export si propone, quindi, di sostenere, aumentare e consolidare l’export trentino anche verso la Turchia.Le continue difficoltà dell’economia nazionale impongono alle im-prese trentine la continua ricerca di nuovi sbocchi commerciali per i propri prodotti. Trentino Export in virtù di queste esigenze cerca, grazie alle sue competenze ed alla sua esperienza, di dare risposte e soluzioni professionali e specializzate. La Turchia in questo scenario apre spazi inediti per il Trentino (gz).

nel

Trentino Export si dota di un nuovo referente per la Turchia e apre al Trentino scenari inediti sui mercati dei paesi Civets.

un ponte tra Europa ed Asia

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un negoziato lungo e difficile, dura-to un anno e mezzo, quello che ha portato, lo scorso 1 luglio, al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli oltre ottocentomila dipendenti delle imprese edili. L’accordo è stato siglato dall’ANCE, dalle organizzazioni di rappre-sentanza delle imprese cooperative e dalle orga-nizzazioni sindacali.La perdurante e profonda crisi del settore non ha di certo agevolato il percorso; tuttavia ha preval-so il forte senso di responsabilità delle imprese e la volontà di tutto il sistema di puntare sulla crescita.La parte economica del contratto prevede due aumenti retributivi, di 15 euro lordi mensili per

l’operaio comune (riparametrabili ai livelli su-periori) il primo, con decorrenza 1 luglio 2014, e di ulteriori 25 euro dal 1 luglio 2015. Nessun arretrato, nessuna una tantum, per il periodo di vacanza contrattuale relativo a tutto il 2013 e al primo semestre 2014. Dal 1 gennaio 2015 scatterà inoltre un contributo di 8 euro mensili (riferiti all’operaio comune e anch’essi riparametrabili) al Fondo di previdenza integrativa settoriale Pre-vedi. Il contributo è a favore di tutti i lavoratori, anche se non precedentemente iscritti al Fondo, e comporta per quest’ultimi l’iscrizione automa-tica allo stesso ma non, in assenza di espressa volontà del lavoratore, l’attivazione del contribu-to volontario dell’1%, al quale si aggiunge quello paritario del datore di lavoro, né della contribu-zione di fonte Tfr.Un ulteriore aspetto economico riguarda la mo-difica dell’istituto dell’Evr – Elemento Variabile della Retribuzione – la cui aliquota massima, con decorrenza non anteriore al 1 luglio 2015, scende dal 6% al 4%, comportando pertanto un apprez-zabile risparmio per le imprese.Le imprese risparmieranno anche su altri istituti che incidono sul costo del lavoro. Innanzitutto con il prossimo 1 ottobre prenderà il via il nuo-vo Fondo nazionale per l’anzianità professionale edile (Fnape). Il contributo che mensilmente le imprese dovranno versare a Cassa Edile, la quale a sua volta li girerà trimestralmente al Fnape, è stato determinato, per le imprese trentine, al 4,8% (attualmente è al 5,40%, di cui uno 0,40% a carico dei fondi riserva di Cassa Edile). In prospettiva si dovrebbe peraltro arrivare all’individuazione di un contributo APE unico su tutto il territorio nazionale.Anche il contributo paritetico Cassa Edile, attual-

è stato

edili

zia

edilizia

di LOREnZO GARBARI, segretario Ance Trento

Siglato, dopo diciotto mesi di trattative, l’accordo per il rinnovo del CCNL per i lavoratori dipendenti delle imprese edili ed affini, che contiene importanti novità per molti istituti contrattuali.

R-innovato il Ccnl Edilizia

Il Presidente dell'Ance Paolo Buzzetti ospite

all'assemblea di Ance Trento dell'8 maggio

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edilizia

damenti e/o rinforzi strutturali, pavimentazioni speciali e impianti sportivi), ma soprattutto con l’obbligo, entro sei mesi, dell’applicazione, nel rispetto dei parametri tecnici e delle procedure definite dalla Cnce, della trasferta regionale, al fine di realizzare, a regime, la trasferta nazionale.Infine vanno sottolineate le importanti novità in materia di contratti a tempo determinato, innan-zitutto con l’adeguamento alle recenti novità nor-mative che hanno eliminato il cosiddetto “causa-lone”, hanno previsto la possibilità di effettuare un massimo di 5 proroghe nell’arco dei comples-sivi 36 mesi ed hanno infine ridotto a 5 e 10 giorni gli intervalli di tempo tra un contratto a termine e un altro, a seconda che il contratto sia, rispettivamente, inferiore o superiore a 6 mesi. Di rilevante importanza è peraltro l’ampliamen-to della percentuale per il ricorso a tale tipologia contrattuale, essendo stata prevista la possibilità di un ulteriore 15% di assunzioni con contratto a tempo determinato, che potrà essere effettuato con riferimento ai lavoratori inoccupati o disoc-cupati iscritti al Blen.it, in aggiunta al 25% già previsto dal vigente Ccnl e superiore all’attuale normativa in essere (20%).Il nuovo contratto si applica dal 1 luglio 2014 al 30 giugno 2016.

mente pari al 2,95% e per cinque sesti a carico del datore di lavoro, dal 1 ottobre 2014 passerà alla misura massima del 2,50%, da adeguare en-tro sei mesi dalla sottoscrizione del Ccnl, a cui si aggiungerà uno 0,05% quale contributo al costi-tuendo Ente nazionale unico Sbc (Sistema Bilate-rale delle Costruzioni), che assumerà le funzioni attualmente svolte da Cnce, Cncpt e Formedil.Il contratto individua, inoltre, percorsi di razio-nalizzazione e accorpamento degli Enti Bilaterali, che potranno anche condurre alla regionalizza-zione degli stessi, al fine di avviare e sostenere da parte delle Parti sociali territoriali un efficien-tamento degli Enti stessi e la riduzione dei costi a carico delle imprese. La razionalizzazione si concretizzerà in particolare nell’aggregazione dei servizi delle Casse Edili, a livello interprovincia-le e/o regionale, attraverso la predisposizione ad opera delle Parti sociali territoriali, di un apposi-to piano industriale.Importanti novità anche in materia di trasferta, con l’ampliamento della casistica delle tipologie di lavorazioni che consentono, indipendente-mente dalla durata dei lavori, il mantenimento dell’iscrizione alla Cassa Edile di provenienza (manutenzione di gallerie e pertinenze del corpo stradale di reti ferroviarie in esercizio, consoli-

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muove le cose, se poi è energia pu-lita è meglio! In un periodo di turbolenza eco-nomica quale è questo che stiamo vivendo, gli imprenditori hanno bisogno di un supplemento di ottimismo ed energia. Con questo obiettivo si è tenuta a S. Massenza, presso la centrale idroelettrica di Dolomiti Ener-gia la prima riunione del neo costituito Comita-to della piccola industria, composto dai delegati delle 13 sezioni merceologiche della nostra Asso-ciazione. L’incontro ha visto presenti quasi tutti gli impren-ditori eletti che hanno potuto sentire dalla viva voce dell’amministratore delegato di Hydro Dolo-miti Energia, Lorenzo Cattani, la storia della cen-trale idroelettrica più grande della nostra regione. Nel corso della riunione hanno potuto presentare le proprie aziende gli imprenditori Emanuel We-gher (Wegher Srl), Walter Perini (Eurotex Filati Srl), Mirto Benoni (Martinelli e Benoni Srl) e Antonio Zanotti (Decos Italia Srl), avviando un processo di conoscenza tra persone e le rispettive aziende che

proseguirà nelle prossime riunioni del Comitato. La storia, i progetti ed i mercati di riferimento di queste imprese, raccontata dalla viva voce de-gli imprenditori, oltre a suggerire nuovi modelli manageriali ai colleghi, possono auspicabilmente far nascere nuove opportunità di business tra le imprese associate. Nel corso della serata, prima della visita agli im-pianti della centrale, al tavolo della riunione si sono aggiunti altri 25 imprenditori e accompagna-tori che hanno potuto assistere alla presentazione di Tamanini Hydro Srl e conoscerne le titolari, Stefania e Silvia Tamanini. L’azienda di Matta-rello produce centrali e mini e micro turbine idro-elettriche, dimostrando ai presenti che le piccole imprese, in una scala diversa rispetto alle grandi imprese di maggiore fatturato e, ovviamente, più strutturate, possono comunque operare con suc-cesso in mercati altamente tecnologici. La serata è poi terminata con un piccolo rinfresco all’aperto, che ha consentito ai presenti di dialo-gare, conoscersi e creare nuovi contatti.

l’energIa

di MARCO GIGLIOLI, presidente Comitato piccola industria di Confindustria Trento

La riunione di insediamento del nuovo Comitato è stata l’occasione per parlare di energia pulita e per fare reciproca conoscenza tra piccole imprese.

Visita alla centrale di santa Massenza

piccola industria

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25 giugno scorso la famiglia Togn, titolare di Gaierhof - Vinicola Valdadige Srl, ha ospitato i Giovani imprenditori di Confindustria Trento nella splendida cornice di Maso Poli (a Pressa-no), per una serata dedicata alla formazione, in-tesa quale strumento per lo sviluppo di legami solidi e strutturati tra i singoli imprenditori che compongono il Gruppo.L’iniziativa si è concretizzata in un corso-eser-citazione di “team building”, coordinato da Andrea Di Lenna e Francesco Apuzzo, della società Performando Srl, che si sono prodigati nel guidare i Giovani Imprenditori in un per-corso esperienziale basato sulla realizzazione di precisi obiettivi attraverso il lavoro di squadra. Condivisione, coordinazione e collaborazione sono state le leve attraverso le quali i forma-tori hanno cercato di stimolare l’interazione e la conoscenza tra tutti i partecipanti, favorendo la strutturazione di rapporti informali, ma con spirito proattivo. Le metodologie utilizzate, basate sulla psicolo-gia, sulle tecniche di gestione organizzativa e sul gioco, hanno consentito anche agli impren-ditori di recente iscrizione al Gruppo di entrare

rapidamente in sintonia con gli altri colleghi, e hanno rinvigorito in tutti i partecipanti il senso di appartenenza e la propensione alla parteci-pazione e alla condivisione delle esperienze.Si è voluto creare l’occasione per un inserimen-to efficace dei numerosi nuovi iscritti registrati negli ultimi mesi di attività, e pertanto, al ter-mine del momento formativo, si è provveduto a garantire a ciascuno di essi la possibilità di presentare sé stessi, la propria azienda e la pro-pria attività.Hanno quindi preso la parola Matteo Barbetta (Ecotop Srl), Serena Beber (Ecotop Srl), Martina Bosetti (Distilleria Bertagnolli Srl), Alessandro Fedrizzi (I & S Informatica e Servizi Srl), Fran-cesco Orefice (Dial Srl), Vincenzo Orefice (Dial Srl), Serena Pancheri (Atis Srl), Mauro Preghe-nella (Eurovending Srl) e Michele Zadra (Zadra Italpese Srl).La serata si è poi conclusa con un’interessante visita aziendale, nel corso della quale Martina Togn (componente del Consiglio direttivo dei Giovani imprenditori) ha sapientemente coniu-gato interessanti informazioni sulla storia ed i valori dell’azienda di famiglia, con la spiegazio-ne dei particolari processi che caratterizzano la gestione dei vitigni e la produzione dei vini e dello spumante del celebre marchio.Un ringraziamento particolare viene rivolto dal presidente Alessandro Lunelli e dal Con-siglio direttivo alla famiglia Togn per la splen-dida ospitalità e ad Andrea Di Lenna e Fran-cesco Apuzzo (Performando), per aver messo a disposizione del Gruppo, gratuitamente, la loro professionalità ed esperienza, in uno spirito di grande amicizia e con risultati valutati in modo entusiastico da parte di tutti i partecipanti.

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di MATTIA sOTTOVIA

Il Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Trento ha organizzato una serata dedicata alla formazione, per migliorare la collaborazione all’interno dei team e il raggiungimento degli obiettivi.

Formazione e team building a Maso Poli

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serendipità è un neologismo che indica la for-tuna di fare felici scoperte per puro caso. Benché sia vero che il caso guidi spesso i nostri destini, è pur vero che si deve cercare di aiutare il proprio futuro. E in questo caso la fortuna del famoso pastificio di Predazzo si riassume in un incontro, avvenuto gra-zie ad una visita al Pastificio Giovanni Rana orga-nizzata proprio dai Giovani Imprenditori di Tren-to negli anni ‘90, quando Riccardo Felicetti faceva parte del gruppo. Un incontro importante fra due uomini, Gianluca Rana e Riccardo Felicetti, che ci è stato raccontato in prima persona proprio da Ric-cardo, durante la recente visita del Gruppo Giovani al pastificio di Predazzo. Dopo un lungo dibattito sul ruolo dei vari produttori nel mondo della pasta – il leader, il follower, il terzista, la nicchia – ecco la domanda fatale posta da Gianluca a Riccardo: “Tu che player vuoi essere?”. E da lì un seme è stato piantato in un terreno già fertile: impossibile combattere sui volumi le grandissime aziende della pasta già esistenti al mondo, meglio focalizzarsi su delle nicchie e differenziarsi. È così nata negli anni 90 l’attuale strategia del Pastificio Felicetti. È stato proprio Riccardo, insieme ai cugini Stefano e Pa-olo, quarta generazione della famiglia, a rilanciare l’azienda nata nel 1908 con il primo pastificio arti-gianale del nonno Valentino. Attraverso un secolo di storia la Felicetti ha dovuto sopravvivere a due guerre e reinventarsi molte volte: l’ultimo grande cambiamento si ha avuto proprio dopo quel fatale incontro che ha spinto Riccardo a cambiare le sorti della sua azienda, puntando solo su una produzio-ne di alta qualità, che fa della scelta delle materie prime e della grande abilità dei suoi pastai la pro-pria arma vincente. Senza dimenticare che Felicetti è basata a Predazzo, nel cuore della Val di Fiemme, dove l’aria è pulita e l’acqua usata nell’impasto è di

sorgente e purissima. “Impastiamo la farina con il cielo” è infatti la summa della loro comunicazione.Negli anni l’azienda è cresciuta molto, produce oggi 60 tonnellate di pasta al giorno, ed è leader nella creazione di prodotti biologici di alta qualità, che realizza utilizzando sia grano a marchio Kamut, sia altre varietà di grano duro. Riccardo ci ha spiegato che tutte le paste vengono trafilate al bronzo – nien-te oro che è solo un espediente di comunicazione – ed essiccate per ottenere risultati ottimali di sapore e struttura. I mercati internazionali sono divenuti il cuore di quest’azienda, che si trova oggi con una quota di esportazioni pari all’80% del fatturato.Nel visitare l’impianto produttivo ci siamo sentiti come Alice nel paese delle Meraviglie: piogge di spaghetti, grandinate di farfalle, e grandi venti caldi per essiccare il tutto. Impressionanti anche le mol-te linee totalmente automatizzate che gestiscono l’impacchettamento e la creazione dei pallet, che finiscono in un grande magazzino controllato uni-camente da robot.Ultimo, ma non meno importante, l’insegnamento di Riccardo Felicetti per noi Giovani Imprenditori, che si riallaccia appunto alla serendipità: per fare impresa servono le 3 “C”: Capacità, Coraggio e… tanta fortuna.

la

di ALEssAndRO LunELLI, presidente Gruppo Giovani

Il Gruppo Giovani Imprenditori in visita al Pastificio Felicetti di Predazzo. Da una visita al Pastificio Rana, 25 anni fa, lo spunto per una svolta nella strategia aziendale.

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La serendipità del Pastificio Felicetti

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scorso settembre su Trentino Industriale scrivevamo: “È possibile internazionalizzare l’Italia in un periodo di austerity economica, attirando autorevoli investimenti dall’estero at-traverso i giovani, portare potenziali investitori nel Sistema Italia e far conoscere capitale so-ciale e potenzialità del Sistema? Ci chiediamo questo perché i giovani sono stati il focus della Agenda Mazzalai e di Confindustria Trento nel 2012, mentre l’internazionalizzazione è il tema principale del 2013. La nostra risposta è si. Qui spiegheremo come ci siamo riusciti attraverso tre passaggi importanti, grazie ad una colla-borazione tra Università e Comunità, partner economici locali e internazionali, istituzioni e giovani. Come dimostra questo caso concreto, idee e capitali internazionali possono essere l’e-lemento strategico e di svolta che permette di pensare a scenari economici nuovi e prospetti-ve post-austerity”.L’impegno di Inet a favore dei giovani, della dimensione universitaria e del “nuovo pensiero economico” è stata confermata quest’anno: Inet ha donato 120 borse di studio internazionali ed ha riunito a Trento giovani ricercatori di tutto il mondo (da Islanda ad Afghanistan, da Stati Uniti al Brasile, da Germania a Francia); ha creato workshop interdisciplinari, ospitati dal Dipartimento di Lettere e Filosofia con un intellettuale cinese che insegna letteratura e sto-ria, con un politologo dell’Università di Mas-sachusetts, con il presidente del Kiel Institute for World Economy, con il venture capitalist tedesco Peter Jungen, con il presidente italiano dell’Eit Ict Lab (European Institute of Innova-tion and Technology); ed ha donato 3 Inet lec-tures al Festival dell’Economia (rispettivamen-

te con tre professori come Wang Hui, Robert McChasney, Tom Ferguson ed il Presidente Inet Rob Johnson). La Inet Young Scholars’ Initiative è la piatta-forma dei giovani ricercatori di Inet. Inet è un istituto di ricerca interdisciplinare dedicata alla ricerca del “new economic thinking”, sostenu-to da sei Premi Nobel (Joseph Stiglitz, George Akerlof, James Heckman, Amartya Sen, Michael Spence, James Mirrlees), George Soros, Bill Ja-neway, Jim Basillie (fondatore di BlackBerry) e grandi istituzioni internazionali (Cigi/Canada, Stiftung Mercator/Germania, Global Fung Insti-tute/Hong Kong, Cambridge, Oxford).Come concludemmo lo scorso anno, rinnovia-mo il pensiero internazionale: “Forse Inet, i giovani economisti, l’Università di Trento, il Si-stema trentino dell’Innovazione e la Comunità italiana stanno creando il futuro partendo pro-prio dal presente e dalle nuove generazioni di ricercatori. Forse una nuova riflessione interdi-sciplinare, intergenerazionale e internazionale è iniziata e potrà fiorire in futuro”.

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di FRAnCEsCO AnEsI

A Trento, grazie all’Institute for New Economic Thinking, i semi di una nuova riflessione interdisciplinare, intergenerazionale e internazionale.

un nuovo pensiero economico

inno

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innovazione

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Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio

di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che,

anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le

imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 93448838122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

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Insieme.

Palm

a &

Asso

ciat

i

Al servizio delle imprese

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURATRENTO

www.tn.camcom.it

Un sostegno per lo sviluppo delle imprese

Promuovere lo sviluppo del territorio valorizzandone

l’economia: è questo l’impegno della Camera di Commercio

di Trento, un impegno che si concretizza nell’offerta di servizi

innovativi, nello sviluppo di una fattiva semplificazione

del rapporto tra le imprese e la Pubblica amministrazione,

nell’attività di ricerca e monitoraggio degli andamenti

economici locali.

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO

lunedì - venerdì: 8.30-12.15 giovedì anche il pomeriggio: 15.00-16.00

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Page 56: Trentino Industriale agosto-settembre 2014

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